DOCUMENTO FINALE DELLA CLASSE V AA AS 2018-19 - Specializzazione AUTOMAZIONE ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO STATALE - Fedi - Fermi
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ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO STATALE FEDI-FERMI - Pistoia DOCUMENTO FINALE DELLA CLASSE V AA Specializzazione AUTOMAZIONE AS 2018-19 Pistoia, 15.05.2019 Il Docente Coordinatore Il Dirigente Scolastico Prof. Bardelli Francesco 1
ANNO SCOLASTICO 2018-2019 Disciplina Docente Ore Tipi Firma del docente s.li verifiche Lingua e lettere italiane Pagliuca Rosalia 4 S.O. Storia Pagliuca Rosalia 2 O. Inglese Galazzo Eleonora 3 S.O. Matematica Secreti Anna 3 S.O. Elettronica Viti Paolo 5(3) S.O.P. Lapini Gualtiero Tecnologia Biagini Bruno 6(4) S.O.P. Bardelli francesco Sistemi. Innocenti Monica 6(3) S/G.O. Bardelli Francesco Educazione fisica Procaccini Paola 2 P.O Religione Pisani Samuel 1 O. Fra parentesi le ore in compresenza con l’ITP s: scritta – g: grafica – s/g: scritto/grafica - o: orale – p: pratica Pistoia, 15.05.2019 2
ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO STATALE FEDI-FERMI Pistoia PROFILO DELL’INDIRIZZO Il Diplomato in Elettronica ed Elettrotecnica: ● Ha competenze specifiche nel campo dei materiali e delle tecnologie costruttive dei sistemi elettrici, elettronici e delle macchine elettriche, della generazione, elaborazione e trasmissione dei segnali elettrici ed elettronici, dei sistemi per la generazione, conversione e trasporto dell’energia elettrica e dei relativi impianti di distribuzione; ● Nei contesti produttivi d’interesse, collabora nella progettazione, costruzione e collaudo di sistemi elettrici ed elettronici, di impianti elettrici e sistemi di automazione. È in grado di: 1. operare nell’organizzazione dei servizi e nell’esercizio di sistemi elettrici ed elettronici complessi; 2. sviluppare e utilizzare sistemi di acquisizione dati, dispositivi, circuiti, apparecchi e apparati elettronici; 3. utilizzare le tecniche di controllo e interfaccia mediante software dedicato; 4. integrare conoscenze di elettrotecnica, di elettronica e di informatica per intervenire nell’automazione industriale e nel controllo dei processi produttivi, rispetto ai quali è in grado di contribuire all’innovazione e all’adeguamento tecnologico delle imprese relativamente alle tipologie di produzione; 5. intervenire nei processi di conversione dell’energia elettrica, anche di fonti alternative e del loro controllo, per ottimizzare il consumo energetico e adeguare gli impianti e i dispositivi alle normative sulla sicurezza; 6. nell’ambito delle normative vigenti, collaborare al mantenimento della sicurezza sul lavoro e nella tutela ambientale, contribuendo al miglioramento della qualità dei prodotti e dell’organizzazione produttiva delle aziende. Nell’indirizzo sono previste le articolazioni “Elettronica”, “Elettrotecnica” e “Automazione”, nelle quali il profilo viene orientato e declinato. In particolare, sempre 3
con riferimento a specifici settori di impiego e nel rispetto delle relative normative tecniche, viene approfondita nell’articolazione “Elettronica” la progettazione, realizzazione e gestione di sistemi e circuiti elettronici. Nell’articolazione “Elettrotecnica” la progettazione, realizzazione e gestione di impianti elettrici civili e industriali, nell’articolazione “Automazione”, la progettazione, realizzazione e gestione di sistemi di controllo automatici e robotici. A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato nell’indirizzo Elettronica ed Elettrotecnica consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di competenze: 1. Applicare nello studio e nella progettazione di impianti e di apparecchiature elettriche ed elettroniche i procedimenti dell’elettrotecnica e dell’elettronica. 2. Utilizzare la strumentazione di laboratorio e di settore e applicare i metodi di misura per effettuare verifiche, controlli e collaudi. 3. Analizzare tipologie e caratteristiche tecniche delle macchine elettriche e delle apparecchiature elettroniche, con riferimento ai criteri di scelta per la loro utilizzazione e interfacciamento. 4. Gestire progetti. 5. Gestire processi produttivi correlati a funzioni aziendali. 6. Utilizzare linguaggi di programmazione, di diversi livelli, riferiti ad ambiti specifici di applicazione. 7. Analizzare il funzionamento, progettare e implementare sistemi automatici. In relazione alle articolazioni: “Elettronica ed Elettrotecnica” ed “Automazione”, le competenze di cui sopra sono differentemente sviluppate e opportunamente integrate in coerenza con la peculiarità del percorso di riferimento. 4
PRESENTAZIONE SINTETICA DELLA CLASSE La classe 5a AA è formata da ventuno alunni (venti maschi e una femmina). L’iter curricolare della classe si è svolto essenzialmente con regolarità. Tutti gli alunni provengono dalla classe quarta. Nella classe è presente un alunno DSA a cui è stato consentito, nel corso delle prove scritto/pratiche ed orali, di utilizzare i mezzi indicati nel PDP. Il comportamento degli studenti, nel corso dei tre anni, si è dimostrato quasi sempre maturo e corretto, progredendo di anno in anno. All’interno del gruppo classe sono presenti sia alunni che hanno ottenuto risultati ottimi, dimostrando capacità eccellenti, sia allievi che hanno conseguito rendimenti appena sufficienti. Pertanto il profitto complessivo della classe non può considerarsi del tutto omogeneo, anche se nella maggior parte dei casi risulta pienamente sufficiente in termini di capacità, conoscenze e competenze, fatta eccezione per un gruppo di alunni che hanno riportato livelli molto elevati. Tali studenti hanno manifestato uno spiccato interesse ed impegno nel lavoro a casa ed in classe, tali da riuscire ad acquisire conoscenze, abilità e competenze specifiche in tutte le discipline. In alcuni casi, però, un impegno discontinuo e una partecipazione non sempre attiva, a cui si unisce un bagaglio di conoscenze pregresse non del tutto adeguato, hanno penalizzato i risultati ottenuti da un gruppo di studenti, che si attestano ai limiti della sufficienza. Non sono da segnalare problemi di carattere disciplinare, in quanto la classe è apparsa nel complesso collaborativa e partecipe al dialogo educativo. Nel corso dell’anno sono stati intrapresi, infine, interventi di recupero e potenziamento che hanno permesso di migliorare in parte il rendimento degli studenti. Obiettivi trasversali alle discipline (educativi e formativi) conseguiti: a) valutare i fatti ed i comportamenti in base ai principi della Costituzione, con particolare riferimento alla libertà di pensiero, di espressione e all’onestà intellettuale; b) comprendere un testo scritto e grafico ed individuarne gli elementi essenziali; c) produrre un testo lessicalmente e sintatticamente semplice che può esporre contenuti approfonditi e organici, abbastanza coerentemente e logicamente strutturati; 5
d) comprendere e correlare le conoscenze delle varie discipline, in riferimento anche al proprio campo di specializzazione; e) ricercare, consultare ed utilizzare documentazione tecnica anche in lingua inglese. Attività formativa ed integrazione dei percorsi curricolari: − Visita tecnica presso la Fiera SPS di Parma di automazione industriale. Tale esperienza, maturata nel corso della fine del 3° anno e del 4° anno, ha rappresentato un punto di incontro tra le discipline di TDP, Sistemi ed Elettronica ed il mondo del lavoro. Sono stati sviluppati percorsi didattici presso gli stend della OMRON, SIMENS, studiati nei corso dei 3 anni. Sono state analizzate applicazioni Robotiche all’avanguardia. − Visita tecnica presso azienda Fabo di Larciano. La visita è stata condotta nel corso del 3° anno, con l’obbiettivo di analizzare controlli di processo reali. − Visita tecnica presso azienda Ricciarelli di Pistoia. La visita è stata condotta nel corso del 3° anno, con l’obbiettivo di analizzare controlli di processo reali. − Visita tecnica presso azienda Aditech di Montale. − Visita tecnica presso azienda Unitech di Prato. − Partecipazione al concorso SMART PROJECT della OMRON e MIUR raggiungendo ottimi risultati (secondi classificati nazionali con un progetto di Automazione Industriale) dall’intera classe. La classe ha progettato e simulato un controllo di processo Di Termofissaggio nel campo Tessile. − Partecipazione al concorso OLIMPIADI DELL’AUTOMAZIONE, da parte di alcuni allievi, indetto dalla SIEMENS in collaborazione con il MIUR, classificandosi al 3° posto di questa gara Nazionale. Il progetto sviluppato è stato un ROBOT DELTA interamente progettato e costruito dagli studenti. Importanti ricadute disciplinari, soprattutto dal punto di vista Software e Matematico, sono state affrontate specificamente con l’ausilio dei docenti anche di altri corsi. − Viaggio di istruzione a Barcellona ( visita della città, principali monumenti di Gaudì, Sagrada Familia, parco Guell ). 6
− Viaggio di istruzione ad Urbino ( visita della città, palazzo Ducale, casa natale di Raffaello, Duomo ). − Viaggio di istruzione a Lisbona e Porto ( visita delle città, principali monumenti, torre de Belem, castello di Sao Jorge, Praca do Comerciodi ). − Viaggio di istruzione a Trieste sulle tracce di Saba e dei luoghi della grande guerra ( Risiera di San Saba, piazza Unità d’Italia, cattedrale di San Giusto con visita ai resti romani, ed al museo). − Percorso di conoscenza dei rischi delle Ludopatie − Progetto “Occhio ragazzi! HIV : chi lo conosce lo evita”. − Corso BLSD, seguito dalla Prof.ssa di Scienze Motorie, legato all’apparecchio “Defribillatore” ed al suo utilizzo con rilascio del relativo attestato. − Incontro con Nutrizionista Dott.ssa EMMA BALSIMELLI si “ Educazione Alimentare”, collegato all’argomento teorico del programma si Scienze Motorie e Sportive. − Progetto “Cancro, io ti boccio”. − Partecipazione all’evento “Career Day”. − Gli allievi hanno lavorato, in gruppi, su alcuni progetti complessi di automazione industriale nel corso dell’ultimo anno: ◆ magazzino automatizzato; ◆ robot delta; ◆ nastro trasportatore ; ◆ nastro trasportatore con telecamera; ◆ braccio robotico; ◆ fresa CNC interfacciata con PLC Relazione sulle attività dei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (ex ASL - TRIENNIO 2016/2019) La classe 5AA ha svolto i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento nel triennio scolastico 2016-2019. E’ stata seguita dal prof. Bardelli Francesco come tutor per il triennio, 7
mentre dal Prof Biagini Bruno per il solo NICCOLAI MANUEL relativamente alla classe terza e quarta. Le ore dedicate al progetto sono state circa 400 ( come da normativa e come stabilito dal Collegio docenti e dal Consiglio di Istituto) suddivise in: 1) 16 ore dedicate alla “Sicurezza”, di cui 4 svolte durante la classe 3° e 12 durante la classe 4°, conformemente ai requisiti dell’accordo in CU Stato-Regioni del 21.12.2011: rischio medio. 2) 30 ore dedicate alle visite tecniche in aziende del settore. 3) Circa 360 ore di stage aziendale suddivise in due periodi, il primo di 5 settimane tra maggio/giugno 2018, il secondo di quattro settimane tra agosto/settembre 2018. 4) Le aziende coinvolte negli stage sono state 15 del territorio pistoiese, due del territorio Pratese ed uno del territorio Fiorentino. Tutta l’attività triennale svolta è riportata nel portfolio di ciascuno studente. Tale attività di stage è stata progettata dal Consiglio di classe e l’erogazione si è svolta sotto il controllo del Tutor aziendale, coadiuvato dal Tutor scolastico. La valutazione, su proposta del tutor scolastico, che ha sentito il tutor aziendale, è effettuata dal Consiglio di Classe ed è stata riportata nella scheda di ogni singolo alunno. Tale valutazione è stata tenuta in congrua considerazione nelle proposte di voto espresse dai docenti delle materie coinvolte nel percorso di ASL. Per ogni alunno viene allegato nel fascicolo personale : • Portfolio individuale della attività svolte • Scheda di valutazione aziendale • Scheda di valutazione scolastica Sezione dedicata a cittadinanza e costituzione. La classe, sotto la guida della Prof.ssa di Storia ha svolto le seguenti attività: ⮚ seguito lezione tenuta dal Prof. Paci Marcello sulle basi del Diritto; 8
⮚ partecipato alla presentazione dei "Dialoghi intorno all'uomo" durante la quale è stato affrontato il tema antropologico dei gruppi umani nelle società moderne; ⮚ seguito lezione sul valore dell'impegno dei partigiani nel territorio pistoiese durante il secondo conflitto bellico; ⮚ visitato Risiera di San Sabba di Trieste; ⮚ visitato Sacrario militare di Redipuglia; ⮚ Lette ed analizzate parti della “Costituzione Italiana”. Sezione dedicata alla metodologia CLIL impiegata. Per quanto riguarda la metodologia CLIL, sono stati svolti due interventi: 1) l’insegnante di Lingua inglese Eleonora Galazzo e la docente di DNL di Sistemi Automatici Monica Innocenti hanno trattato alcune tematiche della programmazione curriculare disciplinare di Sistemi in lingua inglese, svolgendo lezioni in compresenza e condividendo prassi metodologico-didattiche. L’insegnante DNL ha predisposto il materiale didattico, e proposto gli argomenti alla classe, che sono stati successivamente trattati con la docente di lingua inglese, che ha fornito la microlingua specifica e collaborato nella lettura dei testi e nella valutazione degli apprendimenti. Gli argomenti svolti risultano i seguenti: Collection, Digitalization and Data Distribution ● A2 Collection, Digitalization and Data Distribution ● A3 Digital-Analog Conversion ● A4 Sampling ● A5 Analog-Digital Conversion Automatic control ● C1 The Control ● C3 PID controllers The stability of a system 9
● D1 The problem of stability ● D2 System stabilization ● D3 Dimensioning of corrective networks Transducers ● E1 Generalities and parameters of the transducers ● E2 Sensors for position and displacement control ● E3 Sensors for weight and deformation control ● E5 Sensors for temperature control Automation ● H1 PLC, CIM, communication and supervision ● H2 Bus technologies: PROFIBUS, CAN BUS, MODBUS 2) l’insegnante di Lingua inglese Eleonora Galazzo e la docente di DNL di Lettere Pagliuca Rosalia, hanno proposto alla classe una lezione di due ore in lingua inglese sul Decadentismo e Oscar Wilde tenuta dalla Prof.ssa Brunelli Francesca. Criteri e strumenti della misurazione delle valutazioni ( formulazione dei giudizi e attribuzione dei voti) Per la formulazione dei giudizi e l’attribuzione dei voti ci si è attenuti alle indicazioni del Collegio Docenti e cioè: SCALA DI VALUTAZIONE E MISURAZIONE Delibera del Collegio dei Docenti del 19.10.99 e seguenti. Al fine di armonizzare le attività dei Consigli di Classe il Collegio conviene che: ● la situazione iniziale dell'allievo va rilevata in prima ed in terza; ● gli interventi di eventuale recupero vanno definiti e programmati tenendo conto delle indicazioni del POF. Il Collegio inoltre riconosce: 10
● che vi sono tipi diversi di strumenti di valutazione, sia rispetto alle modalità di svolgimento (test a scelta multipla, test vero / falso, questionario risposta aperta o chiusa, prova orale ecc.), sia rispetto alle finalità (verifica diagnostica, verifica formativa con valutazione relativa alla classe, verifica sommativa con valutazione in assoluto); ● che si deve assumere la parola " sufficienza " nell'accezione vera del termine, cioè di situazione in cui le cognizioni o gli strumenti sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi minimi definiti nelle riunioni per aree disciplinari, per il sapere e per il saper fare; SCALA DI VALUTAZIONE: LIVELLO 0: Voto 1 - 2 (totalmente insufficiente) ❖ Conoscenza: nulla o del tutto scoordinata. ❖ Comprensione: incontra notevoli difficoltà nella comprensione del linguaggio di ap proccio alla materia (ignoranza dei codici). Applicazione: non sa applicare conoscenze se non in modo casuale e scoordinato. ❖ Analisi: non sa effettuare analisi. ❖ Sintesi: non ha strumenti per seguire una operazione di sintesi. ❖ Autonomia e partecipazione: non dimostra alcuna volontà di partecipazione, non ha consapevolezza dell’errore. LIVELLO I: VOTO 3 - 4 (gravemente insufficiente) ❖ Conoscenza: frammentaria e superficiale. ❖ Comprensione: incontra notevoli difficoltà nella comprensione di un testo, contenuto, compito anche semplice. ❖ Applicazione: non riesce ad applicare le conoscenze anche in situazioni note. ❖ Analisi: non è in grado di effettuare analisi. ❖ Sintesi: non sa sintetizzare le conoscenze acquisite. ❖ Autonomia e partecipazione: dipende esclusivamente da altri, non porta a termine il proprio lavoro, non accetta di sbagliare, è dispersivo. ❖ Attività motoria: difficoltà o gravi incertezze motorie. LIVELLO II: VOTO 4 - 5 (insufficiente) ❖ Conoscenza: disorganica. ❖ Comprensione: incontra alcune difficoltà nella comprensione di un testo, del conteuto, di un compito. ❖ Applicazione: sa applicare parzialmente le conoscenze in compiti semplici e soltanto in situazioni note. ❖ Analisi: è in grado di effettuare una analisi parziale ed imprecisa. ❖ Sintesi: è in grado effettuare solo una sintesi parziale. ❖ Autonomia e partecipazione: ha bisogno di tempi lunghi per portare a termine il proprio lavoro, è dispersivo. ❖ Attività motoria: obiettivi parzialmente raggiunti. 11
LIVELLO III: VOTO 6 (sufficiente) ❖ Conoscenza: limitata agli aspetti essenziali. ❖ Comprensione: comprende gli elementi essenziali di un testo, contenuto, compito. ❖ Applicazione: sa applicare le conoscenze in compiti semplici e in situazioni note. ❖ Analisi: sa effettuare analisi essenziali e non approfondite. ❖ Sintesi: sa sintetizzare le conoscenze con qualche incertezza. ❖ Autonomia e partecipazione: porta a termine il proprio lavoro entro limiti di tempo ac cettabili, ascolta le proposte fatte dagli altri, si limita ad eseguire il minimo richiesto. ❖ Attività motoria: obiettivi globalmente raggiunti. LIVELLO IV: VOTO 7 (discreto) ❖ Conoscenza: completa. ❖ Comprensione: comprende in modo completo un testo, contenuto, compito anche complesso. ❖ Applicazione: sa applicare i contenuti e le procedure acquisite anche in problemi nuovi ma con imprecisioni. ❖ Analisi: sa effettuare analisi complete ed approfondite. ❖ Sintesi: sa sintetizzare le conoscenze senza incertezze. ❖ Autonomia e partecipazione: lavora da solo, fa domande pertinenti, sa organizzarsi nel lavoro di gruppo, è attento, chiede di essere aiutato solo dopo aver fatto molti tentativi. ❖ Attività motoria: obiettivi raggiunti in modo soddisfacente. LIVELLO V: VOTO 8 (buono – ottimo) ❖ Conoscenza: completa ed approfondita. ❖ Comprensione: comprende in modo completo ed approfondito un testo, contenuto, compito anche complesso. ❖ Applicazione: applica le procedure e le conoscenze in problemi nuovi senza errori ed imprecisioni. ❖ Analisi: è in grado di cogliere gli elementi di un insieme e di stabilire relazioni. ❖ Sintesi: sa organizzare in modo autonomo e completo le conoscenze e le procedure acquisite. ❖ Autonomia e partecipazione: si impegna oltre le richieste, sa utilizzare il tempo libero, sa prendere decisioni, interviene con proposte adatte nelle discussioni, affronta le si tuazioni proposte con serietà. ❖ Attività motoria: obiettivi completamente raggiunti. LIVELLO VI: VOTO 9 - 10 (ottimo – eccellente) ❖ Conoscenza: completa, approfondita, arricchita con indagini personali. ❖ Comprensione: comprende in modo completo un testo, o un compito anche comples so, in tempi brevi. ❖ Applicazione: applica le procedure e le conoscenze a problemi nuovi, trovando solu zioni originali. ❖ Analisi: è in grado di cogliere gli elementi di un insieme e di stabilire relazioni in tempi brevi. ❖ Sintesi: sa organizzare in modo autonomo e completo le conoscenze, agendo rapida mente. ❖ Autonomia e partecipazione: si impegna con entusiasmo oltre il dovuto, interviene in modo originale, dando un costruttivo apporto alla discussione e/o alla soluzione dei problemi, con un’ottica personale. ❖ Attività motoria: obiettivi raggiunti in modo autonomo e personale. 12
Criteri di valutazione del credito scolastico (compreso il credito formativo) Il credito si attribuisce solo nel triennio. L’art. 15 del d.lgs. 62/2017 attribuisce al credito scolastico maturato dagli studenti nel secondo biennio e nell’ultimo anno di corso un peso decisamente maggiore nella determinazione del voto finale dell’esame di Stato rispetto alla precedente normativa, elevando tale credito da venticinque punti su cento a quaranta punti su cento. Lo stesso articolo specifica il punteggio massimo attribuibile per ciascuno degli anni considerati: dodici punti per il terzo anno, tredici per il quarto anno e quindici per il quinto anno. Inoltre, nell’allegato A al decreto legislativo, la prima tabella, intitolata Attribuzione del credito scolastico, definisce la corrispondenza tra la media dei voti conseguiti negli scrutini finali per ciascun anno di corso e la fascia di attribuzione del credito scolastico. Per gli studenti che sostengono l’esame nell’anno scolastico 2018/2019 una seconda tabella reca la conversione del credito scolastico conseguito complessivamente nel terzo e nel quarto anno di corso. Pertanto, per l’anno scolastico 2018/2019, il credito scolastico totale sarà determinato, per ciascun alunno, dalla sommatoria del punteggio definito sulla base della tabella di conversione della somma del credito del terzo e del quarto anno, già assegnato nei due anni scolastici precedenti, e il punteggio del credito scolastico attribuito per il quinto anno nello scrutinio finale applicando, a tale ultimo fine, esclusivamente la prima e l’ultima colonna della tabella di attribuzione del credito scolastico. Per chi sosterrà la Maturità 2019, quindi il Miur ha pubblicato una tabella di conversione dei crediti ottenuti in terza e quarta superiore: Somma 3°e 4° anno Conversione 6 15 7 16 8 17 9 18 10 19 11 20 12 21 13 22 14 23 15 24 16 25 I punti di credito vanno a costituire parte del voto finale con il quale lo studente sarà diplomato. Per quanto riguarda il credito scolastico, esso è collegato alla media dell’alunno, all’assiduità della frequenza scolastica, all’interesse e all’impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed 13
eventuali crediti formativi; il credito formativo, invece, sarà assegnato per attività, che l’alunno abbia svolto, e certifichi, nella vita civile e sociale, che comportino l’acquisizione di conoscenze e competenze in linea con le finalità del corso di studi seguito e con la crescita personale ed umana. In ogni caso si procederà alla valutazione del credito formativo solo nel caso in cui l’alunno non abbia raggiunto col credito scolastico, il massimo punteggio relativo alla sua media. Saranno considerati crediti formativi le attività lavorative e formative coerenti alla specializzazione, documentate come di legge (DPR 323, art. 12, comma 2), le attività sociali ed umane nonché le attività sportive e comunque tutto ciò che abbia contribuito alla crescita umana e personale, come stabilito dal collegio dei docenti. Tipologia delle prove effettuate (1° e 2° prova) e griglie di valutazione Sono state effettuate le simulazioni della Prima Prova scritta d'esame (Italiano) e della Seconda Prova scritta d’esame (Elettronica e Sistemi automatici); il Consiglio di classe ha deciso di non effettuare la simulazione della prova orale. Il tempo assegnato per lo svolgimento sia della prima che della seconda prova è stato pari all'intera mattina di 6 ore. Allegati Di seguito si allegano le griglie di valutazione per le due prove. Si adotta come riferi mento per tutte le griglie, al fine di attribuire un voto complessivo, il risultato dalla somma dei punteggi attribuiti ai singoli indicatori; in presenza di numeri decimali il punteggio viene approssimato matematicamente. Relativamente alle simulazioni della prima e seconda prova: ⮚ Simulazione della Prima Prova: è stata somministrata come verifica la prova ministeriale pubblicata sul sito del MIUR del 19/02/2019 per la simulazione della Prima Prova dell’Esame di Stato, nel giorno del 25/02/2019 ( la classe era in gita nel giorno del 19/02/2019). 14
⮚ Simulazione della Seconda prova: è stata somministrata come verifica la trac- cia pubblicata sul sito del MIUR in data 28.02.2019 per l’indirizzo ITAT - ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA ARTICOLAZIONE "AUTOMA- ZIONE". Rif: http://www.istruzione.it/esmeediidstmto/eseepi/01818瘐/Issitui %01tecnici/Pif/IsTAT-Eseepio8.pif Di seguito riportiamo le griglie utilizzate per la valutazione: 15
GRIsGLIsA DIs VALUTAZIsONE DELLA PRIsMA PROVA SCRIsTTA CANDIDATO: ______________________________________________________________________ IsNDIsCATORIs GENERALIs PER LA VALUTAZIsONE (im 8 m 3 con sottoiniicmtori, emx 61 punii PUNTEGGIsO MASSIsMO in LIsVELLIs DIs VALUTAZIsONE PUNTEGGIsO IsNDIsCATORE 8 : PRODUZIsONE TESTUALE centesiei CORRIsSPONDENTE Inapprezzabile 1 Molto carente 2 Grav.te insuf.te 3 Insufficiente 4 Mediocre 5 1a) Ideazione, pianificazione e organizzazione del testo. 10 Sufficiente 6 Discreto 7 Buono 8 Più che buono 9 Ottimo 10 Inapprezzabile 1 Molto carente 2 Grav.te insuf.te 3 Insufficiente 4 Mediocre 5 1b) Coesione e coerenza testuale. 10 Sufficiente 6 Discreto 7 Buono 8 Più che buono 9 Ottimo 10 PUNTEGGIsO MASSIsMO in PUNTEGGIsO IsNDIsCATORE 0 : CORRETTEZZA GRAMMATIsCALE E LIsVELLIs DIs VALUTAZIsONE centesiei CORRIsSPONDENTE PADRONANZA LESSIsCALE 2a) Ricchezza e padronanza lessicale. 10 Inapprezzabile 1 Molto carente 2 Grav.te insuf.te 3 Insufficiente 4 Mediocre 5 16
Sufficiente 6 Discreto 7 Buono 8 Più che buono 9 Ottimo 10 Inapprezzabile 1 Molto carente 2 Grav.te insuf.te 3 Insufficiente 4 Mediocre 5 2 b) Corretezza grammaticale (ortografia, morfologia, 10 sintassi); uso correto ed efficace della punteggiatura. Sufficiente 6 Discreto 7 Buono 8 Più che buono 9 Ottimo 10 PUNTEGGIsO MASSIsMO in LIsVELLIs DIs VALUTAZIsONE PUNTEGGIsO IsNDIsCATORE 3 : RIsELABORAZIsONE ED ESPRESSIsONE DELLE centesiei CORRIsSPONDENTE CONOSCENZE Inapprezzabile 1 Molto carente 2 Grav.te insuf.te 3 Insufficiente 4 Mediocre 5 3a) Ampiezza e precisione delle conoscenze e dei riferimenti 10 culturali. Sufficiente 6 Discreto 7 Buono 8 Più che buono 9 Ottimo 10 3 b) Espressione dei giudizi critici e valutazioni personali. 10 Inapprezzabile 1 Molto carente 2 Grav.te insuf.te 3 Insufficiente 4 Mediocre 5 Sufficiente 6 Discreto 7 17
Buono 8 Più che buono 9 Ottimo 10 TOTALE PUNTEGGIsO IsNDIsCATORIs GENERALIs /811 18
IsNDIsCATORIs SPECIsFIsCIs PER LA VALUTAZIsONE (Tipologim Ai emx. 41 puni PUNTEGGIsO LIsVELLIs DIs PUNTEGGIsO IsNDIsCATORE MASSIsMO in centesiei VALUTAZIsONE CORRIsSPONDENTE Inapprezzabile 1 Molto carente 2 Grav.te insuf.te 3 Insufficiente 4 1) Rispeto dei vincoli nella consegna (ad esempio indicazioni di massima per la Mediocre 5 10 lunghezza del testo o sulla forma parafrasata Sufficiente 6 e sintetica). Discreto 7 Buono 8 Più che buono 9 Ottimo 10 Inapprezzabile 1 Molto carente 2 Grav.te insuf.te 3 Insufficiente 4 2) Capacità di comprendere il testo nel suo Mediocre 5 senso complessivo e nei suoi snodi tematici 10 e stilistici. Sufficiente 6 Discreto 7 Buono 8 Più che buono 9 Ottimo 10 3) Puntualità nell’analisi lessicale, sintattica, 10 Inapprezzabile 1 stilistica e retorica in base alle richieste. Molto carente 2 Grav.te insuf.te 3 Insufficiente 4 Mediocre 5 Sufficiente 6 19
Discreto 7 Buono 8 Più che buono 9 Ottimo 10 Inapprezzabile 1 Molto carente 2 Grav.te insuf.te 3 Insufficiente 4 4) Interpretazione correta e articolata del Mediocre 5 10 testo. Sufficiente 6 Discreto 7 Buono 8 Più che buono 9 Ottimo 10 TOTALE PUNTEGGIO INDICATORI SPECIFICI TIPOLOGIA A /100 20
IsNDIsCATORIs SPECIsFIsCIs PER LA VALUTAZIsONE (Tipologim Bi emx. 41 puni PUNTEGGIsO LIsVELLIs DIs PUNTEGGIsO IsNDIsCATORE MASSIsMO in centesiei VALUTAZIsONE CORRIsSPONDENTE Inapprezzabile 2 Molto carente 4 Grav.te insuf.te 6 Insufficiente 8 1) Individuazione correta di tesi e Mediocre 10 20 argomentazioni presenti nel testo proposto. Sufficiente 12 Discreto 14 Buono 16 Più che buono 18 Ottimo 20 Inapprezzabile 1 Molto carente 2 Grav.te insuf.te 3 Insufficiente 4 2) Capacità di sostenere con coerenza un Mediocre 5 percorso ragionativo adoperando connettivi 10 pertinenti. Sufficiente 6 Discreto 7 Buono 8 Più che buono 9 Ottimo 10 3) Corretezza e congruenza dei riferimenti 10 Inapprezzabile 1 culturali utilizzati per sostenere l’argomentazione. Molto carente 2 Grav.te insuf.te 3 Insufficiente 4 Mediocre 5 Sufficiente 6 21
Discreto 7 Buono 8 Più che buono 9 Ottimo 10 TOTALE PUNTEGGIO INDICATORI SPECIFICI TIPOLOGIA B /100 22
IsNDIsCATORIs SPECIsFIsCIs PER LA VALUTAZIsONE (Tipologim Ci emx. 41 puni PUNTEGGIsO LIsVELLIs DIs PUNTEGGIsO IsNDIsCATORE MASSIsMO in centesiei VALUTAZIsONE CORRIsSPONDENTE Inapprezzabile 1 Molto carente 2 Grav.te insuf.te 3 Insufficiente 4 1) Pertinenza del testo rispeto alla traccia e Mediocre 5 coerenza nella formulazione del titolo e 10 dell’eventuale paragrafazione. Sufficiente 6 Discreto 7 Buono 8 Più che buono 9 Ottimo 10 Inapprezzabile 2 Molto carente 4 Grav.te insuf.te 6 Insufficiente 8 2) Sviluppo ordinato e lineare Mediocre 10 20 dell’esposizione. Sufficiente 12 Discreto 14 Buono 16 Più che buono 18 Ottimo 20 3) Corretezza e articolazione delle 10 Inapprezzabile 1 conoscenze e dei riferimenti culturali. Molto carente 2 Grav.te insuf.te 3 Insufficiente 4 Mediocre 5 Sufficiente 6 23
Discreto 7 Buono 8 Più che buono 9 Ottimo 10 TOTALE PUNTEGGIO INDICATORI SPECIFICI TIPOLOGIA C /100 TOTALE PUNTEGGIO PRIMA PROVA SCRITTA /20 La Commissione Il Presidente 24
SIsMULAZIsONIs PRIsMA PROVA SCRIsTTA Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE PRIMA PROVA SCRITTA – ESEMPIO TIPOLOGIA A ANALISI E INTERPRETAZIONE DI UN TESTO LETTERARIO ITALIANO Giovanni Pascoli, Patria Sogno d'un dí d'estate. Quanto scampanellare tremulo di cicale! Stridule pel filare moveva il maestrale le foglie accartocciate. Scendea tra gli olmi il sole in fascie polverose: erano in ciel due sole nuvole, tenui, róse1: due bianche spennellate in tutto il ciel turchino. Siepi di melograno, fratte di tamerice2, il palpito lontano d'una trebbïatrice, l'angelus argentino3... 1corrose 2cespugli di tamerici (il singolare è motivato dalla rima con trebbiatrice) 3il suono delle campane che in varie ore del giorno richiama alla preghiera (angelus) è nitido, come se venisse prodotto dalla percussione di una superficie d'argento (argentino). 25
dov'ero? Le campane mi dissero dov'ero, piangendo, mentre un cane latrava al forestiero, che andava a capo chino. Il titolo di questo componimento di Giovanni Pascoli era originariamente Estate e solo nell'edizione di Myricae del 1897 diventa Patria, con riferimento al paese natio, San Mauro di Romagna, luogo sempre rimpianto dal poeta. Comprensione e analisi 1. Individua brevemente i temi della poesia. 2. In che modo il titolo «Patria» e il primo verso «Sogno d'un dí d'estate» possono essere entrambi riassuntivi dell'intero componimento? 3. La realtà è descritta attraverso suoni, colori, sensazioni. Cerca di individuare con quali soluzioni metriche ed espressive il poeta ottiene il risultato di trasfigurare la natura, che diventa specchio del suo sentire. 4. Qual è il significato dell'interrogativa "dov'ero" con cui inizia l'ultima strofa? 5. Il ritorno alla realtà, alla fine, ribadisce la dimensione estraniata del poeta, anche oltre il sogno. Soffermati su come è espresso questo concetto e sulla definizione di sé come "forestiero", una parola densa di significato. Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un unico discorso che comprenda le risposte alle domande proposte. Interpretazione Il tema dello sradicamento in questa e in altre poesie di Pascoli diventa l'espressione di un disagio esistenziale che travalica il dato biografico del poeta e assume una dimensione universale. Molti testi della letteratura dell'Ottocento e del Novecento affrontano il tema dell'estraneità, della perdita, dell'isolamento dell'individuo, che per vari motivi e in contesti diversi non riesce a integrarsi nella realtà e ha un rapporto conflittuale con il mondo, di fronte al quale si sente un "forestiero". Approfondisci l'argomento in base alle tue letture ed esperienze. ___________________________ Durata massima della prova: 6 ore. È consentito l’uso del dizionario italiano e del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana. 26
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE PRIMA PROVA SCRITTA – ESEMPIO TIPOLOGIA A ANALISI E INTERPRETAZIONE DI UN TESTO LETTERARIO ITALIANO Elsa Morante, La storia (Torino, Einaudi 1974, pag. 168). La Storia, romanzo a sfondo storico pubblicato nel 1974 e ambientato a Roma durante e dopo l’ultima guerra (1941-1947), è scritto da Elsa Morante (1912-1985) negli anni della sua maturità, dopo il successo di “Menzogna e sortilegio” e de “L’isola di Arturo”. I personaggi sono esseri dal destino insignificante, che la Storia ignora. La narrazione è intercalata da pagine di eventi storici in ordine cronologico, quasi a marcare la loro distanza dall'esistenza degli individui oppressi dalla Storia, creature perdenti schiacciate dallo "scandalo della guerra". Una di quelle mattine Ida, con due grosse sporte al braccio, tornava dalla spesa tenendo per mano Useppe. […] Uscivano dal viale alberato non lontano dallo Scalo Merci, dirigendosi in via dei Volsci, quando, non preavvisato da nessun allarme, si udì avanzare nel cielo un clamore d’orchestra metallico e ronzante. Useppe levò gli occhi in alto, e disse: “Lioplani” 4. E in quel momento l’aria fischiò, mentre già in un tuono enorme tutti i muri precipitavano alle loro spalle e il terreno saltava d’intorno a loro, sminuzzato in una mitraglia di frammenti. “Useppe! Useppee!” urlò Ida, sbattuta in un ciclone nero e polveroso che impediva la vista: “Mà sto qui”, le rispose all’altezza del suo braccio, la vocina di lui, quasi rassicurante. Essa lo prese in collo5 […]. Intanto, era cominciato il suono delle sirene. Essa, nella sua corsa, sentì che scivolava verso il basso, come avesse i pattini, su un terreno rimosso che pareva arato, e che fumava. Verso il fondo, essa cadde a sedere, con Useppe stretto fra le braccia. Nella caduta, dalla sporta le si era riversato il suo carico di ortaggi, fra i quali, sparsi ai suoi piedi, splendevano i colori dei peperoni, verde, arancione e rosso vivo. Con una mano, essa si aggrappò a una radice schiantata, ancora coperta di terriccio in frantumi, che sporgeva verso di lei. E assestandosi meglio, rannicchiata intorno a Useppe, prese a palparlo febbrilmente in tutto il corpo, per assicurarsi ch’era incolume6. Poi gli sistemò sulla testolina la sporta vuota come un elmo di protezione. […] Useppe, accucciato contro di lei, la guardava in faccia, di sotto la sporta, non impaurito, ma piuttosto curioso e soprapensiero. “Non è niente”, essa gli disse, “Non aver paura. Non è niente”. Lui aveva perduto i sandaletti ma teneva ancora la sua pallina stretta nel pugno. Agli schianti più forti, lo si sentiva appena tremare: “Nente…” diceva poi, fra persuaso e interrogativo. I suoi piedini nudi si bilanciavano quieti accosto 7 a Ida, uno di qua e uno di là. Per tutto il tempo che aspettarono in quel riparo, i suoi occhi e quelli di Ida rimasero, intenti, a guardarsi. Lei non avrebbe saputo dire la durata di quel tempo. Il suo orologetto da polso si era rotto; e ci sono delle circostanze in cui, per la mente, calcolare una durata è impossibile. Al cessato allarme, nell’affacciarsi fuori di là, si ritrovarono dentro una immensa nube pulverulenta 8 che nascondeva il sole, e faceva tossire col suo sapore di catrame: attraverso questa nube, si vedevano fiamme e fumo nero dalla parte dello Scalo Merci. […] Finalmente, di là da un casamento semidistrutto, da cui pendevano travi e le persiane divelte 9, fra il 4Lioplani: sta per aeroplani nel linguaggio del bambino. 5in collo: in braccio. 6incolume: non ferito. 7accosto: accanto. 8pulverulenta: piena di polvere. 9divelte: strappate via. 27
solito polverone di rovina, Ida ravvisò 10, intatto, il casamento11 con l’osteria, dove andavano a rifugiarsi le notti degli allarmi. Qui Useppe prese a dibattersi con tanta frenesia che riuscì a svincolarsi dalle sue braccia e a scendere in terra. E correndo coi suoi piedini nudi verso una nube più densa di polverone, incominciò a gridare: “Bii! Biii! Biiii!” 12 Il loro caseggiato era distrutto […] Dabbasso delle figure urlanti o ammutolite si aggiravano fra i lastroni di cemento, i mobili sconquassati, i cumuli di rottami e di immondezze. Nessun lamento ne saliva, là sotto dovevano essere tutti morti. Ma certune di quelle figure, sotto l’azione di un meccanismo idiota, andavano frugando o raspando con le unghie fra quei cumuli, alla ricerca di qualcuno o qualcosa da recuperare. E in mezzo a tutto questo, la vocina di Useppe continuava a chiamare: “Bii! Biii! Biiii!” Comprensione e analisi 1. L’episodio rappresenta l'incursione aerea su Roma del 19 luglio 1943. Sintetizza la scena in cui madre e figlioletto si trovano coinvolti, soffermandoti in particolare sull’ambiente e sulle reazioni dei personaggi. 2. «Si udì avanzare nel cielo un clamore d’orchestra metallico e ronzante»; come spieghi questa descrizione sonora? Quale effetto produce? 3. Il bombardamento è filtrato attraverso gli occhi di Useppe. Da quali particolari emerge lo sguardo innocente del bambino? 4. Nel racconto ci sono alcuni oggetti all’apparenza incongrui ed inutili che sono invece elementi di una memoria vivida e folgorante, quasi delle istantanee. Prova ad indicarne alcuni, ipotizzandone il significato simbolico. Puoi rispondere punto per punto oppure costruire un unico discorso che comprenda le risposte alle domande proposte. Interpretazione Il romanzo mette in campo due questioni fondamentali: da una parte il ruolo della Storia nelle opere di finzione, problema che da Manzoni in poi molti scrittori italiani hanno affrontato individuando diverse soluzioni; dall’altra, in particolare in questo brano, la scelta dello sguardo innocente e infantile di un bambino, stupito di fronte ad eventi enormi e incomprensibili. Sviluppa una di queste piste mettendo a confronto le soluzioni adottate dalla Morante nel testo con altri esempi studiati nel percorso scolastico o personale appartenenti alla letteratura o al cinema novecentesco e contemporaneo. ___________________________ Durata massima della prova: 6 ore. È consentito l’uso del dizionario italiano e del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana. 10ravvisò: cominciò a vedere, a riconoscere. 11il casamento: il palazzo, il caseggiato. 12Bii: deformazione infantile di Blitz, il nome del cane che viveva con Ida e Useppe. 28
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE PRIMA PROVA SCRITTA – ESEMPIO TIPOLOGIA B ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO Arnaldo Momigliano considera caratteristiche fondamentali del lavoro dello storico l’interesse generale per le cose del passato e il piacere di scoprire in esso fatti nuovi riguardanti l’umanità13. È una definizione che implica uno stretto legame fra presente e passato e che bene si attaglia anche alla ricerca sulle cose e i fatti a noi vicini. Ma come nascono questo interesse e questo piacere? La prima mediazione fra presente e passato avviene in genere nell’ambito della famiglia, in particolare nel rapporto con i genitori e talvolta, come notava Bloch, ancor più con i nonni, che sfuggono all’immediato antagonismo fra le generazioni14. In questo ambito prevalgono molte volte la nostalgia della vecchia generazione verso il tempo della giovinezza e la spinta a vedere sistematizzata la propria memoria fornendo così di senso, sia pure a posteriori, la propria vita. Per questa strada si può diventare irritanti laudatores temporis acti (“lodatori del tempo passato”), ma anche suscitatori di curiosità e di pietas (“affetto e devozione”) verso quanto vissuto nel passato. E possono nascerne il rifiuto della storia, concentrandosi prevalentemente l’attenzione dei giovani sul presente e sul futuro, oppure il desiderio di conoscere più e meglio il passato proprio in funzione di una migliore comprensione dell’oggi e delle prospettive che esso apre per il domani. I due atteggiamenti sono bene sintetizzati dalle parole di due classici. Ovidio raccomandava Laudamus veteres, sed nostris utemur annis («Elogiamo i tempi antichi, ma sappiamoci muovere nei nostri»); e Tacito: Ulteriora mirari, presentia sequi («Guardare al futuro, stare nel proprio tempo»)15. L’insegnamento della storia contemporanea si pone dunque con responsabilità particolarmente forti nel punto di sutura tra passato presente e futuro. Al passato ci si può volgere, in prima istanza, sotto una duplice spinta: disseppellire i morti e togliere la rena e l’erba che coprono corti e palagi 16; ricostruire, per compiacercene o dolercene, il percorso che ci ha condotto a ciò che oggi siamo, illustrandone le difficoltà, gli ostacoli, gli sviamenti, ma anche i successi. Appare ovvio che nella storia contemporanea prevalga la seconda motivazione; ma anche la prima vi ha una sua parte. Innanzi tutto, i morti da disseppellire possono essere anche recenti. In secondo luogo ciò che viene 13A. Momigliano, Storicismo rivisitato, in Id., Sui fondamenti della storia antica, Einaudi, Torino 1984, p. 456. 14M. Bloch, Apologia della storia o mestiere dello storico, Einaudi, Torino 1969, p. 52 (ed. or. Apologie pour l’histoire ou métier d’historien, Colin, Paris 1949). 15Fasti, 1, 225; Historiae, 4.8.2: entrambi citati da M.Pani, Tacito e la fine della storiografia senatoria, in Cornelio Tacito, Agricola, Germania, Dialogo sull’oratoria, introduzione, traduzione e note di M. Stefanoni, Garzanti, Milano 1991, p. XLVIII. 16Corti e palagi: cortili e palazzi. 29
dissepolto ci affascina non solo perché diverso e sorprendente ma altresì per le sottili e nascoste affinità che scopriamo legarci ad esso. La tristezza che è insieme causa ed effetto del risuscitare Cartagine è di per sé un legame con Cartagine17. Claudio PAVONE, Prima lezione di storia contemporanea, Laterza, Roma-Bari 2007, pp. 3-4 Claudio Pavone (1920 - 2016) è stato archivista e docente di Storia contemporanea. Comprensione e analisi Riassumi il testo mettendo in evidenza la tesi principale e gli argomenti addotti. Su quali fondamenti si sviluppa il lavoro dello storico secondo Arnaldo Momigliano (1908- 1987) e Marc Bloch (1886-1944), studiosi rispettivamente del mondo antico e del medioevo? Quale funzione svolgono nell’economia generale del discorso le due citazioni da Ovidio e Tacito? Quale ruolo viene riconosciuto alle memorie familiari nello sviluppo dell’atteggiamento dei giova- ni vero la storia? Nell’ultimo capoverso la congiunzione conclusiva “dunque” annuncia la sintesi del messaggio: riassumilo, evidenziando gli aspetti per te maggiormente interessanti. Produzione A partire dall’affermazione che si legge in conclusione del passo, «Al passato ci si può volgere, in prima istanza, sotto una duplice spinta: disseppellire i morti e togliere la rena e l’erba che coprono corti e palagi; ricostruire [...] il percorso a ciò che oggi siamo, illustrandone le difficoltà, gli ostacoli, gli sviamenti, ma anche i successi», rifletti su cosa significhi per te studiare la storia in generale e quella contemporanea in particolare. Argomenta i tuoi giudizi con riferimenti espliciti alla tua esperienza e alle tue conoscenze e scrivi un testo in cui tesi e argomenti siano organizzati in un discorso coerente e coeso che puoi - se lo ritieni utile - suddividere in paragrafi. ___________________________ Durata massima della prova: 6 ore. È consentito l’uso del dizionario italiano e del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana. 17«Peu de gens devineront combien il a fallu être triste pour ressusciter Carhage»: così Flaubert, citato da W. Benjamin nella settima delle Tesi della filosofia della Storia, in Angelus novus, traduzione e introduzione di R. Solmi, Einaudi, Torino 1962, p. 75. 30
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE PRIMA PROVA SCRITTA – ESEMPIO TIPOLOGIA B ANALISI E PRODUZIONE DI UN TESTO ARGOMENTATIVO Una rapida evoluzione delle tecnologie è certamente la caratteristica più significativa degli anni a venire, alimentata e accelerata dall'arrivo della struttura del Villaggio Globale. […] Il parallelo darwiniano può essere portato oltre: come nei sistemi neuronali e più in generale nei sistemi biologici, l'inventività evolutiva è intrinsecamente associata all'interconnessione. Ad esempio, se limitassimo il raggio di interazione tra individui ad alcuni chilometri, come era il caso della società rurale della fine dell'Ottocento, ritorneremmo ad una produttività comparabile a quella di allora. L'interconnessione a tutti i livelli e in tutte le direzioni, il “melting pot”, è quindi un elemento essenziale nella catalisi della produttività. La comunità scientifica è stata la prima a mettere in pratica un tale “melting pot” su scala planetaria. L'innovazione tecnologica che ne deriva, sta seguendo lo stesso percorso. L'internazionalizzazione della scienza è quasi un bisogno naturale, dal momento che le leggi della Natura sono evidentemente universali ed espresse spesso con il linguaggio comune della matematica. È proprio a causa di questa semplicità che tale esempio costituisce un utile punto di riferimento. Esso prova che la globalizzazione è un importante mutante “biologico”, una inevitabile tappa nell'evoluzione. Molte delle preoccupazioni espresse relativamente alle conseguenze di questo processo si sono rivelate prive di fondamento. Ad esempio, la globalizzazione nelle scienze ha amplificato in misura eccezionale l'efficacia della ricerca. Un fatto ancora più importante è che essa non ha eliminato le diversità, ma ha creato un quadro all'interno del quale la competizione estremamente intensificata tra individui migliora la qualità dei risultati e la velocità con la quale essi possono essere raggiunti. Ne deriva un meccanismo a somma positiva, nel quale i risultati dell'insieme sono largamente superiori alla somma degli stessi presi separatamente, gli aspetti negativi individuali si annullano, gli aspetti positivi si sommano, le buone idee respingono le cattive e i mutamenti competitivi scalzano progressivamente i vecchi assunti dalle loro nicchie. Ma come riusciremo a preservare la nostra identità culturale, pur godendo dell'apporto della globalizzazione che, per il momento, si applica ai settori economico e tecnico, ma che invaderà rapidamente l'insieme della nostra cultura? Lo stato di cose attuale potrebbe renderci inquieti per il pericolo dell'assorbimento delle differenze culturali e, di conseguenza, della creazione di un unico “cervello planetario”. A mio avviso, e sulla base della mia esperienza nella comunità scientifica, si tratta però solo di una fase passeggera e questa paura non è giustificata. Al contrario, credo che saremo testimoni di un'esplosione di diversità piuttosto che di un'uniformizzazione delle culture. Tutti gli individui dovranno fare appello alla loro diversità regionale, alla loro cultura specifica e alle loro tradizioni al fine di aumentare la loro competitività e di 31
trovare il modo di uscire dall'uniformizzazione globale. Direi addirittura, parafrasando Cartesio, “Cogito, ergo sum”, che l'identità culturale è sinonimo di esistenza. La diversificazione tra le radici culturali di ciascuno di noi è un potente generatore di idee nuove e di innovazione. È partendo da queste differenze che si genera il diverso, cioè il nuovo. Esistono un posto ed un ruolo per ognuno di noi: sta a noi identificarli e conquistarceli. Ciononostante, bisogna riconoscere che, anche se l'uniformità può creare la noia, la differenza non è scevra da problemi. L'unificazione dell'Europa ne è senza dubbio un valido esempio. Esiste, ciononostante, in tutto ciò un grande pericolo che non va sottovalutato. È chiaro che non tutti saranno in grado di assimilare un tale veloce cambiamento, dominato da tecnologie nuove. Una parte della società resterà inevitabilmente a margine di questo processo, una nuova generazione di illetterati “tecnologici” raggiungerà la folla di coloro che oggi sono già socialmente inutili e ciò aggraverà il problema dell'emarginazione. Ciò dimostra che, a tutti i livelli, l'educazione e la formazione sono una necessità. Dobbiamo agire rapidamente poiché i tempi sono sempre più brevi, se ci atteniamo alle indicazioni che ci sono fornite dal ritmo al quale procede l'evoluzione. Dovremo contare maggiormente sulle nuove generazioni che dovranno, a loro volta, insegnare alle vecchie. Questo è esattamente l'opposto di ciò che avviene nella società classica, nella quale la competenza è attribuita principalmente e automaticamente ai personaggi più importanti per il loro status o per la loro influenza politica. L'autorità dovrebbe invece derivare dalla competenza e dalla saggezza acquisite con l'esperienza e non dal potere accumulato nel tempo. […] (dalla prolusione del prof. Carlo Rubbia, “La scienza e l’uomo”, inaugurazione anno accademico 2000/2001, Università degli studi di Bologna) Comprensione e analisi Riassumi brevemente questo passo del discorso di Carlo Rubbia, individuandone la tesi di fondo e lo svi - luppo argomentativo. Che cosa significa che “l'inventività evolutiva è intrinsecamente associata all'interconnessione” e che “l’interconnessione a tutti i livelli e in tutte le direzioni, il melting pot, è quindi un elemento essenziale nella catalisi della produttività”? Quale esempio cita lo scienziato a sostegno di questa affermazione? Per quale motivo Carlo Rubbia chiama a sostegno della propria tesi l’esempio della comunità scientifica? Quale grande cambiamento è ravvisato tra la società classica e la società attuale? Produzione La riflessione di Carlo Rubbia anticipava di circa vent’anni la realtà problematica dei nostri tempi: le conseguenze della globalizzazione a livello tecnologico e a livello culturale. Sulla base delle tue conoscenze personali e del tuo percorso formativo, esprimi le tue considerazioni sul rapporto tra tecnologia, globalizzazione, diversità. Durata massima della prova: 6 ore. È consentito l’uso del dizionario italiano e del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana. 32
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE PRIMA PROVA SCRITTA – ESEMPIO TIPOLOGIA C RIFLESSIONE CRITICA DI CARATTERE ESPOSITIVO-ARGOMENTATIVO SU TEMATICHE DI ATTUALITA’ «Bisogna proporre un fine alla propria vita per viver felice. O gloria letteraria, o fortune, o dignità, una carriera in somma. Io non ho potuto mai concepire che cosa possano godere, come possano viver quegli scioperati e spensierati che (anche maturi o vecchi) passano di godimento in godimento, di trastullo in trastullo, senza aversi mai posto uno scopo a cui mirare abitualmente, senza aver mai detto, fissato, tra se medesimi: a che mi servirà la mia vita? Non ho saputo immaginare che vita sia quella che costoro menano, che morte quella che aspettano. Del resto, tali fini vaglion poco in sé, ma molto vagliono i mezzi, le occupazioni, la speranza, l’immaginarseli come gran beni a forza di assuefazione, di pensare ad essi e di procurarli. L’uomo può ed ha bisogno di fabbricarsi esso stesso de’ beni in tal modo.» G. LEOPARDI, Zibaldone di pensieri, in Tutte le opere, a cura di W. Binni, II, Sansoni, Firenze 1988, p. 4518,3 La citazione tratta dallo Zibaldone di Leopardi propone una sorta di “arte della felicità”: secondo Leopardi la vita trova significato nella ricerca di obiettivi che, se raggiunti, ci immaginiamo possano renderci felici. Rinunciando a questa ricerca, ridurremmo la nostra esistenza a “nuda vita” fatta solo di superficialità e vuotezza. Ritieni che le parole di Leopardi siano vicine alla sensibilità giovanile di oggi? Rifletti al riguardo facendo riferimento alle tue esperienze, conoscenze e letture personali. Puoi eventualmente articolare la tua riflessione in paragrafi opportunamente titolati e presentare la trattazione con un titolo complessivo che ne esprima sinteticamente il contenuto. ___________________________ Durata massima della prova: 6 ore. È consentito l’uso del dizionario italiano e del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana. 33
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