Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari Mammella - Ovaio - Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori ...
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Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari Mammella - Ovaio Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina1 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio Redazione, Verifica, Approvazione Attività Qualifica Firma - Maria Piane, Dirigente Biologo, Coordinatore per le attività di Genetica Medica, UOC Genetica Medica e Diagnostica Cellulare Avanzata (Coordinatore diagnosi genetico-molecolare) - Carlo Capalbo, Dirigente Medico, Incarico: tumori eredo-familiari e percorso pazienti in trattamento con terapie innovative, UOC Oncologia (Coordinatore clinico) - Patrizia Pellegrini, Dirigente Medico, UOC Oncologia - Adriana Bonifacino, Dirigente Medico, Responsabile UOS di Diagnosi e Terapia Senologia, UOC Oncologia - Claudio Amanti, Dirigente Medico, Responsabile UOD Chirurgia Senologica - Valeria Vitale, Dirigente Medico, UOD Chirurgia Senologica - Gianluca Stanzani, Dirigente Medico, UOD Chirurgia Senologica - Andrea Laghi, Dirigente Medico, Primario UOC Radiologia - Mauro Mattei, Dirigente Medico, Responsabile UOS Diagnostica Senologica, UOC Radiologia - Annarita Speranza, Dirigente Medico, UOS Radiologia Senologica, UOC Radiologia - Claudia Bernardi, Dirigente Medico, UOS Radiologia Senologica, UOC Redazione Radiologia - Simona Petrucci, Dirigente Medico, UOC Genetica Medica e Diagnostica Cellulare Avanzata - Fabio Libi, Tecnico di Laboratorio Biomedico, UOC Genetica Medica e Diagnostica Cellulare Avanzata - Camilla Savio, Tecnico di Laboratorio Biomedico, UOC Genetica Medica e Diagnostica Cellulare Avanzata - Anna Costantini, Dirigente Medico, Responsabile UOD Psiconcologia - Andrea Vecchione, Dirigente Medico, Primario UOC Anatomia Patologica - Mattia Falchetto Osti, Dirigente Medico, Primario UOC Radioterapia - Barbara Campanella, Dirigente Medico, UOC Radioterapia Filippo Bellati, Dirigente Medico, UOC Ginecologia Ilary Ruscito, Dirigente Medico, UOC Ginecologia Donatella Caserta, Dirigente Medico, Primario UOC Ginecologia Beatrice Salimbeni Taurelli, Medico in formazione specialistica in Oncologia Medica Giorgio Banchieri, Metodologo, Segretario Nazionale ASIQUAS, Docente Università “Sapienza” e LUISS Business School Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina2 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio Paolo Marchetti, Dirigente Medico, Primario UOC Oncologia Verifica Maria Rosaria Torrisi, Dirigente Biologo, Primario UOC Genetica Medica e Diagnostica Cellulare Avanzata, Direttore DAI Paolo Anibalidi Direttore Sanitario Aziendale, AOU Sant’Andrea Approvazione Adriano Marcolongo Direttore Generale, AOU Sant’Andrea Stato delle revisioni Rev. N. Paragrafi revisionati Descrizione modifiche Data 0 - Prima stesura stesura Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina3 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio SOMMARIO ELENCO ALLEGATI 9 ACRONIMI 11 PREMESSA 13 SCOPO 14 INQUADRAMENTO PATOLOGIA 16 EPIDEMIOLOGIA 16 CONSULENZA GENETICA ONCOLOGICA (CGO) 17 FOCUS SU PDTA, CGO E TEST BRCA IN ITALIA 18 DATI AZIENDALI RELATIVI A TEST BRCA E CGO 19 LINEE GUIDA E RIFERIMENTI NORMATIVI 21 AMBITO DI APPLICAZIONE DEL PDTA 23 PDTA: MODALITÀ OPERATIVE 23 FLOW CHART A: ACCESSO AL PDTA VALUTAZIONE RISCHIO ONCOLOGICO E TEST GENETICO 24 RAGIONAMENTO CLINICO A –ACCESSO AL PDTA VALUTAZIONE RISCHIO ONCOLOGICO E TEST GENETICO 25 ACCESSO AL PDTA 25 A1, AV1 PRIMA VALUTAZIONE DEL RISCHIO 25 A2 CONSULENZA GENETICA ONCOLOGICA PRE-TEST 26 AV2 ELEGGIBILITÀ AL TEST GENETICO 26 A3 TEST GENETICO 27 AV3 INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI 29 A4 GLAM (GRUPPO DI LAVORO AZIENDALE MULTIDISCIPLINARE) TUMORI EREDO-FAMILIARI 31 Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina4 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio FLOW CHART A: COMUNICAZIONE DEL RISCHIO/PRESA IN CARICO 33 RAGIONAMENTO CLINICO A: COMUNICAZIONE DEL RISCHIO/PRESA IN CARICO 34 A5 CONSULENZA GENETICA ONCOLOGICA POST-TEST 34 AV4 PROPOSTA DI PRESA IN CARICO PER MISURE DI RIDUZIONE DEL RISCHIO 34 AV5 PROPOSTA DI ESTENSIONE DEL TEST INFORMATIVO AI FAMILIARI 35 FLOW CHART B: PERCORSO FARMACO-PREVENZIONE 36 RAGIONAMENTO CLINICO B: FARMACO PREVENZIONE 37 BV2 ELEGGIBILITÀ ALLA FARMACO-PREVENZIONE 37 B2, B3 TAMOXIFENE O INIBITORE DELLE AROMATASI 37 FLOW CHART C: CHIRURGIA PROFILATTICA SENOLOGICA 39 RAGIONAMENTO CLINICO C: CHIRURGIA PROFILATTICA 40 C1 VISITA CHIRURGICA SENOLOGICA 40 CV1 EVIDENZA DI NEOPLASIA 40 C2 VISITA CHIRURGICA PLASTICA 41 CV2 CONTROINDICAZIONI CHIRURGICHE ED ANESTESIOLOGICHE 41 C3 INTERVENTO CHIRURGICO 41 CV3 ESAME ISTOLOGICO 42 FLOW CHART D: PERCORSO OVAIO, SORVEGLIANZA/CHIRURGIA PROFILATTICA/ CRIOCONSERVAZIONE 43 RAGIONAMENTO CLINICO D: PERCORSO OVAIO, SORVEGLIANZA / CHIRURGIA PROFILATTICA/ CRIOCONSERVAZIONE 44 D1, D2, DV2 VALUTAZIONE PERCORSO INDAGINI CLINICO/STRUMENTALI 44 DV3, D3, D4, DV4, D5 TRATTAMENTO CHIRURGICO 45 DV5, D5, DV6, DV7, DV8, D6, D7, D8, D9 CRIOCONSERVAZIONE 45 Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina5 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio FLOW CHART E: PERCORSO SORVEGLIANZA CLINICO-STRUMENTALE MAMMELLA 47 RAGIONAMENTO CLINICO E: PERCORSO SORVEGLIANZA CLINICO-STRUMENTALE MAMMELLA SELEZIONE PAZIENTI E1 AEB 48 E1A E B SELEZIONE DEI PAZIENTI 48 EV1 A E B PROTOCOLLO D’ESAME 48 E3A E B, EV3 ESAMI DI II LIVELLO EV2A EB 48 FLOW CHART F: PERCORSO SORVEGLIANZA MAMMELLA MASCHILE 50 RAGIONAMENTO CLINICO F: PERCORSO SORVEGLIANZA MAMMELLA MASCHILE 51 F1 VALUTAZIONE PERCORSO INDAGINI CLINICO/STRUMENTALI 51 FV1 VALUTAZIONE PERCORSO INDAGINI CINICO/STRUMENTALI 51 FV2, F2, F3 VALUTAZIONE PERCORSO INDAGINI CLINICO/STRUMENTALI 52 FLOW CHART G: PERCORSO PSICONCOLOGICO 53 RAGIONAMENTO CLINICO G: PERCORSO PSICONCOLOGICO 54 G1/GV1 CONSULENZA PSICONCOLOGICA INTEGRATA ALLA CGO PRE-TEST 54 G2/GV2 CONSULENZA PSICONCOLOGICA INTEGRATA ALLA CGO POST-TEST 54 G3 CONSULENZA PSICONCOLOGICA A SUPPORTO DEL PERCORSO DI RIDUZIONE DEL RISCHIO 55 GESTIONE DEL RISCHIO IN CARRIERS DI VARIANTI PATOGENETICHE DI GENI DI SUSCETTIBILITÀ NON-BRCA 56 PERCORSO ORGANIZZATIVO E MATRICI DI RESPONSABILITÀ 60 MATRICI DI RESPONSABILITA’ FLOW CHART A:VALUTAZIONE DEL RISCHIO ONCOLOGICO/TEST GENETICO/COMUNICAZIONE DEL RISCHIO 61 A1 PRIMA VALUTAZIONE DEL RISCHIO 61 A2 CONSULENZA GENETICA ONCOLOGICA PRE-TEST 61 A3 TEST GENETICO 62 Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina6 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio AV3 CLASSIFICAZIONE DELLE VARIANTI 63 A4 VALUTAZIONE MULTISCIPLINARE 63 A5 CONSULENZA GENETICA ONCOLOGICA POST-TEST 64 MATRICI DI RESPONSABILITÀ FLOW CHART BFARMACO-PREVENZIONE 65 B1 PROPOSTA PIANO TERAPEUTICO FARMACOPREVENZIONE 65 MATRICI DI RESPONSABILITÀ FLOW CHART C:CHIRURGIA PROFILATTICA SENOLOGICA 66 C1 VISITA CHIRURGIA SENOLOGICA 66 C2 VISITA CHIRURGIA PLASTICA 66 C3 INTERVENTO CHIRURGICO 67 CV1 EVENTUALE EVIDENZA DI NEOPLASIA 67 CV2 CONTROINDICAZIONI CHIRURGICHE E/O ANESTESIOLOGICHE 67 CV3 ESAME ISTOLOGICO 68 MATRICI DI RESPONSABILITÀ FLOW CHART D:PERCORSO OVAIO, SORVEGLIANZA /CHIRURGIA PROFILATTICA 69 D1VISITA GINECOLOGICA: ANANMESI, I VISITA GINECOLOGICA, HPV TEST ED ECOGRAFIA TRANSVAGINALE 69 D2 MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ (PRESCRIZIONE MARKERS TUMORALI (CA-125, HE4) 69 D3 CISTECTOMIA/ANNESSIECTOMIA MONOLATERALE 70 D4 ANNESSIECTOMIA BILATERALE/SALPINGECTOMIA BILATERALE PROFILATTICA/ANNESSIECTOMIA BILATERALE PROFILATTICA 70 MATRICI DI RESPONSABILITÀ FLOW CHART E: SORVEGLIANZA MAMMELLA 71 E1A-E1B PRIMA VISITA RADIOLOGICA 71 EV1A-EV1B VISITA SENOLOGICA ESAME STRUMENTALE 72 E2.1A, 2A, 3A/ E1B, 2B, 3B ESAMI STRUMENTALI 72 EV2A, E3A, EV3 ESAMI STRUMENTALI 73 Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina7 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio EV2B, E3B, EV3 ESAMI STRUMENTALI 74 MATRICI DI RESPONSABILITÀ FLOW CHART F: SORVEGLIANZA MAMMELLA MASCHILE 75 F1 PRIMA VISITA ESAME STRUMENTALE 75 F2 VALUTAZIONE PERCORSO INDAGINI CLINICO/STRUMENTALI 76 MATRICI DI RESPONSABILITÀ FLOW CHART G: PERCORSO PSICONCOLOGIA 77 G1COUNSELING PSICOLOGICO INTEGRATO ALLA CGO PRE-TEST 77 G2 COUNSELING PSICOLOGICO INTEGRATO ALLA CGO POST TEST 78 G3 COUNSELING PSICOLOGICO INTEGRATO ALLA CGO POST TEST 78 MONITORAGGIO, VERIFICA ATTUAZIONE PERCORSO CLINICO 79 INDICATORI DI PERFORMANCE DEL PDTA DI STRUTTURA, DI PROCESSO E DI ESITO 79 INDICATORI PERCORSO A E GLAM 80 INDICATORI PERCORSO B, C, D 81 INDICATORI PERCORSO E, F, G 82 INDICATORI ORIENTAMENTO, AGGIORNAMENTO 83 SITOGRAFIA 84 BIBLIOGRAFIA 85 CRONOPROGRAMMA 89 Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina8 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio ELENCO ALLEGATI ALLEGATO N. CODICE DESCRIZIONE ALLEGATO A-1 VRO-TG Criteri per l’invio diretto alla consulenza genetica A-2 VRO-TG Questionario per la selezione delle pazienti da inviare ai Centri di Senologia A-3 VRO-TG Criteri di invio alla consulenza genetica da parte dei centri di senologia A-4 VRO-TG Questionario pre-triage COVID-19 A-5 VRO-TG Scheda informativa dati e storia familiare A-6 VRO-TG Criteri di eleggibilità al test BRCA A-7 VRO-TG Consenso informato all'analisi genetico-molecolare dei geni BRCA1/2-pannello multigenico FOGLIO INFORMATIVO: Analisi molecolare per l’identificazione di fattori di rischio genetici associati a forme ereditarie A-8 VRO-TG di tumori della mammella e dell’ovaio A-9 GLAM Verbale Riunione GLAM.1 A-10 GLAM Verbale Riunione GLAM.2 A-11 GLAM Verbale GLAM per presa in carico Case Manager A-12 CGO-PT Consenso al percorso gestione rischio oncologico A-13 DCA DCA-52/2017 A-14 DCA Determina n.24 dicembre 2020, n.G16239 BURL 14.021.2021 N.5 B-1 PFP Dichiarazione di avvenuta informazione ed espressione del consenso a trattamento antineoplastico C-1 CSP Consenso informato per chirurgia riduzione del rischio, Mastectomia semplice bilaterale C-2 CSP Opuscolo informativo Chirurgia Senologica C-3 CSP “Quando ci si ricovera -Chirurgia Senologica” C-4 CSP Informativa agevolazioni sanitarie-Chirurgia senologica D-1 PO-SCP Consenso informato al trattamento chirurgico E-1 SCSM Appuntamento per biopsia E-2 SCSM Scheda biopsia stereotassica E-3 SCSM Consenso informato al prelievo con ago per esame istologico (BIOPSIA MAMMOTONE) E-4 SCSM Modulo raccolta dati per citodiagnostica mammaria E-5 SCSM Modulo richiesta esame istologico E-6 SCSM Consenso informato per procedure bioptiche eco-guidate F-1 SCSMM Espressione del consenso al trattamento dei dati personali e sensibili F-2 SCSMM Scheda percorso senologico F-3 SCSMM Consenso informato per procedure bioptiche eco-guidate F-4 SCSMM Modulo raccolta dati per citodiagnostica mammaria F-5 SCSMM Modulo richiesta esame istologico F-6 SCSMM Modulo per certificato esenzione ticket F-7 SCSMM Modulo richiesta scintigrafia ossea total body Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina9 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio G-1 PPO Cancer worry scale revised for GENETIC COUNSELING (CWS-GC) G-2 PPO Patient healt questionnaire-PHQ-9 G-3 PPO Hospital Anxiety and Depression Scale (HADS) con e senza score G-4 PPO Questionario Locus of Control of Behavior -LCB Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina10 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio ACRONIMI ACMGG American College of Medical Genetics and Genomics AIFA Agenzia Italiana del Farmaco AIOM Associazione Italiana di Oncologia Medica AIRTUM Associazione Italiana Registri Tumori ATM Ataxia Telangiectasia Mutated B, C1 Variante benigna, classe 1 BRCA Breast Related Cancer Antigens BRCA1 Breast Related Cancer Antigens 1 BRCA2 Breast Related Cancer Antigens 2 BRIP1 BRCA1-interacting protein 1 CA-125 cancer antigen-125 CDH1 cadherin 1 CESM Contrast-Enhanced Spectral Mammography CGO Consulenza genetica oncologica CGO-PT Consulenza Genetica Oncologica post-test CHEK2 Checkpoint kinase 2 CM Carcinoma mammario CNB Core Needle Biopsy CNN Farmaco non rimborsabile e “prezzo non negoziato” CO Carcinoma ovarico CPG Comprensive Genomic Profiling CSP Chirurgia senologica profilattica CWS-GC Cancer worry scale revised for GENETIC COUNSELING DCIS Carcinoma duttale in situ ENIGMA Evidence-based Network for the Interpretation of Germline Mutant Allele EPCAM Epithelial Cell Adhesion Molecule GLAM Gruppo di Lavoro Aziendale Multidisciplinare HADS Hospital Anxiety and Depression Scale HGVS Human Genome Variation Society HR Ricombinazione omologa LB, C2 Variante probabilmente benigna, classe 2 LCB Locus of Control of Behavior LCIS Carcinoma Lobulare in situ LP, C4 Variante probabilmente patogenetica, classe 4 LS Linfonodo sentinella LTR Lifetime Risk MDC Mammografia con mezzo di contrasto MLH1 MutLhomolog 1 MLPA Multiplex Ligation Probe Amplification MMG Medici di medicina generale MRI-RMN Risonanza magnetica nucleare MSH2 MutS E. Coli Homolog of 2 Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina11 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio MSH6 MutSHomolog 6 MTB Molecular Tumor Board Mx Mammografia NBN nibrina NCCN National Comprensive Cancer Network NGS Next Generation Sequencing P, C5 Variante patogenetica, classe 5 PALB2 partner and localizer of BRCA2 PARP poly-ADP ribose polymerase PDTA Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale PFP Percorso Farmaco Prevenzione PHQ-9 Patient healt questionnaire PMS2 Post meiotic segregation increased 2 PO-SCP Percorso ovaio-Sorveglianza chirurgia profilattica PPO Percorso psiconcologico PTEN phosphatase and tensin homolog RAD51C DNA Repair Protein RAD51 Homolog 3 RAD51D DNA Repair Protein RAD51 Homolog 4 RM Risonanza magnetica RT Radioterapia RX Radiografia SCSM Sorveglianza Clinico Strumentale Mammella SCSMM Sorveglianza Clinico Strumentale Mammella Maschile SIAPEC-IAP Società Italiana di Anatomia Patologica e Citodiagnostica SIBioC Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica SIGU Società Italiana Genetica Umana SNV Single Nucleotide Variant SSN Servizio Sanitario Nazionale STK11 serine/threoninekinase 11 TP53 tumorprotein p53 TSRM Tecnico Sanitario di Radiologia Medica UDTS Unità di Diagnosi e Terapia in Senologia VRO-TG Valutazione rischio oncologico-Test genetico VUS, C3 Variante di significato clinico incerto, classe 3 Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina12 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio PREMESSA Nel Piano di Prevenzione Nazionale 2014-2018 tra gli obiettivi principali viene indicata l’istituzione di PDTA regionali relativi all’identificazione e gestione delle donne a rischio eredo-familiare di sviluppare tumore della mammella, per la presenza di varianti patogenetiche nei geni BRCA1 e BRCA2[1][2]. A livello regionale, nel Lazio il gruppo di lavoro AIOM-AIRTUM, nel 2015 riportava 58.940 casi di tumore della mammella femminile [3]; considerando una percentuale di casi ereditari pari al 5-10%, il numero di donne affette da tumore della mammella portatrici di varianti patogenetiche a carico di geni predisponenti è stimabile in 2.947-5.894 casi. Questi dati epidemiologici relativi all’incidenza dei tumori della mammella su base ereditaria, identificano i test genetici e la relativa la conoscenza dello stato di portatore di mutazioni predisponenti a patologie oncologiche come strumento indispensabile ai fini delle più moderne strategie di prevenzione. I soggetti portatori di mutazioni predisponenti possono beneficiare, a vario livello di terapie e strategie preventive personalizzate ed entrare a far parte di percorsi organizzati per la corretta gestione e la relativa riduzione del rischio. La Regione Lazio ha regolamentato con DCA N.U00191/2015[4] lo screening mammografico per la popolazione femminile in età 50-69 anni. Con DCA 52/2017[5]viene in seguito approvato un documento di indirizzo per la prevenzione secondaria del tumore al seno e per la gestione delle donne ad alto rischio e follow-up delle donne post trattamento. Recentemente, sono stati prodotti dei documenti tecnici relativi alla Rete per la prevenzione e gestione del tumore della mammella" ed al "Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la prevenzione e la gestione del tumore della mammella" (BURL n.5, 14/01/2021)[6]. In questi documenti vengono identificati i servizi di senologia e le strutture di diagnostica clinica in possesso dei requisiti necessari all’implementazione di PDTA dedicati alla prevenzione e gestione del tumore della mammella. Nello stesso documento vengono definiti i criteri minimi per la strutturazione di percorsi clinici assistenziali centrati sui bisogni dei cittadini/pazienti, stratificati sulla base del profilo di rischio di sviluppare tumore della mammella. Dall’analisi del contesto regionale, sulla base del monitoraggio effettuato utilizzando gli indicatori del Dipartimento di Epidemiologia del SSR (P.Re.Val.E.ed.2019), è stata valutata l’attività dei centri di senologia (dati P.Re.Va. ed. 2020), identificando i centri che rispondono ai requisiti previsti dal DCA 38/2015 e DCA189/2017. Sulla base dei risultati ottenuti, sono stati individuati nella Regione Lazio due nodi principali da utilizzare per la rete di prevenzione e gestione del tumore della mammella: il Centro Integrato di Senologia Roma 1, di cui fa parte l’AOU Sant’Andrea e il Centro Integrato di Senologia Roma 2. L’AOU Sant’Andrea soddisfa tutti i requisiti necessari e presenta tutte le discipline coinvolte nella diagnosi e cura della patologia mammaria: radiologia, anatomia patologica, oncologia medica, chirurgia senologica, radioterapia, medicina nucleare, fisioterapia e riabilitazione, genetica medica oncologica, psico-oncologia, chirurgia plastica ed è in grado di assicurare la multidisciplinarietà dell’assistenza. Il contesto assistenziale e organizzativo dell’AUO Sant’Andrea offre la possibilità di strutturare un PDTA specifico per lo studio, la gestione e la relativa presa in carico di soggetti ad alto rischio eredo-familiare di sviluppare tumore della mammella e/o dell’ovaio. Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina13 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio SCOPO Il presente Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) è dedicato all’identificazione e presa in carico di soggetti ad alto rischio per tumore della mammella/ovaio eredo-familiare, da inserire in percorsi dedicati e personalizzati, mirati alla diagnosi precoce e alla riduzione del rischio oncologico. Il percorso di cura inizia con l’invio alla consulenza genetica oncologica (CGO) dei soggetti, considerati a potenziale rischio oncologico ereditario. In sede di CGO viene valutato il profilo di rischio e l’eleggibilità il test genetico. Il risultato del test consente di stimare il rischio oncologico e di avviare la presa in carico del soggetto in un programma di gestione del rischio personalizzato. Il ridisegno dell’iter assistenziale presente nella AOU ha lo scopo di assicurare il miglioramento dell’accessibilità e continuità delle cure, e l’adattamento delle linee guida scientifiche nazionali, regionali e internazionali al contesto aziendale, al fine di ridurre le inappropriatezze cliniche e organizzative. Parte integrante della corretta strutturazione del PDTA sarà la valutazione dei processi e degli esiti mediante il monitoraggio annuale di indicatori specifici per ogni fase del percorso, finalizzato alla successiva attuazione di ulteriori azioni correttive e di miglioramento. In questo documento viene definita la struttura organizzativa, i ruoli e le responsabilità dei diversi professionisti coinvolti nella gestione del rischio oncologico, volta ad innovare l’organizzazione dell’assistenza e migliorare la pratica clinico-assistenziale. La costruzione del PDTA ha tenuto conto delle raccomandazioni: “Emergenza da COVID 19. Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici ed onco-ematologici”, (nota prot. n. U0428695 del 15 maggio 2020), finalizzate a garantire la sicurezza ed uniformità dei percorsi per tutti i pazienti che devono essere seguiti in questa fase emergenziale[7]. Sarà compito del gruppo di lavoro aggiornare periodicamente le indicazioni riportate alla luce di nuove acquisizioni in tema di diagnosi e trattamento dei tumori eredo-familiari. Il percorso si prefigge come obiettivi specifici di: Garantire ai soggetti con varianti patogenetiche nei geni BRCA e in altri geni predisponenti un’efficace presa in carico multidisciplinare, secondo le migliori e più aggiornate evidenze disponibili (LG); Razionalizzare e rendere omogeneo il percorso diagnostico e terapeutico aziendale Migliorare e facilitare l’accesso ai servizi di diagnosi e cura, anche con l’interazione dei servizi di diagnosi e cura di altre strutture e servizi extraaziendali Uniformare le procedure tra le UU.OO. dei presidi che all’interno dell’Azienda partecipano al percorso; Ottimizzare la qualità delle cure prestate, in coerenza con le linee guida basate sulle prove di efficacia disponibili; Monitorare la qualità dei trattamenti attraverso l’identificazione, la raccolta e l’analisi di indicatori di processo e di esito; Consolidare la continuità dell’assistenza; Offrire un percorso integrato e di qualità che garantisca la presa in carico assistenziale dei soggetti interessati, che riduca e standardizzi i tempi dell’iter diagnostico-terapeutico, fissando gli standard aziendali. Perfezionare gli aspetti informativi e comunicativi dei soggetti interessati, per i quali verranno garantiti: Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina14 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio La comprensione del percorso di diagnosi e cura per una partecipazione attiva e consapevole alle scelte di trattamento La sinergia e l’integrazione tra le varie fasi L’accompagnamento e l’attenzione ai bisogni aggiuntivi La logica di trasversalità nei rapporti tra le varie figure coinvolte nella gestione multidisciplinare del percorso non preclude l’autonomia e la responsabilità decisionale dei singoli professionisti sanitari e presuppone la corretta esecuzione dei singoli atti nella specifica competenza dei professionisti. Per la stesura del PDTA sono state utilizzate le evidenze più recenti della letteratura che meglio soddisfano criteri di elevata qualità e di attualità. Si fa inoltre riferimento alle disposizioni legislative nazionali e regionali e alle raccomandazioni nazionali e internazionali in merito alla gestione del rischio oncologico nei tumori eredo- familiari. Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina15 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio INQUADRAMENTO PATOLOGIA EPIDEMIOLOGIA Il rischio di ammalare di carcinoma della mammella aumenta con l’aumentare dell’età, con una probabilità̀ di sviluppo di cancro al seno del 2,4% fino a 49 anni (1 donna su 42), del 5,5% tra 50 e 69 anni (1 donna su 18) e del 4,7% tra 70 e 84 (1 donna su 21). È la neoplasia a più alta incidenza nel sesso femminile e in Italia, la stima nel 2020 di nuovi casi di carcinomi della mammella femminile è di circa 54.976 (il 30,3% di tutti i tumori femminili). (dati AIRTUM) [8]. La maggior parte dei tumori della mammella è sporadico, mentre il 5-10% è ereditario[8]. I geni di suscettibilità principalmente coinvolti sono BRCA1 (MIM # 604370) e BRCA2 (MIM # 600185), ma nel corso degli ultimi anni le nuove tecniche di sequenziamento genico e lo studio dei meccanismi patogenetici alla base dei tumori eredo- familiari hanno permesso di identificare altri geni coinvolti nelle forme ereditarie [9]. I portatori (carriers) di varianti patogenetiche nei geni BRCA ereditano una maggiore predisposizione all'insorgenza di tumori della mammella/ovaio, rispetto alla popolazione generale. In particolare, donne portatrici di varianti patogenetiche nei geni BRCA1/2 hanno un rischio cumulativo di cancro della mammella entro i 70 anni di 57% per BRCA1 e 49% per BRCA2, mentre il rischio di sviluppare un tumore ovarico è del 40% per BRCA1 e 18% per BRCA2[10][11]. Complessivamente, le varianti patogenetiche in questi geni sono responsabili dell’80% delle sindromi ereditarie che interessano mammella ed ovaio, di 1/3 dei tumori ereditari della sola mammella e in minore misura dell'insorgenza di altre neoplasie quali prostata, pancreas melanomi, colon. In ambito oncologico l’identificazione dei soggetti ad alto rischio, in quanto portatori di varianti patogenetiche nei geni BRCA, e la relativa possibilità di mettere in atto strategie di prevenzione personalizzate, rappresenta un importante opportunità da considerare in ambito di sanità pubblica. La predisposizione genetica conferita dai geni BRCA1 e BRCA2 si eredita secondo modalità autosomica dominante: ogni individuo carrier di varianti patogenetiche dei geni BRCA ha una probabilità del 50% di trasmettere il gene mutato ai propri figli, indipendentemente dal sesso; inoltre, donne portatrici di mutazioni in tali geni hanno un’elevata probabilità di sviluppare la malattia. Confermare lo stato di portatore di variante patogenetica in un soggetto significa avere la possibilità di identificare, all’interno della famiglia di appartenenza, carriers della stessa variante patogenetica familiare, ai quali si può offrire una appropriata sorveglianza per la riduzione del rischio oncologico. Pertanto, i tumori eredo-familiari necessitano di una gestione assistenziale specifica e diversificata rispetto a quella dei tumori sporadici, richiedendo la presa in carico non solo del probando, ma anche dei familiari carriers di varianti patogenetiche. Una predisposizione geneticamente determinata allo sviluppo delle neoplasie della mammella e/o dell’ovaio può essere determinata anche da mutazioni in geni diversi da BRCA1 e BRCA2: tra questi vi sono geni coinvolti nel controllo del ciclo cellulare in risposta al danno al DNA, nei processi di riparazione delle rotture del DNA mediante ricombinazione omologa (HR), che codificano proteine che interagiscono con BRCA1, che partecipano alla HR del pathway dell’Anemia di Fanconi. A differenza di BRCA1/2, che si definiscono ad alta penetranza, questi geni presentano mutazioni molto più rare e, in alcuni casi, in grado di conferire rischi oncologici inferiori. Ad oggi non esistono delle linee di indirizzo che indicano quali geni analizzare nell’approfondimento diagnostico con pannello multi-genico. La lista dei geni per i quali, in seguito al risultato del test, è possibile una gestione clinica (geni “actionable”) e una sorveglianza è in continua evoluzione e in questo percorso, per la ricerca di individui portatori di geni di predisposizione non- BRCA, in assenza di linee guida nazionali, verranno utilizzate le linee guida NCCN (NCCN Guidelines, Genetic/Familial High-RiskAssessment: Breast and Ovarian) dell’anno in corso sia per la selezione dei geni che per la gestione clinica dei carriers Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina16 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio CONSULENZA GENETICA ONCOLOGICA (CGO) La CGO è l’elemento chiave per stabilire il rischio ereditario di tumore e rappresenta la porta d’ingresso al PDTA. Nel 2000, SIGU (Società Italiana di Genetica Umana) ha approvato un documento di consenso sulle condizioni minime per la consulenza genetica in oncologia [10],[12] con l’obiettivo di individuare gli aspetti e le condizioni minime che i centri che intendono offrire un servizio di CGO devono assicurare. In tal senso l’AOU Sant’Andrea presenta tutti i requisiti e le professionalità richieste per l’attivazione di un percorso di CGO integrato nel PDTA tumori eredo-familiari. La consulenza genetica oncologica (CGO) è un processo multifasico e opera all’interno di un contesto multidisciplinare in cui sono coinvolte diverse professionalità. Nella prima fase saranno coinvolti il genetista medico/biologo, l’oncologo. Nella seconda fase possono essere coinvolti il radiologo, chirurgo senologo, chirurgo plastico, ginecologo. Gli obiettivi specifici della CGO sono: 1. La valutazione del rischio genetico individuale di tumore sulla base delle conoscenze disponibili, compresi i test genetici, qualora disponibili; 2. L’accompagnamento dell'individuo o della famiglia nella comprensione della componente genetica della malattia e del rischio di trasmetterla. 3. Approfondimento delle basi scientifiche su cui si fondano il calcolo del rischio e le relative misure da adottare per la gestione del rischio oncologico correlato. 4. Il supporto psicologico per un’integrazione ottimale del processo decisionale nella propria storia personale e familiare e nelle scelte individuali. La CGO è costituita da due fasi principali: la fase pre-test, che precede l’esecuzione del test genetico e la fase post-test, successiva all’ottenimento del risultato di tale esame. I soggetti, indirizzati alla CGO, avranno la possibilità di confermare/escludere, tramite un test NGS (Next Generation Sequecing) la presenza di varianti patogenetiche germinali predisponenti ad un rischio oncologico aumentato rispetto alla popolazione generale, con conseguenti implicazioni anche sul nucleo familiare. La CGO pre-test viene erogata presso l’ambulatorio di Genetica Medica della UOC Genetica Medica e Diagnostica Cellulare Avanzata. LA CGO post-test viene erogata presso l’ambulatorio di Oncogenetica (UOC Genetica Medica e Diagnostica Cellulare Avanzata/UOC Oncologia) Considerata la complessità della gestione clinica correlata al rischio eredo-familiare è necessaria l’integrazione dello psiconcologo non solo durante la CGO, ma in tutte le fasi del PDTA, per rispondere alle esigenze del soggetto preso in carico quali autonomia decisionale, consapevolezza, adattamento psicologico al cambiamento di condizione di portatore di mutazione, gestione della comunicazione intra-familiare, etc. Anche ilcase manager o figura equivalente sarà il referente per il soggetto non solo durante la GCO ma in tutto il PDTA con il compito di organizzare il piano assistenziale personalizzato e garantire la continuità organizzativa nell’intero percorso tra la persona presa in carico e i diversi professionisti coinvolti. Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina17 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio FOCUS SU PDTA, CGO E TEST BRCA IN ITALIA Sul territorio nazionale, non esiste un’offerta uniforme di PDTA dedicati ai soggetti ad alto rischio eredo- familiare, nonostante l’inclusione nei macro-obiettivi del Piano Nazionale di Prevenzione 2014-2018 della gestione del rischio eredo-familiare per tumore della mammella, con invito alle regioni ad identificare i soggetti ad alto rischio oncologico definendo percorsi diagnostico-terapeutici integrati nei programmi di screening. Dai dati riportati dalla SIRM (Società Italiana di Radiologia, ottobre 2020) risulta che PDTA approvati, relativi ai tumori eredo-familiari della mammella/ovaio, sono presenti solo in 9 Regioni e solo 8 hanno deliberato anche l’esenzione dal pagamento del ticket per le prestazioni sanitarie previste dai protocolli di sorveglianza (vedi Tabella 1). ESENZIONE REGIONE PDTA TARGET TICKET ABRUZZO - APPROVATO Donne e uomini BRCA1/2 CAMPANIA D97 APPROVATO Donne e uomini BRCA1/2 Soggetti con mutazione genetica accertata o con EMILIA ROMAGNA D99 APPROVATO lifetimerisk≥30% Donne BRCA1/2, familiari di 1° grado, soggetticon LAZIO - PROPOSTO lifetime risk≥30% Soggetti BRCA1/2 e rischio genetico equivalente LIGURIA D99 APPROVATO Mutazione p53 LOMBARDIA D99 - Soggetti BRCA1/2 MARCHE - APPROVATO Donne e uomini BRCA1/2 PIEMONTE E VALLE D99 PROPOSTO Soggetti BRCA1/2 e rischio genetico equivalente D'AOSTA SICILIA D99 APPROVATO Donne e uomini BRCA1/2 TOSCANA D97 APPROVATO Donne e uomini BRCA1/2 TRENTINO ALTO ADIGE - PROPOSTO Donne BRCA1/2 VENETO D99 APPROVATO Donne e uomini BRCA1/2 Tabella 1. Situazione in Italia dei PDTA tumori eredo-familiari mammella-ovaio In Italia, per quanto riguarda la consulenza di genetica-oncologica attualmente non esiste una mappatura geografica “certificata”, anche se in diversi centri pubblici è presente un servizio di CGO. Da un’indagine condotta in Campania, Piemonte e Sicilia, tra giugno 2018 e aprile 2019, da “Cittadinanza attiva“ in collaborazione con la SIGU (Società Italiana di Genetica Umana), è stato prodotto un documento (“Test genetici: tra prevenzione e diritto alle cure. Focus TEST BRCA”) di cui si riportano alcuni estratti: “Test genetico: I soggetti più frequentemente sottoposti al test BRCA hanno 36-49 anni (67%). Ai familiari di persone risultate positive al test diagnostico viene proposto il test BRCA nell’83% delle situazioni; il test è esteso anche ai familiari “molto di frequente” in un caso su due. A richiederlo è l’oncologo (71%), seguito dal genetista medico (46%) e dal ginecologo con competenze oncologiche (29%). Il 29% dei centri dichiara di non agire in un Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina18 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio contesto multidisciplinare, inoltre all’interno dell’équipe nel 41% dei casi è assente il case manager. La consulenza genetica oncologica è offerta dal 54% dei centri; e di questi il 92%garantisce la presa in carico completa della persona fin dalla fase pre-test. Comunica il risultato del test il genetista medico (58%) e l’oncologo (54%)…………………Presa in carico e gestione del rischio: In 1 centro su 4 non sono attive misure di sorveglianza clinica e strumentale secondo le linee guida regionali, nazionali o internazionali e in multidisciplinarietà. Nei centri ove le misure esistono, solo il 58% prevede un percorso per la gestione di soggetti con predisposizione genetica alla sindrome HBOC ma nel 44% tali percorsi non sono sempre formalizzati. Anche i centri che presentano un documento formalizzato, non sempre presentano PDTA che definiscono in maniera esplicita gli elementi prioritari per la gestione e la presa in carico delle persone. Il 75% dei centri offre strategie per gestire il rischio ma, in circa il 67% dei casi, queste sono completamente a carico della persona “sana” alla quale è fornita informazione sui costi”……...Laboratori: Solo il 25% dei centri possiede un laboratorio interno alla struttura; il 33% si avvale di un laboratorio esterno con sede in provincia, il 50% fa riferimento ad un laboratorio regionale. Circa il 17% dei centri fa riferimento ad un laboratorio sito fuori regione. Solo il 57% dei laboratori procede ad una raccolta sistematica e centralizzata delle varianti BRCA osservate, al fine di contribuire alla miglior classificazione delle stesse e ciò non aiuta a ridurre gli errori legati ai limiti delle conoscenze attuali………………………….Tempi di attesa: Circa il 13% delle persone, al quale è stato diagnosticato il tumore (mammella o ovaio), accede al test BRCA entro le 24 ore successive alla richiesta e, nel 38%, il referto arriva oltre due mesi dopo. Tra i soggetti “sani”, il 33% accede al test entro 7 giorni ma nel 46% la refertazione avviene più di due mesi dopo. A questi tempi vanno aggiunti quelli per la consegna del risultato: nel 21% dei casi, se il test è positivo, si attende almeno un mese; solo il 42% riceve il risultato entro qualche giorno……………...………………Consenso informato e cura della riservatezza: L’88% dei centri intervistati utilizza un protocollo di comunicazione e raccolta di consenso scritto prima di sottoporre la persona al test BRCA, mentre in 1 caso su 10 tale procedura non risulta essere la norma”. DATI AZIENDALI RELATIVI A TEST BRCA E CGO Nell’AOU Sant’Andrea i soggetti più frequentemente sottoposti al test genetico per l’identificazione di varianti patogenetiche associate a rischio aumentato di tumore delle mammella/ovaio hanno una età compresa tra i 27- 49 anni (60.12%). A tutti i familiari di carrier di varianti patogenetiche, che hanno il rischio di averle ereditate, viene proposto il test “mirato “per l’identificazione di portatori della mutazione familiare. Il test genetico viene richiesto nel 64% dei casi dal genetista medico e nel 36% dei casi dall’oncologo. Nell’AOU Sant’Andrea la valutazione del rischio oncologico dei soggetti che accedono al percorso di cura presso la nostra struttura, viene effettuata in un contesto multidisciplinare, in collaborazione con la Breast Unit Aziendale e/o con tutti gli specialisti di primo contatto della AOU Sant’Andrea. La comunicazione del risultato viene effettuata dal genetista medico nel 98% dei casi e nel 2% dei casi dal genetista medico insieme con l’oncologo. Laboratorio: L’AOU Sant’Andrea si avvale di un laboratorio di Genetica Medica interno alla struttura, inserito nella UOC Genetica Medica e Diagnostica Cellulare Avanzata, che collabora con il Consorzio Internazionale ENIGMA (Evidence-based Network for the Interpretation of Germline Mutant Alleles) per la classificazione delle varianti BRCA. Il laboratorio fa parte delle strutture di Genetica Medica identificate dal DCA 549/2015 (Riorganizzazione della Rete dei Laboratori di Genetica Medica della Regione Lazio), come Laboratori di II livello. Tempi di attesa: I soggetti eleggibili al test genetico, valutati in sede di CGO pre-test, accedono al prelievo ematico e pertanto al test genetico entro le 24 ore successive alla richiesta nell’80% dei casi. Nell’80%, il referto Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina19 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio arriva entro due mesi (i test in urgenza vengono refertati tra 15 e 30 giorni dal prelievo). Per i soggetti “sani” la refertazione avviene entro un mese. La consegna del risultato in consulenza post test avviene generalmente entro un mese dalla refertazione; se il test è positivo, si attende < 15 giorni dalla refertazione. Consenso informato e cura della riservatezza: Nel 100% dei casi viene utilizzato un protocollo di comunicazione e raccolta di consenso scritto prima di sottoporre la persona al test genetico. In Tabella 2 sono riportati, in numeri assoluti, l’incremento di CGO e test genetici relativi agli anni 2017-2019. Tabella 2. CGO e test BRCA nell’AOU Sant’Andrea anni 2016-2019 Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina20 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio LINEE GUIDA E RIFERIMENTI NORMATIVI 1. Attuazione delle linee guida per le attività di genetica Medica”, Accordo Stato Regioni del 26 novembre 2009 2. Autorizzazione n. 8/2016 - Autorizzazione generale al trattamento dei dati genetici - 15 dicembre 2016 [5803688] 3. Bollettino Ufficiale Regione Lazio, «Rete oncologica regionale per la gestione del tumore della mammella - Approvazione dei documenti tecnici "Rete per la prevenzione e gestione del tumore della mammella" e "Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la prevenzione e la gestione del,» n. 5, 14.01.2021. 4. Bollettino Ufficiale Regione Lazio, «Rete oncologica regionale per la gestione del tumore della mammella - Approvazione dei documenti tecnici "Rete per la prevenzione e gestione del tumore della mammella" e "Percorso diagnostico terapeutico assistenziale per la prevenzione e la gestione del tumore della mammella» n. 5, 14.01.2021. 5. Condizioni minime per la consulenza genetica in oncologia. Bianchi-Scarrà G, Genuardi M, Pasini B, Tibiletti MG, Varesco L (sottogruppo SIGUONC settembre 2000). 6. Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano. “Accordo 15 luglio 2004. Accordo tra il Ministro della salute, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sul documento recante: «Linee-guida per le attività̀ di genetica medica». (Accordo ai sensi dell’art. 4, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n.281). 7. Consulenza genetica e test genetici in oncologia: aspetti critici e proposte di AIOM – SIGU.TAVOLO AIOM – SIGU Tumori Ereditari, 2013. 8. DCA 549/ 2015 Istituzione della rete specialistica disciplinare dei Laboratori di Genetica Medica in attuazione dei Programmi Operativi 2013-2015. Approvazione del documento relativo alla "rete dei laboratori di Genetica Medica della Regione Lazio". 9. DCA N.U000189/2017. Programma Operativo 2016-2018 (DCA 52/2017) Approvazione documento di indirizzo per la prevenzione secondaria del tumore al seno, gestione delle donne ad alto rischio e follow-up delle donne post-trattamento 10. DCA U00191/2015: Approvazione dei Programmi di screening oncologici nella Regione Lazio 11. DIREZIONE REGIONALE SALUTE E INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA, Regione Lazio, «Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici in corso di emergenza da COVID-19,» 15 maggio 2020. 12. Il sequenziamento del DNA di nuova generazione: indicazioni per l’impiego clinico-Documento Commissione SIGU-NGS. Versione gennaio 2016. Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina21 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio 13. Intesa, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano sul documento recante «Piano per l'innovazione del sistema sanitario basata sulle scienze omiche». (Rep. Atti n. 176/CSR). (18A00323) (GU n.13 del 17-1-2018) 14. Linee di indirizzo sulla genomica in sanità pubblica” Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie autonome di Trento e Bolzano Stato Regioni del 13 marzo 2013 15. Linee guida dell’Associazione Italiana Oncologia Medica (AIOM) “Neoplasie della mammella” 2019. 16. Linee guida per le attività di Genetica Medica” - Accordo Stato Regioni del 2004 (GU n.224 del 23.09.2004) 17. L’interpretazione delle varianti di sequenza in geni di predisposizione a tumori: indicazioni operative per il laboratorio diagnostico. Documento SIGU, 10 marzo 2016 18. NCCN guidelines, Genetic/Familial High-Risk Assessment: Breast and Ovarian, 2020 19. Protocollo assistenziale nelle donne a rischio ereditario di tumore della mammella e/o ovaio Regione Emilia‐Romagna, II edizione, Anno 2016 20. Raccomandazioni 2019 per l’implementazione dell’analisi mutazionale BRCA nei pazienti con adenocarcinoma del pancreas metastatico 21. Raccomandazioni per l’implementazione del test BRCA nelle pazienti con carcinoma ovarico e nei familiari a rischio elevato di neoplasia. A cura del Gruppo di Lavoro AIOM - SIGU - SIBIOC - SIAPEC-IAP. V.2-gennaio 2019 22. Standard SIGUCERT, Sistema di Gestione per la Qualità nei Laboratori di Genetica Medica, Rev.: 30.04.2014 23. Tavolo AIOM-SIGU tumori ereditari. Consulenza Genetica e test genetici in oncologia: aspetti critici e proposte di AIOM-SIGU, 2013 24. Il sequenziamento di nuova generazione: indicazioni per l’impiego clinico. Versione gennaio 2016 25. I numeri del cancro in Italia. Documento AIOM -AIRTUM, 2020 Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina22 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio AMBITO DI APPLICAZIONE DEL PDTA Il PDTA viene offerto a tutti gli individui che accedono alla AOU Sant’Andrea considerati ad alto rischio di sviluppare un tumore della mammella/ovaio sulla base di una selezione effettuata in sede di CGO e del risultato del test genetico. La consulenza genetica oncologica (CGO) rappresenta l’attività centrale del percorso che affronta il problema della prevenzione dei tumori, delle loro conseguenze, in relazione al rischio genetico di malattia stimato sulla base della storia familiare e personale di cancro. L’utilità clinica di un percorso che prevede la CGO, il test genetico, la gestione del rischio clinico, integrato in un ambito multidisciplinare, è legata alla capacità di indirizzare donne ad alto rischio di tumore della mammella/ovaio ad interventi mirati di prevenzione con potenziali benefici in termini di salute, sopravvivenza e qualità della vita. PDTA: MODALITÀ OPERATIVE Il percorso diagnostico, terapeutico, di sorveglianza e riduzione del rischio prevede le seguenti fasi principali: 1. Valutazione del Rischio Oncologico A2- Consulenza oncogenetica pre-test A3- Test genetico A4- Valutazione multidisciplinare del risultato del test e definizione del percorso di gestione del rischio personalizzato: GLAM 2. Comunicazione del Rischio A5- Consulenza oncogenetica post-test AV- Proposta presa in carico 3. Presa in carico in percorsi sorveglianza/riduzione del rischio B. Farmaco –prevenzione C. Chirurgia Profilattica senologica D. Percorso ovaio: sorveglianza/chirurgia profilattica E. Sorveglianza mammella F. Sorveglianza mammella maschile G. Percorso Psiconcologico Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina23 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio FLOW CHART A: ACCESSO AL PDTA VALUTAZIONE RISCHIO ONCOLOGICO E TEST GENETICO Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina24 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio RAGIONAMENTO CLINICO A –ACCESSO AL PDTA VALUTAZIONE RISCHIO ONCOLOGICO E TEST GENETICO ACCESSO AL PDTA I soggetti a potenziale rischio genetico di sviluppare un tumore della mammella/ovaio possono accedere al percorso clinico-assistenziale da: Centri screening per il tumore della mammella Accesso diretto o invio da medico di base alla CGO Ambulatori di senologia-radiologica della AUO “Sant’Andrea” o altra Azienda Ambulatori di senologia-chirurgica della AUO “Sant’Andrea” o altra Azienda Ambulatori di Oncologia della AUO “Sant’Andrea” o altra Azienda Ambulatori di Ginecologia della AUO “Sant’Andrea” o altra Azienda UDTS (Diagnosi e Terapia Senologica) della AUO “Sant’Andrea” o altra Azienda Breast Unit della AUO “Sant’Andrea” o altra Azienda Molecular Tumor Board del Polo Oncologico “Sapienza” Si possono prevedere diversi flussi di accesso al percorso clinico assistenziale: Individui non affetti o con pregresso tumore della mammella/ovaio che, avendo una prescrizione per consulenza/test, si rivolgono direttamente alla UO che eroga la CGO, previo appuntamento telefonico. Pazienti affetti da tumore della mammella e/o dell’ovaio, inviati da centri di screening o precedentemente presi in carico da altre UO appartenenti alla AOUSA che vengono indirizzati alla CGO. Pazienti affetti da patologie oncologiche valutati dal team multidisciplinare del Molecular Tumor Board (MTB) del Polo Oncologico “Sapienza”, nel caso in cui il DNA somatico tumorale presenti varianti patogenetiche in geni che, a livello germinale, sono noti essere causa di aumentata predisposizione oncologica A1, AV1 PRIMA VALUTAZIONE DEL RISCHIO Il reclutamento dei soggetti ad alto rischio oncologico si basa sulla somministrazione di due schede di valutazione (A-1-VRO-TG e A-2-VRO-TG)che i MMG e tutti gli operatori di primo contatto, sulla base del “Programma Operativo 2016-2018 (DCU000A52/2017)”[5] dovranno utilizzare per la valutazione del rischio eredo-familiare. Da tale valutazione si possono delineare due percorsi: l’invio diretto alla consulenza genetica (A3) o un invio ai centri di senologia (A2) per una valutazione più approfondita del rischio, mediante dello strumento di predizione IBIS (http://www.ems-trials.org/riskevaluator/) e l’utilizzo dei criteri di selezione per l’invio alla consulenza genetica del DCA-52/2017 (A-3-VRO-TG). Lo strumento di predizione IBIS permette ai centri di senologia, sulla base della stima di sviluppare nel corso della vita un tumore della mammella (Life Time Risk-LTR), di stratificare le donne su tre livelli di rischio: 1. Profilo 1, rischio basso: livello di rischio oncologico equivalente a quello della popolazione generale (LTR< 20%). Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina25 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio 2. Profilo 2, rischio intermedio: livello di rischio oncologico due volte superiore a quello della popolazione generale (LTR 20-29%). 3. Profilo 3, rischio alto: livello di rischio oncologico tre volte (o più) superiore a quello della popolazione generale (LTR>30%). I soggetti con profilo di rischio 3 verranno indirizzati alla Consulenza Genetica Oncologica. I criteri per la selezione periodicamente verranno aggiornati in funzione delle variazioni normative regionali, linee guida e/o nuova letteratura scientifica specifica. Le raccomandazioni delle Società Scientifiche Italiane riguardo all’accesso alla valutazione genetica si basano sull’uso di criteri descrittivi, anche se viene suggerito di adottare uno o più strumenti validati al fine di verificare ulteriormente i criteri adottati [13] A2 CONSULENZA GENETICA ONCOLOGICA PRE-TEST Gli individui con profilo 3 inviati alla CGO dai centri di senologia, su segnalazione di medici specialisti oncologi, ginecologi, MMG che accedono alla AOU Sant’Andrea, dopo la somministrazione del questionario pre-triage (A- 4-VRO-TG), vengono sottoposti ad una valutazione più approfondita delle motivazioni che hanno portato alla richiesta di consulenza. In sede di CGO viene spiegato dai professionisti coinvolti il significato della consulenza e le sue ricadute cliniche; vengono, inoltre, raccolti i dati anagrafici ed anamnestici del probando e ricostruito l’albero genealogico della famiglia di appartenenza. In particolare, per ogni individuo, con carcinoma della mammella/ovaio o altri tipi di tumori, viene approfondita la storia clinica riportando l’età corrente, l’età d’insorgenza del primo ed eventualmente del secondo tumore, le caratteristiche fenotipiche del tumore (sottotipo e grado istologico, recettori ormonali, indice proliferativo, p53 etc.), l’eventuale data di morte (A-5-VRO-TG). La ricostruzione accurata dell'albero genealogico richiede, inoltre, la raccolta dei dati clinico-patologici riguardanti ciascun membro della famiglia, che risalga per almeno tre generazioni dal "probando" (o individuo affetto), sia sul ramo materno sia paterno. Il sospetto che il paziente sia un soggetto a rischio deriva da alcuni fattori di carattere clinico come: l’insorgenza precoce, la bilateralità, la presenza di tumore alla mammella maschile, la presenza nella stessa famiglia di molteplici casi di carcinoma mammario o ovarico (forte aggregazione) e l’interessamento di più generazioni. AV2 ELEGGIBILITÀ AL TEST GENETICO La probabilità di un soggetto di essere portatore di una mutazione nei geni BRCA1 e BRCA2 viene effettuata attraverso l’utilizzo del software bioinformatico BRCAPRO-CancerGene(University of Texas http://www.stat.duke.edu/~gp/brcapro.html) che calcola, in base alla storia familiare della prima, seconda e terza generazione, il rischio di un soggetto di essere portatore di mutazione nei geni BRCA1/2. Per il calcolo della probabilità vengono prese in considerazione le caratteristiche dei geni, compresa, la prevalenza e la penetranza, nonché le probabilità statistiche basate sui sistemi mendeliani e sul teorema di Bayes. Il risultato è espresso come valore percentuale: i soggetti con uno score maggiore del 10% vengono indirizzati al test [14]. L’eleggibilità del probando al test genetico può essere inoltre valutata sulla base di criteri tabellari (A-6-VRO-TG) Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina26 di 89
Percorso Diagnostico, Terapeutico Assistenziale Tumori Eredo-Familiari PDTA Rev. 0 Mammella - Ovaio Tutti i soggetti a cui si propone il test genetico e che accettano di effettuare l’analisi, sottoscrivono il consenso informato all’analisi dei geni BRCA1/2 e/o ad altri geni ad alta penetranza (A-7-VRO-TG) in cui il probando dichiara di essere stato informato sul significato del test e sulle sue implicazioni. Inoltre, viene fornito al probando una informativa sul trattamento dei dati genetici, sul significato e i possibili risultati del test genetico (A-8-VRO-TG). A3 TEST GENETICO Il test genetico viene eseguito presso la UOC Genetica Medica e Diagnostica Cellulare Avanzata di codesta struttura, configurato come Laboratorio di II Livello, su Decreto del Commissario ad Acta 18 novembre 2015, n. U00549[15], dotato di personale dedicato specialista in Genetica Medica o in possesso dei requisiti equipollenti a norma di legge. Il campione biologico del probando, che in sede di consulenza è risultato eleggibile al test genetico di suscettibilità, viene inviato dalla sala prelievi al laboratorio di Genetica Medica della UOC Genetica Medica e Diagnostica Cellulare Avanzata dell’AOU Sant’Andrea, corredato di apposito codice alfanumerico identificativo del soggetto. Il laboratorio è in diretto contatto con l’ambulatorio di CGO, tramite il responsabile dell’analisi del laboratorio e il medico referente per il campione inviato, limitando le possibilità di accesso ai dati sensibili nel rispetto delle norme che tutelano il paziente. I test proposti in sede di CGO sulla base della storia personale e/o familiare possono essere: Test BRCA (mammella/ovaio), geni indagati: BRCA1 e BRCA2 Panello multi-genico mammella, geni indagati: ATM, PALB2, CDH1, CHEK2, NBN, PALB2, PTEN, STK11 e TP53 Pannello multi-genico ovaio, geni indagati: BRIP1, MSH2, MLH1, MSH6, PMS2, EPCAM, RAD51C, RAD51D, STK11 Test mirato su variante genetica familiare: sui familiari del probando vengono indagate solo le varianti classificate come patogenetiche/probabilmente patogenetiche secondo i criteri di ENIGMA o dell’ACMG. Le varianti di significato clinico incerto (VUS) non possono essere utilizzate per la gestione clinica del paziente, pertanto il test ai familiari può essere proposto a scopo di ricerca per contribuire alla classificazione della variante. L’analisi dei geni BRCA1/2, e/o del pannello multi-genico viene condotta utilizzando due flussi di lavoro: Analisi delle SNVs (Single Nucleotide Variants) e indels (piccole delezioni e inserzioni) mediante approccio NGS (Next Generation Sequencing) [16]; Alterazione del numero di copie (CNVs) mediante MLPA (Multiplex Ligation Probe Amplification) (se disponibile per il gene specifico) e per i geni BRCA1/2analisi bioinformatica[17] e/o MLPA L’identificazione di una variazione di sequenza viene successivamente confermata mediante l’esecuzione di una seconda analisi indipendente, su una seconda aliquota di sangue, con tecnologia SANGER o MLPA a seconda del tipo di variante identificata. Il significato del test genetico assume implicazioni diverse a seconda se il soggetto esaminato sia il probando, per il quale l’identificazione della mutazione conferma la diagnosi di tumore ereditario, un familiare, per il quale l’accertamento della presenza di una mutazione familiare, assume un valore predittivo, o parente con tumore ovarico di alto grado. Data 28/01/2021 Revisione 0 Pagina27 di 89
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