Media Monitoring per 08-11-2019 - Rassegna stampa del 08-11-2019 - Ruggi

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Media Monitoring per 08-11-2019 - Rassegna stampa del 08-11-2019 - Ruggi
08-11-2019

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 08-11-2019
Media Monitoring per 08-11-2019 - Rassegna stampa del 08-11-2019 - Ruggi
AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      08/11/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Denuncia le paghe d'oro «Al Ruggi mi minacciano» ............................................................... 1
      08/11/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Pronto soccorso sguarnito, parte il reclutamento di 13 specialisti ........................................ 3
      08/11/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            Ruggi e Da Procida al collasso, mancano fisioterapisti e logopedisti ..................................... 5
      07/11/2019 - WWW.CRONACHESALERNO.IT
            Carenza di personale al reparto di ostetricia e ginecologia ................................................... 7
      07/11/2019 - WWW.ONDANEWS.IT
            Trapianto di organi. All’ospedale “Ruggi” di Salerno due importanti donazioni in 48 ore ..... 8
      06/11/2019 - WWW.ISTITUZIONI24.IT
            Salerno | L’azienda ospedaliera sottoscrive convenzione per garantire l’autosufficienza di
            unità di sangue ...................................................................................................................... 9
      06/11/2019 - WWW.SALERNOCITTA.COM
            Salerno: al Ruggi sottoscritta convenzione con le Associazioni Donatori di Sangue ............ 11
      06/11/2019 - WWW.LAREDAZIONE.EU
            Sangue: protocollo tra il “Ruggi” e 10 Associazioni Donatori salernitane ........................... 13
Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 14
      08/11/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Budget esauriti, analisi solo a pagamento si inizia da esami del sangue e radiografie ........ 14
      08/11/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
        Operatori sanitari vittime di violenza «Subito la legge» ...................................................... 16
Sanità Campania ............................................................................................................................. 17
      08/11/2019 - IL SANNIO
            Asl, un programma per sfoltire le liste di attesa .................................................................. 17
      08/11/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            Distretto Asl, la minoranza: «No ai tagli» ............................................................................. 19
      08/11/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            Donna morta rinviati a giudizio tre medici ........................................................................... 21
      08/11/2019 - CRONACHE DI NAPOLI
            I precari del 118 figli di un dio minore ................................................................................. 23
      08/11/2019 - IL MATTINO (ED. CIRCONDARIO NORD)
            Medici cinesi in visita al S. Maria delle Grazie ...................................................................... 25
      08/11/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            Medici del servizio 118 dell' Asl ecco la graduatoria per i 21 posti ...................................... 26
      08/11/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            Pulizia ospedali, scatta l' ultima proroga ............................................................................. 28
      08/11/2019 - IL ROMA
            Servizio pasti, pecche e inadempienze ................................................................................ 30
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 31
      08/11/2019 - LA STAMPA
            " Pronti a tutto per salvare l' ex Ilva Non può chiudere" ...................................................... 31
      08/11/2019 - LA STAMPA
            "Il tumore si adatta Cambia per resistere alle nuove terapie" ............................................. 33
      08/11/2019 - IL GIORNO
            Bebè malato e rifiutato I limiti dell' eterologa ..................................................................... 35
      08/11/2019 - IL GIORNO
            Dna modificato negli Usa «Così ho fermato il cancro» ......................................................... 37
      08/11/2019 - IL MESSAGGERO
            Emorragia durante il parto mamma perde la vita Medici sotto indagine ............................. 39
      08/11/2019 - IL MESSAGGERO
            Febbre e vomito, muore bimba di 3 anni .............................................................................. 41
      08/11/2019 - IL GIORNO
            Il 'gioco di squadra' per i pazienti oncologici ....................................................................... 43
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08/11/2019 - ITALIA OGGI
     In Francia sarà sperimentata la cannabis per uso medico ................................................... 45
08/11/2019 - LA REPUBBLICA
     L' Ocse boccia l' Italia per gli antibiotici "Consumo eccessivo" ............................................ 46
08/11/2019 - LA STAMPA
     La Regione aumenta tariffe e budget per i privati ............................................................... 47
08/11/2019 - IL FATTO QUOTIDIANO
     Mr Sanità veneta a capo dell' Aifa, l' incidente e il referto: "Infarto" ................................... 49
08/11/2019 - LIBERO
     Pochi medici nei Pronto Soccorso Ora arrivano quelli a partita Iva ...................................... 51
08/11/2019 - IL GIORNO
     Una boccata d' ossigeno per frenare le fibrosi ..................................................................... 53
08/11/2019 - LIBERO
     Una modifica al Dna per curare il cancro: funziona .............................................................. 55
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08/11/2019                                                                                                                  Pagina 25
                                       Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                            EAV: € 5.549
                                                                                                                            Lettori: 107.296
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

         Denuncia le paghe d'oro «Al Ruggi mi minacciano»
 Sabino Russo

 «Negli ultimi due giorni sono stato
 avvicinato già diverse volte e minacciato
 per le mie denunce». Non si sente più al
 sicuro in ospedale il sindacalista dalle cui
 segnalazioni è partita la vicenda della
 Corte dei Conti, che ha chiesto a tutto il
 management del Ruggi degli ultimi 10
 anni di restituire le somme concesse per
 indennità in busta paga non dovute ai
 dipendenti.     «Mi       arrivano          minacce            e
 offese    personali         da      varie          parti,      in
 particolar     modo         dall'       interno            dell'
 azienda - denuncia - Non mi sento al
 sicuro. Credo di aver toccato troppi
 interessi». Non è la prima volta che il
 rappresentante sindacale è oggetto di
 intimidazioni da parte di suoi colleghi.
 Anche all' indomani di un' altra inchiesta
 giudiziaria    che       interessò           l'    azienda
 ospedaliera fu avvicinato, più volte, da alcuni sconosciuti all' interno del nosocomio,
 che lo minacciarono ripetutamente. A scatenare l' ira dei colleghi, stavolta, invece, è
 la segnalazione contro l' attribuzione delle posizioni organizzative. LE SEGNALAZIONI
 Il sindacalista, ad aprile 2018, segnalò l' improprio pagamento delle indennità, da
 diversi anni, a dipendenti a cui non sarebbe spettata, perché nel frattempo
 sarebbero stati trasferiti ad altro ufficio o settore, continuando però a percepire le
 somme aggiuntive. Questo portò, nel mese di ottobre dello stesso anno, le fiamme
 gialle a far visita agli uffici di via San Leonardo per acquisire tutti gli atti relativi a un
 nuovo esposto denuncia che lo stesso sindacalista aveva presentato. Parliamo di
 somme che in alcuni casi raggiungono i 9mila euro per ciascun beneficiario. I fatti

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contestati risalgono addirittura alla gestione dell' allora direttore generale Attilio
Bianchi, che individuò 68 posizioni organizzative, per un importo quantificato in
281mila euro all' anno. Da allora, però, alcuni dipendenti, che nel corso degli anni
avevano perso la carica di vertice organizzativo, avrebbero continuato a percepire
indebitamente l' indennità. Questo perché, stando alla denuncia, tra tutti i dirigenti
che si sono succeduti nessuno avrebbe provveduto a predeterminare gli obiettivi da
raggiungere per conseguire l' assegnazione della posizione organizzativa, né ad
eseguire le verifiche degli eventuali obiettivi richiesti posti a condizione dell'
indennità. In questo modo uno strumento rivolto alla valorizzazione della cultura del
lavoro per obiettivi e progetti sarebbe stato distorto in un beneficio personale
concesso ad nutum dall' azienda, procurando, di conseguenza, un danno erariale. I
NOMI Ad essere coinvolti nella vicenda, quindi, ci sarebbero, con Attilio Bianchi,
anche i manager Elvira Lenzi, Vincenzo Viggiani, Nicola Cantone e Giuseppe Longo,
insieme ai relativi direttori sanitari e amministrativi, oltre al direttore medico Angelo
Gerbasio e ad altri direttori, capidipartimento, dove era presente una posizione
organizzativa. LE CIFRE Anche nell' ottobre del 2016 le fiamme gialle furono
chiamate a far luce su un' altra denuncia relativa a stipendi d' oro al Ruggi. Nell'
occasione la Guardia di Finanza verificò i redditi dichiarati dal personale negli anni
che andavano dal 2013 al 2015. In alcuni casi i dipendenti sarebbero riusciti a
portare a casa, tra straordinario e altre indennità, anche il triplo di quanto sarebbe
stato possibile percepire. Nello specifico si faceva riferimento alle retribuzioni di
impiegati, caposala e addetti alle pulizie. Il plotone più cospicuo riguardava gli
amministrativi appartenenti alle categorie ds e c, che nel 2013, stando alla
denuncia, avrebbero presentato cud che raggiungevano, rispettivamente, 73mila e
53mila euro, a fronte di un guadagno annuo lordo che poteva arrivare massimo tra i
39mila e i 29mila euro. Retribuzioni, poi, dimagrite nel 2014 a 56mila e 49mila euro.
Nel secondo caso, invece, alcuni caposala appartenenti alla categoria d, avrebbero
percepito stipendi che raggiungevano, nei casi limite, i 52mila euro nel 2014 e i
55mila euro nel 2015, a fronte di un tetto massimo di 32mila. © RIPRODUZIONE
RISERVATA.

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08/11/2019                                                                                                                    Pagina 25
                                         Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                              EAV: € 3.124
                                                                                                                              Lettori: 107.296
                        Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

      Pronto soccorso sguarnito, parte il reclutamento di 13
                           specialisti

 Al via un nuovo tentativo per reclutare i
 medici che mancano in pronto soccorso
 al Ruggi. Dopo il concorso di fine
 gennaio scorso per 16 camici bianchi,
 dalla cui graduatoria finale, però, l'
 azienda     ospedaliera               universitaria              è
 riuscita ad assumere solo tre dottori, è
 stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il
 nuovo bando per gli altri 13 specialisti di
 medicina e chirurgia d' accettazione e d'
 urgenza     che         mancano              ancora           all'
 appello. A Salerno, tra pronto soccorso,
 osservazione          breve           intensiva,             che
 insieme     formano           una       sola          struttura
 complessa, e medicina d' urgenza, sono
 presenti    in       organico            17-18          camici
 bianchi. Tenendo presente solo pronto
 soccorso    e       Obi,       però,        stando          agli
 standard     minimi           richiesti,          i     medici
 dovrebbero essere almeno 25. La speranza è che questi altri 13 camici bianchi
 possano, finalmente, dare una boccata d' ossigeno a tutti gli operatori, dopo che
 anche lo scorso anno era stato già indetto un concorso e assunto dieci medici, molti
 dei quali, però, avevano preferito altre strade, perché la vita del pronto soccorso è
 davvero difficile. Il pronto soccorso di Salerno, come dimostrano anche i numeri,
 negli ultimi anni è diventato molto ambito dall' utenza. A testimoniarlo sono anche i
 dati Agenas, che pongono il Ruggi, con 95mila accessi annui in via San Leonardo
 (17mila in più rispetto al 2017) e 140mila complessivi tra tutti i plessi, addirittura al
 di sopra del Cardarelli di Napoli. Quella che da poco il reparto di via San Leonardo si

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è messa alle spalle è stata l' ennesima estate bollente sul fronte dell' assistenza e
alle porte si prospetta un nuovo periodo natalizio da bollino rosso. Per dare una
fotografia della situazione basta riavvolgere il rullino a ferragosto, quando sono stati
raggiunti, in soli tre giorni, intorno ai 1150 accessi, che tradotti nell' arco delle 24
ore significano quasi 400 arrivi al giorno. sa.ru. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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08/11/2019                                                                                                                     Pagina 5

                                                                                                                               EAV: € 1.022
                                                                                                                               Lettori: 29.750
                         Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

     Ruggi e Da Procida al collasso, mancano fisioterapisti e
                           logopedisti
 di Erika Noschese

 Aumentare           i     posti         letto        per         la
 riabilitazione chirurgica «Una situazione
 ingestibile a causa della carenza di
 fisioterapisti».          Parla          così        Margaret
 Cittadino, tra i membri del Tribunale per
 i diritti del malato e coordinatrice di
 Cittadinanza             Attiva            che            punta
 l'attenzione sulle problematiche che si
 verificano, quotidianamente, sia presso
 l'ospedale Da Procida sia presso il Ruggi
 di Salerno. Una carenza di organico,
 quella denunciata dalla Cittadino, che
 riguardano               figure               professionali
 importanti e non facilmente sostituibili,
 men         che         meno              improvvisabili:
 fisioterapisti e logopedisti. A suscitare
 polemica la notizia lanciata su queste
 colonne circa la chiusura della piscina terapeutica dell'ospedale Da Procida, unica in
 provincia di Salerno. Dopo una prima decisione dei responsabili di bloccare le
 assunzioni sarebbe però giunto il via libera non solo per il reclutamento delle figure
 professionali ma anche per cambiare gli orari di lavoro, inserendo anche il sabato.
 «Non possiamo permettere che i pazienti subiscano due giorni di stop forzato», ha
 infatti attaccato la Cittadino che punta l'attenzione proprio sulla riabilitazione e il
 conseguente aumento dei posti letto, disposto dai vertici aziendali che non
 avrebbero però tenuto conto dell'organico attuale. Intanto, è stato bandito il
 concorso per le assunzioni ma, sottolinea la responsabile di Cittadinanza Attiva
 «manca una programmazione relativa alle esigenze dei pazienti». Necessario,
 invece, predisporre un aumento dei posti letto nel reparto di cardiologia, per quei

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pazienti che - dopo un'operazione - necessitano di riabilitazione cardiologica che può
durare dai 30 ai 60 giorni. Attualmente, infatti, i posti letto disponibili per la
riabilitazione chirurgica sono solo quattro, troppo pochi per il numero di pazienti che
necessitano di terapia post operatoria. Attualmente, all'ospedale Da Procida sono
due le infermiere con formazione spefica, ragion per cui se una delle due dovesse
ammalarsi, non potrebbe essere sostituita. «Bisogna ricavarsi un pezzo, in termini di
riabilitazione, nel settore pubblico perchè altrimenti si rischia di dirottare tutto sul
privato», ha detto l'ex sindacalista del Ruggi, attualmente membro del tribunale per
i diritti del Malato secondo cui è necessario intervenire, tra le altre cose, anche sul
reparto di neurochirurgia.

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07/11/2019
                                           cronachesalerno.it
                                                                                                                          EAV: € 358
                                                                                                                          Lettori: 900
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                                        Link alla pagina web

   Carenza di personale al reparto di ostetricia e ginecologia
 di Erika NoscheseCarenza di personale che attanaglia il reparto di ostetricia e
 ginecologia dell’ospedale Ruggi d’Aragona. E’ quanto denunciano i delegati Rus della
 Cisl Fp degli stabilimenti dell’azienda ospedaliera universitaria locale Raffaele
 Iannone, Giovanni Lopez e Antonio Napoli che sottolineano come la dotazione
 organica non sia coerente al fabbisogno assistenziale della figura del Cps Ostetrica.
 Secondo i sindacalisti della Cisl Fp, infatti, il reparto è ormai al collasso nonostante
 la decisione del direttore dell’Uoc Gru che – nel corso di un incontro sindacale dei
 giorni scorsi – ha dato segnali di apertura con lo scorrimento della gratuatoria. Una
 situazione di disagio soprattutto per le ostetriche che – a causa della carenza di
 personale – sono chiamate a svolgere le proprie funzioni nel reparto assegnato,
 ossia la Uoc di Ostetricia e Ginecologia, Pronto Soccorso ginecologico e la sala
 operatoria, ma anche a praticare assistenza attiva del Roomin In. «Da premettere,
 fin da subito, la forte raccomandazione per quest’ ultima procedura, in quanto è
 buona pratica per assicurare una forte ed efficace creazione del legame madre-
 bambino e per sviluppare un efficace allattamento al seno, con la garanzia del
 supporto sanitario, in primis delle ostetriche e degli infermieri pediatrici, ma deve
 essere altrettanto forte la preoccupazione nel predisporre un adeguamento
 dell’organico con personale aggiuntivo a quello già in essere, per poter attivare e
 mettere a disposizione un’assistenza virtuosa, efficiente ed efficace, nel nostro
 plesso ospedaliero», hanno dichiarato Iannone, Lopez e Napoli che sollecitano la
 direzione strategica dell’azienda ospedaliera Ruggi d’Aragona a dare un impulso
 determinante per mettere in atto tutto quanto in suo potere e dare mandato
 immediato al Direttore Sgru a velocizzare lo scorrimento di graduatoria della
 mobilità Cps Ostetriche, «attesa la conclamata carenza, e dall’altro si chiede di
 reclutare Cps Infermieri Pediatrici per gestire i neonati nella Uocdi Ostetricia e
 Ginecologia – hanno poi aggiunto i sindacalisti – Con la speranza che venga fatto
 tutto il possibile per garantire alle neo mamme e ai neonati un’adeguata assistenza
 a 360°, si richiede un confronto urgente al fine di poter mettere in sicurezza
 operatori sanitari ed utenti».

              Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
07/11/2019
                                                  ondanews.it
                                                                                                                         EAV: € 663
                                                                                                                         Lettori: 5.833
                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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    Trapianto di organi. All’ospedale “Ruggi” di Salerno due
                 importanti donazioni in 48 ore
 Due donazioni di organi in 48 ore all’ospedale “Ruggi d’Aragona” di Salerno.La prima
 è avvenuta nella notte tra lunedì e martedì e il donatore è stato un 59enne giunto al
 pronto soccorso a seguito di un ictus cerebrale. Le condizioni sono apparse subito
 drammaticamente gravi al personale medico che, con delicatezza, ha chiesto ai
 familiari se fossero a conoscenza delle volontà dell’uomo. I familiari non hanno
 esitato a dare l’assenso per la donazione degli organi facendo così partire la
 macchina organizzativa e, dopo l’osservazione di morte è stato dato il via alla
 procedura di prelievo organi durata tutta la notte.Prelievo multiorgano anche su un
 37enne giunto al pronto soccorso diversi giorni fa a seguito di un grave incidente
 stradale. Sopraggiunta la morte cerebrale, i genitori, con un atto di grandissima
 umanità, hanno acconsentito al prelievo degli organi. Al termine dell’osservazione di
 morte il Centro Regionale Trapianti Campano ha dato il via alle varie èquipe che
 hanno raggiunto l’ospedale ed effettuato il prelievo degli organi.Da sottolineare
 l’importante supporto ricevuto dalla Polizia Stradale di Salerno che in entrambe le
 donazioni ha reso disponibili i propri mezzi per consentire che gli organi prelevati
 potessero giungere in tempi brevi a destinazione.La Direzione Strategica ha
 ringraziato le famiglie per il gesto di grande amore avuto nei confronti del prossimo
 ed il personale che si è prodigato per la buona riuscita dei due interventi ricordando
 che non si deve mai abbassare la guardia sul tema della donazione degli organi e
 che occorre continuare a fare opera di sensibilizzazione ed informazione per poter
 continuare a dare una speranza a tutti coloro che vivono la loro vita nell’attesa di
 una telefonata.– Claudia Monaco –

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06/11/2019
                                               istituzioni24.it
                                                                                                                         EAV: € 531
                                                                                                                         Lettori: 1.667
                   Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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  Salerno | L’azienda ospedaliera sottoscrive convenzione per
         garantire l’autosufficienza di unità di sangue

 SALERNO. Sottoscritta questa mattina,
 mercoledì 6 novembre, nel plesso Ruggi
 dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi
 d’Aragona di Salerno, una convenzione
 con le Associazioni Donatori di Sangue
 operanti sul territorio provinciale per
 garantire l’obiettivo dell’autosufficienza
 aziendale di unità di sangue ed emoderivati.Presenti nell’Aula Trotula De Ruggiero il
 commissario straordinario Vincenzo D’Amato, il sub commissario amministrativo
 Ferdinando Memoli e tutte le associazioni che hanno inoltrato istanza per
 sottoscrivere il nuovo protocollo che garantirà un numero complessivo di 10.000
 sacche da raccogliere presso i centri accreditati e 7000 sacche da raccogliere presso
 il centro Trasfusionale del Ruggi di Salerno grazie all’intervento dei donatori
 fidelizzati. A tutto ciò, naturalmente, si aggiungeranno le donazioni che comunque la
 popolazione quotidianamente offre presso il nostro centro trasfusionale e quelle
 raccolte sul territorio provinciale utilizzando l’autoemoteca.La convenzione, della
 validità di tre anni, prevede che ogni tre mesi i legali rappresentanti delle
 associazioni debbano relazionare al Direttore Generale dell’AOU di Salerno sulla
 quantità di donazioni effettuate dai loro iscritti, corredando la documentazione con
 una certificazione analitica rilasciata dal Direttore della UOC di Medicina
 Trasfusionale del Ruggi, Responsabile della Convenzione.L’avvio della convenzione
 assume un valore molto importante, considerati i risultati già ottenuti negli ultimi
 mesi per effetto di una collaborazione avviata con alcune Associazioni di Donatori:
 da gennaio ad agosto, quando erano attive solo le vecchie convenzioni, sono state
 raccolte in totale 8000 sacche di sangue; a settembre ed ottobre, con l’avvio di
 alcune nuove convenzioni, sono state raccolte 3000 sacche, facendo già registrare
 un incremento di circa 500 donazioni al mese. Con l’avvio della nuova convenzione,
 che vede aderire dieci associazioni, si prevede di non dover più registrare periodi di
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emergenza per la carenza di sangue.Queste le associazioni che hanno sottoscritto il
protocollo:   Donatori           nati       “Polizia         di     Stato”;          Associazione              Donatori   VOSS;
Associazione Croce Rossa Italiana; Consociazione Nazionale dei Donatori Sangue
Fratres; Avis Comunale Angri; Avis Comunale Salerno; Avis Comunale Casoria; Avis
Comunale Agropoli; Avis Comunale Sarno; Avis Comunale Nocera Inferiore.

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06/11/2019
                                              salernocitta.com
                     Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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         Salerno: al Ruggi sottoscritta convenzione con le
                 Associazioni Donatori di Sangue
 Sottoscritta questa mattina nel plesso Ruggi dell’AOU San Giovanni di Dio e Ruggi
 d’Aragona di Salerno, una convenzione con le Associazioni Donatori di Sangue
 operanti sul territorio provinciale per garantire l’obiettivo dell’autosufficienza
 aziendale di unità di sangue ed emoderivati.Presenti nell’Aula Trotula De Ruggiero il
 Commissario       Straordinario              dottor         Vincenzo            D’Amato,             il     Sub       Commissario
 Amministrativo dottor Ferdinando Memoli e tutte le Associazioni che hanno inoltrato
 istanza per sottoscrivere il nuovo protocollo che garantirà un numero complessivo di
 10.000 sacche da raccogliere presso i centri accreditati e 7000 sacche da
 raccogliere presso il centro Trasfusionale del Ruggi di Salerno grazie all’intervento
 dei donatori fidelizzati. A tutto ciò, naturalmente, si aggiungeranno le donazioni che
 comunque la popolazione quotidianamente offre presso il nostro centro trasfusionale
 e quelle raccolte sul territorio provinciale utilizzando l’autoemoteca.La convenzione,
 della validità di tre anni, prevede che ogni tre mesi i legali rappresentanti delle
 Associazioni debbano relazionare al Direttore Generale dell’AOU di Salerno sulla
 quantità di donazioni effettuate dai loro iscritti, corredando la documentazione con
 una certificazione analitica rilasciata dal Direttore della UOC di Medicina
 Trasfusionale del Ruggi, Responsabile della Convenzione.L’avvio dell’odierna
 convenzione assume un valore molto importante, considerati i risultati già ottenuti
 negli ultimi mesi per effetto di una collaborazione avviata con alcune Associazioni di
 Donatori: da gennaio ad agosto, quando erano attive solo le vecchie convenzioni,
 sono state raccolte in totale 8000 sacche di sangue; a settembre ed ottobre, con
 l’avvio di alcune nuove convenzioni, sono state raccolte 3000 sacche, facendo già
 registrare un incremento di circa 500 donazioni al mese. Con l’avvio della nuova
 convenzione, che vede aderire 10 Associazioni, si prevede di non dover più
 registrare periodi di emergenza per la carenza di sangue.Queste le Associazioni
 Donatori sangue che hanno sottoscritto il protocollo:Donatorinati “Polizia di
 Stato”Associazione Donatori VOSSAssociazione Croce Rossa ItalianaConsociazione
 Nazionale   dei      Donatori            Sangue           FratresAvis            Comunale              AngriAvis          Comunale
 SalernoAvis Comunale CasoriaAvis Comunale AgropoliAvis Comunale SarnoAvis
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Comunale Nocera Inferiore

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06/11/2019
                                                  laredazione.eu
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                                                                                                                            Lettori: 567
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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  Sangue: protocollo tra il “Ruggi” e 10 Associazioni Donatori
                           salernitane

 Autosufficienza          unità        di     sangue           ed
 emoderivati, sottoscritto protocollo tra il
 Ruggi e le Associazioni Donatori di
 Sangue salernitane AOU San Giovanni di
 Dio   e     Ruggi    d’Aragona             di     Salerno:
 sottoscritta    la      convenzione                con        le
 Associazioni Donatori di Sangue operanti
 sul territorio provinciale per garantire l’obiettivo dell’autosufficienza aziendale di
 unità di sangue ed emoderivati. Presenti nell’Aula Trotula […] L'articolo Sangue:
 protocollo tra il “Ruggi” e 10 Associazioni Donatori salernitane proviene da laRed.

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08/11/2019                                                                                                                  Pagina 25
                                        Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                            EAV: € 4.946
                                                                                                                            Lettori: 107.296
                                    Argomento: Sanità Salerno e provincia

  Budget esauriti, analisi solo a pagamento si inizia da esami
                    del sangue e radiografie

 L' ASSISTENZA L' ASSISTENZA Ultimo
 giorno per effettuare gli esami del
 sangue e quelli radiologici usufruendo
 delle    convenzioni.           All'      inizio        della
 prossima settimana, invece, tocca a
 quelli cardiologici. Stando alle proiezioni
 comunicate       dall'       Asl       alle      strutture
 convenzionate,           infatti,          sono          stati
 raggiunti i tetti di spesa assegnati per
 questo      trimestre       alle       branche          della
 specialistica ambulatoriale. La speranza
 è che dopo la trasmissione dei dati
 ufficiali che tutti i centri devono inviare
 entro il 10 novembre ci possa essere
 qualche modifica alle date presunte di
 sforamento,       anche          se       parliamo            di
 cambiamenti di pochi giorni. «Questi dati
 sono una specie di exit poll elettorale ed
 hanno la stessa attendibilità - spiega
 Gennaro Lamberti, presidente di Federlab Italia - Tuttavia, pur con tutti i suoi limiti
 di attendibilità, vista la conclamata insufficienza di dati su cui poggia, questa
 comunicazione la ritengo verosimile». Se dovessero essere confermate queste date,
 dunque, per gli utenti salernitani, fino alla fine dell' anno, le uniche alternative
 possibili saranno solo quelle di pagare interamente l' importo delle prestazioni
 sanitarie richieste o inserirsi nelle lunghe liste d' attesa delle strutture pubbliche. Il
 monitoraggio trimestrale della spesa, introdotto quest' anno anche a Salerno, che
 doveva finalmente evitare il consueto blocco estivo agli esami e alle visite in
 convenzione, mantenendo sotto controllo la spesa, si è rilevato finora un fallimento,

                Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
contribuendo solo ad anticipare le criticità. IL NODO Se negli anni passati, infatti, la
linea di confine temporale dello sforamento dei budget assegnati alla specialistica
ambulatoriale privata convenzionata era fissato tra i mesi di agosto e settembre,
lasciando scoperto tutto il periodo che va da ottobre al 31 dicembre, la novità di
quest' anno ha creato un continuo stop and go, che rende evidente la necessità di
interventi strutturali e organizzativi. Lo scorso trimestre, attraverso una mail inviata
ai laboratori d' analisi, che indicava la ridefinizione della data di presunto
sforamento del tetto di spesa assegnato, l' Asl comunicò la sospensione anticipata al
17 agosto, rispetto a quella prevista la settimana precedentemente del 23 agosto.
La branca dei laboratori di analisi andò a unirsi a quelle per le quali gli esami
diagnostici e le visite specialistiche erano già sold out, come cardiologia e radiologia
(9 agosto), oltre medicina nucleare (20 luglio) e radioterapia (23 agosto). All'
orizzonte, a questo punto, come già anticipato la scorsa settimana, potrebbero
esserci mesi particolarmente duri per tanti utenti salernitani, soprattutto per quelli
appartenenti alle fasce più deboli, impossibilitati a pagare l' intero importo delle
prestazioni necessarie. Parliamo di anziani ed esenti, un esercito di oltre 100mila
over 65enni, che vive con una pensione al di sotto di 800 euro al mese. Per queste
persone l' esaurimento dei tetti di spesa per le prestazioni sanitarie in regime
convenzionato diventa un vero problema. A dimostrarlo anche i diversi problemi
registratisi in alcuni ambulatori pubblici nei mesi scorsi, non pronti a soddisfare l'
aumento della richiesta. sa.ru. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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08/11/2019                                                                                                                   Pagina 9
                                              La Città di Salerno
                                     Argomento: Sanità Salerno e provincia

     Operatori sanitari vittime di violenza «Subito la legge»

 #rispettachitiaiuta: è lo slogan che la
 Federazione        Nazionale              Ordini         delle
 Professioni Infermieristiche ha adottato,
 dopo una campagna di sensibilizzazione,
 partita     dall'Ordine           delle        Professioni
 Infermieristiche di Arezzo per la violenza
 sugli operatori sanitari. «Gli infermieri,
 da tempo impegnati in prima linea, sono
 quelli    che     maggiormente                  subiscono
 aggressioni - afferma Cosimo Cicia ,
 presidente Opi Salerno e componente
 della Federazione Ordini delle Professioni
 Infermieristiche        -    La      violenza          è     un
 fenomeno odioso che lede il patto di
 fiducia tra operatori sanitari e pazienti,
 crea caos nei pronto soccorso e mette a
 rischio la continuità delle cure ». Cicia
 sottolinea come da tempo si attende l'approvazione di una legge «che tuteli gli
 operatori sanitari e non solo i medici». Una Legge «fortemente voluta dall'ex
 ministro della Sanità, Grillo, «approvata all'unanimità al Senato e ferma alla Camera
 - osserva Cicia - Da pochi giorni il testo è in esame nelle commissioni Affari Sociali e
 Giustizia, e per evitare eventuali modifiche che non siano migliorative, vanno
 ascoltati gli Ordini Professionali e le forze sociali». «In Campania e specialmente nel
 Napoletano - sottolinea il presidente Opi Salerno troppi sono gli episodi di
 aggressioni non ultimo quello del Santobono. È arrivato il momento di dire basta.
 Bene le nuove leggi, ma non si può immaginare di militarizzare gli ospedali. La
 soluzione è l'istituzione dell'infermiere di famiglia/ comunità».

                 Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
08/11/2019                                                                                                                      Pagina 5
                                                             Il Sannio
                                                                                                                                EAV: € 819
                                                                                                                                Lettori: 29.750
                                                Argomento: Sanità Campania

             Asl, un programma per sfoltire le liste di attesa

 Il nuovo protocollo attuativo voluto dal
 direttore      Volpe                Si      punterà              su
 monitoraggio           e     interconnessione                  con
 ospedali e strutture private E' stata
 revocata una vecchia delibera del 2012
 per uniformare l' Asl ai nuovi criteri con l'
 adozione      del          programma                 attuativo
 aziendale di Governo Liste di attesa. Una
 manovra       in      linea         con      la     disciplina
 contenuta nel Dca n.52 del 4 Luglio
 2019.    L'        atto        di        programmazione
 fortemente voluto dal direttore Gennaro
 Volpe per rilanciare ed efficientare l'
 offerta sanitaria teritoriale in termini di
 prestazioni specialistiche e liste di attesa
 relative punta sulla interconessione in
 termini di monitoraggio e programmazione con l' azienda ospedaliera San Pio, il
 nosocomio Fatebenefratelli e le strutture sanitarie private sul terri torio onde
 assicurare in tempi brevi prestazioni fondamentali quali ad esempio esami e
 approfondimenti relativi a sospette patologie tumorali come ad esempio tumore alla
 mammella e al colon retto, stabilendo tempi massimi. Lo snellimento punta sull'
 implementazione del monitoraggio e di accorgimenti quali rilievi recall per evitare
 che restino nei database prenotazioni che gli utenti interessanti in realtà non hanno
 più intenzione di utilizzare. Nelle pieghe dell' atto progammatorio si prevede nel
 caso in cui al recall l' utente interessato non risponda in tempo utile annullando la
 prenotazione la possibilità di misure di penalizzazione eventualmente pari all'
 ammontare del ticket. Nell' atto programmatorio sono allegati i valori di riferimento
 per i tempi massimi di attesa per le diverse tipologie di prestazioni specialistiche cui
 uniformarsi. Evidente dunque un forte impegno del direttore Gennaro Volpe per

                    Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
snellire le procedure ed efficientare la macchina della sanità territoriale puntando su
una razionalizzazione ed efficientamento del Cup e del relativo data base, e sulla
relazionalità con le strutture ospedaliere e sanitarie private.

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08/11/2019                                                                                                                  Pagina 32

                                                                                                                            EAV: € 3.849
                                                                                                                            Lettori: 107.296
                                            Argomento: Sanità Campania

                     Distretto Asl, la minoranza: «No ai tagli»

 ATRIPALDA            Alfonso             Parziale             L'
 opposizione incalza la maggioranza sul
 Distretto     Asl    di     Atripalda          a     rischio
 smobilitazione.        Dopo         l'    appello          del
 medico di base Raffaele Piscopo al
 sindaco Spagnuolo, il gruppo consiliare
 Noi Atripalda presenta un' interrogazione
 al primo cittadino. Presso il presidio
 sanitario di via Manfredi si sta da mesi
 assistendo ad una riduzione dei servizi,
 con la riduzione del Laboratorio Analisi e
 di quello di Radiologia funzionanti solo
 due       giorni       a        settimana.                Una
 smobilitazione che preoccupa non poco
 utenti,     medici     e     pazienti.          I    cinque
 consiglieri    comunali            del       gruppo           di
 minoranza Domenico Landi, Francesco
 Mazzariello,        Maria      Picariello,          Fabiola
 Scioscia, guidati dall' ex sindaco Paolo
 Spagnuolo, hanno già sollevato la questione nell' ultimo Consiglio comunale:
 «Premesso che la stampalocale mesi fa ha dato ampio e condivisibile spazio all'
 appello rivolto dal noto medico Raffaele Piscopo, preoccupato dal progressivo
 ridimensionamento dei servizi offerti dal distretto Asl di Atripalda - scrivono i cinque
 consiglieri - che, rispetto alla radiologia, si potrebbe parlare già di smobilitazione e
 visto che il distretto sanitario, oltre a rappresentare una eccellenza del sistema
 sanitario campano, costituisce un importante ed irrinunciabile supporto per svariate
 famiglie, non solo atripaldesi, chiedono di conoscerequali provvedimenti sono stati
 adottati per evitare l' ulteriore indebolimento del servizio sanitario territoriale». Era
 stato proprio il medico di base, mesi fa, ad accendere i riflettori sulla struttura: «C' è

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un fondato motivo di pensare che si stia andando incontro ad un ridimensionamento
del Distretto di Atripalda, che è un presidio importante e che serve un bel numero di
comuni aveva esordito il cardiologo e medico di base, Raffaele Piscopo - Il
Laboratorio di analisi è aperto a singhiozzo, due soli giorni alla settimana, con i
prelievi che vengono mandati presso l' ospedale di Sant' Angelo dei Lombardi per
essere analizzati. A rischio anche il servizio di Radiologia, molto utile per noi medici,
perché fa diagnostica, con ecografie e radiografie che sono molto importanti per una
prima diagnosi e approccio a tutte la patologie. Un lavoro che viene svolto in modo
eccellente qui, in loco, e molto rapidamente. Una qualità anche per altri servizi
ambulatoriali e specialistici che fornisce il Distretto dell' Asl». Sempre l' opposizione
infine richiede all' Amministrazione un intervento di manutenzione e controllo di via
Vincenzo Vitale, strada privata aperta al pubblico transito, che si presenta
completamente dissestata e abbandonata a causa della presenza sul manto stradale
di molteplici buche. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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08/11/2019                                                                                                                    Pagina 27
                                      Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                              EAV: € 3.200
                                                                                                                              Lettori: 107.296
                                              Argomento: Sanità Campania

                   Donna morta rinviati a giudizio tre medici

 IL PROCESSO Rinviati a giudizio con l'
 accua di omicidio colposo tre medici
 della clinica Santa Rita di Benevento. Si
 tratta   di      Dino      Di     Palma,          69      anni,
 responsabile del reparto di chirurgia
 della    struttura          sanitaria,           Simonetta
 Zecca, 55 anni, e Fulvio Perrotti, 54 anni,
 medici      di    guardia         che        erano         stati
 impegnati nei turni pomeridiano e serale
 tra il 20 e il 21 febbraio del 2014 quando
 si aggravarono le condizioni di una
 paziente 89enne di San Lorenzello, poi
 deceduta. A disporre il rinvio a giudizio
 dei tre sanitari è stato il Gup Loredana
 Camerlengo al termine dell' udienza
 svoltasi ieri mattina. Nel corso dell'
 udienza il sostituto procuratore della
 Repubblica Marialia Capitanio ha chiesto
 il rinvio a giudizio dei sanitari. I difensori
 Angelo Leone e Carmen Esposito avevano chiesto il proscioglimento dei camici
 bianchi. Del resto i sanitari hanno sempre sostenuto di aver agito correttamente e
 senza alcuna negligenza. La parte civile, i familiari della donna, sono stati assistiti
 dall' avvocato Alessandro della Rata che ha ribadito la richiesta di rinvio a giudizio. Il
 processo partirà il 7 luglio del 2020. Le indagini sono scaturite dopo una denuncia
 presentata dai familiari della donna. L' anziana era stata ricoverata il 18 febbraio e il
 giorno successivo era stata sottoposta a un esame endoscopico alle vie biliari per
 una colicisti. A distanza di ventiquattro ore manifestò un stato emorragico rispetto al
 quale a parere dell' accusa la paziente non avrebbe ricevuto l' assistenza
 necessaria. In particolare, secondo l' accusa, un esame endoscopico, il monitoraggio

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clinico delle condizioni emorragiche, il ricorso a un numero adeguato di trasfusioni,
ritenendo insufficienti le due che le venivano praticate. Le condizioni della
pensionata con il passare delle ore peggiorarono al punto da disporre il ricovero
presso l' ospedale «Rummo» dove avvenne il decesso. In un primo momento la
Procura aveva chiesto l' archiviazione per i tre medici. Di fronte a una opposizione
dei legali di parte civile il gip Cusani dispose una nuova perizia affidata al medico
legale Massimo Esposito. Da qui la richiesta e poi il rinvio a giudizio. e.m. ©
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08/11/2019                                                                                                                 Pagina 8

                                                                                                                           EAV: € 873
                                                                                                                           Lettori: 29.750
                                           Argomento: Sanità Campania

                     I precari del 118 figli di un dio minore

 OPERATORI      SANITARI            INDISPENSABILI,
 MA PRIVI DI DIRITTI Scognamiglio (Cimo):
 assunzioni ferme per chi non ha anche i
 titoli per la medicina generale NAPOLI
 (ren.cas.) - La luce alla fine del tunnel
 non si vede ancora per i precari dell'
 emergenza      in      sanità.          Lo       nota         l'
 esponente del sindacato medico Cimo
 Ermanno             Scognamiglio.                         "La
 stabilizzazione      dei      precari          cosiddetti
 atipici - dichiara il sindacalista - ha
 procedure più complesse rispetto ad
 altre   categorie         e      non         è      ancora
 completata,       come         ad        esempio             al
 Santobono, a Caserta o al Pascale. C' è
 tuttavia una sacca di precariato che é
 inaccettabile e paradossale. Si tratta dei
 precari dell' emergenza territoriale in possesso del titolo per fare l' emergenza ma
 non di quello di medicina generale, per cui da oltre 25 anni sono come dei fantasmi".
 Questi operatori "sono indispensabili per il sistema del Il sindacalista dei Cimo
 Scognamiglio l' emergenza, ma restano nel limbo senza diritti. Per loro bisogna
 urgentemente trovare una soluzione". Peraltro, in questi giorni diversi operatori
 sanitari (soprattutto infermieri e Oss) rimasti tagliati fuori dai bandi delle aziende
 sanitarie per la copertura di posti a tempo indeterminato nel comparto sanità stanno
 ricorrendo al tribunale amministrativo regionale. Questi bandi sono basati sugli atti
 emanati l' anno scorso dalla Regione Campania per la stabilizzazione dei precari. Fra
 i requisiti di ammissione: essere stato titolare di un contratto di lavoro flessibile,
 dopo il 28 agosto 2015, pres so l' azienda, e aver maturato al 31 dicembre 2017
 almeno 3 anni di contratto negli ultimi 8 anni, anche non continuativi, presso la

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stessa azienda (sono esclusi i contratti di somministrazione di lavoro). Alla fine del
2018 i sindacati di categoria Anaao Assomed, Aaroi Emac, Cimo, Cgil Fp Medici, Cisl
Medici, Cgil Fp Spta, Uil Fp Medici, Fvm, Fassid, Fedirets, Fesmed, Aupi, Sinafo, Snr,
Sidirss e Ugl Medici hanno chiesto al governatore Vincenzo De Luca di fare pressione
sui direttori generali delle aziende sanitarie, ospedaliere, Irccs, policlinici universitari
e Istituto zooprofilattico, affinché le aziende attivassero i concorsi per le assunzioni.

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08/11/2019                                                                                                                Pagina 37
                          Il Mattino (ed. Circondario Nord)
                                                                                                                          EAV: € 1.609
                                                                                                                          Lettori: 107.296
                                          Argomento: Sanità Campania

             Medici cinesi in visita al S. Maria delle Grazie

 Una delegazione di 10 direttori di Unità
 di Farmacia e Medicina di ospedali cinesi
 ha visitato per un workshop l' ospedale
 Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli.
 Quello con l' Asl Napoli 2 Nord è stato il
 primo di una serie di incontri che si
 terranno fino al 14 novembre presso
 varie realtà mediche della Campania.
 Alla delegazione sono stati mostrati i
 percorsi         di              gestione                    e
 approvvigionamento dei farmaci e degli
 strumenti     utili         a        garantire               il
 funzionamento              della               struttura
 ospedaliera, con particolare riferimento
 a strumentazioni complesso come il
 Robot Da Vinci, le strumentazioni per la
 Neurochirurgia, i presidi per il laboratorio
 di Emodinamica. La scelta di visitare il
 Santa Maria delle Grazie è nata dai livelli
 di efficienza e di innovazione evidenziati dall' ospedale di Pozzuoli negli ultimi anni.
 © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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08/11/2019                                                                                                                Pagina 30
                                  Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                          EAV: € 4.278
                                                                                                                          Lettori: 107.296
                                          Argomento: Sanità Campania

  Medici del servizio 118 dell' Asl ecco la graduatoria per i 21
                              posti

 LA PROVINCIA LA PROVINCIA Luella De
 Ciampis È in via di soluzione definitiva l'
 annosa carenza di medici da destinare al
 servizio 118, gestito dall' Asl. È stata
 infatti stilata la graduatoria ufficiale
 costituita da 36 medici che hanno i
 requisiti per ottenere l' incarico a tempo
 indeterminato per la copertura dei 21
 posti vacanti del servizio di emergenza
 sanitaria    territoriale           dell'        azienda
 sanitaria.   Nella         pubblicazione                  sul
 Bollettino ufficiale della Regione, per l'
 individuazione       delle         zone          carenti,
 mancavano all' appello, 2 medici presso
 la centrale operativa, 3 a Benevento
 città, 1 a Vitulano, 3 ad Airola, 1 a San
 Salvatore Telesino, 1 a Morcone, 3 a San
 Bartolomeo in Galdo, da destinare al
 Saut e al Psaut, 1 a San Giorgio del
 Sannio, 3 a Cerreto Sannita sempre per Saut e Psaut e 3 a Ginestra degli Schiavoni,
 per un totale di 21 medici dell' emergenza sanitaria territoriale. Una condizione,
 ufficializzata negli ultimi mesi, ma più volte evidenziata negli anni. L' azienda
 sanitaria, attualmente dispone di 60 medici dell' emergenza, per ricoprire i turni
 quotidiani ai quali saranno aggiunte altre 21 unità da attingere dalla graduatoria
 resa pubblica nella giornata di ieri dall' ente. C' è, inoltre, una classifica a parte che
 comprende tre medici ammessi per trasferimento da aziende di altre regioni e quella
 di quattro medici inscritti al corso di formazione specifica di medicina generale,
 istituito dalla Regione. Un gruppo di partecipanti in esubero, rispetto alle effettive

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esigenze dell' ente, costituito da candidati del Sannio e di altre regioni che
potrebbero non accettare l' incarico, e dare la possibilità a un maggior numero di
residenti di entrare nell' organico del 118. La fase successiva all' approvazione delle
graduatorie, sarà quella di convocazione dei candidati, in ordine di priorità, per il
punteggio ottenuto. La carenza di medici dell' emergenza era stata denunciata in più
occasioni, sia dagli stessi medici del 118, che dai vertici dell' Asl, consapevoli delle
difficoltà di gestione del servizio, che da Valeria Ciarambino, capogruppo del M5s e
componente della Commissione Sanità che, a maggio del 2017, aveva rivolto un'
interrogazione al governatore Vincenzo De Luca, denunciando l' emergente
necessità di dover costringere i medici a proseguire l' attività per 18/24 ore
consecutive. «Esprimiamo la massima solidarietà al lavoratore del servizio 118
licenziato nei giorni scorsi», sottolinea in una nota il segretario territoriale della Uil
Fpl, Giovanni De Luca. «L' accaduto continua De Luca rischia di creare delle tensioni
assolutamente evitabili. L' auspicio è che alla pubblicazione del nuovo bando da
parte dell' Asl per la gestione del Servizio 118 conclude Giovanni De Luca si arrivi in
una condizione di maggiore serenità». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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08/11/2019                                                                                                                 Pagina 33

                                                                                                                           EAV: € 4.898
                                                                                                                           Lettori: 107.296
                                           Argomento: Sanità Campania

                 Pulizia ospedali, scatta l' ultima proroga

 ARIANO      IRPINO           Vincenzo               Grasso
 Contenziosi all' orizzonte. I 99 addetti
 alle pulizie negli ospedali di Ariano Irpino
 e Sant' Angelo dei Lombardi, nel Psaut di
 Bisaccia e al Distretto Sanitario di Ariano
 Irpino continueranno a rimanere alle
 dipendenze     della        Cooperativa              Gesap
 anche dopo il 15 novembre prossimo.
 Per questa data, individuata dall' Asl di
 Avellino    come      quella         del      passaggio
 definitivo di consegne alle due nuove
 imprese che si sono aggiudicate nel
 settembre scorso la gara di appalto per il
 servizio di pulizie per i prossimi due
 anni, non succederà nulla. Anzi, si va
 verso una nuova proroga alla Gesap;
 probabilmente fino al mese di febbraio
 del 2020. La cooperativa Gesap, infatti,
 contrariamente a quanto si immaginava
 e dopo aver già inviato( e successivamente ritirato) ai suoi dipendenti le lettere di
 licenziamento, manifestando un comprensibile disinteresse a continuare a gestire il
 servizio in regime di proroga , si è rivolta al Tar per contestare l' esito della gara di
 affidamento del servizio di pulizie alle due nuove imprese aggiudicatarie. I motivi
 addotti sono diversi, ma in prevalenza fanno riferimento ad un presunto irregolare
 sdoppiamento dei lotti e alla mancante indicazione delle garanzie per i livelli
 occupazionali. In teoria l' Asl di Avellino potrebbe anche procedere all' affidamento
 del servizio alle nuove imprese, ma di fronte al rischio di rimanere impigliata in un
 contenzioso complesso, opterà sicuramente per un' altra proroga alla cooperativa
 Gesap. D' altra parte c' è qualcosa che non quadra in questa vicenda. Basta

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considerare che la Gesap avrebbe dovuto passare la mano il primo ottobre scorso. C'
è stato, insomma, tutto il tempo perché i nuovi affidatari, già nel mese di settembre
scorso, portassero a termine gli adempimenti richiesti, «compresi quelli delle
verifiche dei requisiti legali e dei sopralluoghi presso le strutture aziendali per
verificare le superfici oggetto della gara d' appalto, alla luce dei nuovi ambienti
inseriti nelle aree oggetto di contratto». I nuovi affidatari non hanno neanche avviato
con le organizzazioni sindacali un confronto sulle modalità di reimpiego del
personale attualmente in servizio, il quale deve essere distribuito tra gli ospedali di
Ariano Irpino e Sant' Angelo dei Lombardi e il Distretto Sanitario. Non ci possono
essere, insomma, licenziamenti. Di fronte a questa situazione alquanto strana l' Asl
di Avellino ritiene meno rischiosa la strada che porta ad una proroga alla Gesap, in
attesa del pronunciamento del Tar previsto per il mese di febbraio del nuovo anno.
Sempre che successivamente non ci sia un ricorso anche al Consiglio di Stato. Le
organizzazioni sindacali seguono non senza qualche preoccupazione questa vicenda.
«Non vogliamo trovarci - spiega Michele Caso della Uil Avellino-Benevento- con il
personale allo sbaraglio. Siano interessati a sapere chi è il gestore del servizio.
Anche perché una parte del personale sarà occupata presso le strutture ospedaliere
e un' altra parte presso uffici e distretto sanitario. Faremo davvero insieme questa
scelta? E siano certi che non ci saranno differenze salariali tra gli occupanti? Non a
caso da tempo lanciamo messaggi preoccupati. I 99 addetti alle pulizie hanno già
subito nel tempo una decurtazione degli emolumenti. Non vogliamo trovarci nella
condizione di discutere di salari, ma unicamente di condizioni di sicurezza dei
lavoratori e di efficienza del servizio. Tra l' altro siamo interessati a sapere anche
come verranno organizzati i turni di lavoro». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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08/11/2019                                                                                                                     Pagina 13

                                                                                                                               EAV: € 577
                                                                                                                               Lettori: 29.750
                                               Argomento: Sanità Campania

                          Servizio pasti, pecche e inadempienze

 NAPOLI. La denuncia è dei sindacati della
 Cgil, Cisl, Uil e Fials ma la cassa di
 risonanza è stata data dalla community
 "Noi     contro      la      malasanità"              che       su
 facebook ha una pagina. Si tratta di un'
 obiezione      che           trova          spazio          nell'
 affidamento del servizio di ristorazione
 all' ospedale Cardarelli affidato alla ditta
 Serenissima Ristorazione Spa. Secondo i
 sindacati, infatti, non viene rispettato il
 capitolato d' appalto in quanto il servizio
 pecca in diversi punti. Prima di tutto non
 risulta che al Cardarelli "ci siano ordini
 personalizzati -con tanto di tablet e
 vassoi    personalizzati-nè                 che       i    pasti
 vengano serviti constandar qualitativi"
 sottolineano         i     sindacati.            Inoltre         la
 mancata somministrazione ai degenti, il
 mancato ritiro dei vassoi comporta «l'
 utilizzo di centinaia di ore di lavoro per gli operatori sociosanitari dell' ospedale che
 potrebbero essere impiegati per altre man sioni». Le mancate verifiche degli
 organiaziendali, hanno insistito i vertivi del gruppo "Noi contro la malasanità", ma
 soprattutto la mancata informazione ai coordinatore responsabili dell' aspetto
 alberghiero,         sulle        prestazioni             espone            gli      stessi         a      gravi        responsabilità
 amministrative». Secondo i sindacati ci si trova di fronte a inadempienze contattuali
 e per questo informeranno i vertici ospedalieri e dell' Asl Napoli 1.

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08/11/2019                                                                                                                    Pagina 4

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     " Pronti a tutto per salvare l' ex Ilva Non può chiudere"
 FRANCESCA SCHIANCHI

 francesca schianchi roma «Se l' Italia
 vuole continuare a essere una grande
 potenza industriale non può rinunciare
 alla sua acciaieria più importante». Da
 questa premessa parte il ministro della
 Salute              Roberto                      Speranza,
 capodelegazione di LeU, per ragionare di
 Ilva. Mercoledì, per tre ore e mezza, ha
 incontrato insieme al presidente Conte e
 altri quattro ministri il presidente Mittal e
 il figlio, «molto garbati ma altrettanto
 determinati         a        chiedere            condizioni
 inaccettabili:          la     diminuzione                della
 produzione e l' esubero di cinquemila
 persone». Il governo ha dato loro 48 ore
 per meditare una nuova proposta: se dai
 Mittal   arrivasse            invece           la       stessa
 richiesta, cosa resta da fare? «C' è un
 contratto e va rispettato. Nessuno li ha obbligati a partecipare alla gara, ora ci sono
 degli impegni da mantenere: il governo è molto fermo su questo». Il punto è che
 anche i Mittal sono sembrati fermi. Qual è l' alternativa? «Una cosa deve essere
 chiara: non permetteremo mai la chiusura delle acciaierie di Taranto. Vorrei che
 fosse una battaglia comune a tutte le forze politiche e sociali del Paese». L'
 alternativa è la nazionalizzazione? Il premier non lo esclude. «La strada ora è l'
 interlocuzione con Mittal. Ma bisogna fare di tutto per salvare le acciaierie, nessuna
 ipotesi può essere esclusa. La soluzione peggiore sarebbe la chiusura: per evitarlo,
 anche una partecipazione pubblica è possibile nell' interesse del Paese». Sarebbe
 economicamente sostenibile? «Oggi la nostra discussione parte dal confronto con
 Mittal. Poi vedremo. Ma di certo lo Stato non deve avere paura di fare fino in fondo

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