COMUNE DI RUSSI Martedì, 28 maggio 2019
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COMUNE DI RUSSI Martedì, 28 maggio 2019 Prime Pagine 28/05/2019 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 28/05/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Cultura e Turismo 28/05/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 61 'Un fiume di genti' Torna l' escursione in bici lungo il Lamone 3 Economia e Lavoro 28/05/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 48 ANDREA TARRONI Mercatone Uno, il colosso torna in amministrazione straordinaria 4 28/05/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 60 Di Maio: «Chiederò la cassa integrazione» 6 Politica locale 28/05/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 98 La Lega vola ma vince Palli É la prima donna eletta sindaca 7 28/05/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 48 «Non c' è spazio per il cambiamento Ora un' opposizione di... 9 28/05/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 42 «Premiata la qualità dei nostri candidati Ma c' è... 10 28/05/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 42 «Sono soddisfatta Ripartiamo dai consiglieri eletti» 12 28/05/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 43 Il Pd riacciuffa i voti grillini. E rivede la luce 14 27/05/2019 RavennaNotizie.it Elezioni a Russi. Vince ancora il centrosinistra, Valentina Palli è... 16 27/05/2019 RavennaNotizie.it Elezioni amministrative. La diretta dello spoglio nei 14 Comuni della... 17 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 28/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 8 Andrea Marini Riscossa dei sindaci Pd a Firenze, Bergamo e Bari 19 28/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 26 POLITICHE FISCALI, PIÙ SPAZIO ALLE REGIONI 21 28/05/2019 Italia Oggi Pagina 36 MATTEO BARBERO Quotate, l' incarico si paga 23 28/05/2019 Italia Oggi Pagina 36 Aiuti per formare detenuti e vittime 25 28/05/2019 Italia Oggi Pagina 36 Regioni, l' autonomia vale 10 mld 26 28/05/2019 Italia Oggi Pagina 42 MARCO NOBILIO Cosa hanno chiesto i sindacati e cosa dice oggi la normativa 27 28/05/2019 Italia Oggi Pagina 43 Concorso per direttori amministrativi Pronta la banca di 4 mila quesiti 29 28/05/2019 Italia Oggi Pagina 43 MARCO NOBILIO Presidi come gli altri dirigenti 30 28/05/2019 Italia Oggi Pagina 45 EMANUELA MICUCCI Arrivano i prevention ed emergency manager 32 28/05/2019 Italia Oggi Pagina 45 EMANUELA MICUCCI Edilizia, enti 34
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28 maggio 2019 Pagina 61 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cultura e Turismo DA FAENZA A MARINA ROMEA 'Un fiume di genti' Torna l' escursione in bici lungo il Lamone A PIEDI o in bici, tutti lungo lo stesso fiume, per condividere una giornata all' aria aperta scoprendo i tesori e i ritmi della natura di un paesaggio suggestivo. Tutto questo è 'Un fiume di genti', escursione non competitiva lungo il fiume Lamone che partirà da Faenza per arrivare a Marina Romea, domenica 9 giugno. «Scopo dell' iniziativa giunta alla quarta edizione - spiega Maida Cattaruzza, coordinatrice di Strada della Romagna -, è di promuovere la fruizione degli argini e la conoscenza di tutte le realtà a ridosso del fiume, oltre che di spronare le istituzioni alla valorizzazione dei medesimi. Le rive del Lamone sono un luogo sicuro di cui possono godere indistintamente residenti e turisti. L' iniziativa, che nei primi tempi era aperta ai più sportivi per via del percorso di ben 52 km, si rivolge a tutti, grazie alla presenza di un secondo percorso da 30 km e alla 'partenza alla francese', ossia alla possibilità di cominciare da qualsiasi punto degli argini. Unico sarà invece il punto di destinazione: il Circolo nautico di Marina Romea dove il 'fiume di genti' arriverà a fine mattinata per condividere il pieno di emozioni, atmosfere e bellezza vissuto lungo la strada e far festa insieme». LA PARTENZA ufficiale dei due percorsi è prevista per le 6.30 da piazza della Libertà di Faenza. Cinque sono i punti ristoro in itinere per il percorso di 52 km: Ronco, Madrara, Villanova, San Romualdo e Casetto Quattrocchi. Solo tre - Ronco, Madrara e Villanova - per quello da 30 km; in tal caso è prevista anche la visita guidata al museo delle Erbe Palustri con piccola merenda alle 10.30. Le partenze dai vari punti - dai quartieri di Faenza, Reda e Granarolo a Russi, Bagnacavallo, Traversara, Villanova, Sant' Alberto e Ravenna - saranno programmate in modo che l' arrivo alla foce del Lamone sia collettivo, come si addice a un evento collettivo. All' arrivo a Marina Romea, i partecipanti saranno accolti da un buffet a base di pesce azzurro, pasta, dolci e vini del territorio. Non mancherà inoltre un punto relax, con pratiche di stretching guidato, a cura dell' associazione Mi-Chi di Ravenna. L' atmosfera sarà allietata dalle musiche e canti di Romagna del duo formato da Ivan Corbari e Gianluigi Tartaull, mentre sarà possibile visitare la mostra fotografica 'Il Lamone: storie di terre e di popoli' e ammirare l' opera d' arte al Lamone del maestro Luigi Berardi. Iscrizione (15 euro) entro lunedì 3 giugno, L' evento è organizzato dalla Strada della Romagna e in co-partecipazione con Ceas Ravenna. Roberta Bezzi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 3
28 maggio 2019 Pagina 48 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Economia e Lavoro Mercatone Uno, il colosso torna in amministrazione straordinaria Un' associazione di creditori fra le ipotesi di una nuova proprietà «Tornare a condizioni pre-Shernon» RAVENNA Spiragli di speranza peri lavoratori della Mercatone Uno, per la cassa integrazione e per un futuro aziendale. Ieri i sindacati hanno atteso a lungo assieme alle delegazioni dei lavoratori sotto la pioggia fuori dal Ministero dello Sviluppo economico. Alle 16 il ministro Luigi Di Maio li ha ricevuti riportando loro l' impegno per «un percorso per la salvaguardia occupazionale». Il referente del dicastero ha confermato l' incontro per giovedì prossimo, che analizzerà la situazione dei creditori e fornitori per poi dare la parola ai commissari, che hanno riportato una notizia fondamentale: Mercatone Uno tornerà in amministrazione straordinaria. Aria di offerte Si prospetta poi un altro bando per poter vendere l' azienda, attivando nel frattempo la Cassa Integrazione. «Da quello che abbiamo percepito all' incontro, ci sarebbe un' associazione di creditori interessata all' acquisto - spiega Luigi D' Alessandro, rappresentante della Fisascat Cisl Romagna nella segreteria generale -.Noi però abbiamo esternato la rabbia dei dipendenti per una situazione che non ha precedenti in Italia e che testimonia l' assenza di controlli sull' operato di Shernon. La situazione poteva essere bloccata un mese fa, con un risparmio di 5/6 milioni di euro. Ora chiediamo un piano industriale affinché i dipendenti tornino alle condizioni contrattuali pre-Shernon». Cassa integrazione già partita Intanto questa mattina alle 9.30 nella sede della Cgil di Russi si terrà l' assemblea dei lavoratori che si sarebbe dovuta tenere ieri e che è stata posticipata per via della convocazione del tavolo a Roma: «Ieri era presente anche la assessora alle Attività produttive della Regione, Palma Costi. Anche lei come noi sindacalisti ha chiesto che si presenti un piano di reindustrializzazione e che se si evidenziasse la proposta di una nuova cordata questa volta sianoverificate approfonditamente le garanzie - spiega Daniele Casadio, della segreteria provinciale della Filcams Cgil -. La garanzia che ci è giunta è comunque quella della partenza della cassa integrazione sin da sabato scorso, cioè il primo giorno dal quale era stato sancito il fallimento della Sher Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 4
28 maggio 2019 Pagina 60 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Economia e Lavoro Di Maio: «Chiederò la cassa integrazione» Mercatone Uno, ieri incontro al Ministero dopo il fallimento. «Cercare subito acquirenti» LUIGI Di Maio, ministro dello Sviluppo economico, si è preso l' impegno di chiedere la cassa integrazione per i circa 1.800 lavoratori di Mercatone Uno, retrodatandola a sabato 25 maggio, data ufficiale di fallimento dell' azienda. «La priorità assoluta sono i lavoratori coinvolti, a cui è stata calpestata la dignità», si legge in una nota del ministro Di Maio e del Mise. «Occorre agire con rapidità per tornare alla amministrazione ordinaria - scrive l' assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi -, per avviare da subito gli ammortizzatori sociali per i lavoratori. Lo stesso per clienti e fornitori». Ma i 55 punti vendita presenti sul territorio italiano resteranno chiusi. È quanto emerso ieri pomeriggio, durante il tavolo convocato dal ministero in anticipo rispetto alla data inizialmente prevista per il 30 maggio. Vi hanno preso parte oltre a Di Maio e ai funzionari del ministero, anche l' assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, i commissari, le parti sindacali e il curatore fallimentare. «Nessuno si aspettava una sentenza di fallimento così repentina da parte del tribunale di Milano - afferma Daniele Casadio di Filcams Cgil -. Ma c' è da dire che, durante l' incontro odierno (ndr, ieri), il curatore fallimentare ha spiegato che si è trattato di una scelta obbligata, per evitare un danno ancora maggiore per i creditori di Shernon Holding Srl, società di proprietà al 100 per cento della maltese Star Alliance Limited, che ha aveva acquisito i punti vendita Mercatone Uno l' estate scorsa. Shernon era diventato un bicchiere vuoto senza acqua». Il ministro Di Maio ha convocato un tavolo tecnico con i creditori per il prossimo 30 maggio. «Già stamattina - aggiunge il sindacalista Casadio -, abbiamo saputo di molti clienti di Mercatone Uno che si sono rivolti ai nostri uffici di difesa dei consumatori per sapere cosa ne sarà del loro anticipo su merce che non verrà loro mai consegnata». Di Maio ha ricordato la necessità di ricercare subito nuovi soggetti economici in sinergia con le amministrazioni locali e le Regioni (Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Puglia e Abruzzo), presenti al tavolo di ieri. Più si aspetta e più il marchio Mercatone Uno rischia di perdere smalto. L' obiettivo è trovare un acquirente unico per tutto il gruppo. «In passato - ricorda Casadio -, alle prime due aste non si presentò nessuno. Alla terza Shernon. Qualche acquirente idoneo potrebbe esserci ma vedremo». Questa mattina i sindacati locali di categoria hanno indetto un' assemblea nella sede Cgil di Russi. Roberta Bezzi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 6
28 maggio 2019 Pagina 98 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Politica locale La Lega vola ma vince Palli É la prima donna eletta sindaca La lista civica di centrosinistra sostenuta dal Pd riesce a imporsi nonostante in mattinata il Carroccio avesse avuto la maggioranza relativa nel voto europeo RAVENNA La prima sindaca di Russi. Havinto contro ogni aspettativa, almeno stando agli scrutini del giorno prima che vedevano una Lega fortissima nel voto europeo. E invece Valentina Palli, avvocatessa 34enne, già capogruppo del Partito democratico ma in campo con una proposta pronunciata mente civica ha convinto molti elettori a "cambiare voto" nella scheda azzurra delle Amministrative rispetto a quella marrone delle Europee. La candidata sostenuta dalla lista' Insieme per Russi' ha raccolto 2.986 voti, pari al 45,64%. Si ferma al 32,65% invece Andrea Flamigni, della lista' Russi libera e sicura' con 2.136 voti raccolti. Più staccati i civici di 'Cambia Ross' che candidavano Gianluca Zannoni con 18,23% (1.193 voti). Bruno Cignani, candidato di Rifondazione Comunista -Partito Comunista Italiano, raccoglie 228 voti. La neo -eletta sindaco non nasconde la propria soddisfazione: «Sono felice, e mozionata e onorata-dichiara la Palli, quando ancora gli scrutini devono concludersi ma è già matematica la vittoria che la incorona prima cittadina -. Non ho problemi ad ammettere che ieri sera ero sconfortata, visti i risultati che negli scrutini per le Europee vedevano prevalere nel territorio del nostro Comune le forze vicine al Centrodestra. Poi oggi pomeriggio i primi dati ci hanno infuso immediata fiducia. Ora prevale la gioia, che condivido con la mia squadra, la vera chiave del nostro successo». Valentina Palli individua inoltre ne «l' idea di città, nella maniera aperta in cui ci siamo proposti» la sintonia nata con la cittadinanzarussianasulla sua candidatura ed ora auspica - anche in considerazione delle aspre polemiche che hanno caratterizzato la coda della campagna elettorale-un ritorno «ad un clima di rispetto. Che noi continueremo a garantire nei confronti di chi concorreva con noi alla guida del Comune e che spero venga ristabilito». Ora la sindaca russiana sa di doversi dedicare immediatamente a partite molto complesse: «Il mio pensiero in questi giorni di silenzio elettorale è andato ai lavoratori del Mercatone Uno che come quelli della Fornace Gattelli ora rischiano il posto di lavoro - spiega la Palli -. Ovviamente da parte mia c' è la piena disponibilità a raccogliere dal sindaco Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 7
28 maggio 2019 Pagina 48 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Politica locale FLAMIGNI LO SCONFITTO: «NULLA DA RECRIMINARE». SODDISFATTO ZANNONI (CAMBIA ROSS) «Non c' è spazio per il cambiamento Ora un' opposizione di buon senso» IERI pomeriggio mentre in corso Farini si festeggiava Valentina Palli, in via Trieste nella sede di Russi Libera e Sicura la delusione era palpabile. Andrea Flamigni ha raccolto 2.136 voti, pari al 32,65%. Solo la Lega alle Europee ne aveva totalizzati 2.341, il 35,24%. «Non riusciamo a capacitarci - afferma un attivista - ieri sera eravamo al 60%, oggi siamo poco sopra al 30». «Onore ai vincitori, aspetto l' ufficializzazione sul sito per chiamare la Palli e congratularmi» - afferma Andrea Flamigni (foto), il candidato sindaco di Russi Libera e Sicura, lista formata da Lega, Forza Italia, Fratelli d' Italia, Udc e dai civici di Libera Russi. Elegge tre consiglieri comunali. «Non c' è spazio per il cambiamento - continua - mi auguro ci sia per il miglioramento. Siamo pronti per un' opposizione di buon senso, per il bene della comunità. Certo con la Lega al 35% - continua - e una coalizione che raccoglieva tutto il Centrodestra e i civici di LiberaRussi pensavamo di giocarcela. Invece abbiamo confermato lo scarto delle ultime elezioni, oltre 900 voti. Credo che i voti dei Cinque stelle siano andati al Pd e a Cambia Ross, pochi a noi. La differenza fra Europee e voto locale è grande, faremo le analisi. Personalmente non ho nulla da recriminare, credo che abbiamo fatto una buona campagna». In un seggio a Godo ci sono stati problemi, pare che un' urna non fosse ben sigillata e che15 elettori abbiamo votato con schede non vidimate. «Il rappresentante di lista ha chiamato i carabinieri per un controllo, poi il seggio è stato riaperto». Soddisfatto Gianluca Zannoni di Cambia Ross, lista formata da esponenti storici della Sinistra che non si sono riconosciuti in Insieme per Russi, ma non hanno voluto ripresentarsi con il simbolo della falce e il martello, come cinque anni fa. Hanno raccolto 1.193 voti pari al 18,23%. «Abbiamo eletto due consiglieri - afferma il candidato sindaco Zannoni - una buona partenza per una sana opposizione sui temi fondamentali: la prima battaglia sarà sull' acqua. Ma intanto complimenti a Valentina Palli». Nessun consigliere invece per la lista di Rifondazione comunista guidata da Bruno Cignani, che ha raccolto 228 voti, 3,48%. c. l. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 9
28 maggio 2019 Pagina 42 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Politica locale DEMOCRATICI/ BARATTONI «Premiata la qualità dei nostri candidati Ma c' è molto da fare» ALESSANDRO Barattoni, segretario provinciale del Pd: passata la paura dei ballottaggi? «Andiamo in ordine. Innanzitutto dico che il risultato delle Europee, in generale, per noi non è stato positivo. C' è ancora molto da fare anche se a livello nazionale siamo il secondo partito, mentre a livello provinciale siamo il primo partito. Anche a Ravenna siamo tornati a essere i primi, dopo che eravamo stati superati». Come motiva il risultato alle amministrative? «Su questo versante ho sensazioni positive. E' stata premiata la qualità dei candidati sindaci e dei progetti per i singoli Comuni». La perdita di consensi dei Cinque Stelle ha favorito il transito di voti verso il Pd? «Per ottenere questo risultato non sarebbe bastato il voto perso dai Cinque Stelle. Abbiamo raccolto certamente un voto di opinione anti-Salvini, in maniera molto forte e uniforme sul territorio. La scelta di puntare su candidati di spessore, esperti, preparati, si è dimostrata vincente, così come quella di aprirci a ampie coalizioni». Nell' aria aleggiava il timore di ballottaggi a Lugo e Cervia, e che il centrosinistra potesse perdere Russi. «Non aver nessun ballottaggio è motivo di grande soddisfazione. Non perché temessimo di perdere, ma perché ora possiamo lavorare da subito su alcune criticità che sono emerse a livello provinciale. Siamo stati votati sulla base di bravi amministratori e di progetti per i nostri territori. Non dobbiamo sederci e dobbiamo fare la nostra parte anche sul piano nazionale». Alle Europee sono stati eletti Carlo Calenda, Elisabetta Gualmini (vice presidente della Regione) e Paolo De Castro, rimesso in 'pista' proprio dalla federazione ravennate. «Ritengo, per quanto ci riguarda, che sia stato raggiunto un risultato molto importante nella Circoscrizione del Nord Est. E' stato premiato il lavoro quotidiano di Gualmini in Regione e la lunga esperienza di De Castro a livello europeo. Per il mondo agricolo è un importante punto di riferimento. Il buon lavoro paga e ci inorgoglisce». lo. tazz. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 10
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28 maggio 2019 Pagina 42 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Politica locale «Sono soddisfatta Ripartiamo dai consiglieri eletti» IL QUARTIER generale dei vertici del centrodestra per la tornata amministrativa era collocato a Lugo. La città evidentemente considerata più attaccabile, dopo che cinque anni fa la coalizione di centrosinistra era stata portata al ballottaggio dai civici di Silvano Verlicchi. Invece, cos' è successo? Lo chiediamo a Samantha Gardin, segretaria provinciale della Lega. «Quando la competizione è con sindaci uscenti per chi è all' opposizione è sempre difficile riuscire a strappare la vittoria. Non è svanito nessun sogno. Piuttosto è un altro passo in avanti sulla strada di battere, un giorno, il Pd e i suoi alleati». Eppure il risultato delle Europee poteva farvi ben sperare, o no? «No. Il dato locale è generalmente in controtendenza rispetto a quello nazionale. Avevo questo timore, che poi si è concretizzato ieri. Però abbiamo buone basi per ripartire». Quali sono queste basi? «I cinque nuovi consiglieri comunali che abbiamo eletto a Lugo, i quattro di Bagnacavallo, altrettanti a Conselice e tre a Fusignano. Nella Bassa Romagna siamo andati bene». La Lega riparte da qui? «Certamente, nella consapevolezza che questa è una delle province più difficili, dove c' è un radicamento politico trasversale a tutti i settori». Russi doveva essere contendibile dal centrodestra. E' stata fatta una campagna elettorale molto intensa, ma non l' avete spuntata. Come lo spiega? «Non c' è una spiegazione politica. Si preferisce restare nella tradizione. Guardate Castel Bolognese... » E Cervia? «Lì c' è stata una situazione più complessa. E' mancata una lista di centrodestra, che si è vaporizzata all' ultimo. Però anche qui valorizziamo il risultato ottenuto. Abbiamo un nuovo gruppo consiliare che darà battaglia a tutto ciò che non va in questa città. L' ho già detto, si riparte dai nuovi consiglieri comunali eletti». Si aspettava di più?. «Non sono scontenta del risultato perché questo è un territorio difficile, con un Pd ancora radicatissimo. Però li aspetto tutti al varco: adesso i progetti promessi vanno realizzati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 12
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28 maggio 2019 Pagina 43 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Politica locale Il Pd riacciuffa i voti grillini. E rivede la luce Brusco calo dei 5 Stelle. Il boom della Lega alle Europee le frutta solo Brisighella di LORENZO TAZZARI IL RITORNO a casa di voti Pd migrati un anno fa verso i Cinque Stelle alla fine pesa di più della positiva performance della Lega. Nella rete del partito di Salvini alla fine della conta dei voti per le amministrative rimane soltanto Brisighella. Cervia, Lugo, Russi, Bagnacavallo dati come contendibili dal centrodestra, restano saldamente nelle mani del centrosinistra così come tutti gli altri Comuni che hanno confermato le precedenti 'storiche' maggioranze. UN' AVVISAGLIA che la strada per le amministrative non era così in discesa per la Lega si era avuta già leggendo domenica notte i risultati delle europee Comune per Comune, paragonandoli con quelli delle politiche di un anno fa. La Lega avanzava ovunque: a Russi guadagnava il 15% al pari di Cervia, a Lugo e Bagnacavallo del 13%. Contemporaneamente il Pd recuperava però terreno, non con la progressione leghista ma di quel 4/5% con punte dell' 8% a Bagnacavallo (dove non a caso ieri la candidata sindaco Eleonora Proni è stata confermata alla guida della città con una delle percentuali più alte della provincia, il 56,53%). Si aprivano così nuovi scenari a livello locale, dove il voto è molto 'personale', legato al giudizio sui candidati e sui loro programmi per lo sviluppo delle singole località. Ma il dato che doveva far ben sperare i democratici era il tracollo dei Cinque Stelle in tutti i Comuni ravennati. Insomma, c' erano tanti voti in libertà pronti a riabbracciare il partito 'storico' di queste parti. Il risultato delle amministrative di ieri riflette questo andamento e capovolge ogni prospettiva: i tre Comuni sopra i 15mila abitanti (Lugo, Cervia e Bagnacavallo) restano al centrosinistra. Lugo che 5 anni fa vide Silvano Verlicchi portare Davide Ranalli al ballottaggio, quest' anno non avrà bisogno dei tempi elettorali supplementari. Fino all' ultimo, i dirigenti del centrodestra hanno sperato nei seggi rimasti da scrutinare e collocati nel centro della città generalmente più favorevole alla coalizione di Solaroli. Invece il trend di Ranalli non è cambiato e lo ha portato a vincere al primo turno. Un altro dato è interessante. A Lugo e Bagnacavallo i candidati della Lega guadagnano voti sulle Europee, rispettivamente +5% Davide Solaroli e +3% Luca Zannoni. Ma la ripresa del Pd e il richiamo sull' elettorato delle liste di coalizione hanno reso questo sforzo inutile. A Cervia il candidato Dino Cellini ha perso invece il 5% rispetto al dato europeo. IL VOTO per il rinnovo del Parlamento di Bruxelles si presta ad altri confronti: Forza Italia e Fratelli d' Italia. Per il partito di Berlusconi tira una brutta aria. Paragonando sempre le europee di domenica con le politiche del 2018, gli azzurri perdono nel Ravennate dal 30 al 40% dei consensi. A Bagnacavallo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 14
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27 maggio 2019 RavennaNotizie.it Politica locale Elezioni a Russi. Vince ancora il centrosinistra, Valentina Palli è il nuovo Sindaco N e l l e e l e z i o n i p e r i l C o m u n e d i Russi domenica 26 maggio ha votato il 72,64% degli aventi diritto (9.465), con un calo di 2 punti rispetto a cinque anni fa (era il 74,61%). È stato eletto Sindaco per la prima volta Valentina Palli della lista civica "Insieme per Russi" (centrosinistra) che ha conquistato il 45,64% dei consensi e 2.986 voti. Distanziato il candidato di "Russi Libera e Sicura" Andrea Flamigni (centrodestra) con il 32,65% e 2.136 voti. Ravenna-PageDetail728x90_320x50-1 Buon risultato per la lista civica di sinistra "Cambia Ross" con Gianluca Zannoni che prende il 18,23% e 1.193 voti mentre la lista dei comunisti con Bruno Cignani si ferma al 3,63% con 228 voti. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 16
27 maggio 2019 RavennaNotizie.it Politica locale Elezioni amministrative. La diretta dello spoglio nei 14 Comuni della provincia di Ravenna Alle 15 di quest' oggi, 27 maggio, ha avuto inizio lo spoglio delle schede per le elezioni amministrative 2019. Nella provincia di Ravenna si è votato in 14 comuni. Alle ore 16 la situazione vede a Casola Valsenio eletto Giorgio Sagrini , candidato del centrosinistra di Uniti per Casola con il 59,36% delle preferenze; a Sant' Agata sul Santerno eletto sindaco Enea Emiliani (una sola lista in lizza). Ravenna-PageDetail728x90_320x50-1 ORE 16.45: La diretta dello spoglio Alfonsine: Sezioni scrutinate 10 su 12 in testa Riccardo Graziani con il 51.13% seguito da Donatella Garavini con il 22.21%; Bagnacavallo: Sezioni scrutinate 11 su 19 è in testa Eleonora Proni con il 56.30% seguita da Luca Zannoni con il 34%; Brisighella: Sezioni scrutinate 10 su 10 eletto sindaco Massimiliano Pederzoli con il 52,02% candidato del centrodestra; Castel Bolognese: Sezioni scrutinate 8 su 8, eletto sindaco con il 46,02% Luca Della Godenza (centrosinistra) Cervia: Sezioni scrutinate 11 su 29 scrutinate Massimo Medri in testa con il 54,44%; Conselice: Sezioni scrutinate 9 su 9, rieletta sidaco Paola Pula del centrosinistra con il 50,09%; Cotignola: Sezioni scrutinate 7 su 7, rieletto sindaco Luca Piovaccari con il 78,45%; Fusignano: Sezioni scrutinate 8 su 8: ri eletto sindaco Nicola Pasi, candidato del centro sinistra con il 61,92%; Lugo: scrutinate 23 sezioni su 35 in testa Davide Ranalli con il 51.49% seguito da Davide Solaroli con 38,00%; Massa Lombarda: Sezioni scrutinate 10 su 10: rieletto Daniele Bassi candidato del centrosinistra con il 70,72%; Russi: Sezioni scrutinate 11 su 12; in testa Valentina Palli con il 46.74% Solarolo: eletto Stefano Briccolani, candidato della Lista civica Cittadini per Solarolo, con il 52,52% ORE 16 La diretta dello spoglio Alfonsine: Sezioni scrutinate 7 su 12 in testa Riccardo Graziani con il 50.98% seguito da Donatella Garavini con il 22,32%; Bagnacavallo: Sezioni scrutinate 6 su 19 è in testa Eleonora Proni con il 56.93% seguita da Luca Zannoni con il 33.21%; Brisighella: in aggiornamento; Castel Bolognese: in aggiornamento; Cervia: in aggiornamento; Conselice: Sezioni scrutinate 9 su 9, rieletta sidaco Paola Pula del centro sinistra con il 50,09%; Cotignola: Sezioni scrutinate 5 su 7, in testa Luca Piovaccari con il 76,96% seguito da Oriano Casadio con il 23,03%; Fusignano: Sezioni scrutinate 8 su 8: eletto sindaco Nicola Pasi, candidato del centro sinistra con il 61,92%; Lugo: scrutinate 2 sezioni su 35 in testa Davide Ranalli con il 50,53% seguito da Davide Solaroli con 38.51%; Massa Lombarda: Sezioni scrutinate 10 su 10: eletto Daniele Bassi candidato del centro sinistra con il 70,72%; Russi: in aggiornamento; Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 17
27 maggio 2019 RavennaNotizie.it
28 maggio 2019 Pagina 8 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali comunali Riscossa dei sindaci Pd a Firenze, Bergamo e Bari I 5 stelle perdono Livorno e Avellino: restanto esclusi dal ballottaggio ROMA Se il Pd perde il Piemonte alle regionali, nelle comunali riesce a resistere. Conferma già al primo turno i suoi primi cittadini - tutti provenienti dalla pattuglia renziana - a Firenze, Bergamo e Bari, ed evita la tracimazione dell' onda verde leghista nelle regioni ( e x ) r o s s e d i T o s c a n a e d E m i l i a Romagna (la prima al voto per le regionali la prossima primavera, la seconda già in autunno). Male invece i 5 stelle, che perdono le due città capoluogo di provincia che amministravano: Livorno e Avellino. Qui, secondo i primi dati, sarebbero già fuori dai ballottaggi. Il centrodestra festeggia la conferma di Perugia e si avvia a strappare al centrosinistra già al primo turno Pavia. Inoltre parte in vantaggio ai ballottaggi per Potenza e Campobasso. Mentre lo spoglio dei voti è ancora in corso, il sindaco uscente renziano di Firenze, Dario Nardella, va verso la riconferma al primo turno con circa il 55% dei voti, più del doppio di quelli del candidato di centrodestra a trazione leghista Ubaldo Bocci. Altri sindaci g i à renziani che vanno verso la riconferma al primo turno sono il primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori (55%), quello di Bari Antonio Decaro (vicino al 70%) e quello di Pesaro Matteo Ricci (57%). Anche Carlo Salvemini, sindaco uscente di Lecce, indipendente di centrosinistra sostenuto dal Pd, potrebbe vincere al primo turno. Mentre sfiora la riconferma il sindaco di Prato Matteo Biffoni (altro renziano) fermo sotto il 50%, che al ballottaggio ora se la dovrà vedere con il candidato del centrodestra a trazione leghista Daniele Spada. In Emilia Romagna il Pd riesce a fare argine alla valanga leghista. Il centrodestra dovrebbe solo sfiorare la vittoria al primo turno a Ferrara e a Forlì, fermandosi sotto il 50%, e ora il Pd e la sua coalizione potranno sperare nel secondo turno. Centrosinistra che vince al primo turno a Modena, mentre a Reggio Emilia per pochi voti è tutto rimandato al 9 giugno. Delusione per i 5 stelle, che si avviano a perdere sia Livorno che Avellino, rimanendo fuori dal ballottaggio. A Livorno se la giocheranno centrodestra e centrosinistra, mentre ad Avellino (dove il centrodestra era diviso) sarà una partita tra centrosinistra e un raggruppamento di liste civiche. Il centrodestra, invece, festeggia la riconferma al primo turno del sindaco uscente di Perugia Andrea Romizi (Fi), con oltre il 50% dei consensi. Le proiezioni davano ieri in vantaggio il centrodestra anche a Campobasso (se la dovrà vedere al ballottaggio o con il candidato del centrosinistra o con quello dei 5 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 19
28 maggio 2019 Pagina 8 Il Sole 24 Ore
28 maggio 2019 Pagina 26 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali FISCO E COSTITUZIONE POLITICHE FISCALI, PIÙ SPAZIO ALLE REGIONI Enrico De Mita - «L' ampliamento del regime di esenzione della tassa automobilistica non eccede l' autonomia impositiva regionale, non risultando in contrasto nemmeno con i principi dell' ordinamento tributario cui comunque, anche nei maggiori margini di manovrabilità, la legislazione regionale è vincolata». Nella sentenza 122/2019 del 20 maggio (si veda anche la 118/2017), analizzando la normativa della tassa automobilistica, la Corte ha evidenziato che alle Regioni è riconosciuto un più ampio margine di autonoma disciplina, limitato dal vincolo, unidirezionale, di non superare il limite massimo di manovrabilità stabilito dalla legge statale (si veda il Sole 24 Ore del 21 maggio). La Corte richiama all' attuazione del federalismo fiscale, affermando che bisogna «evitare effetti che potrebbero amplificare la compressione dell' autonomia finanziaria delle Regioni e d e g l i enti locali». La sentenza statuisce che la legge regionale non può limitare la portata di esenzioni previste dalla legge statale; semmai può ampliarle. Proprio su questo ampliamento si attesta il valore politico della sentenza. Il legislatore regionale dell' Emilia Romagna aveva implicitamente introdotto un vincolo all' esenzione dal bollo auto per gli autoveicoli di «particolare» interesse storico, vincolo illegittimo che la Corte ha rimosso: i veicoli «di particolare interesse storico e collezionistico» (articolo 63, comma 2, della legge 342/2000), per accedere all' esenzione, non necessitano di alcuna iscrizione nei registri previsti dall' articolo 60 del Codice della strada e dal relativo regolamento; secondo la legge statale, è sufficiente la mera individuazione dei requisiti mediante determinazione dell' Automobilclub storico (Asi) o della Federazione motociclistica (Fmi). Da ciò la declaratoria di illegittimità costituzionale dell' articolo 7, comma 2, della legge Emilia-Romagna 15/2012, che prevedeva tale vincolo per gli autoveicoli di particolare interesse storico e collezionistico, già esentati dalla legge statale: la tassa automobilistica resta pur sempre un tributo derivato, di modo che la Regione non può escludere esenzioni, detrazioni e deduzioni già previste dalla legge statale per i veicoli di particolare interesse storico. Al contrario, è del tutto legittimo ampliare l' ambito delle esenzioni agli altri veicoli di anzianità tra i 20 e i 30 anni, subordinando l' esenzione a requisiti ulteriori. Ciò detto, la rilevanza politica della sentenza si attesta su un altro principio: «Nella parte in cui l' esenzione viene ampliata non si può ritenere che la norma regionale abbia valicato il limite massimo di manovrabilità stabilito dal principio di coordinamento di cui al comma 2 dell' articolo 8 del Dlgs 68 del Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 21
28 maggio 2019 Pagina 26 Il Sole 24 Ore
28 maggio 2019 Pagina 36 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Lo ha chiarito l' Osservatorio sulla finanza locale del Mininterno Quotate, l' incarico si paga Per i pensionati non c' è obbligo di gratuità Il divieto di conferire incarichi pubblici retribuiti a pensionati è generale, ma non si applica alle società quotate. Il chiarimento arriva dal ministero dell' interno, che ha pubblicato atto di indirizzo ex art. 154, comma 2, del Tuel (Osservatorio finanza locale) riguardo all' art. 11, comma 1, del dlgs 175/2016 (Tusp). Tale disposizione ha confermato quanto disposto dall' art. 5, comma 9, del dl 95/2012, ai sensi del quale «è fatto divieto alle pubbliche amministrazioni di cui all' articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001, nonché alle pubbliche amministrazioni inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione, come individuate dall' Istituto nazionale di statistica (Istat) ai sensi dell' articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, nonché alle autorità indipendenti ivi inclusa la Consob di attribuire incarichi di studio e di consulenza a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza. Alle suddette amministrazioni è altresì fatto divieto di conferire ai medesimi soggetti incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo delle amministrazioni di cui al primo periodo e degli enti e società da esse controllati, ad eccezione dei componenti delle giunte degli enti territoriali e dei componenti o titolari degli organi elettivi degli enti di cui all' articolo 2, comma 2-bis, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125. Gli incarichi, le cariche e le collaborazioni di cui ai periodi precedenti sono comunque consentiti a titolo gratuito. Per i soli incarichi dirigenziali e direttivi, ferma restando la gratuità, la durata non può essere superiore a un anno, non prorogabile né rinnovabile, presso ciascuna amministrazione. Devono essere rendicontati eventuali rimborsi spese, corrisposti nei limiti fissati dall' organo competente dell' amministrazione interessata. Gli organi costituzionali si adeguano alle disposizioni del presente comma nell' ambito della propria autonomia». Dalle due disposizioni, consegue che è fatto divieto alle amministrazioni pubbliche di conferire cariche in organi di governo delle società da esse controllate a «soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza», se non «a titolo gratuito». Il Viminale precisa che tale disciplina, in quanto generalmente riferita a lavoratori in quiescenza, vale sia per i lavoratori dipendenti che per i lavoratori autonomi. Tuttavia, essa non si applica alle società quotate come definite all' art. 2, comma 1, lett. p), del Tusp, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 23
28 maggio 2019 Pagina 36 Italia Oggi
28 maggio 2019 Pagina 36 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Dalla Cassa ammende 10 mln agli enti Aiuti per formare detenuti e vittime Dieci milioni di euro a disposizione di regioni e province a u t o n o m e p e r l a f o r m a z i o n e professionale e l' inclusione sociale e lavorativa dei detenuti, adulti e giovani adulti, e ulteriori 500 mila euro destinati ad enti pubblici territoriali per la realizzazione di programmi a sostegno delle vittime di reato, lo sviluppo della giustizia riparativa e la mediazione penale. È la somma che il Consiglio d i amministrazione della Cassa delle ammende ha deliberato di stanziare in attuazione dell' Accordo, stipulato nel luglio 2018, con la Conferenza delle regioni e d e l l e province autonome per la promozione condivisa di interventi in favore delle persone in esecuzione penale. L' iniziativa è frutto di una collaborazione con regioni, province autonome, Dipartimento dell' amministrazione penitenziaria e Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità. Le aree di intervento a cui dovranno tendere i progetti in favore della popolazione detenuta riguardano i percorsi di formazione professionale, di inclusione sociale o di inserimento lavorativo nonché gli interventi di assistenza in caso di soggetti con figli minori. Inoltre avranno accesso ai finanziamenti anche quelle proposte che riguarderanno lo sviluppo di servizi pubblici per il sostegno alle vittime di reati, per la giustizia riparativa e la mediazione penale. A seguito di tale delibera e con una comunicazione diramata ieri, Cassa delle ammende ha quindi invitato regioni e province autonome a presentare, entro il prossimo 18 settembre, specifiche proposte progettuali della durata minima di 18 mesi, in accordo con i provveditorati regionali dell' amministrazione penitenziaria e gli Uffici interdistrettuali dell' esecuzione penale esterna, che abbiano come finalità una o più delle aree di intervento previste. Ogni proposta dovrà illustrare il fabbisogno dell' utenza del territorio e le azioni che si intendono realizzare per favorire l' inclusione sociale dei destinatari degli interventi. I programmi ammessi al finanziamento saranno sottoposti a monitoraggio da parte di regioni e province autonome nonché alla valutazione di Cassa delle ammende per la verifica dell' efficacia degli interventi realizzati. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 25
28 maggio 2019 Pagina 36 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali indagine cna Regioni, l' autonomia vale 10 mld Il regionalismo differenziato comporterebbe un incremento dei bilanci di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna di 9,9 miliardi di euro tra spesa diretta e fondi agli enti locali. Nel 2017 le spese finali del complesso delle tre regioni ammontavano a 46,1 miliardi: a seguito dell' attuazione dell' autonomia, la crescita sarebbe del 22% e gli effetti sarebbero apprezzabili soprattutto in Lombardia (+27%) e Veneto (+29%). È quanto emerge da un' indagine dell' Osservatorio economia e territorio e delle Cna di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. Lo studio conferma come le tre regioni, che con percorsi diversi hanno chiesto al governo maggiori spazi di autonomia ai sensi dell' art.116 della Costituzione, siano le regioni italiane più competitive d' Europa a livello economico, produttivo e commerciale. La Lombardia è al 4° posto in Europa per valore delle esportazioni (circa 121 miliardi di euro nel 2017), dietro solo ai grandi Länder tedeschi del Baden-Württemberg, della Baviera e del NordReno-Vestfalia. L' Emilia Romagna occupa la 6ª posizione in Europa per export per abitante (circa 13.500 euro). Il Veneto figura invece all' 8° posto tra le principali regioni U e p e r q u o t a d e l l e esportazioni sul pil (oltre il 38%), livello leggermente inferiore solo a quello del Baden-Württemberg. Tuttavia se si considera la spesa media per abitante, le tre regioni si attestano tra i 2.300-2.400 euro, a fronte dei 4.700 euro dei Paesi Baschi e 4.400 euro del Baden-Württemberg e del Nordreno-Vestfalia. Il gap risulta ancora più accentuato con riferimento alle spese in conto capitale, che oscillano tra gli 88 euro dell' Emilia-Romagna ai 132 per abitante in Veneto, ben poco rispetto ai 529 euro dei Paesi Baschi e dei 466 euro della Baviera. La dimensione dei bilanci regionali di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto in rapporto al pil si colloca su livelli significativamente inferiori rispetto alla spesa media del complesso delle regioni; nel 2017 il rapporto spesa/pil del Veneto è -31% rispetto alla media nazionale, in Emilia-Romagna -35% e in Lombardia -39%. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 26
28 maggio 2019 Pagina 42 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali proposte recepite il 24 maggio, alla vigilia del voto Cosa hanno chiesto i sindacati e cosa dice oggi la normativa Il concorso riservato ai precari con tre anni di servizio si farà. Lo ha fatto sapere il ministro dell' istruzione con un post pubblicato s u facebook il 24 maggio scorso. Bussetti ha spiegato che, a seguito del confronto costruttivo aperto insieme al presidente del consiglio Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, lo scorso 24 aprile, con le organizzazioni sindacali, il governo ha deciso «di recepire nel primo veicolo normativo utile la proposta unitaria presentata dai sindacati» si legge nel comunicato « che troviamo concreta, di buon senso e in linea con il contratto di governo». Via libera del governo, dunque, a misure uniche e straordinarie per la stabilizzazione del precariato storico e sì a percorsi abilitanti aperti a tutti coloro che hanno acquisito adeguata esperienza, con selezione in uscita come nel 2013. La proposta unitaria avanzata dai sindacati Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda-Unams si basa su un concorso al quale dovrebbero avere accesso tutti gli aspiranti docenti in possesso di almeno tre anni di insegnamento. Che dovrebbero essere ammessi senza il previo superamento di una selezione di ingresso. E che dovrebbero essere graduati all' esito della procedura concorsuale e immessi in ruolo scorrendo la relativa graduatoria. Non è ancora chiaro, alla luce di quanto detto ai sindacati, quale sarà la percentuale di posti e cattedre che sarà riservata ai candidati triennalisti, né la sequenza delle relative operazioni. Per saperlo bisognerà attendere l' emanazione di un atto normativo che recherà le disposizioni di dettaglio. Resta ferma la possibilità per i precari triennalisti di partecipare anche ai concorsi ordinari fruendo della quota di riserva (10%) e della valutazione dei titoli di servizio. Allo stato attuale, senza modifiche legislative, per accedere all' insegnamento con contratti a tempo indeterminato, bisogna partecipare e vincere un concorso ordinario al quale si accede con la laurea quinquennale (a ciclo unico o 3+2) e 24 Cfu (crediti formativi universitari) acquisiti in forma curricolare, aggiuntiva o extra curricolare nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche, garantendo comunque il possesso di almeno sei crediti in ciascuno di almeno tre dei seguenti quattro ambiti disciplinari: 1) pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell' inclusione; 2) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 27
28 maggio 2019 Pagina 42 Italia Oggi
28 maggio 2019 Pagina 43 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali preselettive a giugno: 100 domande in 100 minuti Concorso per direttori amministrativi Pronta la banca di 4 mila quesiti Simulazioni al via. Ai sensi dell' articolo 12 comma 4 del Bando del concorso per dsga, di cui al Decreto direttoriale 2015 del 20 dicembre 2018, il ministero dell' istruzione ha pubblicato la banca dati di 4.000 quesiti per la prova preselettiva. Il concorso è destinato al reclutamento di 2.004 Direttori dei Servizi generali e amministrativi per le Istituzioni scolastiche statali. La prova preselettiva si svolgerà nei giorni 11, 12 e 13 giugno 2019 nelle sedi individuate dagli Uffici scolastici regionali. La prova avrà una durata massima di 100 minuti e consisterà nella somministrazione di 100 quesiti a risposta multipla, riguardanti le discipline previste per le prove scritte. Dal sito del ministero è possibile scaricare i quesiti per la prova preselettiva suddivisi per materie. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 29
28 maggio 2019 Pagina 43 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Dopo mesi di attesa l' ok della Bongiorno, ora verso la firma finale del contratto Presidi come gli altri dirigenti In arrivo 540 euro netti al mese per l' equiparazione Sono 540 euro netti al mese in più a regime, dal 2020, nelle buste paga dei dirigenti scolastici: 100 euro netti per effetto degli incrementi ordinari previsti per i rinnovi contrattuali dei dipendenti d e l pubblico impiego e 440 euro netti per effetto di risorse specifiche inserite nella legge di bilancio, per finanziare il maggiore carico di lavoro e le responsabilità derivanti dalla legge 107/2015. Il ministro per la pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, ha dato il via libera alla preintesa del contratto dell' area istruzione e ricerca, che interessa circa 8 mila dirigenti. L' accordo permetterà il quasi totale riallineamento della retribuzione dei dirigenti scolastici a quella percepita dalle altre categorie di dirigenti pubblici, obiettivo storico da sempre rivendicato al tavolo negoziale dalle organizzazioni sindacali che rappresentano la categoria. Con l' ok della Funzione pubblica il nuovo contratto potrà essere ratificato dal Consiglio dei ministri e, dopo i controlli della Corte dei conti, potrà essere sottoscritto in via definitiva, sarà pubblicato i n G a z z e t t a U f f i c i a l e e dispiegherà effetti. Il nuovo accordo giunge dopo un lungo periodo di sospensione della contrattazione collettiva di settore, che perdurava dal 2009. E riguarda 7.452 dirigenti scolastici e oltre 300 dirigenti degli enti di ricerca, delle università e delle accademie e dei conservatori. L' ipotesi di contratto, sulla quale è stato dato l' ok da parte della Funzione pubblica, è stata siglata il 18 dicembre scorso e prevede un nuovo e più funzionale sistema di relazioni sindacali. In particolare, le nuove disposizioni includono, come materie di contrattazione, l' individuazione delle posizioni dirigenziali i cui titolari debbano essere esonerati dallo sciopero, ai sensi della legge 146 del 1990; i criteri generali per la determinazione della retribuzione di risultato; quelli per la corresponsione delle quote aggiuntive di retribuzione di risultato connesse ad incarichi aggiuntivi; i criteri per l' attribuzione di quote aggiuntive di retribuzione di risultato, a valere sulle risorse destinate a retribuzione di posizione, nel caso di affidamento di incarichi ad interim o reggenze per i periodi di sostituzione di altro dirigente; i criteri di riparto dei fondi tra quota destinata a retribuzione di posizione e quota destinata a retribuzione di risultato e quelli di riparto su base regionale delle risorse. Il nuovo accordo introduce, inoltre, misure a tutela dei dirigenti con gravi patologie e tutele per le donne vittime di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 30
28 maggio 2019 Pagina 43 Italia Oggi
28 maggio 2019 Pagina 45 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali due master innovativi per la pianificazione strategica e integrata del territorio Arrivano i prevention ed emergency manager Al via il IV master universitario in prevention e in emergency manager. Nuove figure professionali da certificare a livello europeo, promosse in Italia e in Europa dall' associazione di promozione sociale Edimas e dai suoi partner nazionali, europei e internazionali per specializzare giovani laureati e professionisti con un approccio multidisciplinare attraverso due master universitari di II livello, presso l' Università degli studi dell' Aquila (dipartimento di ingegneria e scienze dell' informazione e matematica), nelle complesse attività della pianificazione integrata e strategica territoriale e la gestione di crisi ed emergenze, prima che gli eventi si verifichino. Criticità che non sono solo dovute a cause naturali, come terremoti o inondazioni, ma anche antropiche. Si va dalla tutela ambientale e del territorio, alla sicurezza sociale intesa come protezione e difesa civile, fino alle crisi socio-economiche e finanziarie. Della durata di 12 mesi, il master Odem (60 crediti Cfu) forma e aggiorna nel prevention, disaster ed emergency management attraverso 1.500 ore, di cui 150 frontali e 150 di tirocinio formativo, esercitazioni pratiche, project work, alternando le lezioni frontali (9 moduli weekend, uno al mese, durante l' anno accademico) a corsi di formazione a distanza sulla piattaforma e-learning e approfondimenti integrativi. Un approccio che unisce il mondo del sapere accademico a quello del saper fare delle professioni, dai quali provengono i docenti dei master, anche grazie a intese e patrocini come quelli con Ferdermanagement, Federazione europea dei geologi, Anci, Lagautonomie. Stessa formula e modalità didattica per il master Emcp, che dura 24 mesi per 3 mila ore e rilascia 120 Cfu, con la formula weekend due volte al mese durante il biennio accademico. Di fatto, una certificazione unica in due ambiti, con un approccio più manageriale per il master Empc. Da Edimas il consiglio per i più giovani è il master Odem perché più spendibile e più immediatamente occupabile, permettendo di lavorare subito nei comuni come consulente. Gli sbocchi professionali di entrambi questi master, infatti, sono molteplici, sia nel settore pubblico che in quello privato. Certificate a livello accademico, queste figure professionali puntano a breve a ottenere anche la certificazione professionale europea. Tanto che giovedì i master sono stati presentati a Roma all' ufficio del Parlamento europeo in Italia, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 32
28 maggio 2019 Pagina 45 Italia Oggi
28 maggio 2019 Pagina 45 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Il rapporto sui risultati della task force attivata dall' Agenzia per la coesione territoriale Edilizia, enti locali a processo In ballo 2,1 miliardi, inerzia e ritardi nei rendiconti Non solo ritardi nell' esecuzione dei lavori. Le maggiori criticità nella realizzazione degli interventi di edilizia scolastica sono legate alla gestione della linea di finanziamento e, in particolare, alla rendicontazione delle spese. Ma è ricorrente anche l' inadeguatezza tecnica e l' inerzia degli enti, che fanno i conti con poco personale e ridotta specializzazione dei dipendenti pubblici. È quello che emerge nell' ultimo «Rapporto sulle attività e sui risultati della Task force edilizia scolastica» (Tfes), attivata fin del 2014 dall' Agenzia per la coesione territoriale per migliorare i processi di attuazione degli interventi sulle scuole (www.agenziacoesione.gov.it). Il rapporto riporta l' attività e i risultati dell' azione della Tfes che, dal 30 ottobre 2017 al 31 dicembre 2018, ha visitato 1.547 enti e presidiato 2.533 progetti nel corso di oltre 2 mila sopralluoghi, per un costo totale degli interventi ci oltre 2 miliardi e 100 milioni di euro stanziati complessivamente per l' edilizia scolastica. Un tema, l' edilizia scolastica, che si colloca all' incrocio di più ambiti di competenza relativi, in particolare, al governo del territorio, all' energia e alla protezione civile. Incidendo così sulla governance con un intreccio di responsabilità nelle fasi di programmazione, gestione e attuazione degli interventi. Evidenziando fragilità: primo fra tutti la pluralità di norme, spesso tra loro sovrapposte. Compito della Tfes, allora, è fornire un affiancamento e un supporto agli enti locali. Del resto, su 2.533 progetti sono stati classificati dalla Tfes 5.374 tipologie di intervento, perché il 60% dei singoli interventi è articolato in differenti sotto-interventi strutturali. Tra la durata prevista e quella effettiva degli interventi c' è uno scostamento superiore al 60%. Tuttavia, al 31 dicembre scorso, il 32% è concluso con certificato di fine lavori emesso. Mentre il 42% dei rimanenti interventi è in fase di realizzazione dell' opera e il 43% in progettazione e il 15% sta svolgendo la proceduta di affidamento dei lavori. Sono 951 gli interventi, il 36%, che presenta almeno una criticità, il 7,2% ne ha più di una e solo il 29% nessuna. La maggior parte riguarda problematiche in fase di rendicontazione (147) e inadeguatezza tecnica o inerzia dell' ente attuatore (142). Seguiti dal mancato o dal ritardato rilascio delle previste autorizzazioni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 34
28 maggio 2019 Pagina 45 Italia Oggi
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