COMUNE DI RUSSI Sabato, 12 gennaio 2019

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COMUNE DI RUSSI Sabato, 12 gennaio 2019
COMUNE DI RUSSI
 Sabato, 12 gennaio 2019
COMUNE DI RUSSI Sabato, 12 gennaio 2019
COMUNE DI RUSSI
                                                           Sabato, 12 gennaio 2019

Prime Pagine
 12/01/2019 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                                                 1
 12/01/2019 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                2
Cronaca
 12/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 8
 Due farse in dialetto romagnolo al Centro sociale Porta Nova                                                      3
 12/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 65
 Poli e Milena Vukotic incontrano il pubblico                                                                      4
Cultura e Turismo
 12/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49
 Andrea Contarini presenta 'Quaderni di campagna'                                                                  5
Infrastrutture, viabilità, trasporti
 12/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 11
 Oggi la manifestazione dei pendolari di Godo e Classe                                                             6
 12/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 43
 Pronti alla grande retromarcia di giugno «Ripristineremo le fermate...                                            7
sport
 12/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 78
 Il Russi ricomincia dal Forlimpopoli                                                                              9
 12/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 22
 Lucchese è l' uomo da battere nell' Ultramaratona sul Lamone                                                      10
 12/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 77
 'Pace sul Lamone', riecco l' ultramaratona                                                                        11
Pubblica Amministrazione ed Enti Locali
 12/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 1                                                            Fabio Tamburini
 L'EVENTO ANNUNCIATO E QUALCHE CONSIGLIO AI...                                                                     12
 12/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 4
 L' impatto sui conti: si allontana il calo del debito                                                             14
 12/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 4
 La Cdp accelera i pagamenti della Pa Via allo sblocca debiti                                                      16
 12/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 14                                                          Mario Baldassarri
 meglio rifare i conti prima delle europee                                                                         18
 12/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 20                                                      Pier Luigi del Viscovo
 Il 2019 sarà ancora un anno complicato                                                                            20
 12/01/2019 Italia Oggi Pagina 11                                                           GAETANO COSTA
 Scontro nel Pd sul ritorno delle Province sarde                                                                   22
 12/01/2019 Italia Oggi Pagina 29                                                    ANTONIO CICCIA MESSINA
 Edilizia, cause stop                                                                                              24
 12/01/2019 Italia Oggi Pagina 31
 Tra enti non commerciali fusioni con registro al 3%                                                               25
 12/01/2019 Italia Oggi Pagina 32                                                         STEFANO MANZELLI
 Il blocco stradale diventa reato ma serve il dolo                                                                 26
 12/01/2019 Italia Oggi Pagina 32
 Lo Stato non può fare spallucce                                                                                   28
 12/01/2019 Italia Oggi Pagina 32
 Mini-investimenti, lavori da iniziare entro il 15/5                                                               30
 12/01/2019 Italia Oggi Pagina 33                                                             MARCO SOLAIA
 I bandi con l' equo compenso                                                                                      32
COMUNE DI RUSSI Sabato, 12 gennaio 2019
12 gennaio 2019
                  Corriere di Romagna
                     (ed. Ravenna)
                                     Prima Pagina

                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

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                          Ravenna)
                                      Prima Pagina

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Pagina 8                          Corriere di Romagna
                                  (ed. Ravenna-Imola)
                                                        Cronaca

  Due farse in dialetto romagnolo al Centro sociale
  Porta Nova
  RUSSI Domani sera alle 20.45, al Centro
  sociale culturale Porta Nova di Russi (via Aldo
  Moro 2/1), andranno in scena due farse in
  dialetto romagnolo, Maza maza, ie tot ad cla
  raza e Una bela pitnadoura, a cura del gruppo
  comico dialettale di Gambettola " De' Bosch".
  Prossimo appuntamento con il teatro dialettale
  sabato 9 febbraio con il Gruppo "Cumpagnì
  dla Parochia" di Carpena Forlì che presenterà
  Il ciameva Fartèla. Per info: tel. 0544 582088,
  e-mail: portanovacentro@libero.it;
  www.centrosocialeportanova.it.

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                                         Ravenna)
                                                         Cronaca

  Poli e Milena Vukotic incontrano il pubblico
  CONCERTO d' eccezione questa sera alle 21
  al bar 200 di via Faentina Nord 200 a Godo di
  Russi. Protagonisti sul palco allestito per l'
  occasione saranno Javier Eduardo Maffei
  (nella foto), sassofonista di Cremonini;
  Massimo Sutera, bassista di Lucio Dalla e di
  tanti altri cantanti; Corrado Cacciaguerra,
  chitarrista di Mingardi; il batterista Marco
  Riccio e Vanessa Vaccari, corista di molte voci
  della musica italiana. Si tratta di talenti della
  musica che vivono nelle nostre zone, riuniti per
  un concerto che infammerà la serata.
  Per ulteriori informazioni e prenotazioni si può
  chiamare il numero 320-0540999.

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

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                                    Ravenna)
                                              Cultura e Turismo

  Andrea Contarini presenta 'Quaderni di campagna'
  PRENDONO il via a Russi gli incontri in
  biblioteca per la presentazione di opere
  letterarie in compagnia degli scrittori.
  Oggi pomeriggio alle 16 il primo
  appuntamento con 'Quaderni di campagna' di
  e con Andrea Contarini.
  Sabato 19 gennaio toccherà a Valeria Paola
  Babini con 'Parole armate'.

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                                    (ed. Ravenna-Imola)
                                           Infrastrutture, viabilità, trasporti

  Oggi la manifestazione dei pendolari di Godo e
  Classe
  RAVENNA Appuntamento oggi alle 10 alla
  stazione ferroviaria per la protesta dei
  pendolari di Classe e Godo, c h e h a n n o
  organizzato un corteo contro il "taglio" dei treni
  in fermata allo scalo di Russi. e contro il
  cambio degli orari delle fermate nella stazione
  della frazione a sud di Ravenna.
  La "pacifica manifestazione" dà appuntamento
  «partendo dalla stazione di Ravenna a piazza
  del Popolo sabato 12 gennaio, alle 10». Si
  tratta solo dell' ultima iniziativa che vede
  icittadini impegnati nella difesa dei
  collegamenti ferroviari che hanno velocizzato
  la tratta Raven na -Bologna sacrificando le
  piccole stazioni. A Classe, infatti, dal periodo
  natalizio avevano già messo in campo una
  petizione: «La nostra località è stata
  praticamente tagliata fuori dal trasporto locale
  - denunciava il comitato cittadino anche sul
  proprio periodico-, nonostante sia stato
  appena inaugurato il Museo Classis. In
  entrambe le direzioni, verso Ravenna e Rimini,
  il servizio termina alle 14, per cui nel
  pomeriggio non ci saranno più treni da e per
  Classe».

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                                        Ravenna)
                                          Infrastrutture, viabilità, trasporti

  Pronti alla grande retromarcia di giugno
  «Ripristineremo le fermate soppresse»
  La Regione: «Entreranno in servizio treni più veloci. Le recuperemo tutte, o quasi»

  «CON L' ARRIVO dei nuovi treni, in ogni caso
  a giugno 2019, potremo ristabilire la quasi
  totalità delle fermate a Godo». Le parole dell'
  assessore regionale ai Trasporti Raffaele
  Donini sono destinate a portare un raggio di
  luce tra i tanti pendolari che oggi protestano.
  Già da lunedì Trenitalia ha introdotto una
  modifica: una fermata, alle 16.58, in più del
  treno 11575 che da Faenza va a Ravenna, e
  che ora arriverà a destinazione alle 17.10
  invece che alle 17.07. «L' obiettivo della
  velocizzazione della linea Ravenna Bologna
  (che è il motivo della soppressione della
  fermata di Godo, ndr) - scrive in una nota l'
  assessore regionale Donini - mi è stato posto
  da qualche anno non solo dagli amministratori
  del territorio ravennate, ma anche dalle
  associazioni pendolari e dai rappresentanti dei
  lavoratori», tanto che «abbiamo previsto per
  questo progetto uno stanziamento di bilancio
  di oltre 3 milioni di euro annui». Ma se è vero
  che la tratta Ravenna-Bologna è passata da
  una media di 83 minuti a 69, la novità ha
  risvegliato le polemiche dei pendolari di Godo.
  «Purtroppo per velocizzare la linea sono state rimodulate le corse in modo tale da ridurre fortemente le
  fermate in alcune stazioni con minor carico di passeggeri» prosegue Donini, che chiarisce poi la sua
  intenzione fin dal principio di ascoltare e venire incontro alle istanze dei pendolari: «Ne è prova il fatto
  che, dal giorno successivo all' entrata in vigore del nuovo orario, ho disposto l' attivazione di un tavolo
  tecnico». Circa le critiche ricevute, Donini precisa che «per me non esistono pendolari di serie A e di
  serie B. Per cui abbiamo deciso di incrementare da subito il numero di fermate a Godo sulla linea
  Ravenna-Godo-Russi-Faenza. Oltre a questo, abbiamo istituito delle corse di autobus aggiuntive
  accessibili con l' abbonamento ferroviario. Nelle prossime settimane puntiamo a ristabilire una fermata
  del treno nella fascia oraria delle 13 a Godo, oggi auto-sostituita». Donini dice di aver anche valutato
  con Trenitalia il ripristino del vecchio orario, «ma ciò avrebbe comportato comunque il trascorrere di
  alcuni mesi». L' assessore annuncia «entro qualche settimana, correttivi che possano limitare i disagi
  dei pendolari senza pregiudicarne i benefici per altri», per studiare per giugno poi «una proposta di
  orario che realizzi da un lato una relazione più veloce tra Bologna e Ravenna, se non di tutte, almeno di
  diverse corse su quella linea» e al contempo «ripristinare una frequenza di corse che fermino
  nuovamente negli orari più affollati anche nelle stazioni di minore traffico. Il paradosso è che la Regione
  non ha certo rimodulato il servizio per razionalizzare delle risorse o risparmiare, per noi si tratta invece

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                                         Ravenna)
                                                            sport

  Calcio a cinque C2 Oggi al Pala Valli. I 'falchetti' sono capolisti

  Il Russi ricomincia dal Forlimpopoli
  Russi IL RUSSI calcio a 5 al suo primo anno in
  C2 alla fine del girone di andata si trova a
  condurre il girone a pari merito con Forlì ,
  superando ogni più rosea aspettativa. «Il
  gruppo si è arricchito di nuovi giocatori e la
  nostra forza è sempre la voglia di imparare e
  migliorare - dice il tecnico Balducci -. Il valore
  aggiunto della squadra è che tutti i giocatori
  giocano per la maglia e per la nostra città». La
  squadra ha superato anche la prima fase di
  coppa Italia. Una squadra che oltre puntare sui
  punti di forza come Cedrini, Iervasi Bendetti
  Gurioli, Gardi, i fratelli Masetti Babini, Di
  Cesare, Laklaai e Maestri punta anche sul
  vivaio. Domani alla riapertura del campionato i
  'falchetti' ospiteranno al Pala Valli alle ore
  18,45 il Forlimpopoli Calcio 1928.
  m. s.

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  PODISMO

  Lucchese è l' uomo da battere nell' Ultramaratona
  sul Lamone
  TRAVERSARA Continua ad attrarre ogni anno
  sempre più appassionati di lunghe distanze,
  tanto che all' 11ª edizione, la "Raidlight
  Ultramaratona della Pace sul Lamone" ha fatto
  saltare il banco e ogni più rosea aspettativa,
  raccogliendo 260 iscritti, venti in più del
  numero massimo previsto, e altri rimarranno
  senza pettorale. Un incremento
  fantascientifico, quasi del 30%, se si pensa
  che la promozione è stata fatta quasi
  integralmente sui social e con il tamtam di chi
  vi ha partecipato in precedenza.
  La soddisfazione di Enrico Vedilei e tutta la
  famiglia che lo supporta è tanta, per questa
  creatura nata in sordina, ma diventata il punto
  d' inizio per chi prepara le 42, le 50 e a lunga
  gittata persino la 100 del Passatore.
  L' organizzazione familiare non poteva che
  ricordare la memoria di Vittorio Costetti, che è
  seppellito proprio nel piccolo cimitero locale,
  suocero diVedilei, ma papà di Maria Luisa e
  Franca, che ha spinto alle prove di lunga
  distanza. La partenza delle 9 di domattina
  verrà data proprio da quel luogo evocativo e i
  46 km saranno coperti in circuito, con probabili
  doppiaggi. Favoriti i campioni in carica Matteo
  Lucchese, incalzato da Velatta e gli altri
  romagnoli Benerecetti e Cagnani ed Elena Di
  Vittorio contro le albanesi Aruci e Doko.
  Castiglione di Cervia I n alternativa, per un
  week-end romagnolo blandamente propositivo, solo la 40ª "Ad Cursa da Cascion a la sale na",
  camminata di 14 km con partenza alle 9,30 e valevole per il calendario Endas Scarpaza e il
  contemporaneo 31° trofeo "San Sebastiano" programmato a Coriano sui 7 km.
  Godo Intanto stasera, cambiando radicalmente il format, si svolgerà il "Gran Galà del Podista", festa
  finale del 2018 per il calendario Podistico Ravennate e anche del "Gp Promesse di Romagna". La
  serata all' interno della discoteca Piteco alternerà premiazioni, lotteria e balli.
  DANNY FRISONI.

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  Podismo Il circuito fra Traversara e Bagnacavallo

  'Pace sul Lamone', riecco l' ultramaratona
  Bagnacavallo SI TERRÀ domani a Traversara
  di Bagnacavallo, l' undicesima edizione della
  Pace sul Lamone - Sesto Trofeo Vittorio
  Costetti, gara omologata Uisp organizzata da
  Krakatoa Sport in collaborazione con il Terzo
  Tempo Trail Asd, l' associazione Traversara in
  Fiore, il Consiglio di zona di Traversara e con
  il patrocinio del Comune di Bagnacavallo.
  I partecipanti saranno oltre 300 (260 per la
  competitiva di 45 chilometri e circa 50 per la
  non competitiva), provenienti da diverse
  regioni d' Italia, e il gruppo più numeroso è
  quello della neonata società pugliese Be
  Different Be Ultra con dodici iscritti, seguiti
  dalla Bergamo Stars Atletica e dalla Lamone
  Russi con sette.
  LA CONTESA per la vittoria finale della gara
  dovrebbe vedere impegnati come accaduto
  nella scorsa stagione, il romagnolo Matteo
  Lucchese e il biellese Stefano Velatta,
  rispettivamente primo e secondo nell' edizione
  2018, ma attenzione agli altri atleti di vertice
  come il romagnolo Alessandro Benerecette, l'
  umbro Matteo Zucchini, entrambi freschi di
  primato personale in maratona e il friulano Ivan Cudin, vincitore della prima edizione della
  manifestazione, nonché primo classificato in tre Spartathlon e recordman italiano della 24 ore.
  In campo femminile il duello per la vittoria potrebbe invece essere fra la reggiana Eleonora Chiara
  Turrini, la parmense Elena Di Vittorio e la romagnola Aferdita Aruci.
  DA SEGNALARE la partecipazione dei tre 'senatori' che non sono mai mancati all' ultramaratona di
  Traversara, vale a dire Gianfranco Toschi, Luca Zanetti e Vito Piero Ancora. La partenza è in
  programma alle 9 davanti al cimitero di Traversara in ricordo dell' atleta del luogo Vittorio Costetti.
  Il circuito, lungo circa 6.4 chilometri si snoderà tra Traversara e Bagnacavallo e verrà ripetuto sette
  volte.
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  RISCHIO RECESSIONE

  L'EVENTO ANNUNCIATO E QUALCHE CONSIGLIO
  AI NAVIGANTI
  Il calo della produzione industriale nei
  principali Paesi europei è la cronaca di un
  evento annunciato e ampiamente prevedibile,
  ma non per questo è una tendenza che va
  sottovalutata. Anzi, è bene che il governo, e il
  mondo dei partiti che lo sostengono, consideri
  i fatti con la dovuta attenzione. La medaglia,
  come tradizione, ha due facce. Una prima
  considerazione è per Lega e M5s consolatoria.
  La crisi che si sta delineando è un fenomeno
  largamente diffuso e, di conseguenza, sarebbe
  ingeneroso attribuirne la responsabilità alle
  scelte di governo. Nonostante ciò l' incalzare
  dei dati negativi sullo stato dell' economia
  reale inchioda l' esecutivo alle proprie
  responsabilità perché, come spiega l'
  economista Mario Baldassarri nell' articolo
  pubblicato a p a g i n a 1 4 , i m p a t t e r à s u l l a
  crescita, che risulterà dimezzata rispetto a
  quella ipotizzata dal governo e condivisa con l'
  Europa.
  Questo significa, ed è la seconda faccia della
  medaglia, che tutti i parametri di finanza
  pubblica sono destinati a saltare. E qui non
  vale la consolazione che anche gli altri paesi
  europei, a partire da Francia e Germania,
  pagheranno conti analoghi. Mal comune, in questo caso, non fa mezzo gaudio perché l' Italia ha una
  specificità che risulta la vera palla di piombo al piede: il debito pubblico, destinato inesorabilmente a
  salire. Le conseguenze potranno essere pesanti, costringendo Pantalone, cioè la parte del Paese che
  produce reddito e viene tassato, a pagare dazio. In queste condizioni una serie di scelte potrebbero
  rivelarsi davvero impopolari.
  Qualche esempio è fin troppo facile: pagare il reddito di cittadinanza anche a chi lavora in nero o non lo
  merita, finanziare quota 100 andando a colpire i pensionati, assistere senza colpo ferire alla liquidazione
  delle imprese di costruzione colpendo a morte l' occupazione, scardinare la progressività delle aliquote
  fiscali stabilendo che alcune categorie pagano di meno, dimostrare troppo spesso superficialità e
  inadeguatezza. Il consiglio è di fare attenzione perché in un passato che risulta davvero lontano gli
  equilibri elettorali in Italia, e non solo, sembravano destinati a durare in eterno, mentre oggi il vento può
  cambiare direzione in tempi fulminei. Non mancano, nel recente passato, casi eclatanti che dovrebbero
  far riflettere. Il tramonto delle ideologie ha avuto, tra le altre, una conseguenza: l' aumento delle mobilità
  elettorale.

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  L' ANALISI

  L' impatto sui conti: si allontana il calo del debito
  Dino Pesole - Stop alla riduzione del debito,
  per effetto della più che probabile revisione al
  ribasso della stima di crescita per l' anno in
  corso. Deficit nominale in aumento di due o tre
  decimali, nell' ipotesi che la contrazione del Pil
  si limiti a uno 0,5% in meno rispetto all' 1%
  contenuto nella versione definitiva della
  manovra.
  Le nuove variabili macroeconomiche saranno
  definite dal Governo a metà aprile, con il
  Documento di economia e finanza, e tuttavia
  fin d' ora si può prevedere una drastica
  revisione dell' intero quadro di finanza
  pubblica. Tenendo peraltro conto che già con il
  Def di aprile occorrerà anche indicare come
  far fronte all' aumento dell' Iva (dal 10 al 13% e
  dal 22 al 25,2%) per circa 23 miliardi, già
  inserito nei saldi del 2020.
  Si può ipotizzare nuovamente il ricorso al
  deficit per disinnescare le clausole di
  salvaguardia, dopo che sul filo di lana si è
  evitata la procedura d' infrazione? La prima
  vittima della brusca frenata dell' economia,
  certificata dal crollo della produzione
  industriale in novembre, rischia di essere
  proprio il debito. La stima aggiornata a
  dicembre, dunque comprensiva della nuova previsione di deficit nominale al 2% (rispetto al 2,4% della
  prima versione della manovra), vede il debito ridursi al 130,7%, contro il 131,7% atteso per fine 2018.
  Due le precondizioni: una crescita nominale (comprensiva dell' inflazione) del 2,3%, incassi da
  privatizzazioni per 18 miliardi nell' anno in corso. Se si escludono i proventi da dismissioni immobiliari
  (stimati in 950 milioni) che vanno ad abbattere il deficit, i restanti 17 miliardi confluirebbero nel fondo di
  ammortamento dei titoli di Stato, contribuendo con ciò alla riduzione del debito.
  Una previsione attendibile? La si può definire almeno ambiziosa, per ragioni oggettive di mercato (per
  vendere asset pubblici occorrono compratori), per l' individuazione delle quote pubbliche da dismettere
  e per i tempi di messa a punto delle offerte. Anche il coinvolgimento di Cassa Depositi e prestiti (che è
  fuori dal perimetro della Pa) dovrà essere ben calibrato, perché su questo aspetto sono accesi da
  tempo i riflettori di Eurostat. Se dunque la discesa del debito non vi sarà, rischia di riaprirsi anche la
  partita con Bruxelles, che proprio sul debito e sul deficit strutturale ha puntato i suoi strali il 21 novembre
  nel respingere al mittente la prima versione della manovra.
  Nulla accadrà fino a giugno, perché incombono le elezioni europee, ma in autunno il tema del mancato
  rispetto della regola del debito tornerà in evidenza. Il rischio di una procedura d' infrazione, in sostanza,
  non è del tutto scongiurato. Si potranno invocare le "circostanze eccezionali", appunto la frenata del Pil,

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  REGIONI ED ENTI LOCALI

  La Cdp accelera i pagamenti della Pa Via allo
  sblocca debiti
  Da martedì le richieste sui prestiti fino a 22 miliardi per liquidare le fatture

  Gianni Trovati - ROMA Parte la macchina
  operativa dello sblocca-debiti da 22 miliardi
  messa in pista dalla manovra per le Regioni
  (fino a 7 miliardi) e gli enti locali (fino a 15). Il
  via arriva dalla circolare firmata ieri dall' ad di
  Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo che
  fissa le regole per le anticipazioni di liquidità
  extra per i sindaci, vincolate al pagamento dei
  debiti commerciali.
  La circolare, e soprattutto l' apertura dei canali
  telematici per le richieste che porta con sé,
  arriva a stretto giro rispetto all' entrata in
  vigore della manovra. E in effetti il fattore
  tempo è quello cruciale per il successo dell'
  operazione: Comuni, Città metropolitane,
  Province e Regioni potranno cominciare a
  presentare le richieste martedì prossimo, 15
  gennaio, e avranno tempo fino al 28 febbraio.
  Istruttoria, verifiche e contratto avranno tempi
  serrati. Le amministrazioni, una volta ottenuti i
  fondi, avranno 15 giorni per trasformarli in
  pagamenti alle imprese, e il tutto dovrà
  chiudersi a dicembre con la restituzione del
  prestito a Cdp.
  Il meccanismo attuato dalla circolare di ieri
  prova ad affrontare il cuore del problema dei
  mancati pagamenti che ancora soffoca le casse di molte imprese al lavoro con la pubblica
  amministrazione, nell' edilizia e non solo.
  Degli oltre 50 miliardi di debiti commerciali che secondo le stime Bankitalia non hanno ancora trovato la
  strada verso l' azienda creditrice, sono gli enti locali e le Regioni (sanità compresa) a totalizzarne quasi
  il 90%, come mostra la distribuzione dei risultati dei vecchi provvedimenti sblocca-debiti. E quello
  offerto dalle amministrazioni territoriali è anche il panorama più diversificato in fatto di abitudini di
  pagamento. I dati aggiornati ai primi nove mesi del 2018 sono appena stati elaborati dal ministero dell'
  Economia: nelle Regioni si va dai 17 giorni medi impiegati dalla Lombardia, che rimane in cima alla
  classifica dei pagatori più veloci tallonata da Toscana (18 giorni) e Friuli Venezia Giulia (19), ai 69 dell'
  Abruzzo, che guida il quartetto dei peggiori completato da Sicilia (61) e Piemonte e Campania (53).
  Ancora più ampia la forbice fra i grandi Comuni: chi fornisce beni e servizi a Sassari attende in media
  13 giorni per vedersi liquidata la fattura, a Verona e Bolzano ce ne vogliono 15 mentre ad Andria e
  Alessandria si arriva a 96 (sempre di media). Il 70% dei Comuni con più di 60mila abitanti si tiene
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  meglio rifare i conti prima delle europee
  In base al rallentamento del commercio
  mondiale e delle principali economie europee,
  con in testa il calo della produzione industriale
  in Germania e in Italia, le previsioni a oggi
  ragionevoli indicano una crescita italiana per
  quest' anno pari allo 0,6%. Su questa crescita
  tendenziale va poi valutato l' impatto della
  manovra così com' è uscita dal Parlamento e
  concordata con la Commissione europea.
  Ebbene, la manovra, che è piccola nella
  quantità e pessima nella qualità, implica una
  spesa corrente minore rispetto a quella
  prevista inizialmente dal Governo: basti
  pensare che per reddito di cittadinanza e
  Quota 100 vengono stanziati meno di 9
  miliardi contro i quasi 17 di partenza. Non
  solo, rispetto a quanto aveva previsto
  inizialmente il Governo ci sono anche più tasse
  e meno investimenti. In sintesi, l' impatto della
  manovra, se tutto va bene, è pari allo 0%, ma
  se valutato più attentamente è -0,1%. Dunque
  la previsione di crescita ragionevole per quest'
  anno è tra 0,5% e 0,6%. Un livello inferiore all'
  1% ipotizzato dal Governo e concordato con l'
  Europa.
  Ne consegue che bisognerà rivedere tutti i
  parametri di finanza pubblica stimati rispetto a una crescita reale e a una inflazione più alte. Per come
  stanno le cose, pertanto, il deficit 2019 sarà al 2,5% del Pil e non al 2,04%. E nel 2020-21 andrà verso e
  sopra il 3%. Il debito pubblico in rapporto al Pil non scenderà come previsto, anzi salirà di almeno un
  punto.
  Non bisogna poi dimenticare che nella manovra ci sono le clausole di salvaguardia sull' Iva per 23
  miliardi nel 2020 e per 28 miliardi nel 2021. Il che vuole dire che le previsioni di crescita a legislazione
  vigente, che incorporano gli aumenti Iva, per il 2020 e il 2021 sono anche loro intorno allo 0,5-0,4 per
  cento.
  Questi andamenti diverranno via via sempre più noti nei prossimi mesi, da qui a maggio.
  Qui poggia la scommessa della maggioranza: cercare di andare all' incasso dei voti sperando che non
  emerga nel frattempo questa realtà dei numeri seria e preoccupante.
  Infatti, Bruxelles ha spiegato molto chiaramente che monitorerà mese per mese i nostri conti. Ciò vuol
  dire che da qui a maggio può riemergere il rischio di un' infrazione per eccesso di debito e di deficit.
  Certo, la Commissione potrebbe anche far finta di non vedere nulla e lasciare la palla alla nuova
  Commissione che nascerà dopo il voto. Ma anche ammettendo che Bruxelles finga di non vedere la
  realtà, credo che i mercati finanziari la vedranno al di là di qualunque scadenza elettorale.
  Anche in queste condizioni, gli investitori potrebbero continuare a comprare titoli di stato italiani, ma
  certamente a tassi più alti. Lo spread quindi si alzerà e sappiamo che ogni suo aumento porta a una
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  LE PREVISIONI

  Il 2019 sarà ancora un anno complicato
  L' incertezza sui motori, il calo dei km 0 e l' eco-tassa freneranno gli acquisti

  Il 2019 è un anno difficile da prevedere per il
  mercato dell' auto. Dopo un 2018 in flessione,
  nonostante gli sforzi degli operatori sul prezzo,
  la domanda naturale dei clienti può
  raffreddarsi ancora, per l' andamento non più
  tonico dell' economia generale e perchè subirà
  interferenze importanti, anche contrastanti tra
  loro.
  C' è la pressione esercitata da molti Comuni
  sulla circolazione di auto, da Euro0 a Euro4.
  Se da un lato porta alcuni clienti ad entrare nel
  mercato del nuovo e semi-nuovo, dall' altro
  sparge incertezza su quale propulsore
  scegliere, anche alla luce dei divieti totali per i
  diesel, più o meno credibili, in un tempo fuori
  dalla portata degli amministratori che li
  annunciano. Questo, secondo Michele Crisci di
  Unrae, potrebbe ridurre ancora il ricorso ai
  km0, se cui diventa rischioso puntare, facendo
  mancare 40/50.000 auto - già nel 2018 le auto-
  immatricolazioni sono diminuite di 33.000
  unità.
  C' è l' impatto del bonus-malus da marzo, il cui
  primo effetto, già in piccola parte registrato a
  dicembre, sarà di spingere le immatricolazioni,
  vere e a km0, delle vetture penalizzate.
  Due mesi buoni, con anticipazioni da scontare in seguito. Poi il nuovo regime di tasse sulle vetture oltre
  160 gr/km di CO2, che le case cercheranno di mitigare assorbendo con extra sconti una buona parte
  dal malus, secondo le aspettative di De Stefani Cosentino di Federauto. Allo scopo tornerebbero utili i
  soldi risparmiati sui km0.
  Nel noleggio, che acquista tante vetture sopra i 160 gr/km, si prevedono varie contromisure. Dopo i
  primi mesi di corsa alle immatricolazioni per chi deve sostituire entro la primavera, si potrebbero avere
  casi di rinvio delle sostituzioni con allungamento dei contratti (anche nel rent-a-car) ovvero contratti con
  durate più lunghe, in modo da assorbire il maggior costo iniziale e tenere il canone dentro i limiti delle
  car policy: in ambo i casi, meno immatricolazioni, subito o in prospettiva. Però il noleggio potrebbe
  risentire anche in positivo di una rivalutazione dell' usato per i modelli colpiti dal malus, che
  consentirebbe di bilanciare eventuali sforzi dei noleggiatori sui canoni.
  Ma oltre al malus c' è il bonus, dove le case faranno di tutto per far rientrare nel tetto dei 61.000 euro
  tanti modelli, giocando con allestimenti e option. Però il plafond di 60 milioni basta per incentivare circa
  20.000 auto, più o meno quelle a basso impatto che si sarebbero vendute anche senza bonus.
  Un' annotazione sul diesel, che è in flessione ma potrebbe ricevere una spinta inattesa proprio dal
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  Tra i dem c' è chi vuole ristabilire la Provincia Gallura, ma altri ne rivogliono quattro

  Scontro nel Pd sul ritorno delle Province sarde
  Erano state dimezzate nel 2016 in seguito all' introduzione della legge Delrio

  Le Province sono scomparse due volte. La
  prima, con la legge Delrio del 2014. La
  seconda, con l' avvento di altre priorità che
  hanno portato il governo Lega-M5s ad
  accantonare il tema della loro reintroduzione,
  come ipotizzato da Matteo Salvini lo scorso
  novembre. In Sardegna, invece, la questione è
  all' ordine del giorno. E ha spaccato il Pd, il
  partito di maggioranza del governatore
  uscente, Francesco Pigliaru. Tra i dem c' è chi
  ha proposto di istituire di nuovo la Provincia
  Gallura, abolita nel 2016 insieme col Sulcis, il
  Medio Campidano e l' Ogliastra, mentre altri
  esponenti del Partito democratico vorrebbero
  che venissero ristabilite tutte e quattro. Senza
  preferenze o esclusioni.
  «Bisogna avere il coraggio, la forza e la buona
  volontà di rivedere un impianto istituzionale
  che è monco», aveva sottolineato Salvini a
  proposito delle Province. «Ci ragioneremo, è
  uno dei ragionamenti che bisogna fare», aveva
  aggiunto il ministro dell' Interno sull' eventuale
  reintroduzione degli organi.
  In Sardegna, nel gennaio del 2016, due anni
  dopo l' entrata in vigore della legge Delrio che
  ha trasformato le Province in enti di secondo
  livello, il consiglio regionale aveva approvato
  la riforma degli enti locali. Il provvedimento
  aveva cancellato le Province del Sulcis, del Medio Campidano, dell' Ogliastra e della Gallura, istituite
  nel 2001. E aveva dimezzato il territorio sardo: da otto a quattro macroaree.
  Lo scorso settembre, i capigruppo della massima assemblea sarda avevano trovato un accordo per
  reintrodurre la Provincia Gallura con una proposta di legge a firma del consigliere del Pd, Giuseppe
  Meloni, uno dei galluresi presenti in aula. Mercoledì il provvedimento è approdato in consiglio.
  Ed è stato osteggiato dai compagni di partito di Meloni che rappresentano le tre Province assenti nella
  proposta di legge a discapito della sola Gallura. Tanto che la discussione, per la mancanza del numero
  legale, è stata rinviata al prossimo mercoledì.
  «La proposta di legge per il Nordest della Sardegna ha subìto un grave rallentamento», ha scritto
  Meloni in una dura nota pubblicata da SardiniaPost. «Molti miei colleghi di partito hanno pensato,
  errando, di potersi lavare la coscienza davanti ai loro stessi elettori e hanno presentato, al solo fine di
  bloccare la Gallura, proposte che mai avevano avanzato in questi due anni e che vanno nella direzione
  opposta a quanto da loro stessi votato».
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  Edilizia, cause stop
  Stop alle cause per il rimborso del surplus di
  prezzo pagato sulla vendita di alloggi di
  edilizia residenziale pubblica (Erp).
  Questo l' effetto delle nuove norme in materia
  di edilizia convenzionata, introdotte dall' art. 25
  undecies del dl fiscale (119/ 2018), che ha
  modificato l' art.
  31 della legge 448/98. A illustrare la portata
  delle disposizioni il Consiglio nazionale del
  notariato, che ha diffuso note a prima lettura. Il
  decreto legge 119/2018 si occupa degli alloggi
  Erp, ai quali si applicano regole restrittive sul
  prezzo in caso di vendita. L' idea è che chi ha
  acquisito un alloggio Erp e poi lo rivende non
  ci deve speculare e, quindi, una serie di norme
  molto intricate prevedono un prezzo bloccato.
  Nonostante questo di frequente gli alloggi
  sono stati venduti al superiore prezzo di
  mercato.
  E altrettanto di frequente il compratore ha
  iniziato cause per farsi restituire la parte di
  prezzo eccedente l' importo vincolato. Il
  decreto 119/2018 vuole fare piazza pulita di
  questa situazione, lasciando alle parti la libera
  determinazione del prezzo. Per raggiungere
  questo risultato si estende la possibilità di
  estinzione del vincolo (a praticare un prezzo
  basso in caso di rivendita).
  La facoltà è data anche a chi non è più proprietario dell' immobile, perché lo ha già venduto. L'
  eliminazione del vincolo a un prezzo calmierato di rivendita ha l' effetto di azzerare l' oggetto delle cause
  in corso.
  Di questo meccanismo, spiegano i notai, possono avvantaggiarsi tutti quelli che sono chiamati in
  giudizio dall' acquirente per il rimborso della quota di prezzo, ma anche coloro che, in assenza di
  giudizio, nella sequenza dei trasferimenti successivi abbiano violato il vincolo sul prezzo massimo di
  cessione ed intendano evitare possibili conseguenze sanzionatorie o risarcitorie. Nel commentare le
  disposizioni i notai sottolineano che la possibilità di approfittare della rimozione del vincolo è da
  considerarsi appannaggio anche dell' erede del venditore. Le note del Consiglio nazionale spiegano
  anche l' ambito di applicazione oggettivo delle novità.
  Da ultimo si sottolinea che la nuova disciplina potrà avere completa attuazione solo a seguito dell'
  emanazione di un decreto attuativo del Mineconomia, che dovrà stabilire i costi dell' eliminazione dei
  vincoli.

                                                                                       ANTONIO CICCIA MESSINA

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                                                                                                                  24
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  Tra enti non commerciali fusioni con registro al 3%
  L' atto di fusione tra due enti non commerciali
  sconta l' imposta di registro nella misura
  proporzionale del 3% e le imposte ipotecaria e
  catastale n e l l a m i s u r a f i s s a d i 2 0 0 e u r o
  ciascuna.
  Se tra i beni della incorporata sono presenti
  immobili, ai fini della determinazione della
  base imponibile dell' imposta d i r e g i s t r o
  occorre fare riferimento al loro valore venale in
  comune commercio. Questa, si legge su
  FiscoOggi, la rivista telematica delle Entrate,
  la risposta fornita ieri dall' Agenzia, con la
  risoluzione n. 2, al quesito posto dal notaio
  rogante l' atto di fusione per incorporazione di
  due fondazioni bancarie, non qualificabili come
  Onlus, in merito al corretto trattamento
  tributario da applicare ai fini delle imposte di
  registro, ipotecaria e catastale e alla modalità
  di determinazione, a tal fine, della base
  imponibile. I passaggi di beni in seguito ad atti
  di fusione non sono soggetti a Iva (art. 2, co. 3,
  lett. f, dpr 633/1972). Pertanto, in base al
  principio di alternatività Iva/Registro (art. 40,
  dpr 131/1986), devono essere assoggettati all'
  imposta di registro nella misura proporzionale
  del 3% (articolo 9 della Tariffa, parte prima,
  allegata al Dpr 131/1986), quando la fusione
  avviene, come nel caso prospettato, tra enti
  non commerciali. Per quanto riguarda le imposte ipotecaria e catastale, si applicano l' articolo 4 della
  Tariffa allegata al dlgs 347/1990 e l' articolo 10, comma 2, dello stesso «Testo unico delle disposizioni
  concernenti le imposte ipotecaria e catastale», in base ai quali «gli atti di fusione o di scissione di
  società di qualunque tipo» sono soggetti a imposta nella misura fissa di 200 euro.
  Agevolazioni opere di urbanizzazione. Agevolazioni ok per conferire aree destinate a opere di
  urbanizzazione: i benefici fiscali spettano a patto che gli interessati siano in grado di individuare la
  superficie utilizzata per la realizzazione degli interventi e di indicarne il valore venale. Così l' Agenzia
  delle entrate con la risoluzione n. 1/E dell' 11 gennaio 2019, in cui si chiarisce che il regime di favore
  troverà applicazione solo per la parte delle aree conferite destinata alla realizzazione delle opere di
  urbanizzazione. I benefici fiscali spettano tuttavia a condizione che i conferenti, nei relativi atti di
  conferimento, siano in grado di individuare la superficie delle aree destinate alla realizzazione delle
  opere di urbanizzazione e indichino distintamente nei medesimi atti il valore venale da attribuire a tali
  aree, in attuazione della disciplina prevista per la determinazione della base imponibile ai fini dell'
  imposta di registro (combinato disposto di cui agli articoli 43 e 51, Tur).

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  Le istruzioni del viminale sulle norme del dl sicurezza

  Il blocco stradale diventa reato ma serve il dolo
  Diventa reato il blocco stradale, ovvero
  deporre o abbandonare congegni o altri
  oggetti di qualsiasi specie in una strada e
  ostruire o ingombrarla in altro modo (come,
  per esempio, lasciare veicoli in sosta per
  impedire la libera circolazione di altri veicoli).
  Occorre però dimostrare il dolo specifico, l'
  intenzione di impedire od ostacolare la
  circolazione. Il reato è punito con la reclusione
  da uno a sei anni e le pene sono raddoppiate
  se il fatto è stato commesso da più persone,
  anche non riunite, usando violazione o
  minaccia alle persone, o violenza sulle cose.
  Si tratta di una delle novità che emergono
  dalla lettura della circolare del Viminale n.
  300/A/245/19/149/2018/06 del 10 gennaio
  2019 contenente indicazioni operative per l'
  uniforme applicazione delle novità in materia
  di circolazione stradale introdotte dalla legge
  n. 132/2018. Anche San Marino e Citta del
  Vaticano, spiega il documento di prassi, sono
  sorvegliati speciali in materia di potenziale
  utilizzo di veicoli con targa estera sul territorio
  nazionale. E se l' autista straniero ha la doppia
  residenza in Italia e all' estero andranno
  effettuati accertamenti ad hoc per evitare
  elusioni.
  Veicoli esteri. La conversione del decreto
  sicurezza ha introdotto il divieto, per chi ha stabilito la residenza in Italia da oltre sessanta giorni, di
  circolare con un veicolo immatricolato all' estero.
  La norma prevede la deroga al divieto soltanto se il veicolo è concesso in leasing oppure in locazione
  senza conducente da parte di impresa intestataria straniera non avente sede in Italia, oppure se il
  veicolo è stato dato in comodato a un lavoratore o collaboratore da parte di impresa intestataria
  straniera non avente sede in Italia. La sanzione di 712 euro con l' eventuale confisca si applica a
  chiunque sia residente in Italia da più di sessanta giorni e ne sia il proprietario o intestatario, ovvero lo
  detenga, a qualsiasi titolo, e lo conduca, anche occasionalmente o a titolo di cortesia. A nulla rileva da
  quanto tempo il veicolo sia in Italia o come sia stato portato, anche in regime di circolazione
  internazionale. Al di fuori delle suddette deroghe, la circolazione è vietata anche se a bordo del veicolo
  c' è un documento che autorizza la persona residente in Italia alla conduzione. Inasprite anche le
  sanzioni per chi viola il divieto di circolazione oltre un anno di permanenza effettiva del veicolo in Italia.
  Per alcune particolari situazioni sono in corso approfondimenti. Si tratta per esempio dei veicoli
  immatricolati a San Marino concessi in comodato ad un dipendente o collaboratore di impresa

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  La Consulta interviene nuovamente sul rapporto finanziari tra governo e autonomie

  Lo Stato non può fare spallucce
  Sentenze della Corte da attuare entro la prima Manovra

  FRANCESCO CERISANO - Le ragioni dello
  Stato a mantenere un bilancio in equilibrio non
  possono prevalere sugli interessi
  costituzionalmente tutelati al punto da
  vanificare o rinviare ad libitum nel tempo gli
  effetti delle pronunce della Consulta.
  Ne consegue che gli oneri derivanti dalle
  pronunce di incostituzionalità possono essere
  traslati, per ragioni di tenuta dei conti, su
  esercizi successivi, laddove quello in corso
  non consenta rimodulazioni conformi all' art.81
  Cost. Tuttavia, le rimodulazioni devono essere
  «adottate tempestivamente» e comunque
  «entro la prima manovra di finanza pubblica
  utile, perché altrimenti gli interessi
  costituzionalmente tutelati rimarrebbero nella
  sostanza privi di garanzia». Lo ha chiarito la
  Corte costituzionale con la sentenza n.6/2019,
  depositata ieri in cancelleria, destinata ad
  essere un' altra pietra miliare nella
  giurisprudenza costituzionale sui rapporti
  finanziari tra lo Stato e le autonomie. A
  ricorrere alla Consulta è stata la regione
  Sardegna che ha puntato il dito contro la
  norma della legge di bilancio 2018 (art.1,
  comma 851 della legge n.205/2017) che per il
  2019, nelle more della definizione dei
  complessivi rapporti finanziari tra lo Stato e la
  regione, riconosceva all' Isola un contributo di 15 milioni di euro. Una somma «particolarmente esigua»
  secondo la regione e inferiore a quanto riconosciuto ad altre regioni a statuto speciale. La Consulta ha
  accolto le tesi della Sardegna ricordando che l' equilibrio complessivo della finanza pubblica «deve
  essere congruente e coordinato con l' equilibrio della singola componente aggregata, se non si vuole
  compromettere la programmazione e la scansione pluriennale dei particolari obiettivi che compongono
  la politica della regione». Si tratta di una pronuncia coerente con quanto la Corte aveva affermato in
  precedenza circa la necessità che lo Stato ponga in essere una leale collaborazione con le autonomie
  territoriali nella gestione delle politiche di bilancio. La sentenza, come detto, ha censurato il ritardo con
  cui lo Stato ha dato attuazione alle precedenti pronunce della Corte, affermando che l' attuazione non
  può essere ritardata a piacimento ma deve intervenire tempestivamente dopo la pubblicazione della
  sentenza e comunque entro la prima manovra di finanza ad essa successiva. E sui fondi spettanti alla
  Sardegna, ha chiesto allo Stato di assicurare per il triennio 2018-2020 «un tempestivo, ragionevole e
  proporzionato contributo» che tenga conto: della dimensione della finanza della regione, delle funzioni
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  Mini-investimenti, lavori da iniziare entro il 15/5
  MATTEO BARBERO - I comuni beneficiari dei
  contributi statali per la messa in sicurezza di
  scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio
  sono tenuti ad iniziare l' esecuzione dei lavori
  entro il prossimo 15 maggio, mentre non vi è
  un termine perentorio per la loro conclusione.
  Deve trattarsi di interventi non già finanziati
  integralmente da altri oggetti e diversi da quelli
  previsti nella prima annualità del programma
  triennale dei lavori pubblici.
  Sono le principali indicazioni operative
  esplicitate dal decreto del ministero dell'
  interno che ha dato attuazione al comma 107
  della legge di            bilancio 2 0 1 9 ( l e g g e
  n.145/2018). Tale norma ha stanziato 400
  milioni per il 2019 da ripartire a favore dei
  comuni fino a 20.000 abitanti per importi
  crescenti in base alla dimensione demografica
  dei beneficiari: fino a 2.000 abitanti, l' assegno
  è di 40.000 euro e così a crescere fino ai
  100.000 euro previsti per i comuni fra 10.001 e
  20.000 abitanti.
  Tempi stretti per l' esecuzione dei lavori, che
  dovranno essere avviati entro il 15 maggio. A
  fare fede, chiarisce il dm, saranno le
  informazioni inserite dal Rup nel sistema di
  Monitoraggio delle opere pubbliche della
  Banca dati delle pubbliche amministrazioni
  (Bdap-Mop).
  Al fine di supportare la corretta compilazione dei prospetti, il Mef trasmetterà via pec ad ogni comune,
  entro il 20 febbraio, specifiche indicazioni operative che, in ogni caso, saranno anche pubblicate, con
  valore di notifica, sul sito istituzionale dello stesso Ministero.
  In caso di mancato rispetto del termine di inizio dell' esecuzione (ovvero di parziale utilizzo del
  contributo), l' assegnazione sarà revocata, in tutto o in parte e le economie redistribuite ad altri comuni.
  Non è invece previsto un termine ultimo per il completamento dei lavori, la cui chiusura condizionerà
  solo l' erogazione del saldo (pari al 50% del totale), mentre l' altra metà verrà anticipata all' avvio del
  cantiere.
  Gli interventi devono essere diversi da quelli avviare nella prima annualità dei programmi triennali dei
  lavori pubblici. Il riferimento pare essere alla programmazione 2019-2021 e quindi all' elenco annuale
  relativo all' anno in corso.
  Deve trattarsi, inoltre, di spese non già integralmente finanziate da «altri soggetti», il che sembra
  consentire di utilizzare il contributo per interventi già previsti ma a totale carico dei comuni. Il decreto
  precisa anche che eventuali ribassi d' asta resteranno vincolati fino al collaudo ovvero alla regolare
  esecuzione e, successivamente, potranno essere utilizzati per ulteriori investimenti.
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  Emendamento dei Cinquestelle al decreto semplificazioni con il via libera del governo

  I bandi con l' equo compenso
  Stop alla prassi delle parcelle irrisorie ai professionisti

  Vietare gli affidamenti di incarichi professionali
  delle pubbliche amministrazioni c h e n o n
  prevedono un equo compenso per l'
  affidatario; impedire la prassi dei bandi con
  compensi irrisori (anche di un euro) in
  violazione della legge 172/2017 e del codice
  dei contratti pubblici. Sono questi gli obiettivi
  perseguiti da un emendamento al decreto-
  legge semplificazioni (n. 135/2018) presentato
  dal Movimento 5 stelle (a firma del
  capogruppo in commissione lavori pubblici
  Santilli e da altri suoi colleghi) che ha avuto in
  questo ore un primo parere positivo da parte
  del Governo. La proposta sarà discussa a
  partire da martedì prossimo presso le
  commissioni affari costituzionali e lavori
  pubblici del Senato e potrebbe trovare un
  accordo bipartisan anche fra le forze delle
  opposizioni che, in passato, hanno mostrato
  sensibilità su questi temi (si vedano ItaliaOggi
  del 28/11/2018 e del 3/1/2019).
  Nel dettaglio la norma proposta stabilisce che
  «le pubbliche amministrazioni non possono
  conferire incarichi professionali, né affidare
  opere pubbliche nell' ambito delle quali siano
  previsti incarichi professionali, il cui compenso
  pattuito non sia proporzionato alla quantità e
  alla qualità del lavoro svolto», pena la nullità
  del contratto.
  La proposta del Movimento 5 Stelle incide su tutti gli affidamenti di incarichi professionali (si pensi alle
  professionali legali, alle consulenze tecniche in vari ambiti) e, soprattutto, si riferisce agli incarichi di
  servizi professionali inerenti la realizzazione di opere pubbliche (progettazioni, direzioni lavori, collaudi
  ecc.). In quest' ultimo ambito in realtà già il codice dei contratti pubblici i, a seguito delle modifiche
  inserite nel primo decreto correttivo , stabilisce che (art. 24, commi 8, 8-bis e 8-ter) vincolano le stazioni
  appaltanti ad applicare il decreto sui compensi e vietano l' applicazione di rimborsi irrisori o l' uso delle
  sponsorizzazioni per non remunerare l' attività professionale. Ciò nonostante nei mesi scorsi il Consiglio
  di stato ha comunque ammesso (n. 4614/2017) bandi con compensi irrisori dando valore alle utilità «di
  immagine» per il professionista affidatario, ma altra giurisprudenza di merito aveva scelto invece una
  posizione opposta tesa a ribadire l' illegittimità di affidamenti gratuiti o con compensi in violazione del
  dm «parametri». Particolarmente soddisfatto il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella: «È stata
  accolta la nostra richiesta di una norma più stringente sull' equo compenso già introdotto con la legge di
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