COMUNE DI RUSSI Sabato, 12 gennaio 2019
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
COMUNE DI RUSSI Sabato, 12 gennaio 2019 Prime Pagine 12/01/2019 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 12/01/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Cronaca 12/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 8 Due farse in dialetto romagnolo al Centro sociale Porta Nova 3 12/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 65 Poli e Milena Vukotic incontrano il pubblico 4 Cultura e Turismo 12/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49 Andrea Contarini presenta 'Quaderni di campagna' 5 Infrastrutture, viabilità, trasporti 12/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 11 Oggi la manifestazione dei pendolari di Godo e Classe 6 12/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 43 Pronti alla grande retromarcia di giugno «Ripristineremo le fermate... 7 sport 12/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 78 Il Russi ricomincia dal Forlimpopoli 9 12/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 22 Lucchese è l' uomo da battere nell' Ultramaratona sul Lamone 10 12/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 77 'Pace sul Lamone', riecco l' ultramaratona 11 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 12/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 1 Fabio Tamburini L'EVENTO ANNUNCIATO E QUALCHE CONSIGLIO AI... 12 12/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 4 L' impatto sui conti: si allontana il calo del debito 14 12/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 4 La Cdp accelera i pagamenti della Pa Via allo sblocca debiti 16 12/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 14 Mario Baldassarri meglio rifare i conti prima delle europee 18 12/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 20 Pier Luigi del Viscovo Il 2019 sarà ancora un anno complicato 20 12/01/2019 Italia Oggi Pagina 11 GAETANO COSTA Scontro nel Pd sul ritorno delle Province sarde 22 12/01/2019 Italia Oggi Pagina 29 ANTONIO CICCIA MESSINA Edilizia, cause stop 24 12/01/2019 Italia Oggi Pagina 31 Tra enti non commerciali fusioni con registro al 3% 25 12/01/2019 Italia Oggi Pagina 32 STEFANO MANZELLI Il blocco stradale diventa reato ma serve il dolo 26 12/01/2019 Italia Oggi Pagina 32 Lo Stato non può fare spallucce 28 12/01/2019 Italia Oggi Pagina 32 Mini-investimenti, lavori da iniziare entro il 15/5 30 12/01/2019 Italia Oggi Pagina 33 MARCO SOLAIA I bandi con l' equo compenso 32
12 gennaio 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
12 gennaio 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 2
12 gennaio 2019 Pagina 8 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Cronaca Due farse in dialetto romagnolo al Centro sociale Porta Nova RUSSI Domani sera alle 20.45, al Centro sociale culturale Porta Nova di Russi (via Aldo Moro 2/1), andranno in scena due farse in dialetto romagnolo, Maza maza, ie tot ad cla raza e Una bela pitnadoura, a cura del gruppo comico dialettale di Gambettola " De' Bosch". Prossimo appuntamento con il teatro dialettale sabato 9 febbraio con il Gruppo "Cumpagnì dla Parochia" di Carpena Forlì che presenterà Il ciameva Fartèla. Per info: tel. 0544 582088, e-mail: portanovacentro@libero.it; www.centrosocialeportanova.it. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 3
12 gennaio 2019 Pagina 65 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca Poli e Milena Vukotic incontrano il pubblico CONCERTO d' eccezione questa sera alle 21 al bar 200 di via Faentina Nord 200 a Godo di Russi. Protagonisti sul palco allestito per l' occasione saranno Javier Eduardo Maffei (nella foto), sassofonista di Cremonini; Massimo Sutera, bassista di Lucio Dalla e di tanti altri cantanti; Corrado Cacciaguerra, chitarrista di Mingardi; il batterista Marco Riccio e Vanessa Vaccari, corista di molte voci della musica italiana. Si tratta di talenti della musica che vivono nelle nostre zone, riuniti per un concerto che infammerà la serata. Per ulteriori informazioni e prenotazioni si può chiamare il numero 320-0540999. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 4
12 gennaio 2019 Pagina 49 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cultura e Turismo Andrea Contarini presenta 'Quaderni di campagna' PRENDONO il via a Russi gli incontri in biblioteca per la presentazione di opere letterarie in compagnia degli scrittori. Oggi pomeriggio alle 16 il primo appuntamento con 'Quaderni di campagna' di e con Andrea Contarini. Sabato 19 gennaio toccherà a Valeria Paola Babini con 'Parole armate'. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 5
12 gennaio 2019 Pagina 11 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Infrastrutture, viabilità, trasporti Oggi la manifestazione dei pendolari di Godo e Classe RAVENNA Appuntamento oggi alle 10 alla stazione ferroviaria per la protesta dei pendolari di Classe e Godo, c h e h a n n o organizzato un corteo contro il "taglio" dei treni in fermata allo scalo di Russi. e contro il cambio degli orari delle fermate nella stazione della frazione a sud di Ravenna. La "pacifica manifestazione" dà appuntamento «partendo dalla stazione di Ravenna a piazza del Popolo sabato 12 gennaio, alle 10». Si tratta solo dell' ultima iniziativa che vede icittadini impegnati nella difesa dei collegamenti ferroviari che hanno velocizzato la tratta Raven na -Bologna sacrificando le piccole stazioni. A Classe, infatti, dal periodo natalizio avevano già messo in campo una petizione: «La nostra località è stata praticamente tagliata fuori dal trasporto locale - denunciava il comitato cittadino anche sul proprio periodico-, nonostante sia stato appena inaugurato il Museo Classis. In entrambe le direzioni, verso Ravenna e Rimini, il servizio termina alle 14, per cui nel pomeriggio non ci saranno più treni da e per Classe». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 6
12 gennaio 2019 Pagina 43 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Infrastrutture, viabilità, trasporti Pronti alla grande retromarcia di giugno «Ripristineremo le fermate soppresse» La Regione: «Entreranno in servizio treni più veloci. Le recuperemo tutte, o quasi» «CON L' ARRIVO dei nuovi treni, in ogni caso a giugno 2019, potremo ristabilire la quasi totalità delle fermate a Godo». Le parole dell' assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini sono destinate a portare un raggio di luce tra i tanti pendolari che oggi protestano. Già da lunedì Trenitalia ha introdotto una modifica: una fermata, alle 16.58, in più del treno 11575 che da Faenza va a Ravenna, e che ora arriverà a destinazione alle 17.10 invece che alle 17.07. «L' obiettivo della velocizzazione della linea Ravenna Bologna (che è il motivo della soppressione della fermata di Godo, ndr) - scrive in una nota l' assessore regionale Donini - mi è stato posto da qualche anno non solo dagli amministratori del territorio ravennate, ma anche dalle associazioni pendolari e dai rappresentanti dei lavoratori», tanto che «abbiamo previsto per questo progetto uno stanziamento di bilancio di oltre 3 milioni di euro annui». Ma se è vero che la tratta Ravenna-Bologna è passata da una media di 83 minuti a 69, la novità ha risvegliato le polemiche dei pendolari di Godo. «Purtroppo per velocizzare la linea sono state rimodulate le corse in modo tale da ridurre fortemente le fermate in alcune stazioni con minor carico di passeggeri» prosegue Donini, che chiarisce poi la sua intenzione fin dal principio di ascoltare e venire incontro alle istanze dei pendolari: «Ne è prova il fatto che, dal giorno successivo all' entrata in vigore del nuovo orario, ho disposto l' attivazione di un tavolo tecnico». Circa le critiche ricevute, Donini precisa che «per me non esistono pendolari di serie A e di serie B. Per cui abbiamo deciso di incrementare da subito il numero di fermate a Godo sulla linea Ravenna-Godo-Russi-Faenza. Oltre a questo, abbiamo istituito delle corse di autobus aggiuntive accessibili con l' abbonamento ferroviario. Nelle prossime settimane puntiamo a ristabilire una fermata del treno nella fascia oraria delle 13 a Godo, oggi auto-sostituita». Donini dice di aver anche valutato con Trenitalia il ripristino del vecchio orario, «ma ciò avrebbe comportato comunque il trascorrere di alcuni mesi». L' assessore annuncia «entro qualche settimana, correttivi che possano limitare i disagi dei pendolari senza pregiudicarne i benefici per altri», per studiare per giugno poi «una proposta di orario che realizzi da un lato una relazione più veloce tra Bologna e Ravenna, se non di tutte, almeno di diverse corse su quella linea» e al contempo «ripristinare una frequenza di corse che fermino nuovamente negli orari più affollati anche nelle stazioni di minore traffico. Il paradosso è che la Regione non ha certo rimodulato il servizio per razionalizzare delle risorse o risparmiare, per noi si tratta invece Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 7
12 gennaio 2019 Pagina 78 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sport Calcio a cinque C2 Oggi al Pala Valli. I 'falchetti' sono capolisti Il Russi ricomincia dal Forlimpopoli Russi IL RUSSI calcio a 5 al suo primo anno in C2 alla fine del girone di andata si trova a condurre il girone a pari merito con Forlì , superando ogni più rosea aspettativa. «Il gruppo si è arricchito di nuovi giocatori e la nostra forza è sempre la voglia di imparare e migliorare - dice il tecnico Balducci -. Il valore aggiunto della squadra è che tutti i giocatori giocano per la maglia e per la nostra città». La squadra ha superato anche la prima fase di coppa Italia. Una squadra che oltre puntare sui punti di forza come Cedrini, Iervasi Bendetti Gurioli, Gardi, i fratelli Masetti Babini, Di Cesare, Laklaai e Maestri punta anche sul vivaio. Domani alla riapertura del campionato i 'falchetti' ospiteranno al Pala Valli alle ore 18,45 il Forlimpopoli Calcio 1928. m. s. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 9
12 gennaio 2019 Pagina 22 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) sport PODISMO Lucchese è l' uomo da battere nell' Ultramaratona sul Lamone TRAVERSARA Continua ad attrarre ogni anno sempre più appassionati di lunghe distanze, tanto che all' 11ª edizione, la "Raidlight Ultramaratona della Pace sul Lamone" ha fatto saltare il banco e ogni più rosea aspettativa, raccogliendo 260 iscritti, venti in più del numero massimo previsto, e altri rimarranno senza pettorale. Un incremento fantascientifico, quasi del 30%, se si pensa che la promozione è stata fatta quasi integralmente sui social e con il tamtam di chi vi ha partecipato in precedenza. La soddisfazione di Enrico Vedilei e tutta la famiglia che lo supporta è tanta, per questa creatura nata in sordina, ma diventata il punto d' inizio per chi prepara le 42, le 50 e a lunga gittata persino la 100 del Passatore. L' organizzazione familiare non poteva che ricordare la memoria di Vittorio Costetti, che è seppellito proprio nel piccolo cimitero locale, suocero diVedilei, ma papà di Maria Luisa e Franca, che ha spinto alle prove di lunga distanza. La partenza delle 9 di domattina verrà data proprio da quel luogo evocativo e i 46 km saranno coperti in circuito, con probabili doppiaggi. Favoriti i campioni in carica Matteo Lucchese, incalzato da Velatta e gli altri romagnoli Benerecetti e Cagnani ed Elena Di Vittorio contro le albanesi Aruci e Doko. Castiglione di Cervia I n alternativa, per un week-end romagnolo blandamente propositivo, solo la 40ª "Ad Cursa da Cascion a la sale na", camminata di 14 km con partenza alle 9,30 e valevole per il calendario Endas Scarpaza e il contemporaneo 31° trofeo "San Sebastiano" programmato a Coriano sui 7 km. Godo Intanto stasera, cambiando radicalmente il format, si svolgerà il "Gran Galà del Podista", festa finale del 2018 per il calendario Podistico Ravennate e anche del "Gp Promesse di Romagna". La serata all' interno della discoteca Piteco alternerà premiazioni, lotteria e balli. DANNY FRISONI. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 10
12 gennaio 2019 Pagina 77 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sport Podismo Il circuito fra Traversara e Bagnacavallo 'Pace sul Lamone', riecco l' ultramaratona Bagnacavallo SI TERRÀ domani a Traversara di Bagnacavallo, l' undicesima edizione della Pace sul Lamone - Sesto Trofeo Vittorio Costetti, gara omologata Uisp organizzata da Krakatoa Sport in collaborazione con il Terzo Tempo Trail Asd, l' associazione Traversara in Fiore, il Consiglio di zona di Traversara e con il patrocinio del Comune di Bagnacavallo. I partecipanti saranno oltre 300 (260 per la competitiva di 45 chilometri e circa 50 per la non competitiva), provenienti da diverse regioni d' Italia, e il gruppo più numeroso è quello della neonata società pugliese Be Different Be Ultra con dodici iscritti, seguiti dalla Bergamo Stars Atletica e dalla Lamone Russi con sette. LA CONTESA per la vittoria finale della gara dovrebbe vedere impegnati come accaduto nella scorsa stagione, il romagnolo Matteo Lucchese e il biellese Stefano Velatta, rispettivamente primo e secondo nell' edizione 2018, ma attenzione agli altri atleti di vertice come il romagnolo Alessandro Benerecette, l' umbro Matteo Zucchini, entrambi freschi di primato personale in maratona e il friulano Ivan Cudin, vincitore della prima edizione della manifestazione, nonché primo classificato in tre Spartathlon e recordman italiano della 24 ore. In campo femminile il duello per la vittoria potrebbe invece essere fra la reggiana Eleonora Chiara Turrini, la parmense Elena Di Vittorio e la romagnola Aferdita Aruci. DA SEGNALARE la partecipazione dei tre 'senatori' che non sono mai mancati all' ultramaratona di Traversara, vale a dire Gianfranco Toschi, Luca Zanetti e Vito Piero Ancora. La partenza è in programma alle 9 davanti al cimitero di Traversara in ricordo dell' atleta del luogo Vittorio Costetti. Il circuito, lungo circa 6.4 chilometri si snoderà tra Traversara e Bagnacavallo e verrà ripetuto sette volte. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 11
12 gennaio 2019 Pagina 1 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali RISCHIO RECESSIONE L'EVENTO ANNUNCIATO E QUALCHE CONSIGLIO AI NAVIGANTI Il calo della produzione industriale nei principali Paesi europei è la cronaca di un evento annunciato e ampiamente prevedibile, ma non per questo è una tendenza che va sottovalutata. Anzi, è bene che il governo, e il mondo dei partiti che lo sostengono, consideri i fatti con la dovuta attenzione. La medaglia, come tradizione, ha due facce. Una prima considerazione è per Lega e M5s consolatoria. La crisi che si sta delineando è un fenomeno largamente diffuso e, di conseguenza, sarebbe ingeneroso attribuirne la responsabilità alle scelte di governo. Nonostante ciò l' incalzare dei dati negativi sullo stato dell' economia reale inchioda l' esecutivo alle proprie responsabilità perché, come spiega l' economista Mario Baldassarri nell' articolo pubblicato a p a g i n a 1 4 , i m p a t t e r à s u l l a crescita, che risulterà dimezzata rispetto a quella ipotizzata dal governo e condivisa con l' Europa. Questo significa, ed è la seconda faccia della medaglia, che tutti i parametri di finanza pubblica sono destinati a saltare. E qui non vale la consolazione che anche gli altri paesi europei, a partire da Francia e Germania, pagheranno conti analoghi. Mal comune, in questo caso, non fa mezzo gaudio perché l' Italia ha una specificità che risulta la vera palla di piombo al piede: il debito pubblico, destinato inesorabilmente a salire. Le conseguenze potranno essere pesanti, costringendo Pantalone, cioè la parte del Paese che produce reddito e viene tassato, a pagare dazio. In queste condizioni una serie di scelte potrebbero rivelarsi davvero impopolari. Qualche esempio è fin troppo facile: pagare il reddito di cittadinanza anche a chi lavora in nero o non lo merita, finanziare quota 100 andando a colpire i pensionati, assistere senza colpo ferire alla liquidazione delle imprese di costruzione colpendo a morte l' occupazione, scardinare la progressività delle aliquote fiscali stabilendo che alcune categorie pagano di meno, dimostrare troppo spesso superficialità e inadeguatezza. Il consiglio è di fare attenzione perché in un passato che risulta davvero lontano gli equilibri elettorali in Italia, e non solo, sembravano destinati a durare in eterno, mentre oggi il vento può cambiare direzione in tempi fulminei. Non mancano, nel recente passato, casi eclatanti che dovrebbero far riflettere. Il tramonto delle ideologie ha avuto, tra le altre, una conseguenza: l' aumento delle mobilità elettorale. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 12
12 gennaio 2019 Pagina 1 Il Sole 24 Ore
12 gennaio 2019 Pagina 4 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali L' ANALISI L' impatto sui conti: si allontana il calo del debito Dino Pesole - Stop alla riduzione del debito, per effetto della più che probabile revisione al ribasso della stima di crescita per l' anno in corso. Deficit nominale in aumento di due o tre decimali, nell' ipotesi che la contrazione del Pil si limiti a uno 0,5% in meno rispetto all' 1% contenuto nella versione definitiva della manovra. Le nuove variabili macroeconomiche saranno definite dal Governo a metà aprile, con il Documento di economia e finanza, e tuttavia fin d' ora si può prevedere una drastica revisione dell' intero quadro di finanza pubblica. Tenendo peraltro conto che già con il Def di aprile occorrerà anche indicare come far fronte all' aumento dell' Iva (dal 10 al 13% e dal 22 al 25,2%) per circa 23 miliardi, già inserito nei saldi del 2020. Si può ipotizzare nuovamente il ricorso al deficit per disinnescare le clausole di salvaguardia, dopo che sul filo di lana si è evitata la procedura d' infrazione? La prima vittima della brusca frenata dell' economia, certificata dal crollo della produzione industriale in novembre, rischia di essere proprio il debito. La stima aggiornata a dicembre, dunque comprensiva della nuova previsione di deficit nominale al 2% (rispetto al 2,4% della prima versione della manovra), vede il debito ridursi al 130,7%, contro il 131,7% atteso per fine 2018. Due le precondizioni: una crescita nominale (comprensiva dell' inflazione) del 2,3%, incassi da privatizzazioni per 18 miliardi nell' anno in corso. Se si escludono i proventi da dismissioni immobiliari (stimati in 950 milioni) che vanno ad abbattere il deficit, i restanti 17 miliardi confluirebbero nel fondo di ammortamento dei titoli di Stato, contribuendo con ciò alla riduzione del debito. Una previsione attendibile? La si può definire almeno ambiziosa, per ragioni oggettive di mercato (per vendere asset pubblici occorrono compratori), per l' individuazione delle quote pubbliche da dismettere e per i tempi di messa a punto delle offerte. Anche il coinvolgimento di Cassa Depositi e prestiti (che è fuori dal perimetro della Pa) dovrà essere ben calibrato, perché su questo aspetto sono accesi da tempo i riflettori di Eurostat. Se dunque la discesa del debito non vi sarà, rischia di riaprirsi anche la partita con Bruxelles, che proprio sul debito e sul deficit strutturale ha puntato i suoi strali il 21 novembre nel respingere al mittente la prima versione della manovra. Nulla accadrà fino a giugno, perché incombono le elezioni europee, ma in autunno il tema del mancato rispetto della regola del debito tornerà in evidenza. Il rischio di una procedura d' infrazione, in sostanza, non è del tutto scongiurato. Si potranno invocare le "circostanze eccezionali", appunto la frenata del Pil, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 14
12 gennaio 2019 Pagina 4 Il Sole 24 Ore
12 gennaio 2019 Pagina 4 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali REGIONI ED ENTI LOCALI La Cdp accelera i pagamenti della Pa Via allo sblocca debiti Da martedì le richieste sui prestiti fino a 22 miliardi per liquidare le fatture Gianni Trovati - ROMA Parte la macchina operativa dello sblocca-debiti da 22 miliardi messa in pista dalla manovra per le Regioni (fino a 7 miliardi) e gli enti locali (fino a 15). Il via arriva dalla circolare firmata ieri dall' ad di Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo che fissa le regole per le anticipazioni di liquidità extra per i sindaci, vincolate al pagamento dei debiti commerciali. La circolare, e soprattutto l' apertura dei canali telematici per le richieste che porta con sé, arriva a stretto giro rispetto all' entrata in vigore della manovra. E in effetti il fattore tempo è quello cruciale per il successo dell' operazione: Comuni, Città metropolitane, Province e Regioni potranno cominciare a presentare le richieste martedì prossimo, 15 gennaio, e avranno tempo fino al 28 febbraio. Istruttoria, verifiche e contratto avranno tempi serrati. Le amministrazioni, una volta ottenuti i fondi, avranno 15 giorni per trasformarli in pagamenti alle imprese, e il tutto dovrà chiudersi a dicembre con la restituzione del prestito a Cdp. Il meccanismo attuato dalla circolare di ieri prova ad affrontare il cuore del problema dei mancati pagamenti che ancora soffoca le casse di molte imprese al lavoro con la pubblica amministrazione, nell' edilizia e non solo. Degli oltre 50 miliardi di debiti commerciali che secondo le stime Bankitalia non hanno ancora trovato la strada verso l' azienda creditrice, sono gli enti locali e le Regioni (sanità compresa) a totalizzarne quasi il 90%, come mostra la distribuzione dei risultati dei vecchi provvedimenti sblocca-debiti. E quello offerto dalle amministrazioni territoriali è anche il panorama più diversificato in fatto di abitudini di pagamento. I dati aggiornati ai primi nove mesi del 2018 sono appena stati elaborati dal ministero dell' Economia: nelle Regioni si va dai 17 giorni medi impiegati dalla Lombardia, che rimane in cima alla classifica dei pagatori più veloci tallonata da Toscana (18 giorni) e Friuli Venezia Giulia (19), ai 69 dell' Abruzzo, che guida il quartetto dei peggiori completato da Sicilia (61) e Piemonte e Campania (53). Ancora più ampia la forbice fra i grandi Comuni: chi fornisce beni e servizi a Sassari attende in media 13 giorni per vedersi liquidata la fattura, a Verona e Bolzano ce ne vogliono 15 mentre ad Andria e Alessandria si arriva a 96 (sempre di media). Il 70% dei Comuni con più di 60mila abitanti si tiene Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 16
12 gennaio 2019 Pagina 4 Il Sole 24 Ore
12 gennaio 2019 Pagina 14 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali meglio rifare i conti prima delle europee In base al rallentamento del commercio mondiale e delle principali economie europee, con in testa il calo della produzione industriale in Germania e in Italia, le previsioni a oggi ragionevoli indicano una crescita italiana per quest' anno pari allo 0,6%. Su questa crescita tendenziale va poi valutato l' impatto della manovra così com' è uscita dal Parlamento e concordata con la Commissione europea. Ebbene, la manovra, che è piccola nella quantità e pessima nella qualità, implica una spesa corrente minore rispetto a quella prevista inizialmente dal Governo: basti pensare che per reddito di cittadinanza e Quota 100 vengono stanziati meno di 9 miliardi contro i quasi 17 di partenza. Non solo, rispetto a quanto aveva previsto inizialmente il Governo ci sono anche più tasse e meno investimenti. In sintesi, l' impatto della manovra, se tutto va bene, è pari allo 0%, ma se valutato più attentamente è -0,1%. Dunque la previsione di crescita ragionevole per quest' anno è tra 0,5% e 0,6%. Un livello inferiore all' 1% ipotizzato dal Governo e concordato con l' Europa. Ne consegue che bisognerà rivedere tutti i parametri di finanza pubblica stimati rispetto a una crescita reale e a una inflazione più alte. Per come stanno le cose, pertanto, il deficit 2019 sarà al 2,5% del Pil e non al 2,04%. E nel 2020-21 andrà verso e sopra il 3%. Il debito pubblico in rapporto al Pil non scenderà come previsto, anzi salirà di almeno un punto. Non bisogna poi dimenticare che nella manovra ci sono le clausole di salvaguardia sull' Iva per 23 miliardi nel 2020 e per 28 miliardi nel 2021. Il che vuole dire che le previsioni di crescita a legislazione vigente, che incorporano gli aumenti Iva, per il 2020 e il 2021 sono anche loro intorno allo 0,5-0,4 per cento. Questi andamenti diverranno via via sempre più noti nei prossimi mesi, da qui a maggio. Qui poggia la scommessa della maggioranza: cercare di andare all' incasso dei voti sperando che non emerga nel frattempo questa realtà dei numeri seria e preoccupante. Infatti, Bruxelles ha spiegato molto chiaramente che monitorerà mese per mese i nostri conti. Ciò vuol dire che da qui a maggio può riemergere il rischio di un' infrazione per eccesso di debito e di deficit. Certo, la Commissione potrebbe anche far finta di non vedere nulla e lasciare la palla alla nuova Commissione che nascerà dopo il voto. Ma anche ammettendo che Bruxelles finga di non vedere la realtà, credo che i mercati finanziari la vedranno al di là di qualunque scadenza elettorale. Anche in queste condizioni, gli investitori potrebbero continuare a comprare titoli di stato italiani, ma certamente a tassi più alti. Lo spread quindi si alzerà e sappiamo che ogni suo aumento porta a una Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 18
12 gennaio 2019 Pagina 14 Il Sole 24 Ore
12 gennaio 2019 Pagina 20 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali LE PREVISIONI Il 2019 sarà ancora un anno complicato L' incertezza sui motori, il calo dei km 0 e l' eco-tassa freneranno gli acquisti Il 2019 è un anno difficile da prevedere per il mercato dell' auto. Dopo un 2018 in flessione, nonostante gli sforzi degli operatori sul prezzo, la domanda naturale dei clienti può raffreddarsi ancora, per l' andamento non più tonico dell' economia generale e perchè subirà interferenze importanti, anche contrastanti tra loro. C' è la pressione esercitata da molti Comuni sulla circolazione di auto, da Euro0 a Euro4. Se da un lato porta alcuni clienti ad entrare nel mercato del nuovo e semi-nuovo, dall' altro sparge incertezza su quale propulsore scegliere, anche alla luce dei divieti totali per i diesel, più o meno credibili, in un tempo fuori dalla portata degli amministratori che li annunciano. Questo, secondo Michele Crisci di Unrae, potrebbe ridurre ancora il ricorso ai km0, se cui diventa rischioso puntare, facendo mancare 40/50.000 auto - già nel 2018 le auto- immatricolazioni sono diminuite di 33.000 unità. C' è l' impatto del bonus-malus da marzo, il cui primo effetto, già in piccola parte registrato a dicembre, sarà di spingere le immatricolazioni, vere e a km0, delle vetture penalizzate. Due mesi buoni, con anticipazioni da scontare in seguito. Poi il nuovo regime di tasse sulle vetture oltre 160 gr/km di CO2, che le case cercheranno di mitigare assorbendo con extra sconti una buona parte dal malus, secondo le aspettative di De Stefani Cosentino di Federauto. Allo scopo tornerebbero utili i soldi risparmiati sui km0. Nel noleggio, che acquista tante vetture sopra i 160 gr/km, si prevedono varie contromisure. Dopo i primi mesi di corsa alle immatricolazioni per chi deve sostituire entro la primavera, si potrebbero avere casi di rinvio delle sostituzioni con allungamento dei contratti (anche nel rent-a-car) ovvero contratti con durate più lunghe, in modo da assorbire il maggior costo iniziale e tenere il canone dentro i limiti delle car policy: in ambo i casi, meno immatricolazioni, subito o in prospettiva. Però il noleggio potrebbe risentire anche in positivo di una rivalutazione dell' usato per i modelli colpiti dal malus, che consentirebbe di bilanciare eventuali sforzi dei noleggiatori sui canoni. Ma oltre al malus c' è il bonus, dove le case faranno di tutto per far rientrare nel tetto dei 61.000 euro tanti modelli, giocando con allestimenti e option. Però il plafond di 60 milioni basta per incentivare circa 20.000 auto, più o meno quelle a basso impatto che si sarebbero vendute anche senza bonus. Un' annotazione sul diesel, che è in flessione ma potrebbe ricevere una spinta inattesa proprio dal Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 20
12 gennaio 2019 Pagina 20 Il Sole 24 Ore
12 gennaio 2019 Pagina 11 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Tra i dem c' è chi vuole ristabilire la Provincia Gallura, ma altri ne rivogliono quattro Scontro nel Pd sul ritorno delle Province sarde Erano state dimezzate nel 2016 in seguito all' introduzione della legge Delrio Le Province sono scomparse due volte. La prima, con la legge Delrio del 2014. La seconda, con l' avvento di altre priorità che hanno portato il governo Lega-M5s ad accantonare il tema della loro reintroduzione, come ipotizzato da Matteo Salvini lo scorso novembre. In Sardegna, invece, la questione è all' ordine del giorno. E ha spaccato il Pd, il partito di maggioranza del governatore uscente, Francesco Pigliaru. Tra i dem c' è chi ha proposto di istituire di nuovo la Provincia Gallura, abolita nel 2016 insieme col Sulcis, il Medio Campidano e l' Ogliastra, mentre altri esponenti del Partito democratico vorrebbero che venissero ristabilite tutte e quattro. Senza preferenze o esclusioni. «Bisogna avere il coraggio, la forza e la buona volontà di rivedere un impianto istituzionale che è monco», aveva sottolineato Salvini a proposito delle Province. «Ci ragioneremo, è uno dei ragionamenti che bisogna fare», aveva aggiunto il ministro dell' Interno sull' eventuale reintroduzione degli organi. In Sardegna, nel gennaio del 2016, due anni dopo l' entrata in vigore della legge Delrio che ha trasformato le Province in enti di secondo livello, il consiglio regionale aveva approvato la riforma degli enti locali. Il provvedimento aveva cancellato le Province del Sulcis, del Medio Campidano, dell' Ogliastra e della Gallura, istituite nel 2001. E aveva dimezzato il territorio sardo: da otto a quattro macroaree. Lo scorso settembre, i capigruppo della massima assemblea sarda avevano trovato un accordo per reintrodurre la Provincia Gallura con una proposta di legge a firma del consigliere del Pd, Giuseppe Meloni, uno dei galluresi presenti in aula. Mercoledì il provvedimento è approdato in consiglio. Ed è stato osteggiato dai compagni di partito di Meloni che rappresentano le tre Province assenti nella proposta di legge a discapito della sola Gallura. Tanto che la discussione, per la mancanza del numero legale, è stata rinviata al prossimo mercoledì. «La proposta di legge per il Nordest della Sardegna ha subìto un grave rallentamento», ha scritto Meloni in una dura nota pubblicata da SardiniaPost. «Molti miei colleghi di partito hanno pensato, errando, di potersi lavare la coscienza davanti ai loro stessi elettori e hanno presentato, al solo fine di bloccare la Gallura, proposte che mai avevano avanzato in questi due anni e che vanno nella direzione opposta a quanto da loro stessi votato». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 22
12 gennaio 2019 Pagina 11 Italia Oggi
12 gennaio 2019 Pagina 29 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Edilizia, cause stop Stop alle cause per il rimborso del surplus di prezzo pagato sulla vendita di alloggi di edilizia residenziale pubblica (Erp). Questo l' effetto delle nuove norme in materia di edilizia convenzionata, introdotte dall' art. 25 undecies del dl fiscale (119/ 2018), che ha modificato l' art. 31 della legge 448/98. A illustrare la portata delle disposizioni il Consiglio nazionale del notariato, che ha diffuso note a prima lettura. Il decreto legge 119/2018 si occupa degli alloggi Erp, ai quali si applicano regole restrittive sul prezzo in caso di vendita. L' idea è che chi ha acquisito un alloggio Erp e poi lo rivende non ci deve speculare e, quindi, una serie di norme molto intricate prevedono un prezzo bloccato. Nonostante questo di frequente gli alloggi sono stati venduti al superiore prezzo di mercato. E altrettanto di frequente il compratore ha iniziato cause per farsi restituire la parte di prezzo eccedente l' importo vincolato. Il decreto 119/2018 vuole fare piazza pulita di questa situazione, lasciando alle parti la libera determinazione del prezzo. Per raggiungere questo risultato si estende la possibilità di estinzione del vincolo (a praticare un prezzo basso in caso di rivendita). La facoltà è data anche a chi non è più proprietario dell' immobile, perché lo ha già venduto. L' eliminazione del vincolo a un prezzo calmierato di rivendita ha l' effetto di azzerare l' oggetto delle cause in corso. Di questo meccanismo, spiegano i notai, possono avvantaggiarsi tutti quelli che sono chiamati in giudizio dall' acquirente per il rimborso della quota di prezzo, ma anche coloro che, in assenza di giudizio, nella sequenza dei trasferimenti successivi abbiano violato il vincolo sul prezzo massimo di cessione ed intendano evitare possibili conseguenze sanzionatorie o risarcitorie. Nel commentare le disposizioni i notai sottolineano che la possibilità di approfittare della rimozione del vincolo è da considerarsi appannaggio anche dell' erede del venditore. Le note del Consiglio nazionale spiegano anche l' ambito di applicazione oggettivo delle novità. Da ultimo si sottolinea che la nuova disciplina potrà avere completa attuazione solo a seguito dell' emanazione di un decreto attuativo del Mineconomia, che dovrà stabilire i costi dell' eliminazione dei vincoli. ANTONIO CICCIA MESSINA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 24
12 gennaio 2019 Pagina 31 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Tra enti non commerciali fusioni con registro al 3% L' atto di fusione tra due enti non commerciali sconta l' imposta di registro nella misura proporzionale del 3% e le imposte ipotecaria e catastale n e l l a m i s u r a f i s s a d i 2 0 0 e u r o ciascuna. Se tra i beni della incorporata sono presenti immobili, ai fini della determinazione della base imponibile dell' imposta d i r e g i s t r o occorre fare riferimento al loro valore venale in comune commercio. Questa, si legge su FiscoOggi, la rivista telematica delle Entrate, la risposta fornita ieri dall' Agenzia, con la risoluzione n. 2, al quesito posto dal notaio rogante l' atto di fusione per incorporazione di due fondazioni bancarie, non qualificabili come Onlus, in merito al corretto trattamento tributario da applicare ai fini delle imposte di registro, ipotecaria e catastale e alla modalità di determinazione, a tal fine, della base imponibile. I passaggi di beni in seguito ad atti di fusione non sono soggetti a Iva (art. 2, co. 3, lett. f, dpr 633/1972). Pertanto, in base al principio di alternatività Iva/Registro (art. 40, dpr 131/1986), devono essere assoggettati all' imposta di registro nella misura proporzionale del 3% (articolo 9 della Tariffa, parte prima, allegata al Dpr 131/1986), quando la fusione avviene, come nel caso prospettato, tra enti non commerciali. Per quanto riguarda le imposte ipotecaria e catastale, si applicano l' articolo 4 della Tariffa allegata al dlgs 347/1990 e l' articolo 10, comma 2, dello stesso «Testo unico delle disposizioni concernenti le imposte ipotecaria e catastale», in base ai quali «gli atti di fusione o di scissione di società di qualunque tipo» sono soggetti a imposta nella misura fissa di 200 euro. Agevolazioni opere di urbanizzazione. Agevolazioni ok per conferire aree destinate a opere di urbanizzazione: i benefici fiscali spettano a patto che gli interessati siano in grado di individuare la superficie utilizzata per la realizzazione degli interventi e di indicarne il valore venale. Così l' Agenzia delle entrate con la risoluzione n. 1/E dell' 11 gennaio 2019, in cui si chiarisce che il regime di favore troverà applicazione solo per la parte delle aree conferite destinata alla realizzazione delle opere di urbanizzazione. I benefici fiscali spettano tuttavia a condizione che i conferenti, nei relativi atti di conferimento, siano in grado di individuare la superficie delle aree destinate alla realizzazione delle opere di urbanizzazione e indichino distintamente nei medesimi atti il valore venale da attribuire a tali aree, in attuazione della disciplina prevista per la determinazione della base imponibile ai fini dell' imposta di registro (combinato disposto di cui agli articoli 43 e 51, Tur). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 25
12 gennaio 2019 Pagina 32 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Le istruzioni del viminale sulle norme del dl sicurezza Il blocco stradale diventa reato ma serve il dolo Diventa reato il blocco stradale, ovvero deporre o abbandonare congegni o altri oggetti di qualsiasi specie in una strada e ostruire o ingombrarla in altro modo (come, per esempio, lasciare veicoli in sosta per impedire la libera circolazione di altri veicoli). Occorre però dimostrare il dolo specifico, l' intenzione di impedire od ostacolare la circolazione. Il reato è punito con la reclusione da uno a sei anni e le pene sono raddoppiate se il fatto è stato commesso da più persone, anche non riunite, usando violazione o minaccia alle persone, o violenza sulle cose. Si tratta di una delle novità che emergono dalla lettura della circolare del Viminale n. 300/A/245/19/149/2018/06 del 10 gennaio 2019 contenente indicazioni operative per l' uniforme applicazione delle novità in materia di circolazione stradale introdotte dalla legge n. 132/2018. Anche San Marino e Citta del Vaticano, spiega il documento di prassi, sono sorvegliati speciali in materia di potenziale utilizzo di veicoli con targa estera sul territorio nazionale. E se l' autista straniero ha la doppia residenza in Italia e all' estero andranno effettuati accertamenti ad hoc per evitare elusioni. Veicoli esteri. La conversione del decreto sicurezza ha introdotto il divieto, per chi ha stabilito la residenza in Italia da oltre sessanta giorni, di circolare con un veicolo immatricolato all' estero. La norma prevede la deroga al divieto soltanto se il veicolo è concesso in leasing oppure in locazione senza conducente da parte di impresa intestataria straniera non avente sede in Italia, oppure se il veicolo è stato dato in comodato a un lavoratore o collaboratore da parte di impresa intestataria straniera non avente sede in Italia. La sanzione di 712 euro con l' eventuale confisca si applica a chiunque sia residente in Italia da più di sessanta giorni e ne sia il proprietario o intestatario, ovvero lo detenga, a qualsiasi titolo, e lo conduca, anche occasionalmente o a titolo di cortesia. A nulla rileva da quanto tempo il veicolo sia in Italia o come sia stato portato, anche in regime di circolazione internazionale. Al di fuori delle suddette deroghe, la circolazione è vietata anche se a bordo del veicolo c' è un documento che autorizza la persona residente in Italia alla conduzione. Inasprite anche le sanzioni per chi viola il divieto di circolazione oltre un anno di permanenza effettiva del veicolo in Italia. Per alcune particolari situazioni sono in corso approfondimenti. Si tratta per esempio dei veicoli immatricolati a San Marino concessi in comodato ad un dipendente o collaboratore di impresa Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 26
12 gennaio 2019 Pagina 32 Italia Oggi
12 gennaio 2019 Pagina 32 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La Consulta interviene nuovamente sul rapporto finanziari tra governo e autonomie Lo Stato non può fare spallucce Sentenze della Corte da attuare entro la prima Manovra FRANCESCO CERISANO - Le ragioni dello Stato a mantenere un bilancio in equilibrio non possono prevalere sugli interessi costituzionalmente tutelati al punto da vanificare o rinviare ad libitum nel tempo gli effetti delle pronunce della Consulta. Ne consegue che gli oneri derivanti dalle pronunce di incostituzionalità possono essere traslati, per ragioni di tenuta dei conti, su esercizi successivi, laddove quello in corso non consenta rimodulazioni conformi all' art.81 Cost. Tuttavia, le rimodulazioni devono essere «adottate tempestivamente» e comunque «entro la prima manovra di finanza pubblica utile, perché altrimenti gli interessi costituzionalmente tutelati rimarrebbero nella sostanza privi di garanzia». Lo ha chiarito la Corte costituzionale con la sentenza n.6/2019, depositata ieri in cancelleria, destinata ad essere un' altra pietra miliare nella giurisprudenza costituzionale sui rapporti finanziari tra lo Stato e le autonomie. A ricorrere alla Consulta è stata la regione Sardegna che ha puntato il dito contro la norma della legge di bilancio 2018 (art.1, comma 851 della legge n.205/2017) che per il 2019, nelle more della definizione dei complessivi rapporti finanziari tra lo Stato e la regione, riconosceva all' Isola un contributo di 15 milioni di euro. Una somma «particolarmente esigua» secondo la regione e inferiore a quanto riconosciuto ad altre regioni a statuto speciale. La Consulta ha accolto le tesi della Sardegna ricordando che l' equilibrio complessivo della finanza pubblica «deve essere congruente e coordinato con l' equilibrio della singola componente aggregata, se non si vuole compromettere la programmazione e la scansione pluriennale dei particolari obiettivi che compongono la politica della regione». Si tratta di una pronuncia coerente con quanto la Corte aveva affermato in precedenza circa la necessità che lo Stato ponga in essere una leale collaborazione con le autonomie territoriali nella gestione delle politiche di bilancio. La sentenza, come detto, ha censurato il ritardo con cui lo Stato ha dato attuazione alle precedenti pronunce della Corte, affermando che l' attuazione non può essere ritardata a piacimento ma deve intervenire tempestivamente dopo la pubblicazione della sentenza e comunque entro la prima manovra di finanza ad essa successiva. E sui fondi spettanti alla Sardegna, ha chiesto allo Stato di assicurare per il triennio 2018-2020 «un tempestivo, ragionevole e proporzionato contributo» che tenga conto: della dimensione della finanza della regione, delle funzioni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 28
12 gennaio 2019 Pagina 32 Italia Oggi
12 gennaio 2019 Pagina 32 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Mini-investimenti, lavori da iniziare entro il 15/5 MATTEO BARBERO - I comuni beneficiari dei contributi statali per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio sono tenuti ad iniziare l' esecuzione dei lavori entro il prossimo 15 maggio, mentre non vi è un termine perentorio per la loro conclusione. Deve trattarsi di interventi non già finanziati integralmente da altri oggetti e diversi da quelli previsti nella prima annualità del programma triennale dei lavori pubblici. Sono le principali indicazioni operative esplicitate dal decreto del ministero dell' interno che ha dato attuazione al comma 107 della legge di bilancio 2 0 1 9 ( l e g g e n.145/2018). Tale norma ha stanziato 400 milioni per il 2019 da ripartire a favore dei comuni fino a 20.000 abitanti per importi crescenti in base alla dimensione demografica dei beneficiari: fino a 2.000 abitanti, l' assegno è di 40.000 euro e così a crescere fino ai 100.000 euro previsti per i comuni fra 10.001 e 20.000 abitanti. Tempi stretti per l' esecuzione dei lavori, che dovranno essere avviati entro il 15 maggio. A fare fede, chiarisce il dm, saranno le informazioni inserite dal Rup nel sistema di Monitoraggio delle opere pubbliche della Banca dati delle pubbliche amministrazioni (Bdap-Mop). Al fine di supportare la corretta compilazione dei prospetti, il Mef trasmetterà via pec ad ogni comune, entro il 20 febbraio, specifiche indicazioni operative che, in ogni caso, saranno anche pubblicate, con valore di notifica, sul sito istituzionale dello stesso Ministero. In caso di mancato rispetto del termine di inizio dell' esecuzione (ovvero di parziale utilizzo del contributo), l' assegnazione sarà revocata, in tutto o in parte e le economie redistribuite ad altri comuni. Non è invece previsto un termine ultimo per il completamento dei lavori, la cui chiusura condizionerà solo l' erogazione del saldo (pari al 50% del totale), mentre l' altra metà verrà anticipata all' avvio del cantiere. Gli interventi devono essere diversi da quelli avviare nella prima annualità dei programmi triennali dei lavori pubblici. Il riferimento pare essere alla programmazione 2019-2021 e quindi all' elenco annuale relativo all' anno in corso. Deve trattarsi, inoltre, di spese non già integralmente finanziate da «altri soggetti», il che sembra consentire di utilizzare il contributo per interventi già previsti ma a totale carico dei comuni. Il decreto precisa anche che eventuali ribassi d' asta resteranno vincolati fino al collaudo ovvero alla regolare esecuzione e, successivamente, potranno essere utilizzati per ulteriori investimenti. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 30
12 gennaio 2019 Pagina 32 Italia Oggi
12 gennaio 2019 Pagina 33 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Emendamento dei Cinquestelle al decreto semplificazioni con il via libera del governo I bandi con l' equo compenso Stop alla prassi delle parcelle irrisorie ai professionisti Vietare gli affidamenti di incarichi professionali delle pubbliche amministrazioni c h e n o n prevedono un equo compenso per l' affidatario; impedire la prassi dei bandi con compensi irrisori (anche di un euro) in violazione della legge 172/2017 e del codice dei contratti pubblici. Sono questi gli obiettivi perseguiti da un emendamento al decreto- legge semplificazioni (n. 135/2018) presentato dal Movimento 5 stelle (a firma del capogruppo in commissione lavori pubblici Santilli e da altri suoi colleghi) che ha avuto in questo ore un primo parere positivo da parte del Governo. La proposta sarà discussa a partire da martedì prossimo presso le commissioni affari costituzionali e lavori pubblici del Senato e potrebbe trovare un accordo bipartisan anche fra le forze delle opposizioni che, in passato, hanno mostrato sensibilità su questi temi (si vedano ItaliaOggi del 28/11/2018 e del 3/1/2019). Nel dettaglio la norma proposta stabilisce che «le pubbliche amministrazioni non possono conferire incarichi professionali, né affidare opere pubbliche nell' ambito delle quali siano previsti incarichi professionali, il cui compenso pattuito non sia proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto», pena la nullità del contratto. La proposta del Movimento 5 Stelle incide su tutti gli affidamenti di incarichi professionali (si pensi alle professionali legali, alle consulenze tecniche in vari ambiti) e, soprattutto, si riferisce agli incarichi di servizi professionali inerenti la realizzazione di opere pubbliche (progettazioni, direzioni lavori, collaudi ecc.). In quest' ultimo ambito in realtà già il codice dei contratti pubblici i, a seguito delle modifiche inserite nel primo decreto correttivo , stabilisce che (art. 24, commi 8, 8-bis e 8-ter) vincolano le stazioni appaltanti ad applicare il decreto sui compensi e vietano l' applicazione di rimborsi irrisori o l' uso delle sponsorizzazioni per non remunerare l' attività professionale. Ciò nonostante nei mesi scorsi il Consiglio di stato ha comunque ammesso (n. 4614/2017) bandi con compensi irrisori dando valore alle utilità «di immagine» per il professionista affidatario, ma altra giurisprudenza di merito aveva scelto invece una posizione opposta tesa a ribadire l' illegittimità di affidamenti gratuiti o con compensi in violazione del dm «parametri». Particolarmente soddisfatto il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella: «È stata accolta la nostra richiesta di una norma più stringente sull' equo compenso già introdotto con la legge di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 32
12 gennaio 2019 Pagina 33 Italia Oggi
Puoi anche leggere