COMUNE DI RUSSI Venerdì, 01 dicembre 2017
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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 01 dicembre 2017 Prime Pagine 01/12/2017 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 01/12/2017 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Cronaca 30/11/2017 Ravenna Today Aggrediva donne e anziani: arrestato dopo mesi di furti e rapine il "ladro... 3 30/11/2017 Ravenna Today Anche a Russi in scena Un borghese piccolo piccolo con Dapporto 5 01/12/2017 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 61 Borseggi, furti e collane strappate Preso il terrore delle anziane 6 01/12/2017 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 3 Fermato lo scippatore seriale di anziane Sette vittime tra le Ville Unite... 8 01/12/2017 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 61 Firme false della Lega Nord Sei condanne e tre assoluzioni 10 01/12/2017 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 65 Giacimento San PotitoCotignola, 15 sonde per rilevare la sismicità 12 30/11/2017 Ravenna Today Lega, gazebi contro lo "Ius soli". Morrone: "La cittadinanza non si... 13 sport 01/12/2017 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 80 Il Russi torna questa sera in campo per affrontare il Serraglio Imola 14 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 01/12/2017 Il Sole 24 Ore Pagina 10 Marco MobiliMarco Rogari Manovra, fiducia ok Le modifiche del Senato valgono 250 milioni 15 01/12/2017 Il Sole 24 Ore Pagina 14 Dino Pesole La matassa elettorale e il nodo dell' Iva 17 01/12/2017 Il Sole 24 Ore Pagina 15 Laura Cavestri Le voci inascoltate delle macroregioni 19 01/12/2017 Il Sole 24 Ore Pagina 32 L'«Albo» elettronico sugli appalti resta ancora sulla carta 21 01/12/2017 Italia Oggi Pagina 45 VITTORIO BELLAGAMBA E ROBERTO VALERI Verso il tributarista 3.0 22 01/12/2017 Italia Oggi Pagina 46 MATTEO BARBERO Comuni, svelate le risorse 2018 24 01/12/2017 Italia Oggi Pagina 46 Le province sono state più virtuose dei municipi nella spending... 26 01/12/2017 Italia Oggi Pagina 47 PAGINA A CURA DI MATTEO BARBERO Arriva il Dup semplificato 2.0 28 01/12/2017 Italia Oggi Pagina 47 Doppio binario per gli aumenti contrattuali 30 01/12/2017 Italia Oggi Pagina 47 Tira e molla sul Fcde 32 01/12/2017 Italia Oggi Pagina 48 PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI Consultazione per grandi opere 33 01/12/2017 Italia Oggi Pagina 48 Ppp, rischio operativo è trasferito ai privati 35
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1 dicembre 2017 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 2
30 novembre 2017 Ravenna Today Cronaca Aggrediva donne e anziani: arrestato dopo mesi di furti e rapine il "ladro delle collane d' oro" Dopo mesi di furti e rapine ai danni soprattutto di donne e anziani, i Carabinieri sono riusciti a individuare il "ladro delle catenine d' oro", che in realtà oltre alle collane ha rubato anche altro. Nella tarda serata di martedì i militari delle stazioni di Solarolo e Filetto hanno rintracciato e arrestato a Russi, a c a s a d i alcuni parenti, un 25enne di origini magrebine, senza fissa dimora, con precedenti e su cui pendeva la misura cautelare della custodia in carcere per la commissione di numerosi delitti contro il patrimonio commessi in tutta la provincia tra luglio e novembre. Arrestato il "ladro delle collane d' oro" (foto Massimo Argnani) Il modus operandi Il giovane ha commesso diversi furti a danno quasi sempre delle fasce deboli, donne e anziani tra i 70 e gli 80 anni, sempre con la stessa tecnica: si avvicinava con atteggiamento amichevole alla vittima fingendo di volerle chiedere informazioni, poi passava alla violenza strappando loro la collana d' oro dal collo e non esitando a commettere atti violenti pur di assicurarsi la refurtiva e fuggire. Le vittime rimanevano shockate e terrorizzate, tanto che i Carabinieri hanno dovuto rassicurarle durante le fasi di riconoscimento, perchè avevano paura di possibili ritorsioni. Furti e rapine L' uomo è ritenuto responsabile di sei furti e una rapina: il primo furto è stato commesso a metà luglio, quando ha avvicinato una 74enne di Solarolo chiedendole se in zona ci fosse una pittrice (sapeva che in quel periodo c' era una mostra, cosa che ha portato gli investigatori a capire che conosceva molto bene il territorio) e strappandole poi la catenina d' oro dal collo. Stessa dinamica il 20 settembre, quando oltre alla collana rubata a un 81enne di San Pietro in Trento si è anche impossessato dell' automobile Peugeot di un 79enne sempre di San Pietro, che ha poi utilizzato per commettere altri reati in seguito ma si muoveva anche in bicicletta e in treno. Il giorno dopo, il 21 settembre, ennesima catenina d' oro rubata a una 79enne di Solarolo, mentre il 22 ottobre si è reso responsabile di furto di monili d' oro sottratti dall' abitazione di un 31enne di Roncalceci. Il 29 ottobre a essere presa di mira è stata una 72enne di Solarolo, che durante lo strappo della collanina è caduta a terra e ha riportato varie lesioni, tanto che è stato necessario l' intervento del personale del 118: la donna è stata trasportata al pronto soccorso, dove ha ottenuto una prognosi di 8 giorni. Infine l' ultimo colpo qualche giorno fa, il 19 novembre, quando ha avvicinato una 59enne di Castel Bolognese rimasta in panne con l' automobile e, approfittando della distrazione di quest' ultima, ha sottratto la borsa che la donna aveva lasciato sul Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 3
30 novembre 2017 Ravenna Today Cronaca Anche a Russi in scena Un borghese piccolo piccolo con Dapporto Massimo Dapporto raccoglie la sfida di interpretare il personaggio che fu al cinema del grande Alberto Sordi. Un borghese piccolo piccolo, capolavoro letterario di Vincenzo Cerami, è per la prima volta a teatro con la regia di Fabrizio Coniglio, mercoledì 6 dicembre (ore 20.45) al Teatro Comunale di Russi. "Quando ho rivisto il film, con quel gigantesco Alberto Sordi, mi sono detto: e chi ce la fa? Poi ho letto il libro e ho capito che era possibile scostarsi da quel ricordo e avvicinarsi di più a Giovanni Vivaldi". Con queste parole, Massimo Dapporto, protagonista a teatro di Un borghese piccolo piccolo, racconta dell' avventura teatrale che ha portato sulla scena l' adattamento e la regia di Fabrizio Coniglio del romanzo scritto da Vicenzo Cerami nel 1976, diventato film epocale l' anno seguente con Sordi, appunto, e la regia di Mario Monicelli. Prima trasposizione teatrale, quella di Fabrizio Coniglio è una pièce che ripercorre in maniera ancor più stringente le tinte grottesche narrate da Cerami. Biglietti: galleria 16 euro, palchi 24 euro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 5
1 dicembre 2017 Pagina 61 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca Borseggi, furti e collane strappate Preso il terrore delle anziane Arrestato dai carabinieri di Solarolo e Filetto un 25enne marocchino AVVICINAVA le sue vittime, quasi sempre donne anziane, con un pretesto. Atteggiamento amichevole, fingendo di chiedere informazioni. Poi passava all' azione, strappando loro i gioielli che indossavano e non esitando in un caso a usare la violenza per aprirsi una via di fuga. Sette i colpi che gli vengono contestati, tra borseggi e furti talvolta sfociati in rapina. E recentemente i carabinieri hanno stretto il cerchio intorno al presunto autore di questi reati odiosi, Armite Salaheddine, 25enne del Marocco, pluripregiudicato. I militari delle caserme di Solarolo e Filetto nell' ambito di un' indagine che ha visto la compartecipazione delle compagnie di Faenza e Cervia Milano Marittima lo hanno rintracciato a Russi, nell' abitazione di alcuni parenti. In pratica si muoveva tra questi comprensori contigui, spesso utilizzando una bici per gli spostamenti. Scaltro e pronto ad approfittare dell' incapacità dei malcapitati di opporre resistenza. IL PRIMO colpo che gli viene attribuito risale allo scorso 19 luglio, a Solarolo, vittima una 74enne cui fu strappata la collanina d' oro dal collo. Per avvicinarla aveva finto di domandare se in zona ci fosse uno studio d' arte, poiché tempo addietro aveva partecipato all' organizzazione di una mostra. Identico bottino il 20 settembre, stavolta a San Pietro in Trento ai danni di una 81enne. E lo stesso giorno rubò un' auto, una Peugeot, a un uomo di 80 anni, che avrebbe poi utilizzato per commettere altri furti. Il giorno successivo altra catenina strappata dal collo di un' anziana, di nuovo a Solarolo. Dopo questi colpi in serie e ravvicinati, il 22 ottobre avrebbe sottratto monili d' oro da una casa di Roncalceci. Il 29 ottobre il fatto più grave, un' altra catenina strappata, stavolta a una donna di 72 anni: vedendolo avvicinarsi verso casa sua, lei aveva tentato di allontanarlo venendo però aggredita, e nel tentativo di resistere era caduta riportando alcune lesioni. Avrebbe invece raggiunto in treno Castel Bolognese, il 19 novembre, dove gli viene attribuito il borseggio a una 59enne: era rimasta in panne con l' auto, chiedeva assistenza ai passanti e lui ne avrebbe approfittato per portarle via la borsa che aveva lasciato sui sedili posteriori. L' operazione, che ha portato il Gip di Ravenna ad emettere un decreto di custodia in carcere per l' indagato, è stata illustrata dal comandante provinciale, colonnello Roberto De Cinti, e dai comandanti delle due compagnie, maggiore Giuseppe Mercatali e capitano Cristiano Marella. Decisiva è stata la visione dei filmati di alcune telecamere, che hanno ripreso parte dei furti. Una volta rassicurate poiché all' inizio molto spaventate, le vittime hanno Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 6
1 dicembre 2017 Pagina 3 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Cronaca Fermato lo scippatore seriale di anziane Sette vittime tra le Ville Unite e Solarolo Avvicinava le persone prese di mira con la scusa di chiedere informazioni Rintracciato dai carabinieri a Russi Riconosciuto quale autore di sei scippi e una rapina commessi tra Solarolo e la zona delle Ville Unite, è stato arrestato dai carabinieri a Russi. Ma oltre agli episodi contestati in cui è stato riconosciuto dalle vittime, Armite Salaheddine, 25enne maghrebino, potrebbe essere coinvolto in altri episodi commessi anche in città; i militari dell' Arma che lo hanno individuato nell' abitazione di alcuni parenti che gli avevano dato ospitalità notificandogli la misura cautelare emessa dal gip su richiesta della Procura non escludono che possa essere collegato ad alcuni dei tanti scippi messi a segno dalla scorsa primavera anche nel capoluogo. Ipotesi investigativa basata sul modus operandi adottato per derubare le vittime, che avvicinava a volte in bici e a volte a piedi con la scusa di chiedere informazioni. «Selezionava le vittime tra le fasce deboli della popolazione, prendendo di mira soprattutto donne anziane» ha spiegato il comandante della Compagnia dell' Arma di Faenza, Cristiano Marella. Era accaduto il 19 luglio scorso quando aveva strappato una catenina d' oro dal collo di una 74enne avvicinata con la scusa di sapere dove abitasse una artista del paese, la stessa che poco prima aveva allestito una mostra proprio grazie all' aiuto dell' anziana derubata. Con la medesima tecnica si era ripetuto il 20 settembre ai danni di una 81enne a San Pietro in Tren to, dove lo stesso giorno ha rubato anche un' auto a un 79enne poi utilizzata per compiere altri reati. Il giorno seguente eccolo di nuovo a Solarolo dove ha sottratto la catenina a una 79enne. Al giovane nordafricano è stato attribuito anche il furto di monili d' oro rubati dall' abitazione di un 31enne di Roncalceci il 22 ottobre. Il 29 sempre a Solarolo prende di mira una 72enne facendola cadere (la donna ha riportato lesioni giudicate guaribili in otto giorni) trasformando l' assalto in rapina. L' ultima "impresa" il 19 novembre con il furto di una borsa dall' auto di una 59enne di Castel Bolognese. Ma il sapersi muovere con facilità sul territorio non è bastato a garantirgli l' impunità. Le indagini dei Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 8
1 dicembre 2017 Pagina 3 Corriere di Romagna
1 dicembre 2017 Pagina 61 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca Firme false della Lega Nord Sei condanne e tre assoluzioni Il caso divampò dopo il lancio di banane all' ex ministro Kyenge SEI condanne a otto mesi e tre assoluzioni. Ciò a fronte di richieste di pene più pesanti da parte della Procura, da due anni a due anni e mezzo. Si è chiuso così il processo a carico di nove esponenti politici di centrodestra, tra ex consiglieri e segretari di partito, per aver raccolto a Faenza 210 firme ritenute false per una lista della Lega Nord che correva alle Regionali del 2010. Gli imputati ritenuti responsabili della violazione delle norme elettorali sono Mauro Monti, all' epoca segretario del Carroccio di Faenza, poi gli allora consiglieri comunali Stefano Gaudenzi e Rudi Capucci. ACCERTATA la responsabilità penale anche per Angelo Cellini (ex consigliere civico a Russi), Oriano Casadio (Pdl) e Anna Rosa Tarroni (ex consigliere a Fusignano). Il giudice Janos Barlotti ha invece assolto 'per non avere commesso il fatto' Stefano Fantinelli, ex segretario comunale della Lega che secondo l' accusa aveva avuto un ruolo di primo piano nella vicenda assieme a Monti e per i quali chiedeva le condanne più elevate, due anni e mezzo. «Aspetterò le motivazioni della sentenza commenta l' avvocato Massimiliano Pompignoli , lieto per l' assoluzione di Fantinelli, certo che vi siano fondate ragioni per giungere ad una pronuncia di assoluzione con la formula più ampia del Monti, sia nel merito che in diritto. Le sentenza, di condanna seppur di gran lunga inferiore alle richieste avanzate dalla pubblica accusa appare profondamente ingiusta a fronte della totale estraneità del Monti ai fatti contestati, all' assenza della prova del presupposto reato ed alla totale inattendibilità dei principali accusatori spinti, forse, da ripicca politica». ASSOLTI, 'perché il fatto non sussiste', Luigi Nori (avvocato Giuseppe Della Casa) e Gianluigi Forte, difeso dall' avvocato Lisa Venturi, ai quali venivano ricondotte una sola firma falsa ciascuno. Il reato è invece estinto per un altro esponente politico, nel frattempo deceduto. L' indagine, portata avanti dalla Digos e coordinata dal Pm Angela Scorza, era partita dalle verifiche scattate dopo le due banane lanciate da mani tutt' ora ignote la notte del 26 luglio 2013 alla festa del Pd a Cervia contro l' allora ministro Cecile Kyenge. IN QUEL contesto una fonte Luca Ricci aveva riferito alla polizia che le repentine dimissioni di una consigliera comunale Pdl (Tiziana Bagnolini), giustificate per motivi familiari, potevano in realtà essere legate alla richiesta di autenticare firme sulla cui genuinità la donna nutriva invece seri dubbi. Per l' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 10
1 dicembre 2017 Pagina 61 Il Resto del Carlino (ed.
1 dicembre 2017 Pagina 65 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca STOCCAGGIO GAS RETE DI MONITORAGGIO Giacimento San PotitoCotignola, 15 sonde per rilevare la sismicità È IN FASE di avvio la realizzazione di una rete di monitoraggio microsismico nell' area situata attorno alla concessione di stoccaggio gas di San Potito e Cotignola: lo hanno comunicato l' Unione dei Comuni della Bassa Romagna e la società 'Edison Stoccaggio'. I lavori inizieranno entro in questi giorni e interesseranno territori situati nei comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Conselice, Cotignola, Lugo e Russi. La rete di monitoraggio, che entrerà poi in esercizio nell' estate 2018, verrà integrata nel sistema di rilevamento sismico nazionale e i dati saranno gestiti dall' Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). La rete consentirà di rilevare e localizzare in tempo reale eventi sismici anche di bassa magnitudo (tra 0 e 1 gradi di magnitudo) che si dovessero verificare in prossimità dei giacimenti di stoccaggio del gas. IL PROGETTO, sviluppato da 'Edison Stoccaggio' in collaborazione con l' Università di Bologna e in coordinamento con il Ministero della Sviluppo economico, rientra nel quadro dell' implementazione delle linee guida in tema di monitoraggio sismico definite dal Ministero dello Sviluppo economico nel 2014, e prevede vengano posizionate 15 sonde di rilevamento sismico, sia in superficie, sia all' interno di pozzi, in un raggio di circa 10 km dai giacimenti di stoccaggio gas di 'Edison Stoccaggio'. UNA VOLTA in esercizio, la rete permetterà di migliorare le conoscenze scientifiche sulla sismicità della Bassa Romagna e costituirà un' ulteriore misura di controllo del territorio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 12
30 novembre 2017 Ravenna Today Cronaca Lega, gazebi contro lo "Ius soli". Morrone: "La cittadinanza non si regala, si conquista" Sabato e domenica la Lega Nord scende piazza per dire "no" allo Ius Soli. "Si tratta di una manifestazione nazionale promossa dal nostro segretario Matteo Salvini per dare un segnale forte e di protesta contro un progetto di legge aberrante, che svilisce il valore e l' importanza della cittadinanza italiana", spiega il segretario Jacopo Morrone. Forlì, Cesena, Rimini, Ravenna, Riccione, Imola, Cesenatico saranno i centri romagnoli coinvolti in questa capillare raccolta firme promossa dal Carroccio. Ma saranno interessati tanti altri piccoli Comuni dell' entroterra e del litorale tra cui Dovadola, Russi, Civitella, Novafeltria. "Tante piazze, decine di mercati e centinaia di militanti e sostenitori coinvolti in questa due giorni di gazebi in tutta la Romagna aggiunge Morrone è una mobilitazione di massa quella che ci apprestiamo a intraprendere nel fine settimana perché la cittadinanza non si regala ma si conquista. La cittadinanza non è uno strumento per integrarsi, bensì l' approdo finale di un percorso consapevole di integrazione". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 13
1 dicembre 2017 Pagina 80 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sport Calcio a 5 serie D Prima trasferta dei 'falchetti' Il Russi torna questa sera in campo per affrontare il Serraglio Imola IL RUSSI calcio 5, nel campionato di serie D, ha ottenuto un' altra vittoria, superando in casa, col punteggio di 72 lo Sporting Valsanterno. Una partita dominata dai 'falchetti' sotto il profilo del risultato grazie alla tripletta realizzata da Iervasi, alla doppietta di Babini e alle reti di Restretti e Orlando. Iervasi è il cannoniere della squadra con 4 reti realizzate in campionato e 1 in coppa Emilia. La formazione russiana tornerà a giocare in campionato, con il primo impegno stagionale lontano dalle mura amiche, questa sera, venerdì 1 dicembre, alle 21 a Imola contro il Serraglio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 14
1 dicembre 2017 Pagina 10 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Conti. Sì anche dalla Camera al decreto fiscale Manovra, fiducia ok Le modifiche del Senato valgono 250 milioni ROMA Ben 134 pagine e un articolo unico con 686 commi: almeno nel formato si presenta in versione "super" il maxiemendamento alla manovra su cui ieri sera al Senato il Governo ha incassato la fiducia con 149 sì e 93 no dopo quella ottenuta in mattinata sul decreto fiscale alla Camera. Che ha dato il via libera definitivo al Dl collegato per il quale si profilano però già alcune "correzioni a distanza" facendo leva sul passaggio (dalla prossima settimana) del disegno di legge di bilancio a Montecitorio (si vedano anche i servizi allepagine 3031). Come emerge dalla relazione tecnica del maxiemendamento, il restyling apportato da Palazzo Madama al Ddl di bilancio impatta per circa 250 milioni nel 2018 (in gran parte coperti attingendo all' analoga dotazione del Fondo per le esigenze indifferibili) lasciando comunque invariati i saldi della manovra. Il testo approdato in Aula, che dopo la fiducia in tarda serata ha dato il disco verde alla nota di variazione approvata dal Consiglio dei ministri e al provvedimento nel suo complesso, conferma la versione del bonus bebè con durata annuale (e assegno dimezzato dal secondo anno). Il viceministro Enrico Morando, anche per rassicurare Ap che minacciava battaglia nel caso non fosse stata ripristinata la durata triennale dell' agevolazione per ogni figlio o bambino adottato, ha detto che se il bonus «dovrà essere aggiustato, alla Camera lo sarà perché il governo condivide la scelta, in particolare voluta da Ap» di intervenire su questo versante. Il viceministro si è anche soffermato sulla web tax introdotta a Palazzo Madama e in particolare sul ruolo delle banche come sostituti d' imposta: «siamo pronti a trovare una forma di compensazione perché sappiamo che abbiamo dato da svolgere agli istituti bancari un adempimento in più». Soddisfazione per il sì del Senato al disegno di legge di bilancio è stata espressa dal premier Paolo Gentiloni: «Primo via libera alla legge di bilancio. Risorse per il lavoro dei giovani, la lotta alla povertà, le imprese 4.0, il rinnovo dei contratti statali, le famiglie, gli investimenti. Fiducia per la crescita». Rispetto all' articolato uscito dalla commissione Bilancio il maxiemendamento ha perso o ha modificato alcune misure riguardanti i lavoratori esposti all' amianto. In primis è stata cancellata la riapertura dei termini temporali relativa alla presentazione delle domande per il riconoscimento di una maggiorazione del periodo contributivo ai fini pensionistici. È stata poi corretta la misura sul riconoscimento dei danni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 15
1 dicembre 2017 Pagina 10 Il Sole 24 Ore
1 dicembre 2017 Pagina 14 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali REGOLE EUROPEE E CALENDARIO POLITICO La matassa elettorale e il nodo dell' Iva Che sia questo governo, in carica per gli affari correnti dopo le elezioni, oppure il nuovo governo già insediato (ammesso che l' esito del voto lo consenta) un dato è certo: già nel Documento di economia e finanza d i m e t à aprile occorrerà indicare se e come far fronte all' eventuale, nuova sterilizzazione delle clausole Iva pronte a scattare dal 2019 con il loro ingombrante fardello di ben 12,4 miliardi. Per il 2018 il rischio è stato evitato in virtù della decisione assunta dal governo di neutralizzare gli aumenti di Iva e accise per 15,7 miliardi. Operazione finanziata in gran parte attraverso l' aumento del deficit nominale dall' 1 all' 1,6 per cento. In aprile sarà nuovamente il governo Gentiloni a dover districare la matassa? Possibile, se a quella data non si sarà insediato il nuovo governo pienamente in carica dopo il voto di fiducia di Camera e Senato. Scenario tutt' altro che ipotetico, considerata l' incertezza legata all' esito delle prossime elezioni. Se si andrà a votare il 4 o l' 11 marzo, ad aprile le nuove Camere si saranno comunque già formate. A quel punto il governo Gentiloni dovrebbe presentare le dimissioni e restare in carica per gli affari correnti in attesa che si insedi il nuovo esecutivo. La presentazione del Def rientra negli affari correnti? La risposta è affermativa, trattandosi di un passaggio espressamente previsto dal cosiddetto semestre europeo, che vede appunto nella predisposizione dei documenti programmatici dei singoli governi un atto preliminare fondamentale, sul quale si innescano poi tutti i passaggi successivi. Già ma un governo in prorogatio forzata potrebbe assumere decisioni politicamente vincolanti in materia di finanza pubblica, quali appunto il reperimento di risorse alternative all' aumento dell' Iva (tagli di spesa o aumenti delle entrate per oltre 12 miliardi)? Un problema non da poco, che potrebbe risolversi in aprile con la decisione del governo Gentiloni di mantenere inalterata la legislazione vigente, che incorpora dunque l' aumento dell' Iva, salvo poi rinviare al governo che verrà la soluzione del dilemma. A quel punto la decisione finale slitterebbe a settembre con la Nota di aggiornamento al Def. Vi è da augurarsi che in tal caso Bruxelles non segua una strada eccessivamente formale nel rispetto delle procedure. Va ricordato in proposito che la Commissione Ue non incorpora nelle proprie previsioni l' aumento dell' Iva, dando di fatto per scontata la sua neutralizzazione come avvenuto dal 2015 in poi. Se poi in maggio, replicando quanto deciso quest' anno, la Commissione Ue dovesse reiterare la richiesta di una correzione dei conti per lo 0,2% del Pil (è lo scarto che secondo Bruxelles separa la stima del taglio del deficit strutturale da quella del governo), allora il problema si porrebbe in maniera ancor più cogente. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 17
1 dicembre 2017 Pagina 14 Il Sole 24 Ore
1 dicembre 2017 Pagina 15 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Burocrazie in conflitto. Non c' è identità di vedute con Bruxelles su bandi e risorse Le voci inascoltate delle macroregioni Un Erasmus per i giovani agricoltori. Una mappatura 3D di tutta l' area transalpina, con gli stessi geodati, per monitorare i ghiacciai, fare studi di impatto delle nuove infrastrutture o prevenire i rischi idrogeologici. Promuovere una dorsale in fibra ottica per l' area alpina e colmare il divario con la pianura. E mappare tutti i cluster e i centri di ricerca e innovazione, così come creare una rete tra i distretti industriali dell' area, per accelerare su innovazione, efficienza e miglior uso delle risorse. Il cuore ricco dell' Europa ingrana la marcia della "macroregione alpina" e punta a mettere a fattor comune risorse ed esperienze. Il "tagliando", dopo quasi 2 anni di attività, lo ha fatto giovedì e venerdì scorso a Monaco di Baviera, nel corso del primo annual forum di Eusalp, appunto il nome della macroregione alpina (una delle 4 esistenti in Europa e ultima nata dopo quella baltica, quella dell' area Danubio e la ionicoadriatica). Ma le macroregioni sono iniziative "nate dal basso", dall' esigenza di regioni, Laender e aree contigue di costruire reti e sinergie per affrontare sfide e valorizzare il patrimonio comune. Eppure tutte le macroregioni si reggono su un "patto" con Bruxelles, che si basa su 3 pilastri: no a finanziamenti, no a un budget ad hoc, no a una struttura e a personale dedicati. E cosi, mentre si discute, in questi mesi, tra mille incognite, su come destinare il bilancio Ue post 2020, le regioni alpine hanno rotto gli indugi: «Chiediamo alle istituzioni europee di assicurare che le strategie macroregionali siano tenute adeguatamente in considerazione». Ma la Commissaria Ue alle politiche regionali e di coesione, Corina Cretu, ha chiuso la porta a qualunque finanziamento ad hoc per le macroregioni e ha chiesto ai territori di andare «oltre i fondi strutturali europei e condividere buone pratiche». Ovvero, fate con quello che avete. Al massimo partecipate ai bandi Ue come gli altri enti pubblici. Il problema è che spesso i bandi non sono "disegnati" su requisiti e procedure accessibili a un gruppo di regioni. Peraltro con competenze, poteri e autonomie molto diversi (si va dai Laender tedeschi, che sono piccoli Stati alle regioni ordinarie e a statuto speciale italiane, al Rhones Alpes francese). E questo rende più complicato fare partire i progetti. Ignorarne il potenziale potrebbe rivelarsi un pericoloso autogoal. Tutto pane per chi sostiene che l' Europa non sia vicina ai suoi cittadini. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 19
1 dicembre 2017 Pagina 15 Il Sole 24 Ore
1 dicembre 2017 Pagina 32 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali SOCIETÀ INHOUSE L'«Albo» elettronico sugli appalti resta ancora sulla carta Proroghe e rinvii non sono una prerogativa solo del Fisco. Anche in altri campi lo slittamento può diventare una spirale dalla quale è difficile uscire. È il caso del nuovo Albo delle società in house al quale dovrebbero (il condizionale è d' o b b l i g o ) i s c r i v e r s i s i a l e amministrazioni pubbliche che gli enti a loro collegati per p r o c e d e r e a d affidamenti s e n z a g a r a i n deroga alla procedura ordinaria. Una misura che l' Autorità anticorruzione (Anac) di Raffaele Cantone con la sua linea guida n. 7 attuativa del Codice appalti ha immaginato per accendere un riflettore ed evitare opacità (e abusi) sugli affidamenti diretti alle società i n house. Riflettore, però, destinato a restare spento ancora per qualche settimana, almeno stando al comunicato di ieri: l' Anac, a poche ore dal debutto, si è vista costretta a stabilire un rinvio al 15 gennaio 2018 «per motivi tecnici» legati all' applicativo informatico in grado di garantire l' accesso all' elenco. È la quarta proroga in pochi mesi, con un progressivo slittamento rispetto all' entrata in vigore originaria fissata al 27 giugno scorso. Di mezzo, ci si è messo anche il pesante restyling del correttivo appalti che ha cambiato il quadro normativo. Ci sarà ancora da aspettare, dunque, per garantire quella maggiore trasparenza per un settore molto vasto che va dalla gestione dei rifiuti a quella dei servizi informatici. Con un impatto che, a cascata, riguarda amministrazioni pubbliche, imprese e professionisti. Questo perché l' Albo aumenterà i filtri sugli affidamenti diretti contribuendo a ridurre la discrezionalità per le stazioni appaltanti. A tutto vantaggio delle gare e della concorrenza. (Gi. L. e G.Par. ) © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 21
1 dicembre 2017 Pagina 45 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali In scena a Rimini, fino al 2 dicembre, il nono congresso annuale Ancot Verso il tributarista 3.0 Nuove sfide dal riconoscimento professionale Si sta svolgendo a Rimini presso l' Hotel Ambasciatori e durerà fino a domani, 2 dicembre, il nono Congresso nazionale dell' Associazione italiana consulenti tributari, dopo il rinvio dell' appuntamento di maggio previsto a San Benedetto del Tronto e rimandato per l' improvvisa scomparsa di Saturno Sampalmieri, candidato alla presidenza. «La scomparsa di Saturno», ricorda il presidente Ancot Arvedo Marinelli, «è ancora viva in tutti noi e, in un certo senso, Saturno sarà con noi perché i risultati raggiunti nel quinquennio che va dal 2013 ad oggi sono ascrivibili anche al suo instancabile impegno, alla sua intelligenza ed alle capacità operative che ha messo sempre al servizio dell' Associazione». L' Ancot che oggi si ritrova in Romagna per celebrare il suo congresso, in effetti, ha visto negli ultimi cinque anni la concretizzazione di molti degli obiettivi che, nel lontano 1984 sembravano molto lontani. Finalmente, tributaristi. Se, infatti, sin dal maggio del 2012, l' Ancot era iscritta nel Registro delle Associazioni presso il Ministero di giustizia, l' Associazione italiana consulenti tributari ha combattuto e vinto, nel 2013, una battaglia fondamentale per la tutela dei tributaristi e per il rispetto di questa professione: la Legge 4 apre adesso nuovi scenari da studiare e nuove strade da percorrere sia per la Associazione che per il Colap. Di conseguenza, grazie alla Legge 4/2013, adesso il Ministero dello sviluppo economico è anche la «casa» dell' Ancot e i tributaristi sono sotto il controllo e la vigilanza del Ministero con spirito propositivo e al lavoro, come sempre peraltro, per la crescita del settore e per il bene dell' Italia, proiettandosi verso orizzonti che fanno appunto parlare i congressisti di un «Tributarista 3.0». L' unione dà risultati migliori. Lavorare per il bene del proprio Paese è anche sinonimo di condivisione e collaborazione con le altre associazioni. Il percorso quinquennale dell' Ancot è la prova migliore di quanto l' associazione creda in un destino comune per la categoria e la Federazione italiana tributaristi ha visto il gruppo di lavoro guidato da Arvedo Marinelli in prima linea con Ancit, Ati e Lait: insieme, si può avere un peso superiore nei rapporti con l' Agenzia delle entrate, con gli enti previdenziali e con il mondo politico ed i risultati lo dimostrano. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 22
1 dicembre 2017 Pagina 45 Italia Oggi
1 dicembre 2017 Pagina 46 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Il ministero dell' interno ha diffuso i dati sulla distribuzione del Fondo di solidarietà Comuni, svelate le risorse 2018 Ripartiti 6,2 mld. Napoli perde 14 milioni, Roma 6 Napoli recupera 3,5 milioni rispetto all' ipotesi iniziale elaborata a legislazione vigente, ma ne perde quasi 14 nel confronto con il 2017. Roma, invece, è doppiamente penalizzata: nel 2018, infatti, riceverà 6 milioni in meno dell' anno in corso, mentre senza i correttivi dell' ultimo minuto avrebbe potuto riceverne circa 3,5 in più. Anche quest' anno, il riparto del fondo di solidarietà comunale, i cui esiti sono stati diffusi ieri dal ministero dell' interno sul portale della finanza locale, innescano un complesso gioco di specchi fra chi ci guadagna e chi ci perde su cui, come sempre, i sindaci avranno molto da discutere. Sul piatto c' erano i circa 6,2 miliardi alimentati in via orizzontale mediante una quota dell' Imu trattenuta dall' Agenzia delle entrate e destinati ai municipi delle 15 regioni a statuto ordinario, nonché di Sicilia e Sardegna (i territori a statuto speciale del Nord sono esclusi da questo meccanismo). Il fondo è suddiviso in due quote: la prima serve a compensare i mancati gettiti Imu e Tasi derivanti dalle detassazioni introdotte d a l l a l e g g e d i stabilità 2 0 1 6 , m e n t r e l a seconda viene distribuita seconda una logica di «perequazione». Mentre nelle isole, quest' ultima guarda solo alla spesa storica, nelle altre regioni viene attribuito un peso ogni anno crescente alla componente «federalista» basata sul differenziale fra capacità fiscali e fabbisogni standard. E proprio su tale aspetto si è concentrata la trattativa fra il governo e l' Anci, che ha trovato una soluzione di compromesso nella conferenza statocittà e autonomie locali di giovedì scorso: mentre in base alla legislazione vigente, tale parametro avrebbe dovuto valere per il 55% della quota perequativa, l' intesa ha abbassato tale percentuale al 45% (salirà al 60% nel 2019, all' 85% nel 2020 ed al 100% nel 2021). A seguito di tale correttivo (che è già stata recepito in un emendamento alla manovra tuttora in corso di approvazione, il che spiega perché i numeri diffusi dal Viminale siano ancora provvisori), sono state parzialmente riviste le assegnazioni contenute nella proposta iniziale dell' esecutivo (anticipata da ItaliaOggi del 18/11/2017), aggiungendo un nuovo metro di valutazione per stabilire chi siano i vincitori e chi gli sconfitti, oltre a quello più tradizionale del confronto con l' anno precedente (in questo caso, il 2017). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 24
1 dicembre 2017 Pagina 46 Italia Oggi
1 dicembre 2017 Pagina 46 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Le province sono state più virtuose dei municipi nella spending review Tra il 2010 e il 2015 lo stato ha ridotto i trasferimenti correnti agli enti locali per 12,23 miliardi. La reazione dei comuni è stata di ridurre per lo più le spese del personale mentre le province hanno operato una marcatissima opera di spending review. Solo il 16,3% della riduzione della spesa dei comuni è derivata da minori spese per l' acquisto di beni e servizi, mentre l' 89,16% della riduzione discende da interventi sul personale (a seguito del blocco del turnover) e riduzione di interessi passivi. Le province, invece, hanno ridotto del 35% la spesa per acquisti di beni e servizi e del 40% per i trasferimenti. I dati sono stati forniti da L u i g i M a r a t t i n , consigliere e c o n o m i c o d i palazzo Chigi, a un seminario tenuto al ministero dell' economia e delle finanze. «Le province il loro lavoro lo hanno fatto», ha detto Marattin, «nei cComuni si nota invece una forte eterogeneità in merito a quantità e qualità dell' aggiustamento». La riduzione della spesa è avvenuta infatti in particolare tra i piccoli comuni (meno di 3.000 abitanti). La reazione al taglio dei trasferimenti è stata quindi «variegata»: le province hanno tagliato la spesa corrente per il 57,53% (64,2% se si include il rimborso prestiti) mentre i comuni si sono limitati al 28,24%. «Un dato incontrovertibile», ha fatto notare Marattin, «è la sofferenza degli investimenti pubblici locali. Estremamente marcate sono infatti nel comparto degli enti locali le riduzioni di spesa in conto capitale (17,24% comuni e 53% province) e il calo dello stock di debito residuo ( 13,81% comuni e 24,57% province). Lo stato ha retto meglio l' urto, riducendo sostanzialmente gli investimenti fissi lordi (30%) ma aumentando i contributi e trasferimenti in conto capitale (+18%). La spesa corrente statale nel quinquennio risulta in diminuzione dello 0,74%. L' indicazione per il futuro è di «proseguire il cammino, intrapreso dal 2015 in poi, di forte sostegno agli investimenti», nonché sostenere gli equilibri di parte corrente del comparto provinciale e adottare meccanismi selettivi capaci di discernere i comuni più o meno virtuosi. «Accogliamo con apprezzamento i dati presentati oggi dal Mef, che confermano quello che l' Anci sostiene da tempo: gli enti locali hanno sopportato e oggi sopportano di più il peso del risanamento dei conti pubblici», ha affermato il segretario generale dell' Anci, Veronica Nicotra. La ricerca ribadisce infatti che la metà dei 25 miliardi di riduzione del deficit pubblico tra il 2010 ed il 2015 è stata realizzata grazie al contributo dei comuni, delle città metropolitane e delle province. «Il dato in sé è impressionante, se consideriamo il peso complessivo dei due comparti Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 26
1 dicembre 2017 Pagina 46 Italia Oggi
1 dicembre 2017 Pagina 47 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali MANOVRA 2018/ Le novità per gli enti locali. Prorogati i contratti flessibili delle province Arriva il Dup semplificato 2.0 Ma solo dal 2019. Le gestioni associate slittano ancora Dup semplificato 2.0. È questa la novità più rilevante per gli enti locali fra quelle contenute nella Manovra 2018 approvata ieri in prima lettura dall' aula del senato. Anche se non ci saranno effetti sulla sessione di bilancio in corso, ma solo su quella relativa al triennio 20192021. Fra gli altri correttivi (su cui si veda la tabella), spiccano anche l' ennesima proroga degli obblighi di gestione associata delle funzioni fondamentali in capo ai piccoli comuni, l ' alleggerimento della perequazione già sul fondo di solidarietà 2018 (si veda articolo a pag. 46) e la spalmatura del fondo crediti di dubbia esigibilità. Tornando al Dup, il correttivo approvato a palazzo Madama rimanda a un decreto del Mef, di concerto con il Viminale, l' alleggerimento degli adempimenti connessi al documento unico di programmazione per i mini enti. Si tratta del secondo tentativo, dopo che un primo esperimento di semplificazione ha prodotto risultati modesti, al punto che le associazioni rappresentative dei comuni chiedevano tout court l' esclusione dell' obbligo al di sotto dei 5.000 abitanti. Il Dup è disciplinato dal principio contabile applicato sulla programmazione (allegato 4/1 del dlgs 118), che lo definisce come «il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione», facendone, quindi, almeno sulla carta, il cardine dell' intera architettura contabile dell' ente locale. Il Dup si compone di due sezioni: da un lato, la sezione strategica, che ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo ed è chiamata a individuare, in coerenza con il quadro normativo di riferimento, gli indirizzi di policy dell' ente; dall' altro lato, la sezione operativa, che contiene la programmazione operativa riferita a un arco temporale pari a quello del bilancio di previsione (triennale). L' art. 170, comma 6, del Tuel prevede che gli enti locali con popolazione fino a 5.000 abitanti presentino un Dup semplificato secondo le modalità indicate nel principio applicato, ma quest' ultimo (anche dopo le riformulazione operata dal primo decreto correttivo) prevede una semplificazione estremamente limitata. Infatti, i contenuti minimi richiesti non cambiano di molto: occorre infatti individuare le principali scelte che caratterizzano il programma dell' amministrazione da realizzare nel corso del mandato Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 28
1 dicembre 2017 Pagina 47 Italia Oggi
1 dicembre 2017 Pagina 47 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Doppio binario per gli aumenti contrattuali Doppio binario per le risorse destinate agli aumenti contrattuali. Gli enti potranno attingere sia alle risorse accantonate nel 2016 e nel 2017, sia a risorse di competenza del 2018. Ma dovranno fare i conti con i vincoli contabili e con il pareggio di bilancio. Come noto, il peso finanziario dei nuovi contratti, per le amministrazioni locali, grava in toto sui rispettivi bilanci, a n c h e s e Anci e governo stano discutendo l' inserimento di un «aiutino» (si parla di 600 milioni) nella legge di bilancio. Si tratta, peraltro, del primo rinnovo post armonizzazione, per cui emergeranno alcune criticità che con le vecchie regole contabili non si ponevano. In passato, infatti, nelle more della s o t t o s c r i z i o n e , o g n i ente i m p e g n a v a annualmente una quota a copertura degli incrementi attesi da corrispondere in busta paga, spalmando l' onere su ogni esercizio. Tale modus procedendi è stato messo fuori legge dal dlgs 118/2011, che in ossequio al principio della competenza finanziaria potenziata non consente la conservazione di residui (in questo caso passivi) in mancanza di un' obbligazione giuridicamente perfezionata ed esigibile). E nel caso in esame tale requisito si concretizza con la forma del Contratto collettivo nazionale di lavoro. Pertanto, dopo lo sblocco imposto nel 2015 dalla Corte costituzionale, gli enti hanno potuto solo accantonare risorse, creandosi una copertura nell' avanzo di amministrazione. Nel momento in cui, nel corso del prossimo esercizio, dopo la firma del nuovo contratto, potranno e dovranno applicare l' avanzo accantonato, quindi, vedranno peggiorare il loro saldo di finanza pubblica. Ma le difficoltà non si fermano qui: mentre per gli accantonamenti disposti nel 2016 sarà possibile applicare l' avanzo già in sede di approvazione del bilancio 20182020, per quelli disposti nel 2017 occorrerà andare in variazione dopo aver approvato il relativo rendiconto. Francamente, sfugge il senso di tale complicazione, che nasce dal fatto che solo per l' avanzo vincolato è possibile applicare da subito anche le quote dell' esercizio precedente, mentre l' applicazione al bilancio di previsione iniziale dell' avanzo presunto derivante da accantonamenti vale solo per le quote risultanti dall' ultimo rendiconto approvato (nel nostro caso, appunto, il 2016). Infine, gli enti dovranno stanziare sul nuovo bilancio risorse fresche per finanziare gli aumenti a regime. Unica consolazione: le maggiori spese non dovranno essere conteggiate ai fini della verifica del rispetto dei tetti previsti dai commi 557 e 562 della legge n. 296/2006. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 30
1 dicembre 2017 Pagina 47 Italia Oggi
1 dicembre 2017 Pagina 47 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Tira e molla sul Fcde Tira molla sul fondo crediti, fra il legislatore che cerca di alleggerirlo e la Corte dei conti che rincara la dose. Parliamo del fondo crediti di dubbia esigibilità, ovvero dell' istituto introdotto dalla nuova contabilità per sterilizzare il rischio di insoluto sulle entrate delle p.a. locali. Un emendamento appena approvato al ddl bilancio, infatti, prevede una spalmatura dell' accantonamento minimo che ogni ente è tenuto ad effettuare per sottrarre dalla capacità di spesa le somme che potrebbero non essere incassate. Mentre in base alle norme vigenti, per il prossimo anno il fondo avrebbe dovuto essere pari almeno all' 85% dell' importo calcolato in base alla media storica delle mancate riscossioni per salire al 100% dal 2019, il correttivo definisce un percorso più graduale: 75% nel 2018, 85% nel 2019, 95% nel 2020 e 100% nel 2021. La novità si aggiunge a quella già prevista nel testo del governo, che consentirà di finanziare il fondo di competenza con le quote di avanzo svincolate dall' omologo accantonamento operato in sede di rendiconto e che rappresenta un parziale accoglimento delle richieste dell' Anci bocciate dalla commissione Arconet. In senso contrario si muove invece la Corte dei conti: la sezione regionale di controllo per la Lombardia, con il recente parere 279/2017, ha affermato che l' esclusione dal calcolo del fondo dei crediti da altre amministrazioni pubbliche, dei crediti assistiti da fideiussione e delle entrate tributarie accertate per cassa, deve in ogni caso essere debitamente motivata dal responsabile finanziario e quindi non opera in automatico. Si tratta di una tesi assai discutibile, posto che sono gli stessi principi contabili a prevedere l' esclusione, dato che si tratta di entrate per le quali il rischio di insoluto è pari a 0. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 32
1 dicembre 2017 Pagina 48 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Nuova bozza di dpcm sul débat public attuativo del codice dei contratti. In arrivo quello sul Bim Consultazione per grandi opere Obbligo anche per terminal marittimi, linee elettriche, dighe Il débat public, con la consultazione pubblica sulle grandi opere, si applicherà per infrastrutture stradali e autostradali oltre i 500 milioni, ferrovie di lunghezza superiore a 30 chilometri e aeroporti con piste di più di un chilometro e mezzo. Sono queste le indicazioni che, per le opere di maggiore importanza, si deducono dall' allegato 1 alla bozza di decreto della presidenza del consiglio che da pochi giorni è stata restituita al ministero delle infrastrutture (proponente) per essere trasmessa agli enti che dovranno esprimere il parere. È uno dei decreti attuativi del codice d e i contratti pubblici ( c u i a b r e v i s s i m o s i aggiungerà quello sul Bim, Building informazione modelling che sarebbe alla firma del ministro Delrio), forse quello di cui si sottolineò la particolare rilevanza al momento della presentazione della riforma da parte del governo Renzi. Oltre alle strade, autostrade e ferrovie, il decreto si applicherà anche ad altre importanti opere quali i terminal marittimi di importo, oltre 200 milioni e le linee elettriche di più di 40 chilometri, i gasdotti e oleodotti e dighe. La bozza di decreto prevede però che si possa ricorrere alla procedura di consultazione pubblica anche per le opere ricomprese nell' allegato 1 rientranti in soglie dimensionali ridotte del 50%, su richiesta: della presidenza del consiglio o dei ministeri direttamente interessati alla realizzazione dell' opera; di un consiglio regionale o di una provincia o di una città metropolitana territorialmente interessati dall' intervento; di uno o più consigli comunali o d i unioni d i comuni territorialmente interessati dall' intervento, se complessivamente rappresentativi di almeno 100 mila abitanti; di almeno 50 mila cittadini elettori nei territori in cui è previsto l' intervento; di almeno un terzo dei cittadini elettori per gli interventi che interessano le isole con non più di 100 mila abitanti e per il territorio di comuni di montagna. Il provvedimento prevede che il dibattito pubblico si svolga nelle fasi iniziali di elaborazione di un progetto di un' opera o di un intervento, in relazione ai contenuti del progetto di fattibilità ovvero del documento di fattibilità delle alternative progettuali; non può svolgersi oltre l' avvio della progettazione definitiva. Il dibattito pubblico potrà durare al massimo quattro mesi a decorrere dalla pubblicazione del dossier di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 33
1 dicembre 2017 Pagina 48 Italia Oggi
1 dicembre 2017 Pagina 48 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali partenariato pubblico privato Ppp, rischio operativo è trasferito ai privati In un Ppp (partenariato pubblicoprivato) l' elemento essenziale è il trasferimento del rischio operativo in capo al soggetto privato. È quanto ha stabilito la Corte dei Conti (sezione regionale di controllo per la Lombardia) con la delibera del 20 novembre 2017 n.320 in merito ad un contratto di partenariato pubblico privato per la realizzazione e gestione di un' opera. L' ente locale chiedeva ai giudici contabili se potesse configurare un Ppp un contratto che prevedesse il pagamento di un canone, che è in grado di ripagare l' investimento e gli interessi e se questa operazione potesse essere considerata neutra ai fini della contabilizzazione nel bilancio dell' ente e non rilevante ai fini degli equilibri di finanza pubblica. La Corte ha affermato che in base al codice dei contratti, un contratto di joint venture fra un privato e una amministrazione rientra nella categoria dei contratti di Ppp se con esso si attiva il trasferimento in capo all' operatore economico, oltre che del rischio di costruzione, anche del rischio di disponibilità o, nei casi di attività redditizia verso l' esterno, del rischio di domanda dei servizi resi, per il periodo di gestione dell' opera (art. 180, comma 3). Il regime dei rischi e il suo trasferimento all' operatore privato deve ritenersi, ha aggiunto la Corte, presupposto necessario per la qualificazione del contratto in termini di partenariato pubblico privato ai sensi dell' art. 180 del dlgs n. 50 del 2016. Qualora, lo specifico contratto stipulato, indipendentemente dal nomen iuris utilizzato, non preveda un regolamento convenzionale delle prestazioni che integri i requisiti previsti dal codice dei contratti pubblici per la sussunzione del medesimo nella categoria dei contratti di partenariato pubblico privato, comprensivi del trasferimento dei rischi in capo all' operatore economico nei termini anzidetti, il relativo contratto non rientra nella categoria dei contratti di partenariato pubblico privato così come definita dal dlgs n. 50 del 2016. Deve pertanto risultare verificato il rispetto delle condizioni contrattuali con riguardo alle specifiche clausole fattuali che determinino il trasferimento reale dei rischi in capo al soggetto privato; diversamente non si può parlare di contratto di Ppp. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 35
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