COMUNE DI RUSSI Venerdì, 01 dicembre 2017

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 01 dicembre 2017
COMUNE DI RUSSI
Venerdì, 01 dicembre 2017
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 01 dicembre 2017
COMUNE DI RUSSI
                                                       Venerdì, 01 dicembre 2017

Prime Pagine
 01/12/2017 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                                                         1
 01/12/2017 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                        2
Cronaca
 30/11/2017 Ravenna Today
 Aggrediva donne e anziani: arrestato dopo mesi di furti e rapine il "ladro...                                             3
 30/11/2017 Ravenna Today
 Anche a Russi in scena Un borghese piccolo piccolo con Dapporto                                                           5
 01/12/2017 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 61
 Borseggi, furti e collane strappate Preso il terrore delle anziane                                                        6
 01/12/2017 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 3
 Fermato lo scippatore seriale di anziane Sette vittime tra le Ville Unite...                                              8
 01/12/2017 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 61
 Firme false della Lega Nord Sei condanne e tre assoluzioni                                                                10
 01/12/2017 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 65
 Giacimento San Potito­Cotignola, 15 sonde per rilevare la sismicità                                                       12
 30/11/2017 Ravenna Today
 Lega, gazebi contro lo "Ius soli". Morrone: "La cittadinanza non si...                                                    13
sport
 01/12/2017 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 80
 Il Russi torna questa sera in campo per affrontare il Serraglio Imola                                                     14
Pubblica Amministrazione ed Enti Locali
 01/12/2017 Il Sole 24 Ore Pagina 10                                                            Marco MobiliMarco Rogari
 Manovra, fiducia ok Le modifiche del Senato valgono 250 milioni                                                           15
 01/12/2017 Il Sole 24 Ore Pagina 14                                                                        Dino Pesole
 La matassa elettorale e il nodo dell' Iva                                                                                 17
 01/12/2017 Il Sole 24 Ore Pagina 15                                                                      Laura Cavestri
 Le voci inascoltate delle macroregioni                                                                                    19
 01/12/2017 Il Sole 24 Ore Pagina 32
 L'«Albo» elettronico sugli appalti resta ancora sulla carta                                                               21
 01/12/2017 Italia Oggi Pagina 45                                               VITTORIO BELLAGAMBA E ROBERTO VALERI
 Verso il tributarista 3.0                                                                                                 22
 01/12/2017 Italia Oggi Pagina 46                                                                   MATTEO BARBERO
 Comuni, svelate le risorse 2018                                                                                           24
 01/12/2017 Italia Oggi Pagina 46
 Le province sono state più virtuose dei municipi nella spending...                                                        26
 01/12/2017 Italia Oggi Pagina 47                                                   PAGINA A CURA DI MATTEO BARBERO
 Arriva il Dup semplificato 2.0                                                                                            28
 01/12/2017 Italia Oggi Pagina 47
 Doppio binario per gli aumenti contrattuali                                                                               30
 01/12/2017 Italia Oggi Pagina 47
 Tira e molla sul Fcde                                                                                                     32
 01/12/2017 Italia Oggi Pagina 48                                                  PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI
 Consultazione per grandi opere                                                                                            33
 01/12/2017 Italia Oggi Pagina 48
 Ppp, rischio operativo è trasferito ai privati                                                                            35
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 01 dicembre 2017
1 dicembre 2017
                  Corriere di Romagna
                     (ed. Ravenna)
                                     Prima Pagina

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1 dicembre 2017
                  Il Resto del Carlino (ed.
                          Ravenna)
                                      Prima Pagina

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 01 dicembre 2017
30 novembre 2017
                                          Ravenna Today
                                                         Cronaca

  Aggrediva donne e anziani: arrestato dopo mesi di
  furti e rapine il "ladro delle collane d' oro"
  Dopo mesi di furti e rapine ai danni soprattutto
  di donne e anziani, i Carabinieri sono riusciti a
  individuare il "ladro delle catenine d' oro", che
  in realtà oltre alle collane ha rubato anche
  altro. Nella tarda serata di martedì i militari
  delle stazioni di Solarolo e Filetto hanno
  rintracciato e arrestato a Russi, a c a s a d i
  alcuni parenti, un 25enne di origini magrebine,
  senza fissa dimora, con precedenti e su cui
  pendeva la misura cautelare della custodia in
  carcere per la commissione di numerosi delitti
  contro il patrimonio commessi in tutta la
  provincia tra luglio e novembre. Arrestato il
  "ladro delle collane d' oro" (foto Massimo
  Argnani) Il modus operandi Il giovane ha
  commesso diversi furti a danno quasi sempre
  delle fasce deboli, donne e anziani tra i 70 e gli
  80 anni, sempre con la stessa tecnica: si
  avvicinava con atteggiamento amichevole alla
  vittima fingendo di volerle chiedere
  informazioni, poi passava alla violenza
  strappando loro la collana d' oro dal collo e
  non esitando a commettere atti violenti pur di
  assicurarsi la refurtiva e fuggire. Le vittime
  rimanevano shockate e terrorizzate, tanto che i
  Carabinieri hanno dovuto rassicurarle durante
  le fasi di riconoscimento, perchè avevano
  paura di possibili ritorsioni. Furti e rapine L'
  uomo è ritenuto responsabile di sei furti e una rapina: il primo furto è stato commesso a metà luglio,
  quando ha avvicinato una 74enne di Solarolo chiedendole se in zona ci fosse una pittrice (sapeva che in
  quel periodo c' era una mostra, cosa che ha portato gli investigatori a capire che conosceva molto bene
  il territorio) e strappandole poi la catenina d' oro dal collo. Stessa dinamica il 20 settembre, quando oltre
  alla collana rubata a un 81enne di San Pietro in Trento si è anche impossessato dell' automobile
  Peugeot di un 79enne sempre di San Pietro, che ha poi utilizzato per commettere altri reati in seguito ­
  ma si muoveva anche in bicicletta e in treno. Il giorno dopo, il 21 settembre, ennesima catenina d' oro
  rubata a una 79enne di Solarolo, mentre il 22 ottobre si è reso responsabile di furto di monili d' oro
  sottratti dall' abitazione di un 31enne di Roncalceci. Il 29 ottobre a essere presa di mira è stata una
  72enne di Solarolo, che durante lo strappo della collanina è caduta a terra e ha riportato varie lesioni,
  tanto che è stato necessario l' intervento del personale del 118: la donna è stata trasportata al pronto
  soccorso, dove ha ottenuto una prognosi di 8 giorni. Infine l' ultimo colpo qualche giorno fa, il 19
  novembre, quando ha avvicinato una 59enne di Castel Bolognese rimasta in panne con l' automobile e,
  approfittando della distrazione di quest' ultima, ha sottratto la borsa che la donna aveva lasciato sul
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30 novembre 2017
                                           Ravenna Today
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30 novembre 2017
                                           Ravenna Today
                                                          Cronaca

  Anche a Russi in scena Un borghese piccolo piccolo
  con Dapporto
  Massimo Dapporto raccoglie la sfida di
  interpretare il personaggio che fu al cinema
  del grande Alberto Sordi. Un borghese piccolo
  piccolo, capolavoro letterario di Vincenzo
  Cerami, è per la prima volta a teatro con la
  regia di Fabrizio Coniglio, mercoledì 6
  dicembre (ore 20.45) al Teatro Comunale di
  Russi. "Quando ho rivisto il film, con quel
  gigantesco Alberto Sordi, mi sono detto: e chi
  ce la fa? Poi ho letto il libro e ho capito che era
  possibile scostarsi da quel ricordo e
  avvicinarsi di più a Giovanni Vivaldi". Con
  queste parole, Massimo Dapporto,
  protagonista a teatro di Un borghese piccolo
  piccolo, racconta dell' avventura teatrale che
  ha portato sulla scena l' adattamento e la regia
  di Fabrizio Coniglio del romanzo scritto da
  Vicenzo Cerami nel 1976, diventato film
  epocale l' anno seguente con Sordi, appunto, e
  la regia di Mario Monicelli. Prima trasposizione
  teatrale, quella di Fabrizio Coniglio è una
  pièce che ripercorre in maniera ancor più
  stringente le tinte grottesche narrate da
  Cerami. Biglietti: galleria 16 euro, palchi 24
  euro.

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1 dicembre 2017
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                                         Ravenna)
                                                         Cronaca

  Borseggi, furti e collane strappate Preso il terrore
  delle anziane
  Arrestato dai carabinieri di Solarolo e Filetto un 25enne marocchino

  AVVICINAVA le sue vittime, quasi sempre
  donne anziane, con un pretesto.
  Atteggiamento amichevole, fingendo di
  chiedere informazioni. Poi passava all' azione,
  strappando loro i gioielli che indossavano e
  non esitando ­ in un caso ­ a usare la violenza
  per aprirsi una via di fuga. Sette i colpi che gli
  vengono contestati, tra borseggi e furti talvolta
  sfociati in rapina. E recentemente i carabinieri
  hanno stretto il cerchio intorno al presunto
  autore di questi reati odiosi, Armite
  Salaheddine, 25enne del Marocco,
  pluripregiudicato. I militari delle caserme di
  Solarolo e Filetto ­ nell' ambito di un' indagine
  che ha visto la compartecipazione delle
  compagnie di Faenza e Cervia Milano
  Marittima ­ lo hanno rintracciato a Russi, nell'
  abitazione di alcuni parenti. In pratica si
  muoveva tra questi comprensori contigui,
  spesso utilizzando una bici per gli
  spostamenti. Scaltro e pronto ad approfittare
  dell' incapacità dei malcapitati di opporre
  resistenza.
  IL PRIMO colpo che gli viene attribuito risale
  allo scorso 19 luglio, a Solarolo, vittima una 74enne cui fu strappata la collanina d' oro dal collo. Per
  avvicinarla aveva finto di domandare se in zona ci fosse uno studio d' arte, poiché tempo addietro aveva
  partecipato all' organizzazione di una mostra. Identico bottino il 20 settembre, stavolta a San Pietro in
  Trento ai danni di una 81enne. E lo stesso giorno rubò un' auto, una Peugeot, a un uomo di 80 anni, che
  avrebbe poi utilizzato per commettere altri furti. Il giorno successivo altra catenina strappata dal collo di
  un' anziana, di nuovo a Solarolo. Dopo questi colpi in serie e ravvicinati, il 22 ottobre avrebbe sottratto
  monili d' oro da una casa di Roncalceci. Il 29 ottobre il fatto più grave, un' altra catenina strappata,
  stavolta a una donna di 72 anni: vedendolo avvicinarsi verso casa sua, lei aveva tentato di allontanarlo
  venendo però aggredita, e nel tentativo di resistere era caduta riportando alcune lesioni. Avrebbe
  invece raggiunto in treno Castel Bolognese, il 19 novembre, dove gli viene attribuito il borseggio a una
  59enne: era rimasta in panne con l' auto, chiedeva assistenza ai passanti e lui ne avrebbe approfittato
  per portarle via la borsa che aveva lasciato sui sedili posteriori. L' operazione, che ha portato il Gip di
  Ravenna ad emettere un decreto di custodia in carcere per l' indagato, è stata illustrata dal comandante
  provinciale, colonnello Roberto De Cinti, e dai comandanti delle due compagnie, maggiore Giuseppe
  Mercatali e capitano Cristiano Marella. Decisiva è stata la visione dei filmati di alcune telecamere, che
  hanno ripreso parte dei furti. Una volta rassicurate poiché all' inizio molto spaventate, le vittime hanno

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Pagina 3                           Corriere di Romagna
                                   (ed. Ravenna­Imola)
                                                         Cronaca

  Fermato lo scippatore seriale di anziane Sette
  vittime tra le Ville Unite e Solarolo
  Avvicinava le persone prese di mira con la scusa di chiedere informazioni Rintracciato
  dai carabinieri a Russi

  Riconosciuto quale autore di sei scippi e una
  rapina commessi tra Solarolo e la zona delle
  Ville Unite, è stato arrestato dai carabinieri a
  Russi. Ma oltre agli episodi contestati in cui è
  stato riconosciuto dalle vittime, Armite
  Salaheddine, 25enne maghrebino, potrebbe
  essere coinvolto in altri episodi commessi
  anche in città; i militari dell' Arma che lo hanno
  individuato nell' abitazione di alcuni parenti
  che gli avevano dato ospitalità notificandogli la
  misura cautelare emessa dal gip su richiesta
  della Procura non escludono che possa essere
  collegato ad alcuni dei tanti scippi messi a
  segno dalla scorsa primavera anche nel
  capoluogo. Ipotesi investigativa basata sul
  modus operandi adottato per derubare le
  vittime, che avvicinava a volte in bici e a volte
  a piedi con la scusa di chiedere informazioni.
  «Selezionava le vittime tra le fasce deboli della
  popolazione, prendendo di mira soprattutto
  donne anziane» ha spiegato il comandante
  della Compagnia dell' Arma di Faenza,
  Cristiano Marella. Era accaduto il 19 luglio
  scorso quando aveva strappato una catenina
  d' oro dal collo di una 74enne avvicinata con la
  scusa di sapere dove abitasse una artista del
  paese, la stessa che poco prima aveva
  allestito una mostra proprio grazie all' aiuto
  dell' anziana derubata. Con la medesima
  tecnica si era ripetuto il 20 settembre ai danni
  di una 81enne a San Pietro in Tren to, dove lo stesso giorno ha rubato anche un' auto a un 79enne poi
  utilizzata per compiere altri reati. Il giorno seguente eccolo di nuovo a Solarolo dove ha sottratto la
  catenina a una 79enne.
  Al giovane nordafricano è stato attribuito anche il furto di monili d' oro rubati dall' abitazione di un
  31enne di Roncalceci il 22 ottobre.
  Il 29 sempre a Solarolo prende di mira una 72enne facendola cadere (la donna ha riportato lesioni
  giudicate guaribili in otto giorni) trasformando l' assalto in rapina. L' ultima "impresa" il 19 novembre con
  il furto di una borsa dall' auto di una 59enne di Castel Bolognese.
  Ma il sapersi muovere con facilità sul territorio non è bastato a garantirgli l' impunità. Le indagini dei

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Pagina 3                           Corriere di Romagna
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                                         Ravenna)
                                                          Cronaca

  Firme false della Lega Nord Sei condanne e tre
  assoluzioni
  Il caso divampò dopo il lancio di banane all' ex ministro Kyenge

  SEI condanne a otto mesi e tre assoluzioni.
  Ciò a fronte di richieste di pene più pesanti da
  parte della Procura, da due anni a due anni e
  mezzo. Si è chiuso così il processo a carico di
  nove esponenti politici di centrodestra, tra ex
  consiglieri e segretari di partito, per aver
  raccolto a Faenza 210 firme ritenute false per
  una lista della Lega Nord che correva alle
  Regionali del 2010. Gli imputati ritenuti
  responsabili della violazione delle norme
  elettorali sono Mauro Monti, all' epoca
  segretario del Carroccio di Faenza, poi gli
  allora consiglieri comunali Stefano Gaudenzi e
  Rudi Capucci.
  ACCERTATA la responsabilità penale anche
  per Angelo Cellini (ex consigliere civico a
  Russi), Oriano Casadio (Pdl) e Anna Rosa
  Tarroni (ex consigliere a Fusignano). Il giudice
  Janos Barlotti ha invece assolto 'per non avere
  commesso il fatto' Stefano Fantinelli, ex
  segretario comunale della Lega che secondo l'
  accusa aveva avuto un ruolo di primo piano
  nella vicenda assieme a Monti e per i quali
  chiedeva le condanne più elevate, due anni e
  mezzo.
  «Aspetterò le motivazioni della sentenza ­ commenta l' avvocato Massimiliano Pompignoli ­, lieto per l'
  assoluzione di Fantinelli, certo che vi siano fondate ragioni per giungere ad una pronuncia di
  assoluzione con la formula più ampia del Monti, sia nel merito che in diritto. Le sentenza, di condanna
  seppur di gran lunga inferiore alle richieste avanzate dalla pubblica accusa appare profondamente
  ingiusta a fronte della totale estraneità del Monti ai fatti contestati, all' assenza della prova del
  presupposto reato ed alla totale inattendibilità dei principali accusatori spinti, forse, da ripicca politica».
  ASSOLTI, 'perché il fatto non sussiste', Luigi Nori (avvocato Giuseppe Della Casa) e Gianluigi Forte,
  difeso dall' avvocato Lisa Venturi, ai quali venivano ricondotte una sola firma falsa ciascuno. Il reato è
  invece estinto per un altro esponente politico, nel frattempo deceduto. L' indagine, portata avanti dalla
  Digos e coordinata dal Pm Angela Scorza, era partita dalle verifiche scattate dopo le due banane
  lanciate da mani tutt' ora ignote la notte del 26 luglio 2013 alla festa del Pd a Cervia contro l' allora
  ministro Cecile Kyenge.
  IN QUEL contesto una fonte ­ Luca Ricci ­ aveva riferito alla polizia che le repentine dimissioni di una
  consigliera comunale Pdl (Tiziana Bagnolini), giustificate per motivi familiari, potevano in realtà essere
  legate alla richiesta di autenticare firme sulla cui genuinità la donna nutriva invece seri dubbi. Per l'

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  STOCCAGGIO GAS RETE DI MONITORAGGIO

  Giacimento San Potito­Cotignola, 15 sonde per
  rilevare la sismicità
  È IN FASE di avvio la realizzazione di una rete
  di monitoraggio microsismico nell' area situata
  attorno alla concessione di stoccaggio gas di
  San Potito e Cotignola: lo hanno comunicato l'
  Unione dei Comuni della Bassa Romagna e la
  società 'Edison Stoccaggio'. I lavori inizieranno
  entro in questi giorni e interesseranno territori
  situati nei comuni di Alfonsine, Bagnacavallo,
  Conselice, Cotignola, Lugo e Russi.
  La rete di monitoraggio, che entrerà poi in
  esercizio nell' estate 2018, verrà integrata nel
  sistema di rilevamento sismico nazionale e i
  dati saranno gestiti dall' Istituto nazionale di
  geofisica e vulcanologia (Ingv). La rete
  consentirà di rilevare e localizzare in tempo
  reale eventi sismici anche di bassa magnitudo
  (tra 0 e 1 gradi di magnitudo) che si dovessero
  verificare in prossimità dei giacimenti di
  stoccaggio del gas.
  IL PROGETTO, sviluppato da 'Edison
  Stoccaggio' in collaborazione con l' Università
  di Bologna e in coordinamento con il Ministero
  della Sviluppo economico, rientra nel quadro
  dell' implementazione delle linee guida in tema
  di monitoraggio sismico definite dal Ministero dello Sviluppo economico nel 2014, e prevede vengano
  posizionate 15 sonde di rilevamento sismico, sia in superficie, sia all' interno di pozzi, in un raggio di
  circa 10 km dai giacimenti di stoccaggio gas di 'Edison Stoccaggio'.
  UNA VOLTA in esercizio, la rete permetterà di migliorare le conoscenze scientifiche sulla sismicità della
  Bassa Romagna e costituirà un' ulteriore misura di controllo del territorio.

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30 novembre 2017
                                           Ravenna Today
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  Lega, gazebi contro lo "Ius soli". Morrone: "La
  cittadinanza non si regala, si conquista"
  Sabato e domenica la Lega Nord scende
  piazza per dire "no" allo Ius Soli. "Si tratta di
  una manifestazione nazionale promossa dal
  nostro segretario Matteo Salvini per dare un
  segnale forte e di protesta contro un progetto
  di legge aberrante, che svilisce il valore e l'
  importanza della cittadinanza italiana", spiega
  il segretario Jacopo Morrone. Forlì, Cesena,
  Rimini, Ravenna, Riccione, Imola, Cesenatico
  saranno i centri romagnoli coinvolti in questa
  capillare raccolta firme promossa dal
  Carroccio. Ma saranno interessati tanti altri
  piccoli Comuni dell' entroterra e del litorale tra
  cui Dovadola, Russi, Civitella, Novafeltria.
  "Tante piazze, decine di mercati e centinaia di
  militanti e sostenitori coinvolti in questa due
  giorni di gazebi in tutta la Romagna ­
  aggiunge Morrone ­ è una mobilitazione di
  massa quella che ci apprestiamo a
  intraprendere nel fine settimana perché la
  cittadinanza non si regala ma si conquista. La
  cittadinanza non è uno strumento per
  integrarsi, bensì l' approdo finale di un
  percorso consapevole di integrazione".

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  Calcio a 5 serie D Prima trasferta dei 'falchetti'

  Il Russi torna questa sera in campo per affrontare il
  Serraglio Imola
  IL RUSSI calcio 5, nel campionato di serie D,
  ha ottenuto un' altra vittoria, superando in
  casa, col punteggio di 7­2 lo Sporting
  Valsanterno. Una partita dominata dai
  'falchetti' sotto il profilo del risultato grazie alla
  tripletta realizzata da Iervasi, alla doppietta di
  Babini e alle reti di Restretti e Orlando. Iervasi
  è il cannoniere della squadra con 4 reti
  realizzate in campionato e 1 in coppa Emilia.
  La formazione russiana tornerà a giocare in
  campionato, con il primo impegno stagionale
  lontano dalle mura amiche, questa sera,
  venerdì 1 dicembre, alle 21 a Imola contro il
  Serraglio.

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                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Conti. Sì anche dalla Camera al decreto fiscale

  Manovra, fiducia ok Le modifiche del Senato valgono
  250 milioni
  ROMA Ben 134 pagine e un articolo unico con
  686 commi: almeno nel formato si presenta in
  versione "super" il maxiemendamento alla
  manovra su cui ieri sera al Senato il Governo
  ha incassato la fiducia con 149 sì e 93 no dopo
  quella ottenuta in mattinata sul decreto fiscale
  alla Camera. Che ha dato il via libera definitivo
  al Dl collegato per il quale si profilano però già
  alcune "correzioni a distanza" facendo leva sul
  passaggio (dalla prossima settimana) del
  disegno di legge di bilancio a Montecitorio (si
  vedano anche i servizi allepagine 30­31).
  Come emerge dalla relazione tecnica del
  maxiemendamento, il restyling apportato da
  Palazzo Madama al Ddl di bilancio impatta per
  circa 250 milioni nel 2018 (in gran parte
  coperti attingendo all' analoga dotazione del
  Fondo per le esigenze indifferibili) lasciando
  comunque invariati i saldi della manovra. Il
  testo approdato in Aula, che dopo la fiducia in
  tarda serata ha dato il disco verde alla nota di
  variazione approvata dal Consiglio dei ministri
  e al provvedimento nel suo complesso,
  conferma la versione del bonus bebè con
  durata annuale (e assegno dimezzato dal
  secondo anno). Il viceministro Enrico Morando,
  anche per rassicurare Ap che minacciava battaglia nel caso non fosse stata ripristinata la durata
  triennale dell' agevolazione per ogni figlio o bambino adottato, ha detto che se il bonus «dovrà essere
  aggiustato, alla Camera lo sarà perché il governo condivide la scelta, in particolare voluta da Ap» di
  intervenire su questo versante. Il viceministro si è anche soffermato sulla web tax introdotta a Palazzo
  Madama e in particolare sul ruolo delle banche come sostituti d' imposta: «siamo pronti a trovare una
  forma di compensazione perché sappiamo che abbiamo dato da svolgere agli istituti bancari un
  adempimento in più».
  Soddisfazione per il sì del Senato al disegno di legge di bilancio è stata espressa dal premier Paolo
  Gentiloni: «Primo via libera alla legge di bilancio. Risorse per il lavoro dei giovani, la lotta alla povertà,
  le imprese 4.0, il rinnovo dei contratti statali, le famiglie, gli investimenti. Fiducia per la crescita».
  Rispetto all' articolato uscito dalla commissione Bilancio il maxiemendamento ha perso o ha modificato
  alcune misure riguardanti i lavoratori esposti all' amianto. In primis è stata cancellata la riapertura dei
  termini temporali relativa alla presentazione delle domande per il riconoscimento di una maggiorazione
  del periodo contributivo ai fini pensionistici. È stata poi corretta la misura sul riconoscimento dei danni

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                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  REGOLE EUROPEE E CALENDARIO POLITICO

  La matassa elettorale e il nodo dell' Iva
  Che sia questo governo, in carica per gli affari
  correnti dopo le elezioni, oppure il nuovo
  governo già insediato (ammesso che l' esito
  del voto lo consenta) un dato è certo: già nel
  Documento di economia e finanza d i m e t à
  aprile occorrerà indicare se e come far fronte
  all' eventuale, nuova sterilizzazione delle
  clausole Iva pronte a scattare dal 2019 con il
  loro ingombrante fardello di ben 12,4 miliardi.
  Per il 2018 il rischio è stato evitato in virtù della
  decisione assunta dal governo di neutralizzare
  gli aumenti di Iva e accise per 15,7 miliardi.
  Operazione finanziata in gran parte attraverso
  l' aumento del deficit nominale dall' 1 all' 1,6
  per cento. In aprile sarà nuovamente il
  governo Gentiloni a dover districare la
  matassa? Possibile, se a quella data non si
  sarà insediato il nuovo governo pienamente in
  carica dopo il voto di fiducia di Camera e
  Senato. Scenario tutt' altro che ipotetico,
  considerata l' incertezza legata all' esito delle
  prossime elezioni. Se si andrà a votare il 4 o l'
  11 marzo, ad aprile le nuove Camere si
  saranno comunque già formate. A quel punto il
  governo Gentiloni dovrebbe presentare le
  dimissioni e restare in carica per gli affari
  correnti in attesa che si insedi il nuovo esecutivo. La presentazione del Def rientra negli affari correnti?
  La risposta è affermativa, trattandosi di un passaggio espressamente previsto dal cosiddetto semestre
  europeo, che vede appunto nella predisposizione dei documenti programmatici dei singoli governi un
  atto preliminare fondamentale, sul quale si innescano poi tutti i passaggi successivi. Già ma un governo
  in prorogatio forzata potrebbe assumere decisioni politicamente vincolanti in materia di finanza
  pubblica, quali appunto il reperimento di risorse alternative all' aumento dell' Iva (tagli di spesa o
  aumenti delle entrate per oltre 12 miliardi)? Un problema non da poco, che potrebbe risolversi in aprile
  con la decisione del governo Gentiloni di mantenere inalterata la legislazione vigente, che incorpora
  dunque l' aumento dell' Iva, salvo poi rinviare al governo che verrà la soluzione del dilemma. A quel
  punto la decisione finale slitterebbe a settembre con la Nota di aggiornamento al Def. Vi è da augurarsi
  che in tal caso Bruxelles non segua una strada eccessivamente formale nel rispetto delle procedure. Va
  ricordato in proposito che la Commissione Ue non incorpora nelle proprie previsioni l' aumento dell' Iva,
  dando di fatto per scontata la sua neutralizzazione come avvenuto dal 2015 in poi. Se poi in maggio,
  replicando quanto deciso quest' anno, la Commissione Ue dovesse reiterare la richiesta di una
  correzione dei conti per lo 0,2% del Pil (è lo scarto che secondo Bruxelles separa la stima del taglio del
  deficit strutturale da quella del governo), allora il problema si porrebbe in maniera ancor più cogente.

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  Burocrazie in conflitto. Non c' è identità di vedute con Bruxelles su bandi e risorse

  Le voci inascoltate delle macroregioni
  Un Erasmus per i giovani agricoltori.
  Una mappatura 3D di tutta l' area transalpina,
  con gli stessi geodati, per monitorare i
  ghiacciai, fare studi di impatto delle nuove
  infrastrutture o prevenire i rischi idrogeologici.
  Promuovere una dorsale in fibra ottica per l'
  area alpina e colmare il divario con la pianura.
  E mappare tutti i cluster e i centri di ricerca e
  innovazione, così come creare una rete tra i
  distretti industriali dell' area, per accelerare su
  innovazione, efficienza e miglior uso delle
  risorse.
  Il cuore ricco dell' Europa ingrana la marcia
  della "macroregione alpina" e punta a mettere
  a fattor comune risorse ed esperienze. Il
  "tagliando", dopo quasi 2 anni di attività, lo ha
  fatto giovedì e venerdì scorso a Monaco di
  Baviera, nel corso del primo annual forum di
  Eusalp, appunto il nome della macroregione
  alpina (una delle 4 esistenti in Europa e ultima
  nata dopo quella baltica, quella dell' area
  Danubio e la ionico­adriatica).
  Ma le macroregioni sono iniziative "nate dal
  basso", dall' esigenza di regioni, Laender e
  aree contigue di costruire reti e sinergie per
  affrontare sfide e valorizzare il patrimonio
  comune. Eppure tutte le macroregioni si reggono su un "patto" con Bruxelles, che si basa su 3 pilastri:
  no a finanziamenti, no a un budget ad hoc, no a una struttura e a personale dedicati.
  E cosi, mentre si discute, in questi mesi, tra mille incognite, su come destinare il bilancio Ue post 2020,
  le regioni alpine hanno rotto gli indugi: «Chiediamo alle istituzioni europee di assicurare che le strategie
  macroregionali siano tenute adeguatamente in considerazione».
  Ma la Commissaria Ue alle politiche regionali e di coesione, Corina Cretu, ha chiuso la porta a
  qualunque finanziamento ad hoc per le macroregioni e ha chiesto ai territori di andare «oltre i fondi
  strutturali europei e condividere buone pratiche». Ovvero, fate con quello che avete. Al massimo
  partecipate ai bandi Ue come gli altri enti pubblici.
  Il problema è che spesso i bandi non sono "disegnati" su requisiti e procedure accessibili a un gruppo
  di regioni. Peraltro con competenze, poteri e autonomie molto diversi (si va dai Laender tedeschi, che
  sono piccoli Stati alle regioni ordinarie e a statuto speciale italiane, al Rhones Alpes francese). E questo
  rende più complicato fare partire i progetti. Ignorarne il potenziale potrebbe rivelarsi un pericoloso
  autogoal. Tutto pane per chi sostiene che l' Europa non sia vicina ai suoi cittadini.
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1 dicembre 2017
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1 dicembre 2017
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  SOCIETÀ INHOUSE

  L'«Albo» elettronico sugli appalti resta ancora sulla
  carta
  Proroghe e rinvii non sono una prerogativa
  solo del Fisco.
  Anche in altri campi lo slittamento può
  diventare una spirale dalla quale è difficile
  uscire. È il caso del nuovo Albo delle società in
  house al quale dovrebbero (il condizionale è d'
  o b b l i g o ) i s c r i v e r s i s i a l e amministrazioni
  pubbliche che gli enti a loro collegati per
  p r o c e d e r e a d affidamenti s e n z a g a r a i n
  deroga alla procedura ordinaria. Una misura
  che l' Autorità anticorruzione (Anac) di
  Raffaele Cantone con la sua linea guida n. 7
  attuativa del Codice appalti ha immaginato per
  accendere un riflettore ed evitare opacità (e
  abusi) sugli affidamenti diretti alle società i n
  house.
  Riflettore, però, destinato a restare spento
  ancora per qualche settimana, almeno stando
  al comunicato di ieri: l' Anac, a poche ore dal
  debutto, si è vista costretta a stabilire un rinvio
  al 15 gennaio 2018 «per motivi tecnici» legati
  all' applicativo informatico in grado di garantire
  l' accesso all' elenco. È la quarta proroga in
  pochi mesi, con un progressivo slittamento
  rispetto all' entrata in vigore originaria fissata
  al 27 giugno scorso. Di mezzo, ci si è messo
  anche il pesante restyling del correttivo appalti che ha cambiato il quadro normativo.
  Ci sarà ancora da aspettare, dunque, per garantire quella maggiore trasparenza per un settore molto
  vasto che va dalla gestione dei rifiuti a quella dei servizi informatici. Con un impatto che, a cascata,
  riguarda amministrazioni pubbliche, imprese e professionisti. Questo perché l' Albo aumenterà i filtri
  sugli affidamenti diretti contribuendo a ridurre la discrezionalità per le stazioni appaltanti. A tutto
  vantaggio delle gare e della concorrenza. (Gi. L. e G.Par.
  ) © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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  In scena a Rimini, fino al 2 dicembre, il nono congresso annuale Ancot

  Verso il tributarista 3.0
  Nuove sfide dal riconoscimento professionale

  Si sta svolgendo a Rimini presso l' Hotel
  Ambasciatori e durerà fino a domani, 2
  dicembre, il nono Congresso nazionale dell'
  Associazione italiana consulenti tributari, dopo
  il rinvio dell' appuntamento di maggio previsto
  a San Benedetto del Tronto e rimandato per l'
  improvvisa scomparsa di Saturno
  Sampalmieri, candidato alla presidenza. «La
  scomparsa di Saturno», ricorda il presidente
  Ancot Arvedo Marinelli, «è ancora viva in tutti
  noi e, in un certo senso, Saturno sarà con noi
  perché i risultati raggiunti nel quinquennio che
  va dal 2013 ad oggi sono ascrivibili anche al
  suo instancabile impegno, alla sua intelligenza
  ed alle capacità operative che ha messo
  sempre al servizio dell' Associazione». L'
  Ancot che oggi si ritrova in Romagna per
  celebrare il suo congresso, in effetti, ha visto
  negli ultimi cinque anni la concretizzazione di
  molti degli obiettivi che, nel lontano 1984
  sembravano molto lontani.
  Finalmente, tributaristi.
  Se, infatti, sin dal maggio del 2012, l' Ancot era
  iscritta nel Registro delle Associazioni presso
  il Ministero di giustizia, l' Associazione italiana
  consulenti tributari ha combattuto e vinto, nel
  2013, una battaglia fondamentale per la tutela
  dei tributaristi e per il rispetto di questa
  professione: la Legge 4 apre adesso nuovi scenari da studiare e nuove strade da percorrere sia per la
  Associazione che per il Colap.
  Di conseguenza, grazie alla Legge 4/2013, adesso il Ministero dello sviluppo economico è anche la
  «casa» dell' Ancot e i tributaristi sono sotto il controllo e la vigilanza del Ministero con spirito propositivo
  e al lavoro, come sempre peraltro, per la crescita del settore e per il bene dell' Italia, proiettandosi verso
  orizzonti che fanno appunto parlare i congressisti di un «Tributarista 3.0».
  L' unione dà risultati migliori.
  Lavorare per il bene del proprio Paese è anche sinonimo di condivisione e collaborazione con le altre
  associazioni. Il percorso quinquennale dell' Ancot è la prova migliore di quanto l' associazione creda in
  un destino comune per la categoria e la Federazione italiana tributaristi ha visto il gruppo di lavoro
  guidato da Arvedo Marinelli in prima linea con Ancit, Ati e Lait: insieme, si può avere un peso superiore
  nei rapporti con l' Agenzia delle entrate, con gli enti previdenziali e con il mondo politico ed i risultati lo
  dimostrano.
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1 dicembre 2017
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1 dicembre 2017
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                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Il ministero dell' interno ha diffuso i dati sulla distribuzione del Fondo di solidarietà

  Comuni, svelate le risorse 2018
  Ripartiti 6,2 mld. Napoli perde 14 milioni, Roma 6

  Napoli recupera 3,5 milioni rispetto all' ipotesi
  iniziale elaborata a legislazione vigente, ma ne
  perde quasi 14 nel confronto con il 2017.
  Roma, invece, è doppiamente penalizzata: nel
  2018, infatti, riceverà 6 milioni in meno dell'
  anno in corso, mentre senza i correttivi dell'
  ultimo minuto avrebbe potuto riceverne circa
  3,5 in più.
  Anche quest' anno, il riparto del fondo di
  solidarietà comunale, i cui esiti sono stati
  diffusi ieri dal ministero dell' interno sul portale
  della finanza locale, innescano un complesso
  gioco di specchi fra chi ci guadagna e chi ci
  perde su cui, come sempre, i sindaci avranno
  molto da discutere.
  Sul piatto c' erano i circa 6,2 miliardi alimentati
  in via orizzontale mediante una quota dell' Imu
  trattenuta dall' Agenzia delle entrate e destinati
  ai municipi delle 15 regioni a statuto ordinario,
  nonché di Sicilia e Sardegna (i territori a
  statuto speciale del Nord sono esclusi da
  questo meccanismo).
  Il fondo è suddiviso in due quote: la prima
  serve a compensare i mancati gettiti Imu e
  Tasi derivanti dalle detassazioni introdotte
  d a l l a l e g g e d i stabilità 2 0 1 6 , m e n t r e l a
  seconda viene distribuita seconda una logica
  di «perequazione». Mentre nelle isole, quest'
  ultima guarda solo alla spesa storica, nelle altre regioni viene attribuito un peso ogni anno crescente alla
  componente «federalista» basata sul differenziale fra capacità fiscali e fabbisogni standard.
  E proprio su tale aspetto si è concentrata la trattativa fra il governo e l' Anci, che ha trovato una
  soluzione di compromesso nella conferenza stato­città e autonomie locali di giovedì scorso: mentre in
  base alla legislazione vigente, tale parametro avrebbe dovuto valere per il 55% della quota perequativa,
  l' intesa ha abbassato tale percentuale al 45% (salirà al 60% nel 2019, all' 85% nel 2020 ed al 100% nel
  2021).
  A seguito di tale correttivo (che è già stata recepito in un emendamento alla manovra tuttora in corso di
  approvazione, il che spiega perché i numeri diffusi dal Viminale siano ancora provvisori), sono state
  parzialmente riviste le assegnazioni contenute nella proposta iniziale dell' esecutivo (anticipata da
  ItaliaOggi del 18/11/2017), aggiungendo un nuovo metro di valutazione per stabilire chi siano i vincitori e
  chi gli sconfitti, oltre a quello più tradizionale del confronto con l' anno precedente (in questo caso, il
  2017).
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  Le province sono state più virtuose dei municipi nella
  spending review
  Tra il 2010 e il 2015 lo stato ha ridotto i
  trasferimenti correnti agli enti locali per 12,23
  miliardi.
  La reazione dei comuni è stata di ridurre per lo
  più le spese del personale mentre le province
  hanno operato una marcatissima opera di
  spending review. Solo il 16,3% della riduzione
  della spesa dei comuni è derivata da minori
  spese per l' acquisto di beni e servizi, mentre l'
  89,16% della riduzione discende da interventi
  sul personale (a seguito del blocco del
  turnover) e riduzione di interessi passivi. Le
  province, invece, hanno ridotto del 35% la
  spesa per acquisti di beni e servizi e del 40%
  per i trasferimenti. I dati sono stati forniti da
  L u i g i M a r a t t i n , consigliere e c o n o m i c o d i
  palazzo Chigi, a un seminario tenuto al
  ministero dell' economia e delle finanze. «Le
  province il loro lavoro lo hanno fatto», ha detto
  Marattin, «nei cComuni si nota invece una forte
  eterogeneità in merito a quantità e qualità dell'
  aggiustamento». La riduzione della spesa è
  avvenuta infatti in particolare tra i piccoli
  comuni (meno di 3.000 abitanti).
  La reazione al taglio dei trasferimenti è stata
  quindi «variegata»: le province hanno tagliato
  la spesa corrente per il 57,53% (64,2% se si
  include il rimborso prestiti) mentre i comuni si
  sono limitati al 28,24%. «Un dato incontrovertibile», ha fatto notare Marattin, «è la sofferenza degli
  investimenti pubblici locali. Estremamente marcate sono infatti nel comparto degli enti locali le riduzioni
  di spesa in conto capitale (­17,24% comuni e ­53% province) e il calo dello stock di debito residuo (­
  13,81% comuni e ­24,57% province). Lo stato ha retto meglio l' urto, riducendo sostanzialmente gli
  investimenti fissi lordi (­30%) ma aumentando i contributi e trasferimenti in conto capitale (+18%). La
  spesa corrente statale nel quinquennio risulta in diminuzione dello 0,74%. L' indicazione per il futuro è di
  «proseguire il cammino, intrapreso dal 2015 in poi, di forte sostegno agli investimenti», nonché
  sostenere gli equilibri di parte corrente del comparto provinciale e adottare meccanismi selettivi capaci
  di discernere i comuni più o meno virtuosi. «Accogliamo con apprezzamento i dati presentati oggi dal
  Mef, che confermano quello che l' Anci sostiene da tempo: gli enti locali hanno sopportato e oggi
  sopportano di più il peso del risanamento dei conti pubblici», ha affermato il segretario generale dell'
  Anci, Veronica Nicotra. La ricerca ribadisce infatti che la metà dei 25 miliardi di riduzione del deficit
  pubblico tra il 2010 ed il 2015 è stata realizzata grazie al contributo dei comuni, delle città metropolitane
  e delle province. «Il dato in sé è impressionante, se consideriamo il peso complessivo dei due comparti
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  MANOVRA 2018/ Le novità per gli enti locali. Prorogati i contratti flessibili delle province

  Arriva il Dup semplificato 2.0
  Ma solo dal 2019. Le gestioni associate slittano ancora

  Dup semplificato 2.0.
  È questa la novità più rilevante per gli enti
  locali fra quelle contenute nella Manovra 2018
  approvata ieri in prima lettura dall' aula del
  senato. Anche se non ci saranno effetti sulla
  sessione di bilancio in corso, ma solo su
  quella relativa al triennio 2019­2021. Fra gli
  altri correttivi (su cui si veda la tabella),
  spiccano anche l' ennesima proroga degli
  obblighi di gestione associata delle funzioni
  fondamentali in capo ai piccoli comuni, l '
  alleggerimento della perequazione già sul
  fondo di solidarietà 2018 (si veda articolo a
  pag. 46) e la spalmatura del fondo crediti di
  dubbia esigibilità.
  Tornando al Dup, il correttivo approvato a
  palazzo Madama rimanda a un decreto del
  Mef, di concerto con il Viminale, l'
  alleggerimento degli adempimenti connessi al
  documento unico di programmazione per i
  mini enti. Si tratta del secondo tentativo, dopo
  che un primo esperimento di semplificazione
  ha prodotto risultati modesti, al punto che le
  associazioni rappresentative dei comuni
  chiedevano tout court l' esclusione dell'
  obbligo al di sotto dei 5.000 abitanti.
  Il Dup è disciplinato dal principio contabile
  applicato sulla programmazione (allegato 4/1
  del dlgs 118), che lo definisce come «il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di
  programmazione», facendone, quindi, almeno sulla carta, il cardine dell' intera architettura contabile
  dell' ente locale. Il Dup si compone di due sezioni: da un lato, la sezione strategica, che ha un orizzonte
  temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo ed è chiamata a individuare, in
  coerenza con il quadro normativo di riferimento, gli indirizzi di policy dell' ente; dall' altro lato, la sezione
  operativa, che contiene la programmazione operativa riferita a un arco temporale pari a quello del
  bilancio di previsione (triennale).
  L' art. 170, comma 6, del Tuel prevede che gli enti locali con popolazione fino a 5.000 abitanti
  presentino un Dup semplificato secondo le modalità indicate nel principio applicato, ma quest' ultimo
  (anche dopo le riformulazione operata dal primo decreto correttivo) prevede una semplificazione
  estremamente limitata.
  Infatti, i contenuti minimi richiesti non cambiano di molto: occorre infatti individuare le principali scelte
  che caratterizzano il programma dell' amministrazione da realizzare nel corso del mandato
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  Doppio binario per gli aumenti contrattuali
  Doppio binario per le risorse destinate agli
  aumenti contrattuali. Gli enti potranno attingere
  sia alle risorse accantonate nel 2016 e nel
  2017, sia a risorse di competenza del 2018.
  Ma dovranno fare i conti con i vincoli contabili
  e con il pareggio di bilancio.
  Come noto, il peso finanziario dei nuovi
  contratti, per le amministrazioni locali, grava in
  toto sui rispettivi bilanci, a n c h e s e Anci e
  governo stano discutendo l' inserimento di un
  «aiutino» (si parla di 600 milioni) nella legge di
  bilancio.
  Si tratta, peraltro, del primo rinnovo post
  armonizzazione, per cui emergeranno alcune
  criticità che con le vecchie regole contabili non
  si ponevano.
  In passato, infatti, nelle more della
  s o t t o s c r i z i o n e , o g n i ente i m p e g n a v a
  annualmente una quota a copertura degli
  incrementi attesi da corrispondere in busta
  paga, spalmando l' onere su ogni esercizio.
  Tale modus procedendi è stato messo fuori
  legge dal dlgs 118/2011, che in ossequio al
  principio della competenza finanziaria
  potenziata non consente la conservazione di
  residui (in questo caso passivi) in mancanza di
  un' obbligazione giuridicamente perfezionata
  ed esigibile). E nel caso in esame tale
  requisito si concretizza con la forma del Contratto collettivo nazionale di lavoro.
  Pertanto, dopo lo sblocco imposto nel 2015 dalla Corte costituzionale, gli enti hanno potuto solo
  accantonare risorse, creandosi una copertura nell' avanzo di amministrazione.
  Nel momento in cui, nel corso del prossimo esercizio, dopo la firma del nuovo contratto, potranno e
  dovranno applicare l' avanzo accantonato, quindi, vedranno peggiorare il loro saldo di finanza pubblica.
  Ma le difficoltà non si fermano qui: mentre per gli accantonamenti disposti nel 2016 sarà possibile
  applicare l' avanzo già in sede di approvazione del bilancio 2018­2020, per quelli disposti nel 2017
  occorrerà andare in variazione dopo aver approvato il relativo rendiconto. Francamente, sfugge il senso
  di tale complicazione, che nasce dal fatto che solo per l' avanzo vincolato è possibile applicare da
  subito anche le quote dell' esercizio precedente, mentre l' applicazione al bilancio di previsione iniziale
  dell' avanzo presunto derivante da accantonamenti vale solo per le quote risultanti dall' ultimo
  rendiconto approvato (nel nostro caso, appunto, il 2016).
  Infine, gli enti dovranno stanziare sul nuovo bilancio risorse fresche per finanziare gli aumenti a regime.
  Unica consolazione: le maggiori spese non dovranno essere conteggiate ai fini della verifica del rispetto
  dei tetti previsti dai commi 557 e 562 della legge n.
  296/2006.
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  Tira e molla sul Fcde
  Tira molla sul fondo crediti, fra il legislatore
  che cerca di alleggerirlo e la Corte dei conti
  che rincara la dose. Parliamo del fondo crediti
  di dubbia esigibilità, ovvero dell' istituto
  introdotto dalla nuova contabilità per
  sterilizzare il rischio di insoluto sulle entrate
  delle p.a.
  locali.
  Un emendamento appena approvato al ddl
  bilancio, infatti, prevede una spalmatura dell'
  accantonamento minimo che ogni ente è
  tenuto ad effettuare per sottrarre dalla capacità
  di spesa le somme che potrebbero non essere
  incassate. Mentre in base alle norme vigenti,
  per il prossimo anno il fondo avrebbe dovuto
  essere pari almeno all' 85% dell' importo
  calcolato in base alla media storica delle
  mancate riscossioni per salire al 100% dal
  2019, il correttivo definisce un percorso più
  graduale: 75% nel 2018, 85% nel 2019, 95%
  nel 2020 e 100% nel 2021.
  La novità si aggiunge a quella già prevista nel
  testo del governo, che consentirà di finanziare
  il fondo di competenza con le quote di avanzo
  svincolate dall' omologo accantonamento
  operato in sede di rendiconto e che
  rappresenta un parziale accoglimento delle
  richieste dell' Anci bocciate dalla commissione
  Arconet.
  In senso contrario si muove invece la Corte dei conti: la sezione regionale di controllo per la Lombardia,
  con il recente parere 279/2017, ha affermato che l' esclusione dal calcolo del fondo dei crediti da altre
  amministrazioni pubbliche, dei crediti assistiti da fideiussione e delle entrate tributarie accertate per
  cassa, deve in ogni caso essere debitamente motivata dal responsabile finanziario e quindi non opera
  in automatico. Si tratta di una tesi assai discutibile, posto che sono gli stessi principi contabili a
  prevedere l' esclusione, dato che si tratta di entrate per le quali il rischio di insoluto è pari a 0.

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  Nuova bozza di dpcm sul débat public attuativo del codice dei contratti. In arrivo quello sul Bim

  Consultazione per grandi opere
  Obbligo anche per terminal marittimi, linee elettriche, dighe

  Il débat public, con la consultazione pubblica
  sulle grandi opere, si applicherà per
  infrastrutture stradali e autostradali oltre i 500
  milioni, ferrovie di lunghezza superiore a 30
  chilometri e aeroporti con piste di più di un
  chilometro e mezzo. Sono queste le
  indicazioni che, per le opere di maggiore
  importanza, si deducono dall' allegato 1 alla
  bozza di decreto della presidenza del
  consiglio che da pochi giorni è stata restituita
  al ministero delle infrastrutture (proponente)
  per essere trasmessa agli enti che dovranno
  esprimere il parere.
  È uno dei decreti attuativi del codice d e i
  contratti pubblici ( c u i a b r e v i s s i m o s i
  aggiungerà quello sul Bim, Building
  informazione modelling che sarebbe alla firma
  del ministro Delrio), forse quello di cui si
  sottolineò la particolare rilevanza al momento
  della presentazione della riforma da parte del
  governo Renzi.
  Oltre alle strade, autostrade e ferrovie, il
  decreto si applicherà anche ad altre importanti
  opere quali i terminal marittimi di importo, oltre
  200 milioni e le linee elettriche di più di 40
  chilometri, i gasdotti e oleodotti e dighe.
  La bozza di decreto prevede però che si
  possa ricorrere alla procedura di
  consultazione pubblica anche per le opere ricomprese nell' allegato 1 rientranti in soglie dimensionali
  ridotte del 50%, su richiesta: della presidenza del consiglio o dei ministeri direttamente interessati alla
  realizzazione dell' opera; di un consiglio regionale o di una provincia o di una città metropolitana
  territorialmente interessati dall' intervento; di uno o più consigli comunali o d i unioni d i comuni
  territorialmente interessati dall' intervento, se complessivamente rappresentativi di almeno 100 mila
  abitanti; di almeno 50 mila cittadini elettori nei territori in cui è previsto l' intervento; di almeno un terzo
  dei cittadini elettori per gli interventi che interessano le isole con non più di 100 mila abitanti e per il
  territorio di comuni di montagna.
  Il provvedimento prevede che il dibattito pubblico si svolga nelle fasi iniziali di elaborazione di un
  progetto di un' opera o di un intervento, in relazione ai contenuti del progetto di fattibilità ovvero del
  documento di fattibilità delle alternative progettuali; non può svolgersi oltre l' avvio della progettazione
  definitiva.
  Il dibattito pubblico potrà durare al massimo quattro mesi a decorrere dalla pubblicazione del dossier di
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  partenariato pubblico privato

  Ppp, rischio operativo è trasferito ai privati
  In un Ppp (partenariato pubblico­privato) l'
  elemento essenziale è il trasferimento del
  rischio operativo in capo al soggetto privato. È
  quanto ha stabilito la Corte dei Conti (sezione
  regionale di controllo per la Lombardia) con la
  delibera del 20 novembre 2017 n.320 in merito
  ad un contratto di partenariato pubblico privato
  per la realizzazione e gestione di un' opera. L'
  ente locale chiedeva ai giudici contabili se
  potesse configurare un Ppp un contratto che
  prevedesse il pagamento di un canone, che è
  in grado di ripagare l' investimento e gli
  interessi e se questa operazione potesse
  essere considerata neutra ai fini della
  contabilizzazione nel bilancio dell' ente e non
  rilevante ai fini degli equilibri di finanza
  pubblica.
  La Corte ha affermato che in base al codice
  dei contratti, un contratto di joint venture fra un
  privato e una amministrazione rientra nella
  categoria dei contratti di Ppp se con esso si
  attiva il trasferimento in capo all' operatore
  economico, oltre che del rischio di costruzione,
  anche del rischio di disponibilità o, nei casi di
  attività redditizia verso l' esterno, del rischio di
  domanda dei servizi resi, per il periodo di
  gestione dell' opera (art. 180, comma 3). Il
  regime dei rischi e il suo trasferimento all'
  operatore privato deve ritenersi, ha aggiunto la Corte, presupposto necessario per la qualificazione del
  contratto in termini di partenariato pubblico privato ai sensi dell' art. 180 del dlgs n. 50 del 2016.
  Qualora, lo specifico contratto stipulato, indipendentemente dal nomen iuris utilizzato, non preveda un
  regolamento convenzionale delle prestazioni che integri i requisiti previsti dal codice dei contratti
  pubblici per la sussunzione del medesimo nella categoria dei contratti di partenariato pubblico privato,
  comprensivi del trasferimento dei rischi in capo all' operatore economico nei termini anzidetti, il relativo
  contratto non rientra nella categoria dei contratti di partenariato pubblico privato così come definita dal
  dlgs n. 50 del 2016.
  Deve pertanto risultare verificato il rispetto delle condizioni contrattuali con riguardo alle specifiche
  clausole fattuali che determinino il trasferimento reale dei rischi in capo al soggetto privato;
  diversamente non si può parlare di contratto di Ppp.
  © Riproduzione riservata.

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