COMUNE DI RUSSI Venerdì, 30 marzo 2018

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 30 marzo 2018
COMUNE DI RUSSI
 Venerdì, 30 marzo 2018
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 30 marzo 2018
COMUNE DI RUSSI
                                                      Venerdì, 30 marzo 2018

Prime Pagine
 30/03/2018 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                                                         1
 30/03/2018 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                        2
Cronaca
 30/03/2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 13
 Dal Comune fino a 210 euro alle famiglie per pagare le rette dei Cre estivi                                               3
 30/03/2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 8
 Si schiantano sull' A14 dir Tre feriti, traffico in tilt                                                                  5
 29/03/2018 RavennaNotizie.it
 Case famiglia, dopo vicenda Sant' Alberto. Poggiali (Servizi sociali):...                                                 6
 29/03/2018 Ravenna Today
 Centri estivi, nuovi contributi per le famiglie: come presentare domanda                                                  8
 29/03/2018 Ravenna Today
 Maria Amelia Monti veste i panni di Miss Marple                                                                           10
 29/03/2018 Ravenna24Ore.it
 Russi, Maria Amelia Monti è Miss Marple in "Giochi di prestigio"                                                          12
Pubblica Amministrazione ed Enti Locali
 30/03/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 2                                                                     Davide Colombo
 Pensioni anticipate in crescita del 25%, età media a 63,5 anni                                                            14
 30/03/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3                                                   Maria Carla De CesariEnzo De Fusco
 Premi di risultato, si cambia                                                                                             16
 30/03/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 17                                                                    Cristina Casadei
 Orari più lunghi per gli sportelli della Riscossione                                                                      18
 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 50                                                                         LUIGI OLIVERI
 Fondo risorse decentrate, adempimento inutile                                                                             20
 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 50                                              PAGINA A CURA DI FRANCESCO CERISANO
 Le province rottamano i mutui                                                                                             22
 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 51
 Fpv, non basta la progettazione                                                                                           24
 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 51                                                                   MATTEO BARBERO
 Unioni, debiti double face                                                                                                26
 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 52
 Per il collaudo tecnico non serve iscriversi all' albo                                                                    28
 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 53
 Consiglieri senza gruppo                                                                                                  30
 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 54                                                PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI
 Fondi europei all' occupazione                                                                                            32
 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 54
 La Lombardia sostiene la cultura con 4,6 milioni                                                                          34
 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 54
 Toscana, 9 milioni per investimenti in fonti rinnovabili                                                                  35
 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 55
 I matrimoni di convenienza non durano                                                                                     36
 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 55
 Privacy, bussola per i comuni                                                                                             38
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 30 marzo 2018
30 marzo 2018
                Corriere di Romagna
                   (ed. Ravenna)
                                   Prima Pagina

                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017

                                                                            1
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 30 marzo 2018
30 marzo 2018
                Il Resto del Carlino (ed.
                        Ravenna)
                                    Prima Pagina

                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2017

                                                                             2
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 30 marzo 2018
30 marzo 2018
Pagina 13                          Corriere di Romagna
                                   (ed. Ravenna­Imola)
                                                         Cronaca

  Dal Comune fino a 210 euro alle famiglie per pagare
  le rette dei Cre estivi
  Il progetto finanziato con fondi europei si rivolge a quei nuclei in cui entrambi i genitori
  lavorano

  Si chiudono le scuole e per molte famiglie
  lasciare i figli la mattina nei Cre estivi diventa
  un obbligo, ma anche una spesa notevole. E
  per andare incontro a queste esigenze sono in
  arrivo aiuti economici attraverso un progetto
  regionale attuato sul territorio ravennate dall'
  amministrazione comunale per ridurre i costi
  dei centri ricreativi.
  Aiuti fino a 210 euro Il progetto di sostegno a
  favore di nuclei familiari con bambini dai 3 ai
  13 anni sarà finanziato con risorse del Fondo
  sociale europeo.
  Il piano prevede contributi fino a 70 euro a
  settimana in relazione ai costi settimanali del
  centro estivo (per massimi tre settimane e 210
  euro) alle famiglie degli alunni della scuola
  dell' infanzia, primaria e secondaria di primo
  grado, con un reddito Isee inferiore ai 28 mila
  euro.
  «Si tratta di una bella novità ­ sostengono gli
  assessori alla Pubblica istruzione e infanzia,
  Ouidad Bakkali e al Decentramento,
  Gianandrea Baroncini ­ è infatti la prima volta
  che la Regione adotta un progetto inteso a
  fornire contributi alle famiglie per il pagamento
  delle rette dei centri estivi sia pubblici sia
  privati; abbiamo accolto con piena
  soddisfazione l' iniziativa per l' attenzione e la
  cura che rivolgiamo da sempre ai bambini, alle
  loro necessità e alle difficoltà che le famiglie
  devono affrontare quotidianamente nella loro gestione e formazione».
  Riguarda anche Cervia e Russi Il progetto coinvolge l' intero distretto socio ­sanitario e riguarda quindi
  anche i Comuni di Cervia e Russi. Ravenna è il Comune capofila e si occuperà dei rapporti con la
  Regione per quanto attie ne l' accertamento dei fondi, il loro riparto ai Comuni del distretto, la
  consuntivazione delle risorse impegnate secondo le disposizioni che verranno impartite a livello
  regionale. E' gia in pubblicazione il bando rivolto ai gestori dei centri estivi che intendo aderire al
  progetto e che è possibile visionare al link http://bit.ly/2GVmMV2 Il bando per le famiglie uscirà nei primi
  giorni del mese di maggio dal momento che dovrà contenere l' elenco dei gestori aderenti al progetto.
  Nel frattempo gli interessati che non sono in possesso di una Isee in corso di validità possono attivarsi

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                                                                                                 Continua ­­>    3
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 30 marzo 2018
30 marzo 2018
Pagina 13                           Corriere di Romagna
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 30 marzo 2018
30 marzo 2018
Pagina 8                             Corriere di Romagna
                                     (ed. Ravenna­Imola)
                                                          Cronaca

  Si schiantano sull' A14 dir Tre feriti, traffico in tilt
  L' incidente avvenuto tra Godo e San Michele all' orario d' uscita dagli uffici ha
  paralizzato la corsia Nord

  Chilometri di code per un incidente che si è
  verificato ieri sera verso le 18 lungo l' A1 4 dir,
  tra San Michele e Godo. Due persone sono
  rimaste ferite gravementee soccorse dal 118,
  mentre lun go la corsi a nord all' ora di punta si
  è creato il caos.
  La dinamica dello schianto, al vaglio della
  polizia autostradale intervenuta da Forlì, ha
  visto coinvolti due veicoli, una Lancia Dedra e
  un autocarro che trasportava una moto, con a
  bordo una coppia.
  All' altezza del chilometro 24 il camioncino si è
  scontrato con l' automobile con una sola
  persona a bordo, per poi sbandare e finire
  trasversalmente rispetto alle corsie di marcia
  contro il guardrail al centro della strada. La
  Lancia invece, dopo il violento urto contro il
  mezzo pesante ha proseguito la marcia per
  qualche decina di metri prima di arrestare la
  sua corsa. L' abitacolo è rimasto seriamente
  danneggiato, ma il conducente, soccorso dal
  118 intervenuto con tre ambulanze e l' auto
  medicalizzata, non ha ri portato lesioni di
  grave entità. E' stato caricato e trasportato all'
  ospedale di Lugo. Più gravi invece i traumi
  subiti dalle altre due persone coinvolte nell'
  incidente, portate al "Bufalini" di Cesena.
  Nel corso dei rilievi il traffico è rimasto
  paralizzato anche in seguito a un ulteriore
  incidente tra due veicoli fermi in coda.

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 30 marzo 2018
29 marzo 2018
                                        RavennaNotizie.it
                                                          Cronaca

  Case famiglia, dopo vicenda Sant' Alberto. Poggiali
  (Servizi sociali): ecco come funzionano le cose
  All' interno, link al regolamento del Comune di Ravenna che li disciplina

  All' indomani della notizia che ha scioccato
  Ravenna, per il presunto maltrattamento di
  anziani in una casa famiglia di Sant' Alberto ­
  le indagini sono in corso, anche se i filmati
  diramati dai Carabinieri danno uno spaccato
  piuttosto chiaro di quanto accaduto, almeno in
  un caso specifico ­, molti cittadini si
  interrogano sulle procedure di autorizzazione
  e sui controlli in strutture di questo tipo.
  Ravenna­PageDetail728x90_320x50­1 Lo
  abbiamo chiesto a Daniela Poggiali , Dirigente
  Responsabile del Servizio Sociale Associato
  di Ravenna, Cervia e Russi che ci ha risposto
  così: "Rispetto alle diverse tipologie di
  strutture residenziali per gli anziani, la casa
  famiglia è quella più semplice e la Regione
  non ha ritenuto di prevedere autorizzazioni
  specifiche al suo funzionamento". "A differenza
  delle case protette, delle comunità alloggio o
  dei centri diurni ­ spiega Poggiali ­, strutture
  più ampie, per le quali è necessario
  presentare richieste specifiche, le case
  famiglie devono sottostare solo a poche
  semplici norme: possono ospitare un numero
  limitato di persone, non più di 6, con una non
  autosufficienza lieve e devono prevedere al
  loro interno la presenza di almeno un
  operatore qualificato". Per intendersi, non si
  sta parlando di infermieri o assistenti sociali: basta la semplice qualifica di Oss (operatore socio
  sanitario), una persona con esperienza in attività di cura. "Nella maggior parte dei casi ­ precisa la
  dirigente ­ si tratta di 'badanti'". "Per far partire l' attività ­ aggiunge Poggiali ­ è sufficiente presentare
  una Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) entro 60 giorni dall' avvio, che è di pertinenza dell'
  area Attività Economiche del Comune e non di quella sociale. Si segue, insomma, la comune trafila dell'
  apertura di un' attività imprenditoriale". A Ravenna il numero di queste strutture è cresciuto
  esponenzialmente negli ultimi anni, la dirigente parla di quasi 80 case famiglia e appartamenti protetti
  per anziani, seguendo l' andamento demografico che vede un continuo invecchiamento della
  popolazione e l' aumento degli anziani. Spesso è difficile per le famiglie gestire la convivenza e la cura
  dentro le mura di casa propria e i tempi di attesa per rivolgersi alle strutture comunali gestite dai servizi
  sociali sono spesso lunghissimi, tali da non venire incontro alle esigenze delle famiglie. Si è aperto così,
  un vero e proprio mercato, ma qui la "merce" è cosa preziosa, anzi, non è "cosa" perchè parliamo di

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 30 marzo 2018
29 marzo 2018
                                        RavennaNotizie.it
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 30 marzo 2018
29 marzo 2018
                                          Ravenna Today
                                                         Cronaca

  Centri estivi, nuovi contributi per le famiglie: come
  presentare domanda
  Il progetto coinvolge l' intero distretto socio­sanitario e riguarda quindi anche i Comuni di
  Cervia e Russi

  Andare incontro alle esigenze delle famiglie
  con bambini è tra gli obiettivi che l'
  amministrazione comunale si prefigge fin dal
  suo insediamento attraverso azioni e iniziative
  già in campo. A queste si aggiunge l'
  adesione, sottoscritta nell' ultima giunta, a un
  progetto di sostegno a favore di nuclei familiari
  con bambini dai 3 ai 13 anni per la frequenza
  dei centri estivi, promosso dalla Regione
  Emilia­Romagna e finanziato con risorse del
  Fondo sociale europeo. Il progetto prevede
  contributi fino a 70 euro a settimana in
  relazione ai costi settimanali del centro estivo
  (per massimo tre settimane e 210 euro) alle
  famiglie degli alunni della scuola dell' infanzia,
  primaria e secondaria di primo grado, con un
  reddito Isee inferiore ai 28mila euro. "Si tratta
  di una bella novità ­ sostengono gli assessori
  alla Pubblica istruzione e infanzia, Ouidad
  Bakkali e al Decentramento, Gianandrea
  Baroncini ­ è infatti la prima volta che la
  Regione adotta un progetto inteso a fornire
  contributi alle famiglie per il pagamento delle
  rette dei centri estivi sia pubblici sia privati;
  abbiamo accolto con piena soddisfazione l'
  iniziativa per l' attenzione e la cura che
  rivolgiamo da sempre ai bambini, alle loro
  necessità e alle difficoltà che le famiglie
  devono affrontare quotidianamente nella loro gestione e formazione". Il progetto coinvolge l' intero
  distretto socio­sanitario e riguarda quindi anche i Comuni di Cervia e Russi. Ravenna è il Comune
  capofila e si occuperà dei rapporti con la Regione per quanto attiene l' accertamento dei fondi, il loro
  riparto ai Comuni del distretto, la consuntivazione delle risorse impegnate secondo le disposizioni che
  verranno impartite a livello regionale. E' gia in pubblicazione il bando rivolto ai gestori dei centri estivi
  che intendo aderire al progetto. Il bando per le famiglie uscirà nei primi giorni del mese di maggio dal
  momento che dovrà contenere l' elenco dei gestori aderenti al progetto. Nel frattempo gli interessati che
  non sono in possesso di una Isee in corso di validità possono attivarsi per acquisirla. Tra gli altri
  requisiti previsti è richiesto che entrambi i genitori siano occupati (o uno solo, in caso di famiglie
  monogenitoriali); sono comprese le famiglie nelle quali anche un solo genitore sia in cassa integrazione,
  mobilità oppure disoccupato che partecipi alle misure di politica attiva del lavoro definite dal Patto di

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29 marzo 2018
                                           Ravenna Today
29 marzo 2018
                                          Ravenna Today
                                                         Cronaca

  Maria Amelia Monti veste i panni di Miss Marple
  La stagione teatrale del Teatro Comunale di
  Russi si chiude martedì 3 aprile (ore 20.45)
  con " Miss Marple, giochi di prestigio" , una
  commedia contemporanea e originale che
  porta per la prima volta in Italia la più famosa
  detective di Agatha Christie. Il debutto aretino
  dello scorso 24 febbraio ha confermato la
  simpatia di Maria Amelia Monti , che dà vita a
  un personaggio contagioso, in un'
  interpretazione che crea dipendenza e non
  intacca l' inconfondibile spirito della scrittrice.
  Sul palcoscenico anche due attori di originale
  talento come Roberto Citran e Sabrina
  Scuccimarra, e un gruppo di giovani dalla
  strabordante energia scenica: Sebastiano
  Bottari, Marco Celli, Giulia De Luca, Stefano
  Guerrieri e Laura Serena. Sul finire degli anni
  '40, Miss Marple va a trovare la sua vecchia
  amica Caroline, una filantropa che vive nella
  campagna inglese col terzo marito, Lewis, e
  vari figli e figliastri dei matrimoni precedenti.
  Di questa famiglia allargata, fa parte anche
  uno strano giovane, Edgard, che aiuta Lewis a
  dirigere le attività filantropiche. Il gruppo è
  attraversato da malumori e odi sotterranei, di
  cui Miss Marple si accorge ben presto.
  Durante un tranquillo dopocena,
  improvvisamente Edgard perde i nervi: pistola
  in pugno minaccia Lewis e lo costringe a entrare nel suo studio. Il delitto avviene sotto gli occhi
  terrorizzati di tutti. Ma le cose non sono come sembrano. Toccherà a Miss Marple, in attesa dell' arrivo
  della polizia, capire che ciò che è successo non è quello che tutti credono di aver visto. Il pubblico è
  stato distratto da qualcosa che ha permesso all' assassino di agire indisturbato. Come a teatro. Come in
  un Gioco di Prestigio. L' adattamento teatrale di Edoardo Erba e la regia di Pierpaolo Sepe aggiungono
  gli ingredienti necessari a rendere originale e sorprendente uno dei generi letterari più amati e popolari.
  I lavori di Agatha Christie non sono certo una novità per Edoardo Erba, traduttore italiano dei suoi testi
  teatrali e autore dell' adattamento, ma è stato solo con l' apporto di Maria Amelia Monti che è stato
  possibile immaginare di portare per la prima volta sul palcoscenico la sua detective più famosa, Miss
  Marple. "Ho lasciato libera Maria Amelia di inventare la 'sua' Marple, ­ affera il regista ­ e quel che ne è
  risultato è un personaggio molto diverso dalla placida vecchina di campagna, come siamo soliti vederla.
  Questa Marple assomiglia molto di più a quella dei primi romanzi della Christie; più dispettosa, rustica e
  imprevedibile, ma sempre dotata di quella logica affilata che le permette di arrivare al cuore delle
  vicende. La vediamo seduta a fare la sua maglia, come chi insegue una linea di pensiero intrecciato su
  se stesso, per sbrogliare la matassa e ritrovare il filo della verità". Miss Marple, giochi di prestigio è un
  allestimento della Compagnia Gli Ipocriti; scena di Luigi Ferrigno, costumi di Alessandro Lai, luci di
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29 marzo 2018
                                        Ravenna Today
29 marzo 2018
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  Russi, Maria Amelia Monti è Miss Marple in "Giochi
  di prestigio"
  Con la regia di Pierpaolo Sepe

  La stagione teatrale del Teatro Comunale di
  Russi si chiude martedì 3 aprile (ore 20.45)
  con Miss Marple, giochi di prestigio , una
  commedia contemporanea e originale che
  porta per la prima volta in Italia la più famosa
  detective di Agatha Christie. Il debutto aretino
  dello scorso 24 febbraio ha confermato la
  simpatia di Maria Amelia Monti , che dà vita a
  un personaggio contagioso, in un'
  interpretazione che creerà dipendenza e non
  intacca l' inconfondibile spirito della scrittrice.
  Sul palcoscenico anche due attori di originale
  talento come Roberto Citran e Sabrina
  Scuccimarra , e un gruppo di giovani dalla
  strabordante energia scenica: Sebastiano
  Bottari, Marco Celli, Giulia De Luca, Stefano
  Guerrieri e Laura Serena. Siamo alla fine degli
  anni '40, in una casa vittoriana della campagna
  inglese. Miss Marple è andata a trovare la sua
  vecchia amica Caroline , una filantropa che
  vive lì col terzo marito, Lewis , e vari figli e
  figliastri dei matrimoni precedenti. Di questa
  famiglia allargata, fa parte anche uno strano
  giovane, Edgard , che aiuta Lewis a dirigere le
  attività filantropiche. Il gruppo è attraversato da
  malumori e odi sotterranei, di cui Miss Marple
  si accorge ben presto. Durante un tranquillo
  dopocena, improvvisamente Edgard perde i
  nervi: pistola in pugno minaccia Lewis e lo costringe a entrare nel suo studio. Il delitto avviene sotto gli
  occhi terrorizzati di tutti. Ma le cose non sono come sembrano. Toccherà a Miss Marple , in attesa dell'
  arrivo della polizia, capire che ciò che è successo non è quello che tutti credono di aver visto. Il pubblico
  è stato distratto da qualcosa che ha permesso all' assassino di agire indisturbato. Come a teatro. Come
  in un Gioco di Prestigio. L' adattamento teatrale di Edoardo Erba , traduttore italiano dei testi teatrali di
  Agatha Christie, e la regia di Pierpaolo Sepe aggiungono gli ingredienti necessari a rendere originale e
  sorprendente uno dei generi letterari più amati e popolari. Scrive Pierpaolo Sepe: "Non stupisce come
  tra tutti i generi ­ letterari e non ­ il Giallo rimanga il più popolare. Come del resto testimonia il
  proliferarsi di serie tv che portano questo marchio, e quello dei suoi vari sottogeneri: noir, thriller,
  poliziesco. Ciò che sorprende invece è il fatto che un ambito così truculento abbia tra i capostipiti un'
  anziana signora inglese, Agatha Christie, e che proprio a lei dobbiamo l' invenzione di una delle prime
  "criminologhe" della storia: Miss Jane Marple. Da abile conoscitrice della natura umana, Christie ha

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29 marzo 2018
                                                 Ravenna24Ore.it
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                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Inps. L' anno scorso erogati 516.706 nuovi assegni

  Pensioni anticipate in crescita del 25%, età media a
  63,5 anni
  roma Nel 2017, anno in cui sia i requisiti di età
  per la vecchiaia sia quelli di anzianità per la
  pensione anticipata sono rimasti immutati, Inps
  ha erogato 516.706 nuove pensioni (+6,3% se
  si considerano le decorrenze rispetto a quelle
  del 2016). Risultano in crescita del 16,4% le
  anticipate (che salgono da 120.371 a 140.193)
  mentre le nuove pensioni di vecchiaia
  decorrenti nello stesso anno sono salite del
  24% (da 125.436 a 155.592). Sono questi i
  numeri principali offerti dall' aggiornamento
  Inps sui flussi di pensionamento che
  riguardano le principali gestioni. Ma ieri l'
  Istituto guidato da Tito Boeri ha anche diffuso
  le statistiche in breve sulle pensioni vigenti al
  1° gennaio scorso e liquidate nel 2017
  (documento quest' ultimo che contiene anche
  una coda di assegni liquidati l' anno scorso e
  la cui decorrenza risale al 2016). Utilizzando
  questo secondo set di dati statistici che
  comprende alcune prestazioni assistenziali e
  altri fondi non considerati nel primo
  documento, si apprende che l' età media di
  pensionamento alla decorrenza è stato di 63
  anni e 5 mesi, contro i 63 anni e 2 mesi del
  2016 per le pensioni di vecchiaia e anticipate,
  mentre si è saliti a 66 anni e 4 mesi (contro i 66,2 del 2016) se si considerano tutte le pensioni
  previdenziali liquidate, ovvero anche le invalidità e gli assegni ai superstiti.
  L' età effettiva media di pensionamento ancora largamente al di sotto dei 66,7 anni (limite di vecchiaia)
  dipende naturalmente dall' ampio flusso di nuovi ritiri anticipati e flessibili (nel solo fondo pensioni
  lavoratori dipendenti questa voce passa da 78.069 decorrenze 2016 a 88.743 dell' anno scorso;
  +13,6%). Com' è noto i requisiti per l' anticipo l' anno prossimo saliranno ancora arrivando per gli uomini
  a 43 anni e tre mesi di contribuzione (un anno di meno per le donne) ma le forze politiche uscite vincenti
  dalle elezioni hanno annunciato interventi che potrebbero scongiurare questo scatto.
  Sempre considerando le Statistiche in breve si apprende che a fine 2017 le pensioni vigenti, con
  esclusione del settore pubblico ed ex Enpals (spettacolo) erano 17,88 milioni, uno stock che comprende
  anche 1.112.163 nuove pensioni liquidate (circa il 49% di natura assistenziale) per una spesa aggiuntiva
  di 10,8 miliardi (su un valore complessivo di 200,4 miliardi; tre miliardi in più del 2016).
  L' anno scorso le pensioni anticipate liquidate ai lavoratori privati (anche con decorrenza a partire dal
  2016) sono state 160.142 con una crescita del 25,35% rispetto al 2016. In pratica le pensioni anticipate

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  Premi di risultato, si cambia
  Decalogo delle Entrate ­ Per l' incentivo basta raggiungere uno degli obiettivi

  L ' imposta sostitutiva del 10% sui premi di
  produttività può essere applicata anche in
  occasione del pagamento degli acconti, a
  condizione che in quel momento sia
  riscontrabile un incremento degli obiettivi in
  linea con l' accordo sindacale. Il datore di
  lavoro cioè si assume la responsabilità sul
  raggiungimento delle finalità dell' accordo.
  Si può applicare l' imposta sostitutiva anche se
  il premio risulta differenziato in ragione della
  retribuzione annua oppure dell' appartenenza
  a un determinato settore aziendale. E, ancora,
  se il premio è subordinato al raggiungimento
  di diversi obiettivi tra loro alternativi, l' imposta
  sostitutiva è legittima se il lavoratore
  raggiunge almeno uno di essi.
  L' agenzia delle Entrate, con la circolare 5 di
  ieri, risolve molti dubbi sorti nelle aziende.
  Il limite di importo detassabile di 3mila euro (o
  4mila, in caso di coinvolgimento paritetico dei
  lavoratori) deve essere riferito al periodo di
  imposta e in questo limite va computato
  qualunque premio percepito dal dipendente,
  anche se sotto forma di partecipazione agli
  utili o di benefit detassati, a prescindere dal
  fatto che siano erogati in base a contratti
  diversi o da diversi datori di lavoro o che abbiano avuto differenti momenti di maturazione. Inoltre, il
  premio può essere differenziato per i dipendenti sulla base di criteri di valorizzazione della performance
  individuale.
  La circolare chiarisce anche il "periodo congruo" su cui misurare le performance: la durata è fissata
  dalla contrattazione collettiva e può essere annuale, infrannuale (esempio, un semestre) o ultrannuale.
  Un paragrafo della circolare è dedicato ai premi erogati dalle aziende che sono prive di rappresentanza
  sindacale.
  In questo caso, l' azienda potrà comunque recepire il contratto territoriale di settore, dandone
  comunicazione ai lavoratori, e applicare l' imposta sostitutiva sui premi di risultato erogati in esecuzione
  di tale contratto territoriale. Nell' ipotesi in cui il settore sia privo di accordo, l' azienda potrà adottare il
  contratto territoriale che ritiene più aderente alla propria realtà.
  La circolare si occupa della corretta applicazione della norma di interpretazione autentica, che dunque
  vale e sana anche il passato, contenuta nella legge di Bilancio 232/2016 che riconosce alla
  contrattazione collettiva, di primo e di secondo livello, territoriale o aziendale, la possibilità di identificare
  opere e servizi che il datore di lavoro può erogare ai dipendenti (articolo 51, lettera f del Tuir). L'
  Agenzia, in un' ottica estensiva, ha ritenuto che gli accordi possano prevedere anche opere e servizi

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  Lavoro. Rinnovato il contratto collettivo

  Orari più lunghi per gli sportelli della Riscossione
  A otto anni dalla scadenza, agenzia delle
  Entrate­Riscossione e F a b i , F i r s t , F i s a c e
  Uilca hanno siglato l' accordo per il rinnovo del
  contratto collettivo nazionale di lavoro degli
  8mila esattoriali (quadri e aree professionali) e
  del contratto integrativo. Come spiega una
  nota delle Entrate l' accordo ­ raggiunto dopo
  un lungo periodo di blocco del rinnovo
  contrattuale imposto dalla legislazione che ha
  visto coinvolti i contratti di tutto il settore
  pubblico ­ punta a rendere più efficienti i
  servizi resi ai cittadini, ai professionisti e alle
  imprese.
  L' orario La maggiore novità, che riguarda
  tanto i lavoratori quanto l' utenza, si trova nel
  capitolo orario.
  Fermo restando l' orario di lavoro dalle 8 alle
  16, gli sportelli ordinari fino a cinque addetti
  saranno aperti dalle 8.15 alle 13.15, mentre
  quelli con più di cinque addetti allungheranno l'
  orario fino alle 14.15. Gli sportelli ad alta
  affluenza, come quelli delle maggiori città tra
  cui Roma, Milano, Napoli e Torino che nel
  2017 hanno servito il 15% totale degli utenti,
  saranno invece aperti dalle 8.15 alle 16.15.
  Oltre all' allungamento dell' orario di apertura
  dal lunedì al venerdì, l' altra novità riguarda il sabato: a fronte di particolari esigenze o scadenze l' Ente
  si riserva di individuare fino a cinque sabati all' anno in cui gli sportelli saranno aperti.
  La cornice che è stata data al nuovo contratto ricalca, in parte, quella della contrattazione del pubblico
  impiego: la durata sarà triennale e coprirà gli anni 2016­2017 e 2018 (scade il 31 dicembre), mentre per
  quel che riguarda la parte salariale verrà applicata la stessa percentuale di adeguamento dei minimi
  tabellari, applicata per i dipendenti pubblici oltre a una una tantum e a una indennità di vacanza
  contrattuale.
  Il ticket È stato rivisto il buono pasto che, per il personale a tempo pieno, è stato portato a 6,50 euro,
  mentre per quello in part time a 5,50. Gli incrementi entreranno in vigore con i ticket elettronici dal 1°
  giugno. Dal 1°luglio 2019 vi sarà poi un ulteriore incremento: i ticket saranno portati a 7 euro per i
  lavoratori full time e a 6 euro per quelli part time.
  Il vap L' accordo raggiunto sul premio aziendale avrà una durata analoga a quella dell' integrativo. Il vap
  sarà basato sul raggiungimento di un coefficiente di efficienza/produttività, calcolato in base al raffronto
  tra volume ordinario della riscossione e giorni lavorati, al netto delle giornate di assenza. Per il triennio
  2018­2020 (con anni di erogazione 2019­2020­2021) i montanti oscilleranno in una forchetta che va dai
  1.720 euro del livello unico ai 2.345 euro della terza area terzo livello, fino ai 4.040 euro dei quadri

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  la conferma arriva indirettamente dalla corte conti lombardia

  Fondo risorse decentrate, adempimento inutile
  La costituzione del fondo delle risorse
  decentrate anche se obbligatoria si rivela un
  adempimento burocratico inutile ed
  incompleto.
  Lo conferma indirettamente la deliberazione
  della Corte dei conti, sezione regionale di
  controllo per la Lombardia 21 febbraio 2018, n.
  54 che conferma l' indirizzo ormai consolidato
  secondo il quale nel tetto delle risorse del
  salario accessorio indicato dall' articolo 23,
  comma 2, del dlgs 75/2017 vanno considerate
  «tanto le risorse del bilancio imputate al fondo
  quanto le risorse direttamente stanziate in
  bilancio a copertura degli oneri relativi alle
  posizioni organizzative nei comuni p r i v i d i
  qualifiche dirigenziali».
  Occorre ricordare che quando entrerà in
  vigore il nuovo Ccnl anche negli enti in cui
  siano presenti qualifiche dirigenziali le
  posizioni organizzative saranno extra fondo,
  ma gli oneri di spesa saranno da computare
  nel tetto del 2016.
  Infatti, spiega la sezione Lombardia, le due
  opzioni presentano «nel computo del tetto di
  spesa ora previsto dal comma 2 dell' art. 23
  del decreto legislativo n. 75 del 2017 rientrano
  tutte le risorse stanziate in bilancio dall' ente
  con destinazione al trattamento accessorio del
  personale, indipendentemente dall' origine delle eventuali maggiori risorse, proprie dell' ente
  medesimo, a tal fine destinate».
  Questo perché il legislatore non ha riferito il tetto alle sole risorse del fondo decentrato, ma ha usato
  locuzioni come «l' ammontare complessivo delle risorse» destinate al «trattamento accessorio del
  personale»: il che dimostra, per la magistratura contabile, che il medesimo legislatore «ha voluto
  comprendere nel limite stabilito, al di fuori di fattispecie tipiche ed eccezionali, anche le eventuali
  entrate, proprie dell' ente, ulteriori rispetto a quelle presenti nei fondi delle risorse decentrate».
  Così stando le cose, la pretesa della costituzione del fondo quale premessa inderogabile ai fini della
  legittimità dell' erogazione del salario accessorio, per altro imposta dal principio contabile 4/2, punto
  5.2, al dlgs 118/2011, si rivela adempimento sostanzialmente inutile. Infatti, una volta vigente il nuovo
  Ccnl, tutti gli enti locali costituendo il fondo evidenzieranno solo una parte (sia pure molto ampia e
  significativa) delle somme destinate al salario accessorio. La parte destinata a finanziare i funzionari
  incaricati nell' area delle posizioni organizzative resterà sempre non evidenziabile col fondo e trarrà la
  sua destinazione esclusivamente dal bilancio.

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  Il cda di Cassa depositi e prestiti ha accolto la richiesta degli enti di area vasta

  Le province rottamano i mutui
  Al via la rinegoziazione. Upi: faciliterà la chiusura dei conti

  Non hanno ottenuto la proroga della deadline
  per approvare i bilanci di previsione 2018, ma
  si consolano con la rinegoziazione di mutui e
  prestiti.
  Sfumato il rinvio a giugno del termine ultimo
  per il varo dei preventivi (che dunque, dopo il
  no della Conferenza stato­città, scadrà
  domani, si veda ItaliaOggi del 28/3), province
  e città metropolitane tirano un sospiro di
  sollievo grazie a Cassa depositi e prestiti che
  ha annunciato il via libera a una nuova tornata
  di abbattimento del debito.
  I primi dettagli della rinegoziazione sono stati
  spiegati in una lettera inviata al presidente dell'
  Upi, Achille Variati, dal presidente di Cdp
  Claudio Costamagna e dall' ad Fabio Gallia.
  Mentre le specifiche su condizioni, termini e
  modalità dell' operazione, nonché il periodo
  n e l l ' a m b i t o d e l q u a l e g l i enti potranno
  presentare nel semestre in corso le richieste di
  adesione alla rinegoziazione, saranno definiti
  in un' apposita circolare, in via di
  predisposizione, che sarà pubblicata sul sito
  della Cassa depositi e prestiti e in Gazzetta
  Ufficiale.
  L' operazione prevede, dopo il pagamento al
  30 giugno 2018 dell' intera rata prevista negli
  attuali piani di ammortamento, che il debito
  residuo al 1° luglio 2018 sia rimborsato mediante pagamento al 31 dicembre 2018 e al 30 giugno 2019
  della sola quota interessi, al tasso post rinegoziazione e, dal 31 dicembre 2019 fino alla scadenza, di
  rate di ammortamento comprensive di quota capitale e quota interessi, al tasso post rinegoziazione.
  Inoltre, sarà data la possibilità agli enti di corrispondere gli interessi relativi al secondo semestre 2018,
  alternativamente, al 31 dicembre 2018 o al 31 gennaio 2019. La data di scadenza dei prestiti post
  rinegoziazione potrà, a scelta dell' ente, essere pari a quella ante rinegoziazione ovvero anticipata
  rispetto alla stessa.
  L' ok del cda di via Goito alla rinegoziazione è stato accolto con soddisfazione dal presidente dell' Upi e
  sindaco di Vicenza Variati. «È un' operazione che potrebbe rivelarsi determinante per riuscire a
  chiudere i bilanci preventivi di diverse province», ha osservato. «Come Upi avevamo avanzato questa
  richiesta perché ci era stata presentata dall' assemblea dei presidenti di provincia, e spero potrà
  contribuire a risolvere almeno in parte alcune delle situazioni di criticità finanziaria, tenendo sempre ben
  chiaro l' obiettivo di riaprire quanto prima con il nuovo governo e parlamento la partita delle
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  Fpv, non basta la progettazione
  Non basta (ancora) l' impegno delle sole
  spese di progettazione per attivare il Fondo
  pluriennale vincolato sull' intero importo dell'
  opera in corso di realizzazione. Gli enti che in
  questi giorni sono impegnati sul rendiconto
  2017 devono procedere anche alla corretta
  quantificazione del Fpv di spesa sia per la
  parte corrente che per la parte capitale,
  definendo importi che poi dovranno essere
  ribaltati in entrata sul 2018. L' operazione è
  molto delicata, perché una se effettuata in
  modo scorretto può dare luogo a problemi
  anche sul pareggio di bilancio. A questi fini,
  infatti, è dirimente stabilire se una somma può
  essere accantonata a Fpv oppure deve essere
  portata in avanzo: nel primo caso, infatti, essa
  (se non finanziate da debito) sarà rilevante ai
  fini del saldo di finanza pubblica dell' anno in
  corso, nel secondo caso no. Per i lavori
  pubblici, come noto, il principio contabile 4/2
  consente di attivare il Fpv anche in mancanza
  di un aggiudicazione definitiva purché ricorra
  almeno una delle due seguenti condizioni: 1) vi
  sia una procedura di selezione del contraente
  avviata con la determinazione a contrarre,
  anche se non conclusa; 2) l' ente a b b i a
  impegnato alcune (non tutte le) spese del
  quadro economico progettuale diverse quelle
  di progettazione.
  Concentrandoci sulle seconda condizione, è chiaro che il solo impegno delle spese di progettazione
  non consente di attivare il Fpv sull' intera opera, trascinando quindi la relativa copertura in termini di
  pareggio, ma solo per l' importo effettivamente impegnato. Ad esempio, per un' opera di 100 mila euro
  finanziata da avanzo di cui solo 5 mila impegnate per la progettazione, l' ente potrà portare a Fpv solo i
  5 mila; se, invece, ha impegnato altre voci del quadro economico (oppure ha avviato la gara) potrà
  portare a Fpv tutti i 100 mila euro. In realtà, la Commissione Arconet ha già dato il via libera ad una
  modifica del richiamato principio contabile per consentire di movimentare in modo pieno il Fpv anche in
  caso di impegno delle sole spere di progettazione, purché almeno a livello definitivo. Il correttivo, però,
  non è ancora stato formalizzato, per cui per il momento non è in vigore. Peraltro, la legge 205/2017 ha
  consentito di conservare a Fpv le somme già accantonate nel 2016, purché riguardanti opere per le
  quali l' ente abbia già avviato le procedure per la scelta del contraente disponga del progetto esecutivo
  degli investimenti redatto e validato in conformità alla vigente normativa, completo del cronoprogramma
  di spesa.
  Infine, ricordiamo che eventuali ribassi d' asta possono essere mantenuti a fpv fino al secondo esercizio
  successivo all' aggiudicazione definitiva.
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  Per la Corte conti l' ente deve essere competente a svolgere la funzione a cui la spesa si
  riferisce

  Unioni, debiti double face
  Si aggira il pareggio, ma occhio alle operazioni elusive

  La contrazione di un debito da parte delle
  unioni d i comuni è vantaggiosa dal punto di
  vista del pareggio di bilancio, ma deve essere
  attentamente valutata per escludere
  comportamenti elusivi e sotto il profilo delle
  garanzie rilasciate dagli enti aderenti.
  In effetti, la scelta di finanziare gli investimenti
  mediante prestiti accesi dalle unioni consente
  di aggirare i vincoli di finanza pubblica, dato
  che questi ultimi si applicano esclusivamente a
  comuni, province, città metropolitane e regioni.
  Viceversa, le unioni devono rispettare i soli
  equilibri previsti dal dlgs 118/2011, per i quali
  le entrate del titolo VI sono pienamente
  rilevanti. Stesso discorso vale ovviamente per
  gli avanzi di amministrazione, ma tale posta è
  di norma nella disponibilità dei singoli comuni,
  c h e p o s s o n o t r a s f e r i r l a a l l ' unione d i
  appartenenza solo nei limiti dei margini
  consentiti dal pareggio.
  Far indebitare l' unione, invece, consente di far
  convergere fin da subito le risorse in capo ad
  un soggetto che è in grado di operare con
  maggiore flessibilità.
  Per evitare problemi, però, occorre che l'
  operazione sia configurata in modo non
  elusivo. Sul punto, la Corte dei conti (cui, lo
  ricordiamo, compete la vigilanza in materia) ha
  da tempo posto precisi paletti (si veda, in particolare, la deliberazione n. 114/2011 della Sezione
  regionale di controllo per il Piemonte). Innanzitutto, occorre che l' unione sia statutariamente competente
  a svolgere le funzione cui la spesa da finanziare attiene. Ad esempio, se si tratta della costruzione di
  una scuola, occorre che i comuni abbiano trasferito all' unione l ' edilizia scolastica. Inoltre e
  conseguentemente, l' opera, una volta, realizzata, dovrà entrare nel patrimonio dell' unione e non in
  quello dei comuni.
  Sul piano finanziario, poi, l' ente finanziatore richiede, di, la fornitura di garanzie da parte dei comuni.
  Ciò in base all' ovvia considerazione per cui le unioni non dispongono di una finanza autonoma, bensì
  derivata dagli enti ad esse aderenti.
  In particolare, la Cassa depositi e Prestiti richiedere che l' unione garantisca il prestito con delegazione
  propria, previo impegno da parte di uno o più comuni interessati a subentrare in tutte le obbligazioni in
  caso di inadempimento da parte dell' unione stessa.
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  Ok dal Consiglio superiore dei lavori pubblici al decreto Mit

  Per il collaudo tecnico non serve iscriversi all' albo
  Collaudi tecnico­amministrativi per le opere
  pubbliche senza iscrizione all' albo per i
  dipendenti pubblici; obbligo di iscrizione per il
  collaudo statico. È quanto ha previsto il
  Consiglio superiore dei lavori pubblici che nei
  giorni scorsi ha approvato lo schema di
  decreto del ministero delle infrastrutture sul
  collaudo delle opere pubbliche, che attua l'
  articolo 102, comma 8, del codice dei contratti
  pubblici. Si vedrà adesso se il testo sarà
  siglato dal ministro Delrio.
  La norma del codice dei contratti prevede che
  con decreto ministeriale, su proposta del
  Consiglio superiore dei lavori pubblici, sentita
  l' Autorità nazionale anticorruzione, siano
  disciplinate e definite le modalità tecniche di
  svolgimento del collaudo, nonché i casi in cui il
  certificato di collaudo dei lavori e il certificato
  di verifica di conformità possono essere
  sostituiti dal certificato di regolare esecuzione.
  La stessa disposizione del codice consente
  fino alla data di entrata in vigore del decreto,
  consente di applicare l' articolo 216, comma
  16, anche con riferimento al certificato di
  regolare esecuzione. Nel stesso decreto
  ministeriale dovranno essere disciplinate le
  modalità e le procedure di predisposizione
  degli albi dei collaudatori, di livello nazionale e
  regionale, nonché i criteri di iscrizione secondo requisiti di moralità, competenza e professionalità.
  Gli incarichi di collaudo, dal punto di vista procedurale, quando affidati all' esterno della pubblica
  amministrazione, vengono trattati come i servizi di ingegneria e architettura ma dal punto di vista dei
  requisiti per lo svolgimento dell' incarico (quando svolti all' interno della pubblica amministrazione) l'
  iscrizione all' albo dei collaudatori rappresenta, per il funzionario pubblico, il requisito abilitante allo
  svolgimento dell' incarico. Poi emergono delle differenze fra collaudo statico e collaudo tecnico­
  amministrativo Per l' articolo 7 della legge 5 novembre 1971, n. 1086 «il collaudo deve essere eseguito
  da un ingegnere o da un architetto, iscritto all' albo da almeno 10 anni, che non sia intervenuto in alcun
  modo nella progettazione, direzione ed esecuzione dell' opera»; analogamente l' articolo 67, comma 2
  del dpr n. 380/2006 precisa che Per il collaudo tecnico­amministrativo era invece il dpr 207/2010 a
  stabilire che «è necessaria l' abilitazione all' esercizio della professione nonché, ad esclusione dei
  dipendenti delle amministrazioni aggiudicatrici, l' iscrizione da almeno cinque anni nel rispettivo albo
  professionale».
  Nello schema approvato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici sarebbe previsto per il collaudo

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  Sulla materia parola allo statuto comunale e al regolamento

  Consiglieri senza gruppo
  Chi si autoesclude resta fuori dalle commissioni

  È corretta la sostituzione, all' interno di una
  commissione consiliare consultiva, di una
  consigliera comunale che ha dichiarato la
  propria indipendenza dalla maggioranza che
  sostiene il sindaco, disposta con atto del
  presidente del consiglio comunale?
  Nel caso di specie la consigliera comunale,
  dichiarando la propria indipendenza dalla
  maggioranza che sostiene il sindaco, s i è
  sostanzialmente avvalsa della facoltà, prevista
  dallo statuto comunale, che consente di «non
  appartenere ad alcun gruppo».
  Il regolamento comunale, che disciplina la
  costituzione dei gruppi, non ripropone la
  medesima possibilità contenuta nello statuto di
  autoescludersi dai gruppi, prevedendo che,
  nel caso in cui una lista presentata alle elezioni
  abbia avuto eletto un solo consigliere, a questi
  sono riconosciute le prerogative e la
  rappresentanza spettanti a un gruppo
  consiliare.
  In base alle norme statutarie e regolamentari
  dell' ente, i gruppi autonomi, invece, possono
  essere costituiti, solo se formati da almeno tre
  consiglieri.
  Inoltre lo statuto rinvia al regolamento la
  disciplina del funzionamento e della
  composizione delle commissioni consiliari, nel
  rispetto del criterio proporzionale, e il regolamento affida a «ciascun gruppo» il compito di designare i
  propri rappresentanti nelle singole commissioni permanenti; per di più stabilisce che i consiglieri
  possono fare parte di più di una commissione e prevede che le sostituzioni siano demandate al singolo
  capogruppo.
  Ciò posto, occorre ricordare che le commissioni consiliari previste dall' articolo 38, comma 6 del decreto
  legislativo n. 267/00, una volta istituite sulla base di una facoltativa previsione statutaria, sono
  disciplinate dal regolamento comunale con l' unico limite, posto dal legislatore, del rispetto del criterio
  proporzionale nella composizione.
  Ciò significa che le forze politiche presenti in consiglio debbano essere il più possibile rispecchiate
  anche nelle commissioni, in modo che in ciascuna di esse sia riprodotto il loro peso numerico e di voto.
  Quanto al rispetto del criterio proporzionale previsto dal citato articolo 38, comma 6, il legislatore non
  precisa come lo stesso debba essere declinato in concreto. Il regolamento, a cui sono demandate la
  determinazione dei poteri delle commissioni, nonché la disciplina dell' organizzazione e delle forme di
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  La Commissione Ue ha stanziato 17,4 milioni. Contributi a fondo perduto per l' 80%

  Fondi europei all' occupazione
  Per protezione sociale, riforme, conciliazione vita­lavoro

  Protezione sociale, riforme del lavoro, lavoro
  nero e conciliazione dei tempi vita­lavoro sono
  le priorità su cui la commissione europea
  concentra oltre 17 milioni di euro di risorse
  comunitarie. I fondi saranno distribuiti tramite
  tre inviti approvati dalla direzione generale
  «occupazione, affari sociali e inclusione» che
  sono rivolti anche agli enti pubblici.
  I fondi provengono dal programma per l'
  occupazione e l' innovazione sociale 2014­
  2020 (Easi), uno strumento finanziario europeo
  che punta a promuovere un elevato livello di
  occupazione sostenibile e di qualità, garantire
  una protezione sociale adeguata e dignitosa,
  combattere l' emarginazione e la povertà e
  migliorare le condizioni di lavoro.
  Il contributo a fondo perduto su tutti e tre i
  bandi coprirà fino all' 80% delle spese
  ammissibili.
  10 milioni di euro per conciliare vita privata e
  lavoro Un primo bando da 10 milioni di euro
  ha l' obiettivo di sviluppare, testare e attuare
  strategie innovative di conciliazione vita­lavoro
  sul posto di lavoro, che favoriscano una
  maggiore partecipazione delle donne al
  mercato del lavoro e una migliore condivisione
  delle responsabilità assistenziali tra donne e
  uomini. I progetti dovranno sviluppare modelli
  di partnership multilivello sostenibili per facilitare l' attuazione di strategie innovative di conciliazione
  vita­lavoro sul posto di lavoro, ma anche promuovere la conoscenza e la condivisione di esperienze tra
  diversi stati membri o tra imprese che già attuano strategie efficaci di conciliazione vita­lavoro.
  Altri obiettivi sono relativi al facilitare l' accesso e le informazioni personalizzate sui diritti di protezione
  sociale, facilitare la mobilità professionale e geografica della popolazione economicamente attiva,
  sostenere la modernizzazione dei sistemi di protezione sociale. Possono presentare progetti gli enti
  pubblici, quali autorità nazionali o regionali, enti locali e servizi per l' impiego, nonché, in qualità di
  partner, altri enti pubblici ed enti privati sia profit che no­profit.
  La durata dei progetti dovrà essere compresa tra 24 e 36 mesi. Le domande di accesso a questo invito
  dovranno essere presentate entro il 18 aprile 2018.
  5 milioni di euro per la protezione sociale Questo secondo bando del programma «Easi» stanzia 5
  milioni di euro per migliorare la protezione sociale. I progetti che saranno finanziati su questo invito
  dovranno prevedere attività per testare, sviluppare e attuare azioni innovative per facilitare l' accesso
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  domande entro il 19/4

  La Lombardia sostiene la cultura con 4,6 milioni
  La regione Lombardia sostiene il settore
  culturale con un bando specifico che stanzia
  oltre 4,6 milioni di euro. L' avviso unico relativo
  a interventi per attività culturali riguarda gli
  anni finanziari 2018 e 2019 e finanzierà
  interventi da realizzare nel corso del 2018. I
  destinatari dei contributi previsti dall' art. 36
  della legge regionale n.25/2016 sono gli enti
  locali singoli o associati, enti e istituzioni
  ecclesiastiche, altri enti pubblici, enti e d
  associazioni ai quali partecipino enti locali,
  soggetti privati aventi la disponibilità dei beni
  culturali, nonché gli enti, associazioni e
  fondazioni, e altri soggetti che operino in
  ambito culturale senza fine di lucro o imprese
  d e l settore c u l t u r a l e , c r e a t i v o e d e l l o
  spettacolo, istituzioni culturali di interesse
  regionale, nonché università, istituti scolastici,
  centri di ricerca, accademie e conservatori.
  Sono finanziabili iniziative nei campi della
  promozione educativa e culturale, della
  valorizzazione di biblioteche e archivi storici,
  della valorizzazione di musei e della
  catalogazione del patrimonio culturale.
  I fondi sostengono anche la promozione della
  cultura cinematografica e audiovisiva, la
  promozione della musica e danza, la
  produzione teatrale e i circuiti di spettacolo.
  Sono infine finanziabili la promozione educativa e culturale, i festival di musica e danza e la lingua
  lombarda e il patrimonio immateriale. Il contributo a fondo perduto non può generalmente superare dal
  50% al 75% delle spese ammissibili, a seconda del tipo di intervento. Le domande di contributo devono
  essere presentate entro il 19 aprile 2018.
  © Riproduzione riservata.

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  scadenza al 29/6

  Toscana, 9 milioni per investimenti in fonti rinnovabili
  La regione Toscana ha approvato il bando
  attuativo della sottomisura 7.2 «sostegno a
  investimenti creazione, miglioramento o
  ampliamento di infrastrutture su piccola scala,
  compresi gli investimenti nelle energie
  rinnovabili e il risparmio energetico» del piano
  di sviluppo rurale 2014­2020. Il bando mette in
  campo fondi per 9 milioni di euro che potranno
  essere richiesti da province, comuni e unioni di
  comuni, anche in forma associata. Il bando
  sostiene investimenti finalizzati alla produzione
  di energia termica con generatori di potenza
  nominale complessiva installata compresa tra
  100 kwt e 1 mwt, nonché spese relative a
  ampliamenti, implementazione e/o
  integrazioni, di progetti già realizzati e
  funzionanti al fine di massimizzare gli effetti
  ambientali, purché l' implementazione e l'
  integrazione abbiano carattere innovativo. È
  altresì finanziabile la realizzazione di
  piattaforme d i s t o c c a g g i o f u n z i o n a l i a d
  impianti esistenti. Sono ammesse le spese per
  la realizzazione di strutture, acquisto e
  installazione di generatori di calore,
  piattaforme d i s t o c c a g g i o e r e t i d i
  distribuzione, acquisto di terreni e fabbricati,
  oltre che spese generali. L' importo massimo
  del contributo concedibile per bando,
  indipendentemente dal numero di interventi, è pari a 400 mila euro. Non sono ammesse le domande
  con un contributo minimo richiesto/concesso inferiore, al netto delle entrate nette, a 10 mila euro. Il
  contributo a fondo perduto copre fino al 65% delle spese ammissibili. La domanda di contributo dovrà
  essere presentata telematicamente entro il 29 giugno 2018.

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  La corsa verso le fusioni ricorda la corsa all' oro del west

  I matrimoni di convenienza non durano
  La corsa verso le fusioni e le unioni s t a
  assumendo sempre più i connotati della corsa
  all' oro del vecchio West. In tempo di vacche
  magre, i piccoli comuni si lanciano verso gli
  accorpamenti, più che per una reale volontà di
  mettersi insieme, per la necessità di
  sopravvivere, allettati dalla pioggia di fondi
  governativi. Ma i problemi di convivenza,
  come spesso accade nei matrimoni di
  interesse, non tardano ad arrivare. E' quanto
  accaduto nel Lodigiano, dove i due comuni di
  Casaletto e Caselle Lurani, unitisi a costituire l'
  Unione l o d i g i a n a d e l G r i f o n e ( c o n l '
  unificazione di tutti i servizi e del personale) un
  anno e mezzo fa, ora sono ai ferri corti. Nei
  giorni scorsi il consiglio comunale di Casaletto,
  guidato dal sindaco Giorgio Marazzina, ha
  votato a favore dello scioglimento dell' unione.
  Peccato che a Caselle Lurani non abbiano
  alcuna voglia di far finire l' «unione civile» con
  Casaletto. Il sindaco di Caselle, Davide Vighi,
  che è anche presidente dell' Unione di comuni,
  ha bollato come «illegittima e immotivata» la
  proposta del sindaco Marazzina minacciando
  di adire le vie legali per tutelare gli interessi
  dell' Unione. Secondo Vighi, ai sensi dello
  statuto e delle norme regionali in materia, la
  durata dell' unione deve intendersi
  tendenzialmente a tempo indeterminato e comunque almeno di dieci anni, al fine di garantire stabilità
  all' ente. Quanto accaduto in provincia di Lodi non sta insegnando niente in Piemonte, dove, allettati dai
  fondi stanziati per le fusioni dal governo nazionale e da quello regionale, i mini­enti, sfiniti dai continui
  tagli ai trasferimenti (dal 2010 ad oggi le entrate dei piccoli comuni si sono ridotte di 204 euro ad
  abitante) stanno accettando di farsi fagocitare dai municipi medio­grandi per sopravvivere.
  Il piccolo centro di Valmala (56 abitanti) è infatti in procinto di fondersi con Busca (10.116 abitanti) e
  probabilmente la stessa cosa accadrà a Castellar (299 abitanti) che sembra destinato a fondersi con
  Saluzzo (16.971 abitanti). Il fatto che enti così piccoli accettino di unirsi a centri medio­grandi viciniori
  deve far riflettere. In ballo ci sono 11 milioni di euro in 10 anni, una cifra considerevole che spetta ad
  ogni nuovo ente costituito a seguito di fusione. E' questa la ragione di questa nuova corsa all' oro?
  Facciamo un rapido calcolo: in provincia di Cuneo ci sono circa 200 piccoli comuni (calcolati per difetto
  per semplificare il calcolo). Se tutti facessero come Busca e Valmala, fondendosi a coppie, i municipi in
  provincia di Cuneo si dimezzerebbero e a ciascuno dei 100 comuni risultanti spetterebbero 11 milioni in
  10 anni, ossia in totale 1 miliardo e 100 milioni. «Mi chiedo: questi soldi non potrebbero essere erogati

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  Nuove norme in vigore dal 25 maggio. Agli associati Anpci un pacchetto di consulenze ad hoc

  Privacy, bussola per i comuni
  Accordo per aiutare gli enti ad attuare il regolamento Ue

  Una bussola per aiutare i piccoli comuni a d
  orientarsi in materia di privacy. Si avvicina
  infatti la data del 25 maggio 2018, termine a
  decorrere dal quale il regolamento europeo
  sulla protezione dei dati personali n.
  2016/679 entrerà pienamente in vigore,
  c h i a m a n d o g l i enti locali a n u m e r o s i
  adempimenti. Dalla nomina del responsabile
  della protezione dati, figura obbligatoria per i
  comuni, all' implementazione del registro delle
  attività di trattamento, fino alla notifica della
  violazione dei dati qualora le informazioni
  sensibili siano state oggetto di perdita,
  distruzione o diffusione indebita (per esempio
  a seguito di attacchi informatici, accessi
  abusivi, incidenti ecc.).
  Per venire incontro alle esigenze dei piccoli
  comuni, l e amministrazioni maggiormente in
  difficoltà per i nuovi adempimenti, l' Anpci ha
  sottoscritto un accordo quadro con lo studio
  legale Pacchiana Parravicini e Associati di
  Torino che ha predisposto un pacchetto di
  attività di consulenza ad hoc, tarato proprio
  sulle esigenze dei mini enti, che sarà curato
  dagli avvocati Cristiano Michela e Mariateresa
  Pizzo (con la collaborazione del dott. Federico
  Di Croce).
  Il pacchetto prevede in primis un' offerta base
  di adempimenti privacy che include un videocorso formativo con relativo test di valutazione, l'
  identificazione dei soggetti interessati, delle banche dati e dei trattamenti svolti, la somministrazione di
  uno specifico questionario per l' analisi dei rischi, la corretta implementazione delle misure di sicurezza,
  la verifica delle lettere d' incarico e la predisposizione di modelli facsimile per i responsabili e gli
  incaricati, nonché per rilasciare il consenso al trattamento dei dati. Non solo. L' offerta base prevede
  anche il controllo di conformità alla normativa privacy dei siti internet istituzionali e delle newsletter dell'
  ente e la supervisione del documento sulla privacy ai sensi del regolamento Ue. Oltre a questo
  pacchetto base, lo studio offre una verifica annuale da remoto su richiesta dell' ente e l' aggiornamento
  con approfondimenti tematici tramite portale internet e newsletter periodica. Chi vorrà potrà infine
  richiedere assistenza continuativa online, nonché farsi assistere nella redazione del documento sulla
  privacy e nell' assunzione del ruolo di Data protection officer.
  Per tutti i comuni associati all' Anpci sono previste tariffe annue agevolate che gli enti interessati
  potranno visionare sul portale dell' Associazione nazionale dei piccoli comuni italiani all' indirizzo
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                                                                                                   Continua ­­>      38
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