COMUNE DI RUSSI Venerdì, 30 marzo 2018
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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 30 marzo 2018 Prime Pagine 30/03/2018 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 30/03/2018 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Cronaca 30/03/2018 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 13 Dal Comune fino a 210 euro alle famiglie per pagare le rette dei Cre estivi 3 30/03/2018 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Pagina 8 Si schiantano sull' A14 dir Tre feriti, traffico in tilt 5 29/03/2018 RavennaNotizie.it Case famiglia, dopo vicenda Sant' Alberto. Poggiali (Servizi sociali):... 6 29/03/2018 Ravenna Today Centri estivi, nuovi contributi per le famiglie: come presentare domanda 8 29/03/2018 Ravenna Today Maria Amelia Monti veste i panni di Miss Marple 10 29/03/2018 Ravenna24Ore.it Russi, Maria Amelia Monti è Miss Marple in "Giochi di prestigio" 12 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 30/03/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Davide Colombo Pensioni anticipate in crescita del 25%, età media a 63,5 anni 14 30/03/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3 Maria Carla De CesariEnzo De Fusco Premi di risultato, si cambia 16 30/03/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 17 Cristina Casadei Orari più lunghi per gli sportelli della Riscossione 18 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 50 LUIGI OLIVERI Fondo risorse decentrate, adempimento inutile 20 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 50 PAGINA A CURA DI FRANCESCO CERISANO Le province rottamano i mutui 22 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 51 Fpv, non basta la progettazione 24 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 51 MATTEO BARBERO Unioni, debiti double face 26 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 52 Per il collaudo tecnico non serve iscriversi all' albo 28 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 53 Consiglieri senza gruppo 30 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 54 PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI Fondi europei all' occupazione 32 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 54 La Lombardia sostiene la cultura con 4,6 milioni 34 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 54 Toscana, 9 milioni per investimenti in fonti rinnovabili 35 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 55 I matrimoni di convenienza non durano 36 30/03/2018 Italia Oggi Pagina 55 Privacy, bussola per i comuni 38
30 marzo 2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 1
30 marzo 2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 2
30 marzo 2018 Pagina 13 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Cronaca Dal Comune fino a 210 euro alle famiglie per pagare le rette dei Cre estivi Il progetto finanziato con fondi europei si rivolge a quei nuclei in cui entrambi i genitori lavorano Si chiudono le scuole e per molte famiglie lasciare i figli la mattina nei Cre estivi diventa un obbligo, ma anche una spesa notevole. E per andare incontro a queste esigenze sono in arrivo aiuti economici attraverso un progetto regionale attuato sul territorio ravennate dall' amministrazione comunale per ridurre i costi dei centri ricreativi. Aiuti fino a 210 euro Il progetto di sostegno a favore di nuclei familiari con bambini dai 3 ai 13 anni sarà finanziato con risorse del Fondo sociale europeo. Il piano prevede contributi fino a 70 euro a settimana in relazione ai costi settimanali del centro estivo (per massimi tre settimane e 210 euro) alle famiglie degli alunni della scuola dell' infanzia, primaria e secondaria di primo grado, con un reddito Isee inferiore ai 28 mila euro. «Si tratta di una bella novità sostengono gli assessori alla Pubblica istruzione e infanzia, Ouidad Bakkali e al Decentramento, Gianandrea Baroncini è infatti la prima volta che la Regione adotta un progetto inteso a fornire contributi alle famiglie per il pagamento delle rette dei centri estivi sia pubblici sia privati; abbiamo accolto con piena soddisfazione l' iniziativa per l' attenzione e la cura che rivolgiamo da sempre ai bambini, alle loro necessità e alle difficoltà che le famiglie devono affrontare quotidianamente nella loro gestione e formazione». Riguarda anche Cervia e Russi Il progetto coinvolge l' intero distretto socio sanitario e riguarda quindi anche i Comuni di Cervia e Russi. Ravenna è il Comune capofila e si occuperà dei rapporti con la Regione per quanto attie ne l' accertamento dei fondi, il loro riparto ai Comuni del distretto, la consuntivazione delle risorse impegnate secondo le disposizioni che verranno impartite a livello regionale. E' gia in pubblicazione il bando rivolto ai gestori dei centri estivi che intendo aderire al progetto e che è possibile visionare al link http://bit.ly/2GVmMV2 Il bando per le famiglie uscirà nei primi giorni del mese di maggio dal momento che dovrà contenere l' elenco dei gestori aderenti al progetto. Nel frattempo gli interessati che non sono in possesso di una Isee in corso di validità possono attivarsi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 3
30 marzo 2018 Pagina 8 Corriere di Romagna (ed. RavennaImola) Cronaca Si schiantano sull' A14 dir Tre feriti, traffico in tilt L' incidente avvenuto tra Godo e San Michele all' orario d' uscita dagli uffici ha paralizzato la corsia Nord Chilometri di code per un incidente che si è verificato ieri sera verso le 18 lungo l' A1 4 dir, tra San Michele e Godo. Due persone sono rimaste ferite gravementee soccorse dal 118, mentre lun go la corsi a nord all' ora di punta si è creato il caos. La dinamica dello schianto, al vaglio della polizia autostradale intervenuta da Forlì, ha visto coinvolti due veicoli, una Lancia Dedra e un autocarro che trasportava una moto, con a bordo una coppia. All' altezza del chilometro 24 il camioncino si è scontrato con l' automobile con una sola persona a bordo, per poi sbandare e finire trasversalmente rispetto alle corsie di marcia contro il guardrail al centro della strada. La Lancia invece, dopo il violento urto contro il mezzo pesante ha proseguito la marcia per qualche decina di metri prima di arrestare la sua corsa. L' abitacolo è rimasto seriamente danneggiato, ma il conducente, soccorso dal 118 intervenuto con tre ambulanze e l' auto medicalizzata, non ha ri portato lesioni di grave entità. E' stato caricato e trasportato all' ospedale di Lugo. Più gravi invece i traumi subiti dalle altre due persone coinvolte nell' incidente, portate al "Bufalini" di Cesena. Nel corso dei rilievi il traffico è rimasto paralizzato anche in seguito a un ulteriore incidente tra due veicoli fermi in coda. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 5
29 marzo 2018 RavennaNotizie.it Cronaca Case famiglia, dopo vicenda Sant' Alberto. Poggiali (Servizi sociali): ecco come funzionano le cose All' interno, link al regolamento del Comune di Ravenna che li disciplina All' indomani della notizia che ha scioccato Ravenna, per il presunto maltrattamento di anziani in una casa famiglia di Sant' Alberto le indagini sono in corso, anche se i filmati diramati dai Carabinieri danno uno spaccato piuttosto chiaro di quanto accaduto, almeno in un caso specifico , molti cittadini si interrogano sulle procedure di autorizzazione e sui controlli in strutture di questo tipo. RavennaPageDetail728x90_320x501 Lo abbiamo chiesto a Daniela Poggiali , Dirigente Responsabile del Servizio Sociale Associato di Ravenna, Cervia e Russi che ci ha risposto così: "Rispetto alle diverse tipologie di strutture residenziali per gli anziani, la casa famiglia è quella più semplice e la Regione non ha ritenuto di prevedere autorizzazioni specifiche al suo funzionamento". "A differenza delle case protette, delle comunità alloggio o dei centri diurni spiega Poggiali , strutture più ampie, per le quali è necessario presentare richieste specifiche, le case famiglie devono sottostare solo a poche semplici norme: possono ospitare un numero limitato di persone, non più di 6, con una non autosufficienza lieve e devono prevedere al loro interno la presenza di almeno un operatore qualificato". Per intendersi, non si sta parlando di infermieri o assistenti sociali: basta la semplice qualifica di Oss (operatore socio sanitario), una persona con esperienza in attività di cura. "Nella maggior parte dei casi precisa la dirigente si tratta di 'badanti'". "Per far partire l' attività aggiunge Poggiali è sufficiente presentare una Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) entro 60 giorni dall' avvio, che è di pertinenza dell' area Attività Economiche del Comune e non di quella sociale. Si segue, insomma, la comune trafila dell' apertura di un' attività imprenditoriale". A Ravenna il numero di queste strutture è cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni, la dirigente parla di quasi 80 case famiglia e appartamenti protetti per anziani, seguendo l' andamento demografico che vede un continuo invecchiamento della popolazione e l' aumento degli anziani. Spesso è difficile per le famiglie gestire la convivenza e la cura dentro le mura di casa propria e i tempi di attesa per rivolgersi alle strutture comunali gestite dai servizi sociali sono spesso lunghissimi, tali da non venire incontro alle esigenze delle famiglie. Si è aperto così, un vero e proprio mercato, ma qui la "merce" è cosa preziosa, anzi, non è "cosa" perchè parliamo di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 6
29 marzo 2018 Ravenna Today Cronaca Centri estivi, nuovi contributi per le famiglie: come presentare domanda Il progetto coinvolge l' intero distretto sociosanitario e riguarda quindi anche i Comuni di Cervia e Russi Andare incontro alle esigenze delle famiglie con bambini è tra gli obiettivi che l' amministrazione comunale si prefigge fin dal suo insediamento attraverso azioni e iniziative già in campo. A queste si aggiunge l' adesione, sottoscritta nell' ultima giunta, a un progetto di sostegno a favore di nuclei familiari con bambini dai 3 ai 13 anni per la frequenza dei centri estivi, promosso dalla Regione EmiliaRomagna e finanziato con risorse del Fondo sociale europeo. Il progetto prevede contributi fino a 70 euro a settimana in relazione ai costi settimanali del centro estivo (per massimo tre settimane e 210 euro) alle famiglie degli alunni della scuola dell' infanzia, primaria e secondaria di primo grado, con un reddito Isee inferiore ai 28mila euro. "Si tratta di una bella novità sostengono gli assessori alla Pubblica istruzione e infanzia, Ouidad Bakkali e al Decentramento, Gianandrea Baroncini è infatti la prima volta che la Regione adotta un progetto inteso a fornire contributi alle famiglie per il pagamento delle rette dei centri estivi sia pubblici sia privati; abbiamo accolto con piena soddisfazione l' iniziativa per l' attenzione e la cura che rivolgiamo da sempre ai bambini, alle loro necessità e alle difficoltà che le famiglie devono affrontare quotidianamente nella loro gestione e formazione". Il progetto coinvolge l' intero distretto sociosanitario e riguarda quindi anche i Comuni di Cervia e Russi. Ravenna è il Comune capofila e si occuperà dei rapporti con la Regione per quanto attiene l' accertamento dei fondi, il loro riparto ai Comuni del distretto, la consuntivazione delle risorse impegnate secondo le disposizioni che verranno impartite a livello regionale. E' gia in pubblicazione il bando rivolto ai gestori dei centri estivi che intendo aderire al progetto. Il bando per le famiglie uscirà nei primi giorni del mese di maggio dal momento che dovrà contenere l' elenco dei gestori aderenti al progetto. Nel frattempo gli interessati che non sono in possesso di una Isee in corso di validità possono attivarsi per acquisirla. Tra gli altri requisiti previsti è richiesto che entrambi i genitori siano occupati (o uno solo, in caso di famiglie monogenitoriali); sono comprese le famiglie nelle quali anche un solo genitore sia in cassa integrazione, mobilità oppure disoccupato che partecipi alle misure di politica attiva del lavoro definite dal Patto di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 8
29 marzo 2018 Ravenna Today
29 marzo 2018 Ravenna Today Cronaca Maria Amelia Monti veste i panni di Miss Marple La stagione teatrale del Teatro Comunale di Russi si chiude martedì 3 aprile (ore 20.45) con " Miss Marple, giochi di prestigio" , una commedia contemporanea e originale che porta per la prima volta in Italia la più famosa detective di Agatha Christie. Il debutto aretino dello scorso 24 febbraio ha confermato la simpatia di Maria Amelia Monti , che dà vita a un personaggio contagioso, in un' interpretazione che crea dipendenza e non intacca l' inconfondibile spirito della scrittrice. Sul palcoscenico anche due attori di originale talento come Roberto Citran e Sabrina Scuccimarra, e un gruppo di giovani dalla strabordante energia scenica: Sebastiano Bottari, Marco Celli, Giulia De Luca, Stefano Guerrieri e Laura Serena. Sul finire degli anni '40, Miss Marple va a trovare la sua vecchia amica Caroline, una filantropa che vive nella campagna inglese col terzo marito, Lewis, e vari figli e figliastri dei matrimoni precedenti. Di questa famiglia allargata, fa parte anche uno strano giovane, Edgard, che aiuta Lewis a dirigere le attività filantropiche. Il gruppo è attraversato da malumori e odi sotterranei, di cui Miss Marple si accorge ben presto. Durante un tranquillo dopocena, improvvisamente Edgard perde i nervi: pistola in pugno minaccia Lewis e lo costringe a entrare nel suo studio. Il delitto avviene sotto gli occhi terrorizzati di tutti. Ma le cose non sono come sembrano. Toccherà a Miss Marple, in attesa dell' arrivo della polizia, capire che ciò che è successo non è quello che tutti credono di aver visto. Il pubblico è stato distratto da qualcosa che ha permesso all' assassino di agire indisturbato. Come a teatro. Come in un Gioco di Prestigio. L' adattamento teatrale di Edoardo Erba e la regia di Pierpaolo Sepe aggiungono gli ingredienti necessari a rendere originale e sorprendente uno dei generi letterari più amati e popolari. I lavori di Agatha Christie non sono certo una novità per Edoardo Erba, traduttore italiano dei suoi testi teatrali e autore dell' adattamento, ma è stato solo con l' apporto di Maria Amelia Monti che è stato possibile immaginare di portare per la prima volta sul palcoscenico la sua detective più famosa, Miss Marple. "Ho lasciato libera Maria Amelia di inventare la 'sua' Marple, affera il regista e quel che ne è risultato è un personaggio molto diverso dalla placida vecchina di campagna, come siamo soliti vederla. Questa Marple assomiglia molto di più a quella dei primi romanzi della Christie; più dispettosa, rustica e imprevedibile, ma sempre dotata di quella logica affilata che le permette di arrivare al cuore delle vicende. La vediamo seduta a fare la sua maglia, come chi insegue una linea di pensiero intrecciato su se stesso, per sbrogliare la matassa e ritrovare il filo della verità". Miss Marple, giochi di prestigio è un allestimento della Compagnia Gli Ipocriti; scena di Luigi Ferrigno, costumi di Alessandro Lai, luci di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 10
29 marzo 2018 Ravenna Today
29 marzo 2018 Ravenna24Ore.it Cronaca Russi, Maria Amelia Monti è Miss Marple in "Giochi di prestigio" Con la regia di Pierpaolo Sepe La stagione teatrale del Teatro Comunale di Russi si chiude martedì 3 aprile (ore 20.45) con Miss Marple, giochi di prestigio , una commedia contemporanea e originale che porta per la prima volta in Italia la più famosa detective di Agatha Christie. Il debutto aretino dello scorso 24 febbraio ha confermato la simpatia di Maria Amelia Monti , che dà vita a un personaggio contagioso, in un' interpretazione che creerà dipendenza e non intacca l' inconfondibile spirito della scrittrice. Sul palcoscenico anche due attori di originale talento come Roberto Citran e Sabrina Scuccimarra , e un gruppo di giovani dalla strabordante energia scenica: Sebastiano Bottari, Marco Celli, Giulia De Luca, Stefano Guerrieri e Laura Serena. Siamo alla fine degli anni '40, in una casa vittoriana della campagna inglese. Miss Marple è andata a trovare la sua vecchia amica Caroline , una filantropa che vive lì col terzo marito, Lewis , e vari figli e figliastri dei matrimoni precedenti. Di questa famiglia allargata, fa parte anche uno strano giovane, Edgard , che aiuta Lewis a dirigere le attività filantropiche. Il gruppo è attraversato da malumori e odi sotterranei, di cui Miss Marple si accorge ben presto. Durante un tranquillo dopocena, improvvisamente Edgard perde i nervi: pistola in pugno minaccia Lewis e lo costringe a entrare nel suo studio. Il delitto avviene sotto gli occhi terrorizzati di tutti. Ma le cose non sono come sembrano. Toccherà a Miss Marple , in attesa dell' arrivo della polizia, capire che ciò che è successo non è quello che tutti credono di aver visto. Il pubblico è stato distratto da qualcosa che ha permesso all' assassino di agire indisturbato. Come a teatro. Come in un Gioco di Prestigio. L' adattamento teatrale di Edoardo Erba , traduttore italiano dei testi teatrali di Agatha Christie, e la regia di Pierpaolo Sepe aggiungono gli ingredienti necessari a rendere originale e sorprendente uno dei generi letterari più amati e popolari. Scrive Pierpaolo Sepe: "Non stupisce come tra tutti i generi letterari e non il Giallo rimanga il più popolare. Come del resto testimonia il proliferarsi di serie tv che portano questo marchio, e quello dei suoi vari sottogeneri: noir, thriller, poliziesco. Ciò che sorprende invece è il fatto che un ambito così truculento abbia tra i capostipiti un' anziana signora inglese, Agatha Christie, e che proprio a lei dobbiamo l' invenzione di una delle prime "criminologhe" della storia: Miss Jane Marple. Da abile conoscitrice della natura umana, Christie ha Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 12
29 marzo 2018 Ravenna24Ore.it
30 marzo 2018 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Inps. L' anno scorso erogati 516.706 nuovi assegni Pensioni anticipate in crescita del 25%, età media a 63,5 anni roma Nel 2017, anno in cui sia i requisiti di età per la vecchiaia sia quelli di anzianità per la pensione anticipata sono rimasti immutati, Inps ha erogato 516.706 nuove pensioni (+6,3% se si considerano le decorrenze rispetto a quelle del 2016). Risultano in crescita del 16,4% le anticipate (che salgono da 120.371 a 140.193) mentre le nuove pensioni di vecchiaia decorrenti nello stesso anno sono salite del 24% (da 125.436 a 155.592). Sono questi i numeri principali offerti dall' aggiornamento Inps sui flussi di pensionamento che riguardano le principali gestioni. Ma ieri l' Istituto guidato da Tito Boeri ha anche diffuso le statistiche in breve sulle pensioni vigenti al 1° gennaio scorso e liquidate nel 2017 (documento quest' ultimo che contiene anche una coda di assegni liquidati l' anno scorso e la cui decorrenza risale al 2016). Utilizzando questo secondo set di dati statistici che comprende alcune prestazioni assistenziali e altri fondi non considerati nel primo documento, si apprende che l' età media di pensionamento alla decorrenza è stato di 63 anni e 5 mesi, contro i 63 anni e 2 mesi del 2016 per le pensioni di vecchiaia e anticipate, mentre si è saliti a 66 anni e 4 mesi (contro i 66,2 del 2016) se si considerano tutte le pensioni previdenziali liquidate, ovvero anche le invalidità e gli assegni ai superstiti. L' età effettiva media di pensionamento ancora largamente al di sotto dei 66,7 anni (limite di vecchiaia) dipende naturalmente dall' ampio flusso di nuovi ritiri anticipati e flessibili (nel solo fondo pensioni lavoratori dipendenti questa voce passa da 78.069 decorrenze 2016 a 88.743 dell' anno scorso; +13,6%). Com' è noto i requisiti per l' anticipo l' anno prossimo saliranno ancora arrivando per gli uomini a 43 anni e tre mesi di contribuzione (un anno di meno per le donne) ma le forze politiche uscite vincenti dalle elezioni hanno annunciato interventi che potrebbero scongiurare questo scatto. Sempre considerando le Statistiche in breve si apprende che a fine 2017 le pensioni vigenti, con esclusione del settore pubblico ed ex Enpals (spettacolo) erano 17,88 milioni, uno stock che comprende anche 1.112.163 nuove pensioni liquidate (circa il 49% di natura assistenziale) per una spesa aggiuntiva di 10,8 miliardi (su un valore complessivo di 200,4 miliardi; tre miliardi in più del 2016). L' anno scorso le pensioni anticipate liquidate ai lavoratori privati (anche con decorrenza a partire dal 2016) sono state 160.142 con una crescita del 25,35% rispetto al 2016. In pratica le pensioni anticipate Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 14
30 marzo 2018 Pagina 2 Il Sole 24 Ore
30 marzo 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Premi di risultato, si cambia Decalogo delle Entrate Per l' incentivo basta raggiungere uno degli obiettivi L ' imposta sostitutiva del 10% sui premi di produttività può essere applicata anche in occasione del pagamento degli acconti, a condizione che in quel momento sia riscontrabile un incremento degli obiettivi in linea con l' accordo sindacale. Il datore di lavoro cioè si assume la responsabilità sul raggiungimento delle finalità dell' accordo. Si può applicare l' imposta sostitutiva anche se il premio risulta differenziato in ragione della retribuzione annua oppure dell' appartenenza a un determinato settore aziendale. E, ancora, se il premio è subordinato al raggiungimento di diversi obiettivi tra loro alternativi, l' imposta sostitutiva è legittima se il lavoratore raggiunge almeno uno di essi. L' agenzia delle Entrate, con la circolare 5 di ieri, risolve molti dubbi sorti nelle aziende. Il limite di importo detassabile di 3mila euro (o 4mila, in caso di coinvolgimento paritetico dei lavoratori) deve essere riferito al periodo di imposta e in questo limite va computato qualunque premio percepito dal dipendente, anche se sotto forma di partecipazione agli utili o di benefit detassati, a prescindere dal fatto che siano erogati in base a contratti diversi o da diversi datori di lavoro o che abbiano avuto differenti momenti di maturazione. Inoltre, il premio può essere differenziato per i dipendenti sulla base di criteri di valorizzazione della performance individuale. La circolare chiarisce anche il "periodo congruo" su cui misurare le performance: la durata è fissata dalla contrattazione collettiva e può essere annuale, infrannuale (esempio, un semestre) o ultrannuale. Un paragrafo della circolare è dedicato ai premi erogati dalle aziende che sono prive di rappresentanza sindacale. In questo caso, l' azienda potrà comunque recepire il contratto territoriale di settore, dandone comunicazione ai lavoratori, e applicare l' imposta sostitutiva sui premi di risultato erogati in esecuzione di tale contratto territoriale. Nell' ipotesi in cui il settore sia privo di accordo, l' azienda potrà adottare il contratto territoriale che ritiene più aderente alla propria realtà. La circolare si occupa della corretta applicazione della norma di interpretazione autentica, che dunque vale e sana anche il passato, contenuta nella legge di Bilancio 232/2016 che riconosce alla contrattazione collettiva, di primo e di secondo livello, territoriale o aziendale, la possibilità di identificare opere e servizi che il datore di lavoro può erogare ai dipendenti (articolo 51, lettera f del Tuir). L' Agenzia, in un' ottica estensiva, ha ritenuto che gli accordi possano prevedere anche opere e servizi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 16
30 marzo 2018 Pagina 3 Il Sole 24 Ore
30 marzo 2018 Pagina 17 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Lavoro. Rinnovato il contratto collettivo Orari più lunghi per gli sportelli della Riscossione A otto anni dalla scadenza, agenzia delle EntrateRiscossione e F a b i , F i r s t , F i s a c e Uilca hanno siglato l' accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro degli 8mila esattoriali (quadri e aree professionali) e del contratto integrativo. Come spiega una nota delle Entrate l' accordo raggiunto dopo un lungo periodo di blocco del rinnovo contrattuale imposto dalla legislazione che ha visto coinvolti i contratti di tutto il settore pubblico punta a rendere più efficienti i servizi resi ai cittadini, ai professionisti e alle imprese. L' orario La maggiore novità, che riguarda tanto i lavoratori quanto l' utenza, si trova nel capitolo orario. Fermo restando l' orario di lavoro dalle 8 alle 16, gli sportelli ordinari fino a cinque addetti saranno aperti dalle 8.15 alle 13.15, mentre quelli con più di cinque addetti allungheranno l' orario fino alle 14.15. Gli sportelli ad alta affluenza, come quelli delle maggiori città tra cui Roma, Milano, Napoli e Torino che nel 2017 hanno servito il 15% totale degli utenti, saranno invece aperti dalle 8.15 alle 16.15. Oltre all' allungamento dell' orario di apertura dal lunedì al venerdì, l' altra novità riguarda il sabato: a fronte di particolari esigenze o scadenze l' Ente si riserva di individuare fino a cinque sabati all' anno in cui gli sportelli saranno aperti. La cornice che è stata data al nuovo contratto ricalca, in parte, quella della contrattazione del pubblico impiego: la durata sarà triennale e coprirà gli anni 20162017 e 2018 (scade il 31 dicembre), mentre per quel che riguarda la parte salariale verrà applicata la stessa percentuale di adeguamento dei minimi tabellari, applicata per i dipendenti pubblici oltre a una una tantum e a una indennità di vacanza contrattuale. Il ticket È stato rivisto il buono pasto che, per il personale a tempo pieno, è stato portato a 6,50 euro, mentre per quello in part time a 5,50. Gli incrementi entreranno in vigore con i ticket elettronici dal 1° giugno. Dal 1°luglio 2019 vi sarà poi un ulteriore incremento: i ticket saranno portati a 7 euro per i lavoratori full time e a 6 euro per quelli part time. Il vap L' accordo raggiunto sul premio aziendale avrà una durata analoga a quella dell' integrativo. Il vap sarà basato sul raggiungimento di un coefficiente di efficienza/produttività, calcolato in base al raffronto tra volume ordinario della riscossione e giorni lavorati, al netto delle giornate di assenza. Per il triennio 20182020 (con anni di erogazione 201920202021) i montanti oscilleranno in una forchetta che va dai 1.720 euro del livello unico ai 2.345 euro della terza area terzo livello, fino ai 4.040 euro dei quadri Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 18
30 marzo 2018 Pagina 17 Il Sole 24 Ore
30 marzo 2018 Pagina 50 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali la conferma arriva indirettamente dalla corte conti lombardia Fondo risorse decentrate, adempimento inutile La costituzione del fondo delle risorse decentrate anche se obbligatoria si rivela un adempimento burocratico inutile ed incompleto. Lo conferma indirettamente la deliberazione della Corte dei conti, sezione regionale di controllo per la Lombardia 21 febbraio 2018, n. 54 che conferma l' indirizzo ormai consolidato secondo il quale nel tetto delle risorse del salario accessorio indicato dall' articolo 23, comma 2, del dlgs 75/2017 vanno considerate «tanto le risorse del bilancio imputate al fondo quanto le risorse direttamente stanziate in bilancio a copertura degli oneri relativi alle posizioni organizzative nei comuni p r i v i d i qualifiche dirigenziali». Occorre ricordare che quando entrerà in vigore il nuovo Ccnl anche negli enti in cui siano presenti qualifiche dirigenziali le posizioni organizzative saranno extra fondo, ma gli oneri di spesa saranno da computare nel tetto del 2016. Infatti, spiega la sezione Lombardia, le due opzioni presentano «nel computo del tetto di spesa ora previsto dal comma 2 dell' art. 23 del decreto legislativo n. 75 del 2017 rientrano tutte le risorse stanziate in bilancio dall' ente con destinazione al trattamento accessorio del personale, indipendentemente dall' origine delle eventuali maggiori risorse, proprie dell' ente medesimo, a tal fine destinate». Questo perché il legislatore non ha riferito il tetto alle sole risorse del fondo decentrato, ma ha usato locuzioni come «l' ammontare complessivo delle risorse» destinate al «trattamento accessorio del personale»: il che dimostra, per la magistratura contabile, che il medesimo legislatore «ha voluto comprendere nel limite stabilito, al di fuori di fattispecie tipiche ed eccezionali, anche le eventuali entrate, proprie dell' ente, ulteriori rispetto a quelle presenti nei fondi delle risorse decentrate». Così stando le cose, la pretesa della costituzione del fondo quale premessa inderogabile ai fini della legittimità dell' erogazione del salario accessorio, per altro imposta dal principio contabile 4/2, punto 5.2, al dlgs 118/2011, si rivela adempimento sostanzialmente inutile. Infatti, una volta vigente il nuovo Ccnl, tutti gli enti locali costituendo il fondo evidenzieranno solo una parte (sia pure molto ampia e significativa) delle somme destinate al salario accessorio. La parte destinata a finanziare i funzionari incaricati nell' area delle posizioni organizzative resterà sempre non evidenziabile col fondo e trarrà la sua destinazione esclusivamente dal bilancio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 20
30 marzo 2018 Pagina 50 Italia Oggi
30 marzo 2018 Pagina 50 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Il cda di Cassa depositi e prestiti ha accolto la richiesta degli enti di area vasta Le province rottamano i mutui Al via la rinegoziazione. Upi: faciliterà la chiusura dei conti Non hanno ottenuto la proroga della deadline per approvare i bilanci di previsione 2018, ma si consolano con la rinegoziazione di mutui e prestiti. Sfumato il rinvio a giugno del termine ultimo per il varo dei preventivi (che dunque, dopo il no della Conferenza statocittà, scadrà domani, si veda ItaliaOggi del 28/3), province e città metropolitane tirano un sospiro di sollievo grazie a Cassa depositi e prestiti che ha annunciato il via libera a una nuova tornata di abbattimento del debito. I primi dettagli della rinegoziazione sono stati spiegati in una lettera inviata al presidente dell' Upi, Achille Variati, dal presidente di Cdp Claudio Costamagna e dall' ad Fabio Gallia. Mentre le specifiche su condizioni, termini e modalità dell' operazione, nonché il periodo n e l l ' a m b i t o d e l q u a l e g l i enti potranno presentare nel semestre in corso le richieste di adesione alla rinegoziazione, saranno definiti in un' apposita circolare, in via di predisposizione, che sarà pubblicata sul sito della Cassa depositi e prestiti e in Gazzetta Ufficiale. L' operazione prevede, dopo il pagamento al 30 giugno 2018 dell' intera rata prevista negli attuali piani di ammortamento, che il debito residuo al 1° luglio 2018 sia rimborsato mediante pagamento al 31 dicembre 2018 e al 30 giugno 2019 della sola quota interessi, al tasso post rinegoziazione e, dal 31 dicembre 2019 fino alla scadenza, di rate di ammortamento comprensive di quota capitale e quota interessi, al tasso post rinegoziazione. Inoltre, sarà data la possibilità agli enti di corrispondere gli interessi relativi al secondo semestre 2018, alternativamente, al 31 dicembre 2018 o al 31 gennaio 2019. La data di scadenza dei prestiti post rinegoziazione potrà, a scelta dell' ente, essere pari a quella ante rinegoziazione ovvero anticipata rispetto alla stessa. L' ok del cda di via Goito alla rinegoziazione è stato accolto con soddisfazione dal presidente dell' Upi e sindaco di Vicenza Variati. «È un' operazione che potrebbe rivelarsi determinante per riuscire a chiudere i bilanci preventivi di diverse province», ha osservato. «Come Upi avevamo avanzato questa richiesta perché ci era stata presentata dall' assemblea dei presidenti di provincia, e spero potrà contribuire a risolvere almeno in parte alcune delle situazioni di criticità finanziaria, tenendo sempre ben chiaro l' obiettivo di riaprire quanto prima con il nuovo governo e parlamento la partita delle Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 22
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30 marzo 2018 Pagina 51 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Fpv, non basta la progettazione Non basta (ancora) l' impegno delle sole spese di progettazione per attivare il Fondo pluriennale vincolato sull' intero importo dell' opera in corso di realizzazione. Gli enti che in questi giorni sono impegnati sul rendiconto 2017 devono procedere anche alla corretta quantificazione del Fpv di spesa sia per la parte corrente che per la parte capitale, definendo importi che poi dovranno essere ribaltati in entrata sul 2018. L' operazione è molto delicata, perché una se effettuata in modo scorretto può dare luogo a problemi anche sul pareggio di bilancio. A questi fini, infatti, è dirimente stabilire se una somma può essere accantonata a Fpv oppure deve essere portata in avanzo: nel primo caso, infatti, essa (se non finanziate da debito) sarà rilevante ai fini del saldo di finanza pubblica dell' anno in corso, nel secondo caso no. Per i lavori pubblici, come noto, il principio contabile 4/2 consente di attivare il Fpv anche in mancanza di un aggiudicazione definitiva purché ricorra almeno una delle due seguenti condizioni: 1) vi sia una procedura di selezione del contraente avviata con la determinazione a contrarre, anche se non conclusa; 2) l' ente a b b i a impegnato alcune (non tutte le) spese del quadro economico progettuale diverse quelle di progettazione. Concentrandoci sulle seconda condizione, è chiaro che il solo impegno delle spese di progettazione non consente di attivare il Fpv sull' intera opera, trascinando quindi la relativa copertura in termini di pareggio, ma solo per l' importo effettivamente impegnato. Ad esempio, per un' opera di 100 mila euro finanziata da avanzo di cui solo 5 mila impegnate per la progettazione, l' ente potrà portare a Fpv solo i 5 mila; se, invece, ha impegnato altre voci del quadro economico (oppure ha avviato la gara) potrà portare a Fpv tutti i 100 mila euro. In realtà, la Commissione Arconet ha già dato il via libera ad una modifica del richiamato principio contabile per consentire di movimentare in modo pieno il Fpv anche in caso di impegno delle sole spere di progettazione, purché almeno a livello definitivo. Il correttivo, però, non è ancora stato formalizzato, per cui per il momento non è in vigore. Peraltro, la legge 205/2017 ha consentito di conservare a Fpv le somme già accantonate nel 2016, purché riguardanti opere per le quali l' ente abbia già avviato le procedure per la scelta del contraente disponga del progetto esecutivo degli investimenti redatto e validato in conformità alla vigente normativa, completo del cronoprogramma di spesa. Infine, ricordiamo che eventuali ribassi d' asta possono essere mantenuti a fpv fino al secondo esercizio successivo all' aggiudicazione definitiva. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 24
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30 marzo 2018 Pagina 51 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Per la Corte conti l' ente deve essere competente a svolgere la funzione a cui la spesa si riferisce Unioni, debiti double face Si aggira il pareggio, ma occhio alle operazioni elusive La contrazione di un debito da parte delle unioni d i comuni è vantaggiosa dal punto di vista del pareggio di bilancio, ma deve essere attentamente valutata per escludere comportamenti elusivi e sotto il profilo delle garanzie rilasciate dagli enti aderenti. In effetti, la scelta di finanziare gli investimenti mediante prestiti accesi dalle unioni consente di aggirare i vincoli di finanza pubblica, dato che questi ultimi si applicano esclusivamente a comuni, province, città metropolitane e regioni. Viceversa, le unioni devono rispettare i soli equilibri previsti dal dlgs 118/2011, per i quali le entrate del titolo VI sono pienamente rilevanti. Stesso discorso vale ovviamente per gli avanzi di amministrazione, ma tale posta è di norma nella disponibilità dei singoli comuni, c h e p o s s o n o t r a s f e r i r l a a l l ' unione d i appartenenza solo nei limiti dei margini consentiti dal pareggio. Far indebitare l' unione, invece, consente di far convergere fin da subito le risorse in capo ad un soggetto che è in grado di operare con maggiore flessibilità. Per evitare problemi, però, occorre che l' operazione sia configurata in modo non elusivo. Sul punto, la Corte dei conti (cui, lo ricordiamo, compete la vigilanza in materia) ha da tempo posto precisi paletti (si veda, in particolare, la deliberazione n. 114/2011 della Sezione regionale di controllo per il Piemonte). Innanzitutto, occorre che l' unione sia statutariamente competente a svolgere le funzione cui la spesa da finanziare attiene. Ad esempio, se si tratta della costruzione di una scuola, occorre che i comuni abbiano trasferito all' unione l ' edilizia scolastica. Inoltre e conseguentemente, l' opera, una volta, realizzata, dovrà entrare nel patrimonio dell' unione e non in quello dei comuni. Sul piano finanziario, poi, l' ente finanziatore richiede, di, la fornitura di garanzie da parte dei comuni. Ciò in base all' ovvia considerazione per cui le unioni non dispongono di una finanza autonoma, bensì derivata dagli enti ad esse aderenti. In particolare, la Cassa depositi e Prestiti richiedere che l' unione garantisca il prestito con delegazione propria, previo impegno da parte di uno o più comuni interessati a subentrare in tutte le obbligazioni in caso di inadempimento da parte dell' unione stessa. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 26
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30 marzo 2018 Pagina 52 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Ok dal Consiglio superiore dei lavori pubblici al decreto Mit Per il collaudo tecnico non serve iscriversi all' albo Collaudi tecnicoamministrativi per le opere pubbliche senza iscrizione all' albo per i dipendenti pubblici; obbligo di iscrizione per il collaudo statico. È quanto ha previsto il Consiglio superiore dei lavori pubblici che nei giorni scorsi ha approvato lo schema di decreto del ministero delle infrastrutture sul collaudo delle opere pubbliche, che attua l' articolo 102, comma 8, del codice dei contratti pubblici. Si vedrà adesso se il testo sarà siglato dal ministro Delrio. La norma del codice dei contratti prevede che con decreto ministeriale, su proposta del Consiglio superiore dei lavori pubblici, sentita l' Autorità nazionale anticorruzione, siano disciplinate e definite le modalità tecniche di svolgimento del collaudo, nonché i casi in cui il certificato di collaudo dei lavori e il certificato di verifica di conformità possono essere sostituiti dal certificato di regolare esecuzione. La stessa disposizione del codice consente fino alla data di entrata in vigore del decreto, consente di applicare l' articolo 216, comma 16, anche con riferimento al certificato di regolare esecuzione. Nel stesso decreto ministeriale dovranno essere disciplinate le modalità e le procedure di predisposizione degli albi dei collaudatori, di livello nazionale e regionale, nonché i criteri di iscrizione secondo requisiti di moralità, competenza e professionalità. Gli incarichi di collaudo, dal punto di vista procedurale, quando affidati all' esterno della pubblica amministrazione, vengono trattati come i servizi di ingegneria e architettura ma dal punto di vista dei requisiti per lo svolgimento dell' incarico (quando svolti all' interno della pubblica amministrazione) l' iscrizione all' albo dei collaudatori rappresenta, per il funzionario pubblico, il requisito abilitante allo svolgimento dell' incarico. Poi emergono delle differenze fra collaudo statico e collaudo tecnico amministrativo Per l' articolo 7 della legge 5 novembre 1971, n. 1086 «il collaudo deve essere eseguito da un ingegnere o da un architetto, iscritto all' albo da almeno 10 anni, che non sia intervenuto in alcun modo nella progettazione, direzione ed esecuzione dell' opera»; analogamente l' articolo 67, comma 2 del dpr n. 380/2006 precisa che Per il collaudo tecnicoamministrativo era invece il dpr 207/2010 a stabilire che «è necessaria l' abilitazione all' esercizio della professione nonché, ad esclusione dei dipendenti delle amministrazioni aggiudicatrici, l' iscrizione da almeno cinque anni nel rispettivo albo professionale». Nello schema approvato dal Consiglio superiore dei lavori pubblici sarebbe previsto per il collaudo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 28
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30 marzo 2018 Pagina 53 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Sulla materia parola allo statuto comunale e al regolamento Consiglieri senza gruppo Chi si autoesclude resta fuori dalle commissioni È corretta la sostituzione, all' interno di una commissione consiliare consultiva, di una consigliera comunale che ha dichiarato la propria indipendenza dalla maggioranza che sostiene il sindaco, disposta con atto del presidente del consiglio comunale? Nel caso di specie la consigliera comunale, dichiarando la propria indipendenza dalla maggioranza che sostiene il sindaco, s i è sostanzialmente avvalsa della facoltà, prevista dallo statuto comunale, che consente di «non appartenere ad alcun gruppo». Il regolamento comunale, che disciplina la costituzione dei gruppi, non ripropone la medesima possibilità contenuta nello statuto di autoescludersi dai gruppi, prevedendo che, nel caso in cui una lista presentata alle elezioni abbia avuto eletto un solo consigliere, a questi sono riconosciute le prerogative e la rappresentanza spettanti a un gruppo consiliare. In base alle norme statutarie e regolamentari dell' ente, i gruppi autonomi, invece, possono essere costituiti, solo se formati da almeno tre consiglieri. Inoltre lo statuto rinvia al regolamento la disciplina del funzionamento e della composizione delle commissioni consiliari, nel rispetto del criterio proporzionale, e il regolamento affida a «ciascun gruppo» il compito di designare i propri rappresentanti nelle singole commissioni permanenti; per di più stabilisce che i consiglieri possono fare parte di più di una commissione e prevede che le sostituzioni siano demandate al singolo capogruppo. Ciò posto, occorre ricordare che le commissioni consiliari previste dall' articolo 38, comma 6 del decreto legislativo n. 267/00, una volta istituite sulla base di una facoltativa previsione statutaria, sono disciplinate dal regolamento comunale con l' unico limite, posto dal legislatore, del rispetto del criterio proporzionale nella composizione. Ciò significa che le forze politiche presenti in consiglio debbano essere il più possibile rispecchiate anche nelle commissioni, in modo che in ciascuna di esse sia riprodotto il loro peso numerico e di voto. Quanto al rispetto del criterio proporzionale previsto dal citato articolo 38, comma 6, il legislatore non precisa come lo stesso debba essere declinato in concreto. Il regolamento, a cui sono demandate la determinazione dei poteri delle commissioni, nonché la disciplina dell' organizzazione e delle forme di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 30
30 marzo 2018 Pagina 53 Italia Oggi
30 marzo 2018 Pagina 54 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La Commissione Ue ha stanziato 17,4 milioni. Contributi a fondo perduto per l' 80% Fondi europei all' occupazione Per protezione sociale, riforme, conciliazione vitalavoro Protezione sociale, riforme del lavoro, lavoro nero e conciliazione dei tempi vitalavoro sono le priorità su cui la commissione europea concentra oltre 17 milioni di euro di risorse comunitarie. I fondi saranno distribuiti tramite tre inviti approvati dalla direzione generale «occupazione, affari sociali e inclusione» che sono rivolti anche agli enti pubblici. I fondi provengono dal programma per l' occupazione e l' innovazione sociale 2014 2020 (Easi), uno strumento finanziario europeo che punta a promuovere un elevato livello di occupazione sostenibile e di qualità, garantire una protezione sociale adeguata e dignitosa, combattere l' emarginazione e la povertà e migliorare le condizioni di lavoro. Il contributo a fondo perduto su tutti e tre i bandi coprirà fino all' 80% delle spese ammissibili. 10 milioni di euro per conciliare vita privata e lavoro Un primo bando da 10 milioni di euro ha l' obiettivo di sviluppare, testare e attuare strategie innovative di conciliazione vitalavoro sul posto di lavoro, che favoriscano una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e una migliore condivisione delle responsabilità assistenziali tra donne e uomini. I progetti dovranno sviluppare modelli di partnership multilivello sostenibili per facilitare l' attuazione di strategie innovative di conciliazione vitalavoro sul posto di lavoro, ma anche promuovere la conoscenza e la condivisione di esperienze tra diversi stati membri o tra imprese che già attuano strategie efficaci di conciliazione vitalavoro. Altri obiettivi sono relativi al facilitare l' accesso e le informazioni personalizzate sui diritti di protezione sociale, facilitare la mobilità professionale e geografica della popolazione economicamente attiva, sostenere la modernizzazione dei sistemi di protezione sociale. Possono presentare progetti gli enti pubblici, quali autorità nazionali o regionali, enti locali e servizi per l' impiego, nonché, in qualità di partner, altri enti pubblici ed enti privati sia profit che noprofit. La durata dei progetti dovrà essere compresa tra 24 e 36 mesi. Le domande di accesso a questo invito dovranno essere presentate entro il 18 aprile 2018. 5 milioni di euro per la protezione sociale Questo secondo bando del programma «Easi» stanzia 5 milioni di euro per migliorare la protezione sociale. I progetti che saranno finanziati su questo invito dovranno prevedere attività per testare, sviluppare e attuare azioni innovative per facilitare l' accesso Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 32
30 marzo 2018 Pagina 54 Italia Oggi
30 marzo 2018 Pagina 54 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali domande entro il 19/4 La Lombardia sostiene la cultura con 4,6 milioni La regione Lombardia sostiene il settore culturale con un bando specifico che stanzia oltre 4,6 milioni di euro. L' avviso unico relativo a interventi per attività culturali riguarda gli anni finanziari 2018 e 2019 e finanzierà interventi da realizzare nel corso del 2018. I destinatari dei contributi previsti dall' art. 36 della legge regionale n.25/2016 sono gli enti locali singoli o associati, enti e istituzioni ecclesiastiche, altri enti pubblici, enti e d associazioni ai quali partecipino enti locali, soggetti privati aventi la disponibilità dei beni culturali, nonché gli enti, associazioni e fondazioni, e altri soggetti che operino in ambito culturale senza fine di lucro o imprese d e l settore c u l t u r a l e , c r e a t i v o e d e l l o spettacolo, istituzioni culturali di interesse regionale, nonché università, istituti scolastici, centri di ricerca, accademie e conservatori. Sono finanziabili iniziative nei campi della promozione educativa e culturale, della valorizzazione di biblioteche e archivi storici, della valorizzazione di musei e della catalogazione del patrimonio culturale. I fondi sostengono anche la promozione della cultura cinematografica e audiovisiva, la promozione della musica e danza, la produzione teatrale e i circuiti di spettacolo. Sono infine finanziabili la promozione educativa e culturale, i festival di musica e danza e la lingua lombarda e il patrimonio immateriale. Il contributo a fondo perduto non può generalmente superare dal 50% al 75% delle spese ammissibili, a seconda del tipo di intervento. Le domande di contributo devono essere presentate entro il 19 aprile 2018. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 34
30 marzo 2018 Pagina 54 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali scadenza al 29/6 Toscana, 9 milioni per investimenti in fonti rinnovabili La regione Toscana ha approvato il bando attuativo della sottomisura 7.2 «sostegno a investimenti creazione, miglioramento o ampliamento di infrastrutture su piccola scala, compresi gli investimenti nelle energie rinnovabili e il risparmio energetico» del piano di sviluppo rurale 20142020. Il bando mette in campo fondi per 9 milioni di euro che potranno essere richiesti da province, comuni e unioni di comuni, anche in forma associata. Il bando sostiene investimenti finalizzati alla produzione di energia termica con generatori di potenza nominale complessiva installata compresa tra 100 kwt e 1 mwt, nonché spese relative a ampliamenti, implementazione e/o integrazioni, di progetti già realizzati e funzionanti al fine di massimizzare gli effetti ambientali, purché l' implementazione e l' integrazione abbiano carattere innovativo. È altresì finanziabile la realizzazione di piattaforme d i s t o c c a g g i o f u n z i o n a l i a d impianti esistenti. Sono ammesse le spese per la realizzazione di strutture, acquisto e installazione di generatori di calore, piattaforme d i s t o c c a g g i o e r e t i d i distribuzione, acquisto di terreni e fabbricati, oltre che spese generali. L' importo massimo del contributo concedibile per bando, indipendentemente dal numero di interventi, è pari a 400 mila euro. Non sono ammesse le domande con un contributo minimo richiesto/concesso inferiore, al netto delle entrate nette, a 10 mila euro. Il contributo a fondo perduto copre fino al 65% delle spese ammissibili. La domanda di contributo dovrà essere presentata telematicamente entro il 29 giugno 2018. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 35
30 marzo 2018 Pagina 55 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La corsa verso le fusioni ricorda la corsa all' oro del west I matrimoni di convenienza non durano La corsa verso le fusioni e le unioni s t a assumendo sempre più i connotati della corsa all' oro del vecchio West. In tempo di vacche magre, i piccoli comuni si lanciano verso gli accorpamenti, più che per una reale volontà di mettersi insieme, per la necessità di sopravvivere, allettati dalla pioggia di fondi governativi. Ma i problemi di convivenza, come spesso accade nei matrimoni di interesse, non tardano ad arrivare. E' quanto accaduto nel Lodigiano, dove i due comuni di Casaletto e Caselle Lurani, unitisi a costituire l' Unione l o d i g i a n a d e l G r i f o n e ( c o n l ' unificazione di tutti i servizi e del personale) un anno e mezzo fa, ora sono ai ferri corti. Nei giorni scorsi il consiglio comunale di Casaletto, guidato dal sindaco Giorgio Marazzina, ha votato a favore dello scioglimento dell' unione. Peccato che a Caselle Lurani non abbiano alcuna voglia di far finire l' «unione civile» con Casaletto. Il sindaco di Caselle, Davide Vighi, che è anche presidente dell' Unione di comuni, ha bollato come «illegittima e immotivata» la proposta del sindaco Marazzina minacciando di adire le vie legali per tutelare gli interessi dell' Unione. Secondo Vighi, ai sensi dello statuto e delle norme regionali in materia, la durata dell' unione deve intendersi tendenzialmente a tempo indeterminato e comunque almeno di dieci anni, al fine di garantire stabilità all' ente. Quanto accaduto in provincia di Lodi non sta insegnando niente in Piemonte, dove, allettati dai fondi stanziati per le fusioni dal governo nazionale e da quello regionale, i minienti, sfiniti dai continui tagli ai trasferimenti (dal 2010 ad oggi le entrate dei piccoli comuni si sono ridotte di 204 euro ad abitante) stanno accettando di farsi fagocitare dai municipi mediograndi per sopravvivere. Il piccolo centro di Valmala (56 abitanti) è infatti in procinto di fondersi con Busca (10.116 abitanti) e probabilmente la stessa cosa accadrà a Castellar (299 abitanti) che sembra destinato a fondersi con Saluzzo (16.971 abitanti). Il fatto che enti così piccoli accettino di unirsi a centri mediograndi viciniori deve far riflettere. In ballo ci sono 11 milioni di euro in 10 anni, una cifra considerevole che spetta ad ogni nuovo ente costituito a seguito di fusione. E' questa la ragione di questa nuova corsa all' oro? Facciamo un rapido calcolo: in provincia di Cuneo ci sono circa 200 piccoli comuni (calcolati per difetto per semplificare il calcolo). Se tutti facessero come Busca e Valmala, fondendosi a coppie, i municipi in provincia di Cuneo si dimezzerebbero e a ciascuno dei 100 comuni risultanti spetterebbero 11 milioni in 10 anni, ossia in totale 1 miliardo e 100 milioni. «Mi chiedo: questi soldi non potrebbero essere erogati Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 36
30 marzo 2018 Pagina 55 Italia Oggi
30 marzo 2018 Pagina 55 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Nuove norme in vigore dal 25 maggio. Agli associati Anpci un pacchetto di consulenze ad hoc Privacy, bussola per i comuni Accordo per aiutare gli enti ad attuare il regolamento Ue Una bussola per aiutare i piccoli comuni a d orientarsi in materia di privacy. Si avvicina infatti la data del 25 maggio 2018, termine a decorrere dal quale il regolamento europeo sulla protezione dei dati personali n. 2016/679 entrerà pienamente in vigore, c h i a m a n d o g l i enti locali a n u m e r o s i adempimenti. Dalla nomina del responsabile della protezione dati, figura obbligatoria per i comuni, all' implementazione del registro delle attività di trattamento, fino alla notifica della violazione dei dati qualora le informazioni sensibili siano state oggetto di perdita, distruzione o diffusione indebita (per esempio a seguito di attacchi informatici, accessi abusivi, incidenti ecc.). Per venire incontro alle esigenze dei piccoli comuni, l e amministrazioni maggiormente in difficoltà per i nuovi adempimenti, l' Anpci ha sottoscritto un accordo quadro con lo studio legale Pacchiana Parravicini e Associati di Torino che ha predisposto un pacchetto di attività di consulenza ad hoc, tarato proprio sulle esigenze dei mini enti, che sarà curato dagli avvocati Cristiano Michela e Mariateresa Pizzo (con la collaborazione del dott. Federico Di Croce). Il pacchetto prevede in primis un' offerta base di adempimenti privacy che include un videocorso formativo con relativo test di valutazione, l' identificazione dei soggetti interessati, delle banche dati e dei trattamenti svolti, la somministrazione di uno specifico questionario per l' analisi dei rischi, la corretta implementazione delle misure di sicurezza, la verifica delle lettere d' incarico e la predisposizione di modelli facsimile per i responsabili e gli incaricati, nonché per rilasciare il consenso al trattamento dei dati. Non solo. L' offerta base prevede anche il controllo di conformità alla normativa privacy dei siti internet istituzionali e delle newsletter dell' ente e la supervisione del documento sulla privacy ai sensi del regolamento Ue. Oltre a questo pacchetto base, lo studio offre una verifica annuale da remoto su richiesta dell' ente e l' aggiornamento con approfondimenti tematici tramite portale internet e newsletter periodica. Chi vorrà potrà infine richiedere assistenza continuativa online, nonché farsi assistere nella redazione del documento sulla privacy e nell' assunzione del ruolo di Data protection officer. Per tutti i comuni associati all' Anpci sono previste tariffe annue agevolate che gli enti interessati potranno visionare sul portale dell' Associazione nazionale dei piccoli comuni italiani all' indirizzo Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132017 Continua > 38
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