Comune di Russi sabato, 29 giugno 2019

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Comune di Russi sabato, 29 giugno 2019
Comune di Russi
sabato, 29 giugno 2019
Comune di Russi sabato, 29 giugno 2019
Comune di Russi
                                                     sabato, 29 giugno 2019

Prime Pagine

 29/06/2019   Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                                  4
 Prima pagina del 29/06/2019
 29/06/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                 5
 Prima pagina del 29/06/2019

Cultura e Turismo

 28/06/2019   Ravenna Today                                                                                      6
 Esplosione di colori: si corre la Color Vibe

 28/06/2019   RavennaNotizie.it                                                                                  7
 Marina di Ravenna. La Festa delle Cozze è servita. Un lungo weekend ricco di sapori

 28/06/2019   RavennaNotizie.it                                                                                  9
 Ravenna Festival. Continuano le rassegne Giovani Artisti per Dante e Vespri a San Vitale

Economia e Lavoro

 29/06/2019   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 5                              ANDREA TARRONI       10
 La crisi Gattelli si chiude con un accordo Ricollocamenti e incentivi per i lavoratori

 29/06/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 39                                                       11
 «Centrale, chi subentra si fa carico di onori e oneri»

 29/06/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 39                                                       12
 Gattelli, accordo siglato Incentivi all' esodo

 29/06/2019   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 39                                                       13
 La farmacia riapre con una nuova proprietà

sport

 29/06/2019   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 23                               ZAR PARLANTE       14
 Una serata di corsa con la 36ª edizione

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 28/06/2019   Il Sole 24 Ore Pagina 11                                                         Antonio Larizza   15
 L' Alto Adige fonde bit e natura: l' internet delle cose è ovunque
 29/06/2019   Il Sole 24 Ore Pagina 5                                                                  T.Mor.    17
 Sul modello Redditi tempi più lunghi: invio entro il 30 novembre
 29/06/2019   Il Sole 24 Ore Pagina 19                                                                 Fe. Mi.   18
 Alla Giustizia si tratta sull' equo compenso
 29/06/2019   Italia Oggi Pagina 29                                                                              19
 Privacy, p.a. dietro la lavagna
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29/06/2019    Italia Oggi Pagina 33                                                MATTEO RIZZI   20
Nella Ue piace tassar case Francia prima dell' Italia
29/06/2019    Italia Oggi Pagina 35                                              CLAUDIA MERLO    21
Impianti elettrici accatastabili. E tassabili
29/06/2019    Italia Oggi Pagina 35                                         FRANCESCO CERISANO    23
Incentivi tecnici solo per i contratti d' appalto. Non per le concessioni
29/06/2019    Italia Oggi Pagina 35                                         FRANCESCO CERISANO    24
Revisori, via libera agli aumenti
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[ § 1 § ]

            sabato 29 giugno 2019
                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                                      Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 4
Comune di Russi sabato, 29 giugno 2019
[ § 2 § ]

     sabato 29 giugno 2019
                             Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 5
Comune di Russi sabato, 29 giugno 2019
[ § 1 4 3 1 2 9 9 2 § ]

                          venerdì 28 giugno 2019

                                                                                Ravenna Today
                                                                                   Cultura e Turismo

                          Esplosione di colori: si corre la Color Vibe

                          Torna nel Ravennate per la "Corsa più Birra della Romagna": la Color
                          Vibe . Appuntamento il 29 giugno all' interno della Russi Rock Beer Fest
                          per una nuova edizione della Color Vibe. Nuova location e tante novità
                          aspettano i partecipanti per questa nuova edizione che arriva per la prima
                          volta in città Ritrovo del Vibe Village (aperto dalle 11) al Campo da
                          Basket di via Don Minzoni a Russi. Animazione e riscaldamento dalle ore
                          16.30, partenza alle 17.30 e Color Party dalle 18. L' evento prende il
                          nome da VIBE: sensazione, emozione, vibrazione, sintonia ed energia.
                          Un vero e proprio inno al divertimento aperto a tutti: non ci sono limiti di
                          età. Il percorso lungo 5 chilometri si può percorrere camminando,
                          correndo, saltando, in avanti, all' indietro, ballando. Non è una gara, ma
                          una festa ed un modo alternativo per divertirsi e passare una giornata in
                          allegria con amici, parenti, colleghi e l' importante è divertirsi. Al pronti-via
                          la Color Vibe scatta in bianco (t-shirt inclusa nell' iscrizione) per far
                          risaltare meglio il colore che, ad ogni chilometro percorso, viene
                          "sparato" sui partecipanti al Vibe Point. Tagliato il traguardo, grande festa
                          nel cuore del Vibe Village: ogni concorrente avrà a disposizione una
                          bustina di colore da poter utilizzare e, seguendo il ritmo dello speaker
                          ufficiale, ogni 15 minuti circa ci sarà un magico "lancio collettivo".
                          Iscrizioni nel giorno dell' evento: Under 5 (nati dopo 01/01/13): 5 Smart
                          (no t-shirt): 13 Bambini (nati dopo 01/01/04):15 Team (minimo 4 persone,
                          quota pro capite):15 Individuale (fino a 3 persone): 17 Family (2 adulti + 1
                          bambino): 47 Attendere un istante: stiamo caricando la mappa del
                          posto... Caricamento in corso... Auto A piedi Bici.

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 6
Comune di Russi sabato, 29 giugno 2019
[ § 1 4 3 1 2 9 9 6 § ]

                          venerdì 28 giugno 2019

                                                                           RavennaNotizie.it
                                                                                 Cultura e Turismo

                          Marina di Ravenna. La Festa delle Cozze è servita. Un lungo weekend ricco di
                          sapori
                          Tre giorni dedicati alla perla dell' Adriatico, il 28, 29 e 30 giugno. Fra le novità in programma la cena itinerante con il
                          trenino e il marchio Cozza Romagnola

                          La Festa delle Cozze di Marina di Ravenna arriva puntuale all' inizio dell'
                          estate, al momento giusto per gustare le cozze in tutta la loro freschezza
                          e prelibatezza, a Marina e sulle tavole di 53 ristoranti dei lidi e della città
                          di Ravenna (grazie alla collaborazione di Confcommercio e
                          Confesercenti). La festa è per oggi venerdì 28, sabato 29 e domenica 30
                          giugno , tre giorni di un lungo gustosissimo weekend all' insegna della
                          perla gastronomica dell' Adriatico . Ravenna-PageDetail728x90_320x50-1
                          La sesta edizione della Festa è anche il quinto appuntamento nazionale,
                          perché oltre alle cozze nostrane saranno proposte al pubblico le cozze di
                          Castro (Lecce), Nisida (Napoli), Cervia, Goro-Porto Garibaldi e
                          Scardovari (Rovigo), nei chioschi allestiti sulla Banchina del Molo
                          Dalmazia e presso il Mercato del Pesce, a due passi dal faro di Marina.
                          La Cozza di Marina di Ravenna è tra le più pregiate in Italia e cresce
                          spontaneamente in alto mare , nei piloni delle piattaforme marine, dove un
                          gioco di correnti fornisce ottimo cibo alla cozza, affinché possa diventare
                          ricca e gustosa. Le cozze sono raccolte a mano dai pescatori, i "cozzari
                          subacquei", che s' immergono anche fino a 10 metri di profondità. Il
                          progetto La Cozza di Marina di Ravenna una Perla dell' Adriatico - all'
                          interno del quale è concepita la festa - intende valorizzare il prodotto, il
                          territorio, la ristorazione, creando un valore aggiunto per i turisti. Nei tre
                          giorni della festa sulla Banchina di Molo Dalmazia e nell' area del Mercato
                          del Pesce i ristoranti del territorio preparano le Cozze di Marina di
                          Ravenna e delle altre località; partecipano AGEOP e Associazione
                          Ristoratori Ravennati, Casa Spadoni, L' Acciuga e Alexander, PerTe Catering, Mosquito, Akâmì Casa & Bottega. Nell'
                          Area Mercato del Pesce è allestito il Chiosco dei Pescatori di Marina dove si potranno degustare le cozze di Marina
                          di Ravenna. I Pescatori delle Cooperative La Romagnola e Nuovo Conisub sono i protagonisti della raccolta
                          subacquea delle cozze di Marina di Ravenna e i fornitori delle cozze per la Festa e per la ristorazione. I Pescatori di
                          Marina gestiranno il loro spazio in collaborazione con Akâmì Casa & Bottega. I cuochi di Slow Food , lo chef
                          Alessandro Dembech del Ristorante La Rotonda di Lido Adriano, e lo chef di Millelire la cucina del mare, il nuovo
                          ristorante del Salone dei Mosaici di Ravenna, si alterneranno per preparare le cozze dei due mari, Adriatico e Tirreno,
                          con Marina di Ravenna e Nisida. Novità di quest' anno il banco del pesce dimenticato e ritrovato. In definitiva saranno
                          7 i chioschi per la ristorazione, più lo spazio di Slow Food , con i prodotti del mare Ecopesca dell' Economia del
                          Mare. Presso la Lega Navale di Marina di Ravenna, oggi 28 giugno alle ore 10 , si tiene la presentazione del Marchio
                          collettivo Cozza Romagnola ®. Con Simona Caselli, Assessore agricoltura, caccia e pesca Regione Emilia-
                          Romagna, Giuseppe Prioli, Presidente Consorzio Mitilicoltori Emilia-Romagna, e Massimo Cameliani, Assessore
                          attività produttive Comune di Ravenna. Segue la degustazione di cozze di Marina di Ravenna preparate dallo Chef
                          Mattia Borroni del Ristorante Alexander di Ravenna. Nell' Atrio del Mercato del Pesce sempre oggi venerdì 28 alle ore
                          17 , in programma Vogliamo il mare pulito, incontro su plastiche e microplastiche, un dramma dei nostri tempi che
                          colpisce pesantemente il nostro pianeta. Ne parlano Mauro Zanarini di Slow Food e i pescatori, con l' assessore all'
                          ambiente del Comune di Ravenna Gianandrea Baroncini. Intervengono Cristina Mazziotti della Struttura Tematica
                          Oceanografica Daphne di Arpae Emilia-Romagna; Sara Segati, di Cestha, Sergio Caselli, di ACI Pesca Regionale.
                          Segue la degustazione di Cozze di Marina di Ravenna preparate dallo Chef Marco Cavallucci di Casa Spadoni.
                          Assaggi gratuiti per il pubblico presente. Dalle ore 19 è in programma la novità 2019, il Trenino di Cozza in Cozza :
                          una divertente e gustosa Cena Itinerante con Capolinea al Chiosco Slow Food. Andata

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 7
Comune di Russi sabato, 29 giugno 2019
[ § 1 4 3 1 2 9 9 6 § ]

                          venerdì 28 giugno 2019

                                                                           RavennaNotizie.it
                                                                                 Cultura e Turismo

                          e Ritorno in 6 tappe, dall' apertivo all' antipasto, dal primo al secondo, dal gelato al caffè, trasportati da un locale all'
                          altro dal comodo trenino. Sabato 29 giugno alle 9 è programmata la Gita in Valle organizzata da Slow Food Ravenna
                          , mentre alle 10 si terrà l' ormai tradizionale Gita in mare con avvicinamento a una piattaforma e dimostrazione di
                          raccolta delle cozze con i pescatori subacquei delle due cooperative di Marina di Ravenna (in collaborazione con
                          ENI). Dalle 17 alle 20 al Bacino pescherecci sono in programma le iniziative di Coupe Gourmande: Vela e Cucina. Il
                          tema della 9ª edizione è proprio la Cozza dell' Adriatico. Sempre sabato 29 giugno, alle ore 18.30, Il Cuoco e il
                          Pescatore , nell' Atrio del Mercato del Pesce: una lezione di cucina con i consigli dell' uso delle cozze ai fornelli dello
                          Chef Marco Luongo del Ristorante AKÂMÌ Casa&Bottega. La Cozza ti racconta : incontro laboratorio per i bambini a
                          cura di Slow Food Godo e Bassa Romagna, è l' appuntamento che si terrà domenica 30 giugno alle ore 16:00, nell'
                          Atrio del Mercato del Pesce. Nello stesso luogo alle 18:30 di domenica, Il Cuoco e il Pescatore : le buone pratiche
                          per consumatori responsabili e una pesca sostenibile. Ne parlano Mauro Zanarini di Slow Food, Roberto Casali di
                          Economia del Mare e il giovane Cuoco Gabriele Nanni dell' Osteria del Mare Sirocco di Bellaria. Sia sabato 29 che
                          domenica 30 (alle ore 19:45 / 20:45 / 21:45) presso la Ex Sala Asta del Pesce Visite Guidate all' Ex Mercato del
                          Pesce di Marina a cura di Cestha , centro ricerche e recupero tartarughe marine. In occasione della Festa, domenica
                          30 giugno dalle 10 alle 22 in Viale delle Nazioni si terrà il tradizionale Mercato Ambulante. La manifestazione è a cura
                          di Tuttifrutti con la collaborazione di Slow Food Ravenna, con il patrocinio di AMA Associazione Mediterranea
                          Acquacoltori e del Consorzio Miticoltori Emilia-Romagna, con il patrocinio e la compartecipazione del Comune di
                          Ravenna, il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e della Provincia e la collaborazione delle due cooperative di
                          pescatori di Marina. INFO: www.lacozzadiravenna.it.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 8
Comune di Russi sabato, 29 giugno 2019
[ § 1 4 3 1 2 9 9 7 § ]

                          venerdì 28 giugno 2019

                                                                           RavennaNotizie.it
                                                                                 Cultura e Turismo

                          Ravenna Festival. Continuano le rassegne Giovani Artisti per Dante e Vespri a
                          San Vitale

                          Dal 28 giugno al 4 luglio, alle 11, nei Chiostri Francescani , la rassegna
                          Giovani Artisti per Dante del Ravenna Festival propone "Il canto dei
                          diavoli" di Malebolge Club che porta in scena il canto XXI dell' Inferno,
                          dove i politici corrotti sono immersi nella pece bollente e dove regnano i
                          Malebranche, la peggior specie di diavoli. Venerdì 28 giugno, alle 19, la
                          rassegna Vespri a San Vitale ospita invece Cantar sacro: il Novecento ,
                          un concerto unico con il coro polifonico Ludus Vocalis di Ravenna, diretto
                          da Stefano Sintoni in un programma di autori italiani ed europei.
                          Ravenna-PageDetail728x90_320x50-1 Se l' immaginario collettivo
                          identifica i diavoli con il male stesso, nel canto XXI Dante li descrive
                          anche come goffi, scherzosi, burloni e irascibili, truppa grottesca che
                          consente al poeta di esplorare tutte le risorse della lingua italiana al
                          servizio dello stile comico, tra tempi serrati, lessico popolare, parodie. "Il
                          canto dei diavoli" (28 giugno - 4 luglio) lascia ai bambini interpretare i
                          demoni, tutti identificati con gli stereotipi di oggi. La pièce include anche
                          canzoni, clownerie e la performance del diavolo chitarrista Malacorda, e
                          suggerisce che forse i cattivi del racconto non sono i diavoli, che altro
                          non fanno che adempiere al proprio ruolo nel piano divino, ma piuttosto i
                          peccatori. Malebolge Club è una compagnia di recente formazione, che
                          raccoglie attorno agli attori Franco Costantini, Giovanna Vigilanti e
                          Cesare Flamigni - accomunati dalla passione per Dante - un gruppo di
                          studenti dell' Istituto A. Baccarini di Russi e i loro genitori. È dall' incontro
                          tra il Coro Polifonico Ludus Vocalis e il cardinale Domenico Bartolucci, e
                          dalla riflessione che ne è scaturita, che si è sviluppato l' itinerario di Cantar sacro: il Novecento (28 giugno). Perché il
                          coro ha fatto proprie le parole del cardinale sul valore del genere sacro e sulla necessità di conservarne la vitalità all'
                          interno della chiesa; a partire da questo ha composto una galleria di compositori che si muove fra diversi stili
                          compositivi, da quelli più tradizionali e legati ai modelli del passato a quelli più audaci: dallo stesso Bartolucci a John
                          Rutter, fino agli estoni Arvo Pärt e Urmas Sisask. Ludus Vocalis ha esordito nel 2004 presso la Basilica di S. Agata
                          Maggiore di Ravenna e dal 2007 ha cominciato a collaborare con il Festival e varie orchestre del territorio romagnolo;
                          ha inciso musiche inedite di autori ravennati del Sei-Settecento e nel 2018 ha eseguito a Colonia la prima del Te
                          Deum di Peter Reulein. Sabato 29 altro appuntamento unico ai Vespri con la Missa dolorosa di Antonio Caldara,
                          proposta dal Coro ecce Novum, il Gamma Chorus e il Faventia Ensemble diretti da Silvia Biasini. Il prossimo
                          spettacolo di Giovani artisti per Dante è invece Teleion, con il duo Camilla Lopez e Matteo Ramon Arevalos alle prese
                          con il frammentario repertorio della musica greca antica (5-11 luglio).

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 9
Comune di Russi sabato, 29 giugno 2019
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                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                               Economia e Lavoro

                          La crisi Gattelli si chiude con un accordo Ricollocamenti e incentivi per i
                          lavoratori
                          Tra pensionamenti e nuovi posti di lavoro solo poche unità rimanevano senza soluzione

                                                                                                                            ANDREA TARRONI
                          RAVENNA Sembravano ristrettissimi gli spazi di trattativa per una
                          risoluzione condivisa della crisi Gattelli, che chiuderà l' ultima fornace di
                          mattoni rimasta in provincia. L' attività è del resto ferma da due mesi e la
                          proprietà era stata ben chiara: non c' era più modo di dare competitività al
                          sito produttivo, la perdita economica era ormai strutturale e lo storico
                          gruppo del comparto edile decideva così di chiudere la propria attività di
                          San Pancrazio per tenere comunque attivo lo stabilimento di Russi. Alla
                          fine sarà confermata la perdita per la provincia dell' ultima fornace rimasta
                          in attività, ma sulla soluzione relativa ai 22 lavoratori coinvolti ieri fra
                          sindacati e Gattelli si è firmato un accordo condiviso che sulle prime
                          sembrava insperato. Verbale che peraltro nella stessa mattinata è stato
                          messo alla votazione dei lavora tori riuniti in assemblea ed è risultato
                          accettato all' unanimità. «La discussione con l' azienda si è protratta ben
                          oltre il previsto e nell' ultimo mese ci siamo visti e rivisti per vari incontri -
                          racconta il referente della Fillea C gil, Roberto Martelli -. Uno spiraglio per
                          una soluzione condivisa si è aperto quando la nostra controparte ha dato
                          disponibilità a ragionare su un principio: la volontarietà dell' esodo. All'
                          inizio ci veniva solo proposta la necessità di chiudere tutti i contratti
                          lavorativi, nel più breve tempo possibile». Aperta questa breccia le due
                          parti hanno aggiunto alla discussione opportunità che hanno aiutato alla
                          redazione dell' accordo finale: «Da parte nostra abbiamo capito che
                          alcuni lavoratori potevano essere accompagnati al pensionamento-
                          prosegue Martelli -, la proprietà invece ha aiutato nell' opera di
                          ricollocamento garantendo fra altri attori del settore che pote vano
                          ampliare il personale per i lavoratori che si è potuto far riassumere
                          altrove». Alla fine senza lavoro rimanevano poche unità: «Dobbiamo ammettere che anche su questo fronte si è
                          registrato un certo impegno da parte della proprietà, perché sono stati messi in campo incentivi all' esodo accettabili
                          per quegli addetti a cui non si poteva dare una soluzione di reddito - conclude Martelli -.Ovviamente non chiudiamo
                          questa trattativa col sorriso, abbiamo perso una attività produttiva con unvalore strategico. Se non altro abbiamo
                          potuto proporre ai lavoratori un accordo con opportunità che all' inizio non sembravano raggiungibili e questo ci
                          soddisfa».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 10
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                                                                                Economia e Lavoro

                          «Centrale, chi subentra si fa carico di onori e oneri»
                          Il sindaco Valentina Palli su un' ipotetica cessione

                          VALENTINA Palli (foto) ha iniziato il suo mandato da sindaco il 27
                          maggio, con tre dossier bollenti sulla scrivania: la crisi Mercatone Uno, 45
                          i dipendenti del punto vendita di Russi, la crisi Gattelli con la chiusura della
                          storica fornace di San Pancrazio e 23 lavoratori a casa, e la centrale
                          Powercrop con ammorbanti esalazioni sull' abitato e la richiesta di
                          concordato presentata dal gruppo Maccaferri, la holding proprietaria del
                          50 per cento di Powercrop, per le sue società operanti nel settore
                          energia. «Oggi, pur nella loro drammaticità, queste situazioni sono meno
                          pesanti - afferma il sindaco -: per i lavoratori del Mercatone Uno si è
                          aperta la cassa integrazione, la Regione ha istituito un fondo di 150mila
                          euro, possiamo far fronte alle emergenze intanto che si cercano soluzioni
                          concrete. Per quanto riguarda la Gattelli, la fornace è stata chiusa, ma so
                          che la vertenza è stata da poco risolta» (vedi pezzo a fianco, ndr). PER
                          quanto riguarda la centrale a biomasse di Powercrop, ricordiamo che dal
                          mese di marzo si sono diffuse dalla centrale di via Carrarone, puzze e
                          esalazioni davvero sgradevoli e in alcuni casi irritanti. In questi mesi il
                          fenomeno si è attenuato molto, ma non è scomparso, tant' è che le
                          segnalazioni continuano ad arrivare. Talvolta è sovrastato dalle storiche
                          esalazioni degli allevamenti suinicoli. «Ho incontrato due volte Powercrop
                          e abbiamo fatto un incontro con Arpa e Asl per capire come risolvere
                          questa situazione - afferma il sindaco - mi è stato confermato che causa di questi odori, come già detto, in passato è
                          l' eccesso di materiale, biomasse da bruciare, accumulato e non smaltito nei tempi programmati, per i ritardi nell'
                          avvio della caldaia. Ritardi dovuti alla rottura di una turbina. Là lavorano da una decina di giorni e la centrale dovrebbe
                          funzionare a pieno regime prima della fine di luglio. Si aspettano di finire in agosto materiali stoccati, causa del
                          problema. Ciò non toglie che questi disagi non debbono ripetersi e interveniamo. Dal punto di vista sanitario l' Asl ci
                          assicura che non ci sono problemi». L' ALTRO aspetto su cui ci interroga relativamente alla centrale Powercrop,
                          riguarda l' assetto societario. Powercrop è infatti controllata per il 50 per cento da Seci Energia, una delle società del
                          gruppo Maccaferri ammesse alla procedura di concordato in bianco. L' altro 50 per cento è stato ceduto un anno fa
                          da Enel Greenpower, socio partitetico di Seci, a F2i, Fondi italiani per le infrastrutture. Ora, a Russi ci si chiede cosa
                          accadrà nel caso che Seci Energia, o anche solo Powercrop fosse venduta. Ovvero se gli impegni presi da
                          Powercrop con il Comune di Russi nel momento in cui, una decina di anni fa, fu firmata la convenzione per la
                          riconversione dello zuccherificio Eridania in una centrale a biomasse saranno rispettati. «Nel caso Powercrop fosse
                          ceduta - risponde il sindaco Palli - sarebbe con una cessione contrattuale, ovvero con il mantenimento di tutti gli
                          impegni assunti da Powercrop con la convenzione. Per cui tutto procede come prima. I lavori per San Giacomo sono
                          stati appaltati e sono e rimangono a carico di Powercrop. Chi subentra si fa carico di oneri e onori». Claudia Liverani
                          © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 11
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                                                            Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                               Economia e Lavoro

                          CRISI L' AZIENDA AVEVA 23 LAVORATORI

                          Gattelli, accordo siglato Incentivi all' esodo

                          È STATO siglato ieri un accordo fra la proprietà Gattelli e i sindacalisti
                          dell' edilizia dopo la chiusura, un mese fa, della storica fornace di San
                          Pancrazio. Erano 23 i lavoratori impiegati nella fornace Gattelli, tutti
                          uomini, tranne un' impiegata. «Una parte, cinque o sei, saranno ricollocati
                          in altre aziende del settore - afferma Roberto Martelli della Fillea Cgil -,
                          altrettanti con la disoccupazione, Naspi , riusciranno ad 'agganciare' la
                          pensione per vecchiaia e anzianità. Tutti nel rispetto della legge Fornero.
                          Poi la proprietà ha incentivato l' esodo. Base dell' accordo la volontarietà
                          dei lavoratori». «LA CHIUSURA di un' azienda non suscita soddisfazione
                          - afferma Antonio Pugliese, Feneal Uil - ma questa vertenza si era aperta
                          molto male, non è un successo, ma coi tempi che corrono e con un inizio
                          tanto travagliato poteva andare peggio. È stato un buon compromesso
                          raggiunto con il nostro impegno, quello dell' ingegner Gattelli e grazie all'
                          intervento della sindaca Palli. Intanto le dimissioni sono state volontarie,
                          poi qualcuno è stato ricollocato nello stabilimento Gattelli di Russi, dove
                          si realizzano prefabbricati per capannoni industriali e in altre aziende.
                          Qualcuno con la Naspi arriverà alla pensione. Per gli altri ci sono la
                          disoccupazione e incentivi all' esodo». LA GATTELLI di San Pancrazio
                          era l' ultima fornace della provincia, la chiusura è stata determinata dalla
                          forte crisi che ha colpito il settore costruzioni. Nel settore dei laterizi, la
                          produzione negli ultimi anni si era attestata su un 60, 70 per cento in meno rispetto al 2008. Dal 2008 a oggi, secondo
                          dati della camera di Commercio il settore delle costruzioni n provincia di Ravenna ha perso oltre 500 imprese.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 12
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                                                             Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                                Economia e Lavoro

                          SAN PANCRAZIO ESERCIZIO RILEVATO DALLA DOTTORESSA CARLOTTA FARNETI

                          La farmacia riapre con una nuova proprietà

                          NUOVA proprietà, locali riorganizzati e nuovi servizi, la farmacia di San
                          Pancrazio, in via Molinaccio 106, nella giornata di oggi si presenta alla
                          cittadinanza. L' inaugurazione è prevista alle 10.30 quando la nuova
                          titolare Carlotta Farneti, taglierà il nastro affiancata dal vicesindaco Anna
                          Grazia Bagnoli, dall' assessore Mirco Frega e dalla sua squadra.
                          Ravennate, Carlotta Farneti, farmacista con studi anche di omeopatia e
                          fitoterapia, una ventennale esperienza alla farmacia della Rocca di Lugo,
                          ha rilevato un mese l' esercizio di San Pancrazio, rinnovandolo negli spazi
                          e offrendo nuovi servizi: dagli esami basici di sangue e urine, alla
                          possibilità di fare l' elettrocardiogramma o misurazioni con l' holter.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 13
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                          sabato 29 giugno 2019
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                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                                        sport

                          41REMITIMOMCI

                          Una serata di corsa con la 36ª edizione
                          della Rimini-Verucchio

                                                                                                                                ZAR PARLANTE
                          RIMINI La canicola di questo periodo non scoraggia gli agonisti
                          romagnoli ed i tanti forestieri già presenti per le vacanze. Infatti dopo la
                          terza "Marina Crono Race" di ieri sera a Marinara, oggi pomeriggio si
                          replica con la 36ª "Rimini-Verucchio", classica mezza maratona dell'
                          estate italiana, organizzata dal Golden Club e valevole per il secondo Gp
                          della Notte Rosa, unitamente alla Pink Race della settimana prossima. La
                          partenza verrà data sotto l' Arco d' Augusto alle 18,30, verosimilmente
                          con 35 gradi di temperatura, eil migliaio di atleti attesi si godranno il
                          paesaggio dell' entroterra collinare, ma dal quinto chilometro saranno
                          costretti a salire, toccando le località di San Paolo, Monte Cieco,
                          scalando le mitiche Coste di Sgrigna, fino al traguardo a 296 metri in
                          Piazza Battaglini a Verucchio. In palio oltre 100 premi, tra i quali i
                          Memorial Martignoni, Vulpinari e Fabbri. Assenti i campioni in carica
                          Lucchese e Spagnoli, favoriti tra gli uomini il trentino Loner ed i nostri
                          Oppioli, Pianini e Meluzzi, mentre nel settore femminile spiccano le
                          sudafricane Steinberg e Van Staden Cobie, rispettivamente mamma e
                          figlia. Spazio anche alla solidarietà degli Spingitori, che cercheranno di
                          portare Gaia Lorenzini sulla fortezza malatestiana. Pistoia-Abetone All'
                          appuntamento riminese mancheranno Matteo Lucchese e l' indigena
                          Federica Moroni, perché impegnati in una scalata di 50 km più
                          impegnativa. Dove possono ambire anche al podio. Ferrara Torna alle
                          gare anche Beatrice Boccalini, dopo un serio infortunio a febbraio,
                          sfidando le avversarie nella "Dieci miglia" estense. Camminate C' è chi è
                          interessato solo a divertirsi, quindi oggi forse preferirà la ColorVibe di
                          Russi (17,30, km 5), o la podistica di Torriana (18,30, km 7), mentre all'
                          alba di domani (ore 6) si svolgerà a Rossetta di Fusignano "Al canto del gallo", di km 8,5, con colazione finale.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 14
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                          venerdì 28 giugno 2019
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                                                                                  Il Sole 24 Ore
                                                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          L' Alto Adige fonde bit e natura: l' internet delle cose è ovunque
                          Economia digitale. Con l' accensione di 3.500 sensori nasce la prima rete Beacon pubblica d' Italia L' infrastruttura
                          abiliterà la nascita di nuovi servizi digitali per cittadini, turisti e imprese

                                                                                                                                        Antonio Larizza
                          Una rete di 3.500 sensori trasformerà l' Alto Adige nel territorio
                          naturalistico più smart d' Europa, per attrarre a Bolzano - dall' Italia, ma
                          anche dall' estero - le eccellenze tra sviluppatori, start-up e aziende attive
                          nella community dell' Internet delle cose. Il Beacon - in italiano "faro" - è
                          un sensore non collegato a internet con un impatto ambientale prossimo
                          allo zero che invia, con una frequenza di tre volte al secondo, un codice
                          univoco via Bluetooth riconoscibile da qualsiasi smartphone. Come un
                          faro digitale, il segnale "illumina" le applicazioni presenti sul telefono che,
                          sfruttando il codice univoco, possono sapere, con una precisione dell'
                          ordine dei centimetri, dove si trova il telefono. A questo punto, gli
                          algoritmi dell' app si attivano per offrire informazioni ad hoc basate sulla
                          posizione dell' utente. Il sensore è passivo: non raccoglie, cioè, dati degli
                          utenti, a totale garanzia della privacy. A differenza del Gps, la tecnologia
                          Beacon rende possibile la localizzazione anche in spazi chiusi. App dal
                          turismo alla sanità Le prime applicazioni arriveranno negli ambiti del
                          turismo e della mobilità pubblica. Grazie ai segnali ricevuti dai Beacon l'
                          app ufficiale «Südtirol Mobile Guide» capirà meglio dove si trova l' ospite:
                          in un negozio, alla fermata dell' autobus, su un sentiero escursionistico o
                          in un museo. Applicando algoritmi sviluppati ad hoc, suggerirà punti di
                          interesse nelle vicinanze o possibili visite da organizzare per il giorno
                          successivo, mettendo in relazione anche dati su meteo, orari di apertura e
                          viabilità. E proponendo anche esperienze "alternative" come la visita a
                          botteghe di artigiani o negozi particolari. Anche l' azienda di trasporto pubblico Sasa sfrutterà i Beacon per interagire
                          con i passeggeri durante gli spostamenti. Già allo studio anche applicazioni in ambienti chiusi: la Fiera di Bolzano e gli
                          ospedali cittadini stanno valutando l' uso dei Beacon per guidare tramite smartphone i loro utenti negli spostamenti
                          interni, per esempio per raggiungere un padiglione o un reparto specifico. I giardini botanici Castel Trauttmansdorff di
                          Merano sfrutteranno i fari digitali per guidare i visitatori. Mentre il Gruppo FOS sta sviluppando un prodotto per la
                          prevenzione delle slavine basato sull' uso combinato di droni e Beacon. Fari digitali in tutti i Comuni La rete Beacon
                          dell' Alto Adige potrà contare su 3.500 nodi, distribuiti sui territori comunali dei 74 comuni che hanno già comunicato i
                          punti di installazione (si veda l' infografica). I primi 200 sensori saranno installati a partire dai prossimi giorni in quattro
                          aree pilota: all' interno del NOI Techpark - il parco tecnologico di Bolzano - nei comuni di Merano e Prissiano e nell'
                          Associazione Turistica di Castelfeder-Salorno. L' infrastruttura sarà completata entro l' autunno, con l' obiettivo di
                          coprire tutto il territorio altoatesino man mano che i comuni che ancora oggi devono comunicare i punti di installazione
                          si attiveranno (per loro, saranno utilizzati parte dei Beacon installati presso il parco tecnologico). La rete è nata da una
                          collaborazione tra il NOI Techpark e la Provincia Autonoma di Bolzano, sfruttando un finanziamento di 545.300 euro
                          del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr). «Questa infrastruttura digitale - spiega Arno Kompatscher,
                          presidente della Provincia autonoma di Bolzano - crea le condizioni necessarie per potenziare le imprese, sviluppare
                          servizi per cittadini e turisti e rendere più attrattivo il territorio altoatesino». Nella visione della Provincia, la prima Rete
                          Beacon

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                Pagina 15
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                          venerdì 28 giugno 2019

                                                                                 Il Sole 24 Ore
                                                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          100% pubblica nata in Italia non sarà però unicamente a beneficio del territorio. «Essendo una piattaforma di
                          sviluppo totalmente aperta e gratuita - continua Kompatscher - potrà essere utilizzata liberamente da sviluppatori,
                          startup o aziende di qualunque territorio. Grazie a questa infrastruttura l' Alto Adige diventa una potenziale terra di
                          elezione per sviluppatori, ricercatori ed esperti di tutta Italia intenzionati a sperimentare la nascita e l' utilizzo di nuove
                          applicazioni e tecnologie basate sull' Internet delle cose». L' obiettivo dell' operazione è mettere a disposizione della
                          comunità la tecnologia abilitante per creare nuovi servizi e modelli di business. «Sappiamo che ci sono molte imprese
                          e molti sviluppatori con le competenze necessarie per progettare servizi o prodotti sfruttando la tecnologia dei
                          Beacon - aggiunge Patrick Ohnewein, capo dell' unità "Digital technologies ICT" presso il NOI Techpark - ma anche
                          che nessuno di loro avrebbe mai avuto le risorse per installare una rete su un' area così ampia». Il white paper sull' Iot
                          altoatesino Il progetto Beacon rientra in un più ampio disegno di digitalizzazione di tutta l' area dell' Alto Adige, che
                          nella visione dei suoi attuali amministratori può avere l' ambizione di diventare un modello di smart green region. La
                          seconda gamba del progetto è la nascita di una rete LoRaWan (Long Range Wide Area Network), sistema di
                          connessione internet pensato per mettere a disposizione delle imprese locali una rete di sensori capaci di trasmettere
                          informazioni in tempo reale, con le prime applicazioni pensate per l' agricoltura di precisione. Spiega Ohnewein: «Con
                          il Fraunhofer Italia, che ha sede proprio presso il NOI Techpark, stiamo conducendo uno studio per mappare le
                          competenze che possono abilitare un ecosistema di Internet delle cose presenti sul territorio provinciale: esperti o
                          imprese specializzate in sensori, reti e grandi database». I risultato saranno raccolti in un white paper (Internet of
                          things: potenziale, ambiti di applicazione e linee guida per lo sviluppo di progetti per le imprese dell' Alto Adige) e
                          presentati il prossimo 15 novembre al NOI Techpark in occasione della «South Tyrol free software conference 2019».
                          Durante il festival sarà organizzato anche un hackathon: nel concorso team di sviluppatori e artigiani locali lavoreranno
                          fianco a fianco per integrare il digitale in prodotti e servizi tipici del territorio. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 16
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                          sabato 29 giugno 2019
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                                                                               Il Sole 24 Ore
                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Il calendario

                          Sul modello Redditi tempi più lunghi: invio entro il 30 novembre
                          Per modificare la scelta del rimborso a disposizione 120 giorni

                                                                                                                                              T.Mor.
                          La conversione del decreto crescita fa il pieno di proroghe. Oltre a
                          spostare dal 30 giugno al 30 settembre 2019 i versamenti scaturenti dal
                          modello Redditi 2019, per i contribuenti Isa e collegati, minimi e forfettari
                          compresi, differisce anche i termini per altri adempimenti. Tra le proroghe
                          più rilevanti si segnalano quella dal 30 settembre al 30 novembre per la
                          presentazione delle dichiarazioni annuali dei Redditi e dell' Irap e lo
                          spostamento dal 30 giugno al 31 dicembre del termine per le dichiarazioni
                          Imu e Tasi. È stato eliminato l' obbligo di presentare la dichiarazione per
                          chi vuole beneficiare della riduzione del 50% dell' Imu e della Tasi sulle
                          case concesse in comodato, cioè in prestito gratuito, ai figli o ai genitori.
                          La proroga per la presentazione telematica delle dichiarazioni annuali dei
                          redditi e dell' Irap ha effetto già per i modelli Redditi e Irap 2019, per il
                          2018. È ora stabilito che le persone fisiche e le società o le associazioni
                          presentano la dichiarazione tramite un ufficio delle Poste italiane tra il 1°
                          maggio e il 30 giugno, o in via telematica entro il 30 novembre dell' anno
                          successivo a quello di chiusura del periodo di imposta. I soggetti Ires
                          presentano la dichiarazione in via telematica entro l' ultimo giorno dell'
                          undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d' imposta.
                          Di conseguenza, sono allungati anche i termini per il ravvedimento, nel
                          caso di presentazione tardiva del modello Redditi. Ad esempio,
                          considerato che la presentazione online del modello Redditi 2019 è stata
                          prorogata al 30 novembre 2019, che slitta al 2 dicembre, la dichiarazione
                          tardiva entro 90 giorni potrà essere presentata entro il 1° marzo 2020. Per la presentazione della dichiarazione con
                          ritardo non superiore a 90 giorni, si applicano sanzioni variabili, con un minimo di 250 euro. La dichiarazione annuale
                          presentata con ritardo non superiore a 90 giorni è sanabile con il pagamento di una sanzione di 25 euro (un decimo di
                          250 euro). Restano ferme le eventuali sanzioni applicabili in caso di tardivi od omessi versamenti, comunque
                          ravvedibili in base al ritardo con il quale si regolarizzano. Si allungano anche i termini per presentare le dichiarazioni
                          integrative, modelli Redditi 2019 e Irap 2019, per modificare il rimborso in compensazione. Per modificare la scelta,
                          sempre che il rimborso non sia stato effettuato, anche in parte, il contribuente ha 120 giorni di tempo a partire dal 30
                          novembre 2019, che slitta al 2 dicembre; ha perciò tempo fino al 31 marzo 2020. Condizione per presentare la
                          dichiarazione integrativa è che sia stata validamente presentata la dichiarazione originaria. © RIPRODUZIONE
                          RISERVATA.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 17
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                          sabato 29 giugno 2019
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                                                                                  Il Sole 24 Ore
                                                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          PROFESSIONI

                          Alla Giustizia si tratta sull' equo compenso
                          Il primo incontro il 3 luglio I lavori dovranno terminare entro il 31 dicembre

                                                                                                                                     Fe. Mi.
                          Il ministero della Giustizia istituisce, con decreto ministeriale 27 giugno
                          2019, un tavolo tecnico in tema di equo compenso relativo alle
                          professioni ordinistiche. La riunione di insediamento si terrà mercoledì 3
                          luglio alle 11.30. Presidente del tavolo è il sottosegretario di Stato Jacopo
                          Morrone, a cui si aggiungono otto componenti della Giustizia e 12
                          componenti esterni in rappresentanza dei 19 Ordini professionali vigilati.
                          Obiettivo: formulare proposte legislative per garantire uniformità e
                          coerenza ai compensi dei liberi professionisti, soprattutto nei rapporti con
                          la Pa, con gli enti territoriali e i grandi committenti (banche, assicurazioni
                          e multinazionali); un' esigenza emersa durante l' incontro del 2 aprile tra i
                          presidenti degli Ordini e il sottosegretario Morrone. Secondo il decreto, la
                          formulazione di una norma «esige un' approfondita ricognizione... per
                          pervenire ad una disciplina organica della misura dell' equo compenso
                          eliminando le attuali criticità...». I lavori del tavolo si concluderanno entro il
                          31 dicembre 2019. Attualmente l' equo compenso è regolato dal Dl
                          148/2017, articolo 19-quaterdecies (la legge di conversione è la
                          172/2017) e dalla legge 205/2017, commi 487 e 488. La questione equo
                          compenso è un tema molto "sentito" dai professionisti. Se ne è parlato
                          ieri durante un' incontro organizzato a Campobasso dalla Cassa di
                          previdenza forense e dagli Ordini degli avvocati di Campobasso e Larino
                          dove è anche stata presentata la bozza per una legge regionale. Sono già
                          sei le Regioni che hanno legiferato in merito e ieri si è impegnata a farlo
                          anche l' Abruzzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 18
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                          sabato 29 giugno 2019
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                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          La percentuale si riferisce al primo semestre 2019. E segna un raddoppio sul 2018

                          Privacy, p.a. dietro la lavagna
                          In un caso su tre le sanzioni irrogate a enti pubblici

                          ANTONIO CICCIA MESSINA - In un caso su tre, o poco meno, le
                          sanzioni della privacy sono irrogate a soggetti pubblici. La percentuale (il
                          29,4%), che si riferisce al primo semestre 2019, segna un raddoppio
                          rispetto all' anno precedente: nel 2018 le ordinanze ingiunzioni notificate a
                          soggetti del mondo della pubblica amministrazione superava di poco il
                          15%. I numeri, che denotano l' esigenza di supporto al settore pubblico
                          nel lavoro di adeguamento alle regole sulla protezione dei dati, emergono
                          dall' esame delle ordinanze-ingiunzioni pubblicate sul sito del garante per
                          la protezione dei dati personali. Se, poi, dalle sanzioni si passa a
                          segnalazioni e reclami, una riclassificazione delle statistiche pubblicate
                          nella Relazione annuale del Garante della privacy per il 2018 fissa all' 11%
                          circa i casi di procedimenti riferiti a soggetti pubblici. Simile è anche la
                          cifra riferita ai ricorsi (circa il 10%). Pressoché costante, poi, è il numero
                          di richieste al Garante di pareri in procedimenti di accesso civico (il noto
                          Foia): i pareri sono stati 37 nel 2017, 39 nel 2018 e sono 15 nella prima
                          metà del 2019. La materia della privacy applicata alle pubbliche
                          amministrazioni è densa di profili applicativi e c' è ancora molto da
                          chiarire a riguardo degli adempimenti da svolgere. Tra questi c' è la
                          revisione dei regolamenti, che ogni singolo ente ha adottato, sotto la
                          vigenza del dlgs 196/2003 o codice della privacy, in materia di trattamento
                          dei dati sensibili. Il problema è che tutti questi regolamenti non sono
                          allineati in toto alle previsioni del Regolamento europeo sulla protezione
                          dei dati (n. 2016/679 o Gdpr). È una materia questa di estrema
                          importanza, tanto che il Garante se ne è occupato nella nota del 27 novembre 2018 inviata alla presidenza del
                          Consiglio dei ministri, alla Conferenza delle regioni e delle province autonome e all' Anci. Nella parte finale di questa
                          lettera il Garante ha formulato due affermazioni molto significative. La prima è che sono tuttora applicabili i vigenti
                          regolamenti sui trattamenti di dati sensibili adottati secondo la disciplina previgente (articolo 20, comma 2 del Codice
                          della privacy): questo significa che la base giuridica, che permette il trattamento di tali dati, è integrata anche dai
                          regolamenti approvati nel regime del «vecchio» codice della privacy e che, quindi, gli enti pubblici possono continuare
                          a trattare tali dati nel rispetto di limiti e modalità previsti da quei regolamenti. Nella nota il Garante ha anche aggiunto
                          che gli aggiornamenti di tali regolamenti sono «opportuni». In effetti bisogna verificare se, ad esempio, i regolamenti
                          non debbano riguardare anche i dati genetici e biometrici e se non occorra dare conto di novità sopravvenute:
                          normative (come la legge «Concretezza») o del flusso dei dati (ad esempio con riferimento a una valutazione di
                          impatto privacy o a provvedimenti del Garante in sede di consultazione preventiva). Sarebbe utile, sul punto, una
                          nuova stagione di stesura di regolamenti tipo, anche per venire incontro alle esigenze di supporto per i piccoli enti,
                          che, nonostante la loro dimensione, devono affrontare problemi grandi. ©Riproduzione riservata.

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                          sabato 29 giugno 2019
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                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Nella Ue piace tassar case Francia prima dell' Italia

                                                                                                                                  MATTEO RIZZI
                          In Europa la casa e le proprietà immobiliari si tassano sempre di più. Ma
                          l' Italia, forse a sorpresa, non è sul podio, e resta sotto la media Ue. Lo
                          rivela il report «L' andamento della tassazione nell' Unione europea»
                          (Taxation Trends in the European Union) pubblicato ieri dalla
                          Commissione europea su dati del 2017. Nell' ultimo decennio le entrate
                          derivanti dalla tassazione sugli immobili sono aumentate di un punto
                          percentuale rispetto al Prodotto interno lordo. E i l r e c o r d p e r l a
                          tassazione più elevata degli immobili spetta alla Francia, con il 4,9%,
                          rispetto al 2,5% dell' Italia. Ma proprio lo scorso 12 giugno il governo
                          francese ha annunciato che dal 2020 si procederà all' abolizione della
                          tassa sulla prima casa per l' 80% dei francesi, scenario che potrebbe
                          quindi mescolare le carte e far retrocedere il paese nella pressione sugli
                          immobili. Lo studio della Commissione considera come imposte sulla
                          proprietà sia le imposte ricorrenti su beni immobili come l' Imu - che
                          vengono solitamente pagate annualmente e sono legate alla misura del
                          valore della proprietà - e ad altre tasse sulla proprietà, come le imposte
                          sui trasferimenti di proprietà e sulle transazioni immobiliari. Nella media
                          dei 28 paesi Ue, tali imposte hanno quindi generato entrate pari al 2,6%
                          del pil nel 2017 e il 6,6% del gettito fiscale totale. Quota delle entrate totali
                          che è quindi aumentata in modo sostanziale rispetto al 5,6% del 2009.
                          Nell' Unione europea, in generale, ad assicurare le entrate principali sono
                          proprio le imposte «ricorrenti» sugli immobili, e rappresentano l' 1,6% del
                          pil e il 59,9% di tutte le tasse sulle proprietà nel 2017. Secondo la
                          Commissione, se le imposte ricorrenti sulla proprietà immobiliare hanno attirato una crescente attenzione da parte
                          della politica, è principalmente dovuto a due motivi: una bassa tassazione precedente rispetto ad altri settori con
                          tassazioni già elevate (lavoro, società e rendite da capitale) e la limitata incidenza sulla crescita economica. «Nei
                          paesi in cui viene applicata una bassa tassazione», scrive la Commissione, «viene offerta una potenziale fonte di
                          aumento delle entrate, mentre allo stesso tempo, sono considerate le (imposte) meno dannose per la crescita
                          economica data l' immutabilità della la base imponibile». Ma in Europa vi sono differenze significative tra gli Stati
                          membri. Si passa dalla situazione della Francia (3,2% del pil), Regno Unito (3,1%) e in Grecia (2,7%). A paesi dove le
                          tassazioni sono pressoché inesistenti, come Malta (che non applica nessun tipo d' imposta ricorrente) e Croazia.
                          Caso particolare è quello del Lussemburgo, che nonostante si trovi sugli stessi livelli di tassazione dell' Italia applica
                          bassissime imposte «ricorrenti» e invece ricorre a tasse superiori alla media per i trasferimenti di proprietà. Per
                          quanto riguarda la pressione fiscale dell' Ue-28, nel 2017 è aumentato leggermente il carico tributario e l' Italia rimane
                          la sesta in Europa con il 42,15%, ed un aumento del 0,7% rispetto al 2016. La media europea sale al 39% (0,3 punti
                          percentuali in più rispetto al 2016). Sul podio dei paesi con la tassazione più elevata vanno Francia (46,5%),
                          Danimarca (45,7%) e Belgio (44,9%). A seguire, Svezia (44,4%), Finlandia (43,3%), Italia e Austria (41,8%). I livelli di
                          tassazione più bassi rimangono in Irlanda (23% ) e Romania (24,9%) e Bulgaria (29,5%). Le entrate fiscali in rapporto
                          al pil sono aumentate in 16 Stati membri nel 2017, in particolare a Cipro (1,1%). © Riproduzione riservata.

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                          sabato 29 giugno 2019
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                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          comuni a caccia di nuove basi imponibili

                          Impianti elettrici accatastabili. E tassabili

                                                                                                                                CLAUDIA MERLO
                          Comuni a caccia di nuove basi imponibili La crisi economica oramai
                          decennale, insieme ai sempre minori trasferimenti da parte dello Stato,
                          spinge gli enti locali, al fine di non aggravare il carico impositivo con
                          maggiori aliquote nei confronti dei soggetti già stabilmente accertati quali
                          contribuenti, a verificare la correttezza nei confronti di questi ultimi delle
                          loro basi imponibili ma, soprattutto, a ricercarne di nuove. Un esempio, al
                          riguardo, è rappresentato dai soggetti proprietari di impianti, costituiti da
                          cabine e reti per la distribuzione dell' energia elettrica i quali avrebbero
                          dovuto includere nella stima di detti impianti gli elementi caratterizzati da
                          una connessione strutturale con l' edificio, tale da realizzare un unico bene
                          complesso, prescindendo dalla transitorietà di detta connessione (per
                          esempio le ciminiere, le pompe, i ventilatori, le caldaie, le turbine). Tali
                          soggetti, approfittando di un contrasto giurisprudenziale (poi risolto dal dl
                          44/2005) e di prassi (risolto dalla circolare dell' Agenzia del Territorio n°
                          6/T del 30/11/2012), hanno spesso ritenuto di non essere tenuti a
                          presentare alcuna dichiarazione di aggiornamento catastale al fine di
                          includere nel classamento già accettato dall' Agenzia del Territorio gli
                          elementi, sui quali non vi era la citata uniformità di prassi e di giudicato.
                          Già da alcuni anni, però, diversi enti locali hanno cercato di tradurre in
                          base imponibile la rilevanza dell' insistenza su un' area di detti impianti
                          (caratterizzati da una connessione strutturale con l' edificio accatastato)
                          applicando un concetto già presente nel Regio decreto 652 del 1939,
                          secondo il quale si considera unità immobiliare urbana ogni parte dell'
                          immobile che di per sé stessa è utile a produrre un reddito proprio (autonomia funzionale e reddituale). Questo ha
                          portato alla formulazione di ricorsi contro le pretese impositive degli enti locali: dopo giudizi ondivaghi da parte dei
                          magistrati tributari, un punto fermo sembra sia stato conseguito attraverso la sentenza della Corte di cassazione n°
                          10125 del 11/04/2019, la quale ha stabilito che «il mancato accatastamento determinerebbe il riconoscimento di una
                          aprioristica (quanto irragionevole) esenzione dall' Ici, in contraddizione con il principio costituzionale che vuole che le
                          imposte siano parametrate alla effettiva capacità contributiva». Pertanto bene ha fatto il comune, una volta constatata
                          la rilevanza catastale degli impianti, a procedere con l' emissione degli avvisi di accertamento. E' comunque da
                          sottolineare il fatto che i giudici hanno riconosciuto l' incertezza normativa: ciò ha comportato la non applicazione
                          delle sanzioni. Prima che si formasse tale orientamento da parte della Cassazione, tuttavia, è intervenuto il legislatore
                          a ridurre l' impatto economico sugli operatori con la legge 208/2015 (cosiddetta «svuotaimpianti»), la quale prevede
                          che la rendita degli opifici non debba comprendere gli impianti stabilmente infissi al suolo (cosiddetti «imbullonati»): in
                          tal modo tale rendita viene significativamente ridotta. Analogo contrasto in giurisprudenza e nella prassi, si ritrova a
                          proposito della classificazione catastale di cave, miniere, saline, laghi, stagni da pesca e tonnare, che l' articolo18 del
                          Regio decreto 8 ottobre 1931 n. 1572 esclude dalla stima fondiaria e che l' Agenzia del territorio, con nota prot.
                          75779 del 4 novembre 2008, ritiene debbano essere iscritte al catasto fabbricati in base a quanto disposto dall'
                          articolo 2 del decreto ministeriale 28/1998: in esso si precisa che l' unità immobiliare è costituita da una porzione di
                          fabbricato, o da un fabbricato, o da un insieme di fabbricati ovvero da "un' area", che, nello stato in cui si trova e
                          secondo l' uso locale, presenta potenzialità di autonomia funzionale e reddituale.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 21
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                          sabato 29 giugno 2019

                                                                                   Italia Oggi
                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Appare pertanto utile che gli enti locali tentino di recuperare attraverso gli accertamenti tributari il gettito sinora non
                          accertato su tutte queste fattispecie. © Riproduzione riservata.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 22
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                          sabato 29 giugno 2019
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                                                                 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Incentivi tecnici solo per i contratti d' appalto. Non per le concessioni

                                                                                                                           FRANCESCO CERISANO
                          Gli incentivi per funzioni tecniche possono essere destinati al personale
                          dipendente degli enti locali esclusivamente nei casi di contratti di appalto
                          e non anche nei casi di contratti di concessione. Con la delibera
                          n.15/2019 la sezione autonomie della Corte conti ha fornito l' esatta
                          portata applicativa dell' art.113 del Codice appalti (dlgs n.50/2016),
                          ponendo un freno ai tentativi interpretativi di alcune sezioni regionali
                          (Veneto e Lombardia) che invece avevano optato per letture estensive.
                          La sezione autonomie ha osservato che il Codice ha compiutamente
                          disciplinato i contratti di concessione distinguendoli da quelli di appalto. E
                          quando invece ha voluto riferirsi ad entrambe le tipologie ha usato l'
                          espressione più generica «contratti pubblici». Non solo. L' art. 113, ha
                          chiarito la Corte, «è inequivocabilmente calibrato sui contratti di appalto»
                          come dimostra la lettura dei commi 1, 2, 3 e 5 ma soprattutto il disposto
                          del comma 5 bis, aggiunto dalla legge di bilancio 2018, che così recita:
                          «gli incentivi di cui al presente articolo fanno capo al medesimo capitolo
                          di spesa previsto per i singoli lavori, servizi e forniture». Secondo la
                          Corte è proprio quest' ultima disposizione a risultare decisiva per
                          risolvere la questione, dal momento che i compensi incentivanti
                          costituiscono un «di più» delle spese per i contratti d' appalto e non vi è
                          «alcun elemento ermeneutico che possa far ritenere estensibile le
                          disposizioni dell' articolo anche alle concessioni, non essendo
                          normativamente previsto uno specifico stanziamento non riconducibile ai
                          capitoli dei singoli lavori, servizi e forniture». Non solo. Le remunerazioni
                          per funzioni tecniche sono escluse dal tetto di spesa per le retribuzioni previsto dai vincoli di finanza pubblica, in
                          quanto partecipano della stessa natura dei contratti cui accedono». © Riproduzione riservata.

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                          sabato 29 giugno 2019
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                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          La sezione autonomie della Corte dei conti risolve una lunga querelle interpretativa

                          Revisori, via libera agli aumenti
                          I comuni possono adeguare i compensi in corso d' opera

                                                                                                                            FRANCESCO CERISANO
                          Via libera all' aumento in corso d' opera dei compensi per i revisori degli
                          enti locali. I consigli potranno incrementare gli emolumenti riconosciuti al
                          momento dell' affidamento dell' incarico sulla base dei vecchi parametri
                          risalenti al 2005, adeguandoli ai nuovi importi aggiornati a fine 2018. Tale
                          facoltà di adeguamento va riconosciuta ai comuni in considerazione del
                          lungo lasso di tempo intercorso tra i due decreti (13 anni in luogo dei 3
                          previsti dal Tuel), dell' «aumento esponenziale delle funzioni svolte dall'
                          organo di revisione economico-finanziaria e della necessità di garantire i
                          principi dell' equo compenso». Gli enti avranno quindi la possibilità di
                          riconsiderare se siano o meno adeguati i compensi liquidati anteriormente
                          al decreto interministeriale 21 dicembre 2018 e, in caso contrario,
                          rideterminare gli importi, in modo da ricondurli «nei limiti di congruità e di
                          adeguatezza, previa attenta verifica della compatibilità finanziaria e della
                          sostenibilità dei nuovi oneri». A mettere la parola fine sulla querelle
                          relativa alla possibilità per i comuni di adeguare in corso d' opera i
                          compensi dei revisori è la sezione autonomie della Corte dei conti nella
                          delibera n.14 del 27 giugno. La sezione presieduta da Angelo Buscema si
                          è pronunciata sulle questioni poste dalle sezioni regionali di controllo della
                          Puglia e del Molise con due delibere in totale disaccordo sul tema: quella
                          della Puglia favorevole all' adeguamento dei compensi «in considerazione
                          della natura convenzionale del rapporto che si instaura tra l' ente
                          conferente e il revisore» e quella del Molise contraria, alla luce dell'
                          «intangibilità delle determinazioni assunte dall' organo consiliare». Le
                          sezioni autonomie hanno mostrato maggiore favore verso le tesi della sezione molisana. Il collegio ha infatti escluso
                          che, in via generale, possa riconoscersi agli enti la facoltà di adeguare i compensi nel corso del rapporto e ha
                          affermato che di norma essi restano fissati nella misura deliberata in origine. Tuttavia, la Corte, richiamando la
                          delibera n. 20/2019 della sezione Liguria, ha riconosciuto che, «pur affermando l' intangibilità del compenso, la
                          disposizione di cui all' art. 241 comma 7 del Tuel possa, anzi debba essere letta alla luce di una serie di indici che
                          militano per un temperamento, sia pur limitato alla situazione contingente creatasi per effetto del dm 21 dicembre
                          2018». Via libera, dunque, ai consigli comunali, competenti a determinare gli emolumenti ai sensi degli articoli 243 e
                          241 del Tuel, i quali dovranno verificare «se la misura del compenso inizialmente deliberata dall' ente locale s i
                          manifesti chiaramente non più rispondente ai limiti minimi di congruità ed adeguatezza» e, «previa verifica della
                          compatibilità finanziaria e della sostenibilità di nuovi oneri», adottare i provvedimenti necessari a riportare i compensi
                          ad un livello conforme a tali parametri. L' eventuale adeguamento degli emolumenti, ha concluso la sezione
                          autonomie, non ha tuttavia effetto retroattivo. Ne consegue che gli aumenti avranno decorrenza dalla data di
                          esecutività della delibera consiliare di rideterminazione del compenso e non dal 1° gennaio 2019, data di entrata in
                          vigore del decreto interministeriale del 21 dicembre 2018. © Riproduzione riservata.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 24
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