Comune di Russi sabato, 29 giugno 2019
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Comune di Russi sabato, 29 giugno 2019 Prime Pagine 29/06/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 4 Prima pagina del 29/06/2019 29/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 5 Prima pagina del 29/06/2019 Cultura e Turismo 28/06/2019 Ravenna Today 6 Esplosione di colori: si corre la Color Vibe 28/06/2019 RavennaNotizie.it 7 Marina di Ravenna. La Festa delle Cozze è servita. Un lungo weekend ricco di sapori 28/06/2019 RavennaNotizie.it 9 Ravenna Festival. Continuano le rassegne Giovani Artisti per Dante e Vespri a San Vitale Economia e Lavoro 29/06/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 5 ANDREA TARRONI 10 La crisi Gattelli si chiude con un accordo Ricollocamenti e incentivi per i lavoratori 29/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 39 11 «Centrale, chi subentra si fa carico di onori e oneri» 29/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 39 12 Gattelli, accordo siglato Incentivi all' esodo 29/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 39 13 La farmacia riapre con una nuova proprietà sport 29/06/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 23 ZAR PARLANTE 14 Una serata di corsa con la 36ª edizione Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 28/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 11 Antonio Larizza 15 L' Alto Adige fonde bit e natura: l' internet delle cose è ovunque 29/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 5 T.Mor. 17 Sul modello Redditi tempi più lunghi: invio entro il 30 novembre 29/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 19 Fe. Mi. 18 Alla Giustizia si tratta sull' equo compenso 29/06/2019 Italia Oggi Pagina 29 19 Privacy, p.a. dietro la lavagna
29/06/2019 Italia Oggi Pagina 33 MATTEO RIZZI 20 Nella Ue piace tassar case Francia prima dell' Italia 29/06/2019 Italia Oggi Pagina 35 CLAUDIA MERLO 21 Impianti elettrici accatastabili. E tassabili 29/06/2019 Italia Oggi Pagina 35 FRANCESCO CERISANO 23 Incentivi tecnici solo per i contratti d' appalto. Non per le concessioni 29/06/2019 Italia Oggi Pagina 35 FRANCESCO CERISANO 24 Revisori, via libera agli aumenti
[ § 1 § ] sabato 29 giugno 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 4
[ § 2 § ] sabato 29 giugno 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 5
[ § 1 4 3 1 2 9 9 2 § ] venerdì 28 giugno 2019 Ravenna Today Cultura e Turismo Esplosione di colori: si corre la Color Vibe Torna nel Ravennate per la "Corsa più Birra della Romagna": la Color Vibe . Appuntamento il 29 giugno all' interno della Russi Rock Beer Fest per una nuova edizione della Color Vibe. Nuova location e tante novità aspettano i partecipanti per questa nuova edizione che arriva per la prima volta in città Ritrovo del Vibe Village (aperto dalle 11) al Campo da Basket di via Don Minzoni a Russi. Animazione e riscaldamento dalle ore 16.30, partenza alle 17.30 e Color Party dalle 18. L' evento prende il nome da VIBE: sensazione, emozione, vibrazione, sintonia ed energia. Un vero e proprio inno al divertimento aperto a tutti: non ci sono limiti di età. Il percorso lungo 5 chilometri si può percorrere camminando, correndo, saltando, in avanti, all' indietro, ballando. Non è una gara, ma una festa ed un modo alternativo per divertirsi e passare una giornata in allegria con amici, parenti, colleghi e l' importante è divertirsi. Al pronti-via la Color Vibe scatta in bianco (t-shirt inclusa nell' iscrizione) per far risaltare meglio il colore che, ad ogni chilometro percorso, viene "sparato" sui partecipanti al Vibe Point. Tagliato il traguardo, grande festa nel cuore del Vibe Village: ogni concorrente avrà a disposizione una bustina di colore da poter utilizzare e, seguendo il ritmo dello speaker ufficiale, ogni 15 minuti circa ci sarà un magico "lancio collettivo". Iscrizioni nel giorno dell' evento: Under 5 (nati dopo 01/01/13): 5 Smart (no t-shirt): 13 Bambini (nati dopo 01/01/04):15 Team (minimo 4 persone, quota pro capite):15 Individuale (fino a 3 persone): 17 Family (2 adulti + 1 bambino): 47 Attendere un istante: stiamo caricando la mappa del posto... Caricamento in corso... Auto A piedi Bici. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 6
[ § 1 4 3 1 2 9 9 6 § ] venerdì 28 giugno 2019 RavennaNotizie.it Cultura e Turismo Marina di Ravenna. La Festa delle Cozze è servita. Un lungo weekend ricco di sapori Tre giorni dedicati alla perla dell' Adriatico, il 28, 29 e 30 giugno. Fra le novità in programma la cena itinerante con il trenino e il marchio Cozza Romagnola La Festa delle Cozze di Marina di Ravenna arriva puntuale all' inizio dell' estate, al momento giusto per gustare le cozze in tutta la loro freschezza e prelibatezza, a Marina e sulle tavole di 53 ristoranti dei lidi e della città di Ravenna (grazie alla collaborazione di Confcommercio e Confesercenti). La festa è per oggi venerdì 28, sabato 29 e domenica 30 giugno , tre giorni di un lungo gustosissimo weekend all' insegna della perla gastronomica dell' Adriatico . Ravenna-PageDetail728x90_320x50-1 La sesta edizione della Festa è anche il quinto appuntamento nazionale, perché oltre alle cozze nostrane saranno proposte al pubblico le cozze di Castro (Lecce), Nisida (Napoli), Cervia, Goro-Porto Garibaldi e Scardovari (Rovigo), nei chioschi allestiti sulla Banchina del Molo Dalmazia e presso il Mercato del Pesce, a due passi dal faro di Marina. La Cozza di Marina di Ravenna è tra le più pregiate in Italia e cresce spontaneamente in alto mare , nei piloni delle piattaforme marine, dove un gioco di correnti fornisce ottimo cibo alla cozza, affinché possa diventare ricca e gustosa. Le cozze sono raccolte a mano dai pescatori, i "cozzari subacquei", che s' immergono anche fino a 10 metri di profondità. Il progetto La Cozza di Marina di Ravenna una Perla dell' Adriatico - all' interno del quale è concepita la festa - intende valorizzare il prodotto, il territorio, la ristorazione, creando un valore aggiunto per i turisti. Nei tre giorni della festa sulla Banchina di Molo Dalmazia e nell' area del Mercato del Pesce i ristoranti del territorio preparano le Cozze di Marina di Ravenna e delle altre località; partecipano AGEOP e Associazione Ristoratori Ravennati, Casa Spadoni, L' Acciuga e Alexander, PerTe Catering, Mosquito, Akâmì Casa & Bottega. Nell' Area Mercato del Pesce è allestito il Chiosco dei Pescatori di Marina dove si potranno degustare le cozze di Marina di Ravenna. I Pescatori delle Cooperative La Romagnola e Nuovo Conisub sono i protagonisti della raccolta subacquea delle cozze di Marina di Ravenna e i fornitori delle cozze per la Festa e per la ristorazione. I Pescatori di Marina gestiranno il loro spazio in collaborazione con Akâmì Casa & Bottega. I cuochi di Slow Food , lo chef Alessandro Dembech del Ristorante La Rotonda di Lido Adriano, e lo chef di Millelire la cucina del mare, il nuovo ristorante del Salone dei Mosaici di Ravenna, si alterneranno per preparare le cozze dei due mari, Adriatico e Tirreno, con Marina di Ravenna e Nisida. Novità di quest' anno il banco del pesce dimenticato e ritrovato. In definitiva saranno 7 i chioschi per la ristorazione, più lo spazio di Slow Food , con i prodotti del mare Ecopesca dell' Economia del Mare. Presso la Lega Navale di Marina di Ravenna, oggi 28 giugno alle ore 10 , si tiene la presentazione del Marchio collettivo Cozza Romagnola ®. Con Simona Caselli, Assessore agricoltura, caccia e pesca Regione Emilia- Romagna, Giuseppe Prioli, Presidente Consorzio Mitilicoltori Emilia-Romagna, e Massimo Cameliani, Assessore attività produttive Comune di Ravenna. Segue la degustazione di cozze di Marina di Ravenna preparate dallo Chef Mattia Borroni del Ristorante Alexander di Ravenna. Nell' Atrio del Mercato del Pesce sempre oggi venerdì 28 alle ore 17 , in programma Vogliamo il mare pulito, incontro su plastiche e microplastiche, un dramma dei nostri tempi che colpisce pesantemente il nostro pianeta. Ne parlano Mauro Zanarini di Slow Food e i pescatori, con l' assessore all' ambiente del Comune di Ravenna Gianandrea Baroncini. Intervengono Cristina Mazziotti della Struttura Tematica Oceanografica Daphne di Arpae Emilia-Romagna; Sara Segati, di Cestha, Sergio Caselli, di ACI Pesca Regionale. Segue la degustazione di Cozze di Marina di Ravenna preparate dallo Chef Marco Cavallucci di Casa Spadoni. Assaggi gratuiti per il pubblico presente. Dalle ore 19 è in programma la novità 2019, il Trenino di Cozza in Cozza : una divertente e gustosa Cena Itinerante con Capolinea al Chiosco Slow Food. Andata Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 7
[ § 1 4 3 1 2 9 9 6 § ] venerdì 28 giugno 2019 RavennaNotizie.it Cultura e Turismo e Ritorno in 6 tappe, dall' apertivo all' antipasto, dal primo al secondo, dal gelato al caffè, trasportati da un locale all' altro dal comodo trenino. Sabato 29 giugno alle 9 è programmata la Gita in Valle organizzata da Slow Food Ravenna , mentre alle 10 si terrà l' ormai tradizionale Gita in mare con avvicinamento a una piattaforma e dimostrazione di raccolta delle cozze con i pescatori subacquei delle due cooperative di Marina di Ravenna (in collaborazione con ENI). Dalle 17 alle 20 al Bacino pescherecci sono in programma le iniziative di Coupe Gourmande: Vela e Cucina. Il tema della 9ª edizione è proprio la Cozza dell' Adriatico. Sempre sabato 29 giugno, alle ore 18.30, Il Cuoco e il Pescatore , nell' Atrio del Mercato del Pesce: una lezione di cucina con i consigli dell' uso delle cozze ai fornelli dello Chef Marco Luongo del Ristorante AKÂMÌ Casa&Bottega. La Cozza ti racconta : incontro laboratorio per i bambini a cura di Slow Food Godo e Bassa Romagna, è l' appuntamento che si terrà domenica 30 giugno alle ore 16:00, nell' Atrio del Mercato del Pesce. Nello stesso luogo alle 18:30 di domenica, Il Cuoco e il Pescatore : le buone pratiche per consumatori responsabili e una pesca sostenibile. Ne parlano Mauro Zanarini di Slow Food, Roberto Casali di Economia del Mare e il giovane Cuoco Gabriele Nanni dell' Osteria del Mare Sirocco di Bellaria. Sia sabato 29 che domenica 30 (alle ore 19:45 / 20:45 / 21:45) presso la Ex Sala Asta del Pesce Visite Guidate all' Ex Mercato del Pesce di Marina a cura di Cestha , centro ricerche e recupero tartarughe marine. In occasione della Festa, domenica 30 giugno dalle 10 alle 22 in Viale delle Nazioni si terrà il tradizionale Mercato Ambulante. La manifestazione è a cura di Tuttifrutti con la collaborazione di Slow Food Ravenna, con il patrocinio di AMA Associazione Mediterranea Acquacoltori e del Consorzio Miticoltori Emilia-Romagna, con il patrocinio e la compartecipazione del Comune di Ravenna, il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e della Provincia e la collaborazione delle due cooperative di pescatori di Marina. INFO: www.lacozzadiravenna.it. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 8
[ § 1 4 3 1 2 9 9 7 § ] venerdì 28 giugno 2019 RavennaNotizie.it Cultura e Turismo Ravenna Festival. Continuano le rassegne Giovani Artisti per Dante e Vespri a San Vitale Dal 28 giugno al 4 luglio, alle 11, nei Chiostri Francescani , la rassegna Giovani Artisti per Dante del Ravenna Festival propone "Il canto dei diavoli" di Malebolge Club che porta in scena il canto XXI dell' Inferno, dove i politici corrotti sono immersi nella pece bollente e dove regnano i Malebranche, la peggior specie di diavoli. Venerdì 28 giugno, alle 19, la rassegna Vespri a San Vitale ospita invece Cantar sacro: il Novecento , un concerto unico con il coro polifonico Ludus Vocalis di Ravenna, diretto da Stefano Sintoni in un programma di autori italiani ed europei. Ravenna-PageDetail728x90_320x50-1 Se l' immaginario collettivo identifica i diavoli con il male stesso, nel canto XXI Dante li descrive anche come goffi, scherzosi, burloni e irascibili, truppa grottesca che consente al poeta di esplorare tutte le risorse della lingua italiana al servizio dello stile comico, tra tempi serrati, lessico popolare, parodie. "Il canto dei diavoli" (28 giugno - 4 luglio) lascia ai bambini interpretare i demoni, tutti identificati con gli stereotipi di oggi. La pièce include anche canzoni, clownerie e la performance del diavolo chitarrista Malacorda, e suggerisce che forse i cattivi del racconto non sono i diavoli, che altro non fanno che adempiere al proprio ruolo nel piano divino, ma piuttosto i peccatori. Malebolge Club è una compagnia di recente formazione, che raccoglie attorno agli attori Franco Costantini, Giovanna Vigilanti e Cesare Flamigni - accomunati dalla passione per Dante - un gruppo di studenti dell' Istituto A. Baccarini di Russi e i loro genitori. È dall' incontro tra il Coro Polifonico Ludus Vocalis e il cardinale Domenico Bartolucci, e dalla riflessione che ne è scaturita, che si è sviluppato l' itinerario di Cantar sacro: il Novecento (28 giugno). Perché il coro ha fatto proprie le parole del cardinale sul valore del genere sacro e sulla necessità di conservarne la vitalità all' interno della chiesa; a partire da questo ha composto una galleria di compositori che si muove fra diversi stili compositivi, da quelli più tradizionali e legati ai modelli del passato a quelli più audaci: dallo stesso Bartolucci a John Rutter, fino agli estoni Arvo Pärt e Urmas Sisask. Ludus Vocalis ha esordito nel 2004 presso la Basilica di S. Agata Maggiore di Ravenna e dal 2007 ha cominciato a collaborare con il Festival e varie orchestre del territorio romagnolo; ha inciso musiche inedite di autori ravennati del Sei-Settecento e nel 2018 ha eseguito a Colonia la prima del Te Deum di Peter Reulein. Sabato 29 altro appuntamento unico ai Vespri con la Missa dolorosa di Antonio Caldara, proposta dal Coro ecce Novum, il Gamma Chorus e il Faventia Ensemble diretti da Silvia Biasini. Il prossimo spettacolo di Giovani artisti per Dante è invece Teleion, con il duo Camilla Lopez e Matteo Ramon Arevalos alle prese con il frammentario repertorio della musica greca antica (5-11 luglio). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 9
[ § 1 4 3 1 2 9 9 4 § ] sabato 29 giugno 2019 Pagina 5 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Economia e Lavoro La crisi Gattelli si chiude con un accordo Ricollocamenti e incentivi per i lavoratori Tra pensionamenti e nuovi posti di lavoro solo poche unità rimanevano senza soluzione ANDREA TARRONI RAVENNA Sembravano ristrettissimi gli spazi di trattativa per una risoluzione condivisa della crisi Gattelli, che chiuderà l' ultima fornace di mattoni rimasta in provincia. L' attività è del resto ferma da due mesi e la proprietà era stata ben chiara: non c' era più modo di dare competitività al sito produttivo, la perdita economica era ormai strutturale e lo storico gruppo del comparto edile decideva così di chiudere la propria attività di San Pancrazio per tenere comunque attivo lo stabilimento di Russi. Alla fine sarà confermata la perdita per la provincia dell' ultima fornace rimasta in attività, ma sulla soluzione relativa ai 22 lavoratori coinvolti ieri fra sindacati e Gattelli si è firmato un accordo condiviso che sulle prime sembrava insperato. Verbale che peraltro nella stessa mattinata è stato messo alla votazione dei lavora tori riuniti in assemblea ed è risultato accettato all' unanimità. «La discussione con l' azienda si è protratta ben oltre il previsto e nell' ultimo mese ci siamo visti e rivisti per vari incontri - racconta il referente della Fillea C gil, Roberto Martelli -. Uno spiraglio per una soluzione condivisa si è aperto quando la nostra controparte ha dato disponibilità a ragionare su un principio: la volontarietà dell' esodo. All' inizio ci veniva solo proposta la necessità di chiudere tutti i contratti lavorativi, nel più breve tempo possibile». Aperta questa breccia le due parti hanno aggiunto alla discussione opportunità che hanno aiutato alla redazione dell' accordo finale: «Da parte nostra abbiamo capito che alcuni lavoratori potevano essere accompagnati al pensionamento- prosegue Martelli -, la proprietà invece ha aiutato nell' opera di ricollocamento garantendo fra altri attori del settore che pote vano ampliare il personale per i lavoratori che si è potuto far riassumere altrove». Alla fine senza lavoro rimanevano poche unità: «Dobbiamo ammettere che anche su questo fronte si è registrato un certo impegno da parte della proprietà, perché sono stati messi in campo incentivi all' esodo accettabili per quegli addetti a cui non si poteva dare una soluzione di reddito - conclude Martelli -.Ovviamente non chiudiamo questa trattativa col sorriso, abbiamo perso una attività produttiva con unvalore strategico. Se non altro abbiamo potuto proporre ai lavoratori un accordo con opportunità che all' inizio non sembravano raggiungibili e questo ci soddisfa». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 10
[ § 1 4 3 1 2 9 9 1 § ] sabato 29 giugno 2019 Pagina 39 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Economia e Lavoro «Centrale, chi subentra si fa carico di onori e oneri» Il sindaco Valentina Palli su un' ipotetica cessione VALENTINA Palli (foto) ha iniziato il suo mandato da sindaco il 27 maggio, con tre dossier bollenti sulla scrivania: la crisi Mercatone Uno, 45 i dipendenti del punto vendita di Russi, la crisi Gattelli con la chiusura della storica fornace di San Pancrazio e 23 lavoratori a casa, e la centrale Powercrop con ammorbanti esalazioni sull' abitato e la richiesta di concordato presentata dal gruppo Maccaferri, la holding proprietaria del 50 per cento di Powercrop, per le sue società operanti nel settore energia. «Oggi, pur nella loro drammaticità, queste situazioni sono meno pesanti - afferma il sindaco -: per i lavoratori del Mercatone Uno si è aperta la cassa integrazione, la Regione ha istituito un fondo di 150mila euro, possiamo far fronte alle emergenze intanto che si cercano soluzioni concrete. Per quanto riguarda la Gattelli, la fornace è stata chiusa, ma so che la vertenza è stata da poco risolta» (vedi pezzo a fianco, ndr). PER quanto riguarda la centrale a biomasse di Powercrop, ricordiamo che dal mese di marzo si sono diffuse dalla centrale di via Carrarone, puzze e esalazioni davvero sgradevoli e in alcuni casi irritanti. In questi mesi il fenomeno si è attenuato molto, ma non è scomparso, tant' è che le segnalazioni continuano ad arrivare. Talvolta è sovrastato dalle storiche esalazioni degli allevamenti suinicoli. «Ho incontrato due volte Powercrop e abbiamo fatto un incontro con Arpa e Asl per capire come risolvere questa situazione - afferma il sindaco - mi è stato confermato che causa di questi odori, come già detto, in passato è l' eccesso di materiale, biomasse da bruciare, accumulato e non smaltito nei tempi programmati, per i ritardi nell' avvio della caldaia. Ritardi dovuti alla rottura di una turbina. Là lavorano da una decina di giorni e la centrale dovrebbe funzionare a pieno regime prima della fine di luglio. Si aspettano di finire in agosto materiali stoccati, causa del problema. Ciò non toglie che questi disagi non debbono ripetersi e interveniamo. Dal punto di vista sanitario l' Asl ci assicura che non ci sono problemi». L' ALTRO aspetto su cui ci interroga relativamente alla centrale Powercrop, riguarda l' assetto societario. Powercrop è infatti controllata per il 50 per cento da Seci Energia, una delle società del gruppo Maccaferri ammesse alla procedura di concordato in bianco. L' altro 50 per cento è stato ceduto un anno fa da Enel Greenpower, socio partitetico di Seci, a F2i, Fondi italiani per le infrastrutture. Ora, a Russi ci si chiede cosa accadrà nel caso che Seci Energia, o anche solo Powercrop fosse venduta. Ovvero se gli impegni presi da Powercrop con il Comune di Russi nel momento in cui, una decina di anni fa, fu firmata la convenzione per la riconversione dello zuccherificio Eridania in una centrale a biomasse saranno rispettati. «Nel caso Powercrop fosse ceduta - risponde il sindaco Palli - sarebbe con una cessione contrattuale, ovvero con il mantenimento di tutti gli impegni assunti da Powercrop con la convenzione. Per cui tutto procede come prima. I lavori per San Giacomo sono stati appaltati e sono e rimangono a carico di Powercrop. Chi subentra si fa carico di oneri e onori». Claudia Liverani © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 11
[ § 1 4 3 1 2 9 9 3 § ] sabato 29 giugno 2019 Pagina 39 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Economia e Lavoro CRISI L' AZIENDA AVEVA 23 LAVORATORI Gattelli, accordo siglato Incentivi all' esodo È STATO siglato ieri un accordo fra la proprietà Gattelli e i sindacalisti dell' edilizia dopo la chiusura, un mese fa, della storica fornace di San Pancrazio. Erano 23 i lavoratori impiegati nella fornace Gattelli, tutti uomini, tranne un' impiegata. «Una parte, cinque o sei, saranno ricollocati in altre aziende del settore - afferma Roberto Martelli della Fillea Cgil -, altrettanti con la disoccupazione, Naspi , riusciranno ad 'agganciare' la pensione per vecchiaia e anzianità. Tutti nel rispetto della legge Fornero. Poi la proprietà ha incentivato l' esodo. Base dell' accordo la volontarietà dei lavoratori». «LA CHIUSURA di un' azienda non suscita soddisfazione - afferma Antonio Pugliese, Feneal Uil - ma questa vertenza si era aperta molto male, non è un successo, ma coi tempi che corrono e con un inizio tanto travagliato poteva andare peggio. È stato un buon compromesso raggiunto con il nostro impegno, quello dell' ingegner Gattelli e grazie all' intervento della sindaca Palli. Intanto le dimissioni sono state volontarie, poi qualcuno è stato ricollocato nello stabilimento Gattelli di Russi, dove si realizzano prefabbricati per capannoni industriali e in altre aziende. Qualcuno con la Naspi arriverà alla pensione. Per gli altri ci sono la disoccupazione e incentivi all' esodo». LA GATTELLI di San Pancrazio era l' ultima fornace della provincia, la chiusura è stata determinata dalla forte crisi che ha colpito il settore costruzioni. Nel settore dei laterizi, la produzione negli ultimi anni si era attestata su un 60, 70 per cento in meno rispetto al 2008. Dal 2008 a oggi, secondo dati della camera di Commercio il settore delle costruzioni n provincia di Ravenna ha perso oltre 500 imprese. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 12
[ § 1 4 3 1 2 9 9 5 § ] sabato 29 giugno 2019 Pagina 39 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Economia e Lavoro SAN PANCRAZIO ESERCIZIO RILEVATO DALLA DOTTORESSA CARLOTTA FARNETI La farmacia riapre con una nuova proprietà NUOVA proprietà, locali riorganizzati e nuovi servizi, la farmacia di San Pancrazio, in via Molinaccio 106, nella giornata di oggi si presenta alla cittadinanza. L' inaugurazione è prevista alle 10.30 quando la nuova titolare Carlotta Farneti, taglierà il nastro affiancata dal vicesindaco Anna Grazia Bagnoli, dall' assessore Mirco Frega e dalla sua squadra. Ravennate, Carlotta Farneti, farmacista con studi anche di omeopatia e fitoterapia, una ventennale esperienza alla farmacia della Rocca di Lugo, ha rilevato un mese l' esercizio di San Pancrazio, rinnovandolo negli spazi e offrendo nuovi servizi: dagli esami basici di sangue e urine, alla possibilità di fare l' elettrocardiogramma o misurazioni con l' holter. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 13
[ § 1 4 3 1 2 9 9 8 § ] sabato 29 giugno 2019 Pagina 23 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) sport 41REMITIMOMCI Una serata di corsa con la 36ª edizione della Rimini-Verucchio ZAR PARLANTE RIMINI La canicola di questo periodo non scoraggia gli agonisti romagnoli ed i tanti forestieri già presenti per le vacanze. Infatti dopo la terza "Marina Crono Race" di ieri sera a Marinara, oggi pomeriggio si replica con la 36ª "Rimini-Verucchio", classica mezza maratona dell' estate italiana, organizzata dal Golden Club e valevole per il secondo Gp della Notte Rosa, unitamente alla Pink Race della settimana prossima. La partenza verrà data sotto l' Arco d' Augusto alle 18,30, verosimilmente con 35 gradi di temperatura, eil migliaio di atleti attesi si godranno il paesaggio dell' entroterra collinare, ma dal quinto chilometro saranno costretti a salire, toccando le località di San Paolo, Monte Cieco, scalando le mitiche Coste di Sgrigna, fino al traguardo a 296 metri in Piazza Battaglini a Verucchio. In palio oltre 100 premi, tra i quali i Memorial Martignoni, Vulpinari e Fabbri. Assenti i campioni in carica Lucchese e Spagnoli, favoriti tra gli uomini il trentino Loner ed i nostri Oppioli, Pianini e Meluzzi, mentre nel settore femminile spiccano le sudafricane Steinberg e Van Staden Cobie, rispettivamente mamma e figlia. Spazio anche alla solidarietà degli Spingitori, che cercheranno di portare Gaia Lorenzini sulla fortezza malatestiana. Pistoia-Abetone All' appuntamento riminese mancheranno Matteo Lucchese e l' indigena Federica Moroni, perché impegnati in una scalata di 50 km più impegnativa. Dove possono ambire anche al podio. Ferrara Torna alle gare anche Beatrice Boccalini, dopo un serio infortunio a febbraio, sfidando le avversarie nella "Dieci miglia" estense. Camminate C' è chi è interessato solo a divertirsi, quindi oggi forse preferirà la ColorVibe di Russi (17,30, km 5), o la podistica di Torriana (18,30, km 7), mentre all' alba di domani (ore 6) si svolgerà a Rossetta di Fusignano "Al canto del gallo", di km 8,5, con colazione finale. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 14
[ § 1 4 3 1 3 0 0 2 § ] venerdì 28 giugno 2019 Pagina 11 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali L' Alto Adige fonde bit e natura: l' internet delle cose è ovunque Economia digitale. Con l' accensione di 3.500 sensori nasce la prima rete Beacon pubblica d' Italia L' infrastruttura abiliterà la nascita di nuovi servizi digitali per cittadini, turisti e imprese Antonio Larizza Una rete di 3.500 sensori trasformerà l' Alto Adige nel territorio naturalistico più smart d' Europa, per attrarre a Bolzano - dall' Italia, ma anche dall' estero - le eccellenze tra sviluppatori, start-up e aziende attive nella community dell' Internet delle cose. Il Beacon - in italiano "faro" - è un sensore non collegato a internet con un impatto ambientale prossimo allo zero che invia, con una frequenza di tre volte al secondo, un codice univoco via Bluetooth riconoscibile da qualsiasi smartphone. Come un faro digitale, il segnale "illumina" le applicazioni presenti sul telefono che, sfruttando il codice univoco, possono sapere, con una precisione dell' ordine dei centimetri, dove si trova il telefono. A questo punto, gli algoritmi dell' app si attivano per offrire informazioni ad hoc basate sulla posizione dell' utente. Il sensore è passivo: non raccoglie, cioè, dati degli utenti, a totale garanzia della privacy. A differenza del Gps, la tecnologia Beacon rende possibile la localizzazione anche in spazi chiusi. App dal turismo alla sanità Le prime applicazioni arriveranno negli ambiti del turismo e della mobilità pubblica. Grazie ai segnali ricevuti dai Beacon l' app ufficiale «Südtirol Mobile Guide» capirà meglio dove si trova l' ospite: in un negozio, alla fermata dell' autobus, su un sentiero escursionistico o in un museo. Applicando algoritmi sviluppati ad hoc, suggerirà punti di interesse nelle vicinanze o possibili visite da organizzare per il giorno successivo, mettendo in relazione anche dati su meteo, orari di apertura e viabilità. E proponendo anche esperienze "alternative" come la visita a botteghe di artigiani o negozi particolari. Anche l' azienda di trasporto pubblico Sasa sfrutterà i Beacon per interagire con i passeggeri durante gli spostamenti. Già allo studio anche applicazioni in ambienti chiusi: la Fiera di Bolzano e gli ospedali cittadini stanno valutando l' uso dei Beacon per guidare tramite smartphone i loro utenti negli spostamenti interni, per esempio per raggiungere un padiglione o un reparto specifico. I giardini botanici Castel Trauttmansdorff di Merano sfrutteranno i fari digitali per guidare i visitatori. Mentre il Gruppo FOS sta sviluppando un prodotto per la prevenzione delle slavine basato sull' uso combinato di droni e Beacon. Fari digitali in tutti i Comuni La rete Beacon dell' Alto Adige potrà contare su 3.500 nodi, distribuiti sui territori comunali dei 74 comuni che hanno già comunicato i punti di installazione (si veda l' infografica). I primi 200 sensori saranno installati a partire dai prossimi giorni in quattro aree pilota: all' interno del NOI Techpark - il parco tecnologico di Bolzano - nei comuni di Merano e Prissiano e nell' Associazione Turistica di Castelfeder-Salorno. L' infrastruttura sarà completata entro l' autunno, con l' obiettivo di coprire tutto il territorio altoatesino man mano che i comuni che ancora oggi devono comunicare i punti di installazione si attiveranno (per loro, saranno utilizzati parte dei Beacon installati presso il parco tecnologico). La rete è nata da una collaborazione tra il NOI Techpark e la Provincia Autonoma di Bolzano, sfruttando un finanziamento di 545.300 euro del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr). «Questa infrastruttura digitale - spiega Arno Kompatscher, presidente della Provincia autonoma di Bolzano - crea le condizioni necessarie per potenziare le imprese, sviluppare servizi per cittadini e turisti e rendere più attrattivo il territorio altoatesino». Nella visione della Provincia, la prima Rete Beacon Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 15
[ § 1 4 3 1 3 0 0 2 § ] venerdì 28 giugno 2019 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 100% pubblica nata in Italia non sarà però unicamente a beneficio del territorio. «Essendo una piattaforma di sviluppo totalmente aperta e gratuita - continua Kompatscher - potrà essere utilizzata liberamente da sviluppatori, startup o aziende di qualunque territorio. Grazie a questa infrastruttura l' Alto Adige diventa una potenziale terra di elezione per sviluppatori, ricercatori ed esperti di tutta Italia intenzionati a sperimentare la nascita e l' utilizzo di nuove applicazioni e tecnologie basate sull' Internet delle cose». L' obiettivo dell' operazione è mettere a disposizione della comunità la tecnologia abilitante per creare nuovi servizi e modelli di business. «Sappiamo che ci sono molte imprese e molti sviluppatori con le competenze necessarie per progettare servizi o prodotti sfruttando la tecnologia dei Beacon - aggiunge Patrick Ohnewein, capo dell' unità "Digital technologies ICT" presso il NOI Techpark - ma anche che nessuno di loro avrebbe mai avuto le risorse per installare una rete su un' area così ampia». Il white paper sull' Iot altoatesino Il progetto Beacon rientra in un più ampio disegno di digitalizzazione di tutta l' area dell' Alto Adige, che nella visione dei suoi attuali amministratori può avere l' ambizione di diventare un modello di smart green region. La seconda gamba del progetto è la nascita di una rete LoRaWan (Long Range Wide Area Network), sistema di connessione internet pensato per mettere a disposizione delle imprese locali una rete di sensori capaci di trasmettere informazioni in tempo reale, con le prime applicazioni pensate per l' agricoltura di precisione. Spiega Ohnewein: «Con il Fraunhofer Italia, che ha sede proprio presso il NOI Techpark, stiamo conducendo uno studio per mappare le competenze che possono abilitare un ecosistema di Internet delle cose presenti sul territorio provinciale: esperti o imprese specializzate in sensori, reti e grandi database». I risultato saranno raccolti in un white paper (Internet of things: potenziale, ambiti di applicazione e linee guida per lo sviluppo di progetti per le imprese dell' Alto Adige) e presentati il prossimo 15 novembre al NOI Techpark in occasione della «South Tyrol free software conference 2019». Durante il festival sarà organizzato anche un hackathon: nel concorso team di sviluppatori e artigiani locali lavoreranno fianco a fianco per integrare il digitale in prodotti e servizi tipici del territorio. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 16
[ § 1 4 3 1 3 0 0 6 § ] sabato 29 giugno 2019 Pagina 5 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Il calendario Sul modello Redditi tempi più lunghi: invio entro il 30 novembre Per modificare la scelta del rimborso a disposizione 120 giorni T.Mor. La conversione del decreto crescita fa il pieno di proroghe. Oltre a spostare dal 30 giugno al 30 settembre 2019 i versamenti scaturenti dal modello Redditi 2019, per i contribuenti Isa e collegati, minimi e forfettari compresi, differisce anche i termini per altri adempimenti. Tra le proroghe più rilevanti si segnalano quella dal 30 settembre al 30 novembre per la presentazione delle dichiarazioni annuali dei Redditi e dell' Irap e lo spostamento dal 30 giugno al 31 dicembre del termine per le dichiarazioni Imu e Tasi. È stato eliminato l' obbligo di presentare la dichiarazione per chi vuole beneficiare della riduzione del 50% dell' Imu e della Tasi sulle case concesse in comodato, cioè in prestito gratuito, ai figli o ai genitori. La proroga per la presentazione telematica delle dichiarazioni annuali dei redditi e dell' Irap ha effetto già per i modelli Redditi e Irap 2019, per il 2018. È ora stabilito che le persone fisiche e le società o le associazioni presentano la dichiarazione tramite un ufficio delle Poste italiane tra il 1° maggio e il 30 giugno, o in via telematica entro il 30 novembre dell' anno successivo a quello di chiusura del periodo di imposta. I soggetti Ires presentano la dichiarazione in via telematica entro l' ultimo giorno dell' undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d' imposta. Di conseguenza, sono allungati anche i termini per il ravvedimento, nel caso di presentazione tardiva del modello Redditi. Ad esempio, considerato che la presentazione online del modello Redditi 2019 è stata prorogata al 30 novembre 2019, che slitta al 2 dicembre, la dichiarazione tardiva entro 90 giorni potrà essere presentata entro il 1° marzo 2020. Per la presentazione della dichiarazione con ritardo non superiore a 90 giorni, si applicano sanzioni variabili, con un minimo di 250 euro. La dichiarazione annuale presentata con ritardo non superiore a 90 giorni è sanabile con il pagamento di una sanzione di 25 euro (un decimo di 250 euro). Restano ferme le eventuali sanzioni applicabili in caso di tardivi od omessi versamenti, comunque ravvedibili in base al ritardo con il quale si regolarizzano. Si allungano anche i termini per presentare le dichiarazioni integrative, modelli Redditi 2019 e Irap 2019, per modificare il rimborso in compensazione. Per modificare la scelta, sempre che il rimborso non sia stato effettuato, anche in parte, il contribuente ha 120 giorni di tempo a partire dal 30 novembre 2019, che slitta al 2 dicembre; ha perciò tempo fino al 31 marzo 2020. Condizione per presentare la dichiarazione integrativa è che sia stata validamente presentata la dichiarazione originaria. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 17
[ § 1 4 3 1 2 9 9 9 § ] sabato 29 giugno 2019 Pagina 19 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali PROFESSIONI Alla Giustizia si tratta sull' equo compenso Il primo incontro il 3 luglio I lavori dovranno terminare entro il 31 dicembre Fe. Mi. Il ministero della Giustizia istituisce, con decreto ministeriale 27 giugno 2019, un tavolo tecnico in tema di equo compenso relativo alle professioni ordinistiche. La riunione di insediamento si terrà mercoledì 3 luglio alle 11.30. Presidente del tavolo è il sottosegretario di Stato Jacopo Morrone, a cui si aggiungono otto componenti della Giustizia e 12 componenti esterni in rappresentanza dei 19 Ordini professionali vigilati. Obiettivo: formulare proposte legislative per garantire uniformità e coerenza ai compensi dei liberi professionisti, soprattutto nei rapporti con la Pa, con gli enti territoriali e i grandi committenti (banche, assicurazioni e multinazionali); un' esigenza emersa durante l' incontro del 2 aprile tra i presidenti degli Ordini e il sottosegretario Morrone. Secondo il decreto, la formulazione di una norma «esige un' approfondita ricognizione... per pervenire ad una disciplina organica della misura dell' equo compenso eliminando le attuali criticità...». I lavori del tavolo si concluderanno entro il 31 dicembre 2019. Attualmente l' equo compenso è regolato dal Dl 148/2017, articolo 19-quaterdecies (la legge di conversione è la 172/2017) e dalla legge 205/2017, commi 487 e 488. La questione equo compenso è un tema molto "sentito" dai professionisti. Se ne è parlato ieri durante un' incontro organizzato a Campobasso dalla Cassa di previdenza forense e dagli Ordini degli avvocati di Campobasso e Larino dove è anche stata presentata la bozza per una legge regionale. Sono già sei le Regioni che hanno legiferato in merito e ieri si è impegnata a farlo anche l' Abruzzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 18
[ § 1 4 3 1 3 0 0 4 § ] sabato 29 giugno 2019 Pagina 29 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La percentuale si riferisce al primo semestre 2019. E segna un raddoppio sul 2018 Privacy, p.a. dietro la lavagna In un caso su tre le sanzioni irrogate a enti pubblici ANTONIO CICCIA MESSINA - In un caso su tre, o poco meno, le sanzioni della privacy sono irrogate a soggetti pubblici. La percentuale (il 29,4%), che si riferisce al primo semestre 2019, segna un raddoppio rispetto all' anno precedente: nel 2018 le ordinanze ingiunzioni notificate a soggetti del mondo della pubblica amministrazione superava di poco il 15%. I numeri, che denotano l' esigenza di supporto al settore pubblico nel lavoro di adeguamento alle regole sulla protezione dei dati, emergono dall' esame delle ordinanze-ingiunzioni pubblicate sul sito del garante per la protezione dei dati personali. Se, poi, dalle sanzioni si passa a segnalazioni e reclami, una riclassificazione delle statistiche pubblicate nella Relazione annuale del Garante della privacy per il 2018 fissa all' 11% circa i casi di procedimenti riferiti a soggetti pubblici. Simile è anche la cifra riferita ai ricorsi (circa il 10%). Pressoché costante, poi, è il numero di richieste al Garante di pareri in procedimenti di accesso civico (il noto Foia): i pareri sono stati 37 nel 2017, 39 nel 2018 e sono 15 nella prima metà del 2019. La materia della privacy applicata alle pubbliche amministrazioni è densa di profili applicativi e c' è ancora molto da chiarire a riguardo degli adempimenti da svolgere. Tra questi c' è la revisione dei regolamenti, che ogni singolo ente ha adottato, sotto la vigenza del dlgs 196/2003 o codice della privacy, in materia di trattamento dei dati sensibili. Il problema è che tutti questi regolamenti non sono allineati in toto alle previsioni del Regolamento europeo sulla protezione dei dati (n. 2016/679 o Gdpr). È una materia questa di estrema importanza, tanto che il Garante se ne è occupato nella nota del 27 novembre 2018 inviata alla presidenza del Consiglio dei ministri, alla Conferenza delle regioni e delle province autonome e all' Anci. Nella parte finale di questa lettera il Garante ha formulato due affermazioni molto significative. La prima è che sono tuttora applicabili i vigenti regolamenti sui trattamenti di dati sensibili adottati secondo la disciplina previgente (articolo 20, comma 2 del Codice della privacy): questo significa che la base giuridica, che permette il trattamento di tali dati, è integrata anche dai regolamenti approvati nel regime del «vecchio» codice della privacy e che, quindi, gli enti pubblici possono continuare a trattare tali dati nel rispetto di limiti e modalità previsti da quei regolamenti. Nella nota il Garante ha anche aggiunto che gli aggiornamenti di tali regolamenti sono «opportuni». In effetti bisogna verificare se, ad esempio, i regolamenti non debbano riguardare anche i dati genetici e biometrici e se non occorra dare conto di novità sopravvenute: normative (come la legge «Concretezza») o del flusso dei dati (ad esempio con riferimento a una valutazione di impatto privacy o a provvedimenti del Garante in sede di consultazione preventiva). Sarebbe utile, sul punto, una nuova stagione di stesura di regolamenti tipo, anche per venire incontro alle esigenze di supporto per i piccoli enti, che, nonostante la loro dimensione, devono affrontare problemi grandi. ©Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 19
[ § 1 4 3 1 3 0 0 3 § ] sabato 29 giugno 2019 Pagina 33 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Nella Ue piace tassar case Francia prima dell' Italia MATTEO RIZZI In Europa la casa e le proprietà immobiliari si tassano sempre di più. Ma l' Italia, forse a sorpresa, non è sul podio, e resta sotto la media Ue. Lo rivela il report «L' andamento della tassazione nell' Unione europea» (Taxation Trends in the European Union) pubblicato ieri dalla Commissione europea su dati del 2017. Nell' ultimo decennio le entrate derivanti dalla tassazione sugli immobili sono aumentate di un punto percentuale rispetto al Prodotto interno lordo. E i l r e c o r d p e r l a tassazione più elevata degli immobili spetta alla Francia, con il 4,9%, rispetto al 2,5% dell' Italia. Ma proprio lo scorso 12 giugno il governo francese ha annunciato che dal 2020 si procederà all' abolizione della tassa sulla prima casa per l' 80% dei francesi, scenario che potrebbe quindi mescolare le carte e far retrocedere il paese nella pressione sugli immobili. Lo studio della Commissione considera come imposte sulla proprietà sia le imposte ricorrenti su beni immobili come l' Imu - che vengono solitamente pagate annualmente e sono legate alla misura del valore della proprietà - e ad altre tasse sulla proprietà, come le imposte sui trasferimenti di proprietà e sulle transazioni immobiliari. Nella media dei 28 paesi Ue, tali imposte hanno quindi generato entrate pari al 2,6% del pil nel 2017 e il 6,6% del gettito fiscale totale. Quota delle entrate totali che è quindi aumentata in modo sostanziale rispetto al 5,6% del 2009. Nell' Unione europea, in generale, ad assicurare le entrate principali sono proprio le imposte «ricorrenti» sugli immobili, e rappresentano l' 1,6% del pil e il 59,9% di tutte le tasse sulle proprietà nel 2017. Secondo la Commissione, se le imposte ricorrenti sulla proprietà immobiliare hanno attirato una crescente attenzione da parte della politica, è principalmente dovuto a due motivi: una bassa tassazione precedente rispetto ad altri settori con tassazioni già elevate (lavoro, società e rendite da capitale) e la limitata incidenza sulla crescita economica. «Nei paesi in cui viene applicata una bassa tassazione», scrive la Commissione, «viene offerta una potenziale fonte di aumento delle entrate, mentre allo stesso tempo, sono considerate le (imposte) meno dannose per la crescita economica data l' immutabilità della la base imponibile». Ma in Europa vi sono differenze significative tra gli Stati membri. Si passa dalla situazione della Francia (3,2% del pil), Regno Unito (3,1%) e in Grecia (2,7%). A paesi dove le tassazioni sono pressoché inesistenti, come Malta (che non applica nessun tipo d' imposta ricorrente) e Croazia. Caso particolare è quello del Lussemburgo, che nonostante si trovi sugli stessi livelli di tassazione dell' Italia applica bassissime imposte «ricorrenti» e invece ricorre a tasse superiori alla media per i trasferimenti di proprietà. Per quanto riguarda la pressione fiscale dell' Ue-28, nel 2017 è aumentato leggermente il carico tributario e l' Italia rimane la sesta in Europa con il 42,15%, ed un aumento del 0,7% rispetto al 2016. La media europea sale al 39% (0,3 punti percentuali in più rispetto al 2016). Sul podio dei paesi con la tassazione più elevata vanno Francia (46,5%), Danimarca (45,7%) e Belgio (44,9%). A seguire, Svezia (44,4%), Finlandia (43,3%), Italia e Austria (41,8%). I livelli di tassazione più bassi rimangono in Irlanda (23% ) e Romania (24,9%) e Bulgaria (29,5%). Le entrate fiscali in rapporto al pil sono aumentate in 16 Stati membri nel 2017, in particolare a Cipro (1,1%). © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 20
[ § 1 4 3 1 3 0 0 0 § ] sabato 29 giugno 2019 Pagina 35 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali comuni a caccia di nuove basi imponibili Impianti elettrici accatastabili. E tassabili CLAUDIA MERLO Comuni a caccia di nuove basi imponibili La crisi economica oramai decennale, insieme ai sempre minori trasferimenti da parte dello Stato, spinge gli enti locali, al fine di non aggravare il carico impositivo con maggiori aliquote nei confronti dei soggetti già stabilmente accertati quali contribuenti, a verificare la correttezza nei confronti di questi ultimi delle loro basi imponibili ma, soprattutto, a ricercarne di nuove. Un esempio, al riguardo, è rappresentato dai soggetti proprietari di impianti, costituiti da cabine e reti per la distribuzione dell' energia elettrica i quali avrebbero dovuto includere nella stima di detti impianti gli elementi caratterizzati da una connessione strutturale con l' edificio, tale da realizzare un unico bene complesso, prescindendo dalla transitorietà di detta connessione (per esempio le ciminiere, le pompe, i ventilatori, le caldaie, le turbine). Tali soggetti, approfittando di un contrasto giurisprudenziale (poi risolto dal dl 44/2005) e di prassi (risolto dalla circolare dell' Agenzia del Territorio n° 6/T del 30/11/2012), hanno spesso ritenuto di non essere tenuti a presentare alcuna dichiarazione di aggiornamento catastale al fine di includere nel classamento già accettato dall' Agenzia del Territorio gli elementi, sui quali non vi era la citata uniformità di prassi e di giudicato. Già da alcuni anni, però, diversi enti locali hanno cercato di tradurre in base imponibile la rilevanza dell' insistenza su un' area di detti impianti (caratterizzati da una connessione strutturale con l' edificio accatastato) applicando un concetto già presente nel Regio decreto 652 del 1939, secondo il quale si considera unità immobiliare urbana ogni parte dell' immobile che di per sé stessa è utile a produrre un reddito proprio (autonomia funzionale e reddituale). Questo ha portato alla formulazione di ricorsi contro le pretese impositive degli enti locali: dopo giudizi ondivaghi da parte dei magistrati tributari, un punto fermo sembra sia stato conseguito attraverso la sentenza della Corte di cassazione n° 10125 del 11/04/2019, la quale ha stabilito che «il mancato accatastamento determinerebbe il riconoscimento di una aprioristica (quanto irragionevole) esenzione dall' Ici, in contraddizione con il principio costituzionale che vuole che le imposte siano parametrate alla effettiva capacità contributiva». Pertanto bene ha fatto il comune, una volta constatata la rilevanza catastale degli impianti, a procedere con l' emissione degli avvisi di accertamento. E' comunque da sottolineare il fatto che i giudici hanno riconosciuto l' incertezza normativa: ciò ha comportato la non applicazione delle sanzioni. Prima che si formasse tale orientamento da parte della Cassazione, tuttavia, è intervenuto il legislatore a ridurre l' impatto economico sugli operatori con la legge 208/2015 (cosiddetta «svuotaimpianti»), la quale prevede che la rendita degli opifici non debba comprendere gli impianti stabilmente infissi al suolo (cosiddetti «imbullonati»): in tal modo tale rendita viene significativamente ridotta. Analogo contrasto in giurisprudenza e nella prassi, si ritrova a proposito della classificazione catastale di cave, miniere, saline, laghi, stagni da pesca e tonnare, che l' articolo18 del Regio decreto 8 ottobre 1931 n. 1572 esclude dalla stima fondiaria e che l' Agenzia del territorio, con nota prot. 75779 del 4 novembre 2008, ritiene debbano essere iscritte al catasto fabbricati in base a quanto disposto dall' articolo 2 del decreto ministeriale 28/1998: in esso si precisa che l' unità immobiliare è costituita da una porzione di fabbricato, o da un fabbricato, o da un insieme di fabbricati ovvero da "un' area", che, nello stato in cui si trova e secondo l' uso locale, presenta potenzialità di autonomia funzionale e reddituale. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 21
[ § 1 4 3 1 3 0 0 0 § ] sabato 29 giugno 2019 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Appare pertanto utile che gli enti locali tentino di recuperare attraverso gli accertamenti tributari il gettito sinora non accertato su tutte queste fattispecie. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 22
[ § 1 4 3 1 3 0 0 1 § ] sabato 29 giugno 2019 Pagina 35 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Incentivi tecnici solo per i contratti d' appalto. Non per le concessioni FRANCESCO CERISANO Gli incentivi per funzioni tecniche possono essere destinati al personale dipendente degli enti locali esclusivamente nei casi di contratti di appalto e non anche nei casi di contratti di concessione. Con la delibera n.15/2019 la sezione autonomie della Corte conti ha fornito l' esatta portata applicativa dell' art.113 del Codice appalti (dlgs n.50/2016), ponendo un freno ai tentativi interpretativi di alcune sezioni regionali (Veneto e Lombardia) che invece avevano optato per letture estensive. La sezione autonomie ha osservato che il Codice ha compiutamente disciplinato i contratti di concessione distinguendoli da quelli di appalto. E quando invece ha voluto riferirsi ad entrambe le tipologie ha usato l' espressione più generica «contratti pubblici». Non solo. L' art. 113, ha chiarito la Corte, «è inequivocabilmente calibrato sui contratti di appalto» come dimostra la lettura dei commi 1, 2, 3 e 5 ma soprattutto il disposto del comma 5 bis, aggiunto dalla legge di bilancio 2018, che così recita: «gli incentivi di cui al presente articolo fanno capo al medesimo capitolo di spesa previsto per i singoli lavori, servizi e forniture». Secondo la Corte è proprio quest' ultima disposizione a risultare decisiva per risolvere la questione, dal momento che i compensi incentivanti costituiscono un «di più» delle spese per i contratti d' appalto e non vi è «alcun elemento ermeneutico che possa far ritenere estensibile le disposizioni dell' articolo anche alle concessioni, non essendo normativamente previsto uno specifico stanziamento non riconducibile ai capitoli dei singoli lavori, servizi e forniture». Non solo. Le remunerazioni per funzioni tecniche sono escluse dal tetto di spesa per le retribuzioni previsto dai vincoli di finanza pubblica, in quanto partecipano della stessa natura dei contratti cui accedono». © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 23
[ § 1 4 3 1 3 0 0 5 § ] sabato 29 giugno 2019 Pagina 35 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La sezione autonomie della Corte dei conti risolve una lunga querelle interpretativa Revisori, via libera agli aumenti I comuni possono adeguare i compensi in corso d' opera FRANCESCO CERISANO Via libera all' aumento in corso d' opera dei compensi per i revisori degli enti locali. I consigli potranno incrementare gli emolumenti riconosciuti al momento dell' affidamento dell' incarico sulla base dei vecchi parametri risalenti al 2005, adeguandoli ai nuovi importi aggiornati a fine 2018. Tale facoltà di adeguamento va riconosciuta ai comuni in considerazione del lungo lasso di tempo intercorso tra i due decreti (13 anni in luogo dei 3 previsti dal Tuel), dell' «aumento esponenziale delle funzioni svolte dall' organo di revisione economico-finanziaria e della necessità di garantire i principi dell' equo compenso». Gli enti avranno quindi la possibilità di riconsiderare se siano o meno adeguati i compensi liquidati anteriormente al decreto interministeriale 21 dicembre 2018 e, in caso contrario, rideterminare gli importi, in modo da ricondurli «nei limiti di congruità e di adeguatezza, previa attenta verifica della compatibilità finanziaria e della sostenibilità dei nuovi oneri». A mettere la parola fine sulla querelle relativa alla possibilità per i comuni di adeguare in corso d' opera i compensi dei revisori è la sezione autonomie della Corte dei conti nella delibera n.14 del 27 giugno. La sezione presieduta da Angelo Buscema si è pronunciata sulle questioni poste dalle sezioni regionali di controllo della Puglia e del Molise con due delibere in totale disaccordo sul tema: quella della Puglia favorevole all' adeguamento dei compensi «in considerazione della natura convenzionale del rapporto che si instaura tra l' ente conferente e il revisore» e quella del Molise contraria, alla luce dell' «intangibilità delle determinazioni assunte dall' organo consiliare». Le sezioni autonomie hanno mostrato maggiore favore verso le tesi della sezione molisana. Il collegio ha infatti escluso che, in via generale, possa riconoscersi agli enti la facoltà di adeguare i compensi nel corso del rapporto e ha affermato che di norma essi restano fissati nella misura deliberata in origine. Tuttavia, la Corte, richiamando la delibera n. 20/2019 della sezione Liguria, ha riconosciuto che, «pur affermando l' intangibilità del compenso, la disposizione di cui all' art. 241 comma 7 del Tuel possa, anzi debba essere letta alla luce di una serie di indici che militano per un temperamento, sia pur limitato alla situazione contingente creatasi per effetto del dm 21 dicembre 2018». Via libera, dunque, ai consigli comunali, competenti a determinare gli emolumenti ai sensi degli articoli 243 e 241 del Tuel, i quali dovranno verificare «se la misura del compenso inizialmente deliberata dall' ente locale s i manifesti chiaramente non più rispondente ai limiti minimi di congruità ed adeguatezza» e, «previa verifica della compatibilità finanziaria e della sostenibilità di nuovi oneri», adottare i provvedimenti necessari a riportare i compensi ad un livello conforme a tali parametri. L' eventuale adeguamento degli emolumenti, ha concluso la sezione autonomie, non ha tuttavia effetto retroattivo. Ne consegue che gli aumenti avranno decorrenza dalla data di esecutività della delibera consiliare di rideterminazione del compenso e non dal 1° gennaio 2019, data di entrata in vigore del decreto interministeriale del 21 dicembre 2018. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019 Pagina 24
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