Media Monitoring per 03-09-2018 - Rassegna stampa del 01-09-2018 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 Minori. Turista milanese si ferisce tentando un tuffo acrobatico dalla scogliera. Ricoverato presso l'ospedale di Salerno ........................................................................ 1 Prima la salute! A Siano una mattinata dedicata alla prevenzione .................................. 2 «In ospedale farmacia aperta a singhiozzo» ......................................................................... 3 Sicurezza e strade colabrodo San Severino diffida la Provincia ........................................ 4 Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 6 All'Asl rischio caos per i cambi di ruolo ................................................................................. 6 Associazioni in tribunale contro l' Asl .................................................................................... 8 Atti illegittimi di De Luca ....................................................................................................... 10 «Disabili e mai rassegnati ecco la nostra vita felice» ....................................................... 13 «I bambini non vaccinati non entreranno a scuola» .......................................................... 15 «Le truffe sui ricoveri? Non sono più possibili» .................................................................. 17 De Luca avverte «Si va a scuola solo se vaccinati» ........................................................... 19 Sanità Campania ............................................................................................................................. 21 Aborto, donne contro Asl «No alla delibera -insulto» ........................................................ 21 Cardarelli, bando per 20 infermieri Boom di domande: 2.200 in 48 ore ........................ 23 Il manager: «Pronti a chiarire dubbi o interpretazioni errate» ....................................... 25 Trapianti di fegato, Gragnano polo pilota ........................................................................... 27 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 29 Con la dieta mediterranea si vive meglio e più a lungo .................................................... 29 GLI ITALIANI SENZA MEDICI ................................................................................................... 31 Il chirurgo dell'Istituto dei tumori: con noi va via un patrimonio di saperi ................... 33 Settimana record per la «febbre del Nilo», oltre trecento segnalazioni ........................ 35
30/08/2018 EAV: € 731 Lettori: 6.100 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Minori. Turista milanese si ferisce tentando un tuffo acrobatico dalla scogliera. Ricoverato presso l'ospedale di Salerno Un milanese di 29 anni, in vacanza a Minori, nel pomeriggio di oggi ha voluto provare a fare un tuffo acrobatico dalla scogliera tra Minori e Maiori, da un’altezza elevata, pensando di vivere un’esperienza unica da raccontare ai suo amici al ritorno dalle vacanze. Purtroppo, qualcosa non è andata come previsto e l’ingresso in acqua non è stato dei migliori. Il 26enne, infatti, ha avuto un impatto violento del torace con l’acqua. Il turista è stato immediatamente soccorso e trasportato in ambulanza presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Castiglione per le cure e gli esame del caso. Sottoposto ad esame radiografico del torace si sono evidenziate delle lesioni polmonari che hanno reso necessario il suo trasferimento in eliambulanza presso l’Ospedale “Ruggi d’Aragona” dove è stato ricoverato presso il reparto di Chirurgia d’Urgenza Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
31/08/2018 laredazione.eu EAV: € 306 Lettori: 567 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Prima la salute! A Siano una mattinata dedicata alla prevenzione Prima la salute! E’ lo slogan adottato dai volontari della Confraternita di Misericordia di Siano per la giornata della prevenzione. Ambulatori e medici a disposizione della comunità locale per sensibilizzare alla salute e alla cura di se stessi. L’appuntamento è per domenica 2 settembre, presso la Villa comunale, in via D’Andrea. A partire dalle ore 7.30 i volontari saranno pronti a raccogliere le prenotazioni per le visite che si terranno dalle ore 9.00 alle 13.00. L’iniziativa, promossa dalla Confraternita di Misericordia di Siano, è realizzata con la collaborazione con l’associazione dei medici Concordia Magna Res Crescut Onlus. Non manca il patrocinio del Comune di Siano. L’equipe di medici è coordinata dai dottori Pasquale Contaldi, Sabato Leo e dal governatore della Misericordia di Siano, Donato Aliberti. Sono trentaquattro, tra medici e sanitari, i professionisti che hanno aderito all’iniziativa dell’associazione e che si occuperanno di svolgere visite per ipoacusia e sordità, malattie allergiche, disturbi alimentari, del sonno, diabete e malattie correlate. Mentre si svolgeranno le visite sarà possibile donare anche il sangue grazie alla presenza del Gruppo Fratres e dei sanitari dell’Ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno. Una vera campagna di sensibilizzazione, dono dei volontari al territorio di Siano per i suoi venticinque anni di attività festeggiati nel pomeriggio. Alle ore 17.00 l’associazione accoglierà, inoltre, le consorelle provenienti dalla Campania insieme alle altre associazioni invitate e alle autorità locali. Alle ore 19.00 dopo la celebrazione eucaristica si terrà una sfilata per il centro cittadino formata da tutte le organizzazioni di volontariato presenti. Subito dopo, il momento di ringraziamento da parte del governatore, Donato Aliberti, e concerto in piazza con il gruppo “L’Invidia.” Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/09/2018 lacittadisalerno.it EAV: € 973 Lettori: 6.500 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web «In ospedale farmacia aperta a singhiozzo» Farmacia dell’ospedale di Cava operativa a singhiozzo: a denunciarlo – in una lettera inviata all’indirizzo del direttore generale e del direttore sanitario – sono i sindacalisti della Cisl Fp dell’Azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. «Attualmente – si legge nel documento firmato dal delegato Gaetano Biondino – il servizio farmacia del presidio ospedaliero di Cava de’ Tirreni ha in dotazione organica solamente un dirigente e un amministrativo. Ragion per cui, quando manca l’impiegato, la responsabile è costretta a un demansionamento continuo, mentre quando si assenta la dirigente il servizio è sospeso con tutti i gravi rischi che derivano per l’utenza nonché tutte le difficoltà nell’approvvigionamento cui sono sottoposti i lavoratori». Da qui i solleciti fatti pervenire all’attenzione dei vertici dell’azienda ospedaliera affinché ci si adoperi per porre rimedio al problema. «Appare evidente – continua Biondino – che l’attuale situazione necessita di opportuni interventi tesi a rimuovere gli ostacoli che ne derivano, anche alla luce del fatto che la situazione non è più allo stato tollerabile, poiché continua ad evidenziarsi un distacco dal centro alla periferia. Si ritiene pertanto indispensabile che la direzione strategica si faccia promotrice di ogni azione utile a rimuovere tale stato di cose». Fuori dai formalismi, Biondino ancora una volta sottolinea come si ravvisi, secondo il sindacato, uno scarso interesse riguardo al nosocomio cavese. «Questa è una delle tante prove di come hanno a cuore le sorti dell’ospedale di Cava de’ Tirreni – ha commentato il delegato sindacale a margine della lettera – Qualcuno ha mosso un dito? Manco a pensarci». (g.f.) Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/09/2018 Pagina 11 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Sicurezza e strade colabrodo San Severino diffida la Provincia Mario Rinaldi MERCATO SAN SEVERINO La sicurezza stradale al centro del dibattito istituzionale nella Valle dell'Irno. Numerosi interventi di rifacimento del manto stradale sono stati eseguiti in questi giorni per ripristinare normali condizioni di viabilità al fine di garantire l'incolumità di automobilisti e pedoni. Tuttavia, da Mercato San Severino l'amministrazione comunale alza la voce nei confronti dell'ente Provincia, in riferimento alla manutenzione delle strade e degli argini di competenza degli organismi di Palazzo Sant'Agostino. Il vicesindaco Gerardo Figliamondi , con due distinte note indirizzate ai vertici dell'amministrazione provinciale ha infatti diffidato l'ente invitandoli ad adempiere ai loro compiti. «Continuiamo a rilevare afferma il vicesindaco Figliamondi la totale inerzia della Provincia, dimostratasi insensibile ed assente di fronte ai nostri precedenti solleciti dopo i gravi disagi riscontrati sulle strade provinciali, disagi che minano la sicurezza e l'incolumità degli utenti. Allo stesso modo continua Figliamondi dopo aver sistemato gli argini delle nostre strade comunali, continuiamo invece a constatare la totale incuria in cui versano gli argini delle strade provinciali che sono caratterizzati dalla presenza di erba alta con ulteriori disagi di carattere igienico-sanitari». Il vicesindaco, pur comprendendo le difficoltà nel reperimento di risorse da parte della Provincia, ha evidenziato che un territorio come quello di Mercato San Severino, soprattutto nei tratti di strada che conducono all'ospedale Fucito di Curteri, non possono e non devono versare in condizioni di disagio, costituendo un pericolo per la pubblica incolumità. Proprio la scorsa notte, lungo la Statale 88 è avvenuto un altro incidente stradale, in un tratto di strada che collega il territorio di Baronissi con quelli limitrofi. Protagonista sfortunato dell'episodio è stato un giovane del luogo che, per cause e dinamiche ancora da accertare, mentre percorreva un percorso tortuoso in zona Catapano, ha improvvisamente perso il controllo del proprio motoveicolo finendo con l'impattare contro il guardrail che costeggia la carreggiata. Sul posto è stato stato immediato l'intervento dei volontari de La Solidarietà di Fisciano che hanno provveduto a prestare le prime cure al giovane, il quale è stato poi trasferito all'ospedale Fucito, dove ulteriori accertamenti hanno evidenziato la presenza di lievi escoriazioni. Nei giorni scorsi, la Provincia ha Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
provveduto ad eseguire interventi di messa in sicurezza di via Giovanni Paolo II (strada che costeggia il Campus di Fisciano) e la strada provinciale 27 a Pellezzano, a seguito dei solleciti delle amministrazioni comunali. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/09/2018 Pagina 7 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia All'Asl rischio caos per i cambi di ruolo Marcella Cavaliere Il sindacalista Biagio Tomasco lancia l'allarme sulla necessità di redigere un piano adeguato del fabbisogno di personale per tutta l'Asl di Salerno. Dunque invita i vertici dell'Azienda sanitaria locale a considerare i numerosi casi in cui il trasferimento di mansione dei dipendenti da un ruolo a un altro rende difficile elaborare una mappa delle reali necessità, soprattutto perché negli elenchi ufficiali risultano spesso i vecchi ruoli, quelli con i quali magari si è stati assunti, senza aggiornamenti reali sullo svolgimento degli incarichi effettivi. «Entro il 22 settembre le pubbliche amministrazioni devono formulare il piano dei fabbisogni del personale dichiara il delegato della Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria) dell'Asl pertanto vorrei capire con quali criteri l'Asl salernitana procederà alla stima del fabbisogno di personale e mi chiedo anche se sarà risolta in via definitiva la problematica del personale utilizzato in mansioni che non sono di propria competenza». La questione si trascina da anni. Secondo i sindacati il quadro reale del fabbisogno e di chi fa cosa, e cioè quante unità effettive ci sono per ogni settore, non è mai del tutto chiaro. «Mantenendo lo status quo continua Tomasco l'Azienda si espone al rischio della predisposizione di un fabbisogno che non rispecchi le reali necessità aziendali e al rischio di eventuali danni erariali ». E spiega perché. «La confusione nasce dal fatto che spesso si continua a corrispondere al personale passato ad altra mansione l'indennità professionale specifica». Da qui la richiesta indirizzata al commissario straordinario Mario Iervolino e ai suoi più stretti collaboratori di «conoscere a che punto sia arrivata la stesura del fabbisogno triennale di personale, quali siano i risultati delle eventuali comunicazioni effettuate dai dipendenti che, attualmente, sono stati addetti a svolgere mansioni amministrative, e quali siano le azioni poste in essere dai direttori dei macrocentri interessati». Tomasco esprime preoccupazione: «Occorre un'analisi del personale, distinto per ruolo e categoria, sotto il profilo qualitativo e quantitativo. Di primaria importanza è l'individuazione nel nuovo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
fabbisogno degli incarichi di funzione e degli incarichi professionali, che consentirebbe ulteriori elementi di valutazione utili per un piano funzionale». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/09/2018 Pagina 5 EAV: € 1.132 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia Associazioni in tribunale contro l' Asl VINCENZO SENATORE IL CASO AUTISMO / Angsa, "Autismo chi si ferma è perduto" e "Aiutiamo i bambini autistici" si costituiscono in giudizio al fianco di un genitore Intanto il commissario Iervolino medita di organizzare un incontro per mercoledì Tre associazioni che si occupano di autismo si costituiscono in giudizio al fianco di un genitori che ha citato l' Asl. La vertenza segue il rito ordinario dopo che il giudice ha rigettato la richiesta di attivazione della procedura d' urgenza ex articolo 700 del codice di procedura civile. Ad affiancare il genitore nella battaglia legale le associazioni Angsa Campania, "Autismo chi si ferma è perduto" e "Aiutiamo i bambini autistici". Le richieste sono sempre relative al rispetto della legge sull' autismo, che l' Asl Salerno disattende. Nello specifico: organizzazione di un progetto di assistenza globale che si realizzi nei diversi ambiti di vita dell' autistico (casa, scuola e tempo libero) così da dargli modo di integrarsi nella società e sviluppare al meglio le proprie abilità. Molti genitori hanno già ottenuto, in tribunale, il riconoscimento dei propri diritti ma si tratta di casi isolati mentre l' Asl Sa lerno dovrebbe provvedere direttamente, e senza coercizione da parte della giustizia, ad adempiere il proprio compito di coordinatore della rete assistenziale. Intanto pare che il commissario dell' azienda sanitaria locale con sede in via Nizza abbia deciso di convocare le associazioni per la giornata di mercoledì 5 settembre. In quella sede le parti si confronteranno e, da parte dei genitori, verrà ribadita la linea di fermezza fintanto che non sarà realizzato il progetto globale, con un coordinamento che deve includere anche le scuole e il Comune di Salerno. Al mo mento ognuno segue una strada: l' Asl Salerno, una volta ultima la diagnosi, invia l' autistico presso un centro accreditato; il Comune di Salerno assegna alle famiglie dei voucher da spendere presso una delle cooperative inserite in un elenco che viene loro sottoposto; le scuole si organizzano secondo le singole idee dei dirigenti e, comunque, non hanno personale qualificato da destinare all' insegnamento di sostegno. Anzi, in molti casi le insegnanti di sostegno sono Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
persone che beneficiano delle disposizioni della Legge 104, si assentano spesso per assistere propri familiari e non garantiscono quella coninuità necessaria all' autistico per migliorare la propria condizione psicomotoria e integrarsi nella collettività. Un sistema così disorganizzato e sgangherato funziona male e probabilmente arreca danni ai bambini e ai ragazzi affetti da questo specifico disturbo. L' Asl, per legge, ha il potere di riunire tutti gli attori intorno ad un tavolo e inserirli in un progetto unico e coordinato. A Benevento già lo fa da qualche tempo, anche lì in seguito alle battaglie dei genitori, quindi basta importare quel modello a Salerno e mettere così tutte le tessere de mosaico al loro posto. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/09/2018 Pagina 1 EAV: € 2.645 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia Atti illegittimi di De Luca Oreste Agosto* Sin dal mese di maggio dello scorso anno, in qualità di cittadini salernitani, abbiamo diffidato l' ex Ministro della Salute Lorenzin a non nominare il governatore De Luca commissario ad acta per l' attuazione del piano di rientro dal disavanzo del sistema sanitario campano. Per una serie di ragioni In primis, perché De Luca ricopre contemporaneamente 4 cariche: Governatore, assessore alla Sanità e Commissario, oltre ad essere membro del consiglio regionale. Incredibile a dirsi, piuttosto che di un sistema democratico ci troviamo di fronte ad un sistema di accentramento di poteri sicuramente non conforme alla Costituzione e che determina evidenti conflitti di interessi. In ogni caso, De Luca, sta dimostrando di non riuscire a gestire la sanità anche perché è incompetente, in quanto non ha assolutamente un curriculum che evidenzi qualificate e comprovate professionalita' ed esperienza di gestione sanitaria anche in base ai risultati in precedenza conseguiti. Del pari, il suo direttore generale per la tutela della salute non ci risulta abbia competenze in materia sanitaria, né tantomeno idonee a ricoprire un ruolo così delicato ed importante. Sta di fatto che l' azione di De Luca, nella sua quadruplice veste è stata ed è totalmente fallimentare. La legge regionale deluchiana n. 10/2017 è stata dichiarata incostituzionale nelle parti riguardanti la sanità campana e non solo! La Corte costituzionale, invero, con sentenza n. 117 del 2018 ha dichiarato l' incostituzionalità della legge sotto vari aspetti. Per quanto riguarda la proroga generica del sistema di accreditamento dei laboratori, la Corte ha statuito che "L' impugnato comma 8 introduce una proroga generica del sistema di accreditamento dei laboratori, invadendo la competenza del Commissario ad acta che - per i motivi già specificati - sostituisce nel periodo di vigenza del piano di rientro la Regione. Per di più, la disposizione impugnata non è neppure conforme agli standard organizzativi stabiliti dal legislatore statale per rendere più efficiente ed economico il sistema inerente alla tutela della salute in am bito regionale. Il Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
comma 8 dell' art. 1 della legge reg. Campania n. 10 del 2017 deve essere pertanto dichiarato costituzionalmente illegittimo per contrasto con gli artt. 117, terzo comma, in materia di tutela della salute, e 120, secondo comma, Cost.". La Regione quindi con la legge regionale in oggetto si è sovrapposta alle competenze del commissario ad acta. E' evidente che il De Luca ha fatto approvare la detta legge regionale per esonerarsi da responsabilità in qualità di commissario ad acta. Il piano di rientro, obiettivo fondamentale del commissario governativo, deve essere ispirato all' esigenza di assicurare l' erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA) e al superamento della grave crisi strutturale della finanza regionale, nella prospettiva di un sicuro ritorno alla fisiologia gestionale dell' ente territoriale e delle sue aziende. Occorrono dunque secondo i principi della Corte costituzionale "soluzioni strutturali univoche ed efficaci e del rigoroso rispetto delle regole a tale scopo concepite." Nulla di tutto ciò è stato fatto. A seguito della citata sentenza, De Luca, con provvedimento del 30 aprile ha prorogato al 30 giugno il termine per gli adempimenti da porre in essere da parte dei laboratori privati. Sta di fatto solo nel mese di luglio, con altro provvedimento commissariale è stato sospeso il termine del 30 giugno, al fine di attendere il parere dal Ministero della Salute. Ciononostante il commissario De Luca ha decretato una serie di azioni che non sono conformi alla normativa vigente. Il ritardo e la illegittimità dell' azione del commissario sono evidenti per una serie di motivi. Il decreto del commissario ad acta n. 109/2013 è tuttora legittimo e vigente e quindi deve essere rispettato, sicchè il De Luca non può emanare disposizioni in contrasto con il detto decreto, a meno di non assumersi la responsabilità di annullarlo. Allo stato, non risulta alcuna disposizione ministeriale che autorizzi De Luca alla modifica anche se parziale del citato decreto n. 109/2013. I provvedimenti del mese di luglio del commissario sono stati adottati, incredibile a dirsi, senza aver rilevato ed aggiornato concretamente il fabbisogno delle prestazioni specialistiche per la regione Campania. Il Consiglio di Stato ha stigmatizzato siffatti provvedimenti: "nel sistema sanitario nazionale anche il riconoscimento dell' accreditamento alle strutture sanitarie private è comunque subordinato all' esito di attività quali la ricognizione del fabbisogno assistenziale e la programmazione sanitaria regionale: tale ricognizione costituisce un' attività necessariamente preliminare alla concessione dell' accreditamento, dalla quale la Regione non può prescindere, perché essa vincola il riconoscimento delle prestazioni erogate da strutture private rimborsabili dal servizio sanitario e, quindi, dalla collettività all' effettiva esigenza di quella stessa collettività, sicché è imprescindibile, ai sensi dell' art. 8 quater, comma 3, lett. b) d.lg. n. 502 del 1992, "la valutazione della rispondenza delle strutture al fabbisogno, tenendo conto anche del criterio della soglia minima di efficienza che, compatibilmente con le risorse regionali disponibili, deve esser conseguita da parte delle singole strutture sanitarie, e alla funzionalità della programmazione regionale, inclusa la determinazione dei limiti entro i quali sia possibile accreditare quantità di prestazioni in eccesso rispetto al fabbisogno programmato, in modo da assicurare un' efficace competizione tra le strutture accreditate". (Consiglio di Stato, sez. III, 25/06/2014, n. 3219) Un difetto di istruttoria e quindi una mancanza dei presupposti concreti alla base dei provvedimenti deluchiani. Una gravissima e palese violazione dell'art. 8 quater del Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
dlgs n. 502/1992, che prevede il fondamentale requisito della soglia minima di efficienza. Una ulteriore violazione delle linee guida nazionali recepite dall'Accordo Stato-Regioni del 23/3/2011. Ancora, è stato violato il principio di concentrazione presso un laboratorio centralizzato dei processi relativi alla fase analitica e la permanenza sul territorio dei punti di pre-processing (fase pre-analitica) e post- processing (fase post-analitica) della prestazione diagnostica. Allo stato attuale il detto modello attuativo è l'unico compatibile con i requisiti di autorizzazione ed accreditamento previsti dalla attuale legislazione e regolamentazione regionale. Non da ultimo, sono stati violati i principi della Corte costituzionale in base ai quali debbono essere rispettati gli standard organizzativi stabiliti dal legislatore statale per rendere più efficiente ed economico il sistema inerente alla tutela della salute in ambito regionale. Si richiede, pertanto, un intervento urgente del Ministro Grillo per evitare ulteriori disservizi al sistema sanitario campano, oltrechè lo sperpero di denaro pubblico. In primo luogo, è necessario revocare la nomina di commissario ad acta del governatore De Luca, per incompetenza ed inefficienza e per violazione di legge e dell'art. 120 della Costituzione. Nel merito, far rispettare i principi legislativi statali e regionali in materia sanitaria, per evitare di rendersi corresponsabili di danni erariali e soprattutto di non assicurare i livelli essenziali di assistenza per i cittadini campani, costituzionalmente garantiti. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/09/2018 Pagina 26 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 9.452 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia «Disabili e mai rassegnati ecco la nostra vita felice» Giuseppe Pecorelli My life. La mia vita. Si chiama così il progetto, unico nel Sud Italia, che ha l' obiettivo di rendere indipendenti giovani con disabilità intellettiva o relazionale attraverso un percorso specifico. E così, in una struttura di proprietà dell' Asl di Salerno, a Puglietta, una frazione di Campagna, è sorto un centro per la vita indipendente, guidato dalla coordinatrice Rosanna Vignola, psicologa e ricercatrice dell' università La Sapienza di Roma. Qui sono accolte da otto a dieci persone, dai 18 ai 40 anni (un limite d' età talora varcato), avviate lungo un cammino che le porterà a prendere in mano, per la prima volta, la propria esistenza. A non dipendere più da nessuno. «Vogliamo dimostrare che è possibile garantire a tutti il diritto di vivere la propria vita indipendente», spiega la dottoressa Vignola, che al disfattismo di taluni oppone il «si può fare». IL PROGETTO Due le «armi» per vincere la sfida. La prima è credere nell' obiettivo. La seconda è lavorare sodo per realizzarlo. «Si tratta molto spesso di persone che, dopo la scuola, tornano a casa e non riescono a liberarsi dalla definizione di sempre bambino prosegue la psicologa non vivono il processo di adultizzazione, naturale a quell' età. Insomma: escono dai centri, dalle scuole. E poi? E cosa avverrà quando i loro genitori non ci saranno più? Il nostro progetto è anche finalizzato a costruire il dopo di noi, quel momento in cui la mamma e il papà, che si sono presi cura di quel figlio, non ci saranno più. Il problema è che, in tutto il territorio salernitano, ma anche meridionale, non c' è quasi nulla per aiutare chi ha una disabilità intellettiva, nonostante le guide linea del ministero della Salute puntino molto sul concetto di inclusione». I PARTNER La struttura del Centro è stata messa a disposizione dall' Asl e riqualificata e valorizzata, con opere di manutenzione straordinaria, dal Comune di Campagna, concessionario del bene. Al sostegno determinante della fondazione Con il Sud, si è aggiunto il partenariato di enti pubblici (oltre all' amministrazione comunale e all' Asl, anche il Piano Sociale di zona S3 ed il Centro Interuniversitario di Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ricerca per lo sviluppo sostenibile dell' università La Sapienza) e di alcuni organismi del terzo settore (le associazioni Unanimus e Dpi Campania, la cooperativa Anche noi, l' Avi di Roma, la Croce Gialla di Eboli). La strada per l' indipendenza ha le sue asperità e varia da persona a persona. IL PERCORSO «I percorsi sono sempre costruiti sui singoli dice ancora la coordinatrice ognuno è diverso dall' altro. Gli ospiti del Centro possono sperimentare la vita indipendente a trecentosessanta gradi. Abbiamo per esempio creato un gruppo appartamento così che, vivendo insieme, possano sperimentare la convivenza. Nel laboratorio di autonomia, imparano a gestire la propria persona e l' ambiente circostante. L' ampiezza della struttura permette di sperimentare in modo completo la vita indipendente grazie alla presenza di camere da letto e zona living con percorsi abitativi autonomi. Una palestra, recuperata grazie alla fondazione Decathlon, permette di fare sport, dal baskin (una versione di pallacanestro che permette a giovani normodotati e disabili di giocare nella stessa squadra, ndr) al ping pong. E, nel cammino verso l' indipendenza, è fondamentale il lavoro. Per questo abbiamo attivato tirocini, con attività di formazione e tutoraggio in alcuni enti del territorio. Essenziale infine è ascoltare le famiglie, il cui equilibrio è toccato dal processo di autodeterminazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/09/2018 Pagina 2 EAV: € 1.350 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia «I bambini non vaccinati non entreranno a scuola» IL FATTO / Dura presa di posizione del governatore Vincenzo De Luca in merito alle vaccinazioni obbligatorie La Villani contro la posizione dell' Anp: «Responsabilità dei genitori» «I bambini che non sono vaccinati non entrano a scuola». Non usa mezzi termini Vincenzo De Luca, che sul tema dei vaccini ha preso una posizione chiara da tempo. Il presidente della Regione Campania si è scagliato contro gli organi di informazione che dichiarano invece la Campania terra no vax. «Abbiamo registrato in questi giorni notizie false per quanto riguarda la vaccinazione in Campania, sul Corriere della sera si è titolato che la Campania è contro le vaccinazioni. È una notizia falsa per cui abbiamo chiesto la smentita, è una cosa abbastanza grave». Vincenzo De Luca invita i cittadini all' attenzione sul tema, dichiarando che quanto asserito sul quotidiano nazionale è falso. Il governatore è preoccupato poiché «Si sta per avviare l' anno scolastico e i cittadini devono sapere che senza vaccinazione i bambini non entrano a scuola. Lo ripeto a più riprese. Bisogna assolutamente andare avanti con le vaccinazioni, per i bambini e bambine che ancora non l' hanno fatto. Completarle è un dovere per coloro che an cora devono farlo». Quello delle fake news è un argomento caro a Vincenzo De Luca, che sottolinea come «I cittadini devono toccare con mano e vedere cosa succede. Dobbiamo imparare che il 90% delle volte i video e le immagini che girano in rete sono false. Sono campagne mediatiche per condizionare i cittadini. Bisogna aspettare per esprimere giudizi. Ci sono - sottolinea De Luca - gruppi professionali che lavorano al montaggio di video per fare in questo modo la lotta politica. Questo crea un clima di confusione e tensione permanente». Dunque, a settembre i bambini non vaccinati po trebbero non essere accettati in classe. Intanto, la parlamentare del M5S, Virginia Villani si scaglia contro quanto dichiarato dall' Anp: «I dirigenti che seguiranno le indicazioni tracciate da Anp saranno passibili di provvedimenti da parte della autorità competenti». Tra poche settimane prenderanno il via le attività didattiche ma la confusione in merito alla Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
questione vaccini è dilagante. L' Anp con una nota ha infatti affermato di non voler seguire le indicazioni fornite dalla sopracitata circolare, in quanto nella stessa spiegato che sarà sufficiente l' autocertificazione da parte dei geni tori.Quanto dichiarato dall' Anp, riflette la parlamentare pentastellata, potrebbe determinare situazioni di disparità di trattamento da parte delle singole istituzioni scolastiche nei confronti degli alunni, perché viene minacciato il mancato accoglimento degli iscritti senza idonea certificazione Asl da parte dei genitori. «La circolare risulta coerente con i principi di semplificazione amministrativa». «Le criticità che presentava sono oggettive a tutti, attribuiva alle scuole la responsabilità dei controlli e vietava la frequenza degli alunni non in regola. E' stato un errore dare la responsabilità di controllare gli adempimenti vaccinali ai dirigenti scolastici». Capitolo a parte per quanto riguarda i bambini immunodepressi o non vaccinabili: «Sono certa che sarà cura, come è sempre stato, dei dirigenti scolastici e dei docenti, in collaborazione con le famiglie, trovare tutte quelle modalità di inserimento e accoglienza che possano garantire la tutela della loro salute e della loro serenità». Matteo Maiorano. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/09/2018 Pagina 7 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia «Le truffe sui ricoveri? Non sono più possibili» Clemy De Maio Se negli anni passati qualcuno ha truffato sui ricoveri questo, adesso, non è più possibile. La rassicurazione arriva da Ottavio Coriglioni , consigliere nazionale dell'Aiop (Associazione italiana dell'ospedalità privata) e membro dei consigli provinciale e regionale della sezione Sanità di Confindustria. L'allarme sui ricoveri gonfiati, alimentato dai documenti consegnati ad alcuni pazienti al momento della dimissione, sarebbe secondo l'imprenditore il frutto di un equivoco. «Da tempo spiega il rimborso pubblico alla sanità accreditata non è più legato ai giorni di degenza ma alla tipologia delle prestazione eseguita, identificata tramite i Drg». L'acronimo è importato dagli Stati Uniti (diagnosis related group ) e consente di classificare i pazienti in gruppi omogenei per assorbimento di risorse impegnate, tenendo conto del tipo di intervento e di poche altre variabili come età e diagnosi iniziale. «Quando una prestazione viene qualificata come day surgery la tariffa è già predeterminata precisa Coriglioni Quanti siano stati stati i giorni in cui il paziente è stato in carico alla struttura sanitaria è un elemento che non ha alcuna rilevanza economica». Che l'esponete dell'Aiop parli di carico e non di ricovero non è un caso. Gli interventi in day surgery sono quelli che salvo complicanze si risolvono nell'arco delle ventiquattr'ore, con tutt'al più una notte di permanenza in reparto, come nel caso del settantenne salernitano che lo scorso marzo è stato ricoverato per un intervento di routine e che però, al momento della dimissione, si è ritrovato tra le mani un foglio che indicava una degenza lunga una settimana. «È un problema di terminologia spiega l'imprenditore sanitario La data del ricovero risulta antecedente a quella dell'intervento perché in realtà indica il giorno in cui il paziente si è recato in clinica per la prima visita propedeutica o il primo accertamento. Poi è chiaramente andato a casa, per tornare nei giorni successivi per altri accertamenti o per l'operazione chirurgica. Certo osserva scrivere presa in carico invece di ricovero sarebbe più corretto, ma la sostanza non cambia. Soprattutto non cambia la cifra a carico del servizio sanitario nazionale». A Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
contare sono le Sdo (schede di dimissione ospedaliera) che la struttura sanitaria invia in Regione e che contengono elementi ulteriori rispetto alla scheda consegnata al paziente. È in queste schede che devono essere precisate le varie prestazioni eseguite nell'ambito del Drg, una sorta di sintesi della cartella clinica che funge da griglia di raffronto per eventuali controlli sulla veridicità delle attestazioni. Il primo punto di riferimento resta, sempre, il codice del Drg; tanto più se si tratta di distinguere tra assistenza in day hospital e ricoveri ordinari. Ad esempio per questi ultimi, in cui pure il conteggio del rimborso non si fa più in base alle singole giornate, fasce temporali di degenza sono tuttavia ancora previste. Su tutti questi elementi si concentreranno nei prossimi giorni le verifiche sollecitate dal presidente della giunta regionale sia ai dirigenti delle Asl che ai militari della Guardia di finanza. Gli accertamenti inizieranno da centri diagnostici e laboratori di analisi cliniche, dove secondo la Regione sarebbero già emerse possibili anomalie, che saranno approfondite e segnalate ai finanzieri. È stato il presidente Vincenzo De Luca , pochi giorni fa, ad annunciare di voler «ricorrere al pugno di ferro contro le truffe », riferendosi a centri privati accreditati che gonfierebbero il volume delle prestazioni erogate per lucrare più rimborsi. Da fonti autorevoli dell'Asl di Salerno è già arrivata una parziale conferma: «Ci sono laboratori privati che, per il volume di affari che vantano, dovrebbero lavorare dalle «27 alle 33 ore al giorno». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/09/2018 Pagina 24 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 10.226 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia De Luca avverte «Si va a scuola solo se vaccinati» Carmen Incisivo La Regione Campania si mette alla ricerca dei furbetti dei laboratori d' analisi e ribadisce che agli alunni non vaccinati non sarà permesso frequentare le lezioni. Lo ha detto senza mezzi termini il presidente Vincenzo De Luca che ieri pomeriggio, nel consueto appuntamento in onda su LiraTv, ha ribadito: «La Campania non è una regione no-vax. Diciamolo con chiarezza una volta per tutte: chi non ha i vaccini non entra a scuola, su questa cosa non si transige». L' x sindaco ha dunque chiarito, ancora una volta, l' orientamento che i presidi saranno chiamati ad adottare con la ripresa delle attività scolastiche. Così come ha ribadito che il problema dello sforamento del budget per le prestazioni sanitarie è risolto. LE ANALISI «Abbiamo avuto qualche problema, nei giorni passati, con l' Asl di Salerno in merito al blocco delle prestazioni per lo sforamento del budget. Problema che abbiamo risolto in 24 ore: le prestazioni saranno garantite gratuitamente e chi ha pagato direttamente i laboratori può avere il rimborso da parte nostra» rassicura. A generare il caos sarebbe stata l' organizzazione del servizio che non terrebbe conto della provenienza dei soggetti beneficiari ma solo delle prestazioni richieste. «In termini semplici spiega De Luca - la legge nazionale stabilisce che i laboratori che fanno meno di 200mila prestazioni l' anno devono aggregarsi con realtà che superano questa soglia quindi molti laboratori piccoli si sono associati a realtà più grandi. È successo che prelievi effettuati in altre province venissero poi mandati in provincia di Salerno caricandoli su budget di riferimento che è andato esaurito velocemente sforando di 2,8 milioni di euro. Le prestazioni erogate per i residenti fuori provincia saranno spostate sui budget territoriali alla fine dell' anno procedendo per compensazione, intanto abbiamo detto all' Asl di Salerno di andare avanti». Gli approfondimenti di questi giorni hanno spinto l' amministrazione regionale a firmare un protocollo d' intesa con la Guardia di Finanza che permetta di avviare controlli Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
rigoroso. «Tanto per fare un esempio rivela il presidente- c' è un laboratorio del casertano che ha dichiarato 700 risonanze magnetiche in un giorno, è improbabile che, pur avendo due o tre apparecchi dedicati si facciano questi numeri. Non tollereremo speculazioni e ruberie, saremo spietati perché stiamo buttando il sangue per riorganizzare la sanità campana». Oltre alla sanità, l' urbanistica resta uno dei temi caldi per Salerno. LE MANUTENZIONI «La prossima settimana avremo, insieme al Comune, un' iniziativa per illustrare un piano di manutenzioni straordinarie che si faranno con il contributo finanziario della Regione anticipa De Luca - Voglio sollecitare due cose: il Comune deve mettere in piedi un piano importante di manutenzione straordinaria del Parco del Mercatello e poi dobbiamo definire in maniera ultimativa il problema del Palazzetto dello Sport. Nel primo caso, il presidente parla di completo rifacimento: è il polmone verde della città, un gioiellino che ha cambiato la vita di diversi quartieri ma adesso ci vogliono 4 o 5 milioni di euro per sistemarlo, proveremo ad accompagnare il Comune in questa cosa dice, mentre nel secondo caso è uno dei pochi cantieri rimasti appesi, vediamo se con il credito sportivo si riesce a mettere in piedi un' ipotesi per portarlo a conclusione. Più in generale afferma - abbiamo un problema di manutenzione ordinaria su strade, marciapiedi e pubblica illuminazione e poi va risolta la questione delle campane del vetro che diventano discariche. De Luca ha ammesso ritardi sui lavori che interesseranno lo stadio cittadino: Si lavora a pieno regime anche per organizzare al meglio le Universiadi rimarca - siamo a buon punto abbiamo solo un ritardo del Provveditorato alle opere pubbliche che aveva il compito di definire il progetto per fare la gara per lo stadio Arechi di Salerno ma risolveremo». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/09/2018 Pagina 28 EAV: € 9.233 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Aborto, donne contro Asl «No alla delibera -insulto» MELINA CHIAPPARINO La protesta LA POLEMICA Melina Chiapparino Hanno dichiarato guerra all' Asl Napoli 1 e sono pronte a scendere in piazza. Protagoniste della protesta scatenata da una delibera dell' azienda sanitaria locale, sono le donne, o meglio: le associazioni e i movimenti napoletani impegnati per la tutela dei diritti delle donne. Quella che nelle carte dell' amministrazione, sottoscritte dai manager della Asl, viene chiamata «convenzione», è invece considerata un vero e proprio insulto dai presidenti delle associazioni femminili. Tutto ha inizio il 14 agosto scorso, data che segna l' emanazione di un provvedimento dell' Asl per l' inserimento di un' associazione cattolica nei consultori e negli ospedali di competenza per le interruzioni volontarie di gravidanza. Il documento è una delibera aziendale immediatamente esecutiva, sottoscritta anche dal direttore generale Mario Forlenza che «prende atto della convenzione tra l' Asl Napoli 1 Centro e l' associazione Parrocchia per la Vita per lo svolgimento di attività di volontariato», con la durata di un anno, senza oneri a carico del bilancio aziendale e l' impegno nel mettere a disposizione due locali per i volontari presso gli ospedali Loreto Mare e San Paolo. LA RETE Dopo i primi malumori e un' ondata di indignazione femminile, pochi giorni fa le associazioni in protesta hanno fatto rete e sottoscritto un documento inviato ai vertici della Asl e al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per chiedere l' immediata revoca della delibera. «Sorprende che nella delibera sia esplicitamente nominata l' attuazione della legge 194 e il rispetto del pluralismo - si legge nella nota firmata da Stefania Cantatore dell' Unione Donne Italiane di Napoli - abbiamo seri dubbi sulla legittimità di questo grave provvedimento e della sua tattica pubblicazione a ferragosto». Sotto accusa non solo la compatibilità del provvedimento con la normativa che disciplina il tema dell' interruzione di gravidanza volontaria ma, come sottolinea Rosa Di Matteo di Arcidonna, «si tratta di buon senso: l' ospedale è un luogo laico dove è inopportuna Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
la presenza di volontari cattolici al fianco di donne che hanno già deciso di abortire». LA PROTESTA Un altro elemento che caratterizza la protesta è la considerazione che «non mancano certo figure professionali dirette alla completa informazione delle pazienti» come si legge nella nota firmata anche da Clara Pappalardo di Arcidonna e Simona Ricciardelli, presidente del Comitato Legge 194. In pratica, le associazioni femminili ritengono che «appare del tutto ingiustificata l' inclusione di un' associazione che esplicitamente si dichiara contro l' aborto in un luogo deputato ad accogliere e prendersi cura di donne che già hanno compiuto il percorso della scelta tra l' interrompere o no la gravidanza». Per questi motivi, tra le firmatarie del documento per la revoca, c' è chi considera la delibera stessa un «atto di violenza contro la libertà delle donne» come ha affermato Elvira Reale, impegnata negli sportelli anti-violenza con l' associazione Salute Donna. A distanza di 48 ore dalla pubblicazione della nota si è scatenata una catena di proteste che hanno raccolto anche alcuni sindacati. «Le riflessioni etiche e religiose sono di pertinenza delle donne e la delibera va contro ogni logica stabilita dalla legge 194 - aggiunge Antonio Eliseo della Uil Rsu dell' Asl Napoli 1 - l' azienda faccia funzionare i consultori invece di affidarsi alle parrocchie». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/09/2018 Pagina 5 EAV: € 1.332 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Cardarelli, bando per 20 infermieri Boom di domande: 2.200 in 48 ore Raffaele Nespoli Corsa al posto fisso, si profila partecipazione record. C' è tempo fino al 28 settembre napoli Con più di 2.200 domande di ammissione in 48 ore, i concorsi banditi dal Cardarelli per 20 posti da infermiere e 60 da operatore socio sanitario sono ormai un vero e proprio «caso» cittadino. Le domande sono talmente tante da rendere impossibile una stima, anche solo approssimativa, del numero finale dei candidati da esaminare. Visto che la piattaforma informatica deputata all' inserimento delle richieste di ammissione rimarrà aperta sino al 28 di settembre è legittimo pensare che si arriverà a numeri da record. Proprio per questo, e per garantire la massima trasparenza nelle selezioni, la direzione strategica dell' azienda ospedaliera ha messo in piedi una macchina organizzativa imponente. Quasi certamente sarà necessario svolgere una prima selezione basata su domande a risposta multipla, e alle prove di concorso saranno ammessi solo i 500 migliori candidati. Per questa prima scrematura, se necessaria, verranno impiegate delle procedure informatizzate che prevedono l' impiego di supporti informatici per la correzione dei quiz. Sorpreso per l' enorme adesione, ma non certo preoccupato, il direttore generale del Cardarelli ribadisce che verranno ammessi solo i migliori. In tre parole: rapidità, legittimità e meritocrazia. «Nessuno spazio grigio - dice il dg Ciro Verdoliva - il nostro interesse è arricchire la squadra con uomini e donne di valore, che amino il proprio lavoro e che possano prendersi cura al meglio dei pazienti che verranno loro affidati». Al di là delle procedure e dei tempi, resta il dato "sociale" di questi due concorsi che riaprono le speranze di poter accedere all' agognato posto fisso. Forse anche per questo sono già migliaia le domande pervenute. Candidati che peraltro devono essere (nel caso degli infermieri) almeno in possesso di una laurea triennale o di un Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
titolo equipollente. A luglio, sempre al Cardarelli, si è assistito ad un altro assalto al posto (stavolta a tempo determinato) con laureati in biologia pronti a darsi battaglia pur di conquistare un impiego da tecnico di laboratorio. Tra 28 giorni, quando le domande di ammissione verranno valutate, sarà possibile stilare un identikit dei candidati di questi due concorsi. Ma anche in questo caso, dopo anni di blocco del turnover, è molto probabile che tra gli aspiranti ce ne saranno diversi "iper- qualificati". Non certo un male per un' azienda ospedaliera che negli ultimi due anni ha cambiato pelle, aprendo a progetti e collaborazioni d' eccellenza. Giovedì scorso, tanto per fare un esempio, è stato siglato un protocollo d' intesa tra l' azienda ospedaliera e la Asl Napoli 3 Sud, attraverso il quale nasce la rete per i pazienti che hanno bisogno di trapianto di fegato. Non un caso, giacché il Cardarelli (come annunciato in esclusiva a giugno dal Corriere del Mezzogiorno ) ha strappato al Baylor University Medical Center di Dallas il luminare Giuliano Testa. Ma questa è un' altra storia. Al momento, ciò che conta, è che queste nuove assunzioni di infermieri e operatori socio sanitari potranno migliorare ancor più l' assistenza alle migliaia di pazienti che ogni anno transitano per i reparti dell' ospedale del Vomero. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/09/2018 Pagina 28 EAV: € 6.419 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Il manager: «Pronti a chiarire dubbi o interpretazioni errate» La delibera sotto attacco è considerata in conflitto con la legge 194. Il direttore generale della Asl 1, Mario Forlenza, risponde alle accuse. «Nella delibera è stato rispettato il mandato istituzionale dei Consultori Familiari individuati come luogo per l' accoglienza e presa in carico della donna che vuole fare ricorso alla legge 194. Non ci sono posizioni conflittuali e il provvedimento ha lo scopo di affiancare e sostenere le donne nelle loro scelte, offrendo delle alternative, oltre a un supporto materiale e psicologico Cosa risponde a chi considera questa convenzione un pericolo per la tutela dei diritti delle donne? «La convenzione fa parte di un iter avviato già da diversi anni. L' Asl Napoli 1 infatti, con delibera 55 del 14 gennaio 2015 ha previsto un percorso integrato tra Consultori e Centro IVG. Nello specifico, la delibera 1713 che vede coinvolti i due Centri aziendali è stata realizzata in base a quanto previsto proprio dalla stessa legge 194 che contempla la collaborazione da parte di associazioni di volontariato». Le associazioni si dicono pronte a non abbassare la guardia fino alla revoca del documento. «Voglio precisare che analoghe delibere sono state sottoscritte da tempo presso l' azienda universitaria Federico II e quella ospedaliera Cardarelli ma nessuna associazione ha sollevato rilievi di sorta. In ogni caso sono aperto al confronto e al dialogo e non escludo che ci potranno essere rivisitazioni in merito alla delibera. Abbiamo avuto una richiesta da parte di un' associazione e ci siamo limitati a dare un' opportunità». Il provvedimento potrebbe essere ritirato? «Mi rendo conto che ci possono essere state interpretazioni equivoche, sebbene sia convinto della bontà del provvedimento, ritengo ci possa essere una rivisitazione nelle parti che non risultano chiare e che possono aver scatenato dei dubbi. Chiariremo le modalità della convenzione che rispetta la Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
privacy delle donne senza invadere il loro percorso. Consentiremo semplicemente all' associazione di distribuire volantini informativi e mettere a disposizione dell' utenza alcuni servizi, ma nell' assoluta riservatezza e rispetto delle donne». m.c. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
01/09/2018 Pagina 32 Il Mattino (ed. Circondario Sud) EAV: € 6.330 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Trapianti di fegato, Gragnano polo pilota DARIO SAUTTO LA SANITÀ Dario Sautto Un protocollo d' intesa tra Asl Napoli 3 Sud e ospedale Cardarelli per snellire l' intero iter che deve affrontare normalmente un paziente in attesa di trapianto di fegato. L' accordo è stato sottoscritto dai direttori generali Antonietta Costantini e Ciro Verdoliva durante il convegno «Pasta e salute», che si è tenuto a Gragnano anche alla presenza del sindaco Paolo Cimmino, e servirà a creare la rete per la gestione dei pazienti che devono subire trapianti di fegato. L' ECCELLENZA «Un passo avanti compiuto nella qualità dell' assistenza offerta ai cittadini, seguendo un percorso di sinergia e collaborazione istituzionale» lo hanno definito i due manager che, così, con qualche giorno di anticipo, hanno dato il via per la realizzazione della rete per la gestione dei pazienti da sottoporre a valutazione per trapianto di fegato e l' organizzazione del teleconsulto per le reti tempo dipendenti. Tutto parte dall' ospedale di Gragnano, che ospita il Centro di Epatologia diretto dal dottor Carmine Coppola vera e propria eccellenza di livello nazionale per la diagnosi e la cura delle malattie epatiche. I pazienti candidabili a valutazione trapiantologica saranno inviati, previa prenotazione, al centro trapianti del Cardarelli. La struttura ospedaliera napoletana si impegna ad effettuare la prima valutazione entro una settimana, e in un mese verrà effettuato il bilancio pre trapianto, propedeutico all' inserimento nella lista trapianti. I TEMPI Il centro trapianti Cardarelli, entro altri quindici giorni si impegna a riunire la commissione per la lista trapianti, prevendendo la partecipazione del dottor Coppola o di suo delegato con l' impegno di sottoporlo a verifica ed eventuale rivalutazione a sei mesi dall' applicazione. Dunque, in meno di due mesi, il paziente in valutazione per un trapianto di fegato avrà già una prima risposta. Nella seconda parte dell' accordo, le due direzioni sanitarie hanno il mandato di individuare un gruppo di lavoro costituito da dirigenti di entrambe le Aziende che provvedano a definire entro quindici giorni dall' insediamento le Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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