UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Lunedì, 05 marzo 2018 - Unione dei Comuni della ...

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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Lunedì, 05 marzo 2018 - Unione dei Comuni della ...
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA
         Lunedì, 05 marzo 2018
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Lunedì, 05 marzo 2018 - Unione dei Comuni della ...
UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA
                                                           Lunedì, 05 marzo 2018

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 05/03/2018 Prima Pagina
 Il Sole 24 Ore                                                                                                           1
 05/03/2018 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola)                                                                                  2
 05/03/2018 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                       3
Il Resto del Carlino Ravenna
 05/03/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 34
 Lunghe code nel forese e a Fusignano                                                                                     4
 05/03/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 38
 Sciolto il ghiaccio, proliferano le buche                                                                                6
 05/03/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 41
 Addio al partigiano Pompeo Graziani                                                                                      7
 05/03/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 41
 Quasi pronti dodici alloggi per anziani vicino alla casa protetta 'Sassoli'                                              9
 05/03/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 74
 Liverani Castellari sola in vetta                                                                                        10
 05/03/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 74
 Una Foris Index Cm scatenata                                                                                             11
 05/03/2018 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 76                                              BRUNO ACHILLI
 Ciclismo, sui pedali una stagione da 55 gare                                                                             12
Corriere di Romagna Ravenna
 05/03/2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 18
 Atlas, colpo da terzo posto Foris Index frena San Marino                                                                 14
 05/03/2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 21
 Guarda chi si rivede: Sara Errani vince il torneo di Indian Wells                                                        16
 05/03/2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 38
 A Daniela Pini, mezzo soprano di Bagnara l' edizione 2018 del premio...                                                  17
 05/03/2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 40
 LUGO                                                                                                                     18
 05/03/2018 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 40
 LUGO                                                                                                                     19
Pubblica Amministrazione ed Enti Locali
 05/03/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 2                                                                       Marco Rogari
 I costi dello Stato: la macchina dei ministeri vale 100 miliardi                                                         20
 05/03/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3                                                                             M.Rog.
 Aumenta il ricorso alle polizze ma si spende meno per la carta                                                           22
 05/03/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3                                                                   Riccardo Ferrazza
 Camere, Agenzie fiscali, Csm: trasferimenti per 10 miliardi                                                              24
 05/03/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 3                                                                             M.Rog.
 Tra leggi di bilancio e decreti una legislatura da 18mila commi                                                          26
 05/03/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 21                                                           a cura diRosanna Acierno
 Prima casa, superficie sotto tiro                                                                                        28
 05/03/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 22                                                                 Gian Paolo Tosoni
 Terreni, Imu ridotta se c' è contratto                                                                                   30
 05/03/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 34                                                                 Gianluca Bertagna
 Accordi ai revisori entro dieci giorni                                                                                   32
 05/03/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 34                                                                      Arturo Bianco
 Integrativi territoriali estesi ai Comuni sotto i 30                                                                     34
 05/03/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 34                                                                              G.Tr.
 Le regole incerte non frenano i ricavi                                                                                   36
 05/03/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 34                                                                            G.Deb.
 Ma il regolamento nega l' indennizzo                                                                                     38
 05/03/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 34                                                             Giuseppe Debenedetto
 Tari, doppia via per i rimborsi                                                                                          40
 05/03/2018 Italia Oggi Sette Pagina 9                                             PAGINA A CURA DI SERGIO TROVATO
 Non profit, esenzioni limitate                                                                                           42
 05/03/2018 Italia Oggi Sette Pagina 18
 Coinvolta la maggior parte dei lavoratori                                                                                44
 05/03/2018 Italia Oggi Sette Pagina 18                                             PAGINA A CURA DI DANIELE CIRIOLI
 Polo unico, malattia in calo                                                                                             45
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               Corriere di Romagna
               (ed. Ravenna­Imola)
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               Il Resto del Carlino (ed.
                       Ravenna)
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                                            Il Resto del Carlino Ravenna

  Lunghe code nel forese e a Fusignano
  Affluenza in calo del 4 %. I primi seggi del Senato vedono in testa Collina

  GIORNATA elettorale senza il temuto
  astensionismo ma con lo scrutinio dei voti
  molto a rilento.
  I primi seggi (5 su 544, comunicati verso l' 1 di
  notte) del collegio per il Senato uninominale
  vedevano in testa il candidato del
  centrosinistra, il senatore uscente Stefano
  Collina (Pd) con il 42,65% (coalizione di
  centrosinistra al 42,68%), Massimiliano
  Alberghini (Lega Nord) al 28,97% (coalizione
  di centrodestra al 29,18%), Alessandro Ruffilli
  (M5S) 20,01%, Alessandra Govoni (LeU)
  3,78%, Franca Olivieri (Partito comunista)
  1,62%, Giampaolo Babini (Popolo della
  famiglia) 0,69%, Luisa Babini (Pri) 0,54%).
  All' una ancora non si conosceva il dato esatto
  sull' affluenza. I seggi di Bagnara e Fusignano
  sono quelli arrivati per ultimi in piena notte. La
  media dei votanti dovrebbe aggirarsi sul 79%,
  inferiore di 4 punti percentuali rispetto alle
  ultime elezioni politiche del 2013. A Ravenna
  ha votato il 78,4% contro l' 82,6% del 2013 e l'
  86% del 2008. Una curiosità: Bagnacavallo è
  stato l' unico comune della provincia a
  registrare affluenza in crescita rispetto al passato: l' 86,32% quest' anno rispetto all' 84,9% di cinque
  anni fa. A Faenza calo del 3% dei votanti, il 79,21% rispetto all' 82,47% del 2013. A Lugo 79.7% contro
  84%.
  Ore di attesa per avere il primo seggio scrutinato.
  E dire che a un certo punto della serata, negli ambienti politici si era diffusa la convinzione di avere per
  l' 1,30 i risultati definitivi dell' Uninominale per il Senato e, quasi a ruota, quelli per la Camera.
  DURANTE la giornata elettorale non tutto è filato liscio. File per poter votare si sono registrate a
  Piangipane, Villanova di Bagnacavallo e Fusignano, uno degli ultimissimi comuni a comunicare (alle
  0,45) il dato sull' affluenza delle 23.
  «Ho sempre votato e sono contenta di poterlo fare ancora per migliorare la vita del Paese». Così
  Margherita Marri alle soglie dei suoi 105 anni, ha commentato invece il voto espresso nel seggio
  speciale allestito alla residenza per anziani Sassoli di Lugo. La donna, nata nella vicina frazione di
  Passogatto il 19 aprile 1913, era accompagnata dal figlio Sante avuto dal marito con cui si era sposata
  a 21 anni diventando presto vedova.
  Nel seggio allestito nella scuola Don Minzoni, a Ravenna, un anziano elettore è arrivato trasportato in
  barella.
  Polemiche a Camerlona dove si è votato in un container. Gli elettori sono rimasti in fila per parecchi
  minuti prima di avere accesso al seggio, nonostante il freddo intenso.

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  Sciolto il ghiaccio, proliferano le buche
  Voragini ovunque. Situazione più critica su Adriatica, Ravegnana e Romea

  SCIOLTO il ghiaccio, liquefatta la neve, le
  strade presentano il conto di questa nuova
  ondata di maltempo. Le buche, spesso anche
  profonde, sono proliferate a dismisura su tutto
  il territorio.
  Anche gli interventi di ripristino in emergenza
  su Adriatica, Ravegnana e Romea eseguiti da
  personale Anas dopo le forti piogge del 22 e
  23 febbraio, si sono rivelati ben poca cosa al
  passaggio di Burian.
  Non a caso l' Adriatica venne addirittura
  chiusa alle 5 del 22 febbraio, creando uno
  sconquasso nella viabilità cittadina.
  Non serve una mappa delle buche: sono
  ovunque. Da Casal Borsetti a Lido di Savio
  alle vie del centro. La situazione più pesante è
  sulle statali Adriatica, Ravegnana e Romea
  (soprattutto in zona Bassette). In alcune
  occasioni, sono stati visti all' opera su queste
  'statali' i mezzi comunali per cercare di
  'alleggerire' la situazione.
  Sono le strade più trafficate, con una forte
  incidenza dei mezzi pesanti (al netto,
  ovviamente, dei divieti di circolazione nei
  giorni clou del maltempo). Numerosissimi gli automobilisti che segnalano la rottura di pneumatici a
  causa delle buche.
  Rispetto alle altre strade più trafficate, non appare disastroso lo stato della Reale fino ad Alfonsine.
  Giunti però alla rotonda della circonvallazione la situazione peggiora. Solo nei prossimi giorni sarà
  possibile una stima economica dei danni subiti dalla viabilità.
  l. t.
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  Addio al partigiano Pompeo Graziani
  Aveva 90 anni. Fu coinvolto (e poi scagionato) nel caso dell' eccidio dei Conti Manzoni

  E' MORTO il partigiano Pompeo Graziani. Il
  'compagno' Pompeo come ieri in molti lo
  hanno ricordato. Aveva 90 anni e da tempo
  aveva problemi di salute. Nato a Voltana,
  r i s i e d e v a a Lugo. Entrò nella Resistenza
  giovanissimo, a 16 anni, dopo l' 8 settembre
  1943, e vi rimase fino alla Liberazione.
  IL SUO NOME fu legato per alcuni anni a una
  delle pagine più discusse dei mesi seguenti la
  Liberazione: l' eccidio dei Conti Manzoni. La
  notte tra il 7 e l' 8 luglio 1945 ­ così Wikipedia
  ricostruisce l' episodio ­ un gruppo di ex
  partigiani comunisti si recò a bordo di due
  automezzi in località Frascata, nel comune di
  Lugo. L' obiettivo era la villa dei conti Manzoni
  Ansidei. Circondato l' edificio, il gruppo
  sequestrò le cinque persone presenti: la
  contessa Beatrice Manzoni, i tre figli
  (Giacomo, Luigi e Reginaldo), la domestica
  della casa, Francesca Anconelli, e il cane di
  famiglia. Furono uccisi tutti.
  Nel 1948 i carabinieri avviarono le indagini e
  ritrovarono i cadaveri ad Alfonsine. N e l l '
  inchiesta finì anche Pompeo Graziani. Negli
  anni delle indagini riparò in Unione Sovietica, mentre gli altri sei ormai ex partigiani scelsero la
  Cecoslovacchia. Per l' eccidio vennero accusati, e poi condannati, tredici ex partigiani. Pompeo
  Graziani fu scagionato e rientrò in Italia nel 1950.
  E' stato da sempre militante del Pci e fino all' ultimo ha frequentato la sezione del Pd «Era un uomo
  riservato ­ racconta Ivano Artioli, presidente dell' Anpi ­ ma sia nella nostra associazione che nel partito
  ha sempre avuto il carisma di chi aveva partecipato a fare la storia del Paese. La sua non è mai stata
  una vita facile. Negli anni in cui visse in Unione Sovietica imparò a leggere e scrivere in russo. E' stato il
  mio predecessore alla guida dell' Anpi provinciale e ho sempre ascoltato con grande attenzione i suoi
  consigli che riguardavano i vecchi partigiani».
  «Il Partito Democratico Unione Comunale di Lugo ­ si legge in una nota ­ esprime il proprio cordoglio
  per la scomparsa di Pompeo Graziani, ricordando l' autorevolezza, il rigore morale, le qualità umane e
  intellettuali di cui ha dato prova nel suo lungo e ininterrotto percorso di militante e dirigente, protagonista
  della vita politica cittadina e punto di riferimento per la sinistra lughese e non solo».
  «Pompeo è stato un punto di riferimento per tanti di noi ­ ha commentato su facebook il sindaco di Lugo,
  Davide Ranalli ­ un uomo saggio e silenzioso. La corporatura alta e ormai piegata dall' età lo facevano
  sembrare uno di quegli alberi secolari, con il tronco robusto e le radici ben piantate sul terreno».
  Pompeo «era un uomo mite, ma deciso. La sezione la frequentava ogni giorno dal lunedì al sabato dalle
  9,15 a mezzogiorno. In punto. Addio Pompeo. Addio compagno Pompeo». La salma verrà esposta da

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UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA - Lunedì, 05 marzo 2018 - Unione dei Comuni della ...
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  LUGO INVESTIMENTO DI UN MILIONE DI EURO PER L' ASP CHE AD APRILE
  INAUGURERÀ LA STRUTTURA

  Quasi pronti dodici alloggi per anziani vicino alla
  casa protetta 'Sassoli'
  I LAVORI per la realizzazione si sono da poco
  conclusi e in questi giorni è in corso la fase
  dell' arredo, in vista del taglio del nastro che
  avverrà entro la fine del prossimo mese di
  aprile. Stiamo parlando del nuovo edificio,
  situato a Lugo nelle adiacenze della casa
  protetta 'Sassoli', che sarà in grado di ospitare
  fino a dodici anziani parzialmente
  autosufficienti. A realizzarlo è stata l' Asp
  (Azienda Servizi alla Persona) dei Comuni
  della Bassa Romagna, con un investimento
  che si aggira intorno al milione di euro. «Si
  tratta ­ spiega il presidente Pier Luigi Ravagli ­
  di un servizio del tutto nuovo per la città, in
  grado di dare risposta a una fascia di utenza
  che si trova in una situazione, per così dire,
  intermedia. In sostanza, il servizio è rivolto a
  quelle persone anziane che incontrano
  difficoltà a restare a casa da sole, ma che nello
  stesso tempo non versano in condizioni gravi
  al punto tale da poter entrare in una casa
  protetta».
  DOPO la demolizione di un fabbricato di
  proprietà della stessa Asp, che si affacciava
  su via Fermini, un paio di anni fa sono iniziati i lavori per la costruzione dell' attuale edificio. Un
  complesso che può contare su quattro stanze 'doppie' per eventuali coppie, più altrettante a un solo
  letto. In totale quindi otto stanze in grado di ospitare, come detto, fino a dodici anziani. Senza
  dimenticare gli spazi comuni. «Una struttura ­ osserva Ravagli ­ ad alta prestazione energetica, con tutti
  i crismi delle più moderne tecnologie. La domotica è stato il tema principale sul quale si è lavorato per
  poter disporre del controllo delle varie attività che si svolgono all' interno. Abbiamo inoltre inserito un
  apparato che consente agli ospiti di rivolgersi, in caso di necessità, agli operatori della vicina casa
  protetta 'Sassoli'». Al momento le rette non sono ancora state definite. Attualmente l' Asp dei Comuni
  della Bassa Romagna ha in gestione le case protette 'Sassoli' di Lugo, 'Fratelli Bedeschi' di
  Bagnacavallo e 'Jus Pascendi' di Conselice, nonché la Comunità Alloggio 'Francesco Silvagni' di
  Voltana. Sempre a Bagnacavallo gestisce l' Rsa e il Centro Diurno.
  Luigi Scardovi.

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  Volley C femminile Ok la sfida diretta con la Banca San Marino

  Liverani Castellari sola in vetta
  Banca San Marino 1 Liverani Castellari Lugo 3
  (18­25, 20­25, 25­15, 18­25) BANCA SAN
  MARINO: S. Pasolini 2, Benvenuti 3,
  Bacciocchi 12, Tomassucci 10, Fiorucci
  4,Parenti 13, Ridolfi (libero), Jelenkovic,
  Vanucci 6. N.e. Piscaglia, A. Pasolini, Pasini,
  Para. All.: Nanni.
  LIVERANI CASTELLARI: Milesi 13, Dall' Olmo
  2, Lauciello 2, Corrente 1, Grasso 12, Rizzo
  16,Piovaccari 13, Capriotti 4, Gaddoni, Cavalli
  (libero). N.e. Martelli, Cavazza, Pignatta. All.:
  Marone.
  Note: Battute vincenti: San Marino 6, Lugo 5.
  Battute sbagliate: San Marino 8, Lugo 8. Muri:
  San Marino 6, Lugo 13.
  Lugo IMPRESA della Liverani Castellari Lugo
  che vince 3­1 sul campo della Banca San
  marino la sfida al vertice tra le due prime della
  classe e resta sola in testa.
  Muro e attacco le chiavi della vittoria.
  Dopo due set a lungo equilibrati fino allo
  strappo di Lugo. Musica diversissima nel terzo
  set quando Nanni cambia qualcosa
  schierando Vanucci al centro con Tomassucci;
  Fiorucci opposta alla palleggiatrice Benvenuti con Parenti e Bacciocchi di banda. Con questo assetto la
  Banca di San Marino prende fiducia e sale fino al 17­8, chiudendo 25­15. All' inizio della quarta ripresa
  di gioco Lugo torna a macinare attacchi soprattutto con Piovaccari tanto che Nanni sul 2­6 chiama il
  primo time­out. Le ospiti hanno evidentemente deciso di "vendicare" il set precedente e murano e
  attaccano con una continuità impressionante (9­18). A partire da questo punteggio la Banca di San
  Marino reagisce, anche approfittando di qualche errore ma Lugo allunga e conquista la partita.

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  Volley C maschile Con la Titan services una delle migliori prove

  Una Foris Index Cm scatenata
  Foris Index Cm Conselice 3 Titan Services S.
  Marino 0 (25­19, 25­23, 25­18) FORIS INDEX
  CM: Vecchi 3, Babini 6, Fratucelli 8, Rizzi 9,
  Saiani 8, Belloni 19, Dirani (libero1), Pelloni
  (libero 2), Vespignani, Contarini. N.e.
  Roncacè, Garavini, Ciuffoli. All.
  : Valli.
  TITAN SERVICES: Rondelli 1, Peroni 11,
  Andrea Lazzarini 9, Elia Lazzarini 1, Togni,
  Farinelli 15, Paganelli 5, Cervellini (libero).
  N.e. Oliva, Tentoni, Di Michele, Bernardi.
  All.: Mascetti.
  Note: Battute vincenti: Conselice 7, San Marino
  3. Battute sbagliate: Conselice 8, San Marino
  5.
  Conselice UNA VITTORIA netta. La Foris
  Index Cm Conselice, in una delle sue migliori
  versioni stagionali, travolge con un secco 3­0
  la Titan Services San Marino, quarta, e fa un
  passo avanti forse decisivo in chiave salvezza.
  Trascinati da un Belloni in granserata, i
  gialloblù hanno dominato primo e terzo set,
  riuscendo ad aggiudicarsi anche un secondo
  parziale nel quale i sammarinesi avevano
  rialzato la testa. Nel primo set, dopo un avvio equilibrato, i gialloblù prendono il largo nella parte
  centrale (16­12) e non si fanno più riavvicinare dalla squadra ospite fino al 25­19 conclusivo. Nel
  secondo set la Titan Services sembra scrollarsi di dosso le tensioni e, dopo un avvio problematico (5­
  8), riesce a mettere il naso avanti sul 17­15. Nel finale, però, arriva la rimonta dei conselicesi che
  pareggiano a quota 22 e nel finale hanno qualcosa in più: 25­23. Il terzo set si chiude appena iniziato. I
  gialloblù volano sul 10­2 e non c' è partita. La Titan Services prova a rientrare nel finale (22­17) ma si
  deve arrendere con il punteggio di 25­18.

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  Ciclismo, sui pedali una stagione da 55 gare
  Calendario Già vissuta l' apertura a San Bernardino, domenica tocca a Belricetto. Il clou,
  il Giro elite­under 23

  Bruno Achilli Rimini CINQUANTACINQUE le
  gare di ciclismo in calendario, suddivise tra
  under 23 (7), juniores (12), allievi (10),
  esordienti (21), donne open (1), donne allieve
  (2), donne esordienti (2), in programma quest'
  anno in Romagna. Il clou sarà con le due
  giornate del Giro d' Italia dilettanti, al via da
  Forlì il 7 giugno (prologo) e poi il giorno
  seguente con il bis della 1ª tappa Riccione­
  Forlì.
  NOVITÀ: l' inserimento di una prova donne
  open a Fiumana di Predappio il 2 giugno e di
  altre corse al femminile per esordienti e allieve
  ancora a Fiumana e a Misano Adriatico.
  Quattro poi sono quelle valevoli per l'
  assegnazione delle maglie di campione
  regionale per juniores e allievi, donne
  esordienti e allieve, che vedremo di seguito.
  INTANTO domenica scorsa a San Bernardino
  d i Lugo si è disputata la prima gara per
  dilettanti. Ieri invece, causa elezioni, non si è
  svolta la corsa di Belricetto d i Lugo: verrà
  recuperata domenica prossima. Quindi il
  successivo impegno sarà il 1° aprile a Reda di
  Faenza; poi, uno stacco di due mesi, fino al 3 giugno, giorno della corsa internazionale di Sant' Ermete
  di Rimini; a seguire il doppio appuntamento con il Giro, appunto il 7 e 8 giugno. Rispetto allo scorso
  anno all' appello manca solo la corsa di Capannaguzzo.
  JUNIORES: si inizia domenica 18 marzo a Faenza con la Cassani giovani, a seguire il 25 a Cassanigo
  di Cotignola, l' 8 aprile a San Giovanni in Marignano, il 15 a Reda di Faenza, il 25 a Savignano sul
  Rubicone, il 29 a Sant' Angelo di Gatteo; il 13 maggio ancora a Reda, il 20 a Forlì; il 10 giugno a
  Castelbolognese (campionato regionale); il 9 settembre a Ponte Abbadesse di Cesena, il 22 la Firenze­
  Faenza; infine, il 14 ottobre la gara di San Marco di Ravenna.
  ALLIEVI: start il 2 aprile a San Mauro Pascoli, il 15 a Riccione, il 25 a Savignanosul Rubicone; il 1
  maggio a Poggio Berni, il 20 a Cà di Lugo, il 27 a Cotignola; il 2 giugno a Barbiano di Lugo, il 24 a
  Savignano sul Rubicone (campionato regionale); il 2 settembre a Massalombarda; il 7 ottobre Lugo­San
  Marino.
  ESORDIENTI, due prove per località, meno Errano di Faenza, gara unica: il 2 aprile aSan Mauro
  Pascoli, l' 8 a Villa Marina di Cesenatico, il 25 a Savignano sul Rubicone, il 29 a Poggio Berni; il 1
  maggio a Santo Stefano di Ravenna; il 2 giugno a San Mauro Pascoli, il 17 a Errano di Faenza; il 1
  luglio a Sala di Cesenatico; il 5 agosto a San Zaccaria di Ravenna; il 9 settembre a Fiumicino di
  Savignano e il 16 a Misano Adriatico.
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  Atlas, colpo da terzo posto Foris Index frena San
  Marino
  RIMINI Rinviata per il maltempo la sfida al
  vertice tra Modena Est e Romagna Banca
  Bellaria che dunque giocheranno in
  infrasettimanale la partita che può valere una
  stagione. Bella impresa dell' Atlas Conad Ville
  U n i t e Santo S t e f a n o c h e e s p u g n a i l
  PalaPanini, conquistando tre punti preziosi in
  chiave terzo posto in uno scontro diretto a tutti
  gli effetti per i play­off. I romagnoli si
  impongono 3­1 (23­25, 34­32, 25­20, 25­22) al
  termine di una vera e propria battaglia.
  Chi perde terreno è la Titan Services San
  Marino che incappa nella classica giornata
  storta e viene sconfitta 3­0(19, 23, 18) sul
  campo della Foris Index Cm Conselice che fa
  un passo avanti importante verso la salvezza.
  Del passo falso dei sammarinesi ne approfitta
  il Rubicone Involley che vince 3­1 (25­23, 20­
  25, 25­20, 25­18) sul campo del Faenza e
  aggancia la squadra del Titano al quarto posto
  in classifica. Si avvicina anche il Volley Club
  Cesena che espugna con un sofferto 3­2 (22­
  25, 26­24, 19­25, 25­20, 15­13) il campo di un
  c o m b a t t i v o P a g n o n i San G i o v a n n i i n
  Marignano.
  La Zinella vince il derby bolognese con l'
  Atletico 3­2 (21­25, 25­23, 25­18, 22­25, 15­12)
  e prosegue la risalita in classifica, mentre l'
  Anderlini Modena si regala un barlume di
  speranza vincendo il derby spareggio con l'
  Artestampa con un secco 3­0 (24, 19, 23).
  C donne La Liverani Lugo vince a San Marino il secondo big match consecutivo e si insedia, solitario, al
  primo posto in classifica.
  Lo scontro fra le prime due della classe va alla squadra di Marone che si impone in trasferta 3­1 (25­18,
  25­20, 15­25, 25­18) al termine di un match che ha regalato meno emozioni di quanto si potesse
  pensare.
  Ferma la Gut Chemical, il Cattolica mantiene la quarta posizione nonostante la prestazione a corrente
  alternata sul campo di una buona Olimpia Cmc Ravenna che vince 3­2 (25­19, 23­25, 20­25, 25­12, 15­
  11).
  Il Rubicone Involley non ha problemi a battere 3­0 (17, 18, 19) la malcapitata Fenix Faenza e resta in
  corsa per un posto nei play­off.
  Si ferma la squadra più pazza del campionato, La Greppia Cervia che viene travolto con un secco 3­0
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  TENNIS

  Guarda chi si rivede: Sara Errani vince il torneo di
  Indian Wells
  Sotto 1­4 nella finale con Bondarenko, la romagnola piazza un parziale di 11­2: vince 6­
  4, 6­2 e torna nelle top 100

  Sara Errani è tornata. Ieri sera, con una netta
  vittoria per 6­4, 6­2 ottenuta in un' ora e 20
  minuti di gioco, sull' ucraina Kateryna
  Bondarenko, la romagnola si è aggiudicato l'
  Oracle Challenger Series, Torneo Wta 125k
  dotato di un montepremi di 150.000 dollari
  disputato sui campi in cemento di Indian
  Wells, in California. La trentenne di Massa
  Lombarda, numero 125 del ranking mondiale,
  passata attraverso le qualificazioni, ha
  dominato la 31enne ucraina, numero 84 Wta e
  quarta testa di serie. Era il settimo confronto
  tra le due e il bilancio era in parità (3­3) anche
  se le sfide finora erano tutte piuttosto datate
  (tra il 2007 e il 2012).
  Finale dai due volti Bondarenko vola subito in
  avvio sul 4­1 e sembra una passeggiata, ma
  qui succede l' evento che cambia il match. Nel
  sesto gioco l' ucraina fallisce per 6 volte la
  palla del 5­1 e dopo 23 punti, è Sara a vince il
  game ea dare il via alla rimonta. Sara inanella
  altri sei giochi consecutivi, salendo sul 6­4, 2­
  0. A quel punto la romagnola capisce di avere
  in mano l' incontro, continua a comandare il
  gioco, mostrando una condizione tecnica e
  fisica da top 50 del Mondo. Da lìa poco va a
  chiudere il match al secondo palla degli
  championship.
  Un torneo impressionante, quello di Sara, che
  ha vinto in California senza perdere un set nel
  tabellone principale, mentre l' unico che ha perso è stato nelle qualificazioni.
  Grazie a questo successo (il primo in questa categoria di tornei, assimilabile ai challenger maschili con i
  montepremi più alti) da oggi Sara Errani entrerà di nuovo nella top 100 (numero 93). La rincorsa
  continua.

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  A Daniela Pini, mezzo soprano di Bagnara l'
  edizione 2018 del premio Pia Tassinari
  Il riconoscimento intitolato alla cantante deceduta nel 1995 consegnato nell' ambito di
  uno spettacolo dedicato alla lirica che ha attirato gli appassionati del bel canto

  FAENZA E' il mezzo soprano Daniela Pini di
  Bagnara di Romagna la vincitrice del premio
  lirico Pia Tassinari (giunto alla XVIII edizione)
  consegnato nella cornice del teatro Masini,
  dove sono accorsi gli amanti del bel canto. La
  cerimonia è avvenuta durante l' intermezzo di
  un concerto che ha visto anche altri
  protagonisti interpretare alcune tra le più belle
  arie del repertorio italiano e straniero.
  La serata Visibilmente emozionata la cantante
  ha molto apprezzato l' opera del ceramista
  Silvano Leoni, una scultura stilizzata della
  grande Pia Tassinari, scomparsa nel 1995 all'
  età di 91 anni. Il patron del premio, Tere sio
  Savini, ha voluto ricordare il debutto di Daniela
  Pini avvenuto vent' anni fa proprio a Faenza
  «nella sala della tombola del circolo Villa
  Franchi».
  Sul palco hanno preso la parola il vice sindaco
  Massimo Isola e ipromotori delle scuole di
  musica Sarti e di Arti e mestieri Pescarini. Il
  sindaco di Bagnara Riccardo Francone ha
  rimarcato la carriera di Daniela Pini
  «impegnata non solo nei teatri ma anche a
  livello formativo in iniziative legate al canto e
  alla musica».
  Prolungati applausi hanno poi accompagnato l'
  esibizione della cantante in una delle più belle
  arie della Cenerentola di Rossini da lei stessa
  dedicata al premio. Una voce cristallina e
  duttile la sua che le permette di spaziare tra diversi stili, dalla musica barocca alla contemporanea con
  un repertorio di oltre 50 titoli. Nella Cenerentola di Rossini è stata Angelina all' Opera Theatre di Seattle,
  in Colombia, a Francoforte, al Comunale di Bologna, al Verdi di Trieste al Lirico di Cagliari, al Regio di
  Torino.
  Molto apprezzati anche gli altri interpreti Valeria Causin (Soprano), Nicolò Dal Ben (tenore) e il baritono
  faentino Alberto Giovannini, accompagnati al pianoforte dal maestro Stefano Bernabei. Il premio ha
  avuto anche momenti strumentali e di ballo con le esibizioni alla guitarra flamenca di Francesco De Vita
  e Marco Perona e di Gianna Raccagni in deliziosi passi di flamenco.

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  LUGO
  All' hotel Ala d' oro, alle 21, Bruno D' Amore
  presenta il suo libro "La matematica e la sua
  storia" (Dedalo). Introduce Angelo Vetturelli.
  Libero. Info: 0545 22388.

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5 marzo 2018
Pagina 40                          Corriere di Romagna
                                   (ed. Ravenna­Imola)
                                           Corriere di Romagna Ravenna

  LUGO
  Al teatro Rossini, alle 20.30, in scena l' ultima
  replica de "Il mondo non mi deve nulla" di
  Massimo Carlotto con Pamela Villoresi e
  Claudio Casadio. Info: teatrorossini.it

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                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  I costi dello Stato: la macchina dei ministeri vale 100
  miliardi
  La spesa per il personale nei dicasteri rappresenta la voce più consistente

  Dalle utenze alla carta passando per le polizze
  assicurative, i supporti tecnologici, i leasing, le
  manutenzioni, la gestione di mezzi mobili, le
  consulenze e le retribuzioni dei dipendenti:
  supera i 100 miliardi (101,7 miliardi per la
  precisione) il "costo proprio" della delicata e
  controversa "macchina burocratica", al netto
  delle spese dirette per corpi di polizia e vigili
  del fuoco, che il Parlamento e il Governo figli
  della tornata elettorale di ieri saranno chiamati
  a far funzionare nel 2018.
  Poco più di 91,7 miliardi sono necessari per l'
  attività interna dei ministeri con portafoglio
  (esclusa quella di molte strutture periferiche).
  Altri 10 miliardi servono quest' anno,
  attraverso il meccanismo dei trasferimenti dal
  ministero dell' Economia, per garantire l'
  operatività della Presidenza del Consiglio e
  dei dicasteri senza portafoglio, con annessa
  gestione dei fondi collegati (1,12 miliardi),
  delle Camere (1,74 miliardi) e di altre
  amministrazioni centrali: dalle Agenzie fiscali
  alla Corte dei conti fino al Cnel (7,12 milioni),
  ancora in vita dopo essere giunto a un passo
  dal definitivo pensionamento.
  Il Governo che, sulla base della maggioranza
  espressa dal nuovo Parlamento e dell' incarico conferito dal capo dello Stato, succederà (in tempi
  probabilmente non rapidi) all' Esecutivo Gentiloni sarà chiamato a gestire una macchina complessa e
  costosa, anche se per molte voci meno che in passato grazie al processo di spending review e alle
  numerose manovre susseguitesi negli ultimi anni.
  Il costo del personale per i soli dicasteri resta consistente: è previsto (neanche tenendo conto in toto
  degli effetti degli ultimi rinnovi contrattuali che "al netto" pesano per circa 1,2 miliardi) in 78,8 miliardi,
  con un' incidenza dell' 85,9% sui "costi propri" (di funzionamento) delle amministrazioni centrali e del
  14,62% sul totale generale dello Stato. Che, secondo il budget economico previsionale 2018­2010
  elaborato dalla Ragioneria generale dello Stato tenendo conto dell' ultima legge di bilancio,
  supererebbe i 439 miliardi compresi i costi dislocati (trasferimenti) e i costi di gestione ma al netto dei
  fondi da assegnare e degli oneri finanziari (gli interessi sul debito).
  Considerando anche queste due voci, l' asticella sale a 539,1 miliardi per il 2018 (su un "fronte" di spesa
  complessivo esteso nel bilancio statale per oltre 850 miliardi) per poi scendere a 537,4 miliardi nel 2019
  e risalire a 545,2 miliardi nel 2020. A evidenziare «l' altissima incidenza del costo del personale» (circa

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5 marzo 2018
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                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  BENI E SERVIZI

  Aumenta il ricorso alle polizze ma si spende meno
  per la carta
  Meno carta, tranne che per le Infrastrutture e la
  Giustizia, maggiore ricorso alle polizze
  assicurative e esborsi in calo ma ancora
  consistenti per le prestazioni professionali e
  specialistiche non consulenziali. A meno che il
  Governo che, dopo le elezioni, darà il cambio
  all' esecutivo Gentiloni non decida di
  ricalibrare i pesi delle singole spese per i beni
  d i c o n s u m o e l ' a c q u i s t o d i servizi, s i
  presenterà con questi tratti la fisionomia dei
  costi di gestione della macchina burocratica
  per l' anno in corso. A tracciarla è il budget
  previsionale per il 2018 elaborato dalla
  Ragioneria generale dello Stato tenendo conto
  dell' ultima legge di bilancio. Gli effetti delle
  spending review, e della centralizzazione degli
  acquisti Pa con il modello Consip, sono visibili,
  anche se non in toto.
  Per la carta e la cancelleria i ministeri con
  portafoglio dovrebbero spendere oltre 149
  milioni contro i 151,8 milioni del 2017 (almeno
  sulla base del budget rivisto).
  Il "conto" collegato alle assicurazioni sale
  invece da 40,6 a 50,3 milioni. Grazie agli
  interventi restrittivi adottati negli ultimi anni
  continua a diminuire quello per le consulenze
  in senso stretto (dai 70,8 milioni dello scorso anno a 63,7 milioni di oggi), ma resta consistente il costo
  delle prestazioni specialistiche non consulenziali alle quali i ministeri ricorrono con maggiore frequenza
  da quando sono scattate le varie strette sui consulenti esterni, anche se in alcuni casi (come per la
  Giustizia) il passaggio è quasi obbligato.
  Questa voce dovrebbe assorbire 1,13 miliardi nel 2018 (il picco alla Giustizia con 805 milioni), una
  somma leggermente inferiore agli 1,21 miliardi del 2017. In tutto alla fine dell' anno consulenze e
  prestazioni specialistiche dovrebbero gravare sul budget dei ministeri con portafoglio per quasi 1,2
  miliardi.
  A incidere sul funzionamento della macchina ministeriale sono anche i costi per noleggi e leasing e
  quelli per i canoni e le utenze. In quest' ultimo caso per il 2018 è prevista una spesa di 931 milioni,
  comunque inferiore ai quasi 1,1 miliardi dello scorso anno. A sostenere l' onere maggiore per utenze e
  canoni è il ministero della Difesa (288,6 milioni), seguito dal Viminale. Il costo stimato per leasing,
  noleggi e locazioni è di 836,4 milioni, in calo rispetto ai 921,3 nel 2017 con una "punta" di 220,3 milioni
  al ministero dell' Interno. E in calo risultano anche le tasse (imposte escluse) dovute per l' attività dei

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5 marzo 2018
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5 marzo 2018
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                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  LE AMMINISTRAZIONI

  Camere, Agenzie fiscali, Csm: trasferimenti per 10
  miliardi
  Il Parlamento nato dal voto di ieri potrà contare
  per il suo primo anno di funzionamento su
  1,743 miliardi di euro, una cifra leggermente
  superiore (appena 2,4 milioni) rispetto a quella
  assicurata dallo Stato nel 2017 a Camera e
  Senato. Una voce che rientra nei complessivi
  10,02 miliardi che saranno trasferiti nel 2018 a
  tutte le amministrazioni centrali.
  Tra queste la voce più importante è quella
  delle Agenzie fiscali (4,23 miliardi, +1,55
  miliardi sul 2017) ma nell' elenco compaiono
  anche gli enti di ricerca (541 milioni), la Corte
  dei conti (262 milioni), il Consiglio di Stato e i
  tribunali amministrativi regionali (175,9 milioni,
  6,37 milioni in meno sul 2017), il Csm
  (Consiglio superiore della magistratura che in
  un anno perde circa venti milioni di euro) e le
  Autorità di controllo (25,77 milioni).
  Alla Presidenza del consiglio dei ministri ­ che
  comprende i cinque ministeri senza portafoglio
  ­ vanno 1,12 miliardi di euro (­270 milioni
  rispetto al 2017).
  Il piano dei conti sarebbe stato diverso se al
  referendum costituzionale del dicembre 2016
  avessero prevalso i sì. Tra le istituzioni
  cancellate dalla riforma c' era infatti il Cnel, il
  Consiglio nazionale dell' economia e del lavoro, «organo di consulenza delle Camere e del Governo»
  previsto dall' articolo 99 della Costituzione. Il Cnel, sopravvissuto alla sua abolizione, anche per il 2018
  riceverà trasferimenti per 7,12 milioni, la stessa cifra avuta l' anno precedente.
  Il disegno istituzionale previsto dalla riforma mai nata stabiliva anche il ridimensionamento delle
  assemblee legislative: la sola Camera con potere legislativo e il Senato trasformato in un organo
  consultivo delle regioni.
  Il sistema è rimasto invariato, così come i trasferimenti: 1,743 miliardi per il 2018, circa tre milioni in più
  rispetto al 2017.
  C' è da ricordare che Camera e Senato, nel corso della legislatura appena conclusa hanno inaugurato
  una politica di restituzioni allo Stato: nel caso di Palazzo Madama 80 milioni di euro, in quello di
  Montecitorio un' identica cifra ma solo per il 2016 («Si tratta della restituzione più consistente mai
  operata dalla Camera dei deputati» fece notare il deputato questore di Montecitorio, Stefano
  Dambruoso), con una somma complessiva arrivata a 200 milioni. In entrambi i casi al conteggio manca
  ancora il dato del bilancio 2017.

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  IL PARLAMENTO

  Tra leggi di bilancio e decreti una legislatura da
  18mila commi
  Circa 18mila commi approvati: oltre 5mila saliti
  sul convoglio delle sole leggi di bilancio.
  Con un' incidenza del 42,3% di quelli contenuti
  nei testi coordinati dei decreti legge "convertiti"
  dalle Camere. È l' eredità lasciata dalla XVII
  legislatura al nuovo Parlamento uscito dalla
  tornata elettorale di ieri. Una produzione
  legislativa non proprio ai minimi termini, anche
  se delle 379 leggi che risultavano approvate al
  1° gennaio 2018 secondo un dossier del
  Servizio studi della Camera (381 l' ultimo dato
  del Sanato aggiornato alla scorsa settima)
  quasi il 75% è d' iniziativa governativa, con un
  ricorso ancora massiccio alla decretazione d'
  urgenza: le leggi di conversione sono quasi il
  22% del totale (21,90% per la precisione)
  precedute da quelle di "ratifica" di trattati
  internazionali (poco meno del 40%)e dalla
  cosiddette "altre leggi ordinarie" (circa il 30%).
  M a i l Parlamento l a s u a p a r t i t a s u i
  provvedimenti all' esame l' ha giocata fino in
  fondo. Anche se con una minore intensità
  rispetto alla XVI legislatura, quella cominciata
  nell' aprile 2008 e conclusasi nel marzo 2013,
  che ha attraversato la crisi economico­
  finanziaria abbattutasi sul Paese.
  Una crisi che è stata affrontata all' insegna dei provvedimenti d' urgenza, in primis quelli varati a partire
  dalla fine del 2011 dal Governo Monti. Nel corso di quella legislatura il Parlamento ha approvato 391
  provvedimenti dando l' ok a 17.766 commi (1.391 per quelle che all' epoca si chiamavano leggi
  Finanziarie e di Stabilità), il 53,5% dei quali occupati dai testi coordinati dei decreti legge.
  Notevolmente minore il numero delle leggi licenziate dai due rami del Parlamento nella legislatura
  precedente, la XV, a causa della sua breve durata, appena due anni (dal 2006­2008) con a Palazzo
  Chigi il secondo Governo Prodi: a ottenere il via libera delle Camere sono state 112 leggi con
  complessivi 5.886 commi, il 62,5% dei quali assorbiti da due leggi Finanziarie e il 30,5% dai testi
  coordinati dei decreti legge convertiti.
  Decreti legge che hanno suscitato un certo fascino anche nella legislatura appena conclusa. Le Camere
  hanno infatti cercato d' incidere prevalentemente in sede di conversione dei Dl (100 i testi presentati dal
  Governo, 83 quelli convertiti). E in particolare nella parte finale della legislatura, quando con il Governo
  Gentiloni a Palazzo Chigi e la fuoriuscita dal Pd dei parlamentari poi confluiti in Leu, i numeri della
  maggioranza sono diventati a dir poco ballerini. Non a caso rispetto ai testi originari di partenza dei

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5 marzo 2018
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5 marzo 2018
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  Accertamento. Contestazioni basate sullo sforamento dei 240 metri prima dell' adozione del
  criterio catastale

  Prima casa, superficie sotto tiro
  Il Fisco contesta l' agevolazione negli atti Iva precedenti il 13 dicembre 2014

  Nel mirino del Fisco finisce la qualifica di lusso
  delle abitazioni acquistate come "prima casa"
  direttamente dal costruttore da parte di
  persone fisiche. Quello che si concentra sulle
  compravendite immobiliari è un filone
  accertativo consolidato, che negli ultimi tempi ­
  stando alle segnalazioni arrivate al Sole 24
  Ore ­ pare essersi arricchito di un nuovo
  profilo: la negazione della qualifica di lusso in
  relazione atti stipulati fino al 13 dicembre 2014
  (data di entrata in vigore del Dlgs 175/2014).
  I vantaggi, per i contribuenti persone fisiche
  che comprano una "prima casa", sono i
  seguenti: in caso di atti di trasferimento
  soggetti a imposta di registro, si applica l'
  aliquota del 2% (con il minimo di 1.000 euro),
  anziché quella del 9%, e le imposte ipotecaria
  e catastale nella misura fissa di 50 euro
  ciascuna; in caso di atti soggetti a Iva, si
  applica l' aliquota del 4% (anziché quella del
  10% o del 22% a seconda dei casi) e l'
  imposta di registro fissa di 200 euro, oltre le
  imposte ipotecaria e catastale nella misura
  fissa di 200 euro ciascuna.
  Il punto che qui interessa è che, oltre agli altri
  requisiti fissati dalla normativa per accedere
  alla "prima casa", ne serve anche uno che è stato modificato di recente e in modo non contemporaneo
  per gli atti soggetti a registro e a Iva. Infatti, con la "vecchia" disciplina occorreva che l' abitazione non
  fosse qualificabile come di lusso in base ai criteri dettati dal Dm Lavori pubblici 2 agosto 1969; in base a
  quella "nuova", invece, la casa non deve essere ricadere nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. In
  particolare: per gli atti soggetti a registro, la nozione catastale ha sostituito la "lussuosità" così come
  definita dal Dm 2 agosto 1969 a partire dal 1° gennaio 2014 (dall' entrata in vigore dell' articolo 10,
  comma 1, lettera a) del Dlgs 23/2011); per gli atti soggetti a Iva, invece, il cambio è scattato solo a
  partire dal 13 dicembre 2014 (dall' entrata in vigore del Dlgs 175/2014).
  Il Dm Lavori pubblici del 2 agosto 1969 classifica, tra l' altro, all' articolo 6 come "di lusso" «le singole
  unità immobiliari aventi superficie utile complessiva superiore a mq.
  240 (esclusi i balconi, le terrazze, le cantine, le soffitte, le scale e posto macchine)».
  Proprio con riferimento agli atti stipulati fino al 12 dicembre 2014 e relativi ad acquisti di abitazioni
  "prima casa" direttamente dai costruttori, gli uffici si soffermano spesso a controllare a tavolino
  innanzitutto la superficie degli immobili acquistati, ad esempio partendo dalla superficie che risulta in
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  Tributi locali. La Ctr Emilia Romagna, in caso di zone agricole ed edificabili, conferma la
  circolare 3/2012 ma ne restringe il campo

  Terreni, Imu ridotta se c' è contratto
  Serve un titolo affinché il prelievo «catastale» si estenda ai comproprietari del coltivatore

  Un terreno edificabile posseduto e condotto da
  un coltivatore diretto o imprenditore agricolo
  professionale (Iap), di cui il soggetto sia
  comproprietario con altre persone sprovviste
  di queste qualifiche, non sconta l' Ici come
  area agricola per l' intera superficie. Questo
  qualora non ci sia un contratto di concessione
  in uso.
  Lo precisa la Ctr Emilia Romagna con
  sentenza 3485/11 depositata il 15 dicembre
  2017 (presidente Mancini, relatore Conti). Il
  principio (come vderemo più oltre) si applica
  anche all' Imu.
  La fattispecie riguarda un terreno in
  comproprietà tra tre persone, inserito nel piano
  regolatore del Comune come area edificabile,
  che i proprietari avevano assoggettato a Ici
  come terreno agricolo in quanto condotto
  direttamente da una comproprietaria in
  possesso della qualifica di Iap con regolare
  iscrizione nella previdenza agricola. In base
  all' articolo 2 del Dlgs 504/92, essendo il
  terreno destinato alla coltivazione agricola ai
  sensi dell' articolo 2135 del Codice civile,
  usufruiva dell' agevolazione come terreno
  agricolo, e quindi la base imponibile veniva
  determinata su base catastale e non sul valore di mercato.
  Il Comune riconosceva corretta la minore base imponibile soltanto per una quota del terreno e non per
  la parte di proprietà dei soggetti privi della qualifica professionale agricola.
  I proprietari invece sostenevano il principio espresso dalla Corte di cassazione con la sentenza
  15566/2010, secondo la quale, in presenza di comproprietà, se almeno un comproprietario esercita la
  coltivazione diretta del fondo, il terreno va considerato agricolo anche per la quota degli altri
  cointestatari. Tale principio è stato fatto proprio anche dal ministero dell' Economia, dipartimento delle
  Finanze, con la circolare 3/2012 in materia di Imu.
  La Ctp accoglieva le istanze dei comproprietari, oltre che per vizi formali, anche per la circostanza che il
  terreno doveva comunque considerarsi agricolo, in quanto lo sfruttamento edilizio non poteva essere
  compatibile con tale utilizzo.
  Invece la Commissione regionale ha accolto l' appello del Comune, senza tuttavia disconoscere il
  principio che il terreno possa usufruire del beneficio fiscale come area agricola se condotto da un
  comproprietario in possesso dei requisiti; nella fattispecie, i giudici hanno valutato decisiva la
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5 marzo 2018
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  Controlli. Le verifiche delle intese di secondo livello

  Accordi ai revisori entro dieci giorni
  I revisori dei conti continuano ad avere un
  ruolo fondamentale nella stipula dei contratti
  integrativi nelle amministrazioni locali. L '
  ipotesi di contratto nazionale siglata il 21
  febbraio, nel riscrivere regole e procedure
  della contrattazione aziendale, spiega nel
  dettaglio le modalità di rilascio del parere da
  parte dell' organo di revisione, necessario alla
  stipula definitiva.
  L' articolo 40­bis, comma 1 del Dlgs 165/2001
  prevede che il controllo sulla compatibilità dei
  costi della contrattazione integrativa con i
  vincoli di bilancio e la certificazione degli oneri
  siano effettuati dai revisori dei conti. La
  Ragioneria generale, con la circolare 20/2017,
  ha redatto un vademecum per la revisione
  contabile nelle Pa con riflessi importanti per gli
  enti locali. Le indicazioni della Ragioneria sono
  importanti, perché spiegano anche la natura
  delle verifiche che devono assumere le
  caratteristiche della collaborazione qualificata;
  nel senso che i revisori non possono assumere
  funzioni proprie dell' organo di
  amministrazione, i n q u a n t o r e s t e r e b b e
  annullata, o di molto attenuata, la dialettica a
  cui devono essere improntati i rapporti tra gli
  organi deliberanti e di controllo.
  La preintesa del 21 febbraio scorso, all' articolo 9 comma 6, spiega invece le modalità per realizzare
  concretamente il controllo. Innanzitutto, va ricordato che dopo l' ipotesi di contratto definito tra le parti l'
  amministrazione deve predisporre una relazione illustrativa e una relazione finanziaria, finalizzate a
  spiegare le azioni intraprese sia con riferimento ai vantaggi per i cittadini sia evidenziando nel dettaglio i
  costi. Questi documenti e l' ipotesi di decentrato vanno inviati ai revisori entro dieci giorni dalla
  sottoscrizione. A questo punto, possono avvenire due situazioni.
  L' organo di revisione non certifica in quanto sottopone all' amministrazione dei rilievi: entro cinque
  giorni, va ripresa la trattativa per "sistemare" quanto esposto nel parere.
  Se, invece, trascorrono quindici giorni senza che i revisori effettuino dei rilievi, la Giunta può autorizzare
  il presidente della delegazione trattante di parte pubblica alla sottoscrizione definitiva del integrativo.
  Il pregio del nuovo contratto nazionale è quindi quello di aver voluto riscrivere con chiarezza ciò che era
  già contenuto nei contratti del 1999, ma che poi nel tempo aveva avuto bisogno di chiarimenti alla luce
  dell' articolo 40­bis del Dlgs 165/2001.
  L' obiettivo è anche quello di rendere più brevi i tempi che trascorrono dalla sigla dell' ipotesi a quella
  del decentrato definitivo.

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  Contratto. Incentivi nelle gestioni associate

  Integrativi territoriali estesi ai Comuni sotto i 30
  dipendenti
  Possibilità per i Comuni c o n dipendenti d i
  categoria D di conferire in via eccezionale
  incarichi di posizione organizzativa a
  personale di categoria C, remunerazione
  aggiuntiva fino al 30% per i titolari di questo
  incarico in forma associata e stimolo alla
  contrattazione decentrata con il superamento
  del tetto massimo di dipendenti che devono
  essere in servizio presso i singoli enti. Sono
  queste le più importanti indicazioni dettate
  dalla ipotesi di contratto nazionale del
  personale del comparto funzioni locali per il
  triennio 2016/2018 per i piccoli Comuni.
  In via ordinaria gli incarichi di posizione
  organizzativa vengono conferiti a dipendenti di
  categoria D. In assenza di personale
  inquadrato in questa categoria i Comuni
  possono conferire gli incarichi a dipendenti di
  categoria C e B, regola che conferma le
  indicazioni dettate dalla precedente
  contrattazione e che viene, a scanso di
  equivoci, qualificata come disposizione da
  applicare in via esclusiva.
  Viene inoltre confermata l' indicazione per cui
  nei Comuni privi di dirigenti questi incarichi
  remunerano il conferimento da parte del
  sindaco degli incarichi dirigenziali. Nel contempo, ed è qui la prima novità, l' articolo 17 dell' ipotesi di
  contratto prevede, in via eccezionale, che l' ente possa conferire gli incarichi a dipendenti di categoria
  C, anche se nell' ente c' è personale di categoria D. La deroga può essere applicata se si dimostra che i
  dipendenti di categoria D non hanno le competenze professionali per potere svolgere l' incarico,
  neppure se conferito ad interim. La deroga può essere applicata per una volta e la reiterazione è
  possibile solo se l' ente dimostra di aver avviato le procedure per l' assunzione del dipendente d i
  categoria. Importante la seguente precisazione: al dipendente di categoria C cui viene conferito l'
  incarico di posizione organizzativa spetta l' indennità di posizione organizzativa, ma non gli deve essere
  corrisposto alcun compenso aggiuntivo come remunerazione delle mansioni superiori.
  L' ipotesi di contratto modifica le regole per la definizione del compenso agli incaricati di posizione
  organizzativa in gestione associata. Fino ad oggi è prevista la possibilità di arrivare fino a 16mila euro
  come indennità di posizione, in tutti gli enti secondo l' ipotesi di contratto, e al 30% di questa voce come
  indennità di risultato. Con le nuove regole l' ente da cui si dipende continua a erogare la stessa
  indennità di posizione già assegnata, ovviamente con una riduzione proporzionale alla diminuzione dell'

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  Utility. Valore della produzione +3,5% nelle aziende top

  Le regole incerte non frenano i ricavi
  L' incertezza endemica delle regole sulla Tari
  non ferma i risultati delle imprese attive nell'
  igiene urbana, almeno per quel che riguarda le
  realtà più grandi. La conferma arriva dalla
  nuova edizione del Top Utility, lo studio che
  ogni anno fa il punto sulle performance
  economiche e di servizio delle 100 più grandi
  aziende di servizi pubblici italiane.
  Nella platea messa sotto esame da Althesys ci
  sono 24 imprese di servizi ambientali, a cui si
  affiancano 32 multiutility che oltre all' igiene
  urbana sono attive in altri settori.
  Proprio queste ultime, come sempre,
  mostrano la dinamica più vivace, con un valore
  della produzione che ha segnato un +7,5% fra
  2015 e 2016: ma la pluralità dei rami di attività,
  insieme alle dimensioni mediamente più
  grandi che in queste aziende permettono in
  genere una spinta maggiore agli investimenti,
  spiega in modo strutturale la marcia in più
  delle multiutility.
  Interessante allora la graduatoria delle aziende
  mono­settore, c h e v e d e p r o p r i o l ' igiene
  ambientale in testa per ritmo di crescita, con
  un valore della produzione aumentato in un
  anno del 3,5 per cento. Si tratta di un tasso di
  crescita più che doppio rispetto a quello registrato nel servizio idrico (+1,6%), mentre l' energia vede
  ricavi quasi stabili (­0,4%) nell' elettricità e un crollo dell' 11,1% per la riduzione della componente
  materia prima in tariffa.
  Per certi aspetti, la nebbia delle regole toglie vincoli alla crescita dei ricavi, perché per esempio la
  mancata applicazione dei fabbisogni standard evita di imbrigliare ritocchi tariffari ingiustificati dai livelli
  del servizio. Attenzione, però. L' aumento di valore della produzione non si traduce in automatico in
  redditività, come mostra il fatto che il rapporto fra l' Ebitda e i ricavi rimane buono (10,4%) ma si riduce
  di oltre un punto in due anni (era all' 11,5%$ nel 2014).
  Il quadro economico va però incrociato con quello dei livelli di servizio, un terreno su cui continua ad
  allargarsi la forbice fra le grandi aziende e il resto degli operatori. La raccolta differenziata fra le
  imprese maggiori arriva al 58%, cioè 5,5 punti sopra la media nazionale, e soprattutto è la diffusione dei
  sistemi porta a porta (realizzati dal 68% delle aziende più grandi) a fare la differenza. Quasi limitata a
  aziende medio­grandi è poi l' applicazione della tariffa puntuale, che oggi riguarda solo il 3,5% dei
  Comuni italiani.
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  Problemi aperti. La disciplina locale in vigore (anche se illegittima) impedisce di dirottare risorse
  dai conti dell' amministrazione

  Ma il regolamento nega l' indennizzo
  Fra le due strade indicate dal dipartimento
  Finanze per i rimborsi della quota illegittima
  della Tari, la soluzione tecnicamente più
  corretta è quella dell' autotutela, per almeno
  due motivi: è a saldo zero per le casse
  comunali, e corregge un errore di ripartizione
  della quota variabile.
  Tuttavia, da un punto di vista pratico, è anche
  la più difficile da percorrere. Perché genera
  delle differenze a debito a carico dei soggetti
  privi di pertinenze e delle differenze a credito,
  ma di importo inferiore a quello determinato
  sulla base delle tariffe illegittime, a favore dei
  soggetti che invece hanno le pertinenze. Si
  tratterebbe quindi di coinvolgere l' intera
  platea delle utenze domestiche.
  La soluzione di attingere da fondi di bilancio è
  invece la più semplice da seguire, ma anche la
  più opinabile perché finirebbe per incidere
  sulla fiscalità generale, colpendo anche
  soggetti che non c' entrano nulla con la Tari.
  Per non parlare della sua praticabilità dal
  punto di vista delle regole di contabilità
  pubblica, che richiederebbe un parere della
  Corte dei Conti. In ogni caso il rimborso
  sarebbe impedito da un regolamento
  comunale efficace (ancorché illegittimo), che il funzionario dell' ente è tenuto ad applicare: per cui
  occorrerebbe prima rimuovere in autotutela i vizi di illegittimità.
  Il ministero esclude comunque la possibilità di caricare i rimborsi sul piano economico finanziario (Pef)
  del 2018. Questo per la semplice ragione che dal Dpr 158/99 non si evince espressamente la possibilità
  di includere nel Pef una posta contabile quale quella derivante dai rimborsi in esame. Si tratta peraltro
  di una strada non condivisa dalla recente giurisprudenza amministrativa (si veda Tar Lecce, sentenza
  1826/2017).
  Bisognerebbe inoltre considerare la varietà di situazioni presenti nei Comuni potenzialmente interessati
  dall' operazione. Si potrebbe trattare di un errore commesso dall' ufficio in sede di applicazione delle
  delibere adottate, che non contengono alcuna prescrizione sulla quota variabile.
  Diverso è invece il caso in cui l' errore è ascrivibile agli atti deliberativi, che a rigore l' ufficio deve
  applicare anche se illegittimi, a meno che non si intervenga in autotutela per rettificare, ora per allora,
  regolamento e tariffe. Senza sottovalutare, poi, la situazione di quei Comuni che hanno già accertato le
  prime annualità di applicazione della Tari (ad esempio il 2014): in questo caso la posizione dei
  contribuenti che hanno ricevuto l' avviso di accertamento, senza impugnarlo, dovrebbe considerarsi

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