Media Monitoring per 27-09-2018 - Rassegna stampa del 26-09-2018 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 Basta furbi del cartellino. Al lavoro in ospedale con le impronte digitali ........................ 1 A Vietri sul Mare si parla di bellezza e benessere ............................................................... 3 Infarto del miocardio: Cardarelli primo in Campania per numero di ricoveri ................. 4 OSPEDALE RUGGI D'ARAGONA. LA DENUNCIA DI AMATRUDA ............................................ 8 Umberto I, i letti del reparto di Medicina appena inaugurato non entrano nell'ascensore ..................................................................................................................... 9 Bando di progettazione per Nuovo Ospedale a Salerno. - Un complesso ospedaliero – policlinico universitario. .................................................................................................. 10 Murolo a Servalli «Chiarisca il futuro dell'ospedale» ........................................................ 11 Nuovo Ruggi, Fi si oppone «Rinnovare l’esistente» .......................................................... 12 Parcheggi, torna l'assedio degli abusivi .............................................................................. 14 Umberto I, letti troppo grandi: non entrano negli ascensori ........................................... 16 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 18 54enne muore in corsia I familiari vogliono giustizia ....................................................... 18 «Giovine, la lungimiranza della medicina moderna» ......................................................... 19 Calvario in tre ospedali, muore: è inchiesta ....................................................................... 20 Fondi agli atenei, Salerno seconda in Italia In cinque anni recuperati trenta milioni .............................................................................................................................................. 21 Morti sospette in corsia Riesumate sette salme ................................................................ 23 Odissea tra gli ospedali Muore donna di Agropoli ............................................................. 25 Sale mortuarie nel degrado ................................................................................................... 27 Sono chiusi i reparti appena inaugurati .............................................................................. 28 Sanità Campania ............................................................................................................................. 30 Angioplastica, la Clinica Mediterranea sul podio ............................................................... 30 Atto aziendale «San Pio» Pizzuti: niente modifiche, darà vita a servizi migliori .......... 32 «In tre anni previste 1.100 assunzioni tra Asl e ospedale» .............................................. 34 «L' Asl Napoli 1 ripristini l' autorizzazione per la "Parrocchia della Vita"» ................... 36 Mauro: «Da De Luca solo annunci elettorali» ..................................................................... 38 Ospedali riuniti, «no» del sindacato ..................................................................................... 39 Policlinico, si tratta a Roma per sbloccare gli stipendi ..................................................... 41 Primario licenziato Del Monaco: chiarezza .......................................................................... 43 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 44 Bimba morta per un' otite: «Era sufficiente un antibiotico» ............................................ 44 Brega Massone si scusa con chi ha sofferto Il Pg chiede l' ergastolo ............................ 46 Burioni: così i genitori non sanno cosa fare ....................................................................... 48 Campagna anti-diabete in farmacia ..................................................................................... 49 Il sorpasso delle dottoresse (ma il capo è sempre lui) ..................................................... 50 La Grillo non vuole i vaccini ma apre alle droghe leggere ............................................... 52 Le vitamine inutili per il cuore .............................................................................................. 54 MA PROPRIO MAI IL CANCRO È UN DONO ............................................................................ 56 Medicina personalizzata, al Gemelli ogni anno 290 nuovi progetti ................................ 58 Nadia, la malattia e le parole d' aiuto .................................................................................. 59 Paralizzati da anni, ora camminano ..................................................................................... 61 Quando la tiroide va in tilt ne risente tutto l' organismo ................................................. 63 Sanità, via il superticket spazio ai costi standard ............................................................. 65 Trapianto di faccia, ok la ricostruzione temporanea ......................................................... 67 VACCINI, LE GIRAVOLTE DEI CINQUE STELLE ...................................................................... 68 Vaccini, le troppe giravolte .................................................................................................... 70 Vaccini, si cambia ancora «Obbligatorio il morbillo l' esavalente è facoltativo» .......... 72
24/09/2018 newsstandhub.com Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Basta furbi del cartellino. Al lavoro in ospedale con le impronte digitali Il più grande ospedale del Sud Italia dice addio ai vecchi marcatempo e anche ai "timbratori seriali", categoria di truffatori che periodicamente conquista le pagine delle cronache nazionali. Questa mattina, infatti, una squadra di tecnici entrerà al Cardarelli per installare un rilevatore biometrico a ogni ingresso dei 21 padiglioni. Ai più grandi se ne piazzeranno due, per evitare code al momento dell'ingresso dei dipendenti che tra pochi giorni dovranno inserire il tesserino di riconoscimento e le impronte digitali.A questo punto, gli onesti (la grande maggioranza) tireranno un sospiro di sollievo e i disonesti dovranno cercare altri espedienti per non lavorare. E dopo il via libera del Garante e 30mila euro ben spesi, i cosiddetti furbetti del cartellino saranno un ricordo lontano. Almeno al Cardarelli. Il direttore generale, Ciro Verdoliva - non a caso ingegnere - spiega: "Serviranno due giorni per l'installazione dei rilevatori biometrici, poi inizieremo il rilievo delle impronte di ogni dipendente. Chi non si presenta si assume la responsabilità delle sue azioni: non potrà più entrare in ospedale con le nuove tecnologie". Verdoliva non nasconde che ci sono stati malumori per la sua scelta di garantire trasparenza all'ospedale e ha sostenuto un braccio di ferro con la Cgil che diffondeva tra i dipendenti ospedalieri fuorvianti volantini con la scritta: "Non ci stiamo a far passare gli operatori del Cardarelli anche per disonesti. Non è lecita la rilevazione delle presenze tramite impronte digitali". Questo a dispetto del via libera del Garante che aveva scritto nel documento: "L'obiettivo dell'installazione del sistema non è di accertare la prestazione lavorativa del singolo dipendente, ma di garantire che ogni dipendente registri l'inizio della prestazione lavorativa unicamente per sé stesso e non per altri colleghi". La riservatezza, del resto, è tutelata al 100 per cento: l'impronta non viene conservata ma semplicemente memorizzata sul badge del dipendente. "Questo malumore diffuso mi conforta commenta Verdoliva - vuol dire che stiamo colpendo nel segno di chi ha la coscienza sporca. Le pecore nere in ospedale sono poche e questo sistema le metterà nell'angolo".Verdoliva conosce il clima dell'ospedale. In passato ha inchiodato una decina di "furbetti del centralino" che timbravano e si "dimenticavano" di rispondere alle chiamate.Ma una volta allontanate le mele Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
marce, l'ingegnere ha risolto il problema alla radice: "Ho installato il risponditore automatico".Ma il Cardarelli non è un precursore del lettore biometrico. È arrivata prima la Asl di Caserta.Dove il direttore generale Mario De Biase ha messo sotto scacco i furbetti di ben 12 distretti sanitari e sette ospedali. "Due anni fa abbiamo acquistato 243 rilevatori biometrici per un totale di 120 mila euro e ora funzionano nell'85% delle strutture. È un lavoro lungo e capillare perché si tratta di oltre 4.600 dipendenti. C'è stata molta resistenza, i sindacati non li volevano.Ma non è giusto che per colpa di pochi l'immagine di tutta la struttura ne risulti danneggiata". Due storie di rivalsa. Che non sono isolate. L'Ospedale S. Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di Salerno ha fatto da apripista anni fa utilizzando le impronte digitali per i 3mila dipendenti. Il direttore generale Nicola Cantone ammette che "il sistema ha debellato il malcostume e i dipendenti che risultano in servizio lo sono effettivamente". Anche alla Asl di Avellino, dove decine di assenteisti sono finiti sotto processo, sono state introdotte da pochi mesi i rilevatori in alcune delle 89 sedi aziendali. Un cambiamento graduale ma inesorabile. Da esportare anche al Nord. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/09/2018 ildesk.it EAV: € 257 Lettori: 400 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web A Vietri sul Mare si parla di bellezza e benessere “La bellezza continua….Benessere globale e antiaging”. Sarà questo il tema dell’appuntamento, giunto alla sua quarta edizione, che si svolgerà nei giorni 28 e 29 settembre, a Vietri sul Mare, ideato e organizzato dalla dottoressa Maria Laura Vinciguerra, con il patrocinio della Regione Campania, dell’A.O.U. San Giovanni e Ruggi di Salerno, dell’ Università Federico II, oltre al contributo dell’Università degli Studi di Salerno e dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Salerno. Il convegno farà convergere, anche in questa edizione, presso il Lloyd’s Baia Hotel di Vietri sul Mare i maggiori esperti del settore nazionali ed internazionali. Appuntamento fisso, quindi, per tanti professionisti che in queste giornate di studio riescono ad approfondire temi legati a varie problematiche con relatori di chiara fama. Quello intrapreso dalla Vinciguerra, Responsabile Scientifico dell’evento, è un percorso che si propone di offrire ai medici partecipanti una visione globale delle ultime novità in ambito medico estetico, dermatologico, della chirurgia estetica e di quella ricostruttiva. Come per le edizioni passate, il Convegno sarà suddiviso in momenti dedicati per vari argomenti. In apertura, la mattina del 28 settembre, una intera sessione dedicata alla Medicina Estetica con Relazioni di elevato livello scientifico ed una interessante tavola rotonda. Nel pomeriggio, focus su tematiche dermatologiche con la presenza di Docenti Universitari di Salerno e Napoli che affronteranno anche i risvolti psicologici del paziente affetto da malattie cutanee. La giornata di sabato 29 settembre vedrà la mattinata dedicata alla Chirurgia Plastica: il ringiovanimento del volto, gli attuali orientamenti nella rinoplastica, ma anche la ricerca della bellezza al maschile e al femminile sono solo alcuni degli argomenti che saranno trattati. Importante novità: La chirurgia plastica nel bambino, disciplina che sta sempre più interessando i professionisti del settore. La sessione conclusiva, infine, affronterà i temi della tricologia, nutrizione , stili di vita, nuove norme per l’attività professionale, nonché le ultime novità nel campo fiscale per il medico, il tutto per offrire agli ospiti un Convegno che possa fornire le più qualificate informazioni sulle novità nei vari campi. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/09/2018 EAV: € 1.670 Lettori: 36.667 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Infarto del miocardio: Cardarelli primo in Campania per numero di ricoveri Barbara Fiorillo In occasione della Giornata Mondiale per il Cuore (World Heart Day), in programma il 29 settembre, doveecomemicuro.it, il portale di public reporting delle strutture sanitarie italiane, ha realizzato un'indagine sugli ospedali più performanti per volume di ricoveri per infarto miocardico acuto e per numero di interventi di bypass aortocoronarico, di angioplastica coronarica e per aneurisma dell'aorta addominale non rotto. Secondo la classifica regionale, l’Azienda Ospedaliera A. Cardarelli è la prima struttura in Campania per numero di ricoveri per infarto miocardico acuto. Ad occupare la prima posizione per il bypass aortocoronarico e per l’aneurisma dell'aorta addominale non rotto è l’Azienda Ospedaliera OO.RR. San Giovanni di Dio e Ruggi di Salerno; per l’angioplastica coronarica è prima la Clinica Mediterranea di Napoli. A livello nazionale, invece, l’Azienda Ospedaliera OO.RR. San Giovanni di Dio e Ruggi di Salerno è al 2° posto per numero di interventi di bypass aortocoronarico e la Clinica Mediterranea di Napoli è al 2° per l’angioplastica coronarica. Cuore affaticato: dove operarsi in Campania? Nel nostro Paese solamente 1 ospedale italiano su 2 rispetta lo standard minimo per volume di ricoveri per infarto miocardico acuto; 1 su 4 quello per numero di interventi di bypass aortocoronarico e aneurisma dell'aorta addominale non rotto; 6 su 10 raggiungono la soglia minima di interventi di angioplastica coronarica. Solo la metà degli ospedali italiani accreditati raggiunge i 100 ricoveri annui per infarto acuto al miocardio, soglia minima fissata dalle autorità ministeriali. Appena un quarto arriva a 200 interventi di bypass aortocoronarico. La stessa quota esegue almeno le 60 operazioni richieste per aneurisma dell'aorta addominale non rotto. Solamente 6 strutture su 10, infine, effettuano i 250 interventi di angioplastica coronarica fissati come standard minimo di riferimento nazionale. Il volume annuo di operazioni è un parametro importante di cui tenere conto quando si valutano le performance di un ospedale, perché indicativo dell'esperienza acquisita. “È noto da tempo, infatti, come vi sia una correlazione diretta tra il numero degli interventi annui, gli esiti positivi e la riduzione delle complicanze”, dice Antonio Bartorelli, responsabile della Cardiologia Interventistica del Centro Cardiologico Monzino IRCCS, di Milano. “Altri indicatori da guardare sono la percentuale di pazienti sottoposti ad angioplastica coronarica Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
transluminale percutanea (PTCA) entro 48 ore dal ricovero per infarto miocardico acuto e la mortalità a 30 giorni”, spiega Elena Azzolini, medico specialista in Sanità Pubblica e membro del Comitato Scientifico di www.doveecomemicuro.it. Fotografia della realtà italiana Le strutture pubbliche o private accreditate che effettuano ricoveri per infarto miocardico acuto sono 746 : il 47% si trova al nord, il 22% al centro e il 31% al sud. Della totalità dei ricoveri, il 46% è stato effettuato al nord, il 23% al centro e il 31% al sud. Gli ospedali che eseguono interventi di bypass aortocoronarico sono 97 : il 46% si trova al nord, il 21% al centro e il 33% al sud. Della totalità delle operazioni, il 45% è stato effettuato al nord, il 20% al centro e il 35% al sud. I centri che effettuano operazioni per aneurisma dell'aorta addominale non rotto sono 216 : il 54% si trova al nord, il 19% al centro e il 27% al sud. Della totalità delle operazioni, il 52% è stato effettuato al nord, il 25% al centro e il 22% al sud. Le strutture che eseguono interventi di angioplastica coronarica sono 383 : il 48% si trova al nord, il 23% al centro e il 29% al sud. Della totalità delle operazioni, il 49% è stato effettuato al nord, il 21% al centro e il 30% al sud. Ancora pochi raggiungono gli standard minimi Il valore di riferimento ministeriale di minimo 100 ricoveri l’anno per infarto miocardico acuto è rispettato solo dal 52% delle strutture italiane: il 45% è situato al nord, il 21% al centro e il 34% al sud. Gli ospedali accreditati che rispettano anche gli altri 2 valori di riferimento - cioè una mortalità a 30 giorni dal ricovero inferiore all’8% e una percentuale di pazienti sottoposti a PTCA entro 48 ore dal ricovero superiore al 45% - sono 76, pari al 10% . La soglia di minimo 200 interventi annui di bypass aortocoronarico , invece, è rispettato dal 26% delle strutture italiane: il 40% si trova al nord, il 28% al centro e il 32% al sud. Gli ospedali che rispettano anche il secondo valore di riferimento – cioè una mortalità a 30 giorni dall’intervento inferiore all'1,5% - sono 11, pari all’ 11%. Il valore di riferimento ministeriale di minimo 60 interventi annui per aneurisma dell'aorta addominale non rotto è rispettato dal 24% delle strutture: il 51% è situato al nord, il 29% al centro e il 20% al sud. Gli ospedali che rispettano anche l'altro valore di riferimento – cioè una mortalità a 30 giorni dal ricovero inferiore all'1% - sono 24, pari all’ 11% . Il valore di riferimento ministeriale di minimo 250 interventi annuali di angioplastica coronarica , infine, è rispettato dal 60% delle strutture: il 49% si trova al nord, il 20% al centro e il 31% al sud. Angioplastica e bypass: indicazioni agli interventi A cosa servono e quando sono necessari un’angioplastica coronarica e un bypass aortocoronarico? La prima mantiene adeguatamente dilatata un’arteria in cui si è creato un restringimento in modo da consentire il passaggio del sangue ossigenato verso il miocardio. Il secondo, crea una via alternativa attraverso cui il sangue ossigenato può arrivare al cuore. Entrambi, dove ci sia il rischio di ostruzioni delle arterie coronariche, possono scongiurare un infarto miocardico. “Un’angioplastica, se eseguita tempestivamente, può oggi essere considerata una procedura salvavita avendo contribuito a ridurre la mortalità di oltre 4 volte. I formidabili progressi tecnologici che l’hanno interessata, uniti ai miglioramenti delle terapie farmacologiche post-intervento e all’esperienza degli operatori hanno permesso di ridurre progressivamente il ricorso al bypass aortocoronarico. Quest'intervento cardiochirurgico è ancora utilizzato nelle patologie ostruttive più gravi delle coronarie o quando si rende necessario sostituire una valvola cardiaca Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
con una protesi”, spiega Antonio Bartorelli. Fattori di rischio e prevenzione dell’aterosclerosi Responsabile dei restringimenti e delle ostruzioni è l'aterosclerosi: una patologia cronica che interessa la parete dei vasi arteriosi, non solo coronarici ma anche appartenenti ad altri distretti vascolari. “Fattori di rischio, oltre alla familiarità, sono l'abitudine al fumo, il diabete, l'ipertensione arteriosa e l'ipercolesterolemia. Capisaldi strategici della prevenzione, sia per chi gode di buona salute sia per chi ha ricevuto una diagnosi di aterosclerosi, invece, sono uno stile di vita sano, una corretta alimentazione, un'adeguata attività fisica e l'astensione dal fumo”. Gli esami per arrivare alla diagnosi “L’ecografia Doppler (ecocolordoppler cardiaco), tecnica semplice, poco costosa e non invasiva, permette di indagare in modo accurato svariati distretti vascolari: quello carotideo, l’aorta addominale, le arterie renali e quelle degli arti inferiori, ma non le coronarie. Queste arterie, fino a pochi anni fa, potevano essere visualizzate solo mediante un esame invasivo, la coronarografia. Oggi, invece, per osservarle con accuratezza, in molti casi basta la TC del cuore, test non invasivo che richiede unicamente l’iniezione del mezzo di contrasto in una vena periferica. La risonanza magnetica cardiaca (CINE RM) non è utilizzata per visualizzare le coronarie ma fornisce informazioni utili sul buon funzionamento del cuore. Quanto al ricorso alla scintigrafia miocardica (SPET) - che prevede la somministrazione di un radiofarmaco debolmente radioattivo - proprio grazie all'introduzione di queste nuove tecnologie diagnostiche, si è notevolmente ridotto”. Follow-up post intervento I controlli che seguono una procedura di angioplastica coronarica o un intervento di bypass aortocoronarico sono principalmente clinici e servono per monitorare l’eventuale ricomparsa dei sintomi tipici dell’ischemia miocardica - cioè dello stato di sofferenza del cuore dovuto all'occlusione delle coronarie. “Le loro condizioni, però, vanno valutate periodicamente anche mediante esami da stress come l’elettrocardiogramma o l’ecocardiogramma da sforzo. Se persistono dei dubbi, inoltre, si può ricorrere a una TC coronarica. Se poi sintomi ed esami indicano inequivocabilmente una grave progressione della malattia è consigliabile ripetere una coronarografia invasiva”. CLASSIFICHE REGIONALI (Fonte: PNE 2017) Ricoveri per infarto miocardico acuto Le strutture pubbliche o private accreditate che effettuano questo tipo di ricovero sono 64. Le 5 strutture che in Campania effettuano un maggior numero di ricoveri sono: Azienda Ospedaliera A. Cardarelli di Napoli (n° ricoveri: 802) Azienda Ospedaliera dei Colli - Monaldi di Napoli (n° ricoveri: 750) Azienda Ospedaliera OO.RR. San Giovanni di Dio e Ruggi di Salerno (n° ricoveri: 655) Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli (n° ricoveri: 647) Presidio Ospedaliero San G. Moscati di Aversa (CE) (n° ricoveri: 496) In Campania il valore di riferimento ministeriale di minimo 100 ricoveri l’anno è rispettato dal 58% delle strutture. L’Azienda Ospedaliera dei Colli - Monaldi di Napoli oltre a vantare alti volumi mantiene anche una bassa mortalità a 30 giorni dal ricovero (che deve mantenersi inferiore all’8%) (mortalità a 30gg: 7,15%). Non ci sono strutture che rispettano il valore di riferimento per cui almeno il 45% di pazienti sono sottoposti a PTCA (angioplastica coronarica percutanea transluminale) entro 48 ore dal ricovero. Il 3,9% dei residenti sceglie di farsi curare in altre regioni. Il 96,1% dei residenti sceglie di farsi curarsi nella propria regione. Il 2,3% di interventi eseguiti su non Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
residenti. Interventi chirurgici di bypass aortocoronarico Le strutture pubbliche o private accreditate che effettuano questo tipo di intervento sono 9. Le strutture che in Campania effettuano un maggior numero di interventi sono: Azienda Ospedaliera OO.RR. San Giovanni di Dio e Ruggi di Salerno (n° interventi: 348) SECONDA IN ITALIA Azienda Ospedaliera dei Colli - Monaldi di Napoli (n° interventi: 265) Casa di Cura Pineta Grande di Castel Volturno (CE) (n° interventi: 200) In Campania il valore di riferimento ministeriale di minimo 200 interventi l’anno è rispettato dal 33% delle strutture. L’Azienda Ospedaliera OO.RR. San Giovanni di Dio e Ruggi di Salerno oltre a vantare alti volumi mantiene anche una bassa mortalità a 30 giorni dall’intervento (che deve mantenersi inferiore all’1,5%) (mortalità a 30gg: 1,32%). L’ 8,6% dei residenti sceglie di farsi curare in altre regioni. Il 91,4% dei residenti sceglie di farsi curarsi nella propria regione. Il 3,3% di interventi eseguiti su non residenti. Interventi chirurgici per aneurisma dell’aorta addominale non rotto Le strutture pubbliche o private accreditate che effettuano questo tipo di intervento sono 18. Le strutture che in Campania effettuano un maggior numero di interventi sono: Azienda Ospedaliera OO.RR. San Giovanni di Dio e Ruggi di Salerno (n° interventi: 106) Casa di Cura Pineta Grande di Castel Volturno (CE) (n° interventi: 82) Azienda Ospedaliera A. Cardarelli di Napoli (n° interventi: 76) Azienda Ospedaliera dei Colli - Monaldi di Napoli (n° interventi: 73) In Campania il valore di riferimento ministeriale di minimo 60 interventi l’anno è rispettato dal 22% delle strutture. Non ci sono strutture che oltre a vantare alti volumi mantengano anche una bassa mortalità a 30 giorni dall’intervento (che deve mantenersi inferiore all’1%). Il 15,7% dei residenti sceglie di farsi curare in altre regioni. L’ 84,3% dei residenti sceglie di farsi curarsi nella propria regione. Il 2,7% di interventi eseguiti su non residenti. Interventi chirurgici di angioplastica coronarica Le strutture pubbliche o private accreditate che effettuano questo tipo di intervento sono 35. Le 5 strutture che in Campania effettuano un maggior numero di interventi sono: Clinica Mediterranea di Napoli (n° interventi: 1283) SECONDA IN ITALIA Casa di Cura Montevergine di Mercogliano (AV) (n° interventi: 1057) Azienda Ospedaliera dei Colli - Monaldi di Napoli (n° interventi: 828) Casa di Cura Santa Lucia di San Giuseppe Vesuviano (NA) (n° interventi: 788) Azienda Ospedaliera A. Cardarelli di Napoli (n° interventi: 731) In Campania il valore di riferimento ministeriale di minimo 250 interventi l’anno è rispettato dal 54% delle strutture. Il 5,6% dei residenti sceglie di farsi curare in altre regioni. Il 94,4% dei residenti sceglie di farsi curarsi nella propria regione. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/09/2018 tvoggisalerno.it EAV: € 279 Lettori: 467 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web OSPEDALE RUGGI D'ARAGONA. LA DENUNCIA DI AMATRUDA L’ospedale di Salerno finisce in una sorta di braccio di ferro tra la destra e la sinistra. Da una parte il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che neppure dieci giorni or sono ha annunciato la partenza del bando del Nuovo Ruggi d’Aragona ed un investimento faraonico per il nuovo polo ospedaliero dell’intera provincia. Dall’altra, l’opposizione che suggerisce di investire quel denaro pubblico per ristrutturare e risollevare l’attuale nosocomio salernitano. Per garantire posti di lavoro, evitare la fuga di cervelli altrove e scongiurare una politica cosiddetta del mattone. Perentorio l’intervento del vice coordinatore provinciale di Forza Italia, Gaetano Amatruda. FORZA ITALIA gaetano amatruda investimento faraonico ospedale ruggi d'aragona vincenzo de luca Entra a far parte della CHAT di TV Oggi Salerno NOTE SUI COMMENTI L'area dei commenti vuole fornire agli utenti di questo sito la possibilità di esprimere la propria opinione su vari argomenti. Questo però deve avvenire nel pieno rispetto del vivere civile e del buon gusto. Pertanto è assolutamente vietato inserire messaggi dal contenuto minaccioso, insultante, diffamatorio, ingiurioso, osceno, volgare, offensivo, pornografico, sacrilego, sessualmente esplicito o indecente, e ogni quant'altro costituisca di per sé o induca ad atti illeciti, comporti responsabilità civile o che in qualunque altro modo violi qualsiasi legge locale, regionale, nazionale od internazionale. Ciò nonostante gli amministratori di questo sito non possono essere ritenuti responsabili di come, dove e da chi questo forum viene utilizzato in quanto non sono nella possibilità concreta di esercitare un controllo diretto sugli stessi. Chiunque però dovesse riscontrare contenuti non in linea con i principi fin qui descritti può segnalarceli all'indirizzo redazione@tvoggisalerno.it per la rimozione. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
25/09/2018 radioalfa.fm EAV: € 189 Lettori: 233 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Umberto I, i letti del reparto di Medicina appena inaugurato non entrano nell'ascensore A gennaio del 2016 accadde al Ruggi di Salerno. L’azienda acquistò una ventina di letti per rispondere alla normativa europea sulla grandezza. I letti nuovi però non entravano nei “vecchi” ascensori del nosocomio salernitano. A distanza di due anni, stessa situazione all’ospedale nocerino Umberto I. Come racconta Salerno Sanità, i letti del nuovo reparto di Medicina, inaugurato sabato scorso dal Governatore De Luca, non entrano negli ascensori. I vertici aziendali sono al lavoro per trovare immediate soluzioni che possano evitare disagi ai pazienti che, intanto, potrebbero essere spostati con le sedie a rotelle. La soluzione definitiva al problema non dovrebbe essere particolarmente difficile. Si ipotizza semplicemente di modificare l’apertura degli impianti. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/09/2018 edilia2000.it EAV: € 310 Lettori: 300 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Bando di progettazione per Nuovo Ospedale a Salerno. - Un complesso ospedaliero – policlinico universitario. È stata pubblicata la gara a procedura aperta per l’affidamento del servizio di Progettazione di fattibilità tecnica ed economica, definitiva ed esecutiva e il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, per la realizzazione del nuovo Ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno. La Regione Campania, attraverso So.Re.Sa. Spa in qualità di stazione appaltante ausiliare, ha pubblicato il bando per la progettazione del nuovo complesso ospedaliero che avrà le caratteristiche di un policlinico universitario, e che offrirà servizi di un DEA di secondo livello con una potenzialità di circa 716 posti letto. Il nuovo ospedale prenderà il posto dell’attuale “plesso Ruggi”. Si tratta di una procedura aperta secondo quanto previsto dall’articolo 60 del nuovo Codice degli appalti con un valore € 13.377.648,49 (Iva Esclusa), e potranno parteciparvi professionisti del settore, da soli o in associazione temporanea, che rientrino nei requisiti previsti dalla normativa vigente. La nuova struttura vuole essere all’avanguardia per le soluzioni tecnologiche adottate, per la qualità e la facilità di risposta alle future evoluzioni della medicina e delle tecnologie biomediche, senza perdere di vista confort, efficienza e umanizzazione. Si punta quindi alla realizzazione di un ospedale 4.0 in cui ricerca e cura vivono perfettamente in simbiosi. Le offerte dovranno essere presentate entro le ore 12.00 di mercoledì 21 novembre 2018. L’intervento è previsto nel Patto per la Campania ed è finanziato con il Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014/2020 e il Programma operativo complementare Regione Campania 2014/2020, sottoscritto tra il Ministero per la Coesione territoriale e la presidenza della Regione Campania. Il Presidente Vincenzo De Luca ha dichiarato: “Il nuovo ospedale di Salerno è un’opera decisiva considerando che l’attuale struttura per i propri limiti è destinata alla chiusura. Si tratta di una scelta coraggiosa. Trovare complessivamente risorse per 400 milioni di euro per questa realizzazione è stato davvero un miracolo. Seguiremo con attenzione tutti i passaggi amministrativi fino alla realizzazione dell’opera, che diventa parte essenziale della rete ospedaliera regionale insieme all’Ospedale del Mare e al Policlinico di Caserta. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/09/2018 Pagina 12 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Murolo a Servalli «Chiarisca il futuro dell'ospedale» (a.c.) «Il sindaco ha sempre detto che l'ospedale è fuori pericolo e che i cittadini non devono preoccuparsi. Li rassicuri anche adesso che stanno circolando notizie tanto allarmanti da far pensare che la chiusura sia imminente». Marcello Murolo, il portavoce del gruppo di opposizione Responsabili per Cava, interviene sui problemi legati alla carenza di personale al Santa Maria dell'Olmo, portati all'attenzione dell'opinione pubblica dal sindacalista Cisl Gaetano Biondino. «Per Servalli l'ospedale, con i suoi 90 posti letto, è salvo ha ribadito Murolo Se è ancora convinto di ciò, attendiamo una conferma pubblica che rassicuri tutti quei pazienti che da mesi attendono di essere chiamati per un intervento chirurgico». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/09/2018 lacittadisalerno.it EAV: € 1.041 Lettori: 6.500 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Nuovo Ruggi, Fi si oppone «Rinnovare l’esistente» Per Amatruda occorrono tecnologie per modernizzare le strutture attuali I sindacati a De Luca: non ci sono solo l’Agro e Salerno, dimentica le zone interne 25 settembre 2018 Dopo la pubblicazione del bando per costruire il nuovo “Ruggi” e i dettagli sul progetto forniti dal dg Giuseppe Longo, Forza Italia boccia l’iniziativa pianificata dalla Regione. In particolare Gaetano Amatruda, vice coordinatore provinciale degli “azzurri”, parla di trovare «altre soluzioni». Il suo auspicio è che venga «riqualificato l’esistente», più che favorire «i signori del mattone», con la costruzione di un nuovo ospedale. Come? Utilizzando «70 milioni di fondi pubblici» già disponibili per modernizzare l’attuale presidio. Mentre i soldi per il nuovo ospedale potrebbero essere destinati, a suo avviso, alla riqualificazione degli altri presidi aziendali come, ad esempio, quelli di Cava e San Severino. E se per Amatruda il dg Longo è un «bravo manager», parla di «follia» rispetto a una nuova costruzione. E spiega: «Investire circa 400 milioni e di questi circa 300 solo per l’infrastruttura, per il mattone, è scelta fuori da ogni logica». I soldi andrebbero usati per altri progetti. E cioè «prioritariamente in nuove tecnologie – dichiara l’esponente di Forza Italia – per la modernizzazione delle strutture attuali, per rilanciare i presidi esistenti e per puntare su nuove assunzioni». Occorrono, puntualizza, giovani infermieri e giovani medici. C’è bisogno di «migliori prestazioni perché spesso si rinuncia alle cure e si attendono tempi troppo lunghi». Secondo l’Istat, afferma, l’aspettativa di vita dei cittadini del Sud Italia è 24 mesi inferiore a quella del nord «un divario che grida vendetta». «È una scelta politicamente criminale non superare questi problemi per puntare al vantaggio dei signori del mattone», secondo Amatruda: piuttosto bisogna finanziare il reddito di salute, per garantire prestazioni sanitarie a chi ha più bisogno e, contrariamente ai sindacati, sostiene sia opportuno «valorizzare il comparto del sistema privato». «L’amministrazione Caldoro – conclude - ha recuperato circa 70 milioni per modernizzare il “Ruggi”. Sono sufficienti. Il resto delle risorse destinate alla costruzione della nuova sede ospedaliera andrebbe destinato alle sedi di Cava piuttosto che di San Severino». Se la prendono con le scelte del governatore De Luca anche Pasquale Addesso (Cgil) Pietro Antonacchio (Cisl) e Donato Salvato (Uil Salerno), che parlano di «collasso definitivo della sanità e totale assenza di programmazione», mentre la riabilitazione privata fattura 800 milioni annui. Anche Biagio Tomasco, delegato Rsu Asl Salerno, affonda il dito nella piaga sulla Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
migrazione fuori regione. «Il governatore ricorda l’Agro e Salerno, ma dimentica Cilento, Vallo di Diano e Piana del Sele», commentando le dichiarazioni rilasciate all’Umberto I all’inaugurazione dei nuovi reparti. La mobilità passiva, dice, incide per 300 milioni sulle casse della sanità regionale, ma il 20% dei fondi è rappresentato dalla mobilità dei cittadini del Diano che vanno a curarsi, malattie cardiologiche e oncologiche, in Basilicata. Perché Sapri, eroga servizi sanitari «in condizioni al limite della sopportazione». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/09/2018 Pagina 5 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Parcheggi, torna l'assedio degli abusivi Salvatore De Napoli «Ma in questa città siamo davvero arrivati al punto che non ti puoi nemmeno fermare un attimo in piazza Vittorio Veneto, restando in auto, senza che i parcheggiatori abusivi ti chiedono i soldi?». A chiederselo Claudio Tringali , noto magistrato ora presidente della Fondazione Menna. L'ex presidente della sezione penale della Corte d'Appello aggiunge su Facebook: «Quando ci vogliamo svegliare, care autorità competenti? Siamo in fiduciosa attesa». L'appello ha posto al centro dell'attenzione il problema dei parcheggiatori abusivi in città, ancora presente nonostante le diverse operazioni di carabinieri, polizia di stato e della municipale. Raggiunto telefonicamente Tringali ricorda che nel tardo pomeriggio di domenica aveva accompagnato la moglie in auto alla stazione ferroviaria di Salerno e mentre scaricava i bagagli si è avvicinato uno dei tanti parcheggiatori abusivi che si trovano nella piazza e gli ha chiesto i soldi per la sosta. «Alle mie rimostranze per la richiesta, per giunta avanzata anche per una semplice fermata e non un parcheggio sottolinea l'uomo mi ha risposto che non ero obbligato a darglieli e intanto ha continuato a chiedermeli. Alla mia ferma reazione è andato via». Nelle scorse ore, a la Città è giunta la segnalazione di una donna di Modena che si trova a Salerno che ha denunciato di essere assillata dai parcheggiatori abusivi ogni volta che lascia l'auto in sosta nei pressi del cinema The Space o dell'ospedale Ruggi. Passa il tempo ma il problema rimane, quindi, anche se è diminuito in alcune zone. Il dato che si riscontra è soprattutto che a fare da parcheggiatori abusivi sono spesso sempre le stesse persone. E se interviene un Daspo o una misura cautelare come nella recente operazione dei carabinieri, allora il posto viene ceduto a un familiare o un amico, come hanno scoperto gli uomini della polizia municipale del nucleo decoro urbano nei pressi dello stadio Arechi. Va anche detto che i caschi bianchi hanno più volte denunciato i guardiamacchine non autorizzati per inosservanza al foglio di via obbligatorio che spesso si ripresentano al loro posto di lavoro. Un caso particolare, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ad esempio, è il posteggiatore nei pressi del Forte la Carnale che collezione denunce a raffica. Di giorno la situazione, con l'unica pattuglia in borghese della polizia municipale, è migliorata in molte zone, dopo le 20 di sera, quando la presenza delle forze dell'ordine diminuisce, Salerno torna nelle mani dei parcheggiatori illegali, nei pressi dei cinema, ristoranti e pizzerie, specie d'estate o nei fine settimana. Nei pressi dell'ospedale Ruggi, la presenza non è più oppressiva come prima ma spesso i guardimacchine si aggirano pure nelle strisce blu in zona stadio Arechi. C'è la necessità di un controllo più assiduo delle strade cittadine ma gli agenti della polizia municipale sono pochi e devono attendere a più incombenze. Di sera poi, le pattuglie dei caschi bianchi presidiano i viali del lungomare e la città rimane scoperta. Di ieri la notizia che la questura ha emesso altri due Daspo per i due posteggiatori illegali scoperti dalla polizia municipale. Intanto, Tringali chiede ai salernitani di comportarsi «da cittadini e far valere i loro diritti, senza eccessive paure di ritorsioni da parte di questi signori ». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/09/2018 Pagina 30 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 7.598 Lettori: 133.364 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Umberto I, letti troppo grandi: non entrano negli ascensori LA SANITÀ Nello Ferrigno I letti del nuovo reparto di Medicina sono troppo grandi per entrare negli ascensori dell' ospedale. Succede all' Umberto I a Nocera Inferiore. A creare ingombro non sono soltanto le paratie laterali ma anche le dimensioni. Un caso che ha dell' inverosimile. TAGLIO DEL NASTRO I letti arrivati in ospedale alcuni giorni prima dell' inaugurazione di sabato scorso sono costruiti secondo le norme europee. Ma le porte scorrevoli degli elevatori, non certo nuovi di zecca, non si chiudono. I nuovi letti, tutti dotati di ruote per il trasporto degli ammalati, fanno parte della dotazione di Medicina. Stesso problema dovrebbe esserci anche per Rianimazione e Anestesia. I due reparti, anche se nessun paziente ha ancora varcato la loro soglia, sono stati riaperti dopo i lavori di ristrutturazione sabato scorso alla presenza del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Ora si sta cercando di trovare una soluzione anche perché non tutti gli ammalati possono essere trasportati su una sedia a rotelle. La stessa cosa si verificò alcuni anni fa all' ospedale Ruggi d' Aragona a Salerno. La vicenda fu liquidata sostituendo gli ascensori che erano obsoleti rispetto ai nuovi standard. Anche nel Pronto Soccorso nocerino sono state registrate delle difficoltà legate sempre ai letti. «Per poter alzare o abbassare lo schienale ha raccontato un infermiere ci vogliono due operatori, uno a destra, l' altro a sinistra per pigiare contemporaneamente due pedali. I letti erano nel deposito dell' ospedale di Agropoli. Sono arrivati a Nocera la scorsa primavera. Stiamo aspettando ancora i tecnici, forse c' è stato un errore nel montaggio». Ma la mancata operatività di Rianimazione non è dovuta soltanto al problema dei letti. C' è anche quello del personale. I posti in reparto sono 12 ma ne potranno essere utilizzati soltanto otto. GLI ORGANICI Gli infermieri attualmente in servizio sono 24 e a stento riescono a coprire i cinque turni. Non si tirano indietro nemmeno quando sono chiamati a svolgere funzioni che dovrebbero essere a carico degli operatori socio sanitari che Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
mancano. Ne servirebbero otto. Difficoltà legate all' organico anche al quinto piano in Medicina. Il commissario straordinario dell' Asl Salerno, Mario Iervolino, durante la cerimonia del taglio del nastro, aveva promesso per ottobre l' arrivo di 120 infermieri da distribuire nei quattro ospedali dell' Agro nocerino sarnese. Notizia confermata anche dal governatore De Luca che aveva sottolineato che bisognava accelerare sul rilancio della sanità campana. Dobbiamo marciare aveva detto guardando i minuti non gli anni. I soldi ci sono, il personale pure. Anche se bisognerà fare i conti con la burocrazia. E non solo. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/09/2018 Pagina 17 EAV: € 567 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia 54enne muore in corsia I familiari vogliono giustizia AGROPOLI Una donna di 54, Antonella Casale, di Agropoli, è morta durante la notte presso l' ospedale "San Luca" di Vallo della Lucania. Lascia il marito e tre figli. I familiari hanno presentato una denuncia per comprendere se il decesso era inevitabile o se c' è stata qualche responsabilità da parte dei sanitari che l' hanno avuta in cura. Si è trattato infatti di un decesso improvviso,apparentemente senza spiegazioni. Per questo ora si chiedono esami più approfonditi sul corpo della vittima al fine di comprendere cosa sia realmente accaduto. Tutto è iniziato sabato scorso. La donna accusava un dolore al fianco, veniva trasportata a Vallo della Lucania dove però è stata rimandata a casa. Domenica il problema si è ripresentato: i familiari contattano il 118 e i medici provvedono ad un lavaggio. La situazione sembra migliorare ma dopo qualche ora il malore è addirittura più forte. Nuovo intervento del 118, nuovo lavaggio, ma questa volta le condizioni della donna non migliorano. Nella notte tra domenica e lunedì, una nuova corsa all' ospedale "San Luca" di Vallo della Lucania dove purtroppo muore, intorno alle due di notte. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/09/2018 Pagina 19 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia «Giovine, la lungimiranza della medicina moderna» I medici salernitani ricordano Federico Giovine , già primario della divisione di Cardiologia- Utic dell'ospedale di Eboli, un professionista a tutti noto nella Valle del Sele. Lui fu uno dei primi specialisti in Malattie reumatiche del cuore e dei vasi e successivamente, per esigenze legate alla sua attività di assistente medico nell'antico ospedale della Croce Rossa di Eboli, si specializzò in Anestesia e Rianimazione, così da supportare l'attività operatoria ospedaliera in rapida crescita. «Alla fine degli anni Sessanta ricorda il presidente dell'Ordine di medici di Salerno, Giovanni D'Angelo - grazie al contributo di altri valenti medici e primari, la complessità delle attività specialistiche attivate nell'ospedale, portò alla struttura il riconoscimento di Ospedale generale provinciale , nel quale Federico Giovine, oltre che primario della divisione di Cardiologia- Utic, andò a ricoprire il ruolo strategico di Direttore sanitario, iscrivendo il suo nome tra i padri fondatori del nuovo nosocomio ». Fu nei primi anni Settanta che Federico Giovine inaugurò la Terapia intensiva coronarica, tra le prime nella regione, cui seguì l'implementazione dell'attività ancora pioneristica di impianto di stimolatori cardiaci e l'introduzione di tecniche diagnostiche innovative quali la ecocardiografia. Tanti i giovani cardiologi formatisi nel reparto da lui diretto, alcuni dei quali oggi dirigono Unità operative di cardiologia. «Professionista lungimirante, attento alle evoluzioni tecnologiche diede la sua impronta professionale anche come consulente alla Casa di cura Campolongo Hospital, dove tanti lo ricordano con stima ed affetto». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/09/2018 Pagina 33 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 5.662 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Calvario in tre ospedali, muore: è inchiesta VALLO DELLA LUCANIA Carmela Santi Un calvario tra gli ospedali di Eboli, Agropoli e Vallo della Lucania. Negli ultimi giorni Antonella Casale, 54enne di Agropoli, con forti dolori ad un fianco si era rivolta a diverse strutture sanitarie. Era stata rispedita puntualmente a casa per cure domiciliari. IL MALORE Domenica notte il tragico epilogo. La giovane mamma è morta durante presso l' ospedale San Luca di Vallo dove era arrivata per la seconda volta nelle ultime 48 ore. I familiari hanno presentato denuncia ai carabinieri. La vicenda della donna è iniziata sabato scorso. Antonella Casale è arrivata presso il pronto soccorso dell' ospedale di Agropoli con un forte dolore ad un fianco. Da lì è stata dirottata a Vallo dove i sanitari del San Luca dopo alcuni controlli l' hanno rimandata a casa. Domenica il problema si è ripresentato. I medici del 118 provvedono ad un lavaggio. La situazione sembra migliorare ma dopo qualche ora il malore al fianco è addirittura più forte. Nuovo lavaggio, ma le condizioni della donna non migliorano. Nella notte tra domenica e lunedì, una nuova corsa all' ospedale San Luca dove purtroppo la situazione precipita, la 54enne muore, intorno alle due di notte. Ieri mattina la denuncia ai carabinieri di Vallo della Lucania. Sul caso la procura ha aperto un fascicolo di indagine. La salma della donna è stata posta sotto sequestro in attesa dell' esame autoptico. LA DENUNCIA «Antonella era stata negli ospedali di Eboli, Agropoli e Vallo della Lucania e sempre rimandata a casa per cure domiciliari» denunciano i familiari, che ora vogliono capire cosa è accaduto. Si è trattato di un decesso improvviso, apparentemente senza spiegazioni. Un caso che ricorda la morte di Gaetana Incognito, la 47enne di Massa di Vallo morta un mese fa circa dopo un doppio ricovero all' ospedale San Luca. Il decesso probabilmente a seguito di una peritonite. Nel registro degli indagati, in questo secondo caso, sono finiti due medici in servizio presso del pronto soccorso. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/09/2018 Pagina 27 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 10.021 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia Fondi agli atenei, Salerno seconda in Italia In cinque anni recuperati trenta milioni L' UNIVERSITÀ Barbara Landi Salerno primo ateneo del Centro Sud e secondo in Italia solo all' Università del Piemonte Orientale per crescita percentuale del Fondo di Finanziamento Ordinario per il 2018. Nella ripartizione del FFO ufficializzato dal Miur, ovvero la maggiore fonte di finanziamento per gli atenei italiani, Unisa registra infatti per il prossimo anno accademico un più 4per cento circa (+3,89%) di risorse ministeriali rispetto al 2017, pari a 4.322.239 euro, derivante dalla somma delle quota di base, premiale e perequativa. L' INCREMENTO L' incremento risente dell' introduzione del nuovo costo standard, criterio che intende limitare le sperequazioni fra le diverse università dovute al differente contesto sociale ed economico, assumendo come parametri di riferimento il livello di reddito delle famiglie e l' accessibilità (trasporti, logistica e mobilità), a cui si aggiunge il peso della quota premiale e dei piani straordinari docenti. Intento del nuovo costo standard è invertire la tendenza che negli ultimi anni ha fortemente svantaggiato gli atenei meridionali o di dimensioni ridotte. Così dei 7,3 miliardi investiti dal ministero dell' Istruzione, dell' Università e della Ricerca e distribuiti tra le 65 università pubbliche italiane, Salerno conquista 115milioni e 328 mila euro, ovvero 9milioni in più rispetto allo scorso anno. Un andamento crescente, che nell' ultimo quinquennio, dal 2013 al 2018, si è tradotto in un incremento totale di circa 30milioni di euro (circa 5milioni in più per singolo anno). L' hippocratica civitas salernitana realizza, inoltre, nell' assegnazione dei fondi, anche il primato campano, seguita da Napoli Orientale in settima posizione con +2,48%, Sannio in 13esima con +1,35%, Federico II in 14esima con +1,24, e solo in 55esima posizione con dato negativo l' università della Campania (-1,23%). Uno «scenario tuttavia ancora sottofinanziato», secondo l' Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
unione degli studenti che considera «illusorio» l' aumento di 300milioni di euro generale di FFO disposto dal Miur che investe nell' università solo 7 miliardi di euro, a fronte dei 28,7 miliardi della Germania e dei 23,7 della Francia. Esprime invece soddisfazione il rettore Aurelio Tommasetti: «Dal 2013 ad oggi abbiamo recuperato circa 30 milioni di euro sulla quota FFO assegnata dal Ministero. I nuovi criteri di calcolo del costo standard hanno fatto aumentare l' incidenza generale della nostra università in ambito nazionale chiarisce Tommasetti - Un dato su cui incide la performance nella ricerca e nella didattica, il numero di studenti in corso, il costo medio dei professori, le politiche di reclutamento, la partecipazione ai programmi Erasmus, la trasparenza». Il costo standard per studente Unisa cresce del 20,67% in rapporto allo scorso anno, indice dell' aumento dei laureandi in corso, definendo un peso percentuale sul sistema universitario dall' 1.99% del 2017 al 2.23% del 2018. Altro parametro è la valutazione scientifica dell' Anvur, trasposto in un ulteriore 10% di quota premiale. Altro indicatore determinante è l' Autonomia responsabile, che misura la percentuale di studenti che nel 2017 ha conseguito almeno 40 CFU (crediti formativi) e la percentuale di personale assunto dall' esterno, per un ulteriore +16,61%. GLI INDICATORI «È uno stimolo a proseguire sulla strada della qualità, della sostenibilità economica e dell' attenzione al diritto allo studio chiarisce Tommasetti - continuando a dare forza alla politica delle tasse e del merito a supporto degli studenti e delle famiglie». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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