Unione della Romagna Faentina - venerdì, 03 gennaio 2020

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Unione della Romagna Faentina - venerdì, 03 gennaio 2020
Unione della Romagna Faentina
    venerdì, 03 gennaio 2020
Unione della Romagna Faentina - venerdì, 03 gennaio 2020
Unione della Romagna Faentina
                                                    venerdì, 03 gennaio 2020

Prime Pagine

 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna                      5
 Prima pagina del 03/01/2020

 03/01/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)                           6
 Prima pagina del 03/01/2020
 03/01/2020   Il Sole 24 Ore                                                    7
 Prima pagina del 03/01/2020
 03/01/2020   Italia Oggi                                                       8
 Prima pagina del 03/01/2020

Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 34                      9
 Quasi 200 bebé in meno In provincia calo a picco
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 34                     11
 Parti in trasferta per tante donne del Lughese e del Faentino
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 35                     12
 «Una sola équipe che si sposta in provincia»
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 38                     14
 Un mondo a rischio: «Resistono i ristoranti»
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 39                     16
 «I mestieri sono cultura e vanno tutelati»

 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 43                     18
 Prima pagina Faenza-Lugo

 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 43                     19
 I buoni a nulla, come i soldati del Papa

 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 44                     20
 Mingardi presenta il suo ultimo vinile 'Ho visto cose che'
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 44                     21
 Weekend da bollino rosso politico: prima le Sardine, poi Salvini
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 44                     23
 «Faenza non si Lega: pronti ed entusiasti»
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45                     24
 Inquinamento, subito i divieti agli Euro 4
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45                     25
 Fiaccole contro guerre e divisioni nel primo giorno dell' anno
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45                     26
 Tre giorni di scuola di pace alla Casa del Clero
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 46                     27
 Un gruppo di studio per combattere la dislessia
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 46                     29
 Il corpo di un 30enne faentino rinvenuto lungo la ferrovia

 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 48                     30
 Sarà il Duo Idea ad aprire la stagione di 'Una Massa di risate'
Unione della Romagna Faentina - venerdì, 03 gennaio 2020
03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 50                                                    31
 Elezioni amministrative a Faenza «Gli schieramenti inizino a fare proposte»
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 51                                                    32
 A Faenza l' amore di Picasso per la ceramica
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 53                                                    33
 Alla libreria Moby Dick il racconto ''Annunciazione' del faentino Federico Valentini
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 54                                                    34
 Sant' Agata sul Santerno, un reading poetico sull' arte
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 61                                                    35
 Kebba Jatta e Riccardo Longari i re del gol in Seconda categoria
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 61                                                    36
 Amatori Csi, la situazione nel Faentino
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 62                                                    37
 Bravi gli esordienti faentini
 03/01/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 62                                                    38
 La Fenix sta per tornare a 'casa'

Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

 03/01/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 6                                                39
 A Capodanno raccolte quasi 8 tonnellate di rifiuti dopo le feste di piazza

 03/01/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 7                          FRANCESCO MORELLI     40
 Valori quasi doppi per le polveri sottili Scattano limitazioni
 03/01/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 25                         TATIANA TOMASETTA     41
 Fellini, McCurry e i Lego L' arte abita in Romagna
 03/01/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 32                            MICHELE DONATI     44
 Salvini in piazza tra gli stand dei rioni e i commercianti
 03/01/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 32                                               45
 Un giovane faentino di 30 anni sotto il treno la notte di Capodanno
 03/01/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 32                                               46
 Viaggi della memoria: un nuovo progetto
 03/01/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 33                                               47
 Picasso e le tradizioni ceramiche orientali protagonisti al Mic
 03/01/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 33                                               49
 Opere di arte e oggettistica al mercatino dell' Enpa

Stampa Locale

 03/01/2020   Il Resto del Carlino Pagina 18                                                                  50
 Festa della Befana con l' allerta smog Polveri alte a Modena, Ferrara e Ravenna

 03/01/2020   La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 2                                                            51
 Sardine, via al tour in Appennino Ecco tutte le piazze

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 03/01/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 5                                                                         53
 Frenata sui costi per Quota 100: 5,2 miliardi nel 2020
 03/01/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 5                                                          Marco Rogari   55
 Pa, vola la spesa di Comuni e Asl
Unione della Romagna Faentina - venerdì, 03 gennaio 2020
03/01/2020    Italia Oggi Pagina 31                                             MATTEO BARBERO       57
Milleproroghe ricco per la p.a.
03/01/2020    Italia Oggi Pagina 31                                                  LUIGI OLIVERI   59
Assunzioni, la mobilità neutrale va in soffitta
03/01/2020    Italia Oggi Pagina 32                             PAGINA A CURA DI MATTEO BARBERO      61
Ristrutturazione debito dal 2021
03/01/2020    Italia Oggi Pagina 32                                                                  63
Pagamenti, più tempo per gli enti lumaca
03/01/2020    Italia Oggi Pagina 32                                                                  64
Negli enti virtuosi, assunzioni sganciate dalle cessazioni

03/01/2020    Italia Oggi Pagina 33                                                                  66
Centrale di progettazione salva

03/01/2020    Italia Oggi Pagina 33                                                                  68
Appalti, ritenute fiscali da comunicare a gennaio

03/01/2020    Italia Oggi Pagina 33                                                                  70
Qualificazione, requisiti dell' Ati e quota dei lavori
03/01/2020    Italia Oggi Pagina 34                                                                  71
Paletti alle registrazioni
03/01/2020    Italia Oggi Pagina 35                          PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI    73
Cooperazione, bando da 15 mln
03/01/2020    Italia Oggi Pagina 35                                                                  75
Bolzano, 2,5 mln per digitalizzare processi e servizi
03/01/2020    Italia Oggi Pagina 35                                                                  76
Inclusione sociale, la Liguria stanzia 15 milioni di euro
Unione della Romagna Faentina - venerdì, 03 gennaio 2020
[ § 1 § ]

     venerdì 03 gennaio 2020
                               Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna

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Unione della Romagna Faentina - venerdì, 03 gennaio 2020
[ § 2 § ]

            venerdì 03 gennaio 2020
                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)

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Unione della Romagna Faentina - venerdì, 03 gennaio 2020
[ § 3 § ]

            venerdì 03 gennaio 2020
                                                       Il Sole 24 Ore

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[ § 4 § ]

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                                                          Italia Oggi

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Unione della Romagna Faentina - venerdì, 03 gennaio 2020
[ § 1 5 2 2 2 2 5 2 § ]

                          venerdì 03 gennaio 2020
                          Pagina 34

                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Culle vuote

                          Quasi 200 bebé in meno In provincia calo a picco
                          Il dato complessivo dei tre punti nascita è passato da 2314 a 2136 ne A Ravenna ci sono più parti che bimbi residenti
                          sotto l' anno di vita

                          A Ravenna sono nati 49 bambini in meno, a Faenza 55 e a Lugo 71. Nel
                          complesso, nel 2019 tra i tre punti nascita della nostra provincia si sono
                          sentiti 178 vagiti in meno: da 2314 a 2136 parti, seguendo un trend
                          negativo che rispecchia quando sta succedendo in molte parti d' Italia,
                          col calo delle nascite. In totale al Santa Maria delle Croci nel 2019 sono
                          nati 1488 bambini, una cinquantina in meno rispetto ai 1537 del 2018. I
                          nuovi nati registrati nel 2019 dall' anagrafe del Comune sono stati, invece,
                          poco meno di 1000: ieri il conteggio era ancora in corso da parte dell'
                          ufficio statistiche, ma il dato si aggira sui 990 bambini, circa 500 in meno
                          dei parti in ospedale. Segno che a scegliere il Santa Maria delle Croci
                          sono anche gestanti che vivono fuori dal territorio comunale. Negli ultimi
                          anni i dati dei parti a Ravenna sono stati altalenanti: l' anno con più
                          nascite negli ultimi 40 anni è stato il 2012, quando al Santa Maria delle
                          Croci hanno visto la luce 1567 bambini. Fino ad allora i numeri erano in
                          crescita, mentre da quel momento hanno iniziato a calare: nel 2013 si è
                          passati a 1500 parti, poi 1451 nel 2014 e 1467 nel 2015. Nel 2016 siamo calati a 1386, per crescere nuovamente nel
                          2017 a 1541. L' anno con meno nati dal 1980 a oggi è invece il 1987: 33 anni fa in città nacquero appena 803 bambini,
                          poco più della metà di quelli nati nel 'boom' dell' anno con più parti, il 2012. Il dato, comunque, si discosta poco dalle
                          medie degli anni '80 e '90: il primo anno con oltre 1000 parti è il 1995, con 1394, un incremento assoluto rispetto agli
                          874 del 1994 ma anche rispetto ai 944 dell' anno successivo, il 1996. Nel 2020 la prima nata è Virginia Rosetti, alle 5 e
                          45 del 1 gennaio. Al contrario, a Faenza e Lugo ieri sera alle 20 ancora non si registravano nascite nell' anno nuovo:
                          in Bassa Romagna l' ultima nata è Isabel, il 31 dicembre, mentre a Faenza è Rebecca, il 28 dicembre. Del resto il calo
                          delle nascite nei due punti nascita della provincia è netto, e non lascia spazio a dubbi. Già nel 2018 i dati mostravano
                          che sia Faenza che Lugo erano scese per la prima volta sotto i 500 parti annuali, considerati la soglia da non
                          superare: i numeri dei due reparti porterebbero alla chiusura, se due anni fa l' Ausl non avesse deciso di unificare l'
                          équipe di tutta la provincia. Il timore, infatti, è che nei presidi con meno di 500 parti annui i medici non maturino
                          abbastanza esperienza per affrontare le situazioni più difficili: così il personale ruota tra i tre punti nascita,
                          sperimentando sia i pochi parti di Faenza e Lugo che la moltitudine del capoluogo. A Faenza nel 2015 erano nati 715
                          bambini: in quattro anni il calo è stato del 47,1%. La metà di quei parti si è perso, in parte a causa del trend generale
                          del calo delle nascite e in parte anche

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 9
Unione della Romagna Faentina - venerdì, 03 gennaio 2020
[ § 1 5 2 2 2 2 5 2 § ]

                          venerdì 03 gennaio 2020

                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          perché le nascite considerate più complesse o a rischio vengono dirottate a Ravenna. A Lugo il calo è ancora più
                          netto: dal 2015 si è perso il 58,1% dei parti, ben oltre la metà. Quattro anni fa, infatti, i nascituri all' Umberto I erano
                          645, mentre nel 2019 soltanto 270. Il crollo è netto, ma dall' Ausl rassicurano che non verrà chiuso nessun reparto.
                          Almeno per il momento. Sara Servadei © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 10
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Parti in trasferta per tante donne del Lughese e del Faentino
                          Il confronto tra i dati delle anagrafi dei Comuni e quelli degli ospedali: per necessità o per scelta, i nosocomi più vicini
                          vengono

                          Calo delle nascite generale, sì. Ma anche la necessità - o la scelta - di non
                          partorire nel punto nascita di provincia più vicino. Comparando i dati dei
                          due ospedali di Faenza e Lugo con quelli delle anagrafi dei Comuni del
                          Ravennate, si ritrovano tanti bambini 'spariti' negli anni dai dati dei punti
                          nascita: il calo demografico c' è stato, ed è innegabile, ma molti di quei
                          nascituri sono semplicemente venuti al mondo altrove. Prendiamo il
                          Faentino, ad esempio: qui nel 2019 sono stati registrati all' anagrafe 633
                          bambini, di cui 343 maschi e 290 femmine. Eppure all' ospedale degli
                          Infermi di Faenza, unico punto nascita di tutto il territorio, ne sono nati
                          'solo' 378: gli altri 255 - o anche di più, considerando che Faenza è il
                          punto di riferimento anche per alcuni comuni collinari toscani - sono
                          venuti al mondo altrove, presumibilmente a Forlì, Ravenna e Imola. Il solo
                          dato dell' anagrafe del Comune di Faenza vede 436 nascituri nel 2019, di
                          cui 240 maschi e 196 femmine, mentre sono stati 72 a Castel Bolognese
                          (43 maschi e 29 femmine), 38 a Brisighella (20 maschi e 18 femmine) e
                          anche a Riolo Terme (18 maschi, 20 femmine), 31 a Solarolo (12 maschi e 19 femmine) e 18 a Casola Valsenio (10
                          maschi e 8 femmine). La situazione è la stessa in Bassa Romagna. Le anagrafi dei Comuni di Alfonsine, Cotignola,
                          Fusignano, Sant' Agata, Massa Lombarda, Conselice, Bagnacavallo e Bagnara hanno registrato complessivamente
                          449 nuovi nati: molti di più dei 270 parti dell' ospedale di Lugo, nonostante il dato manchi del numero dei nati nel
                          Comune principale, dove ieri l' ufficio statistica non aveva ancora effettuato il conteggio di fine anno. Del resto in
                          Bassa Romagna è già nato il primo bambino del 2020: semplicemente non lo ha fatto a Lugo, dove ieri sera alle 20 -
                          così come a Faenza - non c' erano ancora stati parti nel nuovo anno. Il primo bebé della Bassa Romagna si chiama
                          Anna, e ha emesso il primo vagito a Imola due minuti dopo la mezzanotte del 1 gennaio: è stata la seconda in tutta
                          Italia nel 2020. La famiglia vive a Conselice, anche se la mamma giocava in casa: è infatti un' ostetrica dell' ospedale
                          Santa Maria della Scaletta di Imola. Venendo ai dati delle anagrafi dei singoli Comuni, nel 2019 ad Alfonsine sono
                          stati registrati 62 bambini, a Cotignola 50, a Fusignano 42, a Sant' Agata 24, a Massa Lombarda 88, a Conselice 72, a
                          Bagnacavallo 89 e a Bagnara 22. sa.ser © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 11
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Culle vuote

                          «Una sola équipe che si sposta in provincia»
                          Stefano Busetti, direttore sanitario dell' Ausl: «Così non perdiamo i punti nascita. Il trend? I bambini sono in
                          diminuzion

                          Una provincia formata da tre territori diversi e con tre punti nascita
                          differenti. Due dei quali sotto alla soglia dei 500 parti annui, indicata
                          come necessaria a livello nazionale perché il reparto possa rimanere
                          operativo. Stefano Busetti, direttore sanitario dell' Ausl Romagna,
                          qual è la situazione attualmente? «Noi consideriamo il dato globale
                          dei parti, che è 2136, ossia 178 in meno rispetto ai 2314 del 2018. E
                          questo rispecchia il trend del calo delle nascite che si registra
                          dappertutto in Italia. Nella nostra provincia c' è una sola équipe che
                          lavora su tre sedi, e questa è una peculiarità del nostro territorio. A
                          Ravenna vengono dirottati quei parti da Faenza e L u g o c h e s i
                          preannunciano come più difficili». Quindi, in pratica, gli specialisti
                          ruotano? «Esatto. Così l' équipe resta flessibile e competente,
                          nonostante a Faenza e Lugo nascano meno di 500 bambini». Da quanto
                          tempo a Faenza e a Lugo nascono meno di 500 bambini all' anno?
                          «Dal 2018, e da allora il dato è sceso ancora». Partorire a Faenza e a
                          Lugo è meno sicuro? «No. Come ho detto, l' équipe è la stessa, e in tutti e tre i punti nascita il pediatra, il ginecologo
                          e gli anestesisti sono presenti 24 ore su 24, e questo è importante. Poi, prima del parto, viene fatta una valutazione a
                          monte, dirottando i parti più difficili su Ravenna. E così Faenza e Lugo sono punti nascita sicuri». Alla lunga c' è il
                          rischio che chiudano? «Quella attuale non è una risposta risolutiva, e il trend è il calo delle nascite. Detto ciò, è
                          difficile fare delle previsioni sul lungo periodo. Si vedrà». In quali casi il parto viene dirottato su Ravenna? «I
                          criteri sono tanti: si tiene conto della gravidanza, della mamma e del bimbo. Non è detto che

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 12
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                          venerdì 03 gennaio 2020

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                                                                    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          tutti i cesarei programmati avvengano a Ravenna. In condizioni ottimali dal 2018 vengono eseguiti anche in
                          provincia». Nelle anagrafi dei sei Comuni del Faentino sono stati registrati molti più bambini dei nati nell'
                          ospedale di Faenza. Le donne preferiscono non partorire a Faenza? «Non credo, i dati mostrano un calo delle
                          nascite anche a Forlì, che per la prima volta è andata sotto i 1000 parti. Ma, ovviamente, se una donna dice di voler
                          partorire in un certo ospedale la sua volontà viene rispettata». Come spiega, quindi, i dati? Tanti parti a rischio?
                          «Sono una fetta ragguardevole, considerando che i soggetti sono due: la mamma e il bambino». Le nascite sono in
                          calo ovunque. Non si fanno più figli? «Il nostro compito è garantire i servizi migliori possibili. Difficile dire quali
                          siano le dinamiche demografiche e sociali». sa.ser © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 13
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                          venerdì 03 gennaio 2020
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Un mondo a rischio: «Resistono i ristoranti»
                          Calano i passaggi generazionali e di proprietà delle attività con oltre 50 anni Confcommercio e Confesercenti: «Un
                          settore in sofferenza»

                          Non è facile avere una stima esatta delle botteghe storiche aperte in
                          provincia di Ravenna, ma di certo il loro numero è destinato a diminuire
                          gradualmente da un lato per un frequente mancato ricambio
                          generazionale, dall' altro per via dei tempi che cambiano troppo
                          rapidamente. Il Comune di Ravenna - in attuazione della leggere
                          regionale n. 5 del 10 marzo 2008 - ha istituito l' Albo delle Botteghe e dei
                          Mercati storici, quelli che da almeno cinquant' anni sono attivi in città e
                          che costituiscono una testimonianza della storia e delle tradizioni
                          commerciali. Attualmente, tenendo conto di alcune recenti chiusure, se
                          ne contano meno di dieci, con la più antica - La Ca' de Ven - che risale al
                          lontanissimo 1876. Va un po' meglio a Faenza dove il numero supera le
                          trenta unità: fra questa, la medaglia della longevità va alle Ceramiche
                          Gatti aperte dal 1928. Risultano iscritte, invece, al 'Registro delle imprese
                          storiche' di Unioncamere, in collaborazione con la Camera di Commercio,
                          27 imprese ultracentenarie della provincia di Ravenna. «Da parte nostra
                          non registriamo nessuna chiusura nel 2019 - afferma Graziano Gozi, direttore di Confesercenti provinciale di
                          Ravenna -. Ogni anno consegniamo una targa alle imprese che compiono cinquant' anni di fedeltà associativa. Nel
                          2019 sono state sette: quattro di Ravenna e tre di Faenza. Dal nostro osservatorio vediamo che a soffrire
                          maggiormente sono le imprese non alimentari in cui, non solo manca spesso il ricambio generazionale, ma anche il
                          passaggio di proprietà come invece accadeva anni fa. Questo significa che, dopo una chiusura, si apre un' attività
                          completamente nuova che di frequente è un franchising. Quest' ultima tendenza fa sì che i centri storici delle città
                          siano tutti uguali, indebolendo la rete commerciale, a vantaggio dei centri commerciali. Al contrario, i pubblici esercizi
                          alimentari godono di maggiore salute anche grazie alla maggiore propensione delle persone a mangiare fuori casa
                          rispetto al passato. Ristoranti e locali poi, in genere, non sono legati a catene e questo rappresenta una ricchezza,
                          con conseguente maggiore propensione all' alternanza generazionale e al passaggio di proprietà». Anche Ascom
                          Confcommercio premia come 'Ambasciatori del commercio', i propri associati con 35, 40 e 50 anni di attività alle
                          spalle. La targa è spesso incorniciata e 'vissuta' con orgoglio. «A soffrire di più sono i piccoli artigiani, come i calzolai,
                          che vengono a mancare - ricorda il presidente provinciale Ascom Confcommercio Mauro Mambelli -. In crisi sono poi
                          alcune attività che hanno perso attrattività come le ferramenta con l' avvento delle grandi catene, ma anche negozi
                          di scarpe e abbigliamento che soccombono di fronte allo strapotere online di colossi come Amazon. Quindi, in molti
                          casi non ci sono figli e parenti a continuare un' attività diventata meno remunerativa»

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 14
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                          venerdì 03 gennaio 2020

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                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Cosa si potrebbe fare? Mambelli ha qualche idea «A livello locale: cercare di salvare il salvabile, perché chi chiude
                          poi non riapre più, facendo leva su incentivi e sul meccanismo virtuoso del turismo che aumenta le vendite. Ma
                          sarebbe bene che, a livello europeo, si stabilisse un sistema di tassazione unitario per evitare la concorrenza falsata
                          dei grandi colossi. Roberta Bezzi.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 15
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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «I mestieri sono cultura e vanno tutelati»
                          La bottega di Livio Fantinelli, oggi in via Diaz, compie 60 anni. E lui continua a tagliare barba e capelli. E a dipingere

                          di Carlo Raggi Barbiere. E poi pittore, podista, attore dialettale. Per Livio
                          Fantinelli il tempo è dilatato: a novembre ha tagliato il traguardo dei 70
                          anni di mestiere mentre domani, 4 gennaio, scoccano i 60 anni della sua
                          bottega. Che aprì in via S. Alberto al sorgere del 1960, per trasferirsi poi
                          nella centralissima via Cairoli e, col nuovo secolo, alla galleria di via Diaz.
                          Una barberia che sempre più è, insieme, galleria d' arte dove espone i
                          propri quadri e museo degli strumenti di una attività che da tempo sta
                          sbiadendo i connotati originari. «Sarebbe un peccato - dice che la nostra
                          storia andasse perduta. I mestieri sono cultura, curare l' aspetto del volto
                          è un' arte. Io ho avuto il titolo di maestro d' arte, sono stato fra i fondatori
                          dell' Accademia nazionale degli acconciatori maschili. All' epoca
                          partecipavamo ai concorsi internazionali, a New York» In un tempo in cui
                          l' elenco delle attività che, soprattutto nei centri storici, chiudono, il
                          traguardo di ben 60 anni non è solo un evento da incorniciare, ma è
                          soprattutto il segno di una qualità che fa sempre la differenza. «Gente
                          che ha stile c' è n' è ancora e ce ne sarà sempre e chi ha stile va da un bravo barbiere, per la barba, i baffi, i capelli. Io
                          amo immensamente il mio lavoro ed è un amore che cresce: non ho nessuna intenzione di abbassare la
                          saracinesca». Un mestiere che viene da lontano! «Già quando andavo a scuola alle elementari, a Ragone, sognavo di
                          fare il barbiere, da grande. Erano tempi difficili, quelli. Nel '44 avevo sette anni, con mio fratello Sergio facevo la
                          vedetta per dare l' allarme all' arrivo dei tedeschi. C' era gente nascosta nel pagliaio e poi in casa nostra erano
                          sfollate molte famiglie. Il babbo, Primo, era contadino e aiutava i partigiani: forniva cibo, vestitiUn giorno ci fu una
                          spiata» Cosa accadde? «I tedeschi circondarono la casa, fecero prigioniere sedici persone, fra cui mio padre. Per 17
                          giorni non avemmo notizie, poi sapemmo che erano state torturate e fucilate, assieme a tante altre. A quel punto c'
                          era veramente bisogno anche del mio aiuto economico. Avevo 12 anni, era il '49, quando la mamma mi trovò lavoro
                          a Pilastro dal barbiere Piero Ragusi. Che per me è stato maestro e padre». Quando è venuto a Ravenna? «Verso la
                          metà degli anni Cinquanta. Feci alcuni mesi da 'Nino Figaro' in via Cavour, poi mi cercò

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 16
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                          venerdì 03 gennaio 2020

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                                                                        Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Bruno Melandri che aveva la barberia in via Cairoli. Rimasi con lui più o meno tre anni. Nel frattempo mi ero
                          fidanzato con Anna, Tramonti. Che è poi diventata mia moglie. Era parrucchiera e decidemmo di aprire un negozio in
                          via S. Alberto, con due ingressi uno per barbiere e l' altro per parrucchiera. Le due cose, allora, dovevano essere ben
                          distinte. Era il 4 gennaio 1960». E fu l' avvio di una bella 'carriera'! «Fra i miei clienti c' era la borghesia ravennate,
                          professionisti, bancari, molti avvocati. Lì in via Sant' Alberto veniva anche Serafino Ferruzzi. Più o meno nel 1980
                          rilevai il negozio di Melandri, in via Cairoli, un bellissimo arredamento liberty. Avevo quattro dipendenti, fra cui la
                          manicure. Non era solo barberia, era soprattutto un punto di ritrovo, di discussione, di sport, di cultura. Quanti
                          personaggi del teatro, dell' arte sono passati di lì. Quante iniziative anche promozionali abbiamo messo in cantiere in
                          via Cairoli! » Sua moglie rimase in via S.Alberto? «Sì, il negozio era molto avviato». E dopo vent' anni di via Cairoli,
                          si è trasferito alla galleria di via Diaz. «Sì, era il 2000. L' affitto era quadruplicato. Peccato: si è spenta via Cairoli, ma si
                          è accesa via Diaz! » Tanto che fuori dalla bottega c' è ancora la 'barber pole'! «La lanterna ruotante a colonna, a tre
                          colori, rosso, bianco e blu. Già, e chi ce l' ha più, oggi. Come lei può vedere, nella mia bottega può trovare tutti gli
                          strumenti che hanno fatto la storia dei barbieri, rasoi a lama, affilalame, sedie, il piega baffi a ferro caldo, tazze da
                          barbiere con l' incavo per il collo e poi i calendarietti profumati, prima castigati poi un po' osé e tanto altro. Sono
                          centinaia di strumenti e avrei proprio tanto piacere che tutto questo materiale non andasse perso. Vorrei che la
                          memoria del nostro mestiere finisse in un vero museo perché quando saremo scomparsi noi che di anni ne abbiamo
                          molti, di tutto questo si perderà ogni traccia». Lei ha trovato anche il tempo di impegnarsi su altri fronti. «Avevo
                          cominciato a dipingere già negli anni 70, ma solo nel 2000 feci la prima mostra. Nel 1976 avevo cominciato anche a
                          correre. Ho fatto più di una decina di Cento chilometri Firenze-Faenza e nel 1996 ho corso la Maratona di New York.
                          E ho pure recitato commedie dialettali». Se dovesse fare un bilancio di 70 anni di lavoro? «Mi piace valutare, fra i
                          tanti, un aspetto: come lei sa ho potuto frequentare solo le elementari, ma il mio lavoro, la bottega del barbiere, è
                          stata una grande scuola di conoscenza e cultura: quanto ho imparato ascoltando i discorsi dei miei clienti! E'
                          fondamentale saper ascoltare». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                 Pagina 17
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                          Prima pagina Faenza-Lugo

                          Prima pagina Faenza-Lugo

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                          La storia

                          I buoni a nulla, come i soldati del Papa

                          Beppe Sangiorgi Per biasimare un buono a nulla si diceva: «L' è coma un
                          suldê de Pêpa», è come un soldato del Papa. Il detto è retaggio di quando
                          la Romagna faceva parte dello Stato della Chiesa e della poca stima
                          verso le milizie. Una disistima confermata dalla battaglia del Senio,
                          combattuta nel 1797 tra l' esercito pontificio e quello di Napoleone sul
                          confine tra Faenza e       Castel Bolognese. E r a d a p o c o i n i z i a t o i l
                          combattimento che nel campo papalino si udì: «Si salvi chi può!».
                          Monaldo Leopardi, padre di Giacomo, fedele suddito del Papa, ha scritto
                          che «tutti fuggirono per duecento miglia, né si fermarono sino a Fuligno».
                          Che confermava il detto: «Di suldê de Pêpa, u j in vus sët par cavê 'na
                          rêva», ce ne vollero sette per estrarre una rapa.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 19
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                          The Ale House Club

                          Mingardi presenta il suo ultimo vinile 'Ho visto cose che'

                          Il 5 gennaio a Faenza, in occasione della 'Nott de Biso' con il MEI25 si
                          parte a tutta musica con, alle 18, Andrea Mingardi che presenta il suo
                          vinile e, alle 20.30, Marino Bartoletti e Lucio Mazzi che presentano l'
                          Almanacco del Festival di Sanremo. Appuntamento al 'The Ale House
                          Club'. Mingardi presenta il vinile del suo ultimo disco 'Ho visto cose che',
                          nel locale di corso Mazzini 39 e, dopo la presentazione, non mancherà il
                          firma copie. Condurrà l' incontro Giordano Sangiorgi, patron del MEI. L'
                          iniziativa è organizzata dal MEI25 per i 25 anni del Meeting delle Etichette
                          Indipendenti che celebrerà il quarto di secolo dal 2 al 4 ottobre del
                          MEI2020 a Faenza e dintorni con tante iniziative. 'Ho visto cose che' è un
                          album composto da moltissimi generi musicali: dal jazz al soul, dal pop al
                          rock ma anche blues e ballad per un totale di 13 canzoni nate dalla
                          cultura e da una consolidata conoscenza della materia musicale. É in via
                          di pubblicazione nei prossimi giorni poi una riedizione in digitale di alcuni
                          brani tratti dal catalogo jazz di Mingardi, in cui reinterpreta live i grandi
                          classici di Porter, Gershwin e altri. Non solo varietà di genere musicale ma anche di tematiche affrontate nei testi: la
                          messa a fuoco della perdita talvolta di voler protestare e cambiare il mondo da parte delle nuove generazioni anche
                          soltanto prendendo una chitarra in mano, l' amore, la pace, il rispetto, la trasgressione e un linguaggio trasversale e
                          pop. L' uscita del vinile è stata preceduta dall' uscita del cd fisico in tutti i negozi e sul mercato digitale.
                          Accompagnata da una importante promozione radiofonica che ha visto il lancio nelle radio di ben tre singoli nel
                          corso dell' ultimo anno: 'Ci vuole un po di Rock n roll', 'La Cosa più importante' e 'Anima Soul'. In tutto il vinile infine
                          Mingardi è accompagnato dalla sua band storica, i 'Supercircus'.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 20
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                          venerdì 03 gennaio 2020
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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Weekend da bollino rosso politico: prima le Sardine, poi Salvini
                          Anche a Faenza si riproporrà il confronto a distanza fra il leader leghista e il neonato movimento L' ex ministro
                          incontrerà cittadini e commercianti. Malumori sulla concomitanza con la Nott de bisò

                          Anche a Faenza si riproporrà il confronto a distanza tra il segretario della
                          Lega Matteo Salvini e il popolo delle sardine. In questo caso le due
                          rispettive piazze si raduneranno a un giorno di distanza: l' ex-ministro dell'
                          Interno farà capolino a Faenza domenica 5 gennaio, mentre le sardine
                          hanno fissato il loro appuntamento per domani. Il leader leghista arriverà
                          in piazza del Popolo domenica alle 15: Salvini non terrà un vero e proprio
                          comizio - è infatti previsto un saluto al gruppo municipale e ai capi dei
                          rioni (in quel momento sarà in corso la preparazione della tradizionale
                          «Nott de Bisò in piazza). Subito dopo Salvini visiterà alcune botteghe del
                          centro storico, per una stretta di mano con i commercianti. Alle 16.30
                          saluterà poi i cittadini presenti, affiancato dal consigliere regionale
                          Andrea Liverani - candidato capolista per la Lega in provincia di Ravenna
                          - e dal deputato ed ex-sottosegretario Jacopo Morrone. Per Salvini la
                          visita di domenica giunge a quasi cinque anni di distanza dalle sue prime
                          calate sulla città, datate 2015: allora il leghista arrivò in piazza del Popolo
                          per sostenere la campagna elettorale di Gabriele Padovani, candidato sindaco per il Carroccio. La sezione faentina
                          della Lega ha già più volte comunicato la propria intenzione di riportare Salvini in città in occasione delle
                          amministrative della prossima primavera. Chi non ha gradito vedere il proprio ruolo accostato a una figura politica
                          sono però gli stessi capi dei rioni che non ne fanno però una questione di schieramento. «La nostra è una
                          manifestazione che non ha nulla a che vedere con la politica», conferma Peter Caroli, alla guida del Nero. «Siamo
                          unanimi su questo: l' organizzazione di un appuntamento elettorale - qualunque esso sia - in concomitanza con la
                          Nott de Bisò ci ha contrariato, così come l' accostamento delle nostre figure a esponenti politici di qualsiasi
                          provenienza». Non è noto sapere se anche l' arrivo di Lucia Borgonzoni - atteso per le prossime settimane - attirerà l'
                          attenzione delle sardine: quel che è certo è che l' appuntamento di domenica le ha sollecitate a tenere il loro primo
                          vero raduno faentino, in calendario per domani: una scelta dettata dalla volontà di evitare coincidenze la Nott de
                          Bisò. Il raduno è fissato per le 17.30 in piazza della Libertà. È possibile, hanno fatto sapere gli organizzatori, che
                          siano presenti anche alcuni dei bolognesi fondatori del movimento. La notizia dell' evento è stata pubblicata sulla
                          pagina Facebook 'Sardine di Faenza: Faenza non si lega', dove l' annuncio dell' arrivo di Salvini ha scatenato anche
                          qualche testa calda, o 'hater': oltre ad alcuni insulti al leader leghista si è vista la minaccia di «farlo divertire sul rogo» -
                          il cui autore è stato però immediatamente redarguito da altri frequentatori del gruppo -

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                 Pagina 21
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                          venerdì 03 gennaio 2020

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                                                                    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          accompagnata da insulti di natura sessista alla candidata Lucia Borgonzoni. Filippo Donati.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 22
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                          «Faenza non si Lega: pronti ed entusiasti»
                          Le Sardine: «Il Carroccio non ha avuto rispetto di una festa che è di tutti. Chiediamo risposte, non fake news»

                          Sarà la prima uscita per il gruppo faentino delle Sardine. Il coordinatore è
                          Marco Biondi. Come vi siete organizzati? «A Faenza il gruppo delle
                          sardine è molto numeroso, subito dopo l' evento a Bologna è nato un
                          gruppo Facebook da oltre mille iscritti. Poi ci siamo coordinati e io sono il
                          coordinatore ufficiale, tengo i rapporti con i fondatori di Bologna, ma le
                          decisioni si prendono tutti insieme. Abbiamo un gruppo ristretto per gli
                          aspetti organizzativi. C' è grande entusiamo e collaborazione. Fra chi ha
                          c r e a t o i l g r u p p o faentino c ' è c h i h a g i à a v u t o e s p e r i e n z e
                          politiche? «No, siamo persone lontane dalla politica diretta, che hanno
                          un puro spirito/voglia di manifestare per chiedere che la politica torni ad
                          un linguaggio limpido, serio, che ci sia più vicinanza ai cittadini ed ai loro
                          problemi reali. Il discorso di fine anno di Mattarella penso possa essere
                          un esempio dell' Italia Bella che potremmo costruire insieme. Vogliamo
                          essere un pungolo» Domani non sarete in contemporanea alla presenza
                          di Salvini. Pensate che il vostro messaggio arriverà comunque? «Si,
                          sicuramente. Il messaggio è già arrivato. Anzi vogliamo ringraziare Salvini e la Lega di Faenza per aver dimostrato
                          anche questa volta il poco rispetto per una festa di tutti e la loro voglia di provocare e di fare una politica non
                          costruttiva. I faentini hanno capito che le sardine hanno rispetto della Not de Bisó che è una festa di tutti e che per
                          portare il proprio messaggio a Salvini non porteranno difficoltà alla festa. In questi giorni ci siamo confrontati tra noi,
                          con i capi rione, con gli organi di pubblica sicurezza, al fine di creare un evento che rispettasse tutti e che fosse
                          costruttivo. Salvini e chi sfrutta feste popolari per farne la propria passerella elettorale dovrebbero ascoltare le
                          nostre richieste, il grido dei cittadini che chiedono ai politici normalità, che chiedono soluzioni e risposte e non
                          slogan e fake news. L' Italia ha tanto potenziale, chi lavora ogni giorno lo sa bene. Raccoglieremo anche pesce in
                          scatola da donare alla Caritas, dal nostro palco parleranno tante persone comuni testimoni delle difficoltà
                          quotidiane. Siete tutti invitati».

                                                                     Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019       Pagina 23
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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Inquinamento, subito i divieti agli Euro 4
                          Lo stop ai veicoli diesel parte già da questa mattina alle 8.30 e continuerà fino a martedì alle 18.30. Limitazioni anche
                          al riscaldamento

                          Comincia all' insegna delle Pm10 il 2020 dei faentini. Neppure il tempo di
                          concludere i festeggiamenti per l' inizio del nuovo decennio che le
                          amministrazioni sono già state costrette a correre ai ripari davanti alla
                          quantità di particelle sottili nell' aria: già a partire da oggi e fino a martedì
                          7 incluso, scattano infatti le misure emergenziali previste dal Pair. Le
                          limitazioni, che si aggiungono a quelle ordinarie per il periodo da ottobre
                          2019 a marzo 2020 prevedono l' ampliamento della limitazione della
                          circolazione, dalle 8.30 alle 18.30, a tutti i veicoli diesel Euro 4, la
                          riduzione delle temperature di almeno un grado centigrado negli ambienti
                          di vita riscaldati (fino a massimo 19°C in case, uffici, luoghi per le attività
                          ricreative, associative o di culto e nelle attività commerciali; mentre il
                          tetto massimo è previsto a 17°C nei luoghi che ospitano attività
                          industriali e artigianali). Fanno eccezione gli ospedali, le case di cura, le
                          scuole e i luoghi che ospitano attività sportive. Ulteriori divieti prevedono
                          lo stop all' utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa
                          legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche ed emissive che non
                          sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle, il divieto assoluto di combustioni all' aperto
                          anche relativamente alle deroghe normalmente consentite, il divieto di spandimento dei liquami zootecnici. È inoltre
                          previsto il potenziamento dei controlli sia sulla circolazione dei veicoli, sia sugli impianti termici a biomassa, sulla
                          combustione all' aperto e sullo spandimento dei liquami. Le misure emergenziali restano in vigore fino al primo
                          giorno di aggiornamento del bollettino di Arpae, e sono prorogate se i livelli rimangono superiori alla soglia.
                          Curiosamente, le limitazioni al traffico arrivano in coincidenza dei parcheggi gratuiti per lo shopping decisi dal
                          Comune, misura ampiamente criticata dagli ambientalisti per il giustificato timore di un boom del traffico. Le
                          concentrazioni sono schizzate in alto in particolare per quanto misurato dalla stazione ravennate di Zalamella, che
                          ha registrato concentrazioni superiori ai 50 microgrammi per metro cubo consecutivamente per tre giorni: dal 30
                          dicembre all' 1 gennaio, con valori pari a 54, 63 e addirittura 90 microgrammi per metro cubo. A Faenza le Pm10
                          hanno superato quota 50, nel corso dell' ultimo mese, tra il 7 e il 9 dicembre e tra il 16 e il 18, per un totale di sei giorni.
                          f.d.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                Pagina 24
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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Fiaccole contro guerre e divisioni nel primo giorno dell' anno
                          Un centinaio i presenti alla Marcia della pace: hanno camminato da San Marco fino al duomo

                          Un centinaio di persone hanno partecipato il giorno di Capodanno alla
                          Marcia della pace. Un lungo serpentone con tante fiaccole è partito,
                          come tradizione, dalla chiesa di San Marco per arrivare in piazza della
                          Libertà, davanti al duomo. La Marcia rientrava tra le iniziative organizzate
                          in occasione della 53esima edizione della Giornata mondiale della pace e
                          ha visto la partecipazione di tante associazioni laiche e religiose per
                          portare nelle vie della città manfreda un messaggio di pace proprio in
                          occasione del primo giorno dell' anno, una sorta di promemoria per tutti.
                          Tra i partecipanti, anche una delegazione di faentini originari di paesi
                          straniri a testimoniare con la loro presenza che la pace non ha colore o
                          nazionalità. Ad accompagnare i 'marciatori' oltre all' assessore Simona
                          Sangiorgi anche il Teatro 2 Mondi i cui attori hanno messo in scena
                          alcune performance proprio legate alla continua ricerca di Pace in un
                          mondo di divisioni e guerre perenni.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 25
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Tre giorni di scuola di pace alla Casa del Clero

                          «In un momento di guerre e conflitti, la pace deve diventare cultura e
                          politica». Così è stata pensata, a partire da oggi e fino a domenica, una
                          scuola di pace nazionale per giovani e non, iniziativa della Fraternità
                          Francescana e della cooperativa 'Frate Jacopa', in continuità con il
                          Sinodo dei giovani conclusosi a fine 2019, organizza una serie di
                          appuntamenti dal titolo 'La pace come cammino di speranza: dialogo,
                          riconciliazione e conversione ecologica'. I lavori prenderanno il via già
                          oggi alle 16 nella sede della Scuola di pace, presso la Casa del Clero in
                          via Bondiolo 42, con l' introduzione di Argia Passoni sul tema 'In ascolto
                          delle istanze di pace' a cui seguirà la relazione 'Nel cammino del Sinodo,
                          artigiani di pace' tenuta da Mattia Brienza, rappresentante del Sinodo dei
                          giovani della diocesi di Faenza e Modigliana. Domattina poi, alle 9.30,
                          sarà il vescovo Mario Toso a guidare l' intervento sul messaggio della
                          53esima Giornata mondiale della pace. Nel pomeriggio invece, alle 16,
                          Paolo Rizzi dell' università cattolica di Piacenza approfondirà il tema
                          'Speranza di pace: equità e sostenibilità per una nuova economia'. Domenica, dopo le lodi mattutine e la messa, a
                          partire dalle 9.30 la mattinata sarà dedicata alla relazione su 'La pace, cammino di conversione' del teologo Martìn
                          Carbajo Nunez dell' università antonianum, alfonsiana, Fstiu Negli stati Uniti. «Saranno tre giornate di studio e
                          preghiera - dice Argia Passoni -, per approfondire la spiritualità e la vocazione francescana di ognuno di noi, per poi
                          portare nelle comuni occupazioni quotidiane il lievito di fraternità e di ciò che è essenziale nella vita». Informazioni
                          allo 06.631980 o al numero 328.2288455 e agli indirizzi internet www.coopfratejacopa.it e di posta elettronica
                          info@coopfratejacopa.it.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 26
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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Un gruppo di studio per combattere la dislessia
                          Apre anche a Brisighella, nella sede Arci, 'Learning is fun' di PiGreco per aiutare i ragazzi che soffrono di disturbi dell'
                          apprendimento

                          La sturt-up PiGreco, che si occupa di Dsa, i disturbi dell' apprendimento
                          come dislessia, disgrafia e discalculia, amplia il proprio raggio d' azione
                          con il progetto 'Learning is fun', gruppo studio di potenziamento
                          cognitivo che ora sbarca anche a Brisighella. Sempre più spesso famiglie
                          e insegnanti si rendono conto di avere a che fare con studenti o figli Dsa,
                          non una patologia o un deficit di apprendimento ma un modo diverso di
                          vedere le cose che, se opportunamente affrontato con specifici metodi
                          per aiutare gli studenti, mette i portatori di Dsa al pari livello di chi non lo
                          è. Da qualche anno la scuola, dopo l' evidenziarsi dei casi, ha programmi
                          specifici e metodi di agevolazione per questi studenti. Il problema più
                          grave rimane la preparazione degli insegnanti a sapersi rapportare con
                          questo fenomeno che sempre più spesso evidenzia tanti nuovi casi, non
                          per un aumento di per se dei ragazzi Dsa ma perchè le famiglie iniziano a
                          rendersi conto che spesso il cattivo rendimento scolastico non sempre è
                          legato a negligenza degli alunni e degli studenti. La stessa azienda
                          sanitaria ha al suo attivo molti programmi specifici con equipe di personale specifico per scoprire se si hanno
                          disturbi di apprendimento e per accompagnare le famiglie e i ragazzi su questi 'differenti' metodi di studio. Per
                          sottoporre i ragazzi dall' equipe basta dotarsi di impegnativa medica, del pediatra o del medico di famiglia, per
                          prendere un appuntamento durante il quale gli specialisti possono rendersi conto se si rientra nei casi di Dsa. Di
                          norma si tratta ragazzi i cui quozienti intellettivi sono superiori alla media ma che hanno bisogno di strumenti (uan
                          calcolatrice, un pc con programma di videoscrittura, un corpo del testo più ampio e mappe interattive) per poter
                          essere messi alla pari di chi Dsa non è. Di pari passo e per dare una mano nei percorsi scolastici degli studenti ci
                          sono diverse realtà private. Tra queste anche la Start up PiGreco, presentata lo scorso anno a Faenza. Il progetto,
                          partito a settembre, si sviluppa in tre fasi. Primo punto, 'Facciamo rete', in collaborazione con le scuole che si
                          interfacciano con il centro didattico e l' associazione 'A mani libere Aps'. Attraverso questa partnership dopo essere
                          sottoposti sono stati identificati gli studenti con maggiori difficoltà di apprendimento, ai quali offrire gratuitamente il
                          servizio. Seconda fase, 'Facciamo gruppo', dove si creano gruppi di lavoro proprio tra ragazzi ed educatori per
                          avvicinarli alle tecniche da usare per studiare al meglio e senza perdite di tempo. Infine, si passerà allo 'Study Smart',
                          l' avviamento vero e proprio del gruppo di studio. Dal lunedì al venerdì, dalle 14.30 alle 17.30, si lavora utilizzando
                          tecniche inclusiva, dove l' insegnante

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 27
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                          venerdì 03 gennaio 2020

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                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          è un 'facilitatore', capace di stimolare i suoi studenti nella ricerca delle risposte, piuttosto che fornire tutte le
                          risposte. Nel Gruppo Studio sono proposte una serie di attività di apprendimento non formale: laboratori di disegno;
                          giochi didattici in lingua; momenti di riflessione, utilizzando strumenti come le 'Immagini blob', le carte Dixit, la Ruota
                          della scuola, giusto per dirne alcune. I risultati previsti sono ambiziosi e condivisi da PiGreco e Chiesa Valdese,
                          sostenitrice dell' intero progetto. «Si arriva - spiegano da PiGreco - a un miglioramento della capacità di
                          concentrazione, della motivazione e quindi del rendimento scolastico nonché della capacità di gestione del tempo,
                          riflessione e consapevolezza del proprio processo di apprendimento; così come il miglioramento delle capacità
                          sociali, di lavoro di gruppo e di valutazione delle competenze proprie e altrui. Le azioni messe in campo sono
                          finalizzate per favorire la diminuzione del rischio di abbandono scolastico o di bocciatura per i ragazzi con più
                          difficoltà con o meno disturbi specifici dell' apprendimento. Il gruppo studio ha sede in via Cavour 7, nelle ex scuole
                          Cova. Visto il successo, col nuovo anno, 'Learning is fun' apre anche a Brisighella, nella sede del Circolo Arci Ambra
                          Aps, in via Barduzzi 11. A tal proposito e per far conoscere i propri programmi, martedì 7 gennaio, dalle 18, PiGreco si
                          presenterà nel corso di un open day in via Matteotti 5 a Brisighella, alla sede dell' Arci. Il progetto 'Learning is fun' è
                          sostenuto con i fondi dell' otto per mille della Chiesa Valdese e con il patrocinio dell' Unione della Romagna Faentina.
                          Antonio Veca.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 28
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          La tragedia

                          Il corpo di un 30enne faentino rinvenuto lungo la ferrovia
                          L' allarme è partito ieri pomeriggio attorno alle 14. Il giovane, padre di tre figli, sarebbe scomparso dopo aver passato
                          fuori il capodanno

                          Tragedia ieri pomeriggio lungo la linea ferroviaria Ancona-Bologna,
                          quando il corpo di un 30enne faentino è stato ritrovato senza vita. Molti
                          ritardi alla circolazione ferroviaria per la chiusura di uno dei due binari per
                          permettere i rilievi. A dare l' allarme poco prima delle 14 sarebbe stato un
                          passeggero di un convoglio che transitava sul sottopassaggio di via
                          Boaria. Ci troviamo alle porte di Faenza, nel parcheggio di fronte alla
                          sede di Sfera Farmacie ed Hera, dal quale parte una strada sterrata che
                          costeggia la linea ferroviaria. Qui c' era il corpo del giovane faentino che
                          presentava una ferita al capo e una sulla schiena. Per il resto il corpo era
                          integro. È stata proprio la ferita al capo - che pare se la sia procurata
                          sbattendo contro il treno in corsa - a far scattare l' allarme e ad attivare il
                          protocollo che di solito viene adottato nei casi di morte poco chiari. Così
                          oltre alla Polfer a cui spetta la competenza di episodi nelle stazioni e
                          lungo le linee ferroviarie e il personale di Rfi, sul posto sono arrivati gli
                          agenti del commissariato di Faenza, la Squadra Mobile della Questura di
                          Ravenna, con il suo dirigente, Claudio Cagnini, il medico legale e il pm di turno, Cristina D' Aniello. Con loro anche gli
                          agenti della Polizia Scientifica della Questura. Il giovane faentino, padre di tre figli, sarebbe scomparso dopo aver
                          passato fuori la notte del 31 dicembre. Mercoledì mattina poi, dopo un messaggio partito dal suo telefono nelle
                          prime ore dell' alba, i parenti avevano presentato denuncia, poi più nessuna notizia. Ieri pomeriggio il macabro
                          ritrovamento. Partito l' allarme, sul posto è arrivata un' ambulanza e l' auto medicalizzata. Probabilmente proprio la
                          posizione seminascosta lungo la massicciata non avrebbe permesso di scorgere prima il corpo del 30enne faentino.
                          Il traffico dei convogli è stato inizialmente rallentato per consentire gli accertamenti dell' autorità giudiziaria, con
                          ritardi fino a trenta minuti e poi alle 14.20 è stato sospeso. Alle 15 la circolazione è stata riattivata a senso alternato
                          su un solo binario con ritardi intorno ai sessanta minuti. Dopo il sopralluogo e i rilievi da parte degli agenti della polizia
                          scientifica il corpo è stato trasportato dal personale dell' impresa funebre Zama e ricomposto nella camera
                          mortuaria dell' ospedale di Faenza. Nessuna ipotesi al momento sulle cause della morte ma non si esclude quella del
                          gesto volontario. Per oggi nel primo pomeriggio l' autorità giudiziaria ha disposto l' esame autoptico sul corpo del
                          giovane faentino.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 29
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Sarà il Duo Idea ad aprire la stagione di 'Una Massa di risate'

                          Slitta a sabato 28 marzo - causa pegno cinematografico di Andrea
                          Roncato in Sicilia - l' atteso appuntamento con Gigi e Andrea che
                          dovevano inaugurare la stagione 'Una Massa di Risate' alla Sala del
                          Carmine a Massa Lombarda, Al loro posto venerdì 10 gennaio alle 21 il
                          Duo Idea (formato dai cabarettisti bolognesi Daniele Mignatti e Adriano
                          Battistoni) proporrà lo spettacolo 'Quando il gioco si fa duo'. La stagione
                          è promossa dall' assessorato alla cultura del Comune di Massa
                          Lombarda e realizzata in collaborazione con il Gruppo teatrale la Bottega
                          del Buonumore e col sostegno di La Bcc ravennate forlivese e imolese e
                          Con.Ami. Il Duo Idea propone un genere di cabaret musicale ricercato e
                          mai banale che permette allo spettatore di immergersi in un cocktail
                          fatto di musica, armonie, rumori, ritmi, battute, gag spiazzanti e originali
                          che diverte il pubblico di tutte le età. Daniele e Adriano propongono un
                          viaggio musicale che rapirà il pubblico e lo farà volare tra le note di
                          canzoni da scovare, parole da ricercare, ricordi da far uscire dalla propria
                          mente. Biglietto intero a 12 euro, ridotto 10 euro.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 30
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                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Elezioni amministrative a Faenza «Gli schieramenti inizino a fare proposte»

                          Siamo arrivati al 2020, e ancora non si sa niente delle elezioni a Faenza
                          che ci saranno a giugno. Finora ho letto solo ipotesi fumose, i soliti
                          battibecchi. Credo che sia ora che tutti i partiti escano allo scoperto e
                          che si inizi a parlare seriamente del futuro della città. Questa attesa delle
                          elezioni regionali sembra solo l' ennesima scusa per temporeggiare.
                          Paolo Rossi.

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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          A Faenza l' amore di Picasso per la ceramica
                          Al Mic continua la mostra con 50 opere dell' artista spagnolo. Le opere arrivano da Parigi e sono presentate assieme
                          a documenti e testi

                          Il 1946 fu un anno particolarmente significativo per l' arte di Pablo
                          Picasso, perché in quell' anno l' artista incontrò la ceramica in occasione
                          della visita ad una mostra a Vallauris in Costa Azzurra. Le novità non
                          hanno mai lasciato indifferente l' artista come hanno dimostrato le sue
                          incisioni, le opere pittoriche e scultoree. Dedicarsi alla ceramica significò,
                          per Picasso, produrre con questo materiale migliaia di pezzi, cinquanta
                          dei quali sono esposti, fino al 13 aprile 2020, al MIC di Faenza col titolo
                          'Picasso. La sfida della ceramica'. La mostra, di straordinaria eccellenza,
                          presenta opere provenienti dal Musée National Picasso-Paris nelle quali
                          l' artista si misura con i vari elementi che hanno segnato la ceramica di
                          tutti i tempi, da quella arcaica a quella attuale. Una sfida, questa, che ha
                          messo in relazione le ceramiche di Picasso anche con reperti, oggetti,
                          frammenti di terracotta, immagini che ritraggono animali, figure umane
                          trascinati da un fervore e da un dinamismo che avevano come punto di
                          partenza pennellate a forma di virgola. La mostra è arricchita da testi,
                          documenti, manufatti antichi oltre ad un interessante video di Emmer del 1954: tutti elementi, questi, che permettono
                          al pubblico di immergersi in una visione esaustiva e , al tempo stesso, magica di un mondo che lascia sbalorditi per la
                          creatività e originalità - giudicata anche rivoluzionaria -, di un' arte aperta alla contemporaneità, senza però
                          dimenticare il passato. Picasso è riuscito a trasformare un mattone rotto o un frammento di terracotta in un volto di
                          donna in un rapporto che coniuga l' aspetto tecnico e pratico dell' argilla con la ricchezza di sentimenti ed emozioni
                          che fanno parte del mondo interiore dell' artista. L' artista, attraverso ogni espressione d' arte « mostra l' aldilà della
                          dimensione magica dell' immagine - scrive Harald Theil, curatore della mostre assieme a Salvador Haro Gonzales e
                          con la collaborazione di Claudia Casali -, e la offre al futuro come alternativa ad un' interpretazione puramente
                          estetica dell' arte». Picasso ha dimostrato che la ceramica non è un' arte minore, ma un terreno che permette di
                          sperimentare decorazioni, modellare forme, seguire un processo di cottura di non facile esecuzione. Una sezione
                          speciale della mostra è dedicata al rapporto tra Picasso e Faenza, con l' esposizione di documenti e fotografie, mai
                          esposti, ed appartenenti all' archivio storico del MIC. Orario di visita: da martedì a venerdì dalle 10 alle 16, sabato e
                          domenica dalle 10 alle 17.30. Rosanna Ricci.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 32
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