CSV FC - ASSIPROV Domenica, 29 luglio 2018

Pagina creata da Fabio Farina
 
CONTINUA A LEGGERE
CSV FC - ASSIPROV Domenica, 29 luglio 2018
CSV FC - ASSIPROV
 Domenica, 29 luglio 2018
CSV FC - ASSIPROV Domenica, 29 luglio 2018
CSV FC - ASSIPROV
                                                          Domenica, 29 luglio 2018

Prime Pagine
 29/07/2018 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena)                                                                                 1
 29/07/2018 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Forlì)                                                                                       2
 29/07/2018 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Cesena)                                                                                      3
ambiente e protezione civile
 29/07/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 35
 Scuola di danza e festa con i cani da soccorso                                                                         4
csv e scenario locale
 29/07/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 6
 La condivisione non si ferma Partito il campo estivo a Sappada                                                         5
 29/07/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 7
 Disabili in Municipio Accesso più facile                                                                               6
 29/07/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 37
 Gli angeli custodi degli anziani in festa per vent' anni di cure                                                       7
 28/07/2018 Forli Today
 Per non dimenticare il 2 agosto 1980: tappa a Forlì per la staffetta                                                   9
 29/07/2018 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 36
 «Da vent' anni al fianco di medici e degenti»                                                                          10
 29/07/2018 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 37
 Alla mensa della Caritas un piatto caldo tutti i giorni                                                                11
 29/07/2018 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 37                                      ANDREA ALESSANDRINI
 In 'Via delle Stelle' sono 148 i senza dimora                                                                          12
 29/07/2018 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 56
 Cartoon e documentari a 'La vela illuminata'                                                                           14
 29/07/2018 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 56
 Cartoon e documentari a 'La vela illuminata'                                                                           15
salute e assistenza
 28/07/2018 Cesena Today
 Le cade addosso una pentola di latte bollente: delicato intervento su una...                                           16
 29/07/2018 Corriere di Romagna (ed. Forlì-Cesena) Pagina 9
 Bimba ustionata dal latte bollente                                                                                     17
 29/07/2018 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 36
 Bimba si ustiona con latte bollente Al Bufalini le salvano la vita                                                     18
volontariato
 29/07/2018 Avvenire Pagina 20
 «Mare aperto a tutti». In Romagna una spiaggia per disabili                                                            19
 29/07/2018 Avvenire Pagina 21                                                                      DANIELA FASSINI
 Sindaco e cittadini bloccano il rimpatrio                                                                              20
 29/07/2018 Avvenire Pagina 27
 «Spazio ai diritti umani nel piano europeo sulla finanza...                                                            21
 29/07/2018 Avvenire Pagina 38                                                               FRANCESCO CHIAVARINI
 Dai corridoi umanitari profughi nelle parrocchie                                                                       23
 29/07/2018 Avvenire (Diocesane) Pagina 41
 Ardea, un lido accessibile senza barriere per i disabili                                                               25
 29/07/2018 Avvenire (Diocesane) Pagina 53
 volontariato. Al Palio dei rioni la «Taberna» del Cav                                                                  26
 29/07/2018 Avvenire (Diocesane) Pagina 58                                                          PAOLA PROIETTI
 Alla Caritas volontari per l' estate                                                                                   27
 29/07/2018 Corriere della Sera Pagina 22                                            VERA MARTINELLA E SILVIA TURIN
 Più forti dopo un trauma                                                                                               29
 29/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 11                                                                  Federico Butera
 Design congiunto per cambiare il modo di fare impresa                                                                  32
 29/07/2018 Il Sole 24 Ore Pagina 21                                                               Cesare De Michelis
 La famiglia del libraio                                                                                                34
 29/07/2018 La Repubblica Pagina 2                                                                   LUCA MONACO
 Dopo i blitz nomadi e sfrattati si accampano per strada                                                                36
CSV FC - ASSIPROV Domenica, 29 luglio 2018
29 luglio 2018
                 Corriere di Romagna
                  (ed. Forlì-Cesena)
                                    Prima Pagina

                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                             1
CSV FC - ASSIPROV Domenica, 29 luglio 2018
29 luglio 2018
                 Il Resto del Carlino (ed.
                           Forlì)
                                     Prima Pagina

                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                              2
CSV FC - ASSIPROV Domenica, 29 luglio 2018
29 luglio 2018
                 Il Resto del Carlino (ed.
                         Cesena)
                                     Prima Pagina

                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                              3
CSV FC - ASSIPROV Domenica, 29 luglio 2018
29 luglio 2018
Pagina 35                          Corriere di Romagna
                                    (ed. Forlì-Cesena)
                                            ambiente e protezione civile

  Scuola di danza e festa con i cani da soccorso
  «Un nuovo modo di gestire i consigli di
  frazione, con vari obiettivi: inclusione dei
  giovani, sostegno alla genitorialità, senso di
  appartenenza, animazione e aggregazione
  sociale, aiuto a chi vive situazioni di disagio,
  maggiore sicurezza, mobilità dolce, sviluppo
  dell' occupazione, multiculturalità». È lunga la
  lista di progetti che Fratellanza sta portando
  avanti in collaborazione col Comune. «In
  settembre - anticipa - a Budrio esordirà una
  scuola di danza folk e moderna grazie al
  Cesena Danze. Stanno anche ripartendo le
  attività del gruppo scout sbocciato appena
  qualche mese fa presso la parrocchia Santa
  Maria Cleofa di Budrio. Un ringraziamento
  particolare va anche al gruppo dei "Folli
  visionari" e all' Auser, che con capacità
  portano allegria nel quartiere.
  Per continuare questa magia, dalle ore 19 del
  6 agosto invito tutti a partecipare alla festa
  gratuita al Rio Parco, con i cani da soccorso
  della protezione civile e i burattini».

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                               4
CSV FC - ASSIPROV Domenica, 29 luglio 2018
29 luglio 2018
Pagina 6                         Corriere di Romagna
                                  (ed. Forlì-Cesena)
                                               csv e scenario locale

  La condivisione non si ferma Partito il campo estivo
  a Sappada
  FORLÌ C' è chi parla di 45 edizioni, altri si
  spingono a 47. Nessuna incertezza, invece,
  sul fatto che quest' anno la straordinaria
  condivisione estiva fra sani e disabili,
  promossa dalla parrocchia di San Paolo
  Apostolo, partita ieri, si chiuderà il 5 agosto.
  Anche se lo scorso 24 gennaio è venuto meno
  uno degli ultimi fondatori, don Mino Flamigni, il
  campo di Sappada, con i suoi 100
  partecipanti, fra cui 40 ragazzi diversamente
  abili, rimane un' esperienza indimenticabile. Il
  grosso degli iscritti, provenienti da tutte le
  parrocchie, è approdato a Sappada, sulle Alpi
  carniche, nel primo pomeriggio di ieri nel
  "Villaggio Dolomitico" di Piani di Luzza. Dotato
  di 600 posti letto, è attrezzato per ogni tipo di
  sport con un grado di accessibilità assoluto.
  Rispetto all' esperienza di Borca, riproposta
  per oltre trent' anni nel Cadore, rimangono
  inalterati formulae spirito: fra incontri, giochi,
  passeggiate e animazione. Come nelle migliori
  storie, un bel giorno dell' estate 1971 i
  sacerdoti don Mino Flamigni e don Amedeo
  Pasini, rispettivamente parroco e cappellano
  dell' allora neonata San Paolo, si chiesero «per
  quale motivo ad agosto si sospende ogni
  attività, fra cui anche l' accoglienza ai
  disabili?». «Capimmo - ha sempre spiegato
  don Amedeo - che era giusto condividere con
  loro anche le ferie estive».
  Oltre al coordinamento materiale offerto dai responsabili Franco Casadei, Patrizia Neri e Franca
  Albonetti, Simona Casadio e Daniele Casadei, il campo si reg ge sull' impegno di una sessantina di
  volontari e sulla presenza continuativa dei due seminaristi Filippo Foietta e Francesco Agatensi,
  nonché, a turno, dei parroci don Massimo Masi ni, don Stefano Vasumini e don Andrea Carubia. Da
  domani a giovedì 2 agosto salirà a Sappada lo stesso vescovo monsignor Livio Corazza: per lui,
  friulano d' origine, sarà un ritorno a casa. Sulle 40 persone diversamente abili partecipanti spiccano
  Gilberto Olivucci e Gianfranco Beoni, presenti ininterrottamente dal 1981. P. G.

                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                           5
CSV FC - ASSIPROV Domenica, 29 luglio 2018
29 luglio 2018
Pagina 7                            Corriere di Romagna
                                     (ed. Forlì-Cesena)
                                                  csv e scenario locale

  Disabili in Municipio Accesso più facile
  Realizzato il "servo scala" che permetterà di raggiungere gli uffici del Comune situati al
  primo piano

  DOVADOLA Finalmente il Municipio di
  Dovadola "apre" ai portatori di disabilità e a chi
  ha problemi di deambulazione. Da qualche
  giorno è stato, infatti, installato il "servo scala"
  che permette di raggiungere gli uffici al primo
  piano. Un problema strutturale visto che la
  sede del Comune in piazza della Vittoria ha
  delle barriere architettoniche che creano disagi
  sia ai dipendenti sia ai cittadini con problemi a
  salire al primo piano dove si trovano gli uffici.
  Trasferimento La sede del Comune di
  Dovadola alla metà circa degli anni '90 è stata
  trasferita da via Garibaldi all' attuale sede di
  piazza della Vittoria, a seguito di problemi
  strutturali dovuti a una forte scossa di
  terremoto. Carenza di fondi e difficoltà a
  reperirli hanno fatto sì che la ristrutturazione
  della "casa" dell' Amministrazione non si sia
  potuta realizzare nel corso di questi anni. «L'
  attuale sede - spiega la consigliera Linda
  Gurioli - si trova in un immobile che non è
  certo la migliore soluzione sia per i dipendenti
  che per i cittadini che vi si recano: tra i
  problemi maggiori c' è sempre stato quello
  delle barriere architettoniche e quindi dell'
  impossibilità o comunque dell' estreme
  difficoltà per i portatori di disabilità a recarsi
  negli uffici, tutti situati al primo piano.
  L' attuale Amministrazione aveva tra i punti
  centrali e prioritari del programma elettorale
  proprio il superamento delle barriere architettoniche per la sede comunale al fine di permettere a tutti di
  recarsi agli uffici senza difficoltà. Da qualche giorno l' obiettivo si è realizzato: grazie al contributo della
  Fondazione Cassa di Risparmi, bando di distretto 2017, i portatori di disabilità potranno agevolmente
  raggiungere gli uffici comunali utilizzando il "servo scala" installato e totalmente finanziato dalla
  Fondazione».
  Il futuro L' Amministrazione, e in particolare le consigliere Linda Gurioli e Giuliana Liverani, con il
  capogruppo consiliare Luca Catenelli, si dichiara soddisfatta e felice di quest' opera realizzata entro il
  primo anno di mandato. «Anche se per ilfuturo-conclude Linda Gurioli - come ci si auspica gli uffici
  comunali verranno spostati in altra sede, destinando gli attuali locali a "Casa delle associazioni", silascia
  a disposizione della collettività un immobile già riqualificato sotto tale aspetto».

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                                     6
CSV FC - ASSIPROV Domenica, 29 luglio 2018
29 luglio 2018
Pagina 37                           Corriere di Romagna
                                     (ed. Forlì-Cesena)
                                                 csv e scenario locale

  Gli angeli custodi degli anziani in festa per vent' anni
  di cure
  Allegro ritrovo di tutte le 60 operatrici escluse quelle impegnate al lavoro Quasi
  raddoppiati gli ospiti della casa, quadruplicati quelli del centro diurno

  CESENATICO A partire dal 1998, sono stati
  vent' anni davvero speciali quelli vissuti nella
  casa residenza per anziani di viale Magrini.
  Per festeggiarli nel corso di una serata
  spensierata al Bagno Internazionale di
  Ponente si sono ritrovate una cinquantina delle
  60 infermiere, assistenti, addette alla cucina,
  alle pulizie e al guardaroba e coordinatori che
  lavorano in quella struttura, che da quattro
  anni è gestita dalla cooperativa "In Cammino"
  di Faenza. All' appuntamento è mancato solo
  chi era in servizio.
  Oggi, tra la casa residenza e la casa albergo,
  il centro diurno e l' assistenza domiciliare,
  sono impegnati a prendersi cura degli anziani
  che fruiscono dei vari servizi di assistenza non
  solo gli operatori, ma tanti volontari, da quelli
  che si occupano dei trasporti quotidiani
  (Auser) a chi offre un prezioso supporto al
  servizio di animazione (An teas e familiari
  degli utenti).
  Alla serata conviviale al Bagno Internazionale
  sono stati invitati gli assessori ai Servizi sociali
  e alla Persona delle ultime amministrazioni
  comunali in carica: Irma Rossi (oggi
  coordinatrice dei volontari di An teas), l' ex
  assessore Mauro Bernieri, il sindaco Matteo
  Gozzoli.
  Le veterane Alcune operatrici erano già
  presenti vent' anni fa, quando fu trasferita la
  sede, dalla zona del porto canale, nel vecchio palazzo umbertino diventato oggi antiquarium cittadino,
  ala moderna struttura di viale Magri ni. Tra di loro, la responsabile dei servizi assistenziali Giovanna
  Nicolini e la responsabile infermieristica Silvia Peroni. Entrambe lavorano dal 1996 per la casa
  residenza per anziani.
  Nei due anni seguenti furono assunte altre tre importanti figure di riferimento: la fisioterapista Lucilla
  Grilli, l' animatrice Chiara Paolucci e la responsabile di cucina Prisca Bastoni. Il primato va però
  riconosciuto all' assistente Ornella Perini, che fu assunta dal 1995. Servizio ultraventennale anche per
  Oriana Fanesi e Isabella Mazzotti.
  Gli elogi alle operatrici «Tutte loro - sottolinea la presi dente Elena Bartolotti - hanno seguito e fatto la

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2017

                                                                                                  Continua -->    7
CSV FC - ASSIPROV Domenica, 29 luglio 2018
29 luglio 2018
Pagina 37                           Corriere di Romagna
28 luglio 2018
                                                  Forli Today
                                                   csv e scenario locale

  Per non dimenticare il 2 agosto 1980: tappa a Forlì
  per la staffetta
  a staffetta ha fatto il suo arrivo in città dal Quartiere Ronco ed arrivato in piazza Saffi,
  dove ha ricevuto il saluto ufficiale dell' amministrazione comunale rappresentata dal
  sindaco Davide Drei.

  Sabato ha fatto tappa la staffetta podistica "Per
  non dimenticare il 2 agosto 1980", che ha
  attraversato il territorio romagnolo, partendo
  dalla Repubblica di San Marino proseguendo
  la sua corsa fino al capoluogo della Regione.
  Questa importante iniziativa, alla quale
  aderiscono il Comune di Forlì, le Associazioni
  di volontariato, gli enti di promozione e i gruppi
  podistici, vuole contribuire a mantenere viva la
  memoria del terribile attentato terroristico alla
  stazione ferroviaria di Bologna nel quale
  persero la vita 85 persone e 200 restarono
  ferite. La staffetta ha fatto il suo arrivo in città
  dal Quartiere Ronco ed arrivato in piazza Saffi,
  dove ha ricevuto il saluto ufficiale dell'
  amministrazione comunale rappresentata dal
  sindaco Davide Drei. 2 agosto, la staffetta fa
  tappa a Forlì.

                                     Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                 9
29 luglio 2018
Pagina 36                        Il Resto del Carlino (ed.
                                         Cesena)
                                                 csv e scenario locale

  I VOLONTARI

  «Da vent' anni al fianco di medici e degenti»
  ACCANTO al team di esperti che lavora al
  Centro grandi ustionati dell' ospedale "Bufalini"
  e alla Banca regionale della cute di
  Pievesestina, c' è una terza realtà che dal
  2000 lavora costantemente e senza sosta per
  dare sollievo e assistenza alle persone che
  hanno riportato ustioni e alle loro famiglie. Si
  tratta dell' associazione Ustionati 'La Fenice
  Onlus' coordinata da sei anni da Jonny Vicchi.
  «L' ASSOCIAZIONE - spiega il presidente - sin
  dalla sua costituzione persegue il fine della
  solidarietà sociale e della promozione
  culturale, svolgendo la propria attività gratuita
  a favore di tutti coloro che hanno riportato
  bruciature, più o meno gravi. Al momento -
  prosegue Vicchi - siamo circa 20 volontari, tra
  cui ci sono anche terapisti, infermieri e medici
  che rappresentano un veicolo molto
  importante di formazione e soluzione dei
  problemi».
  IMPORTANTE, in questo senso, è il secondo
  impegno di cui l' associazione si fa carico da
  anni: l' attività di prevenzione e
  sensibilizzazione dell' opinione pubblica in
  materia di ustioni. «Portiamo avanti - precisa il coordinatore generale - l' attività di ricerca nell' ambito
  della medicina rigenerativa svolta presso la Banca Cute Rer».
  LA BANCA raccoglie, elabora, conserva e distribuisce lembi cutanei crioconservati, prelevati da donatori
  a cuore battente o a cuore fermo, selezionati dal Centro di riferimento Regionale per i trapianti. La
  disponibilità di cute di donatore e di cute bioingegnerizzata ha migliorato l' assistenza ai pazienti
  gravemente ustionati e con ferite complesse e ha ridotto conseguentemente la mortalità.
  © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                                  10
29 luglio 2018
Pagina 37                        Il Resto del Carlino (ed.
                                         Cesena)
                                                 csv e scenario locale

  Alla mensa della Caritas un piatto caldo tutti i giorni
  I volontari: «Qui non pretendiamo ringraziamenti»

  SABATO mattina di mezza estate. Sole, caldo
  torrido e mare a due passi. Gli amici chiamano
  e invitano a indossare il costume da bagno.
  «Non oggi, grazie. Oggi ho un altro impegno».
  Lavorare come volontario alla mensa della
  Caritas è u n i m p e g n o c h e n o n p r e v e d e
  ringraziamenti e anzi espone sensibilmente al
  rischio di sfuriate o improperi, ma non importa,
  perché servire un pasto a chi ha fame vale
  molto più di tante altre gratificazioni. «Ho
  ritrovato la fede da poco tempo - sorride il
  37enne Mattia Fiumana - e ho deciso di
  cambiare il mio modo di vivere. Ogni volta che
  posso vengo qui a dare una mano. Alla mensa
  ho trovato persone straordinarie, è come
  essere tra amici. Mi fa bene, mi sento utile.
  Non ho grosse cifre da donare a chi sta peggio
  di me, ma metto volentieri a disposizione il mio
  tempo». Gli fa eco Emanuele Zavaglia: «Ho
  trent' anni e da nove sono volontario alla
  mensa. Ho iniziato da scout e ho continuato,
  trovando sempre il tempo tra studio e lavoro.
  E' giusto aiutare chi è in difficoltà e io sono
  pronto a fare la mia parte col sorriso». Valerio
  Navarra ha 66 anni e da quando è in pensione dedica gran parte della vita alla Caritas, tra le mense di
  Cesena e Cesenatico: «Non lo faccio per sentirmi ringraziare. Le persone che hanno parole gentili sono
  poche e capita invece più spesso di essere trattato in modi bruschi.
  Non importa, non giudico nessuno di chi viene qui, penso solo ad alleviare per quello che posso le loro
  difficoltà». Ieri sono stati serviti 25 pasti, durante la settimana la media è di una trentina, meno rispetto
  all' inverno, perché in estate è più facile trovare occasioni di lavoro. «Durante i periodi di freddo intenso
  siamo arrivati anche settanta porzioni. Siamo aperti tutti i giorni, anche a Natale e Pasqua. Nessuno
  deve sentirsi abbandonato». Liana Badau è una badante rumena: «Sono abituata a fare compagnia agli
  anziani o alle persone sole. Per questo vengo volentieri in questo posto a dare una mano e voglio
  continuare a farlo. Voglio continuare a sentirmi utile per le persone».
  Luca Ravaglia © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                                  11
29 luglio 2018
Pagina 37                        Il Resto del Carlino (ed.
                                         Cesena)
                                                  csv e scenario locale

  POVERTÀ TRA GLI INDIGENTI CHE RISULTANO ALL' ANAGRAFE , IN SESSANTA SONO
  IN CARICO AI SERVIZI SOCIALI

  In 'Via delle Stelle' sono 148 i senza dimora
  Il centro diurno del Comune in poco più di un paio di anni ha accolto 566 persone

  di ANDREA ALESSANDRINI SONO ancora
  più visibili che d' inverno, durante i mesi estivi,
  i senza fissa dimora cesenati, anche se la
  mobilità e la dispersione dei 'senza casa'
  peraltro verso mete ignote e imprevedibili
  sono favorite dalla bella stagione. Iscritti all'
  anagrafe cesenate in Via delle Stelle sono ben
  148, di cui una una sessantina in carico ai
  servizi sociali.
  Via delle Stelle è naturalmente una strada
  inesistente sul territorio comunale che però
  risponde all' esigenza di attribuire un indirizzo
  da indicare negli atti anagrafici (l' iscrizione all'
  anagrafe è obbligatoria per tutti i cittadini).
  Fin dal 1993 a Cesena era stata istituita la via
  ... dei Senza Fissa Dimora, ma qualche anno
  fa la giunta modificò questa denominazione.
  «Negli ultimi anni la presenza di persone
  senza fissa dimora sul territorio cesenate ha
  assunto carattere ricorrente, anche a causa dei
  problemi innescati dalla perdita del lavoro e
  dalla crisi economica - rimarca l' assessore ai
  Servizi sociali Simona Benedetti -- e per far
  fronte a questo fenomeno l' amministrazione
  comunale e i servizi sociali hanno avviato progetti specifici, in collaborazione con diverse realtà non-
  profit del cesenate.
  «FRA QUESTI servizi - spiega l' assessore Benedetti - spicca il centro diurno per senza fissa dimora la
  'Marmotta rossa', che fu aperto nel febbraio 2016 e sino al 31 maggio scorso è stato frequentato da 566
  persone diverse. Nel mese di maggio è stato frequentato da 85 persone (diverse) di cui 7 come primo
  accesso. La frequentazione media giornaliera è stata di 19 persone (nei mesi invernali la media si è
  attestata attorno alle 30 persone. I senza fissa dimora vanno avvicinati e con loro debbono essere
  realizzate delle relazioni. L' Unità di Strada Via delle Stelle prosegue la sua attività di contatto diretto nei
  luoghi della città frequentati dalle persone senza fissa dimora garantendo due uscite settimanali anche
  durante l' estate».
  SI registra invece un calo fisiologico durante i mesi estivi nel dormitorio comunale di via strinati che è
  organizzato attualmente in modalità estiva. «Ad essere ospitate nella struttura - informa l' assessore
  Benedetti - sono 13 persone, di cui 11 uomini e due donne. fino al 30 aprile gli ospiti erano 24 posti (di
  cui quattro donne). Nei giorni dell' emergenza freddo, ossia da metà febbraio a metà marzo, c' è stata
  una presenza di circa trenta persone a notte con picchi sino a 32 nelle serate con neve. Durante l'
  emergenza si è contraddistinta la collaborazione della Cri sezione femminile che ha animato le serate e
                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2017

                                                                                                   Continua -->      12
29 luglio 2018
Pagina 37                      Il Resto del Carlino (ed.
29 luglio 2018
Pagina 56                       Il Resto del Carlino (ed.
                                        Cesena)
                                                 csv e scenario locale

  Cartoon e documentari a 'La vela illuminata'
  SI SPOSTA a San Vito, nel Riminese, al
  Circolo Acli di via Vecchia Emilia, la rassegna
  cinematografica itinerante a ingresso gratuito
  La vela illuminata. Dalle 21.15, dopo la
  consueta apericena di finanziamento dell'
  iniziativa, si aprirà qui una serata a base di
  celluloide dai caratteri un poco particolari.
  Sullo schermo, infatti, si alterneranno corti di
  animazione e i documentari realizzati dai
  giovani partecipanti al Corso di documentario
  e cinema sperimentale organizzato da
  Fondazione Cineteca di Bologna e Università
  di Parma.

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                               14
29 luglio 2018
Pagina 56                       Il Resto del Carlino (ed.
                                          Forlì)
                                                 csv e scenario locale

  Cartoon e documentari a 'La vela illuminata'
  SI SPOSTA a San Vito, nel Riminese, al
  Circolo Acli di via Vecchia Emilia, la rassegna
  cinematografica itinerante a ingresso gratuito
  La vela illuminata. Dalle 21.15, dopo la
  consueta apericena di finanziamento dell'
  iniziativa, si aprirà qui una serata a base di
  celluloide dai caratteri un poco particolari.
  Sullo schermo, infatti, si alterneranno corti di
  animazione e i documentari realizzati dai
  giovani partecipanti al Corso di documentario
  e cinema sperimentale organizzato da
  Fondazione Cineteca di Bologna e Università
  di Parma.

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                               15
28 luglio 2018
                                             Cesena Today
                                                   salute e assistenza

  Le cade addosso una pentola di latte bollente:
  delicato intervento su una bimba ustionata
  "Al suo arrivo - spiega il dottor Davide Melandri direttore del Centro Grandi Ustionati dell'
  ospedale Bufalini di Cesena, - la piccola presentava una situazione clinica di estrema
  gravità"

  Klea è una bimba albanese di quasi 2 anni. E'
  arrivata in urgenza dall' Albania all' Ospedale
  Bufalini di Cesena a maggio, grazie a un
  intervento umanitario, per curare le gravi ed
  estese ustioni causate dal rovesciamento di
  una grossa pentola di latte bollente. La bimba
  è stata sottoposta ad una serie di delicati
  interventi chirurgici e trattamenti medici
  intensivi eseguiti con successo dalle equipè
  del Centro Grandi Ustionati e della Terapia
  Intensiva Neonatale e Pediatrica. "Al suo arrivo
  - spiega il dottor Davide Melandri direttore del
  Centro Grandi Ustionati dell' ospedale Bufalini
  di Cesena, - la piccola presentava una
  situazione clinica di estrema gravità. Sono stati
  effettuati diversi interventi chirurgici di
  ricostruzione della cute ustionata, su più parti
  del corpo. "Il buon esito degli interventi -
  sottolinea il dottor Melandri - è stato possibile
  grazie al lavoro di squadra, in particolare con i
  colleghi neonatologi intensivisti". "La bimba
  ora sta bene, - spiega il dottor Marcello Stella
  direttore dell' unità operativa Pediatria e
  Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica dell'
  ospedale Bufalini di Cesena - dopo un ricovero
  in Terapia Intensiva Neonatale è stata trasferita
  in Pediatra e poi dimessa. Dovrà effettuare
  ancora alcuni trattamenti fisioterapici e una
  serie di controlli ma presto potrà tornare a casa". L' intervento umanitario è stato attivato dall' Ausl della
  Romagna, con il supporto della Croce Rossa Italiana Comitato di Cesena , e autorizzato dall'
  Assessorato alle Politiche per la Salute della Regione Emilia Romagna in base al Programma
  assistenziale a fini umanitari.

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                                   16
29 luglio 2018
Pagina 9                           Corriere di Romagna
                                    (ed. Forlì-Cesena)
                                                  salute e assistenza

  Bimba ustionata dal latte bollente
  Serie di operazioni a buon fine Ora potrà tornare in Albania

  CESENA Al Bufalini intervento umanitario per
  una bimba albanese gravemente ustionata
  Klea è una bimba albanese di quasi 2 anni. E'
  arrivata in urgenza dall' Albania all' ospedale
  Bufalini di Cesena a maggio, grazie a un
  intervento umanitario, per curare le gravi ed
  estese ustioni causate dal rovesciamento di
  una grossa pentola di latte bollente.
  L' intervento umanitario è stato attivato dall'
  Ausl della Romagna, con il supporto della
  Croce Rossa Italiana Comitato di Cesena e
  autorizzato dall' assessorato alle Politiche per
  la Salute della Regione Emilia Romagna in
  base al Programma assistenziale a fini
  umanitari.
  La bimba è stata sottoposta ad una serie di
  delicati interventi chirurgici e trattamenti
  medici intensivi eseguiti con successo dalle
  equipe del Centro Grandi Ustionati e della
  Terapia Intensiva Neonatale e Pediatrica.
  «Al suo arrivo - spiega il dottor Davide
  Melandri direttore del Centro Grandi Ustionati
  dell' ospedale Bufalini di Cesena - La piccola
  presentava una situazione clinica di estrema
  gravità. Sono stati effettuati diversi interventi
  chirurgici di ricostruzione della cute ustionata,
  su più parti del corpo. Il buon esito degli
  interventi sottolinea il dottor Melandri è stato
  possibile grazie al lavoro di squadra, in
  particolare con i colleghi neonatologi
  intensivisti».
  «La bimba ora sta bene, spiega il dottor Marcello Stella direttore dell' unità operativa Pediatria e Terapia
  Intensiva Neonatale e Pediatrica dell' ospedale Bufalini di Cesena dopo un ricovero in Terapia Intensiva
  Neonatale è stata trasferita in Pediatra e poi dimessa. Dovrà effettuare ancora alcuni trattamenti
  fisioterapici e una serie di controlli ma presto potrà tornare a casa».

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                                 17
29 luglio 2018
Pagina 36                        Il Resto del Carlino (ed.
                                         Cesena)
                                                   salute e assistenza

  Bimba si ustiona con latte bollente Al Bufalini le
  salvano la vita
  MOMENTI di grande paura per una bambina
  di due anni trasferita con un codice di
  massima gravità all' ospedale 'Bufalini' per
  essersi ustionata rovesciandosi sul corpo un
  recipiente di latte bollente. Il drammatico
  incidente è avvenuto lo scorso maggio in
  Albania, paese natale della piccola Klea.
  Immediatamente la piccola, tramite l'
  intervento umanitario attivato dall' Ausl della
  Romagna, con il supporto della Croce rossa di
  Cesena, è arrivata al Centro grandi ustionati
  dove è stata sottoposta a interventi chirurgici
  di ricostruzione della cute ustionata su più
  parti del corpo. Al suo arrivo la bambina
  presentava una situazione clinica di estrema
  gravità. Dopo quasi tre mesi di interventi di
  cure, la piccola ora sta bene.
  i ALESSANDRO NOTARNICOLA SENZA IL
  LORO intervento la piccola Klea non avrebbe
  potuto farcela. Nell'arco di poche ore la
  paziente è stata trasferita dall'Albania al
  Centro grandi ustioniati del Bufalini' accolta da
  professionisti come il dottor Marcello Stella,
  direttore dell'unità operativa pediatria e terapia
  intensiva neonatale e pediatrica, e dal dottor Davide Melandri direttore del Centro grandi ustionati. «La
  piccola è arrivata da noi in condizioni gravissime. Le ustioni spiega Melandi, a capo del Centro dal 2004
  erano profondissime». Professore come è stata gestita l'emergenza? «Non appena i genitori della
  piccola si sono recati in ospedale siamo stati allertati dall'Albania e a nostra volta abbiamo comunicato
  la richiesta di ricovero alla direzione sanitaria che ha contattato la Regione per attivare il fondo destinato
  all'assistenza umanitaria». Quanto tempo dopo l'incidente la bambina è arrivata al Bufalini? «Poco
  dopo. In questi casi non si perde tempo. Nel corso del mese di giugno, la paziente è stata sottoposta a
  due interventi: è stat rimossa la parte ustionata dei tessuti necrotici e sulle areee interessate abbiamo
  applicato innesti autologhi presi da altre parti del suo corpo o dalla cute di donatori. È andato tutto
  bene». Quanti interventi di questo tipo ci sono nel corso dell'anno? «Due o tre. Generalmente arrivano
  bambini dall'Albania e dall'est Europa, a volte anche da altri Stati europei, dall'Africa mediterranea,
  Tunisia, Marocco, Libia». Quando è nato il Centro? «Nel 1964 con il professor Giorgio Landi. Contiamo
  8 posti letto, 4 intensivi e i restanti sub-intensivi. Circa 120 pazienti annui e 170 se consideriamo le
  piccole ustioni. Il 25% però presenta gravi bruciature e per loro si attiva la Banca regionale della cute».
  © RIPRODUZIONE RISERVATA

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                                   18
29 luglio 2018
Pagina 20                                          Avvenire
                                                       volontariato

  «Mare aperto a tutti». In Romagna una spiaggia per
  disabili
  S i chiama 'Tutti al mare. Nessuno escluso' la
  prima struttura balneare interamente dedicata
  ai disabili in Emilia Romagna, lungo i 130 km
  di Riviera romagnola, e sarà inaugurata
  domani a Punta Marina di Ravenna alle ore 19.
  L' iniziativa è dell' Associazione 'Insieme per
  te' di Faenza per ricordare Dario Alvisi, morto
  recentemente di Sla. E saranno proprio i
  volontari dell' associazione, presieduta dalla
  moglie di Alvisi, Debora Donati, a gestire
  quest' anno la struttura, assicurando ogni
  giorno dalle 9 alle 19 l' accesso al mare per i
  disabili che lo vorranno, con l' aiuto dell'
  attrezzatura necessaria al servizio gratuito.
  Il bagno al mare per soli disabili, realizzato in
  legno e pannelli con i contributi dei comuni di
  Ravenna e Faenza e della regione Emilia
  Romagna, è stato pensato «per permettere
  anche ai disabili più gravi (per esempio, i
  malati di Sla o chi ha bisogno della
  ventilazione) di trascorrere una giornata al
  mare e fare il bagno », come spiega la
  presidente dell' associazione.
  L' idea di aprire una struttura simile nella
  capitale europea del turismo balneare è stata
  di Debora Donati e Dario Alvisi, che hanno
  trascorso diverse estati al mare in Puglia, dove opera la prima struttura balneare italiana per soli disabili
  gravi, fondata dall' associazione di volontariato 'Io posso'. Racconta Debora: «Così negli ultimi cinque
  anni di vita, mio marito ha potuto fare il bagno con noi, con la sua famiglia, tutti uniti, anche nelle
  vacanze balneari». E aggiunge: «Con l' apertura della struttura sulla Riviera romagnola, vogliamo
  regalare gli stessi momenti di gioia e serenità a tante altre famiglie, cui spesso è tolta ogni speranza».
  La struttura si trova nella zona di spiaggia libera tra il Bagno Chicco Beach e il Bagno Susanna, in via
  della Fontana (info@insiemeate.org).
  Quinto Cappelli RIPRODUZIONE RISERVATA Debora, la moglie di Dario, al bagno per disabili.

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                                  19
29 luglio 2018
Pagina 21                                           Avvenire
                                                        volontariato

  Sindaco e cittadini bloccano il rimpatrio
  La storia di Marcel, amato da tutti

  In un brutto clima di caccia al migrante, dopo
  gli otto casi di spari con armi ad aria
  compressa nei confronti di stranieri da nord a
  sud Italia, c' è anche un piccolo paese, nel
  basso mantovano che si da invece da fare per
  trattenere un senegalese. La bella storia, con
  lieto fine arriva da Castelbelforte. Lui si chiama
  Fassar Marcel Ndiaye, è arrivato in Italia con
  un barcone quattro anni fa ma se ne deve
  andare perchè non ha il permesso di
  soggiorno. Marcel in questi anni si è fatto un
  po' amare da tutti. Dal parroco, don Alberto
  Ancellotti, che gli ha offerto una sistemazione,
  ai cittadini che lo hanno adottato per piccoli
  lavoretti.
  Marcel è un giovane ragazzo, volenteroso,
  sempre pronto ad aiutare gli anziani soli o le
  persone che si rivolgono alla Caritas
  diocesana o ad altre associazioni di
  volontariato sul territorio. Marcel però se ne
  deve andare. Il prossimo 31 luglio dovrebbe
  lasciare Castelbelforte per ritornare in Senegal
  dove, al contrario dell' attuale situazione, non
  avrà alcun lavoro né una casa. Molti cittadini
  hanno dato la loro disponibilità ad assumerlo e
  hanno raccolto oltre 500 firme per chiedere di
  bloccare la procedura di rimpatrio. E anche il sindaco leghista Massimiliano Gazzani è con tutti loro.
  Tanto hanno detto e fatto che alla fine, Marcel non dovrà più essere rimpatriato. Le firme raccolte, la
  disponibilità del parroco ad offrirgli un alloggio e il parere favorevole del sindaco leghista hanno fatto sì
  che la Prefettura revocasse l' ordine di rimpatrio. E così lunedì Marcel potrà presentare la
  documentazione necessaria per ottenere un nuovo permesso di soggiorno. Intanto oggi, la festa di
  addio organizzata in suo onore dall' intera comunità si farà lo stesso e con più entusiasmo. E l' altra
  faccia di un Italia che accoglie e integra lo straniero, a braccia aperte. Una faccia diversa, invece, arriva
  da Brescia. Qui, sedici richiedenti asilo ospiti in una struttura di Zone, nel Bresciano, hanno iniziato lo
  sciopero della fame protestando contro la struttura che li ospita. Il gruppo ha sostituito nei giorni scorsi
  altri richiedenti asilo, 24 in tutto, che erano stati allontanati dal paese dal sindaco che aveva proposto
  loro di lavorare alla pulizia di un sentiero e che davanti al loro rifiuto, di concerto con la Prefettura, aveva
  appunto deciso di allontanarli.
  RIPRODUZIONE RISERVATA Castelbelforte Migranti a bordo della Sarost 5 (da Twitter)

                                                                                                DANIELA FASSINI

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                                     20
29 luglio 2018
Pagina 27                                          Avvenire
                                                       volontariato

  L' appello S

  «Spazio ai diritti umani nel piano europeo sulla
  finanza sostenibile»
  ervono risorse finanziarie ingenti per sostenere
  e possibilmente accelerare la transizione
  verso un modello di sviluppo sostenibile. Ed è
  per questo che la Commissione Ue ha
  recentemente varato un ambizioso Piano d'
  azione sulla finanza sostenibile.
  Dichiaratamente il piano è sbilanciato sul
  versante 'green', anche per via dell' urgenza di
  affrontare gli effetti del climate change e di
  centrare quindi gli obiettivi dell' Accordo di
  Parigi sulla riduzione delle emissioni di Co2.
  Ma dare priorità alla dimensione ambientale
  della sostenibilità significa mettere un po' in
  disparte le dimensioni sociali, altrettanto
  decisive per sviluppare un approccio
  sostenibile a tutto tondo, come gli SDGs delle
  Nazioni Unite evidenziano chiaramente. E fra
  queste ad esempio i diritti umani, tra l' altro
  nell' anno in cui si celebrerà il settantesimo
  anniversario della Dichiarazione universale dei
  Diritti umani del 1948.
  Sul punto già da marzo un gruppo di
  organizzazioni della società civile e sindacali,
  esperti indipendenti e membri stessi del
  Parlamento europeo, avevano avviato un'
  interlocuzione con la Commissione di
  Bruxelles per chiedere in sostanza più spazio ai diritti umani all' interno del Piano d' azione sulla finanza
  sostenibile.
  In particolare, che nel Gruppo di esperti tecnici sulla finanza sostenibile ( Teg) istituito dalla
  Commissione per lavorare al Piano d' azione - gruppo che ha iniziato a incontrarsi nelle scorse
  settimane - vi fossero persone con specifiche competenze nell' ambito dei diritti umani e in particolare
  del rapporto tra business e diritti umani.
  E che si tenesse conto di riferimenti normativi come i Principi guida delle Nazioni unite su Business e
  Diritti umani lanciati nel 2011.
  Ritenendo evidentemente non soddisfatte le proprie richieste, una coalizione di ong e organizzazioni
  sindacali europee coordinate da ShareAction (non profit britannica impegnata sul tema dell' azionariato
  attivo da parte di investitori istituzionali responsabili) ha di nuovo rivolto un appello alla Commissione
  Ue, ribadendo le sue istanze. E sottolineando come sia necessario affrontare le questioni legate ai diritti
  umani anche nella prospettiva di rendere efficaci le misure che si intendono realizzare in ottica
  ambientale.

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2017

                                                                                                Continua -->      21
29 luglio 2018
Pagina 27                                    Avvenire
29 luglio 2018
Pagina 38                                          Avvenire
                                                       volontariato

  Dai corridoi umanitari profughi nelle parrocchie
  DI FRANCESCO CHIAVARINI «Non possiamo
  volgere lo sguardo dall' altra parte».
  Le sette parrocchie della Diocesi di Milano che
  ospitano le famiglie di profughi giunte
  attraverso i corridoi umanitari riprendono l'
  invito a favore dell' accoglienza diffusa dei
  migranti lanciato nei giorni scorsi dalla
  Conferenza episcopale italiana (Cei) e
  chiedono la disponibilità di volontari qualificati
  e cittadini per favorire l' inserimento degli
  ospiti.
  I 21 profughi destinati alla Diocesi ambrosiana,
  dopo essere giunti a Milano quasi un mese fa,
  lo scorso 27 giugno, sono stati suddivisi in 7
  piccoli nuclei, tenendo conto dei legami
  familiari o delle semplici relazioni di amicizia
  che essi stessi avevano stretto tra loro nella
  lunga e spesso molto dolorosa storia di
  migrazione. Ogni nucleo - ospitato in una casa
  a volte di proprietà della parrocchia in altri casi
  offerta a titolo gratuito da qualche cittadino - è
  stato affiancato da una famiglia tutor, un
  gruppo di volontari, e una équipe di
  professionisti in servizio nelle cinque
  cooperative coinvolte (Farsi Prossimo, Intrecci,
  Sociosfera, Novomillennio e Arcobaleno) con il
  compito di preparare le comunità all' arrivo degli ospiti e di seguirli lungo il percorso di integrazione.
  Nelle scorse settimane la macchina della solidarietà si è messa in moto in ognuna delle comunità
  ospitanti che hanno accettato di diventare lo sbocco del corridoio umanitario aperto con l' Etiopia:
  Milano, Sesto San Giovanni, Gaggiano, Oggiona Santo Stefano, Fagnano Olona, Lissone, Lecco.
  Emblematico il caso di Olate in Lecco. Intorno alla famiglia Dunguru si sono mobilitati diversi cittadini.
  Una famiglia ha messo a disposizione l' appartamento che oggi li ospita, cedendolo a titolo gratuito alla
  cooperativa Arcobaleno di Caritas ambrosiana che gestirà il progetto. Una coppia che abita nello stesso
  palazzo ha accettato di fare da tutor ai nuovi arrivati, impegnandosi a introdurli nel quartiere.
  In queste settimane, un' insegnante si è offerta di dare lezioni di italiano gratuitamente ai due bambini
  più piccoli in attesa di iscriverli a settembre a scuola.
  Ora questo lavoro, già in corso, deve continuare e consolidarsi nelle prossime settimane affinché le
  case che ospitano i profughi non siano solo dimore ma luoghi ricchi di relazioni. Occorrono mediatori
  culturali, docenti, psicologi, disponibili a offrire le proprie competenze per sostenere gli ospiti e
  supportare il lavoro degli operatori. Ma anche semplici cittadini che intendano coltivare rapporti di buon
  vicinato.
  «Di fronte al clima di odio che vediamo montare in questi tempi, alimentato ad arte per ragioni politiche,
  siamo convinti che la migliore risposta possibile sia offrire la nostra testimonianza di persone comuni, di
  fedeli, che si sforzano con i propri comportamenti di camminare insieme nel segno della compassione e
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2017

                                                                                               Continua -->     23
29 luglio 2018
Pagina 38                                            Avvenire
29 luglio 2018
Pagina 41                           Avvenire (Diocesane)
                                                        volontariato

  Ardea, un lido accessibile senza barriere per i
  disabili
  È stata inaugurata sabato 21 luglio ad Ardea,
  sul lungomare degli Ardeatini all' altezza del
  civico 149, una spiaggia attrezzata per
  accogliere persone disabili, a cura dell'
  associazione "Impegno donna".
  La "Spiaggia della solidarietà e dell' inclusione
  orientata per le persone con disabilità -
  Impegno donna Beach village" è totalmente
  senza barriere, ha un camminamento fino alla
  sedia Job per fare il bagno in acqua, piazzole
  dedicate alle carrozzine accanto a lettini
  rialzati, docce fatte su misura per chi si muove
  con la sedia a ruote, servizi igienici e un' area
  ombreggiata da un gazebo per cercare di
  abbattere una barriera architettonica naturale,
  la sabbia, che rende difficile la mobilità per chi
  vive in carrozzina.
  L' iniziativa è stata possibile grazie a un bando
  del Comune di Ardea per l' organizzazione
  della spiaggia con un progetto
  specificatamente dedicato ai disabili.
  «Abbiamo cercato di coinvolgere la rete del
  volontariato - ha detto il sindaco di Ardea
  Mario Savarese - per realizzare un servizio
  utile alla comunità».

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                25
29 luglio 2018
Pagina 53                            Avvenire (Diocesane)
                                                         volontariato

  volontariato. Al Palio dei rioni la «Taberna» del Cav
  Al Palio storico di Albenga, ha debuttato quest'
  anno, per la prima volta, la nuova "cantina dei
  forzieri". Nella sede di Via Episcopio 2, il
  Centro Aiuto Vita-ingauno ha messo insieme
  una squadra di volontari affiatata e già
  collaudata, per far scoprire la storia e i sapori
  dell' Albenga medioevale. Per quattro giorni,
  hanno lavorato senza sosta per servire ai
  commensali cibi e bevande in stile medioevale
  e poter bere o mangiare qualcosa di diverso
  dal solito. Ai fornelli, tre cuoche eccezionali:
  Francesca, Anita (titolare della ditta
  Autotrasporti Fenoggio) e Giovanna, ognuna
  responsabile per preparare tre piatti tipici della
  cucina ligure tradizionale, riadattati all' epoca
  medioevale, lo zemino, il cinghiale e le trippe.
  Alla Taberna dei forzieri, poi, a cuocere e
  farcire le tigelle e a impastare e friggere la
  panizza, Eugenio, Nicola ed Elena, Renata
  con Roberto, Eraldo con Francesca, Guido
  con Alina, Piermario con Ginetta.
  Preziosissimo anche il supporto tecnico dei
  ragazzi, Giacomo, Veronica e Nicolò. Il palio
  storico di Albenga 2018 è stato per la nuova
  cantina l' occasione per riempire i forzieri del
  Centro Aiuto Vita ingauno con latte, pannolini
  ed omogeneizzati destinati ad aiutare tante famiglie dell' albenganese. Oltre 2mila commensali si sono
  seduti a tavola, all' ombra del Battistero paleocristiano, godendo della bellezza di uno degli angoli più
  caratteristici del nostro centro storico.
  Grazie agli sponsors di questa avventura che hanno contribuito con donazioni enogastronomiche di
  elevata qualità e di inimitabile eccellenza: il Raviolificio San Giorgio di Ceriale, l' Oleificio Fratelli Carli di
  Imperia, il Salumificio Chiesa di Finale ligure, l' Ipercoop di Albenga, la Macelleria Piraldo di Villanova, l'
  Azienda agricola Flavio Sanguineti, l' Enoteca Malandrone di Salvatore Salsano.
  Una squadra di cuochi ha preparato piatti tipici per 2mila persone. Raccolti fondi per le future mamme
  Volontari della Taberna dei forzieri.

                                     Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                                        26
29 luglio 2018
Pagina 58                          Avvenire (Diocesane)
                                                       volontariato

  Alla Caritas volontari per l' estate
  DI PAOLA PROIETTI Vengono da Veneto,
  Lombardia, Emilia Romagna, Puglia, Marche,
  Sicilia ma anche da Stati Uniti, Malta e
  Portogallo. Sono i volontari che a luglio e
  agosto, soprattutto, si riversano su Roma per
  offrire il loro tempo a servizio delle realtà della
  Caritas diocesana. Giovani di gruppi
  parrocchiali, associazioni di volontariato,
  ragazzi dai 16 ai 20 anni che per una
  settimana vivono una realtà diversa dalla loro.
  E sono ospitati nella foresteria Caritas: «Lo
  scopo è creare uno spazio per svolgere attività
  di volontariato, un servizio che fa parte del loro
  percorso come gruppo - spiega Gianni Pizzuti,
  responsabile dell' area volontariato Caritas -
  all' interno di una riflessione come gruppi
  giovanili parrocchiali, in cui l' esperienza del
  servizio diventa fondamentale». I volontari si
  dividono tra le mense per i poveri, le case
  famiglia di Villa Glori, i centri di accoglienza,
  gli ostelli. Don Gabriele, parroco a Travesio,
  nella diocesi di Concordia-Pordenone, viene a
  Roma con i ragazzi delle cresime fin dal 2008.
  Offrono il loro tempo alla mensa Caritas
  "Giovanni Paolo II" di Colle Oppio dove, ogni
  giorno, sono offerti circa 500 pasti nell' ora del
  pranzo. «Mettersi al servizio degli altri, questo è lo scopo. Noi veniamo da zone dove tutti hanno un
  lavoro, dove non esistono situazioni di povertà estrema.
  Venendo qui, facciamo toccare con mano ai ragazzi cosa significa povertà ma anche cosa significa
  offrire aiuto e mettersi in gioco.
  Molti di loro - continua don Gabriele - pensano che il povero equivale al barbone.
  Rimangono stupiti quando si trovano di fronte a chi si presenta vestito in giacca e cravatta, a chi ha una
  casa ma non può permettersi da mangiare, a chi è scappato dalla guerra». Tra i ragazzi e gli ospiti si
  crea un legame, si dialoga del più e del meno, ed è questa la parte migliore dell' esperienza. «Offrendo
  il loro aiuto a fare cose semplici, ricevono in cambio una grande soddisfazione - conclude don Gabriele
  - ed è per questo che molti decidono di tornare». Jenny ha 17 anni ed è alla prima esperienza: «Mi ha
  toccato molto. La realtà è completamente diversa dalla nostra. Vedere gente che chiede il pane, si mette
  in tasca il panino per dopo, ti ringrazia per un gesto così semplice. Si resta profondamente colpiti».
  Anche Irene ha 17 anni e viene dal Veneto: «All' inizio sono rimasta spiazzata nel vedere persone che
  vivono per strada o hanno una casa ma non riescono ad andare avanti. Parlando con loro ho notato
  tanto amore e anche la forza di non arrendersi». La mensa Caritas non offre solo cibo: «Una volta era
  così - spiega Carlo Virtù, responsabile della mensa di Colle Oppio -; oggi, ogni persona che viene a fare
  un pasto qui è anche seguito in un percorso che lo aiuti a trovare la sua strada. La media dei nostri
  ospiti è tra i 40 e i 60 anni. Noi cerchiamo di "rimetterli in sella": ogni mese sono ascoltati, incoraggiati
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2017

                                                                                                Continua -->      27
29 luglio 2018
Pagina 58                          Avvenire (Diocesane)
29 luglio 2018
Pagina 22                             Corriere della Sera
                                                       volontariato

  Il 71 per cento delle donne e il 64 per cento degli uomini dichiara di «sentirsi migliore» al
  termine di esperienze difficili. Come rifondare il futuro? Le leve sono la ricostruzione di sé e l'
  impegno in un progetto

  Più forti dopo un trauma
  Lutti, malattie gravi o incidenti: ecco come è possibile ritornarea essere sereni

  «La felicità è come raggiungere la cima di una catena montuosa:
  va conquistata. Se ti calassero in vetta con un elicottero sarebbe
  semplice e rapido, ma non saresti così appagato. E la felicità è
  fatta di attimi, perché in montagna non ci vai tutti i giorni».
  Chiara Stoppa, attrice, nata a Pordenone nel 1979, ha affrontato
  un tumore nel 2005 e il suo ampio sorriso non lascia spazio ai
  dubbi: dopo diversi cicli di chemio e radioterapia ha superato il
  linfoma di Hodgkin e ha ritrovato un' esistenza piena. «Sono
  sempre stata positiva e ironica, anche da malata. Non sono
  diventata più forte, più brava, migliore. Sono la stessa Chiara,
  anche se il cambiamento c' è e lo sento. Ma si può essere felici
  anche durante la malattia.
  Ho un ricordo bellissimo di certe notti passate in ospedale, sola
  nel buio, la luce che entrava da fuori e le voci delle infermiere
  nel corridoio: mi sono sentita viva». Chiara ha trovato la forza
  per reagire nel suo grande amore, il teatro. Tanto che dalla sua
  esperienza è nato un monologo, Il Ritratto della Salute (diventato
  anche un romanzo), di cui reciterà alcuni brani il prossimo 7
  settembre quando, durante il Tempo delle Donne, ci sarà un
  incontro dedicato alla felicità dopo un trauma.
  È indubbio che un incidente, una malattia grave, un lutto, un
  evento traumatico ci cambiano e niente è più come prima. Ma -
  ci siamo domandate - serenità e leggerezza vengono cancellate
  per sempre? I momenti di piena felicità non torneranno mai più?
  O forse, dopo aver superato una grande difficoltà, si può persino
  avere una vita migliore?
  Chi ci è passato ammette di aver attraversato tutto l' ampio
  spettro di sensazioni umane, dalla rabbia più cupa alla
  disperazione, per poi approdare a un mondo nuovo, nel quale ci
  si sente più forti, si dà maggior rilievo a ciò che conta davvero e
  si riesce a non sprecare tempo ed energie in contrattempi di
  poco conto.
  Insomma, scampata la grande paura, si guarda all' esistenza
  con occhi sereni.
  Abbiamo chiesto il parere dei lettori, in un sondaggio online a
  fine giugno 2018: hanno partecipato quasi 1.200 persone, più
  donne che uomini, in media 50enni. Alla domanda: «Si può
  tornare a essere felici dopo un trauma?», il 65 per cento ha
  risposto positivamente.
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2017

                                                                                               Continua -->   29
29 luglio 2018
Pagina 22                               Corriere della Sera
29 luglio 2018
Pagina 22                              Corriere della Sera
29 luglio 2018
Pagina 11                                    Il Sole 24 Ore
                                                       volontariato

  Think tank

  Design congiunto per cambiare il modo di fare
  impresa
  La quarta rivoluzione industriale si baserà su
  tre pilastri: non solo le tecnologie digitali
  abilitanti ma anche i modelli innovativi di
  impresa e di organizzazione e le forme di
  lavoro qualificato . Essi richiedono processi di
  progettazione congiunta e partecipata di
  tecnologia, organizzazione e lavoro, joint
  design of technology, organization and people
  growth. Adotteranno metodologie di una nuova
  sociotecnica, con la partecipazione di tutti i
  soggetti collettivi e delle persone. Mentre le
  Stem (scienze, tecnologie, engineering,
  matematica) stanno guidando questi sviluppi a
  una velocità senza precedenti, le scienze dell'
  organizzazione e del lavoro e le relative
  realizzazioni procedono a un passo troppo
  lento. Qualcuno dice che rappresentano le
  aree grigie o fumose della quarta rivoluzione
  industriale.
  Le metodologie di progettazione e sviluppo d'
  altronde sono monopolizzate dai fornitori di
  tecnologia. È un rischio , soprattutto per l'
  accesso delle Pmi e della Pa alla quarta
  rivoluzione industriale.
  Non bisogna partire da zero per affrontare
  questa sfida. Aumentano in Italia i casi di
  esperienze di progettazione congiunta di imprese che hanno sviluppato un modello di Italian way of
  doing industry, centrato su simbiosi con il mercato, internazionalizzazione, alto livello tecnologico, cura
  delle risorse umane, governance condivisa. È il caso di imprese diventate grandissima come Ferrero,
  Luxottica, Zambon, Esaote. Ma anche di imprese medio-grandi internazionali come Illy, Cantine Ferrari,
  Frau, Tecnogym, Ima, Cucinelli. E' il caso anche di imprese medie come Bonfiglioli, H-Farm e Loccioni,
  che hanno sviluppato paradigmi industriali originalissimi.
  Sette sono le azioni chiave che queste esperienze suggeriscono: sviluppare organizzazioni di nuova
  generazione; professionalizzazione con forme di lavoro a più alto livello di creatività, di produttività, di
  valore per il cliente e con migliore qualità della vita di lavoro; imprese integrali che ottimizzano
  economicità e sostenibilità ambientale e sociale; ristrutturazione radicale dei sistemi per il retraining e i
  servizi per l' impiego; reinvenzione della scuola tecnica; formazione continua per tutti sulle competenze
  digitali e per imparare a imparare e a cambiare; creazione di nuovi mercati e nuovi prodotti/servizi per i
  bisogni assoluti e per quelli di qualità.
  I partner della Fondazione Irso promuovono una community per diffondere l' idea della progettazione

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2017

                                                                                                Continua -->      32
29 luglio 2018
Pagina 11                                    Il Sole 24 Ore
29 luglio 2018
Pagina 21                                    Il Sole 24 Ore
                                                       volontariato

  Nicoletta Mondadori

  La famiglia del libraio
  Al centro di un' avventura esistenziale in cui si
  specchi Nicoletta Mondadori non può che
  esserci L' uomo dei libri: figlia d' arte di Alberto
  Mondadori la scrittrice esordi nel 2011 proprio
  con una struggente Lettera a mio padre, ma
  da allora ci ha provato gusto a raccontare
  sempre più liberamente, cosicché quest'
  ultimo e quarto libro è proprio un romanzo
  costruito sul filo di una memoria nella quale
  con l' autrice si riconoscono, ciascuno per la
  propria parte, anche i lettori.
  È l' autobiografia di una giovane donna,
  Françoise, e della sua lenta maturazione,
  dapprima dentro una famiglia
  straordinariamente numerosa e vitale, pronta
  ad accogliere chiunque ne attraversi i destini e
  al tempo stesso a rispettare la libertà di
  ognuno, sostenendolo nei suoi progetti, senza
  giudicare. Questa famiglia allargata è una
  delle più felici invenzioni del libro, chiunque
  avrebbe voluto farne parte, persino nei
  momenti di tensione o di sofferenza, perché
  perennemente attraversata da frementi
  vibrazioni di affetto, da fervide invenzioni
  fantastiche, da un continuo scambio di allegri
  entusiasmi o di solidali attenzioni.
  Al centro sta un padre libraio teneramente paziente con a fianco, solo apparentemente più rigida, una
  madre capace di riconoscere le cose che contano anche in un mare di frivolezze che pur le sembrano
  indispensabili a riempire le giornate, e poi una frotta di zii, cugini, conoscenti e amici che si aggiungono
  ogni giorno a tavola, perché nessuno si dimentichi del resto del mondo.
  Françoise sin da ragazzina si immerge nella lettura fino a scordarsi del resto e persino di sé e poi
  accompagna il padre in libreria, rassicurata dagli scaffali pieni, dai quali però non si sente schiacciata
  per le responsabilità che comportano: lei si muove in questo mondo di carta e parole con l' elegante
  leggerezza di un' adorabile adolescente, appagata da quel che le tocca e lontana da qualsiasi
  ambizione, contenta persino della malinconia di qualche piccola incomprensione.
  «Scrivo - confessa - per cercare di tenere tutto insieme, la perdita del più piccolo dettaglio non me la
  posso permettere, è passato del tempo, enorme e straziante da allora, e tutto quello che ancora posso
  ricordare per me significa accogliere un passato e forse volere un futuro senza cancellare le tracce delle
  tante assenze», evitando così di «scomparire nel grande mare delle memorie, sconfitta dalla confusione
  quotidiana». Intanto la vita scorre e Françoise esce di casa, va all' università, incontra l' amore e persino
  si sposa, ma sono tentativi di lasciare il suo mondo che durano un attimo appena, prove di un'
  indipendenza che invece non c' è; ben di più contano le persone care che nello stesso tempo

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2017

                                                                                                Continua -->      34
Puoi anche leggere