COMUNE DI RUSSI Venerdì, 15 febbraio 2019
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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 15 febbraio 2019 Prime Pagine 15/02/2019 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 15/02/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Cultura e Turismo 15/02/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49 Musica e zirudele con I munel e Tiziano Organizzano i Canterini Romagnoli 3 15/02/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 65 «La nostra Antigone attraversa il tempo con la sua anima rock» 4 Politica locale 15/02/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 11 CHIARA BISSI «Credo nei nostri candidati I programmi contano più del clima... 6 sanità, sociale e servizi per l'infanzia 15/02/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47 'One Billion Rising' in piazza contro la violenza sulle donne 8 14/02/2019 RavennaNotizie.it Cittadini stranieri immigrati. Ravenna e Russi continuano a collaborare... 9 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 15/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Cantone: sul codice decidere rapidamente Toninelli: serve Dl 11 15/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 3 «Si assicurino i fondi alle regioni piu deboli» 13 15/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 21 Comuni, stop ai ripiani in 30 anni per le anticipazioni anti-crisi 15 15/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 21 Patrizia Ruffini Limiti alla spesa di personale valutati a consuntivo 17 15/02/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 23 Giorgio Pogliotti Navigator bloccati dal braccio di ferro con le Regioni 19 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 28 Imu-Tasi, ripristinati 300 mln 21 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 30 VINCENZO MORENA Si tassa il contratto con l' ente di difesa 22 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 38 No ai debiti per spesa corrente 23 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 38 MATTEO BARBERO Pareggio 2018, sanzioni applicabili 25 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 38 LUIGI OLIVERI Valutazione delle performance coinvolgendo gli utenti 26 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 39 LE RISPOSTE AI QUESITI SONO A CURA DEL DIPARTIMENTO AFFARI Accesso divulgabile INTERNI E TERRITORIALI DEL MINISTERO DELL' INTERNO 28 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 39 GIOVANNI GALLI Province d' appoggio ai comuni 30 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 40 Aree protette, la Sicilia mette sul piatto 57 mln 32 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 40 Il Credito sportivo lancia «Comuni in pista 2019» 33 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 41 PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI Anac adegua linee guida alla Ue 34 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 41 Illecito professionale, decide l' ente appaltante 36 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 41 Servizio vigilanza boschi, è un 37 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 42 SERGIO TROVATO Accertamenti Tarsu, dietrofront 39 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 42 Dati contabili al riallineamento 41 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 42 EUGENIO DE CARLO Tra la p.a. e il tesoriere decide la Corte dei conti 43 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 43 MAURIZIO FILIBERTI Affidamenti diretti diversificati 45 15/02/2019 Italia Oggi Pagina 43 MARIANNA TRAVAGLINO Spazio nell' avanzo alle passività emerse a esercizio chiuso 47
15 febbraio 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
15 febbraio 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 2
15 febbraio 2019 Pagina 49 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cultura e Turismo Musica e zirudele con I munel e Tiziano Organizzano i Canterini Romagnoli SECONDO appuntamento con le serate dedicate alla musica organizzate i venerdì sera dal gruppo folkloristico Canterini Romagnoli 'Città di Russi' nella propria sede in via Mascagni 13/1 a Russi. Protagonisti della serata saranno I munel e Tiziano che proporranno lo spettacolo dal titolo 'BerbaRossa in dù - Musica e zirudele'. Si comincia alle 20.30. Per ulteriori informazioni sulla serata si può chiamare il numero di telefono 0544.581290 o inviare una e-mail all' indirizzo folklorerussi@racine.ra.it. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 3
15 febbraio 2019 Pagina 65 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cultura e Turismo SAN MARINO ELENA BUCCI AL TEATRO TITANO «La nostra Antigone attraversa il tempo con la sua anima rock» UNA DONNA pronta a sacrificare la vita per i suoi ideali. Un esempio di coraggio e ribellione. A dare voce all' Antigone di Sofocle sono Elena Bucci e Marco Sgrosso, in scena stasera, alle 21, al teatro Titano di San Marino con 'Antigone quartet concerto'. Una lettura in musica basata sul testo greco e sulle riscritture di Anouilh e di Brecht. I due artisti, anima della compagnia Le belle bandiere', affiancati dal musicista Dimitri Sillato, danno voce a tutti i personaggi e raccontano l' antica storia della lotta tra due fratelli per la supremazia e della pietosa sepoltura di Eteocle per mano di Antigone, un' azione che le costerà la vita perché andrà contro la legge del nuovo re Creonte. «Si lotta per un pezzo di terra, si parla di guerra e potere, amore e odio, tutti temi di un' attualità sconcertante», spiega Elena Bucci, attrice originaria di Russi, amata da registi del calibro di Luca Guadagnino che l' ha scelta per i film 'A bigger splash' e 'Chiamami col tuo nome'. Qual è la modernità di Antigone? «E' una grande tragedia di contrasti, messi in risalto dalla semplicità poetica di una lingua lontana, ma capace di attraversare i secoli, senza perdere lo splendore diretto della sua comunicatività». Che donna è? «Antigone invita a un atto di coraggio, può essere definita una rivoluzionaria. Crede nelle sue idee e riesce a vincere la paura. E' portatrice di quella pietas che tutti dovrebbero avere nei confronti degli altri, anche contro i divieti». L' elemento di novità del vostro spettacolo? «La musica qui è fondamentale. Ci sono brani che sembrano arrivare dal passato e si arriva fino all' elettronica, passando dalle note barocche al rock. A volte lo definiamo un musical per esprimere la perfezione con cui si intrecciano musica e parole». Oltre a teatro, la vedremo anche al cinema? «Non posso svelare molto, ma ho appena girato un film con un regista molto importante che mi ha entusiasmato molto, nel cast ci sono anche diversi attori di teatro». Lina Colasanto © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 4
15 febbraio 2019 Pagina 11 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Politica locale «Credo nei nostri candidati I programmi contano più del clima nazionale» Dalle primarie di Cervia alla sinistra divisa a Russi, il Pd preparare le amministrative più difficili della sua storia RAVENNA Chiuse le consultazioni nei circoli, il Pd veleggia verso l' appuntamento delle primarie senza pressione mediatica, mentre nel ravennate si cerca di presentare alleanze e candidature per mantenere la guida di 13 su 14 comuni, in vista delle elezioni amministrative del 26 maggio. La più difficile fra le piazze si è rivelata Cervia unica in provincia a percorrere la via delle primarie per la scelta del candidato sindaco. A poche settimane dalle primarie, il segretario provinciale Alessandro Barattoni parla a tutto campo. Il centrodestra sostiene che tutti i comuni governati da coalizioni a guida Pd sono contendibili è così? «Per loro Brisighella, Russi, Bagnacavallo sono contendibili sull' onda di un clima nazionale favorevole, una convinzione non accompagnata daprogetto di governo delle nostre comunità. La differenza la fanno le persone e le idee non il vento che si respira. I nostri candidati vogliono essere i sindaci di tutti». Quindi nessun timore? «No, c' è voglia di affrontare una campagna elettorale coinvolgente con l' atteggiamento giusto. Mi auguro che non si nascondano al confronto». Dal progetto della lista civica alle primarie del Pd, cosa è successo a Cervia? «Nei 14 comuni coinvolti la linea è quella di coalizioni larghe e civiche che affianchino partiti tradi zionali. In alcuni comuni si è scelto di esprimere un candidato del partito, in altre come a Cervia la candidatura era espressione di liste civiche. Poi la coalizione ha avuto difficoltà, e così si è aperta la raccolta firma che ha portato a due candidati Gianni Grandu e Massimo Medri. Ora qualunque sia l' esito delle primarie bisogna lavorare perché si ricomponga il disegno». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 6
15 febbraio 2019 Pagina 47 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sanità, sociale e servizi per l'infanzia RUSSI DECINE DI PARTECIPANTI AL FLASH MOB 'One Billion Rising' in piazza contro la violenza sulle donne ABITI neri e nastro rosso al polso (simbolo della volontà di spezzare le catene della violenza e del silenzio), decine di persone si sono incontrate ieri pomeriggio davanti al municipio di Russi per mettere in scena un flash mob nell' ambito di 'One Billion Rising'. La campagna, avviata il giorno di San Valentino del 2012, è iniziata come un invito ad agire sulla base della sconcertante statistica secondo cui una donna su tre in tutto il pianeta sarà oggetto di percosse o stupro nel corso della sua vita. Dato che la popolazione mondiale ammonta a sette miliardi, questo equivale ad un miliardo di donne e bambine. L' evento, promosso da Linea Rosa, è iniziato alle 15 di ieri pomeriggio con l' inaugurazione delle mattonelle 'Russi Città Amica delle Donne' nella sede della Cgil in corso Farini 72, in quella della Pubblica Assistenza in piazza Farini 37, alla Casa della Salute in piazza Farini 35 (questa mattonella è stata donata dalle associazioni che fanno parte delle tre consulte, volontariato, cultura e sportiva del comune di Russi) e al municipio. Dopo letture di Daniela Denti e 'Le Faville', dopo le 16 è scattato il flash mob vero e proprio tra danze e slogan. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 8
14 febbraio 2019 RavennaNotizie.it sanità, sociale e servizi per l'infanzia Cittadini stranieri immigrati. Ravenna e Russi continuano a collaborare allo sportello di assistenza Nella seduta di martedì (per chi volesse vederla http://bit.ly/archivio-sedute-cc ) il Consiglio comunale di Ravenna ha approvato la delibera su " Sportello di assistenza, informazione, orientamento dedicato ai cittadini stranieri immigrati - Protocollo di collaborazione tra il Comune di Ravenna e il Comune di Russi" con 23 voti favorevoli (Pd, Sinistra per Ravenna, Art.1-Mdp, Pri, Gruppo misto, La Pigna, CambieRà, Lista per Ravenna, Ravenna in comune, Lega Nord) e 1 astenuto (Tavoni della Lega Nord), ha tolto il badge come forma di protesta Rosanna Biondi (Lega Nord) e Alvaro Ancisi (Lista per R a v e n n a ) . R a v e n n a - PageDetail728x90_320x50-1 Ha presentato la delibera l' assessora ai Servizi sociali Valentina Morigi che ha spiegato come "la collaborazione con il Comune di Russi i n merito a questo servizio esista da tempo. A seguito del conseguimento nel corso degli anni di buoni risultati in termini di qualità delle prestazioni e grado di soddisfazione dell' utenza il Comune di Russi ha chiesto che la collaborazione da annuale diventi triennale". Lo sportello , aperto per tre ore una volta alla settimana, fornisce informazioni e servizi di tipo anagrafico e demografico e permette una riduzione dei tempi di attesa, migliorando l' accesso alle istituzioni pubbliche. Il Comune di Russi si impegna ad erogare annualmente 4mila e 500 euro al Comune di Ravenna. Sono intervenuti nel dibattito: Rosanna Biondi (Lega Nord), Fiorenza Campidelli (Pd), Michele Distaso (Sinistra per Ravenna), Marco Maiolini (Gruppo misto), Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Veronica Verlicchi (La Pigna), Idio Baldrati (Pd), Andrea Vasi (Pri), Samantha Tardi (CambieRà), Daniele Perini (Ama Ravenna). Il gruppo Lega Nord ha sottolineato come sarebbe necessario uno sportello per gli italiani, penalizzati da una politica a favore degli immigrati. Il gruppo Pd ha puntualizzato che non si tratta di uno sportello di accoglienza sociale e sanitaria, ma di una convenzione con il Comune di Russi. Il gruppo Sinistra per Ravenna , ironicamente, ha evidenziato che occorrerebbe uno sportello per gli italiani per imparare la grammatica e ha evidenziato che l' immigrazione non è un disvalore. Il gruppo misto ha sottolineato che si tratta di un servizio utile anche per lavoratori stranieri temporaneamente nel ravennate che se ne servono per districarsi negli adempimenti burocratici. Il gruppo Lista per Ravenna ha proposto sportelli che accolgano tutti, stranieri e italiani, per essere accompagnati nel complicato mondo della burocrazia. Il gruppo La Pigna ha sottolineato che l' immigrato è anche un lavoratore in Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 9
14 febbraio 2019 RavennaNotizie.it
15 febbraio 2019 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali appalti Cantone: sul codice decidere rapidamente Toninelli: serve Dl Il presidente Anac: «Il rischio è creare instabilità» Mercoledì ha visto Conte Giorgio Santilli - «Il governo può modificare il codice degli appalti o può anche metterlo da parte completamente, se lo ritiene. Sarebbe opportuno, però, che decidesse al più presto perché annunciare una riforma che poi si realizza dopo mesi o anni significa creare una forte instabilità normativa e una paralisi del processo di attuazione e del mercato». Il presidente dell' Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, torna sul tema della riforma del codice degli appalti, mettendo in guardia il governo dal rischio di annunci cui non seguono certezze in tempi rapidi. Cantone - che mercoledì scorso ha incontrato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte - ieri ha ripetuto questo ragionamento alla presentazione del rapporto sulle Agromafie. Ed è un ragionamento che riguarda direttamente l' attività dell' Anac che sta mettendo a punto alcune linee guida in attuazione del codice e si vede modificata la norma primaria, con il risultato di doverle riscrivere. È già successo con la prima correzione al codice degli appalti fatta dal governo Gentiloni, che ha riportato indietro lo stato di avanzamento dell' attuazione del codice, già parecchio arretrato. Il timore - non solo di Cantone ma anche delle imprese dell' Ance - è che l' intenzione del governo di procedere con un disegno di legge delega possa richiedere mesi e anni. Basti pensare che il disegno di legge in cui la ampia delega per la riscrittura del codice è contenuta è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 12 dicembre ma non è stato ancora presentato in Parlamento. Senza contare il fatto che lo stesso premier ha annunciato la riforma del codice appalti già nel suo discorso di insediamento in Parlamento otto mesi fa ma il governo non è ancora riuscito a trovare l' accordo per varare una norma (a parte quella nella legge di bilancio che alza la soglia dei contratti di appalto affidati senza gara). Non è possibile fare una previsione sui lavori parlamentari (la prima versione del codice ha impiegato oltre un anno) necessari per approvare una riforma tanto complessa e tanto divisiva, ma bisogna aggiungere che nello stesso Ddl approvato dal governo sono previsti poi 18 mesi per esercitare la delega. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 11
15 febbraio 2019 Pagina 2 Il Sole 24 Ore
15 febbraio 2019 Pagina 3 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali intervistaMarco Marsilio . Per il neo governatore d' Abruzzo i trasferimenti dello Stato fondamentali per la regione «Si assicurino i fondi alle regioni piu deboli» B.F - Marco Marsilio appena eletto alla guida dell' Abruzzo è il primo governatore di una Regione del Sud in cui la Lega ha sbaragliato oltre agli avversari anche gli alleati della coalizione. E l' Abruzzo è una di quelle aree in cui i trasferimenti dello Stato sono fondamentali per coprire i costi di servizi come istruzione, scuola, infrastrutture. Presidente lei ha fatto parte della commissione sul federalismo fiscale: non teme che a pagare l' autonomia delle regioni d e l N o r d s a r a n n o q u e l l e d e l Centro-Sudl? Nella riforma del 2008 sul federalismo fiscale del governo Berlusconi si raggiunse un punto di sintesi tra le spinte autonomiste della Lega e chi invece riteneva imprescindibile la tutela dell' unità nazionale. La redistribuzione della fiscalità per favorire un rapporto più diretto tra i cittadini e il territorio, evitando di accentrare sullo Stato tutta la raccolta, prevedeva sempre il fondo perequativo per garantire i livelli essenziali delle prestazioni a tutte le Regioni, a partire ovviamente da quelle più deboli. Quindi per me è fondamentale che questa perequazione venga assicurata. Lei ha vinto grazie al contributo decisivo della Lega: non teme di rimanere ostaggio del Carroccio? Al contrario. Credo che la Lega Abruzzo voglia tutelare e difendere la propria Regione. E quindi non temo che la spinta autonomista possa mettere in discussione il trasferimento delle risorse. Ma nelle intese di Veneto e Lombardia si prevede che le competenze saranno coperte da una parte delle imposte raccolte sul territorio... A me sta bene se le regioni virtuose possano fare di più e meglio utilizzando le risorse a loro disposizione a patto che queste risorse non vengano sottratte ad altre regioni. Lo ripeto le risorse di cui oggi dispone ciascuna Regione devono essere le stesse anche domani, a prescindere se è stata richiesta o meno una maggiore autonomia su alcune specifiche materie. E quando si passerà dalla spesa storica ai costi standard questa certezza verrà meno? Non possiamo difendere a spada tratta la spesa storica, che ha prodotto non poche distorsioni. La ragione del passaggio ai costi standard è stata introdotta proprio per elevare la qualità delle prestazioni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 13
15 febbraio 2019 Pagina 3 Il Sole 24 Ore
15 febbraio 2019 Pagina 21 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali CORTE COSTITUZIONALE Comuni, stop ai ripiani in 30 anni per le anticipazioni anti-crisi Gianni Trovati - ROMA È incostituzionale scaricare sul futuro i deficit di oggi. Con la sentenza 18/2019 la Corte costituzionale (presidente Lattanzi, redattore Carosi) lancia una bordata contro una delle pratiche p i ù frequenti dei nostri conti pubblici: il rinvio dei problemi sulle spalle di chi arriva dopo. A cadere sotto i colpi dei giudici costituzionali è una norma (la sua ultima versione è scritta al comma 434 della manovra 2017, legge 232/2016) che permette ai Comuni e a l l e Province in crisi di restituire in 30 anni i prestiti statali o t t e n u t i p e r a v v i a r e i piani d i risanamento. Sul piano tecnico, la questione riguarda le amministrazioni i n « p r e d i s s e s t o » , i l meccanismo introdotto nell' estate del 2012 dal governo Monti per evitare il rischio di fallimenti a catena negli enti locali del Sud proprio mentre lo spread in salita verso quota 575 punti rendeva i nostri conti pubblici g l i osservati speciali sui desk finanziari di tutto il mondo. Da Napoli a Catania (ora in default), da Foggia a Caserta, da Reggio Calabria a Messina, sono stati centinaia i Comuni a salire sul treno anti-crisi. L' impianto originario prevedeva la possibilità di ottenere un' anticipazione dallo Stato, da restituire in 10 anni nel corso dell' attuazione di un piano di riequilibrio fondato su tagli obbligatori di spesa e aumenti automatici di tributi. Le quote restituite di anno in anno avrebbero finanziato le anticipazioni ai nuovi enti in crisi. Ben presto però si è visto che questo fondo rotativo non ruotava molto, perché le restituzioni a rate zoppicavano. Di qui un' infinità di correttivi per bloccare le sanzioni (il dissesto in caso di verifica negativa della Corte dei conti) e allungare i tempi delle restituzioni. Fino a 30 anni, come previsto dalla norma cancellata ieri dalla Corte costituzionale. La dilatazione del calendario permette di abbassare le rate annuali, senza modificare i piani di pagamento dei creditori. In questo modo consente nei fatti di utilizzare le anticipazioni, cioè un debito, per finanziare spesa corrente, violando la «regola aurea» scritta all' articolo 81 della Costituzione. E mettendo in mora il «buon andamento» della Pa tutelato dall' articolo 97. Nello specifico, questa chance ha riguardato gli enti che avevano approvato il piano di riequilibrio prima di effettuare il «riaccertamento straordinario» dei residui, cioè l' operazione imposta dalla riforma contabile a tutti gli enti locali, in crisi e non, per cancellare dai bilanci le vecchie entrate mai riscosse e Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 15
15 febbraio 2019 Pagina 21 Il Sole 24 Ore
15 febbraio 2019 Pagina 21 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali ENTI LOCALI Limiti alla spesa di personale valutati a consuntivo Scompare, dall' esercizio 2019, il sistema sanzionatorio diretto per il mancato rispetto dell' equilibrio di bilancio, mentre non vengono meno le sanzioni indirette in materia di spesa di personale. Il chiarimento arriva dalla circolare 3 del 14 febbraio 2019, con cui la Ragioneria generale dello Stato spiega a Comuni, Città metropolitane e Province (e agli organi di revisione), le novità introdotte dalla legge di Bilancio 2019 con riguardo alla semplificazione dei vincoli di finanza pubblica. Le disposizioni in materia di spesa di personale che fanno riferimento alle regole del patto/ p a r e g g i o o , p i ù i n g e n e r a l e , d e g l i obiettivi di finanza pubblica, si intendono riferite - si legge nel documento - all' equilibrio di bilancio di cui all' articolo 1, comma 821 della legge 145/2018. Per cui, alla luce di questa interpretazione, le limitazioni in materia di spesa di personale previste per il mancato rispetto degli obiettivi di finanza pubblica non decadono, ma si traslano sul mancato rispetto dell' equilibrio di competenza a consuntivo. La legge 145/2018 ha sancito il superamento delle norme sul pareggio di bilancio, la fine degli obblighi di monitoraggio e certificazione, la cessazione della disciplina sulle intese regionali e patti di solidarietà e dei loro effetti, anche pregressi. Pertanto, gli enti che hanno acquisito spazi negli anni 2018 e precedenti, nell' ambito delle intese regionali orizzontali e del patto nazionale orizzontale, non sono più tenuti alla restituzione negli anni 2019 e 2020. Vengono poi meno, precisa la circolare, le disposizioni e gli effetti del Dpcm 21/2017, secondo il quale le operazioni d' investimento realizzate attraverso il ricorso al debito e all' utilizzo dei risultati d' amministrazione devono essere effettuate sulla base di apposite intese regionali. Gli enti locali possono dunque ricorrere all' indebitamento nel rispetto delle condizioni previste dal Testo unico, esclusivamente per finanziare spese di investimento e contestualmente all' adozione di piani di ammortamento di durata non superiore alla vita utile dell' investimento. La legge di bilancio 2019 ha inoltre stabilito che Comuni, Province, Città metropolitane si considerano in equilibrio in presenza di un risultato di competenza dell' esercizio non negativo. Tale l' informazione è tratta, ogni anno, dal prospetto della verifica degli equilibri presente nel rendiconto di gestione (allegato 10 al Dlgs 118/2011). Gli enti - puntualizza la Ragioneria generale dello Stato - devono utilizzare la versione degli schemi vigente in ciascun anno, per tener conto di eventuali aggiornamenti adottati dalla Commissione Arconet. La verifica sugli andamenti della finanza pubblica in corso d' anno sarà effettuata attraverso il Sistema Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 17
15 febbraio 2019 Pagina 21 Il Sole 24 Ore
15 febbraio 2019 Pagina 23 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali REDDITO CITTADINANZA Navigator bloccati dal braccio di ferro con le Regioni Ancora non si sa neppure se i tutor risponderanno ai Cpi o ad Anpal servizi Ancora non è stato pubblicato sul sito di Anpal Servizi l' avviso per la selezione pubblica, ma già si profilano i primi ostacoli per la collocazione dei 6mila navigator. Si presume che i nuovi tutor affiancheranno gli attuali 8mila operatori nei 552 centri per l' impiego, ma si dovranno creare mediamente 10,9 nuove postazioni di lavoro per ogni ufficio. «Non ci sono gli spazi nei centri per l' impiego, molte strutture sono inadeguate», hanno spiegato i rappresentanti delle Regioni al ministro del Lavoro, Luigi Di Maio. È uno dei punti da chiarire al tavolo tecnico tra Governo e Regioni che stanno cercando di raggiungere un' intesa da recepire a livello di conferenza Stato-Regioni, e t r a d u r r e i n emendamento al decretone all' esame della commissione Lavoro del Senato, atteso in Aula tra la prossima settimana e quella successiva. Prima di procedere alle assunzioni dei navigator vanno sciolti alcuni nodi: «Dove dovrebbero operare, che cosa dovrebbero fare e da chi dovrebbero dipendere?» ha chiesto la coordinatrice delle Regioni, Cristina Grieco. Ancora non è stato definito come i navigator interagiranno con i centri per l' impiego e a chi risponderanno, se all' Anpal Servizi che li assumerà o alla direzione del Cpi che li ospiterà. I navigator che dovranno occuparsi dell' inserimento lavorativo dei percettori del reddito di cittadinanza, nei piani del Governo saranno assunti da Anpal Servizi Spa dopo una selezione per titoli e colloqui, con contratti di collaborazione coordinata e continuativa biennali, per essere poi stabilizzati. Le regioni temono l' esplosione del contenzioso, perché una volta entrati nei Cpi, i navigator potrebbero ricorrere ai Tribunali del lavoro per trasformare il contratto Cococo in tempo indeterminato. Anche l' ipotesi di stabilizzare i navigator come dipendenti dei Cpi per le Regioni non è percorribile, perché trattandosi di strutture pubbliche l' assunzione deve avvenire per concorso. In questo contesto ritarda la pubblicazione dell' avviso sul sito di Anpal Servizi, che il governo contava di far uscire a inizio febbraio: in presenza del conflitto di competenze con le Regioni "padrone di casa" dei Cpi, nessuno vuole correre il rischio di essere citato per danno erariale. Il presidente designato di Anpal, Domenico Parisi (voluto dal vicepremier Di Maio, colpito dalla sua app che fa incrociare domanda e offerta di lavoro in Mississipi) è ancora negli Usa e il decreto con la sua nomina è fermo alla Corte dei conti. Ieri in audizione alla Camera il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha annunciato che Parisi ha chiesto di essere posto in aspettativa dai suoi incarichi, ma il Pd, per voce di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 19
15 febbraio 2019 Pagina 23 Il Sole 24 Ore
15 febbraio 2019 Pagina 28 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali ai comuni Imu-Tasi, ripristinati 300 mln «Esprimiamo soddisfazione per il ripristino anche per il 2019 dei 300 milioni mancanti per il passaggio da Imu a Tasi. E' una buona notizia per 1800 Comuni e u n r i s u l t a t o raggiunto da Anci che su queste risorse non ha mai mollato la presa». Lo hanno detto il vicepresidente vicario Anci e sindaco d i Valdengo, Roberto Pella, e il vicepresidente e sindaco di Livorno Filippo Nogarin al termine della Conferenza stato-città che ha ratificato formalmente il ristoro in favore dei Comuni di risorse che Anci chiedeva da tempo. Risorse strutturali che i comuni non dovranno richiedere ogni anno come accaduto fino ad ora. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 21
15 febbraio 2019 Pagina 30 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Si tassa il contratto con l' ente di difesa Ok imposta ai contratti tra p.a. e Aid. Nel caso di stipula di un contratto tra una pubblica amministrazione e l' Agenzia industrie difesa (Aid.) occorre assoggettare a tassazione dell' imposta di bollo tale contratto È l' ulteriore precisazione, la n.44, sempre sul tema dell' imposta d i s c i p l i n a t a d a l d p r n . 6 4 2 / 7 2 , pubblicata m a r t e d ì s c o r s o , s u l s i t o d e l l ' Agenzia delle entrate. Secondo l' Ente impositore, infatti, l' Agenzia industrie difesa può essere annoverata tra gli organismi di diritto pubblico e, quindi, essere considerata come una pubblica amministrazione, seppur con riferimento alla sua sola attività di pubblico interesse. L' esenzione è applicabile esclusivamente a soggetti che rivestono la natura di amministrazione dello Stato. L' Aid, tuttavia, al pari delle altre agenzie istituite con il dlgs 300/1999, non può, in assenza di un' apposita previsione normativa, essere considerata un' amministrazione d e l l o S t a t o . Conseguentemente il contratto stipulato dalla stessa con una p.a. deve essere assoggettato all' imposta di bollo. Eccedenza Ace, riportabilità ampia. In presenza di una fusione per incorporazione di una società totalmente controllata, che esercita attività immobiliare e che non rispetta esclusivamente l' indice di vitalità economica relativo ai costi del personale, è ammissibile la disapplicazione delle limitazioni del diritto al riporto dell' eccedenza Ace maturata dalla controllata. Questo, infine, il contenuto, estremamente sintetizzato, della risposta all' istanza di interpello n.52, fornito il 13 febbraio. VINCENZO MORENA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 22
15 febbraio 2019 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Sentenza della Consulta sugli enti in pre-dissesto stabilisce un principio fondamentale No ai debiti per spesa corrente La p.a. non può scaricare oneri su generazioni future MATTEO BARBERO - Incostituzionale la disposizione che consente agli enti locali i n pre-dissesto di ricorrere all' indebitamento per gestire in disavanzo la spesa corrente per un trentennio. Con la sentenza n. 18/2019, pubblicata ieri, la Consulta ha infatti bocciato l' art. 1, comma 714, della l 208/2015, in virtù della quale le amministrazioni i n r o s s o h a n n o p o t u t o allungare i piani di riequilibrio finanziario scaricando gran parte del relativo onere sulle spalle delle generazioni future. Al di là della specifica questione affrontata, la pronuncia (redatta dal vicepresidente, Aldo Carosi) assume una valenza sistematica, ponendo un argine alle misure legislative aventi la finalità (ritenuta costituzionalmente illegittima) di perpetuare nel tempo situazioni di deficit strutturale, mantenendo livelli non sostenibili di spesa (specialmente) corrente. Occorre ricordare che le pubbliche amministrazioni non sono soggette alle procedure concorsuali (fallimento, liquidazione coatta ecc.) applicabili alla quasi generalità dei soggetti privati, ma a peculiari meccanismi volti a coniugare l' esigenza di rimettere i conti in ordine con quella di salvaguardare la continuità dei servizi prestati alla cittadinanza e, in ultima analisi, lo stesso principio di rappresentanza democratica. Si tratta, in particolare, del c.d. dissesto, a cui, dal 2011, si è affiancata una procedura più soft, definita in gergo «pre-dissesto». Tali istituti sono accomunati dalla necessaria definizione di piani di riequilibrio, che nel primo caso vengono predisposti e gestiti da commissari prefettizi, nel secondo dagli stessi organi rappresentativi dell' ente. Il pre- dissesto nasce con un orizzonte decennale, che la Corte giudica nell' insieme congruo, anche perché abbinato a strumenti di controllo esterno, in primis quello Corte dei conti. Successivamente, però, il legislatore è intervenuto, con la norma censurata, ad estenderlo ad un trentennio, entrando così in collisione, annota la sentenza, con il principio di equità sia intragenerazionale che soprattutto intergenerazionale. Infatti, l' escamotage serviva perlopiù per recuperare margini sulla spesa corrente, procrastinando la necessaria spending review, senza alcun beneficio per le collettività future chiamate a pagarne il costo. Da qui, l' inevitabile stop da parte della Consulta, sempre più attenta all' impatto finanziario di lungo periodo delle scelte politiche, in uno stretto connubio con la magistratura contabile. È interessante notare che la questione ha preso le mosse dall' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 23
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15 febbraio 2019 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Pareggio 2018, sanzioni applicabili Sanzioni ancora applicabili per il pareggio di bilancio 2018, anche se solo per gli enti inadempienti agli obblighi di monitoraggio e certificazione. È una delle indicazioni contenute nella circolare n. 3/2018 diffusa ieri dalla Ragioneria generale dello Stato per fornire chiarimenti in materia di equilibrio di bilancio degli enti territoriali dopo la quasi completa cancellazione dei vincolo di finanza pubblica disposta dalla l 145/2018 sulla scia delle sentenze n. 247/2017 e 101/2018 della Corte costituzionale. La manovra, in effetti, ha mantenuto in essere l' ex patto d i stabilità unicamente per le regioni ordinarie, mentre tutte le altre amministrazioni dovranno fare i conti solo più con la chiusura del 2018, da certificare entro il prossimo 31 marzo. In caso di inadempimento o ritardo scatteranno ancora le sanzioni del comma 475, lett. c) e seguenti, della l 232/2016 (tetto agli impegni correnti, blocco delle assunzioni, divieto di indebitamento e taglio alle indennità). Un' altra precisazione importante riguarda i nuovi meccanismi di verifica degli equilibri, che saranno imperniati sulla disciplina del dlgs 118/2011, con piena rilevanza di avanzo, debito e fondo pluriennale vincolato. È però allo studio un correttivo per inserire, tra le componenti rilevanti, anche lo stanziamento del fondo crediti di dubbia esigibilità, nonché gli altri stanziamenti non impegnati ma destinati a confluire nelle quote accantonate e vincolate del risultato di amministrazione, che già vanno conteggiati nel risultato di amministrazione. MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 25
15 febbraio 2019 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali ok al ddl bongiorno sulla riforma della pubblica amministrazione Valutazione delle performance coinvolgendo gli utenti Un sistema nazionale di valutazione della performance coordinato dalla Funzione pubblica: per le valutazioni si coinvolgeranno gli utenti, chiamati a dire la loro e ci si potrà avvalere anche di soggetti estranei alla pubblica amministrazione, in possesso di una comprovata competenza in materia di organizzazione amministrativa e di gestione delle risorse umane, con funzioni di supporto. Per quanto riguarda la dirigenza, gli obiettivi dovranno essere assegnati e valorizzati tenendo conto della loro effettiva qualità, coerenza e significatività. Stop ai premi e divieto di effettuare assunzioni o attribuire incarichi professionali per gli enti non in regola col ciclo della performance. Il consiglio d e i ministri ha approvato ieri il disegno di legge delega «omnibus» firmato Giulia Bongiorno, ministro per la pubblica amministrazione, nel segno della continuità con le linee generali delle amplissime riforme che ormai si inseguono da decenni, nel corso dei quali, negli anni 1993, 1997, 1998, 2001, 2002, 2005, 2009, 2013, 2014, 2017, in particolare, i vari governi hanno dato vita alle riforme (Cassese, Bassanini, Frattini, Nicolais, Brunetta, D' Alia, Madia). I temi sono sostanzialmente gli stessi: dai concorsi alla valutazione, senza trascurare il ritorno alla riforma della dirigenza. Il governo è chiamato ad adottare una serie di decreti delegati entro 18 mesi dall' approvazione della delega, previa intesa, per le materie necessarie con la Conferenza unificata (la bocciatura della riforma Madia della dirigenza da parte della Consulta ha fatto scuola) e previo parere del Consiglio di stato. Concorsi. Il disegno di legge ribadisce l' intenzione, già manifestata con la legge di bilancio 2019, di reclutare i dipendenti pubblici mediante concorsi pubblici unici, organizzati dal Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche avvalendosi della Commissione per l' attuazione del progetto di riqualificazione delle pubbliche amministrazioni. Regioni e amministrazioni locali saranno incentivate (non è chiarito come) se decidono di procedere al reclutamento dei dirigenti e delle figure professionali omogenee secondo le modalità del concorso unico. Le procedure di reclutamento, come anche le progressioni di carriera, saranno arricchite da verifiche psico-attitudinali e finalizzate all' accertamento anche del possesso di adeguate capacità relazionali, ivi compresa l' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 26
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15 febbraio 2019 Pagina 39 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali osservatorio viminale Accesso divulgabile Quesito È legittima una disposizione r e g o l a m e n t a r e c h e v i e t a a i consiglieri comunali che abbiano esercitato il diritto di accesso di divulgare sotto qualsiasi forma il contenuto degli atti estratti? Risposta L' esercizio del diritto di accesso è esercitabile dai consiglieri comunali ai sensi dell' art. 43, comma 2, del decreto legislativo n. 267/00. Il Consiglio di stato (sez. V) con sentenza n. 4525 del 5/9/2014 ha affermato «che secondo un consolidato indirizzo giurisprudenziale, da cui non vi è motivo di discostarsi (Cons. stato, sez. V, 17 settembre 2010, n. 6963; 9 ottobre 2007, n. 5264), i consiglieri comunali hanno un non condizionato diritto di accesso a tutti gli atti che possano essere d' utilità all' espletamento delle loro funzioni, ciò anche al fine di permettere di valutare - con piena cognizione - la correttezza e l' efficacia dell' operato dell' Amministrazione, nonché per esprimere un voto consapevole sulle questioni di competenza del Consiglio, e per promuovere, anche nell' ambito del Consiglio stesso, le iniziative che spettano ai singoli rappresentanti del corpo elettorale locale» . L o s t e s s o Consiglio di stato ha, altresì, precisato «che il diritto del consigliere comunale ad ottenere dall' ente tutte le informazioni utili all' espletamento delle funzioni non incontra neppure alcuna limitazione derivante dalla loro eventuale natura riservata, in quanto il consigliere è vincolato al segreto d' ufficio (Cons. stato, sez. V, 29 agosto 2011, n. 4829; 4 maggio 2004, n. 2716)». Riguardo a fattispecie analoga, il Tribunale amministrativo regionale per il Veneto (Sezione Prima) con sentenza 5526/2010 del 20/10/2010, richiamando peraltro la decisione del Cds, sez. V, 2 aprile 2001 n. 1893, ha affermato che «con riguardo alla posizione specifica dei consiglieri comunali, occorre chiarire la portata della espressione normativa "essi sono tenuti al segreto nei casi specificamente determinati dalla legge" (articolo 43, comma 2 del T.u. 18 agosto 2000 n. 267). La norma, per la sua collocazione sistematica e per il suo significato letterale, intende ribadire la regola secondo cui, lecitamente acquisite e le informazioni e le notizie utili all' espletamento del mandato, il consigliere, di regola, è autorizzato a divulgarle. Un divieto di comunicazione a terzi deve derivare da apposita disposizione normativa. In tale prospettiva si spiega, coerentemente, il rapporto tra la disciplina sulla protezione dei dati personali e la pretesa all' accesso del consigliere comunale. Questi è legittimato ad acquisire le notizie e i documenti concernenti dati personali, anche sensibili, poiché, di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 28
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15 febbraio 2019 Pagina 39 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Si è riunito al Mininterno il tavolo tecnico per la modifica del Testo unico enti locali Province d' appoggio ai comuni E la riorganizzazione di realtà intermedie come gli Ato Alle province compiti di appoggio ai comuni. «Le province e le città metropolitane del futuro devono rappresentare il livello di decentramento amministrativo che si occupa del sostegno ai comuni, specialmente a quelli medio-piccoli, e che possa favorire la riorganizzazione dei numerosi enti intermedi, come gli Ato (Ambiti territoriali ottimali, ndr), privi di rappresentanza democratica, consentendo trasparenza ed efficienza. Senza ulteriori sprechi». Lo ha detto Laura Castelli, sottosegretario all' Economia, a margine del tavolo tecnico, convocato presso il Viminale, per la scrittura delle nuove linee guida per la modifica del Testo unico degli enti locali. «Continueremo a lavorare, nei prossimi giorni, su temi come la ridefinizione del perimetro delle città metropolitane e la necessità di indicare regole differenti, perché di fatto si tratta di zone economiche speciali. Deve essere poi affrontato il tema del sistema di elezione di questi Enti, che non può essere slegato dalle funzioni che gli stessi esercitano», ha aggiunto Castelli. Funzioni chiare, risorse per i servizi essenziali ed una spinta alla semplificazione che trovi nelle province l e i s t i t u z i o n i c h i a v e d o v e concentrare tutte quelle funzioni oggi frammentate tra organismi ed enti strumentali sono invece le proposte portate al tavolo dal presidente dell' Upi-Unione province d' Italia, Michele De Pascale. «La priorità per le province resta ancora l' emergenza finanziaria, non solo per assicurare la manutenzione ordinaria di strade provinciali e scuole superiori, ma perché servono investimenti strutturali su un patrimonio che deve essere modernizzato e reso più efficiente. Rispetto alle questioni istituzionali, per noi la priorità sono le funzioni, la chiarezza dei ruoli di ciascuno, perché oggi nel Paese il quadro delle funzioni delle province è molto frammentato. Noi chiediamo l' assegnazione alle province di tutte le funzioni che non possono essere esercitate dai comuni e non necessitano di essere esercitate dalle regioni. Le funzioni vanno svolte dagli enti che possono farlo al meglio, e con minore spesa. Quanto al ritorno dell' elezione diretta delle province», ha concluso il presidente dell' Upi, «accogliamo con favore che sia in atto un dibattito e che ci siano aperture e interesse al riguardo ma vogliamo precisare che questa non sarà la battaglia dell' Upi. Come si svolgeranno le elezioni, quale sarà il sistema elettorale, lo decideranno Governo e Parlamento. Certo, comunque è urgente che prima delle prossime elezioni provinciali, che ci saranno a maggio, sciogliere Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 30
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15 febbraio 2019 Pagina 40 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali tutela e uso Aree protette, la Sicilia mette sul piatto 57 mln La Regione Sicilia finanzia la realizzazione di interventi coerenti per tutelare in forma integrata l' ambiente e promuovere l' uso efficiente delle risorse che caratterizzano la cultura e l' identità del territorio, finalizzati al contenimento della perdita di biodiversità terrestre e marina. Lo prevede il bando relativo all' azione 6.5.1 «azioni previste nei prioritized action framework (paf) e nei piani di gestione della rete natura 2000» del Po Fesr 2014/2020, con uno stanziamento di 57,8 milioni di euro. Possono partecipare al bando la regione, gli enti gestori delle riserve e dei parchi naturali, nonché gli enti locali e loro associazioni, consorzi e unioni. S o n o a m m i s s i b i l i a l contributo finanziario le operazione di rinaturalizzazione e ricomposizione di habitat in aree degradate con specifica attenzione al recupero e alla valorizzazione degli elementi connotativi di carattere vegetativo, geomorfologico, alla rete idrografica d' acqua ed al sistema dei percorsi, nonché di rimozione di detrattori ambientali e ricostituzione di habitat. Sono ammessi anche progetti per la creazione di sistemi di difesa degli habitat, per l' adeguamento e mitigazione degli impatti da infrastrutture o da attività antropiche e per la conservazione e tutela delle specie di interesse comunitario. Il contributo finanziario in conto capitale viene concesso fino al 100% dei costi totali ammissibili dell' operazione, determinati in applicazione delle pertinenti disposizioni comunitarie, anche in materia di progetti generatori di entrata. La scadenza del bando è fissata all' 11 aprile 2019. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 32
15 febbraio 2019 Pagina 40 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Il Credito sportivo lancia «Comuni in pista 2019» L' Istituto per il credito sportivo ha lanciato l' iniziativa «Comuni in pista 2019», mettendo in campo risorse per 6,2 milioni di euro a favore degli investimenti nelle piste ciclabili. L' iniziativa prevede l' assegnazione di contributi in conto interessi sui mutui per interventi relativi a «piste ciclabili». Possono richiedere la concessione dei contributi i comuni, le unioni d e i c o m u n i e d i c o m u n i i n f o r m a associata, le città metropolitane e le province su tutto il territorio nazionale. Sono ammessi a contributo gli interventi relativi alla costruzione, ampliamento, attrezzatura, miglioramento, ristrutturazione, efficientamento energetico, completamento, messa a norma e in sicurezza di piste ciclabili; le tipologie di piste ciclabili ammesse a contributo sono le piste ciclabili in sede propria, le piste ciclabili su corsia riservata e i percorsi promiscui pedonali e ciclabili. Le risorse saranno utilizzate per il totale abbattimento del tasso d' interesse di 40 milioni di euro mutui, da stipulare entro il 31 dicembre 2019. Le domande dovranno essere presentate entro il 5 dicembre 2019. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 33
15 febbraio 2019 Pagina 41 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Consultazione entro il 21 febbraio sulle soluzioni ai rilievi di Bruxelles sul codice appalti Anac adegua linee guida alla Ue Opere di urbanizzazione: il valore dei lotti si cumula L' affidamento diretto di lavori fino a 150 mila euro comporta sempre la richiesta di almeno tre preventivi; è vietato selezionare le imprese in base all' ordine cronologico di arrivo delle domande o in base alla prossimità della sede legale rispetto al luogo di esecuzione dei lavori; obbligo di applicare il principio della rotazione negli affidamenti diretti vale oltre i 5mila euro; l' applicazione del codice appalti per l' affidamento d e l l e o p e r e d i urbanizzazione scatta anche quando i lotti dei lavori sono sotto soglia, ma il loro importo totale supera la soglia Ue dei 5,2 milioni. Sono queste alcune delle soluzioni ipotizzate dall' Autorità nazionale anticorruzione (Anac) che, avviando una rapida consultazione pubblica per aggiornare le linee guida n. 4 sugli affidamenti sotto soglia (termine per le risposte il 21 febbraio), indirettamente risponde, per quanto di competenza, ai rilievi espressi dall' Unione europea contenuti nella lettera di messa in mora contro l' Italia che ha toccato diversi punti del codice dei contratti pubblici. In attesa delle correzioni del decreto 50, che dovrebbero arrivare con un disegno di legge ordinario, l' Anac ha affrontato in primo luogo il tema dell' affidamento d e l l e l e o p e r e d i urbanizzazione a scomputo totale o parziale del contributo previsto per il rilascio del permesso d i costruire. Anche per evitare il frazionamento artificioso in lotti, l' Anac ha ipotizzato che nel calcolo del valore stimato siano cumulativamente considerati tutti i lavori di urbanizzazione primaria e secondaria, anche se appartenenti a diversi lotti, connessi ai lavori oggetto di permesso di costruire. Non solo: l' Autorità ha proposto anche che, se il valore complessivo delle opere di urbanizzazione a scomputo, qualunque esse siano, non raggiunge la soglia comunitaria, il privato può affidare senza gara esclusivamente le opere funzionali; al contrario, qualora il valore complessivo di tali opere superi la soglia comunitaria, il privato dovrà applicare il codice sia per le opere funzionali sia per quelle non funzionali. Sugli affidamenti diretti, la cui soglia massima è stata portata dalla legge di bilancio 2019 (per i soli lavori) da 40 mila a150 mila euro, l' Anac ha ricordato che è la stessa legge a prevedere che questa possibilità vale soltanto per il 2019. Ma soprattutto ha precisato che «la procedura introdotta in via transitoria dalla disposizione in esame possa essere interpretata nel senso che, per gli affidamenti tra Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 34
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15 febbraio 2019 Pagina 41 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali discrezionalità sulla valutazione Illecito professionale, decide l' ente appaltante L' esclusione per grave illecito professionale rientra nell' apprezzamento discrezionale della stazione appaltante e non è condizionato ad alcun limite temporale. È quanto ha affermato il Tar Lazio Roma, sezione prima con la sentenza dell' 8 febbraio 2019 n. 1695 che affronta alcuni profili legati alla valutazione del grave illecito professionale disciplinato dall' articolo 80, comma 5, lettera c, recentemente modificato con il decreto Semplificazioni. I giudici romani hanno chiarito che la norma rimette alla stazione appaltante un potere di apprezzamento discrezionale in ordine alla sussistenza dei requisiti di «integrità o affidabilità» dei concorrenti che, in gara, hanno dovuto dichiarare qualunque circostanza che possa ragionevolmente avere influenza sul processo valutativo demandato all' amministrazione, Ciò premesso, si precisa che la sanzione espulsiva, in tali casi, si riconnette non già all' illecito professionale in quanto tale, ma all' avere l' operatore taciuto una circostanza astrattamente idonea ad integrare la causa di esclusione la cui valutazione in termini di gravità è sottratta all' operatore economico e rimessa alla discrezionalità della stazione appaltante. Il Tar ha affermato, inoltre, che la disposizione del codice dei contratti non contiene alcuna espressa previsione sulla rilevanza temporale dei gravi illeciti professionali, proprio perché deve essere la stazione appaltante a valutare questi aspetti. Non si può neanche sostenere che gli illeciti valutabili siano quelli riferiti ad un determinato arco temporale, ad esempio all' ultimo triennio, perché una limitazione triennale è invero richiamata dal successivo comma 10, ma attiene alla diversa rilevanza della pena accessoria dell' incapacità a contrarre con la p.a. e non attiene in alcun modo all' esercizio del potere della p.a. di escludere l' operatore economico, ai sensi del comma 5, lett. c), da una procedura di appalto. In realtà, si legge nella sentenza, le previsioni di durata massima del periodo di interdizione dalle gare si riferisce alle sole condizioni che abbiano efficacia automaticamente escludente e in presenza delle quali la stazione appaltante è priva di poteri di valutazione. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 36
15 febbraio 2019 Pagina 41 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali L' affidamento in concessione configura un contratto pubblico Servizio vigilanza boschi, è un appalto e si fa la gara L' affidamento in concessione dell' attività di vigilanza boschiva e di manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità, a fronte di un corrispettivo costituito dal diritto di sfruttare economicamente il bene, configura un contratto pubblico assoggettato al codice dei contratti pubblici; in merito alle garanzie richieste al concessionario si deve applicare l' articolo 103, comma 7 del codice contratti pubblici. Sono queste le conclusioni cui è giunta l' Autorità nazionale anticorruzione (Anac) con la deliberazione del 17 gennaio 2019 n. 25. Nella delibera, l' Autorità premette innanzitutto che la concessione per l' uso temporaneo del patrimonio forestale, dietro corresponsione di un canone all' amministrazione comunale s i configura come concessione amministrativa avente a oggetto l' uso di un bene pubblico, il cui affidamento è soggetta all' usuale obbligo di esperire procedure a evidenza pubblica ai fini della individuazione del soggetto contraente. I servizi di vigilanza boschiva e antincendi boschivi e la manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità principale e secondaria, posti a carico del concessionario del bene, costituiscono servizi (e lavori) prestati da un operatore economico a favore di un' amministrazione aggiudicatrice. Come già rilevato dall' Autorità nella determinazione n. 4 del 2 aprile 2008, «il carattere oneroso della prestazione deve ritenersi sussistere in qualunque caso in cui, a fronte di una prestazione, vi sia il riconoscimento di un corrispettivo che può essere, a titolo esemplificativo, in denaro, ovvero nel riconoscimento del diritto di sfruttamento dell' opera (concessione) o ancora mediante la cessione in proprietà o in godimento di beni. In altri termini, il vantaggio economico in cui consiste la causa del negozio non deve obbligatoriamente essere limitato ad una corresponsione in denaro, ma ben può consistere in un riconoscimento di diritti suscettibili di «valutazione economica». Inoltre, ha detto l' Autorità, si è in presenza di un appalto e non di una concessione «in quanto la remunerazione del concessionario non deriva dal prezzo pagato dagli utenti dei servizi ma dalla vendita del legname che, secondo quanto prospettato dalla stazione appaltante nella legge di gara, non parrebbe esposta al rischio operativo tipico della concessione». Inoltre, ha detto l' Anac, «il patrimonio boschivo non si atteggia come bene naturalmente destinato ad essere impiegato per attività di interesse generale» e «non esiste un rischio per cui non è garantito il recupero degli investimenti effettuati o dei Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 37
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