COMUNE DI RUSSI Venerdì, 07 giugno 2019
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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 07 giugno 2019 Prime Pagine 07/06/2019 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 07/06/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Cronaca 07/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 43 Passione motori: a Pezzolo al via la 'Festa de mutor' 3 Cultura e Turismo 07/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 43 'Terre e acque' di Maria Rita Eusepi Domani l' inagurazione 4 06/06/2019 Ravenna Today Weekend sconfinato: vino, sagre a volontà, Ravenna Festival,... 5 Economia e Lavoro 07/06/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 42 Mercatone Uno, il ministro Di Maio promette lo sblocco della cassa... 7 07/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 38 Le nuove aperture previste in autunno 8 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 07/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 7 Mauro Salerno Sblocca cantieri, commissari subito in deroga al codice appalti 10 07/06/2019 Italia Oggi Pagina 29 PASQUALE QUARANTA Patto salute, più spazio agli specializzandi 12 07/06/2019 Italia Oggi Pagina 35 Quota 100, anticipo Tfs inattuato 13 07/06/2019 Italia Oggi Pagina 37 ANDREA MASCOLINI Comuni, appalti più semplici 14 07/06/2019 Italia Oggi Pagina 37 MATTEO BARBERO La Corte conti accende i fari sugli equilibri a lungo termine 16 07/06/2019 Italia Oggi Pagina 38 PAGINA A CURA DI MATTEO BARBERO Bilanci alla Corte conti via Pec 18 07/06/2019 Italia Oggi Pagina 38 Ifel: semplificazioni fiscali da rifare 19 07/06/2019 Italia Oggi Pagina 39 LUIGI OLIVERI L' indennità non è pensionabile 20 07/06/2019 Italia Oggi Pagina 39 MATTEO BARBERO Il regolamento ha un ruolo chiave 22 07/06/2019 Italia Oggi Pagina 39 MATTEO BARBERO Per il varo del Dup è necessario un lavoro di squadra 23 07/06/2019 Italia Oggi Pagina 41 Il presidente è revocabile 25 07/06/2019 Italia Oggi Pagina 42 Il Piemonte vuole ridurre i consumi nell' edilizia sociale 27 07/06/2019 Italia Oggi Pagina 42 PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI Aiuti per integrare i migranti 28 07/06/2019 Italia Oggi Pagina 42 Umbria, 8 milioni per acquistare autobus green 30 07/06/2019 Italia Oggi Pagina 43 ANDREA GIGLIOLI* Area edificabile anche senza indice 31 07/06/2019 Italia Oggi Pagina 43 DANIELE LANZA Dopo le elezioni è tempo di verificare la cassa 33 07/06/2019 Italia Oggi Pagina 43 FRANCESCO TUCCIO* Nuova Imu, Anutel presente 35
7 giugno 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
7 giugno 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 2
7 giugno 2019 Pagina 43 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca RUSSI LA NOVITÀ DI QUESTA EDIZIONE È IL RITORNO DELLA TAPPA 'TRACTOR PULLING' Passione motori: a Pezzolo al via la 'Festa de mutor' PRENDE il via questa sera a Pezzolo di Russi la ventesima edizione della 'Festa de mutor', storica kermesse dove ogni forma di motore prende vita e da spettacolo. La grande novità di questa edizione è il ritorno del Tractor Pulling, che dopo un assenza di due anni torna a dar vita alla Tractor Arena, nella prima tappa valevole per il campionato italiano 2019. Per Domenico Bucci, organizzatore della manifestazione, si tratta «della grande novità di quest' anno. Poter proporre nuovamente il tractor pulling dopo due anni di assenza, è senza dubbio un richiamo importante. Sarà la prima tappa del campionato italiano. Un' altra novità che abbiamo portato alla festa sono i Gardens Pullers, i trattorini tosaerba ovviamente elaborati, autoctoni made in Pezzolo, che faranno una loro esibizione». Nel ricco programma dei quattro giorni di manifestazione trovano posto il motocross in notturna con tanto di freestyle il venerdì, un' escursione per le moto enduro anni '90 sui colli faentini il sabato pomeriggio, e il campionato italiano di tractor pulling il sabato sera. Domenica si apre alle ore 10 con la parata dei cinquantini e la gimkana delle vespa, mentre dalle ore 18 il fast pulling e il garden pulling animeranno la serata. Chiude la ventesima edizione della festa de mutor il motocross d' epoca, che prenderà il via nel campo da cross alle ore 21. Gianni Zampaglione. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 3
7 giugno 2019 Pagina 43 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cultura e Turismo 'Terre e acque' di Maria Rita Eusepi Domani l' inagurazione DOMANI, alle 15.30, nella sala 'La Cassa' di Russi verrà inaugurata la mostra di Maria Rita Eusepi dal titolo 'Terre e acque'. La personale dell' artista dell' associazione culturale Artej resterà aperta fino al 29 giugno in corso Farini 64. Sarà visitabile ogni sabato dalle 15.30 alle 18.30. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 4
6 giugno 2019 Ravenna Today Cultura e Turismo Weekend sconfinato: vino, sagre a volontà, Ravenna Festival, Discesa dei Fiumi e corse colorate Il fine settimana propone un vasto menù di sagre, dalla Pentecoste alle cozze. Inizia Ravenna Festival, si va a spasso su Lamone e Fiumi Uniti, poi il Festival delle Culture e la Color4Fun 1 Weekend sconfinato: vino, sagre a volontà, Ravenna Festival, Discesa dei Fiumi e corse colorate La cultura che fa spettacolo: Festival delle Culture, artisti per Dante e Cotignyork Cultura, spettacoli, arte figurativa, natura e musica invadono Ravenna e la provincia per un weekend davvero promettente. Musica live, capoeira e altri spettacoli si sommano nel programma del Festival delle Culture che riempie Ravenna di emozionanti incontri e interessanti dibattiti da venerdì a domenica. Fino a sabato il centro di Cotignola si trasforma in una grande opera d' arte con Cotignyork . Arte e spettacolo si mescolano anche negli appuntamenti dei Giovani artisti per Dante , in programma per il primo weekend agli Antichi Chiostri Francescani. Inoltre sabato ci sono artisti e musica al festival sostenibile Vivi la Terra Viva di Alfonsine. Di Sagra in Sagra Questo è un fine settimana di gloria per le sagre: fino a lunedì si festeggia la Sagra di Pentecoste a Castel Bolognese, con danze, tombola, piatti succulenti e Dodi Battaglia, mentre fino a domenica ci sono le Cozze di Cervia in festa con percorsi gastronomici e degustazioni nel centro cervese. Sempre fino a domenica si svolgono la Festa della Birra all' area Wasp di Massa Lombarda, con concerti e piatti tirolesi, e la Sagra sportiva di Ponte Nuovo, fra gusto ed emozioni. Da venerdì invece parte nei dintorni di Faenza la classica Sant' Andrea in Festa , dove si trovano i piatti delle azdore e i dolci della tradizione. Vino e dintorni: Vinessum e visite in cantina Non sarà sagra, ma c' è tanto buon vino da gustare a Vinessum 2019 , l' appuntamento di Bagnacavallo con oltre cento vignaioli d' Italia che si tiene sabato e domenica al Convento di San Francesco. Per gli amnti del vino e per tutti i curiosi è in programma una visita in cantina con degustazione e musica lirica alla Tenuta Masselina di Castel Bolognese. Che sport! Color4Fun, Running In e fitness Venerdì si salutano la scuola, la pioggia, la stagione fredda e si abbraccia l' estate con un bagno di colore: alla Darsena di Ravenna si corre la Color4Fun , una gara dove l' allegria e la voglia di colorarsi batte la competizione. Domenica scatta invece a Milano Marittima la settima Running In , una gara podistica tra pineta, sabbia Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 5
7 giugno 2019 Pagina 42 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Economia e Lavoro Mercatone Uno, il ministro Di Maio promette lo sblocco della cassa integrazione IMOLA Oggi dalle 14 i lavoratori della Mercatone Uno delle sedi di Bologna, Imola e San Giorgio di Piano, in tutto circa 200 persone, ad oltre dieci giorni dalla sentenza di fallimento di Sher non Holding, che ha trascinato nella più totale incertezza oltre 1800 dipendenti, saranno presenti per un picchetto davanti alla prefettura di Bologna. Anche a Russi i lavoratori protesteranno e lo faranno dalle 8.30 alle 12.30 nella Piazza del Mercato. «Non risultano ancora atti ufficiali che determinino il rientro sotto l' Amministrazione straordinaria, passaggio formale che permetterebbe di attivare gli ammortizzatori sociali per garantire continuità di reddito ai lavoratori - dicono i sindacati di categoria FIL CAMS Bologna e Imola, FISASCAT Area Metropolitana, UILTuCS Emilia Romagna -. Il tempo dei proclami è finito. Pretendiamo risposte per i lavoratori e le loro famiglie che oggi sono sospesi senza stipendi e senza alcuna prospettiva». L' iniziativa viene mesa in campo per sollecitare un intervento risolutivo del ministero dello sviluppo economico. Intanto ieri nel tardo pomeriggio il ministro Luigi Di Maio ha annunciato, via Facebook, alcune novità. La prima, scrive, «il fondo apposito per le vittime di mancati pagamenti, da 30 milioni di euro, verrà esteso anche ai fornitori di Mercatone Uno, nel caso in cui l' azienda venisse imputata di bancarotta fraudolenta. Questo lo faremo già la settimana prossima, grazie a un emendamento che presentiamo al decreto legge Crescita. Non dimentico, ovviamente, i 1.800 dipendenti. Sbloccherò subito la cassa integrazione, non appena il Tribunale autorizzerà la procedura di amministrazione straordinaria. È chiaro - sottolinea Di Maio - che la cassa integrazione non dura in eterno e che è necessa rio trovare un investitore per Mercatone Uno che possa avviare la cosiddetta reindustrializzazione, con un solo obiettivo: dare un futuro certo a queste persone e alle loro famiglie. Non molliamo, non mollate, siamo dalla vostra parte». La storia di Mercatone Uno, annota ancora Di Maio, «è scan dalosa; 1.800 lavoratori lasciati in strada da un giorno all' altro: sono andati al lavoro e hanno letteralmente trovato chiuse le serrande dei punti vendita di tutta Italia. Ci sono centinaia di fornitori non pagati e circa 10.000 dipendenti che lavorano per quei fornitori». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 7
7 giugno 2019 Pagina 38 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Economia e Lavoro COSA CAMBIA PRESTO IL SERVIZIO SARÀ ANCHE A LIDO ADRIANO, GIÀ INDIVIDUATA LA SEDE Le nuove aperture previste in autunno ANCORA quattro mesi e anche i lidi potranno contare su una Casa della Salute. In autunno è infatti prevista l' attivazione del servizio a Lido Adriano: il progetto è in stato avanzato e l' Ausl stima che l' apertura possa avvenire a ottobre. «È stata già individuata la struttura fisica ospitante - fanno sapere dall' azienda sanitaria - e i lavori non dovrebbero tardare più di quattro mesi». L' ALTRA CASA della Salute in prossima apertura è quella di Castiglione, che unirà due Comuni: Cervia e Ravenna infatti si sono già accordate, e la struttura servirà gli abitanti di entrambi i territori. Al momento l' Ausl spiega che è al lavoro per individuare l' edificio più adatto a questo scopo: servirà sicuramente ancora tempo, ma la 'macchina' è partita. L' altra struttura di cui si parla da tempo è poi quella di Lugo. Nel territorio della Bassa Romagna di recente è stata attivata la Casa della Salute di Voltana, mentre un' altra dovrà essere realizzata in città. L' idea di cui si vociferava tempo fa era quella di costruirla nell' ex acetificio Venturi, nell' ambito dei lavori di riqualificazione di tutto l' edificio: la vicenda è nelle mani del sindaco Davide Ranalli, da poco rieletto, e le dichiarazioni fatte in passato fanno presumere che il progetto non sia cambiato. Al momento nella provincia di Ravenna, secondo un report riferito al 2018 e realizzato recentemente dal servizio sanitario regionale, ci sono 19 Case della Salute funzionanti, di cui 13 a bassa densità (ovvero con un bacino d' utenza di circa 15mila abitanti) e 6 a media e alta densità (bacino di circa 30mila abitanti). IN PARTICOLARE nel comune di Ravenna ci sono 5 strutture (San Pietro in Vincoli, Sant' Alberto, Mezzano, Savarna e Piangipane), 1 a Russi, 1 a Cervia, 7 in Bassa Romagna (Bagnacavallo, Alfonsine, Conselice, Villanova di Bagnacavallo, Cotignola, Bagnara di Romagna e Massa Lombarda) e 5 nel Faentino (Brisighella, Castel Bolognese, Casola Valsenio, Riolo Terme e Solarolo). Al momento l' Ausl ha finanziato le Case della Salute nel territorio di Ravenna per 3 milioni e 517mila euro, di cui 3 milioni e 397mila euro per quelle già in funzione e 120mila per quelle in via di realizzazione. Prossimamente l' Ausl prevede una novità anche alla struttura di San Pietro in Vincoli: «PRESSO la struttura è già presente un professionista, e cioè lo specialista ginecologo - scrivono dall' azienda sanitaria - e presto arriverà anche uno spirometro, apparecchiatura che servirà per favorire la gestione delle pneumopatie croniche nei pazienti anziani o comunque con questo tipo di patologia cronica. Una risposta in più ai pazienti, funzionale anche all' attivazione di loro percorsi ad hoc per le viste specialistiche necessarie». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 8
7 giugno 2019 Pagina 38 Il Resto del Carlino (ed.
7 giugno 2019 Pagina 7 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Sblocca cantieri, commissari subito in deroga al codice appalti Tempi dilatati. I decreti per le prime nomine potranno arrivare entro 180 giorni dalla legge di conversione del decreto (anche a gennaio 2020). Scelte più rapide per il Gran Sasso e il Mose Una finestra temporale di un anno e mezzo, con un primo step fissato a sei mesi dalla data di conversione del decreto. Non proprio un timing pressante. È il tempo che uno degli ultimi emendamenti approvati al decreto Sblocca-cantieri assegna al governo per individuare gli interventi da "stappare" nominando i commissari. Figure che una volta entrate in funzione potranno contare su poteri amplissimi, tra cui un lasciapassare immediato a dribblare le regole del codice appalti, sia pure nella versione semplificata dal decreto che ieri il Senato ha approvato in prima lettura. Il problema, semmai, può esser rappresentato dai tempi necessari ad arrivare alle nomine, che rischiano di spostare al 2020 il traguardo più vicino, allontanando di un bel po' l' orizzonte del rilancio degli investimenti. Lo Sblocca-cantieri prevede che a nominare i commissari dovrà essere il presidente del Consiglio s u p r o p o s t a d e l M i t . L a n o v i t à arrivata ieri, con l' approvazione di un emendamento a firma Pd (Salvatore Margiotta), è l' aggiunta dei tempi in cui va eseguita l' operazione. I decreti per le prime nomine potranno arrivare «entro 180 giorni dalla legge di conversione del decreto», dunque anche a gennaio dell' anno prossimo. Inoltre, la finestra per agire in deroga alle procedure ordinarie, chiamando in causa i commissari, si chiuderà il 31 dicembre del 2020 (altra novità) . Il decreto di nomina inoltre dovrà essere vistato anche dalle commissione parlamentari, passaggio che prima non era previsto. Restano fermi invece gli ampi poteri già riconosciuti ai commissari, che potranno svolgere le funzioni di stazione appaltante, assegnando le commesse senza curarsi delle regole del codice, ma rispettando antimafia e vincoli europei. Tempi più rapidi sono invece ipotizzabili per la nomina dei commissari per il Gran Sasso e il Mose, voluti dal ministro delle Infrastrutture Toninelli, per cui il decreto prevede nomine nel giro di poche settimane. Le deroghe previste per i commissari dello Sblocca-cantieri, grazie a un altro emendamento varato in chiusura d' esame, saranno estese anche alle strutture straordinarie che si occupano di interventi anti-dissesto e depurazione. Oltre ai commissari, il decreto conferma anche l' arrivo di un' altra nuova struttura destinata a scendere Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 10
7 giugno 2019 Pagina 7 Il Sole 24 Ore
7 giugno 2019 Pagina 29 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Patto salute, più spazio agli specializzandi Valorizzazione degli specializzandi all' interno delle strutture sanitarie, utilizzo delle metodologie di Health technology assessment (Hta) al fine di un miglioramento dei servizi sanitari, elaborazione di piani p e r l a riorganizzazione e la riqualificazione del servizio sanitario regionale, revisione della governance e dei meccanismi operativi di funzionamento degli enti pubblici vigilati del ministero della salute, nuovi investimenti infrastrutturali e azioni per incrementare l' erogazione di prestazioni integrative rispetto a quanto garantito dal Ssn. È quanto prevede il nuovo testo del patto per la salute inviato, nei giorni scorsi, dal ministero della salute alle regioni c h e h a c o m e o b i e t t i v o q u e l l o d i finanziare il Servizio sanitario nazionale per 114.439.000.000 euro per l' anno 2019; 116.439.000.000 euro per l' anno 2020 e 117.939.000.000 euro per l' anno 2021, salvo eventuali modifiche che si rendessero necessarie in relazione a variazioni del quadro macroeconomico. Inoltre il provvedimento prevede che, in materia di Piani di rientro aziendali, al fine di garantire l' efficiente utilizzo delle risorse per un' appropriata erogazione dei livelli essenziali di assistenza (Lea), il g o v e r n o e l e regioni a t t i v i n o u n t a v o l o interistituzionale per consentire agli enti del Servizio sanitario nazionale di attivare le procedure per conseguire miglioramenti nella produttività e nell' efficienza. Inoltre ogni regione commissariata sarà affiancata da una regione partner, individuata tra le regioni «benchmark», lasciando a loro la possibilità di scegliersi allo scopo di garantire la diffusione di know-how e delle buone pratiche. In materia di commissariamento, invece, viene disposto che i commissari ad acta, unitamente ai sub-commissari, verranno designati dal consiglio dei ministri, d' intesa con il presidente della regione interessata; il direttore generale della direzione Regionale competente in materia di Salute verrà designato dalla regione interessata sottoposta a piano di rientro mentre i direttori generali delle aziende del Ssr della regione sottoposta a piano di rientro verranno designati dalla regione interessata, secondo l' ordinamento interno, d' intesa con il Commissario ad acta. Infine verrà ridotta la mobilità sanitaria extraregionale per evitare che il cittadino si rivolga a strutture sanitarie fuori dalla propria regione al fine di ottenere migliori condizioni di cura. PASQUALE QUARANTA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 12
7 giugno 2019 Pagina 35 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali denuncia Cgil Quota 100, anticipo Tfs inattuato C i r c a 4 6 m i l a dipendenti pubblici, c h e andranno in pensione nel 2019 con Quota 100, rischiano di percepire il trattamento di fine servizio addirittura 6 anni dopo la cessazione del rapporto di lavoro. È la denuncia della segretaria c o n f e d e r a l e d e l l a C g i l T a n i a Scacchetti che lamenta la mancata emanazione del decreto ministeriale che, come previsto dal dl 4/2019, consentirà ai pensionati di accedere a un anticipo finanziario in attesa della liquidazione. «Una situazione ancor più ingannevole», spiega, «se pensiamo che per Quota 100 i lavoratori hanno dovuto fare domanda di pensione e richiedere le dimissioni con largo preavviso, 6 mesi, convinti che avrebbero percepito un anticipo del Tfs, fino a 45 mila euro. Siamo comunque convinti che l' anticipo finanziario non risolva il problema dei tempi di liquidazione del Tfs e Tfr. Per risolvere questa ingiustizia continueremo a rivendicare un intervento normativo». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 13
7 giugno 2019 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Via libera del senato al dl sblocca cantieri. Anac: valori in crescita del 38% rispetto al 2016 Comuni, appalti più semplici Niente centrali di committenza. Progetti anche senza fondi Fino a tutto il 2020 niente obbligo di ricorso alle centrali di committenza per i comuni non capoluogo di provincia. Eliminato l' obbligo di nomina dei commissari di gara esterni, scelti dall' elenco Anac. Ammesso l' affidamento dei lavori sulla base del progetto definitivo (appalto integrato) e la possibilità di prescindere dal progetto esecutivo nelle manutenzioni. Ammesso affidare lavori anche senza finanziamento. Sono queste le principali novità contenute nell' articolo 1 del decreto legge «sblocca cantieri» approvato ieri dal senato (i voti a favore sono stati 142, 94 i contrari e 17 gli astenuti) con l' obiettivo di rivitalizzare un settore che nel 2018, come evidenziato nella relazione annuale dell' Anac diffusa ieri, ha registrato lievi segnali di ripresa (il valore complessivo degli appalti di importo pari o superiore a 40 mila euro si è attestato attorno ai 139,5 miliardi di euro, con un aumento dei valori del mercato del 5,3% rispetto al 2017 e addirittura del 38,7% rispetto alla flessione negativa avutasi nel 2016 per l' entrata in vigore del nuovo codice. Per i comuni un primo importante elemento di novità è che fino al 31 dicembre 2020, non si applicheranno «a titolo sperimentale» diverse disposizioni: la prima è l' art. 37, comma 4, con la conseguenza che i comuni non capoluogo di provincia non sono più tenuti a ricorrere, per l' affidamento di contratti oltre 150 mila euro a una centrale di committenza o a soggetti aggregatori qualificati, oppure a utilizzare le unioni di comuni, oppure a ricorrere a una stazione unica appaltante. La seconda norma derogata è quella di cui all' articolo 59, comma 1 che vieta di ricorrere all' affidamento congiunto di progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori (l' appalto integrato). Occorre però che la stazione appaltante indichi nei documenti di gara le modalità per la corresponsione diretta al progettista del compenso corrispondente agli oneri di progettazione indicati espressamente in sede di offerta, al netto del ribasso d' asta; tutto ciò dopo avere però ottenuto la previa approvazione del progetto e la presentazione dei relativi documenti fiscali del progettista indicato o raggruppato. Nell' appalto integrato, inoltre, occorrerà che l' amministrazione indiche anche i requisiti progettuali da documentare in sede di gara. Sulla stessa scia si pone peraltro anche la norma che fino alla fine del 2020 ammette per i contratti di lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, ad esclusione degli interventi di manutenzione Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 14
7 giugno 2019 Pagina 37 Italia Oggi
7 giugno 2019 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La Corte conti accende i fari sugli equilibri a lungo termine La Corte dei conti accende i fari sugli equilibri a lungo termine dei bilanci regionali. È l' effetto delle Linee guida per le relazioni dei Collegi dei revisori dei conti sui bilanci di previsione delle regioni e delle province autonome per gli esercizi 2019-2021 approvate dalla sezione delle autonomie insieme al relativo questionario. La deliberazione dei giudici contabili, pubblicata il 6 giugno, rappresenta un tassello del complesso sistema di controlli c.d. collaborativi. Essa dedica ampio spazio alla recente sentenza n. 18/2019 della Corte costituzionale, secondo cui il principio dell' equilibrio di bilancio non corrisponde a un formale pareggio contabile, essendo intrinsecamente collegato alla continua ricerca di una stabilità economica di media e lunga durata, nell' ambito della quale la responsabilità politica del mandato elettorale si esercita, non solo attraverso il rendiconto del realizzato, ma anche in relazione al consumo delle risorse impiegate. Con particolare riguardo ai disavanzi di gestione, la Consulta aggiunge che: «Se i precetti espressi negli artt. 81 e 97, primo comma, Cost. hanno i caratteri di principi generali, nondimeno essi sono anche inverati dalle specifiche disposizioni normative che disciplinano a regime la gestione dei disavanzi degli enti territoriali: l' art. 9, comma 2, della legge 24 dicembre 2012, n. 243 (Disposizioni per l' attuazione del principio del pareggio di bilancio ai sensi dell' articolo 81, sesto comma, della Costituzione); l' art. 42 del dlgs n. 118 del 2011; l' art. 188 del dlgs n. 267 del 2000; l' allegato 1, numero 8), del dlgs n. 118 del 2011». Da tale tessuto normativo si evince che: a) al deficit si deve porre rimedio subito per evitare che eventuali squilibri strutturali finiscano per sommarsi nel tempo producendo l' inevitabile dissesto; b) la sua rimozione non può comunque superare il tempo della programmazione triennale e quello della scadenza del mandato elettorale, affinché gli amministratori possano presentarsi in modo trasparente al giudizio dell' elettorato al termine del loro mandato, senza lasciare «eredità» finanziariamente onerose e indefinite ai loro successori e ai futuri amministrati; c) l' istruttoria relativa alle ipotesi di risanamento deve essere congrua e coerente sotto il profilo storico, economico e giuridico. Alla luce di tali principi, la sezione richiama l' attenzione degli organi di controllo sull' esigenza di monitorare costantemente ogni criticità gestionale suscettiva, in ragione del principio di continuità dei bilanci, di riverberarsi sulla sana gestione finanziaria e contabile dell' ente a causa degli effetti perturbatori generati dalla lesione del Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 16
7 giugno 2019 Pagina 37 Italia Oggi
7 giugno 2019 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali I giudici erariali aprono all' ipotesi di invio massivo. Gli enti devono provvedere entro 60 giorni Bilanci alla Corte conti via Pec Basta una sola mail con i documenti firmati digitalmente Per l' invio dei conti degli agenti contabili basta una Pec. La precisazione filtra dalla Corte dei conti, cui gli enti locali devono presentare i documenti entro il termine (perentorio) di sessanta giorni dalla data di approvazione del consuntivo, smentendo alcuni articoli di stampa che escludevano l' invio massivo. Tutto nasce a seguito dell' indisponibilità del portale Sireco, che è il canale deputato a gestire l' adempimento e che attualmente si trova in manutenzione. Ma i tempi stringono, visto che l' art. 226 del Tuel fissa entro due mesi dal varo del rendiconto la scadenza. È bene ricordare che quest' ultima è «mobile», in quanto legata alla data effettiva della delibera consiliare, che a sua volta doveva essere chiusa entro il 30 aprile. Quindi, la dead-line è il 30 giugno, ma chi ha tagliato il traguardo in anticipo deve provvedere prima. Le Sezione regionali di controllo della Corte dei conti, ossia i soggetti chiamati a svolgere il ruolo di controllo, hanno indicato due modalità alternative a Sireco: da un lato, l' invio cartaceo a mezzo raccomandata, dall' altro l' utilizzo della posta elettronica certificata. In questo secondo caso, è sufficiente una sola Pec con allegati tutti i conti parificati e formati digitalmente, accompagnata da una lettera nella quale siano specificati i codici fiscali degli agenti (se non riportati sul modello 21). Quindi non occorre inviare tante Pec quanti sono i conti da trasmettere. È utile richiamare l' importanza della parificazione dei conti, che consiste in una dichiarazione di concordanza con le scritture dell' amministrazione. Il giudizio di conto, che ha inizio con la presentazione del conto da parte dell' agente contabile, si conclude con una pronuncia della Corte dei conti, che può essere di discarico o di condanna. © Riproduzione riservata. PAGINA A CURA DI MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 18
7 giugno 2019 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Ifel: semplificazioni fiscali da rifare Dai sindaci pollice verso per le semplificazioni fiscali. L' Ifel ha diffuso una nota assai critica sulla proposta di legge Ac 1074-A (a firma dei deputati Carla Ruocco e Alberto Gusmeroli) approvata in prima lettura dalla camera dei deputati e destinata a essere recepita nel ddl di conversione del decreto crescita (dl n.34/2019). Secondo i tecnici, dell' Anci, il testo approvato a Montecitorio reca alcune novità riguardanti i tributi locali che rischiano di rappresentare ulteriori appesantimenti nella gestione delle scadenze e delle risorse economiche che competono ai comuni. Nel mirino finisce innanzitutto l' allungamento dei termini per la presentazione della dichiarazione Imu/ T a s i , c h e v e r r e b b e r o spostati dal 30 giugno al 31 dicembre dell' anno successivo a quello in cui si è verificato l' evento che dà origine alla dichiarazione. Con l a n u o v a t e m p i s t i c a , l e amministrazioni comunali si troverebbero a subire un ulteriore effetto negativo sui termini di accertamento per omessa dichiarazione, che si ridurrebbero di sei mesi. Gli avvisi di accertamento in rettifica e d' ufficio devono infatti essere notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati. Il nuovo termine determinerebbe, pertanto, che l' avvio dei controlli sulle dichiarazioni ritarderebbe di sei mesi, fermo restando il termine ultimo fissato dalla legge per l' invio degli accertamenti. Non piace nemmeno la norma che riscrive dal 2020 i termini pubblicazione delle delibere tariffarie e regolamentari diverse da quelle relative ad Imu, Tasi, addizionale Irpef e imposta di soggiorno, disponendo che siano «efficaci» dalla data di pubblicazione sul sito del Mef. Questo comporterebbe per la Tari l' obbligo di utilizzare le tariffe dell' anno precedente, con la conseguenza di gravare il bilancio comunale di anticipazioni finanziarie aggiuntive in caso di aumenti, poiché le fatture del gestore del servizio rifiuti vengono pagate dai comuni generalmente con le entrate del tributo; pertanto, gli eventuali aumenti dei costi del servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti dovrebbero essere sostenuti dal comune con risorse della propria fiscalità generale, essendo l' aumento recuperabile dal contribuente solo con il conguaglio, e quindi in data successiva al 1° dicembre dell' anno di variazione. Non convincono nemmeno le previsioni riguardanti gli effetti delle variazioni dell' imposta di soggiorno. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 19
7 giugno 2019 Pagina 39 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La Corte costituzionale ha bocciato le norme che aumentavano gli assegni ai dirigenti L' indennità non è pensionabile Regioni senza poteri sulla previdenza dei dipendenti Illegittima la trasformazione delle indennità dei dirigenti in assegni personali pensionabili dopo la cessazione dell' incarico, prevista da una serie di leggi della provincia autonoma di Bolzano. La Corte costituzionale, con la sentenza 6 giugno 2019, n. 138 conferma per l' ennesima volta la non conformità a Costituzione di norme regionali, anche di regioni autonome, volte a regolare le pensioni e il trattamento economico al di fuori dei vincoli posti dalla Costituzione e dalle restanti regole ordinamentali. È stata la Corte dei conti, sezioni riunite per la regione autonoma Trentino-Alto Adige, a sollevare in via incidentale, in sede di parificazione dei conti della regione, la questione di legittimità costituzionale. Tale attività di parificazione, sottolinea la Consulta, ha lo scopo di perseguire violazioni altrimenti confinate in zone d' ombra e per ciò stesso più insidiose per la sana gestione finanziaria della spesa pubblica. Il che consente di evidenziare la legittimazione della magistratura contabile a sollevare questioni di legittimità costituzionale che altrimenti sfuggirebbero per assenza di uno specifico portatore di interessi in grado di farli valere processualmente in modo diretto. Nel caso di specie, la normativa contestata, spiega la Consulta, ha leso direttamente i principi posti dalla Costituzione a tutela dell' equilibrio del bilancio e della copertura della spesa: infatti, la normativa regionale censurata ha influito negativamente sulla quantità della spesa, sulla determinazione del risultato di amministrazione e su profili retributivi, i quali peraltro sono espressamente esclusi dal legislatore nazionale, che dispone della competenza legislativa esclusiva in merito. Infatti, il trattamento economico e pensionistico rientra nelle materie dell' ordinamento civile e previdenziale, che ai sensi dell' articolo 117, comma 2, lettere l) e o), sono riservate alla potestà legislativa dello Stato, senza alcuna possibilità di intromissione regionale. Ovviamente, la spesa illegittima ha comportato anche la lesione dell' articolo 81 della Costituzione, per mancanza della copertura e dei necessari equilibri di bilancio. La Consulta ha respinto l' argomentazione difensiva svolta dalla Provincia autonoma di Bolzano, secondo cui la circostanza che il rendiconto regionale presenti un saldo positivo potrebbe sanare l' assenza di legittimazione alla regolazione con legge regionale delle spese inerenti all' assegno pensionabile e ai collegati oneri Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 20
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7 giugno 2019 Pagina 39 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Il regolamento ha un ruolo chiave L' art. 170, comma 7, del Tuel rimette ai regolamenti di contabilità anche la previsione dei casi di inammissibilità e di improcedibilità per le deliberazioni del consiglio e della giunta che non sono coerenti con le previsioni del Dup. Analogamente, in base al punto 8.3 del principio contabile applicato sulla programmazione (allegato 4/1 del dlgs 118/2011), il regolamento di contabilità degli enti locali d e v e d i s c i p l i n a r e i c a s i d i inammissibilità e di improcedibilità per le deliberazioni di consiglio e di giunta, che non sono coerenti con le previsioni e i contenuti programmatici del Dup. Tali disposizioni sono generalmente sottovalutate, ma potrebbero portare a conseguenze spiacevoli laddove venissero approvati provvedimenti non coerenti con il Dup (muniti di pareri di regolarità) e successivamente contestati in sede contenziosa. Si tratta, infatti, di indicazioni che vincolano la potestà regolamentare di Città metropolitane, province e comuni i n m a t e r i a c o n t a b i l e . L ' inammissibilità si verifica quando il contenuto della proposta è difforme o in contrasto con gli indirizzi e le finalità dei programmi approvati. L' improcedibilità dipende dall' insussistenza della copertura finanziaria o di incompatibilità tra le fonti di finanziamento e le finalità di spesa, ovvero tra le risorse disponibili (finanziarie, umane, strumentali) e quelle necessarie per l' attuazione del contenuto della deliberazione. Il legislatore ha previsto che non sono ammissibili e procedibili le proposte di atti che siano in contrasto con i contenuti del Dup, sia per quanto concerne la coerenza con le linee strategiche contenute nella prima Sezione del documento, sia in relazione alla loro compatibilità con il quadro finanziario delineato dalla sezione operativa (che a sua volta deve orientare le previsioni di bilancio). Spetta ai regolamenti locali riempire di contenuti tale previsione, definendo: 1) le modalità della verifica della coerenza delle diverse tipologie di atti con il Dup, con individuazione dei soggetti a cui compete (responsabili del servizio, segretario o direttore generale); 2) il procedimento per la dichiarazione di inammissibilità/improcedibilità della proposta, che pare dover essere differenziato a seconda che in discussione vi sia un atto di giunta o di consiglio; 3) le modalità per ovviare al vizio e ripresentare la proposta respinta. MATTEO BARBERO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 22
7 giugno 2019 Pagina 39 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali L' analisi Per il varo del Dup è necessario un lavoro di squadra Per il varo del Dup serve un lavoro di squadra. In vista della ormai imminente apertura del cantiere relativo al documento per il triennio 2020-2022, si ripropongono le numerose questioni riguardo al corretto iter da seguire. L' ordinamento vigente, infatti, disciplina la materia in modo estremamente vago e disorganico. Le relative disposizioni, infatti, sono in gran parte generiche e perlopiù disarticolate su testi normativi diversi. In base al dato letterale, c' è una sola certezza: è la giunta che deve fare il primo passo, adottando il Dup e successivamente «presentarlo» al consiglio «per le conseguenti deliberazioni». Il tutto entro il 31 luglio, mentre l' eventuale nota di aggiornamento (e vedremo in quali casi essa è obbligatoria) deve essere presentata entro il 15 novembre. Si tratta di termini che pacificamente sono da considerare ordinatori, come confermato anche dalla Conferenza Stato-Città e autonomie locali nella seduta del 18 febbraio 2016 (anche se con riferimento alla sola nota di aggiornamento). Come affermato anche dall' Ifel: «la Conferenza ha formalmente riaffermato l' orientamento già espresso dall' Anci e d a l ministero dell' interno, che consente agli enti di far confluire il percorso di formale approvazione del Dup nel percorso di approvazione del bilancio, evitando di dover affrontare due sessioni di bilancio nel giro di pochissimo tempo». Il mancato rispetto non determina, dunque, alcuna sanzione, né di tipo amministrativo né di tipo finanziario. In questo quadro, un fondamentale ruolo di sintesi spetta ai regolamenti di contabilità, chiamati a definire un percorso il più possibile lineare e coerente con la peculiarità organizzativa di ciascun ente. In concreto, la predisposizione del Dup è, o dovrebbe essere, frutto della collaborazione di tutti i settori/uffici, sotto il coordinamento del segretario/direttore generale. Un ruolo cruciale spetta, inoltre, ai responsabili degli uffici finanziario, personale, lavori pubblici e patrimonio. Ciò pone spesso problematiche legate al rilascio dei pareri di regolarità tecnica, fermo restando che ovviamente quello di regolarità contabile è di competenza del responsabile finanziario. Nella prassi, s i r i s c o n t r a n o s c e l t e d i v e r s e : d a l r i l a s c i o d i u n u n i c o p a r e r e d a p a r t e d e l segretario/direttore generale al parere multiplo di tutti i responsabili dei servizi al parere del Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 23
7 giugno 2019 Pagina 39 Italia Oggi
7 giugno 2019 Pagina 41 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Nel contrasto tra statuto e regolamento prevale sempre il primo Il presidente è revocabile Ma solo se smette di agire in modo neutrale Si può prevedere nel regolamento sul funzionamento del consiglio comunale l a revoca del presidente del consiglio? I l presidente del consiglio può essere revocato con una maggioranza diversa da quella necessaria per la sua elezione? Quale disposizione deve essere applicata in caso di contrasto tra una norma statutaria e una regolamentare con riferimento alla disciplina delle commissioni consiliari? Il presidente del consiglio, è previsto dall' art. 39 del decreto legislativo n. 267/00 che rende obbligatoria la figura in parola nei comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti, mentre per i comuni con popolazione inferiore alla predetta soglia ne è demandata la facoltà alla previsione statutaria. Lo statuto di un comune in prima votazione richiede la maggioranza dei 2/3 dei consiglieri assegnati, computando anche il sindaco, al fine dell' elezione del presidente del consiglio. In seconda votazione, da effettuarsi nella stesa seduta, prevede la maggioranza assoluta dei voti dei consiglieri assegnati, computando anche il sindaco. Il regolamento modificato, prevede la revoca a seguito di mozione di sfiducia che può essere presentata solo dopo l' accertamento di gravi mancanze nella corretta conduzione del proprio ruolo istituzionale. Ciò posto, come ritenuto, tra gli altri, dal Tar Puglia - Lecce, con sentenza n. 528/2014, «la giurisprudenza ha chiarito che la figura del presidente del consiglio è posta a garanzia del corretto funzionamento di detto organo e della corretta dialettica tra maggioranza e minoranza, per cui la revoca non può essere causata che dal cattivo esercizio della funzione, in quanto ne sia viziata la neutralità e deve essere motivata perciò con esclusivo riferimento a tale parametro e non a un rapporto di fiducia (conforme, Consiglio di stato, sez. V, 26 novembre 2013, n. 5605)». In merito alla specifica tematica sollevata, concordando sulla necessità dell' osservanza del rispetto della gerarchia delle fonti, conformemente anche all' articolo 7 del decreto legislativo n. 267/00, che disciplina l' adozione dei regolamenti comunali «nel rispetto dei principi fissati dalla legge e dallo statuto» (cfr. sentenza Tar Lombardia, Brescia, n. 2625 del 28 dicembre 2009) non sembra tuttavia evidente alcun contrasto della citata disposizione regolamentare con il vigente statuto in ordine alle maggioranze richieste. In ogni caso, così come affermato dal Consiglio di stato con la sentenza n. 2678 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 25
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7 giugno 2019 Pagina 42 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali stanziati 5,2 milioni Il Piemonte vuole ridurre i consumi nell' edilizia sociale La Regione Piemonte ha rimesso in gioco 5,2 milioni di euro per finanziare interventi di riduzione dei consumi energetici nel settore dell' edilizia abitativa sociale gestita dalle agenzie territoriali per la casa. Lo prevede la riapertura del bando di attuazione dell' obiettivo specifico 4.4c.1 «riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili» del Po Fesr 2014-2020. I soggetti beneficiari sono le agenzie territoriali per la casa piemontesi. Per tutti gli edifici oggetto della domanda di agevolazione, gli interventi devono prevedere la trasformazione degli edifici esistenti almeno in «edifici a energia quasi zero». La qualifica di «edificio a energia quasi zero» deve essere conseguita per l' intero edificio, inteso come l' insieme di tutte le unità immobiliari che lo costituiscono e delle eventuali parti comuni a temperatura controllata. La stessa qualifica dovrà essere comprovata, per ogni edificio oggetto della domanda di agevolazione, da un attestato di prestazione energetica redatto per l' intero edificio al termine dell' intervento. L' agevolazione per ciascun intervento viene concessa quale contributo a fondo perduto se, sulla base della domanda presentata e a seguito dell' istruttoria, risultano costi ammissibili per almeno un milione di euro. L' agevolazione concessa concorre fino al 90% dei costi ammissibili e, comunque, il limite massimo erogabile è di 3,6 milioni di euro. Le domande potranno essere presentate fino al 31 luglio 2019. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 27
7 giugno 2019 Pagina 42 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Approvato il bando rivolto ai comuni di Calabria, Puglia, Campania, Sicilia e Sardegna Aiuti per integrare i migranti 40,2 mln per gli enti che hanno sostenuto i maggiori flussi Recuperare beni pubblici da destinare all' integrazione dei migranti regolari è l' obiettivo del nuovo bando pubblicato nell' ambito del Pon «Legalità» 2014-2020. Il bando ha una dotazione di 40,2 milioni di euro, proveniente dall' asse 7, linea di azione 7.1.1 «recupero, adeguamento e rifunzionalizzazione beni pubblici, anche confiscati alla criminalità organizzata, da destinare a strutture per l' accoglienza e l' integrazione degli immigrati regolari, dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, umanitaria e sussidiaria» dello stesso programma operativo nazionale. Il bando, approvato dal dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell' interno, consentirà agli enti interessati di presentare domanda fino al 15 luglio 2019. Fondi per comuni con alta concentrazione di immigrati. Il bando è rivolto ad una serie di comuni selezionati che, in ragione degli ingenti flussi migratori che hanno interessato l' Italia negli ultimi anni, presentano un alto tasso di cittadini immigrati extracomunitari residenti. Lo scopo è quello di fornire opportunità specifiche a favore delle comunità che, per collocazione geografica, si sono trovate a dover garantire, spesso in una logica emergenziale, forme subitanee di accoglienza dei migranti, e che siano tuttora caratterizzate da un' elevata presenza di immigrati regolari sul proprio territorio. I comuni selezionati sono collocati nelle regioni Calabria, Campania Puglia, Sardegna e Sicilia. Beni pubblici al servizio dell' accoglienza. I fondi sono destinati al recupero, all' adeguamento e all' allestimento di beni immobili pubblici, anche confiscati alla criminalità organizzata, da destinare alle esigenze di accoglienza ed integrazione dei migranti regolari. Lo scopo è quello di contribuire all' obiettivo di integrazione e inclusione sociale degli immigrati regolari. Saranno in particolare finanziate le proposte progettuali aventi ad oggetto interventi di recupero di beni immobili, nonché di valorizzazione di spazi pubblici. La durata massima di ciascun progetto non dovrà superare i 24 mesi decorrenti dal provvedimento di ammissione a finanziamento, salvo proroga motivata fino a raggiungere i 30 mesi. Contributo fino a 3,4 milioni di euro. Il contributo massimo raggiungibile dai comuni partecipanti è di 3,4 milioni di euro, anche se sono previsti tetti massimi calcolati in base alla popolazione totale residente, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 28
7 giugno 2019 Pagina 42 Italia Oggi
7 giugno 2019 Pagina 42 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali entro il 1° luglio Umbria, 8 milioni per acquistare autobus green La Regione Umbria eroga contributi finalizzati all' acquisto di autobus a basse emissioni in sostituzione di automezzi di scarse prestazioni ambientali utilizzati per il trasporto pubblico locale. Il bando dell' azione 4.4.1 «Rinnovo del materiale rotabile» del Por Fesr 2014-2020 mette in gioco risorse per 8 milioni di euro. L' obiettivo del bando è ridurre l' inquinamento dell' aria dato dalle emissioni dovute al traffico veicolare privato, rendendo più attrattivo l' uso dei mezzi pubblici. Possono accedere alle agevolazioni le amministrazioni comunali, i gestori del trasporto pubblico locale, i soggetti pubblici o privati che erogano i servizi di trasporto pubblico locale e che sono anche gli esecutori di servizi delle società sottoposte alle regole di contratto di servizio comunque assegnato, e che gestiscono flotte di automezzi, per le aree urbane principali. Saranno ammissibili gli interventi volti al rinnovo del parco veicolare con autobus privi di emissioni o più recente classe di emissione di gas di scarico. Sono ammissibili le spese riferite all' acquisto di autobus da impiegare nei servizi di trasporto pubblico locale e a l collaudo tecnico-amministrativo. Sono considerate ammissibili le spese effettivamente pagate a partire dal 20 settembre 2018, ma i progetti non devono essere stati portati materialmente a termine o completamente attuati prima che il beneficiario abbia presentato la domanda di finanziamento. L' intervento è finanziabile con un contributo a fondo perduto pari al 40% dell' investimento complessivo. Le domande devono essere presentate entro il 1° luglio 2019. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 30
7 giugno 2019 Pagina 43 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Cassazione: la mancata indicazione incide solo sul valore Area edificabile anche senza indice «Parimenti irrilevante è che il Piano strutturale comunale non indichi l' indice di fabbricabilità, incidendo questo aspetto solo sul quantum del valore venale e, dunque, sulla base imponibile». Questa la conclusione cui giunge la Corte di Cassazione con le pronunce nn. 12938/2019 e 12937/2019 ove era chiamata a dirimere la questione inerente l' assoggettamento ad imposta d e l l e a r e e inquadrate tra quelle urbanizzabili nel Piano strutturale comunale (Psc) disciplinato dalla legge regione Emilia-Romagna, n. 20 del 2000, e non inserite nel Piano operativo comunale ( P o c ) . O l t r e a r i b a d i r e l ' assoggettamento ad Ici, e quindi ad Imu, per tali aree, come già emerso in altre pronunce sul Psc ove si rimarcava la differenza tra funzioni urbanistiche e fiscali indipendentemente dalle diverse denominazioni date agli strumenti urbanistici dalle norme regionali, la Corte si spinge ancor più in là ritenendo che anche l' area edificabile, appartenente alle zone urbanizzate o urbanizzabili secondo lo strumento urbanistico, priva di un indice edificatorio è da attrarre alla definizione di area edificabile, ciò in quanto l' assenza dell' indice si riflette non nella determinazione della natura dell' oggetto d' imposta bensì ai fini della determinazione della base imponibile. A ben vedere la Corte evidenzia un principio che può apparire scontato: mentre è l' articolo 2, comma 1, lettera b), dlgs n. 504 del 1992 a dare la definizione di area edificabile, e qui nessun accenno viene fatto all' indice di edificabilità, l' attributo viene, invece, a far parte degli elementi tassativi ai fini della quantificazione della base imponibile come previsto dal successivo articolo 5, comma 5; come a dire: una cosa è l' area altra cosa è il suo valore. La conclusione dei giudici non solo conferma l' operato di quei comuni che hanno optato per la tassazione delle aree comprese nel Psc in assenza di Poc, ma offre una definizione di area edificabile ancor più allargata comprendendo in essa anche quelle porzioni di territorio che, sebbene prive di indice edificatorio, non possono essere considerate per tale motivo esenti dal tributo perché «non edificabili». Seguendo tale insegnamento occorrerà attribuire un valore ai fini Imu anche a tali aree, le quali, a dire il vero, da sempre sono qualificate come edificabili ai fini del calcolo delle imposte sulle compravendite o sui redditi da plusvalenza. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 31
7 giugno 2019 Pagina 43 Italia Oggi
7 giugno 2019 Pagina 43 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Dopo le elezioni è tempo di verificare la cassa Nel panorama normativo in cui l' ente locale è chiamato ad operare la gestione monetaria è fondamentale. Le fonti normative che confermano questa affermazione sono molteplici a partire dal sistema armonizzato della contabilità degli enti locali s i n o a giungere alla legge di bilancio per l' esercizio finanziario 2019. Proprio nella richiamata legge 145/18 si trova un insieme di norme volte al contenimento dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione, e in particolare degli enti locali, chiamata, in caso di inadempienza, a pesanti sanzioni volte a comprime la propria capacità di spesa. Il sistema sanzionatorio si basa su rilevazioni ufficiali delle tempistiche di pagamento e dello stock del debito tratte da statistiche ministeriali poco attendibili, poiché supportate da piattaforme elettroniche che necessariamente richiedono un miglioramento delle proprie funzionalità. Ciò detto, risulta estremamente di rilievo far notare la necessità di una rivisitazione di detta impalcatura normativa almeno nei tempi di messa a regime. Tornando alla gestione della cassa autorizzatoria, quale elemento essenziale del bilancio degli enti locali, preme ricordare un adempimento di estrema attualità definito dall' articolo 224 del Tuel 267/2000 che si riporta integralmente: «si provvede a verifica straordinaria di cassa a seguito del mutamento della persona del sindaco, del presidente della provincia, del sindaco metropolitano e del presidente della comunità montana. Alle operazioni di verifica intervengono gli amministratori che cessano dalla carica e coloro che la assumono, nonché il segretario, il responsabile del servizio finanziario e l' organo di revisione dell' ente. Il regolamento di contabilità dell' ente disciplina le modalità di svolgimento della verifica straordinaria di cassa». Il legislatore ha inteso rendere obbligatoria una presa di coscienza condivisa tra il legale rappresentate dell' ente uscente e quello entrante, coadiuvati dal responsabile finanziario e il segretario comunale, della situazione monetaria in cui l' ente verte al momento del cambio di un' amministrazione. Tale verifica deve trovare asseverazione da parte del collegio di revisione chiamato anch' esso ad essere presente a tale procedura di controllo. Come tutti gli strumenti di controllo anche la verifica straordinaria di cassa ha il compito di influenzare le scelte della prossima amministrazione e la gestione di cassa trova forte rilevanza anche nella relazione di inizio mandato, documento obbligatorio introdotto dall' articolo 4bis del dlgs 149/2011, che secondo il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 33
7 giugno 2019 Pagina 43 Italia Oggi
7 giugno 2019 Pagina 43 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La proposta di legge depositata alla camera rischia di non risolvere i problemi applicativi Nuova Imu, Anutel presente L' Associazione è pronta a dare il proprio contributo La recente assegnazione alla V Commissione Finanze della Camera del disegno di legge C- 1429 «Istituzione dell' imposta municipale sugli immobili (nuova Imu) » r a p p r e s e n t a l ' occasione per l' apertura di un confronto che, come auspicato nella relazione di accompagnamento «possa consentire a tutti i portatori di interessi (governo, enti locali, contribuenti, associazioni, eccetera) di contribuire attivamente al dibattito e di approfondire aspetti particolarmente critici o rilevanti, permettendo la correzione, la riformulazione o l' integrazione delle singole disposizioni contenute nel testo». La proposta di legge in discussione, pur nella pregevole iniziativa della semplificazione del sistema tributario e con alcuni spunti di interesse sotto il profilo procedimentale, rappresenta in buona sostanza l' unificazione dell' Imu e della Tasi e non elimina quindi le numerose difficoltà applicative con cui gli operatori in questi anni hanno dovuto confrontarsi. L' Anutel, forte dell' esperienza maturata negli oltre 4500 enti associati, ha quindi deciso di accogliere l' invito offrendo il proprio contributo per la modifica del sistema della fiscalità locale e trasmettendo la proposta, strutturata grazie a un gruppo di addetti ai lavori che, sotto i vari profili, quotidianamente, sono chiamati ad applicare le norme di cui si discute. Il progetto, ambizioso ma realistico, è di riuscire ad assicurare quell' autonomia tributaria prevista dal titolo V, ma ancora non completamente attuabile in forza della problematica attuazione dell' articolo 119 della Costituzione per quegli enti, come i Comuni, che non sono dotati di potestà legislativa. E così l' individuazione, per opera della legge dello Stato, di un «testo unico della finanza locale» rappresenta sicuramente il primo passo per una piena e compiuta autonomia tributaria. Con questa convinzione l' Anutel ha quindi proceduto a tracciare una disciplina uniforme e comune a tutti i tributi locali, andando a normare in maniera organica alcuni aspetti fondamentali del processo impositivo quali il potere regolamentare, le modalità di intervento sulle aliquote, la definizione delle tariffe e dei regolamenti, il computo dei termini, le modalità di funzionamento dell' albo dei concessionari, la perimetrazione delle figure del Funzionario responsabile dell' entrata e del Responsabile del procedimento, le modalità di riscossione ordinaria e coattiva. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 35
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