COMUNE DI RUSSI Lunedì, 27 maggio 2019

Pagina creata da Nicolò Capasso
 
CONTINUA A LEGGERE
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 27 maggio 2019
COMUNE DI RUSSI
 Lunedì, 27 maggio 2019
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 27 maggio 2019
COMUNE DI RUSSI
                                                           Lunedì, 27 maggio 2019

Prime Pagine
 27/05/2019 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                                                                 1
 27/05/2019 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                                2
Politica locale
 27/05/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 35
 Affluenza alle urne in calo I votanti in provincia attorno al 70%                                                                 3
 27/05/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 39
 Europee, la Lega avanza. Giù i Cinque Stelle                                                                                      5
 26/05/2019 Ravenna Today
 Elezioni europee e comunali: affluenza in forte crescita rispetto al 2014                                                         6
sport
 27/05/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 66
 Il Godo rialza la testa, San Marino si ferma                                                                                      7
Pubblica Amministrazione ed Enti Locali
 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 6                                                                              Gianni Trovati
 Autonomie e salva Roma, pressing Lega Nord                                                                                        9
 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 14
 Agevolazioni perse in caso di ritardo                                                                                             11
 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 14
 Compensazione con l' ok comunale                                                                                                  12
 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 14
 Contratti conformi agli accordi locali                                                                                            13
 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 14
 Imu all' inquilino se c' è un accordo                                                                                             14
 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 14                                                           Dario AquaroCristiano Dell' Oste
 Imu e Tasi alla cassa ma i rincari slittano al saldo di dicembre                                                                  15
 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 14
 Valgono le regole del 2018                                                                                                        17
 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 29                                                                            Patrizia Ruffini
 Check di cassa e programma subito dopo le amministrative                                                                          18
 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 29                                                                           Stefano Pozzoli
 Società, il decreto compensi punisce i collegi sindacali                                                                          20
 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 29                                                                             Arturo Bianco
 Giunta, partecipate e dirigenti: il neo...                                                                                        22
 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 29                                                                           Stefano Pozzoli
 Obbligo di addio alla carica: basterà il rinvio a giudizio                                                                        24
 27/05/2019 Italia Oggi Sette Pagina 5
 Sindaci con funzione di revisione, l' adeguata verifica è...                                                                      26
 27/05/2019 Italia Oggi Sette Pagina 7                                              PAGINA A CURA DI ALESSANDRO FELICIONI
 Una sanatoria a maglie strette                                                                                                    27
 27/05/2019 Italia Oggi Sette Pagina 10                                                  PAGINA A CURA DI SERGIO TROVATO
 Imu e Tasi, deadline in vista                                                                                                     30
 27/05/2019 Italia Oggi Sette Pagina 10
 Può provvedere anche il conduttore                                                                                                32
 27/05/2019 Italia Oggi Sette Pagina 14                                                   PAGINA A CURA DI ROBERTO LENZI
 Efficienza energetica, si parte                                                                                                   33
 27/05/2019 Italia Oggi Sette Pagina 24
 Soggettività passiva Imu e leasing                                                                                                35
 27/05/2019 Italia Oggi Sette Pagina 205                                                             FRANCESCA DE NARDI
 Cimiteri, illegittima la riserva agli islamici                                                                                    37
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 27 maggio 2019
27 maggio 2019
                 Corriere di Romagna
                    (ed. Ravenna)
                                    Prima Pagina

                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                             1
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 27 maggio 2019
27 maggio 2019
                 Il Resto del Carlino (ed.
                         Ravenna)
                                     Prima Pagina

                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                              2
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 27 maggio 2019
27 maggio 2019
Pagina 35                      Corriere di Romagna
                               (ed. Ravenna-Imola)
                                                  Politica locale

  Affluenza alle urne in calo I votanti in provincia
  attorno al 70%
  C' è già il primo sindaco: Enea Emiliani, a Sant' Agata, che correva senza sfidanti.
  Ravenna la città più fredda: al voto solo il 63,67%, in controtendenza solo Casola e
  Castel Bolognese

  RAVENNA Chiusi i seggi ieri sera alle 23, c' è
  grande attesa per i risultati elettorali che
  verranno diramati oggi. In provincia di
  Ravenna si votava per le Europee e - in 14
  comuni su 18 - anche per le Amministrative.
  L' affluenza in calo L' affluenza alle urne risulta
  essere in calo. Il dato in provincia definitivo
  delle Europee è del 67,09%, in diminuzione
  rispetto al 70,32% registrato alle Europee di
  cinque anni fa. Alle 12, ora del primo
  rilevamento, risultava essere del 21,81%, in
  calo rispetto al 23,73% del 2014. Il pomeriggio
  aveva temporaneamente invertito il trend che
  era in corso fino a quel momento. Alle 19 infatti
  l' affluenza era arrivata al 54,62% (cinque anni
  fa si era attestata al 51,02%). L' affluenza per
  le Comunali è stata invece del 70,09% alle 23
  (contro il precedente 74,01%); 58,30% alle 19;
  24,07% alle 12.
  I più ligi e i meno Unici comuni in
  controtendenza rispetto al calo generalizzato
  dell' affluenza sono stati Casola Valsenio e
  Castel Bolognese, sia per le Amministrative
  che per le Europee. Nona caso, perle Europee
  i cittadini più ligi sono stati proprio quelli di
  Casola Valsenio, che ha raggiunto il 77,42%;
  maglia nera Ravenna con il 63,67%. Per
  quanto riguarda le Comunali, hanno mostrato
  maggiore affezione al voto sem prei cittadini di
  Casola Valsenio, dove si è recato alle urne il
  76,42% degli aventi diritto; fanalino di coda invece Massa Lombarda con il 65,32%.
  Ravenna mai così "fredda" Ecco i dati dell' affluenza comune per comune per quanto riguarda le
  Europee: Alfonsine 70,96% (76,84%), Bagnacavallo 71,87% (76,01%), Bagnara di Romagna 68,08%
  (72,80%), Brisighella 73,54% (75,22%), Casola Valsenio 77,42% (75,83%), Castel Bolognese 74,62%
  (72,42% ), Cervia 68,56% (73,30%), Conselice 67,11% (73,66%), Cotignola 71,97% (76,20%), Faenza
  64,50% (66,90%), Fusignano 72,17% (74%), Lugo 72,72% (75,68%), Massa Lombarda 66,90%
  (74,81%), Ravenna 63,67% (66,81%), Riolo Terme 65,63% (66,94% ), Russi 73,52% (75,41%), Sant'
  Agata sul Santerno 72,06% (74,76%), Solarolo 75,07% (76,61%).
                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                           Continua -->   3
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 27 maggio 2019
27 maggio 2019
Pagina 35                            Corriere di Romagna
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 27 maggio 2019
27 maggio 2019
Pagina 39                        Il Resto del Carlino (ed.
                                         Ravenna)
                                                      Politica locale

  Europee, la Lega avanza. Giù i Cinque Stelle
  Affluenza in calo del 3 %. Il Pd dai primi risultati si attesta sul 35 %

  LEGA in forte avanzata, Pd in recupero,
  Cinque Stelle in calo. Al momento di andare in
  stampa, quando sono stati scrutinati 54 seggi
  su 399 per le elezioni europee, il Pd (a livello
  provinciale) registra il 35,21% dei consensi,
  Lega Nord 31,8%, M5S 12,46%, FI 5,49%, FdI
  5,49%.
  Si può azzardare un paragone con la
  consultazione di un anno fa, le elezioni
  politiche del 4 marzo 2018. Mettere a confronto
  i dati di oggi con le Europee del 2014 sarebbe
  scarsamente rilevante perché da allora il
  quadro politico italiano è profondamente
  cambiato.
  Basti pensare che 5 anni fa le Europee
  sancirono il trionfo di Matteo Renzi. Rispetto al
  risultato delle Politiche per la Camera, in
  provincia di Ravenna la Lega guadagna oltre il
  13%, il Pd il 6%, mentre i Cinque Stelle
  perdono il 14% e Forza Italia il 4%. Si carica
  così di interesse lo spoglio delle schede per le
  elezioni comunali che inizierà oggi alle 14. Alle
  urne sono andati i cittadini di Cervia, Russi,
  Lugo, Sant' Agata, Brisighella, Casola,
  Castelbolognese, Solarolo, Alfonsine, Bagnacavallo, Conselice, Cotignola, Fusignano, Massa
  Lombarda. Niente schede elettorali per Bagnara, Riolo Terme, Ravenna e Faenza. La curiosità politica è
  legata agli eventuali Comuni che potrebbero cambiare 'colore'. Attualmente il centrosinistra amministra
  in 13 centri su 14. In alcune città il ballottaggio sembra probabile. A cominciare da Lugo dove già nel
  2014 si rese necessario un secondo turno elettorale per sancire la vittoria di Davide Ranalli. Ma anche
  Cervia potrebbe finire ai supplementari. Il Pd e tutto il centrosinistra dovranno guardarsi da Lega,
  Cinque Stelle e dalle liste civiche che si richiamano al centrodestra. Questa sera molti di questi
  interrogativi avranno una risposta. Per quanto riguarda l' affluenza alle 23, in chiusura delle urne, il dato
  sull' affluenza è stato del 67,09% contro il 70,32% delle precedenti europee. In flessione anche l'
  affluenza alle amministrative, alle 23 aveva votato il 70,09%, quattro punti percentuali in meno rispetto al
  2014.
  lo. tazz.
  © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                                  5
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 27 maggio 2019
26 maggio 2019
                                         Ravenna Today
                                                     Politica locale

  Elezioni europee e comunali: affluenza in forte
  crescita rispetto al 2014
  Nei 14 comuni chiamati ad eleggere il nuovo sindaco, il dato alle 19 è stato del 58,30%

  1 Elezioni, affluenza "fredda" alle 12 a Cervia e
  Lugo. Flessione per le europee a Ravenna 2
  Elezioni in Bassa Romagna: dove si trovano i
  seggi e gli orari d' apertura 3 Elezioni europee
  e comunali: affluenza in forte crescita rispetto
  al 2014 4 Elezioni comunali, Sant' Agata ha già
  il suo sindaco: è Enea Emiliani
  Approfondimenti Elezioni comunali, Sant'
  Agata ha già il suo sindaco: è Enea Emiliani 26
  maggio 2019 Cresce l' affluenza alle urne
  rispetto al 2014 in provincia di Ravenna. Nei
  14 comuni chiamati ad eleggere il nuovo
  sindaco, il dato alle 19 è stato del 58,30%. A
  Cervia ha votato il 56,11%, ad Alfonsine il
  59,71%, Bagnacavallo 59,52%, a Brisighella
  58,41%, a Casola il 61,05%, a Castel
  Bolognese il 61,19%, a Conselice il 55,71%, a
  Cotignola il 57,38%, a Fusignano il 61,61%, a
  Lugo il 58,14%, a Massa Lombarda il 55,45%,
  a Russi il 59,95%, a Sant' Agata sul Santerno il
  59,01%, a Solarolo il 60,24%. Per quanto
  riguarda le elezioni europee, a livello
  provinciale è stata del 54,62%, rispetto al
  51,02% del 2014. A Ravenna ha votato il
  50,57%, mentre a Faenza il 52,45%. Elezioni
  europee 2019, l' affluenza ai seggi (foto di
  Massimo Argnani) Così alle 12 In provincia di
  Ravenna l' affluenza per le europee alle 12 era
  del 21,81% contro il 23,73% del 2014. Nel capoluogo bizantino aveva votato appena il 19,66% (21,95%
  il precedente). Più "calda" l' affluenza nei comuni dove si rinnova l' amministrazione comunale. A livello
  provinciale, per le comunali, aveva votato il 24,07%. A Cervia si era presentato alle urne il 22,99%, ad
  Alfonsine il 26,82%, a Bagnacavallo il 25,06%, a Brisighella il 25,02%, a Casola Valsenio il 29,12%, a
  Castel Bolognese il 25,54%, a Conselice il 24,17%, a Cotignola il 23,95%, a Fusignano il 27,40%, a
  Lugo il 22,01%, a Massa Lombarda il 21,14%, a Russi il 24,08%, a Sant' Agata il 24,69% e a Solarolo il
  27,54%. Elezioni europee, il dato alle 19 ALFONSINE 60,45 BAGNACAVALLO 60,59 BAGNARA DI
  ROMAGNA 54,82 BRISIGHELLA 59,66 CASOLA VALSENIO 61,97 CASTEL BOLOGNESE 62,02
  CERVIA 57,43 CONSELICE 56,67 COTIGNOLA 58,44 FAENZA 52,45 FUSIGNANO 62,56 LUGO 59,15
  MASSA LOMBARDA 56,76 RAVENNA 50,57 RIOLO TERME 52,51 RUSSI 60,74 SANT' AGATA SUL
  SANTERNO 60,48 SOLAROLO 61,25.

                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                               6
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 27 maggio 2019
27 maggio 2019
Pagina 66                        Il Resto del Carlino (ed.
                                         Ravenna)
                                                            sport

  Il Godo rialza la testa, San Marino si ferma
  Serie pari I ravennati partono decisi, si portano sullo 0-3 e poi sfruttano al meglio il
  proprio monte di lancio

  San Marino 2 Godo 4 SAN MARINO: Giordani
  ec (2/5), Rondon 2b (1/2), Romero dh (1/2),
  Flores 1b (0/4), Reginato es (1/4), Celli ed
  (1/4), Epifano ss (0/4), Trinci r (0/4), Pulzetti 3b
  (2/3) (Imperiali 0/1).
  GODO: Lo. Di Raffaele 3b (0/3), Servidei ss
  (0/3), Evangelista dh (1/5), Reda r (1/3), Gelli
  ec (0/3), Bucchi 2b (0/3), G. Meriggi ed (0/4),
  Galli 1b (1/4), D. Meriggi es (1/3).
  Successione: Godo 102 000 100 = 4 bv 4 e 5.
  San Marino: 001 001 000 = 2 bv 8 e 3.
  Lanciatori: Galeotti (W) rl 6.1, bvc 8, bb 1, so
  3, pgl 2; Lu. Di Raffaele (sa) rl 2.2, bvc 0, bb 1,
  cl 1, so 2, pgl 0; Maestri (L) rl 6, bvc 2, bb 3, cl
  2, so 9, pgl 3; Mazzocchi (r) rl 2, bvc 2, bb 0,
  so 2, pgl 1; Coveri (rf) rl 1, bvc 0, bb 2, so 0,
  pgl 0.
  Note: doppi di Rondon, Romero e Celli.
  San Marino BEL COLPO di coda dei Goti, che
  dopo aver perso garauno al 'Casadio' rialzano
  la testa a Serravalle, impattando così la serie
  con il San Marino, turno valido per la sesta
  giornata di andata del campionato di A1. Per i
  ravennati è il secondo successo stagionale,
  mentre i titani, che restano comunque ampiamente dentro la zona playoff, stoppano a quota 4 la loro
  striscia positiva.
  In questa garadue, dando una sbirciatina ai numeri, verrebbe difficile pensare a un' affermazione del
  Godo. Sì, perché Servidei e compagni si sono limitati a realizzare appena 4 valide commettendo altresì
  5 errori, davvero tanti. San Marino ha picchiato il doppio (8 legni) e in difesa è stata più attenta,
  limitando a 3 le sue 'distrazioni', eppure ha perso. Dove le cose hanno funzionato davvero al meglio, per
  i Goti, è stato sul monte di lancio, con l' efficace staffetta tra il 'vincente' Galeotti e il rilievo Luca Di
  Raffaele, il pitcher riminese figlio d' arte che ha firmato la 'salvezza'.
  QUANDO si comincia Godo fa subito capire di non essere salita nell' antica repubblica per una gita di
  piacere: Lorenzo Di Raffaele - gemello di Luca - riceve quattro ball da Maestri, avanza in seconda su
  lancio pazzo, in terza sulla rimbalzante di Servidei e completa il giro delle basi grazie all' errore di
  Rondon sulla battuta di Evangelista. Lo 0-1 si gonfia poi al terzo inning. Servidei riceve la base ball e
  corre fino in terza sul pick-off sbagliato dal pitcher sammarinese: a portarlo a casa è un singolo di Reda
  (0-2).
  E non è finita. Maestri ha problemi di controllo e riempie i cuscini, rimbalzante di Giacomo Meriggi per
  lo 0-3. Sempre al 3° San Marino entra ufficialmente nel match: singolo di Giordani, doppio di Rondon e
  1-3 sul tabellone, con Rondon che si fa poi cogliere ingenuamente fuori dal sacchetto di terza.
                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                   Continua -->    7
COMUNE DI RUSSI Lunedì, 27 maggio 2019
27 maggio 2019
Pagina 66                         Il Resto del Carlino (ed.
27 maggio 2019
Pagina 6                                     Il Sole 24 Ore
                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  CONFRONTO SUGLI ENTI TERRITORIALI

  Autonomie e salva Roma, pressing Lega Nord
  Il Carroccio vuole rilanciare le proposte su Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna

  I complicati dossier autonomistici
  presenteranno il conto ai nuovi equilibri della
  maggioranza già a partire da oggi.
  Nuovi equilibri che devono tener conto del
  primato del Carroccio, certo. Ma, al suo
  interno, anche della spinta della "Lega Nord"
  che ha finora dovuto ingoiare più di uno stop. A
  partire dall' autonomia di Lombardia e Veneto.
  In discussione torna però subito un tema
  indigesto a Nord. È il salva-Roma, su cui il
  leader della Lega Salvini ha portato il governo
  a un passo dalla caduta un mese fa. Salvini ha
  chiesto e ottenuto lo stralcio della norma che
  accolla allo Stato la maxi-obbligazione da 1,4
  miliardi (3,6 con gli interessi) oggi in carico al
  commissario straordinario, insieme allo stop al
  contributo annuale per gestirla.
  Il problema è che il salva-Roma dimezzato
  aprirebbe (fra tre anni) un buco da 340 milioni
  nel bilancio d e l C a m p i d o g l i o , p e r l a
  cancellazione dei debiti-crediti fra Roma e il
  commissario, e caricherebbe sulla Capitale
  una crisi di liquidità progressiva. Come ha
  avvertito il commissario in audizione alla
  Camera, poi, il passaggio del bond a Roma
  Capitale sarebbe illegittimo, perché si tratta di
  un prestito con rimborso integrale alla scadenza (bullet) vietato dal 2008 per i Comuni. E in Parlamento,
  dove i numeri non sono cambiati, c' è sulla carta una maggioranza trasversale, da M5S a Fdi passando
  per Pd e Forza Italia, pronta a correggere il decreto crescita per tornare al salva-Roma originario. Una
  soluzione verso la quale ha spinto anche il Mef, e che avrebbe trovato un accordo tecnico anche nel
  Carroccio. Si capirà presto se il pieno di voti arrivati alla Lega porterà Salvini a dare un via libera più o
  meno silenzioso a questa soluzione, spostando il faro su altri temi.
  In fatto di enti territoriali, il primo è ovviamente quello dell' autonomia a Lombardia, Veneto ed Emilia
  Romagna, su cui il cuore nordista del Carroccio ha sofferto parecchio lo stallo protratto fino a oggi. Le
  bozze delle intese sono pronte da metà febbraio ma sono zoppe, nel senso che il capitolo finanziario ha
  più di un problema (l' ultima versione prevede, però, una clausola "salva-conti" che punta a evitare
  perdite di fondi al Sud) e su Lavoro, Infrastrutture, Salute, Ambiente e Sanità le richieste regionali e le
  offerte governative continuano a essere lontane. Finora la resistenza M5s ha fermato il problema sulla
  soglia del Consiglio dei ministri. Ma per una Lega diventata primo partito sarà impossibile aspettare
  ancora, anche per evitare la spaccatura con pezzi importanti della sua classe dirigente al Nord. Il
  sorpasso leghista cambia lo scenario anche sulla riforma degli enti locali. Le bozze preparate in questi
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                  Continua -->    9
27 maggio 2019
Pagina 6                                     Il Sole 24 Ore
27 maggio 2019
Pagina 14                                   Il Sole 24 Ore
                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  dichiarazione

  Agevolazioni perse in caso di ritardo
  La dichiarazione Imu-Tasi va presentata solo
  se nel 2018 si sono verificate variazioni che
  incidono sull' imposta (e che il Comune non
  può conoscere). Se la presentazione è
  obbligatoria a pena di decadenza (come per
  gli alloggi sociali o quelli delle cooperative
  edilizie a proprietà indivisa adibite ad
  abitazione principale dei soci), l'
  inadempimento fa perdere il diritto all'
  agevolazione: niente ravvedimento o
  presentazione tardiva. Il termine per la
  dichiarazione relativa al 2018 è il prossimo 1°
  luglio (il 30 giugno è domenica). Un
  emendamento al decreto crescita in
  discussione al Parlamento prevede il
  differimento del termine al 31 dicembre: ma la
  modifica deve ancora essere approvata.

                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                              11
27 maggio 2019
Pagina 14                                  Il Sole 24 Ore
                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  pagamento

  Compensazione con l' ok comunale
  Attenzione a pagare più del dovuto in
  occasione dell' acconto del prossimo 17
  giugno, ad esempio per una casa in cui si è
  presa la residenza ai primi di maggio. Le
  somme in eccesso, infatti, possono essere
  compensate al momento del saldo di
  dicembre solo se il regolamento comunale lo
  prevede; altrimenti, le si dovrà chiedere a
  rimborso.
  Resta fermo che, al di sotto di 12 euro (o del
  diverso importo stabilito dal Comune) non va
  eseguito alcun versamento. Questa soglia
  minima riguarda comunque l' importo annuale
  del singolo tributo (Imu o Tasi) e può essere
  diversa: perciò, se la prima rata Imu è di 10
  euro, e il Comune ha confermato le aliquote
  2018, si pagherà direttamente 20 euro a saldo.

                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                             12
27 maggio 2019
Pagina 14                                  Il Sole 24 Ore
                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  canone concordato

  Contratti conformi agli accordi locali
  Le abitazioni concesse in locazione a canone
  concordato vedono ridotta al 75% (quindi con
  uno sconto pari al 25%) l' aliquota Imu e Tasi
  deliberata dal Comuni. Nelle città in cui l'
  accordo locale è stato rinnovato per adeguarlo
  al Dm 16 gennaio 2017, i contratti firmati
  senza l' assistenza dei sindacati inquilini o
  delle sigle della proprietà edilizia devono
  avere l' attestazione (se stipulati dopo il
  deposito della nuova intesa locale).
  Attestazione a parte, molti Comuni chiedono
  comunicazioni ad hoc ai locatori che hanno
  siglato contratti concordati: ma l' eventuale
  svista può far venire meno l' aliquota ridotta
  prevista dal Comune solo se la delibera o i l
  regolamento        comunale l o d i c o n o
  espressamente.

                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                             13
27 maggio 2019
Pagina 14                                     Il Sole 24 Ore
                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  immobile in affitto

  Imu all' inquilino se c' è un accordo
  I soggetti passivi dell' Imu sono i possessori
  dell' immobile; quelli della Tasi sono sia i
  possessori che i detentori(come gli inquilini).
  Dunque chi abita in affitto in un Comune che
  applica la Tasi deve versare tra il 10 e il 30%
  del tributo, secondo quanto stabilito dal
  Comune stesso: ma il proprietario può
  accollarsi per intero l' imposta, comunicandolo
  in municipio.
  L' inquilino può comunque vedersi addebitate
  sia l' Imu che la Tasi dovute dal proprietario, se
  previsto da una clausola del contratto di
  locazione. La Cassazione (6882/2019 a
  Sezioni unite) ha chiarito che il proprietario
  resta il soggetto passivo dell' Imu e ha quindi l'
  obbligo di versare il tributo, ma è legittimato a
  chiedere il rimborso al conduttore.

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                14
27 maggio 2019
Pagina 14                                      Il Sole 24 Ore
                                      Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Imu e Tasi alla cassa ma i rincari slittano al saldo di
  dicembre
  L' acconto del 17 giugno. Primo appuntamento dopo il via libera agli aumenti deciso
  dalla legge di Bilancio. Da monitorare cambi di residenza, comodati ai parenti e nuove
  locazioni

  Fra tre settimane esatte i proprietari di
  seconde case, altri fabbricati, aree edificabili e
  terreni non esenti sono chiamati alla cassa per
  l' acconto Imu e Tasi 2019. Quello di lunedì 17
  giugno (il 16 è domenica) è il primo
  appuntamento dopo che la legge di Bilancio
  h a r i m o s s o l o s t o p a i r i n c a r i comunali,
  operativo dal 2016. La rilevazione del Sole 24
  Ore del lunedì, alla vigilia dell' approvazione
  dei bilanci, ha individuato aumenti in arrivo nel
  9,4% dei Comuni capoluogo per l' Imu e nel
  2,4% per la Tasi.
  In realtà, la legge istitutiva dell' Imu - che si
  ritiene applicabile anche alla Tasi - afferma che
  i proprietari possono ignorare, almeno per ora,
  le delibere (e gli eventuali aumenti) decisi dai
  Comuni per quest' anno. Di fatto, la maggiore
  imposta può essere versata tutta in occasione
  del saldo del prossimo 16 dicembre, andando
  a conguaglio. Molte decisioni comunali, però,
  sono già pubblicate sul sito ufficiale del
  dipartimento delle Finanze e vale la pena di
  fare un rapido riscontro.
  I proprietari più fortunati potrebbero imbattersi
  in qualche riduzione del prelievo (rara, e
  peraltro possibile anche negli anni scorsi). Le
  situazioni più frequenti riguardano sconti per le abitazioni affittate a canone concordato - che hanno
  anche lo sconto "statale" del 25% - e per particolari tipologie di immobili produttivi: botteghe storiche,
  negozi situati in centro, locali usati direttamente dal proprietario o inseriti in zone industriali da rilanciare.
  Un aspetto delicato riguarda quei Comuni che - per semplificare la vita ai contribuenti - hanno eliminato
  la Tasi e aumentato l' Imu, così da "accorpare" due tributi in uno, spesso lasciando inalterato il tax rate
  complessivo. In questi casi, il proprietario può pagare l' acconto Imu con l' aliquota 2018 e andare a
  conguaglio con il saldo. L' importante è che tenga conto subito dell' abolizione della Tasi.
  Non sarà certamente una strada molto battuta, ma nulla vieta - in teoria - di tenere conto dei rincari
  decisi per il 2019 già in occasione della prima rata. Potrebbe essere un modo per evitare di fare due
  volte i conteggi quando gli importi in gioco sono particolarmente bassi (quote di comproprietà, porzioni
  di terreni, box auto o magazzini con rendite catastali modeste).
  Un ultimo punto da monitorare sono le variazioni intervenute nei primi sei mesi di quest' anno, che -
                                     Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                     Continua -->      15
27 maggio 2019
Pagina 14                                     Il Sole 24 Ore
27 maggio 2019
Pagina 14                                    Il Sole 24 Ore
                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  delibere

  Valgono le regole del 2018
  La legge di Bilancio 2019 ha cancellato lo stop
  agli aumenti imposto ai Comuni dal 2016. Per
  legge, però, la prima rata dell' Imu è pari a al
  50% dell' imposta calcolata in base alle
  aliquote (e alle detrazioni) relative ai 12 mesi
  dell' anno precedente. Eventuali rincari decisi
  dai Comuni per quest' anno, perciò, si faranno
  sentire sulle tasche dei contribuenti solo in
  occasione del saldo di dicembre.
  Le aliquote relative al 2019 potrebbero già
  essere usate il 17 giugno, però, se il Comune -
  anziché un rincaro - ha previsto uno sconto.
  Oppure quando l' aumento è di pochi euro e il
  proprietario vuole evitare di rifare i conteggi
  con il conguaglio in occasione della seconda
  rata.

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                               17
27 maggio 2019
Pagina 29                                    Il Sole 24 Ore
                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  ADEMPIMENTI

  Check di cassa e programma subito dopo le
  amministrative
  Al via 3.800 sindaci 11mila assessori e 44mila consiglieri

  Verifica straordinaria di cassa, relazione di
  inizio mandato, assestamento e controllo degli
  equilibri di bilancio, Dup 2020/22. Sono gli
  adempimenti contabili per i 3.810 sindaci e per
  i circa 11mila assessori e 44mila consiglieri
  che inizieranno il mandato dopo il voto di ieri e
  l' eventuale ballottaggio negli enti sopra i
  15mila abitanti.
  Il cambiamento del sindaco comporta la
  verifica straordinaria di cassa che deve
  avvenire alla presenza sia degli amministratori
  uscenti sia dei neoeletti, oltre che del
  segretario, del responsabile del servizio
  finanziario e dell' organo di revisione (articolo
  224 del Tuel). Il regolamento di contabilità
  disciplina le modalità di svolgimento dell'
  esame, che dovrebbe riguardare sia la
  tesoreria (e i saldi dei conti correnti postali),
  sia gli agenti contabili. Non occorre invece la
  verifica straordinaria nell' ipotesi di rielezione
  del sindaco già in carica. La variazione del
  sindaco quale rappresentante legale deve poi
  essere comunicata, entro 30 giorni, all'
  agenzia delle Entrate e agli altri enti esterni
  con cui il Comune ha rapporti.
  Il neo-sindaco neo eletto, in base all' articolo 4-
  bis del Dlgs 149/2011, deve firmare entro 90 giorni dall' insediamento la relazione di inizio mandato
  preparata dal responsabile del servizio finanziario o dal segretario generale. Il documento serve a
  garantire trasparenza dell' azione amministrativa, della situazione finanziaria e patrimoniale e dell'
  indebitamento; la relazione, che non ha un modello predefinito, è quindi importante per comprendere la
  reale situazione dell' ente. In particolare, nei casi di squilibrio in itinere o di pre-dissesto approvato,
  costituisce un utile strumento conoscitivo per il ricorso o la rimodulazione del piano di riequilibrio
  (articolo 243-bis, comma 5 del Tuel). A differenza della relazione di fine mandato, non richiede l'
  asseverazione dei revisori, non va trasmessa alla Corte dei conti e non sono previste sanzioni, in caso
  di ritardi.
  I nuovi consiglieri, come quelli confermati, devono poi prepararsi per la verifica obbligatoria entro il 31
  luglio degli equilibri di bilancio e per l' assestamento 2019/21, oltre che per la copertura di eventuali
  debiti fuori bilancio, che devono essere riconosciuti e finanziati (articolo 194 del Tuel). La mancata
  adozione della delibera di verifica degli equilibri è equiparata alla mancata approvazione del bilancio di
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                               Continua -->     18
27 maggio 2019
Pagina 29                                     Il Sole 24 Ore
27 maggio 2019
Pagina 29                                    Il Sole 24 Ore
                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  LIMITI ALLE BUSTE PAGA

  Società, il decreto compensi punisce i collegi
  sindacali
  Massimo 20mila euro annui per i controlli nelle aziende più grandi (30 il presidente) Tetti
  anche ai dirigenti: quota variabile del 30% solo con Mol positivo

  Come anticipato su queste pagine (Il Sole 24
  Ore del 22 maggio 2019) i decreti attuativi su
  compensi e requisiti degli amministratori delle
  società pubbliche sono pronti per i passaggi in
  conferenza Unificata e alle commissioni
  parlamentari per il parere. Il primo auspicio,
  ovviamente, è che le bozze di decreti ora
  divulgate non rimangano tali, perché
  affrontano due temi importanti per il mondo
  delle società pubbliche, ovvero la
  qualificazione degli organi ed i loro compensi,
  da troppo tempo ignorati nonostante la
  previsione del Testo unico delle società
  partecipate introdotto dalla riforma Madia .
  Sui compensi non si può tacere però un
  problema evidente. Perché se i valori dei tetti
  massimi resteranno quelli scritti nell' ultima
  versione del provvedimento, e riprodotti nei
  grafici a fianco, a essere penalizzati saranno
  soprattutto i membri dell' organo di controllo.
  Cioè proprio quelli che in teoria il nuovo Testo
  unico aveva voluto valorizzare e che si
  troveranno ad essere assai più convolti e
  presenti in molte situazioni aziendali, in
  ragione delle previsioni del nuovo Codice sulle
  crisi di impresa.
  Il membro di un collegio infatti vedrà riconoscersi al massimo 20 mila euro nelle società più grandi, per
  scendere a 8 mila in quelle più piccole. Al presidente dell' organo spetta invece il 50% in più, come da
  prassi. Un taglio, comunque, che in tanti casi risulterà pesante e francamente poco motivato.
  Decisamente bassi anche i compensi per il presidente del consiglio di amministrazione e per tutti gli
  altri amministratori, ad eccezione degli amministratori unici e di quelli delegati. Si tratta di compensi
  estremamente contenuti, fermo il fatto che molte responsabilità e tutte le principali decisioni pesano
  comunque dall' organo collegiale.
  Se gli altri piangono, al contrario gli amministratori unici e delegati si vedranno in molti casi aumentare i
  compensi: si andrà dai 240mila euro (tetto massimo per tutti i compensi nella pubblica amministrazione)
  delle società maggiori fino al tetto dei 120 mila delle società che non riescano a superare i requisiti
  minimi, ovvero fino a 30 milioni di euro di valore della produzione, meno di 50 milioni di attivo e meno di
  100 dipendenti. Nella soglia più bassa si trova comunque, la stragrande maggioranza delle società.
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                Continua -->      20
27 maggio 2019
Pagina 29                                      Il Sole 24 Ore
27 maggio 2019
Pagina 29                                    Il Sole 24 Ore
                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  DOPO L' INSEDIAMENTO

  Giunta, partecipate e dirigenti: il neo sindaco parte
  dalle nomine
  Entro 20 giorni dal via presentazione in giunta degli assessori

  La convocazione della prima riunione del
  consiglio, la nomina della giunta, il bilancio di
  mandato, la nomina dei rappresentanti del
  Comune nelle partecipate, la scelta del
  segretario e il conferimento degli incarichi ai
  dirigenti s o n o i p r i m i a t t i c h e i sindaci,
  confermati o neo eletti, devono compiere dopo
  l' insediamento. Entro i tre giorni successivi
  dall' insediamento, il sindaco deve far
  pubblicare i risultati elettorali definitivi e farli
  notificare ai consiglieri. E n t r o i 1 0 g i o r n i
  successivi all' insediamento deve convocare il
  consiglio, che si deve riunire entro altri 10
  giorni. Nella prima riunione, il consiglio
  esamina la condizione degli eletti e dichiara l'
  eventuale ineleggibilità; nomina - ove previsto
  - il presidente ed elegge la commissione
  elettorale.
  Subito dopo l' insediamento i sindaci devono
  nominare la giunta, indicando il vicesindaco, e
  presentarla al consiglio nella prima riunione.
  Entro i termini fissati dallo statuto il sindaco
  presenta al consiglio i l p r o g r a m m a d i
  mandato, approvato in giunta. Entro i 45 giorni
  successivi all' insediamento o entro i termini di
  scadenza, i sindaci d e v o n o n o m i n a r e i
  rappresentanti dell' ente nelle partecipate, a partire dalle controllate. Non prima di 60 e non oltre 120
  giorni dopo l' insediamento il sindaco deve confermare il segretario comunale, o cambiarlo attingendo
  tra gli iscritti all' albo che hanno fatto domanda.
  Il mancato esercizio di questo potere determina l' automatica conferma del segretario in servizio.
  I sindaci devono poi conferire gli incarichi dirigenziali, e gli incarichi di responsabilità nei Comuni senza
  dirigenti. Gli incarichi ai dirigenti, sulla scorta della Cassazione, devono avere una durata minima di tre
  anni, quindi quelli conferiti prima della maturazione di questo termine non decadono con il sindaco
  uscente. Gli incarichi ai responsabili non superano invece la durata del mandato. Nel conferimento degli
  incarichi, i sindaci possono (se previsto da regolamento o statuto) individuare soggetti esterni all' ente,
  assumendoli a tempo determinato con selezione pubblica. Nei Comuni con dirigenti questi incarichi
  possono coprire fino al 30% della dotazione organica, e in tutti gli enti si possono aggiungere incarichi a
  dirigenti fuori dotazione organica fino a un massimo del 5%.
  © RIPRODUZIONE RISERVATA.
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                Continua -->      22
27 maggio 2019
Pagina 29                  Il Sole 24 Ore
27 maggio 2019
Pagina 29                                    Il Sole 24 Ore
                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  PARTECIPATE

  Obbligo di addio alla carica: basterà il rinvio a
  giudizio
  La bozza di decreto va oltre il Dlgs 175/2016 ed è a forte rischio incostituzionalità

  Il regolamento sui requisiti di onorabilità,
  professionalità e autonomia degli organi delle
  società a controllo pubblico preparato dal
  ministero dell' Economia rappresenta la
  seconda gamba di un modello che abbina a
  compensi equi i necessari requisiti
  professionali ed etici che un membro di
  consiglio d i a m m i n i s t r a t o r e o d i c o l l e g i o
  sindacale deve avere, contribuendo ad
  assicurare la conseguente qualità della azione
  amministrativa.
  Il decreto però, prendendo le mosse dalle
  disposizioni anticorruzione e francamente
  dimentico dello stato di diritto, riesce a essere
  sotto certi aspetti perfino più giacobino del
  «decreto Severino» (Dlgs 39/2013).
  Per prima cosa distingue i soggetti in carica
  da quelli da nominare, adottando per i secondi
  criteri di selezione più rigorosi.
  Nel primo caso vengono considerati privi dei
  requisiti di onorabilità, e quindi decadono, tutti
  coloro che sono stati condannati, anche con
  sentenza non definitiva, per il mancato rispetto
  di norme che disciplinano l' attività bancaria e
  finanziaria, per reati fallimentari, contro la
  pubblica amministrazione, contro il patrimonio
  e pure di natura tributaria. Ancora, decadono tutti i condannati con sentenza definitiva ad oltre due anni
  di reclusione e anche chi è stato condannato per danno erariale doloso.
  Per essere ineleggibili, invece, basta che sia disposto il decreto che dispone il giudizio per i reati
  appena citati, e si resta in un regime di inconferibilità fin quando non ci sia una sentenza di
  proscioglimento, anche non definitiva. Ma è opportuno ricordare che possono rendersi necessari anni, a
  un innocente, per dimostrarsi tale.
  Ancora, il decreto prende in esame quelli che definisce «requisiti di autonomia», anche qui in maniera
  estremamente punitiva per i potenziali amministratori e sindaci.
  Viene vietato in assoluto, ad esempio, a un componente di giunta o consiglio regionale, provinciale e di
  enti locali con oltre 15mila abitanti di essere nominati componenti di organi amministrativi e di controllo.
  E questo non avviene, come nel caso del decreto anticorruzione (Dlgs 39/2013), solo nell' ambito del
  territorio regionale e limitatamente agli amministratori con deleghe di gestione diretta, ma per tutti i
  membri. Oltretutto si interviene in una materia già ampiamente regolata, e in maniera molto difforme,
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                Continua -->     24
27 maggio 2019
Pagina 29                                     Il Sole 24 Ore
27 maggio 2019
Pagina 5                                  Italia Oggi Sette
                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Sindaci con funzione di revisione, l' adeguata
  verifica è individuale
  Se il collegio sindacale svolge funzione di
  revisione legale ogni membro del collegio
  dovrà provvedere all' adeguata verifica. Alla
  stessa saranno tenuti anche i revisori degli enti
  locali e gli organi di controllo operanti negli
  enti non profit.
  Le linee guida chiariscono che nelle società
  ordinarie (cioè non destinatarie della
  normativa) mentre gli obblighi di segnalazione
  di operazione sospetta spettano a tutti i
  membri degli organi di controllo (con o senza
  revisione) gli obblighi di adeguata verifica
  spettano a tutti i sindaci revisori, siano essi
  sindaci unici o membri del collegio sindacale.
  Ovviamente nel caso di nomina del revisore
  esterno, gli obblighi di adeguata verifica
  dovranno essere assolti da quest' ultimo.
  In merito agli enti non profit (o del futuro terzo
  settore) si ritenere che gli organi di controllo
  interno delegati anche ai controlli contabili e i
  sindaci delle imprese sociali siano tenuti ad
  assolvere gli obblighi di adeguata verifica. Tali
  obblighi, coerentemente alla disciplina
  generale, sono, invece, in capo al revisore
  esterno negli enti maggiori, che, ai sensi dell'
  art. 31 del dlgs 117 dovranno assoggettarsi a
  revisione legale.
  Infine, all' adeguata verifica sono tenuti anche i
  revisori nominati quali organi di revisione economico finanziaria negli enti locali ai sensi dell' art. 234 del
  dlgs n. 267/2000. Nei collegi pluripersonali essi saranno tenuti ad assolvere individualmente agli
  obblighi di adeguata verifica dell' ente. Negli enti locali, salva la rilevazione di uno specifico livello di
  rischio «non basso» da parte del soggetto obbligato, l' adeguata verifica potrà essere svolta con
  modalità semplificata.

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                                    26
27 maggio 2019
Pagina 7                                    Italia Oggi Sette
                                       Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  La circolare Entrate n. 11/2019 sulle violazioni formali. Non sempre regolarizzabili

  Una sanatoria a maglie strette
  Valutazione caso per caso, in relazione alle circostanze

  Definizione agevolata delle violazioni formali a
  maglie strette. Il ticket di 200 euro per sanare
  gli errori veniali potrebbe non essere
  sufficiente in presenza di situazioni solo
  apparentemente sanabili. Restano fuori
  voluntary e monitoraggio fiscale così come l'
  omessa presentazione dell' F24 a saldo zero o
  l' omessa presentazione di dichiarazioni prive
  di debito di imposta. Non definibili nemmeno
  le violazioni destinate al cessionario che non
  regolarizza l' omessa fatturazione del cedente.
  Anche l' omessa presentazione delle
  liquidazioni periodiche Iva se incide sul debito
  non può essere sanata. Più ombre che luci
  dalla circolare n. 11/E del 15 maggio 2019 che
  illustra le modalità di attuazione della sanatoria
  sulle irregolarità formali.
  La definizione si inserisce nel contesto della
  pace fiscale e completa la gamma delle
  sanatorie previste, affiancandosi alla
  definizione dei Pvc, a quella delle liti potenziali
  e a quella delle controversie pendenti presso
  le commissioni tributarie. Tutti possono essere
  interessati: imprenditori, società di qualsiasi
  forma, lavoratori autonomi e privati; persino i
  soggetti tenuti a qualsiasi titolo alla
  comunicazione di dati fiscalmente rilevanti
  quali ad esempio gli intermediari.
  La regolarizzazione si perfeziona con il versamento dell' importo di 200 euro (senza possibilità di
  compensazione) per ciascun periodo d' imposta, suddiviso in due rate di pari importo, scadenti il 31
  maggio 2019 e il 2 marzo 2020. Resta ferma la possibilità di adempiere in unica soluzione entro il
  maggio 2019.
  L' aspetto più delicato della sanatoria è quello di individuare puntualmente le violazioni formali che
  possono essere sanate. La circolare affronta ampiamente il tema sia con indicazioni di natura
  sistematica sia, soprattutto con esempi pratici che abbracciano le casistiche più frequenti.
  Intanto una prima delimitazione riguarda il fatto che le violazioni (commesse entro il 24 ottobre 2018)
  debbono riguardare Iva, Irap, imposte dirette, addizionali, imposte sostitutive, ritenute varie e crediti d'
  imposta. Le violazioni formali di tutti gli altri tributi (registro, ipotecarie e catastali, tributi locali) sono fuori
  dalla sanatoria.
  Il concetto base è quello di violazione formale. L' agenzia parla di irregolarità, infrazioni e inosservanze
  di obblighi o adempimenti che non rilevino sulla determinazione della base imponibile, sulla
                                      Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                         Continua -->       27
27 maggio 2019
Pagina 7                                   Italia Oggi Sette
      28
27 maggio 2019
Pagina 7                                Italia Oggi Sette
27 maggio 2019
Pagina 10                                Italia Oggi Sette
                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Obbligati a versare le imposte locali sono tutti i titolari di fabbricati e aree edificabili

  Imu e Tasi, deadline in vista
  Contribuenti alla cassa per il pagamento degli acconti

  Si avvicina la scadenza per il pagamento degli
  acconti Imu e Tasi. Il termine per passare alla
  cassa è fissato al prossimo 17 giugno. Slitta di
  un giorno il termine ordinario perché il 16
  giugno è domenica. Obbligati a versare le
  imposte locali sono tutti i contribuenti titolari di
  fabbricati e aree edificabili.
  Sono invece esonerati dal prelievo gli immobili
  adibiti a abitazione principale, tranne quelli di
  lusso, ville e castelli, e i terreni agricoli.
  Allo stesso modo sono tenuti a pagare la Tasi
  coloro che possiedono fabbricati e aree
  edificabili.
  Mentre non sono più tenuti al pagamento
  possessori e detentori delle unità immobiliari
  destinate a abitazione principale.
  Gli acconti possono essere calcolati sulla base
  delle aliquote e delle detrazioni deliberate dai
  Comuni per l' anno precedente. Quindi va
  versato il 50% di quanto pagato nel 2018.
  Naturalmente, i contribuenti possono pagare in
  un' unica s o l u z i o n e s e c o n o s c o n o l e
  deliberazioni adottate dalle amministrazioni
  comunali.
  Imu. Sono soggetti all' Imu fabbricati e aree
  edificabili.
  Non devono, invece, versare l' imposta i titolari
  di immobili destinati a prima casa e equiparati,
  con relative pertinenze, per i quali è prevista l' esenzione.
  La nozione di prima casa per l' Imu è diversa rispetto a quella stabilita per l' Ici dall' articolo 8 del
  decreto legislativo 504/1992.
  In base a quanto disposto dall' articolo 13 del dl 201/2011, per abitazione principale si intende l'
  immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il
  possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente.
  Per pertinenze dell' abitazione principale si intendono esclusivamente quelle classificate nelle categorie
  catastali C/2, C/6 e C/7, nella misura massima di un' unità pertinenziale per ciascuna delle suddette
  categorie catastali, anche se iscritte in catasto unitamente all' immobile adibito ad abitazione.
  Non fruiscono dell' esenzione i fabbricati iscritti nelle categorie catastali A1, A8 e A9, vale a dire
  immobili di lusso, ville e castelli, per i quali il trattamento agevolato è limitato all' aliquota e alla
  detrazione. Per queste unità immobiliari è prevista l' applicazione di una aliquota ridotta del 4 per mille,
  che i comuni possono aumentare o diminuire di 2 punti percentuali, e una detrazione di 200 euro.
                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                 Continua -->    30
27 maggio 2019
Pagina 10                                  Italia Oggi Sette
27 maggio 2019
Pagina 10                                 Italia Oggi Sette
                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Può provvedere anche il conduttore
  Anche l' inquilino può pagare le imposte locali
  se è previsto nel contratto stipulato con il
  locatore. Le Sezioni unite della Cassazione,
  con la sentenza 6882/2019, hanno chiarito che
  non è nullo il contratto per illiceità della causa.
  Il proprietario di un fabbricato, dunque, può
  sottoscrivere un accordo con il locatario, il
  quale si può impegnare a pagare
  legittimamente Imu e T a s i . L ' a c c o r d o
  contrattuale che impone all' affittuario di
  pagare i tributi locali, secondo le Sezioni unite,
  non si pone in contrasto con il principio di
  capacità contributiva e non viola la regola sul
  divieto di traslazione del carico fiscale a un
  soggetto diverso dal titolare. Le somme che il
  conduttore si impegna a pagare costituiscono
  semplicemente un' integrazione del canone
  locativo e concorrono a determinarne l'
  ammontare complessivo dovuto. Pertanto, se l'
  imposta viene pagata non viene violato il
  divieto di traslazione del carico fiscale, in
  quanto la somma serve a integrare
  esclusivamente il prezzo «della prestazione
  negoziale».
  L' accordo, tra l' altro, non viola neppure le
  norme che disciplinano le locazioni, anche se l'
  articolo 89 della legge 392/1978 non
  contempla le imposte locali tra gli oneri a
  carico dell' inquilino.
  Va però sottolineato che soggetto obbligato nei confronti dell' amministrazione comunale è sempre il
  locatore. Qualora il conduttore non paghi, la violazione di omesso pagamento del tributo deve essere
  contestata al proprietario, così come la relativa sanzione. Nonostante la Cassazione faccia riferimento a
  Ici e Imu, la regola è applicabile anche alla Tasi, che è dovuta dal proprietario nella misura minima del
  70%.
  L' accollo del debito d' imposta da parte dell' inquilino non libera dall' obbligo di pagamento il
  proprietario. Il locatore ha comunque il potere di esercitare giudizialmente il diritto di rivalsa nei confronti
  del conduttore, al fine di recuperare le somme che si era impegnato contrattualmente a versare al
  comune.
  © Riproduzione riservata.

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                                     32
27 maggio 2019
Pagina 14                               Italia Oggi Sette
                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  I passaggi per accedere al Fondo nazionale. Sul piatto 310 mln per imprese, Esco e p.a.

  Efficienza energetica, si parte
  Istanze online. Valutazioni in base all' ordine di arrivo

  Imprese, Esco (Energy service company, ossia
  società di servizi energetici) e pubbliche
  amministrazioni possono finalmente accedere
  al Fondo nazionale per l' efficienza energetica
  (Fnee).
  Istituito presso il ministero dello sviluppo
  economico dall' art. 15, comma 1, del decreto
  legislativo 4 luglio 2014, n. 10, provvede a
  sostenere la realizzazione di interventi
  finalizzati a garantire il raggiungimento degli
  obiettivi nazionali di efficienza energetica, in
  linea con quanto previsto dal Protocollo di
  Kyoto.
  Sono 310 i milioni di euro di cui il fondo
  dispone per concedere garanzie e
  finanziamenti agevolati con modalità a
  sportello. Invitalia, il soggetto gestore che
  accoglie le domande, valuterà i progetti in
  base all' ordine cronologico di arrivo, senza
  quindi stilare graduatorie.
  Ammesse imprese di tutte le dimensioni.
  Possono accedere al fondo le imprese in
  forma singola o associata/aggregata quali
  consorzi, contratti di rete e Ati, ubicate su tutto
  il territorio nazionale e di qualsiasi dimensione.
  Sono inoltre ammesse al beneficio le Energy
  service company, quali persone giuridiche che
  forniscono servizi energetici ovvero altre
  misure di miglioramento dell' efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell' utente e, ciò
  facendo, accettano un certo margine di rischio finanziario.
  Le imprese e le Esco devono essere costituite da almeno due anni e iscritte nel registro imprese, essere
  nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, tenere una contabilità separata, rispettare l' impegno
  Deggendorf e non trovarsi in condizioni tali da risultare «impresa in difficoltà».
  Le Esco devono inoltre aver ottenuto la certificazione secondo la Uni Cei 11352. Potrà presentare
  domanda anche un' impresa non residente nel territorio italiano, a patto che abbia una personalità
  giuridica riconosciuta nello stato di residenza come risultante dall' omologo registro delle imprese e a
  patto che dimostri, alla data di richiesta della prima erogazione dell' agevolazione, pena la decadenza
  dal beneficio, la disponibilità di almeno una sede sul territorio italiano.
  Potranno accedere al fondo anche le società in contabilità semplificata, ma dovranno fornire una
  dichiarazione, controfirmata da un revisore legale, contenente i dati di bilancio delle ultime due
  dichiarazioni dei redditi. Sarà inoltre possibile presentare domanda anche in assenza di due bilanci; nel
                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                              Continua -->    33
27 maggio 2019
Pagina 14                                  Italia Oggi Sette
27 maggio 2019
Pagina 24                               Italia Oggi Sette
                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Soggettività passiva Imu e leasing
  In assenza di una effettiva disponibilità di fatto
  sul bene immobile, deve ritenersi illegittimo l'
  avviso di accertamento Imu che colpisca una
  società di leasing per l' annualità in cui,
  inadempiente la locataria, quest' ultima, a
  contratto risolto, non le abbia ancora
  riconsegnato materialmente il bene.
  Sono le osservazioni contenute nella sentenza
  n.
  989/23/2019 emessa dalla Ctp di Milano. A
  rivolgersi alla Commissione provinciale
  avverso un avviso di accertamento Imu e ,
  contestualmente, avverso il diniego di
  rimborso sull' acconto versato per il medesimo
  tributo comunale era una società di leasing
  che aveva stipulato apposito contratto di
  locazione finanziaria con un' altra società poi
  rivelatasi inadempiente per diversi canoni non
  corrisposti. In virtù della clausola risolutiva
  contenuta nell' accordo, il contratto veniva
  pertanto risolto. Il rapporto nato dal contratto
  aveva perciò comportato il passaggio del bene
  immobile nel pieno possesso della società
  locataria, la quale, pur obbligata alla
  riconsegna dello stesso successivamente alla
  risoluzione, si impegnava a restituirlo soltanto
  due anni dopo lo scioglimento del contratto.
  Nelle more, la società di leasing veniva colpita
  a opera del comune di Abbiategrasso dall' accertamento de quo che pertanto impugnava invocando la
  violazione dell' art. 1, comma 672, della legge 147/2013 istitutiva della Tasi. Sulla scorta di tale
  ricostruzione, la Commissione si è preoccupata di porre in evidenza come, ai fini Imu, così come
  previsto dalla normativa sul tributo ex dlgs 23/2011, e confermato da giurisprudenza di merito lombarda,
  risulta assolutamente essenziale il possesso inteso quale effettivo rapporto di disponibilità fattuale sul
  bene. Vero è che in caso di locazione finanziaria la Tasi è dovuta dal locatario a decorrere dalla data
  della stipulazione e per tutta la durata del contratto, ma ciò non porta a poter ritenere che, risolto il
  contratto e in assenza di restituzione, soggetto passivo dell' imposta debba essere la società di leasing
  che non era nel possesso del bene né poteva goderne. Per tali ragioni, solo dal momento della
  comprovata riconsegna dell' immobile, formalizzata in apposito verbale, può aver luogo il mutamento
  della soggettività passiva Imu dal locatario al locatore. Nel caso di specie, dal momento che era pacifico
  e non contestato che la suddetta riconsegna era avvenuta in data successiva alla risoluzione del
  rapporto di leasing, l' accertamento, condivisa la tesi della ricorrente, veniva annullato, con ulteriore
  spettanza alla stessa del rimborso dell' acconto già versato. Benito Fuoco () La società ricorrente
  contestava l' atto impositivo e chiedeva il rimborso dell' importo versato chiesto con apposita istanza e
  negato rilevando: a) che l' immobile de quo era concesso in locazione finanziaria alla V. G. D.
                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                              Continua -->     35
27 maggio 2019
Pagina 24                                 Italia Oggi Sette
27 maggio 2019
Pagina 205                                Italia Oggi Sette
                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Cimiteri, illegittima la riserva agli islamici
  È illegittima la clausola di una convenzione
  con la quale un comune ha stabilito che nel
  reparto islamico del cimitero debbano essere
  accolti solo i defunti di quella religione,
  appositamente attestata da un Centro
  islamico. Lo ha sancito il Tar Lombardia -
  Brescia, Sez. II con la sentenza del 20 aprile
  2019 n. 383. Comune di Bergamo e Centro
  culturale islamico onlus avevano stipulato una
  convenzione che designava quest' ultima
  come assegnataria di un' area sulla quale essa
  avrebbe provveduto alla realizzazione del
  reparto cimiteriale riservato e separato, a sua
  cura e spese.
  Tale convenzione prevedeva che il Centro si
  impegnasse ad accogliere nel proprio cimitero
  tutti i defunti di quella religione. In seguito, per
  fare fronte all' incremento della richiesta di
  sepolture islamiche, il comune aveva previsto
  l' inclusione nel reparto speciale islamico -
  appositamente ed opportunamente orientato e
  organizzato secondo le esigenze della liturgia
  coranica - di un' ulteriore area. In occasione di
  tale ampliamento, però, il comune aveva
  parzialmente modificato il contenuto della
  convenzione, prevedendo che nel reparto
  islamico del cimitero venissero accolti tutti i
  defunti di quella religione con la preventiva
  attestazione della professione della fede islamica da parte del Centro culturale islamico di Bergamo. In
  mancanza dell' attestazione il comune avrebbe disposto l' ordinaria inumazione nel campo comune del
  cimitero di Bergamo.
  Con ricorso alcune associazioni islamiche avevano subito impugnato tale modifica, che avrebbe violato
  i principi costituzionali relativi al diritto di libertà dell' espressione religiosa, subordinando la sepoltura
  nel settore islamico all' attestazione della fede islamica demandata a un soggetto privato quale l'
  Associazione centro culturale islamico onlus, senza, peraltro, fissare criteri o vincoli. Il Tar accoglie il
  ricorso. Deve, infatti, ritenersi illegittima la clausola successivamente apposta dall' ente locale. In
  particolare il collegio ha osservato che tale clausola è in contrasto con i principi costituzionali che
  garantiscono la libertà di religione e della sua professione. Libertà che risulta chiaramente violata nel
  momento in cui la possibilità di accedere al rito funebre islamico per il deceduto è subordinata all'
  acquisizione, da parte dei parenti, di una certificazione attestante la fede islamica dello stesso, rilasciata
  da un soggetto privo di alcuna legittimazione in tal senso, trattandosi di una mera associazione privata.

                                                                                                FRANCESCA DE NARDI

                                    Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                                                     37
Puoi anche leggere