COMUNE DI RUSSI Lunedì, 27 maggio 2019
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COMUNE DI RUSSI Lunedì, 27 maggio 2019 Prime Pagine 27/05/2019 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 27/05/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Politica locale 27/05/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 35 Affluenza alle urne in calo I votanti in provincia attorno al 70% 3 27/05/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 39 Europee, la Lega avanza. Giù i Cinque Stelle 5 26/05/2019 Ravenna Today Elezioni europee e comunali: affluenza in forte crescita rispetto al 2014 6 sport 27/05/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 66 Il Godo rialza la testa, San Marino si ferma 7 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 6 Gianni Trovati Autonomie e salva Roma, pressing Lega Nord 9 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 14 Agevolazioni perse in caso di ritardo 11 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 14 Compensazione con l' ok comunale 12 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 14 Contratti conformi agli accordi locali 13 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 14 Imu all' inquilino se c' è un accordo 14 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 14 Dario AquaroCristiano Dell' Oste Imu e Tasi alla cassa ma i rincari slittano al saldo di dicembre 15 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 14 Valgono le regole del 2018 17 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 29 Patrizia Ruffini Check di cassa e programma subito dopo le amministrative 18 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 29 Stefano Pozzoli Società, il decreto compensi punisce i collegi sindacali 20 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 29 Arturo Bianco Giunta, partecipate e dirigenti: il neo... 22 27/05/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 29 Stefano Pozzoli Obbligo di addio alla carica: basterà il rinvio a giudizio 24 27/05/2019 Italia Oggi Sette Pagina 5 Sindaci con funzione di revisione, l' adeguata verifica è... 26 27/05/2019 Italia Oggi Sette Pagina 7 PAGINA A CURA DI ALESSANDRO FELICIONI Una sanatoria a maglie strette 27 27/05/2019 Italia Oggi Sette Pagina 10 PAGINA A CURA DI SERGIO TROVATO Imu e Tasi, deadline in vista 30 27/05/2019 Italia Oggi Sette Pagina 10 Può provvedere anche il conduttore 32 27/05/2019 Italia Oggi Sette Pagina 14 PAGINA A CURA DI ROBERTO LENZI Efficienza energetica, si parte 33 27/05/2019 Italia Oggi Sette Pagina 24 Soggettività passiva Imu e leasing 35 27/05/2019 Italia Oggi Sette Pagina 205 FRANCESCA DE NARDI Cimiteri, illegittima la riserva agli islamici 37
27 maggio 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
27 maggio 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 2
27 maggio 2019 Pagina 35 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Politica locale Affluenza alle urne in calo I votanti in provincia attorno al 70% C' è già il primo sindaco: Enea Emiliani, a Sant' Agata, che correva senza sfidanti. Ravenna la città più fredda: al voto solo il 63,67%, in controtendenza solo Casola e Castel Bolognese RAVENNA Chiusi i seggi ieri sera alle 23, c' è grande attesa per i risultati elettorali che verranno diramati oggi. In provincia di Ravenna si votava per le Europee e - in 14 comuni su 18 - anche per le Amministrative. L' affluenza in calo L' affluenza alle urne risulta essere in calo. Il dato in provincia definitivo delle Europee è del 67,09%, in diminuzione rispetto al 70,32% registrato alle Europee di cinque anni fa. Alle 12, ora del primo rilevamento, risultava essere del 21,81%, in calo rispetto al 23,73% del 2014. Il pomeriggio aveva temporaneamente invertito il trend che era in corso fino a quel momento. Alle 19 infatti l' affluenza era arrivata al 54,62% (cinque anni fa si era attestata al 51,02%). L' affluenza per le Comunali è stata invece del 70,09% alle 23 (contro il precedente 74,01%); 58,30% alle 19; 24,07% alle 12. I più ligi e i meno Unici comuni in controtendenza rispetto al calo generalizzato dell' affluenza sono stati Casola Valsenio e Castel Bolognese, sia per le Amministrative che per le Europee. Nona caso, perle Europee i cittadini più ligi sono stati proprio quelli di Casola Valsenio, che ha raggiunto il 77,42%; maglia nera Ravenna con il 63,67%. Per quanto riguarda le Comunali, hanno mostrato maggiore affezione al voto sem prei cittadini di Casola Valsenio, dove si è recato alle urne il 76,42% degli aventi diritto; fanalino di coda invece Massa Lombarda con il 65,32%. Ravenna mai così "fredda" Ecco i dati dell' affluenza comune per comune per quanto riguarda le Europee: Alfonsine 70,96% (76,84%), Bagnacavallo 71,87% (76,01%), Bagnara di Romagna 68,08% (72,80%), Brisighella 73,54% (75,22%), Casola Valsenio 77,42% (75,83%), Castel Bolognese 74,62% (72,42% ), Cervia 68,56% (73,30%), Conselice 67,11% (73,66%), Cotignola 71,97% (76,20%), Faenza 64,50% (66,90%), Fusignano 72,17% (74%), Lugo 72,72% (75,68%), Massa Lombarda 66,90% (74,81%), Ravenna 63,67% (66,81%), Riolo Terme 65,63% (66,94% ), Russi 73,52% (75,41%), Sant' Agata sul Santerno 72,06% (74,76%), Solarolo 75,07% (76,61%). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 3
27 maggio 2019 Pagina 39 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Politica locale Europee, la Lega avanza. Giù i Cinque Stelle Affluenza in calo del 3 %. Il Pd dai primi risultati si attesta sul 35 % LEGA in forte avanzata, Pd in recupero, Cinque Stelle in calo. Al momento di andare in stampa, quando sono stati scrutinati 54 seggi su 399 per le elezioni europee, il Pd (a livello provinciale) registra il 35,21% dei consensi, Lega Nord 31,8%, M5S 12,46%, FI 5,49%, FdI 5,49%. Si può azzardare un paragone con la consultazione di un anno fa, le elezioni politiche del 4 marzo 2018. Mettere a confronto i dati di oggi con le Europee del 2014 sarebbe scarsamente rilevante perché da allora il quadro politico italiano è profondamente cambiato. Basti pensare che 5 anni fa le Europee sancirono il trionfo di Matteo Renzi. Rispetto al risultato delle Politiche per la Camera, in provincia di Ravenna la Lega guadagna oltre il 13%, il Pd il 6%, mentre i Cinque Stelle perdono il 14% e Forza Italia il 4%. Si carica così di interesse lo spoglio delle schede per le elezioni comunali che inizierà oggi alle 14. Alle urne sono andati i cittadini di Cervia, Russi, Lugo, Sant' Agata, Brisighella, Casola, Castelbolognese, Solarolo, Alfonsine, Bagnacavallo, Conselice, Cotignola, Fusignano, Massa Lombarda. Niente schede elettorali per Bagnara, Riolo Terme, Ravenna e Faenza. La curiosità politica è legata agli eventuali Comuni che potrebbero cambiare 'colore'. Attualmente il centrosinistra amministra in 13 centri su 14. In alcune città il ballottaggio sembra probabile. A cominciare da Lugo dove già nel 2014 si rese necessario un secondo turno elettorale per sancire la vittoria di Davide Ranalli. Ma anche Cervia potrebbe finire ai supplementari. Il Pd e tutto il centrosinistra dovranno guardarsi da Lega, Cinque Stelle e dalle liste civiche che si richiamano al centrodestra. Questa sera molti di questi interrogativi avranno una risposta. Per quanto riguarda l' affluenza alle 23, in chiusura delle urne, il dato sull' affluenza è stato del 67,09% contro il 70,32% delle precedenti europee. In flessione anche l' affluenza alle amministrative, alle 23 aveva votato il 70,09%, quattro punti percentuali in meno rispetto al 2014. lo. tazz. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 5
26 maggio 2019 Ravenna Today Politica locale Elezioni europee e comunali: affluenza in forte crescita rispetto al 2014 Nei 14 comuni chiamati ad eleggere il nuovo sindaco, il dato alle 19 è stato del 58,30% 1 Elezioni, affluenza "fredda" alle 12 a Cervia e Lugo. Flessione per le europee a Ravenna 2 Elezioni in Bassa Romagna: dove si trovano i seggi e gli orari d' apertura 3 Elezioni europee e comunali: affluenza in forte crescita rispetto al 2014 4 Elezioni comunali, Sant' Agata ha già il suo sindaco: è Enea Emiliani Approfondimenti Elezioni comunali, Sant' Agata ha già il suo sindaco: è Enea Emiliani 26 maggio 2019 Cresce l' affluenza alle urne rispetto al 2014 in provincia di Ravenna. Nei 14 comuni chiamati ad eleggere il nuovo sindaco, il dato alle 19 è stato del 58,30%. A Cervia ha votato il 56,11%, ad Alfonsine il 59,71%, Bagnacavallo 59,52%, a Brisighella 58,41%, a Casola il 61,05%, a Castel Bolognese il 61,19%, a Conselice il 55,71%, a Cotignola il 57,38%, a Fusignano il 61,61%, a Lugo il 58,14%, a Massa Lombarda il 55,45%, a Russi il 59,95%, a Sant' Agata sul Santerno il 59,01%, a Solarolo il 60,24%. Per quanto riguarda le elezioni europee, a livello provinciale è stata del 54,62%, rispetto al 51,02% del 2014. A Ravenna ha votato il 50,57%, mentre a Faenza il 52,45%. Elezioni europee 2019, l' affluenza ai seggi (foto di Massimo Argnani) Così alle 12 In provincia di Ravenna l' affluenza per le europee alle 12 era del 21,81% contro il 23,73% del 2014. Nel capoluogo bizantino aveva votato appena il 19,66% (21,95% il precedente). Più "calda" l' affluenza nei comuni dove si rinnova l' amministrazione comunale. A livello provinciale, per le comunali, aveva votato il 24,07%. A Cervia si era presentato alle urne il 22,99%, ad Alfonsine il 26,82%, a Bagnacavallo il 25,06%, a Brisighella il 25,02%, a Casola Valsenio il 29,12%, a Castel Bolognese il 25,54%, a Conselice il 24,17%, a Cotignola il 23,95%, a Fusignano il 27,40%, a Lugo il 22,01%, a Massa Lombarda il 21,14%, a Russi il 24,08%, a Sant' Agata il 24,69% e a Solarolo il 27,54%. Elezioni europee, il dato alle 19 ALFONSINE 60,45 BAGNACAVALLO 60,59 BAGNARA DI ROMAGNA 54,82 BRISIGHELLA 59,66 CASOLA VALSENIO 61,97 CASTEL BOLOGNESE 62,02 CERVIA 57,43 CONSELICE 56,67 COTIGNOLA 58,44 FAENZA 52,45 FUSIGNANO 62,56 LUGO 59,15 MASSA LOMBARDA 56,76 RAVENNA 50,57 RIOLO TERME 52,51 RUSSI 60,74 SANT' AGATA SUL SANTERNO 60,48 SOLAROLO 61,25. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 6
27 maggio 2019 Pagina 66 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sport Il Godo rialza la testa, San Marino si ferma Serie pari I ravennati partono decisi, si portano sullo 0-3 e poi sfruttano al meglio il proprio monte di lancio San Marino 2 Godo 4 SAN MARINO: Giordani ec (2/5), Rondon 2b (1/2), Romero dh (1/2), Flores 1b (0/4), Reginato es (1/4), Celli ed (1/4), Epifano ss (0/4), Trinci r (0/4), Pulzetti 3b (2/3) (Imperiali 0/1). GODO: Lo. Di Raffaele 3b (0/3), Servidei ss (0/3), Evangelista dh (1/5), Reda r (1/3), Gelli ec (0/3), Bucchi 2b (0/3), G. Meriggi ed (0/4), Galli 1b (1/4), D. Meriggi es (1/3). Successione: Godo 102 000 100 = 4 bv 4 e 5. San Marino: 001 001 000 = 2 bv 8 e 3. Lanciatori: Galeotti (W) rl 6.1, bvc 8, bb 1, so 3, pgl 2; Lu. Di Raffaele (sa) rl 2.2, bvc 0, bb 1, cl 1, so 2, pgl 0; Maestri (L) rl 6, bvc 2, bb 3, cl 2, so 9, pgl 3; Mazzocchi (r) rl 2, bvc 2, bb 0, so 2, pgl 1; Coveri (rf) rl 1, bvc 0, bb 2, so 0, pgl 0. Note: doppi di Rondon, Romero e Celli. San Marino BEL COLPO di coda dei Goti, che dopo aver perso garauno al 'Casadio' rialzano la testa a Serravalle, impattando così la serie con il San Marino, turno valido per la sesta giornata di andata del campionato di A1. Per i ravennati è il secondo successo stagionale, mentre i titani, che restano comunque ampiamente dentro la zona playoff, stoppano a quota 4 la loro striscia positiva. In questa garadue, dando una sbirciatina ai numeri, verrebbe difficile pensare a un' affermazione del Godo. Sì, perché Servidei e compagni si sono limitati a realizzare appena 4 valide commettendo altresì 5 errori, davvero tanti. San Marino ha picchiato il doppio (8 legni) e in difesa è stata più attenta, limitando a 3 le sue 'distrazioni', eppure ha perso. Dove le cose hanno funzionato davvero al meglio, per i Goti, è stato sul monte di lancio, con l' efficace staffetta tra il 'vincente' Galeotti e il rilievo Luca Di Raffaele, il pitcher riminese figlio d' arte che ha firmato la 'salvezza'. QUANDO si comincia Godo fa subito capire di non essere salita nell' antica repubblica per una gita di piacere: Lorenzo Di Raffaele - gemello di Luca - riceve quattro ball da Maestri, avanza in seconda su lancio pazzo, in terza sulla rimbalzante di Servidei e completa il giro delle basi grazie all' errore di Rondon sulla battuta di Evangelista. Lo 0-1 si gonfia poi al terzo inning. Servidei riceve la base ball e corre fino in terza sul pick-off sbagliato dal pitcher sammarinese: a portarlo a casa è un singolo di Reda (0-2). E non è finita. Maestri ha problemi di controllo e riempie i cuscini, rimbalzante di Giacomo Meriggi per lo 0-3. Sempre al 3° San Marino entra ufficialmente nel match: singolo di Giordani, doppio di Rondon e 1-3 sul tabellone, con Rondon che si fa poi cogliere ingenuamente fuori dal sacchetto di terza. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 7
27 maggio 2019 Pagina 6 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali CONFRONTO SUGLI ENTI TERRITORIALI Autonomie e salva Roma, pressing Lega Nord Il Carroccio vuole rilanciare le proposte su Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna I complicati dossier autonomistici presenteranno il conto ai nuovi equilibri della maggioranza già a partire da oggi. Nuovi equilibri che devono tener conto del primato del Carroccio, certo. Ma, al suo interno, anche della spinta della "Lega Nord" che ha finora dovuto ingoiare più di uno stop. A partire dall' autonomia di Lombardia e Veneto. In discussione torna però subito un tema indigesto a Nord. È il salva-Roma, su cui il leader della Lega Salvini ha portato il governo a un passo dalla caduta un mese fa. Salvini ha chiesto e ottenuto lo stralcio della norma che accolla allo Stato la maxi-obbligazione da 1,4 miliardi (3,6 con gli interessi) oggi in carico al commissario straordinario, insieme allo stop al contributo annuale per gestirla. Il problema è che il salva-Roma dimezzato aprirebbe (fra tre anni) un buco da 340 milioni nel bilancio d e l C a m p i d o g l i o , p e r l a cancellazione dei debiti-crediti fra Roma e il commissario, e caricherebbe sulla Capitale una crisi di liquidità progressiva. Come ha avvertito il commissario in audizione alla Camera, poi, il passaggio del bond a Roma Capitale sarebbe illegittimo, perché si tratta di un prestito con rimborso integrale alla scadenza (bullet) vietato dal 2008 per i Comuni. E in Parlamento, dove i numeri non sono cambiati, c' è sulla carta una maggioranza trasversale, da M5S a Fdi passando per Pd e Forza Italia, pronta a correggere il decreto crescita per tornare al salva-Roma originario. Una soluzione verso la quale ha spinto anche il Mef, e che avrebbe trovato un accordo tecnico anche nel Carroccio. Si capirà presto se il pieno di voti arrivati alla Lega porterà Salvini a dare un via libera più o meno silenzioso a questa soluzione, spostando il faro su altri temi. In fatto di enti territoriali, il primo è ovviamente quello dell' autonomia a Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, su cui il cuore nordista del Carroccio ha sofferto parecchio lo stallo protratto fino a oggi. Le bozze delle intese sono pronte da metà febbraio ma sono zoppe, nel senso che il capitolo finanziario ha più di un problema (l' ultima versione prevede, però, una clausola "salva-conti" che punta a evitare perdite di fondi al Sud) e su Lavoro, Infrastrutture, Salute, Ambiente e Sanità le richieste regionali e le offerte governative continuano a essere lontane. Finora la resistenza M5s ha fermato il problema sulla soglia del Consiglio dei ministri. Ma per una Lega diventata primo partito sarà impossibile aspettare ancora, anche per evitare la spaccatura con pezzi importanti della sua classe dirigente al Nord. Il sorpasso leghista cambia lo scenario anche sulla riforma degli enti locali. Le bozze preparate in questi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 9
27 maggio 2019 Pagina 6 Il Sole 24 Ore
27 maggio 2019 Pagina 14 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali dichiarazione Agevolazioni perse in caso di ritardo La dichiarazione Imu-Tasi va presentata solo se nel 2018 si sono verificate variazioni che incidono sull' imposta (e che il Comune non può conoscere). Se la presentazione è obbligatoria a pena di decadenza (come per gli alloggi sociali o quelli delle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale dei soci), l' inadempimento fa perdere il diritto all' agevolazione: niente ravvedimento o presentazione tardiva. Il termine per la dichiarazione relativa al 2018 è il prossimo 1° luglio (il 30 giugno è domenica). Un emendamento al decreto crescita in discussione al Parlamento prevede il differimento del termine al 31 dicembre: ma la modifica deve ancora essere approvata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 11
27 maggio 2019 Pagina 14 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali pagamento Compensazione con l' ok comunale Attenzione a pagare più del dovuto in occasione dell' acconto del prossimo 17 giugno, ad esempio per una casa in cui si è presa la residenza ai primi di maggio. Le somme in eccesso, infatti, possono essere compensate al momento del saldo di dicembre solo se il regolamento comunale lo prevede; altrimenti, le si dovrà chiedere a rimborso. Resta fermo che, al di sotto di 12 euro (o del diverso importo stabilito dal Comune) non va eseguito alcun versamento. Questa soglia minima riguarda comunque l' importo annuale del singolo tributo (Imu o Tasi) e può essere diversa: perciò, se la prima rata Imu è di 10 euro, e il Comune ha confermato le aliquote 2018, si pagherà direttamente 20 euro a saldo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 12
27 maggio 2019 Pagina 14 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali canone concordato Contratti conformi agli accordi locali Le abitazioni concesse in locazione a canone concordato vedono ridotta al 75% (quindi con uno sconto pari al 25%) l' aliquota Imu e Tasi deliberata dal Comuni. Nelle città in cui l' accordo locale è stato rinnovato per adeguarlo al Dm 16 gennaio 2017, i contratti firmati senza l' assistenza dei sindacati inquilini o delle sigle della proprietà edilizia devono avere l' attestazione (se stipulati dopo il deposito della nuova intesa locale). Attestazione a parte, molti Comuni chiedono comunicazioni ad hoc ai locatori che hanno siglato contratti concordati: ma l' eventuale svista può far venire meno l' aliquota ridotta prevista dal Comune solo se la delibera o i l regolamento comunale l o d i c o n o espressamente. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 13
27 maggio 2019 Pagina 14 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali immobile in affitto Imu all' inquilino se c' è un accordo I soggetti passivi dell' Imu sono i possessori dell' immobile; quelli della Tasi sono sia i possessori che i detentori(come gli inquilini). Dunque chi abita in affitto in un Comune che applica la Tasi deve versare tra il 10 e il 30% del tributo, secondo quanto stabilito dal Comune stesso: ma il proprietario può accollarsi per intero l' imposta, comunicandolo in municipio. L' inquilino può comunque vedersi addebitate sia l' Imu che la Tasi dovute dal proprietario, se previsto da una clausola del contratto di locazione. La Cassazione (6882/2019 a Sezioni unite) ha chiarito che il proprietario resta il soggetto passivo dell' Imu e ha quindi l' obbligo di versare il tributo, ma è legittimato a chiedere il rimborso al conduttore. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 14
27 maggio 2019 Pagina 14 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Imu e Tasi alla cassa ma i rincari slittano al saldo di dicembre L' acconto del 17 giugno. Primo appuntamento dopo il via libera agli aumenti deciso dalla legge di Bilancio. Da monitorare cambi di residenza, comodati ai parenti e nuove locazioni Fra tre settimane esatte i proprietari di seconde case, altri fabbricati, aree edificabili e terreni non esenti sono chiamati alla cassa per l' acconto Imu e Tasi 2019. Quello di lunedì 17 giugno (il 16 è domenica) è il primo appuntamento dopo che la legge di Bilancio h a r i m o s s o l o s t o p a i r i n c a r i comunali, operativo dal 2016. La rilevazione del Sole 24 Ore del lunedì, alla vigilia dell' approvazione dei bilanci, ha individuato aumenti in arrivo nel 9,4% dei Comuni capoluogo per l' Imu e nel 2,4% per la Tasi. In realtà, la legge istitutiva dell' Imu - che si ritiene applicabile anche alla Tasi - afferma che i proprietari possono ignorare, almeno per ora, le delibere (e gli eventuali aumenti) decisi dai Comuni per quest' anno. Di fatto, la maggiore imposta può essere versata tutta in occasione del saldo del prossimo 16 dicembre, andando a conguaglio. Molte decisioni comunali, però, sono già pubblicate sul sito ufficiale del dipartimento delle Finanze e vale la pena di fare un rapido riscontro. I proprietari più fortunati potrebbero imbattersi in qualche riduzione del prelievo (rara, e peraltro possibile anche negli anni scorsi). Le situazioni più frequenti riguardano sconti per le abitazioni affittate a canone concordato - che hanno anche lo sconto "statale" del 25% - e per particolari tipologie di immobili produttivi: botteghe storiche, negozi situati in centro, locali usati direttamente dal proprietario o inseriti in zone industriali da rilanciare. Un aspetto delicato riguarda quei Comuni che - per semplificare la vita ai contribuenti - hanno eliminato la Tasi e aumentato l' Imu, così da "accorpare" due tributi in uno, spesso lasciando inalterato il tax rate complessivo. In questi casi, il proprietario può pagare l' acconto Imu con l' aliquota 2018 e andare a conguaglio con il saldo. L' importante è che tenga conto subito dell' abolizione della Tasi. Non sarà certamente una strada molto battuta, ma nulla vieta - in teoria - di tenere conto dei rincari decisi per il 2019 già in occasione della prima rata. Potrebbe essere un modo per evitare di fare due volte i conteggi quando gli importi in gioco sono particolarmente bassi (quote di comproprietà, porzioni di terreni, box auto o magazzini con rendite catastali modeste). Un ultimo punto da monitorare sono le variazioni intervenute nei primi sei mesi di quest' anno, che - Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 15
27 maggio 2019 Pagina 14 Il Sole 24 Ore
27 maggio 2019 Pagina 14 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali delibere Valgono le regole del 2018 La legge di Bilancio 2019 ha cancellato lo stop agli aumenti imposto ai Comuni dal 2016. Per legge, però, la prima rata dell' Imu è pari a al 50% dell' imposta calcolata in base alle aliquote (e alle detrazioni) relative ai 12 mesi dell' anno precedente. Eventuali rincari decisi dai Comuni per quest' anno, perciò, si faranno sentire sulle tasche dei contribuenti solo in occasione del saldo di dicembre. Le aliquote relative al 2019 potrebbero già essere usate il 17 giugno, però, se il Comune - anziché un rincaro - ha previsto uno sconto. Oppure quando l' aumento è di pochi euro e il proprietario vuole evitare di rifare i conteggi con il conguaglio in occasione della seconda rata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 17
27 maggio 2019 Pagina 29 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali ADEMPIMENTI Check di cassa e programma subito dopo le amministrative Al via 3.800 sindaci 11mila assessori e 44mila consiglieri Verifica straordinaria di cassa, relazione di inizio mandato, assestamento e controllo degli equilibri di bilancio, Dup 2020/22. Sono gli adempimenti contabili per i 3.810 sindaci e per i circa 11mila assessori e 44mila consiglieri che inizieranno il mandato dopo il voto di ieri e l' eventuale ballottaggio negli enti sopra i 15mila abitanti. Il cambiamento del sindaco comporta la verifica straordinaria di cassa che deve avvenire alla presenza sia degli amministratori uscenti sia dei neoeletti, oltre che del segretario, del responsabile del servizio finanziario e dell' organo di revisione (articolo 224 del Tuel). Il regolamento di contabilità disciplina le modalità di svolgimento dell' esame, che dovrebbe riguardare sia la tesoreria (e i saldi dei conti correnti postali), sia gli agenti contabili. Non occorre invece la verifica straordinaria nell' ipotesi di rielezione del sindaco già in carica. La variazione del sindaco quale rappresentante legale deve poi essere comunicata, entro 30 giorni, all' agenzia delle Entrate e agli altri enti esterni con cui il Comune ha rapporti. Il neo-sindaco neo eletto, in base all' articolo 4- bis del Dlgs 149/2011, deve firmare entro 90 giorni dall' insediamento la relazione di inizio mandato preparata dal responsabile del servizio finanziario o dal segretario generale. Il documento serve a garantire trasparenza dell' azione amministrativa, della situazione finanziaria e patrimoniale e dell' indebitamento; la relazione, che non ha un modello predefinito, è quindi importante per comprendere la reale situazione dell' ente. In particolare, nei casi di squilibrio in itinere o di pre-dissesto approvato, costituisce un utile strumento conoscitivo per il ricorso o la rimodulazione del piano di riequilibrio (articolo 243-bis, comma 5 del Tuel). A differenza della relazione di fine mandato, non richiede l' asseverazione dei revisori, non va trasmessa alla Corte dei conti e non sono previste sanzioni, in caso di ritardi. I nuovi consiglieri, come quelli confermati, devono poi prepararsi per la verifica obbligatoria entro il 31 luglio degli equilibri di bilancio e per l' assestamento 2019/21, oltre che per la copertura di eventuali debiti fuori bilancio, che devono essere riconosciuti e finanziati (articolo 194 del Tuel). La mancata adozione della delibera di verifica degli equilibri è equiparata alla mancata approvazione del bilancio di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 18
27 maggio 2019 Pagina 29 Il Sole 24 Ore
27 maggio 2019 Pagina 29 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali LIMITI ALLE BUSTE PAGA Società, il decreto compensi punisce i collegi sindacali Massimo 20mila euro annui per i controlli nelle aziende più grandi (30 il presidente) Tetti anche ai dirigenti: quota variabile del 30% solo con Mol positivo Come anticipato su queste pagine (Il Sole 24 Ore del 22 maggio 2019) i decreti attuativi su compensi e requisiti degli amministratori delle società pubbliche sono pronti per i passaggi in conferenza Unificata e alle commissioni parlamentari per il parere. Il primo auspicio, ovviamente, è che le bozze di decreti ora divulgate non rimangano tali, perché affrontano due temi importanti per il mondo delle società pubbliche, ovvero la qualificazione degli organi ed i loro compensi, da troppo tempo ignorati nonostante la previsione del Testo unico delle società partecipate introdotto dalla riforma Madia . Sui compensi non si può tacere però un problema evidente. Perché se i valori dei tetti massimi resteranno quelli scritti nell' ultima versione del provvedimento, e riprodotti nei grafici a fianco, a essere penalizzati saranno soprattutto i membri dell' organo di controllo. Cioè proprio quelli che in teoria il nuovo Testo unico aveva voluto valorizzare e che si troveranno ad essere assai più convolti e presenti in molte situazioni aziendali, in ragione delle previsioni del nuovo Codice sulle crisi di impresa. Il membro di un collegio infatti vedrà riconoscersi al massimo 20 mila euro nelle società più grandi, per scendere a 8 mila in quelle più piccole. Al presidente dell' organo spetta invece il 50% in più, come da prassi. Un taglio, comunque, che in tanti casi risulterà pesante e francamente poco motivato. Decisamente bassi anche i compensi per il presidente del consiglio di amministrazione e per tutti gli altri amministratori, ad eccezione degli amministratori unici e di quelli delegati. Si tratta di compensi estremamente contenuti, fermo il fatto che molte responsabilità e tutte le principali decisioni pesano comunque dall' organo collegiale. Se gli altri piangono, al contrario gli amministratori unici e delegati si vedranno in molti casi aumentare i compensi: si andrà dai 240mila euro (tetto massimo per tutti i compensi nella pubblica amministrazione) delle società maggiori fino al tetto dei 120 mila delle società che non riescano a superare i requisiti minimi, ovvero fino a 30 milioni di euro di valore della produzione, meno di 50 milioni di attivo e meno di 100 dipendenti. Nella soglia più bassa si trova comunque, la stragrande maggioranza delle società. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 20
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27 maggio 2019 Pagina 29 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali DOPO L' INSEDIAMENTO Giunta, partecipate e dirigenti: il neo sindaco parte dalle nomine Entro 20 giorni dal via presentazione in giunta degli assessori La convocazione della prima riunione del consiglio, la nomina della giunta, il bilancio di mandato, la nomina dei rappresentanti del Comune nelle partecipate, la scelta del segretario e il conferimento degli incarichi ai dirigenti s o n o i p r i m i a t t i c h e i sindaci, confermati o neo eletti, devono compiere dopo l' insediamento. Entro i tre giorni successivi dall' insediamento, il sindaco deve far pubblicare i risultati elettorali definitivi e farli notificare ai consiglieri. E n t r o i 1 0 g i o r n i successivi all' insediamento deve convocare il consiglio, che si deve riunire entro altri 10 giorni. Nella prima riunione, il consiglio esamina la condizione degli eletti e dichiara l' eventuale ineleggibilità; nomina - ove previsto - il presidente ed elegge la commissione elettorale. Subito dopo l' insediamento i sindaci devono nominare la giunta, indicando il vicesindaco, e presentarla al consiglio nella prima riunione. Entro i termini fissati dallo statuto il sindaco presenta al consiglio i l p r o g r a m m a d i mandato, approvato in giunta. Entro i 45 giorni successivi all' insediamento o entro i termini di scadenza, i sindaci d e v o n o n o m i n a r e i rappresentanti dell' ente nelle partecipate, a partire dalle controllate. Non prima di 60 e non oltre 120 giorni dopo l' insediamento il sindaco deve confermare il segretario comunale, o cambiarlo attingendo tra gli iscritti all' albo che hanno fatto domanda. Il mancato esercizio di questo potere determina l' automatica conferma del segretario in servizio. I sindaci devono poi conferire gli incarichi dirigenziali, e gli incarichi di responsabilità nei Comuni senza dirigenti. Gli incarichi ai dirigenti, sulla scorta della Cassazione, devono avere una durata minima di tre anni, quindi quelli conferiti prima della maturazione di questo termine non decadono con il sindaco uscente. Gli incarichi ai responsabili non superano invece la durata del mandato. Nel conferimento degli incarichi, i sindaci possono (se previsto da regolamento o statuto) individuare soggetti esterni all' ente, assumendoli a tempo determinato con selezione pubblica. Nei Comuni con dirigenti questi incarichi possono coprire fino al 30% della dotazione organica, e in tutti gli enti si possono aggiungere incarichi a dirigenti fuori dotazione organica fino a un massimo del 5%. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 22
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27 maggio 2019 Pagina 29 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali PARTECIPATE Obbligo di addio alla carica: basterà il rinvio a giudizio La bozza di decreto va oltre il Dlgs 175/2016 ed è a forte rischio incostituzionalità Il regolamento sui requisiti di onorabilità, professionalità e autonomia degli organi delle società a controllo pubblico preparato dal ministero dell' Economia rappresenta la seconda gamba di un modello che abbina a compensi equi i necessari requisiti professionali ed etici che un membro di consiglio d i a m m i n i s t r a t o r e o d i c o l l e g i o sindacale deve avere, contribuendo ad assicurare la conseguente qualità della azione amministrativa. Il decreto però, prendendo le mosse dalle disposizioni anticorruzione e francamente dimentico dello stato di diritto, riesce a essere sotto certi aspetti perfino più giacobino del «decreto Severino» (Dlgs 39/2013). Per prima cosa distingue i soggetti in carica da quelli da nominare, adottando per i secondi criteri di selezione più rigorosi. Nel primo caso vengono considerati privi dei requisiti di onorabilità, e quindi decadono, tutti coloro che sono stati condannati, anche con sentenza non definitiva, per il mancato rispetto di norme che disciplinano l' attività bancaria e finanziaria, per reati fallimentari, contro la pubblica amministrazione, contro il patrimonio e pure di natura tributaria. Ancora, decadono tutti i condannati con sentenza definitiva ad oltre due anni di reclusione e anche chi è stato condannato per danno erariale doloso. Per essere ineleggibili, invece, basta che sia disposto il decreto che dispone il giudizio per i reati appena citati, e si resta in un regime di inconferibilità fin quando non ci sia una sentenza di proscioglimento, anche non definitiva. Ma è opportuno ricordare che possono rendersi necessari anni, a un innocente, per dimostrarsi tale. Ancora, il decreto prende in esame quelli che definisce «requisiti di autonomia», anche qui in maniera estremamente punitiva per i potenziali amministratori e sindaci. Viene vietato in assoluto, ad esempio, a un componente di giunta o consiglio regionale, provinciale e di enti locali con oltre 15mila abitanti di essere nominati componenti di organi amministrativi e di controllo. E questo non avviene, come nel caso del decreto anticorruzione (Dlgs 39/2013), solo nell' ambito del territorio regionale e limitatamente agli amministratori con deleghe di gestione diretta, ma per tutti i membri. Oltretutto si interviene in una materia già ampiamente regolata, e in maniera molto difforme, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 24
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27 maggio 2019 Pagina 5 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Sindaci con funzione di revisione, l' adeguata verifica è individuale Se il collegio sindacale svolge funzione di revisione legale ogni membro del collegio dovrà provvedere all' adeguata verifica. Alla stessa saranno tenuti anche i revisori degli enti locali e gli organi di controllo operanti negli enti non profit. Le linee guida chiariscono che nelle società ordinarie (cioè non destinatarie della normativa) mentre gli obblighi di segnalazione di operazione sospetta spettano a tutti i membri degli organi di controllo (con o senza revisione) gli obblighi di adeguata verifica spettano a tutti i sindaci revisori, siano essi sindaci unici o membri del collegio sindacale. Ovviamente nel caso di nomina del revisore esterno, gli obblighi di adeguata verifica dovranno essere assolti da quest' ultimo. In merito agli enti non profit (o del futuro terzo settore) si ritenere che gli organi di controllo interno delegati anche ai controlli contabili e i sindaci delle imprese sociali siano tenuti ad assolvere gli obblighi di adeguata verifica. Tali obblighi, coerentemente alla disciplina generale, sono, invece, in capo al revisore esterno negli enti maggiori, che, ai sensi dell' art. 31 del dlgs 117 dovranno assoggettarsi a revisione legale. Infine, all' adeguata verifica sono tenuti anche i revisori nominati quali organi di revisione economico finanziaria negli enti locali ai sensi dell' art. 234 del dlgs n. 267/2000. Nei collegi pluripersonali essi saranno tenuti ad assolvere individualmente agli obblighi di adeguata verifica dell' ente. Negli enti locali, salva la rilevazione di uno specifico livello di rischio «non basso» da parte del soggetto obbligato, l' adeguata verifica potrà essere svolta con modalità semplificata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 26
27 maggio 2019 Pagina 7 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La circolare Entrate n. 11/2019 sulle violazioni formali. Non sempre regolarizzabili Una sanatoria a maglie strette Valutazione caso per caso, in relazione alle circostanze Definizione agevolata delle violazioni formali a maglie strette. Il ticket di 200 euro per sanare gli errori veniali potrebbe non essere sufficiente in presenza di situazioni solo apparentemente sanabili. Restano fuori voluntary e monitoraggio fiscale così come l' omessa presentazione dell' F24 a saldo zero o l' omessa presentazione di dichiarazioni prive di debito di imposta. Non definibili nemmeno le violazioni destinate al cessionario che non regolarizza l' omessa fatturazione del cedente. Anche l' omessa presentazione delle liquidazioni periodiche Iva se incide sul debito non può essere sanata. Più ombre che luci dalla circolare n. 11/E del 15 maggio 2019 che illustra le modalità di attuazione della sanatoria sulle irregolarità formali. La definizione si inserisce nel contesto della pace fiscale e completa la gamma delle sanatorie previste, affiancandosi alla definizione dei Pvc, a quella delle liti potenziali e a quella delle controversie pendenti presso le commissioni tributarie. Tutti possono essere interessati: imprenditori, società di qualsiasi forma, lavoratori autonomi e privati; persino i soggetti tenuti a qualsiasi titolo alla comunicazione di dati fiscalmente rilevanti quali ad esempio gli intermediari. La regolarizzazione si perfeziona con il versamento dell' importo di 200 euro (senza possibilità di compensazione) per ciascun periodo d' imposta, suddiviso in due rate di pari importo, scadenti il 31 maggio 2019 e il 2 marzo 2020. Resta ferma la possibilità di adempiere in unica soluzione entro il maggio 2019. L' aspetto più delicato della sanatoria è quello di individuare puntualmente le violazioni formali che possono essere sanate. La circolare affronta ampiamente il tema sia con indicazioni di natura sistematica sia, soprattutto con esempi pratici che abbracciano le casistiche più frequenti. Intanto una prima delimitazione riguarda il fatto che le violazioni (commesse entro il 24 ottobre 2018) debbono riguardare Iva, Irap, imposte dirette, addizionali, imposte sostitutive, ritenute varie e crediti d' imposta. Le violazioni formali di tutti gli altri tributi (registro, ipotecarie e catastali, tributi locali) sono fuori dalla sanatoria. Il concetto base è quello di violazione formale. L' agenzia parla di irregolarità, infrazioni e inosservanze di obblighi o adempimenti che non rilevino sulla determinazione della base imponibile, sulla Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 27
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27 maggio 2019 Pagina 10 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Obbligati a versare le imposte locali sono tutti i titolari di fabbricati e aree edificabili Imu e Tasi, deadline in vista Contribuenti alla cassa per il pagamento degli acconti Si avvicina la scadenza per il pagamento degli acconti Imu e Tasi. Il termine per passare alla cassa è fissato al prossimo 17 giugno. Slitta di un giorno il termine ordinario perché il 16 giugno è domenica. Obbligati a versare le imposte locali sono tutti i contribuenti titolari di fabbricati e aree edificabili. Sono invece esonerati dal prelievo gli immobili adibiti a abitazione principale, tranne quelli di lusso, ville e castelli, e i terreni agricoli. Allo stesso modo sono tenuti a pagare la Tasi coloro che possiedono fabbricati e aree edificabili. Mentre non sono più tenuti al pagamento possessori e detentori delle unità immobiliari destinate a abitazione principale. Gli acconti possono essere calcolati sulla base delle aliquote e delle detrazioni deliberate dai Comuni per l' anno precedente. Quindi va versato il 50% di quanto pagato nel 2018. Naturalmente, i contribuenti possono pagare in un' unica s o l u z i o n e s e c o n o s c o n o l e deliberazioni adottate dalle amministrazioni comunali. Imu. Sono soggetti all' Imu fabbricati e aree edificabili. Non devono, invece, versare l' imposta i titolari di immobili destinati a prima casa e equiparati, con relative pertinenze, per i quali è prevista l' esenzione. La nozione di prima casa per l' Imu è diversa rispetto a quella stabilita per l' Ici dall' articolo 8 del decreto legislativo 504/1992. In base a quanto disposto dall' articolo 13 del dl 201/2011, per abitazione principale si intende l' immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente. Per pertinenze dell' abitazione principale si intendono esclusivamente quelle classificate nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7, nella misura massima di un' unità pertinenziale per ciascuna delle suddette categorie catastali, anche se iscritte in catasto unitamente all' immobile adibito ad abitazione. Non fruiscono dell' esenzione i fabbricati iscritti nelle categorie catastali A1, A8 e A9, vale a dire immobili di lusso, ville e castelli, per i quali il trattamento agevolato è limitato all' aliquota e alla detrazione. Per queste unità immobiliari è prevista l' applicazione di una aliquota ridotta del 4 per mille, che i comuni possono aumentare o diminuire di 2 punti percentuali, e una detrazione di 200 euro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 30
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27 maggio 2019 Pagina 10 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Può provvedere anche il conduttore Anche l' inquilino può pagare le imposte locali se è previsto nel contratto stipulato con il locatore. Le Sezioni unite della Cassazione, con la sentenza 6882/2019, hanno chiarito che non è nullo il contratto per illiceità della causa. Il proprietario di un fabbricato, dunque, può sottoscrivere un accordo con il locatario, il quale si può impegnare a pagare legittimamente Imu e T a s i . L ' a c c o r d o contrattuale che impone all' affittuario di pagare i tributi locali, secondo le Sezioni unite, non si pone in contrasto con il principio di capacità contributiva e non viola la regola sul divieto di traslazione del carico fiscale a un soggetto diverso dal titolare. Le somme che il conduttore si impegna a pagare costituiscono semplicemente un' integrazione del canone locativo e concorrono a determinarne l' ammontare complessivo dovuto. Pertanto, se l' imposta viene pagata non viene violato il divieto di traslazione del carico fiscale, in quanto la somma serve a integrare esclusivamente il prezzo «della prestazione negoziale». L' accordo, tra l' altro, non viola neppure le norme che disciplinano le locazioni, anche se l' articolo 89 della legge 392/1978 non contempla le imposte locali tra gli oneri a carico dell' inquilino. Va però sottolineato che soggetto obbligato nei confronti dell' amministrazione comunale è sempre il locatore. Qualora il conduttore non paghi, la violazione di omesso pagamento del tributo deve essere contestata al proprietario, così come la relativa sanzione. Nonostante la Cassazione faccia riferimento a Ici e Imu, la regola è applicabile anche alla Tasi, che è dovuta dal proprietario nella misura minima del 70%. L' accollo del debito d' imposta da parte dell' inquilino non libera dall' obbligo di pagamento il proprietario. Il locatore ha comunque il potere di esercitare giudizialmente il diritto di rivalsa nei confronti del conduttore, al fine di recuperare le somme che si era impegnato contrattualmente a versare al comune. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 32
27 maggio 2019 Pagina 14 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali I passaggi per accedere al Fondo nazionale. Sul piatto 310 mln per imprese, Esco e p.a. Efficienza energetica, si parte Istanze online. Valutazioni in base all' ordine di arrivo Imprese, Esco (Energy service company, ossia società di servizi energetici) e pubbliche amministrazioni possono finalmente accedere al Fondo nazionale per l' efficienza energetica (Fnee). Istituito presso il ministero dello sviluppo economico dall' art. 15, comma 1, del decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 10, provvede a sostenere la realizzazione di interventi finalizzati a garantire il raggiungimento degli obiettivi nazionali di efficienza energetica, in linea con quanto previsto dal Protocollo di Kyoto. Sono 310 i milioni di euro di cui il fondo dispone per concedere garanzie e finanziamenti agevolati con modalità a sportello. Invitalia, il soggetto gestore che accoglie le domande, valuterà i progetti in base all' ordine cronologico di arrivo, senza quindi stilare graduatorie. Ammesse imprese di tutte le dimensioni. Possono accedere al fondo le imprese in forma singola o associata/aggregata quali consorzi, contratti di rete e Ati, ubicate su tutto il territorio nazionale e di qualsiasi dimensione. Sono inoltre ammesse al beneficio le Energy service company, quali persone giuridiche che forniscono servizi energetici ovvero altre misure di miglioramento dell' efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell' utente e, ciò facendo, accettano un certo margine di rischio finanziario. Le imprese e le Esco devono essere costituite da almeno due anni e iscritte nel registro imprese, essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, tenere una contabilità separata, rispettare l' impegno Deggendorf e non trovarsi in condizioni tali da risultare «impresa in difficoltà». Le Esco devono inoltre aver ottenuto la certificazione secondo la Uni Cei 11352. Potrà presentare domanda anche un' impresa non residente nel territorio italiano, a patto che abbia una personalità giuridica riconosciuta nello stato di residenza come risultante dall' omologo registro delle imprese e a patto che dimostri, alla data di richiesta della prima erogazione dell' agevolazione, pena la decadenza dal beneficio, la disponibilità di almeno una sede sul territorio italiano. Potranno accedere al fondo anche le società in contabilità semplificata, ma dovranno fornire una dichiarazione, controfirmata da un revisore legale, contenente i dati di bilancio delle ultime due dichiarazioni dei redditi. Sarà inoltre possibile presentare domanda anche in assenza di due bilanci; nel Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 33
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27 maggio 2019 Pagina 24 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Soggettività passiva Imu e leasing In assenza di una effettiva disponibilità di fatto sul bene immobile, deve ritenersi illegittimo l' avviso di accertamento Imu che colpisca una società di leasing per l' annualità in cui, inadempiente la locataria, quest' ultima, a contratto risolto, non le abbia ancora riconsegnato materialmente il bene. Sono le osservazioni contenute nella sentenza n. 989/23/2019 emessa dalla Ctp di Milano. A rivolgersi alla Commissione provinciale avverso un avviso di accertamento Imu e , contestualmente, avverso il diniego di rimborso sull' acconto versato per il medesimo tributo comunale era una società di leasing che aveva stipulato apposito contratto di locazione finanziaria con un' altra società poi rivelatasi inadempiente per diversi canoni non corrisposti. In virtù della clausola risolutiva contenuta nell' accordo, il contratto veniva pertanto risolto. Il rapporto nato dal contratto aveva perciò comportato il passaggio del bene immobile nel pieno possesso della società locataria, la quale, pur obbligata alla riconsegna dello stesso successivamente alla risoluzione, si impegnava a restituirlo soltanto due anni dopo lo scioglimento del contratto. Nelle more, la società di leasing veniva colpita a opera del comune di Abbiategrasso dall' accertamento de quo che pertanto impugnava invocando la violazione dell' art. 1, comma 672, della legge 147/2013 istitutiva della Tasi. Sulla scorta di tale ricostruzione, la Commissione si è preoccupata di porre in evidenza come, ai fini Imu, così come previsto dalla normativa sul tributo ex dlgs 23/2011, e confermato da giurisprudenza di merito lombarda, risulta assolutamente essenziale il possesso inteso quale effettivo rapporto di disponibilità fattuale sul bene. Vero è che in caso di locazione finanziaria la Tasi è dovuta dal locatario a decorrere dalla data della stipulazione e per tutta la durata del contratto, ma ciò non porta a poter ritenere che, risolto il contratto e in assenza di restituzione, soggetto passivo dell' imposta debba essere la società di leasing che non era nel possesso del bene né poteva goderne. Per tali ragioni, solo dal momento della comprovata riconsegna dell' immobile, formalizzata in apposito verbale, può aver luogo il mutamento della soggettività passiva Imu dal locatario al locatore. Nel caso di specie, dal momento che era pacifico e non contestato che la suddetta riconsegna era avvenuta in data successiva alla risoluzione del rapporto di leasing, l' accertamento, condivisa la tesi della ricorrente, veniva annullato, con ulteriore spettanza alla stessa del rimborso dell' acconto già versato. Benito Fuoco () La società ricorrente contestava l' atto impositivo e chiedeva il rimborso dell' importo versato chiesto con apposita istanza e negato rilevando: a) che l' immobile de quo era concesso in locazione finanziaria alla V. G. D. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 35
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27 maggio 2019 Pagina 205 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Cimiteri, illegittima la riserva agli islamici È illegittima la clausola di una convenzione con la quale un comune ha stabilito che nel reparto islamico del cimitero debbano essere accolti solo i defunti di quella religione, appositamente attestata da un Centro islamico. Lo ha sancito il Tar Lombardia - Brescia, Sez. II con la sentenza del 20 aprile 2019 n. 383. Comune di Bergamo e Centro culturale islamico onlus avevano stipulato una convenzione che designava quest' ultima come assegnataria di un' area sulla quale essa avrebbe provveduto alla realizzazione del reparto cimiteriale riservato e separato, a sua cura e spese. Tale convenzione prevedeva che il Centro si impegnasse ad accogliere nel proprio cimitero tutti i defunti di quella religione. In seguito, per fare fronte all' incremento della richiesta di sepolture islamiche, il comune aveva previsto l' inclusione nel reparto speciale islamico - appositamente ed opportunamente orientato e organizzato secondo le esigenze della liturgia coranica - di un' ulteriore area. In occasione di tale ampliamento, però, il comune aveva parzialmente modificato il contenuto della convenzione, prevedendo che nel reparto islamico del cimitero venissero accolti tutti i defunti di quella religione con la preventiva attestazione della professione della fede islamica da parte del Centro culturale islamico di Bergamo. In mancanza dell' attestazione il comune avrebbe disposto l' ordinaria inumazione nel campo comune del cimitero di Bergamo. Con ricorso alcune associazioni islamiche avevano subito impugnato tale modifica, che avrebbe violato i principi costituzionali relativi al diritto di libertà dell' espressione religiosa, subordinando la sepoltura nel settore islamico all' attestazione della fede islamica demandata a un soggetto privato quale l' Associazione centro culturale islamico onlus, senza, peraltro, fissare criteri o vincoli. Il Tar accoglie il ricorso. Deve, infatti, ritenersi illegittima la clausola successivamente apposta dall' ente locale. In particolare il collegio ha osservato che tale clausola è in contrasto con i principi costituzionali che garantiscono la libertà di religione e della sua professione. Libertà che risulta chiaramente violata nel momento in cui la possibilità di accedere al rito funebre islamico per il deceduto è subordinata all' acquisizione, da parte dei parenti, di una certificazione attestante la fede islamica dello stesso, rilasciata da un soggetto privo di alcuna legittimazione in tal senso, trattandosi di una mera associazione privata. FRANCESCA DE NARDI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 37
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