Media Monitoring per 26-04-2019 - Rassegna stampa del 26-04-2019 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 25/04/2019 - WWW.ILVESCOVADO.IT Raggiunge Ospedale in scooter e scopre di avere un infarto. Salvo 53enne di Amalfi ........... 1 Sanità Salerno e provincia .............................................................................................................. 2 26/04/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) «Ospedale, cinque giorni per operare una frattura» .............................................................. 2 26/04/2019 - CRONACHE DI SALERNO La Giornata della donazione: domenica presso l' ospedale .................................................... 3 Sanità Campania ............................................................................................................................... 4 26/04/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) Ambulatori e liste d' attesa al «Rummo» Pizzuti: «Non confondeteci con l' Asl» .................... 4 26/04/2019 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) «Ospedale in bilico diamo un segnale boicottando il voto» .................................................... 6 26/04/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) In ospedale ladri di fiori e di «sollievo» .................................................................................. 8 26/04/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Incurabili, spostare i vasi è reato penale ............................................................................... 9 26/04/2019 - IL VENERDÌ DI REPUBBLICA LA FARMACIA CHIUDE POCHE SPERANZE PER GLI INCURABILI ............................................. 11 26/04/2019 - IL MATTINO (ED. CASERTA) La salute dipende pure dalla rete internet L' ospedale aggiorna sistemi e banca dati ........ 13 26/04/2019 - IL MATTINO Rischio ambulanze botte a due medici in un solo giorno ...................................................... 15 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 17 26/04/2019 - LA STAMPA "Bisogna fare informazione sui social network" ................................................................... 17 26/04/2019 - LA STAMPA Allarme morbillo: in un anno casi triplicati Italia quinta tra i ricchi per mancati vaccini ...... 18 26/04/2019 - IL MESSAGGERO Asl, giro di vite sui concorsi arriva l' algoritmo anti -truffa .................................................. 20 26/04/2019 - AVVENIRE «Fino a due anni mai davanti a un tablet» ........................................................................... 22 26/04/2019 - IL FATTO QUOTIDIANO Legge per riformare la sanità in Italia, dopo scandalo Umbria ............................................. 24 26/04/2019 - IL DUBBIO Medici neolaureati in pronto soccorso: sindacati in rivolta .................................................. 25 26/04/2019 - AVVENIRE Quelle donne contro il cancro «Una sfilata per rinascere» ................................................... 27
25/04/2019 ilvescovado.it EAV: € 387 Lettori: 1.933 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Raggiunge Ospedale in scooter e scopre di avere un infarto. Salvo 53enne di Amalfi È giunto all’ospedale di Castiglione di primo mattino, a bordo del suo scooter. Lamentava fastidiosi dolori all'addome quel 53enne di Amalfi. Preso in cura dal cardiologo di turno, l’elettrocardiogramma ha svelato che un infarto, anche esteso, era in corso. Stabilizzato grazie alla terapia farmacologica necessaria, l'uomo è stato portato a bordo di un'ambulanza di tipo A con rianimatore a bordo al porto turistico di Maiori. Ad attenderlo l'eliambulanza che lo ha trasferito alla torre cardiologica dell'Ospedale Ruggi d'Aragona di Salerno per l’urgente intervento chirurgico. L'uomo, che con senso di responsabilità e senza esitare si è affidato ai medici di Castiglione, ora è fuori pericolo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/04/2019 Pagina 28 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 5.426 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Salerno e provincia «Ospedale, cinque giorni per operare una frattura» VALLO DELLA LUCANIA VALLO DELLA LUCANIA Carmela Santi Una lunga attesa, oltre 5 giorni, per essere sottoposti a un intervento chirurgico. È l' odissea vissuta da cinque pazienti ricoverati con fratture di femore e omero nel reparto di ortopedia dell' ospedale San Luca di Vallo. A denunciarla in una lunga lettera inviata ai commissari straordinari dell' Asl Salerno e al direttore sanitario del plesso ospedaliero è il sindaco di Moio della Civitella Enrico Gnarra, testimone diretto di quanto sarebbe accaduto durante le festività pasquali, a quanto pare, nel reparto di ortopedia qualcosa non è andato per il verso giusto tanto da far slittare tutto a dopo il weekend e oltre. Il sindaco in visita a un amico, diventa suo malgrado testimone di una vicenda che accomuna cinque persone. «I cinque malcapitati erano convinti di essere operati nella giornata di venerdì 19 ma ad ora di pranzo le loro aspettative svaniscono», scrive Gnarra al commissario Mario Iervolino, al sub sanitario Vincenzo D' Amato e al direttore sanitario Adriano De Vita, e continua: «L' intervento è rinviato a dopo Pasquetta. Ciò significa che all' ospedale di Vallo, nel reparto di Ortopedia, nonostante la presenza di pazienti con fratture che andrebbero operati con una certa tempestività, il venerdì santo si opera solo di mattina, di pomeriggio non si opera, il sabato santo non si opera». C' è però qualche medico che si stupisce della mancanza di sedute operatorie, anche alla luce della chiusura dell' omologo reparto dell' ospedale di Roccadaspide. Il direttore sanitario De Vita è a conoscenza di questi fatti ma non è cambiato nulla. «Qualcuno - continua il sindaco - mi parla di diatribe giudiziarie in corso. A me non interessa, mi interessa sapere se c' è un responsabile che consente di operare una persona, anziana, dopo cinque giorni». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/04/2019 Pagina 17 EAV: € 600 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia La Giornata della donazione: domenica presso l' ospedale EBOLI. Si rinnova l' appuntamento con la "Giornata di donazione del sangue". Un' occasione a cavallo tra la solidarietà a tutto tondo e l' impegno civile che dovrebbe contraddistinguere tutti. Il nuovo appuntamento è programmato per dopodomani, domenica 28 aprile 2019, presso il presidio ospedaliero Maria Santissima Addolorata di Eboli, dove si terrà una giornata di autentica solidarietà, che avrà l' obiettivo dichiarato invogliare la cittadinanza a donare il sangue, il tutto in previsione di una raccolta emergenziale che investe tutto il territorio di Eboli e del circondario. La donazione di sangue straordinaria è un' iniziativa che, come molte altre, con ciclica cadenza coinvolge l' Unità Operativa di Medicina Trasfusionale del Presidio Ospedaliero di Eboli, in collaborazione con l' Avis di Giungano. Un' iniziativa che è stata promossa grazie all' impegno degli operatori locali, a cominciare da Teresa Sparano, allo scopo di sensibilizzare la popolazione alla donazione del sangue. Gli organizzatori del Centro Trasfusionale dell' ospedale di Eboli in queste ore stanno rivolgendo un invito a tutti i cittadini, affinché partecipino all' iniziativa di solidarietà. Si dona dalle ore 8 alle ore 12. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/04/2019 Pagina 25 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 10.718 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Ambulatori e liste d' attesa al «Rummo» Pizzuti: «Non confondeteci con l' Asl» LE CRITICITÀ Luella De Ciampis I tempi d' attesa per effettuare visite specialistiche all' ospedale «Rummo» continuano a essere lunghissimi. A seconda dei reparti variano nell' ambito di una forbice che va dai 30 ai 365 giorni, lasciando insoluti nodi da sciogliere, di vitale importanza per i cittadini del Sannio. In Cardiologia per effettuare un ecografia cardiaca servono circa 7 mesi e mezzo, per un' ecografia cardiaca pediatrica ci vogliono poco meno di 4 mesi e per sottoporsi a una prova da sforzo, sono necessari più di 9 mesi. Nel reparto di Oculistica i tempi di attesa per una visita completa, sono in media di 168 giorni, mentre, in Chirurgia cardiovascolare per un ecocolordoppler si aspetta per circa 5 mesi. Le attese più lunghe, riguardano però le visite presso i reparti di Pneumologia con 239 giorni, Nefrologia con 323 giorni e senologia, solo per quanto riguarda la mammografia, per cui è necessario attendere un anno, contro i 30 giorni necessari per la visita senologica. IL MANAGER «Per quanto riguarda l' erogazione delle visite ambulatoriali chiarisce il direttore generale, Renato Pizzuti il compito dell' ospedale non è farsene carico in prima battuta ma affiancare l' attività di screening svolta dal territorio, e quindi dall' Asl. Anche nei percorsi di screening, l' ospedale ha un ruolo diverso: quello di subentrare nella fase successiva, se viene riscontrata una lesione sospetta, meritevole di un approfondimento. Lo stesso discorso è valido anche per le visite cardiologiche, perché l' azienda ospedaliera garantisce in tempi brevi tutti i controlli ai pazienti ricoverati e dimessi, ma ha tempi di attesa non brevissimi per le prestazioni ambulatoriali». La lunghezza dei tempi di attesa per le prestazioni cardiologiche, è infatti subordinata al fatto che, le uniche strutture che possono erogarle in modalità gratuita, sono l' Asl e l' ospedale, in quanto, anche presso i centri convenzionati, le visite cardiologiche sono a Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
pagamento. Per esempio, un elettrocardiogramma richiesto per praticare sport ha un costo medio di 50 euro. IL RECLUTAMENTO Intanto, l' azienda ospedaliera ha avviato l' iter per l' espletamento del concorso per titoli ed esami, per la copertura di 4 posti per dirigente medico per l' unità operativa di Cardiologia. Il procedimento è stato messo in atto in seguito alla nota sottoscritta dal direttore dell' unità di Cardiologia interventistica e Utic, Marino Scherillo, che invitava la direzione strategica ad accelerare l' indizione del concorso, a causa della grave carenza di cardiologi, a cui attualmente si sopperisce con gli incarichi a tempo determinato. La possibilità di reclutare dirigenti medici direttamente dalla graduatoria concorsuale consentirà di effettuare assunzioni a tempo indeterminato, che daranno stabilità organizzativa e gestionale al reparto, contribuendo al mantenimento dei Lea. Una carenza, quella dei cardiologi, da colmare, ma sicuramente con minor difficoltà rispetto a quella di anestesisti, da destinare alle terapie intensive, di cui cominciano a lamentare l' assenza anche alcune strutture private del territorio. Infatti, per la Radiologia, altra branca in grave affanno, per carenza di medici, sono già state immesse in servizio 6 unità e altre 3 ne saranno assunte. Contestualmente, sono state indette le procedure di avvisi di mobilità regionale e interregionale per titoli e colloqui, per la copertura di 21 posti di collaboratore amministrativo e per la copertura di 71 posti di operatore socio sanitario. Un provvedimento quest' ultimo, reso necessario dalla carenza di operatori sociosanitari, che si è aggravata negli anni e che rischia di compromettere il raggiungimento dei livelli essenziali di assistenza. Infatti, gli Oss, sono figure indispensabili di supporto ai professionisti sanitari, che agiscono, nell' assistenza di base ai pazienti non autosufficienti. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/04/2019 Pagina 25 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 10.618 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania «Ospedale in bilico diamo un segnale boicottando il voto» LA MOBILITAZIONE Vincenzo De Rosa Terza notte di occupazione a Palazzo San Francesco per il Comitato civico spontaneo «Curiamo la vita» dopo una giornata che ha lasciato però il segno nel morale delle donne e degli uomini che ormai da mesi conducono la battaglia per la difesa del presidio ospedaliero di Sant' Agata de' Goti. Ieri in piazza Municipio, sotto il balcone dell' aula consiliare occupata da martedì, gli attivisti avevano invitato i cittadini di Sant' Agata e dei comuni limitrofi, i rappresentanti istituzionali e le associazioni per protestare tutti insieme e far sentire più forte la voce di chi chiede che il «Sant' Alfonso» non si tocchi. LA DELUSIONE Un grido che però è rimasto isolato, poco più di 50 le persone che si sono ritrovate nel corso dell' intero pomeriggio dinanzi la porta del municipio. E tra le istituzioni presenti il solo sindaco di Airola Michele Napolitano ed assessori e consiglieri del Comune di Sant' Agata. Una situazione che ha distrutto il morale degli attivisti. La portavoce del comitato Mena Di Stasi ha quasi perso i sensi ed è stato necessario l' intervento dei sanitari del 118. Una scena quasi surreale quella delle donne affacciate al balcone sotto lo sguardo stupito dei tanti turisti che hanno affollato ieri il centro storico di Sant' Agata. Una protesta però destinata ad andare avanti, sia con l' occupazione dell' aula consiliare di Palazzo San Francesco, sia con la tenda del sit-in nel cortile del plesso ospedaliero di località San Pietro. Anche con nuove iniziative, in attesa che da Napoli in giornata giungano notizie dal tavolo convocato in Regione. Un incontro nel quale però il comitato crede poco, così come ormai poca è la fiducia rimasta nella solidarietà della cittadinanza. «Evidentemente ai santagatesi non interessa nulla dell' ospedale e della nostra protesta» hanno commentato a fine giornata gli attivisti dall' aula consiliare occupata. «In questi giorni hanno spiegato in tanti ci hanno detto di proseguire nella protesta, hanno garantito la loro vicinanza e la loro presenza cittadini ed associazioni, ci hanno Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
invitato ad andare avanti ma adesso queste persone dove sono? Dobbiamo pensare allora che i santagatesi hanno paura? Ma noi non ci fermiamo, andiamo avanti lo stesso». Al pomeriggio era stata invece Mena Di Stasi a ringraziare chi era intervenuto, polemizzando con gli assenti. «Davanti a voi e davanti a noi aveva detto la portavoce incatenata c' è la risposta del perché ci stanno togliendo l' ospedale. Ho sempre pensato che la differenza avrebbe potuto farla l' unione, ma se questa è l' unione...». L' APPELLO Protesta, come detto, che proseguirà con le pasionarie che ora con un nuovo appello vorrebbero coinvolgere anche chi in questi giorni è impegnato nella presentazione delle liste per le elezioni amministrative del 26 maggio. Sant' Agata è infatti tra i comuni al voto in provincia di Benevento e già oggi è attesa l' ufficializzazione delle candidature. Il gesto, clamoroso, che il comitato chiede ai cittadini di Sant' Agata è quello di non presentare nessuna lista per le elezioni comunali. «Ai nostri concittadini questa la richiesta - vogliamo donare un sogno, desistete dal presentare le liste per il rinnovo del consiglio comunale. Visto che abbiamo un commissario della Salute, ben venga un commissario per amministraci tanto il nostro voto è inutile, anzi a volte è dannoso». IL VERTICE Intanto alle 11 di oggi a Napoli si incontreranno il responsabile della direzione generale della Regione Campania per la Tutela della Salute Antonio Postiglione, il sindaco di Sant' Agata Carmine Valentino, il direttore generale dell' azienda ospedaliera «San Pio» Renato Pizzuti ed il vicepresidente dell' VIII commissione consiliare della Campania Erasmo Mortaruolo. Confronto che avrà ad oggetto la «programmazione delle funzioni del presidio ospedaliero Sant' Alfonso Maria de' Liguori». E dal tavolo potrebbe arrivare anche la notizia di una visita, la prossima settimana, del governatore Vincenzo De Luca a Sant' Agata. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/04/2019 Pagina 21 EAV: € 3.308 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania In ospedale ladri di fiori e di «sollievo» Claudio Coluzzi I gesti che feriscono Ci sono gesti che a volte danno la misura più di tante parole della bassezza cui può giungere l' animo umano. All' interno dell' Ospedale di Caserta, in occasione della visita del Governatore De Luca, è stato rifatto il look del verde pubblico. Alberi potati, prati rasati, fioriere ovunque. Lasciando da parte la considerazione che sarebbe auspicabile tenere sempre in ordine il verde (oppure far venire De Luca ogni giorno), c' è qualcosa di più grave. Qualcuno ha rubato le piantine dalle fioriere dell' ospedale (come si vede nella foto). Immagino che questo «essere» sia stato qualche volta in ospedale (ricoverato o in visita a parenti o amici) e si sia reso conto che, quando si soffre, anche la vista di un fiore o di un' aiuola ben curata può essere di sollievo. Ebbene questo qualcuno ha sottratto sollievo ai pazienti dell' ospedale. Un furto più grave di una rapina in gioielleria e che spaventa per l' ignoranza e la bassezza di chi lo ha compiuto. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/04/2019 Pagina 12 EAV: € 1.090 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Incurabili, spostare i vasi è reato penale Caro direttore, abbiamo appreso con soddisfazione che il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha stanziato ( Corriere del Mezzogiorno del 25 aprile scorso) 80 milioni di euro per intervenire con la massima urgenza sui dissesti del complesso degli Incurabili, che mettono in pericolo non solo la storica Farmacia e la cinquecentesca chiesa di Santa Maria del Popolo, ma lo stesso indispensabile presidio ospedaliero. Tuttavia De Luca ha chiesto al commissario dell' Asl Napoli 1 Centro (che ha titolo sugli Incurabili) Ciro Verdoliva - in contrasto con le decisioni del ministero dei Beni culturali, competente in materia - che dalla Farmacia degli Incurabili, gli splendidi vasi e i loro pregevolissimi stigli in radica di noce, siano trasferiti nell' Ospedale di San Gennaro fuori le mura, per renderli fruibili in quella sede, peraltro sprovvista di impianti di sicurezza e antifurto. La decisione è arbitraria e antistorica in quanto l' Ospedale di San Gennaro possedeva la sua perduta Spezieria: i vasi seicenteschi, dipinti con l' effigie di San Gennaro, sono pubblicati in Gli antichi vasi di maiolica delle spezierie napoletane (di G. Donatone, Editore Guida, Napoli 2018). Il governatore farebbe cosa meritoria se iniziasse una campagna per il recupero dei vasi con San Gennaro sparsi per il mondo e ripristinasse l' antica Spezieria. Invece il Mibac ha deciso di trasferire i vasi degli Incurabili temporaneamente e cautelativamente nel Museo di San Martino che è adeguatamente tutelato; tutto ciò è condiviso da Nicola Spinosa e da Leonardo Di Mauro, in qualità di storico dell' arte. Italia Nostra si chiede chi siano gli esperti a cui si rivolge il governatore De Luca. Dovrebbero sapere che i vasi della Farmacia degli Incurabili sono stati creati per essere esposti solo nel contesto decorativo delle eleganti boiserie , che non possono essere rimossi dalla storica Farmacia, a meno di incorrere nel reato previsto dall' articolo 733 del Codice penale: danneggiamento di opere d' arte di rilevante valore artistico. I preziosi vasi di maiolica vanno ammirati solo nel loro suggestivo contesto di boiserie , impreziosite dagli strepitosi fondali d' Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
intaglio dorato barocco napoletano. I vasi senza il loro contesto sarebbero disanimati, snaturati, deraciné. Si rinunci a siffatte anacronistiche scelte, prive di specifica competenza. Italia Nostra sollecita le relazioni dei tecnici nominati per acclarare i dissesti e i danni statici alle strutture degli Incurabili. E' urgentissimo provvedere ai consolidamenti statici e al risanamento idrogeologico del sottosuolo. Con l' occasione dei lavori è importante che gli archeologi vigilino ed effettuino scavi mirati per fare emergere eventuali, preziose testimonianze dell' acropoli greca di Napoli. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/04/2019 Pagina 32 EAV: € 1.022 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania LA FARMACIA CHIUDE POCHE SPERANZE PER GLI INCURABILI DI GIUSEPPE DEL BELLO Napoli. Era venuto giù con un boato, all' alba del 24 marzo, insieme alle ossa della cofondatrice dell' Ospedale degli Incurabili, Maria D' Ayerba. Miracolosamente, in bilico, è rimasta solo la sua lastra tombale, giusto a ridosso di una trave piazzata dai gestori di un garage sottostante. Probabilmente abusivo.Difficile, davanti al disastro, farsi una ragione del crollo del pavimento della cinquecentesca chiesa di Santa Maria del Popolo degli Incurabili. Anche perché il proprietario di un patrimonio artistico e storico di inestimabile valore è una Asl, la Napoli 1. Un' azienda sanitaria le cui ricchezze stanno andando in malora. L' ultima puntata - in questa storia di incuria e pressapochismo - riguarda proprio la famosa Farmacia, gravemente danneggiata con il crollo del pavimento. Ora si teme per il resto del prezioso complesso museale di cui si sono innamorati in tanti, compresi Alberto Angela, il regista Ferzan Özpetek e la Bbc. Costruita nel XVI secolo, ampliata e decorata tra il 1740 e il 1760 nelle forme che abbiamo conosciuto, ricca di opere d' arte, ha rappresentato l' idea dell' epoca di curare anche con la bellezza. Delle centinaia di farmacie simili era l' ultima al mondo rimasta intatta. Le due sontuose sale che la compongono, chiuse per oltre trent' anni, erano state riaperte al pubblico nel 2011. Adesso da questo scrigno stanno per essere portati via molti oggetti e opere di valore. Chi li conserverà per il tempo dei restauri? Non si sa. Del resto, l' immenso tesoro degli ospedali storici napoletani non è mai stato ordinato e classificato. «Neanche la Soprintendenza ha un catalogo dei beni» spiega Gennaro Rispoli, il chirurgo che dieci anni fa la Asl autorizzò a istituire, all' interno degli Incurabili, il Museo delle Arti Sanitarie. «Ho fatto quel che potevo, cioè un primo inventario. Ma catalogare non spetta a me». La magistratura ha aperto un fascicolo per accertare se il crollo sia dipeso dalla scarsa manutenzione. E se la caverna di tufo su cui insiste la chiesa sia stata trasformata in un parcheggio a pagamento ampliato violando la legge. Dov' erano Regione e Asl? Ciro Verdoliva, il commissario straordinario dell' azienda sanitaria, ammette: «Nonostante i segnali premonitori, nessuno si è mai interessato». Il saggista Antonio Emanuele Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Piedimonte, autore di Alchimia e Medicina a Napoli, guarda avanti: «La Regione dovrebbe mobilitare le eccellenze universitarie della Campania. I tesori dell' Asl sono la nostra storia». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/04/2019 Pagina 25 EAV: € 9.297 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania La salute dipende pure dalla rete internet L' ospedale aggiorna sistemi e banca dati LA SANITÀ Ornella Mincione Verranno spesi circa 75.000 euro per adeguare l' infrastruttura della rete dati dell' azienda ospedaliera Sant' Anna e San Sebastiano di Caserta. Un servizio che è stato affidato, a seguito di una gara, alla Nabacom srl, unica candidata insieme alla Telecom. La nuova rete potrebbe essere attiva già tra la fine di maggio e l' inizio di giugno. È quanto si evince in una delibera pubblicata in albo pretorio su cui si legge che, «per garantire uno standard di efficienza elevato, nell' ambito dei nuovi processi informatici di questa azienda», è stata avviata a marzo scorso la procedura per una richiesta di offerta sulla rete Mepa Consipm aggiudicata nel giro di poco più di un mese. «Quest' adeguamento è stato assolutamente necessario - spiega il direttore generale dell' azienda ospedaliera Mario Ferrante -. La rete ora vigente non sostiene la mole dei dati che vengono immessi continuamente e, quindi, il sistema è pesantemente rallentato e spessa va in blocco». Ogni attività che viene svolta in ospedale, infatti, «viene registrata in rete: va in internet. Questa rete è obsoleta e deve essere adeguata al nuovo flusso di informazioni. Attualmente bisogna fare i conti con la telemedicina e per mantenere i ritmi bisogna che la rete sia predisposta a sostenere i tanti dati», continua ancora il manager del nosocomio. «Abbiamo fatto un lavoro chirurgico per riutilizzare quanto era preesistente e contenere al massimo i costi - spiega Giovanni Sferragatta, direttore del' Uoc servizi informatici aziendali -. Con la vecchia rete avevano una velocità dalle due sale server ai nove edifici dell' ospedale di 1 Gb. Ora avremo una velocità dieci volte più efficace, che arriva a 10 Gb». La rete da adeguare «risale a dieci anni fa. In questo periodo la tecnologia è avanzata e anche il sistema sanitario. Molti sono i dati che sono in rete, soprattutto immagini - spiega ancora Sferragatta -. Si consideri che solo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
uno studio diagnostico per un paziente può contenere decine di immagini, anche oltre la cinquantina». Per l' intero nosocomio sono due i centri stella campus, vale a dire le sale server da cui inizia a diramarsi la rete locale ospedaliera. Questo flusso ha la velocità di 1 Gb. Poi, in ogni edificio, si dirama un ulteriore rete che arriva a ciascuna postazione e questo sistema ha una velocità di 100 Mb. «Con l' andare del tempo, l' informatizzazione dei dati ha raggiunto livelli elevatissimi e l' esigenza di velocità e interconnessione è aumentata a dismisura. Sulla rete - aggiunge il direttore dell' Uoc servizi informatici - ha inciso la videosorveglianza e il nuovo sistema informatico amministrativo regionale. È necessario realizzare al più presto una rete cloud per le informazioni, oltre a dover stabilire un sistema di Back Up. Tutti fattori che hanno reso oltremodo necessario e urgente l' adeguamento della rete». Questo lavoro, «che verrà svolto entro fine maggio e non oltre giugno, resisterà per almeno altri dieci anni. Un procedimento che è stato aggiudicato ad una ditta per un costo più basso della base d' asta, ovvero di 88.000 euro. L' aggiudicazione è stata assegnata per una spesa di 74.553,53 euro», tiene a precisare il responsabile Sferragatta. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/04/2019 Pagina 28 EAV: € 10.629 Lettori: 133.364 Argomento: Sanità Campania Rischio ambulanze botte a due medici in un solo giorno `A Barra e in via Melloni giornata difficile per il personale Cazzotti e minacce di morte: «Se muore vi sparo in testa» L' EMERGENZA Ettore Mautone Violenza contro i camici bianchi, aggressioni ai danni di medici e infermieri nei pronto soccorso e sui mezzi del 118. Ieri due aggressioni nello stesso giorno, a Barra e a Piazza Carlo III. Ventinove episodi in 4 mesi, una ogni 4 giorni dall' inizio dell' anno. Una media, costante, una progressione grave e inarrestabile. Gli ultimi della serie ieri mattina e poi nel pomeriggio: alle 8 da Barra parte una chiamata al 118. Un paziente è in crisi per una reazione allergica. Parte il team del Loreto. Pochi minuti e il mezzo è sul posto. Il medico fa caricare il paziente sull' ambulanza, qui inizia le manovre per stabilizzare la situazione cardiaca e respiratoria come è prassi. Un familiare chiede di salire a bordo. Al diniego (le regole assicurative e per la sicurezza lo vietano) scatta l' aggressione, una scarica di pugni e schiaffi al sanitario che è costretto a interrompere le cure e a rifugiarsi nel vano guida. Poi la corsa in ospedale, il ricovero del paziente e dieci giorni di prognosi al dottore sottratto a un servizio salvavita. Scatta la denuncia ai carabinieri. Il medico è costretto ad allontanarsi scortato dalle guardie giurate. LE MINACCE La seconda aggressione avviene a metà pomeriggio. «La postazione Ascalesi del 118, da noi soprannominata cicogna in quanto a bordo sono nati due bambini - segnala ancora l' Associazione Nessuno Tocchi Ippocrate - è attivata alle 17,30 per un codice rosso. Un uomo di 49 anni in via Melloni è in arresto cardiaco. In 8 minuti il mezzo giunge sul posto, iniziano le procedure di rianimazione che durano oltre 40 minuti. I parenti accusano il team di essere in ritardo (ma non è vero ndr) e iniziano a inveire ed aggredire verbalmente». Arrivano spintoni, insulti e la tristemente nota minaccia di morte in caso di decesso del paziente. «Vi sparo in testa». Una prospettiva agghiacciante. «Poco prima di dichiarare la morte del paziente - racconta ancora l' associazione guidata dal medico del 118 Manuel Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Ruggieri - giunge una pattuglia della polizia allertata dalla centrale del 118 che con difficoltà riesce a scortare l' equipaggio in ambulanza. Tra qualche mese se continua così - commenta Ruggiero - nessuno vorrà più svolgere questo servizio». SOLUZIONI INSUFFICIENTI La violenza in corsia segue dinamiche note ma le ipotesi di soluzioni sembrano solo palliativi. La legge nazionale che inasprisce le pene è in dirittura di arrivo ma non prevede, come richiesto, l' attribuzione ai camici bianchi della qualifica di pubblico ufficiale che consentirebbe la procedibilità d' ufficio. Le aggressioni continuano con sempre maggiore frequenza. Come il 4 marzo scorso a Nola: nonostante la tempestività dei soccorsi la dottoressa viene aggredita senza motivo con insulti e schiaffi. Coinvolti anche autista e infermiere intervenuti. I camici bianchi riescono ad avvertire i carabinieri. Il personale viene refertato con 5 e 7 giorni di prognosi, il mezzo sottratto al servizio. Il 9 marzo l' allerta giunge da Sant' Antimo: una donna e i suo bambino di appena un anno e mezzo sono ostaggio del compagno della donna tossicodipendente e agli arresti domiciliari. Urla, minacce, poi il tentato suicidio dell' uomo, quindi le escandescenze in ambulanza. I carabinieri intervengono dopo un' ora. L' 8 marzo l' aggressione avviene a Pianura, soccorso a una donna in codice giallo. Anche in questo caso l' aggressione scatta al diniego di far entrare un familiare sul mezzo del 118. «Barbarie che deve finire » commenta Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale del Verdi. Intanto il commissario della Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva ricorda che entro luglio saranno montate le web-cam su ambulanze e personale. «Un nodo irrisolto - conclude Antonella Barbi, medico del 118 e rappresentante della Cisl - è il soccorso ai pazienti psichiatrici. Difficile attivare un Trattamento sanitario di notte e le forze dell' ordine sono sottoposte a regole di ingaggio che vanno ricodificate». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/04/2019 Pagina 14 EAV: € 15.636 Lettori: 533.243 Argomento: Sanità nazionale "Bisogna fare informazione sui social network" carlo signorelli professore di igiene Commentando le statistiche del morbillo relative ai primi tre mesi del 2019, Carlo Signorelli, ordinario di igiene e sanità pubblica dell' Università di Parma e del San Raffaele di Milano, guarda il bicchiere mezzo pieno. 1 La legge sull' obbligo sta dando i suoi frutti? «Numeri alla mano, sì. Nei nostri bambini oggi abbiamo coperture pari al 95 per cento quasi dappertutto. Ma occorre lavorare su più fronti, partendo da una presenza capillare sui social network, punto di partenza per superare la barriera dell' esitazione vaccinale». 2Nei primi tre mesi del 2019 l' età mediana dei contagi in Italia è stata di 30 anni: cosa si può fare per «recuperare» gli adulti? «Possiamo soltanto informarli: lo Stato non è nelle condizioni di garantire un' offerta rivolta a tutti gli adulti non protetti nei confronti del morbillo». 3Perché molti operatori sanitari continuano a non essere vaccinati? «In Europa siamo tra i Paesi con la più bassa copertura degli operatori sanitari. A noi spetta anche il compito di informare i colleghi. Ma se ciò non dovesse bastare, potrebbe essere opportuno adottare misure coercitive anche nei loro confronti». BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/04/2019 Pagina 14 EAV: € 53.545 Lettori: 533.243 Argomento: Sanità nazionale Allarme morbillo: in un anno casi triplicati Italia quinta tra i ricchi per mancati vaccini FABIO DI TODARO Nei primi tre mesi del 2019 segnalati più di 110mila contagi nel mondo. L' Oms: "Nuova impennata, le situazioni più difficili in Madagascar e Ucraina" Secondo le statistiche dell' Organizzazione Mondiale della Sanità, rilanciate dall' Unicef nella settimana mondiale delle vaccinazioni, sono oltre 110mila i casi segnalati nei primi tre mesi del 2019. Un dato che l' agenzia delle Nazioni Unite considera «ufficioso», ma «sicuramente sottostimato». Mediamente, infatti, «meno di un caso su dieci viene riportato a livello globale». Il dibattito sui vaccini è lontano dalle prime pagine da diverse settimane. Ma i problemi non sono alle spalle, soprattutto per quanto concerne il morbillo. A dimostrare l' aumento dei contagi su scala globale, è il confronto con lo stesso periodo del 2018: più 300 per cento, se il dato relativo al medesimo periodo dello scorso anno era di poco superiore a 28mila contagi. Il trend del morbillo continua dunque a essere in ascesa e a pagare il prezzo più alto, ovunque, sono i bambini: i più esposti alle potenziali conseguenze fatali della malattia. Dalle ultime statistiche dell' Organizzazione Mondiale della Sanità, si evince che il morbillo ha intrapreso una nuova «scalata». Le situazioni più difficili riguardano Madagascar (70mila casi, da settembre a febbraio), Ucraina (49mila contagi) e India (oltre 16mila casi). A seguire, Brasile (9.168), Filippine (8.767), Venezuela (5.668), Thailandia (5.389), Kazakistan (3.988), Nigeria (3.830) e Pakistan (3.799). Ma la situazione non è poi tanto migliore nei Paesi occidentali. Gli Stati Uniti, che nel 2000 avevano dichiarato la sconfitta del morbillo, da mesi sono alle prese con una violenta recrudescenza. Oltre 600 i casi conteggiati dall' inizio dell' anno: lo Stato di Washington, la città di New York, il New Jersey, l' Oregon e le Hawaii le aree più colpite. Tra le nazioni più e coinvolte in questo primo scorcio di 2019, anche Israele e la Tunisia. Alla base di questo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
andamento, un' unica ragione: il calo delle coperture vaccinali. Il morbillo è una delle malattie più contagiose del mondo, ma può essere prevenuto quasi sempre ricorrendo a due dosi (la prima da effettuare a 12 mesi, la seconda a 5-6 anni) di un vaccino sicuro ed efficace. Non riuscendo a garantire una copertura sufficiente in buona parte del pianeta, il virus che provoca la malattia continua a circolare. Se nei Paesi a basso e medio reddito il problema è l' accesso alle vaccinazioni, la riluttanza è un problema riemerso negli ultimi anni soprattutto nel mondo occidentale. Nei primi dieci anni del nuovo secolo, la vaccinazione contro il morbillo di circa 700 milioni di bambini ha evitato 4,3 milioni di decessi. Ma dal 2010 a oggi, la situazione è cambiata. Gli Stati Uniti, con oltre 2,5 milioni di bambini non vaccinati, guidano la classifica delle nazioni ad alto reddito. L' ostracismo nei confronti della profilassi riguarda pure la Francia (600mila bambini non adeguatamente protetti), Regno Unito (500mila), Argentina (438mila), Italia (435mila), Giappone (374mila), Canada (287mila) e Germania (168mila). Molti dei giovani genitori ignorano le complicanze che possono determinare malattie come il morbillo, la poliomielite, la pertosse, il tetano e la difterite. Per non parlare di altri antidoti, quali quelli contro l' epatite B e il papillomavirus umano (Hpv), che riducono il rischio di sviluppare due tumori: quelli del fegato e della cervice uterina. L' ostracismo nei confronti delle vaccinazioni è percepibile anche in Italia, dove il dibattito è progressivamente scemato dopo le schermaglie che hanno seguito l' introduzione dell' obbligo di effettuare dieci vaccinazioni pediatriche per iscrivere i bambini a scuola. Le prime rilevazioni hanno evidenziato un aumento delle coperture vaccinali in molte regioni. Detto ciò, in molte aree del Paese si è ancora lontani dagli obbiettivi previsti dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale. Quanto al morbillo «sono 557 i casi segnalati nel primo trimestre del 2019, l' 87,5 per cento dei quali ha riguardato persone non vaccinate», fa sapere l' Istituto Superiore di Sanità. Si è all' incirca a due terzi del dato rilevato nello stesso periodo del 2018, ma la flessione non deve far cantare vittoria. Il nostro Paese è infatti reduce da due anni da «maglia nera»: con oltre 5.300 e 2.526 casi di morbillo registrati nel 2017 e nel 2018 (e 13 decessi complessivi). Poi perché continuano a permanere delle sacche di «resistenza» tra chi dovrebbe avere il compito di prendersi cura della salute degli altri: soltanto in questi primi tre mesi, 29 contagi sono stati registrati tra gli operatori sanitari. Infine perché la sfida, del presente e del futuro, è rappresentata dai giovani adulti, molti dei quali non hanno completato la vaccinazione e risultano dunque un rischio: per sé e per gli altri. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/04/2019 Pagina 13 EAV: € 28.773 Lettori: 384.276 Argomento: Sanità nazionale Asl, giro di vite sui concorsi arriva l' algoritmo anti -truffa Il ministro Grillo corre ai ripari dopo il caso Perugia: domande "create" il giorno dell' esame Due proposte di legge grilline per escludere la politica dalle nomine della sanità regionale LA NOVITÀ La politica fuori dalle nomine apicali nella sanità e rivoluzione dei concorsi per il personale delle aziende sanitarie con le tracce d' esame informatizzate ed estratte da algoritmi, lo stesso giorno dell' esame. Ad annunciare il giro di vite che potrebbe costituire una vera e propria rivoluzione anti raccomandazioni in quello che è uno dei posti in cui le influenze politiche continuano ad essere più forti è stato il ministro della sanità Giulia Grillo, ieri in visita a Perugia insieme al vicepremier Luigi Di Maio e al guardasigilli Alfonso Bonafede. LA TASK FORCE A un giorno dall' entrata in servizio del commissario straordinario dell' Azienda Ospedaliera di Perugia dopo gli scandali sui concorsi e le influenze per le nomine sanitarie che hanno portato alle dimissioni della governatrice Catiuscia Marini, ieri si è presentata una vera task pentastellata che, come ha detto la Grillo, ha voluto dimostrare vicinanza alle istituzioni e ai cittadini della regione. Di fatto, al di là della visita alla struttura e degli incontri istituzionali, sia la Grillo che Di Maio hanno annunciato l' avvio di una doppia riforma che potrebbe cambiare i connotati alle aziende sanitarie italiane, sottraendo le nomine dei dirigenti alle influenze della politica, soprattutto regionale, che su queste conserva una certa discrezionalità di scelta. Ancora più rivoluzionaria poi potrebbe essere l' idea che ha lanciato proprio davanti all' ospedale dello scandalo il ministro Grillo. LE INTERCETTAZIONI In una delle intercettazioni più famose dell' inchiesta che ha azzerato la sanità umbra infatti, si vedono alcuni dirigenti passarsi liste di raccomandati e tracce dell' esame. E per evitare che una cosa del genere possa ripetersi, il ministro ha annunciato che «la politica non deve interferire con la sanità, sia nelle nomine apicali ma anche nella gestione dei concorsi pubblici. Questo paese non può più attendere una seria riforma Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
delle modalità di formazione delle tracce. E per questo si devono usare sistemi informatizzati per estrarre delle tracce mediante algoritmi la mattina» dello svolgimento del concorso, in maniera che, ha sferzato, «anche chi proprio non ce la fa a non delinquere gli verrà particolarmente difficile». In pratica, dalle parole del ministero sembra delinearsi un sistema simile a quello dei quiz per conseguire la patente dove non esiste in anticipo una traccia ma le domande vengono create dall' elaboratore al momento stesso dell' esame. Anche perché, ha voluto sottolineare la Grillo, «è odioso il sistema delle raccomandazioni nei concorsi pubblici». Se questa per il momento è solo un' idea che, assicurano al ministero, verrà sviluppata nei prossimi mesi, l' altra rivoluzione che poi è una delle storiche bandiere del M5s in tema sanitario, annunciata ieri anche da Di Maio, dovrebbe essere ormai in dirittura d' arrivo vista l' esistenza di ben due proposte di legge simili del M5s sull' argomento depositate, una alla Camera dei deputati da Dalila Nesci e una al Senato con prima firmataria Maria Domenica Castellone. LE REGIONI Per il vicepremier «il diritto alla salute si garantisce ai cittadini se la sanità non viene politicizzata. Se togliamo alle Regioni il potere di nominare i dirigenti della sanità. Non è possibile che i partiti utilizzino la sanità come un bancomat. E' stato fatto per troppe volte, anche in una regione bellissima e civilissima come l' Umbria. E questo deve finire». E questa fine avverrà con una «legge nazionale a cui stiamo lavorando da mesi in Parlamento. Speriamo che la Lega si muova a votare con noi». Quanto ai tempi delle riforme spiega Grillo «in questi due mesi in particolare abbiamo diversi decreti, appena le aule saranno più libere si deciderà». Antonio Calitri © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/04/2019 Pagina 9 EAV: € 19.296 Lettori: 339.084 Argomento: Sanità nazionale «Fino a due anni mai davanti a un tablet» LA DIRETTIVA SULLA SALUTE DEI PIÙ PICCOLI L' Oms avverte: meno ore nel passeggino, niente schermi e tanto movimento per crescere sani Meno ore trascorse davanti a uno schermo o seduti in passeggino, oltre a rispettare le giuste ore di sonno, aiuta i bambini a crescere più sani e a previene l' obesità. È quanto rileva l' Organizzazione mondiale della Sanità in una direttiva che riguarda la salute dei bimbi di meno di cinque anni per i quali è salutare, si spiega, stare meno nel passeggino, dormire il giusto e dedicare più tempo ai giochi attivi. Non c' è nulla di più sbagliato dunque per l' Oms di quei bambini che seduti nel passeggino giocano con il tablet o il cellulare, un' immagine ormai sempre più frequente nelle nostre città. L' Organizzazione mondiale della sanità, sottolinea infatti come la prima infanzia è un periodo di sviluppo estremamente rapido nel corso del quale i modelli di vita familiare vanno adattati alle esigenze dei bambini per garantire loro salute e benessere. Quindi male portare i piccoli la sera al ristorante rubando loro preziose ore di sonno, magari lasciandoli seduti a lungo a giocare con i nostri cellulari perché non diano fastidio. Nella direttiva appena pubblicata, il gruppo di esperti Oms indica estremamente dannoso per un bambino di meno di 5 anni un periodo di sonno insufficiente così come il lasciarlo per ore dentro il passeggino oppure davanti a uno schermo. Secondo gli esperti è assolutamente vietato posizionare un bimbo di meno di due anni davanti al Pc o alla televisione. Anche quando i bimbi di meno di un anno non stanno ancora in piedi è bene sollecitarli più volte al giorno, ad esempio con mezz' ora di attività fisica sul ventre. Il sonno deve variare tra le 14 e le 17 ore al giorno fino a tre mesi, e tra le 12 e le 16 ore tra i quattro mesi e l' anno di età. Dal primo anno in poi all' attività fisica non possono essere dedicate meno di tre ore al giorno mentre il sonno passa tra le 11 e le 14 ore. Dai due anni in poi il bambino non dovrebbe comunque mai rimanere esposto passivamente davanti a uno schermo più di un' ora al giorno. Tra i 3 e i 4 anni l' attività fisica passa a tre ore al giorno delle quali almeno un' ora di movimento moderatamente vigoroso, le giuste ore di sonno Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
diventano tra le 10 e le 13. Dunque, sempre secondo l' Oms, aumentare l' attività fisica, ridurre i comportamenti sedentari e rispettare i giusti tempi di riposo nei bambini può contribuire a mantenere delle buone abitudini nel corso dell' adolescenza e dell' età adulta. «Ciò di cui abbiamo realmente bisogno è riportare i bambini al gioco» sottolinea Juana Willumsen, responsabile Oms per la lotta contro l' obesità e l' attività fisica nei minori. Giulio Isola RIPRODUZIONE RISERVATA Per gli esperti dell' organizzazipone mondiale di sanità, il sonno deve variare tra le 14 e le 17 ore al giorno fino a tre mesi. Ridurre i comportamenti sedentari e un giusto riposo contribuisce a mantenere buone abitudini nell' adolescenza e nell' età adulta. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/04/2019 Pagina 2 EAV: € 5.883 Lettori: 129.749 Argomento: Sanità nazionale Legge per riformare la sanità in Italia, dopo scandalo Umbria Eli. Reg. Di Maio a Perugia A Perugia nella regione delle inchieste sulla sanità Luigi Di Maio annuncia una nuova legge: "Il diritto alla salute venga garantito se la sanità non viene politicizzata, se togliamo alle regioni il potere di nominare i dirigenti sanitari. Non è possibile che la politica continui a usare la sanità pubblica come fosse un bancomat. È stato fatto troppe volte, anche in una regione civile e bella come l' Umbria". Accompagnato dai ministri della Salute e della Giustizia Giulia Grillo e Alfonso Bonafede assicura e si impegna. "Stiamo portando avanti in Parlamento una legge nazionale che speriamo la Lega si muova a votare con noi. Una legge che toglie alla politica regionale il potere di decidere sui dirigenti, sui primari ospedalieri, sui direttori sanitari". Ha poi concluso: "Il governo ha tante priorità da realizzare, che fanno parte del contratto di governo. Abbiamo il salario minimo da realizzare con la legge che è al Senato; togliere alla politica regionale la possibilità di nominare i vertici della sanità e, allo stesso, tempo rimettere va posto le liste di attesa che in molte regioni sono indegne". Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/04/2019 Pagina 13 EAV: € 1.150 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità nazionale Medici neolaureati in pronto soccorso: sindacati in rivolta Dopo i pensionati richiamati al lavoro in Molise e Veneto per far fronte alla carenza dei medici, ora la Toscana ricorre ai neolaureati, dunque non ancora specializzati, da formare e assumere con contratti libero professionali "formazione lavoro", da impiegare nei pronto soccorso. Misure straordinarie, adottate dalla Regione, che attirano le critiche degli addetti ai lavori. Pensionati e neolaureati in corsia, «ma sembra ci sia dimenticati dell' età di mezzo», ironizza Carlo Palermo, segretario nazionale dell' Anaao Assomed, sostenendo che con queste misure «si sta perdendo di razionalità e lucidità», si sta prospettando «una sorta di sanità pubblica a basso costo» e «un' ulteriore deleteria precarizzazione» che mette a rischio i medici stessi, creando disparità, e la sicurezza delle cure. In questo modo infatti «verrebbero assunti in regime libero professionale medici che poi dovrebbero procurarsi da soli tutte le tutele previdenziali e assicurative con proprie risorse: quelle tutele che oggi sono garantite all' interno del contratto. Il contratto infatti - ricorda Palermo - significa anche tutela per quanto riguarda gli orari di lavoro, i riposi, i tempi di lavoro massimo, ma anche sicurezza delle cure del cittadino. Chi preferirebbe essere operato da un chirurgo che ha lavorato tutta la notte rispetto a uno che ha riposato a casa e arriva fresco in ospedale?». Sulla stessa linea anche la Fp Cgil Medici. «Non è come far lavorare chi è in pensione o assumere dottori stranieri, ma così si creano comunque medici di "serie A" e di "serie B". È chiaro che non c' è la volontà di trovare i fondi per aumentare le borse di studio per le specializzazioni». Andrea Filippi, segretario nazionale della Fp Cgil medici, commenta ad Adnkronos Salute la decisione della Regione Toscana. Per risolvere il problema della carenza di medici specialisti negli ospedali pubblici «occorre che tutti i soggetti coinvolti si siedano a un tavolo: l ministero della Salute, il Miur, le Regioni e i sindacati - suggerisce Filippi - Al momento ogni Regione va per conto suo perché c' è la necessità di rispondere a una vera emergenza, la carenza di Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
medici specialisti come appunto nell' area del' emergenza- urgenza. Basta vedere quello che sta accadendo ultimamente: la Regione Piemonte ha messo a lavorare i medici di famiglia per i codici bianchi in pronto soccorso scegliendo però i "massimalisti", ovvero quelli che hanno più di 1.500 assisti. Un chiaro favore fatto ai i medici di famiglia. Il Veneto ha deciso di richiamare in servizio i medici in pensione con ricchi contratti di collaborazione o di optare per l' assunzione di medici stranieri». CARLO PALERMO, ANAAO ASSOMED: «ULTERIORE PRECARIZZAZIONE» ANDREA FILIPPI, FP CGIL MEDICI: «COSÌ NON SI RISOLVE L' EMERGENZA» Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
26/04/2019 Pagina 9 EAV: € 22.198 Lettori: 339.084 Argomento: Sanità nazionale Quelle donne contro il cancro «Una sfilata per rinascere» PAOLA SCARSI INDOSSATRICI D' ECCEZIONE NELL' INIZIATIVA DI DOMENICA AL PINCIO DI ROMA Creativo, generoso e schivo. È Gianfranco Venturi, lo stilista i cui abiti questa domenica al Pincio saranno indossati da modelle d' eccezione in una sfilata altrettanto eccezionale. È la "Sfilata per la terra", giunta alla sua seconda edizione - quest' anno con il sottotitolo "Donne in Rinascita" - durante la quale indossatrici saranno decine di donne che hanno combattuto o che stanno ancora combattendo contro il tumore al seno. Si tratta di uno degli eventi più significativi organizzati all' interno del Villaggio per la Terra, promosso da Earth Day Italia e dal Movimento dei Focolari insieme a centinaia di organizzazioni partner, per celebrare la Giornata Mondiale della Terra delle Nazioni Unite. «È un' idea nata nel 2009 a Trevignano Romano dove vivo e realizzo le mie creazioni - racconta Venturi -. Qui, insieme alla locale sezione della Komen Italia, l' associazione internazionale di volontariato in prima linea nella lotta ai tumori del seno, produ- cemmo un calendario con le donne protagoniste vestite con i miei abiti. Nel 2012, sempre per l' annuale calendario, facemmo una foto su una passerella di moda e da li ebbe inizio il progetto "Donne in rosa" con il quale organizzammo una serie di sfilate prima nelle cittadine circostanti - Formello, Bracciano, Oriolo Romano, Sutri - poi a Roma, Parma, Badolato in Calabria sempre con donne in cura o guarite e sempre con l' obiettivo della sensibilizzazione». «Sfilare dopo un intervento per il cancro o durante la cura ha una forte valenza psicologica e anche terapeutica. Un anno mi cercò la dottoressa Salgarelli dell' ospedale Gemelli di Roma per proporre la sfilata alle sue pazienti dopo la ricostruzione del seno proprio perché indossare un abito e calcare una passerella è anche una sorta di rinascita e di (ri)valutazione della propria femminilità. Da allora è iniziata la collaborazione anche con altri ospedali tra cui quello di Bologna e il Santo Spirito di Roma ». «L' anno scorso al Pincio, dove fui chiamato proprio dal Gemelli che aveva un grande spazio espositivo all' interno del Villaggio, un momento molto forte fu quando una donna sulla passerella si tolse la Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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