I nuovi Santi "Luci gentili" tra le oscurità del mondo - Il Vescovado
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P AGINA 1 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Per una Chiesa Viva A NNO XV - N. 10 – NOVEMBRE 2019 P ERIODICO DELLA COMUNITÀ ECCLESIALE DI RAVELLO WWW . CHIESARAVELLO . IT WWW . RAVELLOINFESTA . IT WWW . MUSEODUOMORAVELLO . COM I nuovi Santi “Luci gentili” tra le oscurità del mondo “Luci gentili” nel buio del mondo i co di chi soffre, apostola degli infermi Menachery nel 1913 le diede il permesso cinque nuovi santi proclamati da nel solco di san Camillo de Lellis; di costruire un eremo che divenne sede Papa Francesco, Domenica 13 Otto- Suor Dulce Lopes Pontes de Sousa della comunità denominata Congregazio- bre: Santi, che mostrano il volto di una Brito, nata il 26 maggio 1914 e morta il ne della Sacra Famiglia, inaugurato il 14 Chiesa capace di vivere nelle periferie 22 maggio 1992 a São Salvador da Bahia, maggio 1914. Thresia fu nominata madre esistenziali del mondo, una Chiesa che si in Brasile. Fondò la Congregazione delle superiora. La fama della sua santa vita e fa tale in una casa semplice e una Chiesa Suore Missionarie dell’Immacolata Con- l’apostolato verso la famiglia attirarono santa nel quotidiano. Ogni suo tratto si cezione della Madre di Dio. Negli anni molte ragazze a consacrarsi nella nuova sposa così con la storia Congregazione che nel e la vita del cardinale tempo crebbe in numero britannico Henry e in vitalità, vivendo in Newman, della Fon- preghiera e penitenza. datrice delle Figlie di Morì l’8 giugno 1926 a San Camillo suor Giu- causa di una ferita alla seppina Vannini, della gamba, che le divenne Madre indiana Ma- fatale poiché diabetica. riam Theresa Chira- Viene invocata per pro- mel Mankidiyan, della teggere le famiglie in brasiliana suor Dulce difficoltà e per esaudire Lopes Pontes e della le coppie senza figli; svizzera Margarita Marguerite Bays, Bays. nata l’8 settembre 1815 Il cardinale John a La Pierraz di Siviriez Henry Newman nel Cantone di Friburgo che “ è sicuramente un profeta dei nostri 40 e gli anni 50 avviò tutta una serie di (Svizzera). Verso i 15 anni fece un ap- tempi. E ad affascinare è sicuramente la iniziative a favore dei poveri e dei disere- prendistato come sarta, mestiere che grande sintonia che ebbe con san Filippo dati tanto da essere candidata al Nobel esercitò per tutta la vita. Scartata la pos- Neri. A unirli sono state virtù come l’u- per la pace; sibilità di consacrarsi come religiosa, miltà, lo stile di gioia e la grande dimen- Mariam Thresia Chiramel Manki- Margherita preferì rimanere nubile dedi- sione mistica delle loro esistenze. Solo diyan nata il 26 aprile 1876 a Puthenchi- candosi alla famiglia e alla parrocchia. attraverso queste chiavi si può compren- ra, nello Stato indiano del Kerala, in una Nel 1860 il fratello Claudio, colui che dere Newman come sacerdote cattolico famiglia cattolica. Dotata di profonda dirigeva la fattoria di famiglia, sposò una che scopre attraverso la spiritualità orato- sensibilità e compassione per l’umanità delle domestiche di casa, Josette, che non riana il suo amore per Cristo»; sofferente e le famiglie in difficoltà, si nascose una forte avversione verso Mar- Suor Giuseppina Vannini nata a Ro- schierò dalla parte dei poveri, dei malati, gherita. Al contrario Margherita continuò ma il 7 luglio 1859, “tutta romana”: dei moribondi, degli esclusi. Usciva per a servire la famiglia sopportando con fondatrice delle Figlie di san Camillo, incontrare le persone bisognose nelle carità le ingiurie. Il suo atteggiamento vissuta tra l’Ottocento e gli inizi del No- loro famiglie e visitò le case di tutti, sen- portò alla fine la cognata a riconoscere i vecento, che spese tutta la sua vita a fian- za distinzione di casta e di credo. Ebbe propri torti. visioni, estasi e stimmate. Il vescovo John Continua a pagina 2
P AGINA 2 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Continua dalla prima pagina I santi Con grande zelo Margherita si dedicò Aiuto per la crescita spirituale e sociale all’istruzione religiosa sia dei bambini, dei loro Paesi insegnando loro il catechismo e forman- doli alla vita morale e religiosa, sia delle via, secondo il Papa, per “camminare” giovani ragazze, preparandole alla futura insieme e mai da soli. I lebbrosi infatti condizione di spose e madri. non sono fermi mentre vengono guariti Nel 1854 sul suo corpo apparvero le cin- ma procedono in salita, venendo purifica- que piaghe del Crocifisso e ogni venerdì ti. La fede richiede un cammino, un’uscita, fa alle 15 e per tutta la Settimana Santa, miracoli se usciamo dalle nostre certezze acco- Margherita riviveva le sofferenze di Gesù modanti, se lasciamo i nostri porti rassicuran- dal Getsemani al Calvario. ti, i nostri nidi confortevoli. La fede aumenta Secondo il suo desiderio morì nella festa col dono e cresce col rischio. Sì cresce con il del Sacro Cuore, il 27 giugno 1879. rischio! La fede procede quando andiamo Tre i temi dell’omelia del Papa alla Messa avanti equipaggiati di fiducia in Dio. per la canonizzazione dei cinque nuovi Papa Francesco, nell’omelia della Mes- E’ questo muoversi insieme che definisce Santi: invocare, camminare e ringraziare. sa di canonizzazione del 13 ottobre u.s., la fede ed è anche l’invito di Francesco ai La preghiera è la medicina del cuore, la davanti a 50mila fedeli, suggerisce tre ministri di Dio perché si prendano cura fede un camminare insieme e ringraziare strade per disegnare il cammino della di chi ha smesso di camminare, di chi ha è “la parola più semplice e benefica” ha fede ispirandosi al brano del Vangelo di perso la strada. “Siamo custodi dei fratelli affermato il papa, che ha concluso l’o- Luca nel quale si racconta la guarigione lontani. Siamo intercessori - dice il Papa - melia dicendo: “Oggi ringraziamo il Si- dei lebbrosi. Di loro ricorda “l’esclusione per loro, siamo responsabili per loro, gnore per i nuovi Santi, che hanno cam- sociale” e il grido per attirare l’attenzione chiamati cioè a rispondere di loro, a minato nella fede e che ora invochiamo di Gesù. Un modo, spiega il Papa, per prenderli a cuore”. come intercessori. accorciare le distanze perché non è La salvezza non è bere un bicchiere Tre di loro sono suore e ci mostrano che “chiudendosi in sé stessi e nei propri rim- d’acqua la vita religiosa è un cammino d’amore pianti” né pensare “ai giudizi degli altri” Nello spiegare il passo del Vangelo, il nelle periferie esistenziali del mondo. ma è necessario invocare il Signore che Pontefice ricorda che solo un lebbroso Santa Marguerite Bays, invece, era una ascolta il grido di chi è solo. Come quei tornò a ringraziare Gesù, una decisione sarta e ci rivela quant’è potente la pre- lebbrosi, anche noi abbiamo bisogno di guari- che lo condusse alla salvezza. “La tua fede ghiera semplice, la sopportazione pazien- gione, tutti. Abbiamo bisogno di essere risanati ti ha salvato”. La salvezza non è bere un te, la donazione silenziosa: attraverso dalla sfiducia in noi stessi, nella vita, nel bicchiere d’acqua per stare in forma, è andare queste cose il Signore ha fatto rivivere in futuro; da molte paure; dai vizi di cui siamo alla sorgente, che è Gesù. Solo Lui libera dal lei, nella sua umiltà, lo splendore della schiavi; da tante chiusure, dipendenze e attac- male e guarisce il cuore, solo l’incontro con Pasqua. È la santità del quotidiano, di cui camenti: al gioco, ai soldi, alla televisione, al Lui salva, rende la vita piena e bella. Quando parla il santo Cardinale Newman, che cellulare, al giudizio degli altri. Il Signore s’incontra Gesù nasce spontaneo il “grazie”, disse: «Il cristiano possiede una pace pro- libera e guarisce il cuore, se lo invochiamo, se perché si scopre la cosa più importante della fonda, silenziosa, nascosta, che il mondo gli diciamo: “Signore, io credo che puoi risa- vita: non ricevere una grazia o risolvere un non vede. […] Il cristiano è gioioso, narmi; guariscimi dalle mie chiusure, liberami guaio, ma abbracciare il Signore della vita. tranquillo, buono, amabile, cortese, in- dal male e dalla paura, Gesù”. Vivere ringraziando genuo, modesto; non accampa pretese, Preghiera, medicina del cuore “Il culmine del cammino di fede - sog- […] il suo comportamento è talmente Il Signore premia l’audacia di chi lo chia- giunge il Papa - è vivere rendendo grazie” lontano dall’ostentazione e dalla ricerca- ma per nome, premia chi si rivolge a lui e questo spinge a chiederci se davvero tezza che a prima vista si può facilmente in modo diretto e spontaneo. Chiamare viviamo la vita con un peso sul cuore o prenderlo per una persona ordina- per nome è segno di confidenza, e al Signore rendendo lode, come ribadito anche via ria» (Parochial and Plain Sermons, V,5). piace. La fede cresce così, con l’invocazione Twitter. “Quando ringraziamo - continua Chiediamo di essere così, “luci gentili” trafiduciosa, portando a Gesù quel che siamo, a -, il Padre si commuove e riversa su di le oscurità del mondo. Gesù, «resta con cuore aperto, senza nascondere le nostre mise- noi lo Spirito Santo”. Ringraziare non è noi e noi cominceremo a brillare come rie. Invochiamo con fiducia ogni giorno il questione di cortesia, di galateo, è questione di Tu brilli, a brillare in modo da essere una nome di Gesù: Dio salva. Ripetiamolo: è pre- fede. Un cuore che ringrazia rimane giovane. gare, dire Gesù è pregare. La preghiera è la luce per gli altri» (Meditations on Christian Dire: “Grazie, Signore” al risveglio, durante la Doctrine, VII,3). porta della fede, la preghiera è la medicina del giornata, prima di coricarsi è l’antido- cuore to all’invecchiamento del cuore, perché il cuo- GI Passi umili e concreti re invecchia e si abitua male. Così anche in Avanzare nella fede con l’amore umile e famiglia, tra sposi: ricordarsi di dire grazie. concreto, con la pazienza quotidiana: è la Grazie è la parola più semplice e benefica.
P AGINA 3 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Una vita donata Ricordo di P. Antonio Bozza Era il 25 settembre del 2000, quando diane della comunità e nella cultura alba- rocchie. Mancando in lingua albanese due padri dehoniani p. Antonio Bozza e nese, impegnandosi ad apprendere la film e cartoni animati di carattere religio- p. Pasquale Nalli arrivarono al porto di lingua albanese. Ad accoglierlo nella co- so, egli si era adoperato per tradurre e Durazzo ed entrarono nella terra, segna- munità di Scutari c’era p. Mario Bosio, sottotitolare molti filmati, in formato ta dal sangue dei martiri, per servire il con il quale ha iniziato un’esperienza di cassetta audio e DVD. La sua collabora- vangelo e aiutare questo popolo a rialzar- collaborazione negli impegni pastorali zione con la diocesi si estendeva anche si dall’oppressione di tanti anni oscuri. della parrocchia di Boriç e nella forma- nella revisione di alcuni libri prima della Mentre l’anno prima un altro evento ma zione dei seminaristi nella comunità di stampa e nella gestione economica, nei luttuoso aveva colpito la missione deho- Scutari. Gli ostacoli inevitabili del cam- primi anni, di Radio Maria albanese e niana in Albania. Era il 4 maggio 1999, mino non hanno rallentato la sua passio- della Caritas diocesana. quando un grande lavoratore nella vigna ne nel servizio alla chiesa e al popolo. Ma l’opera più onerosa e di grande valo- del Signore cadeva in terrra, schiacciato A mano a mano che passavano gli anni re è risultata l’informatizzazione di tutti i dalla fatica del suo pellegrinare per le egli creava legami sempre più stretti con registri dei sacramenti celebrati nella strade polverose e sconquassate dell’Al- la diocesi e le comunità religiose. Ha maggior parte delle parrocchie albanesi. bania per amore dei fratelli. P. Michele Egli ha trascritto tutti i dati provenienti Bulmetti terminava il suo viaggio sulla dai registri esistenti, anche da quelli con- terra dei suoi avi, dopo una corsa frene- fiscati dal regime e dai microfilm. In que- tica per portare conforto morale e aiuto sto modo egli ha creato una banca dati, materiale ai rifugiati del Kossovo. La sua ben strutturati, da cui tutti potranno scomparsa ci interpellò sulla possibilità attingere. Il suo ministero sacerdotale di continuare o interrompere la nostra nella parrocchia di Boriç lo ha esercitato presenza missionaria in Albania. Pertan- in pienezza dopo la partenza di p. Mario to l’arrivo dei due missionari, p. Anto- Bosio dall’Albania. Organizzava la cate- nio a Scutari, dove lavorava p. Mario chesi per i fanciulli e gli adolescenti che Bosio, e p. Pasquale a Gurëz, dove vive- si preparavano alla celebrazione dei sa- va p. Giuseppe Civerra, rappresentò un cramenti. Alla sua cura pastorale erano segno di speranza e la volontà di valoriz- affidate anche quattro cappelle dove cele- zare l’eredità missionaria di p. Michele. brava l’eucarestia nei giorni festivi, con Non sono ancora trascorsi diciannove l’aiuto di p. Giuseppe Nicolai. Nutriva anni ed ecco abbattersi sulla fragile pre- una grande devozione a sant’Antonio di senza dehoniana un altro fulmine, che ha Padova, ed aveva contribuito a restaurare colpito tutti noi. Un altro servo fedele i ruderi di un Monastero Benedettino a nella vigna del Signore è stato stroncato Shën Gjin, vicino a Boriç, dove un gran nel giro di pochi giorni da un male non numero di fedeli da ogni parte si racco- diagnosticato in tempo. L’8 settembre fatto conoscere il suo interesse e le sue glievano per celebrare i tredici martedì 2019 nelle prime ore pomeridiane un competenze per i mezzi di comunicazio- prima della festa di sant’Antonio. Aveva arresto cardiaco arrestava il cammino di ne di massa e li ha messi a servizio della nel cuore le persone povere e ammalate, p. Antonio in terra di Albania, che tanto Chiesa. Mons. Angelo Massafra, vescovo per le quali si spendeva generosamente, aveva amata. Quante domande oscure di Scutari, ha valorizzato i suoi talenti e con l’aiuto delle suore Basiliane, per sono apparse alla mente, quante fitte al la sua generosità, chiamandolo a collabo- alleviare le loro pene e sofferenze. Dona- cuore abbiamo provato! Ma la preghiera rare nella commissione per la causa di va aiuti economici ad alcuni indigenti e che saliva dal cuore ci diceva: illumina il beatificazione dei martiri trucidati dal offriva tramite l’ambulatorio un servizio nostro cuore, o Dio, per leggere il miste- regime comunista. Con cura certosina gratuito agli ammalati. Viveva il suo im- ro della tua volontà. All’età di cinquanta- estraeva dai microfilm realizzati dal regi- pegno missionario alla luce della spiritua- cinque anni p. Antonio aveva deciso di me i documenti della vita dei nostri beati lità dehoniana, ispirata alla devozione del mettere in gioco la sua vita, accettando la e li trascriveva in formato word. Egli S. Cuore di Gesù. Il p. Leone Dehon, sfida missionaria in Albania. Anche se stesso era stupito delle scoperte storiche fondatore dei Sacerdoti del S. Cuore, così vicina alle nostre coste era tanto che faceva e innamorato della sublime aveva espresso nel simbolo del Cuore di lontana dai nostri modelli di vita sociale, testimonianza dei nostri martiri. Un’altra Cristo l’esperienza dell’incontro dell’uo- politica e religiosa. Con rapidità ed entu- mansione preziosa aveva accettato, per mo con Dio. siasmo si è immerso nelle vicende quoti- offrire sussidi per la catechesi nelle par- Continua a pagina 4
P AGINA 4 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Continua da pagina 3 zio svolto dal padre per la Chiesa albane- se. Anche i fedeli erano numerosi e parte- Non lasciate Se il nostro cuore legge il cuore trafitto di cipi al dolore per la sua scomparsa. La Cristo, che effonde fino all’ultima goccia chiesa di Scutari ha confermato l’affetto e indietro nessuno! sangue e acqua, scopre un Dio ferito e la stima per la persona e il servizio di p. trafitto dall’amore per noi. Egli, illumina- Antonio. Al ternime dell’Eucarestia il to da questa luce spirituale e dalla con- feretro è partito per la nostra comunità di templazione di questo Cuore, ha portato Gurëz dove ha dimorato tutta la notte. Al il vangelo, con il suo modo di essere sem- terzo giorno verso mezzogiorno abbiamo plice e bonario, ai fedeli della sua comuni- accompagnato il feretro a Tirana presso tà, prendendosi cura anche di alcune fa- un’agenzia funebre, dove, alla presenza di miglie in difficoltà economica. Sapeva di un ufficiale dell’Ambasciata italiana, sono poter contare in Italia su una robusta rete stati apposti i sigilli. Di nuovo siamo ri- di parenti e amici, che gli fornivano soste- tornati a Gurëz, dove nel pomeriggio gno economico. Si è dedicato con tutte le abbiamo celebrato l’ultima messa esequia- forze e mezzi per portare soccorso umano le in terra di Albania, con la partecipazio- e spirituale al popolo a lui affidato, non ne di un piccolo numero di persone. A trattenendo nulla per sé. E’ stato umile Il 13 ottobre in oltre 200 piazze d’Italia si è sera siamo partiti per il porto di Durazzo, lavoratore e grande collaboratore di mol- celebrata la Giornata nazionale delle persone per l’ultimo viaggio di ritorno in Italia. te comunità religiose, di diverse congre- con sindrome di Down. «Non lasciate indietro Giunti, al quarto giorno, al porto di Bari gazioni. A lui si rivolgevano per ogni tipo nessuno» è lo slogan sotto cui volontari di varie con molto ritardo, siamo partiti in fretta di aiuto molte suore, a cui donava il suo associazioni hanno distribuito cioccolato fab- per il Santuario SS. Salvatore in Andria, tempo e il suo servizio con gratuità. La bricato con cacao equo e solidale. Focus parti- dove ci attendevano molti confratelli de- sua morte inattesa e quasi improvvisa ha honiani e altri sacerdoti. L’Eucarestia,colare sull’inclusione scolastica, uno dei diritti provocato nel cuore di tutti un senso di presieduta da mons. Luigi Mansi, vescovofondamentali da garantire anche alle persone sconcerto e solitudine. Se dalla morte di di Andria, e trasmessa da Tele Dehon, hacon sindrome di Down. A proposito nelle pros- una persona si comprende la vera natura sime settimane sarà presentata «Ora parlo visto la partecipazione di numerosi fedeli del suo cuore, ho constatato che tanti io!», prima indagine nazionale con le espe- e conoscenti di P. Antonio. Infine è parti- sono accorsi attorno alla sua bara per to per Praiano, la sua terra natale. Ad rienze di 650 ragazzi; i dati dicono che guardare il suo volto carico di tanti ricor- l’85% di chi va a scuola resta in classe con gli accogliere il feretro sulla strada della Co- di ed esprimergli gratitudine. I fedeli di stiera Amalfitana nel suo paese c’erano altri e il 44% fa gli stessi compiti dei compa- Boriç nel giorno successivo alla morte con gni. Alle superiori invece il percorso obbligato- don Pio, alcuni parenti e amici, che hanno struggente affetto si sono stretti in un riamente differenziato rende arduo ottenere un prelevato la bara dal carro e l’hanno de- religioso silenzio, facendo una processio- posta sullo splendente pavimento maioli-diploma. ne ininterrotta alla sua bara, per raccon- Lo scopo della Giornata Nazionale cato della chiesa, dove ricevette il seme targli il tempo trascorso insiene e ringra- della vita immortale. delle Persone con Sindrome di ziarlo. Down è stato di ricordare a tutti che Alle ore dieci del quinto giorno, sotto la Alle 18.00 la chiesa era gremita di fedeli guida di mons. Orazio Soricelli, vescovo«solo maggiori opportunità a scuola, nel per l’eucarestia esequiale, presieduta da di Amalfi e con la parteciapzione di p. mondo del lavoro e nella vita sociale pos- mons.Simon Kulla, vescovo di Sapa, con Ciro Moschetta, Provinciale dei dehonia-sono portare alla piena inclusione per la partecipazione di mons. Gjergj Meta, ogni persona con disabilità». Come gli ni, di confratelli dehoniani e della quasi vescovo di Rreshën e una decina di sacer- altri anni anche questa volta, i volontari totalità dei sacerdoti della diocesi, e di doti. A sera tardi un incontro silenzioso e delle Associazioni aderenti al CoorDown tanti fedeli ha inizio l’utima messa di ese- struggente: si chinava sul suo volto mar- insieme ai genitori, fratteli, sorelle e ami- quie, in un’atmosfera surreale di ascolto moreo il volto in lacrime di don Pio e del mistero e di luminosa speranza. La ci ,sono stati in più di duecento piazze Ciro, fratelli di p. Antonio. Il giorno suc- d’Italia per incontrare i sostenitori, dare chiesa si è riempita di luci, di canti, quasi cessivo, il feretro è stato collocato ai piedi informazioni, raccontare come verranno di fede gioiosa. E’ la festa della Pasqua di dell’altare nella maestosa cattedrale di utilizzati i fondi raccolti e distribuire il p. Antonio, che ritorna al Padre, passando Scutari, dove il ricordo di p. Antonio è tradizionale messaggio di cioccolato – dalla terra al Cielo. E alla fine è stato de- molto vivo. posto nella nuda terra come il seme, cherealizzato con cacao proveniente dal com- Alla celebrazione eucaristica hanno parte- se non muore non produce frutti di vita.mercio equo e solidale – che promuove cipato mons. Angelo Massafra, vescovo di Guardandoci attorno ci siamo trovati im-vari progetti d’inclusione sociale in tutto Scutari, che gli ha rivolto parole dense di mersi nella Costiera Amalfitana, in una il territorio nazionale. stima amorevole, mons. Simon Kulla e «L’educazione inclusiva, il lavoro, la par- cornice di così grande bellezza, tanto che mons. Giovanni Peragine, vescovo del tecipazione alla vita sociale, la vita indi- anche sorella morte ha svelato quasi la sua sud Albania. Sacerdoti di tutte le diocesi bellezza. pendente e la possibilità di decidere della erano presenti e riconoscenti per il servi- P. Pasquale Nalli propria vita – sottolineano dal
P AGINA 5 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA CoorDown (Coordinamento Nazionale cipanti all’indagine fanno Associazioni delle Persone con Sindrome certamente parte di per- di Down) – sono diritti fondamentali corsi di inclusione messi che dovrebbero essere garantiti a tutti. in campo dalle Associazioni Negli ultimi quarant’anni in Italia gli sui territori, mostrando il sforzi intrapresi per realizzare un cambia- forte impatto sociale dei mento culturale verso la concreta inclu- progetti realizzati fin dall’in- sione hanno portato molte persone fanzia sul loro vissuto». con sindrome di Down a raggiun- Tra le interviste realizzate, gere traguardi importanti. Oggi va detto, ce ne sono alcune l’obiettivo oggi è far sì che quanto è alla realizzate a giovani che portata di molti si trasformi in realtà hanno intrapreso per- per tutti». È partendo da questo as- corsi positivi che dimo- sunto che lo stesso CoorDown ha scelto strano come sia possibile il messaggio Non lasciate indietro nes- abbattere stereotipi e pregiudizi. diventare aspirazioni realizzabili per suno. Sono le interviste a Emanuela, Irene, ogni ragazzo e ragazza con disabi- Quest’anno Il CoorDown ha presentato Martina e Simone, «giovani che dal lità intellettiva». in anteprima i dati finora raccolti tramite Veneto alla Sicilia , passando per Milano CoorDown è impegnata fin dalla la prima indagine nazionale rivolta a per- e Firenze, studiano per prendere il diplo- sua nascita a rendere sempre più sone con sindrome di Down e denomina- ma, lavorano in asilo nido, all’Ikea, in forte e chiara la voce delle persone ta Ora Parlo Io!, bar e ristoranti, fanno teatro, danza, yo- con sindrome di Down, creando L’intento è stato quello di dare voce ga, hanno passioni e hobby, vanno al ci- strumenti di dialogo e decisionali come la alle reali esigenze e desideri, per- nema ed escono con gli amici per fare Consulta Giovani composta da ragazzi e mettendo alle persone di esprimere la l’aperitivo, hanno relazioni sentimentali ragazze da diverse regioni e mettendo al propria opinione in modo libero e senza e almeno una di loro già vive in autono- centro delle campagne di comunicazione condizionamenti. Ebbene, «ad oggi sono mia, in una casa condivisa con altre ra- internazionali come protagonisti persone stati ben 650 i questionari compilati, gazze. Hanno anche incontrato difficoltà reali che esprimono le loro opinioni. E un risultato importante che permetterà e discriminazioni sulla loro strada, ma scegliendo di promuovere in ogni evento di scoprire in modo diretto le percezioni anche opportunità e il sostegno delle pubblico la self advocacy (auto dife- e i pensieri di un numero significativo Associazioni che hanno permesso loro di sa), come avvenuto negli ultimi due anni delle persone con sindrome di Down. I realizzare le proprie aspirazioni». quando in rappresentanza di CoorDown primi dati analizzati ci dicono che tra chi L’obiettivo è quello di essere al loro fian- e di tutti i ragazzi sono state selezionate va a scuola l’85% durante le lezioni sta in co nel quotidiano, e in attesa che le ri- per la Conferenza Mondiale delle Nazio- classe con i compagni (per il 63% tanto e chieste fatte nelle sedi istituzionali abbia- ni Unite del 21 marzo 2019 due giovani per il 22% abbastanza). Al 73% degli no un seguito con risposte concrete, per donne adulte con sindrome di Down. studenti con sindrome di Down vengono far rispettare i loro diritti, ancora troppo Il Coordinamento delle associazio- assegnati compiti a casa e il 44% degli spesso negati a causa di supporti inade- ni delle persone con sindrome di intervistati dichiara di fare gli stessi com- guati, di pregiudizi sociali e di basse Down nasce nel 1987 con lo scopo di piti dei compagni. È un dato, quest’ulti- aspettative. Ora più che mai, dunque, in promuovere azioni di comunicazione mo, che riguarda la percezione di quanto ogni àmbito nessuno deve essere condivise tra le diverse organizzazioni viene vissuto a scuola dai ragazzi e che lasciato indietro, molti, infatti, ancora italiane impegnate nella tutela e nella comprende le risposte date da tutta Ita- non ricevono a scuola i giusti supporti e i promozione dei diritti delle persone con lia. Ora il dato suddiviso per ogni sostegni inclusivi e la regola quasi genera- sindrome di Down ed è oggi l’organismo Regione renderà un quadro più com- lizzata che il percorso alle superiori deb- ufficiale di confronto con tutte le Istitu- pleto su ogni singolo territorio. Va evi- ba essere solo ed esclusivamente diffe- zioni. Ogni seconda domenica di otto- denziato anche che le 650 persone parte- renziato, non permette ai ragazzi di otte- bre, CoorDown promuove la Giornata nere un diploma. E Nazionale delle persone con sin- ancora, l’accesso al drome di Down e, il 21 marzo di ogni lavoro con contratti anno, il World Down Syndrome equi e le opportunità Day, anche attraverso la produzione di di tirocini e formazio- campagne internazionali di comunicazio- ne post scolastica sono ne che in questi anni hanno collezionato limitati». «Le possi- un totale di ben 20 leoni, di cui 9 d’oro, bilità di vita indi- al Festival Internazionale della Creatività pendente e di auto- di Cannes. nomia abitativa – conclude – devono Marco Rossetto
P AGINA 6 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Inaugurazione Conclusione del Sinodo anno Catechistico per l’Amazzonia 2019-2020 Il Sinodo sull’Amazzonia si è concluso considerato nel suo insieme nella sua con un’apertura: conversione. È questa la interezza a partire dalle analisi all’attacco parola chiave che può riassumere la so- all’ambiente e alle popolazioni che lo stanza di un processo sinodale speciale vivono, perché gli attacchi alla natura che si è svolto in clima aperto, libero e hanno sempre conseguenze per la vita dei rispettoso dei vescovi, missionari e mis- popoli. sionarie, laici, laiche insieme a rappresen- Quest’unica crisi socio-ambientale è stata tanti delle popolazioni indigene dell’A- così presentata anche in questo strumen- mazzonia, che per la prima volta si sono to: «Tutti i partecipanti – si scrive – han- ritrovati in un’aula nella sede di Pie- no espresso una profonda consapevolezza tro. Un processo che si è compiuto nella della drammatica situazione di distruzio- comune partecipazione e nell’ascolto del ne che colpisce l’Amazzonia di ciò che grido che viene da quella terra violentata significa la scomparsa del territorio e dei e dei popoli che la abitano e che non può suoi abitanti, in particolare delle popola- essere compreso senza chiedersi cosa lo zioni indigene. Perché la foresta amazzo- Spirito Santo abbia voluto dire alla Chiesa nica è un “cuore biologico” per la terra universale attraverso l’Amazzonia. sempre più minacciata. Ed è di questo clima che s’impregna an- È in una corsa sfrenata verso la morte» che il documento finale consegnato nel- perché «è scientificamente provato che la le mani del Papa. Conversione è pertanto scomparsa del bioma amazzonico avrà un la parola centrale del documento- impatto catastrofico sul pianeta nel suo strumento di lavoro che di questo atto complesso» ed «esige cambiamenti radi- ecclesiale ne è il frutto. cali con estrema urgenza, una nuova dire- Una conversione che si declina in quat- zione che consenta di salvarla». Vengono tro ambiti: ecologica, culturale e sinoda- indicati nuovi modelli di sviluppo equo, le, pastorale. solidali e sostenibili e per la promozione Sabato 12 Ottobre 2019, alle ore 16,00 i A fondamento delle quali, come è sottoli- di un’ecologia integrale. ragazzi,le mamme,le catechiste della Co- neato nel documento, c’è munità Ecclesiale di Ravello con i Parroci «L’ascolto del grido della terra e del gri- «l’unica conversione al Vangelo vivo, che do dei poveri e dei popoli dell’Amazzonia Don Angelo Mansi e Don Raffaele Ferri- è Gesù Cristo». Perché solo una conver- con cui camminiamo ci chiama a una vera gno, si sono ritrovati presso la Chiesa di sione al Vangelo può offrire uno sguardo conversione integrale, con una vita sem- Santa Maria della Pomice, a Sambuco per curare le ferite e lo sguardo verso noi plice e sobria, il tutto alimentato da unaper dare inizio al nuovo Anno Catechisti- stessi come Chiesa, il mondo e l’ambien- co 2019-2020. spiritualità mistica nello stile di san Fran- te e quindi un reale cambiamento di tutti cesco d’Assisi, esempio di conversione Già salendo le scale che portano alla questi ambiti. Per cercare nuovi cammi- Chiesetta si respirava aria di festa con integrale». Si trova così declinata la pro- ni di eva ng el iz z a z io ne, ne l- spettiva della Laudato si’ sulla questionepalloncini multicolori ad annunciare la la consapevolezza che tutto è intercon- ambientale e dell’Evangelii gaudium sulla gioia di stare insieme. nesso e che per i cristiani la cura dei po- missione e la conversione pastorale. Dopo i saluti e l’accoglienza reciproca, veri, degli ultimi, degli scartati e la cura e E nelle modalità della Chiesa missionaria nella Chiesetta, Don Angelo ha animato la difesa del Creato che Dio ha affidato e amazzonica che «serve e accompagna i con canti (frà Martino Campanaro) e alla custodia degli uomini scaturiscono popoli amazzonici» vengono indicati i filastrocche (la filastrocca della bigotta) dal cuore della fede. nuovi cammini pastorali e itinerari di un momento di allegria, i bambini in I cambiamenti climatici, la deforestazio- formazione e di conversione sinodale prima fila direttamente coinvolti con le ne, il depredamento selvaggio e indiscri- nella prospettiva della crescita di una mamme e le catechiste. minato delle risorse, l’abbandono in cui Chiesa in cultura «presente e alleata dei E´ seguito un breve momento di preghie- vivono i popoli autoctoni, le sfide rappre- popoli nei loro territori». ra iniziato con il canto “Come è bello sentate dalla crescita delle periferie delle E che riconoscono come centrale la pre- Signore stare insieme”, Don Raffaele ha metropoli, le migrazioni interne ed ester- senza delle donne e dei diaconi perma- poi proclamato il brano del Vangelo di ne, le violenze perpetrate sui più deboli. nenti per una Chiesa «dal volto amazzoni- Luca (Lc. 19,1-10) su Zaccheo. Tutto ciò sfida i cristiani e li richiama alle co e in uscita missionaria». Don Angelo ha spiegato in modo sem- loro responsabilità. Stefania Falasca plice ai bambini chi era Zaccheo, un uo- E per questo il documento-strumento va Fonte: Avvenire.it mo come gli altri, anzi
P AGINA 7 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA vista la sua bassa statura, ha spiegato che Zaccheo era un esattore delle tasse, ha Nella pace dei giusti spiegato il perché era considerato un pec- Ricordi e testimonianze per Antonio Borgese catore, un mascalzone, uno che allungava le mani sui soldi da mettere nelle casse lizzata dal maestro Anto- dei Romani di cui era esattore, eppure ha nio Esposito, al Santua- detto Don Angelo, Zaccheo ha una gran rio dei Santi Cosma e voglia di vedere Gesù ed a causa della Damiano di Ravello, gran folla e della sua bassa statura decide mantenendo una pro- di salire su un albero di sicomoro in mo- messa fatta a Don Panta- do da poter dare almeno una sbirciatina. leone. Eppure Gesù, quando arriva sotto l’albe- La morte di Antonio ro alza lo sguardo , perché è proprio lui Borgese ha suscitato in che sta cercando e gli dice :“ Zac- alcuni amici il proposito cheo ,scendi subito perché oggi devo fer- di dedicargli il giusto marmi a casa tua”. Nella mattinata di martedì 8 ottobre, commiato, non solo durante la celebra- Don Angelo nella spiegazione ha fatto presso la propria abitazione di Via San zione esequiale, ma soprattutto affidando- Francesco, Antonio Borgese, una delle toccare con mano ai bambini la meraviglia lo alle pagine social e ai giornali on line, a figure di spicco della comunità ravellese, di Zaccheo ma anche la gioia e l’emozio- partire da coloro che hanno amministrato ha concluso la sua intensa esistenza terre- ne mentre fa strada a Gesù ed ha l’onore la Città di Ravello. di farLo entrare nella sua casa. na all’età di 93 anni. Il Prof. Salvatore Sorrentino, già sin- Non riesce a dire neppure una parola, eMemoria storica della città della musica daco di Ravello, dalle colonne de “Il Ve- come si rileva anche dalla sua ultima testi- intanto pensa: "Il Maestro di Nazareth mi scovado” ha ricordato l'attività ammini- ha chiamato per nome, ha chiamato pro- monianza, resa al giornalista Silvano Pol- strativa da Antonio Borgese, svolta nella prio me, come fossimo amici da tanto vani, autore della biografia dello storico sua funzione di consigliere e assessore, in tempo! E ho sentito bene: vuole propriosindaco Lorenzo Mansi. due delle tre amministrazioni da lui diret- fermarsi qui da me !" Zaccheo sente an-Nel 2014 rese la sua testimonianza per i te, a partire dal 1975, quando lo chiamò a settant'anni dalla permanenza di Re Vitto- che il mormorio dei suoi concittadini, e candidarsi come consigliere comunale. rio Emanuele III, che a Ravello firmò il riesce a stupire tutti con quest’afferma- “Mi ero accorto – afferma Sorrentino – nel decreto con cui fu sancito, nel giugno del zione: “Ecco, Signore, io do la metà dei precedente quinquennio, che nel Consiglio 1944, il passaggio luogotenenziale al fi- miei beni ai poveri; e se ho frodato qual- Comunale erano ben rappresentate tutte le cuno, restituisco quattro volte tanto. glio Umberto. categorie professionali: dipendenti statali, a Classe 1926, già consigliere e assessore Zaccheo riconosce di non aver agito sem- cominciare da me, parastatali, albergatori, comunale tra gli anni Settanta e Ottanta, pre onestamente, perciò vuole condivide- costruttori, commercianti. Mancava la rappre- nonchè storico dipendente dell'ufficio di re la metà della sua ricchezza con i pove- sentanza dei comuni lavoratori, dei manovali, ri. collocamento di Ravello, Antonio Borge- dei contadini, dei boscaioli, dei camerieri e Gesù è davvero contento ed esprime la se è stato memoria storica della Città e simili, sia di sesso maschile, sia femminile. Mi titolare, fin dagli anni Cinquanta del seco- sua soddisfazione verso Zaccheo dinanzi a premeva che queste categorie di lavoratori lo scorso, dell'allora ufficio di colloca- tutti: “Oggi la Salvezza è entrata in casa fossero rappresentate. E bene. tua”. Don Angelo ha concluso dicendo mento in vari centri della Costiera amalfi- Riflettei e, chi meglio del dirigente del locale che Gesù chiama per nome ciascuno di tana. Impegnato in campo politico - am- Ufficio di collocamento, mi dissi, può rappre- ministrativo per più mandati quale consi- noi, ci vuole bene, ci perdona e ci vuole sentarle? Fu così che gli chiesi di entrare in far diventare belli. gliere e assessore comunale, presidente lista. Non ci rifletté nemmeno un secondo e dell'azienda silvo - pastorale, è stato an- L’invito di Don Angelo ai bambini è stato accettò. E mi disse: finalmente un amministra- che scrittore attento e raffinato di testi di quello di aprire il cuore e credere nell’A- tore che vuole veramente sentire e far sentire la genere biografico. more di Gesù. I piccoli ,in forma di pre- voce "del lavoratore" in seno all'Amministra- ghiera hanno proclamato il loro Credo, Uomo colto, saggio, fine oratore, ha vis- zione Comunale. E (il suo) contributo di Anto- suto i mutamenti sociali dal periodo del c’è stato poi l’Invocazione allo Spirito nio Borgese fu importante e, direi, determinan- Santo e la recita del Padre Nostro. secondo conflitto mondiale alla Ravello te: entrò a far parte della Giunta Comunale e della Dolce Vita, fino ai tempi moderni. Dopo il momento Liturgico c’è stato l’A- dell'A.S.P.C.A. (Azienda Silvo-Pastorale Co- Ha raccontato più volte aneddoti e perso- gape Fraterna ed i ragazzi sono stati feli- stiera Amalfitana), di cui, per altro, fu addi- naggi di varie epoche attraverso interviste cissimi di tirare qualche calcio al pallone rittura Presidente e attraverso la quale gestì il e volumi. Tra suoi scritti ricordiamo ei giocare con i palloncini colorati, nella patrimonio montano dei Monti Lattari, sia piazzetta all’uscita della Chiesa. "L'Uomo e la Roccia", la biografia del della provincia di Salerno che di Napoli, fino parroco Don Pantaleone Amato realizzata alla completa entrata in funzione della Comu- Giulia Schiavo nel 1997. Nel settembre del 2016 donò nità Montana Amalfitana e della Sorrentina. una pregevole croce in ferro battuto rea- Continua a pagina 8
P AGINA 8 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Continua da pagina 7 di morire, la sua opera. L’aveva tirata su per Il prof. Francesco Criscuolo, già diri- lungo tempo, a partire dalle fondamenta, con gente scolastico, ha esordito sottolinean- Mi stette a fianco per due consiliature e anche le sue mani. Ma ora, per terminarla, aveva do: “l'aura di tristezza propria di una circo- per la terza, non gestita più da noi, durante la bisogno di aiuto. Mancava innanzitutto un stanza, che vede tanti, ravellesi e non, riuniti quale condivise la mia politica di non testarda progetto, poi le condizioni e i relativi, numero- attorno a un caro amico, a un uomo di non opposizione ma di controllo e ausilio alle ini- si, permessi. Occorreva un lavoro impegnativo, poco spessore personale e sociale. È una testi- ziative amministrative a favore delle classi più dall’esito incerto. Mi chiedevo allora come un monianza palpitante di affetto e di stima verso deboli della popolazione”. Il Prof Sorrentino uomo di ottant’anni e un architetto di trenta una persona che ha ben meritato, perché ha sottolinea, infine, che, durante le sue ammini- potessero dialogare. Presumevo conflitti e disac- dato senso alla lunghezza dei giorni vissuti con strazioni, “grande fu il suo contributo per la cordi; incomprensioni che mai ci sono state. Il la validità delle opere compiute. Non senza preparazione politica, amministrativa e orga- signor Borgese era si un uomo severo, schivo, ragione, l'autore del libro biblico nizzativa delle due importanti strade interpo- talvolta integerrimo, ma dotato di una sorpren- del Siracide ha scritto che "la morte di un derali, che purtroppo, e se ne doleva spesso con dente immaginazione. Lucido, ingegnoso, più uomo manifesta le sue opere" (Sir. 11, 27). Le me, non sono mai arrivate a completezza”. moderno di tanti giovani. Affascinato dal pro- opere di Antonio sono ben visibili nella dimen- Anche il Dott. Secondo Amalfitano, gresso, tanto che una volta mi raccomandò di sione del buon padre di famiglia, attento, dili- anch’egli già primo cittadino di Ravello, recarmi a New York. “Devi assolutamente vede- gente, premuroso, capace di non perdersi d'ani- sul giornale on-line “Positanonews” ha re i grattacie- ricordato Antonio Borgese in qualità di li” mi disse “la collocatore “sempre vicino al ceto medio basso meraviglia (…). Conosceva situazioni familiari e sociali delle costru- che mai avrei immaginato, e i Ravellesi lo zioni che accreditavano della loro fiducia e spesso si sfidano il affidavano a lui anche per questioni molto cielo in altez- diverse dal lavoro”. za“. Accettan- L’impegno di Antonio Borgese nell’Azio- do l’incarico ne Cattolica è stato messo in evidenza dal che mi affidò, giornalista Sigismondo Nastri, che ha non riuscii a ricordato la proficua collaborazione al promettergli Centro Diocesano di Azione Cattolica, che sarei stato con l’incarico di incontrare i vari circoli in grado di parrocchiali dell’Arcidiocesi. sollevarlo dal Anche il giovane architetto e scrittore macigno che minorese Christian De Iuliis su “Il Ve- si portava scovado” ha omaggiato Antonio Borgese dentro. “Farò con un appassionato ricordo dal seguente il possibile” mi limitai a garantire. “Qui si mo di fronte a vicende familiari tanto più tra- tenore: “Una piastrella all’ingresso della casa parrà la tua nobilitate” rispose. Non capii. giche e dolorose, quanto più impensabili ed del signor Borgese recita: “Se vuoi costruire una Allora mi scrisse quella frase sul risvolto di una inattese. Le stesse opere sono ben visibili, altre- fabbrica di grande altezza, pensa prima alle cartella in modo che potessi tenerla a mente. sì, nella poliedricità e versatilità dell'indole, fondamenta dell’umiltà“. E’ una frase di “E’ ciò che Virgilio dice a Dante”. Corretto: nel nella serenità e onestà di fondo, nell'apporto Sant’Agostino. La si incontra lungo una via canto secondo dell’Inferno. “Sarà questa l’occa- dato con spirito di servizio al progresso della centrale di Ravello, insieme ad altre, che il sione nella quale potrai dimostrare quanto comunità ravellese in veste di consigliere e signor Borgese in questi ultimi anni ha voluto vali. Se vali” chiosò. Da allora, tutte le volte assessore comunale nell'amministrazione guida- porre per rammentare le cose che più aveva a che devo affrontare un compito impervio, ri- ta dal Prof. Salvatore Sorrentino, nella cuore. Il signor Borgese amava le citazioni, penso al signor Borgese. Specie adesso che non qualità di campione di libertà, che ha aperto aveva il dono di saperle utilizzare al momento c’è più. Vorrei avere come lui, tutte le volte, la una breccia nel muro del conformismo culturale giusto. Le pescava dalla memoria della sua frase giusta. Nel frattempo, se non l’ho, sfoglio degli anni ‘60 del secolo scorso, facendosi por- burrascosa vita e dalle sue letture. Quando il libro che mi suggerì di comprare. E la cerco”. tatore di una mentalità duttile e innovativa.La andavo a trovarlo, mi incantavo a guardare i Al termine delle esequie, celebrate il suc- sua operatività risalta, ancor più, nell'attività titoli dei libri che teneva allineati sulle mensole cessivo 9 ottobre, nel Duomo di Ravello, di rappresentante locale del Ministero del La- della sua piccola casa. Quando gli sfuggiva un sono intervenuti per un saluto di commia- voro, per il cui corretto svolgimento ha percorso aforisma, ricorreva all’aiuto di un manuale dal to Nicola Amato e Enzo Del Pizzo e il in lungo e in largo tutti i paesi della Costiera titolo “chi l’ha detto?”; sfogliando quel testo prof. Francesco Criscuolo, che hanno amalfitana con la mitica e inseparabile antico recuperava le parole giuste. “Tu che ami tenuto una un'articolata e commossa com- "lambretta", che oggi assurge a valore di cime- scrivere” mi disse un giorno “dovresti comprare memorazione, condita anche da coinvol- lio. Egli è stato tutt'altro che un grigio travet, questo libro“. Nel 2005, quando lo conobbi, il genti ricordi personali, che riteniamo in quanto ha cercato di incidere, da par suo, signor Borgese aveva circa ottant’anni e un utile conservare e riproporre alla memo- nel tessuto sociale in un tempo contrassegnato peso che lo opprimeva: vedere conclusa, prima ria dell’indimenticabile amico. dalla presenza di un sistema di protezione
P AGINA 9 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA sociale non ben definito, dalla carenza di rile- zio) e che nel tempo ha ritenuto dover conti- della chiesa rispettando la raccomandazione di vanti attività economiche e produttive, dall'as- nuare con me, onorato della sua stima nei miei don Pantaleone allorchè nel 1997, a seguito senza degli odierni incentivi statali e assisten- confronti. della evidenzia di Borgese sulla mancanza di ziali, contribuendo ad educare e a far crescere Questo mio breve ricordo riguarda proprio i una croce, «Con tante cose a cui devo far fronte nei giovani il desiderio di investire in un sereno rapporti di Antonio Borgese con don Pantaleone - rispose Don Pantaleone, non posso pensare a futuro lavorativo. Per tutto questo lascia sicu- e il Santuario dei Santi Medici. questi dettagli.Vuol dire che ci penserai tu». ramente un segno e può rientrare a buon dirit- Benchè vi fosse una differenza di pochi anni tra Nel 2006 muore l'amata moglie Vittoria e to, secondo una felice espressione dello scrittore di loro Antonio considerava don Pantaleone Antonio, già ottantenne, si dovrà prendere cura latino Plinio il vecchio, tra coloro, di cui la come un padre da cui attingeva nutrimento e dei figli Omar, Oscar, Evan e Karim. memoria non scompare per poter tesserne le guida per la sua crescita. Il loro legame era Purtroppo nel 2007 in America a seguito di un lodi. Ciascuno di noi, in cuor suo, lo affida molto forte tant'è che Antonio accompagnava incidente stradale muore Oscar, appena venti- alla speranza, a quella speranza - scrive S. mio zio in giro per mezza Europa, soprattutto quattrenne, un duro colpo per lui e la famiglia. Paolo - che non delude (Rm 5, 5), perché in Inghilterra, per la raccolta di fondi per la All'epoca tutta la cittadinanza si raccolse in- assomma in sé gli aneliti più autentici e pro- realizzazione del nuovo santuario. Ben cian- torno alla famiglia preoccupandosi di ogni fondi di ogni uomo»”. quant'anni di vita vissuta in simbiosi tanto da cosa, con una gara di solidarietà unica. Io fui Infine commovente, perché carico di per- indurre Antonio ad improvvisarsi scrittore e incaricato dall'avvocato Paolo Imperato Sinda- sonali ricordi, il saluto di commiato scrivere un libro, sui cinquant'anni di vita co di Ravello dei contatti con il consolato ame- dell’amico Nicola Amato, consigliere pastorale di Mons. Pantaleone Amato parroco, ricano e delle formalità per il rientro. Giunto il comunale, che riteniamo utile riportare dal titolo l'UOMO E LA ROCCIA, dedicato al momento del trasferimento della salma dall'A- integralmente: figlio Dorian. Nella prefazione al libro Anto- merica Antonio mi chiamò e mi affidò l'incaricò «Ho innalzato un monumento più duraturo del nio afferma di provare paura nella trattazione di andare a Napoli ad accogliere il feretro del bronzo e più alto della regale maestà delle della monografia storica di un uomo di fede, figlio perchè lui non se la sentiva, dicendomi di piramidi che nè la pioggia che corrode nè il ma nello sciogliere la riserva, ebbe a scrivere sostituirmi a lui. vento impetuoso potrà abbattere nè l'intermina- che quella penna con cui stava scrivendo era un Quella morte segnò molto Antonio tanto da non bile corso degli anni e la fuga del tempo. Non arnese che aveva usato per quarant'anni per accettarla e alla mia richiesta di apporre una morirò del tutto, anzi una gran parte di me fare tutt'altro mestiere, che non è certamente lastra marmorea al loculo che conteneva il eviterà la morte e per sempre io crescerò rinno- quello dello scrittore o del giornalista ma di un corpo di Oscar lui mi rispondeva sempre che la vato nella lode dei posteri. Così Flacco Quin- lapide avrebbe certificato di fatto la morte del to Orazio nelle sue lodi utilizzando la fase figlio che lui immaginava ancora vivo in Ame- ormai famosa Non omnis moriar.... l'uomo rica. Solo negli ultimi tempi si è deciso di com- non muore tutto. L'immortalità cui tende pletare il loculo convinto com'era che a breve ogni essere umano è frutto di un connubio tra avrebbe raggiunto sia Oscar che Vittoria che il vita e morte, ove il giudizio sulla vita vissuta neonato Dorian. è solo l'anello di congiunzione con la vita, Come abbiamo visto Antonio Borgese ha vissuto dopo la morte, che è il ricordo (il cd monu- una vita a servizio della famiglia e della comu- mento alla memoria) piuttosto che l'oblio che nità, una vita vissuta con intensità dando si- ti proietta nella dimenticanza eterna. Anto- gnificato alla vita sua e delle persone che nio Borgese il suo monumento alla memoria l'hanno conosciuto. Antonio si è eretto da solo se l'è costruito da solo non sprecando o ren- il monumento alla sua memoria per cui il suo dendo inutile la sua vita. Ha vissuto intensa- passaggio terreno non sarà dimenticato. Ma mente una vita dedita in primis alla fami- nessuno muore se vive nel cuore di chi resta e glia e alla cura dei figli dopo la dipartita così sarà per Omar, Evan e Karim, i suoi caris- della moglie Vittoria, al lavoro come collo- simi figli, che ognuno di noi deve considerare catore, alla società civile rivestendo diversi comune impiegato per conto dello stato a servi- come fratelli o figli. incarichi politici, da consigliere ad assessore a zio del pubblico. Il legame indissolubile con A loro non dobbiamo far mancare la nostra presidente dell'azienda silvo pastorale costiera Don Pantaleone va ben oltre la morte tant'è che vicinanza perché essi hanno bisogno del nostra amalfitana, persona devota, di cultura e di qualche anno addietro mi chiese se poteva co- sostegno, della nostra attenzione, della nostra grande umanità. struire una cappella cimiteriale proprio a ridos- disponibilità come gesto che rende sicuramente Qualche anno fa Antonio Borgese, accompa- so della tomba di Don Pantaleone, utilizzando- più ricchi chi lo riceve e chi lo dà. Vai Antonio, gnato dal figlio Omar, si presentò nel mio uffi- ne il muro comune, e benchè gli avessi indicato il mondo dei giusti ti aspetta. Il tuo ricordo si cio e mi fece promettere che al suo passaggio nel altri spazi ove costruirsi la dimora eterna, mi ravviverà in noi ogni qualvolta lo sguardo mondo dei giusti, avrei tenuto un pubblico ribadiva che voleva restare vicino a don Panta- incrocerà quello dei tuoi figli Omar, Evan e elogio funebre consegnandomi l'ode di Orazio. leone come in vita anche in morte. Grazie a Karim. e penseremo il tuo Mai dimenticato L'impegno fu suggellato da una triplice stretta questa amicizia e alla devozione di Antonio per Oscar, morto in un tragico incidente a Phila- di mano. Ho accettato di intervenire nel saluto il Santuario dei Santi Cosma e Damiano, nel delphia nel novembre del 2007 a soli 24 anni e di commiato ad Antonio in virtù di un rapporto 2013 ha donato allo stesso elementi marmorei e le opere da te compiute». di amicizia che è nato con Don Pantalone (mio e ha apposto una Croce in ferro sulla facciata A cura della Redazione
P AGINA 10 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Centenario della presenza di San Massimiliano Kolbe a Ravello Mons. Gianfranco Girotti, pre presso la chiesa conventuale, si è te- in compagnia di P. Gian- nuto l’incontro: “San Massimiliano Kolbe franco Grieco, per presiede- e Ravello nel ricordo di Fra Antonio re il momento di preghiera Mansi”, in cui sono stati presentati diversi presso la chiesa di Santa contributi sulla presenza kolbiana in Maria della Pomice. Ad Campania e sul rapporto con il Servo di attenderli Don Raffaele Fer- Dio ravellese. rigno e Don Angelo Mansi Gli interventi sono stati preceduti da al- con le autorità municipali e i cuni intermezzi musicali animati dal M° fedeli provenienti non solo Giancarlo Amorelli, all’organo, e da Si- dalla contrada, ma anche da mone Gargano alla tromba. altre frazioni di Ravello. A portare i saluti per l’Amministrazione Il momento liturgico ha Comunale è stato il Vicesindaco, Dott. previsto la lettura di un bra- Salvatore Ulisse Di Palma, che ha ricor- no scritturistico e di una dato non solo il momento vissuto il gior- Il 30 e 31 ottobre Ravello ha ricordato il meditazione di San Massimiliano, dopo la no precedente nella frazione Sambuco, centenario della presenza di San Massimi- quale P. Grieco ha tenuto una breve esor- ma soprattutto il contributo che il Comu- liano Kolbe, avvenuta dal 4 giugno all'8 tazione sul significato dell’evento che si ne di Ravello, fin dal 2003, ha offerto al luglio 1919, quando soggiornò presso il celebrava. ricordo dei fratelli Antonio e Bonaventu- Convento dei Frati Minori Conventuali di Al termine, il corteo processionale ha ra Mansi. San Francesco. raggiunto la fine dell’abitato, dove è stata Il momento commemorativo è stato La motivazione principale della sua visita collocata, a cura dei cittadini, la lapide in aperto dalla lettura di alcune pagine degli era la ricerca di informazioni sul confra- ricordo del passaggio a Sambuco di San Appunti di Cronaca e delle meditazioni tello e amico, il Servo di Dio Antonio Massimiliano Kolbe, avvenuto il 14 giu- “ravellesi” di San Massimiliano, a cura del Mansi, morto il 31 ottobre 1918, con il gno 1919. Prof. Alfonso Mansi e di Enzo Del Pizzo. quale condivideva "l'offerta mariana all'a- Durante il percorso è stata letta la biogra- Il contesto storico e sociale ravellese in more", che si tradusse nella fondazione fia del martire polacco, intervallata dai cui s’inserì la presenza del frate polacco è della Milizia dell'Immacolata. canti liturgici. stato ricostruito dal Dott. Salvatore Ama- I giorni ravellesi vennero annotati negli Allo scoprimento della lapide è seguito, to, dell’Archivio di Stato di Salerno, at- Appunti di cronaca, che consentono, a infine, un momento di agape fraterna traverso una carrellata dei momenti più cento anni di distanza, di rivivere quell'e- offerto dagli abitanti della contrada. significativi che interessarono il territorio state del 1919. Giovedì 31 ottobre, memoria annuale del all’indomani della Prima Guerra Mondia- Così, nel pomeriggio del 30 ottobre, pio transito del Servo di Dio Fra Antonio le. hanno preso avvio a Ravello le celebra- Mansi, alle 11.00, presso la chiesa di San P. Gianfranco Grieco, giornalista e scrit- zioni centenarie. Francesco, Mons. Girotti, concelebranti tore, ha rivissuto, invece, il rapporto tra Nella frazione di Sambuco, alle ore Don Giuseppe Imperato, Don Angelo Padre Kolbe e fra Antonio Mansi, rile- 16.00, è giunto da Roma il reggente Mansi e P. Gianfranco Grieco, ha presie- vando, in particolare, il profondo interes- emerito della Penitenzieria Apostolica, duto la celebrazione eucaristica in memo- se suscitato dal giovane religioso ravellese ria del frate nel confratello polacco, che raggiunse ravellese, appositamente Ravello per cercarne le che è stata origini familiari e vocazionali. A chiudere animata dalla gli interventi, P. Giorgio Tufano, Segre- sezione re- tario della Provincia di Napoli dei Frati gionale della Minori Conventuali, che ha inserito la Campania vicenda kolbiana nel lungo percorso di della Milizia volti e di eventi che hanno interessato la dell’Imma- provincia religiosa napoletana nell’ultimo colata. secolo e oggi confluiti nella pubblicazione Nel pome- “Tra la memoria e la cronaca”. riggio, con Al termine, a cura del “Centro Regionale inizio alle Campania” della Milizia dell’Immacolata, 17.00, sem- è stato proiettato il video Padre Kolbe in
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