L'EMILIA CHIAMÒ - SPECIALE ELEZIONI REGIONALI 2020 - Unibo
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IL SONDAGGIO L'INTERVISTA PARALLELA IL FACT-CHECKING Per chi voteranno le sardine Le pagelle alla Regione Polemiche e numeri in Emilia-Romagna di Bonaccini e Borgonzoni della campagna elettorale SPECIALE ELEZIONI REGIONALI 2020 ANNO 3 | 23 GENNAIO 2020 L'EMILIA CHIAMÒ Supplemento quindicinale di “InCronaca” – giornale del Master in Giornalismo di Bologna Quindici 1
7 SOMMARIO 4 Per chi votano le sardine di Federico Gonzato 7 Seimila pesciolini crescono di Simone Viani 9 La pagella all'Emilia-Romagna 4 di Bruno Cosentino e Francesco Mazzanti 12 Le armate della Lega e del Pd di Silvia Rizzetto 14 «Io, una sentinella per la mia terra» di Francesca Bombarda 16 I volti e i progetti dei candidati invisibili di Marco Santangelo 18 Colpo su colpo fino all'ultimo voto di Francesca Delvecchio e Francesca M. Chiamenti 21 Affidi, cosa resta di Bibbiano di Medea Calzana 16 14 24 La via Emilia sotto i riflettori della stampa straniera di Alessandro Arena 26 Il rush finale 27 Guida al voto Direttore Responsabile: Giampiero Moscato 20 Edizione a cura di: Luciano Nigro Desk: Federico Gonzato ed Elisa Toma Rivista informativa: Quindici ©Copyright 2020 - Supplemento quindicinale di “InCronaca” Giornale del Master in Giornalismo dell’Università di Bologna Pubblicazione registrata al Tribunale di Bologna in data 15/12/2016 numero 8446 Piazzetta Morandi, 2 - 40125 Bologna Numero telefonico. 051 2091968 E-mail: red.incronaca@gmail.com Sito Web: www.incronaca.unibo.it 18 In copertina: grafica di Giulia D'Argenio. Quindici 2
La foto di QUINDICI Bologna, 19 gennaio 2020. "Bentornati in mare aperto". A una settimana dalle elezioni regionali del 26 gennaio il movimento delle sardine torna a Bologna. Quarantamila persone hanno riempito piazza VIII agosto in una giornata di politica, musica e spettacolo. Foto di CHIARA CARAVELLI Quindici 3
(FOTO) di Federico Gonzato Grafica di Francesca Delvecchio PER CHI VOTANO LE SARDINE A lle elezioni regionali emiliano-romagnole del 26 gennaio qualcuno ha detto che il loro voto favorirà il centro-sinistra. Neppure la metà di loro però proviene dal Pd. Mentre una buona fetta arriva invece dai cinquestelle e dai partiti più a sinistra rispetto i democratici. Alle elezioni europee 2019 molte non sono andate a votare. Alle regionali 2020, l’85% dice che sceglierà il candidato del centrosinistra Stefano Bonaccini. Ma alcune preferiscono Simone Benini del M5s. O addirittura il centro-destra, con la candidata leghista Lucia Borgonzoni che ottiene la fiducia del 3,2% di loro. Ecco la "fotografia" del movimento delle sardine in Emilia-Romagna scattata dal nostro sondaggio condotto all’interno dei gruppi Facebook delle varie città della Regione che hanno ospitato gli eventi delle "6.000 sardine". Quindici 4
A sinistra, ma con un occhio che Guardando alle elezioni europee Simone Benini del M5s ottiene il guarda al centro. Se non al cen- del 26 maggio 2019, a stupire è la 4,3%. Una percentuale certamen- tro-destra. Non giovanissime, con percentuale dell’astensione. Quasi te bassa ma significativa. Soprat- un lavoro a tempo indeterminato il 7% delle sardine emiliano-ro- tutto, se si tiene conto delle diffi- e per la maggior parte donne. È magnole sostiene di aver lascia- coltà dei pentastellati. l’identikit delle “sardine emilia- to scheda bianca o di non essersi no-romagnole” che emerge dai presentato alle urne. loro gruppi Facebook. Proprio Sul fronte dell’orientamento ideo- da lì, dove tutto il movimento ha logico, il 78,5% si dice di sinistra o Se si guarda alle avuto origine. È qui che li abbia- mo intervistati: senza la pretesa di centro-sinistra. Tutto prevedibile, si direbbe. Se non fosse però per elezioni politiche ricavarne un sondaggio dal valore scientifico, ma per saperne di più l'11,7% di sardine che rifiuta la divisione destra-sinistra. Oppu- del 4 marzo 2018, sulla loro storia politica. Gli intervistati del nostro questio- re, per il 6,7% che si definisce di centro o centro-destra. Un dato, solo il 43,7% nario sono 190 e per la maggior parte tendono a sinistra. Tuttavia, quest’ultimo, che supera addirit- tura quello di coloro che si col- dice di aver il loro è un voto frammentato. Se si guarda alle elezioni politiche locherebbero all’estrema sinistra (1,7%). votato il Partito del 4 marzo 2018, solo il 43,7% dice di aver votato il Partito de- Una disaffezione, quella tra sardi- ne e la sinistra oltre il Pd, che si democratico. Le mocratico. Le altre sardine di si- nistra hanno preferito +Europa o legge dai dati sulle prossime re- gionali. Infatti, se tra i 190 intervi- altre sardine di Liberi e Uguali. Il 13,7% ha scelto di votare per il partito di Emma stati la maggioranza dei voti sono per Stefano Bonaccini (85,6%), sinistra hanno Bonino, mentre il 12,6% ha barra- candidato del centro-sinistra, le preferito +Europa to il simbolo di Leu. liste di sinistra racimolano le bri- Tra le sardine nostrane c’è an- ciole. Solo il 2,1% darà il suo voto o Liberi e Uguali che molto Movimento 5 stelle. Il alla ventiseienne Marta Collot di 19,5% dice di aver scelto i penta- Potere al Popolo! (Pap), mentre stellati in occasione delle scorse Stefano Lugli, quarantacinquenne Dalla parte opposta dello schie- Politiche. Ciò che sorprende è il candidato per L’Altra Emilia-Ro- ramento il dato degno di nota dato di Fratelli d’Italia. La forma- magna, conquisterebbe appena lo è quello della Lega. Il 3,2% del- zione di Giorgia Meloni racimola 0,5%. le sardine dice infatti che voterà infatti un inaspettato 1,6%. Leg- Dietro a Bonaccini, c’è però la per la candidata salviniana Lucia germente staccate invece Forza sorpresa. Nonostante la candida- Borgonzoni, la quale supererebbe Italia e Lega, entrambe con l’1,1%. tura tardiva, il quarantanovenne dunque Marta Collot di Pap. Quindici 5
Questo dato, come gli altri del interessata a incasellare le sardine giovani sono altrove, magari nelle sondaggio, va però preso con le e a strumentalizzare qualsiasi in- piazze o in altri social quali In- pinze. Non è infatti sicuro che tut- formazione che possa denigrarle». stagram o il neonato TikTok. La ti i nostri intervistati siano sim- Al di là delle diffidenze di alcune percentuale che tuttavia spicca di patizzanti. Infatti, nei gruppi Fa- sardine, è interessante il numero più è quella relativa alle manife- cebook potrebbero essere entrati delle risposte al nostro questiona- stazioni delle sardine. Infatti, ben anche dei disturbatori con il solo rio. La maggior parte di esse pro- il 31,9% degli intervistati sostie- scopo di scatenare polemiche. viene dalle zone di Parma (33,5%) ne di non aver mai partecipato a Sempre sul piano politico, anche e Forlì-Cesena (18,4%). I gruppi un evento delle sardine. Saranno le sardine nostrane non vedono Facebook di queste due provincie simpatizzanti, saranno disturba- di buon occhio il tanto discusso sono i più attivi. Qui si condivido- tori, questo non lo si può sapere. “Partito delle sardine”. Il 55,3% si no contenuti praticamente ogni Ma chissà se andranno a votare il dice infatti contrario alla creazio- giorno: eventi di ritrovo, ri-condi- prossimo 26 gennaio. «Possiamo ne di una compagine da presentare visioni di messaggi di altre sardi- cambiare l'esito delle elezioni», ha alle elezioni. Il tutto a riconferma ne, dichiarazioni e comunicati da detto Matteo Santori alla mani- della linea tracciata a livello na- parte dei leader nazionali e, ovvia- festazione di domenica scorsa. Si zionale dai leader del movimento: mente, messaggi anti-Lega. attendono sorprese. no a compromissioni politiche, Dopo Parma e Forlì-Cesena, il no a qualsiasi partito ufficiale. E maggior numero di risposte arri- questo perché c’è diffidenza, timo- va da Rimini (15,7%) e Ravenna re di essere strumentalizzati. So- (9,7%). Più indietro invece Bo- prattutto sul Web.«Non facciamo- logna, con il 6,5%. Un altro dato ci mettere in scatola. Ci vogliono interessante che emerge dal son- catalogare, e questo fa il gioco daggio è quello relativo al gene- C'è un 11,7% della Lega». Carlo commenta così il nostro questionario nel gruppo re. Infatti, le 190 sardine intervi- state sono in maggioranza donne di sardine Facebook delle sardine di Rimini. E a far sapere il suo orientamento (55,1%). Ma ad essere suggestivo è anche il dato anagrafico. Le sar- che rifiuta la politico non è per nulla d’accor- do. «Non fidatevi di chi vi chiede dine dei gruppi Facebook emilia- no-romagnoli non sono giovanis- divisione destra- l'intenzione di voto tramite Face- book - commenta Francesco, una sime. Il 68% si dichiara oltre i 35 anni, mentre pochissimi sono gli sinistra sardina di Parma -, troppa gente è “under 18” (1,1%). Come a dire: i Quindici 6
La storia Nel giro di pochi mesi hanno mobilitato centinaia di migliaia di persone Seimila pesciolini crescono di Simone Viani Foto di Francesca Delvecchio Nato a Bologna per fermare l’avanzata di Salvini, il movimento delle sardi- ne dà speranza al centrosinistra e spaventa il centrodestra. Dal crescentone a piazza VIII agosto, ripercorriamo la loro storia E ra il 2015 quando Matteo Salvini, segretario kermesse nel capoluogo bolognese. Non in piazza, della Lega Nord, salutò dal palco davanti questa volta, ma al PalaDozza. 6.000 posti di capien- a San Petronio le «centomila persone per za. Appuntamento per il 14 novembre 2019, con bene» accorse per assistere al ritorno del pullman lombardi pronti ad andare in soccorso alla centrodestra unito. Un numero impossibile candidata governatrice. Pochi giorni prima, però, su per la capienza del “crescentone”. La piazza misura Facebook compare un evento, organizzato in conco- 115 metri per 60, quindi 6.900 metri quadrati. mitanza con l’appuntamento della Lega. Come im- Sono passati quattro anni, nei quali la Lega ha rad- magine, dieci pesciolini l’uno accanto all’altro. Un doppiato il proprio consenso, marciando prima ver- unico fumetto: «Bologna non si lega!!». L’evento si so il governo e poi conquistando la Sardegna e l’Um- chiama “6.000 sardine”. bria. Dopo la vittoria di Donatella Tesei, il segretario Mattia Santori, Giulia Trappoloni, Andrea Garreffa e leghista dichiarò: «Da domani sarò in Emilia-Roma- Roberto Morotti sono amici dai tempi dell’universi- gna». È la campagna elettorale permanente. In una tà. Nessuno di loro ha mai avuto tessere di partito. È regione da sempre bastione della sinistra ma che mai Santori a ideare la contro- manifestazione nella piaz- come oggi rischia di subire la legge dell’alternanza. za Maggiore lasciata vuota dal Carroccio. Nessuna bandiera, nessun insulto, muti come pesci. Perché Le prime “6.000 sardine” partendo dal paradosso di quelle centomila persone In vista delle elezioni emiliano-romagnole del 26 annunciate dal leader leghista nel 2015, i manifestan- gennaio 2020, il Carroccio inaugura la campagna ti avrebbero dovuto stringersi come sardine. Obiet- elettorale della candidata Lucia Borgonzoni con una tivo 6.000 persone, numero umanamente possibile Quindici 7
per riempire il crescentone ed eguagliare i posti del della campagna elettorale permanente; revisione - poi PalaDozza. All’appello rispondono in più di 15.000. subito corretta a furor di piazza in abrogazione - dei La manifestazione di Bologna del 14 novembre apre la decreti sicurezza. Con il bagno di folla romano, le sar- prima fase della mobilitazione. «Non ci aspettavamo dine concludono la loro fase iniziale. tutta questa folla, senza un euro abbiamo portato mi- Il passo successivo coincide con il “ritorno a casa”, gliaia di persone in piazza», esulta Santori, commen- nell’Emilia-Romagna in piena campagna elettorale. tando la folla del crescentone. Le prime pagine dei Non senza problemi, con la frangia più di sinistra del giornali vengono occupate dalle sardine, oscurando la movimento critica nei confronti della linea “morbida” kermesse leghista. «Quella di Salvini sembrava l’uni- degli organizzatori bolognesi e del portavoce Santori. ca voce in campo e da giovedì non lo è più», esclama Giulia Trappoloni. La prima città a replicare è Mo- Le voci del Palazzo dena, il 18 novembre. Salvini, atteso per un comizio, Fin dalla prima manifestazione bolognese, il movi- ripara in un ristorante fuori dal centro storico: causa mento delle sardine si dichiara apartitico ma non maltempo, dice l’ufficio stampa; incapace di mantene- antipolitico. In nessuna piazza viene mai esposta una re il confronto, replicano gli organizzatori. bandiera, né rappresentanti delle istituzioni sono am- messi sui palchi delle sardine. Il movimento cresce in breve tempo. Da semplice reazione contro l’avanzata della Lega in Emilia- Romagna le sardine assumono un carattere nazionale. La creazione di Santori e dei suoi compagni trova ovviamente il plauso del centro- Obiettivo 6.000 persone, sinistra. I sindaci del Partito democratico, e Pizzarotti a Parma, esprimono la loro vicinanza ai manifestanti. numero umanamente Così come Stefano Bonaccini, presidente uscente del- la regione, rivendica il merito di non “aver messo il possibile per riempire il cappotto” su piazza Maggiore. Diversa è invece la reazione del centrodestra. Matteo crescentone ed eguagliare Salvini, bersaglio per eccellenza delle sardine, subi- sce una delle peggiori sconfitte mediatiche dalla crisi i posti del PalaDozza. agostana del governo gialloverde. Le sardine riescono infatti a fare opposizione sul suo stesso campo di bat- All’appello rispondono taglia, la piazza. Non stupisce quindi che il segretario della Lega abbia più volte mostrato la propria irrita- in più di 15.000. La zione nei confronti del movimento. La stampa di destra parallelamente tenta in tutti i manifestazione di Bologna modi di screditare le piazze. Dapprincipio suggeren- do una correlazione tra le sardine e il Pd, lasciando del 14 novrembre apre intendere un legame tra Santori e Romano Prodi. In seguito, accusando il movimento di non avere propo- la prima fase della ste concrete al di fuori dei generici attacchi alla Lega e al populismo. Accuse che Santori rigetta, sostenendo mobilitazione che le sardine hanno sin dall’origine il solo obbiettivo di smuovere le coscienze: «È la politica che deve tro- vare maggiore concretezza e serietà». Un effetto domino Il ritorno in mare aperto Seguono le altre città dell’Emilia. Reggio, Parma e Da gennaio, Salvini mette da parte la candidata Bor- Piacenza, prime manifestazioni senza un comizio gonzoni e diventa protagonista in Emilia-Romagna. parallelo di Salvini. Poi è il turno della Romagna. A Gli ultimi sondaggi danno in discesa la Lega, distac- Ravenna e Rimini la “sardinata” viene appositamente cata da Bonaccini grazie al sostegno esterno delle spostata per attendere l’arrivo del segretario leghista. sardine. Il Carroccio rianima i toni della campagna Scelta motivata dalla volontà di attirare «l’attenzione elettorale, battendo a tappe forzate quanti più comuni dei social, dei giornali e dell’Italia intera su di noi pri- possibili giocando all'inseguimento delle sardine. Le vandolo dell’unico elemento di cui lui (Salvini, ndr) forze del movimento ittico sono però proiettate verso necessita: visibilità». il concerto del 19 gennaio in piazza VIII agosto, con Non solo l’Emilia-Romagna, comunque. Più di ottan- quasi 40mila persone presenti. Molte di più rispetto ta città, nazionali e internazionali, vedono le proprie alla prima "sardinata" del 14 novembre. La sfida fina- piazze riempirsi. Fino ad arrivare al 14 dicembre, il le è però su Bibbiano. Nella piazza centrale del paese “Sardina Day”, che coinvolge le capitali europee. A teatro dello scandalo sugli affidi Salvini conclude la Roma è scelta piazza San Giovanni, tempio della si- sua campagna elettorale. A pochi passi, le sardine ri- nistra che pochi mesi prima ha ospitato il centrode- spondono con una manifestazione concordata con la stra pronto allo scontro con il Conte II. Sul palco i cittadinanza locale. Il movimento ha però l'obiettivo responsabili delle sardine da tutta Italia, con Santori a di incidere sull'astensione, che cinque anni fa toccò il elencare le richieste del movimento alla politica: equi- 63%. A prescindere da chi vincerà, infatti, Santori non parazione della violenza verbale a quella fisica; fine ha dubbi: «comunque vada, noi abbiamo già vinto». Quindici 8
L'intervista parallela Bonaccini contro Borgonzoni I voti dei candidati all'Emilia-Romagna LA PAGELLA M AT E R I E 7,6 5,8 di Bruno Cosentino e Francesco Mazzanti Grafica di Federico Gonzato I candidati che si giocano la presidenza rispondono su cinque temi chiave della campagna elettorale e danno le pagelle alla Regione: sette e mezzo il presidente uscente, sei meno la sfidante L’Emilia-Romagna è per lei una regione sicura? Da uno a dieci che voto darebbe alla sicurezza? Stefano Bonaccini Lucia Borgonzoni «I nostri cittadini, giustamente, chiedono che «No, non lo è a sufficienza. Il motivo è anche venga fatto di più. La sicurezza è un bene co- abbastanza semplice: la Regione non investe mune e indivisibile, per cui spetta allo Stato quasi niente in sicurezza. Ricordo sempre, assicurare protezione alle persone, mentre va l’anno scorso Matteo Salvini, come Ministero respinta con forza l’idea della “privatizzazione dell’Interno, ha stanziato i fondi per mettere le della sicurezza”, di farsi giustizia da sé. Come telecame- re nei comuni. Quello che ha stan- Regione sosteniamo la riqualificazione urbana, ziato è pari a quello che la Regione stanzia per la diffusione di sistemi di video-sorveglianza, le tutta la sicurezza. Immagini allora cosa serve dotazioni alla polizia locale e le iniziative di co- in Regione. Si può fare molto di più». munità nelle città. Dal 2015 abbiamo stanziato oltre 5,5 milioni di euro. Liberiamo risorse da reinvestire in sicurezza e non in burocrazia». Quindici 9
Che giudizio dà all'economia? Stefano Bonaccini Lucia Borgonzoni «Da cinque anni siamo la regione che cresce «L'economia emiliano-romagnola vola grazie di più nel Paese, non era mai accaduto prima. alle nostre aziende. Se ci fosse una Regione Abbiamo il record di export pro-capite e di tas- amica, potrebbero vera- mente fare tanto di so di occupazione, mentre la disoccupazione è più perché hanno bisogno delle infrastruttu- scesa dal 9% di cinque anni fa al 5% di oggi. La re: è dagli anni Novanta che vengono promes- cosa più importante è stata il Patto per il Lavoro se, ma non vengono fatte. Abbiamo bisogno dove, insieme a enti locali, sindacati, imprese, di un aiuto maggiore anche per tutto l’export: atenei e associazioni del Terzo settore, abbiamo le aziende sono bravissime, hanno trovato condiviso decisioni e strategie, portando avan- tantissimi mercati all’estero, però la Regione ti una politica industriale che ha mobilitato 22 potrebbe dargli una mano. Le aziende sono miliardi in cinque anni. Di certo, la nostra idea piegate dalla burocrazia e non riescono a pro- di concertazione farebbe bene anche al resto del grammare quelli che sono gli investimenti. Paese». Penso agli allargamenti di un capannone: ci vogliono sei mesi, un anno e mezzo, se non di più. Pensando alla zona del terremoto, spesso hanno rinunciato a prendere dei fondi perché era troppo complesso». Che voto darebbe invece alla sanità? C’è qualcosa che cambierebbe? Stefano Bonaccini Lucia Borgonzoni «Siamo i primi in Italia sui Livelli essenziali «La nostra sanità è migliore che in altre re- d’assistenza. In questi anni abbiamo abbattuto gioni. E per questo dobbiamo ringraziare i le liste d’attesa per visite ed esami, investito in medici, gli infermieri, i tecnici, persone che edilizia sanitaria, portato i servizi nei territo- fanno straordinari per cercare di farla funzio- ri con le Case della Salute e pensato al futuro, nare. Tuttavia, ci sono dei problemi che non deciden- do di costruire tre nuovi ospedali: a vengono detti da Bonaccini. Magari perché Piacenza, Carpi e Cesena. Questo è il cuore del non viene detta la verità di quelli che sono i nostro sistema sanitario regionale e la sua forza tempi delle liste d’attesa, o perché se lei vuole è di essere per tutti. Nei prossimi anni vogliamo fare una visita o un'operazione in tempi bre- tagliare i tempi d’attesa anche per gli interventi vi, deve pagare. Se ha i soldi, la fa entro una programmati e i Pronto soccorso: vogliamo at- settimana. Se non ha i soldi, magari aspetta tuare il piano varato nei mesi scorsi per renderli un anno e mezzo. Per cui, è ovvio che la no- più belli, confortevoli e ridurre drasticamente le stra sanità è meglio di quella di altre regioni, attese, raggiungendo gli standard più alti». anche del Sud, però i problemi ci sono. Am- metterlo sarebbe il primo passo per risolvere il problema. Chiudere le agende e non far al- lungare le liste d’attesa sono solamente piccoli imbrogli che mettono in ginocchio i cittadini. Cittadini che non devono essere numeri, ma devono essere persone». Come giudica l’operato della Regione nel sociale? Stefano Bonaccini Lucia Borgonzoni «Vogliamo rendere gli asili nidi gratuiti e per «Sul sociale ci sono veramente tante cose da tutti. Nessuna famiglia dovrà più rinunciare. È fare, soprattutto per delle fasce [di popola- la carta d’ingresso per i più piccoli in una so- zione, ndr] perché noi siamo in una regione cietà coesa e giusta. Sarebbe un passo avanti ul- dove ci sono cittadini, come dico sempre, di teriore per la nostra Regione, già al primo posto Serie A e di Serie B, a seconda di dove vivi o nella classifica nazionale per i servizi all’infan- a seconda delle difficoltà che tu hai. Per cui zia. In un Paese dove non si fanno più figli e un occhio di riguardo per il sociale, per la di- la popolazione invecchia, e dove troppe donne sabilità è quello che abbiamo proposto all’as- sono costrette a scegliere tra il lavoro e la ma- sessorato. Al sociale do un sei, perché ci sono ternità, il nido per tutti i bambini è un investi- delle associazioni che fanno veramente tanto mento straor- dinario per i diritti dell’infanzia, e loro meriterebbero dieci». per le famiglie e per il diritto delle donne alla conciliazione». Quindici 10
Per finire, che voto darebbe alla cultura? In cosa investirebbe di più? Stefano Bonaccini Lucia Borgonzoni «In soli cinque anni abbiamo triplicato i fondi «Da noi in Emilia-Romagna, sulla cultura, per la cultura, portandoli a oltre 42 milioni. Dal bisogna veramente investire su tutto. La Re- cinema alla musica e agli spettacoli dal vivo, ab- gione è sottovalutata rispetto al potenziale biamo stanziato risorse per far crescere i prodot- che ha: in altre parti d’Italia conoscono Ra- ti cultura- li. Un impegno senza precedenti che venna, qualcosa di Bologna, ma non conosco- ha fatto sì che l’industria creativa dia oggi lavoro no quant’è bella Bologna veramente. Io vorrei a 80mila persone, mentre nel 2020 ci preparia- sviluppare al massimo tutto quello che riguar- mo a vivere grandi eventi come Parma capitale da il cinema e la musica. Mi piacerebbe che italiana della cultura e il centenario della nascita la Regione Emilia-Romagna diventasse un di Federico Fellini. Continueremo quindi a in- hub per chi decide di girarci film o di aprire vestire in cultura, che consideriamo l’unico vero la propria attività e anche per i centri di regi- antidoto contro l’oscurantismo di chi vuole alza- strazione. Credo che su questo, anche con dei re muri e barriere, facendoci tornare indietro». fondi europei, si possano fare veramente delle belle cose in tutte quelle aree che sono di fatto dismesse oggi». Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni al termine del confronto nella sede de il Resto del Carlino Quindici 11
Le forze in campo In Emilia-Romagna il Carroccio ha 2.800 iscritti, i dem 32.095 Le armate della Lega e del Pd di Silvia Rizzetto I militanti, le sedi, i soldi e soprattutto i voti dei due partiti che si sfidano alle urne il 26 gennaio Reggio Emilia, 72 a Modena, 31 a Bologna e 22 a Da una parte il Pd, un partito con 365.441 parteci- Ravenna. Cifre che si aggiungono a quelle registrate panti alle primarie che governa oltre 200 comuni su nelle piazze di Piacenza (9), Parma (10), Ferrara (56), 328 in Emilia-Romagna e che a Bologna ha 73 sedi. Forlì Cesena (22) e Rimini (17). Con i loro contributi Dall’altra la Lega, che cinque anni fa raccoglieva annuali, sono proprio i consiglieri locali a finanziare 300mila voti in meno dei democratici. Stando a que- le sezioni regionali del partito, assieme ai sei consi- sti dati, lo scontro tra Pd e Lega in Emilia-Romagna glieri regionali, agli undici deputati e cinque senatori sembrerebbe impari. Ma alle ultime elezioni euro- emiliano-romagnoli. pee, almeno nell’urna, la situazione si è ribaltata. La La Lega, in Emilia-Romagna come nel resto d’Italia, Lega ha compiuto infatti un balzo incredibile: oltre punta molto sui social network: il partito non inve- mezzo milione di voti guadagnati rispetto alle Poli- ste sugli uffici stampa. Ed è più facile contattare un tiche 2018, 56mila preferenze in più del Pd e primo candidato leghista su Facebook che contattando le partito in Italia. E domenica, alle Regionali, la sfida segreterie emiliana o romagnola. si giocherà ancora tra questi due partiti. Poiché Carl Tra questi aspiranti consiglieri regionali c’è il bolo- von Clausewitz diceva che «La guerra non è che la gnese Nicolò Malossi, 21 anni, già coordinatore pro- continuazione della politica con altri mezzi», abbia- vinciale dei giovani leghisti. Per lui, «la provincia di mo voluto osservare da vicino le due armate alla vi- Bologna sarà l’ago della bilancia di queste elezioni». gilia del voto del 26 gennaio, ben sapendo che ci sono Secondo Malossi, il grande cavallo di battaglia le- altre forze in campo (i loro alleati e le sardine) che ghista in Emilia-Romgana sarebbero i giovani. Qui, hanno fatto irruzione sulla scena emiliana a due mesi il Carroccio ha creato numerose scuole locali per la dalle elezioni. formazione degli under 30. E nell’ultimo anno il nu- Dal canto suo, la Lega è cresciuta molto in regione. mero dei simpatizzanti iscritti online o ai banchetti è Secondo il Ministero dell’Interno, sono già 9 i comu- salito a 2.800. Invece, i militanti tesserati che parte- ni in cui il Carroccio ha issato la propria bandiera. cipano ai congressi e che possono essere scelti come Il tutto, mentre aumenta anche il numero dei con- candidati sono arrivati a essere 1.800. siglieri comunali leghisti nelle province rosse: 12 a L’avanzata della Lega verso la conquista della regione Quindici 12
è supportata dall’appoggio delle province di Piacenza La forza dei partiti, d’altronde, dipende anche dai ri- e Parma, più vicine al centrodestra. Ma per il Car- spettivi bilanci. In regione il più ricco è il Partito de- roccio in l’Emilia Romagna pesano ancora i risultati mocratico che ha chiuso il 2018 con un utile pari a delle scorse amministrative di maggio 2019. Infatti, 12.307,17 euro, mentre il bilancio della Lega era in Su 235 comuni al voto, in quell’occasione il centro- disavanzo di 33.766,18 euro. I dati dimostrano la for- sinistra ha vinto in 174 centri, mentre la destra si è te presenza fisica del Pd nel territorio, ramificata nel- fermata ad appena 45. le sue federazioni provinciali, le quali con i rispettivi bilanci spesso incassano più della sezione regionale. Diversamente, la Lega in Emilia Romagna dipende da due organi, la sezione Emilia e la sezione Romagna. Nonostante questo enorme divario, la battaglia Pd-Lega in Emilia Romagna è apertissima. Il podio regionale infatti vede al primo posto la Lega, seguita dal Partito Democratico, che può ancora contare sul sostegno delle giunte comunali di sinistra, a capo di due terzi del territorio emiliano-romagnolo. Come si legge nella ricerca Allerta rossa per l’onda verde, edita dall’Istituto Carlo Cattaneo di Bologna, la Lega è a caccia di consensi nei comuni piccoli e mon- tani dell’Emilia Romagna. Realtà meno dinamiche delle grandi città rosse distribuite lungo la via Emilia. Come spiega il politologo dell’Università di Bologna Marco Valbruzzi, la Lega fa presa nelle aeree in cui mancano servizi e beni per la collettività. Inoltre, la I numeri di Pd e Lega maggior parte dei comuni guidati da giunte civiche (34 su 43) non sosterrà Bonaccini. Due fattori, questi, che assieme alla crisi economica avrebbero gravato sui risultati del centrosinistra alle europee. In regione, la rete dei circoli Pd è fittissima, soprat- Sempre Valbruzzi fa risalire alla crisi del 2008 l’inizio tutto nella provincia di Bologna: 35 nel capoluogo e della migrazione dei voti dal Pd alla Lega nei comuni 73 nella provincia. I 9 circoli leghisti della provincia periferici. La «Grande recessione – sottolinea il poli- sembrano una cifra irrisoria. tologo - ha portato alla luce delle diversità tra i terri- Questi numeri non bastano però a tranquillizzare il tori regionali che fino a quel momento erano rimaste Pd. «I circoli risentono della mancanza di fondi, alcu- latenti o tenute sotto controllo». I recenti comporta- ni rischiano la chiusura», spiega Massimo Roppa, se- menti di voto, quindi, sembrano dipendere dalle esi- gretario del circolo “Il ponte” di Casalecchio di Reno. genze specifiche di ciascun territorio. E aggiunge: «I militanti sono per lo più pensionati, Alle europee del 2019, la Lega ha raggiunto in Emi- però stiamo coinvolgendo i pochi giovani nelle nostre lia Romagna il 33,8%, superando il 31,2% del Parti- attività». to Democratico. Un improvviso sorpasso, quello del Oggi gli elettori del Pd in Emilia Romagna -coloro Carroccio, che sempre in Emilia, alle politiche del che sono iscritti all’albo degli elettori online o che 2018, si fermò al 19,2%. Ciò dimostra che la «regione hanno votato alle primarie - sono 365.441. Eppure rossa», devota da quasi un secolo ai partiti di sinistra, dalla segreteria regionale emerge un dato che scon- non ha più i confini delineati. Per questo, non a caso, forta i democratici: i tesserati che versano una quota nelle ultime settimane, Nicola Zingaretti ha proposto annuale sono 32.095, ben 10 mila in meno rispetto al una riorganizzazione interna del partito, «aprendolo biennio precedente. «Molti pensano che essere iscritti a Sardine, società civile ed ecologisti». ad un partito sia un po’ noioso. Oggi si votano le pro- Eppure 210 primi cittadini su 328 sostengono la ri- messe dei politici», spiega Nadia Renaldi dagli uffici candidatura del governatore uscente Bonaccini. Al- della segreteria. cuni di loro sono anche stati eletti in concomitanza I circoli si popolano durante le campagne elettorali, alle europee. quando i candidati iniziano a frequentare i circoli con Secondo i dati dell’Istituto Cattaneo, a maggio 2019 assiduità. E qui alcuni passano talmente tanto tempo circa un elettore emiliano-romagnolo su quattro ha da dimenticare la realtà fuori dalle sedi del partito. «Il preferito un amministratore locale del Pd nonostante problema - spiega Maria Luigia “Meri” De Martino, avesse scelto un europarlamentare della Lega. segretaria del circolo Pd “Pratello” di Bologna - non Tuttavia ora non è più possibile fare previsioni elet- è quanti circoli sostengono un candidato, ma se quel torali attendibili: «Se si voterà come alle europee, Bo- candidato è in grado di ottenere il consenso da parte naccini avrà un distacco del 7% da Borgonzoni», con- di tutti quelli che stanno fuori dai circoli». clude Valbruzzi. Tuttavia, gli ultimi sondaggi parlano Il Pd cerca di resistere attraverso una serie di inizia- di un testa a testa fra i due candidati. E di due possi- tive. Alle tradizionali feste de «L’Unità», che ancora bili esiti. Se la competizione sarà politicizzata, allora portano denaro alle casse del partito, si aggiunge il prevarrà la Lega. Se invece prevarrà il piano ammi- “La.Bo”, la scuola di formazione politica per gli under nistrativo, allora sarà avvantaggiato il Pd. Fra pochi 25 promossa dal gruppo Pd bolognese. giorni sapremo quale delle due linee ha prevalso. Quindici 13
I cinquestelle L'uomo scelto dai grillini per provare a uscire dalla crisi «Io, una sentinella per la mia terra» di Francesca Bombarda Simone Benini, 49 anni, romagnolo, ex informatico e apicoltore è il candida- to del M5s, che rischia di scomparire nello scontro tra Pd e Lega. «Il movi- mento è forte, inciampa e si rialza» assicura. Poi tende la mano alle sardine S orride sempre e stringe la mano a tutti. Pare «Il Movimento ha una grande forza rigenerativa», contento Simone Benini, candidato alla minimizza Benini col fare tranquillo di un uomo presidenza per l’Emilia-Romagna, a Ferrara, maturo che sembra più attento alle relazioni umane a un banchetto del Movimento 5 Stelle. Si è che ai grandi discorsi. «I Cinque Stelle inciampano e pure tagliato i lunghi capelli. Porta scarpe si rialzano, procedono nel loro cammino e mietono sportive e un paio di jeans blu, mentre i colleghi in soddisfazioni perché è forte il legame con i territori e giacca e cravatta distribuiscono impettiti i volantini con gli attivisti». tra le spille e le bandiere del Movimento. Chi si E Benini alla sua terra si sente molto legato. Un avvicina parla di politica, spulcia il programma e passato da imprenditore informatico, 49 anni, si è osserva con curiosità l’uomo scelto da 335 grillini trasferito da Cesenatico a Forlì, racconta, «per la- sulla piattaforma Rousseau per portare la bandiera voro e per amore». Alla politica è arrivato partendo nel momento più difficile per i 5 Stelle. I sondaggi dall’attenzione all’ambiente. «Era il 2003 – racconta danno il Movimento tra il 7 e il 9 per cento nella - quando trovai nella cassetta delle lettere un invito regione che lo ha visto nascere e dove nel 2018 è del Clan-Destino, attivissima associazione ambien- diventato il primo partito con il 27,54%, con quasi talista, per discutere del progetto di ampliamento 700mila voti. Poi l’ingresso al governo e il tracollo dell’inceneritore. Così è nato il mio attivismo, vuoi elettorale: alle Europee il M5s ha perso 400.000 per curiosità, vuoi perché stava per nascere mia fi- elettori precipitando al 12,9% e quest’anno in tanti glia, e questo ha aumentato la mia sensibilità nei con- non volevano neppure presentarsi per evitare una fronti dell’ambiente in cui viviamo». Quasi una fol- sconfitta annunciata. gorazione, quella di Benini, che da quel giorno non Quindici 14
ha più smesso di far politica. «Nel del governo gialloverde. «I nostri o atti che non venivano compiuti 2013 – ricorda – sono entrato nel provvedimenti, il Decreto Dignità, nell’interesse dei cittadini. La no- M5S e dal 2014 sono portavoce in il Reddito di cittadinanza, la quota stra presenza è fondamentale in consiglio comunale, dove ho porta- 100, cominciano a dare frutti e ne questa Regione». to all’attenzione della giunta molte andiamo fieri». E annuncia: «Pre- Un ruolo che ora sembrano però problematiche cercandone anche sto avremo gli stati generali, dove avere assunto le Sardine che il 12 le soluzioni; a volte ci siamo riusci- decideremo che struttura politica dicembre a Forlì hanno portato ti, altre volte no, complice la mio- darci e quali saranno gli orizzonti in piazza cinquemila persone. «Io pia della partitocrazia». Per lui, le per il prossimo futuro». non c’ero, sono un portavoce del elezioni del 26 gennaio sono «una Benini dice che non si aspettava Movimento 5 Stelle e quindi avrei sfida costruttiva e un’opportunità». la sua candidatura. Un impegno disatteso la richiesta delle sardine Ed è proprio sul verde pubblico e snervante che porta ogni candidato di essere apartitici», racconta Be- sulla mobilità sostenibile che Be- a macinare chilometri su chilome- nini. Che subito abbandona la di- nini spingerà di più in campagna tri. Lui però non sembra stanco: al plomatica distanza per tendere una elettorale, convinto che l’ambiente contrario, tra una stretta di mano e mano elettorale: «Sono sicuro che sia la più importante delle cinque l’altra, si respira il suo entusiasmo, la maggior parte delle loro richie- stelle della sua bandiera. il suo sentirsi pronto al di là delle ste troverà nel Movimento 5 Stelle Il candidato dei pentastellati pensa poche possibilità di vittoria. «L’e- la naturale comunanza di intenti di convincere così molti degli elet- lettorato ci darà fiducia per prose- e risposte». Per le sue idee, il can- tori delusi. Nonostante le difficoltà guire nel cammino che stiamo per- didato è considerato dai militanti interne, sia nazionali che locali, lui correndo», scommette. E con una uno dei fedelissimi della prima ora. è fiducioso. Né polemizza con chi buona dose di retorica aggiunge: Ma si dice certo della stima anche ha sbattuto la porta come l’ex sin- «Noi stiamo dalla parte della gente, di tanti che non fanno parte del daca grillina di Imola Sangiorgi è quello il “partito” più importante, Movimento. («Le auguro di trovare la propria convincente e da noi stimato che Sguardo fisso verso la telecamera strada»). Ma non risparmia una esista in questo Paese». e senza perdere il sorriso, Benini stoccata alla Lega: «Ci sono partiti La prima cosa che farebbe da pre- batte su questo tasto: «Penso che il in Italia che, a seconda degli umo- sidente, promette è «portare da 2 a mio impegno sia stato apprezzato e ri del momento e della “di pancia” 10 milioni di euro il fondo regio- ne sono felice, perché l’obiettivo è degli elettori, sono passati in poco nale per il micro-credito alle picco- proprio quello di essere al servizio tempo dal 5% al 37%». Per Benini, le e micro imprese». Ma aggiunge dei cittadini e della mia gente». In la forza dei cinquestelle starebbe che «in Emilia Romagna le cose da fondo, dice Benini, il suo program- nella concretezza. «Noi convincia- cambiare sono tantissime, non solo ma è una frase che accompagna mo per la solidità dei temi – assi- una». Benini è convinto che i pen- gli attivisti a cinque stelle: «Sii il cura -, per la nuova prospettiva tastellati abbiano rappresentato in cambiamento che vorresti vedere. che infondiamo, per le scelte che regione il ruolo di “sentinelle utili”, Ecco, io nel mio piccolo cerco di si discostano dal vecchio modo di come recita il loro slogan sui mani- essere esattamente questo». fare politica». Nessun rimpianto festi. «Abbiamo proposto, control- per quello che hanno fatto i gril- lato, verificato, indagato – racconta lini dal giugno 2018, dalla nascita - a volte anche denunciato scelte «Ci sono partiti in Italia che, a seconda degli umori del momento e della “pancia” degli elettori, sono passati in poco tempo dal 5% al 37%» Quindici 15
Gli outsider Tre rivoluzionari e un No-vax sfidano Bonaccini, Borgonzoni e Benini I volti e i progetti dei candidati invisibili di Marco Santangelo Aspiranti governatori che non hanno speranza di vincere, ma al massi- mo di conquistare un posto in viale Aldo Moro. Dalla ventiseienne tre- vigiana Marta Collot di Potere al Popolo fino a Battaglia del Movimento 3V, passando per i comunisti Lugli e Bergamini. Scopriamo le loro storie M arta Collot è la candidata presidente Marta Collot, trevigiana, figlia di un insegnante e di dell’Emilia-Romagna per Potere al un’impiegata pubblica. Il suo obiettivo è realizzare popolo. Ha 26 anni ed è l’aspirante un’ideale che l’ha sempre affascinata: la rivoluzione. governatrice più giovane d’Italia. «È un processo fatto di tentativi - racconta -, battaglie Oltre a Stefano Bonaccini e Lucia vinte ed errori». Influenzata dal pensiero di Fidel Borgonzoni, che si giocano la vittoria finale, Castro, la giovane candidata annuncia una completa e a Simone Benini che cercherà dirisollevare i rottura con quello che definisce «un sistema cinquestelle, sulla scheda del 26 gennaio oltre quello ingiusto imposto dall’alto». «L’Emilia Romagna – di Collot ci saranno i nomi di altri tre candidati attacca - presenta diseguaglianze sociali fortissime, presidenti: Stefano Lugli (L’Altra Emilia Romagna), privatizzazioni selvagge e sfruttamento brutale». Domenico Battaglia (Movimento 3V, Vaccini Collot è entrata in punta di piedi in un fragile qua- Vogliamo Verità) e Laura Bergamini per il Partito dro elettorale, specchio del futuro politico dell’Italia. comunista. I sondaggi li danno tra lo zero e l'1%. Impossibile sovrastare la voce di Bonaccini e Bor- Qualcosa in più Collot, ma lontano dalla conquista gonzoni; difficile incassare le accuse via social di non di un seggio. Chi sono questi sfidanti senza speranze? essere all’altezza di una candidatura così importante; Che cosa vogliono e che cosa propongono? «Una impensabile vincere la presidenza. Tuttavia, Collot lotta contro le fondamenta ingiuste e classiste su spera di ottenere un seggio in Viale Aldo Moro. Così, cui i cittadini costruiscono le proprie vite», spiega affronta i suoi avversari a testa alta, come le ha inse- Quindici 16
gnato la boxe di una palestra po- L’ultimo spuntone del tridente tutta la regione per la messa in si- polare di Bologna. della sinistra emiliana è Stefa- curezza sismica e idrogeologica. Redenzione della classe opera- no Lugli, classe ’74, candidato Tra tutti questi “candidati poli- ia, lotta per un salario minimo de L’Altra Emilia Romagna, lista tici” c’è anche un medico. Per la di nove euro l’ora e resistenza unitaria del Partito comunista ita- precisione, un chirurgo urologo. all’autonomia differenziata. Sono liano e dal Partito del sud. Lugli Come un agnello in mezzo ai lupi queste le prime iniziative che vor- è segretario regionale di Rifon- Domenico Battaglia, capolista del rebbe realizzare se il 26 gennaio i dazione Comunista e consigliere Movimento 3V (Vaccini Voglia- cittadini sceglieranno il suo nome. comunale a Finale Emilia. I suoi mo Verità) rimette in discussio- Nessuna esperienza politica alle cavalli di battaglia sono una leg- ne un tema tanto discusso come spalle, se non con associazioni ge contro la precarietà e le false quello dei vaccini. studentesche, Collot è laureata in cooperative. «Bisogna creare oc- «Su questo argomento va fatta clavicembalo. E della musica ha cupazione stabile, soprattutto per luce, ma vogliamo la verità anche fatto un lavoro, seppur provviso- i giovani – spiega lui -; l’Emilia su altri argomenti», spiega Bat- rio. La giovane studentessa preca- Romagna ha bruciato ogni record taglia. E a chi gli chiede se abbia ria, che non indossa né giacca né di Pil, ma non ha avuto la capacità vaccinato i propri figli lui ribatte: camicia, senza essere rincorsa dai di ridurre le diseguaglianze sem- «non so quanto questa mia rispo- giornalisti, ha promesso di essere pre più evidenti». Lui ha deciso di sta possa avere una ricaduta poli- «un megafono per tutti gli sfrut- correre da solo. È convinto che la tica. Sono molto attento alla loro tati». sua lista possa essere «un’alterna- privacy, per questo motivo ritengo A condividere con lei i princìpi e tiva alla destra becera e razzista e che sia sufficiente fermarsi qui». il colore politico, ma non la ban- al Partito Democratico moderato Battaglia non si dice contrario a diera è Laura Bergamini, candi- e centrista». Proprio a quest’ulti- vaccini, ma «di certo non possono data scelta dal Partito comunista mo, Lugli scarica la colpa di aver essere resi obbligatori così come, di Marco Rizzo. I compagni della contribuito alla crescita della attualmente, nessun trattamento falce e martello hanno puntato Lega. Adora viaggiare e dell’omo- farmacologico dovrebbe esserlo». tutto sulla 59enne parmense. Mi- nimo avversario Bonaccini odia Per il medico, infatti, il termi- litante dagli anni ’90, Bergami- «il modo spregiudicato con cui ha ne “No-Vax” altro non è che una ni si inspira a Lenin: «Il potere costruito una coalizione che scon- banalizzazione mediatica perico- politico ed economico – spiega fina a destra». Adora cucinare e a losa. E il pericolo, secondo lui, è lei – deve spettare a chi produce Lucia Borgonzoni dice che è «ina- quello dividere la popolazione in ricchezza, cioè i lavoratori». Se di- deguata al governo della regione, due tifoserie contrapposte. «La ventasse presidente, i problemi da un semplice strumento con cui salute - insiste Battaglia - non è un affrontare sarebbero due: «lavoro Salvini cerca di dare una spallata argomento da stadio e la verità la e stato sociale». Nei confronti dei al governo». Amante della corsa, si ottiene con un confronto aperto suoi sfidanti più favoriti Berga- Lugli pensa che Simone Benini sia tra gli specialisti». Il suo obietti- mini si esprime senza mezze mi- «l’agnello sacrificale di un partito vo è anche quello di capire quali sure: «rappresentano gli interes- (il M5s, ndr) inaffidabile». Ispira- siano in Emilia Romagna le con- si di parti delle grandi imprese, to da Antonio Gramsci e fervido dizioni più rischiose per la salute, pertanto non possono occuparsi lettore di Gabriel Garcia Marquez, così da intervenire al più presto: degli interessi concreti delle clas- il suo obiettivo è creare occupa- «Voglio portare in politica l’essere si popolari», dice. Lei sogna una zione attraverso la riconversione umano, focalizzare l’attenzione su Emilia-Romagna comunista at- ecologica dell’industria, dell’edi- politiche incentrate sul benessere traverso «una rivoluzione, a cui lizia e dei trasporti. Oltre che un e la salute». Il tutto varrà bene sto già lavorando». piano di piccole opere diffuse su uno scranno? I simboli delle quattro liste “in- I sondaggi li visibili” che saranno presenti sulle schede elettorali il pros- danno tra lo zero simo 26 gennaio e l'1%. Qualcosa in più Collot, ma lontano dalla conquista di un seggio Quindici 17
Fact-checking Duelli e scambi d’accusa tra la Lega e Bonaccini Colpo su colpo fino all’ultimo voto di Francesca Delvecchio e Francesca Maria Chiamenti Grafica di Francesca Delvecchio Il film di una campagna elettorale fatta di accuse e repliche durissime, confrontata con la realtà dei dati « L’Emilia-Romagna è la pattumiera d’Italia». si è iniziato il processo di bonifica, sono 159, ma si Manca poco a Natale e il leader della Lega arriva a 528 se si aggiungono i siti già bonificati. Il Matteo Salvini sferra l’attacco a Stefano numero di quelli inquinati invece, è 298.Per quanto Bonaccini. «Vergognati», ribatte il candidato riguarda le strutture di gestione dei rifiuti, i dati di presidente del centro-sinistra emiliano- Salvini non risultano completi. romagnolo. È solo uno dei tanti scambi di colpi che hanno avuto per protagonisti il leader della Ambiente Lega (al posto della candidata Lucia Borgonzoni) e La polemica sull’ambiente è stata quella più agguerri- il presidente della regione uscente. Un duello ricco ta e ha raggiunto il suo apice sul nodo spinoso dei siti di momenti caldi, proclami e invettive che Salvini di gestione dei rifiuti e dei dati sulla raccolta differen- ha cercato di politicizzare («Vinco qui e sfratto il ziata. «Il Pd ha trasformato l’Emilia-Romagna nella governo Conte») e Bonaccini di tenere sul piano pattumiera d’Italia e di Roma - accusa Matteo Salvini amministrativo («Io penso all’Emilia-Romagna»), il 20 dicembre - ci sono 847 siti inquinati in tutta la nel quale in poche occasioni il confronto è stato su regione, 126 in provincia di Bologna, nove discari- questioni concrete. che attive, zero bonifiche e rifiuti da tutta Italia». La Abbiamo esaminato i principali argomenti di scon- risposta di Stefano Bonaccini non si fa attendere: «In tro confrontandoli con i dati. Qual è la realtà al netto Emilia-Romagna i siti inquinati in procedura attiva della propaganda? sono 519, non 847 come dicono Borgonzoni e Salvi- Secondo i numeri della Regione del settembre 2018, ni, che mescolano i numeri delle bonifiche in corso le aree contaminate in procedura attiva, in cui cioè con quelle chiuse». Quindici 18
Secondo i dati della Regione del settembre 2018, le aree contaminate in procedura attiva, in cui cioè si è La polemica sull’ambiente iniziato il processo di bonifica, sono 159, ma si arriva a 528 se si aggiungono i siti già bonificati. Il numero è stata quella più agguerrita di quelli inquinati invece, è 298.Per quanto riguarda le strutture di gestione dei rifiuti, i dati di Salvini non e ha raggiunto il suo apice risultano completi. Nella regione ci sono sette termovalorizzatori, che sul nodo spinoso dei siti con l’incenerimento dei rifiuti producono energia - l’ottavo, quello di Ravenna, è stato chiuso a dicembre di gestione dei rifiuti e 2019 -, quattro impianti di rifiuti industriali e tredici discariche. A proposito di queste ultime, motivo di dei dati sulla raccolta scontro tra Lega e Pd è stata l’ex discarica Razzaboni a San Giovanni in Persiceto. Ma mentre Borgonzoni differenziata denunciava l’esistenza del sito, Bonaccini ha replica- to che è già stato bonificato. L’inaugurazione della fine dei lavori di bonifica, in effetti, è avvenuta nel novembre 2019. Durante gli scontri su questi temi, nalizzato chi abita in zone disagiate. Un anziano, ad inoltre, è stata confiscata la discarica di Finale Emilia esempio, non può andare a 60 km da casa sua per con l’accusa di abuso di ufficio, dopo che la Regione una visita specialistica». Salvini incalza, in uno dei aveva stanziato un piano per ampliarla. suoi comizi, affermando che «molti emiliano-roma- «In Emilia-Romagna - continua Bonaccini - la rac- gnoli vanno altrove per farsi curare. Sono più quelli colta differenziata supera il 70%. Definire pattumiera che escono di quelli che arrivano: sono 36mila le pre- d’Italia una regione virtuosa che si vorrebbe addirit- stazioni ambulatoriali fatte fuori e circa cinque mila i tura “conquistare” denota solo disprezzo per questa ricoveri». Bonaccini contesta prontamente le accuse terra e nessuna conoscenza dei fatti e dei numeri». leghiste: «Siamo la Regione che accoglie più persone dalle altre aree del Paese per venire qui a curarsi: è la Sanità prima per attrattività sanitaria. […] I tempi e la pro- Per il sistema sanitario regionale, invece, i due can- posta che ha fatto Borgonzoni sul Veneto noi l’appli- didati immaginano due futuri differenti. Il grande chiamo già da alcuni anni, cioè quella di utilizzare la scontro vede sanità privata contro sanità pubblica. domenica o le ore serali della settimana per smaltire «Con il privato qui abbiamo un ottimo rapporto, ma le file». «Il governo gialloverde, di cui faceva parte finché ci sarò io la centralità resta la sanità pubblica e Lucia Borgonzoni sei mesi fa - ha rincarato il presi- i poveri saranno trattati come i ricchi» spiega Bonac- dente uscente - ha indicato l’Emilia-Romagna nella cini durante il confronto televisivo, andato in onda classifica delle regioni benchmark». Tradotto dal lin- nel programma di Rai3 “Cartabianca” il 19 novem- guaggio aziendale, significa che l’Emilia-Romagna è bre. Borgonzoni, al contrario, punta il dito soprat- la regione italiana di riferimento per la qualità della tutto sulla lunghezza delle liste d'attesa. «Abbiamo sanità pubblica, grazie al tipo prestazioni che riesce segnalazioni da moltissimi cittadini - dice - ed è pe- ad erogare, all’efficienza e all’organizzazione. Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni con il direttore di QN - il Resto del Carlino Michele Brambilla Quindici 19
Istruzione «Con il privato qui Altro nodo cruciale del dibattito è la riforma del si- stema scolastico. Dal palco in Piazza Maggiore, il 7 abbiamo un ottimo dicembre, Bonaccini promette agli elettori «il più grande investimento educativo fatto in questo Pa- rapporto, ma finché ci ese». Le idee del rappresentante del Pd proseguono poi con il rilancio della proposta di abbattimento e sarò io la centralità resta la azzeramento delle rette di accesso ai nidi, che risul- tano essere pochi e sempre più costosi, motivo per sanità pubblica e i poveri cui ormai troppi genitori sono costretti a rinunciarci. «Dobbiamo azzerare le liste d’attesa - afferma - e con- saranno trattati come i sentire di accedere liberamente a questo primo por- tale tutta la cittadinanza, a prescindere dal proprio ricchi» spiega Bonaccini reddito». Borgonzoni accusa il Pd di “copiare” il suo partito (sulla gratuità dei nidi e dei parcheggi negli ospe- I dati presentati dal Ministero della Salute nel “Rap- dali): «È una battaglia della Lega, daremo i soldi di- porto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero. rettamente alle famiglie, non ai Comuni». Mentre Dati Sdo (Schede di dimissione ospedaliera) 2017” Bonaccini imputa alla sfidante di «non avere ancora fotografano però una realtà opposta. I ricoveri per avanzato una sola proposta per il governo dell’Emi- forme acute nella Regione sono stati infatti 555.070. lia-Romagna». Una parte di questi, ben 78.941, ha riguardato citta- Secondo i dati del rapporto di Cittadinanzattiva, la dini non emiliano-romagnoli, mentre 29.951 sono retta degli asili nido dell’Emilia-Romagna, per l’anno i cittadini della regione che hanno scelto di curarsi di riferimento 2019/2020, ha una media di 314 euro lontano da casa. al mese, contro i 472 euro della regione più cara che è il Trentino Alto-Adige. Per quanto riguarda le liste Economia d’attesa, invece, si situa al secondo posto, dopo l’Um- Il dibattito si è acceso anche sul fronte economico. bria, con un 33.7% di copertura, ovvero di bambini La "locomotiva d'Italia", ormai così ribattezzata l'E- che trovano posto negli asili. milia-Romagna, rimane uno dei motori della produ- zione su scala nazionale e una delle quattrogioni che trainano il Pil del paese. Secondo il report su occupazione e disoccupazione relativo al 3° trimestre 2019, presentato dall’Agenzia Regionale per il Lavoro Emilia-Romagna, il tasso di occupazione sale al 69,9% mentre quello di disoccu- pazione si blocca al 6,3%, registrando il valore più basso dell’ultimo decennio. Sono dunque oltre due milioni e 700mila gli occupati regionali, +0,2% ri- spetto al 2018. Salvini: «Molti emiliano- Secondo il leader leghista Salvini, «la disoccupazione in calo […] riguarda più la capacità degli imprendi- romagnoli vanno altrove tori di reggere alla crisi piuttosto che l’azione della regione». Bonaccini però puntualizza: «Cinque anni fa la di- per farsi curare. Sono più soccupazione era al 9%, oggi è al 5%. Ancora non ba- sta, ma aver recuperato 100mila posti di lavoro credo quelli che escono di quelli che ci faccia dire che si sta meglio di cinque anni fa». Lo scontro si accende poi sulle manovre contenute nella Legge di bilancio 2020. Sugar tax, flat tax, tassa- che arrivano» zione sulle auto aziendali e turismo tornano a divide- re i due schieramenti. Lucia Borgonzoni si esprime duramente: «La stret- ta sulla flat tax sarà un duro colpo per i lavoratori autonomi. In Parlamento siamo pronti a presentare un pacchetto Emilia-Romagna per contrastare le fol- lie della sinistra delle tasse. Ancora una volta il Pd si dimostra nemico di lavoratori, imprese e mondo produttivo». Bonaccini controbatte: «Il nostro primo atto sarà fir- mare un nuovo patto per il lavoro, per passare dalla piena alla buona occupazione e dalla crescita allo svi- luppo sostenibile». Quindici 20
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