Storie di vocazione Da Hong Kong per una nuova missionarietà - Suore Canossiane

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Storie di vocazione Da Hong Kong per una nuova missionarietà - Suore Canossiane
N° 6
OTTOBRE 2018 /
GENNAIO 2019

INCHIESTA MONDO CANOSSIANO
Storie di vocazione

REPORTAGE
Da Hong Kong per una
nuova missionarietà

SOCIAL FOTOGRAFICO
Le parole del Sinodo
Storie di vocazione Da Hong Kong per una nuova missionarietà - Suore Canossiane
vita
                                              Carissime, carissimi,
                                              mentre questo numero di VitaPiù è
                                              in viaggio verso le vostre case è già

             più
                                              iniziato a Roma la XV assemblea
                                              generale ordinaria del Sinodo dei
                                              vescovi. Uno straordinario momento
                                              di vita ecclesiale, una vera occasione
                                              di grazia, voluta da Papa Francesco
                                              per mettere al centro il tema “I
                                              giovani, la fede e il discernimento
                                              vocazionale”. È un tema che,
                                              come famiglia canossiana, non
                                              possiamo che seguire con attenzione
                                              e simpatia, contribuendo alla
                                              riflessione in corso nella Chiesa a
                                              ogni livello. Ed è proprio per questo
                                              che, dopo aver dedicato le precedenti
                                              uscite prima al rapporto tra i
                                              giovani e la fede, poi alle frontiere
    VITA PIÙ                                  che i giovani vivono, in questo
                                              ultimo numero del 2018 ci mettiamo
                                              in ascolto di storie di vita e di
    N. 6 - OTTOBRE - GENNAIO 2019
                                              vocazione. Vocazione per la famiglia,
2   Autorizzazione Trib. di Roma              per i poveri, per la missione, per la
    N. 52/87 del 6 febbraio 1987              politica. Vocazione, frutto maturo di
                                              quel discernimento su cui i vescovi si
                                              stanno confrontando.
    PROPRIETARIO Casa Generalizia delle       Sinodo ancora protagonista: nel
    Figlie della Carità Canossiane            racconto dell’incontro di agosto a
    DIRETTORE RESPONSABILE Paolo Bovio
                                              Roma tra il Papa e i giovani, a cui
    CONCEPT E GRAFICA Studio Bertin
    REDAZIONE Paolo Bovio                     hanno partecipato anche i gruppi
    AREA COMUNICAZIONE ISTITUTO               canossiani, e nel social fotografico,
    CANOSSIANO                                dedicato alle parole del Sinodo.
    Sandra Maggiolo (referente generale)      E poi il racconto del Seminario
    Maria Grazia Bongarzone (coordinatrice)   internazionale su evangelizzazione
    Paolo Bovio (responsabile operativo)      e missione, le esperienze di missione
                                              dei volontari Voica; i progetti della
                                              Fondazione Canossiana a sostegno
                                              della formazione dei più piccoli;
                                              consigli di lettura sul tema del
                                              discernimento e il romanzo, caso
                                              editoriale in Francia, che narra la
                                              vita di Bakhita! Testi per aiutarci a
                                              prendere il largo nel mare della vita.

                                              Buona navigazione, allora, e
        www.canossian.org                     buona lettura!
        infocanossiane                                                 Paolo Bovio
        infocanossiane

        youtube
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Maria Addolorata, la santità
della porta accanto

C
        arissimi, la festa di Maria Vergi-   raggio e la sua audacia che culminano
        ne Addolorata è per la Fami-         nella crocifissione fisica del Figlio e in
        glia Canossiana una celebra-         quella spirituale della Madre.
zione “di famiglia”, tanto sentita perché
veneriamo la Madre comune come “Ma-          Tutti siamo chiamati a vivere una spiri-
donna Addolorata”. Lei, la Madre della       tualità incarnata, a realizzare il proget-
Vita, guida e accompagna le nostre vite      to di vita che Dio ha affidato a ciascuno,
fin dal loro nascere con tenerezza e amo-    a percorrere il cammino bello ed esigen-
re materno. In questi 210 anni di vita       te del Vangelo, fonte vera di gioia, che
dell’Istituto ci ha aiutato a leggere la     umanizza la nostra esistenza, le nostre
storia, la realtà nella sua quotidianità     famiglie, le piccole e le grandi comunità
e continua a essere nostra compagna di       in cui siamo inseriti e ci rende discepoli
viaggio. Ci ha aperto al mondo non solo      e testimoni credibili, non per le nostre
geografico, ma soprattutto alla Famiglia     parole, ma per la nostra coerenza.
                                                                                          3
umana.
                                             È questa la testimonianza che ci sostie-
Maria riceve sul calvario il testamento      ne reciprocamente e che da significato
di suo Figlio: ”Donna ecco tuo figlio”… e    alla nostra vita. Papa Francesco ci parla
al discepolo “ecco tua Madre” (Gv 19,26-     di “santità della porta accanto” che non
27). Fedele al testamento di Gesù ci in-     ha bisogno di grandi manifestazioni, ma
dica il cammino che conduce a suo Figlio     di coerenza evangelica, (Mt 25,31-46) di
                                             paziente perseveranza, di tenerezza, che
e lo percorre con noi. È da quel momen-
                                             umanizza la nostra esistenza, la nostra
to che “accoglie tutti nel suo cuore” ed è
                                             attività, le nostre famiglie e che è fonte
questo il motivo della nostra gioia: cele-
                                             di vera gioia. Rinnovo con le parole di
brare il suo amore. Maddalena c’invita
                                             Maddalena il mio augurio: “Incontria-
a contemplare il Figlio e la Madre, con-
                                             moci tutti nel cuore addolorato di
templazione che non è fine a se stessa.
                                             Maria… Lei vi darà tutto quel con-
Da Maria impariamo cosa significa la
                                             forto di cui abbisognate”.
santità, che è sollecitudine, tenerezza,
compassione, capacità di perdono, co-

                                             M. Annamaria Babbini
                                                Superiora Generale
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Indice

             LETTERA DELLA FONDATRICE          PAG. 6

             Giovinezza, fame di Dio

M E S SAG G I O
             Padre Angelo Bettelli

             PAGINE DI VITA         PAG. 10   PAGINE DI VITA   PAG. 12
             Dio ha una volontà
             particolare su ciascuno Canzone
             di noi?                 La ballata di Maddalena

             PAG I N E D I V I TA
             Padre Michele Rondet SJ

 INCHIESTA                    PAG. 14                          IL PERSONAGGIO   PAG. 28
 MONDO CANOSSIANO

 Sorprese e scoperte
 Storie di vocazione dal mondo                                 Alma Zadic
 canossiano

 LETTURE     PAG. 30

 Letture                         P ER S O N AG G I O
 NEWS           PAG. 32

 L’ora della corresponsabilità

                   NEWS
                                                  NEWS                          PAG. 34

                                                   Kerala, accanto alle
                                                   popolazioni colpite
                                                   dalle inondazioni
Storie di vocazione Da Hong Kong per una nuova missionarietà - Suore Canossiane
vita
                                                                                                      più

NEWS                                                          PAG. 36

Da Hong Kong, per una nuova
missionarietà canossiana
Il Seminario su evangelizzazione
e missione
                                                              PAG. 38

Giovani coraggio
Il racconto dell’incontro con Papa Francesco
a Roma, ad agosto

     SOCIAL FOTOGRAFICO
                                                                                 SOCIAL FOTOGRAFICO       PAG. 40
                                                              UMANITÀ
     LE PAROLE DEL SINODO

                                     A   FUTURO
                          PREGHIER
                                                                                 Le parole del sinodo
                                                  SPER ANZA

     PAROLA

40
                          IMPEGNO                                       41

     FIDUCIA                                            NE    SPIRITO
                                              CONDIVISIO
                                     SCELTE

                                                           SILENZIO
                                              GIOIA
     CAMMINO

                              GIOVANI

                                                           EVENTI
     EVENTI                                 PAG. 42

     CALENDARIO

     VOICA                                        PAG. 44                    FONDAZIONE                  PAG. 45

         Malawi nel cuore                                                    In India un convitto
                                                                             per mandare a scuola bambine e
                                                                             ragazze

                                                                             Il sostegno a distanza:
                                                                             si può aiutare anche una classe di
                                                                             piccoli studenti
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LETTERA DELLA FONDATRICE

    Giovinezza, fame di Dio

                      “
                               I
                                    ncredibile! Oddio …, a      Onnisciente (e un po’ spione
                                    volergli proprio trovare    …), Intoccabile, Invincibile,
                                    un difetto, a Dio, è che    Miracoloso, Inaccessibile,
                               a volte gli piace strafare.      Inavvicinabile … E te lo
                               Non gli basta di stupirci        ritrovi là, Osteso sulla
                               con delle albe diademate e       Croce: l’Ultimo, quello che
                               gloriose. E con dei tramonti     si è Perso, il Reietto, perché
                               che noi si sta lì incantati      nessuno dei suoi fratelli
                               col fiato che inciampa e gli     sia -mai più!- più ultimo
                               occhi grattugiati. Vuole         di lui, nessuno perda -mai
                               strafare. Viene e cammina        più!- la strada verso Casa,
                               tra noi come uno qualunque.      nessuno si senta -mai più!-
                               Si scioglie per scioglierci da   disprezzato e disprezzabile.
    di PADRE ANGELO            tutte le paure e le bugie che    E questo sarebbe Dio?
    BETTELLI                   ci siamo fabbricati sul suo      Incredibile! Appunto …
                               conto. Si consegna innocente
6                              indifeso nelle nostre mani.      Scrupoli come brufoli.
                               Si lascia torturare su una       L’incredibile bontà di Dio
                               croce. Tutto per dirci, senza    è la causa prima e vera
                               più possibilità di equivoco:     dell’incredulità degli esseri
                               più ‘grossa’ di così, più che    umani. Lo ha sperimentato
                               uccidere Dio stesso, cos’altro   sulla sua pelle anche
                               potremmo mai combinare?          Maddalena, all’età in cui
                               E cosa ne abbiamo in             si cominciano a mettere
                               cambio? Tremenda                 i brufoli. Era già stata
                               punizione e giusto castigo?      allenata dalla sofferenza
                               Macché! La conseguenza           sopportata in fanciullezza
                               è il dono dell’Amore             ad avere un cuore capace e
                               stesso, lo Spirito santo         profondo: mica un cuoricino
                               effuso da Gesù morente           che ci stanno dentro solo
                               sulla croce. Incredibile!        ‘cuore’ e ‘amore’, un organo
                               A trovargli un difetto,          dell’interiorità senziente,
                               Dio è davvero incredibile,       capiente, sensibile, ed
                               nel senso di impossibile         anche un po’ sospettoso.
                               da credere. Suvvia!, te          Già portava le lacrime come
                               lo aspetti Onnipotente,          monili e come occhiali,
                               Glorioso, Severo ma Giusto,      perché ci sono cose che solo
Storie di vocazione Da Hong Kong per una nuova missionarietà - Suore Canossiane
vita
                                                                                più

gli occhi che piangono sanno vedere.        straordinario direttore spirituale di
E non si convinceva che Dio potesse         Maddalena per i 9 anni della sua
essere così tanto infinitamente Amore,      giovinezza. Don Libera convinse (non
Amore Crocifisso. Gli scrupoli ed i         senza fatica e resistenze) che se c’è
dubbi si assommavano ai brufoli, e          fame ci deve essere anche il pane che
non la lasciavano in pace. Al tempo,        la sazia, e che non è sano accontentarsi
Maddalena forse non padroneggiava           di ogni possibile altra cibaria. Così,
granché l’artigianato dello scrivere        don Libera condusse Maddalena ad
bene (cosa che, peraltro, mai le riuscirà   “ascoltare il suo proprio cuore”, perché è
del tutto di fare), ma sapeva –eccome!-     lì che lo Spirito Santo parla e si rivela.
leggere e fare i conti. Nulla è così poco   Il Signore non ci ha dato l’appetito per
‘cieco’ come la fede, e Maddalena ci        poi burlarsi di noi e lasciarci senza cibo,
vedeva benissimo, e sapeva fare 2 +         e se c’era un posto nel quale trovare il
2. E non si convinceva che Dio fosse        Dio Amore al quale Maddalena tanto
tanto incredibilmente Amore quanto          intensamente anelava, beh …, quel
quel Crocifisso che gli sfolgorava          posto era il suo proprio cuore. Piano
nella mente e nel cuore. Nemmeno            piano, attraverso la più semplice e           7
il duplice tentativo di rinchiudersi        confidente preghiera (“l’orazione”, la
in Monastero e di mettersi il cuore         chiama don Libera), Maddalena imparò
in pace sotto l’ombra di un Divino          ad ascoltare e conoscere le parole che
Infinito e Lontano riuscì ad acquietarla:   le risuonavano dentro. Quelle stridule
“Sentivo incessantemente ripetere           e stonate, quelle sguaiate e chiassose,
nell’intimo che in quel luogo avrei, sì,    quelle silenti e piene di com-passione, e
santificato me stessa, ma non avrei         quella Parola di cui lo Spirito Santo ci
potuto impedire peccati né giovare alla     parla nella lingua materna e del cuore
salvezza delle anime” (Memorie). Si         che possiamo intendere. A Maddalena,
sentiva ardentemente attratta da quel       gli scrupoli non passarono mai del
Dio Amore, e dall’amore di-e-per Dio: si    tutto, i brufoli sì. Fu quando Don
sentiva avvampare dalla stessa carità       Libera la incoraggiò, lei che scalpitava
del Crocifisso. Ma poi pensava che          dalla smania di liberarsi dai “vincoli
forse erano solo sogni effimeri, fugaci     familiari”, a prendersi cura della
illusioni. Scrupoli. E brufoli.             sorella Rosa, e poi a farsi ‘mamma’ del
                                            nipote Carlino. Incredula, Maddalena
Se c’è fame, ci deve per forza              sperimentò non solo di poter credere ad
anche essere pane. Poi venne don            un incredibile Dio Amore, ma di poter
Libera. Don Luigi Libera, veronese,         lei stessa pure diventare Amore, divina
un benedetto prete come-tanti, lo           …
Storie di vocazione Da Hong Kong per una nuova missionarietà - Suore Canossiane
LETTERA DELLA FONDATRICE

    Giovinezza, fame di Dio

    Senza confini. Qualche anno                    incessantemente, se non prendersi
    dopo, di Maddalena ‘adulta’ (e poi             cura di noi, accoglierci per come
    pure un po’ ‘anzianetta’) colpisce             siamo, donarci se stesso in ‘confezione’
    l’instancabile energia e resistenza che        formato Vita e Amore? Sperimentando
    metteva nel viaggiare, per visitare            la sua propria naturale ‘divinità’,
    le comunità delle sorelle e per altre          Maddalena si avvicinò sempre di più
    ragioni legate all’Opera. Proprio              a comprendere ed abbracciare Gesù
    lei, che mai godette di salute buona           Crocifisso. Turbata dai suoi propri
    ferma, in un Italia cicatrizzata da            limiti (nel corrispondere all’Amore di
    mille frontiere e barriere, su strade          Dio), contemplò in Gesù limitato ed
    che a chiamarle accidentate è dire             appeso alla croce, vinto ed impotente,
    ‘acquetta’. I confini e le frontiere tra gli   passivo ed arreso, la vera via per
    italici Stati e staterelli del tempo non       diventare Amore secondo la qualità
    rappresentavano un problema serio per          di Dio. Apprese a riconciliarsi con le
    Maddalena, non perché avesse agganci           sue limitazioni e a viverle come dei
    o protezioni chissà dove, ma perché            ‘confini’ (‘limina’, confine, secondo il
    aveva dimestichezza con barriere di            vecchio buon Latino) ai bordi dei quali
    ben altro tipo. Molti dei suoi dubbi e         Dio si fa ‘forestiero’ e chiede di entrare
8   degli scrupoli di gioventù riguardavano        nella vita dei propri figli, pregando che
    i suoi limiti e la sua lentezza e fragilità    nessuno scrupolo o paura lo respinga
    nel corrispondere all’Amore di Dio             alla frontiera, aspettando che anche
    Amore. Incredula di un Dio tanto               solo un momentaneo visto di ingresso
    Amante da donarsi totalmente per i             e di (breve) soggiorno. Quando poi Dio
    suoi figli, e quindi per lei, Maddalena        passa il confine ed entra, quando lo
    risultò essere ancora più incredula            Spirito Santo finalmente trova casa
    circa se stessa e circa la sua ‘degnità’ e     nel suo ‘tempio’ (“O non sapete che il
    capacità di corrispondere a tale Amore.        vostro corpo è il tempio dello Spirito
    La cura per le ‘creature’ della sua            Santo che è in voi e che avete da Dio?”
    casa (la sorellina Rosa, e soprattutto         1Cor 6:19), si finisce per diventare figli
    l’infante Carlino), le fece toccare con        alla maniera di Gesù. Il Figlio di Dio
    mano di poter partecipare non solo all’        si incarna in noi, e noi si diventa Lui.
    ‘attività di Dio’, ma addirittura alla sua     Ciascuno alla propria maniera, secondo
    stessa ‘natura’.                               le sue proprie modalità. La maniera
                                                   di Maddalena continua ad essere una
    Alla fine, cos’altro cosa vuole Dio da         delle più belle e più entusiasmanti. Dio,
    tutti i suoi figli, se non che partecipino     a cui davvero piace esagerare, ancora
    della sua natura di Amore, che                 se ne compiace.
    divengano divini? Cos’altro fa Dio,
Storie di vocazione Da Hong Kong per una nuova missionarietà - Suore Canossiane
I PENSIERI DI MADDALENA,
OGNI GIORNO SUL TUO SMARTPHONE
“Oggi desidero rimanere con voi non tanto con la penna,
ma con il cuore.”
[Maddalena di Canossa]
                                                                           vita.
                                                              o della
                                                      al sens
                                                     ono                                               ssa
                                a r o l e  che apr ata.                           e n a   d  i Cano .
                         ia. P                    iorn                    ddal                      droid
  a r o l e di fiduc inare la tua g di Santa Ma a App per An
P                         m                        e                      ov
             per illu rno, le parol razie alla nu
Parole                      o                         g                                               ni,
       o  g g i , ogni gi          a  r  t p hone,                                  s u e r  iflessio
 Da                    l tuo s  m                                               l e                    a,
           a n   o s u                                       i s u o i scritti:     g g i o , i n paus r te.
 arriv                                                  o da                    via
                                               ro tratt e consorelle. In la di Maddalen
                                                                                                      a pe
                                    e n  s i e
                            un p                    e al l               paro
                  iorno tere agli amici rnata: c’è una
      g  n  i  g
                                                                                                           ieri
                                                         I pens a,
   O                    le le t                 a gio
           iari,          nte l
   i suoi d ghiera o dura
                                                              anoss
             re
    per la p
                                                       d i C
                                          a d d a lena        t p h one.
                                     ta M                 a r
                              di San                o sm
                                           sul tu
                                                                                                                  9

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PAGINE DI VITA

     Dio ha una volontà particolare
     su ciascuno di noi?

                         P
                                osto in questi termini,    nostre vie, e ogni giorno ci
                                l’interrogativo ci crea    rendiamo conto di quanto sia
                                un certo imbarazzo.        difficile e talvolta rischioso
                         Vi sono giorni in cui vorrem-     voler discernere quella che
                         mo poter fare riferimento a       chiamiamo volontà di Dio.
                         una volontà particolare di
                                                           No: che Dio ci abbia posti al
                         Dio, che sarebbe la nostra
                                                           crocevia, di fronte a più dire-
                         vocazione. Come sarebbe
                                                           zioni, di cui una sola sarebbe
                         rassicurante! Sapere che ciò
                                                           quella buona, senza darci i
                         si iscrive in un disegno di
                                                           mezzi per riconoscerla con
                         Dio previsto da tutta l’eter-
                                                           certezza, rientra nell’imma-
                         nità, in cui ogni elemento
                                                           gine di un Dio perverso e non
     DI PADRE            della nostra vita trova posto
     MICHEL RONDET SJ,                                     può in alcun modo esprime-
                         e senso!
     FORMATORE                                             re l’atteggiamento del Dio
                         Eppure qualcosa protesta          dell’Alleanza che è venuto a
10
                         dentro di noi: Dio dunque         salvare colui che era perduto.
                         ci porrebbe davanti un pro-       Tuttavia sappiamo bene che
                         gramma da riempire, stabi-        questo stesso Dio è colui
                         lito al di fuori di noi, senza    che ci chiama con il nostro
                         neppure darci dei mezzi si-       nome e che il nostro incontro
                         curi per conoscerlo?              con Lui passa attraverso un
                                                           cammino per noi particolare.
                         Poiché se le parole hanno un
                                                           Da Abramo a Pietro, la sto-
                         senso e se si volesse parla-
                                                           ria della salvezza abbonda di
                         re allora di volontà di Dio,
                                                           esempi di uomini chiamati a
                         quale perso non avrebbe tale
                                                           una vita nuova per una mis-
                         volere divino sulla nostra li-
                                                           sione precisa. La missione
                         bertà! E quale angoscia, inol-
                                                           di Mosè, quella di Geremia
                         tre, sarebbe per noi quando
                                                           o di Paolo, sembrano esatta-
                         si trattasse di scegliere: ogni
                                                           mente corrispondere a una
                         errore, qualsiasi ritardo
                                                           volontà particolare di Dio,
                         risulterebbero drammatici.
                                                           fino a segnare la loro vita di
                         Correndo parallelamente al
                                                           un’unicità che li conduce alla
                         disegno di Dio, ponendoci
                                                           solitudine. Destini eccezio-
                         pur involontariamente al
                                                           nali o esemplari di ciò che
                         di fuori del suo progetto,
                                                           noi tutti siamo chiamati a
                         avremmo perduto tutto. E
                                                           vivere?
                         ciò tanto più facilmente in
                                                           Quale sacerdote, quale edu-
                         quanto sappiamo bene che
                                                           catore, dovendo aiutare dei
                         le vie di Dio non sono le
                                                           giovani a scegliere un orien-
vita
                                                                                  più

tamento di vita, non si è imbattuto un        chiamata!».
giorno in ragazzi e ragazze venuti a dir-
                                              Non si tratta più, dunque, di scoprire e
gli con speranza e angoscia: «Devo ope-
                                              di eseguire un programma prestabilito,
rare una scelta, voglio fare la volontà
                                              ma di far nascere una fedeltà. È un
di Dio e non vorrei sbagliarmi; sarebbe
                                              cambiamento di prospettiva radicale,
grave, ma non so che cosa Dio si atten-
                                              che richiede tempo. […]
de da me, e allora sono venuto da lei
affinché lei mi dia i mezzi per saperlo       Il disegno di Dio non è una determina-
con tutta certezza».                          zione qualsiasi di una volontà divina
                                              sovranamente libera, è un disegno
Rispondere a una domanda posta in
                                              salvifico che esprime l’essere profondo
questi termini è impossibile; pretendere
                                              di Dio: l’amore che si dà e si comunica.
di farlo sarebbe quanto meno presun-
                                              È l’espressione dell’intima comunione
tuoso. Chi è in grado di porsi in tale
                                              del Padre, del Figlio e dello Spirito che
consonanza con la volontà divina? Il di-
                                              si apre a un’alterità per accoglierla nel
scernimento non ci rivela, tali e quali, i
                                              suo amore. Questo disegno d’alleanza        11
progetti di Dio su di noi; esso ci dispone
                                              ingloba tutta la storia e tutta l’umani-
a riconoscere entro i nostri desideri e le
                                              tà, ma poiché è la volontà d’alleanza,
nostre attese quello che può richiamar-
                                              desiderio di comunione, non può rivol-
si allo Spirito di Cristo!
                                              gersi che a persone libere. […]
La sola risposta che possiamo dare
                                              Il Dio di fronte al quale noi stiamo non
alla domanda appena riferita è di dire
                                              è un calcolatore straordinariamente
a quel ragazzo o a quella ragazza: «La
                                              potente, capace di programmare e di
volontà di Dio non è, innanzi che tu
                                              conservare nella propria memoria mi-
scelga questo o quello ma che tu ne fac-
                                              liardi di destini individuali e che noi
cia buon uso; che scelga tu stessi, nei
                                              dovremmo interrogare con timore e
termini di una riflessione leale, scevra
                                              tremore riguardo al nostro avvenire.
dall’egoismo come dalla paura, il modo
                                              È l’Amore che si è assunto il rischio di
più fecondo, più lieto di realizzare la
                                              chiamarci alla vita, nella somiglianza e
tua vita. Tenuto conto di quello che sei,
                                              nella differenza, per offrirci l’alleanza
del tuo passato, della tua storia, degli
                                              e la comunione. È a questo volto di Dio
incontri che hai fatto, della percezione
                                              che dobbiamo convertirci, se vogliamo
che puoi avere dei bisogni della Chiesa
                                              poterci porre in verità al cospetto della
e del mondo, quale risposta personale
                                              volontà di Dio. Noi allora lo riconosce-
puoi dare agli appelli che hai colto nel
                                              remo non più come un diktat o una
Vangelo? Ciò che Dio si attende da te
                                              fatalità, ma come una chiamata a una
non è che tu scelga questa o quella via
                                              creazione comune.
che Egli avrebbe previsto per te da tut-
ta l’eternità; è che tu inventi oggi la tua   LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO SU
risposta alla sua presenza e alla sua         www.canossian.org
PAGINE DI VITA

     Canzone

     Verona, anno di grazia 1774.                 Maddalena, Maddalena,
     Oggi 1° marzo la nobile casa dei Marchesi
                                                  cosa diventerai?
     di Canossa è stata allietata dalla nascita
     di una bambina, battezzata col nome di       Maddalena, Maddalena,
     Maddalena.                                   cosa diventerai?

     Maddalena, Maddalena,
     cosa diventerai?                             3. Gli anni passati il tempo cancella
     Maddalena, Maddalena,                           Forse il dolore ti han resa più bella
     cosa diventerai?                                perché i parenti, l’anello al dito,
                                                     sognan per te al tuo fianco un marito.
     1. Il palazzo migliore della tua città
        la famiglia più ricca della nobiltà          Ma tu invece hai già scelto da tempo
        pensieri per il domani tu non ne avrai       d’essere libera capelli nel vento
        Maddalena di Canossa ti chiamerai.           andando in giro per la città
                                                     donando agli afflitti amore e pietà

     LA BALLATA DI MADDALENA
12

     E la gente per strada che ti saluterà        Maddalena, Maddalena,
     proverà vergogna della sua povertà           cosa diventerai?
     vedendoti vestita con gli abiti più belli    Maddalena, Maddalena,
     passare in carrozza mostrando i tuoi         cosa diventerai?
     gioielli.
                                                  4. Lasci alle spalle la tua nobiltà
     Maddalena, Maddalena,                           i palazzi più belli della tua città
     quanti sogni su di te                           niente carrozza niente gioielli
     Maddalena, Maddalena,                           hai scelto i poveri come fratelli.
     quanti sogni su di te                           Nessuno più ti conosce “ Marchesa”
     2. Vivevi felice un’ infanzia serena            in quella donna con la borsa da spesa
        il destino ti dona una lacrima appena        e le mani sporche per avere toccato
        ma non basta il denaro per la felicità       un figlio di nessuno ch’era malato.
        l’amore è più raro della nobiltà.
        In pochi giorni hai visto svanire
        ciò che credevi non potesse finire
        il padre è morto la madre è fuggita
        e tu rimani sola di fronte alla vita.
vita
                                                                         più

Maddalena, Maddalena                         la gente intorno comincia a capire
quanto durerà?                               che tu hai scelto la parte migliore
                                                                                    13
Maddalena, Maddalena                         Chi ha molto amato mai non muore
quanto durerà?                               Chi ha molto amato mai non muore
5. La gente per bene assai divertita
                                           Maddalena? Maddalena, ancora vivi
   dice ridendo: forse è impazzita
                                           tu! Maddalena? Maddalena, ancora
   e tu volentieri li lasci parlare        vivi tu!
   le loro parole non ti posson toccare
   E continui serena per tutta la vita
   con poche amiche che ti hanno seguita            Amico che ascolti ,
   a fare del bene a tutti i quartieri      questa è la ballata di Maddalena:
   curando i poveri e i ricchi di ieri.    Se tu cerchi nei libri o nella storia
                                           non troverai il perché di questa vita
Maddalena, Maddalena, cosa ti                gettata nel vento, ma se cerchi nel
resterà?                                      povero che ti è vicino, scoprirai i
Maddalena, Maddalena, cosa ti                    segni di una presenza viva
resterà?                                          che non avrà mai fine.
6. Son piene di sole le tue mani
   mentre sorridi e pensi al domani
                                           Maddalena Maddalena, ancora vivi
   un attimo basta e ti sfugge la vita
                                           tu! Maddalena Maddalena, ancora
   la tua lunga giornata ormai è finita.   vivi tu!
   E mentre il silenzio ti guarda morire
INCHIESTA
     MONDO CANOSSIANO

     Sorprese e scoperte
     Storie di vocazione dal mondo canossiano

                      C’è la storia di suor Manoela, brasiliana, che racconta il percorso
                      che l’ha portata a diventare una Figlia della carità canossiana. A
                      scoprire quel “si tratta di più” per cui ha deciso di donarsi.
                      C’è la storia di Giulia e Matteo, italiani, che – al contrario delle
     DI PAOLO BOVIO
                      tendenze più diffuse in Europa e in Occidente – hanno scelto di
                      sposarsi giovani, fidandosi della vita.
                      C’è la storia di suor Maria José, argentina, che ha scelto di
                      dedicare la propria vita al servizio dei poveri e degli ultimi.
                      Ricevendo cento volte tanto.
                      C’è la storia di suor Josephine, filippina, missionaria prima in
                      Papau Nuova Guinea e in Africa. Di come la sua scelta di servizio
                      l’ha trasformata in “Sorella Gioia”.
                      E c’è la storia di madre Anne Tan, vicaria generale dell’istituto,
                      dei passi che l’hanno portata a convertirsi dal buddhismo alla fede
                      cristiana.
14
                      Sono solo alcune delle infinite, straordinarie, storie di
                      vocazione che il mondo canossiano custodisce. Sono quelle che
                      vi presentiamo nell’inchiesta sul mondo canossiano di questo
                      numero. Sono storie di scelte, di bivi, di direzioni prese con
                      coraggio. Ma anche di dubbi, incertezze, esitazioni. Perché non
                      sempre comprendere come rispondere alla chiamata d’amore
                      che Dio fa alla nostra vita è semplice. Anzi, quasi mai. Ecco il
                      discernimento. Ecco la fiducia in una misericordia più grande,
                      capace di sostenerci e disegnare un meraviglioso dipinto dove
                      noi vedremmo qualche linea a sghimbescio. Ecco la chiamata
                      del Signore, che è sempre sorpresa e scoperta, che ci supera e
                      realizza, che ci porta a scoprire un “di più” di noi stessi, degli
                      altri, del mondo, che ci porta verso una pienezza inattesa. Che ci
                      spinge a prendere il largo, rispondendo all’invito di Gesù.

                        BRASILE PAG 16          ITALIA PAG 18         ARGENTINA PAG 20

                         TOGO/RD CONGO PAG 22                   SINGAPORE PAG 24
«NON POSSO CAMBIARE LA DIREZIONE DEL VENTO,
  MA POSSO SISTEMARE LE VELE IN MODO DA RAGGIUNGERE
                                 LA MIA DESTINAZIONE»
                                           [ELIF SHAFAK]

PRENDI IL LARGO!
INCHIESTA
     MONDO CANOSSIANO

     Il sogno di Dio è più grande dei nostri
     La nascita della vocazione canossiana, nel racconto di sr. Manoela

     Sr. Manoela, raccontami un poco di          si ero coinvolta a conoscere e amare
     come è nata la tua vocazione!               Gesù. Ricordo la gioia che sentivo quan-
     Prima di tutto devo dire che il Signore     do arrivavo agli incontri dei Giovani e
     mi ha voluto tanto bene, facendomi na-      incontravo le sorelle che ci accoglievano
     scere in una famiglia cristiana.            sempre con il sorriso.
     Già dall’adolescenza partecipavo a una      All’età di 17 anni partecipai a un cor-
     comunità parrocchiale, e con il tempo       so di formazione alla leadership per
     mi impegnai nella Pastorale giovanile,      giovani che mi toccò profondamente,
     dove ho vissuto la mia gioventù in un       soprattutto in relazione alla scoperta
     cammino di crescita umana e spiritua-       di un Dio che si lascia inchiodare come
     le. Fu lì che imparai cose che mi indica-   espressione del suo amore per noi. A
     vano il senso della vita e dove nacque      partire da ciò compresi perché sorelle
     la mia vocazione alla vita religiosa        canossiane vivevano la spiritualità di
     consacrata.                                 Gesù Crocifisso. Prima di fare questa
16   Ebbi la fortuna di convivere con la         esperienza, volendo essere sincera...
     presenza delle sorelle canossiane nella     questa realtà mi disturbava.
     parrocchia, dove attraverso la cateche-     Poco a poco cominciai ad aprirmi ad al-

      BRASILE
vita
                                                                                  più

                                              Siccome mi ero organizzata per acce-
                                              dere all’università, questo processo ri-
                                              chiese discernimento e abbandono alla
                                              volontà di Dio.
                                              Racconto ora, l´esperienza di Dio che ho
                                              vissuto: le inquietudini interne che sen-
                                              tivo mi toglievano la pace. Un giorno,
                                              durante la Santa Messa, prima di rice-
                                              vere la Comunione, chiesi a Gesù con
tre riflessioni sulla vita: il mio credere,
                                              molta fede che mi aiutasse a prendere
lo studio, il lavoro; ma più di tutto mi
                                              la decisione secondo la sua volontà. Ri-
sentivo interpellata rispetto ad alcune
                                              cevetti l’Eucarestia e nel silenzio, sentii
domande che esistevano in me: cosa vo-
                                              una pace profonda che si è rivelata
glio? Che cosa faccio della mia vita?
                                              come risposta a ciò che speravo!
Con il trascorrere del tempo, il cammi-
                                              A partire da questo, sentii che i sogni       17
no di fede e gli impegni che avevo, mi
                                              di Dio sulla mia vita erano molto più
portarono a pensare con più responsa-
                                              grandi dei miei. Nel 1992 entrai per
bilità: che cosa il Signore vuole da me?
                                              una esperienza di “Vieni e Vedi” nella
I dubbi e le domande continuavano.
                                              casa di Formazione delle suore canos-
Arrivano i 20 anni! È il momento di
                                              siane a Piabetà (Rio de Janeiro). Oggi
fare scelte di vita e prendere una deci-
                                              mi sento profondamente grata nel poter
sione nella quale mi sentissi bene.
                                              costatare come il Signore si è fatto Pre-
Cosa fare? Dove andare? Iniziare l’uni-
                                              senza dandomi la grazia di rispondere
versità e avere una buona professione?
                                              al Suo amore con generosità.
O ascoltare ciò che, in profondità, mi
                                              Vale la pena essere attenti alla chiama-
provocava a dedicare la mia vita al Si-
                                              ta di Dio, Lui continua a chiamare nel
gnore in favore del prossimo?
                                              “grido” di questo mondo e noi possiamo
Come ti sentivi davanti a due scel-
                                              contribuire con la nostra risposta di
te, entrambe certamente erano
                                              amore.
buone?
                                              Coraggio, non avere paura.

                                                                di Sr. Manoela, Brasile
INCHIESTA
     MONDO CANOSSIANO

     “Abbiamo creduto alla vita”
     Il coraggio di scegliere la famiglia, nella testimonianza di una coppia di giovani

     S
            iamo Giulia e Matteo di Padova,     aver affrontato quella che è stata la no-
            ci siamo conosciuti rispettiva-     stra storia personale, abbiamo sentito
            mente a 22 e 23 anni. La prima      che era arrivato il momento di decidere
     prossima alla laurea, il secondo già in-   il nostro futuro: gettare le fondamen-
     serito nel mondo del lavoro.               ta di una vita insieme oppure tornare
     Entrambi non pensavamo a costruire         ognuno per la propria strada.
     una famiglia insieme, ma a divertirci
     con gli amici, ad uscire, a realizzarci    Ai nostri timori e paure si aggiungeva-
     professionalmente ed avere ciascuno i      no punti di vista discordanti di parenti
     propri spazi.                              e amici, che minavano le nostre deboli

18

     Dopo un anno di fidanzamento/sbanda-       certezze. Su consiglio di Padre Dome-
     mento abbiamo deciso di farci accompa-     nico, siamo stati caldamente invitati a
     gnare da un padre missionario, che ci      partecipare al corso “Fidànzati/Fidan-
     ha dato una gran bella scossa. Oltre ad    zàti” ad Assisi. Sono stati quattro giorni

      ITALIA
vita
                                                                                  più

intensi, provocatori, di confronto e
riflessione. Come diceva Frate Gio-
vanni dopo il corso le scelte erano
tre: “O ti lasciavi, o ti sposavi entro
l’anno oppure ti facevi frate/suora”.
Le incognite e i dubbi erano ancora
molti, ma sapevamo e ne siamo an-
cora convinti che la forza del nostro
amore è più forte delle opinioni esterne
e delle preoccupazioni.

Esattamente un anno dopo, il 30               monio, ma abbiamo dovuto ricrederci,
agosto 2014, con ancora la corona di          quando un anno dopo abbiamo scoperto
alloro in testa e il mutuo ottenuto ap-       di aspettare la nostra piccola Marghe-
pena due giorni prima, abbiamo detto il       rita. Il 1° maggio 2016 è arrivata lei
nostro sì davanti a Dio.                      a scombinare la nostra routine. Per         19
Una cerimonia semplice, ma molto pro-         quanto i primi mesi siano in assoluto
fonda, entrata come un fulmine a ciel         i più duri, la fatica è ripagata ogni
sereno nelle vite di coppia dei nostri        giorno nel vederla crescere sorridente
amici, creando scompiglio e rotture in        e fare progressi sempre diversi. Non
molti di loro.                                eravamo consapevoli del tutto di cosa
Il matrimonio è dirsi sì tutti i giorni,      significasse esser Mamma e Papà, non
nonostante le abitudini differenti e i di-    è sempre facile educare e insegnare se
fetti di ognuno che ci fanno arrabbiare,      si hanno punti di vista diversi.
ma che sotto sotto prendiamo sempre
con il sorriso. Vivere insieme è gioia, ri-   Guardandoci indietro ne abbiamo fatta
sate, confronto, condivisione di emozio-      di strada, ma siamo i primi a sapere
ni e dubbi, che insieme sono più facili       che abbiamo ancora tanto su cui lavora-
da affrontare e superare.                     re; non ci sentiamo arrivati e nemmeno
                                              migliori di altri, anzi siamo consapevoli
Pensavamo di avere vissuto tutte le           che solo il nostro amore e la fede in Dio
emozioni più belle il giorno del matri-       ci sosterranno sempre.

                                                                    di Giulia e Matteo
INCHIESTA
     MONDO CANOSSIANO

     Dentro quello che vivi il Signore ti chiama
     Sr. Maria José e la scelta di servire Gesù nei poveri

     Vorrei raccontarvi la mia storia, la mia     di paese piuttosto frequentemente per
     decisione di seguire Gesú e di riconosce-    il lavoro di mio papà. In uno di questi
     re, come ci dice papa Francesco, “Qual       cambi di casa ho cominciato a studiare
     è quella parola di Gesù che Dio vuole        nell’Istituto Canossiano di Luis Beltrán,
     dire al mondo con la mia vita”, e con la     nella regione di Río Negro. Lì è iniziato
     tua …                                        il cammino di scoperta del carisma ca-
     Sono nata in un piccolo paese del Sud        nossiano.
     dell’Argentina. Una vita normale: fa-        Ho conosciuto Santa Maddalena, la sua
     miglia, scuola, parrocchia, amici, visita    vita ed è iniziata tra noi un’amicizia: ho
     all’ospedale. Una giovane come te, con       trovato nella sua vita una sintonia con
     illusioni, desideri, aspettative, servizi,   la mia, e attraverso le sue Figlie mi ha
     con un cuore inquieto, sensibile ai biso-    mostrato l’umanitá di Gesú, il suo modo
     gni dell’altro.                              di stare tra quelli che soffrono. Ho com-
     Giá da piccola ho cominciato a relazio-      preso che tutti siamo chiamati a condi-
     narmi con Gesú come il Grande Ami-           videre la vita.
     co. Con la mia famiglia cambiavamo           Dio sempre ti chiama nella tua realtá,

20

      ARGENTINA
vita
                                                                                  più

nel momento in cui il tuo cuore é capa-       da me?”.
ce di percepire la sua voce. Ricordo che      Trascorreva il tempo e dovevo decidere.
frequentavo l’ultimo anno della scuola        Cominciai a studiare veterinaria all’uni-
secondaria. Tempo di inquietudini. Cosa       versità a 2.000 km da casa. Sentivo che
volevo fare della mia vita? Non mi senti-     questa esperienza mi avrebbe aiutata
vo soddisfatta con il desiderio di studia-    a essere indipendente e continuare a          21
re la carriera universitaria che da sem-      cercare. Ma il cuore provvidente di Dio
pre mi piaceva: veterinaria. Sentivo che      seguí i miei passi: nella città di La Pla-
Gesú mi chiedeva qualche cosa di piú.         ta c’erano tre comunità canossiane. Un
Mi sono resa conto che avevo bisogno di       giorno mi incontrai per caso con le sorel-
condividere questi pensieri e chiesi di       le e cominciai un nuovo contatto. Dopo
parlarne a una delle sorelle della comu-      l’entusiasmo dei primi mesi per la novi-
nitá canossiana. Era da tempo che ave-        tá della nuova vita, ho fatto l’esperienza
vo in cuore il desiderio di fare un’espe-     di un non senso: dentro di me risuonava
rienza di missione, di incontrare Gesú        un constante “Perché” e sentivo un gran
nei fratelli. La sorella mi ascoltò con       desiderio di inserire la mia vita nel Suo
attenzione e mi disse: “Non hai pensa-        progetto. Allora mi decisi a vivere la pro-
to alla possibilitá che il Signore ti stia    posta che Gesú ha fatto ai suoi discepoli:
chiamando a vivere una vita consacrata        “Venite e vedrete”. Sono andata, ho visto
solo a Lui?”. E risposi molto sicura: “No,    e sono rimasta con Lui.
io no, cosí come sono, con le mie debolez-    Voglio dirti che se ti trovi in questo mo-
ze e follie, non credo”. La sorella mi dis-   mento in cui devi decidere della tua vita,
se che avrebbe pregato, affidando tutto       non avere paura. Abbi il coraggio di sce-
alla Madonna.                                 gliere il tuo cammino, che faccia brillare
Da allora ho sperimentato una preghie-        il meglio di te e che riveli la parola che
ra piú intensa. Pregavo davanti al San-       Dio vuole dire al mondo con la tua vita,
tissimo dicendo al Signore: “Cosa vuoi        e semplicemente rispondi “SÍ”!

                                                                        di sr. Maria José
INCHIESTA
     MONDO CANOSSIANO

     Amata, scelta e inviata
     Dalle Filippine alla missione in Africa, a servizio del Vangelo

     V
             engo da una famiglia povera ma
             ricca di fede e unita nell’amore.
             Mio padre, vivace e amorevole,
     catechista e segretario della nostra par-
     rocchia dell’Immacolata Concezione, Ki-
     bawe, nel sud delle Filippine. Mia madre
     una donna semplice, tenera, premurosa,
     e laboriosa. Noi otto figli facciamo del
     nostro meglio lavorando sodo e studian-
     do per il nostro futuro. I padri gesuiti
     attivi nella nostra parrocchia inculcano
     nella mia giovane mente e nel mio cuore
     il desiderio di essere “una persona per
     gli altri, per la verità e la giustizia”.
     È allora che sento un profondo desiderio
     di essere con Gesù e Maria attraverso
     il servizio ai fratelli. Una chiamata in-   padre, testimone oculare del delitto,
     teriore che si rafforza quando il nostro    viene avvertito che sarà il prossimo. La
     parroco p. Godofredo Alingal SJ viene       nostra famiglia deve fuggire. Ma prima
22   ucciso a colpi di arma da fuoco, proprio    di partire condivido con il mio gruppo
     nel suo convento, da sicari ingaggiati da   giovani una convinzione: poiché nella
     certe persone che hanno causato disor-      nostra parrocchia viene versato e offerto
     dine e guerra al nostro territorio. Mio     il sangue di un missionario, anche tra
                                                 di noi deve esserci chi offrirà la sua vita
                                                 per Dio e per gli altri. Sempre più com-
                                                 prendo che voglio che quella vita sia la
                                                 mia.
                                                 Finché il Signore, per la Sua infinita mi-
                                                 sericordi, mi consacra Figlia Canossia-
                                                 na della Carità, Serva dei Poveri. Inizio
                                                 a servire nelle nostre comunità scola-
                                                 stiche e pastorali del mio Paese, impe-
                                                 gnandomi con i giovani.
                                                 Dopo cinque anni, un appello impegna-
                                                 tivo. Sono scelta tra le prime canossiane
                                                 destinate alla Papua Nuova Guinea. La
                                                 “terra dell’inaspettato”. Duc in altum!
                                                 Mi immergo nell’evangelizzazione, nel-
                                                 la formazione di catechisti e insegnanti
                                                 delle scuole cattoliche di Port Moresby.
                                                 È un duro sforzo evangelizzare ed essere

      TOGO/R.D.CONGO
vita
                                                                                 più

                                                                                           23

evangelizzate, invitare alla conversione     davvero lo Spirito è all’opera nell’usare
e convertirsi. Servizio e contemplazio-      le mie mani per servire i poveri. Colla-
ne. Trasformazione interiore e testi-        boro non solo con i miei fratelli e sorelle
monianza. Saranno nove anni intensi.         congolesi, ma anche con i giovani dall’I-
                                             talia, l’America, perfino l’Asia, tramite
Poi un periodo a Roma di formazione          il VOICA. Sono esperienze di incontro,
carismatica e studio, un tempo di rinno-     apertura e di dialogo continuo, che vivi-
vamento in preparazione alla prossima        ficano sia i giovani volontari sia noi.
missione: Africa. Il continente della no-    Qui in Africa mi chiamano “Sorella Gio-
stra Bakhita. Sulla sua tomba a Schio        ia”. Sì, sono limitata, debole, soffro di
mi affido alla sua intercessione. Lei che    malaria e febbre tifoide. Sì, sono piena
voleva tornare nella sua amata terra per     di difetti, fallimenti, rifiuti, malintesi,
far conoscere il “Paron”, Gesù Crocifisso,   povertà, vergogna. Ma mi sento amata
la sua vita offerta per amore.               da Lui. Fortemente. E sento di ricevere
Africa per me sarà prima Togo, poi Re-       i doni della resistenza e dell’accettazio-
pubblica Democratica del Congo. Lavoro       ne, del coraggio, della fede, della pazien-
nel campo dell’educazione e nel servizio     za. Lavoratrice umile per il Regno. Non
ai malati. Condivido la Parola con cre-      valgo molto, ma ho la certezza di essere
atività e semplicità, a servizio non solo    amata. E allora voglio portare a tutti la
dei cattolici ma anche dei credenti di       buona notizia, per rendere Gesù cono-
altre fedi come l’Islam. Sperimento che      sciuto e amato.

                                                             di Sr. Josephine Resmeros
INCHIESTA
     MONDO CANOSSIANO

     “O Dio, tu mi cerchi e mi conosci … e mi hai trovato!”
     M. Anne Tan, vicaria generale, racconta la sua conversione al cristianesimo

     C
            onversione! Chi può convertirci,    vivono insieme ai vicini), quasi tutti
            se non Dio solo. È una grazia e     praticavano la stessa religione e cul-
            un dono di Dio, la conversione.     tura religiosa tradizionale. Mamma,
     Come la fede. Donata liberamente, da       in particolare, era molto devota. Ogni
     accogliere con cuore aperto e ricono-      giorno pregava all’altare di famiglia. Io,
     scente, nutrendola con il nostro “sì!”     la più giovane di sette fratelli, visitavo
     quotidiano. Altrimenti resta a livello     spesso con lei templi e partecipavo alle
     concettuale, o dottrinale. No, perché      celebrazioni. Ho continuato così fino
     la fede cresca è necessario questo con-    ai 7 anni, quando ci siamo trasferiti: è
     tinuo incontro personale di amore e        allora che per la prima volta ho incon-
     misericordia con Gesù. Questa è la mia     trato persone con altre credenze. E i
     esperienza del dono della fede e del       cristiani.
     cammino di conversione.
                                                Il cristianesimo era una religione “degli
     È stato il Signore, nella sua misericor-   stranieri”, come la chiamava la mam-
     dia, a rovesciare il mio mondo, la mia     ma, che ci proibì di avvicinarci. Per
     vita, in un modo inimmaginabile.           molti anni fu un argomento tabù per
                                                noi. Ma i nostri nuovi vicini di casa,
     Nei miei primi anni sono cresciuta in      una famiglia con 4 bambini, erano
24
     un ambiente profondamente buddhista        cattolici. E lungo la strada, a circa 45
     e taoista. Un ambiente molto “kam-         minuti da casa, c’era una chiesa cat-
     pong” (cioè famiglie molto strette che     tolica. Divenni amica dei bambini dei

      SINGAPORE
vita
                                                                               più

                                                                                        25

miei vicini e furono loro a portarmi alla   Non conoscevo ancora nessuno che mi
devozione settimanale del sabato, per       potesse istruire nella fede: frequentavo
la novena a Nostra Signora del Perpe-       scuole statali, prive di insegnamenti
tuo Soccorso. È una devozione molto         religiosi. Andò avanti così per anni. Re-
popolare a Singapore, frequentata da        stavo fedele alla devozione del sabato,
persone di diverse fedi. All’inizio non     ero attratta dall’idea di assistere alle
capivo veramente di che si trattasse.       funzioni domenicali, ma non conosce-
Mi attiravano gli inni che cantavamo,       vo né potevo comprendere nulla della
e che continuavano a risuonare nel mio      celebrazione eucaristica: sapevo solo
cuore. Fu questo a farmi tornare, setti-    che assomigliava a quella delle chiese
mana dopo settimana. Non lo sapevo,         protestanti.
ma era cominciato il mio cammino di
fede. Con il senno di poi posso dire che    Ma nel frattempo anche nella mia fami-
la Madonna del Perpetuo Soccorso mi         glia le cose stavano cambiando. Nella
ha gradualmente accompagnato al suo         sua bontà e misericordia il Signore ha
figlio Gesù. Ma andiamo con ordine.         messo sul sentiero del mio fratello mag-
                                            giore una bellissima donna, metodista
Alla mamma raccontavo qualche bugia,        impegnata e devota, di ottima famiglia
uscivo con il pretesto di passeggiare       cristiana. Sarebbe diventata una nuora
con gli amici. Invece andavo in Chiesa.     così esemplare che nel corso degli anni
INCHIESTA
     MONDO CANOSSIANO

     avrebbe portato alla conversione dei          sperimentavo alla Chiesa metodista.
     miei familiari. Anche la mamma!               Avvertivo un forte movimento interiore
                                                   verso l’adorazione del Santissimo Sa-
     Il desiderio di portare altri alla fede era   cramento. Finché decisi di partecipare
     un punto di forza della famiglia di mia       alla Messa, da sola, pur non sapendo
     nuora. Tenevano una scuola biblica e          nulla della liturgia. Semplicemente
     organizzavano corsi di Bibbia, la dome-       seguii l’assemblea, inginocchiandomi,
     nica, per bambini e adulti. Ci portavano      alzandomi, sedendomi. Non capendo
     in traghetto alle funzioni domenicali;        nulla, se non degli inni e delle predi-
     andavamo tutti, fratelli, sorelle, nipoti,    che. C’era il Signore a portarmi avanti,
     genitori. Eppure non mi sentivo smossa        misteriosamente, nonostante la mia
     interiormente. Fu un periodo di accesi        ignoranza intellettuale della fede.
     confronti in casa nostra sulle differenze     Stranamente, ancora non mi rivolgevo
     tra le confessioni prote-
     stante. Purtroppo non
     riuscivo a prendervi par-
     te attivamente, a causa
     della mia mancanza di
     conoscenze bibliche e teo-
     logiche. E poi c’era la que-
26   stione della devozione a
     Nostra Signora, così cen-
     trale per me. Mentre per
     i metodisti la salvezza
     viene solo dal credere in
     Gesù Cristo. Ormai l’inte-
     ra famiglia era orientata
     a convertirsi alla fede
     protestante, mamma e
     papà insistevano perché
     anch’io lo accettassi, se-
     guendo le orme di mio fratello maggio-        a qualcuno in particolare. Ora penso
     re. In una famiglia cinese tradizionale       che sia stato Dio a sostenermi nel mio
     la figura maschile più anziana è molto        desiderio.
     dominante.
                                                   La mia istruzione religiosa iniziò negli
     Ma è stata la nostra Madre a tenermi          ultimi anni del college. Conobbi un
     sotto il suo manto, mantenendomi fede-        sacerdote cattolico che aveva notato
     le alle devozioni del sabato e alle Messe     la mia assiduità alle funzioni. Fu lui a
     della domenica. Il piano di Dio per me        invitarmi a frequentare la Young Chri-
     mi era sconosciuto, ma sentivo che            stian Society, un gruppo che teneva ri-
     quando assistevo all’eucarestia il mio        trovi settimanali in una parrocchia non
     cuore era toccato in un modo che non          lontana. Iniziai a frequentare il cate-

      SINGAPORE
vita
                                                                                 più

chismo. Solo alla fine del college ottenni   mi lasci con i miei piani e avrò figli, uno
dai miei genitori di ricevere il battesi-    di loro diventerà sacerdote, un’altra
mo: mamma, nella sua grandezza di            suora. Ma Lui ha persistito nella sua
cuore, mi promise che mi avrebbe con-        chiamata.
cesso ogni dono se avessi fatto bene nel
test universitario. Appena pubblicati i      Come sono diventata canossiana? È
risultati, chiesi il dono del battesimo:     un altro mistero racchiuso nella mia
ottenuta l’autorizzazione dei miei, corsi    storia. Inizialmente ero attratta da una
a farmi battezzare. Da allora mi sono        congregazione che avesse l’adorazione
coinvolta in molte delle opere e attività    eucaristica quotidiana nella sua spiri-
della Chiesa.                                tualità. Fui condotta dalle canossiane,
                                             anche se in quel momento non ne co-
La storia della mia vocazione religiosa      noscevo il carisma, né sapevo molto di
è simile. Non avevo mai pensato di con-      Maddalena di Canossa. Lo spirito e il
sacrarmi. La mia idea della scelta reli-     carisma sono cresciuti poco a poco in
giosa era che consistesse in una vita di     me, li ho approfonditi nel corso della
preghiere e inattività: ed essendo una       mia vita religiosa, tentando di incar-
persona molto attiva e dinamica, non         narli nella mia vita.
mi attirava. Ma le vie del Signore non
sono le nostre, come ci ricorda la Scrit-    Riguardandomi indietro, mi rendo
tura. Quando avvertii la chiamata cer-       conto sempre più che il protagonista          27
cai di fuggire molte volte, come Giona.      della mia vita, della mia vita di fede,
Dopotutto, avevo frequentato una buo-        della mia vita consacrata, è Dio. È Lui
na università, ero avviata a una bril-       la danza, e io sono la ballerina che per-
lante carriera, con un futuro luminoso       mette ai miei passi di scorrere in sinto-
e la possibilità di formare una famiglia:    nia con la danza, e allora tutto e bene.
nel mio piano – sono una pianificatrice      E non devo temere!
di natura – c’era questo. Eppure senti-
vo una chiamata. Tentai di offrire a Dio     Vorrei incoraggiare tutte e tutti coloro
una sorta di patto: Signore, pregavo, se     che avvertono la chiamata. Magari è
                                                           solo una voce piccola e
                                                           gentile che vi spinge,
                                                           magari non avete un’idea
                                                           chiara né la conoscenza
                                                           di ciò che questa chiama-
                                                           ta comporta o dove con-
                                                           duce: coraggio, lasciatevi
                                                           andare, lasciate che sia
                                                           Dio a guidarvi. Ciò che
                                                           conta è lasciarsi andare
                                                           e partecipare a questa
                                                           danza.

                                                                        di m. Anne Tan
IL PERSONAGGIO                                                               vita
     Alma Zadic                                                                       più
     “L’INTEGRAZIONE È POSSIBILE, DIPENDE DA NOI”
     Alma Zadić, rifugiata, avvocata, politica

      “M
                     i sento bosniaca
                     e austriaca, allo
                     stesso tempo.
      Sono convinta che permettere
      ai migranti di coltivare sia l’i-
      dentità del proprio Paese d’o-
      rigine, sia del Paese dove ri-
      siedono, sia la chiave per farci
      sentire tutti parte di un’unica
      società”.
      Chissà se avrebbe mai imma-
      ginato di arrivare a parlare
      dai banchi del Parlamento di
      Vienna, quando a soli dieci
      anni giunse nella capitale
      austriaca insieme alla sua
      famiglia, dopo un travagliato
      viaggio attraverso i Balcani
                                                    versità Cattolica di Milano, e nel 2010
      insanguinati dalla guerra civile, in
                                                    ha conseguito un master alla Columbia
      fuga dalla Bosnia-Erzegovina sotto
      assedio. No, non poteva saperlo, Alma         University di New York, dove ha svolto
28    Zadić: allora era solo una bambina            anche attività di ricerca. Ha collabora-
      costretta a scappare dalle bombe di un        to con l’Organizzazione delle Nazioni
      conflitto fratricida, a lasciare la casa in   Unite per le migrazioni, con il Tribuna-
      cui stava crescendo, gli amici, il mondo      le dell’Aia per i crimini di guerra nella
      dell’infanzia.                                ex Jugoslavia e con un importante stu-
      Oggi, quasi un quarto di secolo dopo,         dio legale internazionale.
      a 34 anni Alma è un’avvocata esperta
      di diritto internazionale e, dall’ottobre
                                                    Nel 2017 ha accettato la proposta di
      2017, deputata alla Consiglio nazio-
      nale, la Camera bassa del Parlamento          candidarsi in una lista di ispirazione
      austriaco. Ne ha fatta di strada. Un          civica alle elezioni nazionali austria-
      percorso di integrazione straordina-          che. Elezioni dominate dal dibattito
      rio, il suo. Il fattore determinante? La      sull’immigrazione, nel pieno della crisi
      scuola. “Al mio arrivo a Vienna – ricor-      europea. “Era il momento di impegnar-
      da lei – ho avuto la fortuna di incontra-     mi in prima persona – racconta Alma
      re insegnanti che mi hanno fatto sen-         –. Chi racconta che l’immigrazione
      tire accolta, accompagnandomi nella           porta insicurezza dice bugie. La mia
      conoscenza della nuova lingua e della         esperienza mi ha insegnato che un’in-
      nuova cultura. E altri compagni che
                                                    tegrazione positiva è possibile. Ma
      avevano un background migratorio,
      come me: ho scoperto che non ero sola”.       passa dall’impegno per l’accoglienza, la
      Alma ha proseguito negli studi con            formazione, il riconoscimento reciproco
      risultati eccellenti: nel 2003 si è laure-    delle identità culturali e personali. Di-
      ata in Giurisprudenza all’Università di       pende da noi. È questa la battaglia che
      Vienna, dopo un periodo anche all’Uni-        voglio portare avanti”.
vita
    più

          29
LETTURE

     Letture
                                          La vita della santa canossiana nata in
                                          Sudan, passata attraverso le esperienze
                                          della schiavitù, della liberazione, della
                                          conversione al cristianesimo e della
                                          scelta di consacrazione, raccontata
                                          come un romanzo. Dalla Francia arriva
                                          il caso letterario dell’anno: con “Bakhi-
                                          ta”, l’autrice Véronique Olmi ha vinto il
                                          Prix du Roman Fnac, è stata finalista
                                          ai principali premi francesi, è in cima
                                          alle classifiche da più di un anno e in
                                          corso di traduzione in tutta Europa. Un
                                          romanzo emozionante che racconta con
                                          straordinaria potenza la storia vera di
                                          “Madre Moretta”, schiava sudanese li-
     AUTORE VÉRONIQUE OLMI                berata nel 1889 in Italia, morta a Schio
     TITOLO    BAKHITA                    nel 1947 e canonizzata nel 2000 da
     EDITORE PIEMME                       Papa Giovanni Paolo II.
30

                                          Tutti prendiamo costantemente decisio-
                                          ni, alcune dopo attenta decisione, altre
                                          senza pensarci troppo. Ma comprendia-
                                          mo che queste decisioni, piccole e gran-
                                          di, qualificano il nostro vivere secondo
                                          la fede cristiana? In questo libro, utile
                                          e incoraggiante, Elizabeth Liebert in-
                                          troduce la pratica del discernimento e
                                          guida i lettori attraverso il processo per
                                          arrivare a scelte di vita cristiane. L’au-
                                          trice passa in rassegna la tradizione cri-
                                          stiana del discernimento, per poi passa-
                                          re a descrivere passi concreti ed esercizi
                                          che potranno aiutare i lettori in ricerca
                                          della propria risposta alla chiamata di
                                          Dio in mezzo alle scelte quotidiane.
     AUTORE ELIZABETH LIEBERT
     TITOLO    LA VIA DEL DISCERNIMENTO
     EDITORE WESTMINSTER JOHN KNOX
vita
                                                                              più

                                           In fondo, la domanda con cui ciascuno
                                           deve fare i conti nella propria vita è:
                                           Qual è la mia chiamata?
                                           Scrive così sr. Melissa Dwyer nell’in-
                                           troduzione a “Ruminatio. La vita con-
                                           sacrata”. Australiana, ex atleta olim-
                                           pica di lancio del giavellotto prima di
                                           consacrarsi canossiana nel 2005, suor
                                           Mel è stata per otto anni missionaria
                                           in Africa ed è ora attiva nella pastorale
                                           vocazionale della diocesi di Brisbane,
                                           nella “Terra dei canguri”. Questo bel
                                           libretto, scritto in occasione del Sinodo,
                                           è frutto della sua attività a contatto con
                                           i giovani: un’agile introduzione alla vita
                                           consacrata, che indica alcune vie pos-
AUTORE SR. MELISSA DWYER                   sibili perché i giovani trovino risposta
                                           alle domande che portano nel cuore.
TITOLO   RUMINATIO. LA VITA CONSACRATA
         DISPONIBILE SU INTERNET                                                        31

                                           In queste pagine il lettore incontrerà
                                           una sorta di partitura musicale
                                           che, entrando in contatto con la sua
                                           anima, risveglierà le eco dell›incontro
                                           misterioso tra tra le oscurità dell›uomo
                                           e Cristo, dove l›amore trionfa sulla
                                           morte e sopra ogni emozione e
                                           disposizione umana. L›autore è
                                           un sacerdote salesiano, di origini
                                           patagoniche, laureato in filosofia ed
                                           educazione. È un formatore che ha
                                           grande esperienza con i giovani.

AUTORE EDUARDO MEANA LAPORTE
TITOLO   EN MI GETSEMANÌ. LA RAÌZ OCULTA
         DEL AMOR
EDITORE SAN PAOLO
NEWS

32
L’ORA DELLA CORRESPONSABILITÀ
Si è tenuta, a cavallo tra la fine di settembre
e l’inizio di ottobre, la 73esima Assemblea
generale delle Nazioni Unite. Oltre 120 i
capi di Stato e governo che si sono radunati
al Palazzo di Vetro, a New York, sede
dell’organizzazione. Non avrebbe potuto
essere più azzeccato il tema scelto dalla
presidente di turno dell’assemblea, Maria
Fernanda Espinosa Garces, ex ministro
della Difesa dell’Ecuador: “Rendere le
Nazioni Unite rilevanti per tutte le persone:
una leadership globale e la condivisione
delle responsabilità per creare una società
pacifica equa e sostenibile”. Tanti i temi
caldi affrontati dall’assemblea: dalla
Corea del Nord alle guerre in Siria e in
Yemen, dalle tensioni in Medio Oriente
alle crisi in Venezuela e in Libia. Ma anche
l’importanza dell’uguaglianza di genere,
della partecipazione delle donne nei posti
di potere, la questione dei rifugiati. Sullo 33
sfondo di quello che dovrebbe essere
il maggiore sforzo comune: la lotta al
surriscaldamento globale e la salvaguardia
degli ecosistemi. Difficile tracciare un
bilancio immediato. Positiva, per esempio,
la volontà di cooperazione mostrata da
importanti attori come l’Unione Europea
e la Federazione Russa nel garantire la
realizzazione dell’accordo sul nucleare
iraniano, nell’interesse della sicurezza della
comunità internazionale. Resta ancora da
raggiungere, però, un approccio capace
di superare gli egoismi dei singoli Stati
nazionali e i veti incrociati che troppo spesso
ne hanno minato la possibilità per l’Onu
di essere incisiva. Quel che è certo è che
come in questo momento l’organizzazione
e i governi che la compongono appaiono
chiamati a uno scatto in avanti nella ricerca
di soluzioni comuni per le grandi questioni
politiche, ambientali, migratorie del
pianeta.
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