Storie di vocazione Da Hong Kong per una nuova missionarietà - Suore Canossiane
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N° 6 OTTOBRE 2018 / GENNAIO 2019 INCHIESTA MONDO CANOSSIANO Storie di vocazione REPORTAGE Da Hong Kong per una nuova missionarietà SOCIAL FOTOGRAFICO Le parole del Sinodo
vita
Carissime, carissimi,
mentre questo numero di VitaPiù è
in viaggio verso le vostre case è già
più
iniziato a Roma la XV assemblea
generale ordinaria del Sinodo dei
vescovi. Uno straordinario momento
di vita ecclesiale, una vera occasione
di grazia, voluta da Papa Francesco
per mettere al centro il tema “I
giovani, la fede e il discernimento
vocazionale”. È un tema che,
come famiglia canossiana, non
possiamo che seguire con attenzione
e simpatia, contribuendo alla
riflessione in corso nella Chiesa a
ogni livello. Ed è proprio per questo
che, dopo aver dedicato le precedenti
uscite prima al rapporto tra i
giovani e la fede, poi alle frontiere
VITA PIÙ che i giovani vivono, in questo
ultimo numero del 2018 ci mettiamo
in ascolto di storie di vita e di
N. 6 - OTTOBRE - GENNAIO 2019
vocazione. Vocazione per la famiglia,
2 Autorizzazione Trib. di Roma per i poveri, per la missione, per la
N. 52/87 del 6 febbraio 1987 politica. Vocazione, frutto maturo di
quel discernimento su cui i vescovi si
stanno confrontando.
PROPRIETARIO Casa Generalizia delle Sinodo ancora protagonista: nel
Figlie della Carità Canossiane racconto dell’incontro di agosto a
DIRETTORE RESPONSABILE Paolo Bovio
Roma tra il Papa e i giovani, a cui
CONCEPT E GRAFICA Studio Bertin
REDAZIONE Paolo Bovio hanno partecipato anche i gruppi
AREA COMUNICAZIONE ISTITUTO canossiani, e nel social fotografico,
CANOSSIANO dedicato alle parole del Sinodo.
Sandra Maggiolo (referente generale) E poi il racconto del Seminario
Maria Grazia Bongarzone (coordinatrice) internazionale su evangelizzazione
Paolo Bovio (responsabile operativo) e missione, le esperienze di missione
dei volontari Voica; i progetti della
Fondazione Canossiana a sostegno
della formazione dei più piccoli;
consigli di lettura sul tema del
discernimento e il romanzo, caso
editoriale in Francia, che narra la
vita di Bakhita! Testi per aiutarci a
prendere il largo nel mare della vita.
Buona navigazione, allora, e
www.canossian.org buona lettura!
infocanossiane Paolo Bovio
infocanossiane
youtubeMaria Addolorata, la santità
della porta accanto
C
arissimi, la festa di Maria Vergi- raggio e la sua audacia che culminano
ne Addolorata è per la Fami- nella crocifissione fisica del Figlio e in
glia Canossiana una celebra- quella spirituale della Madre.
zione “di famiglia”, tanto sentita perché
veneriamo la Madre comune come “Ma- Tutti siamo chiamati a vivere una spiri-
donna Addolorata”. Lei, la Madre della tualità incarnata, a realizzare il proget-
Vita, guida e accompagna le nostre vite to di vita che Dio ha affidato a ciascuno,
fin dal loro nascere con tenerezza e amo- a percorrere il cammino bello ed esigen-
re materno. In questi 210 anni di vita te del Vangelo, fonte vera di gioia, che
dell’Istituto ci ha aiutato a leggere la umanizza la nostra esistenza, le nostre
storia, la realtà nella sua quotidianità famiglie, le piccole e le grandi comunità
e continua a essere nostra compagna di in cui siamo inseriti e ci rende discepoli
viaggio. Ci ha aperto al mondo non solo e testimoni credibili, non per le nostre
geografico, ma soprattutto alla Famiglia parole, ma per la nostra coerenza.
3
umana.
È questa la testimonianza che ci sostie-
Maria riceve sul calvario il testamento ne reciprocamente e che da significato
di suo Figlio: ”Donna ecco tuo figlio”… e alla nostra vita. Papa Francesco ci parla
al discepolo “ecco tua Madre” (Gv 19,26- di “santità della porta accanto” che non
27). Fedele al testamento di Gesù ci in- ha bisogno di grandi manifestazioni, ma
dica il cammino che conduce a suo Figlio di coerenza evangelica, (Mt 25,31-46) di
paziente perseveranza, di tenerezza, che
e lo percorre con noi. È da quel momen-
umanizza la nostra esistenza, la nostra
to che “accoglie tutti nel suo cuore” ed è
attività, le nostre famiglie e che è fonte
questo il motivo della nostra gioia: cele-
di vera gioia. Rinnovo con le parole di
brare il suo amore. Maddalena c’invita
Maddalena il mio augurio: “Incontria-
a contemplare il Figlio e la Madre, con-
moci tutti nel cuore addolorato di
templazione che non è fine a se stessa.
Maria… Lei vi darà tutto quel con-
Da Maria impariamo cosa significa la
forto di cui abbisognate”.
santità, che è sollecitudine, tenerezza,
compassione, capacità di perdono, co-
M. Annamaria Babbini
Superiora GeneraleIndice
LETTERA DELLA FONDATRICE PAG. 6
Giovinezza, fame di Dio
M E S SAG G I O
Padre Angelo Bettelli
PAGINE DI VITA PAG. 10 PAGINE DI VITA PAG. 12
Dio ha una volontà
particolare su ciascuno Canzone
di noi? La ballata di Maddalena
PAG I N E D I V I TA
Padre Michele Rondet SJ
INCHIESTA PAG. 14 IL PERSONAGGIO PAG. 28
MONDO CANOSSIANO
Sorprese e scoperte
Storie di vocazione dal mondo Alma Zadic
canossiano
LETTURE PAG. 30
Letture P ER S O N AG G I O
NEWS PAG. 32
L’ora della corresponsabilità
NEWS
NEWS PAG. 34
Kerala, accanto alle
popolazioni colpite
dalle inondazionivita
più
NEWS PAG. 36
Da Hong Kong, per una nuova
missionarietà canossiana
Il Seminario su evangelizzazione
e missione
PAG. 38
Giovani coraggio
Il racconto dell’incontro con Papa Francesco
a Roma, ad agosto
SOCIAL FOTOGRAFICO
SOCIAL FOTOGRAFICO PAG. 40
UMANITÀ
LE PAROLE DEL SINODO
A FUTURO
PREGHIER
Le parole del sinodo
SPER ANZA
PAROLA
40
IMPEGNO 41
FIDUCIA NE SPIRITO
CONDIVISIO
SCELTE
SILENZIO
GIOIA
CAMMINO
GIOVANI
EVENTI
EVENTI PAG. 42
CALENDARIO
VOICA PAG. 44 FONDAZIONE PAG. 45
Malawi nel cuore In India un convitto
per mandare a scuola bambine e
ragazze
Il sostegno a distanza:
si può aiutare anche una classe di
piccoli studentiLETTERA DELLA FONDATRICE
Giovinezza, fame di Dio
“
I
ncredibile! Oddio …, a Onnisciente (e un po’ spione
volergli proprio trovare …), Intoccabile, Invincibile,
un difetto, a Dio, è che Miracoloso, Inaccessibile,
a volte gli piace strafare. Inavvicinabile … E te lo
Non gli basta di stupirci ritrovi là, Osteso sulla
con delle albe diademate e Croce: l’Ultimo, quello che
gloriose. E con dei tramonti si è Perso, il Reietto, perché
che noi si sta lì incantati nessuno dei suoi fratelli
col fiato che inciampa e gli sia -mai più!- più ultimo
occhi grattugiati. Vuole di lui, nessuno perda -mai
strafare. Viene e cammina più!- la strada verso Casa,
tra noi come uno qualunque. nessuno si senta -mai più!-
Si scioglie per scioglierci da disprezzato e disprezzabile.
di PADRE ANGELO tutte le paure e le bugie che E questo sarebbe Dio?
BETTELLI ci siamo fabbricati sul suo Incredibile! Appunto …
conto. Si consegna innocente
6 indifeso nelle nostre mani. Scrupoli come brufoli.
Si lascia torturare su una L’incredibile bontà di Dio
croce. Tutto per dirci, senza è la causa prima e vera
più possibilità di equivoco: dell’incredulità degli esseri
più ‘grossa’ di così, più che umani. Lo ha sperimentato
uccidere Dio stesso, cos’altro sulla sua pelle anche
potremmo mai combinare? Maddalena, all’età in cui
E cosa ne abbiamo in si cominciano a mettere
cambio? Tremenda i brufoli. Era già stata
punizione e giusto castigo? allenata dalla sofferenza
Macché! La conseguenza sopportata in fanciullezza
è il dono dell’Amore ad avere un cuore capace e
stesso, lo Spirito santo profondo: mica un cuoricino
effuso da Gesù morente che ci stanno dentro solo
sulla croce. Incredibile! ‘cuore’ e ‘amore’, un organo
A trovargli un difetto, dell’interiorità senziente,
Dio è davvero incredibile, capiente, sensibile, ed
nel senso di impossibile anche un po’ sospettoso.
da credere. Suvvia!, te Già portava le lacrime come
lo aspetti Onnipotente, monili e come occhiali,
Glorioso, Severo ma Giusto, perché ci sono cose che solovita
più
gli occhi che piangono sanno vedere. straordinario direttore spirituale di
E non si convinceva che Dio potesse Maddalena per i 9 anni della sua
essere così tanto infinitamente Amore, giovinezza. Don Libera convinse (non
Amore Crocifisso. Gli scrupoli ed i senza fatica e resistenze) che se c’è
dubbi si assommavano ai brufoli, e fame ci deve essere anche il pane che
non la lasciavano in pace. Al tempo, la sazia, e che non è sano accontentarsi
Maddalena forse non padroneggiava di ogni possibile altra cibaria. Così,
granché l’artigianato dello scrivere don Libera condusse Maddalena ad
bene (cosa che, peraltro, mai le riuscirà “ascoltare il suo proprio cuore”, perché è
del tutto di fare), ma sapeva –eccome!- lì che lo Spirito Santo parla e si rivela.
leggere e fare i conti. Nulla è così poco Il Signore non ci ha dato l’appetito per
‘cieco’ come la fede, e Maddalena ci poi burlarsi di noi e lasciarci senza cibo,
vedeva benissimo, e sapeva fare 2 + e se c’era un posto nel quale trovare il
2. E non si convinceva che Dio fosse Dio Amore al quale Maddalena tanto
tanto incredibilmente Amore quanto intensamente anelava, beh …, quel
quel Crocifisso che gli sfolgorava posto era il suo proprio cuore. Piano
nella mente e nel cuore. Nemmeno piano, attraverso la più semplice e 7
il duplice tentativo di rinchiudersi confidente preghiera (“l’orazione”, la
in Monastero e di mettersi il cuore chiama don Libera), Maddalena imparò
in pace sotto l’ombra di un Divino ad ascoltare e conoscere le parole che
Infinito e Lontano riuscì ad acquietarla: le risuonavano dentro. Quelle stridule
“Sentivo incessantemente ripetere e stonate, quelle sguaiate e chiassose,
nell’intimo che in quel luogo avrei, sì, quelle silenti e piene di com-passione, e
santificato me stessa, ma non avrei quella Parola di cui lo Spirito Santo ci
potuto impedire peccati né giovare alla parla nella lingua materna e del cuore
salvezza delle anime” (Memorie). Si che possiamo intendere. A Maddalena,
sentiva ardentemente attratta da quel gli scrupoli non passarono mai del
Dio Amore, e dall’amore di-e-per Dio: si tutto, i brufoli sì. Fu quando Don
sentiva avvampare dalla stessa carità Libera la incoraggiò, lei che scalpitava
del Crocifisso. Ma poi pensava che dalla smania di liberarsi dai “vincoli
forse erano solo sogni effimeri, fugaci familiari”, a prendersi cura della
illusioni. Scrupoli. E brufoli. sorella Rosa, e poi a farsi ‘mamma’ del
nipote Carlino. Incredula, Maddalena
Se c’è fame, ci deve per forza sperimentò non solo di poter credere ad
anche essere pane. Poi venne don un incredibile Dio Amore, ma di poter
Libera. Don Luigi Libera, veronese, lei stessa pure diventare Amore, divina
un benedetto prete come-tanti, lo …LETTERA DELLA FONDATRICE
Giovinezza, fame di Dio
Senza confini. Qualche anno incessantemente, se non prendersi
dopo, di Maddalena ‘adulta’ (e poi cura di noi, accoglierci per come
pure un po’ ‘anzianetta’) colpisce siamo, donarci se stesso in ‘confezione’
l’instancabile energia e resistenza che formato Vita e Amore? Sperimentando
metteva nel viaggiare, per visitare la sua propria naturale ‘divinità’,
le comunità delle sorelle e per altre Maddalena si avvicinò sempre di più
ragioni legate all’Opera. Proprio a comprendere ed abbracciare Gesù
lei, che mai godette di salute buona Crocifisso. Turbata dai suoi propri
ferma, in un Italia cicatrizzata da limiti (nel corrispondere all’Amore di
mille frontiere e barriere, su strade Dio), contemplò in Gesù limitato ed
che a chiamarle accidentate è dire appeso alla croce, vinto ed impotente,
‘acquetta’. I confini e le frontiere tra gli passivo ed arreso, la vera via per
italici Stati e staterelli del tempo non diventare Amore secondo la qualità
rappresentavano un problema serio per di Dio. Apprese a riconciliarsi con le
Maddalena, non perché avesse agganci sue limitazioni e a viverle come dei
o protezioni chissà dove, ma perché ‘confini’ (‘limina’, confine, secondo il
aveva dimestichezza con barriere di vecchio buon Latino) ai bordi dei quali
ben altro tipo. Molti dei suoi dubbi e Dio si fa ‘forestiero’ e chiede di entrare
8 degli scrupoli di gioventù riguardavano nella vita dei propri figli, pregando che
i suoi limiti e la sua lentezza e fragilità nessuno scrupolo o paura lo respinga
nel corrispondere all’Amore di Dio alla frontiera, aspettando che anche
Amore. Incredula di un Dio tanto solo un momentaneo visto di ingresso
Amante da donarsi totalmente per i e di (breve) soggiorno. Quando poi Dio
suoi figli, e quindi per lei, Maddalena passa il confine ed entra, quando lo
risultò essere ancora più incredula Spirito Santo finalmente trova casa
circa se stessa e circa la sua ‘degnità’ e nel suo ‘tempio’ (“O non sapete che il
capacità di corrispondere a tale Amore. vostro corpo è il tempio dello Spirito
La cura per le ‘creature’ della sua Santo che è in voi e che avete da Dio?”
casa (la sorellina Rosa, e soprattutto 1Cor 6:19), si finisce per diventare figli
l’infante Carlino), le fece toccare con alla maniera di Gesù. Il Figlio di Dio
mano di poter partecipare non solo all’ si incarna in noi, e noi si diventa Lui.
‘attività di Dio’, ma addirittura alla sua Ciascuno alla propria maniera, secondo
stessa ‘natura’. le sue proprie modalità. La maniera
di Maddalena continua ad essere una
Alla fine, cos’altro cosa vuole Dio da delle più belle e più entusiasmanti. Dio,
tutti i suoi figli, se non che partecipino a cui davvero piace esagerare, ancora
della sua natura di Amore, che se ne compiace.
divengano divini? Cos’altro fa Dio,I PENSIERI DI MADDALENA,
OGNI GIORNO SUL TUO SMARTPHONE
“Oggi desidero rimanere con voi non tanto con la penna,
ma con il cuore.”
[Maddalena di Canossa]
vita.
o della
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a r o l e che apr ata. e n a d i Cano .
ia. P iorn ddal droid
a r o l e di fiduc inare la tua g di Santa Ma a App per An
P m e ov
per illu rno, le parol razie alla nu
Parole o g ni,
o g g i , ogni gi a r t p hone, s u e r iflessio
Da l tuo s m l e a,
a n o s u i s u o i scritti: g g i o , i n paus r te.
arriv o da via
ro tratt e consorelle. In la di Maddalen
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iorno tere agli amici rnata: c’è una
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Dio ha una volontà particolare
su ciascuno di noi?
P
osto in questi termini, nostre vie, e ogni giorno ci
l’interrogativo ci crea rendiamo conto di quanto sia
un certo imbarazzo. difficile e talvolta rischioso
Vi sono giorni in cui vorrem- voler discernere quella che
mo poter fare riferimento a chiamiamo volontà di Dio.
una volontà particolare di
No: che Dio ci abbia posti al
Dio, che sarebbe la nostra
crocevia, di fronte a più dire-
vocazione. Come sarebbe
zioni, di cui una sola sarebbe
rassicurante! Sapere che ciò
quella buona, senza darci i
si iscrive in un disegno di
mezzi per riconoscerla con
Dio previsto da tutta l’eter-
certezza, rientra nell’imma-
nità, in cui ogni elemento
gine di un Dio perverso e non
DI PADRE della nostra vita trova posto
MICHEL RONDET SJ, può in alcun modo esprime-
e senso!
FORMATORE re l’atteggiamento del Dio
Eppure qualcosa protesta dell’Alleanza che è venuto a
10
dentro di noi: Dio dunque salvare colui che era perduto.
ci porrebbe davanti un pro- Tuttavia sappiamo bene che
gramma da riempire, stabi- questo stesso Dio è colui
lito al di fuori di noi, senza che ci chiama con il nostro
neppure darci dei mezzi si- nome e che il nostro incontro
curi per conoscerlo? con Lui passa attraverso un
cammino per noi particolare.
Poiché se le parole hanno un
Da Abramo a Pietro, la sto-
senso e se si volesse parla-
ria della salvezza abbonda di
re allora di volontà di Dio,
esempi di uomini chiamati a
quale perso non avrebbe tale
una vita nuova per una mis-
volere divino sulla nostra li-
sione precisa. La missione
bertà! E quale angoscia, inol-
di Mosè, quella di Geremia
tre, sarebbe per noi quando
o di Paolo, sembrano esatta-
si trattasse di scegliere: ogni
mente corrispondere a una
errore, qualsiasi ritardo
volontà particolare di Dio,
risulterebbero drammatici.
fino a segnare la loro vita di
Correndo parallelamente al
un’unicità che li conduce alla
disegno di Dio, ponendoci
solitudine. Destini eccezio-
pur involontariamente al
nali o esemplari di ciò che
di fuori del suo progetto,
noi tutti siamo chiamati a
avremmo perduto tutto. E
vivere?
ciò tanto più facilmente in
Quale sacerdote, quale edu-
quanto sappiamo bene che
catore, dovendo aiutare dei
le vie di Dio non sono le
giovani a scegliere un orien-vita
più
tamento di vita, non si è imbattuto un chiamata!».
giorno in ragazzi e ragazze venuti a dir-
Non si tratta più, dunque, di scoprire e
gli con speranza e angoscia: «Devo ope-
di eseguire un programma prestabilito,
rare una scelta, voglio fare la volontà
ma di far nascere una fedeltà. È un
di Dio e non vorrei sbagliarmi; sarebbe
cambiamento di prospettiva radicale,
grave, ma non so che cosa Dio si atten-
che richiede tempo. […]
de da me, e allora sono venuto da lei
affinché lei mi dia i mezzi per saperlo Il disegno di Dio non è una determina-
con tutta certezza». zione qualsiasi di una volontà divina
sovranamente libera, è un disegno
Rispondere a una domanda posta in
salvifico che esprime l’essere profondo
questi termini è impossibile; pretendere
di Dio: l’amore che si dà e si comunica.
di farlo sarebbe quanto meno presun-
È l’espressione dell’intima comunione
tuoso. Chi è in grado di porsi in tale
del Padre, del Figlio e dello Spirito che
consonanza con la volontà divina? Il di-
si apre a un’alterità per accoglierla nel
scernimento non ci rivela, tali e quali, i
suo amore. Questo disegno d’alleanza 11
progetti di Dio su di noi; esso ci dispone
ingloba tutta la storia e tutta l’umani-
a riconoscere entro i nostri desideri e le
tà, ma poiché è la volontà d’alleanza,
nostre attese quello che può richiamar-
desiderio di comunione, non può rivol-
si allo Spirito di Cristo!
gersi che a persone libere. […]
La sola risposta che possiamo dare
Il Dio di fronte al quale noi stiamo non
alla domanda appena riferita è di dire
è un calcolatore straordinariamente
a quel ragazzo o a quella ragazza: «La
potente, capace di programmare e di
volontà di Dio non è, innanzi che tu
conservare nella propria memoria mi-
scelga questo o quello ma che tu ne fac-
liardi di destini individuali e che noi
cia buon uso; che scelga tu stessi, nei
dovremmo interrogare con timore e
termini di una riflessione leale, scevra
tremore riguardo al nostro avvenire.
dall’egoismo come dalla paura, il modo
È l’Amore che si è assunto il rischio di
più fecondo, più lieto di realizzare la
chiamarci alla vita, nella somiglianza e
tua vita. Tenuto conto di quello che sei,
nella differenza, per offrirci l’alleanza
del tuo passato, della tua storia, degli
e la comunione. È a questo volto di Dio
incontri che hai fatto, della percezione
che dobbiamo convertirci, se vogliamo
che puoi avere dei bisogni della Chiesa
poterci porre in verità al cospetto della
e del mondo, quale risposta personale
volontà di Dio. Noi allora lo riconosce-
puoi dare agli appelli che hai colto nel
remo non più come un diktat o una
Vangelo? Ciò che Dio si attende da te
fatalità, ma come una chiamata a una
non è che tu scelga questa o quella via
creazione comune.
che Egli avrebbe previsto per te da tut-
ta l’eternità; è che tu inventi oggi la tua LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO SU
risposta alla sua presenza e alla sua www.canossian.orgPAGINE DI VITA
Canzone
Verona, anno di grazia 1774. Maddalena, Maddalena,
Oggi 1° marzo la nobile casa dei Marchesi
cosa diventerai?
di Canossa è stata allietata dalla nascita
di una bambina, battezzata col nome di Maddalena, Maddalena,
Maddalena. cosa diventerai?
Maddalena, Maddalena,
cosa diventerai? 3. Gli anni passati il tempo cancella
Maddalena, Maddalena, Forse il dolore ti han resa più bella
cosa diventerai? perché i parenti, l’anello al dito,
sognan per te al tuo fianco un marito.
1. Il palazzo migliore della tua città
la famiglia più ricca della nobiltà Ma tu invece hai già scelto da tempo
pensieri per il domani tu non ne avrai d’essere libera capelli nel vento
Maddalena di Canossa ti chiamerai. andando in giro per la città
donando agli afflitti amore e pietà
LA BALLATA DI MADDALENA
12
E la gente per strada che ti saluterà Maddalena, Maddalena,
proverà vergogna della sua povertà cosa diventerai?
vedendoti vestita con gli abiti più belli Maddalena, Maddalena,
passare in carrozza mostrando i tuoi cosa diventerai?
gioielli.
4. Lasci alle spalle la tua nobiltà
Maddalena, Maddalena, i palazzi più belli della tua città
quanti sogni su di te niente carrozza niente gioielli
Maddalena, Maddalena, hai scelto i poveri come fratelli.
quanti sogni su di te Nessuno più ti conosce “ Marchesa”
2. Vivevi felice un’ infanzia serena in quella donna con la borsa da spesa
il destino ti dona una lacrima appena e le mani sporche per avere toccato
ma non basta il denaro per la felicità un figlio di nessuno ch’era malato.
l’amore è più raro della nobiltà.
In pochi giorni hai visto svanire
ciò che credevi non potesse finire
il padre è morto la madre è fuggita
e tu rimani sola di fronte alla vita.vita
più
Maddalena, Maddalena la gente intorno comincia a capire
quanto durerà? che tu hai scelto la parte migliore
13
Maddalena, Maddalena Chi ha molto amato mai non muore
quanto durerà? Chi ha molto amato mai non muore
5. La gente per bene assai divertita
Maddalena? Maddalena, ancora vivi
dice ridendo: forse è impazzita
tu! Maddalena? Maddalena, ancora
e tu volentieri li lasci parlare vivi tu!
le loro parole non ti posson toccare
E continui serena per tutta la vita
con poche amiche che ti hanno seguita Amico che ascolti ,
a fare del bene a tutti i quartieri questa è la ballata di Maddalena:
curando i poveri e i ricchi di ieri. Se tu cerchi nei libri o nella storia
non troverai il perché di questa vita
Maddalena, Maddalena, cosa ti gettata nel vento, ma se cerchi nel
resterà? povero che ti è vicino, scoprirai i
Maddalena, Maddalena, cosa ti segni di una presenza viva
resterà? che non avrà mai fine.
6. Son piene di sole le tue mani
mentre sorridi e pensi al domani
Maddalena Maddalena, ancora vivi
un attimo basta e ti sfugge la vita
tu! Maddalena Maddalena, ancora
la tua lunga giornata ormai è finita. vivi tu!
E mentre il silenzio ti guarda morireINCHIESTA
MONDO CANOSSIANO
Sorprese e scoperte
Storie di vocazione dal mondo canossiano
C’è la storia di suor Manoela, brasiliana, che racconta il percorso
che l’ha portata a diventare una Figlia della carità canossiana. A
scoprire quel “si tratta di più” per cui ha deciso di donarsi.
C’è la storia di Giulia e Matteo, italiani, che – al contrario delle
DI PAOLO BOVIO
tendenze più diffuse in Europa e in Occidente – hanno scelto di
sposarsi giovani, fidandosi della vita.
C’è la storia di suor Maria José, argentina, che ha scelto di
dedicare la propria vita al servizio dei poveri e degli ultimi.
Ricevendo cento volte tanto.
C’è la storia di suor Josephine, filippina, missionaria prima in
Papau Nuova Guinea e in Africa. Di come la sua scelta di servizio
l’ha trasformata in “Sorella Gioia”.
E c’è la storia di madre Anne Tan, vicaria generale dell’istituto,
dei passi che l’hanno portata a convertirsi dal buddhismo alla fede
cristiana.
14
Sono solo alcune delle infinite, straordinarie, storie di
vocazione che il mondo canossiano custodisce. Sono quelle che
vi presentiamo nell’inchiesta sul mondo canossiano di questo
numero. Sono storie di scelte, di bivi, di direzioni prese con
coraggio. Ma anche di dubbi, incertezze, esitazioni. Perché non
sempre comprendere come rispondere alla chiamata d’amore
che Dio fa alla nostra vita è semplice. Anzi, quasi mai. Ecco il
discernimento. Ecco la fiducia in una misericordia più grande,
capace di sostenerci e disegnare un meraviglioso dipinto dove
noi vedremmo qualche linea a sghimbescio. Ecco la chiamata
del Signore, che è sempre sorpresa e scoperta, che ci supera e
realizza, che ci porta a scoprire un “di più” di noi stessi, degli
altri, del mondo, che ci porta verso una pienezza inattesa. Che ci
spinge a prendere il largo, rispondendo all’invito di Gesù.
BRASILE PAG 16 ITALIA PAG 18 ARGENTINA PAG 20
TOGO/RD CONGO PAG 22 SINGAPORE PAG 24«NON POSSO CAMBIARE LA DIREZIONE DEL VENTO,
MA POSSO SISTEMARE LE VELE IN MODO DA RAGGIUNGERE
LA MIA DESTINAZIONE»
[ELIF SHAFAK]
PRENDI IL LARGO!INCHIESTA
MONDO CANOSSIANO
Il sogno di Dio è più grande dei nostri
La nascita della vocazione canossiana, nel racconto di sr. Manoela
Sr. Manoela, raccontami un poco di si ero coinvolta a conoscere e amare
come è nata la tua vocazione! Gesù. Ricordo la gioia che sentivo quan-
Prima di tutto devo dire che il Signore do arrivavo agli incontri dei Giovani e
mi ha voluto tanto bene, facendomi na- incontravo le sorelle che ci accoglievano
scere in una famiglia cristiana. sempre con il sorriso.
Già dall’adolescenza partecipavo a una All’età di 17 anni partecipai a un cor-
comunità parrocchiale, e con il tempo so di formazione alla leadership per
mi impegnai nella Pastorale giovanile, giovani che mi toccò profondamente,
dove ho vissuto la mia gioventù in un soprattutto in relazione alla scoperta
cammino di crescita umana e spiritua- di un Dio che si lascia inchiodare come
le. Fu lì che imparai cose che mi indica- espressione del suo amore per noi. A
vano il senso della vita e dove nacque partire da ciò compresi perché sorelle
la mia vocazione alla vita religiosa canossiane vivevano la spiritualità di
consacrata. Gesù Crocifisso. Prima di fare questa
16 Ebbi la fortuna di convivere con la esperienza, volendo essere sincera...
presenza delle sorelle canossiane nella questa realtà mi disturbava.
parrocchia, dove attraverso la cateche- Poco a poco cominciai ad aprirmi ad al-
BRASILEvita
più
Siccome mi ero organizzata per acce-
dere all’università, questo processo ri-
chiese discernimento e abbandono alla
volontà di Dio.
Racconto ora, l´esperienza di Dio che ho
vissuto: le inquietudini interne che sen-
tivo mi toglievano la pace. Un giorno,
durante la Santa Messa, prima di rice-
vere la Comunione, chiesi a Gesù con
tre riflessioni sulla vita: il mio credere,
molta fede che mi aiutasse a prendere
lo studio, il lavoro; ma più di tutto mi
la decisione secondo la sua volontà. Ri-
sentivo interpellata rispetto ad alcune
cevetti l’Eucarestia e nel silenzio, sentii
domande che esistevano in me: cosa vo-
una pace profonda che si è rivelata
glio? Che cosa faccio della mia vita?
come risposta a ciò che speravo!
Con il trascorrere del tempo, il cammi-
A partire da questo, sentii che i sogni 17
no di fede e gli impegni che avevo, mi
di Dio sulla mia vita erano molto più
portarono a pensare con più responsa-
grandi dei miei. Nel 1992 entrai per
bilità: che cosa il Signore vuole da me?
una esperienza di “Vieni e Vedi” nella
I dubbi e le domande continuavano.
casa di Formazione delle suore canos-
Arrivano i 20 anni! È il momento di
siane a Piabetà (Rio de Janeiro). Oggi
fare scelte di vita e prendere una deci-
mi sento profondamente grata nel poter
sione nella quale mi sentissi bene.
costatare come il Signore si è fatto Pre-
Cosa fare? Dove andare? Iniziare l’uni-
senza dandomi la grazia di rispondere
versità e avere una buona professione?
al Suo amore con generosità.
O ascoltare ciò che, in profondità, mi
Vale la pena essere attenti alla chiama-
provocava a dedicare la mia vita al Si-
ta di Dio, Lui continua a chiamare nel
gnore in favore del prossimo?
“grido” di questo mondo e noi possiamo
Come ti sentivi davanti a due scel-
contribuire con la nostra risposta di
te, entrambe certamente erano
amore.
buone?
Coraggio, non avere paura.
di Sr. Manoela, BrasileINCHIESTA
MONDO CANOSSIANO
“Abbiamo creduto alla vita”
Il coraggio di scegliere la famiglia, nella testimonianza di una coppia di giovani
S
iamo Giulia e Matteo di Padova, aver affrontato quella che è stata la no-
ci siamo conosciuti rispettiva- stra storia personale, abbiamo sentito
mente a 22 e 23 anni. La prima che era arrivato il momento di decidere
prossima alla laurea, il secondo già in- il nostro futuro: gettare le fondamen-
serito nel mondo del lavoro. ta di una vita insieme oppure tornare
Entrambi non pensavamo a costruire ognuno per la propria strada.
una famiglia insieme, ma a divertirci
con gli amici, ad uscire, a realizzarci Ai nostri timori e paure si aggiungeva-
professionalmente ed avere ciascuno i no punti di vista discordanti di parenti
propri spazi. e amici, che minavano le nostre deboli
18
Dopo un anno di fidanzamento/sbanda- certezze. Su consiglio di Padre Dome-
mento abbiamo deciso di farci accompa- nico, siamo stati caldamente invitati a
gnare da un padre missionario, che ci partecipare al corso “Fidànzati/Fidan-
ha dato una gran bella scossa. Oltre ad zàti” ad Assisi. Sono stati quattro giorni
ITALIAvita
più
intensi, provocatori, di confronto e
riflessione. Come diceva Frate Gio-
vanni dopo il corso le scelte erano
tre: “O ti lasciavi, o ti sposavi entro
l’anno oppure ti facevi frate/suora”.
Le incognite e i dubbi erano ancora
molti, ma sapevamo e ne siamo an-
cora convinti che la forza del nostro
amore è più forte delle opinioni esterne
e delle preoccupazioni.
Esattamente un anno dopo, il 30 monio, ma abbiamo dovuto ricrederci,
agosto 2014, con ancora la corona di quando un anno dopo abbiamo scoperto
alloro in testa e il mutuo ottenuto ap- di aspettare la nostra piccola Marghe-
pena due giorni prima, abbiamo detto il rita. Il 1° maggio 2016 è arrivata lei
nostro sì davanti a Dio. a scombinare la nostra routine. Per 19
Una cerimonia semplice, ma molto pro- quanto i primi mesi siano in assoluto
fonda, entrata come un fulmine a ciel i più duri, la fatica è ripagata ogni
sereno nelle vite di coppia dei nostri giorno nel vederla crescere sorridente
amici, creando scompiglio e rotture in e fare progressi sempre diversi. Non
molti di loro. eravamo consapevoli del tutto di cosa
Il matrimonio è dirsi sì tutti i giorni, significasse esser Mamma e Papà, non
nonostante le abitudini differenti e i di- è sempre facile educare e insegnare se
fetti di ognuno che ci fanno arrabbiare, si hanno punti di vista diversi.
ma che sotto sotto prendiamo sempre
con il sorriso. Vivere insieme è gioia, ri- Guardandoci indietro ne abbiamo fatta
sate, confronto, condivisione di emozio- di strada, ma siamo i primi a sapere
ni e dubbi, che insieme sono più facili che abbiamo ancora tanto su cui lavora-
da affrontare e superare. re; non ci sentiamo arrivati e nemmeno
migliori di altri, anzi siamo consapevoli
Pensavamo di avere vissuto tutte le che solo il nostro amore e la fede in Dio
emozioni più belle il giorno del matri- ci sosterranno sempre.
di Giulia e MatteoINCHIESTA
MONDO CANOSSIANO
Dentro quello che vivi il Signore ti chiama
Sr. Maria José e la scelta di servire Gesù nei poveri
Vorrei raccontarvi la mia storia, la mia di paese piuttosto frequentemente per
decisione di seguire Gesú e di riconosce- il lavoro di mio papà. In uno di questi
re, come ci dice papa Francesco, “Qual cambi di casa ho cominciato a studiare
è quella parola di Gesù che Dio vuole nell’Istituto Canossiano di Luis Beltrán,
dire al mondo con la mia vita”, e con la nella regione di Río Negro. Lì è iniziato
tua … il cammino di scoperta del carisma ca-
Sono nata in un piccolo paese del Sud nossiano.
dell’Argentina. Una vita normale: fa- Ho conosciuto Santa Maddalena, la sua
miglia, scuola, parrocchia, amici, visita vita ed è iniziata tra noi un’amicizia: ho
all’ospedale. Una giovane come te, con trovato nella sua vita una sintonia con
illusioni, desideri, aspettative, servizi, la mia, e attraverso le sue Figlie mi ha
con un cuore inquieto, sensibile ai biso- mostrato l’umanitá di Gesú, il suo modo
gni dell’altro. di stare tra quelli che soffrono. Ho com-
Giá da piccola ho cominciato a relazio- preso che tutti siamo chiamati a condi-
narmi con Gesú come il Grande Ami- videre la vita.
co. Con la mia famiglia cambiavamo Dio sempre ti chiama nella tua realtá,
20
ARGENTINAvita
più
nel momento in cui il tuo cuore é capa- da me?”.
ce di percepire la sua voce. Ricordo che Trascorreva il tempo e dovevo decidere.
frequentavo l’ultimo anno della scuola Cominciai a studiare veterinaria all’uni-
secondaria. Tempo di inquietudini. Cosa versità a 2.000 km da casa. Sentivo che
volevo fare della mia vita? Non mi senti- questa esperienza mi avrebbe aiutata
vo soddisfatta con il desiderio di studia- a essere indipendente e continuare a 21
re la carriera universitaria che da sem- cercare. Ma il cuore provvidente di Dio
pre mi piaceva: veterinaria. Sentivo che seguí i miei passi: nella città di La Pla-
Gesú mi chiedeva qualche cosa di piú. ta c’erano tre comunità canossiane. Un
Mi sono resa conto che avevo bisogno di giorno mi incontrai per caso con le sorel-
condividere questi pensieri e chiesi di le e cominciai un nuovo contatto. Dopo
parlarne a una delle sorelle della comu- l’entusiasmo dei primi mesi per la novi-
nitá canossiana. Era da tempo che ave- tá della nuova vita, ho fatto l’esperienza
vo in cuore il desiderio di fare un’espe- di un non senso: dentro di me risuonava
rienza di missione, di incontrare Gesú un constante “Perché” e sentivo un gran
nei fratelli. La sorella mi ascoltò con desiderio di inserire la mia vita nel Suo
attenzione e mi disse: “Non hai pensa- progetto. Allora mi decisi a vivere la pro-
to alla possibilitá che il Signore ti stia posta che Gesú ha fatto ai suoi discepoli:
chiamando a vivere una vita consacrata “Venite e vedrete”. Sono andata, ho visto
solo a Lui?”. E risposi molto sicura: “No, e sono rimasta con Lui.
io no, cosí come sono, con le mie debolez- Voglio dirti che se ti trovi in questo mo-
ze e follie, non credo”. La sorella mi dis- mento in cui devi decidere della tua vita,
se che avrebbe pregato, affidando tutto non avere paura. Abbi il coraggio di sce-
alla Madonna. gliere il tuo cammino, che faccia brillare
Da allora ho sperimentato una preghie- il meglio di te e che riveli la parola che
ra piú intensa. Pregavo davanti al San- Dio vuole dire al mondo con la tua vita,
tissimo dicendo al Signore: “Cosa vuoi e semplicemente rispondi “SÍ”!
di sr. Maria JoséINCHIESTA
MONDO CANOSSIANO
Amata, scelta e inviata
Dalle Filippine alla missione in Africa, a servizio del Vangelo
V
engo da una famiglia povera ma
ricca di fede e unita nell’amore.
Mio padre, vivace e amorevole,
catechista e segretario della nostra par-
rocchia dell’Immacolata Concezione, Ki-
bawe, nel sud delle Filippine. Mia madre
una donna semplice, tenera, premurosa,
e laboriosa. Noi otto figli facciamo del
nostro meglio lavorando sodo e studian-
do per il nostro futuro. I padri gesuiti
attivi nella nostra parrocchia inculcano
nella mia giovane mente e nel mio cuore
il desiderio di essere “una persona per
gli altri, per la verità e la giustizia”.
È allora che sento un profondo desiderio
di essere con Gesù e Maria attraverso
il servizio ai fratelli. Una chiamata in- padre, testimone oculare del delitto,
teriore che si rafforza quando il nostro viene avvertito che sarà il prossimo. La
parroco p. Godofredo Alingal SJ viene nostra famiglia deve fuggire. Ma prima
22 ucciso a colpi di arma da fuoco, proprio di partire condivido con il mio gruppo
nel suo convento, da sicari ingaggiati da giovani una convinzione: poiché nella
certe persone che hanno causato disor- nostra parrocchia viene versato e offerto
dine e guerra al nostro territorio. Mio il sangue di un missionario, anche tra
di noi deve esserci chi offrirà la sua vita
per Dio e per gli altri. Sempre più com-
prendo che voglio che quella vita sia la
mia.
Finché il Signore, per la Sua infinita mi-
sericordi, mi consacra Figlia Canossia-
na della Carità, Serva dei Poveri. Inizio
a servire nelle nostre comunità scola-
stiche e pastorali del mio Paese, impe-
gnandomi con i giovani.
Dopo cinque anni, un appello impegna-
tivo. Sono scelta tra le prime canossiane
destinate alla Papua Nuova Guinea. La
“terra dell’inaspettato”. Duc in altum!
Mi immergo nell’evangelizzazione, nel-
la formazione di catechisti e insegnanti
delle scuole cattoliche di Port Moresby.
È un duro sforzo evangelizzare ed essere
TOGO/R.D.CONGOvita
più
23
evangelizzate, invitare alla conversione davvero lo Spirito è all’opera nell’usare
e convertirsi. Servizio e contemplazio- le mie mani per servire i poveri. Colla-
ne. Trasformazione interiore e testi- boro non solo con i miei fratelli e sorelle
monianza. Saranno nove anni intensi. congolesi, ma anche con i giovani dall’I-
talia, l’America, perfino l’Asia, tramite
Poi un periodo a Roma di formazione il VOICA. Sono esperienze di incontro,
carismatica e studio, un tempo di rinno- apertura e di dialogo continuo, che vivi-
vamento in preparazione alla prossima ficano sia i giovani volontari sia noi.
missione: Africa. Il continente della no- Qui in Africa mi chiamano “Sorella Gio-
stra Bakhita. Sulla sua tomba a Schio ia”. Sì, sono limitata, debole, soffro di
mi affido alla sua intercessione. Lei che malaria e febbre tifoide. Sì, sono piena
voleva tornare nella sua amata terra per di difetti, fallimenti, rifiuti, malintesi,
far conoscere il “Paron”, Gesù Crocifisso, povertà, vergogna. Ma mi sento amata
la sua vita offerta per amore. da Lui. Fortemente. E sento di ricevere
Africa per me sarà prima Togo, poi Re- i doni della resistenza e dell’accettazio-
pubblica Democratica del Congo. Lavoro ne, del coraggio, della fede, della pazien-
nel campo dell’educazione e nel servizio za. Lavoratrice umile per il Regno. Non
ai malati. Condivido la Parola con cre- valgo molto, ma ho la certezza di essere
atività e semplicità, a servizio non solo amata. E allora voglio portare a tutti la
dei cattolici ma anche dei credenti di buona notizia, per rendere Gesù cono-
altre fedi come l’Islam. Sperimento che sciuto e amato.
di Sr. Josephine ResmerosINCHIESTA
MONDO CANOSSIANO
“O Dio, tu mi cerchi e mi conosci … e mi hai trovato!”
M. Anne Tan, vicaria generale, racconta la sua conversione al cristianesimo
C
onversione! Chi può convertirci, vivono insieme ai vicini), quasi tutti
se non Dio solo. È una grazia e praticavano la stessa religione e cul-
un dono di Dio, la conversione. tura religiosa tradizionale. Mamma,
Come la fede. Donata liberamente, da in particolare, era molto devota. Ogni
accogliere con cuore aperto e ricono- giorno pregava all’altare di famiglia. Io,
scente, nutrendola con il nostro “sì!” la più giovane di sette fratelli, visitavo
quotidiano. Altrimenti resta a livello spesso con lei templi e partecipavo alle
concettuale, o dottrinale. No, perché celebrazioni. Ho continuato così fino
la fede cresca è necessario questo con- ai 7 anni, quando ci siamo trasferiti: è
tinuo incontro personale di amore e allora che per la prima volta ho incon-
misericordia con Gesù. Questa è la mia trato persone con altre credenze. E i
esperienza del dono della fede e del cristiani.
cammino di conversione.
Il cristianesimo era una religione “degli
È stato il Signore, nella sua misericor- stranieri”, come la chiamava la mam-
dia, a rovesciare il mio mondo, la mia ma, che ci proibì di avvicinarci. Per
vita, in un modo inimmaginabile. molti anni fu un argomento tabù per
noi. Ma i nostri nuovi vicini di casa,
Nei miei primi anni sono cresciuta in una famiglia con 4 bambini, erano
24
un ambiente profondamente buddhista cattolici. E lungo la strada, a circa 45
e taoista. Un ambiente molto “kam- minuti da casa, c’era una chiesa cat-
pong” (cioè famiglie molto strette che tolica. Divenni amica dei bambini dei
SINGAPOREvita
più
25
miei vicini e furono loro a portarmi alla Non conoscevo ancora nessuno che mi
devozione settimanale del sabato, per potesse istruire nella fede: frequentavo
la novena a Nostra Signora del Perpe- scuole statali, prive di insegnamenti
tuo Soccorso. È una devozione molto religiosi. Andò avanti così per anni. Re-
popolare a Singapore, frequentata da stavo fedele alla devozione del sabato,
persone di diverse fedi. All’inizio non ero attratta dall’idea di assistere alle
capivo veramente di che si trattasse. funzioni domenicali, ma non conosce-
Mi attiravano gli inni che cantavamo, vo né potevo comprendere nulla della
e che continuavano a risuonare nel mio celebrazione eucaristica: sapevo solo
cuore. Fu questo a farmi tornare, setti- che assomigliava a quella delle chiese
mana dopo settimana. Non lo sapevo, protestanti.
ma era cominciato il mio cammino di
fede. Con il senno di poi posso dire che Ma nel frattempo anche nella mia fami-
la Madonna del Perpetuo Soccorso mi glia le cose stavano cambiando. Nella
ha gradualmente accompagnato al suo sua bontà e misericordia il Signore ha
figlio Gesù. Ma andiamo con ordine. messo sul sentiero del mio fratello mag-
giore una bellissima donna, metodista
Alla mamma raccontavo qualche bugia, impegnata e devota, di ottima famiglia
uscivo con il pretesto di passeggiare cristiana. Sarebbe diventata una nuora
con gli amici. Invece andavo in Chiesa. così esemplare che nel corso degli anniINCHIESTA
MONDO CANOSSIANO
avrebbe portato alla conversione dei sperimentavo alla Chiesa metodista.
miei familiari. Anche la mamma! Avvertivo un forte movimento interiore
verso l’adorazione del Santissimo Sa-
Il desiderio di portare altri alla fede era cramento. Finché decisi di partecipare
un punto di forza della famiglia di mia alla Messa, da sola, pur non sapendo
nuora. Tenevano una scuola biblica e nulla della liturgia. Semplicemente
organizzavano corsi di Bibbia, la dome- seguii l’assemblea, inginocchiandomi,
nica, per bambini e adulti. Ci portavano alzandomi, sedendomi. Non capendo
in traghetto alle funzioni domenicali; nulla, se non degli inni e delle predi-
andavamo tutti, fratelli, sorelle, nipoti, che. C’era il Signore a portarmi avanti,
genitori. Eppure non mi sentivo smossa misteriosamente, nonostante la mia
interiormente. Fu un periodo di accesi ignoranza intellettuale della fede.
confronti in casa nostra sulle differenze Stranamente, ancora non mi rivolgevo
tra le confessioni prote-
stante. Purtroppo non
riuscivo a prendervi par-
te attivamente, a causa
della mia mancanza di
conoscenze bibliche e teo-
logiche. E poi c’era la que-
26 stione della devozione a
Nostra Signora, così cen-
trale per me. Mentre per
i metodisti la salvezza
viene solo dal credere in
Gesù Cristo. Ormai l’inte-
ra famiglia era orientata
a convertirsi alla fede
protestante, mamma e
papà insistevano perché
anch’io lo accettassi, se-
guendo le orme di mio fratello maggio- a qualcuno in particolare. Ora penso
re. In una famiglia cinese tradizionale che sia stato Dio a sostenermi nel mio
la figura maschile più anziana è molto desiderio.
dominante.
La mia istruzione religiosa iniziò negli
Ma è stata la nostra Madre a tenermi ultimi anni del college. Conobbi un
sotto il suo manto, mantenendomi fede- sacerdote cattolico che aveva notato
le alle devozioni del sabato e alle Messe la mia assiduità alle funzioni. Fu lui a
della domenica. Il piano di Dio per me invitarmi a frequentare la Young Chri-
mi era sconosciuto, ma sentivo che stian Society, un gruppo che teneva ri-
quando assistevo all’eucarestia il mio trovi settimanali in una parrocchia non
cuore era toccato in un modo che non lontana. Iniziai a frequentare il cate-
SINGAPOREvita
più
chismo. Solo alla fine del college ottenni mi lasci con i miei piani e avrò figli, uno
dai miei genitori di ricevere il battesi- di loro diventerà sacerdote, un’altra
mo: mamma, nella sua grandezza di suora. Ma Lui ha persistito nella sua
cuore, mi promise che mi avrebbe con- chiamata.
cesso ogni dono se avessi fatto bene nel
test universitario. Appena pubblicati i Come sono diventata canossiana? È
risultati, chiesi il dono del battesimo: un altro mistero racchiuso nella mia
ottenuta l’autorizzazione dei miei, corsi storia. Inizialmente ero attratta da una
a farmi battezzare. Da allora mi sono congregazione che avesse l’adorazione
coinvolta in molte delle opere e attività eucaristica quotidiana nella sua spiri-
della Chiesa. tualità. Fui condotta dalle canossiane,
anche se in quel momento non ne co-
La storia della mia vocazione religiosa noscevo il carisma, né sapevo molto di
è simile. Non avevo mai pensato di con- Maddalena di Canossa. Lo spirito e il
sacrarmi. La mia idea della scelta reli- carisma sono cresciuti poco a poco in
giosa era che consistesse in una vita di me, li ho approfonditi nel corso della
preghiere e inattività: ed essendo una mia vita religiosa, tentando di incar-
persona molto attiva e dinamica, non narli nella mia vita.
mi attirava. Ma le vie del Signore non
sono le nostre, come ci ricorda la Scrit- Riguardandomi indietro, mi rendo
tura. Quando avvertii la chiamata cer- conto sempre più che il protagonista 27
cai di fuggire molte volte, come Giona. della mia vita, della mia vita di fede,
Dopotutto, avevo frequentato una buo- della mia vita consacrata, è Dio. È Lui
na università, ero avviata a una bril- la danza, e io sono la ballerina che per-
lante carriera, con un futuro luminoso mette ai miei passi di scorrere in sinto-
e la possibilità di formare una famiglia: nia con la danza, e allora tutto e bene.
nel mio piano – sono una pianificatrice E non devo temere!
di natura – c’era questo. Eppure senti-
vo una chiamata. Tentai di offrire a Dio Vorrei incoraggiare tutte e tutti coloro
una sorta di patto: Signore, pregavo, se che avvertono la chiamata. Magari è
solo una voce piccola e
gentile che vi spinge,
magari non avete un’idea
chiara né la conoscenza
di ciò che questa chiama-
ta comporta o dove con-
duce: coraggio, lasciatevi
andare, lasciate che sia
Dio a guidarvi. Ciò che
conta è lasciarsi andare
e partecipare a questa
danza.
di m. Anne TanIL PERSONAGGIO vita
Alma Zadic più
“L’INTEGRAZIONE È POSSIBILE, DIPENDE DA NOI”
Alma Zadić, rifugiata, avvocata, politica
“M
i sento bosniaca
e austriaca, allo
stesso tempo.
Sono convinta che permettere
ai migranti di coltivare sia l’i-
dentità del proprio Paese d’o-
rigine, sia del Paese dove ri-
siedono, sia la chiave per farci
sentire tutti parte di un’unica
società”.
Chissà se avrebbe mai imma-
ginato di arrivare a parlare
dai banchi del Parlamento di
Vienna, quando a soli dieci
anni giunse nella capitale
austriaca insieme alla sua
famiglia, dopo un travagliato
viaggio attraverso i Balcani
versità Cattolica di Milano, e nel 2010
insanguinati dalla guerra civile, in
ha conseguito un master alla Columbia
fuga dalla Bosnia-Erzegovina sotto
assedio. No, non poteva saperlo, Alma University di New York, dove ha svolto
28 Zadić: allora era solo una bambina anche attività di ricerca. Ha collabora-
costretta a scappare dalle bombe di un to con l’Organizzazione delle Nazioni
conflitto fratricida, a lasciare la casa in Unite per le migrazioni, con il Tribuna-
cui stava crescendo, gli amici, il mondo le dell’Aia per i crimini di guerra nella
dell’infanzia. ex Jugoslavia e con un importante stu-
Oggi, quasi un quarto di secolo dopo, dio legale internazionale.
a 34 anni Alma è un’avvocata esperta
di diritto internazionale e, dall’ottobre
Nel 2017 ha accettato la proposta di
2017, deputata alla Consiglio nazio-
nale, la Camera bassa del Parlamento candidarsi in una lista di ispirazione
austriaco. Ne ha fatta di strada. Un civica alle elezioni nazionali austria-
percorso di integrazione straordina- che. Elezioni dominate dal dibattito
rio, il suo. Il fattore determinante? La sull’immigrazione, nel pieno della crisi
scuola. “Al mio arrivo a Vienna – ricor- europea. “Era il momento di impegnar-
da lei – ho avuto la fortuna di incontra- mi in prima persona – racconta Alma
re insegnanti che mi hanno fatto sen- –. Chi racconta che l’immigrazione
tire accolta, accompagnandomi nella porta insicurezza dice bugie. La mia
conoscenza della nuova lingua e della esperienza mi ha insegnato che un’in-
nuova cultura. E altri compagni che
tegrazione positiva è possibile. Ma
avevano un background migratorio,
come me: ho scoperto che non ero sola”. passa dall’impegno per l’accoglienza, la
Alma ha proseguito negli studi con formazione, il riconoscimento reciproco
risultati eccellenti: nel 2003 si è laure- delle identità culturali e personali. Di-
ata in Giurisprudenza all’Università di pende da noi. È questa la battaglia che
Vienna, dopo un periodo anche all’Uni- voglio portare avanti”.vita
più
29LETTURE
Letture
La vita della santa canossiana nata in
Sudan, passata attraverso le esperienze
della schiavitù, della liberazione, della
conversione al cristianesimo e della
scelta di consacrazione, raccontata
come un romanzo. Dalla Francia arriva
il caso letterario dell’anno: con “Bakhi-
ta”, l’autrice Véronique Olmi ha vinto il
Prix du Roman Fnac, è stata finalista
ai principali premi francesi, è in cima
alle classifiche da più di un anno e in
corso di traduzione in tutta Europa. Un
romanzo emozionante che racconta con
straordinaria potenza la storia vera di
“Madre Moretta”, schiava sudanese li-
AUTORE VÉRONIQUE OLMI berata nel 1889 in Italia, morta a Schio
TITOLO BAKHITA nel 1947 e canonizzata nel 2000 da
EDITORE PIEMME Papa Giovanni Paolo II.
30
Tutti prendiamo costantemente decisio-
ni, alcune dopo attenta decisione, altre
senza pensarci troppo. Ma comprendia-
mo che queste decisioni, piccole e gran-
di, qualificano il nostro vivere secondo
la fede cristiana? In questo libro, utile
e incoraggiante, Elizabeth Liebert in-
troduce la pratica del discernimento e
guida i lettori attraverso il processo per
arrivare a scelte di vita cristiane. L’au-
trice passa in rassegna la tradizione cri-
stiana del discernimento, per poi passa-
re a descrivere passi concreti ed esercizi
che potranno aiutare i lettori in ricerca
della propria risposta alla chiamata di
Dio in mezzo alle scelte quotidiane.
AUTORE ELIZABETH LIEBERT
TITOLO LA VIA DEL DISCERNIMENTO
EDITORE WESTMINSTER JOHN KNOXvita
più
In fondo, la domanda con cui ciascuno
deve fare i conti nella propria vita è:
Qual è la mia chiamata?
Scrive così sr. Melissa Dwyer nell’in-
troduzione a “Ruminatio. La vita con-
sacrata”. Australiana, ex atleta olim-
pica di lancio del giavellotto prima di
consacrarsi canossiana nel 2005, suor
Mel è stata per otto anni missionaria
in Africa ed è ora attiva nella pastorale
vocazionale della diocesi di Brisbane,
nella “Terra dei canguri”. Questo bel
libretto, scritto in occasione del Sinodo,
è frutto della sua attività a contatto con
i giovani: un’agile introduzione alla vita
consacrata, che indica alcune vie pos-
AUTORE SR. MELISSA DWYER sibili perché i giovani trovino risposta
alle domande che portano nel cuore.
TITOLO RUMINATIO. LA VITA CONSACRATA
DISPONIBILE SU INTERNET 31
In queste pagine il lettore incontrerà
una sorta di partitura musicale
che, entrando in contatto con la sua
anima, risveglierà le eco dell›incontro
misterioso tra tra le oscurità dell›uomo
e Cristo, dove l›amore trionfa sulla
morte e sopra ogni emozione e
disposizione umana. L›autore è
un sacerdote salesiano, di origini
patagoniche, laureato in filosofia ed
educazione. È un formatore che ha
grande esperienza con i giovani.
AUTORE EDUARDO MEANA LAPORTE
TITOLO EN MI GETSEMANÌ. LA RAÌZ OCULTA
DEL AMOR
EDITORE SAN PAOLONEWS 32
L’ORA DELLA CORRESPONSABILITÀ Si è tenuta, a cavallo tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, la 73esima Assemblea generale delle Nazioni Unite. Oltre 120 i capi di Stato e governo che si sono radunati al Palazzo di Vetro, a New York, sede dell’organizzazione. Non avrebbe potuto essere più azzeccato il tema scelto dalla presidente di turno dell’assemblea, Maria Fernanda Espinosa Garces, ex ministro della Difesa dell’Ecuador: “Rendere le Nazioni Unite rilevanti per tutte le persone: una leadership globale e la condivisione delle responsabilità per creare una società pacifica equa e sostenibile”. Tanti i temi caldi affrontati dall’assemblea: dalla Corea del Nord alle guerre in Siria e in Yemen, dalle tensioni in Medio Oriente alle crisi in Venezuela e in Libia. Ma anche l’importanza dell’uguaglianza di genere, della partecipazione delle donne nei posti di potere, la questione dei rifugiati. Sullo 33 sfondo di quello che dovrebbe essere il maggiore sforzo comune: la lotta al surriscaldamento globale e la salvaguardia degli ecosistemi. Difficile tracciare un bilancio immediato. Positiva, per esempio, la volontà di cooperazione mostrata da importanti attori come l’Unione Europea e la Federazione Russa nel garantire la realizzazione dell’accordo sul nucleare iraniano, nell’interesse della sicurezza della comunità internazionale. Resta ancora da raggiungere, però, un approccio capace di superare gli egoismi dei singoli Stati nazionali e i veti incrociati che troppo spesso ne hanno minato la possibilità per l’Onu di essere incisiva. Quel che è certo è che come in questo momento l’organizzazione e i governi che la compongono appaiono chiamati a uno scatto in avanti nella ricerca di soluzioni comuni per le grandi questioni politiche, ambientali, migratorie del pianeta.
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