Sicurezza reale e sicurezza percepita - Riforma.it
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Supplemento al n. 42 del 1° NOVEMBRE 2019 di Riforma – L’Eco delle valli valdesi FREEPRESS NOVEMBRE 2019 NUMERO UNDICI reg. Trib. di Pinerolo n. 175/51. Resp. Luca Maria Negro. Poste italiane S.p.A. – Spedizione in A.P. – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB/CN Sicurezza reale e sicurezza percepita Radio Beckwith evangelica compie 35 anni di vita: la storia della radio attraverso le voci dei protagonisti di un progetto ambizioso che negli ultimi anni è cresciuto e si è diversificato Si sta concludendo il mondiale di rugby in Giappone: a Volvera scopriamo che la palla ovale è di casa ed è apprezzata anche dai giovanissimi Nuto Revelli protagonista di un convegno a Cuneo che ha ricordato i 100 anni dalla sua nascita e la sua grande attualità, legata anche a Levi e Rigoni Stern L’argomento sicurezza è uno dei più usati nelle ultime campagne elettorali: aiutandoci con i numeri capiamo quanto la nostra percezione di sicurezza corrisponda alla realtà; e le sorprese sono molte
«O Israele, torna al Signore, al tuo Dio… (Osea 14, 1-9) O Vito Gardiol di morte. Forse non è un caso: Dio è forse morto gni tanto siamo raggiunti da notizie di nelle nostre esistenze? Se il testo finisse qui, non persecuzioni avvenute a danni di chiese e potremmo che annunciare giudizio e punizione! persone cristiane. I cristiani sono perse- Ma Osea, profeta che non è affatto tenero con il guitati soprattutto nei paesi islamici e ciò suo popolo, non può dimenticare la tenerezza di che dispiace è che il nostro mondo occidentale, in Dio. Si ricorda che Lui è il Signore della miseri- gran parte cristiano, faccia poco a sostegno di co- cordia. Dio è misericordioso verso di noi, noi che RIUNIONE DI QUARTIERE loro che ne sono vittime, poco contro la cultura e i siamo e restiamo peccatori e idolatri. governi dove avvengono tali persecuzioni. Sensi di Come Osea allora ricordava al suo popolo, an- Chiese luogo di colpa per le crociate e l’imperialismo del passato? che noi oggi siamo chiamati a fare il possibile sicurezza e rifugio? Altre volte, pur vedendo di continuo crisi, corru- per vegliare sulla nostra onestà e correttezza ma Claudio Geymonat zione, società decadente, non riusciamo a pensare soprattutto non dobbiamo accodarci alla folla di N el IV capitolo dei Promessi Sposi Ludovico uccide un nobile in un duello; viene con- dotto da alcuni testimoni del fatto in un vicino che ciò potrebbe essere frutto del giudizio di Dio sulle nostre infedeltà. Osea vive in un Israele pagano e idolatra, Dio è quanti annunciano che tutto è perduto, che non c’è più nulla da fare. E questo perché per la Bibbia il cipresso è un stato abbandonato per seguire altro, Israele si fida sempreverde, simbolo di eternità e vita! Il Signore convento di cappuccini, «asilo, come ognun della propria furbizia con i vicini assiri, i quali di è vivo ed è sempre viva anche la sua misericordia sa, impenetrabile allora a’ birri, e a tutto quel lì a poco lo invaderanno. Gli ebrei contemporanei nei nostri confronti. complesso di cose e di persone, che si chiamava di Osea hanno abbandonato Dio pensando così di Osea esprime questo pensiero attraverso im- la giustizia»; ne uscirà solo con i voti, divenuto salvarsi ma così facendo hanno perso tutto! Una magini di rinascita e abbondanza: giglio, ulivo, Fra Cristoforo. In Italia ora non è più così: i situazione molto simile l’abbiamo nel nostro occi- vite, cipresso. Andiamo avanti, sembra dire anche luoghi di culto non sono al di sopra della legge, dente oggi: abbiamo abbandonato Dio e rischiamo a noi oggi: andiamo avanti perché come cristiani e seppure le norme risalenti ai Patti Lateranensi di perdere anche la memoria della nostra storia! cristiane dobbiamo sempre vivere in questa dupli- utilizzino formule in qualche modo ambigue. Al v. 8 Dio è paragonato a un cipresso, un albero ce realtà: essere disponibili a vivere nella massima Altrove i luoghi di culto sono ancora rifugio che abbiamo relegato nei cimiteri quale simbolo correttezza verso Dio e gli altri, nostro prossimo. sicuro, per prassi o per legge. Molti i casi che si possono elencare: dalle chiese santuario de- gli Stati Uniti, che ospitano migranti a rischio espulsione dal paese, al culto no stop durato mesi per evitare che una famiglia armena venisse cacciata dall’Olanda. Hanno di contro fatto scalpore gli arresti in chiesa di rifugiati in Islanda o in Germania dove il Kirchenasyl è pratica antica, quasi venisse tradito un patto d’umanità. Quanto non possono o non vogliono fare le forze dell’ordine, stanno facendo negli ultimi anni suprematisti e terroristi. Dagli Stati Uniti alla Nuova Zelanda, dalla Germania al Pakistan al Congo si fa fatica a tenere conto di quante persone hanno perso la vita mentre erano riunite a pregare. Due scene negli stessi luoghi ma in totale antitesi: inno alla vita contro esaltazione della morte. Certo la soluzione non è armare i pastori: la risposta Quando gli arbitri scioperano... più bella arriva da Berlino, dove centinaia di Samuele Revel fermata anche la ValpEagle, mentre per i settori È persone hanno formato una catena umana, stato un evento raro, se non unico, nel pano- giovanili in alcuni casi i dirigenti si sono presi la cintando la sinagoga e consentendo ai fedeli di rama sportivo italiano. All’estero il mondo responsabilità di arbitrare. In ogni caso le parti pregare in sicurezza all’interno. Gesto altamen- dello sport si è fermato spesso per scioperi (arbitri, Federazione e Lega), ritrovatesi a Verona te simbolico dopo l’attentato alla sinagoga di degli atleti (negli sport professionistici sta- nel fine settimana del 12-13 ottobre, sono riuscite Halle del 9 ottobre. La miglior sicurezza arriva tunitensi ci sono stati alcuni famosi “lock out”) a trovare una soluzione al problema sbloccando dalla pace. legati a divergenze sul contratto di categoria op- nuovamente i campionati, tamponando le situa- pure per scioperi degli arbitri: in Grecia per soli- zioni più urgenti e rimandando a fine stagione le RIUNIONE DI QUARTIERE darietà verso un arbitro aggredito, in Portogallo decisioni più complesse. Tornando allo sport gio- La sera, nelle borgate delle valli valdesi, la riunione per le troppe polemiche sul loro operato. In Italia cato, dopo le prime uscite positive, la ValpEagle serve a discutere di Bibbia, storia, temi di attualità invece è avvenuto uno sciopero di una settimana è incappata in quattro sconfitte in trasferta: con di tutto il settore arbitrale dell’hockey su ghiac- Varese, Alleghe, Merano, Fiemme. Prima vittoria cio. Le questioni di questa forma di protesta sono invece per i Bulldogs in serie C che ha sconfitto i legate a rimborsi non adeguati e sempre in ritar- cugini del Real Torino fra le mura amiche per 4 a do, di formazione latitante: quindi una settimana 2. Guida la classifica invece l’under 19 dei Bulldo- di stop per tutti i campionati, giovanili compresi, gs, che in sette partite hanno lasciato sulle varie perché dalla Federazione le risposte ormai lati- piste un solo punto e si candidano come grandi tavano da troppo tempo. Si è quindi giocoforza protagonisti del campionato. Riforma - L’Eco delle Valli Valdesi Redazione Eco delle Vall Valdesi Direttore: Supplemento realizzato in collaborazione Supplemento al n. 42 del 1° novembre 2019 recapito postale: Alberto Corsani (direttore@riforma.it) con Radio Beckwith Evangelica: Simone di Riforma - L’Eco delle Valli Valdesi, Redazione centrale - Torino via Roma 9 - 10066 Torre Pellice (To) Direttore responsabile: Benech, Denis Caffarel, Leonora Camusso, registrazione del Tribunale di Torino via S. Pio V, 15 • 10125 Torino tel. 366/7457837 oppure 338/3766560 Luca Maria Negro Matteo Chiarenza, Matteo De Fazio, Daniela ex Tribunale di Pinerolo tel. 011/655278 e-mail: redazione.valli@riforma.it In redazione: Grill, Alessio Lerda, Marco Magnano, n. 175/51 (modifiche 6-12-99) fax 011/657542 Samuele Revel (coord. Eco delle Claudio Petronella, Susanna e-mail: redazione.torino@riforma.it Valli), Marta D’Auria (coord. Centro-Sud), Ricci, Paolo Rovara, Matteo Scali. Stampa: Alma Tipografica srl - Villanova Claudio Geymonat (coord. newsletter Mondovì (CN) tel. 0174-698335 quotidiana), Gian Mario Gillio, Piervaldo Rostan, Sara Tourn. Editore: Edizioni Protestanti s.r.l. Grafica: Pietro Romeo via S. Pio V 15, 10125 Torino l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 2
NOTIZIE Studenti e professori sullo stesso piano: insieme per insegnare le basi dell’italiano ai migranti, a titolo completamente gratuito e volontario. Succede al liceo «Porporato» di Pinerolo Penny Wirton a Pinerolo F uori dall’orario scolastico, a titolo puramente volontario (e gratuito per gli utenti). Dopo le prove generali dell’anno scorso, con un esito assolutamente positivo, torna il progetto “Penny Wirton” del liceo Porporato di Pinerolo. «La scuola Penny Wirton nasce da un sogno: insegnare la lingua italiana ai migranti come se parlare, leggere e scrivere fossero acqua, pane e vino. Senza classi. Senza voti. Senza burocrazie», secondo Eraldo Affinati, scrittore e insegnante e ideatore (con la moglie) di questa particolare scuola che negli anni, partendo da Roma, si è allargata in tutta Italia. E a Pinerolo l’anno scorso in stretta collaborazione con la Diaconia valdese – Servizio Migranti, è nata una “Penny Wir- ton”. «Abbiamo iniziato un po’ in sordina per capire cosa sarebbe successo – ci spiega la professoressa Elisa Sartori, una delle referenti – e abbiamo subito avuto un buon riscontro con l’adesione di professori e studenti. Il corso è mirato per un rapporto uno a uno e non dà un titolo riconosciuto, ma introduce e prepara a percorsi più complessi». L’anno scorso il corso era iniziato ad anno scolastico ormai avanzato, mentre quest’anno si parte già da novembre: martedì 12, dalle 15 alle 17, ci sarà la prima lezione e si andrà avanti con due le- zioni settimanali (martedì e giovedì, sempre 15-17) nei locali del “Porporato” in via Brignone 2 nell’aula 8. Il progetto è sostenuto da Ciss, Museo Emigrazioni, Diaconia valdese, Caritas, An.lib. e Casa Famiglia. Cross nazionale a Luserna San Giovanni D opo il successo del 20 gennaio scorso con la prima riproposizione del «Cross di Luserna», gara di corsa campestre, negli anni Settanta e Ottanta uno dei punti di riferimento per la specialità a livello nazionale, quest’anno il cross vie- ne riproposto con l’aggiunta di essere salito di categoria e di essere diventato una prova nazionale; nella ristretta élite dei cross nazionali troviamo il «Campaccio», il «Cinque Mulini» e il «Vallagarina», nomi che hanno fatto la storia della corsa campestre italiana. Con il sostegno del territorio (Comune, Atletica ValPellice e altri) e la passione di Renato Aglì, manager di molti atleti di punta e lusernese doc, la gara torna quindi ai fasti dei decenni scorsi (per molti anni non si è corsa). Il 19 gennaio quindi i prati attorno al complesso sportivo “Ezio Loik” ospiteranno centinaia di atleti provenienti da tutto il territorio italiano che si sfideranno su varie distanze, legate alle categorie (dai giovani ai senior). Un evento che, insieme al passaggio del Giro d’Italia dei mesi scorsi, sottolinea ancor di più la vocazione di un territorio allo sport. l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 3
CULTURA In occasione dei 35 anni di Radio Beckwith evangelica abbiamo posto ai direttori la stessa domanda: come ha contribuito la radio a diffondere il messaggio protestante? 35 anni di lavoro con le chiese Valentina Fries l’agenzia Area di Roma ci permisero di concentrare più attenzione alle notizie territoriali e locali. Tutti compresero però la vera utilità dell’emit- Piervaldo Rostan, fondatore e attual- tente in occasione dell’alluvione che colpì il territorio nel 2000. La radio mente direttore responsabile per tre giorni consecutivi dedicò collegamenti e telefonate in diretta con «Noi che Radio Beckwith evan- gli ascoltatori e con chi si occupava di soccorsi. Proprio allora, per tutti, gelica l’abbiamo fondata abbiamo diventammo un servizio pubblico indispensabile e adulto. Grazie all’Ot- voluto dare una forte impronta to per Mille “valdese” arrivarono i primi (pochi fondi) per sostenere le protestante; a cominciare dallo attività e l’assicurazione da parte della Tavola valdese di poter ottenere Statuto dell’associazione Lo Bue, (a breve) una sede più consona (quella attuale), sempre a Villa Olanda. che della radio è proprietaria e che Il cuore pulsante di tutta l’attività di Radio Beckwith, tuttavia, è sempre per i primi anni ha avuto tra i suoi stato il lavoro volontario di chi ha deciso di seguire l’insegnamento del articoli la clausola che ne potessero generale inglese che ne ha ispirato il nome: “O sarete missionari o non far parte solo membri delle chiese sarete nulla”». facenti riferimento alla Fcei (Fede- razione delle chiese evangeliche in Italia). Eppure quando, durante uno degli Daniela Grill, direttrice dal 2003 al 2010 incontri periodici che anni fa si facevano fra esponenti di radio evangeliche, «Direi che il nostro contributo è stato il leader di una radio pentecostale del sud Italia mi chiese “quanti nei hai sostanzialmente in linea con quello che si convertiti quest’anno?”, trovai la domanda curiosa, quasi fuori luogo. La mia faceva prima, con Gillio, e con quello che risposta fu grossomodo: “Noi cerchiamo di porgere agli ascoltatori le notizie si fa ancora adesso. Ci sono alcuni aspetti quotidiane con un occhio cristiano evangelico ma non con un intento diret- “canonici”, classici, come i culti in diret- to di proselitismo; se poi, come è accaduto, ascoltatori o collaboratori non ta, l’attenzione riservata alla settimana valdesi hanno deciso di intraprendere con noi un comune cammino di fede, del Sinodo, le letture bibliche, ma anche ovviamente ne siamo ben lieti”. le riflessioni sui vari programmi. Se c’è, La radio dei primi anni (pochissimi mezzi, pochi collaboratori, ovvia- per esempio, una notizia sulla bioetica, mente tutti volontari) si è rivolta anzitutto alle chiese valdesi del 1° Distret- cerchiamo nel possibile di dare l’opinione to; cercando di creare una rete di collaboratori locali per ottenere notizie delle nostre chiese. Questo è importante, sia civili sia di chiesa dal territorio allora di riferimento. Chiedendo aiuto perché fa capire che ci sono una linea, un ai pastori della zona per le predicazioni settimanali o anche per commenti pensiero comune, e che non siamo satelliti su precisi avvenimenti. A volte gracchiante e altre più nitida, la voce di Rbe sparsi. Un altro momento di avvicinamento al mondo protestante av- credo abbia concorso a tener collegate alle chiese persone a volte lontane veniva quando si presentavano in radio persone che della Chiesa valde- culturalmente, a volte sparse nelle piccole borgate semiabbandonate. Uno se non sapevano assolutamente nulla, ed era un modo per far scoprire dei più bei riconoscimenti di quell’impegno è stato il commento di un pa- loro la nostra realtà. E devo dire che ho sempre trovato grande apprez- store molto legato alle valli: “Rbe – commentò un giorno – è un po’ come se zamento per quello che facevamo noi e quello che faceva la chiesa. Mi fosse un’ulteriore chiesa delle Valli”». viene in mente ancora un elemento: il lavoro con i giovani. A noi fa sempre piacere quando una scuola domenicale o un pre-catechismo Gian Mario Gillio, direttore dal 1998 al 2003 chiede di visitare la radio. Anche fuori orario, c’è sempre qualcuno «La radio dal 1995 al 2003 era conosciuta disponibile ad accogliere e spiegare la nostra storia e il nostro lavoro, e in val Pellice, meno nel Pinerolese e nella sono sempre momenti molto belli. I ragazzi si interessano, si incuriosi- cintura di Torino. I segnali via etere e in scono, e questo è sicuramente un bel volano per le famiglie». modulazione di frequenza erano debo- li. I tralicci non erano mai stati potenziati Matteo Scali, direttore dal 2010 a oggi sebbene la concessione ministeriale per la «La radio in questi anni ha aumenta- frequenza 96.5 fosse di 1500 Watt. In que- to significativamente il numero di ore di gli anni riuscimmo a sistemare i ripetito- programmazione dedicato all’attualità e ri raggiungendo il Pinerolese, il Cuneese alla riflessione in seno al protestantesimo e la cintura di Torino. Sotto la presidenza italiano e internazionale. Questo senza di- di Livio Gobello togliemmo dal palinsesto menticare il profondo legame che unisce le trasmissioni di altre emittenti evange- Rbe alle valli valdesi. Un ruolo di servizio liche e potenziammo la nostra redazione che è stato sviluppato anche in relazione accogliendo nei nostri studi oltre sessanta alla storia e attualità delle chiese e degli giovani, proponendo tutto in diretta: attualità, svago, approfondimenti. enti di cultura valdesi su questo territorio. Aprimmo collaborazioni con la Asl di Pinerolo e gli ospedali valdesi per Due novità degli ultimi anni sono la parlare di salute; di cultura con il Centro culturale valdese; di libri con collaborazione con Riforma e l’agenzia la libreria Volare di Pinerolo e di musica d’autore: Rbe era l’unica radio stampa Nev nell’ambito del “Sistema di scelta dal noto locale torinese, il Folk Club. Una costante i culti domeni- comunicazione protestante”, cui la radio cali in italiano e in francese, a cura dei pastori delle valli e di Radio Suisse fornisce un contributo importante, e l’apertura verso il linguaggio video e Romande e numerose trasmissioni dedicate alle chiese. Radio ufficiale le tecnologie digitali. Questo ha portato a un’articolazione e diversificazio- della manifestazione Occitanica a Torino, redigemmo un periodico: Rbe ne delle forme-racconto: accanto al culto radio e agli altri programmi sono dans ton cerveau per diffondere le nostre attività e la tutela della nostra nati a esempio progetti video come la rubrica Un inno a settimana, un ra- lingua minoritaria. Producemmo cd musicali con, tra gli altri, gli Archi- diodramma dedicato a Gianavello o un podcast di divulgazione teologica, torti, Andrea Allione, Il Coro Andrea Gabrieli, la musica occitana dei Lhi Pillole di teologia, partito nelle scorse settimane a cura del pastore e decano Calholait. I notiziari nazionali trasmessi grazie alla collaborazione con della Facoltà valdese di Teologia, Fulvio Ferrario». l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 4
CULTURA Attilio Sibille, uno dei fondatori, ricorda i primi tempi mentre il tecnico Davide Caffarel fa il punto sull’evoluzione nel campo tecnico, ambito fondamentale e in continua trasformazione La nascita di Radio Beckwith evangelica «Q uesta radio è nata da un gruppo di «Il rapporto con la Chiesa valdese – racconta an- evangelici della chiesa di Torre. Uno cora Attilio – è sempre stato ottimo, anche se all’i- di questi era un appassionato di co- nizio era stata sollevata qualche perplessità: all’e- struzione elettronica e aveva costru- poca, qui, la radio non veniva considerata da tutti ito un trasmettitore. Perciò ha detto: perché non come un mezzo adeguato per occuparsi di religio- proviamo a trasmettere una radio da qui?». Non si ne. Oggi un discorso simile sembra fuori dal tempo, dilunga Attilio Cesare Sibille, presidente dell’asso- e a dire il vero nemmeno all’epoca era così diffuso: ciazione culturale Francesco Lo Bue (l’ente titolare il Concistoro della chiesa di Torre Pellice supportò di Radio Beckwith evangelica) nel descrivere la na- la radio fin dai primi passi, mettendo anche a di- scita dell’emittente che ha contribuito a fondare 35 sposizione i primi locali. Prima eravamo nella casa anni fa. «Ricordo quando, per tenere d’occhio il se- unionista, in una piccola stanzetta, poi siamo an- gnale, si andava in macchina lungo la valle e si tele- dati nella torretta del Convitto, quello che adesso fonava: sì, all’ospedale valdese si sente!». è il Centro culturale valdese. Poi la chiesa di Torre In quel periodo, per certi versi, ha ricevuto in eredità uno stabile di lanciare una radio era più sempli- fronte al municipio. Ci siamo spo- ce: «Abbiamo fatto un giro nei din- LA VOCE DEL TECNICO: stati lì, in tre locali, e abbiamo co- torni e scoperto che la frequenza DAVIDE CAFFAREL minciato a trasmettere non più con Seguo gli aspetti tecnici e non del 91,2 era libera, perciò abbiamo solo della radio da 20 anni l’antenna sul tetto della radio, ma contattato la questura e abbiamo a questa parte (e che quindi con ripetitori e altre apparecchia- comunicato che avremmo tra- equivalgono a una buona parte ture: è in quel periodo che abbiamo smesso da quella frequenza, a par- della sua vita) e sono anche 20 attivato il ripetitore di Rocca Bera: tire da tale giorno». Il tale giorno gli anni da cui sono parte del almeno si arrivava in tutta la val- direttivo. Dal punto di vista era il primo novembre 1984. tecnico ci sono sempre state le». Non è sempre andata liscia: nei nuove sfide che, soprattutto primi anni i fondi scarseggiavano grazie alla passione, sono e il lavoro volontario non bastava a state affrontate positivamen- coprire le spese. Venne fuori l’idea te. Siamo passati attraverso di organizzare concerti per racco- il rinnovamento dei primi trasmettitori per poi passare gliere fondi, ma si rivelò “un enor- alla sperimentazione dell’Rds me fallimento”: lo stesso Attilio, tra fino ad arrivare allo streaming gli altri, finì per rimetterci econo- digitale terreste e al Dab. micamente. Si superò l’incidente, Una parte importante è stata ancora, con molto volontariato e anche quella dei rapporti con i vari enti: dall’ispettorato delle l’aiuto della chiesa, tanto da farne telecomunicazioni del ministe- un ricordo lontano: oggi, mentre lo ro, all’Arpa, ai Comuni etc… racconta, Attilio ci ride su. COME ASCOLTARE RBE Ecco le frequenze attuali: Rocca Bera Rorà 87.8 Bricco SchiappaLequio Berria 96.6 Ciampiano Perosa Argentina 88 Colle Fontane Salza di Pinero- lo 87.6 Grand Puy Pragelato 88. Inoltre Rbe si può ascoltare sul digitale terreste: il servizio è attivo in Piemonte (Canale 42). Nelle province di Torino e Cuneo si può anche ascoltare in formato digitale (con una radio o un’autoradio predi- sposte), nel formato DAB+ sul blocco 12D. Infine in streaming dal sito www.rbe.it. l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 5
INCHIESTA/Sicurezza Reati in calo in Italia e anche nella nostra zona, sebbene in alcuni periodi dell’anno i furti, in particolare, prendano piede suscitando nei cittadini un senso di insicurezza Ci sentiamo meno al sicuro ma siamo più sicuri? L’aspetto “sicurezza” può essere declinato in molteplici modi: sicuramente il numero di reati è uno degli indicatori che si possono utilizzare ma che in alcuni casi non corrispondono alla percezione della popolazione. Un esempio riguarda gli omicidi: sono in netto calo (1916 nel 1991, 357 nel 2017) ma non aumenta il senso di tranquillità l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 7
INCHIESTA/Sicurezza Il tema della sicurezza è prima di tutto una questione politica e il tema migranti è stato utilizzato in questi ultimi anni come un campo su cui si sono svolte battaglie politiche Cronache di ordinario rancore L Ilvo Diamanti* combe e preme su di noi. Ieri era un’isola del Mare “di carta” da meno del 20% dei cittadini. Così, e analisi dell’Associazione Carta di Roma Nostrum. Oggi divenuto il Mare Mostrum. Che ci mentre nel corso degli ultimi mesi, sulle prime (che vede la Federazione delle chiese evan- separa e – purtroppo – ci collega con gli “altri”. È pagine dei giornali (di carta), l’immigrazione e i geliche in Italia esserne tra i soci fondatorie cambiato il clima d’opinione verso “l’immigrazio- migranti hanno occupato uno spazio minore ri- nel direttivo) condotte negli ultimi 5 anni, ne”. O meglio, verso i “migranti”. Il termine più spetto all’anno precedente, nei telegiornali e nei circa la presenza dell’immigrazione sui media e diffuso. Perché ne sottolinea il “movimento”, l’in- notiziari Tv di prima serata sono divenuti un tema nell’informazione, disegnano un percorso lineare. stabilità. Infatti, “immigrato” è un participio pas- ricorrente. Inutile aggiungere che sulla Rete e sui Dalla comprensione alla tensione. Dalla pietà alla sato. “Migrante” è un participio presente. Evoca Social si riflette e amplifica un clima di “ordinario paura. Senza che si rilevi una relazione diretta e una figura, un soggetto, un percorso, in atto. In rancore”. Perché, appunto, non sono “media”, ma stretta con l’evoluzione del fenomeno in termini continuo cambiamento. In continuo divenire. La canali di comunicazione “immediata”. Dove tutti quantitativi. Rispetto all’entità degli sbarchi, sul- “domanda di sicurezza” è divenuta il tema “politi- possono “comunicare” i loro sentimenti e risenti- le nostre coste. Oppure, degli arrivi di migranti camente” più importante. La politica, d’altronde, è menti. Per questa ragione, però, non è detto che la dall’esterno. Oltre le nostre frontiere. la scena, il teatro, dove si svolge la “commedia del tendenza osservata negli ultimi anni sia destinata L’atteggiamento dell’informazione scivola, in migrante che si avvicina”. Del mondo che grava e, a riprodursi, immutata, in futuro. Perché, nell’e- modo rapido e lineare, dalla “pietà” verso la sof- anzi, “cade su di noi” (per citare il verso di una poca della comunicazione immediata, i temi e le ferenza degli “altri”, all’insofferenza, tout court. canzone famosa dei miei tempi). Tanto più in epo- parole del dibattito pubblico cambiano in fretta. Gli altri, cioè, diventano “altri”, lontani e diversi ca di “campagna elettorale permanente”. Come le passioni - amiche e ostili. E, quindi, come da noi. E suscitano sospetto. Rifiuto. Oggi sembra I “migranti”, dunque, sono al centro di un con- gli amici e i nemici. un’osservazione ovvia. Perfino banale. Eppure, fronto, o meglio, uno scontro, politico. E di valo- solo cinque anni fa, l’immagine ricorrente, nell’in- ri. Che spinge sulla leva delle emozioni. Per su- * Docente dell’Università di Urbino, direttore scientifico di formazione mediatica, richiamava Lampedusa: scitare emozioni funziona ancora molto bene la Demos&Pi (il testo presenta l’Ultimo Rapporto pubblicato dalla Carta di Roma: «Notizie di chiusura» e sostenuto isola, ma anche punto di osservazione e di colle- “televisione” che, come ha rilevato l’Osservato- grazie ai fondi Otto per mille dell’Unione delle chiese gamento con gli “altri”. Lampedusa era il nostro rio di Demos-Coop, continua a essere il medium metodiste e valdesi) ponte, non solo un presidio sulla minaccia che in- più seguito dagli italiani: 87%. Mentre i giornali Ronde di quartiere e mutuo-aiuto D Giacomo Rosso maggiore incidenza di furti nel vicinato. L’espe- Manca inoltre ogni contatto con l’amministra- a dove proviene la sicurezza del cittadino? rienza di Pinasca esemplifica bene il carattere di zione comunale, e ciò costituisce un ulteriore ele- Una risposta ovvia e immediata a que- risposta a fatti contingenti delle ronde: «Qualche mento problematico. I gruppi di questo tipo non sta domanda potrebbero essere le Forze mese fa, quando si verificò un’ondata di furti in sono però l’unica soluzione adottata nel Pinerole- dell’ordine, quindi lo Stato. Ma ci sono tutta la val Chisone e anche buona parte del Pie- se. In piccoli quartieri o borgate sono molto attivi casi in cui la sicurezza, o meglio il sentirsi sicu- monte occidentale, la preoccupazione era tale che fenomeni di mutuo-aiuto, in cui la tutela comune ri, arriva dall’azione congiunta e coordinata degli si sono formate delle unioni di cittadini per auto- passa dall’azione di ogni singolo residente. A Pon- abitanti di un quartiere o di una borgata. A mobi- difesa: hanno creato un gruppo WhatsApp in cui te San Martino «la convivenza è fondata sull’aper- litarsi sono i cittadini in prima persona, che si or- venivano segnalati gli spostamenti ritenuti ano- tura al prossimo», afferma Lidia Bertin, abitante ganizzano, mettono insieme gruppi per la recipro- mali, le auto non riconosciute oppure le persone del quartiere. «In un contesto piccolo, in cui tutti ca tutela. Una di queste esperienze è quella delle estranee», racconta il sindaco Roberto Rostagno. si conoscono, è importante la solidarietà». famose “ronde”, una parola che periodicamente ri- Eppure, se da un lato «è una cosa importante ed Forse, in alcuni casi, la differenza tra le ronde di torna a farsi sentire per poi essere dimenticata per è giusto che i cittadini venga fatta a cosa succede quartiere e il mutuo-aiuto tra residenti può appa- qualche tempo. È proprio la periodicità una delle intorno nei loro quartieri», dall’altro, secondo Ro- rire sottile. Ciò che c’è di comune è la necessità da caratteristiche fondamentali di questi gruppi di stagno, è importante che si mantenga il rapporto parte dai cittadini di cercare più sicurezza, di sen- vigilanza: i cittadini si mobilitano a seconda del- con le Forze dell’ordine, a cui le ronde non devono tirsi tutelati nell’agire in comune nel primo caso, le necessità, in un momento in cui si verifica una sostituirsi per ragioni innanzitutto di sicurezza. per la comunità nel secondo. l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 8
SPORT Sempre maggiore è il numero di appassionati che si lanciano in corse lunghe diversi giorni, con chilometraggi e dislivelli importanti: una sfida verso gli altri o verso se stessi? ALTROVE QUI Sport da fachiri «L'anno scorso ero andato a vederla – ammicca Giovanni –; è scattato qualcosa a livello mentale. È “ Sierra Leone Piervaldo Rostan una corsa totalmente diversa dalle altre; i più veloci I Tor des Géants” un nome che richiama il fasci- ci mettono tre giorni, dormono davvero pochissimo. o vengo dalla Sierra Le- no del fachiro della corsa in montagna, abitudi- Io nei 5 giorni avrò riposato 5 ore; l'organizzazione one e parlo bene inglese, ne alla fatica, rapporto unico con la natura nel è perfetta, ogni 50 km c'è una “base vita” con possibi- perché questa è la lingua suo complesso, comprese le stelle che ti fanno lità di riposare e rifocillarsi. All'inizio ha fatto freddo ufficiale del mio paese, da guida nelle ore buie. È anche, come sottolineano e in quota abbiamo trovato un po' di neve, ma il per- anche se le lingue vere sono krio, temnè e gli organizzatori, la prima e unica competizione che corso è molto ben segnalato e, preso il ritmo giusto, mende. L’inglese è la lingua ufficiale per- unisce la lunga distanza all'individualità del corrido- si va avanti riuscendo anche a vivere momenti unici ché la Sierra Leone è stata a lungo una re, non sono imposte dall'organizzazione tappe forza- fra paesaggi montani stupendi e, di notte, con la volta colonia inglese e i coloni hanno lasciato te, vincerà chi metterà meno tempo gestendosi i ripo- celeste che sembra avvolgerti». lì la lingua. Per chi non lo sa, la Sierra si e le fermate ai ristori. L'unicità della cor- Il Tor des Géants è la sa sta comunque nei Leone è un paese dell’Africa dell’ovest, prima gara di questo ge- 330 km da percorrere, sulla costa dell’Oceano Atlantico. Confina nere che coinvolge una 24.000 metri di dislivel- con la Liberia e con la Guinea, la capi- regione intera, lungo i lo. Quest'anno più di un tale si chiama Freetown, ed è un nome suoi bellissimi sentieri terzo degli iscritti ini- bellissimo perché vuol dire città libera. Si ai piedi dei più impor- ziali si è ritirato. chiama così perché era abitata dagli afri- tanti 4000 delle Alpi e «Sono riuscito a vive- cani senza patria e dagli schiavi liberati. attraverso il Parco Na- re la corsa senza affan- Ma il vero interesse per la Guinea si zionale del Gran Paradi- no, senza pensare alla scoprì più tardi quando vennero trovati so e quello Regionale del classifica; l'importante Mont Avic. All'ultima era arrivare. Le sensa- nelle zone interne, lontane dalla costa, edizione ha partecipato zioni che ho provato molti minerali tra cui platino, ematite, un buon gruppo di at- sono uniche: anche per oro, ma soprattutto diamanti. Da subito leti pinerolesi: Giovanni questo non penso di ri- Al Tor sotto la nevicata iniziò lo sfruttamento dei minerali Poetto, titolare dell'or- farla nel breve periodo. con un’intensa raccolta con un lungo mai storico panificio “Il Davvero insuperabile periodo di scontri etnici e tensioni sociali Chicco” di Torre Pellice, è uno di loro. «La passione l'arrivo: è stata una gioia quasi commovente la sor- sotto il controllo diretto della corona per la corsa mi venne fin da giovane, ma allora avevo presa di trovare mia figlia e alcuni amici che, senza d’Inghilterra. Negli anni ’60 l’Inghilterra davvero poco tempo disponibile – ricorda Poetto –; dirmi nulla prima, si sono presentati a salutare gli concede una specie di indipendenza dai primi anni 2000 ho cominciato ad allenarmi con ultimi metri della mia fatica!». Nulla di paragonabile regolarità. Portavo mia figlia a fare atletica a Luser- con le tante corse fatte negli anni precedenti... «Asso- non lasciando libera la Sierra Leone, na San Giovanni e mi son detto “perché non correre lutamente. Ho fatto molte maratone; a New York, bel- ma inserendola nei territori del Com- anch'io?”. Dopo un po' ho scoperto che la corsa aveva lissimo correre fra 50.000 partecipanti e tutti intorno monwealth. Abbiamo troppi diamanti per per me anche un'efficace capacità di allentare le ten- a felicitarsi con te (2010), sull'Etna, in molte località lasciarci andare. sioni del lavoro: dunque bello a livello fisico e menta- d'Europa; ogni volta vivo la corsa col fascino della Da allora non è stato mai possibile le!». Veniamo alla corsa valdostana... scoperta; l'agonismo quasi sullo sfondo». avere un buon governo. Nessuno era ca- pace. Per ogni cosa buona venivano fatte tre cose cattive, a un governo politico subito si contrapponeva un governo mi- ASILO VALDESE PER PERSONE ANZIANE DI LUSERNA SAN GIOVANNI Via G. Malan 43 – 10062 – Luserna San Giovanni (TO) litare che prendeva il potere con la forza delle armi. Mai c’è stata pace, ma siamo I principali servizi offerti: stati capaci di costruire una nazione, Assistenza medica ed infermieristica di vivere insieme, ma sempre separati. Assistenza tutelare 24 ore al giorno Allora io sono andato via. Perché vivere Servizi alberghieri in un posto che vuole farsi male? Perché Centro Diurno Integrato Mini Alloggi per autosufficienti vivere in un posto che non ha futuro, Fisioterapia che non è capace di pensare al futuro? Animazione Quello che interessa sono solo i soldi Parrucchiera e pedicure dei diamanti, a nessuno interessa delle Lavanderia Inserito nel verde del suo persone. Invece secondo me le persone giardino a pochi passi devono essere la cosa più importante. Io dal vecchio borgo di San Giovanni, non voglio farne parte. Quando mi chie- è in grado di accogliere dono se voglio tornare in Sierra Leone 96 anziani non io non lo so. So però che ho nostalgia di autosufficienti. casa mia. A tutti piace la propria casa, I ricoveri possono essere Per informazioni rivolgersi temporanei, ma che casa è? al n° telefonico 0121-900285 o all’indirizzo e-mail: amministrazione@asilovaldese post – ospedalieri o ALTROVE QUI Potete trovarci anche sul sito: www.asilovaldese.it definitivi. La rubrica curata dal Servizio Migranti della Diaconia Valdese l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 10
SPORT Meta, pilone, mischia, touche... termini tecnici di uno sport duro che però si fonda su correttezza e rispetto dell’avversario e che a Volvera ha trovato la sua dimensione ideale Volvera: è qui la meta? Partita la nuova stagione di una delle realtà sportive più interessanti del nostro territorio C Matteo Chiarenza apita a volte che un piccolo Comune leghi la sua identità a una disciplina sportiva non esattamente di massa. E così un paesino come Torre Pellice può avere la squadra di hockey su ghiac- cio che il sabato richiama al palaz- zetto il maggior numero di tifosi in Italia, o Villar Perosa può distin- guersi nell’hockey su prato per esse- re la società con più titoli giovanili a livello nazionale. Anche Volvera, Comune di 8600 anime della secon- da cintura di Torino, ormai da anni si identifica con una realtà sportiva molto vivace e interessante: si tratta del Volvera Rugby, società nata all’i- nizio degli anni Novanta sulla spinta della passione di alcuni amici e oggi solida realtà sociale e sportiva del territorio. foto Volvera Rubgy «Cominciò quasi per scherzo – ricorda con un sorriso il presidente detenuti. Una vittoria importante squadra senior sono certamente in- dal rettangolo verde». e fondatore Mariano Sirigu –. Io e che permette alla squadra allena- gredienti fondamentali: aggiungen- Da anni, poi, si persegue la stra- alcuni amici decidemmo di iniziare ta da Coggiola e Musso di iniziare do un buon lavoro quotidiano e, na- da della promozione all’interno quest’avventura e ricordo addirit- al meglio una stagione (si spera) da turalmente, anche un po’ di fortuna, delle scuole: alcuni esponenti della tura che comprammo un libro per protagonisti. «Abbiamo ancora ne- il sogno può diventare realtà. società incontrano i ragazzi degli imparare le regole». Di acqua sotto gli occhi il finale della scorsa stagio- Una realtà sportiva, si diceva, ma istituti del territorio per proporre i ponti ne è passata da quei giorni e, ne – racconta amareggiato Sirigu –, anche sociale. Il mondo del rugby è l’attività e invitare i giovani alla sco- tra alti e bassi, la società è arrivata quando fallimmo la promozione per infatti noto soprattutto per l’aspetto perta del meraviglioso mondo del- fino a oggi, contando circa 200 tes- una sola meta». etico e per il profondo rispetto per i la palla ovale. Inoltre quest’anno la serati e schierando tutte le squadre Il salto di categoria Volvera l’aveva compagni di squadra ma anche per società ha deciso di presentarsi alla giovanili a partire dall’under 6 fino già compiuto tre stagioni fa, guada- gli avversari, aspetto questo che fa comunità con un evento pubblico all’under 16 più, naturalmente, la gnandosi la storica promozione in di questa disciplina un’ottima scuo- che si è svolto lo scorso 4 ottobre squadra senior. C1. L’anno successivo però i giallone- la di vita a disposizione della comu- al teatro Bossatis. «Abbiamo deciso Domenica 20 ottobre i giallone- ri non furono in grado di assorbire il nità. «Siamo una grande famiglia – di presentarci ufficialmente alla co- ri, questi i colori sociali del Volvera, salto e tornarono immediatamente spiega Sirigu – dove i bambini dai 4 munità, alla stampa e alle istituzio- hanno affrontato la prima giornata in C2. Ora si ricomincia la rincorsa: ai 42 anni possono venire a giocare ni all’avvio di questa entusiasmante del campionato di serie C2, batten- una maggiore esperienza, un entu- e divertirsi con noi e imparare, ol- stagione. Per noi il rugby è più di uno do 32-12 gli avversari de La Drola, siasmo che cresce di anno in anno tre a uno degli sport più affascinanti sport, così come il Volvera Rugby è altra bellissima realtà del panorama e un florido settore giovanile che del mondo, importanti regole di vita più di una squadra e siamo contenti rugbistico interamente formata da consegna i propri frutti maturi alla che poi sono preziose anche fuori di condividerlo con la nostra gente». Due calci…in buca! Tra Pinerolo e Cavour il primo campo dedicato al footgolf N el cuore della campagna pinerolese sta no di centri sportivi e, quando si è presentata la nati che si avvicinano a questa curiosa attività. «Si prendendo piede un’attività sportiva di- possibilità di rilevare questo circolo, ho colto l’oc- tratta di un modo divertente e poco faticoso per vertente e originale, che unisce due disci- casione al volo. Ma i costi di gestione di un campo tenersi in forma – spiega Daveggio – e dà la pos- pline tanto diverse quanto suggestive: il di golf erano proibitivi». sibilità anche a ex giocatori piuttosto avanti negli calcio e il golf. In località Cascina Genero, a metà Da qui l’idea di trasformare un campo in disuso anni di rimettersi in gioco». Ma non bisogna farsi strada tra Pinerolo e Cavour, da qualche anno è per una nuova attività e, in occasione del comple- ingannare dalle proprie capacità calcistiche: «Il fo- nato il primo impianto in Italia esclusivamente de- anno di un amico, Alex e alcuni amici sperimen- otgolf è innanzitutto un gioco di strategia – spiega dicato al footgolf. «Un’avventura cominciata quasi tarono questa novità che si rivelò subito vincente. Daveggio – e spesso non è sufficiente avere i cosid- per caso», racconta Alex Daveggio, co-gestore del Nel giro di un mese dall’apertura ci fu il primo tor- detti “piedi buoni”». circolo. «Ho sempre lavorato come cuoco all’inter- neo e, da allora, sono sempre di più gli appassio- [M.C.] l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 11
CULTURA I ritratti delle terre cuneesi e langarole di Revelli ricordano a tratti il mondo delle valli valdesi e della pianura Pinerolese; dal passato possiamo trarre spunti d’attualità ABITARE I SECOLI Crociata e indulgenze Piercarlo Pazè I l 5 maggio 1487 il papa Innocenzo VIII indisse una crociata per sgomi- nare la «perniciosissima e abominevole setta di uomini maligni nominati Poveri di Lione o Valdesi» che da tempo nelle Alpi «tentava di catturare con il laccio le pecore consacrate a Dio e quindi con letale sagacia di condurre le anime alla rovina». Egli propose a un commissa- rio apostolico di esortare tutti i fedeli, per mezzo di idonei predicatori, a che «dopo avere assunto il segno di salvezza della croce nei cuori e sui vestiti, com- battessero coraggiosamente contro gli eretici»; e gli diede facoltà di concedere ai combattenti crocesegnati di «conseguire l’indulgenza plenaria e la remissione di tutti i loro peccati, per una volta in vita e anche in punto di morte». «Non è mai troppo tardi per leggere Nuto Revelli» Questa bolla, alla quale faranno se- L’attualità dell’autore cuneese e il legame con Rigoni Stern e Primo Levi L guito una procedura inquisitoriale e una Samuele Revel ne con il già citato Rigoni Stern e con Primo Levi spedizione militare nell’alta val Chisone, uigi Bonanate ha parafrasato il titolo della (quasi tutti e tre coetanei) a formare una sorta di prevedeva di orientare e gestire lo zelo prima opera dell’autore cuneese, Mai tardi, triade di autori “manovali” – nel senso di “operai”, religioso dei cristiani semplici attorno per rivolgere un invito a tutti durante il con- di autori che non sapevano di esserlo ma hanno all’insegna della croce – da impiantare vegno internazionale di Cuneo di sabato 5 e prestato la loro opera necessaria perché si ricor- nei cuori e affiggere sugli abiti come domenica 6 ottobre, che ha ricordato i cento anni dasse e non si dimenticasse. Hanno raccolto storie divisa militare – indirizzandoli alla dalla nascita di Nuto Revelli, giovane del “venten- orali (spesso bistrattate dagli ambienti accademici) violenza contro altri cristiani colpevoli di nio” che ha combattuto sui fronti italiani della per creare un “impegno del dopo” condividendo vivere una religiosità ritenuta incompa- Seconda Guerra mondiale per poi tornare, irrime- una matrice comune. diabilmente segnato nell’animo e nel corpo, dalla Dopo il partigianato, vetta autobiografica per tibile con la dottrina romana. L’impiego disastrosa campagna di Russia. Ed è proprio nella Revelli, inizia un lungo e certosino lavoro di ricer- dei simboli religiosi, in questo caso la ritirata, terribile e per certi versi incredibile, che ca, di raccolta, per dare voce agli ultimi, ai poveri croce e, dopo la battaglia di Lepanto, il secondo Ezio Mauro «in Revelli nasce la frattura (Il mondo dei vinti. Testimonianze di vita contadi- rosario, per promuovere comportamenti che si porterà dietro per tutta la vita, quella che na e l’antesignano L’anello forte). Persone che non alieni e contrari al messaggio cristiano divide il mondo fra in alto e in basso. In alto i ge- si riconoscono in una classe e quindi non vengono di amore, accoglienza e pace, sopravvive nerali, i gerarchi, gli imboscati; in basso gli ultimi, in nessun modo riconosciute dallo Stato, se non purtroppo ancora oggi. gli umili, i poveri, i contadini». come manodopera in tempo di pace e carne da Insieme il papa, quale regolatore Revelli, come Mario Rigoni Stern, torna in Ita- cannone in tempo di guerra. «Perché non vi siete supremo delle priorità ultime e degli in- lia con poche decine di commilitoni e scopre che ribellati?» è la domanda che si poneva Revelli e che tutto è taciuto; le incapacità e le incoscienze di chi tutti si pongono leggendo i suoi libri. «Perché dal- gressi alla porta del paradiso, prometteva comanda sono sommerse dalla censura fascista. la povertà non si esce con i proiettili, ma con una l’indulgenza plenaria a chi, segnato con Cresce in lui la consapevolezza che bisogna fare lunga presa di coscienza», è stato più volte ripetuto la croce, facesse guerra ad altri cristiani qualcosa e il punto di svolta, vissuto tragicamente, durante il convegno. definiti eretici. La grazia di Dio che salva è l’8 settembre 1943. Lui, militare uscito poche de- Il percorso di vita di Revelli è approdato poi alle i peccatori veniva surrogata con un per- cine di mesi prima dall’accademia di Modena con ultime opere fra cui Il prete giusto e Il disperso di dono dei peccati concesso quale retribu- i gradi sulle spalle, si ritrova davanti a un obbligo Marburg, storie che «trasmettono il passato riu- zione ai soldati della fede. Per caso Hus difficile: disobbedire al giuramento. Farà la scelta scendo a emozionare e raccontare», come ha ri- e Lutero non avevano ragione a denun- giusta (dettata, come egli stesso ammise, anche in cordato Giovanni De Luna. Proprio quest’ultimo è ciare questa pratica delle indulgenze? parte dal caso o dal destino) e nasce così la storia una storia incredibile, che racconta di un tedesco di un uomo che saprà guidare le formazioni parti- “buono”, dopo le parole di odio rivolte verso l’alle- ABITARE I SECOLI giane nella lotta all’invasore, sotto la guida politica ato prima e l’invasore poi. Il “disperso” diventa un Pagine di storia nelle valli valdesi e nel Pinerolese di Dante Livio Bianco, salendo con i primi combat- altro caposaldo della letteratura di Revelli, in cui *Piercarlo Pazé tenti per la libertà a Paraloup, nel comune di Rit- emerge tutta l’assurdità della guerra. magistrato, è fra gli organizzatori tana. Sono stati davvero molti gli interventi che Come ricordato da Ada Cavazzani, «Revelli è dei Convegni storici estivi presso il lago hanno raccontato sotto molti punti di vista Revelli: ancora attuale e ci aiuta a comprendere l’oggi e le del Laux in alta val Chisone dalle testimonianze dirette di chi l’ha conosciuto dinamiche del mondo in cui viviamo» perché – di persona a chi invece si è formato sulle sue ope- come ha detto Mauro chiudendo il suo intervento re. Opere che sono state messe in stretta relazio- – «dalla battaglia per la libertà non c’è congedo». l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 12
CULTURA Oliviero Toscani al Castello di Miradolo (Fondazione Cosso): un fotografo che ha inevitabilmente segnato il mondo della pubblicità con le sue campagne spesso al centro di polemiche «Udito». Un invito all’ascolto definito la critica della rivista Musica Jazz, Lorenza In distribuzione in questi giorni il nuovo cd Cattadori, «un progetto unico, multiforme e vibran- IL TEMPO DOMANI del musicista e contrabbassista pinerolese te e piuttosto difficile da semplificare». Novembre Ciò che emerge dall’ascolto è la sintesi delle in- N Aldo Mella fluenze musicali che hanno accompagnato Mella ovembre è un mese 4 Gian Mario Gillio dagli anni ’70 in poi: i telefilm americani, la musica strano, a cavallo tra 7 musicisti, 18 tracce musicali, una casa edi- etnica, il jazz mainstream. Dall’età di diciotto anni il caldo annoiato dell’esta- trice protestante, due giornali, quattro artisti Mella vive un’intensa attività musicale con artisti te e il freddo impassibile del Pinerolese, un disegnatore, un fotografo, italiani e stranieri, tra i quali Fabio Concato, Rossa- dell’inverno, ponte tra i una giornalista, due produttori, due tecnici na Casale, Gary Bartz, Stanley Jordan, Lee Konitz. del suono, 10 collaboratori, un chitarrista, una com- Dal 1996 con il pianista Franco D’Andrea esporta le colori accesi di settembre e ottobre e il pagna e una figlia nel cuore. sua esperienza a livello internazionale. bianco intenso di dicembre e gennaio. Numeri, persone, che hanno dato vita a Udito, Nel 2016, dopo un grave infortunio all’indice del- È un mese che sembra impalato, rigido, il nuovo lavoro discografico del contrabbassista e la mano sinistra, non potendo suonare scrive tante immobile. Io lo immagino coperto di compositore Aldo Mella, un cd (doppio) prodotto composizioni e riunisce intorno a sé gli amici e i col- nebbia, grigio, con poca luce e molte dall’editrice Claudiana in collaborazione con Rifor- leghi di una vita. tazze di tè fumante, con poche parole e ma – L’Eco delle valli valdesi. Con questo lavoro ci regala un bel cofanetto di qualche riflessione. Al progetto hanno partecipato alcuni tra i miglio- pura musica. Un viaggio che percorre tracce diverse Novembre è un mese strano perché ri musicisti italiani ed europei in circolazione: Albert tra loro e che volendo possono essere definite jazz, sembra noioso, ma non lo è. Sembra Hera, Alberto Tafuri, Alessandro Chiappetta, Alfre- sonorità capaci di rapire chi le ascolta portandolo do Ponissi, Andrea Allione, Andrea Ayassot, Anto- in un mondo fatto di emozioni amarcord tra radici lungo, ma non lo è. Sembra grigio e nio Faraò, Elio Rivagli, Emanuele Cisi, Flavio Boltro, mediterranee ed europee. Conduce l’«uditore» in un freddo... e forse lo è! Giorgio Li Calzi, Marina Martianova, Max Furian, «luogo» dove s’intrecciano melodie, voci, emozioni, Nel mio lavoro novembre è il mese Roberto Bongianino, Roberto Cecchetto, Roberto accompagnandolo «alla prima» di un film che certa- successivo a quello delle castagnate, la Taufic, Valentina Ponzoni, per citarne solo alcuni. mente avrebbe voluto vedere. conclusione delle attività in giardino, «Uno schieramento pacifico di musicisti», l’ha l’inizio della programmazione svolta esclusivamente al chiuso, il racconto di ricordi che odorano di cucina, il bisogno Oliviero Toscani, innovatore e indagatore dell’immagine delle luci accese anche di giorno e la domanda costante: «Il riscaldamento Sabato 16 novembre sarà inaugurata la nuova mostra della Fondazione Cosso al funziona?». Castello di Miradolo Nel mio lavoro novembre è il mese in S Claudio Petronella uguaglianza e integrazione. cui si inizia a pensare al Natale. Si fan- abato 16 novembre nei locali del Castello di Le opere di Toscani sono state esposte alla Bien- tastica di feste vissute nel passato, in fa- Miradolo di San Secondo di Pinerolo sarà nale di Venezia e nei musei di tutto il mondo, com- miglia, a casa. Si raccontano aneddoti di inaugurato il nuovo progetto artistico della preso il Corridoio Vasariano degli Uffizi di Firenze. vicende lontanissime per chi vive in una Fondazione Cosso con un’importante mo- Ad accompagnare il percorso espositivo della casa di riposo, distante dal proprio nido, stra dedicata a Oliviero Toscani. Il percorso esposi- Fondazione Cosso a Miradolo sarà l’installazio- dagli affetti di sempre, dalla propria in- tivo curato da Nicolas Ballario, Susanna Crisanti e ne sonora curata dal progetto musicale residente Roberto Galimberti, proporrà un viaggio nell’opera Avant-dernière pensée e il progetto didattico Da un timità. Insieme si prova a inventare un del famoso fotografo, dai suoi esordi fino alle imma- metro in giù. La mostra aprirà al pubblico sabato 16 nuovo Natale, pieno di immagini inedite gini delle celebri campagne pubblicitarie che hanno novembre alle 15 con la presenza dello stesso Olivie- da poter ricordare, diverso, ma non per contribuito a rendere iconico il suo stile, identifi- ro Toscani e sarà aperta fino a domenica 3 maggio. questo privo di intensità e magia. candolo a tutti gli effetti tra i grandi della fotografia Per informazioni su orari e visite guidate: tel. 0121- Novembre forse serve anche a questo: mondiale. 502761 o www.fondazionecosso.it. a fare ordine, a creare uno spazio per Gli scatti di Oliviero Toscani occuperanno tut- le proprie amarezze, un contenitore di to il complesso del Castello di Miradolo, non solo trenta giorni in cui inserire le proprie le sale espositive: sarà infatti possibile ammirare le tristezze e le proprie malinconie. Pronti, opere dialogare armonicamente con la natura e con le stagioni anche lungo i sentieri del parco. decisamente più leggeri, ai festeggiamen- Oliviero Toscani, testimone e innovatore dei no- ti luccicanti di dicembre, ai buoni propo- stri tempi, sarà omaggiato non solo con un’accurata siti di gennaio e ai desideri da esprimere selezione delle sue fotografie ma anche con mani- per il nuovo anno. festi e video-installazioni con l’obiettivo di creare Novembre. Mese strano, ma, forse, da uno sguardo il più possibile completo sull’opera di rivalutare! un ardito narratore contemporaneo per immagini IL TEMPO DOMANI capace di precorrere stili e costumi indagando oltre Le storie di ieri i loro limiti. raccolte nelle case per anziani *Paola Raccanello Nato a Milano nel 1942, Oliviero Toscani è cono- Animatrice in casa di riposo sciuto a livello internazionale per aver creato l’im- magine dei più famosi marchi del mondo. Celebre è l’ideazione della corporate identity United Colors of Benetton, curata dal 1982 al 2000, ripresa succes- sivamente nel 2017. Un lavoro che ha visto Toscani orientare la comunicazione verso messaggi di pace, l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 13
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