Il Delta dei veleni Gli impatti delle attività dell'Eni e delle altre multinazionali del petrolio in Nigeria

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Il Delta dei veleni Gli impatti delle attività dell'Eni e delle altre multinazionali del petrolio in Nigeria
Campagna per
                                                la riforma della
                                                Banca Mondiale

       Il Delta dei veleni
       Gli impatti delle attività dell’Eni e delle
       altre multinazionali del petrolio in Nigeria
I.R.
Il Delta dei veleni Gli impatti delle attività dell'Eni e delle altre multinazionali del petrolio in Nigeria
Campagna per
la riforma della   Il Delta dei veleni
Banca Mondiale
                   Gli impatti delle attività dell’Eni e delle altre multinazionali
                   del petrolio in Nigeria

                   Autori: Luca Manes e Elena Gerebizza
                   Fotografie: Luca Tommasini
                   Progetto grafico: Carlo Dojmi di Delupis

                   Si ringraziano: lo staff di Environmental Rights Action, l’Host Community
                   Network, i rappresentanti delle autorità e i membri delle comunità visita-
                   te, lo studio legale Law Edge di Port Harcourt, Maurizio De Martino.

                   Le testimonianze riportate nella pubblicazione sono frutto della missione
                   sul campo realizzata nel settembre 2011, condotta da CRBM, The Corner
                   House, CEE Bankwatch Network, e facilitata da Environmental Rights
                   Action. Le suddette testimonianze sono state raccolte durante una serie
                   di interviste e incontri pubblici videoregistrati presso le comunità di Goi,
                   Bodo e Ebocha (Rivers State), Kwale e Okpai (Delta State), Kalaba (Bayel-
                   sa).

                   Testi chiusi il 20 ottobre 2011

                   Allegato al numero 133 di Altreconomia, dicembre 2011

                   Registrazione del tribunale di Milano, n. 791, 24.12.1999
                   sped. abb. postale 45%, art.2, comma 20/B, filiale di Milano

                   Direttore responsabile: Pietro Raitano
                   Stampa: New Press - Como

                   Stampato su carta certificata FSC
Il Delta dei veleni Gli impatti delle attività dell'Eni e delle altre multinazionali del petrolio in Nigeria
Sommario
1. Nelle terre di Ken Saro-Wiwa [pag 2]
- L’Ogoniland continua a soffrire
- Una bonifica destinata a durare decenni
- Il sacrificio di Ken Saro-Wiwa

2. L’Agip segue il cattivo esempio
   della Shell?[pag. 8]
- Le ragioni di Ebocha
- La versione dell’azienda - dal sito web dell’ENI
- Una pratica fuorilegge, ma che non ha mai fine
- Tubi che perdono

3. Per qualche credito in più [pag. 13]
- Kwale, dove lo sviluppo non c’è
- Qualche domanda all’assemblea degli azionisti
- Il meccanismo CDM: riduzioni di emissioni di carbonio
  e violazioni dei diritti umani
- Ma l’energia è un diritto?

4. La mobilitazione della società civile
   [pag. 21]
- Una popolazione esasperata
- Voltare pagina, lasciando il petrolio nel sottosuolo

Conclusioni [pag. 28]
Il Delta dei veleni Gli impatti delle attività dell'Eni e delle altre multinazionali del petrolio in Nigeria
1. Nelle terre
         di Ken Saro-Wiwa
 L’Ogoniland continua a soffrire
 Goi è un villaggio fantasma.                     versando così nello specchio d’acqua accanto
                                                  al quale era sorto il villaggio il suo carico
 La scuola è diroccata, il                        funesto, che ha finito per infettare la splen-
 piccolo municipio ricoperto                      dida natura del luogo. Gli alberi e le piante
                                                  si sono ammalate, i pesci sono morti, la
 da erbacce, di alcune case                       terra si è impregnata di una sostanza oleosa
 non rimangono che dei muri                       che ne ha minato la fertilità. Visitando quei
                                                  luoghi, sembra di rivivere in prima persona
 scrostati e nulla più.                           le immagini che ciclicamente le televisioni di
                                                  tutto il mondo mandano in onda quando si
 Dal 2009 qui non vive più nessuno. Ine-          spezza lo scafo di qualche petroliera. Qui di
 sorabile, la maledizione del petrolio ha         sversamenti ce ne sono stati altri, nel 2008 e
 colpito anche                                                               nel 2009, ma di ope-
 questa comunità                                                             re di bonifica non se
 dell’Ogoniland.                                                             n’è vista nemmeno
 Ovvero uno dei                                                              l’ombra.
 territori dell’im-
 menso Delta                                                                 “Nel 2005 abbiamo
 del Niger, dove                                                             fatto ricorso a un
 l’anglo-olandese                                                            tribunale dell’Aja
 Royal Dutch Shell                                                           contro la Shell
 ha iniziato a tri-                                                          perché reputiamo
 vellare nel 1958,                                                           che sia la condizione
 quando la Nigeria                                                           dell’oleodotto e non
 era ancora una                                                              fantomatici casi di
 colonia britannica                                                          sabotaggio, come
                                                   Eric Dooh all’interno
 alla faticosa ricer-                                                        sostiene la compa-
                                                   del suo panificio a Goi
 ca della sua indipendenza (poi raggiunta nel                              gnia, ad aver causato
 1960).                                                                    l’incidente” ci spiega
                                                  Eric Dooh, uno dei capi della comunità di
 A segnare per sempre il destino di Goi sono      Goi. Qui suo padre dava lavoro a oltre 200
 state le perdite dell’oleodotto (la Trans        persone, tra l’impresa ittica e il panificio.
 Niger Pipeline) che attraversa la regione fino   “Adesso non c’è più nulla da pescare e l’ac-
 all’isoletta-terminale di Bonny, dove il greg-   qua e la legna che usavamo per il panificio
 gio viene processato prima di essere esporta-    sono contaminate. Nessuno ci ha risarcito
 to in tutto il mondo. Un terribile giorno del    per il danno economico che abbiamo subito,
 2004 un tubo vecchio di decenni non ha re-       anzi, come tutti gli altri ce ne siamo dovuti
 sistito più all’usura del tempo, crepandosi e    andar via” racconta mentre ci mostra i forni

 2       IL DELTA DEI VELENI
Il Delta dei veleni Gli impatti delle attività dell'Eni e delle altre multinazionali del petrolio in Nigeria
L’inquinamento
                                                                               dello specchio d’acqua
                                                                               antistante Goi
dove una volta veniva cotto il pane, ormai      dall’estensione di oltre
spenti da anni. Ma le conseguenze del disa-     otto miglia che visitiamo
stro non si fermano qui. “Mia madre è morta     su una barca di pescatori
per una malattia respiratoria, anche io uso     ormai impiegata solo per qualche occasio-
continuamente medicinali per lo stesso tipo     nale trasporto merci. Il panorama che si
di problemi. All’improvviso sono diventato      presenta ai nostri occhi è ancora più impres-
allergico all’ambiente dove sono nato e ho      sionante di quello di Goi per dimensioni e
vissuto per tanto tempo con la mia famiglia”.   portata dei danni. La linea tracciata dalla
                                                bassa marea mostra le due facce del disastro:
Anche la vicina comunità                                              sopra il verde delle enor-
di Bodo, la più popolosa      “Adesso non c’è più nulla da            mi foglie degli alberi di
dell’Ogoniland con i suoi                                             mangrovie all’apparenza
69mila abitanti, ha de-       pescare e l’acqua e la legna che ancora rigogliosi (ma in
ciso di adire le vie legali   usavamo per il panificio sono           realtà diminuiti in ma-
esperendo una class ac-       contaminate.”                           niera sensibile rispetto
tion davanti a una corte                                              al passato), sotto il nero
londinese. Con successo,                                              del petrolio che avvolge
almeno a giudicare dai primi risultati. La      nella sua morsa letale le radici e già da tem-
Shell ha finalmente ammesso le sue respon-      po ha cancellato ogni forma di vita. Qui non
sabilità per le perdite occorse nell’estate del serve prendere precauzioni contro le zanzare
2008 (della durata di oltre quattro mesi, al    anofele o altri insetti molesti, perché non ce
ritmo di 2mila barili al giorno) e nel febbraio ne sono. Il velo di silenzio che avvolge un
del 2009 nel Bodo Creek, il bacino d’acqua      po’ tutto è inquietante così come il cattivo

                                                                       IL DELTA DEI VELENI        3
Il Delta dei veleni Gli impatti delle attività dell'Eni e delle altre multinazionali del petrolio in Nigeria
odore che ci pizzica le narici e ci provoca un      principi non violenti del Mosop, l’organizza-
fastidioso senso di nausea.                         zione per la sopravvivenza del popolo Ogoni
C’è solo da provare a immaginare come fosse         capeggiata da Ken Saro-Wiwa fino alla sua
la situazione quando si è verificato lo sver-       tragica scomparsa 16 anni fa. “Quando, dopo
samento, con lo stillicidio di pesci e altri ani-   l’incidente, la Shell ha provato a risarcirci
mali anfibi soffocati dal greggio a punteggia-      con qualche sacco di riso e poco più, abbia-
re questo bacino d’acqua che una volta era          mo capito che non avevamo altra scelta se
una risorsa imprescindibile                                          non di denunciare la com-
per un’intera comunità, per                                          pagnia e provare a ottenere
il 60 per cento dipendente                                           delle giuste compensazioni”
dal settore ittico (il restante                                      chiarisce.
40 per cento era impiegato
nel comparto agricolo).
                                                                   Una bonifica
“Adesso qui la gente non                                           destinata a durare
ha più lavoro e trova molte                                        decenni
difficoltà nel procurarsi del
cibo, per pescare devo-                                             Oltre 200 località visitate,
no spingersi fino in mare                                           tratti di oleodotti per un to-
aperto, spingendo a mano                                            tale di 122 chilometri esami-
per due ore o più le picco-                                         nati e 5mila cartelle cliniche
le imbarcazioni usate per                                           visionate. E ancora incontri
navigare nelle acque poco                                           con 23mila esponenti delle
profonde dei mille passaggi                                         comunità e analisi approfon-
d’acqua del Delta. La nostra                                        dite delle acque e del suolo in
economia ormai è sull’orlo                                          ben 69 siti, coprendo un’area
della paralisi”, denuncia         “Quando, dopo                     di circa 1.300 chilometri
King Felix Geredeela, il capo                                      quadrati. I ricercatori del
della comunità di Bodo, che       l’incidente, la Shell ha         Programma delle Nazioni
insieme agli altri “saggi”        provato a risarcirci             Unite sull’Ambiente (United
del villaggio ci accoglie in      con qualche sacco                Nations Program Environ-
pompa magna nella modesta         di riso e poco più,              ment – UNEP) per comple-
sede del consiglio cittadino                                       tare il loro rapporto sugli
in Hospital Road. Sebbene         abbiamo capito che non           effetti delle attività estrattive
evidenzi come soprattutto         avevamo altra scelta se          nell’Ogoniland si sono dati
tra i giovani il disagio e il     non di denunciare la             molto da fare – sebbene alcu-
livello di conflittualità siano   compagnia”                       ni casi eclatanti, come Bodo
in crescita, King Felix ci                                         e Goi, non siano stati presi in
tiene a ribadire che la lotta     - King Felix Geredeela -         considerazione. Certo, è stato
della comunità si ispira ai                                        un lavoro tanto impegnativo,

4        IL DELTA DEI VELENI
Il Delta dei veleni Gli impatti delle attività dell'Eni e delle altre multinazionali del petrolio in Nigeria
quanto utile e fruttuoso, quello svolto dagli    è saturo di idrocarburi fino Nella foto in alto,
                                                 a una profondità di cinque        l’inquinamento dello
esperti dell’Onu, che nelle 262 pagine del
                                                                                   specchio d’acqua a
loro rapporto finale mettono nero su bianco      metri. Non è quindi più           Goi. In basso, sede del
una verità che le oil corporation, e la Shell in fertile, come invece era una consiglio cittadino di
particolare, hanno fatto di tutto per celare     volta. È stata inoltre accer-     Bodo City
agli occhi del pianeta: il                                        tata la pre-
loro operato ha prodotto        Per il Programma                  senza di discariche abusive
conseguenze catastrofiche delle Nazioni Unite                     di rifiuti tossici. Le persone,
sull’ambiente e sulle popo-                                       è quasi superfluo dirlo, si
lazioni locali.                 sull’Ambiente serviranno ammalano, soffrono senza
                                25-30 anni per mondare che la Shell dimostri il pur
Per l’UNEP serviranno
             1
                                il territorio degli Ogoni minimo interesse. Appa-
25-30 anni per mondare il dalle lordure delle                     rirebbe, quindi, accertato
territorio degli Ogoni dalle                                      dalla UNEP che la società
lordure delle compagnie         compagnie petrolifere             anglo-olandese non solo
petrolifere. Leggendo lo                                          non rispetta gli standard per
studio si apprendono dati,                                        l’attività petrolifera imposti
notizie sconvolgenti, che però in parte erano    dalla normativa nigeriana, ma in realtà igno-
già emerse in indagini condotte nel recente      ra le sue stesse linee guida e quelle accettate
passato. Tra le varie cose che si apprendono,
fanno impressione le notizie sulla comu-
nità di Nisisioken Ogale, dove il livello del
benzene, elemento altamente cancerogeno,
eccede di 900 volte il limite previsto dall’Or-
ganizzazione Mondiale della Sanità. Ma sono
decine i pozzi d’acqua in cui l’inquinamento
ha abbondantemente superato i livelli di
guardia. Un po’ ovunque le riserve ittiche
sono sparite del tutto e in 49 siti il terreno

1 http://www.unep.org/nigeria/

                                                                            IL DELTA DEI VELENI      5
Il Delta dei veleni Gli impatti delle attività dell'Eni e delle altre multinazionali del petrolio in Nigeria
a livello internazionale. Spesso ha dichiarato   compagnia anglo-olandese, per la quale la
in maniera ufficiale di aver “cancellato” gli    Nigeria riveste una posizione di rilievo nello
effetti dell’inquinamento causato da alcune      scacchiere internazionale. Ma avere buoni
perdite di petrolio. Ma i terreni e le acque     rapporti con il governo federale non equivale
continuano a essere contaminati. Anzi, non       a essere stimolato ad avere quanto meno un
è azzardato evidenziare come la Shell abbia      dialogo con le popolazioni locali e a operare
addirittura approfittato dei quattro anni        nel rispetto della legge. “Negli ultimi 50 anni
necessari tra ricerche sul campo, analisi e      l’industria petrolifera ha rappresentato un
stesura del rapporto Unep, per rinviare ogni     settore chiave per l’economia nigeriana, ma
possibile intervento di bonifica. Lo studio      molti nigeriani per tutto ciò hanno pagato
è costato in totale dieci                                       un costo troppo alto, come
milioni di dollari. Quat-     L’UNEP quantifica in              dimostra il nostro rapporto”
tro sono stati messi a        un miliardo di dollari            ha dichiarato Achim Steiner,
disposizione dalla stessa     la previsione di spesa            direttore generale dell’UNEP.
corporation, che così per
                              iniziale per far rinascere L’agenzia delle Nazioni Unite
continuare a incamerare                                         quantifica in un miliardo di
profitti miliardari anche l’Ogoniland                           dollari la previsione di spesa
grazie alle sue pratiche                                        iniziale per far rinascere l’Ogo-
contestate ha pagato un “conto” di un solo       niland. Il rapporto non parla del resto del
milione l’anno. Spiccioli, per un’azienda che    vasto territorio della regione del Delta.
alla chiusura di ogni trimestre operativo fa
registrare un sensibile incremento degli utili,  L’Ong nigeriana Environmental Rights
addirittura oltre le previsioni. Nei primi tre   Action sostiene che la soluzione migliore sia
mesi del 2011, tanto per fare un esempio,        invece un fondo di un centinaio di miliardi
l’utile adjusted (ovvero al netto di operazioni  di dollari che possa servire a curare le ferite
eccezionali) si attestava sui 6,29 miliardi di   inferte in mezzo secolo di attività da tut-
dollari, un bel più 60 per cento rispetto al     te le multinazionali del petrolio all’intero
periodo precedente.                              territorio del Delta del Niger. Già, perché in
                                                 quell’angolo di mondo non c’è solo la Shell,
La Nigeria è il principale Paese africano in     ma anche altre compagnie, tra cui una che
termini di esportazione di greggio, con una      noi italiani conosciamo molto bene.
produzione di circa due milioni di barili al
giorno, secondo le stime ufficiali (ma fino
a quattro, secondo quelle non ufficiali che
guardano anche al petrolio estratto fuori dal
controllo dello Stato, e rivenduto sul mer-
cato nero) che ne fa il dodicesimo al mondo
in termini di ricchezza delle riserve petroli-
fere. Circa la metà di questo enorme flusso
di oro nero viene estratto e raffinato dalla

6       IL DELTA DEI VELENI
Il Delta dei veleni Gli impatti delle attività dell'Eni e delle altre multinazionali del petrolio in Nigeria
Il sacrificio di Ken Saro-Wiwa

                                                                         Ritratto di Ken Saro-Wiwa.
Il 4 gennaio del 1993, 300mila persone, circa                            Foto AI/Karen de Groot
la metà dell’intera popolazione Ogoni, parteci-
parono alla manifestazione indetta dal Mo-          di omicidio. Il processo farsa – non furono mai
sop (Movement for the Survival of the Ogoni         prodotte prove a sostegno delle accuse rivolte
People) per protestare contro le malefatte della    allo scrittore – si concluse con la più terribile
Shell nei lunghi decenni di sfruttamento petroli-   delle condanne: la pena di morte. Nonostan-
fero in Ogoniland.                                               te la forte mobilitazione a livello
                                                                 internazionale, il 10 novembre
 A capo del Mosop c’era un                                       1995 Ken Saro-Wiwa e i suoi otto
personaggio quanto mai eclet-                                    compagni furono impiccati nella
tico. Poeta e scrittore di fama                                  prigione di Port Harcourt.
internazionale, Ken Saro-Wiwa
era soprattutto un attivista che                                Nel 1996 Jenny Green, avvocato del
si ispirava alle pratiche non                                   Center for Constitutional Rights di
violente per rivendicare i diritti                              New York, avviò una causa con-
della sua gente, gli Ogoni. La                                  tro la Shell per dimostrare il suo
protesta ebbe successo, visto                                   coinvolgimento nell’uccisione del
che la Shell ritirò il suo per-                                 leader ogoni. Dopo anni di diatribe
sonale dall’area. A quel punto                                  giuridiche, nel maggio del 2009
le autorità locali iniziarono la                                il processo ha avuto finalmente
loro opera di militarizzazione                                  inizio. Si è chiuso dopo una sola
dell’Ogoniland, accompagnata                                    udienza, dal momento che la Shell
da numerosi soprusi e dall’uc-                                  ha subito patteggiato, accettando
cisione di alcuni membri delle                                  di pagare un risarcimento di 15
comunità locali, mentre Ken                                     milioni e mezzo di dollari. Certo, la
Saro-Wiwa subì intimidazioni                                    oil corporation ha precisato di aver
di ogni tipo.                                                   patteggiato non perché colpevole
                                                                del fatto ma per aiutare il “processo
Il caos che fece seguito                                        di riconciliazione”, ma rimangono
all’annullamento delle elezioni                                 pochi dubbi sul suo ruolo nell’as-
presidenziali del 1993 portò a                                  sassinio di Ken Saro-Wiwa – come
un’escalation delle violenze e a                                dimostrano anche documenti
un primo arresto del leader del                                 confidenziali divenuti negli anni di
Mosop, accusato di sedizione.                                   dominio pubblico.
Altri ne seguirono, soprat-                                     Ken Saro-Wiwa ha lasciato in eredi-
tutto dopo il colpo di Stato                        tà alla sua gente la consapevolezza che non bi-
di Sani Abacha, che appena entrato in carica        sogna arretrare di un passo contro l’arroganza
diede inizio a una sanguinosa repressione degli     di chi non si fa scrupolo ad anteporre i profitti
Ogoni. Abacha non si fece scrupoli di alcun         alla salute delle persone.
tipo, arrivando a far accusare Ken Saro-Wiwa e
altri otto rappresentanti dei vertici del Mosop

                                                                          IL DELTA DEI VELENI         7
Il Delta dei veleni Gli impatti delle attività dell'Eni e delle altre multinazionali del petrolio in Nigeria
2. L’AGIP segue il cattivo
            esempio della Shell?
Le ragioni di Ebocha
“Siamo stati benedetti da Dio,                      produzione di petrolio è iniziata ufficialmen-
                                                    te nel 1970. I più anziani presenti alla Royal
non dall’Agip!”. Il monito                          Hall ricordano com’era senza le attività di
aleggia per qualche secondo                         estrazione. “Vivevamo in un paradiso che ci
                                                    forniva tutto quello di cui avevamo bisogno,
nella grande sala della Royal                       adesso le cose continuano a peggiorare,
Hall dove una settantina                            l’ambiente si deteriora e la povertà è in
                                                    aumento”.
di membri della comunità
di Ebocha e una decina di                           Prima, ci spiegano, bastava un raccolto per
comunità limitrofe sono                             sfamare intere famiglie e riuscire anche
                                                    a rivendere quel che avanzava. Edna ha
accorsi per incontrare gli                          uno sguardo fiero e il volto segnato da una
esponenti della missione di                         miriade di rughe che la fanno sembrare più
                                                                       anziana dei 59 anni che
Ong internazionali.                                                    dichiara di avere. Lei è in
                                                                       grado di fare raffronti con
Ci sono rappresentanti di ogni                                         il passato. “Ora – denun-
fascia d’età, delle varie istitu-                                      cia – nemmeno con tre o
zioni e organizzazioni locali                                          quattro semine riusciamo a
incluso un gruppo di donne,                                            far fronte ai nostri bisogni.
presenza non proprio scontata                                          Basta vedere che prima per
in un Paese a forte impronta                                           raccogliere la cassava (un
patriarcale come la Nigeria.                                           tipo di manioca, ndr) do-
C’è tanta voglia di parlare, di                                        vevi tagliarla, ora le radici
esporre con dovizia di parti-                                          sono così piccole e avvizzite
colari e con grande determi-                    Segnale stradale       che si può prendere con le
nazione quelli che sono i problemi di questa all’interno della       mani senza fare il minimo
area situata tra il Rivers State e lo Stato di  comunità di Ebocha   sforzo”. L’agricoltura, che ol-
Imo, a un centinaio di chilometri da Port                            tre alla cassava garantiva ge-
Harcourt, la città più popolosa e importante                         nerose quantità di ogni tipo
della regione del Delta del Niger.                  di ortaggi, noci di cocco, zucche e batate, era
                                                    un’occupazione tutta femminile.
Sotto la “luce dei riflettori”, come si può         Agli uomini spettava il compito di uscire in
intuire dalla frase appena menzionata, c’è la       barca per pescare i giganteschi pesci gatto
sussidiaria locale della più grande multina-        o le carpe di cui erano ricchi i fiumiciattoli
zionale italiana, l’Eni. Qui l’azienda del cane     della zona. Adesso delle oltre mille specie di
a sei zampe ha tenuto le prime prospezioni          pesci che si trovavano fino a qualche decen-
petrolifere negli anni Sessanta, mentre la          nio fa, ne sono rimaste solo un centinaio ma

8        IL DELTA DEI VELENI
Gas flaring nella comunità di Ebocha
                                                 La versione dell’azienda –
in pochi (appena una decina) si azzardano        dal sito web dell’Eni
a gettare le reti per prendere qualcosa. Il
motivo è semplice: l’acqua è troppo inqui-       
era attesa con ansia, ora è temuta. Rovina
                                                 http://www.eni.com/it_IT/eni-nel-mon-
tutto, anche i tetti di lamiera che dopo pochi   do/nigeria/sviluppo-locale/sviluppo-
                                                 locale.shtml
                                                               IL DELTA DEI VELENI       9
mesi sono già da sostituire, arrugginiti e
bucati come sono. “La nostra comunità non
ha alcuna voce in capitolo, le compagnie
continuano ad affermare che non impiegano
il gas flaring, ma noi sappiamo bene qual è
la realtà perché la viviamo quotidianamente
sulla nostra pelle”. Elder Dandy è il coordi-
natore dell’Host Community Network e fa
fatica a contenere il suo risentimento per
uno status quo che ormai da troppo tempo
non accenna a migliorare. “Noi siamo i più
poveri dei poveri, tante famiglie vivono con
meno di 100 naira (0,50 euro) al giorno, ep-
pure negli impianti dell’Eni sul nostro terri-
torio ogni giorno si producono 50mila barili
di oro nero” ci illustra Dandy. “Ieri abbiamo
tenuto due funerali di persone decedute in
maniera prematura, d’altronde le malattie
della pelle e quelle respiratorie, nonché le
morti dei neonati dopo il parto, sono ormai
una costante” dichiara tra i segni d’assenso
degli altri presenti.                            di indigenza della popolazione locale, che
                                                 spesso si trova in difficoltà a reperire cibo
I giovani, se possibile, sono ancora più disil-  non solo per le ristrettezze economiche, ma
lusi degli adulti. Ormai non credono più che     anche per la massiccia presenza di militari
la presenza di una multina-                                   e forze dell’ordine, che creano
                                  “Noi siamo i più
zionale straniera possa assi-                                 difficoltà nel compiere traffici
curare loro un posto di lavoro poveri dei poveri, tante commerciali con l’esterno.
– ci dicono che un’assunzio-      famiglie vivono con
ne presso la vicina centrale      meno di 100 naira           Una situazione simile la vivono
è un’eventualità alquanto
                                  (0,50 euro) al giorno” non lontano da Ebocha anche i
improbabile – per cui in molti                                membri della comunità di Obo-
chiedono che le oil corpora-                                  go, dove tocchiamo con mano
tion se ne vadano.                               un’altra delle problematiche che lo sfrutta-
                                                 mento petrolifero reca con sé: l’accaparra-
Verso la fine dell’incontro smette finalmente    mento di terre. Come ci riferisce Emmanuel
di piovere e alcune donne iniziano a distri-     Zacraia, capo della comunità Obogo, per
buire i piatti di riso leggermente speziato      ampliare l’impianto di produzione energeti-
che costituirà il nostro pranzo. Gli ultimi      ca indipendente, nel 2006 la francese Total
interventi continuano a ribadire lo stato        ha preso possesso dei terreni di 8 dei 17 vil-

10      IL DELTA DEI VELENI
Una pratica illegittima,
                                                    ma che non ha mai fine
                                                   Il gas flaring in Nigeria è illegale da decenni.
                                                   A stabilirlo una legge del 1979 – l’Associated
                                                   Gas Reinjection Act – che fissava nel 1 gen-
                                                   naio 1984 il limite ultimo per porre fine alla
                                                   pratica e, in via giudiziaria, una sentenza
                                                   dell’alta Corte Federale di Benin City datata
                                                   14 novembre 2005. In quello storico pronun-
                                                   ciamento (vinto dai rappresentanti di Iwhre-
                                                   kan nei confronti della Shell) si ribadì che il
                                                   gas flaring viola il diritto fondamentale delle
                                                   persone alla vita e alla dignità e che i cittadi-
                                                   ni nigeriani, in base alla Costituzione, hanno
                                                   diritto a svolgere la loro esistenza in un “am-
                                                   biente salubre e privo di veleni e inquina-
                                                   mento”. Risulta che tutte le multinazionali
                                                   del petrolio, nessuna esclusa, non hanno mai
                                                   rispettato questi provvedimenti, limitandosi
laggi che compongono la         Gas flaring nella  a fare una serie infinita di promesse vuote
                                comunità di Ebocha quanto inutili. Non a caso le compagnie si
comunità, li ha recintati
con due lunghissime file                           sono specializzate nei rinvii. Si è cominciato
di muri elettrificati alla sommità e pare che      con il posporre la prima scadenza, quella
non abbia nemmeno pagato le giuste com-            del Capodanno 1984, proseguendo con la
pensazioni.                                                          necessità di avere “più tempo
                            Ogni anno, dei 168 miliardi a disposizione” per quasi tre
I negoziati intavolati      di metri cubi di gas bruciati decenni.   la volta
                                                                               Chissà quando sarà
                                                                              buona.  Nel frattempo
negli anni passati per
ricevere quanto dovuto
                            a  livello    mondiale,  23  (il         in Nigeria  sono  oltre cento
per l’acquisizione di ol- 13 per cento) sono “di                     le torri che sprigionano in
tre 200 ettari di terra si competenza” della Nigeria                 maniera perenne lingue di
sono risolti in un nulla                                             fuoco, le quali contengono
di fatto. Quali siano                                                diossina, benzene, sulfuri e
poi nel dettaglio le attività che si svolgono      particolati  vari. Tutti agenti cancerogeni, la
all’interno dell’area recintata – che ci offre     cui emissione    nell’aria va di pari passo con
una curiosa sensazione di deja vu berlinese –      l’aumento    di un ampio   spettro di malattie
non è dato sapere.                                 respiratorie  e  forme  tumorali  nella regione
                                                   del Delta del Niger. I dati satellitari ci illu-

                                                                          IL DELTA DEI VELENI   11
Tubature nei pressi della
strano come ogni anno centrale IPP                         di petrolio e semi-lavorati nel solo mese di
dei 168 miliardi di me- di Kwale-Okpai                     settembre. In base a quanto ci raccontano
tri cubi di gas bruciati                                   gli esponenti della comunità e Morris Alagua
a livello mondiale, 23 (il 13 per cento) siano             di Environmental Rights Action, tutti di
“di competenza” della Nigeria, preceduta                   impianti dell’Agip. Il 5 settembre 2011 il pri-
solo dalla Russia in questa poco onorevole                 mo: greggio puro che scorre per sei giorni,
classifica. In termini di ossido di carbonio,              prima che i tecnici della compagnia vengano
parliamo di 400 milioni di tonnellate, ovvero              a chiudere la perdita. A fine mese, tutto il
il 25 per cento del consumo di gas annuo de-               petrolio fuoriuscito, di quantità indefinita,
gli Stati Uniti. Oltre i danni socio-ambienta-             si trovava ancora lì, in attesa della bonifica
li, ci sono anche quelli all’economia. Se il gas           del territorio. Di conseguenza i campi della
invece di bruciare fosse stato immagazzinato               comunità di Kalaba, le falde acquifere, la
e rivenduto, tra il 1970 e il 2006 la Nigeria si           palude (in cui in questo periodo dell’anno si
sarebbe ritrovata in cassa 70 miliardi di dol-             pratica la pesca) sono contaminati. “Mentre
lari in più. Uno spreco che rischia di andare              parliamo, il petrolio continua a diffondersi
avanti ancora per molto. Nel frattempo nella               in tutta la zona. Gli animali che passano
maggior parte delle abitazioni del Delta del               di qua si avvelenano. Agip deve venire e
Niger, ma anche nel resto del Paese, invece                ripulire tutto” ci dice Alagua, enfatizzando
del gas si deve far ricorso a fonti molto meno             la richiesta della comunità, a cui il governo
sostenibili e “nemiche” dell’ambiente, come                e l’Agip non hanno ancora risposto. A poche
il kerosene, il carbone o il legname. Un’altra             centinaia di metri, il 19 settembre si verifi-
delle tante contraddizioni di una regione in               cano altre tre perdite.
teoria in termini di risorse tra le più ricche
                                                           Un altro oleodotto, sempre di proprietà
dell’Africa, se non del Pianeta, dove invece
                                                           dell’Agip, che trasporta un semi-lavorato,
l’aspettativa di vita arriva a stento ai 40 anni
                                                           sversa per almeno due settimane. Il 28
e la percentuale di famiglie che vivono al di
                                                           settembre documentiamo con un video due
sotto della soglia di povertà va ben oltre il 50
                                                           dei tre punti dove si è verificata la perdita: il
per cento.
                                                           semi-lavorato scorre senza sosta. Anche qui
                                                           la foresta, i campi coltivati, le falde, tutto è
Tubi che perdono                                           inquinato. “Abbiamo chiesto al governo di
                                                           muoversi per chiedere all’Agip di procedere
Nel gergo tecnico si chiamano “equipment                   con la bonifica, prima di pensare a qualsia-
failures”. Sono le crepe che si creano non                 si altra azione” ci dice il capo villaggio di
di rado in oleodotti e gasdotti fatiscenti, in             Kalaba. “Gli animali acquatici, gli organi-
alcuni casi all’apparenza mai sostituiti dagli             smi viventi, l’ecosistema, tutto è distrutto,
anni Settanta ad oggi, e che sono causa di                 lo avete visto voi stessi. Le nostre piante e
problemi continui per le comunità attraver-                le nostre coltivazioni non stanno bene. La
sate dagli stessi. Quella di Kalaba, nello Stato           nostra salute è minacciata”, avverte.
di Bayelsa, ha visto ben quattro sversamenti

12       IL DELTA DEI VELENI
3. Per qualche
            credito in più
Kwale, dove lo sviluppo non c’è
A poche centinaia di metri
dal centro di raccolta e
processamento di Kwale,
nel Delta State, c’è un
monumento che ricorda gli
undici tecnici dell’Eni (dieci
erano italiani) che persero la
vita durante il conflitto del
Biafra (1967-1970).
Già in quegli anni, quando una delle più
sanguinose guerre civili dell’epoca moderna         comunità Ndokwa             Una della strade principali
sconvolgeva la Nigeria, la compagnia del            “accolgono” anche           del villaggio di Kwale
cane a sei zampe svolgeva le sue attività nel       centinaia di chilo-
territorio delle comunità Ndokwa.                   metri di pipelines che
                                                    trasportano gli idrocarburi verso il grande
Ricca di petrolio e gas, Kwale si trova al          centro di raccolta e processamento di petro-
centro della concessione OML 602, di cui            lio e gas del villaggio di Kwale, costruito nei
è titolare l’Eni tramite la sussidiaria locale      primi anni Settanta sulla terra delle comu-
Nigerian Agip Oil Corpora-                                            nità di Kwale e Okpai. Qui i
tion (NAOC). La comunità di “Che cosa ci ha lasciato                  gas associati all’estrazione
Kwale è una delle più grandi l’Agip dopo tanti anni?                  del petrolio proveniente dai
della nazione degli Ndokwa, Niente scuole e niente                    numerosi pozzi Agip della
oltre un milione di perso-                                            concessione OML 60 sono
ne organizzate in decine di
                                    strade, se non qualche            separati dal greggio, per
comunità e villaggi che oggi        chilometro di asfalto             permetterne il trasporto
si riconoscono come host            per raggiungere i propri          attraverso chilometri di tubi
communities, ovvero territori impianti”                               in direzione del terminale
che ospitano la presenza di                                           di Bonny Island. A Bonny
compagnie straniere attive                                            milioni di barili di petrolio e
nell’estrazione delle loro risorse, oro nero        gas prendono ogni giorno la via dei mercati
e gas naturale in primis. Oltre ai pozzi, le        mondiali, a bordo di navi cargo che li veico-
                                                    lano in Europa, Stati Uniti o Cina. “Petrolio
                                                    e gas sono risorse limitate, non durano per
2 http://www.eni.com/it_IT/eni-nel-mondo/nigeria/
                                                    sempre. Sono risorse del nostro territorio,
sviluppo-locale/sviluppo-locale.shtml

                                                                             IL DELTA DEI VELENI      13
chi le estrae deve lasciare qualcosa, contri-        includere una nuova sezione per la lavora-
buire allo sviluppo delle comunità ospitanti.        zione del gas. Di conseguenza le comunità di
E che cosa ci ha lasciato l’Agip dopo tanti          Kwale e Okpai, titolari dei diritti di proprietà
anni? Niente scuole e niente strade, se non          e di utilizzo tradizionale della terra, hanno
qualche chilometro di asfalto per raggiunge-         perso le terre senza alcuna tutela da parte
re i propri impianti.” A parlare è il presiden-      del governo. Negli anni l’Agip ha proseguito
te della Federazione                                                             la sua espansione, non
nazionale dei giovani                                                            solo con l’apertura di
Ndokwa, l’avvocato                                                               pozzi di estrazione e
Chimennma Hes-                                                                   oleodotti e gasdotti ver-
sington Okolo.                                                                   so il centro di Kwale,
                                                                                 ma anche con un nuo-
Proprio la costruzio-                                                            vo grande impianto in-
ne di questo impian-                                                             dustriale: quello di una
to industriale viene                                                             centrale a gas per la
visto da molti come                                                              produzione di energia
uno degli elementi                                                               elettrica, conosciuta in
scatenanti dell’alta                                                             loco come la centrale
conflittualità tra le                                                            Agip IPP di Kwale.
comunità. “Nel 2000                                                              Un progetto che era
abbiamo firmato un                                                               in cantiere da diversi
memorandum con                                                                   anni, sebbene i lavori
Agip per formaliz-                                                               siano cominciati solo
zare dopo anni la                                                                nel primo decennio
relazione con loro.                                                              del 2000, allorché per
Si sono impegnati ad                                                             l’Eni si materializzò la
assumere personale                                                               possibilità di presen-
delle comunità, però                                                             tare il progetto come
hanno messo sotto                                                                intervento per la ridu-
contratto solo due                                                                zione delle emissioni
persone. Si sono                                                                  in atmosfera derivate
                                              nella foto, abitante del villaggio
impegnati a pagare un affitto per la terra    di Kwale                            dal gas flaring trami-
occupata, ma dal 1987 ad oggi non abbia-                                          te il meccanismo di
mo visto un soldo. E li ascoltiamo dire al                                        sviluppo pulito (Clean
resto del mondo che Agip ha portato svilup-          Development Mechanism – CDM)3 previ-
po a Kwale. Quale sviluppo?” si infervora il         sto dal Protocollo di Kyoto delle Nazioni
capo villaggio di Kwale, Francis Obegbo, alla        Unite. L’impianto per la produzione di 450
presenza della delegazione. Il primo nucleo          megawatt dovrebbe utilizzare i gas associati
della centrale di raccolta e processamento di
Kwale è stato infatti allargato nel 1987, per        3 http://cdm.unfccc.int/Projects/DB/DNV-
                                                       CUK1155130395.3/view

14       IL DELTA DEI VELENI
all’estrazione del petrolio per produrre ener-
gia elettrica destinata alla rete di distribuzio-
ne nazionale.

L’accordo con il governo nigeriano per la
costruzione della centrale risale al 2002, ci
dicono Obegbo e gli altri capi della comuni-
tà. Nessuno di loro lo ha mai visto. L’intesa,
le sue clausole, come del resto gli altri patti
che riguardano la realizzazione di infrastrut-
ture collegate all’estrazione e al trasporto del
petrolio in Nigeria, finora non sono stati resi
pubblici. Sono tutti negoziati tra rappre-
sentanti del governo e delle multinazionali                              Gas flaring nei pressi
del petrolio, lasciando le comunità locali                               della centrale di Kwale
all’oscuro dei contenuti e al margine di un
potere decisionale che percepiscono sempre     Ad oggi, nelle comunità di Kwale, Okpai,
come troppo lontano.                           Beneku e nelle altre decine di comunità
                                               Ndokwa residenti nel raggio di 50 chilometri
Al 2002 risale anche la valutazione di         dall’impianto a gas, non c’è traccia dell’ener-
impatto ambientale del                                              gia prodotta nella
progetto, che ci viene       Quello che rimane evidente             centrale. Le uniche fonti
descritta dall’avvocato                                             di luce, dal tramonto
Okolo. Tra le raccoman-
                             è il chiarore delle enormi             all’alba, sono quelle ali-
dazioni, incluse nella       fiamme del gas associato che mentate dai generatori
valutazione dalla stessa     l’Agip continua a bruciare             a diesel che si possono
NAOC, ci sarebbe quella a cielo aperto nel centro di                permettere le famiglie
di fornire energia elettri-                                         meno povere. Quello
ca alle comunità Ndokwa
                             raccolta e processamento di            che rimane evidente è
residenti nel raggio di 50 Kwale                                    il chiarore delle enormi
chilometri dalla centrale,                                          fiamme del gas associato
come previsto dalla legge, ricordando che      che l’Agip continua a bruciare a cielo aperto
questo aiuterebbe lo sviluppo delle attività   nel centro di raccolta e processamento di
economiche locali e migliorerebbe la qualità   Kwale. Fiamme alte decine di metri e che,
della vita delle comunità residenti. Lo stesso come le altre scorte a Ebocha, fanno un
documento ricorda inoltre che la connessio-    baccano assordante. Durante il tragitto ne
ne delle comunità residenti nel raggio di 50   contiamo cinque, ma ci viene detto che esi-
chilometri dalla centrale ridurrà il conflitto ste un altro punto in cui il gas viene bruciato
tra le comunità e la compagnia e aiuterà a     orizzontalmente e che non è individuabile
costruire la pace e il benessere comune.       dalla strada.

                                                                     IL DELTA DEI VELENI      15
In alto a sinistra, abitazione nei
                                                                   pressi della centrale IPP di Kwale-
Nell’aria si sente l’odore                                         Okpai; in alto a destra, imbarcazioni
acre delle emissioni. At-                                          sul fiume Niger; a sinistra, il
torno a noi, nel territorio                                        traghetto che collega il villaggio
                                                                   agli impianti petroliferi
di Okpai, è visibile l’im-
patto della pioggia acida
sugli alberi, sulla vegetazione e sui tetti      compagnia si sarebbe impegnata a metter su
delle case. “Vedete quel tetto di lamiera? È     entro tre anni e di cui oggi si vedono pochi
stato cambiato meno di due mesi fa. Adesso       scheletri di costruzioni mai completate. Tra
è completamente arrugginito” ci indica un        queste c’è il municipio di Okpai. Progetti per
abitante del villaggio. Okpai è stretta tra      un ammontare complessivo di 1,5 milioni
il fiume Niger e un suo affluente minore,        di dollari, che le comunità locali non sanno
che separa il territorio del villaggio e degli   dove e come siano stati spesi.
impianti Agip da quello della comunità di
Kwale. Basterebbe un ponte per unire le due      Una donna punta il dito verso un punto del
sponde, migliorando moltissimo la qualità        Niger. Lì c’era la piazza del mercato, ci spie-
della vita di queste persone. I pochi servizi    ga, ma è stata inghiottita dal fiume, assieme
sanitari disponibili si trovano infatti nel      alle abitazioni di alcune decine di famiglie
territorio di Kwale. L’unico mezzo di col-       della comunità di Okpai. La causa sareb-
legamento esistente è un battello a diesel,      be stata una massiccia frana di una delle
sul quale vengono caricati veicoli, uomini e     sponde, avvenuta in seguito alle operazioni
animali. E quando non c’è diesel, gli abitanti   di costruzione della centrale a gas, allorché
di Okpai non possono raggiungere l’altra         grossi quantitativi di sabbia furono prelevati
sponda. “Se una donna è in travaglio e deve      dal letto del fiume. Testimoni locali raccon-
partorire, come può raggiungere in tempo         tano che all’epoca gli abitanti del villaggio
l’ospedale?” ci dice un ragazzo che incon-       si mossero per chiedere spiegazioni ad Agip.
triamo sul traghetto.                            La risposta fu la promessa di costruire uno
                                                 sbarramento che avrebbe protetto il villaggio
Oltre all’energia elettrica, oggetto della       dal pericolo di erosione. Ma lo sbarramento
contesa è anche un accordo per la costru-        non è stato mai costruito e l’intera comunità
zione di infrastrutture di base che sarebbe      ne paga il prezzo. Oggi il centro medico si
stato siglato nel 2007 tra la NAOC e i capi      trova a poco più di un metro dalla sponda, è
delle comunità locali. Infrastrutture che la     pericolante ed è stato chiuso in seguito alla

16      IL DELTA DEI VELENI
frana. Se l’erosione continua, sarà il prossi-    ha favorito l’entrata di Osayande Omokaro
mo edificio a sparire tra gli impetuosi flussi    in Assemblea, e pubblicata anche sul sito
del Niger. Mentre parliamo con un gruppo          dell’Eni5,contengono la conferma dell’esi-
di rappresentanti della comunità locale,          stenza dei sei punti in cui viene praticato il
una donna vicino a noi pulisce il suo scarso      gas flaring nell’impianto di Kwale. Tuttavia
raccolto di manioca. Radici grandi non più di     secondo l’azienda, dal 2005, quando è stato
un terzo della dimensione media. E’ l’effetto     commissionato l’impianto di Okpai IPP,
delle piogge acide, ci dicono, e del gas flaring  il gas flaring è stato sensibilmente ridotto
che qui non si ferma mai, da più di qua-          e dall’avvio delle operazioni dell’impianto
rant’anni.                                        Okpai IPP nell’aprile maggio 2005 fino alla
                                                  fine del 2010, si è raggiunto un ammontare
Qualche domanda                                   di riduzioni di emissioni di CO2 pari a 5,41
                                                  milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Tale
all’assemblea degli                               ammontare è stato calcolato, secondo la
azionisti                                         compagnia, sulla base della quantità di gas
                                                  associato separato e inviato all’impianto di
Già lo scorso maggio, la questione della cen-     Okpai. La compagnia continua affermando
trale a gas di Kwale e del gas flaring in terra   che zero gas flaring presso l’impianto di
Ndokwa è stata presentata                                           Kwale è in programma per
all’assemblea degli azionisti
                                  È stato chiesto                   giugno 2011.
dell’Eni da un rappresen-         all’amministratore
tante dell’organizzazione         delegato dell’Eni [...]           Dalla Nigeria ci perviene una
nigeriana Environmental           come mai la compagnia diversa versione dei fatti: a
Rights Action. In maniera
molto diretta è stato chiesto
                                  non avesse mantenuto distanza                di mesi dalla scaden-
                                                                    za definita dall’Eni, presso
all’amministratore delegato       l’impegno di fornire 50 l’impianto di Kwale il gas
dell’Eni, Paolo Scaroni, e al     megawatt di energia               flaring continua senza sosta,
management dell’azienda,          elettrica alla comunità 24 ore al giorno. L’eviden-
come mai la compagnia non                                           za dei fatti conferma che,
avesse mantenuto l’impegno
                                  di Kwale                          nonostante le dichiarazioni,
di fornire 50 megawatt di                                           l’obiettivo sarebbe ancora
energia elettrica alla comunità di Kwale e        lontano dall’essere raggiunto.
alle altre host communities nei pressi della
centrale. Sono state domandate poi ulteriori      Insomma, da un lato le comunità locali da
delucidazioni sulle riduzioni di gas associato    anni cercano un contatto con l’azienda e con
bruciato nell’impianto e sulle sostanze emes-
se in atmosfera tramite il gas flaring.           CORP/17/2011, oggetto: domande poste durante
Le risposte, fornite in assemblea e poi           l’Assemblea Eni S.p.A. 2011.
inviate in forma scritta all’azionista che
                                      4
                                                  5 http://www.eni.com/attachments/governance/
                                                    assemblea-azionisti/2011/Focuses-required-at-the-
4 Lettera datata 8 giugno 2011, prot. SESO-         Shareholders-Meeting.pdf

                                                                            IL DELTA DEI VELENI         17
Gas flaring a Ebocha
il governo nigeriano per ottenere giusti-        ti sarebbero bruciati in
zia, dall’altro la contabilità ambientale del    torcia nell’impianto di Kwale, Nigeria, nel
progetto per la riduzione del gas flaring va     periodo monitorato (9 novembre 2006- 31
avanti, calcolando riduzioni di emissioni di     dicembre 2009) ha prodotto riduzioni di
cui nel mondo reale, quello in cui vivono le     emissioni di CO2 equivalente per 1,747,226
circa sei mila persone residenti a Okpai e le    tonnellate”. Un dato molto più basso rispetto
altre decine di migliaia residenti a Kwale e     a quello fornito dall’Eni nel maggio del 2011.
nelle comunità limitrofe, non si vedrebbe        Il documento riconosce che “l’ammontare è
traccia.                                         inferiore a quello stimato nella fase di pro-
                                                 gettazione”. Secondo la valutazione dell’UN-
Il meccanismo CDM:                               FCCC, la differenza sarebbe dovuta a diversi
                                                 problemi riscontrati con il funzionamento
riduzioni di emissioni di                        dell’impianto e all’utilizzo di gas non asso-
carbonio e violazioni dei                        ciato nel ciclo di produzione di energia. Il
diritti umani                                    rapporto tuttavia non contiene i valori reali
                                                 del gas associato (e non associato) utilizzato
Secondo il recente rapporto di valutazione       dalla centrale, e nemmeno i dati specifici dei
disponibile sul sito della Convenzione delle     gas bruciati in torcia. Per questo è difficile
Nazioni Unite per i Cambiamenti Climatici        capire se a un’abbassamento di emissioni di
(UNFCCC) – Monitoring Report for CDM             CO2 corrisponde anche una riduzione della
Project No. 0553 “Recovery of associated gas     quantità del gas associato bruciato, e quindi
that would otherwise be flared at Kwale oil-     un contenimento degli impatti ambientali
gas processing plant, Nigeria”6 - “il progetto   e sociali causati dall’operazione. Un det-
CDM Recupero di gas associati che altrimen-      taglio importante, visto che il meccanismo
                                                 del CDM si fonda proprio sulla premessa
                                                 dell’UNFCCC per cui “il CDM stimola lo
6 http://cdm.unfccc.int/Projects/DB/DNV-
CUK1155130395.3/view                             sviluppo sostenibile e la riduzione delle

18       IL DELTA DEI VELENI
emissioni”. Benefici di sostenibilità che, se-       zio emesso dall’Alta Corte Federale di Benin
condo logica, dovrebbero essere ben visibili         City nel 2005 dichiari la stessa pratica una
soprattutto per le comunità che vivono nei           violazione dei diritti umani8.
luoghi dove gli impatti del gas flaring sono
più severi. Eppure, ascoltando le parole degli       Ma l’energia è un diritto?
esponenti delle comunità di Kwale e Okpai,
nulla sarebbe cambiato rispetto al periodo           In un Paese come la Nigeria, l’acces-
che ha preceduto la costruzione del progetto.        so all’energia dovrebbe essere un diritto
La pratica del gas flaring, seppure vietata          garantito a tutti, soprattutto alle comunità
dalla legge e dalla giustizia nigeriana, conti-      che vivono nelle terre da cui viene estratto il
nua. E dei 50 megawatt di energia promessi           petrolio. Dovrebbe, ma non è.
dall’Eni non c’è ancora traccia.
Rimane controverso l’aspetto che riguar-             La NAOC non ha mantenuto fede all’impe-
da l’addizionalità garantita dal progetto,           gno preso nel 2000 con le comunità Ndokwa
un altro elemento centrale su cui si fonda           di garantire la fornitura di energia alle co-
il CDM. Che il gas flaring sia una pratica           munità di Okpai, Kwale e alle altre comunità
illegale in Nigeria è fatto noto, e ricono-          situate nel territorio della concessione OML
sciuto dallo stesso validatore del progetto,         60, di cui ci ha parlato Chief Francis Obegbo.
la norvegese Det Norske                                                   Eppure, ricorda il Presi-
Veritas (DNV). Difficile       In un Paese come la Nigeria, dente dei Leaders religio-
dimostrare l’addiziona-                                                   si Ndokwa, il professor
lità del progetto, ovvero
                               l’accesso all’energia                      B.I.C. Ijomah, durante
che senza il sostegno          dovrebbe essere un diritto                 la cerimonia di apertura
del CDM la riduzione di        garantito a tutti, soprattutto della centrale nel 2005,
emissioni generata dal         alle comunità che vivono                   l’allora presidente della
progetto non si sarebbe                                                   Nigeria Olusegun Oba-
ottenuta. Eppure il pro-
                               nelle   terre    da cui viene              sanjo aveva richiesto alla
getto è stato riconosciuto     estratto    il  petrolio                   compagnia di provvedere
dall’UNFCCC come ca-                                                      alla fornitura di energia
pace di generare certificati di riduzione di         alle comunità ospitanti. Dalla lettura di una
emissioni (CER) che possono essere venduti           lettera datata 28 ottobre 2008, che ci viene
ad altre aziende o paesi. La spiegazione del         mostrata, il ministero per l’Energia dello Sta-
validatore? Nonostante l’esistenza di una            to del Delta ha cercato di facilitare l’incontro
legge che vieta il flaring dei gas associati, la     tra i leader delle Comunità Ndokwa e l’Agip,
pratica corrente in Nigeria è il flaring del         per consentire loro di discutere le modalità
gas. La pratica continuata del gas flaring può       da utilizzare per far arrivare energia dall’im-
essere quindi considerata la linea base del
progetto7. Peccato che, come visto, il giudi-
                                                     8 Suit n. FHC/B/CS/53/05 between Mr. Jonah Gbenbre
                                                     and Shell Petroleum Development Company Nigeria
7 http://cdm.unfccc.int/Projects/DB/DNV-             LTD, Nigerian National Petroleum Corporation, Attor-
CUK1155130395.3/view                                 ney General of the Federation. 14 november 2005

                                                                            IL DELTA DEI VELENI       19
tal modo le indicazioni del più alto organo
                                                          di regolamentazione del settore estrattivo
                                                          nigeriano11.

                                                          Passi successivi sono stati mossi anche
                                                          dall’ex presidente della Nigeria, Alhaji
                                                          Umaru Musa Yar’Adua, tramite una lettera
                                                          datata 13 novembre 2009, e dal Parlamento
                                                          nigeriano12. Quest’ultimo, con una risoluzio-
                                                          ne presa il 10 novembre 2010 (numero di ri-
                                                          ferimento HR.27/2010), ha invitato la Niger
                                                          Delta Power Holding Company e la Nigerian
                                                          Agip Oil Company ad assicurare i 50 mega-
                                                          watt di energia sopra citati alle comunità
                                                          residenti nei pressi della centrale di Okpai.
                                                          Durante la sua visita nello Stato del Delta,
                            Sulla strada verso Kwale
                                                          tenutasi il 26 febbraio 2011, l’attuale Presi-
pianto di Okpai                                           dente della Nigeria, il Goodluck Jonathan, ha
alle comunità situate all’interno del baci-               rivolto all’Agip la stessa raccomandazione13.
no d’utenza. Nonostante i leader delle tre
aree del governo locale della Ndokwa-Land
avessero onorato l’invito, come riportato da              Lista delle comunità Ndokwa
Environmental Rights Action9, l’Agip non si               residenti nella concessione OML 60,
sarebbe presentata alla riunione. In un’altra             operata da Agip:
lettera datata 15 aprile 2009, la Nigerian                Okpai, Kwale, Beneku, Umusadege,
National Petroleum Corporation (NNPC)                     Umuseti, Amorji, Aboh, Emu Obodeti,
ha inoltre consigliato all’Agip di fissare un             Matsogo, Okuibome, Ashaka, Abalagada,
incontro a tre che coinvolgesse la Nigerian               Inyi, Egue, Ase River, Igbuku, Onyia,
National Petroleum Investment Services                    Anieze, Umutu, Ebedei, Asuakpu, Adofio
(NAPIMS), la stessa Agip e i responsabili                 River, Obianyima, Nemomai, Ogbogone.
delle Comunità Ndokwa entro la fine del
mese10. Secondo i diversi testimoni locali e
Environmental Rights Action, l’Agip avrebbe
rifiutato di convocare la riunione tripartita
come suggerito dal NNPC, ignorando in

9 ERA special report: “Agip, host communities at          11 Ibidem
loggerheads over non-supply of cdm electricty to catch-
ment areas” April, 2011                                   12 Ibidem

10 Ibidem                                                 13 Ibidem

20          IL DELTA DEI VELENI
4. La mobilitazione
            della società civile
Una popolazione esasperata                       ospitano l’estrazione del petrolio da più di
                                                 quarant’anni. Sono gli abitanti del Delta del
“Vivo qui, mi vedi: sono                         Niger, coloro che nonostante tutto continua-
                                                 no a difendere il proprio diritto tradizionale
nero. Noi non andiamo                            alla terra. La terra dei loro avi, che vogliono
all’ospedale. Solo chi ha i                      poter passare ai propri figli. Magari più puli-
                                                 ta di com’è oggi.
soldi può andare all’ospedale.
E allora si accorge di essere                    “Siamo persone pacifiche, vogliamo solo
                                                 vivere in un ambiente sano” ci dice uno dei
malato”.                                         membri del consiglio di Kwale. L’esempio
                                                                           della lotta non
A parlarci così                                                            violenta degli Ogoni
è un giovane di                                                            è stato ripreso da
Okpai, a poche                                                             centinaia di altre
centinaia di metri                                                         comunità del Delta,
dal cancello della                                                         ritrovatesi a vivere
centrale a gas                                                             in situazioni estreme
costruita dalla                                                            a causa degli impatti
NAOC. Con gli                                                              dell’estrazione del
occhi guarda in                                                            petrolio e perfetta-
direzione del gas                                                          mente consapevoli
flaring provenien-                                                         di questo. In molte
te dal centro di                                                           comunità, le donne
raccolta e pro-                                                            sono in prima linea.
cessamento di                                                              Manifestano in
Kwale. Gas flaring                                                         centinaia, bloccano
che continua da                                                            le strade, impedi-
quando è nato                                     La comunità di Goi       scono l’accesso agli
e che, nonostante la realizzazione della                                impianti petroliferi, per
centrale a gas, non è ancora terminato. Lui e    giorni e giorni. Immobili, spesso vittime de-
decine di altri si sono raccolti attorno a noi   gli attacchi violenti dei militari che “proteg-
per capire chi siano quei bianchi che non        gono” le compagnie petrolifere. Finisce sem-
possono entrare in un luogo dove di solito i     pre che vengono scacciate in malo modo. Ma
bianchi hanno accesso senza difficoltà. “Non     nel giro di poche settimane ritornano. Per
abbiamo mai varcato questo cancello, non         loro la controparte sono le oil corporation, la
abbiamo mai visitato la centrale” ci dice uno    cui presenza sul territorio è più che visibile.
dei membri del consiglio dei capi di Okpai,      Il governo è lontano, ad Abuja. Il petrolio, il
l’organo tradizionale di governo della comu-     gas e le multinazionali sono qui, in mezzo a
nità. Eppure queste sono le comunità che         loro. E sono le promesse mancate da parte

                                                                      IL DELTA DEI VELENI    21
delle compagnie a fare più male, in quanto         na a vita per chi è nato qui e non vuole, o
la maggiore sofferenza in queste comunità          non può, andarsene. “Per noi giovani non
è causata proprio dalle conseguenze delle          c’è futuro qui” si infervora un giovane della
loro operazioni. Un ambiente che prima era         comunità. Un uomo anziano aggiunge che
sano, ora è contaminato a livelli impensabili.     prima stavano bene, che l’Agip dovrebbe
La mancanza di un monitoraggio costan-             pulire tutto e andarsene, così potrebbero
te – di un audit ambientale – rende molto          ritornare alla loro vita di prima.
difficile per le comunità che vivono a diretto     Promesse mancate. Oltre ai posti di lavo-
contatto con le operazioni estrattive poter        ro, le infrastrutture di base che avrebbero
quantificare i danni. “In molti si chiedono se     potuto aiutare le comunità a migliorare le
il petrolio sia una benedizione o una male-        proprie condizioni di vita. “Sono qui da più
dizione. Bene, per noi è una maledizione” ci       di quarant’anni, e non hanno rifatto nem-
dice un abitante di Ebocha. “Le esplosioni         meno le strade” si lamenta uno dei membri
continue del gas che brucia aprono crepe           del consiglio dei capi di Kwale. In effetti, a
nelle nostre case. Un giorno o                                      Kwale come nelle altre comu-
l’altro l’intera comunità verrà                                     nità in cui opera l’Agip da noi
inghiottita. Sono 47 anni che
                                    “In molti si chiedono           visitate, le strade sono piste
viviamo con il gas flaring”.        se il petrolio sia              di fango o cementate a tratti,
Una maledizione che non ha          una benedizione o               con buchi ovunque e posti di
portato lavoro né sviluppo alle una maledizione.                    blocco che rallentano il pas-
comunità del Delta.                                                 saggio. I locali, anche a piedi,
                                    Bene, per noi è una             vengono fermati per control-
Ovunque ci fermiamo, le             maledizione”                    li. Progetti iniziati e lasciati
comunità lamentano il fatto                                         a metà sono allo stesso modo
che le compagnie non impie-                                         all’ordine del giorno. Come il
gano persone del posto. Anche i ragazzi che        chilometro di strada costruito da poco nella
hanno completato gli studi superiori non           comunità di Kwale e già rovinato. La cana-
trovano lavoro. Non c’è redistribuzione della      letta per la raccolta dell’acqua, a lato della
ricchezza sul territorio. “Tre dei miei sette      strada, è stata fatta a fondo cieco e non ha
figli hanno il diploma e non hanno lavoro” ci      mai svolto la sua funzione. O come il centro
dice una donna tra le più anziane. Un uomo,        medico a Okpai, mai completato.
anche lui di Ebocha, ci racconta di un’enor-
me discarica di petrolio e sostanze tossiche       Niente lavoro, niente strade, niente opere
derivate dall’estrazione nei pressi del gas        infrastrutturali. E come si diceva prima,
flaring, dove crescono gli alimenti che man-       niente elettricità, e danni all’ambiente
giano. Il risentimento è tanto, ed è compren-      causati dal gas flaring e dalla “discutibile”
sibile considerando le centinaia di milioni di     gestione nelle operazioni correnti.
barili di greggio all’anno che prendono le vie     Nel corso degli ultimi anni, le compagnie
dell’export direttamente da questa terra. Ciò      multinazionali sono state citate in giudizio
che rimane è la devastazione e una condan-         da diverse comunità locali per le violazioni

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Gas flaring sulla strada
dei diritti umani collegate agli impatti del         riguardo e le campagne         per Ebocha
gas flaring e delle altre operazioni estrattive.     delle organizzazioni della
Lo studio legale Law Edge di Port Harcourt           società civile.” Ci parla
ha ben nove casi aperti contro diverse azien-        del procedimento aperto dalla comunità di
de, tra cui l’Agip. Per lo più si tratta di danni    Idu contro Agip. “Il caso è stato presentato
causati nel corso delle normali operazioni,          all’Alta Corte Federale nel 2008, nel corso
e quindi non derivati da avve-                                        dei due anni in cui il proce-
nimenti eccezionali. Il caso più       “Più petrolio viene            dimento era in corso, quattro
eclatante è quello del gas flaring prodotto, e più in                 dei ricorrenti sono morti a
che, seppure vietato dalla legge, Nigeria aumenta il gas causa di elementi sconosciu-
viene considerato una pratica                                         ti. Ma quando una persona
di routine dalle compagnie che
                                       flaring.   Nonostante    la    manifesta problemi respi-
operano qui. Gli avvocati ci           normativa molto severa ratori e poi muore, anche
spiegano che in diversi casi la        al riguardo”                   se la causa di morte non è
stessa valutazione di impatto                                         riportata, noi crediamo che
ambientale dei progetti riporta                                       sia collegata a quanto accade
la pratica come linea base delle operazioni.         regolarmente nell’ambiente della comunità.
Il che gioca a sfavore delle compagnie che           E la stessa compagnia ha dichiarato che i gas
si giustificano dicendo di avere i permessi.         associati alla produzione del giacimento di
“Permessi che poi in molti casi non sono in          Idu vengono regolarmente bruciati a cielo
grado di produrre in tribunale” ci racconta          aperto”.
George Ogara, avvocato e responsabile dello
studio Law Edge. “Più petrolio viene prodot-         In passato, come riferito da George Ogara,
to, e più in Nigeria aumenta il gas flaring.         sono state istruite cause anche per gli impat-
Nonostante la normativa molto severa al              ti derivati dallo sversamento di rifiuti tossici

                                                                          IL DELTA DEI VELENI      23
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