LA GIOIA DEL VANGELO - Altervista
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288 • ANNO LI • N. 2 MARZO/APRILE 2018 LA GIOIA DEL VANGELO
2 LA VOCE - MARZO/APRILE 2018 PARROCCHIA SAN GIOVANNI BATTISTA ALLA CRETA Piazza San Giovanni Battista alla Creta, 11 • 20147 Milano e-mail: sgbcreta.milano@tin.it • http://www.creta.altervista.org/ Questi i numeri di telefono: Fraternità francescana 02.41.72.66 Ufficio parrocchiale 02.41.72.67 Oratorio 02.41.50.053 Cinema-Teatro 02.41.53.404 Fax e tel. Centro di ascolto 02.41.50.611 La comunità religiosa è composta da: Fra Paolo Ferrario guardiano e parroco Fra Andrea Ferrari vicario parrocchiale Fra Pierino Rubaga collaboratore parrocchiale Fra Lucio Monti insegnante Fra Pietro M.Tassi psicoterapeuta La chiesa è aperta: - nei giorni festivi dalle 7 alle 19.30 - nei giorni feriali dalle 7 alle 19.30 Le messe sono celebrate: - nei giorni festivi alle 8.30 - 10 - 11.30 e 18 (vigiliare alle 18) in estate alle 8.30 - 11 e 18 (vigiliare alle 18) - nei giorni feriali alle 8 e 18 I confessori sono disponibili: tutti i giorni, a chiesa aperta suonando il campanello apposito primo venerdì del mese: dalle 21 alle 22.30 domenica e festivi: nella mezzora che precede ogni messa Rivista della Parrocchia S. Giovanni Battista alla Creta Informazioni e indirizzi utili: Milano La Segreteria parrocchiale (per certificati e documenti) è aperta ANNO LI - N. 2 (288) MARZO/APRILE da lunedì a venerdì: dalle 9 alle 11.30 2018 martedì e venerdì: dalle 15 alle 17.30 Costo annuo di redazione, stampa e distribuzione: euro 18,00 Il Centro di ascolto Redazione: Clara Damele, Paolo Scolamacchia riceve ogni lunedì e venerdì: dalle 9.30 alle 11 Impaginazione: Bruno Maggi distribuzione viveri e indumenti: martedì dalle 16 alle 17 Direttore responsabile: Massimiliano Taroni Suore della Carità di S. Giovanna Antida Reg. Trib. di Milano, 22.1.1968 - n. 17 Casa di accoglienza - Via Zurigo, 65 02.41.57.866 Con approvazione ecclesiastica e dell’Ordine Circolo A.C.L.I. "Oscar Romero" 02.36.53.01.01 Stampa Centro Diurno Educativo Creta 02.48.300.093 Olivares srl - Robecco sul Naviglio (MI)
LA VOCE - MARZO/APRILE 2018 3 LA VOCE DEL PARROCO La gioia del Vangelo Cari parrocchiani, vita, intrattenerci con Lui come con un amico «La gioia del Vangelo che ci salva. riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù». Al Getsèmani Gesù prega: «Padre mio, se è pos- sibile, passi via da me questo calice! Però non come Inizia così l’Esortazione Apostolica “Evangelii voglio io, ma come vuoi tu!». La gioia del Van- gaudium” che papa Francesco ha regalato a gelo è dire a Dio tutta la nostra pena, la nostra tutti noi all’inizio del suo pontificato, nel paura, il nostro dolore, il nostro sconforto. Con novembre 2013. la sua agonia nell’orto degli ulivi Gesù ci dà Questo splendido testo, dedicato all’annuncio l’esempio: è possibile lottare con Dio e provare del Vangelo nel mondo attuale, è il programma a ribellarsi e sottrarsi al mistero della soffe- di vita, di magistero e di apostolato di papa renza, dell’ingiustizia, addirittura della morte. Francesco e della Chiesa di oggi e deve diven- Gesù ci dà l’esempio: è possibile cadere in tare tale anche per tutti i cristiani nella loro ginocchio e sudare sangue. Questo non è un realtà quotidiana, per tutti i vescovi e sacerdoti segno di debolezza, ma è la conferma della nell’impostazione delle proposte e attività par- vera umanità di Cristo, della sua piena condi- rocchiali, per ogni comunità che con sincerità visione e solidarietà con ogni nostra fatica, e coraggio vuole vivere insieme e testimoniare ogni nostra pena. agli altri “la gioia del Vangelo”. La gioia del Vangelo è sapere che in questa Ma di che cosa è fatta questa gioia? Ho cercato dolorosa lotta ci si può aggrappare ugual- una risposta la sera del Giovedì Santo, durante mente al Padre, forse diventato silenzioso e la celebrazione della Cena del Signore vissuta lontano, si può provare ad affidarsi ancora alla dalla nostra comunità con grande e sentita par- sua volontà, che vuole la vita anche di fronte tecipazione. In quell’occasione ho raccolto alla morte, che è buona anche quando la vita è questi pensieri. cattiva, che resta giusta anche quando siamo circondati da nemici. Prima della Pasqua i discepoli chiedono a Gesù: «Dove vuoi che prepariamo per te?». La Di fronte a Giuda che lo tradisce dice Gesù gioia del Vangelo è preparare qualcosa per «Amico, per questo sei qui!». La gioia del Van- Gesù, stare un po’ con Lui e gustare l’intimità gelo è sentire Gesù che non smette mai di della Sua amicizia, come quando tra amici ci si chiamarci “amici”, anche quando non lo siamo siede a tavola, come avviene in ogni Messa. La più, non lo siamo per davvero e nascondiamo gioia del Vangelo è capire “dove” preparare il in gesti buoni la nostra ipocrisia, la nostra osti- posto per Gesù, e l’unico posto che Lui cerca e lità verso Dio e verso il prossimo. La gioia del desidera, l’unico luogo adatto che Lui si Vangelo è sentire che Giuda è chiamato ancora attende da noi è la nostra anima, attenta e inte- “amico”, perché Gesù non cambia il suo affetto ressata a Lui, è la nostra coscienza retta e e il suo bene, nonostante i tradimenti e le infe- sincera, è la concretezza di una nostra vita deltà. davvero “cristiana”, cioè fatta a immagine e somiglianza della vita di Cristo. Davanti a chi lo condanna Gesù promette: «Mi vedrete venire nella potenza…». La gioia del Durante la Cena Gesù dice: «Prendete, man- Vangelo è sapere che Cristo è il Signore, giate: questo è il mio corpo. Bevetene tutti, è questo l’unico padrone della mia vita. E verrà: di è il mio sangue…». La gioia del Vangelo è rice- nuovo verrà, nella gloria, a giudicare i vivi e i vere il grande dono della comunione con il morti e il suo Regno non avrà fine. Questa è la Signore e gustare la Sua presenza viva e vera certezza che ci da speranza, il motivo che ci racchiusa nel pane e nel vino consacrati. La incoraggia, l’attesa che ci consola nella gioia del Vangelo è avere così a portata di paziente attesa. Quanta gioia ci può essere in mano, così vicino, così concreto l’amore di Cri- tutto questo e questa è LA GIoIA DEL VAn- sto e noi, sebbene spesso increduli e sempre GELo. indegni, possiamo avvicinarci a Lui, incon- fr. Paolo trarlo veramente, accoglierlo tra le mani e nella parroco
4 LA VOCE - MARZO/APRILE 2018 Catechesi del papa sulla Messa - 2 La Messa è preghiera Continua la raccolta di alcuni ma sono molto significativi, per- loro, compreso alcuni tempi di importanti insegnamenti sulla ché esprimono fin dall’inizio che silenzio, in vista di creare un “ac- L Messa fatti dal papa durante le la Messa è un incontro di amore cordo” tra tutti i partecipanti, sue catechesi del mercoledì. con Cristo, che offrendo il suo animati da un unico Spirito e per corpo sulla croce divenne altare, un medesimo fine. Si esprime a celebrazione è un unico vittima e sacerdote. L’altare perciò così la comune fede e il desiderio corpo. La Messa è composta è figura di Cristo e, in quanto se- vicendevole di stare con il Signore da due parti che sono la Li- gno di Cristo, è il centro di tutta e di vivere l’unità con tutta la co- turgia della Parola e la Liturgia la celebrazione e tutta la comunità munità. eucaristica e sono così stretta- deve rivolgersi all’altare per guar- L’atto penitenziale. Si presenta mente congiunte da formare un dare Cristo, perché Cristo è al subito, all’inizio della celebrazio- unico atto di culto, fatto di mo- centro della comunità cristiana. ne, un momento molto toccante: menti, parole e gesti. È necessa- il sacerdote invita tutti a ricono- rio conoscere questi santi segni Il segno di croce: «Nel nome del scere i propri peccati. Infatti tutti per vivere pienamente la Messa Padre, del Figlio, e dello Spirito San- siamo peccatori e per questo, al- e assaporare tutta la sua bellezza. to». Il sacerdote lo traccia su di l’inizio della Messa, chiediamo I riti introduttivi comprendono sé e lo stesso fanno tutti i fedeli, perdono. Se veramente l’Eucari- l’ingresso del celebrante, il segno consapevoli che l’atto liturgico e stia rende presente il mistero pa- di Croce con il saluto iniziale (“Il tutta la preghiera, si compie nello squale, vale a dire il passaggio Signore sia con voi”), l’atto peni- spazio della Trinità, che è spazio di Cristo dalla morte alla vita, tenziale dove chiediamo perdono di comunione infinita. Bisogna allora la prima cosa che dobbiamo dei nostri peccati, nelle feste insegnare ai bambini a fare bene fare è riconoscere quali sono le l’inno del Gloria e l’orazione. Lo il segno della croce. Così inco- nostre situazioni di morte per scopo di questi riti introduttivi è mincia la Messa, così incomincia poter risorgere con Lui a vita di «far sì che i fedeli, riuniti insieme, la vita, così incomincia la giornata. nuova. non si tratta solamente formino una comunità, e si dispon- Questo vuol dire che noi siamo di pensare ai peccati commessi, gano ad ascoltare con fede la parola redenti con la croce del Signore. ma è l’invito a confessarsi pecca- di Dio e a celebrare degnamente Il mistero pasquale di Gesù è tori davanti a Dio e davanti ai l’Eucaristia». Con questi riti intro- dono della Trinità: l’Eucaristia fratelli, con umiltà e sincerità, duttivi, incominciamo ad ado- scaturisce sempre dal suo cuore come ha fatto il pubblicano nel rare Dio come comunità ed è per trafitto. Segnandoci con il segno tempio nella famosa parabola questo che è importante non ar- della croce non solo facciamo evangelica. Che cosa può donare rivare in ritardo, bensì in anti- memoria del nostro Battesimo, il Signore a chi ha già il cuore cipo, per preparare il cuore a ma affermiamo che la preghiera pieno di sé, del proprio successo? questo rito, a questa celebrazione liturgica è l’incontro con Dio in nulla, perché il presuntuoso è della comunità. Cristo Gesù, che per noi si è in- incapace di ricevere perdono, sa- carnato, è morto in croce ed è ri- zio com’è della sua presunta giu- L’altare centro della celebrazione. sorto. stizia. Mentre si svolge il canto d’in- gresso, il sacerdote con gli altri Il saluto liturgico: «Il Signore sia Il «Gloria» e l’orazione. Proprio ministri raggiunge processional- con voi» o un altro simile, al quale dall’incontro tra la miseria umana mente il presbiterio e qui saluta l’assemblea risponde: «E con il e la misericordia divina prende l’altare con un inchino e, in segno tuo spirito». Si esprime così che vita la gratitudine espressa nel di venerazione, lo bacia e nelle stiamo entrando in una sinfonia “Gloria” che viene recitato, o can- solennità lo incensa. Questi gesti orante, nella quale risuonano va- tato nei giorni di festa. Si tratta rischiano di passare inosservati, rie tonalità di voci in dialogo tra di un inno antichissimo e vene-
LA VOCE - MARZO/APRILE 2018 5 rabile con il quale la Chiesa, ra- Comunione favorisce la preghiera vita che ci dà la Parola di Dio. In dunata nello Spirito Santo, glo- interiore di lode e di supplica. questo senso, parliamo della Li- rifica e supplica Dio Padre e Raccomando vivamente ai sacer- turgia della Parola come della l’Agnello. L’esordio di questo doti di osservare questo momento “mensa” che il Signore imbandi- inno – «Gloria a Dio nell’alto dei di silenzio e non andare di fretta. sce per alimentare la nostra vita cieli e pace in terra agli uomini di Senza questo silenzio, rischiamo spirituale. È una mensa abbon- buona volontà» – riprende il canto di trascurare il raccoglimento dante quella della liturgia, che degli angeli alla nascita di Gesù dell’anima. attinge largamente ai tesori del- a Betlemme, gioioso annuncio l’Antico e del nuovo Testamento, dell’abbraccio tra cielo e terra. La mensa della Parola. La Litur- perché in essi è annunciato dalla Questo canto coinvolge anche gia della Parola è una parte co- Chiesa l’unico e identico mistero noi raccolti in preghiera. Con stitutiva della Messa. noi ci ra- di Cristo. Desidero qui ricordare l’invito «Preghiamo», il sacerdote duniamo proprio per ascoltare anche l’importanza del Salmo esorta il popolo a raccogliersi con quello che Dio ha fatto e intende Responsoriale, la cui funzione è lui in un momento di silenzio e ancora fare per noi. Quando nella di favorire la meditazione di prendere così coscienza di stare Chiesa si legge la Sacra Scrittura, quanto ascoltato nella Prima Let- alla presenza di Dio. Il silenzio Dio stesso parla al suo popolo e tura. È bene che il Salmo sia va- non si riduce all’assenza di parole, Cristo, presente nella Parola, an- lorizzato con il canto, almeno nel ma vuole disporci ad ascoltare nunzia il Vangelo. Quando si leg- ritornello. Per vivere bene questa altre voci: quella del nostro cuore ge la Prima Lettura, il Salmo Re- parte fondamentale della cele- e soprattutto quella di Dio. nella sponsoriale, la Seconda Lettura brazione, si richiede anche una liturgia, la natura del sacro si- e il Vangelo, dobbiamo ascoltare, particolare attenzione alla dignità lenzio dipende dal momento in aprire il cuore, perché è Dio stesso dell’ambone, all’uso del Lezio- cui ha luogo. Così durante l’atto che ci parla e non pensare ad nario, alla disponibilità di buoni penitenziale e dopo l’invito alla altre cose o parlare di altre cose: lettori, scelti per tempo e preparati preghiera aiuta il raccoglimento, se tu fai delle chiacchiere con la a svolgere il servizio di procla- dopo le letture e l’omelia è un ri- gente non ascolti la Parola di Dio. mare la Parola di Dio. Ci vuole chiamo a meditare brevemente Abbiamo bisogno di ascoltarlo! una vera attenzione e una seria ciò che si è ascoltato, dopo la È infatti una questione di vita: la cura in tutto questo.
6 LA VOCE - MARZO/APRILE 2018 Un servizio importante Leggere mi sbagliavo. Dopo molti anni da quelle prime esperienze di lettore, nel 2016 ho in chiesa avuto l’opportunità di frequentare insieme ad alcuni nostri parroc- chiani, presso la Curia di Milano, un “corso diocesano per lettori”. In quel contesto, affollato da per- sone provenienti da ogni parte della Diocesi ambrosiana, un atto- re e un monsignore hanno con- dotto gli incontri. Il primo sug- Leggere in chiesa durante le cele- geriva alcuni “trucchi del me- Soprattutto, chi legge deve avere brazioni è un servizio importante, stiere” per sciogliere la lingua, la consapevolezza di non essere che richiede una certa attenzione, scandire bene le parole, control- il protagonista, ma un mezzo per consapevolezza e preparazione. Per lare il respiro e il tono; una cosa trasmettere la Parola di Dio. questo il Gruppo Liturgico ha rite- che mi ha colpito era che prima Sono molto contento che ora, nuto necessario formare e organizzare di leggere non bisogna assumere sotto la guida del nostro parroco, le persone che già da tempo o alla zuccheri! si stia tornando a curare la for- prima esperienza offrono la loro di- L’attore inoltre evidenziava che, mazione dei lettori, dato che da H sponibilità. Ecco l’esperienza di chi anche senza aprire bocca, si co- tempo alla Creta questa cosa si ha partecipato al primo incontro. munica con l’atteggiamento, il era un po’ persa. Il primo incon- modo di camminare e di vestire. tro, nel mese di marzo, si è svolto o avuto la fortuna di essere Ma era il secondo, il monsignore, in due fasce orarie, al pomeriggio introdotto al servizio di che spiegava veramente come e alla sera, e ha visto la parteci- lettore fin da giovane, “stanno le cose”. In sostanza di- pazione in tutto di circa una qua- quando stavo terminando il per- ceva che chi legge in chiesa, al rantina di persone, di varia età corso dell’iniziazione cristiana al tempo stesso offre un servizio, e ed esperienza in questo servizio. catechismo, molti anni fa. non riceve un onore; che deve curare Devo precisare che non è neces- ricordo in verità l’emozione delle certamente la capacità di usare saria un’esperienza particolare prima volta che andai a leggere, bene la voce, ma che non è ri- per poter prendere parte a questo ricordo solo il consiglio (sempre chiesta una “prestazione” perfetta corso; quello che è necessario in- valido) che dava la catechista a ed impeccabile. Consigliava una vece è l’interesse alla vita della noi ragazzi, e cioè: “non correte, conoscenza di base delle Sacre comunità parrocchiale e, natu- leggete con calma”. Scritture, che non significa dovere ralmente, la disponibilità a leggere A quei tempi pensavo che leggere essere dei teologi, ma almeno durante la Messa: sono sicuro in chiesa fosse un po’ come essere avere prima capito il senso di che nel prossimo futuro questa sul palco del teatro, davanti ad quello che si sta leggendo davanti proposta porterà buoni frutti! un uditorio di tante persone, ma all’assemblea. Paolo S. Davanti all’icona all’icona, dipinta lo scorso anno Madre, dalla nostra parrocchiana Franca, e benedetta per la preghiera. Vo- C gliamo qui leggere insieme qualcosa non piangere! di questa bellissima immagine. osì canta un tropario (breve preghiera del rito bizantino, NdR) dell’ora della Madre: «Madre, non piangere sopra di me, pensando chiuso in un buio sepolcro Anche quest’anno, nel pomeriggio ria, espresso in forma poetica, ci l’eterno Figlio che desti alla luce: ri- della domenica delle Palme, ab- fa comprendere e rivivere la pena sorgerò con potenza e splendore e in- biamo celebrato “L’Ora della Ma- del suo cuore e la forza della sua nalzerò fino a gloria immortale chi dre”, celebrazione mariana ispirata fede. Ha guidato la preghiera il per amore e con fede ti canta!». Que- alla liturgia bizantina, suggestiva nostro coro parrocchiale e la nostra sto è il miglior commento a questa preghiera in cui il lamento di Ma- preghiera si è celebrata davanti icona che evidenzia la gloria di
LA VOCE - MARZO/APRILE 2018 7 cui si è ricoperto il Signore attra- profezia che il vecchio Simeone verso la sua passione e la sua le aveva fatto alla presentazione morte. Il canone iconografico è del piccolo Gesù al Tempio: «Anche antico: risale al XII secolo e dal a te una spada trafiggerà l’anima» XII secolo in poi si trova raffigurato (Lc 2,35). Il volto di Maria e quello anche sulle pareti delle chiese e di Cristo si sfiorano nella parteci- sulle pagine dei codici miniati e pazione dello stesso dolore; lo si riallaccia ad altre raffigurazioni sguardo della Madre non si di- della passione del Signore: la cro- stoglie dal volto del Figlio, i cui cifissione, la discesa dalla croce e occhi sono chiusi per sempre alla la deposizione nella tomba. L’icona scena di questo mondo: in maniera porta diversi titoli in base al detta- commovente, vediamo quanto glio che l’iconografo decide di Maria è associata al sacrificio di evidenziare. Sovente è detta “Re Cristo. della gloria” e in tal modo pos- Le sue mani abbracciano Gesù, siamo comprendere che la regalità manifestando così, con il semplice di Cristo non si fonda sulla sua linguaggio dei gesti, il legame potenza, ma nel mistero di una è ben visibile la ferita del costato, profondo e tenace che li unisce vita donata per amore. Altro nome da cui sgorgano sangue e acqua, nell’evento oscuro e tragico della ricorrente è “Suprema Umiliazio- simboli dei sacramenti della nostra passione a della morte. L’ampio ne” e guardando al nostro Signore salvezza. nelle mani vediamo i velo-mantello della Vergine ri- possiamo trovare coraggio per re- segni dei chiodi da cui fuoriescono chiama tutta la nostra attenzione: stare perseveranti nella fede e alcune gocce di sangue, ma tutto è di porpora scura, quasi violacea; nella speranza. Più comunemente in Lui è dominato da una regale questo era il tessuto usato per però questa icona è detta “Cristo maestà e da un sereno abbandono. confezionare le vesti delle impe- Sposo” e possiamo contemplare nella sua aureola, è tracciata una ratrici di Bisanzio, esprimendo in essa la paziente e amorosa croce gloriosa in cui è scritto in così regalità e ricchezza. Qui però attesa del Signore che ci ama fino greco “Colui che è”, il Dio santo, la tinta usata si fa più scura e in- alla fine. forte ed immortale. Cristo morto contra il nero: sembra che la por- L’icona misura 36 x 57,5 cm e la è posto dentro il sepolcro nuovo, pora sia stata immersa in un fiume scena raffigurata ci ricorda le nu- di colore rosso porpora, lo stesso di lacrime e che abbia attraversato merose “Pietà” che lungo i secoli colore del drappo che ricopre gli la profonda notte del dolore in hanno accompagnato e fatto cre- altari bizantini e questo simbolo un sofferto percorso di vita e di scere la fede concreta e amorosa collega visivamente il sacrificio fede. Le stelle, ricamate sulla fronte dei discepoli di Cristo. Tutta la della croce con l’Eucaristia. e sulla spalla, brillano radiose e scena è immersa nello sfondo do- E dietro a Cristo, vuota e scura, si chiare quale indelebile segno dello rato: l’oro è il riflesso della pura erge la croce, venerata dai credenti straordinario dono divino riservato luce ed indica la presenza di Dio, come trono ed altare, patibolo e a questa donna, Vergine e Madre. anche in quest’ora di sofferta gra- talamo di nozze. Veramente Cristo Anche la tunica di color azzurro zia in cui «tutto è compiuto» (cfr. Gesù è lo Sposo della nostra fragile chiaro, ci regala un riflesso di luce Gv 19,30): l’opera della creazione umanità che fa risuonare nel no- pura e conferma la quotidiana fa- conosce il suo compimento e il stro cuore l’accorata supplica di miliarità di Maria con il divino suo riposo. nello sfondo dorato, Chiara d’Assisi: «Attirami a te, o mistero di suo Figlio. Le due au- leggiamo le iniziali che abbreviano celeste Sposo! Dietro a Te correremo reole di Gesù e di Maria si so- i titoli di “Madre di Dio” e di attratti dalla dolcezza del tuo profu- vrappongono e si incontrano in “Gesù Cristo”. Gesù è raffigurato mo». Anche noi siamo invitati a un altro abbraccio, nell’intimo ri- in piedi. lasciarci attirare e conquistare da storo di una comunione piena: Tranquillo, tra le braccia della Cristo, il nostro Re di pace, inco- nel dolore della morte come nella Madre, si arrende al sonno della ronato nel giorno delle sue mi- trepida attesa della risurrezione. morte. Il suo è il sonno del Giusto steriose e dolorose nozze, assorto Che cosa dire di più? Il silenzio Servo di Dio: gli occhi chiusi e il nella sofferta gioia del suo cuore diventa l’unico inno che le nostre capo lievemente reclinato indicano trafitto, ormai stanza di ogni uma- labbra possono dire, ma il desi- che Gesù è morto, ma con la sua no dolore e luogo di ogni vero in- derio del cuore ci permette ancora morte Egli sta vincendo la morte contro con Dio. di cantare con le commoventi pa- per sempre. Il corpo è nudo, nel Accanto a Gesù, c’è Maria, la Ma- role dei due responsori dell’ora maestoso e sofferto spettacolo dre sua e nostra, che abbraccia e della Madre: «Risorgi, Figlio, e fam- della deposizione. Gesù ha le brac- sostiene il Figlio con indescrivibile mi felice!», «Mostraci, o Madre, il cia incrociate davanti al petto ed tenerezza. Si compie così e ora la Figlio tuo risorto!».
8 LA VOCE - MARZO/APRILE 2018 Esperienza preadolescenti Dai ragazzi una bellissima predica Durante la Quaresima di que- st’anno è stato proposto alle di- verse classi di catechismo di ani- mare la Messa delle 10, e di proporre un pensiero a tutta la comunità sul brano del Vangelo. Ecco cosa hanno detto alcuni ra- gazzi preadolescenti della terza media insieme ai loro educatori domenica 4 marzo a proposito del Vangelo in cui Gesù discute con i Giudei che si credevano “a po- sto” per le loro pratiche religiose D e la loro appartenenza al popolo eletto (Gv 8, 31-59). obbiamo ammetterlo, è sogno, quando facciamo volon- ci saremmo fidati completamente stato difficile capire il tariamente una cosa sbagliata di Gesù? Insomma, sono anche senso profondo e più perché è più facile e comoda per lecite le loro domande riguardo adatto a noi tratto dal Vangelo di noi, quando facciamo del male a questo uomo che parlava e in- oggi, ma non ci siamo arresi, cu- agli amici, quando non abbiamo segnava cose nuove. “Ma chi sei riosi di capire anche ciò che si voglia di fare una cosa che in re- tu, che così dal nulla arrivi da cela dietro un linguaggio poco altà potremmo fare benissimo, me e mi dici queste cose? Come chiaro. quando ignoriamo gli altri nel facciamo a crederti?” Innanzitutto ci troviamo di fronte bisogno, quando non rispettiamo Insomma, alla fine di tutto quello ai Giudei, che pensano di potersi le regole, quando trattiamo male che abbiamo letto e discusso in- salvare perché discendenti da qualcuno... quando non riusciamo sieme su questo Vangelo, noi Abramo, ma Gesù stravolge que- a trovare i nostri peccati! educatori ci permettiamo di in- sta loro credenza, e dice: «La sal- Poi Gesù continua il suo inse- tervenire e di dirvi questo, ra- vezza viene dalla fede: stando nella gnamento e il suo rimprovero gazzi: la fede salva. Potete avere mia Parola conoscerete la verità e la dicendo ai Giudei: «So che siete tanti dubbi, non sarete né i primi verità vi farà liberi». Ecco quindi discendenti di Abramo, ma intanto né gli ultimi, ma se provate a fi- che Gesù parla anche a noi quan- cercate di uccidermi perché la mia darvi, a mettere tutti voi stessi do crediamo di “poter diventare parola non trova accoglienza in voi». nelle mani di Gesù, a mettervi in santi” magari solo andando a Quante volte anche noi non ac- gioco, a puntare in alto, finirete Messa, andando al catechismo; cogliamo la Parola di Dio, perché per innamorarvi di Dio, vi senti- ma poi, come ci comportiamo è più facile non ascoltarla e con- rete protetti, ascoltati, accolti, quando usciamo dalla porta della tinuare a “giocare al ribasso”, supportati, e la vostra vita pren- chiesa e dell’oratorio? perché a volte può essere sco- derà un colore diverso. È così «Chiunque commette il peccato è moda, può non piacere quello che è successo a noi ed è così che schiavo del peccato» dice Gesù. che ha da dire a me, perché si- siamo certi capiterà anche a voi Ci hanno chiesto gli educatori: gnifica mettermi in gioco e rico- se vi lasciate guidare a cambiare “Ragazzi, ma voi quando pecca- noscere che ci può essere qualcosa dall’amore del Signore. te?”. E confrontandoci tra di noi, in cui devo cambiare. abbiamo capito che pecchiamo Abbiamo anche provato a metter- i ragazzi di III media quando non aiutiamo chi ha bi- ci nei panni dei Giudei: ma noi con Paolo, Camilla, Stefano e Alice
LA VOCE - MARZO/APRILE 2018 9 Il desiderio di essere cristiana Cercando specifica con lui e con Cinzia, che già conoscevo. Intanto è nata mia figlia Emma, nostra gioia, nata il la «bussola» 27 maggio dell’anno scorso; ho avuto anche l’opportunità di fre- quentare il corso di preparazione al Battesimo organizzato in par- rocchia per i genitori. Crescendo il desiderio di tra- smettere a nostra figlia tutto l’amore che possa esserci, attra- verso l’amore di Dio, ho avuto la Valentina, giovane mamma di 36 nisio, allora mio fidanzato, ho conferma della mia volontà di anni, insieme alla sua figlia frequentato la parrocchia del diventare cristiana. La mia scelta Emma, di 11 mesi, hanno ricevuto paese dei suoi nonni, avendo, di vita cristiana non è conte- insieme il Battesimo durante la anche in quell’occasione, degli stuale solo a questo momento. Messa prefestiva del 15 aprile. incontri di confronto con il par- Ho cercato di riempire del- Le abbiamo chiesto di raccontarci roco. Parlando tra di noi, quindi, l’amore di Dio la mia vita già da qualcosa di sé e delle motivazioni ci siamo resi conto che avevamo tempo, pur non essendo battez- che l’hanno portata a chiedere il bisogno di “collocarci” come cri- zata. ora desidero far parte di Battesimo, la preparazione fatta stiani. Questi pensieri si sono questa famiglia perché è qui che e l’impegno che desidera assumersi smossi quasi insieme al deside- mi porta la mia fede. Come ho per realizzare la scelta di vita cri- rio di sposarci. Un pensiero tira espresso al corso di preparazione A stiana. Ecco che cosa ha voluto l’altro e così c’è stato un ritorno al Battesimo, desidero anche fare condividere con noi. mio alle origini e l’idea di avvici- questo dono a mia figlia, offrirle quello in cui credo spe- vendo dentro di rando che lei possa tro- me il desiderio di vare nei nostri essere cristiana, ho insegnamenti e valori la spesso cercato di avvici- sua strada. Lo stesso narmi alla Chiesa per dono decido di farlo imparare e cercare di co- anche a me stessa: vo- noscere il più possibile il glio donarmi questa mondo di cui deside- “bussola” che mi possa ravo essere parte. Fin da guidare e accompa- piccola ho frequentato gnare nelle scelte della l’oratorio della Creta in vita (e “bussola” è un quanto la scelta dei miei termine che ho “ru- genitori di non battez- bato” dal corso, che ben zarmi non è stata fatta coglie il senso del mio come gesto di opposi- pensiero). zione e rifiuto della Il mio impegno sarà Chiesa, ma come oppor- quello di mantenere tunità di scelta consape- viva la mia fede, come è vole da lasciare a me, già stato in tutta la mia una volta diventata vita, e trasmettere a mia grande. Durante gli anni di narci alla Creta per trovare final- figlia tutto l’amore che il Signore scuola (elementari, medie e su- mente “casa”. Abbiamo allora porta con sé. nella vita di tutti i periori) ho seguito le ore di reli- affrontato insieme il percorso di giorni cercherò, nel mio piccolo, gione e ho iniziato a farmi delle preparazione al matrimonio che di essere portatrice di ciò in cui domande. Con il tempo hanno ci ha permesso di condividere e credo e di renderlo palese nei iniziato a maturare in me delle confrontarci riguardo all’impe- miei gesti quotidiani. risposte e così è arrivata anche la gno che stavamo per prendere, Con queste convinzioni e con convinzione di volermi battez- non più solo in due ma in tre (noi un’emozione davvero grande, zare. Ho fatto degli incontri con due e Dio) e abbiamo celebrato il che non mi immaginavo, sono il parroco di una chiesetta di nostro matrimonio il 26 aprile pronta per ricevere il Battesimo, Quintosole, in zona Ripamonti, 2015. Poi, d’accordo con fr. Paolo, la Confermazione e la mia Prima e, un’estate in Sardegna con Dio- ho iniziato una preparazione più Comunione.
10 LA VOCE - MARZO/APRILE 2018 Esercizi spirituali: un’esperienza da ripetere La gioia fra Giuseppe del vangelo quieta attesa, “una sana inquie- tudine”, come direbbe papa fra Marcello Francesco. Sospesi i programmi del giorno, rimandate le incom- benze, variati gli orari degli ap- puntamenti: il Signore scombussola il nostro palinsesto. Ma che bello, lo scombussola- mento del Signore Gesù, silen- zioso, calmo, invitante, delicatamente insistente; non ac- coglierlo o far finta di non sen- tirlo è peccato grave! Alle sei e quindici, la chiesa della Creta comincia ad animarsi: siamo qui per questo, per la gioia dell’incontro. Perché il richiamo all’alba? Personalmente mi sono data questa risposta: se non costa, non vale! E’ uno sforzo da dedicare a Cristo, niente a con- fronto di quel che Lui ha fatto per me. I frati della Creta, insieme al Con- siglio Parrocchiale hanno avuto C questa idea grandiosa: gli Eser- cizi Spirituali Parrocchiali, dal ti- tolo: LA GIOIA DEL VANGELO, he bello, svegliarsi il mat- ispirati all’Esortazione Aposto- tino presto, prima del cica- lica di Papa Francesco, “Evange- lino della sveglia per lii Gaudium”. Quando si parla l’adrenalina messa in corpo di Esercizi Spirituali, si pensa a dall’appuntamento con Gesù, ritiri in luoghi isolati, in mona- dall’incontro con cuori france- steri silenziosi e austeri, ma il Si- scani “dedicati” che ci parlano di gnore sta anche in città, nella me- Lui, della Sua storia, del Suo tropoli affaccendata e distratta, amore smisurato per noi. Che infilato tra le 7/8 ore di lavoro e bello, correre per prendere al le corse per la spesa, per recupe- volo la prima corsa dell’autobus rare figli e nipoti o per accudire i vicino a casa e pensare che forse nonni. Infatti le fasce di orario il mio affanno mattutino è già per la sosta con il Signore sono preparazione alla preghiera. E varie: al mattino alle 6,30 cate- mentre lo sguardo si posa su visi chesi seguita dalle Lodi solenni ancora assonnati, rassegnati, al- e santa Messa, al pomeriggio alle l’inizio di una giornata di lavoro, 15 per la catechesi, alle 18 santa mi accorgo che il cuore è già in Messa seguita dai Vespri solenni,
LA VOCE - MARZO/APRILE 2018 11 alle ore 21 ancora la catechesi. E di riflessione e confronto per la dire che sono lontana da Lui, che non è che in questo modo si vita interiore e il cammino di non comprendo ancora l’entità prende il Signore a sorsate o a fede di ciascuno. del suo amore per me, della Sua spizzichi e bocconi; capita, so- Le corde dell’anima vanno pizzi- vicinanza e protezione fedele; e prattutto con la partecipazione cate periodicamente per pro- non sentendo il suo bussare con alla preghiera del mattino, che varne la resistenza, l’usura, la parole d’amore, affogo nella tri- Gesù presidi il cuore per tutta la capacità di estensione, per capire stezza che fa più male! giornata. dove stiamo andando. Anche il La pioggia battente di questi Guidati dalla gioia contagiosa di grembo del cuore necessita di giorni sembra cadere copiosa- vita e di vocazione di due frati manutenzione straordinaria mente per irrigare passo dopo cappuccini, fra Marcello Longhi ogni tanto, per verificare la capa- passo, la semina di nuove parole, Coro Gospel “Ora è tempo della gioia” dell’opera San Francesco e fra cità di accoglienza e di conteni- gesti, ripensamenti, approfondi- Giuseppe Fornoni della Sacra mento dell’inesauribile amore di menti rinnovati che, se coltivati, Famiglia di Cesano Boscone, ab- Cristo, e dopo “l’elaborazione daranno la loro proficua fioritura biamo sperimentato una breve dei dati”, collaudare l’esodo del nella stagione futura. Il cuore ma intensa sosta con Dio, a par- bene e della gioia ricevuti da Lui serba la tenerezza dell’immagine tire da domenica 8 aprile con per gli altri, verificare se c’è tie- di due frati francescani scono- l’annuncio a tutte le Messe e nel pidezza o vigore, aridità (che sciuti ma subito amici: l’uno che pomeriggio con l’elevazione mu- deve essere irrigata) o sana in- arriva a fare catechesi con le ma- sicale offerta dal Coro Gospel quietudine gioiosa. Ecco alcune niche del saio rivoltate fino ai go- “Ora è tempo della gioia”, della domande che ci sono state of- miti, come pronto per un lavoro Parrocchia San Bernardino di ferte come stimoli e provoca- faticoso come quello di rivoltare Torino. zioni che aiutano a mettere al a badilate la terra del nostro Il percorso spirituale si è dipa- muro la coscienza: “Cosa mi pro- cuore, prima della semina; l’altro nato nelle giornate programmate cura gioia o dolore in questa sta- che si commuove fino alle la- dai due predicatori. Frate Mar- gione della vita?”. “Riesco a crime parlando della Passione cello nella catechesi del mattino capire quali gioie ho ricevuto da del Signore. Grazie di cuore a fra ha proposto quattro temi conse- Dio? E con quale gioia ho ricam- Marcello e fra Giuseppe! Grazie cutivi (La gioia di Dio, Il dolore di biato?”. “Fino a che punto mi ai frati della Creta e al Consiglio Dio, La gioia e il dolore di Maria, La fido di Lui? Fino a dove mi Pastorale! E per noi un augurio: gioia e il dolore di Gesù), mentre al spingo a cercare la Sua Presenza non dimentichiamo il ricordo di pomeriggio e alla sera frate Giu- per conoscerlo meglio?”. Dio di questi giorni! E una con- seppe ci ha illustrato la gioia Personalmente, tra i tanti chiari- siderazione finale: è certamente nella bellissima pagina del Van- menti, ho messo a fuoco il fatto un’esperienza da ripetere. Tanta gelo di Luca, I discepoli di Em- che, se nelle tempeste della vita pace a tutti con LA GIOIA DEL maus. In tutti e due i percorsi mi lascio andare alla depres- VANGELO! abbiamo potuto ricavare spunti sione, alla disperazione, vuol Daniela
12 LA VOCE - MARZO/APRILE 2018 Un libro che apre gli occhi La sapienza di un povero In un venerdì di Quaresima, lo provato a raccontare al lettore l’espe- scorso 4 marzo, ci siamo messi in rienza francescana sotto il suo du- ascolto di un uomo che con la plice aspetto. Da un lato l’esperienza sua testimonianza di vita e i suoi di Francesco gronda luce di sole e di scritti, ci ha aperto gli occhi della misericordia, dall’altro essa tocca la mente e del cuore: Eloi Leclerc, notte delle spogliazioni supreme. frate francescano francese di fama Questi due aspetti sono inscindibili mondiale. Era con noi fr. Paolo l’uno dall’altro». Di Francesco noi Canali, responsabile della casa conosciamo e ricordiamo sicura- editrice “Edizioni Biblioteca Fran- mente il Cantico di Frate Sole, con il saio che, al confine, irrita le cescana” di Milano e nostro caro l’idea della pace e di una certa guardie e viene loro tolto: a Co- I amico. Ecco qualche ricordo di serenità, ma questi sono «il frutto lonia si attivano, in clandestinità, quell’incontro. maturato lentamente in un raccogli- portando un po’ di vita cristiana mento e in una rinuncia sempre più nelle baracche. Arrestati e tortu- ntroducendo l’incontro fra’ profonda con l’andare degli anni». rati perché confessino un’attività Paolo ha sottolineato che il suo Prima di proporre uno stralcio di sovversiva inesistente, sono poi intento non era fare una serata questo libro ci aiuta sapere qual- separati e portati nei campi di culturale ma, attraverso un au- cosa della biografia dell’autore concentramento dove l’orrore è tore e i suoi scritti, offrire qual- che, sebbene in modo diverso da sempre più disumano. Quando i che spunto di riflessione per il Francesco, ha vissuto una spo- campi vengono svuotati vagano cammino quaresimale verso la gliazione profonda nella quale è per giorni sui carri di un treno Pasqua. L’autore è un frate fran- stato come sorpreso da un raggio dove l’unica cosa che abbonda cese nato nel 1921 e morto nel del sole di misericordia che il Si- sono i morti per sete, per fame e 2016, molto tempo dopo san gnore manda per vincere le no- per la crudeltà gratuita delle Francesco, eppure è stato un stre tenebre. Francesco ha guardie tedesche. uomo interamente immerso vissuto la sua terribile crisi a nell’intervista che apre un altro nella sequela e nella spiritualità causa dei mutamenti avvenuti libro, intitolato “La fraternità di Francesco, trovando proprio lì nell’ordine con il moltiplicarsi come testamento”, Leclerc ri- la chiave di lettura della sua vita. imprevisto dei frati che l’ha con- flette e scrive: «Agli occhi dei no- Il primo libro che ci è stato pre- dotto dalle dimissioni da mini- stri carnefici non eravamo più sentato si intitola “La sapienza di stro generale fino ad un senso di uomini: il loro obiettivo era renderci un povero” edito per la prima fallimento. Frate Eloi Leclerc ha, consapevoli che avevamo ormai per- volta nel 1963: da allora è stato invece, dovuto affrontare i terri- duto ogni dignità e quindi non ave- ristampato più volte, tradotto in bili tempi del nazismo, dall’oc- vamo diritto a nessun rispetto, 13 lingue e ancora oggi questo li- cupazione della Francia fino alla nemmeno alla vita. Gli uomini mo- bretto è il più venduto dalle deportazione in campi di lavoro rivano l’uno dopo l’altro. Era il “Edizioni Biblioteca France- e di concentramento. Studente di segno del potere della forza bruta. scana” di cui fra’ Paolo è il re- teologia a Parigi, poco più che Eravamo proprio agli antipodi ri- sponsabile. Con un linguaggio ventenne, decide con altri gio- spetto all’universo fraterno di Fran- semplice fra’ Eloi ci offre la pro- vani frati di rinunciare alla pos- cesco d’Assisi. Eravamo quattro frati posta di Francesco che si rivela sibilità offerta dai superiori di francescani nel nostro vagone, uno continuamente attuale, per chi evitare la partenza per i campi di ormai veramente alla fine: il suo desidera accoglierla. lavoro in Germania per offrire sguardo si era già spento, ci stava nell’introduzione l’autore scrive: un sostegno religioso ai tanti gio- per lasciare. Mentre stava per mo- «Preoccupàti di essere fedeli allo spi- vani deportati con la forza. Par- rire il cielo si era aperto. Spontanea- rito ben più che alla lettera, abbiamo tono in dodici e si presentano mente ci tornò alle labbra il Cantico
LA VOCE - MARZO/APRILE 2018 13 di frate Sole di san Francesco e noi sguardo a Dio. Ammiralo, rallegrati stesso sgombro e ricolmo. Gli basta lo cantammo. Come abbiamo potuto di Lui che è tutto e soltanto santità. che Dio sia Dio. In questo pensiero intonare quel canto in un momento Rendigli grazia per Lui stesso. Que- il cuore trova tutta la sua pace e simile? E tuttavia ci sembrava sto significa avere il cuore puro. E tutta la sua gioia. E Dio stesso di- l’unico linguaggio all’altezza di ciò quando ti rivolgi a Dio così, guar- venta allora tutta la sua santità. La che stavamo vivendo. Le nostre voci, dati bene dal tornare a ripiegarti su santità non consiste in un compi- che si potevano a malapena sentire, te stesso. Non chiederti mai a che mento del proprio essere, né in uno si innalzavano come un fragile sof- punto sei con Dio. La tristezza che stato di pienezza. La santità consiste fio: era giusto un filo di voce, sopraf- provi nel sentirti imperfetto e pecca- in un vuoto che si scopre in noi e si fatto dalla marcia del treno e dalla tore è un sentimento umano, troppo accetta, e che Dio ricolma di sé nella potenza del destino. Ma era il canto umano. Bisogna guardare più in misura in cui ci si apre alla sua pie- dell’universo: cantavamo lo splen- alto, molto più in alto. C’è Dio, l’im- nezza. La nostra miseria, se viene dore della creazione, la luce, la vita, mensità di Dio e il suo inalterabile accettata, diventa lo spazio libero la grande fraternità cosmica e splendore. Il cuore puro è quel cuore dove Dio può ancora creare. Il Si- umana. Eravamo guidati da una che non cessa di adorare il Signore gnore non consente a nessuno di to- forza invisibile: era quella a cantare vivo e vero. Il cuore puro non si in- gliergli la gloria. Egli è il Signore, in noi, ci faceva vivere il nostro de- teressa che all’esistenza stessa di Dio l’Essere unico, il solo Santo. Ma stino, in quell’istante, come un mi- ed è capace, pur in mezzo alle sue prende per mano il povero, lo estrae stero, ci aiutava a cogliere una miserie, di vibrare al pensiero del- dal suo fango e lo invita a sedere fra densità di significato che oltrepas- l’eterna innocenza e dell’eterna glo- i prìncipi del suo popolo, perché sava le singole vicende. La domanda, ria di Dio. Un cuore così è al tempo prenda visione della sua gloria». però, rimaneva intatta: perché que- sta tragedia umana? E in questa tra- gedia, perché il Cantico di frate Sole Cantico di Frate Sole di san Francesco? È una domanda che mi ha inseguito per tutta la vita. «Altissimo, onnipotente Buon Signore, tue sono le lodi, la gloria, In questo modo, grazie a Dio, ciò che l’onore e ogni benedizione. poteva essere un passo verso la di- A te solo, Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di men- sperazione e il rinnegamento di- zionarti. venne per me il punto di partenza di Lodato sii, mio Signore, insieme a tutte le creature, specialmente il un approfondimento e di una ripresa fratello sole, il quale è la luce del giorno, e tu tramite lui ci illumini. critica dell’ispirazione francescana. E lui è bello e raggiante con un grande splendore: simboleggia Al- Posso dire che la mia produzione let- tissimo la tua importanza. teraria è in gran parte dovuta alla Lodato sii o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai tensione e al confronto interiore tra formate, chiare preziose e belle. questi due estremi: da un lato l’espe- Lodato sii, mio Signore, per fratello vento, e per l’aria e per il cielo; rienza della tragedia umana e dal- quello nuvoloso e quello sereno, ogni tempo tramite il quale alle l’altro l’ispirazione francescana, la creature dai sostentamento. chiamata ad una autentica fraternità Lodato sii mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e tra gli uomini. Una chiamata che mi umile, preziosa e pura. ha raggiunto tramite la figura lumi- Lodato sii mio Signore, per fratello fuoco, attraverso il quale nosa del Povero di Assisi». illumini la notte. È bello, giocondo, robusto e forte. Frate Francesco e frate Eloi, con Lodato sii mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci le loro spogliazioni illuminate dà nutrimento e ci mantiene: produce diversi frutti variopinti, con dalla misericordia, si fondono fiori ed erba. nelle pagine de “La sapienza di Lodato sii mio Signore, per quelli che perdonano in nome del tuo un povero” di cui offriamo un amore, e sopportano malattie e sofferenze. breve stralcio sperando possa in- Beati quelli che sopporteranno ciò serenamente, perché saranno vogliare alla lettura come ha premiati. fatto con persone di luoghi ed Lodato sii mio Signore per la nostra morte corporale, dalla quale anni tanto diversi, compreso il nessun essere umano può scappare, guai a quelli che moriranno cardinal Martini che l’ha propo- mentre sono in situazione di peccato mortale. sto ai preti giovani in ritiro a La Beati quelli che la troveranno mentre stanno rispettando le tue vo- Verna. A frate Leone che lo inter- lontà. La seconda morte, non farà loro alcun male. roga sulla purezza del cuore Lodate e benedite il mio Signore, ringraziatelo e servitelo con Francesco risponde: «Ah, Frate grande umiltà». Leone non ti preoccupare tanto della purezza dell’anima tua. Volgi lo
14 LA VOCE - MARZO/APRILE 2018 RENDICONTO “CENTRO MISSIONARIO” disponibilità di cassa al 31dicembre 2017 € 4.157,00 ENTRATE USCITE Somme distribuite nel corso dell’anno € 975,00 date ad AIFO per scuola infermieri € 295,00 Giornata per i lebbrosi € 905,00 adozione seminarista € 626,00 Giornata missionaria mondiale € 1.065,00 date a frate Natale € 300,00 date a Fabian Bebobra € 208,00 Spese sostenute spediti 35 pacchi in Albania € 200,00 spese varie € 36,00 acquisti Rosari € 13,00 spediti 52 pacchi in container per Guinea € 153,00 spediti 12 pacchi in container per Tanzania € 320,00 TOTALE ENTRATE € 2.945,00 TOTALE USCITE € 2.151,00 disponibilità di cassa al 31 dicembre 2017 € 4.951 RENDICONTO “SAN VINCENZO” ENTRATE USCITE colletta tra confratelli € 150,00 assistenza diretta € 14.000,00 quota associativa € 320,00 quota associativa € 320,00 attività € 1.817,00 spese varie € 380,00 contributi Consiglio Centrale € 8.000,00 iniziative assistenziali diverse € 6.600,00 offerte € 12.184,00 TOTALE ENTRATE € 22.471,00 TOTALE USCITE € 21.300,00 disponibilità cassa al 31 dicembre € 1.171,00 I nostri Rendiconto economico 123.759,52 € del 2016 agli attuali - ad un miglioramento del saldo 130.193,84 con un avanzo annuo positivo dell’oratorio (circa conti di 6.434,32 €. 10.000 €) - ad un aumento del saldo posi- Flussi in entrata ed in uscita tivo di bar e manifestazioni varie Confrontando i dati 2017 con (circa 5.000 €). quelli dell’anno precedente si evi- Da segnalare inoltre la sostanziale denziano le voci più significative stabilità delle raccolte nelle collette che influiscono sul risultato finale domenicali, mentre continua la Presentiamo il Rendiconto del- del rendiconto: diminuzione delle offerte “una l’anno 2017 di quella che è stata Collette: 65.393 € contro 64.980 € tantum”, che vedono minori en- l’attività parrocchiale, l’opera ca- del 2016; trate per circa 5.000 €. La gestione ritativa del Centro Missionario e Benedizioni: 24.105 € rispetto a straordinaria presenta entrate per della San Vincenzo. Un sincero 19.277 (più 25%) 3.090 € ed uscite per 41.160 € così ringraziamento a tutti per la ge- offerte: in calo da 56.310 € a suddivise: nerosità dimostrata. 51.922 (meno 8%) - 39.933 € per spese di manuten- Terzi: in calo da 58.419 a 41.226 zione straordinaria (infissi e giochi RENDICONTO (meno 29%) oratorio, organo) PARROCCHIALE Manutenzione ordinaria: 39.665 - 1.227 € per l’acquisto di beni € a fronte dei 16.430 del 2016 mobili (registratore di cassa e Consistenza di cassa (+140%) materiale elettrico). Al 31 dicembre la situazione di Utenze: passate da 75.082 € agli cassa della Parrocchia è pari ad attuali 82.333 € (aumento del 9%) La gestione 2017 si chiude quindi € 45.307,66, mentre alla stessa Manutenzione straordinaria: un avanzo annuale di 6.434 €, data dello scorso anno si regi- 39.933 €, in gran parte per i lavori con un dato di cassa finale di strava un saldo di 46.938,33 €. in oratorio. oltre 130.000 € esente da debiti. Per quanto riguarda l’oratorio, Tale cifra appare congrua per far si è passati dai 44.942,86 € del Considerazioni fronte alla normale attività isti- 2016 agli attuali 41.425,27 €. In La gestione ordinaria si chiude tuzionale, tenuto conto inoltre merito alla sala della Comunità, con un attivo di circa 44.000 €, che sono state affrontate nel corso il dato è passato dai 32.418,33 € dovuto: dell’anno spese straordinarie per del 2016 ai 43.460,41 € attualmente - ad un incremento delle offerte oltre 40.000 €. disponibili. La disponibilità totale durante le benedizioni (circa è in lieve aumento, passando dai 5.000 €) Consiglio Affari Economici
LA VOCE - MARZO/APRILE 2018 15 LE ULTIME DA IKONDA alla fede, alla speranza e alla carità, ci aiuta ad affrontare giorno per Carissimi, giorno le difficoltà e il lavoro a il Vangelo è la Buona notizia e noi volte molto gravoso. Ci vuole poi dobbiamo cercare giorno per giorno anche il coraggio di rischiare affi- di rendere il nostro ospedale questa verrà finalmente asfaltata. Due dandoci alla Provvidenza. Buona novella, curando le ferite compagnie cinesi stanno iniziando sanguinanti dell’umanità. i lavori che dureranno circa tre Grazie a Dio, che continua a tenerci Allora il Vangelo si trasforma nel anni. Questo faciliterà i trasporti e in salute e a benedirci in tanti modi sorriso di un bambino che tutti da- i viaggi dei pazienti e dei nostri anche quando non ci accorgiamo. vano per morto, e che torna a casa mezzi. Infatti praticamente l’80- Grazie a tutti voi che siete con noi guarito e con la mamma piena di 90% dei pazienti provengono da i fautori di questa opera di conso- gioia. Si trasforma nelle migliaia altre province e regioni. lazione e di aiuto a tanti poveri e di pazienti che con fiducia si affi- ammalati. dano alle nostre cure. Si trasforma Le opere realizzate nel 2017 sono Un grazie ai tanti medici che anche nelle tonnellate di riso, farina, olio, segno della dinamicità e della vita quest’anno, con il coordinamento latte, fagioli che vengono distribuite dell’ospedale, che ha creato anche del Prof. Gianpaolo Zara, si sono dal programma di assistenza ali- un indotto che sta lentamente cam- alternati fornendo un servizio al- mentare e dalle cliniche mobili. La biando Ikonda e portando benes- tamente qualificato a tutti i pazienti “buona notizia” è un nuovo mac- sere, attività e lavoro. ogni giorno che vengono al Consolata Hospital. chinario medicale, un camion di giungono in media 12-13 pullman non possiamo menzionarli tutti, medicinali, un gesto accogliente e da diverse località. Ecco quanto si sono più di trenta. un sorriso rassicurante che dona è riuscito a realizzare: Grazie al prof. Francioni, che si è fiducia agli ammalati che percor- - Installazione del nuovo apparec- preso cura della formazione di al- rono 500-600 km per giungere a chio a raggi x telecomandato cuni nostri medici e infermieri ospi- Ikonda per farsi curare. - Apertura del nuovo reparto chi- tandoli a Rimini, e che ora si è La “buona notizia” siete voi, che rurgia donne fatto carico delle cure mediche per con la vostra generosità rendete - Estensione del pronto soccorso la dr.ssa Sr. Agnes presso gli ospe- possibili tutti questi gesti di mise- - Installazione di un nuovo gene- dali di San Marino e di Rimini. ricordia e diventate segno di con- ratore da 250 Kw Grazie alla Dr.ssa Manuela, che da solazione. Desidero quindi ringra- - Costruzione di due nuove casette undici anni continua a prestare la ziarvi per tutto l’aiuto che ci avete per infermiere sua preziosa e qualificata opera ed offerto e che ci ha permesso di - Arrivo di tre containers di 12 è parte integrante del nostro ospe- portare avanti le varie attività cari- metri dale. tative e medico-sanitarie. - Acquisto di un nuovo fuoristrada Benvenuta a Elide Ambrosetti, che Land Cruiser con entusiasmo ha deciso di dedi- Alcune novità fanno ben sperare - Acquisizione della Farmacia di care un anno della sua vita come per il futuro. La prima riguarda il Iringa, che verrà controllata e gestita infermiera qui a Ikonda. riconoscimento del nostro ospedale dall’ospedale. come “Istituzione caritativa”. La Concludo con due parole che rac- pratica per questo riconoscimento Il coraggio. nonostante le tante chiudono i nostri sentimenti per sembra giunta alla sua conclusione. difficoltà, mi ripeto e dico a tutti i voi: un “grazie” e una “preghiera” Ciò porterà dei vantaggi per evitare collaboratori che non bisogna sco- per tutti voi e per le vostre famiglie. tasse e quant’altro, a vantaggio dei raggiarsi, ma avere coraggio. Il co- Dio e la Consolata vi benedicano. pazienti. Dopo anni di parole, la raggio non è garanzia di successo, Un saluto da tutti noi, strada che collega Ikonda a njombe ma è un atteggiamento che, unito p. Sandro
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