LA GIOIA DEL VANGELO - Altervista

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288 • ANNO LI • N. 2
MARZO/APRILE 2018

             LA GIOIA
           DEL VANGELO
2                                                                                                 LA VOCE - MARZO/APRILE 2018

PARROCCHIA SAN GIOVANNI BATTISTA ALLA CRETA
Piazza San Giovanni Battista alla Creta, 11 • 20147 Milano
e-mail: sgbcreta.milano@tin.it • http://www.creta.altervista.org/

 Questi i numeri di telefono:
 Fraternità francescana                                  02.41.72.66
 Ufficio parrocchiale                                    02.41.72.67
 Oratorio                                                02.41.50.053
 Cinema-Teatro                                           02.41.53.404
 Fax e tel. Centro di ascolto                            02.41.50.611

 La comunità religiosa è composta da:

 Fra Paolo Ferrario                                           guardiano e parroco

 Fra Andrea Ferrari                                            vicario parrocchiale

 Fra Pierino Rubaga                                      collaboratore parrocchiale

 Fra Lucio Monti                                                        insegnante

 Fra Pietro M.Tassi                                                 psicoterapeuta

 La chiesa è aperta:
 - nei giorni festivi                                          dalle 7 alle 19.30
 - nei giorni feriali                                          dalle 7 alle 19.30

 Le messe sono celebrate:
 - nei giorni festivi alle 8.30 - 10 - 11.30 e 18 (vigiliare alle 18)
 in estate alle 8.30 - 11 e 18 (vigiliare alle 18)
 - nei giorni feriali alle 8 e 18

 I confessori sono disponibili:
 tutti i giorni, a chiesa aperta            suonando il campanello apposito
 primo venerdì del mese:                                  dalle 21 alle 22.30
 domenica e festivi:                  nella mezzora che precede ogni messa
                                                                                          Rivista della Parrocchia
                                                                                      S. Giovanni Battista alla Creta
 Informazioni e indirizzi utili:                                                                   Milano
 La Segreteria parrocchiale (per certificati e documenti) è aperta                              ANNO LI - N. 2 (288)
                                                                                                   MARZO/APRILE
 da lunedì a venerdì:                                    dalle 9 alle 11.30                               2018
 martedì e venerdì:                                    dalle 15 alle 17.30                     Costo annuo di redazione,
                                                                                           stampa e distribuzione: euro 18,00
 Il Centro di ascolto                                                                 Redazione: Clara Damele, Paolo Scolamacchia
 riceve ogni lunedì e venerdì:                               dalle 9.30 alle 11                Impaginazione: Bruno Maggi
 distribuzione viveri e indumenti:                     martedì dalle 16 alle 17                   Direttore responsabile:
                                                                                                   Massimiliano Taroni
 Suore della Carità di S. Giovanna Antida                                                 Reg. Trib. di Milano, 22.1.1968 - n. 17
 Casa di accoglienza - Via Zurigo, 65                           02.41.57.866
                                                                                             Con approvazione ecclesiastica
                                                                                                       e dell’Ordine
 Circolo A.C.L.I. "Oscar Romero"                                02.36.53.01.01                           Stampa
 Centro Diurno Educativo Creta                                  02.48.300.093           Olivares srl - Robecco sul Naviglio (MI)
LA VOCE - MARZO/APRILE 2018                                                                                        3

                   LA VOCE DEL PARROCO
                   La gioia del Vangelo
                   Cari parrocchiani,                       vita, intrattenerci con Lui come con un amico
                   «La gioia del Vangelo                    che ci salva.
                   riempie il cuore e la vita intera
                   di coloro che si incontrano con Gesù».   Al Getsèmani Gesù prega: «Padre mio, se è pos-
                                                            sibile, passi via da me questo calice! Però non come
   Inizia così l’Esortazione Apostolica “Evangelii          voglio io, ma come vuoi tu!». La gioia del Van-
   gaudium” che papa Francesco ha regalato a                gelo è dire a Dio tutta la nostra pena, la nostra
   tutti noi all’inizio del suo pontificato, nel            paura, il nostro dolore, il nostro sconforto. Con
   novembre 2013.                                           la sua agonia nell’orto degli ulivi Gesù ci dà
   Questo splendido testo, dedicato all’annuncio            l’esempio: è possibile lottare con Dio e provare
   del Vangelo nel mondo attuale, è il programma            a ribellarsi e sottrarsi al mistero della soffe-
   di vita, di magistero e di apostolato di papa            renza, dell’ingiustizia, addirittura della morte.
   Francesco e della Chiesa di oggi e deve diven-           Gesù ci dà l’esempio: è possibile cadere in
   tare tale anche per tutti i cristiani nella loro         ginocchio e sudare sangue. Questo non è un
   realtà quotidiana, per tutti i vescovi e sacerdoti       segno di debolezza, ma è la conferma della
   nell’impostazione delle proposte e attività par-         vera umanità di Cristo, della sua piena condi-
   rocchiali, per ogni comunità che con sincerità           visione e solidarietà con ogni nostra fatica,
   e coraggio vuole vivere insieme e testimoniare           ogni nostra pena.
   agli altri “la gioia del Vangelo”.                       La gioia del Vangelo è sapere che in questa
   Ma di che cosa è fatta questa gioia? Ho cercato          dolorosa lotta ci si può aggrappare ugual-
   una risposta la sera del Giovedì Santo, durante          mente al Padre, forse diventato silenzioso e
   la celebrazione della Cena del Signore vissuta           lontano, si può provare ad affidarsi ancora alla
   dalla nostra comunità con grande e sentita par-          sua volontà, che vuole la vita anche di fronte
   tecipazione. In quell’occasione ho raccolto              alla morte, che è buona anche quando la vita è
   questi pensieri.                                         cattiva, che resta giusta anche quando siamo
                                                            circondati da nemici.
   Prima della Pasqua i discepoli chiedono a
   Gesù: «Dove vuoi che prepariamo per te?». La             Di fronte a Giuda che lo tradisce dice Gesù
   gioia del Vangelo è preparare qualcosa per               «Amico, per questo sei qui!». La gioia del Van-
   Gesù, stare un po’ con Lui e gustare l’intimità          gelo è sentire Gesù che non smette mai di
   della Sua amicizia, come quando tra amici ci si          chiamarci “amici”, anche quando non lo siamo
   siede a tavola, come avviene in ogni Messa. La           più, non lo siamo per davvero e nascondiamo
   gioia del Vangelo è capire “dove” preparare il           in gesti buoni la nostra ipocrisia, la nostra osti-
   posto per Gesù, e l’unico posto che Lui cerca e          lità verso Dio e verso il prossimo. La gioia del
   desidera, l’unico luogo adatto che Lui si                Vangelo è sentire che Giuda è chiamato ancora
   attende da noi è la nostra anima, attenta e inte-        “amico”, perché Gesù non cambia il suo affetto
   ressata a Lui, è la nostra coscienza retta e             e il suo bene, nonostante i tradimenti e le infe-
   sincera, è la concretezza di una nostra vita             deltà.
   davvero “cristiana”, cioè fatta a immagine e
   somiglianza della vita di Cristo.                        Davanti a chi lo condanna Gesù promette:
                                                            «Mi vedrete venire nella potenza…». La gioia del
   Durante la Cena Gesù dice: «Prendete, man-               Vangelo è sapere che Cristo è il Signore,
   giate: questo è il mio corpo. Bevetene tutti, è questo   l’unico padrone della mia vita. E verrà: di
   è il mio sangue…». La gioia del Vangelo è rice-          nuovo verrà, nella gloria, a giudicare i vivi e i
   vere il grande dono della comunione con il               morti e il suo Regno non avrà fine. Questa è la
   Signore e gustare la Sua presenza viva e vera            certezza che ci da speranza, il motivo che ci
   racchiusa nel pane e nel vino consacrati. La             incoraggia, l’attesa che ci consola nella
   gioia del Vangelo è avere così a portata di              paziente attesa. Quanta gioia ci può essere in
   mano, così vicino, così concreto l’amore di Cri-         tutto questo e questa è LA GIoIA DEL VAn-
   sto e noi, sebbene spesso increduli e sempre             GELo.
   indegni, possiamo avvicinarci a Lui, incon-                                                       fr. Paolo
   trarlo veramente, accoglierlo tra le mani e nella                                                 parroco
4                                                                                               LA VOCE - MARZO/APRILE 2018

                                            Catechesi del papa sulla Messa - 2

                                            La Messa
                                            è preghiera
Continua la raccolta di alcuni              ma sono molto significativi, per-          loro, compreso alcuni tempi di
importanti insegnamenti sulla               ché esprimono fin dall’inizio che          silenzio, in vista di creare un “ac-

L
Messa fatti dal papa durante le             la Messa è un incontro di amore           cordo” tra tutti i partecipanti,
sue catechesi del mercoledì.                con Cristo, che offrendo il suo            animati da un unico Spirito e per
                                            corpo sulla croce divenne altare,         un medesimo fine. Si esprime
      a celebrazione è un unico             vittima e sacerdote. L’altare perciò      così la comune fede e il desiderio
      corpo. La Messa è composta            è figura di Cristo e, in quanto se-        vicendevole di stare con il Signore
      da due parti che sono la Li-          gno di Cristo, è il centro di tutta       e di vivere l’unità con tutta la co-
turgia della Parola e la Liturgia           la celebrazione e tutta la comunità       munità.
eucaristica e sono così stretta-            deve rivolgersi all’altare per guar-      L’atto penitenziale. Si presenta
mente congiunte da formare un               dare Cristo, perché Cristo è al           subito, all’inizio della celebrazio-
unico atto di culto, fatto di mo-           centro della comunità cristiana.          ne, un momento molto toccante:
menti, parole e gesti. È necessa-                                                     il sacerdote invita tutti a ricono-
rio conoscere questi santi segni            Il segno di croce: «Nel nome del          scere i propri peccati. Infatti tutti
per vivere pienamente la Messa              Padre, del Figlio, e dello Spirito San-   siamo peccatori e per questo, al-
e assaporare tutta la sua bellezza.         to». Il sacerdote lo traccia su di        l’inizio della Messa, chiediamo
I riti introduttivi comprendono             sé e lo stesso fanno tutti i fedeli,      perdono. Se veramente l’Eucari-
l’ingresso del celebrante, il segno         consapevoli che l’atto liturgico e        stia rende presente il mistero pa-
di Croce con il saluto iniziale (“Il        tutta la preghiera, si compie nello       squale, vale a dire il passaggio
Signore sia con voi”), l’atto peni-         spazio della Trinità, che è spazio        di Cristo dalla morte alla vita,
tenziale dove chiediamo perdono             di comunione infinita. Bisogna             allora la prima cosa che dobbiamo
dei nostri peccati, nelle feste             insegnare ai bambini a fare bene          fare è riconoscere quali sono le
l’inno del Gloria e l’orazione. Lo          il segno della croce. Così inco-          nostre situazioni di morte per
scopo di questi riti introduttivi è         mincia la Messa, così incomincia          poter risorgere con Lui a vita
di «far sì che i fedeli, riuniti insieme,   la vita, così incomincia la giornata.     nuova. non si tratta solamente
formino una comunità, e si dispon-          Questo vuol dire che noi siamo            di pensare ai peccati commessi,
gano ad ascoltare con fede la parola        redenti con la croce del Signore.         ma è l’invito a confessarsi pecca-
di Dio e a celebrare degnamente             Il mistero pasquale di Gesù è             tori davanti a Dio e davanti ai
l’Eucaristia». Con questi riti intro-       dono della Trinità: l’Eucaristia          fratelli, con umiltà e sincerità,
duttivi, incominciamo ad ado-               scaturisce sempre dal suo cuore           come ha fatto il pubblicano nel
rare Dio come comunità ed è per             trafitto. Segnandoci con il segno          tempio nella famosa parabola
questo che è importante non ar-             della croce non solo facciamo             evangelica. Che cosa può donare
rivare in ritardo, bensì in anti-           memoria del nostro Battesimo,             il Signore a chi ha già il cuore
cipo, per preparare il cuore a              ma affermiamo che la preghiera             pieno di sé, del proprio successo?
questo rito, a questa celebrazione          liturgica è l’incontro con Dio in         nulla, perché il presuntuoso è
della comunità.                             Cristo Gesù, che per noi si è in-         incapace di ricevere perdono, sa-
                                            carnato, è morto in croce ed è ri-        zio com’è della sua presunta giu-
L’altare centro della celebrazione.         sorto.                                    stizia.
Mentre si svolge il canto d’in-
gresso, il sacerdote con gli altri          Il saluto liturgico: «Il Signore sia      Il «Gloria» e l’orazione. Proprio
ministri raggiunge processional-            con voi» o un altro simile, al quale      dall’incontro tra la miseria umana
mente il presbiterio e qui saluta           l’assemblea risponde: «E con il           e la misericordia divina prende
l’altare con un inchino e, in segno         tuo spirito». Si esprime così che         vita la gratitudine espressa nel
di venerazione, lo bacia e nelle            stiamo entrando in una sinfonia           “Gloria” che viene recitato, o can-
solennità lo incensa. Questi gesti          orante, nella quale risuonano va-         tato nei giorni di festa. Si tratta
rischiano di passare inosservati,           rie tonalità di voci in dialogo tra       di un inno antichissimo e vene-
LA VOCE - MARZO/APRILE 2018                                                                                     5

rabile con il quale la Chiesa, ra-     Comunione favorisce la preghiera       vita che ci dà la Parola di Dio. In
dunata nello Spirito Santo, glo-       interiore di lode e di supplica.       questo senso, parliamo della Li-
rifica e supplica Dio Padre e           Raccomando vivamente ai sacer-         turgia della Parola come della
l’Agnello. L’esordio di questo         doti di osservare questo momento       “mensa” che il Signore imbandi-
inno – «Gloria a Dio nell’alto dei     di silenzio e non andare di fretta.    sce per alimentare la nostra vita
cieli e pace in terra agli uomini di   Senza questo silenzio, rischiamo       spirituale. È una mensa abbon-
buona volontà» – riprende il canto     di trascurare il raccoglimento         dante quella della liturgia, che
degli angeli alla nascita di Gesù      dell’anima.                            attinge largamente ai tesori del-
a Betlemme, gioioso annuncio                                                  l’Antico e del nuovo Testamento,
dell’abbraccio tra cielo e terra.      La mensa della Parola. La Litur-       perché in essi è annunciato dalla
Questo canto coinvolge anche           gia della Parola è una parte co-       Chiesa l’unico e identico mistero
noi raccolti in preghiera. Con         stitutiva della Messa. noi ci ra-      di Cristo. Desidero qui ricordare
l’invito «Preghiamo», il sacerdote     duniamo proprio per ascoltare          anche l’importanza del Salmo
esorta il popolo a raccogliersi con    quello che Dio ha fatto e intende      Responsoriale, la cui funzione è
lui in un momento di silenzio e        ancora fare per noi. Quando nella      di favorire la meditazione di
prendere così coscienza di stare       Chiesa si legge la Sacra Scrittura,    quanto ascoltato nella Prima Let-
alla presenza di Dio. Il silenzio      Dio stesso parla al suo popolo e       tura. È bene che il Salmo sia va-
non si riduce all’assenza di parole,   Cristo, presente nella Parola, an-     lorizzato con il canto, almeno nel
ma vuole disporci ad ascoltare         nunzia il Vangelo. Quando si leg-      ritornello. Per vivere bene questa
altre voci: quella del nostro cuore    ge la Prima Lettura, il Salmo Re-      parte fondamentale della cele-
e soprattutto quella di Dio. nella     sponsoriale, la Seconda Lettura        brazione, si richiede anche una
liturgia, la natura del sacro si-      e il Vangelo, dobbiamo ascoltare,      particolare attenzione alla dignità
lenzio dipende dal momento in          aprire il cuore, perché è Dio stesso   dell’ambone, all’uso del Lezio-
cui ha luogo. Così durante l’atto      che ci parla e non pensare ad          nario, alla disponibilità di buoni
penitenziale e dopo l’invito alla      altre cose o parlare di altre cose:    lettori, scelti per tempo e preparati
preghiera aiuta il raccoglimento,      se tu fai delle chiacchiere con la     a svolgere il servizio di procla-
dopo le letture e l’omelia è un ri-    gente non ascolti la Parola di Dio.    mare la Parola di Dio. Ci vuole
chiamo a meditare brevemente           Abbiamo bisogno di ascoltarlo!         una vera attenzione e una seria
ciò che si è ascoltato, dopo la        È infatti una questione di vita: la    cura in tutto questo.
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Un servizio importante

Leggere
                                        mi sbagliavo.
                                        Dopo molti anni da quelle prime
                                        esperienze di lettore, nel 2016 ho

in chiesa
                                        avuto l’opportunità di frequentare
                                        insieme ad alcuni nostri parroc-
                                        chiani, presso la Curia di Milano,
                                        un “corso diocesano per lettori”.
                                        In quel contesto, affollato da per-
                                        sone provenienti da ogni parte
                                        della Diocesi ambrosiana, un atto-
                                        re e un monsignore hanno con-
                                        dotto gli incontri. Il primo sug-
Leggere in chiesa durante le cele-      geriva alcuni “trucchi del me-              Soprattutto, chi legge deve avere
brazioni è un servizio importante,      stiere” per sciogliere la lingua,           la consapevolezza di non essere
che richiede una certa attenzione,      scandire bene le parole, control-           il protagonista, ma un mezzo per
consapevolezza e preparazione. Per      lare il respiro e il tono; una cosa         trasmettere la Parola di Dio.
questo il Gruppo Liturgico ha rite-     che mi ha colpito era che prima             Sono molto contento che ora,
nuto necessario formare e organizzare   di leggere non bisogna assumere             sotto la guida del nostro parroco,
le persone che già da tempo o alla      zuccheri!                                   si stia tornando a curare la for-
prima esperienza offrono la loro di-     L’attore inoltre evidenziava che,           mazione dei lettori, dato che da

H
sponibilità. Ecco l’esperienza di chi   anche senza aprire bocca, si co-            tempo alla Creta questa cosa si
ha partecipato al primo incontro.       munica con l’atteggiamento, il              era un po’ persa. Il primo incon-
                                        modo di camminare e di vestire.             tro, nel mese di marzo, si è svolto
       o avuto la fortuna di essere     Ma era il secondo, il monsignore,           in due fasce orarie, al pomeriggio
       introdotto al servizio di        che spiegava veramente come                 e alla sera, e ha visto la parteci-
       lettore fin da giovane,           “stanno le cose”. In sostanza di-           pazione in tutto di circa una qua-
quando stavo terminando il per-         ceva che chi legge in chiesa, al            rantina di persone, di varia età
corso dell’iniziazione cristiana al     tempo stesso offre un servizio, e            ed esperienza in questo servizio.
catechismo, molti anni fa. non          riceve un onore; che deve curare            Devo precisare che non è neces-
ricordo in verità l’emozione delle      certamente la capacità di usare             saria un’esperienza particolare
prima volta che andai a leggere,        bene la voce, ma che non è ri-              per poter prendere parte a questo
ricordo solo il consiglio (sempre       chiesta una “prestazione” perfetta          corso; quello che è necessario in-
valido) che dava la catechista a        ed impeccabile. Consigliava una             vece è l’interesse alla vita della
noi ragazzi, e cioè: “non correte,      conoscenza di base delle Sacre              comunità parrocchiale e, natu-
leggete con calma”.                     Scritture, che non significa dovere          ralmente, la disponibilità a leggere
A quei tempi pensavo che leggere        essere dei teologi, ma almeno               durante la Messa: sono sicuro
in chiesa fosse un po’ come essere      avere prima capito il senso di              che nel prossimo futuro questa
sul palco del teatro, davanti ad        quello che si sta leggendo davanti          proposta porterà buoni frutti!
un uditorio di tante persone, ma        all’assemblea.                                                         Paolo S.

Davanti all’icona                                                               all’icona, dipinta lo scorso anno

Madre,
                                                                                dalla nostra parrocchiana Franca,
                                                                                e benedetta per la preghiera. Vo-

                                                                                C
                                                                                gliamo qui leggere insieme qualcosa

non piangere!
                                                                                di questa bellissima immagine.
                                                                                        osì canta un tropario (breve
                                                                                        preghiera del rito bizantino,
                                                                                        NdR) dell’ora della Madre:
                                                                                «Madre, non piangere sopra di me,
                                                                                pensando chiuso in un buio sepolcro
Anche quest’anno, nel pomeriggio        ria, espresso in forma poetica, ci      l’eterno Figlio che desti alla luce: ri-
della domenica delle Palme, ab-         fa comprendere e rivivere la pena       sorgerò con potenza e splendore e in-
biamo celebrato “L’Ora della Ma-        del suo cuore e la forza della sua      nalzerò fino a gloria immortale chi
dre”, celebrazione mariana ispirata     fede. Ha guidato la preghiera il        per amore e con fede ti canta!». Que-
alla liturgia bizantina, suggestiva     nostro coro parrocchiale e la nostra    sto è il miglior commento a questa
preghiera in cui il lamento di Ma-      preghiera si è celebrata davanti        icona che evidenzia la gloria di
LA VOCE - MARZO/APRILE 2018                                                                                          7

cui si è ricoperto il Signore attra-                                              profezia che il vecchio Simeone
verso la sua passione e la sua                                                    le aveva fatto alla presentazione
morte. Il canone iconografico è                                                    del piccolo Gesù al Tempio: «Anche
antico: risale al XII secolo e dal                                                a te una spada trafiggerà l’anima»
XII secolo in poi si trova raffigurato                                              (Lc 2,35). Il volto di Maria e quello
anche sulle pareti delle chiese e                                                 di Cristo si sfiorano nella parteci-
sulle pagine dei codici miniati e                                                 pazione dello stesso dolore; lo
si riallaccia ad altre raffigurazioni                                               sguardo della Madre non si di-
della passione del Signore: la cro-                                               stoglie dal volto del Figlio, i cui
cifissione, la discesa dalla croce e                                               occhi sono chiusi per sempre alla
la deposizione nella tomba. L’icona                                               scena di questo mondo: in maniera
porta diversi titoli in base al detta-                                            commovente, vediamo quanto
glio che l’iconografo decide di                                                   Maria è associata al sacrificio di
evidenziare. Sovente è detta “Re                                                  Cristo.
della gloria” e in tal modo pos-                                                  Le sue mani abbracciano Gesù,
siamo comprendere che la regalità                                                 manifestando così, con il semplice
di Cristo non si fonda sulla sua                                                  linguaggio dei gesti, il legame
potenza, ma nel mistero di una           è ben visibile la ferita del costato,    profondo e tenace che li unisce
vita donata per amore. Altro nome        da cui sgorgano sangue e acqua,          nell’evento oscuro e tragico della
ricorrente è “Suprema Umiliazio-         simboli dei sacramenti della nostra      passione a della morte. L’ampio
ne” e guardando al nostro Signore        salvezza. nelle mani vediamo i           velo-mantello della Vergine ri-
possiamo trovare coraggio per re-        segni dei chiodi da cui fuoriescono      chiama tutta la nostra attenzione:
stare perseveranti nella fede e          alcune gocce di sangue, ma tutto         è di porpora scura, quasi violacea;
nella speranza. Più comunemente          in Lui è dominato da una regale          questo era il tessuto usato per
però questa icona è detta “Cristo        maestà e da un sereno abbandono.         confezionare le vesti delle impe-
Sposo” e possiamo contemplare            nella sua aureola, è tracciata una       ratrici di Bisanzio, esprimendo
in essa la paziente e amorosa            croce gloriosa in cui è scritto in       così regalità e ricchezza. Qui però
attesa del Signore che ci ama fino        greco “Colui che è”, il Dio santo,       la tinta usata si fa più scura e in-
alla fine.                                forte ed immortale. Cristo morto         contra il nero: sembra che la por-
L’icona misura 36 x 57,5 cm e la         è posto dentro il sepolcro nuovo,        pora sia stata immersa in un fiume
scena raffigurata ci ricorda le nu-        di colore rosso porpora, lo stesso       di lacrime e che abbia attraversato
merose “Pietà” che lungo i secoli        colore del drappo che ricopre gli        la profonda notte del dolore in
hanno accompagnato e fatto cre-          altari bizantini e questo simbolo        un sofferto percorso di vita e di
scere la fede concreta e amorosa         collega visivamente il sacrificio         fede. Le stelle, ricamate sulla fronte
dei discepoli di Cristo. Tutta la        della croce con l’Eucaristia.            e sulla spalla, brillano radiose e
scena è immersa nello sfondo do-         E dietro a Cristo, vuota e scura, si     chiare quale indelebile segno dello
rato: l’oro è il riflesso della pura      erge la croce, venerata dai credenti     straordinario dono divino riservato
luce ed indica la presenza di Dio,       come trono ed altare, patibolo e         a questa donna, Vergine e Madre.
anche in quest’ora di sofferta gra-       talamo di nozze. Veramente Cristo        Anche la tunica di color azzurro
zia in cui «tutto è compiuto» (cfr.      Gesù è lo Sposo della nostra fragile     chiaro, ci regala un riflesso di luce
Gv 19,30): l’opera della creazione       umanità che fa risuonare nel no-         pura e conferma la quotidiana fa-
conosce il suo compimento e il           stro cuore l’accorata supplica di        miliarità di Maria con il divino
suo riposo. nello sfondo dorato,         Chiara d’Assisi: «Attirami a te, o       mistero di suo Figlio. Le due au-
leggiamo le iniziali che abbreviano      celeste Sposo! Dietro a Te correremo     reole di Gesù e di Maria si so-
i titoli di “Madre di Dio” e di          attratti dalla dolcezza del tuo profu-   vrappongono e si incontrano in
“Gesù Cristo”. Gesù è raffigurato          mo». Anche noi siamo invitati a          un altro abbraccio, nell’intimo ri-
in piedi.                                lasciarci attirare e conquistare da      storo di una comunione piena:
Tranquillo, tra le braccia della         Cristo, il nostro Re di pace, inco-      nel dolore della morte come nella
Madre, si arrende al sonno della         ronato nel giorno delle sue mi-          trepida attesa della risurrezione.
morte. Il suo è il sonno del Giusto      steriose e dolorose nozze, assorto       Che cosa dire di più? Il silenzio
Servo di Dio: gli occhi chiusi e il      nella sofferta gioia del suo cuore        diventa l’unico inno che le nostre
capo lievemente reclinato indicano       trafitto, ormai stanza di ogni uma-       labbra possono dire, ma il desi-
che Gesù è morto, ma con la sua          no dolore e luogo di ogni vero in-       derio del cuore ci permette ancora
morte Egli sta vincendo la morte         contro con Dio.                          di cantare con le commoventi pa-
per sempre. Il corpo è nudo, nel         Accanto a Gesù, c’è Maria, la Ma-        role dei due responsori dell’ora
maestoso e sofferto spettacolo            dre sua e nostra, che abbraccia e        della Madre: «Risorgi, Figlio, e fam-
della deposizione. Gesù ha le brac-      sostiene il Figlio con indescrivibile    mi felice!», «Mostraci, o Madre, il
cia incrociate davanti al petto ed       tenerezza. Si compie così e ora la       Figlio tuo risorto!».
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Esperienza preadolescenti

Dai ragazzi
una bellissima predica
Durante la Quaresima di que-
st’anno è stato proposto alle di-
verse classi di catechismo di ani-
mare la Messa delle 10, e di
proporre un pensiero a tutta la
comunità sul brano del Vangelo.
Ecco cosa hanno detto alcuni ra-
gazzi preadolescenti della terza
media insieme ai loro educatori
domenica 4 marzo a proposito del
Vangelo in cui Gesù discute con
i Giudei che si credevano “a po-
sto” per le loro pratiche religiose

D
e la loro appartenenza al popolo
eletto (Gv 8, 31-59).
       obbiamo ammetterlo, è            sogno, quando facciamo volon-           ci saremmo fidati completamente
       stato difficile capire il          tariamente una cosa sbagliata           di Gesù? Insomma, sono anche
       senso profondo e più             perché è più facile e comoda per        lecite le loro domande riguardo
adatto a noi tratto dal Vangelo di      noi, quando facciamo del male           a questo uomo che parlava e in-
oggi, ma non ci siamo arresi, cu-       agli amici, quando non abbiamo          segnava cose nuove. “Ma chi sei
riosi di capire anche ciò che si        voglia di fare una cosa che in re-      tu, che così dal nulla arrivi da
cela dietro un linguaggio poco          altà potremmo fare benissimo,           me e mi dici queste cose? Come
chiaro.                                 quando ignoriamo gli altri nel          facciamo a crederti?”
Innanzitutto ci troviamo di fronte      bisogno, quando non rispettiamo         Insomma, alla fine di tutto quello
ai Giudei, che pensano di potersi       le regole, quando trattiamo male        che abbiamo letto e discusso in-
salvare perché discendenti da           qualcuno... quando non riusciamo        sieme su questo Vangelo, noi
Abramo, ma Gesù stravolge que-          a trovare i nostri peccati!             educatori ci permettiamo di in-
sta loro credenza, e dice: «La sal-     Poi Gesù continua il suo inse-          tervenire e di dirvi questo, ra-
vezza viene dalla fede: stando nella    gnamento e il suo rimprovero            gazzi: la fede salva. Potete avere
mia Parola conoscerete la verità e la   dicendo ai Giudei: «So che siete        tanti dubbi, non sarete né i primi
verità vi farà liberi». Ecco quindi     discendenti di Abramo, ma intanto       né gli ultimi, ma se provate a fi-
che Gesù parla anche a noi quan-        cercate di uccidermi perché la mia      darvi, a mettere tutti voi stessi
do crediamo di “poter diventare         parola non trova accoglienza in voi».   nelle mani di Gesù, a mettervi in
santi” magari solo andando a            Quante volte anche noi non ac-          gioco, a puntare in alto, finirete
Messa, andando al catechismo;           cogliamo la Parola di Dio, perché       per innamorarvi di Dio, vi senti-
ma poi, come ci comportiamo             è più facile non ascoltarla e con-      rete protetti, ascoltati, accolti,
quando usciamo dalla porta della        tinuare a “giocare al ribasso”,         supportati, e la vostra vita pren-
chiesa e dell’oratorio?                 perché a volte può essere sco-          derà un colore diverso. È così
«Chiunque commette il peccato è         moda, può non piacere quello            che è successo a noi ed è così che
schiavo del peccato» dice Gesù.         che ha da dire a me, perché si-         siamo certi capiterà anche a voi
Ci hanno chiesto gli educatori:         gnifica mettermi in gioco e rico-        se vi lasciate guidare a cambiare
“Ragazzi, ma voi quando pecca-          noscere che ci può essere qualcosa      dall’amore del Signore.
te?”. E confrontandoci tra di noi,      in cui devo cambiare.
abbiamo capito che pecchiamo            Abbiamo anche provato a metter-                       i ragazzi di III media
quando non aiutiamo chi ha bi-          ci nei panni dei Giudei: ma noi          con Paolo, Camilla, Stefano e Alice
LA VOCE - MARZO/APRILE 2018                                                                                     9

Il desiderio di essere cristiana

Cercando
                                                                               specifica con lui e con Cinzia, che
                                                                               già conoscevo. Intanto è nata mia
                                                                               figlia Emma, nostra gioia, nata il

la «bussola»
                                                                               27 maggio dell’anno scorso; ho
                                                                               avuto anche l’opportunità di fre-
                                                                               quentare il corso di preparazione
                                                                               al Battesimo organizzato in par-
                                                                               rocchia per i genitori.
                                                                               Crescendo il desiderio di tra-
                                                                               smettere a nostra figlia tutto
                                                                               l’amore che possa esserci, attra-
                                                                               verso l’amore di Dio, ho avuto la
Valentina, giovane mamma di 36          nisio, allora mio fidanzato, ho         conferma della mia volontà di
anni, insieme alla sua figlia            frequentato la parrocchia del          diventare cristiana. La mia scelta
Emma, di 11 mesi, hanno ricevuto        paese dei suoi nonni, avendo,          di vita cristiana non è conte-
insieme il Battesimo durante la         anche in quell’occasione, degli        stuale solo a questo momento.
Messa prefestiva del 15 aprile.         incontri di confronto con il par-      Ho cercato di riempire del-
Le abbiamo chiesto di raccontarci       roco. Parlando tra di noi, quindi,     l’amore di Dio la mia vita già da
qualcosa di sé e delle motivazioni      ci siamo resi conto che avevamo        tempo, pur non essendo battez-
che l’hanno portata a chiedere il       bisogno di “collocarci” come cri-      zata. ora desidero far parte di
Battesimo, la preparazione fatta        stiani. Questi pensieri si sono        questa famiglia perché è qui che
e l’impegno che desidera assumersi      smossi quasi insieme al deside-        mi porta la mia fede. Come ho
per realizzare la scelta di vita cri-   rio di sposarci. Un pensiero tira      espresso al corso di preparazione

A
stiana. Ecco che cosa ha voluto         l’altro e così c’è stato un ritorno    al Battesimo, desidero anche fare
condividere con noi.                    mio alle origini e l’idea di avvici-   questo dono a mia figlia, offrirle
                                                                                         quello in cui credo spe-
       vendo dentro di                                                                   rando che lei possa tro-
       me il desiderio di                                                                vare       nei      nostri
       essere cristiana, ho                                                              insegnamenti e valori la
spesso cercato di avvici-                                                                sua strada. Lo stesso
narmi alla Chiesa per                                                                    dono decido di farlo
imparare e cercare di co-                                                                anche a me stessa: vo-
noscere il più possibile il                                                              glio donarmi questa
mondo di cui deside-                                                                     “bussola” che mi possa
ravo essere parte. Fin da                                                                guidare e accompa-
piccola ho frequentato                                                                   gnare nelle scelte della
l’oratorio della Creta in                                                                vita (e “bussola” è un
quanto la scelta dei miei                                                                termine che ho “ru-
genitori di non battez-                                                                  bato” dal corso, che ben
zarmi non è stata fatta                                                                  coglie il senso del mio
come gesto di opposi-                                                                    pensiero).
zione e rifiuto della                                                                     Il mio impegno sarà
Chiesa, ma come oppor-                                                                   quello di mantenere
tunità di scelta consape-                                                                viva la mia fede, come è
vole da lasciare a me,                                                                   già stato in tutta la mia
una volta diventata                                                                      vita, e trasmettere a mia
grande. Durante gli anni di             narci alla Creta per trovare final-     figlia tutto l’amore che il Signore
scuola (elementari, medie e su-         mente “casa”. Abbiamo allora           porta con sé. nella vita di tutti i
periori) ho seguito le ore di reli-     affrontato insieme il percorso di       giorni cercherò, nel mio piccolo,
gione e ho iniziato a farmi delle       preparazione al matrimonio che         di essere portatrice di ciò in cui
domande. Con il tempo hanno             ci ha permesso di condividere e        credo e di renderlo palese nei
iniziato a maturare in me delle         confrontarci riguardo all’impe-        miei gesti quotidiani.
risposte e così è arrivata anche la     gno che stavamo per prendere,          Con queste convinzioni e con
convinzione di volermi battez-          non più solo in due ma in tre (noi     un’emozione davvero grande,
zare. Ho fatto degli incontri con       due e Dio) e abbiamo celebrato il      che non mi immaginavo, sono
il parroco di una chiesetta di          nostro matrimonio il 26 aprile         pronta per ricevere il Battesimo,
Quintosole, in zona Ripamonti,          2015. Poi, d’accordo con fr. Paolo,    la Confermazione e la mia Prima
e, un’estate in Sardegna con Dio-       ho iniziato una preparazione più       Comunione.
10                                                                            LA VOCE - MARZO/APRILE 2018

                                      Esercizi spirituali: un’esperienza da ripetere

                                      La gioia
                fra Giuseppe

                                      del vangelo
                                      quieta attesa, “una sana inquie-
                                      tudine”, come direbbe papa                           fra Marcello
                                      Francesco. Sospesi i programmi
                                      del giorno, rimandate le incom-
                                      benze, variati gli orari degli ap-
                                      puntamenti:           il    Signore
                                      scombussola il nostro palinsesto.
                                      Ma che bello, lo scombussola-
                                      mento del Signore Gesù, silen-
                                      zioso,        calmo,      invitante,
                                      delicatamente insistente; non ac-
                                      coglierlo o far finta di non sen-
                                      tirlo è peccato grave!
                                      Alle sei e quindici, la chiesa della
                                      Creta comincia ad animarsi:
                                      siamo qui per questo, per la gioia
                                      dell’incontro. Perché il richiamo
                                      all’alba? Personalmente mi sono
                                      data questa risposta: se non
                                      costa, non vale! E’ uno sforzo da
                                      dedicare a Cristo, niente a con-
                                      fronto di quel che Lui ha fatto
                                      per me.
                                      I frati della Creta, insieme al Con-
                                      siglio Parrocchiale hanno avuto

C
                                      questa idea grandiosa: gli Eser-
                                      cizi Spirituali Parrocchiali, dal ti-
                                      tolo: LA GIOIA DEL VANGELO,
       he bello, svegliarsi il mat-   ispirati all’Esortazione Aposto-
       tino presto, prima del cica-   lica di Papa Francesco, “Evange-
       lino della sveglia per         lii Gaudium”. Quando si parla
l’adrenalina messa in corpo           di Esercizi Spirituali, si pensa a
dall’appuntamento con Gesù,           ritiri in luoghi isolati, in mona-
dall’incontro con cuori france-       steri silenziosi e austeri, ma il Si-
scani “dedicati” che ci parlano di    gnore sta anche in città, nella me-
Lui, della Sua storia, del Suo        tropoli affaccendata e distratta,
amore smisurato per noi. Che          infilato tra le 7/8 ore di lavoro e
bello, correre per prendere al        le corse per la spesa, per recupe-
volo la prima corsa dell’autobus      rare figli e nipoti o per accudire i
vicino a casa e pensare che forse     nonni. Infatti le fasce di orario
il mio affanno mattutino è già         per la sosta con il Signore sono
preparazione alla preghiera. E        varie: al mattino alle 6,30 cate-
mentre lo sguardo si posa su visi     chesi seguita dalle Lodi solenni
ancora assonnati, rassegnati, al-     e santa Messa, al pomeriggio alle
l’inizio di una giornata di lavoro,   15 per la catechesi, alle 18 santa
mi accorgo che il cuore è già in      Messa seguita dai Vespri solenni,
LA VOCE - MARZO/APRILE 2018                                                                                    11

alle ore 21 ancora la catechesi. E       di riflessione e confronto per la       dire che sono lontana da Lui, che
non è che in questo modo si              vita interiore e il cammino di         non comprendo ancora l’entità
prende il Signore a sorsate o a          fede di ciascuno.                      del suo amore per me, della Sua
spizzichi e bocconi; capita, so-         Le corde dell’anima vanno pizzi-       vicinanza e protezione fedele; e
prattutto con la partecipazione          cate periodicamente per pro-           non sentendo il suo bussare con
alla preghiera del mattino, che          varne la resistenza, l’usura, la       parole d’amore, affogo nella tri-
Gesù presidi il cuore per tutta la       capacità di estensione, per capire     stezza che fa più male!
giornata.                                dove stiamo andando. Anche il          La pioggia battente di questi
Guidati dalla gioia contagiosa di        grembo del cuore necessita di          giorni sembra cadere copiosa-
vita e di vocazione di due frati         manutenzione        straordinaria      mente per irrigare passo dopo
cappuccini, fra Marcello Longhi          ogni tanto, per verificare la capa-     passo, la semina di nuove parole,

                                                                        Coro Gospel “Ora è tempo della gioia”

dell’opera San Francesco e fra           cità di accoglienza e di conteni-      gesti, ripensamenti, approfondi-
Giuseppe Fornoni della Sacra             mento dell’inesauribile amore di       menti rinnovati che, se coltivati,
Famiglia di Cesano Boscone, ab-          Cristo, e dopo “l’elaborazione         daranno la loro proficua fioritura
biamo sperimentato una breve             dei dati”, collaudare l’esodo del      nella stagione futura. Il cuore
ma intensa sosta con Dio, a par-         bene e della gioia ricevuti da Lui     serba la tenerezza dell’immagine
tire da domenica 8 aprile con            per gli altri, verificare se c’è tie-   di due frati francescani scono-
l’annuncio a tutte le Messe e nel        pidezza o vigore, aridità (che         sciuti ma subito amici: l’uno che
pomeriggio con l’elevazione mu-          deve essere irrigata) o sana in-       arriva a fare catechesi con le ma-
sicale offerta dal Coro Gospel            quietudine gioiosa. Ecco alcune        niche del saio rivoltate fino ai go-
“Ora è tempo della gioia”, della         domande che ci sono state of-          miti, come pronto per un lavoro
Parrocchia San Bernardino di             ferte come stimoli e provoca-          faticoso come quello di rivoltare
Torino.                                  zioni che aiutano a mettere al         a badilate la terra del nostro
Il percorso spirituale si è dipa-        muro la coscienza: “Cosa mi pro-       cuore, prima della semina; l’altro
nato nelle giornate programmate          cura gioia o dolore in questa sta-     che si commuove fino alle la-
dai due predicatori. Frate Mar-          gione della vita?”. “Riesco a          crime parlando della Passione
cello nella catechesi del mattino        capire quali gioie ho ricevuto da      del Signore. Grazie di cuore a fra
ha proposto quattro temi conse-          Dio? E con quale gioia ho ricam-       Marcello e fra Giuseppe! Grazie
cutivi (La gioia di Dio, Il dolore di    biato?”. “Fino a che punto mi          ai frati della Creta e al Consiglio
Dio, La gioia e il dolore di Maria, La   fido di Lui? Fino a dove mi             Pastorale! E per noi un augurio:
gioia e il dolore di Gesù), mentre al    spingo a cercare la Sua Presenza       non dimentichiamo il ricordo di
pomeriggio e alla sera frate Giu-        per conoscerlo meglio?”.               Dio di questi giorni! E una con-
seppe ci ha illustrato la gioia          Personalmente, tra i tanti chiari-     siderazione finale: è certamente
nella bellissima pagina del Van-         menti, ho messo a fuoco il fatto       un’esperienza da ripetere. Tanta
gelo di Luca, I discepoli di Em-         che, se nelle tempeste della vita      pace a tutti con LA GIOIA DEL
maus. In tutti e due i percorsi          mi lascio andare alla depres-          VANGELO!
abbiamo potuto ricavare spunti           sione, alla disperazione, vuol                                    Daniela
12                                                                                             LA VOCE - MARZO/APRILE 2018

Un libro che apre gli occhi

La sapienza
di un povero
In un venerdì di Quaresima, lo            provato a raccontare al lettore l’espe-
scorso 4 marzo, ci siamo messi in         rienza francescana sotto il suo du-
ascolto di un uomo che con la             plice aspetto. Da un lato l’esperienza
sua testimonianza di vita e i suoi        di Francesco gronda luce di sole e di
scritti, ci ha aperto gli occhi della     misericordia, dall’altro essa tocca la
mente e del cuore: Eloi Leclerc,          notte delle spogliazioni supreme.
frate francescano francese di fama        Questi due aspetti sono inscindibili
mondiale. Era con noi fr. Paolo           l’uno dall’altro». Di Francesco noi
Canali, responsabile della casa           conosciamo e ricordiamo sicura-
editrice “Edizioni Biblioteca Fran-       mente il Cantico di Frate Sole,           con il saio che, al confine, irrita le
cescana” di Milano e nostro caro          l’idea della pace e di una certa          guardie e viene loro tolto: a Co-

I
amico. Ecco qualche ricordo di            serenità, ma questi sono «il frutto       lonia si attivano, in clandestinità,
quell’incontro.                           maturato lentamente in un raccogli-       portando un po’ di vita cristiana
                                          mento e in una rinuncia sempre più        nelle baracche. Arrestati e tortu-
   ntroducendo l’incontro fra’            profonda con l’andare degli anni».        rati perché confessino un’attività
   Paolo ha sottolineato che il suo       Prima di proporre uno stralcio di         sovversiva inesistente, sono poi
   intento non era fare una serata        questo libro ci aiuta sapere qual-        separati e portati nei campi di
culturale ma, attraverso un au-           cosa della biografia dell’autore           concentramento dove l’orrore è
tore e i suoi scritti, offrire qual-       che, sebbene in modo diverso da           sempre più disumano. Quando i
che spunto di riflessione per il           Francesco, ha vissuto una spo-            campi vengono svuotati vagano
cammino quaresimale verso la              gliazione profonda nella quale è          per giorni sui carri di un treno
Pasqua. L’autore è un frate fran-         stato come sorpreso da un raggio          dove l’unica cosa che abbonda
cese nato nel 1921 e morto nel            del sole di misericordia che il Si-       sono i morti per sete, per fame e
2016, molto tempo dopo san                gnore manda per vincere le no-            per la crudeltà gratuita delle
Francesco, eppure è stato un              stre tenebre. Francesco ha                guardie tedesche.
uomo interamente immerso                  vissuto la sua terribile crisi a          nell’intervista che apre un altro
nella sequela e nella spiritualità        causa dei mutamenti avvenuti              libro, intitolato “La fraternità
di Francesco, trovando proprio lì         nell’ordine con il moltiplicarsi          come testamento”, Leclerc ri-
la chiave di lettura della sua vita.      imprevisto dei frati che l’ha con-        flette e scrive: «Agli occhi dei no-
Il primo libro che ci è stato pre-        dotto dalle dimissioni da mini-           stri carnefici non eravamo più
sentato si intitola “La sapienza di       stro generale fino ad un senso di          uomini: il loro obiettivo era renderci
un povero” edito per la prima             fallimento. Frate Eloi Leclerc ha,        consapevoli che avevamo ormai per-
volta nel 1963: da allora è stato         invece, dovuto affrontare i terri-         duto ogni dignità e quindi non ave-
ristampato più volte, tradotto in         bili tempi del nazismo, dall’oc-          vamo diritto a nessun rispetto,
13 lingue e ancora oggi questo li-        cupazione della Francia fino alla          nemmeno alla vita. Gli uomini mo-
bretto è il più venduto dalle             deportazione in campi di lavoro           rivano l’uno dopo l’altro. Era il
“Edizioni Biblioteca France-              e di concentramento. Studente di          segno del potere della forza bruta.
scana” di cui fra’ Paolo è il re-         teologia a Parigi, poco più che           Eravamo proprio agli antipodi ri-
sponsabile. Con un linguaggio             ventenne, decide con altri gio-           spetto all’universo fraterno di Fran-
semplice fra’ Eloi ci offre la pro-        vani frati di rinunciare alla pos-        cesco d’Assisi. Eravamo quattro frati
posta di Francesco che si rivela          sibilità offerta dai superiori di          francescani nel nostro vagone, uno
continuamente attuale, per chi            evitare la partenza per i campi di        ormai veramente alla fine: il suo
desidera accoglierla.                     lavoro in Germania per offrire             sguardo si era già spento, ci stava
nell’introduzione l’autore scrive:        un sostegno religioso ai tanti gio-       per lasciare. Mentre stava per mo-
«Preoccupàti di essere fedeli allo spi-   vani deportati con la forza. Par-         rire il cielo si era aperto. Spontanea-
rito ben più che alla lettera, abbiamo    tono in dodici e si presentano            mente ci tornò alle labbra il Cantico
LA VOCE - MARZO/APRILE 2018                                                                                           13

di frate Sole di san Francesco e noi      sguardo a Dio. Ammiralo, rallegrati       stesso sgombro e ricolmo. Gli basta
lo cantammo. Come abbiamo potuto          di Lui che è tutto e soltanto santità.    che Dio sia Dio. In questo pensiero
intonare quel canto in un momento         Rendigli grazia per Lui stesso. Que-      il cuore trova tutta la sua pace e
simile? E tuttavia ci sembrava            sto significa avere il cuore puro. E       tutta la sua gioia. E Dio stesso di-
l’unico linguaggio all’altezza di ciò     quando ti rivolgi a Dio così, guar-       venta allora tutta la sua santità. La
che stavamo vivendo. Le nostre voci,      dati bene dal tornare a ripiegarti su     santità non consiste in un compi-
che si potevano a malapena sentire,       te stesso. Non chiederti mai a che        mento del proprio essere, né in uno
si innalzavano come un fragile sof-       punto sei con Dio. La tristezza che       stato di pienezza. La santità consiste
fio: era giusto un filo di voce, sopraf-    provi nel sentirti imperfetto e pecca-    in un vuoto che si scopre in noi e si
fatto dalla marcia del treno e dalla      tore è un sentimento umano, troppo        accetta, e che Dio ricolma di sé nella
potenza del destino. Ma era il canto      umano. Bisogna guardare più in            misura in cui ci si apre alla sua pie-
dell’universo: cantavamo lo splen-        alto, molto più in alto. C’è Dio, l’im-   nezza. La nostra miseria, se viene
dore della creazione, la luce, la vita,   mensità di Dio e il suo inalterabile      accettata, diventa lo spazio libero
la grande fraternità cosmica e            splendore. Il cuore puro è quel cuore     dove Dio può ancora creare. Il Si-
umana. Eravamo guidati da una             che non cessa di adorare il Signore       gnore non consente a nessuno di to-
forza invisibile: era quella a cantare    vivo e vero. Il cuore puro non si in-     gliergli la gloria. Egli è il Signore,
in noi, ci faceva vivere il nostro de-    teressa che all’esistenza stessa di Dio   l’Essere unico, il solo Santo. Ma
stino, in quell’istante, come un mi-      ed è capace, pur in mezzo alle sue        prende per mano il povero, lo estrae
stero, ci aiutava a cogliere una          miserie, di vibrare al pensiero del-      dal suo fango e lo invita a sedere fra
densità di significato che oltrepas-       l’eterna innocenza e dell’eterna glo-     i prìncipi del suo popolo, perché
sava le singole vicende. La domanda,      ria di Dio. Un cuore così è al tempo      prenda visione della sua gloria».
però, rimaneva intatta: perché que-
sta tragedia umana? E in questa tra-
gedia, perché il Cantico di frate Sole     Cantico di Frate Sole
di san Francesco? È una domanda
che mi ha inseguito per tutta la vita.     «Altissimo, onnipotente Buon Signore, tue sono le lodi, la gloria,
In questo modo, grazie a Dio, ciò che      l’onore e ogni benedizione.
poteva essere un passo verso la di-        A te solo, Altissimo, si addicono e nessun uomo è degno di men-
sperazione e il rinnegamento di-           zionarti.
venne per me il punto di partenza di       Lodato sii, mio Signore, insieme a tutte le creature, specialmente il
un approfondimento e di una ripresa        fratello sole, il quale è la luce del giorno, e tu tramite lui ci illumini.
critica dell’ispirazione francescana.      E lui è bello e raggiante con un grande splendore: simboleggia Al-
Posso dire che la mia produzione let-      tissimo la tua importanza.
teraria è in gran parte dovuta alla        Lodato sii o mio Signore, per sorella luna e le stelle: in cielo le hai
tensione e al confronto interiore tra      formate, chiare preziose e belle.
questi due estremi: da un lato l’espe-     Lodato sii, mio Signore, per fratello vento, e per l’aria e per il cielo;
rienza della tragedia umana e dal-         quello nuvoloso e quello sereno, ogni tempo tramite il quale alle
l’altro l’ispirazione francescana, la      creature dai sostentamento.
chiamata ad una autentica fraternità       Lodato sii mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile e
tra gli uomini. Una chiamata che mi        umile, preziosa e pura.
ha raggiunto tramite la figura lumi-        Lodato sii mio Signore, per fratello fuoco, attraverso il quale
nosa del Povero di Assisi».                illumini la notte. È bello, giocondo, robusto e forte.
Frate Francesco e frate Eloi, con          Lodato sii mio Signore, per nostra sorella madre terra, la quale ci
le loro spogliazioni illuminate            dà nutrimento e ci mantiene: produce diversi frutti variopinti, con
dalla misericordia, si fondono             fiori ed erba.
nelle pagine de “La sapienza di            Lodato sii mio Signore, per quelli che perdonano in nome del tuo
un povero” di cui offriamo un               amore, e sopportano malattie e sofferenze.
breve stralcio sperando possa in-          Beati quelli che sopporteranno ciò serenamente, perché saranno
vogliare alla lettura come ha              premiati.
fatto con persone di luoghi ed             Lodato sii mio Signore per la nostra morte corporale, dalla quale
anni tanto diversi, compreso il            nessun essere umano può scappare, guai a quelli che moriranno
cardinal Martini che l’ha propo-           mentre sono in situazione di peccato mortale.
sto ai preti giovani in ritiro a La        Beati quelli che la troveranno mentre stanno rispettando le tue vo-
Verna. A frate Leone che lo inter-         lontà. La seconda morte, non farà loro alcun male.
roga sulla purezza del cuore               Lodate e benedite il mio Signore, ringraziatelo e servitelo con
Francesco risponde: «Ah, Frate             grande umiltà».
Leone non ti preoccupare tanto della
purezza dell’anima tua. Volgi lo
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                                 RENDICONTO “CENTRO MISSIONARIO”
 disponibilità di cassa al 31dicembre 2017 € 4.157,00
 ENTRATE                                                USCITE
                                                        Somme distribuite
 nel corso dell’anno                       € 975,00     date ad AIFO per scuola infermieri                       € 295,00
 Giornata per i lebbrosi                   € 905,00     adozione seminarista                                     € 626,00
 Giornata missionaria mondiale            € 1.065,00    date a frate Natale                                      € 300,00
                                                        date a Fabian Bebobra                                    € 208,00
                                                        Spese sostenute
                                                        spediti 35 pacchi in Albania                             € 200,00
                                                        spese varie                                               € 36,00
                                                        acquisti Rosari                                           € 13,00
                                                        spediti 52 pacchi in container per Guinea                € 153,00
                                                        spediti 12 pacchi in container per Tanzania              € 320,00
 TOTALE ENTRATE                            € 2.945,00   TOTALE USCITE                                          € 2.151,00
 disponibilità di cassa al 31 dicembre 2017 € 4.951
                                       RENDICONTO “SAN VINCENZO”
 ENTRATE                                                USCITE
 colletta tra confratelli                  € 150,00     assistenza diretta                                    € 14.000,00
 quota associativa                         € 320,00     quota associativa                                        € 320,00
 attività                                € 1.817,00     spese varie                                              € 380,00
 contributi Consiglio Centrale           € 8.000,00     iniziative assistenziali diverse                       € 6.600,00
 offerte                                € 12.184,00
 TOTALE ENTRATE                         € 22.471,00     TOTALE USCITE                                         € 21.300,00
 disponibilità cassa al 31 dicembre       € 1.171,00

I nostri
Rendiconto economico                     123.759,52 € del 2016 agli attuali           - ad un miglioramento del saldo
                                         130.193,84 con un avanzo annuo               positivo dell’oratorio (circa

conti
                                         di 6.434,32 €.                               10.000 €)
                                                                                      - ad un aumento del saldo posi-
                                         Flussi in entrata ed in uscita               tivo di bar e manifestazioni varie
                                         Confrontando i dati 2017 con                 (circa 5.000 €).
                                         quelli dell’anno precedente si evi-          Da segnalare inoltre la sostanziale
                                         denziano le voci più significative            stabilità delle raccolte nelle collette
                                         che influiscono sul risultato finale           domenicali, mentre continua la
Presentiamo il Rendiconto del-           del rendiconto:                              diminuzione delle offerte “una
l’anno 2017 di quella che è stata        Collette: 65.393 € contro 64.980 €           tantum”, che vedono minori en-
l’attività parrocchiale, l’opera ca-     del 2016;                                    trate per circa 5.000 €. La gestione
ritativa del Centro Missionario e        Benedizioni: 24.105 € rispetto a             straordinaria presenta entrate per
della San Vincenzo. Un sincero           19.277 (più 25%)                             3.090 € ed uscite per 41.160 € così
ringraziamento a tutti per la ge-        offerte: in calo da 56.310 € a                suddivise:
nerosità dimostrata.                     51.922 (meno 8%)                             - 39.933 € per spese di manuten-
                                         Terzi: in calo da 58.419 a 41.226            zione straordinaria (infissi e giochi
RENDICONTO                               (meno 29%)                                   oratorio, organo)
PARROCCHIALE                             Manutenzione ordinaria: 39.665               - 1.227 € per l’acquisto di beni
                                         € a fronte dei 16.430 del 2016               mobili (registratore di cassa e
Consistenza di cassa                     (+140%)                                      materiale elettrico).
Al 31 dicembre la situazione di          Utenze: passate da 75.082 € agli
cassa della Parrocchia è pari ad         attuali 82.333 € (aumento del 9%)            La gestione 2017 si chiude quindi
€ 45.307,66, mentre alla stessa          Manutenzione straordinaria:                  un avanzo annuale di 6.434 €,
data dello scorso anno si regi-          39.933 €, in gran parte per i lavori         con un dato di cassa finale di
strava un saldo di 46.938,33 €.          in oratorio.                                 oltre 130.000 € esente da debiti.
Per quanto riguarda l’oratorio,                                                       Tale cifra appare congrua per far
si è passati dai 44.942,86 € del         Considerazioni                               fronte alla normale attività isti-
2016 agli attuali 41.425,27 €. In        La gestione ordinaria si chiude              tuzionale, tenuto conto inoltre
merito alla sala della Comunità,         con un attivo di circa 44.000 €,             che sono state affrontate nel corso
il dato è passato dai 32.418,33 €        dovuto:                                      dell’anno spese straordinarie per
del 2016 ai 43.460,41 € attualmente      - ad un incremento delle offerte             oltre 40.000 €.
disponibili. La disponibilità totale     durante le benedizioni (circa
è in lieve aumento, passando dai         5.000 €)                                               Consiglio Affari Economici
LA VOCE - MARZO/APRILE 2018                                                                                           15

LE ULTIME DA IKONDA                                                                 alla fede, alla speranza e alla carità,
                                                                                    ci aiuta ad affrontare giorno per
Carissimi,                                                                          giorno le difficoltà e il lavoro a
il Vangelo è la Buona notizia e noi                                                 volte molto gravoso. Ci vuole poi
dobbiamo cercare giorno per giorno                                                  anche il coraggio di rischiare affi-
di rendere il nostro ospedale questa      verrà finalmente asfaltata. Due            dandoci alla Provvidenza.
Buona novella, curando le ferite          compagnie cinesi stanno iniziando
sanguinanti dell’umanità.                 i lavori che dureranno circa tre          Grazie a Dio, che continua a tenerci
Allora il Vangelo si trasforma nel        anni. Questo faciliterà i trasporti e     in salute e a benedirci in tanti modi
sorriso di un bambino che tutti da-       i viaggi dei pazienti e dei nostri        anche quando non ci accorgiamo.
vano per morto, e che torna a casa        mezzi. Infatti praticamente l’80-         Grazie a tutti voi che siete con noi
guarito e con la mamma piena di           90% dei pazienti provengono da            i fautori di questa opera di conso-
gioia. Si trasforma nelle migliaia        altre province e regioni.                 lazione e di aiuto a tanti poveri e
di pazienti che con fiducia si affi-                                                   ammalati.
dano alle nostre cure. Si trasforma       Le opere realizzate nel 2017 sono         Un grazie ai tanti medici che anche
nelle tonnellate di riso, farina, olio,   segno della dinamicità e della vita       quest’anno, con il coordinamento
latte, fagioli che vengono distribuite    dell’ospedale, che ha creato anche        del Prof. Gianpaolo Zara, si sono
dal programma di assistenza ali-          un indotto che sta lentamente cam-        alternati fornendo un servizio al-
mentare e dalle cliniche mobili. La       biando Ikonda e portando benes-           tamente qualificato a tutti i pazienti
“buona notizia” è un nuovo mac-           sere, attività e lavoro. ogni giorno      che vengono al Consolata Hospital.
chinario medicale, un camion di           giungono in media 12-13 pullman           non possiamo menzionarli tutti,
medicinali, un gesto accogliente e        da diverse località. Ecco quanto si       sono più di trenta.
un sorriso rassicurante che dona          è riuscito a realizzare:                  Grazie al prof. Francioni, che si è
fiducia agli ammalati che percor-          - Installazione del nuovo apparec-        preso cura della formazione di al-
rono 500-600 km per giungere a            chio a raggi x telecomandato              cuni nostri medici e infermieri ospi-
Ikonda per farsi curare.                  - Apertura del nuovo reparto chi-         tandoli a Rimini, e che ora si è
La “buona notizia” siete voi, che         rurgia donne                              fatto carico delle cure mediche per
con la vostra generosità rendete          - Estensione del pronto soccorso          la dr.ssa Sr. Agnes presso gli ospe-
possibili tutti questi gesti di mise-     - Installazione di un nuovo gene-         dali di San Marino e di Rimini.
ricordia e diventate segno di con-        ratore da 250 Kw                          Grazie alla Dr.ssa Manuela, che da
solazione. Desidero quindi ringra-        - Costruzione di due nuove casette        undici anni continua a prestare la
ziarvi per tutto l’aiuto che ci avete     per infermiere                            sua preziosa e qualificata opera ed
offerto e che ci ha permesso di            - Arrivo di tre containers di 12          è parte integrante del nostro ospe-
portare avanti le varie attività cari-    metri                                     dale.
tative e medico-sanitarie.                - Acquisto di un nuovo fuoristrada        Benvenuta a Elide Ambrosetti, che
                                          Land Cruiser                              con entusiasmo ha deciso di dedi-
Alcune novità fanno ben sperare           - Acquisizione della Farmacia di          care un anno della sua vita come
per il futuro. La prima riguarda il       Iringa, che verrà controllata e gestita   infermiera qui a Ikonda.
riconoscimento del nostro ospedale        dall’ospedale.
come “Istituzione caritativa”. La                                                   Concludo con due parole che rac-
pratica per questo riconoscimento         Il coraggio. nonostante le tante          chiudono i nostri sentimenti per
sembra giunta alla sua conclusione.       difficoltà, mi ripeto e dico a tutti i      voi: un “grazie” e una “preghiera”
Ciò porterà dei vantaggi per evitare      collaboratori che non bisogna sco-        per tutti voi e per le vostre famiglie.
tasse e quant’altro, a vantaggio dei      raggiarsi, ma avere coraggio. Il co-      Dio e la Consolata vi benedicano.
pazienti. Dopo anni di parole, la         raggio non è garanzia di successo,        Un saluto da tutti noi,
strada che collega Ikonda a njombe        ma è un atteggiamento che, unito                                      p. Sandro
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