Folla e spettacolo al Rally Valli della Carnia; Marco Signor e Patrick Bernardi i vincitori - Il Discorso
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Folla e spettacolo al Rally Valli della Carnia; Marco Signor e Patrick Bernardi i vincitori Pubblico, piloti e le bellezze naturalistiche della Carnia: questo il mix di ingredienti per due giorni di spettacolo che hanno vivacizzato Ampezzo e le Valli della Carnia in un intenso week end motoristico all’insegna di sport, divertimento e gastronomia locale.
La prova speciale “Voltois”è stata trasmessa in diretta sul megaschero ad Ampezzo ed è stata seguita da un foltissimo pubblico (credits Maurizio Miscoria) Un successo pieno questa 6^ edizione del Rally Valli della Carnia che ha fatto registrare il record di iscrizioni gratificando così la Carnia Pistons e North East Ideas, società organizzatrici dell’evento, per il notevole impegno profuso ed ha richiamato in Carnia un foltissimo pubblico al seguito del rally sia nel pomeriggio e nella serata di sabato – impreziosita anche dalla notte bianca nella cittadina di Ampezzo – che in quella di domenica. Le note di Simone Crosilla Gli spunti per una gara interessante anche dal lato agonistico non sono assolutamente mancati, a cominciare dall’inseguimento degli avversari alla “lepre” Paolo Porro – su Ford Fiesta, navigato da Paolo Cargnelutti – che, unico iscritto con una
più performante vettura WRC, era il favorito dal pronostico alla vittoria finale. Dopo un paio di scratch iniziali, ma marcato stretto da Marco Signor e Patrick Bernardi su Skoda Fabia R5, Paolo Porro ha dovuto lasciare la sua Ford Fiesta WRC al parco assistenza al termine della settima prova speciale causa una foratura sulla sesta che ha stoppato le sue velleità di vittoria. Marco Signor non si è lasciato sfuggire l’occasione ed ha mantenuto la prima piazza ereditata da Porro sino alla fine. Accesa la lotta alle sue spalle per il secondo gradino del podio, l’ha spuntata per soli 2 decimi di secondo Filippo Bravi – navigato da Erico Bertoldi – che ha messo la Hyundai i20 R5 davanti alla Skoda Fabia R5 di Nicola Cescutti e Simone Crosilla, molto determinati nel cercare di agguantare il secondo posto ma alla fine comunque soddisfatti del terzo gradino del podio. Marco Signor e Patrick Bernardi
Targon – Prizzon Targon – Prizzon Targon – Prizzon Grandissima prestazione di Mattia Targon, coadiuvato sul sedile di destra da Andrea Prizzon, che ha portato la Fiesta R5 (guidata per la prima volta in Carnia) al quarto posto assoluto. E a proposito di prestazioni dobbiamo citare anche quella di Marco Zannier che ha fatto “volare” la sua fida Renault Clio A7 fino a portarla all’ottavo posto assoluto, una
conferma di quanto di buono Zannier riesca sempre a fare con la non più giovanissima Renault Clio. Zannier – Marcuzzi La classifica delle prime dieci posizioni: 1. M. SIGNOR – P. BERNARDI SKODA FABIA 2. F. BRAVI – E. BERTOLDI HYUNDAI I20 3. N. CESCUTTI – S. CROSILLA SKODA FABIA 4. M. TARGON – A. PRIZZON FORD FIESTA 5. D. TABARELLI – M. MARCHIORI CITROEN C3 6. G. RIGLER – B. ETTEL FORD FIESTA 7. M. VIAN – N. VETTORETTI SKODA FABIA 8. M. ZANNIER – M. MARCUZZI RENAULT CLIO 9. A. MARTINELLI – G. CALLIGARO SKODA FABIA 10. S. MIOTTO – S. MOSENA RENAULT CLIO WIL
S. MIOTTO – S. MOSENA Scorrendo la top ten balza all’occhio anche la prestazione di Stefano Miotto – con Silvia Mosena alle note – che ha portato la Renault Clio Williams (anch’essa A7) al decimo posto dell’assoluta, una conferma di quanto possano ancora dare queste “vecchiette” dei rally se messe nelle mani giuste.
Zanon – Piceno, undicesimi in classifica finale
Molto tecniche e selettive le prove in programma: “Voltois”, “Feltrone”, “Invillino”, ”Fusea Lauco” e “Passo Pura” che hanno messo a dura prova la tenuta della meccanica delle vetture e la concentrazione dei piloti, basti pensare che su 121 concorrenti partiti solo 77 hanno visto la pedana di arrivo. Riguardo alle prove, a onor del vero, avremmo qualche perplessità sulla “Invillino”, forse poco rappresentativa di quello che potrebbe essere una prova speciale su un classico
tracciato carnico (la prova è caratterizzata da alcuni lunghi rettilinei inframezzati da curve non particolarmente significative per lo spettacolo), bisognerebbe però sentire anche la voce dei concorrenti che l’hanno disputata per verificarne il gradimento. Sfortunato epilogo per l’equipaggio Giatti – Martinis che hanno ridotto così la loro Renault Clio Williams
La pioggia, dopo aver risparmiato quasi tutta la gara (tranne un modesto scroscio nel pomeriggio di domenica), si è fatta vedere durante le premiazioni bagnando i concorrenti sul podio e gli spettatori assiepati in piazza per tributare loro gli onori del caso, pioggia che non ha rovinato la festa per la conclusione della 6^ edizione del Rally Valli della Carnia, una gara che ha creato un indotto non indifferente in una zona storicamente depressa economicamente e che ha richiamato – come detto – un folto pubblico in Carnia. Servizio e foto: Dario Furlan Pordenone Estate programma
del 17 luglio ✓ ore 17, Borgomeduna, Parcobaleno chi ha mai visto un Pandacorno? Attività per bambini e bambine dai 4 ai 12 anni ✓ ore 17, Parco di via Casarsa, porta ritratto, laboratori per bambini e bambine ✓ore 17.00, palazzo Policreti, visita guidata alle antiche mura di Pordenone, con musica ✓ore 17.30, Officina dell’arte, Klimt e Schiele, Laboratorio di mosaico ✓ore 19.00, Parco della Madonna Pellegrina, Teatri nel giardino del mondo, Chenditri ✓ ore 21, Castello di Torre, A che punto è la rotta? Con I Papu ✓ore 21.00, Largo Cervignano, Teatro Largo, Quando che el sol se alsa a occidente ✓ore 21.15 parco di via Gemelli, Teatro in quartiere; nemici come prima ✓ore 21.30 , piazzetta Calderari, Cinema sotto le stelle FESTIVAL RACCONTARE IL DESERTO ✓ ore 18.30, Convento di San Francesco, Cucine di viaggio/Cucine in viaggio ✓ ore 21.30, Convento di San Francesco, Alessandria e la sua biblioteca PORDENONE BLUES FESTIVAL
✓ 21.00, Parco di S. Valentino, Kool and the Gang Tante iniziative per bambini e bambine mercoledì 17 luglio all’Estate a Pordenone del Comune di Pordenone. Due i laboratori creativi per bambini e ragazzi in contemporanea in due aree verdi della città alle 17. Nel parco di via Casarsa, con Associazione Teatro e movimento si realizzeranno simpatici portaritratto utilizzando diversi formati di pasta. Sempre alle 17 al Parcobaleno di Borgomeduna, Terra Mater condurrà “Chi ha mai visto un Pandacorno? Attività per bambini dai 4 ai 12 anni; si prefigge di coinvolgere contemporaneamente bambini e adulti attraverso letture, disegni, giochi e curiosità, per capire il mito del Pandacorno e come esso può aiutarci a stare insieme, a capire le nostre emozioni, a sviluppare la nostra creatività. L’iniziativa è itinerante nei parchi cittadini dei diversi quartieri proponendo ogni volta un’avventura diversa attraverso tutta la città. Gli appuntamenti si tengono tutti i mercoledì di luglio, il 21 e il 28 agosto dalle 17 alle 19. Parte davanti a Palazzo Policreti, al civico numero 16 di Corso Vittorio Emanuele, la visita guidata alle antiche mura della città a cura degli Amici della Cultura condotta da Susi Moro con interventi musicali a cura di Polinote (duo di chitarre Costanza Lincetto/Andrea Peressin e violinista Francesco Bulli). L’evento è itinerante per scoprire cosa resta delle mura medioevali della città. Particolarmente variegata l’offerta teatrale nell’Estate a Pordenone mercoledì 17 luglio. Si comincia già nel tardo pomeriggio nel parco della Madonna Pelllegrina, dove alle 19 torna per il quarto anno consecutivo Teatri nel Giardino del Mondo, la rassegna teatrale della Scuola Sperimentale dell’Attore di Pordenone che costituisce una sorta di anticamera del Festival L’Arlecchino Errante,. Come sempre la rassegna a ingresso libero è proposta ai cittadini pordenonesi di tutte le età nel parco della Casa Madonna Pellegrina,
partner del progetto insieme a Caritas della Diocesi di Concordia Pordenone, Comune di Pordenone e Fondazione Friuli.Quest’anno si comincia con Chenditrì (Candy Three – l’albero delle caramelle) del Teatro Nucleo di Ferrara: una storia per ragazzi e adulti messa in scena da una delle più blasonate compagnie del teatro di ricerca italiano, il Teatro Nucleo di Ferrara, che racconta con delicatezza come spesso la filiera del cibo determini problemi climatici e sociali, come nel caso della canna da zucchero nel Mali. Seguiranno, sempre di mercoledì e sempre allo stesso orario, il 24 luglio, Più Brutto di Così (la bella e il bestiolino) del Teatro al Quadrato di Tarcento, il 31 luglio Balcanikaos, con il Teatro Guascone di Pontedera e il 7 agosto Boxing con il grande clown Fraser Hooper dalla Nuova Zelanda. E c’è anche una piccola coda extra; il 21 agosto, nel giardino della nuova sede di via Selvatico, una novità della stessa Scuola Sperimentale dell’Attore con la sua compagnia di produzione Hellequin: Bang Bang, uno spettacolo di clown contemporaneo. Dopo lo spettacolo, rigorosamente ad ingresso libero, gli spettatori sono invitati a fermarsi e condividere un’aperi-cena con cibi e bevande portati da casa, a cui, come da tradizione della rassegna, si aggiungeranno di volta in volta assaggi esotici a cura dei migranti ospiti della Casa Madonna Pellegrina (per informazioni: 393 8488934; 333 6876490). “Il Giardino del Mondo – spiega Ferruccio Merisi presidente della Scuola Sperimentale dell’Attore – è un’immagine che incrocia la bellezza e la varietà del parco con quelle dei migranti sempre diversi che popolano oggi la Casa, un tempo albergo per i bisognosi e successivamente casa di riposo per sacerdoti. La rassegna fin dalla prima edizione è stata impostata come un’offerta per famiglie, anche con lo scopo di proporre il parco stesso alla fruizione anche ordinaria degli abitanti della città; in realtà la proposta ha saputo catturare anche i buongustai del teatro, che vengono anche dalla provincia per incontrare spettacoli ed artisti che sanno coniugare la semplicità con la qualità. Un successo derivato anche dalla formula della rassegna, che offre sorridendo una riflessione
sui valori “nostrani”, come la famiglia, l’educazione civica, la spiritualità insieme alla visione di valori lontani per concludersi sempre con un grande spettacolo comico senza parole, che nella risata di qualità celebra ogni possibile solidarietà”. Alle 21 in Largo Cervignano per la rassegna Teatro Largo, il Gruppo Teatro Pordenone mette in scena “Quando che el sol, se alsa a occidente, di Luciano Rocco, uno spettacolo con una struttura teatrale che si avvicina alla “pochade”, ma con un retrogusto piuttosto amaro. Usando ironia e satira, Luciano Rocco disegna una sagra di ipocrisie piccolo borghesi, dove ognuno ha qualcosa da nascondere e dove la facciata irreprensibile è il paravento di mille miserie e meschinità. Ed è il quartiere di via Pontinia con la sua “piazza” ad ospitare la nuova tappa di Teatro in Quartiere, al via il 17 luglio alle 21.15 nel parco di via Gemelli andrà in scena “Nemici come prima”, un testo caustico e divertente di Gianni Clementi. Una rappresentazione ironica delle miserie umane di fronte all’approssimarsi di un difficile momento della vita. Il tutto si svolge tra sorprese e colpi di scena in una sala d’attesa d’ospedale. Lo spettacolo è in lingua italiana con alcune comprensibili parti in friulano, che lo rendono lo ancora più frizzante. La manifestazione, giunta alla sesta edizione propone quattro serate pensate per i quartieri, ma che suggeriscono al pubblico cittadino di fare due passi anche fuori dal centro cittadino, inserite nell’ampio programma dell’Estate a Pordenone, grazie al sostegno dell’amministrazione comunale, della Regione Friuli Venezia Giulia e dell’Associazione Teatrale Friulana. Le serate sono organizzate da Etabeta Teatro con la consolidata collaborazione dell’associazione San
Gregorio e dalla parrocchia di San Giuseppe di Borgomeduna. Sono stati scelti spettacoli divertenti, ed estivi ma che offrano ugualmente occasione di riflessione, come sempre nello stile degli organizzatori. Il programma proseguirà giovedì 25 Luglio 2018 nell’area verde di via Pontinia con “Money, la felicità non fa i soldi”, classico della compagnia organizzatrice; giovedì 1 agosto a Borgomeduna, nello spazio aperto dell’oratorio, arriverà l’Assemblea Teatrale Maranese con “Le astuzie di Scappino”; a conclusione, la rassegna ritornerà al quartiere San Gregorio giovedì 8 agosto con la compagnia “Sagrado Teatro” con “mi è caduta una cavalla nel letto” per la regia di Bruno Cappelletti. Ultima replica, mercoledì 17 luglio alle 21 nell’Arena Verde del Castello di Torre del nuovo spettacolo dei Papu “A che punto è la rotta?”(in caso di maltempo si va in Bastia). Per informazioni e prenotazione biglietti: 371.3645055 dalle 15.30;info@ipapu.it. Ritorna, mercoledì 17 luglio alle 21.30 in Arena Calderari, il Cinema sotto le Stelle, organizzato da Cinemazero, grazie al sostegno dell’amministrazione comunale e di Friulovest Banca, con una prima visione imperdibile. Sul grande schermo all’aperto sarà proiettato Edison – l’uomo che illuminò il mondo, biopic diretto da Alfonso Gomez-Rejon con Benedict Cumberbatch nei panni del famoso inventore dell’era industriale. Siamo nel 1880. Thomas Edison, rivoluzionario inventore della lampadina, è sul punto di illuminare Manhattan e di sconvolgere per sempre le abitudini di vita degli americani. L’imprenditore George Westinghouse, a sua volta studioso e inventore, è pronto ad incontrarlo e a proporgli di entrare in società. Ma Edison non ha tempo per nessuno, né per i suoi figli né per
Westinghouse né per quell’immigrato serbo, di nome Nikola Tesla, che continua a blaterare che la corrente alternata sarebbe una scelta di gran lunga più efficace ed economica. L’incontro tra il giovane Tesla e l’appassionato Westinghouse riscriverà i piani di Edison e la storia della distribuzione dell’elettricità nel mondo. FESTIVAL RACCONTARE IL DESERTO Mercoledì 17 luglio alle 18.30 nel Convento di San Francesco per il festival Raccontare il deserto arriva a Pordenone lo Chef Kumale (al secolo Vittorio Castellani) che parlerà di “cucine di viaggio/cucine in viaggio”. Chef Kumale è molto noto per le sue apparizioni alla Prova del cuoco e per scrivere per testate come Repubblica, La Cucina italiana, Dove, Gambero rosso ed altre. Non sono escluse sorprese gastronomiche. Alle ore 21,30 invece, si parlerà di Alessandria d’Egitto con tre interventi: una proiezione di immagini a cura di Laura Giusti, delle letture speciali su Alessandria di Elia Santarossa e un racconto, fenomeno poco conosciuto, sulle donne friulane e dalmate che nei primissimi anni del Novecento emigravano per fare le badanti ad Alessandria d’Egitto di cui svelerà tutto Vesna Humar. PORDENONE BLUES FESTIVAL
Per il Pordenone Blues Festival mercoledì 17 luglio alle 21 a salire sul palco nel Parco San Valentino saranno, per la loro unica data in Italia i Kool & the Gang, iconici padrini del jazz-funk con oltre 50 anni di carriera e 70 milioni di dischi venduti nel mondo. I ritmi soul e funky della celebre band americana hanno segnato la storia e l’evoluzione della pop- dance, influenzando la musica di tre generazioni. Grazie a canzoni come “Celebration”, “Get Down on it”, “Jungle Boogie”, “Fresh Cherish”, “Summer Madness” e “Open Sesame”, ancora oggi gettonatissime nelle discoteche e nelle radio revival, si è aggiudicata due Grammy Awards, sette American Music Awards, 25 Top Ten R & B, nove Top Ten Pop e 31 dischi d’oro e di platino. Il gruppo prende il nome dal bassista Robert Bell, che, grazie alle sue impressionanti doti tecniche, veniva soprannominato dagli altri componenti della band “cool”, cioè “fico”. Pubblicato nel 1970, “Kool and the gang” è anche il loro primo singolo: una miscela esplosiva di funky, rythm & blues e jazz. Inaugurazione Promoitalia MedClass Academy Una clinica e centro di alta formazione di medicina e chirurgia plastica nel cuore del quadrilatero della moda milanese
Promoitalia Group, azienda italiana nata a Napoli oltre 25 anni e oggi riconosciuta a livello mondiale nel campo della produzione e distribuzione di prodotti di medicina estetica, ha il piacere di annunciare che il 19 luglio 2019, nell’esclusiva area di via Montenapoleone, in via Pietro Verri 6, nel cuore pulsante del quadrilatero della moda milanese, inaugurerà la Promoitalia Academy, un centro di formazione altamente specializzato rivolto a medici italiani e stranieri per l’insegnamento di nuove tecniche e metodologie all’avanguardia nel settore della medicina estetica, chirurgia plastica, dermatologia e ginecologia. Promoitalia Group è una realtà dinamica con un network in continua espansione su scala mondiale. Ha sedi in diverse città del mondo come Milano, Napoli, Miami, Mosca, Kiev, Hong Kong e attualmente possiede una rete di 160 distributori, tra cui importanti case farmaceutiche e numerose cliniche medico- estetiche in franchising sotto il brand Promoitalia Anti Aging Centre. “Eccellenza del personale medico al servizio del benessere psicofisico, macchinari dalla tecnologia all’avanguardia, programma scientifico e tecniche innovative sono i valori aziendali di Promoitalia e i pilastri fondamentali su cui si fonda e nasce l’Academy” afferma con sicurezza il fondatore e presidente di Promoitalia, Valerio Matanò. La Academy, oltre ad essere un centro di alta formazione rivolto a medici estetici, chirurghi plastici, dermatologi e ginecologi, sarà aperta al pubblico per trattamenti di chirurgia plastica e medicina estetica. Promoitalia Academy intende riportare in Italia il valore di una classe medica di eccellenza, diventare un luogo di incontro, un “salotto” elegante e di design dove apprendere nuove metodiche e far nascere nuove idee.
Festival della Mente XVI edizione | Sarzana, 30 agosto – 1 settembre 2019 Il Festival della Mente è il primo festival europeo dedicato alla creatività e alla nascita delle idee promosso dalla Fondazione Carispezia e dal Comune di Sarzana con la direzione di Benedetta Marietti. La XVI edizione si terrà dal 30 agosto al 1 settembre, a Sarzana (www.festivaldellamente.it). 40 gli incontri in programma ai quali si aggiungono 20 eventi ideati appositamente per bambini e ragazzi e 6 workshop didattici nella sezione curata da Francesca Gianfranchi, un vero festival nel festival. Un centinaio di ospiti italiani e internazionali in tre giornate indagheranno i cambiamenti, il fermento creativo e le speranze della società attraverso incontri, letture, spettacoli, laboratori e momenti di approfondimento culturale, rivolgendosi, con un linguaggio chiaro e comprensibile, al pubblico ampio e intergenerazionale che è da sempre la vera anima del festival. Tema del 2019: il futuro.
«Il concetto di “futuro” è sempre stato importante e necessario per la mente umana – spiega Benedetta Marietti – ma acquista particolare significato in un’epoca come la nostra, densa di cambiamenti sociali, di trasformazioni tecnologiche e di incognite che gravano sul presente. Con il consueto approccio multidisciplinare, il festival si interroga sugli scenari possibili che ci attendono in campo scientifico e umanistico, senza però dimenticare che per guardare al domani bisogna conoscere il passato. E con la ferma convinzione che per immaginare il futuro che vogliamo è necessario creare e inventare una realtà nuova a partire dall’oggi. Spero che il festival, attraverso le voci competenti e appassionate dei relatori, riesca a trasmettere la convinzione che tutti noi possiamo e dobbiamo diventare “inventori del futuro”». 500 i volontari, di cui la maggior parte studenti che con passione e generosità contribuiscono a creare quel clima unico di festa che si respira nel centro storico di Sarzana durante il festival. Testimonianza del forte legame che la manifestazione ha creato con il territorio e della voglia di molti giovani di mettersi in gioco. IL PROGRAMMA Scienziati, umanisti e artisti esploreranno in 40 incontri il tema del futuro, fulcro di questa edizione. Apre il festival la lezione inaugurale di Amalia Ercoli Finzi dal titolo “L’esplorazione spaziale: oggi, domani e…dopodomani”. L’ingegnere aerospaziale, che da oltre venticinque anni si occupa di dinamica del volo spaziale e progettazione di missioni spaziali, ha contribuito infatti alla realizzazione di satelliti e sonde per l’esplorazione planetaria e ricoperto incarichi presso l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Agenzia Spaziale Europea e l’International Astronautical Federation. Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica per meriti scientifici, Ercoli Finzi ricorda che, per svelare i segreti di mondi tanto lontani da essere fino ad ora considerati irraggiungibili, servono una tecnologia esasperata, lunghi tempi di progettazione e realizzazione, finanziamenti ingenti, ma soprattutto menti visionarie. È fondamentale che le scelte future su dove e quando andare siano il frutto di uno sforzo collettivo, che non veda come protagonisti solo i paesi industrialmente avanzati.
IL FUTURO DELLA LETTERATURA, DELLA LINGUA E DELLE ARTI Masha Gessen, una tra le più brillanti giornaliste della scena internazionale, firma del New Yorker e vincitrice del National Book Award 2017, racconta, in un dialogo con lo scrittore Wlodek Goldkorn, la nuova Russia, nazione che con un sorprendente rovesciamento è passata dall’essere il faro della sinistra internazionale a diventare il modello esemplare, in America e in Europa, del pensiero conservatore. Come riuscire ad avere una storia d’amore durante un conflitto? Come scappare dalle bombe quando ci si ritrova orfani? Come sopportare le torture dei soldati? Il poeta e scrittore palestinese Mazen Maarouf, sul palco con lo scrittore Matteo Nucci, svela come si può fondere la quotidianità domestica con la spietata irrealtà della violenza bellica per tenersi a galla, per resistere nell’unico modo possibile: sognando, scherzando, immaginando il futuro. Dalla Palestina a Israele: la scrittrice israeliana Dorit Rabinyan, in dialogo con lo scrittore Alessandro Zaccuri, riflette sui grandi ostacoli, tra cui il dialogo interreligioso, che si frappongono al raggiungimento della stabilità politica e all’interruzione della guerra fratricida tra Israele e Palestina. È possibile una convivenza pacifica tra popoli in guerra da generazioni? Quali sono le strade attualmente percorribili verso il domani? Oggi la tecnologia è in continuo cambiamento: internet e i social media mutano nel profondo i nostri modi di comunicare e di pensare, con una velocità che la storia non ha mai conosciuto. Cosa significa questo per la lettura? È davvero a rischio estinzione o prenderà forme nuove? Lina Bolzoni, scrittrice e membro dell’Accademia dei Lincei e della British Academy, ricorda che – da Petrarca a Machiavelli, da Tasso a Montaigne – la lettura è un incontro personale, un dialogo con gli autori al di là delle barriere del tempo. Il linguista Andrea Moro dimostra che le regole del linguaggio non sono convenzioni arbitrarie, ma sono legate all’architettura neurobiologica del cervello: non esistono quindi lingue migliori di altre, lingue musicali o lingue stonate, né l’essere umano vede il mondo diverso a
seconda della lingua che parla, come se essa fosse un filtro per i sensi e i ragionamenti. La poesia è il futuro della parola, perché è una parola che guarda sempre al futuro. Intorno a questa affermazione dialogano due tra le voci più riconoscibili dell’attuale letteratura italiana in versi, Antonella Anedda e Alessandro Fo, sollecitati dalle domande dello scrittore Alessandro Zaccuri. La produzione artistica contemporanea si è polarizzata sempre più in un rapporto tra città e periferia. Ma alla luce delle recenti emergenze Pubblico delle precedenti edizioni ambientali e della nuova ubiquità digitale, come si diversificano gli interventi e le pratiche artistiche? La storica dell’arte Ilaria Bonacossa e l’artista Massimo Bartolini indagano le trasformazioni in corso dell’attuale panorama culturale e produttivo. Achille e Odisseo rappresentano, secondo gli antichi, due modelli caratteriali contrapposti: il primo spontaneo e diretto, il secondo ingannevole, prudente, dai pensieri tortuosi. Achille è costantemente gettato nel presente, Odisseo invece non smette mai di pianificare il futuro, osserva lo scrittore Matteo Nucci. Al festival partecipa anche l’Atelier dell’Errore, un laboratorio di Arti visive e performative progettato dall’artista Luca Santiago Mora per i reparti di Neuropsichiatria infantile a Reggio Emilia e a Bergamo, che in questi anni si è rivelato valido complemento all’attività clinica. Mora
accompagna sul palco del festival alcuni dei ragazzi che raccontano gli animali del futuro, i prototipi di una zoologia che noi non faremo in tempo a conoscere ma che, inesorabilmente, sono già in viaggio, direzione Terra. IL FUTURO DELLA SCIENZA L’Intelligenza Artificiale, anche se già presente nella nostra vita, pone alcune legittime preoccupazioni: l’uso dei dati, le possibili discriminazioni, l’allineamento ai valori umani, la trasparenza, la necessità di capire come l’IA prende decisioni, l’impatto sul mondo del lavoro. Francesca Rossi, global leader dell’Intelligenza Artificiale dell’IBM, sostiene che è nostra responsabilità progettare il futuro che vogliamo, identificando per l’IA linee guida etiche che la indirizzino in direzioni benefiche per gli individui, la società, e l’ambiente. La scienziata Barbara Mazzolai, direttrice del Centro di MicroBioRobotica dell’IIT di Pontedera e nella classifica internazionale delle donne più geniali della robotica, ha inventato il plantoide, primo robot ispirato al mondo delle piante che potrà trovare impiego in numerosi ambiti, dall’esplorazione spaziale al monitoraggio dell’ambiente. A Sarzana racconta perché, per riuscire a immaginare un futuro ecosostenibile, è necessario che biologia e tecnologia procedano insieme nell’indagare i misteri della natura. Ciò che mangiamo influenza la nostra salute: di questo la scienza è certa. Ma quale modello alimentare sia più efficace per restare sani e vivere a lungo è argomento di discussione e spesso di confusione; il chimico Dario Bressanini e la nutrizionista Lucilla Titta dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano mettono in guardia sulle bufale delle mode alimentari, che offrono soluzioni semplici, ma non poggiano su solide basi scientifiche. Il neuropsichiatra e neuroscienziato Edward Bullmore dell’Università di Cambridge spiega il nesso esistente fra infiammazione e depressione, dimostrando come e perché l’infiammazione può rientrare tra le cause della depressione. Quali fattori di rischio conosciuti, come lo stress
sociale, possono causare infiammazioni? In quale prospettiva futura si potranno utilizzare nuove medicine antinfiammatorie per il trattamento della depressione? L’idea del male ha origini lontane, si è integrata con la storia dell’uomo sulla Terra, ma oggi, osserva Valter Tucci, direttore del laboratorio di genetica ed epigenetica del comportamento dell’IIT, possediamo gli strumenti per trattare il male come un fenomeno biologico. Possiamo identificare porzioni specifiche di DNA che influenzano le nostre peggiori azioni: conoscere la biologia dei comportamenti è una delle priorità nel futuro della nostra specie. Ora che tutte le vette sono state scalate e i poli esplorati, quali nuovi obiettivi e quali sfide attendono i pionieri del futuro? Risponde a questa domanda la matematica, fisica e glaciologa svedese Monica Kristensen, una delle più note esploratrici polari nordeuropee e prima donna a ricevere la medaglia d’oro della Royal Geographical Society. Oggi esistono misteri da risolvere – come la ricostruzione del tragico destino del grande eroe polare Roald Amundsen, scomparso nel tentativo di ritrovare l’equipaggio del dirigibile Italia – intere aree al di sotto degli oceani ancora da esplorare e lo Spazio da indagare, con la speranza di trovare altre forme di vita: un sogno destinato agli esploratori del futuro. “ Alla ricerca dell’immortalità” è il titolo dell’incontro con lo scrittore, fotografo e regista Alberto Giuliani, che accompagna il pubblico in un viaggio nel futuro, alla scoperta della scienza che spera di vincere la morte: dagli astronauti della NASA che simulano la vita su Marte alla ricerca genomica in Cina, dai laboratori di crioconservazione umana e di clonazione ai padri della robotica umanoide. IL FUTURO DELL’AMBIENTE Il riscaldamento climatico, la deforestazione, l’urbanizzazione selvaggia e lo sfruttamento indiscriminato delle risorse, alimentati dai nostri attuali modelli di sviluppo e di consumo, hanno già ridotto la biodiversità di un terzo. Il filosofo della scienza Telmo Pievani lancia una sfida: provare a immaginare come sarebbe la Terra senza la pervasiva
presenza dell’uomo, per ritrovare la consapevolezza della nostra fragilità. Fragments of Extinction è un progetto dell’artista interdisciplinare, compositore e ingegnere del suono David Monacchi, che sta conducendo una ricerca sul patrimonio dei suoni delle foreste primarie equatoriali. Raccoglie registrazioni che restituiscono, fissandolo nel tempo, il linguaggio sonoro di un pianeta che rotola verso la sesta estinzione, per accrescere la coscienza ecologica pubblica e sperare di salvare così quanti più ecosistemi possibili. L’incontro è completato dalla proiezione del film di Monacchi Dusk Chorus. Nel corso della sua storia, il clima del nostro pianeta è passato attraverso grandi cambiamenti, alternando glaciazioni globali con epoche molto più calde, pur mantenendo una sostanziale stabilità che ha permesso la presenza della vita da almeno tre miliardi e mezzo di anni. Quali cambiamenti sono avvenuti in passato e come influiscono sull’ambiente naturale e sulla società? E soprattutto, quale tipo di clima ci aspettiamo nel futuro? Sul palco del festival, per proporre soluzioni a questi pressanti interrogativi, sale Antonello Provenzale, direttore dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR. Qualche decina di anni fa il futuro era rappresentato dalla plastica, che ha velocemente sostituito i materiali tradizionali e ha contribuito in maniera decisiva a creare nuovi mercati, rivoluzionando il nostro modo di vivere e di consumare. Oggi, però, siamo tutti preoccupati per i problemi ambientali legati alla sua produzione, al suo utilizzo e al suo smaltimento: le bioplastiche possono rappresentare una soluzione efficace per il nostro futuro? Si confrontano sul tema il chimico Marco Ortenzi e il biologo Marco Parolini. Negli ultimi decenni si osservano tendenze quali l’abbandono di milioni di ettari di aree rurali, problemi di inquinamento e di riscaldamento climatico, scarsa qualità e quantità delle risorse alimentari. È quindi necessaria, spiega il presidente del Comitato scientifico del Programma Mondiale della FAO sul patrimonio agricolo Mauro Agnoletti, una nuova
visione che realizzi un equilibrio fra aree urbane e rurali, anche per far fronte alla crescita della popolazione. L’Italia può giocare un ruolo importante proponendo la propria cultura in materia di qualità dei prodotti agroalimentari e del patrimonio paesaggistico e ambientale. IL FUTURO DELLA SOCIETÀ E DELL’INDIVIDUO Il Festival della Mente indaga le questioni più attuali del presente e del futuro: non poteva mancare una riflessione sugli oltre 70 milioni di rifugiati e sfollati, che spesso si muovono insieme a migranti economici lungo rotte controllate da trafficanti o attraverso zone di conflitto. Povertà, ineguaglianze e cambiamenti climatici rendono la situazione ancora più complessa. Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati dal 2016, risponde agli interrogativi più pressanti: è possibile offrire soluzioni a questi fenomeni in modo concreto, organizzato e rispettoso del diritto internazionale? È possibile parlare di rifugiati senza che il discorso sia strumentalizzato dalla politica? Come rispondere agli esodi forzati di milioni di persone? La solidarietà esiste ancora? Esattamente trent’anni fa cadeva il muro di Berlino e, sulle sue macerie, si è ingenuamente celebrata la “fine della storia”, con il trionfo delle democrazie liberali e del capitalismo, secondo un progresso ritenuto lineare e senza contraddizioni. Ma adesso ci sembra di sporgerci su una nuova frattura della storia, osserva il direttore del Censis Massimiliano Valerii. Quando la storia si rimette in moto riecheggia il clangore delle armi: come saremo in futuro, fra trent’anni? Bertrand Badré, che è stato managing director della World Bank e chief financial officer del World Bank Group, sostiene che la finanza non è un nemico perché di per sé non è né buona né cattiva. È uno strumento, la più potente delle forze meccaniche che quando imbocca la strada sbagliata produce esiti rovinosi ma può avvantaggiare tutti se controllata e gestita con responsabilità. Il sociologo Stefano Laffi spiega come si aiuta una generazione a riscrivere il futuro. Parlare con pessimismo della crisi provoca nei giovani paura, disincanto e cinismo; rifugiarsi nella celebrazione dei
fasti antichi, di contro, non serve a nulla sul piano concreto. Che fare? Occorre rompere il ricatto del presente, imparare a immaginare, esercitare il possibile al posto dell’esistente. L’architetto e ingegnere Carlo Ratti – considerato da Wired una delle 50 persone che cambieranno il mondo, copresidente del World Economic Forum Global Future Council su Città e Urbanizzazione e special advisor presso la Commissione Europea su digitale e smart cities – spiega la grande rivoluzione odierna nel campo dell’architettura e del design, che vede affermarsi sempre più un modello progettuale partecipativo e collaborativo con idee sviluppate dal basso, più che imposte dall’alto. L’amore resiste al tempo e vorrebbe non morire mai. Ma l’amore che sa durare non è forse un amore impossibile? Lo psicoanalista Massimo Recalcati si inoltra nel labirinto della vita amorosa e indaga il miracolo dell’amore, il sentimento più misterioso di tutti. Dalle moderne guerre di religione agli attuali rigurgiti fondamentalisti il dialogo tra le fedi si è sempre mostrato irto di difficoltà, ricorda il filosofo della religione Roberto Celada Ballanti. Oggi la multiculturalità impone relazioni tra etnie, visioni del mondo e religioni, determinando confronti – che spesso diventano scontri – e la globalizzazione ridisegna gli assetti planetari: occorre un paradigma dialogico che superi il concetto di tolleranza, inadeguato a fronteggiare le sfide del terzo millennio. L’epistemologa Luigina Mortari sottolinea come, con il venire al mondo, siamo chiamati alla responsabilità ontologica di avere cura della vita. Poiché all’essere umano non è data sovranità sulla sua esperienza ma sempre è dipendente da altro, il prendersi a cuore la vita non può che attualizzarsi nell’avere cura di sé, degli altri e del mondo. LA TRILOGIA Attesissimi, come ogni anno, i tre appuntamenti con lo storico Alessandro Barbero, che chiude ciascuna delle serate del festival con le sue lezioni in Piazza Matteotti. Il ciclo quest’anno è dedicato alle rivolte popolari
nel Medioevo, che hanno cambiato il corso della storia. Venerdì si parla dei Jacques, i contadini dell’Île-de-France, che, a metà del 1300, a causa delle continue disfatte che i nobili francesi riportavano nella guerra dei Cent’Anni, si ribellarono al dovere di mantenerli con il loro lavoro. Sabato è la volta dei Ciompi fiorentini, che nel 1378 occuparono le piazze della città per ribadire il loro diritto a essere coinvolti direttamente nel governo della città. Si chiude domenica con la rivolta dei contadini inglesi del 1381, gli ultimi a essere liberati, in Europa, dalla servitù della gleba. EVENTI SERALI Non esiste invenzione che non sia anche il frutto delle visioni che altri hanno avuto prima di noi: da Magellano a Mozart, da Gabriel García Márquez a Joseph Conrad, da Albert Einstein a Jimi Hendrix, ogni creazione nuova è il prodotto complesso delle intuizioni che l’hanno preceduta. È possibile trovare una curva che colleghi quei punti e indichi la traiettoria del futuro? Rispondono a questa domanda, in un incontro speciale pensato per il festival, Lorenzo Jovanotti e Paolo Giordano. L’attore Umberto Orsini, che calca le scene da ormai sessant’anni e ha lavorato con Fellini, Visconti, Zeffirelli e Ronconi, pensa sempre al teatro come a un eterno presente, come a un futuro che si costruisce osando. È quanto spiega nel dialogo con lo scrittore Paolo Di Paolo, mentre ripercorre la sua carriera e pensa a come si crea il futuro in scena: nella scelta dei testi, nell’interpretazione, nel dialogo con la platea e nella costruzione del pubblico. In anteprima per il pubblico del Festival della Mente, il regista Raphael Tobia Vogel porta in scena Marjorie Prime, un testo che esplora il rapporto tra memoria e identità, scritto dal drammaturgo Jordan Harrison – finalista al premio Pulitzer 2015 – e prodotto dal Teatro Franco Parenti. Se esistessero tra noi i Prime, ologrammi di persone care venute a mancare, riusciremmo a relazionarci a loro come se fossero l’originale? L’Intelligenza Artificiale può soddisfare i nostri più chiari bisogni e i nostri più intimi desideri ed essere utilizzata per sconfiggere la solitudine o aiutare l’essere umano a conoscersi meglio?
Se ne avessimo l’opportunità, come decideremmo di ricostruire il nostro passato e cosa decideremmo di dimenticare? Sul palco gli attori Ivana Monti, Francesco Sferrazza Papa, Elena Lietti e Pietro Micci. La Bandakadabra, estrosa formazione di fiati e percussioni, si cimenta in uno spettacolo comico-teatral-musicale dai toni vagamente surreali e dadaisti, che spazia dalle atmosfere western e dalle colonne sonore di Ennio Morricone ai brani dei Beatles, diventando occasione per riflettere ironicamente sulla tossicità degli smartphone e sulla sfortunata vita amorosa dei musicisti di “insuccesso”. La musica, il teatro e la letteratura vivono del tempo e nel tempo, ma sanno rovesciarne la percezione. Beatrice Venezi, tra i più giovani direttori d’orchestra d’Europa, incontra l’attore Gioele Dix: insieme ai Solisti di Milano Classica, confrontano i loro artisti più amati e provano a immaginare un futuro per il loro mestiere. Due esploratori del suono, il pianista improvvisatore e compositore Cesare Picco e il musicista e dj Alessio Bertallot danno vita, sul palco, a uno speciale viaggio tra i brani iconici della dj culture, affiancata alla forza evocativa del pianoforte, per creare un caleidoscopico nuovo mondo di suoni. L’esplorazione polare è il tema dell’incontro con lo storico Paolo Colombo e il disegnatore Michele Tranquillini, che ripercorrono la storia di Ernest Henry Shackleton e della sua impresa di attraversamento a piedi dell’Antartide. Le parole di Colombo e gli acquerelli disegnati dal vivo di Tranquillini fanno rivivere questa avventura e rispondono a una domanda importante: cosa significa essere eroi? Biglietti: lezione inaugurale gratuita; eventi diurni e trilogia (incontri n. 6, 24, 40) €4,00; eventi serali, approfonditaMente e didatticaMente €8,00. Informazioni e prevendite (dal 17 luglio): www.festivaldellamente.it
Prima nazionale il 18 e 19 luglio alle 21 a Casa Cavazzini a Udine IN VIAGGIO NEL TEMPO CON LEONARDO DA VINCI Debutta “La macchina del tempo”, il nuovo spettacolo itinerante diAnà-Thema Teatro che farà incontrare il pubblico con i grandi protagonistidel passato, da Einstein a Cleopatra, da Elisabetta I a Colombo Luca Ferri Come molti suoi altri contemporanei, Leonardo fu per molti anni ossessionato dalla ricerca del “moto perpetuo”. Ma se questo è un dato di fatto, “sconfinando” verso ipotesi più
fantasiose, alcuni studiosi hanno addirittura ipotizzato che il genio Rinascimentale fosse entrato in contatto con degli alieni che lo avrebbero così ispirato o, nientemeno, trasportato nel tempo. Sta di fatto che ora è Anà-Thema Teatro a catapultare, giovedì 18 e venerdì 19 luglio, Leonardo Da Vinci attraverso il tempo alla scoperta dei più grandi protagonisti del passato. Sta infatti per debuttare in anteprima nazionale, alle 21 a Casa Cavazzini a Udine, lo spettacolo itinerante “La macchina del tempo”, la nuova fatica, per la regia di Luca Ferri, della compagnia che ormai ha da tempo abituato il suo pubblico ad eventi allestiti in luoghi sempre insoliti. Nel Museo d’arte moderna e contemporanea del capoluogo friulano, stanno per arrivare i più celebri personaggi della storia dell’uomo, interpretati dagli attori di Anà-Thema che, di volta in volta, si racconteranno al pubblico guidato proprio da Leonardo Da Vinci. Dopo aver inventato, all’ingresso, la sua macchina del tempo, infatti, il grande genio guiderà gli spettatori in un viaggio attraverso i secoli, incontrando l’uomo primitivo, Cleopatra, Colombo, Einstein, Elisabetta I e molti altri ancora. Suggestiva location per questa avventura estiva, che anticipa la stagione teatrale al Teatro di Osoppo, sarà Casa Cavazzini che apre, per due serate, i battenti ad altrettanti serate teatrali. Ogni personaggio ripeterà il proprio monologo tutte le volte che un gruppo di pubblico si troverà davanti alla sua postazione e regalerà la propria carta illustrata dal disegnatore “Massimilano Riva”. Già in calendario, dopo quella di Udine, le altre tappe dello spettacolo che toccherà, la Grotta Gigante a Sgonico
(Trieste) il 24 e 25 luglio, per proseguire poi il suo tour a Gorizia, Venzone (Ud), Cimolais (Pn), Commezzadura (Tn) e Lestans (Ud). Dato il numero di posti limitato è consigliata la prenotazione al 3453146797. PICCOLO OPERA FESTIVAL SI CONCLUDE GIOVEDI’ 18 LUGLIO ALLE 21.00 A VILLA GORGO (UD) NOGAREDO AL TORRE (UD)- Dopo i successi con per le tre repliche nel Teatro in Vigna del Castello di Spessa dell’opera lirica “L’elisir d’amore”, produzione di punta di questa edizione, realizzata per l’occasione con importanti partner internazionali, e i concerti in alcune delle più affascinanti dimore storiche della regione, si conclude giovedì 18 luglio nella splendida villa veneta di fine Settecento, Villa Gorgo a Nogaredo al Torre (Ud) la dodicesima edizione del “Piccolo Opera Festival FVG”, firmato dalla direzione artistica del baritono Gabriele Ribis. “Il belcanto in luoghi d’incanto è il segno conclusivo di questa edizione”, spiega il direttore artistico Ribis, “un concerto che conferma anche per il gran finale la peculiarità
del festival che coniuga illustri residenze storiche ad eventi lirici e concertistici pensati su misura, dove lo scenario del luogo diviene straordinario palcoscenico naturale” In programma alle 21.00 il concerto “Joie de vivre”: i cantanti della Chapelle Musicale Reine Elisabeth di Waterloo/Bruxelles – centro d’alta formazione musicale – propongono, insieme alla pianista Kira Parfeevets un ricco programma musicale a tema Gioia, ripercorrendo il titolo e la tematica di questa edizione. Musiche, tra gli altri, di Gounod, Rossini, Bizet, Donizetti, Verdi, Offenbach, doneranno al pubblico piacevolissime pagine musicali che affrontano il tema della Gioia sotto diverse sfumature di significato: dall’amore tra Romeo e Giulietta, alla gioia del trionfante Escamilo, toreador nella Carmen di Bizet. In un alternarsi di arie solistiche, duetti e quartetti, i protagonisti del concerto ci immergeranno in un clima festoso e pieno di brio. Racchiusa dalle eleganti barchesse laterali, Villa Gorgo si affaccia sul giardino e si apre sull’incantevole parco retrostante, il campanile e la chiesa di S. Andrea. In questo luogo dal fascino barocco si esibiranno, assieme alla pianista Kira Parfeevets, i cantanti in residenza alla celere cappella musicale belga: il soprano Diana El Zein, il mezzosoprano Mathilde Legrand, i tenori Pierre-Emmanuel Roubet e Fabien Hyon, e il baritono Alexandre Artemenko. Prolusione al concerto alle 20.15
Andrea Speziali presenta due monografie:Galleria Bertoia Pordenone Giovedì 18 luglio ore 19 Andrea Speziali presenta due monografie: I 100 poster Art Nouveau più belli al mondo Le 100 porte Art Nouveau più belle al mondo Nell’ultima settimana di apertura della mostra Femmes 1900, la Donna Art Nouveau , che chiuderà i battenti domenica 21 luglio, è in programma per giovedì 18 luglio alle 19 in Galleria Bertoia a Pordenone, la presentazione di due monografie, entrambe a cura di Andrea Speziali, tra i massimi divulgatori d’arte Liberty: “I 100 poster Art Nouveau più belle al mondo” e “Le 100 porte Art Nouveau più belle al mondo”. Il manifesto d’arte fu un aspetto rilevante della corrente artistica Art Nouveau. A coltivarlo furono autori come Alphonse Mucha, Adolfo Hoenstein, Marcello Dudovich, Duilio Cambellotti, Aleardo Terzi, Leonardo Bistolfi, Leopoldo Melticovitz o Giuseppe Palanti, per citarne alcuni. Anche nell’esposizione pordenonese i manifesti d’arte occupano infatti un posto di rilievo, diversi firmati proprio da Mucha e uno da Toulouse Loutrec. “Le 100 porte Art Nouveau più belle al mondo” è un volume d’arte ricco di fotografie che si focalizza con taglio originale sul tema dei portali tra Italia, Francia, Inghilterra, Spagna e Germania. Quasi un tour internazionale per scoprire le porte Art Nouveau più belle tra soggetti nuovi e inediti.
THOM YORKE “TOMORROW’S MODERN BOXES “ 17 LUGLIO 2019 CODROIPO (UDINE) – Villa Manin La grande musica internazionale ritorna a Villa Manin di Passariano di Codroipo. La storica venue, fiore all’occhiello del patrimonio artistico e culturale del Friuli Venezia Giulia, ospiterà l’unica data nel Nordest della parentesi italiana della tournée europea del grande Thom Yorke. Thom Yorke, cantautore, polistrumentista, compositore britannico e storico frontman dei Radiohead, è uno degli artisti più importanti e influenti del nuovo millennio, inserito nella lista dei 100 migliori cantanti di sempre secondo Rolling Stone. Con il progetto “Tomorrow’s Modern Boxes”, Thom Yorke sarà protagonista a Villa Manin di Codroipo (Udine) domani, 17 luglio, per il terzo grande evento di Villa Manin Estate, organizzato da Zenit Srl e Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del FVG, in collaborazione con Regione Friuli Venezia Giulia, PromoTurismo FVG e Città di Codroipo. I biglietti sono ancora disponibili sul circuito Ticketone e lo saranno anche alla biglietteria del concerto (posta in Piazza dei Dogi) a partire dalle 17.30. Porte aperte a partire dalle 19.00, in attesa dell’inizio della musica, prevista alle 20.30 con il support act di Andrea Belfi, percussionista elettroacustico italiano. A seguire, la serata entrerà nel
vivo con l’esibizione di Thom Yorke. Thomas Edward Yorke, detto Thom (Wellingborough, Northamptonshire 1968) è un cantante e polistrumentista, nonché voce solista del gruppo rock Radiohead. Inserito al 66° posto nella lista dei 100 migliori cantanti di sempre secondo Rolling Stone, suona chitarra elettrica, acustica e pianoforte, ed oltre alla straordinaria carriera intrapresa assieme all’alternative rock band, ha alle spalle un importante successo da solista, che vede come album d’esordio “The Eraser”, uscito nel 2006 e andato direttamente nella top 10 di USA e UK ricevendo una nomination ai Britain’s Mercury Prize e una nomination ai Grammy Awards nella categoria “Miglior Album di Musica Alternativa”. Yorke riceve la sua prima chitarra come regalo per i suoi sette anni; ai tempi della scuola conosce i componenti dei futuri Radiohead, lavora come DJ e suona con altre band di Exeter. Solo nel 1992, grazie ad un contratto con la EMI, la band muta il suo nome in Radiohead, della quale Yorke ne diventa cantante e leader. In quell’anno pubblicano il loro primo singolo, “Creep”, che ebbe un inaspettato successo mondiale. La loro reputazione cresce in maniera esponenziale con le pubblicazioni del terzo e quarto album, rispettivamente “OK Computer” (1997), riconosciuto come pietra miliare della musica rock degli anni
Novanta, e “Kid A” (2000), in seguito ai quali la popolarità della band britannica arriva ai massimi livelli. L’approccio sperimentale alla musica di Thom e il suo tocco di malinconia rendono presto il suo stile inconfondibile e unico, apprezzato in tutto il mondo. Dal 1998 Yorke intraprende alcuni progetti da solista: partecipa infatti alla realizzazione di diverse colonne sonore, tra le quali quelle dei film “Velvet Goldmine” e “The Twilight Saga: New Moon”, e collabora con i Drugstore e gli Unkle. Tra il primo e il secondo disco solista, nel 2009 Thom Torke fonda insieme a Flea (Red Hot Chilli Peppers), il produttore Nigel Godrich, il batterista Joey Wronker e il percussionista Mauro Refosco, il gruppo “Atoms For Peace”, pubblicando nel 2013 l’album di debutto “Amok”. foto Simone Di Luca Nel 2014 pubblica a sorpresa il secondo album da solista, “Tomorrow’s Modern Boxes”, prodotto con l’aiuto di Nigel Godrich. Tra le particolarità delle sue creazioni artistiche, c’è da ricordare il brano “Subterranea”, composto per una mostra a Sydney: la cosa sorprendente su di esso è la durata, di ben 18 giorni, esattamente il periodo dell’esposizione, di cui nessuno dei minuti è uguale all’altro. Dopo l’uscita di “Tomorrow’s Modern Boxes” a settembre 2014,
Yorke, Godrich e Barri hanno intrapreso, per tutto il 2015, il loro primo tour, coprendo Regno Unito, Europa e Giappone. Dopo la ristampa di Tomorrow’s Modern Boxes nel dicembre 2017 su XL Recordings, il trio ha debuttato negli Stati Uniti, esibendosi nei teatri di Los Angeles e Oakland e ha preso parte al Day For Night Festival di Houston. Fra i suoi ultimi progetti, “Suspiria”, uscito l’ottobre scorso, contenente 25 brani composti per il film omonimo di Luca Guadagnino. Il singolo “Suspirium” viene premiato come miglior brano originale alla 75esima Mostra del Cinema di Venezia e candidato alle nomination per gli imminenti Oscar. Nei prossimi concerti Thom Yorke eseguirà brani dalle sue opere da solista “The Eraser”, “Tomorrow’s Modern Boxes” e “Atoms For Peace’s Amok” con il produttore/collaboratore di lunga data Nigel Godrich e il visual artist Tarik Barri. La combinazione di suoni di Thom e Nigel e le straordinarie immagini di Tarik Barri hanno generato elogi in tutto il mondo. Il 27 giugno Yorke ha pubblicato il suo ultimo lavoro, Anima, abbinato a un cortometraggio disponibile in esclusiva su Netflix. L’attesissimo album è stato scritto da Thom Yorke e prodotto da Nigel Godrich. L’album contiene 9 brani, più una bonus track presente esclusivamente nella versione in vinile. Tutti gli orari: Ore 17.30 apertura biglietterie Ore 19.00 apertura porte Ore 20.30 Support act Andrea Belfi A seguire THOM YORKE live Dario Furlan
NEI SUONI DEI LUOGHI KYTHARA – Mercoledì 17 luglio_ ore 21.00 PRADAMANO (Ud) – Centro Melograno Ingresso libero Dopo la bellissima serata di sabato a Lignano Sabbiadoro con Piano Twelve e il Coro di Ruda e l’evento “Quo Vadis?”, inserito nel calendario di Mittelfest, ecco un nuovo appuntamento per il Festival internazionale di musica e territorio “Nei Suoni dei Luoghi”. Domani, mercoledì 17 luglio, al Centro Melograno di Pradamano (Ud), con inizio alle 21.00, andrà in scena lo spettacolo dal titolo “Kythara”. Il concerto, a ingresso libero, è inserito nel calendario della 21° edizione di Nei Suoni dei Luoghi, organizzato da Associazione Progetto Musica, con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e con il sostegno di Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli. In caso di pioggia l’evento si svolgerà a Villa Caimo Dragoni, in località Lovaria. Tre chitarristi eclettici, con stili differenti, tra flamenco, jazz e fingerstyle, tre personalità proprie s’incontrano per un progetto comune: Kythara, un termine dal greco antico che significa cetra, per un concerto in trio con l’esecuzione di brani originali e arrangiamenti di musiche di diversa estrazione. Tante le forme e le culture da cui attingono, dal Medio Oriente all’Europa attraverso le Americhe. Un concerto come viaggio della conoscenza, un dialogo musicale intenso e vero che spinge al massimo la creatività dei tre nella rilettura di brani jazz, blues, country, etnici, latinoamericani, combinando le rispettive sonorità e tecniche
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