Folla e spettacolo al Rally Valli della Carnia; Marco Signor e Patrick Bernardi i vincitori - Il Discorso

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Folla e spettacolo al Rally Valli della Carnia; Marco Signor e Patrick Bernardi i vincitori - Il Discorso
Folla e spettacolo al Rally
Valli della Carnia; Marco
Signor e Patrick Bernardi i
vincitori

Pubblico, piloti e le bellezze naturalistiche della Carnia:
questo il mix di ingredienti per due giorni di spettacolo che
hanno vivacizzato Ampezzo e le Valli della Carnia in un
intenso week end motoristico all’insegna di sport,
divertimento e gastronomia locale.
Folla e spettacolo al Rally Valli della Carnia; Marco Signor e Patrick Bernardi i vincitori - Il Discorso
Folla e spettacolo al Rally Valli della Carnia; Marco Signor e Patrick Bernardi i vincitori - Il Discorso
La prova speciale “Voltois”è stata trasmessa in
    diretta sul megaschero ad Ampezzo ed è stata seguita
    da un foltissimo pubblico (credits Maurizio Miscoria)

Un successo pieno questa 6^ edizione del Rally Valli della
Carnia che ha fatto registrare il record di iscrizioni
gratificando così la Carnia Pistons e North East Ideas,
società organizzatrici dell’evento, per il notevole impegno
profuso ed ha richiamato in Carnia un foltissimo pubblico al
seguito del rally sia nel pomeriggio e nella serata di sabato
– impreziosita anche dalla notte bianca nella cittadina di
Ampezzo – che in quella di domenica.

  Le note di Simone Crosilla

Gli spunti per una gara interessante anche dal lato agonistico
non sono assolutamente mancati, a cominciare dall’inseguimento
degli avversari alla “lepre” Paolo Porro – su Ford Fiesta,
navigato da Paolo Cargnelutti – che, unico iscritto con una
Folla e spettacolo al Rally Valli della Carnia; Marco Signor e Patrick Bernardi i vincitori - Il Discorso
più performante vettura WRC, era il favorito dal pronostico
alla vittoria finale. Dopo un paio di scratch iniziali, ma
marcato stretto da Marco Signor e Patrick Bernardi su Skoda
Fabia R5, Paolo Porro ha dovuto lasciare la sua Ford Fiesta
WRC al parco assistenza al termine della settima prova
speciale causa una foratura sulla sesta che ha stoppato le sue
velleità di vittoria.

Marco Signor non si è lasciato sfuggire l’occasione ed ha
mantenuto la prima piazza ereditata da Porro sino alla fine.
Accesa la lotta alle sue spalle per il secondo gradino del
podio, l’ha spuntata per soli 2 decimi di secondo Filippo
Bravi – navigato da Erico Bertoldi – che ha messo la Hyundai
i20 R5 davanti alla Skoda Fabia R5 di Nicola Cescutti e Simone
Crosilla, molto determinati nel cercare di agguantare il
secondo posto ma alla fine comunque soddisfatti del terzo
gradino del podio.

  Marco Signor e Patrick Bernardi
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Bravi – Bertoldi

     Cescutti – Crosilla   Cescutti – Crosilla
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Targon – Prizzon

         Targon – Prizzon
                                        Targon – Prizzon

Grandissima prestazione di Mattia Targon, coadiuvato sul
sedile di destra da Andrea Prizzon, che ha portato la Fiesta
R5 (guidata per la prima volta in Carnia) al quarto posto
assoluto. E a proposito di prestazioni dobbiamo citare anche
quella di Marco Zannier che ha fatto “volare” la sua fida
Renault Clio A7 fino a portarla all’ottavo posto assoluto, una
Folla e spettacolo al Rally Valli della Carnia; Marco Signor e Patrick Bernardi i vincitori - Il Discorso
conferma di quanto di buono Zannier riesca sempre a fare con
la non più giovanissima Renault Clio.

  Zannier – Marcuzzi

La classifica delle prime dieci posizioni:

   1. M. SIGNOR – P. BERNARDI                   SKODA FABIA
   2. F. BRAVI – E. BERTOLDI                          HYUNDAI
      I20
   3. N. CESCUTTI   – S. CROSILLA               SKODA FABIA
   4. M. TARGON – A. PRIZZON                     FORD FIESTA
   5. D. TABARELLI – M. MARCHIORI            CITROEN C3
   6. G. RIGLER – B. ETTEL                              FORD
      FIESTA
   7. M. VIAN – N. VETTORETTI                     SKODA FABIA
   8. M. ZANNIER – M. MARCUZZI                 RENAULT CLIO
   9. A. MARTINELLI – G. CALLIGARO           SKODA FABIA
  10. S. MIOTTO – S. MOSENA                      RENAULT CLIO
      WIL
Folla e spettacolo al Rally Valli della Carnia; Marco Signor e Patrick Bernardi i vincitori - Il Discorso
D. TABARELLI – M. MARCHIORI

G. RIGLER – B. ETTEL
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M. VIAN – N. VETTORETTI
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S. MIOTTO   – S. MOSENA

Scorrendo la top ten balza all’occhio anche la prestazione di
Stefano Miotto – con Silvia Mosena alle note – che ha portato
la Renault Clio Williams (anch’essa A7) al decimo posto
dell’assoluta, una conferma di quanto possano ancora dare
queste “vecchiette” dei rally se messe nelle mani giuste.
Zanon – Piceno, undicesimi in classifica finale
Molto tecniche e selettive le prove in programma: “Voltois”,
“Feltrone”, “Invillino”, ”Fusea Lauco”    e “Passo Pura” che
hanno messo a dura prova la tenuta della meccanica delle
vetture e la concentrazione dei piloti, basti pensare che su
121 concorrenti partiti solo 77 hanno visto la pedana di
arrivo. Riguardo alle prove, a onor del vero, avremmo qualche
perplessità sulla “Invillino”, forse poco rappresentativa di
quello che potrebbe essere una prova speciale su un classico
tracciato carnico (la prova è caratterizzata da alcuni lunghi
rettilinei inframezzati da curve non particolarmente
significative per lo spettacolo), bisognerebbe però sentire
anche la voce dei concorrenti che l’hanno disputata per
verificarne il gradimento.

  Sfortunato epilogo per l’equipaggio Giatti – Martinis che
  hanno ridotto così la loro Renault Clio Williams
La pioggia, dopo aver risparmiato quasi tutta la gara (tranne
un modesto scroscio nel pomeriggio di domenica), si è fatta
vedere durante le premiazioni bagnando i concorrenti sul podio
e gli spettatori assiepati in piazza per tributare loro gli
onori del caso, pioggia che non ha rovinato la festa per la
conclusione della 6^ edizione del Rally Valli della Carnia,
una gara che ha creato un indotto non indifferente in una zona
storicamente depressa economicamente e che ha richiamato –
come detto – un folto pubblico in Carnia.

                                 Servizio e foto: Dario Furlan

Pordenone               Estate              programma
del 17 luglio
✓ ore 17, Borgomeduna, Parcobaleno chi ha mai visto
un Pandacorno? Attività per bambini e bambine dai 4
ai 12 anni

✓ ore 17, Parco di via Casarsa, porta ritratto, laboratori per
bambini e bambine

✓ore 17.00, palazzo Policreti, visita guidata alle antiche
mura di Pordenone, con musica

✓ore 17.30, Officina dell’arte, Klimt e Schiele, Laboratorio
di mosaico

✓ore 19.00, Parco della Madonna Pellegrina, Teatri nel
giardino del mondo, Chenditri

✓ ore 21, Castello di Torre, A che punto è la rotta? Con I
Papu

✓ore 21.00, Largo Cervignano, Teatro Largo, Quando che el sol
se alsa a occidente

✓ore 21.15 parco di via Gemelli,                 Teatro    in
quartiere; nemici come prima

✓ore 21.30 , piazzetta Calderari, Cinema sotto le
stelle

FESTIVAL RACCONTARE IL DESERTO
✓ ore 18.30, Convento di San Francesco, Cucine di
viaggio/Cucine in viaggio
✓ ore 21.30, Convento di San Francesco, Alessandria
e la sua biblioteca

PORDENONE BLUES FESTIVAL
✓ 21.00, Parco di S. Valentino, Kool and the Gang

Tante iniziative per bambini e bambine mercoledì 17 luglio
all’Estate a Pordenone del Comune di Pordenone.
Due i laboratori creativi per bambini e ragazzi in
contemporanea in due aree verdi della città alle 17. Nel parco
di via Casarsa, con Associazione Teatro e movimento si
realizzeranno simpatici portaritratto utilizzando diversi
formati di pasta.
Sempre alle 17 al Parcobaleno di Borgomeduna, Terra Mater
condurrà “Chi ha mai visto un Pandacorno? Attività per bambini
dai   4   ai  12   anni;    si  prefigge     di  coinvolgere
contemporaneamente bambini e adulti attraverso letture,
disegni, giochi e curiosità, per capire il mito del Pandacorno
e come esso può aiutarci a stare insieme, a capire le nostre
emozioni, a sviluppare la nostra creatività. L’iniziativa è
itinerante nei parchi cittadini dei diversi quartieri
proponendo ogni volta un’avventura diversa attraverso tutta la
città. Gli appuntamenti si tengono tutti i mercoledì di
luglio, il 21 e il 28 agosto dalle 17 alle 19.

Parte davanti a Palazzo Policreti, al civico numero 16 di
Corso Vittorio Emanuele, la visita guidata alle antiche mura
della città a cura degli Amici della Cultura condotta da Susi
Moro con interventi musicali a cura di Polinote (duo di
chitarre Costanza Lincetto/Andrea Peressin e violinista
Francesco Bulli). L’evento è itinerante per scoprire cosa
resta delle mura medioevali della città.

Particolarmente variegata l’offerta teatrale nell’Estate a
Pordenone mercoledì 17 luglio. Si comincia già nel tardo
pomeriggio nel parco della Madonna Pelllegrina, dove alle 19
torna per il quarto anno consecutivo Teatri nel Giardino del
Mondo, la rassegna teatrale della Scuola Sperimentale
dell’Attore di Pordenone che costituisce una sorta di
anticamera del Festival L’Arlecchino Errante,. Come sempre la
rassegna a ingresso libero è proposta ai cittadini pordenonesi
di tutte le età nel parco della Casa Madonna Pellegrina,
partner del progetto insieme a Caritas della Diocesi di
Concordia Pordenone, Comune di Pordenone e Fondazione
Friuli.Quest’anno si comincia con Chenditrì (Candy Three –
l’albero delle caramelle) del Teatro Nucleo di Ferrara: una
storia per ragazzi e adulti messa in scena da una delle più
blasonate compagnie del teatro di ricerca italiano, il Teatro
Nucleo di Ferrara, che racconta con delicatezza come spesso la
filiera del cibo determini problemi climatici e sociali, come
nel caso della canna da zucchero nel Mali. Seguiranno, sempre
di mercoledì e sempre allo stesso orario, il 24 luglio, Più
Brutto di Così (la bella e il bestiolino) del Teatro al
Quadrato di Tarcento, il 31 luglio Balcanikaos, con il Teatro
Guascone di Pontedera e il 7 agosto Boxing con il grande clown
Fraser Hooper dalla Nuova Zelanda. E c’è anche una piccola
coda extra; il 21 agosto, nel giardino della nuova sede di via
Selvatico, una novità della stessa Scuola Sperimentale
dell’Attore con la sua compagnia di produzione Hellequin: Bang
Bang, uno spettacolo di clown contemporaneo. Dopo lo
spettacolo, rigorosamente ad ingresso libero, gli spettatori
sono invitati a fermarsi e condividere un’aperi-cena con cibi
e bevande portati da casa, a cui, come da tradizione della
rassegna, si aggiungeranno di volta in volta assaggi esotici a
cura dei migranti ospiti della Casa Madonna Pellegrina (per
informazioni: 393 8488934; 333 6876490). “Il Giardino del
Mondo – spiega Ferruccio Merisi presidente della Scuola
Sperimentale dell’Attore – è un’immagine che incrocia la
bellezza e la varietà del parco con quelle dei migranti sempre
diversi che popolano oggi la Casa, un tempo albergo per i
bisognosi e successivamente casa di riposo per sacerdoti. La
rassegna fin dalla prima edizione è stata impostata come
un’offerta per famiglie, anche con lo scopo di proporre il
parco stesso alla fruizione anche ordinaria degli abitanti
della città; in realtà la proposta ha saputo catturare anche i
buongustai del teatro, che vengono anche dalla provincia per
incontrare spettacoli ed artisti che sanno coniugare la
semplicità con la qualità. Un successo derivato anche dalla
formula della rassegna, che offre sorridendo una riflessione
sui valori “nostrani”, come la famiglia, l’educazione civica,
la spiritualità insieme alla visione di valori lontani per
concludersi sempre con un grande spettacolo comico senza
parole, che nella risata di qualità celebra ogni possibile
solidarietà”.

Alle 21 in Largo Cervignano per la rassegna Teatro Largo, il
Gruppo Teatro Pordenone mette in scena “Quando che el sol, se
alsa a occidente, di Luciano Rocco, uno spettacolo con una
struttura teatrale che si avvicina alla “pochade”, ma con un
retrogusto piuttosto amaro. Usando ironia e satira, Luciano
Rocco disegna una sagra di ipocrisie piccolo borghesi, dove
ognuno ha qualcosa da nascondere e dove la facciata
irreprensibile è il paravento di mille miserie e meschinità.

                      Ed è il quartiere di via Pontinia con
                      la sua “piazza” ad ospitare la nuova
                      tappa di Teatro in Quartiere, al via il
                      17 luglio alle 21.15 nel parco di via
                      Gemelli andrà in scena “Nemici come
                      prima”, un testo caustico e divertente
                      di     Gianni      Clementi.       Una
                      rappresentazione ironica delle miserie
                      umane di fronte all’approssimarsi di un
                      difficile momento della vita. Il tutto
                       si svolge tra sorprese e colpi di scena
                       in una sala d’attesa d’ospedale. Lo
spettacolo è in lingua italiana con alcune comprensibili parti
in friulano, che lo rendono lo ancora più frizzante.
La manifestazione, giunta alla sesta edizione propone quattro
serate pensate per i quartieri, ma che suggeriscono al
pubblico cittadino di fare due passi anche fuori dal centro
cittadino, inserite nell’ampio programma dell’Estate a
Pordenone, grazie al sostegno dell’amministrazione comunale,
della Regione Friuli Venezia Giulia e dell’Associazione
Teatrale Friulana. Le serate sono organizzate da Etabeta
Teatro con la consolidata collaborazione dell’associazione San
Gregorio e dalla parrocchia di San Giuseppe di Borgomeduna.
Sono stati scelti spettacoli divertenti, ed estivi ma che
offrano ugualmente occasione di riflessione, come sempre nello
stile degli organizzatori.
Il programma proseguirà giovedì 25 Luglio 2018 nell’area verde
di via Pontinia con “Money, la felicità non fa i soldi”,
classico della compagnia organizzatrice; giovedì 1 agosto a
Borgomeduna, nello spazio aperto dell’oratorio, arriverà
l’Assemblea Teatrale Maranese con “Le astuzie di Scappino”; a
conclusione, la rassegna ritornerà al quartiere San Gregorio
giovedì 8 agosto con la compagnia “Sagrado Teatro” con “mi è
caduta una cavalla nel letto” per la regia di Bruno
Cappelletti.

Ultima replica, mercoledì 17 luglio alle 21 nell’Arena Verde
del Castello di Torre del nuovo spettacolo dei Papu “A che
punto è la rotta?”(in caso di maltempo si va in Bastia). Per
informazioni e prenotazione biglietti: 371.3645055 dalle
15.30;info@ipapu.it.

Ritorna,   mercoledì    17   luglio
alle 21.30 in Arena Calderari,
il Cinema sotto le Stelle,
organizzato  da        Cinemazero,
grazie      al            sostegno
dell’amministrazione comunale e
di Friulovest Banca, con una
prima visione imperdibile. Sul grande schermo all’aperto sarà
proiettato Edison – l’uomo che illuminò il mondo, biopic
diretto da Alfonso Gomez-Rejon con Benedict Cumberbatch nei
panni del famoso inventore dell’era industriale. Siamo nel
1880. Thomas Edison, rivoluzionario inventore della lampadina,
è sul punto di illuminare Manhattan e di sconvolgere per
sempre le abitudini di vita degli americani. L’imprenditore
George Westinghouse, a sua volta studioso e inventore, è
pronto ad incontrarlo e a proporgli di entrare in società. Ma
Edison non ha tempo per nessuno, né per i suoi figli né per
Westinghouse né per quell’immigrato serbo, di nome Nikola
Tesla, che continua a blaterare che la corrente alternata
sarebbe una scelta di gran lunga più efficace ed economica.
L’incontro tra il giovane Tesla e l’appassionato Westinghouse
riscriverà i piani di Edison e la storia della distribuzione
dell’elettricità nel mondo.

FESTIVAL RACCONTARE IL DESERTO
Mercoledì 17 luglio alle 18.30 nel Convento di San Francesco
per il festival Raccontare il deserto arriva a Pordenone lo
                   Chef Kumale (al secolo Vittorio Castellani)
                   che parlerà di “cucine di viaggio/cucine in
                   viaggio”. Chef Kumale è molto noto per le
                   sue apparizioni alla Prova del cuoco e per
                   scrivere per testate come Repubblica, La
                   Cucina italiana, Dove, Gambero rosso ed
                   altre. Non sono escluse sorprese
                   gastronomiche. Alle ore 21,30 invece, si
parlerà di Alessandria d’Egitto con tre interventi: una
proiezione di immagini a cura di Laura Giusti, delle letture
speciali su Alessandria di Elia Santarossa e un racconto,
fenomeno poco conosciuto, sulle donne friulane e dalmate che
nei primissimi anni del Novecento emigravano per fare le
badanti ad Alessandria d’Egitto di cui svelerà tutto Vesna
Humar.

PORDENONE BLUES FESTIVAL
Per il Pordenone Blues Festival mercoledì 17 luglio alle 21 a
salire sul palco nel Parco San Valentino saranno, per la loro
unica data in Italia i Kool & the Gang, iconici padrini del
jazz-funk con oltre 50 anni di carriera e 70 milioni di dischi
venduti nel mondo. I ritmi soul e funky della celebre band
americana hanno segnato la storia e l’evoluzione della pop-
dance, influenzando la musica di tre generazioni. Grazie a
canzoni come “Celebration”, “Get Down on it”, “Jungle Boogie”,
“Fresh Cherish”, “Summer Madness” e “Open Sesame”, ancora oggi
gettonatissime nelle discoteche e nelle radio revival, si è
aggiudicata due Grammy Awards, sette American Music Awards, 25
Top Ten R & B, nove Top Ten Pop e 31 dischi d’oro e di
platino.
                              Il gruppo prende il nome dal
                              bassista Robert Bell, che,
                             grazie alle sue impressionanti
                             doti     tecniche,     veniva
                             soprannominato   dagli  altri
                             componenti della band “cool”,
                             cioè “fico”. Pubblicato nel
                             1970, “Kool and the gang” è
anche il loro primo singolo: una miscela esplosiva di funky,
rythm & blues e jazz.

Inaugurazione    Promoitalia
MedClass Academy
Una clinica e centro di alta formazione di medicina
          e chirurgia plastica nel cuore

         del quadrilatero della moda milanese
Promoitalia Group, azienda italiana nata a Napoli oltre 25
anni e oggi riconosciuta a livello mondiale nel campo della
produzione e distribuzione di prodotti di medicina estetica,
ha il piacere di annunciare che il 19 luglio 2019,
nell’esclusiva area di via Montenapoleone, in via Pietro Verri
6, nel cuore pulsante del quadrilatero della moda milanese,
inaugurerà la Promoitalia Academy, un centro di formazione
altamente specializzato rivolto a medici italiani e stranieri
per l’insegnamento di nuove tecniche e metodologie
all’avanguardia nel settore della medicina estetica, chirurgia
plastica, dermatologia e ginecologia.

Promoitalia Group è una realtà dinamica con un network in
continua espansione su scala mondiale. Ha sedi in diverse
città del mondo come Milano, Napoli, Miami, Mosca, Kiev, Hong
Kong e attualmente possiede una rete di 160 distributori, tra
cui importanti case farmaceutiche e numerose cliniche medico-
estetiche in franchising sotto il brand Promoitalia Anti Aging
Centre.

“Eccellenza del personale medico al servizio del benessere
psicofisico, macchinari dalla tecnologia all’avanguardia,
programma scientifico e tecniche innovative sono i valori
aziendali di Promoitalia e i pilastri fondamentali su cui si
fonda e nasce l’Academy” afferma con sicurezza il fondatore e
presidente di Promoitalia, Valerio Matanò.

La Academy, oltre ad essere un centro di alta formazione
rivolto a medici estetici, chirurghi plastici, dermatologi e
ginecologi, sarà aperta al pubblico per trattamenti di
chirurgia plastica e medicina estetica.

Promoitalia Academy intende riportare in Italia il valore di
una classe medica di eccellenza, diventare un luogo di
incontro, un “salotto” elegante e di design dove apprendere
nuove metodiche e far nascere nuove idee.
Festival della Mente XVI
edizione | Sarzana, 30 agosto
– 1 settembre 2019
Il Festival della Mente è il primo festival europeo dedicato alla
creatività e alla nascita delle idee promosso dalla Fondazione Carispezia
e dal Comune di Sarzana con la direzione di Benedetta Marietti. La XVI
edizione   si   terrà   dal    30   agosto   al   1   settembre,   a   Sarzana
(www.festivaldellamente.it).

40 gli incontri in programma ai quali si aggiungono 20 eventi ideati
appositamente per bambini e ragazzi e 6 workshop didattici nella sezione
curata da Francesca Gianfranchi, un vero festival nel festival.

Un centinaio di ospiti italiani e internazionali in tre giornate
indagheranno i cambiamenti, il fermento creativo e le speranze della
società attraverso incontri, letture, spettacoli, laboratori e momenti di
approfondimento culturale, rivolgendosi, con un linguaggio chiaro e
comprensibile, al pubblico ampio e intergenerazionale che è da sempre la
vera anima del festival.

                           Tema del 2019: il futuro.
«Il concetto di “futuro” è sempre stato importante e necessario per la
mente umana – spiega Benedetta Marietti – ma acquista particolare
significato in un’epoca come la nostra, densa di cambiamenti sociali, di
trasformazioni tecnologiche e di incognite che gravano sul presente. Con
il consueto approccio multidisciplinare, il festival si interroga sugli
scenari possibili che ci attendono in campo scientifico e umanistico,
senza però dimenticare che per guardare al domani bisogna conoscere il
passato. E con la ferma convinzione che per immaginare il futuro che
vogliamo è necessario creare e inventare una realtà nuova a partire
dall’oggi. Spero che il festival, attraverso le voci competenti e
appassionate dei relatori, riesca a trasmettere la convinzione che tutti
noi possiamo e dobbiamo diventare “inventori del futuro”».

500 i volontari, di cui la maggior parte studenti che con passione e
generosità contribuiscono a creare quel clima unico di festa che si
respira nel centro storico di Sarzana durante il festival. Testimonianza
del forte legame che la manifestazione ha creato con il territorio e
della voglia di molti giovani di mettersi in gioco.

                              IL PROGRAMMA

Scienziati, umanisti e artisti esploreranno in 40 incontri il tema del
futuro, fulcro di questa edizione.

Apre il festival la lezione inaugurale di Amalia Ercoli Finzi dal titolo
“L’esplorazione   spaziale:   oggi,   domani   e…dopodomani”.   L’ingegnere
aerospaziale, che da oltre venticinque anni si occupa di dinamica del
volo spaziale e progettazione di missioni spaziali, ha contribuito
infatti alla realizzazione di satelliti e sonde per l’esplorazione
planetaria e ricoperto incarichi presso l’Agenzia Spaziale Italiana,
l’Agenzia Spaziale Europea e l’International Astronautical Federation.
Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica per meriti scientifici,
Ercoli Finzi ricorda che, per svelare i segreti di mondi tanto lontani da
essere fino ad ora considerati irraggiungibili, servono una tecnologia
esasperata, lunghi tempi di progettazione e realizzazione, finanziamenti
ingenti, ma soprattutto menti visionarie. È fondamentale che le scelte
future su dove e quando andare siano il frutto di uno sforzo collettivo,
che non veda come protagonisti solo i paesi industrialmente avanzati.
IL FUTURO DELLA LETTERATURA, DELLA LINGUA E DELLE ARTI

Masha Gessen, una tra le più brillanti giornaliste della scena
internazionale, firma del New Yorker e vincitrice del National Book Award
2017, racconta, in un dialogo con lo scrittore Wlodek Goldkorn, la nuova
Russia, nazione che con un sorprendente rovesciamento è passata
dall’essere il faro della sinistra internazionale a diventare il modello
esemplare, in America e in Europa, del pensiero conservatore.

Come riuscire ad avere una storia d’amore durante un conflitto? Come
scappare dalle bombe quando ci si ritrova orfani? Come sopportare le
torture dei soldati? Il poeta e scrittore palestinese Mazen Maarouf, sul
palco con lo scrittore Matteo Nucci, svela come si può fondere la
quotidianità domestica con la spietata irrealtà della violenza bellica
per tenersi a galla, per resistere nell’unico modo possibile: sognando,
scherzando, immaginando il futuro.

Dalla Palestina a Israele: la scrittrice israeliana Dorit Rabinyan, in
dialogo con   lo scrittore Alessandro Zaccuri, riflette sui grandi
ostacoli, tra cui il dialogo interreligioso, che si frappongono al
raggiungimento della stabilità politica e all’interruzione della guerra
fratricida tra Israele e Palestina. È possibile una convivenza pacifica
tra popoli in guerra da generazioni? Quali sono le strade attualmente
percorribili verso il domani?

Oggi la tecnologia è in continuo cambiamento: internet e i social media
mutano nel profondo i nostri modi di comunicare e di pensare, con una
velocità che la storia non ha mai conosciuto. Cosa significa questo per
la lettura? È davvero a rischio estinzione o prenderà forme nuove? Lina
Bolzoni, scrittrice e membro dell’Accademia dei Lincei e della British
Academy, ricorda che – da Petrarca a Machiavelli, da Tasso a Montaigne –
la lettura è un incontro personale, un dialogo con gli autori al di là
delle barriere del tempo.

Il linguista Andrea Moro dimostra che le regole del linguaggio non sono
convenzioni arbitrarie, ma sono legate all’architettura neurobiologica
del cervello: non esistono quindi lingue migliori di altre, lingue
musicali o lingue stonate, né l’essere umano vede il mondo diverso a
seconda della lingua che parla, come se essa fosse un filtro per i sensi
e i ragionamenti.

La poesia è il futuro della parola, perché è una parola che guarda sempre
al futuro. Intorno a questa affermazione dialogano due tra le voci più
riconoscibili dell’attuale letteratura italiana in versi, Antonella
Anedda e Alessandro Fo, sollecitati dalle domande dello scrittore
Alessandro Zaccuri.

La produzione artistica contemporanea si è polarizzata sempre più in un
rapporto tra città e periferia. Ma alla luce delle recenti emergenze

                                       Pubblico       delle   precedenti
                                       edizioni

ambientali e della nuova ubiquità digitale, come si diversificano gli
interventi e le pratiche artistiche? La storica dell’arte Ilaria
Bonacossa e l’artista Massimo Bartolini indagano le trasformazioni in
corso dell’attuale panorama culturale e produttivo.

Achille e Odisseo rappresentano, secondo gli antichi, due modelli
caratteriali contrapposti: il primo spontaneo e diretto, il secondo
ingannevole, prudente, dai pensieri tortuosi. Achille è costantemente
gettato nel presente, Odisseo invece non smette mai di pianificare il
futuro, osserva lo scrittore Matteo Nucci.

Al festival partecipa anche l’Atelier dell’Errore, un laboratorio di Arti
visive e performative progettato dall’artista Luca Santiago Mora per i
reparti di Neuropsichiatria infantile a Reggio Emilia e a Bergamo, che in
questi anni si è rivelato valido complemento all’attività clinica. Mora
accompagna sul palco del festival alcuni dei ragazzi che raccontano gli
animali del futuro, i prototipi di una zoologia che noi non faremo in
tempo a conoscere ma che, inesorabilmente, sono già in viaggio, direzione
Terra.

IL FUTURO DELLA SCIENZA

L’Intelligenza Artificiale, anche se già presente nella nostra vita, pone
alcune   legittime   preoccupazioni:   l’uso   dei   dati,   le   possibili
discriminazioni, l’allineamento ai valori umani, la trasparenza, la
necessità di

capire come l’IA prende decisioni, l’impatto sul mondo del lavoro.
Francesca Rossi, global leader dell’Intelligenza Artificiale dell’IBM,
sostiene che è nostra responsabilità progettare il futuro che vogliamo,
identificando per l’IA linee guida etiche che la indirizzino in direzioni
benefiche per gli individui, la società, e l’ambiente.

La scienziata Barbara Mazzolai, direttrice del Centro di MicroBioRobotica
dell’IIT di Pontedera e nella classifica internazionale delle donne più
geniali della robotica, ha inventato il plantoide, primo robot ispirato
al mondo delle piante che potrà trovare impiego in numerosi ambiti,
dall’esplorazione spaziale al monitoraggio dell’ambiente. A Sarzana
racconta perché, per riuscire a immaginare un futuro ecosostenibile, è
necessario che biologia e tecnologia procedano insieme nell’indagare i
misteri della natura.

Ciò che mangiamo influenza la nostra salute: di questo la scienza è
certa. Ma quale modello alimentare sia più efficace per restare sani e
vivere a lungo è argomento di discussione e spesso di confusione; il
chimico Dario Bressanini e la nutrizionista Lucilla Titta dell’Istituto
Europeo di Oncologia di Milano mettono in guardia sulle bufale delle mode
alimentari, che offrono soluzioni semplici, ma non poggiano su solide
basi scientifiche.

Il neuropsichiatra e neuroscienziato Edward Bullmore dell’Università di
Cambridge spiega il nesso esistente fra infiammazione e depressione,
dimostrando come e perché l’infiammazione può rientrare tra le cause
della depressione. Quali fattori di rischio conosciuti, come lo stress
sociale, possono causare infiammazioni? In quale prospettiva futura si
potranno utilizzare nuove medicine antinfiammatorie per il trattamento
della depressione?

L’idea del male ha origini lontane, si è integrata con la storia
dell’uomo sulla Terra, ma oggi, osserva Valter Tucci, direttore del
laboratorio di genetica ed epigenetica del comportamento dell’IIT,
possediamo gli strumenti per trattare il male come un fenomeno biologico.
Possiamo identificare porzioni specifiche di DNA che influenzano le
nostre peggiori azioni: conoscere la biologia dei comportamenti è una
delle priorità nel futuro della nostra specie.

Ora che tutte le vette sono state scalate e i poli esplorati, quali nuovi
obiettivi e quali sfide attendono i pionieri del futuro? Risponde a
questa domanda la matematica, fisica e glaciologa svedese Monica
Kristensen, una delle più note esploratrici polari nordeuropee e prima
donna a ricevere la medaglia d’oro della Royal Geographical Society. Oggi
esistono misteri da risolvere – come la ricostruzione del tragico destino
del grande eroe polare Roald Amundsen, scomparso nel tentativo di
ritrovare l’equipaggio del dirigibile Italia – intere aree al di sotto
degli oceani ancora da esplorare e lo Spazio da indagare, con la speranza
di trovare altre forme di vita: un sogno destinato agli esploratori del
futuro.

“ Alla ricerca dell’immortalità” è il titolo dell’incontro con lo
scrittore, fotografo e regista Alberto Giuliani, che accompagna il
pubblico in un viaggio nel futuro, alla scoperta della scienza che spera
di vincere la morte: dagli astronauti della NASA che simulano la vita su
Marte alla ricerca genomica in Cina, dai laboratori di crioconservazione
umana e di clonazione ai padri della robotica umanoide.

IL FUTURO DELL’AMBIENTE

Il riscaldamento climatico, la deforestazione, l’urbanizzazione selvaggia
e lo sfruttamento indiscriminato delle risorse, alimentati dai nostri
attuali modelli di sviluppo e di consumo, hanno già ridotto la
biodiversità di un terzo. Il filosofo della scienza Telmo Pievani lancia
una sfida: provare a immaginare come sarebbe la Terra senza la pervasiva
presenza dell’uomo, per ritrovare la consapevolezza della nostra
fragilità.

Fragments of Extinction è un progetto dell’artista interdisciplinare,
compositore e ingegnere del suono David Monacchi, che sta conducendo una
ricerca sul patrimonio dei suoni delle foreste primarie equatoriali.
Raccoglie registrazioni che restituiscono, fissandolo nel tempo, il
linguaggio sonoro di un pianeta che rotola verso la sesta estinzione, per
accrescere la coscienza ecologica pubblica e sperare di salvare così
quanti più ecosistemi possibili. L’incontro è completato dalla proiezione
del film di Monacchi

Dusk Chorus.

Nel corso della sua storia, il clima del nostro pianeta è passato
attraverso grandi cambiamenti, alternando glaciazioni globali con epoche
molto più calde, pur mantenendo una sostanziale stabilità che ha permesso
la presenza della vita da almeno tre miliardi e mezzo di anni. Quali
cambiamenti sono avvenuti in passato e come influiscono sull’ambiente
naturale e sulla società? E soprattutto, quale tipo di clima ci
aspettiamo nel futuro? Sul palco del festival, per proporre soluzioni a
questi pressanti interrogativi, sale Antonello Provenzale, direttore
dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR.

Qualche decina di anni fa il futuro era rappresentato dalla plastica, che
ha velocemente sostituito i materiali tradizionali e ha contribuito in
maniera decisiva a creare nuovi mercati, rivoluzionando il nostro modo di
vivere e di consumare. Oggi, però, siamo tutti preoccupati per i problemi
ambientali legati alla sua produzione, al suo utilizzo e al suo
smaltimento: le bioplastiche possono rappresentare una soluzione efficace
per il nostro futuro? Si confrontano sul tema il chimico Marco Ortenzi e
il biologo Marco Parolini.

Negli ultimi decenni si osservano tendenze quali l’abbandono di milioni
di ettari di aree rurali, problemi di inquinamento e di riscaldamento
climatico, scarsa qualità e quantità delle risorse alimentari. È quindi
necessaria, spiega il presidente del Comitato scientifico del Programma
Mondiale della FAO sul patrimonio agricolo Mauro Agnoletti, una nuova
visione che realizzi un equilibrio fra aree urbane e rurali, anche per
far fronte alla crescita della popolazione. L’Italia può giocare un ruolo
importante proponendo la propria cultura in materia di qualità dei
prodotti agroalimentari e del patrimonio paesaggistico e ambientale.

IL FUTURO DELLA SOCIETÀ E DELL’INDIVIDUO

Il Festival della Mente indaga le questioni più attuali del presente e
del futuro: non poteva mancare una riflessione sugli oltre 70 milioni di
rifugiati e sfollati, che spesso si muovono insieme a migranti economici
lungo rotte controllate da trafficanti o attraverso zone di conflitto.
Povertà, ineguaglianze e cambiamenti climatici rendono la situazione
ancora più complessa. Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni
Unite per i Rifugiati dal 2016, risponde agli interrogativi più
pressanti: è possibile offrire soluzioni a questi fenomeni in modo
concreto, organizzato e rispettoso del diritto internazionale? È
possibile parlare di rifugiati senza che il discorso sia strumentalizzato
dalla politica? Come rispondere agli esodi forzati di milioni di persone?
La solidarietà esiste ancora?

Esattamente trent’anni fa cadeva il muro di Berlino e, sulle sue macerie,
si è ingenuamente celebrata la “fine della storia”, con il trionfo delle
democrazie liberali e del capitalismo, secondo un progresso ritenuto
lineare e senza contraddizioni. Ma adesso ci sembra di sporgerci su una
nuova frattura della storia, osserva il direttore del Censis Massimiliano
Valerii. Quando la storia si rimette in moto riecheggia il clangore delle
armi: come saremo in futuro, fra trent’anni?

Bertrand Badré, che è stato managing director della World Bank e chief
financial officer del World Bank Group, sostiene che la finanza non è un
nemico perché di per sé non è né buona né cattiva. È uno strumento, la
più potente delle forze meccaniche che quando imbocca la strada sbagliata
produce esiti rovinosi ma può avvantaggiare tutti se controllata e
gestita con responsabilità.

Il sociologo Stefano Laffi spiega come si aiuta una generazione a
riscrivere il futuro. Parlare con pessimismo della crisi provoca nei
giovani paura, disincanto e cinismo; rifugiarsi nella celebrazione dei
fasti antichi, di contro, non serve a nulla sul piano concreto. Che fare?
Occorre rompere il ricatto del presente, imparare a immaginare,
esercitare il possibile al posto dell’esistente.

L’architetto e ingegnere Carlo Ratti – considerato da Wired una delle 50
persone che cambieranno il mondo, copresidente del World Economic Forum
Global Future Council su Città e Urbanizzazione e special advisor presso
la Commissione Europea su digitale e smart cities – spiega la grande
rivoluzione odierna nel campo dell’architettura e del design, che vede
affermarsi sempre più un modello progettuale

partecipativo e collaborativo con idee sviluppate dal basso, più che
imposte dall’alto.

L’amore resiste al tempo e vorrebbe non morire mai. Ma l’amore che sa
durare non è forse un amore impossibile? Lo psicoanalista Massimo
Recalcati si inoltra nel labirinto della vita amorosa e indaga il
miracolo dell’amore, il sentimento più misterioso di tutti.

Dalle moderne guerre di religione agli attuali rigurgiti fondamentalisti
il dialogo tra le fedi si è sempre mostrato irto di difficoltà, ricorda
il   filosofo   della   religione   Roberto   Celada   Ballanti.   Oggi   la
multiculturalità impone relazioni tra etnie, visioni del mondo e
religioni, determinando confronti – che spesso diventano scontri – e la
globalizzazione ridisegna gli assetti planetari: occorre un paradigma
dialogico che superi il concetto di tolleranza, inadeguato a fronteggiare
le sfide del terzo millennio.

L’epistemologa Luigina Mortari sottolinea come, con il venire al mondo,
siamo chiamati alla responsabilità ontologica di avere cura della vita.
Poiché all’essere umano non è data sovranità sulla sua esperienza ma
sempre è dipendente da altro, il prendersi a cuore la vita non può che
attualizzarsi nell’avere cura di sé, degli altri e del mondo.

LA TRILOGIA

Attesissimi, come ogni anno, i tre appuntamenti con lo storico Alessandro
Barbero, che chiude ciascuna delle serate del festival con le sue lezioni
in Piazza Matteotti. Il ciclo quest’anno è dedicato alle rivolte popolari
nel Medioevo, che hanno cambiato il corso della storia. Venerdì si parla
dei Jacques, i contadini dell’Île-de-France, che, a metà del 1300, a
causa delle continue disfatte che i nobili francesi riportavano nella
guerra dei Cent’Anni, si ribellarono al dovere di mantenerli con il loro
lavoro. Sabato è la volta dei Ciompi fiorentini, che nel 1378 occuparono
le piazze della città per ribadire il loro diritto a essere coinvolti
direttamente nel governo della città. Si chiude domenica con la rivolta
dei contadini inglesi del 1381, gli ultimi a essere liberati, in Europa,
dalla servitù della gleba.

EVENTI SERALI

Non esiste invenzione che non sia anche il frutto delle visioni che altri
hanno avuto prima di noi: da Magellano a Mozart, da Gabriel García
Márquez a Joseph Conrad, da Albert Einstein a Jimi Hendrix, ogni
creazione nuova è il prodotto complesso delle intuizioni che l’hanno
preceduta. È possibile trovare una curva che colleghi quei punti e
indichi la traiettoria del futuro? Rispondono a questa domanda, in un
incontro speciale pensato per il festival, Lorenzo Jovanotti e Paolo
Giordano.

L’attore Umberto Orsini, che calca le scene da ormai sessant’anni e ha
lavorato con Fellini, Visconti, Zeffirelli e Ronconi, pensa sempre al
teatro come a un eterno presente, come a un futuro che si costruisce
osando. È quanto spiega nel dialogo con lo scrittore Paolo Di Paolo,
mentre ripercorre la sua carriera e pensa a come si crea il futuro in
scena: nella scelta dei testi, nell’interpretazione, nel dialogo con la
platea e nella costruzione del pubblico.

In anteprima per il pubblico del Festival della Mente, il regista Raphael
Tobia Vogel porta in scena Marjorie Prime, un testo che esplora il
rapporto tra memoria e identità, scritto dal drammaturgo Jordan Harrison
– finalista al premio Pulitzer 2015 – e prodotto dal Teatro Franco
Parenti. Se esistessero tra noi i Prime, ologrammi di persone care venute
a mancare, riusciremmo a relazionarci a loro come se fossero l’originale?
L’Intelligenza Artificiale può soddisfare i nostri più chiari bisogni e i
nostri più intimi desideri ed essere utilizzata per sconfiggere la
solitudine o aiutare l’essere umano a conoscersi meglio?
Se ne avessimo l’opportunità, come decideremmo di ricostruire il nostro
passato e cosa decideremmo di dimenticare? Sul palco gli attori Ivana
Monti, Francesco Sferrazza Papa, Elena Lietti e Pietro Micci.

La Bandakadabra, estrosa formazione di fiati e percussioni, si cimenta in
uno spettacolo comico-teatral-musicale dai toni vagamente surreali e
dadaisti, che spazia dalle atmosfere western e dalle colonne sonore di
Ennio Morricone ai brani dei Beatles, diventando occasione per riflettere
ironicamente sulla tossicità degli smartphone e sulla sfortunata vita
amorosa dei musicisti di “insuccesso”.

La musica, il teatro e la letteratura vivono del tempo e nel tempo, ma
sanno rovesciarne la percezione.

Beatrice Venezi, tra i più giovani direttori d’orchestra d’Europa,
incontra l’attore Gioele Dix: insieme ai Solisti di Milano Classica,
confrontano i loro artisti più amati e provano a immaginare un futuro per
il loro mestiere.

Due esploratori del suono, il pianista improvvisatore e compositore
Cesare Picco e il musicista e dj Alessio Bertallot danno vita, sul palco,
a uno speciale viaggio tra i brani iconici della dj culture, affiancata
alla forza evocativa del pianoforte, per creare un caleidoscopico nuovo
mondo di suoni.

L’esplorazione polare è il tema dell’incontro con lo storico Paolo
Colombo e il disegnatore Michele Tranquillini, che ripercorrono la storia
di Ernest Henry Shackleton e della sua impresa di attraversamento a piedi
dell’Antartide. Le parole di Colombo e gli acquerelli disegnati dal vivo
di Tranquillini fanno rivivere questa avventura e rispondono a una
domanda importante: cosa significa essere eroi?

Biglietti: lezione inaugurale gratuita; eventi diurni e trilogia
(incontri n. 6, 24, 40) €4,00;

eventi serali, approfonditaMente e didatticaMente €8,00.

Informazioni e prevendite (dal 17 luglio): www.festivaldellamente.it
Prima nazionale il 18 e 19
luglio   alle   21  a   Casa
Cavazzini a Udine IN VIAGGIO
NEL TEMPO CON LEONARDO DA
VINCI
Debutta “La macchina del tempo”, il nuovo spettacolo
itinerante diAnà-Thema Teatro che farà incontrare il pubblico
con i grandi protagonistidel passato, da Einstein a Cleopatra,
da Elisabetta I a Colombo

Luca Ferri

Come molti suoi altri contemporanei, Leonardo fu per molti
anni ossessionato dalla ricerca del “moto perpetuo”. Ma se
questo è un dato di fatto, “sconfinando” verso ipotesi più
fantasiose, alcuni studiosi hanno addirittura ipotizzato che
il genio Rinascimentale fosse entrato in contatto con degli
alieni che lo avrebbero così ispirato o, nientemeno,
trasportato nel tempo.

     Sta di fatto che ora è Anà-Thema Teatro a catapultare,
giovedì 18 e venerdì 19 luglio, Leonardo Da Vinci attraverso
il tempo alla scoperta dei più grandi protagonisti del
passato. Sta infatti per debuttare in anteprima nazionale,
alle 21 a Casa Cavazzini a Udine, lo spettacolo itinerante “La
macchina del tempo”, la nuova fatica, per la regia di Luca
Ferri, della compagnia che ormai ha da tempo abituato il suo
pubblico ad eventi allestiti in luoghi sempre insoliti.

    Nel Museo d’arte moderna e contemporanea del capoluogo
friulano, stanno per arrivare i più celebri personaggi della
storia dell’uomo, interpretati dagli attori di Anà-Thema che,
di volta in volta, si racconteranno al pubblico guidato
proprio da Leonardo Da Vinci. Dopo aver inventato,
all’ingresso, la sua macchina del tempo, infatti, il grande
genio guiderà gli spettatori in un viaggio attraverso i
secoli, incontrando l’uomo primitivo, Cleopatra, Colombo,
Einstein, Elisabetta I e molti altri ancora. Suggestiva
location per questa avventura estiva, che anticipa la stagione
teatrale al Teatro di Osoppo, sarà Casa Cavazzini che apre,
per due serate, i battenti ad altrettanti serate teatrali.
Ogni personaggio ripeterà il proprio monologo tutte le volte
che un gruppo di pubblico si troverà davanti alla sua
postazione e regalerà la propria carta illustrata dal
disegnatore “Massimilano Riva”.

    Già in calendario, dopo quella di Udine, le altre tappe
dello spettacolo che toccherà, la Grotta Gigante a Sgonico
(Trieste) il 24 e 25 luglio, per proseguire poi il suo tour a
Gorizia, Venzone (Ud), Cimolais (Pn), Commezzadura (Tn) e
Lestans (Ud). Dato il numero di posti limitato è consigliata
la prenotazione al 3453146797.

PICCOLO OPERA FESTIVAL SI
CONCLUDE GIOVEDI’ 18 LUGLIO
ALLE 21.00 A VILLA GORGO (UD)
NOGAREDO AL TORRE (UD)- Dopo i successi con per le tre
repliche nel Teatro in Vigna del Castello di Spessa dell’opera
lirica “L’elisir d’amore”, produzione di punta di questa
edizione, realizzata per l’occasione con importanti partner
internazionali, e i concerti in alcune delle più affascinanti
dimore storiche della regione, si conclude giovedì 18
luglio nella splendida villa veneta di fine Settecento, Villa
Gorgo a Nogaredo al Torre (Ud) la dodicesima edizione del
“Piccolo Opera Festival FVG”, firmato dalla direzione
artistica del baritono Gabriele Ribis.

“Il belcanto in luoghi d’incanto è il segno conclusivo di
questa edizione”, spiega il direttore artistico Ribis, “un
concerto che conferma anche per il gran finale la peculiarità
del festival che coniuga illustri residenze storiche ad eventi
lirici e concertistici pensati su misura, dove lo scenario del
luogo diviene straordinario palcoscenico naturale”

In programma alle 21.00 il concerto “Joie de vivre”: i
cantanti della Chapelle Musicale Reine Elisabeth di
Waterloo/Bruxelles – centro d’alta formazione musicale –
propongono, insieme alla pianista Kira Parfeevets un
                           ricco programma musicale a tema
                           Gioia, ripercorrendo il titolo e
                           la tematica di questa edizione.
                           Musiche,    tra    gli   altri,
                           di Gounod, Rossini, Bizet,
                           Donizetti, Verdi, Offenbach,
                             doneranno      al    pubblico
                             piacevolissime pagine musicali
che affrontano il tema della Gioia sotto diverse sfumature di
significato: dall’amore tra Romeo e Giulietta, alla gioia del
trionfante Escamilo, toreador nella Carmen di Bizet. In un
alternarsi di arie solistiche, duetti e quartetti, i
protagonisti del concerto ci immergeranno in un clima festoso
e pieno di brio.

Racchiusa dalle eleganti barchesse laterali, Villa Gorgo si
affaccia sul giardino e si apre sull’incantevole parco
retrostante, il campanile e la chiesa di S. Andrea. In questo
luogo dal fascino barocco si esibiranno, assieme alla pianista
Kira Parfeevets, i cantanti in residenza alla celere cappella
musicale belga: il soprano Diana El Zein, il mezzosoprano
Mathilde Legrand, i tenori Pierre-Emmanuel Roubet e Fabien
Hyon, e il baritono Alexandre Artemenko. Prolusione al
concerto alle 20.15
Andrea Speziali presenta due
monografie:Galleria
Bertoia Pordenone Giovedì 18
luglio ore 19
Andrea Speziali presenta due monografie:
I 100 poster Art Nouveau più belli al mondo
Le 100 porte Art Nouveau più belle al mondo

Nell’ultima settimana di apertura della mostra Femmes 1900, la
Donna Art Nouveau , che chiuderà i battenti domenica 21
luglio, è in programma per giovedì 18 luglio alle 19 in
Galleria Bertoia a Pordenone, la presentazione di due
monografie, entrambe a cura di Andrea Speziali, tra i massimi
divulgatori d’arte Liberty: “I 100 poster Art Nouveau più
belle al mondo” e “Le 100 porte Art Nouveau più belle al
mondo”. Il manifesto d’arte fu un aspetto rilevante della
corrente artistica Art Nouveau.
A coltivarlo furono autori come Alphonse Mucha, Adolfo
Hoenstein, Marcello Dudovich, Duilio Cambellotti, Aleardo
Terzi, Leonardo Bistolfi, Leopoldo Melticovitz o Giuseppe
Palanti, per citarne alcuni. Anche nell’esposizione
pordenonese i manifesti d’arte occupano infatti un posto di
rilievo, diversi firmati proprio da Mucha e uno da Toulouse
    Loutrec. “Le 100 porte Art Nouveau più belle al mondo” è un
    volume d’arte ricco di fotografie che si focalizza con
taglio originale sul tema dei portali tra Italia, Francia,
Inghilterra, Spagna e Germania. Quasi un tour internazionale
per scoprire le porte Art Nouveau più belle tra soggetti nuovi
e inediti.
THOM YORKE “TOMORROW’S MODERN
BOXES   “  17   LUGLIO   2019
CODROIPO (UDINE) – Villa
Manin
La grande musica internazionale ritorna a Villa Manin di
Passariano di Codroipo. La storica venue, fiore all’occhiello
del patrimonio artistico e culturale del Friuli Venezia
Giulia, ospiterà l’unica data nel Nordest della parentesi
italiana della tournée europea del grande Thom Yorke. Thom
Yorke, cantautore, polistrumentista, compositore britannico e
storico frontman dei Radiohead, è uno degli artisti più
importanti e influenti del nuovo millennio, inserito nella
lista dei 100 migliori cantanti di sempre secondo Rolling
Stone. Con il progetto “Tomorrow’s Modern Boxes”, Thom Yorke
sarà protagonista a Villa Manin di Codroipo (Udine) domani, 17
luglio, per il terzo grande evento di Villa Manin Estate,
organizzato da Zenit Srl e Ente Regionale per il Patrimonio
Culturale del FVG, in collaborazione con Regione Friuli
Venezia Giulia, PromoTurismo FVG e Città di Codroipo. I
biglietti sono ancora disponibili sul circuito Ticketone e lo
saranno anche alla biglietteria del concerto (posta in Piazza
dei Dogi) a partire dalle 17.30. Porte aperte a partire dalle
19.00, in attesa dell’inizio della musica, prevista alle 20.30
con il support act di Andrea Belfi, percussionista
elettroacustico italiano. A seguire, la serata entrerà nel
vivo con l’esibizione di Thom Yorke.

Thomas Edward Yorke, detto Thom (Wellingborough,
Northamptonshire 1968) è un cantante e polistrumentista,
nonché voce solista del gruppo rock Radiohead. Inserito al 66°
posto nella lista dei 100 migliori cantanti di sempre secondo
Rolling Stone, suona chitarra elettrica, acustica e
pianoforte, ed oltre alla straordinaria carriera intrapresa
assieme all’alternative rock band, ha alle spalle un
importante successo da solista, che vede come album d’esordio
“The Eraser”, uscito nel 2006 e andato direttamente nella top
10 di USA e UK ricevendo una nomination ai Britain’s Mercury
Prize e una nomination ai Grammy Awards nella categoria
“Miglior Album di Musica Alternativa”. Yorke riceve la sua
prima chitarra come regalo per i suoi sette anni; ai tempi
della scuola conosce i componenti dei futuri Radiohead, lavora
come DJ e suona con altre band di Exeter. Solo nel 1992,
grazie ad un contratto con la EMI, la band muta il suo nome in
Radiohead, della quale Yorke ne diventa cantante e leader. In
quell’anno pubblicano il loro primo singolo, “Creep”, che ebbe
un inaspettato successo mondiale. La loro reputazione cresce
in maniera esponenziale con le pubblicazioni del terzo e
quarto album, rispettivamente “OK Computer” (1997),
riconosciuto come pietra miliare della musica rock degli anni
Novanta, e “Kid A” (2000), in seguito ai quali la popolarità
della band britannica arriva ai massimi livelli. L’approccio
sperimentale alla musica di Thom e il suo tocco di malinconia
rendono presto il suo stile inconfondibile e unico, apprezzato
in tutto il mondo. Dal 1998 Yorke intraprende alcuni progetti
da solista: partecipa infatti alla realizzazione di diverse
colonne sonore, tra le quali quelle dei film “Velvet Goldmine”
e “The Twilight Saga: New Moon”, e collabora con i Drugstore e
gli Unkle. Tra il primo e il secondo disco solista, nel 2009
Thom Torke fonda insieme a Flea (Red Hot Chilli Peppers), il
produttore Nigel Godrich, il batterista Joey Wronker e il
percussionista Mauro Refosco, il gruppo “Atoms For Peace”,
pubblicando nel 2013 l’album di debutto “Amok”.

foto Simone Di Luca

Nel 2014 pubblica a sorpresa il secondo album da solista,
“Tomorrow’s Modern Boxes”, prodotto con l’aiuto di Nigel
Godrich. Tra le particolarità delle sue creazioni artistiche,
c’è da ricordare il brano “Subterranea”, composto per una
mostra a Sydney: la cosa sorprendente su di esso è la durata,
di ben 18 giorni, esattamente il periodo dell’esposizione, di
cui nessuno dei minuti è uguale all’altro.

Dopo l’uscita di “Tomorrow’s Modern Boxes” a settembre 2014,
Yorke, Godrich e Barri hanno intrapreso, per tutto il 2015, il
loro primo tour, coprendo Regno Unito, Europa e Giappone. Dopo
la ristampa di Tomorrow’s Modern Boxes nel dicembre 2017 su XL
Recordings, il trio ha debuttato negli Stati Uniti, esibendosi
nei teatri di Los Angeles e Oakland e ha preso parte al Day
For Night Festival di Houston. Fra i suoi ultimi progetti,
“Suspiria”, uscito l’ottobre scorso, contenente 25 brani
composti per il film omonimo di Luca Guadagnino. Il singolo
“Suspirium” viene premiato come miglior brano originale alla
75esima Mostra del Cinema di Venezia e candidato alle
nomination per gli imminenti Oscar. Nei prossimi concerti Thom
Yorke eseguirà brani dalle sue opere da solista “The Eraser”,
“Tomorrow’s Modern Boxes” e “Atoms For Peace’s Amok” con il
produttore/collaboratore di lunga data Nigel Godrich e il
visual artist Tarik Barri. La combinazione di suoni di Thom e
Nigel e le straordinarie immagini di Tarik Barri hanno
generato elogi in tutto il mondo.

Il 27 giugno Yorke ha pubblicato il suo ultimo lavoro, Anima,
abbinato a un cortometraggio disponibile in esclusiva su
Netflix. L’attesissimo album è stato scritto da Thom Yorke e
prodotto da Nigel Godrich. L’album contiene 9 brani, più una
bonus track presente esclusivamente nella versione in vinile.

                      Tutti gli orari:

               Ore 17.30 apertura biglietterie

                  Ore 19.00 apertura porte

          Ore 20.30 Support act Andrea Belfi

                 A seguire THOM YORKE live

Dario Furlan
NEI SUONI DEI LUOGHI KYTHARA
– Mercoledì 17 luglio_ ore
21.00 PRADAMANO (Ud) – Centro
Melograno Ingresso libero
Dopo la bellissima serata di sabato a Lignano Sabbiadoro con
Piano Twelve e il Coro di Ruda e l’evento “Quo Vadis?”,
inserito nel calendario di Mittelfest, ecco un nuovo
appuntamento per il Festival internazionale di musica e
territorio “Nei Suoni dei Luoghi”. Domani, mercoledì 17
luglio, al Centro Melograno di Pradamano (Ud), con inizio alle
21.00, andrà in scena lo spettacolo dal titolo “Kythara”. Il
concerto, a ingresso libero, è inserito nel calendario della
21° edizione di Nei Suoni dei Luoghi, organizzato da
Associazione Progetto Musica, con il contributo della Regione
Friuli Venezia Giulia e con il sostegno di Credito Cooperativo
del Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli. In caso
di pioggia l’evento si svolgerà a Villa Caimo Dragoni, in
località Lovaria.

Tre chitarristi eclettici, con stili differenti, tra flamenco,
jazz e fingerstyle, tre personalità proprie s’incontrano per
un progetto comune: Kythara, un termine dal greco antico che
significa cetra, per un concerto in trio con l’esecuzione di
brani originali e arrangiamenti di musiche di diversa
estrazione. Tante le forme e le culture da cui attingono, dal
Medio Oriente all’Europa attraverso le Americhe. Un concerto
come viaggio della conoscenza, un dialogo musicale intenso e
vero che spinge al massimo la creatività dei tre nella
rilettura di brani jazz, blues, country, etnici,
latinoamericani, combinando le rispettive sonorità e tecniche
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