Querida Amazonia - L'Osservatore Romano il Settimanale - L'Osservatore Romano
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L’Osservatore il Settimanale Romano Città del Vaticano, giovedì 13 febbraio 2020 anno LXXIII, numero 7 (4.031) Querida Amazonia
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 13 febbraio 2020 #editoriale 2 «O ggi ci è difficile e quasi molesto comprendere le passioni che tanto commossero e amareggia- rono le vicende di quel tempo e degli anni successivi. Qualche cosa mancò alla vita italia- na nella sua prima formazione, non foss’altro la sua interiore unità, la sua consistenza spiri- tuale, la sua umanità patriottica, e di conse- guenza la sua piena capacità a risolvere i pro- blemi della sua società disuguale, tanto biso- gnosa di nuovi ordinamenti, e già fin d’allora attraversata da fiere correnti agitatrici e sovver- sive. Per nostra fortuna abbiamo raggiunto giuridici idonei ad assicurare — come afferma una soddisfacente composizione con la famosa l’art. 2 dell’Accordo che nel 1984 ha modifica- conciliazione del 1929 e con l’affermazione to il Concordato lateranense — «la piena liber- della libertà e della democrazia nel nostro Pae- tà di svolgere la sua missione pastorale, educa- se». tiva e caritativa, di evangelizzazione e santifi- cazione», come pure «la libertà di organizza- Così si esprimeva il 10 ottobre 1962 in Cam- zione, di pubblico esercizio del culto, di eser- pidoglio, alla vigilia dell’apertura del Concilio cizio del magistero e del ministero spirituale Ecumenico Vaticano II, il cardinale Giovanni nonché della giurisdizione in materia ecclesia- Battista Montini, in un memorabile discorso stica». Per l’Italia i Patti significarono la fine sulla fine dello Stato Pontificio; un discorso di quella sorta di “secessione morale” dei cat- nel quale sostanzialmente valutava gli accadi- tolici dalla vita politica, seguente alla questio- menti romani del secolo precedente come un ne di coscienza insorta dopo i fatti di Roma fatto provvidenziale. I documenti conciliari, ed capitale. Da quel momento la Chiesa ed i cat- in particolare la costituzione pastorale Gau- tolici hanno assicurato al Paese un impegno dium et spes sulla Chiesa nel mondo contem- grande, generoso, incisivo, diffuso, nell’alimen- poraneo, avrebbero poi implicitamente ma so- tare il corpo sociale di valori, nel sostenere i stanzialmente confermato tale giudizio. grandi princìpi su cui si è ricostruita la casa Quelle parole e quel giudizio da parte di comune degli italiani dopo il secondo conflitto chi, pochi mesi dopo, sarebbe stato chiamato mondiale, nell’intervenire ampiamente nel co- ad ascendere al soglio di Pietro, giovano ad siddetto terzo settore, in specie nei campi una più piena comprensione della duplice ri- dell’educazione e dei servizi sociali, nel con- correnza di quest’anno e di questo giorno: la correre a farsi carico delle molteplici forme di fine dello Stato papale, con la presa di Roma emarginazione e delle nuove povertà che lo il 20 settembre 1870, e la fine della Questione sviluppo della società pure reca con sé. Romana che tale evento politico-militare aveva aperto, con la firma dei Patti lateranensi l’11 Più in generale si può osservare che a parti- febbraio 1929. Il tramonto degli antichi Stati re dai Patti lateranensi, Trattato e Concordato, della Chiesa significò per quest’ultima la libe- si è sviluppato uno stile di rapporti tra le due razione da un fardello divenuto ormai troppo sponde del Tevere caratterizzato da lealtà, cor- ingombrante; promosse processi di riforma dialità, collaborazione nella distinzione delle dell’istituzione ecclesiastica e del suo diritto sfere di competenza, sana laicità, solidarietà volti a metterne maggiormente in evidenza le nelle emergenze che di tanto in tanto hanno finalità propriamente spirituali; favorì agli oc- messo alla prova la società. Uno stile di rap- chi del mondo, e specie della comunità inter- porti che è stato esperienza e diventato con- nazionale, l’apparire in tutta la sua realtà della suetudine, prima di essere addirittura consa- crato nell’art. 1 dell’Accordo di revisione del L’OSSERVATORE ROMANO peculiarissima natura della Santa Sede, senza 1984. Questo, infatti, nella riaffermazione dell’indipendenza e sovranità di Stato e Chie- Unicuique suum Non praevalebunt sa ciascuno nel proprio ordine, impegna peral- Edizione settimanale in lingua italiana 11 febbraio tro ambedue «al rispetto di tale principio nei Città del Vaticano loro rapporti ed alla reciproca collaborazione ornet@ossrom.va www.osservatoreromano.va per la promozione dell’uomo e il bene del Paese». ANDREA MONDA D irettore Guardando al corso lungo degli eventi en- GIANLUCA BICCINI trambe le Parti possono rilevare, con soddisfa- Coordinatore zione, che l’esperienza italiana è progressiva- PIERO DI D OMENICANTONIO le ambiguità e gli offuscamenti dovuti alla so- mente divenuta paradigmatica per molte con- Progetto grafico vranità territoriale. venzioni stipulate dalla Santa Sede con Stati, Gli Accordi del Laterano del 1929, d’altra il che appare eloquente circa la bontà delle Redazione via del Pellegrino, 00120 Città del Vaticano parte, e più tardi la loro recezione nell’articolo scelte compiute. Ma soprattutto entrambe le fax +39 06 6988 3675 7 della Costituzione della Repubblica italiana, Parti possono trovare, nella detta esperienza, nel contesto di un inquadramento teorico dei incoraggiamento e stimolo per affrontare e ri- Servizio fotografico telefono 06 6988 4797 fax 06 6988 4998 rapporti tra Chiesa e Stato che richiama alla solvere, secondo lo stile affermatosi e con lo photo@ossrom.va www.photo.va mente proprio un passaggio del par. 76 della spirito relativo, le questioni nuove che il dive- TIPO GRAFIA VATICANA EDITRICE Gaudium et spes, completarono e perfezionaro- nire del tempo e della società può far sorgere L’OSSERVATORE ROMANO no un assetto nuovo. Alla Santa Sede vennero in quella che — per usare parole con cui Artu- Abbonamenti date le più ampie garanzie per lo svolgimento ro Carlo Jemolo chiudeva la sua nota opera — Italia, Vaticano: € 58,00 (6 mesi € 29,00). della sua missione nel mondo; alla Chiesa cat- è l’«eterna storia dei rapporti tra umano e di- telefono 06 6989 9480 fax 06 6988 5164 tolica che è in Italia si offrirono gli strumenti vino». info@ossrom.va
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 13 febbraio 2020 #controlatratta 3 Spezzare le catene della schiavitù I l Papa ha inaugurato la community “Super nuns” lanciata da Talitha Kum, la rete mon- diale della vita consacrata impegnata nella lot- ta al traffico di esseri umani. Nella mattina di sabato 8 febbraio, memoria liturgica di santa Giuseppina Bakhita, sesta Giornata mondiale di preghiera e di riflessione contro la tratta di persone, Francesco ha incontrato nella Sala del Tronetto del Palazzo apostolico una rap- presentanza delle religiose e dei partner dell’iniziativa, alla quale il Pontefice ha aderito come primo membro collegandosi alla piatta- forma Patreon e dando avvio alla community. Attraverso di essa — e grazie alla collaborazio- ne di alcuni artisti internazionali — sarà possi- bile sostenere il prezioso lavoro svolto dalla re- te in diversi Paesi del mondo. Il Papa ha anche rilanciato sull’account @Pontifex l’hashtag #PrayAgainstTrafficking con due tweet in occasione della Giornata mondiale. Il primo dedicato a «santa Bakhita, patrona delle vittime della tratta», che — si la tratta. «Per sanare questa piaga — perché è legge — «ha affrontato il dolore della schiavitù una vera piaga! — che sfrutta i più deboli, è e ha testimoniato la libertà e la gioia dell’in- necessario l’impegno di tutti: istituzioni, asso- contro con il Signore. Preghiamo — esorta Nella giornata Francesco — affinché tutti possano vivere que- ciazioni e agenzie educative», ha affermato. In particolare il Pontefice ha chiesto di intensifi- mondiale sta gioia e spezzare le catene della schiavitù». care il lavoro «sul fronte della prevenzione», Nel secondo, poi, il Pontefice ripropone lo segnalando soprattutto l’utilizzo dei moderni di preghiera slogan «Insieme contro la tratta» affermando: «Solo insieme possiamo sconfiggere questa mezzi di comunicazione da parte delle orga- nizzazioni criminali allo scopo di «adescare le e di riflessione piaga e proteggere le vittime. La preghiera è la vittime con l’inganno. Pertanto — ha sottoli- forza che sostiene il nostro impegno». neato — è necessario da una parte educare a Il giorno successivo, al termine dell’Angelus un uso sano dei mezzi tecnologici, dall’altra recitato con i fedeli in piazza San Pietro, il Pa- vigilare e richiamare i fornitori di tali servizi pa è ritornato sul tema della Giornata contro telematici alle loro responsabilità». Le toccanti testimonianze delle vittime Per rompere il ghiaccio dell’indifferenza «Muoio per il freddo che ho preso. Mi combattuto e vinto. Lo attestano anche E c’è la vicenda dolorosa di una gio- è entrato nelle ossa»: sono state le ulti- le testimonianze inserite nella veglia vane nigeriana caduta nelle reti della me parole di una giovane nigeriana, «Insieme contro la tratta» organizzata tratta: «Avevo deciso di lasciare il mio morta a venticinque anni. Aveva grandi da varie realtà cattoliche per la sera paese dopo la morte di mio padre. Vole- occhi neri, colmi di tristezza, e il cuore dell’8 febbraio, giorno della memoria li- vo aiutare mia madre e i miei fratelli. consumato dalla nostalgia per i fratellini turgica di santa Giuseppina Bakhita. Arrivata in Italia con la promessa di un lontani. E un viso sempre più livido e Nella liturgia che è stata diffusa risuona lavoro, mi ritrovai sulla strada, sotto le stanco, come esangue rosa recisa, spez- la voce di una donna ugandese, truffata direttive di una madame che mi sottopo- zata dalla sventura. D’inverno, quante da un’agenzia che le offrì di lavorare in neva a violenze fisiche e psicologiche. ore aveva passato accanto ai miseri fuo- Medio Oriente: «Credevo di aver avuto Pensavo che una volta saldato il debito chi accesi all’aperto, nel vano tentativo una grande opportunità, invece mi ritro- mi sarei liberata da questo incubo. Ma di scaldarsi, mentre aspettava i “clienti” vai in un contesto di schiavitù domesti- loro chiedevano sempre più soldi. Sola e nei pressi di una boscaglia, dove i suoi ca. Lavoravo senza sosta e non ricevevo senza documenti finii in carcere, pur es- sfruttatori la costringevano a prostituir- né cibo né compenso». Abbastanza si- sendo innocente». si? E quanto gelo aveva sofferto nella mili le vicissitudini di un uomo della stamberga dove viveva con le sue com- Thailandia: «Mi guadagnavo da vivere Queste situazioni di grande sofferenza pagne di schiavitù, senza riscaldamento, con la vendita dei rifiuti. Quando mi è vengono però ribaltate dalla misericor- con le pareti invase dalla muffa e capitata l’occasione di imbarcarmi su un dia di Dio che mette in contatto i tre dall’umidità? Davvero è morta di pol- peschereccio ho accettato la proposta, protagonisti con persone impegnate monite? Forse a troncarle per sempre il ero stanco di tanta povertà. Sognavo di contro la tratta. La loro vita può allora respiro è stato anche il ghiaccio dell’in- girare il mondo. Purtroppo, mi trovai in rifiorire grazie all’aiuto concreto ricevu- differenza e del disprezzo, pesante e du- una situazione peggiore di quella di pri- to, e nella loro esistenza si manifesta la ro come un macigno. La sua storia tragi- ma: mangiavo poco e non riposavo mai. forza della risurrezione. Proprio come è ca oggi diventa un invito alla responsa- Anche il pagamento promesso non è scritto nel sussidio per la veglia di pre- bilità e all’impegno, perché vicende co- mai arrivato. Dopo alcuni mesi sono sta- ghiera, «ciascun volto può essere incon- me la sua non continuino a ripetersi. Il to abbandonato in un’isola dell’Indone- trato, accarezzato, ascoltato. Insieme è tragico fenomeno della tratta, purtroppo sia. Non capivo la loro lingua, ho soffer- possibile spezzare le catene della schia- sempre più diffuso, può tuttavia essere to molto». vitù». (donatella coalova)
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 13 febbraio 2020 #angelus 4 Non «cedere alle lusinghe mondane dell’arrivismo, del potere, della ricchezza»: è l’invito lanciato da Francesco all’Angelus di domenica 9 febbraio, recitato con i fedeli presenti in piazza San Pietro. Prima della preghiera mariana il Papa ha commentato il Vangelo della quinta domenica del tempo ordinario (Matteo 5, 13-16). C ari fratelli e sorelle, buongiorno! Nel Vangelo di oggi (cfr. Mt 5, 13-16), Gesù dice ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra [...]. Voi siete la luce del mondo» (vv. 13.14). Egli utilizza un linguaggio simbolico per indicare a quanti intendono seguirlo alcuni criteri per vivere la presenza e la testimonianza nel mondo. Prima immagine: il sale. Il sale è l’elemento che dà sapore e che conserva e preserva gli ali- menti dalla corruzione. Il discepolo è dunque chiamato a tenere lontani dalla società i peri- coli, i germi corrosivi che inquinano la vita delle persone. Si tratta di resistere al degrado morale, al peccato, testimoniando i valori dell’onestà e della fraternità, senza cedere alle lusinghe mondane dell’arrivismo, del potere, della ricchezza. È “sale” il discepolo che, no- nostante i fallimenti quotidiani — perché tutti noi ne abbiamo —, si rialza dalla polvere dei propri sbagli, ricominciando con coraggio e pazienza, ogni giorno, a cercare il dialogo e l’incontro con gli altri. È “sale” il discepolo che non ricerca il consenso e il plauso, ma si stessa, non può abbandonare la sua missione sforza di essere una presenza umile, e costrut- di evangelizzazione e di servizio. Gesù, La preghiera tiva, nella fedeltà agli insegnamenti di Gesù nell’Ultima Cena, chiese al Padre di non to- che è venuto nel mondo non per essere servi- gliere i discepoli dal mondo, di lasciarli, lì, nel mariana to, ma per servire. E di questo atteggiamento mondo, ma di custodirli dallo spirito del mon- c’è tanto bisogno! do. La Chiesa si spende con generosità e tene- in piazza La seconda immagine che Gesù propone ai rezza per i piccoli e i poveri: questo non è lo suoi discepoli è quella della luce: «Voi siete la spirito del mondo, questo è la sua luce, è il sa- San Pietro luce del mondo». La luce disperde l’oscurità e le. La Chiesa ascolta il grido degli ultimi e de- consente di vedere. Gesù è la luce che ha fu- gli esclusi, perché è consapevole di essere una gato le tenebre, ma esse permangono ancora comunità pellegrina chiamata a prolungare nel mondo e nelle singole persone. È compito nella storia la presenza salvifica di Gesù Cri- del cristiano disperderle facendo risplendere la sto. luce di Cristo e annunciando il suo Vangelo. La Vergine Santa ci aiuti ad essere sale e lu- Si tratta di una irradiazione che può derivare ce in mezzo alla gente, portando a tutti, con la anche dalle nostre parole, ma deve scaturire vita e la parola, la Buona Notizia dell’amore soprattutto dalle nostre «opere buone» (v. 16). di Dio. Un discepolo e una comunità cristiana sono luce nel mondo quando indirizzano gli altri a Dopo la preghiera mariana il Papa ha lanciato Dio, aiutando ciascuno a fare esperienza della gli appelli contro la tratta e per la Siria (di cui sua bontà e della sua misericordia. Il discepo- riferiamo alle pagine 3 e 24), quindi ha salutato lo di Gesù è luce quando sa vivere la propria i gruppi di fedeli, tra cui i partecipanti al fede al di fuori di spazi ristretti, quando con- simposio dell’Azione cattolica sulla santità. tribuisce a eliminare i pregiudizi, a eliminare le calunnie, e a far entrare la luce della verità Saluto tutti voi, provenienti dall’Italia e da nelle situazioni viziate dall’ipocrisia e dalla altri Paesi, in particolare i pellegrini di Sivi- menzogna. Fare luce. Ma non è la mia luce, è glia, Carmona e Cadiz. Non cedere alle lusinghe del potere e della ricchezza la luce di Gesù: noi siamo strumenti perché la Saluto i fedeli di Milano, Napoli-Fuorigrot- luce di Gesù arrivi a tutti. ta, Portici e Crispano; i ragazzi della Cresima Gesù ci invita a non avere paura di vivere di Rosolina e quelli di Prato; i partecipanti al nel mondo, anche se in esso a volte si riscon- Simposio Internazionale promosso dall’Azione trano condizioni di conflitto e di peccato. Di Cattolica sul tema “Pedagogia della santità”. fronte alla violenza, all’ingiustizia, all’oppres- sione, il cristiano non può chiudersi in sé stes- E auguro a tutti una buona domenica. Per so o nascondersi nella sicurezza del proprio re- favore, non dimenticatevi di pregare per me. cinto; anche la Chiesa non può chiudersi in sé Buon pranzo e arrivederci!
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 13 febbraio 2020 #cavalieridicolombo 5 Sostegno alle comunità cristiane del Medio Oriente Gratitudine per il sostegno offerto alle «comunità cristiane del Medio Oriente che stanno patendo gli effetti della violenza, della guerra e della povertà» è stata espressa dal Papa ai Cavalieri di Colombo ricevuti in udienza lunedì mattina, 10 febbraio, nella Sala Clementina, in occasione del pellegrinaggio annuale dell’organizzazione caritativa statunitense. C ari amici, Medio Oriente che stanno patendo gli effetti vi do un caloroso benvenuto in occasione del della violenza, della guerra e della povertà. Vi vostro pellegrinaggio a Roma, nell’anno che ringrazio, perché vedete nel fratello e nella so- segna il centenario dell’attività caritativa dei rella perseguitati e sfollati di quella regione il Cavalieri di Colombo in questa città. vostro prossimo, per il quale siete un segno Infatti, è passato un secolo da quando il dell’infinito amore di Dio. mio predecessore Benedetto XV invitò i Cava- Dalla loro fondazione, i Cavalieri di Colom- lieri di Colombo a provvedere aiuti umanitari bo hanno dimostrato incondizionata devozio- ai giovani e ad altre persone a Roma a seguito ne al Successore di Pietro. La creazione del del primo terribile conflitto mondiale. I Cava- Fondo Vicarius Christi è una testimonianza di lieri risposero con generosità, fondando centri ciò, così come il desiderio di partecipare alla sportivi per la gioventù che rapidamente di- sollecitudine del Papa per tutte le Chiese e al- Udienza vennero luoghi per l’istruzione, la catechesi e la sua missione universale di carità. Nel nostro la distribuzione di cibo e di altri beni essenzia- mondo, segnato da divisioni e disuguaglianze, nel centenario li, tanto necessari a quel tempo. In questo mo- il vostro generoso impegno nel servire tutti i do, il vostro Ordine si dimostrò fedele all’idea- bisognosi offre, specialmente ai giovani, dell’istituzione le del fondatore, il Venerabile Michael McGiv- un’ispirazione importante per superare la glo- ney, il quale fu ispirato dai principi della carità balizzazione dell’indifferenza e costruire insie- cristiana e della fraternità ad assistere i più me una società più giusta e inclusiva. bisognosi. Cari fratelli e sorelle, con questi pensieri e Oggi i Cavalieri di Colombo proseguono la sentimenti vi affido all’amorevole intercessione loro opera di carità evangelica e fraternità in della Beata Vergine Maria. Accompagno con vari settori. Penso, in particolare, alla vostra la preghiera i membri del vostro Ordine, le lo- fedele testimonianza nei riguardi della sacralità ro famiglie e le buone attività portate avanti e della dignità della vita umana, sia a livello dai Gruppi locali nel mondo. A voi qui pre- locale che nazionale. Questa convinzione vi ha senti e ai vostri cari imparto di cuore la mia anche condotto a sostenere, sia materialmente benedizione, chiedendovi, per favore, di pre- che spiritualmente, le comunità cristiane del gare per me. Grazie!
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 13 febbraio 2020 #focolari 6 La Chiesa torni alla sorgente del Vangelo «Il carisma dell’unità» è una delle «grazie per relazione tra doni gerarchici e carismatici per il nostro tempo, che... invoca una riforma la vita e la missione della Chiesa, 15 maggio spirituale e pastorale semplice e radicale, che 2016] e i Pastori sono investiti del dono speci- riporti la Chiesa alla sorgente sempre nuova e fico di riconoscere e promuovere l’azione dello attuale del Vangelo di Gesù». Lo sottolinea Spirito Santo che dissemina in seno al Popolo il Papa nel messaggio inviato ai vescovi amici di Dio, tra i fedeli di ogni vocazione, «grazie del movimento dei Focolari, in occasione speciali con le quali li rende adatti e pronti ad del convegno internazionale organizzato a Trento assumersi vari incarichi e uffici utili al rinnova- nel centenario della nascita di Chiara Lubich. mento e alla maggiore espansione della Chie- Il testo pontificio è stato letto dal cardinale sa» (Lumen gentium, 12). Il carisma dell’unità è Francis X. Kriengsak Kovithavanij sabato 8 una di queste grazie per il nostro tempo, che febbraio, all’apertura dei lavori, proseguiti nella sperimenta un cambiamento di portata epoca- città della fondatrice fino a domenica 9. Lunedì le e invoca una riforma spirituale e pastorale 10 i convegnisti si sono trasferiti nella cittadella semplice e radicale, che riporti la Chiesa alla internazionale di Loppiano (Firenze), dove sorgente sempre nuova e attuale del Vangelo le celebrazioni sono continuate fino a mercoledì 12. di Gesù. Attraverso il carisma dell’unità, pienamente sintonizzato con il magistero del Concilio Ecu- menico Vaticano II, lo Spirito Santo insegna in concreto a vivere la grazia dell’unità secondo la preghiera rivolta da Gesù al Padre nell’im- Messaggio minenza della sua Pasqua di morte e risurre- al convegno zione (cfr Gv 17,21). Lo Spirito invita a sceglie- re come unico tutto della nostra sequela e co- me unica bussola del nostro ministero Gesù internazionale crocifisso — Chiara Lubich aggiungerebbe “ab- dei vescovi amici bandonato” (cfr Mc 15,34; Mt 27,46) — facen- dosi uno con tutti, a partire dagli ultimi, dagli del movimento esclusi, dagli scartati, per portare loro la luce, la gioia, la pace. Lo Spirito apre al dialogo della carità e della verità con ogni uomo e ogni donna, di tutte le culture, le tradizioni re- ligiose, le convinzioni ideali, per edificare C ari fratelli! nell’incontro la civiltà nuova dell’amore. Lo Mi rallegro vivamente per la celebrazione Spirito mette alla scuola di Maria, dove si im- del Convegno internazionale che vi vede radu- para che ciò che vale e resta è l’amore. Come nati, prima a Trento e poi a Loppiano, in oc- Maria e con lei siamo chiamati a rendere pre- casione del centenario della nascita della Serva sente e quasi tangibile insieme, per l’umanità di Dio Chiara Lubich, con l’obiettivo di ap- di oggi, Gesù, il Figlio di Dio che nel suo profondire il significato e il contributo del ca- grembo si è fatto primogenito tra molti fratelli risma dell’unità a servizio oggi della missione e sorelle (cfr Rm 8,29) e che vive Risorto in della Chiesa come comunione evangelizzatrice. mezzo a quanti sono uno nel suo Nome (cfr I carismi sono «regali dello Spirito integrati Mt 18,20). nel corpo ecclesiale, attratti verso il centro che Con voi, dunque, cari fratelli Vescovi, espri- è Cristo, da dove si incanalano in una spinta mo la gratitudine a Dio per il dono del cari- evangelizzatrice» (Esort. ap. Evangelii gau- sma dell’unità attraverso la testimonianza e dium, 130). È bene dunque, anche per i Vesco- l’insegnamento della Serva di Dio Chiara Lu- vi, mettersi sempre di nuovo alla scuola dello bich e, con rinnovata comunione e sotto lo Spirito Santo, che fa uscire dal Cenacolo — sguardo materno di Maria, «invoco [...] lo dove il Signore Gesù li ha riuniti in unità con Spirito Santo, lo prego che venga a rinnovare, Pietro e con Maria, Madre di Dio e Madre a scuotere, a dare impulso alla Chiesa in della Chiesa — per camminare nel fuoco della un’audace uscita fuori da sé per evangelizzare Pentecoste con tutto il Popolo di Dio lungo le tutti i popoli» (Esort. ap. Evangelii gaudium, strade della missione. La sua luce e la sua for- 261). za guidano ad incontrare con misericordia e Benedico ciascuno di voi e le comunità a tenerezza chi vive e soffre nelle periferie esi- voi affidate, e vi chiedo per favore di pregare stenziali e sociali, annunciando e testimonian- per me. do con gioia, senza paura, ricchi solo di fede, di speranza, di amore il Vangelo di Gesù. Roma, da San Giovanni in Laterano, 29 gennaio 2020 I doni carismatici sono co-essenziali, insie- me ai doni gerarchici, nella missione della Chiesa [Cfr CONGREGAZIONE PER LA D OTTRI- NA DELLA FEDE, Lett. Iuvenescit Ecclesia sulla
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 13 febbraio 2020 #pattoglobale 7 «Un’educazione non è efficace se non sa creare poeti». Lo ha detto il Papa ai partecipanti al seminario sul tema «Education: the global compact», ricevuti nella mattina di venerdì 7 febbraio nella Sala del Concistoro a conclusione della due-giorni di lavori che per iniziativa della Pontificia accademia delle scienze sociali si era aperta giovedì 6 presso la Casina Pio IV nei Giardini vaticani. Pubblichiamo la traduzione italiana del discorso pronunciato in spagnolo. C ari amici, partecipazione dei bambini e delle bambine all’educazione. L’immatricolazione dei giovani Il Papa ricorda Sono lieto di salutarvi in occasione del Semi- nario promosso dalla Pontificia Accademia all’istruzione primaria è oggi quasi universale e che i docenti delle Scienze Sociali su “Educazione: il Patto si osserva che il divario di genere si è ridotto. Globale”. Mi rallegro che riflettiate su questo Questo è un risultato encomiabile. Ogni gene- sono gli artigiani tema, perché oggi è necessario unire gli sforzi razione dovrebbe tuttavia riconsiderare come per raggiungere un’alleanza educativa ampia trasmettere le sue conoscenze e i suoi valori a delle future al fine di formare persone mature, capaci di ri- quella seguente, perché è attraverso l’educazio- costruire, ricostruire il tessuto relazionale e ne che l’essere umano raggiunge il suo massi- generazioni mo potenziale e diviene un essere consapevole, creare un’umanità più fraterna (cfr. Discorso al Corpo Diplomatico, 9 gennaio 2020). libero e responsabile. Pensare all’educazione è e invita a sostenere L’educazione integrale e di qualità e i livelli pensare alle generazioni future e al futuro dell’umanità; è pertanto qualcosa di profonda- il loro impegno d’istruzione continuano a essere una sfida mondiale. Nonostante gli obiettivi e le mete mente radicato nella speranza e richiede gene- formulati dall’Organizzazione delle Nazioni rosità e coraggio. Unite (ONU) e da altri organismi (cfr. Obietti- Educare non è solo trasmettere concetti, vo 4), e gli importanti sforzi compiuti da alcu- questa sarebbe un’eredità dell’illuminismo che ni paesi, l’educazione continua a essere disu- bisogna superare, ossia non trasmettere solo guale tra la popolazione mondiale. La povertà, concetti, ma è un compito che esige che tutti la discriminazione, il cambiamento climatico, coloro che ne sono responsabili — famiglia, la globalizzazione dell’indifferenza, la cosifica- scuola e istituzioni sociali, culturali, religiose... L’educazione non è efficace se non sa creare poeti zione dell’essere umano fanno appassire la fio- — vi partecipino in modo solidale. In tal sen- ritura di milioni di creature. Di fatto, rappre- so, in alcuni paesi si dice che si è rotto il patto sentano per molti un muro quasi insormonta- educativo perché manca questa partecipazione bile che impedisce di raggiungere gli obiettivi sociale all’educazione. Per educare bisogna e le mete di sviluppo sostenibile e garantito cercare d’integrare il linguaggio della testa con che i popoli si sono proposti. il linguaggio del cuore e il linguaggio delle L’educazione elementare oggi è un ideale mani. Che un alunno pensi ciò che sente e ciò normativo in tutto il mondo. I dati empirici che fa, senta ciò che pensa e ciò che fa, faccia che voi, signori accademici, condividete, indi- cano che sono stati compiuti progressi nella CONTINUA A PAGINA 8
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 13 febbraio 2020 #pattoglobale 8 CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 7 ogni comunità il livello di conoscenza necessa- rio per avere una propria autonomia ed essere ciò che sente e ciò che pensa. Integrazione to- capace di cooperare con gli altri, è importante tale. Promuovendo l’apprendimento della te- puntare sulla formazione degli educatori con i sta, del cuore e delle mani, l’educazione intel- più alti standard qualitativi, a tutti i livelli ac- lettuale e socio-emozionale, la trasmissione dei cademici. Per sostenere e promuovere questo valori e delle virtù individuali e sociali, l’inse- processo, è necessario che abbiano a disposi- gnamento di una cittadinanza impegnata e so- zione le risorse nazionali, internazionali e pri- lidale con la giustizia, e impartendo le abilità e vate adeguate, di modo che, in tutto il mondo, le conoscenze che formano i giovani per il mondo del lavoro e la società, le famiglie, le scuole e le istituzioni diventano veicoli essen- ziali per l’empowerment della prossima genera- zione. Allora sì, se è così, non si parla più di un patto educativo rotto. Il patto è questo. Oggi è in crisi, si è rotto il cosiddetto “patto educativo”; il patto educativo che si crea tra la famiglia, la scuola, la patria e il mondo, la cul- tura e le culture. Si è rotto e rotto davvero; non si può rincollare o ricomporre. Non si può rammendare, se non attraverso un rinno- vato sforzo di generosità e di accordo univer- sale. Patto educativo rotto significa che sia la società, sia la famiglia, sia le diverse istituzioni che sono chiamate ad educare delegano il de- cisivo compito educativo ad altri, e così le di- verse istituzioni di base e gli stessi stati che hanno rinunciato al patto educativo sfuggono a tale responsabilità. Oggi, siamo chiamati, in qualche modo, a rinnovare e a reintegrare l’impegno di tutti — persone e istituzioni — nell’educazione, per ri- fare un nuovo patto educativo, perché solo co- sì l’educazione potrà cambiare. Per questo bi- sogna integrare le conoscenze, la cultura, lo sport, la scienza, il divertimento e lo svago; per questo bisogna costruire ponti di connes- sione, superare, permettetemi la parola, supe- rare le “piccolezze” che ci rinchiudono nel no- stro piccolo mondo, e andare nel mare aperto globale, rispettando tutte le tradizioni. Le nuove generazioni devono comprendere con chiarezza la propria tradizione e cultura — questo non si negozia, è innegoziabile —, in relazione alle altre, in modo da sviluppare la propria auto-comprensione, affrontando e ac- possano svolgere il loro compito in modo effi- cettando la diversità e i cambiamenti culturali. cace. Si potrà così promuovere una cultura del dia- In questo Seminario su “Educazione: il Pat- logo, una cultura dell’incontro e della recipro- to Globale”, voi, accademici di varie università ca comprensione, in modo pacifico, rispettoso tra le più rispettate al mondo, avete individua- e tollerante. Un’educazione che renda capaci to nuove leve per far sì che l’educazione sia d’individuare e promuovere i veri valori umani più umana ed equa, più soddisfacente, e più in una prospettiva interculturale e interreligio- importante per i bisogni diversi delle econo- sa. mie e delle società del XXI secolo. Tra le altre La famiglia ha bisogno di essere valorizzata cose, avete esaminato la nuova scienza della nel nuovo patto educativo, poiché la sua re- mente, il cervello e l’educazione, la promessa sponsabilità comincia già nel ventre materno, della tecnologia di giungere a bambini che at- al momento della nascita. Ma le madri, i padri tualmente non hanno opportunità di appren- — i nonni — e la famiglia nel suo insieme, nel dimento, e il tema importantissimo dell’educa- suo ruolo educativo primario, hanno bisogno zione dei giovani rifugiati e immigranti in tut- di aiuto per comprendere, nel nuovo contesto to il mondo. Avete affrontato gli effetti della globale, l’importanza di questo stadio iniziale crescente disuguaglianza e del cambiamento della vita, ed essere preparati ad agire di con- climatico sull’educazione, come pure gli stru- seguenza. Uno dei modi fondamentali per mi- menti per invertire gli effetti di entrambi e raf- gliorare la qualità dell’educazione a livello sco- forzare le basi per una società più umana, più lastico è ottenere una maggiore partecipazione sana, più equa e felice. delle famiglie e delle comunità locali ai pro- Ho parlato di tre linguaggi: della mente, del getti educativi. E queste sono parte di tale cuore, delle mani. E parlando delle radici, dei educazione integrale, puntuale e universale. valori, possiamo parlare di verità, di bontà, di Desidero, in questo momento, rendere creatività. Ma non voglio concludere questo omaggio anche ai docenti — sempre sottopaga- discorso senza parlare della bellezza. Non si ti — perché dinanzi alla sfida dell’educazione può educare senza indurre alla bellezza, senza vanno avanti con coraggio e impegno. Sono indurre il cuore alla bellezza. Forzando un po’ loro gli “artigiani” delle future generazioni. il discorso, oserei dire che un’educazione non Con il loro sapere, pazienza e dedizione tra- è efficace se non sa creare poeti. Il cammino smettono un modo di essere che si trasforma della bellezza è una sfida che si deve affronta- in ricchezza, non materiale, ma immateriale, re. creano l’uomo e la donna di domani. È una Vi incoraggio in questo compito così impor- grande responsabilità. Perciò, nel nuovo patto tante e appassionante che avete: collaborare educativo, la funzione dei docenti, come agen- all’educazione delle future generazioni. Non è ti dell’educazione, deve essere riconosciuta e una cosa del domani, ma dell’oggi. Andate sostenuta con tutti i mezzi possibili. Se il no- avanti, che Dio vi benedica. Prego per voi e stro obiettivo è offrire a ogni individuo e a voi fatelo per me. Grazie.
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 13 febbraio 2020 #francesco 9 Una presenza discreta efficace e attenta S ignor Capo della Polizia, «Una presenza discreta, Signor Prefetto e Signor Dirigente, efficace e attenta»: così Cari Funzionari e Agenti! Papa Francesco ha definito Fa parte di una bella e consolidata tradizione il servizio quotidiano svolto questo incontro, all’inizio dell’anno, fra il Suc- «in modo encomiabile» cessore di Pietro e voi, che formate l’Ispettora- dall’Ispettorato di pubblica to di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano. sicurezza presso il Vaticano. Ringrazio il Prefetto Gabrielli per le sue paro- Il Pontefice ha espresso le, in particolare per il richiamo al valore della la sua gratitudine coerenza. Che Dio ci aiuti tutti in questo! Vi a dirigenti e personale accolgo con piacere, soprattutto per esprimere nel corso dell’udienza ancora una volta a ciascuno di voi la mia gra- di sabato 8 febbraio, titudine per il vostro prezioso lavoro. Il 2020 è nella Sala Clementina. già inoltrato, ma desidero ugualmente porgervi i miei auguri per questo anno che il Signore ci dona. Possa essere un tempo di serenità e di pace, per voi e per le vostre famiglie. Il vostro servizio alla Santa Sede e allo Sta- to della Città del Vaticano riveste un significa- to e un valore peculiari. Non è facile rappor- tarsi ogni giorno con i turisti e i pellegrini che visitano la Piazza e la Basilica di San Pietro e i Musei Vaticani, o che vengono per incontra- re il Papa. Nella varietà delle situazioni, voi siete chiamati a coniugare le loro esigenze con le indispensabili regole dell’ordine pubblico e del tranquillo svolgersi della vita intorno alla Città del Vaticano e ai luoghi sacri alla fede cattolica. E la vostra opera è altrettanto impor- tante in occasione delle mie visite pastorali a Roma e in Italia, dovunque mi conduce l’eser- cizio del ministero. Ormai tante volte ho po- tuto constatare di persona la vostra presenza discreta quanto attenta ed efficace! Questo vo- glio sottolineare: discreta; efficace e attenta, ma discreta. E questo dice l’alto livello umano. Per questo, grazie tante. Il vostro lavoro, oltre a competenza e pro- fessionalità, manifesta l’amore sincero e il fede- le attaccamento alla Sede Apostolica. Di tutto, specialmente del vostro servizio quotidiano, svolto in modo encomiabile, vi sono personal- mente riconoscente; e in questa circostanza in- tendo rinnovarvi la mia stima per lo spirito che lo anima. La costante cooperazione con la Gendarmeria Vaticana lo rende ancora più ef- ficace e meritorio. Cari amici, il piacere di ritrovarci in que- Udienza st’incontro quasi familiare si traduce da parte mia in preghiera e auspicio. All’inizio dell’an- all’Ispettorato no, affido alla materna intercessione della Ver- di pubblica gine Maria le intenzioni che portate nel cuore, affinché il Signore benedica ogni vostra attivi- sicurezza presso tà e tutta la vostra vita, gli ideali, i propositi, le aspirazioni. La Madonna protegga in modo il Vaticano particolare i vostri figli e i vostri anziani, e aiuti i vostri cari che vivono momenti di diffi- coltà. Rinnovo l’auspicio che il vostro impegno quotidiano, talora non esente da rischi, sia sempre animato dalla fiamma della fede, della speranza e della carità. Una fiamma umile, semplice ma genuina. Portate i miei auguri anche ai vostri familia- ri a casa. Per tutti invoco dal Signore la pro- sperità, la concordia e la pace. Benedico tutti voi e il vostro lavoro; e vi chiedo, per favore, di pregare per me. Grazie!
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 13 febbraio 2020 #copertina 10 «I l sogno è un posto privilegiato per cercare la verità. E anche Dio tante volte ha scelto di parlare nei sogni». Queste parole pronunciate da Francesco nel dicembre 2018 in un’omelia della messa a Santa Marta e riferite a san Giu- seppe, uomo silenzioso e concreto, ci aiutano a comprendere lo sguardo del Papa sull’Amaz- zonia attraverso l’esortazione postsinodale. Un testo scritto come una lettera d’amore, dove abbondano le citazioni dei poeti che aiutano il lettore a entrare in contatto con la stupenda bellezza di quella regione ma anche con i suoi quotidiani drammi. Perché il Vescovo di Roma ha voluto dare a un Sinodo circoscritto a una determinata regione un valore universale? Per- ché l’Amazzonia e le sue sorti ci riguardano? Scorrendo le pagine dell’esortazione emer- ge la risposta. In primo luogo perché tutto è connesso: l’equilibrio del nostro pianeta di- pende infatti anche dallo stato di salute dell’Amazzonia. E siccome la cura delle per- sone e quella degli ecosistemi non possono essere separate, non ci debbono lasciare indif- ferenti né la distruzione della ricchezza uma- paci di fare giorni e giorni di canoa soltanto na e culturale delle popolazioni indigene, né per incontrare sparuti gruppi di persone e per le devastazioni e le politiche estrattivistiche portare loro la carezza di Dio insieme al con- che distruggono le foreste. Ma c’è un altro forto rigenerante dei suoi sacramenti. elemento che rende universale l’Amazzonia. Con la sua esortazione, Papa Francesco te- In qualche modo le dinamiche che lì si mani- festano anticipano sfide già vicine a noi: gli stimonia uno sguardo che eccede le diatribe effetti di un’economia globalizzata e di un si- dialettiche che hanno finito per rappresentare stema finanziario sempre meno sostenibile il Sinodo quasi come un referendum sulla sulle vite degli esseri umani e sull’ambiente; possibilità di ordinare sacerdoti uomini spo- la convivenza tra popoli e culture profonda- sati. Questione discussa da lungo tempo e mente diverse; le migrazioni; la necessità di che potrà esserlo ancora in futuro, perché «la tutelare il creato che rischia di essere irrepara- perfetta e perpetua continenza» non è «certa- bilmente ferito. mente richiesta dalla natura stessa del sacer- La «Querida Amazonia», protagonista del- dozio», come ha affermato il Concilio Ecu- Lo sguardo menico Vaticano II. Questione sulla quale il la lettera d’amore di Francesco, rappresenta innanzitutto una sfida per la Chiesa, chiama- Successore di Pietro, dopo aver pregato e me- del Papa ditato, ha deciso di rispondere non preveden- ta a trovare vie nuove per evangelizzare, an- do cambiamenti o ulteriori possibilità di de- sulla regione: nunciando il cuore del messaggio cristiano, quel kerygma che rende presente il Dio della roghe rispetto a quelle già previste dalla vi- vie concrete misericordia che ha tanto amato il mondo da gente disciplina ecclesiastica, ma chiedendo di ripartire dall’essenziale. Da una fede vissu- per un’ecologia ta e incarnata, da un rinnovato slancio mis- sionario frutto della grazia cioè dal lasciar umana che tenga I “grandi sogni” spazio all’azione di Dio, e non dalle strategie di marketing o dalle tecniche comunicative conto dei poveri degli influencer religiosi. per la valorizzazione «Cara Amazzonia» invita a una risposta “specifica e coraggiosa” nel ripensare l’orga- delle culture di Francesco nizzazione e i ministeri ecclesiali. Richiama alla responsabilità l’intera Chiesa cattolica, perché avverta su di sé le ferite di quei popoli e i disagi di quelle comunità impossibilitate a e per una Chiesa missionaria celebrare l’eucaristia domenicale, e vi rispon- dal volto amazzonico da con generosità, con l’invio di nuovi mis- sionari, valorizzando tutti i carismi e puntan- di ANDREA sacrificare sulla croce suo Figlio. L’uomo, in do di più sui nuovi servizi e ministeri non or- TORNIELLI Amazzonia, non è la malattia da combattere dinati, da affidare in modo stabile e ricono- per curare l’ambiente. I popoli originari sciuto ai laici e alle donne. Proprio citando dell’Amazzonia vanno preservati con le loro l’insostituibile contributo di queste ultime, culture e tradizioni. Ma essi hanno anche il Francesco ricorda che in Amazzonia la fede è diritto a una testimonianza evangelica. Non stata trasmessa e si è mantenuta viva grazie vanno esclusi dalla missione, dalla cura pasto- alla presenza di donne «forti e generose» sen- rale di una Chiesa ben rappresentata dai volti za che «alcun sacerdote passasse da quelle bruciati dal sole di tanti vecchi missionari, ca- parti».
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 13 febbraio 2020 #copertina 11 Querida Amazonia turale», che infine le comunità cristiane siano «capaci di impegnarsi e di incarnarsi» nella realtà locale. Il sogno sociale: la Chiesa sia al fianco degli oppressi Il primo capitolo è incentrato sul «Sogno sociale». In esso il Papa sottolinea che «un ve- ro approccio ecologico» è anche «approccio sociale» e, pur apprezzando il «buon vivere» degli indigeni, mette in guardia dal «conserva- zionismo» che si preoccupa solo dell’ambien- te. Con toni vibranti, parla di «ingiustizia e crimine», rammentando che già Benedetto XVI aveva denunciato «la devastazione ambientale dell’Amazzonia». I popoli originari, avverte, S i intitola Querida Amazonia l’esortazione apo- subiscono un «asservimento» sia da parte dei stolica di Papa Francesco che raccoglie i frutti poteri locali che da quelli esterni. Per il Ponte- dell’assemblea speciale del Sinodo dei vescovi fice le operazioni economiche che alimentano per la regione panamazzonica celebrato in Va- devastazione, uccisioni, corruzione, meritano il ticano dal 6 al 27 ottobre dello scorso anno sul nome di «ingiustizia e crimine». E con Gio- tema «Amazzonia: nuovi cammini per la Chie- vanni Paolo II ribadisce che la globalizzazione sa e per una ecologia integrale». non deve diventare un nuovo colonialismo. Una sintesi «L’amata Amazzonia si mostra di fronte al mondo con tutto il suo splendore, il suo dell’esortazione dramma, il suo mistero» è l’incipit del docu- mento, ricco di riferimenti a documenti delle I poveri siano ascoltati apostolica Conferenze episcopali dei Paesi amazzonici ma sul futuro dell’Amazzonia anche a poesie di autori legati alla regione. postsinodale Con questo testo il Pontefice desidera «espri- Di fronte a tanta ingiustizia, il Pontefice mere le risonanze» che il Sinodo ha provocato chiede di «indignarsi e chiedere perdono». Per in lui. E precisa che non intende né sostituire Francesco servono «reti di solidarietà e di svi- né ripetere il Documento finale, invitando i fe- luppo» ma occorre anche l’impegno tutti, deli a leggerlo «integralmente» e auspicando compresi i leader politici. Il Papa si sofferma che tutta la Chiesa si lasci «arricchire e inter- poi sul tema del «senso comunitario» e ricor- pellare» da esso e che la Chiesa dell’Amazzo- da che per i popoli amazzonici le relazioni nia si impegni «nella sua applicazione». umane «sono impregnate dalla natura circo- Francesco condivide i suoi «sogni per stante». Per questo, scrive, essi vivono come l’Amazzonia», la cui sorte deve preoccupare un vero «sradicamento» l’esperienza dell’emi- tutti perché questa terra è anche «nostra». grazione in città. Formula così «quattro grandi sogni»: che la L’ultima parte del primo capitolo è dedicata regione «lotti per i diritti dei più poveri», alle «istituzioni degradate» e al «dialogo so- «che difenda la ricchezza culturale», che «cu- ciale». Francesco denuncia il male della corru- stodisca gelosamente l’irresistibile bellezza na- zione che avvelena lo Stato e le sue istituzioni.
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 13 febbraio 2020 #copertina 12/13 E si augura che l’Amazzonia diventi «un luo- do, ribadisce, è importante «determinare ciò La presentazione go di dialogo sociale» prima di tutto «con gli che è più specifico del sacerdote». La risposta, ultimi. Quella dei poveri, ammonisce, sia «la si legge, è nel sacramento dell’ordine sacro che del documento voce più potente» sull’Amazzonia. abilita solo il sacerdote a presiedere l’Eucari- stia. Come dunque «assicurare il ministero sa- La conferenza stampa cerdotale» nelle zone remote? Francesco esorta di presentazione tutti i vescovi, specie quelli latinoamericani, «a dell’esortazione apostolica Il sogno culturale: avere cura essere più generosi», orientando quanti «mo- postsinodale del poliedro amazzonico Querida Amazonia si è svolta strano una vocazione missionaria» a scegliere nella tarda mattinata Il secondo capitolo è dedicato al «sogno l’Amazzonia, e li invita a rivedere la formazio- di mercoledì 12 febbraio, culturale». Francesco mette subito in chiaro ne dei presbiteri. nella Sala stampa che «promuovere l’Amazzonia» non significa Dopo i sacramenti, Querida Amazonia si sof- della Santa Sede. «colonizzarla culturalmente». Ricorre così a ferma sulle «comunità piene di vita», in cui i Dopo l’introduzione una immagine che gli è particolarmente cara: laici devono assumere «responsabilità impor- del direttore Matteo Bruni, «il poliedro amazzonico». Per il Pontefice bi- tanti». Per il Papa, infatti, non si tratta «solo è intervenuto il cardinale sogna combattere la «colonizzazione postmo- di favorire una maggiore presenza di ministri Lorenzo Baldisseri, segretario generale derna». E dunque è urgente «custodire le ra- ordinati». Sarebbe un obiettivo «limitato» se del Sinodo dei vescovi, dici». Citando l’enciclica Laudato si’ e l’esorta- non venisse suscitata «una nuova vita nella co- che ha ripercorso l’iter zione apostolica postsinodale Christus vivit — munità». Servono, dunque, nuovi «servizi lai- di preparazione che raccoglie i frutti della quindicesima assem- cali». Solo attraverso «un incisivo protagoni- e di svolgimento blea ordinaria dell’episcopato svoltasi nell’ot- smo dei laici», ribadisce Francesco, la Chiesa dell’assemblea. Quindi tobre 2018 sul tema: «I giovani, la fede e il di- potrà rispondere alle «sfide dell’Amazzonia». hanno portato scernimento vocazionale» — sottolinea che la Per il Pontefice un posto speciale hanno pure la loro testimonianza «visione consumistica dell’essere umano» ten- i consacrati, mentre ricorda il ruolo delle co- il gesuita Adelson Araújo planetario dipende dalla salute dell’immensa narie, scrive, vanno tenuti «in conto nell’evan- de a «rendere omogenee le culture» e questo munità di base che hanno difeso i diritti socia- dos Santos, teologo regione pluviale, sulla quale gravitano forti in- gelizzazione». E in questa parte si sofferma e docente di spiritualità ha un impatto significativo soprattutto sulle li e incoraggia in particolare l’attività della Re- teressi non solo locali, ma anche mondiali. La sulla «inculturazione sociale e spirituale». alla Pontificia università nuove generazioni. Proprio ai giovani il Papa pam e dei «gruppi missionari itineranti». soluzione non può essere certo «l’internaziona- Francesco evidenzia che, vista la condizione di Gregoriana, suor Augusta chiede di «farsi carico delle radici» e di «recu- lizzazione» dell’Amazzonia; va accresciuta in- povertà di tanti abitanti dell’Amazzonia, l’in- de Oliveira, vicaria generale perare la memoria ferita». vece «la responsabilità dei governi nazionali». culturazione deve avere «un timbro fortemente delle Serve di Maria L’esortazione si sofferma quindi sull’«incon- Lo sviluppo sostenibile, prosegue il Pontefice, sociale». Al tempo stesso, però, la dimensione riparatrici, e il professor tro interculturale». Anche le «culture apparen- sociale va integrata con quella «spirituale». Nuovi spazi alle donne richiede che gli abitanti siano sempre informa- Carlos Nobre, scienziato, temente più evolute», osserva, possono ap- ti sui progetti che li riguardano. Da qui l’au- ma senza clericalizzazioni premio Nobel 2007, prendere da popoli che hanno «sviluppato un spicio di «un sistema normativo» che abbia membro della Commissione tesoro culturale stando legate alla natura». La Uno spazio a sé il Papa dedica alla forza e «limiti inviolabili». Francesco invita così alla scienze ambientali diversità, quindi, non deve costituire «una «profezia della contemplazione»: ascoltando i I sacramenti siano accessibili a tutti al dono delle donne. Egli riconosce che in del Consiglio nazionale Amazzonia alcune comunità si sono sostenute frontiera» ma «un ponte». Il Papa dice no, popoli originari, sottolinea, possiamo amare specie ai poveri solo «grazie alla presenza di donne forti e ge- di sviluppo scientifico quindi, a «un indigenismo completamente l’Amazzonia «e non solo utilizzarla»; possia- e tecnologico. A concludere chiuso». L’ultima parte del secondo capitolo L’esortazione indica poi i «punti di parten- nerose». Avverte però che non si deve ridurre l’incontro sono stati mo trovare in essa «un luogo teologico, uno za per una santità amazzonica» , che non deve approfondisce il tema delle «culture minaccia- «la Chiesa a strutture funzionali». Se così fos- i due segretari speciali spazio dove Dio si manifesta e chiama i suoi copiare «modelli da altri luoghi». Sottolinea te» e dei «popoli a rischio» (39-40). In qual- se, infatti, il ruolo delle donne sarebbe condi- dell’assemblea figli». L’ultima parte del terzo capitolo è in- che «è possibile recepire in qualche modo un per l’Amazzonia: il vescovo siasi progetto per l’Amazzonia, è la raccoman- zionato dall’accesso all’ordine sacro. Per il centrata su «educazione e abitudini ecologi- simbolo indigeno senza necessariamente quali- David Martínez dazione di Francesco, «è necessario assumere che». In essa il Papa rimarca che l’ecologia Pontefice invece va rifiutata proprio la clerica- ficarlo come idolatrico». Si può valorizzare, lizzazione delle donne e va accolto invece il de Aguirre Guinea, vicario la prospettiva dei diritti dei popoli». Questi, non è questione tecnica ma comprende sempre apostolico di Puerto dunque, un mito «carico di senso spirituale» contributo femminile che prolunga «la forza e aggiunge, «difficilmente potranno conservarsi «un aspetto educativo». Maldonado, senza necessariamente considerarlo «un errore la tenerezza di Maria». In questa direzione indenni» se l’ambiente, in cui sono nati e si che ha inviato un video pagano». Lo stesso vale per alcune feste reli- Francesco incoraggia il sorgere di nuovi servizi sono sviluppati «si deteriora». trasmesso durante Una sintesi giose che, sebbene richiedano un «processo di femminili, che — con un riconoscimento pub- la conferenza, e il cardinale Il sogno ecclesiale: purificazione», contengono «un significato sa- blico dei vescovi — incidano nelle decisioni Michael Czerny, dell’esortazione una Chiesa dal volto amazzonico cro». Altro passaggio significativo di Querida delle comunità. Più in generale, per il Papa sotto-segretario Il sogno ecologico: unire cura Amazonia è quello dedicato all’inculturazione occorre «ampliare orizzonti al di là dei conflit- della Sezione migranti apostolica dell’ambiente e cura delle persone L’ultimo capitolo, il più corposo, è dedicato della liturgia. Il Pontefice constata che già il ti» e lasciarsi sfidare dall’Amazzonia per «su- e rifugiati del Dicastero «più direttamente» ai pastori e ai fedeli catto- concilio Vaticano II aveva richiesto uno sforzo per il servizio dello sviluppo postsinodale Il terzo capitolo, «Un sogno ecologico», è lici e si concentra sul «sogno ecclesiale». Il di «inculturazione della liturgia nei popoli in- perare prospettive limitate» che «rimangono chiuse in aspetti parziali». umano integrale, quello più immediatamente collegato alla Lau- Papa invita a «sviluppare una Chiesa dal volto digeni». Ricorda inoltre, in una nota al testo, che nel suo intervento «Querida dato si’. Nell’introduzione viene sottolineato amazzonico» attraverso un «grande annuncio che nel Sinodo «è emersa la proposta di ela- Il quarto capitolo termina con il tema della si è soffermato sul rapporto che in Amazzonia esiste una relazione stretta missionario», un «annuncio indispensabile in borare un rito amazzonico». I sacramenti, «convivenza ecumenica e interreligiosa» (106- tra l’esortazione apostolica Amazonia» tra l’essere umano e la natura. Il curarsi dei Amazzonia». Per Francesco non basta farsi esorta, «devono essere accessibili, soprattutto 110). Il Papa invita i credenti a «trovare spazi e il Documento finale fratelli come il Signore si cura di ogni uomo, portatori di un «messaggio sociale». Questi ai poveri». E la Chiesa, sottolinea richiamando per dialogare e agire insieme per il bene co- consegnato dai padri ribadisce il Pontefice, «è la prima ecologia di popoli hanno «diritto all’annuncio del Vange- l’Amoris laetitia, non può trasformarsi in una mune». «Come non lottare insieme? Come al Pontefice al termine cui abbiamo bisogno». Cura dell’ambiente e lo», altrimenti «ogni struttura ecclesiale diven- «dogana». non pregare insieme e lavorare fianco a fianco dei lavori del Sinodo cura dei poveri sono dunque «inseparabili». per difendere i poveri dell’Amazzonia?» si amazzonico. terà» semplicemente una Ong. Una parte con- Francesco rivolge poi l’attenzione al «sogno sistente del capitolo è poi dedicata all’incultu- chiede Francesco. fatto di acqua». Cita Pablo Neruda e altri razione. Riprendendo la Gaudium et spes, il I vescovi latinoamericani Il Pontefice conclude la Querida Amazonia poeti locali, che descrivono la forza e la bel- Pontefice parla dell’«inculturazione» come un con una preghiera alla Madre dell’Amazzonia: lezza del Rio delle Amazzoni. Con le loro processo che porta «a pienezza alla luce del inviino missionari «Guarda i poveri dell’Amazzonia — recita un poesie, osserva, «ci aiutano a liberarci dal pa- Vangelo» quanto di buono esiste nelle culture Legato a questo è il tema «l’inculturazione passo della sua orazione — perché la loro casa radigma tecnocratico e consumista che soffoca amazzoniche. della ministerialità», su cui la Chiesa è chia- viene distrutta per interessi meschini... Tocca la natura». Il Papa volge lo sguardo più in profondità mata a dare una risposta «coraggiosa». Per il la sensibilità dei potenti perché, se anche sen- Per il Papa, urge ascoltare «il grido indicando le «vie di inculturazione in Amaz- Papa va garantita «una maggiore frequenza tiamo che è già tardi, tu ci chiami a salvare ciò dell’Amazzonia». Egli ricorda che l’equilibrio zonia». I valori presenti nelle comunità origi- della celebrazione dell’Eucaristia». Al riguar- che ancora vive».
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