Nella comunione e con franchezza - L'Osservatore Romano - L'Osservatore Romano

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Nella comunione e con franchezza - L'Osservatore Romano - L'Osservatore Romano
L’Osservatore
il Settimanale
               Romano
Città del Vaticano, venerdì 2 novembre 2018
anno LXXI, numero 44 (3.967)

                                  Nella comunione
                                  e con franchezza
       In allegato il mensile «donne chiesa mondo»
Nella comunione e con franchezza - L'Osservatore Romano - L'Osservatore Romano
il Settimanale                                                                       L’Osservatore Romano
                                                                                            venerdì 2 novembre 2018

#editoriale                                                                                                           2

 S
          i è concluso il terzo sinodo del pontificato di     effetto, non lo so. Ma so di certo che deve
          Francesco, ventottesima assemblea (tra ordina-      averlo in noi». Per due motivi: perché «siamo
          rie, straordinarie e speciali) in poco più di       noi i destinatari del documento, non la gente
          mezzo secolo, da quando cioè Paolo VI creò il       di fuori» e perché «è lo Spirito che ha fatto
          Sinodo dei vescovi alcune settimane prima           tutto questo, e torna a noi» ha insistito.
          della conclusione del concilio, e da quando il         Commentando poi il vangelo nella messa
          nuovo organismo si riunì per la prima volta,        conclusiva dell’assemblea riunita in Vaticano
          due anni più tardi. Dati che da soli mostrano       per oltre tre settimane, il Papa ha spiegato «il
          come, tra luci e ombre, questa istituzione sia      cammino della fede» (e la stessa prassi del si-
          ormai entrata nella normalità del cattolicesimo     nodo, che in greco significa appunto “cammi-
          postconciliare. La prassi sinodale è notoria-       nare insieme”): una «via» — così negli Atti de-
          mente legata alle origini stesse del cristianesi-   gli apostoli è denominato lo stesso cristianesi-
          mo e al suo configurarsi già in età tardoantica,    mo — aiutata innanzi tutto dall’ascolto.
          per poi caratterizzare nel corso dei secoli e in    «Quant’è importante per noi ascoltare la vi-
          vario modo la vita e lo sviluppo delle sue di-      ta», e cioè i «bisogni del prossimo» ha escla-
          verse confessioni.                                  mato Francesco. E, rivolto ai giovani, «scusa-
             Più volte Bergoglio ha insistito sull’impor-     teci se spesso non vi abbiamo dato ascolto; se
          tanza della sinodalità, e un elogio di questa       anziché aprirvi il cuore, vi abbiamo riempito le
          dimensione l’ha tessuto concludendo l’assem-        orecchie» ha detto.
          blea dedicata ai giovani. Francesco è interve-         Accenti autocritici che si ritrovano nel lun-
                                                              ghissimo documento approvato dal sinodo e               L’OSSERVATORE ROMANO
                                                              che sono più volte riecheggiati in queste setti-
                                                              mane anche nel dibattito in aula e nei circoli

In ascolto
                                                                                                                      Unicuique suum                Non praevalebunt

                                                              minori, come a proposito della scarsissima va-          Edizione settimanale in lingua italiana
                                                              lorizzazione del ruolo delle donne nella Chie-
                                                                                                                                 Città del Vaticano
                                                              sa. «La fede passa per la vita» ha sottolineato                    ornet@ossrom.va
                                                                                                                              www.osservatoreromano.va
                                                              ancora il Papa: non va dunque concentrata so-

della realtà
                                                              lo su «formulazioni dottrinali», che non tocca-                GIOVANNI MARIA VIAN
                                                              no il cuore, oppure «solo sul fare», che «ri-                            D irettore

                                                              schia di diventare moralismo e di ridursi al so-                  GIANLUCA BICCINI
                                                                                                                                     Coordinatore
                                                              ciale», ma deve «portare avanti l’opera di Dio
                                                                                                                         PIERO DI D OMENICANTONIO
                                                              al modo di Dio, nella prossimità» ha spiegato.                       Progetto grafico
                                                                 Sulla dimensione evangelica della prossimità
                                                                                                                                      Redazione
                                                              rappresentata dall’«antica storia del samarita-         via del Pellegrino, 00120 Città del Vaticano
          nuto subito dopo l’approvazione a larghissima       no», come disse Montini chiudendo il conci-                         fax +39 06 6988 3675

          maggioranza punto per punto, durata ore, del        lio, Francesco è tornato all’Angelus parlando
                                                                                                                                Servizio fotografico
          lungo documento che ne è scaturito. Parlando        ancora dello «stile sinodale» e dell’ascolto, che        telefono 06 6988 4797    fax 06 6988 4998
          a braccio il Pontefice è tornato a ribadire che     deve tenere conto della realtà. Perché «è im-               photo@ossrom.va        www.photo.va

          il sinodo «non è un parlamento», bensì «uno         portante che si diffonda un modo di essere e                TIPO GRAFIA VATICANA EDITRICE
          spazio protetto» perché lo Spirito santo possa      di lavorare insieme, giovani e anziani,                        L’OSSERVATORE ROMANO
          agirvi. E subito dopo ha aggiunto: «Il risulta-     nell’ascolto e nel discernimento, per giungere                         Abbonamenti
          to del sinodo non è un documento, l’ho detto        a scelte pastorali rispondenti alla realtà».             Italia, Vaticano: € 58,00 (6 mesi € 29,00).

          all’inizio. Siamo pieni di documenti. Io non so                                                                       telefono 06 6989 9480
                                                                                                                                   fax 06 6988 5164
          se questo documento al di fuori avrà qualche                                                   g.m.v.                     info@ossrom.va
il Settimanale                                                                          L’Osservatore Romano
                                                                                             venerdì 2 novembre 2018

        #ilpunto                                                                                                       3
        di ANTONIO
        ZANARDI LANDI

   I
        n questi mesi si moltiplicano infuocati scambi
        di opinioni e di accuse su temi che indicano
        un nuovo modo di intendere la politica e che
        coinvolgono direttamente, anche sui social,
        l’opinione pubblica e gli elettori. Con dibattiti
        sull’immigrazione, sulle grandi opere infra-
        strutturali, sul futuro dell’Unione europea e al-
        tro. Il grande assente, nelle discussioni pubbli-
        che, e purtroppo anche sulla maggior parte
        dei giornali, è un problema grave e che rischia
        di condizionare tutti gli altri: la crisi del siste-
        ma di accordi per il disarmo e il controllo de-
        gli armamenti nucleari. Sono temi aridi e diffi-
        cili da seguire. Eppure quello che sta accaden-
        do non solo riporta agli anni più bui della
        guerra fredda, ma estende la prospettiva di
        una perenne minaccia rappresentata da mi-
        gliaia di testate nucleari in grado di raggiun-
        gere i loro obbiettivi in cinque o sei minuti.
           Il 20 ottobre scorso il presidente Trump ha
        annunciato la decisione di denunciare l’Inf
        (Intermediate-range Nuclear Forces Treaty)
        concluso nel 1987 tra gli Stati Uniti e l’Unione
        Sovietica per proibire lo sviluppo e l’installa-
        zione di sistemi missilistici terrestri con una
        gittata compresa tra i cinquecento e i cinque-
        mila chilometri. L’Inf, firmato da Reagan e
        Gorbacev, è stato un accordo di portata storica
        che, insieme agli accordi Start 1 (Strategic           sioni a livello globale. Anticipata dalle accuse
        Arms Reduction Treaty) del 1991, New Start             reciproche che Washington e Mosca si muovo-
        del 2010 e alcune iniziative unilaterali, ha por-      no da anni per asserite violazioni del trattato,
        tato alla riduzione degli arsenali nucleari a cir-     la decisione del presidente Trump riflette an-
        ca un settimo della dimensione massima regi-           che il fatto che, mentre l’accordo vincola solo
        strata alla fine degli anni ottanta. La decisione      Russia e Stati Uniti, è la Cina a essere identifi-
        di eliminare i sistemi missilistici a medio rag-       cata oggi come il principale competitore degli
        gio si riferiva essenzialmente al teatro europeo,      Stati Uniti. Pechino sarebbe dunque in grado
                                                               di sviluppare il proprio arsenale nucleare a
                                                               medio raggio, libera dagli stringenti vincoli
                                                               posti dall’Inf.
                                                                                                                       La decisione
Ritorno
                                                                  Trump sembra deciso a eliminare l’asimme-
                                                               tria, abolendo le restrizioni per i missili a me-
                                                               dia gittata e ristabilendo dunque una sorta di          di Trump
                                                               par condicio nel triangolo Stati Uniti, Russia,
                                                               Cina, anche se sarà molto difficile far accettare       di ritirarsi

all’equilibrio
                                                               ad alcuni paesi, europei e asiatici, il dispiega-
                                                               mento di sistemi missilistici nucleari americani        dal trattato
                                                               sul proprio territorio. Il presidente Putin, dal        con la Russia
                                                               canto suo, ha immediatamente affermato che i
                                                               paesi che accettassero di ospitare missili nu-          sui missili

del terrore
                                                               cleari a medio raggio «esporrebbero il proprio
                                                               territorio alla minaccia di un possibile attacco        a medio raggio
                                                               di ritorsione».
                                                                  La denuncia dell’Inf rappresenterebbe dun-
                                                               que un indubbio innalzamento del livello di
                                                               rischio in Europa e a livello globale e costitui-
                                                               rebbe un pessimo segno per quel che riguarda
        ove negli anni ottanta si riscontravano le ten-        la volontà di procedere al rinnovo dello Start
        sioni più alte tra il blocco sovietico e gli Stati     (l’accordo per la limitazione dei missili balisti-
        Uniti e la Nato, giunte al loro massimo con la         ci a lunga gittata) che scade tra pochi anni.
        crisi dei cosiddetti euromissili (i Pershing ame-      L’intero sistema pattizio per la limitazione de-
        ricani installati in alcuni paesi europei e gli        gli armamenti nucleari verrebbe meno, lascian-
        SS20 sovietici che avrebbero potuto colpire            do il mondo affidato solo a un “equilibrio del
        paesi occidentali).                                    terrore” sempre più difficile da mantenere con
           La denuncia dell’Inf era nell’aria già da           l’accrescersi del numero dei paesi che detengo-
        molti mesi e riflette l’innalzamento delle ten-        no armamenti nucleari.
il Settimanale                                                                          L’Osservatore Romano
                                                                                                    venerdì 2 novembre 2018

  #internazionale                                                                                                             4

      N
               ove secondi al giorno. Questo lo spazio televi-       periore o universitario. In effetti, l’ascesa
               sivo che Jair Bolsonaro, presidente eletto del        dell’ex capitano dei paracadutisti è la spia del-
               Brasile, ha in media utilizzato in questi ultimi      la volontà di cambiamento che attraversa la
               mesi di campagna elettorale. Non era mai suc-         società brasiliana, segnata da una corruzione
               cesso prima d’ora che un candidato a guidare          endemica, che ha inficiato le possibilità di svi-
               una delle democrazie più grandi del mondo             luppo economico, e da una violenza che, con i
               scartasse i mezzi tradizionali di comunicazio-        suoi 63.000 omicidi all’anno, non conosce pari
               ne. Complice anche l’attentato subito nel mese        in nessun altro paese del mondo. Resta da ve-
               di settembre, Bolsonaro è praticamente scom-          dere se la ricetta proposta da Bolsonaro, spes-
               parso dagli schermi televisivi. Secondo alcuni        so attraverso un linguaggio davvero politica-
               avversari questo sarebbe stato addirittura un         mente scorretto, riuscirà davvero a risolvere i
               vantaggio, perché avrebbe consentito all’espo-        problemi dei brasiliani.
               nente della destra di sottrarsi ai pubblici con-
                                                                        Per il momento a festeggiare, oltre ai suoi
               fronti sui contenuti delle rispettive proposte
                                                                     elettori, è stata soprattutto la finanza che, in-
               politiche.
                                                                     sieme al latifondo e a buona parte delle comu-
                  In effetti di confronti sui contenuti nella        nità evangeliche locali, sostengono il nuovo
               campagna elettorale brasiliana ce ne sono stati       presidente. Dopo l’elezione l’indice Ibovespa
               ben pochi. Fedeli alle regole non scritte             della borsa di San Paolo ha infatti toccato un
               dell’epoca digitale, i candidati hanno scelto di      nuovo record e i fondi di investimento conte-
               diffondere i loro messaggi attraverso le reti so-     nenti titoli brasiliani hanno ottenuto importan-
               cial. E anche in questa particolare competizio-
                                                                     ti guadagni.
               ne Bolsonaro ha largamente vinto sui concor-
               renti, mettendo in campo una strategia comu-             Evidentemente il mondo della finanza si at-
               nicativa incalzante e capillare. Una strategia a      tende grandi cose da Bolsonaro, che in verità
               costo zero che non si è fondata su Facebook o         ha parlato molto di libera circolazione delle
               su quel Twitter tanto caro a Donald Trump,            armi e di pugno duro contro la criminalità, ma
               ma su WhatsApp che in Brasile conta 120 mi-           molto poco di economia, affidandosi in questo
               lioni di utenti. Decine di migliaia di gruppi         campo a Paulo Guedes, un ultraliberista for-
               sono nati negli ultimi mesi per sostenere Bol-        matosi alla scuola di Chicago. Guedes propu-
               sonaro. E se a volte, come accade in questi ca-       gna un massiccio programma di privatizzazio-
               si, sono state diffuse informazioni parziali o        ni, che in teoria potrebbe coinvolgere anche la
               notizie infondate, il risultato finale è stato        compagnia petrolifera statale Petrobras, le ri-
               quello di una singolare campagna porta a por-         forme del sistema previdenziale e del mercato
               ta che evidentemente ha raggiunto il proprio          del lavoro. In poche parole, un sistema dove
               obiettivo.                                            lo stato abbia sempre meno rilevanza.
                                                                                                   Ma non è detto che
                                                                                                un simile modello,
                                                                                                tutto di stampo statu-
                                                                                                                              Dopo l’elezione
Il Brasile e la ricerca                                                                         nitense, sia destinato
                                                                                                ad avere successo in
                                                                                                Brasile. Anzi potrebbe
                                                                                                essere decisamente im-
                                                                                                popolare. Forse per
                                                                                                                              di Jair Bolsonaro

dell’equilibrio
                                                                                                questo Bolsonaro, che
                                                                                                secondo alcuni ha in
                                                                                                parte sconfessato Gue-
                                                                                                des, ha deciso di man-
                                                                                                tenere la Bolsa familia,
                                                                                                il programma avviato
                                                                                                dai governi del Partito
di GIUSEPPE       Ma se quella del nuovo presidente brasilia-        dei lavoratori che ha sostenuto oltre 11 milioni
FIORENTINO     no potrebbe passare alla storia come la prima         di famiglie indigenti (44 milioni di persone).
               vittoria ottenuta grazie a una piattaforma di         Perché lottare contro la corruzione e cercare di
               messaggistica per telefoni cellulari, non si deve     liberare un intero paese dalla paura e dall’insi-
               cadere nell’errore di trarre conclusioni affretta-    curezza è legittimo e doveroso. Ma altrettanto
               te sull’elettorato di Bolsonaro. Perché l’analisi     doverosa è la ricerca di quell’equilibrio che
               del voto mostra come per il candidato di de-          permetta al paese un adeguato sviluppo eco-
               stra si sia espresso il 60 per cento dei brasiliani   nomico senza rinunciare a programmi che
               di età compresa tra i 25 e i 44 anni e il 66 per      possano sottrarre i più poveri dalla loro condi-
               cento di quelli con un titolo di istruzione su-       zione.
il Settimanale                                                                         L’Osservatore Romano
                                                                                                       venerdì 2 novembre 2018

                   #scaffale                                                                                                     5
                   di ROBERTO
                   RIGHETTO

                                                                                                             L’immagine
                                                                                                             di copertina

«V
                   olevamo braccia, sono arrivati uomini»: è di          autoreferenziale: ecco contraddistinti i suoi
                   Max Frisch (1911-1991) la famosa citazione ri-        connazionali. E scrive: “Non vogliamo la Sviz-
                   guardante gli emigrati italiani, considerati da-      zera come museo, come stazione climatica eu-
                   gli svizzeri nient’altro che forza lavoro. Ora        ropea, come casa di riposo per anziani, come
                   dello scrittore elvetico esce da Meltemi un li-       custode dei valichi, come cassaforte, come
                   bretto curioso, Attenzione: la Svizzera (pagine       punto d’incontro dei bottegai e dei delatori,
                   166, euro 10), un testo sull’architettura del         come idillio. Vogliamo invece che la Svizzera
                   1955. Con Dürrenmatt e Bichsel coscienza cri-         sia una nazione piccola ma attiva che appartie-
                   tica del paese negli ultimi decenni, Frisch insi-     ne al mondo”.
                   ste molto sul valore dell’arte e della letteratura       Frisch pensava alla proposta di nuova città
                   che non possono mai essere disgiunte dall’uto-        per scuotere l’anima del suo paese, che giudi-
                   pia, sulla scia di Walter Benjamin. Ma cos’è          cava Heimat senza cuore, immobile e senza
                   l’utopia per Frisch? Ecco come la definisce:          senso dell’utopia. Così, quando scrive pensa
                   «Il dolore per ciò che è come è, l’invito a pro-      all’Esposizione nazionale prevista nel 1964, in-
                   testare nei suoi confronti, implica il desiderio      dicando come modello quella del 1939, in cui
                   che il mondo possa essere diverso, un paradi-         la Svizzera aveva fatto mostra di sé nel perio-
                   so». Una condizione laica che lo scrittore ritie-     do più buio dell’Europa, quello delle dittature.
                   ne «non affatto così distante da un credo reli-       Nel 1922 il fascismo si era affermato in Italia,
                   gioso».                                               nel 1933 il nazismo in Germania, nel 1936 il
                      In questo scritto assai provocatorio Frisch        franchismo in Spagna e nel 1938 il nazismo in
                   prende avvio dalla condizione delle città sviz-       Austria.
                   zere, in una nazione «che continua a ricoprirsi          Di fronte al dilagare dei regimi totalitari, la
                   di edifici industriali e insediamenti, come se        Svizzera si era posta come baluardo della de-
                   avessimo a disposizione sufficiente spazio per        mocrazia, della convivenza e del plurilingui-
                   cavarcela senza pianificazione». E per le vec-        smo, rifiutandosi di accodarsi alla tendenza
                   chie città l’unica strategia possibile pare quella
                   del rattoppo, idea che ricorda quella del ram-
                   mendo di Renzo Piano, che egli giudica però
      Nel libro
                                                                         Cos’è l’utopia
                   insufficiente. Come uscire dallo stallo? Ecco la
                   proposta spiazzante: costruire una nuova città.
di Max Frisch      Un luogo a misura d’uomo, dove l’ambiente è
                   tutelato, i costi energetici molto bassi e i tra-
  «Attenzione:     sporti leggeri, con il transito delle auto assai
                   limitato. Frisch entra anche nel dettaglio del
  la Svizzera»     progetto, giungendo a indicare possibili zone
                   in cui realizzarlo: il Seeland, nel triangolo fra i   autoritaria dei paesi che la circondavano. Allo
                   laghi di Bienne, Morat e Neuchâtel, o la valle        stesso modo, richiamandosi anche alla costitu-
                   del Rodano oppure il canton Friburgo o anco-          zione del 1848 che aveva dato vita alla Svizze-
                   ra il Mittelland argoviese.                           ra moderna, Frisch voleva spronare la sua na-
                      L’idea di Frisch, che allora fu accolta con        zione a superare la logica del compromesso e
                   scetticismo e non approdò mai alla realizzazio-       di pura gestione dei risultati economici rag-
                   ne, rappresentava in realtà uno spunto per una        giunti per aprirsi al mondo. Come scrive Mat-
                   critica severa e circostanziata del modo di vi-       tia Mantovani nella postfazione, la storia de-
                   vere svizzero. L’incapacità di progettare il fu-      scritta da Frisch in questo libretto è un falli-
                   turo, la pratica dell’attività politica concepita     mento o un’utopia ancora valida? Comunque
                   come pura amministrazione, l’immagine ester-          la si voglia pensare, l’apporto illuminante della
                   na del cittadino come nuovo ricco del tutto           sua riflessione rimane intatto.
il Settimanale                                                                         L’Osservatore Romano
                                                                                                   venerdì 2 novembre 2018

  #culture                                                                                                                   6

      Q
               uando il 28 ottobre 1958, alle 18.05, il cardinale    lengo, Benedetto Aloisi Masella, e il patriarca
               protodiacono Nicola Canali pronunciò dalla            di Antiochia dei Siri, Ignace Gabriel
               loggia centrale della basilica vaticana l’habemus     Tappouni. Ne avevano 78 Santiago Luis Co-
               papam annunciando l’elezione del cardinale            pello, arcivescovo di Buenos Aires, Pierre Ger-
               Roncalli, che aveva scelto il nome di Giovanni        lier, arcivescovo di Lione, e Clément-Emile
               XXIII, la Chiesa sembrava aver acquisito sem-         Roques, arcivescovo di Rennes. L’irlandese
               pre più prestigio grazie a un’esplicita consape-      John D’Alton ne aveva 76, il vescovo di Lille,
               volezza della sua universalità e un conseguente       Achille Liénart, 74, e il patriarca di Lisbona,
               rinnovato impulso missionario. Tuttavia in essa       Manuel Gonçalves Cerejeira, 70 non ancora
               si percepiva una certa stanchezza nel funziona-       compiuti.
               mento delle strutture centrali di governo, do-           Solo cinque erano più giovani: Giuseppe Si-
               vuta alle difficoltà dei cambiamenti generazio-       ri, arcivescovo di Genova, 52 anni; il canadese
               nali, soprattutto per quel che riguardava il Sa-      Paul Emile Léger, arcivescovo di Montréal, 54;
               cro collegio, che annoverava un ridotto nume-         il tedesco Joseph Wendel, arcivescovo di Mo-
               ro di cardinali: appena 53, per la maggior par-       naco e Frisinga, 57; mentre lo spagnolo Fer-
               te molto anziani, soprattutto tra quelli che era-     nando Quiroga y Palacios, arcivescovo di San-
               no responsabili dei dicasteri della curia roma-       tiago de Compostela, e l’indiano Valerian Gra-
               na. In questa c’erano anche vescovi e prelati         cias, arcivescovo di Bombay, ne avevano 58.
               altrettanto avanti con gli anni, a causa della
               scarsa mobilità che aveva caratterizzato il pon-         I cardinali entrarono nella cappella Sistina
               tificato di Pio XII, che aveva tenuto solo due        alle 15.30 del 25 ottobre 1958 e fu a loro che il
               concistori, uno nel 1946 e l’altro nel 1953. Il se-   nuovo papa comunicò tre giorni dopo, appena
               gretario della Congregazione dei riti, Alfonso        eletto, che si sarebbe chiamato Giovanni. voca-
               Carinci, aveva 96 anni, e morì senza ricevere la      bor Joannes, furono le sue prime parole, perché
               porpora, mentre quelli della Segnatura aposto-        si trattava di un nome molto familiare e caro
               lica, l’ottantaseienne Francesco Morano, e del-       per lui (nomen nobis dulce, quia nomen patris
               la Congregazione per la disciplina dei sacra-         nostri, nomen nobis suave, quia titulare est humi-
               menti, l’ottantenne Francesco Bracci, sarebbe-        lis paroeciae in qua baptismum accepimus).
               ro stati creati cardinali dal nuovo papa.                Non deve quindi sorprendere che un colle-
                  Nel 1958 gli elettori di Giovanni XXIII furo-      gio elettorale dominato da cardinali molto an-
               no solo 51, perché non poterono recarsi a Ro-         ziani abbia eletto un papa di 77 anni, per un           Papa Giovanni XXIII si affaccia
               ma i cardinali József Mindszenty, primate di          pontificato di “transizione”, dopo il ventennio         per la prima volta dalla loggia
               Ungheria e rifugiato nell’ambasciata degli Sta-       di Pio XII. Ma questo è vero solo in parte,             centrale della basilica vaticana
               ti Uniti di Budapest, e l’arcivescovo di Zaga-        perché il pontificato di Giovanni XXIII, benché
               bria, poi beatificato, Alojzije Stepinac. Que-        breve — durò quattro anni e mezzo — non può
               st’ultimo nel 1946 fu dichiarato colpevole di         certo essere definito di transizione, in quanto
               alto tradimento e di crimini di guerra e con-         sorprese il mondo e incise profondamente sul-
               dannato a sedici anni di detenzione. Ma dopo          la vita della Chiesa, con una forza e un’inten-
               cinque anni di carcere, fu messo in libertà,          sità tali da poterlo considerare forse il pontifi-
               purché si ritirasse a Roma o si limitasse a risie-    cato che segnò una svolta completa nel cam-
               dere nella sua parrocchia natale di Krašić. Ste-      mino della Chiesa verso il nuovo secolo, grazie
               pinac si rifiutò di lasciare la sua diocesi e scel-   alla sua intuizione di convocare e aprire il con-
               se di vivere a Krašić. Il dittatore Tito non gli      cilio Vaticano II, considerato all’unanimità da-
               permise però di partecipare al conclave.              gli storici il più grande evento vissuto dalla
                                                                     Chiesa dal concilio di Trento. I primi gesti,
                  Tra gli elettori prevalevano gli italiani, in
                                                                     tutti pastorali e non politici, del nuovo papa
               maggioranza curiali e ultraottantenni: Pietro
                                                                     indicarono anche che iniziava un nuovo corso
               Fumasoni Biondi, prefetto di Propaganda Fi-
                                                                     nella vita della Chiesa.
               de, Elia dalla Costa, arcivescovo di Firenze, e
               Georges Grente, vescovo di Le Mans, avevano              Una prima allusione a tutto ciò si trova già
               86 anni; il datario, Federico Tedeschini, e           nel discorso che pronunciò il giorno della sua
               l’ecuadoregno Carlos Maria de La Torre ne             incoronazione, nel quale, dopo avere dissentito
               avevano 85; il protodiacono, Nicola Canali, e         da quanti esigevano nel papa doti particolari
                                                                     di uomo di stato, di diplomatico, di scienziato,
                                                                     di arbitro e organizzatore della vita sociale,
                                                                     aperto a tutti i problemi della cultura, della
                                                                                                                             Il 28 ottobre 1958
Altro che papa
                                                                     scienza e della tecnica, delineò l’immagine
                                                                     evangelica del buon pastore come l’unica che
                                                                     veramente si adattava a descrivere la missione          l’elezione
                                                                     papale, che pose sotto la protezione di san
                                                                     Carlo Borromeo. E tutto il suo pontificato              in conclave

di transizione!
                                                                     non fu altro che una conseguenza logica di
                                                                     questo principio.                                       di Angelo Roncalli
                                                                        Il nuovo papa si presentò al mondo come
                                                                     garante della pace, perché era consapevole del-
                                                                     la sua natura e della sua missione universale,
                                                                     che gli permisero di evitare i pericoli e i so-
                                                                     spetti di occidentalismo. Di questa universalità
di VICENTE     l’arcivescovo di Malines-Bruxelles, Joseph-Er-        diede un segnale preciso e visibile quando,
CÁRCEL ORTÍ    nest Van Roey, ne avevano 84; Maurilio Fossa-         prima della fine del 1958, celebrò un concisto-
               ti, di Torino, Enrique Pla y Deniel, di Toledo,       ro per la creazione di cardinali che superò il
               e il brasiliano Augusto Álvaro da Silva, ne           numero di 70, stabilito da Sisto V (1585-1590),
               avevano 82. Aveva 81 anni anche il prefetto           per includere nel Sacro collegio prelati di ogni
               della Congregazione per i seminari, Giuseppe          nazionalità. Il primo cardinale di questo conci-
               Pizzardo, mentre ne avevano 79 il cubano Ma-          storo fu Giovanni Battista Montini, l’arcive-
               nuel Arteaga y Betancourt, il vicario di Roma,        scovo di Milano che nel 1963 sarebbe diventa-
               Clemente Micara, il prefetto della Congrega-          to il suo successore e avrebbe preso il nome di
               zione per la disciplina dei sacramenti e camer-       Paolo VI.
il Settimanale                                                                      L’Osservatore Romano
                                                                                                        venerdì 2 novembre 2018

#culture                                                                                                                          7

                                                                                                                                  Dal film «Marcellino
                                                                                                                                  pane e vino»

      E
                       ro bambino quando ho iniziato a leggere Mon-
                       do piccolo di Giovanni Guareschi e ho creduto
                       così di conoscere l’Italia. Allora, a sei anni,
                       mentre mi preparavo a ricevere la prima comu-
                       nione, l’Italia era per me la Bassa, un piccolo
                       mondo le cui storie giravano attorno a quattro
                       figure: il sindaco Peppone, il parroco don Ca-
                       millo, il mondo e il crocifisso della parrocchia
                       con cui don Camillo era solito dialogare.
                          Sfuggivano, secondo me, molti dettagli che
                       l’autore aveva messo in quell’ineffabile affresco
                       del paese con cui si era proposto di dipingere      polavano la mia fervente immaginazione. Ma
                       il mondo. Forse avevo la singolare opportunità      per me quel piccolo mondo di Guareschi era
                       di leggere con occhi e animo di bambino un          solo a un passo, nel secondo che mi ci voleva
                       libro per adulti. Probabilmente molte cose mi       per aprire quei due volumi, uno dalla coperti-
                       sfuggivano, ma questo mi permetteva di foca-        na verde e l’altro blu. Una porta per entrarvi,
                       lizzarmi su altre che per me erano importanti.      non senza paura, attraverso quel crocifisso che
                       Vedevo, per la prima volta, la figura di un sa-     parlava con il parroco e che temevo dicesse
                       cerdote come essere umano, soggetto di gioie        qualcosa anche a me.
                       e di tristezze e, fatto che richiamava la mia at-      Un giorno mi venne in mente di chiedere al
                       tenzione, anche di umorismo.                        priore degli agostiniani recolletti, dove andavo
                          In quella semplicità c’era qualcosa che mi       a scuola, se lui poteva parlare con Cristo. Lo
                       affascinava e al tempo stesso mi faceva paura:      spagnolo mi guardò con sospetto. Niente di
                       don Camillo parlava con Cristo. Era qualcosa        peggio della domanda di un bambino. Come
                       che mi attraeva e insieme m’intimoriva. Poco        dirmi di sì? Come dirmi di no? Confuso, scel-
                       tempo prima era uscito un film spagnolo, che        se la strada peggiore e, invece di rispondere
                       all’epoca aveva riscosso grande successo, Mar-      alla mia domanda, mi chiese a sua volta: «A
                       cellino pane e vino, dove un bambino della mia
                       età parlava anch’egli con Cristo, diventava suo
                       amico e infine se ne andava con lui, cioè Mar-
      Tra la Bassa
                                                                           La cappella
                       cellino moriva. Questo però non mi convince-
                       va affatto perché, sebbene volessi salvarmi,
           emiliana    non avevo una gran fretta di farlo. Mi sembra-
                       va che con Cristo si andava sempre a perdere
    e Buenos Aires     perché, a differenza del confessore, lui sapeva

                                                                           dell’aeroporto
                       in anticipo il peccato che potevo aver com-
                       messo. E una società in cui aveva preso corpo
                       l’idea “se non mi salvo per amore del cielo,
                       che almeno mi salvi per paura dell’inferno” in-
                       duceva gran parte della gente a cercare di sal-
                       varsi per paura invece che per amore.
                          Così ho conosciuto, o meglio ho creduto di
di JORGE MILIA         conoscere, attraverso don Camillo, la terra di      te, come è venuta in mente questa idea?».
                       una parte dei miei avi materni, i Carrara, i        Pensava forse che così sarebbe stato più facile
                       Vanni e i Rista, che un secolo prima erano          arrivare al nocciolo della questione, ma non
                       giunti in Argentina da Bergamo, città anch’es-      teneva conto del fatto che un bambino di circa
                       sa sconosciuta. Era una nebulosa, in quegli an-     sette anni poteva leggere altre cose oltre ai fu-
                       ni a venti o trenta giorni di navigazione da        metti e, controvoglia, il catechismo.
                       Buenos Aires in transatlantico — così venivano         «Beh, padre, ho letto che il parroco della
                       chiamate quelle navi come il Giulio Cesare, il      Bassa parla con il Cristo della sua Chiesa» ri-
                       Conte Grande o il Conte Biancamano — le cui         sposi. «Il parroco di dove?» mi chiese tra il
                       immagini, che ritagliavo da alcune riviste, po-     serio e l’arrabbiato, pensando forse che tra le
il Settimanale                                                                        L’Osservatore Romano
                                                                                               venerdì 2 novembre 2018

#culture                                                                                                                 8

            mie mani fosse finita qualche rivista illustrata.   to a casa, non trovai più i due volumi di Don
            «La Bassa, padre, un paese in Italia dove c’è       Camillo al loro solito posto...
            anche un sindaco comunista» gli dissi come se          Il tempo sarebbe passato ma, alla vista di
            fosse una cosa ovvia. «Non so... un sindaco         certi crocifissi, non avrei potuto dimenticare la
            comunista... In Italia succede proprio di tut-      storia di quel parroco che dialogava con il Cri-
            to!». Il parroco non voleva però neanche crea-      sto della sua cappella; a volte io ci provavo,
            re un problema tra peninsulari europei... «E        con risultati diversi. Il più delle volte, come
                                                                don Camillo, incontravo un mutismo schiac-
            dove lo hai letto?» mi chiese ancora. «Nel li-      ciante che, sicuramente, non era immotivato.
            bro Don Camillo...» gli dissi in modo natura-
                                                                   Poi il tempo è passato, nel viavai del gior-
            le, e finalmente cominciò a capire. «Ah, stai
                                                                nalismo ho iniziato a incontrarlo nell’aeropor-
                                                                to di Buenos Aires. Dicono che le sue vie sono
                                                                imperscrutabili. Vagavo in quell’aeroporto in
                                                                attesa di una coincidenza per un’altra destina-
                                                                zione e tutti i miei dispositivi elettronici stava-
                                                                no smettendo di funzionare per mancanza di
                                                                carica. Cercavo disperatamente una presa a cui
                                                                attaccare il mio portatile e il mio cellulare, ma
                                                                quelle poche che c’erano erano già occupate.
                                                                Mi sono allora ricordato della cappella, un
                                                                luogo divenuto sempre più deserto con l’au-
                                                                mento della sicurezza dei voli. Lì speravo di
                                                                trovare una presa per tutti i miei dispositivi.
                                                                   Come avevo previsto, la cappella era deser-
                                                                ta. Sei piccoli banchi da chiesa, un altare con
                                                                un crocifisso e la sua immagine scolpiti in le-
                                                                gno chiaro, un’altra immagine della Vergine di
                                                                Luján, un ventilatore. Ho attaccato i miei di-
                                                                spositivi e l’energia elettrica altrui ha comin-
                                                                ciato a caricare le batterie. Seduto a un banco,
                                                                con il mio portatile davanti, ho iniziato a scri-
                                                                vere. È entrato un poliziotto, ha guardato il
                                                                mio computer e il mio cellulare, ha guardato
                                                                me, ha guardato il Cristo e mi ha chiesto: «Lo
                                                                sta interrogando? Nome: Gesù di Nazareth;
                                                                età: 33 anni, maschio, falegname, agitatore...
                                                                Io lo lascerei in libertà, non discuterei con il
                                                                Padre...». Si è messo a ridere e se ne è andato.
                                                                   Sono andato in quella cappella ogni volta
                                                                che facevo scalo a Buenos Aires. Nel 2013 vie-
                                                                ne eletto Bergoglio e un mio libro, con un suo
                                                                prologo, De la edad feliz, diventa difficile da
                                                                trovare. Una giornalista di «Avvenire» si trova
                                                                a Buenos Aires, mi chiama, mi chiede dove
                                                                può trovarlo. Le rispondo che sono in viaggio
                                                                e ho una copia con me, il giorno seguente ho
                                                                uno scalo di tre ore all’aeroporto, se vuole
                                                                possiamo incontrarci lì. «Ci sarò. Dove la tro-
                                                                vo?». E io le rispondo: «Nella cappella».
                                                                   Il giorno dopo una voce mi chiede: «Signor
                                                                Milia?». Mi trova mentre parlo al telefono e
                                                                scrivo. Mi guarda come ha fatto il poliziotto
                                                                la prima volta. «Dato che mi ha detto “l’aspet-
                                                                to nella cappella”, ho pensato: è amico del Pa-
                                                                pa, mi aspetta nella cappella, sarà un uomo di
                                                                preghiera... e no, che cosa trovo? Un giornali-
                                                                sta! Che ci fa qui?» mi chiede. «Lo vede, con-
                                                                divido l’ufficio con un “amico” e rubo energia
                                                                elettrica all’aeroporto. Pensa che sia peccato?»
                                                                replico. «Non lo so, credo che lei conosca una
                                                                persona più indicata per chiedere queste cose.
                                                                Piacere, sono Lucia Capuzzi». Ho guardato
                                                                Cristo, mi sembrava che stesse ridendo. Lucia
                                                                se ne è andata con il mio libro e io ho trovato
                                                                un’amica.
                                                                   È passato del tempo. Giorni fa ho fatto un
                                                                altro lungo scalo all’aeroporto. Sono andato
                                                                alla cappella. Non c’è più. La ristrutturazione
                                                                ha portato via quel piccolo spazio e anche il
                                                                Nazareno scolpito in legno chiaro. Ora c’è so-
                                                                lo un angolo con la piccola immagine della
            leggendo libri per adulti mentre ti stai prepa-     Vergine di Luján.
            rando alla prima comunione!».                          Ho pensato alla sicurezza aeroportuale, a
               Il mondo mi crollò addosso. Non capivo           quel poliziotto che mi aveva chiesto se stavo
            come le storie di un parroco di campagna po-        interrogando Cristo, alle migliaia di aerofobici
            tessero far parte di un mondo peccaminoso.          che si devono essere inginocchiati davanti a lui
                                                                chiedendogli di poter arrivare a destinazione
            «Ma, lei può parlare con Cristo o no?»: non
                                                                sani e salvi. Mi sono ricordato dell’ineffabile
            volevo proprio rinunciare alla mia domanda.
                                                                don Camillo e ho pensato che, poco a poco,
            «Vai in classe!».                                   stanno togliendo Cristo da ogni luogo, perché,
               In chiesa guardai il Cristo dell’altare e, an-   come succedeva a me da bambino, hanno pau-
            che se non mi disse nulla, mi sembrò che non        ra di quelli che parlano con lui (nella foto: Fer-
            fosse arrabbiato con me. Curiosamente, torna-       nandel nei panni di don Camillo).
il Settimanale                                                                       L’Osservatore Romano
                                                                                                          venerdì 2 novembre 2018

  #editoriale                                                                                                                       9

      L
                        a regina Elisabetta ha conferito a Imelda Poo-       evidenti: si evitano forme infettive alle quali i
                        le, religiosa cattolica di Mary Ward di recente      malati sono fatalmente esposti in ospedale, i
                        festeggiata all’ambasciata britannica presso la      bambini continuano a far parte della vita della
                        Santa Sede, il prestigioso Order of the British      famiglia e sono meglio supportati psicologica-
                        Empire per l’impegno profuso nel combattere          mente. Questa scelta però significa che i fami-
                        le moderne forme di schiavitù.                       liari, dopo aver frequentato appositi corsi pre-
                           Il suo luminoso esempio ricorda a tutti che       paratori, devono occuparsi loro stessi dei figli
                        sono le suore le persone più impegnate, nelle        malati tutto il giorno. Ed è evidente che, gior-
                        varie parti del mondo, a contrastare la tratta di    no dopo giorno, coloro che prestano le cure
                                                                             incontrano difficoltà crescenti: alla stanchezza
                        esseri umani e condizioni di vita e di lavoro
                                                                             fisica si aggiungono la mancanza di sonno,
                        che rimandano ai tempi bui della schiavitù e
                                                                             l’isolamento sociale e la diminuzione delle ri-
                        sono ancora purtroppo molto diffuse. Forse
                                                                             sorse economiche.
                        persino in espansione.
                                                                                 Nessuno si stupirà nello scoprire che a farsi
                           Che a patire tale infelice condizione siano
                                                                             carico di queste cure sono in larga maggioran-
                        soprattutto le donne e i minori spiega solo in       za le madri. E oggi non possiamo più dire
                        parte questa vocazione femminile all’interno         «perché i padri lavorano per mantenere la fa-
                        della chiesa. In realtà ciò avviene perché le        miglia», dal momento che anche le madri po-
                        donne sono le più tenaci e coraggiose nella          trebbero fare lo stesso, uscire, incontrare gente
                        battaglia contro gli sfruttatori. E sono anche       e, nelle situazioni più fortunate, realizzarsi in
                        quelle che, se pure non si riesce a debellare la     una professione. Questo avviene perché più
                        piaga dal punto di vista sociale, rimangono ac-      degli uomini le donne sanno farsi carico della
                        canto alle vittime per condividere con loro          cura, del sacrificio, dell’amore quotidiano e so-
                        condizioni disumane di vita. Perché sanno che        prattutto della cancellazione della propria
                        solo l’amore silenzioso ma costante può sanare       identità a favore di un altro.
                                                                                 Si tratta indubbiamente di quello che Gio-
                                                                             vanni Paolo II ha chiamato «genio femminile»,
                                                                             riconoscendone la grandezza e l’importanza.

Non solo un atto                                                             Ma oggi ci domandiamo se questo riconosci-
                                                                             mento può bastare, se può la chiesa, soprattut-
                                                                             to in una situazione di crisi interna ed esterna,
                                                                             continuare di fatto a ignorare queste donne,

di giustizia
                                                                             continuare a non ascoltare la loro voce, il loro
                                                                             pensiero. Se può continuare a pensare che non
                                                                             siano proprio loro le testimoni più credibili e
                                                                             convincenti del Vangelo, soprattutto perché
                                                                             ricche di esperienze spirituali e umane che so-
                                                                             no oggi particolarmente necessarie all’evange-
                                                                             lizzazione, indispensabili per una istituzione
di LUCETTA SCARAFFIA    ferite spaventose e ridare speranza, o anche so-     in difficoltà.
                        lo il coraggio di tirare avanti.                         Come scrive Anne-Marie Pelletier, «la ri-
                           In tutt’altro campo un caso simile viene se-      chiesta è di vedere e ascoltare le donne non
                        gnalato da un articolo comparso sulla rivista        semplicemente per il fatto che loro esigono
                        «Acta Paediatrica»: i genitori di figli colpiti da   questo atto di giustizia, ma perché tutti rico-
                        malattie irreversibili, ai quali vanno sommini-      noscano e imparino, in ciò che molte di loro
                        strate continuamente cure palliative anche at-       vivono, qual è il volto della chiesa serva e po-
                        traverso ausili tecnici salvavita di non facile      vera, anche materna, volto che si incarna meno
                        utilizzo, preferiscono comunque, in grande           naturalmente nella realtà di quanto venga evo-
                        maggioranza, curarli a casa. I vantaggi sono         cato nei discorsi».
il Settimanale                                                                          L’Osservatore Romano
                                                                                                            venerdì 2 novembre 2018

#copertina                                                                                                                            10

                                                                             anche per il rosario, recitato secondo le inten-
                                                                             zioni di Papa Francesco, che il 29 settembre
                                                                             aveva invitato a prendere in mano la corona
                                                                             mariana ogni giorno, durante l’intero mese di
                                                                             ottobre, e a unirsi in comunione e in peniten-
                                                                             za, come popolo di Dio, nel chiedere alla Ma-
                                                                             dre di Dio e a san Michele arcangelo di pro-
                                                                             teggere la Chiesa dal diavolo, che sempre mira
                                                                             a dividere da Dio.
                                                                                A spiegare il senso del pellegrinaggio com-
                                                                             piuto alla luce della vita e della vocazione di
                                                                                                                                      Per condividere
                                                                             Pietro è stato monsignor Fisichella durante la           un sogno
                                                                             messa in basilica. L’evangelista Luca, ha ricor-
                                                                             dato, nel quinto capitolo del suo vangelo rac-           Nel pomeriggio di venerdì
                                                                             conta la vocazione di Simone. Che aveva pe-              26 c’è stato spazio al
                                                                             scato tutta la notte senza aver preso nulla. Ge-         Sinodo per un momento di
                                                                             sù si avvicina e gli dice di prendere il largo e         gioia e di festa, come segno
                                                                             di gettare la rete. Egli non conosceva Gesù, ha          di gratitudine delle uditrici
                                                                             fatto notare il presule, ma certamente fu affa-          e degli uditori e al Papa e ai
                                                                             scinato da questo primo incontro con lui. Egli           padri. Sul palco allestito
                                                                             era stanco e deluso, però ha detto: «Sulla tua           nell’atrio dell’aula Paolo VI i
                                                                                                                                      giovani si sono improvvisati
                                                                             parola getterò la rete». In pratica, si è fidato         attori, cantanti, solisti e
                                                                             di lui, anche se non lo aveva mai visto prima.           artisti. Il piccolo spettacolo,
                                                                             Da qui, ha osservato l’arcivescovo, si riceve un

     U
                                                                                                                                      che si è svolto al termine
                       na professione di fede insieme al Papa davanti        primo insegnamento, quello che l’evangelista             della ventesima
                       alla tomba di san Pietro ha concluso il 25 otto-      Giovanni ripropone nel capitolo 15 del suo               congregazione generale ed è
                       bre poco prima di mezzogiorno un breve pel-           Vangelo: «Senza di me, non potete fare nulla.            stato coordinato da padre
                       legrinaggio dei padri sinodali e dei giovani          Chi rimane in me, porta molto frutto».                   Thomas Rosica, è iniziato
                       impegnati nell’assemblea. Partiti in mattinata                                                                 con l’esibizione di due
                       da Monte Mario, i vescovi e i ragazzi hanno              Pietro, ha sottolineato il presidente del Pon-
                                                                                                                                      giovani africani, Paul
                       percorso un tratto di circa sei chilometri lungo      tificio consiglio, lentamente capisce che deve           Vincent Nneji della Nigeria,
                       l’antico itinerario della via Francigena. Pre-        fidarsi, che ha bisogno della grazia di Dio. Ma          che ha cantato
                       ghiera e riflessione hanno segnato il cammino         appena l’apostolo vede che fidarsi di Gesù               accompagnato dalla
                       dei singolari pellegrini che all’arrivo nella basi-   porta frutto, prende consapevolezza ancora               chitarra, e Henriette Camara
                       lica vaticana hanno trovato ad attenderli il          maggiore di chi è il Signore e afferma: «Allon-          della Guinea, che ha
                       Pontefice. Al termine della professione di fede       tanati da me: sono un peccatore. Stai lontano,           recitato alcune poesie. Poi è
                                                                             Gesù, sono indegno di stare vicino a te». Ep-            stata la volta del cardinale
                       essi hanno partecipato alla messa presieduta
                                                                             pure quest’ultimo ha un altro piano. Si scopre           Lorenzo Baldisseri,
                       dal segretario generale del Sinodo dei vescovi,                                                                segretario generale del
                       cardinale Lorenzo Baldisseri, alla presenza di        così un apostolo dal carattere generoso, virtù
                                                                                                                                      Sinodo, che ha suonato un
                       Papa Francesco. Il pellegrinaggio è stato pro-        tipica della giovinezza. Egli, infatti, lascia tut-
                                                                                                                                      brano al pianoforte.
                       mosso, in occasione dell’assemblea sinodale,          to e lo segue. Non dubita, non ha alcun indu-            Dopodiché un susseguirsi di
                       dal Pontificio consiglio per la promozione del-       gio. E questa generosità si ritrova anche negli          poesie, canti, brani musicali
                       la nuova evangelizzazione, il cui presidente,         anni successivi trascorsi accanto a Cristo. In-          e balli, con esibizioni di
                       arcivescovo Rino Fisichella, ha tenuto l’ome-         fatti, ha ricordato monsignor Fisichella, egli           rappresentanti dei cinque
                       lia.                                                  sale con Gesù sul Tabor, fa la sua professione           continenti: Percival Holt e
    La professione        Circa duecento padri sinodali, un’ottantina        di fede, è nel giardino degli Ulivi, taglia              Cherylanne Menezes
                                                                             l’orecchio a Malco. E passo dopo passo — è               (dall’India), alcuni membri
            di fede    tra giovani uditori ed esperti laici con numero-
                       si coetanei della diocesi di Roma hanno canta-        stata la conclusione del presule — capisce che           del coro della diocesi di
                                                                             non è lui che si salva, ma è Gesù, è Dio che lo          Roma, diretti da monsignor
        al termine     to e pregato insieme camminando a piedi dalla
                                                                             salva.                                                   Marco Frisina, Oksama
                       via Camilluccia attraverso la riserva naturale di                                                              Pimenova (dalla Russia),
del pellegrinaggio     Monte Mario e viale Angelico, per arrivare fi-           In precedenza, nel corso della diciannovesi-          suor Nathalie Becquart
                       no alla basilica vaticana. In pratica hanno           ma congregazione generale, svoltasi nel pome-            (dalla Francia), Thomas
dei padri sinodali     compiuto una parte della tappa 45, cioè l’ulti-       riggio di mercoledì 24 nell’aula nuova del Si-           Andonie (dalla Germania),
                       mo tratto della via Francigena, quella che par-       nodo, i giovani uditori avevano ricevuto in do-          un giovane dell’Oceania e
     e dei giovani     tendo dal portico sud della cattedrale di Can-        no Docat, un compendio della dottrina sociale            un gruppo di ragazzi
                       terbury, passando per Francia e Svizzera, porta       della Chiesa ispirato ai più importanti docu-            americani che hanno
                                                                                                                                      eseguito un flash mob dal
                       a San Pietro e poi ancora più a sud fino a Ge-        menti pontifici. Francesco ha regalato perso-
                                                                                                                                      titolo Eis-me aqui. Gioele e
                       rusalemme. Monte Mario, con un’altitudine di          nalmente a ciascuno di loro in un clima di               Federica hanno infine
                       139 metri di altezza, è il rilievo più elevato di     grande gioia la pubblicazione che segue You-             presentato al Papa una
                                                                                                                                      lettera di ringraziamento a
                                                                                                                                      nome di tutti i loro
                                                                                                                                      coetanei. In essa i giovani,

Insieme al Papa
                                                                                                                                      ringraziando Francesco «per
                                                                                                                                      averci dato lo spazio di fare
                                                                                                                                      insieme questo piccolo
                                                                                                                                      pezzo di storia», assicurano
                                                                                                                                      al Pontefice il pieno

davanti alla tomba di Pietro
                                                                                                                                      sostegno e la preghiera
                                                                                                                                      quotidiana. «Noi — scrivono
                                                                                                                                      tra l’altro — vogliamo
                                                                                                                                      affermare che condividiamo
                                                                                                                                      il tuo sogno: una Chiesa in
                                                                                                                                      uscita, aperta a tutti,
                                                                                                                                      soprattutto ai più deboli,
                                                                                                                                      una Chiesa ospedale da
                       Roma. I viandanti nel medioevo lo chiamava-           cat, voluta da Benedetto XVI per spiegare il             campo. Siamo già parte
                       no Mons Gaudii, riferendosi alla sensazione di        Catechismo della Chiesa cattolica ai giovani.            attiva di questa Chiesa e
                       stupore che li colpiva quando, giunti su questa       Docat vuole essere una guida per l’impegno               vogliamo continuare a
                                                                                                                                      impegnarci concretamente
                       altura, potevano scorgere per la prima volta il       sociale del cristiano pensata e realizzata pro-
                                                                                                                                      per migliorare le nostre città
                       “cupolone” della basilica del Maderno. Il pel-        prio per le nuove generazioni. Il volume trae            e scuole, il mondo socio-
                       legrinaggio si è articolato in tre stationes, in      ispirazione soprattutto da testi di encicliche           politico e gli ambienti di
                       ognuna delle quali è stata data lettura di un         papali, dalla Rerum novarum di Leone XIII alla           lavoro, diffondendo una
                       salmo, preceduto da un’esortazione e da una           Laudato si’ di Francesco, con riferimenti anche          cultura della pace e della
                       riflessione ispirata alla Scrittura e ai luoghi del   ad altri documenti, come l’esortazione aposto-           solidarietà e mettendo al
                       martirio dell’apostolo Pietro. C’è stato spazio       lica Amoris laetitia.                                    centro i poveri».
il Settimanale                                                                                  L’Osservatore Romano
                                                                                                      venerdì 2 novembre 2018

#copertina                                                                                                                      11

                                        Nella mattina di sabato 27
                                      il Papa ha mostrato in aula
                                   il dono personale che ha voluto
                                          fare a tutti i partecipanti
                                          al sinodo: un bassorilievo
                                        di bronzo raffigurante Gesù
                                      e il giovane discepolo amato.
                                       Realizzato dall’artista Gino
                                 Giannetti è stato coniato in 460
                                esemplari dalla Zecca dello Stato
                                            della Città del Vaticano

Il documento
finale del sinodo

   I
         167 punti del documento finale del sinodo dei                  di discernimento e l’accompagnamento ecce-
         vescovi sono stati votati quasi all’unanimità                  zionale per noi prima e per i nostri giovani.
         dai padri riuniti nella ventiduesima e ultima                  Questo cammino lo abbiamo fatto con tanto
         congregazione, che si è svolta nel pomeriggio                  amore e comunione sotto la guida del Papa».
         di sabato 27 ottobre. Il testo (diviso in tre par-                Da qui l’invito alle nuove generazioni a far
         ti, con 12 capitoli e 167 paragrafi, per un totale             sentire la voce per costruire una società più
         di 60 pagine) sulla base dell’Instrumentum la-                 fraterna, più giusta e più pacifica. Infine, il
         boris raccoglie il frutto delle oltre tre settimane            cardinale ha lanciato un appello al Papa, ai
         di confronto che hanno caratterizzato la quin-                 padri sinodali e ai giovani a non dimenticare i
         dicesima assemblea generale ordinaria, apertasi                cristiani d’oriente. «Se l’Oriente è vuoto di
         lo scorso 3 ottobre e solennemente conclusa                    cristiani — ha detto — il cristianesimo rimarrà
         domenica 28 con la messa in San Pietro.                        senza radici. Abbiamo bisogno del vostro so-
            La maggioranza qualificata di due terzi era                 stegno umanitario e spirituale e della vostra
         fissata a 166 preferenze. La compattezza dei                   solidarietà, amicizia e vicinanza fino a che la
         voti è stata notevole: quasi tutti i paragrafi                 tempesta passi».
         hanno avuto un consenso largamente superio-                       Anche il cardinale Baldisseri ha sottolineato
         re al quorum previsto. Nell’aula nuova del Si-                 come l’assise sia stata un’esperienza «di pro-
         nodo, le procedure di votazione si sono svolte                 fonda comunione ecclesiale vissuta con l’ade-
         in due fasi: sono state votate la prima e la se-               sione della fede e l’affetto del cuore da parte
         conda parte del documento alla presenza di                     di ciascuno di noi, venuto da ogni parte della
         249 padri; poi è stata data lettura della terza                terra». In questo sinodo, ha aggiunto il segre-
         parte, votata poi alla presenza di 248 di essi.                tario generale, l’intero popolo di Dio «ci ha
         Al termine, dopo che il lungo applauso                         sostenuti con la preghiera e ha accompagnato
         dell’intera aula ha sancito l’approvazione del                 i pastori riuniti con lei, Santo Padre, con gesti
         documento, sono intervenuti i cardinali Louis                  di solidarietà e di simpatia». Fin dal primo an-
         Raphaël I Sako, presidente delegato di turno,                  nuncio — ha ricordato — i giovani di tutto il
         e Lorenzo Baldisseri, segretario generale. Il                  mondo «si sono messi in movimento per sen-
         patriarca iracheno ha sottolineato come le set-                tirsi vicini ai pastori, chiedendo di essere ascol-
         timane di lavoro siano state espressione della                 tati». E «in questa grande preparazione abbia-
         sinodalità ecclesiale. «Noi orientali — ha detto               mo sperimentato momenti alti, come al pre-si-
         — siamo abituati al sinodo e alla sinodalità.                  nodo; come lo scambio e la reciprocità avve-
         Ma sperimentare la sinodalità con tutta la                     nuti con i molti contatti via web, che si sono
         Chiesa ha un gusto speciale, grazie allo Spiri-                estesi ai giorni della stessa celebrazione assem-
         to Santo». E questo si trova solo nella Chiesa                 bleare» in Vaticano. Il porporato ha poi rin-
         cattolica, ha aggiunto. Il porporato ha rilevato               graziato personalmente i giovani: per la loro
         che i padri sono stati uniti nonostante «le dif-               presenza, per i loro apporti, il loro entusiasmo,
         ferenze dei nostri paesi, della nostra lingua e                i loro interventi e suggerimenti. «Essi — ha            Presentato
         della nostra cultura, perché Cristo ci unisce e                detto — ci hanno mostrato la freschezza della
         ci manda per la stessa missione ad annunciare                  loro gioventù, la generosità, la fantasia e l’in-       al Pontefice
         il Vangelo e a servire i nostri fratelli e sorelle             traprendenza. Vorrei farmi interprete dei padri
         con gioia ed entusiasmo». Per questo, tutta la                 sinodali e degli altri partecipanti nel ringra-
                                                                                                                                il frutto delle oltre
         Chiesa cattolica è stata presente nel sinodo at-               ziarli». Poi il cardinale ha espresso gratitudine       tre settimane
         traverso i suoi rappresentanti, ma in modo                     al Papa per aver convocato i padri a Roma per
         particolare attraverso il Pontefice, successore
         di Pietro. Con «la sua presenza quasi quoti-
                                                                        celebrare questa assemblea sinodale. «Ci sen-           di confronto
                                                                        tiamo vicini a lei e vogliamo esprimerle filiale
         diana — ha detto rivolgendosi a Francesco — e                  affetto e profonda adesione al suo ministero
         il suo docile ascolto e paterno accompagna-                    petrino. La sua vicinanza quotidiana ci ha toc-
         mento, e le sue parole profetiche, è scaturito                 cato profondamente e ci ha incoraggiato a vi-
         questo documento finale, che certamente sarà                   vere questi giorni in serenità e fraternità, cosa
         un punto di riferimento per una nuova pasto-                   di cui abbiamo fatto esperienza» ha affermato.
         rale nelle nostre diverse diocesi». Il sinodo, ha              Infatti, ha fatto notare il cardinale Balidisseri,
         proseguito il cardinale Sako, «è stato un dono                 sono stati vissuti «giorni intensi, ricchi di ri-
         per noi e per tutta la Chiesa. Ciò che abbiamo                 flessioni spirituali, di importanti contributi pa-
         pensato come linee guida, lo abbiamo vissuto                   storali, che hanno permesso di manifestare il
         con una presa di coscienza, profonda, con fra-                 volto bello, luminoso e plurale della Chiesa
         ternità, dinamismo e allegria». Per questo,                    presente in tutti i continenti. C’è stato un
         «siamo veramente toccati, edificati e trasfor-                 grande impegno di tutti». La congregazione si
         mati. Abbiamo vissuto un cammino di ascolto,                   è conclusa con il canto del Te Deum.
il Settimanale                                                                                                                                                                            L’Osservatore Romano
                                                                                                                                                                                                             venerdì 2 novembre 2018

 #copertina                                                                                                                                                                                                                            12/13

                                                                                                                                                                                                                                       Chiesa che guarda
                                                                                                                                                                                                                                       in avanti

                                                                                                                                                                                                                                       La processione introitale che
                                                                                                                                                                                                                                       dal fondo della basilica

     L
                      episodio’ che abbiamo ascoltato è l’ultimo che                                                                                                          tutto comincia da lì. E quando per amore suo             vaticana avanzava verso
                      l’evangelista Marco narra del ministero itine-                                                                                                          anche noi ci facciamo prossimi diventiamo                l’altare della Confessione è
                      rante di Gesù, il quale poco dopo entrerà a                                                                                                             portatori di vita nuova: non maestri di tutti,           stata l’immagine più
                      Gerusalemme per morire e risorgere. Bartimeo                                                                                                            non esperti del sacro, ma testimoni dell’amore           eloquente della conclusione
                                                                                                                                                                                                                                       della quindicesima
                      è così l’ultimo a seguire Gesù lungo la via: da                                                                                                         che salva.
                                                                                                                                                                                                                                       assemblea generale ordinaria
                      mendicante ai bordi della strada a Gerico, di-                                                                                                             Testimoniare è il terzo passo. Guardiamo i            del Sinodo dei vescovi
                      venta discepolo che va insieme agli altri verso                                                                                                         discepoli che chiamano Bartimeo: non vanno               dedicata ai giovani. Per
                      Gerusalemme. Anche noi abbiamo camminato                                                                                                                da lui, che mendicava, con un’acquietante mo-            primi c’erano le uditrici e
                      insieme, abbiamo “fatto sinodo” e ora questo                                                                                                            netina o a dispensare consigli; vanno nel nome           gli uditori, poi tutti gli altri
                      Vangelo suggella tre passi fondamentali per il                                                                                                          di Gesù. Infatti gli rivolgono solo tre parole,          partecipanti all’assise: laici,
                      cammino della fede.                                                                                                                                     tutte di Gesù: «Coraggio! Alzati. Ti chiama»             religiose, religiosi, sacerdoti,
                                                                                                                                                                                                                                       vescovi, cardinali, patriarchi,
                         Anzitutto guardiamo a Bartimeo: il suo no-                                                                                                           (v. 49). Solo Gesù nel resto del Vangelo dice
                                                                                                                                                                                                                                       seguiti da Francesco. La
                      me significa “figlio di Timeo”. E il testo lo                                                                                                           coraggio!, perché solo Lui risuscita il cuore. So-       Chiesa in cammino, pastori
                      specifica: «il figlio di Timeo, Bartimeo» (Mc                                                                                                           lo Gesù nel Vangelo dice alzati, per risanare lo         e popolo di Dio, si è resa
                      10, 46). Ma, mentre il Vangelo lo ribadisce,                                                                                                            spirito e il corpo. Solo Gesù chiama, cambian-           visibile domenica mattina,
                      emerge un paradosso: il padre è assente. Barti-                                                                                                         do la vita di chi lo segue, rimettendo in piedi          28 ottobre, nella messa che
                      meo giace solo lungo la strada, fuori casa e                                                                                                            chi è a terra, portando la luce di Dio nelle te-         ha suggellato solennemente
                      senza padre: non è amato, ma abbandonato. È                                                                                                             nebre della vita. Tanti figli, tanti giovani, co-        il termine dell’assise

                                                                           In comunione e con franchezza
                      cieco e non ha chi lo ascolti; e quando voleva                                                                                                          me Bartimeo cercano una luce nella vita. Cer-            sinodale. Quarantasette i
                      parlare lo facevano tacere. Gesù ascolta il suo                                                                                                         cano amore vero. E come Bartimeo, nonostan-              cardinali concelebranti — tra
                                                                                                                                                                              te la molta gente, invoca solo Gesù, così an-            i quali Parolin, segretario di
                      grido. E quando lo incontra lo lascia parlare.
                                                                                                                                                                                                                                       Stato, e Baldisseri,
                      Non era difficile intuire che cosa avrebbe chie-                                                                                                        ch’essi invocano vita, ma spesso trovano solo
                                                                                                                                                                                                                                       segretario generale del
                      sto Bartimeo: è evidente che un cieco voglia                                                                                                            promesse fasulle e pochi che si interessano              Sinodo dei vescovi — e
                      avere o riavere la vista. Ma Gesù non è sbriga-                                                                                                         davvero a loro.                                          quasi duecento i presuli,
                      tivo, dà tempo all’ascolto. Ecco il primo passo                                                                                                            Non è cristiano aspettare che i fratelli in ri-       con decine di sacerdoti.
                      per aiutare il cammino della fede: ascoltare. È                                                   de dalle sue attese; che io faccia: fare, non solo    cerca bussino alle nostre porte; dovremo anda-           Significative le intenzioni
                      l’apostolato dell’orecchio: ascoltare, prima di                                                   parlare; per te: non secondo idee prefissate per      re da loro, non portando noi stessi, ma Gesù.            della preghiera dei fedeli:
                      parlare.                                                                                          chiunque, ma per te, nella tua situazione. Ecco       Egli ci manda, come quei discepoli, a incorag-           per la Chiesa in hindi, per il
                                                                                                                        come fa Dio, coinvolgendosi in prima persona                                                                   Papa e i vescovi in
                         Al contrario, molti di quelli che stavano con                                                                                                        giare e rialzare nel suo nome. Ci manda a dire
                                                                                                                        con un amore di predilezione per ciascuno.                                                                     spagnolo, per i governanti e
                      Gesù rimproveravano Bartimeo perché tacesse                                                                                                             ad ognuno: “Dio ti chiede di lasciarti amare             i popoli in polacco, per i
                                                                                                                        Nel suo modo di fare già passa il suo messag-
                      (cfr v. 48). Per questi discepoli il bisognoso                                                                                                          da Lui”. Quante volte, invece di questo libe-            giovani in portoghese, per i
                                                                                                                        gio: così la fede germoglia nella vita.
                      era un disturbo sul cammino, un imprevisto                                                                                                              rante messaggio di salvezza, abbiamo portato             missionari e i catechisti in
                      nel programma prestabilito. Preferivano i loro                                                       La fede passa per la vita. Quando la fede si       noi stessi, le nostre “ricette”, le nostre “etichet-     cinese. Alla consacrazione
                      tempi a quelli del Maestro, le loro parole                                                        concentra puramente sulle formulazioni dottri-        te” nella Chiesa! Quante volte, anziché fare             sono saliti all’altare, insieme
                      all’ascolto degli altri: seguivano Gesù, ma ave-                                                  nali, rischia di parlare solo alla testa, senza       nostre le parole del Signore, abbiamo spaccia-           con il Papa, i cardinali
                                                                                                                        toccare il cuore. E quando si concentra solo          to per parola sua le nostre idee! Quante volte           Baldisseri e da Rocha, il
                      vano in mente i loro progetti. È un rischio da
                                                                                                                        sul fare, rischia di diventare moralismo e di ri-     la gente sente più il peso delle nostre istituzio-       vescovo Fabene, il salesiano
                      cui guardarsi sempre. Per Gesù, invece, il gri-
                                                                                                                        dursi al sociale. La fede invece è vita: è vivere     ni che la presenza amica di Gesù! Allora pas-            Rossano Sala e il gesuita
                      do di chi chiede aiuto non è un disturbo che                                                                                                                                                                     Giacomo Costa. Con il
                                                                                                                        l’amore di Dio che ci ha cambiato l’esistenza.        siamo per una ONG, per una organizzazione
                      intralcia il cammino, ma una domanda vitale.                                                                                                                                                                     corpo diplomatico
                                                                                                                        Non possiamo essere dottrinalisti o attivisti; sia-   parastatale, non per la comunità dei salvati
Un primo bilancio     Quant’è importante per noi ascoltare la vita! I
                      figli del Padre celeste prestano ascolto ai fra-
                                                                                                                        mo chiamati a portare avanti l’opera di Dio al        che vivono la gioia del Signore.
                                                                                                                                                                                                                                       accreditato presso la Santa
                                                                                                                        modo di Dio, nella prossimità: stretti a Lui, in                                                               Sede erano gli arcivescovi
       del sinodo     telli: non alle chiacchiere inutili, ma ai bisogni                                                comunione tra noi, vicini ai fratelli. Prossimità:       Ascoltare, farsi prossimi, testimoniare. Il           Peña Parra, sostituto, e
                      del prossimo. Ascoltare con amore, con pa-                                                                                                              cammino di fede nel Vangelo termina in modo              Gallagher, segretario per i
                                                                                                                        ecco il segreto per trasmettere il cuore della fe-
       nell’omelia    zienza, come fa Dio con noi, con le nostre                                                        de, non qualche aspetto secondario.                   bello e sorprendente, con Gesù che dice: «Va’,           Rapporti con gli Stati, con
                                                                                                                                                                                                                                       il sotto-segretario monsignor
                      preghiere spesso ripetitive. Dio non si stanca                                                                                                          la tua fede ti ha salvato» (v. 52). Eppure Barti-
del Papa durante      mai, gioisce sempre quando lo cerchiamo.                                                             Farsi prossimi è portare la novità di Dio
                                                                                                                                                                              meo non ha fatto professioni di fede, non ha
                                                                                                                                                                                                                                       Camilleri. Hanno assistito al
                      Chiediamo anche noi la grazia di un cuore do-                                                     nella vita del fratello, è l’antidoto contro la                                                                rito cinque cardinali,
                                                                                                                                                                              compiuto alcuna opera; ha solo chiesto pietà.
         la messa     cile all’ascolto. Vorrei dire ai giovani, a nome                                                  tentazione delle ricette pronte. Chiediamoci se
                                                                                                                                                                              Sentirsi bisognosi di salvezza è l’inizio della
                                                                                                                                                                                                                                       l’arcivescovo Gänswein,
                                                                                                                                                                                                                                       prefetto della Casa
                                                                                                                        siamo cristiani capaci di diventare prossimi, di
                      di tutti noi adulti: scusateci se spesso non vi                                                                                                         fede. È la via diretta per incontrare Gesù. La
       conclusiva     abbiamo dato ascolto; se, anziché aprirvi il
                                                                                                                        uscire dai nostri circoli per abbracciare quelli
                                                                                                                                                                              fede che ha salvato Bartimeo non stava nelle
                                                                                                                                                                                                                                       pontificia, e monsignor
                                                                                                                                                                                                                                       Sapienza, reggente della
                                                                                                                        che “non sono dei nostri” e che Dio ardente-
                      cuore, vi abbiamo riempito le orecchie. Come                                                                                                            sue idee chiare su Dio, ma nel cercarlo, nel vo-         Prefettura. Prima della
                                                                                                                        mente cerca. C’è sempre quella tentazione che
                      Chiesa di Gesù desideriamo metterci in vostro                                                                                                           lerlo incontrare. La fede è questione di incon-          benedizione finale, il
                                                                                                                        ricorre tante volte nella Scrittura: lavarsi le                                                                cardinale Baldisseri ha letto
                      ascolto con amore, certi di due cose: che la vo-                                                                                                        tro, non di teoria. Nell’incontro Gesù passa,
                                                                                                                        mani. È quello che fa la folla nel Vangelo di                                                                  la lettera indirizzata ai
                      stra vita è preziosa per Dio, perché Dio è gio-                                                   oggi, è quello che fece Caino con Abele, è            nell’incontro palpita il cuore della Chiesa. Al-
                      vane e ama i giovani; e che la vostra vita è                                                                                                                                                                     giovani dai padri sinodali.
                                                                                                                        quello che farà Pilato con Gesù: lavarsi le ma-       lora non le nostre prediche, ma la testimonian-
                      preziosa anche per noi, anzi necessaria per an-                                                   ni. Noi invece vogliamo imitare Gesù, e come          za della nostra vita sarà efficace.
                      dare avanti.                                                                                      lui sporcarci le mani. Egli, la via (cfr Gv 14,          E a tutti voi che avete partecipato a questo
                         Dopo l’ascolto, un secondo passo per ac-                                                       6), per Bartimeo si è fermato lungo la strada;        “camminare insieme”, dico grazie per la vostra
                      compagnare il cammino di fede: farsi prossimi.                                                    Egli, la luce del mondo (cfr Gv 9, 5), si è chi-      testimonianza. Abbiamo lavorato in comunio-
                      Guardiamo Gesù, che non delega qualcuno                                                           nato su un cieco. Riconosciamo che il Signore         ne e con franchezza, col desiderio di servire
                      della «molta folla» che lo seguiva, ma incontra                                                   si è sporcato le mani per ciascuno di noi, e          Dio e il suo popolo. Il Signore benedica i no-
                      Bartimeo di persona. Gli dice: «Che cosa vuoi                Gjce Art, «My Youth» (particolare)   guardando la croce ripartiamo da lì, dal ricor-       stri passi, perché possiamo ascoltare i giovani,
                      che io faccia per te?» (v. 51). Che cosa vuoi:                                                    darci che Dio si è fatto mio prossimo nel pec-        farci prossimi e testimoniare loro la gioia della
                      Gesù si immedesima in Bartimeo, non prescin-                                                      cato e nella morte. Si è fatto mio prossimo:          nostra vita: Gesù.
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