Alle porte della Valtellina - Eventi e territorio - Musica Natura Arte Sagre Sport Enogastronomia - ValtellinaGuestHouse

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Alle porte della Valtellina - Eventi e territorio - Musica Natura Arte Sagre Sport Enogastronomia - ValtellinaGuestHouse
Alle porte della Valtellina
     Eventi e territorio

Musica                Giugno-Dicembre
                                 2017

Natura
Arte
Sagre
Sport
Enogastronomia
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                                                        «
                                                          Alle Porte di
                                                           Valtellina»
Cari lettori,
con questa pubblicazione vogliamo informarvi su         La Bassa Valtellina, per me, è come una piccola
tutti i principali eventi che si terranno da giugno     Valtellina all’interno della Valtellina stessa: infatti
a dicembre 2017 nella Bassa Valtellina.                 abbiamo dalle terme alle piste da sci, dalle aree
Il nostro mandamento è di facile accesso, a po-         protette ai pascoli d’alta quota, dalle botteghe
chi km da Milano, e ha molto da offrire; è ricco        storiche a prestigiosi ristoranti. Insomma, ce n’è
di tesori tutti da scoprire. Sia il versante orobi-     davvero per tutti i gusti, e qui ognuno di noi può
co sia quello retico offrono, infatti, innumerevoli     trovare il suo angolo di tranquillità per ricaricarsi.
possibilità che possono rendere la vostra visita        Vi aspettiamo numerosi nelle nostre strutture as-
indimenticabile.                                        sociate, certi di poter allietare le vostre preziose
Nelle prossime pagine troverete una breve pre-          vacanze.
sentazione di alcune delle ricchezze turistiche         Vi invitiamo a visitare anche il nostro sito
delle valli laterali e del fondovalle. Questi luoghi,   www.portedivaltellina.it per essere sempre
risparmiati da eccessivo sfruttamento edilizio,         aggiornati sulle news e sugli eventi.
sono ideali per trascorrere una vacanza all’inse-
                                                                                                   Stefano Scetti
gna della natura selvaggia, con la possibilità di               Presidente Consorzio Turistico Porte di Valtellina
degustare produzioni eccellenti frutto della no-
stra Terra.

                                                                                  Panoramica sul fondovalle dalle Alpi Orobie
                                                                                                        Foto di Domenico Moiola
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                                                                   «
                                                                      Indice»

«                                                          «
  6»                    Val Masino
                        Riserva Naturale
                                                            22»
                                                             Val Lesina
                                                           		Percorsi didattici

«
                        di Val di Mello

  9»                                                       «
                        Val Tartano
                        Le architetture rurali              25»
                                                             Mandamento

«
                                                           		Calendario eventi

  12»
                                                                       		   2017
  Valli del Bitto
                                                               «
		La Valgerola                                                  26»    Giugno

«                                                              «
  14»
  Valli del Bitto
                                                               «
                                                                31»    Luglio

		Albaredo per San Marco e
                                                                36»    Agosto

«
                        il suo territorio
                                                               «
  17»
  Morbegno
                                                                43»    Settembre
		La bellissima chiesa                                         «
                                                                46»
«
                                                                       Ottobre

  20»
  Costiera dei Cech
                                                               «
                                                                48»    Novembre

                                                               «
		La coltivazione della vite
                                                                50»    Dicembre

    FOTO DI COPERTINA: Alpi Retiche - Lago di Scemendone
    Foto di ClickAlps
    FOTO PAG.4: Alpi Retiche - Lago di Scemendone
    Foto di Toniolo
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                                                               VAL MASINO
«
    Riserva naturale
    di Val di Mello»
Il territorio della Valtellina è ricco di valli la-   ma mozzafiato. Superato l’abitato di Cataeg-
terali, all’interno di queste, sul versante re-       gio, la frazione più popolosa, si incontra sulla
tico, spicca per bellezza e autenticità la Val        destra la deviazione per Predarossa. Angolo
Masino. Percorrendo la statale 38 in direzio-         magnifico della Val Masino caratterizzato
ne Sondrio, a pochi km da Morbegno, subito            da splendidi alpeggi (Valle di Sasso Bisolo)
dopo il ponte sul fiume che porta lo stesso           e foreste incantate, che accompagnano fino
nome (Masino), si incontra la deviazione per          alla piana di Predarossa, uno straordinario
la Val Masino. La strada, salendo gradual-            altopiano in stile tibetano attraversato da un
mente, si fa spazio all’interno dei ripidi fian-      torrente che scorre dolcemente tra i pascoli
chi delle montagne, che la accompagnano               d’alta quota, con le sue acque tanto gelide
fino all’ingresso della valle. Qui, le vette im-      quanto cristalline che nascono dal ghiacciaio
ponenti dell’alpe del Ferro, che si stagliano         del Monte Disgrazia, la cui vetta spicca mae-
irregolari contro il cielo, catturano immedia-        stosa sull’orizzonte (3678m).
tamente l’attenzione, mostrando un panora-                                                  di Stefano Scetti

                                                                                     Riserva Naturale della Val di Mello
                                                                                                         Foto di ClickAlps
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Riserva Naturale della Val di Mello
Foto di Filippo Molteni
                                                                                                           7

                                                                                                                VAL MASINO
             Proseguendo in Val Masino, subito dopo il          I bagni di Masino sono famosi fin dall’anti-
             piccolo abitato di Filorera, si apre una parte     chità per le proprietà curative delle acque
             pianeggiante, dominata nel mezzo dal famo-         termali e sono inseriti in un contesto pae-
             so Sasso Remenno. Questo immenso masso di          saggistico unico, caratterizzato da faggete
             granito, staccatosi probabilmente da una fra-      secolari, imponenti cascate e magnifiche
             na in tempi antichi, rappresenta il più grande     vette in lontananza. Questo territorio così
             “blocco” d’Europa ed è diventato una delle pa-     apparentemente delicato, che concentra
             lestre naturali di arrampicata sportiva più fa-    innumerevoli bellezze in pochi km, deve di-
             mose del mondo. La visita al Sasso Remenno,        ventare sempre di più, un esempio virtuoso
             che si trova a pochi metri dalla strada carroz-    di sostenibilità ambientale, mobilità dolce e
             zabile, vale da sola un viaggio in Val Masino.     perfetta simbiosi tra attività umane e am-
             La parte pianeggiante prosegue fino a San          biente, dove tutti passiamo in punta di piedi
             Martino, ultimo paese abitato tutto l’anno.        lasciando al prossimo l’emozione di scoprire
             Proprio in questo punto la valle si divide in      una natura intatta.
             due parti: la Val di Mello e la Valle dei Bagni.
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             LA NATURA ED IL PAESAGGIO                                Grazie ad articoli apparsi sulle più importanti
             DELLA VAL DI MELLO LUOGI DI                              riviste internazionali e a guide dedicate alla Val
             NASCITA DEL SASSISMO                                     di Mello, l'afflusso di arrampicatori da tutta Eu-
             Negli ultimi decenni l'alpinismo classico ha se-         ropa e non solo subisce un incremento, e inizia-
             gnato una battuta d'arresto, mentre in Val Masi-         no ad essere esplorate anche le grandi pareti di
             no si è affacciata una nuova corrente alpinistica        media quota delle vallate laterali, dove si apro-
             e arrampicatoria. Verso la fine degli anni settan-       no vie di ampio respiro di estrema difficoltà,
             ta infatti, alcuni gruppi di giovani scalatori, ispi-    con lo stile dell'arrampicata “big wall”.
             rati dalle performance e dalle idee diffuse dagli        Parallelamente, a partire dagli anni ottanta
             alpinisti della California, avviano una tendenza         inizia a diffondersi anche in Val Masino il fe-
VAL MASINO

             destinata a cambiare le sorti dell'alpinismo e           nomeno dell'arrampicata sportiva, in cui si at-
             dell'arrampicata su roccia in tutta Italia, nasce        trezzano con chiodi ad espansione (spit) vie
             il Sassimo, movimento di libera arrampicata. La          generalmente di modesto sviluppo (per lo più
             Val di Mello, grazie alla potenzialità offerta dal-      monotiri) ma che permettono di sperimentare
             la disponibilità di pareti e massi di ottima roccia      in sicurezza anche altissime difficoltà. Tale fe-
             granitica, disposti a quote comprese tra i 1000 ed       nomeno interessa prevalentemente l'area in-
             i 1500 metri, facilmente accessibili, diventa da al-     torno al Sasso Remenno ed altri siti della Val
             lora uno dei “templi” dell'arrampicata conosciuti        Masino e secondariamente la Val di Mello, dove
             e frequentati a livello internazionale.                  prevale il rispetto per le vie aperte dai Sassisti.
             Su queste pareti soleggiate, senza le tensioni de-       Lo splendido scenario naturale, la disponibilità
             rivanti da alta quota, maltempo e cattiva qualità        di strutture rocciose e di possibilità di arram-
             della roccia, e senza la necessità di raggiungere        picata adattabili ai più diversi stili personali e
             una vetta a tutti i costi, i nuovi scalatori si posso-   di tutte le difficoltà, fanno sì che la Val di Mello
             no dedicare allo studio del gesto necessario per         sia diventata una grande palestra naturale de-
             superare passaggi particolari, preferibilmente in        stinata ad un'utenza di qualità, attenta anche
             libera. Si superano così salite con difficoltà (an-      alla conservazione ambientale e paesaggistica,
             che psicologiche) mai riscontrate in precedenza.         con un notevole sviluppo del turismo anche al
             Laboratorio del gesto sono i numerosi massi in           di fuori dei canonici mesi estivi, un fenomeno
             cui si imparano tecniche di superamento inusuali,        che raramente si riscontra in realtà poco in-
             che portano ad un ulteriore scatto in avanti nelle       frastrutturate come la Val Masino. La Riserva
             difficoltà superabili in parete, oltre che a svilup-     Naturale delle Val di Mello rappresenta uno
             pare una linea di arrampicata autonoma, il boul-         stimolo a migliorare ulteriormente il rapporto
             dering, di grande sviluppo attuale, testimoniato         tra arrampicatori ed ambiente, alla realizzazio-
             dal successo crescente di una manifestazione             ne del desiderio di chi aveva sognato in questo
             come il “Melloblocco”.                                   luogo “un parco per l'alpinismo”.
                                                                                                       a cura di ERSAF Lombardia

                                                                                                   Riserva Naturale della Val di Mello
                                                                                                                       Foto di ClickAlps
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VAL TARTANO
                                                     «Le architetture
                                                              rurali»
La Val Tartano è una tra le valli più caratteristiche     bria, essenziale, ma di grande funzionalità e ar-
e interessanti dell'intero arco alpino, che ha po-        monia; di un’abilità materiale e di una saggezza
tuto conservare nel suo paesaggio i tratti salienti       ecologica indispensabili per vivere un ambiente
di quella cultura pastorale attorno alla quale si è       così estremo, ma non per questo meno sorpren-
costruita la storia delle popolazioni montanare.          denti. Due sono le fasce insediative presenti: una,
Ciò è dovuto allo stato di isolamento nel quale           a carattere stabile, costituita dalle contrade, una
la valle rimase fino alla seconda metà del secolo         quarantina, in alcune delle quali si ritrovano resti
scorso, quando la strada carrabile raggiunse le           di arte megalitica; l'altra, a carattere stagionale,
prime contrade di Campo. Paul Guichonnet, ge-             costituita dalle dimore nei maggenghi e negli al-
ografo e storico francese, ebbe modo di definirla         peggi.
"una cellula umana tra le più isolate delle Alpi ita-     Come in tutta l’area alpina, il fenomeno insedia-
liane". Quegli elementi di carattere architettoni-        tivo nella Val Tartano si è sviluppato in stretta
co, artistico, linguistico e socio-religioso affinatisi   simbiosi con l'attività agro-silvo-pastorale orga-
nei lunghi secoli precedenti si sono così potuti          nizzata su basi familiari e orientata all’autosuffi-
mantenere pressoché incontaminati fino ad oggi.           cienza. Imponente è in particolare il sistema degli
Uno degli aspetti di maggior interesse è costitu-         alpeggi, che fa da corona alla valle. Ancora negli
ito dalla tipologia degli insediamenti umani. Si          anni novanta si contavano 25 malghe attive, che
tratta di testimonianze notevoli di un’estetica so-       ospitavano 800 capi bovini. La loro origine è si-

                                                                                                                 Val Tartano
                                                                                                            Foto di ClickAlps
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              curamente antica. Recenti ritrovamenti di inci-                Per    quanto riguarda la tradizione costruttiva
              sioni rupestri in Val di Lemma, in Alpe Sona e in              delle dimore rurali, la Valtellina è posta in un'a-
              Alpe Gerlo attesterebbero una presenza umana
                                                                             rea di confine tra sistemi radicalmente diversi
              importante già in età del rame. Del resto è noto
                                                                             che privilegiano rispettivamente l'uso della pie-
              come a partire dal 5000 a.C. pastori transu-
                                                                             tra e del legno ma, quest'ultimo, è prevalente in
              manti risalissero le vallate alpine per pascolare
                                                                             alta Valtellina (Valfurva, Livigno in particolare)
              con le loro greggi le praterie naturali di alta quo-
                                                                             e in alta valle di San Giacomo e in parte della
              ta durante la stagione estiva. L’attività pastora-
                                                                             Val Bregaglia in Valchiavenna, mentre la media
              le si consolidò senz’altro in età del ferro, grazie
                                                                             Valtellina, sia sul versante orobico che su quello
VAL TARTANO

              anche all’influenza dei Celti, esperti conoscitori
                                                                             retico, vede una netta prevalenza dell'uso della
              dell’arte casearia. I Celti sarebbero sopraggiunti
                                                                             pietra. Senza escludere la possibilità di un influs-
              dalla Val Brembana tra il V e il III secolo a.C. per
                                                                             so culturale pastorale da altre aree alpine, questa
              sfruttare le vene ferrose del Monte Cadelle e di
                                                                             eccezione è certo legata anche ad una maggio-
              altri siti della Valle. Radici celtiche si ritrovano
              in taluni etimi della tradizione pastorale locale              re disponibilità del legno di larice, adatto all'uso
              e delle vicine vallate Orobiche: ad esempio bitu               e resistente alle intemperie. Le residenze per-
              (da cui Bitto) e bàrek, il recinto in pietra per il            manenti hanno, comunque, struttura in pietra e
              confinamento del bestiame.                                     malta e sono ancora rilevabili parti di edifici di
                                                   di Fausto Gusmeroli       origine alto-medievale, con grandi pietre d'ango-
                                                                             lo e gli arcaici portali con pietre monolitiche, sia
                                                                             nei piedritti che negli architravi.
                                                                             La Val Tartano ha mantenuto intatto, fino agli
                                                                             anni ’70 del ‘900, il proprio patrimonio tradi-
                                                                             zionale di architettura contadina con linguaggi
                                                                             differenti tra la zona di Campo e quella di Tar-
                                                                             tano, le stesse differenze che si riscontrano nel
                                                                             linguaggio e che sono state ben documentate nel
                                                                             Dizionario dei dialetti delle due comunità da par-
                                                                             te di Giovanni Bianchini. Questa originalità non è
                                                                             stata fino ad oggi adeguatamente salvaguardata
                                                                             e il patrimonio delle dimore tradizionali è andato
                                                                             incontro, purtroppo, a molte demolizioni e irri-
                                                                             mediabili trasformazioni.
                                                                             In ambedue le località (a Campo e a Tartano) gli
                                                                             insediamenti invernali (a cui si accompagnavano
                                                                             quelli primaverili, i maggenghi, ove si spostava-
                                                                             no in primavera tutte le famiglie) costituiscono
                                                                             un insediamento di valle. Non esiste un villaggio
                                                                             vero e proprio, accentrato: siamo in presenza di
                                                                             una rete di piccole contrade.
                                                                             La chiesa, con il suo recinto sacro, è situata in un
                                                                             luogo baricentrico e visibile da tutte le frazioni
                                                                             (sia quella di S. Agostino a Campo, sia quella di
                                                 Val Tartano - Val Corta
                                                         Foto di ClickAlps
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      S. Barnaba a Tartano) ma, mentre a Campo le              nella media Valtellina persiste il riscaldamento
      contrade sono dei piccoli nuclei di abitazioni in        con camera a fumo e focolare centrale, senza
      pietra, a Tartano, sia in Val Lunga che in Val Cor-      canna fumaria. Così è, per esempio, nella vicina
      ta, esse si riducono, spesso, a delle grandi case,       Val Fabiòlo dove l'unica stüa è presente solo nel-
      dei masi abitati da famiglie allargate, poste sui        la casa parrocchiale (anche se con accensione
      dossi, al riparo dalle valanghe e dalle alluvioni        interna alla stanza). Due esempi interessanti di
      del torrente (così, tra gli altri, Dosso dei Principi,   stüe con pigna in muratura in dimore rurali sono
      il Costo, il Dosso dei Fognini e la contrada Foppa).     ancora oggi rilevabili in Val Corta, a La Foppa e
      Un’altra particolarità della Val Tartano, a partire      alla Bratta, la frazione abitata più alta di quella

                                                                                                                         VAL TARTANO
      dalla metà del XVII secolo, è legata al fatto che        valle. Dalle caratteristiche rilevabili sembra evi-
      le stalle e i fienili si diffusero con una particola-    dente che tali soluzioni sono adattamenti miglio-
      re tipologia: lo zoccolo in muratura e la parte in       rativi della casa di epoca moderna (XVII - XVII
      elevazione in legno con struttura in legno a tra-        secolo), in corrispondenza con la diffusione di un
      vi incastrate (tipo blockbau, nella parlata locale       importante miglioramento tecnologico, la canna
      detto scepàda o incucadüra) e con montanti ver-          fumaria.
      ticali inseriti in travi scanalate (a canne d'organo,    Le stalle-fienili non sono sempre unite alla resi-
      nella parlata locale tapunàda o cani dè òrghegn).        denza (come nella frazione Al Cost o al Dosso
      Un altra specificità della dimora della Val Tarta-       dei Principi), spesso sono edifici isolati costruiti
      no è la presenza, anche se solo in alcune locali-        in posizione logistica favorevole rispetto ai prati,
      tà, di un locale ad uso stüa, cioè rivestito com-        in modo da poter facilmente essere utilizzati per
      pletamente di tavole di legno, con stufa (pigna)         la conservazione del fieno. Sopra in nuclei abita-
      interna al locale ma con accensione esterna, in          ti, con una certa regolarità, al limitare del bosco,
      genere in cucina. Anche questo ambiente è in             si ritrovano anche piccoli edifici, parte in legno e
      genere diffuso nella dimora rurale tradizionale          parte in pietra, per la custodia delle capre.
      solo in Valchiavenna e in alta Valtellina, mentre
                                                                                                      di Dario Benetti

ValTartano - Lago di Porcile
Foto di ClickAlps
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                                                             VALLI DEL BITTO
«
     La Valgerola»

La Valgerola è una delle prime valli latera-
li che si incontrano entrando in Valtellina.                 L’Ecomuseo della
Situata sulle Alpi Orobie, e raggiungibile in                Valgerola
auto dal paese di Morbegno, parte del suo                    L’Ecomuseo della Valgerola, nasce dall’im-
territorio rientra nel Parco delle Orobie Val-               pegno dei comuni di Gerola Alta, Pedesina,
tellinesi, ed è caratterizzata da una grande                 Rasura e Cosio Valtellino e fondamental-
ricchezza di ambienti diversi e da una fitta                 mente dalle rispettive comunità locali, ca-
varietà di specie animali e vegetali.                        ratterizzate da grande senso di identità e di
Meta privilegiata per bellissime escursioni                  appartenenza, fiere delle tradizioni e pronte
agli alpeggi, ai laghi ed alle cime più impor-               ad offrire volontariamente lavoro e contri-
tanti, ma anche per gli sport invernali come                 buti per la salvaguardia del territorio e del
lo sci e lo snowboard, lo scialpinismo e le cia-             proprio patrimonio storico - culturale.
spole, la Valgerola è anche l’ambiente ideale
                                                             L’Ecomuseo, con la propria azione, porta
per tutte le famiglie che vogliono godersi un
                                                             avanti diverse iniziative di sostegno e pro-
tranquillo soggiorno immerso nella natura e
                                                             mozione ai maggiori eventi organizzati in
nella bellezza delle montagne.
                                                             tutta la Valle, da quelli culturali, a quelli ga-
                                                             stronomici e sportivi, essendo infatti molto
                                                             ricco il calendario degli appuntamenti, spe-
                                                             cialmente nel periodo estivo.
                                                             Ecomuseo significa anche divertimento e
                                                             tempo di qualità per tutti i bambini che vo-
                                                             gliono vivere ed avvicinarsi alla montagna
                                                             in modo divertente, grazie ai Campi Estivi a
                                                             loro dedicati ed alle interessanti attività lu-
                                                             dico-didattiche organizzate durante il corso
                                                             dell’estate. Un’attrazione da non perdere è
                                                             sicuramente il “Percorso degli Ecomusensi”,
                                                             una tranquilla e semplice passeggiata della
                                                             lunghezza di 1 km, con vista panoramica sul
                                                             paese di Gerola Alta, lungo la quale sono
                                                             presenti diverse installazioni che permetto-
                                                             no di giocare e stimolare i sensi, molto adat-
                                                             ta ai bambini, ma pensata anche per i diver-
                                                             samente abili che intendono vivere a pieno
                                                             la montagna.
                                               Valgerola
                                   Foto di Domenico Moiola
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    Il formaggio Bitto                                  conferiscono il caratteristico scalzo concavo.
    La presenza dei musei e dei luoghi di interes-      Il Bitto, prodotto originario della Valgerola, è
    se storico-culturale dislocati sul territorio, ha   un formaggio dal sapore dolce e delicato nei
    permesso di sviluppare un’importante rete di        primi mesi di età, ma il suo gusto varia con la
    visite guidate, alla scoperta di lavori e me-       stagionatura, e tende a divenire più intenso
    stieri del passato e di antiche tradizioni seco-    e vivace. Talvolta, il processo di invecchia-
    lari, come quella legata alla produzione del        mento può essere lungo e raggiungere ad-
    rinomato formaggio Bitto. Questa produzio-          dirittura i 10 o 15 anni, conferendo un sapore
    ne casearia caratterizza a tutti gli effetti la     unico ed inimitabile a questo speciale pro-
    storia della Valgerola, essendo situati esat-       dotto e mantenendo comunque la propria
    tamente in questo territorio gli storici alpeg-     integrità. Negli stadi giovanili è un prelibato

                                                                                                                  VALGEROLA
    gi del famoso formaggio orobico. Esso vie-          e classico formaggio da taglio. Dopo l’anno di
    ne prodotto seguendo un disciplinare molto          stagionatura, aumenta la sua nobiltà, assur-
    rigido ed aderente alla tradizione; la sua          ge a eccellente prodotto da accompagnare ai
    produzione avviene, infatti, esclusivamente         migliori cibi e alle più raffinate tavole.
    nel periodo estivo, solitamente da giugno a         Passeggiando sui sentieri della Valle è facile
    settembre, sugli alpeggi della zona, utilizzan-     osservare ed incontrare le malghe ed assi-
    do latte di vacca ed un’aggiunta di latte di        stere al sublime lavoro dei casari e degli al-
    capra orobica autoctona in una percentuale          peggiatori, i quali sono impegnati anche nel-
    che varia dal 10% al 20%. La lavorazione            la produzione del formaggio latteria e della
    avviene con il latte appena munto ed anco-          Mascherpa, la tradizionale ricotta d’alpeggio.
    ra caldo, direttamente sul posto, in apposite       A settembre, precisamente la terza dome-
    strutture denominate “calecc”, caratteristi-        nica del mese, nel paese di Gerola Alta, si
    che che consentono di ottenere un prodotto          festeggia la Sagra del Bitto, una manifesta-
    di grande eccellenza, evitando la dispersione       zione gastronomica e culturale tutta dedi-
    batterica che si otterrebbe invece a causa          cata a questo formaggio, e nata in origine
    del trasporto del latte stesso.                     per ringraziare il lavoro dei caricatori degli
    Dopo aver scaldato il latte nell’apposita           alpeggi, e diventata poi un evento di grande
    “culdèra”, questa viene spostata momenta-           attrazione turistica per tutti i golosi e gli ap-
    neamente dal fuoco, per procedere all’ag-           passionati.
    giunta del caglio, ed alla formazione della         Infine, imperdibile è la visita al Centro del
    cagliata, che viene poi rotta finemente con         Bitto, nel cuore del paese di Gerola, luogo in
    un apposito strumento. Poi, si sposta nuo-          cui si trova la cantina dedicata alla stagiona-
    vamente la “culdera” sul fuoco, per comple-         tura ed alla conservazione del rinomato for-
    tarne la lavorazione. In seguito, la pasta del      maggio d’alpeggio e dove si può degustare
    formaggio viene estratta ed adagiata nelle          ed acquistare questa prelibatezza casearia.
    classiche fascere di legno circolari, le quali                                 a cura di Ecomuseo Valgerola

Formaggio Bitto
Foto di Beniamino Pisati
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                                                   VALLI DEL BITTO
«
     Albaredo per San Marco
     e il suo territorio»
Albaredo per San Marco è uno dei più vitali        il caseificio per la lavorazione del latte e la
centri delle Orobie valtellinesi. Conta attual-    produzione dei tipici formaggi di montagna
mente 330 abitanti (chiamati dialettalmen-         come il matusc e il latteria. Unico esempio di
te "barilocc) ed è posto a 910 metri, nella        emozioni antiche e di degustazioni particola-
parte mediana della valle omonima, la più          ri. I sapori della storia che ancora vivono non
orientale delle due grandi Valli del Bitto. A      nella leggenda, ma nella realtà con il caseifi-
poco più di 100 km da Milano si raggiunge          cio AlpiBitto nel cuore del centro abitato e la
facilmente partendo dalla piazza S. Antonio        casera di stagionatura, vera e propria carat-
di Morbegno e salendo, per 11 km, nella Val-       teristica di questa vallata.
le sulla strada provinciale per il passo di S.     Al fascino della natura e della produzione
Marco. Un territorio di straordinaria bellez-      casearia Albaredo unisce quello di una sto-
za, nel Parco delle Orobie Valtellinesi, occu-     ria di grande interesse. Difficile risalire ai
pato quasi interamente da dense peccete ed         primi abitatori, in epoca storica, della Valle
ampi e pregiati pascoli. Pregiati perché negli     del Bitto: forse furono i Liguri, che hanno
alpeggi ancora monticati si produce il cele-       lasciato tracce nel dialetto locale in termini
berrimo Bitto, il più famoso fra i formaggi ita-   come "sberlüsc" (lampo) e "matüsc" (caciot-
liani prodotto con latte intero di mucca, cui      tella di formaggio magro). Lo stesso termine
viene aggiunto anche latte di capra. La Valle      "Albaredo" deriva, dal prefisso ligure "alba",
del Bitto di Albaredo nota per la qualità dei      anche se più probabile è la derivazione dal
formaggi prodotti e anche per essere l’unica       latino "arboretum", e quindi da "arbor", nel
delle valli alpine e montane ad avere ancora       significato di "luogo piantato ad alberi" o
                                                   "luogo piantato a pioppi").

                                                                              Panoramica Albaredo per S. Marco
                                                                                                 Foto di ClickAlps
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La Via Priula, tra le più                          Il Passo San Marco,

                                                                                                          ALBAREDO PER SAN MARCO
antiche vie commerciali                            ovvero la Via del bike
delle Alpi                                         Con il transito del Giro d’Italia nel 1986 e a se-
I Veneziani, interessati ad una via commer-        guire diverse volte, il Passo San Marco a 1992
ciale che congiungesse i loro domini (che          slm a confine con la Provincia di Bergamo si è
da Venezia si estendevano ininterrottamen-         laureato tra i passi da vivere con la bicicletta tra
te fino al crinale orobico, quindi al passo di     i più rinomati delle Alpi. Un itinerario di 26 km
S. Marco) al nord Europa, passando per la          con 1750 metri di dislivello tra centri abitati, bo-
Valtellina (per aggirare il milanese, sotto la     schi di faggio, abetaie e alpeggi da vivere, più
dominazione spagnola, loro ostile, che ave-        che da raccontare. Una vera e propria manna
va intensificato la navigazione dell'Adda ed       per gli amanti della bicicletta.
il controllo del Lario), decisero, anche alla
luce dei rapporti politici non cattivi con le      La chiesa S. Rocco
Tre Leghe, di promuovere la costruzione di         La chiesa di Albaredo per San Marco, sotto il ti-
un nuovo tracciato che passasse proprio per        tolo di S. Rocco e di S. Sebastiano, venne edifi-
il passo di S. Marco e la Valle di Albaredo. Fu    cata nel 1250 e, venne consacrata da Monsignor
il podestà veneto di Bergamo Alvise Priuli a       Bernardino Vacca vescovo Ascalonense e coa-
caldeggiare questa nuova via ed a curarne,         diutore di Antonio Trivulzio vescovo di Como il
previo accordo con il governo delle Tre Le-        25 novembre dell'anno 1490.
ghe, la costruzione, nell'arco di un biennio       La chiesa ha la facciata barocca (recentemente
circa (1590–92): in suo onore essa venne,          ristrutturata), piuttosto slanciata, molto mos-
dunque, battezzata Via Priula. Percorrendo         sa, con portale grandioso di granito. L'interno,
la Via Priula, tra maggenghi, boschi, torrenti     a una navata con volta, presenta due cappelle
e alpeggi si ha l’impressione di camminare         laterali. La decorazione interna a stucchi e a fre-
nella storia attraverso una natura incontami-      sco è stata anch'essa recentemente restaurata
nata ed autentica.                                 e rifatta. Sull'altar maggiore, in marmo baroc-
Per saperne di più www.viapriula.com               co, in una nicchia, è collocata una statua lignea
                                                   della Madonna di Montenero (sec. XVIII), che
L’ecomuseo della Valle                             la tradizione vuole sia stata portata a piedi da
del Bitto di Albaredo                              Livorno da emigranti di Albaredo nel 1790. La
Tra i primi ecomusei a nascere in Lombardia        pala dell'altare di destra (in marmo barocco) è
(1999) ha la caratteristica di legare vita quo-    costituita da un dipinto su tela raffigurante la
tidiana con la storia materiale di una intera      Madonna del Rosario tra S. Domenico e S. Pie-
vallata che ancora oggi conserva e fa vivere       tro Martire.
l’economia tipica rurale e artigianale. Il cen-    Il dipinto di Giuseppe Kaufmann del XVIII sec.
tro visite ospita le mostre sui formaggi oro-      ed il crocifisso ligneo del XVI sec. portato in pro-
bici e una sala didattica dedicata all’habitat     cessione alla Via Crucis pasquale rappresenta-
alpino, unica nelle Alpi. Il percorso che ne se-   no senza dubbio i maggior pregi artistici della
gue di oltre 5 km racconta la storia vissuta       chiesa.
dei boscaioli e pastori e le leggende delle val-
late montane, ma consente ancora di visitare       Le emozioni di Albaredo
esperienze e luoghi dove questa storia sem-        Albaredo, con le molteplici iniziative di animazio-
bra si sia fermata. Flora e fauna della mon-       ne e promozione culturale, si pone fra i comuni
tagna arricchiscono la conoscenza e tutto il       che più attivamente valorizzano le risorse natu-
paesaggio è interamente inserito nel Parco         ralistiche ed etnografiche di un territorio vocato
delle Orobie Valtellinesi.
Valli del Bitto di Albaredo
                                                                                                                                 Foto di ClickAlps
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ALBAREDO PER SAN MARCO

                                                                               soggiornare. Il Centro Visite del Parco Orobie
                                                                               e l’Ecomuseo della Valle del Bitto di Albaredo
                                                                               rappresentano una straordinaria opportunità
                                                                               per vivere emozioni nella natura e della sto-
                                                                               ria di questa straordinaria comunità alpina.
                                                                               Il centro storico di Albaredo con "Ul Salòt di
                         ad un turismo che sarebbe difficilmente quali-        Barilocc" fa vivere sensazioni indimenticabili.
                         ficabile come "minore". C'è un vecchio modo di        L’attrattività, tra le uniche in Europa, di Flye-
                         dire scherzoso, in quel di Albaredo, che si usa       motion consente di provare l’emozione vera di
                         quando si vuol far credere a qualtcuno una sto-       volare sulla Valle… da provare assolutamente!
                         ria incredibile, facendolo passare per credulo-       Albaredo per San Marco non stupisce mai di
                         ne: "guarda che sulla luna c'è gente di Albaredo      sorprendere…
                         che spala la neve". Se, invece, diciamo che sul-      Potrà stupire, ma anche il piccolo cimitero ha
                         la terra c'è gente di Albaredo che custodisce,        la propria caratteristica per gli speciali affre-
                         gelosa ed appassionata, la propria terra, non si      schi dedicati alla resurrezione e alla disputa dei
                         racconta di certo una panzana.                        santi e le poesie impresse nelle lastre secondo
                         Una visita ad Albaredo per San Marco offre            la tecnica michelangiolesca del ‘400.
                         occasioni uniche per passeggiate ed escursio-         Il Gruppo Folk "I Barilocc" non rappresenta
                         ni, anche guidate, in una natura incontamina-         solo una attrattività nelle manifestazioni che
                         ta o nel centro abitato con i bellissimi murales      propone, ma anche la memoria di come le gen-
                         che raccontano la storia di queste montagne.          ti di questi luoghi si vestivano soprattutto nei
                         Si tratta di percorsi culturali e naturalistici       momenti di festa. Anche questo fa parte della
                         alla scoperta delle testimonianze di una civil-       cultura materiale, e per quanto riguarda il dia-
                         tà, quella alpina, tuttora viva e desiderosa di       letto e il canto popolare, quello che può essere
                         tramandare i valori della sua antica e sapiente       definito cultura immateriale. Non solo testi-
                         qualità della vita. Negli ottimi ristoranti e rifu-   monianza… "Ul Salòt di Barilocc" è una vera e
                         gi alpini, oltre alla calorosa accoglienza tipica     propria chicca unica e originale e visitando Al-
                         delle genti di montagna, si possono degusta-          baredo non si può fare a meno di trascorrervi
                         re i prodotti tipici della zona e piacevolmente       un po’ di tempo.
                                                                                                                  di Patrizio Del Nero
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MORBEGNO
                                                      «
                                                    La bellissima
                                                                         chiesa»
Una bellissima chiesa: così verso la fine del        devozione verso la “Madonnetta”, la cappel-
Cinquecento è definita l’Assunta di Morbe-           la con l’affresco tardo-quattrocentesco ad-
gno, tra le centinaia di chiese visitate in Val-     dossata al monte. E come conferma il viale
tellina dal vescovo Ninguarda. Una chiesa-           della Rimembranza, che perpetua la sacrali-
santuario, nata non per motivi pastorali ma          tà del supremo sacrificio per la Patria e co-
per devozione agli inizi del Quattrocento a          stituisce una suggestiva quinta scenografica
un “incrocio” (ad crosetam) lungo la strada          che inquadra la semplice facciata a capanna
di valle (in strata) nei pressi di uno dei più       dell’Assunta. Pure rimaneggiata nell’Otto-
antichi edifici sacri della bassa Valtellina, san    cento, proprio la facciata conserva uno dei
Martino, sorto - secondo la tradizione - ad-         capolavori assoluti del tempio: le sculture
dirittura sulle vestigia di un tempio pagano         in pietra di Saltrio di Tomaso Rodari (1517):
dedicato ad Ercole! In un’area “sacra” quindi,       il classico portale con l’Annunciazione sopra
fin dalla notte dei tempi, e che continua ad         le lesene, le due finestre, il rosone fiammato
essere tale, come testimonia la sempre viva          con la Vergine e il Bambino al centro. Una

                                                                                          Santuario dell'Assunta
                                                                                           Foto di Andrea Mottarella
Santuario dell'Assunta
                                                                                                      Foto di Andrea Mottarella
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MORBEGNO

                                                             L’affresco, datato 1440, è quello che si ammi-
                                                             ra tutt’oggi al centro della preziosa ancona
                                                             lignea che si innalza dall’altar maggiore. Ca-
                                                             polavoro assoluto nel suo genere, l’ancona
                                                             scolpita e intagliata dai fratelli Giovan An-
                                                             gelo e Tiburzio Del Maino (1516/19), dorata e
                                                             dipinta da Gaudenzio Ferrari e Fermo Stella
           pagina di teologia, è stata definita, che rias-   (1520/26) si presenta come sezione di un
           sume il mistero della redenzione: l’umanità       tempietto rinascimentale a pianta centrale,
           peccatrice rappresentata da Adamo ed Eva          quadrata alla base, ottagonale e poi circolare
           (ai piedi delle lesene), a cui corrispondono      alla sommità.
           in alto le figure dell’angelo annunciante l’in-   In basso, cinque pannelli ad altorilievo con la
           carnazione alla Vergine, la nuova Eva, con il     Natività, la fuga in Egitto, la disputa coi dot-
           saluto che ne è l’anagramma scolpito: “Ave”.      tori nel tempio, lo sposalizio della Vergine, la
           Ma, volgendo verso i fianchi della chiesa,        Pentecoste. Al centro, l’affresco della Vergine
           lo sguardo è subito attratto dalla contem-        in trono col Bambino, affiancato dalle statue
           plazione del tiburio ottagonale che s’innal-      di san Lorenzo e di san Bernardo col demo-
           za nella sua limpida struttura geometrica.        nio incatenato, entro due nicchie scandite da
           Ritmato da archetti e oculi, sopra una base       elaborate colonnine, in un tripudio di deco-
           quadrata impreziosita, come il sottogronda        razioni, tra cui i simboli degli Evangelisti, san
           delle pareti laterali, da tracce di affreschi e   Rocco e san Giovanni Battista, le vergini pru-
           semplici decorazioni in cotto. Viene sponta-      denti e le vergini stolte. Sopra il cornicione,
           neo un riferimento all’innovativo linguaggio      al centro, una lunetta con l’Eterno fra angeli
           bramantesco che ha fatto la fortuna del ri-       e, ai lati, sotto le code a spirale di due sirene,
           nascimento milanese. L’attuale tempio mor-        l’Annunciazione. Sulla cupola circolare, a due
           begnese, infatti, fu innalzato verso la fine      alzate, 12 statuine degli apostoli e altrettan-
           del Quattrocento, consacrato nel 1506 e           ti putti musicanti che contemplano la gloria
           gradualmente completato negli anni imme-          della Vergine.
           diatamente successivi, in sostituzione del        L’ancona è ora attorniata da una cornice sette-
           precedente più modesto edificio in cui l’af-      centesca in legno con volute di foglie d’acanto,
           fresco all’interno della Vergine col Bambino      opera di Andrea Albiolo di Bellagio, ma origina-
           era divenuto oggetto di particolare devozio-      riamernte era chiusa da ante dipinte da Gau-
           ne, tanto da richiamare sempre più numero-        denzio Ferrari. L’unica sopravvissuta, raffigu-
           si pellegrini che spesso si potevano vantare      rante la Natività della Vergine, si ammira oggi
           miracolati.                                       sull’altare della cappella laterale di destra.
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Nella corrispondente cappella di sinistra, l’al-      pella destra), il Crocifisso adorato dai Battuti
tare era dedicato alla custodia delle preziose        (sacrestia).
reliquie, già numerose nella primitiva chie-          Nell’ampio locale del capitolo, dove si è al-
sa e notevolmente aumentate agli inizi del            lestito un piccolo museo, sono stati recen-
Seicento, tanto che venne istituita per ogni          temente portati alla luce due dipinti, che
seconda domenica di maggio la “festa delle            rappresentano il domenicano san Vincenzo
Reliquie”.                                            Ferreri (datato 1503) e il francescano san
Tra le due cappelle si innalza la cupola, dal-        Bernardino da Siena.
la quale sembra aprirsi il cielo, con l’affresco      Quasi a proteggere e a segnalare fin dove
settecentesco dell’Incoronazione della Ver-           arriva lo sguardo (e l’udito) la singolare te-
gine: opera, coi quattro dottori della Chiesa         stimonianza di arte e di fede, l’alto e possen-

                                                                                                                    MORBEGNO
sulle vele, di Giuseppe Prina di Bergamo e            te campanile, col suo squillante concerto di
del quadraturista Giovanni Battista Pozzi di          campane.
Porlezza.                                                                                         di G. P.
Per questo, e per gli altri pregevoli affreschi
settecenteschi che ornano le cappelle, le pa-
reti e le volte della navata, la chiesa è defini-
ta sintesi delle due maggiori stagioni dell’ar-
te valtellinese: il rinascimento e il barocco.
E’ stato il maggior pittore morbegnese, Gio-
van Pietro Romegialli, ad affrescare le vol-
te delle due campate: quella davanti all’al-
tar maggiore con la Vergine che accoglie
confratelli e consorelle sotto il suo manto
e quella all’ingresso con la gloria di san Lo-
renzo e di san Bernardino da Siena, conside-
rato il fondatore della Confraternita a cui la
chiesa è legata fin dalle origini. Dei pittori del
primo Settecento Pietro Bianchi di Como col
quadraturista Giuseppe Porro milanese gli af-
freschi della cappella maggiore e di quella a
sinistra dove si ammira un dipinto cinquecen-
tesco, con la Madonna, il Bambino, sant’Anna
e sant’Agata. Dello stesso periodo anche il
frammento di affresco nella cappella di fron-
te, con una Pietà, il polittico su tela alla parete
della navata, attribuito al bresciano Vincenzo
De Barberis, con l’Assunta, quattro sante e tre
scene bibliche, le lunette dei portalini ester-
ni con Cristo in pietà e santi (lato ovest) e la
Vergine col Bambino e i santi Pietro Martire e
Caterina da Siena (lato est).
Del primo Cinquecento le vetrate con testine
alate all’interno del rosone, san Pietro e san
Martino (nella navata sud), la Natività (cap-

                                                                                                      Ancona lignea
                                                                                               Foto di Andrea Mottarella
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                                          COSTIERA DEI CECH
«
     La coltivazione della vite»
La coltivazione della vite nella costiera del     A testimonianza di questa tradizione vitivini-
mandamento di Morbegno viene identificata         cola rimangono le storiche e maestose can-
come la viticoltura della Costiera dei Cech. Le   tine poste al di sotto dei palazzi signorili del
memorie storiche relative ai primi decenni del    suddetto borgo e di Morbegno, così come i
XVI secolo descrivono questa viticoltura qua-     monumentali torchi a leva, di “Cerido” (co-
le attività agricola importante per l’economia    mune di Morbegno), di “San Biagio” (comune
locale e in questo mandamento, in particolare     di Civo) e di “Corlazzo” (comune di Traona).
a Traona, si produceva il miglior vino dell’in-   Oggi questa viticoltura terrazzata di costiera
tera valle, come riferito da Matteo Bandello,     in forte pendenza assume prevalentemen-
il novelliere più famoso dopo Boccaccio, il       te una valenza ambientale, paesaggistica e
quale scrive, nell’anno 1520, “E ben che tutta    culturale che rappresenta un’economia ter-
la valle faccia ottimi vini, nondimeno la costa   ritoriale che va sostenuta e valorizzata ulte-
di Tragona (Traona), che è sotto Caspano, gli     riormente. Il vigneto-terrazzato è stato realiz-
genera di tutta eccellenza. Quivi tutto il dí     zato, a partire dall’alto medioevo, sui versanti
si vedono grigioni e svizzeri, che vengono a      meglio esposti, ad alta vocazione viticola per
comprare del vino”.                               l’esposizione alle intense radiazioni termiche

                                                                                   Panoramica dalle Alpi Retihe
                                                                                                 Foto di ClickAlps
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e luminose e a forte declività.
Sui terrazzamenti sostenuti da
muretti in pietra a vista le viti
sono coltivate su filari dispo-
sti normalmente a ritocchino
oppure allevate su secolari e
monumentali pergolati posti in vici-
nanza di piccoli nuclei abitati o a
ridosso di antiche dimore rurali e                                                            Te r ra z -
questa sistemazione agraria da                                                                ze dei
vita a un paesaggio rurale singolare                                                        Cech”      e
distintivo anche rispetto alla viticol-                                                   " Co o p e ra -
tura della media e alta valle.                                                          tiva Bulium"
In tutti i comuni della sponda retica della co-                    e di una dozzina di altre realtà
stiera, la vite trova le condizioni agro-clima-      imprenditoriali private. Tutto questo è stato
tiche ideali per vegetare e produrre adegua-         possibile grazie all’impegno della Comunità
tamente e la sua coltivazione da vita ad una         Montana di Morbegno che, con il sostegno
sistemazione agraria e ambientale unica e            tecnico e scientifico della Fondazione Fojani-
altamente specifica. L’area vitata specializza-      ni, ha messo in campo iniziative a sostegno
ta presenta una continuità sul territorio am-        dell’attività dei vigneron locali.
ministrativo dei comuni di Cercino, Traona,          Percorrere i sentieri lungo i balzi retici della
Mello, Civo e di Morbegno, mentre in tutti gli       costiera dei Cech, è un’esperienza unica. È un
altri comuni ricadenti nel comprensorio am-          itinerario immerso nella natura, tra splendide
ministrativo del mandamento di Morbegno le           viste panoramiche, antichi borghi, cappellet-
aree vitate sono rappresentate per lo più da         te votive e di ancestrali cantine poste sotto
singoli vigneti intercalati a prati, piccoli frut-   imponenti massi granitici erratici. Queste
teti, o boschi cedui di castagno. Più a ovest        zone presentano tesori che erano dimenticati
sono i comuni di Ardenno e Buglio in Monte           e dal fascino unico. Una riscoperta di un at-
la cui area vitata è stata inserita già nel 1968     taccamento alla terra che si era assopito, re-
nel disciplinare che regolamenta il vino Doc         galando una grande varietà di luoghi e di te-
Valtellina e successivamente nel 1998 riguar-        stimonianze storiche, grazie alla passione di
do all’areale di San Sisto, in comune di Buglio,     piccoli, in termine di possedimenti, ma grandi
nel disciplinare Docg.                               vignerons locali. Il loro amore si traduce nel-
Oggi seppur la maggior parte del vino pro-           la produzione di vini fini, eleganti, piacevoli e
dotto è destinato all’autoconsumo, è sempre          mai banali. Il mutar delle stagioni sono il nu-
più forte l’esigenza, soprattutto da parte delle     trimento di queste produzioni, sottratte con
nuove generazioni, di trasformare in reddito e       fatica alla roccia e alla montagna, che germo-
opportunità occupazionale questo patrimonio          gliano, fioriscono regalando raccolti preziosi.
ereditato. Questo ha dato il via ad una “rina-       Viticoltori che hanno in dote l’amore per la
scita” di questa viticoltura. L’area sta vivendo     fatica, riscoperta di un passato che gli appar-
una notevole vivacità “imprenditoriale” che          tiene, rinnovato nel presente e proiettato in
si è tramutata nella nascita di due cooperati-       un futuro luminoso.
ve di trasformazione delle uve: “Cooperativa                      a cura di Graziano Murada - Fondazione Fojanini
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VAL LESINA
                                   «
                                       Percorsi didattici»

                                                                                                     Val Lesina
                                                                                                 Foto di ClickAlps

La Val Lésina è il primo bacino imbrifero che       utilizzazioni è dovuta principalmente alla
si incontra sul versante orobico entrando in        difficoltà di accesso, che rende svantaggio-
Valtellina provenendo da Lecco e s’incrocia         so ed impegnativo ogni intervento su larga
all’altezza dell’abitato di Delebio; è interamen-   scala. Gli alpeggi sono ancora oggi mete di
te compresa all’interno del Parco Regionale         modeste transumanze estive di caprini, ovini
delle Orobie Valtellinesi, di cui rappresenta la    e bovini.
porzione più occidentale.                           L’ERSAF sta operando per la valorizzazione
La pressoché totale assenza di antropizza-          multifunzionale delle risorse ambientali. Ol-
zione contribuisce al fascino del luogo, nel        tre a ristrutturare alcuni fabbricati d’alpe, sia
quale è possibile osservare un paesaggio va-        ai fini alpicolturali che turistici, ha promosso
riegato in cui i versanti alpini vedono alter-      la creazione di due percorsi faunistico-fore-
narsi fra loro pascoli e boschi.                    stali, lungo il sentiero Andrea Paniga.
I due rami superiori della valle sono molto         Monte Legnone
interessanti da un punto di vista naturalisti-      Foto di ClickAlps

co sia per le varietà vegetali che per la ric-
chezza della fauna. È una valle ancora intat-
ta, storicamente gestita con sapienza dagli
abitanti locali ed oggi, per la sua difficoltà di
accesso e “sfruttamento”, dimenticata dai
principali circuiti turistici.
L’attività forestale, a dispetto dell’estesa su-
perficie boscata di tutta la valle, non ha una
forte tradizione. La scarsa frequenza delle
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             I SENTIERI TEMATICI A SCOPO                        PERCORSO DIDATTICO ALPE
             DIDATTICO-DIVULGATIVO                              LEGNONE-CASERA LUSERNA
             La Foresta di Lombardia della Val Lesina è         Lunghezza totale percorso 4330 m
             una delle aree meno antropizzate delle Oro-        dislivello 100 metri
             bie, dove è possibile osservare una serie di       Il percorso didattico inizia all’Alpe Legnone e si
             ecotipi che salendo progressivamente di            articola in 4 punti di osservazione.
             quota prendono la forma di boschi di lati-         Dai punti di osservazione e dai cartelli posizio-
                                                                nati è possibile apprendere informazioni sugli
             foglie (faggete), misti (faggio, abete bianco,
                                                                interventi attuabili per migliorare le caratteri-
             abete rosso) o di conifere (abete rosso, lari-
                                                                stiche degli habitat frequentati dagli animali
             ce), di arbusteti (ontano verde, rododendro),
                                                                che è possibile incontrare all’interno dell’area

                                                                                                                     VAL LESINA
             praterie e ambienti rupestri d’alta quota.
                                                                demaniale. Il tracciato è ubicato interamente su
             Notevole è la ricchezza animale che accom-         un tratto di mulattiera della cosiddetta “Linea
             pagna tale varietà di habitat. L’area ospita       Cadorna”, ad eccezione dell’ultima parte del
             infatti pressoché tutte le entità faunistiche      segmento finale, che se ne distacca per salire
             alpine: gli ungulati fra cui lo stambecco (rein-   più in quota. Il primo tratto (m 1.470 circa), tra
             trodotto nel 1989), il camoscio, il cervo e il     l’Alpe Legnone (cartello contrassegnato con la
             capriolo; la marmotta, presenza abbondante,        lettera “A”) ed i pascoli posti alla base del Mon-
             e la lepre variabile che appare invece in re-      te Colombano (cartello contrassegnato con
             gresso; diversi carnivori, fra cui è comune la     la lettera “B”), consente di osservare nel suo
             martora; i tetraonidi, che registrano elevate      insieme il versante orientale della Val Lesina.
             densità con il gallo forcello (che nella fore-     Nella zona sotto il cartello “B” sono presenti
             sta ha peraltro situato due arene di canto)        alcune recinzioni in pietra (spesso si tratta solo
                                                                di resti) che servono da spunto per discutere
             e il francolino di monte. Meno abbondanti
                                                                delle influenze sulla fauna selvatica prodotte
             gli ambienti idonei per la pernice bianca e la
                                                                dal pascolo turnato, qui parzialmente pratica-
             coturnice. Costante la presenza dell’aquila
                                                                to. Il secondo tratto (m 955 circa), dal cartello
             reale.
                                                                “B” fino al termine delle superfici pascolive
                                                                dell’Alpe Cappello Alto (cartello contrassegna-
Linea Cadorna
Foto di ClickAlps                                               to con la lettera “C”, poco oltre la grande stalla
                                                                protetta a monte da un imponente cuneo pa-
                                                                ravalanghe), fa spaziare lo sguardo sulla zona
                                                                centrale della valle, tra l’Alpe Legnone e gli al-
                                                                peggi di Cappello e Corte della Galida, posti a
                                                                quote leggermente inferiori. Quest’area risulta
                                                                particolarmente idonea ai galliformi alpini.
                                                                Il tratto conclusivo (m 1.905 circa), dal cartello
                                                                “C” fino ai pascoli più ad ovest dell’Alpe Luser-
                                                                na Alta (cartello contrassegnato con la lette-
                                                                ra “D”), pone l’attenzione sul versante che da
                                                                questo alpeggio scende all’Alpe Dosso ed alla
                                                                costa boscosa sottostante. Qui è interessante
                                                                valutare l’influenza degli interventi volti a mi-
                                                                gliorare gli habitat degli ungulati selvatici, nu-
                                                                merosi in questa zona.
Galli Forcelli
                                                                                                                    Foto di ClickAlps
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             PERCORSO FAUNISTICO ALPE
             DOSSO-CASERA
             LUSERNA-ALPE DOSSO                                    dentra negli habitat tipici del gallo forcello e
             Lunghezza totale percorso 4294 metri –                degli ungulati alpini.
             dislivello 150 metri                                  Il terzo segmento (m 980 circa), inizia dal car-
VAL LESINA

             Il secondo percorso strettamente legato alle          tello “3” ed in leggera salita si dirige alla base
             tematiche faunistiche e forestali, inizia all’alpe    dei versanti pietrosi posti sotto il Pizzo Alto
             Dosso e si sviluppa in 6 punti di osservazione        (cartello contrassegnato con il numero “4”),
             attrezzati in ambienti diversi: il bosco di abete     con ottima vista d’insieme sull’alpeggio di Lu-
             rosso e larice e relativi popolamenti faunisti-       serna. In questa zona avviene la transizione
             ci (gallo cedrone, capriolo, scoiattolo); la zona     tra gli arbusteti e le praterie discontinue d’alta
             di transizione bosco-arbusteto (gallo forcello,       quota, habitat tipici del camoscio e della sem-
             cervo e lepre bianca); la zona di transizione         pre più rara coturnice.
             arbusteto-praterie alpine (coturnice, camoscio        Il quarto tratto (m 800 circa), dal cartello “4”
             e marmotta); le praterie alpine e gli ambienti        con leggeri saliscendi porta al limite ovest
             rupestri d’alta quota (pernice bianca, stambec-       dell’Alpe Luserna Alta (cartello contrassegnato
             co e descrizione strutturale dell’arena di canto      con il numero “5”), dove si raccorda con l’altro
             del gallo forcello); le aree a vegetazione antro-     percorso didattico proveniente dall’Alpe Legno-
             pogena. Il tracciato è ubicato su alcuni sentieri     ne. Lo sguardo può spaziare sulle praterie alpi-
             che, alla fine del secondo segmento, descri-          ne digradanti verso gli ambienti rupestri d’alta
             vono un anello attorno all’alpeggio di Luser-         quota, dove è possibile incontrare lo stambecco
             na. Circa a metà di questo anello vi è il con-        e la schiva pernice bianca. Qui, tra la fine dell’in-
             giungimento con il Percorso Didattico “Alpe           verno e la primavera il gallo forcello allestisce le
             Legnone-Casera Luserna” nei pressi dell’Alpe          proprie arene di canto.
             Luserna Alta.                                         Il quinto tratto (m 930 circa), subito dopo il
             Il tratto iniziale (m 160 circa), inizia nei pressi   cartello “5” comincia a discendere la sponda
             della “Casera del Dosso” (cartello contrasse-         est del Pizzo Valtorta fino a ritrovare la mu-
             gnato con il numero “1”) e termina nella zona         lattiera militare facente parte della “Linea
             in cui avviene il passaggio tra l’alpeggio vero       Cadorna”, per poi terminare assieme ad essa
             e proprio, la fascia arbustiva che lo circonda        nei pressi della cascina di Luserna (cartello
             ed il bosco di abete rosso (cartello contras-         contrassegnato con il numero “6”). La vege-
             segnato con il numero “2”). In questa zona            tazione qui è quella tipica dell’alpeggio e dei
             la pecceta (bosco di abete rosso o peccio, dal        dintorni dei fabbricati, dove è maggiore l’ef-
             nome latino Picea abies) rappresenta l’habi-          fetto delle pratiche umane. Queste aree pos-
             tat ideale per il gallo cedrone, il francolino di     sono essere frequentate da diversi ungulati,
             monte e per diversi ungulati.                         che fanno la spola tra le zone di boscaglia o di
             Il secondo tratto (m 750 circa), va dal cartel-       bosco fitto e le praterie.
             lo “2” alla zona di transizione tra bosco ed          L’ultimo segmento è quello che conclude l’a-
             arbusteto, nei pressi della zona più orientale        nello: in leggera discesa ed attraversando di-
             dell’Alpe Luserna Bassa (cartello contrasse-          verse vallecole, va dal cartello “6” di nuovo al
             gnato con il numero “3”), che offre un pano-          Cartello”3”, sempre percorrendo zone d’al-
             rama sulla sponda opposta della valle. Qui ha         peggio alternate a brughiere e fitte macchie
             inizio l’anello ed il sentiero che salendo si ad-     di rododendri.
                                                                                                   a cura di ERSAF Lombardia
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            Calendario
                venti
 Nel presente Calendario Eventi 2017 sono riportate le manifestazioni segnalate entro il 15
 maggio 2017. Gli appuntamenti potranno subire variazioni o annullamenti. Per aggiornamenti, ulteriori
 dettagli e iniziative organizzate successivamente, consulta:
                                    www.portedivaltellina.it

VALGEROLA-PESCEGALLO                                   Valgerola
Apertura estiva impianti di risalita FU.PES.           CREO, IMPARO E MI DIVERTO
• DaLL'01 aL 30 luglio
  aperti sabato e domenica                             03 - 07 luglio
•	agosto                                                 Ciak si gioca! - Giochi di una volta, con l’ac-
  aperto tutti i giorni                                  qua, di gruppo…
• daL 02 aL 17 Settembre                               10 - 14 luglio
  aperti sabato e domenica                                In viaggio nel Tempo - Dinosauri, rocce,
                                                          storie, leggende, eroi…
ORARI                                                  17 - 21 luglio
Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì               Attacchi d’ArtE - Diamo sfogo alla nostra
ore 08.00-12.30 e 13.30-16.30 (ultima salita)              creatività con quello che ci capita!
Sabato, Domenica e festivi
ore 08.00-12.30 e 13.30-17.30 (ultima salita)          24 - 28 luglio
                                                          I Boss delle Torte - Creiamo e decoriamo
                                                          con le nostre mani i dolci più originali e buoni
Gerola Alta                                            31 luglio - 04 agosto
In cammino                                                 Scienziati Pazzi - Esperimenti ed esplo-
Luglio e agosto - Tutti i Mercoledì alle ore 16.00         sioni, calamite e microscopi…
Ritrovo in piazza della chiesa per una semplice        7 - 11 agosto
e lenta passeggiata in compagnia, lungo percorsi           Master Chef - Impariamo gli ingredienti e
che si snodano tra antiche frazioni: Fenile, Ca-           prepariamo tanti piatti!
stello, Nasoncio… una bella occasione per stare
insieme riscoprendo il piacere di camminare sulle      21 - 25 agosto
antiche mulattiere della Valgerola.                       I segreti del Bosco - Il bosco, i rapaci, gli
                                                          animali, le piante
Gerola Alta                                            4 - 8 settembre
Scuola di maglia                                          Il Meglio dell’Estate - Tutto il meglio
Lunedì, mercoledì, venerdì, dalle 14.30 alle 17.00        delle sette settimane di “Creo, imparo e mi di-
dal 3 al 14 Luglio.                                       verto”
Corso di 6 lezioni per studenti delle elementari e     è obbligatoria l’iscrizione entro le ore 12 del giorno
scuole medie. Sarà possibile usufruire del bus di      precedente l’attività.
linea con accompagnatore.                              Costo € 20 giornata intera con pranzo e merenda.
Costo: 30 € (materiali compresi).                                € 6 pomeriggio con merenda.
Iscrizioni entro il 15 Giugno.                         Info e prenotazioni: 3938644223 - www.valgerolaonline.it
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                                                                                                               Giugno 2017

                                                                                                         giovedì    01   giugno
                                                                                         Buglio in Monte – Piazza della Libertà
                    Valgerola
                    CAMPI ESTIVI                                                         CONCERTO
                                                                                         Ore 21.00 | Esibizione del corpo musicale di Buglio in
                    12 - 16 giugno                                                       Monte. In caso di maltempo il concerto si terrà presso
                                                                                         la Chiesa parrocchiale.
                        Multisport Camp – Ogni giorno si
                                                                                         Corpo Musicale Buglio in Monte
                        faranno sport diversi: skateboard, ten-
                        nis, pallavolo, rugby, trekking, basket
                        con esercizi propedeutici allo sport e al
                                                                                                        venerdì     02   giugno
                        gioco. Si creerà un sano spirito di squa-                        Morbegno – Fraz. Arzo
                        dra all’insegna del divertimento.                                3° TROFEO FATTORIA DIDATTICA
                                                                                         Ore 08.30 | Gara regionale Fidal di corsa in montagna
                                                                                         per le categorie junior, promesse, senior, master m/f.
                    19 - 23 giugno
                                                                                         Campionato regionale individuale master di corsa in
                        Creative English Camp – Il campo                                 montagna. Info: www.gscsimorbegno.org –
                        sarà caratterizzato da una “full immer-                          info@gscsimorbegno.org – 3404606881.
                        sion” nella lingua inglese con insegnanti                        G.S. CSI Morbegno
                        di inglese. Si utilizzeranno ascolto, lin-                       Delebio – Piazza S.ta Domenica
                        gua parlata, lettura e scrittura, in modo                        VIVI DELEBIO E FESTA DEI POPOLI
                        divertente e pratico.                                            Ore 09.00 | Tradizionali mercatini e festa intercultu-
                                                                                         rale. Durante la giornata verranno proposti assaggi di
                    26 - 30 giugno                                                       piatti etnici, giochi per bambini, momenti di musica,
                       Campo Esploratori – Immersi nel-                                  danze e folklore. Merenda con i dolci da tutto il mondo.
                       la natura, ogni giorno si faranno nuove                           Pro Loco Delebio – Comune di Delebio
                       esperienze per aggiudicarsi l’ambita                              Rasura
                       medaglia e completare la propria paten-                           8° TROFEO MEMORIAL BRUNO SASSELLA
                       te di “Ranger dell’Ecomuseo”. Si dovrà                            Ore 10.00 | Valgerola Circuit. Campionato regionale
                       dimostrare di essere esperti naturalisti ,                        Vigili del fuoco e camminata non competitiva. A seguire
Calendario eventi

                                                                     Calendario eventi

                                                                                         pranzo in compagnia.
                       specializzati in segnali, in orientamento,
                                                                                         Info: 3395816903 - prolocorasura@waltellina.it
                       in sopravvivenza, in nodi...                                      Pro Loco Rasura-Mellarolo
                                                                                         VAL MASINO
                    28 agosto - 1 settembre
                                                                                         CRONOSCALATA BAGNI DEL MASINO
                       English Discovery Camp – La set-
                                                                                         Gara di ciclismo su strada, valida come 2a prova del Tro-
                       timana sarà dedicata alle scoperte. Na-                           feo dello Scalatore. Partenza da Ardenno, traguardo ai
                       tura, avventura, piante, insetti, pianeti,                        Bagni del Masino; percorso da 17 Km.
                       esperimenti... saranno i temi del campo,                          Info: 3404173111 - www.usaclisondrio.org
                       rigorosamente in lingua inglese.                                  CSI Val Masino - US ACLI Sondrio

                    Costo per l’intera settimana
                    pensione completa € 350
                                                                                                        sabato     03    giugno
                    solo attività + pranzo e merenda € 130                               Cosio Valt.no – Fraz. Sacco
                                                                                         FESTA IM…PAZZA
                    Info e prenotazioni:                                                 Ore 19.00 | Cena ed intrattenimenti vari per adulti e
                    393 8644223 – www.valgerolaonline.It                                 bambini presso il campo sportivo (in caso di maltempo
                                                                                         l’evento sarà annullato).
                                                                                         Comune di Cosio Valt.no
                                                                                         Cosio Valt.no – Fraz. Regoledo – I Prati
                                                                                         CONCERTO KLEZMER
                                                                                         Esibizione della Filarmonica S. Cecilia che proporrà un
                                                                                         repertorio interamente dedicato alla musica klezmer,
                                                                                         dalle sue origini alla musica contemporanea dell’Euro-
                                                                                         pa orientale. Info: 3472341273 - www.filarcosio.it
                                                                                         Società Filarmonica S. Cecilia
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