UN MARE DI PACE 2020 - Fondazione Migrantes
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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Terni 2020 DI PACE UN MARE MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XLI - NUMERO 4 APRILE 2020 PRESS
sommario PRESS 2020 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XLI - NUMERO 4 APRILE 2020 Editoriale Rivista di informazione e di collegamento della Fondazione Migrantes Costruttori di Ponti 3 Anno XLI - Numero 4 Aprile 2020 Mons. Stefano Russo Direttore responsabile Ivan Maffeis L’altro Editoriale Direttore Giovanni De Robertis Vivere la pandemia con uno sguardo e una attenzione Caporedattore Raffaele Iaria al mondo della mobilità umana 4 Raffaele Iaria PRESS 2020 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XLI - NUMERO 4 APRILE 2020 Primo Piano Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Terni UN MARE DI PACE Un sentiero… 6 Paolo Bustaffa Il Mediterraneo cuore di civiltà “teologali” 8 Raffaele Iaria Convivialità delle differenze 10 Direzione e Redazione Maurizio Certini Fondazione Migrantes Via Aurelia 796 - 00165 Roma Uno sguardo europeo… 13 Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070 Mons. Mariano Crociata segreteria@migrantes.it Non innalzare muri 15 r.iaria@migrantes.it Raffaele Iaria www.migrantes.it Un punto di partenza per la pace 17 Autorizzazione del Tribunale di Roma Nicoletta Di Benedetto n. 17475 del 13.12.1978 Contributo stampa 2019 Immigrati Italia: 6,00 Euro Estero: 12,00 Euro Immigrazione e Reddito di cittadinanza… 19 Nunzia De Capite Un numero: 0,70 Euro Le schiave di oggi 21 ISSN 0391-5492 Stefania Careddu Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale Rifugiati e richiedenti asilo D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Roma “Hanno bisogno come tutti noi di solidarietà e compassione” 23 C.C.P. n. 000088862008 Giovanni Godio intestato a Migrantes - Migranti Press Studenti internazionali Via Aurelia, 796 - 00165 Roma IBAN: IT76X0760103200000088862008 La dimensione evangelica aiuta Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070 a dilatare lo sguardo sugli altri 26 segreteria@migrantes.it Maurizio Certini www.migrantes.it C.C.B. n. 100000010845 Italiani nel Mondo intestato a Fondazione Migrantes CC Stampa I “nuovi” italiani 28 Bonifico bancario Un sacerdote “tedesco” al servizio degli italiani c/o Banca Prossima S.p.A. Filiale 05000 - Milano in Germania 30 IBAN: IT 27T 03359 01600 100000010845 Antonio Gelsomino BIC: BCITITMX Archivio fotografico Fondazione Migrantes Rom e Sinti Don Francesco e il campo rom di Giugliano 32 Iscritto alla Nicoletta Di Benedetto Federazione Italiana Settimanali Cattolici MigrantiPress percepisce i contributi pubblici all’editoria. Fieranti e circensi MigrantiPress, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settima- nali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina A scuola “in viaggio” 35 Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunica- Elisabetta Guenzi zione Commerciale. News Migrazioni 38 Progetto grafico, impaginazione e stampa Ufficio nazionale per i problemi giuridici - CEI www.taueditrice.com Le migrazioni nella legislazione e nella giurisprudenza 40 Foto di copertina: © SIR Alessandro Pertici
1 EDITORIALE 1 Costruttori di Ponti di Mons. Stefano Russo* C’ è un’immagine molto efficace che Papa e, sotto la guida dello Spirito, hanno provato a Francesco utilizza spesso quasi a denun- discernere i segni dei tempi. Eravamo e siamo ciarne l’assenza o, meglio, a sottolinearne convinti, infatti, che una Chiesa mediterranea è la necessità: il ponte. Ne ha parlato in diverse oc- già presente e operante, è ricca di tradizioni cul- casioni in questi anni, consegnando alla Chiesa turali, liturgiche ed ecclesiali, ed è probabilmen- una sorta di magistero e una visione di essere te bisognosa di processi di dialogo. I pastori, che cristiani nell’oggi. Costruire ponti, più che in- si sono incontrati, hanno a cuore un Mediter- nalzare muri è l’architettura impegnativa per co- raneo concreto con i popoli che lo abitano. Le struire il futuro. Il ponte unisce, crea comunio- loro voci sono state portatrici di realtà diverse, ne, apre al dialogo e alla conoscenza, solidifica ma non contrapposte. territori; al contrario, il muro separa, disgrega, È stata proprio questa l’intuizione del nostro spinge all’autoreferenzialità e alla chiusura in sé, cardinale presidente Gualtiero Bassetti d’invi- chiude l’orizzonte. tare, in una città-ponte tra Oriente e Occiden- È stata questa la chiave di lettura dell’incontro di te qual è Bari, i vescovi cattolici dei Paesi che riflessione e spiritualità “Mediterraneo, frontiera si affacciano sul Mare Nostrum, provenienti da di pace” (Bari, 19-23 febbraio 2020). L’evento, ben tre diversi Continenti: Asia, Africa ed Euro- promosso dalla Chiesa italiana, ha visto riuni- pa. Un’idea che ha radici profonde, in quella vi- ti nel capoluogo pugliese circa 60 vescovi pro- sione profetica di Giorgio La Pira che, già dalla venienti da 20 Paesi bagnati dal Mare Nostrum. fine degli anni Cinquanta del secolo scorso, ave- L’assemblea, unica nel suo genere, è stata con- va ispirato i “Dialoghi mediterranei” e aveva an- clusa domenica 23 febbraio con la celebrazione ticipato lo spirito del Concilio Vaticano II. Oggi eucaristica presieduta dal Santo Padre. c’è la possibilità d’iniziare a realizzare quella vi- L’incontro si è basato sull’ascolto e sul discer- sione. Un progetto ambizioso, ma necessario. nimento, valorizzando il metodo sinodale. Il ponte va costruito con una storia, una geogra- L’intenzione era quella di compiere un picco- fia e un’umanità che hanno fondazioni comuni. lo passo verso la promozione di una cultura del È la bellezza del mare da riscoprire e consegna- dialogo e verso la costruzione della pace in Eu- re alle generazioni future. La storia rimanda alle ropa e in tutto il bacino del Mediterraneo. origini stesse del cristianesimo; il Mediterraneo Ritorna l’immagine del ponte. Non è possibile ne è stato cuore pulsante. La geografia è oggi il leggere in maniera efficace lo spazio bagnato da sogno di un abbraccio che arricchisce, proprio questo mare, ha sottolineato Papa Francesco a come viene descritta la Dichiarazione di Abu Napoli il 21 giugno 2019, “se non in dialogo e Dhabi: “Simbolo dell’abbraccio tra Oriente e come un ponte - storico, geografico, umano - tra Occidente, tra Nord e Sud e tra tutti coloro che l’Europa, l’Africa e l’Asia. Si tratta di uno spazio credono che Dio ci abbia creati per conoscerci, in cui l’assenza di pace ha prodotto moltepli- per cooperare tra di noi e per vivere come fratel- ci squilibri regionali, mondiali, e la cui pacifica- li che si amano”. L’umanità è quanto di più pre- zione, attraverso la pratica del dialogo, potreb- zioso ci sia; è l’acqua che dà vita e non deve più be invece contribuire grandemente ad avviare essere simbolo di morte, di disuguaglianze, d’i- processi di riconciliazione e di pace”. L’incontro nequità. di Bari si è mosso proprio in questa direzione: A tutti chiediamo di sentirsi in prima persona non un convegno accademico, ma uno spazio costruttori di ponti! di comunione tra vescovi, che hanno riflettuto *Segretario Generale Conferenza Episcopale Italiana 4 aprile 2020 1 migrantiPRESS 1 3 1
1 L’ALTRO EDITORIALE 1 Vivere la pandemia con uno sguardo e una attenzione al mondo della mobilità umana Raffaele Iaria Q uotidianamente, sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, l’argomento principale è quello della pandemia che coinvolge ormai tutti. Covid-19 o Coronavirus è ormai la parola chiave nei motori di ricerca. E anche noi non possiamo trascurare il tema. Lo stiamo facendo tutti i giorni con uno sguardo particolare al mondo della mobilità umana. Siamo particolarmente preoccupati per gli immi- grati in Italia, costretti a lavorare in questi giorni con il rischio del contagio e angosciati di perdere quel lavoro, spesso precario. La Chiesa italiana, attraverso la Fondazione Migrantes e i cappella- ni etnici, è in costante collegamento con loro e per loro si stanno promuovendo, grazie ai mezzi di comunicazione, tanti momenti di preghiera. Pure i rifugiati ospiti delle strutture di accoglien- za sono a rischio contagio. Il mondo rom e dei sinti che vive in agglomerati di fortuna è sempre a rischio. Sono numerosi i volontari impegnati ad ascoltare i loro bisogni. Ci sono poi i nostri connazionali all’estero, pre- occupati della situazione che stanno vivendo nei paesi che li ospitano, ma con uno sguardo rivolto all’Italia dove abitano i familiari più cari. Per loro giocano un ruolo fondamentale le Mis- 1 4 1 migrantiPRESS 1 4 aprile 2020
1 L’ALTRO EDITORIALE 1 sioni Cattoliche Italiane, con i missionari che, per tenere unita la comunità, si sono attivati per Gli uffici mantenere i contatti telefonici e per organizza- re iniziative sui social network o su siti appositi. Gli uffici della Fondazione Migrantes, al- È particolarmente grave la condizione del mon- meno al momento in cui scriviamo, sono do dello spettacolo viaggiante: per circensi e lu- chiusi ma la linea telefonica è funzionante naparchisti, la sospensione delle attività pubbli- e qualcuno risponde in remoto in modo da che a carattere culturale e ricreativo ha significato continuare ad accompagnare quanti han- l’impossibilità di lavorare e di soddisfare così i no bisogno e stare vicino a chi è più in dif- ficoltà perché in mobilità. Il sito istituzio- bisogni più elementari delle proprie famiglie. nale www.migrantes.it sta pubblicando le Queste persone sono oggi prive di ogni reddito, comunicazioni ufficiali mentre il sito infor- e tuttavia continuano a sostenere spese rilevanti. mativo www.migrantesonline.it è in con- La Fondazione Migrantes, che da anni segue pa- tinuo aggiornamento con notizie sulle co- storalmente lo Spettacolo Viaggiante, e la Cari- munità cattoliche italiane all’estero, dalle tas Italiana, su richiesta spesso degli uffici Mi- comunità straniere in Italia, sui rifugiati, sul mondo dello spettacolo viaggiante e de- grantes diocesani, si sono fatti prossimi a queste gli studenti internazionali. Non mancano persone rispondendo a diverse richieste di soste- news con notizie particolarmente rilevanti gno. Due, ad esempio, sono i circhi italiani aiu- e notizie provenienti dalla Cei e dal Vati- tati mentre erano bloccati in Grecia e Romania cano a partire dalla messa mattutina cele- dalla Fondazione Migrantes. brata dal pontefice da Casa Santa Marta. L’impegno principale dei direttori regionali e diocesani, dei missionari per gli italiani all’este- ro, è quello di rispondere ai principali bisogni oltre che di favorire un’informazione capillare tra le varie comunità sui rischi che si corrono non rispettando le regole. Non manca, poi, la cura per coloro che bussano alle nostre porte in questi giorni, nonostante il pericolo. Gli uffici della Fondazione Migrantes sono at- tualmente chiusi, ma la linea telefonica è funzio- nante: c’è sempre qualcuno pronto ad accompa- gnare quanti hanno bisogno e a stare vicino a chi è più in difficoltà perché in mobilità. Da più parti si dice che questa pandemia cam- bierà i nostri atteggiamenti in positivo. Ce lo au- guriamo tutti: la solidarietà che si sta registran- do forse è un primo passo, partendo dal quale, questo l’auspicio, si possa lavorare per non la- sciare soli i nostri fratelli e sorelle in mobilità. ■ 4 aprile 2020 1 migrantiPRESS 1 5 1
1 PRIMO PIANO 1 Un sentiero… …e un mare Paolo Bustaffa N ell’era della globalizzazione il Mediterra- diventa realtà”. Il tema dell’unità della famiglia neo rimane un luogo di indiscussa impor- di Abramo e della pace dei popoli del Mediter- tanza strategica nella storia del mondo. raneo, costante nel pensiero e nell’agire politi- “È sempre necessaria – per l’unità del mondo – co del sindaco di Firenze è tornato nell’incontro la convergenza e l’unità della famiglia abramiti- che dal 19 al 23 febbraio scorsi ha visto riuniti ca del popoli mediterranei?”. Giorgio La Pira in a Bari i vescovi delle Chiese che circondano un un convegno a Cagliari nel 1973 poneva que- mare dove la speranza e il futuro di molte perso- sta domanda e così proseguiva: “È un sogno? È, ne si sono inabissati nel buio dei fondali oppure vero ma questa società apocalittica in cui vivia- hanno raggiunto terre sconosciute. mo e nel cui interno sempre più ci inoltriamo Nell’era della globalizzazione il Mediterraneo è appunto l’età dei sogni, l’età dell’utopia, l’e- rimane un luogo di indiscussa importanza stra- tà nella quale l’utopia diventa storia e il sogno tegica nella storia del mondo: da qui parte il 1 6 1 migrantiPRESS 1 4 aprile 2020
1 PRIMO PIANO 1 sentiero di Isaia, come La Pira definiva – ripren- C’è a fondamento del sogno mediterraneo l’au- dendo l’immagine del profeta Isaia – il cammi- dacia del dialogo o, come scrive Francesco, il co- no della speranza e della pace. raggio di un’elaborazione del conflitto che non In questo luogo, a distanza di ormai sessant’an- tenda all’appiattimento ma richiama alle diffe- ni, Papa Francesco nel discorso tenuto domeni- renze la responsabilità della ricerca dell’essenzia- ca 23 febbraio a Bari, “ha incontrato” Giorgio La le che le unisce: la dignità di ogni essere umano. Pira e i suoi “colloqui mediterranei” che coin- È per amore di questa dignità che nella profe- volgevano i massimi rappresentanti di Paesi af- zia di Isaia, le spade si trasformeranno in ara- facciati su questo mare e di altri, lontani ma non tri e le lance in falci. È un sentiero impegnativo, distanti dal desiderio di pace. una ricerca di senso che, accompagnata dalle tre In questo arco di tempo il sogno del sindaco di religioni abramitiche, si muove nella coscienza Firenze ha subito duri colpi al punto di essere dell’uomo che oggi guarda il Mediterraneo. ■ rimesso in un cassetto della storia. Un Papa ria- pre oggi il cassetto e chiede al mondo di “guar- dare questo, che è già diventato cimitero, come un luogo di futura resurrezione di tutta l’area”. Francesco, proveniente dall’altra parte del mon- do, riprende e rilancia l’utopia lapiriana fonda- ta sul dialogo mediterraneo tra cristianesimo, ebraismo e islam. Denuncia ciò che tenta di sof- focare il sogno: l’indifferenza, la retorica dello scontro di civiltà, la debolezza della politica, il delirio di onnipotenza, “la grande ipocrisia” di chi parla di pace e nello stesso tempo vende armi ai Paesi che sono in guerra. 4 aprile 2020 1 migrantiPRESS 1 7 1
1 PRIMO PIANO 1 Il Mediterraneo cuore di civiltà “teologali” Una intervista al prof. Primicerio Raffaele Iaria U n bilancio “totalmente positivo”. Tutti i partecipanti “sono stati felici di avere avu- to questa occasione di incontro e di reci- proca conoscenza; nei giorni passati insieme essi hanno davvero seguito uno stile sinodale. Hanno rilevato la necessità di una più profon- da conoscenza e quanto la vicinanza e l’amici- zia scambievole può aiutare chi è in maggiore difficoltà a sostenere le dure prove che la propria comunità è chiamata ad affrontare. Il momento iniziale in cui tutti i prelati presenti hanno can- tato insieme il ‘Veni creator Spiritus’ ha costituito fin da subito una esperienza di Chiesa intensa e commovente”. Parla così al nostro giornale il prof. Mario Pri- micerio, ex sindaco di Firenze e Presidente della Fondazione La Pira, che del “professore” è stato stretto e prezioso e collaboratore. Primicerio ha partecipato all’incontro “Mediterraneo, frontie- nienti dal Medio Oriente; si è riconosciuto che ra di pace” che si è svolto a Bari su iniziativa del- l’incontro, nella sua ispirazione e nella sua rea- la Conferenza Episcopale Italiana. lizzazione, è stato davvero un evento di impron- ta lapiriana: le grandi civiltà “teologali” – dice- Prof. Primicerio, il card. Bassetti ha più vol- va La Pira - devono incontrarsi intorno a questo te citato La Pira ed ha detto che ha avuto ispi- mare che è, per la storia presente, il nuovo lago razione, nel promuovere questo incontro, di Tiberiade, allo scopo di suggerire le risposte dal “sindaco santo”. Cosa vuol dire questo e alla crisi di valori che oggi affligge il mondo: la che ruolo ha “giocato” La Pira in questi gior- “pietra filosofica” (Atene), la “pietra giuridica” ni di confronto e dialogo a Bari? Cosa voleva (Roma), la “pietra metafisica” (Gerusalemme) dire La Pira quando parlava del Mediterraneo sono in grado di essere le pietre angolari su cui come “grande lago di Tiberiade” e mare che riorientare la civiltà odierna. Forse potevano es- “deve ritornare ad essere quello che fu”? serci dubbi che l’incontro si sarebbe mosso su queste linee; addirittura poteva non essere chia- La Pira è stato citato molte volte in diversi in- ro a priori che ci sarebbe stata la totale convinta terventi di Vescovi europei e di Patriarchi prove- adesione di tutte le comunità cattoliche dell’a- 1 8 1 migrantiPRESS 1 4 aprile 2020
1 PRIMO PIANO 1 rea mediterranea. E più di uno dei Patriarchi e dialogo, per il rifiuto della violenza non è un op- dei Vescovi presenti, informato del fatto che per tional. Una pace che presuppone il rovesciamen- la beatificazione di La Pira occorre attendere un to dello spirito delle crociate e della logica colo- miracolo ottenuto per intercessione del Venera- niale dello sfruttamento; che testimonia quella bile, ha esclamato: “Ma è questo incontro il mi- volontà unitiva della famiglia dei popoli che è racolo di La Pira!” anche nel patrimonio della rivelazione. Papa Francesco incontrando i vescovi parteci- Quali i passi per non far rimanere solo un ap- panti ha parlato molto di dialogo ed ha fatto puntamento isolato i giorni di Bari? più volte ricorso a termini come “paura”, “ri- fiuto”, “muri”, ponti, etc. Quale il ruolo del- Da parte di tutti i partecipanti è stata espressa le Chiese dell’area mediterranea per supera- la volontà che l’incontro di Bari rappresenti l’i- re una cultura dell’indifferenza e abbattere i nizio di un percorso che deve continuare. Sono muri costruendo ponti come ha più volte det- state suggerite alcune forme specifiche quali ad to il Papa? esempio gemellaggi sia come scambio di cono- scenze e di esperienze di fede, sia come espres- In primo luogo occorre una maggiore vicinan- sioni di concreta solidarietà; sarà necessario isti- za e solidarietà tra tutte le Chiese della regione; tuire una forma di collegamento permanente vicinanza e solidarietà che danno forza alle co- che possa mantenere i contatti fino al prossimo munità più in difficoltà e danno maggiore co- incontro. E occorrerà anche fare in modo che scienza e dinamicità a tutte. In un certo senso questa volontà di occuparsi insieme dei proble- occorre anche rafforzare i vincoli (i ponti) che mi comuni venga in qualche modo trasmessa obiettivamente ci uniscono come Chiese e pren- anche ai responsabili politici dei nostri popoli, dere coscienza che l’impegno per la pace, per il ad ogni livello. ■ 4 aprile 2020 1 migrantiPRESS 1 9 1
1 PRIMO PIANO 1 Convivialità delle differenze La pace nella prospettiva lapiriana Maurizio Certini L a riflessione di Bari con la sua carica profe- beni comuni. Tutto ciò richiama la lezione e l’a- tica e la sua visione, richiama la lezione di zione di Giorgio La Pira, volta sempre alla co- don Tonino Bello: la pace è convivialità delle struzione dell’unità dei popoli e della pace. differenze. Papa Francesco ha voluto porre in evi- La Pira è stato riferimento importante per il denza la parola convivialità, unendola alla paro- Convegno. la dialogo. Come a dire che la fecondità del dia- “L’Occidente deve liberarsi delle [...] scorie egoiste logo e del negoziato c’è soltanto se abbattiamo [...] e tornare all’amore cristiano [...]. Solo così esso preventivamente e insieme il muro della diffi- non avrà nulla da temere dalle grandi promozioni denza, condividendo lo stesso pane, gli stessi storiche [...] per ricevere integrazione e operare con 1 10 1 migrantiPRESS 1 4 aprile 2020
1 PRIMO PIANO 1 i popoli nuovi, nazioni nuove e nuove civiltà. [Un messaggio] dell’autentica Europa, quella che ha, per vocazione, le frontiere aperte verso tutti i popoli, ver- so tutte le civiltà, verso tutti i continenti e in tutte le direzioni del mondo”. Il sindaco di Firenze Giorgio La Pira (1951- 1965) si esprimeva così, in occasione del Con- gresso della Comunità europea degli scritto- ri. Era il 1962. Erano anni intensi per l’azione internazionale rivolta alla pace: la divisione in blocchi, il rischio incombente della guerra nu- cleare, l’indipendenza dei paesi emergenti, il movimento sorto in seguito alla Conferenza afro-asiatica di Bandung alla quale parteciparo- no 29 Paesi non-allineati... L’azione internazionale di La Pira coinvolgeva uomini e popoli, in dialogo su vari piani: econo- mico, culturale, spirituale e religioso. Si adoperò intensamente nei confronti del Vicino Oriente, percepito nella sua complessità storica, sociale e politica come il Luogo che contiene tutto il no- stro mondo. Numerosi saranno i viaggi del Sin- daco santo in Israele, in Palestina, in Egitto, in del Consiglio e Ministro degli Esteri – perché “il Marocco. Chiamava la sua proposta per la pace Governo italiano assuma l’impegno politico e spiri- in Medioriente, la Tesi Triangolare. Un negozia- tuale di avvicinare all’Europa i popoli arabi, tutti i to che avrebbe dovuto coinvolgere lo Stato d’I- popoli di Africa e di Asia, e i Paesi comunisti”. sraele, lo Stato Palestinese e gli Stati arabi, come Non era un ingenuo, La Pira. Sapeva bene come premessa e fondamento di un Negoziato Trian- il Mediterraneo fosse stato, storicamente, intri- golare Mondiale: Stati Uniti, Unione Sovietica so di odio e di battaglie e teatro di conflitti, fino e Terzo Mondo, compresa la Cina. Intensa l’at- al dramma attuale dei profughi. Ma poneva in tività a sostegno di Enrico Mattei, presidente di luce l’altro Mediterraneo, non meno reale del ENI, per lo sviluppo delle relazioni con l’Alge- primo, quel lago senza uguali, che ha favorito ria. Premerà su Fanfani – all’epoca Presidente una molteplicità di scambi: attività commerciali 4 aprile 2020 1 migrantiPRESS 1 11 1
1 PRIMO PIANO 1 anche a liberare la produzione delle armi dalla logica degli investimenti e del mercato e renda possibile la riconversione dell’industria bellica in produzioni civili. I fedeli delle Comunità ecclesiali delle diverse sponde del Mediterraneo, possono fare molto, se uniti. Forti della speranza che sostiene tutti coloro che credono possibile la cooperazione tra popoli. Sebbene le spinte all’isolamento siano fortissi- me, sono numerosissime le persone che in ogni campo s’impegnano per il bene comune, sin- golarmente o collegate in associazioni. Occorre sostenere questo popolo trasversale, che giorno dopo giorno produce buone pratiche anticipan- do risposte a problematiche sociali e promuove che hanno avvicinato l’Oriente al Nord Europa reti di partecipazione, comunità solidali. e permesso l’incontro con i popoli slavi e arabi, Ascoltiamo e facciamo nostro l’appello di La e la comunicazione di tecniche, di arti, di idee, Pira, espresso nel 1976 in una intervista rila- dando vita a uno spazio unico al mondo. sciata a Domenico Sassoli, oggi drammatica- Fu il re del Marocco, Maometto V, nel 1957, a mente ancora più attuale, collocando il nostro suggerire a La Pira: “I problemi mediterranei sono Paese nella strategica posizione geopolitica in solidali e necessitano di una soluzione unica, soli- cui si trova, al centro del Mediterraneo: “L’Italia dale: chiami tutti i popoli mediterranei a Firenze e deve costruire un ‘ponte’ che i popoli attraversino per li faccia unire e pacificare a Firenze”. Il sindaco lo giungere alla civiltà della pace […] La politica ita- prese in parola e dette vita ai Colloqui Mediter- liana va vista nella prospettiva di questa costruzione ranei, avviando un percorso inedito, straordina- del ponte di pace sul mondo. Basti pensare all’esplo- rio: con tali incontri, a Palazzo Vecchio si getta- sione demografica dei prossimi 30 anni (saremo 7 vano le basi per la cooperazione e per la pace. Si miliardi nel 2000) e a quella - davvero impensabi- promuovevano i Gemellaggi tra città, per unire le – dei prossimi 100 anni. Una ‘programmazione’ tutti: unire le città per unire il modo. Il primo, tra nazionale, continentale, mondiale: a questa esigen- Firenze e Fes. za del piano non ci si sottrae […] per aprire le porte E oggi? Dalla città che ha dato i natali a Giorgio di accesso politico a tutti i popoli nuovi della Terra; La Pira, Pozzallo, o da Leuca, la Terra di don To- per ‘programmare’ e realizzare per tutti i popoli una nino, vediamo le barche cariche di migranti in elevazione sociale ed economica che sia degna del- fuga da guerre, dittature, persecuzioni, fame; os- la dignità davvero infinita della persona umana”. ■ serviamo il Mediterraneo divenuto cimitero sotto la luna, anche per la carenza di una unità euro- pea che vada oltre la sovranità dei singoli sta- ti, per rispondere ai bisogni dei cittadini in un mondo interdipendente e transnazionale. Da Bari giunge a ciascuno di noi un monito. Come possiamo rendere attuale l’utopia prag- matica di La Pira? Come ridare vigore a un’Euro- pa unita che si fondi sul valore dell’ospitalità e abbia sul mondo il peso auspicato dai suoi fon- datori? Che possa ridare vigore all’ONU e alle Istituzioni democratiche internazionali, sem- pre più necessarie in un mondo globalizzato? Un’Europa unita che promuova serie politiche di cooperazione internazionale, impegnandosi 1 12 1 migrantiPRESS 1 4 aprile 2020
1 PRIMO PIANO 1 Uno sguardo europeo… …sull’evento “Mediterraneo, frontiera di pace” Mons. Mariano Crociata* L’ evento “Mediterraneo, frontiera di pace” tingenze geografiche e storiche. Questo è stato ha avuto soprattutto uno straordinario ri- soprattutto inteso: il bisogno di condividere le lievo ecclesiale. Per la prima volta esso ha gioie e gli affanni dell’esperienza credente nelle visto riuniti i rappresentanti degli episcopati cat- diverse condizioni di vita. tolici di tutti i paesi rivieraschi secondo i loro Ed è stata una scoperta ascoltare dal vivo – ol- differenti riti. Una radicata e antica fraternità ec- tre le collaudate rappresentazioni dei cliché co- clesiale ha potuto esprimere e condividere il co- municativi – ciò che significa essere cristiani in mune respiro di fede che unisce fin dalle origini determinati contesti. Se nell’Occidente europeo cristiane le diverse sponde del mare nostrum. Ma la prova viene dall’estenuarsi del fervore della proprio perché primo, l’evento ha rivelato una fede per effetto di un consumismo e di un edo- attesa che bussava da tempo al cuore di ciascu- nismo non scalfiti da crisi economiche di sorta, na Chiesa. Abbiamo preso coscienza – i cristia- nei paesi della sponda orientale e meridionale ni della frastagliata costa del grande mare – di la condizione di minoranza, variamente protet- avere bisogno gli uni degli altri, bisogno di so- ta o minacciata, spesso provata dalla guerra e dal stenerci a vicenda nella fede comune variamen- conseguente impoverimento, con il risultato di te vissuta e messa alla prova nelle differenti con- un movimento di migrazione che appare inarre- 4 aprile 2020 1 migrantiPRESS 1 13 1
1 PRIMO PIANO 1 minoranze cristiane e dei popoli devastati dal- La Comece la violenza e dalla guerra nel Nord Africa e nel Medio Oriente. Da essi si attende l’attivarsi di una volontà sociale e politica capace non solo La Comece è la Commissione delle confe- renze episcopali della Comunità Europea di interventi diretti ma anche di una iniziativa che riunisce i vescovi europei con lo scopo diplomatica efficace presso le potenze mondiali di esaminare la politica e la legislazione coinvolte nei conflitti locali e nella lotta per ac- dell’Unione europea(UE) dal punto di vista caparrarsi le risorse di quei paesi, prima fra tut- della dottrina sociale della Chiesa cattolica. te quella del petrolio. Le Chiese, con i loro or- A comporla i vescovi delegati dalle ventisei ganismi, in accordo con le linee di azioni e di conferenze episcopali cattoliche dell’UE. orientamento della Santa Sede, possono svolge- re un’azione importante sia nel creare opinio- ne sia nel sensibilizzare persone e istituzioni de governi e dell’Unione Europea. Sono due fronti stabile, accresce nei cristiani l’esigenza di sentir- difficili entrambi, per la fatica che l’UE deve af- si davvero parte di una cattolicità, di una totalità frontare per realizzare una effettiva unità di vo- ecclesiale che si vorrebbe riscontrata nelle Chie- lontà e di progetto politico, e per la tendenza se più vicine dell’Occidente con i segni di una persistente dei popoli a cercare difesa e sicurezza effettiva fraternità e solidarietà. C’è molta stra- nel risveglio di illusori nazionalismi. da da fare, nella conoscenza delle condizioni di La prosecuzione di questa prima esperienza di vita dei credenti e dei popoli del Mediterraneo, incontro e di dialogo offrirà opportunità inat- soprattutto di quelli a dominanza musulmana, tese di crescita nella comunione delle Chiese e e nello sforzo di venirsi incontro fattivamente nella fraternità tra credenti, comunità e popoli, gli uni gli altri. e di cambiamento delle politiche delle nazioni e Per questo i rappresentanti dei paesi europei, degli organismi sopranazionali per una crescen- particolarmente di quelli appartenenti all’U- te pacificazione della regione. ■ nione Europea, hanno avvertito la peculiare re- sponsabilità che grava su di loro, se non altro *Vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno per quanto tali paesi possono fare a favore delle e vicepresidente Comece 1 14 1 migrantiPRESS 1 4 aprile 2020
1 PRIMO PIANO 1 Non innalzare muri L’accoglienza e una dignitosa integrazione sono tappe di un processo non facile; tuttavia, è impensabile poterlo affrontare innalzando muri Raffaele Iaria “N on accettiamo mai che chi cerca spe- via, è impensabile poterlo affrontare innalzan- ranza per mare muoia senza ricevere do muri. In tale modo, piuttosto, ci si preclude soccorso o che chi giunge da lontano l’accesso alla ricchezza di cui l’altro è portatore e diventi vittima di sfruttamento sessuale, sia sot- che costituisce sempre un’occasione di crescita”. topagato o assoldato dalle mafie”. È Papa Fran- Per Papa Francesco “quando si rinnega il desi- cesco a parlare nella basilica di San Nicola a Bari derio di comunione, inscritto nel cuore dell’uo- concludendo l’Incontro “Mediterraneo frontiera mo e nella storia dei popoli, si contrasta il pro- di pace” promosso dalla Conferenza Episcopa- cesso di unificazione della famiglia umana, che le Italiana e al quale hanno partecipato circa 60 già si fa strada tra mille avversità”. Il Mediterra- vescovi in rappresentanza di 20 Paesi che si af- neo – ha proseguito – ha una “vocazione pecu- facciano sul Mediterraneo”. “Certo – ha detto il liare in tal senso: è il mare del meticciato, ‘cultu- papa – l’accoglienza e una dignitosa integrazio- ralmente sempre aperto all’incontro, al dialogo ne sono tappe di un processo non facile; tutta- e alla reciproca inculturazione’. Essere affacciati 4 aprile 2020 1 migrantiPRESS 1 15 1
1 PRIMO PIANO 1 sul Mediterraneo rappresenta dunque una stra- armi e allo sforzo militare, distogliendole dal- ordinaria potenzialità: non lasciamo che a cau- le funzioni vitali di una società, quali il soste- sa di uno spirito nazionalistico, si diffonda la gno alle famiglie, alla sanità e all’istruzione, è persuasione contraria, che cioè siano privilegia- contraria alla ragione, secondo l’insegnamen- ti gli Stati meno raggiungibili e geograficamente to di san Giovanni XXIII. In altre parole, essa più isolati. Solamente il dialogo permette di in- è un’autentica follia, perché è folle distruggere contrarsi, di superare pregiudizi e stereotipi, di case, ponti, fabbriche, ospedali, uccidere perso- raccontare e conoscere meglio sé stessi”. E una ne e annientare risorse anziché costruire rela- “particolare opportunità, a questo riguardo, è zioni umane ed economiche. È una pazzia alla rappresentata dalle nuove generazioni, quan- quale non ci possiamo rassegnare: mai la guerra do è loro assicurato l’accesso alle risorse e sono potrà essere scambiata per normalità o accetta- poste nelle condizioni di diventare protagoniste ta come via ineluttabile per regolare divergenze del loro cammino: allora si rivelano linfa capa- e interessi contrapposti. ce di generare futuro e speranza. Tale risultato Il papa ha quindi sottolineato che il “Mare no- è possibile solo dove vi sia un’accoglienza non strum” è “il luogo fisico e spirituale nel quale superficiale, ma sincera e benevola, praticata da ha preso forma la nostra civiltà, come risulta- tutti e a tutti i livelli, sul piano quotidiano del- to dell’incontro di popoli diversi. Proprio in vir- le relazioni interpersonali come su quello poli- tù della sua conformazione, questo mare – ha tico e istituzionale, e promossa da chi fa cultura sottolineato – obbliga i popoli e le culture che e ha una responsabilità più forte nei confron- vi si affacciano a una costante prossimità, invi- ti dell’opinione pubblica”. Parlando a braccio il tandoli a fare memoria di ciò che li accomuna pontefice ha detto che è “una grande ipocrisia” e a rammentare che solo vivendo nella concor- quando “nelle convenzioni internazionali tan- dia possono godere delle opportunità che que- ti Paesi parlano di pace e poi vendono le armi sta regione offre dal punto di vista delle risorse, ai paesi in guerra. Questa è la grande ipocrisia”. della bellezza del territorio, delle varie tradizio- La guerra, che “orienta le risorse all’acquisto di ni umane”. ■ 1 16 1 migrantiPRESS 1 4 aprile 2020
1 PRIMO PIANO 1 Un punto di partenza per la pace A Bari i responsabili delle Chiese del Mediterraneo Nicoletta Di Benedetto B ari lo scorso febbraio, dal 19 al 23, è sta- Evento ispiratore di questo incontro è stato il ta al centro dell’attenzione con l’impor- Congresso della Cultura del Mediterraneo tenu- tante incontro “Mediterraneo frontiera di tosi 60 fa in cui Giorgio La Pira sottolineò che pace” organizzato al Castello Svevo dalla Con- questa zona del mondo aveva una “responsabi- ferenza Episcopale Italiana; un confronto tra ve- lità capitale”. L’intento di questo incontro, che scovi, cardinali e patriarchi cattolici. Sono sta- alla vigilia il card. Gualtiero Bassetti, Presiden- ti circa 60, in rappresentanza delle 20 Chiese te della Conferenza Episcopale Italiana e arcive- dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, il scovo di Perugia-Città della Pieve l’aveva defini- “Mare nostrum” come fu definito. Le cinque gior- to “dallo stile sinodale, di ascolto e confronto” nate di lavoro, e anche di momenti di preghie- è stato quello di aver toccato i temi della pace, ra comune, si sono concluse con la partecipa- della libertà religiosa, della fratellanza, la situa- zione di Papa Francesco domenica 23 febbraio zione delle Chiese locali e il rapporto che han- che ha prima incontrato i partecipanti nella Ba- no tra di loro. silica di San Nicola e poi ha presieduto la Santa “Mediterraneo non è solo bellezza generata Messa nel grande spazio allestito su Corso Vitto- dall’incontro delle diversità ma è anche violen- rio Emanuele, alla presenza del Presidente della za che esplode a causa dell’incapacità di com- Repubblica Sergio Mattarella, di tutte le autorità porre i giochi di potere, gli interessi contrappo- locali e 40mila persone circa. sti e le paure che queste stesse diversità possono 4 aprile 2020 1 migrantiPRESS 1 17 1
1 PRIMO PIANO 1 Mons. Pizzaballa: il dramma di tanti che “fuggono da situazioni di persecuzione e di povertà hanno cambiato il volto di molte delle nostre Chiese” I vescovi cattolici di 20 Paesi che si affacciano lacerati una cultura di pace e comunione”. Il sul Mediterraneo durante l’incontro che si è Mediterraneo da secoli è “al centro di scambi svolto a Bari, hanno insistito nel “rafforzare culturali, commerciali e religiosi di ogni tipo, iniziative di conoscenza reciproca, anche age- ma è anche stato teatro di guerre, conflitti volando gemellaggi di diocesi e parrocchie, e divisioni politiche e anche religiose”. Nel scambio di sacerdoti, esperienze di semina- presente, “anziché diminuire, tutto ciò sem- risti, forme di volontariato”. A dirlo, riassu- bra aumentare. Guerre commerciali, fame di mendo i lavori dell’Incontro “Mediterraneo, energia, disuguaglianze economiche e sociali frontiera di pace” davanti a papa Francesco, hanno reso questo bacino centro di interes- l’amministratore apostolico del Patriarcato si enormi”. “Oggi – ha detto ancora mons. Latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa – desideriamo chiedere perdono, Pizzaballa. “Venite e vedete” – ha detto – “è in particolare, per aver consegnato ai giova- stato il nostro motto. Finora, forse si è mol- ni un mondo ferito” ed ha sottolineato che to ‘parlato sulle Chiese e le loro realtà’. Ora “le nostre Chiese del Nord Africa e del Me- bisogna passare al ‘parlare con le Chiese e le dio Oriente sono quelle che pagano il prezzo loro realtà. L’ospitalità, che è tipica della cul- più alto. Decimate nei numeri, rimaste piccola tura mediterranea – ha detto mons. Pizzabal- minoranza, non sono però Chiese rinunciata- la – deve iniziare innanzitutto tra noi. In una rie. Al contrario, hanno ritrovato l’essenzia- realtà complessa e articolata come quella me- le della fede e della testimonianza cristiana. diterranea, intendiamo farci carico delle sue Sono comunità che anche a fronte di enormi contraddizioni, imparando e insegnando a difficoltà e addirittura di persecuzioni, sono viverla con speranza cristiana. Siamo solo all’i- rimaste fedeli a Cristo”. “La ’via della croce’ – nizio di un percorso che sarà lungo, ma certa- ha aggiunto – è propria dell’esperienza delle mente avvincente. Per questo abbiamo deciso Chiese del Mediterraneo”. Il vescovo ha quin- di continuare a incontrarci, stabilmente, per di parlato del dramma di tanti che “fuggono poter poco alla volta, nei tempi che il Signo- da situazioni di persecuzione e di povertà e re ci indicherà, costruire un percorso comune che hanno cambiato il volto di molte delle no- dove far crescere nei nostri contesti feriti e stre Chiese”. (R.Iaria) alimentare”, ha detto il presidente della Cei, il sa accoglie nel suo grembo, che è spazio di af- card. Bassetti, introducendo i lavori. Alle paro- fetto familiare, le preoccupazioni dell’umanità, le di La Pira si è ispirato anche mons. Antonino prendendo a cuore le sue gioie e le paure”. Tutti Raspanti, vescovo di Acireale, vicepresidente del- concordi che queste giornate sono “Non un pun- la CEI per il Sud e coordinatore del comitato che to di arrivo, ma un punto di partenza”, come ha ha organizzato questo incontro. sottolineato il cardinale Bassetti, durante la con- “Nel porre mente all’iniziativa che oggi vede la ferenza stampa organizzata a conclusione dei luce – ha detto il presule nella sua relazione di lavori: “siamo convinti che questo sia soltanto apertura –, siamo stati subito consapevoli dei li- l’inizio di un cammino che era necessario intra- miti della nostra azione per la vastità e la com- prendere, per dare la nostra risposta col Vange- plessità dei fattori in gioco nel Mediterraneo, ma lo ai problemi della Chiesa, alle nostre Chiese e ci ha guidati il senso della cattolicità della fede alla società di oggi. Prima ci chiamavamo fratel- che apre nuovi spazi nei quali comunicano per- li come titolo, dopo queste giornate ci diciamo sone, gruppi e istituzioni, che altrimenti rimar- fratelli perché lo siamo realmente. E ricordando rebbero isolati tra loro o sordi alle necessità del l’orientamento che viene dal papa ha detto “È bene comune e dei popoli. Quale madre la Chie- necessario ogni tanto fare il punto”. ■ 1 18 1 migrantiPRESS 1 4 aprile 2020
1 IMMIGRATI 1 Immigrazione e Reddito di cittadinanza… …a che punto siamo Nunzia De Capite* L a misura del Reddito di cittadinanza rappresenta per stanziamenti, am- piezza della platea e consistenza de- gli importi una preziosa opportunità per supportare le persone in povertà nel no- stro paese. Al punto in cui siamo, e cioè a quasi un anno dalla sua introduzione, è senz’al- tro utile fare il punto sul suo funzionamento per poter avere contezza dei risultati raggiunti e del- le aree di miglioramento. L’introduzione di una misura è infatti solo l’inizio di un lungo pro- cesso e questo è tanto più vero quando si ha a che fare con il tema della povertà. Per le persone che vivono in povertà, infatti, l’attuazione non è meno importante dell’approvazione di una leg- ste nel fare in modo che tutti gli aventi diritto ge. Adesso bisogna monitorare l’attuazione. alla misura la ricevano. Quindi il dato dei rigetti richiede che vengano approfonditi i profili e le motivazioni di coloro che si sono visti rifiutare Il quadro che emerge dai dati INPS: la domanda. A tal proposito si pensi alla esclu- alcuni focus sione degli stranieri che non possiedono il re- quisito dei 10 anni, di cui gli ultimi due in via Chi sta rimanendo fuori continuativa (al momento il 6% dei beneficia- ri è straniero, mentre è pari al 30% la quota di I dati sui nuclei che hanno presentato doman- persone straniere in povertà assoluta). Questo è da (1.641.969 nuclei) restituiscono un quadro sicuramente uno degli elementi su cui si dovrà in cui, a fronte di un 67% di domande accolte, intervenire nell’immediato futuro, come già sot- vi è una percentuale pari al 28% di domande tolineato un anno fa quando ancora il decreto respinte e cancellate. Trattandosi di una misura doveva essere convertito in legge, per evitare che che punta a migliorare le condizioni di vita del- una politica volta all’inclusione dei soggetti fini- le persone in povertà e a raggiungere una pla- sca con il risultare discriminatoria producendo tea di beneficiari che sia la più ampia possibile, esclusione. La residenza continuativa negli ulti- una delle dimensioni da non trascurare consi- mi due anni sta poi escludendo anche le per- 4 aprile 2020 1 migrantiPRESS 1 19 1
1 IMMIGRATI 1 sone senza dimora, non in grado di rispettare zione. Questi dati consegnano un profilo dei be- questo requisito, in quanto soggette a frequenti neficiari del RdC come persone che presentano spostamenti e dunque meno stanziali sul terri- una pluralità di bisogni di carattere sociale, eco- torio. nomico, relazionale e che necessitano pertanto di una presa in carico da parte dei servizi sociali Gli sfavoriti per poter raggiungere l’autonomia e alleviare o superare la propria condizione di disagio. I dati fotografano una situazione per cui, al 7 gennaio, la misura nel 63,7% dei casi è perce- pita da nuclei senza minori (sono inclusi anche Prospettive di miglioramento i dati della pensione di cittadinanza). Inoltre Il Fra le traiettorie di approfondimento su cui la- 59% dei nuclei percettori di RdC/PdC è compo- vorare in vista del miglioramento dell’effica- sto da 2 componenti (il 38,9% da 1 solo com- cia della misura vi sono senz’altro: la revisione ponente). Inoltre un singolo percepisce 391 dei requisiti dei 10 anni di residenza; la revisio- euro in media al mese, mentre un nucleo con 6 ne della scala di equivalenza che non suppor- o più persone percepisce 615 euro. Il RdC è una ta proporzionalmente i nuclei numerosi e quelli misura che si rivolge prevalentemente ai nuclei con minori; L’introduzione delle possibilità di con uno o due componenti sostenendoli con un accantonare una quota del contributo ricevuto contributo economico che è in alcuni casi su- mensilmente invece del vincolo di spesa entro periore alla soglia di povertà ed è sempre pro- il mese, pena la decurtazione del beneficio nei porzionalmente maggiore di quanto va ai nuclei mesi successivi (utile soprattutto per le persone numerosi, i quali ricevono un importo sempre senza dimora). inferiore alla soglia di povertà. Inoltre per lo Solo osservare con rigore l’attuazione stando il stesso meccanismo, legato alla scala di equiva- più possibile dentro i processi locali di funzio- lenza adottata, le famiglie con minori ricevono namento della misura e a contatto con i bene- un trattamento meno favorevole rispetto a quel- ficiari potrà consentire di rendere questa politi- le con soli componenti adulti. ca il più possibile adeguata, efficace e utile per le persone in povertà nel nostro paese, evitan- I percorsi di attivazione do semplificazioni e strumentalizzazioni a volte scarsamente ancorate ai dati di realtà. ■ Il 41% dei beneficiari è stato indirizzato ai servizi sociali e il 33% ai CPI, mentre il 26% ha ricevuto *Ufficio Politiche Sociali e Promozione Umana il contributo monetario senza vincoli di attiva- Caritas Italiana 1 20 1 migrantiPRESS 1 4 aprile 2020
1 IMMIGRATI 1 Le schiave di oggi Suor Rita Giaretta definisce la tratta “un’infamia, un crimine contro l’umanità” Stefania Careddu F aith (nome di fantasia) sa che in Nigeria non te le sere a mezzanotte le fa visita e la violenta. potrà avere un futuro: le opportunità sono Nelle tenebre che la avvolgono, intravede una davvero poche e le condizioni economiche luce. Oggi Faith sta studiando, ha sete di cultura della famiglia non le permettono di studiare. e di raccontare la sua storia: per questo ha deci- Quando un’amica di sua sorella le promette di so di scrivere un libro. “Vuole metterci la faccia, aiutarla a trovare lavoro in Italia, accetta di parti- lei e tante altre sono stanche di essere trafficate”, re, con un bagaglio pieno di speranza e di aspet- spiega suor Rita Giaretta, orsolina, che del servi- tative. Inizia il viaggio, attraverso il deserto, fino zio accanto alle vittime di tratta ha fatto la cifra all’inferno libico. Una volta approdata nel Bel caratteristica della sua missione tanto da fonda- Paese è convinta che il peggio sia passato e che re, con le consorelle, Casa Rut, un centro che a finalmente il suo sogno possa realizzarsi. Inve- Caserta accoglie donne migranti, sole o con figli, ce, si ritrova su una strada, a vendere il proprio in situazioni di difficoltà o sfruttamento. “In 24 corpo. Rimane incinta, viene picchiata e costret- anni, ho incontrato il dramma di questo crimi- ta ad abortire. Prova a scappare, ma i trafficanti ne contro l’umanità, di giovani, per lo più mi- la rintracciano e per punizione, uno di loro, tut- granti, anche minorenni, vittime di questa in- 4 aprile 2020 1 migrantiPRESS 1 21 1
1 IMMIGRATI 1 famia”, racconta la religiosa che confida: “non ci si abitua mai”. “I volti, gli occhi tristi – con- tinua – parlano di traumi, di un viaggio infer- nale attraverso il deserto e i campi della Libia, di ragazze adescate con false promesse da ami- ci, conoscenti, esponenti di altre chiese, a vol- te perfino da familiari”. Alla base, osserva, “c’è il bisogno, il disagio, il desiderio di migliorare la propria vita e quella della famiglia”. È questa la molla che fa scattare la decisione di partire. “Molte ragazze – rileva -sono consapevoli dei ri- schi a cui vanno incontro, ma si fidano talmente tanto delle persone che le adescano da pensare che mai verranno tradite da coloro che conside- rano angeli”. Così inizia l’incubo: “essere donna è già un dramma perché significa essere in balia dei mandanti, dei trafficanti, degli autisti; stupri educare i maschi a non vedere le donne come e violenze sono all’ordine del giorno”, denuncia oggetti da usare. A partire dalle scuole, dove si suor Giaretta ricordando che “dopo aver pagato dovrebbe avere il coraggio di parlare chiaramen- per la traversata, le ragazze vengono rintracciate te, di educare l’affettività dei ragazzi”, suggerisce dalla rete criminale che, come fossero dei pacchi, suor Giaretta per la quale occorre “rimettere al le affidano ai ‘corrieri’ fino a farle arrivare sulla centro il valore dell’altro, abbassare i toni, recu- strada”. “Non possiamo capire – confida la reli- perare la gentilezza e tornare ad essere umani”. giosa – cosa si nasconde nel loro cuore: quanta E in questa sfida, chiarisce, sono chiamati in cau- paura, quante lacrime, quanta angoscia, quan- sa tutti, dalla Chiesa alle istituzioni. Servirebbe, te ferite, quanta aggressività, quanta rabbia”. esclama la religiosa, “una rivoluzione della te- È “vergognoso che si debba comprare una ragaz- nerezza”. “I migranti non sono nemici da con- za”, afferma con forza la fondatrice di Casa Rut, trollare: se le leggi favorissero l’integrazione, il evidenziando che “questo significa che la socie- clima cambierebbe”, dice suor Giaretta per la tà ha fallito”. Si stima che siano tra le 30 e le quale “i Decreti Sicurezza andrebbero ripensa- 50mila le giovani prostitute che provengono da ti”. “Siamo paralizzati dalle paure, siamo schiavi Paesi e Continenti diversi. “Bisogna lavorare sul- dei sistemi e delle idee: siamo tutti – conclude – la domanda, aiutare i clienti a dire: ‘no, grazie’, bisognosi di liberazione”. ■ 1 22 1 migrantiPRESS 1 4 aprile 2020
1 RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO 1 “Hanno bisogno come tutti noi di solidarietà e compassione” La sfida della crescente “domanda di protezione” nell’UE nella crisi da COVID-19 Giovanni Godio G ià 19 mila arrivi di migranti dalla lunga mila rifugiati e migranti, e per quelli bloccati sul frontiera di mare e di terra del Mediterra- confine di terra fra Turchia e Grecia, non sono neo, di cui un po’ meno di 3.000 in Ita- grandi cifre queste della prima parte del 2020, lia. E oltre 65 mila richiedenti asilo registrati fra se si guarda a ciò cui abbiamo assistito in anni UE, Svizzera e Norvegia solo a gennaio. Fatta ec- recenti. E nelle prime tre settimane di marzo cezione per la situazione disumana sulle isole in Italia, l’Italia assediata dall’epidemia di CO- dell’Egeo, dove continuano ad essere stipati 42 VID-19, sono sbarcate meno di 200 persone. I richiedenti asilo per la prima volta nell’UE, totali e provenienze principali, anni 2014-2019 (fonte Euro- stat 2020). 4 aprile 2020 1 migrantiPRESS 1 23 1
1 RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO 1 Le provenienze dei richiedenti asilo per la prima volta nell’UE, percentuali rispetto al totale, anno 2019 (fonte Eurostat 2020). Ma come ha ricordato l’Alto commissario ONU Tornano a crescere i richiedenti asilo per i rifugiati Filippo Grandi ormai nel pieno nell’UE (ma non in Italia) della crisi globale da coronavirus, «guerre e per- secuzioni non sono cessate e oggi, nel mondo, I primi dati 2020 dello European Asylum Sup- vi sono persone che continuano a fuggire dalle port Office sui richiedenti asilo nell’UE “allarga- proprie case alla ricerca di un luogo sicuro». ta” (l’UE a 28 Paesi, cioè ancora col Regno Uni- Diritto d’asilo e COVID-19? “Le soluzioni esistono” «In un momento in cui la comu- gere le persone a fare ritorno in nità internazionale si sta mobili- aree con situazioni di pericolo. tando per contrastare la diffusio- «Le soluzioni esistono. L’indivi- ne del COVID-19, numerosi Paesi duazione dei rischi sanitari con- stanno opportunamente adot- sente di implementare procedure tando misure eccezionali, limi- di screening, nonché svolgere esa- tando i viaggi aerei e i movimenti mi clinici, mettere in quarantena transfrontalieri. Tuttavia, guerre e adottare altre misure. Queste e persecuzioni non sono cessate consentiranno alle autorità di e oggi, nel mondo, vi sono perso- gestire l’arrivo di richiedenti asi- ne che continuano a fuggire dalle lo e rifugiati in condizioni sicure, proprie case alla ricerca di un luo- rispettando, allo stesso tempo, le go sicuro. norme internazionali di protezio- «Sono sempre più preoccupa- ne volte a salvare vite umane. to dalle misure adottate da alcuni Paesi, che «In questi tempi difficili, non dimentichiamoci potrebbero sospendere del tutto il diritto di di coloro che fuggono da guerre e persecu- chiedere asilo. In una crisi così straordinaria, zioni. Oggi, come mai prima, hanno bisogno – ogni Stato deve gestire le proprie frontie- come tutti noi – di solidarietà e compassione». re come ritiene più opportuno. Tuttavia tali misure non devono portare alla chiusura dei (Filippo Grandi, Alto commissario ONU per i rifu- canali esistenti per richiedere asilo, né costrin- giati, marzo 2020) 1 24 1 migrantiPRESS 1 4 aprile 2020
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