La prima Domenica della Parola di Dio - L'Osservatore Romano - L'Osservatore Romano
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L’Osservatore il Settimanale Romano Città del Vaticano, giovedì 30 gennaio 2020 anno LXXIII, numero 5 (4.029) La prima Domenica della Parola di Dio In allegato il mensile «donne chiesa mondo»
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 gennaio 2020 #editoriale 2 Il racconto e la Parola: acqua di vita per la sete dell’uomo smarrito E siste un evidente nesso tra il Messaggio pub- blicato il 24 gennaio da Papa Francesco per la Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali e la Domenica della Parola, l’iniziativa voluta dal Santo Padre che comincia proprio oggi. Il collegamento lo si può rintracciare nel titolo e nell’incipit del Messaggio che quest’anno il Papa ha voluto dedicare «al tema della narra- zione, perché credo che per non smarrirci ab- biamo bisogno di respirare la verità delle sto- rie buone». La Domenica della Parola ha al suo centro la Bibbia, una narrazione ricca del- la verità delle storie buone, un testo, un “tes- suto” di storie che hanno il potere di farci re- spirare, cioè di farci vivere, respingendo quello smarrimento che accompagna la vita di ogni uomo. Non è un libro di teorie astratte la Bibbia ma una raccolta di narrazioni, una biblioteca (dal greco Tà Biblìa, I Libri) di 73 libri pieni di racconti, di storie che insieme compongono “la storia della salvezza”. Ogni storia umana è una storia di salvezza, è questo il senso ultimo della letteratura: l’uomo conosce lo smarri- mento che la vita porta con sé («la dritta via era smarrita» canta Dante nel suo celebre inci- pit) e affronta l’abisso senza nome della morte. La letteratura è il racconto di questa esperien- za: l’uomo che torna vivo dalla morte può rac- contare, perché il male, come afferma Paul Ri- coeur, non si può spiegare, è anzi l’assenza Verbo, cioè della Parola, «si è fatto carne ed è Domenico Ghirlandaio, della spiegazione, ma si può raccontare. I pri- venuto ad abitare in mezzo a noi», ha percor- «Vocazione degli apostoli» mi uomini tornavano dalla caccia (portando so le strade polverose degli uomini. È il miste- (1481-1482) ro della kenosis di Cristo, del suo “abbassa- morti e feriti con loro) e attorno al fuoco rac- mento”, fino alla morte in croce che ha gene- contavano l’avventura e spesso qualcuno ne fa- rato molto frutto, la vita e la salvezza per tutti ceva arte, dipingendo quelle storie sulle pareti gli uomini sue creature. Cristo è il Verbo, la della caverna, perché «la vita si fa storia» co- Parola di Dio che, come dice il profeta Isaia, me recita il titolo del Messaggio papale. I opera come la pioggia e la neve che «scendo- poemi degli antichi non a caso sono dei “no- no dal cielo e non vi ritornano senza avere ir- stoi”, dei ritorni dall’orrore della guerra, come rigato la terra, senza averla fecondata e fatta quello di Ulisse, ma anche nella modernità, germogliare, perché dia il seme al seminatore e come nel romanzo di Melville: Ismaele, l’unico pane da mangiare, così sarà della parola uscita L’OSSERVATORE ROMANO sopravvissuto della Pequod, abbarbicato alla dalla mia bocca: non ritornerà a me senza ef- bara galleggiante, torna dalla morte e raccon- fetto, senza aver operato ciò che desidero e ta. Così avviene nel Vangelo, che è una narra- Unicuique suum Non praevalebunt senza aver compiuto ciò per cui l’ho manda- zione scaturita dal big-bang delle apparizioni Edizione settimanale in lingua italiana ta», proprio così Gesù, cioè la vita di Dio fatta di Cristo risorto ai suoi discepoli. storia, compie la sua missione d’amore «fino Città del Vaticano Anche oggi, nel mondo contemporaneo, alla fine». ornet@ossrom.va www.osservatoreromano.va iper-connesso e “iper-comunicativo”, racconta- Sono storie “buone” quelle della Bibbia? re storie è, ricorda il Papa, questione di vita o Certo, ma in che senso? La notizia che esse ANDREA MONDA D irettore di morte. Si deve dare spazio alle parole, alla portano è il Vangelo, La Buona Notizia, la re- Parola, altrimenti si muore soffocati dalle denzione degli uomini operata da Cristo, ma GIANLUCA BICCINI Coordinatore chiacchiere perché è la chiacchiera il vero ne- sono buone innanzitutto perché sono storie PIERO DI D OMENICANTONIO mico, l’opposto della parola, non il silenzio. “vere”. Da questo punto di vista il testo bibli- Progetto grafico Parola e silenzio vivono uno grazie all’altra, co possiede un realismo straordinario, che non uno dell’altra perché il silenzio è il grembo fa nessuno sconto alla crudezza della vita e a Redazione di ANDREA MONDA della parola e così come silenzio e parola ge- tutte le sue zone d’ombra. Se Platone in Gre- via del Pellegrino, 00120 Città del Vaticano fax +39 06 6988 3675 nerano e rigenerano la vita, la chiacchiera in- cia raccomandava agli artisti di non raccontare vece produce morte, uccide. le oscenità e le turpitudini della vita, non così Servizio fotografico telefono 06 6988 4797 fax 06 6988 4998 La Domenica della Parola ricorda la centra- accade per gli autori ispirati del testo biblico. photo@ossrom.va www.photo.va lità nella vita del cristiano della parola di Dio Uccisioni, tradimenti, fallimenti, niente di tut- TIPO GRAFIA VATICANA EDITRICE raccolta nella Bibbia, un tema su cui Papa to questo è risparmiato al lettore della Bibbia L’OSSERVATORE ROMANO Francesco è spesso tornato nella sua predica- che invano cercherà un “happy end” assente Abbonamenti zione. Nella Bibbia il cristiano può contempla- nella maggior parte delle vicende in essa rac- Italia, Vaticano: € 58,00 (6 mesi € 29,00). re come «la vita si fa storia»: il Dio trinitario, telefono 06 6989 9480 fax 06 6988 5164 creatore della vita, nella seconda persona del CONTINUA A PAGINA 7 info@ossrom.va
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 gennaio 2020 #religioni 3 P regare per vivere insieme l’accoglienza dell’al- tro: con questo spirito, in tante regioni del mondo, si è vissuta la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, a partire dal racconto degli Atti degli Apostoli sulla sosta a Malta dell’apostolo Paolo in viaggio verso Roma. La riflessione su come vivere l’accoglienza dell’al- tro, con una particolare attenzione a quanti so- no spinti dalla speranza di un domani lontano dalla guerra, dalla violenza e dall’emarginazio- ne, è stata una costante nelle celebrazioni ecu- meniche, nel corso delle quali è emersa la co- mune volontà dei cristiani di raccogliere le in- dicazioni offerte dalle Chiese e dagli organismi impegnati sul campo in attività di soccorso e di integrazione. Anche le parole di Papa Fran- cesco sono state citate come fonte preziosa per la costruzione di una cultura dell’accoglienza alla quale tutti i cristiani sono chiamati a testi- moniare l’amore di Dio Uno e Trino. Le esperienze del cammino ecumenico sono state evocate per ricordare come la cultura dell’accoglienza è in grado di contribuire a l’accettazione dell’altro e la condivisione in Famiglia di migranti cambiare il mondo alla luce di una rinnovata una prospettiva dinamica. (foto Reuters) missione della Parola di Dio. In Africa, là dove si è celebrata la Settimana Sono state molteplici le celebrazioni che si di preghiera per l’unità dei cristiani in gen- sono svolte in Europa, dove gli interventi volti naio, abbandonando così la tradizione, così ra- a favorire l’accettazione degli altri come ele- dicata nell’emisfero australe, che vede i giorni mento fondativo del cammino ecumenico del prima o dopo la Pentecoste dedicati alla pre- XXI secolo hanno caratterizzato le numerose ghiera per l’unità dei cristiani, si è coniugata iniziative. In Polonia, per esempio, il Consi- l’accoglienza con il calore umano che deve ca- glio delle Chiese cristiane ha sottolineato una ratterizzare la vita dei credenti in Cristo. A contraddizione: proprio dove i governi nazio- Nairobi, nella celebrazione, alla quale ha preso nali sembrano ignorare la richiesta delle Chie- parte, tra gli altri, anche monsignor Alfred se di promuovere una cultura dell’accoglienza Kipkoech Arap Rotich, vescovo di Kericho e in nome di Cristo, lì ci si appellano alla tradi- presidente della Commissione per l’ecumeni- zione cristiana per formulare una politica di smo della Conferenza episcopale del Kenya, si non-accoglienza. Di fronte a queste politiche, è parlato della compassione, dell’umiltà e da Edimburgo a Bruxelles, da Zagabria e dell’amore che deve guidare i cristiani nel Norwich, forte è stato il richiamo ad affidare prendersi cura dei rifugiati provenienti dalla ogni pensiero nelle mani di Dio. Durante la Somalia, dal Sud Sudan, dall’Etiopia, dal Bu- rundi, dal Rwanda e dalla Repubblica Demo- cratica del Congo. Il tema dell’accoglienza dell’altro ha anche rafforzato il ripensamento Il bilancio Una sola del cammino ecumenico in relazione al dialo- go interreligioso. Da questo punto di vista si sono manifestati gesti concreti, come l’istitu- della Settimana zione del Consiglio della Chiesa cristiana tra- dizionale del Kazakhstan su iniziativa della di preghiera famiglia umana Chiesa cattolica, insieme alla Chiesa ortodossa russa e a quella luterana presenti nel Paese per l’unità asiatico per accrescere le relazioni interreligiose dei cristiani e interculturali. In questa prospettiva, come ha ricordato l’assistente generale per le relazioni ecumeniche della Federazione mondiale lutera- na, Dirk Lange, la preghiera per l’unità dei di RICCARD O Settimana, le singole tradizioni cristiane, han- cristiani costituisce una straordinaria occasione BURIGANA no condiviso insieme ciò che già profonda- per un impegno per la riconciliazione dell’in- mente unisce i cristiani, cioè l’abbandono tera famiglia umana. In questi giorni di incon- al volere di Dio nell’ascolto delle Sacre Scrit- tro e di preghiera i cristiani hanno fatto l’espe- ture. rienza dell’abbraccio misericordioso con il In Canada, il Consiglio nazionale delle quale avvicinarsi al prossimo, a colui che sof- Chiese Cristiane (The Canadian Council of fre, al rifugiato, allo straniero, scoprendo, gior- Churches) ha sottolineato come la stessa im- no dopo giorno, come la comunione conduca magine della barca che ha condotto l’apostolo a comprendere il significato di essere una sola Paolo a Roma, può essere usata per rafforzare famiglia umana.
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 gennaio 2020 #internazionale 4 È difficile immaginare cosa possa essere effettiva- verranno adottate strategie in grado di contra- mente un’invasione di cavallette in Africa. starle. D’altronde è risaputo che quando la terra si Da rilevare che la velocità di diffusione del ammala, o meglio, quando nel terreno si crea- parassita e le dimensioni delle infestazioni so- no condizioni favorevoli allo sviluppo di pa- no talmente oltre la norma che hanno portato rassiti vegetali e animali, si creano i presuppo- al limite le capacità di controllo e contrasto da sti per la moltiplicazione anche delle cavallet- parte delle autorità locali. te, come delle zanzare, di piante crittogame e tanti altri parassiti. Basti pensare che, mentre scriviamo, le vora- ci locuste stanno attraversando l’altopiano di Dette anche “locuste” dal latino locus ustus Bale, uno dei granai dell’Etiopia, tradizional- (“luogo bruciato”) — perché dove passano mente noto per l’abbondanza di grano e orzo, sembra sia divampato il fuoco — costituiscono una vera e propria calamità naturale. per dirigersi verso meridione. Per chi ha avuto modo di vedere con i pro- Al momento il Sud Sudan e l’Uganda non pri occhi una legione di locuste all’opera, sono ancora interessati dal devastante fenome- l’esperienza è a dir poco impressionante: una no, pur essendo comunque a rischio. nuvola di chilometri e chilometri quadrati ca- Le infestazioni di locuste non sono una no- pace di spazzare via intere coltivazioni. A far- vità: si sono verificate dalla notte dei tempi ne le spese, com’è noto, sono le popolazioni con ritmi di 3-4 per secolo. Ad esempio, Tito locali. Livio (Libro XLII) racconta che nel 581 dalla La Fao chiede Il flagello delle locuste drastici interventi per sostenere con urgenza in Africa le operazioni di controllo e di protezione È il caso degli sciami che stanno infestando fondazione di Roma (173 a.C.) le cavallette in- l’Etiopia, il Kenya e la Somalia; una minaccia vasero la Puglia. per la sicurezza alimentare dell’intera sottore- Nel capitolo X del libro dell’Esodo si trova gione segnalata con grande preoccupazione la descrizione di un’invasione di cavallette dal direttore generale dell’Organizzazione del- nell’antico Egitto. In tempi relativamente più le Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agri- recenti, nel 590 d.C., stando al racconto di coltura (Fao), Qu Dongyu. Gli sciami di ca- Paolo Diacono, monaco e scrittore dell’VIII se- vallette, senza precedenti per le loro dimensio- colo, nella sua Storia dei Longobardi, «si veri- ni e il loro potenziale distruttivo, potrebbero ficò una grande siccità cui seguì una grave ca- incrementare in modo esponenziale se non restia. Sul Trentino inoltre si abbatté una vera
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 gennaio 2020 #internazionale 5 e propria invasione di cavallette che distrusse- gi i progressi nella ricerca sui sistemi di con- ro voracemente prati e frutteti, ma stranamente trollo biologico, insieme a maggiore informa- toccarono appena i campi di messi. E lo stesso zione e vigilanza, potrebbero fare la differenza successe l’anno successivo». e ridurre in modo notevole il ricorso ai tradi- Lo studioso Leone Becci racconta, invece, zionali pesticidi chimici. che nel maggio del 1592 si ebbe un’invasione Molti studiosi sono al lavoro per individua- di cavallette nelle campagne limitrofe a Tala- re e ostacolare i meccanismi con cui le caval- mone e che «le terribili locuste distrussero tut- lette si uniscono in sciami, per prevederne le ta la vegetazione, lasciando i poveri talamonesi migrazioni e trovare sostanze naturali sostituti- in una disperazione penosa». ve dei pesticidi per debellarle. Peraltro, in Comunque, al di là di questi resoconti stori- molti paesi africani e asiatici le locuste costi- ci, è stato ampiamente dimostrato che sin da- tuiscono anche una risorsa da sempre: cibo ab- gli albori dell’agricoltura, oltre 10 mila anni bondante e proteico, ricco di fibre, colesterolo fa, l’umanità ha dovuto sempre fare i conti buono, vitamine e minerali… Anche se poi è con un nemico impavido e pieno di risorse, la difficile pensare che la soluzione al flagello sia Schistocerca gregaria, più comunemente nota proprio da ricercare nel piatto, considerando le come “locusta del deserto”. Specie solitaria in proporzioni del fenomeno. situazioni normali, ogni tanto questi insetti na- Presso la Fao è attivo il Servizio prevenzio- tivi dei deserti, si aggregano in sciami terribil- ne locuste che riceve e analizza i dati dai paesi mente voraci e di grandi dimensioni, che la- invasi dalle locuste per valutarne l’attuale si- sciano fame e povertà al loro passaggio. tuazione, fornire previsioni e, se necessario, Da sempre gli agricoltori hanno tentato di emettere avvisi e segnalazioni per aggiornare scoprire da dove venissero e in quali condizio- ni sopravvivessero. Soltanto verso la metà del XX secolo si è compreso che l’insetto marrone chiaro, solitario, che vive nel deserto, era la stessa specie delle locuste rosse o gialle delle infestazioni. È ormai certo, comunque, che gli odierni cambiamenti climatici che stanno inte- ressando l’Africa orientale abbiano determina- to un clima che favorisce la rapida riproduzio- ne delle cavallette. Nel secolo scorso, il grande entomologo francese Remy Chauvin, in una delle sue tante pubblicazioni dal titolo Il mondo dell’insetto, già rilevava che le cavallette «sotto l’azione di condizioni climatiche non ben conosciute si moltiplicano in misura tale da formare delle nubi». Sta di fatto che la situazione oggi nel Corno d’Africa è tale per cui se non verranno adotta- te misure adeguate, entro il mese di giugno il numero degli insetti divoratori potrebbe au- mentare di 500 volte. Gli sciami contengono un numero indicibili di locuste — centinaia di milioni — in grado di percorrere quotidianamente 150 chilometri, nel loro irrefrenabile impulso a mangiare e a ripro- dursi. In un giorno una cavalletta divora una quantità di cibo pari al proprio peso, circa due grammi. Uno sciame di un chilometro quadra- to di estensione contiene circa 40 milioni di insetti, e può consumare in un giorno la stessa quantità di cibo di circa 35 mila persone. È bene rammentare che tra il 2003 e il 2005, in Africa occidentale, interi raccolti di cereali furono spazzati via dalle locuste, così come il 90 per cento della produzione di legumi e dei pascoli. Servirono allora quasi 600 milioni di dollari e 13 milioni di litri di pesticida per ri- portare la situazione sotto controllo. la comunità globale sugli sviluppi e sulle mi- Ma oggi la situazione è ancora più allar- nacce. mante. In Etiopia e Somalia — dicono gli Ed è proprio la Fao oggi a lanciare l’allarme esperti che attualmente stanno monitorando il rosso, affermando la necessità di una massiccia fenomeno — non si sono visti sciami di caval- campagna di contrasto per evitare il peggio. lette di tali dimensioni da almeno 25 anni, Anche perché in Egitto, Eritrea, Arabia Saudi- mentre, stando sempre a quanto riferiscono gli ta, Sudan e Yemen si sta verificando una note- studiosi, sono trascorsi 70 anni da quando in vole riproduzione delle locuste che potrebbe Kenya si manifestò un simile fenomeno. causare la diffusione di ulteriori sciami nei Nel passato contadini e Governi hanno ten- prossimi mesi. tato in molti modi di respingere gli sciami che Una cosa è certa: occorre trovare settanta si estendono per centinaia di chilometri, ma la milioni di dollari, ha dichiarato il direttore ge- battaglia era sempre persa in partenza, se non nerale della Fao, per sostenere con urgenza sia altro per pura superiorità numerica. Soltanto le operazioni di controllo che quelle di prote- quando cominciarono ad essere disponibili i zione dei mezzi di sussistenza nei tre paesi più pesticidi chimici e i trattamenti di nebulizza- colpiti del Corno d’Africa. Una solidarietà che zione aerea, alcuni decenni fa, si è cominciato non può essere disattesa dal consesso delle na- a tenere sotto controllo questi insetti. zioni, rispondente pienamente ai dettami del Ma l’impiego di antiparassitari su larga sca- Vangelo e in linea con il magistero sociale di la solleva anche serie preoccupazioni per la sa- Papa Francesco in riferimento alla Casa comu- lute umana e per quella dell’ambiente. Ma og- ne.
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 gennaio 2020 #culture 6 Una scena del film I n Francia, durante la prima guerra mondiale, fan e che danno un importante impulso al re- due soldati dell’esercito britannico (George boot cinematografico del personaggio di Ian MacKay e Dean-Charles Chapman) vengono Fleming. incaricati di compiere una difficile missione: Infine, quando la sua carriera sembra ormai attraversare il campo occupato dal nemico te- avviata nel solco di un professionale anonima- desco per consegnare un dispaccio che potreb- to, benché di lusso, eccolo tornare, con 1917, a be salvare la vita a molti compagni e cambiare manifestare pretese autoriali, e soprattutto a le sorti del conflitto. cavalcare la cresta dell’onda. Senza perdere il Quella di Sam Mendes è davvero una strana recente consenso di pubblico, viene di nuovo carriera. Il regista britannico esordisce in mo- considerato da buona parte della critica, non- do folgorante una ventina d’anni fa, vincendo ché dalla giuria degli Oscar, che inserisce il l’Oscar per la regia e per la migliore pellicola film nelle nomination di ben dieci categorie. con American Beauty (1999), opera sul crinale 1917 è in effetti il perfetto prodotto da fra commedia e dramma familiare sicuramente Oscar, molto più di American Beauty. Appa- più furba che profonda, ma forte di un Kevin gante esteticamente, con ottime prove d’attori, Spacey nel suo periodo d’oro. Pur rimanendo non molto impegnativo sul piano drammatur- ben piantato all’interno del mainstream hol- gico e proteso verso un inno all’eroismo che lywoodiano, Mendes dimostra di voler coniu- ha sempre fatto maggiore breccia nei cuori gare le ragioni del commercio con quelle dell’Academy rispetto all’antimilitarismo. dell’arte in modo acrobatico, se non schizofre- L’esempio degli Oscar assegnati nel 1999, in nico. cui al pur discreto Saving Private Ryan andò Da una parte, infatti, realizza progetti pon- molto meglio che al gigantesco The Thin Red derati a lungo, con il ritmo lento di un mostro Line di Malick, è emblematico. sacro del cinema d’autore di una volta, inter- Il film, in ogni caso, parte bene. Nella pri- polandovi anche esperienze in importanti e ma mezz’ora Mendes riesce a tenere insieme il fortunate produzioni teatrali, dall’altra però dramma della guerra nella sua interezza e il mostra quell’attitudine all’eclettismo che è dramma intimista di un soldato che attraverso sempre un modo per farsi benvolere dai gran- la propria missione deve salvare la vita anche di studios. al fratello. Strategia militare e struggenti ricor- «1917» di Sam Mendes Un perfetto prodotto da Oscar di EMILIO RANZATO A corollario di ciò, quando decide di fare di familiari si intersecano con bell’equilibrio e un film dall’aspetto più marginale, al Sundan- con sensibilità tipicamente british. E il mo- ce festival, inciampa nella sua prova meno mento in cui la coppia di protagonisti si passa convincente, Away We Go (2009). Resosi forse il testimone dell’impresa, è un momento toc- conto dell’inaridimento della sua vena creativa, cante e sincero. Già qui, però, ovvero al preco- quindi, si rifugia in patria e soprattutto nel ci- ce culmine del climax del racconto, comincia a nema più di genere e meno artistico che possa profilarsi la programmaticità stilistica che si ri- esistere, quello di James Bond. Firma addirit- tura due capitoli della saga, che soddisfano i CONTINUA A PAGINA 23
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 gennaio 2020 #letteredaldirettore 7 di ANDREA MONDA I l 26 gennaio 1970 usciva Bridge Over Troubled funkel, l’anno prima avevano già raccontato, Water di Paul Simon e Art Garfunkel, uno de- partendo dalla loro esperienza biografica, in gli album musicali di maggior successo nella Bookends, con brani espliciti come Old Friends, storia della musica leggera. ma con questa canzone c’è uno scatto, un sal- L’intero album è molto bello, basti citare, a to di qualità. Infatti, si tratta senz’altro di una conferma, brani come The Boxer o The only li- delle più belle canzoni dedicate all’amicizia ving boy in New York, ma oggi è forse il caso di che C.S. Lewis definisce nel saggio I 4 amori soffermarci sulla canzone d’apertura, che dà il «non in senso peggiorativo il meno naturale titolo al disco, una canzone che in questi cin- degli affetti naturali, il meno istintivo, organi- quant’anni hanno poi cantato tutti, da Elvis co, biologico, gregario e indispensabile [...] Presley ad Aretha Franklyn (entrambi insisten- Unica tra tutti gli affetti, essa sembra innalzare do sulle sonorità gospel già presenti nella ver- l’uomo a livello degli dei, o degli angeli». C’è sione originale del brano). un “angelo” tra le righe del testo e non è tanto la misteriosa “silver girl” con cui si apre la ter- Bridge Over Troubled Water è un inno za strofa, ma è l’amicizia stessa che le- all’amicizia, un tema che i due, Simon e Gar- ga i due, li mette e li tiene in contatto proprio come un ponte. Qualcosa di solido che si staglia sopra le «acque agitate», per- ché la vita è inquie- tudine, e questa Il racconto e la Parola: agitazione può es- sere mortale se acqua di vita per la sete non si è in com- pagnia di qual- cuno per affron- dell’uomo smarrito tare il momento when darkness co- CONTINUAZIONE DALLA PAGINA 2 zione di toglierle il pungiglione, così mes (quando arri- come ha intuito il critico letterario va l’oscurità). contate. I personaggi di quelle vicen- Northrop Frye (sua la definizione È questa l’im- de entrano in scena con tutta la loro della Bibbia “Grande Codice” della magine potente in- verità fatta di nobiltà intrecciata alla letteratura): «La normale reazione tuita dagli autori: meschinità e anche i più “grandi” so- degli uomini di fronte ad una grande l’amico stesso è un no visti nella loro costitutiva fragilità costruzione culturale come la Bibbia ponte ed è splendido (si pensi ad esempio al grande Re è fare quello che i Filistei fecero a il verbo utilizzato, I will David) cioè umanità. Il punto è che Sansone: ridurla all’impotenza e lay me down (io mi sdraie- le storie che la Bibbia racconta sono quindi rinchiuderla in un mulino a rò): l’amico si stende e così buone, cioè portano la buona notizia, macinare i nostri risentimenti e pre- tende un ponte tra lui e l’altro e ma non sono “dolci”, c’è più sale che giudizi...». Contro questa tentazione così riuscirà a intervenire «Quando miele nella parola di Dio che è come “accomodante” si batte Papa France- le lacrime sono nei tuoi occhi, le asciugherò dice la Lettera agli Ebrei: «Viva, effi- sco e anche l’iniziativa della Domeni- tutte» (chiara citazione del passo di Apocalisse cace e più tagliente di ogni spada a ca della Parola deve essere letta 21,4: «E Dio asciugherà ogni lacrima dai loro doppio taglio; essa penetra fino al all’interno di questa lotta, un com- occhi, e non ci sarà più la morte, né cordoglio punto di divisione dell’anima e dello battimento che il Pontefice conduce né grido né fatica, perché le cose di prima son spirito, delle giunture e delle midolla con grande fiducia nella forza di passate»). e scruta i sentimenti e i pensieri del quella Parola, perché, come conclude È bello riascoltare con gratitudine questo cuore». Di questa parola tagliente ha lo stesso Frye: «...ma i suoi capelli brano musicale che ricorda le cose elementari bisogno l’uomo di ogni epoca e oggi come quelli di Sansone, potrebbero che costituiscono la vita umana, in un momen- anche gli stessi cristiani perché il ri- forse anche lì cominciare a ricresce- to come quello attuale in cui di amici, cioè di schio è quello di cadere nella tenta- re». “pontefici”, c’è urgente bisogno.
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 gennaio 2020 #rotaromana 8 Il Signore è venuto per i peccatori non per i perfetti S ignor Decano, Reverendissimi Prelati Uditori, due cose. Nel giudicare, sono stato prossimo al cari Officiali nella Rota Romana! cuore della gente? Nel giudicare, ho aperto il Sono felice di potermi oggi incontrare con voi cuore alla gratuità o sono stato preso da inte- in occasione dell’inaugurazione del Nuovo ressi commerciali? Il giudizio di Dio sarà mol- Anno Giudiziario di codesto Tribunale. Rin- to forte su questo. grazio vivamente Sua Eccellenza il Decano per Gli sposi cristiani dovrebbero apprendere da le nobili parole a me rivolte e per i saggi pro- Aquila e Priscilla come innamorarsi di Cristo e positi metodologici formulati. farsi prossimi alle famiglie, prive spesso della Desidero ricollegarmi alla catechesi svolta luce della fede, non per la loro colpa soggetti- nell’udienza generale di mercoledì 13 novem- va, ma perché lasciate al margine della nostra bre 2019, offrendo oggi a voi un’ulteriore ri- pastorale: pastorale d’élite che dimentica il po- flessione sul ruolo primario della coppia di polo. sposi Aquila e Priscilla come modelli di vita Quanto vorrei che questo discorso non re- coniugale. Infatti la Chiesa, per seguire Gesù, stasse soltanto una sinfonia di parole, ma spin- deve operare secondo tre condizioni avvalorate gesse, da una parte, i pastori, i vescovi, i par- dallo stesso divino Maestro: itineranza, prontez- roci a cercare di amare, come fece l’Apostolo za e decisione (cfr. Angelus, 30 giugno 2019). La Paolo, coppie di sposi quali missionari umili e Chiesa è, per sua natura, in movimento, non disponibili a raggiungere quelle piazze e quei resta tranquilla nel proprio recinto, è aperta ai palazzi delle nostre metropoli, nelle quali la più vasti orizzonti. La Chiesa è inviata a por- luce del Vangelo e la voce di Gesù non giunge tare il Vangelo nelle strade e raggiungere peri- e non penetra. E, d’altra parte, sposi cristiani ferie umane ed esistenziali. Ci fa ricordare la che abbiano l’ardire di scuotere il sonno, come coppia di sposi neotestamentaria Aquila e Pri- fecero Aquila e Priscilla, capaci di essere agen- scilla. ti non diciamo in modo autonomo, ma certo Il Pontefice mette Lo Spirito Santo ha voluto porre accanto carichi di coraggio fino al punto di svegliare all’Apostolo [Paolo] questo esempio mirabile dal torpore e dal sonno i pastori, forse troppo in guardia di coppia di sposi itineranti: difatti, sia negli fermi o bloccati dalla filosofia del piccolo cir- Atti degli Apostoli sia nella descrizione di colo dei perfetti. Il Signore è venuto a cercare contro i peccatori, non i perfetti. Paolo non sono mai fermi, ma sempre in con- tinuo movimento. E ci domandiamo come mai San Paolo VI, nella Lettera Enciclica Eccle- la tentazione questo modello di sposi itineranti non abbia siam suam, osservava: «Bisogna, prima ancora di una pastorale avuto, nella pastorale della Chiesa, una pro- di parlare, ascoltare la voce, anzi, il cuore pria identità di sposi evangelizzatori per molti dell’uomo; comprenderlo, e per quanto possi- d’élite secoli. È quello di cui avrebbero bisogno le bile rispettarlo e dove lo merita assecondarlo» nostre parrocchie, soprattutto nelle zone urba- (n. 90). Ascoltare il cuore dell’uomo. che dimentica ne, nelle quali il parroco e i suoi collaboratori Si tratta, come ho raccomandato ai Vescovi chierici mai potranno avere tempo e forza per italiani, di «ascoltare il gregge, [...] porsi ac- il popolo raggiungere fedeli che, pur dichiarandosi cri- canto alla gente, attenti a impararne la lingua, stiani, restano assenti dalla frequenza dei Sa- ad accostare ognuno con carità, affiancando le cramenti e privi, o quasi, della conoscenza di persone lungo le notti delle loro solitudini, Cristo. delle loro inquietudini e dei loro fallimenti» Sorprende quindi, a distanza di tanti secoli, (Discorso all’Assemblea generale della C.E.I., 19 l’immagine moderna di questi santi sposi in mo- maggio 2014). vimento perché Cristo sia conosciuto: evange- Dobbiamo essere consapevoli che non sono lizzavano essendo maestri della passione per il i pastori ad inventare, con la loro umana intra- Signore e per il Vangelo, una passione del prendenza — sia pure in buona fede — le sante cuore che si traduce in gesti concreti di prossi- coppie cristiane; esse sono opera dello Spirito mità, di vicinanza ai fratelli più bisognosi, di Santo, che è il protagonista della missione, accoglienza e di cura. sempre, e sono già presenti nelle nostre comu- Nel proemio alla riforma del Processo matri- nità territoriali. Sta a noi pastori illuminarle, moniale, ho insistito sulle due perle: prossimi- dare loro visibilità, farne sorgenti di nuova ca- tà e gratuità. Non va dimenticato questo. San pacità nel vivere il matrimonio cristiano; e an- Paolo trovò in questi sposi il modo di essere che custodirle perché non cadano nelle ideolo- prossimo ai lontani, e li amò vivendo con loro gie. Queste coppie, che lo Spirito certamente più di un anno, a Corinto, perché sposi mae- continua ad animare, devono essere pronte «a stri di gratuità. Tante volte sento paura davanti uscire da se stessi, aprirsi agli altri, a vivere la al giudizio di Dio che noi avremo su queste prossimità, lo stile di vita insieme, che trasfor-
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 gennaio 2020 #rotaromana 9 ma ogni relazione interpersonale in un’espe- anziani, possano rendere il matrimonio cristia- rienza di fraternità» (Catechesi 16 ottobre no sempre fecondo di figli in Cristo. Dobbia- 2019). Pensiamo al lavoro pastorale nel catecu- mo essere convinti, e vorrei dire sicuri, che menato prematrimoniale e post-matrimoniale: nella Chiesa simili coppie di sposi sono già un sono queste coppie che devono farlo e andare dono di Dio e non per nostro merito, per il avanti. fatto che sono frutto dell’azione dello Spirito, Occorre vigilare perché non cadano nel pe- che mai abbandona la Chiesa. Piuttosto, lo ricolo del particolarismo, scegliendo di vivere Spirito si attende l’ardore da parte dei Pastori, in gruppi prescelti; al contrario, occorre affinché non venga spenta la luce che queste «aprirsi all’universalità della salvezza» (ibid.). coppie diffondono nelle periferie del mondo Infatti, se siamo grati a Dio per la presenza (cfr. Gaudium et spes, 4-10). nella Chiesa di movimenti e associazioni che Lasciate, perciò, che rinnovi lo Spirito a non trascurano la formazione di sposi cristiani, non rassegnarsi a una Chiesa di pochi, quasi a Il saluto d’altronde si deve con forza affermare che la gradire di rimanere solo lievito isolato, privi di parrocchia è per sé il luogo ecclesiale dell’an- quella capacità degli sposi del Nuovo Testa- del decano nuncio e della testimonianza; perché è in quel mento di moltiplicarsi nell’umiltà e nell’obbe- contesto territoriale che già vivono sposi cri- dienza allo Spirito. Lo Spirito che illumina ed «Il Signore è venuto a stiani degni di far luce, i quali possono essere è capace di rendere salvifica la nostra attività cercare i peccatori, non i testimoni attivi della bellezza e dell’amore co- umana e la nostra stessa povertà; è capace di perfetti». Lo ha ricordato niugale e familiare (cfr. Esort. ap. postsin. rendere salvifica tutta la nostra attività; restan- Papa Francesco ricevendo Amoris laetitia, 126-130). do convinti che la Chiesa non cresce per pro- nella Sala Clementina, nella selitismo ma per attrazione — la testimonianza mattina di sabato 25 L’azione apostolica delle parrocchie, dun- que, nella Chiesa si illumina della presenza di di queste persone attira —, e assicurando sem- gennaio, i prelati uditori, gli officiali, gli avvocati e i sposi come quelli del Nuovo Testamento, de- pre e comunque la firma della testimonianza. collaboratori del Tribunale scritti da Paolo e da Luca: mai fermi, sempre Di Aquila e Priscilla non sappiamo se mori- della Rota romana in in movimento, certamente con prole, secondo rono martiri, ma di certo essi sono, per i nostri occasione della solenne quanto ci è tramandato dall’iconografia delle sposi di oggi, segno del martirio, almeno spiri- inaugurazione dell’anno Chiese orientali. Pertanto, i Pastori si lascino tuale, cioè testimoni capaci di essere lievito giudiziario. All’inizio illuminare dallo Spirito anche oggi, affinché si che va nella farina, di essere lievito nella mas- dell’udienza il decano Pio sa, che muore per diventare la massa (cfr. Di- Vito Pinto ha rivolto al avveri questo annuncio salvifico da parte di Pontefice un saluto a nome coppie spesso già pronte, ma non chiamate. Ci scorso alle Associazioni di famiglie cattoliche in dei presenti, tutti impegnati sono. Europa, 1 giugno 2017). Questo è possibile og- «a rispondere con sapienza Ecco, di coppie di sposi in movimento neces- gi, dovunque. e competenza alle attese dei sita oggi la Chiesa, dovunque nel mondo; par- Cari Giudici della Rota Romana, il buio del- fedeli in cerca della verità tendo però idealmente dalle radici della Chie- la fede o il deserto della fede che le vostre deci- sul loro vincolo coniugale». sa dei primi quattro secoli e cioè dalle cata- sioni, a partire già da un ventennio, hanno de- In proposito ha fatto nunciato come possibile circostanza causale riferimento alla combe, come fece San Paolo VI alla fine del «giurisprudenza rotale Concilio recandosi nelle Catacombe di Domi- fattasi voce del magistero» tilla. In quelle Catacombe, quel santo Pontefi- petrino nel considerare «la ce affermò: «Qui il cristianesimo affondò le figura di “buio della fede” sue radici nella povertà, nell’ostracismo dei come circostanza poteri costituiti, nella sofferenza di ingiuste e determinante per la sanguinose persecuzioni; qui la Chiesa fu spo- dichiarazione di nullità». glia di ogni umano potere, fu povera, fu umi- Quindi ha accennato alla le, fu pia, fu oppressa, fu eroica. Qui il prima- Riforma del processo to dello Spirito di cui ci parla il Vangelo ebbe matrimoniale che «nonostante le immense e la sua oscura, quasi misteriosa, ma invitta af- immancabili difficoltà fermazione, la sua testimonianza incomparabi- giunge ai fedeli come una le, il suo martirio» (Omelia, 12 settembre 1965). speranza inattesa», destando Se lo Spirito non è invocato e dunque rima- sentimenti di «gratitudine ne sconosciuto e assente (cfr. Omelia a S. Mar- verso il vescovo di Roma» ta, 9 maggio 2016) nel contesto delle nostre sia nei Tribunali diocesani, sia tra molte coppie di Chiese particolari, saremo privi di quella forza sposi. Anche perché, ha che faccia delle coppie di sposi cristiani l’ani- aggiunto, «questo strumento ma e la forma dell’evangelizzazione. In con- di grazia si avvera in tempi creto: vivendo la parrocchia come quel territo- contenuti ben rio giuridico-salvifico, perché «casa tra le ca- differentemente dal se», famiglia di famiglie (cfr. Omelia ad Alba- passato». Con il risultato, no, 21 settembre 2019); Chiesa — cioè parroc- della nullità del consenso, offrono a me, come ha concluso, che «ora chia — povera per i poveri; catena di sposi en- questo Dicastero può essere già al mio predecessore Benedetto XVI (cfr. Al- tusiasti e innamorati della loro fede nel Risor- locuzioni alla Rota Romana 23 gennaio 2015 e titolo di sollecitudine to, capaci di una nuova rivoluzione della tene- 22 gennaio 2016; 22 gennaio 2011; cfr. art. 14 pastorale e di pronta risposta». rezza dell’amore, come Aquila e Priscilla, mai Ratio procedendi del Motu proprio Mitis Iudex appagati o ripiegati su sé stessi. Dominus Iesus), il motivo di un grave e pres- Verrebbe da pensare che questi santi sposi sante invito ai figli della Chiesa nell’epoca che del Nuovo Testamento non ebbero tempo di viviamo, a sentirsi tutti e singoli chiamati a mostrarsi stanchi. Così, in effetti, sono descrit- consegnare al futuro la bellezza della famiglia ti da Paolo e da Luca, per i quali furono com- cristiana. pagni quasi indispensabili, proprio perché non La Chiesa necessita ubicunque terrarum di chiamati da Paolo ma suscitati dallo Spirito di coppie di sposi come Aquila e Priscilla, che Gesù. È qui che si fonda la loro dignità apo- parlino e vivano con l’autorità del Battesimo, stolica di sposi cristiani. È lo Spirito che li ha che «non consiste nel comandare e farsi senti- suscitati. Pensiamo a quando arriva il missio- re, ma nell’essere coerenti, essere testimoni e nario in un posto: lì già c’è lo Spirito Santo per questo essere compagni di strada nella via che lo aspetta. Certo, lascia alquanto perplessi del Signore» (Omelia a S. Marta, 14 gennaio il fatto del lungo silenzio, nei secoli trascorsi, 2020). su queste sante figure della prima Chiesa. Rendo grazie al Signore perché dà ancora Invito e sollecito i fratelli Vescovi e i Pastori oggi ai figli della Chiesa il coraggio e la luce tutti a indicare questi santi sposi della prima per tornare agli inizi della fede e ritrovare la Chiesa come compagni fedeli e luminosi dei passione degli sposi Aquila e Priscilla, che sia- Pastori di allora; come sostegno, oggi, ed no riconoscibili in ogni matrimonio celebrato esempio di come gli sposi cristiani, giovani e in Cristo Gesù.
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 gennaio 2020 #unitàdeicristiani 10 A bordo della nave che porta Paolo prigioniero a che Dio ardentemente desidera. In primo luo- Roma ci sono tre diversi gruppi. Il più poten- go, ci dice che quanti sono deboli e vulnerabi- te è composto dai soldati, sottoposti al centu- li, quanti hanno materialmente poco da offrire rione. Ci sono poi i marinai, dai quali natural- ma fondano in Dio la propria ricchezza posso- mente tutti i naviganti dipendono durante il no donare messaggi preziosi per il bene di tut- lungo viaggio. Infine, ci sono i più deboli e ti. Pensiamo alle comunità cristiane: anche vulnerabili: i prigionieri. quelle più ridotte e meno rilevanti agli occhi Quando la nave si arena nei pressi delle co- del mondo, se fanno esperienza dello Spirito ste di Malta, dopo essere stata per diversi Santo, se vivono l’amore a Dio e al prossimo, giorni in balia della tempesta, i soldati pensa- hanno un messaggio da offrire all’intera fami- no di uccidere i prigionieri per assicurarsi che glia cristiana. Pensiamo alle comunità cristiane nessuno fugga, ma vengono fermati dal centu- emarginate e perseguitate. Come nel racconto rione, che vuole salvare Paolo. Infatti, nono- del naufragio di Paolo, sono spesso i più de- stante fosse tra i più vulnerabili, Paolo aveva boli a portare il messaggio di salvezza più im- offerto qualcosa di importante ai compagni di portante. Perché a Dio è piaciuto così: salvarci viaggio. Mentre tutti stavano perdendo ogni non con la forza del mondo, ma con la debo- lezza della croce (cfr. 1 Cor 1, 20-25). In quan- speranza di sopravvivere, l’Apostolo aveva to discepoli di Gesù, dobbiamo perciò stare portato un inatteso messaggio di speranza. Un attenti a non farci attirare da logiche monda- angelo l’aveva rassicurato dicendogli: «Non te- ne, ma metterci piuttosto in ascolto dei piccoli mere, Paolo: Dio ha voluto conservarti tutti i e dei poveri, perché Dio ama mandare i suoi tuoi compagni di navigazione» (At 27, 24). messaggi per mezzo di loro, che più somiglia- no al suo Figlio fattosi uomo. Il racconto degli Atti ci ricorda un secondo A San Paolo Ospitalità aspetto: la priorità di Dio è la salvezza di tutti. Come dice l’angelo a Paolo: “Dio ha voluto conservarti tutti i tuoi compagni di navigazio- fuori le Mura ne”. È il punto su cui Paolo insiste. Anche noi abbiamo bisogno di ripetercelo: è nostro dove- il Papa rilancia tra fratelli re attuare il desiderio prioritario di Dio, il quale, come scrive lo stesso Paolo, «vuole che l’impegno tutti gli uomini siano salvati» (1 Tm 2, 4). È un invito a non dedicarci esclusivamente ecumenico alle nostre comunità, ma ad aprirci al bene di tutti, allo sguardo universale di Dio, che si è incarnato per abbracciare l’intero genere uma- La fiducia di Paolo si dimostra fondata e al- no, ed è morto e risorto per la salvezza di tut- la fine tutti i passeggeri si salvano e, una volta ti. Se, con la sua grazia, assimiliamo la sua vi- approdati a Malta, sperimentano l’ospitalità sione, possiamo superare le nostre divisioni. degli abitanti dell’isola, la loro gentilezza e Nel naufragio di Paolo ciascuno contribuisce umanità. Da questo importante particolare è alla salvezza di tutti: il centurione prende deci- stato tratto il tema della Settimana di preghie- sioni importanti, i marinai mettono a frutto le ra che oggi si conclude. loro conoscenze e abilità, l’Apostolo incorag- Cari fratelli e sorelle, questa narrazione de- gia chi è senza speranza. Anche tra i cristiani gli Atti degli Apostoli parla anche al nostro ciascuna comunità ha un dono da offrire agli viaggio ecumenico, diretto verso quell’unità altri. Più guardiamo al di là degli interessi di
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 gennaio 2020 #unitàdeicristiani 11 parte e superiamo i retaggi del passato nel de- pio che alla tavola di una casa cristiana c’è siderio di avanzare verso l’approdo comune, sempre un piatto di minestra per l’amico di più ci verrà spontaneo riconoscere, accogliere passaggio o il bisognoso che bussa. E nei mo- e condividere questi doni. nasteri l’ospite è trattato con grande riguardo, E veniamo a un terzo aspetto, che è stato al come fosse Cristo. Non perdiamo, anzi, ravvi- centro di questa Settimana di preghiera: l’ospi- viamo queste usanze che sanno di Vangelo! talità. San Luca, nell’ultimo capitolo degli Atti Cari fratelli e sorelle, con questi sentimenti degli Apostoli, dice a proposito degli abitanti rivolgo i miei cordiali e fraterni saluti a Sua di Malta: «Ci trattarono con gentilezza», op- Eminenza il Metropolita Gennadios, rappre- pure: «con rara umanità» (v. 2). Il fuoco acce- sentante del Patriarcato ecumenico, a Sua Gra- so sulla riva per scaldare i naufraghi è un bel zia Ian Ernest, rappresentante personale a Ro- simbolo del calore umano che inaspettatamen- ma dell’Arcivescovo di Canterbury, e a tutti i te li circonda. Anche il governatore dell’Isola rappresentanti delle diverse Chiese e Comuni- si dimostra accogliente e ospitale con Paolo, tà ecclesiali qui convenuti. Saluto anche gli che ricambia guarendo suo padre e poi tanti studenti dell’Ecumenical Institute of Bossey, in altri malati (cfr. vv. 7-9). Infine, quando l’Apo- visita a Roma per approfondire la loro cono- stolo e quelli che erano con lui partirono verso scenza della Chiesa Cattolica, e i giovani orto- l’Italia, i maltesi li rifornirono generosamente dossi e ortodossi orientali che studiano qui di provviste (v. 10). con una borsa di studio del Comitato di Col- Da questa Settimana di preghiera vorremmo laborazione Culturale con le Chiese Ortodos- imparare ad essere più ospitali, prima di tutto se, operante presso il Pontificio Consiglio per tra di noi cristiani, anche tra fratelli di diverse la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che sa- confessioni. L’ospitalità appartiene alla tradi- luto e ringrazio. Insieme, senza mai stancarci, zione delle comunità e delle famiglie cristiane. continuiamo a pregare per invocare da Dio il I nostri vecchi ci hanno insegnato con l’esem- dono della piena unità tra noi. Da Termoli le reliquie di san Timoteo Si è pregato in cinese perché i cristiani siano Farrell e monsignor Palmieri, rispettivamente «capaci di accogliere» le donne e gli uomini «che presidente, segretario e sotto-segretario del sono nel bisogno», sabato pomeriggio, 25 gennaio, Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità nella basilica Ostiense, durante i secondi vespri dei cristiani. Tantissime le realtà impegnate in “ecumenici” della solennità della conversione di san campo ecumenico: a cominciare dagli studenti Paolo presieduti da Papa Francesco, insieme con il dell’Istituto di Bossey e dai giovani che si formano metropolita Gennadios, rappresentante del a Roma con una borsa di studio del Comitato di Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, e collaborazione culturale con le Chiese ortodosse. l’arcivescovo anglicano Ian Ernest, rappresentante Tra i presenti sedici porporati, tra cui il cardinale personale a Roma dell’arcivescovo di Canterbury. E decano Re e il cardinale vice decano Sandri, insieme hanno venerato le reliquie di san Paolo, arcivescovi e vescovi. Con il Papa — accolto dal prima, e di san Timoteo, poi, portate a Roma da cardinale arciprete Harvey e dall’abate Dotta con i Termoli in occasione della Settimana di preghiera monaci benedettini — hanno compiuto il per l’unità dei cristiani. Erano presenti numerosi “pellegrinaggio ecumenico” a San Paolo i cardinali rappresentanti di altre Chiese e confessioni cristiane Parolin, segretario di Stato, e De Donatis, vicario di che il Papa ha voluto personalmente salutare. Con Roma; l’arcivescovo Gallagher, segretario per i loro il cardinale Koch (che ha ringraziato il Rapporti con gli Stati, l’assessore monsignor Cona, Pontefice al termine della celebrazione, rilanciando monsignor Wachowski e Francesca Di Giovanni, a tutto campo l’impegno ecumenico), il vescovo sotto-segretari per i Rapporti con gli Stati.
il Settimanale L’Osservatore Romano giovedì 30 gennaio 2020 #copertina 12/13 La consegna delle bibbie “Presenze” cariche di significato alla prima celebrazione della Domenica della Parola, presieduta da Papa Francesco, nella basilica di San Pietro, nella mattina del 26 gennaio: le reliquie del vescovo Timoteo, fedele compagno dell’apostolo Paolo in almeno due viaggi missionari, e la statua di Nostra Signora di Knock, patrona dell’Irlanda. Una celebrazione che ha avuto uno sguardo rivolto al grande padre della Chiesa, Girolamo, insigne studioso della Sacra Scrittura e traduttore in latino dai testi originali. Proprio in occasione dei 1600 anni della morte del santo, il Papa ha istituito questa Domenica con la lettera apostolica Aperuit illis. Presenza simbolica quella della Vergine di Knock accanto all’altare della Una «lettera d’amore»: così Papa Confessione. È giunta dal santuario mariano irlandese accompagnata da numerosi Francesco ha definito la Parola di Dio fedeli, guidati dall’arcivescovo di Tuam, monsignor Michael Neary, e dal rettore del celebrando in San Pietro la prima santuario, padre Richard Gibbons. Il coro del santuario ha accompagnato i canti domenica a essa dedicata. Nella mattina della Cappella Sistina. L’apparizione della Vergine a Knock nel 1879, accompagnata del 26 gennaio, il Pontefice ha presieduto da san Giuseppe e dall’evangelista Giovanni, è ricca di significato teologico: Maria e la messa nella basilica vaticana, i due santi indicano l’altare su cui regna l’Agnello vittorioso, come nella visione pronunciando la seguente omelia a dell’Apocalisse. In questa apparizione Maria non pronuncia parole, rimane in commento delle letture della terza domenica silenzio, ma al tempo stesso, è come se evangelizzasse. In silenzio davanti al mistero del Tempo ordinario. dell’Agnello e indicando il Vangelo, pone al centro della vita la Parola e l’Eucaristia. Un gesto altamente simbolico è stata l’intronizzazione del libro dei Vangeli dopo la proclamazione. Alla preghiera dei fedeli sono state elevate intenzioni per la Chiesa, in cinese; per i governanti e i legislatori, in francese; per i peccatori e gli «G esù cominciò a predicare» (Mt 4, 17). indifferenti, in russo; per le vocazioni, in portoghese; per i battezzati, in tagalog. Così l’evangelista Matteo ha introdotto Insieme con Papa Francesco hanno concelebrato quindici cardinali, tra i quali il ministero di Gesù. Egli, che è la Paro- Giovanni Battista Re, decano del collegio; ventuno presuli, tra cui l’arcivescovo Paul la di Dio, è venuto per parlarci, con le Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, e il vescovo di Termoli- sue parole e con la sua vita. In questa Larino, monsignor Gianfranco De Luca; numerosi prelati della Curia romana e sacerdoti. Al momento della consacrazione, sono saliti all’altare gli arcivescovi Rino prima Domenica della Parola di Dio an- Fisichella e José Octavio Ruiz Arenas, rispettivamente presidente e segretario del diamo alle origini della sua predicazio- Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione. A conclusione ne, alle sorgenti della Parola di vita. Ci della celebrazione eucaristica, Papa Francesco ha compiuto un gesto simbolico. Ha aiuta il Vangelo odierno (Mt 4, 12-23), consegnato 39 esemplari della Bibbia a persone che rappresentano l’intera società. che ci dice come, dove e a chi Gesù inco- Davanti al Papa sono sfilati alcuni vescovi, un ortodosso, una giornalista e via via Come una lettera minciò a predicare. altri esponenti della comunità civile ed ecclesiale: un ambasciatore dell’Europa, uno 1. Come iniziò? Con una frase molto dell’America Latina, uno dell’Asia, uno dell’Africa, un professore, un biblista, uno semplice: «Convertitevi, perché il regno scienziato, un calciatore, alcune famiglie, un gendarme vaticano, una guardia svizzera pontificia, un sacerdote, un catechista, un povero, una persona con dei cieli è vicino» (v. 17). Questa è la ba- disabilità, un rappresentante del Celam, un giovane e una giovane, un medico, una se di tutti i suoi discorsi: dirci che il re- suora, un rappresentante del mondo delle carceri, un religioso, un seminarista, un gno dei cieli è vicino. Che cosa signifi- d’amore rappresentante delle comunità evangeliche, una novizia, una coppia di anziani, un ca? Per regno dei cieli si intende il re- carabiniere, un poliziotto, un artista, una crocerossina, una coppia di fidanzati, una gno di Dio, ovvero il suo modo di re- donna dell’associazione ex crocerossine, una maestra elementare. Al termine della gnare, di porsi nei nostri confronti. Ora, celebrazione, all’uscita dalla basilica sono state consegnate ai presenti diecimila Gesù ci dice che il regno dei cieli è vici- copie dell’edizione speciale della Sacra Scrittura, pubblicata per l’occasione e offerta no, che Dio è vicino. Ecco la novità, il dall’editrice San Paolo. primo messaggio: Dio non è lontano, Nel pomeriggio di domenica, nell’ambito delle iniziative per la Domenica della Colui che abita i cieli è sceso in terra, si Parola organizzate dal dicastero per la nuova evangelizzazione, si è svolta la è fatto uomo. Ha tolto le barriere, ha farti sentire che Egli ti è accanto. La sua visitare quei luoghi dove pensiamo che nel tempio a pregare, ma gente comune “maratona evangelica”, nella chiesa romana di Sant’Agnese in Agone. Trentasette Parola ci consola e incoraggia. Allo stes- Egli non arrivi. Quante volte siamo in- che lavorava. persone, oltre a un narratore, si sono alternate nella lettura continua del Vangelo di azzerato le distanze. Non ce lo siamo Matteo, quello di quest’anno liturgico. A partire dalle 16, uno di seguito all’altro, al meritato noi: Egli è disceso, ci è venuto so tempo provoca la conversione, ci vece noi a chiudere la porta, preferendo Notiamo quello che Gesù disse loro: scuote, ci libera dalla paralisi dell’egoi- tener nascoste le nostre confusioni, le leggio si sono susseguiti, tra gli altri, un professore, uno studente, una coppia di incontro. E questa vicinanza di Dio al vi farò pescatori di uomini. Parla a dei pe- fidanzati, due gemelli, un medico, uno sportivo, un attore, un giornalista, un suo popolo è un’abitudine sua, dall’ini- smo. Perché la sua Parola ha questo po- nostre opacità e doppiezze. Le sigilliamo scatori e usa un linguaggio loro com- valdese, un ortodosso. Vi è stata anche la lettura nella lingua italiana dei segni (Lis). zio, anche dall’Antico Testamento. Dice- tere: di cambiare la vita, di far passare dentro di noi, mentre andiamo dal Si- prensibile. Li attira a partire dalla loro Come al termine della celebrazione nella basilica di San Pietro, anche in questa va Lui al popolo: “Pensa: quale popolo dall’oscurità alla luce. Questa è la forza gnore con qualche preghiera formale, vita: li chiama lì dove sono e come so- circostanza è stata distribuita ai presenti l’edizione speciale della Bibbia che la San ha i suoi dei così vicini, come io sono della sua Parola. stando attenti che la sua verità non ci no, per coinvolgerli nella sua stessa mis- Paolo ha pubblicato per l’occasione. Il coro della diocesi di Roma ha animato la vicino a te?” (cfr. Dt 4,7). E questa vici- 2. Se vediamo dove Gesù cominciò a scuota dentro. E questa è un’ipocrisia sione. «Ed essi subito lasciarono le reti e non-stop sulla Parola di Dio. Per prepararsi a questa Domenica è stato realizzato nanza si è fatta carne in Gesù. predicare, scopriamo che iniziò proprio nascosta. Ma Gesù, dice oggi il Vangelo, lo seguirono» (v. 20). Perché subito? anche un sussidio pastorale in italiano, già tradotto in francese, spagnolo, dalle regioni allora ritenute “oscure”. La «percorreva tutta la Galilea [...] annun- Semplicemente perché si sentirono at- portoghese, polacco e inglese, destinato ai parroci e gli operatori pastorali. (nicola È un messaggio di gioia: Dio è venu- ciando il vangelo e guarendo ogni sorta gori) prima Lettura e il Vangelo ci parlano in- tratti. Non furono veloci e pronti perché to a visitarci di persona, facendosi uo- di infermità» (v. 23): attraversava tutta fatti di coloro che stavano «in regione e avevano ricevuto un ordine, ma perché mo. Non ha preso la nostra condizione quella regione multiforme e complessa. ombra di morte»: sono gli abitanti della erano stati attirati dall’amore. Per segui- umana per senso di responsabilità, no, Allo stesso modo non ha paura di esplo- «terra di Zabulon e di Neftali, sulla via re Gesù non bastano i buoni impegni, Nella basilica ma per amore. Per amore ha preso la del mare, oltre il Giordano, Galilea delle rare i nostri cuori, i nostri luoghi più occorre ascoltare ogni giorno la sua nostra umanità, perché si prende quello genti» (Mt 4, 15-16; cfr. Is 8, 23-9,1). Ga- aspri e difficili. Egli sa che solo il suo vaticana che si ama. E Dio ha preso la nostra lilea delle genti: la regione dove Gesù perdono ci guarisce, solo la sua presenza chiamata. Solo Lui, che ci conosce e ci ama fino in fondo, ci fa prendere il lar- umanità perché ci ama e gratuitamente iniziò a predicare veniva chiamata così ci trasforma, solo la sua Parola ci rinno- celebrata ci vuole dare quella salvezza che da soli perché era abitata da genti diverse e ri- va. A Lui che ha percorso la Via del ma- go nel mare della vita. Come fece con non possiamo darci. Egli desidera stare quei discepoli che lo ascoltarono. sultava un vero e proprio miscuglio di re, apriamo le nostre vie più tortuose — la Domenica con noi, donarci la bellezza di vivere, la popoli, lingue e culture. Vi era infatti la quelle che noi abbiamo dentro e che Perciò abbiamo bisogno della sua Pa- pace del cuore, la gioia di essere perdo- non vogliamo vedere o nascondiamo —, rola: di ascoltare, in mezzo alle migliaia della Parola nati e di sentirci amati. Via del mare, che rappresentava un cro- cevia. Lì vivevano pescatori, commer- lasciamo entrare in noi la sua Parola, di parole di ogni giorno, quella sola Pa- rola che non ci parla di cose, ma ci par- di Dio Allora capiamo l’invito diretto di Ge- cianti e stranieri: non era certo il luogo che è «viva, efficace, [...] e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore» (Eb 4, la di vita. sù: “Convertitevi”, ovvero “cambiate vi- dove si trovava la purezza religiosa del ta”. Cambiate vita perché è iniziato un popolo eletto. Eppure Gesù cominciò 12). Cari fratelli e sorelle, facciamo spazio modo nuovo di vivere: è finito il tempo da lì: non dall’atrio del tempio di Geru- 3. Infine, a chi cominciò a parlare Ge- dentro di noi alla Parola di Dio! Leggia- di vivere per sé stessi, è cominciato il salemme, ma dalla parte opposta del sù? Il Vangelo dice che «mentre cammi- mo quotidianamente qualche versetto tempo di vivere con Dio e per Dio, con Paese, dalla Galilea delle genti, da un nava lungo il mare di Galilea, vide due della Bibbia. Cominciamo dal Vangelo: gli altri e per gli altri, con amore e per luogo di confine. Cominciò da una peri- fratelli [...] che gettavano le reti in mare; teniamolo aperto sul comodino di casa, amore. Gesù ripete oggi anche a te: feria. erano infatti pescatori. E disse loro: “Ve- portiamolo in tasca con noi o nella bor- “Coraggio, ti sono vicino, fammi posto e Possiamo cogliervi un messaggio: la nite dietro a me, vi farò pescatori di uo- sa, visualizziamolo sul cellulare, lascia- la tua vita cambierà!”. Gesù bussa alla Parola che salva non va in cerca di luo- mini”» (Mt 4, 18-19). I primi destinatari mo che ogni giorno ci ispiri. Scopriremo porta. Per questo il Signore ti dona la ghi preservati, sterilizzati, sicuri. Viene della chiamata furono dei pescatori: non che Dio ci è vicino, che illumina le no- sua Parola, perché tu l’accolga come la nelle nostre complessità, nelle nostre persone accuratamente selezionate in ba- stre tenebre, e che con amore conduce al lettera d’amore che ha scritto per te, per oscurità. Oggi come allora Dio desidera se alle capacità o uomini pii che stavano largo la nostra vita.
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