Per riscoprire la fraternità - L'Osservatore Romano

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Per riscoprire la fraternità - L'Osservatore Romano
L’Osservatore
il Settimanale
               Romano
Città
Città del
      delVaticano,
          Vaticano,giovedì
                     giovedì33gennaio
                                gennaio2019
                                        2019
annoLXXII
anno  LXXII, ,numero
               numero1 (3.975)
                        (3.975)

                                               Per riscoprire
                                               la fraternità
       In allegato il mensile «donne chiesa mondo»
Per riscoprire la fraternità - L'Osservatore Romano
il Settimanale                                                                            L’Osservatore Romano
                                                                                                   giovedì 3 gennaio 2019

#editoriale                                                                                                                 2

                                                       Francesco
                                           con il nuovo direttore
                                    de «L’Osservatore Romano»
                                                  Andrea Monda
                                            (21 dicembre 2018)

 C
          osa deve fare un quotidiano che ha come mis-
          sione quella di portare la voce del Papa e della
          Chiesa a tutto il mondo; di guardare e inter-
          pretare quello che nel mondo accade alla luce
          del Vangelo; di essere una fonte prima, e lim-
          pida, alla quale attingere per alimentare la ri-
          cerca della verità?
             Nel raccogliere, con gratitudine, l’eredità di
          questo specialissimo giornale consegnatami dal
          mio predecessore, il professore Giovanni Ma-
          ria Vian, e sentendo sulle mie spalle tutto il
          peso della responsabilità che mi è stata affida-
          ta dal Santo Padre, non posso non farmi que-
          sta domanda decisiva. E non posso trovare ri-
          sposta più semplice e più vera di quella che ri-
          siede nel seguire il modello indicato da Gesù
          nei Vangeli, con il suo stile inconfondibile.
             Prendiamo ad esempio il brano di Luca 24,
          i discepoli di Emmaus. Qui, come spesso ha
          ricordato Papa Francesco, Gesù si fa compa-               serviamo questo 2019 che sta per cominciare e
          gno di strada ed entra nelle conversazioni de-            guardiamo indietro viene da dargli ragione.
          gli uomini, dandogli una nuova direzione e un             Pensiamo semplicemente agli anniversari pro-
          nuovo slancio vitale. È interessante notare che           mettenti che quest’anno ci richiama: un secolo
          i due viandanti all’inizio apostrofano Gesù:              fa, gennaio del 1919, nasceva il Partito Popola-
          «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da            re ad opera di don Luigi Sturzo; oggi si fatica
          non sapere ciò che vi è accaduto?», il cristiano          a riportare la politica al suo significato più
          cioè deve essere al tempo stesso vicino, prossi-          profondo che è quello di essere — come diceva
          mo, agli uomini, ma deve anche avere quella               san Paolo VI — la più alta forma della carità;
          giusta distanza, quella estraneità che gli per-           mezzo secolo fa, nel luglio del 1969, l’uomo
          mette di comprendere, giudicare, incidere sen-            sbarcava sulla luna, forse la promessa di futuro
          za rimanere invischiato nelle logiche di una              più grande, e venti anni dopo la caduta del
          cronaca che spesso guarda ma non vede, inter-             Muro di Berlino del novembre del 1989 lascia-
          preta senza prima conoscere. Deve conoscere e             va immaginare il crollo di tutti gli altri muri e
          amare dal di dentro le storie degli uomini sen-           l’avvento di una società meno divisa, più soli-
          za però essere “troppo dentro” il flusso inarre-          dale, finalmente pacifica. Tutti “noi sperava-
          stabile di quelle vicende.                                mo” allora, e ora?
             Questo è il paradosso della Chiesa, La Stra-              A questa umanità delusa e dolente vorrebbe
          niera secondo la definizione di Eliot. Così               arrivare, tramite questo quotidiano, la voce
          «L’Osservatore Romano» dovrebbe cammina-                  della Chiesa, solo lei così forestiera da poter
          re a fianco di ogni uomo e al tempo stesso                scuotere le coscienze e accendere i cuori di un
                                                                                                                            L’OSSERVATORE ROMANO

Con la voce del forestiero
                                                                                                                            Unicuique suum                Non praevalebunt

                                                                                                                            Edizione settimanale in lingua italiana

                                                                                                                                       Città del Vaticano
                                                                                                                                       ornet@ossrom.va
                                                                                                                                    www.osservatoreromano.va

accanto a ogni uomo
                                                                                                                                       ANDREA MONDA
                                                                                                                                             D irettore

                                                                                                                                      GIANLUCA BICCINI
                                                                                                                                           Coordinatore

                                                                                                                               PIERO DI D OMENICANTONIO
                                                                                                                                         Progetto grafico

                                                                                                                                            Redazione
                                                                                                                            via del Pellegrino, 00120 Città del Vaticano
          mantenersi quel pizzico “forestiero” da poter             mondo che rischia il grande freddo dell’apatia,                     fax +39 06 6988 3675

          dire una parola forte, sorprendente e spiazzan-           della disillusione e del miope individualismo.
                                                                                                                                      Servizio fotografico
          te, capace di spezzare quella “familiarità” che           Una voce che non cala dall’alto ma che scatu-            telefono 06 6988 4797    fax 06 6988 4998
          non rispetta più la meraviglia della realtà ridu-         risca dalle viscere, che sia mossa dall’amore,              photo@ossrom.va        www.photo.va

          cendola a banalità e scontatezza. Solo così po-           l’unica vera novità luminosa che ogni giorno                TIPO GRAFIA VATICANA EDITRICE
          trà dare ardimento al cuore, rifornire speranza           rinasce, magari nascosta come a Betlemme in                    L’OSSERVATORE ROMANO

          ad un animo scoraggiato.                                  qualche oscura grotta del drammatico e mera-                           Abbonamenti
                                                                    viglioso mondo degli uomini.                             Italia, Vaticano: € 58,00 (6 mesi € 29,00).

           «Noi speravamo» dicono i discepoli di Em-                                                                                  telefono 06 6989 9480
                                                                                                                                         fax 06 6988 5164
          maus e così dicono oggi tanti uomini, e se os-                                                         A .M .                   info@ossrom.va
Per riscoprire la fraternità - L'Osservatore Romano
il Settimanale                                                                          L’Osservatore Romano
                                                                                              giovedì 3 gennaio 2019

       #ilpunto                                                                                                        3
       di ANTONIO
       ZANARDI LANDI

 N
       egli ultimi tempi, abbiamo letto notizie molto
       positive sullo stato di salute e la crescita
       dell’economia indiana, che supererà quest’an-
       no, in termini di prodotto interno lordo, quel-
       la della Gran Bretagna. Traguardo simbolico
       importante, il sorpasso dell’ex colonia sull’an-
       tica potenza dominante — da cui è indipen-
       dente dal 1947 — e che ha certamente riempito
       d’orgoglio il governo e l’opinione pubblica del
       paese asiatico.
          Si profilano anche, per quanto ancora prov-
       visori, dati interessanti sulla capacità dell’India
       di attirare investimenti esteri: per la prima vol-
       ta, nel 2018 essa ha surclassato (39,5 miliardi
       di dollari) la Cina (32,7 miliardi), probabil-
       mente anche grazie alle tensioni tra Washing-
       ton e Pechino in materia commerciale. Ma an-
       che il tasso di sviluppo dell’economia indiana
       sembra, negli ultimi due trimestri, aver supera-
       to quello cinese (8,3 e 7 per cento contro 6,7 e
       6,5).
          La distanza tra le dimensioni delle due eco-
       nomie dell’Asia rimane ancora molto conside-
       revole, ma è chiaro che qualcosa si sta muo-
       vendo e, viste le dimensioni del paese, vi sa-
       ranno ripercussioni considerevoli sugli assetti
       dell’economia globale. Molto significative an-
       che le linee di tendenza della demografia. I ci-
       nesi (1.385 milioni) sono ancora più numerosi
       degli indiani (1.335 milioni), ma questi ultimi
       crescono velocemente, mentre in Cina l’aboli-
       zione della «politica del figlio unico» non è
       ancora riuscita a invertire un trend demografi-       per l’economia indiana, quanto per la conces-             Ragazze indiane con le mani
       co negativo. L’India è quindi avviata in tempi        sione, con un contratto a lungo termine, a                e i volti dipinti dai colori
       medio-brevi al sorpasso della Cina per quel           New Delhi della gestione del porto iraniano di            della bandiera nazionale (Ansa)
       che riguarda la popolazione.                          Chabahar, il solo che, tramite una ferrovia,
          Delhi, anche in ragione delle tensioni sino-       consente di mantenere aperta la via tra India e
       americane, ha acquisito inoltre uno straordina-       Afghanistan.
       rio peso geopolitico ed è considerata la chiave          Gli incontri a livello di ministri degli esteri
       di volta del concetto definito “Indo Pacific”         e della difesa di Stati Uniti e India hanno infi-
       che dovrebbe consentire a Washington di bi-           ne dato un forte impulso alla collaborazione
       lanciare o contenere la crescita di influenza e       nel campo della difesa e delle forze armate.
       di assertività politica di Pechino nella vastissi-
       ma area che va dall’Oceano Indiano, al Mar               Eppure, nonostante i molti dati positivi e i
       Cinese meridionale, all’Australia. Da parte in-       successi riportati, anche l’India appare attra-
       diana si lamenta una qualche mancanza di ri-          versare un momento complicato e il Bjp (par-
                                                             tito del popolo indiano) del primo ministro
                                                             Narendra Modi ha da poco perso consultazio-
                                                             ni elettorali in tre stati su cinque, mentre per

Il peso politico
                                                             le politiche generali che si terranno in prima-
                                                             vera i risultati appaiono più incerti di un anno          Democrazia
                                                             fa. Il forte calo nei prezzi di alcune derrate
                                                             agricole, e in particolare delle cipolle, unito al-       e crescita
                                                             la perdita di valore della rupia, sta causando
                                                             forti contraccolpi sulla politica in molti degli          economica

della cipolla                                                stati che compongono la federazione e metto-
                                                             no in difficoltà la compagine nazionalista hin-
                                                             du del premier Modi, che pur ha governato in
                                                             un periodo di forte crescita. Negli stati in cui
                                                             ha vinto le recenti elezioni statali, il Partito del
                                                                                                                       in India

                                                             congresso ha deciso la cancellazione dei debiti
       scontri concreti sul piano del commercio e de-        contratti dagli agricoltori, che vedono i prezzi
       gli investimenti americani, ma è comunque pa-         di mercato coprire solo una frazione di quanto
       lese l’interesse dell’amministrazione degli Stati     investito. Difficile farlo a livello federale e le
       Uniti verso la più grande democrazia al mon-          cipolle si ergono come imprevedibile difficoltà
       do, il solo paese in Asia in grado di competere       sulla via di un nuovo successo elettorale di
       in qualche modo con la Cina. Ne sono prova            Modi, il cui principale alleato è la debolezza
       le esenzioni dalle sanzioni “secondarie” impo-        del Partito del congresso e delle altre forma-
       ste contro l’Iran concesse agli indiani tanto         zioni d’opposizione, che solo con alleanze a
       per quel che riguarda la prosecuzione delle           geometrie variabili potrebbero sperare di affer-
       importazioni di petrolio iraniano, essenziale         marsi.
Per riscoprire la fraternità - L'Osservatore Romano
il Settimanale                                                                         L’Osservatore Romano
                                                                                              giovedì 3 gennaio 2019

#francesco                                                                                                             4

Mai più abusi
insabbiati
o sottovalutati

«L
        a notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettia-      vorrei riflettere con voi sulla luce che collega il       «Non deve accadere mai più»
        mo via perciò le opere delle tenebre e indos-        Natale — cioè la prima venuta nell’umiltà — al-           che uomini di Chiesa cerchino
        siamo le armi della luce» (Rm 13, 12).               la Parusia — la seconda venuta nello splendore            di «insabbiare o sottovalutare»
        Cari fratelli e sorelle,                             — e ci conferma nella speranza che non delude             i casi di abuso nei confronti
                                                             mai. Quella speranza dalla quale dipende la               dei minori. È il nuovo monito
           avvolti dalla gioia e dalla speranza che si ir-
                                                             vita di ciascuno di noi e tutta la storia della           del Papa, risuonato durante
        radiano dal volto del Bambino divino, ci in-
                                                             Chiesa e del mondo. Sarebbe brutta una Chie-              la tradizionale udienza natalizia
        contriamo anche quest’anno per lo scambio
                                                             sa senza speranza!                                        alla Curia romana, svoltasi
        degli auguri natalizi, portando nel cuore tutte
                                                                Gesù, in realtà, nasce in una situazione so-           venerdì mattina, 21 dicembre,
        le fatiche e le gioie del mondo e della Chiesa.
                                                             ciopolitica e religiosa carica di tensione, di agi-       nella Sala Clementina
           Auguro di vero cuore un Santo Natale a
                                                             tazioni e di oscurità. La sua nascita, da una
        voi, ai vostri collaboratori, a tutte le persone
                                                             parte attesa e dall’altra rifiutata, riassume la lo-
        che prestano servizio nella Curia, ai Rappre-
                                                             gica divina che non si ferma dinanzi al male,
        sentanti Pontifici e ai collaboratori delle Nun-
                                                             anzi lo trasforma radicalmente e gradualmente
        ziature. E desidero ringraziare voi per la vostra
                                                             in bene, e anche la logica maligna che trasfor-
        dedizione quotidiana al servizio della Santa
                                                             ma perfino il bene in male, per portare l’uma-
        Sede, della Chiesa e del Successore di Pietro.
                                                             nità a rimanere nella disperazione e nelle tene-
        Tante grazie!
                                                             bre: «la luce splende nelle tenebre, ma le tene-
           Permettetemi anche di dare un caloroso            bre non l’hanno accolta» (Gv 1, 5).
        benvenuto al nuovo Sostituto della Segreteria
                                                                Ogni anno il Natale ci ricorda, però, che la
        di Stato, Sua Eccellenza Mons. Edgar Peña
                                                             salvezza di Dio, donata gratuitamente all’uma-
        Parra, che ha iniziato il suo servizio, delicato e
                                                             nità intera, alla Chiesa e in particolare a noi,
        importante, il 15 ottobre scorso. La sua prove-
                                                             persone consacrate, non agisce senza la nostra
        nienza venezuelana rispecchia la cattolicità
                                                             volontà, senza la nostra cooperazione, senza la
        della Chiesa e la necessità di aprire sempre più
                                                             nostra libertà, senza il nostro sforzo quotidia-
        gli orizzonti fino ai confini della terra. Benve-
                                                             no. La salvezza è un dono, questo è vero, ma
        nuto, cara Eccellenza, e buon lavoro!
                                                             un dono che deve essere accolto, custodito e
           Il Natale è la festa che ci riempie di gioia e    fatto fruttificare (cfr. Mt 25, 14-30). L’essere
        ci dona la certezza che nessun peccato sarà          cristiani, in generale, e per noi in particolare
        mai più grande della misericordia di Dio, e          l’essere unti, consacrati del Signore non signi-
        nessun atto umano potrà mai impedire all’alba        fica comportarci come una cerchia di privile-
        della luce divina di nascere e di rinascere nei      giati che credono di avere Dio in tasca, ma da
        cuori degli uomini. È la festa che ci invita a       persone che sanno di essere amate dal Signore
        rinnovare l’impegno evangelico di annunciare         nonostante il nostro essere peccatori e indegni.
        Cristo, Salvatore del mondo e luce dell’universo.    I consacrati, infatti, non sono altro che servi
        Se infatti «Cristo, “santo, innocente, immaco-       nella vigna del Signore che devono dare, a
        lato” (Eb 7, 26), non conobbe il peccato (cfr. 2     tempo debito, il raccolto e il ricavato al Padro-
        Cor 5, 21) e venne solo allo scopo di espiare i      ne della vigna (cfr. Mt 20, 1-16).
        peccati del popolo (cfr. Eb 2, 17), la Chiesa,
                                                                La Bibbia e la storia della Chiesa ci danno
        che comprende nel suo seno peccatori ed è
                                                             la dimostrazione che tante volte perfino gli
        perciò santa e immacolata e insieme sempre
                                                             stessi eletti, strada facendo, iniziano a pensare,
        bisognosa di purificazione, avanza continua-
                                                             a credere e a comportarsi come padroni della
        mente per il cammino della penitenza e del
                                                             salvezza e non come beneficiari, come control-
        rinnovamento. La Chiesa «“prosegue il suo
                                                             lori dei misteri di Dio e non come umili distri-
        pellegrinaggio fra le persecuzioni del mondo e
                                                             butori, come doganieri di Dio e non come ser-
        le consolazioni di Dio” — fra le persecuzioni
                                                             vitori del gregge loro affidato.
        dello spirito mondano e le consolazioni dello
        Spirito di Dio — annunciando la passione e la           Tante volte — per zelo eccessivo e mal indi-
        morte del Signore fino a che Egli venga (cfr. 1      rizzato — invece di seguire Dio ci si mette da-
        Cor 11, 26). Dalla virtù del Signore risuscitato     vanti a Lui, come Pietro che criticò il Maestro
        trae la forza per vincere con pazienza e amore       e meritò il rimprovero più duro che Cristo ab-
        le afflizioni e le difficoltà, che le vengono sia    bia mai rivolto a una persona: «Va’ dietro a
        dal di dentro che dal di fuori, e per svelare in     me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio,
        mezzo al mondo, con fedeltà, anche se non            ma secondo gli uomini» (Mc 8, 33).
        perfettamente, il mistero di Lui, fino a che alla    Cari fratelli e sorelle,
        fine dei tempi esso sarà manifestato nella pie-         nel mondo turbolento, la barca della Chiesa
        nezza della luce» (CONC. ECUM. VAT. II, Cost.        quest’anno ha vissuto e vive momenti difficili,
        dogm. Lumen gentium, 8).                             ed è stata investita da tempeste e uragani.
           Sulla base, dunque, della ferma convinzione       Tanti si sono trovati a chiedere al Maestro, che
        che la luce è sempre più forte delle tenebre,        apparentemente dormiva: «Maestro, non t’im-
il Settimanale                                                                           L’Osservatore Romano
                                                                                                                             giovedì 3 gennaio 2019

   #francesco                                                                                                                                         5

                                     porta che siamo perduti?» (Mc 4, 38). Altri,               La storia inizia, come sappiamo, quando il
                                     sbalorditi dalle notizie, hanno iniziato a perde-       re, pur essendo esperto di guerra, rimane a ca-
                                     re la fiducia in essa e a abbandonarla; altri,          sa a oziare invece di andare in mezzo al popo-
                                     per paura, per interesse, per secondi fini, han-        lo di Dio in battaglia. Davide approfitta, per
                                     no cercato di percuotere il suo corpo aumen-            suo comodo e interesse, del suo essere il re
                                     tandone le ferite; altri non nascondono la loro         (abuso di potere). L’unto, abbandonandosi al-
                                     soddisfazione nel vederla scossa; moltissimi            la comodità, inizia l’irrefrenabile declino mora-
                                     però continuano ad aggrapparsi con la certez-           le e di coscienza. Ed è proprio in questo con-
                                     za che «le porte degli inferi non prevarranno           testo che egli, dalla terrazza della reggia, vede
                                     contro di essa» (Mt 16, 18).                            Betsabea, moglie di Uria l’ittita, mentre fa il
                                                                                             bagno e se ne sente attratto (cfr. 2 Sam 11). La
                                        Intanto la Sposa di Cristo prosegue il suo
                                                                                             manda a chiamare e si unisce a lei (altro abuso
                                     pellegrinaggio tra gioie e afflizioni, tra successi e
                                                                                             di potere, più abuso sessuale). Così abusa di
                                     difficoltà, esterne e interne. Certamente le diffi-
                                                                                             una donna sposata e sola e, per coprire il suo
Il dono                              coltà interne rimangono sempre quelle più do-           peccato, richiama a casa Uria e cerca invano
                                     lorose e più distruttive.                               di convincerlo a passare la notte con la mo-
Al termine dell’udienza, prima di                                                            glie. E successivamente ordina al capo
salutare personalmente ciascuno                                                              dell’esercito di esporre Uria a morte certa in
dei presenti, il Papa ha mostrato    Le afflizioni                                           battaglia (altro abuso di potere, più abuso di
loro un libro offerto come dono                                                              coscienza). La catena del peccato si allarga a
natalizio. Si tratta del                Tante sono le afflizioni. Quanti immigrati —         macchia d’olio e diventa rapidamente una rete
«Compendio di teologia ascetica e    costretti a lasciare la patria e a rischiare la vita    di corruzione. Lui è rimasto a casa a oziare.
mistica» di Adolphe Tanquerey        — incontrano la morte, o quanti sopravvivono
(Cinisello Balsamo, San Paolo,                                                                  Dalle scintille dell’accidia e della lussuria, e
                                     ma trovano le porte chiuse e i loro fratelli in         dall’“abbassare la guardia”, inizia la catena dia-
2018, a cura di Daniele Libanori     umanità impegnati nelle conquiste politiche e
e Giuseppe Forlai, euro 50).                                                                 bolica dei peccati gravi: adulterio, menzogna e
                                     di potere. Quanta paura e pregiudizio! Quan-            omicidio. Presumendo, essendo re, di poter fa-
Anche quest’anno vorrei
                                     te persone e quanti bambini muoiono ogni                re tutto e ottenere tutto, Davide cerca anche di
lasciarvi un pensiero. È             giorno per mancanza di acqua, di cibo e di              ingannare il marito di Betsabea, la gente, sé
un classico: il Compendio            medicine! Quanta povertà e miseria! Quanta              stesso e perfino Dio. Il re trascura la sua rela-
di teologia ascetica e mistica       violenza contro i deboli e contro le donne!             zione con Dio, trasgredisce i comandamenti
di Tanquerey, ma nella               Quanti scenari di guerre dichiarate e non di-           divini, ferisce la propria integrità morale, senza
recente edizione elaborata           chiarate! Quanto sangue innocente viene ver-            neanche sentirsi in colpa. L’unto continuava a
da Mons. Libanori, Vescovo           sato ogni giorno! Quanta disumanità e brutali-          esercitare la sua missione come se niente fosse.
ausiliare di Roma, e                 tà ci circondano da ogni parte! Quante perso-           L’unica cosa che gli importava era salvaguar-
da padre Forlai, padre               ne vengono sistematicamente torturate ancora
spirituale del Seminario                                                                     dare la sua immagine e la sua apparenza.
                                     oggi nelle stazioni di polizia, nelle carceri e         «Perché coloro che non si accorgono di com-
di Roma. Credo che sia
buono. Non leggerlo                  nei campi dei profughi in diverse parti del             mettere gravi mancanze contro la Legge di
dall’inizio alla fine, ma            mondo!                                                  Dio possono lasciarsi andare ad una specie di
cercare nell’indice questa              Viviamo anche, in realtà, una nuova epoca            stordimento o torpore. Dato che non trovano
virtù, questo atteggiamento,         di martiri. Sembra che la crudele e atroce per-         niente di grave da rimproverarsi, non avverto-
questa cosa... Ci farà bene,         secuzione dell’impero romano non conosca fi-            no quella tiepidezza che a poco a poco si va
per la riforma di ognuno             ne. Nuovi Neroni nascono continuamente per              impossessando della loro vita spirituale e fini-
di noi e la riforma                                                                          scono per logorarsi e corrompersi» (Esort. ap.
                                     opprimere i credenti, soltanto per la loro fede
della Chiesa. È per voi!                                                                     Gaudete et exsultate, 164). Da peccatori finisco-
                                     in Cristo. Nuovi gruppi estremisti si moltipli-
                                     cano prendendo di mira le chiese, i luoghi di           no per diventare corrotti.
(Nella foto Reuters, un bambino
in un gruppo di migranti in coda     culto, i ministri e i semplici fedeli. Nuovi e             Anche oggi ci sono tanti “unti del Signore”,
per la distribuzione di cibo)        vecchi circoli e conventicole vivono nutrendosi         uomini consacrati, che abusano dei deboli, ap-
                                     di odio e ostilità verso Cristo, la Chiesa e i          profittando del proprio potere morale e di per-
                                     credenti. Quanti cristiani vivono ancora oggi           suasione. Compiono abomini e continuano a
                                     sotto il peso della persecuzione, dell’emargina-        esercitare il loro ministero come se niente fos-
                                     zione, della discriminazione e dell’ingiustizia         se; non temono Dio o il suo giudizio, ma te-
                                     in tante parti del mondo! Continuano, tutta-            mono soltanto di essere scoperti e smascherati.
                                     via, coraggiosamente ad abbracciare la morte            Ministri che lacerano il corpo della Chiesa,
                                     per non negare Cristo. Quanto è difficile, an-          causando scandali e screditando la missione
                                     cora oggi, vivere liberamente la fede in tante          salvifica della Chiesa e i sacrifici di tanti loro
                                     parti del mondo ove manca la libertà religiosa          confratelli.
                                     e la libertà di coscienza!                                 Anche oggi, cari fratelli e sorelle, tanti Davi-
                                        D all’altra parte, l’esempio eroico dei martiri      de, senza batter ciglio, entrano nella rete di
                                     e dei numerosissimi buoni samaritani, ossia dei         corruzione, tradiscono Dio, i suoi comanda-
                                                                                             menti, la propria vocazione, la Chiesa, il po-
                                     giovani, delle famiglie, dei movimenti caritativi
                                                                                             polo di Dio e la fiducia dei piccoli e dei loro
                                     e di volontariato e di tanti fedeli e consacrati,
                                                                                             familiari. Spesso dietro la loro smisurata genti-
                                     non ci fa scordare comunque la contro-testi-
                                                                                             lezza, impeccabile operosità e angelica faccia,
                                     monianza e gli scandali di alcuni figli e mini-
                                                                                             nascondono spudoratamente un lupo atroce
                                     stri della Chiesa.                                      pronto a divorare le anime innocenti.
                                        Mi limito qui soltanto alle due piaghe degli            I peccati e i crimini delle persone consacrate
                                     abusi e dell’infedeltà.                                 si colorano di tinte ancora più fosche di infe-
                                        La Chiesa da diversi anni è seriamente im-           deltà, di vergogna e deformano il volto della
                                     pegnata a sradicare il male degli abusi, che gri-       Chiesa minando la sua credibilità. Infatti, la
                                     da vendetta al Signore, al Dio che non dimen-           Chiesa, insieme ai suoi figli fedeli, è anche vit-
                                     tica mai la sofferenza vissuta da molti minori a        tima di queste infedeltà e di questi veri e pro-
                                     causa di chierici e persone consacrate: abusi di        pri “reati di peculato”.
                                     potere, di coscienza e sessuali.                        Cari fratelli e sorelle,
                                        Pensando a questo doloroso argomento mi è               sia chiaro che dinanzi a questi abomini la
                                     venuta in mente la figura del re Davide — un            Chiesa non si risparmierà nel compiere tutto il
                                     «unto del Signore» (cfr. 1 Sam 16, 13; 2 Sam            necessario per consegnare alla giustizia chiun-
                                     11–12). Egli, dalla cui discendenza deriva il           que abbia commesso tali delitti. La Chiesa non
                                     Bambino Divino — chiamato anche il “Figlio di           cercherà mai di insabbiare o sottovalutare nes-
                                     Davide” —, nonostante il suo essere eletto, re e        sun caso. È innegabile che alcuni responsabili,
                                     unto del Signore, commise un triplice peccato,          nel passato, per leggerezza, per incredulità,
                                     cioè tre gravi abusi insieme: abuso sessuale, di        per impreparazione, per inesperienza — dob-
                                     potere e di coscienza. Tre abusi distinti, che          biamo giudicare il passato con l’ermeneutica
                                     però convergono e si sovrappongono.                     del passato — o per superficialità spirituale e
il Settimanale                                                                           L’Osservatore Romano
                                                                                                                                 giovedì 3 gennaio 2019

    #francesco                                                                                                                                            6

Saluto del decano                        umana hanno trattato tanti casi senza la dovu-
                                         ta serietà e prontezza. Ciò non deve accadere
                                         mai più. Questa è la scelta e la decisione di
All’inizio dell’udienza, il cardinale
                                         tutta la Chiesa.
decano Angelo Sodano ha salutato
il Pontefice a nome dei presenti.           A febbraio prossimo la Chiesa ribadirà la
                                         sua ferma volontà nel proseguire, con tutta la
Santo Padre, il Natale è                 sua forza, sulla strada della purificazione. La
ormai vicino. (...) In tale              Chiesa si interrogherà, avvalendosi anche degli
gioiosa occasione le famiglie            esperti, su come proteggere i bambini; come
cristiane amano ritrovarsi               evitare tali sciagure, come curare e reintegrare
insieme, rinsaldando i loro              le vittime; come rafforzare la formazione nei
vincoli di reciproco amore.
                                         seminari. Si cercherà di trasformare gli errori
Con questo spirito anche la
famiglia pontificia oggi
                                         commessi in opportunità per sradicare tale
vuole stringersi intorno a               piaga non solo dal corpo della Chiesa ma an-
lei, il successore di Pietro             che da quello della società. Infatti, se questa
posto dallo Spirito Santo a              gravissima calamità è arrivata a colpire alcuni
reggere la santa Chiesa di               ministri consacrati, ci si domanda: quanto essa
Dio in questo momento                    potrebbe essere profonda nelle nostre società e nelle
della sua storia bimillenaria.           nostre famiglie? La Chiesa dunque non si limi-
Con tali sentimenti di                   terà a curarsi, ma cercherà di affrontare questo
profonda unità ecclesiale,               male che causa la morte lenta di tante perso-
veniamo oggi innanzi a lei,              ne, al livello morale, psicologico e umano.
per porgerle gli auguri più
fervidi di liete feste                   Cari fratelli e sorelle,
natalizie. In primo luogo                   parlando di questa piaga, alcuni all’interno
sono gli auguri del collegio             della Chiesa si infervorano contro certi operato-
cardinalizio, impegnato in               ri della comunicazione, accusandoli di ignorare
modo particolare a                       la stragrande maggioranza dei casi di abusi,
partecipare alla quotidiana              che non sono commessi dai chierici della
sollecitudine pastorale del
                                         Chiesa — le statistiche parlano di più del 95%
Papa per tutta la santa
Chiesa. Sono poi gli auguri
                                         — e accusandoli di voler intenzionalmente dare
della Curia romana e del                 una falsa immagine, come se questo male aves-
Governatorato dello Stato                se colpito solo la Chiesa Cattolica. Invece io
della Città del Vaticano. A              vorrei ringraziare vivamente quegli operatori
tali voti, vorrei unire anche            dei media che sono stati onesti e oggettivi e
quelli dei rappresentanti                che hanno cercato di smascherare questi lupi e          continuare a percorrere indisturbati la strada           «Natan accusa Davide»
pontifici sparsi per il                  di dare voce alle vittime. Anche se si trattasse        della perdizione.                                        (X secolo, Salterio di Parigi)
mondo, ai quali ci sentiamo              di un solo caso di abuso — che rappresenta già
sempre spiritualmente vicini.                                                                       E questa non è una novità nella storia della
                                         di per sé una mostruosità — la Chiesa chiede
Tutti insieme vorremmo poi                                                                       Chiesa. Sant’Agostino, parlando del buon gra-
                                         di non tacere e di portarlo oggettivamente alla
ringraziarla per l’esempio               luce, perché lo scandalo più grande in questa           no e della zizzania, afferma: «Credete forse,
che ogni giorno ci dà di un
                                         materia è quello di coprire la verità.                  fratelli miei, che la zizzania non possa salire fi-
generoso servizio alla santa                                                                     no alle cattedre episcopali? Credete forse che
Chiesa. L’anno trascorso è                  Ricordiamo tutti che solo grazie all’incontro        essa sia solo nei ceti inferiori e non in quelli
stato poi particolarmente                con il profeta Natan Davide comprende la                superiori? Volesse il cielo che noi non fossimo
intenso per vostra Santità,              gravità del suo peccato. Abbiamo bisogno og-            zizzania! [...] Anche sulle cattedre episcopali
con il suo ministero e con il            gi di nuovi Natan che aiutino i tanti Davide a
suo magistero qui a Roma,
                                                                                                 c’è il frumento e c’è la zizzania; e tra le varie
                                         svegliarsi da una vita ipocrita e perversa. Per         comunità di fedeli c’è il frumento e c’è la ziz-
in Italia e nel mondo.                   favore, aiutiamo la Santa Madre Chiesa nel
Particolarmente grati le                                                                         zania» (Sermo 73, 4: PL 38, 472).
                                         suo compito difficile, ossia quello di riconosce-
siamo poi per la sua                                                                                Queste parole di Sant’Agostino ci esortano
                                         re i casi veri distinguendoli da quelli falsi, le
esortazione apostolica                                                                           a ricordare il proverbio: “la strada dell’inferno
Gaudete et exsultate. Con essa
                                         accuse dalle calunnie, i rancori dalle insinua-
                                         zioni, le dicerie dalle diffamazioni. Un compi-         è lastricata di buone intenzioni”; e ci aiutano a
ella ha fatto risuonare
                                         to assai difficile, in quanto i veri colpevoli san-     capire che il Tentatore, il Grande Accusatore,
ancora una volta nella
Chiesa la chiamata alla                  no nascondersi scrupolosamente, al punto che            è colui che divide, semina discordia, insinua
riforma interiore e alla                 tante mogli, madri e sorelle non riescono a             inimicizia, persuade i figli e li porta a dubi-
santità. In particolare ci ha            scoprirli nelle persone più vicine: mariti, pa-         tare.
ricordato che il cuore di                drini, nonni, zii, fratelli, vicini, maestri... An-        In realtà, in realtà dietro questi seminatori
ogni rinnovamento è                      che le vittime, ben scelte dai loro predatori,          di zizzania si trovano quasi sempre le trenta
l’impegno a mettere Dio al               spesso preferiscono il silenzio e addirittura, in       monete d’argento. Ecco allora che la figura di
centro di tutta la nostra vita.          balia della paura, diventano sottomesse alla            Davide ci porta a quella di Giuda Iscariota,
Per questo ci diceva pure                vergogna e al terrore di essere abbandonate.
che «la santità è il volto più
                                                                                                 un altro scelto dal Signore che vende e conse-
bello della Chiesa» (n. 9).                 E a quanti abusano dei minori vorrei dire:           gna alla morte il suo maestro. Davide peccato-
Tutti noi abbiamo poi                    convertitevi e consegnatevi alla giustizia uma-         re e Giuda Iscariota saranno sempre presenti
seguito il suo intenso                   na, e preparatevi alla giustizia divina, ricor-         nella Chiesa, in quanto rappresentano la debo-
impegno pastorale a Roma,                dandovi delle parole di Cristo: «Chi scandaliz-         lezza, che fa parte del nostro essere umano.
in Italia, come nei suoi                 zerà anche uno solo di questi piccoli che cre-          Sono icone dei peccati e dei crimini compiuti
viaggi internazionali. Come              dono in me, gli conviene che gli venga appesa           da persone elette e consacrate. Uniti nella gra-
dimenticare poi l’assemblea              al collo una macina da mulino e sia gettato             vità del peccato, si distinguono tuttavia nella
del Sinodo dei vescovi                   nel profondo del mare. Guai al mondo per gli            conversione. Davide si pentì affidandosi alla
dedicata ai giovani e la
                                         scandali! È inevitabile che vengano scandali,           misericordia di Dio, mentre Giuda si suicidò.
canonizzazione del santo
Pontefice Paolo VI? Nel
                                         ma guai all’uomo a causa del quale viene lo                Tutti noi quindi, per far risplendere la luce
corso dell’anno le siamo poi             scandalo!» (Mt 18, 6-7).                                di Cristo, abbiamo il dovere di combattere
stati particolarmente vicini             Cari fratelli e sorelle,                                ogni corruzione spirituale, che «è peggiore della
nella sua opera instancabile                ora permettetemi di parlare anche di un’al-          caduta di un peccatore, perché si tratta di una
per la pace nel mondo e per              tra afflizione, ossia dell’infedeltà di coloro che      cecità comoda e autosufficiente dove alla fine
la collaborazione fra i                                                                          tutto sembra lecito: l’inganno, la calunnia,
                                         tradiscono la loro vocazione, il loro giuramen-
popoli. Santo Padre, a
                                         to, la loro missione, la loro consacrazione a           l’egoismo e tante sottili forme di autoreferenzia-
nome di tutti i presenti non
mi resta che ringraziarla per            Dio e alla Chiesa; coloro che si nascondono             lità, poiché “anche Satana si maschera da an-
questo suo generoso servizio             dietro buone intenzioni per pugnalare i loro            gelo della luce” (2 Cor 11, 14). Così terminò i
pastorale e augurarle liete e            fratelli e seminare zizzania, divisione e scon-         suoi giorni Salomone, mentre il gran peccatore
sante feste natalizie e un               certo; persone che trovano sempre giustifica-           Davide seppe superare la sua miseria» (Esort.
felice anno di grazia 2019.              zioni, perfino logiche, perfino spirituali, per         ap. Gaudete et exsultate, 165).
il Settimanale                                                                       L’Osservatore Romano
                                                                                                                            giovedì 3 gennaio 2019

    #francesco                                                                                                                                       7

                                        Le gioie
                                           Passiamo alle gioie. Sono state numerose
                                        quest’anno, ad esempio, la buona riuscita del
                                        Sinodo dedicato ai giovani, di cui parlava il
                                        Cardinale Decano. I passi finora compiuti nel-
                                        la riforma della Curia. Tanti si domandano:
                                        quando finirà? Non finirà mai, ma i passi sono
                                        buoni. Ad esempio, i lavori di chiarimento e
                                        di trasparenza nell’economia; i lodevoli sforzi
                                        compiuti dall’Ufficio del Revisore Generale e
                                        dall’Autorità di Informazione Finanziaria; i
                                        buoni risultati raggiunti dall’Istituto per le
                                        Opere di Religione; la nuova Legge dello Sta-
Gli auguri                              to della Città del Vaticano; il Decreto sul lavo-
                                                                                                                                                     fornaio... E tutti sono felici.
                                                                                                                                                     Perché? Perché sono
ai dipendenti                           ro in Vaticano, e tante altre realizzazioni meno                                                             “contagiati” dalla gioia
                                        visibili. Ricordiamo, tra le gioie, i nuovi Beati                                                            dell’avvenimento a cui
vaticani                                e Santi che sono le “pietre preziose” che adorna-                                                            partecipano, cioè la nascita
                                        no il volto della Chiesa e irradiano nel mondo                                                               di Gesù. Così anche il loro
«Essere santi per essere felici»:       speranza, fede e luce. È doveroso menzionare                                                                 lavoro è santificato dalla
è l’augurio rivolto dal Papa            qui i diciannove martiri d’Algeria: «Dicianno-                                                               presenza di Gesù, dalla sua
ai dipendenti della Santa Sede e                                                                                                                     venuta in mezzo a noi. E
                                        ve vite donate per Cristo, per il suo vangelo e
dello Stato della Città                                                                                                                              questo ci fa pensare anche
del Vaticano ricevuti con               per il popolo algerino, [...] modelli di santità                                                             al nostro lavoro.
le famiglie la mattina del 21           comune, la santità “della porta accanto”»                                                                    Naturalmente lavorare ha
dicembre nell’aula Paolo VI.            (Thomas Georgeon, “Nel segno della fraterni-                                                                 sempre una parte di fatica, è
Pubblichiamo stralci del suo            tà”, L’Osservatore Romano, 8 dicembre 2018, p.                                                               normale... Ma se ciascuno
discorso.                               6); l’alto numero di fedeli che ogni anno, rice-                                                             riflette un po’ della santità
                                        vendo il Battesimo, rinnovano la giovinezza                                                                  di Gesù, basta poco, un
Il Natale è per eccellenza              della Chiesa, quale madre sempre feconda, e i                                                                piccolo raggio — un sorriso,
una festa gioiosa, ma spesso            numerosissimi figli che rientrano a casa e riab-                                                             un’attenzione, una cortesia,
ci accorgiamo che la gente,                                                                                                                          un chiedere scusa — allora
e forse noi stessi, siamo               bracciano la fede e la vita cristiana; le famiglie                                                           tutto l’ambiente del lavoro
                                        e i genitori che vivono seriamente la fede e la      stro Dio: povero e ricco, misericordioso e giu-
presi da tante cose e alla                                                                   sto, presente e nascosto, piccolo e grande.             diventa più “respirabile”...
fine la gioia non c’è, o, se            trasmettono quotidianamente ai propri figli at-                                                              Si dirada quel clima pesante
c’è, è molto superficiale.              traverso la letizia del loro amore (cfr. Esort.         Ricordiamo le parole stupende di San Ma-             che a volte noi uomini e
Perché? Mi è venuta in                  ap. postsin. Amoris laetitia, 259-290); la testi-    cario il Grande, padre del deserto egiziano del         donne creiamo con le nostre
mente quella espressione                monianza di tanti giovani che scelgono corag-        IV secolo, che, parlando del Natale, afferma:           prepotenze, le chiusure, i
dello scrittore francese Léon           giosamente la vita consacrata e il sacerdozio.       «Dio si fa piccolo! L’inaccessibile e increato,         pregiudizi, e si lavora anche
Bloy: «Non c’è che una                                                                       nella sua infinita e inimmaginabile bontà ha            meglio, con più frutto. C’è
tristezza, [...] quella di non             Un vero motivo di gioia è anche il grande         assunto un corpo e si è fatto piccolo. Nella            una cosa che ci rende tristi
essere santi». Dunque, il               numero di consacrati e consacrate, vescovi e         sua bontà è disceso dalla sua gloria. Nessuno,          nel lavoro e fa ammalare
contrario della tristezza, cioè         sacerdoti, che vivono quotidianamente la loro        nei cieli e sulla terra può comprendere la gran-        l’ambiente del lavoro: è il
la gioia, è legata all’essere santi.    vocazione in fedeltà, silenzio, santità e abnega-    dezza di Dio e nessuno, nei cieli e sulla terra         chiacchiericcio. Per favore,
Anche la gioia del Natale.              zione. Sono persone che illuminano il buio                                                                   non parlare male degli altri,
                                                                                             può comprendere come Dio si fa povero e pic-
Essere buoni, almeno avere              dell’umanità, con la loro testimonianza di fe-                                                               non sparlare... C’è una bella
il desiderio di essere buoni.                                                                colo per i poveri e i piccoli. Come è incom-            medicina per non sparlare,
                                        de, di amore e di carità. Persone che lavorano       prensibile la sua grandezza, così lo è anche la
Guardiamo il presepe. Chi è                                                                                                                          ve la dirò: mordersi la
felice, nel presepe? ... La             pazientemente, per amore a Cristo e al suo           sua piccolezza» (cfr. Omelie IV, 9-10; XXXII, 7:        lingua. Quando ti viene la
Madonna e San Giuseppe                  Vangelo, a favore dei poveri, degli oppressi e       in Spirito e fuoco. Omelie spirituali. Collezione       voglia, morditi la lingua e
sono pieni di gioia:                    degli ultimi, senza cercare di mettersi sulle pri-   II, Qiqajon-Bose, Magnano 1995, p. 88-89;               così non sparlerai. Anche
guardano il Bambino Gesù                me pagine dei giornali o di occupare i primi         332-333).                                               negli ambienti di lavoro
e sono felici perché, dopo              posti. Persone che, lasciando tutto e offrendo          Ricordiamo che il Natale è la festa del «Dio         esiste “la santità della porta
mille preoccupazioni, hanno             la loro vita, portano la luce della fede dove                                                                accanto”. Anche qui in
                                                                                             grande che si fa piccolo e nella sua piccolezza
accolto questo Regalo di                Cristo è abbandonato, assetato, affamato, car-                                                               Vaticano, certo, io posso
Dio, con tanta fede e tanto                                                                  non smette di essere grande. E in questa dia-           testimoniarlo. Conosco
                                        cerato e nudo (cfr. Mt 25, 31-46). E penso par-      lettica, grande è piccolo: c’è la tenerezza di
amore. Sono “straripanti” di                                                                                                                         alcuni di voi che sono un
santità e quindi di gioia. E            ticolarmente ai numerosi parroci che offrono         Dio. Quella parola che la mondanità cerca               esempio di vita: lavorano
voi mi direte: per forza!               ogni giorno buon esempio al popolo di Dio,           sempre di togliere dal dizionario: tenerezza. Il        per la famiglia, e sempre
Sono la Madonna e San                   sacerdoti vicini alle famiglie, conoscono i nomi     Dio grande che si fa piccolo, che è grande e            con quel sorriso, con quella
Giuseppe! Sì, ma non                    di tutti e vivono la loro vita in semplicità, fe-    continua a farsi piccolo» (cfr. Omelia a S.             laboriosità sana, bella. È
pensiamo che per loro sia               de, zelo, santità e carità. Persone dimenticate      Marta, 14 dicembre 2017; Omelia a S. Marta,             possibile la santità. Questo
stato facile: santi non si              dai mass media ma senza le quali regnerebbe il       25 aprile 2013).                                        è ormai il mio sesto Natale
nasce, si diventa, e questo             buio.                                                                                                        da Vescovo di Roma, e devo
vale anche per loro. Poi,                                                                       Il Natale ci dona ogni anno la certezza che          dire che ho conosciuto
pieni di gioia sono i pastori.          Cari fratelli e sorelle,                             la luce di Dio continuerà a brillare nonostante         diversi santi e sante che
Anche i pastori sono santi,                parlando della luce, delle afflizioni, di Davi-   la nostra miseria umana; la certezza che la             lavorano qui. Santi e sante
certo, perché hanno risposto            de e di Giuda, ho voluto mettere in risalto il       Chiesa uscirà da queste tribolazioni, ancora            che vivono la vita cristiana
all’annuncio degli angeli,              valore della consapevolezza, che si deve tra-        più bella e purificata e splendida. Perché tutti        bene, e se fanno qualche
sono accorsi subito alla
                                        sformare in un dovere di vigilanza e di custo-       i peccati, le cadute e il male commesso da al-          cosa brutta chiedono scusa.
grotta e hanno riconosciuto                                                                  cuni figli della Chiesa non potranno mai oscu-          Ma vanno avanti, con la
il segno del Bambino nella              dia da parte di chi, nelle strutture della vita                                                              famiglia... Di solito sono
                                                                                             rare la bellezza del suo volto, anzi, danno per-
mangiatoia. Non era                     ecclesiastica e consacrata, esercita il servizio                                                             persone che non appaiono,
                                                                                             fino la prova certa che la sua forza non sta in
scontato. In particolare, nei           del governo. In realtà, la forza di qualsiasi                                                                persone semplici, modeste,
                                                                                             noi, ma sta soprattutto in Cristo Gesù, Salvato-
presepi c’è spesso un                   Istituzione non risiede nell’essere composta da      re del mondo e Luce dell’universo, che la ama e         ma che fanno tanto bene
pastorello, giovane, che                uomini perfetti (questo è impossibile) ma nella                                                              nel lavoro e nei rapporti con
guarda verso la grotta con                                                                   ha dato la sua vita per lei, sua sposa. Il Natale       gli altri... Allora il mio
                                        sua volontà di purificarsi continuamente; nella      dà la prova che i gravi mali commessi da talu-
aria trasognata, incantata:             sua capacità di riconoscere umilmente gli erro-                                                              augurio è questo: essere
quel pastore esprime la gioia                                                                ni non potranno mai offuscare tutto il bene             santi, per essere felici. Ma
                                        ri e correggerli; nella sua abilità di rialzarsi     che la Chiesa compie gratuitamente nel mon-
stupita di chi accoglie il                                                                                                                           non santi da immaginetta,
mistero di Gesù con animo               dalle cadute; nel vedere la luce del Natale che      do. Il Natale dà la certezza che la vera forza          no, no. Santi normali. Santi
di fanciullo. Questo è un               parte dalla mangiatoia di Betlemme, percorre         della Chiesa e del nostro lavoro giornaliero,           e sante in carne e ossa, col
tratto della santità:                   la storia e arriva fino alla Parusia.                tante volte nascosto — come quello della Cu-            nostro carattere, i nostri
conservare la capacità di                  È necessario dunque aprire il nostro cuore        ria, dove ci sono dei santi —, sta nello Spirito        difetti, anche i nostri peccati
stupirsi, di meravigliarsi              alla vera luce, Gesù Cristo: la luce che può il-     Santo che la guida e la protegge attraverso i           — chiediamo perdono e
davanti ai doni di Dio, alle                                                                 secoli, trasformando perfino i peccati in occa-         andiamo avanti —, ma
                                        luminare la vita e trasformare le nostre tenebre
sue “sorprese”, e il dono più                                                                                                                        pronti a lasciarci
                                        in luce; la luce del bene che vince il male; la      sioni di perdono, le cadute in occasioni di rin-
grande, la sorpresa sempre                                                                                                                           “contagiare” dalla presenza
nuova è Gesù. Poi ci sono i             luce dell’amore che supera l’odio; la luce della     novamento, il male in occasione di purificazio-         di Gesù in mezzo a noi,
mestieri: il ciabattino,                vita che sconfigge la morte; la luce divina che      ne e vittoria.                                          pronti ad accorrere a Lui,
l’acquaiolo, il fabbro, il              trasforma in luce tutto e tutti; la luce del no-        Grazie tante e Buon Natale a tutti!                  come i pastori...
il Settimanale                                                                          L’Osservatore Romano
                                                                                                            giovedì 3 gennaio 2019

                     #scaffale                                                                                                       8
                     di ROBERTO
                     RIGHETTO

                                                                                            L’immagine di copertina del volume
                                                                                                         curato da Lucio Coco

   L
                     a festa che si celebra prima che inizi l’Avvento,
                     quella di Cristo Re, non è affatto anacronistica
                     come potrebbe sembrare. Anche perché ci ha
                     ricordato che chi esercita la regalità, cioè chi
                     regge o governa la cosa pubblica, è colui che
                     ama il suo popolo. Ed è un compito che non
                     si può esercitare se non si ha cura della pro-
                     pria anima, oltre che della città. Era questo
                     l’intento che animava Fozio, patriarca di Co-
                     stantinopoli nel IX secolo, nei suoi Consigli a
                     un principe bizantino, un librettino che viene
                     ora proposto dalle Edizioni Dehoniane di Bo-
                     logna per la cura di Lucio Coco. Si tratta di
                     un opuscolo di 66 sentenze, scritto fra gli anni
                     879 e 883 e rivolto al figlio dell’imperatore Ba-
                     silio I il Macedone, il futuro Leone VI il Sag-
                     gio poi asceso al trono nell’886. Il quale defe-
                     nestrò Fozio insediando al suo posto, nella
                     cattedra patriarcale della capitale dell’impero
                     bizantino, il fratello minore Stefano.
                        L’opera, che aveva per titolo Capita paraene-
                     tica, non sempre in passato era stata attribuita
                     a Fozio, ma il curatore di questa edizione ne è
                     convinto; si inserisce nel solco di una tradizio-
                     ne di scritti simili, come il discorso Sul regno
                     di Sinesio di Cirene e la Scheda regia di Aga-
                     peto, modelli che furono ripresi da altri autori     te con chi ha offeso e ti renda responsabile de-
                     come Cecaumeno con lo Strategikon fino a             gli errori altrui». E ancora: «Ti mostrerai bea-
                     Manuele II Paleologo con i Praecepta educatio-       to e senza affanno se ti sforzerai di pacificare i
                     nis regiae.                                          conflitti, scacciando dalla città ogni inimicizia
                        Fozio, che era già stato patriarca dall’858       e ogni discordia, respingendo quelli che gene-
                     all’867 dopo aver ricoperto la carica di segreta-    rano inimicizie e dando ospitalità a quelli che
                     rio di stato, è noto al pubblico per la sua Bi-      desiderano la pace».
                     blioteca, libro in cui recensiva 280 pubblicazio-       Come si comprende, si tratta di un libretto
                     ni greche e bizantine, edito in Italia di recente    attualissimo, che invita chi governa a non farsi
                     da Adelphi.                                          sedurre dalla blandizie del potere. Come face-
                        Cosa prescrive Fozio al futuro imperatore?        va in occidente secoli prima Ilario di Poitiers,
                     Il consiglio iniziale è dedicato alla formazione:    in un momento storico in cui non c’era più un
                     la cultura è la prima qualità del principe, e si     imperatore cristiano che perseguitava la Chie-
                     acquista attraverso la lettura di buoni libri, sia
                     della tradizione biblica sia di quella classica
                     («da Salomone a Isocrate»). In secondo luogo
       Riproposte
                                                                          Consigli
                     la misericordia nell’esercitare la giustizia verso
                     i suoi sudditi: «Considera perso quel giorno in
      in un libro    cui non hai reso un beneficio a nessuno per
                     quei favori che tu stesso hai ricevuto da Dio».
delle Dehoniane      Chi governa deve disprezzare le ricchezze e

                                                                          per i governanti
                     trasformare quanto possiede in opere buone
  le 66 sentenze     per i suoi cittadini, nella consapevolezza che
                     tutto è donato e che l’esistenza è transeunte.
         di Fozio    L’esercizio della virtù è il primo scopo di chi
                     detiene il potere, che «non deve mai consenti-
                     re a se stesso le azioni che si rimproverano agli
                     altri».
                        Per questo il buon principe non deve mai          sa: «Dobbiamo combattere contro un persecu-
                     circondarsi di adulatori, ma di consiglieri giu-     tore ancora più insidioso, un nemico che lusin-
                     sti e fidati, che non gli nascondono la verità, e    ga... non ci flagella alla schiena, ma ci accarez-
                     al tempo stesso deve contrastare in tutti i mo-      za il ventre; non ci confisca i beni, ma ci arric-
                     di la corruzione, anticamera dell’illegalità. «È     chisce per darci la morte; non ci spinge verso
                     assolutamente necessario — si legge in un’altra      la libertà mettendoci in carcere, ma verso la
                     sentenza — che chi viene da te trovi giustizia.      schiavitù invitandoci e onorandoci nel palaz-
                     Rendi giustizia dunque all’offeso e punisci chi      zo; non ci colpisce il corpo, ma prende posses-
                     ha recato l’offesa perché non sembri che anche       so del cuore; non ci taglia la testa con la spa-
                     tu, in virtù del tuo soprassedere, sia conniven-     da, ma ci uccide l’anima col denaro».
il Settimanale                                                                          L’Osservatore Romano
                                                                                                              giovedì 3 gennaio 2019

#francesco                                                                                                                             9

                                                                                                                                       In favore
                                                                                                                                       degli ultimi

                                                                                                                                       Un incontro atteso due
                                                                                                                                       anni. Era prevista nel 2016

    S
                       ono lieto di incontrare oggi le componenti e le                                                                 l’udienza alla Protezione
                       strutture operative che costituiscono il Servizio                                                               civile italiana, ma
                       Nazionale della Protezione Civile. Saluto i                                                                     l’emergenza del terremoto
                       rappresentanti delle organizzazioni di volonta-                                                                 che colpì l’Italia centrale
                       riato, della comunità scientifica, dei Vigili del                                                               convogliò uomini e
                       Fuoco, delle Forze di Polizia e delle Forze Ar-                                                                 attenzioni nei luoghi del
                       mate, delle Istituzioni locali, regionali, statali e                                                            sisma facendo saltare
                       delle Aziende che erogano servizi essenziali.                                                                   l’appuntamento. Lo ha
                       (...) In questa bella occasione, rallegrata dalla                                                               ricordato il capo del
                       vicinanza al santo Natale, il nostro pensiero e                                                                 Dipartimento nazionale,
                       la nostra preghiera non possono dimenticare le                                                                  Angelo Borrelli, che sabato
                       persone che quest’anno sono rimaste vittime di                                                                  mattina, 22 dicembre, ha
                                                                                                                                       presentato a Papa Francesco
                       fenomeni calamitosi, così come sentiamo il de-
                                                                                                                                       i settemila membri del
                       siderio di ricordare quei soccorritori che — an-
                                                                                                                                       servizio nazionale riuniti
                       che recentemente — hanno dato la propria vita                                                                   nell’aula Paolo VI: uomini e
                       per salvare quella degli altri.                                                                                 donne «che coniugano
                          Oggi, a questa assemblea multicolore parte-                                                                  professionalità e solidarietà»
                       cipano insieme soccorritori e persone salvate,                                                                  integrando «competenze e
                       uniti a tanti comuni cittadini che hanno deciso        quotidiano di ciascuno si possa vivere in un             percorsi di vita» differenti.
                       di mettere a disposizione della collettività le        mondo più solidale e quindi più sicuro.                  Facendo quindi riferimento
                       loro competenze e il loro tempo libero, con                                                                     all’enciclica Laudato si’ come
                                                                                 Alle Istituzioni territoriali è affidato il com-      pietra miliare di una nuova
                       impegno e generosità, assicurando la piena             pito di programmare il corretto uso del territo-
                       operatività di un sistema che costituisce la più                                                                consapevolezza ecologica,
                                                                              rio, in alcuni casi anche cercando di rimediare          Borrelli ha ricordato che
                       complessa e articolata forma di solidarietà            a possibili errori commessi nel passato, molto
                       pubblica a tutela della sicurezza individuale e                                                                 serve un coinvolgimento
                                                                              spesso per carenza di conoscenze, e a provve-            globale, dalle istituzioni ai
                       collettiva. Il territorio italiano è caratterizzato    dere alla sua gestione e costante manutenzio-
                       dalla bellezza del paesaggio e dalla ricchezza                                                                  singoli cittadini, per favorire
                                                                              ne. Altrettanto importante è la predisposizione          forme «di sviluppo inclusivo
                       del patrimonio storico-artistico. Questi ele-          dei piani di protezione civile e la loro diffusio-       ed ecosostenibile»,
                       menti meravigliosi purtroppo convivono con             ne: sono strumenti indispensabili per program-           considerando che il rispetto
                       situazioni di pericolosità e vulnerabilità. (...)      mare gli interventi di prevenzione e organizza-          della natura non può essere
                       Oggi le scienze e le tecnologie sono in grado          re la risposta nelle situazioni di emergenza.            separato dal rispetto della
                       di aiutarci a conoscere e prevedere molti feno-        Spesso l’esercizio di queste funzioni comporta           dignità degli uomini. Infine,
                       meni naturali, ma non sempre queste valuta-            l’assunzione di grandi responsabilità, alle quali        come segno di adesione
                       zioni riescono poi a tradursi in interventi di         corrispondono poche risorse e procedure non              all’impegno del Pontefice in
                       prevenzione che potrebbero ridurre drastica-           sempre lineari.                                          favore degli ultimi, la
                       mente i danni alle persone e alle cose.                   La Protezione Civile, che sempre più spes-            Protezione civile ha donato
                          Così, la Protezione Civile italiana non smet-       so viene chiamata a operare anche al di fuori            un ambulatorio medico
                       te mai di ricordarci che la difesa della vita          dei confini nazionali, è un sistema organizza-           mobile che poi Francesco
                       umana e la salvaguardia del territorio e delle         to sulla base del principio di sussidiarietà, e          (nella foto) ha benedetto al
                       infrastrutture non avvengono solo nelle emer-          per questo rappresenta una peculiarità che               termine dell’udienza.
                       genze, ma anche e soprattutto nelle attività di
                       previsione e prevenzione e nella successiva fase
                       di ritorno alla normalità che, malgrado l’impe-
  Alla Protezione
             civile
   il Papa chiede
                       gno di tutti, a volte è più lunga e complessa di
                       quanto si possa immaginare. Voi per primi,
                       operatori e volontari, sapete bene che, come
                       ho detto nell’Enciclica Laudato si’, «la cultura
                       ecologica non si può ridurre a una serie di ri-
                                                                              Più prevenzione
    di valorizzare
      l’educazione
e la sussidiarietà
                       sposte urgenti e parziali ai problemi che si
                       presentano riguardo al degrado ambientale,
                       all’esaurimento delle riserve naturali e all’in-
                       quinamento». (...) Per queste ragioni la mis-
                       sione più importante della protezione civile di-
                                                                              e manutenzione
                       venta quella educativa, per fare in modo che
                       in tempo di quiete ciascun cittadino venga for-
                       mato per conoscere i luoghi di vita quotidiana         potrebbe ispirare altri settori della vita pub-
                       e, in questo modo, possa adottare comporta-            blica. Sedersi con rapidità attorno a un tavolo
                       menti che riducano i rischi per sé e per gli al-       per concordare e attuare scelte efficaci, supe-
                       tri. In tal senso, sono particolarmente utili le       rando gli individualismi in vista di un obietti-
                       iniziative che vengono svolte nelle scuole con i       vo condiviso, può diventare il metodo per ri-
                       bambini e i ragazzi, che saranno poi i cittadini       spondere con maggior appropriatezza ai biso-
                       e i volontari di domani. Ai giovani dico sem-          gni della popolazione nell’ottica del bene co-
                       pre di impegnarsi per amare e proteggere la            mune. Su questa strada diventa più facile
                       natura e per diffondere il valore della convi-         mantenere davanti agli occhi non solo i pro-
                       venza, per fare in modo che dall’impegno               blemi, ma anche e soprattutto le persone. (...)
il Settimanale                                                                        L’Osservatore Romano
                                                                                              giovedì 3 gennaio 2019

#copertina                                                                                                             10

Troppi
non hanno pane

 G
         iuseppe, con Maria sua sposa, salì «alla città
         di Davide chiamata Betlemme» (Lc 2, 4). Sta-
         notte, anche noi saliamo a Betlemme per sco-
         prirvi il mistero del Natale.
            1. Betlemme: il nome significa casa del pane.
         In questa “casa” il Signore dà oggi appunta-
         mento all’umanità. Egli sa che abbiamo biso-
         gno di cibo per vivere. Ma sa anche che i nu-
         trimenti del mondo non saziano il cuore. Nel-
         la Scrittura, il peccato originale dell’umanità è
         associato proprio col prendere cibo: «Prese del
         frutto e ne mangiò», dice il libro della Genesi
         (3, 6). Prese e mangiò. L’uomo è diventato
         avido e vorace. Avere, riempirsi di cose pare a
         tanti il senso della vita. Un’insaziabile ingordi-
         gia attraversa la storia umana, fino ai parados-     e spezzare la spirale dell’avidità e dell’ingordi-       «Pochi banchettano lautamente
         si di oggi, quando pochi banchettano lauta-          gia. Dalla “casa del pane”, Gesù riporta l’uo-           e troppi non hanno pane
         mente e troppi non hanno pane per vivere.            mo a casa, perché diventi familiare del suo              per vivere». Lo ha denunciato
            Betlemme è la svolta per cambiare il corso        Dio e fratello del suo prossimo. Davanti alla            il Papa nell’omelia
         della storia. Lì Dio, nella casa del pane, nasce     mangiatoia, capiamo che ad alimentare la vita            della celebrazione
         in una mangiatoia. Come a dirci: eccomi a voi,       non sono i beni, ma l’amore; non la voracità,            all’altare della Confessione
         come vostro cibo. Non prende, offre da man-          ma la carità; non l’abbondanza da ostentare,
         giare; non dà qualcosa, ma sé stesso. A Be-          ma la semplicità da custodire.
         tlemme scopriamo che Dio non è qualcuno
         che prende la vita, ma Colui che dona la vita.          Il Signore sa che abbiamo bisogno ogni
         All’uomo, abituato dalle origini a prendere e        giorno di nutrirci. Perciò si è offerto a noi
         mangiare, Gesù comincia a dire: «Prendete,           ogni giorno della sua vita, dalla mangiatoia di
         mangiate. Questo è il mio corpo» (Mt 26, 26).        Betlemme al cenacolo di Gerusalemme. E oggi
         Il corpicino del Bambino di Betlemme lancia          ancora sull’altare si fa Pane spezzato per noi:
         un nuovo modello di vita: non divorare e ac-         bussa alla nostra porta per entrare e cenare
         caparrare, ma condividere e donare. Dio si fa        con noi (cfr. Ap 3, 20). A Natale riceviamo in
         piccolo per essere nostro cibo. Nutrendoci di        terra Gesù, Pane del cielo: è un cibo che non
         Lui, Pane di vita, possiamo rinascere nell’amore     scade mai, ma ci fa assaporare già ora la vita
                                                              eterna.
                                                                 A Betlemme scopriamo che la vita di Dio
                                                              scorre nelle vene dell’umanità. Se la accoglia-
                                                              mo, la storia cambia a partire da ciascuno di
                                                                                                                       Alla messa
                                                              noi. Perché quando Gesù cambia il cuore, il
                                                              centro della vita non è più il mio io affamato
                                                                                                                       della notte
                                                              ed egoista, ma Lui, che nasce e vive per amo-            di Natale
                                                              re. Chiamati stanotte a salire a Betlemme, casa
                                                              del pane, chiediamoci: qual è il cibo della mia          il Papa invita
                                                              vita, di cui non posso fare a meno? È il Signo-
                                                              re o è altro? Poi, entrando nella grotta, scor-          a spezzare
                                                              gendo nella tenera povertà del Bambino una
                                                              nuova fragranza di vita, quella della semplici-
                                                                                                                       la spirale
                                                              tà, chiediamoci: ho davvero bisogno di molte
                                                              cose, di ricette complicate per vivere? Riesco a
                                                                                                                       dell’avidità
                                                              fare a meno di tanti contorni superflui, per
                                                              scegliere una vita più semplice? A Betlemme,
                                                              accanto a Gesù, vediamo gente che ha cammi-
                                                              nato, come Maria, Giuseppe e i pastori. Gesù
                                                              è il Pane del cammino. Non gradisce digestio-
                                                              ni pigre, lunghe e sedentarie, ma chiede di al-
                                                              zarsi svelti da tavola per servire, come pani
                                                              spezzati per gli altri. Chiediamoci: a Natale
                                                              spezzo il mio pane con chi ne è privo?
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