Unione della Romagna Faentina - lunedì, 20 aprile 2020

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Unione della Romagna Faentina - lunedì, 20 aprile 2020
Unione della Romagna Faentina
      lunedì, 20 aprile 2020
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Unione della Romagna Faentina
                                                       lunedì, 20 aprile 2020

Prime Pagine

 20/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna                                                     4
 Prima pagina del 20/04/2020

 20/04/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)                                                          5
 Prima pagina del 20/04/2020
 20/04/2020    Il Sole 24 Ore                                                                                   6
 Prima pagina del 20/04/2020
 20/04/2020    Italia Oggi Sette                                                                                7
 Prima pagina del 20/04/2020

Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

 20/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 34                                                     8
 Bici, sport, cani: tanti divieti alla Vena
 20/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 31                                                    10
 Contagiato un medico della terapia intensiva
 20/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 31                                                    12
 Ieri solamente 5 nuovi positivi
 20/04/2020    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 40                                                    13
 «Gp a porte chiuse? È l' ipotesi peggiore»

Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

 20/04/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 27                           MICHELE DONATI      15
 La lotta al pregiudizio più forte del virus con "Sorelle di corpo"

 20/04/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 3                                                16
 Malati Covid, bilancio di una settimana: meno in terapia intensiva, più a casa

 20/04/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 24                                               18
 La Uil solleva il caso dei reparti "ibridi"

 20/04/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 25                                               19
 Nel Ravennate un altro giorno senza vittime e il contagio rallenta ancora
 20/04/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 29                              LAURA GIORGI     20
 Autodromo, dopo le polemiche Formula Imola: «Confrontiamoci»

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 20/04/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 8                                                       Valentina Melis   22
 Lo stop alle rette dei nidi mette a rischio i servizi per l' infanzia
 20/04/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 8                                            Eugenio BrunoClaudio Tucci   24
 Scuola, più contributi o maxi-detrazione per salvare le paritarie
 20/04/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 13                                                                        26
 Le tutele per chi segnala
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20/04/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 20                                                                        27
L' integrazione malattia per coronavirus è a carico dello Stato

20/04/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 22                                         Piero BellandiCristina Pozzi   29
Concessione turistica revocata Disatteso il periodo transitorio

20/04/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 22                                  Gianluca BertagnaDavide D' Alfonso    31
Il limbo della sospensione blocca le nuove assunzioni

20/04/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 22                                                     Luigi Lovecchio    33
Sulle ritenute uno stop a tutto campo
20/04/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 22                                         Piero BellandiCristina Pozzi   35
La buona Pa può iniziare dalle richieste giuste nei bandi di concorso
20/04/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 22                                         Piero BellandiCristina Pozzi   37
Al Tpl non bastano fondi aggiuntivi
20/04/2020    Italia Oggi Sette Pagina 16                                                                     38
Niente tasse sulle pertinenze accorpate
20/04/2020    Italia Oggi Sette Pagina 18                                                                     39
Comuni italiani sempre più smart
20/04/2020    Italia Oggi Sette Pagina 24                                                                     41
Tributi locali, avvisi a carattere recettizio
20/04/2020    Italia Oggi Sette Pagina 25                                                                     43
Locazioni finanziarie, Imu dovuta dai locatori
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[ § 1 § ]

     lunedì 20 aprile 2020
                             Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna

                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 4
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[ § 2 § ]

            lunedì 20 aprile 2020
                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)

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[ § 3 § ]

            lunedì 20 aprile 2020
                                                     Il Sole 24 Ore

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Unione della Romagna Faentina - lunedì, 20 aprile 2020
[ § 4 § ]

            lunedì 20 aprile 2020
                                                   Italia Oggi Sette

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Unione della Romagna Faentina - lunedì, 20 aprile 2020
[ § 1 5 7 1 9 9 9 9 § ]

                          lunedì 20 aprile 2020
                          Pagina 34

                                                                  Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Bici, sport, cani: tanti divieti alla Vena
                          Il nuovo regolamento del parco regionale verso l' approvazione. Previste numerose restrizioni per non disturbare la
                          fauna

                          Arriverà lunedì sulle scrivanie del comitato esecutivo dell' Ente parchi per
                          la biodiversità della Romagna il nuovo regolamento per la fruizione dell'
                          area protetta del parco regionale della Vena del Gesso: il testo, una volta
                          approvato, farà poi rotta in direzione della giunta regionale, il cui sì
                          definitivo sancirà la sua effettiva entrata in vigore. Il regolamento
                          disciplina la fruizione del parco a tutte le categorie di frequentatori:
                          escursionisti, speleologi, bikers, appassionati di trail running. Alcuni
                          capitoli sono stati dettati da problematiche emerse nel corso degli ultimi
                          anni: «per evitare fonti di disturbo alla fauna selvatica si è optato per il
                          divieto all' accesso notturno delle mountain bike», spiega la presidente
                          della Comunità del parco, l' assessore di Riolo Terme con delega alla
                          Vena del Gesso Marina Lo Conte. Vietate le bici, anche se condotte a
                          mano, nei pascoli presidiati dai cani da pastore, mentre in altri punti non
                          potranno superare i 5 km/h. Saranno ammessi i cani da compagnia
                          purché tenuti al guinzaglio: «Una necessità dettata da quanto accaduto
                          un anno fa, quando lo smarrimento di un cane e le sue ricerche crearono disturbo a una cucciolata di lupi, che i
                          genitori finirono con lo spostare dalla tana». Va in direzione della tutela della fauna anche la messa al bando di droni,
                          fonti luminose superiori ai 200 lumen, fonti sonore e metal detector. Divieto totale anche per l' arrampicata:
                          pericolosa su pareti gessose e fonte di disturbo per i rapaci nidificanti. I punti più controversi sono però altri - nello
                          specifico nelle tre pagine dedicate all' accesso alle grotte - e laddove si interviene sulla percorribilità notturna dei
                          sentieri, che diventerà vietata a partire da un' ora dopo il tramonto, fino a un' ora prima dell' alba. Unica eccezione le
                          escursioni organizzate dal Cai e le visite guidate. Via libera invece ai sentieri che congiungono l' abitato di Brisighella
                          alla Torre dell' Orologio e alla Rocca, o il rifugio Carné al parcheggio dedicato. Aspettare l' alba o il tramonto dalla
                          vetta di alcune delle cime della Vena - come il Monte di Rontana o Monte Mauro - diventerà più difficile. Le strade
                          comunali che attraversano la Vena saranno dunque la sola porzione di area protetta aperta anche di notte: è il caso
                          di via Rontana o della strada che congiunge Zattaglia e Riolo Terme, passando al di sotto della chiesa di Monte
                          Mauro. Il nuovo regolamento è stato presentato in febbraio alle associazioni direttamente interessate, quali il Cai e le
                          organizzazioni dedicate a mountain bike e trail running. «Ma a Riolo, Casola e Brisighella molti cittadini non ne sanno
                          nulla», fa notare il consigliere riolese Mirko De Carli.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 8
Unione della Romagna Faentina - lunedì, 20 aprile 2020
[ § 1 5 7 1 9 9 9 9 § ]

                          lunedì 20 aprile 2020

                                                               Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Tutti quanti siamo convinti che il futuro di questi comuni passi dalla tutela della Vena e della sua fauna. Credo
                          però che vada salvaguardato anche l' affetto della popolazione per luoghi come Rontana o Monte Mauro.
                          Prendiamoci qualche momento di riflessione in più, in primis dentro i consigli comunali». Filippo Donati.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 9
Unione della Romagna Faentina - lunedì, 20 aprile 2020
[ § 1 5 7 2 0 0 0 0 § ]

                          lunedì 20 aprile 2020
                          Pagina 31

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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Contagiato un medico della terapia intensiva
                          Crollo dei positivi (5), tra cui anche un ospite del Giglio d' oro, e zero decessi. A Russi polemica sui filmati oscurati
                          alla Baccarini

                          Nessun decesso e appena cinque nuovi casi positivi. Tra questi c' è
                          anche una dottoressa della terapia intensiva Covid dell' ospedale di
                          Ravenna, la quale ha manifestato sintomi lievi che non hanno reso
                          necessario il ricovero, ma solo l' isolamento domiciliare. Gli operatori
                          della terapia intensiva lavorano con protezioni particolari, il contagio
                          potrebbe essere avvenuto durante le operazioni di svestizione.
                          Complessivamente i nuovi casi riguardano tre casi a Ravenna, uno a
                          Russi e uno a Riolo Terme: due donne e tre uomini, tutti hanno avuto
                          contatti stretti con casi già accertati. Soltanto due quelli ricoverati, tra cui
                          un ospite della casa di riposo il Giglio d' oro di Ravenna, dove ora i positivi
                          sono una quindicina. L' altro, invece, si è presentato al pronto soccorso.
                          Numeri che, almeno per la realtà ravennate, fanno ben sperare. Come
                          quello delle guarigioni, ben 42 complessive più una guarigione clinica.
                          Restano circa 300 le persone in quarantena e sorveglianza attiva.
                          Nessun nuovo contagiato alla casa di riposo Baccarini di Russi, dove nei
                          giorni scorsi si erano registrati numeri casi di pazienti positivi al virus, poi trasferiti negli ospedali. «La situazione
                          clinica dei pazienti ricoverati alle 13.30 di oggi (ieri, ndr) era stabile - dichiara la sindaca Valentina Palli - ed erano stati
                          sottoposti a nuova visita anche tutti i pazienti negativi ancora in struttura. Nessuno di questi ultimi ad oggi presenta
                          alcun sintomo riconducibile al virus». Stasera alle 19 è stato convocato un consiglio Comunale di urgenza,
                          trasmnesso in streaming, a Russi, dove la Palli relazionerà in merito alla situazione della Baccarini. Ma proprio da
                          Russi e dalla Baccarini divampa una polemica che diventa anche politica. A innescarla è stata un utente facebook e
                          riguarda foto e video messi in rete da quando i familiari non possono più accedere alla struttura a tutela degli ospiti
                          della struttura. L' utente lamentava la rimozione di tali documenti. Il capogruppo della Lega, Andrea Flamigni, parla di
                          «singolare risposta del sindaco Palli» secondo cui «i video non erano stati rimossi, ma oscurati per evitare che i
                          giornalisti potessero estrapolare alcune parti. In prima battuta - accusa il Carroccio - se i video mostravano personale
                          munito dei dispostivi di protezione previsti durante questa emergenza, non ci deve essere alcun timore da parte della
                          stampa locale». Secca la risposta del sindaco, per lei i fatti sono invece diversi: «Una persona mi ha segnalato, su
                          una pagina facebook, che alcuni video della Baccarini sarebbero stati rimossi a seguito dell' insorgenza del virus in
                          alcuni degenti. Ho risposto che avrei verificato l' accaduto con i responsabili della struttura».

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                 Pagina 10
[ § 1 5 7 2 0 0 0 0 § ]

                          lunedì 20 aprile 2020

                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Contattata dal sindaco, la responsabile della Baccarini ha spiegato che «ha ritenuto di mettere in modalità privacy
                          alcuni video che ritraevano degenti oggi malati, allo scopo di evitare che alcuni giornalisti potessero estrapolare tali
                          immagini. Io ho fatto presente - precisa la Palli - che lo scrupolo mi pareva eccessivo e ho chiesto che i video in
                          questione fossero rimessi visibili». l. p. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 11
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                          lunedì 20 aprile 2020
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          il bilancio

                          Ieri solamente 5 nuovi positivi

                          Complessivamente in provincia sono confermati 926 casi. Così suddivisi:
                          419 a Ravenna 124 a Faenza 65 a Lugo 58 a Cervia 49 a Russi 31 a
                          Bagnacavallo 28 ad Alfonsine 21 a Castel Bolognese 18 a Fusignano 15
                          a Cotignola 11 a Massa Lombarda 10 a Brisighella 9 a Riolo Terme 8 a
                          Conselice 6 a Solarolo 3 a Sant' Agata sul Santerno 2 a Casola Valsenio
                          49 i fuori provincia 56 i decessi.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 12
[ § 1 5 7 1 9 9 9 8 § ]

                          lunedì 20 aprile 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Gp a porte chiuse? È l' ipotesi peggiore»
                          Fausto Gresini vorrebbe scongiurare le tribune vuote: «Ma la salute viene prima di tutto, speriamo di tornare in pista in
                          agosto»

                          Lo scriveva anche Lorenzo il Magnifico nella 'Canzona di Bacco': «Del
                          doman non c' è certezza», che seguiva l' arcinoto «Chi vuol esser lieto
                          sia». È un po' come si sente il mondo delle due ruote che si vede sparire
                          sotto gli occhi i Gran Premi in programma, che si parli di MotoMondiale o
                          di SuperBike. Nelle derivate di serie si è corso in Australia mentre la
                          classe regina è ferma dall' ultima gara del 2019, visto che solo Moto2 e
                          Moto3 sono riuscite a gareggiare in Qatar, poi solo rinvii. Piloti e scuderie
                          stanno scalpitando, come ha detto Fausto Gresini titolare dell' omonimo
                          team faentino che partecipa regolarmente a dirette Instagram sul sito
                          della squadra manfreda, ma è stato anche ospite a GPOne.com. Tra l'
                          altro si è parlato non solo di gare a porte chiuse nel Mondiale,
                          ovviamente con l' hospitality limitata al team, ma anche con un accesso
                          ridottissimo per la stampa e squadre molto contenute nel numero dei
                          tecnici per ridurre al massimo i rischi. «È un' ipotesi ma non è l' unica -
                          spiega lo stesso Fausto Gresini, team campione del Mondo in carica in
                          MotoE con Matteo Ferrari - oppure si è pensato anche ad un paddock con un numero molto limitato degli ospiti.
                          Vedremo: al momento la chiusura totale al pubblico è l' ipotesi peggiore. Ovviamente la salute ed evitare qualunque
                          rischio è la cosa principale per cui mi piacerebbe tornare a gareggiare a luglio, ma è più facile che accada in agosto».
                          Fausto Gresini, che gestisce anche le due Aprilia ufficiali in MotoGp, oltre che ai team di Moto2, Moto3 e MotoE, è
                          anche l' agente del romagnolo Lorenzo Savadori, oggi secondo test driver di Aprilia in MotoGp. «Il suo talento e le
                          sue capacità sono apprezzati in Aprilia: prima di fare programmi con lui è più importante capire cosa succedere nel
                          Mondiale». Disponibilissimo a parlare di moto è il sammarinese Alex De Angelis, davvero poliedrico talento, da una
                          ventina d' anni sulle piste di tutto il mondo. Oggi commentatore per Sky, pilota per Pramac nel Mondiale di MotoE, ma
                          anche istruttore e team principal - con il riminese Massimo Roccoli - di Roc' n'Dea, dalle iniziali dei due cognomi: una
                          squadra che avrebbe dovuto debuttare in questa stagione nel Civ in SuperSport300 con la Yamaha R3. «Per allenarci
                          andavamo con le 300 nei kartodromi - dice sorridendo proprio Alex De Angelis - assieme a Massimo Roccoli che
                          conosco da quando avevo 7 o 8 anni: ho una foto ad un mio compleanno assieme a lui. Mi è sempre piaciuto parlare
                          con i giovani che magari ci seguivano per rubare le traiettorie ideali o ricevere consigli. Così, visto che ci piace fare le
                          cose seriamente, abbiamo voluto fare anche questa cosa, anche per insegnare davvero a chi vuol scendere in pista.
                          Già siamo entrambi istruttori per i giovani talenti azzurri e insegnare a nostri ragazzi è un piacevole impegno che
                          abbiamo preso molto volentieri. Purtroppo ci siamo trovati in questa situazione per il Coronavirus

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 13
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                          lunedì 20 aprile 2020

                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          e i campionati non sono iniziati, ma speriamo di tornare in pista». Ugo Bentivogli.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 14
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                          lunedì 20 aprile 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          LA STORIA

                          La lotta al pregiudizio più forte del virus con "Sorelle di corpo"
                          Successo oltre ogni aspettativa per il primo festival interamente digitale organizzato a Faenza

                                                                                                                              MICHELE DONATI

                          FAENZA È stato il primo festival interamente digitale organizzato a Faenza:
                          "Sorelle di corpo", rassegna di eventi, arte e cultura al femminile ideata dall'
                          associazione Fatti d' Arte, si è concluso da pochi giorni e la curatrice Veronica
                          Bassani traccia un bilancio dell' esperienza. «Avevamo lavorato sodo per
                          portare a Palazzo delle Esposizioni una nutrita serie di iniziative tra conferenze,
                          performance, mostre e tanto altro - spiega - ma il giorno stesso dell'
                          inaugurazione, l' 8 marzo, è arrivato lo stop a tutte le forme di aggregazione». Le
                          organizzatrici (insieme a Veronica Bassani anche Angela Molari) non si sono
                          però perse d' animo e a tempo di record il festival è stato spostato sulle
                          piattaforme online: «Sono saltati solo un paio di eventi impossibili da realizzare
                          a distanza - prosegue Bassani -ma nel complesso siamo soddisfatte del
                          risultato finale e della risposta del pubblico, 500 persone contando tutti i
                          collegamenti. Tutti gli eventi, le interviste e i talk sono ora disponibili sul nostro
                          canale YouTube, in continuo aggiornamento con nuovi contenuti». "Sorelle di
                          corpo" voleva raccontare la femminilità senza pregiudizi e stereotipi di genere:
                          alla base del progetto vi era la mostra fotografica di Valentina Botta, posta in
                          dialogo con gli scatti realizzati dai ragazzi del Gruppo Aula 21. «Un ringraziamento speciale -sottolinea a questo
                          proposito Bassani -va a Elisa Stefani, Marco Barbera e Enrico Pasi, che con la loro professionalità ci hanno salvate.
                          Elisa e Marco con la loro attrezzatura hanno digitalizzato tutto Palazzo delle Esposizioni rendendo le mostre fruibili
                          da casa, mentre Enrico ha creato ilsito Fatti d' arte in una forma nuova e adatta ad accogliere la tecnologia 360°». Le
                          attività di Fatti d' arte non si sono però fermate con il festival: in questi giorni proseguono sulla piattaforma Zoom i
                          corsi di teatro per i ragazzi, mentre su instagram è nato il profilo "Quarantheater", dove artisti dal territorio e dall'
                          Europa si esibiscono settimanalmente. Per chi invece vuole cimentarsi con la scrittura creativa c' è la possibilità di
                          inviare i propri racconti a Theater of Tarots, realtà che da anni collabora con Fatti d' Arte mettendo in scena divertenti
                          improvvisazioni basate sui tarocchi. «Quella del Festival - conclude Bassani - è stata un' esperienza molto forte,
                          nessuno di noi si era mai messo così in gioco sul lato tecnologico. In futuro manterremo nel team chi si è occupato
                          della parte digitale, da cui non sipuò più prescindere, ma non vediamo l' ora di tornare in mezzo alle persone».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 15
[ § 1 5 7 2 0 0 0 5 § ]

                          lunedì 20 aprile 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Malati Covid, bilancio di una settimana: meno in terapia intensiva, più a casa
                          I casi gravi calano ogni giorno e passano dai 335 del 12 aprile ai 289 di ieri Le situazioni lievi di isolamento a domicilio
                          sono però cresciute di 392 unità

                          BOLOGNA Più malati di Coronavirus a domicilio e casi meno gravi. Nell' ultima
                          settimana è questa la tendenza in Emilia-Romagna in base ai dati forniti dalla
                          Regione nel consueto bollettino quotidiano che riporta i dati accertati alle 12
                          sulla base delle richieste istituzionali. Il numero dei ricoverati in terapia intensiva
                          è passato da 335 a 289 (- 7 ieri), quelli collocati negli altri reparti covid ieri è
                          sceso di altre 68 unità. I casi lievi in isolamento a domicilio però in una
                          settimana sono passati da 8812 a 9204 (+ 392). La tendenza Insomma, anche
                          se l' emergenza ospedaliera sta migliorando, nel territorio il Covid è ancora ben
                          presente anche se l' aumento dei contagi sta diminuendo. Ieri si sono registrati
                          376 casi in più in linea con la tendenza degli ultimi sette giorni. In totale la
                          regione ha toccato i 22560 casi positivi totali e i decessi hanno superato quota
                          tremila (3023). Ma aumentano le guarigioni (ieri 350). Le persone
                          complessivamente guarite salgono a 5.985: 2.168 "clinicamente guarite",
                          divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche
                          associate all' infezione, e 3.817 dichiarate guarite a tutti gli effetti perché
                          risultate negative in due test consecutivi. Ieri, sempre nel dato delle 12, la
                          regione ha registrato 58 nuovi decessi (28 uomini e 30 donne), la maggior parte dei quali in Emilia: 15 nella provincia
                          di Piacenza, 8 in quella di Parma, 6 in quella di Reggio Emilia, 8 in quella di Modena, 12 in quella di Bologna. Anche i
                          nuovi casi di positività si concentrano soprattutto da Bologna in su: 70 a Piacenza, 45 a Parma, 101 a Reggio Emilia,
                          50 a Modena, 60 a Bologna. LA RETE OSPEDALIERA Da Piacenza a Rimini, il lavoro della rete ospedaliera per il piano
                          di rafforzamento messo a punto dalla Regione ha portato complessivamente, a oggi, a 4.815 posti letto aggiunti vi
                          destinati ai pazienti Covid 19:4.244 ordinari (36 in meno di ieri, perché riconvertiti ad attività no Covid) e 527 di terapia
                          intensiva. Nel dettaglio: 594 posti letto a Piacenza (di cui 38 per terapia intensiva), 983 Parma (69 quelli di terapia
                          intensiva), 539 a Reggio Emilia (58 terapia intensiva), 506 a Modena (74 terapia intensiva), 1.117 nell' area
                          metropolitana di Bologna e Imola (151 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 333 Ferrara (38 terapia intensiva), 699 in
                          Romagna, di cui 99 per terapia intensiva (nel dettaglio: 187 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 22 Riccione; 106
                          Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva; 24 a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 103 Lugo, di cui 10 per terapia
                          intensiva; 89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 40 letti ordinari nella struttura

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 16
[ § 1 5 7 2 0 0 0 5 § ]

                          lunedì 20 aprile 2020

                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          privata Villa Serena; 128 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva). Restano 33 i punti triage attivi in Emilia-Romagna
                          (10 davanti alle carceri, 23 per ospedali e cliniche): 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d' Arda e
                          Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio
                          Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo
                          e Modena città); 3 nella città metropolitana di Bologna (Sant' Orsola e Maggiore, e a Imola); 2 in provincia di Ferrara
                          (Argenta e Cento); 1 in provincia di Forlì -Cesena (Meldola); 1 in provincia di Ravenna (Ravenna città); 1 in provincia
                          di Rimini (Rimini città), 1 nella Repubblica di San Marino. I DRIVETHROUGH Con mezzi dell' Agenzia, dei
                          coordinamenti e consulte provinciali e il lavoro dei volontari, sono state approntate 11 strutture drive through per l'
                          effettuazione di tamponi di verifica a chi è in via di guarigione: Reggio Emilia, Guastalla, Castelnuovo Monti (Re),
                          Cesena, Forlì, Bagno di Romagna (Fc), Modena (2), Imola, Medicina, Ravenna.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 17
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                          lunedì 20 aprile 2020
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                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          La Uil solleva il caso dei reparti "ibridi"

                          RAVENNA Per ripartire ed entrare in «assoluta sicurezza» nella fase 2 la Uil Fpl
                          di Ravenna ritiene «sia fondamentale iniziare ad orientarsi alla separazione
                          netta di ospedali e reparti per la gestione netta di ospedali e reparti per la
                          gestione dei malati Covid, eventualmente anche con il contributo delle case di
                          cura private, perché oggi è il momento forse più delicato nel quale non
                          possiamo minimamente permetterci rischi di ulteriori focolai». Il sindacato
                          mette indubbio la gestione che finora è stata messa in campo dall' Ausl
                          Romagna che ha trasformato Lugo in un Covid Hospital salvo poi dedicare all'
                          emergenza interi reparti del Santa Maria delle Croci e, al momento, pur in fase di
                          attenuazione dei contagi «alcuni reparti come Medicina I piano e Medicina d'
                          urgenza vengono destinati ad una gestione "ibrida" dei pazienti Covid in corso di
                          accertamenti mentre l' ospedale di Lugo resta mezzo vuoti». Considerando che
                          anche Cervia è stato trasformato in una struttura Covid, per ospitare gli anziani
                          positivi provenienti dalla Rsa di Russi, resta pienamente operativo soltanto l'
                          ospedale di Faenza. Il sindacato chiede quindi una separazione più netta
                          considerando «la cronica carenza di posti letto di Medicina che a Ravenna». I
                          degenti con altre patologie hanno, per la Uil Fpl, «visto ulteriormente ridimensionata la disponibilità di posti letto e
                          l'offerta assistenziale ».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 18
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                          lunedì 20 aprile 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          CORONAVIRUS

                          Nel Ravennate un altro giorno senza vittime e il contagio rallenta ancora
                          Solo cinque le positività registrate, tutti casi legati ad altri già noti nel territorio provinciale Tre persone sono residenti
                          nel comune capoluogo, uno a Russi e un altro a Riolo Terme

                          RAVENNA Una domenica positiva per il territorio ravennate sul fronte
                          Coronavirus. Nessun decesso registrato e soltanto cinque nuovi casi in
                          provincia di Ravenna. I dati, diffusi ieri dalla Regione, sembrano quindi
                          rassicurare chi temeva l' esplosione di nuovi casi dopo la scoperta di focolai
                          nelle case di riposo, in particolare alla Baccarini di Russi. Serve comunque
                          cautela e almeno un altra settimana per escludere un aumento di nuove
                          positività legate ai casi della struttura russiana. La media delle positività degli
                          ultimi quattro giorni è comunque molto bassa (dieci casi) ed è in calo anche
                          quella settimanale che risente delle 53 positività scoperte il 14 aprile ma si
                          attesta comunque sul confortante dato di 17 casi al giorno. Dieci i decessi
                          registrati nell' ultima settimana: una triste contabilità ma che resta comunque
                          migliore rispetto all' andamento delle altre province romagnole. LA SITUAZIONE
                          COMPLESSIVA IN PROVINCIA Secondo quanto scrive l' amministrazione, le
                          cinque persone risultate positive sono casi che hanno avuti contatti stretti con
                          casi già accertati. Si tratta di due donne e tre uomini. Dei cinque pazienti due
                          sono ricoverati mentre gli altri sono seguiti a domicilio. Le guarigioni
                          complessive registrate oggi sono 42 (il numero è ormai in costante aumento) mentre si è registrata una guarigione
                          clinica che dovrà essere verificata attraverso il doppio tampone nei prossimi giorni. Circa 300, invece, le persone
                          ancora in quarantena. In questo caso si tratta di un dato che sta calando progressivamente: due settimane fa erano
                          il doppio. LA SITUAZIONE NEI COMUNI Complessivamente i casi sono dunque 926, confermati alle 12 del 19 aprile. I
                          nuovi pazienti positivi abitano nel comune capoluogo (tre persone) a Russi e a Riolo Terme (rispettivamente un
                          nuovo caso ciascuno). Questa la nuova distribuzione divisa per territorio: 49 persone positive sono residenti fuori
                          provincia; 419 a Ravenna; 124 Faenza; 58 Cervia; 65 Lugo; 49 Russi; 28 Alfonsine; 31 Bagnacavallo; 21
                          Castelbolognese; 8 Conselice; 11 Massa Lombarda; 3 Sant' agata Santerno; 15 Cotignola; 9 Riolo Terme; 18
                          Fusignano; 6 Solarolo; 10 Brisighella; 2 Casola Valsenio. Nessun caso, infine, a Bagnara di Romagna.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                Pagina 19
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                          lunedì 20 aprile 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          IN SEGUITO ALL' ANNULLAMENTO DELLA SUPERBIKE

                          Autodromo, dopo le polemiche Formula Imola: «Confrontiamoci»
                          Ribadisce che la decisione finale «non è stata unilaterale» e propone un tavolo con tutte le categorie

                                                                                                                                   LAURA GIORGI

                          IMOLA LAURA GIORGI Dopo le polemiche, il gestore dell'autodromo Formula
                          Imola rilancia proponendo l'avvio di un tavolo di confronto sul futuro
                          dell'attività. LA POLEMICA A suscitare la reazione degli albergatori imolesi era
                          stata la notizia, a loro dire appresa senza preventivo confronto,
                          dell'annullamento della tappa imolese della Superbike fissata per i prossimi 8-10
                          maggio. Polemica a cui si è aggiunta quella politica sollevata dalla candidata
                          sindaca di Imo la guarda avanti Carmen Cappello, secondo cui la scelta sarebbe
                          stata fatta da Formula Imola per evitare di esporre il bilancio in chiusura di
                          mandato da parte della società presieduta da Uberto Selvatico Estense. Come
                          ricostruito dal Corriere Romagna ieri, l'annuncio dell'annullamento è stato
                          preceduto da alcuni passaggi, una lettera in cui il 19 marzo Formula Imola scrive
                          alla Dorna, organizzatrice del campionato motociclistico, risolvendo il contratto
                          avviato nel 2018 e in scadenza proprio quest'anno annullando l'evento. Alla
                          risposta piccata della Dorna, accompagnata da una richiesta di incontro, si è poi
                          addivenuti all'accordo reso noto dalla stessa società controllata del Con.Ami
                          negli scorsi giorni: annullamento della tappa per quest'anno e appuntamento
                          all'anno prossimo. «L'azienda (con delibere approntate in Cda) si prende la totale responsabilità della scelta operata
                          per il bene e la salute dei suoi dipendenti, delle manovalanze coinvolte e degli appassionati stessi, concittadini e non,
                          oltreché per i risvolti conseguenti e inerenti la conservazione e la tutela del patrimonio pubblico di fronte a scenari di
                          eventuali flop organizzativi», ha ribadito ieri la società Formula Imola in una nota dell'ufficio stampa. Ribadisce
                          inoltre che: «Non è mai stata decisa unilateralmente la cancellazione "definitiva" per la stagione 2020 della tappa
                          imolese del mondiale Superbike. Al di là dei formalismi obbligatori relativi alla gestione di contratti aventi come
                          controparti un'azienda a controllo pubblico, l'annullamento del round è stata una decisione presa congiuntamente
                          con Dorna dopo aver esaminato opzioni alternative di data (luglio o novembre 2020), di pattuizioni economiche,
                          oltreché di modalità di esecuzione del l'evento (se a porte chiuse o aperte al pubblico, in base ovviamente ad
                          eventuali ulteriori verifiche da effettuarsi con gli organi di controllo competenti). Tale dialogo ha portato alla firma di
                          un accordo integrativo tra le parti con previsione di svolgere il round nel 2021 e di rinnovare, dopo apposita
                          negoziazione da svolgersi in un momento differito e di maggior chiarezza, il contratto tra Dorna e Formula Imola per
                          ulteriori anni a venire. Decontestualizzare le comunicazioni tra le parti contrattuali senza un'analisi con le stesse, e
                          adducendo inoltre presunti interessi personali, ci pare assolutamente fuori luogo».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 20
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                          lunedì 20 aprile 2020

                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Specifichiamo che nel ricostruire i passaggi avvenuti, riportando anche della lettera molto chiara della Dorna, oltre
                          che dell'accordo poi raggiunto e già ampiamente comunicato, sabato, come in tutte le altre occasioni il presidente di
                          Formula Imola è stato da noi contattato ulteriormente,ma non ci ha risposto.Si è scritto poi che alla chiusura di
                          esercizio in scadenza semplicemente lo stesso presidente potrebbe, il condizionale è appunto dovuto al fatto che
                          non abbiamo ricevuto risposta diretta, rimettersi in gioco per guidare ancora la società. Ipotesi che per il momento
                          non viene comunque smentita dalla nota stessa dell'autodromo. TASSA DI SOGGIORNO Un elemento nuovo lo pone
                          la stessa Formula Imola rispetto al contributo che dagli albergatori arriverebbe all'autodromo, correggendo quanto
                          da noi riportato e svelando anche un elemento interessante. «Solo nell'ormai "lontano" 2014 la STAI (società
                          rappresentativa di alcuni albergatori locali ora ridenominata IF e partecipata da Con.Ami) ci diede un contributo di
                          Euro 33.962,67 con causale "contributo volontario fondo albergatori" su pressione dell'allora amministrazione
                          comunale imolese, ma che dopo quell'episodio non abbiamo mai più visto traccia di questi denari/contributi nei
                          nostri bilanci, né tantomeno di alcun riversamento a nostro vantaggio di tasse di soggiorno da parte di chichessia (le
                          tasse di soggiorno ricordo sono state istituite su tutto il territorio nazionale senza destinazione di impiego specifico
                          da parte di alcuna amministrazione, né tantomeno da parte di quella di Imola per l'autodromo). Ci interroghiamo
                          quindi sul significato di questa affermazione da parte della categoria degli albergatori imolesi in questo tremendo
                          contesto storico che vale anche per l'autodromo, questa sì davvero un affermazione curiosa e che meriterebbe un
                          indagine più approfondita». PROPOSTA DI CONFRONTO Formula Imola quindi lancia la sua proposta:«Vogliamo
                          comunque essere ottimisti perfino in tempi di pandemia e quindi rilanciamo chiedendo a chi ci attacca ed anche a
                          chi ci sostiene, l'apertura di un tavolo di confronto insieme ai cosiddetti "stakeholder", ovvero i soggetti coinvolti
                          direttamente ed indirettamente sulla gestione del circuito, che possa dimostrarsi pro-attivo e risolutivo delle
                          problematiche non solo degli albergatori, ma di tutte le categorie coinvolte nella crisi del comparto legato alla
                          gestione dei grandi eventi, ma anche delle attività di routine dell'autodromo fa sapere la stessa società . Noi società
                          di gestione insieme con il Con.Ami, come dimostrano i fatti,ci stiamo battendo per il futuro del l'autodromo pensando
                          continuamente a nuove idee di utilizzo e di rilancio».

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 21
[ § 1 5 7 2 0 0 1 1 § ]

                          lunedì 20 aprile 2020
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                                                                                  Il Sole 24 Ore
                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          l' offerta per i piÙ piccoli

                          Lo stop alle rette dei nidi mette a rischio i servizi per l' infanzia

                                                                                                                                    Valentina Melis

                          Con la chiusura di scuole e asili nido da fine febbraio per l' epidemia da
                          coronavirus, i Comuni hanno fatto scattare pressoché ovunque lo stop al
                          pagamento delle rette a carico delle famiglie per nidi (pubblici e
                          convenzionati), mense e trasporto scolastico. Le formule adottate dai
                          Comuni cambiano in base all' organizzazione dei servizi e alle modalità
                          della tariffazione, ma sostanzialmente sono stati azzerati i pagamenti da
                          marzo in poi e in alcune città (come Roma o Bari), per le famiglie che
                          avessero già pagato in un' unica soluzione, saranno riconosciuti crediti da
                          spendere l' anno prossimo. Questo stop ha imposto due problemi. Il primo
                          è la drastica diminuzione delle entrate per i nidi: pubblici, convenzionati e
                          privati. Il sistema dei nidi si poggia fortemente, in tutta italia, sugli operatori
                          privati: dei 354.641 posti disponibili, solo il 51% sono in strutture pubbliche.
                          Il nido infatti, nel nostro sistema di welfare, non è un servizio essenziale
                          garantito dallo Stato, ma un servizio "a domanda individuale". Il secondo
                          problema è rappresentato dalle minori entrate dei Comuni: un ostacolo
                          ancora più rilevante dove l' ente locale gestisce direttamente la maggior
                          parte degli asili nido, perché si deve far fronte anche alle spese per il personale. A Napoli, ad esempio, la quasi
                          totalità dei 55 asili nido cittadini è comunale. A Bologna, in 50 asili nido e 70 scuole dell' infanzia comunali sono
                          impiegati 1.400 dipendenti. Per sostenere le strutture, che spesso sono gestite da enti del Terzo settore, i Comuni si
                          stanno avvalendo della strada aperta dal Dl "cura Italia" (Dl 18/2020): l' articolo 48 consente che i servizi svolti in
                          convenzione o in appalto con organizzazioni private possano essere erogati anche a domicilio o a distanza. Così in
                          molti casi i servizi educativi, anche per i bambini più piccoli, si sono trasformati in servizi online, o l' assistenza ai
                          bambini con disabilità è stata organizzata senza la presenza fisica degli educatori. «Nella prima fase dell' emergenza
                          per l' epidemia da coronavirus - spiega Cristina Giachi, vicesindaco di Firenze e responsabile scuola dell' Anci - non ci
                          siamo affatto preoccupati di che cosa stesse succedendo ai bambini, ma il tema dei servizi educativi e scolastici ha
                          un ruolo centrale, soprattutto quando si comincia a ragionare sulla ripresa delle attività. Inoltre - aggiunge - è
                          essenziale non mettere in crisi i gestori dei servizi educativi nel territorio, perché senza gli operatori privati il sistema
                          dei servizi per l' infanzia non reggerebbe». Gli interventi delle Regioni In attesa di interventi statali, le Regioni hanno
                          già cominciato a muoversi.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 22
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                          lunedì 20 aprile 2020

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                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Il Lazio (che ha 486 nidi, 259 pubblici e 227 privati, con 21.938 posti totali) ha stanziato sei milioni. Per metà
                          saranno destinati ai nidi privati non convenzionati, che si reggono solo sulle rette delle famiglie e rappresentano circa
                          il 30% dei posti accreditati. Serviranno a riconoscere circa 100 euro al mese per ogni posto accreditato, da marzo a
                          luglio: un aiuto per pagare utenze, affitti, manutenzione e sanificazione dei locali. Gli altri tre milioni saranno destinati
                          ai nidi pubblici e convenzionati, anche per rimodulare i servizi sospesi, come previsto dal decreto cura-Italia. Il
                          Piemonte ha stanziato 15 milioni : 10 milioni destinati ai servizi per i bambini fino a tre anni, e 5 milioni per la fascia 3-
                          6 anni. C' è chi ha già calcolato quanto peseranno per i municipi i minori incassi dalle rette: l' assessore all' istruzione
                          del Comune di Torino, Antonietta Di Martino, stima che «considerando le mancate entrate fino a luglio e la
                          sospensione dei centri estivi, l' amministrazione avrà mancati introiti per 13 milioni di euro». Per l' assessora alle
                          politiche educative del Comune di Bari, Paola Romano, «tra i minori incassi e i rimborsi alle famiglie, prevediamo
                          minori entrate tra 650mila e 800 mila euro». Il tutto - fa notare l' assessora all' istruzione del Comune di Napoli,
                          Annamaria Palmieri - «mentre il Comune ha già sospeso i versamenti fiscali su rifiuti e occupazione del suolo
                          pubblico, e non ha più entrate dall' imposta di soggiorno». Le richieste dei gestori Intanto il comitato «Educhiamo»,
                          che si è costituito per rappresentare i nidi e le scuole private, chiede al Governo la proroga della cassa integrazione
                          per tutte le settimane di chiusura dei servizi, contributi a fondo perduto per le spese ineludibili e sgravi fiscali. ©
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                          lunedì 20 aprile 2020
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                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Il Governo studia il bonus da inserire nel decreto di aprile per sostenere gli istituti privati che devono
                          fare i conti con lo stop alle rette e rischiano di restare chiusi a settembre

                          Scuola, più contributi o maxi-detrazione per salvare le paritarie

                                                                                                                              Eugenio BrunoClaudio Tucci

                          Ogni nove studenti che scelgono le scuole statali ce n' è uno che opta per
                          le paritarie. E nel comparto dell' infanzia questo rapporto scende a due.
                          Benvenuti nel sistema nazionale di istruzione che in Italia esiste da 20 anni
                          e che vede istituti paritari (religiosi e non) e comunali in campo accanto a
                          quelli pubblici. Stiamo parlando di un universo variegato che non sempre ha
                          brillato per trasparenza e qualità, ma che in alcune regioni (e in alcuni
                          comparti) si rivela indispensabile per l' erogazione universale del servizio
                          scolastico dai 3 anni in su di età. Un mondo che sta facendo i conti con l'
                          emergenza coronavirus e che a settembre - quando si tornerà finalmente in
                          classe - rischia di essere fortemente decimato. Tant' è che il Governo sta
                          pensando di correre ai ripari con il decreto Aprile e anche le Regioni e i
                          Comuni stanno iniziando a fare la loro parte (su cui si veda l' altro articolo in
                          pagina). La galassia non statale Partiamo dai numeri. Le scuole paritarie in
                          Italia, secondo gli ultimi dati del Miur, sono 12.564 (contro le 40mila statali)
                          e accolgono 866.805 studenti (a fronte dei 7,5 milioni iscritti al pubblico): la
                          fetta principale, 524.031, sono nel segmento della scuola dell' infanzia
                          (compresi asili e materne). Il settore impiega circa 160mila unità di personale alle dipendenze, tra docenti (90mila) e
                          tecnici-amministrativi (70mila) e tutto sommato ha retto al grande "esodo" di insegnanti che hanno colto al volo le
                          varie tornate di stabilizzazioni iniziate nel 2015/2016, optando per il posto fisso negli istituti statali. I fondi Il
                          finanziamento al mondo delle paritarie negli anni è salito, per effetto degli interventi spinti dall' ex sottosegretario,
                          oggi deputato Iv, Gabriele Toccafondi. Il contributo pubblico ora ammonta a 512,7 milioni annui; a cui si aggiungono i
                          35,9 milioni previsti per inserire gli studenti con disabilità (gli ultimi dati indicano circa 12mila alunni). Le rette a carico
                          delle famiglie oscillano dai 2mila ai 4-5mila euro, suddivise in 10 mensilità, a seconda del grado di istruzione; ma è
                          prevista una detrazione, al pari delle scuole statali, del 19% fino a 800 euro di spese. La riapertura a rischio Già prima
                          dell' emergenza coronavirus il sistema era in affanno: negli ultimi tempi, tra chiusure e nuove aperture, si sono perse
                          circa 200 paritarie l' anno, soprattutto superiori, e con la stretta sui "diplomifici" in vigore da tre anni è stata tolta la
                          parità a oltre un centinaio di istituti. In questo scenario è arrivata la crisi legata al Covid-19. Anche le scuole non
                          statali sono state chiuse in tutta Italia dal 5 marzo e si sono dovute "riconvertire" alla didattica a distanza.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                 Pagina 24
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                          lunedì 20 aprile 2020

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                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Ma gli interventi statali di sostegno scarseggiano. Per effetto del decreto "cura Italia" le paritarie si sono viste
                          recapitare 3,7 milioni (sui 43,5 complessivi) per le pulizie straordinarie dei plessi e l' acquisto di prodotti igienizzanti e,
                          dopo un emendamento parlamentare, 2 milioni (contro gli 85 previsti sin dall' inizio per le scuole statali) per dotarsi di
                          piattaforme e strumenti digitali da usare nelle lezioni online. Il nodo restano le rette, che molti genitori, a loro volta
                          colpiti dalla crisi, non stanno più versando. Come conferma Luigi Sepiacci, presidente di Aninsei Confindustria (che
                          associa 600 gestori di strutture private): «A marzo ha pagato il 30% delle famiglie, ad aprile nessuno, anche chi sta
                          usufruendo della didattica a distanza. Se continua così - è il suo allarme - a settembre rischiamo di avere il 50-60%
                          degli asili chiusi. E quelli che resteranno in piedi saranno costretti a raddoppiare le rette». Ma un extra-costo rischia di
                          pagarlo anche lo Stato. Un' eventuale chiusura di massa delle scuole paritarie costerebbe alla collettività circa 5-6
                          miliardi di euro all' anno, considerando che, secondo l' Ocse, la spesa media complessiva per uno studente è in Italia
                          di circa 6.500 euro all' anno. Le misure allo studio Per evitare lo tsunami di settembre paventato da Sepiacci il
                          Governo sta pensando di aiutare il mondo delle paritarie. A oggi allo studio ci sono due strumenti: un potenziamento
                          delle detrazioni vigenti per ristorare i genitori con cifre maggiori. Oppure un fondo ad hoc, «che dovrà avere una
                          capienza di non meno di 100 milioni di euro - avverte Toccafondi - per aiutare le famiglie in difficoltà con i
                          pagamenti». Su entrambi gli strumenti sono in corso approfondimenti dei tecnici del Mef. L' intervento dovrebbe
                          confluire nel decreto atteso per fine aprile. Ma la crisi morde e il tempo stringe. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Le tutele per chi segnala

                          La legge «Severino» per la prevenzione e repressione della corruzione e
                          dell' illegalità nella Pa (legge 190/2012) ha introdotto tutele a protezione dei
                          dipendenti pubblici che segnalano illeciti, modificando con l' articolo 1,
                          comma 51, il testo unico sul pubblico impiego (il decreto legislativo
                          165/2001), nel quale inserisce l' articolo 54-bis. Stabilisce, tra l' altro, che il
                          denunciante non possa essere sanzionato, licenziato o sottoposto a una
                          misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle sue condizioni
                          di lavoro. E che, nell' ambito del procedimento disciplinare, l' identità del
                          segnalante non possa essere rivelata senza il suo consenso.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 26
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                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          trattamenti per i lavoratori

                          L' integrazione malattia per coronavirus è a carico dello Stato
                          L' aiuto riguarda la quota a carico del datore fino a esaurimento dei fondi

                          Il Dl 18/2020 (ora all' esame della Camera per la conversione in legge) ha
                          introdotto alcune regole particolari per i casi di malattia legati al
                          coronavirus. Per i lavoratori del settore privato, il periodo trascorso in
                          quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria
                          con sorveglianza attiva, è equiparato alla malattia ai fini del trattamento
                          economico previsto dalla normativa di riferimento e non è computabile ai
                          fini del periodo di comporto. In queste ipotesi è il medico curante che deve
                          darne evidenza, compilando il certificato di malattia con gli estremi del
                          provvedimento che ha dato origine agli eventi stessi: i certificati riguardanti
                          queste casistiche emessi prima del 17 marzo (data di entrata in vigore del
                          Dl 18/2020) sono considerati comunque validi. Invece, se il lavoratore si
                          trova in malattia accertata da Covid-19, il certificato è redatto dal medico
                          curante nelle consuete modalità telematiche. Fino al 30 aprile, per i
                          lavoratori dipendenti pubblici e privati che hanno il riconoscimento di
                          disabilità grave (articolo 3, comma 3 della legge 104/1992) e per i lavoratori
                          in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico legali,
                          attestante una condizione di rischio derivante da immunodepressione o da esiti da patologie oncologiche o dallo
                          svolgimento di relative terapie salvavita, il periodo di assenza dal servizio prescritto dalle autorità sanitarie è
                          equiparato al ricovero ospedaliero. Infine, l' articolo 26, comma 5 del Dl 18/2020 ha previsto che l' eventuale
                          integrazione a carico del datore da corrispondere ai lavoratori, con riferimento ai casi appena descritti, possa essere
                          posta a carico dello Stato, dietro presentazione di una istanza ad hoc all' ente previdenziale, nei limiti delle risorse
                          stanziate. Su questo punto si attendono le istruzioni gestionali, che dovranno anche prevedere le modalità di
                          rimborso dei trattamenti di integrazione già erogati in attesa dei chiarimenti operativi. Per la relazione tra la malattia e
                          la fruizione di un ammortizzatore sociale, secondo la prassi Inps (circolare 82/2009, tuttora valida) bisogna
                          distinguere l' ipotesi in cui la malattia sia insorta durante il periodo di sospensione dall' ipotesi in cui la malattia sia
                          precedente. Nel primo caso, l' evento non è indennizzabile poiché non c' è obbligo di prestare attività lavorativa. In
                          questa situazione non è neppure necessario che il lavoratore si faccia certificare dal medico curante e comunichi lo
                          stato di malattia. Se invece la malattia è iniziata prima della sospensione dell' attività lavorativa si possono verificare

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 27
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                          lunedì 20 aprile 2020

                                                                                Il Sole 24 Ore
                                                                 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          due fattispecie: la totalità del personale in forza all' ufficio o al reparto cui il dipendente appartiene ha sospeso l'
                          attività: anche questi beneficerà dunque delle prestazioni garantite dall' ammortizzatore attivato, dalla data di inizio
                          dello stesso; non è sospesa dal lavoro la totalità degli addetti in forza all' ufficio o al reparto di appartenenza del
                          lavoratore: quest' ultimo continuerà a godere dell' indennità di malattia, se prevista. Quando c' è una cassa
                          integrazione con riduzione di orario, il relativo trattamento non è dovuto, in alcun caso, per le giornate di malattia,
                          indipendentemente dall' indennizzabilità di queste ultime. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[ § 1 5 7 2 0 0 1 7 § ]

                          lunedì 20 aprile 2020
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                                                                                  Il Sole 24 Ore
                                                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          TAR VENETO

                          Concessione turistica revocata Disatteso il periodo transitorio
                          La pronuncia è in contrasto con la legge 145/2018 e con la Corte Ue su Promoimpresa

                                                                                                                              Piero BellandiCristina Pozzi

                          Con la sentenza 218/2020, il Tar Veneto si è pronunciato su una vicenda
                          relativa a una concessione, nel Comune di Chioggia, per l' ormeggio di
                          natanti e imbarcazioni da diporto. Attore del giudizio un club velico invitato
                          a presentare osservazioni ex articolo 18 del regolamento per l' esecuzione
                          del Codice della navigazione che si è visto respingere l' istanza presentata
                          in concorrenza per l' assegnazione dell' area ed è ricorso al Tar (rilevando il
                          contrasto con l' articolo 12 della direttiva servizi e con l' articolo 49 del
                          Tfue). Al di là della legittimazione e dell' interesse ad agire della ricorrente,
                          quali, ad esempio, la qualità imprenditoriale o meno del ricorrente club
                          velico, il tema verte sul criterio di proficuità dell' utilizzo del bene demaniale,
                          principio cardine dell' articolo 37 del Codice della navigazione che impone
                          all' amministrazione concedente la ricerca del migliore utilizzatore del bene
                          concesso, tenendo conto dei diversi contenuti di tale principio (ad esempio,
                          la tutela ambientale). Senza considerare la finalità sociale dei soggetti in
                          questione, questo sarebbe stato un interessante caso per valutare i confini
                          della migliore condotta dell' amministrazione con riferimento al criterio
                          della proficua utilizzazione e alle valutazioni preliminari che la sentenza Promoimpresa pone in capo al concedente.
                          Nel merito, il Tar ritiene la diretta operatività della direttiva servizi, richiama la sentenza Promoimpresa, unico
                          precedente in materia e la sentenza del Consiglio di Stato 7874/2019. Tuttavia la Corte di giustizia Ue, prima di
                          giungere alle proprie conclusioni aveva svolto un circostanziato ragionamento, affermando una serie di principi di
                          assegnazione che devono essere tenuti presenti nella valutazione, che va svolta caso per caso. Parte della
                          giurisprudenza, anche precedente alla pronuncia, aveva indicato la via della procedura concorrenziale per l'
                          assegnazione delle concessioni; la Corte Ue - ritenendo le concessioni italiane quale autorizzazioni all' esercizio di
                          imprese - orienta l' attenzione alla valutazione dei singoli casi e delle caratteristiche del mercato rilevante. Il
                          riferimento va ai criteri di ricognizione (limitazione del numero delle autorizzazioni per via della scarsità delle risorse
                          naturali, interesse transfrontaliero certo, accertamento del ritorno economico degli investimenti), elementi da
                          valutare caso per caso. La legge 145/18, estendendo la durata delle concessioni, non ha istituito una proroga
                          automatica, ma un congruo «periodo transitorio» atto a completare una complessiva riforma del settore. Anche la
                          sentenza 7874/19 del Cds non opera la disapplicazione della legge 145/18, ma enuncia i principi cui potrebbe riferirsi
                          ove adito. La sentenza del Tar, con un' affermazione difforme da quanto previsto dalla pronuncia

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                  Pagina 29
[ § 1 5 7 2 0 0 1 7 § ]

                          lunedì 20 aprile 2020

                                                                                 Il Sole 24 Ore
                                                                  Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          Promoimpresa, afferma che la concessione in esame «ha avuto una durata sufficientemente estesa (dodici anni)
                          per consentire l' ammortizzazione degli investimenti iniziali, mentre non sarebbero rilevanti eventuali investimenti
                          realizzati in tempi più recenti, non potendo il concessionario vantare per essi un legittimo affidamento». Tale
                          affermazione non è corroborata dall' analisi economico-finanziaria degli investimenti attuati, della loro portata e del
                          loro periodo di ammortamento, ma si risolve in una semplice affermazione apodittica che non dà conto di tali
                          elementi; si ferma a mere supposizioni su asset ad utilità pluriennale, non affrontando il tema del tempo necessario
                          al ritorno finanziario dei beni investiti per la gestione dell' attività propria del soggetto richiedente. Non si può quindi
                          non cogliere la difformità dai criteri ribaditi dalla giurisprudenza europea e una sostanziale incapacità di considerare
                          gli aspetti economico-finanziari, liquidati senza l' acquisizione di elementi tecnico-contabili a supporto. ©
                          RIPRODUZIONE RISERVATA.

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[ § 1 5 7 2 0 0 0 8 § ]

                          lunedì 20 aprile 2020
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                                                                                Il Sole 24 Ore
                                                                 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

                          EMERGENZA COVID-19PERSONALE

                          Il limbo della sospensione blocca le nuove assunzioni
                          Fra le procedure stoppate la scadenza dei bandi e le verifiche sulla mobilità In naftalina anche il decreto atteso entro
                          oggi per attuare l' addio al vecchio turn over

                                                                                                                    Gianluca BertagnaDavide D' Alfonso

                          Un percorso a ostacoli con effetti simili a un blocco delle assunzioni.
                          Questo sono diventate le procedure di reclutamento nella primavera del
                          Coronavirus. Il complicato momento storico ha prodotto una serie di
                          confusi interventi normativi che impattano in modo pesantissimo sulla
                          possibilità di assumere. Tutto ciò in una fase nella quale i pensionamenti
                          non si fermano e il bisogno di turn-over preme sulle amministrazioni. La
                          dilazione dei termini Prima questione: l' assenza di termini certi per i
                          procedimenti. L' articolo 87, comma 5, del Dl 18/2020 ha sospeso per 60
                          giorni lo svolgimento delle procedure concorsuali. Chiarito dal Dl 22/2020
                          che il differimento riguarda le prove d' esame e non le pubblicazioni di
                          nuovi bandi, resta il fatto che le procedure in corso, salvo quelle solo
                          telematiche o curriculari, sono arenate fino a metà maggio. D' altra parte l'
                          articolo 103 del decreto Cura Italia, integrato dagli effetti del Dl 23/2020,
                          prevede la sospensione del computo dei termini ordinatori o perentori,
                          propedeutici, endoprocedimentali, finali ed esecutivi, relativi allo
                          svolgimento di procedimenti amministrativi su istanza di parte o d' ufficio
                          dal 23 febbraio fino, ora, al 15 maggio. I bandi di concorso aperti al 23 febbraio o pubblicati da quella data vedono
                          quindi congelati i 30 giorni canonici di pubblicazione, che riprendono (o iniziano) a decorrere dal 16 maggio.
                          Aspettando gli esuberi Nei giorni scorsi il dipartimento della Funzione pubblica ha indicato, tra i procedimenti per i
                          quali intende siano sospesi i termini, anche quello legato alla verifica degli esuberi ex articolo 34-bis del decreto
                          legislativo 165/2001. I 45 giorni che gli enti debbono concedere al Dipartimento per effettuare le sue verifiche sono
                          attualmente bloccati, anch' essi, fino al 15 maggio compreso. Sembrava porre rimedio a questo ulteriore problema
                          un emendamento alla legge di conversione del Dl 18/2020 finalizzato a sottrarre all' azione dilatoria dell' articolo 103
                          le procedure improntate al meccanismo del «silenzio-assenso», ma all' ultimo momento il correttivo è stato escluso
                          dal maxiemendamento al Senato. Il Dpcm assunzioni E pensare che questo periodo avrebbe dovuto essere il
                          momento culminante per partire con le maggiori assunzioni promesse dall' articolo 33, comma 2, del decreto legge
                          34/2019. Il Dpcm attuativo era atteso, secondo quanto annunciato in Conferenza Stato-Città, proprio per oggi, 20
                          aprile. La bozza è conosciuta fin da metà dicembre e nel frattempo il decreto Crescita ha subito ben due ritocchi,
                          prima con la legge di bilancio e poi con la conversione del Milleproroghe. In questa attesa rimangono valide le regole
                          classiche: contenimento delle spese di personale, turn-over generalizzato per i Comuni

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                 Pagina 31
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