COMUNE DI RUSSI Venerdì, 11 gennaio 2019

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 11 gennaio 2019
COMUNE DI RUSSI
 Venerdì, 11 gennaio 2019
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 11 gennaio 2019
COMUNE DI RUSSI
                                                           Venerdì, 11 gennaio 2019

Prime Pagine
 11/01/2019 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                                                             1
 11/01/2019 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                            2
Cronaca
 11/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 39                                            FEDERICO SPADONI
 «Un tesoro non giustificabile» Ecco i motivi del maxi sequestro                                                               3
 11/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 38
 Vincenzo, il Paperone di Russi super tifoso del Bologna «Geniale......                                                        5
 11/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 39
 Procura e Antimafia sui 50 milioni di euro tolti al re del vino Melandri                                                      7
 11/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 44
 Dieci baby calciatori intossicati da monossido curati a Ravenna al Centro...                                                  9
Cultura e Turismo
 11/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 59
 Iuliano parla del Rigoletto                                                                                                   10
Infrastrutture, viabilità, trasporti
 10/01/2019 Ravenna Today
 Trenitalia, l' ira dei pendolari: "Coi nuovi orari treni sempre in...                                                         11
sport
 11/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 22
 Maestri non torna a San Marino e ora i titani virano su Richetti                                                              13
Pubblica Amministrazione ed Enti Locali
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 31                                                                        CHRISTINA FERIOZZI
 Appalti pubblici, con i modelli...                                                                                            14
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 31                                                                          MICHELE DAMIANI
 Il consulente guida la crescita                                                                                               16
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 33                                                                        ANDREA MASCOLINI
 Commissari di gara esterni, rinvio al 15/4                                                                                    19
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 33
 Investimenti, arrivano i fondi                                                                                                21
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 33
 Poste installa 253 bancomat nei mini-enti                                                                                     22
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 33                                                  FRANCESCO CERISANO E VALERIO STROPPA
 Semplificazioni negli enti                                                                                                    23
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 34
 Incarichi a contratto, limiti negli enti senza dirigenza                                                                      25
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 35
 Progetti opere complesse, il Bim ora è obbligatorio                                                                           27
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 36
 Minoranze da tutelare                                                                                                         29
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 37
 Campania, 4,5 mln per la pianificazione delle aree forestali                                                                  31
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 37                                                       PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI
 Erasmus, fondi Ue all' istruzione                                                                                             32
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 37
 Sicilia, 5,9 milioni per l' energia e per l' ambiente                                                                         34
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 38                                                                        MARCO MASSAVELLI
 Due budget assunzionali per i nuovi vigili urbani                                                                             35
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 38                                                                         MATTEO BARBERO
 Guerra ai pagamenti lumaca                                                                                                    37
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 38                                                                          SERGIO TROVATO
 Ruoli inesigibili, tempi infiniti per le istanze                                                                              39
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 39                                     ELENA BRUNETTO - COMPONENTE OSSERVATORIO TECNICO E
 Il Fondo crediti inesigibili non fa sconti                                                             DOCENTE ANUTEL         41
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 39                                                                        TOMMASO VENTRE*
 Incentivi per gli uffici tributi                                                                                              43
 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 39                                                                           ROBERTO LENZU
 Tributi comunali, la doppia sanzione è...                                                                                     45
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 11 gennaio 2019
11 gennaio 2019
                  Corriere di Romagna
                     (ed. Ravenna)
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                  Il Resto del Carlino (ed.
                          Ravenna)
                                      Prima Pagina

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 11 gennaio 2019
11 gennaio 2019
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                                   (ed. Ravenna-Imola)
                                                        Cronaca

  «Un tesoro non giustificabile» Ecco i motivi del maxi
  sequestro
  Terreni, società e anche auto d' epoca tra i beni congelati dalla Procura al "Re del vino"
  Vincenzo Melandri, accusato anche di riciclaggio

  RAVENNA Il principio utilizzato è quello detto
  della "sproporzione". Cioè dello «squilibrio
  incongruo e significativo» tra i beni posseduti
  anche per interposta persona e il reddito
  dichiarato. Su questa base poggia il maxi
  sequestro del valore di 50 milioni di euro nei
  confronti del "Re del vino" Vincenzo Secondo
  Melandri e della moglie Roberta Bassi, messo
  a segno dalla Dia di Bologna su disposizione
  del gip Andrea Galanti. In altre parole, un
  capitale che non era giustificabile né dalla
  situazione patrimoniale, né dalle attività
  economiche possedute: 185 beni fra terreni,
  partecipazioni societarie, conti correnti, case e
  autovetture d' epoca, tale da rappresentare un
  «compendio immobiliare che non ha
  precedenti». Parole del procuratore capo
  Alessandro Mancini, che assieme al pubblico
  ministero Lucrezia Ciriello ha coordinato l'
  indagine nell' ambito dell' operazione
  "Malavigna", conclusasi con l' arresto nel
  dicembre 2017 di sette persone -avario titolo -
  per riciclaggio, autoriciclaggio, usura e frode
  fiscale e trasferimento fraudolento di valori.
  Una nuova svolta per il caso che vede l' ex "Re
  del vino, 50enne di origine faentina, e la
  consorte imputati assieme ad altri cinque
  foggiani nel processo per associazione per
  delinquere che giusto l' altro ie risi sarebbe
  dovuto concludere davanti al gup, mache
  proprio alla luce del nuovo sequestro è stato rinviato per dare modo ai legali (per l' imprenditore gli
  avvocati Ermanno Cicognani e Antonio Vincenzi), di studiare il faldone di 101 pagine che ha autorizzato
  il sequestro.
  Il sequestro Come ribadito dal pm Ciriello, «i 50 milioni sequestrati si sommano ai 20 giàcongelatinel
  corso dell' inchiesta», e sono testimonianza di quello che la recente ordinanza ha definito un
  «ventennale spessore criminale che contraddistingue la figura» di Melandri, e della sua «indubbia
  pericolosità soggettiva».
  Ci ha pensato il tenente colonnello della Dia Aniello Mautone a sviscerare nel dettaglio la lista dei beni
  congelati: un' ottantina di appezzamenti, tra Russi, Faenza, Forlì e Desenzano sul Garda, partecipazioni

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11 gennaio 2019
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                                                        Cronaca

  ECCO CHI È DALL' EREDITÀ DEL NONNO LE RADICI DELL' IMPERO

  Vincenzo, il Paperone di Russi super tifoso del
  Bologna «Geniale... e parsimonioso»
  DA UN certo punto di vista, diciamolo pure,
  una figura geniale. Capace di costruire un
  impero se non dal nulla, quasi. Arguto,
  intelligente, simpatico per gli amici. La battuta
  sempre pronta. Molto parsimonioso
  (eufemismo), dice chi lo conosce bene. E in
  realtà lo fa intendere anche il giudice quando,
  per avallare l' ipotesi accusatoria del
  patrimonio sproporzionato al reddito, parla di
  «regime medio di consumi piuttosto
  contenuto». Tradotto, soldi e terreni ovunque,
  ma vita morigerata, niente eccessi. Tra le auto
  che gli hanno sequestrato quattro sono d'
  epoca, ma lui girava con una Lancia Thema:
  comprata usata. Il tipico uomo forgiato dal
  sudore tra le zolle della campagna, grande
  lavoratore che «dormiva tre ore a notte». Poi
  capisci che i soldi li ha quando ti accorgi che
  nelle foto allo stadio, tifosissimo del Bologna,
  siede in tribuna, eh, mica in curva.
  FU IL NONNO, oltre a trasmettergli la
  passione per il vino, a lasciargli una bella
  cantina a Russi. Vicenzo Secondo Melandri
  aveva vent' anni. Pochi giorni dopo il suo
  primo arresto, nel 2012, il nonno morì. Proprio da lì, da quella cantina, aveva spiccato il volo ed è
  davvero diventato il re del vino. Quale vino? Principalmente mosto concentrato, ma anche Sangiovese e
  Trebbiano, tipici della zona. Prima conquista il Nord, come clienti ha rinomate cantine del Piemonte e
  del Veneto, incontra i più importanti spumantisti. E allora va anche all' assalto del Sud. Scende, si
  espande e il suo impero - con le dovute proporzioni - quasi sembra quello di Carlo V, dove il sole non
  tramonta mai. Tutt' altro che uno sprovveduto, la Procura sa bene di avere a che fare con un osso duro,
  pur ritenendolo figura dallo spiccato e «ventennale spessore criminale». E scorrendo l' elenco di quello
  che ha o avrebbe combinato a partire dagli anni Novanta, ne ha ben donde. La prima grana nel 1996, il
  Nas lo denuncia perché altera i mosti con sostanze zuccherine. Un anno dopo i carabinieri di Ravenna
  lo denunciano per associazione di tipo mafioso, tre anni dopo viene tutto archiviato. Ma il Nas gli sta
  sempre alle costole, nel '98 all' accusa di taroccare il mosto gli aggiunge quella di associazione per
  delinquere. Sentenza: 1 anno e 2 mesi.
  NEL 2001 entrano in scena le fatture false, è la finanza di Imola che lo accusa di dichiarazione
  fraudolenta. Ma i guai più grossi se li procura al Sud. Aprile 2011, sempre false dichiarazioni e
  operazioni inesistenti portano la squadra mobile di Foggia ad arrestarlo per la prima volta.
  È l' operazione Baccus: cinque anni e mezzo in primo grado, 4 in appello. Partono i primi, consistenti

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11 gennaio 2019
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                                         Ravenna)
                                                          Cronaca

  Procura e Antimafia sui 50 milioni di euro tolti al re
  del vino Melandri
  GLI HANNO preso tutto. Venti milioni di euro
  dopo il primo arresto del 2012. Adesso
  patrimoni per altri 50 milioni. Persino quattro
  auto d' epoca, che più che una passione per
  Vincenzo Secondo Melandri, il re del vino di
  Russi, era uno dei tanti investimenti. Forse, gli
  hanno preso tutto. Perché gli investigatori dell'
  antimafia non escludono, cammin facendo, di
  imbattersi in altri patrimoni da «aggredire».
  «Sequestro preventivo finalizzato alla confisca
  per sproporizione», lo definisce il Pm Lucrezia
  Ciriello, titolare del fascicolo, che ne spiega la
  genesi: «Si va a intaccare il patrimonio di una
  persona che presenta una pericolosità
  criminale rilevante, attestata dai precedenti
  che risalgono agli anni '90» in quanto «i beni
  che possiede sono sproporzionati al reddito
  che dichiara».
  E, aggiunge, «questa misura è più efficace di
  quelle che aggrediscono la libertà personale».
  AL MOMENTO a Vincenzo Secondo Melandri,
  50 anni, è interdetta anche questa, dopo l'
  arresto nel dicembre 2017 nell' ambito dell'
  operazione denominata 'Malavigna'. E il maxi
  sequestro si inserisce in quest' ultima vicenda giudiziaria per la quale è a processo perché ritenuto
  referente di un gruppo criminale specializzato nel riciclaggio di ingenti capitali di provenienza illecita e
  nelle frodi fiscali.
  Le recenti indagini patrimoniali hanno consentito di mettere i sigilli a 185 tra fabbricati e terreni nei
  comuni di Russi, Faenza, Forlì e Desenzano del Garda (Brescia), nonché a disponibilità finanziarie
  depositate in Italia e nella Repubblica di San Marino, ma anche a partecipazioni a 15 società. L' uomo,
  ha ricostruito la Direzione investigativa antimafia, venne coinvolto nel 2012 nell' operazione Baccus della
  Dda di Bari a seguito della quale la Corte d' Appello emise nei suoi confronti una condanna a 4 anni di
  reclusione per reati associativi finalizzati alla truffa aggravata e ai reati fiscali. Proprio oggi, a Bari, è
  prevista un' udienza in cui la difesa chiederà una riqualificazione della pena. Per il tenente colonnello
  Aniello Mautone, capo della Dia di Bologna, all' epoca dell' arresto del 2012 il patrimonio di Melandri,
  poi tornato libero, fu solo «leggermente scalfito». Da qui la necessità investigativa di non dargli, pure se
  ora in carcere, «possibilità di mantenere intatto il patrimonio».
  MA PERCHÉ il sequestro di 50milioni di euro quando per il Gip Andrea Galanti, che ne ha firmato l'
  ordinanza, quelli certamente illeciti sono 'solo' 14? «I 14 milioni sono certamente provenienza illecita -
  spiega il capo dell' antimafia -, per il restante non c' è dimostrazione di provenienza lecita perché
  sproporzionato rispetto ai guadagni». Qui è il procuratore capo Alessandro Mancini che fa alcune
  precisazioni: «Noi lavoriamo su ipotesi che man mano si consolidano. Non abbiamo certezze granitiche
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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 11 gennaio 2019
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                                                       Cronaca

  DA FANO

  Dieci baby calciatori intossicati da monossido curati
  a Ravenna al Centro Iperbarico
  DIECI calciatori di una delle squadre giovanili
  della Ss.
  Matelica, del Fanese, sono stati ricoverati al
  entro iperbarico di Ravenna perché rimasti
  intossicati da una fuga di monossido di
  carbonio.
  I ragazzi, in tutto 18, insieme al loro allenatore,
  a causa del mal funzionamento dell' impianto
  di riscaldamento degli spogliatoi del campo
  sportivo di Boschetto, nelle vicinanze della
  cittadina, sono rimasti intossicati nella notte tra
  il 9 e il 10 gennaio.
  I piccoli calciatori sono stati inviati a Ravenna,
  nel centro diretto da Pasquale Longobardi,
  dall' Ospedale di Fabriano; mentre altri 8
  ragazzi sono stati inviati al Centro iperbarico di
  Fano.
  I piccoli sportivi hanno tutti età compresa tra i
  12 e i 13 anni e, al termine dell' allenamento
  avevano accusato nausea, sonnolenza e mal
  di testa. Per questo motivo sono subito
  scattate tutte le misure necessarie per trattate
  l' intossicazione. I minori ora stanno bene. In
  camera iperbarica è stata curata nei giorni
  scorsi una donna che, residente in Russi, ha perso conoscenza in casa per un braciere.

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  Russi

  Iuliano parla del Rigoletto
  INIZIA stasera e prosegue venerdì 18 e 25
  gennaio dalle 20 alle 22, nella biblioteca
  comunale in via Godo Vecchia 10, la rassegna
  'Musica Storia Musiche'. Il primo incontro sarà
  su 'La parola-musica e la parola scenica.
  Giuseppe Verdi: Rigoletto'. La proposta,
  condivisa tra Comune di Russi e associazione
  teatrale Emilia-Romagna Ater, riguarderà
  opere musicali di grande impatto, ricche di
  stimoli e possibili intersezioni storiche,
  artistiche e culturali. Narrazione a cura di
  Francesco Iuliano. Infotel. 0544.587656.

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                                          Ravenna Today
                                          Infrastrutture, viabilità, trasporti

  Trenitalia, l' ira dei pendolari: "Coi nuovi orari treni
  sempre in ritardo: ripristinare le fermate soppresse"
  In vista della giornata di protesta contro il nuovo orario di Trenitalia, Andrea Bertani e
  Raffaella Sensoli, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, hanno annunciato che
  depositeranno una risoluzione

  1 Il lato nascosto delle sale slot, quando in
  gioco c' è la vita: "Ho perso mezzo milione e la
  mia famiglia" 2 Dallo scippo all' aggressione
  sotto lo sguardo dei passanti: panico in centro
  3 Bacia una studentessa contro la sua volontà:
  docente allontanato dalla scuola 4 Nel
  Magazzino Darsena la 'piazza coperta' di
  Cervia: ristoranti, musica e anche una spa
  Approfondimenti Classe e Godo manifestano
  per chiedere il ripristino delle fermate dei treni
  4 gennaio 2019 Nuove modifiche agli orari dei
  treni: aggiunta una fermata a Godo 9 gennaio
  2019 In vista della giornata di protesta contro il
  nuovo orario di Trenitalia , Andrea Bertani e
  Raffaella Sensoli, consiglieri regionali del
  Movimento 5 Stelle, hanno annunciato che
  depositeranno una risoluzione. "Ancora una
  volta Bonaccini sta tradendo e prendendo in
  giro i cittadini e la Romagna - commentano i
  due consiglieri - A              Godo, C l a s s e ,
  Santarcangelo e Misano è stato di fatto negata
  la possibilità di usare il treno, peraltro già
  pagato con gli abbonamenti. Tutto questo solo
  per potere dire a giornali e tv che qualche
  treno sarebbe arrivato a Ravenna o a Rimini
  con qualche minuto di anticipo rispetto al
  passato. Altro che locomotiva d' Italia: a furia
  di creare dei danni ai cittadini Bonaccini
  rischia di farla deragliare l' Emilia-Romagna. Per questo sosterremo con convinzione la giornata di
  protesta dei pendolari romagnoli prevista per sabato". Da lunedì sono entrate in vigore alcune modifiche
  ai treni regionali , chieste dalla Regione Emilia-Romagna, dopo gli incontri con i comitati dei pendolari e
  viaggiatori e introdotti dalle Ferrovie: ma ciò non basta a pendolari e consiglieri. "Chiudere la stazione di
  Godo obbligando gli studenti a partire alle 6:30 da casa per arrivare in tempo a scuola e costringere i
  lavoratori del ravennate o del riminese ad aspettare coincidenze per ore peggiorando di molto la
  situazione precedente è inaccettabile - proseguono Bertani e Sensoli - Per questo depositeremo una
  risoluzione, che chiederemo di trattare al più presto, per ottenere l' immediata marcia indietro della
  Regione. Devono essere immediatamente ripristinate tutte le fermate precedentemente previste a Godo
  e a Classe e nei collegamenti fra Santarcangelo di Romagna e le località a ovest di Imola e da Rimini a
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                                                           sport

  BASEBALL A1

  Maestri non torna a San Marino e ora i titani virano
  su Richetti
  SAN MARINO Sarà stata la ritrovata voglia di
  giocare all' estero, sarà stata la delusione per l'
  anno negativo di San Marino, ma a quanto
  pare Alessandro Maestri non giocherà il
  prossimo anno sul Titano.
  Il pitcher riminese, che sta attualmente
  giocando nel campionato australiano, ha
  manifestato l' idea di riprovare l' avventura all'
  estero, in particolare in Asia o nel campionato
  messicano che l' ha visto protagonista nel
  2017.
  C' era stato anche un approccio con Parma
  (piano B) che sa di avere un monte di lancio
  italiano più debole delle altre big di A1.
  Cosa farà ora San Marino?
  Quasi sicuramente prenderà in prestito dai
  Pirati Carlos Richetti da affiancare a Coverie
  Cherubini. Tornando a Parma, ci sono grossi
  dubbi sul ritorno di Eryl Casanova per i suoi
  impegni con la nazionale cubana. E la società
  ducale ha fatto un pensierino a Raul Ruiz che
  però ha un ingaggio decisamente alto.
  Qui Godo I primi colloqui del Baseball Godo
  sono stati da tempo affrontati e finalizzati a
  confermare in toto il roster degli italiani che ha
  conquistatola promozione. Inattesa delle
  ufficialità, però, dovrebbero esserci tre
  eccezioni: Federico Rubboli sembra
  intenzionato ad appendere il guantone al
  chiodo terminando una lunga e onorata
  carriera, mentre Jonathan e Jacopo Foli andranno in prestito a Rovigo, in serie B, per giocare con
  continuità. Ancora non è stato deciso se confermare Kevin Riello, lanciatore comunque comunitario
  perchè ha passaporto portoghese. A prescindere, però, arriverà un pitcher partente straniero. Si stanno
  cercando due giocatori importanti nel box di battuta. Bill Holmberg, rientrato proprio ieri dagli States, ha
  nel taccuino qualche nome interessante per Godo e, quando sarà presente in Italia, darà nel corso del
  campionato una mano a Marco Bortolotti, visto che Luis Hernandez lavora all' Accademia di Roma.

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  Le specifiche in un documento sul dlgs 231 pubblicato ieri e redatto da Cndcec, cnf e abi

  Appalti pubblici, con i modelli organizzativi garanzie
  al 50%
  Riduzione del 50% delle garanzie negli appalti
  pubblici per le imprese in possesso di modello
  organizzativo quale incentivo alla diffusione
  degli stessi, revisione del procedimento di
  accertamento giudiziale e del sistema dell'
  inversione dell' onere della prova, sono fra le
  modifiche proposte alla normativa sul tema.
  Checkup aziendale, mappatura dei rischi,
  individuazione della soglia di rischio
  accettabile sono le operazioni indispensabili
  per la opportuna predisposizione dei Modelli
  ex dlgs 231/2001, che sono ormai annoverati
  fra le norme del diritto societario.
  Sono alcune delle indicazioni traibili dal
  documento «Principi consolidati per la
  redazione dei modelli organizzativi e l' attività
  dell' organismo di vigilanza e prospettive di
  revisione del dlgs 8 giugno 2001, n. 231», che
  il Cndcec ha redatto, congiuntamente ad Abi,
  Consiglio nazionale forense e Confindustria e
  posto in pubblica c o n s u l t a z i o n e f i n o a l
  prossimo 24 gennaio.
  La valenza dei modelli organizzativi. I modelli
  organizzativi ex dlgs 231/2001 sono ormai
  ascritti sistematicamente a quelle norme del
  diritto societario (e in particolare al terzo e al
  quinto comma dell' art. 2381 c.c. ed all' art.
  2403 c.c.) che sanciscono il principio di
  «adeguatezza nel governo societario». Da ciò prende spunto l' impegno del consiglio nazionale di
  categoria per rispondere alle istanze dei molti colleghi che sono impegnati in questa area sia come
  consulenti, sia come componenti di collegi sindacali e di organismi di vigilanza, sia infine come
  consulenti tecnici nella valutazione di idoneità dei modelli organizzativi in sede giudiziaria. Il documento
  è consultabile sul sito web del Consiglio nazionale ed è possibile formulare commenti e osservazioni
  entro il 24/1/19 al seguente indirizzo: consultazione@commercialisti.it.
  Da questo lavoro, a carattere interdisciplinare, nasce l' individuazione di norme di comportamento dei
  componenti degli organismi di vigilanza, nonché indicazioni operative per la definizione dei principi da
  seguire per la predisposizione dei modelli da parte delle imprese, oltre che per l' elaborazione di
  proposte di modifica normativa in relazione alle maggiori criticità emerse. In particolare il Cndcec
  evidenzia l' opportunità di ampliare gli incentivi pratici alla diffusione dei modelli ad esempio
  introducendo vantaggi in sede di concessione di contributi pubblici (nell' ottica della valutazione del

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                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  La presidente Calderone presenta l' evento dedicato ai quarant' anni della professione

  Il consulente guida la crescita
  Ad oggi la categoria assiste un milione e mezzo di imprese

  Valorizzazione delle politiche attive,
  rafforzamento dell' equo compenso e stretta
  agli abusivi. Sono solo alcune delle richieste
  avanzate al governo dai consulenti del lavoro,
  che si riuniscono oggi, a Roma, per
  festeggiare i quarant' anni della loro legge
  istitutiva (legge 12/1979). Una professione
  che, in questo arco di tempo, ha subito
  notevoli cambiamenti. Ne parliamo con Marina
  Calderone, presidente del Consiglio nazionale,
  che ha potuto constatare con mano l'
  evoluzione della categoria visto che ne è la
  rappresentante da cinque mandati.

  Domanda. Presidente Calderone, oggi la
  categoria si incontra a Roma per
  festeggiare i primi quarant' anni di vita.
  Qual è l' obiettivo principale dell' evento?
  Risposta. Si tratta di una tappa fondamentale
  per la riconoscibilità e l' importanza della
  nostra professione, che deve spingere tutti i
  consulenti del lavoro ad interrogarsi sul
  percorso fatto sin qui e sulle competenze
  acquisite. Ma, ancor di più, su quello che
  dovrà essere il nostro percorso negli anni a
  venire. Se tanta strada abbiamo percorso,
  arricchendo la professione di nuove
  prerogative, infatti, tanta altra dobbiamo
  ancora farne per consolidare ciò per cui abbiamo lottato in questi anni e che ci ha permesso di
  diventare centrali per aziende e lavoratori nelle dinamiche lavoristiche e fiscali.

  D. Guardando ai prossimi quarant' anni come si immagina la professione di consulente del
  lavoro?
  R. Il «lavoro» resterà centrale nonostante la digitalizzazione che impatterà sempre di più sulla nostra
  vita quotidiana, sul mondo economico e produttivo e sulle prestazioni lavorative.
  Un cambio di scenario che per i consulenti del lavoro potrà rappresentare un' ulteriore opportunità. D'
  altronde la nostra categoria professionale non è estranea alle sollecitazioni e alle provocazioni che
  giungono sul fronte dell' innovazione.
  Siamo, infatti, tra le professioni con una maggiore propensione ad effettuare investimenti che
  consentano una migliore operatività dei nostri studi professionali. Per noi la sfida della digitalizzazione
  rappresenta una scommessa da giocare su due fronti: interno, sfruttando le nuove funzioni, i nuovi
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  Commissari di gara esterni, rinvio al 15/4
  Rinvio di tre mesi, al 15 aprile 2019, dell'
  obbligo di nomina dei commissari di gara
  esterni alla stazione appaltante per l'
  aggiudicazione dei contratti di appalto
  pubblico. Lo slittamento della scadenza del 15
  gennaio è stato disposto dall' Autorità
  nazionale anticorruzione mercoledì sera, con
  un comunicato pubblicato sul proprio sito.
  La data del 15 gennaio era stata prevista in un
  Comunicato Anac del 18 luglio 2018 a valle
  delle linee guida n. 5 e della definizione dei
  requisiti per l' iscrizione, tramite un apposto
  sistema informatico, sull' elenco tenuto dalla
  stessa Anac e già attivo dal 10 settembre
  2018. Nel comunicato firmato dal presidente
  Raffaele Cantone l' Autorità rende noto che ad
  oggi «il numero di iscritti nelle diverse
  sottosezioni dell' Albo ammonta a circa 2.100,
  di cui solo la metà estraibili per commissioni
  esterne alle amministrazioni aggiudicatrici».
  Un numero basso, ma preoccupa che non tutte
  le professionalità risultino adeguatamente
  coperte; infatti «numerose sottosezioni (circa il
  30%) risultano completamente prive di esperti
  iscritti, altre (circa il 40%) con un numero di
  esperti molto ridotto (meno di 10)».
  Anche in ragione di questi elementi e tenuto
  conto ddel previsto numero di gare bandite
  annualmente che richiedono la nomina di commissari esterni (su un totale di 120.000, qualche decina di
  migliaia saranno aggiudicate con l' offerta economicamente più vantaggiosa), l' Autorità prende atto che
  «allo stato, il numero degli esperti iscritti all' Albo non consente di soddisfare le richieste stimate in
  relazione al numero di gare previste».
  Ma il comunicato fa cenno anche ad una rilevante motivazione che suggerisce il rinvio e cioè l' incerto
  quadro normativo (alla luce delle imminenti modifiche al codice dei contratti che saranno veicolate sul
  decreto semplificazioni) che quindi «non sembra consentire la possibilità di nominare i commissari con
  modalità diverse da quelle descritte all' art. 77 per i casi di assenza e/o carenza di esperti».
  Da qui la scelta di differire di tre mesi la scadenza «per evitare ricadute sul mercato degli appalti», cioè
  un possibile blocco delle attività delle stazioni appaltanti. Il comunicato chiude annunciando che «le
  criticità evidenziate saranno oggetto di segnalazione al Governo e al Parlamento da parte dell'
  Autorità».
  A breve si vedrà se l' intero meccanismo, più volte avversato dalle amministrazioni, reggerà sotto la
  spinta delle semplificazioni volute dal governo, con tutte le evidenti ricadute in termini di trasparenza e
  buon andamento dell' azione amministrativa.

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  decreto

  Investimenti, arrivano i fondi
  È arrivato, rispettando perfettamente i tempi
  previsti dalla Manovra, il primo dei 161 decreti
  a t t u a t i v i d e l l a l e g g e d i bilancio. C o m e
  promesso dal ministero dell' interno (si veda
  ItaliaOggi del 5/1/2019), è stata centrata la
  scadenza del 10 gennaio per l' assegnazione
  ai comuni fino a 20.000 abitanti, dei contributi
  per la realizzazione di investimenti per la
  messa in sicurezza di scuole, strade, edifici
  pubblici e patrimonio comunale, stanziati dalla
  Manovra 2019 nel limite complessivo di 394,49
  milioni di euro. Ultimati i conteggi sulle risorse
  da corrispondere agli enti, la direzione finanza
  locale del Viminale ha licenziato il testo e,
  come da prassi, lo ha anticipato su internet
  attraverso la pubblicazione sul proprio portale.
  © Riproduzione riservata.

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  Poste installa 253 bancomat nei mini-enti
  Sono 253 i sindaci italiani di piccoli comuni
  che nei giorni scorsi hanno ricevuto da Poste
  Italiane la lettera che li informa dell' attivazione
  di uno sportello automatico, un Postamat per
  lo svolgimento di numerosi servizi. L '
  installazione degli Atm era stata una delle
  richieste di Uncem, tra quelle che avevano
  ricevuto risposta positiva dall' amministratore
  delegato Matteo Del Fante nell' intervento del
  26 novembre 2018 davanti a 3.500 sindaci
  riuniti a Roma. «Prende dunque forma
  concretamente il nuovo patto che abbiamo
  formalizzato con l' azienda», spiega il
  presidente Uncem, Marco Bussone.
  «Arrivano i primi 253 nuovi Postamat e i
  sindaci hanno già confermato all' ad Del Fante,
  al Responsabile Corporate Affairs, Giuseppe
  Lasco ai vertici territoriali dell' azienda la loro
  soddisfazione. Che è anche di Uncem e Anci,
  impegnate con Poste in un nuovo virtuoso
  percorso, diverso dal passato in cui non
  sempre ci eravamo capiti. Cresce il dialogo
  che porta benefici per le comunità che vivono,
  lavorano, studiano, frequentano per motivi
  turistici piccoli comuni e a r e e m o n t a n e .
  Abbiamo molte altre cose che possiamo fare
  per potenziare i servizi postali nelle zone
  interne del Paese. Quello dei Postamat è un
  primo importante passo, in attuazione di quanto scritto all' articolo 9 della legge 158/2017 sui piccoli
  comuni. La norma è stato il viatico per un nuovo legame degli enti locali con Poste Italiane. Abbiamo
  fiducia e, assieme ai sindaci, proseguiamo il lavoro insieme».

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  Gli emendamenti al dl 135 condivisi dal governo. Potenziate le ingiunzioni

  Semplificazioni negli enti
  Stralcio cartelle, perdite spalmate in 5 anni

  Prove di semplificazione amministrativa per gli
  enti locali. Dalla esecutività sprint delle
  delibere della giunta e d e l consiglio, alle
  semplificazioni in materia di progressioni
  verticali e posizioni organizzative, dalla
  spalmatura in cinque anni del minor gettito
  derivante dallo stralcio delle cartelle fino a
  1.000 euro, all' estensione anche alle
  ingiunzioni di pagamento del riscontro sulla
  regolarità fiscale che deve precedere i
  pagamenti (superiori a 5.000 euro) da parte
  della p.a. , s o n o n u m e r o s e l e n o r m e d i
  interesse per gli enti locali contenute nel
  pacchetto di emendamenti al decreto legge
  semplificazioni (dl 135/2018) che hanno
  ricevuto il parere favorevole del governo.
  Cominciamo dallo stralcio delle mini-cartelle.
  Comuni e province potranno ripartire su un
  arco temporale di 5 anni la perdita sui crediti
  iscritti in bilancio e divenuti inesigibili per
  legge, a seguito dell' operazione di
  cancellazione automatica dei vecchi ruoli fino a
  1.000 euro disposta con il decreto fiscale.
  L' articolo 4 del dl n. 119/2018 ha infatti
  stabilito l' annullamento automatico dei debiti
  di importo residuo fino a mille euro posti in
  riscossione tra il 2000 e il 2010 e non ancora
  incassati alla data del 24 ottobre 2018.
  L' intervento è volto a evitare effetti "traumatici" sui bilanci delle amministrazioni locali.
  Sebbene tali crediti avessero minime probabilità di essere effettivamente incamerati, gli ammanchi,
  soprattutto nel caso delle grandi città, possono assumere valori significativi, se si pensa che l' Anci ha
  stimato un importo complessivo delle partite annullate tra i 3 e i 5 miliardi di euro.
  Come detto, il preventivo riscontro della regolarità fiscale dei beneficiari dei pagamenti da parte della
  p.a. superiori a 5.000 euro (meccanismo previsto dall' art.48 del dpr 602/1973) viene esteso anche alle
  ingiunzioni, oggi escluse.
  L' estensione alle ingiunzioni di pagamento, che costituiscono uno strumento di riscossione, alternativo
  all' iscrizione a ruolo, molto usato dagli enti locali p e r l a riscossione coattiva, consentirà alle
  amministrazioni di recuperare più facilmente i tributi locali evasi, oltre ad avere un indubbio effetto
  deterrente perché non essere in regola con il versamento dei tributi locali bloccherà i pagamenti da
  parte degli enti pubblici. Infine, l' estensione alle ingiunzioni consentirà di superare l' asimmetria oggi
  esistente tra chi ha affidato la riscossione all' Agenzia delle entrate-Riscossione e chi svolge il servizio
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                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Incarichi a contratto, limiti negli enti senza dirigenza
  I comuni privi di dirigenza possono affidare
  incarichi a contratto per la direzione dei servizi
  nei limiti numerici ai contratti a tempo
  determinato stabiliti dal Jobs Act, dlgs
  81/2015. La Corte dei conti, sezione regionale
  di controllo per il Lazio, con la delibera
  28.12.2018, n. 85 si occupa dell' applicazione
  dell' articolo 110, comma 1, del dlgs 267/2000
  negli enti nei quali non siano in servizio
  dipendenti con qualifica dirigenziale. L' articolo
  110 prevede limiti numerici chiari all'
  attivazione degli incarichi a contratto solo nell'
  ipotesi di comuni con dirigenza: in questo
  caso, infatti, gli incarichi possono essere
  assegnati in misura non superiore al 30 per
  cento dei posti istituiti nella dotazione organica
  della qualifica dirigenziale e, comunque, per
  almeno una unità. Nulla si dispone per gli
  incarichi a contratto delle qualifiche non
  dirigenziali.
  Questo ha dato modo agli enti locali d i
  considerare inesistente qualsiasi limite e,
  quindi, di ritenere possibile coprire anche il
  100% dei vertici gestionali dei comuni
  esclusivamente con incarichi a contratto. La
  sezione Lazio rileva che alle amministrazioni
  pubbliche si applica l' articolo 23 del dlgs
  81/2015, ai sensi del quale, spiega il giudice
  contabile, «il tetto massimo percentuale di assunzione di personale a tempo determinato è fissato al
  20% del personale a tempo indeterminato alle dipendenze del medesimo datore di lavoro, salva diversa
  disposizione dei contratti collettivi, con possibile arrotondamento del decimale all' unità superiore
  qualora esso sia uguale o superiore allo 0,5». Il Ccnl 21.5.2018 all' articolo 50 non ha introdotto deroghe
  a tale tetto specificamente riferite alle assunzioni ai sensi dell' articolo 110 del Tuel.
  L' indicazione della magistratura contabile è corretta e fa comprendere agli enti locali privi di dirigenti,
  che non possono effettuare assunzioni a contratto senza alcun limite. Tuttavia, il parere della Sezione
  Lazio non completa la fattispecie. Infatti, in linea teorica, un ente, verificando che nel 20% del personale
  a tempo indeterminato possono rientrare tutti gli incarichi di vertice, potrebbe comunque decidere di
  coprire i posti apicali solo con incarichi a contratto. Sebbene l' articolo 110, comma 1, del Tuel sul punto
  non sia chiarissimo, tuttavia non si deve dimenticare che questa norma si applica in combinazione con l'
  articolo 19, comma 6, del dlgs 165/2001 (il comma 6-ter di detto articolo 19 estende la propria portata a
  tutte le amministrazioni pubbliche, compresi gli enti locali). Il comma 6 dell' articolo 19 stabilisce con
  chiarezza estrema che gli incarichi a contratto «sono conferiti, fornendone esplicita motivazione, a
  persone di particolare e comprovata qualificazione professionale, non rinvenibile nei ruoli dell'
  Amministrazione».
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  Innovazione in vigore dal 1° gennaio per importi oltre 100 mln

  Progetti opere complesse, il Bim ora è obbligatorio
  Dal 1° gennaio è in vigore l' obbligo di
  progettare opere pubbliche complesse di
  importo superiore a 100 milioni con il Bim
  (Building information modelling); necessari
  piani d i f o r m a z i o n e p r o f e s s i o n a l i e d i
  acquisizione di hardware e software per le
  stazioni appaltanti. È questo l' effetto dell'
  entrata in vigore del primo step dell' articolata
  road map prevista dal decreto 560/2017 che
  dovrà portare all' integrale applicazione del
  (Bim) entro il 2025.
  Si tratta di una delle innovazioni di maggiore
  importanza contenuta nel codice dei contratti
  pubblici del 2016 finora confermata dal nuovo
  governo che, per bocca del ministro delle
  infrastrutture Danilo Toninelli, già nel luglio
  scorso ebbe a dire: «Il Building information
  modeling può far fare un salto di qualità agli
  appalti     pubblici. S i p o s s o n o r i d u r r e
  drasticamente i tempi di progettazione e i costi
  di costruzione, ottimizzando la gestione delle
  infrastrutture realizzate. Ecco perché lavorerò
  duramente alla diffusione della digitalizzazione
  nel settore delle costruzioni».
  In realtà, il governo Conte raccoglie anche i
  frutti del lavoro dei governi precedenti che
  avviarono l' implementazione del Bim in Italia,
  a valle del decreto legislativo 50/2016
  (attuando l' articolo 23, comma 13), attraverso un' apposita commissione ministeriale presieduta dal
  provveditore alle opere pubbliche di Lombardia ed Emilia-Romagna, Pietro Baratono, che mise a punto
  i contenuti del decreto ministeriale primo dicembre 2017 n. 560. È in questo provvedimento che, all'
  articolo 6, comma 1, lettera a) del decreto n. 560, si rinviene l' obbligo di utilizzo del Bim dal 1° gennaio
  2019 per i lavori complessi relativi ad opere di importo a base di gara pari o superiore a 100 milioni di
  euro.
  Si tratta di una prima tappa perché il decreto ministeriale entrerà compiutamente in vigore per le opere
  di qualsiasi importo soltanto dal 1° gennaio 2025 secondo la seguente tempistica: per i lavori complessi
  relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 100 milioni di euro, a decorrere dal 1°
  gennaio 2019; per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 50
  milioni di a decorrere dal 1° gennaio 2020; per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di
  gara pari o superiore a 15 milioni di euro a decorrere dal 1° gennaio 2021; per le opere di importo a
  base di gara pari o superiore alla soglia di cui all' articolo 35 del codice dei contratti pubblici (soglie
  comunitarie), a decorrere dal 1° gennaio 2022; per le opere di importo a base di gara pari o superiore a

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  Illegittime le modifiche regolamentari tese a far mancare il numero legale

  Minoranze da tutelare
  No all' ostruzionismo della maggioranza

  Qual è il quorum necessario affinché possano
  considerarsi valide le sedute consiliari di
  seconda convocazione?
  L' art. 38, comma 2, del decreto legislativo n.
  267/00 demanda al regolamento comunale,
  «nel quadro dei principi stabiliti dallo statuto»,
  la determinazione del «numero dei consiglieri
  necessario per la validità delle sedute», con il
  limite che tale numero non può, in ogni caso,
  scendere sotto la soglia del «terzo dei
  consiglieri assegnati per legge all' ente, senza
  computare a tale fine il sindaco e il presidente
  della provincia».
  N e l l a f a t t i s p e c i e i n e s a m e , i l consiglio
  comunale h a deliberato l a m o d i f i c a d e l l a
  disposizione regolamentare sul funzionamento
  dell' organo consiliare recante la disciplina
  relativa alla seduta di seconda convocazione
  prevedendo, ai fini della validità della seduta
  stessa, la presenza di «almeno quattro
  consiglieri». Poiché il consiglio comunale i n
  questione è composto solo da tre consiglieri di
  minoranza, emergerebbe la difficoltà, per
  questi ultimi, di poter esercitare il proprio
  mandato elettivo a causa del ripetersi delle
  assenze della maggioranza e alla
  conseguente mancanza del numero legale
  previsto per la validità delle sedute del
  consiglio.
  In merito, il Tar Sicilia, Catania, sez. I 18/7/2006, n. 1181, pronunciandosi in tema di c.d. «ostruzionismo
  di maggioranza», ha evidenziato che il comportamento preordinato al conseguimento della mancanza
  del numero legale delle assemblee rappresentative costituisce una inammissibile prevaricazione della
  maggioranza nei confronti delle minoranze, alle quali viene impedito di esercitare il proprio ruolo di
  opposizione e quindi l' esercizio di un diritto politico costituzionalmente garantito. Secondo il Tar citato, l'
  art.
  49 della Costituzione preclude ai partiti politici e ai loro rappresentanti «qualunque opera non solo di
  aperto sabotaggio ma anche di subdola, lenta e surrettizia erosione delle istituzioni democratiche».
  La modifica regolamentare proposta, pertanto, unitamente alla lamentata assenza sistematica dei
  componenti di maggioranza potrebbero configurare un inammissibile svilimento dei diritti e delle
  prerogative dei consiglieri di minoranza. Premesso che il vigente ordinamento non prevede poteri di
  controllo di legittimità sugli atti degli enti locali in capo al ministero dell' interno, l' ente locale i n
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  scadenza al 22 marzo

  Campania, 4,5 mln per la pianificazione delle aree
  forestali
  La regione Campania sostiene gli enti pubblici
  e privati per investire nella programmazione
  forestale. Lo prevede il bando di attuazione
  della sottomisura 16.8 «Sostegno alla stesura
  di piani di gestione forestale o strumenti
  equivalenti» del piano di sviluppo rurale 2014-
  2020, portando in dote uno stanziamento di 4,5
  milioni di euro. Il bando trova applicazione nell'
  intero territorio regionale, limitatamente alle
  aree forestali, ovvero ai beni silvo-pastorali. La
  tipologia di intervento ha per oggetto il
  sostegno della redazione, ex novo o revisione,
  dei piani di gestione forestale delle aree
  forestali, ovvero dei beni silvo-pastorali di
  proprietà e/o in gestione di soggetti pubblici o
  di proprietà e/o in possesso dei privati che
  operano in maniera congiunta. Queste attività
  devono essere indirizzate a sviluppare ed
  ottimizzare le molteplici funzioni proprie delle
  aree forestali. Possono accedere al bando le
  aggregazioni di soggetti pubblici proprietari
  e/o gestori delle superfici forestali, ovvero di
  beni silvo-pastorali, oggetto di pianificazione.
  Rientrano in questi ultimi i soggetti pubblici
  che, in base ad un legittimo titolo, gestiscono
  superfici forestali di proprietà di
  amministrazioni e/o enti pubblici. L' accesso al
  bando è inoltre consentito alle aggregazioni di
  soggetti privati proprietari e/o possessori di superfici forestali, ovvero di beni silvo-pastorali, oggetto di
  pianificazione. Il sostegno erogato è pari al 100% della spesa ammessa, nella forma di contributo a
  fondo perduto. La scadenza del bando, a seguito di proroga, è fissata al 22 marzo 2019.
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  Nuovo bando della Commissione europea. Proposte da presentare fino al 19 marzo

  Erasmus, fondi Ue all' istruzione
  Sul piatto 12 mln per sostenere progetti di cooperazione

  Sostenere progetti di cooperazione che
  consentano di innovare le politiche nei campi
  dell' istruzione e della formazione è l' obiettivo
  del nuovo bando con cui la commissione
  europea attua il programma Erasmus+. L'
  invito a presentare proposte mette in gioco
  fondi comunitari per 12 milioni di euro, a valere
  sull' azione chiave 3 «sostegno alle riforme
  delle politiche - iniziative per l' innovazione
  delle politiche - progetti europei di
  cooperazione lungimiranti nei settori dell'
  istruzione e della formazione».
  Gli obiettivi generali del bando sono
  promuovere l' innovazione nei campi dell'
  istruzione e della formazione attraverso la
  cooperazione europea a livello sia delle
  politiche sia della pratica, nonché potenziare
  gli attori chiave nello sviluppo e nell'
  integrazione dell' innovazione delle politiche.
  Le proposte potranno essere presentate fino al
  19 marzo 2019.
  Beneficiari enti pubblici e p r i v a t i . L e
  candidature ammissibili dovranno provenire
  da organizzazioni pubbliche e private operanti
  nei settori dell' istruzione, della formazione e
  della gioventù o in altri settori socio-economici,
  ovvero da organizzazioni che svolgono attività
  trasversali. Ad esempio, potranno presentare
  proposte i centri di riconoscimento, le camere di commercio, le organizzazioni di settore, società civile e
  organizzazioni culturali, le reti di portatori d' interesse, le organizzazioni non governative, i ministeri
  della pubblica istruzione e i fornitori di formazione.
  I progetti di cooperazione finanziabili. I progetti di cooperazione lungimiranti sono progetti su larga scala
  volti a identificare, sperimentare, sviluppare o valutare approcci politici innovativi che abbiano il
  potenziale di essere integrati e di migliorare i sistemi di istruzione e formazione. Lo scopo dei progetti è
  quello di fornire una conoscenza approfondita su gruppi destinatari, situazioni di apprendimento,
  insegnamento o formazione, nonché efficaci metodologie e strumenti che contribuiscano all'
  elaborazione delle politiche. Inoltre, dai progetti dovrebbero emergere conclusioni pertinenti per i
  responsabili politici nel settore dell' istruzione e della formazione a tutti i livelli. I progetti di cooperazione
  lungimiranti dovrebbero pertanto essere guidati e attuati da attori rappresentativi di alto profilo con una
  comprovata eccellenza e conoscenze all' avanguardia, con la capacità di innovare o generare un
  impatto sistemico attraverso le loro attività e con il potenziale di condurre l' agenda politica nel settore
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  entro il 28/1

  Sicilia, 5,9 milioni per l' energia e per l' ambiente
  La regione Sicilia sostiene gli enti locali per
  investire in sostenibilità, fonti rinnovabili e
  gestione del risparmio energetico.
  La circolare n° 1/2018 del dipartimento dell'
  energia della regione Sicilia ha approvato le
  modalità attuative del «programma di
  ripartizione risorse ai comuni della Sicilia per
  la redazione del piano di azione per l' energia
  sostenibile e il clima (paesc)». Lo scopo del
  piano è quello di promuovere la sostenibilità
  energetico-ambientale attraverso il patto d e i
  sindaci, piano di azione e coesione (pac)
  nuove azioni b.3, attraverso la pubblicazione
  di un bando a sportello a beneficio degli enti
  locali. I l p r o g r a m m a d i f i n a n z i a m e n t o a
  titolarità regionale concede contributi finalizzati
  a sostenere la transizione energetica dei
  comuni dell' isola, attraverso interventi quali la
  dotazione di ogni comune di un energy
  manager, esperto in gestione energetica
  responsabile di comprendere e guidare il
  risparmio energetico nelle amministrazioni
  locali, nonché la promozione di pratiche d i
  autoconsumo e produzione di energia da fonti
  rinnovabili, analisi e monitoraggio dei dati sui
  consumi, redazione di un piano energetico
  comunale.
  L' importo complessivo delle risorse messe in
  campo attraverso il bando è di oltre 5,9 milioni di euro, che permetteranno ai beneficiari di coprire
  integralmente le spese ammissibili previste. La domanda di contributo dovrà essere presentata entro il
  28 gennaio 2019, via mail con firma digitale all' indirizzo di posta elettronica certificata
  dipartimento.energia@certmail.regione.sicilia.it.

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  Due budget assunzionali per i nuovi vigili urbani
  La legge di conversione del dl n.113/2018, ha
  introdotto disposizioni in materia di assunzioni
  del personale di polizia locale, speciali e
  derogatorie rispetto al regime ordinario per le
  assunzioni a tempo indeterminato. L' Anci ha
  predisposto una specifica nota contenente
  linee di indirizzo operativo-gestionali per
  supportare i comuni nell' attuazione di tali
  disposizioni. L' art. 35bis del dl n.113/2018
  individua come disciplina oggetto di deroga l'
  art. 1, c.
  228, legge n.208/2015, che cessa la sua
  efficacia proprio al 31/12/2018. Pertanto la
  disciplina derogatoria opera sulla ordinaria
  capacità assunzionale di cui all' art. 3, c. 5, dl
  n.
  90/2014, che prevede il 100% del turnover nel
  2019.
  L' art. 35bis è ispirato dalla ratio del
  rafforzamento delle attività connesse al
  controllo del territorio e del potenziamento
  degli interventi in materia di sicurezza urbana,
  determinando un budget assunzionale
  migliorativo per il personale di polizia locale
  rispetto a quello ordinariamente previsto per
  tutti gli altri profili. I comuni in regola con gli
  obiettivi posti dai vincoli di finanza pubblica nel
  triennio 2016-2018 (rispetto del saldo
  finanziario), ferma la sostenibilità finanziaria in termini di equilibri di bilancio (requisiti abilitanti all'
  incremento delle facoltà assunzionali), nell' anno 2019 potranno assumere a tempo indeterminato
  personale di polizia municipale nel limite della spesa sostenuta per il personale a tempo indeterminato
  dell' area di vigilanza nell' anno 2016. Ad avviso di Anci, l' interpretazione letterale del richiamo al limite
  della spesa 2016 non impedisce di utilizzare, nel 2019, la spesa per cessazioni di personale di polizia
  locale eventualmente già utilizzata come capacità assunzionale in altri settori. Un elemento di criticità è
  dato dalla previsione per cui le cessazioni nell' anno 2018 del personale di polizia municipale «non
  rilevano ai fini del calcolo delle facoltà assunzionali del restante personale». Questa limitazione non
  appare coordinata con le vigenti regole che disciplinano la determinazione della facoltà assunzionale, la
  programmazione dei fabbisogni e le procedure assunzionali. Questa previsione introduce infatti un
  fattore di rigidità organizzativa senza offrire alcun vantaggio in termini assunzionali imponendo a molte
  amministrazioni la modifica del piano dei fabbisogni 2019-2021, e determinando criticità operative in
  tutti quei casi in cui i comuni abbiano già diversamente programmato l' utilizzo di tali risorse. Inoltre,
  tenendo conto che tutte le procedure di reclutamento devono essere precedute dalla pubblicazione di
  un avviso di mobilità volontaria, l' eventuale finalizzazione positiva della mobilità in ingresso
  determinerebbe, sulla base di una lettura rigida e formale della norma, la perdita della capacità
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  La Manovra consente agli enti di chiedere risorse per onorare i debiti certi, liquidi ed esigibili

  Guerra ai pagamenti lumaca
  Anticipazioni di liquidità. Penalizzato chi non si adegua

  Il 2019 sarà un anno decisivo per la lotta ai
  ritardati pagamenti della                           pubblica
  amministrazione. La manovra approvata dal
  Parlamento mette in campo, a tal fine, un
  doppio ordine di strumenti: da un lato,
  consente agli enti di accendere anticipazioni di
  liquidità straordinarie per onorare i propri
  debiti commerciali, dall' altro prevede che dal
  prossimo anno scattino pesanti penalizzazioni
  per chi non si adeguerà.
  Quello dei tempi biblici nel saldare le fatture è
  un problema annoso del nostro paese, che in
  passato ci ha attirato anche gli strali dell'
  Unione europea e che continua a restare
  irrisolto malgrado la forte iniezione di liquidità
  operata negli anni scorsi, prima col il dl
  35/2012 e poi con il dl 66/2014.
  Le cose sono un po' migliorate, ma siamo
  ancora lontani dal traguardo. Per questo, la
  legge di bilancio 2019 (l 145/2018) torna a
  intervenire sul tema.
  Da un lato, i commi 849 e seguenti
  introducono la possibilità per le p.a. d i
  richiedere a banche, intermediari finanziari,
  Cassa depositi e prestiti e istituzioni finanziarie
  comunitarie a n t i c i p a z i o n i d i l i q u i d i t à d a
  destinare al pagamento di debiti, certi, liquidi
  ed esigibili, maturati alla data del 31 dicembre
  2018, relativi a somministrazioni, forniture, appalti e a obbligazioni per prestazioni professionali. A
  differenza dei due precedenti provvedimenti (che prevedevano tempi lunghi di ammortamento), però, le
  nuove anticipazioni dovranno essere rimborsate entro il prossimo 15 dicembre (data molto infelice). Le
  richieste dovranno essere presentate entro il 28 febbraio 2019, corredate da una dichiarazione
  sottoscritta dal rappresentante legale dell' ente richiedente, contenente l' elenco dei debiti da pagare.
  Gli enti dovranno effettuare il pagamento entro quindici giorni dalla data di effettiva erogazione da parte
  dell' istituto finanziatore. Sebbene si tratti di uno strumento facoltativo, la sua mancata attivazione
  potrebbe comportare l' applicazione delle sanzioni previste dal comma 857, ovvero un' applicazione
  raddoppiata delle misure di velocizzazione dei tempi di pagamento previste dai successivi commi 858-
  872.
  Queste ultime rappresentano il bastone, dopo la carota.
  Esse introducono, a partire dal 2020, una serie di vincoli contabili a carico degli enti che non riducono il
  proprio debito commerciale residuo almeno del 10% rispetto a quello del secondo esercizio precedente,
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11 gennaio 2019
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11 gennaio 2019
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                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Ruoli inesigibili, tempi infiniti per le istanze
  Insostenibili per i bilanci delle amministrazioni
  locali, e più in generale degli enti creditori che
  riscuotono a mezzo ruolo, le continue proroghe
  concesse dal legislatore per la presentazione
  delle domande d' inesigibilità dei crediti affidati
  agli agenti della riscossione. L' art. 3, comma
  20, del decreto fiscale (119/2018), convertito
  dalla legge 136/2018, prevede un ulteriore
  differimento dei termini per le comunicazioni d'
  inesigibilità dei ruoli al 2026 per le annualità
  2016 e 2017. Per quelli meno recenti va
  ancora peggio, atteso che le comunicazioni d'
  inesigibilità dei ruoli possono essere inviate
  entro il 2042 per i crediti consegnati nel 2000,
  2041 per quelli trasmessi nel 2001 e così via.
  Si parte dall' annualità di consegna meno
  recente fino ad arrivare a quella più recente,
  che è il 2015.
  Dunque, per la presentazione delle domande
  d' inesigibilità dei ruoli sia per quelli più vecchi
  che per quelli consegnati di recente dagli enti
  creditori, enti locali compresi, agli agenti della
  riscossione, il citato art. 3, comma 20, del
  decreto fiscale dispone l' ennesimo
  differimento dei termini per le comunicazioni d'
  inesigibilità dei ruoli al 2026 per le annualità
  2016 e 2017. Mentre per le annualità più
  vecchie il termine per la presentazione delle
  comunicazioni è ancora più ampio. È infatti ammessa la trasmissione d' inesigibilità dei crediti non
  riscossi entro il 2042 per quelli affidati nel 2000. Le domande vanno trasmesse "per singole annualità di
  consegna partendo dalla più recente, entro il 31 dicembre di ciascun anno successivo al 2026". Una
  proroga sostanziosa è stata concessa anche per il 2016 e 2017, in quanto le relative domande dovranno
  essere trasmesse entro il 31 dicembre 2026.
  Va evidenziato che il termine ordinario per le comunicazioni d' inesigibilità è tre anni. Anche questo
  intervento normativo non fa che aumentare l' incertezza per le amministrazioni creditrici sulle somme
  che possono essere ancora riscosse e su quelle da iscrivere in bilancio, da ritenere ancora esigibili. La
  ratio delle continue proroghe è quella di tutelare l' agente della riscossione, evitando che possa essere
  sanzionato per gli errori commessi.
  Per esempio, perché non ha notificato le cartelle, le ha notificate oltre il termine di decadenza, le ha
  spedite a un indirizzo errato, non ha svolto le azioni esecutive, le ha esperite senza aver osservato il
  termine di prescrizione e via dicendo. In questi casi l' amministrazione creditrice può sanzionare il
  concessionario.
  Deve però dimostrare che non ha svolto l' attività con la dovuta diligenza e che si è reso responsabile
  della mancata riscossione. Una volta trasmesse le domande d' inesigibilità deve essere adottato, in
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