COMUNE DI RUSSI Venerdì, 11 gennaio 2019
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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 11 gennaio 2019 Prime Pagine 11/01/2019 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 11/01/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Cronaca 11/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 39 FEDERICO SPADONI «Un tesoro non giustificabile» Ecco i motivi del maxi sequestro 3 11/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 38 Vincenzo, il Paperone di Russi super tifoso del Bologna «Geniale...... 5 11/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 39 Procura e Antimafia sui 50 milioni di euro tolti al re del vino Melandri 7 11/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 44 Dieci baby calciatori intossicati da monossido curati a Ravenna al Centro... 9 Cultura e Turismo 11/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 59 Iuliano parla del Rigoletto 10 Infrastrutture, viabilità, trasporti 10/01/2019 Ravenna Today Trenitalia, l' ira dei pendolari: "Coi nuovi orari treni sempre in... 11 sport 11/01/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 22 Maestri non torna a San Marino e ora i titani virano su Richetti 13 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 31 CHRISTINA FERIOZZI Appalti pubblici, con i modelli... 14 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 31 MICHELE DAMIANI Il consulente guida la crescita 16 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 33 ANDREA MASCOLINI Commissari di gara esterni, rinvio al 15/4 19 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 33 Investimenti, arrivano i fondi 21 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 33 Poste installa 253 bancomat nei mini-enti 22 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 33 FRANCESCO CERISANO E VALERIO STROPPA Semplificazioni negli enti 23 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 34 Incarichi a contratto, limiti negli enti senza dirigenza 25 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 35 Progetti opere complesse, il Bim ora è obbligatorio 27 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 36 Minoranze da tutelare 29 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 37 Campania, 4,5 mln per la pianificazione delle aree forestali 31 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 37 PAGINA A CURA DI MASSIMILIANO FINALI Erasmus, fondi Ue all' istruzione 32 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 37 Sicilia, 5,9 milioni per l' energia e per l' ambiente 34 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 38 MARCO MASSAVELLI Due budget assunzionali per i nuovi vigili urbani 35 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 38 MATTEO BARBERO Guerra ai pagamenti lumaca 37 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 38 SERGIO TROVATO Ruoli inesigibili, tempi infiniti per le istanze 39 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 39 ELENA BRUNETTO - COMPONENTE OSSERVATORIO TECNICO E Il Fondo crediti inesigibili non fa sconti DOCENTE ANUTEL 41 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 39 TOMMASO VENTRE* Incentivi per gli uffici tributi 43 11/01/2019 Italia Oggi Pagina 39 ROBERTO LENZU Tributi comunali, la doppia sanzione è... 45
11 gennaio 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
11 gennaio 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 2
11 gennaio 2019 Pagina 39 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Cronaca «Un tesoro non giustificabile» Ecco i motivi del maxi sequestro Terreni, società e anche auto d' epoca tra i beni congelati dalla Procura al "Re del vino" Vincenzo Melandri, accusato anche di riciclaggio RAVENNA Il principio utilizzato è quello detto della "sproporzione". Cioè dello «squilibrio incongruo e significativo» tra i beni posseduti anche per interposta persona e il reddito dichiarato. Su questa base poggia il maxi sequestro del valore di 50 milioni di euro nei confronti del "Re del vino" Vincenzo Secondo Melandri e della moglie Roberta Bassi, messo a segno dalla Dia di Bologna su disposizione del gip Andrea Galanti. In altre parole, un capitale che non era giustificabile né dalla situazione patrimoniale, né dalle attività economiche possedute: 185 beni fra terreni, partecipazioni societarie, conti correnti, case e autovetture d' epoca, tale da rappresentare un «compendio immobiliare che non ha precedenti». Parole del procuratore capo Alessandro Mancini, che assieme al pubblico ministero Lucrezia Ciriello ha coordinato l' indagine nell' ambito dell' operazione "Malavigna", conclusasi con l' arresto nel dicembre 2017 di sette persone -avario titolo - per riciclaggio, autoriciclaggio, usura e frode fiscale e trasferimento fraudolento di valori. Una nuova svolta per il caso che vede l' ex "Re del vino, 50enne di origine faentina, e la consorte imputati assieme ad altri cinque foggiani nel processo per associazione per delinquere che giusto l' altro ie risi sarebbe dovuto concludere davanti al gup, mache proprio alla luce del nuovo sequestro è stato rinviato per dare modo ai legali (per l' imprenditore gli avvocati Ermanno Cicognani e Antonio Vincenzi), di studiare il faldone di 101 pagine che ha autorizzato il sequestro. Il sequestro Come ribadito dal pm Ciriello, «i 50 milioni sequestrati si sommano ai 20 giàcongelatinel corso dell' inchiesta», e sono testimonianza di quello che la recente ordinanza ha definito un «ventennale spessore criminale che contraddistingue la figura» di Melandri, e della sua «indubbia pericolosità soggettiva». Ci ha pensato il tenente colonnello della Dia Aniello Mautone a sviscerare nel dettaglio la lista dei beni congelati: un' ottantina di appezzamenti, tra Russi, Faenza, Forlì e Desenzano sul Garda, partecipazioni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 3
11 gennaio 2019 Pagina 38 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca ECCO CHI È DALL' EREDITÀ DEL NONNO LE RADICI DELL' IMPERO Vincenzo, il Paperone di Russi super tifoso del Bologna «Geniale... e parsimonioso» DA UN certo punto di vista, diciamolo pure, una figura geniale. Capace di costruire un impero se non dal nulla, quasi. Arguto, intelligente, simpatico per gli amici. La battuta sempre pronta. Molto parsimonioso (eufemismo), dice chi lo conosce bene. E in realtà lo fa intendere anche il giudice quando, per avallare l' ipotesi accusatoria del patrimonio sproporzionato al reddito, parla di «regime medio di consumi piuttosto contenuto». Tradotto, soldi e terreni ovunque, ma vita morigerata, niente eccessi. Tra le auto che gli hanno sequestrato quattro sono d' epoca, ma lui girava con una Lancia Thema: comprata usata. Il tipico uomo forgiato dal sudore tra le zolle della campagna, grande lavoratore che «dormiva tre ore a notte». Poi capisci che i soldi li ha quando ti accorgi che nelle foto allo stadio, tifosissimo del Bologna, siede in tribuna, eh, mica in curva. FU IL NONNO, oltre a trasmettergli la passione per il vino, a lasciargli una bella cantina a Russi. Vicenzo Secondo Melandri aveva vent' anni. Pochi giorni dopo il suo primo arresto, nel 2012, il nonno morì. Proprio da lì, da quella cantina, aveva spiccato il volo ed è davvero diventato il re del vino. Quale vino? Principalmente mosto concentrato, ma anche Sangiovese e Trebbiano, tipici della zona. Prima conquista il Nord, come clienti ha rinomate cantine del Piemonte e del Veneto, incontra i più importanti spumantisti. E allora va anche all' assalto del Sud. Scende, si espande e il suo impero - con le dovute proporzioni - quasi sembra quello di Carlo V, dove il sole non tramonta mai. Tutt' altro che uno sprovveduto, la Procura sa bene di avere a che fare con un osso duro, pur ritenendolo figura dallo spiccato e «ventennale spessore criminale». E scorrendo l' elenco di quello che ha o avrebbe combinato a partire dagli anni Novanta, ne ha ben donde. La prima grana nel 1996, il Nas lo denuncia perché altera i mosti con sostanze zuccherine. Un anno dopo i carabinieri di Ravenna lo denunciano per associazione di tipo mafioso, tre anni dopo viene tutto archiviato. Ma il Nas gli sta sempre alle costole, nel '98 all' accusa di taroccare il mosto gli aggiunge quella di associazione per delinquere. Sentenza: 1 anno e 2 mesi. NEL 2001 entrano in scena le fatture false, è la finanza di Imola che lo accusa di dichiarazione fraudolenta. Ma i guai più grossi se li procura al Sud. Aprile 2011, sempre false dichiarazioni e operazioni inesistenti portano la squadra mobile di Foggia ad arrestarlo per la prima volta. È l' operazione Baccus: cinque anni e mezzo in primo grado, 4 in appello. Partono i primi, consistenti Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 5
11 gennaio 2019 Pagina 39 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca Procura e Antimafia sui 50 milioni di euro tolti al re del vino Melandri GLI HANNO preso tutto. Venti milioni di euro dopo il primo arresto del 2012. Adesso patrimoni per altri 50 milioni. Persino quattro auto d' epoca, che più che una passione per Vincenzo Secondo Melandri, il re del vino di Russi, era uno dei tanti investimenti. Forse, gli hanno preso tutto. Perché gli investigatori dell' antimafia non escludono, cammin facendo, di imbattersi in altri patrimoni da «aggredire». «Sequestro preventivo finalizzato alla confisca per sproporizione», lo definisce il Pm Lucrezia Ciriello, titolare del fascicolo, che ne spiega la genesi: «Si va a intaccare il patrimonio di una persona che presenta una pericolosità criminale rilevante, attestata dai precedenti che risalgono agli anni '90» in quanto «i beni che possiede sono sproporzionati al reddito che dichiara». E, aggiunge, «questa misura è più efficace di quelle che aggrediscono la libertà personale». AL MOMENTO a Vincenzo Secondo Melandri, 50 anni, è interdetta anche questa, dopo l' arresto nel dicembre 2017 nell' ambito dell' operazione denominata 'Malavigna'. E il maxi sequestro si inserisce in quest' ultima vicenda giudiziaria per la quale è a processo perché ritenuto referente di un gruppo criminale specializzato nel riciclaggio di ingenti capitali di provenienza illecita e nelle frodi fiscali. Le recenti indagini patrimoniali hanno consentito di mettere i sigilli a 185 tra fabbricati e terreni nei comuni di Russi, Faenza, Forlì e Desenzano del Garda (Brescia), nonché a disponibilità finanziarie depositate in Italia e nella Repubblica di San Marino, ma anche a partecipazioni a 15 società. L' uomo, ha ricostruito la Direzione investigativa antimafia, venne coinvolto nel 2012 nell' operazione Baccus della Dda di Bari a seguito della quale la Corte d' Appello emise nei suoi confronti una condanna a 4 anni di reclusione per reati associativi finalizzati alla truffa aggravata e ai reati fiscali. Proprio oggi, a Bari, è prevista un' udienza in cui la difesa chiederà una riqualificazione della pena. Per il tenente colonnello Aniello Mautone, capo della Dia di Bologna, all' epoca dell' arresto del 2012 il patrimonio di Melandri, poi tornato libero, fu solo «leggermente scalfito». Da qui la necessità investigativa di non dargli, pure se ora in carcere, «possibilità di mantenere intatto il patrimonio». MA PERCHÉ il sequestro di 50milioni di euro quando per il Gip Andrea Galanti, che ne ha firmato l' ordinanza, quelli certamente illeciti sono 'solo' 14? «I 14 milioni sono certamente provenienza illecita - spiega il capo dell' antimafia -, per il restante non c' è dimostrazione di provenienza lecita perché sproporzionato rispetto ai guadagni». Qui è il procuratore capo Alessandro Mancini che fa alcune precisazioni: «Noi lavoriamo su ipotesi che man mano si consolidano. Non abbiamo certezze granitiche Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 7
11 gennaio 2019 Pagina 44 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cronaca DA FANO Dieci baby calciatori intossicati da monossido curati a Ravenna al Centro Iperbarico DIECI calciatori di una delle squadre giovanili della Ss. Matelica, del Fanese, sono stati ricoverati al entro iperbarico di Ravenna perché rimasti intossicati da una fuga di monossido di carbonio. I ragazzi, in tutto 18, insieme al loro allenatore, a causa del mal funzionamento dell' impianto di riscaldamento degli spogliatoi del campo sportivo di Boschetto, nelle vicinanze della cittadina, sono rimasti intossicati nella notte tra il 9 e il 10 gennaio. I piccoli calciatori sono stati inviati a Ravenna, nel centro diretto da Pasquale Longobardi, dall' Ospedale di Fabriano; mentre altri 8 ragazzi sono stati inviati al Centro iperbarico di Fano. I piccoli sportivi hanno tutti età compresa tra i 12 e i 13 anni e, al termine dell' allenamento avevano accusato nausea, sonnolenza e mal di testa. Per questo motivo sono subito scattate tutte le misure necessarie per trattate l' intossicazione. I minori ora stanno bene. In camera iperbarica è stata curata nei giorni scorsi una donna che, residente in Russi, ha perso conoscenza in casa per un braciere. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 9
11 gennaio 2019 Pagina 59 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cultura e Turismo Russi Iuliano parla del Rigoletto INIZIA stasera e prosegue venerdì 18 e 25 gennaio dalle 20 alle 22, nella biblioteca comunale in via Godo Vecchia 10, la rassegna 'Musica Storia Musiche'. Il primo incontro sarà su 'La parola-musica e la parola scenica. Giuseppe Verdi: Rigoletto'. La proposta, condivisa tra Comune di Russi e associazione teatrale Emilia-Romagna Ater, riguarderà opere musicali di grande impatto, ricche di stimoli e possibili intersezioni storiche, artistiche e culturali. Narrazione a cura di Francesco Iuliano. Infotel. 0544.587656. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 10
10 gennaio 2019 Ravenna Today Infrastrutture, viabilità, trasporti Trenitalia, l' ira dei pendolari: "Coi nuovi orari treni sempre in ritardo: ripristinare le fermate soppresse" In vista della giornata di protesta contro il nuovo orario di Trenitalia, Andrea Bertani e Raffaella Sensoli, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, hanno annunciato che depositeranno una risoluzione 1 Il lato nascosto delle sale slot, quando in gioco c' è la vita: "Ho perso mezzo milione e la mia famiglia" 2 Dallo scippo all' aggressione sotto lo sguardo dei passanti: panico in centro 3 Bacia una studentessa contro la sua volontà: docente allontanato dalla scuola 4 Nel Magazzino Darsena la 'piazza coperta' di Cervia: ristoranti, musica e anche una spa Approfondimenti Classe e Godo manifestano per chiedere il ripristino delle fermate dei treni 4 gennaio 2019 Nuove modifiche agli orari dei treni: aggiunta una fermata a Godo 9 gennaio 2019 In vista della giornata di protesta contro il nuovo orario di Trenitalia , Andrea Bertani e Raffaella Sensoli, consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, hanno annunciato che depositeranno una risoluzione. "Ancora una volta Bonaccini sta tradendo e prendendo in giro i cittadini e la Romagna - commentano i due consiglieri - A Godo, C l a s s e , Santarcangelo e Misano è stato di fatto negata la possibilità di usare il treno, peraltro già pagato con gli abbonamenti. Tutto questo solo per potere dire a giornali e tv che qualche treno sarebbe arrivato a Ravenna o a Rimini con qualche minuto di anticipo rispetto al passato. Altro che locomotiva d' Italia: a furia di creare dei danni ai cittadini Bonaccini rischia di farla deragliare l' Emilia-Romagna. Per questo sosterremo con convinzione la giornata di protesta dei pendolari romagnoli prevista per sabato". Da lunedì sono entrate in vigore alcune modifiche ai treni regionali , chieste dalla Regione Emilia-Romagna, dopo gli incontri con i comitati dei pendolari e viaggiatori e introdotti dalle Ferrovie: ma ciò non basta a pendolari e consiglieri. "Chiudere la stazione di Godo obbligando gli studenti a partire alle 6:30 da casa per arrivare in tempo a scuola e costringere i lavoratori del ravennate o del riminese ad aspettare coincidenze per ore peggiorando di molto la situazione precedente è inaccettabile - proseguono Bertani e Sensoli - Per questo depositeremo una risoluzione, che chiederemo di trattare al più presto, per ottenere l' immediata marcia indietro della Regione. Devono essere immediatamente ripristinate tutte le fermate precedentemente previste a Godo e a Classe e nei collegamenti fra Santarcangelo di Romagna e le località a ovest di Imola e da Rimini a Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 11
10 gennaio 2019 Ravenna Today
11 gennaio 2019 Pagina 22 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) sport BASEBALL A1 Maestri non torna a San Marino e ora i titani virano su Richetti SAN MARINO Sarà stata la ritrovata voglia di giocare all' estero, sarà stata la delusione per l' anno negativo di San Marino, ma a quanto pare Alessandro Maestri non giocherà il prossimo anno sul Titano. Il pitcher riminese, che sta attualmente giocando nel campionato australiano, ha manifestato l' idea di riprovare l' avventura all' estero, in particolare in Asia o nel campionato messicano che l' ha visto protagonista nel 2017. C' era stato anche un approccio con Parma (piano B) che sa di avere un monte di lancio italiano più debole delle altre big di A1. Cosa farà ora San Marino? Quasi sicuramente prenderà in prestito dai Pirati Carlos Richetti da affiancare a Coverie Cherubini. Tornando a Parma, ci sono grossi dubbi sul ritorno di Eryl Casanova per i suoi impegni con la nazionale cubana. E la società ducale ha fatto un pensierino a Raul Ruiz che però ha un ingaggio decisamente alto. Qui Godo I primi colloqui del Baseball Godo sono stati da tempo affrontati e finalizzati a confermare in toto il roster degli italiani che ha conquistatola promozione. Inattesa delle ufficialità, però, dovrebbero esserci tre eccezioni: Federico Rubboli sembra intenzionato ad appendere il guantone al chiodo terminando una lunga e onorata carriera, mentre Jonathan e Jacopo Foli andranno in prestito a Rovigo, in serie B, per giocare con continuità. Ancora non è stato deciso se confermare Kevin Riello, lanciatore comunque comunitario perchè ha passaporto portoghese. A prescindere, però, arriverà un pitcher partente straniero. Si stanno cercando due giocatori importanti nel box di battuta. Bill Holmberg, rientrato proprio ieri dagli States, ha nel taccuino qualche nome interessante per Godo e, quando sarà presente in Italia, darà nel corso del campionato una mano a Marco Bortolotti, visto che Luis Hernandez lavora all' Accademia di Roma. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 13
11 gennaio 2019 Pagina 31 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Le specifiche in un documento sul dlgs 231 pubblicato ieri e redatto da Cndcec, cnf e abi Appalti pubblici, con i modelli organizzativi garanzie al 50% Riduzione del 50% delle garanzie negli appalti pubblici per le imprese in possesso di modello organizzativo quale incentivo alla diffusione degli stessi, revisione del procedimento di accertamento giudiziale e del sistema dell' inversione dell' onere della prova, sono fra le modifiche proposte alla normativa sul tema. Checkup aziendale, mappatura dei rischi, individuazione della soglia di rischio accettabile sono le operazioni indispensabili per la opportuna predisposizione dei Modelli ex dlgs 231/2001, che sono ormai annoverati fra le norme del diritto societario. Sono alcune delle indicazioni traibili dal documento «Principi consolidati per la redazione dei modelli organizzativi e l' attività dell' organismo di vigilanza e prospettive di revisione del dlgs 8 giugno 2001, n. 231», che il Cndcec ha redatto, congiuntamente ad Abi, Consiglio nazionale forense e Confindustria e posto in pubblica c o n s u l t a z i o n e f i n o a l prossimo 24 gennaio. La valenza dei modelli organizzativi. I modelli organizzativi ex dlgs 231/2001 sono ormai ascritti sistematicamente a quelle norme del diritto societario (e in particolare al terzo e al quinto comma dell' art. 2381 c.c. ed all' art. 2403 c.c.) che sanciscono il principio di «adeguatezza nel governo societario». Da ciò prende spunto l' impegno del consiglio nazionale di categoria per rispondere alle istanze dei molti colleghi che sono impegnati in questa area sia come consulenti, sia come componenti di collegi sindacali e di organismi di vigilanza, sia infine come consulenti tecnici nella valutazione di idoneità dei modelli organizzativi in sede giudiziaria. Il documento è consultabile sul sito web del Consiglio nazionale ed è possibile formulare commenti e osservazioni entro il 24/1/19 al seguente indirizzo: consultazione@commercialisti.it. Da questo lavoro, a carattere interdisciplinare, nasce l' individuazione di norme di comportamento dei componenti degli organismi di vigilanza, nonché indicazioni operative per la definizione dei principi da seguire per la predisposizione dei modelli da parte delle imprese, oltre che per l' elaborazione di proposte di modifica normativa in relazione alle maggiori criticità emerse. In particolare il Cndcec evidenzia l' opportunità di ampliare gli incentivi pratici alla diffusione dei modelli ad esempio introducendo vantaggi in sede di concessione di contributi pubblici (nell' ottica della valutazione del Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 14
11 gennaio 2019 Pagina 31 Italia Oggi
11 gennaio 2019 Pagina 31 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La presidente Calderone presenta l' evento dedicato ai quarant' anni della professione Il consulente guida la crescita Ad oggi la categoria assiste un milione e mezzo di imprese Valorizzazione delle politiche attive, rafforzamento dell' equo compenso e stretta agli abusivi. Sono solo alcune delle richieste avanzate al governo dai consulenti del lavoro, che si riuniscono oggi, a Roma, per festeggiare i quarant' anni della loro legge istitutiva (legge 12/1979). Una professione che, in questo arco di tempo, ha subito notevoli cambiamenti. Ne parliamo con Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale, che ha potuto constatare con mano l' evoluzione della categoria visto che ne è la rappresentante da cinque mandati. Domanda. Presidente Calderone, oggi la categoria si incontra a Roma per festeggiare i primi quarant' anni di vita. Qual è l' obiettivo principale dell' evento? Risposta. Si tratta di una tappa fondamentale per la riconoscibilità e l' importanza della nostra professione, che deve spingere tutti i consulenti del lavoro ad interrogarsi sul percorso fatto sin qui e sulle competenze acquisite. Ma, ancor di più, su quello che dovrà essere il nostro percorso negli anni a venire. Se tanta strada abbiamo percorso, arricchendo la professione di nuove prerogative, infatti, tanta altra dobbiamo ancora farne per consolidare ciò per cui abbiamo lottato in questi anni e che ci ha permesso di diventare centrali per aziende e lavoratori nelle dinamiche lavoristiche e fiscali. D. Guardando ai prossimi quarant' anni come si immagina la professione di consulente del lavoro? R. Il «lavoro» resterà centrale nonostante la digitalizzazione che impatterà sempre di più sulla nostra vita quotidiana, sul mondo economico e produttivo e sulle prestazioni lavorative. Un cambio di scenario che per i consulenti del lavoro potrà rappresentare un' ulteriore opportunità. D' altronde la nostra categoria professionale non è estranea alle sollecitazioni e alle provocazioni che giungono sul fronte dell' innovazione. Siamo, infatti, tra le professioni con una maggiore propensione ad effettuare investimenti che consentano una migliore operatività dei nostri studi professionali. Per noi la sfida della digitalizzazione rappresenta una scommessa da giocare su due fronti: interno, sfruttando le nuove funzioni, i nuovi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 16
11 gennaio 2019 Pagina 31 Italia Oggi
11 gennaio 2019 Pagina 31 Italia Oggi
11 gennaio 2019 Pagina 33 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Commissari di gara esterni, rinvio al 15/4 Rinvio di tre mesi, al 15 aprile 2019, dell' obbligo di nomina dei commissari di gara esterni alla stazione appaltante per l' aggiudicazione dei contratti di appalto pubblico. Lo slittamento della scadenza del 15 gennaio è stato disposto dall' Autorità nazionale anticorruzione mercoledì sera, con un comunicato pubblicato sul proprio sito. La data del 15 gennaio era stata prevista in un Comunicato Anac del 18 luglio 2018 a valle delle linee guida n. 5 e della definizione dei requisiti per l' iscrizione, tramite un apposto sistema informatico, sull' elenco tenuto dalla stessa Anac e già attivo dal 10 settembre 2018. Nel comunicato firmato dal presidente Raffaele Cantone l' Autorità rende noto che ad oggi «il numero di iscritti nelle diverse sottosezioni dell' Albo ammonta a circa 2.100, di cui solo la metà estraibili per commissioni esterne alle amministrazioni aggiudicatrici». Un numero basso, ma preoccupa che non tutte le professionalità risultino adeguatamente coperte; infatti «numerose sottosezioni (circa il 30%) risultano completamente prive di esperti iscritti, altre (circa il 40%) con un numero di esperti molto ridotto (meno di 10)». Anche in ragione di questi elementi e tenuto conto ddel previsto numero di gare bandite annualmente che richiedono la nomina di commissari esterni (su un totale di 120.000, qualche decina di migliaia saranno aggiudicate con l' offerta economicamente più vantaggiosa), l' Autorità prende atto che «allo stato, il numero degli esperti iscritti all' Albo non consente di soddisfare le richieste stimate in relazione al numero di gare previste». Ma il comunicato fa cenno anche ad una rilevante motivazione che suggerisce il rinvio e cioè l' incerto quadro normativo (alla luce delle imminenti modifiche al codice dei contratti che saranno veicolate sul decreto semplificazioni) che quindi «non sembra consentire la possibilità di nominare i commissari con modalità diverse da quelle descritte all' art. 77 per i casi di assenza e/o carenza di esperti». Da qui la scelta di differire di tre mesi la scadenza «per evitare ricadute sul mercato degli appalti», cioè un possibile blocco delle attività delle stazioni appaltanti. Il comunicato chiude annunciando che «le criticità evidenziate saranno oggetto di segnalazione al Governo e al Parlamento da parte dell' Autorità». A breve si vedrà se l' intero meccanismo, più volte avversato dalle amministrazioni, reggerà sotto la spinta delle semplificazioni volute dal governo, con tutte le evidenti ricadute in termini di trasparenza e buon andamento dell' azione amministrativa. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 19
11 gennaio 2019 Pagina 33 Italia Oggi
11 gennaio 2019 Pagina 33 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali decreto Investimenti, arrivano i fondi È arrivato, rispettando perfettamente i tempi previsti dalla Manovra, il primo dei 161 decreti a t t u a t i v i d e l l a l e g g e d i bilancio. C o m e promesso dal ministero dell' interno (si veda ItaliaOggi del 5/1/2019), è stata centrata la scadenza del 10 gennaio per l' assegnazione ai comuni fino a 20.000 abitanti, dei contributi per la realizzazione di investimenti per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio comunale, stanziati dalla Manovra 2019 nel limite complessivo di 394,49 milioni di euro. Ultimati i conteggi sulle risorse da corrispondere agli enti, la direzione finanza locale del Viminale ha licenziato il testo e, come da prassi, lo ha anticipato su internet attraverso la pubblicazione sul proprio portale. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 21
11 gennaio 2019 Pagina 33 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Poste installa 253 bancomat nei mini-enti Sono 253 i sindaci italiani di piccoli comuni che nei giorni scorsi hanno ricevuto da Poste Italiane la lettera che li informa dell' attivazione di uno sportello automatico, un Postamat per lo svolgimento di numerosi servizi. L ' installazione degli Atm era stata una delle richieste di Uncem, tra quelle che avevano ricevuto risposta positiva dall' amministratore delegato Matteo Del Fante nell' intervento del 26 novembre 2018 davanti a 3.500 sindaci riuniti a Roma. «Prende dunque forma concretamente il nuovo patto che abbiamo formalizzato con l' azienda», spiega il presidente Uncem, Marco Bussone. «Arrivano i primi 253 nuovi Postamat e i sindaci hanno già confermato all' ad Del Fante, al Responsabile Corporate Affairs, Giuseppe Lasco ai vertici territoriali dell' azienda la loro soddisfazione. Che è anche di Uncem e Anci, impegnate con Poste in un nuovo virtuoso percorso, diverso dal passato in cui non sempre ci eravamo capiti. Cresce il dialogo che porta benefici per le comunità che vivono, lavorano, studiano, frequentano per motivi turistici piccoli comuni e a r e e m o n t a n e . Abbiamo molte altre cose che possiamo fare per potenziare i servizi postali nelle zone interne del Paese. Quello dei Postamat è un primo importante passo, in attuazione di quanto scritto all' articolo 9 della legge 158/2017 sui piccoli comuni. La norma è stato il viatico per un nuovo legame degli enti locali con Poste Italiane. Abbiamo fiducia e, assieme ai sindaci, proseguiamo il lavoro insieme». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 22
11 gennaio 2019 Pagina 33 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Gli emendamenti al dl 135 condivisi dal governo. Potenziate le ingiunzioni Semplificazioni negli enti Stralcio cartelle, perdite spalmate in 5 anni Prove di semplificazione amministrativa per gli enti locali. Dalla esecutività sprint delle delibere della giunta e d e l consiglio, alle semplificazioni in materia di progressioni verticali e posizioni organizzative, dalla spalmatura in cinque anni del minor gettito derivante dallo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro, all' estensione anche alle ingiunzioni di pagamento del riscontro sulla regolarità fiscale che deve precedere i pagamenti (superiori a 5.000 euro) da parte della p.a. , s o n o n u m e r o s e l e n o r m e d i interesse per gli enti locali contenute nel pacchetto di emendamenti al decreto legge semplificazioni (dl 135/2018) che hanno ricevuto il parere favorevole del governo. Cominciamo dallo stralcio delle mini-cartelle. Comuni e province potranno ripartire su un arco temporale di 5 anni la perdita sui crediti iscritti in bilancio e divenuti inesigibili per legge, a seguito dell' operazione di cancellazione automatica dei vecchi ruoli fino a 1.000 euro disposta con il decreto fiscale. L' articolo 4 del dl n. 119/2018 ha infatti stabilito l' annullamento automatico dei debiti di importo residuo fino a mille euro posti in riscossione tra il 2000 e il 2010 e non ancora incassati alla data del 24 ottobre 2018. L' intervento è volto a evitare effetti "traumatici" sui bilanci delle amministrazioni locali. Sebbene tali crediti avessero minime probabilità di essere effettivamente incamerati, gli ammanchi, soprattutto nel caso delle grandi città, possono assumere valori significativi, se si pensa che l' Anci ha stimato un importo complessivo delle partite annullate tra i 3 e i 5 miliardi di euro. Come detto, il preventivo riscontro della regolarità fiscale dei beneficiari dei pagamenti da parte della p.a. superiori a 5.000 euro (meccanismo previsto dall' art.48 del dpr 602/1973) viene esteso anche alle ingiunzioni, oggi escluse. L' estensione alle ingiunzioni di pagamento, che costituiscono uno strumento di riscossione, alternativo all' iscrizione a ruolo, molto usato dagli enti locali p e r l a riscossione coattiva, consentirà alle amministrazioni di recuperare più facilmente i tributi locali evasi, oltre ad avere un indubbio effetto deterrente perché non essere in regola con il versamento dei tributi locali bloccherà i pagamenti da parte degli enti pubblici. Infine, l' estensione alle ingiunzioni consentirà di superare l' asimmetria oggi esistente tra chi ha affidato la riscossione all' Agenzia delle entrate-Riscossione e chi svolge il servizio Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 23
11 gennaio 2019 Pagina 33 Italia Oggi
11 gennaio 2019 Pagina 34 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Incarichi a contratto, limiti negli enti senza dirigenza I comuni privi di dirigenza possono affidare incarichi a contratto per la direzione dei servizi nei limiti numerici ai contratti a tempo determinato stabiliti dal Jobs Act, dlgs 81/2015. La Corte dei conti, sezione regionale di controllo per il Lazio, con la delibera 28.12.2018, n. 85 si occupa dell' applicazione dell' articolo 110, comma 1, del dlgs 267/2000 negli enti nei quali non siano in servizio dipendenti con qualifica dirigenziale. L' articolo 110 prevede limiti numerici chiari all' attivazione degli incarichi a contratto solo nell' ipotesi di comuni con dirigenza: in questo caso, infatti, gli incarichi possono essere assegnati in misura non superiore al 30 per cento dei posti istituiti nella dotazione organica della qualifica dirigenziale e, comunque, per almeno una unità. Nulla si dispone per gli incarichi a contratto delle qualifiche non dirigenziali. Questo ha dato modo agli enti locali d i considerare inesistente qualsiasi limite e, quindi, di ritenere possibile coprire anche il 100% dei vertici gestionali dei comuni esclusivamente con incarichi a contratto. La sezione Lazio rileva che alle amministrazioni pubbliche si applica l' articolo 23 del dlgs 81/2015, ai sensi del quale, spiega il giudice contabile, «il tetto massimo percentuale di assunzione di personale a tempo determinato è fissato al 20% del personale a tempo indeterminato alle dipendenze del medesimo datore di lavoro, salva diversa disposizione dei contratti collettivi, con possibile arrotondamento del decimale all' unità superiore qualora esso sia uguale o superiore allo 0,5». Il Ccnl 21.5.2018 all' articolo 50 non ha introdotto deroghe a tale tetto specificamente riferite alle assunzioni ai sensi dell' articolo 110 del Tuel. L' indicazione della magistratura contabile è corretta e fa comprendere agli enti locali privi di dirigenti, che non possono effettuare assunzioni a contratto senza alcun limite. Tuttavia, il parere della Sezione Lazio non completa la fattispecie. Infatti, in linea teorica, un ente, verificando che nel 20% del personale a tempo indeterminato possono rientrare tutti gli incarichi di vertice, potrebbe comunque decidere di coprire i posti apicali solo con incarichi a contratto. Sebbene l' articolo 110, comma 1, del Tuel sul punto non sia chiarissimo, tuttavia non si deve dimenticare che questa norma si applica in combinazione con l' articolo 19, comma 6, del dlgs 165/2001 (il comma 6-ter di detto articolo 19 estende la propria portata a tutte le amministrazioni pubbliche, compresi gli enti locali). Il comma 6 dell' articolo 19 stabilisce con chiarezza estrema che gli incarichi a contratto «sono conferiti, fornendone esplicita motivazione, a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale, non rinvenibile nei ruoli dell' Amministrazione». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 25
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11 gennaio 2019 Pagina 35 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Innovazione in vigore dal 1° gennaio per importi oltre 100 mln Progetti opere complesse, il Bim ora è obbligatorio Dal 1° gennaio è in vigore l' obbligo di progettare opere pubbliche complesse di importo superiore a 100 milioni con il Bim (Building information modelling); necessari piani d i f o r m a z i o n e p r o f e s s i o n a l i e d i acquisizione di hardware e software per le stazioni appaltanti. È questo l' effetto dell' entrata in vigore del primo step dell' articolata road map prevista dal decreto 560/2017 che dovrà portare all' integrale applicazione del (Bim) entro il 2025. Si tratta di una delle innovazioni di maggiore importanza contenuta nel codice dei contratti pubblici del 2016 finora confermata dal nuovo governo che, per bocca del ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli, già nel luglio scorso ebbe a dire: «Il Building information modeling può far fare un salto di qualità agli appalti pubblici. S i p o s s o n o r i d u r r e drasticamente i tempi di progettazione e i costi di costruzione, ottimizzando la gestione delle infrastrutture realizzate. Ecco perché lavorerò duramente alla diffusione della digitalizzazione nel settore delle costruzioni». In realtà, il governo Conte raccoglie anche i frutti del lavoro dei governi precedenti che avviarono l' implementazione del Bim in Italia, a valle del decreto legislativo 50/2016 (attuando l' articolo 23, comma 13), attraverso un' apposita commissione ministeriale presieduta dal provveditore alle opere pubbliche di Lombardia ed Emilia-Romagna, Pietro Baratono, che mise a punto i contenuti del decreto ministeriale primo dicembre 2017 n. 560. È in questo provvedimento che, all' articolo 6, comma 1, lettera a) del decreto n. 560, si rinviene l' obbligo di utilizzo del Bim dal 1° gennaio 2019 per i lavori complessi relativi ad opere di importo a base di gara pari o superiore a 100 milioni di euro. Si tratta di una prima tappa perché il decreto ministeriale entrerà compiutamente in vigore per le opere di qualsiasi importo soltanto dal 1° gennaio 2025 secondo la seguente tempistica: per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 100 milioni di euro, a decorrere dal 1° gennaio 2019; per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 50 milioni di a decorrere dal 1° gennaio 2020; per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 15 milioni di euro a decorrere dal 1° gennaio 2021; per le opere di importo a base di gara pari o superiore alla soglia di cui all' articolo 35 del codice dei contratti pubblici (soglie comunitarie), a decorrere dal 1° gennaio 2022; per le opere di importo a base di gara pari o superiore a Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 27
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11 gennaio 2019 Pagina 36 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Illegittime le modifiche regolamentari tese a far mancare il numero legale Minoranze da tutelare No all' ostruzionismo della maggioranza Qual è il quorum necessario affinché possano considerarsi valide le sedute consiliari di seconda convocazione? L' art. 38, comma 2, del decreto legislativo n. 267/00 demanda al regolamento comunale, «nel quadro dei principi stabiliti dallo statuto», la determinazione del «numero dei consiglieri necessario per la validità delle sedute», con il limite che tale numero non può, in ogni caso, scendere sotto la soglia del «terzo dei consiglieri assegnati per legge all' ente, senza computare a tale fine il sindaco e il presidente della provincia». N e l l a f a t t i s p e c i e i n e s a m e , i l consiglio comunale h a deliberato l a m o d i f i c a d e l l a disposizione regolamentare sul funzionamento dell' organo consiliare recante la disciplina relativa alla seduta di seconda convocazione prevedendo, ai fini della validità della seduta stessa, la presenza di «almeno quattro consiglieri». Poiché il consiglio comunale i n questione è composto solo da tre consiglieri di minoranza, emergerebbe la difficoltà, per questi ultimi, di poter esercitare il proprio mandato elettivo a causa del ripetersi delle assenze della maggioranza e alla conseguente mancanza del numero legale previsto per la validità delle sedute del consiglio. In merito, il Tar Sicilia, Catania, sez. I 18/7/2006, n. 1181, pronunciandosi in tema di c.d. «ostruzionismo di maggioranza», ha evidenziato che il comportamento preordinato al conseguimento della mancanza del numero legale delle assemblee rappresentative costituisce una inammissibile prevaricazione della maggioranza nei confronti delle minoranze, alle quali viene impedito di esercitare il proprio ruolo di opposizione e quindi l' esercizio di un diritto politico costituzionalmente garantito. Secondo il Tar citato, l' art. 49 della Costituzione preclude ai partiti politici e ai loro rappresentanti «qualunque opera non solo di aperto sabotaggio ma anche di subdola, lenta e surrettizia erosione delle istituzioni democratiche». La modifica regolamentare proposta, pertanto, unitamente alla lamentata assenza sistematica dei componenti di maggioranza potrebbero configurare un inammissibile svilimento dei diritti e delle prerogative dei consiglieri di minoranza. Premesso che il vigente ordinamento non prevede poteri di controllo di legittimità sugli atti degli enti locali in capo al ministero dell' interno, l' ente locale i n Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 29
11 gennaio 2019 Pagina 36 Italia Oggi
11 gennaio 2019 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali scadenza al 22 marzo Campania, 4,5 mln per la pianificazione delle aree forestali La regione Campania sostiene gli enti pubblici e privati per investire nella programmazione forestale. Lo prevede il bando di attuazione della sottomisura 16.8 «Sostegno alla stesura di piani di gestione forestale o strumenti equivalenti» del piano di sviluppo rurale 2014- 2020, portando in dote uno stanziamento di 4,5 milioni di euro. Il bando trova applicazione nell' intero territorio regionale, limitatamente alle aree forestali, ovvero ai beni silvo-pastorali. La tipologia di intervento ha per oggetto il sostegno della redazione, ex novo o revisione, dei piani di gestione forestale delle aree forestali, ovvero dei beni silvo-pastorali di proprietà e/o in gestione di soggetti pubblici o di proprietà e/o in possesso dei privati che operano in maniera congiunta. Queste attività devono essere indirizzate a sviluppare ed ottimizzare le molteplici funzioni proprie delle aree forestali. Possono accedere al bando le aggregazioni di soggetti pubblici proprietari e/o gestori delle superfici forestali, ovvero di beni silvo-pastorali, oggetto di pianificazione. Rientrano in questi ultimi i soggetti pubblici che, in base ad un legittimo titolo, gestiscono superfici forestali di proprietà di amministrazioni e/o enti pubblici. L' accesso al bando è inoltre consentito alle aggregazioni di soggetti privati proprietari e/o possessori di superfici forestali, ovvero di beni silvo-pastorali, oggetto di pianificazione. Il sostegno erogato è pari al 100% della spesa ammessa, nella forma di contributo a fondo perduto. La scadenza del bando, a seguito di proroga, è fissata al 22 marzo 2019. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 31
11 gennaio 2019 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Nuovo bando della Commissione europea. Proposte da presentare fino al 19 marzo Erasmus, fondi Ue all' istruzione Sul piatto 12 mln per sostenere progetti di cooperazione Sostenere progetti di cooperazione che consentano di innovare le politiche nei campi dell' istruzione e della formazione è l' obiettivo del nuovo bando con cui la commissione europea attua il programma Erasmus+. L' invito a presentare proposte mette in gioco fondi comunitari per 12 milioni di euro, a valere sull' azione chiave 3 «sostegno alle riforme delle politiche - iniziative per l' innovazione delle politiche - progetti europei di cooperazione lungimiranti nei settori dell' istruzione e della formazione». Gli obiettivi generali del bando sono promuovere l' innovazione nei campi dell' istruzione e della formazione attraverso la cooperazione europea a livello sia delle politiche sia della pratica, nonché potenziare gli attori chiave nello sviluppo e nell' integrazione dell' innovazione delle politiche. Le proposte potranno essere presentate fino al 19 marzo 2019. Beneficiari enti pubblici e p r i v a t i . L e candidature ammissibili dovranno provenire da organizzazioni pubbliche e private operanti nei settori dell' istruzione, della formazione e della gioventù o in altri settori socio-economici, ovvero da organizzazioni che svolgono attività trasversali. Ad esempio, potranno presentare proposte i centri di riconoscimento, le camere di commercio, le organizzazioni di settore, società civile e organizzazioni culturali, le reti di portatori d' interesse, le organizzazioni non governative, i ministeri della pubblica istruzione e i fornitori di formazione. I progetti di cooperazione finanziabili. I progetti di cooperazione lungimiranti sono progetti su larga scala volti a identificare, sperimentare, sviluppare o valutare approcci politici innovativi che abbiano il potenziale di essere integrati e di migliorare i sistemi di istruzione e formazione. Lo scopo dei progetti è quello di fornire una conoscenza approfondita su gruppi destinatari, situazioni di apprendimento, insegnamento o formazione, nonché efficaci metodologie e strumenti che contribuiscano all' elaborazione delle politiche. Inoltre, dai progetti dovrebbero emergere conclusioni pertinenti per i responsabili politici nel settore dell' istruzione e della formazione a tutti i livelli. I progetti di cooperazione lungimiranti dovrebbero pertanto essere guidati e attuati da attori rappresentativi di alto profilo con una comprovata eccellenza e conoscenze all' avanguardia, con la capacità di innovare o generare un impatto sistemico attraverso le loro attività e con il potenziale di condurre l' agenda politica nel settore Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 32
11 gennaio 2019 Pagina 37 Italia Oggi
11 gennaio 2019 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali entro il 28/1 Sicilia, 5,9 milioni per l' energia e per l' ambiente La regione Sicilia sostiene gli enti locali per investire in sostenibilità, fonti rinnovabili e gestione del risparmio energetico. La circolare n° 1/2018 del dipartimento dell' energia della regione Sicilia ha approvato le modalità attuative del «programma di ripartizione risorse ai comuni della Sicilia per la redazione del piano di azione per l' energia sostenibile e il clima (paesc)». Lo scopo del piano è quello di promuovere la sostenibilità energetico-ambientale attraverso il patto d e i sindaci, piano di azione e coesione (pac) nuove azioni b.3, attraverso la pubblicazione di un bando a sportello a beneficio degli enti locali. I l p r o g r a m m a d i f i n a n z i a m e n t o a titolarità regionale concede contributi finalizzati a sostenere la transizione energetica dei comuni dell' isola, attraverso interventi quali la dotazione di ogni comune di un energy manager, esperto in gestione energetica responsabile di comprendere e guidare il risparmio energetico nelle amministrazioni locali, nonché la promozione di pratiche d i autoconsumo e produzione di energia da fonti rinnovabili, analisi e monitoraggio dei dati sui consumi, redazione di un piano energetico comunale. L' importo complessivo delle risorse messe in campo attraverso il bando è di oltre 5,9 milioni di euro, che permetteranno ai beneficiari di coprire integralmente le spese ammissibili previste. La domanda di contributo dovrà essere presentata entro il 28 gennaio 2019, via mail con firma digitale all' indirizzo di posta elettronica certificata dipartimento.energia@certmail.regione.sicilia.it. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 34
11 gennaio 2019 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Due budget assunzionali per i nuovi vigili urbani La legge di conversione del dl n.113/2018, ha introdotto disposizioni in materia di assunzioni del personale di polizia locale, speciali e derogatorie rispetto al regime ordinario per le assunzioni a tempo indeterminato. L' Anci ha predisposto una specifica nota contenente linee di indirizzo operativo-gestionali per supportare i comuni nell' attuazione di tali disposizioni. L' art. 35bis del dl n.113/2018 individua come disciplina oggetto di deroga l' art. 1, c. 228, legge n.208/2015, che cessa la sua efficacia proprio al 31/12/2018. Pertanto la disciplina derogatoria opera sulla ordinaria capacità assunzionale di cui all' art. 3, c. 5, dl n. 90/2014, che prevede il 100% del turnover nel 2019. L' art. 35bis è ispirato dalla ratio del rafforzamento delle attività connesse al controllo del territorio e del potenziamento degli interventi in materia di sicurezza urbana, determinando un budget assunzionale migliorativo per il personale di polizia locale rispetto a quello ordinariamente previsto per tutti gli altri profili. I comuni in regola con gli obiettivi posti dai vincoli di finanza pubblica nel triennio 2016-2018 (rispetto del saldo finanziario), ferma la sostenibilità finanziaria in termini di equilibri di bilancio (requisiti abilitanti all' incremento delle facoltà assunzionali), nell' anno 2019 potranno assumere a tempo indeterminato personale di polizia municipale nel limite della spesa sostenuta per il personale a tempo indeterminato dell' area di vigilanza nell' anno 2016. Ad avviso di Anci, l' interpretazione letterale del richiamo al limite della spesa 2016 non impedisce di utilizzare, nel 2019, la spesa per cessazioni di personale di polizia locale eventualmente già utilizzata come capacità assunzionale in altri settori. Un elemento di criticità è dato dalla previsione per cui le cessazioni nell' anno 2018 del personale di polizia municipale «non rilevano ai fini del calcolo delle facoltà assunzionali del restante personale». Questa limitazione non appare coordinata con le vigenti regole che disciplinano la determinazione della facoltà assunzionale, la programmazione dei fabbisogni e le procedure assunzionali. Questa previsione introduce infatti un fattore di rigidità organizzativa senza offrire alcun vantaggio in termini assunzionali imponendo a molte amministrazioni la modifica del piano dei fabbisogni 2019-2021, e determinando criticità operative in tutti quei casi in cui i comuni abbiano già diversamente programmato l' utilizzo di tali risorse. Inoltre, tenendo conto che tutte le procedure di reclutamento devono essere precedute dalla pubblicazione di un avviso di mobilità volontaria, l' eventuale finalizzazione positiva della mobilità in ingresso determinerebbe, sulla base di una lettura rigida e formale della norma, la perdita della capacità Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 35
11 gennaio 2019 Pagina 38 Italia Oggi
11 gennaio 2019 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali La Manovra consente agli enti di chiedere risorse per onorare i debiti certi, liquidi ed esigibili Guerra ai pagamenti lumaca Anticipazioni di liquidità. Penalizzato chi non si adegua Il 2019 sarà un anno decisivo per la lotta ai ritardati pagamenti della pubblica amministrazione. La manovra approvata dal Parlamento mette in campo, a tal fine, un doppio ordine di strumenti: da un lato, consente agli enti di accendere anticipazioni di liquidità straordinarie per onorare i propri debiti commerciali, dall' altro prevede che dal prossimo anno scattino pesanti penalizzazioni per chi non si adeguerà. Quello dei tempi biblici nel saldare le fatture è un problema annoso del nostro paese, che in passato ci ha attirato anche gli strali dell' Unione europea e che continua a restare irrisolto malgrado la forte iniezione di liquidità operata negli anni scorsi, prima col il dl 35/2012 e poi con il dl 66/2014. Le cose sono un po' migliorate, ma siamo ancora lontani dal traguardo. Per questo, la legge di bilancio 2019 (l 145/2018) torna a intervenire sul tema. Da un lato, i commi 849 e seguenti introducono la possibilità per le p.a. d i richiedere a banche, intermediari finanziari, Cassa depositi e prestiti e istituzioni finanziarie comunitarie a n t i c i p a z i o n i d i l i q u i d i t à d a destinare al pagamento di debiti, certi, liquidi ed esigibili, maturati alla data del 31 dicembre 2018, relativi a somministrazioni, forniture, appalti e a obbligazioni per prestazioni professionali. A differenza dei due precedenti provvedimenti (che prevedevano tempi lunghi di ammortamento), però, le nuove anticipazioni dovranno essere rimborsate entro il prossimo 15 dicembre (data molto infelice). Le richieste dovranno essere presentate entro il 28 febbraio 2019, corredate da una dichiarazione sottoscritta dal rappresentante legale dell' ente richiedente, contenente l' elenco dei debiti da pagare. Gli enti dovranno effettuare il pagamento entro quindici giorni dalla data di effettiva erogazione da parte dell' istituto finanziatore. Sebbene si tratti di uno strumento facoltativo, la sua mancata attivazione potrebbe comportare l' applicazione delle sanzioni previste dal comma 857, ovvero un' applicazione raddoppiata delle misure di velocizzazione dei tempi di pagamento previste dai successivi commi 858- 872. Queste ultime rappresentano il bastone, dopo la carota. Esse introducono, a partire dal 2020, una serie di vincoli contabili a carico degli enti che non riducono il proprio debito commerciale residuo almeno del 10% rispetto a quello del secondo esercizio precedente, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 37
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11 gennaio 2019 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Ruoli inesigibili, tempi infiniti per le istanze Insostenibili per i bilanci delle amministrazioni locali, e più in generale degli enti creditori che riscuotono a mezzo ruolo, le continue proroghe concesse dal legislatore per la presentazione delle domande d' inesigibilità dei crediti affidati agli agenti della riscossione. L' art. 3, comma 20, del decreto fiscale (119/2018), convertito dalla legge 136/2018, prevede un ulteriore differimento dei termini per le comunicazioni d' inesigibilità dei ruoli al 2026 per le annualità 2016 e 2017. Per quelli meno recenti va ancora peggio, atteso che le comunicazioni d' inesigibilità dei ruoli possono essere inviate entro il 2042 per i crediti consegnati nel 2000, 2041 per quelli trasmessi nel 2001 e così via. Si parte dall' annualità di consegna meno recente fino ad arrivare a quella più recente, che è il 2015. Dunque, per la presentazione delle domande d' inesigibilità dei ruoli sia per quelli più vecchi che per quelli consegnati di recente dagli enti creditori, enti locali compresi, agli agenti della riscossione, il citato art. 3, comma 20, del decreto fiscale dispone l' ennesimo differimento dei termini per le comunicazioni d' inesigibilità dei ruoli al 2026 per le annualità 2016 e 2017. Mentre per le annualità più vecchie il termine per la presentazione delle comunicazioni è ancora più ampio. È infatti ammessa la trasmissione d' inesigibilità dei crediti non riscossi entro il 2042 per quelli affidati nel 2000. Le domande vanno trasmesse "per singole annualità di consegna partendo dalla più recente, entro il 31 dicembre di ciascun anno successivo al 2026". Una proroga sostanziosa è stata concessa anche per il 2016 e 2017, in quanto le relative domande dovranno essere trasmesse entro il 31 dicembre 2026. Va evidenziato che il termine ordinario per le comunicazioni d' inesigibilità è tre anni. Anche questo intervento normativo non fa che aumentare l' incertezza per le amministrazioni creditrici sulle somme che possono essere ancora riscosse e su quelle da iscrivere in bilancio, da ritenere ancora esigibili. La ratio delle continue proroghe è quella di tutelare l' agente della riscossione, evitando che possa essere sanzionato per gli errori commessi. Per esempio, perché non ha notificato le cartelle, le ha notificate oltre il termine di decadenza, le ha spedite a un indirizzo errato, non ha svolto le azioni esecutive, le ha esperite senza aver osservato il termine di prescrizione e via dicendo. In questi casi l' amministrazione creditrice può sanzionare il concessionario. Deve però dimostrare che non ha svolto l' attività con la dovuta diligenza e che si è reso responsabile della mancata riscossione. Una volta trasmesse le domande d' inesigibilità deve essere adottato, in Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 39
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