COMUNE DI RUSSI Venerdì, 25 gennaio 2019

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 25 gennaio 2019
COMUNE DI RUSSI
 Venerdì, 25 gennaio 2019
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 25 gennaio 2019
COMUNE DI RUSSI
                                                           Venerdì, 25 gennaio 2019

Prime Pagine
 25/01/2019 Prima Pagina
 Corriere di Romagna (ed. Ravenna)                                                                                                1
 25/01/2019 Prima Pagina
 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                               2
Cultura e Turismo
 25/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 63
 'Voci senza tempo' per una serata folk a Russi                                                                                   3
 25/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 63
 A Russi 'Il barbiere di Siviglia' raccontato da Francesco Iuliano                                                                4
 25/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47
 Il barbiere di Siviglia di Rossini per 'Musica Storia Musiche'                                                                   5
sport
 25/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 75
 Il Russi cala il settebello E ora comanda la classifica                                                                          6
Pubblica Amministrazione ed Enti Locali
 25/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 2                                                              Davide Colombo Marco Rogari
 Chi matura quota 100 entro il 2021 può andare in pensione anche dopo                                                             7
 25/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 8                                                                            Giorgio Santilli
 Codice appalti, la Commissione Ue apre una...                                                                                    9
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 31                                                                          LUIGI CHIARELLO
 Imu e Tasi, l' Ue contro gli sconti                                                                                              11
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 32                                                        PAGINA A CURA DI MICHELE DAMIANI
 Gare, compensi senza parametri                                                                                                   12
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 36
 Assunzioni, l' Anci chiede lumi a Bongiorno                                                                                      14
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 36                                                 FRANCESCO CERISANO E CRISTINA BARTELLI
 P.a., la Gdf contro i furbetti                                                                                                   15
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 36
 Province, ok ai fondi                                                                                                            17
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 36
 Severino legittima                                                                                                               18
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 37                                                                    MAURIZIO PETRICCIOLI
 Assumere i nuovi e valorizzare i vecchi                                                                                          19
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 37                                                        PAGINA A CURA DI MATTEO BARBERO
 Enti, spauracchio concorsi unici                                                                                                 21
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 37
 Nuove assunzioni da programmare                                                                                                  23
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 38                                                       PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI
 Le tutele della Ue per le pmi                                                                                                    24
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 39
 Surroga, parla il consiglio                                                                                                      26
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 40
 Italia-Slovenia, fondi a progetti in 5 province                                                                                  28
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 40
 L' Europa finanzia i trasporti                                                                                                   29
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 41
 Dl sicurezza, meno oneri sui piccoli municipi                                                                                    31
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 41                                                                          PIETRO ATTINASI
 L' unione cancella gli enti                                                                                                      32
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 41
 Torna lo spettro delle multe Istat                                                                                               33
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 42                                                                   ANGELO MARIA SAVAZZI
 Piano performance anche per i mini-enti                                                                                          35
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 42                                                                         SERGIO TROVATO
 Pubblicità, imposta sbloccata                                                                                                    37
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 42                                                                     ALESSANDRO RUSSO
 Tfs, la sentenza della Corte riapre i giudizi sospesi                                                                            39
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 43
 Indicatori Bes anche per i comuni                                                                                                40
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 43
 Legautonomie in campo contro il decreto sicurezza                                                                                41
 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 43
 Reddito di cittadinanza monco                                                                                                    42
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 25 gennaio 2019
25 gennaio 2019
                  Corriere di Romagna
                     (ed. Ravenna)
                                     Prima Pagina

                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 25 gennaio 2019
25 gennaio 2019
                  Il Resto del Carlino (ed.
                          Ravenna)
                                      Prima Pagina

                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 25 gennaio 2019
25 gennaio 2019
Pagina 63                    Il Resto del Carlino (ed.
                                     Ravenna)
                                                Cultura e Turismo

  'Voci senza tempo' per una serata folk a Russi
  SONO iniziate il 18 gennaio e proseguono per
  i prossimi cinque venerdì le serate dedicate
  alla musica organizzate dal gruppo
  folkloristico Canterini Romagnoli 'Città di
  Russi' a Russi.
  Stasera alle 20.30, nella sede del gruppo
  folkloristico in via Mascagni 13/1, si terrà
  esibizione del coro del Centro Sociale Porta
  Nova 'Voci senza tempo'.
  Email: folklorerussi@racine.ra.it.

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                                                                                            3
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 25 gennaio 2019
25 gennaio 2019
Pagina 63                       Il Resto del Carlino (ed.
                                        Ravenna)
                                                   Cultura e Turismo

  A Russi 'Il barbiere di Siviglia' raccontato da
  Francesco Iuliano
  'MUSICA Storia Musiche' è una rassegna
  pensata per diffondere la conoscenza della
  musica classica in modo semplice ma non
  banale, divulgativo ma serio e rigoroso.
  Un modo per condividere, attraverso l' ascolto,
  l' amore per la musica. Nella biblioteca
  comunale di Russi, in via Godo Vecchia 10,
  stasera, dalle 20 alle 22, si parlerà di 'Cantar
  nell' opera - Gioachino Rossini: Il barbiere di
  Siviglia'.
  La narrazione a cura di Francesco Iuliano.

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

                                                                                               4
COMUNE DI RUSSI Venerdì, 25 gennaio 2019
25 gennaio 2019
Pagina 47                      Il Resto del Carlino (ed.
                                       Ravenna)
                                                 Cultura e Turismo

  Il barbiere di Siviglia di Rossini per 'Musica Storia
  Musiche'
  CANTAR nell' opera Gioachino Rossini: Il
  barbiere di Siviglia. E' l' appuntamento di
  stasera, dalle 20 alle 22, nell' ambito di
  'Musica Storia Musiche', una rassegna pensata
  per diffondere la conoscenza della musica
  classica in modo semplice ma non banale. Per
  formare e far crescere gruppi di appassionati,
  le cui competenze musicali, quali che siano in
  partenza, possano evolvere con il passare
  degli anni. La proposta, condivisa tra Comune
  di Russi e Associazione Teatrale Emilia-
  Romagna Ater, si tiene nella biblioteca
  Comunale di via Godo Vecchia 10 e riguarda
  opere musicali di grande e immediato impatto.
  Narrazione a cura di Francesco Iuliano.

                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 25 gennaio 2019
25 gennaio 2019
Pagina 75                       Il Resto del Carlino (ed.
                                        Ravenna)
                                                           sport

  Calcio a 5 C2 Dopo l' inattesa battuta d' arresto del Forlì

  Il Russi cala il settebello E ora comanda la classifica
  Russi LA CORSA vincente del Russi calcio a 5
  nella serie C2 girone b non si ferma e ottiene
  un' altra preziosa vittoria per 7-1 sul terreno
  del Sassoleone che gli fa conquistare la vetta
  solitaria del girone.
  L' inaspettata battuta di arresto casalinga del
  Forlì calcio 5, appaiata al Russi in classifica,
  contro l' Onlysport Fabrizio Campana ha
  consentito ai falchetti di allungare di tre
  lunghezze il proprio vantaggio sugli avversari
  forlivesi. La formazione di Balducci con l'
  inserimento di Gallamini in organico è
  diventata ancora più competitiva soprattutto in
  fase di realizzazione, il giocatore con la rete
  segnata contro il Sassoleone ottiene la terza
  segnature in due partite giocate. Nella giornata
  impegno in trasferta per la formazione
  arancionera sabato contro il Santarcangelo. La
  formazione riminese occupa al momento il
  penultimo posto in classifica con 12 punto con
  Torconca Cattolica on appena una lunghezza
  di vantaggio sull' ultimo posto occupato dal
  Forlimpopoli calcio 1928, interessato dalla
  retrocessione diretta. Fra le mura amiche del
  Pala Valli la formazione di Balducci all' andata si era imposta con un perentorio 9-2.
  Mario Silvestri.

                                   Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018

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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 25 gennaio 2019
25 gennaio 2019
Pagina 2                                     Il Sole 24 Ore
                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Chi matura quota 100 entro il 2021 può andare in
  pensione anche dopo
  Relazione tecnica chiusa. Testo chiuso, oggi al Colle. Si parte con 290mila candidati all'
  anticipo. Tfs statali: rimborso di prestito bancario e interessi con la liquidazione residua.
  Monitoraggio mensile Inps sulla nuova spesa

  roma Ai blocchi di partenza per "quota 100",
  ovvero la possibilità che si apre da qui alla fine
  del 2021 di andare in pensione con 38 anni di
  contributi e 62 anni di età, ci sono circa
  290mila lavoratori. Che sono i candidati a un
  assegno lordo medio che oscilla tra i 28mila
  euro dei dipendenti privati e i 30mila dei
  pubblici, mentre scende a 18.400 euro per gli
  autonomi. Chi avrà maturato i requisiti di
  "quota 100" nel triennio potrà decidere di
  pensionarsi anche al termine della
  sperimentazione, mentre per raggiungere i 38
  anni di contributi minimi non si potranno
  cumulare versamenti effettuati fuori dalle
  gestioni Inps, per esempio in una cassa
  privatizzata.
  Eccole le ultimissime novità pensionistiche del
  decretone varato una settimana fa dal Governo
  che finalmente ha raggiunto il suo format
  conclusivo, con tanto di relazione tecnica. Un
  testo chiuso, che oggi è atteso al Colle per il
  sigillo del Capo dello Stato prima della
  pubblicazione in «Gazzetta».
  La platea dei nuovi pensionandi 2019 sale a
  330mila se ai "quotisti" si aggiungono le circa
  24.500 lavoratrici con 58 anni e 35 di contributi
  (59 se autonome) che potrebbero utilizzare la proroga di "Opzione donna", i 13.900 lavoratori in
  difficoltà che potrebbero avere l' Ape sociale, e i 2/3mila lavoratori precoci che, anche quest' anno,
  usciranno con 41 anni di contributi minimi. Il pacchetto pensioni nella sua versione finale, che ancora
  non prevede l' annunciato aumento degli assegni di inabilità atteso in fase di conversione parlamentare,
  costerà 4,6 miliardi quest' anno, per salire alla vertiginosa cifra di 48,2 miliardi nel decennio, al netto
  delle pensioni di cittadinanza. La soluzione finale trovata per il nodo Tfs dei dipendenti pubblici
  conferma che l' anticipo bancario varrà fino a un massimo di 30mila euro. Cifra che dovrà essere
  rimborsata, con gli interessi, in soluzione unica al momento dell' incasso dell' indennità di liquidazione
  residua. Facciamo un esempio di uno statale con un Tfs di 75mila euro (cifra vicina alla stima media
  della relazione tecnica): se sceglie di incassare subito con un prestito bancario di 30mila euro, due anni
  dopo, al momento dell' incasso dei 45mila residui dovrà scontare il capitale (30mila) e gli interessi (circa
  il 2,5% l' anno, ovvero 1.500 euro) per un totale di 31.500 euro.
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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 25 gennaio 2019
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                                     Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  lettera di messa in mora

  Codice appalti, la Commissione Ue apre una
  procedura d' infrazione
  Ance: bisogna intervenire subito con un decreto legge per correggere le norme

  Il codice degli appalti finisce nel mirino della
  Commissione Ue che ha aperto una procedura
  d' infrazione contro l' Italia per la «mancata
  conformità del quadro giuridico italiano alle
  direttive del 2014 in materia di contratti
  pubblici» (le numero 23, 24 e 25 ). Roma è in
  buona compagnia visto che la lettera di messa
  in mora è stata inviata sullo stesso tema anche
  ad altri 14 Paesi. Le norme italiane nel mirino
  di Bruxelles sono numerose, ma fra i rilievi più
  gravi ci sono quelli relativi al subappalto su cui
  si evidenziano ben sei violazioni relative ad
  altrettante norme: a) il divieto di subappaltare
  più del 30% di un contratto pubblico; b)l'
  obbligo di indicare la terna di subappaltatori
  proposti; c)il divieto per un subappaltatore di
  fare a sua volta ricorso a un altro
  subappaltatore; d)il divieto per il soggetto sulle
  cui capacità l' operatore intende fare
  affidamento d i a f f i d a r s i a s u a v o l t a a l l e
  capacità di un altro soggetto; e) i divieti per
  diversi offerenti in una determinata gara di fare
  affidamento s u l l e c a p a c i t à d e l l o s t e s s o
  soggetto, per un potenziale subappaltatore
  indicato di presentare a sua volta offerta e per
  lo stesso soggetto di essere offerente e
  subappaltatore di un altro offerente; f) divieto per gli offerenti di avvalersi delle capacità di altri soggetti
  quando il contratto riguarda progetti che richiedono opere complesse.
  Ma la lettera di messa in mora tocca anche altri punti delicati del codice, dall' esclusione delle offerte
  anomale ai motivi di esclusione in gara.
  La decisione europea ha ridato fiato alle critiche dell' Ance, l' associazione nazionale dei costruttori, che
  - oltre a chiedere da tempo una riforma del codice - aveva segnalato proprio a Bruxelles alcuni profili di
  illegittimità delle norme nazionali rispetto alle direttive Ue (compreso il subappalto).
  «La decisione della Commissione europea - dice il presidente dell' Ance, Gabriele Buia - seppur in
  attesa di conoscere il testo integrale del provvedimento, conferma quello che andiamo denunciando da
  anni e cioè che il codice appalti ha completamente fallito l' obiettivo di riportare il settore dei lavori
  pubblici in Europa con regole semplici, chiare e trasparenti».
  Un attacco molto duro che lascia trapelare anche il malumore per il continuo rinvio dei provvedimenti di
  modifica da parte del governo. La riforma è stata annunciata infatti dall' esecutivo fin dalla sua
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  Raffica di ammonizioni ed esposti in Corte di giustizia. Nel mirino pure l' imposta di registro

  Imu e Tasi, l' Ue contro gli sconti
  Discriminatori gli sgravi prima casa agli emigrati italiani

  Italia alla sbarra della Corte di giustizia
  europea per aver mantenuto un atteggiamento
  discriminatorio tra cittadini italiani emigrati all'
  estero e cittadini di altri stati Ue in fatto di
  tassazione immobiliare e imposte locali. Sotto
  accusa la mancata modifica della legislazione
  attuale, che consente agli emigrati italiani, in
  caso di acquisto della loro prima abitazione, di
  godere di una aliquota preferenziale dell'
  imposta di registro immobiliare, senza che sia
  soddisfatto il requisito di residenza. I cittadini
  degli altri stati dell' Unione, spiega Bruxelles,
  non hanno diritto a questo trattamento se non
  risiedono realmente nel comune in cui
  acquistano l' immobile. O se non vi fissano la
  residenza, entro 18 mesi dall' acquisto. E
  questo, spiega la commissione Ue, è contrario
  al trattato sul funzionamento dell' Unione
  europea, che non ammette discriminazioni in
  base alla cittadinanza. Da qui il ricorso in
  Corte di giustizia.
  Ma Bruxelles va anche oltre e invia al governo
  di Roma una lettera di costituzione in mora per
  un' altra questione: a certe condizioni, i
  pensionati italiani residenti all' estero sono
  esentati dal versare l' Imu, la tassa comunale
  sugli immobili; oppure «beneficiano di
  riduzioni delle imposte sugli immobili di
  proprietà in Italia per i servizi forniti a livello locale» (Tasi, ndr).
  Cosi, ieri la Commissione ha deciso di inviare all' Italia una lettera di costituzione in mora, a riguardo,
  «per avere mantenuto condizioni più favorevoli sui tributi comunali sulle prime case in Italia appartenenti
  a pensionati italiani residenti in altri stati Ue o in paesi membri dello Spazio economico europeo». L'
  esecutivo Ue ha poi inviato una raffica di cartellini gialli al governo di Roma (tra lettere di costituzione in
  mora, pareri motivati e avvisi di ricorso alla corte di giustizia) su svariate materie. In primis, sugli appalti
  e sul libero esercizio delle professioni nell' Unione europea (si veda tabella a lato).

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                                                                                                                     11
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  Un discusso emendamento al dl semplificazioni. Nugnes (M5s): pronti a tornare indietro

  Gare, compensi senza parametri
  Le stazioni appaltanti non potranno far riferimento al dm

  A rischio i compensi dei professionisti nelle
  gare pubbliche. Le stazioni appaltanti, nello
  stabilire le paghe da destinare ai professionisti
  tecnici, non potranno far riferimento al decreto
  parametri, la tutela dei compensi professionali
  introdotta dal primo codice degli appalti (dlgs
  50/2016). In questo modo, quindi, torna il
  rischio di vedere gare pubbliche con compensi
  molto bassi, visto che viene tolto il parametro
  minimo del decreto ministeriale. È il contenuto
  di un discusso emendamento al dl
  semplificazioni, approvato il 22 gennaio notte e
  in procinto di essere modificato nell' ulteriore
  passaggio in commissione, dopo il rinvio della
  discussione in aula a lunedì 28 gennaio. La
  probabile modifica è stata annunciata dalla
  senatrice M5s Paola Nugnes, prima firmataria
  dell' emendamento, secondo la quale l' ultimo
  comma dell' emendamento, quello che
  esclude la possibilità di far riferimento al dm
  parametri, è stato «riportato erroneamente
  nella riformulazione del Mit».
  La notizia ha causato le reazioni delle
  professioni coinvolte. «L' emendamento, oltre
  ad essere stridente anche con il principio dell'
  equo compenso», afferma il coordinatore della
  Rete delle professioni tecniche Armando
  Zambrano, «risulta non sostenibile dal punto di
  vista applicativo, perché trasferisce ai Rup responsabilità ed enormi carichi di lavoro, in aggiunta alle
  attività ordinarie. La determinazione di un onorario professionale, senza riferimenti certi stabiliti da una
  norma comporta un' analisi delle attività da svolgere che non rientra nelle competenze dei Rup».
  «Accogliamo con favore le dichiarazioni della Sen.
  Nugnes», è il commento del presidente di Fondazione Inarcassa Egidio Comodo, «che ha anticipato la
  presentazione di un emendamento in aula per tornare indietro ed eliminare questa pericolosa
  disposizione.
  Tuttavia, non possiamo non sottolineare che temi estremamente delicati, che vanno ad impattare sul
  lavoro e la vita di migliaia di professionisti, non possono essere affrontati con superficialità e
  approssimazione, generando contraddizioni e atteggiamenti del tutto schizofrenici». Per il direttore
  generale dell' Oice, Andrea Mascolini «occorre fare molta attenzione ad intervenire in materie così
  complesse e delicate, quando i lavori parlamentari sono così convulsi; l' emendamento nella sua prima
  parte è corretto e condivisibile, ma l' ultima parte deve essere espunta a tutela dell' equità dei compensi
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  Assunzioni, l' Anci chiede lumi a Bongiorno
  Il presidente dell' Anci Antonio Decaro ha
  scritto al ministro per la                  Pubblica
  amministrazione, G i u l i a B o n g i o r n o , p e r
  chiedere chiarimenti sulle disposizioni della
  legge di bilancio riguardanti l' accesso all'
  impiego presso le pubbliche amministrazioni e
  alla nuova disciplina di pensionamento. «Pur
  condividendo la scelta di superare la
  reiterazione delle proroghe di graduatorie
  risalenti nel tempo», scrive il sindaco di Bari,
  «permane l' esigenza di garantire un margine
  di flessibilità ai comuni per fronteggiare le
  ipotesi imprevedibili di cessazione del
  personale in servizio». In rappresentanza di
  tutti i sindaci, D e c a r o c h i e d e a n c h e u n
  riscontro interpretativo su alcune questioni, a
  cominciare dalle procedure di reclutamento
  visto che non risulta chiaro se la nuova
  disciplina riguardi solo assunzioni a tempo
  indeterminato o anche a tempo determinato. L'
  Anci suggerisce di attribuire efficacia triennale
  alle graduatorie che saranno approvate a
  partire dal primo gennaio 2019, cosicché alle
  esigenze temporanee ed eccezionali si possa
  far fronte con specifiche procedure di
  reclutamento di personale a tempo
  determinato o utilizzando le graduatorie vigenti
  per le assunzioni a tempo indeterminato,
  approvate anche successivamente al primo gennaio 2019. Il secondo quesito riguarda la facoltà di
  scorrimento delle graduatorie vigenti. Sulla base della nuova norma (comma 362 della Manovra), che
  estende temporalmente le graduatorie vigenti approvate dopo il primo gennaio 2010, e dell'
  abrogazione della precedente disposizione che subordinava l' autorizzazione all' assunzione nelle
  amministrazioni centrali all' assenza di idonei collocati in graduatorie vigenti (d.l.101/2013), la presenza
  di idonei nelle graduatorie non dovrebbe essere più un ostacolo all' avvio di nuove procedure
  concorsuali perché lo scorrimento non sarebbe più un obbligo ma una facoltà. Ma su questo l' Anci
  vorrebbe avere un' interpretazione certa dal ministero.
  La terza questione è relativa alla facoltà di convenzionamento con altre amministrazioni per l' utilizzo di
  graduatorie vigenti. È ancora possibile, si chiede l' Anci, effettuare assunzioni attingendo da graduatorie
  di altri enti, dopo l' abrogazione dell' articolo 4 comma 3 del Dl 101/2013? E infine l' ultima osservazione
  riguarda quota 100. «Sarebbe necessario», conclude Decaro, «un coordinamento normativo
  complessivo che consenta di effettuare il turnover del personale, le cui cessazioni siano programmabili,
  nel corso dello stesso esercizio in cui si verifica il collocamento a riposo, garantendo un margine di
  flessibilità nell' utilizzo delle graduatorie concorsuali da parte dei comuni».

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  Le istruzioni della Guardia di finanza dopo il rinnovo dell' intesa con la Funzione pubblica

  P.a., la Gdf contro i furbetti
  Controlli su incompatibilità, cumulo di incarichi e presenze

  La Guardia di finanza scende in campo contro
  i furbetti della pubblica amministrazione. Con
  controlli mirati sulle incompatibilità e il cumulo
  di incarichi nel pubblico impiego, così come
  sull' effettiva presenza in servizio d e i
  dipendenti. A dettare le istruzioni ai comandi
  regionali e alle unità speciali delle Fiamme
  gialle è la circolare n.22497/2019 del 23
  gennaio, emanata a seguito del rinnovo del
  protocollo d' intesa siglato il 14 gennaio scorso
  con il ministero della pubblica amministrazione
  guidato da Giulia Bongiorno.
  Nell' accertamento delle incompatibilità e dei
  casi di cumulo di incarichi, la Gdf collaborerà
  con l' Ispettorato per la Funzione pubblica nell'
  effettuare verifiche a campione sugli statali e
  nell' approfondire su delega della Corte dei
  conti eventuali profili di responsabilità erariale.
  Ai sensi dell' art.53 del T.u. sul pubblico
  impiego (dlgs n.165/2001), è fatto divieto ai
  dipendenti pubblici d i s v o l g e r e i n c a r i c h i
  retribuiti che non siano stati conferiti o
  autorizzati dall'          amministrazione d i
  appartenenza.
  In caso di inosservanza del divieto si prevede
  che i compensi dovuti siano versati (dall' ente
  erogante o dal percettore) all' amministrazione
  di appartenenza.
  L' omissione del versamento costituisce danno erariale. La Gdf collaborerà col Mef nell' accertare le
  violazioni e irrogare le sanzioni a carico dei soggetti, pubblici e privati, che si siano avvalsi della
  prestazione lavorativa, non autorizzata, dello statale e che non abbiano comunicato all' ente d i
  appartenenza del lavoratore l' ammontare dei compensi erogati. Non solo.
  Ai sensi dell' art.52 del codice di giustizia contabile (dlgs n.174/2016) i reparti della Guardia di finanza
  avranno l' obbligo di inoltrare la denuncia alla magistratura contabile in tutte le ipotesi in cui venga
  rilevato lo svolgimento da parte di dipendenti pubblici di incarichi extra professionali retribuiti, in
  assenza di conferimento ovvero, se necessaria, di preventiva autorizzazione da parte dell'
  amministrazione di appartenenza.
  Sul fronte invece delle verifiche in materia di effettiva presenza in servizio dei dipendenti pubblici, le
  Fiamme gialle interverranno in virtù delle prerogative di polizia giudiziaria stabilite dal codice d i
  procedura penale per le fattispecie di falsa attestazione in servizio (art.55-quinquies del T.u) o nei casi
  in cui ricorrano gli estremi della truffa aggravata ai danni dello stato (art.640 codice penale).
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  Province, ok ai fondi
  Raggiunta l' intesa in Conferenza Stato-città
  che dà il via libera al decreto di riparto dei 250
  milioni assegnati dalla legge di Bilancio 2019
  alle province per la messa in sicurezza di
  strade e scuole di competenza. Il decreto del
  Viminale (si veda ItaliaOggi del 5/1/2019)
  avrebbe dovuto essere emanato entro il 20
  gennaio, ma la necessità della preventiva
  intesa in Conferenza stato-città (oltre al
  concerto di tre ministeri Interno, Mef e
  Infrastrutture) ha, come previsto, determinato
  lo slittamento. Ora la palla passerà alla
  direzione Finanza locale del Viminale che
  dovrà ripartire le risorse molto attese dalle
  province.
  «Si tratta di fondi che le province avranno a
  disposizione in maniera stabile da qui al 2033,
  e che saranno destinate a garantire i servizi di
  manutenzione dei 130 mila chilometri di rete
  viaria provinciale e delle 5.100 scuole
  superiori, due servizi essenziali per la crescita
  economica e lo sviluppo del Paese», ha
  commentato soddisfatto il presidente dell' Upi
  Achille Variati. «Queste risorse, che sono state
  ripartite anche considerando l' ammontare dei
  tagli subiti dagli enti negli anni passati, sono
  una boccata d' ossigeno anche se per qualche
  ente ancora non del tutto sufficienti per
  assicurare la piena efficienza dei servizi. Un risultato che è stato raggiunto grazie al franco confronto
  che abbiamo avuto in questi mesi con il governo e in particolare con i viceministri all' Economia Laura
  Castelli e Massimo Garavaglia», ha concluso Variati.

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  Severino legittima
  Legge Severino ancora una volta promossa
  dalla Corte costituzione. E' infatti legittima la
  sospensione dalla carica degli eletti negli enti
  locali che siano stati condannati in via non
  definitiva prima dell' elezione. La Consulta,
  nell' udienza pubblica del 22 gennaio, ha
  giudicato infondata la questione di
  costituzionalità dell' art.11, comma 1, lettera a),
  del dgs n.235/2012. In continuità con le sue
  precedenti pronunce sul sistema delineato
  dalla "Severino", la Corte ha respinto le
  censure sollevate dal Tribunale di Lecce con
  ordinanza del 31/3/2017 (n.163/2017). In
  particolare ha ritenuto non irragionevole l'
  applicazione della misura della sospensione a
  chi sia stato condannato, anche prima della
  candidatura, per determinati reati gravi o
  connessi all' esercizio di una funzione
  pubblica. Il giudice relatore, Daria de Petris,
  ha escluso che sia irragionevole il diverso
  trattamento di quest' ipotesi rispetto a quello
  della condanna per reati meno gravi (previsto
  alla lettera b) dello stesso comma 1),
  condanna che comporta la sospensione solo
  se pronunciata dopo l' elezione. Ha ritenuto
  infine che la soluzione legislativa non
  comprima irragionevolmente il diritto di
  elettorato attivo e passivo.

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  L' Intervento/ La ricetta per risolvere i problemi della p.a.

  Assumere i nuovi e valorizzare i vecchi
  Il decreto «Semplificazioni» potrebbe
  contenere novità importanti in materia di
  assunzioni nel        pubblico impiego. U n
  emendamento del governo estende infatti la
  possibilità per le pubbliche amministrazioni di
  valorizzare la professionalità del personale già
  in servizio, in possesso dei titoli richiesti,
  riservando ad esso procedure selettive
  finalizzate alle progressioni verticali di
  carriera, nell' ambito delle facoltà assunzionali,
  fino al 50% dei fabbisogni di personale.
  Qualche osservatore ha commentato
  criticamente il contenuto di questo
  emendamento, obiettando che la misura non
  risponda efficacemente al problema della
  carenza di competenze e professionalità
  qualificate e non offra soluzioni all' elevata
  anzianità del personale delle pubbliche
  amministrazioni Va innanzitutto detto che la
  norma estende e amplia un principio già
  presente nell' art. 22 del decreto legislativo
  75/2017, che in via sperimentale consente alle
  pubbliche amministrazioni, p e r i l p e r i o d o
  2018-2020, di attivare procedure selettive per
  la progressione fra le aree riservate al
  personale di ruolo ,nei limiti del 20% dei posti
  previsti nei piani dei fabbisogni di personale
  come nuove assunzioni e lascia alle
  amministrazioni stesse la scelta di avvalersi o meno di tale facoltà.
  L' evoluzione dell' organizzazione del lavoro e dei servizi e i nuovi fabbisogni di capitale umano
  richiedono di affrontare l' emergenza occupazionale che si verificherà di qui ai prossimi anni, con un mix
  appropriato di interventi: nuove assunzioni per reclutare professionalità e competenze specialistiche,
  favorendo il ricambio generazionale; misure in grado di accompagnare la trasmissione di esperienze e
  saperi fra il personale più anziano e quello più giovane; processi di valorizzazione delle capacità e delle
  competenze già disponibili, in possesso dei lavoratori e delle lavoratrici in servizio. L' emendamento
  menzionato risponde, quindi, a due considerazioni.
  La prima: negli anni passati le amministrazioni, a causa dei blocchi delle assunzioni e per effetto delle
  progressive riduzioni di organico, hanno dovuto far fronte alle innovazioni organizzative e ai nuovi
  fabbisogni di professionalità, affidando ai lavoratori e alle lavoratrici mansioni con sempre maggiori
  contenuti professionali.
  Se nel settore privato il lavoratore che abbia a lungo svolto mansioni superiori ha diritto alla promozione
  o può comunque essere destinatario di un riconoscimento formale, nel pubblico impiego questo non

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                                   Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Sarà un decreto attuativo a chiarire gli aspetti ancora oscuri della norma della Manovra

  Enti, spauracchio concorsi unici
  I comuni vogliono continuare a bandire selezioni proprie

  Spauracchio concorsi unici per gli enti locali.
  Le amministrazioni si interrogano sull' impatto
  della manovra 2019 riguardo alla propria
  capacità assunzionale e attendono chiarimenti.
  Tutto ruota intorno al combinato disposto dei
  commi 300 e 360 della legge n.
  145/2018.
  Il comma 300 contiene due disposizioni: da un
  lato, prevede che «fatta salva l' esigenza di
  professionalità aventi competenze di spiccata
  specificità, le procedure concorsuali
  autorizzate a valere sulle risorse del fondo di
  cui all' articolo 1, comma 365, lettera b), della
  legge 11 dicembre 2016, n. 232, come
  rifinanziato ai sensi del comma 298, sono
  svolte, secondo le indicazioni dei piani d i
  fabbisogno di ciascuna amministrazione,
  mediante concorsi pubblici unici, per esami o
  per titoli ed esami, in relazione a figure
  professionali omogenee.
  I predetti concorsi unici sono organizzati dal
  dipartimento della funzione pubblica d e l l a
  presidenza del consiglio dei ministri per il
  tramite della commissione per l' attuazione del
  progetto di Riqualificazione delle pubbliche
  amministrazioni (Ripam), che si avvale dell'
  Associazione Formez p.a.».
  Dall' altro lato, si dispone che i concorsi unici
  «possono essere espletati con modalità semplificate definite con decreto del ministro per la pubblica
  amministrazione da adottare, ai sensi dell' articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400,
  entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, anche in deroga alla disciplina
  prevista dai regolamenti di cui al decreto del presidente della repubblica 9 maggio 1994, n. 487, al
  decreto del presidente della repubblica 24 settembre 2004, n. 272, e al decreto del presidente della
  repubblica 16 aprile 2013, n. 70».
  A sua volta, il comma 360 recita: «A decorrere dall' anno 2019, le amministrazioni pubbliche di cui all'
  articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.
  165, procedono al reclutamento del personale secondo le modalità semplificate individuate con il
  decreto di cui al comma 300».
  Ora, è evidente che la portata di tale disciplina è tutt' altro che chiara. Secondo una prima lettura, il
  comma 360, richiamando il comma 300, imporrebbe a tutte le pa, quindi anche agli enti locali, la strada
  del concorso unico. Ma a ben vedere, quest' ultimo viene previsto in modo esplicito solo per le
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  In base alle dotazioni di spesa potenziale

  Nuove assunzioni da programmare
  Nuove assunzioni da programmare in termini
  di «dotazione» di spesa potenziale. Il richiamo
  arriva dalla Corte dei conti - sezione regionale
  per il Veneto, che con la recente deliberazione
  n. 548/2018 (relatore Pizziconi) offre un'
  interessante ricostruzione del nuovo regime
  vincolistico introdotto dalle linee guida della
  Funzione pubblica a p p r o v a t e c o n i l d m 8
  maggio 2018.
  Esse obbligano gli enti a determinare non più
  la dotazione organica, ma una «dotazione di
  spesa potenziale» che, ovviamente deve
  essere contenuta entro i limiti di spesa previsti
  dalla legge 296/2006, ovvero il tetto di spesa
  2008 per gli enti non soggetti a patto nel 2015
  e la media 2011-2013 per i restanti enti.
  A parere della sezione veneta, quindi, gli enti,
  nel programmare le assunzioni per le
  professionalità da acquisire sulla base delle
  facoltà assunzionali vigenti e dei previsti tetti di
  spesa, nonché dei relativi stanziamenti di
  bilancio e nel rispetto degli equilibri di bilancio
  in chiave dinamica, dovranno
  necessariamente verificare la possibilità di
  rimodulare la «dotazione» attuale tramite nel
  Programma triennale di fabbisogno del
  personale (Ptfp), nel rispetto del limite
  finanziario massimo della «dotazione» di
  spesa potenziale, avendo previamente verificato la possibilità di ricoprire il posto vacante per mobilità
  interna o esterna.
  L' istituto della mobilità, infatti, è da preferire rispetto allo scorrimento di graduatorie per ragioni di
  contenimento della spesa pubblica, con la quale il legislatore intende conseguire un' ottimale
  redistribuzione dei dipendenti pubblici già in servizio senza aggravio di spesa; con lo scorrimento delle
  graduatorie, al contrario, si determinerebbe comunque una provvista aggiuntiva di risorse umane (in
  questo senso Cassazione sez. lavoro 12559/2017).
  Resta inteso, invero, che l' ente rimasto inadempiente a quanto disposto nell' articolo art. 6 del dlgs
  165/2001 non potrà assumere nuovo personale, così come previsto al comma 6 del citato articolo.
  Tale sanzione, tuttavia, si riflette solo sulle assunzioni del triennio di riferimento del nuovo piano, senza
  estendersi a quelle disposte o autorizzate per il primo anno del triennio del piano precedente, nel caso
  in cui l' amministrazione abbia attuato correttamente tutti gli adempimenti previsti dalla legge per il
  piano precedente.
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  Risoluzione dell' Europarlamento sull' attuazione della direttiva Ue sulla lotta a ritardati
  pagamenti

  Le tutele della Ue per le pmi
  Fornitori risarciti in automatico. Italia osservata speciale

  Prevedere che in caso di ritardo nei pagamenti
  della pubblica amministrazione il fornitore
  riceva per legge automaticamente interessi di
  mora e un risarcimento; modificare la direttiva
  e prevedere azioni tese a tutelare le pmi. È
  quanto ha chiesto il parlamento con una
  risoluzione approvata il 17 gennaio 2019
  relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento
  nelle transazioni commerciali concernente l'
  attuazione della direttiva 2011/7/Ue. Si tratta di
  un tema sul quale l' Italia rientra fra gli
  «osservati speciali», con a carico l' apertura di
  una procedura di infrazione (parere motivato
  della Commissione europea di giugno 2018
  spiegato con il fatto che «il diritto nazionale
  non è conforme alla direttiva sui ritardi di
  pagamento», ancorché fossero state
  modificate alcune disposizioni del codice dei
  contratti pubblici). Il parlamento, premesso
  che «rapidità di pagamento è estremamente
  importante per la sopravvivenza e la crescita
  delle imprese», ha espresso una grande
  preoccupazione per la situazione di alcuni
  Stati membri, in cui la                      pubblica
  amministrazione è i n g r a n d e r i t a r d o c o n i
  pagamenti delle merci e dei servizi a essa
  forniti dalle imprese.
  Analoga preoccupazione viene espressa per
  le conclusioni della relazione della commissione, secondo cui la ragione principale per cui le imprese
  creditrici non esercitano i diritti loro riconosciuti dalla direttiva sui ritardi di pagamento è il timore di
  danneggiare buoni rapporti commerciali. Su questo punto il parlamento ha chiesto, in tale contesto, di
  considerare in modo più approfondito la possibilità, prevista dall' articolo 7, paragrafo 5, della direttiva
  sui ritardi di pagamento, che le organizzazioni ufficialmente riconosciute per la rappresentanza delle
  imprese agiscano dinanzi alle autorità giurisdizionali degli Stati membri qualora le clausole contrattuali
  o le prassi siano gravemente inique.
  Si suggerisce anche di prevedere nelle legislazioni dei singoli stati europei procedure di rimborso dell'
  Iva e di recupero crediti più rapide ed efficienti, in particolare per le pmi, al fine di aiutare le imprese che
  incontrano difficoltà nella gestione finanziaria a causa di ritardi di pagamento da parte della pubblica
  amministrazione. Nella risoluzione si pone, infatti, attenzione in particolare modo alla situazione delle
  piccole e medie imprese sollecitando gli Stati membri a creare fondi di garanzia per le pmi che
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  Giurisprudenza non univoca sul subentro dei consiglieri comunali

  Surroga, parla il consiglio
  Giudici divisi sulla rinuncia anticipata

  In materia di surroga di consiglieri dimissionari
  è corretta la procedura adottata da un
  consiglio comunale, che avrebbe preso atto di
  una serie di manifestazioni di volontà di
  rinuncia al subentro da parte dei candidati non
  eletti nella medesima lista, deliberando, infine,
  l' impossibilità di surroga per esaurimento
  della lista?
  Le dimissioni dalla carica di consigliere,
  disciplinate dall' art. 38, comma 8, del decreto
  legislativo n. 267/00, seppur immediatamente
  efficaci, si distinguono «logicamente e
  cronologicamente dal subentro del primo dei
  candidati non eletti, che si realizza con l'
  adozione di un atto consequenziale e
  subordinato entro il termine di legge» (Tar
  Lombardia n.
  245/2006).
  Pertanto, a seguito della formalizzazione delle
  dimissioni da parte di un consigliere, si può
  dare avvio alla procedura di surroga con la
  convocazione del consiglio e la nomina del
  primo dei non eletti. Solo a questo punto,
  quest' ultimo può rinunciare allo status
  acquisito con la delibera di surroga, risultando
  quindi ogni anticipata rinuncia a quel diritto
  «radicalmente inefficace» (Tar Lazio n.
  651/2005).
  Tuttavia, pur riaffermando la tesi suesposta, nel senso che non sarebbe possibile procedere alla
  surroga del consigliere dimissionario direttamente con il secondo dei non eletti (o con i successivi)
  prendendo semplicemente atto delle rinunce dei candidati non eletti prima dell' effettiva acquisizione
  dello status di consigliere da parte di questi ultimi, occorre rilevare che la giurisprudenza più recente in
  materia non risulta univoca.
  Dalla lettura della sentenza del Tar Puglia - sezione di Lecce, n. 922/2015 del 17/3/2015 (l' appello al
  Cds con sentenza n. 3795 del 2/7/2016 è stato dichiarato improcedibile) sembra, infatti, attribuirsi alla
  preventiva rinuncia alla carica di consigliere da parte di candidati non eletti aventi titolo allo scorrimento
  della lista, la medesima valenza formale delle dimissioni dalla carica.
  Tenuto conto della cornice normativa e giurisprudenziale delineata, la questione deve essere rimessa al
  consiglio comunale, atteso che tale organo deve pronunciarsi sulla sussistenza o meno in capo ai suoi
  componenti di cause ostative a far parte del collegio.
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  interreg

  Italia-Slovenia, fondi a progetti in 5 province
  Innovazione, patrimonio culturale e naturale,
  ambiente e governance istituzionale sono le
  tematiche del nuovo bando del programma
  Interreg Italia-Slovenia 2014-2020.
  Il bando mette in campo risorse comunitarie
  per oltre 11,7 milioni di euro. L' area del
  programma comprende province italiane e
  slovene; in particolare, riguarda le cinque
  province i t a l i a n e d i V e n e z i a , U d i n e ,
  Pordenone, Gorizia e Trieste, oltre che le
  cinque      regioni s t a t i s t i c h e s l o v e n e d i
  Primorsko-notranjska, Osrednjeslovenska,
  Gorenjska, Obalno-kraka e Gorika. Al bando
  possono partecipare anche gli enti locali e gli
  enti pubblici ubicati nelle aree interessate dal
  programma. I progetti possono ambire a
  promuovere gli investimenti delle imprese in
  ricerca e innovazione, sviluppando
  collegamenti e sinergie tra imprese, centri di
  ricerca e sviluppo e il settore dell' istruzione
  superiore.
  Possono inoltre aspirare a protezione e
  ripristino della biodiversità e del suolo e
  promozione di servizi ecosistemici, anche
  attraverso la rete «Natura 2000» e le
  infrastrutture verdi, oltre che promuovere
  tecnologie innovative volte a migliorare la
  tutela dell' ambiente e l' uso efficiente delle
  risorse nel settore dei rifiuti, dell' acqua e con riguardo al suolo o per ridurre l' inquinamento
  atmosferico. Possono infine ambire a rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle
  parti interessate e un' amministrazione pubblica efficiente.
  Gli enti pubblici italiani possono aspirare ad un contributo a fondo perduto fino al 100% della spesa
  ammissibile. La scadenza del bando è fissata al 15 marzo 2019.
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  Proposte entro il 24 aprile. Premiati gli investimenti in efficienza e sostenibilità

  L' Europa finanzia i trasporti
  Bando da 100 mln per potenziare le infrastrutture

  MASSIMILIANO FINALI Rimuovere i colli di
  bottiglia, realizzare i collegamenti mancanti,
  migliorare l' interoperabilità ferroviaria, nonché
  investire nella sostenibilità e nell' efficienza dei
  sistemi di trasporto sono gli obiettivi dell' invito
  a presentare proposte per il 2019 a valere sul
  trasporto europeo. Il bando è stato approvato
  in conformità alle priorità e agli obiettivi definiti
  nel programma di lavoro pluriennale di
  assistenza finanziaria nell' ambito del
  meccanismo per collegare l' Europa nel
  settore dei trasporti. La dotazione finanziaria
  del bando è di 100 milioni di euro e le
  proposte dovranno essere presentate entro il
  24/4/2019. La documentazione completa dell'
  invito a presentare proposte è disponibile sul
  sito ufficiale dell' agenzia esecutiva per l'
  innovazione e le reti «Inea».
  Il programma comunitario per i trasporti. Il
  programma «Cef trasporti» ha l' obiettivo di
  sostenere la realizzazione dei collegamenti
  mancanti, rimuovere i colli di bottiglia,
  migliorare l' interoperabilità ferroviaria e, in
  particolare, migliorare le sezioni
  transfrontaliere. Altro scopo del programma è
  quello di assicurare sistemi di trasporto
  sostenibili ed efficienti nel lungo termine, al
  fine di prepararsi per i futuri flussi di trasporto
  previsti, nonché consentire la decarbonizzazione di tutti i mezzi di trasporto attraverso la transizione a
  tecnologie innovative di trasporto a basse emissioni di carbonio ed efficienti dal punto di vista
  energetico. Il terzo obiettivo del programma è ottimizzare l' integrazione e l' interconnessione dei
  trasporti e migliorare l' interoperabilità dei servizi di trasporto.
  Proposte da stati membri o da enti locali. progetti possono essere proposti direttamente da uno o più
  stati membri comunitari. Tuttavia, con l' accordo dello stato membro interessato, possono presentare
  proposte anche le organizzazioni internazionali, le imprese comuni o imprese private, nonché gli enti
  pubblici o privati stabiliti all' interno degli stati membri, incluse le amministrazioni locali.
  I progetti finanziabili. Il bando supporta il completamento tempestivo ed efficiente di un certo numero di
  progetti infrastrutturali nella loro interezza o in parti significative, insieme alla realizzazione di un
  trasporto europeo robusto e efficiente in termini di risorse di sistema. Le azioni che saranno supportate
  da questo bando devono contribuire direttamente al raggiungimento di importanti obiettivi della politica
  dei trasporti, quali una migliore interconnessione delle reti di trasporto nazionali, una facilitazione del
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  Dl sicurezza, meno oneri sui piccoli municipi
  Il decreto sicurezza non mette in difficoltà i
  comuni, ma burocraticamente semplifica gli
  adempimenti soprattutto per i mini-enti. Senza
  entrare nel merito delle posizioni politiche, il
  divieto di iscrizione anagrafica per i richiedenti
  asilo previsto dal dl Salvini, libera i piccoli
  comuni da adempimenti insostenibili con le
  limitate risorse di personale a disposizione. È
  quanto emerso nel corso dell' incontro che la
  presidente dell' Anpci, Franca Biglio, ha avuto
  con il sottosegretario all' interno Nicola
  Molteni.
  Al centro dell' incontro l' analisi delle
  problematiche generate dal cosiddetto decreto
  Salvini (dl 113/2018) dopo la protesta di alcuni
  sindaci di centro sinistra che hanno minacciato
  di disapplicare le norme più controverse del
  dl, a cominciare dall' art. 13 sul divieto di
  iscrizione anagrafica. Ampie le rassicurazioni
  offerte dal sottosegretario Molteni che ha
  assicurato che proseguirà, alla luce della
  significativa riduzione degli sbarchi, la
  chiusura dei centri di accoglienza, con priorità
  di quelli più grandi.
  La rete dell' ex sistema Sprar, ha osservato
  Molteni, non verrà smantellata: il decreto si è
  infatti limitato ad intervenire per una
  razionalizzazione della spesa limitando ora l'
  accesso ai soli rifugiati e richiedenti minori non accompagnati, salvaguardando, in questa fase
  transitoria, la posizione di chi già partecipa ai progetti. «Il dl contiene importanti disposizioni per dare
  risposta alle piccole comunità che tanto hanno sofferto per una gestione incontrollata dei flussi», ha
  concluso Molteni.

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  nelle madonie

  L' unione cancella gli enti
  Ben 17 su 21 comuni delle Madonie e del
  Termitano (in provincia di Palermo), interessati
  dalla Strategia nazionale aree interne (Snai),
  sono entrati in un' unione che, se dovesse
  davvero partire, cancellerebbe l' autonomia e
  certificherebbe la morte istituzionale degli enti
  interessati. I comuni aderenti, rinunciando alle
  proprie prerogative, conferiranno nel nuovo
  ente tutte le funzioni fondamentali un tempo
  gestite in autonomia ad eccezione dell'
  anagrafe e dello stato civile. In pratica entrare
  nell' Unione significherà eliminare il proprio
  comune dal panorama costituzionale.
  Ai fautori dell' accorpamento, che sostengono
  che per gestire i fondi della Snai non ci
  sarebbero alternative allo stare dentro un'
  unione d i comuni, v a r e p l i c a t o c h e i n
  tantissime altre parti della Sicilia e d' Italia, i
  comuni, p u r d e c i d e n d o d i a d e r i r e a l l a
  Strategia nazionale, anziché costituire un'
  unione, h a n n o p r e f e r i t o a s s o c i a r s i i n
  Convenzione. Essere contro l' unione n o n
  significa essere contro la Snai. Semmai è vero
  il contrario.

                                   PIETRO ATTINASI

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  L' Istituto di statistica ancora alla carica sul censimento dei permessi per costruire

  Torna lo spettro delle multe Istat
  Sanzionati nuovi comuni. Biglio: mini-enti in ginocchio

  Torna lo spettro delle sanzioni Istat sui piccoli
  comuni. Il problema delle multe, irrogate a
  pioggia dall' Istituto nazionale di statistica ai
  mini-enti, per aver omesso di fornire in tempo
  utile i dati richiesti dalla rilevazione sui
  permessi di costruire del 2015 (art. 7, dlgs
  6/9/1989, n. 322), tema portato agli onori della
  cronaca da ItaliaOggi dopo la denuncia dell'
  Anpci (si veda ItaliaOggi del 28/4/2017), si
  ripropone nonostante la sospensione delle
  sanzioni decisa a luglio 2017 e via via
  prorogata sino al 22 ottobre 2018. L' Anpci, all'
  epoca, si era attivata presso l' Istat, per trovare
  una soluzione che consentisse all' Istituto di
  statistica di annullare in autotutela le sanzioni,
  e presso le prefetture affinché archiviassero i
  procedimenti sanzionatori anche in
  considerazione delle scarse risorse finanziarie
  e d' organico dei piccoli comuni, in alcuni casi
  costretti alla compilazione dei questionari Istat
  anche in assenza di permessi per costruire da
  comunicare. Ora, dopo la contestazione per le
  medesime violazioni, ricevuta dai comuni d i
  Ripabottoni (512 anime in provincia di
  Campobasso), Filago (Bg) e San Zeno di
  M o n t a g n a ( V r ) , i m i n i -enti s i r i t r o v a n o
  catapultati indietro nel tempo. Per questo la
  presidente dell' Anpci, Franca Biglio, ha scritto
  alle prefetture competenti e al direttore centrale affari amministrativi dell' Istat, Giovanna Bellitti per
  chiedere l' archiviazione del procedimento a carico dei comuni e l' annullamento del provvedimento in
  autotutela. Anche perché la sanzione pecuniaria comminata rischia di procurare un serio danno
  economico a municipi così piccoli, oltre ad avviare uno spiacevole contenzioso tra enti pubblici che
  danneggerebbe l' immagine dell' intera p.a.
  «Con lo spettro, ora tangibile di ulteriori possibili sanzioni, come potranno in futuro i nostri dipendenti
  garantire con priorità i servizi ai cittadini, quando le incombenze burocratiche diventano più
  importanti?», si chiede Franca Biglio nella missiva.
  Secondo l' Anpci, le multe comminate dall' Istat costituiscono uno sfregio all' impegno profuso dai
  lavoratori comunali e una violazione in primis dell' art.14 comma 3 del Testo unico il quale prevede che
  «ulteriori funzioni amministrative per i servizi di competenza statale possono essere affidate ai comuni
  dalla legge che regola anche i relativi rapporti finanziari, assicurando le risorse necessarie», oltre che
  dell' art. 120 della Costituzione sulla leale collaborazione.
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25 gennaio 2019
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                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Piano performance anche per i mini-enti
  Il Piano della performance, disciplinato dall'
  art. 10 del decreto 150/2009, costituisce il
  momento di avvio del ciclo della performance
  ed è uno strumento che ogni amministrazione,
  senza eccezione alcuna, deve adottare.
  Anche i comuni fino a 5.000 abitanti, per i quali
  è prevista la facoltatività dell' approvazione del
  Peg (nel quale il Piano della performance è
  organicamente unificato), non possono
  ritenersi esonerati dall' approvazione del
  Piano. L' orientamento consolidato ritiene che
  anche in questi enti la definizione preventiva
  degli obiettivi di performance debba confluire
  nel Piano della performance, ovviamente
  tenendo conto delle caratteristiche
  dimensionali e organizzative dell' ente.
  Il parere 1/2018 sella sezione regionale della
  Corte dei conti della regione Sardegna fa
  discendere tale obbligo direttamente dalle
  disposizioni normative applicabili a tutti gli
  enti. Il principio applicato alla programmazione
  di bilancio (allegato 4/1 al dlgs 118/2011)
  richiama espressamente il Piano d e l l a
  performance tra i documenti di
  programmazione e comunque il fatto che lo
  stesso sia organicamente unificato nel Piano
  esecutivo di gestione non impedisce, agli enti
  che non adottano il Peg, di approvare il piano
  della performance. Inoltre gli artt. 3 e 4 del dlgs 150/2009, che costituiscono disposizioni di principio cui
  tutte le amministrazioni devono adeguare il proprio ordinamento interno, disciplinano da un lato l'
  obbligo delle amministrazioni di misurare e valutare la performance con riferimento all' amministrazione
  nel suo complesso, alle unità organizzative o aree di responsabilità in cui si articola e ai singoli
  dipendenti e dall' altro individuano la prima fase del ciclo di gestione delle performance nella
  «definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori attesi di risultato e
  dei rispettivi indicatori, tenendo conto anche dei risultati conseguiti nell' anno precedente, come
  documentati e validati nella relazione annuale sulla performance di cui all' articolo 10».
  Nella prospettiva indicata rilevano anche le disposizioni in materia di trasparenza: l' art. 10 dlgs 33/2013
  stabilisce che gli «obiettivi indicati nel Programma triennale sono formulati in collegamento con la
  programmazione definita nel Piano della performance» e che ogni «amministrazione presenta il Piano e
  la Relazione sulla performance nell' ambito di apposite giornate della trasparenza».
  Il richiamato parere della Corte di Conti soggiunge che in considerazione della ridotta dimensione degli
  enti, che comporta una minima dotazione di personale e spazi ridotti nella programmazione, si tratterà
  di una programmazione minimale, «ma comunque necessaria in quanto le norme in materia non hanno
  previsto aree di esenzione».
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25 gennaio 2019
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                                    Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

  Possibile chiedere il rimborso delle maggiorazioni non dovute pagate dal 2013 al 2018

  Pubblicità, imposta sbloccata
  Da quest' anno i comuni possono aumentare le tariffe

  Da quest' anno le amministrazioni comunali
  hanno il potere di aumentare le tariffe dell'
  imposta sulla pubblicità, tranne per i messaggi
  pubblicitari che hanno una superficie inferiore
  al metro quadrato. In compenso, imprese e
  commercianti possono richiedere il rimborso
  se hanno pagato la maggiorazione dell'
  imposta comunale sulla pubblicità e del diritto
  sulle pubbliche affissioni per gli anni dal 2013
  al 2018, che è stata riconosciuta non dovuta.
  Ai comuni è imposto di effettuare il rimborso ai
  contribuenti interessati, in forma rateale, entro
  cinque anni dalla data in cui la richiesta è
  divenuta definitiva.
  Confermato, poi, il potere di mantenere in vita
  la maggiorazione Tasi dello 0,8 per mille, ma
  solo per i comuni che l' hanno istituita e
  deliberata negli anni precedenti, applicando la
  stessa aliquota.
  Così come viene confermato il potere di
  graduare le tariffe Tari, aumentandole o
  diminuendole del 50 per cento, per assicurare
  una loro maggiore equità rispetto a quelle
  fissate dal regolamento sul metodo
  normalizzato. Viene meno, invece, il blocco
  degli aumenti di imposte e tasse.
  Gli enti locali, infatti, possono innalzare il livello
  della pressione fiscale, poiché non è più
  impedito di aumentare aliquote a tariffe rispetto a quelle deliberate nel 2015.
  Sono queste le novità in materia di tributi locali contenute nella legge di Bilancio (145/2019) per l' anno
  in corso.
  Imposta sulla pubblicità: rimborsi e aumenti. Il comma 917 della legge di Bilancio prevede che imprese
  e commercianti che hanno pagato l' imposta sulla pubblicità in misura maggiorata dal 2013 al 2018
  possono richiedere ai comuni il rimborso a rate delle somme versate, riconosciute non dovute, a titolo di
  tributo e diritti. Il problema degli aumenti contestati, e il diritto al rimborso delle somme incassate dalle
  amministrazioni comunali, si è posto dopo l' intervento della Corte costituzionale (sentenza 15/2012),
  che ha fatto salvi solo gli aumenti deliberati fino al 2012. La restituzione deve essere effettuata in forma
  rateale entro 5 anni dalla data in cui la richiesta del contribuente è diventata definitiva. Allo stesso
  tempo, però, il legislatore (comma 919) dal 2019 ha concesso agli enti locali la facoltà di aumentare
  tariffe e diritti fino al 50%, ma solo per le superfici superiori al metro quadrato.
  Conferma maggiorazione Tasi. Il comma 1133 attribuisce ai comuni, anche per quest' anno, il potere di
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