COMUNE DI RUSSI Venerdì, 25 gennaio 2019
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COMUNE DI RUSSI Venerdì, 25 gennaio 2019 Prime Pagine 25/01/2019 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 25/01/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Cultura e Turismo 25/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 63 'Voci senza tempo' per una serata folk a Russi 3 25/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 63 A Russi 'Il barbiere di Siviglia' raccontato da Francesco Iuliano 4 25/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47 Il barbiere di Siviglia di Rossini per 'Musica Storia Musiche' 5 sport 25/01/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 75 Il Russi cala il settebello E ora comanda la classifica 6 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 25/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Davide Colombo Marco Rogari Chi matura quota 100 entro il 2021 può andare in pensione anche dopo 7 25/01/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 8 Giorgio Santilli Codice appalti, la Commissione Ue apre una... 9 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 31 LUIGI CHIARELLO Imu e Tasi, l' Ue contro gli sconti 11 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 32 PAGINA A CURA DI MICHELE DAMIANI Gare, compensi senza parametri 12 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 36 Assunzioni, l' Anci chiede lumi a Bongiorno 14 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 36 FRANCESCO CERISANO E CRISTINA BARTELLI P.a., la Gdf contro i furbetti 15 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 36 Province, ok ai fondi 17 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 36 Severino legittima 18 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 37 MAURIZIO PETRICCIOLI Assumere i nuovi e valorizzare i vecchi 19 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 37 PAGINA A CURA DI MATTEO BARBERO Enti, spauracchio concorsi unici 21 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 37 Nuove assunzioni da programmare 23 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 38 PAGINA A CURA DI ANDREA MASCOLINI Le tutele della Ue per le pmi 24 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 39 Surroga, parla il consiglio 26 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 40 Italia-Slovenia, fondi a progetti in 5 province 28 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 40 L' Europa finanzia i trasporti 29 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 41 Dl sicurezza, meno oneri sui piccoli municipi 31 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 41 PIETRO ATTINASI L' unione cancella gli enti 32 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 41 Torna lo spettro delle multe Istat 33 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 42 ANGELO MARIA SAVAZZI Piano performance anche per i mini-enti 35 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 42 SERGIO TROVATO Pubblicità, imposta sbloccata 37 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 42 ALESSANDRO RUSSO Tfs, la sentenza della Corte riapre i giudizi sospesi 39 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 43 Indicatori Bes anche per i comuni 40 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 43 Legautonomie in campo contro il decreto sicurezza 41 25/01/2019 Italia Oggi Pagina 43 Reddito di cittadinanza monco 42
25 gennaio 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
25 gennaio 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 2
25 gennaio 2019 Pagina 63 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cultura e Turismo 'Voci senza tempo' per una serata folk a Russi SONO iniziate il 18 gennaio e proseguono per i prossimi cinque venerdì le serate dedicate alla musica organizzate dal gruppo folkloristico Canterini Romagnoli 'Città di Russi' a Russi. Stasera alle 20.30, nella sede del gruppo folkloristico in via Mascagni 13/1, si terrà esibizione del coro del Centro Sociale Porta Nova 'Voci senza tempo'. Email: folklorerussi@racine.ra.it. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 3
25 gennaio 2019 Pagina 63 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cultura e Turismo A Russi 'Il barbiere di Siviglia' raccontato da Francesco Iuliano 'MUSICA Storia Musiche' è una rassegna pensata per diffondere la conoscenza della musica classica in modo semplice ma non banale, divulgativo ma serio e rigoroso. Un modo per condividere, attraverso l' ascolto, l' amore per la musica. Nella biblioteca comunale di Russi, in via Godo Vecchia 10, stasera, dalle 20 alle 22, si parlerà di 'Cantar nell' opera - Gioachino Rossini: Il barbiere di Siviglia'. La narrazione a cura di Francesco Iuliano. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 4
25 gennaio 2019 Pagina 47 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Cultura e Turismo Il barbiere di Siviglia di Rossini per 'Musica Storia Musiche' CANTAR nell' opera Gioachino Rossini: Il barbiere di Siviglia. E' l' appuntamento di stasera, dalle 20 alle 22, nell' ambito di 'Musica Storia Musiche', una rassegna pensata per diffondere la conoscenza della musica classica in modo semplice ma non banale. Per formare e far crescere gruppi di appassionati, le cui competenze musicali, quali che siano in partenza, possano evolvere con il passare degli anni. La proposta, condivisa tra Comune di Russi e Associazione Teatrale Emilia- Romagna Ater, si tiene nella biblioteca Comunale di via Godo Vecchia 10 e riguarda opere musicali di grande e immediato impatto. Narrazione a cura di Francesco Iuliano. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 5
25 gennaio 2019 Pagina 75 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sport Calcio a 5 C2 Dopo l' inattesa battuta d' arresto del Forlì Il Russi cala il settebello E ora comanda la classifica Russi LA CORSA vincente del Russi calcio a 5 nella serie C2 girone b non si ferma e ottiene un' altra preziosa vittoria per 7-1 sul terreno del Sassoleone che gli fa conquistare la vetta solitaria del girone. L' inaspettata battuta di arresto casalinga del Forlì calcio 5, appaiata al Russi in classifica, contro l' Onlysport Fabrizio Campana ha consentito ai falchetti di allungare di tre lunghezze il proprio vantaggio sugli avversari forlivesi. La formazione di Balducci con l' inserimento di Gallamini in organico è diventata ancora più competitiva soprattutto in fase di realizzazione, il giocatore con la rete segnata contro il Sassoleone ottiene la terza segnature in due partite giocate. Nella giornata impegno in trasferta per la formazione arancionera sabato contro il Santarcangelo. La formazione riminese occupa al momento il penultimo posto in classifica con 12 punto con Torconca Cattolica on appena una lunghezza di vantaggio sull' ultimo posto occupato dal Forlimpopoli calcio 1928, interessato dalla retrocessione diretta. Fra le mura amiche del Pala Valli la formazione di Balducci all' andata si era imposta con un perentorio 9-2. Mario Silvestri. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 6
25 gennaio 2019 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Chi matura quota 100 entro il 2021 può andare in pensione anche dopo Relazione tecnica chiusa. Testo chiuso, oggi al Colle. Si parte con 290mila candidati all' anticipo. Tfs statali: rimborso di prestito bancario e interessi con la liquidazione residua. Monitoraggio mensile Inps sulla nuova spesa roma Ai blocchi di partenza per "quota 100", ovvero la possibilità che si apre da qui alla fine del 2021 di andare in pensione con 38 anni di contributi e 62 anni di età, ci sono circa 290mila lavoratori. Che sono i candidati a un assegno lordo medio che oscilla tra i 28mila euro dei dipendenti privati e i 30mila dei pubblici, mentre scende a 18.400 euro per gli autonomi. Chi avrà maturato i requisiti di "quota 100" nel triennio potrà decidere di pensionarsi anche al termine della sperimentazione, mentre per raggiungere i 38 anni di contributi minimi non si potranno cumulare versamenti effettuati fuori dalle gestioni Inps, per esempio in una cassa privatizzata. Eccole le ultimissime novità pensionistiche del decretone varato una settimana fa dal Governo che finalmente ha raggiunto il suo format conclusivo, con tanto di relazione tecnica. Un testo chiuso, che oggi è atteso al Colle per il sigillo del Capo dello Stato prima della pubblicazione in «Gazzetta». La platea dei nuovi pensionandi 2019 sale a 330mila se ai "quotisti" si aggiungono le circa 24.500 lavoratrici con 58 anni e 35 di contributi (59 se autonome) che potrebbero utilizzare la proroga di "Opzione donna", i 13.900 lavoratori in difficoltà che potrebbero avere l' Ape sociale, e i 2/3mila lavoratori precoci che, anche quest' anno, usciranno con 41 anni di contributi minimi. Il pacchetto pensioni nella sua versione finale, che ancora non prevede l' annunciato aumento degli assegni di inabilità atteso in fase di conversione parlamentare, costerà 4,6 miliardi quest' anno, per salire alla vertiginosa cifra di 48,2 miliardi nel decennio, al netto delle pensioni di cittadinanza. La soluzione finale trovata per il nodo Tfs dei dipendenti pubblici conferma che l' anticipo bancario varrà fino a un massimo di 30mila euro. Cifra che dovrà essere rimborsata, con gli interessi, in soluzione unica al momento dell' incasso dell' indennità di liquidazione residua. Facciamo un esempio di uno statale con un Tfs di 75mila euro (cifra vicina alla stima media della relazione tecnica): se sceglie di incassare subito con un prestito bancario di 30mila euro, due anni dopo, al momento dell' incasso dei 45mila residui dovrà scontare il capitale (30mila) e gli interessi (circa il 2,5% l' anno, ovvero 1.500 euro) per un totale di 31.500 euro. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 7
25 gennaio 2019 Pagina 8 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali lettera di messa in mora Codice appalti, la Commissione Ue apre una procedura d' infrazione Ance: bisogna intervenire subito con un decreto legge per correggere le norme Il codice degli appalti finisce nel mirino della Commissione Ue che ha aperto una procedura d' infrazione contro l' Italia per la «mancata conformità del quadro giuridico italiano alle direttive del 2014 in materia di contratti pubblici» (le numero 23, 24 e 25 ). Roma è in buona compagnia visto che la lettera di messa in mora è stata inviata sullo stesso tema anche ad altri 14 Paesi. Le norme italiane nel mirino di Bruxelles sono numerose, ma fra i rilievi più gravi ci sono quelli relativi al subappalto su cui si evidenziano ben sei violazioni relative ad altrettante norme: a) il divieto di subappaltare più del 30% di un contratto pubblico; b)l' obbligo di indicare la terna di subappaltatori proposti; c)il divieto per un subappaltatore di fare a sua volta ricorso a un altro subappaltatore; d)il divieto per il soggetto sulle cui capacità l' operatore intende fare affidamento d i a f f i d a r s i a s u a v o l t a a l l e capacità di un altro soggetto; e) i divieti per diversi offerenti in una determinata gara di fare affidamento s u l l e c a p a c i t à d e l l o s t e s s o soggetto, per un potenziale subappaltatore indicato di presentare a sua volta offerta e per lo stesso soggetto di essere offerente e subappaltatore di un altro offerente; f) divieto per gli offerenti di avvalersi delle capacità di altri soggetti quando il contratto riguarda progetti che richiedono opere complesse. Ma la lettera di messa in mora tocca anche altri punti delicati del codice, dall' esclusione delle offerte anomale ai motivi di esclusione in gara. La decisione europea ha ridato fiato alle critiche dell' Ance, l' associazione nazionale dei costruttori, che - oltre a chiedere da tempo una riforma del codice - aveva segnalato proprio a Bruxelles alcuni profili di illegittimità delle norme nazionali rispetto alle direttive Ue (compreso il subappalto). «La decisione della Commissione europea - dice il presidente dell' Ance, Gabriele Buia - seppur in attesa di conoscere il testo integrale del provvedimento, conferma quello che andiamo denunciando da anni e cioè che il codice appalti ha completamente fallito l' obiettivo di riportare il settore dei lavori pubblici in Europa con regole semplici, chiare e trasparenti». Un attacco molto duro che lascia trapelare anche il malumore per il continuo rinvio dei provvedimenti di modifica da parte del governo. La riforma è stata annunciata infatti dall' esecutivo fin dalla sua Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 9
25 gennaio 2019 Pagina 8 Il Sole 24 Ore
25 gennaio 2019 Pagina 31 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Raffica di ammonizioni ed esposti in Corte di giustizia. Nel mirino pure l' imposta di registro Imu e Tasi, l' Ue contro gli sconti Discriminatori gli sgravi prima casa agli emigrati italiani Italia alla sbarra della Corte di giustizia europea per aver mantenuto un atteggiamento discriminatorio tra cittadini italiani emigrati all' estero e cittadini di altri stati Ue in fatto di tassazione immobiliare e imposte locali. Sotto accusa la mancata modifica della legislazione attuale, che consente agli emigrati italiani, in caso di acquisto della loro prima abitazione, di godere di una aliquota preferenziale dell' imposta di registro immobiliare, senza che sia soddisfatto il requisito di residenza. I cittadini degli altri stati dell' Unione, spiega Bruxelles, non hanno diritto a questo trattamento se non risiedono realmente nel comune in cui acquistano l' immobile. O se non vi fissano la residenza, entro 18 mesi dall' acquisto. E questo, spiega la commissione Ue, è contrario al trattato sul funzionamento dell' Unione europea, che non ammette discriminazioni in base alla cittadinanza. Da qui il ricorso in Corte di giustizia. Ma Bruxelles va anche oltre e invia al governo di Roma una lettera di costituzione in mora per un' altra questione: a certe condizioni, i pensionati italiani residenti all' estero sono esentati dal versare l' Imu, la tassa comunale sugli immobili; oppure «beneficiano di riduzioni delle imposte sugli immobili di proprietà in Italia per i servizi forniti a livello locale» (Tasi, ndr). Cosi, ieri la Commissione ha deciso di inviare all' Italia una lettera di costituzione in mora, a riguardo, «per avere mantenuto condizioni più favorevoli sui tributi comunali sulle prime case in Italia appartenenti a pensionati italiani residenti in altri stati Ue o in paesi membri dello Spazio economico europeo». L' esecutivo Ue ha poi inviato una raffica di cartellini gialli al governo di Roma (tra lettere di costituzione in mora, pareri motivati e avvisi di ricorso alla corte di giustizia) su svariate materie. In primis, sugli appalti e sul libero esercizio delle professioni nell' Unione europea (si veda tabella a lato). LUIGI CHIARELLO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 11
25 gennaio 2019 Pagina 32 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Un discusso emendamento al dl semplificazioni. Nugnes (M5s): pronti a tornare indietro Gare, compensi senza parametri Le stazioni appaltanti non potranno far riferimento al dm A rischio i compensi dei professionisti nelle gare pubbliche. Le stazioni appaltanti, nello stabilire le paghe da destinare ai professionisti tecnici, non potranno far riferimento al decreto parametri, la tutela dei compensi professionali introdotta dal primo codice degli appalti (dlgs 50/2016). In questo modo, quindi, torna il rischio di vedere gare pubbliche con compensi molto bassi, visto che viene tolto il parametro minimo del decreto ministeriale. È il contenuto di un discusso emendamento al dl semplificazioni, approvato il 22 gennaio notte e in procinto di essere modificato nell' ulteriore passaggio in commissione, dopo il rinvio della discussione in aula a lunedì 28 gennaio. La probabile modifica è stata annunciata dalla senatrice M5s Paola Nugnes, prima firmataria dell' emendamento, secondo la quale l' ultimo comma dell' emendamento, quello che esclude la possibilità di far riferimento al dm parametri, è stato «riportato erroneamente nella riformulazione del Mit». La notizia ha causato le reazioni delle professioni coinvolte. «L' emendamento, oltre ad essere stridente anche con il principio dell' equo compenso», afferma il coordinatore della Rete delle professioni tecniche Armando Zambrano, «risulta non sostenibile dal punto di vista applicativo, perché trasferisce ai Rup responsabilità ed enormi carichi di lavoro, in aggiunta alle attività ordinarie. La determinazione di un onorario professionale, senza riferimenti certi stabiliti da una norma comporta un' analisi delle attività da svolgere che non rientra nelle competenze dei Rup». «Accogliamo con favore le dichiarazioni della Sen. Nugnes», è il commento del presidente di Fondazione Inarcassa Egidio Comodo, «che ha anticipato la presentazione di un emendamento in aula per tornare indietro ed eliminare questa pericolosa disposizione. Tuttavia, non possiamo non sottolineare che temi estremamente delicati, che vanno ad impattare sul lavoro e la vita di migliaia di professionisti, non possono essere affrontati con superficialità e approssimazione, generando contraddizioni e atteggiamenti del tutto schizofrenici». Per il direttore generale dell' Oice, Andrea Mascolini «occorre fare molta attenzione ad intervenire in materie così complesse e delicate, quando i lavori parlamentari sono così convulsi; l' emendamento nella sua prima parte è corretto e condivisibile, ma l' ultima parte deve essere espunta a tutela dell' equità dei compensi Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 12
25 gennaio 2019 Pagina 32 Italia Oggi
25 gennaio 2019 Pagina 36 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Assunzioni, l' Anci chiede lumi a Bongiorno Il presidente dell' Anci Antonio Decaro ha scritto al ministro per la Pubblica amministrazione, G i u l i a B o n g i o r n o , p e r chiedere chiarimenti sulle disposizioni della legge di bilancio riguardanti l' accesso all' impiego presso le pubbliche amministrazioni e alla nuova disciplina di pensionamento. «Pur condividendo la scelta di superare la reiterazione delle proroghe di graduatorie risalenti nel tempo», scrive il sindaco di Bari, «permane l' esigenza di garantire un margine di flessibilità ai comuni per fronteggiare le ipotesi imprevedibili di cessazione del personale in servizio». In rappresentanza di tutti i sindaci, D e c a r o c h i e d e a n c h e u n riscontro interpretativo su alcune questioni, a cominciare dalle procedure di reclutamento visto che non risulta chiaro se la nuova disciplina riguardi solo assunzioni a tempo indeterminato o anche a tempo determinato. L' Anci suggerisce di attribuire efficacia triennale alle graduatorie che saranno approvate a partire dal primo gennaio 2019, cosicché alle esigenze temporanee ed eccezionali si possa far fronte con specifiche procedure di reclutamento di personale a tempo determinato o utilizzando le graduatorie vigenti per le assunzioni a tempo indeterminato, approvate anche successivamente al primo gennaio 2019. Il secondo quesito riguarda la facoltà di scorrimento delle graduatorie vigenti. Sulla base della nuova norma (comma 362 della Manovra), che estende temporalmente le graduatorie vigenti approvate dopo il primo gennaio 2010, e dell' abrogazione della precedente disposizione che subordinava l' autorizzazione all' assunzione nelle amministrazioni centrali all' assenza di idonei collocati in graduatorie vigenti (d.l.101/2013), la presenza di idonei nelle graduatorie non dovrebbe essere più un ostacolo all' avvio di nuove procedure concorsuali perché lo scorrimento non sarebbe più un obbligo ma una facoltà. Ma su questo l' Anci vorrebbe avere un' interpretazione certa dal ministero. La terza questione è relativa alla facoltà di convenzionamento con altre amministrazioni per l' utilizzo di graduatorie vigenti. È ancora possibile, si chiede l' Anci, effettuare assunzioni attingendo da graduatorie di altri enti, dopo l' abrogazione dell' articolo 4 comma 3 del Dl 101/2013? E infine l' ultima osservazione riguarda quota 100. «Sarebbe necessario», conclude Decaro, «un coordinamento normativo complessivo che consenta di effettuare il turnover del personale, le cui cessazioni siano programmabili, nel corso dello stesso esercizio in cui si verifica il collocamento a riposo, garantendo un margine di flessibilità nell' utilizzo delle graduatorie concorsuali da parte dei comuni». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 14
25 gennaio 2019 Pagina 36 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Le istruzioni della Guardia di finanza dopo il rinnovo dell' intesa con la Funzione pubblica P.a., la Gdf contro i furbetti Controlli su incompatibilità, cumulo di incarichi e presenze La Guardia di finanza scende in campo contro i furbetti della pubblica amministrazione. Con controlli mirati sulle incompatibilità e il cumulo di incarichi nel pubblico impiego, così come sull' effettiva presenza in servizio d e i dipendenti. A dettare le istruzioni ai comandi regionali e alle unità speciali delle Fiamme gialle è la circolare n.22497/2019 del 23 gennaio, emanata a seguito del rinnovo del protocollo d' intesa siglato il 14 gennaio scorso con il ministero della pubblica amministrazione guidato da Giulia Bongiorno. Nell' accertamento delle incompatibilità e dei casi di cumulo di incarichi, la Gdf collaborerà con l' Ispettorato per la Funzione pubblica nell' effettuare verifiche a campione sugli statali e nell' approfondire su delega della Corte dei conti eventuali profili di responsabilità erariale. Ai sensi dell' art.53 del T.u. sul pubblico impiego (dlgs n.165/2001), è fatto divieto ai dipendenti pubblici d i s v o l g e r e i n c a r i c h i retribuiti che non siano stati conferiti o autorizzati dall' amministrazione d i appartenenza. In caso di inosservanza del divieto si prevede che i compensi dovuti siano versati (dall' ente erogante o dal percettore) all' amministrazione di appartenenza. L' omissione del versamento costituisce danno erariale. La Gdf collaborerà col Mef nell' accertare le violazioni e irrogare le sanzioni a carico dei soggetti, pubblici e privati, che si siano avvalsi della prestazione lavorativa, non autorizzata, dello statale e che non abbiano comunicato all' ente d i appartenenza del lavoratore l' ammontare dei compensi erogati. Non solo. Ai sensi dell' art.52 del codice di giustizia contabile (dlgs n.174/2016) i reparti della Guardia di finanza avranno l' obbligo di inoltrare la denuncia alla magistratura contabile in tutte le ipotesi in cui venga rilevato lo svolgimento da parte di dipendenti pubblici di incarichi extra professionali retribuiti, in assenza di conferimento ovvero, se necessaria, di preventiva autorizzazione da parte dell' amministrazione di appartenenza. Sul fronte invece delle verifiche in materia di effettiva presenza in servizio dei dipendenti pubblici, le Fiamme gialle interverranno in virtù delle prerogative di polizia giudiziaria stabilite dal codice d i procedura penale per le fattispecie di falsa attestazione in servizio (art.55-quinquies del T.u) o nei casi in cui ricorrano gli estremi della truffa aggravata ai danni dello stato (art.640 codice penale). Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 15
25 gennaio 2019 Pagina 36 Italia Oggi
25 gennaio 2019 Pagina 36 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Province, ok ai fondi Raggiunta l' intesa in Conferenza Stato-città che dà il via libera al decreto di riparto dei 250 milioni assegnati dalla legge di Bilancio 2019 alle province per la messa in sicurezza di strade e scuole di competenza. Il decreto del Viminale (si veda ItaliaOggi del 5/1/2019) avrebbe dovuto essere emanato entro il 20 gennaio, ma la necessità della preventiva intesa in Conferenza stato-città (oltre al concerto di tre ministeri Interno, Mef e Infrastrutture) ha, come previsto, determinato lo slittamento. Ora la palla passerà alla direzione Finanza locale del Viminale che dovrà ripartire le risorse molto attese dalle province. «Si tratta di fondi che le province avranno a disposizione in maniera stabile da qui al 2033, e che saranno destinate a garantire i servizi di manutenzione dei 130 mila chilometri di rete viaria provinciale e delle 5.100 scuole superiori, due servizi essenziali per la crescita economica e lo sviluppo del Paese», ha commentato soddisfatto il presidente dell' Upi Achille Variati. «Queste risorse, che sono state ripartite anche considerando l' ammontare dei tagli subiti dagli enti negli anni passati, sono una boccata d' ossigeno anche se per qualche ente ancora non del tutto sufficienti per assicurare la piena efficienza dei servizi. Un risultato che è stato raggiunto grazie al franco confronto che abbiamo avuto in questi mesi con il governo e in particolare con i viceministri all' Economia Laura Castelli e Massimo Garavaglia», ha concluso Variati. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 17
25 gennaio 2019 Pagina 36 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Severino legittima Legge Severino ancora una volta promossa dalla Corte costituzione. E' infatti legittima la sospensione dalla carica degli eletti negli enti locali che siano stati condannati in via non definitiva prima dell' elezione. La Consulta, nell' udienza pubblica del 22 gennaio, ha giudicato infondata la questione di costituzionalità dell' art.11, comma 1, lettera a), del dgs n.235/2012. In continuità con le sue precedenti pronunce sul sistema delineato dalla "Severino", la Corte ha respinto le censure sollevate dal Tribunale di Lecce con ordinanza del 31/3/2017 (n.163/2017). In particolare ha ritenuto non irragionevole l' applicazione della misura della sospensione a chi sia stato condannato, anche prima della candidatura, per determinati reati gravi o connessi all' esercizio di una funzione pubblica. Il giudice relatore, Daria de Petris, ha escluso che sia irragionevole il diverso trattamento di quest' ipotesi rispetto a quello della condanna per reati meno gravi (previsto alla lettera b) dello stesso comma 1), condanna che comporta la sospensione solo se pronunciata dopo l' elezione. Ha ritenuto infine che la soluzione legislativa non comprima irragionevolmente il diritto di elettorato attivo e passivo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 18
25 gennaio 2019 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali L' Intervento/ La ricetta per risolvere i problemi della p.a. Assumere i nuovi e valorizzare i vecchi Il decreto «Semplificazioni» potrebbe contenere novità importanti in materia di assunzioni nel pubblico impiego. U n emendamento del governo estende infatti la possibilità per le pubbliche amministrazioni di valorizzare la professionalità del personale già in servizio, in possesso dei titoli richiesti, riservando ad esso procedure selettive finalizzate alle progressioni verticali di carriera, nell' ambito delle facoltà assunzionali, fino al 50% dei fabbisogni di personale. Qualche osservatore ha commentato criticamente il contenuto di questo emendamento, obiettando che la misura non risponda efficacemente al problema della carenza di competenze e professionalità qualificate e non offra soluzioni all' elevata anzianità del personale delle pubbliche amministrazioni Va innanzitutto detto che la norma estende e amplia un principio già presente nell' art. 22 del decreto legislativo 75/2017, che in via sperimentale consente alle pubbliche amministrazioni, p e r i l p e r i o d o 2018-2020, di attivare procedure selettive per la progressione fra le aree riservate al personale di ruolo ,nei limiti del 20% dei posti previsti nei piani dei fabbisogni di personale come nuove assunzioni e lascia alle amministrazioni stesse la scelta di avvalersi o meno di tale facoltà. L' evoluzione dell' organizzazione del lavoro e dei servizi e i nuovi fabbisogni di capitale umano richiedono di affrontare l' emergenza occupazionale che si verificherà di qui ai prossimi anni, con un mix appropriato di interventi: nuove assunzioni per reclutare professionalità e competenze specialistiche, favorendo il ricambio generazionale; misure in grado di accompagnare la trasmissione di esperienze e saperi fra il personale più anziano e quello più giovane; processi di valorizzazione delle capacità e delle competenze già disponibili, in possesso dei lavoratori e delle lavoratrici in servizio. L' emendamento menzionato risponde, quindi, a due considerazioni. La prima: negli anni passati le amministrazioni, a causa dei blocchi delle assunzioni e per effetto delle progressive riduzioni di organico, hanno dovuto far fronte alle innovazioni organizzative e ai nuovi fabbisogni di professionalità, affidando ai lavoratori e alle lavoratrici mansioni con sempre maggiori contenuti professionali. Se nel settore privato il lavoratore che abbia a lungo svolto mansioni superiori ha diritto alla promozione o può comunque essere destinatario di un riconoscimento formale, nel pubblico impiego questo non Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 19
25 gennaio 2019 Pagina 37 Italia Oggi
25 gennaio 2019 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Sarà un decreto attuativo a chiarire gli aspetti ancora oscuri della norma della Manovra Enti, spauracchio concorsi unici I comuni vogliono continuare a bandire selezioni proprie Spauracchio concorsi unici per gli enti locali. Le amministrazioni si interrogano sull' impatto della manovra 2019 riguardo alla propria capacità assunzionale e attendono chiarimenti. Tutto ruota intorno al combinato disposto dei commi 300 e 360 della legge n. 145/2018. Il comma 300 contiene due disposizioni: da un lato, prevede che «fatta salva l' esigenza di professionalità aventi competenze di spiccata specificità, le procedure concorsuali autorizzate a valere sulle risorse del fondo di cui all' articolo 1, comma 365, lettera b), della legge 11 dicembre 2016, n. 232, come rifinanziato ai sensi del comma 298, sono svolte, secondo le indicazioni dei piani d i fabbisogno di ciascuna amministrazione, mediante concorsi pubblici unici, per esami o per titoli ed esami, in relazione a figure professionali omogenee. I predetti concorsi unici sono organizzati dal dipartimento della funzione pubblica d e l l a presidenza del consiglio dei ministri per il tramite della commissione per l' attuazione del progetto di Riqualificazione delle pubbliche amministrazioni (Ripam), che si avvale dell' Associazione Formez p.a.». Dall' altro lato, si dispone che i concorsi unici «possono essere espletati con modalità semplificate definite con decreto del ministro per la pubblica amministrazione da adottare, ai sensi dell' articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, anche in deroga alla disciplina prevista dai regolamenti di cui al decreto del presidente della repubblica 9 maggio 1994, n. 487, al decreto del presidente della repubblica 24 settembre 2004, n. 272, e al decreto del presidente della repubblica 16 aprile 2013, n. 70». A sua volta, il comma 360 recita: «A decorrere dall' anno 2019, le amministrazioni pubbliche di cui all' articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, procedono al reclutamento del personale secondo le modalità semplificate individuate con il decreto di cui al comma 300». Ora, è evidente che la portata di tale disciplina è tutt' altro che chiara. Secondo una prima lettura, il comma 360, richiamando il comma 300, imporrebbe a tutte le pa, quindi anche agli enti locali, la strada del concorso unico. Ma a ben vedere, quest' ultimo viene previsto in modo esplicito solo per le Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 21
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25 gennaio 2019 Pagina 37 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali In base alle dotazioni di spesa potenziale Nuove assunzioni da programmare Nuove assunzioni da programmare in termini di «dotazione» di spesa potenziale. Il richiamo arriva dalla Corte dei conti - sezione regionale per il Veneto, che con la recente deliberazione n. 548/2018 (relatore Pizziconi) offre un' interessante ricostruzione del nuovo regime vincolistico introdotto dalle linee guida della Funzione pubblica a p p r o v a t e c o n i l d m 8 maggio 2018. Esse obbligano gli enti a determinare non più la dotazione organica, ma una «dotazione di spesa potenziale» che, ovviamente deve essere contenuta entro i limiti di spesa previsti dalla legge 296/2006, ovvero il tetto di spesa 2008 per gli enti non soggetti a patto nel 2015 e la media 2011-2013 per i restanti enti. A parere della sezione veneta, quindi, gli enti, nel programmare le assunzioni per le professionalità da acquisire sulla base delle facoltà assunzionali vigenti e dei previsti tetti di spesa, nonché dei relativi stanziamenti di bilancio e nel rispetto degli equilibri di bilancio in chiave dinamica, dovranno necessariamente verificare la possibilità di rimodulare la «dotazione» attuale tramite nel Programma triennale di fabbisogno del personale (Ptfp), nel rispetto del limite finanziario massimo della «dotazione» di spesa potenziale, avendo previamente verificato la possibilità di ricoprire il posto vacante per mobilità interna o esterna. L' istituto della mobilità, infatti, è da preferire rispetto allo scorrimento di graduatorie per ragioni di contenimento della spesa pubblica, con la quale il legislatore intende conseguire un' ottimale redistribuzione dei dipendenti pubblici già in servizio senza aggravio di spesa; con lo scorrimento delle graduatorie, al contrario, si determinerebbe comunque una provvista aggiuntiva di risorse umane (in questo senso Cassazione sez. lavoro 12559/2017). Resta inteso, invero, che l' ente rimasto inadempiente a quanto disposto nell' articolo art. 6 del dlgs 165/2001 non potrà assumere nuovo personale, così come previsto al comma 6 del citato articolo. Tale sanzione, tuttavia, si riflette solo sulle assunzioni del triennio di riferimento del nuovo piano, senza estendersi a quelle disposte o autorizzate per il primo anno del triennio del piano precedente, nel caso in cui l' amministrazione abbia attuato correttamente tutti gli adempimenti previsti dalla legge per il piano precedente. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 23
25 gennaio 2019 Pagina 38 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Risoluzione dell' Europarlamento sull' attuazione della direttiva Ue sulla lotta a ritardati pagamenti Le tutele della Ue per le pmi Fornitori risarciti in automatico. Italia osservata speciale Prevedere che in caso di ritardo nei pagamenti della pubblica amministrazione il fornitore riceva per legge automaticamente interessi di mora e un risarcimento; modificare la direttiva e prevedere azioni tese a tutelare le pmi. È quanto ha chiesto il parlamento con una risoluzione approvata il 17 gennaio 2019 relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali concernente l' attuazione della direttiva 2011/7/Ue. Si tratta di un tema sul quale l' Italia rientra fra gli «osservati speciali», con a carico l' apertura di una procedura di infrazione (parere motivato della Commissione europea di giugno 2018 spiegato con il fatto che «il diritto nazionale non è conforme alla direttiva sui ritardi di pagamento», ancorché fossero state modificate alcune disposizioni del codice dei contratti pubblici). Il parlamento, premesso che «rapidità di pagamento è estremamente importante per la sopravvivenza e la crescita delle imprese», ha espresso una grande preoccupazione per la situazione di alcuni Stati membri, in cui la pubblica amministrazione è i n g r a n d e r i t a r d o c o n i pagamenti delle merci e dei servizi a essa forniti dalle imprese. Analoga preoccupazione viene espressa per le conclusioni della relazione della commissione, secondo cui la ragione principale per cui le imprese creditrici non esercitano i diritti loro riconosciuti dalla direttiva sui ritardi di pagamento è il timore di danneggiare buoni rapporti commerciali. Su questo punto il parlamento ha chiesto, in tale contesto, di considerare in modo più approfondito la possibilità, prevista dall' articolo 7, paragrafo 5, della direttiva sui ritardi di pagamento, che le organizzazioni ufficialmente riconosciute per la rappresentanza delle imprese agiscano dinanzi alle autorità giurisdizionali degli Stati membri qualora le clausole contrattuali o le prassi siano gravemente inique. Si suggerisce anche di prevedere nelle legislazioni dei singoli stati europei procedure di rimborso dell' Iva e di recupero crediti più rapide ed efficienti, in particolare per le pmi, al fine di aiutare le imprese che incontrano difficoltà nella gestione finanziaria a causa di ritardi di pagamento da parte della pubblica amministrazione. Nella risoluzione si pone, infatti, attenzione in particolare modo alla situazione delle piccole e medie imprese sollecitando gli Stati membri a creare fondi di garanzia per le pmi che Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 24
25 gennaio 2019 Pagina 38 Italia Oggi
25 gennaio 2019 Pagina 39 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Giurisprudenza non univoca sul subentro dei consiglieri comunali Surroga, parla il consiglio Giudici divisi sulla rinuncia anticipata In materia di surroga di consiglieri dimissionari è corretta la procedura adottata da un consiglio comunale, che avrebbe preso atto di una serie di manifestazioni di volontà di rinuncia al subentro da parte dei candidati non eletti nella medesima lista, deliberando, infine, l' impossibilità di surroga per esaurimento della lista? Le dimissioni dalla carica di consigliere, disciplinate dall' art. 38, comma 8, del decreto legislativo n. 267/00, seppur immediatamente efficaci, si distinguono «logicamente e cronologicamente dal subentro del primo dei candidati non eletti, che si realizza con l' adozione di un atto consequenziale e subordinato entro il termine di legge» (Tar Lombardia n. 245/2006). Pertanto, a seguito della formalizzazione delle dimissioni da parte di un consigliere, si può dare avvio alla procedura di surroga con la convocazione del consiglio e la nomina del primo dei non eletti. Solo a questo punto, quest' ultimo può rinunciare allo status acquisito con la delibera di surroga, risultando quindi ogni anticipata rinuncia a quel diritto «radicalmente inefficace» (Tar Lazio n. 651/2005). Tuttavia, pur riaffermando la tesi suesposta, nel senso che non sarebbe possibile procedere alla surroga del consigliere dimissionario direttamente con il secondo dei non eletti (o con i successivi) prendendo semplicemente atto delle rinunce dei candidati non eletti prima dell' effettiva acquisizione dello status di consigliere da parte di questi ultimi, occorre rilevare che la giurisprudenza più recente in materia non risulta univoca. Dalla lettura della sentenza del Tar Puglia - sezione di Lecce, n. 922/2015 del 17/3/2015 (l' appello al Cds con sentenza n. 3795 del 2/7/2016 è stato dichiarato improcedibile) sembra, infatti, attribuirsi alla preventiva rinuncia alla carica di consigliere da parte di candidati non eletti aventi titolo allo scorrimento della lista, la medesima valenza formale delle dimissioni dalla carica. Tenuto conto della cornice normativa e giurisprudenziale delineata, la questione deve essere rimessa al consiglio comunale, atteso che tale organo deve pronunciarsi sulla sussistenza o meno in capo ai suoi componenti di cause ostative a far parte del collegio. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 26
25 gennaio 2019 Pagina 39 Italia Oggi
25 gennaio 2019 Pagina 40 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali interreg Italia-Slovenia, fondi a progetti in 5 province Innovazione, patrimonio culturale e naturale, ambiente e governance istituzionale sono le tematiche del nuovo bando del programma Interreg Italia-Slovenia 2014-2020. Il bando mette in campo risorse comunitarie per oltre 11,7 milioni di euro. L' area del programma comprende province italiane e slovene; in particolare, riguarda le cinque province i t a l i a n e d i V e n e z i a , U d i n e , Pordenone, Gorizia e Trieste, oltre che le cinque regioni s t a t i s t i c h e s l o v e n e d i Primorsko-notranjska, Osrednjeslovenska, Gorenjska, Obalno-kraka e Gorika. Al bando possono partecipare anche gli enti locali e gli enti pubblici ubicati nelle aree interessate dal programma. I progetti possono ambire a promuovere gli investimenti delle imprese in ricerca e innovazione, sviluppando collegamenti e sinergie tra imprese, centri di ricerca e sviluppo e il settore dell' istruzione superiore. Possono inoltre aspirare a protezione e ripristino della biodiversità e del suolo e promozione di servizi ecosistemici, anche attraverso la rete «Natura 2000» e le infrastrutture verdi, oltre che promuovere tecnologie innovative volte a migliorare la tutela dell' ambiente e l' uso efficiente delle risorse nel settore dei rifiuti, dell' acqua e con riguardo al suolo o per ridurre l' inquinamento atmosferico. Possono infine ambire a rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un' amministrazione pubblica efficiente. Gli enti pubblici italiani possono aspirare ad un contributo a fondo perduto fino al 100% della spesa ammissibile. La scadenza del bando è fissata al 15 marzo 2019. © Riproduzione riservata. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 28
25 gennaio 2019 Pagina 40 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Proposte entro il 24 aprile. Premiati gli investimenti in efficienza e sostenibilità L' Europa finanzia i trasporti Bando da 100 mln per potenziare le infrastrutture MASSIMILIANO FINALI Rimuovere i colli di bottiglia, realizzare i collegamenti mancanti, migliorare l' interoperabilità ferroviaria, nonché investire nella sostenibilità e nell' efficienza dei sistemi di trasporto sono gli obiettivi dell' invito a presentare proposte per il 2019 a valere sul trasporto europeo. Il bando è stato approvato in conformità alle priorità e agli obiettivi definiti nel programma di lavoro pluriennale di assistenza finanziaria nell' ambito del meccanismo per collegare l' Europa nel settore dei trasporti. La dotazione finanziaria del bando è di 100 milioni di euro e le proposte dovranno essere presentate entro il 24/4/2019. La documentazione completa dell' invito a presentare proposte è disponibile sul sito ufficiale dell' agenzia esecutiva per l' innovazione e le reti «Inea». Il programma comunitario per i trasporti. Il programma «Cef trasporti» ha l' obiettivo di sostenere la realizzazione dei collegamenti mancanti, rimuovere i colli di bottiglia, migliorare l' interoperabilità ferroviaria e, in particolare, migliorare le sezioni transfrontaliere. Altro scopo del programma è quello di assicurare sistemi di trasporto sostenibili ed efficienti nel lungo termine, al fine di prepararsi per i futuri flussi di trasporto previsti, nonché consentire la decarbonizzazione di tutti i mezzi di trasporto attraverso la transizione a tecnologie innovative di trasporto a basse emissioni di carbonio ed efficienti dal punto di vista energetico. Il terzo obiettivo del programma è ottimizzare l' integrazione e l' interconnessione dei trasporti e migliorare l' interoperabilità dei servizi di trasporto. Proposte da stati membri o da enti locali. progetti possono essere proposti direttamente da uno o più stati membri comunitari. Tuttavia, con l' accordo dello stato membro interessato, possono presentare proposte anche le organizzazioni internazionali, le imprese comuni o imprese private, nonché gli enti pubblici o privati stabiliti all' interno degli stati membri, incluse le amministrazioni locali. I progetti finanziabili. Il bando supporta il completamento tempestivo ed efficiente di un certo numero di progetti infrastrutturali nella loro interezza o in parti significative, insieme alla realizzazione di un trasporto europeo robusto e efficiente in termini di risorse di sistema. Le azioni che saranno supportate da questo bando devono contribuire direttamente al raggiungimento di importanti obiettivi della politica dei trasporti, quali una migliore interconnessione delle reti di trasporto nazionali, una facilitazione del Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 29
25 gennaio 2019 Pagina 40 Italia Oggi
25 gennaio 2019 Pagina 41 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Dl sicurezza, meno oneri sui piccoli municipi Il decreto sicurezza non mette in difficoltà i comuni, ma burocraticamente semplifica gli adempimenti soprattutto per i mini-enti. Senza entrare nel merito delle posizioni politiche, il divieto di iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo previsto dal dl Salvini, libera i piccoli comuni da adempimenti insostenibili con le limitate risorse di personale a disposizione. È quanto emerso nel corso dell' incontro che la presidente dell' Anpci, Franca Biglio, ha avuto con il sottosegretario all' interno Nicola Molteni. Al centro dell' incontro l' analisi delle problematiche generate dal cosiddetto decreto Salvini (dl 113/2018) dopo la protesta di alcuni sindaci di centro sinistra che hanno minacciato di disapplicare le norme più controverse del dl, a cominciare dall' art. 13 sul divieto di iscrizione anagrafica. Ampie le rassicurazioni offerte dal sottosegretario Molteni che ha assicurato che proseguirà, alla luce della significativa riduzione degli sbarchi, la chiusura dei centri di accoglienza, con priorità di quelli più grandi. La rete dell' ex sistema Sprar, ha osservato Molteni, non verrà smantellata: il decreto si è infatti limitato ad intervenire per una razionalizzazione della spesa limitando ora l' accesso ai soli rifugiati e richiedenti minori non accompagnati, salvaguardando, in questa fase transitoria, la posizione di chi già partecipa ai progetti. «Il dl contiene importanti disposizioni per dare risposta alle piccole comunità che tanto hanno sofferto per una gestione incontrollata dei flussi», ha concluso Molteni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 31
25 gennaio 2019 Pagina 41 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali nelle madonie L' unione cancella gli enti Ben 17 su 21 comuni delle Madonie e del Termitano (in provincia di Palermo), interessati dalla Strategia nazionale aree interne (Snai), sono entrati in un' unione che, se dovesse davvero partire, cancellerebbe l' autonomia e certificherebbe la morte istituzionale degli enti interessati. I comuni aderenti, rinunciando alle proprie prerogative, conferiranno nel nuovo ente tutte le funzioni fondamentali un tempo gestite in autonomia ad eccezione dell' anagrafe e dello stato civile. In pratica entrare nell' Unione significherà eliminare il proprio comune dal panorama costituzionale. Ai fautori dell' accorpamento, che sostengono che per gestire i fondi della Snai non ci sarebbero alternative allo stare dentro un' unione d i comuni, v a r e p l i c a t o c h e i n tantissime altre parti della Sicilia e d' Italia, i comuni, p u r d e c i d e n d o d i a d e r i r e a l l a Strategia nazionale, anziché costituire un' unione, h a n n o p r e f e r i t o a s s o c i a r s i i n Convenzione. Essere contro l' unione n o n significa essere contro la Snai. Semmai è vero il contrario. PIETRO ATTINASI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 32
25 gennaio 2019 Pagina 41 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali L' Istituto di statistica ancora alla carica sul censimento dei permessi per costruire Torna lo spettro delle multe Istat Sanzionati nuovi comuni. Biglio: mini-enti in ginocchio Torna lo spettro delle sanzioni Istat sui piccoli comuni. Il problema delle multe, irrogate a pioggia dall' Istituto nazionale di statistica ai mini-enti, per aver omesso di fornire in tempo utile i dati richiesti dalla rilevazione sui permessi di costruire del 2015 (art. 7, dlgs 6/9/1989, n. 322), tema portato agli onori della cronaca da ItaliaOggi dopo la denuncia dell' Anpci (si veda ItaliaOggi del 28/4/2017), si ripropone nonostante la sospensione delle sanzioni decisa a luglio 2017 e via via prorogata sino al 22 ottobre 2018. L' Anpci, all' epoca, si era attivata presso l' Istat, per trovare una soluzione che consentisse all' Istituto di statistica di annullare in autotutela le sanzioni, e presso le prefetture affinché archiviassero i procedimenti sanzionatori anche in considerazione delle scarse risorse finanziarie e d' organico dei piccoli comuni, in alcuni casi costretti alla compilazione dei questionari Istat anche in assenza di permessi per costruire da comunicare. Ora, dopo la contestazione per le medesime violazioni, ricevuta dai comuni d i Ripabottoni (512 anime in provincia di Campobasso), Filago (Bg) e San Zeno di M o n t a g n a ( V r ) , i m i n i -enti s i r i t r o v a n o catapultati indietro nel tempo. Per questo la presidente dell' Anpci, Franca Biglio, ha scritto alle prefetture competenti e al direttore centrale affari amministrativi dell' Istat, Giovanna Bellitti per chiedere l' archiviazione del procedimento a carico dei comuni e l' annullamento del provvedimento in autotutela. Anche perché la sanzione pecuniaria comminata rischia di procurare un serio danno economico a municipi così piccoli, oltre ad avviare uno spiacevole contenzioso tra enti pubblici che danneggerebbe l' immagine dell' intera p.a. «Con lo spettro, ora tangibile di ulteriori possibili sanzioni, come potranno in futuro i nostri dipendenti garantire con priorità i servizi ai cittadini, quando le incombenze burocratiche diventano più importanti?», si chiede Franca Biglio nella missiva. Secondo l' Anpci, le multe comminate dall' Istat costituiscono uno sfregio all' impegno profuso dai lavoratori comunali e una violazione in primis dell' art.14 comma 3 del Testo unico il quale prevede che «ulteriori funzioni amministrative per i servizi di competenza statale possono essere affidate ai comuni dalla legge che regola anche i relativi rapporti finanziari, assicurando le risorse necessarie», oltre che dell' art. 120 della Costituzione sulla leale collaborazione. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 33
25 gennaio 2019 Pagina 41 Italia Oggi
25 gennaio 2019 Pagina 42 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Piano performance anche per i mini-enti Il Piano della performance, disciplinato dall' art. 10 del decreto 150/2009, costituisce il momento di avvio del ciclo della performance ed è uno strumento che ogni amministrazione, senza eccezione alcuna, deve adottare. Anche i comuni fino a 5.000 abitanti, per i quali è prevista la facoltatività dell' approvazione del Peg (nel quale il Piano della performance è organicamente unificato), non possono ritenersi esonerati dall' approvazione del Piano. L' orientamento consolidato ritiene che anche in questi enti la definizione preventiva degli obiettivi di performance debba confluire nel Piano della performance, ovviamente tenendo conto delle caratteristiche dimensionali e organizzative dell' ente. Il parere 1/2018 sella sezione regionale della Corte dei conti della regione Sardegna fa discendere tale obbligo direttamente dalle disposizioni normative applicabili a tutti gli enti. Il principio applicato alla programmazione di bilancio (allegato 4/1 al dlgs 118/2011) richiama espressamente il Piano d e l l a performance tra i documenti di programmazione e comunque il fatto che lo stesso sia organicamente unificato nel Piano esecutivo di gestione non impedisce, agli enti che non adottano il Peg, di approvare il piano della performance. Inoltre gli artt. 3 e 4 del dlgs 150/2009, che costituiscono disposizioni di principio cui tutte le amministrazioni devono adeguare il proprio ordinamento interno, disciplinano da un lato l' obbligo delle amministrazioni di misurare e valutare la performance con riferimento all' amministrazione nel suo complesso, alle unità organizzative o aree di responsabilità in cui si articola e ai singoli dipendenti e dall' altro individuano la prima fase del ciclo di gestione delle performance nella «definizione e assegnazione degli obiettivi che si intendono raggiungere, dei valori attesi di risultato e dei rispettivi indicatori, tenendo conto anche dei risultati conseguiti nell' anno precedente, come documentati e validati nella relazione annuale sulla performance di cui all' articolo 10». Nella prospettiva indicata rilevano anche le disposizioni in materia di trasparenza: l' art. 10 dlgs 33/2013 stabilisce che gli «obiettivi indicati nel Programma triennale sono formulati in collegamento con la programmazione definita nel Piano della performance» e che ogni «amministrazione presenta il Piano e la Relazione sulla performance nell' ambito di apposite giornate della trasparenza». Il richiamato parere della Corte di Conti soggiunge che in considerazione della ridotta dimensione degli enti, che comporta una minima dotazione di personale e spazi ridotti nella programmazione, si tratterà di una programmazione minimale, «ma comunque necessaria in quanto le norme in materia non hanno previsto aree di esenzione». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 35
25 gennaio 2019 Pagina 42 Italia Oggi
25 gennaio 2019 Pagina 42 Italia Oggi Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Possibile chiedere il rimborso delle maggiorazioni non dovute pagate dal 2013 al 2018 Pubblicità, imposta sbloccata Da quest' anno i comuni possono aumentare le tariffe Da quest' anno le amministrazioni comunali hanno il potere di aumentare le tariffe dell' imposta sulla pubblicità, tranne per i messaggi pubblicitari che hanno una superficie inferiore al metro quadrato. In compenso, imprese e commercianti possono richiedere il rimborso se hanno pagato la maggiorazione dell' imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni per gli anni dal 2013 al 2018, che è stata riconosciuta non dovuta. Ai comuni è imposto di effettuare il rimborso ai contribuenti interessati, in forma rateale, entro cinque anni dalla data in cui la richiesta è divenuta definitiva. Confermato, poi, il potere di mantenere in vita la maggiorazione Tasi dello 0,8 per mille, ma solo per i comuni che l' hanno istituita e deliberata negli anni precedenti, applicando la stessa aliquota. Così come viene confermato il potere di graduare le tariffe Tari, aumentandole o diminuendole del 50 per cento, per assicurare una loro maggiore equità rispetto a quelle fissate dal regolamento sul metodo normalizzato. Viene meno, invece, il blocco degli aumenti di imposte e tasse. Gli enti locali, infatti, possono innalzare il livello della pressione fiscale, poiché non è più impedito di aumentare aliquote a tariffe rispetto a quelle deliberate nel 2015. Sono queste le novità in materia di tributi locali contenute nella legge di Bilancio (145/2019) per l' anno in corso. Imposta sulla pubblicità: rimborsi e aumenti. Il comma 917 della legge di Bilancio prevede che imprese e commercianti che hanno pagato l' imposta sulla pubblicità in misura maggiorata dal 2013 al 2018 possono richiedere ai comuni il rimborso a rate delle somme versate, riconosciute non dovute, a titolo di tributo e diritti. Il problema degli aumenti contestati, e il diritto al rimborso delle somme incassate dalle amministrazioni comunali, si è posto dopo l' intervento della Corte costituzionale (sentenza 15/2012), che ha fatto salvi solo gli aumenti deliberati fino al 2012. La restituzione deve essere effettuata in forma rateale entro 5 anni dalla data in cui la richiesta del contribuente è diventata definitiva. Allo stesso tempo, però, il legislatore (comma 919) dal 2019 ha concesso agli enti locali la facoltà di aumentare tariffe e diritti fino al 50%, ma solo per le superfici superiori al metro quadrato. Conferma maggiorazione Tasi. Il comma 1133 attribuisce ai comuni, anche per quest' anno, il potere di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 37
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