Media Monitoring per 13-01-2020 - Rassegna stampa del 13-01-2020 - Azienda Ospedaliera Universitaria ...

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13-01-2020

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 13-01-2020
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      13/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Cardiochirurgia sfratta la Fecondazione ................................................................................ 1
      13/01/2020 - CRONACHE DI SALERNO
            Centro per la procreazione assistita: chiude il reparto per fare spazio a Coscioni ................. 3
      13/01/2020 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Procreazione assistita, rischio stop al Ruggi lo «sfratto» per dare spazio a cardiochirugia ... 5
      12/01/2020 - WWW.RAVELLONEWS.IT
            Anestesisti in “prestito” da Cava alla Costiera Amalfitana: caos per l’ospedale cavese e liste
            d’attesa lunghissime .............................................................................................................. 7
      12/01/2020 - WWW.ILVESCOVADO.IT
            Anestesisti trasferiti a turno in Costiera Amalfitana, problemi per ospedali di Cava e Mercato
            San Severino .......................................................................................................................... 9
      12/01/2020 - WWW.SALERNOTODAY.IT
            Centro per la procreazione medicalmente assistita al Ruggi: "il sogno" rischia di svanire ...
            10
      12/01/2020 - TWNEWS.IT
            Centro per la procreazione medicalmente assistita al Ruggi: "il sogno" rischia di svanire ...
            11
      12/01/2020 - WWW.RAVELLONEWS.IT
            Ospedale Costa d’ Amalfi e Cava de’ Tirreni, è caos. Anestesisti sballottati ........................ 12
Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 14
      13/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Bimbi con la febbre «Cento chilometri per un ricovero» ...................................................... 14
      13/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Consulenza senza delibera, pasticcio all'Asl ........................................................................ 16
      13/01/2020 - CRONACHE DI SALERNO
            Pediatria, chiusi i reparti di Eboli e Oliveto .......................................................................... 18
Sanità Campania ............................................................................................................................. 20
      13/01/2020 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            È già boom influenza Sannio a tremila casi .......................................................................... 20
      13/01/2020 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            Elena De Stefano in partenza per l' Africa «Aiuterò le donne a partorire in sicurezza» ....... 22
      13/01/2020 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI)
            Insulti e spintoni aggredito un infermiere ............................................................................ 24
      13/01/2020 - IL ROMA
            Medicina tra i banchi, progetto della Scuola di Dermatologia .............................................. 25
      13/01/2020 - IL MATTINO
            Ospedale del Mare, operatore preso a pugni ....................................................................... 27
      13/01/2020 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO)
            Patologie vascolari, confronto al Rummo ............................................................................. 28
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 29
      13/01/2020 - LA REPUBBLICA
            Atenei telematici ma non per tutto ...................................................................................... 29
      13/01/2020 - IL MATTINO
            «Alimentazione e farmaci sospesi ora la legge» ................................................................... 31
      13/01/2020 - IL MESSAGGERO
            «Creiamo la vita in laboratorio con la stampa 3D» ............................................................... 33
      13/01/2020 - IL MESSAGGERO
            Cina, così le vertebre si fabbricano su misura ...................................................................... 36
      13/01/2020 - CORRIERE DELLA SERA
            I primi (veri) ricercatori d'Italia ............................................................................................ 37
      13/01/2020 - IL MESSAGGERO
            L' idea Malattie neurodegenerative, ecco il kit che somministra farmaci a base di globuli rossi
             .............................................................................................................................................. 40
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13/01/2020 - CORRIERE DELLA SERA
     La rivoluzione digitale vale 25 miliardi l' anno ..................................................................... 42
13/01/2020 - CORRIERE DELLA SERA
     Laurea, poi 15 anni senza garanzie La mamma simbolo della svolta ................................... 45
13/01/2020 - IL MESSAGGERO
     Ospedali nell' Italia che invecchia «Servono 7mila geriatri in più» ...................................... 46
13/01/2020 - IL SOLE 24 ORE
     Visite mediche, ricoveri ed esami: pagamenti tracciati per salvare i bonus ........................ 48
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13/01/2020                                                                                                                  Pagina 5
                                             La Città di Salerno
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                   Cardiochirurgia sfratta la Fecondazione
 Marcella Cavaliere

 All'ospedale Ruggi ridotti gli spazi del
 Centro di procreazione medicalmente
 assistita: è a rischio la funzionalità del
 servizio che fu attivato per dare nuove
 opportunità alle donne che aspirano a
 diventare mamme. Alcune stanze, oltre
 alla sala d'attesa e quella dedicata agli
 infermieri, infatti, come già comunicato
 al responsabile del Centro, il dottor
 Giorgio Colarieti , saranno occupate nel
 giro di pochi giorni dal reparto di
 Cardiochirurgia d'elezione, guidato dal
 dottor      Enrico      Coscioni,             consigliere
 regionale e consulente per la Sanità del
 governatore Vincenzo De Luca . Una
 circostanza questa che ha già scatenato
 un vespaio di polemiche. La nascita del
 Centro. Il Centro di fecondazione assistita del Ruggi fu inaugurato solo dopo un
 complesso iter burocratico che prevedeva per legge una determinata planimetria,
 oltre a specifiche attrezzature e la dotazione di personale. Ora la modifica della
 pianta organica rischia di far saltare i parametri che portarono all'autorizzazione
 delle attività. Quando furono avviati i lavori, il Centro, ospitato presso la Torre
 cardiologica, fu sottoposto ai controlli di una commissione ad hoc, il Comune di
 Salerno ne prese atto e l'iter conclusivo fu approvato dall'Istituto Superiore di Sanità.
 Ora, se venissero a mancare i requisiti strutturali è a rischio anche la possibilità di
 continuare l'attività. Eppure il precedente dg, Giuseppe Longo , velocizzò alcune
 procedure burocratiche per riaprire le porte del Centro. Avviò l'iter per reperire due
 biologi, professionisti necessari per la piena funzionalità della struttura ferma dal
 2014 anche perché mancavano queste specifiche figure professionali. Il Centro, nel

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frattempo, ha già perso 600mila euro di fondi che furono assegnati alla struttura nel
2014 dal Ministero della Sanità, ma la procedura per l'erogazione si arenò già l'anno
seguente. Allora si guardava lontano, si pensava di trasferire il Centro dalla Torre
cardiologica dell'ospedale Ruggi all'edificio in cui è ospitato anche il reparto di
Ginecologia e di ampliare l'offerta passando dal primo al secondo livello di
procreazione assistita, aggiungendo dunque all'inseminazione nell'utero materno
anche la fecondazione extrauterina. Ora addirittura si riducono gli spazi e se non
dovessero arrivare i due biologi previsti, il centro rischia di non riaprire le porte
nonostante ci siano i le professionalità necessarie e siano arrivate nuove
attrezzature un anno fa. I numeri del Centro. Negli ultimi sei mesi di apertura del
Centro furono effettuate 106 inseminazioni, ma le richieste erano molte di più indice
dei bisogni di assistenza delle coppie di Salerno e di fuori provincia. A causa
dell'ampliamento del reparto di Cardiochirurgia d'elezione, dovuto anche a una
dotazione aggiuntiva di infermieri in arrivo presso il presidio ospedaliero e il reparto,
sarà occupata circa la metà degli spazi che erano dedicati al Centro di procreazione
medicalmente assistita e sarà trasferito anche il reparto di Oculistica pediatrica. In
un periodo in cui la natalità è in calo - solo 843 bambini nati in città lo scorso anno -
il Centro inattivo del Ruggi penalizzerà tante coppie che non dispongono dei soldi
necessari per sottoporsi altrove alle cure e e affrontare le spese di viaggio. Il fronte
delle polemiche. «Non si penalizzi il centro per la procreazione medicalmente
assistita del Ruggi - è il commento di Gaetano Amatruda dell'associazione Andare
Avanti - Circa cinquemila coppie, è questa la media, rischiano di rimanere senza
assistenza alla procreazione medicalmente assistita». E aggiunge: «Non credo si
possa rinunciare a una eccellenza per dare ancora più spazio al dottore Coscioni che
è, fra l'altro, consigliere del Governatore. Mi auguro intervengano il presidente De
Luca e il direttore del Ruggi Vincenzo D'Amato ». Sulla stessa linea il consigliere
regionale Stefano Caldoro : «Bisogna fare chiarezza sul centro per la procreazione
medicalmente assistita del Ruggi. Dal 2014 è tutto fermo, noi gettammo le basi per
un lavoro che doveva partire e crescere. Non bisogna ridurre le prestazioni ed
offrire, soprattutto alle giovani coppie, un servizio di qualità».

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13/01/2020                                                                                                                   Pagina 3

                                                                                                                             EAV: € 893
                                                                                                                             Lettori: 29.750
                          Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

   Centro per la procreazione assistita: chiude il reparto per
                     fare spazio a Coscioni

 Ruggi - Il progetto fu avviato nel 2014,
 sono cinquemila le coppie che rischiano
 di restare senza assistenza Rischia di
 perdere una delle sue più importanti
 scommesse,          l'     azienda           ospedaliera
 universitaria      "Ruggi          d'     Aragona"             di
 Salerno. Il centro per la procreazione
 medical mente assistita potrebbe essere
 chiuso a favore di un nuovo reparto. La
 struttura, collocata all' interno della torre
 cardiologica       di      via       San        Leonardo,
 potrebbe, tra non molto, dover far spazio
 a nuove attività di Enrico Coscioni,
 nominato      primario           a      seguito          dello
 sdoppiamento della cardiochirurgia del
 "Ruggi" ed attuale consigliere politico
 per   la    sanità        del     presidente             della
 Regione Campania, Vincenzo De Luca. Insomma il percorso del centro per la
 procreazione medicalmente assistita potrebbe bruscamente interrompersi già nei
 prossimi sorse dirottate altrove. « Bisogna fare chiarezza sul centro per la
 procreazione medicalmente assistita del Ruggi - incalza l' ex governatore della
 Campania Stefano Caldoro - Dal 2014 è tutto fermo, noi gettammo le basi per un
 lavoro che doveva partire e crescere. Non bisogna ridurre le prestazioni ed offrire,
 soprattutto alle giovani coppie, un servizio di qualità». «Non si penalizzi il centro per
 la procreazione medicalmente assistita del Ruggi d' Aragona. Circa cinquemila
 coppie, è questa la media, rischiano di rimanere senza assistenza», dice, invece, il
 giornalista Gaetano Amatruda, dell' Associazione 'Andare Avanti'. Gaetano Amatruda
 era anche il portavoce della giunta regionale della Campania quando partì il

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progetto. «Non credo - dice - si possa rinunciare ad una eccellenza per dare ancora
più spazio al dottore Enrico Coscioni che è, fra l' altro, consigliere del Governatore.
Mi auguro intervengano il presidente De Luca e il commissario del Ruggi d' Aragona
Vincenzo D' Amato, che è persona seria».

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13/01/2020                                                                                                                   Pagina 17
                                          Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                             EAV: € 5.732
                                                                                                                             Lettori: 107.296
                       Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

  Procreazione assistita, rischio stop al Ruggi lo «sfratto» per
                 dare spazio a cardiochirugia

 LA SANITÀ Sabino Russo Nuovo rischio
 chiusura     per      il    centro         procreazione
 medicalmente assistita del Ruggi. Da
 domani, infatti, la struttura dovrebbe
 lasciare     parte         dei    suoi        spazi         alla
 cardiochirurgia d' elezione di Enrico
 Coscioni. La circostanza, al di là di un
 ridimensionamento del centro, potrebbe
 avere come conseguenza la perdita dell'
 autorizzazione              ministeriale.                 Ogni
 variazione         della            planimetria                 a
 disposizione,         infatti,           stando             alla
 normativa       in         materia,         impone             la
 presentazione di una nuova richiesta di
 approvazione. Salerno è l' unica a non
 aver   una      struttura           di     procreazione
 assistita    tra     tutti       gli     ospedali           più
 importanti della Regione. Il centro è
 stato istituito, sulla carta, 10 anni fa,
 riuscendo a ottenere l' autorizzazione per un primo livello, poi rimasto bloccato per
 la mancanza di un biologo e delle attrezzature necessarie. Essendo la struttura all'
 interno di un' azienda ospedaliera universitaria, nel 2014, grazie a una delibera della
 Regione, voluta dal capogruppo Pd Giuseppe Russo e fatta sua da Caldoro, ottenne
 un finanziamento di 600mila euro, provenienti da fondi ministeriali, per la
 realizzazione di un progetto finalizzato alla conservazione della fertilità per i pazienti
 oncologici. Finanziamento mai arrivato. L' ACCUSA «Bisogna fare chiarezza - dice
 Stefano Caldoro, capo della opposizione di centrodestra in consiglio regionale - Dal
 2014 è tutto fermo. Noi gettammo le basi per un lavoro che doveva partire e

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crescere. Non bisogna ridurre le prestazioni ed offrire, soprattutto alle giovani
coppie, un servizio di qualità». Nel corso dell' ultima amministrazione del Ruggi col
direttore generale Giuseppe Longo era stato presentato anche un progetto di
rilancio, essendo lo stesso relatore della legge in materia in Campania, ma
attualmente la situazione è ancora ferma al palo, con attrezzature inutilizzate e
costate centinaia di migliaia di euro. Anche l' avviso per il reclutamento de biologo,
da mesi, vive una fase di stasi. Per fare largo alla cardiochirurgia d' elezione, da
domani, quasi tutti gli spazi potrebbero essere tolti, lasciando solo alcune stanzette
alla procreazione medicalmente assistita. LO SCENARIO Il rischio, a questo punto,
oltre a un ridimensionamento, è che questo possa comportare una perdita dell'
autorizzazione ministeriale. La legge che regola la materia, infatti, impone che
qualsiasi variazione degli spazi, rispetto a quelli autorizzati, determina la necessità
di richiedere una nuova autorizzazione. Da qui il rischio che la stessa vada persa.
«Circa cinquemila persone, questa è la media, rischiano di rimanere senza
assistenza - dichiara Gaetano Amatruda, dirigente di Forza Italia - Non credo si possa
rinunciare a una eccellenza per dare ancora più spazio a Enrico Coscioni, che è, tra l'
altro consigliere del governatore. Mi auguro intervengano il presidente De Luca e il
commissario straordinario del Ruggi Vincenzo D' Amato, che è persona seria». LA
DOTE PERDUTA La revoca dell' autorizzazione comporterebbe un duro colpo anche
per la conservazione della fertilità nei pazienti oncologici. La situazione di stasi che
da anni vive il centro porta in dote anche la perdita dei fondi del Rotary
International, che aveva raccolto, nel 2013, circa 50 mila euro, inutilizzati per la
mancanza di una struttura operativa. Ora la raccolta sarà utilizzata dall' oculistica
pediatrica. In Campania i reparti sono soltanto due (Santobono e Ruggi) e sono
importantissimi per la cura della malattia che colpisce i bambini prematuri, che se
non trattata porta alla cecità. Per ottimizzare gli spazi finora a disposizione della
procreazione medicalmente assistita, il pomeriggio, erano stati affidati all' oculistica
pediatrica, costretta anch' essa ora a lasciare gli spazi. © RIPRODUZIONE
RISERVATA.

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12/01/2020
                                                      ravellonews.it
                                                                                                                               EAV: € 97
                         Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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   Anestesisti in “prestito” da Cava alla Costiera Amalfitana:
    caos per l’ospedale cavese e liste d’attesa lunghissime

 La causa è sempre la stessa, fondi
 insufficienti          per        gli       ospedali.            Da
 dicembre      i     rianimatori…La                 causa          è
 sempre la stessa, fondi insufficienti per
 gli ospedali. Da dicembre i rianimatori
 dell’Ospedale Santa Maria dell’Olmo e
 del Fucito di Mercato San Severino sono
 costretti a coprire anche il presidio a Castiglione di Ravello.Questa la decisione del
 Ruggi, frutto di una mancanza di fondi che provocano gravi conseguenze
 all’efficienza del presidio di Cava de’ Tirreni come la riduzione delle sedute
 operatorie (ed allungamento delle liste di attesa) e soppressione delle attività
 ambulatoriali. Gli anestesisti cavesi hanno inviato una lettera ai dirigenti
 dell’Azienda Ospiedaliera ed Universitaria Ruggì D’Aragona e al capo del
 dipartimento, in cui precisano che questa decisione è stata presa senza chiarire i
 criteri di mobilità e la suddivisione di partecipazione dei diversi presidi è iniqua e
 non proporzionale al numero dei dipendenti dei diversi ospedali.E così la questione
 del personale o meglio di mobilità dei camici bianchi per coprire i turni dall’ospedale
 di Ravello si ripropone con la stessa urgenza ormai da anni. « Fino a novembre la
 copertura dei turni di anestesia e rianimazione a Castiglione di Ravello veniva
 assicurata tramite una convenzione con l’ospedale Monaldi e l’Asl di Caserta (circa
 800 ore) – spiega Gaetano Biondino, sindacalista della Cisl nonché coordinatore
 dell’area chirurgica – Per carenza di fondi questa convenzione è venuta meno e dal
 Ruggi è stato deciso che i turni devono essere coperti dai rianimatori dell’ospedale
 di Cava e di Mercato San Severino. Come sempre il nostro presidio viene considerato
 di serie B»«Finalmente dopo anni di sacrifici a Cava eravamo ad organico completo e
 cioè 12 medici. Ora con i turni che devono fare in Costiera c’è una riduzione di
 personale disponibile che comporta una restrizione delle sedute operatorie e
 dell’attività ambulatoriale». Nuovi disagi, dunque, per il personale e per gli utenti.
                   Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Ma non solo, perchè i rianimatori cavesi denunciano mancanza di chiarezza nei
criteri di mobilità. «Non sono stati garantiti i criteri di contrattazione sindacale –
spiegano – È una decisione comunicata con una semplice nota. Non ci hanno
comunicato i criteri per la copertura dei turni. È evidente che la suddivisione di
partecipazione tra i diversi presidi è iniqua rispetto al numero dei dipendenti». Gli
anestesisti cavesi hanno inviato una lettera alla dirigenza del Ruggi chiedendo un
incontro urgente, ma al momento non hanno avuto risposta. «La misura è colma. Da
Salerno non perdono l’occasione di penalizzarci. Ogni volta c’è necessità di fare tagli
o di reperire personale si pensa all’ospedale cavese che viene saccheggiato. Non ne
possiamo più. Siamo sempre in uno stato di agonia. Abbiamo bisogno di un politico
cavese che difenda le sorti del Santa Maria dell’Olmo».Tratto da: Il Mattino

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12/01/2020
                                                       ilvescovado.it
                                                                                                                              EAV: € 427
                                                                                                                              Lettori: 1.933
                        Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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       Anestesisti trasferiti a turno in Costiera Amalfitana,
      problemi per ospedali di Cava e Mercato San Severino

 Sanità Ultimo aggiornamento domenica
 12 gennaio 2020 15:33:20 Gli anestesisti
 dell'ospedale Santa Maria dell'Olmo di
 Cava de' Tirreni, così come quelli del
 Fucito di Mercato San Severino, saranno
 trasferiti   a      turno        presso          il     plesso
 ospedliero       della         Costa         d'Amalfi             a
 Castiglione di Ravello. Già da dicembre i
 rianimatori in servizio a Cava e nella
 valle dell'Irno, sono costretti a coprire anche il presidio a Castiglione di Ravello.La
 decisione dell'azienda ospedale del San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona è
 conseguenziale alla mancanza di fondi specifici ed è destinata a provocare gravi
 conseguenze all'efficienza del presidio di Cava de' Tirreni come la riduzione delle
 sedute operatorie (ed allungamento delle liste di attesa) e soppressione delle
 attività ambulatoriali. Gli anestesisti cavesi hanno inviato una lettera ai dirigenti
 dell'Azienda Ospedaliera salernitana e al capo del dipartimento, in cui precisano che
 questa decisione è stata presa senza chiarire i criteri di mobilità e la suddivisione di
 partecipazione dei diversi presidi è iniqua e non proporzionale al numero dei
 dipendenti dei diversi ospedali.Se sei arrivato fino a qui sei una delle tante persone
 che ogni giorno leggono senza limitazioni le nostre notizie perché offriamo a tutti la
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12/01/2020
                                               salernotoday.it
                                                                                                                          EAV: € 737
                                                                                                                          Lettori: 7.133
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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  Centro per la procreazione medicalmente assistita al Ruggi:
                  "il sogno" rischia di svanire

 Da indiscrezioni, risulta che nei prossimi
 giorni la struttura dovrebbe lasciare
 spazio a nuove iniziative del dottore
 Enrico      Coscioni              Approfondimenti
 Procreazione assistita al Ruggi, Giordano
 a De Luca: "Dove sono finiti i soldi?" 9
 novembre       2015         "Centro             per         la
 procreazione assistita" al Ruggi, progetto a rischio: è polemica 24 gennaio 2016
 Rischierebbe di svanire il ‘sogno’ salernitano del rilancio del “Centro per la tecnica di
 fertilità”, all’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, struttura per la
 procreazione     medicalmente                 assistita          ubicata           nella        torre        cardiologica.            Da
 indiscrezioni, risulta che nei prossimi giorni la struttura dovrebbe lasciare spazio a
 nuove iniziative del dottore Enrico Coscioni. Era stata la Giunta Regionale dell’ex
 presidente Stefano Caldoro ad avviare il progetto, con la delibera n. 598 del 1
 dicembre 2014: furono finanziati 600 mila euro per creare la bio-banca, per la
 conservazione e lo studio del tessuto ovarico e dei gameti - potenziamento del
 centro di procreazione medicalmente assistita. La delibera rappresentava il primo
 fondamentale passo per costruirne un punto di riferimento per la Campania ed il
 sud. Il rischio Negli anni, con la nuova amministrazione regionale, il progetto non è
 mai decollato. Le risorse sarebbero state parcellizzate in diversi progetti, la delibera
 del 2014 di fatto smontata. E nei prossimi giorni sembra che si consumerà la fase
 finale. L’ospedale di Salerno, dunque, potrebbe non avere un centro per la
 procreazione medicalmente assistita. Il rischio sarebbe anche quello di penalizzare
 la preservazione della fertilità nei pazienti oncologici. Ovviamente, la notizia merita
 l'utilizzo del condizionale, in attesa di conferme ufficiali.

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12/01/2020
                                                        twnews.it
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                                                                                                                            Lettori: 5.667
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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  Centro per la procreazione medicalmente assistita al Ruggi:
                  "il sogno" rischia di svanire

 Rischierebbe       di      svanire           il       ‘sogno’
 salernitano del rilancio del “Centro per la
 tecnica di fertilità”, all’ospedale “San
 Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”,
 struttura       per           la          procreazione
 medicalmente         assistita         ubicata          nella
 torre   cardiologica.           Da        indiscrezioni,
 risulta che nei prossimi giorni la struttura
 dovrebbe    lasciare           spazio             a    nuove
 iniziative del dottore Enrico Coscioni. Era stata la Giunta Regionale dell’ex
 presidente Stefano Caldoro ad avviare il progetto, con la delibera n. 598 del 1
 dicembre 2014: furono finanziati 600 mila euro per creare la bio-banca, per la
 conservazione e lo studio del tessuto ovarico e dei gameti - potenziamento del
 centro di procreazione medicalmente assistita. La delibera rappresentava il primo
 fondamentale passo per costruirne un punto di riferimento per la Campania ed il
 sud. Il rischio Negli anni, con la nuova amministrazione regionale, il progetto non è
 mai decollato. Le risorse sarebbero state parcellizzate in diversi progetti, la delibera
 del 2014 di fatto smontata. E nei prossimi giorni sembra che si consumerà la fase
 finale. L’ospedale di Salerno, dunque, potrebbe non avere un centro per la
 procreazione medicalmente assistita. Il rischio sarebbe anche quello di penalizzare
 la preservazione della fertilità nei pazienti oncologici. Ovviamente, la notizia merita
 l'utilizzo del condizionale, in attesa di conferme ufficiali. In Evidenza

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12/01/2020
                                                  ravellonews.it
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                     Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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       Ospedale Costa d’ Amalfi e Cava de’ Tirreni, è caos.
                    Anestesisti sballottati

 Ospedale Costa d’ Amalfi e Cava de’
 Tirreni, è caos. Anestesisti sballottati .
 Vengono segnalati…Ospedale Costa d’
 Amalfi e Cava de’ Tirreni, è caos.
 Anestesisti      sballottati             .      Vengono
 segnalati a Positanonews i problemi del
 presidio ospedaliero a Castiglione di
 Ravello , la mancanza di un secondo autista per l’ambulanza è stata segnalata più
 volte, capitava che la Costiera rimaneva scoperta anche per due ore , viste le frane
 e i lunghi percorsi alternativi, ora ci sono altri problemi che creano problemi alla
 Costiera , che ricordiamolo è lontanissima da altri ospedali ed è come un’isola per i
 collegamenti.CHE SUCCEDE A CAVA?Finiti i fondi per la convenzione esterna, da
 dicembre i rianimatori del Santa Maria dell’Olmo e del Fucito di Mercato San
 Severino devono garantire, su decisione del Ruggi, la copertura dei turni a
 Castiglione di Ravello. Il «prestito» di anestesisti cavesi in Costiera Amalfitana ha
 forti conseguenze per il reparto cavese come la riduzione delle sedute operatorie (ed
 allungamento delle liste di attesa) e soppressione delle attività ambulatoriali, scrive
 Simona Chiariello su Il Mattino di Salerno. Quindi si sposta la coperta ma i disagi
 rimangono per tutti. Gli anestesisti cavesi hanno inviato una lettera ai dirigenti
 dell’Azienda Ospiedaliera ed Universitaria Ruggì D’Aragona e al capo del
 dipartimento, in cui precisano che questa decisione è stata presa senza chiarire i
 criteri di mobilità e la suddivisione di partecipazione dei diversi presidi è iniqua e
 non proporzionale al numero dei dipendenti dei diversi ospedali. E così la questione
 del personale o meglio di mobilità dei camici bianchi per coprire i turni dall’ospedale
 di Ravello si ripropone con la stessa urgenza ormai da anni. « Fino a novembre la
 copertura dei turni di anestesia e rianimazione a Castiglione di Ravello veniva
 assicurata tramite una convenzione con l’ospedale Monaldi e l’Asl di Caserta (circa
 800 ore) – spiega Gaetano Biondino, sindacalista della Cisl nonché coordinatore
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dell’area chirurgica – Per carenza di fondi questa convenzione è venuta meno e dal
Ruggi è stato deciso che i turni devono essere coperti dai rianimatori dell’ospedale
di Cava e di Mercato San Severino. Come sempre il nostro presidio viene considerato
di serie B»COME CI SI ORGANIZZA«Finalmente dopo anni di sacrifici a Cava eravamo
ad organico completo e cioè 12 medici. Ora con i turni che devono fare in Costiera
c’è una riduzione di personale disponibile che comporta una restrizione delle sedute
operatorie e dell’attività ambulatoriale». Nuovi disagi, dunque, per il personale e per
gli utenti. Ma non solo, perchè i rianimatori cavesi denunciano mancanza di
chiarezza nei criteri di mobilità. «Non sono stati garantiti i criteri di contrattazione
sindacale – spiegano – È una decisione comunicata con una semplice nota. Non ci
hanno comunicato i criteri per la copertura dei turni. È evidente che la suddivisione
di partecipazione tra i diversi presidi è iniqua rispetto al numero dei dipendenti». Gli
anestesisti cavesi hanno inviato una lettera alla dirigenza del Ruggi chiedendo un
incontro urgente, ma al momento non hanno avuto risposta. «La misura è colma. Da
Salerno non perdono l’occasione di penalizzarci. Ogni volta c’è necessità di fare tagli
o di reperire personale si pensa all’ospedale cavese che viene saccheggiato. Non ne
possiamo più. Siamo sempre in uno stato di agonia. Abbiamo bisogno di un politico
cavese che difenda le sorti del Santa Maria dell’Olmo».

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13/01/2020                                                                                                                    Pagina 10
                                               La Città di Salerno
                                        Argomento: Sanità Salerno e provincia

      Bimbi con la febbre «Cento chilometri per un ricovero»
 Stefania Battista

 BATTIPAGLIA/EBOLI                 In      pieno           picco
 influenzale con un virus che porta spesso
 alla polmonite molte famiglie si sono
 viste rifiutare il ricovero in pediatria per
 mancanza di posti letto. In quest'ultimo
 fine settimana, infatti, con i soli sedici
 posti del reparto del Santa Maria della
 Speranza, non si è riusciti a far fronte
 all'epidemia in corso che, purtroppo, per
 i più piccoli si è rivelata piuttosto
 pericolosa. Venerdì, infatti, è terminata
 la disponibilità ed i piccoli sono stati
 dirottati verso altri ospedali: Salerno,
 Polla, Vallo della Lucania con gravi
 problemi per le famiglie, costrette a
 spostarsi e a trovare una sistemazione
 lontano     da       casa.          Qualcuno,             nella
 materiale impossibilità di sostenere il ricovero così lontano ha rinunciato, correndo
 anche rischi per la salute dei bambini. Sulla carta il fabbisogno, per un bacino di
 utenza di circa 300mila persone, è giusto del doppio: 32 posti letto, ma da quando è
 stata chiusa la pediatria ad Eboli e a Oliveto Citra la situazione non è facile. Per
 tentare di fornire un servizio ed evitare l'affollamento del vicino nosocomio
 battipagliese è stato aperto un ambulatorio pediatrico. Magicamente, - commenta
 Rolando Scotillo , sindacalista Fisi - si apre con gli stessi costi l'Acap: un ambulatorio
 pediatrico di continuità assistenziale aperto nei festivi e prefestivi con cui si pagano
 a peso d'oro, circa 800 euro a turno se si contano anche gli annessi e connessi, i
 pediatri di base per fare quello che dovrebbero fare normalmente». Vi sarebbe non
 solo uno spreco di danaro pubblico ma anche un disservizio notevole per l'utenza a
 danno della famiglie dell'area della Valle del Sele dove non si riescono a garantire i

                  Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
libelli minimi assistenziali mentre secondo Scotillo vengono potenziati ospedali in cui
l'utenza è minore. «In questa Regione, in violazione di legge, si potenziano ospedali
fantasma elevandoli a Dea di I livello, penalizzando Ospedali come Eboli, Battipaglia,
Roccadaspide ed Oliveto Citra prosegue Scotillo - che assistono una popolazione di
oltre 300.000 abitanti ed ove vengono chiusi reparti come Ostetricia e Ginecologia e
Pediatria, nel mentre in Ospedali dove vi è un parto ogni 4 giorni De Luca,
Presidente della Regione Campania, non solo mantiene le strutture ma addirittura le
potenzia». Per Rosa Adelizzi : «Si risparmia sulla salute dei cittadini e si costringono
intere famiglie ad allontanarsi spiega la presidente del Comitato di Salute Pubblica -
costringendole a spese ulteriori perché si fa politica con i soldi pubblici, invece di
organizzare Ospedali e servizi per ambiti territoriali e per densità di popolazione».

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13/01/2020                                                                                                                Pagina 5
                                           La Città di Salerno
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

             Consulenza senza delibera, pasticcio all'Asl

 La delibera per l'incarico esterno arriva
 circa un anno dopo: accade all'Asl dove
 l'attuale dg Mario Iervolino ha dovuto
 porre rimedio a un atto amministrativo
 non perfezionato dal suo predecessore, il
 dottor Antonio Giordano . Tutto inizia nel
 febbraio del 2018 quando il direttore del
 settore Affari legali e contenzioso invia
 una nota nella quale ritiene necessario il
 parere di un esperto per supportare le
 decisioni dell'Azienda nel prosieguo della
 gara per l'affidamento semestrale del
 trasporto infermi e soccorso per il 118 di
 Salerno.    L'avvocato             Walter            Maria
 Ramunni , già direttore del settore
 Legale, nella sua qualità di consulente
 Asl, evidenzia la necessità di rivolgersi a
 studi legali al di fuori dell'ambito territoriale per garantire la massima imparzialità. E
 propone una rosa di professionisti: gli avvocati Enrico Soprano e Guido Marone
 insieme al professor Felice Laudadio , già collaboratori della Regione. A rispondere è
 Laudadio che si dice pronto a redigere il parere in tempi brevissimi. Il manager
 dell'epoca, Antonio Giordano, gli conferisce l'incarico, «a cui tuttavia non faceva
 seguito l'adozione del relativo atto deliberativo», si legge nella delibera firmata
 dall'attuale direttore generale. Laudadio invia il suo parere con relativa fattura. Ma
 mancava l'atto per perfezionare il pagamento. A questo punto l'Asl si rivolge a un
 altro avvocato, Francesco Marino , per sbrogliare la matassa. E l'avvocato Marino
 evidenzia «l'opportunità di concludere il procedimento amministrativo avviato con
 un idoneo provvedimento deliberativo, tanto nel rispetto dell'interesse pubblico alla
 trasparenza dell'azione amministrativa». Arriviamo al dicembre scorso: l'avvocato

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Laudadio rimanda la nota di pagamento e l'Ufficio ne verifica la congruità. La
liquidazione degli 8mila euro arriva con la delibera del 9 gennaio.

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13/01/2020                                                                                                                   Pagina 18

                                                                                                                             EAV: € 1.198
                                                                                                                             Lettori: 29.750
                                     Argomento: Sanità Salerno e provincia

                 Pediatria, chiusi i reparti di Eboli e Oliveto

 IL FATTO - Magicamente, si apre con gli
 stessi costi "l' ACAP": un ambulatorio
 pediatrico    di      continuità            assistenziale
 Basta un picco di influenza ed il sistema
 delle pediatrie dell' intera ASL va in tilt.
 Ennesima storia di disorganizzazione e di
 sperpero di danaro pubblico che solo in
 Regione      Campania            può          esistere:        si
 chiudono i Reparti di Pediatria di Eboli e
 Oliveto Citra e, magicamente, si apre
 con   gli    stessi      costi        "l'     ACAP":         un
 ambulatorio        pediatrico            di     continuità
 assistenziale        aperto          nei        festivi         e
 prefestivi con cui si pagano a peso d' oro
 (circa 800 euro a turno se si contano
 anche gli annessi e connessi) i Pediatri di
 Base per fare quello che dovrebbero fare
 normalmente. "Basta un semplice picco influenzale ed il sistema va in tilt." esclama
 Rolando Scotillo della FISI "in questa Regione, in violazione di legge, si potenziano
 Ospedali fantasma elevandoli a DEA di I livello, pena lizzando Ospedali come Eboli,
 Battipaglia, Roccadaspide ed Oliveto Citra che assistono una popolazione di oltre
 300.000 abitanti ed ove vengono chiusi reparti come Ostetricia e Ginecologia e
 Pediatria, nel mentre in Ospedali dove vi è un parto ogni 4 giorni De Luca
 (Presidente della Regione Campania) non solo mantiene le strutture ma addirittura
 le potenzia!" Interviene anche la Presidente del Comitato per la tutela della salute
 pubblica Rosa Adelizzi: "in questi giorni molti bambini, accompagnati dai loro
 genitori, hanno visto rifiutare il ricovero nel proprio Ospedale cittadino e sono stati
 trasferiti presso altri Ospedali della provincia, è una vergogna! Qui si risparmia sulla
 salute dei cittadini e si costringono intere famiglie ad allontanarsi e costringendoli a

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spese ulteriori perché si fa politica con i soldi pubblici, invece di organizzare
Ospedali e servizi, come prevede la legge, per ambiti territoriali e per densità di
popolazione e si favoriscono i territori più vicini politicamente: De Luca dovrebbe
vergognarsi!" A rincarare la dose Scotillo: "De Luca ha terreno libero e sta facendo
tutto quello che vuole grazie ad una politica di opposizione totalmente assente sulla
sanità, dopo il flop del Movimento 5 stelle che si è ritrovato alleato con il P.D. e
quindi con de Luca, si segnala una assenza totale della Lega. Basti pensare che sia
sul depotenziamento degli Ospedali della Valle del Sele che sulla chiusura del PSAUT
di Salerno, il Comitato per la tutela della salute e la FISI si sono ritrovati da soli e che
il Sindaco di Salerno sulla problematica ha fatto orecchie da mercante. Per non
parlare dei sindacati confederali CGIL, CISL e UIL e della FIALS e del Nursind, buoni a
lamentarsi quando tutto va a rotoli, ma pronti ad appoggiare la cattiva politica
quando si tratta di approvare piani ospedalieri dal sapore politico disinteressandosi
dell' utenza. Ci si lamenta della carenza organica, mentre non si impugnano - come
ha fatto la FISI - e non si denuncia il Piano triennale di assunzioni edito dalla ASL con
cui si mortifica il personale: stiano zitti, quando possono parlare e contare si tirano
indietro!". red.cro.

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13/01/2020                                                                                                                  Pagina 19
                                    Il Mattino (ed. Benevento)
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                                            Argomento: Sanità Campania

                È già boom influenza Sannio a tremila casi

 La sanità, l' emergenza `Milano (Omceo):
 «In famiglia molti contagi, picco a fine
 mese» LO SCENARIO Luella De Ciampis
 La sindrome influenzale non ha ancora
 raggiunto il picco massimo nel Sannio,
 ma i numeri di persone ammalate sono
 già impressionanti. Si parla di circa 3000
 casi, che rappresentano il 10% della
 popolazione, mentre i più colpiti sono i
 bambini, anche in tenerissima età. Un
 andamento in linea con quello nazionale,
 i cui numeri raccontano che gli italiani
 che si sono ammalati tra il vecchio e il
 nuovo anno sono stati 286 mila, mentre,
 allo   stato      attuale,            il     virus         sta
 interessando        circa        due         milioni          di
 persone. L' Asl di Benevento aveva
 acquistato 70mila dosi di vaccino e
 proseguirà la campagna vaccinale fino al
 31 gennaio. IL TREND «Tra Capodanno e l' Epifania dice Luca Milano, vicepresidente
 dell' Omceo e medico di di Medicina generale - abbiamo registrato un incremento dei
 casi di influenza, legato a un contagio avvenuto prevalentemente in famiglia, ma ora
 con la riapertura delle scuole andremo incontro a una maggiore incidenza della
 malattia. Di contro, c' è stato un aumento delle complicanze sopratutto di tipo
 bronchiale e respiratorio, con alcuni casi di polmonite, nei soggetti più deboli come
 gli anziani. Dal bollettino dell' istituto superiore della Sanità si evince che, fino a
 questo momento, l' andamento è in linea con lo scorso anno e i dati sono
 sovrapponibili, mentre il picco massimo è atteso tra fine gennaio e febbraio».
 «Inoltre continua - il sovraffollamento degli studi medici sta creando problemi ai

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sistemi informatici dell' intera Campania (Sannio incluso), che funzionano a
singhiozzo, perché non sostengono il sovraccarico di ricette elettroniche. Una
situazione insostenibile, che rischia di degenerare in un vero e proprio collasso
assistenziale, in quanto i medici, impegnati a eseguire un numero indescrivibile di
visite al giorno, devono fare i conti con un sistema mal funzionante, mentre i
pazienti, sono costretti a un andirivieni continuo. La Fimming si sta impegnando a
livello regionale per ottenere il ripristino del servizio». Insomma, un' influenza che è
appena agli esordi e si sta dimostrando abbastanza impegnativa, sia perché colpisce
indistintamente tutte le fasce d' età, seppure con maggiore predilezione per i piccoli,
che per il fatto che, in quanto procurata da ceppi virali, non è possibile curarla in
modo mirato. A tal proposito, i medici di base sottolineano che la terapia è solo
sintomatica e serve a mantenere bassa la temperatura, a calmare la tosse, piuttosto
che i fastidi a livello dell' apparato gastroenterico, mentre solo in caso dovessero
subentrare complicanze su base batterica, è opportuno far ricorso all' uso della
terapia antibiotica. IN OSPEDALE «L' affluenza in pronto soccorso dice Mario Ferrante
direttore generale del Rummo al momento è aumentata del 15/20%, ma ci
aspettiamo un incremento del 50% degli accessi per il mese di febbraio. Tuttavia, ci
siamo già organizzati per evitare il sovraffollamento, offrendo una risposta
immediata già in pronto soccorso, con esami tesi a favorire un primo e rapido
smistamento dei pazienti. Contestualmente, abbiamo aumentato il turnover nei
reparti, accelerando le dimissioni nei casi in cui non c' è necessità di permanenza in
ospedale. Fatto questo, non ci resta che sperare che ci sia un filtro maggiore,
affinché i codici bianchi non arrivino in ospedale». «Per quanto riguarda la mia
esperienza personale conclude Milano - ho somministrato 503 vaccini. Quindi, un
terzo dei miei assistiti è stato vaccinato, incluso il 77% degli ultra 65enni. Comunque
invito ancora tutti a vaccinarsi, qualora non l' abbiano già fatto, per evitare le
complicanze della sindrome influenzale». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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13/01/2020                                                                                                                     Pagina 20

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                                               Argomento: Sanità Campania

  Elena De Stefano in partenza per l' Africa «Aiuterò le donne
                   a partorire in sicurezza»
 Giuseppe Pecorelli

 Quando il 15 aprile scorso, durante la
 seduta      di     laurea         in      ostetricia           all'
 Università di Salerno, Elena De Stefano
 ripeté le parole del giuramento di Lucina
 (la dea del parto) aveva già nella mente
 l' Africa. Sin dal primo anno di studi,
 aveva       sentito        parlare           d'      impegno
 missionario e di Una vita tra le tue dita,
 un   progetto         triennale           lanciato         dalla
 Fondazione             Rachelina                  Ambrosini,
 presieduta        dall'       avvocato             Tommaso
 Maria Ferri, in collaborazione con l'
 Università di Salerno e i Medici con l'
 Africa Cuamm, il cui direttore, don Dante
 Carraro, sacerdote e medico, teneva
 incontri     di    formazione              periodici          alle
 studentesse. L' obiettivo dell' iniziativa,
 curata dalla professoressa Rosa Rita Oro,
 coordinatrice del Corso di laurea in ostetricia a Salerno, era selezionare quindici
 giovani ostetriche perché, a turno, partissero per Wolisso, un comune della regione
 Oromia, nell' Etiopia centrale, dov' è attivo il Saint Luke Catholic Hospital, nosocomio
 che, per quanto povero di risorse, rappresenta un' eccezione d' eccellenza in una
 terra dove l' assistenza sanitaria è pressoché inesistente.In quel contesto così
 difficile, le ragazze si sarebbero messe a servizio della vita e avrebbero aiutato le
 donne a partorire malgrado l' assenza di macchinari adeguati, di incubatrici, di cure
 che accompagnino lungo il periodo della gravidanza. Quel progetto continua ancora
 oggi. Ora Elena, ventitré anni, nata ad Avellino, dove ancora abita con la propria
 famiglia, realizzerà il suo desiderio. È la terza ostetrica a partire. Prima di lei hanno

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fatto questo viaggio Milena Faggiano e Maria Chiara Mauriello. Il biglietto di Elena è
già pronto. Il prossimo 2 marzo, salirà a bordo di un aereo che partirà da
Capodichino e, dopo circa undici ore di viaggio e uno scalo a Milano, raggiungerà la
capitale etiope Addis Abeba. Qui troverà ad accoglierla i volontari dei Medici con l'
Africa Cuamm, che dal 1950 lavorano e salvano vite nelle terre più misere del
continente. «Sì, è tutto pronto ci racconta Elena durante la Messa d' inizio dell' anno
missionario della Fondazione Ambrosini-. Nella Chiesa di Sant' Antonio di Mercato
San Severino, ho ricevuto anche la benedizione di Padre Guido Malandrino, che mi
ha consegnato un Rosario missionario. In Africa porterò con me, oltre cento
cappellini raccolti dal Rotary Salerno Nord Due Principati, insieme ad una
delegazione del Club della Valle dell' Irno. In una realtà in cui non ci sono incubatrici,
quei cappellini di lana possono salvare la vita di un bambino. Sarà un' esperienza
formativa, per certi versi sconvolgente perché dall' Etiopia non si torna mai come si
era partiti, ma anche difficile, fatta di lavoro duro. «Ne sono consapevole dicde Elena
ma ho scelto di mettermi in gioco. Per me è un sogno che si realizza e non le dico la
gioia di sapere d' aver ottenuto questa borsa di studio di quaranta giorni. Vado lì per
lavorare e imparerò tanto. Io mi sono laureata con una tesi sulla programmazione
fetale in gravidanza. Invece, in molti paesi d' Africa, le donne non sono seguite per
niente nel corso del periodo di gravidanza. Il contesto del Saint Luke è comunque
difficile, ma le mie colleghe mi raccontano di una realtà bella sotto l' aspetto
professionale. Mancano forse mezzi, gli ostetrici sono pochi e i parti sono tanti, circa
duemilacinquecento all' anno, ma i colleghi sono lì solo per servire le persone e
curarle. Non c' è la competizione che si vede altrove. È il motivo per cui mi sono
laureata: difendere il diritto alla salute di tutti, senza differenze». © RIPRODUZIONE
RISERVATA.

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13/01/2020                                                                                                                Pagina 5

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                                          Argomento: Sanità Campania

               Insulti e spintoni aggredito un infermiere

 Ospedale del Mare Sale ancora la conta
 delle aggressioni ai danni di medici e
 infermieri napoletani, e siamo solo a
 pochi giorni dall' inizio del 2020. Questa
 volta è toccato a un operatore sanitario
 dell' Ospedale del Mare di Ponticelli. L'
 episodio è stato reso pubblico dall'
 associazione " Nessuno tocchi Ippocrate"
 sulla   pagina     Facebook             del      gruppo.
 Secondo quanto riferisce l' associazione,
 il familiare di un paziente avrebbe
 aggredito    con         uno         spintone             un
 infermiere, insultandolo. Qualcuno ha
 avvertito   le        forze          dell'         ordine,
 intervenute immediatamente. "Si tratta -
 precisa - l' associazione - del decimo
 fatto violento nel Napoletano ai danni di
 operatori sanitari dall' inizio dell' anno". Il racconto dei testimoni: « Arriva un
 paziente trasportato con un Suv. Il familiare ha allarmato tutti come se fosse un
 codice rosso. Alla prima valutazione nulla di particolare ( recente episodio febbrile)
 ». Dopo la visita, l' Ecg, esami, e TC cranio gli è stata diagnosticata: periartrite
 scapolo omerale. Il parente del malato ha procurato una ferita al labbro all'
 ausiliario. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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13/01/2020                                                                                                                 Pagina 9

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                                           Argomento: Sanità Campania

  Medicina tra i banchi, progetto della Scuola di Dermatologia

 OGGI NELL' AULA MAGNA DEL LICEO
 "VICO" vece, potrebbe essere Mariano
 Peluso, già candidato alle Europee. La
 scadenza per la presentazione delle
 candidature sul portale è fissata per le
 ore 12 del 14 gennaio. Poi si procederà
 alla votazione. Giorni decisivi anche per
 il   centrodestra.       La      scelta        dovrebbe
 spettare a Forza Italia. La sfida aperta è
 tra il vice NAPOLI. È in programma oggi
 alle 11, nell' aula magna del liceo Gian
 Battista Vico di Napoli, la presentazione
 del progetto "Medicina tra i banchi",
 Ideato e promosso dal direttore della
 Unità operativa clinica e della Scuola di
 specializzazione in Dermatologia dell'
 Azienda ospedaliera Federico II di Napoli,
 Gabriella Fabbrocini. Tutti i dati del
 progetto, comprese le performances ai
 test di ammissione alla facoltà di Medicina e al primo anno di università degli
 studenti partecipanti, saranno illustrati oggi: prevista la partecipazione, oltre che di
 Fabbrocini, del dirigente scolastico dell' istituto Clotilde Paisio; di Luisa Franzese,
 direttore generale dell' Ufficio Scolastico della Campania; del professore Luigi
 Califano, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia della Federico II; di Maria
 Triassi direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica anche in qualità di delegato del
 rettore Gaetano Manfredi, recentemente nominato ministro dell' Università; di
 Annamaria Colao, responsabile della Cattedra Unesco e ordinario di Endocrinologia;
 di Ivo Iavicoli ordinario di Medicina del Lavoro, e Annamaria Staiano, ordinario di
 Pediatria. presidente del consiglio comunale Salvatore Guangi e il presidente dell'

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Ordine dei Farmacisti Vincenzo Santagada, con il primo, già candidato in quel
collegio alle elezioni politiche del 2018 in pole position. La decisione, però, sarà
presa dopo il tavolo nazionale che avrà l' ultima parola in merito.

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13/01/2020                                                                                                                      Pagina 22

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                                                Argomento: Sanità Campania

                    Ospedale del Mare, operatore preso a pugni

 Ospedale del mare: decima aggressione
 del 2020. Un operatore socio-sanitario è
 stato insultato e preso a pugni. La
 polizia, allertata con il telefono dedicato
 istituito sulla base delle indicazioni dell'
 ultima      riunione             in        prefettura,             è
 intervenuta tempestivamente. Secondo il
 racconto dei testimoni, il paziente è
 arrivato a bordo di un Suv, il familiare ha
 allarmato tutti come se fosse un codice
 rosso.Alla         prima       valutazione              non        è
 emerso nulla, se non un recente episodio
 febbrile.     Il    paziente           è     stato        quindi
 sottoposto a una visita medica, esami,
 Tac,     cranio         per        una        diagnosi            di
 periartrite            scapolo-omerale.Ma                          il
 familiare ha fatto scattare l' aggressione.
 E ora i sindacati tornano ad alzare la
 voce. «Chiediamo al manager da mesi
 una convocazione - dice Lino Pitetropaolo della Cisl - servono misure organizzative di
 prevenzione. Alla Napoli 2 Nord hanno già adottato le previsioni contrattuali per
 incentivare il personale ed evitare la fuga degli operatori». L' inasprimento delle
 pene? «Con le attenuanti previste non serve - dice Vincenzo Tipo, primario del
 Santobono - l' unica è dare ai camici bianchi impiegati in ospedale la qualifica di
 pubblico ufficiale». ettore mautone © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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13/01/2020                                                                                                                Pagina 19
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                                          Argomento: Sanità Campania

                Patologie vascolari, confronto al Rummo

 Il convegno Venerdì prossimo, presso la
 sala conferenze dell' ospedale Rummo
 avrà luogo l' incontro «Open Vs Endo»,
 che affronterà i temi relativi alle nuove
 frontiere in campo vascolare, a partire
 dagli   approcci      farmacologici                per       il
 trattamento dell' insufficienza venosa
 degli arti inferiori, fino alle opzioni
 terapeutiche per la patologia carotidea,
 per l' aneurisma dell' aorta toracica e
 dell' aorta addominale. Al convegno,
 presentato da Davide Razzano, chirurgo
 vascolare del Rummo, oltre al digì Mario
 Ferrante, al sindaco Clemente Mastella e
 al presidente Omceo Giovanni Ianniello,
 parteciperanno chirurghi vascolari come
 Francesco    Talarico,           presidente              del
 collegio nazionale primari di Chirurgia
 nazionale e Nicola Mangialardi, chirurgo
 vascolare dell' ospedale San Filippo Neri di Roma.

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13/01/2020                                                                                                                Pagina 26

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                                          Argomento: Sanità nazionale

                       Atenei telematici ma non per tutto
 DI ALBERTO MELLONI

 I nuovi limiti alla formazione online L'
 ultimo decreto firmato dell' ex ministro
 Lorenzo Fioramonti ha suscitato pochi
 giorni fa un entusiastico comunicato del
 Consiglio nazionale dell' Ordine degli
 psicologi: il decreto viene definito «una
 importante vittoria per la professione»,
 che corona gli «sforzi per dare dignità
 alla formazione» dei futuri operatori
 della cura e si rivendica all' ordine il
 merito di aver avviato il processo giunto
 a termine. La conferenza dei rettori delle
 Università - con una lettera firmata da
 Gaetano Manfredi, che ne era presidente
 ed ora è ministro al posto di Fioramonti -
 aveva già sottolineato il 18 dicembre l'
 urgenza, per mettere in sicurezza la
 formazione delle professioni che operano «con persone che per la loro età o
 condizione vivono in stato di vulnerabilità». E la Camera dei deputati. qualche
 settimana prima, aveva votato un ordine del giorno sostenuto dalla neo-ministra
 Lucia Azzolina, che chiedeva proprio un provvedimento per garantire l' affinamento
 vocazionale delle figure che lavorano con «i bambini nella fascia 0-6 anni, le persone
 in stato di povertà educativa, i portatori di disabilità o di sofferenze disabilitanti, con
 il fine di abbattere ogni forma di diseguaglianza ai sensi dell' articolo 3 della
 Costituzione». Cosa c' è di così importante nel decreto Fioramonti? C' è una
 specificazione, piccola ma decisiva. In Italia non tutto può essere insegnato in
 modalità telematica, cioè la modalità nella quale lo studente vede tutte o molte
 delle lezioni su piattaforme web. Quel decreto ha precisato che dal prossimo anno
 accademico, i corsi che preparano a diventare insegnanti del nido, educatori sociali,

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