Media Monitoring per 13-01-2020 - Rassegna stampa del 13-01-2020 - Azienda Ospedaliera Universitaria ...
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 13/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO Cardiochirurgia sfratta la Fecondazione ................................................................................ 1 13/01/2020 - CRONACHE DI SALERNO Centro per la procreazione assistita: chiude il reparto per fare spazio a Coscioni ................. 3 13/01/2020 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Procreazione assistita, rischio stop al Ruggi lo «sfratto» per dare spazio a cardiochirugia ... 5 12/01/2020 - WWW.RAVELLONEWS.IT Anestesisti in “prestito” da Cava alla Costiera Amalfitana: caos per l’ospedale cavese e liste d’attesa lunghissime .............................................................................................................. 7 12/01/2020 - WWW.ILVESCOVADO.IT Anestesisti trasferiti a turno in Costiera Amalfitana, problemi per ospedali di Cava e Mercato San Severino .......................................................................................................................... 9 12/01/2020 - WWW.SALERNOTODAY.IT Centro per la procreazione medicalmente assistita al Ruggi: "il sogno" rischia di svanire ... 10 12/01/2020 - TWNEWS.IT Centro per la procreazione medicalmente assistita al Ruggi: "il sogno" rischia di svanire ... 11 12/01/2020 - WWW.RAVELLONEWS.IT Ospedale Costa d’ Amalfi e Cava de’ Tirreni, è caos. Anestesisti sballottati ........................ 12 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 14 13/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO Bimbi con la febbre «Cento chilometri per un ricovero» ...................................................... 14 13/01/2020 - LA CITTÀ DI SALERNO Consulenza senza delibera, pasticcio all'Asl ........................................................................ 16 13/01/2020 - CRONACHE DI SALERNO Pediatria, chiusi i reparti di Eboli e Oliveto .......................................................................... 18 Sanità Campania ............................................................................................................................. 20 13/01/2020 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) È già boom influenza Sannio a tremila casi .......................................................................... 20 13/01/2020 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Elena De Stefano in partenza per l' Africa «Aiuterò le donne a partorire in sicurezza» ....... 22 13/01/2020 - LA REPUBBLICA (ED. NAPOLI) Insulti e spintoni aggredito un infermiere ............................................................................ 24 13/01/2020 - IL ROMA Medicina tra i banchi, progetto della Scuola di Dermatologia .............................................. 25 13/01/2020 - IL MATTINO Ospedale del Mare, operatore preso a pugni ....................................................................... 27 13/01/2020 - IL MATTINO (ED. BENEVENTO) Patologie vascolari, confronto al Rummo ............................................................................. 28 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 29 13/01/2020 - LA REPUBBLICA Atenei telematici ma non per tutto ...................................................................................... 29 13/01/2020 - IL MATTINO «Alimentazione e farmaci sospesi ora la legge» ................................................................... 31 13/01/2020 - IL MESSAGGERO «Creiamo la vita in laboratorio con la stampa 3D» ............................................................... 33 13/01/2020 - IL MESSAGGERO Cina, così le vertebre si fabbricano su misura ...................................................................... 36 13/01/2020 - CORRIERE DELLA SERA I primi (veri) ricercatori d'Italia ............................................................................................ 37 13/01/2020 - IL MESSAGGERO L' idea Malattie neurodegenerative, ecco il kit che somministra farmaci a base di globuli rossi .............................................................................................................................................. 40
13/01/2020 - CORRIERE DELLA SERA La rivoluzione digitale vale 25 miliardi l' anno ..................................................................... 42 13/01/2020 - CORRIERE DELLA SERA Laurea, poi 15 anni senza garanzie La mamma simbolo della svolta ................................... 45 13/01/2020 - IL MESSAGGERO Ospedali nell' Italia che invecchia «Servono 7mila geriatri in più» ...................................... 46 13/01/2020 - IL SOLE 24 ORE Visite mediche, ricoveri ed esami: pagamenti tracciati per salvare i bonus ........................ 48
13/01/2020 Pagina 5 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Cardiochirurgia sfratta la Fecondazione Marcella Cavaliere All'ospedale Ruggi ridotti gli spazi del Centro di procreazione medicalmente assistita: è a rischio la funzionalità del servizio che fu attivato per dare nuove opportunità alle donne che aspirano a diventare mamme. Alcune stanze, oltre alla sala d'attesa e quella dedicata agli infermieri, infatti, come già comunicato al responsabile del Centro, il dottor Giorgio Colarieti , saranno occupate nel giro di pochi giorni dal reparto di Cardiochirurgia d'elezione, guidato dal dottor Enrico Coscioni, consigliere regionale e consulente per la Sanità del governatore Vincenzo De Luca . Una circostanza questa che ha già scatenato un vespaio di polemiche. La nascita del Centro. Il Centro di fecondazione assistita del Ruggi fu inaugurato solo dopo un complesso iter burocratico che prevedeva per legge una determinata planimetria, oltre a specifiche attrezzature e la dotazione di personale. Ora la modifica della pianta organica rischia di far saltare i parametri che portarono all'autorizzazione delle attività. Quando furono avviati i lavori, il Centro, ospitato presso la Torre cardiologica, fu sottoposto ai controlli di una commissione ad hoc, il Comune di Salerno ne prese atto e l'iter conclusivo fu approvato dall'Istituto Superiore di Sanità. Ora, se venissero a mancare i requisiti strutturali è a rischio anche la possibilità di continuare l'attività. Eppure il precedente dg, Giuseppe Longo , velocizzò alcune procedure burocratiche per riaprire le porte del Centro. Avviò l'iter per reperire due biologi, professionisti necessari per la piena funzionalità della struttura ferma dal 2014 anche perché mancavano queste specifiche figure professionali. Il Centro, nel Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
frattempo, ha già perso 600mila euro di fondi che furono assegnati alla struttura nel 2014 dal Ministero della Sanità, ma la procedura per l'erogazione si arenò già l'anno seguente. Allora si guardava lontano, si pensava di trasferire il Centro dalla Torre cardiologica dell'ospedale Ruggi all'edificio in cui è ospitato anche il reparto di Ginecologia e di ampliare l'offerta passando dal primo al secondo livello di procreazione assistita, aggiungendo dunque all'inseminazione nell'utero materno anche la fecondazione extrauterina. Ora addirittura si riducono gli spazi e se non dovessero arrivare i due biologi previsti, il centro rischia di non riaprire le porte nonostante ci siano i le professionalità necessarie e siano arrivate nuove attrezzature un anno fa. I numeri del Centro. Negli ultimi sei mesi di apertura del Centro furono effettuate 106 inseminazioni, ma le richieste erano molte di più indice dei bisogni di assistenza delle coppie di Salerno e di fuori provincia. A causa dell'ampliamento del reparto di Cardiochirurgia d'elezione, dovuto anche a una dotazione aggiuntiva di infermieri in arrivo presso il presidio ospedaliero e il reparto, sarà occupata circa la metà degli spazi che erano dedicati al Centro di procreazione medicalmente assistita e sarà trasferito anche il reparto di Oculistica pediatrica. In un periodo in cui la natalità è in calo - solo 843 bambini nati in città lo scorso anno - il Centro inattivo del Ruggi penalizzerà tante coppie che non dispongono dei soldi necessari per sottoporsi altrove alle cure e e affrontare le spese di viaggio. Il fronte delle polemiche. «Non si penalizzi il centro per la procreazione medicalmente assistita del Ruggi - è il commento di Gaetano Amatruda dell'associazione Andare Avanti - Circa cinquemila coppie, è questa la media, rischiano di rimanere senza assistenza alla procreazione medicalmente assistita». E aggiunge: «Non credo si possa rinunciare a una eccellenza per dare ancora più spazio al dottore Coscioni che è, fra l'altro, consigliere del Governatore. Mi auguro intervengano il presidente De Luca e il direttore del Ruggi Vincenzo D'Amato ». Sulla stessa linea il consigliere regionale Stefano Caldoro : «Bisogna fare chiarezza sul centro per la procreazione medicalmente assistita del Ruggi. Dal 2014 è tutto fermo, noi gettammo le basi per un lavoro che doveva partire e crescere. Non bisogna ridurre le prestazioni ed offrire, soprattutto alle giovani coppie, un servizio di qualità». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
13/01/2020 Pagina 3 EAV: € 893 Lettori: 29.750 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Centro per la procreazione assistita: chiude il reparto per fare spazio a Coscioni Ruggi - Il progetto fu avviato nel 2014, sono cinquemila le coppie che rischiano di restare senza assistenza Rischia di perdere una delle sue più importanti scommesse, l' azienda ospedaliera universitaria "Ruggi d' Aragona" di Salerno. Il centro per la procreazione medical mente assistita potrebbe essere chiuso a favore di un nuovo reparto. La struttura, collocata all' interno della torre cardiologica di via San Leonardo, potrebbe, tra non molto, dover far spazio a nuove attività di Enrico Coscioni, nominato primario a seguito dello sdoppiamento della cardiochirurgia del "Ruggi" ed attuale consigliere politico per la sanità del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Insomma il percorso del centro per la procreazione medicalmente assistita potrebbe bruscamente interrompersi già nei prossimi sorse dirottate altrove. « Bisogna fare chiarezza sul centro per la procreazione medicalmente assistita del Ruggi - incalza l' ex governatore della Campania Stefano Caldoro - Dal 2014 è tutto fermo, noi gettammo le basi per un lavoro che doveva partire e crescere. Non bisogna ridurre le prestazioni ed offrire, soprattutto alle giovani coppie, un servizio di qualità». «Non si penalizzi il centro per la procreazione medicalmente assistita del Ruggi d' Aragona. Circa cinquemila coppie, è questa la media, rischiano di rimanere senza assistenza», dice, invece, il giornalista Gaetano Amatruda, dell' Associazione 'Andare Avanti'. Gaetano Amatruda era anche il portavoce della giunta regionale della Campania quando partì il Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
progetto. «Non credo - dice - si possa rinunciare ad una eccellenza per dare ancora più spazio al dottore Enrico Coscioni che è, fra l' altro, consigliere del Governatore. Mi auguro intervengano il presidente De Luca e il commissario del Ruggi d' Aragona Vincenzo D' Amato, che è persona seria». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
13/01/2020 Pagina 17 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 5.732 Lettori: 107.296 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Procreazione assistita, rischio stop al Ruggi lo «sfratto» per dare spazio a cardiochirugia LA SANITÀ Sabino Russo Nuovo rischio chiusura per il centro procreazione medicalmente assistita del Ruggi. Da domani, infatti, la struttura dovrebbe lasciare parte dei suoi spazi alla cardiochirurgia d' elezione di Enrico Coscioni. La circostanza, al di là di un ridimensionamento del centro, potrebbe avere come conseguenza la perdita dell' autorizzazione ministeriale. Ogni variazione della planimetria a disposizione, infatti, stando alla normativa in materia, impone la presentazione di una nuova richiesta di approvazione. Salerno è l' unica a non aver una struttura di procreazione assistita tra tutti gli ospedali più importanti della Regione. Il centro è stato istituito, sulla carta, 10 anni fa, riuscendo a ottenere l' autorizzazione per un primo livello, poi rimasto bloccato per la mancanza di un biologo e delle attrezzature necessarie. Essendo la struttura all' interno di un' azienda ospedaliera universitaria, nel 2014, grazie a una delibera della Regione, voluta dal capogruppo Pd Giuseppe Russo e fatta sua da Caldoro, ottenne un finanziamento di 600mila euro, provenienti da fondi ministeriali, per la realizzazione di un progetto finalizzato alla conservazione della fertilità per i pazienti oncologici. Finanziamento mai arrivato. L' ACCUSA «Bisogna fare chiarezza - dice Stefano Caldoro, capo della opposizione di centrodestra in consiglio regionale - Dal 2014 è tutto fermo. Noi gettammo le basi per un lavoro che doveva partire e Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
crescere. Non bisogna ridurre le prestazioni ed offrire, soprattutto alle giovani coppie, un servizio di qualità». Nel corso dell' ultima amministrazione del Ruggi col direttore generale Giuseppe Longo era stato presentato anche un progetto di rilancio, essendo lo stesso relatore della legge in materia in Campania, ma attualmente la situazione è ancora ferma al palo, con attrezzature inutilizzate e costate centinaia di migliaia di euro. Anche l' avviso per il reclutamento de biologo, da mesi, vive una fase di stasi. Per fare largo alla cardiochirurgia d' elezione, da domani, quasi tutti gli spazi potrebbero essere tolti, lasciando solo alcune stanzette alla procreazione medicalmente assistita. LO SCENARIO Il rischio, a questo punto, oltre a un ridimensionamento, è che questo possa comportare una perdita dell' autorizzazione ministeriale. La legge che regola la materia, infatti, impone che qualsiasi variazione degli spazi, rispetto a quelli autorizzati, determina la necessità di richiedere una nuova autorizzazione. Da qui il rischio che la stessa vada persa. «Circa cinquemila persone, questa è la media, rischiano di rimanere senza assistenza - dichiara Gaetano Amatruda, dirigente di Forza Italia - Non credo si possa rinunciare a una eccellenza per dare ancora più spazio a Enrico Coscioni, che è, tra l' altro consigliere del governatore. Mi auguro intervengano il presidente De Luca e il commissario straordinario del Ruggi Vincenzo D' Amato, che è persona seria». LA DOTE PERDUTA La revoca dell' autorizzazione comporterebbe un duro colpo anche per la conservazione della fertilità nei pazienti oncologici. La situazione di stasi che da anni vive il centro porta in dote anche la perdita dei fondi del Rotary International, che aveva raccolto, nel 2013, circa 50 mila euro, inutilizzati per la mancanza di una struttura operativa. Ora la raccolta sarà utilizzata dall' oculistica pediatrica. In Campania i reparti sono soltanto due (Santobono e Ruggi) e sono importantissimi per la cura della malattia che colpisce i bambini prematuri, che se non trattata porta alla cecità. Per ottimizzare gli spazi finora a disposizione della procreazione medicalmente assistita, il pomeriggio, erano stati affidati all' oculistica pediatrica, costretta anch' essa ora a lasciare gli spazi. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
12/01/2020 ravellonews.it EAV: € 97 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Anestesisti in “prestito” da Cava alla Costiera Amalfitana: caos per l’ospedale cavese e liste d’attesa lunghissime La causa è sempre la stessa, fondi insufficienti per gli ospedali. Da dicembre i rianimatori…La causa è sempre la stessa, fondi insufficienti per gli ospedali. Da dicembre i rianimatori dell’Ospedale Santa Maria dell’Olmo e del Fucito di Mercato San Severino sono costretti a coprire anche il presidio a Castiglione di Ravello.Questa la decisione del Ruggi, frutto di una mancanza di fondi che provocano gravi conseguenze all’efficienza del presidio di Cava de’ Tirreni come la riduzione delle sedute operatorie (ed allungamento delle liste di attesa) e soppressione delle attività ambulatoriali. Gli anestesisti cavesi hanno inviato una lettera ai dirigenti dell’Azienda Ospiedaliera ed Universitaria Ruggì D’Aragona e al capo del dipartimento, in cui precisano che questa decisione è stata presa senza chiarire i criteri di mobilità e la suddivisione di partecipazione dei diversi presidi è iniqua e non proporzionale al numero dei dipendenti dei diversi ospedali.E così la questione del personale o meglio di mobilità dei camici bianchi per coprire i turni dall’ospedale di Ravello si ripropone con la stessa urgenza ormai da anni. « Fino a novembre la copertura dei turni di anestesia e rianimazione a Castiglione di Ravello veniva assicurata tramite una convenzione con l’ospedale Monaldi e l’Asl di Caserta (circa 800 ore) – spiega Gaetano Biondino, sindacalista della Cisl nonché coordinatore dell’area chirurgica – Per carenza di fondi questa convenzione è venuta meno e dal Ruggi è stato deciso che i turni devono essere coperti dai rianimatori dell’ospedale di Cava e di Mercato San Severino. Come sempre il nostro presidio viene considerato di serie B»«Finalmente dopo anni di sacrifici a Cava eravamo ad organico completo e cioè 12 medici. Ora con i turni che devono fare in Costiera c’è una riduzione di personale disponibile che comporta una restrizione delle sedute operatorie e dell’attività ambulatoriale». Nuovi disagi, dunque, per il personale e per gli utenti. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Ma non solo, perchè i rianimatori cavesi denunciano mancanza di chiarezza nei criteri di mobilità. «Non sono stati garantiti i criteri di contrattazione sindacale – spiegano – È una decisione comunicata con una semplice nota. Non ci hanno comunicato i criteri per la copertura dei turni. È evidente che la suddivisione di partecipazione tra i diversi presidi è iniqua rispetto al numero dei dipendenti». Gli anestesisti cavesi hanno inviato una lettera alla dirigenza del Ruggi chiedendo un incontro urgente, ma al momento non hanno avuto risposta. «La misura è colma. Da Salerno non perdono l’occasione di penalizzarci. Ogni volta c’è necessità di fare tagli o di reperire personale si pensa all’ospedale cavese che viene saccheggiato. Non ne possiamo più. Siamo sempre in uno stato di agonia. Abbiamo bisogno di un politico cavese che difenda le sorti del Santa Maria dell’Olmo».Tratto da: Il Mattino Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
12/01/2020 ilvescovado.it EAV: € 427 Lettori: 1.933 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Anestesisti trasferiti a turno in Costiera Amalfitana, problemi per ospedali di Cava e Mercato San Severino Sanità Ultimo aggiornamento domenica 12 gennaio 2020 15:33:20 Gli anestesisti dell'ospedale Santa Maria dell'Olmo di Cava de' Tirreni, così come quelli del Fucito di Mercato San Severino, saranno trasferiti a turno presso il plesso ospedliero della Costa d'Amalfi a Castiglione di Ravello. Già da dicembre i rianimatori in servizio a Cava e nella valle dell'Irno, sono costretti a coprire anche il presidio a Castiglione di Ravello.La decisione dell'azienda ospedale del San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona è conseguenziale alla mancanza di fondi specifici ed è destinata a provocare gravi conseguenze all'efficienza del presidio di Cava de' Tirreni come la riduzione delle sedute operatorie (ed allungamento delle liste di attesa) e soppressione delle attività ambulatoriali. Gli anestesisti cavesi hanno inviato una lettera ai dirigenti dell'Azienda Ospedaliera salernitana e al capo del dipartimento, in cui precisano che questa decisione è stata presa senza chiarire i criteri di mobilità e la suddivisione di partecipazione dei diversi presidi è iniqua e non proporzionale al numero dei dipendenti dei diversi ospedali.Se sei arrivato fino a qui sei una delle tante persone che ogni giorno leggono senza limitazioni le nostre notizie perché offriamo a tutti la possibilità di accesso gratuito.Questo è possibile anche grazie alle donazioni dei lettori. Sostieni l’informazione di qualità, sostieni Il Vescovado! Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
12/01/2020 salernotoday.it EAV: € 737 Lettori: 7.133 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Centro per la procreazione medicalmente assistita al Ruggi: "il sogno" rischia di svanire Da indiscrezioni, risulta che nei prossimi giorni la struttura dovrebbe lasciare spazio a nuove iniziative del dottore Enrico Coscioni Approfondimenti Procreazione assistita al Ruggi, Giordano a De Luca: "Dove sono finiti i soldi?" 9 novembre 2015 "Centro per la procreazione assistita" al Ruggi, progetto a rischio: è polemica 24 gennaio 2016 Rischierebbe di svanire il ‘sogno’ salernitano del rilancio del “Centro per la tecnica di fertilità”, all’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, struttura per la procreazione medicalmente assistita ubicata nella torre cardiologica. Da indiscrezioni, risulta che nei prossimi giorni la struttura dovrebbe lasciare spazio a nuove iniziative del dottore Enrico Coscioni. Era stata la Giunta Regionale dell’ex presidente Stefano Caldoro ad avviare il progetto, con la delibera n. 598 del 1 dicembre 2014: furono finanziati 600 mila euro per creare la bio-banca, per la conservazione e lo studio del tessuto ovarico e dei gameti - potenziamento del centro di procreazione medicalmente assistita. La delibera rappresentava il primo fondamentale passo per costruirne un punto di riferimento per la Campania ed il sud. Il rischio Negli anni, con la nuova amministrazione regionale, il progetto non è mai decollato. Le risorse sarebbero state parcellizzate in diversi progetti, la delibera del 2014 di fatto smontata. E nei prossimi giorni sembra che si consumerà la fase finale. L’ospedale di Salerno, dunque, potrebbe non avere un centro per la procreazione medicalmente assistita. Il rischio sarebbe anche quello di penalizzare la preservazione della fertilità nei pazienti oncologici. Ovviamente, la notizia merita l'utilizzo del condizionale, in attesa di conferme ufficiali. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
12/01/2020 twnews.it EAV: € 544 Lettori: 5.667 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Centro per la procreazione medicalmente assistita al Ruggi: "il sogno" rischia di svanire Rischierebbe di svanire il ‘sogno’ salernitano del rilancio del “Centro per la tecnica di fertilità”, all’ospedale “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, struttura per la procreazione medicalmente assistita ubicata nella torre cardiologica. Da indiscrezioni, risulta che nei prossimi giorni la struttura dovrebbe lasciare spazio a nuove iniziative del dottore Enrico Coscioni. Era stata la Giunta Regionale dell’ex presidente Stefano Caldoro ad avviare il progetto, con la delibera n. 598 del 1 dicembre 2014: furono finanziati 600 mila euro per creare la bio-banca, per la conservazione e lo studio del tessuto ovarico e dei gameti - potenziamento del centro di procreazione medicalmente assistita. La delibera rappresentava il primo fondamentale passo per costruirne un punto di riferimento per la Campania ed il sud. Il rischio Negli anni, con la nuova amministrazione regionale, il progetto non è mai decollato. Le risorse sarebbero state parcellizzate in diversi progetti, la delibera del 2014 di fatto smontata. E nei prossimi giorni sembra che si consumerà la fase finale. L’ospedale di Salerno, dunque, potrebbe non avere un centro per la procreazione medicalmente assistita. Il rischio sarebbe anche quello di penalizzare la preservazione della fertilità nei pazienti oncologici. Ovviamente, la notizia merita l'utilizzo del condizionale, in attesa di conferme ufficiali. In Evidenza Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
12/01/2020 ravellonews.it EAV: € 100 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Ospedale Costa d’ Amalfi e Cava de’ Tirreni, è caos. Anestesisti sballottati Ospedale Costa d’ Amalfi e Cava de’ Tirreni, è caos. Anestesisti sballottati . Vengono segnalati…Ospedale Costa d’ Amalfi e Cava de’ Tirreni, è caos. Anestesisti sballottati . Vengono segnalati a Positanonews i problemi del presidio ospedaliero a Castiglione di Ravello , la mancanza di un secondo autista per l’ambulanza è stata segnalata più volte, capitava che la Costiera rimaneva scoperta anche per due ore , viste le frane e i lunghi percorsi alternativi, ora ci sono altri problemi che creano problemi alla Costiera , che ricordiamolo è lontanissima da altri ospedali ed è come un’isola per i collegamenti.CHE SUCCEDE A CAVA?Finiti i fondi per la convenzione esterna, da dicembre i rianimatori del Santa Maria dell’Olmo e del Fucito di Mercato San Severino devono garantire, su decisione del Ruggi, la copertura dei turni a Castiglione di Ravello. Il «prestito» di anestesisti cavesi in Costiera Amalfitana ha forti conseguenze per il reparto cavese come la riduzione delle sedute operatorie (ed allungamento delle liste di attesa) e soppressione delle attività ambulatoriali, scrive Simona Chiariello su Il Mattino di Salerno. Quindi si sposta la coperta ma i disagi rimangono per tutti. Gli anestesisti cavesi hanno inviato una lettera ai dirigenti dell’Azienda Ospiedaliera ed Universitaria Ruggì D’Aragona e al capo del dipartimento, in cui precisano che questa decisione è stata presa senza chiarire i criteri di mobilità e la suddivisione di partecipazione dei diversi presidi è iniqua e non proporzionale al numero dei dipendenti dei diversi ospedali. E così la questione del personale o meglio di mobilità dei camici bianchi per coprire i turni dall’ospedale di Ravello si ripropone con la stessa urgenza ormai da anni. « Fino a novembre la copertura dei turni di anestesia e rianimazione a Castiglione di Ravello veniva assicurata tramite una convenzione con l’ospedale Monaldi e l’Asl di Caserta (circa 800 ore) – spiega Gaetano Biondino, sindacalista della Cisl nonché coordinatore Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
dell’area chirurgica – Per carenza di fondi questa convenzione è venuta meno e dal Ruggi è stato deciso che i turni devono essere coperti dai rianimatori dell’ospedale di Cava e di Mercato San Severino. Come sempre il nostro presidio viene considerato di serie B»COME CI SI ORGANIZZA«Finalmente dopo anni di sacrifici a Cava eravamo ad organico completo e cioè 12 medici. Ora con i turni che devono fare in Costiera c’è una riduzione di personale disponibile che comporta una restrizione delle sedute operatorie e dell’attività ambulatoriale». Nuovi disagi, dunque, per il personale e per gli utenti. Ma non solo, perchè i rianimatori cavesi denunciano mancanza di chiarezza nei criteri di mobilità. «Non sono stati garantiti i criteri di contrattazione sindacale – spiegano – È una decisione comunicata con una semplice nota. Non ci hanno comunicato i criteri per la copertura dei turni. È evidente che la suddivisione di partecipazione tra i diversi presidi è iniqua rispetto al numero dei dipendenti». Gli anestesisti cavesi hanno inviato una lettera alla dirigenza del Ruggi chiedendo un incontro urgente, ma al momento non hanno avuto risposta. «La misura è colma. Da Salerno non perdono l’occasione di penalizzarci. Ogni volta c’è necessità di fare tagli o di reperire personale si pensa all’ospedale cavese che viene saccheggiato. Non ne possiamo più. Siamo sempre in uno stato di agonia. Abbiamo bisogno di un politico cavese che difenda le sorti del Santa Maria dell’Olmo». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
13/01/2020 Pagina 10 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Bimbi con la febbre «Cento chilometri per un ricovero» Stefania Battista BATTIPAGLIA/EBOLI In pieno picco influenzale con un virus che porta spesso alla polmonite molte famiglie si sono viste rifiutare il ricovero in pediatria per mancanza di posti letto. In quest'ultimo fine settimana, infatti, con i soli sedici posti del reparto del Santa Maria della Speranza, non si è riusciti a far fronte all'epidemia in corso che, purtroppo, per i più piccoli si è rivelata piuttosto pericolosa. Venerdì, infatti, è terminata la disponibilità ed i piccoli sono stati dirottati verso altri ospedali: Salerno, Polla, Vallo della Lucania con gravi problemi per le famiglie, costrette a spostarsi e a trovare una sistemazione lontano da casa. Qualcuno, nella materiale impossibilità di sostenere il ricovero così lontano ha rinunciato, correndo anche rischi per la salute dei bambini. Sulla carta il fabbisogno, per un bacino di utenza di circa 300mila persone, è giusto del doppio: 32 posti letto, ma da quando è stata chiusa la pediatria ad Eboli e a Oliveto Citra la situazione non è facile. Per tentare di fornire un servizio ed evitare l'affollamento del vicino nosocomio battipagliese è stato aperto un ambulatorio pediatrico. Magicamente, - commenta Rolando Scotillo , sindacalista Fisi - si apre con gli stessi costi l'Acap: un ambulatorio pediatrico di continuità assistenziale aperto nei festivi e prefestivi con cui si pagano a peso d'oro, circa 800 euro a turno se si contano anche gli annessi e connessi, i pediatri di base per fare quello che dovrebbero fare normalmente». Vi sarebbe non solo uno spreco di danaro pubblico ma anche un disservizio notevole per l'utenza a danno della famiglie dell'area della Valle del Sele dove non si riescono a garantire i Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
libelli minimi assistenziali mentre secondo Scotillo vengono potenziati ospedali in cui l'utenza è minore. «In questa Regione, in violazione di legge, si potenziano ospedali fantasma elevandoli a Dea di I livello, penalizzando Ospedali come Eboli, Battipaglia, Roccadaspide ed Oliveto Citra prosegue Scotillo - che assistono una popolazione di oltre 300.000 abitanti ed ove vengono chiusi reparti come Ostetricia e Ginecologia e Pediatria, nel mentre in Ospedali dove vi è un parto ogni 4 giorni De Luca, Presidente della Regione Campania, non solo mantiene le strutture ma addirittura le potenzia». Per Rosa Adelizzi : «Si risparmia sulla salute dei cittadini e si costringono intere famiglie ad allontanarsi spiega la presidente del Comitato di Salute Pubblica - costringendole a spese ulteriori perché si fa politica con i soldi pubblici, invece di organizzare Ospedali e servizi per ambiti territoriali e per densità di popolazione». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
13/01/2020 Pagina 5 La Città di Salerno Argomento: Sanità Salerno e provincia Consulenza senza delibera, pasticcio all'Asl La delibera per l'incarico esterno arriva circa un anno dopo: accade all'Asl dove l'attuale dg Mario Iervolino ha dovuto porre rimedio a un atto amministrativo non perfezionato dal suo predecessore, il dottor Antonio Giordano . Tutto inizia nel febbraio del 2018 quando il direttore del settore Affari legali e contenzioso invia una nota nella quale ritiene necessario il parere di un esperto per supportare le decisioni dell'Azienda nel prosieguo della gara per l'affidamento semestrale del trasporto infermi e soccorso per il 118 di Salerno. L'avvocato Walter Maria Ramunni , già direttore del settore Legale, nella sua qualità di consulente Asl, evidenzia la necessità di rivolgersi a studi legali al di fuori dell'ambito territoriale per garantire la massima imparzialità. E propone una rosa di professionisti: gli avvocati Enrico Soprano e Guido Marone insieme al professor Felice Laudadio , già collaboratori della Regione. A rispondere è Laudadio che si dice pronto a redigere il parere in tempi brevissimi. Il manager dell'epoca, Antonio Giordano, gli conferisce l'incarico, «a cui tuttavia non faceva seguito l'adozione del relativo atto deliberativo», si legge nella delibera firmata dall'attuale direttore generale. Laudadio invia il suo parere con relativa fattura. Ma mancava l'atto per perfezionare il pagamento. A questo punto l'Asl si rivolge a un altro avvocato, Francesco Marino , per sbrogliare la matassa. E l'avvocato Marino evidenzia «l'opportunità di concludere il procedimento amministrativo avviato con un idoneo provvedimento deliberativo, tanto nel rispetto dell'interesse pubblico alla trasparenza dell'azione amministrativa». Arriviamo al dicembre scorso: l'avvocato Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Laudadio rimanda la nota di pagamento e l'Ufficio ne verifica la congruità. La liquidazione degli 8mila euro arriva con la delibera del 9 gennaio. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
13/01/2020 Pagina 18 EAV: € 1.198 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Salerno e provincia Pediatria, chiusi i reparti di Eboli e Oliveto IL FATTO - Magicamente, si apre con gli stessi costi "l' ACAP": un ambulatorio pediatrico di continuità assistenziale Basta un picco di influenza ed il sistema delle pediatrie dell' intera ASL va in tilt. Ennesima storia di disorganizzazione e di sperpero di danaro pubblico che solo in Regione Campania può esistere: si chiudono i Reparti di Pediatria di Eboli e Oliveto Citra e, magicamente, si apre con gli stessi costi "l' ACAP": un ambulatorio pediatrico di continuità assistenziale aperto nei festivi e prefestivi con cui si pagano a peso d' oro (circa 800 euro a turno se si contano anche gli annessi e connessi) i Pediatri di Base per fare quello che dovrebbero fare normalmente. "Basta un semplice picco influenzale ed il sistema va in tilt." esclama Rolando Scotillo della FISI "in questa Regione, in violazione di legge, si potenziano Ospedali fantasma elevandoli a DEA di I livello, pena lizzando Ospedali come Eboli, Battipaglia, Roccadaspide ed Oliveto Citra che assistono una popolazione di oltre 300.000 abitanti ed ove vengono chiusi reparti come Ostetricia e Ginecologia e Pediatria, nel mentre in Ospedali dove vi è un parto ogni 4 giorni De Luca (Presidente della Regione Campania) non solo mantiene le strutture ma addirittura le potenzia!" Interviene anche la Presidente del Comitato per la tutela della salute pubblica Rosa Adelizzi: "in questi giorni molti bambini, accompagnati dai loro genitori, hanno visto rifiutare il ricovero nel proprio Ospedale cittadino e sono stati trasferiti presso altri Ospedali della provincia, è una vergogna! Qui si risparmia sulla salute dei cittadini e si costringono intere famiglie ad allontanarsi e costringendoli a Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
spese ulteriori perché si fa politica con i soldi pubblici, invece di organizzare Ospedali e servizi, come prevede la legge, per ambiti territoriali e per densità di popolazione e si favoriscono i territori più vicini politicamente: De Luca dovrebbe vergognarsi!" A rincarare la dose Scotillo: "De Luca ha terreno libero e sta facendo tutto quello che vuole grazie ad una politica di opposizione totalmente assente sulla sanità, dopo il flop del Movimento 5 stelle che si è ritrovato alleato con il P.D. e quindi con de Luca, si segnala una assenza totale della Lega. Basti pensare che sia sul depotenziamento degli Ospedali della Valle del Sele che sulla chiusura del PSAUT di Salerno, il Comitato per la tutela della salute e la FISI si sono ritrovati da soli e che il Sindaco di Salerno sulla problematica ha fatto orecchie da mercante. Per non parlare dei sindacati confederali CGIL, CISL e UIL e della FIALS e del Nursind, buoni a lamentarsi quando tutto va a rotoli, ma pronti ad appoggiare la cattiva politica quando si tratta di approvare piani ospedalieri dal sapore politico disinteressandosi dell' utenza. Ci si lamenta della carenza organica, mentre non si impugnano - come ha fatto la FISI - e non si denuncia il Piano triennale di assunzioni edito dalla ASL con cui si mortifica il personale: stiano zitti, quando possono parlare e contare si tirano indietro!". red.cro. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
13/01/2020 Pagina 19 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 5.179 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania È già boom influenza Sannio a tremila casi La sanità, l' emergenza `Milano (Omceo): «In famiglia molti contagi, picco a fine mese» LO SCENARIO Luella De Ciampis La sindrome influenzale non ha ancora raggiunto il picco massimo nel Sannio, ma i numeri di persone ammalate sono già impressionanti. Si parla di circa 3000 casi, che rappresentano il 10% della popolazione, mentre i più colpiti sono i bambini, anche in tenerissima età. Un andamento in linea con quello nazionale, i cui numeri raccontano che gli italiani che si sono ammalati tra il vecchio e il nuovo anno sono stati 286 mila, mentre, allo stato attuale, il virus sta interessando circa due milioni di persone. L' Asl di Benevento aveva acquistato 70mila dosi di vaccino e proseguirà la campagna vaccinale fino al 31 gennaio. IL TREND «Tra Capodanno e l' Epifania dice Luca Milano, vicepresidente dell' Omceo e medico di di Medicina generale - abbiamo registrato un incremento dei casi di influenza, legato a un contagio avvenuto prevalentemente in famiglia, ma ora con la riapertura delle scuole andremo incontro a una maggiore incidenza della malattia. Di contro, c' è stato un aumento delle complicanze sopratutto di tipo bronchiale e respiratorio, con alcuni casi di polmonite, nei soggetti più deboli come gli anziani. Dal bollettino dell' istituto superiore della Sanità si evince che, fino a questo momento, l' andamento è in linea con lo scorso anno e i dati sono sovrapponibili, mentre il picco massimo è atteso tra fine gennaio e febbraio». «Inoltre continua - il sovraffollamento degli studi medici sta creando problemi ai Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
sistemi informatici dell' intera Campania (Sannio incluso), che funzionano a singhiozzo, perché non sostengono il sovraccarico di ricette elettroniche. Una situazione insostenibile, che rischia di degenerare in un vero e proprio collasso assistenziale, in quanto i medici, impegnati a eseguire un numero indescrivibile di visite al giorno, devono fare i conti con un sistema mal funzionante, mentre i pazienti, sono costretti a un andirivieni continuo. La Fimming si sta impegnando a livello regionale per ottenere il ripristino del servizio». Insomma, un' influenza che è appena agli esordi e si sta dimostrando abbastanza impegnativa, sia perché colpisce indistintamente tutte le fasce d' età, seppure con maggiore predilezione per i piccoli, che per il fatto che, in quanto procurata da ceppi virali, non è possibile curarla in modo mirato. A tal proposito, i medici di base sottolineano che la terapia è solo sintomatica e serve a mantenere bassa la temperatura, a calmare la tosse, piuttosto che i fastidi a livello dell' apparato gastroenterico, mentre solo in caso dovessero subentrare complicanze su base batterica, è opportuno far ricorso all' uso della terapia antibiotica. IN OSPEDALE «L' affluenza in pronto soccorso dice Mario Ferrante direttore generale del Rummo al momento è aumentata del 15/20%, ma ci aspettiamo un incremento del 50% degli accessi per il mese di febbraio. Tuttavia, ci siamo già organizzati per evitare il sovraffollamento, offrendo una risposta immediata già in pronto soccorso, con esami tesi a favorire un primo e rapido smistamento dei pazienti. Contestualmente, abbiamo aumentato il turnover nei reparti, accelerando le dimissioni nei casi in cui non c' è necessità di permanenza in ospedale. Fatto questo, non ci resta che sperare che ci sia un filtro maggiore, affinché i codici bianchi non arrivino in ospedale». «Per quanto riguarda la mia esperienza personale conclude Milano - ho somministrato 503 vaccini. Quindi, un terzo dei miei assistiti è stato vaccinato, incluso il 77% degli ultra 65enni. Comunque invito ancora tutti a vaccinarsi, qualora non l' abbiano già fatto, per evitare le complicanze della sindrome influenzale». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
13/01/2020 Pagina 20 EAV: € 5.439 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Elena De Stefano in partenza per l' Africa «Aiuterò le donne a partorire in sicurezza» Giuseppe Pecorelli Quando il 15 aprile scorso, durante la seduta di laurea in ostetricia all' Università di Salerno, Elena De Stefano ripeté le parole del giuramento di Lucina (la dea del parto) aveva già nella mente l' Africa. Sin dal primo anno di studi, aveva sentito parlare d' impegno missionario e di Una vita tra le tue dita, un progetto triennale lanciato dalla Fondazione Rachelina Ambrosini, presieduta dall' avvocato Tommaso Maria Ferri, in collaborazione con l' Università di Salerno e i Medici con l' Africa Cuamm, il cui direttore, don Dante Carraro, sacerdote e medico, teneva incontri di formazione periodici alle studentesse. L' obiettivo dell' iniziativa, curata dalla professoressa Rosa Rita Oro, coordinatrice del Corso di laurea in ostetricia a Salerno, era selezionare quindici giovani ostetriche perché, a turno, partissero per Wolisso, un comune della regione Oromia, nell' Etiopia centrale, dov' è attivo il Saint Luke Catholic Hospital, nosocomio che, per quanto povero di risorse, rappresenta un' eccezione d' eccellenza in una terra dove l' assistenza sanitaria è pressoché inesistente.In quel contesto così difficile, le ragazze si sarebbero messe a servizio della vita e avrebbero aiutato le donne a partorire malgrado l' assenza di macchinari adeguati, di incubatrici, di cure che accompagnino lungo il periodo della gravidanza. Quel progetto continua ancora oggi. Ora Elena, ventitré anni, nata ad Avellino, dove ancora abita con la propria famiglia, realizzerà il suo desiderio. È la terza ostetrica a partire. Prima di lei hanno Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
fatto questo viaggio Milena Faggiano e Maria Chiara Mauriello. Il biglietto di Elena è già pronto. Il prossimo 2 marzo, salirà a bordo di un aereo che partirà da Capodichino e, dopo circa undici ore di viaggio e uno scalo a Milano, raggiungerà la capitale etiope Addis Abeba. Qui troverà ad accoglierla i volontari dei Medici con l' Africa Cuamm, che dal 1950 lavorano e salvano vite nelle terre più misere del continente. «Sì, è tutto pronto ci racconta Elena durante la Messa d' inizio dell' anno missionario della Fondazione Ambrosini-. Nella Chiesa di Sant' Antonio di Mercato San Severino, ho ricevuto anche la benedizione di Padre Guido Malandrino, che mi ha consegnato un Rosario missionario. In Africa porterò con me, oltre cento cappellini raccolti dal Rotary Salerno Nord Due Principati, insieme ad una delegazione del Club della Valle dell' Irno. In una realtà in cui non ci sono incubatrici, quei cappellini di lana possono salvare la vita di un bambino. Sarà un' esperienza formativa, per certi versi sconvolgente perché dall' Etiopia non si torna mai come si era partiti, ma anche difficile, fatta di lavoro duro. «Ne sono consapevole dicde Elena ma ho scelto di mettermi in gioco. Per me è un sogno che si realizza e non le dico la gioia di sapere d' aver ottenuto questa borsa di studio di quaranta giorni. Vado lì per lavorare e imparerò tanto. Io mi sono laureata con una tesi sulla programmazione fetale in gravidanza. Invece, in molti paesi d' Africa, le donne non sono seguite per niente nel corso del periodo di gravidanza. Il contesto del Saint Luke è comunque difficile, ma le mie colleghe mi raccontano di una realtà bella sotto l' aspetto professionale. Mancano forse mezzi, gli ostetrici sono pochi e i parti sono tanti, circa duemilacinquecento all' anno, ma i colleghi sono lì solo per servire le persone e curarle. Non c' è la competizione che si vede altrove. È il motivo per cui mi sono laureata: difendere il diritto alla salute di tutti, senza differenze». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
13/01/2020 Pagina 5 EAV: € 9.545 Lettori: 546.032 Argomento: Sanità Campania Insulti e spintoni aggredito un infermiere Ospedale del Mare Sale ancora la conta delle aggressioni ai danni di medici e infermieri napoletani, e siamo solo a pochi giorni dall' inizio del 2020. Questa volta è toccato a un operatore sanitario dell' Ospedale del Mare di Ponticelli. L' episodio è stato reso pubblico dall' associazione " Nessuno tocchi Ippocrate" sulla pagina Facebook del gruppo. Secondo quanto riferisce l' associazione, il familiare di un paziente avrebbe aggredito con uno spintone un infermiere, insultandolo. Qualcuno ha avvertito le forze dell' ordine, intervenute immediatamente. "Si tratta - precisa - l' associazione - del decimo fatto violento nel Napoletano ai danni di operatori sanitari dall' inizio dell' anno". Il racconto dei testimoni: « Arriva un paziente trasportato con un Suv. Il familiare ha allarmato tutti come se fosse un codice rosso. Alla prima valutazione nulla di particolare ( recente episodio febbrile) ». Dopo la visita, l' Ecg, esami, e TC cranio gli è stata diagnosticata: periartrite scapolo omerale. Il parente del malato ha procurato una ferita al labbro all' ausiliario. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
13/01/2020 Pagina 9 EAV: € 819 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Medicina tra i banchi, progetto della Scuola di Dermatologia OGGI NELL' AULA MAGNA DEL LICEO "VICO" vece, potrebbe essere Mariano Peluso, già candidato alle Europee. La scadenza per la presentazione delle candidature sul portale è fissata per le ore 12 del 14 gennaio. Poi si procederà alla votazione. Giorni decisivi anche per il centrodestra. La scelta dovrebbe spettare a Forza Italia. La sfida aperta è tra il vice NAPOLI. È in programma oggi alle 11, nell' aula magna del liceo Gian Battista Vico di Napoli, la presentazione del progetto "Medicina tra i banchi", Ideato e promosso dal direttore della Unità operativa clinica e della Scuola di specializzazione in Dermatologia dell' Azienda ospedaliera Federico II di Napoli, Gabriella Fabbrocini. Tutti i dati del progetto, comprese le performances ai test di ammissione alla facoltà di Medicina e al primo anno di università degli studenti partecipanti, saranno illustrati oggi: prevista la partecipazione, oltre che di Fabbrocini, del dirigente scolastico dell' istituto Clotilde Paisio; di Luisa Franzese, direttore generale dell' Ufficio Scolastico della Campania; del professore Luigi Califano, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia della Federico II; di Maria Triassi direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica anche in qualità di delegato del rettore Gaetano Manfredi, recentemente nominato ministro dell' Università; di Annamaria Colao, responsabile della Cattedra Unesco e ordinario di Endocrinologia; di Ivo Iavicoli ordinario di Medicina del Lavoro, e Annamaria Staiano, ordinario di Pediatria. presidente del consiglio comunale Salvatore Guangi e il presidente dell' Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
Ordine dei Farmacisti Vincenzo Santagada, con il primo, già candidato in quel collegio alle elezioni politiche del 2018 in pole position. La decisione, però, sarà presa dopo il tavolo nazionale che avrà l' ultima parola in merito. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
13/01/2020 Pagina 22 EAV: € 2.012 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Ospedale del Mare, operatore preso a pugni Ospedale del mare: decima aggressione del 2020. Un operatore socio-sanitario è stato insultato e preso a pugni. La polizia, allertata con il telefono dedicato istituito sulla base delle indicazioni dell' ultima riunione in prefettura, è intervenuta tempestivamente. Secondo il racconto dei testimoni, il paziente è arrivato a bordo di un Suv, il familiare ha allarmato tutti come se fosse un codice rosso.Alla prima valutazione non è emerso nulla, se non un recente episodio febbrile. Il paziente è stato quindi sottoposto a una visita medica, esami, Tac, cranio per una diagnosi di periartrite scapolo-omerale.Ma il familiare ha fatto scattare l' aggressione. E ora i sindacati tornano ad alzare la voce. «Chiediamo al manager da mesi una convocazione - dice Lino Pitetropaolo della Cisl - servono misure organizzative di prevenzione. Alla Napoli 2 Nord hanno già adottato le previsioni contrattuali per incentivare il personale ed evitare la fuga degli operatori». L' inasprimento delle pene? «Con le attenuanti previste non serve - dice Vincenzo Tipo, primario del Santobono - l' unica è dare ai camici bianchi impiegati in ospedale la qualifica di pubblico ufficiale». ettore mautone © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
13/01/2020 Pagina 19 Il Mattino (ed. Benevento) EAV: € 1.462 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Patologie vascolari, confronto al Rummo Il convegno Venerdì prossimo, presso la sala conferenze dell' ospedale Rummo avrà luogo l' incontro «Open Vs Endo», che affronterà i temi relativi alle nuove frontiere in campo vascolare, a partire dagli approcci farmacologici per il trattamento dell' insufficienza venosa degli arti inferiori, fino alle opzioni terapeutiche per la patologia carotidea, per l' aneurisma dell' aorta toracica e dell' aorta addominale. Al convegno, presentato da Davide Razzano, chirurgo vascolare del Rummo, oltre al digì Mario Ferrante, al sindaco Clemente Mastella e al presidente Omceo Giovanni Ianniello, parteciperanno chirurghi vascolari come Francesco Talarico, presidente del collegio nazionale primari di Chirurgia nazionale e Nicola Mangialardi, chirurgo vascolare dell' ospedale San Filippo Neri di Roma. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
13/01/2020 Pagina 26 EAV: € 26.799 Lettori: 546.032 Argomento: Sanità nazionale Atenei telematici ma non per tutto DI ALBERTO MELLONI I nuovi limiti alla formazione online L' ultimo decreto firmato dell' ex ministro Lorenzo Fioramonti ha suscitato pochi giorni fa un entusiastico comunicato del Consiglio nazionale dell' Ordine degli psicologi: il decreto viene definito «una importante vittoria per la professione», che corona gli «sforzi per dare dignità alla formazione» dei futuri operatori della cura e si rivendica all' ordine il merito di aver avviato il processo giunto a termine. La conferenza dei rettori delle Università - con una lettera firmata da Gaetano Manfredi, che ne era presidente ed ora è ministro al posto di Fioramonti - aveva già sottolineato il 18 dicembre l' urgenza, per mettere in sicurezza la formazione delle professioni che operano «con persone che per la loro età o condizione vivono in stato di vulnerabilità». E la Camera dei deputati. qualche settimana prima, aveva votato un ordine del giorno sostenuto dalla neo-ministra Lucia Azzolina, che chiedeva proprio un provvedimento per garantire l' affinamento vocazionale delle figure che lavorano con «i bambini nella fascia 0-6 anni, le persone in stato di povertà educativa, i portatori di disabilità o di sofferenze disabilitanti, con il fine di abbattere ogni forma di diseguaglianza ai sensi dell' articolo 3 della Costituzione». Cosa c' è di così importante nel decreto Fioramonti? C' è una specificazione, piccola ma decisiva. In Italia non tutto può essere insegnato in modalità telematica, cioè la modalità nella quale lo studente vede tutte o molte delle lezioni su piattaforme web. Quel decreto ha precisato che dal prossimo anno accademico, i corsi che preparano a diventare insegnanti del nido, educatori sociali, Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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