Media Monitoring per 11-10-2019 - Rassegna stampa del 11-10-2019 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...

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11-10-2019

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 11-10-2019
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
      11/10/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Bene i medici al Ruggi, ma gli infermieri?» ............................................................................ 1
      11/10/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            Carenze e disservizi al Ruggi Sindacato sul piede di guerra .................................................. 3
      11/10/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            Disagi per i cittadini ma l' Asl precisa: «Servizio poco utilizzato» .......................................... 5
      11/10/2019 - CRONACHE DI SALERNO
            In 2 anni il Pronto soccorso ha perso 10 mila pazienti ........................................................... 7
      11/10/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Trasformate il Psaut o chiudiamolo» ...................................................................................... 9
      10/10/2019 - WWW.OTTOPAGINE.IT
            "Ospedale Ruggi, serve un cambio di passo nella gestione" ................................................ 11
      10/10/2019 - SALERNO.OCCHIONOTIZIE.IT
            Cava de’ Tirreni, 17enne muore dopo un intervento: “Presto altre analisi” ........................ 13
      10/10/2019 - WWW.CRONACHEDELLACAMPANIA.IT
            Cava, la prossima settimana altre analisi sulla 17enne morta dopo un intervento .............. 14
      10/10/2019 - WWW.ILMATTINO.IT
            Lucia morta dopo l'intervento: «Servono altri esami cardiaci» ............................................ 15
      10/10/2019 - WWW.STILETV.IT
            Ospedale Salerno, Uil Fpl: “Serve svolta per tutelare chi lavora tra difficoltà” ................... 16
      10/10/2019 - TWNEWS.IT
            Ruggi, l'appello del sindacato ai vertici: "Ecco le criticità mai risolte" ................................. 18
      10/10/2019 - WWW.SALERNOTODAY.IT
            Ruggi, l'appello del sindacato ai vertici: "Ecco le criticità mai risolte" ................................. 20
      10/10/2019 - WWW.RADIOALFA.FM
            Sanità al Ruggi di Salerno, mobilitazione della Uil per criticità e gestione commissariale. Le
            interviste .............................................................................................................................. 22
Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 23
      11/10/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            D' Angelo: dagli esami istologici un nome al killer della studentessa .................................. 23
      11/10/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Intercettazione monca, oculista scagionata ......................................................................... 25
      11/10/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO
            Neurologia, il reparto esiste solo su carta ........................................................................... 27
      11/10/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO)
            Sistema Squecco, Mobile al lavoro su conti e documenti ..................................................... 29
Sanità Campania ............................................................................................................................. 31
      11/10/2019 - IL ROMA
            Asl Na1, potenziamento dei servizi sull' isola Azzurra ......................................................... 31
      11/10/2019 - CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
            Innovery lancial'app per ridurrei parti cesarei ..................................................................... 33
      11/10/2019 - IL SANNIO
            Lavoratori 118, resta lo stato agitazione ............................................................................. 35
      11/10/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO)
            Ospedale Moscati, Castaldo nuovo direttore di presidio ...................................................... 36
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 38
      11/10/2019 - LA STAMPA
            "Dieci anni di dolori solo ora mi opereranno Lo Stato pagherà di più" ................................. 38
      11/10/2019 - LA STAMPA
            "Quella voglia di esami dopo un' autodiagnosi con il dottor Google" ................................... 39
      11/10/2019 - CORRIERE DELLA SERA
            Cesareo fissato, perde il bimbo Ispettori a Vibo .................................................................. 40
      11/10/2019 - IL VENERDÌ DI REPUBBLICA
            Finché morte non ci separi. ma come? ................................................................................. 41
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11/10/2019 - LA STAMPA
     Frodi, abusi e costi alle stelle La Sanità brucia 20 miliardi in servizi inutili per il malato .... 44
11/10/2019 - IL GIORNALE
     I batteri intestinali curano i bimbi dalle allergie .................................................................. 46
11/10/2019 - IL TEMPO
     II S. Giovanni presta medici al Molise .................................................................................. 47
11/10/2019 - ITALIA OGGI
     Microteam per le cure di famiglia ........................................................................................ 49
11/10/2019 - AVVENIRE
     Monza, esami innovativi per il tumore mammario ............................................................... 50
11/10/2019 - IL GIORNALE
     Pancreas, la nuova terapia frena tumore ............................................................................. 51
11/10/2019 - ITALIA OGGI
     Sanità, 4 mld in più alle regioni ........................................................................................... 53
11/10/2019 - IL GIORNALE
     Un farmaco anti asma frena il rischio anafilassi ................................................................... 57
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11/10/2019                                                                                                                    Pagina 7
                                              La Città di Salerno
                       Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                 Bene i medici al Ruggi, ma gli infermieri?»

 C'è un accordo per impiegare medici
 dell'Asl all'ospedale Ruggi d'Aragona ma
 mancano infermieri e operatori socio
 sanitari; e non c'è un'organizzazione
 funzionale ai percorsi assistenziali. La Uil
 lancia    l'allarme:       «Se        l'organizzazione
 lavorativa aziendale rimarrà questa, non
 si       raggiungeranno                gli         obiettivi
 prefissati». Perciò i sindacalisti Lorenzo
 Conte       e    Lello          Albano            chiedono
 «all'Azienda ospedaliera universitaria di
 rispettare      gli      accordi           che        furono
 sottoscritti nel 2017 e che non si sono
 mai concretizzati per andare avanti e
 pianificare le scelte future». Tallone
 d'Achille è sempre il pronto soccorso, ma
 non è l'unico reparto in sofferenza.
 «Nell'arco di 24 ore si registrano circa 300 accessi al pronto soccorso - ricorda Conte
 - gli infermieri sono 44 e nove sono in maternità; 4 infermieri sono stati sostituiti, ne
 servirebbero 50, 10 per ogni turno, e 17 infermieri dei 44 lavorano a tempo
 determinato. Gli operatori socio sanitari sono 27, tre si avviano al pensionamento,
 ne servirebbero 30 per lavorare bene». C'è bisogno dunque di reclutare personale
 anche perché, dice la Uil, si va verso i picchi influenzali e occorre un buon
 coordinamento.          L'infermiere             Guido         Martana           lavora         nel      reparto            radioterapia
 pediatrica, sono in tre ma i pazienti sono 52. «Abbiamo inoltrato sei denunce per
 carenza di personale, 3 eravamo e 3 siamo rimasti. Ma il nostro centro è un punto di
 riferimento per il meridione, per tutti i bambini che vengono dalla terra dei fuochi e
 devono essere curati con radiazioni ionizzanti, altri che vanno trattati in anestesia
 generale e tutti hanno bisogno di accuratezza e di metodologia. Ho aderito a Quota

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100 perché non ce la faccio più». Il sindacato chiede da anni «un'area intensiva post
operatoria e una rianimazione pediatrica necessarie nell'ospedale di via San
Leonardo ma le richieste cadono nel vuoto». Lucia Rallo spiega i contenuti degli
accordi fatti con l'Azienda: «Mancano le progressioni per gratificare il personale e le
posizioni di coordinatori, l'ospedale è pieno di facenti funzione. Per l'antincendio non
è stato fatto nessun corso e ricordo che in occasione dell'evacuazione a Battipaglia
per il disinnesco della bomba l'area ostetricia ginecologia del Ruggi ha gestito 30
pazienti con una sola infermiera». Sono 200 i precari. Non c'è più il turno di
portineria notturno rimasto attivo solo alla Torre cardiologica. Per la cucina da un
lato si vorrebbero assumere 5 unità e dall'altro affidare la gestione esterna. E Angelo
Rambaldi conclude: «Troppi cambi di gestione aziendali chi arriva ha difficoltà a
portare avanti gli accordi fatti dalla vecchia gestione, ma se non si concretizzano
quelli è inutile farne di nuovi».

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11/10/2019                                                                                                                       Pagina 5

                                                                                                                                 EAV: € 1.758
                                                                                                                                 Lettori: 29.750
                           Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

   Carenze e disservizi al Ruggi Sindacato sul piede di guerra
 di Erika Noschese

 Ad     oggi    il       reparto          di     radioterapia
 pediatrica ha solo due infermieri Carenza
 di     personale,              riorganizzazione                 dei
 percorsi      assistenziali             e      accordi         mai
 raggiunti con la precedente gestione:
 sono    queste,           in     sintesi,         le     criticità
 denunciate - presso l'aula sindacale
 dell'ospedale Ruggi d'Aragona - dalla Uil
 Fpl Salerno che ha puntato l'attenzione
 anche         sulla              relativa              gestione
 commissariale. «Essendoci una nuova
 gestione, le criticità non sono indicate
 come responsabilità ma semplicemente
 come contributo che il sindacato vuole
 dare alla soluzione delle criticità su due
 aspetti fondamentali. Una su tutti la
 carenza di organico ma è necessario
 passare ad una fase riorganizzativa dei percorsi assistenziali dell'azienda», ha
 dichiarato il dottore Raffaele Albano della Uil Medici Salerno secondo cui
 ampliamento dell'organico e riorganizzazione devono andare di pari passo. «Per le
 questioni aperte dal comparto sanità ci sono degli accordi precedenti che davano
 una riorganizzazione complessiva delle varie aree invece l'amministrazione, per ora,
 ha fatto soltanto interventi tampone - ha poi aggiunto il dottor Albano - Noi
 chiediamo che questi interventi vengano sospesi perché devono essere inquadrati in
 un percorso complessivo e condiviso». Si tratta, dunque, di un discorso portato
 avanti con la vecchia gestione, come ha sottolineato anche Angelo Rambaldi,
 segretario della Uil Fpl: «Con i continui cambi di gestione andiamo in grosse difficoltà
 perché chi arriva con la nuova gestione ha difficoltà a portare avanti il discorso fatto
 con la vecchia gestione - ha dichiarato Rambaldi - Noi abbiamo accordi chiusi da un

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paio di anni che non riusciamo a portare a compimento». Ma quali sono le maggiori
criticità che si riscontrano presso il nosocomio locale? Radioterapia pediatrica:
Testimone oculare di quanto accade quotidianamente Guido Martana, infermiere
prossimo alla pensione grazie a Quota100. Da febbraio ad oggi, infatti, l'unità
operativa soffre una grave carenza di personale infermieristico. Pur essendo centro
di riferimento per tutto il meridione, attualmente, lavorerebbero solo 3 infermieri.
«In cantiere non ci sono assunzioni, al momento, perché invece di mettere gli
infermieri in turnazione assistenza clinica infermieristica ha messo gli Oss violando
norme basilari del ministero della Sanità. Dopo varie denunce hanno messo solo gli
infermieri», ha spiegato Martana. Ufficio accoglienza: Ancora oggi non vi è stata
alcuna riorganizzazione aziendale interna e progressione del personale nonostante
gli accordi siglati nel mese di dicembre 2017. A ciò va aggiunta la chiusura serale
del punto accoglienza che porta visitatori e pazienti a brancolare nel buio. «La
situazione è grave soprattutto se si tiene conto che, spesso, a brancolare nel buio
sono le persone che devono raggiungere il pronto soccorso pediatrico e, di
conseguenza accedere ai corpi C-D», ha dichiarato Lucia Rallo, operatore tecnico
dell'ufficio accoglienza. Servizio cucina: ormai al collasso. La Soresa è attualmente in
corsa per l'affidamento esterno del servizio ma, in contemporanea, ci dovrebbe
essere un bando per l'assunzione del personale tramite il collocamento. Il servizio
cucina potrebbe diventare punto cottura - tramite gara d'appalto dei locali - per il
trasferimento esterno dei pasti sia per l'Asl che per i presidi ospedalieri.
Cardiochirurgia: in questo caso, si potrebbe dire AAA infermieri cercasi. Si tratta di
un reparto che necessiterebbe di 16 operatori, tra infermieri e strumentisti e che -
attualmente - può contarne solo 11, a disposizione della sala operatoria, nonostante
la presenza di decine di cardiochirurghi. Pagamento ticket: con la chiusura serale e
festiva degli sportelli per i pazienti il pagamento del ticket diventa quasi impossibile,
nonostante la presenza di un totem. Da qui la richiesta di spostare il macchinario nei
pressi del punto accoglienza così da aiutare, chi ne ha bisogno, con il funzionamento
di uno strumento sicuramente utile. Ostetricia e ginecologia: soprattutto con la
chiusura dell'ospedale di Battipaglia, in occasione del disinnesco della bomba il
Ruggi ha ospitato circa 30 pazienti con una sola infermiera ed una sola ostetricia. Al
momento, il rooming in è aperto e conta 18 posti letto a cui dovrebbero sommarsi i
26 posti del reparto di ginecologia che, ancora oggi, non riesce ad aprire a causa
della mancanza di personale. «Chiediamo una svolta all'attuale gestione per
assicurare il benessere lavorativo dei dipendenti», ha dichiarato Lorenzo Conte,
segretario provinciale della sigla sindacale.
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11/10/2019                                                                                                                 Pagina 5

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                                                                                                                           Lettori: 29.750
                     Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

       Disagi per i cittadini ma l' Asl precisa: «Servizio poco
                              utilizzato»

 PSAUT DI VIA VERNIERI La proposta del
 dottor Albano: «Trasferire il personale al
 Ruggi» La chiusura del Psaut di via
 Vernieri sembra creare già i primi disagi.
 Numerose sarebbero infatti le chiamate
 giunte, dopo le ore 20, e che non hanno
 trovato riscontro. Nonostante ciò, l' Asl
 di Salerno precisa che il presidio di via
 Vernieri è attualmente attivo con una
 postazione      mobile             di       emergenza
 territoriale con 2/3 medici presenti h24
 che dispongono di tre autoambulanze
 per gli interventi sul territorio; una
 postazione fissa di primo intervento per i
 casi di minore complessità, rivolta ai
 cittadini che si recano spontaneamente
 al Presidio, attiva tutti i giorni dalle ore 8
 alle 20 con la presenza di un medico e di un infermiere professionale; un servizio di
 continuità assistenziale (ex guardia medica) con due medici presenti tutte le notti
 (ore 20 -8), tutti i giorni festivi (h24) e tutti i giorni prefestivi dalle 10 alle 24. Inoltre,
 la postazione fissa di primo intervento - pur essendo attiva fino allo scorso 30
 settembre, anche nelle ore notturne - è stata scarsamente utilizzata dalla
 popolazione, essendo state erogate circa 48 prestazioni di minore complessità in
 dodici mesi (meno di una prestazione a settimana). La rimodulazione del servizio ha
 tenuto conto che, in ogni caso, nelle ore notturne restano presenti nel presidio di via
 Vernieri due/tre medici della postazione mobile di emergenza territoriale con la
 disponibilità di tre autoambulanze, e due medici della continuità assistenziale. Ad
 avanzare la proposta di trasferire il personale del Psaut presso l' ospedale Ruggi d'

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Aragona il dottor Albano della Uil Medici Salerno secondo cui i medici in questione
potrebbero oc cuparsi dei codici bianchi. Ad oggi, infatti, il pronto soccorso del
nosocomio locale registra circa 250 accessi che, inevitabilmente, manda in affanno il
personale medico e infermieristico. Dal canto suo, l' Asl di Salerno ribadisce che ai
cittadini che si recheranno spontaneamente al Presidio di via Vernieri nelle ore
notturne, per casi di minore complessità, sarà ampiamente garantita l' assistenza.
(er.no)

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11/10/2019                                                                                                                  Pagina 15

                                                                                                                            EAV: € 954
                                                                                                                            Lettori: 29.750
                       Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

         In 2 anni il Pronto soccorso ha perso 10 mila pazienti
 di Carmine Pecoraro

 Al Fucito pare che la situazione sia
 drammatica, come segnalano gli stessi
 medici della Fimmg Pronto soccorso
 ospedale di Curteri, esplode la rabbia dei
 medici della Fimmg (federa zione italiana
 medici medicina generale). Da Villianus
 in Sardegna dove fino a domenica è in
 programma il congresso nazionale della
 Fimmg fanno sentire la propria voce il
 presidente e vicepresidente della Fimmg
 provinciale Franco Benevento e Adolfo
 Rocco che ricopre anche lincarico di
 responsabile      provinciale             sanita        della
 Lega.    «A     curteri         la      situazione             è
 drammatica        -      Dice         Rocco           -come
 segnalataci da nostri associati Sica,
 Liguori, Sessa, Zampoli, Toriello, De
 Angelis, ed altri. Oggi gli accessi sono circa 20mila mentre fino a due anni fa con
 Maio erano30 mila ed è in rapporto al taglio dei posti letto per la chiusura di cinque
 reparti». In questi anni hanno chiuso, i reparti di ginecologia, ostetricia, orto pedia,
 medicina interna e generale. L'anno prima della chiusura di ortopedia (primario
 Toro) e ginecologia (Primario Bianco autore primo parto in acqua in Campania) e del
 taglio dei posti letto al pronto soccorso vi erano 30 mila accessi. «Il personale -
 aggiunge Roccoinsieme al primario Raffaele Maio hanno profuso il massimo impegno
 x il funzionamento reggendo alla crisi comune a tutti i pronto soccorso:carenza di
 personale accessi impropri crisi sociali scarsa ed assente integrazione con altre
 strutture. Una crisi, complessa e generalizzata che richiede interventi complessi e
 generalizzati». Per il consigliere comunale Carmine Landi l'assessore di Mercato san
 Severino Enza Cavaliere il dottor Corrado Caso e x l'ex presidente del consiglio di

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comunale di di Mercato San Severino Mauro Iannone «il problema del Ps
dell'ospedale di Curteri va risolto subito perché con la salute non si scherza». Pronti
a Mobilitarsi per l'apertura del Pronto soccorso i commercianti della zona i medici di
base guidati dal decano Corrado Caso ed i parroci con il cappellano del nosocomio e
parroco a Curteri e S.Angelo don Raffaele De Cristofaro. Intanto proseguono le
inoiziative dei componenti del comitato pro ospedale guidato da Luca e Giuseppe
Picarella e Giuseppe Saggese col supporto di Landi e del consigliere comunale di 5
stelle di Mercato san Severino Anna lucia Grimaldi.

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11/10/2019                                                                                                                  Pagina 7
                                             La Città di Salerno
                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                       Trasformate il Psaut o chiudiamolo»
 Marcella Cavaliere

 «L'ambulatorio del Psaut di via Vernieri o
 va potenziato affinché funzioni al meglio
 e diventi per l'utenza sempre più un
 punto di riferimento, oppure va chiuso e
 il personale spostato al Ruggi di via San
 Leonardo      ».       La        chiusura             serale
 dell'ambulatorio di via Vernieri disposta
 dal dg dell'Asl di Salerno, Mario Iervolino
 , non piace neanche alla Uil. Lorenzo
 Conte (Uil) e Lello Albano (Uil medici)
 lanciano due proposte alternative, dopo
 l'episodio che si è verificato martedì sera
 quando un giovane che si era rivolto alle
 21.10 al personale della guardia medica,
 trovando la porta chiusa a causa di una
 prestazione     domiciliare            in     corso,        ha
 chiesto di essere visitato dai medici del
 Psaut 118 che non possono più prestare servizio ambulatoriale, in quanto il servizio
 notturno dalle 20 di sera alle 8 del mattino è stato soppresso (la prestazione, alla
 fine, è stata ugualmente effettuata). Proposte, quelle della Uil, entrambe tese a
 migliorare e non depotenziare le prestazioni del Psaut di via Vernieri. E i
 suggerimenti sono il trasferimento del Psaut vicino al pronto soccorso del Ruggi,
 anche se in tal caso verrebbe soppresso il presidio di primo soccorso nel centro
 cittadino; o trasformare il Psaut in ospedale di comunità, con tutti i servizi necessari
 per una struttura del genere. Rolando Scotillo (Fsi Usae), dal canto suo, ha
 annunciato che scriverà al prefetto Francesco Russo e al direttore dell'Asl di Salerno
 Iervolino per avanzare un'altra soluzione che richiederebbe il mero recupero dei
 medici che hanno esenzioni dal lavoro, chi dalle ambulanze e chi dalle fasce
 notturne. «L'ospedale di comunità in via Vernieri è una proposta che non nasce

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adesso, lo abbiamo proposto già tempo fa ed è un'organizzazione assistenziale
prevista dal piano regionale dicono i sindacalisti è formato da un ambulatorio e da
specialisti ambulatoriali, da pediatri e medici di base che consentono di tenere
aperta la struttura, in questo caso di via Vernieri, 24 ore su 24, oltre ad avere un
servizio di radiologia e un laboratorio di analisi». In questo modo via Vernieri
diventerebbe un punto di riferimento della sanità cittadina, perché in questi anni il
numero di medici è passato da 22 a 12, con tagli sulle spese e attrezzature (anche i
cateteri, per fare un esempio, sono venuti meno). Ma è bastato l'arrivo di un medico
e c'è stata un'impennata delle prestazioni, raccontano alcuni lavoratori. L'Asl ha
giustificato la chiusura serale sulla base di sole 48 prestazioni notturne in un anno,
ma il personale che lavora al Psaut afferma che non vengono considerate nel
registro le prestazioni che prevedono il trasporto in ospedale. «Portare il Psaut di via
Vernieri vicino al pronto soccorso del Ruggi decongestionerebbe l'ospedale dicono i
sindacalisti Uil Il Psaut si occuperebbe dei codici bianchi e verdi e il pronto soccorso
di quelli arancioni e rossi». Scotillo invece proporrà al prefetto e al dg «di riaprire
l'ambulatorio di sera in modo temporaneo per un altro anno, utilizzando i medici che
hanno esenzioni dal prestare servizio o nelle ambulanze o di notte. Medici con
queste caratteristiche potrebbero essere recuperati nei vari Saut. Intanto l'Asl ha
puntualizzato che ai cittadini che si recheranno di notte in via Vernieri l'assistenza è
garantita in quanto «è attiva una postazione mobile di emergenza territoriale con
due/tre medici h24 e tre ambulanze; una postazione fissa di primo intervento per
interventi di minori complessità dalle 8 alle 20, con un medico e un infermiere, e un
servizio di continuità assistenziale con 2 medici presenti tutte le notti (20-8), tutti i
giorni festivi (h24) e tutti i giorni prefestivi dalle 10 alle 24».

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10/10/2019

                                                                                                                          EAV: € 1.219
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   "Ospedale Ruggi, serve un cambio di passo nella gestione"

 Sul personale il monito dei sindacalisti
 della Uil: "Tante criticità ancora da
 affrontare" Salerno. "Urge un cambio di
 passo nella gestione del personale al
 Ruggi di Salerno". E’ il monito lanciato
 dai sindacalisti della Uil Fpl di Salerno, in
 una conferenza tenutasi all’ospedale di
 via   San   Leonardo.          Un      incontro          per       fare       il    punto        della        situazione          dopo
 l’avvicendamento ai vertici dell’azienda, con varie criticità ancora da affrontare, in
 particolare relativamente alla riorganizzazione e all’utilizzo degli operatori, tenendo
 conto delle carenze di organico. "E’ necessario passare ad una nuova fase del
 percorso riorganizzativo e assistenziale - sottolinea il dottor Raffaele Albano, della
 Uil Medici Salerno -. Altrimenti possiamo coprire gli organici, ma non raggiungere gli
 obiettivi. Ci sono accordi con la precedente gestione per la riorganizzazione
 complessiva delle varie aree, ma finora ci sono stati solo interventi tampone". Tra le
 questioni, la chiusura del 118 di via Vernieri, con la proposta del sindacato: "Il
 personale del Psaut va spostato al Ruggi, dove potrà curare i codici bianchi e verdi,
 mentre i rossi andrebbero al pronto soccorso". Il segretario provinciale Angelo
 Rambaldi sottolinea: "I continui cambi di gestione ci mettono in difficoltà, chi arriva
 ha problemi a portare avanti un discorso già iniziato. Non vogliamo lanciare accuse,
 ma si capisca che c’è un percorso da proseguire, con accordi chiusi da un paio
 d’anni che non si riesce a concretizzare". Anche il segretario Lorenzo Conte invoca
 una svolta "nella direzione dell’azienda, per quanto riguarda i servizi alla collettività
 e le attività specializzate. Il Ruggi è il fulcro della sanità in provincia di Salerno,
 serve uno stimolo per i lavoratori che operano con abnegazione in condizioni
 difficili". Il focus, ribadiscono all’unisono gli esponenti della Uil Fpl, è proprio sul
 pronto soccorso, "la vera porta d’accesso all’ospedale. Il personale è in sofferenza e
 ogni giorno ci sono 250 accessi. C’è bisogno di un percorso più definito
 sull’emergenza-urgenza". Quanto agli operatori del comparto, "vengono utilizzati in
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modo stressante non solo dal punto di vista dei turni, ma anche delle mansioni.
Hanno diritto al riconoscimento dei loro sforzi e devono poter accedere alle
procedure di concorso, eliminando le furbizie". Ai lavori hanno partecipato i dirigenti
aziendali Guido Martana, Sabatino Chiumariello, Gerardo De Pasquale, Lucia Rallo,
Luigi La Rocca, Franco Di Fabio e Domenico Malandrino.

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10/10/2019
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  Cava de’ Tirreni, 17enne muore dopo un intervento: “Presto
                         altre analisi”
 La prossima settimana si conoscerà la data in cui si svolgerà l’esame supplementare
 sul cuore di Lucia Ferrara, la 17enne morta il 4 settembre scorso all’ospedale San
 Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona dopo un intervento di sostituzione della valvola
 mitralica, eseguito nel reparto di cardiochirurgia, diretto dal dottor Coscioni. Lucia
 Ferrara morta dopo un intervento: presto altre analisi Il papà, Carmine Ferrara vuole
 conoscere la verità su quello che è accaduto in sala operatoria. «Mi avevano detto
 che sarebbe stato un intervento di routine – spiegò il papà a poche ore dal decesso -
 . Solo qualche giorno prima aveva fatto la salita tutta di un fiato. Era una ragazza
 sana. Ed invece siamo entrati in un incubo senza fine». Al termine dell’esame
 autoptico, disposto dal pm Conciada, gli avvocati della famiglia Ferrara (i legali
 Domenico Avagliano e Mario Della Porta) hanno chiesto un esame specifico e
 supplementare sul cuore per vederci chiaro sulle cause che hanno portato alla morte
 di Lucia. L’esame doveva eseguirsi dopo trenta giorni dall’autopsia. L'articolo Cava
 de’ Tirreni, 17enne muore dopo un intervento: “Presto altre analisi” proviene da
 L'Occhio di Salerno.

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10/10/2019

                                                                                                                            EAV: € 437
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                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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 Cava, la prossima settimana altre analisi sulla 17enne morta
                     dopo un intervento

 La prossima settimana si conoscerà la
 data   in      cui     si      svolgerà              l’esame
 supplementare          sul       cuore          di      Lucia
 Ferrara, la 17enne morta il 4 settembre
 scorso all’ospedale San Giovanni di Dio e
 Ruggi D’Aragona dopo un intervento di
 sostituzione      della        valvola          mitralica,
 eseguito nel reparto di cardiochirurgia,
 diretto dal dottor Coscioni. Il papà, Carmine Ferrara vuole conoscere la verità su
 quello che è accaduto in sala operatoria. «Mi avevano detto che sarebbe stato un
 intervento di routine – spiegò il papà a poche ore dal decesso -. Solo qualche giorno
 prima aveva fatto la salita tutta di un fiato. Era una ragazza sana. Ed invece siamo
 entrati in un incubo senza fine». Cronache della Campania@2019

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10/10/2019

                                                                                                                            EAV: € 2.607
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                      Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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        Lucia morta dopo l'intervento: «Servono altri esami
                             cardiaci»

 La prossima settimana si conoscerà la
 data   in      cui     si      svolgerà              l’esame
 supplementare          sul       cuore          di      Lucia
 Ferrara, la 17enne morta il 4 settembre
 scorso all’ospedale San Giovanni di Dio e
 Ruggi D’Aragona dopo un intervento di
 sostituzione      della        valvola          mitralica,
 eseguito nel reparto di cardiochirurgia, diretto dal dottor Coscioni. Sono giorni di
 attesa per i genitori della ragazza cavese con la passione per il taetro. Il papà,
 Carmine Ferrara, non si è rassegnato alla morte della giovane figlia e vuole
 conoscere la verità su quello che è accaduto in sala operatoria. «Mi avevano detto
 che sarebbe stato un intervento di routine - spiegò il papà a poche ore dal decesso -.
 Solo qualche giorno prima aveva fatto la salita tutta di un fiato. Era una ragazza
 sana. Ed invece siamo entrati in un incubo senza fine». Al termine dell’esame
 autoptico, disposto dal pm Conciada (titolare dell’inchiesta che al momento vede
 indagati 4 medici, tre cardiochirurghi e un rianimatore) gli avvocati della famiglia
 Ferrara (i legali Domenico Avagliano e Mario Della Porta) hanno chiesto un esame
 specifico e supplementare sul cuore per vederci chiaro sulle cause che hanno
 portato alla morte di Lucia. L’esame doveva eseguirsi dopo trenta giorni
 dall’autopsia. In queste ore si attende la data dell’accertamento che dovrebbe
 svelare la causa reale del decesso.

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10/10/2019
                                                          stiletv.it
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    Ospedale Salerno, Uil Fpl: “Serve svolta per tutelare chi
                     lavora tra difficoltà”

 SALERNO. “Urge un cambio di passo
 nella gestione del personale al Ruggi di
 Salerno".     E’   il    monito           lanciato         dai
 sindacalisti della Uil Fpl di Salerno, in
 una conferenza tenutasi all’ospedale di
 via San Leonardo. Un incontro per fare il
 punto         della          situazione                 dopo
 l’avvicendamento ai vertici dell’azienda,
 con   varie    criticità       ancora          da      affrontare,               in   particolare           relativamente               alla
 riorganizzazione e all’utilizzo degli operatori, tenendo conto delle carenze di
 organico. “E’ necessario passare ad una nuova fase del percorso riorganizzativo e
 assistenziale – sottolinea il dottor Raffaele Albano della Uil Medici Salerno –
 Altrimenti possiamo coprire gli organici, ma non raggiungere gli obiettivi. Ci sono
 accordi con la precedente gestione per la riorganizzazione complessiva delle varie
 aree, ma finora ci sono stati solo interventi tampone”. Tra le questioni, la chiusura
 del 118 di via Vernieri, con la proposta del sindacato: “Il personale del Psaut va
 spostato al Ruggi, dove potrà curare i codici bianchi e verdi, mentre i rossi
 andrebbero al pronto soccorso”. Il segretario provinciale Angelo Rambaldi sottolinea:
 “I continui cambi di gestione ci mettono in difficoltà, chi arriva ha problemi a portare
 avanti un discorso già iniziato. Non vogliamo lanciare accuse, ma si capisca che c’è
 un percorso da proseguire, con accordi chiusi da un paio d’anni che non si riesce a
 concretizzare”. Anche il segretario Lorenzo Conte invoca una svolta “nella direzione
 dell’azienda, per quanto riguarda i servizi alla collettività e le attività specializzate. Il
 Ruggi è il fulcro della sanità in provincia di Salerno, serve uno stimolo per i lavoratori
 che operano con abnegazione in condizioni difficili”. Il focus, ribadiscono all’unisono
 gli esponenti della Uil Fpl, è proprio sul pronto soccorso, “la vera porta d’accesso
 all’ospedale. Il personale è in sofferenza e ogni giorno ci sono 250 accessi. C’è
 bisogno di un percorso più definito sull’emergenza-urgenza”. Quanto agli operatori
                Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
del comparto, “vengono utilizzati in modo stressante non solo dal punto di vista dei
turni, ma anche delle mansioni. Hanno diritto al riconoscimento dei loro sforzi e
devono poter accedere alle procedure di concorso, eliminando le furbizie”. Ai lavori
hanno partecipato i dirigenti aziendali Guido Martana, Sabatino Chiumariello,
Gerardo De Pasquale, Lucia Rallo, Luigi La Rocca, Franco Di Fabio e Domenico
Malandrino.

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10/10/2019
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 Ruggi, l'appello del sindacato ai vertici: "Ecco le criticità mai
                            risolte"

 “Urge un cambio di passo nella gestione
 del personale al Ruggi di Salerno”. E’ il
 monito lanciato dai sindacalisti della Uil
 Fpl    di   Salerno,       in      una       conferenza
 tenutasi     all’ospedale              di      via        San
 Leonardo. Le emergenze Un incontro per
 fare   il   punto     della       situazione            dopo
 l’avvicendamento ai vertici dell’azienda,
 con varie criticità ancora da affrontare,
 in particolare relativamente alla riorganizzazione e all’utilizzo degli operatori,
 tenendo conto delle carenze di organico. “E’ necessario passare ad una nuova fase
 del percorso riorganizzativo e assistenziale – sottolinea il dottor Raffaele Albano
 della Uil Medici Salerno – Altrimenti possiamo coprire gli organici, ma non
 raggiungere gli obiettivi. Ci sono accordi con la precedente gestione per la
 riorganizzazione complessiva delle varie aree, ma finora ci sono stati solo interventi
 tampone”. Tra le questioni, la chiusura del 118 di via Vernieri, con la proposta del
 sindacato: "Il personale del Psaut va spostato al Ruggi, dove potrà curare i codici
 bianchi e verdi, mentre i rossi andrebbero al pronto soccorso”. Il segretario
 provinciale Angelo Rambaldi sottolinea: “I continui cambi di gestione ci mettono in
 difficoltà, chi arriva ha problemi a portare avanti un discorso già iniziato. Non
 vogliamo lanciare accuse, ma si capisca che c’è un percorso da proseguire, con
 accordi chiusi da un paio d’anni che non si riesce a concretizzare”. Anche il
 segretario Lorenzo Conte invoca una svolta “nella direzione dell’azienda, per quanto
 riguarda i servizi alla collettività e le attività specializzate. Il Ruggi è il fulcro della
 sanità in provincia di Salerno, serve uno stimolo per i lavoratori che operano con
 abnegazione in condizioni difficili”. Il focus, ribadiscono all’unisono gli esponenti
 della Uil Fpl, è proprio sul pronto soccorso, «la vera porta d’accesso all’ospedale. Il
 personale è in sofferenza e ogni giorno ci sono 250 accessi. C’è bisogno di un
                Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
percorso più definito sull’emergenza-urgenza». Quanto agli operatori del comparto,
“vengono utilizzati in modo stressante non solo dal punto di vista dei turni, ma
anche delle mansioni. Hanno diritto al riconoscimento dei loro sforzi e devono poter
accedere alle procedure di concorso, eliminando le furbizie”. Ai lavori hanno
partecipato i dirigenti aziendali Guido Martana, Sabatino Chiumariello, Gerardo De
Pasquale, Lucia Rallo, Luigi La Rocca, Franco Di Fabio e Domenico Malandrino.
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 Ruggi, l'appello del sindacato ai vertici: "Ecco le criticità mai
                            risolte"

 Questa mattina l'incontro per fare il
 punto       della          situazione                 dopo
 l’avvicendamento ai vertici dell’azienda,
 con varie criticità ancora da affrontare,
 in    particolare        relativamente                   alla
 riorganizzazione degli operatori “Urge un
 cambio di passo nella gestione del
 personale al Ruggi di Salerno”. E’ il monito lanciato dai sindacalisti della Uil Fpl di
 Salerno, in una conferenza tenutasi all’ospedale di via San Leonardo.Un incontro per
 fare il punto della situazione dopo l’avvicendamento ai vertici dell’azienda, con varie
 criticità ancora da affrontare, in particolare relativamente alla riorganizzazione e
 all’utilizzo degli operatori, tenendo conto delle carenze di organico. “E’ necessario
 passare ad una nuova fase del percorso riorganizzativo e assistenziale – sottolinea il
 dottor Raffaele Albano della Uil Medici Salerno – Altrimenti possiamo coprire gli
 organici, ma non raggiungere gli obiettivi. Ci sono accordi con la precedente
 gestione per la riorganizzazione complessiva delle varie aree, ma finora ci sono stati
 solo interventi tampone”. Tra le questioni, la chiusura del 118 di via Vernieri, con la
 proposta del sindacato: "Il personale del Psaut va spostato al Ruggi, dove potrà
 curare i codici bianchi e verdi, mentre i rossi andrebbero al pronto soccorso”.Il
 segretario provinciale Angelo Rambaldi sottolinea: “I continui cambi di gestione ci
 mettono in difficoltà, chi arriva ha problemi a portare avanti un discorso già iniziato.
 Non vogliamo lanciare accuse, ma si capisca che c’è un percorso da proseguire, con
 accordi chiusi da un paio d’anni che non si riesce a concretizzare”. Anche il
 segretario Lorenzo Conte invoca una svolta “nella direzione dell’azienda, per quanto
 riguarda i servizi alla collettività e le attività specializzate. Il Ruggi è il fulcro della
 sanità in provincia di Salerno, serve uno stimolo per i lavoratori che operano con
 abnegazione in condizioni difficili”. Il focus, ribadiscono all’unisono gli esponenti
 della Uil Fpl, è proprio sul pronto soccorso, «la vera porta d’accesso all’ospedale. Il
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personale è in sofferenza e ogni giorno ci sono 250 accessi. C’è bisogno di un
percorso più definito sull’emergenza-urgenza». Quanto agli operatori del comparto,
“vengono utilizzati in modo stressante non solo dal punto di vista dei turni, ma
anche delle mansioni. Hanno diritto al riconoscimento dei loro sforzi e devono poter
accedere alle procedure di concorso, eliminando le furbizie”. Ai lavori hanno
partecipato i dirigenti aziendali Guido Martana, Sabatino Chiumariello, Gerardo De
Pasquale, Lucia Rallo, Luigi La Rocca, Franco Di Fabio e Domenico Malandrino.

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10/10/2019
                                                     radioalfa.fm
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                        Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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      Sanità al Ruggi di Salerno, mobilitazione della Uil per
        criticità e gestione commissariale. Le interviste

 Si è svolta oggi, presso l’aula sindacale
 dell’ospedale       Ruggi          di      Salerno,           la
 conferenza        di      presentazione                 della
 mobilitazione indetta dalla Uil Funzione
 Pubblica     di     Salerno             sulle       criticità
 dell’attuale           Azienda              ospedaliera
 Universitaria “Ruggi” e della relativa
 gestione commissariale. Ascolta i dirigenti aziendali Lucia Rallo e Guido Martana
 Ruggi, incontro Sanità               Sei su Telegram? Per ricevere le notizie in tempo reale è
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11/10/2019                                                                                                                    Pagina 23
                                         Il Mattino (ed. Salerno)
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                                      Argomento: Sanità Salerno e provincia

       D' Angelo: dagli esami istologici un nome al killer della
                            studentessa

 L' INTERVISTA Sabino Russo Medici a
 caccia del «killer» della giovane Melissa.
 Cresce intanto, l' attesa per i risultati
 dell' autopsia. Al momento, l' ipotesi più
 accreditata dagli esperti è che la ragazza
 sia stata uccisa da un violento attacco di
 cuore. Ma bisognerà attendere gli esami
 istologici,      come       spiega          Giovanni           D'
 Angelo,       presidente          dell'       Ordine         dei
 medici      di    Salerno          e      direttore          del
 dipartimento Cuore dell' Asl. Quel che è
 certo, finora, però, è che per la ragazza è
 subentrato un problema cardiaco serio,
 che    ha     causato         anche         un       collasso
 polmonare, provocando poi il decesso
 repentino. Dottor D' Angelo, si ipotizza la
 sindrome di Brugada come causa della
 morte. «La sindrome di Brugada è la
 prima cosa a cui pensare come causa di
 morte improvvisa». Cos' è la sindrome di Brugada? «Sicuramente si annovera tra le
 cause di morte cardiaca improvvisa ed è la prima a cui pensare. Per averne
 certezza, però, c' è bisogno di esami istologici ben precisi. Si tratta di una malattia
 che molte volte ha origine genetica a livello cardiaco e che crea una condizione di
 mutazione genetica delle cellule muscolari, per cui c' è una risposta abnorme allo
 stimolo cardiaco, con la formazione di circuiti che determinano l' aritmia
 ventricolare». Ci sono più forme di questa malattia? «Alcune sono sufficientemente
 individuabili quando si esamina un elettrocardiogramma, magari se appartiene a una
 persona che in famiglia ha avuto già precedenti. Altre volte purtroppo, non è

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semplice l' individuazione, perché richiede uno studio elettrofisiologico e delle
indagini abbastanza complesse, fermo restando che in queste forme esistono
momenti trigger che inducono la presenza del problema, che di base già c' è». La
sindrome può presentarsi anche senza sintomi? «Sì. A volte ci sono delle brevi
aritmie che il paziente avverte. Delle sensazioni non piacevoli ma spesso, presi dalla
dinamicità della vita, capita che le persone non diano importanza ad alcuni sintomi,
fino a quando non si verifica un' emergenza». È possibile un intervento salva-vita
quando sopraggiunge l' arresto cardiaco? «Generalmente non si ha neanche il
tempo, a meno che non si trovi sul posto uno specialista, che mette su una
defibrillazione. Sono più cose che si vedono nei film però, che nella vita corrente.
Quella mattina per esempio, nessuno si aspettava un simile evento. Quella, è una
fase in cui l' emozione, la preoccupazione possono rappresentare un problema
scatenante». La prevenzione può rappresentare una risposta? «Questa è una di
quelle condizioni in cui quando c' è un campanellino d' allarme e lo si riesce a
sentire può darsi che si possano avviare una serie di accertamenti che ne
dimostrano la presenza. Va detto che la sindrome di Brugada rientra in quelle
malattie non comuni e questo, sicuramente, non facilita la diagnosi. Oltretutto
bisogna anche valutare la portata economica di una operazione su larga scala e l'
apprensione che potrebbe scatenare nella popolazione». Bisogna agire con
prudenza, dunque? «Certamente va considerato che l' eventuale bisogno di fare un
intervento di diagnostica preventiva è opportuno quando in famiglia c' è un
precedente episodio di morte improvvisa. Diventa, così, un fatto mirato e guidato da
una logica». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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11/10/2019                                                                                                                  Pagina 23
                                             La Città di Salerno
                                    Argomento: Sanità Salerno e provincia

                Intercettazione monca, oculista scagionata
 Erminio Cioffi

 POLLA Una errata interpretazione delle
 intercettazioni ambientali e il paradosso
 di un presunto falso certificato medico
 che avrebbe avuto come effetto quello
 della    mancata            concessione                 della
 pensione di invalidità sono tra i principali
 motivi   che     nei       giorni       scorsi        hanno
 indotto il Gip del Tribunale di Potenza a
 revocare         la         misura              cautelare
 dell'interdizione           dalla           professione
 sanitaria emessa nei confronti della
 dottoressa Aurora Leone De Magistris ,
 oculista di Polla, in servizio presso
 l'ospedale San Carlo di Potenza. La
 dottoressa        era           stata            coinvolta
 nell'inchiesta        Il   canto         delle        sirene
 condotta dalla Procura della Repubblica
 di Potenza conclusasi due settimane fa e che aveva coinvolto circa 40 persone tra
 medici, avvocati, faccendieri e finti invalidi indagati a vario titolo per associazione
 per delinquere finalizzata alla consumazione di truffa ai danni dell'Inps in relazione
 all'indebita percezione di pensioni di invalidità ed indennità di accompagnamento.
 Cinque persone erano finite agli arresti domiciliari, invece per l'oculista pollese era
 stata disposta soltanto la misura interdittiva dalla professione. Il Gip del Tribunale di
 Potenza, in sede di interrogatorio di garanzia ha accolto le tesi sostenute nelle 21
 pagine della memoria difensiva presentata dall'avvocato Clemente Delli Colli ed ha
 così disposto la revoca della misura cautelare consentendo all'oculista di poter
 tornare al lavoro. «Gli episodi contestati alla mia assistita- ha spiegato il legale della
 donna - sono quattro, tre dei quali non sono provati e già di per se non
 costituirebbero reato, ce n'è poi un quarto dal quale era scaturita la misura

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cautelare che si basa su alcune intercettazioni ambientali, oggetto di una errata
interpretazione, sul contenuto delle quali abbiamo fatto chiarezza tant'è che il Gip
ha ritenuto di revocare il provvedimento interdittivo». Uno dei passaggi delle
intercettazioni che ha destato sospetti negli inquirenti è quello in cui la dottoressa
lamenta una scarsa collaborazione da parte della paziente. Nella memoria viene
invece spiegato come il termine collaborare era stato utilizzato non riferendosi a
qualcosa da fare per truffare l'Inps ma era una scarsa collaborazione durante la
visita oculistica ed in particolar modo l'analisi del fondo oculare in corso di
svolgimento quando è stata fatta l'intercettazione. «Il verbo collaborare, in gergo
oculistico ed in generale medico - ha spiegato l'avvocato Delli Colli significa fissare
la luce senza muovere lo sguardo e senza battere le ciglia. Chiedere tale condotta
ad una paziente ultraottantenne e con deficit cognitivi è impresa degna della
pazienza di Giobbe. Questo e solo questo il significato del termine collaborare.
L'altro aspetto che ha convinto il Gip è quello relativo al presunto falso certificato
medico rilasciato. «Il falso - ha sottolineato il legale dell'oculista - sarebbe consistito
in una diagnosi di acutezza visiva di un ventesimo in un occhio ed un dodicesimo
nell'altro. Quindi in un referto inidoneo all'ottenimento di qualsivoglia beneficio
assistenziale - previdenziale. Inoltre, la natura privata della prestazione sanitaria
resa dalla dottoressa Leone De Magistris fa sì che essa, in giudizio, non avrebbe
avuto valore di prova ma di mera allegazione di parte. Il requisito minimo per godere
di trattamenti pensionistici - assistenziali, è un visus massimo di un ventesimo in
ciascuno degli occhi».

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11/10/2019                                                                                                                  Pagina 21
                                             La Città di Salerno
                                    Argomento: Sanità Salerno e provincia

                    Neurologia, il reparto esiste solo su carta
 Stefania Battista

 Un reparto di Neurologia con i posti letto
 assegnati ma mai aperto. E la causa è la
 mancanza       di    infermieri           e      operatori
 sociosanitari. E resta sullo sfondo pure il
 problema dei due reparti in uno. Non
 sarebbero dunque solo le sale operatorie
 il problema da risolvere nel nosocomio
 ebolitano. A sollevare altre questioni,
 oltre a quelle delle sale, sono i camici
 bianchi e i loro rappresentanti sindacali.
 Tra le criticità denunciate già dal mese
 di febbraio durante due incontri tenuti
 presso        la        direzione                 sanitaria
 dell'ospedale                il               perdurante
 accorpamento di alcuni reparti. Già da
 qualche anno, infatti, otorini e chirurghi
 devono dividersi il reparto con una serie
 di conseguenze ovviamente non piacevoli né per gli operatori né per i pazienti. È in
 attesa di apertura, nonostante l'assegnazione di posti letto sulla carta, il reparto di
 neurologia. Tutte vicende a cui Vincenzo Romanzi e Vito Sparano , entrambi delegati
 della Uil Fpl, chiedono risposta. L'altro giorno i due sindacalisti hanno protocollato
 una veemente lettera dopo aver ricevuto, in risposta alle sollecitazioni circa le
 misure decise durante gli incontri di febbraio, copia del verbale dell'incontro a cui
 essi stessi avevano partecipato. La copia del verbale, che ovviamente era già in loro
 possesso e che non conteneva alcuna novità rispetto a quanto discusso ed
 assicurato durante gli incontri del 1 e del 22 febbraio scorsi, è stata consegnata, a
 distanza di mesi, addirittura in busta chiusa, come se si trattasse di documenti
 altamente riservati e fondamentali. Dopo aver letto che non c'era nulla di nuovo,
 hanno scritto nuovamente alla direzione sanitaria, nonché al direttore generale

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dell'Asl, Mario Iervolino , e all'amministrativo, facendo notare l'«irrituale modalità
utilizzata per replicare alle note sindacali», nonché la mancanza di un'effettiva
risposta. «Far funzionare due reparti in uno sta creando difficoltà a tutti, - spiega
Vito Sparano - tanto che alcuni medici hanno minacciato di lasciare l'ospedale.
Senza contare la penuria di infermieri che è la vera causa per cui non si riesce ad
aprire il reparto di neurologia. Eppure si tratta di reparti essenziali a detta della
stessa direzione sanitaria e generale». E i sindacati denunciano pure l'eccessivo
carico di lavoro della direttrice amministrativa, Annamaria Costagliola , che deve
occuparsi da sola di ben otto postazioni, compresi i due ospedali di Eboli e
Battipaglia, e dell'intero distretto. «Ci auguriamo - dicono Sparano e Romanzi,
sfidando il primo cittadino - che anche il sindaco Massimo Cariello prenda posizione
e solleciti la risoluzione di questi problemi che, alla lunga, incidono sul livello delle
cure fornite ai pazienti».

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11/10/2019                                                                                                                  Pagina 22
                                       Il Mattino (ed. Salerno)
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                                    Argomento: Sanità Salerno e provincia

     Sistema Squecco, Mobile al lavoro su conti e documenti

 I SEQUESTRI Dopo il blitz della Squadra
 mobile a Capaccio, negli ufficio della
 caserma Pisacane, gli agenti, agli ordini
 dei vicequestori Marcello Castello ed
 Ennio   Ingenito,         sono        a        lavoro       sui
 documenti      e     i     supporti            tecnologici
 sequestrati a Roberto Squecco e agli altri
 tredici destinatari di decreti di sequestro.
 All' esame dei poliziotti, di qui alle
 prossime ore, finiranno anche i conti
 correnti societari. Dall' altra parte le
 difese degli indagati sono a lavoro per
 raccogliere elementi da presentare nelle
 loro    richieste           di        Riesame.                IL
 PROVVEDIMENTO Intanto restano sotto
 sequestro i ventisette automezzi, di cui
 venti   sono       ambulanze,             della        Croce
 Azzurra.    Restano           per         il    momento
 operativi, nel territorio, quelli della Croce
 Bianca e anche di Sos Amico di Agropoli. Anche se, pure quest' ultima associazione,
 sarebbe finita nel mirino della procura di Salerno. L' impegno dei poliziotti è ora
 tutto rivolto a capire anche i rapporti esistenti tra Squecco e i funzionari Asl finiti
 nell' inchiesta, e ricostruire così gare ed appalti che hanno consentito all'
 imprenditore di creare un vero e proprio «sistema». Un sistema molto familiare
 dove, per aggirare i limiti disposti dal suo essere pregiudicato, aveva utilizzato una
 serie di prestanomi: la moglie, la nipote, la cognata e anche alcuni cugini. L'
 INDAGINE Indagati, ricordiamo, oltre a Squecco, la nipote Rossella, la moglie
 Stefania Nobili; alcuni parenti come Giuseppe Pinto; e ancora Mariagrazia Di Filippo,
 Giuseppina D' Ambrosio, Donato Potolicchio, Nicola Scarcello, Angelo Cucolo,

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Maurizio Rinaldi, Adelmo Di Buono, Alfonso Esposito, Solange Zanon, Assunta
Salerno. Questi i 14 destinatari dei sequestri. Avvisi di garanzia, invece, per Gerarda
Montella, direttore del servizio Assistenza dell' Asl Salerno, il suo braccio destro
Antonio De Cristoforo, il medico (nonché prestanome di Squecco) Domenico
Sorrentino e Andrea Merola, presidente di associazione di soccorso di Agropoli. Dal
corteo di ambulanze per festeggiare l' elezione di Franco Alfieri ai sequestri delle
stesse, il passo è stato breve. Le indagini della Mobile sono partite proprio da quanto
accaduto la notte tra il 9 e il 10 giugno a Capaccio, dopo il turno di ballottaggio per
le amministrative. Sostenute anche dalla querela del senatore Nicola Morra,
presidente della commissione parlamentare Antimafia e dalle dichiarazioni del
consigliere regionale Michele Cammarano. Il nome di Alfieri, nelle carte dell'
inchiesta, viene messo a raffronto con quello di Roberto Squecco in quanto, si legge,
«sostenitore di Franco Alfieri e di Stefania Nobili eletti l' uno sindaco e l' altra
consigliere comunale di maggioranza». Ma non solo, frequenti anche i collegamenti
tra Squecco e il clan Marandino. Proprio l' imprenditore, già condannato per
estorsione, è stato il punto di partenza delle indagini che hanno portato alla luce un
giro di fraudolente intestazioni societarie. pe.car. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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