News - intossicazioni! SOS Il fascino dello Sphynx La dieta corretta delle tartarughe - Tesoro in copertina
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Sommario 3 EDITORIALE Proprietari attenti, pet sani e felici! 4 NEWS DALL’ISOLA Insegna dell’anno per la settima volta! 5 Al via la raccolta punti 2020 6 VITA A SEI ZAMPE De gustibus: non è tutto buono ciò che piace! 10 Bagnetto al gatto: quando è necessario? 14 CURA&BENESSERE Cosa fare se Bunny ha una frattura? 16 LA SALUTE VIEN MANGIANDO Una dieta a prova di tartaruga 18 Cosa mangia il cavallo 20 COMPORTAMENTO Il trasportino, la “casetta viaggiante” del gatto 26 RAZZE Il fascino dello Sphynx 28 Un piccolo terremoto domestico 31 ASSOCIAZIONI La lotta quotidiana all’abbandono e al randagismo 34 EDUCAZIONE Buona passeggiata a tutti! 38 ETOLOGIA Sua altezza, la giraffa 41 ACQUARIOLOGIA I pesci gatto che animano i fondali 45 CURIOSITÀ DAL MONDO PET 46 ASTROLOGIA A QUATTRO ZAMPE L’oroscopo di primavera per il tuo pet 47 L’ISOLA DEI GIOCHI L’Isola News n. 1/2020 Registrazione al Tribunale di Rovigo Hanno collaborato: Stampa: Mediagraf Noventa Padovana n.2/2016 Federica Bartoli, Maria Chiara (PD) - Tel. 049-8991511 Catalani, Sara Conversano, Realizzazione: Arbre Sas Federica Farini, Sabrina Giussani, via Andrea Costa, 2 - 20131 Milano Stefano Mongiusti, Massimo Perla Contatti Direttore responsabile: Annalisa Celeghin Foto: Shutterstock Telefono: 0429-765911 Sito web: www.isoladeitesori.it Caporedattore: Stefania Colasuono Per la pubblicità: L’Isola dei Tesori, Email: info@dmopetcare.it Impaginazione: Silvia Ballarin via Maseralino, 23 - 35020 Pernumia (PD) Telefono: 0429-765911
Editoriale Proprietari attenti, pet sani e felici! C ari lettori, si possono avere tutte le buone intenzioni del mondo, ma se si è impreparati… non c’è nulla da fare: qualche incidente si può verificare. Mi spiego meglio. Prendere un animale con sé significa anche informarsi su cosa può e deve mangiare. Ma anche - forse soprattutto - su cosa non può e non deve mai mangiare. Le buone intenzioni non valgono mai: un alimento salutare per un essere umano può essere deleterio per un cane o un gatto. Anni fa, in un campo di addestramento per cani da lavoro, mi sono trovata di fronte ad una scena raccapricciante: un boxer aveva lasciato tracce evidenti di vomito scuro, sparse quasi ovunque. Cos’era successo? Eravamo vicini al periodo pasquale e al povero peloso era stato dato del cioccolato. Le conseguenze erano quelle eviden- ti alla vista e, per fortuna, non ce ne sono state ulteriori. Leggerete nell’articolo all’interno del nostro magazine che alcuni componenti possono essere molto pe- ricolosi per i nostri quattrozampe: come la teobromina, contenuta nel cioccolato, che, se presa in quantità sufficienti, può produrre tremori muscolari, attacchi, battito cardiaco irregolare, emorragia interna o infarto. Anche l’uva è tossica per i cani, quindi guai a condividerla! Oltre ai cibi, però, le mura domestiche possono nascondere un’altra minaccia: le sostanze tossiche. Detersivi, prodotti per l’igie- ne personale e farmaci, in particolare, potrebbero trasformarsi in veri e propri pericoli, con conseguenze più o meno gravi per Fido e Micio. Quando decidiamo di colorare la nostra vita con un nuovo amico peloso, quindi, prepariamoci a stare sempre all’erta, perché il loro benessere dipende da noi: e si sa, un pet sano e felice ci riempie di gioia e di amore! Annalisa Celeghin Direttore Responsabile
201 4-15 8-19 201 20 20 -17 2013- la 14 2019- l’Iso 16 201 16 2014- 5-16 17-1 8 1 9 -17 2018- al 20 15 20 e w sd 2015- 1 -167 22001 7016- 16-17 7-18 N 016 2016-12 20 -16 2 1 2016-17 7 2017-18 17 2013-14 2014-15 2015-16 2017-1201 2018-19 2019-20 15 -126015-16 -18 20 15 8 7-18 1520 2018- 20514- 21091 14 -1 8-19 2019-2 2013- 2014 20 -15 0 18 14 2 -19 0 3-14 20 19-2 201 0 20 -14 19 13 -2 20 0 SETTE VOLTE L’ISOLA DEI TESORI È ANCORA UNA VOLTA LA MIGLIOR CATENA DI PRODOTTI PER ANIMALI D’ITALIA. PER IL SETTIMO ANNO CONSECUTIVO, IL MERITO DI QUESTO SUCCESSO È TUTTO VOSTRO!
, , Nei negozi L Isola dei Tesori e arrivata la nuova raccolta punti 2020! Tante novità e sorprese che premiano la tua fedeltà e quella dei nostri Amici animali! Richiedi in cassa il nuovissimo catalogo e scopri tutti i premi, gli sconti e i servizi pensati per te e il tuo pet! La Card I vantaggi La raccolta punti dei Tesori • Sconti speciali; Dal 1° gennaio al 31 È gratuita, ti viene • Accesso ai premi del dicembre 2020 si potranno rilasciata in cassa e non catalogo; accumulare i punti con le ha scadenza. Portala seguenti modalità: sempre con te e potrai • Privilegi nella • 1 punto ogni euro di spesa; accedere ad un mondo partecipazione ai • 2 punti ogni euro di spesa di vantaggi esclusivi! concorsi; sui prodotti NATURALPET • Aggiornamento su e PETUP e su tutti i servizi novità e iniziative in toelettatura* nei negozi tempo reale. aderenti. ori.it isoladeites (*) Verifica quali punti vendita con reparto toelettatura aderiscono all’iniziativa sul sito isoladeitesori.it
Vita a sei zampe De gustibus: non è tutto buono ciò che piace! Uno dei maggiori rischi che corriamo con i Maria Chiara Catalani nostri amici a quattrozampe riguarda l’intos- Medico veterinario esperto in comportamento animale sicazione - da cibo o sostanze pericolose - che Presidente SISCA Dott. di Ricerca in Fisiopatologia e Medicina può manifestarsi con sintomi diversi. Vediamo degli Animali d’Affezione. come riconoscerli e cosa fare in questi casi. Mail: mchiaracatalani@gmail.com L’intossicazione può provocare raramente sintomi respiratori o car- diocircolatori, che potrebbero essere più subdoli all’occhio del fami- gliare, ma che sono altrettanto indicativi di un’urgenza. 6
Q uel che non uc- cide, ingrassa” afferma un det- to popolare. Ma è vera- mente così? Vale anche per i nostri amici ani- mali? Se paragoniamo il comportamento ali- mentare del cane e del gatto potremmo defini- re il primo, curioso e mangione, una “buona forchetta” mentre il se- condo è sicuramente più schizzinoso e selet- tivo anche su ciò che metterà in bocca. Così è più probabile che sia Fido a mettersi nei guai Subito dal veterinario! ingerendo sostanze per lui tossiche nonostante, La corsa dal veterinario, quindi, è di vitale impor- di tanto in tanto, anche Micio possa cadere nel tanza quando si osservano sintomi gastroenterici tranello della gola o della curiosità e inalare, in- – vomito, diarrea, scialorrea intensa e prolungata gerire o imbrattarsi con prodotti pericolosi. – oppure neurologici: agitazione, tremori, contrat- ture muscolari e convulsioni. Stessa cosa se si no- Cosa deve destare sospetto? tasse che il proprio animale respira a bocca spalan- La gran parte delle intossicazioni si manifesta con cata (fame d’aria) o con una frequenza respiratoria sintomi gastroenterici, neurologici o di entrambi gli molto intensa. Campanello d’allarme, inoltre, se apparati, cominciando talvolta immediatamente presentasse un’improvvisa agitazione o si notas- dopo il contatto con una sostanza tossica e, in altri sero alterazioni alle mucose, che potrebbero diven- casi, dopo alcune ore o addirittura giorni. Anche la tare di un colore rosso intenso oppure pallide (in via di assunzione influenza il tempo di comparsa questo caso l’animale potrebbe collassare o resta- dei sintomi così come i sintomi stessi. re apatico). 7
Vita a sei zampe Quali veleni nasconde la casa? Le cause di intossicazione di un animale domestico possono essere moltissime: l’assunzione accidentale di farmaci ad uso umano nonché la somministrazione di dosaggi sbaglia- ti di farmaci veterinari, l’ingestione prolungata o abbon- dante di alimenti dannosi per la specie – come il cacao, ad esempio – senza dimenticare le piante ornamentali e la nicotina. Tra le cause principali, inoltre, rientra il contatto con detersivi, vernici e prodotti per l’igiene personale, ma anche disinfettanti ambientali o insetticidi, trucchi e colori. 8
Le informazioni indispensabili Cosa fare quando si teme che il nostro amico peloso sia venuto a contatto con qualcosa di potenzialmente dannoso? Cercate, innanzitutto, di raccogliere informazioni che saranno essen- ziali per il veterinario e di correre in clinica quan- to prima. Quelle più importanti da rilevare sono l’identificazione della sostanza con la quale c’è stato il contatto (nome commerciale, categoria d’uso e indicazioni di rischio) e le caratteristiche macroscopiche (odore, colore, schiumosità, aci- dità o meno). Dove e da quando è successo? Da verificare, inoltre, la dose assunta (certa o stimata), la via di esposizione (come ingestione, inalazione o contatto cutaneo) e il luogo in cui è avvenuta (ambiente domestico, se chiuso o aper- to). Molto importante segnalare anche la dura- ta e la modalità dell’esposizione (se accidenta- le o per errore terapeutico) nonché il tempo trascorso dall’esposizione e quello dalla com- parsa di eventuali sintomi. Q ualunque sia la causa dell’in- tossicazione, è importante tranquillizzare il pet, farlo disten- Agire con cautela Se si pensa a un’ingestione di tossici, la co- dere e monitorare le funzioni vi- sa migliore da fare è ispezionare la bocca tali. È necessario, poi, metterlo in dell’animale per eliminare eventuali residui e descriverli al medico per aiutarlo a iden- sicurezza per il trasporto in clinica, tificare ciò che è stato assunto. Quando si evitando che possa leccarsi se im- rileva contatto cutaneo o oculare, invece, sarà utile lavare la zona con abbondante brattato di una sostanza tossica acqua corrente evitando, nel dubbio, di usa- o che si ferisca agitandosi per il re sostanze per neutralizzare il tossico o saponi che potrebbero accentuarne l’assor- malessere. bimento. Sos intossicazione Se si teme che il pet abbia ingerito (o inala- to) qualcosa di potenzialmente pericoloso, attenzione: l’urgenza aumenta quanto l’an- sia ed è facile attuare manovre sbagliate per fargli eliminare ciò che ha ingerito, compli- cando notevolmente la situazione! Indurre il vomito è sempre rischioso, perché la sostanza potrebbe essere inalata nell’atto di rimetterla o, comunque, un secondo pas- saggio dall’esofago potrebbe aggravare le lesioni già prodotte. Stessa cosa vale per la somministrazione di carbone attivo, utile in caso di ingestione di alcuni tossici ma dan- noso, ad esempio, con le sostanze caustiche. 9
Vita a sei zampe Bagnetto al gatto: quando è necessario? Stefania Colasuono Se il nostro felino è in sa- lute e non ha particolari esigenze, il bagno non è strettamente necessario. Ci sono alcune situazioni, però, dove Micio - pur non amando l’acqua - è costretto a fare “un tuffo nella vasca”. S econdo la credenza comune, il gatto ha un pessimo rapporto con l’acqua e provare a fargli il bagnetto può risultare un’ardua im- presa che, nella maggior parte dei casi, termina con soffi, graffi e acqua dappertutto. In realtà, non è proprio così: la sua reazione, infatti, dipende da com’è stato abituato sin da cucciolo nonché dalla sua razza (il Bengala, ad esempio, sguazza senza problemi!). Amanti della pulizia Tutti i gatti passano gran parte del tempo a leccar- si il pelo, tanto da essere ai primi posti tra gli ani- mali più puliti in assoluto. Il nostro amico a quattro zampe quindi - soprattutto se a pelo corto e abi- tuato a stare in casa - generalmente avrà soltanto bisogno di essere spazzolato con regolarità, sen- za ricorrere al bagno. 10
SI MERITA UN PREMIO Per tranquillizzarlo durante tutte le fasi, è bene ricorre- re al più tradizionale dei metodi: le coccole. Trasmetter- gli serenità con carezze, grattini e parole affettuose è il modo migliore per rassicurarlo: se, poi, al nostro affetto aggiungiamo anche qualche piccolo snack, Micio riuscirà a distrarsi e rendere il nostro compito un po’ più semplice! Via libera al bagnetto Quando, allora, è necessario lavarlo? Sicuramente nel caso in cui sia molto sporco: può succedere, ad esempio, che si rotoli in qualcosa che non riesca, poi, a togliersi da solo (attenti soprattutto ai liquidi tossici, come olio o benzina!). Acqua e sapone, inol- tre, sono necessari se ha il pelo lungo e si formano dei nodi troppo difficili da districare oppure se, a causa di qualche problema fisico, non riesce più a leccarsi e pulirsi da solo. Appena finito di fare il bagnetto, Micio ha un nuovo odore: se in casa c’è più di un gatto, questo potrebbe causare qualche conflitto. È impor- tante, quindi, strofinare tutti i felini presenti con l’asciugamano utilizza- to su quello lavato, così da portare una maggiore armonia. 11
poo specifico per gatti; un pettine e un paio di asciugamani. Prima di iniziare a bagnarlo, control- liamo che l’acqua sia tiepida e massaggiamolo de- licatamente su tutto il corpo, escludendo la testa. Durante il risciacquo, poi, copriamo con la mano sia gli occhi che le orecchie e rimuoviamo ogni traccia di sapone per evitare che possa ingerirlo leccandosi. Per asciugarlo, se è già abituato pos- siamo utilizzare un phon, altrimenti un asciugama- no con cui tamponarlo fino alla completa asciuga- tura. O ltre al Bengala, esistono altre razze feline che apprezzano l’acqua per natura: il Turco Van ad esempio - che è definito “gatto nuotatore” - nonché il Norvegese, Rendiamolo piacevole! Affinché il bagno non sia traumatico, possiamo se- il Maine Coon, il Siberiano e il guire alcuni piccoli accorgimenti. Assicuriamoci, gatto d’Angora, che potete facil- innanzitutto, di avere con noi tutto l’occorrente: un tappetino antiscivolo nella vaschetta per consen- mente trovare a giocare con i rubi- tire a Micio di appigliarsi con le unghie; uno sham- netti di casa! 13
Cura&Benessere Cosa fare se Bunny ha una Stefania Colasuono FRATTURA? A bituati a muoversi rapidamente e caratte- rizzati da una struttura scheletrica molto leggera e delicata, i conigli possono subire piuttosto facilmente una frattura. Purtroppo, pe- rò, non è poi altrettanto semplice sistemarla, pro- prio per la fragilità ossea di questi nostri amici pelosi. Diversi tipi di frattura Le parti del corpo più interessate sono sicuramen- te le zampe: in questo caso, gli esperti sottoline- ano come la frattura più complicata sia quella del femore, perché la posizione piegata dell’arto po- steriore non ne rende possibile la totale immobi- lizzazione con una fasciatura. Altamente preoc- cupanti, inoltre, sono le fratture riportate alla colonna vertebrale, che possono addirittura cau- sare la paralisi. Frequenti, infine, le lesioni alla mandibola, che il coniglio potrebbe non riuscire più ad aprire e chiudere correttamente, con pos- sibili ripercussioni anche sulla masticazione. Le cause più comuni Ma quali sono le situazioni potenzialmente peri- colose per il nostro amico a quattro zampe? L’al- tezza, innanzitutto. Bunny non ama essere solle- vato e stare in braccio, perciò la maggior parte delle volte cerca di divincolarsi dalla stretta e, cadendo, rischia di rompersi qualcosa. Anche la gabbietta, soprattutto se troppo piccola, può tra- sformarsi in una “trappola”: il piccolo mammifero, infatti, potrebbe restare incastrato con una zam- pina e farsi veramente male. Attenti, infine, ai tappeti: basta che un’unghia resti impigliata ai fili per provocare una frattura. I segnali d’allarme La rottura di un osso provoca sempre dolore, per- ciò il coniglio appare inquieto e agitato. La zoppia e la tendenza a leccarsi ripetutamente la zampa dolorante, inoltre, sono altri sintomi evidenti; l’impossibilità di muovere gli arti posteriori e le vertigini, invece, sono i principali campanelli di allarme per una frattura alle vertebre. 14
Le possibili cure Una visita tempestiva del veterinario – che eseguirà una radiografia - è fondamentale per aiutare il nostro pet e curare la lesione nel modo più adeguato, a seconda della posi- zione e della gravità. Una frattura alle zam- pe anteriori, ad esempio, solitamente guari- sce con una semplice fasciatura rigida; per i casi più delicati, invece, si ricorre spesso alla chirurgia. Può essere necessaria, inol- tre, una terapia farmacologica a base di anti- dolorifici e antibiotici. CONSIGLI PER OSSA PIÙ FORTI Affinché il coniglio sviluppi un’ossatura più resistente, è necessario stare atten- ti ad alcuni accorgimenti nella vita quo- tidiana. Consentiamogli, innanzitutto, di muoversi liberamente e non lasciamolo, invece, sempre chiuso in gabbia perché in questo modo lo scheletro s’indebolirebbe. Un occhio di riguardo, inoltre, all’alimen- tazione che deve abbondare di verdura, erba e fieno, cibi ricchi di calcio. 15
La salute vien mangiando Una dieta a prova di tartaruga Federica Bartoli Per aiutare le nostre piccole amiche a crescere forti e in salute, è necessaria un’alimentazione variegata, sana e ricca di vitamine e calcio. 16
L e tartarughe d’acqua dolce sono tra gli ani- tà, difficoltà legate alla crescita e patologie ossee mali domestici più semplici da allevare e metaboliche gravi che mettono a rischio lo sviluppo accudire: per poterci prendere cura di questi del carapace. simpatici rettili, è importante conoscerne bene le caratteristiche e, soprattutto, le abitudini alimen- T I CONSIGL IAMO tari, che variano a seconda della specie e dell’età. Naturalpet Aqua Gammarus Una dieta diversificata Stick per Tartarughe d’acqua La razza più comune è quella delle Trachemys Scrip- ta - originaria del continente americano - con le sue Alimento particolarmente appetibile due sottofamiglie, la “elegans” e la “scripta scripta”: per le tartarughe grazie al conte- appena neonate, le testuggini sono carnivore ma, nuto del 20% di gammarus nei crescendo, cambiano istintivamente regime ali- granuli galleggianti. Garantisce il mentare e cominciano a nutrirsi di vegetali. giusto apporto di minerali e vitami- ne e i suoi valori nutritivi lo rendono ideale sia per la buona salute delle Iniziamo con le proteine… tartarughe che per un corretto svi- Nella prima fase, le tartarughe possono assumere luppo del carapace. Il contenuto ot- carne rossa o bianca, scottata al punto giusto in timale di proteine, grassi, calcio, modo da scongiurare il rischio di salmonella. Dob- fosforo e fibre, inoltre, assicura biamo ricordare di non eccedere nelle quantità, una corretta digestione. poiché troppe proteine provocano il malfunziona- mento dei reni. Ingredienti: Gammarus, pesce e sottoprodotti di pe- sce, prodotti di piante oleose, cereali, concentrato di … poi le verdure proteine vegetali, lievito in polvere, verdure e grassi. Per abituarle al cambio di dieta, nutriamole con della verdura già a partire dai primi mesi di vita: insalata, radicchio, tarassaco e trifoglio sono gli alimenti ideali, perché ricchi di calcio. Per iniziare, quindi, prepariamo delle polpette di carne e inse- riamo nell’impasto i vegetali. Il menù a base di pesce Immerse nel loro habitat naturale, le Trachemys si nutrono anche di pesci d’acqua dolce: andranno ghiotte per polpettine a base di trota, che possiamo alternare - in rari casi - con pesci d’acqua salata, come salmone, sardine, alici o merluzzo. Occhio alle dimensioni In tenera età, le tartarughe devono essere nutrite quotidianamente, anche con due pasti giornalieri. Una volta diventate adulte, il loro metabolismo rallenta e riescono a mangiare anche solo tre vol- te a settimana. Non dimentichiamo di misurare le porzioni di cibo, che devono essere in quantità pari rispetto alle dimensioni della testa. Non solo gamberetti L’errore più comune è quello di non diversificare l’alimentazione: gli esperti, infatti, affermano che una dieta a base di soli gamberetti provoca la ca- renza di vitamina A e, di conseguenza, causa ceci- 17
La salute vien mangiando Cosa mangia il cav a l l o Sara Conversano La dieta ideale per questo meravi- glioso quadrupede erbivoro dev’es- sere composta da tutti i macro e i micro nutrienti, somministrati at- traverso fieno, foraggio, mangimi, cereali e frutta. C aratterizzato da un apparato digerente piuttosto delicato, il cavallo deve seguire un’alimentazio- ne bilanciata che dipende dalla razza, dall’età e dal sesso ma anche dall’intensità del lavoro svolto e dal periodo dell’anno. Gli alimenti base Carboidrati, proteine, fibre, vitamine e sali minerali sono fondamentali per il suo benessere, garantiti da una dieta a base di fieno, cereali e mangimi specifici che devono essere somministrati nelle giuste quantità e con la giusta frequenza. Tra gli alimenti principali - sottoli- neano gli esperti - rientra il foraggio, che costituisce la parte preponderante di ogni razione: i migliori dal pun- to di vista nutrizionale sono i foraggi verdi, primi fra tutti il loietto e la festuca, di cui il cavallo è particolar- mente ghiotto. Ci sono poi i foraggi conservati, che però - rispetto a quelli freschi - contengono qualche elemen- to nutritivo in meno (come gli zuccheri). L’importanza del fieno Un altro caposaldo dell’alimentazione equina è il fieno, che dev’essere sempre di ottima qualità, caratterizzato da steli lunghi, asciutti e di colore verde. Mentre la tipo- logia composta da leguminose è ricca di proteine, quel- la di graminacee contiene soprattutto zuccheri (e, quin- di, carboidrati). L’ideale è optare per un fieno con erbe miste, avendo l’accortezza di controllare che non ci sia- no muffe né terra o sassolini, che potrebbero danneg- giare l’apparato digerente dell’animale e far insorgere problemi più o meno gravi. 18
Sì ai cereali… Una preziosa fonte di energia è rappresen- tata, inoltre, dai cereali. L’avena è sicura- mente la tipologia più diffusa, seguita dal mais (per il suo grande apporto energetico) e dall’orzo: tutti e tre sono assimilati più facilmente se vengono prima schiacciati o “fioccati” e la loro quantità nella dieta quo- tidiana dipende dal fabbisogno del singolo esemplare. … e ai mangimi Spesso i cavalli consumano i cereali all’in- terno dei mangimi, realizzati per soddisfare le esigenze di ogni soggetto. Fiocchi e pellet sono le forme più diffuse, composti da tutti i nutrienti necessari: i mangimi, infatti, sono prodotti come alimenti completi - che pos- sono sostituire le razioni tradizionali - op- pure complementari, da usare come inte- grazione al foraggio. Nella razione tradizionale pos- siamo aggiungere anche frutta e verdura fresche. Il cavallo è piuttosto goloso di carote, ma anche di mele e anguria. 19
Il trasportino, la “casetta viaggiante” del gatto Sabrina Giussani Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale; Diplomato Medico Veterinario Comportamentalista ENVF; Master in Etologia applicata e Benessere animale; Past President SISCA; Vice Presidente AIRS. Mail: sabrinagiussani@yahoo.it 20
Comportamento Non sempre il nostro piccolo felino accetta di buon grado di entrare nel trasportino per affrontare un viaggio in automobile: da cosa deriva questo disagio e cosa possiamo fare per aiutarlo? A lcuni fattori, come il modello del trasportino, una volta tornati a casa, il substrato dovrà essere la preoccupazione del proprietario e il viag- gettato, poiché ormai pieno dei feromoni di allarme gio in automobile, possono modificare lo emessi dai polpastrelli delle mani e dei piedi di Mi- stato emotivo del gatto. Affinché il piccolo felino cio quando è a disagio. colleghi al trasportino un’emozione positiva e un buon ricordo, è possibile scomporre “l’evento” La preoccupazione del proprietario nelle differenti parti che lo compongono, perfezio- Il messaggio comunicativo trasmesso dall’essere nandole dal punto di vista del comportamento e umano al piccolo felino è composto di una parte non della comunicazione di Micio. verbale (come tono, ritmo e volume della voce; mo- vimenti del corpo e direzione dello sguardo) e una Le caratteristiche del trasportino verbale, che è tipica dell’essere umano ma non to- In commercio sono disponibili numerosi modelli talmente preclusa al gatto. Il piccolo felino, infatti, costruiti con materiali e forme differenti. Ritengo sembra essere in grado di comprendere il signifi- siano da preferire quelli di plastica, lavabili e che cato di alcune parole e gli elementi di una comuni- possono essere divisi in due parti (la base e il co- perchio) così da evitare, per esempio, di dover Quando spruzzate nel trasporti- estrarre forzatamente il gatto sul tavolo da visita del Medico Veterinario. Il trasportino, inoltre, dev’es- no i feromoni della tranquillità, sere di dimensioni adeguate così da consentire assicuratevi di farlo nell’ambien- all’animale di girarsi e accucciarsi agevolmente: te esterno e di attendere circa dev’essere considerato dal nostro amico peloso “una piccola casetta viaggiante”, dove sentirsi pro- quindici minuti prima di intro- tetto e al sicuro! durvi l’animale, così da favorire Come farlo sentire a suo agio l’evaporazione del solvente alco- Affinché sia completamente a suo agio, è necessa- lico contenuto nel prodotto. rio coinvolgerlo nell’esplorazione del trasportino e lasciarglielo, fin dall’adozione, sempre a disposi- zione con la porticina aperta e con un morbido cu- scino all’interno. È importante anche vaporizzare all’interno i feromoni di tranquillità prima di ogni viaggio: due o tre nebulizzazioni sono più che suf- ficienti. Cosa fare durante il viaggio Per rendere più agevole la permanenza è opportuno deporre sul fondo della “casetta” un tappetino assorbente: 21
Comportamento cazione - sia verbali che non verbali - possono modificare il suo stato emozionale. Se ti preoccupi, mi agito anch’io! La preoccupazione del proprietario, legata a ciò che può accadere durante il trasporto o al ricordo dei viaggi realizzati in precedenza, induce quest’ul- timo a fissare il proprio gatto, a muoversi rapida- mente gesticolando, ad alzare il tono della voce e a cercare di toccarlo più frequentemente. Il disagio causa la dilatazione delle pupille e l’aumento del- la frequenza cardiaca e respiratoria: Micio è in grado di “leggere” con facilità questi messaggi e “si allineerà” velocemente alla situazione emo- zionale negativa del proprietario. La fobia da trasporto Molti gatti viaggiano con difficoltà: i vocalizzi, le minzioni e defecazioni emozionali, la polipnea (respirare a bocca aperta), la scialorrea (fuoriu- scita di saliva ai lati della bocca) e il vomito sono sintomi di estremo disagio e possono indicare la presenza di una fobia da trasporto che, se asso- ciata “al mal d’auto”, compromette lo stato emo- zionale dell’animale provocando la memorizzazio- ne di un’esperienza negativa. I primi viaggi Per realizzare un “buon” viaggio, oltre a vaporiz- zare i feromoni di tranquillità, è bene collocare il trasportino (almeno durante i primi spostamenti) sul sedile del passeggero, così che il gatto possa vedere il proprietario ed essere rassicurato. È possibile anche tenerlo aperto e consentire al pic- colo felino di esplorare l’auto, a motore spento prima di partire. 22
Ci vuole delicatezza e pazienza Durante il viaggio, inoltre, è consigliabile evitare frenate improvvise e ripetute accelerazioni, poiché il disagio legato al trasporto potrebbe portare a manifestazioni neurovege- tative (come scialorrea e vomito). Assicuriamoci, infine, di ripetere lo spostamento in automobile con frequenza setti- manale (compiendo, ad esempio, il giro dell’isolato) almeno durante il primo anno di vita del gattino, per consentirgli di “fare esperienza”. Realizzare un solo viaggio all’anno, di certo, non è sufficiente! 23
Razze Il fascino dello SPH Y N X Quasi completamente senza pelo, lo Sphynx difficilmente passa inos- servato. A differenza di quanto possa sembrare per il suo aspetto, è un gatto molto dolce che ama la compagnia della sua famiglia. Sara Conversano Attenti al freddo… Originario del Canada (anche se si dice che alcuni esemplari esistessero già ai tempi degli Aztechi), lo Sphynx è fragile solo in apparenza. Dal fisico solido e robusto, è soltanto sensibile al freddo a causa della sua nudità: per questo non è adatto alla vita all’esterno, ma deve poter godere del tepore casa- lingo tra cucce, coperte e cuscini. … e al caldo! Per lo stesso motivo, questo splendido felino dev’es- sere protetto anche dai raggi solari. La mancanza del pelo, infatti, lo rende predisposto alle scottatu- re: considerato, poi, che ama riposarsi facendosi riscaldare dal sole che entra dalle finestre, in esta- te è necessario spalmare su tutto il corpo una cre- ma solare a elevato grado protettivo. Mai senza i miei umani! Lo Sphynx si lega profondamente alla propria fami- glia, della quale è in continua ricerca di coccole e attenzioni (tanto da risultare, a volte, persino inva- dente!). Amante dei bambini, pieno di allegria e molto intelligente, stringe facilmente amicizia anche con altri eventuali animali domestici. Le cure necessarie N L’assenza di pelo non è sinonimo di poche attenzio- on restare a bocca aperta quando s’incon- ni. Anzi: la produzione sebacea della pelle dev’es- tra uno Sphynx è praticamente impossi- sere rimossa regolarmente attraverso un bagnet- bile. La sua quasi totale mancanza di pe- to con sapone neutro (almeno una volta al mese), luria, le rughe della pelle e la grandezza delle mentre ogni giorno è necessario passare su tutto il orecchie (per non parlare delle zampe!) lo rendono, corpo delle salviette umidificate. Fondamentale, infatti, piuttosto originale: niente paura, però, per- inoltre, la pulizia delle orecchie: la mancanza di ché si tratta di un gatto dolcissimo e molto socie- pelo, infatti, favorisce la formazione del cerume! vole! 26
Testa : triangolare, con profilo dritto, zigomi alti e fronte appiattita Orecchie: grandi e dritte, larghe alla base e arrotondate in alto; prive di pelo Corpo: taglia media, muscoloso, torace largo Coda : spessa alla base e più fine all’estremità, dove può essere ricoperta da un po’ di pelo Mantello : leggera peluria im- palpabile; pochi ciuffi di pelo su muso, orecchie, piedi ed estremità della coda 27
Razze Un piccolo m o t o terredomestico Stefania Colasuono Q uesta simpatica razza canina, dal caratte- Allegro e affettuoso re vivace e giocherellone, proviene dall’In- Super attivo, vivace e instancabile, il Jack Russell ghilterra: è la fine del 1700, infatti, quando ama stare con la sua famiglia e giocare con i bam- il reverendo John Russell (chiamato amichevol- bini. È molto affettuoso e coccolone, impara facil- mente anche Jack) decide di selezionare dei ter- mente ciò che gli viene insegnato ma ha bisogno rier “specializzati” nella caccia alla volpe, la sua di essere addestrato con fermezza sin da cucciolo, grande passione. Nasce così il Jack Russell Terrier, altrimenti il suo carattere deciso e determinato cane di piccola taglia in grado di intrufolarsi nelle prenderà il sopravvento. tane e stanare la preda. Caratteristiche fisiche No alla sedentarietà Contraddistinto da una corporatura più sviluppata Diventato nel tempo un perfetto animale da com- in lunghezza che in altezza, il nostro quattrozampe pagnia, questo piccolo quattrozampe non ha perso ha un simpatico musetto con occhi scuri e a man- la sua indole da cacciatore e ha bisogno di fare dorla, dall’espressione vispa, mentre le orecchie molto movimento per sfogare positivamente tutta sono piegate all’ingiù. Il pelo è impermeabile men- la sua energia. È particolarmente adatto, infatti, tre, per quanto riguarda il colore, il bianco è predo- a svolgere sport cinofili ma l’importante è dargli minante, con macchie nere o color fuoco (fulvo chia- almeno la possibilità di uscire tutti i giorni per ro o castagno intenso). una passeggiata stimolante, a ritmo sostenuto. 28
Occhi: scuri, piccoli e dalla Testa: cranio piatto, muso ampio Il Jack Russell Terrier forma a mandorla è un cane molto attivo, agile e veloce. Ottimo animale da compagnia, ha un’intelligenza piuttosto spiccata e un’indole vivace. Orecchie: a rosa o ricadenti Corpo: corpo: taglia medio-piccola, corporatura compatta e muscolosa Coda : pendente a riposo, eretta in azione Mantello: liscio, spezzato o ruvido 29
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Associazioni all’abbandono e al randagismo Stefania Colasuono S.O.S. Randagi, Organizzazione Onlus con sede a Milano, s’impegna ogni gior- no per salvare dalla strada cani e gatti randagi o abbandonati, e dare loro la speranza di trovare una nuova famiglia. Un compito non sempre facile, che que- sti volontari portano avanti con dedizio- ne: ne abbiamo parlato con la presiden- te Francesca Garioni. Quando è nata l’Associazione Sos Randagi? La nostra Organizzazione è stata fondata nel mag- lità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. In par- gio 1992 da alcune amiche, amanti degli animali, ticolare, intende educare alla prevenzione dell’ab- con lo scopo di aiutare le persone in difficoltà e i bandono e del maltrattamento di animali; promuo- loro beniamini; la prima sede, infatti, è stata nell’am- vere iniziative culturali e ricreative nonché favorire bulatorio veterinario di una delle fondatrici. Come la protezione e la cura nei confronti degli animali da Statuto, non ha scopo di lucro e persegue fina- randagi. 31
Associazioni Quali sono le principali attività che svolgete? Innanzitutto gestire il salvataggio di animali randa- gi e occuparsi del relativo mantenimento, della cu- ra e della sterilizzazione; promuovere la loro ado- zione in famiglia nonché raccogliere cibo da desti- nare a strutture di tutela degli animali, gestite da Enti del Terzo Settore. Non solo: ci occupiamo anche di raccogliere alimenti per animali da donare ai privati in difficoltà economica, al fine di sostenta- re l’animale e contribuire così, al contempo, al benessere della persona; siamo impegnati nel fa- vorire l’accompagnamento alla rieducazione e alla riabilitazione dei cani in difficoltà e nell’organizzare Da chi è composta seminari su questioni inerenti il benessere degli la vostra “squadra”? animali e il rapporto con essi. Non da ultimo, realizziamo eventi e laboratori lega- Lo staff si avvale di soli volontari, che apportano la ti alle finalità associative e alla raccolta fondi. loro attività in modo personale, spontaneo e gratu- ito, senza fine di lucro neppure indiretto ed esclu- In cosa consistono, in partico- sivamente per fini di solidarietà. L’Organizzazione è diventata nel 1999 una Onlus di Diritto, iscritta nel lare, le attività di rieducazione Registro Generale Regionale del Volontariato della e riabilitazione dei cani? Lombardia e oggi, con il nuovo decreto Legislativo, è una ODV-Ente del Terzo Settore. Possiamo con- Le attività, svolte presso l’area dedicata in via San tare su un supporto veterinario per la cura degli Faustino a Milano, sono diverse. Le principali sono animali salvati, ma anche sull’aiuto di istruttrici il Treibball - un gioco molto divertente per qualsi- accreditate per la parte di rieducazione e riabili- asi cane vivace a cui piaccia stare senza guinzaglio, tazione dei cani in difficoltà presso l’Area in conven- o per un cane da pastore senza gregge - e il Rally zione nel Giardino San Faustino a Milano. Collaborano Obedience, una disciplina agonistica che rispetta la con noi, infine, esperti per l’organizzazione di semina- corretta relazione uomo-cane e la voglia di “misu- ri e workshop in merito al benessere animale. rarsi” insieme. Pratichiamo, inoltre, il Mobility Dog - attività non agonistica e non competitiva che pre- vede un percorso ad ostacoli divertente e che rom- pe la possibile monotonia di un normale corso di educazione - e il Disc Dog, che prevede il solo uti- lizzo di una sacca con qualche disco (può essere praticato da tutti, adulti e bambini, e con qualsiasi tipo di cane). In quali altre discipline posso- no cimentarsi i nostri amici a quattro zampe? Molto importanti il TTouch (o Tellington TTouch) - un metodo d’insegnamento gentile e positivo, che co- niuga il lavoro sul corpo ed esercizi a terra per mi- gliorare la coordinazione e l’equilibrio - e l’Handi- capped Dogs, percorsi di educazione e attività ludi- co-sportive, studiati appositamente per cani con 32
Quali sono i progetti futuri dell’Associazione? Stiamo lavorando per ampliare il gattile, cercando una nuova location: cosa non facile, purtroppo, con- siderati i costi di locazione elevati a Milano. Preve- diversi tipi di disabilità. Non dimentichiamo, infine, diamo, inoltre, l’organizzazione di nuovi seminari le Puppy Class - classi di socializzazione ed edu- - possibilmente nelle scuole - per diffondere già cazione per cuccioli, fondamentali per gettare le tra i più piccoli le finalità non solo della nostra basi di una relazione solida ed equilibrata - e i per- Organizzazione ma del volontariato in generale corsi di Educazione e Riabilitazione comportamen- nonché la cultura del rispetto verso gli animali. tale, personalizzati in base alle esigenze e alle ca- ratteristiche dei cani e della famiglia in cui vivono. In che modo è possibile sostenere le vostre iniziative? Quali difficoltà riscontrate Prima di tutto partecipando ai nostri eventi e tesse- maggiormente nel vostro randosi come soci. lavoro? Molto importante anche decidere di versare una donazione e di sponsorizzare il nostro calendario, Sicuramente la poca partecipazione dei cittadini che viene stampato ogni anno con le foto degli ani- nonostante la comunicazione diretta o sui social. mali adottati. Un prezioso aiuto arriva, poi, da chi Spesso agli eventi, infatti, vengono i soci storici ma si offre come volontario - sia per i turni presso la si fa fatica ad attirare l’attenzione di nuove persone. struttura che per svolgere varie attività (cerchiamo, Difficoltà, quindi, nel farci conoscere; del resto, ad esempio, grafici per la produzione delle nostre nella maggior parte dei casi l’attività prosegue locandine) - e da chi dona cibo, anche attraverso le grazie al passaparola. raccolte in alcuni punti vendita che comunichiamo Soffriamo anche della mancanza o della difficoltà settimanalmente, destinato agli animali da noi ospi- nel reperire sponsor e sovvenzioni. tati o ad altre realtà che supportiamo. I canali social di Sos Randagi: Per maggiori informazioni: Facebook: @sos.randagi Telefono: 02.70120366 Instagram: sos_randagi oppure 346.8221541 Sito web: www.sosrandagi.com Email: info.sosrandagi@gmail.com
Educazione Buona passeggiata a tutti! Massimo Perla Addestratore cinofilo e responsabile nazionale del settore CSEN Cinofilia Affinché la passeggiata in compagnia del nostro ami- co a quattro zampe sia un momento sereno e di svago, sia per noi che per Fido, è necessario seguire alcune importanti regole. Scopriamole insieme. 34
M olti pensano che la passeggiata con il proprio cane sia qualcosa di naturale: che basti chia- Una raccoman- marlo, prenderlo e andare. Sarebbe così se dazione: quando vivessimo in mezzo alla campagna, senza macchine, persone, altri animali o qualsiasi imprevisto dell’ambien- portate il vostro te. Vivendo in un contesto più urbano, invece, dobbiamo fare attenzione sia ad avere sotto controllo il nostro pet cane a conosce- sia alle regole basilari dell’educazione. re una novità, Cosa ci serve? non trascinate- Prima di uscire di casa bisogna pensare a tutto quello che gli serve durante la passeggiata. Le prime cose sono, lo a forza e non ovviamente, il collare e il guinzaglio: cercate di utiliz- zarne uno non troppo corto (circa un metro e mezzo), in tenete il guinza- modo da tenere il cane sotto controllo lasciandogli even- glio in tiro, per- tualmente un po’ di spazio per annusare o fare i bisogni. ché tutte queste Mai senza bocconcini Ogni volta che uscite, inoltre, non scordatevi di prende- forzature gli re qualche biscottino: serviranno per premiarlo quando provocheranno si comporterà bene, quando lo richiamerete o quando vorrete fargli conoscere positivamente delle novità. Non solo maggiore dimenticatevi, infine, di prendere le bustine per racco- gliere i bisogni. È un gesto di educazione fondamentale stress e ostilità. per il rispetto sia dei nostri cani, che altrimenti vengono mal visti senza alcuna colpa, che per le altre persone. 35
Educazione Non è un tiro alla fune! infatti, aumenta solo il suo istinto a tirare anco- Sarebbe bello che ogni proprietario avesse ben chia- ra più forte. Ogni volta che il guinzaglio entra ro che bastano poche regole (ma precise!) per far in tensione, invece, provate a fermarvi e a in- capire al proprio amico peloso che non deve tirare, dietreggiare di qualche passo per rimetterlo ma stare al fianco mentre passeggiano insieme. nella posizione iniziale, parallelo alla vostra Tirare dalla parte opposta rispetto a quanto fa lui, gamba sinistra. Quando il cane vi starà vicino premiatelo subito con un biscottino! In caso di stop? Se, al contrario, Fido s’impunta e non vuole cam- minare, cercate di non trascinarlo o di prender- lo in braccio. Fategli capire che anche questo comportamento non è corretto. Invitatelo a muoversi chinandovi, chiamandolo con una vo- cina allegra, proponendogli un biscottino. Ap- pena riprende a camminare, lodatelo e premia- telo. Se Fido ha paura Se in passeggiata, poi, si intimorisce per qualche cosa o qualcuno, un buon modo per aumentare la sua sicurezza ed esperienza è perdere un pochino di tempo e guidarlo alla scoperta del- le novità in maniera serena. Quante volte vedia- mo cani che abbaiano contro bici o motorini, diventano timorosi vedendo persone vestite in maniera insolita o dei bambini che si muovono in maniera brusca e veloce? Non c’è niente da temere! L’errore più comune in queste situazioni è quel- lo di accarezzarlo, quando si avvicina per sen- tirsi al sicuro, oppure quando si siede, appog- giandosi alla vostra gamba per chiedervi prote- zione. In questa maniera, infatti, gli state con- fermando che ha ragione ad avere paura! 36
Quello che potete fare, invece, è accompagnarlo dovrebbe voltarsi e correre da voi. Il segreto, in que- alla scoperta dell’oggetto o della persona in que- sto caso è di non chiamarlo solo quando bisogna stione con disinvoltura, utilizzando un tono di voce andare via, altrimenti potrebbe associare il richiamo allegro e per nulla preoccupato. a qualcosa di negativo. Divertiamoci insieme Se mi chiami, sono felice! Seguendo questi accorgimenti, la passeggiata di- Durante la passeggiata iniziate a chiamarlo di tan- venterà un’ottima occasione per esplorare cose to in tanto, anche solo per giocare con lui o per nuove insieme, giocare e rilassarvi in giro. Il cane, dargli un bocconcino. A casa, invece, richiamatelo allo stesso tempo, potrà godersi questo momento ad esempio per dargli la pappa o qualche carezza. con voi in armonia, potrà giocare e socializzare In questo modo avrà associato il richiamo a even- con altri quattrozampe e conoscere persone. Esat- ti positivi e tornerà da voi sempre con molto entu- tamente come noi, anche per loro l’attività sociale siasmo, curioso di sapere cosa gli darete! è importante, quindi cerchiamo di incontrare più proprietari al parco per giocare tutti insieme. Esercitatevi da soli Ovviamente, iniziate questi esercizi in un ambien- L’importanza del richiamo te privo di distrazioni: sfido chiunque, infatti, a trat- Un’altra cosa molto importante è avere un buon tenere un cagnolone frenetico quando incontra altri richiamo, che dev’essere un comando ben cono- cani al parco! Una volta che avrà imparato il richia- sciuto dal vostro cane, altrimenti rischierete di mo in tranquillità, allora potrete provare gradual- trascorrere metà del tempo a rincorrerlo per ac- mente in luoghi sempre più affollati. chiapparlo! Non appena sente il suo nome, infatti, Se potete, lasciate stare il guinzaglio estendibile, altrimenti non insegnerete mai a Fido a passeggiare insieme a voi e, anziché ti- rarvi da vicino, lo farà a una distanza di due metri! 37
Etologia Sua altezza, lagiraffa Sara Conversano Difficile non notarla quando si ha la fortuna di poterla ammirare: la gi- raffa, famosa per il collo infinito e le zampe smi- surate, è un mammifero particolarmente origi- nale. Scopriamo insieme qualche curiosità. L e giraffe emet- tono dei suoni delicati, perlopiù impercettibili dall’u- dito umano, che sfruttano gli infra- suoni e raggiungono lunghe distanze. 38
O riginaria del continente africano, la L’acqua? Non è un giraffa è l’animale più alto del mondo: problema! se la misuriamo partendo dalla testa, Le foglie e i vegetali che mangia, infatti, può raggiungere addirittura i 6 metri. inoltre, le garantiscono una buona Piuttosto impressionante, inoltre, il suo peso parte dell’acqua di cui ha bisogno: - di circa 800 kg - che può variare a seconda questo le consente di non dover della sottospecie di appartenenza. bere molto (circa una volta ogni due giorni), un’azione per lei piut- Segni particolari tosto problematica considerata la La testa di questo originale mammifero ha la lunghezza del collo e la posizione forma allungata, il muso stretto, gli occhi mol- che deve assumere quando le ca- to grandi e vivaci e le orecchie - lunghe circa pita, esponendosi pericolosamen- 15 cm - sono mobili. Un’altra particolarità ri- te ai suoi predatori. guarda il collo: pur avendo 7 vertebre come la maggior parte dei mammiferi è lungo qua- Una vita in piedi si quanto le zampe anteriori (ben 2 metri), Questi simpatici mammiferi afri- sorretto da muscoli piuttosto robusti. cani passano gran parte del tempo in piedi, persino per dormire. Le Giraffa dai gusti… erbivori! femmine, inoltre, partoriscono co- Questa sua fisicità la avvantaggia dal punto di sì i propri cuccioli che, appena vista alimentare: la giraffa, infatti, è erbivora nati, cadono da circa un metro e ed essendo così alta non teme certo la con- mezzo di altezza! Si tratta di ani- correnza degli altri animali per brucare le mali molto attivi, che non amano foglie in cima agli alberi! Il suo fabbisogno la sedentarietà e dormono in me- quotidiano è di circa 35 kg di cibo, ciò vuol dire dia quattro ore al giorno. Di tanto solo una cosa: che trascorre la maggior parte in tanto è possibile trovarle sdra- delle proprie giornate a mangiare! iate al suolo mentre si concedono brevi pisolini, di circa 6 minuti! Il cuore di una giraffa arriva a pesare 11 kg ed è lungo 60 cm. La giraffa può correre fino a una velocità di 56 km orari. 39
Croccante CIBO SECCO Le nostre ricette di cibo secco hanno bordi arrotondati e facili da addentare e una consistenza più croccante per denti più puliti. La struttura aperta permette una migliore digestione e un miglior assorbimento dei nutrienti. Gli ingredienti naturali, nutrienti e sani che utilizziamo fanno delle nostre ricette il miglior cibo per la salute e il benessere degli amici a quattro zampe. Le nostre ricette non contengono coloranti o aromi artificiali. Basta aprire una delle nostre scatolette per accorgersi della differenza. Bei tocchetti di verdura, mirtilli interi e bocconcini di carne fresca sono solo alcuni dei gustosi ingredienti che potrete trovare nei nostri alimenti. E la differenza si sente anche dal profumino invitante che emanano le nostre prelibatezze. L’importanza della transizione verso la nuova dieta Quando si introduce un nuovo tipo di alimentazione, è importante modificare la dieta gradualmente, in un percorso di circa 5-7 giorni, per permettere all’apparato digerente dei vostri amici a quattro zampe di abituarsi. Consigliamo di introdurre piccole quantità dei nostri alimenti, mescolandole al cibo assunto attualmente e, successivamente, aumentare le proporzioni fino a servire un intero pasto a base dei nostri prodotti. CONSIGLI PER LA TRANSIZIONE Per una guida completa ai consigli per l’alimentazione, visitate il sito www.lilyskitchen.it e cercate la ricetta che avete scelto per i vostri amici a quattro zampe. Ottima CARNE FRESCA Non utilizziamo farine animali o scarti di produzione ma solo le parti migliori della carne (come muscoli e organi), facili da digerire e buoni per la salute dei nostri amici a quattro zampe.
Acquariologia che animano i fondali Stefano Mongiusti Medico veterinario, acquariofilo ed erpetofilo Dall’indole pacifica e dall’aspetto buffo, i Corydoras (pesci d’acqua dolce) sono fa- mosi per la loro costante ricerca di cibo sul fondale dell’acquario attraverso i barbigli, i loro “baffi” estremamente sensibili. Scopria- mo insieme come allevarli al meglio. 41
Acquariologia Le principali caratteristiche Il genere Corydoras fa parte della famiglia Cal- lichthydae e comprende quasi 200 specie, molte delle quali ancora da classificare. Si trovano nelle zone tropicali e subtropicali del Sudamerica e sono caratterizzate da un corpo tozzo e compresso late- ralmente, ricoperto da placche ossee al posto delle squame. Per questa caratteristica, il nome comune anglosassone è quello di “pesci gatto corazzati”. Ai lati della bocca hanno due coppie di barbigli, mentre il primo raggio della pinna dorsale forma una sorta di spina con la quale il piccolo pesce può infliggere, se trattenuto, dolorose punture. Non trattateli come spazzini Sono proprio i barbigli, “baffi” estremamente mo- bili e sensibili, a permettergli di esplorare il fonda- le alla ricerca di nutrimento. Questi pesci sono on- nivori: hanno bisogno, quindi, sia di piccoli animali che di vegetali. Molti credono che i resti del cibo degli altri ospiti dell’acquario siano sufficienti a saziarli e che il loro compito sia principalmente quello di tenerne pulito il fondale, ma è un’idea inesatta. Per tutti i gusti Questi pesci possono raggiungere dimensioni mol- to diverse a seconda della specifica specie: i più piccoli non superano i 3 centimetri (come il Corydo- ras pygmaeus), mentre i più grandi possono arri- vare a 15 centimetri. Ricordo bene che quando ero un ragazzino, acquariofilo alle prime armi, nei ne- gozi ne erano reperibili normalmente solo due: Corydoras aeneus e paleatus. Esse sono ancora fra le più commercializzate, sia nella loro colorazione normale che in quella albina, insieme a tante altre caratterizzate da livree a punti, a macchie o con riflessi iridescenti. Il comune Corydoras paleatus proviene da zone con clima tempera- to ed è in grado di sopportare anche temperature basse: in ogni caso, non andrebbe mai allevato al di sopra dei 22-23°. 42
Come allevarli? Affinché i Corydoras vivano nella vasca in salute è passare poi a una dieta basata sulle compresse necessario rispettare le loro esigenze di base: es- come con gli adulti. sendo pesci di branco vanno allevati in gruppi nu- merosi e non bisogna comprare meno di sei esem- Uno strano modo di respirare plari della stessa specie; i loro delicati barbigli Chiunque abbia mai osservato per qualche minuto richiedono che il substrato dell’acquario sia costi- questi pesci avrà probabilmente notato che, a inter- tuito da sabbia o perlomeno da ghiaietto arroton- valli irregolari, lasciano le loro occupazioni sul fon- dato, in modo che non si feriscano nella ricerca dale della vasca per lanciarsi velocemente verso la costante di cibo. È indispensabile, infine, sommini- superficie come per catturare un’invisibile preda. strare alimenti specifici per i pesci di fondo, anche Questo accade perché possono respirare anche sotto forma di compresse. l’ossigeno atmosferico grazie al loro particolare intestino, dotato di pareti sottili e molto vascola- La riproduzione rizzate che gli permettono di assorbire l’ossigeno Riprodurli non è difficile, ma bisogna seguire qual- contenuto nell’aria e di espellere l’anidride carbo- che accorgimento: innanzitutto, occorre stimolare nica attraverso l’ano. i soggetti riproduttori simulando la stagione delle piogge come avviene in natura. Per farlo, servirà Conclusioni una piccola vasca predisposta per l’occasione. È I Corydoras sono belli e divertenti da osservare, necessario, in particolare, un brusco abbassamen- adatti a gran parte delle normali vasche di molti to della temperatura attraverso un cambio d’acqua appassionati. La loro facilità di allevamento, però, fresca che la faccia scendere in poche ore dai con- non dev’essere una scusa per non rispettare le sueti 24-25° a circa 15°. In questo modo si stimo- loro esigenze. Posso garantire che un gruppo di lano le femmine a deporre le uova sulle pareti dell’ac- questi pesci allevati in un acquario che tenga conto quario da riproduzione. Dopo la loro schiusa, biso- dei loro fabbisogni non sfigurerà nemmeno a con- gna nutrire i piccoli avannotti con cibo vivo per fronto con pesci più appariscenti e colorati! G li “avanzi” di cibo trovati nella vasca non sono sufficienti per soddi- sfare l’appetito dei Corydoras. Chi li alleva, inoltre, deve pulire l’ac- quario con estrema attenzione perché i loro delicati barbigli sono facil- mente soggetti a ferite, che possono infettarsi con esiti anche letali. 43 43
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