PERU BOLIVIA INCREDIBILI MERAVIGLIE DEL CAMINO REAL - Viaggi Avventure nel ...
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www.avventu.re/5760 RACCONTI RACCONTIDIDIVIAGGIO VIAGGIO| Tanzania | Iran RACCONTI DI VIAGGIO | Peru Bolivia PERU BOLIVIA INCREDIBILI MERAVIGLIE DEL CAMINO REAL Da un Camino Real Gruppo Zecchinato Testo e foto della coordinatrice Valeria Zecchinato “ E allora -mi ha chiesto qualcuno- Decidiamo di provarci in una sera di pioggia, com’è questo Camino Real?” davanti ad una pizza ormai fredda.. dai che si Mi prendo un attimo. Respiro. Ci va, ora o mai più. E ci iscriviamo al viaggio che penso, prima di rispondere. parte il 3 agosto, senza nemmeno chiamare il Perché Camino Real è un viaggio tosto, che coordinatore. mette alla prova il fisico e la volontà. Ci parliamo solo qualche giorno più tardi, e Camino Real è soroche, mal di montagna, la chiacchierata è utilissima per capire come con la testa che ti scoppia e lo stomaco in organizzarci per ridurre al minimo i disagi. subbuglio.. La prima cosa a finire in valigia è il Diamox, È freddo, quando nel Salar la temperatura farmaco fondamentale contro il mal d’altura. scende a 20 gradi sotto lo zero e le stanze non Poi pensiamo al freddo, e Decathlon diventa sono riscaldate.. la nostra seconda casa.. una bella giacca È sonno, quando la sveglia suona alle 2.30 antivento imbottita in pile, sacco a pelo adatto del mattino perché devi correre a prendere alle basse temperature, calze pesanti ed un quel pullmino prima che mille altre persone lo buon paio di guanti. facciano al posto tuo.. Ed infine ordiniamo su Amazon maglia e Ed è indicibile stanchezza, perché tutte le mutandoni in lana merinos e fasce scaldacorpo cose più pazzesche stanno in alto, sopra i che ci salveranno dal congelamento in più di 3000, i 4000..e qualcuna anche oltre i 5000 un’occasione… metri sul livello del mare, là dove 10 passi I berretti li acquistiamo in Perù. Sono valgono come 100.. bellissimi, colorati, caldi e costano poco. Camino Real è tutto questo. “È il viaggio più bello che io abbia mai fatto”, 3 Agosto: partiamo di pomeriggio. Abbiamo rispondo alla fine con un sorriso. prenotato un parcheggio low cost vicino Perché nulla, nulla di quanto letto, visto, o a Malpensa e ce la prendiamo comoda, sentito raccontare, mi aveva preparato alle concedendoci anche una sosta per il pranzo. incredibili meraviglie con cui mi sarei riempita A Milano siamo in 8, gli altri 9 li incontreremo gli occhi e il cuore. a Madrid. Il gruppo mi piace. L’età spazia dai 25 agli Non sono più una giovincella quando decido, over 50, ma non sembra un problema. Paiono con un’amica, di fare questo viaggio. tutti piuttosto cialtroni e ho l’impressione Siamo ispirate, come Hiram Bingham, dalla che ci divertiremo. La nostra coordinatrice ricerca del nostro El Dorado, la mitica, è una macchina da guerra. Controlla, dirige, misteriosa, affascinante Machu Picchu, un bacchetta chi sgarra e si rivelerà un vero sogno che entrambe inseguiamo da tempo. mastino con i corrispondenti. 44 - Avventure nel mondo 1 | 2020 02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 44 13/12/19 07:14
RACCONTI DI VIAGGIO | Peru Bolivia secchiello da manodopera locale, che si trasferisce davvero, davvero strepitosi! 4 Agosto: i voli sono in orario e le 4 ore di scalo a a vivere sulle isole fino al termine della raccolta, Madrid passano veloci. quando rimarrà un solo uomo, il guardiano, a Non appena tornano tutti con i piedi per terra, Arriviamo a Lima alle 5 di mattina. Il nostro sorvegliare questo improbabile tesoro. saliamo sul pullmino che ci attende per condurci ad referente non ha sentito la sveglia e arriva un’ora Un paio d’ore dopo rientriamo verso il porticciolo Arequipa, la città bianca. dopo. Ridacchia. Si scusa. Ridiamo anche noi. Che ed alla nostra destra e vediamo una piccola Il tragitto è molto lungo, quasi 600 km lungo la l’avventura abbia inizio. anticipazione di quello che ammireremo a Nazca Panamericana Sud. Qualcuno sonnecchia, altri È l’alba. Lima, la “città triste”, è avvolta da una domani. Là, a graffiare una collina rossastra, spicca giocano con il cellulare o guardano le foto. Il mio cappa di foschia. sagoma di un enorme candelabro, i bracci rivolti Lasciamo i bagagli in una stanza dell’hotel Bombini. verso il cielo come a dirci “Vola e guarda giù, che da Ci servono una colazione veloce e confusa in lassù sono ancora più bello”. una stanza che accoglie 50 persone dove ce ne starebbero a malapena la metà. Ma fa niente. Siamo A sud di Pisco la panamericana si inoltra verso il stanchi ed affamati. E poi c’è il Wi-Fi.. capoluogo Ica. Ci fermiamo nell’oasi di Huacachina, Non appena ci siamo rifocillati, cambiamo qualche una laguna tra le palme incastonata tra enormi dune L dollaro ed usciamo alla scoperta della città. di sabbia. Pioviggina un po’, perciò facciamo i bravi turisti e ci Ci sono 2 jeep ad attenderci. Il tempo di pagare infiliamo a visitare la Cattedrale. l’ingresso, salire in auto ed allacciarci le cinture di Qui si trova la tomba di Francisco Pizarro il cui sicurezza e ci troviamo già in cima alla prima duna. corpo, per secoli sepolto nella cripta, ora riposa in Veniamo sballottati come pupazzi. La macchina si una cappella all’ingresso della chiesa, decorata con inerpica sulla sabbia per poi lanciarsi a capofitto magnifici mosaici dorati. oltre la cima e scendere a tutta velocità, tra curve e Poco prima di mezzogiorno ci troviamo in Plaza de testacoda. Ci divertiamo come bambini!! Armas, proprio quando inizia il cambio della guardia, Ci fermiamo dove non si vedono altre auto, e mi e al termine dello spettacolo facciamo una breve siedo nel punto più alto. Non sono mai stata nel ato puntata al Museo Antropologico in Plaza Bolivar. deserto e mi lascio catturare dalla bellezza che mi Al termine della visita abbiamo ancora qualche circonda tutto attorno. Mi sento in cima al mondo, ora prima di lasciare la città, e ci dirigiamo verso il assolutamente in pace. quartiere di Miraflores, moderno sobborgo modaiolo con vista sull’oceano. Pranziamo con un’eccellente Dopo circa 40 minuti, sconnessi ma felici, mangiamo empanada comprata al semaforo, che ci gustiamo un panino e ci dirigiamo verso Nazca. passeggiando al Parque del Amor, sorvegliati dalla Dopo lo strapazzamento per acqua e per terra, il stomaco è ancora sottosopra e non riesco a riposare. gigantesca statua de El Beso. programma prevede anche uno stravolgimento Ascolto un po’ di musica con le cuffiette e guardo Proseguiamo poi verso Barranco. Ci resta solo aereo, cioè il sorvolo delle misteriose linee di Nazca. fuori. il tempo di addentrarci tra le viuzze decorate da Purtroppo la mattina i voli sono iniziati in ritardo a Il paesaggio ci offre scarne montagne sabbiose, splendidi murales, ed arriva l’ora di rientrare in hotel. causa della nebbia, e la nostra prenotazione slitta al roccia friabile, sassi e polvere. La prima giornata ci è scivolata tra le mani ed è già giorno successivo. Ogni tanto attraversiamo qualche piccola città. Le ora di partire. Facciamo quindi una visita fuori programma alla pareti degli edifici sono costellate di scritte dipinte a Il pullmino ci attende, direzione Pisco. necropoli di Chauchilla dove, in un percorso di mano in colori vivaci. Siamo in campagna elettorale, circa un paio di km e, ammiriamo tombe a cielo e nomi di candidati e slogan campeggiano enormi 5 Agosto: oggi partiamo presto e ci dirigiamo verso aperto contenenti mummie risalenti a 1000 anni fa. ovunque. il molo di El Chaco, nella penisola di Paracas, da cui Avvolti in sudari riccamente decorati, i corpi sono Dopo qualche ora di viaggio, inizia la salita in quota, salperemo per le isole Ballestas. sepolti in posizione fetale ed orientati verso est, a tra montagne che restringono la carreggiata su Qualcuno di noi ha letto storie raccapriccianti su simboleggiare una rinascita dopo la morte. entrambi i lati. questo posto… si vocifera che il guano scenda a Al termine della visita ci godiamo il tramonto seduti Arriviamo ad Arequipa con il buio. Sono sveglia. La fiumi, imbrattando i malcapitati visitatori. Ma noi, su dei vecchi tronchi, gustandoci un aperitivo a base vedo comparire attraverso una vallata che si schiude viaggiatori scaltri e preparati, abbiamo la geniale idea di Pisco e patatine. piano piano. Mille luci punteggiano l’orizzonte. È uno di portare dall’Italia il Sacco Nero dell’Immondizia e spettacolo da togliere il fiato. lo indossiamo prima di salpare, suscitando l’ilarità 6 Agosto: la mattina arriviamo in aeroporto del Capitano e degli altri passeggeri. prestissimo e verso le 10, quando la nebbia si dirada, 7 Agosto: la giornata è tutta dedicata alla visita della possiamo decollare. città. Pisco in quechua significa uccello, e non c’è bisogno So che non dovrei farlo, ma la tentazione è troppo Una leggenda narra che, quando il quarto Inca, di chiedere perché gli abbiano attribuito questo forte, e così ci salgo su quel Cessna a 6 posti.. Mayta Capac, giunse in questa regione, i suoi soldati nome… le isole a cui ci avviciniamo sono popolate Io, che sto male anche sugli autoscontri, supplico il si innamorarono della terra fertile e del clima mite, da milioni di volatili di ogni genere. mio stomaco di comportarsi con decenza e mi appello e chiesero se potevano rimanere. E lui rispose in Cormorani bianchi e neri, sule peruviane che si con fervore a San Travelgum. Ma il piccolo aereo non quechua “Ari, quepay”, “Si, rimanete”. tuffano tra i banchi di pesci, enormi pellicani che guarda in faccia nessuno, e appena in quota parte Situata a 2400 metri sul livello del mare, in una valle fanno la guardia sugli scogli, e poi sterne, qualche con una serie infinita di profonde virate a destra, e delle Ande occidentali, Arequipa è circondata da fenicottero e persino i pinguini. Avvistiamo pure un poi subito a sinistra, e poi di nuovo a destra... I miei vulcani maestosi. bel gruppo di leoni marini che pare si mettano in organi interni si scambiano allegramente di posto e Poiché molti degli edifici storici sono costruiti con posa per farsi fotografare.. purtroppo c’è un solo modo per rimetterli in ordine. il sillar, una roccia vulcanica chiara che risplende al Gli uccelli e le loro “produzioni” sono un’importante Per fortuna, prima di rendere omaggio al sacchettino sole, Arequipa è chiamata la ciudad blanca. fonte di guadagno per le popolazioni locali, che ne della Movilair con il mio personalissimo souvenir a Passeggiamo per Plaza de Armas, bellissima piazza ricavano un ottimo fertilizzante naturale. base di torta al cioccolato, riesco a vedere la balena, in stile coloniale, con un’enorme fontana centrale Ogni 3-4 anni, il guano viene raccolto con paletta e il condor, il ragno, la scimmia e l’astronauta! E sono e giardini fioriti. Sul lato nord svetta la splendida Avventure nel mondo 1 | 2020 - 45 02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 45 13/12/19 07:14
RACCONTI DI VIAGGIO | Peru Bolivia Cattedrale e, sul lato opposto, la Chiesa gesuita della bambini e di condurli, dopo mesi di cammino, nella Riserva Nacional de Aguada Blanca, dove ci Compañia, piccolo gioiello in stile churrigueresco, il sulla cima della Montagna Sacra. Lì, le piccole imbattiamo in un simpatico gruppo di lama e vigogne barocco sudamericano. vittime ricevevano chicha (birra di mais) ed erbe che brucano pigre al di là della strada. Ci inoltriamo nelle stradine attorno alla piazza e allucinogene e, una volta addormentate, venivano Per smaltire gli effetti deleteri del soroche oggi sono all’interno dei negozi di souvenir. A metà mattina ci sacrificate come offerta agli dei. seduta in prima fila. dirigiamo verso il Monastero di Santa Catalina, una È l’ultima delle 5 sale a valere da sola tutto il costo Il nostro autista, un po’ burbero e di poche parole, sorta di città dentro la città. Costruita nel 1580 da del biglietto, perché è lì che al buio, in una teca ha un pupazzetto a forma di condor che ondeggia Maria de Guzman, per secoli la struttura ha ospitato refrigerata, riposa il corpo congelato di Juanita. Pur attaccato allo specchietto retrovisore. Sopra il fino a 200 donne di varia estrazione sociale, in uccisa da bimba, in modo brutale, la piccola Juanita cruscotto ha steso uno spesso tappetino di pelo verde. regime di clausura totale. trasmette un grande senso di pace e dignità, come Ogni tanto ci infila sotto una mano ed estrae qualche Diviso in 3 settori, il primo destinato alle novizie, il se al momento della sua morte fosse consapevole foglia di coca che mastica senza interruzione. Così secondo alle suore, ed il terzo alla madre superiora, di far parte di un disegno superiore. È talmente non sente la fame, né la stanchezza, mi spiega. il monastero è un luogo molto suggestivo. espressiva e ben conservata, che quando lascio la Offre qualche foglia anche a me. La coca non mi Cocci con cactus e piante grasse sono posizionati ad stanza mi sembra quasi di abbandonarla al buio, da piace per cui, gentilmente, rifiuto. Non mi parla più arte a fianco di massicci portoni in legno, illuminati sola. Esco portandomi addosso una sensazione di per tutto il viaggio. la sera da lanterne in ferro battuto. I balconi sono tristezza… decorati da vasi di gerani e tutto è pulito ed ordinato. Arriviamo al Colca verso le nove. Scopro con Ci perdiamo lungo l’intrico di vicoli colorati con Dopo pranzo noleggiamo un taxi che ci porta sorpresa che la profondità di questo canyon è di tinte forti. Arancione carico e azzurro intenso si nell’immediata periferia. In questa zona è nata una quasi 3200 metri, vale a dire il doppio di quella del mescolano attraverso gli archi, le porte, le scale, sorta di favela in cui molti abitanti di Arequipa vivono Grand Canyon. creando un gioco di colori che poco pare accordarsi senza elettricità né acqua corrente, sommersi dalle Dal punto in cui ci fermiamo, la Cruz del Condor, con la severità del luogo. immondizie raccolte in centro e scaricate lì a due riusciamo presto ad avvistare i primi bellissimi Tuttavia, nonostante la presenza di molti turisti, il passi, dove nessuno le vede.. esemplari di condor delle Ande, con un’apertura monastero mantiene l’atmosfera austera e pacata Il soroche mi aggredisce qui, quasi all’improvviso. alare che può superare i 3 metri. che si addice ad un luogo religioso. Ad un tratto la testa sembra voler esplodere e mi È incredibile vedere questi enormi uccelli librarsi tra Al termine della visita ognuno è libero di girare a assale una nausea terribile. Il rientro in hotel è le rocce, trasportati dalle correnti calde che salgono piacimento la città. Ci diamo appuntamento all’ora un’odissea, perché ci sono dei maledetti rallentatori dal fondo del canyon. di pranzo in un delizioso ristorantino, lo Zig Zag, e ogni 10 metri, ed ogni volta che l’auto ci passa sopra Restiamo incantati, a bocca aperta e con il naso nell’attesa, decido di far visita a Juanita, la fanciulla il mio stomaco si ribella.. Dopo un tempo che mi all’insù, ad ammirare il loro volo, e riusciamo dei ghiacci. sembra interminabile arrivo finalmente nella mia a scorgerne 4 contemporaneamente. Vederli L’ingresso al Museo Santuarios Andino, in Calle La stanza. volteggiare liberi, nel loro ambiente naturale, è uno Merced, è abbastanza costoso. Le poche stanze che Un’anima pia mi porta un tè caldo. Lo bevo tutto d’un spettacolo che non ha prezzo. lo costituiscono sono piuttosto scarne, e contengono fiato e chiudo gli occhi. abiti e manufatti ritrovati nel 1995 sulla cima del Mi sveglio nella stessa posizione 12 ore più tardi. Verso l’ora di pranzo capitiamo nel piccolo villaggio vulcano Ampato. Mi sento meglio, infilo le scarpe e scendo a fare di Yanque. C’è una bella chiesa del 1700 che si Un breve documentario del National Geographic colazione. affaccia sulla piazza, ma non molto altro da vedere. descrive il “Capac Cocha”, la cerimonia dell’acqua, Prendiamo al Cocafè, un giardinetto semi nascosto, celebrata sulla cima delle montagne con l’offerta 8 Agosto: anche questa mattina la sveglia suona in una strada laterale vicino alla piazza, che offre di oggetti, ceramiche, birra, cibo e fanciulli. La molto presto. un menù ricchissimo e a buon mercato. È tutto cerimonia aveva inizio a Cuzco, dove una delegazione Lasciamo Arequipa per dirigerci verso Chivay. ottimo, dal sandwich di pollo all’omelette, dalla ricca di sacerdoti aveva il compito di selezionare alcuni Lungo il tragitto ci fermiamo per una breve sosta selezione di zuppe alla trota ai ferri. 46 - Avventure nel mondo 1 | 2020 02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 46 13/12/19 07:14
RACCONTI DI VIAGGIO | Peru Bolivia Ce la prendiamo comoda. Chiacchieriamo e ci manda i baci. barca riprende a fare il suo dovere. scambiamo commenti sul cibo da un tavolo Poi esce, mi abbraccia una gamba e infine torna al Navighiamo per circa tre ore baciati dal sole. all’altro, e dopo circa un’ora, deliziati e soddisfatti, suo pezzo di plastica. Passiamo attraverso canali stretti immersi tra bassi ci rimettiamo in marcia ed arriviamo a Chivay nel Prima di avviarmi verso il pullmino mi volto per canneti. Ci sono moltissimi uccelli di palude e, nei primo pomeriggio. un ultimo saluto. In bocca al lupo Miguel- penso tratti di terra, qualche grasso maiale scuro legato La guida dice che Chivay è una cittadina anonima, – ti auguro di avere sempre un cerchietto rosso a con una corda. ma noi abbiamo la fortuna di imbatterci nel mercato renderti felice. Il lago è azzurrissimo e cattura i raggi del sole locale, e passiamo il pomeriggio tra bancarelle di Lui mi fa ciao con la manina. E’ ora di andare. creando uno spettacolare gioco di luci. frutta, semi, scarpe spaiate e vestiti di terza mano. Attracchiamo a Taquile verso mezzogiorno e Il mercato è frequentato quasi esclusivamente da Sulla strada per Puno ci fermiamo a visitare Sillustani. facciamo una passeggiata fino alla sommità gente del luogo e mi cattura con la sua semplicità. Situato sulle rive del lago Umayo, conserva delle dell’isola. La salita è faticosa, non siamo ancora Due coloratissime signore stanno chiacchierando splendide tombe chiamate chullpas. Alte fino a 12 abituati ai 4000, ma dopo mezz’ora ci ritroviamo tutti sotto un murales che raffigura due coloratissime metri, sono torri funerarie costruite con enormi pietre nella piazza centrale. signore che stanno chiacchierando.. Hanno un’età tagliate a mano e perfettamente incastrate. Juan Carlos ci porta in un piccolo ristorante vista indefinibile dai 40 ai 75 anni.Chiedo loro se le posso È un luogo bellissimo, collocato in un contesto lago, dove mangiamo all’aperto. La zuppa è ottima, fotografare. Si mettono in posa. Se ne aggiunge una naturale quasi irreale. Il lago è popolato da varie ma la trota appena pescata cotta alla piastra è terza. Sorridono. Sono bellissime. specie di uccelli acquatici, e le grasse mucche che insuperabile. pascolano nei prati vicini, si specchiano nelle acque Durante il pranzo la guida ci illumina su usi e costumi Al rientro in hotel cerchiamo un ristorante per la sera. basse del lago dove si vanno ad abbeverare. locali. Ci affidiamo alle varie guide, che ci suggeriscono “La Non ho voglia di camminare. Il soroche dei giorni Tra le curiosità, spiccano le modalità del Casa Andina”, con cena a buffet ed intrattenimento scorsi mi ha lasciato un pesante musicale. Il cibo non è male, ma l’atmosfera è strascico di stanchezza, e rinuncio a asettica e ce ne scappiamo via appena possibile. visitare tutto il sito. Mi siedo sulla collina che sovrasta il 9 Agosto: anche oggi si parte presto. Lungo il tragitto panorama e mi gusto il paesaggio fino è d’obbligo una tappa al Mirador de Volcanes, sul a che non arriva l’ora di ripartire. Puno passo Patapampa, il punto più alto della regione. ci attende per cena, e non è educato Arrivarci è un po’ come ricevere una medaglia al farsi aspettare… valore da appuntare su Facebook, quindi scendiamo dal pullmino infagottati nei nostri giubbotti pesanti, Puno sorge su una baia, nel lato più con guanti, sciarpa ed il cappello ben calcato sulla occidentale del lago Titicaca, ed offre testa. scorci meravigliosi sull’immensa Il freddo è intenso, ed il vento infido che ci soffia distesa d’acqua del lago navigabile più intorno lo rende ancora più pungente. alto al mondo. Ma la foto a fianco della lastra che riporta, ben in Alloggiamo all’hotel Casona, dove ci evidenza, che siamo a 4.910 metri, val bene un consigliano di cenare dell’omonimo principio di congelamento! ristorante in Calle Lima. Il ristorante è Chi è già stato immortalato dà uno sguardo veloce carino, la scelta dei piatti è molto varia al panorama mozzafiato e poi corre a rifugiarsi nel e ceniamo divinamente. fidanzamento. Qui le persone che scelgono di stare caldo abbraccio del pullmino. insieme possono rimanere fidanzate per due anni. Gli altri, in fila, saltellano sul posto per non perdere le 10 Agosto: oggi lasciamo i bagagli in una stanza. Non un giorno di più. Allo scadere del termine ognuno dita dei piedi già ai primi giorni di viaggio. Portiamo con noi solo uno zaino con il minimo dei due deve decidere se sposarsi o tornare sui suoi Quando dal naso colano ghiaccioli, decidiamo che indispensabile per i due giorni che trascorreremo passi. Niente proroghe, nessun tentennamento. E può bastare e ci apprestiamo a visitare la prossima sulle isole del lago Titicaca. se ci si sposa, quello sarà il compagno per la vita. meraviglia. Al porto ci attende Juan Carlos, la nostra guida. Triangoli, tradimenti o famiglie allargate non sono Compriamo qualche pacco di pasta, sale e zucchero contemplati a Taquile. Lungo il percorso facciamo una breve sosta per da portare alle famiglie che ci ospiteranno e ci Ci raccontano poi che gli isolani sono molto gelosi ammirare la suggestiva Laguna Lagunillas, un lago a imbarchiamo. del loro territorio e non si vogliono mescolare con 4400 metri di altitudine, circondato da montagne che La nostra barca ha degli standard di lusso e sicurezza persone esterne. Di conseguenza molto spesso si si tuffano dentro la Laguna e popolato di fenicotteri. ben lontani da quelli a cui siamo abituati. sposano tra consanguinei, aumentando l’insorgenza Come in tutti i Mirador, non manca la classica Gli unici due vetri che si possono aprire sono pieni di gravi malattie genetiche. bancarella di prodotti artigianali. Solo che qui, tra di crepe e tenuti assieme da pezzi ormai secchi Qui non portano la fede al dito, e le persone già berretti colorati e coperte in lana di alpaca, c’è anche di nastro adesivo. Buona parte del rivestimento impegnate sentimentalmente si riconoscono un articolo speciale. interno è staccato e la fodera dei sedili ha visto dell’abbigliamento. Gonne dai colori vivaci per le Si tratta del piccolo Miguel, di nemmeno due tempi migliori… Juan Carlos ha una cartina del lago donzelle in cerca di marito e abbigliamento scuro per anni, che seduto per terra sotto la bancarella della plastificata e, per spiegarci dove andremo e cosa le donne sposate. I mariti invece indossano in vita mamma, gioca con un cerchietto di plastica rossa faremo, ci scrive sopra con un pennarello rosso che fasce colorate che contengono nell’intreccio i capelli trovato in mezzo alla polvere. subito dopo cancella con un fazzoletto che continua che la moglie ha conservato prima del matrimonio. Il moccio gli cola dal naso, ma non sembra essere un a togliere e mettere in tasca. È gente orgogliosa e fiera delle proprie tradizioni, e problema. Come non lo sono le manine sporche che Per tre o quattro volte, durante la spiegazione, sono onorata di aver trascorso del tempo insieme mette in bocca, o la terra fredda su cui è seduto, o la abbandona in fretta e furia la sua postazione e si a loro. mancanza di bambini con cui giocare. precipita al comando, mentre il capitano si infila Nel primo pomeriggio ci dirigiamo verso Amantaní, Eppure Miguel è felice. Da sotto il tavolo mi spia, si fuori dal finestrino e corre verso il fondo della barca “capital mundial del turismo mistico”, dove nasconde per metà dietro un lembo di coperta che a sbloccare il timone. trascorreremo la notte ospiti da una famiglia locale. sporge e scherza con me, mi fa le boccacce e mi Grazie al cielo, dopo una mezz’ora di capricci, la Ma siamo in Perù, ed il riposo ce lo dobbiamo Avventure nel mondo 1 | 2020 - 47 02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 47 13/12/19 07:14
RACCONTI DI VIAGGIO | Peru Bolivia guadagnare… per cui, appena scesi sull’isola cui vivono 6 persone. incastrate decine di volti in pietra tra cui, si dice, e posati i bagagli, ripartiamo subito per un’altra Ci sono un letto e qualche stuoia stesa a terra e anche il viso di un extraterrestre, e 2 splendidi escursione verso il Santuario Pachamama, la Madre coperta da tessuti colorati. Nient’altro. monoliti: El Fraile, decorato con i motivi del Terra. Sono circa 350 metri di dislivello, che però La cucina è all’esterno, in una sorta di area comune serpente, del puma e del condor, che simboleggiano qui pesano tre volte tanto. Il fiato si fa sempre più dove si prepara il cibo tutti assieme. rispettivamente l’inframondo, la terra ed il cielo, ed corto, ma qualcuno mi svela un trucco.. strofino tra Dove sia il bagno lo intuiamo da soli.. il cosiddetto Ponce, una figura umana ricoperta di le mani un rametto di muña, una sorta di menta Un po’di tecnologia la troviamo anche qui, visto che incisioni e con un’elaborata corona sul capo, che locale, e annuso, e poco dopo torno a respirare quasi ogni isola dispone di qualche pannello solare che sembra sorvegliare l’ingresso alla città. normalmente. Arrivo in vetta giusto in tempo per accende poche lampadine. Ma l’elenco dei comfort godere di un tramonto spettacolare. finisce qui.. 12 Agosto: questa mattina troviamo Teresa ad Al calar del sole la temperatura scende rapidamente. Salutiamo la piccola comunità che ci ha ospitato, ci attenderci. Nei 20 minuti che impieghiamo per Ci avviamo lungo il sentiero e dopo poco il buio si facciamo apporre il timbro dell’isola sul passaporto avvicinarci al centro ci racconta un po’ La Paz. fa totale. ci apprestiamo a rientrare a Puno. La città, fondata nel 1548, è una delle più alte al Fa improvvisamente molto freddo, ma con Mentre la nostra barca scivola lenta verso il porto, mondo. Sovrastata dal Monte Illampu e dall’Illimani, l’incredibile spettacolo di stelle sopra le nostre teste getto un ultimo sguardo a questo luogo incredibile. si affaccia sull’enorme vallata che la separa dalla quasi non ce ne accorgiamo. Non ne ho mai viste Contro il giallo della totora spiccano i colori vivaci Cordillera Oriental offrendo, dai vari mirador, un così tante in vita mia. degli abiti degli isolani. Mi imprimo colpo d’occhio che lascia senza fiato. Arriviamo a piccoli gruppi, quest’immagine nella mente. Sarà un’altra Dal punto più basso (3100 metri) a quello più alto in tempo per assistere al cartolina da riporre nel cassetto dei ricordi della città (circa 4000), ci sono oltre 900 metri di culmine di una festa che speciali. dislivello, che dal 2014 si possono percorrere in si svolge una volta l’anno. pochi minuti, grazie all’intricata rete di linee del La gente del posto ha Al rientro in hotel il pullmino ci attende teleférico. Le cabine della funicolare sono spaziose, costruito enormi animali per portarci al confine con la Bolivia, pulite e completamente trasparenti. fatti di canne essiccate. ma ci sono scioperi e strade occupate Scendiamo alla stazione Buenos Aires. Li trasportano attorno alla e dobbiamo rivedere il programma per La salita è impressionante. Sotto di noi scivolano piazza ed infine li danno evitare di rimanere bloccati tra Puno e La centinaia di tetti rossi. Le case sono accatastate alle fiamme, illuminando Paz. l’una sull’altra, si incastrano confusamente senza l’area circostante con un Optiamo per un percorso alternativo, e la quasi lasciare spazio alla strade. Intravedo solo una enorme falò. sorte ci premia perché il viaggio fila liscio specie di “Spaccanapoli” che taglia, dritta come Quando anche le ultime ed arriviamo prima del previsto. Prima una lama, questa parte di città. È un’interminabile scintille si sono spente, incontriamo Vittoriano, il della partenza avevamo, a malincuore, escluso il scalinata, accessibile solo a piedi, e penso che se nostro padrone di casa, che è venuto a prenderci. È sito di Tiwanaku per problemi logistici, ma al nostro avessimo tempo mi piacerebbe percorrerla tutta. ora di andare, dice, è pronta la cena. arrivo realizziamo che un’oretta di tempo ci avanza, Dalla cabina vediamo la gente che si muove, stende Epifania, la moglie, ci aspetta in cucina. È una donna e ci precipitiamo a fare i biglietti. i panni, sfaccenda in cortile. Passiamo talmente minuta e riservata. Lui chiacchera, ci racconta che è Arrivando a ridosso dell’orario di chiusura non vicini alle case, che riusciamo anche a spiare dentro un contadino ma anche un pittore, e che la moglie è troviamo quasi nessuno, e ci gustiamo il sito senza qualche finestra aperta… eppure il teleférico non un’abile tessitrice. Lei annuisce, la testa bassa e un troppi intrusi. Ci accompagna Teresa, che sarà la è “invadente” e non disturba il colpo d’occhio sulla sorriso leggero. nostra guida anche domani a La Paz. città. Ci ha preparato una zuppa di quinoa che ci riscalda Ci spiega che l’origine di Tiwanaku, detta anche Facciamo una breve sosta per ammirare il panorama le ossa e per secondo, certa di farci piacere, un piatto La Città di Pietra, è incerta. Gli studiosi non sono dal punto più alto e riprendiamo poi la funicolare per di spaghetti in bianco con sopra le patate fritte. ancora riusciti a stabilire il periodo in cui la città fu scendere a Sopocachi. Qui Teresa ci accompagna Mangiamo e passiamo il tempo a raccontarci fondata, ma è certo che Tiwanaku fu il primo, vero al mirador Killi Killi, che si snoda attraverso un di noi, in un misto di quechua, gesti e spagnolo Impero andino, paragonabile per estensione e potere piccolo parco ben curato e circondato da un lungo approssimativo. Trascorriamo una bellissima serata. a quello degli Inca, e la sua fine resta ancora un parapetto, che ci consente di ammirare un panorama Dopo un paio d’ore, stanchi per la giornata così ricca mistero. mozzafiato. di fatica e di emozioni, ci riempiamo nuovamente gli Del maestoso Kalasasaya, o Tempio dei Pilastri, Ci gustiamo una salteña a dir poco spaziale, e Teresa occhi di stelle e prendiamo finalmente possesso della oggi rimangono intatti pochi frammenti, tra cui uno ci scatta una foto bellissima, seduti tutti di spalle nostra cameretta senza bagno né riscaldamento. dei più celebri monumenti in pietra della cultura sulla balconata del mirador, uniti da un lunghissimo precolombiana: la Puerta del Sol,decorata con volti abbraccio. 11 Agosto: salutiamo Epifania e Vittoriano con un umani e teste d’aquila. Al termine della visita ci attende la Valle della Luna. abbraccio. Sull’architrave spicca un piccolo corpo dalla grande Risaliamo in barca e ci dirigiamo verso le Uros, un testa che, sotto gli occhi, presenta dei fori nella pietra Situata a circa 10 km dal centro, non si tratta in realtà piccolo arcipelago di isole artificiali costruite con che sembrano lacrime. Viene chiamato “dios lloron”, di una valle ma di un canyon eroso dall’acqua. La sottili canne intrecciate e ancorate al fondo del lago. il dio che piange, e proprio sotto di lui, da migliaia paziente cesellatura del tempo ha scavato l’argilla, Sono vere e proprie zattere, che si possono spostare di anni, all’alba del primo giorno di primavera, creando centinaia di pinnacoli che cambiano all’occorrenza. penetrano i raggi del sole ad accompagnare l’inizio continuamente forma. Capanne, arredi, torri di guardia e giochi per bambini. di una nuova stagione. Nessuno sfugge a Teresa, che ci immortala in pose Imbarcazioni coloratissime con teste di puma … Anche questo sito, come purtroppo accadde in tutto più o meno plastiche sul bordo di una profonda qui tutto è costruito con la totora, un sottile giunco il Sudamerica, venne razziato dagli spagnoli che, scarpata, e dopo venti minuti di shooting fotografico di palude che cresce sul lago Titicaca, e di cui gli quando giunsero nel Nuovo Mondo, distrussero in cui tentiamo senza successo di scrivere Bolivia abitanti si cibano succhiandone il tenero midollo. migliaia di edifici per ricavarne materia prima per la con i nostri corpi, salutiamo anche la Valle della Luna Attracchiamo su un’isoletta a caso, facciamo costruzione di chiese e cattedrali cristiane. e ci dirigiamo verso il centro. Ci restano un paio d’ore qualche acquisto di prodotti artigianali e visitiamo Alla furia della conquista sopravvisse il Templete, di tempo e lo dedichiamo al Mercado de Hechiceria. una capanna. È costituita da un unico stanzone in un tempio scavato sottoterra, sulle cui pareti sono 48 - Avventure nel mondo 1 | 2020 02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 48 13/12/19 07:14
RACCONTI DI VIAGGIO | Peru Bolivia Il Mercato delle Streghe, meta di ogni turista che si rispetti, si svolge tutti i giorni nei pressi di Calle Sagarnaga, a due passi dalla Chiesa di San Francesco. Ci addentriamo in un intricato dedalo di stradine costellate da minuscoli negozi che vendono ogni genere di talismano. Famoso in tutto il mondo, questo mercato è un calderone di tradizioni e credenze animiste. Teresa ci accompagna da una bruja, una strega buona, che ci spiega il significato dei vari amuleti. Il rospo porta ricchezza, il condor favorisce i viaggi. La statuina degli amanti aiuta a trovare l’anima gemella, e ci sono rimedi per qualsiasi disturbo, dall’impotenza sessuale ai calcoli renali. La statua della Pachamama poi, raccoglie in sé tutti i talismani, a dimostrazione dell’enorme rispetto che questi popoli portano alla Madre Terra e ai suoi doni preziosi. Sopra tutte le stranezze, spiccano i feti di lama essiccati. Piccoli e biancastri, si trovano appesi in bella vista dentro ogni negozio. Rappresentano uno degli amuleti più forti, e i boliviani sono soliti seppellirli nelle fondamenta delle case come offerta alla Pachamama, che darà loro in cambio salute e ricchezza. Sono inebriata da questo incredibile mix di colori, profumi, sensazioni, tradizione e sperpero allegramente gli ultimi bolivianos tra i negozi del Mercato delle Streghe, tornando in albergo carica di borsette piene di cianfrusaglie portafortuna. Stasera abbiamo il bus notturno per Uyuni e raggiungiamo la stazione in taxi. La gente intorno a me si sveglia, assonnata e Alla fine dell’800, in quest’area, venne costruito uno Sfidare il traffico cittadino di La Paz è un’esperienza sorpresa. Guardo i miei compagni. Abbiamo tutti snodo ferroviario per il trasporto dei minerali verso indimenticabile. i capelli arruffati, e in faccia i segni di cuscini l’Oceano e, quando il sito venne dismesso, vagoni Ci sono milioni di auto furgoni pullmini corriere improvvisati. Scendiamo dall’autobus come degli e locomotive furono abbandonati nel deserto, dove carretti bici moto autobus risciò passeggini zombie. Zaino in spalla e sguardo perso. Siamo a l’azione del tempo e del vento salato hanno corroso monopattini, TUTTI in strada nello stesso momento 3700 metri, sono le 4 del mattino, siamo in anticipo il metallo creando una distesa di carcasse. e nello stesso punto. Il tuo. di 2 ore e fa un freddo cane. C’è un sole accecante ed il cielo è incredibilmente Qui si paga la singola corsa e non il tempo che ci limpido. si impiega, e per fare in fretta i tassisti si lanciano 13 Agosto: l’autista ci abbandona all’angolo tra due La ruggine arancione, il cielo azzurro intenso ed il in mezzo alle auto come se non ci fosse un domani. strade deserte. bianco lucente del sale creano un set fotografico Nonostante qui tutti guidino come pazzi, tuttavia, non Uyuni sembra una città fantasma. Il vento soffia perfetto. Il fascino di questo luogo è innegabile, vediamo incidenti né auto danneggiate. È il regno del gelido e solleva da terra polvere e cartacce. Un e nonostante il freddo pungente, ci addentriamo caos e del clacson, che tutti suonano per avvisare semaforo arancione in fondo alla strada lampeggia, tra i vagoni abbandonati e ci sembra di essere che stanno arrivando, come se in questo marasma la ondeggiando, appeso ad un cavo d’acciaio, e scaraventati indietro nel tempo. cosa facesse una qualche differenza.. l’atmosfera è incredibilmente surreale.. Davanti a noi, una vecchia rotaia fugge verso un Dopo un tempo da formula uno arriviamo alla Un cane randagio si avvicina, ci annusa e poi fa pipi orizzonte infinito, e ripartiamo seguendo anche noi stazione degli autobus. Per i quattro giorni che su un cartellone esposto fuori da un locale. Questa la stessa direzione. trascorreremo ad Uyuni portiamo un bagaglio ridotto è zona mia, ci dice. E io penso che gliela lascio all’osso: sacco a pelo, gli scarponi che abbiamo volentieri... Lungo il percorso ci fermiamo per una sosta a ai piedi, un pigiama, due maglie, un pantalone Il bar è l’unica cosa viva che riusciamo a scorgere San Cristobal. È la classica cittadina di minatori, che dopo 4 giorni camminerà da solo, e qualche intorno a noi. È un posto un po’ squallido, quasi con un unico luogo di interesse: una chiesetta in mutanda. Scarichiamo i nostri zaini e ci accampiamo di frontiera, ma c’è del the caldo, ottimi pancake pietra costruita dai Gesuiti vicino ad una miniera di in sala d’attesa. con fragole e cioccolato e persino il Wi-Fi. Il argento e poi spostata, pietra su pietra, nell’attuale Finalmente tocca a noi. Ci sistemano al secondo nostro corrispondente ci raggiunge qui. Verso le posizione. L’edificio ha un’architettura particolare, piano di un autobus con i sedili quasi completamente 8 la carovana è al completo ed iniziamo la nostra con un ingresso principale affiancato da archetti e reclinabili e, tutto sommato, abbastanza comodi. avventura sul Salar de Uyuni. due torri campanarie laterali che mi ricordano delle L’arrivo a destinazione è previsto per le 6 del mattino. pagode orientali. Verso le 3 e mezza non riesco più a dormire e frugo Il Salar, che si trova nel dipartimento di Potosí, è la La chiesa purtroppo viene aperta al pubblico solo in per mezz’ora nello zaino alla ricerca delle cuffiette. più grande distesa di sale al mondo. Si estende per occasioni ufficiali, e non ci è quindi possibile visitarla. Appena riesco a recuperare, l’autobus frena e, con circa 11.000 mq e contiene circa 10 miliardi un piccolo sobbalzo, si ferma. di tonnellate di sale ed un terzo del litio del nostro La tappa successiva è la Valle de Rocas, un’ampia SCHSSSSSS… si aprono le porte. Siamo arrivati. pianeta. vallata costellata di formazioni rossastre di origine Il nostro giro inizia dal Cimitero dei Treni. vulcanica. L’erosione del vento ha modellato le rocce Avventure nel mondo 1 | 2020 - 49 02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 49 13/12/19 07:14
RACCONTI DI VIAGGIO | Peru Bolivia nelle forme più svariate, e vediamo un cammello sono così tante da perdere il conto. 15 Agosto: questa mattina gli autisti ci portano accovacciato, la coppa del mondo, un condor senza La Laguna Hedionda, piccola gemma a 4100 metri verso un altro punto della laguna, chiamata Aguas testa ed anche un bel dito medio che non lascia sul livello del mare; il Salar de Chalviri; le acque Calientes. spazio a libere interpretazioni. termali in mezzo al nulla, in cui 4 pazzi faranno il Ci sono posti in cui la natura da il meglio di sé. Lo Il nostro driver si chiama Jesus. È poco più che bagno nel pomeriggio. E poi il Deserto del Dalí, che spettacolo che ci riserva qui ci lascia senza parole. Da un ragazzino, ma guida bene ed è simpatico e ti porta dritto dentro un dipinto surrealista; la Laguna una piccola sorgente sotterranea un rivolo fumante chiacchierone. Lo chiamiamo Ciop, perché mastica Verde, una lastra di giada in cui si specchia il vulcano si butta nel lago. A pochi passi dalla riva alcuni lama continuamente una gran quantità di foglie di coca Licancabur; e la Laguna Blanca, proprio lì a due brucano tranquilli, riflessi nell’acqua bassa di un che poi appallottola e tiene incastrate sotto la passi, che a causa dei sali in sospensione sembra un incredibile colore blu cobalto. Uno stormo di uccelli guancia. enorme lago di latte. bianchi e grigi punteggia la superficie del lago, ed il Ci porta a visitare un piccolo sito che chiamano Italia Ed infine i geyser, colonne di vapore sparato fuori dal loro pigolio è l’unico suono che sentiamo. Nessuno Perdida. ventre della terra, puzza di zolfo infernale ed i miei di noi emette un fiato. Siamo rapiti da quest’oasi di “In questa zona qualche anno fa si sono persi primi 5000. pace che sembra un paradiso terrestre. Mi siedo a due italiani” ci spiega. terra. Non parlo, non scatto foto. Mi riempio gli occhi “Purtroppo uno di loro non A metà pomeriggio lasciamo e basta. ha ritrovato la strada del lasciamo i bagagli e, finché ritorno ed è morto qui.” Ada si occupa della cena, i Il nostro terzo giorno sul Salar prevede il La storia mi colpisce, e driver ci accompagnano alla riavvicinamento ad Uyuni per una strada diversa da visto che il mio senso Laguna Colorada. quella dell’andata. dell’orientamento è La laguna, color rosso sangue, Strada è un termine inappropriato in realtà, perché inesistente, passeggio è fiancheggiata da un sentiero quelli che percorriamo sono enormi spazi su terra, per la vallata senza mai che porta ad un mirador da sassi, sabbia e fanghiglia di neve sciolta. Per pranzo perdere d’occhio Jesus e i cui assistiamo ad un tramonto ci fermiamo in una specie di rifugio lungo la strada miei compagni di cordata. favoloso. Alla nostra destra, ma lo troviamo chiuso. Oggi è ferragosto e anche qui Arriviamo al nostro la riva del lago è un tripudio è festa. La nostra cocinera ed i driver non si perdono alloggio con il buio. di rosa. Ci sono centinaia di d’animo. Abbassano i pianali delle jeep, ci stendono Il cielo ci regala lo spettacolo di una via lattea fenicotteri appollaiati sui lunghi trampoli, il collo sopra qualche coperta colorata et voilà.. la tavola è splendente. Prepariamo i sacchi a pelo per la notte e sinuoso che si infila nell’acqua bassa alla ricerca di apparecchiata. Ada si inventa dei piatti freddi con raggiungiamo il gruppo nella sala comune. alghe e minuscoli crostacei. quello che ha a disposizione ed eccoci a consumare Quando arrivo sono tutti raggruppati, stretti stretti Qualcuno prende il volo e si sposta un po’ più in là, uno dei pranzi più originali che io ricordi. C’è una intorno ad una stufa in cui ardono gli ultimi rametti spiegando ali enormi che sotto sono nere come la bellissima laguna alle nostre spalle. Ci sediamo sulle trovati nella scatola della legna. Siamo ben imbottiti notte. Atterrano lenti, abbassando le zampe fino a rocce a piccoli gruppi, con i piatti appoggiati sulle in pesanti pile, con i calzettoni di lana sopra i sfiorare la superficie e creando piccole increspature, ginocchia, e contempliamo lo splendido scenario che pantaloni e la sciarpa al collo. In mano una bella come farebbe un sasso piatto lanciato di taglio abbiamo di fronte. tazza di the fumante che scalda il fisico e ristora la sull’acqua. mente. Il cielo sembra la tavolozza di un pittore. Un lama è Riprendiamo il nostro viaggio immersi nella natura Diamo una mano ad Ada, la cocinera che viaggerà seduto vicinissimo alla riva. Lo fotografo di spalle, ed arriviamo nel Salar a metà pomeriggio. con noi in questi 4 giorni, a sistemare la tavola e mentre il suo sguardo è rivolto verso un vulcano che Questa notte dormiremo in un hotel di sale. portare stoviglie e cibo dalla cucina. si staglia all’orizzonte, tra lunghe pennellate di giallo Una doccia c’è, ma non esce acqua. Condividiamo La zuppa bollente che ci ha preparato è tutto ciò che rosa ed azzurro. un solo bagno in 17. Fuori ci sono 13 gradi sottozero potevo desiderare in una serata gelida come questa. Alla nostra sinistra c’è una piccola collina dove altri e non c’è riscaldamento. Ma ormai questi sono Mangiamo, ridiamo, ci prendiamo in giro e ci esemplari se ne stanno accovacciati a godersi il dettagli a cui non badiamo più … passiamo il pane. Guardo i miei compagni. Qualcuno tramonto, in attesa che cali il buio. Prendiamo possesso delle nostre stanze e lasciamo i porta un dolcevita infilato dentro pantaloni ascellari. Ringrazio in cuor mio la Pachamama per le emozioni bagagli. Ci imbottiamo per bene ed usciamo. Stasera Gli uomini hanno la barba lunga e le donne sono che ci sta regalando in questo viaggio. si va a vedere il tramonto. Fin qui è stato tutto senza trucco. Siamo stanchi e disordinati, ma anche Mi siedo accanto ad una coppia di lama e aspetto bellissimo, ma la ciliegina deve ancora arrivare.. felici e bellissimi così. con loro che scenda la sera. L’enorme distesa del Salar dista pochi chilometri dal 14 Agosto: carichiamo le jeep e partiamo per la nostra seconda giornata sul Salar. Lungo il tragitto, le poche tracce della presenza dell’uomo sono le strade (e chiamarle così, in qualche caso, è un eufemismo..) ed un piccolo edificio vicino a due vasche di acqua termale. Qui è la natura a regnare incontrastata, in tutte le sue forme. Anche oggi siamo graziati da una giornata di sole. Attraversiamo lande deserte, popolate da lama, vigogne ed alpaca. Qualche esemplare porta fili di lana colorata legati alle orecchie, segno che si tratta di un animale domestico. Corriamo a fianco di una splendida catena montuosa. Non ci sono alberi su queste montagne. Le cime sono levigate e coloratissime. Lungo il percorso, le meraviglie che la natura ci offre 50 - Avventure nel mondo 1 | 2020 02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 50 13/12/19 07:14
RACCONTI DI VIAGGIO | Peru Bolivia nostro alloggio. Ci arriviamo poco prima del tramonto L’Isola è una bassa collina nel mare bianco del Salar, carrucole né ferro né ruote, siano riusciti a e cerchiamo un luogo da cui potercelo godere in ricoperta di enormi cactus millenari che superano trasportare, scolpire ed incastrare massi che pesano tranquillità. anche i 10 metri d’altezza. anche 200 tonnellate, rimane tuttora un mistero e Quello che succede al calar del sole è uno spettacolo Il biglietto d’ingresso ci permette di salire fino ancora oggi, dopo 600 anni, le mura di questa città- difficile da descrivere. alla cima, e da lì possiamo ammirare il deserto fortezza ci fanno intuire quale dovesse essere la Il riverbero della luce sui cristalli di sale accende immacolato che si stende tutto intorno. potenza dell’impero. l’orizzonte. Fasce rosse e gialle riempiono un cielo Poco prima di rimetterci in marcia verso Uyuni, arriva che sembra improvvisamente andare a fuoco. Qui i il tanto atteso momento Nel corso della mattinata, fotografi si scatenano e, fino a che un filo di luce “foto della minkia” a cui visitiamo altri 3 siti ancora rimane, catturano immagini quasi irreali. nessun turista si può minori. Poi il sole scompare, ed il buio diventa totale. sottrarre. Il primo è Q’enqo, un Sotto i nostri piedi ci sono pozze d’acqua profonde Qui, dove non ci sono budello scavato nella pochi centimetri che sembrano enormi specchi punti di riferimento, roccia, che ci conduce posati sul terreno, in cui tutto si riflette con una la prospettiva è ad una grotta sotterranea precisione assoluta. ingannevole ed i nostri con un enorme altare in E a quel punto vedo stelle dappertutto, sopra, driver si scatenano. pietra destinato a sacrifici intorno ed anche sotto di noi, dove la volta celeste Alla fine dello shooting e mummificazioni. si specchia ed un altro cielo punteggia di piccoli fotografico, ci ritroviamo Poi Pukapukara, “la diamanti il sottile strato d’acqua su cui poggiano i immortalati dentro un fortezza rossa”, costruita nostri piedi. cestino del pane, sul per scopi militari sotto Rimaniamo li, increduli, immersi in questo spettacolo palmo della mano di il regno di Pachacutec. pazzesco fino a che il freddo non ci costringe a Cecilia che ci soffia Il sito non mi colpisce cercare un riparo. via, sotto la scarpa di Luisa che invece ci vuole particolarmente, ma offre una vista magnifica sulla Prima di lasciare questo luogo incredibile, qualcuno schiacciare, piccoli piccoli a spingere una jeep vallata che circonda Cuzco, ed il colpo d’occhio sulla accende il telefono e fa partire una canzone. enorme o tutti in fila sopra una bottiglia d’acqua. città è uno spettacolo da non perdere. Ci avviciniamo e ci abbracciamo a piccoli gruppi. 17 Il sole splende, la temperatura è gradevole, e un E per finire, una breve sosta a Tambomachay, che i voci cantano piano il ritornello di “Heal the World”. po’ di sano cazzeggio è proprio quello che ci vuole locali chiamano “el baño del Inca”. Mi viene la pelle d’oca, ma questa volta il freddo non per chiudere in bellezza questo incredibile viaggio L’uso di materiali pregiati lascia pensare che in c’entra. nell’oceano di sale più grande del mondo. origine si trattasse di un luogo di di ritiro spirituale Il pomeriggio è ormai tardo quando raggiungiamo per la famiglia reale. 16 Agosto: Il mattino seguente, alle 4, siamo già Uyuni. Stasera si riparte. Si torna alla realtà. La struttura, sviluppata su 3 livelli, raccoglie l’acqua pronti per partire. Non possiamo andarcene senza da una sorgente sconosciuta e la fa riemergere in prima aver visto un’alba sul Salar ed i nostri driver 17 Agosto: da La Paz oggi prendiamo l’autobus che superficie sempre pulita e ad una temperatura guidano per circa un’ora, al buio e in mezzo al niente, ci porterà a Cuzco. costante. Anche nei periodi più secchi, la fonte non alla ricerca di un buon punto di osservazione. Sappiamo che non è possibile portare alcun seme smette mai di rifornire d’acqua il Bagno del Re, ed il Dopo circa 50 km di sale infinito, ci fermiamo e o frutto dalla Bolivia al Perù, e superiamo il confine mistero della sua origine resta uno dei tanti segreti scendiamo dalle jeep. senza intoppi. Ad attenderci in hotel c’è un professore non ancora svelati. Ieri sera, al tramonto, il cielo era in fiamme. Ora di archeologia che ci farà da guida. Acquistiamo un il sorgere del sole illumina il paesaggio di tinte boleto turistico che dà accesso a diversi luoghi di Nel pomeriggio rientriamo in città. Ci rilassiamo pastello. Giallo tenue, azzurro pallido, rosa chiaro interesse culturale, ed iniziamo il nostro tour da passeggiando tra le stradine di San Blas e visitiamo sono tutto intorno a noi, a colorare un orizzonte che Saqsaywaman. l’imponente cattedrale rinascimentale di Plaza de si estende piatto quasi a 360 gradi. Il sito, risalente al XV secolo, è immenso. Anche qui, Armas. Resistiamo fino a che il freddo non ci costringe a purtroppo, i conquistadores spagnoli lasciarono il È una bella giornata di sole, e la piazza è viva, allegra rientrare in auto, dove Jesus accende il riscaldamento segno, razziando gli edifici Inca, ma non riuscirono e piena di colore. al massimo e ci spara, per la ventesima volta, a rimuovere gli enormi blocchi di pietra che La sera prenotiamo in un localino in centro. Qui Despacito a tutto volume. costituivano i bastioni della cinta muraria, ancora si mangia bene ovunque e non abbiamo che visibili agli angoli delle mura costruite a zig zag. l’imbarazzo della scelta. Il sole è ormai alto quando raggiungiamo Incahuasi. Come gli uomini del tempo, che non utilizzavano 18 Agosto: sulla strada per Macchu Picchu, sono previste alcune soste lungo el Valle Sagrado, che affianca il fiume Urubamba da Pisac fino ad Ollantaytambo. Iniziamo il nostro percorso proprio da Pisac. A 300 metri di altezza, piccoli gruppi di edifici in pietra sono abbarbicati sul fianco della collina, perfettamente conservati, e dalla cima del sito si gode di una bellissima vista sulla vallata sottostante, abbracciata tutto intorno dalla cordigliera andina. Al termine dell’escursione scendiamo verso il centro del villaggio. Pisac è famosa anche per l’immenso mercato di prodotti artigianali che si dirama lungo strette stradine affollate, arrivando fino alla piazza centrale, dove la funzione domenicale delle 10 viene celebrata in quechua, ed è seguita da una processione di capi villaggio in abiti tradizionali. Avventure nel mondo 1 | 2020 - 51 02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 51 13/12/19 07:14
RACCONTI DI VIAGGIO | Peru Bolivia Il mercato è molto turistico e un po’ deludente e quasi magnetico. Attraversiamo punti talmente Vennero appiccati incendi per disboscare l’area cerchiamo di arrivare alla Chiesa. Purtroppo, dato stretti che le rotaie arrivano a pochi centimetri dal e riportare alla luce “un grande volo di terrazze in il poco tempo a disposizione, non riusciamo ad vuoto, e più di una volta penso che se il terreno pietra splendidamente costruite”, come egli stesso assistere alla messa, né alla processione. dovesse cedere, anche solo un po’, il nostro viaggio le definì. Prendiamo la strada del ritorno perdendoci in un finirebbe qui… E dopo anni di pulizie e restauri, il mondo ricevette dedalo di viuzze dai mille colori, ed entriamo in un Un’inserviente ci porta biscottini e frutta secca, e in dono Macchu Picchu, la più incredibile delle città cortile attirati da un invitante profumino di carne ci serve il thè in raffinati bicchieri di carta che ci perdute. arrosto. informano che stiamo vivendo “a mystic esperience”. Alcune donne portano cappelli di feltro dalla foggia E io non posso che essere d’accordo. Siamo tra i primi visitatori e, prima di iniziare la maschile. Altre invece indossano grandi copricapi nostra esplorazione, ne approfittiamo per fare una bianchi e gialli, di forma tonda e piatta, che mi Arriviamo ad Aguas Calientes nel tardo pomeriggio. foto al sito in tutta la sua magnificenza. C’è ancora ricordano enormi tappi di bottiglia rovesciati. È già buio ma le strade della cittadina brulicano di foschia, ma il cielo sembra premiare il nostro Ci sono dei tavoli sotto una pergola e, appesi al gente. Ci accontentiamo di una cena frugale e veloce, sacrificio mattutino e per qualche minuto si apre, soffitto, decine di acchiappasogni colorati. Sulla per poter rientrare il prima possibile. Domattina la regalandoci un meraviglioso picco senza nuvole. sinistra, alcune gabbiette di bambù dove un gruppo sveglia suonerà prestissimo, all’ora in cui, in genere, Ci addentriamo poi, in una salita infinita, tra le varie di porcellini d’India belli grassocci mangia paglia sono solita rientrare a casa il sabato sera… terrazze, ed abbiamo un primo colpo d’occhio sulla come se non ci fosse un domani. piazza principale, le carceri, l’area agricola e quella Trovo tutto molto suggestivo.. almeno Sono esattamente residenziale. finché il cuoco non estrae il suo carico le due e mezza del A nord-est, svetta il picco dello Huayna Picchu, che di carne arrosto dal forno. A quel mattino quando non riusciamo purtroppo a visitare perché i biglietti punto realizzo che quei cosi informi “Perfect” di Ed per accedervi sono terminati già mesi e mesi fa.. infilzati nello spiedo somigliano Sheeran mi sveglia Saliamo una lunga scalinata che si inerpica a zig tanto, troppo, ai porcellini d’India che nel mezzo di una fase zag fino alla Capanna del Custode e ci soffermiamo vedo nelle gabbiette, e capisco con REM da manuale. qualche istante ad assaporare il panorama che si sgomento che mi trovo di fronte al La sera prima sono stende davanti ai nostri occhi. cuy, famigerato piatto tipico peruviano stata previdente ed Attraversiamo un’enorme porta che ci conduce verso che, grazie al cielo, nessuno di noi ho preparato tutto il centro del sito, e dall’alto possiamo ammirare il avrà il coraggio di assaggiare per tutto accanto al letto. Tempio del Sole, un edificio a pianta circolare con il viaggio. Brancolo fino alla un altare al centro su cui, attraverso una finestra, si reception, dove ci proiettano i primi raggi del sole il giorno del solstizio Al termine della visita a Pisac, ci dirigiamo verso attende un cestino della colazione. Lo cacciamo d’inverno. Ollantaytambo, sede della più importante battaglia nello zaino e usciamo. Gli autobus per Macchu Sotto il Tempio del Sole, alcuni gradini ci conducono vinta dagli Inca contro gli spagnoli. Picchu partiranno dalle 5 della mattina e vogliamo ad una grotta, che probabilmente ospitava la Tomba Sulla cima troneggia una porta imponente essere tra i primi a salirci. Reale. fiancheggiata da un muro con svariate nicchie, e Arriviamo alla fermata verso le 3. Dopo circa un’ora, Ci perdiamo tra strade di pietra perfettamente sopra il muro sono ancora presenti 6 enormi monoliti la fila di gente in attesa è impressionante e si snoda conservate e raggiungiamo infine la Piazza Sacra, di roccia estratti da una cava sull’altra sponda del per centinaia di metri lungo il centro del paese. soffermandoci prima a guardarla dal Tempio delle Rio Urubamba, e trasportati, con l’aiuto di rulli e Quando il primo autobus parte, sono assonnata ed Tre Finestre. Accanto alla piazza principale sorgono slitte, attraverso il fiume e poi lungo una rampa infreddolita ma l’emozione è tanta, e tutto il resto edifici reali, templi e uno splendido osservatorio ancora oggi visibile. passa in secondo piano. astronomico, in cui è ancora presente l’ intihuatana, La moderna Ollantaytambo si srotola ai nostri piedi. il palo che gli antichi utilizzavano per “agganciare il Siamo appena al primo pomeriggio, ma non Arriviamo all’ingresso poco prima dell’apertura sole” nel giorno più corto dell’anno. possiamo purtroppo trattenerci oltre. dei cancelli. Il cielo è livido e pioviggina un po’. Sono ancora visibili i terrazzamenti utilizzati dagli Alla stazione c’è un treno ad attenderci. Destinazione Imbacuccata nella mia bella giacca a vento, guardo Inca per coltivare il terreno senza deturpare il Aguas Calientes, l’ultima frontiera prima di arrivare a con ammirazione il gruppetto di temerari arrivati fin paesaggio, seguendo le curve sinuose della terra, e Macchu Picchu. qui percorrendo l’impervia salita dell’Inca Trail. Sono lo sguardo d’insieme mi trasmette armonia, pace e stravolti, paonazzi, e talmente sudati da rimanere in un senso di simbiosi ancestrale con la natura. La stazione di Ollantaytambo è piccola e un po’ retrò. maniche corte nell’alba fredda di Macchu Picchu. Ci sono solo 2 binari, percorsi da locomotive blu a E poi, finalmente, arriva l’ora di varcare la soglia e Nel pomeriggio la pioggia si fa insistente e troviamo fasce gialle. C’è anche un treno extra lusso, intitolato mi sento come una bambina al suo primo giorno di rifugio sotto una tettoia di legno e, aspettando ad Hiram Bingham, che per la modica cifra di 600 scuola. che spiova un po’, ne approfittiamo per pranzare. euro offre il biglietto di andata e ritorno, ingresso e Abbiamo dei panini umidi e qualche mandarino visita guidata al sito, e naturalmente thè e cocktail Cerco di immaginare cosa deve aver provato Hiram schiacciato, ma siamo svegli da oltre 12 ore, e non durante il viaggio. Bingham quel giorno del 1911, quando giunse qui, disdegniamo il nostro pranzo di fortuna. Noi ci accontentiamo di una soluzione più modesta, quasi per sbaglio, guidato dai campesiños della Valle Abbiamo girato il sito in lungo e in largo, e sonno ma il tragitto fino ad Aguas Calientes è ugualmente dell’Urubamba. e stanchezza iniziano a farsi sentire quindi,non mozzafiato. Mentre era alla ricerca di Vilcabamba, ultimo rifugio appena la pioggia diminuisce un po’, io ed un’amica Il nostro vagone mi ricorda un po’ un treno anni ‘50, di Manco Inca dopo la battaglia di Ollantaytambo, prendiamo la strada del ritorno, percorrendo a piedi con morbidi sedili in pelle color nocciola ed enormi Bingham aveva sentito strani racconti su una gli oltre 10 km che ci separano da Aguas Calientes finestre. “vecchia montagna”, e si fece condurre in questo Quando finalmente arrivo in hotel sono talmente Mi è stato assegnato il posto vicino al finestrino, luogo, mai individuato dagli spagnoli, dove vivevano stanca che svengo sul letto, senza nemmeno e trascorro un’ora e mezza con il naso incollato al poche famiglie di contadini. Era diventata la loro togliermi i pantaloni e gli scarponcini imbrattati di vetro. Sotto di noi urla impetuoso il Rio Urubamba. città, ma Bingham capì di essersi imbattuto in una fango. Ci scorrono davanti alberi fioriti, montagne, cascate, grande scoperta e ritornò l’anno successivo per Chiudo gli occhi all’istante e, in sogno, ritorno a ma il fiume che ci serpeggia accanto ha un fascino portare avanti le sue ricerche. Macchu Picchu. 52 - Avventure nel mondo 1 | 2020 02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 52 13/12/19 07:14
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