PERU BOLIVIA INCREDIBILI MERAVIGLIE DEL CAMINO REAL - Viaggi Avventure nel ...

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            PERU BOLIVIA
               INCREDIBILI MERAVIGLIE DEL CAMINO REAL

                Da un Camino Real Gruppo Zecchinato
                                                                                                         Testo e foto della coordinatrice Valeria Zecchinato

             “
                   E allora -mi ha chiesto qualcuno-         Decidiamo di provarci in una sera di pioggia,
                   com’è questo Camino Real?”                davanti ad una pizza ormai fredda.. dai che si
                   Mi prendo un attimo. Respiro. Ci          va, ora o mai più. E ci iscriviamo al viaggio che
          penso, prima di rispondere.                        parte il 3 agosto, senza nemmeno chiamare il
          Perché Camino Real è un viaggio tosto, che         coordinatore.
          mette alla prova il fisico e la volontà.           Ci parliamo solo qualche giorno più tardi, e
          Camino Real è soroche, mal di montagna,            la chiacchierata è utilissima per capire come
          con la testa che ti scoppia e lo stomaco in        organizzarci per ridurre al minimo i disagi.
          subbuglio..                                        La prima cosa a finire in valigia è il Diamox,
          È freddo, quando nel Salar la temperatura          farmaco fondamentale contro il mal d’altura.
          scende a 20 gradi sotto lo zero e le stanze non    Poi pensiamo al freddo, e Decathlon diventa
          sono riscaldate..                                  la nostra seconda casa.. una bella giacca
          È sonno, quando la sveglia suona alle 2.30         antivento imbottita in pile, sacco a pelo adatto
          del mattino perché devi correre a prendere         alle basse temperature, calze pesanti ed un
          quel pullmino prima che mille altre persone lo     buon paio di guanti.
          facciano al posto tuo..                            Ed infine ordiniamo su Amazon maglia e
          Ed è indicibile stanchezza, perché tutte le        mutandoni in lana merinos e fasce scaldacorpo
          cose più pazzesche stanno in alto, sopra i         che ci salveranno dal congelamento in più di
          3000, i 4000..e qualcuna anche oltre i 5000        un’occasione…
          metri sul livello del mare, là dove 10 passi       I berretti li acquistiamo in Perù. Sono
          valgono come 100..                                 bellissimi, colorati, caldi e costano poco.
          Camino Real è tutto questo.
          “È il viaggio più bello che io abbia mai fatto”,   3 Agosto: partiamo di pomeriggio. Abbiamo
          rispondo alla fine con un sorriso.                 prenotato un parcheggio low cost vicino
          Perché nulla, nulla di quanto letto, visto, o      a Malpensa e ce la prendiamo comoda,
          sentito raccontare, mi aveva preparato alle        concedendoci anche una sosta per il pranzo.
          incredibili meraviglie con cui mi sarei riempita   A Milano siamo in 8, gli altri 9 li incontreremo
          gli occhi e il cuore.                              a Madrid.
                                                             Il gruppo mi piace. L’età spazia dai 25 agli
          Non sono più una giovincella quando decido,        over 50, ma non sembra un problema. Paiono
          con un’amica, di fare questo viaggio.              tutti piuttosto cialtroni e ho l’impressione
          Siamo ispirate, come Hiram Bingham, dalla          che ci divertiremo. La nostra coordinatrice
          ricerca del nostro El Dorado, la mitica,           è una macchina da guerra. Controlla, dirige,
          misteriosa, affascinante Machu Picchu, un          bacchetta chi sgarra e si rivelerà un vero
          sogno che entrambe inseguiamo da tempo.            mastino con i corrispondenti.

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RACCONTI DI VIAGGIO | Peru Bolivia

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               4 Agosto: i voli sono in orario e le 4 ore di scalo a       a vivere sulle isole fino al termine della raccolta,
               Madrid passano veloci.                                      quando rimarrà un solo uomo, il guardiano, a               Non appena tornano tutti con i piedi per terra,
               Arriviamo a Lima alle 5 di mattina. Il nostro               sorvegliare questo improbabile tesoro.                     saliamo sul pullmino che ci attende per condurci ad
               referente non ha sentito la sveglia e arriva un’ora         Un paio d’ore dopo rientriamo verso il porticciolo         Arequipa, la città bianca.
               dopo. Ridacchia. Si scusa. Ridiamo anche noi. Che           ed alla nostra destra e vediamo una piccola                Il tragitto è molto lungo, quasi 600 km lungo la
               l’avventura abbia inizio.                                   anticipazione di quello che ammireremo a Nazca             Panamericana Sud. Qualcuno sonnecchia, altri
               È l’alba. Lima, la “città triste”, è avvolta da una         domani. Là, a graffiare una collina rossastra, spicca      giocano con il cellulare o guardano le foto. Il mio
               cappa di foschia.                                           sagoma di un enorme candelabro, i bracci rivolti
               Lasciamo i bagagli in una stanza dell’hotel Bombini.        verso il cielo come a dirci “Vola e guarda giù, che da
               Ci servono una colazione veloce e confusa in                lassù sono ancora più bello”.
               una stanza che accoglie 50 persone dove ce ne
               starebbero a malapena la metà. Ma fa niente. Siamo          A sud di Pisco la panamericana si inoltra verso il
               stanchi ed affamati. E poi c’è il Wi-Fi..                   capoluogo Ica. Ci fermiamo nell’oasi di Huacachina,
               Non appena ci siamo rifocillati, cambiamo qualche           una laguna tra le palme incastonata tra enormi dune

L
               dollaro ed usciamo alla scoperta della città.               di sabbia.
               Pioviggina un po’, perciò facciamo i bravi turisti e ci     Ci sono 2 jeep ad attenderci. Il tempo di pagare
               infiliamo a visitare la Cattedrale.                         l’ingresso, salire in auto ed allacciarci le cinture di
               Qui si trova la tomba di Francisco Pizarro il cui           sicurezza e ci troviamo già in cima alla prima duna.
               corpo, per secoli sepolto nella cripta, ora riposa in       Veniamo sballottati come pupazzi. La macchina si
               una cappella all’ingresso della chiesa, decorata con        inerpica sulla sabbia per poi lanciarsi a capofitto
               magnifici mosaici dorati.                                   oltre la cima e scendere a tutta velocità, tra curve e
               Poco prima di mezzogiorno ci troviamo in Plaza de           testacoda. Ci divertiamo come bambini!!
               Armas, proprio quando inizia il cambio della guardia,       Ci fermiamo dove non si vedono altre auto, e mi
               e al termine dello spettacolo facciamo una breve            siedo nel punto più alto. Non sono mai stata nel
ato            puntata al Museo Antropologico in Plaza Bolivar.            deserto e mi lascio catturare dalla bellezza che mi
               Al termine della visita abbiamo ancora qualche              circonda tutto attorno. Mi sento in cima al mondo,
               ora prima di lasciare la città, e ci dirigiamo verso il     assolutamente in pace.
               quartiere di Miraflores, moderno sobborgo modaiolo
               con vista sull’oceano. Pranziamo con un’eccellente          Dopo circa 40 minuti, sconnessi ma felici, mangiamo
               empanada comprata al semaforo, che ci gustiamo              un panino e ci dirigiamo verso Nazca.
               passeggiando al Parque del Amor, sorvegliati dalla          Dopo lo strapazzamento per acqua e per terra, il           stomaco è ancora sottosopra e non riesco a riposare.
               gigantesca statua de El Beso.                               programma prevede anche uno stravolgimento                 Ascolto un po’ di musica con le cuffiette e guardo
               Proseguiamo poi verso Barranco. Ci resta solo               aereo, cioè il sorvolo delle misteriose linee di Nazca.    fuori.
               il tempo di addentrarci tra le viuzze decorate da           Purtroppo la mattina i voli sono iniziati in ritardo a     Il paesaggio ci offre scarne montagne sabbiose,
               splendidi murales, ed arriva l’ora di rientrare in hotel.   causa della nebbia, e la nostra prenotazione slitta al     roccia friabile, sassi e polvere.
               La prima giornata ci è scivolata tra le mani ed è già       giorno successivo.                                         Ogni tanto attraversiamo qualche piccola città. Le
               ora di partire.                                             Facciamo quindi una visita fuori programma alla            pareti degli edifici sono costellate di scritte dipinte a
               Il pullmino ci attende, direzione Pisco.                    necropoli di Chauchilla dove, in un percorso di            mano in colori vivaci. Siamo in campagna elettorale,
                                                                           circa un paio di km e, ammiriamo tombe a cielo             e nomi di candidati e slogan campeggiano enormi
               5 Agosto: oggi partiamo presto e ci dirigiamo verso         aperto contenenti mummie risalenti a 1000 anni fa.         ovunque.
               il molo di El Chaco, nella penisola di Paracas, da cui      Avvolti in sudari riccamente decorati, i corpi sono        Dopo qualche ora di viaggio, inizia la salita in quota,
               salperemo per le isole Ballestas.                           sepolti in posizione fetale ed orientati verso est, a      tra montagne che restringono la carreggiata su
               Qualcuno di noi ha letto storie raccapriccianti su          simboleggiare una rinascita dopo la morte.                 entrambi i lati.
               questo posto… si vocifera che il guano scenda a             Al termine della visita ci godiamo il tramonto seduti      Arriviamo ad Arequipa con il buio. Sono sveglia. La
               fiumi, imbrattando i malcapitati visitatori. Ma noi,        su dei vecchi tronchi, gustandoci un aperitivo a base      vedo comparire attraverso una vallata che si schiude
               viaggiatori scaltri e preparati, abbiamo la geniale idea    di Pisco e patatine.                                       piano piano. Mille luci punteggiano l’orizzonte. È uno
               di portare dall’Italia il Sacco Nero dell’Immondizia e                                                                 spettacolo da togliere il fiato.
               lo indossiamo prima di salpare, suscitando l’ilarità        6 Agosto: la mattina arriviamo in aeroporto
               del Capitano e degli altri passeggeri.                      prestissimo e verso le 10, quando la nebbia si dirada,     7 Agosto: la giornata è tutta dedicata alla visita della
                                                                           possiamo decollare.                                        città.
               Pisco in quechua significa uccello, e non c’è bisogno       So che non dovrei farlo, ma la tentazione è troppo         Una leggenda narra che, quando il quarto Inca,
               di chiedere perché gli abbiano attribuito questo            forte, e così ci salgo su quel Cessna a 6 posti..          Mayta Capac, giunse in questa regione, i suoi soldati
               nome… le isole a cui ci avviciniamo sono popolate           Io, che sto male anche sugli autoscontri, supplico il      si innamorarono della terra fertile e del clima mite,
               da milioni di volatili di ogni genere.                      mio stomaco di comportarsi con decenza e mi appello        e chiesero se potevano rimanere. E lui rispose in
               Cormorani bianchi e neri, sule peruviane che si             con fervore a San Travelgum. Ma il piccolo aereo non       quechua “Ari, quepay”, “Si, rimanete”.
               tuffano tra i banchi di pesci, enormi pellicani che         guarda in faccia nessuno, e appena in quota parte          Situata a 2400 metri sul livello del mare, in una valle
               fanno la guardia sugli scogli, e poi sterne, qualche        con una serie infinita di profonde virate a destra, e      delle Ande occidentali, Arequipa è circondata da
               fenicottero e persino i pinguini. Avvistiamo pure un        poi subito a sinistra, e poi di nuovo a destra... I miei   vulcani maestosi.
               bel gruppo di leoni marini che pare si mettano in           organi interni si scambiano allegramente di posto e        Poiché molti degli edifici storici sono costruiti con
               posa per farsi fotografare..                                purtroppo c’è un solo modo per rimetterli in ordine.       il sillar, una roccia vulcanica chiara che risplende al
               Gli uccelli e le loro “produzioni” sono un’importante       Per fortuna, prima di rendere omaggio al sacchettino       sole, Arequipa è chiamata la ciudad blanca.
               fonte di guadagno per le popolazioni locali, che ne         della Movilair con il mio personalissimo souvenir a        Passeggiamo per Plaza de Armas, bellissima piazza
               ricavano un ottimo fertilizzante naturale.                  base di torta al cioccolato, riesco a vedere la balena,    in stile coloniale, con un’enorme fontana centrale
               Ogni 3-4 anni, il guano viene raccolto con paletta e        il condor, il ragno, la scimmia e l’astronauta! E sono     e giardini fioriti. Sul lato nord svetta la splendida

                                                                                                                                             Avventure nel mondo 1 | 2020 - 45

      02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 45                                                                                                                                        13/12/19 07:14
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RACCONTI DI VIAGGIO | Peru Bolivia

       Cattedrale e, sul lato opposto, la Chiesa gesuita della     bambini e di condurli, dopo mesi di cammino,               nella Riserva Nacional de Aguada Blanca, dove ci
       Compañia, piccolo gioiello in stile churrigueresco, il      sulla cima della Montagna Sacra. Lì, le piccole            imbattiamo in un simpatico gruppo di lama e vigogne
       barocco sudamericano.                                       vittime ricevevano chicha (birra di mais) ed erbe          che brucano pigre al di là della strada.
       Ci inoltriamo nelle stradine attorno alla piazza e          allucinogene e, una volta addormentate, venivano           Per smaltire gli effetti deleteri del soroche oggi sono
       all’interno dei negozi di souvenir. A metà mattina ci       sacrificate come offerta agli dei.                         seduta in prima fila.
       dirigiamo verso il Monastero di Santa Catalina, una         È l’ultima delle 5 sale a valere da sola tutto il costo    Il nostro autista, un po’ burbero e di poche parole,
       sorta di città dentro la città. Costruita nel 1580 da       del biglietto, perché è lì che al buio, in una teca        ha un pupazzetto a forma di condor che ondeggia
       Maria de Guzman, per secoli la struttura ha ospitato        refrigerata, riposa il corpo congelato di Juanita. Pur     attaccato allo specchietto retrovisore. Sopra il
       fino a 200 donne di varia estrazione sociale, in            uccisa da bimba, in modo brutale, la piccola Juanita       cruscotto ha steso uno spesso tappetino di pelo verde.
       regime di clausura totale.                                  trasmette un grande senso di pace e dignità, come          Ogni tanto ci infila sotto una mano ed estrae qualche
       Diviso in 3 settori, il primo destinato alle novizie, il    se al momento della sua morte fosse consapevole            foglia di coca che mastica senza interruzione. Così
       secondo alle suore, ed il terzo alla madre superiora,       di far parte di un disegno superiore. È talmente           non sente la fame, né la stanchezza, mi spiega.
       il monastero è un luogo molto suggestivo.                   espressiva e ben conservata, che quando lascio la          Offre qualche foglia anche a me. La coca non mi
       Cocci con cactus e piante grasse sono posizionati ad        stanza mi sembra quasi di abbandonarla al buio, da         piace per cui, gentilmente, rifiuto. Non mi parla più
       arte a fianco di massicci portoni in legno, illuminati      sola. Esco portandomi addosso una sensazione di            per tutto il viaggio.
       la sera da lanterne in ferro battuto. I balconi sono        tristezza…
       decorati da vasi di gerani e tutto è pulito ed ordinato.                                                               Arriviamo al Colca verso le nove. Scopro con
       Ci perdiamo lungo l’intrico di vicoli colorati con          Dopo pranzo noleggiamo un taxi che ci porta                sorpresa che la profondità di questo canyon è di
       tinte forti. Arancione carico e azzurro intenso si          nell’immediata periferia. In questa zona è nata una        quasi 3200 metri, vale a dire il doppio di quella del
       mescolano attraverso gli archi, le porte, le scale,         sorta di favela in cui molti abitanti di Arequipa vivono   Grand Canyon.
       creando un gioco di colori che poco pare accordarsi         senza elettricità né acqua corrente, sommersi dalle        Dal punto in cui ci fermiamo, la Cruz del Condor,
       con la severità del luogo.                                  immondizie raccolte in centro e scaricate lì a due         riusciamo presto ad avvistare i primi bellissimi
       Tuttavia, nonostante la presenza di molti turisti, il       passi, dove nessuno le vede..                              esemplari di condor delle Ande, con un’apertura
       monastero mantiene l’atmosfera austera e pacata             Il soroche mi aggredisce qui, quasi all’improvviso.        alare che può superare i 3 metri.
       che si addice ad un luogo religioso.                        Ad un tratto la testa sembra voler esplodere e mi          È incredibile vedere questi enormi uccelli librarsi tra
       Al termine della visita ognuno è libero di girare a         assale una nausea terribile. Il rientro in hotel è         le rocce, trasportati dalle correnti calde che salgono
       piacimento la città. Ci diamo appuntamento all’ora          un’odissea, perché ci sono dei maledetti rallentatori      dal fondo del canyon.
       di pranzo in un delizioso ristorantino, lo Zig Zag, e       ogni 10 metri, ed ogni volta che l’auto ci passa sopra     Restiamo incantati, a bocca aperta e con il naso
       nell’attesa, decido di far visita a Juanita, la fanciulla   il mio stomaco si ribella.. Dopo un tempo che mi           all’insù, ad ammirare il loro volo, e riusciamo
       dei ghiacci.                                                sembra interminabile arrivo finalmente nella mia           a scorgerne 4 contemporaneamente. Vederli
       L’ingresso al Museo Santuarios Andino, in Calle La          stanza.                                                    volteggiare liberi, nel loro ambiente naturale, è uno
       Merced, è abbastanza costoso. Le poche stanze che           Un’anima pia mi porta un tè caldo. Lo bevo tutto d’un      spettacolo che non ha prezzo.
       lo costituiscono sono piuttosto scarne, e contengono        fiato e chiudo gli occhi.
       abiti e manufatti ritrovati nel 1995 sulla cima del         Mi sveglio nella stessa posizione 12 ore più tardi.        Verso l’ora di pranzo capitiamo nel piccolo villaggio
       vulcano Ampato.                                             Mi sento meglio, infilo le scarpe e scendo a fare          di Yanque. C’è una bella chiesa del 1700 che si
       Un breve documentario del National Geographic               colazione.                                                 affaccia sulla piazza, ma non molto altro da vedere.
       descrive il “Capac Cocha”, la cerimonia dell’acqua,                                                                    Prendiamo al Cocafè, un giardinetto semi nascosto,
       celebrata sulla cima delle montagne con l’offerta           8 Agosto: anche questa mattina la sveglia suona            in una strada laterale vicino alla piazza, che offre
       di oggetti, ceramiche, birra, cibo e fanciulli. La          molto presto.                                              un menù ricchissimo e a buon mercato. È tutto
       cerimonia aveva inizio a Cuzco, dove una delegazione        Lasciamo Arequipa per dirigerci verso Chivay.              ottimo, dal sandwich di pollo all’omelette, dalla ricca
       di sacerdoti aveva il compito di selezionare alcuni         Lungo il tragitto ci fermiamo per una breve sosta          selezione di zuppe alla trota ai ferri.

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RACCONTI DI VIAGGIO | Peru Bolivia

         Ce la prendiamo comoda. Chiacchieriamo e ci                   manda i baci.                                              barca riprende a fare il suo dovere.
         scambiamo commenti sul cibo da un tavolo                      Poi esce, mi abbraccia una gamba e infine torna al         Navighiamo per circa tre ore baciati dal sole.
         all’altro, e dopo circa un’ora, deliziati e soddisfatti,      suo pezzo di plastica.                                     Passiamo attraverso canali stretti immersi tra bassi
         ci rimettiamo in marcia ed arriviamo a Chivay nel             Prima di avviarmi verso il pullmino mi volto per           canneti. Ci sono moltissimi uccelli di palude e, nei
         primo pomeriggio.                                             un ultimo saluto. In bocca al lupo Miguel- penso           tratti di terra, qualche grasso maiale scuro legato
         La guida dice che Chivay è una cittadina anonima,             – ti auguro di avere sempre un cerchietto rosso a          con una corda.
         ma noi abbiamo la fortuna di imbatterci nel mercato           renderti felice.                                           Il lago è azzurrissimo e cattura i raggi del sole
         locale, e passiamo il pomeriggio tra bancarelle di            Lui mi fa ciao con la manina. E’ ora di andare.            creando uno spettacolare gioco di luci.
         frutta, semi, scarpe spaiate e vestiti di terza mano.                                                                    Attracchiamo a Taquile verso mezzogiorno e
         Il mercato è frequentato quasi esclusivamente da              Sulla strada per Puno ci fermiamo a visitare Sillustani.   facciamo una passeggiata fino alla sommità
         gente del luogo e mi cattura con la sua semplicità.           Situato sulle rive del lago Umayo, conserva delle          dell’isola. La salita è faticosa, non siamo ancora
         Due coloratissime signore stanno chiacchierando               splendide tombe chiamate chullpas. Alte fino a 12          abituati ai 4000, ma dopo mezz’ora ci ritroviamo tutti
         sotto un murales che raffigura due coloratissime              metri, sono torri funerarie costruite con enormi pietre    nella piazza centrale.
         signore che stanno chiacchierando.. Hanno un’età              tagliate a mano e perfettamente incastrate.                Juan Carlos ci porta in un piccolo ristorante vista
         indefinibile dai 40 ai 75 anni.Chiedo loro se le posso        È un luogo bellissimo, collocato in un contesto            lago, dove mangiamo all’aperto. La zuppa è ottima,
         fotografare. Si mettono in posa. Se ne aggiunge una           naturale quasi irreale. Il lago è popolato da varie        ma la trota appena pescata cotta alla piastra è
         terza. Sorridono. Sono bellissime.                            specie di uccelli acquatici, e le grasse mucche che        insuperabile.
                                                                       pascolano nei prati vicini, si specchiano nelle acque      Durante il pranzo la guida ci illumina su usi e costumi
         Al rientro in hotel cerchiamo un ristorante per la sera.      basse del lago dove si vanno ad abbeverare.                locali.
         Ci affidiamo alle varie guide, che ci suggeriscono “La        Non ho voglia di camminare. Il soroche dei giorni          Tra le curiosità, spiccano le modalità del
         Casa Andina”, con cena a buffet ed intrattenimento            scorsi mi ha lasciato un pesante
         musicale. Il cibo non è male, ma l’atmosfera è                strascico di stanchezza, e rinuncio a
         asettica e ce ne scappiamo via appena possibile.              visitare tutto il sito.
                                                                       Mi siedo sulla collina che sovrasta il
         9 Agosto: anche oggi si parte presto. Lungo il tragitto       panorama e mi gusto il paesaggio fino
         è d’obbligo una tappa al Mirador de Volcanes, sul             a che non arriva l’ora di ripartire. Puno
         passo Patapampa, il punto più alto della regione.             ci attende per cena, e non è educato
         Arrivarci è un po’ come ricevere una medaglia al              farsi aspettare…
         valore da appuntare su Facebook, quindi scendiamo
         dal pullmino infagottati nei nostri giubbotti pesanti,        Puno sorge su una baia, nel lato più
         con guanti, sciarpa ed il cappello ben calcato sulla          occidentale del lago Titicaca, ed offre
         testa.                                                        scorci meravigliosi sull’immensa
         Il freddo è intenso, ed il vento infido che ci soffia         distesa d’acqua del lago navigabile più
         intorno lo rende ancora più pungente.                         alto al mondo.
         Ma la foto a fianco della lastra che riporta, ben in          Alloggiamo all’hotel Casona, dove ci
         evidenza, che siamo a 4.910 metri, val bene un                consigliano di cenare dell’omonimo
         principio di congelamento!                                    ristorante in Calle Lima. Il ristorante è
         Chi è già stato immortalato dà uno sguardo veloce             carino, la scelta dei piatti è molto varia
         al panorama mozzafiato e poi corre a rifugiarsi nel           e ceniamo divinamente.                                     fidanzamento. Qui le persone che scelgono di stare
         caldo abbraccio del pullmino.                                                                                            insieme possono rimanere fidanzate per due anni.
         Gli altri, in fila, saltellano sul posto per non perdere le   10 Agosto: oggi lasciamo i bagagli in una stanza.          Non un giorno di più. Allo scadere del termine ognuno
         dita dei piedi già ai primi giorni di viaggio.                Portiamo con noi solo uno zaino con il minimo              dei due deve decidere se sposarsi o tornare sui suoi
         Quando dal naso colano ghiaccioli, decidiamo che              indispensabile per i due giorni che trascorreremo          passi. Niente proroghe, nessun tentennamento. E
         può bastare e ci apprestiamo a visitare la prossima           sulle isole del lago Titicaca.                             se ci si sposa, quello sarà il compagno per la vita.
         meraviglia.                                                   Al porto ci attende Juan Carlos, la nostra guida.          Triangoli, tradimenti o famiglie allargate non sono
                                                                       Compriamo qualche pacco di pasta, sale e zucchero          contemplati a Taquile.
         Lungo il percorso facciamo una breve sosta per                da portare alle famiglie che ci ospiteranno e ci           Ci raccontano poi che gli isolani sono molto gelosi
         ammirare la suggestiva Laguna Lagunillas, un lago a           imbarchiamo.                                               del loro territorio e non si vogliono mescolare con
         4400 metri di altitudine, circondato da montagne che          La nostra barca ha degli standard di lusso e sicurezza     persone esterne. Di conseguenza molto spesso si
         si tuffano dentro la Laguna e popolato di fenicotteri.        ben lontani da quelli a cui siamo abituati.                sposano tra consanguinei, aumentando l’insorgenza
         Come in tutti i Mirador, non manca la classica                Gli unici due vetri che si possono aprire sono pieni       di gravi malattie genetiche.
         bancarella di prodotti artigianali. Solo che qui, tra         di crepe e tenuti assieme da pezzi ormai secchi            Qui non portano la fede al dito, e le persone già
         berretti colorati e coperte in lana di alpaca, c’è anche      di nastro adesivo. Buona parte del rivestimento            impegnate sentimentalmente si riconoscono
         un articolo speciale.                                         interno è staccato e la fodera dei sedili ha visto         dell’abbigliamento. Gonne dai colori vivaci per le
         Si tratta del piccolo Miguel, di nemmeno due                  tempi migliori… Juan Carlos ha una cartina del lago        donzelle in cerca di marito e abbigliamento scuro per
         anni, che seduto per terra sotto la bancarella della          plastificata e, per spiegarci dove andremo e cosa          le donne sposate. I mariti invece indossano in vita
         mamma, gioca con un cerchietto di plastica rossa              faremo, ci scrive sopra con un pennarello rosso che        fasce colorate che contengono nell’intreccio i capelli
         trovato in mezzo alla polvere.                                subito dopo cancella con un fazzoletto che continua        che la moglie ha conservato prima del matrimonio.
         Il moccio gli cola dal naso, ma non sembra essere un          a togliere e mettere in tasca.                             È gente orgogliosa e fiera delle proprie tradizioni, e
         problema. Come non lo sono le manine sporche che              Per tre o quattro volte, durante la spiegazione,           sono onorata di aver trascorso del tempo insieme
         mette in bocca, o la terra fredda su cui è seduto, o la       abbandona in fretta e furia la sua postazione e si         a loro.
         mancanza di bambini con cui giocare.                          precipita al comando, mentre il capitano si infila         Nel primo pomeriggio ci dirigiamo verso Amantaní,
         Eppure Miguel è felice. Da sotto il tavolo mi spia, si        fuori dal finestrino e corre verso il fondo della barca    “capital mundial del turismo mistico”, dove
         nasconde per metà dietro un lembo di coperta che              a sbloccare il timone.                                     trascorreremo la notte ospiti da una famiglia locale.
         sporge e scherza con me, mi fa le boccacce e mi               Grazie al cielo, dopo una mezz’ora di capricci, la         Ma siamo in Perù, ed il riposo ce lo dobbiamo

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RACCONTI DI VIAGGIO | Peru Bolivia

       guadagnare… per cui, appena scesi sull’isola               cui vivono 6 persone.                                        incastrate decine di volti in pietra tra cui, si dice,
       e posati i bagagli, ripartiamo subito per un’altra         Ci sono un letto e qualche stuoia stesa a terra e            anche il viso di un extraterrestre, e 2 splendidi
       escursione verso il Santuario Pachamama, la Madre          coperta da tessuti colorati. Nient’altro.                    monoliti: El Fraile, decorato con i motivi del
       Terra. Sono circa 350 metri di dislivello, che però        La cucina è all’esterno, in una sorta di area comune         serpente, del puma e del condor, che simboleggiano
       qui pesano tre volte tanto. Il fiato si fa sempre più      dove si prepara il cibo tutti assieme.                       rispettivamente l’inframondo, la terra ed il cielo, ed
       corto, ma qualcuno mi svela un trucco.. strofino tra       Dove sia il bagno lo intuiamo da soli..                      il cosiddetto Ponce, una figura umana ricoperta di
       le mani un rametto di muña, una sorta di menta             Un po’di tecnologia la troviamo anche qui, visto che         incisioni e con un’elaborata corona sul capo, che
       locale, e annuso, e poco dopo torno a respirare quasi      ogni isola dispone di qualche pannello solare che            sembra sorvegliare l’ingresso alla città.
       normalmente. Arrivo in vetta giusto in tempo per           accende poche lampadine. Ma l’elenco dei comfort
       godere di un tramonto spettacolare.                        finisce qui..                                                12 Agosto: questa mattina troviamo Teresa ad
       Al calar del sole la temperatura scende rapidamente.       Salutiamo la piccola comunità che ci ha ospitato, ci         attenderci. Nei 20 minuti che impieghiamo per
       Ci avviamo lungo il sentiero e dopo poco il buio si        facciamo apporre il timbro dell’isola sul passaporto         avvicinarci al centro ci racconta un po’ La Paz.
       fa totale.                                                 ci apprestiamo a rientrare a Puno.                           La città, fondata nel 1548, è una delle più alte al
       Fa improvvisamente molto freddo, ma con                    Mentre la nostra barca scivola lenta verso il porto,         mondo. Sovrastata dal Monte Illampu e dall’Illimani,
       l’incredibile spettacolo di stelle sopra le nostre teste   getto un ultimo sguardo a questo luogo incredibile.          si affaccia sull’enorme vallata che la separa dalla
       quasi non ce ne accorgiamo. Non ne ho mai viste            Contro il giallo della totora spiccano i colori vivaci       Cordillera Oriental offrendo, dai vari mirador, un
       così tante in vita mia.                                              degli abiti degli isolani. Mi imprimo              colpo d’occhio che lascia senza fiato.
       Arriviamo a piccoli gruppi,                                          quest’immagine nella mente. Sarà un’altra          Dal punto più basso (3100 metri) a quello più alto
       in tempo per assistere al                                            cartolina da riporre nel cassetto dei ricordi      della città (circa 4000), ci sono oltre 900 metri di
       culmine di una festa che                                             speciali.                                          dislivello, che dal 2014 si possono percorrere in
       si svolge una volta l’anno.                                                                                             pochi minuti, grazie all’intricata rete di linee del
       La gente del posto ha                                                 Al rientro in hotel il pullmino ci attende        teleférico. Le cabine della funicolare sono spaziose,
       costruito enormi animali                                              per portarci al confine con la Bolivia,           pulite e completamente trasparenti.
       fatti di canne essiccate.                                             ma ci sono scioperi e strade occupate             Scendiamo alla stazione Buenos Aires.
       Li trasportano attorno alla                                           e dobbiamo rivedere il programma per              La salita è impressionante. Sotto di noi scivolano
       piazza ed infine li danno                                             evitare di rimanere bloccati tra Puno e La        centinaia di tetti rossi. Le case sono accatastate
       alle fiamme, illuminando                                              Paz.                                              l’una sull’altra, si incastrano confusamente senza
       l’area circostante con un                                             Optiamo per un percorso alternativo, e la         quasi lasciare spazio alla strade. Intravedo solo una
       enorme falò.                                                          sorte ci premia perché il viaggio fila liscio     specie di “Spaccanapoli” che taglia, dritta come
       Quando anche le ultime                                                ed arriviamo prima del previsto. Prima            una lama, questa parte di città. È un’interminabile
       scintille si sono spente, incontriamo Vittoriano, il       della partenza avevamo, a malincuore, escluso il             scalinata, accessibile solo a piedi, e penso che se
       nostro padrone di casa, che è venuto a prenderci. È        sito di Tiwanaku per problemi logistici, ma al nostro        avessimo tempo mi piacerebbe percorrerla tutta.
       ora di andare, dice, è pronta la cena.                     arrivo realizziamo che un’oretta di tempo ci avanza,         Dalla cabina vediamo la gente che si muove, stende
       Epifania, la moglie, ci aspetta in cucina. È una donna     e ci precipitiamo a fare i biglietti.                        i panni, sfaccenda in cortile. Passiamo talmente
       minuta e riservata. Lui chiacchera, ci racconta che è      Arrivando a ridosso dell’orario di chiusura non              vicini alle case, che riusciamo anche a spiare dentro
       un contadino ma anche un pittore, e che la moglie è        troviamo quasi nessuno, e ci gustiamo il sito senza          qualche finestra aperta… eppure il teleférico non
       un’abile tessitrice. Lei annuisce, la testa bassa e un     troppi intrusi. Ci accompagna Teresa, che sarà la            è “invadente” e non disturba il colpo d’occhio sulla
       sorriso leggero.                                           nostra guida anche domani a La Paz.                          città.
       Ci ha preparato una zuppa di quinoa che ci riscalda        Ci spiega che l’origine di Tiwanaku, detta anche             Facciamo una breve sosta per ammirare il panorama
       le ossa e per secondo, certa di farci piacere, un piatto   La Città di Pietra, è incerta. Gli studiosi non sono         dal punto più alto e riprendiamo poi la funicolare per
       di spaghetti in bianco con sopra le patate fritte.         ancora riusciti a stabilire il periodo in cui la città fu    scendere a Sopocachi. Qui Teresa ci accompagna
       Mangiamo e passiamo il tempo a raccontarci                 fondata, ma è certo che Tiwanaku fu il primo, vero           al mirador Killi Killi, che si snoda attraverso un
       di noi, in un misto di quechua, gesti e spagnolo           Impero andino, paragonabile per estensione e potere          piccolo parco ben curato e circondato da un lungo
       approssimativo. Trascorriamo una bellissima serata.        a quello degli Inca, e la sua fine resta ancora un           parapetto, che ci consente di ammirare un panorama
       Dopo un paio d’ore, stanchi per la giornata così ricca     mistero.                                                     mozzafiato.
       di fatica e di emozioni, ci riempiamo nuovamente gli       Del maestoso Kalasasaya, o Tempio dei Pilastri,              Ci gustiamo una salteña a dir poco spaziale, e Teresa
       occhi di stelle e prendiamo finalmente possesso della      oggi rimangono intatti pochi frammenti, tra cui uno          ci scatta una foto bellissima, seduti tutti di spalle
       nostra cameretta senza bagno né riscaldamento.             dei più celebri monumenti in pietra della cultura            sulla balconata del mirador, uniti da un lunghissimo
                                                                  precolombiana: la Puerta del Sol,decorata con volti          abbraccio.
       11 Agosto: salutiamo Epifania e Vittoriano con un          umani e teste d’aquila.                                      Al termine della visita ci attende la Valle della Luna.
       abbraccio.                                                 Sull’architrave spicca un piccolo corpo dalla grande
       Risaliamo in barca e ci dirigiamo verso le Uros, un        testa che, sotto gli occhi, presenta dei fori nella pietra   Situata a circa 10 km dal centro, non si tratta in realtà
       piccolo arcipelago di isole artificiali costruite con      che sembrano lacrime. Viene chiamato “dios lloron”,          di una valle ma di un canyon eroso dall’acqua. La
       sottili canne intrecciate e ancorate al fondo del lago.    il dio che piange, e proprio sotto di lui, da migliaia       paziente cesellatura del tempo ha scavato l’argilla,
       Sono vere e proprie zattere, che si possono spostare       di anni, all’alba del primo giorno di primavera,             creando centinaia di pinnacoli che cambiano
       all’occorrenza.                                            penetrano i raggi del sole ad accompagnare l’inizio          continuamente forma.
       Capanne, arredi, torri di guardia e giochi per bambini.    di una nuova stagione.                                       Nessuno sfugge a Teresa, che ci immortala in pose
       Imbarcazioni coloratissime con teste di puma …             Anche questo sito, come purtroppo accadde in tutto           più o meno plastiche sul bordo di una profonda
       qui tutto è costruito con la totora, un sottile giunco     il Sudamerica, venne razziato dagli spagnoli che,            scarpata, e dopo venti minuti di shooting fotografico
       di palude che cresce sul lago Titicaca, e di cui gli       quando giunsero nel Nuovo Mondo, distrussero                 in cui tentiamo senza successo di scrivere Bolivia
       abitanti si cibano succhiandone il tenero midollo.         migliaia di edifici per ricavarne materia prima per la       con i nostri corpi, salutiamo anche la Valle della Luna
       Attracchiamo su un’isoletta a caso, facciamo               costruzione di chiese e cattedrali cristiane.                e ci dirigiamo verso il centro. Ci restano un paio d’ore
       qualche acquisto di prodotti artigianali e visitiamo       Alla furia della conquista sopravvisse il Templete,          di tempo e lo dedichiamo al Mercado de Hechiceria.
       una capanna. È costituita da un unico stanzone in          un tempio scavato sottoterra, sulle cui pareti sono

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RACCONTI DI VIAGGIO | Peru Bolivia

         Il Mercato delle Streghe, meta di ogni turista
         che si rispetti, si svolge tutti i giorni nei pressi di
         Calle Sagarnaga, a due passi dalla Chiesa di San
         Francesco.
         Ci addentriamo in un intricato dedalo di stradine
         costellate da minuscoli negozi che vendono ogni
         genere di talismano. Famoso in tutto il mondo,
         questo mercato è un calderone di tradizioni e
         credenze animiste.
         Teresa ci accompagna da una bruja, una strega
         buona, che ci spiega il significato dei vari amuleti.
         Il rospo porta ricchezza, il condor favorisce i viaggi.
         La statuina degli amanti aiuta a trovare l’anima
         gemella, e ci sono rimedi per qualsiasi disturbo,
         dall’impotenza sessuale ai calcoli renali.
         La statua della Pachamama poi, raccoglie in sé tutti
         i talismani, a dimostrazione dell’enorme rispetto che
         questi popoli portano alla Madre Terra e ai suoi doni
         preziosi.
         Sopra tutte le stranezze, spiccano i feti di lama
         essiccati. Piccoli e biancastri, si trovano appesi
         in bella vista dentro ogni negozio. Rappresentano
         uno degli amuleti più forti, e i boliviani sono soliti
         seppellirli nelle fondamenta delle case come offerta
         alla Pachamama, che darà loro in cambio salute e
         ricchezza.
         Sono inebriata da questo incredibile mix di
         colori, profumi, sensazioni, tradizione e sperpero
         allegramente gli ultimi bolivianos tra i negozi del
         Mercato delle Streghe, tornando in albergo carica di
         borsette piene di cianfrusaglie portafortuna.

         Stasera abbiamo il bus notturno per Uyuni e
         raggiungiamo la stazione in taxi.                          La gente intorno a me si sveglia, assonnata e             Alla fine dell’800, in quest’area, venne costruito uno
         Sfidare il traffico cittadino di La Paz è un’esperienza    sorpresa. Guardo i miei compagni. Abbiamo tutti           snodo ferroviario per il trasporto dei minerali verso
         indimenticabile.                                           i capelli arruffati, e in faccia i segni di cuscini       l’Oceano e, quando il sito venne dismesso, vagoni
         Ci sono milioni di auto furgoni pullmini corriere          improvvisati. Scendiamo dall’autobus come degli           e locomotive furono abbandonati nel deserto, dove
         carretti bici moto autobus risciò passeggini               zombie. Zaino in spalla e sguardo perso. Siamo a          l’azione del tempo e del vento salato hanno corroso
         monopattini, TUTTI in strada nello stesso momento          3700 metri, sono le 4 del mattino, siamo in anticipo      il metallo creando una distesa di carcasse.
         e nello stesso punto. Il tuo.                              di 2 ore e fa un freddo cane.                             C’è un sole accecante ed il cielo è incredibilmente
         Qui si paga la singola corsa e non il tempo che ci                                                                   limpido.
         si impiega, e per fare in fretta i tassisti si lanciano    13 Agosto: l’autista ci abbandona all’angolo tra due      La ruggine arancione, il cielo azzurro intenso ed il
         in mezzo alle auto come se non ci fosse un domani.         strade deserte.                                           bianco lucente del sale creano un set fotografico
         Nonostante qui tutti guidino come pazzi, tuttavia, non     Uyuni sembra una città fantasma. Il vento soffia          perfetto. Il fascino di questo luogo è innegabile,
         vediamo incidenti né auto danneggiate. È il regno del      gelido e solleva da terra polvere e cartacce. Un          e nonostante il freddo pungente, ci addentriamo
         caos e del clacson, che tutti suonano per avvisare         semaforo arancione in fondo alla strada lampeggia,        tra i vagoni abbandonati e ci sembra di essere
         che stanno arrivando, come se in questo marasma la         ondeggiando, appeso ad un cavo d’acciaio, e               scaraventati indietro nel tempo.
         cosa facesse una qualche differenza..                      l’atmosfera è incredibilmente surreale..                  Davanti a noi, una vecchia rotaia fugge verso un
         Dopo un tempo da formula uno arriviamo alla                Un cane randagio si avvicina, ci annusa e poi fa pipi     orizzonte infinito, e ripartiamo seguendo anche noi
         stazione degli autobus. Per i quattro giorni che           su un cartellone esposto fuori da un locale. Questa       la stessa direzione.
         trascorreremo ad Uyuni portiamo un bagaglio ridotto        è zona mia, ci dice. E io penso che gliela lascio
         all’osso: sacco a pelo, gli scarponi che abbiamo           volentieri...                                             Lungo il percorso ci fermiamo per una sosta a
         ai piedi, un pigiama, due maglie, un pantalone             Il bar è l’unica cosa viva che riusciamo a scorgere       San Cristobal. È la classica cittadina di minatori,
         che dopo 4 giorni camminerà da solo, e qualche             intorno a noi. È un posto un po’ squallido, quasi         con un unico luogo di interesse: una chiesetta in
         mutanda. Scarichiamo i nostri zaini e ci accampiamo        di frontiera, ma c’è del the caldo, ottimi pancake        pietra costruita dai Gesuiti vicino ad una miniera di
         in sala d’attesa.                                          con fragole e cioccolato e persino il Wi-Fi. Il           argento e poi spostata, pietra su pietra, nell’attuale
         Finalmente tocca a noi. Ci sistemano al secondo            nostro corrispondente ci raggiunge qui. Verso le          posizione. L’edificio ha un’architettura particolare,
         piano di un autobus con i sedili quasi completamente       8 la carovana è al completo ed iniziamo la nostra         con un ingresso principale affiancato da archetti e
         reclinabili e, tutto sommato, abbastanza comodi.           avventura sul Salar de Uyuni.                             due torri campanarie laterali che mi ricordano delle
         L’arrivo a destinazione è previsto per le 6 del mattino.                                                             pagode orientali.
         Verso le 3 e mezza non riesco più a dormire e frugo        Il Salar, che si trova nel dipartimento di Potosí, è la   La chiesa purtroppo viene aperta al pubblico solo in
         per mezz’ora nello zaino alla ricerca delle cuffiette.     più grande distesa di sale al mondo. Si estende per       occasioni ufficiali, e non ci è quindi possibile visitarla.
         Appena riesco a recuperare, l’autobus frena e, con         circa 11.000 mq         e contiene circa 10 miliardi
         un piccolo sobbalzo, si ferma.                             di tonnellate di sale ed un terzo del litio del nostro    La tappa successiva è la Valle de Rocas, un’ampia
         SCHSSSSSS… si aprono le porte. Siamo arrivati.             pianeta.                                                  vallata costellata di formazioni rossastre di origine
                                                                    Il nostro giro inizia dal Cimitero dei Treni.             vulcanica. L’erosione del vento ha modellato le rocce

                                                                                                                                      Avventure nel mondo 1 | 2020 - 49

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RACCONTI DI VIAGGIO | Peru Bolivia

       nelle forme più svariate, e vediamo un cammello           sono così tante da perdere il conto.                        15 Agosto: questa mattina gli autisti ci portano
       accovacciato, la coppa del mondo, un condor senza         La Laguna Hedionda, piccola gemma a 4100 metri              verso un altro punto della laguna, chiamata Aguas
       testa ed anche un bel dito medio che non lascia           sul livello del mare; il Salar de Chalviri; le acque        Calientes.
       spazio a libere interpretazioni.                          termali in mezzo al nulla, in cui 4 pazzi faranno il        Ci sono posti in cui la natura da il meglio di sé. Lo
       Il nostro driver si chiama Jesus. È poco più che          bagno nel pomeriggio. E poi il Deserto del Dalí, che        spettacolo che ci riserva qui ci lascia senza parole. Da
       un ragazzino, ma guida bene ed è simpatico e              ti porta dritto dentro un dipinto surrealista; la Laguna    una piccola sorgente sotterranea un rivolo fumante
       chiacchierone. Lo chiamiamo Ciop, perché mastica          Verde, una lastra di giada in cui si specchia il vulcano    si butta nel lago. A pochi passi dalla riva alcuni lama
       continuamente una gran quantità di foglie di coca         Licancabur; e la Laguna Blanca, proprio lì a due            brucano tranquilli, riflessi nell’acqua bassa di un
       che poi appallottola e tiene incastrate sotto la          passi, che a causa dei sali in sospensione sembra un        incredibile colore blu cobalto. Uno stormo di uccelli
       guancia.                                                  enorme lago di latte.                                       bianchi e grigi punteggia la superficie del lago, ed il
       Ci porta a visitare un piccolo sito che chiamano Italia   Ed infine i geyser, colonne di vapore sparato fuori dal     loro pigolio è l’unico suono che sentiamo. Nessuno
       Perdida.                                                  ventre della terra, puzza di zolfo infernale ed i miei      di noi emette un fiato. Siamo rapiti da quest’oasi di
       “In questa zona qualche anno fa si sono persi             primi 5000.                                                 pace che sembra un paradiso terrestre. Mi siedo a
       due italiani” ci spiega.                                                                                              terra. Non parlo, non scatto foto. Mi riempio gli occhi
       “Purtroppo uno di loro non                                                         A metà pomeriggio lasciamo         e basta.
       ha ritrovato la strada del                                                         lasciamo i bagagli e, finché
       ritorno ed è morto qui.”                                                           Ada si occupa della cena, i        Il nostro terzo giorno sul Salar prevede il
       La storia mi colpisce, e                                                           driver ci accompagnano alla        riavvicinamento ad Uyuni per una strada diversa da
       visto che il mio senso                                                             Laguna Colorada.                   quella dell’andata.
       dell’orientamento          è                                                       La laguna, color rosso sangue,     Strada è un termine inappropriato in realtà, perché
       inesistente,       passeggio                                                       è fiancheggiata da un sentiero     quelli che percorriamo sono enormi spazi su terra,
       per la vallata senza mai                                                           che porta ad un mirador da         sassi, sabbia e fanghiglia di neve sciolta. Per pranzo
       perdere d’occhio Jesus e i                                                         cui assistiamo ad un tramonto      ci fermiamo in una specie di rifugio lungo la strada
       miei compagni di cordata.                                                          favoloso. Alla nostra destra,      ma lo troviamo chiuso. Oggi è ferragosto e anche qui
       Arriviamo       al    nostro                                                       la riva del lago è un tripudio     è festa. La nostra cocinera ed i driver non si perdono
       alloggio con il buio.                                                              di rosa. Ci sono centinaia di      d’animo. Abbassano i pianali delle jeep, ci stendono
       Il cielo ci regala lo spettacolo di una via lattea        fenicotteri appollaiati sui lunghi trampoli, il collo       sopra qualche coperta colorata et voilà.. la tavola è
       splendente. Prepariamo i sacchi a pelo per la notte e     sinuoso che si infila nell’acqua bassa alla ricerca di      apparecchiata. Ada si inventa dei piatti freddi con
       raggiungiamo il gruppo nella sala comune.                 alghe e minuscoli crostacei.                                quello che ha a disposizione ed eccoci a consumare
       Quando arrivo sono tutti raggruppati, stretti stretti     Qualcuno prende il volo e si sposta un po’ più in là,       uno dei pranzi più originali che io ricordi. C’è una
       intorno ad una stufa in cui ardono gli ultimi rametti     spiegando ali enormi che sotto sono nere come la            bellissima laguna alle nostre spalle. Ci sediamo sulle
       trovati nella scatola della legna. Siamo ben imbottiti    notte. Atterrano lenti, abbassando le zampe fino a          rocce a piccoli gruppi, con i piatti appoggiati sulle
       in pesanti pile, con i calzettoni di lana sopra i         sfiorare la superficie e creando piccole increspature,      ginocchia, e contempliamo lo splendido scenario che
       pantaloni e la sciarpa al collo. In mano una bella        come farebbe un sasso piatto lanciato di taglio             abbiamo di fronte.
       tazza di the fumante che scalda il fisico e ristora la    sull’acqua.
       mente.                                                    Il cielo sembra la tavolozza di un pittore. Un lama è       Riprendiamo il nostro viaggio immersi nella natura
       Diamo una mano ad Ada, la cocinera che viaggerà           seduto vicinissimo alla riva. Lo fotografo di spalle,       ed arriviamo nel Salar a metà pomeriggio.
       con noi in questi 4 giorni, a sistemare la tavola e       mentre il suo sguardo è rivolto verso un vulcano che        Questa notte dormiremo in un hotel di sale.
       portare stoviglie e cibo dalla cucina.                    si staglia all’orizzonte, tra lunghe pennellate di giallo   Una doccia c’è, ma non esce acqua. Condividiamo
       La zuppa bollente che ci ha preparato è tutto ciò che     rosa ed azzurro.                                            un solo bagno in 17. Fuori ci sono 13 gradi sottozero
       potevo desiderare in una serata gelida come questa.       Alla nostra sinistra c’è una piccola collina dove altri     e non c’è riscaldamento. Ma ormai questi sono
       Mangiamo, ridiamo, ci prendiamo in giro e ci              esemplari se ne stanno accovacciati a godersi il            dettagli a cui non badiamo più …
       passiamo il pane. Guardo i miei compagni. Qualcuno        tramonto, in attesa che cali il buio.                       Prendiamo possesso delle nostre stanze e lasciamo i
       porta un dolcevita infilato dentro pantaloni ascellari.   Ringrazio in cuor mio la Pachamama per le emozioni          bagagli. Ci imbottiamo per bene ed usciamo. Stasera
       Gli uomini hanno la barba lunga e le donne sono           che ci sta regalando in questo viaggio.                     si va a vedere il tramonto. Fin qui è stato tutto
       senza trucco. Siamo stanchi e disordinati, ma anche       Mi siedo accanto ad una coppia di lama e aspetto            bellissimo, ma la ciliegina deve ancora arrivare..
       felici e bellissimi così.                                 con loro che scenda la sera.
                                                                                                                             L’enorme distesa del Salar dista pochi chilometri dal
       14 Agosto: carichiamo le jeep e partiamo per la
       nostra seconda giornata sul Salar.
       Lungo il tragitto, le poche tracce della presenza
       dell’uomo sono le strade (e chiamarle così, in qualche
       caso, è un eufemismo..) ed un piccolo edificio vicino
       a due vasche di acqua termale.
       Qui è la natura a regnare incontrastata, in tutte le
       sue forme.
       Anche oggi siamo graziati da una giornata di sole.
       Attraversiamo lande deserte, popolate da lama,
       vigogne ed alpaca. Qualche esemplare porta fili di
       lana colorata legati alle orecchie, segno che si tratta
       di un animale domestico.
       Corriamo a fianco di una splendida catena montuosa.
       Non ci sono alberi su queste montagne. Le cime
       sono levigate e coloratissime.
       Lungo il percorso, le meraviglie che la natura ci offre

         50 - Avventure nel mondo 1 | 2020

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PERU BOLIVIA INCREDIBILI MERAVIGLIE DEL CAMINO REAL - Viaggi Avventure nel ...
RACCONTI DI VIAGGIO | Peru Bolivia

         nostro alloggio. Ci arriviamo poco prima del tramonto     L’Isola è una bassa collina nel mare bianco del Salar,    carrucole né ferro né ruote, siano riusciti a
         e cerchiamo un luogo da cui potercelo godere in           ricoperta di enormi cactus millenari che superano         trasportare, scolpire ed incastrare massi che pesano
         tranquillità.                                             anche i 10 metri d’altezza.                               anche 200 tonnellate, rimane tuttora un mistero e
         Quello che succede al calar del sole è uno spettacolo     Il biglietto d’ingresso ci permette di salire fino        ancora oggi, dopo 600 anni, le mura di questa città-
         difficile da descrivere.                                  alla cima, e da lì possiamo ammirare il deserto           fortezza ci fanno intuire quale dovesse essere la
         Il riverbero della luce sui cristalli di sale accende     immacolato che si stende tutto intorno.                   potenza dell’impero.
         l’orizzonte. Fasce rosse e gialle riempiono un cielo      Poco prima di rimetterci in marcia verso Uyuni, arriva
         che sembra improvvisamente andare a fuoco. Qui i          il tanto atteso momento                                                               Nel corso della mattinata,
         fotografi si scatenano e, fino a che un filo di luce      “foto della minkia” a cui                                                             visitiamo altri 3 siti
         ancora rimane, catturano immagini quasi irreali.          nessun turista si può                                                                 minori.
         Poi il sole scompare, ed il buio diventa totale.          sottrarre.                                                                            Il primo è Q’enqo, un
         Sotto i nostri piedi ci sono pozze d’acqua profonde       Qui, dove non ci sono                                                                 budello scavato nella
         pochi centimetri che sembrano enormi specchi              punti di riferimento,                                                                 roccia, che ci conduce
         posati sul terreno, in cui tutto si riflette con una      la      prospettiva      è                                                            ad una grotta sotterranea
         precisione assoluta.                                      ingannevole ed i nostri                                                               con un enorme altare in
         E a quel punto vedo stelle dappertutto, sopra,            driver si scatenano.                                                                  pietra destinato a sacrifici
         intorno ed anche sotto di noi, dove la volta celeste      Alla fine dello shooting                                                              e mummificazioni.
         si specchia ed un altro cielo punteggia di piccoli        fotografico, ci ritroviamo                                                            Poi Pukapukara, “la
         diamanti il sottile strato d’acqua su cui poggiano i      immortalati dentro un                                                                 fortezza rossa”, costruita
         nostri piedi.                                             cestino del pane, sul                                                                 per scopi militari sotto
         Rimaniamo li, increduli, immersi in questo spettacolo     palmo della mano di                                                                   il regno di Pachacutec.
         pazzesco fino a che il freddo non ci costringe a          Cecilia che ci soffia                                                                 Il sito non mi colpisce
         cercare un riparo.                                        via, sotto la scarpa di Luisa che invece ci vuole         particolarmente, ma offre una vista magnifica sulla
         Prima di lasciare questo luogo incredibile, qualcuno      schiacciare, piccoli piccoli a spingere una jeep          vallata che circonda Cuzco, ed il colpo d’occhio sulla
         accende il telefono e fa partire una canzone.             enorme o tutti in fila sopra una bottiglia d’acqua.       città è uno spettacolo da non perdere.
         Ci avviciniamo e ci abbracciamo a piccoli gruppi. 17      Il sole splende, la temperatura è gradevole, e un         E per finire, una breve sosta a Tambomachay, che i
         voci cantano piano il ritornello di “Heal the World”.     po’ di sano cazzeggio è proprio quello che ci vuole       locali chiamano “el baño del Inca”.
         Mi viene la pelle d’oca, ma questa volta il freddo non    per chiudere in bellezza questo incredibile viaggio       L’uso di materiali pregiati lascia pensare che in
         c’entra.                                                  nell’oceano di sale più grande del mondo.                 origine si trattasse di un luogo di di ritiro spirituale
                                                                   Il pomeriggio è ormai tardo quando raggiungiamo           per la famiglia reale.
         16 Agosto: Il mattino seguente, alle 4, siamo già         Uyuni. Stasera si riparte. Si torna alla realtà.          La struttura, sviluppata su 3 livelli, raccoglie l’acqua
         pronti per partire. Non possiamo andarcene senza                                                                    da una sorgente sconosciuta e la fa riemergere in
         prima aver visto un’alba sul Salar ed i nostri driver     17 Agosto: da La Paz oggi prendiamo l’autobus che         superficie sempre pulita e ad una temperatura
         guidano per circa un’ora, al buio e in mezzo al niente,   ci porterà a Cuzco.                                       costante. Anche nei periodi più secchi, la fonte non
         alla ricerca di un buon punto di osservazione.            Sappiamo che non è possibile portare alcun seme           smette mai di rifornire d’acqua il Bagno del Re, ed il
         Dopo circa 50 km di sale infinito, ci fermiamo e          o frutto dalla Bolivia al Perù, e superiamo il confine    mistero della sua origine resta uno dei tanti segreti
         scendiamo dalle jeep.                                     senza intoppi. Ad attenderci in hotel c’è un professore   non ancora svelati.
         Ieri sera, al tramonto, il cielo era in fiamme. Ora       di archeologia che ci farà da guida. Acquistiamo un
         il sorgere del sole illumina il paesaggio di tinte        boleto turistico che dà accesso a diversi luoghi di       Nel pomeriggio rientriamo in città. Ci rilassiamo
         pastello. Giallo tenue, azzurro pallido, rosa chiaro      interesse culturale, ed iniziamo il nostro tour da        passeggiando tra le stradine di San Blas e visitiamo
         sono tutto intorno a noi, a colorare un orizzonte che     Saqsaywaman.                                              l’imponente cattedrale rinascimentale di Plaza de
         si estende piatto quasi a 360 gradi.                      Il sito, risalente al XV secolo, è immenso. Anche qui,    Armas.
         Resistiamo fino a che il freddo non ci costringe a        purtroppo, i conquistadores spagnoli lasciarono il        È una bella giornata di sole, e la piazza è viva, allegra
         rientrare in auto, dove Jesus accende il riscaldamento    segno, razziando gli edifici Inca, ma non riuscirono      e piena di colore.
         al massimo e ci spara, per la ventesima volta,            a rimuovere gli enormi blocchi di pietra che              La sera prenotiamo in un localino in centro. Qui
         Despacito a tutto volume.                                 costituivano i bastioni della cinta muraria, ancora       si mangia bene ovunque e non abbiamo che
                                                                   visibili agli angoli delle mura costruite a zig zag.      l’imbarazzo della scelta.
         Il sole è ormai alto quando raggiungiamo Incahuasi.       Come gli uomini del tempo, che non utilizzavano
                                                                                                                             18 Agosto: sulla strada per Macchu Picchu, sono
                                                                                                                             previste alcune soste lungo el Valle Sagrado,
                                                                                                                             che affianca il fiume Urubamba da Pisac fino ad
                                                                                                                             Ollantaytambo.
                                                                                                                             Iniziamo il nostro percorso proprio da Pisac. A 300
                                                                                                                             metri di altezza, piccoli gruppi di edifici in pietra sono
                                                                                                                             abbarbicati sul fianco della collina, perfettamente
                                                                                                                             conservati, e dalla cima del sito si gode di una
                                                                                                                             bellissima vista sulla vallata sottostante, abbracciata
                                                                                                                             tutto intorno dalla cordigliera andina.
                                                                                                                             Al termine dell’escursione scendiamo verso il centro
                                                                                                                             del villaggio. Pisac è famosa anche per l’immenso
                                                                                                                             mercato di prodotti artigianali che si dirama lungo
                                                                                                                             strette stradine affollate, arrivando fino alla piazza
                                                                                                                             centrale, dove la funzione domenicale delle 10
                                                                                                                             viene celebrata in quechua, ed è seguita da una
                                                                                                                             processione di capi villaggio in abiti tradizionali.

                                                                                                                                    Avventure nel mondo 1 | 2020 - 51

02 RACCONTI VIAGGIO 1-2020 pag 2-147.indd 51                                                                                                                                      13/12/19 07:14
PERU BOLIVIA INCREDIBILI MERAVIGLIE DEL CAMINO REAL - Viaggi Avventure nel ...
RACCONTI DI VIAGGIO | Peru Bolivia

       Il mercato è molto turistico e un po’ deludente e          quasi magnetico. Attraversiamo punti talmente             Vennero appiccati incendi per disboscare l’area
       cerchiamo di arrivare alla Chiesa. Purtroppo, dato         stretti che le rotaie arrivano a pochi centimetri dal     e riportare alla luce “un grande volo di terrazze in
       il poco tempo a disposizione, non riusciamo ad             vuoto, e più di una volta penso che se il terreno         pietra splendidamente costruite”, come egli stesso
       assistere alla messa, né alla processione.                 dovesse cedere, anche solo un po’, il nostro viaggio      le definì.
       Prendiamo la strada del ritorno perdendoci in un           finirebbe qui…                                            E dopo anni di pulizie e restauri, il mondo ricevette
       dedalo di viuzze dai mille colori, ed entriamo in un       Un’inserviente ci porta biscottini e frutta secca, e      in dono Macchu Picchu, la più incredibile delle città
       cortile attirati da un invitante profumino di carne        ci serve il thè in raffinati bicchieri di carta che ci    perdute.
       arrosto.                                                   informano che stiamo vivendo “a mystic esperience”.
       Alcune donne portano cappelli di feltro dalla foggia       E io non posso che essere d’accordo.                      Siamo tra i primi visitatori e, prima di iniziare la
       maschile. Altre invece indossano grandi copricapi                                                                    nostra esplorazione, ne approfittiamo per fare una
       bianchi e gialli, di forma tonda e piatta, che mi          Arriviamo ad Aguas Calientes nel tardo pomeriggio.        foto al sito in tutta la sua magnificenza. C’è ancora
       ricordano enormi tappi di bottiglia rovesciati.            È già buio ma le strade della cittadina brulicano di      foschia, ma il cielo sembra premiare il nostro
       Ci sono dei tavoli sotto una pergola e, appesi al          gente. Ci accontentiamo di una cena frugale e veloce,     sacrificio mattutino e per qualche minuto si apre,
       soffitto, decine di acchiappasogni colorati. Sulla         per poter rientrare il prima possibile. Domattina la      regalandoci un meraviglioso picco senza nuvole.
       sinistra, alcune gabbiette di bambù dove un gruppo         sveglia suonerà prestissimo, all’ora in cui, in genere,   Ci addentriamo poi, in una salita infinita, tra le varie
       di porcellini d’India belli grassocci mangia paglia        sono solita rientrare a casa il sabato sera…              terrazze, ed abbiamo un primo colpo d’occhio sulla
       come se non ci fosse un domani.                                                                                      piazza principale, le carceri, l’area agricola e quella
       Trovo tutto molto suggestivo.. almeno                                                       Sono      esattamente    residenziale.
       finché il cuoco non estrae il suo carico                                                    le due e mezza del       A nord-est, svetta il picco dello Huayna Picchu, che
       di carne arrosto dal forno. A quel                                                          mattino        quando    non riusciamo purtroppo a visitare perché i biglietti
       punto realizzo che quei cosi informi                                                        “Perfect”     di   Ed    per accedervi sono terminati già mesi e mesi fa..
       infilzati nello spiedo somigliano                                                           Sheeran mi sveglia       Saliamo una lunga scalinata che si inerpica a zig
       tanto, troppo, ai porcellini d’India che                                                    nel mezzo di una fase    zag fino alla Capanna del Custode e ci soffermiamo
       vedo nelle gabbiette, e capisco con                                                         REM da manuale.          qualche istante ad assaporare il panorama che si
       sgomento che mi trovo di fronte al                                                          La sera prima sono       stende davanti ai nostri occhi.
       cuy, famigerato piatto tipico peruviano                                                     stata previdente ed      Attraversiamo un’enorme porta che ci conduce verso
       che, grazie al cielo, nessuno di noi                                                        ho preparato tutto       il centro del sito, e dall’alto possiamo ammirare il
       avrà il coraggio di assaggiare per tutto                                                    accanto al letto.        Tempio del Sole, un edificio a pianta circolare con
       il viaggio.                                                                                 Brancolo fino alla       un altare al centro su cui, attraverso una finestra, si
                                                                                                   reception, dove ci       proiettano i primi raggi del sole il giorno del solstizio
       Al termine della visita a Pisac, ci dirigiamo verso        attende un cestino della colazione. Lo cacciamo           d’inverno.
       Ollantaytambo, sede della più importante battaglia         nello zaino e usciamo. Gli autobus per Macchu             Sotto il Tempio del Sole, alcuni gradini ci conducono
       vinta dagli Inca contro gli spagnoli.                      Picchu partiranno dalle 5 della mattina e vogliamo        ad una grotta, che probabilmente ospitava la Tomba
       Sulla cima troneggia una porta imponente                   essere tra i primi a salirci.                             Reale.
       fiancheggiata da un muro con svariate nicchie, e           Arriviamo alla fermata verso le 3. Dopo circa un’ora,     Ci perdiamo tra strade di pietra perfettamente
       sopra il muro sono ancora presenti 6 enormi monoliti       la fila di gente in attesa è impressionante e si snoda    conservate e raggiungiamo infine la Piazza Sacra,
       di roccia estratti da una cava sull’altra sponda del       per centinaia di metri lungo il centro del paese.         soffermandoci prima a guardarla dal Tempio delle
       Rio Urubamba, e trasportati, con l’aiuto di rulli e        Quando il primo autobus parte, sono assonnata ed          Tre Finestre. Accanto alla piazza principale sorgono
       slitte, attraverso il fiume e poi lungo una rampa          infreddolita ma l’emozione è tanta, e tutto il resto      edifici reali, templi e uno splendido osservatorio
       ancora oggi visibile.                                      passa in secondo piano.                                   astronomico, in cui è ancora presente l’ intihuatana,
       La moderna Ollantaytambo si srotola ai nostri piedi.                                                                 il palo che gli antichi utilizzavano per “agganciare il
       Siamo appena al primo pomeriggio, ma non                   Arriviamo all’ingresso poco prima dell’apertura           sole” nel giorno più corto dell’anno.
       possiamo purtroppo trattenerci oltre.                      dei cancelli. Il cielo è livido e pioviggina un po’.      Sono ancora visibili i terrazzamenti utilizzati dagli
       Alla stazione c’è un treno ad attenderci. Destinazione     Imbacuccata nella mia bella giacca a vento, guardo        Inca per coltivare il terreno senza deturpare il
       Aguas Calientes, l’ultima frontiera prima di arrivare a    con ammirazione il gruppetto di temerari arrivati fin     paesaggio, seguendo le curve sinuose della terra, e
       Macchu Picchu.                                             qui percorrendo l’impervia salita dell’Inca Trail. Sono   lo sguardo d’insieme mi trasmette armonia, pace e
                                                                  stravolti, paonazzi, e talmente sudati da rimanere in     un senso di simbiosi ancestrale con la natura.
       La stazione di Ollantaytambo è piccola e un po’ retrò.     maniche corte nell’alba fredda di Macchu Picchu.
       Ci sono solo 2 binari, percorsi da locomotive blu a        E poi, finalmente, arriva l’ora di varcare la soglia e    Nel pomeriggio la pioggia si fa insistente e troviamo
       fasce gialle. C’è anche un treno extra lusso, intitolato   mi sento come una bambina al suo primo giorno di          rifugio sotto una tettoia di legno e, aspettando
       ad Hiram Bingham, che per la modica cifra di 600           scuola.                                                   che spiova un po’, ne approfittiamo per pranzare.
       euro offre il biglietto di andata e ritorno, ingresso e                                                              Abbiamo dei panini umidi e qualche mandarino
       visita guidata al sito, e naturalmente thè e cocktail      Cerco di immaginare cosa deve aver provato Hiram          schiacciato, ma siamo svegli da oltre 12 ore, e non
       durante il viaggio.                                        Bingham quel giorno del 1911, quando giunse qui,          disdegniamo il nostro pranzo di fortuna.
       Noi ci accontentiamo di una soluzione più modesta,         quasi per sbaglio, guidato dai campesiños della Valle     Abbiamo girato il sito in lungo e in largo, e sonno
       ma il tragitto fino ad Aguas Calientes è ugualmente        dell’Urubamba.                                            e stanchezza iniziano a farsi sentire quindi,non
       mozzafiato.                                                Mentre era alla ricerca di Vilcabamba, ultimo rifugio     appena la pioggia diminuisce un po’, io ed un’amica
       Il nostro vagone mi ricorda un po’ un treno anni ‘50,      di Manco Inca dopo la battaglia di Ollantaytambo,         prendiamo la strada del ritorno, percorrendo a piedi
       con morbidi sedili in pelle color nocciola ed enormi       Bingham aveva sentito strani racconti su una              gli oltre 10 km che ci separano da Aguas Calientes
       finestre.                                                  “vecchia montagna”, e si fece condurre in questo          Quando finalmente arrivo in hotel sono talmente
       Mi è stato assegnato il posto vicino al finestrino,        luogo, mai individuato dagli spagnoli, dove vivevano      stanca che svengo sul letto, senza nemmeno
       e trascorro un’ora e mezza con il naso incollato al        poche famiglie di contadini. Era diventata la loro        togliermi i pantaloni e gli scarponcini imbrattati di
       vetro. Sotto di noi urla impetuoso il Rio Urubamba.        città, ma Bingham capì di essersi imbattuto in una        fango.
       Ci scorrono davanti alberi fioriti, montagne, cascate,     grande scoperta e ritornò l’anno successivo per           Chiudo gli occhi all’istante e, in sogno, ritorno a
       ma il fiume che ci serpeggia accanto ha un fascino         portare avanti le sue ricerche.                           Macchu Picchu.

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