Unione della Romagna Faentina - giovedì, 20 febbraio 2020 - Unione Romagna Faentina

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Unione della Romagna Faentina - giovedì, 20 febbraio 2020 - Unione Romagna Faentina
Unione della Romagna Faentina
    giovedì, 20 febbraio 2020
Unione della Romagna Faentina - giovedì, 20 febbraio 2020 - Unione Romagna Faentina
Unione della Romagna Faentina
                                                   giovedì, 20 febbraio 2020

Prime Pagine

 20/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna                                                                                4
 Prima pagina del 20/02/2020

 20/02/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)                                                                                     5
 Prima pagina del 20/02/2020
 20/02/2020   Il Sole 24 Ore                                                                                                              6
 Prima pagina del 20/02/2020
 20/02/2020   Italia Oggi                                                                                                                 7
 Prima pagina del 20/02/2020

Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

 20/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 41                                                                                8
 Ristoranti cinesi: la psicosi ha dimezzato gli incassi
 20/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 51                                                                                9
 Prima pagina Faenza-Lugo
 20/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 52                                                                               10
 Nozze bis, condannata per bigamia
 20/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 52                                                                               11
 «Insegnante e Isia agirono in modo corretto»
 20/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 52                                                                               12
 Aborto per il farmaco Medico prosciolto

 20/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 53                                                                               13
 Un bus dalla città alle scuole del forese

 20/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 53                                                                               15
 Incontro sull'evento del Papa ad Assisi

 20/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 54                                                                               16
 Si torna a 'leggere' il Ponte delle Grazie
 20/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 54                                                                               18
 «Comunali, l'appoggio di Italia Viva non deve essere dato per scontato»
 20/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)                                                                                    54   19
 Multe di San Valentino Il Sulpl: «A Brisighella gli agenti hanno solo fatto il loro lavoro»
 20/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 69                                                                               20
 Il Faenza punta sempre più in alto «Vedo la maturità che mancava»
 20/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 71                                                                               21
 Arcieri faentini super con Ricci e Melandri Padovani, risultato storico per i Bizantini
 20/02/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 71                                                                               22
 Ottavo Memorial Drei' per le scuole a Folgaria organizzato dallo sci club Uoei di Faenza Migliori in assoluto Carlotta Bertini e
 Tommaso Drei

Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

 20/02/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 6                                                                           23
 Posti all' asta 210 ettari di terreni Occasioni per giovani agricoltori
Unione della Romagna Faentina - giovedì, 20 febbraio 2020 - Unione Romagna Faentina
20/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 45                             FEDERICO SPADONI      24
 Uccise la moglie a colpi di martello Chiuse le indagini per il marito
 20/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 45                                                   26
 L'Unione della Romagna faentina caso di studio alla Camera
 20/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 45                                                   27
 Visita guidata alla scoperta di Torricelli
 20/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 45                                                   28
 La pace fredda e la guerra in Bosnia
 20/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 46                             FEDERICO SPADONI      29
 Abortì con farmaco per la gastrite Medico assolto, accusata la paziente

 20/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 46                                                   31
 Casola, Ppc Italia cambia nome e diviene Saint-Gobain Italia

 20/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 46                                                   32
 Casola, manifestazione in onore dei caduti del Reggimento San Marco

 20/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 46                                                   33
 Visite guidate gratuite a Picasso
 20/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 19                                 ENRICO PASINI     34
 Pasquali alza l' asticella sugli obiettivi dell' Unieuro
 20/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 21                           MATTEO MISEROCCHI       36
 Nei test di Jerez c' è subito un pilota carico a "Bestia"
 20/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 35                                                   37
 Melandri e Ricci campioni regionali
 20/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 35                                                   38
 Bene l' apertura stagionale a Imola con quasi 1000 iscritti
 20/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 31                                  LAURA GIORGI     39
 «Il clima che cambia muta il lavoro in vigna e pure in cantina»
 20/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 31                                                   41
 Buon cibo, unicità e amicizia ovvero quello che a tavola è "Relevant"
 20/02/2020    Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 33                                                   42
 SI RIACCENDONO I FUOCHI DI MARZO

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 20/02/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 7                                                                             43
 «Gara per i privati in joint con lo Stato per il cloud nazionale»

 20/02/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 8                                                                             46
 I dirigenti Pa: per noi pensione a 70 anni

 20/02/2020    Il Sole 24 Ore Pagina 31                                                           Gabriele Sepio   48
 Comuni, spesa sociale in crescita ma resta il gap tra Nord e Sud
 20/02/2020    Italia Oggi Pagina 28                                       PAGINA A CURA DI FRANCESCO CERISANO     50
 Milleproroghe, è fatta
 20/02/2020    Italia Oggi Pagina 28                                                                               51
 Dal cuneo 62 euro agli statali
Unione della Romagna Faentina - giovedì, 20 febbraio 2020 - Unione Romagna Faentina
[ § 1 § ]

     giovedì 20 febbraio 2020
                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna

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[ § 2 § ]

            giovedì 20 febbraio 2020
                                       Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)

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                                                        Il Sole 24 Ore

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[ § 4 § ]

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                                                           Italia Oggi

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[ § 1 5 4 4 3 2 6 1 § ]

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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Ristoranti cinesi: la psicosi ha dimezzato gli incassi
                          Qian Zhou del Fuji: «Però qualcosa negli ultimi giorni comincia a muoversi» Il sostegno di Confesercenti: «Tutta la
                          nostra vicinanza alla comunità»

                          «Tanti clienti ancora non si fidano a tornare al ristorante cinese perchè
                          pensano che il cibo che serviamo provenga dalla Cina, dove è scoppiato
                          il coronavirus. Ma non è così, sono tutti prodotti comprati qui in Italia.
                          Però, devo dire che negli ultimi giorni c'è qualche segnale di ripresa».
                          Qian Zhou è la titolare del ristorante cinese Fuji. Quando si è diffusa la
                          notizia dell'epidemia di coronavirus, gli affari sono calati di oltre il 50%.
                          «Per la serata di San Valentino sono tornati tanti nostri clienti, è stato
                          bello. Durante la settimana non c'è affluenza ma nel week end qualcosa
                          comincia a muoversi. E' stato spiegato bene che nei nostri ristoranti non
                          c'è alcuna possibilità di contagio». Non mancano le iniziative di
                          solidarietà e quelle volte a fare chiarezza sulla natura e sulla diffusione
                          del virus. I dirigenti di Confesercenti hanno visitato, nei giorni scorsi,
                          alcuni dei pubblici esercizi gestiti da imprenditori cinesi associati nel
                          territorio provinciale. L'obiettivo era manifestare vicinanza «in un
                          momento non sempre facile, a causa dei timori, del tutto inconsistenti,
                          sulla diffusione del virus». «Con queste visite vogliamo metterci la faccia per dire apertamente che non c'è alcun
                          rischio legato alla frequentazione ed al consumo di cibi in qualsiasi attività di bar, ristorazione o negozio che sia,
                          qualunque sia la sua gestione dicono dall'associazione di categoria. Purtroppo ci vengono riferiti in alcuni casi cali
                          anche del 50% nel fatturato, semplicemente dovuti a paure immotivate: questo ha ripercussioni importanti sul
                          bilancio dell'impresa e sull'occupazione del personale, che in molti casi è già stata ridimensionata». Xuwei Zhu,
                          titolare del ristorante Oriente di faenza, avverte ancora una «crisi pesante». «Il calo di clientela è evidente commenta
                          mentre invece dovebbe stare tranquilla. prepariamo piatti con prodotti acquistati qui in ITalia». Anche all'Oriente la
                          serata di San Valentino ha ridato un po' di fiducia. «C'è ancora molta diffidenza, ma si vede qualche cliente in più».
                          «Siamo vicini alla comunità cinese, che è ormai parte integrante del tessuto economico locale, e lo abbiamo voluto
                          testimoniare con questo gesto di amicizia» conclude Confesercenti che, per chiudere il cerchio, è andata anche al
                          bar Konnubio di Lugo. Il locale è di proprità di una donna cinese e con personale multietnico : qui gli affari vanno
                          sempre bene. lo. tazz.

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Unione della Romagna Faentina - giovedì, 20 febbraio 2020 - Unione Romagna Faentina
[ § 1 5 4 4 3 2 5 1 § ]

                          giovedì 20 febbraio 2020
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                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                           Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Prima pagina Faenza-Lugo

                          Prima pagina Faenza-Lugo

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Unione della Romagna Faentina - giovedì, 20 febbraio 2020 - Unione Romagna Faentina
[ § 1 5 4 4 3 2 5 8 § ]

                          giovedì 20 febbraio 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Nozze bis, condannata per bigamia
                          Un anno per avere sposato un italiano poi un marocchino. Scoperta al momento della trascrizione in Comune

                          Si era sposata due volte. Prima in Italia, poi nel suo paese d'origine, in
                          Marocco, prima di interrompere gli effetti del primo matrimonio. La legge
                          italiana lo proibisce e il reato si chiama bigamia. Circostanza che ieri
                          pomeriggio, in tribunale a Ravenna, è costata la condanna a un anno per
                          una donna di 43 anni, residente a Faenza. Il giudice, Antonella Guidomei,
                          potrebbe non avere riconosciuto le attenuanti generiche che pure
                          l'accusa, col viceprocuratore onorario Pietro Plachesi, concedeva e che
                          per questo chiedeva una condanna un po' più bassa, a otto mesi. A
                          ricostruire la scasione temporale dei fatti è stato l'ufficiale di stato civile
                          del Comune di Faenza. La signora si era trasferita in Romagna un anno
                          dopo aver contratto matrimonio a Palermo con un italiano, in ragione del
                          quale nel 2009 aveva ottenuto la cittadinanza italiana. Ma nel febbraio
                          2011 la donna si era sposata una seconda volta, questa volta a
                          Casablanca, con un connazinale marocchino. Il guaio è che il divorzio dal
                          primo marito lo ha poi ottenuto soltanto nel 2014. Dunque, nei fatti, è
                          rimasta in una condizione di bigamia per circa per tre anni. Di questo si accorgono in Comune a Faenza nel 2015,
                          quando la donna si presenta per trascrivere il secondo matrimonio. Per la Procura il reato si è dunque consumato nel
                          momento in cui il matrimonio è stato trascritto, quindi tre anni dopo il divorzio dal primo marito. E in tal senso è
                          andata la sentenza del giudice. Diverso era il punto di vista della difesa, che con l'avvocato Gianluca vichi sosteneva
                          come, al contrario, il reato si fosse consumato in Marocco, quindi al momento delle nozze, mentre la trascrizione in
                          Comune avrebbe avuto solo finalità certificativa, ma intanto il matrimonio produceva già i suoi effetti. La difesa
                          chiedeva quella che tecnicamente viene definita sentenza di non doversi procedere per difetto di condizioni di
                          procedibilità. Ciò in quanto, in assenza di una denuncia del primo marito, o di un'istanza ministeriale, il reato
                          compiuto all'estero da un cittadino italiano perché tale nel frattempo era divenuto la signora non può essere
                          perseguito. Il tribunale ha valutato diversamente, riconoscendo la sussistenza di un reato che può comportare fino a
                          cinque anni di reclusione. Lorenzo Priviato

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 10
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                          giovedì 20 febbraio 2020
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Insegnante e Isia agirono in modo corretto»
                          Un anno per avere sposato un italiano poi un marocchino. Scoperta al momento della trascrizione in Comune

                          «La magistratura appurò che non ci vu alcuna violazione di legge
                          nell'operato dell'insegnante e della scuola». L'Isia di Faenza invia alcune
                          precisazioni sulla vicenda che ha portato a processo Silvio Schembri,
                          inviato delle Iene che il 25 ottobre 2017 fu autore di un blitz in classe con
                          un cameraman per fare a un'insegnante domande nello stile del
                          programma su un caso che aveva tenuto banco: era infatti in corso una
                          polemica sul fatto che si fosse 'auto-assegnata' una cattedra (il servizio
                          non andò mai in onda). L'insegnante dovette sospendere la lezione.
                          L'inviato si è difeso dicendo di aver agito in buona fede e che le domande
                          erano doverose, ma ha anche detto che è pronto a chiedere scusa se il
                          giudice gli darà torto. Ecco la nota dell'Isia: «Con riferimento alle notizie
                          apparse sulla stampa in merito al processo a carico di due incaricati del
                          programma 'Le Iene' accusati di violenza privata e interruzione di
                          pubblico servizio ai danni dell'ISIA e di due esponenti dell'Istituto, si
                          precisa che l'aggressione oggetto dell'attuale processo non può in alcun
                          modo essere giustificata da pretesi illeciti commessi nell'ambito dell'attività dell'ente. A maggior ragione se si
                          considera che, come accertato dalla magistratura, non vi fu alcuna violazione di legge: la professoressa Paderni non
                          partecipò personalmente alla valutazione delle candidature che la vedevano interessata e, in ogni caso, l'ISIA,
                          sempre attento alla massima trasparenza delle procedure, la garantì anche in quel caso, annullando l'esito della
                          valutazione comparativa e indicendone un'altra, proprio per fugare ogni dubbio, sebbene privo di reale fondamento,
                          sulla correttezza del proprio operato».

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                          giovedì 20 febbraio 2020
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                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Aborto per il farmaco Medico prosciolto
                          Non luogo a procedere per il dottore che aveva prescritto a una giovane il farmaco che indusse il travaglio

                          Aveva prescritto un farmaco per curare il mal di stomaco. Ma quella
                          donna su indicazione di una fattucchiera utilizzò il Cytotec, un medicinale
                          gastroprotettore, con altra finalità: abortire. E quel bambino, nato
                          decisamente prematuro, era morto dopo appena 48 ore di vita. Nei guai,
                          oltre alla donna, era finito un ultrasessantenne medico di famiglia, per
                          morte come conseguenza di altro reato, vale a dire avere violato la legge
                          che definisce le modalità di interruzione della gravidanza, la celebre
                          legge 194. Ieri il Gup Sabrina Bosi ha prosciolto il medico difeso
                          dall'avvocato Pier Paolo Tassani , con una sentenza di non luogo a
                          procedere. Per un difetto di notifica il processo a carico della donna è
                          stato rinviato a maggio. A lei, una ventenne di origine straniera, viene
                          contestato l'assunzione volontaria del farmaco gastroprotettore in
                          quanto capace anche di indurre il travaglio. E questo aveva fatto alla
                          24esima settimana, quando la legge consente l'interruzione della
                          gravidanza solo in una struttura adeguata entro i primi 90 giorni di
                          gestazione o entro la 22esima settimana ma solo per motivi di natura terapeutica. Secondo le indagini coordinate dal
                          pm Angela Scorza, è per questo motivo che, dopo il consiglio di un'amica fattucchiera circa l'uso del Cytotec, il primo
                          di agosto, assieme a una familiare, la giovane si era recata all'ambulatorio del suo medico con quella richiesta in
                          testa. Qualche giorno dopo si era presentata in ospedale per partorire quel bimbo troppo prematuro e per questo
                          morto il 5. Il ginecologo di turno aveva però individuato quattro pillole inserite nell'apparato genitale della giovane: di
                          Cytotec appunto. Dalla conseguente segnalazione in procura, era emerso che il bimbo era frutto di una relazione
                          clandestina (un parente se ne era poi assunto la paternità) e che la madre, dopo una caduta dalle scale, credeva
                          d'averlo perso. Già a suo tempo il difensore del medico, attraverso specifica memoria, aveva chiesto l'archiviazione
                          della posizione del proprio assistito specificando che la ragazza come lei avrebbe ammesso a verbale aveva chiesto
                          il farmaco in questione per un mal di stomaco visto che l'effetto principale del Cytotec è proprio questo: proteggere
                          la mucosa da sostanze che possano provocare lesioni.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 12
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                          giovedì 20 febbraio 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Un bus dalla città alle scuole del forese
                          Mancano bambini in alcuni plessi. E il Comune cambia le regole del trasporto scolastico per incentivare l'afflusso in
                          campagna

                          Una modifica al regolamento del trasporto scolastico per sventare lo
                          svuotamento delle scuole primarie del forese e offrire un'opportunità in
                          più alle famiglie. È questo in estrema sintesi l'obbiettivo del
                          provvedimento presentato dalla giunta di Palazzo Manfredi, condiviso
                          con le dirigenti scolastiche di Faenza, che verrà votato in consiglio
                          comunale questa sera. Il motivo dell'operazione parte dalla
                          constatazione che sul territorio faentino il numero dei bambini che
                          frequentano le scuole elementari scende lentamente per il calo
                          demografico di questi ultimi anni. Questo dato è più sentito nelle zone di
                          campagna, dove spesso le famiglie tendono in maniera sempre più
                          significativa a iscrivere i figli nelle scuole della città, cosa che mette, in
                          prospettiva, a serio rischio l'esistenza stessa dei piccoli plessi scolastici
                          di Reda e Granarolo. La cosa porterebbe con sé diversi strascich. Ssu un
                          piano puramente amministrativo e logistico, la possibile riduzione di
                          personale e su quello pratico la mancata formazione di classi in quelle
                          scuole, con il conseguente fenomeno migratorio degli alunni verso le scuole della città. Questa seconda
                          conseguenza porterebbe a un sovraffollamento degli istituti di città che oltre a tradursi in una difficile gestione della
                          logistica e della didattica, perché già si assiste sempre più a un numero di bambini nelle classi di città sopra le venti
                          unità. Questo mette in difficoltà le insegnanti e si riverbera poi anche sul fronte del traffico attorno agli edifici
                          scolastici. Per evitare queste conseguenze, ma soprattutto per sventare la possibile sparizione dei presidi didattici
                          nei piccoli borghi e il conseguente sfiorire della qualità di vita in periferia, l'amministrazione comunale ha deciso di
                          intervenire attraverso un'apertura del servizio di trasporto scolastico che riguarda le famiglie afferenti ai bacini di
                          utenza degli istituti San Rocco e Carchidio e di stradario sui plessi faentini, che per motivi logistici, di organizzazione
                          familiare o di continuità didattica con le scuole dell'infanzia paritarie presenti nel forese, potrebbero iscrivere i propri
                          figli nei plessi del forese anziché in quelli di città. «Per fare un esempio spiega Simona Sangiorgi, assessore
                          all'istruzione e infanzia c'è chi abita nello stradario della primaria Alberghi di Reda, che fa parte dell'istituto
                          comprensivo Carchidio-Strocchi. Parliamo di famiglie che vivono in zone di aperta campagna verso il forlivese, che
                          per motivi di logistica o di tempistiche dell'organizzazione familiare preferisce iscrivere i figli nel plesso del Borgo a
                          Faenza, anziché in quello di stradario, per l'appunto quello di Reda. Per contro, c'è chi, pur risiedendo nello stradario
                          della primaria Carchidio in Borgo a Faenza, preferirebbe frequentare un plesso di campagna per diversi motivi, non
                          ultimo poter contare su un rapporto tra alunni e insegnanti più alto ma non lo fa perché non avrebbe il diritto a
                          usufruire del servizio di trasporto verso il plesso redese. Stessa

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 13
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                          giovedì 20 febbraio 2020

                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          situazione relativamente alla primaria Martiri di Cefalonia che fa parte dell'istituto comprensivo San Rocco Faenza
                          e De Amicis di Granarolo Faentino. Ecco, per questi ultimi casi, compatibilmente con i percorsi per il trasporto
                          scolastico già esistenti e con i posti a disposizione, desideriamo offrire un'ulteriore opportunità di servizio di
                          scuolabus, valutando le esigenze di continuità didattica e dando la precedenza, in caso di esubero delle domande,
                          agli alunni residenti nel bacino di utenza del rispettivo istituto comprensivo. Abbiamo deciso di apportare questa
                          modifica in via sperimentale fino all'adozione di un nuovo regolamento dell'Unione del servizio di trasporto
                          scolastico». In buona sostanza, per quelle famiglie che ne faranno richiesta, a condizione che siano residenti nel
                          bacino di utenza degli istituti Carchidio-Strocchi o San Rocco, sarà possibile utilizzare una delle fermate delle linee
                          scolastiche per l'andata e il ritorno in riferimento ai plessi di Granarolo o Reda. «In questo modo conclude
                          l'assessore Sangiorgi - cerchiamo di rendere maggiormente attraenti i plessi del forese anche per quelle famiglie che,
                          pur risiedendo in città, desiderano inserire i loro bambini in contesti di campagna o con meno studenti per insegnante
                          e ampliare l'offerta, educando fra l'altro i piccoli all'utilizzo del trasporto pubblico». Antonio Veca

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                          giovedì 20 febbraio 2020
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                                                               Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Incontro sull'evento del Papa ad Assisi

                          Una serata dedicata ai giovani che saranno ad Assisi dal 26 al 28 marzo
                          per partecipare all'evento 'Economy of Francesco'. Nel corso delle
                          giornate 500 giovani sigleranno un patto col Papa per cambiare
                          l'economia. Se ne parla stasera nella sala San Pier Damiani alla
                          Biblioteca cardinal Cicognani (viale Stradone 30) alle 20.30. Partecipa il
                          vescovo Toso.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 15
[ § 1 5 4 4 3 2 5 4 § ]

                          giovedì 20 febbraio 2020
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                                                                  Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Si torna a 'leggere' il Ponte delle Grazie
                          Restaurate dai tecnici comunali le scritte incise sul marmo con la storia della ricostruzione della struttura dopo la
                          guerra

                          Ponte delle Grazie, restaurate le sei scritte delle epigrafi. Dopo anni
                          nuovamente visibili le iscrizioni che accompagnavano il manufatto
                          realizzato. Nei giorni chi ha attraversato il ponte delle Grazie può essersi
                          accorto che uno degli addetti al Map, il museo all'aperto di Faenza, era
                          impegnato a ripassare le iscrizioni che si trovano incise sui marmi. Il
                          Ponte delle Grazie, così chiamato perché dedicato alla Madonna delle
                          Grazie, patrona della città, mette in comunicazione il centro con il Borgo
                          Durbecco. In realtà quello che vediamo oggi potrebbe essere almeno il
                          terzo ponte che scavalcava il Lamone. Il primo in assoluto, secondo le
                          fonti degli storici, sarebbe stato costruito tra il 1236 e 1313, un ponte in
                          pietra, detto Ponte delle Torri, perché fortificato durante la signoria di
                          Francesco Manfredi (1313-1343) con due torri a pianta rettangolare, una
                          delle quali posta a cavallo del ponte sopra il secondo pilone. Questo
                          ponte è riportato sul vessillo e simbolo del Borgo Durbecco. Col tempo
                          quel manufatto fu sostituito, nel 1865, con una struttura imponente in
                          ferro, che metteva in collegamento il Borgo Durbecco alla Città. Il 23 novembre del 1944, durante la seconda guerra
                          mondiale, con le truppe alleate alle porte, l'esercito nazista minò il ponte in ferro per rallentare l'avanzata dei nemici.
                          Gli alleati a quel punto, dopo essere passati da Porta delle Chiavi, di fronte al Lamone costruirono un ponte con
                          elementi modulari in ferro: un cosiddetto 'ponte Bailey' che rimase in piedi fino al 1951, anno in cui fu realizzato il
                          ponte attuale. Le epigrafi sono inserite nei quattro piloni, in alcuni dei quali proseguono a lato: furono realizzate su
                          testi di Vittorio Ragazzini, insegnante e poi preside del Liceo Torricelli tra il 1939 e il 1958. Le scritte, in latino, incise
                          sul marmo bianco che riveste i quattro piloni riassumono brevemente la storia che portò alla ricostruzione del ponte.
                          Una reca la frase: «Il ponte distrutto dalla furia della guerra fu ricostruito sette anni dopo la feroce strage nell'anno
                          1951». Un'altra dice: «Né la durezza del ferro né la vetustà mi hanno conservato incolume dalla furia di Marte (dio)
                          della guerra. Sono risorto più grande per resistere al tempo se i patti di pace resteranno inviolati». Infine in una si
                          legge: «Ricostruito a spese pubbliche e a cura dello Stato col progetto dell'architetto Giovanni Antenore» l'allora
                          ingegnere comunale. Le scritte da tempo erano praticamente illeggibili e in un pilone un vandalo aveva spruzzato
                          dello spray azzurro. Così il Settore Territorio, da quale dipende il Map, il museo all'aperto di Faenza, è stato deciso di
                          far riemergere le scritte. I marmi, anneriti dallo smog e dal tempo, oggi sono stati riportati all'originario splendore e
                          mancava solo che le lettere fossero nuovamente visibili. Daniele Laghi, uno dei dipendenti del Comune in forza al
                          Museo all'aperto con tanta pazienza ha ripassato le circa 800 lettere delle sei epigrafi e il lavoro è stato ultimato
                          nell'arco

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 16
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                          giovedì 20 febbraio 2020

                                                               Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          di qualche giorno. Una piccola curiosità. Una residente che abita poco distante dal ponte ha preso a cuore il
                          fazzoletto di terra che si trova tra il ponte e il parcheggio di via Renaccio dove ha piantato, a sue spese e senza che
                          nessuno le chiedesse nulla, alcune piante di fiori rendendo quello spazio davvero gradevole. Antonio Veca

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 17
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                          giovedì 20 febbraio 2020
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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Comunali, l'appoggio di Italia Viva non deve essere dato per scontato»

                          Inizialmente sembrava che il documento lanciato sabato
                          dall'associazione Faenza 40 20 e dalla lista civica La tua Faenza dovesse
                          fregiarsi anche del loro sostegno. Ma il simbolo di Italia Viva, il partito
                          guidato da Matteo Renzi, non è poi andato adunirsi, a sigillo del
                          documento, a quelli di Azione e Italia in Comune (creature di Carlo
                          Calenda e Federico Pizzarotti). C'è chi dice per la volontà di agire
                          nell'agone della politica faentina come una realtà indipendente forte di
                          un bacino di consensi per l'ex-premier che qui fu tra i più alti oltre i confini
                          della Toscana con cui il Pd e gli altri partiti di centrosinistra dovranno
                          misurarsi. Ma non manca chi sostiene che la volontà di rimanere a
                          guardare almeno fino a che il nome proposto dal Pd non sia stato
                          ufficializzato nasconda in realtà un certo scetticismo nei confronti dei
                          profili su cui al momento i vertici dem paiono pronti a scommettere, e
                          cioè quelli del presidente di Faventia Sales Andrea Fabbri e del numero
                          uno di Faenza 40 20 Davide Agresti. Nomi che, esattamente come il
                          manifesto lanciato sabato, paiono graditi a quella parte di iscritti che più sono stati vicini al Pd faentino in passato,
                          ma che non avrebbero del tutto convinto le altre componenti. Retroscena e ricostruzioni che i vertici di Italia Viva
                          preferiscono non commentare. «A noi interessa la continuità del buon governo della città», chiosa Roberto Fagnani,
                          assessore ai Lavori pubblici a Ravenna e volto di primo piano del movimento sul territorio, con il ruolo di
                          coordinatore provinciale con Maria Chiara Duranti: «Stiamo ancora ragionando sulle modalità della nostra
                          partecipazione alle amministrative. Per noi sarà un test importante: qui non presentammo candidati alle regionali,
                          dunque si tratterà del primo esordio elettorale per il nostro movimento». Molto dipenderà dal nome del candidato
                          sindaco che il Pd finirà col proporre ufficialmente agli alleati. «E' chiaro continua che non ci dispiacerebbe un profilo
                          vicino alle nostre sensibilità, e immagino che altri facciano riflessioni dello stesso tipo. L'importante però è che si
                          tratti di un candidato capace di rappresentare le pluralità di una coalizione. Il Pd è l'interlocutore privilegiato è
                          naturale che sia così ma l'appoggio di Italia Viva non deve essere dato per scontato». Filippo Donati

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 18
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                          giovedì 20 febbraio 2020

                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Multe di San Valentino Il Sulpl: «A Brisighella gli agenti hanno solo fatto il loro lavoro»

                                                                                                                                                54

                          Non si spegne la polemica sulla raffica di multe elevate dalla polizia
                          municipale la sera di San Valentino. Questa volta è il sindacato di
                          categoria Sulpl a intervenire, difendendo l'operato della polizia locale e
                          criticando il sindaco di Brisighella, Massimiliano Pederzoli. «Riteniamo
                          che Pederzoli con la sua dichiarazione 'assurdo fare multe in una serata
                          di festa' e altre afferma il segretario regionale della sigla sindacale di
                          categoria, Federico Coratella abbia svilito l'importante lavoro per la
                          comunità che giornalmente svolge la polizia locale dell'Unione della
                          Romagna Faentina. Forse suggerisce dovrebbe dire direttamente ai
                          cittadini che non chiamino la Polizia Locale anche se alcuni non
                          rispettano le regole, o forse lo stesso sindaco avrebbe potuto
                          tranquillamente togliere quei segnali di divieto, visto che sono posizionati
                          con atto dell'amministrazione». Il sindacato continua con alcune
                          rivendicazioni: «Forse poi il sindaco avrebbe dovuto interessarsi per far
                          assumere più agenti prosegue Coratella visto che si lamenta dal
                          mancato controllo di giorno sulla provinciale dove le autovetture sfreccerebbero a oltre cento chilometri orari o
                          forse non sa che il corpo di polizia locale è sott'organico cronico! A nostro avviso avrebbe dovuto solamente
                          affermare che la Polizia Locale ha fatto solo il suo lavoro e che a quell'ora forse alcuni cittadini potevano
                          parcheggiare un po' piu' lontano in modo corretto per non arrecare nessun disguido/disagio». Poi un messaggio alla
                          polizia locale: «Vorremmo solo aggiungere un grazie agli operatori di polizia locale che tutti i giorni svolgono il loro
                          lavoro per tutta la comunità conclude il sindacato Sulpl , perché senza di loro saremmo veramente in una giungla»

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                          giovedì 20 febbraio 2020
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                                                                        Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Il Faenza punta sempre più in alto «Vedo la maturità che mancava»

                          FAENZA È un Faenza che comincia a dare nell'occhio. E che si sta
                          ritagliando uno spazio importante al vertice della classifica del
                          campionato di Promozione. Con il successo casalingo di domenica
                          scorsa nello scontro diretto col Pietracuta, la formazione di mister
                          Alessandro Moregola (nella foto) alla terza vittoria consecutiva ha
                          raggiunto il trezo posto solitario a -5 dal Russi capolista, consolidandosi
                          nel contempo in zona playoff. «La vittoria sul Pietracuta ha detto il
                          tecnico rientra nel nostro percorso di crescita, con l'ambizione di voler
                          raggiungere il punto più alto possibile in base alle nostre capacità. La
                          squadra sta progressivamente acquisendo quella maturità che, ad inizio
                          stagione, era stata una po' altalenante. I giovani in organico hanno ora
                          maggiore esperienza. Poi ci sono i giocatori esperti, ingaggiati al
                          mercato di dicembre, che ci hanno consentito di trovare la quadra». Con
                          40 gol all'attivo, di cui 13 nelle ultime 5 giornate, il Faenza punta molto
                          sull'attacco con le reti di Cisterni (12), Chiarini (6), Missiroli (6), Pioppo (5)
                          e Giacomo Lanzoni (4): «Effettivamente ha proseguito Moregola creiamo molto e segniamo, ma, nel girone di
                          andata, abbiamo lasciato per strada qualche punto di troppo per via dei molti gol subiti». La vittoria 2-0 si domenica
                          sul Pietracuta non è mai stata in discussione: «La vittoria è stata meritata, la squadra ha dato prova di grande
                          maturità, giocando con la giusta attenzione. Del resto, gli avversari hanno avuto una sola occasione da rete.
                          Abbiamo gestito le operazioni e, dopo il 2-0, siamo andati molto bene». Il successo sul Pietracuta introduce nel modo
                          migliore la trasferta di domenica a San Pietro in Vincoli: «La prestazione e i risultati ha aggiunto Moregola ci daranno
                          sicuramente una mano sotto il profilo della tranquillità e della serenità. Affronteremo una squadra che, vista la
                          campagna acquisti, è stata costruita per vincere, così come Russi e Torconca. Noi dovremo fare il meglio che
                          possiamo. Non abbiamo molte alternative se vogliamo entrare nei playoff. Ci servono punti. All'andata finì 1-1 e il
                          risultato fu giusto; andammo sotto e poi riuscimmo a pareggiare, giocando comunque una buona partita. La
                          classifica? Ci guardiamo alle spalle per coltivare i nostri obiettivi, che sono i playoff e la valorizzazione dei giovani,
                          essendo anche al 2° posto nella graduatoria per l'impiego dei baby. Il Russi invece lo guardiamo da lontano, anche
                          se, con 5 punti di ritardo, la distanza non è abissale».

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                          giovedì 20 febbraio 2020
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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Arcieri faentini super con Ricci e Melandri Padovani, risultato storico per i Bizantini
                          Bilancio positivo per le due società nei campionati regionali indoor tenuti al PalaCattani

                          Bilancio decisamente positivo per Arcieri Bizantini e Arcieri Faentini nei
                          Campionati Regionali Indoor 2020 organizzati al PalaCattani proprio dalla
                          società manfreda. I faentini hanno poi ben figurato anche sul campo,
                          portando a Faenza il titolo assoluto sia nel Compound Maschile sia in
                          quello Femminile grazie a Simone Melandri ed Elisa Ricci. Quest'ultima
                          aveva vinto in mattinata anche il titolo di classe Compound Senior
                          Femminile. Passando alla competizione a squadre, il trio Compound
                          Senior Maschile si è aggiudicato il 2° posto nella gara di classe ed il 3°
                          assoluto al termine di un'avvincente finale decisa all'ultima freccia per un
                          solo punto. Ben si sono comportati anche gli arcieri Ravennati che hanno
                          chiuso in attivo l'intenso fine settimana con tre titoli di classe e un titolo
                          assoluto. È dalla classifica di classe individuale che sono arrivati i primi
                          tre titoli. Vicinissimi i primi nella graduatoria per la classe Master
                          maschile olimpico, nella quale in un fazzoletto di soli 3 punti si sono
                          piazzati i primi tre classificati. Marcello Tozzola, per soli due punti, e con
                          il punteggio di 564 (283+281) ha mancato il gradino più alto del podio aggiudicandosi la medaglia d'argento di classe.
                          Un po' sottotono Sofia Fuschini, nella classe Junior femminile olimpico, che con un punteggio decisamente al di
                          sotto delle sue possibilità non ha lasciato comunque il PalaCattani a mani vuote aggiudicandosi la medaglia di
                          bronzo con il punteggio di 511 (263+246). Ma le vere soddisfazioni sono arrivate da Angela Padovani con l'arco nudo
                          Master femminile. La ravennate ha conquistato due fantastici risultati: la medaglia d'oro di classe e la medaglia
                          d'argento assoluta per l'arco nudo, costruendo il risultato sin dalle qualifiche. Due medaglie storiche per gli Arcieri
                          Bizantini che non avevano mai avuto un'atleta a questi livelli nella divisione arco nudo.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 21
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                          giovedì 20 febbraio 2020
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                                                               Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Ottavo Memorial Drei' per le scuole a Folgaria organizzato dallo sci club Uoei di Faenza
                          Migliori in assoluto Carlotta Bertini e Tommaso Drei

                          Trionfa ancora l'istituto Carchidio-Strocchi nel Memorial Francesco Drei,
                          gara promozionale di slalom gigante riservata agli allievi delle scuole
                          medie faentine organizzata dallo Sci club dell'Uoei Faenza. Migliori in
                          assoluto Carlotta Bertini che vince a livello femminile e Tommaso Drei,
                          primo tra i ragazzi nell'ottava edizione, tenutasi a Folgaria, sulla pista
                          Salizzona a Fondo Grande. In gara una settantina di giovani. L'istituto
                          Carchidio-Strocchi conferma il titolo nella classifica generale con 660
                          punti, conquistando per la quarta volta il trofeo e raggiungendo in questa
                          speciale classifica la scuola Europa, seconda con 522 punti. Terza Santa
                          Umiltà con 217 poi S.Rocco con 182. A livello individuale come detto,
                          miglior tempo assoluto di Carlotta Bertini che frequenta la terza media
                          alle CarchidioStrocchi: primo posto assoluto. Precede Tommaso Drei di
                          seconda media a Sant'Umiltà, vincitore del maschile.

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 22
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                          giovedì 20 febbraio 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Posti all' asta 210 ettari di terreni Occasioni per giovani agricoltori

                          RAVENNA Da ieri ha preso il via una grande operazione a livello nazionale che
                          promette di mettere le basi per un ricambio generazionale in agricoltura. A
                          partire da mezzogiorno è stata ufficializzata l' asta per 10mila ettari di terreni. I
                          lotti in vendita sono, in tutta Italia, 386. L' Emilia Romagna è in gioco con 22 lotti,
                          per una superficie complessiva di 697 ettari. La provincia di Ravenna presenta
                          sei "occasioni", per un totale di 210 ettari e un valore di partenza complessivo di
                          poco superiore al milione e 400mila euro. Gli appezzamenti fanno capo alla
                          Banca nazionale delle terre agricole; la mappa dei terreni in vendita è
                          consultabile sul sito dell' Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo
                          alimentare). Peri giovani è stato predisposto un vero e proprio canale ad hoc,
                          introducendo mutui trentennali agevolati e sostegni specifici per gli imprenditori
                          al di sotto dei 41 anni. L' asta diventa dunque una ghiotta opportunità per
                          ringiovanire uno dei settori imprescindibili dell' economia italiana. Gli interessati
                          possono farsi avanti. In provincia di Ravenna i lotti a disposizione sono sei. Due
                          si trovano ad Alfonsine: il primo per una superficie di 13,4 ettari suba se d' asta
                          di 209mila euro, il secondo di 8,6 ettari per un importo di 115mila euro. Gli altri
                          lotti sono tutti in collina. A Brisighella è disponibile un terreno da 7,5 ettari per una base d' asta di 169mila euro. A
                          Casola l' operazione più importante: una superficie di 150 ettari per un valore di partenza di 316mila euro. A Faenza
                          sono al l' asta 7 ettari per un importo da 247mila euro. La base d' asta maggiore, pari a 320 mila euro, è invece
                          riservata a un lotto di 23 ettari a Riolo Terme. Le manifestazioni di interesse potranno essere inviate dal 27 aprile al
                          11 giugno. RO.ART.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019          Pagina 23
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                          giovedì 20 febbraio 2020
                          Pagina 45

                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Uccise la moglie a colpi di martello Chiuse le indagini per il marito
                          Verso il processo Franco Valgimigli, accusato dell' omicidio volontario aggravato di Maria Miotto

                                                                                                                              FEDERICO SPADONI

                          FAENZA Dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato davanti alla Corte d'
                          assise di Ravenna l' 87enne di Faenza che la mattina del 5 agosto 2019 ha
                          ucciso a martellate la moglie, la 78enne Maria Miotto, cogliendola nel sonno.
                          Questa è l' intenzione della procura, che nei giorni scorsi ha emesso nei
                          confronti di Franco Valgimigli l' avviso di conclusione delle indagini preliminari a
                          firma del procuratore capo Alessandro Mancini e del sostituto procuratore
                          Stefano Stargiotti. Si tratta dell' atto che di solito precede la richiesta di rinvio a
                          giudizio, e che dà la facoltà all' indagato di presentare proprie memorie
                          difensive o di essere sentito dal pubblico ministero. L'OMICIDIO POI IL
                          TENTATO SUICIDIO I contorni della drammatica fine di Maria Miotto sono
                          emersi già a suo tempo, nei giorni successivi alla brutale aggressione compiuta
                          dal marito all' interno dell' abitazione di via Boschi, in cui i coniugi vivevano. La
                          donna stava dormendo quando Valgimigli si era avventato su di lei infierendo
                          ripetutamente sul suo volto con un martello. Subito dopo l' anziano aveva
                          telefonato alla figlia, che era corsa a casa dei genitori. Aveva trovato il padre
                          seduto su una sedia al piano terra, sotto una corda legata a una trave con un
                          cappio creato in una delle due estremità. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Borgo (anche alla luce di
                          alcuni biglietti scritti per motivare in qualche modo il gesto) era intenzione dell' 87enne farla finita, forse nel disperato
                          desiderio di superare drasticamente insieme alla moglie le difficoltà legate all' età avanzata. Era stata la figlia dell'
                          uomo a chiedere l' intervento del 118. Per la 78enne però non c' era più nulla da fare. Le lesioni provocate erano
                          state tali da rendere vano il trasporto all' ospedale "Bufalini" di Cesena, dovei medici avevano constatato il decesso,
                          poi attribuito dall' autopsia disposta dalla procura ai colpi inferti con l' attrezzo da lavoro. LA MOSSA PER EVITARE
                          L'ERGASTOLO Sulla base della legge ribattezzata "Codice rosso", entrata in vigore pochi mesi prima del fatto, il
                          pensionato ora dovrà essere processato davanti alla Corte d' Assise senza la possibilità di chiedere un rito
                          alternativo con riduzione della pena a un terzo in caso di condanna, così come previsto per quei reati che com
                          portano l' ergastolo. È questo il caso, appunto, data l' aggravante legata all' uccisione del coniuge. È però intenzione
                          dell' avvocato Sergio Gonelli, difensore dell' indagato, «sollevare la questione di legittimità costituzionale della nuova
                          norma che vieta l' ammissione al rito abbreviato, ritenendola incompatibile con alcuni principi della Costituzione, a
                          partire da quelli di uguaglianza e ragionevolezza, e di ragionevole durata del processo». Per il legale, «la particolare
                          vicenda che interessa il signor Valgimigliè emblematica di come la produzione

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 24
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                          giovedì 20 febbraio 2020

                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                   Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          legislativa sia spesso non ponderata, frutto di onde emotive contingenti e priva di ragionevole giustificazione».

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 25
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                          giovedì 20 febbraio 2020
                          Pagina 45

                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          L'Unione della Romagna faentina caso di studio alla Camera

                          FAENZA L' Unione della Romagna faentina è stata presa come caso di studio
                          durante il workshop "Verso una nuova articolazione degli enti locali di fronte alle
                          sfide del terzo millennio. Prospettare nuove forme di governo locale a partire
                          dalle esperienze di aggregazione realizzate nei territorio" organizzato da Unione
                          Valdera in collaborazione con la stessa Unione faentia e svoltosi l' altra mattina
                          alla Camera dei Deputati. «Abbiamo presentato alla Camera l' esperienza dell'
                          Unione della Romagna Faentina nell' ambito di un workshop sui temi della
                          governance territoriale, organizzato nell' aula dei gruppi parlamentari - riferisce il
                          presidente, Giovanni Malpezzi -. La nostra Unione è tra le più avanzate d' Italia e
                          viene proposta come esempio virtuoso di innovazione e di gestione del
                          territorio che guarda al futuro. Molti Comuni oggi si sentono un po' "in mezzo al
                          guado", tra necessità di razionalizzare e il timore di perdere le proprie specificità
                          storiche, sociali e culturali. Mi sento di dire che l' Unione della Romagna
                          faentina quel guado lo ha superato e che siamo orgogliosi del percorso fatto in
                          questi anni».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 26
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                          giovedì 20 febbraio 2020
                          Pagina 45

                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Visita guidata alla scoperta di Torricelli

                          FAENZA A grande richiesta, torna la visita guidata alla scoperta dei faentini che
                          hanno lasciato nella storia della scienza universale un segno indelebile, primo
                          fra tutti Evangelista Torricelli, a cui tanto deve la città manfreda. Durante questa
                          passeggiata (di due ore circa, sabato a partire dalle ore 15.) Silvia Togni
                          accompagnerà i visitatori a scoprire l' Accademia torricelliana di scienze e
                          lettere, a Palazzo Laderchi, dove sarà anche possibile ammirare il "Trionfo d'
                          Amore e Psiche" affrescato da Felice Gia ni, per terminare all' Osservatorio
                          geofisico comunale, sito all' interno della Casa -Museo di Raffaele Bendandi.
                          Appuntamento in via Alfredo Baccarini 19 (ingresso del Mic, presso cuiè ancora
                          in corso la mostra "Picasso, la sfida della ceramica"). Costo di partecipazione 5
                          euro (gratuiti i ragazzi fino alla 5ª elementare). Prenotazione obbligatoria al tel.
                          3334982374.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 27
[ § 1 5 4 4 3 2 5 0 § ]

                          giovedì 20 febbraio 2020
                          Pagina 45

                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          La pace fredda e la guerra in Bosnia

                          FAENZA Domani alle ore 17 alla Biblioteca comunale Manfrediana verrà
                          presentato il libro e documentario"La pace fredda. E' davvero finita la guerra in
                          Bosnia Erzegovina?" (2020, Infinito Edizioni) da parte del coautore Andrea
                          Cortesie da una dei protagonisti, Tamara Cvetkovi. Un quarto di secolo dopo la
                          fine del conflitto del 1992-1995 una film-maker (Marcella Menozzi), un
                          cooperante (Andrea Cortesi) e uno scrittore (Luca Leone) sono andati alla
                          ricerca dei testimoni del conflitto, le stesse persone che, dopo la firma degli
                          accordi di pace del 1995, si sono rimboccate le maniche per cercare di
                          ricostruire un Paese che invece rimane prigioniero dei nazionalismi, della
                          corruzione, della povertà e degli odi instillati a tavolino, scientificamente, in una
                          società duramente messa alla prova da lutti e abbandono.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 28
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                          giovedì 20 febbraio 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Abortì con farmaco per la gastrite Medico assolto, accusata la paziente
                          Per la difesa il dottore non sapeva che la donna fosse incinta e il medicinale era per un parente

                                                                                                                              FEDERICO SPADONI

                          FAENZA Incinta alla 24esima settimana, aveva partorito un bimbo di appena
                          490 grammi, che aveva lottato per 48 ore prima di arrendersi di fronte a una
                          nascita estremamente prematura. Fin da subito, fra i medici, non c' era stato
                          alcun dubbio sulle cause di quel travaglio così anticipato: la madre aveva
                          assunto una quantità spropositata di un farmaco per la gastrite, con l'
                          intenzione di abortire pur essendo passato il termine ultimo per interrompere la
                          gravidanza. Quando le era stato chiesto chi le avesse prescritto il medicinale, lei
                          aveva fatto il nome del proprio medico di base, che a sua volta era stato
                          indagato assieme alla gestante. Per il professionista faentino le accuse di
                          averla aiutata a interrompere la gravidanza senza rispettare le norme sono
                          cadute ieri mattina, quando il giudice per le indagini preliminari Sabrina Bosi lo
                          ha assolto. Nei confronti della paziente, una ragazza ora 29enne difesa dall'
                          avvocato Bruna Romagnoli (del foro di Forlì/Cesena), l' udienza è invece stata
                          riaggiornata per consentirle di essere presente in aula. IL FARMACO PER LA
                          GASTRITE Sono due le date che contestualizzano la vicenda, e sono finite
                          entrambe nel capo d' imputazione nel fascicolo aperto dal sostituto procuratore
                          Angela Scorza, che ieri ha chiesto il rinvio a giudizio per il dottore. Il 1 agosto del 2018 la ragazza si era presentata nel
                          suo ambulatorio. Secondo la memoria difensiva presentata dal legale del medico, tutelato dall' avvocato Pier Paolo
                          Tassani, la donna non aveva detto di essere incinta, e nessuno - nemmeno l' infermiera che l' aveva ricevuta - aveva
                          notato la pancia. Così aveva chiesto un gastroprotettore dicendo che sarebbe servito a curare un parente anziano
                          che soffriva di gastrite. Era quindi andata in farmacia chiedendo una confezione di Cytotec che poi aveva assunto in
                          quantità anomala, al punto da indurre il travaglio. Quando era arrivata all' ospedale i dottori avevano notato le tracce
                          di alcune pastiglie che ancora non si erano sciolte del tutto. E qui si arriva alla seconda data annotata nel fascicolo
                          penale. Vale a dire il 5 agosto, cioè il giorno in cui i medici hanno annotato il decesso del neonato. GRAVIDANZA
                          NASCOSTA Quando i medici del reparto le avevano chiesto chi le avesse suggerito quella modalità proibita per
                          interrompere la gravidanza, lei aveva fatto il nome di un' amica, rimanendo vaga. Era stata invece più precisa su chi le
                          aveva fatto la ricetta, al punto da portare a processo anche lo specialista faentino. Con decenni di esperienza alle
                          spalle e - secondo la difesa - professionista integerrimo totalmente

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 29
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                          giovedì 20 febbraio 2020

                                                          Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          all' oscuro dello stato interessante della paziente, era stato colto di sorpresa dalle accuse. Un incubo, insomma,
                          che si è chiuso ieri mattina, a quasi due anni dalla drammatica nascita di una nuova vita, durata un soffio.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 30
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                          giovedì 20 febbraio 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Casola, Ppc Italia cambia nome e diviene Saint-Gobain Italia

                          CASOLA VALSENIO Ppc Italia spa, la società di Saint-Gobain che opera nel
                          settore delle costruzioni presente a Casola Valsenio con lo stabilimento Ppc
                          Gyproc, cambia denominazione sociale e diviene Saint-Gobain Italia spa. «Il
                          nuovo nome è in linea con la strategia volta a rafforzare l' univocità di Saint-
                          Gobain Italia come azienda leader nell' edilizia sostenibile, grazie al grande
                          riconoscimento di cui godono sul mercato i nostri marchi commerciali - spiega
                          Gaetano Terrasini, amministratore delegato -. Vogliamo instaurare un legame
                          stretto anche con il consumatore finale, che abita gli edifici nei quali vengono
                          impiegate le nostre soluzioni. La nostra missione è creare spazi di eccellenza e
                          migliorare la vita quotidiana. Il nostro obiettivo è che tutti, non solo i
                          professionisti del settore, apprezzino la qualità dei luoghi ottenuta grazie alle
                          soluzioni Saint-Gobain». Saint-Gobain Italia si propone come polo tecnologico
                          di riferimento per il mercato delle costruzioni, grazie ad un approccio integrato
                          di sistemi e soluzioni multimateriali prodotti per il 90% in Italia, e ad un'
                          attenzione particolare ai temi del comfort termo-acustico, risparmio energetico,
                          sicurezza, estetica e qualità dell' aria. L' 80% dei prodotti dell' offerta globale di
                          Saint-Gobain è realizzato con materiali riciclati (fino all' 80%). «L' obiettivo dei nostri edifici multi comfort è creare
                          ambienti che rispettino tutti i criteri di sostenibilità, performance e qualità per il benessere di chi abita l' edificio, che
                          sia una casa, un ufficio, un ospedale, una scuola», sottolinea Terrasini.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 31
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                          giovedì 20 febbraio 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                      Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Casola, manifestazione in onore dei caduti del Reggimento San Marco

                          CASOLA VALSENIO Sabato è in programma una manifestazione in onore dei
                          caduti del Reggimento San Marco. Inquadrato nel "Gruppo di combattimento
                          Folgore" ha combattuto sul fronte del Senio durante la guerra di liberazione
                          nazionale nel marzo-aprile 1945, al fianco delle truppe alleate. Il Reggimento
                          San Marco - formato dai due battaglioni da sbarco "Grado", operante tra la piana
                          di Valsenio e Mongardino, e "Ba file" attestato tra Campiuno e Monte Battagliola
                          - dal febbraio 1945 presidiò la linea del fronte che attraversa il comune di Caso
                          la. La manifestazione si volgerà con il seguente programma: ore 10 in municipio
                          a Casola saluto delle autorità e della rappresentanza di ufficiali in servizio
                          presso la Brigata marina San Marco; ore 10.30 alzabandiera e deposizio 1945: i
                          generali Mc Creery e Morigi in rassegna alle truppe in piazza Oriani ne di una
                          corona al monumento ai caduti di tutte le guerre; ore 10.45 sfilata per le vie di
                          Casola verso piazza Oriani; ore 11.15 deposizione di corone e benedizione della
                          lapide di piazza Oriani dedicata ai marinai del Reggimento San Marco caduti sul
                          fronte del Senio per la libertà dell' Italia nel marzo-aprile 1945.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 32
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                          giovedì 20 febbraio 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Visite guidate gratuite a Picasso

                          FAENZA Ogni venerdì, fino al 10 aprile, nel pomeriggio alle 17.30, viene proposta
                          al Mic una visita guidata gratuita alla mostra "Picasso. La sfida della ceramica".
                          La rassegna propone 50 pezzi unici provenienti dalle collezioni del Musée
                          National Picasso-Paris per raccontare il pensiero creativo dell' artista spagnolo
                          nei confronti dell' argilla. La visita è inclusa nel prezzo del biglietto. Al termine
                          aperitivo con calice di vino offerto da Caviro. Ogni venerdì tra l' altra la mostra
                          effettua apertura straordinaria dalle ore 16 alle 19. Per chi vuole vedere il film di
                          Luciano Emmer "Incontrare Picasso" (1954), proiettato nella sala mostra, viene
                          consigliato di venire almeno mezzora prima della visita guidata. Prenotazione
                          obbligatoria solo per la visita guidata. Per informazioni: tel. 0546 697311,
                          info@micfaenza.org.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 33
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                          giovedì 20 febbraio 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Pasquali alza l' asticella sugli obiettivi dell' Unieuro
                          «Conservare il secondo posto fino all' avvio dei play-off ci consentirebbe di fare un pensiero alla finale»

                                                                                                                                 ENRICO PASINI

                          FORLÌ Oggi l' Unieuro torna in palestra per lavorare invista del posticipo di
                          mercoledì a Piacenza e alle 18 sosterrà un' amichevole a porte aperte coi
                          Raggisolaris Faenza: il riposo, dunque, è finito e inizia la lunga corsa verso il
                          traguardo dei play-off. Senza più soste, quasi in apnea tra ultime di regular
                          season, Coppa Italia e "Orologio". Come ci arriva Forlì? Il momento giusto per
                          parlarne con il general manager Renato Pasquali è proprio questo. C'È DA
                          SUDARE CON TUTTI L' Unieuro è matematicamente seconda prima dell' avvio
                          della fase ad incrocio col girone Ovest. Con un buon margine sulla terza, gli
                          stessi punti di Torino capolista dell' altro raggruppamento, ma a -6 dalla regina
                          Ravenna. Situazione particolare, Soddisfacente? «Sì, perché penso che la
                          classifica premi le due squadre che si sono dimostrate più costanti - afferma
                          Pasquali - certo, adesso c' è chi ha aggiustato la mira per gli obiettivi, alti, che
                          sin dall' inizio si è posto, ma sinora la stagione ha detto quanto la graduatoria
                          mostra. Con una particolarità, però: tra le prime e Orzinuovi che chiude con
                          Roseto la classifica, 20 punti non ci stan no. C' è sempre da sudarsela con
                          chiunque». Però i valori si stanno definendo con chiarezza e guardando ad
                          Ovest, dove ora tutte le 14 squadre, Forlì compresa, andranno, c' è da aspettarsi qualche ribalto ne? «Direi che Torino
                          conferma di potere competere per la serie A e noi la sfideremo due volte, prima in Coppa, poi il 19 aprile nell'
                          Orologio, ma direi che Ravenna, Forlì, Verona, Udine, Torino, Casale Monferrato sono sullo stesso piano. Mettiamoci
                          pure una outsider ad Ovest, ma credo che saranno queste a lottare per la promozione e senza differenze sostanziali
                          tra chi sta in un girone e chi nell' altro». VOGLIA DI GUARDARE IN ALTO Parlando di lotta per la promozione, tutti si
                          chiedono se Forlì ci punti. «Ora vogliamo quanto meno conservare il nostro secondo posto fino all' avvio dei play-off
                          perché ci consentirebbe di fare un pensiero alla finale che sarebbe un premio importante al lavoro svolto, un
                          traguardo di prestigio, un' occasione di incasso». È la prima volta che Pasquali parla di finale promozione. Lui che
                          non si sbilancerebbe neppure sotto tortura. «Beh, non vedo perché non dovrei pensare che il nostro obiettivo, ora, sia
                          provare a giocarcela. Poi, se la raggiungi, non vai certo in campo per perderla». Il nodo della Coppa Ovviamente
                          conterà arrivarci al massimo della condizione. In quest' ottica, la Coppa Italia di Ravenna rappresenta un' opportunità
                          o un intralcio? «Sarà un assaggio, una verifica

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 34
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