Unione della Romagna Faentina - sabato, 14 marzo 2020

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Unione della Romagna Faentina - sabato, 14 marzo 2020
Unione della Romagna Faentina
     sabato, 14 marzo 2020
Unione della Romagna Faentina - sabato, 14 marzo 2020
Unione della Romagna Faentina
                                                   sabato, 14 marzo 2020

Prime Pagine

 14/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna                                       4
 Prima pagina del 14/03/2020

 14/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)                                            5
 Prima pagina del 14/03/2020
 14/03/2020   Il Sole 24 Ore                                                                     6
 Prima pagina del 14/03/2020
 14/03/2020   Italia Oggi                                                                        7
 Prima pagina del 14/03/2020

Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

 14/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 34                                       8
 Coronavirus, primi due decessi in provincia
 14/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 34                                      10
 La Regione: «Una task force per il Maria Cecilia hospital»
 14/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 35                                      12
 «Così a Lugo cureremo le persone positive»
 14/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 36                                      14
 «Temiamo che i casi qui aumenteranno»
 14/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 37                                      16
 Chiusi parchi, dighe, spiagge e pinete

 14/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 37                                      18
 Oltre una ventina le denunce Nei guai un barista e una lucciola

 14/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 37                                      19
 Mirabilandia, l' apertura del parco slitta al prossimo primo maggio Stop a 35 uffici postali

 14/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 42                                      20
 E la Curti punta sul lavoro da casa
 14/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 42                                      21
 Passaporti, prenotazioni on line
 14/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45                                      22
 Prima pagina Faenza Lugo
 14/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 45                                      23
 La schiavina, una coperta di stracci
 14/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 46                                      24
 «Consegna pizze gratis e furgoni a disposizione»
 14/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 46                                      26
 «Ho aperto il mio centro estetico il 2 marzo e dopo otto giorni ho dovuto chiudere»
 14/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47                                      27
 Furto in salumeria, ladro incastrato dal dna
 14/03/2020   Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 47                                      28
 Sosta auto gratuita nelle zone ad alta tariffazione, anche dalle 9 alle 18

Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

 14/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 3                                  29
 Egidio e Pierino, sono due anziani le prime vittime ravennati
Unione della Romagna Faentina - sabato, 14 marzo 2020
14/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 6                                            30
 Alla Curti di Faenza turni divisi in tre parti e smart working
 14/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 7                                            31
 «Ospedale Covid 19: ecco cosa cambierà per Lugo»
 14/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 11                                           32
 Il sindaco chiude parchi spiagge e palizzata
 14/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 31                                           33
 Abbandonano l' auto dopo il colpo Incastrati dall' esame del Dna
 14/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 31                                           34
 «Caso positivo»: panico per una bufala Il sindaco si precipita a smentire
 14/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 32                                           35
 «Troppa gente in giro» Chiusi parchi e aree di sgambamento
 14/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 32                                           36
 Sì alla sosta nelle zone ad alta tariffazione anche dalle 9 alle 18

 14/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 32                                           37
 Per chi è costretto a casa: il karaoke in diretta facebook e un racconto da scrivere

 14/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 32                                           38
 Cia: «Il mercato contadino deve continuare»

 14/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 23                         GIULIA FARNETI    39
 «Dietro i numeri della violenza ci sono vite a cui va restituita la libertà»
 14/03/2020   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 26                                           41
 VIDEOCLIP SENZA VIRUS

Pubblica Amministrazione ed Enti Locali

 14/03/2020   Il Sole 24 Ore Pagina 7                                                      Emilia Patta   42
 Rinvio amministrative, Palazzo Chigi avvia il confronto
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[ § 1 § ]

     sabato 14 marzo 2020
                            Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) - Interna

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[ § 2 § ]

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                                   Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)

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Unione della Romagna Faentina - sabato, 14 marzo 2020
[ § 3 § ]

            sabato 14 marzo 2020
                                                    Il Sole 24 Ore

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Unione della Romagna Faentina - sabato, 14 marzo 2020
[ § 4 § ]

            sabato 14 marzo 2020
                                                       Italia Oggi

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Unione della Romagna Faentina - sabato, 14 marzo 2020
[ § 1 5 5 4 9 5 7 1 § ]

                          sabato 14 marzo 2020
                          Pagina 34

                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Coronavirus, primi due decessi in provincia
                          Un 89enne di Cervia e un 85enne di Ravenna: entrambi erano affetti da altre patologie. Il sindaco: «Grande dolore e
                          preoccupazione»

                          Dopo i contagi, purtroppo anche nel nostro territorio si sono registrati i
                          primi due decessi, come già avvenuto in altre zone della regione. Ieri due
                          famiglie nel Ravennate hanno vissuto il dolore di perdere i propri cari a
                          causa del Coronavirus: se ne sono andati in ospedale Pierino Benedetti,
                          89enne di Cervia, ed Egidio Piermartiri, 85enne di Ravenna. Entrambi
                          erano già affetti da altre patologie, ma questo non rende meno dolorosa
                          la perdita. Ieri si sono registrati anche 14 nuovi casi di positività al virus
                          nella provincia di Ravenna, tra cui anche diversi ragazzi. Hanno contratto
                          la malattia sette uomini (un 23enne, un 24enne, un 41enne, un 50enne, un
                          60enne, un 65enne e un 82enne) e sette donne (una 28enne, una 31enne,
                          una 41enne, una 45enne, una 54enne, una 58enne e un' 85enne). Dei 14
                          nuovi casi, otto sono a casa in isolamento domiciliare, mentre altri
                          cinque sono ricoverati nel reparto di Malattie Infettive del Santa Maria
                          delle Croci e uno in Terapia Intensiva. L' Ausl è al lavoro per ricostruire gli
                          spostamenti e capire come hanno contratto la malattia: in 12 casi su 14
                          sono stati accertati contatti con realtà extraprovinciali già colpite dal virus o con persone positive già note, mentre
                          per gli altri due l' indagine epidemiologica è ancora in corso. Nei casi più gravi, in cui serve il ricovero ospedaliero,
                          ovviamente i pazienti vengono messi in isolamento a causa del pericolo del contagio: per questo motivo, come già
                          accaduto in altre realtà dell' Emilia-Romagna, le due persone decedute negli ultimi giorni non avevano potuto
                          ricevere visite dai famigliari. Un aspetto che rende ancora più difficile questo momento. «Di questi nuovi casi di
                          contagi, quattro si riferiscono a persone residenti a Faenza - scrive il sindaco Giovanni Malpezzi -. Salgono così a 8 le
                          persone faentine positive al virus, senza considerare le oltre 20 collocate in quarantena domiciliare preventiva». L'
                          epidemia si sta diffondendo in misura importante. La nostra Provincia non è ancora in condizioni critiche, ma ogni
                          giorno che passa si cerca di impedire l' espandersi dei contagi. Ieri il sindaco di Ravenna e presidente della Provincia
                          Michele de Pascale ha espresso il proprio cordoglio in una nota: «Il fatto che queste persone decedute
                          presentassero già un quadro clinico compromesso non rende meno grave la perdita di due vite, ma deve fare
                          riflettere ancora più responsabilmente su quanto, in questo momento, i nostri comportamenti possono incidere sulla
                          salute e sulla vita di soggetti anziani o con patologie croniche che in questo frangente sono pericolosamente
                          esposti e fragili. La situazione dunque non va sottovalutata, rispetto alla quale è bene osservare tutte le misure di
                          prevenzione e contrasto alla diffusione del Covid19 e mettere in atto tutte le prescrizioni, in particolare rispetto della
                          quarantena

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 8
Unione della Romagna Faentina - sabato, 14 marzo 2020
[ § 1 5 5 4 9 5 7 1 § ]

                          sabato 14 marzo 2020

                                                               Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                    Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          e alla limitazione dei contatti, per tutelare se stessi, gli altri e soprattutto le persone più deboli». Lo stesso ha
                          espresso il sindaco di Cervia, Massimo Medri: «Abbiamo appreso la triste notizia del decesso dell' 89enne residente a
                          Cervia, che era stato ricoverato nei giorni scorsi a causa del Coronavirus presso l' Ospedale di Ravenna. L' uomo
                          soffriva di patologie pregresse. Porgiamo le più sentite condoglianze e ci stringiamo al dolore della famiglia.
                          Chiediamo a tutti i cittadini di seguire scrupolosamente le direttive del Ministero. Sconfiggeremo questo virus
                          insieme».

                                                              Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 9
Unione della Romagna Faentina - sabato, 14 marzo 2020
[ § 1 5 5 4 9 5 7 4 § ]

                          sabato 14 marzo 2020
                          Pagina 34

                                                                  Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          La struttura di Cotignola

                          La Regione: «Una task force per il Maria Cecilia hospital»

                          Una task force al Maria Cecilia hospital per verificare come procedono le
                          cose dopo i casi di Coronavirus. Ieri mattina gli ispettori della Regione
                          hanno bussato alle porte della clinica di Cotignola, come ha spiegato in
                          conferenza stampa il Commissario regionale per l' emergenza
                          Coronavirus Sergio Venturi: «La Regione è al corrente di questa
                          situazione e abbiamo mandato, per tramite del servizio di sanità pubblica
                          dell' Azienda Usl della Romagna, una task force con compiti ispettivi già
                          stamattina. È del tutto evidente che la situazione viene monitorata con
                          molta attenzione, soprattutto perché il Maria Cecilia hospital è l' hub della
                          Romagna per la cardiochirurgia, e voglio sottolineare che quest' ultima è
                          completamente isolata dai reparti dove sono presenti positività, per cui è
                          in una situazione di totale sicurezza». Venturi ha quindi aggiunto che
                          «non ci aspettiamo che vi siano ulteriori situazioni lì» e che la situazione
                          al momento è stabile, ma che «non avremo nessun dubbio, nel caso
                          fosse necessario attuare ulteriori misure, farle attuare». Ieri non si sono
                          riscontrate ulteriori positività all' interno della struttura, né tra i pazienti né tra il personale. Giovedì sono stati dimessi
                          due pazienti che erano stati contagiati e che sono guariti, e nella struttura di Cotignola ne restano altri 7, isolati
                          rispetto agli altri. Sono invece in isolamento domiciliare i due medici e l' operatore risultati positivi. La struttura ha
                          inoltre preso provvedimenti, tra cui la misurazione della temperatura all' ingresso e il rinvio di tutte le operazioni non
                          urgenti. Anche i sindacati si sono attivati per fare chiarezza sul tema. Le tre principali sigle hanno inviato una lettera
                          all' azienda, firmata da Claudio Laghi di Fp Cgil, Mario Cozza di Fp Cisl e Luca Lanzillotti di Uil Fpl e indirizzata all'
                          amministratore delegato del Maria Cecilia hospital: «Rispetto ad alcuni casi di contagio () siamo a richiedere quali
                          siano stati da subito i percorsi adottati per la tutela del personale coinvolto nelle prestazioni di assistenza erogate».
                          La missiva si concentra poi sui dipendenti, per chiedere «quali auspicabili strumenti di valorizzazione e
                          incentivazione l' Azienda ha intenzione di mettere in campo a favore di tutti quei dipendenti chiamati in queste ore,
                          anche attraverso prestazioni che vanno oltre agli obblighi contrattuali previsti, per gestire l' attuale situazione di
                          emergenza». «Ci sono almeno una quindicina di operatori in quarantena - dice Giuliano Troncossi di Cgil Fp - e
                          sappiamo che sono stati chiusi tutti i servizi non essenziali. Gradiremmo, però, un maggiore dialogo con la struttura».
                          Le tre sigle hanno inviato una lettera anche all' amministrazione del San Pier Damiano di Faenza, che fa parte dello
                          stesso gruppo e in cui non sono state riscontrate positività, per chiedere quali misure sono state adottate e se sono
                          state rinviate tutte le prestazioni sanitarie non

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019                Pagina 10
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                          sabato 14 marzo 2020

                                                  Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          urgenti. sa.ser.

                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 11
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                          sabato 14 marzo 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Così a Lugo cureremo le persone positive»
                          Tarlazzi (direttore sanitario di Ravenna): «L' ospedale Umberto I diventa il riferimento. Parte della struttura sarà
                          riconvertita»

                          L' ospedale di Lugo diventa Covid Hospital, parte della struttura in questi
                          giorni sta per essere riconvertita per essere dedicata esclusivamente ai
                          pazienti affetti da Covid-19. Nel frattempo anche all' interno del Santa
                          Maria delle Croci di Ravenna stanno avvenendo ulteriori cambiamenti per
                          accogliere i malati. I ruoli di entrambe le strutture sono strettamente
                          collegati, come spiega Paolo Tarlazzi, direttore sanitario dell' ospedale di
                          Ravenna. Dottor Tarlazzi, cosa sta accadendo? «Il Santa Maria delle
                          Croci rimane il punto di riferimento sul territorio per il Covid-19. A
                          Ravenna continuano a lavorare i reparti di Rianimazione con 12 posti,
                          Pneumologia che ne ha 19 e Malattie infettive che ne ha 20. Quest'
                          ultima si sta saturando e verrà supportata da Pneumologia. Stiamo
                          inoltre allestendo in queste ore Chirurgia per gli ulteriori malati positivi di
                          minor complessità, per un totale di circa cento posti». E all' ospedale di
                          Lugo invece? «Quando, e se, dovessimo essere saturi a Ravenna, allora
                          ci dovremo spostare a Lugo. Ci auguriamo di non doverlo fare, ma la
                          situazione è critica, e nel caso fosse necessario vogliamo essere pronti». I casi continuano ad aumentare, si può
                          ipotizzare entro quanto tempo potrebbe entrare in scena l' ospedale di Lugo? «Difficile dirlo perché la
                          situazione è in continua evoluzione. Confidiamo nelle restrizioni entrate in vigore negli ultimi giorni per arginare la
                          diffusione del virus. Sarebbe sufficiente arginarlo per evitarlo». Su quali aree dell' ospedale lughese sta lavorando l'
                          Ausl? «In questa prima fase stiamo allestendo la palazzina di medicina interna che ha un ingresso autonomo. Si
                          tratta in tutto di un centinaio di posti letto, oltre ai 6 di rianimazione. Se fosse necessario, successivamente potrebbe
                          essere coinvolta anche la palazzina centrale».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 12
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                          sabato 14 marzo 2020

                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Quando sarà pronto il padiglione? «All' inizio della prossima settimana. Consideriamo i tre ospedali del nostro
                          territorio, Ravenna, Faenza, Lugo, come se fossero tre vasi comunicanti. E vorrei approfittare anche per ringraziare
                          tutti i professionisti che lavorano nella sanità, dai chirurghi agli infermieri, ai coordinatori infermieristici perché mai
                          hanno dimostrato la minima reticenza». All' ospedale di Lugo, cosa cambierà per chi ha necessità di cure al di
                          là del Covid-19? «Una serie di azioni messe in atto dall' Ausl, hanno fatto sì che l' affluenza diminuisse molto negli
                          ospedali. Anche la contrazione degli interventi non urgenti ha creato posti liberi in chirurgia. I pazienti che hanno altre
                          urgenze avranno risposte adeguate e anche per loro sono garantiti i posti». Quanti, tra medici e infermieri del
                          nostro territorio, sono positivi al virus? «E' un numero gestibile, sono pochi, meno di dieci. E da quello che ci
                          risulta il contagio non è avvenuto nell' ambiente di lavoro. Al momento la situazione è questa». Annamaria Corrado.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 13
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                                                                        Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Temiamo che i casi qui aumenteranno»
                          Cristina Fabbri, della direzione infermieristica e tecnica di Ravenna, fa il punto: «Situazione concitata ma siamo
                          ancora in attesa»

                          di Sara Servadei Sono al fronte e temono che le cose possano evolvere
                          da un momento all' altro. Queste sono giornate cariche di timori per gli
                          infermieri dei tre ospedali di Ravenna, Faenza e Lugo, in prima linea nella
                          battaglia al Coronavirus. Cristina Fabbri, direttore facente funzione
                          della direzione infermieristica e tecnica nell' ambito di Ravenna,
                          c o m ' è l a s i t u a z i o n e a t t u a l m e n t e ? «Abbastanza concitata, ma
                          soprattutto in attesa: ora il nostro territorio non è coinvolto quanto altre
                          province o regioni, ma sappiamo che a breve saremo coinvolti, stanti le
                          previsioni epidemiologiche». Gli operatori temono anche di essere
                          loro stessi contagiati? «Indubbiamente il rischio fa parte della nostra
                          attività 365 giorni all' anno e ne siamo consapevoli. Ed è fisiologico che il
                          timore aleggi nel pensiero dei colleghi e di tutti noi. Stiamo comunque
                          effettuando corsi sui metodi di vestizione e svestizione per medici e
                          infermieri, con la collaborazione della direzione medica dei tre ospedali.
                          In più abbiamo anche fatto una valutazione di tutto ciò che abbiamo a
                          disposizione: mascherine, camici e tutti i dispositivi necessari». Ecco, le mascherine. Ce ne sono a sufficienza?
                          «Il loro utilizzo è significativo e indispensabile per preservare colleghi e pazienti. La nostra farmacia centrale sta
                          cercando di fornirle in primis ai servizi maggiormente coinvolti, quali i reparti di Malattie Infettive, Terapia Intensiva e
                          Pronto soccorso, 118, Medicina d' urgenza e area di sanità pubblica. Sono in corso approvvigionamenti dalla
                          Regione per alimentare costantemente la fornitura». In tutta Italia si è parlato di 'superturni' degli operatori. Sta
                          succedendo anche a Ravenna? «No, non stiamo facendo turni così prolungati all' oggi. Abbiamo fatto una
                          valutazione rispetto ai professionisti dei reparti di Pneumologia, Malattie Infettive, Terapia Intensiva, Pronto
                          soccorso e 118 nei tre ospedali, e li riteniamo sufficienti a gestire la situazione attuale, seppur con importanti sforzi
                          da parte dei colleghi che stanno rinunciando alle ferie. Nel contempo stiamo potenziando con

                                                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 14
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                          sabato 14 marzo 2020

                                                                Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          turni aggiuntivi su base volontaria i servizi ospedalieri e territoriali maggiormente coinvolti, e con l' azienda inoltre
                          abbiamo predisposto un piano di reclutamento di ulteriori risorse: infermieri, oss, tecnici di laboratorio e di radiologia
                          e tecnici della prevenzione. Stiamo scorrendo le graduatorie, la categoria più richiesta è quella degli infermieri».
                          Quanti ne verranno assunti? «Decine: sarà un cospicuo investimento, a tempo sia indeterminato che
                          determinato». Qual è la maggior difficoltà nell' assistenza a pazienti con Coronavirus? «È una casistica che
                          siamo abituati a gestire in termini di competenze. L' impatto emotivo e la consapevolezza di quanto sta accadendo
                          nei territori vicini però è un pensiero costante. La cosa che più ci preoccupa è l' aspettativa che i casi possano
                          aumentare: sappiamo che potrebbe essere un impegno a lungo termine». Pensa che, finita l' emergenza, alcuni
                          operatori andranno incontro a stress post-traumatico? «È un aspetto su cui vigileremo, ed eventualmente
                          valuteremo tutte le azioni correttive con il Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale». Alcuni operatori sono
                          in quarantena dopo essere entrati in contatto con una paziente inizialmente ricoverata in Medicina. Come
                          stanno? «Sono in sorveglianza, come da indicazioni specifiche». Parliamo del rapporto con la popolazione. È
                          stato difficile far capire le limitazioni alle visite? «Agli inizi sì: sembrava un eccesso di zelo. Oggi però la
                          consapevolezza c' è, e le regole sono rispettate sia in ambito ospedaliero che territoriale». © RIPRODUZIONE
                          RISERVATA.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 15
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                          sabato 14 marzo 2020
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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Chiusi parchi, dighe, spiagge e pinete
                          L' annuncio di tutti i Comuni in serata dopo iniziative isolate. Proibiti i gruppi di cicloamatori. «Sport da soli e vicino a
                          casa»

                          Dighe, spiagge e parchi chiusi. La decisione arriva in tarda serta, al
                          termina di una gionata convulsa. Inizialmente era stata decisa solo la
                          chiusura delle dighe foranee e dei moli del porto, con Marina di Ravenna
                          sorvegliata speciale dopo i folli assembramenti di domenica scorsa. Poi
                          le decisioni a macchia di leopardo di altri Comuni - tra questi Faenza e
                          Castel Bolognese, che ha chiuso anche cimiteri e aree sgambamento
                          cani - hanno suggerito una linea comune. La chiusura delle dighe, fino al
                          3 aprile, porta il timbro dell' Autorità portuale. La Capitaneria ha
                          posizionato transenne nei punti di accesso. A stretto giro si è riunito
                          nuovamente il Comitato provinciale per la sicurezza pubblica che ha
                          deciso di chiudere tutti i luoghi pubblici di potenziale aggregazione,
                          pinete incluse. E in serata l' ennesima comunicazione: «Seguendo le
                          raccomandazioni fornite dall' Ausl i 18 sindaci della provincia hanno
                          deciso di disporre la chiusura di tutti i parchi pubblici urbani e delle
                          spiagge. Questa decisione intende evitare che nel weekend si generino
                          assembramenti che possono vanificare gli sforzi fatti nelle scorse settimane per la prevenzione e il contenimento
                          alla diffusione del virus». Una necessità, per il sindaco Michele de Pascale, dovuta all' urgenza di contenere gli
                          spostamenti. «Domenica scorsa abbiamo visto, già in presenza di norme che lo vietavano, grandissimi
                          assembramenti nei lidi, parchi e piazze. Questo comportamento ora è irresponsabile e rischia di mettere a
                          repentaglio la salute non solo di chi lo compie, ma anche quella dei propri cari e degli altri». Le forze di polizia sono
                          pronte a fermare chiunque transisti senza i motivi di necessità - salute, lavoro, spesa - previsti dal decreto. E una
                          stretta è in atto anche per quanto riguarda la deroga dell' attività motoria. «Attività motorie e sport all' aperto sono da
                          considerarsi consentiti laddove si possano svolgere nella totale solitudine e comunque in luoghi che non
                          presuppongano spostamenti con veicoli a motore». Da giorni le forze dell' ordine spiegano ai cittadini che la corsa o
                          la passeggiata col cane è consentita, ma solo nelle vicinanze delle proprie abitazioni. Ma a questo punto, con la
                          chiusura dei parchi, è praticamente bandita. Alcuni podisti, che da Ravenna si stavano recando a Marina per correre
                          nella pineta, sono stati respinti. Sconsigliate le passeggiate in bici, vietate ai cicloamatori in gruppo o anche solo in
                          due. L' assessore allo Sport, Roberto Fagnani, si rivolge ad associazioni ed appassionati: «L' uso della bicicletta è
                          consentito per raggiungere il lavoro, la residenza nonché i negozi di prima necessità. E per svolgere attività motoria
                          ma, lo ribadiamo,

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 16
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                          sabato 14 marzo 2020

                                                  Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          non in gruppo».

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                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Oltre una ventina le denunce Nei guai un barista e una lucciola
                          In via Alberoni un esercente aveva aperto nonostante il divieto. A Solarolo indagata una donna che vive in macchina

                          Nel pomeriggio di giovedì il suo bar era regolarmente aperto, nonostante
                          lo stop imposto la sera prima dal capo del Governo. Un37enne, barista in
                          zona darsena, è uno degli ultimi denunciati per l' inosservanza dei
                          provvedimenti dell' autorità, l' art.650 del codice penale. I militari di via
                          Alberoni gli contestano di non avere ottemperato alla chiusura dell'
                          attività. Nelle ultime ora le denunce stanno calando, ma le giornate di
                          mercoledì e giovedì sono state intense. Altre cinque denunce, fatte dai
                          militari del nucleo operativo e radiomobile di Ravenna, hanno riguardato
                          una 28enne, un 32enne, una 55enne, un 61enne e un 75enne: erano in
                          strada senza motivo. Nei guai sono inoltre finiti un 48enne pizzaiolo
                          cervese trovato alle 21 col locale aperto, un23enne marocchino di
                          Faenza che si trovava in piazza dei Martiri in assembramento con altri
                          giovani, poi fuggiti. Poi tre faentini (23 e 24 anni) trovati a Solarolo e un
                          pregiudicato di Argenta, 56enne, che aveva sconfinato a Lavezzola.
                          Deferiti anche due 20enni che transitavano per Campiano senza motivo.
                          Singolare il caso di una 50enne moldava, lucciola, sorpresa in auto dalla polizia stradale in un parcheggio di Solarolo
                          in prossimità dell' A14. È stata denunciata per il possesso di una carta di circolazione falsa e per il 650: le è stata
                          lasciata l' auto in quanto vive lì, dopo un turbolento sfratto per la quale era stata arrestata. Per il suo legale, avvocato
                          Nicola Casadio, il fatto non costituisce reato in quanto, non avendo una casa, la donna trovava riparo in quell'
                          abitacolo.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 18
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                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Mirabilandia, l' apertura del parco slitta al prossimo primo maggio Stop a 35 uffici postali

                          Come tutti, anche Mirabilandia sta seguendo con molta attenzione l'
                          evolversi della situazione e sta adottando tutti i protocolli previsti dalle
                          Autorità Sanitarie in termini di pulizia, igienizzazione e disinfezione per
                          garantire a tutti un soggiorno sano e sicuro al parco. «Finora non
                          abbiamo cambiato i nostri piani ufficiali in nome di un ottimismo che è
                          parte del nostro Dna - spiegano dalla direzione -. Tuttavia ora non è più
                          possibile mantenere questi programmi.                 Per questo motivo
                          comunichiamo che l' apertura della nuova stagione, prevista per il
                          prossimo 4 aprile, è rimandata al 1° maggio». Mirabilandia comunque
                          non si ferma anzi, «stiamo lavorando per preparare il parco in vista del
                          giorno in cui apriremo i cancelli», concludono. Anche molti uffici postali,
                          finché non sarà passata l' emergenza, resteranno chiusi. Delle 66 filiali
                          provinciali, ben 35 chiuderanno. Sogli uffici di Barbiano, Belricetto,
                          Campiano, Cannuzzo, Coccolia, Conselice, Faenza 1 (via Zurrini), Faenza
                          4 (via Mengolina), Fognano, Godo, Granarolo, Lugo 1 (via Monti),
                          Marzeno, Piangipane, Pinarella, Porto Corsini, Porto Fuori, Punta Marina, Ravenna 2 (via Carducci), Ravenna 3 (Borgo
                          San Rocco), Ravenna 4 (via Pola), Ravenna 7 (via Fiume Montone abbandonato), Reda, San Martino in Gattara, San
                          Pancrazio, San Patrizio, San Pietro in Vincoli, Sant' Alberto, Santerno, Santo Stefano, San Zaccaria, Savarna Savio,
                          Villanova di Bagnacavallo, Villa San Martino. Inoltre, 6 dei 31 uffici che resteranno aperti modificheranno gli orari.
                          Due saranno aperti solo di mattina, e sono quelli di Bagnacavallo e Cervia (che apriranno solamente dalle 8.20 alle
                          13. 35 e sospenderanno il turno del pomeriggio), quattro filiali invece saranno aperti a giorni alterni. Gli uffici di
                          Bagnara di Romagna e Casola Valsenio saranno fruibili il martedì, il giovedì e il sabato dalle 8.20 alle 13.35 mentre
                          quelli di Sant' Agata sul Santerno e Solarolo saranno aperti il lunedì, il mercoledì e il venerdì, sempre dalle 8.20 alle
                          13.35. Poste Italiane sottolinea comunque che nessun comune rimarrà senza ufficio postale, chiuderanno quelli
                          delle frazioni ma resteranno aperti quelli del comune limitrofo più importante.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 19
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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Castel Bolognese

                          E la Curti punta sul lavoro da casa
                          La riorganizzazione: «Ridotte all' urgente e all' indispensabile le trasferte e sospesi gli eventi che comportino
                          aggregazione»

                          Le aziende si riorganizzano per contenere la diffusione del coronavirus.
                          Un esempio è la Curti di Castel Bolognese che sta limitando il contatto
                          fra i dipendenti. Due le iniziative adottate: la ripartizione delle attività in 2
                          o 3 turni di lavoro, per ridurre le presenze in contemporanea in azienda, e
                          l' incentivazione delle proprie attività con le modalità previste dallo smart
                          working. «Crediamo fermamente che sia responsabilità di tutti e di
                          ognuno fare la propria parte per contribuire alla salute della comunità,
                          con obiettivo di tornare quanto prima alla serenità e alla quotidianità» fa
                          sapere la Curti. In questo periodo «abbiamo ridotto all' urgente e all'
                          indispensabile tutte le trasferte in Italia e all' estero, sospeso tutti gli
                          eventi lavorativi che comportino aggregazione e sostituendoli con
                          conference call e meeting online». Continuiamo tutti a giorni «a fare il
                          possibile per supportare i nostri dipendenti e le loro famiglie, ma anche le
                          decine di imprese della Romagna che ogni giorno, da preziosi fornitori, ci
                          aiutano ad essere una eccellenza italiana ed internazionale in tanti
                          settori. Siamo fiduciosi che una volta superata la crisi, i processi sperimentati in queste settimane potranno
                          rappresentare la partenza di nuovi modelli a favore dello sviluppo e dell' attrattività del nostro straordinario territorio».
                          Un impegno a guardare avanti. Adattarsi «è stata una delle chiavi dei successi italiani: è la capacità di capire e
                          accettare i cambiamenti, di affrontare e superare eventi traumatici e periodi di difficoltà. Ci piace pensare che se lo
                          abbiamo fatto tante volte da migliaia di anni, forse siamo ancora bravi. È il momento di dimostrarlo e lo stiamo
                          facendo, cambiando tutti le nostre abitudini». lo. tazz.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 20
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                                                                     Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          questura

                          Passaporti, prenotazioni on line

                          Variazioni nei servizi in questura e nei commissariati di Lugo e Faenza.
                          Per l' attività di rilascio dei passaporti ci si deve avvalere esclusivamente
                          della prenotazione on line (www.passaportonline.poliziadistato.it) in
                          modo da ottenere un appuntamento. Lo sportello armi resterà aperto
                          solo per le denunce di cessione, acquisto o variazione di domicilio.

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 21
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                                                           Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Prima pagina Faenza Lugo

                          Prima pagina Faenza Lugo

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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          La storia

                          La schiavina, una coperta di stracci

                          Rumagnöl, romagnolo, è per tutti l' abitante della Romagna. Ma fuori di
                          questa terra, il termine indicava pure un panno grossolano di lana e
                          canapa che dai romagnoli era chiamato 's-ciavéina', schiavina. Se ne
                          facevano rozzi indumenti da lavoro, coperte da cavalli e da letto fra i più
                          poveri. Il faentino Antonio Morri, nel vocabolario romagnolo-italiano del
                          1840, identifica la schiavina come 'querta d' strèzz', coperta di stracci,
                          fatta con ritagli di vari colori cuciti insieme. Insomma una coperta di
                          poveri lavoratori che a sera, sfatti di fatica, vi si buttavano, 'I-s butéva int
                          la s-ciavéina'. Il termine 'schiavina' sembra derivare da un rozzo
                          soprabito usato dagli slavi, da cui il nome, per proteggere gli abiti
                          sottostanti da polvere e fango.

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 23
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                                                                       Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          «Consegna pizze gratis e furgoni a disposizione»
                          Faenza, il titolare de 'Il Girasole di Batti': «Cerco di dare una mano»

                          «Pizze solo a domicilio, consegne gratis e prenotazioni solo per telefono.
                          Ho pianto ma lo facciamo per la tutela dei clienti e nostra». Queste le
                          parole sofferte di Giuseppe Battiloro, una vera istituzione a Faenza dove
                          è titolare della pizzeria 'Il Girasole di Batti', in seguito alle misure
                          contenute nel decreto del presidente del consiglio Giuseppe Conte sull'
                          emergenza sanitaria, legato a contrastare la diffusione del Covid-19.
                          Battiloro è titolare di due locali a Faenza, uno solo da asporto in piazza
                          Martiri della Libertà e l' altro con sala ristorazione annessa in via Della
                          Valle, un centinaio di coperti ma con con un grosso 'giro' di clientela,
                          soprattutto nel fine settimana. E, prima ancora del decreto del presidente
                          del consiglio Conte, annunciato mercoledì sera, aveva optato per la
                          chiusura della sala, offrendo ai propri clienti al contempo la possibilità del
                          servizio d' asporto con consegna gratuita. «Nelle serate di grande
                          affollamento - spiega il titolare della pizzeria 'Il Girasole di Batti, Giuseppe
                          Battiloto - la sala si riempiva; in questa situazione non ce la sentivamo di
                          mettere a repentaglio la salute dei nostri clienti e dello staff che è composto da una decina di persone». «I clienti -
                          continua Battiloro - da qualche giorno ci possono contattare telefonicamente e ordinare la loro pizza per telefono
                          senza venire qui; saremo poi noi a consegnarle a casa o nei luoghi di lavoro senza alcun costo aggiuntivo per il
                          servizio. Contestualmente abbiamo allargato anche le zone di consegna e oltre alla città siamo pronti a consegnare
                          nei comuni limitrofi, da Russi a Solarolo, da Castel Bolognese a Cotignola». «Devo confessare che prima di prendere
                          questa decisione - dice ancora Battiloro - ho pianto e discusso in famiglia ma per la tutela di tutti, clienti e personale,
                          ho pensato che fosse la cosa migliore, nonché l' unica giusta da fare». Le cose poi sono andate come tutti
                          sappiamo: nell' ultimo decreto le restrizioni sono aumentate e tutte le sale di ristorazione sono state chiuse.
                          Battiloro, inoltre, venuto a conoscenza della disponibilità di alcuni ristoratori a regalare prodotti deperibili contenuti
                          nelle celle frigorifere dei vari locali si è dato disponibile al prestito dei suoi mezzi per l' asporto per chi ne avesse
                          bisogno. Stessa disponibilità per le iniziative portate avanti da alcuni gruppi di volontariato, come quelli rionali, per
                          portare la spesa a casa degli anziani non autosufficienti, da tutelare in questo momento di emergenza. «I miei
                          furgoncini - afferma - sono a disposizione perché in questo momento è giusto essere al servizio di tutti per il bene
                          della comunità».

                                                                 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019           Pagina 24
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                          sabato 14 marzo 2020

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                                                              Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Antonio Veca © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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                          sabato 14 marzo 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          EMERGENZA CORONAVIRUS

                          «Ho aperto il mio centro estetico il 2 marzo e dopo otto giorni ho dovuto chiudere»
                          La faentina Claudia Bellini, di Fascino in via Cimatti: «Ripartiremo con tante idee»

                          Inaugurato il 2 marzo, chiuso martedì 10. Tra le tante storie che l'
                          emergenza Covid-19 sta facendo emergere c' è anche quella di Claudia
                          Bellini, imprenditrice faentina che non appena ha inaugurato il suo centro
                          Fascino Estetica in via Cimatti, dopo qualche giorno ha dovuto chiudere,
                          ancor prima che il decreto sulle restrizioni alla circolazione di mercoledì
                          11 marzo fosse stato reso pubblico. «Ero davvero carica e contenta di
                          poter realizzare il mio sogno, un mio centro di estetica 2.0 - racconta -.
                          Dopo l' inaugurazione del 2 di marzo, però, ho iniziato a vedere che tanti
                          appuntamenti che avevamo preso venivano disdetti. A quel punto, ho
                          visto che la situazione stava degenerando in Romagna, prima ancora
                          dell' introduzione del decreto, mi sono fatta un esame di coscienza
                          anche perché io sono per una imprenditoria etica e non credo che sia il
                          caso che le persone debbano andare in giro per recarsi dall' estetista;
                          così ho deciso di chiudere». Questo avveniva martedì 10, il giorno prima
                          che il presidente Conte rendesse pubblico il decreto che ordinava la
                          chiusura delle attività non legate alla sopravvivenza. «Nella pagina facebook dell' attività - continua Bellini - ho scritto
                          che avrei chiuso per una presa di coscienza perché preferisco tutelare le mie clienti, spero che possano
                          comprendere la mia decisione». Claudia Bellini, faentina doc, precedentemente per quattro anni ha gestito un' attività
                          di rivendita di prodotti per la bellezza e i centri estetici a Forlì. «Alla fine mi sono decisa ad aprire nella mia città -
                          racconta - con questo grande progetto e con un grosso impegno economico. Oltre a offrire servizi di estetica e
                          consulenze, quando riapriremo, ospiteremo appuntamenti legati al tema della bellezza con professionisti del settore.
                          Adesso aspettiamo che tutto finisca per poter ricominciare con la nostra vita di sempre». a.v. © RIPRODUZIONE
                          RISERVATA.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019             Pagina 26
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                          sabato 14 marzo 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Furto in salumeria, ladro incastrato dal dna
                          L' uomo, un 32enne con numerosi precedenti, è ritenuto parte della banda che un anno fa tentò il colpo alla salumeria
                          Delithia di Faenza

                          Non solo delitti, ma anche furti imperfetti. Sembra questo, parafrasando
                          il titolo di una serie tv di qualche anno fa sul Ris di Parma, il reparto
                          investigazioni scientifiche dei carabinieri, il riassunto dell' epilogo di un
                          furto avvenuto a Faenza il 21 marzo 2019. Quella mattina, un quarto d'
                          ora prima delle 5, una banda di malviventi prese di mira il negozio di
                          alimentari Delithia, al civico 50 di via Ravegnana. Un ragazzo senegalese,
                          che abita a fianco all' attività, corse ad avvisare il titolare del bar Sport,
                          poco distante, che in quel momento stava sistemando le paste che il
                          fattorino della pasticceria aveva appena consegnato. Così i tre, il ragazzo
                          senegalese, il barista e il fattorino della pasticceria, si precipitarono
                          davanti alla salumeria. Alcune maglie della saracinesca erano state
                          tagliate e attraverso quelle qualcuno si era intrufolato e stava rubando
                          prosciutti e formaggi. Si trattava di un gruppo di malviventi che, quando si
                          videro scoperti, uscirono di corsa dal locale e, saltando le recinzioni
                          basse di alcuni cortili delle abitazioni, sbucarono nel parcheggio della
                          chiesa di San Marco dove c' era una vettura, una Fiat Croma station wagon. Al volante c' era un complice ad
                          aspettarli che, una volta caricati i malviventi, partì in direzione Russi sulla Ravegnana. In quel momento, grazie a una
                          telefonata di uno dei ragazzi che avevano sorpreso i ladri, arrivò una pattuglia dei carabinieri del Radiomobile.
                          Indicata la direzione di fuga, i militari si misero all' inseguimento del mezzo. La fuga durò pochissimi metri, infatti la
                          pattuglia dell' Arma ingaggiò un inseguimento a colpi di 'sportellate' con la Croma dei malviventi che dopo poco uscì
                          di strada all' altezza della farmacia. I malviventi si diedero poi alla fuga attraverso i campi verso i condomini di San
                          Rocco, facendo perdere le loro tracce. All' interno dell' auto i militari dell' Arma ritrovarono la refurtiva e taniche di
                          gasolio che forse avevano rubato poco prima. La Croma fu trasportata alla caserma dei carabinieri di Faenza e
                          sottoposta ai rilievi da parte del personale del nucleo operativo. Se sulla vettura non vennero trovate impronte utili
                          per risalire agli autori, vennero rinvenuti attrezzi da scasso e una felpa. Proprio quella fu inviata al Ris di Parma, che
                          riuscirono a estrarre il dna di un 32enne con numerosi precedenti ritenuto parte della banda che tentò il colpo in
                          salumeria. L' uomo, senza fissa dimora, è stato denunciato per furto, ricettazione aggravata in concorso, possesso di
                          attrezzi per lo scasso e danneggiamento di mezzo militare. a.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 27
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                          sabato 14 marzo 2020
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                                                                 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
                                                                      Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)

                          Sosta auto gratuita nelle zone ad alta tariffazione, anche dalle 9 alle 18
                          Faenza, sospese le limitazioni imposte ai titolari di abbonamenti

                          In relazione alle prescrizioni impartite dai Decreti anti Coronavirus per le
                          quali è imposto l' obbligo di evitare gli spostamenti sull' intero territorio
                          nazionale e atteso che detta prescrizione impone ai residenti e agli
                          abbonati del Piano della Sosta di ridurre gli spostamenti al minimo
                          indispensabile, la Polizia locale, tramite ordinanza, ha sospeso le
                          limitazioni imposte ai titolari di abbonamenti per il Piano della Sosta, nelle
                          zone ad alta tariffazione. In buona sostanza i residenti con abbonamento
                          potranno parcheggiare nelle zone rosse: Parcheggio Piazza Martiri della
                          Libertà, Parcheggio Cavour, corso Mazzini, dalla Rosa dei Venti fino all'
                          ospedale, piazza XI Febbraio (del Vescovado), corso Matteotti e corso
                          garibaldi. L' ordinanza di sospensione avrà validità fino alla revoca dei
                          provvedimenti emergenziali adottati per il contenimento del virus Covid-
                          19. Pertanto, per tutto il periodo, a tutti i titolari di abbonamento e ai
                          residenti è consentita la sosta nelle zone ad Alta tariffazione anche nella
                          fascia oraria dalle 9 alle 18. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019   Pagina 28
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                          sabato 14 marzo 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Egidio e Pierino, sono due anziani le prime vittime ravennati
                          I due, di 85 e 89 anni, erano ricoverati da alcuni giorni Dramma nel dramma per i familiari a rischio contagio

                          RAVENNA Erano ricoverati da alcuni giorni. Alle prese già in precedenza con
                          patologie che, come spiega il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, avevano
                          segnato la loro salute («entrambi presentavano un quadro clinico purtroppo
                          compromesso») sono stati piegati dal coronavirus. Egidio P., 85 anni di
                          Ravenna, e Pierino B., 89enne di Cervia, sono le prime vittime del covid-19 in
                          provincia. Un dramma nel dramma per i familiari, alle prese non solo con il
                          dolore per la perdita dei loro congiunti, ma anche con l' incubo di rischiare a loro
                          volta di es sere contagiati: non a caso i parenti o le persone che negli ultimi
                          giorni hanno avuto contatti con le due vittime sono partiti monitoraggi e
                          accertamenti. Inizialmente ricoverati nel reparto di malattie infettive, le
                          condizioni dei due deceduti si sono aggravate al punto da rendere necessario il
                          trasferimento in terapia intensiva. Ma il virus non ha lasciato scampo ai due
                          pensionati mostrandosi in tutta la sua aggressività, specie per pazienti
                          immunodepressi o alle prese con diverse patologie come nel loro caso. E il
                          timore che serpeggia lungo i corridoi dell' ospedale è che il numero di vittime
                          possa crescere nel giro di poco tempo alla luce delle caratteristiche del covid-
                          19, la cui evoluzione è repentina in pazienti con condizioni di salute fragili. «Con grande dolore e preoccupazione
                          siamo venuti a conoscenza dei i primi due decessi nella nostra provincia. Si tratta di due uomini di 85 e 89 anni
                          entrambi con pluripatologie, dunque con un quadro clinico purtroppo già fortemente compromesso-afferma De
                          Pascale-. Naturalmente questa condizione non rende meno grave la perdita di due vite, ma deve fare riflettere
                          ancora più responsabilmente su quanto, in questo momento, i nostri comportamenti possono incidere sulla salute e
                          sulla vita di soggetti anziani o con patologie croniche che in questo frangente sono pericolosamente esposti e
                          fragili. La situazione dunque non va sottovalutata, ma è bene osservare tutte le misure di prevenzione e contrasto
                          alla diffusione del covid-19 e mettere in atto tutte le prescrizioni, in particolare rispetto della quarantena e alla
                          limitazione dei contatti, per tutelare se stessi, gli altri e soprattutto le persone più deboli». E proprio per disincentivare
                          ulteriormente le persone a uscire di casa, le autorità hanno disposto la chiusura anche di spazi all' aperto: off limits
                          moli, dighe e spiagge a Ravenna, così come i parchi pubblici, non solo nel capoluogo, ma anche a Faenza e a Castel
                          Bolognese.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019               Pagina 29
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                          sabato 14 marzo 2020
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                                                            Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          Alla Curti di Faenza turni divisi in tre parti e smart working
                          L'azienda faentina annuncia le misure prese per evitare il contagio

                          RAVENNA La Curti di Faenza sta limitando quanto più possibile il contatto fra i
                          suoi dipendenti attraverso: ripartizione delle attività in due o tre turni di lavoro,
                          per ridurre le presenze medie in contemporanea in azienda. Lo scrive la stessa
                          Curti in una nota che specifica anche di stare incentivando «quanto più
                          possibile delle proprie attività con le modalità previste dallo smart working» L'
                          azienda aggiunge: «Crediamo fermamente che sia responsabilità di tutti e di
                          ognuno fare la propria parte per contribuire alla salute della comunità, con
                          obiettivo di tornare quanto prima alla serenità e alla quotidianità. In questo
                          periodo abbiamo ridotto all' urgente e all' indispensabile tutte le trasferte in I
                          talia e all' estero, sospeso tutti gli eventi lavorativi che comportino
                          aggregazione e sostituendoli con conference call e meeting on-line». La
                          direzione aziendale si dice disposta «a utilizzare nuovi strumenti e nuove
                          modalità di intervento a favore dei nostri clienti e dei nostri partner, ma
                          soprattutto a favore del nostro sistema economico e del nostro territorio, messi
                          a durissima prova dall' inevitabile rallentamento che ci è imposto dal contagio.
                          «Per questo continuiamo tutti a giorni a fare il possibile per supportare i nostri
                          dipendenti e le loro famiglie, ma anche le decine di imprese della Romagna che ogni giorno, da preziosi fornitori, ci
                          aiutano ad essere una eccellenza italiana ed internazionale in tanti settori. Siamo fiduciosi che una volta superata la
                          crisi, i processi sperimentati in queste settimane potranno rappresentare la partenza di nuovi modelli a favore dello
                          sviluppo e dell' attrattività del nostro straordinario territorio». Adattarsi - ricorda infine l' azienda faentina - «è stata
                          una delle chiavi dei successi italiani: è la capacità di capire e accetta re i cambiamenti, di affrontare e superare eventi
                          traumatici e periodi di difficoltà. Ci piace pensare che se lo abbiamo fatto tante volte da migliaia di anni, forse siamo
                          ancora bravi. E' il momento di dimostralo e lo stiamo facendo, cambiando tutti le nostre abitudini».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 30
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                          sabato 14 marzo 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                    Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          «Ospedale Covid 19: ecco cosa cambierà per Lugo»
                          L' Ausl: «Il Pronto soccorso e altri servizi essenziali non chiuderanno» Il sindaco: «Pronti all' emergenza»

                          RAVENNA Da ospedale a rischio ridimensionamento a fondamentale tassello
                          per combattere il Coronavirus: l' ospedale di Lugo è stato individuato dalla
                          Regione per essere una delle strutture che, in caso di "livello 5" (ovvero
                          massima necessità di posti letto) sarà dedicato interamente ai pazienti con
                          Coronavirus. Ma cosa significa in sostanza? Lo spiega l' Ausl Romagna: «Il
                          livello 5 indica la creazione di ospedali o padiglioni interamente dedicati a
                          pazienti Covid: si intendono strutture di dimensioni medio -piccole
                          (indicativamente 150-200 posti letto) dota tedi terapia intensiva e,
                          eventualmente, di aree semintensive. È opportuno che in queste sedi non siano
                          svolte attività non trasferibili e non "isolabili" (come trapianti, emodinamica e
                          altre discipline di alta specialità)». Per una struttura essere utilizzata come
                          "Covid Hospital" «non significa "perdere" tutti gli altri servizi rivolti alla
                          cittadinanza, come ad esempio il pronto soccorso, bensì dedicare spazi
                          appositi, isolabili, con relative dotazioni di personale, per pazienti con
                          coronavirus». A ribadire che «l' ospedale di Lugo farà la sua parte» è anche il
                          sindaco Davide Ranalli: «Questa situazione ci rivela come la battaglia che
                          abbiamo portato avanti in questi anni per la riqualificazione della Rianimazione sia quanto mai indispensabile e
                          urgente, così come lo sarà il coinvolgimento degli operatori, per una visione di insieme sempre reali stica, funzionale
                          e improntata all' efficienza del servizio» Luca Pio vaccari, sindaco referente della Sanità per la Bassa Romagna
                          aggiunge che «momentaneamente la gestione ordinaria di altre specialità sarà affidata agli ospedali di Ravenna e
                          Faenza. Sappiamo che questo richiederà a tutto il personale del nostro ospedale un ulteriore sforzo, oltre a quello
                          straordinario che stanno già facendo e per il quale non finiremo mai di essere loro grati». L' ospedale di Lugo si
                          attrezzerà progressivamente per accogliere i pazienti positivii. Sarà coinvolta la Rianimazione, una volta esauriti i
                          posti letto della Terapia intensiva di Ravenna; analogamente, una volta esauriti i posti letto dei pazienti meno gravi,
                          predisposti presso l' ospedale di Ravenna, i pazienti verranno ricoverati nelle aree delle unità di degenza mediche e
                          chirurgiche dell' ospedale di Lugo. I pazienti con altre patologie che si rivolgono al presidio di Lugo, in seguito,
                          potrebbero essere indirizzati verso le strutture ospedaliere di Ravenna, Faenza e del privato accreditato. (Al. Monta. )

                                                               Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019            Pagina 31
[ § 1 5 5 4 9 5 8 8 § ]

                          sabato 14 marzo 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          STATE A CASA

                          Il sindaco chiude parchi spiagge e palizzata
                          Ordinanza valida fino al 3 aprile per evitare le passeggiate al mare sconsiderate dello scorso weekend

                          RAVENNA Per indurre le persone a stare in casa chiusi i parchi, non solo a
                          Ravenna ma anche a Faenza e Castel Bolognese. E off limits anche le spiagge
                          e la palizzata. E' quanto stabilito in Prefettura alla presenza dei diciotto sindaci
                          della provincia, dei rappresentanti dell' Ausl della Romagna, della Protezione
                          civile e delle forze dell' ordine e di polizia per limitare gli spostamenti delle
                          persone e contrastare la diffusione del coronavirus. «Seguendo le
                          raccomandazioni fornite dall' Ausl, come diciotto sindaci della Provincia di
                          Ravenna, in coerenza con ulteriori provvedimenti presi da altri Comuni del la
                          regione, abbiamo deciso di disporre la chiusura di tutti i parchi pubblici urbani e
                          delle spiagge da sabato 14 marzo fino a revoca del presente provvedimento»
                          spiega il sindaco Michele De Pascale. Alla misura si aggiungono nel comune di
                          Ravenna il divieto di accesso alle dighe foranee, ai moli guardiani e alle pinete. Il
                          provvedimento ancor più restrittivo deciso in serata segue quello che era già
                          stato adottato nel pomeriggio dal presidente dell' Autorità di sistema portuale
                          centro settentrionale Daniele Rossi che, sentito il parere della Capitaneria
                          diporto, aveva firmato un' ordinanza che fino al 3 aprile prevede il divieto di
                          accesso alle dighe foranee e ai moli guardiani del porto di Ravenna. «Questa esigenza - sottolinea De Pascale-era già
                          emersa in sede di riunione del Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica dell' 11 marzo. La richiesta di tale
                          provvedimento era stata formalizzata dalla Prefettura, vista l' assoluta necessità di contenere gli spostamenti dei
                          cittadini soprattutto nei fine settimana, in ottemperanza alla principale prescrizione del governo nell' ambito delle
                          misure di contenimento e contrasto della diffusione del Coronavirus. Domenica scorsa abbiamo visto
                          assembramenti nei lidi, nei parchi, nelle piazze. Questo comportamento ora è irresponsabile e rischia di mettere a
                          repentaglio non solo la salute di tutti. Se nella mattina di sabato (oggi, ndr) dovessimo riscontrare ulteriori abusi,
                          disporremo altre chiusure».

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019         Pagina 32
[ § 1 5 5 4 9 5 8 4 § ]

                          sabato 14 marzo 2020
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                                                           Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola)
                                                                     Corriere di Romagna (ed. Ravenna)

                          IL RIS DI PARMA IDENTIFICA UNO DEI LADRI

                          Abbandonano l' auto dopo il colpo Incastrati dall' esame del Dna
                          Inseguiti dopo un furto in un negozio, avevano speronato l' auto dei carabinieri: individuato dal pile abbandonato su
                          un sedile uno dei banditi, un 32enne con precedenti

                          FAENZA L' esame del Dna da parte dei carabinieri del Ris di Parma incastra una
                          banda di ladri. È l' epilogo di un furto in un esercizio commerciale avvenuto mesi
                          fa. Allora, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile erano intervenuti su input della
                          Centrale operativa della Compagnia manfreda, poiché era stato segnalato un
                          furto in atto in un negozio di Faenza. I militari quindi si erano portati
                          immediatamente sul posto, notando la serranda del negozio tagliata e la porta
                          d' ingresso forzata. Alcuni cittadini riferivano ai militari di aver notato delle
                          persone uscire dalla porta sul retro del negozio, spiegando inoltre di aver visto i
                          malfattori scappare precipitosamente a bordo di una Croma di colore scuro,
                          allontanandosi in direzione di Ravenna. I militari si erano quindi messi alla
                          ricerca dell' auto segnalata, fino a che l' hanno individuata, con alcune persone
                          a bordo. Il conducente alla vista dei militari aumentava la marcia effettuando
                          una serie di spostamenti da destra verso sinistra e viceversa, al fine di
                          guadagnarsi la fuga. Gli uomini dell' Arma erano però riusciti ad affiancare il
                          veicolo, fino a che il conducente, vistosi braccato, invece di arrestare la marcia,
                          con una mossa repentina, aveva colpito con il suo spigolo sinistro la portiera
                          anteriore dell' autovettura di servizio dei carabinieri, al fine di bloccare la portiera ed evitare che il capo equipaggio
                          potesse uscire dall' abitacolo, danneggiando così anche la gazzella. Durante queste fasi concitate, i passeggeri posti
                          nei sedili posteriori dell' auto dei malviventi, avevano aperto improvvisamente le portiere dandosi alla fuga nelle vie
                          limitrofe, facendo perdere le proprie tracce; subito dopo si era dato alla fuga anche l' autista. I militari avevano
                          provato a inseguirli, ma i malviventi si erano divisi per rendere l' inseguimento difficoltoso, desistendo poi per non
                          lasciare l' auto incustodita. La Croma era stata quindi recuperata e trasportata al Comando Compagnia per essere
                          sottoposta ai rilievi tecnici e fotografici, ma non erano state ritrovate impronte digitali. Nell' auto erano stati ritrovati
                          materiale da scasso e un pile nero con cerniera, che era stato quindi inviato al Ris di Parma per gli accertamenti di
                          natura biologica. Analisi che hanno portato a identificare l' autore del furto: si tratta di un 32enne di origini moldave
                          con numerosi precedenti specifici, che è stato quindi denunciato per furto, ricettazione aggravata in concorso,
                          possesso di chiavi alterate o grimaldelli e danneggiamento di mezzo militare.

                                                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress: 2013-2019              Pagina 33
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