Uguali nella differenza - Il Centro Don Vecchi

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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM   COPIA GRATUITA   ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020

Uguali nella
differenza
di don Gianni Antoniazzi

Una celebre pagina della Gene-
si (cap 2) racconta la creazione
dell’uomo e della donna. Non è
cronaca, ma un testo di teologia.
L’autore usa un linguaggio simbolico
e sapienziale per rispondere a una
domanda: come mai siamo maschio
e femmina? Comincia così: l’essere
umano (Adam) viene dalla polvere
terra (adamà). Per mantenere l’as-
sonanza sarebbe meglio chiamarlo
“il terrestre”. È una figura senza
distinzione di sesso. Dio lo guarda
e dice “è cosa molto buona”, è com-
pleto! Dopo pochi versetti, però, lo
guarda di nuovo e dice che “non è
cosa buona” la sua solitudine. Ha
bisogno di compagnia. Così scende
il sonno cioè il mistero. Dio pren-
de una costola – principio del respi-
ro, ovvero di vita – e trae maschio
e femmina. Due figure incomplete,
che condividono lo stesso principio
vitale, e cercano nell’altro quello
che manca a sé. Non più Adam, il
terrestre, ma il maschio e la femmi-
na, ish e ishà: per tornare completi
hanno bisogno di aprirsi all’altro e
mettersi nelle sue mani. In questo
rapporto nasce la vita. È una pagi-
na straordinaria. A leggerla bene si
scopre che la donna non è di poco
conto. Il testo usa per lei la stessa
parola che, nell’esercito di Israele,
indica l’avanguardia, cioè la parte
preponderante, composta da ufficia-
li. Di fronte a lei il maschio esclama:
“Questa è carne mia e osso mio”,
quasi a cercare il modo per prevari-
care. Allora la Genesi aggiunge che
sarà proprio il maschio a lasciare
padre e madre, cioè la sua mentali-
tà passata. Quanto è ricca la Bibbia!
L'intervista

                       Premiare la competenza
                       di Matteo Riberto

In Italia, Mestre non fa eccezione, le opportunità per uomini e donne non sono le stesse
Differenze di salario e nell’accesso a ruoli apicali: ancora troppi i pregiudizi sulle donne
In Italia, a parità di lavoro con un     prende il fatto stesso delle doman-     di Direttore Sanitario, che è il verti-
collega uomo, una donna percepi-         de che ricevo, che presuppongono        ce della struttura per la parte sani-
sce uno stipendio inferiore del 10       che una donna sia comunque più          taria, è stato svolto dalla dottores-
per cento. E se dal 2008 al 2018,        debole, meno “attrezzata”, meno         sa Rita Finotto, che purtroppo ci ha
secondo l’Istat, la percentuale di       autorevole. Mentre mi fanno queste      lasciati prematuramente; e l'Ospe-
dirigenti donna è passata dal 27         domande, cercando di dimostrare         dale Civile di Venezia è stato egre-
al 32 per cento, le disparità sono       attenzione verso le donne, in real-     giamente guidato fino a poco tempo
ancora evidenti. I numeri, con le        tà con queste stesse domande pre-       fa dalla dottoressa Sandonà, e una
debite accortezze, fotografano an-       suppongono una nostra inferiorità".     donna guida un'unità operativa stra-
che la situazione del Veneto e di                                                tegica come il Pronto Soccorso. Ci
Venezia e Mestre. Il problema è          La battaglia contro i pregiudizi è      sono donne alla guida di importanti
innegabile: sono ancora troppi i         lunga e non è ancora vinta, quindi?     settori gestionali, donne con ruo-
pregiudizi sulle donne che, spes-        "Non è vinta: spesso questi pregiu-     lo di direttore di Distretto, donne
so, incontrano più resistenze degli      dizi perdurano nel contesto lavo-       che hanno l'incarico di Primario.
uomini ad accedere a ruoli apicali.      rativo. Ma sono le stesse donne a       Superiamo i preconcetti e vedia-
In alcuni settori (si pensi alla poli-   dimostrare con i fatti, al contrario,   mo e riconosciamo che una donna
tica: tutti i presidenti delle muni-     di essere molto ben “attrezzate”,       può avere ruoli di primo livello pro-
cipalità di Venezia sono uomini) il      visto che gestiscono lavoro e fa-       prio come li può avere un uomo".
muro da abbattere è ancora alto;         miglia. Credo che si debba sempre
in altri si sono invece fatti passi      di più partire dalle competenze:        C’è chi dice che per le donne sia
in avanti. Affrontiamo il tema con        sono quanto è necessario, in tutti      più difficile conciliare lavoro e fa-
la dottoressa Chiara Berti, diret-       i contesti lavorativi e ancor più in    miglia...
trice dell’Ospedale dell’Angelo.         quelli di responsabilità; e le compe-   "E lo dice partendo, ancora una vol-
                                         tenze non dipendono dal genere".        ta, da preconcetti. Una donna che
Dottoressa Berti, una donna alla                                                 lavora - e ormai le donne che lavo-
guida di un grande Ospedale… c’è         L’ambiente della sanità è aperto        rano sono tantissime - ha quanto ai
ancora chi si stupisce e le chiede se    alle donne, forse più di altri, anche   figli e alla famiglia la stessa respon-
il suo lavoro è troppo impegnativo?      quanto a ruoli di primo piano…          sabilità che ha un uomo che lavora.
"Càpita che qualcuno si stupisca, e la   "Le donne trovano il loro spazio        Mi piacerebbe vivere in un contesto
cosa a sua volta stupisce me. Mi sor-    quando meritano. Nell'Usl3 il ruolo     sociale in cui queste considerazioni
                                                                                 non si fanno più perché il contributo
                                                                                 alla vita familiare è nei fatti equa-
                                                                                 mente distribuito tra i componenti
                                                                                 in base al loro impegno all’esterno
                                                                                 della famiglia che non deve essere
                                                                                 necessariamente maggiore per l’uo-
                                                                                 mo, ma di chi ne ha l’opportunità".

                                                                                 Usciremo da questa situazione, fa-
                                                                                 remo finalmente il salto verso una
                                                                                 consapevolezza diversa?
                                                                                 Capisco che ancora ci siano tali
                                                                                 questioni aperte, ma credo che
                                                                                 cominciare a porle oggi nel modo
                                                                                 giusto porti a superarle nel giro di
                                                                                 qualche anno in modo che le nostre
                                                                                 figlie siano messe nelle condizioni
                                                                                 di non doversi più porre proble-
                                                                                 mi di genere in ambito lavorativo.

2                                                                                      ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020
Pensieri a voce alta

                             Un passo avanti
                             di Federica Causin

Samantha Cristoforetti, Sarah Gordy e Joyce Banda: tre donne con tre storie molto diverse
Unite da una comune determinazione e volontà di spendersi per un cambiamento culturale
“Le donne che lasciano un segno               volontà di spendersi per diventare       tata un modello per le bambine (oggi
sono quelle che fanno fare passi              artefici di un cambiamento cultu-         esiste una Barbie ispirata a lei), si
avanti, non quelle che sanno fare             rale, sociale o politico. Inizio con     schernisce e dice che è lieta di aver
passi indietro”. Queste parole dello          Joyce Banda, la prima presidente         trasmesso la sua passione per lo
scrittore Enrico Galiano potrebbe-            donna del Malawi, che è rimasta in       spazio, ma ognuno deve costruire la
ro essere il denominatore comune              carica dal 2012 al 2014 e si è sempre    propria carriera. Il suo grande sogno
delle storie che proverò a raccon-            battuta per i diritti delle donne. Ha    è compiere una passeggiata spaziale
tare questa settimana, ho pensato.            creato una fondazione che ha per-        -confida- tuttavia la riuscita di una
Dopo aver sentito un noto condut-             messo a 6500 bambine di studiare         missione viene prima delle aspira-
tore affermare di aver scelto una              e, nella convinzione che solo l’indi-    zioni dei singoli astronauti. Sotto-
delle sue compagne di lavoro, su un           pendenza economica può garanti-          linea che, malgrado le differenze
palco prestigioso come San Remo,              re maggiori possibilità di scelta, ha    che sono esistite in passato, oggi le
perché è bella e sa “stare accanto            dato vita a un’associazione che con-     donne, nello spazio, non hanno più
a un grande uomo, stando un passo             cede prestiti alle donne per avviare     nulla da conquistare perché, a parte
indietro”, ho avuto un’ulteriore con-         piccole attività commerciali. Inoltre    lo sbarco sulla Luna, che però risale
ferma del fatto che alcuni stereotipi         ha ottenuto la collaborazione dei        alla fine degli anni ’60, hanno fatto
sulle donne sono ben lungi dall’esse-         capi locali per convincere le futu-      tutto. Vorrei concludere con la sto-
re superati. Di conseguenza, ho de-           re mamme a partorire in clinica e        ria di Sarah Gordy, attrice, balleri-
ciso di proporre, ancora una volta,           non in casa. Questo è un esempio di      na e modella che dimostra quanto
un mosaico di volti femminili, che            come il femminismo agisce all’inter-     la forza di un sogno possa cambiare
faccia da contraltare a un’immagine           no di una cultura, avvalendosi anche     la vita. È la prima attrice con sin-
che, a mio avviso, non dà il giusto           del sostegno degli uomini per cam-       drome di Down ad avere avuto un
rilievo alle esperienze, alle compe-          biare. Il secondo ritratto è quello di   ruolo da protagonista al National
tenze professionali, alla sensibilità:        Samantha Cristoforetti, astronauta,      Theatre di Londra. Ha seguito fin
elementi fondamentali per definire             ingegnere aerospaziale e pilota mi-      da bambina le sue passioni con de-
l’identità e l’unicità di una persona.        litare, la prima italiana negli equi-    terminazione ed entusiasmo e oggi
Ho scelto tre donne appartenenti a            paggi dell’Agenzia Spaziale Europea.     s’impegna affinché le persone Down
mondi diversi, ma accomunate dalla            Quando le fanno notare che è diven-      vedano riconosciuti i propri diritti.

                                                                                            L’editrice L’incontro
                                                                                        La nostra editrice pubblica anche:
                                                                                        Sole sul nuovo giorno, un quaderno
                                                                                        mensile utile per la meditazione
                                                                                        quotidiana; Il messaggio di Papa
                                                                                        Francesco, settimanale che riporta
                                                                                        i passaggi più importanti dei di-
                                                                                        scorsi tenuti dal Pontefice; Favole
                                                                                        per adulti, quindicinale di racconti
                                                                                        di fantasia con una finalità morale;
                                                                                        Il libro delle preghiere, delle verità
                                                                                        e delle fondamentali regole mora-
                                                                                        li per un cristiano. edito in 8 mila
                                                                                        copie. Il settimanale è pubblicato
                                                                                        in 5 mila copie in distribuzione
                                                                                        gratuita in tutta la città, ma può
                                                                                        essere letto anche con la versio-
                                                                                        ne digitale scaricabile dal sito in-
                                                                                        ternet www.centrodonvecchi.org

ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020                                                                                        3
Sottovoce

                       La questione femminile
                       di don Gianni Antoniazzi

Marco, nostro patrono, dice che la       piena realizzazione di ogni uomo         Eppure Gesù le sceglie come prime
Pasqua è una questione femmini-          oltre la soglia del tempo. Guarda        testimoni, anche davanti agli apo-
le. Sotto la croce i discepoli spari-    un poco come il Vangelo rovescia la      stoli (una sorta di super evangeli-
scono e restano la Madre di Gesù,        mentalità del tempo: le donne non        ste): “Andate dai fratelli e riferite i
Maria di Magdala e Salome. Loro          potevano neppure testimoniare in         fatti”. Bisogna proprio essere igno-
sole hanno coraggio di restare nel       processo. La loro presenza non va-       ranti per dire che la Chiesa ha con-
dolore. Così loro soltanto osserva-      leva nulla, neppure per raggiunge-       servato i testi maschilisti e ha se-
no il sepolcro: il grembo femminile      re il numero legale della preghiera.     polto quelli che esaltano la donna.
che genera vita ha il coraggio di
guardare la bocca della terra che
la vita la inghiotte. Di sabato tut-
ti osservano il riposo ma il cuore
delle donne è già in subbuglio: il
mattino di Pasqua sono le prime
ad andare al sepolcro. Non han-
no fede: noi avremmo parlato di
un affetto “per il caro estinto”.
Anzi: portano olii per imbalsamare
il corpo e mettere sull’amico il si-
gillo della morte. Sono spinte però
da un amore grande e a loro per
prime viene dato l’annuncio della
risurrezione, della speranza per la

In punta di piedi

Attenti alle regressioni
Darwin spiega bene le regole dell’evoluzione, ma non          stata una sostanziale parità. Poi quasi d’un colpo si
tiene conto che, talvolta, lungo i secoli ci sono salti       nota un declino. Nel V secolo papa Leone Magno ac-
di qualità, mentre altre volte assistiamo alla regres-        cetta che nella legge civile la donna sia equiparata ad
sione. Un esempio: c'è chi sostiene che già dopo pochi        un “oggetto di piacere”. Cos’era successo? Un’ipotesi
decenni di cristianesimo le donne avessero acquistato         seria attesta che le invasioni dal Nord Europa, anche
un’alta dignità fra i discepoli di Gesù. Qualcuno sostie-     di mentalità anglosassone, crearono uno scompiglio
ne che, nel III e IV secolo, anche a livello sociale ci sia   sociale. Per ripristinare un “diritto” accolto da tutti,
                                                              papa Leone Magno sarebbe sceso a compromessi e, ri-
                                                              conoscendo la nuova situazione sociale, avrebbe ac-
                                                              cettato che anche nel Codice civile la donna avesse
                                                              meno dignità. Lo studio, nel suo insieme, è condotto
                                                              da Fernando Armellini che di cultura non è affatto di-
                                                              giuno. È necessario dunque rimanere sempre vigilanti
                                                              perché non è detto che, una volta acquisito un diritto,
                                                              quello resti per sempre. Oggi, per esempio, la minaccia
                                                              più grave alla dignità della donna non viene dal Nord
                                                              Africa o dall’Islam che insegue la mentalità della sotto-
                                                              missione. La sfida peggiore viene dalla pornografia sug-
                                                              gerita in internet (mentalità statunitense?) che di nuo-
                                                              vo riduce la femmina ad oggetto dell’istinto maschile.

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Il bello della vita

                             Un lungo processo culturale
                             di Plinio Borghi

I movimenti femminili hanno ottenuto, dopo battaglie anche aspre, numerose conquiste
Luci e ombre di un percorso che deve proseguire per abbattere i muri che ancora resistono
Per chi ha vissuto in pieno il ’68, come        orizzontale che coinvolge tutte le for-     delle figure professionali, ecc.; tutto
me, i contorni di come si è evoluta             ze in campo, comprese quelle religio-       ciò in famiglia, prima di tutto (molte
socialmente la situazione sul versan-           se e sedicenti laiche. Ed è da questa       avevano in casa il marito e padre pa-
te femminile e di come si sta ancora            ottica che si dovrebbe partire per una      drone), nel lavoro (a parità di capacità
evolvendo sono piuttosto chiari, con            lettura corretta del cammino effettua-       ho sempre preferito le donne), nella
tutte le loro luci e ombre. Certo, aver         to e per darsi prospettive proficue. Gli     società (maggior spazio alla presenza
potuto osservarli da posizioni più im-          stessi movimenti femminili che sono         femminile -le quote rosa erano ancora
pegnate, quali il sindacato, la politica,       stati protagonisti in passato e hanno       di là da venire), ecc. I timidi tentativi
il volontariato e l’ambiente religioso,         contribuito a cogliere parecchi dei sa-     di rinfacciarmi che il mio partito non
offre il vantaggio di un quadro più              crosanti obiettivi, sono purtroppo sci-     era credibile naufragavano sempre
completo delle implicanze che certi             volati spesso e volentieri nell’equivoco    con la dimostrazione che, se manda-
percorsi comportano. Premetto su-               di etichettare la loro azione, con le       vano me come rappresentante, voleva
bito che non ci sono momenti che si             conseguenti discriminazioni pregiudi-       dire che spazi per lavorare ce n’erano,
possano definire “rivoluzionari”: se             ziali che furono deterrente per un’at-      bastava non chiudersi a riccio, perché
così fosse, di certi retaggi e di certe         trazione più ampia e di maggior sup-        le sacche di resistenza abbondavano
sacche non avremmo che il ricordo e             porto. Un errore che sempre ho stig-        ovunque. Per fortuna oggi possiamo
invece stiamo assistendo a rigurgiti            matizzato è stato ad esempio quello         apprezzare una maggior apertura alla
che lasciano capire quanto il processo          di escludere il contributo dei maschi       questione e forse le nuove generazio-
per introiettare una cultura corretta e         stessi favorevoli ai contenuti, al meto-    ni hanno favorito lo svecchiamento di
avanzata in questo campo sia ancora             do e alla causa. I partiti sono stati “al   presupposti maschilisti ormai stantii.
lungo. Ovviamente non mi riferisco              gioco” inviando nelle sedi di confronto     Restano però da vincere retaggi di va-
soltanto ai femminicidi, agli abusi e           in prevalenza figure femminili. Io fui       ria natura, che affondano le loro ra-
agli usi distorti richiamati di recente         un’eccezione (e fui usato), affrontai        dici in tradizioni territoriali diverse,
e con una certa veemenza anche dal              parecchie volte le interlocutrici e non     in forme educative distorte e superfi-
Papa: questi non sono che la punta di           certo con la mano di velluto, appun-        ciali, per cui certe becere influenze di
un iceberg, che manifesta quanto ra-            to per dimostrare con i fatti come          branco hanno ancora il sopravvento,
dicati siano ancora certi modi di vede-         solo una maturazione culturale fosse        nella tolleranza dei messaggi squalli-
re. Non è neppure il caso di collocarli         in grado di tradurre nella vita vissuta     di che arrivano dai media e che fanno
politicamente a destra o a sinistra:            determinati valori: il rispetto, l’ugua-    presa in menti deboli e culturalmente
sarebbe il classico sistema per sviare          glianza, la solidarietà, l’intercam-        impreparate. Qui siamo impegnati a
l’attenzione e sminuirli. È un problema         biabilità dei ruoli, la valorizzazione      lavorare ancora molto e a fondo. Tutti.

                                                                                              Testamento a favore della
                                                                                               Fondazione Carpinetum
                                                                                             La Fondazione Carpinetum ha come
                                                                                             scopo il supporto alle persone anziane
                                                                                             accolte nei sei Centri don Vecchi pre-
                                                                                             senti tra Carpenedo, Marghera, Cam-
                                                                                             palto e gli Arzeroni e l’aiuto ai soggetti
                                                                                             più fragili che vivono in città. Si so-
                                                                                             stiene solo con le offerte e i contri-
                                                                                             buti della gente di buona volontà che
                                                                                             vengono tutti destinati ad azioni di be-
                                                                                             neficienza. Per sostenerla è possibile
                                                                                             fare testamento a suo favore: chi non
                                                                                             avesse eredi o chi volesse comunque
                                                                                             lasciare un legato, sappia che il suo
                                                                                             grande gesto di generosità si tradurrà
                                                                                             in carità concreta, per fare del bene a
                                                                                             vantaggio del prossimo che ha bisogno.

ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020                                                                                                 5
L'intervento

                       Il ruolo della donna
                       di Dino Lazzarotto, ex sindacalista Cisl

Donne e uomini lavorano sempre di più e questo può frenare la crescita delle famiglie
Un'oculata revisione del part time, per ambo i sessi, può favorire la ripresa demografica
Da anni il ruolo della "donna" nella    eravamo più o meno a livello ugua-        particolare delle giovani coppie. Per
società sembra essere uno dei temi      le, se non peggiore. Mi è capitato,       quanto riguarda invece la donna nel
più dibattuti nel nostro Paese. Come    alla fine degli anni ottanta e quindi      lavoro, credo siano stati fatti passi
sempre capita per argomenti che in      molto più avanti dei periodi dei miei     da gigante. La presenza delle donne
qualche modo interessano la poli-       nonni, in occasione di un convegno        in tutti i settori ha raggiunto livelli
tica, le posizioni non sempre colli-    sindacale livello mondiale a Tokyo,       notevoli e le donne hanno dimostra-
mano. Anzi, spesse volte divergono      che durante una cena ufficiale con          to di aver coperto queste posizioni
lasciando poco spazio alla razionali-   diverse delegazioni straniere le rap-     perché preparate e non in quanto
tà e alla rilevanza sociale ed econo-   presentanti italiane e inglesi si siano   donne. Toccando un tasto delicato
mica di cui una comunità necessita.     accorte che le donne giapponesi non       e sicuramente da molti non condi-
Purtroppo le differenze ancora esi-      erano sedute a fianco dei loro rap-        viso, ritengo necessaria una maggio-
stenti sul ruolo della donna sono de-   presentanti maschi, ma in tavoli se-      re e migliore utilizzazione del part
terminate da impostazioni culturali     parati. Dopo un’educata "protesta"        time, senza alterare i costi per le
e religiose, da situazioni ambientali   e una fredda discussione, anche le        aziende. Sarebbe salutare per mol-
e dallo stato sociale delle singole     donne giapponesi furono sistemate         te famiglie, e una spinta ai problemi
famiglie. Non essendo più giovane,      ai tavoli principali. Si diceva che in    occupazionali oggi esistenti. Sul ver-
ricordo ad esempio quanto avveniva      alcune zone rurali del Giappone, le       sante politico, invece, solo qualche
all'interno delle famiglie nel nostro   donne dovessero camminare dietro          decina di anni fa era ardita la nomi-
Veneto. In casa dei miei nonni, fami-   agli uomini senza calpestarne l'om-       na di una donna Ministra: la nostra
glia patriarcale e molto numerosa,      bra. Tornando a casa nostra, il tema      conterranea Tina Anselmi ha fatto
gli uomini che tornavano dai campi      è spesso legato al calo demografico        notizia; oggi, dopo tante ministre e
o dal lavoro erano i primi a essere     ed è diventato una delle principa-        tante donne impegnate in politica,
serviti a tavola e solo dopo le don-    li questioni sociali ed economiche        non si esclude di avere a breve una
ne potevano mangiare. Naturalmen-       dell’occidente, destinata a pesa-         donna a capo del governo, come è
te la sistemazione della tavola e la    re molto sulle future generazioni.        avvenuto in Germania in Inghilter-
cura della casa erano compiti esclu-    Escludo che il calo demografico sia        ra e recentemente in Finlandia. A
sivi delle donne. Questo non signifi-    interpretato come un aspetto egoi-        proposito, proprio in Finlandia si è
ca che esse non andassero nei cam-      stico delle donne e delle giovani         discusso di ridurre a sei ore l'ora-
pi: facevano l'uno e l'altro. Questo    coppie. Il nodo va piuttosto ricer-       rio giornaliero di lavoro: sarebbe
modo di fare non era appannaggio        cato nella mancanza di servizi e di       un’idea da estendere a tutti i Pae-
del solo Veneto. In altri Paesi, poi,   politiche in favore della famiglia e in   si europei, con i dovuti distinguo.

                                                                                            Il nostro aiuto
                                                                                           è rivolto a tutti
                                                                                   Molti pensano che i generi alimentari,
                                                                                   la frutta e la verdura, i mobili, gli indu-
                                                                                   menti e gli oggetti per la casa, distribu-
                                                                                   iti al Don Vecchi, siano destinati esclusi-
                                                                                   vamente ai senza tetto, ai disperati e ai
                                                                                   mendicanti. In realtà tutto ciò che viene
                                                                                   raccolto e che si può ricevere a fronte
                                                                                   di un’offerta simbolica destinata ai costi
                                                                                   di gestione, è a disposizione di chiunque
                                                                                   abbia una difficoltà ad arrivare alla fine
                                                                                   del mese: disoccupati, precari, lavora-
                                                                                   tori con stipendio inadeguato, famiglie
                                                                                   numerose o in situazioni di disagio.
                                                                                   Per fortuna di prodotti e materiali ne
                                                                                   abbiamo spesso in abbondanza: chi ne
                                                                                   avesse bisogno non esiti a farsi avanti!

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Mestieri antichi

                             Il pastore (parte 2 )                                a
                                                                                            Lente d'ingrandimento
                                                                                              di don Gianni Antoniazzi

                             di Adriana Cercato                                               Lunga vita alle donne

Continuando la nostra ricerca sul             successivo trasferimento che, nel pe-       È innegabile: le donne vivono più
mestiere del pastore, desidero fare           riodo autunnale, riporta gli animali e      a lungo. Vale anche per l’anagrafe
un breve excursus sull’usanza della           i pastori dai pascoli in quota a quelli     dei Centri don Vecchi. È un fatto
transumanza. Infatti, poiché nelle            di pianura, nella fase di discesa suc-      riconosciuto dagli studiosi e per
pianure e nelle valli dei fiumi, dove          cessiva al periodo estivo dell'alpeg-       capire l’età media di una nazione
solitamente pascolavano le greggi,            gio. Tale usanza nei secoli scorsi con-     basta guardare il rapporto fra fem-
era molto più conveniente far cre-            dizionava pesantemente la vita del          mine e maschi: più aumenta l’età
scere il grano, l'allevamento delle           pastore, che - all’epoca - non poteva       più cresce il numero delle prime.
pecore si spostò ben presto in zone           contare sulla presenza delle struttu-       Qualcuno sostiene che dipenda dal
rocciose, dando così origine al feno-         re tipiche dell'allevamento moderno,        DNA mitocondriale, altri parlano
meno della “transumanza”, ovvero              quali la stalla e gli impianti di forag-    di un differente sistema immuni-
la migrazione stagionale delle greg-          giatura, mungitura e refrigerazione         tario. Qualcuno ritiene che gli or-
gi, delle mandrie e dei relativi pasto-       del latte. Laddove ancora praticato,        moni femminili proteggano dalle
ri che si spostano da pascoli situati         il trasferimento degli animali avvie-       patologie cardiovascolari. Qualche
in zone collinari o montane (nella            ne oggi spesso attraverso l'autotra-        altro sostiene che le signore han-
stagione estiva) verso quelli delle           sporto, utilizzando appositi camion,        no una vita più complessa e siano
pianure (nella stagione invernale),           almeno là dove questo è possibile ed        abituate a sopportare meglio lo
percorrendo le vie naturali dei trat-         economicamente conveniente. Con             stress. C’è poi la cura del corpo:
turi. Questi sono sentieri assai larghi,      l'avvento della moderna zootecnia           in questo le donne sono imbattibi-
forniti di diramazioni longitudinali (i       e l'allevamento intensivo effettuato         li. Di fatto spesso restano vedove
tratturelli) e trasversali (i bracci). Il     direttamente nelle stalle, l'attività di    e nei paesi industrializzati la loro
viaggio dura parecchi giorni e le so-         transumanza si è fortemente ridotta.        speranza di vita supera anche di 9
ste vengono effettuate solo in luoghi          Al giorno d'oggi è praticata soltanto       anni quella dei compagni maschi.
prestabiliti, noti come “riposi” o "sta-      in limitate zone italiane, specialmen-      Le vedove sono vere protagoniste
zioni di posta". Per descrivere le fasi       te in alcune località alpine e prealpi-     nella Scrittura. Come non ricorda-
in cui si compiono gli spostamenti,           ne della Valle d'Aosta, del Piemonte,       re Tamar, Rut, Noemi, Giuditta, la
che danno luogo alla transumanza,             della Liguria, della Svizzera italiana,     donna di Sarepta di Sidone, oppure
si usano i termini di "monticazione"          dell'Altopiano di Asiago, della Lessi-      la vedova insistente della parabola
e "demonticazione". Con “montica-             nia, del Trentino, dell'Alto Adige e del-   di Luca? Non avevano la protezio-
zione” si indica la fase iniziale della       la Carnia, in altre appenniniche del        ne di un uomo e, prive di alcuna
transumanza, che si compie nel pe-            Molise, dell'Abruzzo (principalmente        pensione, entravano a rischio nella
riodo primaverile, quando avviene il          verso il Tavoliere o l'Agro Romano),        vita sociale. La comunità cristiana
trasferimento degli armenti e dei pa-         della Puglia e del Lazio, nonché in         cominciò ben presto ad aver cura
stori dalle zone di pianura ai pascoli        Sardegna dai pastori di Villagran-          delle vedove (Atti 6,1-9) e ad assi-
di alta quota ed ha inizio l'alpeggio.        de e Arzana. In Sicilia viene ancora        sterle nei loro disagi (Giac 1,27).
Con “demonticazione” si definisce il           praticata nella zona delle Madonie.         Tuttavia la prima lettera di Timo-
                                                                                          teo (5,9), parla di un catalogo delle
                                                                                          vedove (katalegèstho): era l’elenco
                                                                                          delle donne disposte ad assistere i
                                                                                          poveri con la forza del loro grup-
                                                                                          po (Giuseppe Pulcinelli). Per loro
                                                                                          c’era la gratitudine degli assistiti,
                                                                                          la stima dei cristiani e l'attenzione
                                                                                          di tutto il popolo. Ricordo che, so-
                                                                                          prattutto dopo la morte di mio pa-
                                                                                          dre, la mamma ha mostrato forza e
                                                                                          vigore. È diventata un riferimento
                                                                                          prezioso per condurre le scelte dei
                                                                                          figli. A lei tutti facevamo riferimen-
                                                                                          to. Come nascondere questo fatto:
                                                                                          la ricchezza è capace di rigenerar-
                                                                                          si e là, dove un uomo si abbando-
                                                                                          na, lei addirittura riesce ad esse-
                                                                                          re di aiuto e conforto per molti.

ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020                                                                                         7
In ricordo dell’Olocausto

                      Mai più, si disse allora
                      di Luciana Mazzer

Il Giorno della Memoria si celebra il 27 gennaio per commemorare le vittime dell’Olocausto
Per non dimenticare l’orrore e le atrocità che portarono alla morte sei milioni di ebrei
Li ho sempre considerati nostri        dare e tornare dai lavori forzati       cui porta si affaccia sul campo del
fratelli in Dio. In comune con loro    nei boschi o nelle cave del luogo.      Ghetto nuovo, e da cui uscirono i
parte della nostra storia religiosa.   Sapevano, avevano visto la cene-        destinati ai lager ci aiuterà a sen-
Nel tempo, e sin dalle loro origini,   re dei forni crematori cadere sui       tirci spiritualmente vicini ad ogni
sofferenze e deportazioni mai ve-       loro giardini e campi, sulle loro       ebreo italiano e non. Mai più si
nute meno nei millenni. La perse-      case, avevano sentito e respirato       disse allora. A tutt’oggi il bruta-
cuzione nazifascista nei confronti     l’aria appestata da quanto usciva       le, mai giustificato, irragionevole,
degli ebrei, avvenuta durante l’ul-    da quelle alte affusolate ciminie-       del tutto immotivato odio razzia-
timo conflitto mondiale, ha visto il    re. Fu sempre il futuro presiden-       le nei confronti degli ebrei persi-
ricorso ad atrocità inimmaginabili     te degli Stati Uniti Eisenhower         ste. Ignoranza e cattiveria, in par-
da una mente sana. Crudeltà che        ad obbligare gli abitanti di quei       ticolare fra i giovani che ignorano
hanno portato alla morte, dopo         luoghi a visitare i negati lager; i     fatti e storia, fanno si che il loro
sofferenze strazianti, sei milioni      più svennero, altri in lacrime si ri-   desiderio di violenza possa trova-
di ebrei. Dwinght David Eisenho-       fiutarono di proseguire, qualcuno        re sfogo sugli eterni perseguitati.
wer che con le sue truppe liberò       fortemente e ostinatamente negò         Esempio ne è quanto avvenuto la
alcuni dei campi di sterminio, die-    che quanto vedeva fosse da impu-        notte di San Silvestro in Piazza
de ordine di fotografare, fotogra-     tare ai gloriosi camerati sconfitti.     San Marco. Subito fuggiti, nasco-
fare e ancora fotografare i mucchi     Mai più si disse allora. Ed allora,     sti dai loro cappucci, il gruppetto
di cadaveri trovati, i superstiti      tutti ne furono certi. Più e più        di pavidi, violenti imbecilli han-
che ridotti a scheletri si faceva-     volte in passato ho accompagnato        no inteso “festeggiare” il nuo-
no loro incontro: di fotografare       gruppi di persone in visita al ghet-    vo anno, con il pestaggio di chi,
ogni altra inimmaginabile bruttu-      to di Venezia e da queste pagine        nei giorni precedenti, aveva ce-
ra dei campi. Egli disse e profe-      mi sento di caldeggiare la visita a     lebrato una superstite dei lager.
tizzò: “Nessuno potrà credere a        quanti ancora non l’hanno fatto.        Irragionevole crudeltà continua
tanta crudeltà, fra qualche anno       Conoscere questi nostri fratelli,       purtroppo nel tempo ad infettare
si negherà quanto avvenuto”. Gli       la storia della loro venuta a Ve-       le vuote menti di una minoran-
abitanti dei paesi limitrofi ai la-     nezia, delle costrizioni imposte        za contemporanea, distogliendo,
ger dissero di non sapere, di non      dalla Serenissima, visitare alcuni      come avvenuto in passato, per
immaginare, eppure ogni giorno         dei loro luoghi di culto, il museo,     volontà di pochi, il dovuto inte-
vedevano le lunghe file di umane        i memorial che ricordano i depor-       resse, la giusta attenzione da fat-
creature, quasi non più tali, an-      tati, vedere la casa di riposo la       ti importanti per il bene comune.

                                                                                    Camere disponibili
                                                                                ai Centri don Vecchi 6 e 7
                                                                                Al Centro don Vecchi numero 6 degli
                                                                                Arzeroni, a non molta distanza dalla
                                                                                zona commerciale Aev del Terraglio
                                                                                e dall’ospedale dell’Angelo, può es-
                                                                                serci la disponibilità di qualche stan-
                                                                                za per chi dovesse trascorrere un
                                                                                certo periodo a Mestre per lavorare
                                                                                oppure, ad esempio, per assistere
                                                                                i propri parenti ricoverati in città.
                                                                                Queste stanze sono a disposizione
                                                                                anche di chi abbia per qualsiasi mo-
                                                                                tivo una necessità abitativa di carat-
                                                                                tere temporaneo. Per prenotare una
                                                                                stanza cosiddetta di "formula uno"
                                                                                è possibile chiamare lo 0413942214.

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La toponomastica cittadina

                              Ponte della Campana
                              di Sergio Barizza

Durante la battaglia della ‘Sortita               della Campana invece, per nostra        anche se la denominazione ‘ponte
da Forte Marghera’, svoltasi il 27                fortuna, si salvò dal mutare nome       della Campana’ continuava a per-
ottobre 1848, due furono i punti                  in conseguenza di quegli eventi         sistere, nessuno si accorgeva che
di scontro tra gli insorti e l’eser-              forse anche perché ormai denota-        lì c’era un ponte perché, a più
cito asburgico che sarebbero sta-                 va da secoli uno spazio rilevante       riprese, il corso del ‘ramo delle
ti maggiormente ricordati pure                    e identitario nell’antico centro        Muneghe’ del fiume Marzenego
nell’iconografia (stampe e quadri)                 cittadino. Nel trentesimo anni-         era stato coperto. (16/continua)
degli anni seguenti. Il primo fu                  versario della Sortita (nel 1878), a
in piazza Barche, nello slargo di                 ricordo della battaglia, fu sempli-          Notizie sui Saveriani
fronte alla testata del Canal Sal-                cemente murata una grande lapi-
                                                                                           La comunità dei Saveriani si trova in
so, dove i rivoluzionari riuscirono               de sulla casa di proprietà di Pietro     via Visinoni a Zelarino. Per avere in-
a strappare agli austriaci due can-               Berna che al piano terra ospitava        formazioni sui padri e le missioni se-
noni che nei giorni seguenti furo-                una storica farmacia. La stessa la-      guite nel mondo è possibile consulta-
no esposti come ‘preda di guerra’                 pide sarebbe stata riportata sulla       re il sito internet www.saveriani.it.
in piazza San Marco, il secondo                   facciata del nuovo fabbricato co-
al ponte della Campana che per-                   struito nel 1920, che ancora oggi
metteva l’accesso a piazza Mag-                   ospita una farmacia. Ma perché               Il nostro settimanale
giore dal ‘borgo delle Muneghe’.                  quella denominazione: Campana?           Ogni settimana L'incontro è di-
Qui la battaglia fu più cruenta e                 È molto probabile che discenda           stribuito gratuitamente in 5 mila
le immagini ritraggono il genera-                 dall’usanza secolare (dal 1300           copie in molte parrocchie e nei
le Guglielmo Pepe a cavallo che                   agli inizi dell’800) di suonare una      posti più importanti della cit-
incita i suoi all’attacco, mentre                 campana, dislocata lì vicino, per        tà. È consultabile anche sul no-
più di qualcuno comincia a cadere                 raccogliere in assemblea i confra-       stro sito www.centrodonvecchi.org
sull’acciottolato sotto i colpi degli             telli della vicina Scuola dei Battuti
austriaci. Fra questi il barone e po-             (ora centro di cultura Laurentia-
                                                                                                   Come donare
eta napoletano Alessandro Poerio                  num). I rintocchi di quella campa-
cui nel 1898, cinquantenario della                na, come di quella sul campanile
                                                                                                  alla Fondazione
Sortita, sarebbe stato intitolato il              del duomo e quella sul tetto della       Per sostenere la Fondazione
‘borgo delle Muneghe’. Il ponte                   torre dell’Orologio, scandivano i        Carpinetum si può effettuare
                                                  tempi e i ritmi della vita citta-        un bonifico bancario al Mon-
                                                  dina, del lavoro, del commercio,         te dei Paschi di Siena, agenzia
                                                                                           di Via San Donà, codice IBAN:
                                                  dell’attività nei campi, del riposo.
                                                                                           IT17R0103002008000001425348
                                                  Il nome era passato anche a una
                                                  delle osterie/locande più antiche,
                                                  situata proprio di fronte al ponte         Pranzo della domenica
                                                  uscendo dalla piazza. Ebbe dei                per anziani soli
                                                  momenti di gloria come quando vi
                                                  pernottò, nel 1825, l’imperatore         Ogni prima e terza domenica del
                                                                                           mese la Fondazione Carpinetum in-
                                                  austriaco Francesco I e la moglie
                                                                                           vita a pranzo tutti gli anziani della
                                                  Carolina che furono costretti a so-      città che vivono da soli e tutte le
                                                  stare a Mestre causa il brutto tem-      persone che non hanno compagnia.
                                                  po che non permetteva di raggiun-        L'appuntamento è al Senior Restau-
                                                  gere Venezia via barca e quando          rant del Centro don Vecchi 1, al quale
                                                  ospitò, all’inizio dei moti rivolu-      si può accedere da via dei Trecento
                                                  zionari del ’48, per alcuni giorni,      campi a Carpenedo, dietro viale Don
                                                  il plenipotenziario di Daniele Ma-       Sturzo. È necessario soltanto pre-
                                                  nin, il notaio Giuseppe Giuriati,        notare il posto telefonicamente in
                                                  ch’era sceso a Mestre per mettere        orario d'ufficio contattando la segre-
                                                  pace fra diverse fazioni in contra-      teria al Don Vecchi allo 0415353000.
                                                                                           Il prossimo pranzo è fissato per do-
                                                  sto tra loro. Oggi il ponte è torna-
                                                                                           menica 2 febbraio, alle ore 12.30.
                                                  to visibile: fino a qualche anno fa,

ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020                                                                                           9
Tradizioni popolari

                       La Madonna Candelora
                       di don Sandro Vigani

Il 2 febbraio si celebra la festa del-   parole pronunciate dal vecchio Si-      na. All’inizio di febbraio i romani
la Presentazione al tempio di Gesù.      meone, quando incontra il Signore       celebravano la festa di Giunone
Nell’immaginario collettivo popo-        bambino: “… luce per illuminare le      Purificata durante la quale i fedeli
lare segna il passaggio dall’inverno     genti e gloria del tuo popolo Israe-    correvano per la strada con fiaccole
al tempo che prepara la primave-         le”. Da qui il termine dialettale con   accese. Alla Purificazione di Giu-
ra: “Quando vien la Candelora, de        il quale viene chiamata la festa: Ze-   none papa Gelasio (+496) avrebbe
l’inverno semo fora; ma se piove o       riòla, da zera, cioè cera, candela.     sostituito la Purificazione di Maria.
tira il vento, de l’inverno semo den-    Le candele accese, segno di Cristo      Sempre nei primi giorni di febbraio
tro”. La Chiesa celebra in un’unica      luce del mondo, richiamano anche        anticamente si celebravano i Lu-
festa due momenti dell’infanzia di       il cero consegnato ai genitori nel      percali, dedicati al dio Fauno pro-
Gesù: la sua presentazione al tem-       giorno del battesimo e quelli acce-     tettore delle pecore e delle capre,
pio e la purificazione di Maria (Luca     si all’inizio della Veglia Pasquale.    per chiedere purificazione e la fer-
2,22-39). La legge mosaica prescri-      Al termine della Messa le candele       tilità della terra in vista della pri-
veva che ogni primogenito maschio        vengono portate nelle case e con-       mavera. Il Lunario Toscano dell’an-
fosse portato al tempio otto giorni      servate con cura: venivano accese       no 1805 conferma il carattere
dopo la nascita per essere offerto        con devozione dalla gente di cam-       “sostitutivo” della Candelora: “La
a Dio e quindi ‘riscattato’ dai geni-    pagna per cacciare la tempesta e        mattina si fa la benedizione delle
tori mediante un’offerta. Stabiliva       la grandine che possono rovinare il     candele, che si distribuiscono ai
inoltre che quaranta giorni dopo il      raccolto. A volte era il campanaro o    fedeli, la qual funzione fu istituita
parto la puerpera si recasse al tem-     il sacrestano che portava nelle case    dalla Chiesa per togliere un antico
pio per fare un’offerta per la sua        le candele benedette, ricevendo         costume dei gentili, che in questo
purificazione. Per questo la festa        in cambio salami, uova o prodotti       giorno in onore della falsa dea Fe-
viene detta anche “della Purifica-        della terra. La candela della festa     brua[1] con fiaccole accese andava-
zione di Maria”. Chiamata in greco       della Candelora serviva anche a te-     no scorrendo per le città, mutando
festa dell’Ipapante (dell’Incontro       nere lontane le streghe o a trovare     quella superstizione in religione e
di Gesù col vecchio Simeone), sta-       le cose perdute. Nata in Oriente        pietà cristiana”. In questo giorno,
bilita il 2 febbraio dall’imperatore     nel VII secolo, la benedizione del-     al termine della Messa in molti luo-
Giustiniano (+ 565), nel linguaggio      le candele portate in processione,      ghi venivano benedetti i bambini,
popolare è la festa della Candelora      chiamata cereorum luminibus coru-       ricordando il bambino Gesù porta-
o di Santa Maria Ceriola. Il nome        scan, è documentata a Roma tra la       to al tempio. Un tempo era con-
deriva dal fatto che la celebrazione     fine del IX e l’inizio del X secolo,     suetudine disfare in questa festa
liturgica della festa incomincia con     probabilmente introdotta dal clero      i presepi preparati per il Natale.
la benedizione della candele acce-       francogermanico. Ma il segno della
se e la processione, per ricordare le    luce precede la stessa festa cristia-   [1]
                                                                                       La Dea Februa era Giunone Purificata

                                                                                          Domanda per entrare
                                                                                          ai Centri don Vecchi
                                                                                       Ai Centri don Vecchi il turnover
                                                                                       degli appartamenti è costante. Chi
                                                                                       pensasse di presentare domanda
                                                                                       d’inserimento, mettendosi in lista
                                                                                       d'attesa, può consegnarla in di-
                                                                                       rezione al Centro don Vecchi 2 di
                                                                                       via dei Trecento campi a Carpene-
                                                                                       do. Per richiedere un alloggio oc-
                                                                                       corre: non avere meno di 65 anni
                                                                                       e più di 83; trovarsi in una condi-
                                                                                       zione economica modesta; essere
                                                                                       normalmente autosufficienti; di-
                                                                                       sporre di un garante che si assu-
                                                                                       ma la responsabilità di intervenire
                                                                                       qualora la persona abbia necessità
                                                                                       di una diversa collocazione, in se-
                                                                                       guito alla perdita dell’autonomia.

10                                                                                         ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020
Per trasparenza

Per realizzare l'Ipermercato solidale
Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene
La figlia della defunta Pia Penzo            I familiari della defunta Luciana, in    È stata sottoscritta quasi mezza
ha sottoscritto due azioni, pari a €        occasione del trigesimo della morte      azione, pari a € 20, in ricordo dei
100, per onorare la memoria di sua          della loro cara congiunta, hanno         defunti: Paolo, Elsa, Giovanni e
madre morta a 103 anni.                     sottoscritto due azioni, pari a € 100,   Sonia.
                                            per onorarne la memoria.
Le nipoti Ida e Monica hanno                                                         Il figlio della defunta Anna Spagnuolo
sottoscritto quattro quinti di azione,      I familiari dei defunti Cesira e Marco   ha sottoscritto quattro azioni, pari a
pari a € 40, per ricordare i loro cari      hanno sottoscritto quasi mezza           € 200, per onorare la memoria di sua
defunti: Clelia, Arnaldo e Mario.           azione, pari a € 20, in ricordo dei      madre.
                                            loro cari.
I familiari dei defunti: Emilio,                                                     La signora Giuseppina Boschian
Settimo ed Ennio hanno sottoscritto         È stata sottoscritta quasi un’azione e   e la figlia Patrizia Camani hanno
quasi mezza azione, pari a € 20, in         mezza, pari a € 70, per ricordare la     sottoscritto un’azione, pari a € 50,
ricordo di questi loro cari congiunti.      defunta Flavia.                          per onorare la memoria di Sergio
                                                                                     Camani e Francesco Boschian.
La moglie del defunto Socrate, in           La signora Adriana Vincenti ha
occasione del 2° anniversario della         sottoscritto 16 azioni, pari a € 800,    È stata sottoscritta quasi mezza
morte di suo marito, ha sottoscritto        per onorare la memoria di sua            azione, pari a € 20, per ricordare i
quasi mezza azione, pari a € 20, per        madre.                                   defunti: Giovanni, Bianca e Giorgio.
ricordarlo.
                                            La signora Gabriella Perra Favaretto     Il figlio della defunta Silvana Prevato
È stata sottoscritta mezza azione           ha sottoscritto quasi un’azione e        ha sottoscritto quasi mezza azione,
abbondante, pari a € 30, in ricordo         mezza, pari a € 70, in memoria del       pari a € 20, in ricordo di sua madre.
dei defunti: Vittoria, Innocente,           marito Gino Favaretto e della figlia
Lucia, Olinto, Gianni e Marina.             Monica.                                  È stata sottoscritta quasi mezza
                                                                                     azione, pari a € 20, per ricordare la
La signora Gabriella ha sottoscritto        L’ingegner Giovanni Mazzer ha            defunta Maddalena Bianchin Busolin.
quasi mezza azione, pari a € 20, per        sottoscritto 12 azioni, pari a € 600.
onorare la memoria dei suoi genitori                                                 I familiari di Fernando “Gastone”
Elvira e Gastone.                           I familiari dei defunti Ercole, Rita e   Novello hanno sottoscritto quasi
                                            Lorenza hanno sottoscritto mezza         mezza azione, pari a € 20, in ricordo
La figlia della defunta Artemisia,           azione abbondante, pari a € 30, in       del loro caro congiunto.
in occasione del trigesimo della            suffragio dei loro cari congiunti.
morte di sua madre, ha sottoscritto                                                  I familiari dei defunti Annamaria,
quasi mezza azione, pari a € 20, per        I signori Elsa Carraro, Marisa Battain   Ferdinando e Simonetta hanno
onorarne la memoria.                        e Mauro Menin hanno sottoscritto         sottoscritto un’azione, pari a €
                                            un’azione e mezza abbondante, pari       50, in memoria di questi loro cari
È stata sottoscritta quasi mezza            a € 80, in memoria della defunta         congiunti.
azione, pari a € 20, per onorare            Marialuisa Baldan.
la memoria dei defunti Carla e                                                       È stata sottoscritta un’azione, pari a
Antonino.                                   L’avvocato Ugo Ticozzi,                  € 50, in suffragio del defunto Aldo.
                                            in occasione del suo ottantesimo
I fratelli Anna e Gianni Starita,           compleanno, ha offerto una cena           Il signor Venzo ha sottoscritto
assieme a Stefano Bettiolo,                 ai suoi amici e collaboratori. I         un’azione, pari a € 50, pe onorare la
hanno sottoscritto mezza azione             commensali hanno festeggiato             memoria di Elisa, sua moglie.
abbondante, pari a € 30.                    questo nostro illustre e benemerito
                                            cittadino sottoscrivendo 34 azioni,      La signora Bin ha sottoscritto
La signora Angela Baldissera                pari a € 1.700.                          un’azione, pari a € 50, per onorare
ha sottoscritto mezza azione                                                         la memoria di suo marito Gianberto,
abbondane, par a € 30.                      La direzione e i collaboratori della     morto 30 anni fa, e di tutti i defunti
                                            catena d’ipermercati Cadoro hanno        della famiglia Bin.
Il signor Taliano Taiani, la signora        inteso onorare la memoria di
Tania Klap, la signora Nerina e il          Cesare Bovolato, morto un mese fa,       È stata sottoscritta quasi mezza
signor Giuliano hanno sottoscritto          fondatore di questa grande impresa       azione, pari a € 20, in memoria
ciascuno quasi mezza azione, pari a         commerciale, sottoscrivendo 45           di Nicolina, Antonio, Giuseppe e
€ 20.                                       azioni, pari a € 2.250.                  Rosina.

ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020                                                                                   11
Il punto di vista

                      Autodifesa di Caino
                      di don Fausto Bonini

Nel corso dell’anno ci sono molte       I due fratelli fecero un sacrificio a            bene nasce altro bene e che non
occasioni che ci spingono a fare        Dio, ma Dio non gradì il sacrificio              sempre il male genera altro male”.
dei regali. Le persone che mi co-       di Caino. Perché? Non viene detto.              Caino finisce la sua autodifesa ci-
noscono, sanno che mi piace leg-        Poi Caino uccide Abele e viene ma-              tando queste parole di Orson Wel-
gere e quindi mi regalano libri.        ledetto dal Signore. Sarà “ramingo              les: “In Italia per trent’anni sotto
Anche per il Natale appena passato      e fuggiasco sulla terra”. Da allora             i Borgia ci furono guerre, terrore,
mi sono stati regalati dei libri e di   Caino porta il marchio di essere il             omicidi, carneficine, ma vennero
uno di questi voglio parlarvi e pro-    primo assassino della storia uma-               fuori Michelangelo, Leonardo da
porlo alla vostra lettura. L’ho tro-    na e il responsabile di tutto il male           Vinci e il Rinascimento. In Svizzera
vato molto interessante. Si tratta      che gli uomini hanno commesso e                 non ci fu che amore fraterno, ma in
di un monologo scritto da Andrea        continuano a commettere. Camil-                 cinquecento anni di quieto vivere e
Camilleri intitolato “Autodifesa di     leri gli dà la parola e gli fa dire:            di pace che cosa ne è venuto fuori?
Caino”, edito da Sellerio editore       “Sapete qual è stato il mio vero                L’orologio a cucù”. Ultime parole
Palermo. Non conosco il prezzo          errore? Quello di non essermi mai               di Caino: “Io continuo a vivere in
perché ovviamente chi me l’ha re-       difeso, di non aver mai espresso le             mezzo a voi. Forse perché ormai
galato lo ha coperto con l’etichetta    mie ragioni. Ma ora basta! Questa               sono diventato solo un simbolo.
della libreria. L’autodifesa di Caino   sera ho deciso di pronunciare la                Un simbolo necessario perché sen-
avrebbe dovuto essere rappresen-        mia autodifesa”. E racconta dal suo             za il male il bene non esistereb-
tato il 15 luglio 2019 alle Terme di    punto di vista tutto quello che è               be. Vi auguro una buona notte”.
Caracalla, ma l’autore si ammalò        successo all’inizio nel suo rapporto
e morì il 17 luglio. Quindi si trat-    con Dio e con il fratello Abele, fa-                        CENTRI DON VECCHI
ta del primo libro pubblicato dopo      cendo riferimento ai tanti scritto-
la morte dell’autore. La storia di      ri, poeti, drammaturghi che hanno                         Intrattenimenti
Caino la conosciamo tutti. La Bib-      scritto di lui prendendo le sue dife-                      Febbraio 2020
bia ci racconta che “Adamo si unì       se. Cita Sant’Agostino, Dante, Gior-                        CARPENEDO
a Eva sua moglie, la quale partorì      dano Bruno e poi Hugo, Herman                       Domenica 16 febbraio ore 16.30
Caino e poi Abele. Abele era pa-        Hesse, Ungaretti e tanti altri per                    Gruppo corale femminile
store e Caino lavoratore del suolo”.    dimostrare “che non sempre dal                               EUPHONIA
                                                                                                     ARZERONI
                                                                                            Domenica 16 febbraio ore 16.30
                                                                                                Musica per tutti con
                                                                                                THE MODERN BAND
                                                                                                     MARGHERA
                                                                                            Domenica 23 febbraio ore 16.30
                                                                                               Le proposte musicali di
                                                                                                LEOPOLDO BROCCA
                                                                                                     CAMPALTO
                                                                                            Domenica 23 febbraio ore 16.30
                                                                                              Canto corale con il gruppo
                                                                                                     LA GERLA
                                                                                                     CARPENEDO
                                                                                            Martedì 25 febbraio ore 16.30
                                                                                           Carnevale con il gruppo musicale
                                                                                                    GLI OVER 60
                                                                                                      Ingressi liberi

                                        Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti
                                        a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del
                                        5/2/1979 - Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafica: Maurizio Nardi - Via dei
                                        Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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