Uguali nella differenza - Il Centro Don Vecchi
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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM COPIA GRATUITA ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020 Uguali nella differenza di don Gianni Antoniazzi Una celebre pagina della Gene- si (cap 2) racconta la creazione dell’uomo e della donna. Non è cronaca, ma un testo di teologia. L’autore usa un linguaggio simbolico e sapienziale per rispondere a una domanda: come mai siamo maschio e femmina? Comincia così: l’essere umano (Adam) viene dalla polvere terra (adamà). Per mantenere l’as- sonanza sarebbe meglio chiamarlo “il terrestre”. È una figura senza distinzione di sesso. Dio lo guarda e dice “è cosa molto buona”, è com- pleto! Dopo pochi versetti, però, lo guarda di nuovo e dice che “non è cosa buona” la sua solitudine. Ha bisogno di compagnia. Così scende il sonno cioè il mistero. Dio pren- de una costola – principio del respi- ro, ovvero di vita – e trae maschio e femmina. Due figure incomplete, che condividono lo stesso principio vitale, e cercano nell’altro quello che manca a sé. Non più Adam, il terrestre, ma il maschio e la femmi- na, ish e ishà: per tornare completi hanno bisogno di aprirsi all’altro e mettersi nelle sue mani. In questo rapporto nasce la vita. È una pagi- na straordinaria. A leggerla bene si scopre che la donna non è di poco conto. Il testo usa per lei la stessa parola che, nell’esercito di Israele, indica l’avanguardia, cioè la parte preponderante, composta da ufficia- li. Di fronte a lei il maschio esclama: “Questa è carne mia e osso mio”, quasi a cercare il modo per prevari- care. Allora la Genesi aggiunge che sarà proprio il maschio a lasciare padre e madre, cioè la sua mentali- tà passata. Quanto è ricca la Bibbia!
L'intervista Premiare la competenza di Matteo Riberto In Italia, Mestre non fa eccezione, le opportunità per uomini e donne non sono le stesse Differenze di salario e nell’accesso a ruoli apicali: ancora troppi i pregiudizi sulle donne In Italia, a parità di lavoro con un prende il fatto stesso delle doman- di Direttore Sanitario, che è il verti- collega uomo, una donna percepi- de che ricevo, che presuppongono ce della struttura per la parte sani- sce uno stipendio inferiore del 10 che una donna sia comunque più taria, è stato svolto dalla dottores- per cento. E se dal 2008 al 2018, debole, meno “attrezzata”, meno sa Rita Finotto, che purtroppo ci ha secondo l’Istat, la percentuale di autorevole. Mentre mi fanno queste lasciati prematuramente; e l'Ospe- dirigenti donna è passata dal 27 domande, cercando di dimostrare dale Civile di Venezia è stato egre- al 32 per cento, le disparità sono attenzione verso le donne, in real- giamente guidato fino a poco tempo ancora evidenti. I numeri, con le tà con queste stesse domande pre- fa dalla dottoressa Sandonà, e una debite accortezze, fotografano an- suppongono una nostra inferiorità". donna guida un'unità operativa stra- che la situazione del Veneto e di tegica come il Pronto Soccorso. Ci Venezia e Mestre. Il problema è La battaglia contro i pregiudizi è sono donne alla guida di importanti innegabile: sono ancora troppi i lunga e non è ancora vinta, quindi? settori gestionali, donne con ruo- pregiudizi sulle donne che, spes- "Non è vinta: spesso questi pregiu- lo di direttore di Distretto, donne so, incontrano più resistenze degli dizi perdurano nel contesto lavo- che hanno l'incarico di Primario. uomini ad accedere a ruoli apicali. rativo. Ma sono le stesse donne a Superiamo i preconcetti e vedia- In alcuni settori (si pensi alla poli- dimostrare con i fatti, al contrario, mo e riconosciamo che una donna tica: tutti i presidenti delle muni- di essere molto ben “attrezzate”, può avere ruoli di primo livello pro- cipalità di Venezia sono uomini) il visto che gestiscono lavoro e fa- prio come li può avere un uomo". muro da abbattere è ancora alto; miglia. Credo che si debba sempre in altri si sono invece fatti passi di più partire dalle competenze: C’è chi dice che per le donne sia in avanti. Affrontiamo il tema con sono quanto è necessario, in tutti più difficile conciliare lavoro e fa- la dottoressa Chiara Berti, diret- i contesti lavorativi e ancor più in miglia... trice dell’Ospedale dell’Angelo. quelli di responsabilità; e le compe- "E lo dice partendo, ancora una vol- tenze non dipendono dal genere". ta, da preconcetti. Una donna che Dottoressa Berti, una donna alla lavora - e ormai le donne che lavo- guida di un grande Ospedale… c’è L’ambiente della sanità è aperto rano sono tantissime - ha quanto ai ancora chi si stupisce e le chiede se alle donne, forse più di altri, anche figli e alla famiglia la stessa respon- il suo lavoro è troppo impegnativo? quanto a ruoli di primo piano… sabilità che ha un uomo che lavora. "Càpita che qualcuno si stupisca, e la "Le donne trovano il loro spazio Mi piacerebbe vivere in un contesto cosa a sua volta stupisce me. Mi sor- quando meritano. Nell'Usl3 il ruolo sociale in cui queste considerazioni non si fanno più perché il contributo alla vita familiare è nei fatti equa- mente distribuito tra i componenti in base al loro impegno all’esterno della famiglia che non deve essere necessariamente maggiore per l’uo- mo, ma di chi ne ha l’opportunità". Usciremo da questa situazione, fa- remo finalmente il salto verso una consapevolezza diversa? Capisco che ancora ci siano tali questioni aperte, ma credo che cominciare a porle oggi nel modo giusto porti a superarle nel giro di qualche anno in modo che le nostre figlie siano messe nelle condizioni di non doversi più porre proble- mi di genere in ambito lavorativo. 2 ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020
Pensieri a voce alta Un passo avanti di Federica Causin Samantha Cristoforetti, Sarah Gordy e Joyce Banda: tre donne con tre storie molto diverse Unite da una comune determinazione e volontà di spendersi per un cambiamento culturale “Le donne che lasciano un segno volontà di spendersi per diventare tata un modello per le bambine (oggi sono quelle che fanno fare passi artefici di un cambiamento cultu- esiste una Barbie ispirata a lei), si avanti, non quelle che sanno fare rale, sociale o politico. Inizio con schernisce e dice che è lieta di aver passi indietro”. Queste parole dello Joyce Banda, la prima presidente trasmesso la sua passione per lo scrittore Enrico Galiano potrebbe- donna del Malawi, che è rimasta in spazio, ma ognuno deve costruire la ro essere il denominatore comune carica dal 2012 al 2014 e si è sempre propria carriera. Il suo grande sogno delle storie che proverò a raccon- battuta per i diritti delle donne. Ha è compiere una passeggiata spaziale tare questa settimana, ho pensato. creato una fondazione che ha per- -confida- tuttavia la riuscita di una Dopo aver sentito un noto condut- messo a 6500 bambine di studiare missione viene prima delle aspira- tore affermare di aver scelto una e, nella convinzione che solo l’indi- zioni dei singoli astronauti. Sotto- delle sue compagne di lavoro, su un pendenza economica può garanti- linea che, malgrado le differenze palco prestigioso come San Remo, re maggiori possibilità di scelta, ha che sono esistite in passato, oggi le perché è bella e sa “stare accanto dato vita a un’associazione che con- donne, nello spazio, non hanno più a un grande uomo, stando un passo cede prestiti alle donne per avviare nulla da conquistare perché, a parte indietro”, ho avuto un’ulteriore con- piccole attività commerciali. Inoltre lo sbarco sulla Luna, che però risale ferma del fatto che alcuni stereotipi ha ottenuto la collaborazione dei alla fine degli anni ’60, hanno fatto sulle donne sono ben lungi dall’esse- capi locali per convincere le futu- tutto. Vorrei concludere con la sto- re superati. Di conseguenza, ho de- re mamme a partorire in clinica e ria di Sarah Gordy, attrice, balleri- ciso di proporre, ancora una volta, non in casa. Questo è un esempio di na e modella che dimostra quanto un mosaico di volti femminili, che come il femminismo agisce all’inter- la forza di un sogno possa cambiare faccia da contraltare a un’immagine no di una cultura, avvalendosi anche la vita. È la prima attrice con sin- che, a mio avviso, non dà il giusto del sostegno degli uomini per cam- drome di Down ad avere avuto un rilievo alle esperienze, alle compe- biare. Il secondo ritratto è quello di ruolo da protagonista al National tenze professionali, alla sensibilità: Samantha Cristoforetti, astronauta, Theatre di Londra. Ha seguito fin elementi fondamentali per definire ingegnere aerospaziale e pilota mi- da bambina le sue passioni con de- l’identità e l’unicità di una persona. litare, la prima italiana negli equi- terminazione ed entusiasmo e oggi Ho scelto tre donne appartenenti a paggi dell’Agenzia Spaziale Europea. s’impegna affinché le persone Down mondi diversi, ma accomunate dalla Quando le fanno notare che è diven- vedano riconosciuti i propri diritti. L’editrice L’incontro La nostra editrice pubblica anche: Sole sul nuovo giorno, un quaderno mensile utile per la meditazione quotidiana; Il messaggio di Papa Francesco, settimanale che riporta i passaggi più importanti dei di- scorsi tenuti dal Pontefice; Favole per adulti, quindicinale di racconti di fantasia con una finalità morale; Il libro delle preghiere, delle verità e delle fondamentali regole mora- li per un cristiano. edito in 8 mila copie. Il settimanale è pubblicato in 5 mila copie in distribuzione gratuita in tutta la città, ma può essere letto anche con la versio- ne digitale scaricabile dal sito in- ternet www.centrodonvecchi.org ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020 3
Sottovoce La questione femminile di don Gianni Antoniazzi Marco, nostro patrono, dice che la piena realizzazione di ogni uomo Eppure Gesù le sceglie come prime Pasqua è una questione femmini- oltre la soglia del tempo. Guarda testimoni, anche davanti agli apo- le. Sotto la croce i discepoli spari- un poco come il Vangelo rovescia la stoli (una sorta di super evangeli- scono e restano la Madre di Gesù, mentalità del tempo: le donne non ste): “Andate dai fratelli e riferite i Maria di Magdala e Salome. Loro potevano neppure testimoniare in fatti”. Bisogna proprio essere igno- sole hanno coraggio di restare nel processo. La loro presenza non va- ranti per dire che la Chiesa ha con- dolore. Così loro soltanto osserva- leva nulla, neppure per raggiunge- servato i testi maschilisti e ha se- no il sepolcro: il grembo femminile re il numero legale della preghiera. polto quelli che esaltano la donna. che genera vita ha il coraggio di guardare la bocca della terra che la vita la inghiotte. Di sabato tut- ti osservano il riposo ma il cuore delle donne è già in subbuglio: il mattino di Pasqua sono le prime ad andare al sepolcro. Non han- no fede: noi avremmo parlato di un affetto “per il caro estinto”. Anzi: portano olii per imbalsamare il corpo e mettere sull’amico il si- gillo della morte. Sono spinte però da un amore grande e a loro per prime viene dato l’annuncio della risurrezione, della speranza per la In punta di piedi Attenti alle regressioni Darwin spiega bene le regole dell’evoluzione, ma non stata una sostanziale parità. Poi quasi d’un colpo si tiene conto che, talvolta, lungo i secoli ci sono salti nota un declino. Nel V secolo papa Leone Magno ac- di qualità, mentre altre volte assistiamo alla regres- cetta che nella legge civile la donna sia equiparata ad sione. Un esempio: c'è chi sostiene che già dopo pochi un “oggetto di piacere”. Cos’era successo? Un’ipotesi decenni di cristianesimo le donne avessero acquistato seria attesta che le invasioni dal Nord Europa, anche un’alta dignità fra i discepoli di Gesù. Qualcuno sostie- di mentalità anglosassone, crearono uno scompiglio ne che, nel III e IV secolo, anche a livello sociale ci sia sociale. Per ripristinare un “diritto” accolto da tutti, papa Leone Magno sarebbe sceso a compromessi e, ri- conoscendo la nuova situazione sociale, avrebbe ac- cettato che anche nel Codice civile la donna avesse meno dignità. Lo studio, nel suo insieme, è condotto da Fernando Armellini che di cultura non è affatto di- giuno. È necessario dunque rimanere sempre vigilanti perché non è detto che, una volta acquisito un diritto, quello resti per sempre. Oggi, per esempio, la minaccia più grave alla dignità della donna non viene dal Nord Africa o dall’Islam che insegue la mentalità della sotto- missione. La sfida peggiore viene dalla pornografia sug- gerita in internet (mentalità statunitense?) che di nuo- vo riduce la femmina ad oggetto dell’istinto maschile. 4 ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020
Il bello della vita Un lungo processo culturale di Plinio Borghi I movimenti femminili hanno ottenuto, dopo battaglie anche aspre, numerose conquiste Luci e ombre di un percorso che deve proseguire per abbattere i muri che ancora resistono Per chi ha vissuto in pieno il ’68, come orizzontale che coinvolge tutte le for- delle figure professionali, ecc.; tutto me, i contorni di come si è evoluta ze in campo, comprese quelle religio- ciò in famiglia, prima di tutto (molte socialmente la situazione sul versan- se e sedicenti laiche. Ed è da questa avevano in casa il marito e padre pa- te femminile e di come si sta ancora ottica che si dovrebbe partire per una drone), nel lavoro (a parità di capacità evolvendo sono piuttosto chiari, con lettura corretta del cammino effettua- ho sempre preferito le donne), nella tutte le loro luci e ombre. Certo, aver to e per darsi prospettive proficue. Gli società (maggior spazio alla presenza potuto osservarli da posizioni più im- stessi movimenti femminili che sono femminile -le quote rosa erano ancora pegnate, quali il sindacato, la politica, stati protagonisti in passato e hanno di là da venire), ecc. I timidi tentativi il volontariato e l’ambiente religioso, contribuito a cogliere parecchi dei sa- di rinfacciarmi che il mio partito non offre il vantaggio di un quadro più crosanti obiettivi, sono purtroppo sci- era credibile naufragavano sempre completo delle implicanze che certi volati spesso e volentieri nell’equivoco con la dimostrazione che, se manda- percorsi comportano. Premetto su- di etichettare la loro azione, con le vano me come rappresentante, voleva bito che non ci sono momenti che si conseguenti discriminazioni pregiudi- dire che spazi per lavorare ce n’erano, possano definire “rivoluzionari”: se ziali che furono deterrente per un’at- bastava non chiudersi a riccio, perché così fosse, di certi retaggi e di certe trazione più ampia e di maggior sup- le sacche di resistenza abbondavano sacche non avremmo che il ricordo e porto. Un errore che sempre ho stig- ovunque. Per fortuna oggi possiamo invece stiamo assistendo a rigurgiti matizzato è stato ad esempio quello apprezzare una maggior apertura alla che lasciano capire quanto il processo di escludere il contributo dei maschi questione e forse le nuove generazio- per introiettare una cultura corretta e stessi favorevoli ai contenuti, al meto- ni hanno favorito lo svecchiamento di avanzata in questo campo sia ancora do e alla causa. I partiti sono stati “al presupposti maschilisti ormai stantii. lungo. Ovviamente non mi riferisco gioco” inviando nelle sedi di confronto Restano però da vincere retaggi di va- soltanto ai femminicidi, agli abusi e in prevalenza figure femminili. Io fui ria natura, che affondano le loro ra- agli usi distorti richiamati di recente un’eccezione (e fui usato), affrontai dici in tradizioni territoriali diverse, e con una certa veemenza anche dal parecchie volte le interlocutrici e non in forme educative distorte e superfi- Papa: questi non sono che la punta di certo con la mano di velluto, appun- ciali, per cui certe becere influenze di un iceberg, che manifesta quanto ra- to per dimostrare con i fatti come branco hanno ancora il sopravvento, dicati siano ancora certi modi di vede- solo una maturazione culturale fosse nella tolleranza dei messaggi squalli- re. Non è neppure il caso di collocarli in grado di tradurre nella vita vissuta di che arrivano dai media e che fanno politicamente a destra o a sinistra: determinati valori: il rispetto, l’ugua- presa in menti deboli e culturalmente sarebbe il classico sistema per sviare glianza, la solidarietà, l’intercam- impreparate. Qui siamo impegnati a l’attenzione e sminuirli. È un problema biabilità dei ruoli, la valorizzazione lavorare ancora molto e a fondo. Tutti. Testamento a favore della Fondazione Carpinetum La Fondazione Carpinetum ha come scopo il supporto alle persone anziane accolte nei sei Centri don Vecchi pre- senti tra Carpenedo, Marghera, Cam- palto e gli Arzeroni e l’aiuto ai soggetti più fragili che vivono in città. Si so- stiene solo con le offerte e i contri- buti della gente di buona volontà che vengono tutti destinati ad azioni di be- neficienza. Per sostenerla è possibile fare testamento a suo favore: chi non avesse eredi o chi volesse comunque lasciare un legato, sappia che il suo grande gesto di generosità si tradurrà in carità concreta, per fare del bene a vantaggio del prossimo che ha bisogno. ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020 5
L'intervento Il ruolo della donna di Dino Lazzarotto, ex sindacalista Cisl Donne e uomini lavorano sempre di più e questo può frenare la crescita delle famiglie Un'oculata revisione del part time, per ambo i sessi, può favorire la ripresa demografica Da anni il ruolo della "donna" nella eravamo più o meno a livello ugua- particolare delle giovani coppie. Per società sembra essere uno dei temi le, se non peggiore. Mi è capitato, quanto riguarda invece la donna nel più dibattuti nel nostro Paese. Come alla fine degli anni ottanta e quindi lavoro, credo siano stati fatti passi sempre capita per argomenti che in molto più avanti dei periodi dei miei da gigante. La presenza delle donne qualche modo interessano la poli- nonni, in occasione di un convegno in tutti i settori ha raggiunto livelli tica, le posizioni non sempre colli- sindacale livello mondiale a Tokyo, notevoli e le donne hanno dimostra- mano. Anzi, spesse volte divergono che durante una cena ufficiale con to di aver coperto queste posizioni lasciando poco spazio alla razionali- diverse delegazioni straniere le rap- perché preparate e non in quanto tà e alla rilevanza sociale ed econo- presentanti italiane e inglesi si siano donne. Toccando un tasto delicato mica di cui una comunità necessita. accorte che le donne giapponesi non e sicuramente da molti non condi- Purtroppo le differenze ancora esi- erano sedute a fianco dei loro rap- viso, ritengo necessaria una maggio- stenti sul ruolo della donna sono de- presentanti maschi, ma in tavoli se- re e migliore utilizzazione del part terminate da impostazioni culturali parati. Dopo un’educata "protesta" time, senza alterare i costi per le e religiose, da situazioni ambientali e una fredda discussione, anche le aziende. Sarebbe salutare per mol- e dallo stato sociale delle singole donne giapponesi furono sistemate te famiglie, e una spinta ai problemi famiglie. Non essendo più giovane, ai tavoli principali. Si diceva che in occupazionali oggi esistenti. Sul ver- ricordo ad esempio quanto avveniva alcune zone rurali del Giappone, le sante politico, invece, solo qualche all'interno delle famiglie nel nostro donne dovessero camminare dietro decina di anni fa era ardita la nomi- Veneto. In casa dei miei nonni, fami- agli uomini senza calpestarne l'om- na di una donna Ministra: la nostra glia patriarcale e molto numerosa, bra. Tornando a casa nostra, il tema conterranea Tina Anselmi ha fatto gli uomini che tornavano dai campi è spesso legato al calo demografico notizia; oggi, dopo tante ministre e o dal lavoro erano i primi a essere ed è diventato una delle principa- tante donne impegnate in politica, serviti a tavola e solo dopo le don- li questioni sociali ed economiche non si esclude di avere a breve una ne potevano mangiare. Naturalmen- dell’occidente, destinata a pesa- donna a capo del governo, come è te la sistemazione della tavola e la re molto sulle future generazioni. avvenuto in Germania in Inghilter- cura della casa erano compiti esclu- Escludo che il calo demografico sia ra e recentemente in Finlandia. A sivi delle donne. Questo non signifi- interpretato come un aspetto egoi- proposito, proprio in Finlandia si è ca che esse non andassero nei cam- stico delle donne e delle giovani discusso di ridurre a sei ore l'ora- pi: facevano l'uno e l'altro. Questo coppie. Il nodo va piuttosto ricer- rio giornaliero di lavoro: sarebbe modo di fare non era appannaggio cato nella mancanza di servizi e di un’idea da estendere a tutti i Pae- del solo Veneto. In altri Paesi, poi, politiche in favore della famiglia e in si europei, con i dovuti distinguo. Il nostro aiuto è rivolto a tutti Molti pensano che i generi alimentari, la frutta e la verdura, i mobili, gli indu- menti e gli oggetti per la casa, distribu- iti al Don Vecchi, siano destinati esclusi- vamente ai senza tetto, ai disperati e ai mendicanti. In realtà tutto ciò che viene raccolto e che si può ricevere a fronte di un’offerta simbolica destinata ai costi di gestione, è a disposizione di chiunque abbia una difficoltà ad arrivare alla fine del mese: disoccupati, precari, lavora- tori con stipendio inadeguato, famiglie numerose o in situazioni di disagio. Per fortuna di prodotti e materiali ne abbiamo spesso in abbondanza: chi ne avesse bisogno non esiti a farsi avanti! 6 ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020
Mestieri antichi Il pastore (parte 2 ) a Lente d'ingrandimento di don Gianni Antoniazzi di Adriana Cercato Lunga vita alle donne Continuando la nostra ricerca sul successivo trasferimento che, nel pe- È innegabile: le donne vivono più mestiere del pastore, desidero fare riodo autunnale, riporta gli animali e a lungo. Vale anche per l’anagrafe un breve excursus sull’usanza della i pastori dai pascoli in quota a quelli dei Centri don Vecchi. È un fatto transumanza. Infatti, poiché nelle di pianura, nella fase di discesa suc- riconosciuto dagli studiosi e per pianure e nelle valli dei fiumi, dove cessiva al periodo estivo dell'alpeg- capire l’età media di una nazione solitamente pascolavano le greggi, gio. Tale usanza nei secoli scorsi con- basta guardare il rapporto fra fem- era molto più conveniente far cre- dizionava pesantemente la vita del mine e maschi: più aumenta l’età scere il grano, l'allevamento delle pastore, che - all’epoca - non poteva più cresce il numero delle prime. pecore si spostò ben presto in zone contare sulla presenza delle struttu- Qualcuno sostiene che dipenda dal rocciose, dando così origine al feno- re tipiche dell'allevamento moderno, DNA mitocondriale, altri parlano meno della “transumanza”, ovvero quali la stalla e gli impianti di forag- di un differente sistema immuni- la migrazione stagionale delle greg- giatura, mungitura e refrigerazione tario. Qualcuno ritiene che gli or- gi, delle mandrie e dei relativi pasto- del latte. Laddove ancora praticato, moni femminili proteggano dalle ri che si spostano da pascoli situati il trasferimento degli animali avvie- patologie cardiovascolari. Qualche in zone collinari o montane (nella ne oggi spesso attraverso l'autotra- altro sostiene che le signore han- stagione estiva) verso quelli delle sporto, utilizzando appositi camion, no una vita più complessa e siano pianure (nella stagione invernale), almeno là dove questo è possibile ed abituate a sopportare meglio lo percorrendo le vie naturali dei trat- economicamente conveniente. Con stress. C’è poi la cura del corpo: turi. Questi sono sentieri assai larghi, l'avvento della moderna zootecnia in questo le donne sono imbattibi- forniti di diramazioni longitudinali (i e l'allevamento intensivo effettuato li. Di fatto spesso restano vedove tratturelli) e trasversali (i bracci). Il direttamente nelle stalle, l'attività di e nei paesi industrializzati la loro viaggio dura parecchi giorni e le so- transumanza si è fortemente ridotta. speranza di vita supera anche di 9 ste vengono effettuate solo in luoghi Al giorno d'oggi è praticata soltanto anni quella dei compagni maschi. prestabiliti, noti come “riposi” o "sta- in limitate zone italiane, specialmen- Le vedove sono vere protagoniste zioni di posta". Per descrivere le fasi te in alcune località alpine e prealpi- nella Scrittura. Come non ricorda- in cui si compiono gli spostamenti, ne della Valle d'Aosta, del Piemonte, re Tamar, Rut, Noemi, Giuditta, la che danno luogo alla transumanza, della Liguria, della Svizzera italiana, donna di Sarepta di Sidone, oppure si usano i termini di "monticazione" dell'Altopiano di Asiago, della Lessi- la vedova insistente della parabola e "demonticazione". Con “montica- nia, del Trentino, dell'Alto Adige e del- di Luca? Non avevano la protezio- zione” si indica la fase iniziale della la Carnia, in altre appenniniche del ne di un uomo e, prive di alcuna transumanza, che si compie nel pe- Molise, dell'Abruzzo (principalmente pensione, entravano a rischio nella riodo primaverile, quando avviene il verso il Tavoliere o l'Agro Romano), vita sociale. La comunità cristiana trasferimento degli armenti e dei pa- della Puglia e del Lazio, nonché in cominciò ben presto ad aver cura stori dalle zone di pianura ai pascoli Sardegna dai pastori di Villagran- delle vedove (Atti 6,1-9) e ad assi- di alta quota ed ha inizio l'alpeggio. de e Arzana. In Sicilia viene ancora sterle nei loro disagi (Giac 1,27). Con “demonticazione” si definisce il praticata nella zona delle Madonie. Tuttavia la prima lettera di Timo- teo (5,9), parla di un catalogo delle vedove (katalegèstho): era l’elenco delle donne disposte ad assistere i poveri con la forza del loro grup- po (Giuseppe Pulcinelli). Per loro c’era la gratitudine degli assistiti, la stima dei cristiani e l'attenzione di tutto il popolo. Ricordo che, so- prattutto dopo la morte di mio pa- dre, la mamma ha mostrato forza e vigore. È diventata un riferimento prezioso per condurre le scelte dei figli. A lei tutti facevamo riferimen- to. Come nascondere questo fatto: la ricchezza è capace di rigenerar- si e là, dove un uomo si abbando- na, lei addirittura riesce ad esse- re di aiuto e conforto per molti. ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020 7
In ricordo dell’Olocausto Mai più, si disse allora di Luciana Mazzer Il Giorno della Memoria si celebra il 27 gennaio per commemorare le vittime dell’Olocausto Per non dimenticare l’orrore e le atrocità che portarono alla morte sei milioni di ebrei Li ho sempre considerati nostri dare e tornare dai lavori forzati cui porta si affaccia sul campo del fratelli in Dio. In comune con loro nei boschi o nelle cave del luogo. Ghetto nuovo, e da cui uscirono i parte della nostra storia religiosa. Sapevano, avevano visto la cene- destinati ai lager ci aiuterà a sen- Nel tempo, e sin dalle loro origini, re dei forni crematori cadere sui tirci spiritualmente vicini ad ogni sofferenze e deportazioni mai ve- loro giardini e campi, sulle loro ebreo italiano e non. Mai più si nute meno nei millenni. La perse- case, avevano sentito e respirato disse allora. A tutt’oggi il bruta- cuzione nazifascista nei confronti l’aria appestata da quanto usciva le, mai giustificato, irragionevole, degli ebrei, avvenuta durante l’ul- da quelle alte affusolate ciminie- del tutto immotivato odio razzia- timo conflitto mondiale, ha visto il re. Fu sempre il futuro presiden- le nei confronti degli ebrei persi- ricorso ad atrocità inimmaginabili te degli Stati Uniti Eisenhower ste. Ignoranza e cattiveria, in par- da una mente sana. Crudeltà che ad obbligare gli abitanti di quei ticolare fra i giovani che ignorano hanno portato alla morte, dopo luoghi a visitare i negati lager; i fatti e storia, fanno si che il loro sofferenze strazianti, sei milioni più svennero, altri in lacrime si ri- desiderio di violenza possa trova- di ebrei. Dwinght David Eisenho- fiutarono di proseguire, qualcuno re sfogo sugli eterni perseguitati. wer che con le sue truppe liberò fortemente e ostinatamente negò Esempio ne è quanto avvenuto la alcuni dei campi di sterminio, die- che quanto vedeva fosse da impu- notte di San Silvestro in Piazza de ordine di fotografare, fotogra- tare ai gloriosi camerati sconfitti. San Marco. Subito fuggiti, nasco- fare e ancora fotografare i mucchi Mai più si disse allora. Ed allora, sti dai loro cappucci, il gruppetto di cadaveri trovati, i superstiti tutti ne furono certi. Più e più di pavidi, violenti imbecilli han- che ridotti a scheletri si faceva- volte in passato ho accompagnato no inteso “festeggiare” il nuo- no loro incontro: di fotografare gruppi di persone in visita al ghet- vo anno, con il pestaggio di chi, ogni altra inimmaginabile bruttu- to di Venezia e da queste pagine nei giorni precedenti, aveva ce- ra dei campi. Egli disse e profe- mi sento di caldeggiare la visita a lebrato una superstite dei lager. tizzò: “Nessuno potrà credere a quanti ancora non l’hanno fatto. Irragionevole crudeltà continua tanta crudeltà, fra qualche anno Conoscere questi nostri fratelli, purtroppo nel tempo ad infettare si negherà quanto avvenuto”. Gli la storia della loro venuta a Ve- le vuote menti di una minoran- abitanti dei paesi limitrofi ai la- nezia, delle costrizioni imposte za contemporanea, distogliendo, ger dissero di non sapere, di non dalla Serenissima, visitare alcuni come avvenuto in passato, per immaginare, eppure ogni giorno dei loro luoghi di culto, il museo, volontà di pochi, il dovuto inte- vedevano le lunghe file di umane i memorial che ricordano i depor- resse, la giusta attenzione da fat- creature, quasi non più tali, an- tati, vedere la casa di riposo la ti importanti per il bene comune. Camere disponibili ai Centri don Vecchi 6 e 7 Al Centro don Vecchi numero 6 degli Arzeroni, a non molta distanza dalla zona commerciale Aev del Terraglio e dall’ospedale dell’Angelo, può es- serci la disponibilità di qualche stan- za per chi dovesse trascorrere un certo periodo a Mestre per lavorare oppure, ad esempio, per assistere i propri parenti ricoverati in città. Queste stanze sono a disposizione anche di chi abbia per qualsiasi mo- tivo una necessità abitativa di carat- tere temporaneo. Per prenotare una stanza cosiddetta di "formula uno" è possibile chiamare lo 0413942214. 8 ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020
La toponomastica cittadina Ponte della Campana di Sergio Barizza Durante la battaglia della ‘Sortita della Campana invece, per nostra anche se la denominazione ‘ponte da Forte Marghera’, svoltasi il 27 fortuna, si salvò dal mutare nome della Campana’ continuava a per- ottobre 1848, due furono i punti in conseguenza di quegli eventi sistere, nessuno si accorgeva che di scontro tra gli insorti e l’eser- forse anche perché ormai denota- lì c’era un ponte perché, a più cito asburgico che sarebbero sta- va da secoli uno spazio rilevante riprese, il corso del ‘ramo delle ti maggiormente ricordati pure e identitario nell’antico centro Muneghe’ del fiume Marzenego nell’iconografia (stampe e quadri) cittadino. Nel trentesimo anni- era stato coperto. (16/continua) degli anni seguenti. Il primo fu versario della Sortita (nel 1878), a in piazza Barche, nello slargo di ricordo della battaglia, fu sempli- Notizie sui Saveriani fronte alla testata del Canal Sal- cemente murata una grande lapi- La comunità dei Saveriani si trova in so, dove i rivoluzionari riuscirono de sulla casa di proprietà di Pietro via Visinoni a Zelarino. Per avere in- a strappare agli austriaci due can- Berna che al piano terra ospitava formazioni sui padri e le missioni se- noni che nei giorni seguenti furo- una storica farmacia. La stessa la- guite nel mondo è possibile consulta- no esposti come ‘preda di guerra’ pide sarebbe stata riportata sulla re il sito internet www.saveriani.it. in piazza San Marco, il secondo facciata del nuovo fabbricato co- al ponte della Campana che per- struito nel 1920, che ancora oggi metteva l’accesso a piazza Mag- ospita una farmacia. Ma perché Il nostro settimanale giore dal ‘borgo delle Muneghe’. quella denominazione: Campana? Ogni settimana L'incontro è di- Qui la battaglia fu più cruenta e È molto probabile che discenda stribuito gratuitamente in 5 mila le immagini ritraggono il genera- dall’usanza secolare (dal 1300 copie in molte parrocchie e nei le Guglielmo Pepe a cavallo che agli inizi dell’800) di suonare una posti più importanti della cit- incita i suoi all’attacco, mentre campana, dislocata lì vicino, per tà. È consultabile anche sul no- più di qualcuno comincia a cadere raccogliere in assemblea i confra- stro sito www.centrodonvecchi.org sull’acciottolato sotto i colpi degli telli della vicina Scuola dei Battuti austriaci. Fra questi il barone e po- (ora centro di cultura Laurentia- Come donare eta napoletano Alessandro Poerio num). I rintocchi di quella campa- cui nel 1898, cinquantenario della na, come di quella sul campanile alla Fondazione Sortita, sarebbe stato intitolato il del duomo e quella sul tetto della Per sostenere la Fondazione ‘borgo delle Muneghe’. Il ponte torre dell’Orologio, scandivano i Carpinetum si può effettuare tempi e i ritmi della vita citta- un bonifico bancario al Mon- dina, del lavoro, del commercio, te dei Paschi di Siena, agenzia di Via San Donà, codice IBAN: dell’attività nei campi, del riposo. IT17R0103002008000001425348 Il nome era passato anche a una delle osterie/locande più antiche, situata proprio di fronte al ponte Pranzo della domenica uscendo dalla piazza. Ebbe dei per anziani soli momenti di gloria come quando vi pernottò, nel 1825, l’imperatore Ogni prima e terza domenica del mese la Fondazione Carpinetum in- austriaco Francesco I e la moglie vita a pranzo tutti gli anziani della Carolina che furono costretti a so- città che vivono da soli e tutte le stare a Mestre causa il brutto tem- persone che non hanno compagnia. po che non permetteva di raggiun- L'appuntamento è al Senior Restau- gere Venezia via barca e quando rant del Centro don Vecchi 1, al quale ospitò, all’inizio dei moti rivolu- si può accedere da via dei Trecento zionari del ’48, per alcuni giorni, campi a Carpenedo, dietro viale Don il plenipotenziario di Daniele Ma- Sturzo. È necessario soltanto pre- nin, il notaio Giuseppe Giuriati, notare il posto telefonicamente in ch’era sceso a Mestre per mettere orario d'ufficio contattando la segre- pace fra diverse fazioni in contra- teria al Don Vecchi allo 0415353000. Il prossimo pranzo è fissato per do- sto tra loro. Oggi il ponte è torna- menica 2 febbraio, alle ore 12.30. to visibile: fino a qualche anno fa, ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020 9
Tradizioni popolari La Madonna Candelora di don Sandro Vigani Il 2 febbraio si celebra la festa del- parole pronunciate dal vecchio Si- na. All’inizio di febbraio i romani la Presentazione al tempio di Gesù. meone, quando incontra il Signore celebravano la festa di Giunone Nell’immaginario collettivo popo- bambino: “… luce per illuminare le Purificata durante la quale i fedeli lare segna il passaggio dall’inverno genti e gloria del tuo popolo Israe- correvano per la strada con fiaccole al tempo che prepara la primave- le”. Da qui il termine dialettale con accese. Alla Purificazione di Giu- ra: “Quando vien la Candelora, de il quale viene chiamata la festa: Ze- none papa Gelasio (+496) avrebbe l’inverno semo fora; ma se piove o riòla, da zera, cioè cera, candela. sostituito la Purificazione di Maria. tira il vento, de l’inverno semo den- Le candele accese, segno di Cristo Sempre nei primi giorni di febbraio tro”. La Chiesa celebra in un’unica luce del mondo, richiamano anche anticamente si celebravano i Lu- festa due momenti dell’infanzia di il cero consegnato ai genitori nel percali, dedicati al dio Fauno pro- Gesù: la sua presentazione al tem- giorno del battesimo e quelli acce- tettore delle pecore e delle capre, pio e la purificazione di Maria (Luca si all’inizio della Veglia Pasquale. per chiedere purificazione e la fer- 2,22-39). La legge mosaica prescri- Al termine della Messa le candele tilità della terra in vista della pri- veva che ogni primogenito maschio vengono portate nelle case e con- mavera. Il Lunario Toscano dell’an- fosse portato al tempio otto giorni servate con cura: venivano accese no 1805 conferma il carattere dopo la nascita per essere offerto con devozione dalla gente di cam- “sostitutivo” della Candelora: “La a Dio e quindi ‘riscattato’ dai geni- pagna per cacciare la tempesta e mattina si fa la benedizione delle tori mediante un’offerta. Stabiliva la grandine che possono rovinare il candele, che si distribuiscono ai inoltre che quaranta giorni dopo il raccolto. A volte era il campanaro o fedeli, la qual funzione fu istituita parto la puerpera si recasse al tem- il sacrestano che portava nelle case dalla Chiesa per togliere un antico pio per fare un’offerta per la sua le candele benedette, ricevendo costume dei gentili, che in questo purificazione. Per questo la festa in cambio salami, uova o prodotti giorno in onore della falsa dea Fe- viene detta anche “della Purifica- della terra. La candela della festa brua[1] con fiaccole accese andava- zione di Maria”. Chiamata in greco della Candelora serviva anche a te- no scorrendo per le città, mutando festa dell’Ipapante (dell’Incontro nere lontane le streghe o a trovare quella superstizione in religione e di Gesù col vecchio Simeone), sta- le cose perdute. Nata in Oriente pietà cristiana”. In questo giorno, bilita il 2 febbraio dall’imperatore nel VII secolo, la benedizione del- al termine della Messa in molti luo- Giustiniano (+ 565), nel linguaggio le candele portate in processione, ghi venivano benedetti i bambini, popolare è la festa della Candelora chiamata cereorum luminibus coru- ricordando il bambino Gesù porta- o di Santa Maria Ceriola. Il nome scan, è documentata a Roma tra la to al tempio. Un tempo era con- deriva dal fatto che la celebrazione fine del IX e l’inizio del X secolo, suetudine disfare in questa festa liturgica della festa incomincia con probabilmente introdotta dal clero i presepi preparati per il Natale. la benedizione della candele acce- francogermanico. Ma il segno della se e la processione, per ricordare le luce precede la stessa festa cristia- [1] La Dea Februa era Giunone Purificata Domanda per entrare ai Centri don Vecchi Ai Centri don Vecchi il turnover degli appartamenti è costante. Chi pensasse di presentare domanda d’inserimento, mettendosi in lista d'attesa, può consegnarla in di- rezione al Centro don Vecchi 2 di via dei Trecento campi a Carpene- do. Per richiedere un alloggio oc- corre: non avere meno di 65 anni e più di 83; trovarsi in una condi- zione economica modesta; essere normalmente autosufficienti; di- sporre di un garante che si assu- ma la responsabilità di intervenire qualora la persona abbia necessità di una diversa collocazione, in se- guito alla perdita dell’autonomia. 10 ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020
Per trasparenza Per realizzare l'Ipermercato solidale Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene La figlia della defunta Pia Penzo I familiari della defunta Luciana, in È stata sottoscritta quasi mezza ha sottoscritto due azioni, pari a € occasione del trigesimo della morte azione, pari a € 20, in ricordo dei 100, per onorare la memoria di sua della loro cara congiunta, hanno defunti: Paolo, Elsa, Giovanni e madre morta a 103 anni. sottoscritto due azioni, pari a € 100, Sonia. per onorarne la memoria. Le nipoti Ida e Monica hanno Il figlio della defunta Anna Spagnuolo sottoscritto quattro quinti di azione, I familiari dei defunti Cesira e Marco ha sottoscritto quattro azioni, pari a pari a € 40, per ricordare i loro cari hanno sottoscritto quasi mezza € 200, per onorare la memoria di sua defunti: Clelia, Arnaldo e Mario. azione, pari a € 20, in ricordo dei madre. loro cari. I familiari dei defunti: Emilio, La signora Giuseppina Boschian Settimo ed Ennio hanno sottoscritto È stata sottoscritta quasi un’azione e e la figlia Patrizia Camani hanno quasi mezza azione, pari a € 20, in mezza, pari a € 70, per ricordare la sottoscritto un’azione, pari a € 50, ricordo di questi loro cari congiunti. defunta Flavia. per onorare la memoria di Sergio Camani e Francesco Boschian. La moglie del defunto Socrate, in La signora Adriana Vincenti ha occasione del 2° anniversario della sottoscritto 16 azioni, pari a € 800, È stata sottoscritta quasi mezza morte di suo marito, ha sottoscritto per onorare la memoria di sua azione, pari a € 20, per ricordare i quasi mezza azione, pari a € 20, per madre. defunti: Giovanni, Bianca e Giorgio. ricordarlo. La signora Gabriella Perra Favaretto Il figlio della defunta Silvana Prevato È stata sottoscritta mezza azione ha sottoscritto quasi un’azione e ha sottoscritto quasi mezza azione, abbondante, pari a € 30, in ricordo mezza, pari a € 70, in memoria del pari a € 20, in ricordo di sua madre. dei defunti: Vittoria, Innocente, marito Gino Favaretto e della figlia Lucia, Olinto, Gianni e Marina. Monica. È stata sottoscritta quasi mezza azione, pari a € 20, per ricordare la La signora Gabriella ha sottoscritto L’ingegner Giovanni Mazzer ha defunta Maddalena Bianchin Busolin. quasi mezza azione, pari a € 20, per sottoscritto 12 azioni, pari a € 600. onorare la memoria dei suoi genitori I familiari di Fernando “Gastone” Elvira e Gastone. I familiari dei defunti Ercole, Rita e Novello hanno sottoscritto quasi Lorenza hanno sottoscritto mezza mezza azione, pari a € 20, in ricordo La figlia della defunta Artemisia, azione abbondante, pari a € 30, in del loro caro congiunto. in occasione del trigesimo della suffragio dei loro cari congiunti. morte di sua madre, ha sottoscritto I familiari dei defunti Annamaria, quasi mezza azione, pari a € 20, per I signori Elsa Carraro, Marisa Battain Ferdinando e Simonetta hanno onorarne la memoria. e Mauro Menin hanno sottoscritto sottoscritto un’azione, pari a € un’azione e mezza abbondante, pari 50, in memoria di questi loro cari È stata sottoscritta quasi mezza a € 80, in memoria della defunta congiunti. azione, pari a € 20, per onorare Marialuisa Baldan. la memoria dei defunti Carla e È stata sottoscritta un’azione, pari a Antonino. L’avvocato Ugo Ticozzi, € 50, in suffragio del defunto Aldo. in occasione del suo ottantesimo I fratelli Anna e Gianni Starita, compleanno, ha offerto una cena Il signor Venzo ha sottoscritto assieme a Stefano Bettiolo, ai suoi amici e collaboratori. I un’azione, pari a € 50, pe onorare la hanno sottoscritto mezza azione commensali hanno festeggiato memoria di Elisa, sua moglie. abbondante, pari a € 30. questo nostro illustre e benemerito cittadino sottoscrivendo 34 azioni, La signora Bin ha sottoscritto La signora Angela Baldissera pari a € 1.700. un’azione, pari a € 50, per onorare ha sottoscritto mezza azione la memoria di suo marito Gianberto, abbondane, par a € 30. La direzione e i collaboratori della morto 30 anni fa, e di tutti i defunti catena d’ipermercati Cadoro hanno della famiglia Bin. Il signor Taliano Taiani, la signora inteso onorare la memoria di Tania Klap, la signora Nerina e il Cesare Bovolato, morto un mese fa, È stata sottoscritta quasi mezza signor Giuliano hanno sottoscritto fondatore di questa grande impresa azione, pari a € 20, in memoria ciascuno quasi mezza azione, pari a commerciale, sottoscrivendo 45 di Nicolina, Antonio, Giuseppe e € 20. azioni, pari a € 2.250. Rosina. ANNO 16 - N° 5 / Domenica 2 febbraio 2020 11
Il punto di vista Autodifesa di Caino di don Fausto Bonini Nel corso dell’anno ci sono molte I due fratelli fecero un sacrificio a bene nasce altro bene e che non occasioni che ci spingono a fare Dio, ma Dio non gradì il sacrificio sempre il male genera altro male”. dei regali. Le persone che mi co- di Caino. Perché? Non viene detto. Caino finisce la sua autodifesa ci- noscono, sanno che mi piace leg- Poi Caino uccide Abele e viene ma- tando queste parole di Orson Wel- gere e quindi mi regalano libri. ledetto dal Signore. Sarà “ramingo les: “In Italia per trent’anni sotto Anche per il Natale appena passato e fuggiasco sulla terra”. Da allora i Borgia ci furono guerre, terrore, mi sono stati regalati dei libri e di Caino porta il marchio di essere il omicidi, carneficine, ma vennero uno di questi voglio parlarvi e pro- primo assassino della storia uma- fuori Michelangelo, Leonardo da porlo alla vostra lettura. L’ho tro- na e il responsabile di tutto il male Vinci e il Rinascimento. In Svizzera vato molto interessante. Si tratta che gli uomini hanno commesso e non ci fu che amore fraterno, ma in di un monologo scritto da Andrea continuano a commettere. Camil- cinquecento anni di quieto vivere e Camilleri intitolato “Autodifesa di leri gli dà la parola e gli fa dire: di pace che cosa ne è venuto fuori? Caino”, edito da Sellerio editore “Sapete qual è stato il mio vero L’orologio a cucù”. Ultime parole Palermo. Non conosco il prezzo errore? Quello di non essermi mai di Caino: “Io continuo a vivere in perché ovviamente chi me l’ha re- difeso, di non aver mai espresso le mezzo a voi. Forse perché ormai galato lo ha coperto con l’etichetta mie ragioni. Ma ora basta! Questa sono diventato solo un simbolo. della libreria. L’autodifesa di Caino sera ho deciso di pronunciare la Un simbolo necessario perché sen- avrebbe dovuto essere rappresen- mia autodifesa”. E racconta dal suo za il male il bene non esistereb- tato il 15 luglio 2019 alle Terme di punto di vista tutto quello che è be. Vi auguro una buona notte”. Caracalla, ma l’autore si ammalò successo all’inizio nel suo rapporto e morì il 17 luglio. Quindi si trat- con Dio e con il fratello Abele, fa- CENTRI DON VECCHI ta del primo libro pubblicato dopo cendo riferimento ai tanti scritto- la morte dell’autore. La storia di ri, poeti, drammaturghi che hanno Intrattenimenti Caino la conosciamo tutti. La Bib- scritto di lui prendendo le sue dife- Febbraio 2020 bia ci racconta che “Adamo si unì se. Cita Sant’Agostino, Dante, Gior- CARPENEDO a Eva sua moglie, la quale partorì dano Bruno e poi Hugo, Herman Domenica 16 febbraio ore 16.30 Caino e poi Abele. Abele era pa- Hesse, Ungaretti e tanti altri per Gruppo corale femminile store e Caino lavoratore del suolo”. dimostrare “che non sempre dal EUPHONIA ARZERONI Domenica 16 febbraio ore 16.30 Musica per tutti con THE MODERN BAND MARGHERA Domenica 23 febbraio ore 16.30 Le proposte musicali di LEOPOLDO BROCCA CAMPALTO Domenica 23 febbraio ore 16.30 Canto corale con il gruppo LA GERLA CARPENEDO Martedì 25 febbraio ore 16.30 Carnevale con il gruppo musicale GLI OVER 60 Ingressi liberi Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del 5/2/1979 - Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafica: Maurizio Nardi - Via dei Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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