Happy New Year! il Bartolomeo - Il giornale degli Zucchini

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Happy New Year! il Bartolomeo - Il giornale degli Zucchini
Numero 3 – GENNAIO 2013

                  il Bartolomeo
                          Il giornale degli Zucchini

CI SCUSIAMO
per il ritardo!

                      Happy New Year!
Problemi
tecnici…

                            Ed ecco il primo numero del Bartolomeo del 2013!
        Spero che tutti voi possiate trascorrere un meraviglioso anno nuovo, pieno di avventure,
                     soddisfazioni, sorprese ma soprattutto tanti, tantissimi sorrisi!

                  E ricordate... l'unico proposito che vale la pena di avere quest'anno è:
                                       NON AVERE BUONI PROPOSITI!

 Ancora tantissimi auguri a tutti voi e un grande ringraziamento a tutta la redazione e a chi ci permette
                              di pubblicare il nostro giornalino ogni mese!

                                         Federica Mutti, II C

                                                                                                            1
Happy New Year! il Bartolomeo - Il giornale degli Zucchini
Numero 3 – GENNAIO 2013

       Indice
   Editoriale pag. 1

   Now the memories are on the wall pag. 3

   Oh, how I wish that was me! pag. 4

   Teriomorfia ed antropocentricità pag. 5

   Basta con le crociate pag. 6

   Amore e Psiche – fine della mostra pag. 7

   News pag. 8

   Radio free Zucchi pag. 9

   La fantasia cioccolatosa pag. 11

   Il bar degli scrittori mancati III pag. 12

   Danny boy II pag. 14

   Memento movie pag. 15

   Filottete pag. 17

   Quorinfranti pag. 20

   La Redazione pag. 21

                                                                       2
Happy New Year! il Bartolomeo - Il giornale degli Zucchini
Numero 3 – GENNAIO 2013
RIFLESSIONI ZUCCHINE

   Now the memories are on the wall
  Il passato non piace a nessuno. Non piace se ti rammenta la tua precedente condizione di sofferenza,
 non piace nemmeno se è carico di ricordi gioiosi che però ti stringono lo stomaco in una stretta morsa.
 È difficile ricordare, che tu sia felice o triste, è un'operazione che ti lascia silenzioso, ricolmo di
 rimpianti e rimorsi.
 Un ricordo che dopo una settimana risulta così vivido e pungente come spilli, a distanza di mesi non è
 altro che un'immagine sbiadita, piccoli frammenti scoloriti e lontani.
 Forse è per questo che la gente odia ricordare, portare indietro la mente a quegli attimi carichi di
 promesse, proprio perché è frustrante sapere di non poter rivivere completamente quegli momenti:
 assaporare solo sprazzi di emozioni ti lascia con l'amaro in bocca.
 Il passato è dolorosamente vero, seppur poco tangibile. Ci ricorda costantemente ogni singolo errore, i
 momenti tanto amati ormai persi per sempre. Ci rende cupi e irrequieti ripensando alle numerose
 occasioni sprecate, gettate al vento come pezzi di carta straccia; e chissà cosa sarebbe cambiato se
 avessimo soggiunto quelle parole segrete, se avessimo alzato lo sguardo e incontrato quello curioso di
 un passante sorridente. Sono quesiti che ci lasciano con lo sguardo sognante, sfidiamo senza rischi i
 limiti del tempo e della fisica.
 Le fantasticherie poi sono di tutt'altro tipo, possiamo immaginare senza il rischio di riaprire
 bruscamente gli occhi sull'immutabile realtà: basta alzare lo sguardo verso il cielo e immaginare che
 quella nuvola bianca sia un sorriso rivolto proprio a noi della persona nel nostro cuore, oppure le
 orecchie del gattino tanto sognato e mai ottenuto.
 Basta poco ad abbandonare le proprie speranze nelle mani del futuro, perché niente sembra più sicuro
 dell'incertezza stessa quando non vuoi nient'altro che continuare a credere che tutto andrà per il verso
 giusto, che bacerai le labbra tanto agognate e carezzerai il morbido pelo di un cucciolo.
 Il futuro è un caro amico, quello che ci viene incontro sorridente quando tutto va male e non hai
 nessuna certezza, quando compi il terribile errore di incrociare lo sguardo dei temibili ricordi del
 passato.
 Dopotutto, quando ci accorgeremo di aver commesso nuovi sbagli da aggiungere alla numerosa e
 lunga lista, non potremo far altro che darne la colpa al passato.

                                                                               Giorgia D’Aversa VE

                                                                                                            3
Happy New Year! il Bartolomeo - Il giornale degli Zucchini
RIFLESSIONI ZUCCHINE                                                              Numero 3 – GENNAIO 2013

       OH, HOW I WISH THAT WAS ME!
 Centro di Milano, periodo prenatalizio. Una ragazza       Lui se ne accorge, e immediatamente i suoi occhi si
                                                           spostano dai palazzi variopinti alla ragazza che
 cammina per le vie illuminate dalle mille luci appese
                                                           cammina vicino a lui. Lei arrossisce, ma non smette
 ovunque, osservando con aria pensierosa i palazzi
                                                           di guardarlo: i suoi occhi sono troppo belli. È felice
 decorati da lunghi addobbi dai colori sgargianti. È in
                                                           come non è mai stata, e benché lui sia così vicino
 giro a comprare i fin troppo numerosi regali per
                                                           ancora non riesce a crederlo reale. Erano mesi che
 amici e parenti, come vuole la tradizione, anche se
                                                           aspettava questo momento, e ora che, alla fine, è
 lei ne farebbe volentieri a meno. Contando
                                                           arrivato, stenta a credere che non sia solo un
 mentalmente quanti ne mancano, sbuffa e alza gli
                                                           sogno, un’illusione.
 occhi al cielo, quand’ecco che li nota: un ragazzo e
                                                           Ovviamente si sono persi, avrebbe dovuto
 una ragazza che camminano abbracciati, fianco a
                                                           immaginarlo, ma in fondo ciò non le importa
 fianco con l’aria di chi non ha la più pallida idea di
                                                           granché.
 dove si trovi, anche se in fondo ciò non lo disturba
                                                           Improvvisamente, si accorge di una passante che li
 più di tanto.
                                                           guarda: è una ragazza, più o meno della sua età. E
 La giovane li osserva con non poca invidia: stanno
                                                           sorride, forse un po’ amaramente: sarà invidiosa?
 così bene insieme che guardarli è un vero piacere.
                                                           La giovane non può del tutto biasimarla; ma se
 Lei, così raggiante, glielo si legge in volto che non
                                                           solo sapesse... anzi, se solo potesse immaginare
 potrebbe essere più felice; le guance un po’
                                                           tutto quello che lei ha passato prima di arrivare a
 arrossate, non si sa se per l’imbarazzo o per il freddo
                                                           questo momento: un’attesa di mesi e mesi, più di
 pungente di dicembre. Facendo una stima ipotetica
                                                           un anno passato nell’incertezza, per due soli giorni
 dovrebbe avere più o meno la sua età, al massimo
                                                           e meno di quarantotto ore per stare insieme.
 un anno in più.
                                                           Perché lui è l’unico. L’unico per il quale starebbe
 Lui, lo sguardo perso chissà dove, ma con un largo
                                                           alzata tutta la notte a parlare al telefono, l’unico
 sorriso stampato sul viso leggermente allungato; la
                                                           che la capisce fino in fondo, l’unico che con una
 mano che stringe il fianco di lei come se fosse
                                                           parola riesce a consolarla anche dopo le peggiori
 quanto di più prezioso esista sulla terra. A vederlo
                                                           giornate. L’unico che sia mai riuscito a farla sentire
 così si direbbe più grande di entrambe.
                                                           così, e l’unico con il quale riesce a immaginarsi,
 La ragazza non può fare a meno di pensare a quanto
                                                           dopo molto tempo, felice.
 siano fortunati, loro due, ad aver trovato la persona
                                                           Eppure, non potrà mai essere la sua ragazza, e
 “giusta”; paragonati a lei, poi, che dopo una o due
                                                           quel dannato accento del Sud glielo ricorda ogni
 storie poco serie non ha più avuto nessun ragazzo,
                                                           volta che lui apre bocca per parlare.
 anche se l’avrebbe voluto, e lo desidera tutt’ora.
                                                           La ragazza che li fissava se n’è andata,
 La suoneria del cellulare la distoglie dai suoi
                                                           probabilmente a finire il giro di acquisti per Natale.
 pensieri: è un messaggio della madre, che le chiede
                                                           Quasi certamente li invidiava almeno un po’, ma
 per che ora intende tornare. All’improvviso le
                                                           non sa che in realtà è lei quella da invidiare.
 vengono in mente tutti i regali che deve ancora
                                                           Spesso la ragazza ci pensa, a come dev’essere
 comprare, le commissioni da svolgere, le visite, i
                                                           camminare per le strade senza pensieri per la
 biglietti, i preparativi. A volte vorrebbe proprio
                                                           testa, senza struggersi per un amore che non si sa
 perdersi con qualcuno al suo fianco, abbandonando
                                                           che destino avrà, perché stroncato dalla distanza.
 tutto e tutti per girovagare senza meta attraverso le
                                                           Guarda nuovamente il ragazzo che cammina al suo
 vie della città.
                                                           fianco e, prima di baciarlo, si chiede come
 Quindi, dopo aver gettato un’ultima occhiata ai due
                                                           dev’essere una vita senza questo tipo di pensieri:
 ragazzi, che ora si sono fermati ad ammirare le
                                                           lei, infatti, se l’è dimenticato da tempo.
 splendide decorazioni natalizie, si incammina con
 aria sconsolata verso la fermata della metro più
 vicina.
                                                                                   Claudia Quagliarini VE
 La giovane, dopo molto tempo, alza finalmente lo
 sguardo da terra per ammirare fugacemente il
 ragazzo al suo fianco, poco più alto di lei.
                                                                                                                4
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CULTURA                                                                         Numero 3 – GENNAIO 2013

     Teriomorfia ed antropocentricità
    Viaggio nella concezione egizia e classica degli animali
 I dolci cuccioli che si tengono in casa, tremila anni      E poi c’è il  strettamente legato all’, che
                                                            per l’uomo è sempre stato fondamentale perché
 fa potevano essere adorati come dei. La
                                                            associato alla sopravvivenza: da un bue si ricava
 teriomorfia, ossia l’adorazione come divinità degli
                                                            carne e forza lavoro, così come da una mucca si
 animali, nell’età antica, è rara per l’incremento
                                                            ricava il latte. Inoltre il  sempre secondo
 della concezione dell’antropocentricità. Tuttavia
                                                            Aristotele festoso e carezzevole, è importante perché
 ne abbiamo degli esempi nel mondo egizio ed
                                                            esempio di fedeltà innata ed è quello che è più vicino
 assiro-babilonese. In particolare, è interessante
                                                            all’essere considerato animale da compagnia.
 analizzare la figura degli dei dell’antico Egitto:
                                                            Secondo la concezione classica, l’animale ha alcune
 divinità teriomorfe sono Bastet, la dea gatto,
                                                            caratteristiche che non possono essere mutate e che
 Ammone, del quale l’ariete è una delle
                                                            vengono addirittura ereditate e tramandate nella
 incarnazioni, ma anche Anubi, rappresentato con
                                                            specie, tema che verrà ripreso nei Dialoghi con Leucò
 una testa di cane. Sono deità legate sia alla sfera
                                                            di Cesare Pavese, nel capitolo dedicato a L’Uomo
 dei superi che alla sfera degli inferi. Infatti, per gli
                                                            Lupo, che prende come tema centrale il mito della
 Egizi, l’ordine e il caos sono compresenti: uno dei
                                                            metamorfosi di Licaone in lupo: qui la trasformazione
 miti più famosi è quello della morte e resurrezione
                                                            non è una punizione, bensì un completamento fisico
 di Osiride, il quale, se non fosse mai morto, Iside
                                                            della natura indomita del re. Platone, nella
 non avrebbe mai potuto farlo rinascere.Un’idea
                                                            Repubblica, tratta lo stesso argomento: l’animale ha
 analoga viene presentata anche nel mondo greco
                                                            un carattere immutabile che alcune volte porta
 con Circe, divinità ctonia, una maga, ma anche
                                                            l’uomo ad identificarsi in esso. Il momento della
 divinità solare, essendo figlia del Sole. Anche essa
                                                            metempsicosi, vista da Er, “il nunzio che vien da là”,
 è evidentemente legata al mondo animale per i
                                                            mostra una serie di anime di famosi uomini che si
 suoi incantesimi e per le sue pozioni
                                                            accingono ad incarnarsi in corpi di bestie: Tersite
 metamorfiche, che riescono a trasformare i
                                                            sceglie di diventare una scimmia, animale buffo e
 compagni di Ulisse in quei porci che hanno spesso
                                                            Orfeo decide di diventare cigno, per odio verso il
 fatto pensare alla natura negativa degli uomini.
                                                            genere femminile e perché si rifiuta di nascere dal
 Tuttavia, nel mondo classico, in genere, le bestie
                                                            ventre di una donna, sesso che ne ha causato la
 non sono considerate importanti. Viene seguito
                                                            morte. E’ cambiata, quindi, nei secoli, la concezione
 piuttosto il modello antropocentrico: al di sopra di
                                                            del mondo animale. Muterà ancora nel Medioevo,
 tutto ci sono le divinità, sotto le quali c’è il genere
                                                            quando i bestiari forniranno numerose indicazioni tra
 umano, seguito dagli animali. Infatti l’uomo
                                                            il reale e l’immaginario di quelli che ora sono spesso
 rappresenta il , la legge, mentre lo 
                                                            per molti dei compagni di vita e per altri degli oggetti
 rappresenta la  la natura. Non esiste
                                                            di consumo, da usare in esperimenti o fonte di
 pertanto l’idea di un animale da compagnia.
                                                            nutrimento. Forse, la dimensione più corretta per
 Abbiamo una testimonianza da parte di Plutarco,
                                                            vedere l’animale è quella di considerarlo
 che narra lo stupore di Cesare in Oriente quando
                                                            semplicemente tale, non divinizzabile, ma neppure
 osserva le donne che coccolano alcuni cuccioli
                                                            mero strumento di consumo e sfruttamento. Solo un
 come figli. Tuttavia alcuni animali sono considerati
                                                            animale da rispettare.
 più di altri, grazie ad alcune qualità o ad alcune
 utilità. Il ha qualità apprezzabili, quale, come
                                                                                             Chiara Borghi VB
 dice Aristotele nella Historia Animalium, il
                                                                                                         Si ringrazia
 coraggio; l’ è un animale che è sempre
                                                                                         il prof. Gabriele Galeotto
 vissuto a strettissimo contatto con l’uomo ed al
                                                                                               per i materiali forniti
 quale sono anche legate alcune invenzioni tecniche
                                                                                            e per l’intervista svolta
 importantissime, come sella, staffe e ferri, che
                                                                                 affinché l’articolo prendesse vita.
 hanno sollecitato l’ingegno umano.
                                                                                                                   5
Numero 3 – GENNAIO 2013
RIFLESSIONI ZUCCHINE

              BASTA CON LE CROCIATE
                      (ANCHE QUELLE LETTERARIE)

    Sulle accuse rivoltemi da Davide Cavasin in relazione al mio articolo “Un'ardita richiesta”, riflessione
    che non voleva essere demolitrice ma costruttiva, ho questo da dire.

    “Un tempo avevo sogni sulla Chiesa. Una Chiesa che procede per la
    sua strada in povertà e umiltà, una Chiesa che non dipende dai poteri di
    questo mondo... Una Chiesa che dà spazio alle persone capaci di
    pensare in modo più aperto. Una Chiesa che infonde coraggio,
    soprattutto a coloro che si sentono piccoli o peccatori. Sognavo una
    Chiesa giovane. Oggi non ho più questi sogni. Dopo i settantacinque
    anni ho deciso di pregare per la Chiesa”.

    Credo che questa citazione renda il mio pensiero meglio di qualsiasi
    risposta alle diverse accuse rivolte. E per chi possa, in questo caso
    sì, "ignorarne" la paternità, tranquillizzo fin d'ora:
    non è Che Guevara, ma semplicemente il cardinale Carlo Maria Martini,
    "Conversazioni notturne a Gerusalemme". Suppongo, e non credo
    di sbagliare, che quest'idea, che sposo completamente, non sia stata
    adottata "per sentito dire".

    Se qualcuno ancora ritenesse il mio pensiero “ un pregiudizio di cruda e acre meschinità”, lo inviterei
    a rispondere non a me, ma a se stesso, dopo essersi domandato se con questa riflessione si sono
    “sovvertiti i valori cristiani” in seguito a una “perversa laicizzazione della società”...
    Come Antigone di fronte a un giudice con la faccia da uomo che non comprendeva il suo gesto anch'io
    mi chiedo questo: ho forse trasgredito qualche legge divina?

                                                                                     Alice Pennino IID

                                                                                                               6
CULTURA                                                                         Numero 3 – GENNAIO 2013

   Amore e Psiche – fine della mostra
Palazzo Marino saluta la magia natalizia come, da         Amore abbandona il capo sulla spalla di lei, l'avvolge,
                                                          questa volta senza resisterle, con il proprio braccio.
quattro anni, è abituato a fare. Appare sempre più        Allora qui è lui che si arrende a lei, che invece lo
preziosa, per il pubblico milanese, la possibilità di     corteggia afferrandogli il polso con risolutezza: è
assistere all'esposizione di quelle poche opere           l'anima che, forse per voler vivere spogliandosi di
provenienti dal Louvre e ospitate nella Sala Alessi       ogni paura, di ogni frustrante ricerca della
del Palazzo. Tra il grigio cittadino e il freddo          perfezione, chiede consapevolmente di amare e di
invernale, proprio nel cuore di Milano, sublimando        essere amata, con l'unica speranza di potersi sentire
la bellezza intramontabile della Scala e la grandezza     completa, eccellente, insostituibile, sapendo ormai
sempre commovente di Leonardo da Vinci, l'arte            di non potersi salvare da sola. L'anima non basterà
accende davvero una luce, alla quale viene data           mai a se stessa e continuerà a coprirsi per
forma ogni anno da autori diversi. L'ultima di            nascondere le proprie mancanze, perchè Psiche ne
queste incantevoli esperienze ci ha regalato il           ha in quanto essere umano, finchè non arriverà un
racconto di una storia d'amore, quella di Amore e         dio, Amore, ad abbracciarla, innamorandosi di lei,
Psiche, raccontata delicatamente, e perciò in modo        superandone le imperfezioni e vedendone soltanto
quanto mai efficace, dalla scultura di Antonio            la bellezza, e a dirle: "Tu mi basti".
Canova realizzata nel 1787 e dal quadro di Francois       Questi amanti e quest'arte forse ci possono portare
Gerard dell'anno successivo. La rappresentazione          a volerci innamorare, e davvero l'hanno fatto nei
degli amanti esprime in entrambi i casi, data anche       giorni di festa ormai trascorsi. Non è poi male
l'ispirazione che trasse Gerard dall'opera di Canova,     sognare quando si ha appena il tempo di cogliere gli
l'impossibilità di vedere ed amare la vera bellezza       aspetti esaltanti dell'illusione e non si rischia di
solo attraverso i propri occhi.                           soffrirne. Ci si risveglia e finalmente si affronta una
Nel dipinto, Psiche non guarda Amore e, come se           nuova giornata: luci ed ombre saranno reali e non
fosse cieca, sembra non riuscire nemmeno a                sarà possibile fare niente di più che avvicinarsi
vederlo; lui le si accosta e sfiora appena il corpo di    soltanto al proprio obiettivo, avvolto nell'ideale
lei: basta questo a sconvolgerla, non c'è dubbio,         irraggiungibile della perfezione.
non c'è bisogno che lei cerchi gli occhi dell'altro per
sentirne la presenza. E' l'anima a sentirsi
completamente travolta dal sentimento, prima,                                            Anna Caprotti IIA
molto prima che il corpo, è lei, Psiche, a cedere
senza neanche vedere la direzione del proprio
agire, la soluzione del proprio movimento. Guarda
altrove e, concentrata, ascolta, si lascia sfiorare, si
innamora. Amore, con gli occhi socchiusi, si
protende per baciarle la fronte: nella dinamica
della scena, non si potrebbe mai portare a termine
quel gesto, poichè un amore vero mai potrebbe
raggiungere il fine a cui è tratto dal proprio
desiderio, mai potrebbe smettere di avvertire,
verso l'anima che ha davanti, un senso di mistero
inesauribile che può soltanto stimolare alla ricerca,
al corteggiamento e alla seduzione.
Analogamente, nell'opera di Canova, gli sguardi dei
due amanti non si incontrano. Entrambi si
rivolgono verso una farfalla che viene posata da
Psiche nella mano di Amore. Essendo anche la
farfalla simbolo dell'anima, Psiche sembrerebbe
seguire con gli occhi se stessa, scegliendo di offrirsi
all'amato.                                                                                                    7
ATTUALITA’ - NEWS                                                                 Numero 3 – GENNAIO 2013

      STRAGE IN UNA SCUOLA DEGLI STATI UNITI
                     (14/12/12)
 Adam Lanza, il ragazzo killer, che ha causato la strage nella scuola elementare a Newton, negli Stati Uniti,
 era affetto da disturbi della personalità. Egli stesso aveva frequentato la scuola in cui ha ucciso 20 bambini
 e un’insegnante (sua madre). Nello specifico era affetto dalla sindrome di Asperger, che associa disturbi
 emotivi a importanti capacità intellettuali. Gli esperti dicono che non c’è nessun collegamento tra la
 malattia e la violenza. Secondo ciò che ha riferito un amico di famiglia, Adam non provava dolore fisico. La
 sua adolescenza sarebbe stata difficile: era un ragazzo timido, che amava molto i videogiochi.

       DELITTO DI MONTECATINI, CONFESSA L’EX
        MARITO: L’HO UCCISA MA NON VOLEVO.
   ROMA - «Sì ho ucciso io mia moglie, ma non volevo». E' crollato dopo quattro giorni di pressione degli
   investigatori, Massimo Parlanti, 43 anni di Montecatini Terme, ex marito di Beatrice Ballerini, 42 anni,
   uccisa giovedì scorso nel casolare dove avevano vissuto con i loro due figli fino alla separazione. Da
   quanto emerge delle dichiarazioni di Parlanti, giovedì scorso nel pomeriggio tra i due ex, marito e moglie,
   c'è stato un litigio nella casa di Bolognola di Nievole, dove si sono incontrati. Lite durante cui i due
   avrebbero avuto una discussione dopo la quale Parlanti avrebbe colpito e strangolato la donna, che ha
   cercato di difendersi.

  QUARATTA, PRETE UCCISO IN CANONICA: DA
QUALCHE MESE SI SENTIVA MINACCIATO (29/12/12)
 Il corpo di don Mario Del Becaro è stato trovato a mezzanotte. Nell’ultimo mese era inquieto e non voleva
 restare da solo. Gli investigatori suppongono che sia stato lui stesso ad aprire la porta della canonica ai suoi
 assassini. Don Mario, trovato dai carabinieri che durante un controllo notturno si erano insospettiti per
 quella porta aperta, era riverso a terra. Legato brutalmente. Ucciso forse dagli aggressori, forse da un
 infarto scatenato dalla paura. Lo stabilirà l'autopsia già disposta dal magistrato.

                                                                          Marta Panzeri IV E

                                                                                                                    8
MUSICA – RADIO FREE ZUCCHI                                                         Numero 3 – GENNAIO 2013

    Her name is Rio and she dances on
      the sand – Rio, Duran Duran
                                                                             “ Orsù Musa, Calliope figlia di Zeus
                                                                        Dà inizio alle parole amabili, e desiderio
                                                                          Unisci al canto e alla danza leggiadra”
                                                                                                Alcmane, fr. 91 C.

   I Duran Duran (anche se alcuni professori preferiscono mio malgrado i rivali Spandau Ballet) sono stati
   uno dei più importanti gruppi della scena anni ’80 grazie al loro stile pop profondamente addentrato nei
   linguaggi della New Wave e Rio è un esempio di questo incredibile successo, non solo commerciale ma
   anche artistico. Il loro secondo disco, Rio, essenzialmente e intrinsecamente si può riassumere con una
   sola parola: divertimento. Infatti,a parte la ballata Save a Prayer, tutti i pezzi esprimono un’incredibile
   gioia, voglia di festa, di ballo, di leggerezza dopo un decennio liricamente impegnativo (gli anni ’70 in ogni
   loro versante). Questa allegria è sostenuta da una solidissima ritmica, dove il basso fa da padrone con i
   suoi riff esplosivi e orecchiabili seppur mai banali (il riff della title track Rio è a mio parere una delle più
   belle linee di basso della storia del rock). Se la melodia è quindi parte integrante della ritmica il resto
   della componente sonora viene inserito quasi come se fosse un abbellimento atto a creare la giusta
   atmosfera di contorno, ed è così che troviamo una chitarra e sintetizzatori discreti ma caratterizzanti,
   spesso supportati da comparse di percussioni elettroniche, archi (sempre presenti nel sound del gruppo)
   e sassofoni, che creano degli intermezzi che allontanano l’ascoltatore dai lidi della pop/new wave per
   avvicinarlo al soul, al jazz, all’elettronica. A completare questa continua danza troviamo la splendida voce
   di Simon Le Bon (non eccelsa come del resto la maggior parte dei cantanti della corrente, ma
   estremamente orecchiabile, caratterizzata e capace di dare personalità al pezzo). Oltre ai brani già citati il
   disco (mai noioso) presenta altri grandi classici del gruppo, come My Own Way, Hungry Like the Wolf e
   Hold Back the Rain (dove a mio avviso troviamo la miglior prestazione vocale dell’album). Ricapitolando
   Rio è un ottimo album che appassionerà tutti gli amanti di un Pop/rock britannico tipico degli anni 80 che
   forse sarebbe necessario tornasse, visto il prodotto de “La fu MTV”, a meno che non preferiate anche voi
   gli Spandau…

                                                                                                                      9
MUSICA – RADIO FREE ZUCCHI                                                       Numero 3 – GENNAIO 2013

    L’Epico Polpettone Dall’Inferno!-
       Bat Out Of Hell, Meat Loaf
                                                    “Κᾆτ᾿ἀνῆλθ᾿αὐτῷ κάτωθεν… Χαιρεφῶν ἡ νυκτερίς”
                                                                       Aristofane, Uccelli, 1562. 1564

   Epico, ironico, romantico, teatrale, eccessivo, operistico, granguignolesco: “Bat Out Of Hell” è
   tutto questo e molto altro. Pubblicato nel 1977, scritto dal compositore di musical Jim Steinman e
   cantato dall’attore statunitense Meat Loaf (“The Rocky Horror Picture Show”, “Fight Club”), questo
   disco stupisce già dalla copertina, che raffigura un motociclista dai lunghi capelli che si slancia fuori
   da una tomba, davanti alla statua di un immenso pipistrello. Non fu un immediato successo, ma ha
   venduto nel tempo 34 milioni di copie, e ne vende tuttora 200 mila all’anno. La produzione (Todd
   Rundgren) è ottima, i suoni sono caldi e di forte impatto. I musicisti hanno sicuramente il pedigree e
   spiccano i possenti cori che conferiscono un tono epico e wagneriano ai pezzi. Cifra comune di tutto
   l’album è lo stridente accostamento fra armonie e arrangiamenti classici e musica rock, spinti
   entrambi a un tale eccesso di pompa da risultare ridicoli. Gli stessi testi presentano questa
   dialettica. Si tratta in gran parte di canzoni d’amore in cui immagini di irreale e quasi stucchevole
   romanticismo vengono interrotte da sprazzi ironici e ben più prosaici. La prima traccia, omonima,
   vuole essere il pezzo di più grande impatto della storia: eccessiva nel minutaggio (9:48), nelle
   melodie, negli immensi cori, negli assoli di chitarra e nel cantato istrionico ed ispirato, sfoggia un
   testo dalle immagini ardite. Si distinguono anche la paradisiaca “Heaven Can Wait”, la comica
   “Paradise by the Dashboard Light” e “For Cryin’ Out Loud”, il cui testo sdolcinato è alleggerito
   dall’ἀπροσδόκετον: “And can't you see my faded Levis/ Bursting apart?”. Per concludere, se avete
   cinquanta minuti liberi ascoltate questo capolavoro kitsch, non potrete fare a meno di canticchiare!

                              Lorenzo Secondin, Giovanni Colpani, Andrea Jacopo Freri IIE

                                                                                                               10
Numero 3 – GENNAIO 2013
RACCONTI

                     La fantasia cioccolatosa
Momo cammina nuda per casa. Nelle giornate                
                                                          
piovose dai mobili traspare la tristezza, e lei proprio   
non vuole aprire il grande armadio pieno di vestiti e     
di odori. Rabbrividisce e sospira, dandosi della           Johnny sorride pizzicando le guance
cretina.  si dice. Improvvisamente suona il             picchiano scherzosamente, e finiscono per rotolare a
campanello. Momo sussulta, sbircia fuori, vede che        terra fra risate e imprecazioni. All'improvviso sentono
chi ha bussato è Johnny, sbuffa: . Poi ha          che porta un messaggio: >
un vestito a caso. Il vestito comincia a singhiozzare.     sospira Johnny.
 borbotta            l'ombrello alla scimmia!>> esclama Momo rincorrendo
Momo. Poi sussurra dolcemente: > urla Johnny. La scimmietta ha pena di loro e
l'opportunità di soddisfare la fantasia "cioccolata       decide di farli stare con lei sotto l'ombrello allungabile.
calda, bel ragazzo, atmosfera piovosa". Imbavaglia        
l'abito con un'indifferente cintura appena                borbotta Johnny.
comprata, poi apre la porta e si esibisce in un            Johnny le lancia uno sguardo divertito:      che conosce.
 Momo ingoia     Johnny alza un sopracciglio: 
la risposta acida prontamente ideata dal suo              S’incamminano tutti e tre sotto l'ombrello.
cervello antipatico: è disposta a tutto pur di
ottenere ciò che vuole.  risponde
amabilmente. Johnny aggrotta la fronte:  Momo lancia una
risatina malefica: 

 dice Momo
strofinandogli i capelli con un asciugamano.
L'asciugamano gongola e freme, inebriato dal
profumo di Johnny. Momo è gelosa perché con lei
l'asciugamano non fa mai le fusa:  brontola. Johnny ride:  Momo schiocca la lingua:
                                                                                                            11
RACCONTI                                                                          Numero 3 – GENNAIO 2013

             Il bar degli scrittori mancati
  III. Dove il protagonista impara alcune cose importanti.

  Valerio sogghignò appena a quelle parole, come se          "Ma quale mondo parallelo! Ma lei da dove è
                                                             uscito, da qualche congresso di pazzi psicotici
  non le avesse davvero prese sul serio e ribatté: "Ah..     amanti della fantascienza!? La realtà è molto più
  ah sì. Avevo immaginato dal tuo muso lungo una             semplice di come la descrive lei, con tutti questi
  cosa del genere. Immagino che tu non riesca ad             dannati paroloni: è la mia idea di fondo che fa
  avere idee o che il tempo dedicato al tuo libro ne         schifo, e in più io non sono in grado di trarne un
  sottragga al tuo tempo libero.." ma Francesco lo           dannato       niente!"    esclamò,     aggredendolo
  interruppe bruscamente.                                    aspramente. Nonostante questo, Valerio si limitò
  "No, non ha capito nulla. Non sono quelli i                ad un sorriso debole, anche se resistente.
  problemi!" esclamò con passione, ma subito dopo la         "Ancora non hai imparato a trarre da
  sua voce si spense e torno flebile come poco prima         quell'Universo ciò che ti serve per farlo brillare in
  "E.. è tutto molto più complicato."                        questo mondo.. bisogna avere pazienza,
  L'uomo lo fissò per un lungo istante, poi fece cenno       Francesco.."
  al barista di portargli un altro bicchierino di whiskey    "Ah.. lei mi fa la predica?" ribatté il ragazzo,
  e si sistemò meglio sullo sgabello, girandosi quasi        innervosito da quella che gli sembrava una
  completamente verso il ragazzo. Prima di parlare           saggezza ipocrita "Vogliamo parlare della sua vita
  tirò un bel sospiro, quindi principiò: "Bene,              allora, per portarmi il buon esempio? Mi vuole di
  Francesco. Se le cose stanno in maniera diversa,           grazia spiegare perché diavolo ora si veste come
  bisognerà vederle con calma. Lascia prima che ti           un barbone della stazione uno che è stato uno
  dica una cosa che dovrai tenere a mente sempre e           scrittore di successo?? L'ispirazione è morta
  comunque. Considerala come vuoi, come un                   all'improvviso, il suo mondo è scomparso, è stato
  assioma, una legge.. ma ricordatela sempre: non            per caso vittima di un'implosione? Sentiamo
  lasciare mai che la tua vita terrena interferisca con il   cosa.."
  mondo dal quale attingi le idee per le storie, perché      "La colpa di ciò che successo è solo ed
  è facendo così che lo si avvelena. Quel mondo ha un        esclusivamente mia. Mi meritai e mi merito
  solo scopo nella sua esistenza: quello di fare del         tuttora la pena che mi è stata inflitta." lo rimbeccò
  bene all'umanità, rendendo spesso sopportabile una         l'altro, e qualcosa nei suoi profondi occhi blu
  vita tremenda o una sorte infame e noi scrittori non       estinse la parlantina furiosa del ragazzo. "Fin da
  siamo altro che i mezzi attraverso i quali esso si         giovane fui benedetto dal dono di una buona
  inserisce nel nostro tramite incastri, come in un          ispirazione letteraria, che da adulto riuscii a far
  puzzle. L'errore più grande di un tessitore di trame è     fruttare fino al mio fallimento. Non mi tradì mai.
  quello di unire la propria negatività o i propri           La persi completamente quando decisi di
  sentimenti negativi a ciò che scrive. Così si rovina       concentrarmi solo sulle cose materiali, i soldi e
  tutto, credimi."                                           tutto il resto, anche a causa del continuo stress del
  Valerio      aveva     pronunciato     quelle     parole   mio editore, che voleva e voleva e voleva, senza
  semplicemente per aprire con le giuste premesse un         interessarsi della qualità o dell'anima che ci
  discorso molto più articolato, ma ottenne da               mettevo. La mia con il tempo smise di essere una
  Francesco una reazione opposta a quello che si era         passione, divenne un lavoro, si trasformò da
  immaginato.                                                grande amore in una macchina per creare
  Infatti, il ragazzo prima impallidì, poi lentamente le     ricchezza. A quel punto il mio mondo si chiuse. I
  sue guance si colorarono di rosso porpora mentre           miei personaggi, offesi dal modo in cui li trattavo,
  assumeva         un'espressione      sulla     difensiva   scomparvero dalla mia testa, si rifiutarono di
  assolutamente aggressiva, che spiazzò l'uomo che gli       raccontarmi le loro storie. Il fallimento fu il passo
  sedeva a fianco.                                           successivo, nonché l'ultimo."

                                                                                                                12
RACCONTI                                                Numero 3 – GENNAIO 2013

  La sua voce rimase solida fino alla fine, ma il suo
  sguardo si fece lucido, le labbra gli tremarono
  impercettibilmente. Francesco non riuscì a
  sostenere quegli occhi, e fu costretto ad
  abbassare i propri sul bancone. Si sentiva male, la
  rabbia di poco prima si era spenta dentro di lui,
  ma aveva lasciato un gran vuoto oscuro che
  sapeva d'amarezza. Era arrivato in quel bar
  pensando di fuggire dai propri pensieri, e ora
  invece si ritrovava a penare perfino per un'altra
  persona, che aveva inseguito il suo sogno e poi
  l'aveva imprudentemente sprecato. Francesco
  pensò, in un momento improvviso di lucidità, che
  essere nella situazione di Valerio poteva davvero
  essere peggiore che vivere nella sua paura di
  fallire. Perché, sebbene la sua speranza sfiorasse
  lo zero, aveva ancora una possibilità di riuscita.
  Quell'uomo vestito da senza tetto no. Si chiese
  come diavolo riuscisse ancora a parlare e
  addirittura a raccontare la sua storia senza
  scoppiare in lacrime o cadere in depressione. Si
  vergognò di se stesso, per come l'aveva trattato
  poco prima.
  "Un'altra birra, per favore." mormorò, la voce
  arrocchita, al barista dai capelli rossi. Quando se
  la trovò dinnanzi fece scorrere un dito sulla
  condensa del boccale, disegnando un ghirigoro,
  per poi cancellarlo nervosamente con la punta
  dell'indice e soffiare tra i denti, a fatica, in
  direzione di Valerio: "I miei personaggi non hanno
  il suo problema. I miei parlano troppo, sono
  presenti fino all'eccesso, nella mia mente. Io gli
  voglio bene, davvero.. ma loro non mi soddisfano.
  Sembrano troppo perfetti, stereotipati. E' una
  cosa che mi fa impazzire, mi pare di essere
  semplicemente il solito adolescente con la testa
  piena di fantasie che si sopravvaluta, sognando un
  futuro come scrittore di successo."
  A udire quelle parole, Valerio sorrise.
  "Va bene, Francesco. A questo punto serve
  proprio che io ti introduca ad un discorso molto,
  molto importante. Quello sull'Umano Difetto."

                           Alice Casiraghi IIA

                                                                             13
RACCONTI                                                                                    Numero 3 – GENNAIO 2013

                                           DANNY BOY
                                                     PARTE II
Aveva     fatto qualche passo, quando sentì un dito            Doveva assolutamente trovare la via di casa, no poteva più
                                                               aspettare, quello sarebbe arrivato, lo avrebbe preso,
passargli lungo la schiena, strozzò un urlo e si voltò di      avrebbe...
scatto. C'era solo un ramo coperto di foglie che più lungo
degli altri lo aveva sfiorato.                                 Danny cercò di urlare ma il terrore gli mozzò il respiro, sentì
                                                               le gambe farsi molli
Qualcuno (qualcosa) gli soffiò nell'orecchio.
                                                               (il cuore che batteva, batteva e si fermava...)
Il ragazzino gemette. Quel gioco non gli piaceva, davvero
non gli piaceva più. Inoltre si sentiva anche esausto,         lì davanti ai suoi occhi, il suo incubo privato, il suo mostro
avrebbe tanto voluto essere a casa, magari sotto le            sotto il letto, lo guardava ghignante. Era diverso da come il
coperte per dormire un po'.                                    Mark-bambino si ricordava. Adesso quello sembrava
                                                               (putrefatto) marcio e quello che gli colava sul petto non era
Senza volerlo si accasciò sulle gambe e si stese sulla terra   sangue? Il suo sangue? O forse era solo fango, in fin dei
umidiccia. Normalmente non l'avrebbe mai fatto, era            conti faceva troppo buio per capirlo davvero. Non che la
troppo terrorizzato dall'idea che sotto il suolo ci fosse      cosa avesse qualche particolare rilevanza.
quello.
                                                               Poi Danny fece una cosa stupida, avrebbe dovuto ritrovare
Era stato suo fratello a raccontargli quella storia, un        la forza e correre lontano anche a costo di perdersi di
uomo della sua città il cui figlio si era perso ne bosco.      nuovo, invece fissò quello negli occhi, nei buchi in cui
L'uomo era andato a cercarlo, ma non era più tornato e         pensava ci dovessero essere gli occhi.
nonostante le squadre di ricerca mandate a cercarlo,
l'uomo non si era più visto. Qualcuno diceva che se lo         “Fammi tornare a casa”, disse Danny, o almeno quello era
fosse mangiato il bosco, qualcuno che dalla disperazione       l'intento, ma dalla bocca gli era uscito poco meno che un
l'uomo si fosse strappato il cuore dal petto. Il cervello di   sussurro. Comunque quello sembrava aver capito lo stesso.
Danny aveva unito le due cose, per lui l'uomo era morto
proprio perché il bosco gli aveva strappato il cuore.          “Ma tu sei a casa Mark”. Nessun rumore ruppe il silenzio,
                                                               ma l'uomo (il mostro) aveva parlato e dove se non nella
Quando Danny lo aveva detto alla madre lei aveva               testa di Mark? “Sei già a casa Mark, sei nel giardino di casa,
cercato di fargli capire che quella era una storia inventata   sull'altalena di casa”.
e che non c'era nessun uomo e che il fatto che il bambino
scomparso si chiamasse proprio Danny era solo una              Danny scosse di scatto la testa, la frangetta andò a coprirgli
sciocca coincidenza, ma Danny non le aveva mai creduto.        gli occhi. Guardò il mostro e...non era suo papà quello? Si
                                                               tolse gli occhi dal viso e il padre scomparve.
Se non esisteva, allora chi lo aveva trascinato nel bosco
quando era piccolo, un lupo come tutti dicevano? Chi           “Non è vero, non sono a casa, sono...sono nel bosco...”,
sussurrava il suo nome ogni notte? Chi se non quello?          disse Danny e questa volta la voce gli uscì dalla gola,
                                                               facendola raschiare come se avesse pezzi di vetro sul fondo
Aveva troppo sonno però per preoccuparsi di una cosa           di essa.
del genere e poi avrebbe riposato un po', giusto il tempo
di recuperare le forze.                                        “Non è vero. Sai che non è vero! Su Danny-boy”, quello
                                                               allungò la mano come per invitare il bambino ad
Si addormentò subito e lo scorrere del tempo sembrò            afferragliela. Intanto Danny si era congelato sul posto, solo
mutare, in pochi attimi fu notte, e Danny continuava a         suo padre lo chiamava così, solo lui. Ma non poteva essere
dormire.                                                       lui, il suo papà era a fare la spesa, non era nel bosco, non
                                                               era morto e soprattutto non era il suo personale incubo.
Sognava di trovare la strada per tornare a casa, di gettarsi
fra le braccia della mamma, di mangiare la torta che la        ...Continua il prossimo mese con la terza e ultima parte!
donna aveva sicuramente portato.

Qualcosa si mosse nell'oscurità. Danny sobbalzò nel                                             Francesca Corno IID
sonno e si svegliò. Con orrore notò che era già notte.
Sentì un fruscio e di scatto si mise in piedi.
                                                                                                                         14
CINEMA E SPETTACOLO                                                             Numero 3 – GENNAIO 2013

                                  Memento movie

 ARGO, USA-IRAN: Ben Affleck ci regala un thriller coerente e gradevole, ricco di tensione, che fonde l’azione
 adrenalinica con il dramma storico-politico. Vale il prezzo del biglietto!
 LO HOBBIT, cari amanti della saga, non vogliatemene, ma la mia è una stroncatura! Prima ora sostenibile solo
 grazie alla caffeina e ai pop-corn, il resto tanto già visto, nessuna sorpresa, personaggi senza fascino al limite
 del ridicolo, umorismo scadente, 3D dall’effetto pop-up, sceneggiatura sfilacciata. Delusione!
 JIMI HENDRIX, LIVE AT WOODSTOCK, magari avessimo potuto vederlo noi poveri spettatori del Metropol:
 problemi tecnici ci hanno privato di un evento unico tanto atteso!

 1 gennaio
       La miglior offerta – la regia di Tornatore e la presenza di Geoffrey Rush, consigliano di vedere questo
       film sul rapporto tra arte e amore.
 10 gennaio
     • Cloud Atlas – il cast di grande richiamo (Tom Hanks, Halle Berry, Jim Broadbent, Jim Sturgess) dà vita a
       sei storie di amore, mistero e azione che si dipanano dell’arco di cinque secoli.
     • Asterix e Obelix al servizio di sua Maestà – basta il mio amore per Depardieu per convincermi a
       vedere questa divertente commedia!
 17 gennaio
     • Frankenweenie – come potremmo perderci un nuovo film di Tim Burton, rivisitazione della
       conosciutissima storia di Frankenstein girata in stop motion?
     • Rec 3- La Genesi – per gli appassionati di horror, ecco il modo per scoprire le informazioni nascoste nei
       primi due film.
     • Diango Unchained – Quentin Tarantino reinventa il far west servendosi di un cast eccezionale: Jamie
       Foxx, Chistoph Waltz, Samuel L. Jackson, Leonardo Di Caprio e tanti altri. Sulla lunghezza d’onda di Kill
       Bill e ancora più folle di Bastardi Senza Gloria, questa nuova uscita del maestro del pulp è un mio “sine
       qua non”.
     • Qualcosa nell’aria – una novità per gli amanti del genere politico: il dramma di un giovane studente
       che vuole farsi strada nella società del sessantotto parigino grazie alla sua passione per la pittura e per
       la regia cinematografica.
 24 gennaio
     • Lincoln – alla regia un nome con una garanzia: Spielberg ci propone un film di genere biografico che
       narra lo scontro politico per l’abolizione della schiavitù nell’America del sud tra il presidente
       americano e le potenze attorno a lui.
     • Flight – altre figure di spicco ci invogliano ad essere presenti nelle sale: Denzel Washington, Kelly
       Reilly, John Goodman, diretti dal noto Robert Zemeckis, portano in scena il dramma di un pilota che
       deve salvare i passeggeri in pericolo per una sua negligenza.
 31 gennaio
       Les Misérables – ecco il tanto atteso musical dal cast stellare: Amanda Seyfried, Hugh Jackman,
       Helena Bonham Carter, Russell Crowe, Anne Hathaway.
       Warm Bodies – dai produttori di Twilight, il film horror adattato da una storia zombie scritta da Isaac
       Marion. Personalmente, accorrerei al grande schermo solo per John Malkovich!

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CINEMA E SPETTACOLO                                                              Numero 3 – GENNAIO 2013

 7 febbraio
     • Zero Dark Thirty – impossibile mancarlo: troviamo lo sguardo intelligente di Kathryn Bigelow nel
        dirigere la stella del momento Jessica Chastain attraverso un thriller che punta i riflettori sulla caccia
        al terrorista più temuto degli USA, Osama Bin Laden.

 14 febbraio
     • Upside Down – un sogno romantico che gioca con situazioni improbabili e capovolte.
 21 febbraio
     • Anna Karenina – Keira Knightley, Jude Law, Aaron Johnson, Kelly MacDonald, Matthew MacFadyen:
        ecco gli attori che daranno vita ai personaggi del film tratto dall’omonimo romanzo di Lev Tolstoji.
     • Gangster Squad – un gangster movie basato su una storia vera del capomafia di Los Angeles Michey
        Cohen, interpretato da Ryan Gosling. Emma Stone, Sean Penn e Josh Brolin tra gli altri attori.
     • Hitchcock – Anthony Hopkins, Helen Mirren, Scarlett Johansson, James D'Arcy e Jessica Biel
        riporteranno a noi le vicende biografiche del maestro della suspense, il mio idolo, Hitch.
     • Pinocchio – rilettura del romanzo di Collodi in un film d’animazione che impiega una troupe italiana
        (finalmente!) con Enzo D’Alò, già apprezzato regista de “La gabbianella e il gatto”.

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                                                                                                                16
VIGNETTE               Numero 3 – GENNAIO 2013

           Filottete

                                                 17
Numero 3 – GENNAIO 2013
VIGNETTE

                                18
Numero
                                     Numero33––GENNAIO
                                                GENNAIO2013
                                                        2013
VIGNETTE

           Alessandra Casati IIIC
                                                        19
Quorinfranti
                                                                               Numero 3 – GENNAIO 2013

"Per la bellissima Alessia di II C:
Più invecchi più diventi sexy!
Chiamami!
                                                         "AAA -TERZO ( e ultimo) ANNUNCIO - Liceale,
Il tuo ammiratore Romeo, er mejo del Liceo ;)"           presenza passabile, cerca ragazzo anche basso,
                                                         anche leggermente repellente, anche gracile, anche
                                                         con prominente pancia da consumo di birra, anche
                                                         con Q.I. borderline, anche con umorismo sottile
                                                         come un baobab, anche con iniziativa pari ad un
                                                         bradipo, anche raramente sobrio … eventuali spese
                                                         a mio carico. ACCETTATI PERDITEMPO.
         “Cic, nonostante le tue passioni                S.W. "
         linguistiche e di altri generi
         quantomeno bizzarre, ti amiamo
         Cic, invitis tuis studiis linguae
         aliusque generis, longe miris, te
         amamus
         Poiana_97
         Bimbaspastica_97
         AnnArchiA_97
         Bimbatossica_97                                  "Francesco, menatela meno.
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                                                            perbenista e moralista. Sì,
                                                         finiamo a parlare sempre di te.
                                                                  Le spiacevoli."

             "Mentre la pioggia s’abbatte sui prati,
             quando guazzosa foschia e nubi oscure
                                                                   "e anch'io mi innamorai,come tutti si
             coprono le acquide e verdi pianure,
                                                                   innamorano. Non mancava proprio
             la bruma lambisce i fiori illibati.
                                                                   nulla: estasi, tenerezza, poesia. Ma
                                                                   in realtà quel mio amore era
             Così tormenti vani e dolci paure                      prodotto, da una buona parte,
             attossicano i cuori innamorati,                       dall'affaccendata madre e dalla sarta,
             e gli animi dal divo Amore ammaliati                  dall'altra, dalla grande abbondanza
             s’abbandonano a fatue e aspre vanure.                 di cibi che ingoiavo e, in più, dalla
                                                                   vita oziosa che menavo." leone
             Quando dal piovifero e denso cielo                    tolstoj, la sonata a kreutzer.
             il diluvio batte il rorido suolo,
             lo scroscio ammuta il tremulo frinire.
                                                                   Da parte della redazione
             Così la gioia è obumbrata dal duolo.
             Seppur i tuoi occhi cerco con zelo,
             per trovar il tuo sguardo occorre ardire.

             Oculi tui nimis nitentes: vereor ne urar
             - AVN"                                                                                         20
il BARTOLOMEO
                         il giornale degli Zucchini

                             LA REDAZIONE

  Ringraziamo inoltre tutti coloro che hanno collaborato all’uscita del Bartolomeo
                      (collaboratori, insegnanti ed operatori scolastici).

 Ricordiamo che chiunque può partecipare alla redazione del Bartolomeo inviando un suo
            articolo all’indirizzo mail bartolomeo@liceozucchi.it

Gli articoli per il   prossimo numero               dovranno essere inviati entro e non
                               oltre il   10 febbraio.

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                              mail all’ indirizzo sopracitato.

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                  N° 3 – a.s. 2012/2013 - GENNAIO 2013
                                                                                          21
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