Il settimo Don Vecchi - Il Centro Don Vecchi

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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM   ANNO 15 - N° 25 / Domenica 23 giugno 2019

Il settimo
Don Vecchi
di don Gianni Antoniazzi

Sabato 29 giugno alle ore 11 inaugu-
reremo il nuovo Centro don Vecchi 7,
in località Arzeroni. Invitiamo i let-
tori a venire e festeggiare assieme.
Si tratta di una nuova impresa imma-
ginata un anno e mezzo fa, quando
si è compreso che, contenendo altre
spese, si sarebbe potuto realizzare
quest'altro aiuto per la gente che ne
ha necessità. Così è stato ed è nata
una sessantina di nuovi alloggi. C'è
una novità importante: mentre nei
centri precedenti, poteva chiedere
alloggio soltanto chi avesse supera-
to i 65 anni, in questo caso possono
fare richiesta anche i più “giovani”,
già dai 57-58 anni in sù. La Fonda-
zione Carpinetum si è resa conto,
infatti, che sta nascendo una nuova
categoria di persone messe a dura
prova: coloro che, senza ancora be-
neficiare della pensione, perdono il
lavoro in tarda età. Il mercato li ri-
tiene meno flessibili e ubbidienti di
giovani lavoratori senza esperienza.
A loro si è inteso dare una risposta.
È importante chiarire che nella fe-
sta del 29 giugno, alla presenza
delle autorità, non si celebrano in
alcun modo i fasti della Fondazio-
ne oppure di qualche suo membro.
C’è piuttosto il desiderio di mettere
al centro le persone che con la loro
generosità ed energia hanno reso
possibile il compimento di questo so-
gno. Si tratta di rendere grazie alla
vitalità umana, laica e cristiana, di
tanti buoni cittadini che ci aiutano
in ogni circostanza. Il punto decisivo
è proprio questo: sempre più si toc-
ca con mano che quando un sogno è
credibile, le persone si muovono con
una energia che è impressionante.
Il punto

                         La storia continua
                         di Alvise Sperandio

Sabato 29 giugno la Fondazione Carpinetum inaugura il Centro don Vecchi 7 agli Arzeroni
Altri 68 alloggi per anziani autosufficienti, genitori separati e persone bisognose di aiuto
Ecco il settimo "fratellino" che allar-     Il Don Vecchi 7 è un prolungamento          to in poi, in carico alla Fondazione
ga la famiglia arrivando a tre anni di      del sesto centro e sorge sul terreno di     Carpinetum, rispettivamente 3 mi-
distanza dall'ultimo venuto alla luce.      fronte all'area di quello che in futuro     lioni 900 mila, 4 milioni e 3 milioni
Sabato 29 giugno, alle ore 11, la Fon-      potrebbe essere il Don Vecchi 8 che, a      600 mila euro. Anche per il Don Vec-
dazione Carpinetum presenta ufficial-         sua volta, diventerebbe un prolunga-        chi 7 la spesa per abitare un alloggio
mente alla città il Centro don Vecchi       mento del Don Vecchi 5. Le 12 stanze        sarà pari a zero, nel senso che non
7. È l'ultimo "miracolo della solidarie-    "formula uno", che raddoppiano le 12        ci sarà un canone d'affitto da pagare.
tà" reso possibile per il lavoro di mol-    già presenti al Don Vecchi 6, pratica-      Ciascun residente sosterrà solo le sue
ti, ma soprattutto grazie al contribu-      mente sempre occupate, serviranno a         utenze. Come già nelle esperienze
to economico di tantissime persone di       sostenere chi ha bisogno di un aiuto:       precedenti, rimane un eventuale con-
buona volontà, che credono nel fare         disoccupati, persone che hanno perso        tributo di solidarietà per i pensionati
del bene per il prossimo. Il Don Vec-       l'abitazione, lavoratori in trasferta,      che abbiano un'entrata mensile più
chi 7 sorge sempre agli Arzeroni dove       pazienti di ricoverati all'ospedale da      alta della pensione sociale, per fare
già ci sono il quinto e il sesto centro.    fuori sede, sacerdoti anziani. Anche        fronte alle spese comuni. Quanto ai
Consta di 56 appartamenti con sog-          al Don Vecchi 7 è confermata la for-        genitori separati si avrà riguardo a
giorno, angolo cottura, camera da           mula già adottata negli altri centri,       diversi parametri tenuto conto delle
letto, bagno e ripostiglio, giardinet-      che mette insieme spazi riservati al        singole esigenze e di quanto neces-
to (se al piano terra) o terrazzino. Ci     residente e spazi comuni dove incon-        sario per ripartire nella vita. Con
sono, inoltre, 12 stanze "formula uno"      trarsi e socializzare: vista la continui-   questo nuovo centro, la Fondazione
dove per un periodo limitato può tro-       tà della struttura, l'obiettivo è di fare   Carpinetum arriva a un totale di 510
vare sistemazione chi attraversa un         sinergia con il sesto centro, ma anche      alloggi in città, tra Carpenedo, Mar-
momento di fatica. Un terzo dei 56          col quinto condividendo i giardini e        ghera, Campalto e Arzeroni: 379 sono
appartamenti saranno destinati, ana-        i cortili. Aggiungendo questo ultimo        abitati da 400 anziani autosufficienti,
logamente a quanto già avviene al           tassello, l'investimento complessi-         con un'età media di 79 anni, mentre
Don Vecchi 6, ai genitori separati con      vo sostenuto per realizzare i Centri        i 46 appartamenti del Don Vecchi 6
figli minori. Gli altri due terzi, invece,   don Vecchi sale a circa 21 milioni e        sono abitati da 24 anziani, 29 genitori
saranno appannaggio degli "anziani          mezzo di euro in 25 anni: i primi tre       separati con figli minori, 10 coppie,
meno anziani", cioè persone attorno         centri, realizzati dalla parrocchia di      alcune con figli piccoli, e 7 disabili.
alla sessantina a cui si è voluto ri-       Carpenedo, sono costati rispettiva-         Si prevede che l'inserimento dei nuo-
spondere viste le numerose doman-           mente 2 milioni 800 mila, 4 milioni e       vi residenti possa essere completato
de già pervenute nelle liste d'attesa.      3 milioni e 100 mila euro; dal quar-        per la fine del mese di settembre.

                                                                                          Testamento a favore della
                                                                                           Fondazione Carpinetum
                                                                                         La Fondazione Carpinetum ha come
                                                                                         scopo il supporto alle persone anziane
                                                                                         accolte nei sei Centri don Vecchi pre-
                                                                                         senti tra Carpenedo, Marghera, Cam-
                                                                                         palto e gli Arzeroni e l’aiuto ai soggetti
                                                                                         più fragili che vivono in città. Si so-
                                                                                         stiene solo con le offerte e i contributi
                                                                                         della gente di buona volontà che ven-
                                                                                         gono tutti destinati ad azioni di be-
                                                                                         neficienza. Per sostenerla è possibile
                                                                                         fare testamento a suo favore: chi non
                                                                                         avesse eredi o chi volesse comunque
                                                                                         lasciare un legato, sappia che il suo
                                                                                         grande gesto di generosità si tradurrà
                                                                                         in carità concreta, per fare del bene a
                                                                                         vantaggio del prossimo che ha bisogno.

2                                                                                             ANNO 15 - N° 25 / Domenica 23 giugno 2019
Il progetto

                             Un edificio unico
                             di Francesca Bellemo

Francesca Cecchi, architetto e direttrice dei lavori, spiega l'impianto del Don Vecchi 7
Il nuovo centro va ad ampliare il Don Vecchi 6 con il quale condivide gli spazi in comune
Realizzare in un anno una strut-
tura accogliente, ottimizzando al                                                             La prima pietra
massimo costi e spazi, è possibile.                                                     dell'Ipermercato solidale
Questo è ciò che dimostra, ancora                                                      Dopo la consegna definitiva del Cen-
una volta, l’esperienza della Fon-                                                     tro Don Vecchi 7, il team di lavoro si
dazione Carpinetum che inaugura                                                        concentrerà immediatamente nella
il Centro don Vecchi 7. Un edificio                                                     realizzazione dell'Ipermercato soli-
di ben 3.900 metri quadrati che va                                                     dale di cui sempre sabato 29 giugno
                                                                                       ci sarà la posa della prima pietra nel
ad ampliare il Centro don Vecchi 6                                                     terreno tra la rotatoria e i Don Vecchi
portando la struttura a un totale di                                                   5-6-7. Questo nuovo complesso con-
8 mila metri quadrati. Un progetto                                                     terrà i magazzini e le realtà ospitati
in continuità con gli altri centri e                                                   nel sotterraneo del Don Vecchi 2 in
nel quale la semplicità di materiali                                                   via dei Trecento campi a Carpene-
                                                                                       do. “Sarà un vero e proprio centro
e finiture non pregiudica in alcun
                                                                                       del riuso - spiega Edoardo Rivola,
modo la gradevolezza dell’edificio                                                      consigliere della Fondazione Carpi-
e soprattutto la sua funzionalità.                                                     netum e presidente dell’associazio-
“La richiesta specifica della Fon-                                                      ne Il Prossimo che gestirà la nuova
dazione per quest’opera è stata la                                                     struttura – Dai 2 mila metri quadra-
massimizzazione del numero di ap-                                                      ti attuali si passerà ai circa 4 mila
                                              Francesca Cecchi                         dell'Ipermercato solidale con un com-
partamenti – spiega Francesca Cec-
                                                                                       pleto ripensamento organizzativo che
chi, progettista di A+ Studio Archi-          Di fatto sarà un edificio unico”. Una     vedrà convergere definitivamente in
tetti Associati insieme alla collega          scelta dettata dalla volontà della       un'unica realtà tutte le diverse asso-
Anna Casaril, nonché direttrice dei           Fondazione Carpinetum di riuscire        ciazioni solidali. Questa operazione ci
lavori – per cui abbiamo sviluppato           ad accogliere un numero più alto di      consentirà una maggiore funzionalità
un progetto, coerente con le prece-           persone e di poter così rispondere       ed efficienza, lavoreremo con meno
                                                                                       dispersione di tempo ed energie da
denti strutture e pienamente a nor-           alle tante richieste, provenienti da     parte dei volontari e con una dire-
ma rispetto alle normative attuali,           diverse tipologie di persone. Tra il     zione che coordinerà tutti i servizi in
ma nel quale siamo riusciti a rica-           6 e il 7 sono inoltre disponibili 11     modo da proporci come interlocutore
vare un numero più alto di apparta-           appartamenti accessibili anche per       unico nel territorio e riuscire, così,
menti rispetto, ad esempio, al Cen-           carrozzine, quindi in grado di ospi-     ad aiutare meglio chi ha bisogno”.
tro don Vecchi 6”. Nel Centro don             tare persone con disabilità, non ne-
Vecchi 7 saranno infatti a dispo-             cessariamente anziani. “Abbiamo
sizione ben 56 appartamenti e 12              cercato un equilibrio tra volumi e          C'è bisogno di vestiti
camere di “formula uno” destinate             forme - conclude Francesca Cecchi          per i poveri della città
alle emergenze temporanee, che si             - cercando di conciliare molte esi-      Nei sotterranei del Centro don Vecchi
aggiungono ai 46 appartamenti del             genze diverse insieme, idee, gusti       di Carpenedo è aperto il magazzino
                                                                                       San Martino dove vengono distribuiti
Don Vecchi 6, più altre 12 "formula           e stili proposti dall’esperienza di
                                                                                       gli indumenti ai bisognosi, a fronte di
uno", per un totale complessivo di            don Armando, con altre esigenze          un contributo simbolico di solidarie-
102 appartamenti e 24 camere di               funzionali. Per via della forma del      tà. Da quando, per motivi burocratici,
“formula uno”. “Non abbiamo in al-            lotto, l’edificio si sviluppa in lun-     sono stati ritirati dal suolo pubblico i
cun modo ridotto gli spazi degli ap-          ghezza, ha una serie di corti all’in-    cassonetti blu per la raccolta, le scor-
                                                                                       te si sono ridotte e a lungo andare
partamenti, ma solo densificato in             terno che ci permettono di illumi-
                                                                                       c'è il rischio concreto di non riuscire
proporzione la struttura – chiarisce          nare i corridoi e gli appartamenti".     ad aiutare tutti. Chiunque avesse dei
Cecchi – usufruendo dell’intero spa-          Ogni appartamento ha una terrazza        capi in buono stato da donare a chi da
zio dell’edificio e riducendo le aree          privata o il giardino nel caso del       vestire non ha, è pregato di recapitar-
comuni. Gli ospiti del Don Vecchi 7           piano terra. Novità di questa strut-     li direttamente ai magazzini in via Dei
si serviranno infatti delle aree co-                                                   Trecento campi. Il suo gesto si tramu-
                                              tura è che tutti gli appartamenti
                                                                                       terà sicuramente in un'opera di carità.
muni già presenti nel Don Vecchi 6.           sono dotati di un piccolo ripostiglio.

ANNO 15 - N° 25 / Domenica 23 giugno 2019                                                                                         3
Sottovoce

                      Non è una routine
                      di don Gianni Antoniazzi

Il prossimo Centro don Vecchi che       prio l’Apollo 13 fu invece un evento   ne. Assicuriamo che non c’è alcuna
ci apprestiamo a inaugurare porta       straordinario e mostrò l’efficacia       routine nelle nostre decisioni: ogni
il numero 7. All’inaugurazione del      dell’ingegno umano. La Fondazio-       passo è ponderato con grande ri-
primo centro di viale Don Sturzo,       ne Carpinetum non va certo sulla       flessione. Ce lo chiede la gente che
nel 1994, ci fu la presenza di per-     luna: si sforza solo di sostenere le   ci vuol bene e, come risposta all’af-
sone significative nel mondo della       difficoltà del territorio. Qualcuno      fetto di molti, la Fondazione inte-
politica e della cultura. Carpenedo     potrà pensare che, con il tempo, si    ra continua a rinnovarsi in umiltà.
stessa si sentiva del tutto partecipe   stia procedendo quasi per abitudi-
dell’evento e tanta gente capiva che
lì c’era un’impresa nuova, frutto di
un’intuizione pur rischiosa, ma del
tutto giusta. Ora, per questa inau-
gurazione, l’attenzione sembra un
poco ridotta di tono. Qualcuno ad-
dirittura dà quasi per scontato che
si debba continuare a crescere sen-
za sosta. In parte si realizza per la
Fondazione Carpinetum quello che
è accaduto per i progetti spaziali:
grande pubblicità al primo uomo
arrivato sulla luna, ma quando
dopo ci fu il decollo dell’Apollo 13,
l’unico elemento di curiosità era
per la scaramanzia sul numero. Nel
1970 tutti oramai pensavano che
fosse una routine consolidata. Pro-

In punta di piedi
                                                           sistema di forti per proteggere il centro storico. Quella

La grande fatica                                           spesa si è dimostrata subito inutile e, mentre le opere
                                                           venivano compiute, fu rivoluzionata la tecnica di com-
                                                           battimento. Allo stesso modo la Fondazione Carpine-
Qualcuno penserà che il primo problema per la costru-      tum cerca sempre di capire se le sue scelte sviluppano
zione di un Centro don Vecchi stia nel reperire i soldi    davvero la società. Ci sono infatti due tipi di peccati. I
necessari all’impresa. Certo: la questione economica è     più lievi sono quelli di fragilità: in un momento di stol-
decisiva e senza la generosità di tanti, nulla sarebbe     tezza tutti possiamo compiere sbagli. Chiesto il perdo-
possibile. Ci sono, però, anche altre difficoltà. Facciamo   no e convertito l’animo, si può riprendere il cammino.
un esempio. A fine Ottocento Venezia ha costruito un        E ci sono i peccati strutturali. Se, per esempio, le bar-
                                                           riere mobili del Mose si rivelassero inadatte per i costi
                                                           di gestione, non basterebbero le scuse e le confessio-
                                                           ni degli ideatori a rimettere tutto a posto. Chi compie
                                                           peccati strutturali li fa pagare ad altri anche per secoli.
                                                           Il Gazzettino del 13 giugno spiegava che il nuovo M9
                                                           non decollerà se non con l’aiuto di tutta la città. Me-
                                                           stre farà volentieri il possibile e l’impossibile perché
                                                           ciò avvenga. Ma chi ha avuto l’idea dell’M9, ha valutato
                                                           bene le spese di gestione? Torniamo a noi. Siamo arri-
                                                           vati al Don Vecchi 7: la domanda che ci ripetiamo è se
                                                           stiamo percorrendo strade giuste per aiutare il territo-
                                                           rio. Credete: questo pensiero è la fatica più pesante.

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Il punto di vista

                             Sostenere l'integrazione
                             di don Fausto Bonini

Lo dicono le statistiche e lo si vede tutti i giorni che Mestre è diventata città multietnica
Occorre promuovere occasioni d'incontro e di conoscenza con le persone di fede islamica
Mestre, città multietnica                                     Cita di Marghera, non ci si conosce e non ci si frequen-
Volenti o nolenti, lo è già. Non servono indagini sta-        ta. Ci si sfiora, ma non ci si incontra. Le nostre chiese
tistiche. Basta guardarci attorno. In certe zone della        si svuotano per mancanza di “materia prima”, cioè di
città gli immigrati sono la maggioranza e crescono in         fedeli cristiani e i luoghi di preghiera dei musulmani si
modo esponenziale. Le statistiche dicono che in zona          moltiplicano e spesso i loro incontri di preghiera, come
stazione ferroviaria sono ormai la maggioranza. La            la conclusione del Ramadan, sono fatti all’aperto per-
quasi totalità delle carrozzine che si vedono in giro         ché non ci sono luoghi capaci di accogliere tanta gente.
e che sempre più spesso salgono sugli autobus sono i
nuovi mestrini. Figli di immigrati, molto spesso anche        Un libro per capire l’islam
di colore. Per non parlare della vicina Marghera. “Il sa-     Ma chi sono questi musulmani? Quale Dio adorano? Che
bato, andando da piazza Mercato a piazzale Concordia,         differenza c’è fra il loro Allah e il nostro Dio? Solo da
quasi tutti quelli in piedi e che camminano sono stra-        qualche giorno si può trovare in libreria un piccolo libro
nieri, specie bengalesi; mentre quelli seduti sono per        tradotto dal francese, di facile lettura, che vi suggeri-
lo più italiani ultrasessantenni”, scrive Simal Magatte,      sco di leggere. Titolo: Comprendere l’islam. O meglio,
senegalese, nel suo libro Marghera. Da città industria-       perché non ci capiamo niente. Autore: Adrien Candiard,
le a città degli immigrati”, di recente pubblicazione.        un frate domenicano francese che vive al Cairo e che si
                                                              occupa di teologia islamica. Editore: Emi - Editrice Mis-
La presenza dei mussulmani                                    sionaria Italiana. Prezzo: 13 euro. Nella prefazione sta
Tutti gli spazi lasciati vuoti dagli italiani vengono riem-   scritto che “questo piccolo e prezioso libro è dedicato in
piti dagli stranieri. E’ sempre successo così nel corso       particolare a chi voglia capire qualcosa dell’islam come
della storia e oggi succede in modo esponenziale. Oc-         esso è e non come si vorrebbe che fosse”. Troverete le
corre gestire non soltanto la convivenza, ma promuo-          risposte alle domande più frequenti: è vero che il Cora-
vere anche l’integrazione, altrimenti alla fine gli esclusi    no è un libro che incita alla violenza? E’ vero che il Co-
diventeremo noi. Origini diverse, lingue diverse, spesso      rano non si può interpretare, ma va preso alla lettera?
colore della pelle diverso, culture diverse, ma anche re-     E’ possibile coniugare l’islam con la democrazia? Che
ligioni diverse. Islam soprattutto. Anzi, quasi esclusiva-    cos’è la sharia? E’ vero che i musulmani vogliono conqui-
mente. Ed è quest’ultimo aspetto che mi interessa e che       stare l’occidente con la jihad? E, infine, la domanda di
dovrebbe interessare le comunità cristiane e soprattut-       fondo: Bisogna avere paura dell’islam? Oppure: di qua-
to le parrocchie. A parte qualche rara eccezione, come        le islam dobbiamo avere paura? Lettura interessante.
la presenza e le iniziative di don Nandino Capovilla alla     Linguaggio scorrevole e comprensibile. Buona lettura.

                                                                                         Come poter donare
                                                                                          alla Fondazione
                                                                                    Per sostenere la Fondazione Carpine-
                                                                                    tum si può effettuare un bonifico ban-
                                                                                    cario al Monte dei Paschi di Siena -
                                                                                    agenzia di Via San Donà, codice IBAN:
                                                                                    I T17 R 0103 0 0 20 0 8 0 0 0 0 0142 53 4 8
                                                                                    o effettuare un versamento sul conto
                                                                                    corrente postale numero 12534301.

                                                                                        Il nostro settimanale
                                                                                    L'incontro è distribuito gratuitamente
                                                                                    in città in 5 mila copie: è consultabile an-
                                                                                    che sul sito www.centrodonvecchi.org
                                                                                    Una volta letta la copia anziché es-
                                                                                    sere buttata può essere donata a un
                                                                                    parente, un amico o un conoscente.

ANNO 15 - N° 25 / Domenica 23 giugno 2019                                                                                          5
Mondo volontariato

                       La Casa di Anna
                       di Matteo Riberto

Prodotti biologici di prima qualità:                                                     c’è un ottimo clima tra le persone
ortaggi freschi, minestroni, compo-                                                      che lavorano nella Casa di Anna: a
ste, confetture, marmellate, miele                                                       fine giornata sono tutti contenti”.
e molto altro. Tutto coltivato nel ri-
spetto dell’ambiente da persone che                                                      Avete dei progetti particolari per il
vivono, per diverse ragioni, condi-                                                      futuro?
zioni di svantaggio. Casa di Anna è                                                      “Ce n’è uno, per esempio, legato
una realtà modello nata nel 2015 per                                                     all’orto-giardino. A fine autunno, a
volontà della famiglia Pellegrini. Ar-                                                   titolo sperimentale in collaborazio-
monia, sviluppo, natura e impegno                                                        ne con la Facoltà di Agraria dell’Uni-
sociale sono le fondamenta di una                                                        versità di Padova e la birreria Crak,
struttura che negli anni è cresciuta,                                                    faremo delle birre artigianali aroma-
riuscendo a farsi conoscere e apprez-                                                    tizzate con le nostre erbe. Voglia-
zare sempre di più nel territorio: per                                                   mo creare un prodotto alternativo
                                           Piero Pellegrini
la qualità dei prodotti e per la capa-                                                   alle birre di puro luppolo, riducen-
cità di offrire percorsi di inserimento     possibile assaggiare i nostri prodotti.       do al minimo la concentrazione”.
lavorativo a persone spesso escluse        E, poi, c’è appunto l’orto-giardino
dal mercato del lavoro. Piero Pellegri-    appena inaugurato. È uno spazio di 2          Con quali attività coinvolgete i gio-
ni è il fondatore della Casa di Anna.      mila metri quadrati dove coltiviamo           vani?
                                           erbe officinali ed erbe aromatiche.             “Ce ne sono molte. Abbiamo appena
Ci dice chi siete e cosa fate?             Ne abbiamo tantissime: 140 specie di-         ospitato i ragazzi che giocano nel Ve-
“Siamo una fattoria sociale, l’unica       verse. La caratteristica particolare è        nezia per fargli conoscere la nostra
della provincia di Venezia, che si oc-     che le aiuole sono rialzate a 75 cm da        realtà che è un’isola ecosostenibile”.
cupa di creare opportunità di lavoro       terra per consentire anche alle perso-
e occupazione a persone in condizio-       ne in carrozzina o agli anziani come          Che significa?
ne di svantaggio. Con noi lavorano         me di lavorarci senza difficoltà”.              “Che facciamo tutto nel rispetto
persone con disabilità, persone che                                                      della natura: alle piante diamo ac-
hanno avuto problemi con la giusti-        Scopo della Casa di Anna è infatti            qua potabile che preleviamo in falde
zia, migranti e le cosiddette "nuove       vendere prodotti, ma soprattutto              profonde, poi tutti i rifiuti vegetali
povertà". Non lavorano tutti i giorni,     aiutare persone in difficoltà...                che produciamo vengono riciclati e
ognuno fa ciò che riesce a secon-          “Cerchiamo di offrire opportuni-               facciamo il compost. C'è inoltre una
do delle sue capacità e possibilità”.      tà a chi fa fatica a trovare colloca-         cosa particolare: attraverso delle
                                           mento nel mercato del lavoro. Per             specifiche canne riusciamo a depura-
Vi occupate di orticoltura.                esempio, durante il periodo di de-            re l’acqua dei servizi igenici che vie-
“Esatto, produciamo diversi pro-           tenzione, alcune persone vengono              ne poi ceduta ai fossi comunali. An-
dotti biologici certificati che poi         da noi a lavorare. Una volta sconta-          che l’energia elettrica la facciamo in
vengono immessi nel libero merca-          ta la pena, qui da noi hanno anche            casa. Ci impegniamo perché ogni atti-
to: li vendiamo a bordo campo, nel         la possibilità di continuare il percor-       vità sia fatta nel rispetto dell’ambien-
punto vendita che abbiamo all’in-          so intrapreso. Posso assicurare che           te e con il minor impatto possibile”.
terno di Campagna Amica in centro
a Mestre. Ma vendiamo anche onli-                      La scheda
ne e al settore della ristorazione”.        A Zelarino aiuti e lavoro per chi è svantaggiato
                                            La Casa di Anna è una fattoria sociale che, nata nel 2015, l’anno successivo viene
Di recente avete anche inaugurato           riconosciuta come biologica. L’azienda si estende su 4 ettari e mezzo di terreni
un orto-giardino..                          di proprietà e 2 e mezzo in affitto, con 3 e mezzo coltivati a orticole e frutti.
“È il fiore all’occhiello della nostra       È iscritta all’elenco regionale delle fattorie sociali della Regione Veneto, come
fattoria. Negli anni siamo cresciuti:       azienda agricola dove si danno opportunità di inserimenti lavorativi a persone in
abbiamo aggiunto l’agriturismo dove è       condizione di svantaggio sociale. La casa si trova in via Sardi 16 a Zelarino dove
possibile pernottare, una sala polifun-     ci sono le serre, gli orti, il ristorante e la sala polifunzionale. Per qualsiasi infor-
zionale dove facciamo diverse attività      mazione sulle tante attività e sul lavoro svolto è possibile visitare il sito www.
(Yoga, conferenze, concerti, incontri       casadianna.net che, costantemente aggiornato, permette anche di ordinare e
culturali) e abbiamo anche un risto-        acquistare i prodotti online. Pe ulteriori informazioni è possibile contattare il
                                            3489015321 o il 3451605479 oppure mandare una mail a info@casadianna.net
rante aperto il fine settimana dove è

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Il bello della vita

                             Corpus Domini                                                  Lente d'ingrandimento
                                                                                               di don Gianni Antoniazzi
                                                                                                   I benefattori
                             di Plinio Borghi                                                    del Don Vecchi 7
Domenica 23 giugno ricordiamo che Gesù con l'Eucarestia                                   Il Centro don Vecchi 7 è costato 3
                                                                                          milioni e mezzo di euro. Da dove ar-
continua a farsi presente in mezzo a noi in corpo e sangue
                                                                                          riva questa cifra? Non abbiamo rice-
La festa del Corpus Domini mi dà                                                          vuto nessun tipo di contributo dallo
                                                                                          Stato italiano. Roma, con noi, non si
l’occasione di riflettere sul più bel
                                                                                          è mai spesa. Anche la Regione Ve-
regalo che Gesù potesse mai lasciar-
                                                                                          neto è rimasta un poco alla finestra.
ci: l’Eucaristia e cioè sé stesso con-
                                                                                          Neanche un incoraggiamento o una
cretamente presente sotto le specie
                                                                                          telefonata. Eppure, ci sembra di
del pane e del vino, le due cose
                                                                                          esserci sempre comportati in modo
più semplici in natura. Il mistero è
                                                                                          signorile nei suoi confronti. Molte
talmente grande che gli sono stati
                                                                                          sono state le parole di elogio spese
dedicati due momenti di attenzione
                                                                                          dall’assessore alle Politiche sociali
particolare nella liturgia: il giovedì                                                    e alla Salute Manuela Lanzarin ma,
santo, dove facciamo memoria della                                                        alla prova dei fatti, non è arrivato di
sua istituzione, e in questa occasio-                                                     più. Del tutto diverso, invece, l’aiuto
ne, un tempo collocata come festi-                                                        del Comune di Venezia, che conti-
vità di precetto nel secondo giove-             ancora colto qualcuno a farsi un sel-     nua a manifestarci premura e atten-
dì dopo la Pentecoste. Anzi, prima              fie con Gesù e il Patriarca, ma non        zione. Qui dobbiamo rivolgere un
del Concilio Vaticano II le ricorren-           credo manchi molto e sono convin-         grazie sincero e attento al sindaco
ze erano addirittura tre, perché il             to che, se fatto con convinzione, a       Luigi Brugnaro, ai suoi assessori e ad
“Preziosissimo Sangue di Cristo” era            Gesù non spiacerebbe (al Patriarca        alcuni tecnici, in primis il direttore
ricordato a parte il primo di luglio.           non lo so..). E qui torniamo al noc-      Danilo Gerotto, che hanno sempre
La riforma ha unificato i due mo-                ciolo della fede: cosa significa “con      portato avanti con molta rapidità le
menti, soprattutto per sottolinear-             convinzione”? Prima di tutto che in       questioni burocratiche, dimostran-
ne il valore dogmatico: ogni singola            quell’ostia consacrata c’è veramen-       do cordiale simpatia. La riconoscen-
particella sia dell’uno che dell’altro          te Gesù, poi che Egli è il vero nu-       za va espressa, per il passato, anche
contiene in toto il Cristo in “corpo,           trimento della nostra anima e infine       all’attuale minoranza che pure ha
sangue, anima e divinità”, come si              che solo nutrendoci di lui traiamo        sostenuto con equilibrio i nostri pas-
recitava e si recita nel catechismo. E          tutta la forza che ci serve per esse-     si. Ci sono poi i benefattori, che sono
così oggi si chiama festa del “Corpo            re cristiani coerenti. Ci siamo? Fino     tantissimi. A loro dovremmo innal-
e Sangue di Cristo”. Al di là di questi         in fondo? Sono concetti che acqui-        zare un monumento. C’è uno stuolo
aggiustamenti, rimane inalterata la             siamo con facilità? Non credo che la      impressionante di persone che ogni
peculiarità di questa giornata, sul             nostra poca fede arrivi a tanto. Ho       settimana dà una mano perché la
piano sia della fede che della sua              conosciuto popoli che invece sono         Fondazione Carpinetum continui a
esternazione verso la comunità tut-             arrivati alla conversione, introiet-      compiere il suo dovere. Su l’Incontro
ta, in forme di partecipazione che,             tando in modo molto veloce e na-          pubblichiamo i loro nomi cercando
secondo tempi e zone, hanno offer-               turale queste cose, solo perché esi-      di dare un poco di spazio a ciascu-
to una varietà di espressioni, non              steva già nella loro cultura che il nu-   no. Qui è giusto scusarsi perché non
esenti da una buona dose di folklo-             trirsi della carne altrui (del proprio    sempre ci stanno i nomi di tutti in
re. Sintesi di questa commistione è             nemico in battaglia o addirittura del     tempo reale nella pubblicazione,
proprio la processione con il Santis-           proprio rivale nelle attività ludiche)    per problemi di spazio proprio per-
simo nell’ostensorio, fra davanzali             faceva acquisire anche la forza dello     ché ogni settimana sono numerosi.
riccamente drappeggiati, esplosioni             sconfitto. Sembra un aspetto trucu-        Dispiace non dare sempre il giusto
di fiori ovunque, dimostrazioni di               lento, ma esprime bene il concetto.       grazie in tempo opportuno. Magari
devozione fra chi si univa ai bellissi-         Noi, dalla nostra, abbiamo che il Re-     durante l’estate potremmo dedica-
mi canti e chi s’inginocchiava al pas-          dentore è un vincente e in più è il       re più spazio a questi aspetti. Sap-
saggio del baldacchino. Oggi la tec-            Creatore stesso, che si è sacrifica-       piano, però, tutti i nostri benefat-
                                                                                          tori che sono al centro delle nostre
nologia la fa da padrona e, in zone             to per le sue creature. Approfittia-
                                                                                          preghiere e della benedizione del
turistiche come piazza San Marco, è             mone e aiutiamoci pregando con il
                                                                                          Signore Gesù, il quale non dimen-
tutto un alzarsi di braccia con cellu-          bell’inno composto da San Tommaso
                                                                                          tica neppure un bicchiere d’acqua
lari pronti a immortalare questa per            d’Aquino Adoro te devote. Pura poe-
                                                                                          dato al più piccolo, nel Suo nome.
taluno singolare cerimonia. Non ho              sia, con parole stimolanti e sublimi.

ANNO 15 - N° 25 / Domenica 23 giugno 2019                                                                                           7
Pensieri a voce alta

                         Musica e vita                                                             5 per mille
                                                                                         Un modo concreto per aiutare

                         di Federica Causin                                             Il 5 per mille è una parte delle no-
                                                                                        stre tasse a cui lo Stato "rinuncia"
“Non me l’aspettavo, ma me l’augu-           i ricordi e le sensazioni di chi stava     per sostenere un ente benefico che
ravo”. Così Ezio Bosso ha commentato         ascoltando. Ognuno ha dato la pro-         aiuta il prossimo in difficoltà. Non
il grande successo dello speciale che        pria definizione di musica e alcune         costa nulla e se non si sceglie di do-
ha condotto su Rai3, intitolato Che          mi hanno davvero colpito. “La musi-        narlo rimane comunque allo Stato.
storia è la musica. Lui l’ha definita         ca è una storia d’amore, è la storia       Il 5 per mille non sostituisce l’8 per
la realizzazione di un sogno a lungo         di uno scambio nel quale chi ascol-        mille destinato alle confessioni reli-
custodito in un cassetto: narrare la         ta suona, senza avere uno strumen-         giose. Sono due opportunità diverse
musica attraverso le metafore della          to”, ad esempio. Mi è piaciuta molto       di destinare le proprie imposte per
vita e viceversa creando un’osmo-            l’idea dell’ascolto inteso come par-       fini differenti. Amici lettori vi chie-
si di note ed emozioni. La sfida era          tecipazione attiva, come volontà di        diamo di impiegare bene le tasse
proporre al grande pubblico l’ascolto        sentire un racconto diverso dal pro-       scegliendo, nella dichiarazione dei
della Quinta e della Settima sinfonia        prio e, soprattutto, come possibilità      redditi, come destinare il 5 per mille.
di Beethoven, suonate dal vivo, per          di suonare, forse perché appaga un
dimostrare che la musica classica            mio desiderio, una curiosità che fino-            Tre possibilità di scelta
non è “per pochi”. L’orchestra, il di-       ra non ha trovato realizzazione. Pur       Se credete opportuno il lavoro fat-
rettore Bosso e il pubblico, composto        non essendo un’esperta e lo dimo-          to con gli anziani e le famiglie in
da alcuni volti noti (tra gli altri Enrico   stra il fatto che ci sono tanti gene-      difficoltà proponiamo di dare il 5
Mentana, Nicoletta Mantovani, Roby           ri di musica che conosco in maniera        permille alla Fondazione Carpine-
Facchinetti, Gino Strada), riuniti nel-      molto superficiale, mi considero una        tum dei Centri don vecchi: codi-
lo stesso spazio, anche fisicamente           “grande fruitrice” di note. A pensarci     ce fiscale 94064080271. Se invece
vicini, a rappresentare quell’intrec-        bene, molti dei miei ricordi più cari      preferite sostenere i bambini si
cio di pensieri ed esperienze dal            o dei momenti più significativi della       può aiutare il Centro Infanzia Il
quale è scaturita una chiacchierata          mia vita sono legati a una canzone.        Germoglio che da più di 100 anni
autentica e coinvolgente. Bosso ha           Se la memoria non m’inganna, un            si occupa della formazione e del-
descritto un Beethoven più familiare         po’ di tempo fa, mi sono raccontata        la crescita dei bambini in via Ca’
e meno austero dell’immagine che la          in un articolo attraverso le canzoni,      Rossa: codice fiscale 90178890274.
storia ci ha tramandato e, con l’iro-        ma ultimamente la mia “compila-            Da ultimo invece, per chi ritiene
nia e la competenza che lo contrad-          tion” si è arricchita di nuovi brani!      di sostenere le donne in difficoltà
distinguono, ha guidato gli spettatori       Faccio mia la riflessione vibrante di       da secoli c’è l’Associazione Pia-
tra le righe dello spartito, aiutandoli      Gino Strada, fondatore di Emergen-         vento: codice fiscale 90017970279.
a riconoscere i diversi stati d’animo        cy: “Nella musica c’è solidarietà, c’è
che il compositore tedesco voleva            l’essere insieme, c’è l’essere squa-                 Come destinarlo
esprimere affidandosi all’uno o all’al-        dra. Solidarietà è non voltarsi dall’al-
                                                                                        Se compili il Modello 730 o il Mo-
tro strumento. E proprio su questa fi-        tra parte e accettare che i problemi
                                                                                        dello Redditi, nel riquadro “So-
ligrana di sentimenti si sono innestati      del mio vicino sono anche i miei”.
                                                                                        stegno del volontariato…” firma
                                                                                        e scrivi il codice fiscale dell'ente
                                                                                        prescelto. Se non sei tenuto a pre-
                                                                                        sentare la dichiarazione dei redditi
                                                                                        puoi comunque donare il tuo 5 per
                                                                                        mille: nella scheda fornita insieme
                                                                                        alla Certificazione Unica dal tuo
                                                                                        datore di lavoro o dall’ente che
                                                                                        eroga la pensione, firma nel riqua-
                                                                                        dro “Sostegno del volontariato…” e
                                                                                        scrivi nel riquadro il codice fisca-
                                                                                        le dell'ente prescelto. Inserisci la
                                                                                        scheda in una busta chiusa e scrivi-
                                                                                        ci “Destinazione 5 per mille Irpef”
                                                                                        insieme al tuo cognome, nome e
                                                                                        codice fiscale, consegnala poi gra-
                                                                                        tuitamente ad un ufficio postale, al
                                                                                        Caf oppure al tuo commercialista.

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Tradizioni popolari

                             Giugno nelle campagne
                             di don Sandro Vigani

Giugno per la gente dei campi era il          bume di un uovo: quindi espongono il         ca, o un fiore, o un arnese qualunque,
mese dell’amore. Sarà perché inizia-          tutto fuori della finestra. Alla mattina      sogliono col medesimo piombo cercare
vano i raccolti o perché in quel mese         osservano; e secondo le forme prese          la propria fortuna ripetendo l'esperi-
le streghe si davano appuntamento per         dall' albume, si sforzano d'indovinare il    mento. E solo quando il piombo assu-
l’incontro annuale al noce dei Beneven-       mestiere del futuro marito. Inoltre, per     me una forma tale da potersi da esso
to o perché giugno è il mese del solsti-      tutta quella notte, si devono suonare        ricavare una netta similitudine di qual-
zio d’estate… Erano molte le pratiche         le campane del villaggio”. La notte di       che oggetto, essi od esse si contentano,
più o meno magiche per cercare di ca-         San Giovanni, il 23 giugno, in Veneto        ed allegri la presentano ai genitori”.
pire che cosa riservava loro il destino       le ragazze che avevano più di un pre-        Ma capitava anche che “nella notte di
in ordine all’amore. Avrebbero trovato        tendente scrivevano su dei bigliettini i     san Giovanni le zittelle che guardano
presto l’anima gemella? Il matrimonio         nomi dei loro spasimanti, uno per uno:       col lume di tre candele nello specchio,
era vicino o lontano? La sposa mora o         piegavano i biglietti in quattro e li get-   mentre scocca la mezzanotte, vedran-
bionda? Il futuro marito ricco o pove-        tavano in un catino d’acqua. Il biglietti-   no il volto del fidanzato futuro”. Se
ro? A queste e molte altre domande            no che a contatto l’acqua si apriva per      si versava nell’acqua del piombo fuso,
rispondevano i vaticini sull’amore. Un        primo, conteneva il nome dell’uomo           dalla forma che assumeva consolidan-
mazzetto formato da sette erbe che            "giusto". I maschi, invece, in questa        dosi si poteva conoscere qualcosa ri-
fioriscono in giugno - l'iperico, detto        notte dovranno cogliere delle foglie di      guardo al lavoro del futuro marito. Pre-
anche scacciadiavoli, contro il maloc-        maggiorana verbena e valeriana, farle        si due cardi e bruciacchiatane la testa,
chio, ma anche l'artemisia per la ferti-      seccare al sole, ridurle in polvere e, al    si mettevano in un vaso colmo d’acqua
lità, la ruta, la mentuccia, il rosmarino,    momento che giudicheranno propizio,          sul davanzale, uno col capo all’interno
il prezzemolo, l'aglio, la lavanda – as-      gettarle addosso alla donna desiderata,      e l’altro all’esterno. Se al mattino uno
sicuravano buonumore, allontanavano           sembra che il successo sia certo. Que-       dei cardi era ritto sullo stelo la ragazza
il maligno e, se messo sotto il cuscino       sto invece il metodo per conoscere il        si sarebbe spostata nell’anno. Se il car-
la sera prima di andare a letto, assi-        mestiere del futuro sposo, in un testo       do era quello interno lo sposo sarebbe
curava sogni dolcissimi. Nel Bellunese        del 1800: “Coperta la bacinella col pan-     stato del paese, se era quello all’ester-
c’era quest’usanza: “Le ragazze da            no, pronunziano tre Ave Maria e poscia       no sarebbe stato di un altro paese. Se,
marito del contado usano, nel costume         tolgono il panno, prendono il piombo e       invece, dopo aver raccolto un cardo e
di nostra madre Eva, andare ad avvol-         dalla nuova forma che questo ha preso        averlo bruciacchiato, lo si nascondeva
tolarsi in un prato sulla rugiada della       nell'acqua le giovanette ne pronostica-      in una fenditura del muro e la mattina lo
notte. Oppure espongono un catino             no il mestiere del loro futuro sposo, e i    si ritrovava verde e fresco, ci si sarebbe
all'aria libera e al mattino si lavano il     ragazzi il loro mestiere futuro. Spesso,     innamorati entro l’anno. A Venezia si
viso con l'acqua che in esso vi trovano.      quando il piombo non assume una for-         usava buttare dell’acqua dalla finestra:
Altre invece prendono un fiasco mezzo          ma tale, da potersi dire con certezza        se cadeva su un giovane o una giovane
ripieno d'acqua e in esso versano l'al-       che rappresenti un cavallo o una bar-        da marito, quello era il partito buono.

                                                                                                La grande squadra
                                                                                              dei volontari in servizio
                                                                                            I volontari all'opera nei diversi ambi-
                                                                                            ti d'impegno della Fondazione Car-
                                                                                            pinetum sono oltre mezzo migliaio.
                                                                                            Quelli che intendono prestare servi-
                                                                                            zio nel futuro Ipermercato solidale
                                                                                            agli Arzeroni sono circa 130, iscritti
                                                                                            nel registro dell'associazione Il Pros-
                                                                                            simo che gestirà la futura struttura.
                                                                                            Confidiamo che il numero possa sali-
                                                                                            re: ad essi possono aggiungersi altre
                                                                                            realtà che già collaborano con noi e
                                                                                            che potrebbero entrare nell’Ipermer-
                                                                                            cato solidale. Quanti ancora il Signo-
                                                                                            re sta chiamando a questa impresa?
                                                                                            Chi leggendo si sentisse chiamato
                                                                                            venga a lasciare la propria adesione.

ANNO 15 - N° 25 / Domenica 23 giugno 2019                                                                                             9
La nostra storia

                         I sindaci Allegri
                         di Sergio Barizza

Nei sessant’anni che vanno dal pas-          Con la collaborazione del parroco         moltissime case private erano state
saggio sotto l’amministrazione del           di San Lorenzo monsignor Antonio          requisite come ospedali da campo o
regno d’Italia (1866) alla sua sop-          Pavon e di quello di Carpenedo don        alloggiamenti, fu sottoposta ad al-
pressione e annessione a quello di           Pietro Zanini, affiancato dalla mo-         cuni pesantissimi bombardamenti: si
Venezia (1926), il Comune di Mestre          glie Teresa Chitarin, familiarmen-        ricordano in particolare quelli del 27
fu retto, per un certo periodo, da           te chiamata Gina, e da numerose           gennaio 1918, con lo sganciamento
due sindaci che erano padre e figlio:         signore e signorine della borghesia       di 80 bombe che causarono 26 morti
Girolamo e Carlo Allegri. Girolamo           mestrina, diede vita a tutta una se-      e 51 feriti, e del successivo 3 feb-
fu sindaco dal 1867 al 1870, risie-          rie di iniziative di supporto al fronte   braio con 120 bombe, 19 morti e 14
deva stabilmente a Venezia, a San            interno e di primo intervento per i       feriti. Globalmente, tra il 15 mag-
Beneto, ma esercitava l'avvocatura           numerosi militari che affollavano le       gio 1916 ed 27 settembre 1918, fu-
soprattutto a Mestre, con residenza          caserme di Mestre quali il Comitato       rono effettuate su Mestre 42 incur-
in un palazzetto all'inizio di borgo         di Assistenza Civile, quello pro Casa     sioni aeree e sganciate 526 bombe
San Rocco, a due passi dall'omonima          del Soldato, il Laboratorio per indu-     che causarono 55 morti e 67 feriti.
chiesa. Diede il via a una serie di la-      menti ed effetti militari, il Comitato     La guerra lo ferì personalmente
vori per la sistemazione delle strade        Croce Rossa, l'Ufficio notizie per le       perché Carlo è il padre di quel Gino
comunali, la costruzione del cimite-         famiglie dei militari, il Comitato pro    che, in qualità di sottotenente del-
ro monumentale, l'ampliamento del            Scaldarancio, il Comitato pro posto       la squadriglia "Serenissima", sotto la
palazzo municipale e risolse l’an-           di conforto alla stazione, quello Pro     guida di Gabriele D'Annunzio, da cui
nosa questione della estromissione           Lana, Pro Cucina del soldato, e da        era stato denominato fra' Ginepro
degli animali dalla piazza Maggiore          ultimo, dopo il disastro di Caporet-      per la fluente barba e il carattere
durante mercati e sagre istituendo           to, il Comitato di resistenza. I me-      mite, aveva partecipato allo storico
il Foro Boario in quello ch’era l’orto       riti del sindaco, "patriota" come il      volo su Vienna del 9 agosto 1918, ro-
dei Bianchini, di fronte alla loro villa     padre, si accrebbero dopo la rotta        vesciando sulla capitale dell'impero,
(oggi piazzale Donatori di Sangue).          di Caporetto: in seguito gli sareb-       invece di bombe, un nugolo di volan-
Carlo, suo figlio, resse l'amministra-        be infatti stato ascritto a merito di     tini inneggianti alla pace. Gino non
zione cittadina dal 1914 al 1919, a          aver continuato indefessamente la         assaporò l'entusiasmo della vittoria:
capo di una giunta clerico-modera-           sua attività e di non aver abbando-       morì banalmente, il 5 ottobre 1918,
ta, dopo il fallimento di quella gui-        nato la città, come la maggior par-       schiantandosi contro un altro velivolo
data da Aurelio Cavalieri. Si trovò          te dei residenti, neanche quando il       mentre faceva piroette di gioia sopra
ad amministrare la città nei difficili         fronte si avvicinò pericolosamen-         il campo d'aviazione della squadri-
anni di guerra e nei durissimi mesi          te a Mestre. La città, in massima         glia, a San Pelagio di Battaglia Ter-
successivi alla rotta di Caporetto.          parte deserta, dove scuole, ville e       me, sui colli Euganei. (62/continua)

                                                                                           Domanda per entrare
                                                                                           ai Centri don Vecchi
                                                                                        Ai Centri don Vecchi gli appartamen-
                                                                                        ti si liberano frequentemente perché
                                                                                        il turnover è costante. Chi pensasse
                                                                                        dipresentare domanda d’inserimen-
                                                                                        to, mettendosi in lista d'attesa, può
                                                                                        consegnarla in direzione al Centro don
                                                                                        Vecchi 2 di via dei 300 campi a Carpe-
                                                                                        nedo dov’è già aperta una lista d’atte-
                                                                                        sa. Per richiedere un alloggio occorre:
                                                                                        non avere meno di 65 anni e più di
                                                                                        83; trovarsi in una condizione econo-
                                                                                        mica modesta; essere normalmente
                                                                                        autosufficienti; disporre di un garan-
                                                                                        te che si assuma la responsabilità di
                                                                                        intervenire qualora la persona abbia
                                                                                        necessità di una diversa collocazione,
                                                                                        in seguito alla perdita dell’autonomia.

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Per trasparenza

Per realizzare l'Ipermercato solidale
Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene
“Gli amici di sempre” hanno                 È stata sottoscritta quasi mezza       È stata sottoscritta quasi mezza
sottoscritto un’azione e mezza,             azione, pari a € 20, in ricordo dei    azione, pari a € 20, per ricordare i
pari a € 75, in ricordo di Giuliana         defunti: Lina Cappato, Giuseppe        defunti: Aldo e Leda.
e Bruno Guizzardi.                          Ghion e Antonietta Creazza.
                                                                                   I coniugi Luciana e Massimo
I figli della defunta Carla Lugato           I parenti e gli amici della famiglia   Di Tonno hanno sottoscritto
hanno sottoscritto un’azione, pari a        della defunta Giuliana Castellaro      un’azione, pari a € 50, in
€ 50, in memoria della loro madre.          hanno sottoscritto quattro azioni      memoria dei loro cari defunti:
                                            abbondanti, pari a € 210, per          Filomena, Amelia e Tina.
I signori Ada e Ferdinando Casarin          esprimere cordoglio ai familiari
hanno sottoscritto quasi mezza              della loro cara estinta.               È stata sottoscritta mezza azione
azione, pari a € 20.                                                               abbondante, pari a € 30, per
                                            La signora Giuseppina Boschian         ricordare al Signore i defunti:
La signora Flora Xalle ha                   e la figlia dottoressa Patrizia         Anna Maria e Bruno.
sottoscritto quasi mezza azione,            Cumani hanno sottoscritto
pari a € 20.                                un’azione, pari a € 50, in suffragio    La signora Salvatorella ha
                                            del loro amatissimo Sergio.            sottoscritto un’azione, pari a € 50,
La signora Maria Gabriella Rampin                                                  per ricordare il suo caro marito
ha sottoscritto quasi mezza                 Il figlio del defunto Enrico            Lorenzo Bianchi.
azione, pari a € 20.                        Zamberlan ha sottoscritto due
                                            azioni, pari a € 100, per onorare      La signora Elsa Catella ha
I figli della defunta Giovanna               la memoria di suo padre.               sottoscritto quasi mezza
Tempra Quintarelli hanno
                                                                                   azione, pari a € 20, in memoria
sottoscritto tre azioni, pari a €           I familiari del defunto Sergio
                                                                                   di Carmen, Amelio, Emilia e
150, per onorare la memoria della           Maccatrozzo hanno sottoscritto
                                                                                   Umberto.
loro cara madre.                            un’azione, pari a € 50, in ricordo
                                            del loro caro congiunto.
                                                                                   La figlia della defunta Santina,
Gli amici della famiglia
                                                                                   in occasione del secondo
Quintarelli: Giorgio e Michela,             Sabato 6 aprile, una signora che
Cesarina e Sandro, Caterina e               ha chiesto l’anonimato, ha inteso      anniversario della morte di sua
Gianni, Laura e Andrea, Adinolfi e           festeggiare il compleanno di don       madre, ha sottoscritto un’azione,
Bettiolo hanno sottoscritto quasi           Armando, sottoscrivendo quattro        pari a € 50, per onorarne la
due azioni, pari a € 90, in segno           azioni, pari a € 200.                  memoria.
di cordoglio per la perdita della
loro amica.                                 La signora Natalina Michielon ha       La signora Mariella Parisen ha
                                            sottoscritto quasi mezza azione,       sottoscritto quasi mezza azione,
La moglie e le due figlie del                pari a € 20, per ricordare i defunti   pari a € 20, in ricordo del marito
defunto Mario Civellaro hanno               della sua famiglia e quelli della      Sergio, morto dieci anni fa e dei
sottoscritto un’azione, pari a € 50,        famiglia di suo marito Donaggio.       defunti delle famiglie Parsen,
per onorare la memoria del loro                                                    Dogà e Carlin.
caro congiunto.                             È stata sottoscritta quasi mezza
                                            azione, pari a € 20, in suffragio       I familiari del defunto Giancarlo
I coniugi Luciana Mazzer e                  dei defunti: Carmela, Francesca,       hanno sottoscritto un’azione,
Sandro Merelli hanno sottoscritto           Antonina, Damiano e Paolo.             pari a € 50, per onorarne la cara
sette azioni, pari a € 350, per                                                    memoria.
festeggiare l’anniversario delle            È stata sottoscritta quasi mezza
loro nozze d’oro.                           azione, pari a € 20, in ricordo del    I coniugi Gabriella ed Enrico
                                            defunto Mario Rossetto.                Carnio hanno sottoscritto
I familiari del defunto Mario                                                      un’azione, pari a € 50.
Ruggeri hanno scelto di onorare             È stata sottoscritta quasi mezza
la memoria del loro congiunto               azione, pari a € 20, per ricordare i   È stata sottoscritta quasi mezza
sottoscrivendo due azioni, pari a           defunti: Ottavino, Maria, Umberto      azione, pari a € 20, in ricordo di
€ 100.                                      e Vittorina.                           Eligio ed Elisa.

ANNO 15 - N° 25 / Domenica 23 giugno 2019                                                                               11
La storia dei Don Vecchi

                      L'approdo agli Arzeroni
                      di don Armando Trevisiol

Per quanto riguarda il Don Vecchi       Andrea Groppo, assieme a tutto                        anni. Aggiunse una piccola diaria di
successivo, il quinto per intenderci,   il Consiglio. Qualche curioso, che                    25 euro al giorno per ogni residen-
direi che il mio impegno direttoriale   prendesse interesse a questa bella                    te al fine di aumentare il servizio.
si è fermato alla individuazione del    storia, potrebbe chiedere giusta-                     Allora don Gianni si rivolse, anche
nuovo sito. Con Lanfranco Vianello,     mente: "Come avete fatto a trovare                    su mio suggerimento, allo studio
che a quel tempo era consigliere        i soldi?" In merito a questa doman-                   quanto mai affermato dell'architetto
della Fondazione Carpinetum, an-        da credo di dover rispondere che                      Paolo Mar, il quale si avvalse di sua
dammo all'Ufficio dell'Edilizia Pri-      anche a questo proposito "ci mise                     figlia Giovanna, pure lei architetto,
vata per avere indicazioni circa una    un dito, ancora una volta, la Prov-                   con la collaborazione di due giovani
superficie di proprietà comunale         videnza". Credo dunque che sia op-                    professioniste, Francesca Cecchi ed
perché il costo del terreno edifica-     portuno e giusto che ve ne informi                    Anna Casaril. Insieme stilarono un
bile a Mestre era veramente proi-       sul come avvenne. L'assessore Remo                    piano volumetrico per tutta l'area e
bitivo. Il funzionario ci indicò una    Sernagiotto, che a quel tempo era a                   un progetto particolare per la nuo-
superficie, in quel degli Arzeroni,      capo delle Politiche sociali della Re-                va struttura, una struttura partico-
nella quale, ci disse, c'era perfino     gione, un giorno venne a visitare il                  lare comprendente 65 alloggi, che
un parcheggio pubblico attrezzato.      Don Vecchi due e ne rimase quanto                     prevedeva l'autonomia dei residenti
A questo punto entrò in campo don       mai ammirato ed entusiasta. Tanto                     con angolo cottura, bagno e veran-
Gianni Antoniazzi, il nuovo parroco     da confidarci che stava perseguendo                    da, ma pure con la possibilità di una
di Carpenedo e nuovo presidente         un progetto a favore degli anziani                    assistenza infermieristica. La strut-
della Fondazione Carpinetum. La si-     proprio al limite dell'autosufficienza                  tura si rifaceva, tutto sommato, al
tuazione catastale dell'area indicata   e quindi bisognosi di avere qualche                   modello delle residenze sociosani-
era davvero imbrogliatissima. Don       supporto più consistente di quello                    tarie. Ne vennero fuori delle cellule
Gianni, con grande perizia, riuscì      più modesto che noi invece aveva-                     abitative tutte monolocali di 28,50
a trovare il bandolo della matas-       mo deciso per i nostri residenti. In                  metri quadri di superficie abitabile.
sa per avere prima la disponibilità     quell'occasione, con nostra sorpre-                   In questa struttura sovrabbondano
del terreno e, poi, l'autorizzazione    sa, ci propose di fare noi una spe-                   gli spazi comunitari. L'inaugurazione
a costruire, dato che pure quel ter-    rimentazione del suo progetto. Noi                    ebbe luogo a metà maggio del 2014
reno era ad uso agricolo. A questo      acconsentimmo con entusiasmo ed                       alla presenza dell'attuale patriarca
punto le decisioni, pur rendendomi      egli, per realizzarlo, ci offrì un mu-                 monsignor Francesco Moraglia. Il
informato e compartecipe, furono        tuo di due milioni e ottocentomila                    guaio di questa programmata spe-
prese da don Gianni, dal geometra       euro a tasso zero, estinguibile in 25                 rimentazione fu che la Fondazione
                                                                                              riempì la struttura di novantenni,
                                                                                              evidentemente fragili e bisognosi di
                                                                                              aiuto, mentre, nel frattempo, Serna-
                                                                                              giotto aveva pensato bene di candi-
                                                                                              darsi al Parlamento Europeo. I suoi
                                                                                              successori si lavarono le mani, così
                                                                                              la Fondazione si trovò una casa ri-
                                                                                              empita di anziani "traballanti" senza
                                                                                              che potessimo disporre della diaria
                                                                                              promessa per assumere il personale
                                                                                              necessario per l'assistenza. Fu gioco-
                                                                                              forza necessario convocare le fami-
                                                                                              glie, spiegare ciò che era accaduto
                                                                                              e invitarle a farsi totalmente carico
                                                                                              dell'assistenza. Pur con qualche mu-
                                                                                              gugno dei parenti, si dovette arrivare
                                                                                              a questa conclusione. (10/continua)

                                        Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti a
                                        Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del 5/2/1979
                                        Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; caporedattore: Alvise Sperandio; grafica: Maurizio Nardi
                                        Via dei Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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