Il buon silenzio - Il Centro Don Vecchi

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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM    ANNO 15 - N° 35 / Domenica 1 settembre 2019

Il buon
silenzio
di don Gianni Antoniazzi

Gesù non è nato in modo rumoroso.
Betlemme era un villaggio silenzioso
e la capanna, se vogliamo, un posto
ancora più tranquillo. In quell’occa-
sione Maria e Giuseppe non hanno
detto una parola e il neonato è stato
chiamato infante, cioè colui che non
parla. Chi ha fede, però, registra in
quella vicenda il nuovo corso della
storia. Nel deserto, poi, Cristo è stato
in disparte 40 giorni: eppure da quel
ritiro è fiorita la vita pubblica. Anco-
ra: nei due processi davanti a Caifa e
Pilato, il Signore è rimasto zitto per
lungo tempo (Mt 26,63; Gv 19,9). In
croce non ha dato spiegazioni e dopo
la sepoltura è iniziata la grande quie-
te del sabato. Senza fragore, da que-
sti eventi è venuto il trionfo pasqua-
le. Quant’è forte e fecondo il buon
silenzio nella vita di un uomo! Secon-
do la Scrittura, Dio non si manifestava
in eventi chiassosi ma nella “voce del
tenue silenzio” (1Re 19,12) e nel mon-
do antico era considerato sapiente chi
capiva il momento per parlare o, più
ancora, per tacere. Noi cristiani sap-
piamo che nel silenzio nasce lo spazio
per accogliere gli altri e Dio stesso.
Chi blatera senza sosta non ha cuore
per nessuno. Le relazioni sono come
la buona musica: servono le armonie
ma, più ancora, le pause. Soltanto
nel silenzio, poi, si ritrova se stessi.
I padri della chiesa domandavano di
abitare secum. È giusto: il silenzio
non è un abisso da riempire quanto
prima. Al rovescio: da esso prende
forma la vita personale. Chi sa abi-
tare con se stesso ha la profondità e
la forza per coniare parole proprie,
distinte da quelle altrui. È così che
si può anche cantare fuori dal coro.
L'opinione

                        I benefici del silenzio
                        di Alvise Sperandio

Molti studi evidenziano che ritagliarsi degli spazi di quiete ha grossi effetti terapeutici
Liberarsi dal rumore fa bene alle orecchie e al cervello favorendo il benessere personale
Benedetto silenzio! Studi internazio-      La promozione di una "cura del silen-     E' chiaro, in ogni caso, che fare silenzio
nali molto approfonditi e ormai gene-      zio" un po' alla volta si sta imponendo   dentro e attorno a se stessi non è fa-
ralmente condivisi evidenziano che         a livello culturale. "Attraverso la me-   cile: non tanto perché le cose da fare
l'assenza di rumore, tanto più quel-       ditazione, le tecniche di rilassamen-     sono sempre tantissime, ma anzitutto
lo esagerato che mette sotto stress i      to e la concessione a se stessi di uno    perché il silenzio mette a confronto
timpani, fa bene non solo alle orec-       spazio di silenzio, è possibile godere    con la propria persona e con gli al-
chie, ma anche al cervello. Allonta-       delle piccole cose che ci circondano e    tri. Diventa l'occasione per un'analisi
narsi dal caos quotidiano, dai discorsi    che molto spesso diamo per sontate",      del proprio cammino, per quello che
incessanti, dal traffico, dai suoni dei      aggiunge ancora Bar. Parole sacrosan-     cristianamente si chiama esame di
dispositivi elettronici e da quant'altro   te! Anche sul nostro settimanale, du-     coscienza, per trarre elementi capaci
produca rumori fastidiosi aumenta il       rante queste settimane estive, abbia-     d'indicare la strada da percorrere ed
benessere personale sotto tanti pro-       mo più volte sottolineato l'importan-     eventualmente gli errori da corregge-
fili: migliora il sonno, la concentra-      za di allontarsi dall'ordinarietà quo-    re sui propri passi. Quando il silenzio
zione e la memoria; riduce l'ansia,        tidiana per regalarsi delle occasioni     è sperimentato prendendolo sul serio
combatte la depressione e previene i       di rigenerazione. Un'operazione che       è impagabile. Interessante l'iniziativa
disturbi cardiaci; sostiene una buona      ben si attaglia al periodo di vacanza,    promossa da alcuni rifugi della Valle
dieta, favorisce la creatività e ren-      che anche etimologicamente significa       Agordina che, anche per offrire una
de più empatici. Il tema è stato al        assenza di qualcosa. Tuttavia, sareb-     possibilità di riflessione sugli effetti
centro di "Icons", prima Conferenza        be opportuno imparare a ricavarsi         della tempesta Vaia di quasi un anno
mondiale sul silenzio promossa dalla       queste parentesi benefiche anche nel       fa, propongono alcune giornate di
Fondazione Patrizio Paoletti, Istitu-      corso dell'anno, scegliendo - perché      soggiorno gratis purché si accetti di
to di ricerca nel campo della neuro        prima di tutto è una scelta - di mette-   spegnere smartphone, tablet e com-
psico-pedagogia didattica, in collabo-     re da parte un giorno alla settimana      puter. Una disconessione che aiuta
razione con l'Università La Sapienza       e per qualche giorno ogni tanto, gli      il contatto con la natura, porta lo
di Roma e l'Università israeliana di       impegni professionali e tutte quelle      sguardo e l'attenzione sull'ambien-
Haifa. Anche parecchi studiosi ame-        dinamiche che possibilmente posso-        te, incentiva l'incontro e il dialogo
ricani hanno approfondito gli effet-        no essere trascurate per qualche ora.     con le persone. Dalla nostra parte,
ti terapeutici del silenzio. "I rumori     Infatti, così come c'è il tempo del la-   come veneziani e veneti, abbiamo lo
esterni e interni ci allontanano dalla     voro, nel quale ciascuno è chiamato       straordinario valore aggiunto di tan-
conoscenza di noi stessi", rileva Mo-      a dare tutto se stesso responsabil-       tissimi luoghi che possono aiutarci
she Bar, docente ed esperto di cara-       mente, ci dev'essere anche quello di      in questo salutare esercizio dell'im-
tura internazionale in quest'ambito.       un riposo inteso in senso autentico.      parare il silenzio. Approfittiamone!

                                                                                       Testamento a favore della
                                                                                        Fondazione Carpinetum
                                                                                      La Fondazione Carpinetum ha come
                                                                                      scopo il supporto alle persone anziane
                                                                                      accolte nei sei Centri don Vecchi pre-
                                                                                      senti tra Carpenedo, Marghera, Cam-
                                                                                      palto e gli Arzeroni e l’aiuto ai soggetti
                                                                                      più fragili che vivono in città. Si so-
                                                                                      stiene solo con le offerte e i contributi
                                                                                      della gente di buona volontà che ven-
                                                                                      gono tutti destinati ad azioni di be-
                                                                                      neficienza. Per sostenerla è possibile
                                                                                      fare testamento a suo favore: chi non
                                                                                      avesse eredi o chi volesse comunque
                                                                                      lasciare un legato, sappia che il suo
                                                                                      grande gesto di generosità si tradurrà
                                                                                      in carità concreta, per fare del bene a
                                                                                      vantaggio del prossimo che ha bisogno.

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Il bello della vita

                             Saper staccare la spina
                             di Plinio Borghi

Per godere del silenzio bisogna imparare a prendersi delle pause allontanandosi dal caos
Possono aiutare la domenica, la preghiera quotidiana e iniziative come gli esercizi spirituali
Premetto che dedico questa rifles-               parato che “il bel tacer” è una cosa e      spirituali, quando si dovevano com-
sione in primis a me stesso: il tacere          “fare silenzio” un’altra. Lapalissiano,     piere senza parlare tutti gli atti ordi-
e il fare silenzio sono stati elementi          si dirà, ma non è male precisare che        nari della giornata, gioco compreso
sempre molto estranei al mio modo               il primo non appartiene all’omertà,         (ricordo le partite di pallone in cui
di essere e di vivere. Anzi: nel rumo-          al farsi i fatti propri, a non interferi-   si chiamava palla battendo le mani!).
re e nella confusione mi sento per-             re se non ti riguarda, ecc. Tutt’altro.     Ovviamente non ci si riferisce a un
fettamente a mio agio, a tal punto              T’insegna a parlare a proposito e so-       atteggiamento formale e non avreb-
che nel silenzio assoluto non riesco            prattutto a saper ascoltare molto pri-      be alcun senso se non servisse a to-
nemmeno a concentrarmi. Sono nato               ma di aprir bocca. I mezzi di comuni-       gliere l’attenzione da tutto il super-
in una famiglia che, a pieno regime,            cazione, le persone che ti circonda-        fluo che la monopolizza abitualmen-
contava nove persone, nonna ca-                 no, i dibattiti, le forme di democra-       te, a far ordine nei propri pensieri,
ciarona inclusa. Sono cresciuto fino             zia assembleare ti riempiono di tante       a dedicarsi all’introspezione e alla
all’adolescenza in seminario, quando            di quelle parole e informazioni che         meditazione, a riformulare l’ordine
il numero delle presenze era molto              si fa una fatica enorme a selezionare       di priorità dei nostri interessi. Farlo
consistente e quindi fervevano atti-            per introiettare il necessario. E non       nella più completa confusione della
vità difficilmente contenibili in ter-            bisogna limitarsi a sentire, sennò la       frenesia della vita moderna non è fa-
mini di tranquillità. Quel periodo,             confusione aumenta, bensì occorre           cile e abbiamo già detto quanto pos-
però, mi è servito a imparare come              saper ascoltare, evitando di interve-       sano essere utili nella fattispecie le
temperare le esuberanze eccessive.              nire se non serve o, peggio, di farlo       vacanze o le ferie. Tuttavia non ba-
Negli ambienti di lavoro e militari             solo per parlarsi addosso. Sappiamo         sta. Vanno ricercati anche nei perio-
(l’artigliere doveva avere un timbro            quanto questo difetto sia presen-           di ordinari momenti per staccare un
di voce che sovrastasse il rombo del            te, specie negli ambienti pubblici e,       po’ la spina (inclusa quella del tele-
cannone), in quelli politici, sindacali         purtroppo spesso, anche nell’asso-          visore, del cellulare e del quotidiano)
e sociali la cosa si è consolidata (mai         ciazionismo. C’è poi l’altro aspetto,       e creare quell’atmosfera di silenzio
avuto problemi a “tener su” la com-             la cui esigenza nasce proprio dal di-       che ci reimposti. La festa settima-
pagnia). Da simile pulpito parlare di           sordine e dal rumore assordante da          nale da santificare potrebbe essere
“tacere” e “fare silenzio” rischia di           cui siamo circondati: fare un po’ di        uno di questi e, per i più esigenti,
stridere o addirittura di essere con-           silenzio. Ciò, in linea di massima, ri-     anche la preghiera giornaliera. Per
traddittorio. Tuttavia la formazione            chiede pure l’esclusione dell’ascolto       tutti il meglio rimane il ricorso pe-
ricevuta strada facendo e le conse-             stesso, ché altrimenti silenzio non         riodico ad alcuni esercizi spirituali:
guenti esperienze mi consentono di              c’è. Io l’ho imparato a fatica duran-       chi ci ha provato ne è uscito entusia-
offrire un contributo. Intanto ho im-            te i numerosi momenti degli esercizi        sta e afferma che non c’è paragone.

                                                                                                 Domanda per entrare
                                                                                                 ai Centri don Vecchi
                                                                                             Ai Centri don Vecchi il turnover degli
                                                                                             appartamenti è costante. Chi pensas-
                                                                                             se dipresentare domanda d’inserimen-
                                                                                             to, mettendosi in lista d'attesa, può
                                                                                             consegnarla in direzione al Centro don
                                                                                             Vecchi 2 di via dei Trecento campi a
                                                                                             Carpenedo. Per richiedere un alloggio
                                                                                             occorre: non avere meno di 65 anni e
                                                                                             più di 83; trovarsi in una condizione
                                                                                             economica modesta; essere normal-
                                                                                             mente autosufficienti; disporre di un
                                                                                             garante che si assuma la responsabilità
                                                                                             di intervenire qualora la persona abbia
                                                                                             necessità di una diversa collocazione,
                                                                                             in seguito alla perdita dell’autonomia.

ANNO 15 - N° 35 / Domenica 1 settembre 2019                                                                                            3
Sottovoce

                        Il bene fatto in silenzio
                        di don Gianni Antoniazzi

Qualcuno pensa che abbia senso fare       raccomandato molto questo stile.          senza cioè pensare alla pubblici-
del bene solo se si viene visti e capi-   E così Madre Teresa ha insistito sul      tà e al voto della gente. Purtroppo
ti dagli altri. Nel Vangelo c’è un epi-   valore del bene compiuto senza            non va così: il criterio per operare
sodio luminoso. Gesù va al tempio         cercare la notizia. La nostra pove-       sembra l’attenzione ai moderni sho-
di Gerusalemme e siede nella sala         ra Italia avrebbe bisogno di politici     far dei social. Ahimé, quanto siamo
del tesoro. Lì si trovavano 13 shofar,    capaci di operare il bene in silenzio,    lontani da quella povera vedova!
trombe metalliche con casse di ri-
sonanza dove l’offerta delle monete
creava un immenso rimbombo. Passa
una vedova che mette appena due
spiccioli. Erano di così poco valore,
che se un israelita vedeva a terra
una di quelle monete non faceva
neanche la fatica per raccoglierla. Il
rumore dev’essere stato insignifican-
te nel frastuono generale. Eppure,
Gesù chiama i 12 e dice loro che ella
ha dato più di tutti, perché ha messo
tutto quando aveva con sé. Ecco: Dio
non dimentica il bene compiuto in si-
lenzio. Non solo: chi offre molto non
fa male, tuttavia la storia dell’uma-
nità cambia solo quando qualcuno
offre tutto e in silenzio cioè senza
secondi fini. Francesco d’Assisi ha

In punta di piedi

Il peccato di omertà
Esiste un silenzio privo di valore. Si chiama omertà e an-    sempre i soldi della Chiesa sono stati gestiti per i bisogno-
che la Chiesa ne ha sofferto e ne soffre. Viene in mente il     si: talvolta per interessi personali e nessuno ne ha parlato.
silenzio di Pio XII che, durante la seconda guerra mondia-    Forse c’era l’idea che i panni sporchi vanno lavati in casa?
le, non condannò con chiarezza le stragi di innocenti. Peg-   In realtà il Vangelo ha parole durissime contro l’omertà.
gio: molti abusi di pedofilia sono stati messi a tacere. Non   Gesù mette in guardia: non ci sarà nulla di segreto, ma le
                                                              cose pronunciate nelle stanze più remote saranno addirit-
                                                              tura proclamate nei tetti (Lc 12,2-3). Chiarissimo, dunque.
                                                              L’omertà viene del tutto condannata e la comunità cri-
                                                              stiana non può cercare scuse. D’altra parte anche i papi
                                                              moderni hanno domandato perdono per i molti silenzi,
                                                              privi di coraggio. A me permettete soltanto questa piccola
                                                              considerazione. Ogni settimana scrivo L'incontro e, in par-
                                                              rocchia, Lettera aperta. Talvolta vorrei usare una parola
                                                              precisa e chiara su alcune gravi difficoltà presenti. Però
                                                              è faticoso parlare in modo aperto perché spesso si viene
                                                              fraintesi e, al posto di costruire, si rischia solo di distrugge-
                                                              re. In nessun modo desidero giustificare l’omertà. Teniamo
                                                              comunque conto di quanto sia faticoso, anche fra cristiani,
                                                              trovare le parole giuste per edificare senza distruggere.

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La riflessione

                            Assordati                                                       Lente d'ingrandimento
                                                                                              di don Gianni Antoniazzi

                            di Francesca Bellemo                                               L'aiuto del Comune
                                                                                             per il progetto fragilità
Fermarsi almeno per un po' ogni giorno è una scelta personale                             Il Comune di Venezia ci aiuta.
Si tratta di un esercizio che può aprire a sguardi sorprendenti                           Sono stati, infatti, finanziati 30
                                                                                          mila euro all’anno per il progetto
Si sta come stanno d’estate su una            trarci e sostare. Da soli, per un po’.      di sostegno alle fragilità persona-
parete rocciosa gli scalatori. Appesi,        Costringersi al deserto, alla solitudine    li, che già in passato riceveva una
quasi impiccati. Sotto il sole cocen-         (che è altra cosa dall'isolamento). Co-     cifra di 290 mila euro l’anno. Spie-
te o esposti alle intemperie. Si prova        stringersi alla disconnessione. Avere       ghiamo bene di che cosa si trat-
un’enorme fatica a fronte di ogni pic-        diritto al buio. Avere diritto all’oblio.   ta. Tutti sanno che i Centri don
colissimo movimento. La confusione,           Avere diritto al silenzio. Buio e si-       Vecchi sono nati per persone au-
il traffico, i mille impegni della vita,        lenzio accentuano gli altri sensi. Si       tosufficienti. È uno dei criteri per
                                                                                          entrare. Ma il tempo passa e con
una quotidianità fatta di velocità e          è costretti a muoversi all’interno, ad
                                                                                          gli anni i residenti invecchiano. La
di rumore che ci rendono sordi alla           ascoltare e ad ascoltarsi. Si perce-        famiglia di provenienza dovrebbe
disperazione di tanti, lontani e ancor        pisce nettamente la presenza di chi         trovare una soluzione opportuna
più se vicini. Questo genere di quoti-        sa accompagnarci in ogni grotta del-        perché i centri non sono case di
dianità rischia di diventare l'occasio-       la vita. Gli occhi si abituano al buio.     riposo, bensì condomini ad alta
ne buona per evitare di vedere e di           E’ possibile scorgere una luce flebi-        protezione, non di più. È normale,
ascoltare la nostra coscienza. Arram-         le più lontano. E riconoscere quella        tuttavia, che nel corso del tempo
picati sul costone, affannati, si sta in       presenza, stringersi ad essa come           un residente trovi nel centro una
superficie, senza mettersi in discus-          a una mano sicura che ci conduce            famigliarità e una consonanza dif-
sione, senza mai smettere di parlare,         all’esterno, qualsiasi sia la via d’usci-   ficili da interrompere. Di solito,
senza mai ascoltare, senza mai anda-          ta. Seguirla. Non è necessariamente         allora, la famiglia di origine cer-
re in profondità. Al massimo si urla,         la stessa porta da cui siamo entrati.       ca di affiancare un'assistente a
contro qualcuno o qualcosa, solo per          Riemergere, da una parte o dall’altra       chi ne ha la necessità. Ecco: per
                                                                                          venire un poco incontro a chi non
evitare di ascoltare l’urlo altrui. E         non ha importanza. Dopo un periodo
                                                                                          ha più nessuno, è stato pensato il
così diventa una gara di urla, dove           di silenzio e di buio si può tornare alla   progetto fragilità. Ci sono badanti
"vince" chi più sa alzare la voce. Pre-       luce e lo si può fare con una diversa       pagate dalla Fondazione Carpine-
potenza e arroganza, proprio quan-            consapevolezza, con una diversa pro-        tum che, giorno e notte, danno
do invece occorrerebbe il silenzio.           fondità di conoscenza delle cose e di       qualche aiuto e accudiscono chi si
Il punto è che l'occasione per fermar-        sé. Dopo un periodo di silenzio si può      trova nel bisogno. Si tratta di pic-
si davvero e per ascoltare va cercata         ascoltare con orecchie nuove. E maga-       coli servizi: una mano per alzarsi
con attenzione anzitutto dentro di            ri comprendere finalmente le parole          dal letto, per vestirsi, per essere
noi. In silenzio. E’ come una piccola         più nitidamente. Gli occhi, accecati,       accompagnati a pranzo o per al-
grotta buia, della quale non si intra-        si riabituano gradualmente alla luce.       tre necessità contingenti. Non è
vede l’uscita. E’ lì, affacciata sulla         E vedono diversamente. Più lontano.         assistenza, perché il personale
parete rocciosa soleggiata: basta en-         A colori. Più vicino. Talvolta dentro.      non maneggia farmaci e non offre
                                                                                          cure. È soltanto accudienza alla
                                                                                          persona. Anche di notte il servi-
                                                                                          zio è attivo e chi si trovasse nel
                                                                                          bisogno sa di avere un riferimento
                                                                                          certo sempre disponibile. Per tut-
                                                                                          te queste incombenze il Comune
                                                                                          ha messo a disposizione una cifra
                                                                                          di circa 1,27 euro a testa a notte.
                                                                                          Tanti? Pochi? Il fatto è che la Fon-
                                                                                          dazione si è sviluppata molto negli
                                                                                          ultimi anni e la somma versata era
                                                                                          rimasta la stessa pur dovendo ba-
                                                                                          dare a molta più gente. Con l’ag-
                                                                                          giunta di questi 30 mila euro l'Am-
                                                                                          ministrazione ci viene incontro.
                                                                                          Grazie di cuore. Speriamo che an-
                                                                                          che la Regione Veneto voglia dare
                                                                                          presto la sua attenzione: se fosse,
                                                                                          lo riferiremo tempestivamente.

ANNO 15 - N° 35 / Domenica 1 settembre 2019                                                                                      5
Mondo volontariato e terzo settore

                       Cultura e inclusione sociale
                       di Matteo Riberto

Oggi forte Marghera è uno dei luoghi                                                     Così siete riusciti a dare lavoro a
più amati dai mestrini. Un posto dove                                                    tante persone e a recuperare un po-
si può prendere un aperitivo, pranza-                                                    sto oggi molto frequentato.
re, ma anche assistere gratuitamente                                                     “Contiamo circa un’ottantina tra soci
a concerti e partecipare a iniziative                                                    e soci-dipendenti. A parte alcuni vo-
culturali. Il tutto in una cornice im-                                                   lontari, che si contano sulla punta del-
mersa nel verde. Fino a qualche anno                                                     le dita, sono tutte persone assunte”.
fa non era così. In diversi spazi, il
forte era in uno stato di abbandono.                                                     Avete fatto investimenti importanti
Il merito del recupero dell’area è in                                                    per recuperare il forte.
gran parte della cooperativa sociale                                                     “Posso citare i lavori di bonifica e si-
Controvento. Una realtà che ha inve-                                                     stemazione della cosiddetta “baia”
stito molte risorse ed energie per dare                                                  che abbiamo gestito per circa 4 anni.
nuova vita a questo straordinario luo-                                                   Ma anche i lavori di recupero effet-
go, puntando sulla ristorazione e su un                                                  tuati nell’area dove sorge il Gatto
modello che mira all’inclusione sociale                                                  Rosso o anche i nuovi bagni. Inter-
attraverso l’impiego di personale che,                                                   venti, anche questi, che rimarran-
per diversi motivi, vive o ha vissuto                                                    no a beneficio della collettività”.
                                           Giuliomaria Garbellotto
situazioni di difficoltà. Giuliomaria
Garbellotto è il responsabile even-        difficoltà accompagnandole in un per-           Forte Marghera non è però solo un
ti e comunicazioni di Controvento.         corso finalizzato all’indipendenza”.           luogo di ristorazione.
                                                                                         “Organizziamo anche concerti gra-
Ci presenta la cooperativa?                Avete puntato sulla ristorazione…             tuiti, presentazioni di libri, mostre,
“Controvento è una cooperativa di          “Abbiamo iniziato con i lavori di boni-       degustazioni di vini e tanto altro”.
tipo b: significa che impiega almeno il     fica e ripristino della zona dove oggi
30% di persone che vivono situazioni       sorge il Gatto Rosso, la nostra griglie-      Controvento è impegnata anche nel-
di svantaggio. Persone con disabilità      ria. Abbiamo promosso il progetto or-         la gestione di altri luoghi.
psichiche, fisiche o con un passato dif-    ganizzando Scarpe Rotte, un festival          “Ce ne sono diversi. Nel 2014 abbiamo
ficile segnato da uso di stupefacenti o     musicale gratuito per far conoscere           partecipato al bando di assegnazione
periodi di detenzione. Il nostro obiet-    a tutti il “nuovo” forte che ha subito        del Parco Rurale di San Floriano, un
tivo è fornire a queste persone delle      riscosso apprezzamenti. Le cose sono          appezzamento collinare di circa 65
opportunità di inserimento sociale e       andate bene e oggi abbiamo anche              ettari a Polcenigo (Pn). Attualmente
lavorativo che non sempre si posso-        altri due locali: il Bagolaro, la pizze-      nel parco gestiamo due punti ristoro,
no trovare nel mercato del lavoro”.        ria con forno a legna, e la Dispensa,         una fattoria sociale e organizziamo
                                           che è il nostro ristorante. In tutti i        tutta una serie di eventi e percorsi
Un obiettivo che avete perseguito          locali proponiamo pietanze all’inse-          formativi. Il tutto con la stessa filoso-
scegliendo forte Marghera.                 gna dello slow food: a km zero e il più       fia che punta a progetti auto-sosteni-
“La cooperativa è nata nel 2011, come      possibile sostenibili per l’ambiente”.        bili finalizzati all’inclusione sociale”.
proseguimento di alcune iniziative as-
sociative e imprenditoriali legate al                  La scheda
territorio come il bar Conestoga, il
locale Fucina Controvento, il rifugio       Controvento, da un decennio protagonista al forte Marghera
Pizzoc. Abbiamo deciso di impegnar-         La cooperativa sociale Controvento nasce nel 2011 con l’obiettivo di perseguire
ci in un progetto su forte Marghera:        finalità sociali e di promozione umana, realizzate attraverso la gestione di servizi
l’idea era quella di recuperare un’area     culturali, educativi e di attività produttive, tramite le quali agevolare l'integra-
che aveva vissuto diverse vicissitudi-      zione lavorativa di persone che vivono situazioni di difficoltà dovute a disabilità
ni e creare un luogo che fosse aper-        fisiche o psichiche o a un passato difficile. Sempre da otto anni a questa parte,
to alla cittadinanza. Ci sembrava un        Controvento gestisce alcune aree di forte Marghera a Mestre, un luogo pubbli-
posto perfetto dove promuovere un           co, aperto a tutti, che la cooperativa ha in gestione in seguito alla vittoria di
progetto che fosse auto-sostenibile         un bando. La sede è in via Mutinelli 29 a Favaro Veneto. La cooperativa orga-
(la cooperativa non riceve fondi pub-       nizza tantissimi eventi e attività: per rimanere aggiornati sui diversi progetti è
                                            possibile visitare la pagina facebook o consultare il sito www.veneziacontrovento.
blici) e che ci permettesse di offrire
                                            it dove si trovano i contatti telefonici dei responsabili dei diversi progetti condotti.
opportunità lavorative a persone con

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Pensieri a voce alta

                             Nuovi orizzonti                                                       5 per mille
                                                                                        Un modo concreto per aiutare
                             di Federica Causin                                         Il 5 per mille è una parte delle no-
                                                                                        stre tasse a cui lo Stato "rinuncia"
La valigia per la montagna è quasi            ga e io ho spiegato loro che le passe-    per sostenere un ente benefico che
pronta. Come al solito, l’ho riempi-          relle poste sulla sabbia non mi per-      aiuta il prossimo in difficoltà. Non
ta molto, forse troppo, ma finché la           mettevano di andare così lontano. In      costa nulla e se non si sceglie di do-
cerniera si chiude, perché non sfrut-         seguito, ho saputo che lo stabilimen-     narlo rimane comunque allo Stato.
tare lo spazio a disposizione? Così po-       to balneare disponeva di una di quel-     Il 5 per mille non sostituisce l’8 per
trò fronteggiare qualsiasi evenienza,         le sedie a rotelle con un paio di gros-   mille destinato alle confessioni reli-
mi sono detta mentre aggiungevo un            se ruote gialle, adatte per la sabbia     giose. Sono due opportunità diverse
pile e il pigiama corto. Avere a por-         e per l’acqua, che sono diventate il      di destinare le proprie imposte per
tata di mano le cose che mi potreb-           simbolo delle spiagge accessibili alle    fini differenti. Amici lettori vi chie-
bero servire mi fa sentire più auto-          persone disabili. Ho chiesto di poter-    diamo di impiegare bene le tasse
noma, più libera di scegliere. Quella         la prendere in prestito e la magia si     scegliendo, nella dichiarazione dei
che trascorrerò in montagna, in val           è compiuta. Credo che l’espressione       redditi, come destinare il 5 per mille.
Casies, sarà la mia ultima settima-           che si è dipinta sui visi delle bambi-
na di ferie estive. Le altre due sono         ne, quando mi hanno vista arrivare              Tre possibilità di scelta
volate. Durante la prima, a Caorle,           in riva al mare sarà uno dei ricordi      Se credete opportuno il lavoro fat-
con le mie nipotine e il resto della          che mi porterò a lungo nel cuore.         to con gli anziani e le famiglie in
famiglia, ho fatto il pieno di sole,          Abbiamo giocato a palla e ci siamo        difficoltà proponiamo di dare il 5
relax, risate, giochi, chiacchiere,           lasciate bagnare dalle onde, sotto lo     permille alla Fondazione Carpine-
tenerezza, domande. I bimbi, si sa,           sguardo incuriosito di qualche altro      tum dei Centri don vecchi: codi-
sono degli acuti osservatori in cerca         piccolo che, ne sono sicura, avrebbe      ce fiscale 94064080271. Se inve-
di risposte, quindi bisogna tenersi           voluto provare a salire su quel singo-    ce preferite sostenere i bambini
sempre pronti! Sorridono soddisfatti,         lare “mezzo di trasporto”. Una gior-      si può aiutare il Centro Infanzia Il
quando rispondi con naturalezza e             nata di straordinaria normalità che       Germoglio che da più di 100 anni
poi ti regalano la poesia che colgo-          ha fatto bene a tutti noi, perché ci      si occupa della formazione e del-
no nelle piccole cose; così un cielo          ha ricordato che l’amore ha una for-      la crescita dei bambini in via Ca’
a pecorelle diventa un prodigio da            za tutta sua che non annulla i limiti o   Rossa: codice fiscale 90178890274.
fotografare e un ghiacciolo condiviso         le difficoltà, ma li affronta e, in qual-    Da ultimo invece, per chi ritiene
acquista un sapore nuovo. Il mare mi          che modo, li supera. Devo confessar-      di sostenere le donne in difficol-
ha dato modo di sperimentare che              vi che quest’estate, anche grazie a       tà da secoli c’è l’Associazione Pia-
l’autonomia non è soltanto la libertà         una vicenda particolare che una per-      vento: codice fiscale 90017970279.
di muoversi ma è anche la possibilità         sona alla quale sono molto affeziona-
                                                                                                  Come destinarlo
di fare una sorpresa. Mi spiego me-           ta ha voluto condividere con me, ho
glio: sin dal primo giorno, Elena ed          toccato con mano che l’amore può          Se compili il Modello 730 o il Model-
Erica hanno espresso il desiderio di          far rinascere chi lo riceve e regala-     lo Redditi, nel riquadro “Sostegno
giocare insieme a me sul bagnasciu-           re un’inattesa felicità a chi lo dona.    del volontariato…” firma e scrivi il
                                                                                        codice fiscale dell'ente prescelto.
                                                                                        Se non sei tenuto a presentare la
                                                                                        dichiarazione dei redditi puoi co-
                                                                                        munque donare il tuo 5 per mille:
                                                                                        nella scheda fornita insieme alla
                                                                                        Certificazione Unica dal tuo da-
                                                                                        tore di lavoro o dall’ente che ero-
                                                                                        ga la pensione, firma nel riquadro
                                                                                        “Sostegno del volontariato…” e
                                                                                        scrivi nel riquadro il codice fisca-
                                                                                        le dell'ente prescelto. Inserisci la
                                                                                        scheda in una busta chiusa e scrivi-
                                                                                        ci “Destinazione 5 per mille Irpef”
                                                                                        insieme al tuo cognome, nome e
                                                                                        codice fiscale, consegnala poi gra-
                                                                                        tuitamente ad un ufficio postale, al
                                                                                        Caf oppure al tuo commercialista.

ANNO 15 - N° 35 / Domenica 1 settembre 2019                                                                                       7
Proverbi africani

                       Pianificare le attività
                       di padre Oliviero Ferro, missionario saveriano

Di fronte alle costrizioni obiettive      di convivenza armonica. Su questo           dei Basonge del Congo Rdc quando
della vita, ogni uomo deve impegnar-      punto gli africani e gli occidentali        rilevano che “un gancio di ferro più
si in qualche attività. Deve quindi       hanno in comune il senso del valore         lungo aiuta a cogliere i frutti più lon-
fare delle scelte razionali. La razio-    della pianificazione finalizzata delle        tani”. Lo scopo di avere una cosa,
nalità implica non soltanto l’utilizzo    attività. E’ da notare che la logica        dipende dal livello del proprio inte-
dei mezzi proporzionati alle scel-        esistenziale dell’Africa (quella tra-       resse per la medesima, come inse-
te, ma che queste scelte siano esse       dizionale) è assai fuori dai parame-        gnano i Tutsi del Burundi: “L’occhio
stesse razionali, ben calibrate, piani-   tri dello sviluppo socio-economico          che guarda la giovane donna e quello
ficate. C’è una differenza dal modo         moderno occidentale, fondato sul            che guarda una pianta non hanno la
di ragionare dell’uomo della civiltà      cumulo del capitale monetario, dei          stessa distanza”. Per raggiungere la
capitalista e quello dell’uomo africa-    beni, nella dinamica della durevo-          meta, occorre sacrificio e perseve-
no. Per il primo, la finalità primaria     lezza della vita. In ogni modo, per         ranza. Così constatano i Wolof del
e fondamentale della pianificazione        gli Africani la vita deve tendere ad        Senegal: “Ti hanno inviato a pestare
delle proprie attività è il cumulo del    una meta. Per raggiungerla, occor-          il mais, non ti hanno chiesto di stare
capitale monetario, in quanto per lui     rono mezzi adeguati e necessari.            in piedi”. Per raggiungere dei risulta-
il denaro è l’assicurazione per ec-       In certi casi occorre, inoltre, evita-      ti, ci vuole tatto e sapienza, perché
cellenza della sussistenza personale      re di spendere inutilmente i propri         “chi pesca con precauzione raccoglie
quotidiana e della propria felicità.      sforzi e le proprie energie. Vediamo        enormemente”, ci ricordano i Bason-
Per l’africano non è così. Per lui,       come i proverbi cercano di spiegarci        ge del Congo Rdc. Quando vogliamo
lo scopo finale dell'organizzazione        tutto questo. Gli Hutu del Burundi          un servizio da qualcuno, dobbiamo
e delle scelte risiede nell’aumento       dicono: “Ciò che il cuore desidera          avere pazienza. Gli amici Bamilèkè
delle possibilità di permanenza nella     ardentemente mette le gambe in              del Cameroun sottolineano che "se
relazione con gli altri. Si pianificano    movimento”, che significa: colui che         la persona che è andata a cercare
le attività con riguardo ai dettami       vuole raggiungere un obiettivo, deve        l’acqua al pozzo tarda a rientrare,
degli usi e costumi, per stare bene       cercare i mezzi necessari. Se coloro        significa che le sue zucche non sono
con la propria coscienza dinanzi alla     che perseguono uno stesso obiettivo,        ancora piene”. E' necessario avere
morale, dinanzi al proprio clan, vil-     sanno vivere insieme, lo otterranno.        qualche amico importante per riusci-
laggio, ecc. L’uomo africano fa tutto     E’ quello che pensano i Bambara del-        re nell'impresa. “Solo la persona che
per non trovarsi mai nel pericolo di      la Costa d’Avorio: “Coloro che voglio-      occupa il fondo degli alberi, ti procu-
essere condannato dalla morale o dal      no che le cose durino sono il genero        rerà del buon miele”, raccontano gli
diritto e, quindi, di perdere la stima    e suo suocero”. Naturalmente se si          Abè, della Costa d’Avorio. Concludia-
della società. Si tratta pertanto di      vogliono raggiungere degli obiettivi        mo con una massima africana: “Se
una pianificazione impostata su scel-      alti, bisogna fare dei sacrifici e utiliz-   ami l’olio, non tagliare l’albero che
te animate esse stesse dalle esigenze     zare molti mezzi. E’ la constatazione       produce le nocciole”. (35/continua)

                                                                                           La grande squadra
                                                                                         dei volontari in servizio
                                                                                       I volontari all'opera nei diversi ambi-
                                                                                       ti d'impegno della Fondazione Car-
                                                                                       pinetum sono oltre mezzo migliaio.
                                                                                       Quelli che intendono prestare servi-
                                                                                       zio nel futuro Ipermercato solidale
                                                                                       agli Arzeroni sono circa 130, iscritti
                                                                                       nel registro dell'associazione Il Pros-
                                                                                       simo che gestirà la futura struttura.
                                                                                       Confidiamo che il numero possa sali-
                                                                                       re: ad essi possono aggiungersi altre
                                                                                       realtà che già collaborano con noi e
                                                                                       che potrebbero entrare nell’Ipermer-
                                                                                       cato solidale. Quanti ancora il Signo-
                                                                                       re sta chiamando a questa impresa?
                                                                                       Chi leggendo si sentisse chiamato
                                                                                       venga a lasciare la propria adesione.

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Tradizioni popolari

                             La sfortuna provocata
                             di don Sandro Vigani

Il malocchio e le fatture                     ramantico di toccarsi o toccare il     un pezzo di vestito, dei capelli, un
Anche la credenza nel malocchio               corno per allontanare gli iettatori.   oggetto dell’igiene personale... Chi
era molto viva e radicata nel Vene-           La credenza nel malocchio era viva     faceva la fattura, trattava l’oggetto
to di un tempo (e, da qualche par-            nelle campagne venete e nella Val-     mediante formule magiche e mani-
te, tuttora). Si credeva che alcune           le Padana fino alla metà dello scor-    polazioni di vario genere: il “male”
persone, spesso soltanto con lo               so secolo, ma ancora oggi, come        che si faceva all’oggetto si sareb-
sguardo, potessero causare effetti             testimoniano molti processi contro     be trasmesso al suo proprietario.
negativi su altre persone: sfortu-            sedicenti maghe e cartomanti, c’è
na, disgrazie e perfino la morte.              chi è convinto della sua esistenza.    Superstizioni con oggetti religiosi
Questa credenza ha radici molto               Chi riceveva il malocchio diventava    Una pratica condannata da alcuni
antiche. Nel XVI secolo Enrico Cor-           di cattivo umore, stanco, debole,      Sinodi diocesani fin dal secolo XVI
nelio Agrippa (+1536), nell’opera La          le cose gli andavano male, i figli      perché considerata superstizione,
Filosofia Occulta o La Magia, defi-             erano perseguitati dalla cattiva       documentata solo nel Triveneto, è
nisce il malocchio "una forza che             sorte…. Il segno certo del maloc-      quella delle benedizioni da parte
partendo dallo spirito del fascina-           chio era perciò il deperimento fisi-    dei laici. Benedizioni di campi e
tore entra negli occhi del fascinato          co e psichico che apparentemente       animali o ribenedizioni di ogget-
e giunge fino al suo cuore. Lo spi-            non aveva alcuna origine organica.     ti come rami d’ulivo, candele già
rito è, dunque, lo strumento della            La depressione, ad esempio, veniva     benedette dai sacerdoti, oltre a
fascinazione”. Era sufficiente in-              quasi sempre considerata sintomo       pratiche magiche e di stregone-
crociare lo sguardo di una persona            del malocchio. In questo modo la       ria poste in atto da chierici. Un
che ha sentimenti negativi di odio            gente del popolo cercava di spie-      Sinodo di Aquileia del 1602 con-
e rabbia per riceverne l’influenza             gare ciò che all’apparenza era pri-    dannò lo strano uso di incatena-
negativa. Nell’antica Roma, Catullo           vo di spiegazione. Per togliere il     re le chiese per tenere lontane le
(+54 a.C.), conclude la sua poesia            malocchio era necessario rivolgersi    streghe. Il Sinodo di Vicenza del
a Lesbia esortandola a confondere             a donne considerate detentrici di      1611 condannò l’uso di portare il
il numero dei baci che lei immagi-            una magia buona che, con formu-        Santissimo sulle aie delle case di
na gli dia, “perché nessun maligno            le il più delle volte incomprensi-     campagna per combattere even-
possa gettarci il malocchio, sa-              bili, benedizioni con oggetti sacri    tuali grandinate e incendi. Con lo
pendo che è così grande il numero             e altro, liberavano il malcapitato     stesso scopo si usava la cera del-
dei nostri baci”. Contro il maloc-            dall’influsso negativo. Provocava gli   la candela posta sugli altari delle
chio i romani usavano il fascinum,            stessi danni del malocchio anche la    chiese. Per ritrovare un oggetto
un amuleto a forma di fallo eretto            fattura. Per affatturare una perso-     smarrito era consigliato fissare
che portavano al polso o al collo.            na ci si procurava qualcosa con la     una candela all’alba sullo sfon-
Da qui deriva il famoso gesto sca-            quale essa era stata in contatto:      do di una chiesa. (38/continua)

                                                                                            L'aiuto è per tutti
                                                                                      Molti pensano che i generi alimenta-
                                                                                      ri, la frutta e la verdura, i mobili, gli
                                                                                      indumenti e gli oggetti per la casa,
                                                                                      distribuiti al Don Vecchi, siano desti-
                                                                                      nati esclusivamente ai senza tetto,
                                                                                      ai disperati e ai mendicanti. In real-
                                                                                      tà tutto ciò che viene raccolto e che
                                                                                      si può ricevere a fronte di un’offerta
                                                                                      simbolica destinata ai costi di gestio-
                                                                                      ne, è a disposizione di chiunque abbia
                                                                                      una difficoltà ad arrivare alla fine del
                                                                                      mese: disoccupati, precari, lavorato-
                                                                                      ri con stipendio inadeguato, famiglie
                                                                                      numerose o in situazioni di disagio.
                                                                                      Per fortuna di prodotti e materiali ne
                                                                                      abbiamo spesso in abbondanza: chi ne
                                                                                      avesse bisogno non esiti a farsi avanti!

ANNO 15 - N° 35 / Domenica 1 settembre 2019                                                                                       9
Mestieri antichi

                        Il postino                                                                 CENTRI DON VECCHI

                                                                                                Intrattenimenti
                        di Adriana Cercato                                                      Settembre 2019
                                                                                                     CAMPALTO
Concludendo il nostro viaggio nel-          moderni mezzi di comunicazione, ma             Domenica 15 settembre ore 16.30
la storia della posta una menzione          ciò aveva degli svantaggi: i sistemi di                     Coro
di riguardo la merita il celeberrimo        allora potevano facilmente smettere                    LA SPINETTA
piccione viaggiatore. Si tratta di una      di funzionare, essere manomessi od
                                                                                                     MARGHERA
varietà di piccione domestico, se-          intercettati. Per risolvere questo pro-
                                                                                           Domenica 22 settembre ore 16.30
lezionato geneticamente per la sua          blema l'esercito italiano fece un largo
                                                                                              Musiche di ogni tempo con
abilità nel ritrovare la strada di casa     uso dei pennuti, tanto da creare delle              THE MODERN BAND
anche da distanze notevoli. Per que-        vere e proprie colombaie mobili, per
sto motivo, grazie alle sue capacità di     mettere in comunicazione le truppe                       CAMPALTO
orientamento, in passato fu utilizza-       operanti in prima linea con i coman-           Domenica 22 settembre ore 16.30
to per portare messaggi da un luogo         danti che si trovavano in aree più ripa-       Compagnia teatrale “Il Gruppo del
all'altro. Il piccione viaggiatore ha un    rate. Le colombaie mobili si suddivide-              Venerdì” Commedia
                                                                                             NEL PAESE DI COSI’ COLA’….
innato senso di orientamento che gli        vano in autocolombaie, consistenti in
permette di tornare al proprio nido         speciali carri automobili attrezzati con                CARPENEDO
sfruttando il fenomeno della magne-         colombaia della capacità da 90 a 100           Domenica 29 settembre ore 16.30
toricezione. In competizioni colom-         colombi, e colombaie rimorchio, costi-                      Coro
bofile sono stati registrati voli sino a     tuite da carri a due ruote con gomme                  LA BARCAROLA
1.800 chilometri. La loro velocità me-      pneumatiche. Quest'ultime erano ca-
                                                                                                       ARZERONI
dia in volo su moderate distanze, 600       paci di contenere da 100 a 120 colom-
                                                                                           Domenica 29 settembre ore 16.30
chilometri, è di circa 80 chilometri        bi. L'imprevedibilità di questa scelta                  Coro e varie con
all'ora. L'uso del piccione viaggiatore     dell'adoperare i piccioni viaggiatori in     GLI AMICI DEL BEL CANTO NOVENTANO
fu fondamentale durante la storia e         guerra fu talmente vantaggiosa che
il suo primo impiego risale ad oltre 3      questi vennero riadoperati anche nel-                     Ingressi liberi
mila anni fa, quando veniva adopera-        la seconda guerra mondiale. Fu infatti
to da Egiziani e Persiani. Nell'antichità   una colomba chiamata “Paddy” che il
era il principale mezzo di comunica-        6 giugno 1944, riuscendo a beffarsi dei                 CENTRI DON VECCHI
zione ad alta priorità: per le civiltà      falchi tedeschi e attraversando oltre
greco-romane era il sistema adopera-        230 miglia, portò per prima la notizia
                                                                                          Mercoledì 18 Settembre
to per trasmettere informazioni fino         agli alleati dello sbarco in Normandia.           MiniGita-Pellegrinaggio a
ai confini dell'impero. Il suo utilizzo      L'impresa del pennuto, compiuta in                CASTELFRANCO VENETO
però non si limita soltanto a secoli fa.    meno di cinque ore, fu talmente ecla-
Infatti, durante la Grande Guerra, con      tante che alla sua morte nel 1954 esso                      Programma
l'invenzione del telegrafo e più tardi      fu ricordato e premiato in una cerimo-          Partenze dai Centri don Vecchi:
anche del telefono, la maggior parte        nia speciale e più tardi, nel 2005, gli fu          Ore 14.00 - Carpenedo
degli eserciti faceva affidamento sui         dedicato un film d'animazione. (4/fine)           Ore 14.15 - Arzeroni e Campalto
                                                                                                 Ore 14.30 - Marghera

                                                                                          Ore 15.30 - S. Messa nell’Auditorium
                                                                                           del Centro don Ernesto Bordignon

                                                                                           Ore 16.30 - Merenda in compagnia

                                                                                         Ore 17.30–18.30 - Passeggiata in centro

                                                                                              Ore 19.30 - Rientro a Mestre

                                                                                              Euro 10,00 tutto compreso

                                                                                             Il nostro settimanale
                                                                                         Ogni settimana L'incontro è distribuito
                                                                                         gratuitamente in 5 mila copie in molte
                                                                                         parrocchie e nei posti più importanti
                                                                                         della città. È consultabile anche sul
                                                                                         nostro sito www.centrodonvecchi.org

10                                                                                          ANNO 15 - N° 35 / Domenica 1 settembre 2019
Per trasparenza

Per realizzare l'Ipermercato solidale
Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene
La figlia della defunta Iris Slupik            quasi un’azione e mezza, pari a      l’anonimato ha messo a
ha sottoscritto due azioni, pari              € 70, per ricordare la sua cara      disposizione di don Armando
a € 100, per onorare la memoria               congiunta.                           trentamila euro e don Armando
di sua madre.                                                                      è orientato ad impiegare
                                              Il dottor Augello ha sottoscritto    tale somma in azioni della
Le due figlie della defunta                    un’azione, pari a € 50, per          Fondazione Carpinetum a meno
Filippa Giovanna Garigliano                   ricordare la sua defunta moglie      che non vi siano necessità più
hanno sottoscritto un’azione,                 Daria Malaguzzi in occasione dei     urgenti e più gravi.
pari a € 50, per onorare la                   49 anni di nozze.
memoria della loro madre.                                                          La signora Ondina Riccardo ha
                                              Una persona rimasta anonima          sottoscritto dieci azioni, pari a
È stata sottoscritta quasi mezza              ha sottoscritto mezza azione         € 500.
azione, pari a € 20, in memoria               abbondante, pari a € 30, per
dei defunti delle famiglie                    venerare S. Antonio da Padova.       La signora Cristina Nicoletta
Tagliaro e Parmesan.                                                               Perale ha sottoscritto quasi
                                              La moglie e i figli del defunto       mezza azione, pari a € 20.
Il signor Fabio Venzo ha                      Gianfranco Liviero, in occasione
sottoscritto mezza azione                     del quarto anniversario della        Il signor Giovanni Mazzer ha
abbondante, pari a € 30, in                   sua morte, hanno sottoscritto        sottoscritto dodici azioni, pari a
memoria del defunti: Antonio,                 due azioni, pari a € 100, per        € 600.
Romano e Gina.                                onorarne la memoria.
                                                                                   Il figlio della defunta Carla
Gli inquilini del condominio                  Lunedì 18 giugno una signora
                                                                                   Bianco ha sottoscritto due
“A. Volta” di Mestre hanno                    rimasta anonima ha sottoscritto
                                                                                   azioni, pari a € 100, per onorare
sottoscritto tre azioni, pari a €             quasi mezza azione, pari a € 20.
                                                                                   la memoria di sua madre.
150, per onorare la memoria di
Flora Marcato, loro coinquilina.              La figlia e il genero della
                                                                                   La signora Cecilia Boni ha
                                              defunta Albertina Bianchini
                                                                                   sottoscritto un’azione, pari a €
La moglie del defunto Alberto                 hanno sottoscritto tre azioni,
                                                                                   50.
Pavese ha sottoscritto un’azione,             pari a € 150, per onorare
pari a € 50, per onorarne la                  la memoria della loro cara
memoria.                                      congiunta.                           I familiari della defunta
                                                                                   Augusta, in occasione del
È stata sottoscritta quasi mezza              I familiari del defunto Giuseppe     trigesimo della sua morte,
azione, pari a € 20, in memoria               Gibellato, in occasione del          hanno sottoscritto quasi mezza
del defunti della famiglia                    trigesimo della morte del            azione, pari a € 20, in sua
Greguol.                                      loro caro congiunto, hanno           memoria.
                                              sottoscritto un’azione, pari a €
La signora Natalina Michielon ha              50, per onorarne la memoria.         La moglie e i figli del defunto
sottoscritto quasi mezza azione,                                                   Giovanni Morini hanno
pari a € 20, per ricordare il                 La famiglia del defunto Gino ha      sottoscritto mezza azione
marito Gianni e la defunta                    sottoscritto quasi mezza azione,     abbondante, pari a € 30, per
Maria.                                        pari € 20, in sua memoria.           ricordarlo.

È stata sottoscritta quasi mezza              La figlia della defunta               I dipendenti del Gruppo PAM
azione, pari a € 20, in memoria               Annamaria Spolaor ha                 hanno sottoscritto dieci azioni,
di Giuseppe e dei defunti delle               sottoscritto quattro quinti di       pari a € 500.
famiglie Volpato e De Nadai.                  azione, pari a € 40, in ricordo di
                                              sua madre.                           La signora Maria Luisa
Il fratello della defunta Maria                                                    Bachmann ha sottoscritto
Teresa Calmasini ha sottoscritto              Una persona che desidera             un’azione, pari a € 50.

ANNO 15 - N° 35 / Domenica 1 settembre 2019                                                                            11
Le confidenze di un vecchio prete

                      Il nuovo libro di Federica
                      di don Armando Trevisiol

Ricevo, fin troppo spesso, compli-                                                            piacevole. Qualcuno dei suoi nume-
menti dai miei concittadini a moti-                                                           rosi amici l’ha spinta a pubblicare
vo dei Centri don Vecchi. Sarei un                                                            in proprio qualcosa che le usci-
baro se dicessi che essi non faccia-                                                          va dalla sua esperienza specifica,
no piacere. Le nostre strutture si                                                            tanto che la nostra editrice le ha
rifanno a una dottrina sicuramente                                                            pubblicato prima il volume Diversa-
nuova e più adeguata alle esigenze                                                            mente normali e poi Il volo del gab-
profonde e alle istanze degli anziani                                                         biano, volumi che hanno avuto uno
del nostro tempo. Ora, poi, che ci                                                            splendido successo di critica ma so-
siamo aperti al recupero e all’aiuto                                                          prattutto dei lettori. In questi gior-
delle famiglie che si sono sfasciate                                                          ni è uscita la sua terza fatica let-
e alle emergenze abitative più gra-                                                           teraria: Simmetrie asimmetriche,
vi, sono ancora più contento! Ripe-                                                           s'intitola questo libro veramente
to, sono felice e orgoglioso perché                                                           delizioso per impostazione grafica
i nostri centri fanno a gara per si-                                                          e soprattutto per i contenuti. Alcu-
gnorilità e confort con gli alberghi    ste donne mi paiono ”bellissime”                      ni amici e un generoso tipografo le
della nostra città. Sono orgoglioso     e gli uomini nobili e simpatici. Av-                  hanno dato una mano tanto che n’è
perché riusciamo a offrire ai meno      verto di essermi un po’ dilungato                     venuto fuori un volumetto di 150
abbienti appartamenti eleganti e        in questa premessa, ma sentivo il                     pagine splendido, interessante sia
soprattutto assolutamente gratis,       bisogno di mostrarvi lo sguardo e                     per il pensiero sempre fresco, en-
e ancora di più perche finalmente       l’orizzonte in cui si colloca l’auten-                tusiasta, positivo e ottimista, che
la nostra comunità cristiana, sta       ticità di una “perla di grande valo-                  per l’aspetto quanto mai gradevole.
esprimendo segni di solidarietà         re” che pur si trova al Centro don                    Vi assicuro che è veramente un bel
umana e cristiana che rappresenta-      Vecchi di Carpenedo. Alcuni anni fa                   libro, così interessante e ricco di
no una punta di diamante in que-        mi chiese un appartamentino una                       pensiero che ho sentito di sceglierlo
sto settore della nostra società. Ma    splendida ragazza dagli occhi neri                    pure per la mia meditazione mattu-
la ricchezza dei nostri centri non      e luminosi, che cercava la vita in-                   tina! Io non sono un critico lette-
si ferma a questo punto perché ci       dipendente. Il limite al movimento                    rario, ma so che potrei farne una
sono dei residenti che sono delle       con cui convive sin dall’infanzia                     presentazione abbastanza dignito-
autentiche perle di disponibilità,      non ha fermato per nulla la sua vi-                   sa, perché se lo merita! Però desi-
di impegno, di generosità e di ser-     talità, il suo coraggio, la sua voglia                dero che siate voi, miei cari lettori,
vizio verso gli altri meno fortuna-     di vivere, di amare e di essere at-                   a scoprire i suoi pregi, perché sarà
ti e soprattutto verso la fascia dei    tiva nella nostra società! Federica                   una bella sorpresa. Perciò invito i
bisognosi che ogni giorno bussano       Causin è il suo nome. Questa ragaz-                   residenti dei Centri don Vecchi, i
alle nostre porte, sempre aper-         za, divenuta la mascotte del nostro                   lettori de L’incontro e i mestrini
te, per offrire una risposta positi-    piccolo mondo di anziani perché ha                    tutti ad acquistarlo, perché sono
va e fraterna. Sono infinitamente       la metà dell’età media dei nostri                     assolutamente certo che tutti, col-
orgoglioso di quelle donne che si       residenti, si è laureata in Lingue,                   ti o meno, lo leggerete volentieri e
danno da fare da mane a sera allo       lavora presso una azienda dell’hin-                   con profitto! Vi svelerò l’intimo se-
“spaccio alimentare” al magazzi-        terland, è traduttrice di romanzi                     greto, che fa pure onore a Federica
no dei mobili e dell’arredo per la      per una nota casa editrice ed è to-                   Causin: come ha già scelto per i vo-
casa, al “supermercato dei vesti-       talmente autonoma tanto che non                       lumi precedenti, ella devolverà tut-
ti”, al “chiosco della frutta e della   si fa mancar nulla: vacanze, gite,                    ti i diritti d’autore alla Fondazione
verdura” e al “banco alimentare”.       vita associativa, amicizie, un serio                  Carpinetum. Cosa si può desiderare
Per non parlare delle signore che si    apostolato e tant’altro! Data la sua                  di più? Prendetelo, ne vale la pena.
spendono ogni giorno per offrire un     cultura le è venuto spontaneo inse-                   Il volume si può trovare presso le
tocco di gentilezza sia al “bar” che    rirsi fra i giornalisti del nostro pre-               segreterie dei Centri don Vecchi,
al Senior Restaurant, tutte gentili     stigioso settimanale ed è diventata                   costa solamente 5 euro, ma ne vale
e servizievoli. Vi confesso che que-    ben presto una "penna" profonda e                     moltissimo di più! Buona lettura!

                                        Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti a
                                        Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del 5/2/1979
                                        Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; caporedattore: Alvise Sperandio; grafica: Maurizio Nardi
                                        Via dei Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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