Remare insieme - Il Centro Don Vecchi
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM COPIA GRATUITA ANNO 15 - N° 43 / Domenica 27 ottobre 2019 Remare insieme di don Gianni Antoniazzi I cristiani sostengono lo studio, la ricerca e l’insegnamento. Gesù era chiamato Maestro. Insegnava come i rabbini e lo faceva con autorità. La prima Chiesa non ha costruito strutture. Ha trasmesso la Scrittu- ra, ricchezza del povero e speran- za degli afflitti. Dopo le macerie dell’Impero, la Chiesa ha sviluppato la formazione e la trasmissione del sapere, non solo nell’ambito del- la fede, della morale e del diritto: ha abbracciato la creazione intera. Perché tanto lavoro? Facile: mentre nelle filosofie orientali il corpo e la materia sono un limite pesante, la Bibbia racconta il cosmo con am- mirazione, capolavoro di Dio. Tutto merita ricerca. Nei secoli c’è stato un solco fra i figli della Bibbia e le culture che trascuravano la mate- ria. Così, in seno alla Chiesa, sono nate le prime università europee e, in terra di missione, assicurati l’ac- qua e il cibo, si pensa subito a scuo- le e ospedali. Oggi, giustamente, la società civile sostiene l’istruzione mentre la comunità cristiana si de- dica all’annuncio di Cristo Signore con le parole e la carità. Tuttavia, la scuola di ogni ordine e grado resta, per la comunità di Gesù, una figlia carissima. I cristiani esortano i figli nello studio. Fra i credenti nascono educatori per servizio e vocazione più che per stipendio e carriera. Molti si propongono come insegnan- ti di sostegno e le parrocchie pro- pongono il dopo scuola per chi è in difficoltà. A Mestre i salesiani hanno un polo invidiabile per il servizio al sapere, a testimonianza che lo stu- dio non contraddice la fede ma la completa, la sostiene e la spiega.
La situazione Senza sostegno di Matteo Riberto Tra le tante difficoltà che vivono le scuole c’è l’emergenza degli insegnanti di sostegno Mancano figure specializzate e a pagare il conto sono i bambini più fragili e le loro famiglie Difficile riassumere in poche righe le costrette a ricorrere a supplenti. La presenti pregandoli di seguire più numerose difficoltà che affliggono il Regione, alla vigilia del suono della alunni contemporaneamente. Il tutto mondo della scuola. C’è per esempio prima campanella, ha rivelato che in attesa di trovare i supplenti, che la questione dello stato in cui versa- nel veneziano mancavano 1155 in- spesso arrivano a scuola iniziata da no le strutture, spesso vecchie e se- segnanti ordinari e 440 di sostegno. un pezzo. E a rimetterci sono bam- gnate dal tempo. C’è il problema del- Numeri che parlano da sé, ma che bini e ragazzi che avrebbero diritto la strumentazione, con aule d’infor- come spesso capita meritano una ri- a quello che hanno i loro compagni: matica che, salvo eccezioni virtuose, flessione per non restare freddi segni la possibilità di iniziare la scuola a non vantano computer di ultima ge- che si dimenticano presto. Come non pieno regime. Le mancanze sono nerazione. E c’è poi la questione in- si può soffermarsi sulla mancanza di tali che - ed è capitato - alcuni ge- segnanti, dove si apre un mondo: re- 440 insegnanti di sostengo? Si tratta nitori hanno preferito tenere i figli tribuzioni non in linea con i colleghi di figure specializzate che svolgono a casa i primi giorni di scuola non europei e casi sempre più frequenti un ruolo fondamentale supportando rassicurati dal grado di assistenza a di difficoltà nei rapporti con i genito- bambini e ragazzi con disabilità nel disposizione. Ma c’è di più: quando ri. Si ripetono, infatti, gli episodi di percorso di apprendimento, forma- arrivano i supplenti non è detto che violenza da parte di genitori che non zione e socializzazione con i compa- siano insegnanti di sostegno specia- accettano i consigli di professori che gni. Ma non ce ne sono abbastanza, lizzati. Spesso si tratta di professo- cercano di formare bambini e ragazzi sempre a causa di una sbagliata pro- ri ordinari chiamati dalle liste delle non sempre rispettosi o predisposti grammazione dei corsi universitari di supplenze. In alcuni casi sono mae- allo sforzo richiesto dallo studio. Ma specializzazione che, a numero chiu- stri bravissimi e premurosi, che però la questione insegnanti è complessa. so, hanno una disponibilità di posti non hanno seguito lo specifico per- E uno degli aspetti più problematici totalmente insufficiente rispetto al corso di formazione. Le famiglie che è legato al loro numero. Sono infatti fabbisogno. E così non ci sono abba- vivono questa situazione si battono pochi gli insegnanti di ruolo, a cau- stanza insegnanti di sostegno. La si- da tempo per chiedere ad istituzioni sa di una programmazione sbagliata tuazione riguarda anche Mestre dove ed enti preposti di risolvere la situa- dei concorsi non commisurata ai reali diverse scuole – non per colpa loro zione. Ma spesso sono sole in questa bisogni delle scuole. La situazione si – hanno aperto i cancelli senza poter battaglia. Ci si è infatti mai chiesti protrae da tempo e negli ultimi anni, garantire una completa assistenza se il compagno di classe disabile di al suono della prima campanella, lo agli alunni più fragili. Molti istituti, nostro figlio o nipote non stia viven- scenario è sempre lo stesso: un mare infatti, nei primi giorni hanno chiesto do queste difficoltà? E se sì, c'è mai di cattedre scoperte con le scuole uno sforzo agli insegnanti di sostegno stato sostegno alle loro battaglie? Testamento a favore della Fondazione Carpinetum La Fondazione Carpinetum ha come scopo il supporto alle persone anziane accolte nei sei Centri don Vecchi pre- senti tra Carpenedo, Marghera, Cam- palto e gli Arzeroni e l’aiuto ai soggetti più fragili che vivono in città. Si so- stiene solo con le offerte e i contri- buti della gente di buona volontà che vengono tutti destinati ad azioni di be- neficienza. Per sostenerla è possibile fare testamento a suo favore: chi non avesse eredi o chi volesse comunque lasciare un legato, sappia che il suo grande gesto di generosità si tradurrà in carità concreta, per fare del bene a vantaggio del prossimo che ha bisogno. 2 ANNO 15 - N° 43 / Domenica 27 ottobre 2019
L'intervista Nel cuore della battaglia di Federica Causin L’esperienza di una mamma mestrina e della figlia disabile al primo anno di elementari Una finestra sulle problematiche di un sistema scolastico che presenta ancora troppe storture La presenza degli insegnanti di so- del sostegno contribuirà a rendere stegno diventa una questione, di mia figlia più autonoma. Io me lo anno in anno, più spinosa. Si parla auguro, anche se credo che l’auto- di tagli ai servizi, di risorse insuffi- nomia dovrebbe essere il risultato cienti, ma dietro alle cifre, ci sono di un percorso graduale e condivi- storie di bambini e ragazzi che, in- so, non la conseguenza della scar- sieme alle loro famiglie, devono bat- sità di risorse. Mi ritengo fortunata tersi per vedere riconosciuto il pro- perché la mia bambina ha incon- prio diritto all’istruzione, per vivere trato persone preparate e dispo- da protagonisti e non da spettatori nibili, tuttavia sarebbe essenziale e diventare una risorsa per la so- non doversi affidare soltanto alla cietà. Abbiamo scelto di dare voce professionalità e alla buona volontà a una di queste storie, intervistando dei singoli insegnanti e operatori. la mamma di una bambina disabile. Dovremmo poter contare su un si- stema che garantisce la continuità Sua figlia ha iniziato quest’anno a e la personalizzazione dei proget- frequentare la scuola primaria a ti educativi per gli alunni disabili". Mestre. Com’è stato il suo primo to. Le maestre di classe si sono giorno? dimostrate fin da subito molto at- Come dovrebbe essere, a suo avvi- "Era entusiasta di essere “nella tente e stanno svolgendo un lavo- so, un insegnante di sostegno? scuola dei grandi” ed era serena e ro davvero encomiabile, tuttavia "Dovrebbe saper entrare in empatia solare come sempre. Malgrado le dif- in casi più difficili di quello della con il bambino, insegnandogli a gestire ficoltà di linguaggio e di attenzione, mia bambina, che è tranquilla e le emozioni e, ovviamente, essere for- è curiosa, desiderosa d’imparare, si adatta, una scopertura simi- mato magari anche sulla sua patologia". espansiva. Gli abbracci sono il suo le potrebbe rivelarsi ingestibile". modo preferito di comunicare e li Cosa l’ha spinta ad accettare di regala a tutte le persone che incon- Contando le insegnanti di classe, le raccontarsi? tra. Aveva già frequentato il nido e due insegnanti di sostegno e l’assi- "Credo sia essenziale tener desta l’at- la scuola dell’infanzia, dove l’inse- stente, sua figlia è seguita da sette tenzione su un problema che riguar- gnante di sostegno copriva l’orario persone. Un impegno relazionale da la qualità di vita di molti bambini". intero. Quest’anno, invece, le sono non da poco per una bambina di state assegnate undici ore di soste- sei anni. Servono autisti gno, su trentadue di lezione e dieci "In effetti sì. Per il momento non ha per i magazzini solidali ore con un’assistente alla persona". manifestato particolari disagi, ma è trascorso solo poco più di un mese I nostri magazzini della carità al Centro don Vecchi di via dei Trecen- Cosa significa per sua figlia non di scuola. Se dovessimo ottenere to campi a Carpenedo svolgono ogni avere il sostegno per un terzo l’integrazione delle ore che abbia- giorno un’attività particolarmente dell’orario scolastico? mo chiesto, ci sarà una terza inse- corposa e hanno sempre bisogno di "Vuol dire non poter contare su un gnante, ciononostante il sostegno almeno una decina di volontari per supporto indispensabile per intera- rimane un bisogno irrinunciabile". guidare i 6 furgoni e i 2 furgoncini a gire con gli altri e seguire le lezio- disposizione. Serve solo la patente ni. Da sola tende a distrarsi e non Cosa la amareggia di più in questa B e un po’ di generosità. Rinnovia- vorrei che la difficoltà di comu- vicenda? mo il caldo appello ai nostri con- nicazione la spingesse a isolarsi. "Le scuole comunicano le necessità cittadini che abbiano un minimo di Temo che non riesca a esprimere di organico (curricolare e di soste- tempo da mettere a disposizione. Per essere più certi di ottenere un al meglio le sue potenzialità, che gno) a maggio, eppure a ottobre ci impegno immediato si può telefo- le vengano a mancare degli stimoli ritroviamo ancora con esigenze sco- nare a don Armando al 3349741275 che potrebbero fare la differenza perte o coperte solo in parte. Mi è oppure a suor Teresa al 3382013238 nel suo processo di apprendimen- stato detto che la parziale assenza ANNO 15 - N° 43 / Domenica 27 ottobre 2019 3
Sottovoce Doposcuola in parrocchia? di don Gianni Antoniazzi Nelle parrocchie di Mestre si sta estendendo un servi- animano la vita sociale e politica. Importante è far ca- zio. In città abbiamo molti ingressi di ragazzi e bambini pire il valore della persona secondo la visione europea, che, giunti dall’estero, non conoscono la lingua italiana mostrando di essere un popolo nobile, sereno, aperto, e faticano non poco con gli studi. La legge prevede che impegnato, solidale ma anche fondato sul lavoro. Nel un ragazzo abbia ad inserirsi nella classe corrisponden- dopo scuola serve una relazione di insegnanti da uno ad te alla sua età. In questo modo riceve dai coetanei lo uno: un insegnante per ogni alunno. Per questo chi leg- stimolo prezioso per lo studio. Tuttavia, rischia di non ge, se ha tempo e voglia, si senta invitato a partecipare. imparare mai una lettura e una scrittura complete. A suo tempo c’erano i mediatori culturali che agevolavano lo scambio di culture. Ora è un dovere delle parrocchie offrire le chiavi di accesso per interpretare la cultu- ra e i valori italiani, organizzando un doposcuola con volontari generosi e capaci, in favore dei ragazzi che più ne avessero bisogno. Si tratta di un servizio “laico” svolto senza cercare un qualche guadagno. Non è un catechismo mascherato. Si svolge secondo le categorie dell’inserimento vero e proprio dei giovanissimi e dei bambini nella cultura sociale del nostro territorio, tra- smettendo nozioni di base e presentando i valori che In punta di piedi Rispetto reciproco Dispiace dirlo ma bisogna usare fran- minciano a studiare: più regna l’igno- a Gardaland durante i giorni di scuo- chezza. Qualche volta c’è l’impres- ranza e meglio è. Per la fede cristiana la perché evidentemente i ragazzi sione che i Testimoni di Geova abor- vale esattamente il rovescio: se una verrebbero distratti dal loro cammi- riscano la conoscenza. Anche altre persona cerca sinceramente la ve- no. Sarebbe prezioso che, allo stes- realtà vanno su questo binario. Su rità, senza precomprensioni e arro- so modo, nelle uscite scolastiche, ci YouTube, per esempio, ci sono video ganza, prima o poi incontra il Logos, fosse la prudenza di lasciare, per chi massonici di un’ignoranza profon- il Figlio di stesso Dio, Gesù Signore. lo desidera, una parentesi per la pre- da (es: Calogero Falcone): di fede e La Chiesa non vuole essere in alcun ghiera della domenica. E se da parte cristianesimo capiscono nulla e ten- modo in contrasto con le istituzioni sua la Chiesa difende la verità intel- gono i pochi uditori in un’ignoranza scolastiche: anzi, le favorisce ma do- lettuale, diventa incomprensibile la singolare. Chiaro che questa gente si manda anche rispetto. Per esempio: ferocia con cui certi insegnanti, forse insospettisce se i propri seguaci co- una parrocchia non organizza l’uscita poco prudenti, cerchino l’applauso facile fra gli alunni semplicemente parlando male del Vangelo di Cristo e dei cristiani. Certo che si possono avere idee anche molto diverse su questo argomento, ma il rispetto nel trattare l’opinione altrui non dovreb- be mai mancare, mostrando che l’al- tro ha diritto ad essere riconosciuto anche nelle proprie opinioni di fede. Perché non usare questa delicatezza? In verità parlando sempre male dei cristiani, alcuni professori si rendono in-credibili e finiscono per smentire la nobiltà stessa del proprio lavoro. 4 ANNO 15 - N° 43 / Domenica 27 ottobre 2019
Panoramiche Passeggiata tra i doposcuola di don Gianni Antoniazzi Sempre più la comunità cristiana mezzogiorno: la proposta è rivol- attività. San Marco evangelista ha si rende disponibile per dare una ta in modo particolare ai ragazzi un’attività sporadica e di volta in mano nella formazione dei più delle elementari e delle medie. volta cerca di assicurare sostegno giovani. E sono tante le attività Nella parrocchia di San Paolo agli alunni bisognosi di spiegazioni. di doposcuola messe a disposi- vengono invece favoriti quei gio- zione dalle parrocchie del cen- vani che intendano dare ripe- VICARIATO DELLA CASTELLANA tro di Mestre e della primissima tizioni mentre nella parrocchia Fra le sei parrocchie di questo Vi- periferia. Ecco una panoramica del Corpus Domini c'è l'inten- cariato esiste un servizio di Com- della situazione: una passeggia- zione di avviare un doposcuo- piti allegri alla Gazzera, gestito da ta per scoprire aiuti preziosi. la sulla falsariga di quello di San un'associazione pubblica ma soste- Giuseppe di viale San Marco. nuto dalle parrocchie e dagli scout. VICARIATO DI CARPENEDO Tra le 10 parrocchie del Vica- VICARIATO DI MESTRE VICARIATO DI MARGHERA riato due già offrono un servizio Sono 4 le parrocchie che offrono Nella parrocchia dei santi France- stabile: la parrocchia dei Santi un servizio di doposcuola. A San sco e Chiara esiste il doposcuola Gervasio e Protasio si è attiva- Giuseppe lavoratore c'è lo “studio condotto da 2 maestre in pen- ta con 30 Volontari che seguono point”. Conta una ventina di alunni sione e una decina di volonta- 60 alunni che frequentano le ele- ed è aperto 2 volte la settimana. ri. Raccoglie circa 25 bambini e mentari e i primi anni delle me- Anche la parrocchia di San Loren- si svolge il venerdì (17-18:30). La die. L'attività si svolge il martedì zo Giustiniani offre un doposcuola parrocchia di San Pio X sta orga- e il venerdì dalle 16:45 alle 18. I che conta circa 35 alunni che si nizzando uno spazio compiti per volontari sono quasi sempre inse- incontrano 2 giorni la settimana. i grandi delle medie, superiori e gnanti ma ci sono anche giovani Nella parrocchia del Sacro Cuore dell'università. C'è anche un con- del mondo scout e ragazzi delle il doposcuola è guidato da 15 vo- tinuo collegamento con gli assi- superiori che si rendono dispo- lontari che si riuniscono in patro- stenti sociali per assicurare a chi nibili grazie ad una convenzione nato con circa 30 alunni il lunedì, ne avesse più bisogno qualche con la scuola Bruno Franchetti. il mercoledì e il giovedì dalle ore azione di sostegno. Nella parroc- Anche la parrocchia della Beata 16 alle ore 18. Nella parrocchia del chia di Catene non esiste un vero Vergine addolorata offre un ser- Duomo il servizio di doposcuola è doposcuola ma, su richiesta per- vizio prezioso. Ci sono sei inse- affidato alla banca del tempo li- sonale, vi è un'incessante attività gnanti volontari che animano una bero. Esiste una cooperativa chia- non strutturata che cerca di ga- quindicina di bambini che si ritro- mata Squero che, nei locali della rantire ai ragazzi e ai bambini più vano il sabato mattina dalle 10 a parrocchia, propone questo tipo di in difficoltà un servizio costante. Editrice L’incontro La nostra editrice pubblica anche: Sole sul nuovo giorno, un quader- no mensile utile per la meditazio- ne quotidiana; Il messaggio di Papa Francesco, settimanale che riporta i passaggi più importanti dei di- scorsi tenuti dal Pontefice; Favole per adulti, quindicinale di raccon- ti di fantasia con una finalità mo- rale; Il libro delle preghiere, delle verità e delle fondamentali regole morali per un cristiano. edito in 8 mila copie. Il settimanale è pub- blicato in 5 mila copie in distribu- zione gratuita in tutta la città, ma può essere letto anche con la ver- sione digitale scaricabile dal sito internet www.centrodonvecchi.org ANNO 15 - N° 43 / Domenica 27 ottobre 2019 5
Il bello della vita L’inclusione inizia a scuola di Plinio Borghi Tanti sono gli ostacoli nel percorso d’integrazione scolastica delle persone diversamente abili C’è da fare molta strada per abbattere barriere architettoniche, culturali e amministrative Chi ha vissuto tempi remoti sa quanto no resistenze: si temeva l’avvento di sicuro. Fuor di metafora, se a soffrire lungo sia stato il cammino verso l’inte- situazioni meno protette, come in ef- è tutto il settore scolastico per inca- grazione scolastica dei diversamente fetti avvenne. Per fortuna gli “esper- pacità di coprire tutti i posti neces- abili e come esso fosse irto di ostacoli ti” ebbero la meglio e i governanti sari, per i farraginosi iter burocratici, di ogni genere: culturali, sociali, po- dovettero avviare il percorso, che ha per la demotivazione degli operatori, litici, amministrativi, oggettivi e sog- raggiunto i risultati che oggi abbiamo ecc., a subirne le conseguenze sono i gettivi. Dice: è così su tutto, specie se sotto gli occhi. Non sono mancati pro- fruitori del servizio e ancor più i disa- si tratta di innovazioni! È vero, ma qui blemi di sottovalutazione e di super- bili, totalmente appoggiati a specifi- insistono ragioni di delicatezza, giac- ficialità, anche da parte degli stessi che figure professionali e che vedono ché riguardano persone svantaggiate insegnanti di sostegno, a volte rele- andare a rotoli ogni aspettativa di una e, in linea di massima, non in grado di gati più al ruolo di badanti; è stata in adeguata integrazione. Se poi, volen- provvedere a se stessi in autonomia. certi casi segnalata anche poca sinto- do mettere il dito sulla piaga, aggiun- Tenerle divise dai cosiddetti normo- nia fra quest’ultimi e il titolare della giamo che l’immissione e l’inquadra- dotati non è mai stata una soluzione, cattedra, tutte cose che riflettevano mento di queste figure non sono mai pure se con appositi e separati itine- la difficoltà a superare le carenze e stati completamente definiti e funzio- rari, perché prima o poi devono fare i pregiudizi cui si è fatto cenno pri- nali, la precarietà del quadro appare comunque i conti con il resto della ma. Tuttavia, ciò che ha inciso e sta vieppiù lampante. Un’ultima notazio- società e con più difficoltà, sul pia- ancora incidendo di più sul tragitto a ne merita anche lo stato di fatiscenza no sociale ed economico. In presenza ostacoli sono le crisi economiche, che delle strutture scolastiche: dagli edi- di un basso livello di scolarizzazione inducono i governi in carica a compri- fici, per la maggior parte non in per- per tutti, il problema non fu avver- mere o addirittura a tagliare laddove fetta forma, passando per le barriere tito nella sua portata, come invece le spese sono più improduttive e, nel architettoniche, che ne soffrono di accadde in seguito, quando fu gioco nostro caso, le persone svantaggiate conseguenza e finendo con i supporti forza affrontarlo in ogni suo aspetto. vengono a pagare il doppio degli altri, didattici, fanalino di coda di qualsiasi Si son dovuti superare i pregiudizi di perché viene a mancare sia il soste- impegno economico. Una considera- chi non voleva, ma anche quelli di chi gno a scuola che un’assistenza sani- zione che vale per tutti e su tutto: insisteva ad ogni costo, senza poter taria e sociale adeguata. Purtroppo, la scuola deve essere settore privile- disporre di quel minimo di attrezza- per non ingenerare reazioni dirette, giato rispetto alle priorità del Paese, ture e di personale che consentissero si sottraggono risorse indirette, che perché una buona evoluzione dipende un processo dignitoso. Pure da parte finiscono per “tagliare l’erba da sotto dalla sua corretta impostazione e an- degli stessi interessati non mancaro- i piedi” a chi crede di camminare sul che da un’integrazione a tutto tondo. Il nostro aiuto è rivolto a tutti Molti pensano che i generi alimentari, la frutta e la verdura, i mobili, gli indu- menti e gli oggetti per la casa, distribu- iti al Don Vecchi, siano destinati esclusi- vamente ai senza tetto, ai disperati e ai mendicanti. In realtà tutto ciò che viene raccolto e che si può ricevere a fronte di un’offerta simbolica destinata ai costi di gestione, è a disposizione di chiunque abbia una difficoltà ad arrivare alla fine del mese: disoccupati, precari, lavora- tori con stipendio inadeguato, famiglie numerose o in situazioni di disagio. Per fortuna di prodotti e materiali ne abbiamo spesso in abbondanza: chi ne avesse bisogno non esiti a farsi avanti! 6 ANNO 15 - N° 43 / Domenica 27 ottobre 2019
Mestieri antichi Il banditore Lente d'ingrandimento di don Gianni Antoniazzi di Adriana Cercato Chiedo aiuto a Dal Ben Il banditore aveva il compito di annun- la ritroviamo anche nei testi talmudi- L’età media dei residenti ai centri ciare notizie di vario genere, girando ci (Talmud babilonese, I-V secolo) e ad don Vecchi supera di poco gli 80 per le vie del paese. Dopo aver suo- esempio anche durante lo svolgimen- anni. Sono persone del nostro ter- nato la trombetta per attirare l’at- to del processo a Gesù da parte del si- ritorio che lì conducono una vita tenzione, ad alta voce informava la nedrio. Nel Medioevo il banditore dif- attiva e responsabile. Chiaro che il popolazione delle novità e degli avve- fondeva le notizie in modo capillare corpo non è più quello di un ven- nimenti importanti, in una società in e molto veloce. Iniziava il suo bando tenne e qualche volta gli acciacchi cui regnava analfabetismo e povertà cominciando dai quartieri più popola- si fanno sentire. La dottoressa Za- ed erano ancora lontani i tempi dei ti e nelle ore in cui era probabile la noboni veniva regolarmente a fare giornali, dei volantini, delle vele e presenza della gente. Molte persone ambulatorio una volta la settima- degli altoparlanti. Il suo compito era usufruivano di questo servizio, ven- na: qualche ora al don Vecchi 1 e quindi molto importante. Ma vediamo ditori di stoffe, ambulanti e commer- 2 e qualche altra al don Vecchi 5, come l’esercizio di questo mestiere si cianti, i quali promuovevano le loro 6 e 7. Anche a Campalto un medi- sia evoluto col passare del tempo. Il merci tramite il banditore. Spesso il co si era reso disponibile per un servizio analogo. Per solito, grazie banditore era un incaricato che leg- rivenditore pagava il banditore in na- alla presenza del dottore, i nostri geva ad alta voce per le vie le dispo- tura, con frutta, verdura, pesce o con residenti possono ricevere una sizioni delle autorità; nell'Antica Gre- altri generi che egli aveva pubbliciz- breve visita, chiedono le ricette cia la sua figura coincideva in parte zato. Nel Feudalesimo medievale, tra per i farmaci abituali, ordinavano i con quella dell'araldo, ovvero aveva il IX e X secolo, durante il fenomeno medicinali alla farmacia, riceveva- il compito di rendere pubblici gli atti dell'incastellamento, il banditore ave- no le prescrizioni sanitarie e qual- e le disposizioni delle autorità civili va il compito di citatore ed esecutore cos’altro ancora. Venuta meno la e religiose e talvolta di mantenere le delle sentenze; fungeva anche da po- presenza della dottoressa Zano- relazioni con popoli stranieri o nemi- liziotto e carceriere. Nei tornei orga- boni anche i suoi sostituti hanno ci. Nel periodo dell'Impero Romano nizzati dai Comuni, il banditore aveva continuato la stessa tradizione. d'occidente (I secolo a.C. - IV secolo) l'incarico di organizzatore della mani- Da qualche settimana, però, con il banditore precedeva il condannato festazione. Nell’età moderna l'incari- l’inserimento stabile dei nuovi alla crocefissione e informava i pas- co di banditore pubblico veniva confe- medici, non si trova chi sia dispo- santi delle generalità, del delitto, e rito ad una persona che lavorava per nibile a fare qualche ora di ambu- latorio dentro i centri don Vecchi. della sentenza emessa. Nelle rappre- il Comune: impiegato, guardiano del I residenti sono rimasti smarriti sentazioni teatrali, il banditore (prae- cimitero, spazzino, guardaboschi. Con e da una ventina di giorni stiamo co) annunciava al pubblico il titolo del- il passare del tempo, la professione percorrendo ogni strada possibile la rappresentazione, ripetuto a volte del banditore si è evoluta. Oggi, in età per porre rimedio. Adesso sembra da un cartello, riassumendo ciò che si moderna, il banditore è un dipenden- che la nostra dottoressa Cervellin sarebbe visto. La figura del banditore te o collaboratore di una casa d'aste. abbia trovato una soluzione anche grazie ai contatti stabiliti col dott. Rubini: occorre però mantenere il condizionale e sperare che tutto vada per il verso giusto. Aggiun- go dunque due righe serene per domandare se con l’Ulss si possa percorrere un’ipotesi: la fondazio- ne Carpinetum si rende disponibi- le a dare gratis due ambulatori ai medici interessati a fare servizio per i propri pazienti stando però dentro le strutture della fondazio- ne. C’è modo di parlarne? Chiedo un appuntamento a Dal Ben che nei nostri confronti si è sempre dimostrato attento e provo a ve- rificare se si possa mai percor- rere una strada almeno analo- ga a quella appena descritta. ANNO 15 - N° 43 / Domenica 27 ottobre 2019 7
Il punto di vista La vita è davanti a noi di don Fausto Bonini Rimpiangere il passato indebolisce la capacità di apprezzare il presente e le sue novità A volte basta guardare il bicchiere mezzo pieno e sforzarsi di cogliere le buone occasioni Cercare il bello e il buono fra tante cose brutte e cattive giovani mestrini dai 18 ai 30 anni. Si tratta di 10 incontri Sono stanco di sentire gente che si lamenta, che giudi- che si sviluppano a date fisse nel corso di tutto l’anno su ca negativamente il presente, che non vede altro che il temi diversi e con l’aiuto di persone adulte esperte nel mezzo bicchiere vuoto e non gode per il mezzo bicchie- tema proposto. Sono quattro proposte che vi presento re pieno, che propone il recupero del passato. Questa così come indicate nel loro cartoncino pubblicitario. categoria di persone è numerosa soprattutto fra i cri- La prima: Alla ricerca della Chiesa perduta? Lettura stiani, quelli in particolare che rimpiangono i “bei tempi continua di Atti degli Apostoli, capitoli 1-12. passati” e non riescono a vedere la bellezza del presen- La seconda: Il piccolo principe. Tutto ciò che non serve te. I germi di novità che spuntano numerosi anche nella pesa: essere Principi oggi? nostra Mestre. Nuovi punti di aggregazione, soprattutto La terza: Lettura continua del Vangelo di Luca. Alla di giovani che hanno voglia di riscoprire che senso ha scoperta della “via” percorsa da Gesù e proposta a chi ripensare la propria vita a partire dalla familiarità con vuol seguirlo. un giovane trentenne vissuto tanti anni fa, ma ancora La quarta: La ricerca di Dio nella musica rock. Ma le presente con i suoi insegnamenti. Sto parlando di Gesù canzoni hanno qualcosa da dire sulla vita dell’uomo? e della riscoperta del rapporto con questa persona, Le date: 15-29 ottobre, 12-26 novembre, 10 dicembre, viva ancora nel presente, da parte di tanti giovani che 18 febbraio, 10-24 marzo, 7-21 aprile. Sempre alle ore ripensano la loro vita e rimettono in discussione le loro 21.00. scelte di vita. Molti di loro hanno smesso di frequentare Si entra nel parcheggio pubblico di via Carducci, dietro la Chiesa subito dopo la Cresima, come succede sem- al supermercato Simply, che per l’occasione è gratuito. pre più normalmente. E adesso vi spiego chi sono que- sti giovani, quando si incontrano e dove si incontrano. Non perdere le buone occasioni Siccome conosco bene questa proposta che viene fat- Il bello di ritrovarsi insieme per cercare senso ta ai giovani da una decina di anni, vi assicuro che Sono giovani che hanno lasciato la loro città dove hanno si tratta di un’occasione da non lasciar perdere. vissuto fino ai 18 anni e si sono trasferiti a Mestre per Io ci sono e seguo la terza pista, quella del Vange- frequentare le università veneziane. Vengono un po’ lo di Luca. Se volete maggiori informazioni contat- da tutta l’Italia e alcuni anche dall’estero. Abitano tut- tatemi al cellulare (347 9524794) o via e-mail (don- ti insieme in una casa che si chiama Casa studentesca fausto@virgilio.it). A Mestre i giovani non si ritrova- San Michele che si trova in una laterale di via Carducci, no solo per l’aperitivo serale nei vari bar del centro, proprio dietro il supermercato Simply. Hanno una pro- ma anche per ricercare un senso per la loro vita. Il posta da fare agli universitari mestrini e in generale ai ciclo di incontri infatti si intitola: Cercatori di Dio. Pranzo della domenica per anziani soli Ogni prima e terza domenica del mese la Fondazione Carpinetum in- vita a pranzo tutti gli anziani della città che vivono da soli e tutte le persone che non hanno compagnia. L'appuntamento è al Senior Restau- rant del Centro don Vecchi 1, al quale si può accedere da via dei Trecento campi a Carpenedo, dietro viale Don Sturzo. È necessario soltanto preno- tare il posto telefonicamente in ora- rio d'ufficio contattando la segrete- ria al Don Vecchi allo 0415353000. Il prossimo pranzo è fissato per do- menica 3 novembre, alle ore 12.30. 8 ANNO 15 - N° 43 / Domenica 27 ottobre 2019
Tradizioni popolari Supertizioni veronesi di don Sandro Vigani La superstizione può essere defi- ancora da vivere”. Sul tempo: “In- stra nella pentola per risparmiar- nita l’attitudine a trovare un rap- dizi che il tempo vuol mutare sono si la fatica di versarla nel piatto, porto di causa-effetto in realtà ed i seguenti: le rondini, quando vo- pioverà il giorno del suo matrimo- esperienze nelle quali questo rap- lano rasenti; le bisce, quando at- nio”; “Nelle famiglie oneste nasco- porto è inesistente, attribuendo traversano la strada; i gatti, quan- no prima le donne, poi gli uomi- ad esso un valore assoluto, quasi do lisciandosi la faccia passano lo ni”; “Le donne non devono andare sacro. Dalle superstizioni la gen- zampino dietro l’orecchio; le rane, con la testa scoperta al chiaro di te cerca di trarre quelle sicurezze quando gracidano forte; i fanciul- luna, altrimenti perdono i capelli”; che le permettono di continuare a li, quando fanno chiasso smodera- “Tre donne in compagnia portano lottare e vivere in una situazione to; le donne, quando si bisticcia- fortuna”. Sulle piante: “Le piante, di estrema durezza e fatica. Cer- no, oppure quando si mettono il perché il legno non prenda carie, ca di vincere le paure, predire il grembiule al rovescio; l’accensione bisogna potare con la luna nuova”; futuro, difendersi di fronte a ciò della fuliggine aderente alle pareti “Piantando il rosmarino, muore che non conosce. Molto vive an- esterne d’un caldajo”; i calli che durante l’anno uno della famiglia”; che oggi, preso il popolo contadino dolgono, ed anche il mal di testa”. “Se un ramo di pino si attacca alla erano molto diffuse e riguardavano “Per far cessare la grandine biso- sottana di una donna, questa spo- tutti gli ambiti dell’esistenza. Ec- gna mettere un po’ de’ nel seno serà un vedovo”; “Segnando col cone alcune della gente veronese, d’un bambino. Alcuni preti, dopo dito le zucche, i cocomeri ed i me- tratte da un libro del 1899. Sugli la benedizione, mettono un chicco loni in pianta, essi non crescono animali: “Le donne, quando metto- sopra la stola”. Sulla morte: “Non più”; “È pericolosissimo cadere da no a covare le uova, se desiderano bisogna mai né pettinarsi, né at- un fico, molto più che dagli altri avere delle galline devono metter- tingere acqua in tre persone, altri- alberi”. Vita di casa: “Versare il si il grembiule; se desiderano inve- menti la più giovane morirà”; “A vino sopra la tovaglia è segno di ce avere galli si devono coprire con tavola non bisogna mai essere in allegria; di sventura invece versa- un cappello da uomo”; “A mangia- tredici, altrimenti uno della com- re l’olio e rovesciare la saliera”; re il fegato del cane si muore in pagnia morirà”; “Se si seppellisce “Quando i fanciulli toccano la ca- poche ore”; “Se un gallo dopo cin- un uomo di venerdì, in quella fa- tena del focolajo, o agitano un tiz- quant’anni farà un uovo, da questo miglia presto ne morirà un altro”; zone acceso, pisciano a letto”; “Le nascerà il basilisco, animale fanta- “I brividi che vengono dopo aver calze messe al rovescio difendono stico”; “Se la gallina canta con la mangiato, indicano che è passata dalle streghe”; “Per far perdere voce da gallo, muore il padrone di la morte”. Sulle donne: “Se una ai fanciulli il vizio di fare la pipì a casa”; “Contando i peli di un bru- donna perde il grembiule, è segno letto, bisogna far loro mangiare un co peloso che si trova per caso, si che qualcuno la sta pensando”; topo cotto”; “Versare il vino con la conosceranno quanti giorni si ha “Se una ragazza mangia la mine- mano sinistra, è una grave offesa”. Servizio di smaltimento mobili Gli addetti ai magazzini San Giusep- pe che fanno parte dell'ente solidale Il Prossimo sono a disposizione per ritirare gratuitamente i mobili che possono essere donati ai poveri sen- za necessità di sistemazione. Sono a disposizione anche per sgomberare appartamenti, destinando ai biso- gnosi il mobilio che può essere recu- perato e portando in discarica tutto il resto, a fronte di un contributo modesto per le spese di smaltimen- to. Per prenotare l'intervento con- tattare la direzione allo 0415353204: la segreteria è sempre attiva men- tre gli addetti sono presenti dal lu- nedì al venerdì dalle ore 15 alle 18. ANNO 15 - N° 43 / Domenica 27 ottobre 2019 9
Proverbi africani Principio di uguaglianza di padre Oliviero Ferro, missionario saveriano Nella società tradizionale africana del Ciad “Non esistono due persone realisti, rendendosi conto che la tutti gli individui non sono del tut- ugualmente belle” (ognuno è tipi- strada dell’uguaglianza è molto lun- to uguali nell’esercizio delle facoltà co). E i Tutsi del Rwanda aggiungo- ga. Questo naturalmente non im- naturali in sede del vissuto sociale. no “Non c’è uomo che ne vale un pedisce di impegnarsi affinchè ad L’uomo e la donna sono diversi. Così altro”. È vero che tutti gli uomini ognuno sia riconosciuto il giusto. anche lo schiavo e l’uomo libero; il sono uguali, ma il loro trattamento Questo ci dicono i proverbi che se- capo e il semplice paesano; il nota- deve essere diversificato secondo guono. “Quando tuo padre distribu- bile e l’individuo generico; il paesa- le condizioni specifiche di ognuno, isce, parli pure” (Ful, Cameroun). no e lo straniero. Non tutti hanno gli soprattutto al più debole, al mala- (ogni uomo ha diritto di reclamare stessi diritti e le stesse possibilità. to. È quello che pensano i Peul del un’equa distribuzione dei beni). I La saggezza africana si preoccupa Senegal “I due occhi sono uguali Lokele del Congo RDC aggiungono della promozione di ogni individuo, sulla testa. È vero, ma è a quello “Non tutte le traverse raggiungo- di ogni gruppo, di ogni classe socia- dove qualche cosa è entrato, che la no il tetto” (L’ineguaglianza è una le e della protezione dei più deboli, mano deve andare”. Lo sappiamo cosa normale e inevitabile). Però, pur riconoscendo realisticamente la che c’è uguaglianza naturale per dicono i Kanuri della Nigeria, “Un supremazia dei più forti. Gli africani tutti. “Il sole non dimentica nessun braccio storto è un braccio come il rifiutano i rischi di un’etica che por- villaggio” (Ambede, Gabon). Mal- tuo” (quello che conta è uno statu- terebbe ad un ugualitarismo cieco, grado le differenze delle condizioni to uguale). I Warega del Congo RDC caotico e anarchico. Voler rendere sociali, c’è un’uguaglianza naturale hanno l’abitudine di mettere all’ini- le donne nel senso di socialmente tra gli uomini. “Si può distinguere zio dei loro villaggi una corda so- identiche agli uomini; gli anziani la traccia del piede di uno schiavo spesa tra due paletti e vi attaccano uguali ai giovani negli atteggiamen- dalla traccia del piede di un uomo un oggetto che spiega un’idea a cui ti e nelle funzioni, i nobili uguali ai libero” (Malinkè, Senegal). C’è l’in- è collegato un proverbio. Nel nostro semplici paesani: è davvero aprire vito a frequentare la gente della caso sospendono un po’ di argilla sentieri ad una civiltà dell’anarchia, propria condizione sociale e così che serve per riempire i buchi della quindi alla morte. L’etica africa- dice il proverbio degli Agni della casa e così spiegano “L’argilla del na riconosce che le ineguaglianze Costa d’Avorio “Ognuno si gratta suolo: ogni popolo se ne è nutrito”. sono giuste ed inevitabili nella so- dove può arrivare la sua mano”! I Insomma gli uomini sono tutti ugua- cietà degli uomini. Tuttavia, essa proverbi come sempre sono la fo- li, perché tutti, persone semplici e richiede che venga tenuto conto tografia della situazione che vivono grandi del Paese, gente del Nord e di una certa uguaglianza naturale gli uomini sotto il sole. Lo sappia- del Sud (!!!), tutti sono usciti dalla e che rispetti le regole di equità e mo che una cosa sono i proclami, terra, si nutrono dei suoi prodotti di giustizia sociale. Insomma, e co- i diritti, ma poi nella realtà anche e ritorneranno alla terra. Non male minciamo, come dicono gli Ngamay se a malincuore, bisogna essere come riflessione! (41/continua) Domanda per entrare ai Centri don Vecchi Ai Centri don Vecchi il turnover degli appartamenti è costante. Chi pen- sasse dipresentare domanda d’inse- rimento, mettendosi in lista d'attesa, può consegnarla in direzione al Cen- tro don Vecchi 2 di via dei Trecento campi a Carpenedo. Per richiedere un alloggio occorre: non avere meno di 65 anni e più di 83; trovarsi in una condizione economica modesta; es- sere normalmente autosufficienti; disporre di un garante che si assu- ma la responsabilità di intervenire qualora la persona abbia necessità di una diversa collocazione, in se- guito alla perdita dell’autonomia. 10 ANNO 15 - N° 43 / Domenica 27 ottobre 2019
Per trasparenza Per realizzare l'Ipermercato solidale Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene Il figlio della defunta Ivonne Il dottor Giancarlo Florio ha sottoscritto un’azione, pari a € 50, Rizzardi ha sottoscritto un’azione, sottoscritto trenta azioni, pari a € per ricordare il marito Francesco pari a € 50, per onorare la memoria 1.500. Contanna. di sua madre. La signora N. T., essendo riuscita Le due figlie della defunta Laura La moglie del defunto Giorgio ad ottenere l’eredità di suo padre Michilin hanno sottoscritto quasi Bertagna, in occasione del decimo morto dieci anni fa in Brasile, ha mezza azione, pari a € 20, per anniversario della morte del marito, ritenuto doveroso sottoscrivere cento onorare la memoria della loro ha sottoscritto quasi mezza azione, azioni, pari a € 5.000, mettendo madre. pari a € 20, per ricordarlo. questa somma a disposizione di don Armando per interventi a favore La signora Daniela Trabucco, in La figlia della defunta Maria Rizzi del Centro Don Vecchi 2 e dei suoi occasione del 2° mese dalla morte ha sottoscritto quasi mezza azione, residenti che versano in gravi del fratello Ottorino, ha sottoscritto pari a € 20, in memoria di sua difficoltà finanziarie. due azioni, pari a € 100, per madre. onorarne la cara memoria. Sono stati sottoscritti quattro quinti I familiari della defunta Marianna di azione, pari a € 40, per onorare Le due figlie della defunta Romanita Rufinatsha ved. Cavalieri, hanno la memoria della defunta Maria Rigo hanno sottoscritto due azioni, sottoscritto un’azione, pari a € 50, Forti. pari a € 100, per onorare la per ricordare la loro cara congiunta. memoria della loro madre. La signora Alessandra Fantini ha La signora Maria Baldo ha sottoscritto un’azione, pari a € I congiunti delle famiglie Stefan, sottoscritto quasi mezza azione, 50, per onorare la memoria di suo Zangrando e Variola hanno pari a € 20, in suffragio delle anime marito Nicola Sartorello e della sottoscritto un’azione, pari a € 50, dei defunti Violetta e Adelino. sorella Stefania. per onorare la memoria di tutti i loro defunti. Le figlie Marina e Maria Cristina La moglie del defunto Luciano Maida hanno sottoscritto mezza Prevedello ha sottoscritto due I coniugi Corò hanno sottoscritto azione abbondante, pari a € 30, azioni, pari a € 100, in memoria del due azioni, pari a € 100. in suffragio dei loro cari genitori suo carissimo marito. Agostino e Maria. La signora Maria Antonietta La signora Camuffo ha sottoscritto Battistella ha sottoscritto dieci I familiari dei defunti: Emma, quasi mezza azione, pari a € 20, in azioni, pari a € 500, per ricordare Raffaele, Romeo e Raffaella hanno ricordo del marito Angelo. la sorella Rosa Milena e i defunti sottoscritto quasi mezza azione, della sua famiglia. pari a € 20, in ricordo dei loro cari. È stata sottoscritta un’azione, pari a € 50, in memoria dei defunti delle È stata sottoscritta un’azione, pari Una signora ha sottoscritto quasi famiglie Callegaro, Dori, Martinazzi a € 50, in memoria di Clara, Isola e mezza azione, pari a € 20, in e Chinellato, Antonio e dei defunti delle famiglie ricordo dei suoi genitori: Velia e Martignon e Algisi. Pietro. È stata sottoscritta quasi mezza azione, pari a € 20, per ricordare i È stata sottoscritta quasi mezza La moglie del defunto prof. Gastone defunti: Carla, Antonino ed Elena. azione, pari a € 20, in ricordo dei Pivotti ha sottoscritto quasi mezza defunti Giuseppina ed Ernesto. azione, pari a € 20, per ricordare il Le due figlie della defunta Sofia caro marito. Vallotto hanno sottoscritto La signora Rallo ha sottoscritto un’azione, pari a € 50, per onorare quattro azioni, pari a € 200, in È stata sottoscritta quasi mezza la memoria della loro madre. suffragio del marito Tiziano, dei azione, pari a € 20, in suffragio di genitori Vittorio e Lorenzina e del Vittorio e Norma. La signora Emilia Fantini ha fratello Mario. ANNO 15 - N° 43 / Domenica 27 ottobre 2019 11
La toponomastica cittadina Piazza dei polli di Sergio Barizza Con lo scorrere del tempo i mercati per le sue idee finì sotto il giudizio Scorzeria Vecchia ma di lì a poco di- delle merci più svariate si erano con- dell’Inquisizione romana, fu condan- venne ovviamente via Macello. Dopo centrati nell’area di piazza Maggiore. nato a morte e bruciato vivo in Cam- la seconda guerra mondiale fu intito- Durante l’ottocento divenne progres- po dei Fiori a Roma. Sull’altro lato lata a Giorgio Ferro, partigiano me- sivamente necessario dislocare alcu- della piazza delle Erbe, anche il pon- strino morto sui colli della Garfagna- ne merci altrove al fine di evitare il te che la collegava a piazza Maggio- na il 17 settembre 1944. (7/continua) sovraffollamento che sarebbe potu- re era stato ovviamente denominato to divenire poco gradevole sia per i ponte delle Erbe (c’è ancora una tar- Il nostro settimanale venditori che per gli acquirenti. Fu ga che lo ricorda) ma in preceden- Ogni settimana L'incontro è distribuito così che si trovò una sede propria za risultava come Tozzi, dal nome gratuitamente in 5 mila copie in molte anche per i polli (e non dev’essere della famiglia che gestiva la vicina parrocchie e nei posti più importanti stato secondaria l’individuazione di farmacia, e prima ancora ponte del- della città. È consultabile anche sul un posto a loro riservato, considera- la Dogana o delle Beccarie, perché nostro sito www.centrodonvecchi.org to l’odore che emanava dalle gabbie il fabbricato costruito a cavallo del in cui erano custoditi). Fu scelta la Marzenego, lì di fronte, aveva ospi- Come donare piazzetta che si trovava al termine tato appunto prima la dogana, poi di via Palazzo, sul lato destro, pri- un piccolo macello. E corte del Ma- alla Fondazione ma della strettoia della torre. Dai cello si chiamava la parte terminale Per sostenere la Fondazione Carpi- netum si può effettuare un bonifico documenti d’archivio risulta che, di quella larga discesa che portava bancario al Monte dei Paschi di Siena, dall'inizio dell'ottocento, aveva cam- alla riva del fiume. Quando poi il ma- agenzia di Via San Donà, codice IBAN: biato spesso nome desumendolo da cello fu spostato e lì venne dirottato I T17 R 0103 0 0 20 0 8 0 0 0 0 0142 53 4 8 famiglie importanti che lì risiede- il mercato del pesce, divenne prima vano: di volta in volta figurò come riva della doganale Pescheria e poi corte Pizzoni, corte Miotto, corte semplicemente Pescheria (oggi ‘via CENTRI DON VECCHI Scolari. A un certo punto, quando vi Pescheria Vecchia’). Il macello fu Intrattenimenti fu dirottato l'omonimo mercato, finì allontanato da piazza Maggiore nel prosaicamente in piazza dei Polli o 1829 e posizionato sempre sulla riva novembre 2019 del Pollame. Il toponimo resistette del Marzenego, un po’ più a monte, CAMPALTO fino al 1911 quando, in occasione vicino a un’area agricola dove una Domenica 10 novembre ore 16.30 del censimento nazionale della po- ottantina d’anni dopo sarebbe sorto Spiritual e Gospel polazione, la piazzetta fu intitolata l’ospedale Umberto I. La via che lo Venice gospel community choir a Giordano Bruno (1548-1600) frate metteva in comunicazione con Piaz- CARPENEDO domenicano, scrittore e filosofo, che za Maggiore si chiamava via della Domenica 17 novembre ore 16.30 Non solo lirica, con Marco, Mariuccia, Giovanna MARGHERA Domenica 24 novembre ore 16.30 Musica intramontabile, con Silvano e Antonella CARPENEDO Domenica 24 novembre ore 16.30 Gruppo teatrale del Venerdì, in Nel Paese di Così Colà... ARZERONI Mercoledì 27 novembre ore 16.30 “I Tirambaeo“ ne La panchina ai Giardinetti Ingressi liberi Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del 5/2/1979 Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafi ca: Maurizio Nardi - Via dei Trecento campi - Mestre (Venezia), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
Puoi anche leggere