La bellezza della natura - Il Centro Don Vecchi

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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM   COPIA GRATUITA   ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020

La bellezza
della natura
di don Gianni Antoniazzi

Anche durante l’inverno la natura
mostra la propria bellezza. Un anti-
co inno recitava: “Rugiada e brina,
gelo e freddo, ghiacci e nevi, bene-
dite il Signore (Dan 3,67-70)”, come
a dire che non solo le calde spiagge
dei Caraibi ma anche i freddi pae-
saggi dei monti raccontano la ma-
està di Dio. La natura però non è
sempre buona e “madre”. Essa dà
vita ma in egual misura la morte.
Talvolta esprime cambiamenti che
noi consideriamo feroci: terremoti,
tsunami, uragani o frane… in pas-
sato un meteorite ha cancellato
un gran numero di specie. Anche
nell’essere umano c’è l’istinto del
male e l’esperienza della morte. La
materia non ha una propria intelli-
genza. Procede secondo regole di
fisica che non conoscono bellezza,
bontà, giustizia e verità. Soltanto
l’amore colora di infinito la fragile
realtà del cosmo. Soltanto l’intelli-
genza dà un senso, un Logos, alla
realtà che ci circonda. Solo la re-
sponsabilità umana trasforma la
natura in cultura: nasce il fuoco, la
ruota, il linguaggio, le costruzioni,
l’arte e infiniti strumenti di bene.
La cupidigia del cuore umano però
può anche degradare il creato in
spazzatura. Mentre le città antiche
erano piccoli recinti che difendeva-
no il genere umano, ora l’impronta
dell’uomo rischia di rovinare ogni
cosa. Per questo il libro di Genesi
comandava di “dominare” la terra,
un termine impiegato per descri-
vere il rapporto nuziale: non pre-
vede lo sfruttamento per interesse
ma la responsabilità di custodire
nell’amore e generare nuova vita.
Da sapere

                        Modernità sostenibile
                        di Matteo Riberto

Nuove tecnologie e giovani studiosi possono rendere le nostre città meno inquinate
Anche a Mestre ci sono diversi segnali positivi che fanno sperare in un futuro più verde
Sembra strano dirlo, ma il futuro           che ben si sposa con il filo del no-      bero diventare un polo strategico
di Mestre potrebbe essere verde. O          stro discorso: gli esterni della scuo-   grazie anche all’impegno dell’uni-
almeno meno grigio del presente.            la primaria Collodi di Favaro sono       versità Ca’ Foscari. Pochi giorni fa,
Fra traffico e area industriale vi-           stati ridipinti con un particolare       nel Campus di San Giobbe, è stato
viamo in una città particolarmente          tipo di pittura chiamata Airlite. Si     infatti inaugurato lo Strategy Inno-
inquinata, anche se i polmoni ver-          tratta di una vernice, realizzata        vation Hub: uno spazio di aggre-
di non mancano: parco Bissuola e            in buona parte con materiali pro-        gazione altamente moderno dove
San Giuliano in primis. Ogni anno,          venienti da prodotti riciclati, in       l’università punta a far incontrare
purtroppo, le rilevazioni delle cen-        grado di assorbire lo smog. L’azien-     innovatori, imprese, finanziatori e
traline Arpav ci ripetono un’amara          da produttrice del prodotto, AM          studenti per progettare modelli di
verità: il livello delle polveri sottili    technology, assicura che la pittura      business innovativi che sfruttino le
- il particolato atmosferico alquan-        è in grado di eliminare gran parte       nuove tecnologie avendo di mira
to nocivo prodotto per esempio dai          degli ossidi di Azoto e Zolfo e ren-     crescita economica e sostenibilità.
processi di combustione (auto e             dere praticamente impossibile la         Un concetto, quest’ultimo, sottoli-
impianti di riscaldamento) – è mol-         crescita di batteri che verrebbero       neato anche da alcune tecnologie
to alto. Una risposta per diminuire         eliminati grazie all’elevata alcalini-   di cui è dotato il nuovo incubatore.
l’inquinamento è quella di sceglie-         tà della superficie. Insomma, una         Negli spazi dell’hub è per esem-
re una mobilità sostenibile: usare i        pittura innovativa in grado di dimi-     pio presente il sistema Skywell in
mezzi pubblici, limitare i consumi.         nuire l’inquinamento atmosferico         grado di produrre acqua potabile
Una speranza concreta per il futu-          e di portare una serie di benefici        sfruttando l’umidità dell’aria e li-
ro, senza essere troppo ottimisti o         ambientali. Nella scuola Collodi, la     mitando così la necessità di utiliz-
sognatori, risiede nelle nuove tec-         pittura è stata applicata su 2 mila      zare bottigliette di plastica. Insom-
nologie che negli ultimi anni hanno         metri quadri della superficie ester-      ma, l’hub sarà un luogo fisico dove
fatto passi da gigante in termini           na. Una quantità tale - assicurano       le menti dell’università potranno
di sostenibilità ambientale. Alcu-          gli inventori - in grado di apportare    incontrare aziende e finanziato-
ne applicazioni innovative ci sono          benefici pari ad una piantumazione        ri per studiare insieme strategie
anche a Mestre. Prima dell’inizio           di circa un’ottantina di alberi. La      aziendali che, sfruttando le ultime
dell’anno scolastico, per esempio,          pittura è solo un esempio di tec-        tecnologie esistenti, potrebbero
il Comune ha fatto una serie di in-         nologie e innovazioni al servizio        creare modelli di business fruttuosi
terventi di ristrutturazione nelle          dell’ambiente, ma questo è un set-       e sostenibili per l’ambiente. Ma la
scuole della città. Ne citiamo uno,         tore su cui Mestre e Venezia potreb-     nostra città avrà un futuro più ac-
                                                                                     cettabile soprattutto se si riuscirà
                                                                                     a riconvertire l’area industriale di
                                                                                     Marghera, dove da tempo s’invoca
                                                                                     una svolta sulla chimica verde. Set-
                                                                                     tore che richiede però investimenti
                                                                                     costosi. Che potrebbero arrivare
                                                                                     se, come anticipato anche sulle
                                                                                     nostre pagine, il governo porterà
                                                                                     a termine il progetto di riconosce-
                                                                                     re l’area come Zes (acronimo di
                                                                                     Zona economica speciale). La Zes è
                                                                                     un’area che gode di grandi incenti-
                                                                                     vi fiscali a favore delle aziende che
                                                                                     vi s’insediano. E questa potrebbe
                                                                                     essere una chiave di svolta per il
                                                                                     rilancio dell’occupazione e per
                                                                                     attirare aziende che bonifichino
                                                                                     alcune aree di Marghera puntan-
                                                                                     do appunto sulla chimica verde.

2                                                                                          ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020
L'intervista

Una casa sociale e tecnologica
dalla Redazione

Casa di Anna è una fattoria sociale che offre percorsi di inclusione socio-lavorativa
Inclusione è la parola d’ordine di una realtà che usa tecnologie rispettose dell’ambiente
Casa di Anna si trova a Zelarino             Siete una realtà che si occupa di in-      Anche per lo smaltimento delle ac-
ed è la prima Fattoria Sociale del-          clusione e che ha a cuore l’ambiente..     que vi siete impegnati, giusto?
la Città metropolitana. È un luogo           "Siamo anche un'oasi ecologica: set-       "Si, dal momento che la proprietà è
che utilizza tecnologie sostenibili          te ettari di terreno gestiti in regime     circondata da fossati aperti e attivi,
e offre percorsi d’inclusione socio-          biologico, sia le coltivazioni che gli     che confluiscono nel sistema idri-
lavorativa. Di cosa si tratta? E quali       spazi verdi ricettivi, un metodo di        co locale, abbiamo installato una
tecnologie utilizza? Ce lo racconta          coltivazione, quello delle aiuole pe-      grande vasca per la fitodepurazio-
Piero Pellegrini, il “papà” della Casa.      renni, che rispetta il terreno e ne ri-    ne che purifica l'acqua grazie alle
                                             duce le lavorazioni per migliorare la      radici di un grazioso canneto pri-
Ci spiega cos’è Casa di Anna?                fertilità e la quantità di CO2 fissata".    ma di reimmetterla nel sistema".
"È un'azienda agricola che produce or-
taggi biologici nel rispetto dell'ambien-    Ci spiega nel dettaglio alcune tecni-      Negli anni avete portato avanti
te ma con una missione speciale. Siamo       che sostenibili che utilizzate?            diversi progetti. Ci racconta l’ul-
infatti la prima Fattoria Sociale della      "Casa di Anna utilizza appunto tecni-      timo?
città metropolitana e lo siamo perché        che e tecnologie diverse per creare        "Il progetto 'Ortogiardino'. Si trat-
attiviamo fin dalla nostra nascita per-       un ambiente naturale che sia protet-       ta di un progetto triennale, un'ini-
corsi di inclusione socio-lavorativa. Il     to, sano e autosufficiente, all'insegna      ziativa finanziata dal Programma di
nostro focus è la disabilità poiché tutto    dell'economia circolare e dell'ecologia    sviluppo rurale per il Veneto 2014-
quel che facciamo è dedicato ad Anna,        umana. Oltre ad essere produttori bio-     2020. Si è venuto a creare un siste-
figlia dei fondatori e nostra 'padrona        logici certificati da ICEA, coltiviamo      ma condiviso di collaborazione con
di casa', ma non siamo e non vogliamo        con le aiuole perenni, non lavoriamo       la scuola dell'infanzia San Giovanni
essere un centro per disabili. Per que-      la terra se non è necessario e faccia-     Bosco, con la scuola primaria Filzi
sto motivo abbiamo avviato percorsi          mo in modo che il terreno sia sempre       e con gli istituti di cura per anziani
di inclusione per persone in situazioni      coperto per non dissiparne la fertilità.   Ire-Contarini e Mariutto. Bambini e
di disagio diverse (carcere, disoccupa-      Inoltre ci produciamo il compost, con      anziani, anche affetti da Alzheimer,
zione, richiedenti asilo, minori) sicché     cui fertilizziamo quando serve, a par-     si incontrano ogni settimana in Or-
ogni settimana lavorano molte persone        tire dagli scarti agricoli. L'acqua che    togiardino per coltivare e trasforma-
diverse. Siamo anche un agriturismo e        utilizziamo per irrigare, poi, provie-     re le piante aromatiche, negli spazi
una fattoria sociale, vendiamo le ver-       ne dal nostro pozzo artesiano scava-       completamente accessibili della fat-
dure a domicilio e mettiamo a disposi-       to a 310 m e azionato da una pompa         toria, al fine di promuovere l'educa-
zione i nostri spazi per feste ed eventi".   alimentata grazie a pannelli solari".      zione e il rispetto per l'ambiente".

                                                                                        Ma c'è di più, giusto?
                                                                                        "Si, ci interessa valutare quali-quanti-
                                                                                        tativamente l'efficacia che questo in-
                                                                                        contro intergenerazionale e nella na-
                                                                                        tura ha per i soggetti coinvolti, anziani
                                                                                        e bambini. Per questo siamo affianca-
                                                                                        ti da un supervisore scientifico e stia-
                                                                                        mo mettendo a punto uno strumento
                                                                                        di valutazione che registri l'efficacia
                                                                                        delle attività che realizziamo. Abbia-
                                                                                        mo iniziato le attività il mese scorso
                                                                                        ed ogni appuntamento è un'emozio-
                                                                                        ne: la naturalezza con cui i bambini si
                                                                                        approcciano ai "nonni" è commovente
                                                                                        e l'agricoltura sociale si dimostra an-
                                                                                        che in questo caso lo strumento ide-
                                                                                        ale per sperimentare un nuovo modo
                                                                                        di stare all'aria aperta insieme".

ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020                                                                                       3
Sottovoce

                      Tecnica e natura
                      di don Gianni Antoniazzi

Per qualcuno fra tecnologia e na-      neta, e indagare gli equilibri che      circostanze la natura ha distrutto
tura c’è un conflitto profondo, e il    regolano la terra per condurre uno      se stessa. L’uomo è capace di pre-
progresso della prima estingue la      sviluppo sostenibile e armonico         venire le incertezze della natura
seconda. Non è necessariamente         dove la tecnologia fiorirà insieme       e conferire al cosmo un’immagine
così. Gesù, per esempio, fu carpen-    alla natura. L’assioma che “senza       di grazia. Scienza e teologia, ol-
tiere, costruttore di città, eppure    la natura, l’uomo non vive mentre       tre che filosofica e arte, hanno in
restò un poeta del creato: ha par-     senza l’uomo la natura prospera”        sé la capacità di illuminare l’unico
lato di fiori e piante, greggi e pe-    non è del tutto corretto: in molte      grande libro della creazione di Dio.
sca; ha comandato al vento e alle
onde, ha guarito malati e restitu-
ito vita ai morti. L’esercizio della
tecnologia non esclude il rispetto
della natura. Certo, se la cupidigia
dell’uomo è il criterio per le deci-
sioni allora anche la natura viene
sconvolta: gli animali sono alleva-
ti per latte, uova e carne oppure
vestiti e castrati per la compagnia
all’uomo. In alcuni casi l’umanità
stessa può diventare una costosa
“materia prima” della tecnica. Al
contrario, però, se nel cuore custo-
diamo il bene, potremmo studiare
tecnologie per non scaldare il pia-

In punta di piedi

Mangiare di tutto?
A Natale le tavole abbondano di cotechini e carni pre-     generale è più propenso a radici vegetariane. Per la ve-
libate. Il cristianesimo è onnivoro come l’ebraismo e      rità sulla questione vegetariani-onnivori i cristiani san-
l’islam ma, a differenza di queste due religioni, ritiene   no poco. La scrittura divina aveva un suo codice. Gene-
puro ogni cibo. L’oriente si distingue, perché in linea    si prevedeva un mandato nel quale Dio dava all’uomo
                                                           ‘ogni erba verde e ogni frutto che produce seme’, non
                                                           dunque gli animali. Dopo il ‘diluvio’ invece la tavola si
                                                           estende a ‘quanto si muove e ha vita’, eccezione fatta
                                                           per le carni impure (Gen 9,3). Viene comunque escluso
                                                           il sangue, veicolo della vita, per dire che l’uomo deve
                                                           mantenere un profondo rispetto per ciò che lo alimen-
                                                           ta, e non prevaricare per soli motivi commerciali. Gesù
                                                           dichiara puro ogni cibo, assunto in “rendimento di gra-
                                                           zie”, cioè in armonia col piano di Dio. Molti, fra i primi
                                                           cristiani, erano pagani con abitudini frivole. Il Conci-
                                                           lio apostolico di Gerusalemme (circa 50 d.C.) decise
                                                           di mantenere puri tutti i cibi escluso però il sangue
                                                           degli animali, mantenendo una forma di rispetto. Nel-
                                                           le nostre tavole manca questa coscienza. La tecnolo-
                                                           gia ha elaborato il cibo, tenendo lontano l’uomo dalla
                                                           fonte. Noi siamo un esercito di consumatori fast food.

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Pensieri a voce alta

                             Tecnologia inclusiva
                             di Federica Causin

Le ultime innovazioni tecnologiche permettono di superare barriere fino a ieri insormontabili
Tra braccia robot e app che parlano la lingua dei segni: tecnologia al servizio della disabilità
Nei giorni scorsi mi sono imbattu-            lingua dei segni, in tempo rea-        ne, senza mai mettere mano a un
ta in un’immagine che dimostra                le. Al bambino non udente basta        dispositivo. Ricordo che, quando
quanto la tecnologia a servizio               aprire il testo che desidera leg-      mi è stato confermato che sarei
della disabilità possa contribui-             gere, accedere all'app e posizio-      venuta a vivere al Centro don
re a migliorare la qualità di vita            nare lo smartphone inquadrando         Vecchi, sono andata a Bologna in
di una persona: un bambino in-                la pagina. Star, un’assistente vo-     un centro specializzato che offre,
glese di cinque anni, nato pre-               cale creata appositamente, ini-        tra gli altri servizi, anche con-
maturo e privo di gran parte del              zierà a raccontargli la storia con     sulenze riguardanti la domotica
braccio sinistro, ha ricevuto la              la lingua dei segni, mentre l'app      (l’automazione delle case). Ho
sua protesi e la prima cosa che               evidenzia ogni parola che viene        visitato un appartamento allesti-
ha fatto è stata di abbracciare il            letta. Queste due storie metto-        to con soluzioni innovative ed è
suo fratellino! Non appena hanno              no in evidenza quanto sia stretta      stata un’esperienza davvero affa-
saputo che il Servizio Sanitario              la correlazione tra l’innovazione      scinante. È possibile, per esem-
anglosassone non copriva le pro-              tecnologica e la possibilità di en-    pio, gestire tutta la casa con un
tesi robotiche sopra il gomito, i             trare in contatto con gli altri e di   unico telecomando attivabile con
suoi genitori hanno organizzato               partecipare attivamente alla vita      la voce o con un impercettibile
una raccolta fondi e il proprieta-            della società. Spinta dalla curio-     spostamento di un braccio o di
rio di una società di protesi, che            sità, ho provato ad approfondire       una gamba. Sono tornata a Me-
ha fondato l’azienda dopo aver                l’argomento e, tra le altre cose,      stre con moltissimi suggerimen-
progettato un braccio idraulico               ho scoperto l’esistenza di un pro-     ti, anche se poi ovviamente non
stampato in 3D per il figlio di due            getto, finanziato dalla Comunità        tutte le proposte erano attuabi-
anni, ha ideato in dodici settima-            Europea, denominato “Listen”           li in una struttura già esistente.
ne un braccio che si muove e una              (ascolta), che consente di rea-        Come sanno bene gli amici che
mano in grado di afferrare e di                lizzare le “case intelligenti” os-     vengono a trovarmi, la possibilità
stringere. Proprio mentre scrive-             sia abitazioni capaci di facilitare    di aprire la porta a distanza e di
vo, al telegiornale hanno annun-              e migliorare la vita quotidiana        non dover adoperare le chiavi, ha
ciato la presentazione di “Story-             delle persone anziane e disabili,      risparmiato a loro lunghe attese
sign”, la prima app al mondo che              consentendo loro di far funziona-      e a me interminabili battaglie,
consente di tradurre un libro in              re gli apparecchi e di andare onli-    che erano perse in partenza.

                                                                                      Testamento a favore della
                                                                                       Fondazione Carpinetum
                                                                                      La Fondazione Carpinetum ha come
                                                                                      scopo il supporto alle persone anziane
                                                                                      accolte nei sei Centri don Vecchi pre-
                                                                                      senti tra Carpenedo, Marghera, Cam-
                                                                                      palto e gli Arzeroni e l’aiuto ai soggetti
                                                                                      più fragili che vivono in città. Si so-
                                                                                      stiene solo con le offerte e i contri-
                                                                                      buti della gente di buona volontà che
                                                                                      vengono tutti destinati ad azioni di be-
                                                                                      neficienza. Per sostenerla è possibile
                                                                                      fare testamento a suo favore: chi non
                                                                                      avesse eredi o chi volesse comunque
                                                                                      lasciare un legato, sappia che il suo
                                                                                      grande gesto di generosità si tradurrà
                                                                                      in carità concreta, per fare del bene a
                                                                                      vantaggio del prossimo che ha bisogno.

ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020                                                                                           5
Prospettive

                      Fotografie
                      di don Sandro Vigani

Ogni cellulare è oggi dotato di un obiettivo per scattare migliaia di fotografie digitali
La magia delle foto su carta e degli album di famiglia che racchiudono una vita intera
Conservala con affetto, la foto che      volti di tua madre e di tuo padre,       stito dalla bottega del padre. E ora
fissa sul cloruro d’argento un istan-    il giorno lontano del loro matrimo-      cerchi tra quei volti adolescenti di
te passato della tua esistenza: ti      nio. C’è tuo padre, un bell’uomo, il     indovinare i nomi dei tuoi compa-
raccomando, non perderla, non           primo giorno di leva, mentre parti-      gni, di quelli che hai rivisto anco-
rovinarla. Sii geloso del vecchio al-   va per la seconda guerra mondiale.       ra negli anni e quelli con i quali hai
bum dove hai incollato con cura le      C’è perfino la vecchia bisnonna che       perduto i contatti. È bella la foto
tue fotografie. Sono volti e storie      non hai conosciuto, ma dai raccon-       che ti hanno fatto sui monti, con le
che puoi attingere quando deside-       ti dei tuoi sai che era una donna        Tre Cime di Lavaredo sullo sfondo,
ri, soltanto sfogliando quelle ampie    molto religiosa, madre di tanti figli     arrampicato su un masso come uno
pagine di cartone, per ricordare,       che, vedova, aveva dovuto tirar su       scalatore in erba. E le foto con la
tornare indietro nel tempo, prova-      con fatica, spesso chiedendo l’ele-      tua famiglia, i compleanni, i natali,
re gioia e, forse, rimpianto. Sono      mosina. Ci sei ancora tu, seduto al      le gite, gli avvenimenti importanti
poche, rispetto alle migliaia di foto   banco il primo giorno di scuola, col     che hanno segnato lo scorrere del
che oggi si fanno con gli strumenti     grembiule nero e la preoccupazione       tempo… Poi, d’improvviso, le pagi-
della tecnica, perché una volta la      per la nuova esperienza che ti at-       ne del tuo vecchio album di cartone
macchina fotografica era un lusso        tendeva, disegnata sul volto. E poi il   diventano bianche. Non ci sono più
di pochi e la stampa della pellico-     giorno della prima comunione, da-        foto, sono finiti quei magici pezzi di
la costava. Per farle ti mettevano      vanti alla statua della Vergine, con     cartoncino che hanno scandito per
in posa: alcune svelano ancora nel      le mani giunte e la tunica bianca,       anni il corso della tua vita. Ne provi
tuo sguardo bambino le tracce di        serioso, consapevole della solennità     nostalgia, come se un certo giorno ti
un pianto, segno di quanto allora       del momento. E il giorno della Cre-      fosse stata rubata la possibilità della
ha dovuto lottare tua madre per         sima, mentre il fotografo immortala      memoria. Cos'è accaduto? È succes-
quella posa. Sono poche… per que-       il segno di croce con l’olio bene-       so che ad un certo punto la pellico-
sto sono preziose! Sfogliando quel      detto del Vescovo sulla tua fronte:      la di cellulosa è diventata inutile, le
tuo vecchio album ti rivedi, nato da    quel Vescovo che, molti anni dopo,       foto non sono più state stampate sul
poco, steso sul letto, lo sguardo ri-   sarebbe diventato Papa. C’eri, alla      cartoncino, le cartolerie e i negozi
volto a tua madre, mentre qualcuno      festa di quel compleanno di un tuo       di fotografi non hanno più venduto i
ferma sulla pellicola il tuo sorriso    compagno di classe che aveva il pa-      grandi album fotografici. Le vecchie
innocente e il tuo corpo bambino.       dre parrucchiere, assieme ai tuoi        macchine fotografiche sono andate
Cerchi di leggere, nel bianco e nero    amici di allora: tutti indossavate le    in soffitta, sostituite da quelle digi-
ingiallito dal tempo, l’emozione dei    parrucche che avevate preso in pre-      tali, dai cellulari e da tutti gli altri
                                                                                 strumenti che la tecnica ha inven-
                                                                                 tato. Fissare le immagini della vita
                                                                                 è parso immensamente più facile
                                                                                 ed economico. Lasciare le impronte
                                                                                 delle nostre giornate - magari anche
                                                                                 soltanto qualche selfie - è diventato
                                                                                 alla portata di tutti. Ma nessuno si
                                                                                 rende conto che, di tutti gli istanti
                                                                                 della vita fissati oggi dagli strumenti
                                                                                 digitali sulle loro misteriose ed ete-
                                                                                 ree pellicole, non resterà più nulla,
                                                                                 tutto svanirà in una breve manciata
                                                                                 di anni. Si dissolverà velocemente,
                                                                                 con la stessa velocità con la quale
                                                                                 gli strumenti informatici si aggior-
                                                                                 nano, i dati si perdono, i program-
                                                                                 mi cambiano. Ti raccomando, non
                                                                                 la perdere la tua vecchia, commo-
                                                                                 vente e insostituibile foto di carta!

6                                                                                       ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020
Mestieri antichi

                             Il veterinario                                              Lente d'ingrandimento
                                                                                           di don Gianni Antoniazzi

                             di Adriana Cercato                                                   Una mano
                                                                                                per l'ambiente
Quella del veterinario è una pro-             tare e la salute pubblica. Cura la
fessione che, come molte altre, si            corretta gestione della fase di ma-      La comunità cristiana di Carpe-
è evoluta nel tempo. Una volta,               cellazione degli animali, seguendo-      nedo, la Fondazione Carpine-
                                                                                       tum e le parrocchie della zona
infatti, il veterinario si occupava           ne tutte le fasi. Conosce, pertanto,
                                                                                       esprimono concreta attenzione
essenzialmente di animali da red-             le leggi e le normative in vigore.
                                                                                       all’ambiente. Per esempio, du-
dito, allevati in modo tradizionale;          Come è evidente, dunque, molte           rante la sagra di giugno 2019, è
oggi tratta tutti tipi di animali: dai        sono le attività che egli svolge ed      stata tolta la plastica: sono sta-
più comuni come cani, gatti, coni-            è impossibile, in questo contesto,       ti impiegati piatti di ceramica e
gli, a quelli più insoliti, ad esempio        ricordarle tutte. C’è tuttavia un        posate di metallo, lavati da una
tartarughe, pappagalli, iguane, che           aspetto delle sue mansioni, forse        schiera di volontari; gli altri ele-
sempre più spesso si trovano nel-             sottovalutato, che mi preme ricor-       menti (vaschette, bicchieri…)
le nostre case; ma anche cavalli e            dare: l’approccio psicologico che        erano in materiale biodegrada-
mucche, pecore, maiali, spaziando             deve esercitare nei confronti dei        bile. Gli ultimi centri don Vecchi
dalla loro alimentazione, alla ripro-         suoi “pazienti”, che a volte… tan-       sono ecosostenibili: hanno ampi
duzione, alla loro salute. Il veteri-         to pazienti proprio non sono. Il suo     pannelli fotovoltaici, vetri a bas-
nario è, quindi, un medico a tutti            lavoro, infatti, può essere a volte      sa escursione, un cappotto ter-
                                                                                       mico così da risparmiare energia.
gli effetti, che si occupa dell’igiene         anche pericoloso: ho ben stampato
                                                                                       Gli spazi comuni hanno illumina-
e della salute degli animali, oltre           nella mia mente il naso “cucito” di
                                                                                       zione attivata solo al passaggio.
che degli alimenti che da essi se ne          un veterinario, mio conoscente, il       I calcoli di spesa dimostrano i ri-
ricavano. Oltre a ciò il veterinario          quale - approcciandosi ad un cane        sultati. A suo tempo si pensò al
previene i danni e i pericoli che             di grossa taglia, che evidentemente      riscaldamento geo-termico ma a
derivano all’uomo dalle malattie o            non aveva gradito le cure a cui era      conti fatti la spesa era superiore
dall’ambiente in cui vivono gli ani-          stato sottoposto – lo aveva morso al     ai benefici. Il massimo risparmio
mali, e pure quelli che derivano dal          volto. Mi suscita invece tenerezza       si è ottenuto per un’altra strada:
consumo di cibi o altri prodotti loro         e anche un po’ di ilarità il ricordo     ciascuno ha il compito di pagare
derivati. A tale scopo compie visite          di un altro veterinario, alle prime      secondo i consumi personali così
ispettive all’interno di stabilimenti         armi, a cui portai - anni fa - un pic-   ciascuno fa il possibile per ri-
per la produzione, la trasformazio-           colo criceto spaventatissimo: il me-     sparmiare. In ogni centro c’è uno
ne e la distribuzione di alimenti di          dico, più spaventato della bestiola,     spazio verde dove i residenti pos-
                                                                                       sono passeggiare a contatto con
origine animale. Valuta i rischi con-         per paura di essere morso, non
                                                                                       la natura. Nella vicina parrocchia
nessi all’intera filiera produttiva,           osò toccarlo ed utilizzò allo scopo
                                                                                       del Villaggio Sartori sta maturan-
per garantire la sicurezza alimen-            un paio di grosse pinze di plastica!     do l’idea di una domenica eco-
                                                                                       logica, chiamata “Laudato sii”,
                                                                                       in ossequio all’enciclica di Papa
                                                                                       Francesco. L’appuntamento è per
                                                                                       il 18 e 19 aprile 2020. È prevista
                                                                                       la presenza di persone signifi-
                                                                                       cative a livello politico ed eco-
                                                                                       nomico. A quella iniziativa ci fa
                                                                                       piacere invitare le scuole parita-
                                                                                       rie e pubbliche del territorio ma
                                                                                       anche gli scout: da molti anni essi
                                                                                       svolgono specifiche attività pen-
                                                                                       sate per difendere il creato. Allo
                                                                                       stesso modo ci piacerebbe che
                                                                                       accanto alla presenza di politici
                                                                                       e figure eminenti nel mondo poli-
                                                                                       tico ci fossero anche imprendito-
                                                                                       ri e gente di azione. Nei prossini
                                                                                       numeri dedicheremo più spazio.

ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020                                                                                      7
Il bello della vita

                        La vecchiaia
                        di Plinio Borghi

L’aspettativa di vita si è allungata molto e la vecchiaia si colloca oggi oltre gli 80 anni
Il rapporto tra le generazioni e il rispetto che deriva dal reciproco riconoscimento
Il cerchio si chiude. In questi ultimi      permettendo, a differenza dell’infante      della vita e non possono fingere sor-
due anni, fra le altre cose belle, ab-      a quest’età conserviamo una certa ca-      presa; secondo perché devono essere
biamo considerato il lato positivo delle    pacità elaborativa, frutto di una lunga    d’esempio alle generazioni che seguo-
varie fasi della vita, a partire dall’in-   esperienza di vita, che ci obbliga a un    no, se vogliono garantirsi analogo trat-
fanzia. L’ultima volta, trattando della     comportamento molto accorto, onde          tamento quando sarà il loro turno. Mi
terza età, si diceva che un tempo non       evitare che l’attenzione nei nostri        sono deciso a scrivere di questo argo-
c’era di fatto distinzione tra questa e     confronti diventi un peso eccessivo,       mento mentre l’anno volge al termine
la vecchiaia, se non sul piano squisi-      per cui, chi la esercita passi dall’amo-   e stiamo accantonando la seconda de-
tamente giuridico, mentre al giorno         re alla tolleranza, per finire con l’in-    cina del nuovo millennio, ripensando
d’oggi, sempre che la salute ci sor-        sofferenza. Certe manifestazioni di         a quand’ero piccolo e, guardando al
regga, si può collocare pacificamente        aggressività e di pretesa che si notano    futuro, il raggiungimento del duemila
la vecchiaia oltre gli ottant’anni. Ag-     nei vecchi quando li impatti, magari in    ci pareva una meta ambita, un’aspira-
giungendo un pizzico di tranquillità        coda nei negozi o in banca ovvero alle     zione. L’aumento medio delle aspet-
economica e una buona rete familiare,       poste, spesso sono frutto di retaggi ca-   tative di vita mi ha fatto ampiamente
che ci circondi di tutto l’affetto e l’ac-   ratteriali non più controllati, cosa che   superare il traguardo. A corollario c’è
cudienza necessari, allora possiamo         non va, perché dovremmo invece es-         anche la festa della Santa Famiglia
affermare che il periodo ci consente         sere più impegnati sull’autocontrollo,     dell’anno liturgico A che ci propone
di vivere con un po’ di spensieratezza,     essendo peraltro un buon allenamento       come prima lettura della Messa il bra-
di ritornare bambini, come accennavo        utile a prolungare la nostra efficienza      no dal libro del Siracide che insegna
parlando dell’infanzia. Certo, molto        e a trascorrere una vita migliore, che,    come si debba onorare il padre e la
dipende da come abbiamo seminato e          a Dio piacendo, potrebbe essere anco-      madre, il quale così conclude: “Figlio,
da ciò che è stato acquisito nel corso      ra lunga. Ciò nonostante, un rallenta-     soccorri tuo padre nella vecchiaia, non
della fanciullezza, dell’adolescenza,       mento dei freni inibitori è fisiologico,    contristarlo durante la sua vita. Sii
della gioventù, della maturità e per-       come lo è la malattia o l’incapacità di    indulgente anche se perde il senno, e
fino della terza età, affrontando la          destreggiarsi con le nuove tecnologie      non disprezzarlo mentre tu sei nel pie-
quale consideravo appunto quanto ci         che nel frattempo hanno fatto passi        no vigore. L’opera buona verso il padre
fosse ancora da fare per agevolare le       da gigante. Qui subentra un obbligo        non sarà dimenticata, otterrà il perdo-
generazioni che seguivano e come il         di maggior attenzione verso l’anzia-       no dei peccati, rinnoverà la tua casa”.
nostro agire fosse determinante, an-        no anche dai più giovani, prima di         Ecco una buona sintesi di quanto detto
che per garantirci una vecchiaia se-        tutto perché nella loro intelligenza       e come una discreta vecchiaia contri-
rena. È pur vero però che, Alzheimer        sanno benissimo qual è l’evoluzione        buisca a rendere bella la vita di tutti.

                                                                                                 Il nostro aiuto
                                                                                                è rivolto a tutti
                                                                                        Molti pensano che i generi alimentari,
                                                                                        la frutta e la verdura, i mobili, gli indu-
                                                                                        menti e gli oggetti per la casa, distribu-
                                                                                        iti al Don Vecchi, siano destinati esclusi-
                                                                                        vamente ai senza tetto, ai disperati e ai
                                                                                        mendicanti. In realtà tutto ciò che viene
                                                                                        raccolto e che si può ricevere a fronte
                                                                                        di un’offerta simbolica destinata ai costi
                                                                                        di gestione, è a disposizione di chiunque
                                                                                        abbia una difficoltà ad arrivare alla fine
                                                                                        del mese: disoccupati, precari, lavora-
                                                                                        tori con stipendio inadeguato, famiglie
                                                                                        numerose o in situazioni di disagio.
                                                                                        Per fortuna di prodotti e materiali ne
                                                                                        abbiamo spesso in abbondanza: chi ne
                                                                                        avesse bisogno non esiti a farsi avanti!

8                                                                                             ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020
La testimonianza

                              La Befana vien di notte
                              di Luciana Mazzer

Baroea, marantega, befana,                    to, balena o tricheco, tronchetti    mora alla liquirizia (senza liquiri-
nomi che indicavano e stanno ad               di liquirizia ripieni di pasta dai   zia), caramelle mou, grosse gom-
indicare la tanto buona, quanto               mille colori, matite commestibili    me da masticare fatte a boule
brutta vecchietta, che la not-                dal gusto alla frutta,…. Le nostre   e colorate di ogni colore (allora
te del sei gennaio porta doni e               calze non erano così belle, erano    i coloranti, anche i più pesti-
calze piene di dolci ai bambi-                i calzini lunghi di lana del papà.   lenziali, non erano fuorilegge);
ni buoni e meno buoni; lei non                Li appendevamo sui ferri del         immancabili nella calza arachi-
discrimina, anche se qualche                  tubo della stufa in cucina, dove     di, castagne secche, e per me il
pezzetto di carbone nella calza               solitamente, la sera, la mamma       tanto gradito cortoccio di farina
che ci portava era significativa               stendeva i panni ad asciugare.       di castagne; ma i più desiderati
esortazione a migliorare il no-               Sul tavolo non poteva mancare        erano gli, scarsi, addobbi di cioc-
stro comportamento. Da tempo il               un bicchiere di vino, del pane e     colata dell’albero, che la befa-
vero carbone è introvabile, nelle             formaggio, che io e mia sorella      na aveva staccato e messo nelle
calze solo carbone di zucchero in             mettevamo, come spuntino risto-      nostre calze. Da ultimo uscivano
pezzetti preconfezionati, ergo,               ratore, per l’instancabile, gene-    i mandarini che avevano tenu-
i bambini d’oggi sono tutti buo-              rosa vegliarda. Prima di andare      to in forma punta e tallone dei
ni. La dinamica vecchietta porta              a letto, quella sera da parte mia    calzini paterni. Per noi allora,
calze bellissime, decorate con                senza recriminare, un ultimo ti-     niente doni, solo calza, di cui
figure dei personaggi dei cartoni              moroso sguardo al camino. Al         parlavamo per giorni e giorni con
animati che vanno per la mag-                 mattino, di corsa a piedi nudi in    i nostri coetanei. Con un passato
giore, con stemmi e colori delle              cucina, sul pavimento qualche        blitz, la politica aveva cancella-
squadre di calcio del cuore, per              filo di saggina della scopa, e le     to la festività religiosa dell’Epi-
le bimbe più romantiche calze                 briciole della gradita merenda,      fania, la cosa aveva molto con-
con pizzi, merletti e volant. Al              ci assicuravano dell’avvenuta        trariato gli italiani tutti, e fatto
loro interno, di tutto, di più: ogni          visita. Con i calzini paterni, pe-   rientrare l’invisa disposizione.
sorta di snack al cioccolato, con             santi e pieni di bugni, andavamo     Contro i saggi, potenti, generosi
o senza nocciole, cereali, latte,             nel lettone di mamma e papà          Magi, giunti ad adorare il Salva-
quinoa o sesamo, ovetti “natali-              per vuotarne il contenuto: car-      tore del mondo, anche la politica
zi”, caramelle che scoppiettano               bone (vero), bottigliette fatte a    fu costretta a ritornare sui suoi
appena toccano la lingua, cara-               biberon contenenti liquido dolce     passi. Con grande soddisfazio-
melle gommose a forma di orset-               coloratissimo, qualche rotella e     ne di noi tutti e della befana.

                                                                                        L’editrice L’incontro
                                                                                    La nostra editrice pubblica anche:
                                                                                    Sole sul nuovo giorno, un quader-
                                                                                    no mensile utile per la meditazio-
                                                                                    ne quotidiana; Il messaggio di Papa
                                                                                    Francesco, settimanale che riporta i
                                                                                    passaggi più importanti dei discorsi
                                                                                    tenuti dal Pontefice; Favole per adul-
                                                                                    ti, quindicinale di racconti di fantasia
                                                                                    con una finalità morale; Il libro delle
                                                                                    preghiere, delle verità e delle fonda-
                                                                                    mentali regole morali per un cristia-
                                                                                    no. edito in 8 mila copie. Il settima-
                                                                                    nale è pubblicato in 5 mila copie in
                                                                                    distribuzione gratuita in tutta la cit-
                                                                                    tà, ma può essere letto anche con la
                                                                                    versione digitale scaricabile dal sito
                                                                                    internet www.centrodonvecchi.org

ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020                                                                                       9
Proverbi africani

                      L'armonia tra generazioni
                      di padre Oliviero Ferro, missionario saveriano

Le generazioni sono un insieme di      mo concretamente i proverbi. “Ciò        quindi siamo responsabili, come si
individui che appartengono a una       che si dice a qualcuno, viene subito     dice oggi, anche del pianeta e del
stessa stirpe e si susseguono sepa-    intercettato dal figlio” (Sakalave,       clima. Naturalmente c’è chi la pen-
ratamente nel tempo, costituendo       Madagascar). C’è uno strettissimo        sa in modo diverso, disprezzando il
vari gradi, vari gruppi, apparte-      legame tra genitori e figli nella         passato, tagliando i ponti, pensan-
nenti ciascuno al proprio periodo      trasmissione delle informazioni          do che ora è lui che vive e quello
di vita. Questi gruppi hanno tra       (vedi anche nella Bibbia, il raccon-     che ha ricevuto è inutile. Ora bi-
di loro una diversità di vedute, di    to della Pasqua, quando il figlio         sogna essere moderni. Ce lo ricor-
concezione delle cose e della vita.    domanda al padre il perché della         dano i Tutsi del Rwanda “L’occhio
Quindi possono facilmente scon-        celebrazione). I genitori hanno una      del giovane disprezza l’anziano”. In
trarsi (conflitto generazionale). La    grande responsabilità nell’educa-        ogni caso in Africa, l’anziano, con i
sapienza dei proverbi ci aiuta a       zione. Devono sapere e possedere         capelli bianchi, la testa rasata, ma-
capire i meccanismi di azione per      cose giuste, perché tutto quello         gari senza denti, è la biblioteca dei
fare in modo che ci sia sempre ar-     che sanno e che hanno viene tra-         più giovani. Per questo si dice che
monia tra le varie generazioni e       mandato ai figli e il futuro di tutto     quando muore un anziano, brucia
che la vita comunitaria non venga      il clan dipende da queste comuni-        una biblioteca. Ce lo ricordano i
travolta dai contrasti tra i mem-      cazioni a catena. I genitori d’oggi      Tunbuku del Malawi, dicendo “Il
bri che nascono e vivono in tem-       fanno la medesima cosa? A vedere         piccolo segue ovunque è passato
pi diversi. Da tenere presente che     quello che succede, c’è da porsi         suo nonno”. Lui è il sapiente e il
i viventi hanno la consapevolezza      più di una domanda. Quante volte         saggio, più disponibile del genitore
di non essere i creatori della tra-    diciamo, guardando un bambino:           nell’insegnamento della vita ai più
dizione perpetuata di generazio-       ha gli occhi di suo padre, la bocca      piccoli del clan. Quante volte ce lo
ne in generazione. La tradizione       di sua madre…e questo l’ho visto         ricorda anche Papa Francesco, di-
è riportata agli antenati e dietro a   anche nei bambini africani. All’ini-     cendo di curare i nonni, di ascol-
loro, a Dio. Gli Africani rispettano   zio era difficile, perché sono un po’      tarli, di avere un rapporto partico-
e fanno rispettare, perpetuandola,     scuri, poi ci si abitua. I Massango      lare con loro. C’è una festa anche
la cultura tradizionale ancestrale.    del Gabon ci ricordano che “L’uo-        per loro in agosto, quando si ricor-
È un compito offerto a ogni genera-     mo rimane in vita tramite i figli che     dano i genitori di Maria (Gioacchino
zione dei viventi. Per il bene degli   ha generato, gli alberi che ha pian-     e Anna), i nonni di Gesù. Il nonno è
individui e la prosperità dei clan,    tato e le parole che ha divulgato”.      un testimone del passato, è la base
degli imperi e dei regni. Gli anzia-   Questa è la vera eredità che viene       su cui costruire. Infine “Quando il
ni vengono considerati come i veri     lasciata ai figli. Il presente e il fu-   più anziano assiste uno più giova-
protagonisti da questo alto luogo      turo dipende da quello che quelli        ne, costui arriva alla meta fissata”
dell’etica della vita. E ora vedia-    prima di noi ci hanno lasciato e         (Lunda, Congo RDC). (49/continua)

                                                                                    Pranzo della domenica
                                                                                       per anziani soli
                                                                                 Ogni prima e terza domenica del
                                                                                 mese la Fondazione Carpinetum in-
                                                                                 vita a pranzo tutti gli anziani della
                                                                                 città che vivono da soli e tutte le
                                                                                 persone che non hanno compagnia.
                                                                                 L'appuntamento è al Senior Restau-
                                                                                 rant del Centro don Vecchi 1, al quale
                                                                                 si può accedere da via dei Trecento
                                                                                 campi a Carpenedo, dietro viale Don
                                                                                 Sturzo. È necessario soltanto pre-
                                                                                 notare il posto telefonicamente in
                                                                                 orario d'ufficio contattando la segre-
                                                                                 teria al Don Vecchi allo 0415353000.
                                                                                 Il prossimo pranzo è fissato per do-
                                                                                 menica 5 gennaio, alle ore 12.30.

10                                                                                    ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020
Per trasparenza

Per realizzare l'Ipermercato solidale
Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene
Sono state sottoscritte due azioni,        È stata sottoscritta mezza azione, pari    Sono stati sottoscritti quattro quinti
pari a € 100, in suffragio dei defunti:     a € 25, per ricordare i defunti: Ada,      di azione, pari a € 40, per ricordare i
Vittoria, Domenico e Angelo.               Dante, Vittorio, Ennio e i defunti delle   defunti: Eligio, Silvia, Nicolantonio e
                                           famiglie Cerian e Bonati.                  Carmela.
È stata sottoscritta quasi mezza
azione, pari a € 20, in ricordo di         I familiari dei defunti: Anna, Virginia    Sono stati sottoscritti quattro quinti
Tubiana e dei defunti della famiglia       e Annamaria hanno sottoscritto quasi       di azione, pari a € 40, in memoria
Tasso ed è stata sottoscritta quasi        mezza azione, pari a € 20, in loro         dei defunti delle famiglie D’Amico e
un’altra mezza azione, pari a € 20, in     memoria.                                   Della Puppa.
ricordo dei defunti Carla e Antonino.
                                           La famiglia del defunto Sigfrido ha        Quattro fratelli, come ogni anno,
È stata sottoscritta un’azione, pari a     sottoscritto un’azione, pari a € 50, per   hanno organizzato una lotteria
€ 50, per ricordare i defunti Alvise,      onorarne la memoria.                       familiare per Natale e con la vincita
Dario e Clotilde                                                                      hanno sottoscritto 50 azioni, pari a
                                           La signora Valeria ha sottoscritto         € 2.500, destinata alla Fondazione
È stata sottoscritta un’azione, pari       quattro quinti di azione, pari a € 40,     Carpinetum.
a € 50, in memoria dei defunti delle       in suffragio dei suoi cari familiari
famiglie Bassetto e Bettiol.               defunti: Vittorio, Ernesto e Amelia.       I signori Anna e Stefano Bettiolo
                                                                                      e Graziella e Gianni Starita hanno
La signora Adelina Cercato ha              I congiunti del defunto Antonio hanno      sottoscritto quattro quinti di azione,
sottoscritto quasi mezza azione, pari a    sottoscritto quasi mezza azione, pari a    pari a € 40.
€ 20, in memoria della defunta Angela      € 20, per onorarne la memoria.
Petrizza.                                                                             La signora Pierro ha sottoscritto
                                           Le signore Susy e Maria Pia Pertile        mezza azione, pari a € 25, in
I due figli della defunta Rosina Perini     hanno sottoscritto un’azione, pari a       memoria di Ignazio, Titina, Maria,
hanno sottoscritto due azioni, pari a €    € 50, in ricordo del defunto Eugenio       Vincenzo e di tutti i defunti della sua
100, per onorare la memoria della loro     Tonello.                                   famiglia.
cara madre.
                                           È stata sottoscritta mezza azione          È stata sottoscritta un’azione, pari a
La famiglia Lombardo ha sottoscritto       abbondante, pari a € 30, per ricordare     € 50, in ricordo di Mariapia, Susy ed
un’azione, pari a € 50, per onorare la     i defunti Pietro e Maria.                  Eugenio.
memoria dei suoi cari defunti.
                                           Il signor Umberto Bottecchia e la figlia    I familiari dei defunti Gabriella e
La figlia del defunto Augusto Vianello      dottoressa Paola hanno sottoscritto        Ruggero hanno sottoscritto mezza
ha sottoscritto mezza azione               un’azione, pari a € 50, in suffragio dei    azione abbondante, pari a € 30, per
abbondante, pari a € 30, per onorare       loro cari familiari defunti: Franca e      ricordare i loro cari congiunti.
la sua memoria.                            Sergio.
                                                                                      I familiari dei defunti Antonino,
I figli della defunta Vyera Grüber          È stata sottoscritta quasi mezza           Carmela, Damiano, Francesca e Paolo
hanno sottoscritto quattro quinti di       azione, pari a € 20, in ricordo dei        hanno sottoscritto un’azione, pari a
azione, pari a € 40, per onorare la        defunti Ida, Gino e dei defunti della      € 50, in ricordo dei loro congiunti.
memoria della loro madre.                  famiglia Patrian.
                                                                                      I coniugi Pinelli hanno sottoscritto
È stata sottoscritta quasi mezza           Le famiglie Novello e Fontanella hanno     quasi mezza azione, pari a € 20, in
azione, pari a € 20, in ricordo dei        sottoscritto un’azione, pari a € 50, per   onore della loro cara zia Alma.
defunti: Esterina, Giancarlo, Nello e      ricordare i loro cari defunti.
Palmira.                                                                              Le signore Luciana, Marina,
                                           Il signor Guido Vianello, per              Mariuccia e Laura hanno sottoscritto
È stata sottoscritta mezza azione          festeggiare il suo compleanno, ha          dieci azioni, pari a € 500, in memoria
abbondante, pari a € 30, in memoria        sottoscritto un’azione, pari a € 50.       della loro cara amica defunta Bruna
di Raffaele e Lucia.                                                                   Serena.
                                           La signora Dorella ha sottoscritto quasi
È stata sottoscritta quasi mezza           mezza azione, pari a € 20, in ricordo      È stata sottoscritta quasi mezza
azione, pari a € 20, in ricordo dei        di sua madre Vanna deceduta pochi          azione, pari a € 20, per ricordare i
defunti: Sergio e Fabio.                   giorni fa.                                 defunti: Adriana, Ernesto e Ilda.

I familiari dei defunti Paolo, Bruna e     I familiari dei defunti Carlo e Pierina    I familiari dei defunti Roberto,
Betty hanno sottoscritto un’azione,        hanno sottoscritto quasi mezza azione,     Attilio e Anna Maria hanno
pari a € 50, per onorarne la               pari a € 20, in memoria dei loro cari      sottoscritto un’azione, pari a € 50, in
memoria.                                   congiunti.                                 ricordo dei loro cari congiunti.

ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020                                                                                     11
Il punto di vista

                     Giro di boa
                     di don Fausto Bonini

Finisce un anno e ne comincia uno     dinariamente belle. Soprattutto a               Betlemme e suscitatore di bontà
di nuovo. Ringraziamo Dio per         livello personale. Lo ha messo in               nei cuori degli uomini. Quel bam-
l’anno che se ne va e lo preghia-     evidenza il riconoscimento che il               bino “che scuote la storia - come
mo perché il nuovo sia migliore       capo dello Stato ha dato a nume-                ci ricorda papa Francesco – ri-
del vecchio. Ci vuole poco, visto     rose persone con l’onorificenza                  vincita dell’umiltà sull’arrogan-
che l’anno che se ne va ha porta-     al Merito della Repubblica Italia-              za, del silenzio sul baccano, di
to tante cose negative e pesanti      na. Sono la punta di un iceberg                 Dio sul mio io”. Buon anno nuovo
da sopportare. Un clima che si        vastissimo, fatto di bontà e de-                a tutti voi, amici miei carissimi.
vendica con tempeste disastrose       dizione all’altro. Mi ha colpito in
per come trattiamo questo nostro      particolare la presenza di suore,                      Il nostro settimanale
mondo. Due mesi di acque alte a       diaconi e preti. La suora combo-                  Ogni settimana L'incontro è di-
Venezia, che non sono un buon         niana che lotta contro la tratta di               stribuito gratuitamente in 5 mila
segno. E come se non bastasse         esseri umani, la missionaria che                  copie in molte parrocchie e nei
tutto questo “una guerra mondia-      in Amazzonia insegna ai bambini                   posti più importanti della cit-
                                                                                        tà. È consultabile anche sul no-
le a pezzi”, come dice papa Fran-     a leggere e scrivere, lo chef dei
                                                                                        stro sito www.centrodonvecchi.org
cesco, è in corso in tante parti      poveri che prepara pasti per i bi-
del mondo. Anche alle porte di        sognosi, il parroco degli ultimi nel
casa nostra, vedi Libia. Cambie-      centro di Roma. Ma anche gente                             Come donare
rà qualcosa nell’anno nuovo? Ce       di casa nostra, come il diacono di                        alla Fondazione
lo auguriamo tutti, anche se ci       Zelarino Bepi Pistolato. Una vita                 Per sostenere la Fondazione
crediamo poco, quando ci faccia-      donata agli altri, soprattutto ai                 Carpinetum si può effettuare
mo gli auguri di buon anno nuovo.     più deboli e bisognosi. E come lui                un bonifico bancario al Mon-
Però dobbiamo essere onesti e ri-     chissà quanti altri che, in modo                  te dei Paschi di Siena, agenzia
conoscere che l’anno che se ne va     anonimo e nel nascondimento,                      di Via San Donà, codice IBAN:
                                                                                        IT17R0103002008000001425348
è stato ricco anche di cose straor-   fanno del bene agli altri lo sco-
                                      po della loro vita. Con un motore
                                      comune che è la loro fede nel Dio                           CENTRI DON VECCHI
                                      che si fa piccolo e che usa bon-
                                      tà e tenerezza verso tutti, ma                            Intrattenimenti
                                      soprattutto verso i piccoli, gli in-                       Gennaio 2020
                                      difesi, gli sfortunati della vita. A                        CAMPALTO
                                      questo punto non posso non pen-                    Domenica 12 gennaio ore 16.30
                                      sare, per esempio, a quello che                           Coro EL PIAVE
                                      fa in terra d’Africa a Ol Moran il
                                                                                                 CARPENEDO
                                      nostro don Giacomo Basso, con
                                                                                         Domenica 19 gennaio ore 16.30
                                      l’aiuto di centinaia di persone che                     SILVANO STEFANI
                                      da lontano lo sostengono nel suo
                                      lavoro, per aiutare quei fratelli a                         ARZERONI
                                      emanciparsi umanamente, cultu-                     Domenica 26 gennaio ore 16.30
                                      ralmente e spiritualmente. Sono                        Coro LA CORDATA
                                      queste persone che rendono bel-                            MARGHERA
                                      lo il nostro mondo e che ci fan-                   Domenica 26 gennaio ore 16.30
                                      no ben sperare nel futuro. Tante                             MANUEL
                                      persone mosse dall’unico amore                                Ingressi liberi
                                      verso il Bambino nato povero a

                                      Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti
                                      a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del
                                      5/2/1979 - Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafica: Maurizio Nardi - Via dei
                                      Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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