La bellezza della natura - Il Centro Don Vecchi
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SETTIMANALE DELLA FONDAZIONE CARPINETUM COPIA GRATUITA ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020 La bellezza della natura di don Gianni Antoniazzi Anche durante l’inverno la natura mostra la propria bellezza. Un anti- co inno recitava: “Rugiada e brina, gelo e freddo, ghiacci e nevi, bene- dite il Signore (Dan 3,67-70)”, come a dire che non solo le calde spiagge dei Caraibi ma anche i freddi pae- saggi dei monti raccontano la ma- està di Dio. La natura però non è sempre buona e “madre”. Essa dà vita ma in egual misura la morte. Talvolta esprime cambiamenti che noi consideriamo feroci: terremoti, tsunami, uragani o frane… in pas- sato un meteorite ha cancellato un gran numero di specie. Anche nell’essere umano c’è l’istinto del male e l’esperienza della morte. La materia non ha una propria intelli- genza. Procede secondo regole di fisica che non conoscono bellezza, bontà, giustizia e verità. Soltanto l’amore colora di infinito la fragile realtà del cosmo. Soltanto l’intelli- genza dà un senso, un Logos, alla realtà che ci circonda. Solo la re- sponsabilità umana trasforma la natura in cultura: nasce il fuoco, la ruota, il linguaggio, le costruzioni, l’arte e infiniti strumenti di bene. La cupidigia del cuore umano però può anche degradare il creato in spazzatura. Mentre le città antiche erano piccoli recinti che difendeva- no il genere umano, ora l’impronta dell’uomo rischia di rovinare ogni cosa. Per questo il libro di Genesi comandava di “dominare” la terra, un termine impiegato per descri- vere il rapporto nuziale: non pre- vede lo sfruttamento per interesse ma la responsabilità di custodire nell’amore e generare nuova vita.
Da sapere Modernità sostenibile di Matteo Riberto Nuove tecnologie e giovani studiosi possono rendere le nostre città meno inquinate Anche a Mestre ci sono diversi segnali positivi che fanno sperare in un futuro più verde Sembra strano dirlo, ma il futuro che ben si sposa con il filo del no- bero diventare un polo strategico di Mestre potrebbe essere verde. O stro discorso: gli esterni della scuo- grazie anche all’impegno dell’uni- almeno meno grigio del presente. la primaria Collodi di Favaro sono versità Ca’ Foscari. Pochi giorni fa, Fra traffico e area industriale vi- stati ridipinti con un particolare nel Campus di San Giobbe, è stato viamo in una città particolarmente tipo di pittura chiamata Airlite. Si infatti inaugurato lo Strategy Inno- inquinata, anche se i polmoni ver- tratta di una vernice, realizzata vation Hub: uno spazio di aggre- di non mancano: parco Bissuola e in buona parte con materiali pro- gazione altamente moderno dove San Giuliano in primis. Ogni anno, venienti da prodotti riciclati, in l’università punta a far incontrare purtroppo, le rilevazioni delle cen- grado di assorbire lo smog. L’azien- innovatori, imprese, finanziatori e traline Arpav ci ripetono un’amara da produttrice del prodotto, AM studenti per progettare modelli di verità: il livello delle polveri sottili technology, assicura che la pittura business innovativi che sfruttino le - il particolato atmosferico alquan- è in grado di eliminare gran parte nuove tecnologie avendo di mira to nocivo prodotto per esempio dai degli ossidi di Azoto e Zolfo e ren- crescita economica e sostenibilità. processi di combustione (auto e dere praticamente impossibile la Un concetto, quest’ultimo, sottoli- impianti di riscaldamento) – è mol- crescita di batteri che verrebbero neato anche da alcune tecnologie to alto. Una risposta per diminuire eliminati grazie all’elevata alcalini- di cui è dotato il nuovo incubatore. l’inquinamento è quella di sceglie- tà della superficie. Insomma, una Negli spazi dell’hub è per esem- re una mobilità sostenibile: usare i pittura innovativa in grado di dimi- pio presente il sistema Skywell in mezzi pubblici, limitare i consumi. nuire l’inquinamento atmosferico grado di produrre acqua potabile Una speranza concreta per il futu- e di portare una serie di benefici sfruttando l’umidità dell’aria e li- ro, senza essere troppo ottimisti o ambientali. Nella scuola Collodi, la mitando così la necessità di utiliz- sognatori, risiede nelle nuove tec- pittura è stata applicata su 2 mila zare bottigliette di plastica. Insom- nologie che negli ultimi anni hanno metri quadri della superficie ester- ma, l’hub sarà un luogo fisico dove fatto passi da gigante in termini na. Una quantità tale - assicurano le menti dell’università potranno di sostenibilità ambientale. Alcu- gli inventori - in grado di apportare incontrare aziende e finanziato- ne applicazioni innovative ci sono benefici pari ad una piantumazione ri per studiare insieme strategie anche a Mestre. Prima dell’inizio di circa un’ottantina di alberi. La aziendali che, sfruttando le ultime dell’anno scolastico, per esempio, pittura è solo un esempio di tec- tecnologie esistenti, potrebbero il Comune ha fatto una serie di in- nologie e innovazioni al servizio creare modelli di business fruttuosi terventi di ristrutturazione nelle dell’ambiente, ma questo è un set- e sostenibili per l’ambiente. Ma la scuole della città. Ne citiamo uno, tore su cui Mestre e Venezia potreb- nostra città avrà un futuro più ac- cettabile soprattutto se si riuscirà a riconvertire l’area industriale di Marghera, dove da tempo s’invoca una svolta sulla chimica verde. Set- tore che richiede però investimenti costosi. Che potrebbero arrivare se, come anticipato anche sulle nostre pagine, il governo porterà a termine il progetto di riconosce- re l’area come Zes (acronimo di Zona economica speciale). La Zes è un’area che gode di grandi incenti- vi fiscali a favore delle aziende che vi s’insediano. E questa potrebbe essere una chiave di svolta per il rilancio dell’occupazione e per attirare aziende che bonifichino alcune aree di Marghera puntan- do appunto sulla chimica verde. 2 ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020
L'intervista Una casa sociale e tecnologica dalla Redazione Casa di Anna è una fattoria sociale che offre percorsi di inclusione socio-lavorativa Inclusione è la parola d’ordine di una realtà che usa tecnologie rispettose dell’ambiente Casa di Anna si trova a Zelarino Siete una realtà che si occupa di in- Anche per lo smaltimento delle ac- ed è la prima Fattoria Sociale del- clusione e che ha a cuore l’ambiente.. que vi siete impegnati, giusto? la Città metropolitana. È un luogo "Siamo anche un'oasi ecologica: set- "Si, dal momento che la proprietà è che utilizza tecnologie sostenibili te ettari di terreno gestiti in regime circondata da fossati aperti e attivi, e offre percorsi d’inclusione socio- biologico, sia le coltivazioni che gli che confluiscono nel sistema idri- lavorativa. Di cosa si tratta? E quali spazi verdi ricettivi, un metodo di co locale, abbiamo installato una tecnologie utilizza? Ce lo racconta coltivazione, quello delle aiuole pe- grande vasca per la fitodepurazio- Piero Pellegrini, il “papà” della Casa. renni, che rispetta il terreno e ne ri- ne che purifica l'acqua grazie alle duce le lavorazioni per migliorare la radici di un grazioso canneto pri- Ci spiega cos’è Casa di Anna? fertilità e la quantità di CO2 fissata". ma di reimmetterla nel sistema". "È un'azienda agricola che produce or- taggi biologici nel rispetto dell'ambien- Ci spiega nel dettaglio alcune tecni- Negli anni avete portato avanti te ma con una missione speciale. Siamo che sostenibili che utilizzate? diversi progetti. Ci racconta l’ul- infatti la prima Fattoria Sociale della "Casa di Anna utilizza appunto tecni- timo? città metropolitana e lo siamo perché che e tecnologie diverse per creare "Il progetto 'Ortogiardino'. Si trat- attiviamo fin dalla nostra nascita per- un ambiente naturale che sia protet- ta di un progetto triennale, un'ini- corsi di inclusione socio-lavorativa. Il to, sano e autosufficiente, all'insegna ziativa finanziata dal Programma di nostro focus è la disabilità poiché tutto dell'economia circolare e dell'ecologia sviluppo rurale per il Veneto 2014- quel che facciamo è dedicato ad Anna, umana. Oltre ad essere produttori bio- 2020. Si è venuto a creare un siste- figlia dei fondatori e nostra 'padrona logici certificati da ICEA, coltiviamo ma condiviso di collaborazione con di casa', ma non siamo e non vogliamo con le aiuole perenni, non lavoriamo la scuola dell'infanzia San Giovanni essere un centro per disabili. Per que- la terra se non è necessario e faccia- Bosco, con la scuola primaria Filzi sto motivo abbiamo avviato percorsi mo in modo che il terreno sia sempre e con gli istituti di cura per anziani di inclusione per persone in situazioni coperto per non dissiparne la fertilità. Ire-Contarini e Mariutto. Bambini e di disagio diverse (carcere, disoccupa- Inoltre ci produciamo il compost, con anziani, anche affetti da Alzheimer, zione, richiedenti asilo, minori) sicché cui fertilizziamo quando serve, a par- si incontrano ogni settimana in Or- ogni settimana lavorano molte persone tire dagli scarti agricoli. L'acqua che togiardino per coltivare e trasforma- diverse. Siamo anche un agriturismo e utilizziamo per irrigare, poi, provie- re le piante aromatiche, negli spazi una fattoria sociale, vendiamo le ver- ne dal nostro pozzo artesiano scava- completamente accessibili della fat- dure a domicilio e mettiamo a disposi- to a 310 m e azionato da una pompa toria, al fine di promuovere l'educa- zione i nostri spazi per feste ed eventi". alimentata grazie a pannelli solari". zione e il rispetto per l'ambiente". Ma c'è di più, giusto? "Si, ci interessa valutare quali-quanti- tativamente l'efficacia che questo in- contro intergenerazionale e nella na- tura ha per i soggetti coinvolti, anziani e bambini. Per questo siamo affianca- ti da un supervisore scientifico e stia- mo mettendo a punto uno strumento di valutazione che registri l'efficacia delle attività che realizziamo. Abbia- mo iniziato le attività il mese scorso ed ogni appuntamento è un'emozio- ne: la naturalezza con cui i bambini si approcciano ai "nonni" è commovente e l'agricoltura sociale si dimostra an- che in questo caso lo strumento ide- ale per sperimentare un nuovo modo di stare all'aria aperta insieme". ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020 3
Sottovoce Tecnica e natura di don Gianni Antoniazzi Per qualcuno fra tecnologia e na- neta, e indagare gli equilibri che circostanze la natura ha distrutto tura c’è un conflitto profondo, e il regolano la terra per condurre uno se stessa. L’uomo è capace di pre- progresso della prima estingue la sviluppo sostenibile e armonico venire le incertezze della natura seconda. Non è necessariamente dove la tecnologia fiorirà insieme e conferire al cosmo un’immagine così. Gesù, per esempio, fu carpen- alla natura. L’assioma che “senza di grazia. Scienza e teologia, ol- tiere, costruttore di città, eppure la natura, l’uomo non vive mentre tre che filosofica e arte, hanno in restò un poeta del creato: ha par- senza l’uomo la natura prospera” sé la capacità di illuminare l’unico lato di fiori e piante, greggi e pe- non è del tutto corretto: in molte grande libro della creazione di Dio. sca; ha comandato al vento e alle onde, ha guarito malati e restitu- ito vita ai morti. L’esercizio della tecnologia non esclude il rispetto della natura. Certo, se la cupidigia dell’uomo è il criterio per le deci- sioni allora anche la natura viene sconvolta: gli animali sono alleva- ti per latte, uova e carne oppure vestiti e castrati per la compagnia all’uomo. In alcuni casi l’umanità stessa può diventare una costosa “materia prima” della tecnica. Al contrario, però, se nel cuore custo- diamo il bene, potremmo studiare tecnologie per non scaldare il pia- In punta di piedi Mangiare di tutto? A Natale le tavole abbondano di cotechini e carni pre- generale è più propenso a radici vegetariane. Per la ve- libate. Il cristianesimo è onnivoro come l’ebraismo e rità sulla questione vegetariani-onnivori i cristiani san- l’islam ma, a differenza di queste due religioni, ritiene no poco. La scrittura divina aveva un suo codice. Gene- puro ogni cibo. L’oriente si distingue, perché in linea si prevedeva un mandato nel quale Dio dava all’uomo ‘ogni erba verde e ogni frutto che produce seme’, non dunque gli animali. Dopo il ‘diluvio’ invece la tavola si estende a ‘quanto si muove e ha vita’, eccezione fatta per le carni impure (Gen 9,3). Viene comunque escluso il sangue, veicolo della vita, per dire che l’uomo deve mantenere un profondo rispetto per ciò che lo alimen- ta, e non prevaricare per soli motivi commerciali. Gesù dichiara puro ogni cibo, assunto in “rendimento di gra- zie”, cioè in armonia col piano di Dio. Molti, fra i primi cristiani, erano pagani con abitudini frivole. Il Conci- lio apostolico di Gerusalemme (circa 50 d.C.) decise di mantenere puri tutti i cibi escluso però il sangue degli animali, mantenendo una forma di rispetto. Nel- le nostre tavole manca questa coscienza. La tecnolo- gia ha elaborato il cibo, tenendo lontano l’uomo dalla fonte. Noi siamo un esercito di consumatori fast food. 4 ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020
Pensieri a voce alta Tecnologia inclusiva di Federica Causin Le ultime innovazioni tecnologiche permettono di superare barriere fino a ieri insormontabili Tra braccia robot e app che parlano la lingua dei segni: tecnologia al servizio della disabilità Nei giorni scorsi mi sono imbattu- lingua dei segni, in tempo rea- ne, senza mai mettere mano a un ta in un’immagine che dimostra le. Al bambino non udente basta dispositivo. Ricordo che, quando quanto la tecnologia a servizio aprire il testo che desidera leg- mi è stato confermato che sarei della disabilità possa contribui- gere, accedere all'app e posizio- venuta a vivere al Centro don re a migliorare la qualità di vita nare lo smartphone inquadrando Vecchi, sono andata a Bologna in di una persona: un bambino in- la pagina. Star, un’assistente vo- un centro specializzato che offre, glese di cinque anni, nato pre- cale creata appositamente, ini- tra gli altri servizi, anche con- maturo e privo di gran parte del zierà a raccontargli la storia con sulenze riguardanti la domotica braccio sinistro, ha ricevuto la la lingua dei segni, mentre l'app (l’automazione delle case). Ho sua protesi e la prima cosa che evidenzia ogni parola che viene visitato un appartamento allesti- ha fatto è stata di abbracciare il letta. Queste due storie metto- to con soluzioni innovative ed è suo fratellino! Non appena hanno no in evidenza quanto sia stretta stata un’esperienza davvero affa- saputo che il Servizio Sanitario la correlazione tra l’innovazione scinante. È possibile, per esem- anglosassone non copriva le pro- tecnologica e la possibilità di en- pio, gestire tutta la casa con un tesi robotiche sopra il gomito, i trare in contatto con gli altri e di unico telecomando attivabile con suoi genitori hanno organizzato partecipare attivamente alla vita la voce o con un impercettibile una raccolta fondi e il proprieta- della società. Spinta dalla curio- spostamento di un braccio o di rio di una società di protesi, che sità, ho provato ad approfondire una gamba. Sono tornata a Me- ha fondato l’azienda dopo aver l’argomento e, tra le altre cose, stre con moltissimi suggerimen- progettato un braccio idraulico ho scoperto l’esistenza di un pro- ti, anche se poi ovviamente non stampato in 3D per il figlio di due getto, finanziato dalla Comunità tutte le proposte erano attuabi- anni, ha ideato in dodici settima- Europea, denominato “Listen” li in una struttura già esistente. ne un braccio che si muove e una (ascolta), che consente di rea- Come sanno bene gli amici che mano in grado di afferrare e di lizzare le “case intelligenti” os- vengono a trovarmi, la possibilità stringere. Proprio mentre scrive- sia abitazioni capaci di facilitare di aprire la porta a distanza e di vo, al telegiornale hanno annun- e migliorare la vita quotidiana non dover adoperare le chiavi, ha ciato la presentazione di “Story- delle persone anziane e disabili, risparmiato a loro lunghe attese sign”, la prima app al mondo che consentendo loro di far funziona- e a me interminabili battaglie, consente di tradurre un libro in re gli apparecchi e di andare onli- che erano perse in partenza. Testamento a favore della Fondazione Carpinetum La Fondazione Carpinetum ha come scopo il supporto alle persone anziane accolte nei sei Centri don Vecchi pre- senti tra Carpenedo, Marghera, Cam- palto e gli Arzeroni e l’aiuto ai soggetti più fragili che vivono in città. Si so- stiene solo con le offerte e i contri- buti della gente di buona volontà che vengono tutti destinati ad azioni di be- neficienza. Per sostenerla è possibile fare testamento a suo favore: chi non avesse eredi o chi volesse comunque lasciare un legato, sappia che il suo grande gesto di generosità si tradurrà in carità concreta, per fare del bene a vantaggio del prossimo che ha bisogno. ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020 5
Prospettive Fotografie di don Sandro Vigani Ogni cellulare è oggi dotato di un obiettivo per scattare migliaia di fotografie digitali La magia delle foto su carta e degli album di famiglia che racchiudono una vita intera Conservala con affetto, la foto che volti di tua madre e di tuo padre, stito dalla bottega del padre. E ora fissa sul cloruro d’argento un istan- il giorno lontano del loro matrimo- cerchi tra quei volti adolescenti di te passato della tua esistenza: ti nio. C’è tuo padre, un bell’uomo, il indovinare i nomi dei tuoi compa- raccomando, non perderla, non primo giorno di leva, mentre parti- gni, di quelli che hai rivisto anco- rovinarla. Sii geloso del vecchio al- va per la seconda guerra mondiale. ra negli anni e quelli con i quali hai bum dove hai incollato con cura le C’è perfino la vecchia bisnonna che perduto i contatti. È bella la foto tue fotografie. Sono volti e storie non hai conosciuto, ma dai raccon- che ti hanno fatto sui monti, con le che puoi attingere quando deside- ti dei tuoi sai che era una donna Tre Cime di Lavaredo sullo sfondo, ri, soltanto sfogliando quelle ampie molto religiosa, madre di tanti figli arrampicato su un masso come uno pagine di cartone, per ricordare, che, vedova, aveva dovuto tirar su scalatore in erba. E le foto con la tornare indietro nel tempo, prova- con fatica, spesso chiedendo l’ele- tua famiglia, i compleanni, i natali, re gioia e, forse, rimpianto. Sono mosina. Ci sei ancora tu, seduto al le gite, gli avvenimenti importanti poche, rispetto alle migliaia di foto banco il primo giorno di scuola, col che hanno segnato lo scorrere del che oggi si fanno con gli strumenti grembiule nero e la preoccupazione tempo… Poi, d’improvviso, le pagi- della tecnica, perché una volta la per la nuova esperienza che ti at- ne del tuo vecchio album di cartone macchina fotografica era un lusso tendeva, disegnata sul volto. E poi il diventano bianche. Non ci sono più di pochi e la stampa della pellico- giorno della prima comunione, da- foto, sono finiti quei magici pezzi di la costava. Per farle ti mettevano vanti alla statua della Vergine, con cartoncino che hanno scandito per in posa: alcune svelano ancora nel le mani giunte e la tunica bianca, anni il corso della tua vita. Ne provi tuo sguardo bambino le tracce di serioso, consapevole della solennità nostalgia, come se un certo giorno ti un pianto, segno di quanto allora del momento. E il giorno della Cre- fosse stata rubata la possibilità della ha dovuto lottare tua madre per sima, mentre il fotografo immortala memoria. Cos'è accaduto? È succes- quella posa. Sono poche… per que- il segno di croce con l’olio bene- so che ad un certo punto la pellico- sto sono preziose! Sfogliando quel detto del Vescovo sulla tua fronte: la di cellulosa è diventata inutile, le tuo vecchio album ti rivedi, nato da quel Vescovo che, molti anni dopo, foto non sono più state stampate sul poco, steso sul letto, lo sguardo ri- sarebbe diventato Papa. C’eri, alla cartoncino, le cartolerie e i negozi volto a tua madre, mentre qualcuno festa di quel compleanno di un tuo di fotografi non hanno più venduto i ferma sulla pellicola il tuo sorriso compagno di classe che aveva il pa- grandi album fotografici. Le vecchie innocente e il tuo corpo bambino. dre parrucchiere, assieme ai tuoi macchine fotografiche sono andate Cerchi di leggere, nel bianco e nero amici di allora: tutti indossavate le in soffitta, sostituite da quelle digi- ingiallito dal tempo, l’emozione dei parrucche che avevate preso in pre- tali, dai cellulari e da tutti gli altri strumenti che la tecnica ha inven- tato. Fissare le immagini della vita è parso immensamente più facile ed economico. Lasciare le impronte delle nostre giornate - magari anche soltanto qualche selfie - è diventato alla portata di tutti. Ma nessuno si rende conto che, di tutti gli istanti della vita fissati oggi dagli strumenti digitali sulle loro misteriose ed ete- ree pellicole, non resterà più nulla, tutto svanirà in una breve manciata di anni. Si dissolverà velocemente, con la stessa velocità con la quale gli strumenti informatici si aggior- nano, i dati si perdono, i program- mi cambiano. Ti raccomando, non la perdere la tua vecchia, commo- vente e insostituibile foto di carta! 6 ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020
Mestieri antichi Il veterinario Lente d'ingrandimento di don Gianni Antoniazzi di Adriana Cercato Una mano per l'ambiente Quella del veterinario è una pro- tare e la salute pubblica. Cura la fessione che, come molte altre, si corretta gestione della fase di ma- La comunità cristiana di Carpe- è evoluta nel tempo. Una volta, cellazione degli animali, seguendo- nedo, la Fondazione Carpine- tum e le parrocchie della zona infatti, il veterinario si occupava ne tutte le fasi. Conosce, pertanto, esprimono concreta attenzione essenzialmente di animali da red- le leggi e le normative in vigore. all’ambiente. Per esempio, du- dito, allevati in modo tradizionale; Come è evidente, dunque, molte rante la sagra di giugno 2019, è oggi tratta tutti tipi di animali: dai sono le attività che egli svolge ed stata tolta la plastica: sono sta- più comuni come cani, gatti, coni- è impossibile, in questo contesto, ti impiegati piatti di ceramica e gli, a quelli più insoliti, ad esempio ricordarle tutte. C’è tuttavia un posate di metallo, lavati da una tartarughe, pappagalli, iguane, che aspetto delle sue mansioni, forse schiera di volontari; gli altri ele- sempre più spesso si trovano nel- sottovalutato, che mi preme ricor- menti (vaschette, bicchieri…) le nostre case; ma anche cavalli e dare: l’approccio psicologico che erano in materiale biodegrada- mucche, pecore, maiali, spaziando deve esercitare nei confronti dei bile. Gli ultimi centri don Vecchi dalla loro alimentazione, alla ripro- suoi “pazienti”, che a volte… tan- sono ecosostenibili: hanno ampi duzione, alla loro salute. Il veteri- to pazienti proprio non sono. Il suo pannelli fotovoltaici, vetri a bas- nario è, quindi, un medico a tutti lavoro, infatti, può essere a volte sa escursione, un cappotto ter- mico così da risparmiare energia. gli effetti, che si occupa dell’igiene anche pericoloso: ho ben stampato Gli spazi comuni hanno illumina- e della salute degli animali, oltre nella mia mente il naso “cucito” di zione attivata solo al passaggio. che degli alimenti che da essi se ne un veterinario, mio conoscente, il I calcoli di spesa dimostrano i ri- ricavano. Oltre a ciò il veterinario quale - approcciandosi ad un cane sultati. A suo tempo si pensò al previene i danni e i pericoli che di grossa taglia, che evidentemente riscaldamento geo-termico ma a derivano all’uomo dalle malattie o non aveva gradito le cure a cui era conti fatti la spesa era superiore dall’ambiente in cui vivono gli ani- stato sottoposto – lo aveva morso al ai benefici. Il massimo risparmio mali, e pure quelli che derivano dal volto. Mi suscita invece tenerezza si è ottenuto per un’altra strada: consumo di cibi o altri prodotti loro e anche un po’ di ilarità il ricordo ciascuno ha il compito di pagare derivati. A tale scopo compie visite di un altro veterinario, alle prime secondo i consumi personali così ispettive all’interno di stabilimenti armi, a cui portai - anni fa - un pic- ciascuno fa il possibile per ri- per la produzione, la trasformazio- colo criceto spaventatissimo: il me- sparmiare. In ogni centro c’è uno ne e la distribuzione di alimenti di dico, più spaventato della bestiola, spazio verde dove i residenti pos- sono passeggiare a contatto con origine animale. Valuta i rischi con- per paura di essere morso, non la natura. Nella vicina parrocchia nessi all’intera filiera produttiva, osò toccarlo ed utilizzò allo scopo del Villaggio Sartori sta maturan- per garantire la sicurezza alimen- un paio di grosse pinze di plastica! do l’idea di una domenica eco- logica, chiamata “Laudato sii”, in ossequio all’enciclica di Papa Francesco. L’appuntamento è per il 18 e 19 aprile 2020. È prevista la presenza di persone signifi- cative a livello politico ed eco- nomico. A quella iniziativa ci fa piacere invitare le scuole parita- rie e pubbliche del territorio ma anche gli scout: da molti anni essi svolgono specifiche attività pen- sate per difendere il creato. Allo stesso modo ci piacerebbe che accanto alla presenza di politici e figure eminenti nel mondo poli- tico ci fossero anche imprendito- ri e gente di azione. Nei prossini numeri dedicheremo più spazio. ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020 7
Il bello della vita La vecchiaia di Plinio Borghi L’aspettativa di vita si è allungata molto e la vecchiaia si colloca oggi oltre gli 80 anni Il rapporto tra le generazioni e il rispetto che deriva dal reciproco riconoscimento Il cerchio si chiude. In questi ultimi permettendo, a differenza dell’infante della vita e non possono fingere sor- due anni, fra le altre cose belle, ab- a quest’età conserviamo una certa ca- presa; secondo perché devono essere biamo considerato il lato positivo delle pacità elaborativa, frutto di una lunga d’esempio alle generazioni che seguo- varie fasi della vita, a partire dall’in- esperienza di vita, che ci obbliga a un no, se vogliono garantirsi analogo trat- fanzia. L’ultima volta, trattando della comportamento molto accorto, onde tamento quando sarà il loro turno. Mi terza età, si diceva che un tempo non evitare che l’attenzione nei nostri sono deciso a scrivere di questo argo- c’era di fatto distinzione tra questa e confronti diventi un peso eccessivo, mento mentre l’anno volge al termine la vecchiaia, se non sul piano squisi- per cui, chi la esercita passi dall’amo- e stiamo accantonando la seconda de- tamente giuridico, mentre al giorno re alla tolleranza, per finire con l’in- cina del nuovo millennio, ripensando d’oggi, sempre che la salute ci sor- sofferenza. Certe manifestazioni di a quand’ero piccolo e, guardando al regga, si può collocare pacificamente aggressività e di pretesa che si notano futuro, il raggiungimento del duemila la vecchiaia oltre gli ottant’anni. Ag- nei vecchi quando li impatti, magari in ci pareva una meta ambita, un’aspira- giungendo un pizzico di tranquillità coda nei negozi o in banca ovvero alle zione. L’aumento medio delle aspet- economica e una buona rete familiare, poste, spesso sono frutto di retaggi ca- tative di vita mi ha fatto ampiamente che ci circondi di tutto l’affetto e l’ac- ratteriali non più controllati, cosa che superare il traguardo. A corollario c’è cudienza necessari, allora possiamo non va, perché dovremmo invece es- anche la festa della Santa Famiglia affermare che il periodo ci consente sere più impegnati sull’autocontrollo, dell’anno liturgico A che ci propone di vivere con un po’ di spensieratezza, essendo peraltro un buon allenamento come prima lettura della Messa il bra- di ritornare bambini, come accennavo utile a prolungare la nostra efficienza no dal libro del Siracide che insegna parlando dell’infanzia. Certo, molto e a trascorrere una vita migliore, che, come si debba onorare il padre e la dipende da come abbiamo seminato e a Dio piacendo, potrebbe essere anco- madre, il quale così conclude: “Figlio, da ciò che è stato acquisito nel corso ra lunga. Ciò nonostante, un rallenta- soccorri tuo padre nella vecchiaia, non della fanciullezza, dell’adolescenza, mento dei freni inibitori è fisiologico, contristarlo durante la sua vita. Sii della gioventù, della maturità e per- come lo è la malattia o l’incapacità di indulgente anche se perde il senno, e fino della terza età, affrontando la destreggiarsi con le nuove tecnologie non disprezzarlo mentre tu sei nel pie- quale consideravo appunto quanto ci che nel frattempo hanno fatto passi no vigore. L’opera buona verso il padre fosse ancora da fare per agevolare le da gigante. Qui subentra un obbligo non sarà dimenticata, otterrà il perdo- generazioni che seguivano e come il di maggior attenzione verso l’anzia- no dei peccati, rinnoverà la tua casa”. nostro agire fosse determinante, an- no anche dai più giovani, prima di Ecco una buona sintesi di quanto detto che per garantirci una vecchiaia se- tutto perché nella loro intelligenza e come una discreta vecchiaia contri- rena. È pur vero però che, Alzheimer sanno benissimo qual è l’evoluzione buisca a rendere bella la vita di tutti. Il nostro aiuto è rivolto a tutti Molti pensano che i generi alimentari, la frutta e la verdura, i mobili, gli indu- menti e gli oggetti per la casa, distribu- iti al Don Vecchi, siano destinati esclusi- vamente ai senza tetto, ai disperati e ai mendicanti. In realtà tutto ciò che viene raccolto e che si può ricevere a fronte di un’offerta simbolica destinata ai costi di gestione, è a disposizione di chiunque abbia una difficoltà ad arrivare alla fine del mese: disoccupati, precari, lavora- tori con stipendio inadeguato, famiglie numerose o in situazioni di disagio. Per fortuna di prodotti e materiali ne abbiamo spesso in abbondanza: chi ne avesse bisogno non esiti a farsi avanti! 8 ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020
La testimonianza La Befana vien di notte di Luciana Mazzer Baroea, marantega, befana, to, balena o tricheco, tronchetti mora alla liquirizia (senza liquiri- nomi che indicavano e stanno ad di liquirizia ripieni di pasta dai zia), caramelle mou, grosse gom- indicare la tanto buona, quanto mille colori, matite commestibili me da masticare fatte a boule brutta vecchietta, che la not- dal gusto alla frutta,…. Le nostre e colorate di ogni colore (allora te del sei gennaio porta doni e calze non erano così belle, erano i coloranti, anche i più pesti- calze piene di dolci ai bambi- i calzini lunghi di lana del papà. lenziali, non erano fuorilegge); ni buoni e meno buoni; lei non Li appendevamo sui ferri del immancabili nella calza arachi- discrimina, anche se qualche tubo della stufa in cucina, dove di, castagne secche, e per me il pezzetto di carbone nella calza solitamente, la sera, la mamma tanto gradito cortoccio di farina che ci portava era significativa stendeva i panni ad asciugare. di castagne; ma i più desiderati esortazione a migliorare il no- Sul tavolo non poteva mancare erano gli, scarsi, addobbi di cioc- stro comportamento. Da tempo il un bicchiere di vino, del pane e colata dell’albero, che la befa- vero carbone è introvabile, nelle formaggio, che io e mia sorella na aveva staccato e messo nelle calze solo carbone di zucchero in mettevamo, come spuntino risto- nostre calze. Da ultimo uscivano pezzetti preconfezionati, ergo, ratore, per l’instancabile, gene- i mandarini che avevano tenu- i bambini d’oggi sono tutti buo- rosa vegliarda. Prima di andare to in forma punta e tallone dei ni. La dinamica vecchietta porta a letto, quella sera da parte mia calzini paterni. Per noi allora, calze bellissime, decorate con senza recriminare, un ultimo ti- niente doni, solo calza, di cui figure dei personaggi dei cartoni moroso sguardo al camino. Al parlavamo per giorni e giorni con animati che vanno per la mag- mattino, di corsa a piedi nudi in i nostri coetanei. Con un passato giore, con stemmi e colori delle cucina, sul pavimento qualche blitz, la politica aveva cancella- squadre di calcio del cuore, per filo di saggina della scopa, e le to la festività religiosa dell’Epi- le bimbe più romantiche calze briciole della gradita merenda, fania, la cosa aveva molto con- con pizzi, merletti e volant. Al ci assicuravano dell’avvenuta trariato gli italiani tutti, e fatto loro interno, di tutto, di più: ogni visita. Con i calzini paterni, pe- rientrare l’invisa disposizione. sorta di snack al cioccolato, con santi e pieni di bugni, andavamo Contro i saggi, potenti, generosi o senza nocciole, cereali, latte, nel lettone di mamma e papà Magi, giunti ad adorare il Salva- quinoa o sesamo, ovetti “natali- per vuotarne il contenuto: car- tore del mondo, anche la politica zi”, caramelle che scoppiettano bone (vero), bottigliette fatte a fu costretta a ritornare sui suoi appena toccano la lingua, cara- biberon contenenti liquido dolce passi. Con grande soddisfazio- melle gommose a forma di orset- coloratissimo, qualche rotella e ne di noi tutti e della befana. L’editrice L’incontro La nostra editrice pubblica anche: Sole sul nuovo giorno, un quader- no mensile utile per la meditazio- ne quotidiana; Il messaggio di Papa Francesco, settimanale che riporta i passaggi più importanti dei discorsi tenuti dal Pontefice; Favole per adul- ti, quindicinale di racconti di fantasia con una finalità morale; Il libro delle preghiere, delle verità e delle fonda- mentali regole morali per un cristia- no. edito in 8 mila copie. Il settima- nale è pubblicato in 5 mila copie in distribuzione gratuita in tutta la cit- tà, ma può essere letto anche con la versione digitale scaricabile dal sito internet www.centrodonvecchi.org ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020 9
Proverbi africani L'armonia tra generazioni di padre Oliviero Ferro, missionario saveriano Le generazioni sono un insieme di mo concretamente i proverbi. “Ciò quindi siamo responsabili, come si individui che appartengono a una che si dice a qualcuno, viene subito dice oggi, anche del pianeta e del stessa stirpe e si susseguono sepa- intercettato dal figlio” (Sakalave, clima. Naturalmente c’è chi la pen- ratamente nel tempo, costituendo Madagascar). C’è uno strettissimo sa in modo diverso, disprezzando il vari gradi, vari gruppi, apparte- legame tra genitori e figli nella passato, tagliando i ponti, pensan- nenti ciascuno al proprio periodo trasmissione delle informazioni do che ora è lui che vive e quello di vita. Questi gruppi hanno tra (vedi anche nella Bibbia, il raccon- che ha ricevuto è inutile. Ora bi- di loro una diversità di vedute, di to della Pasqua, quando il figlio sogna essere moderni. Ce lo ricor- concezione delle cose e della vita. domanda al padre il perché della dano i Tutsi del Rwanda “L’occhio Quindi possono facilmente scon- celebrazione). I genitori hanno una del giovane disprezza l’anziano”. In trarsi (conflitto generazionale). La grande responsabilità nell’educa- ogni caso in Africa, l’anziano, con i sapienza dei proverbi ci aiuta a zione. Devono sapere e possedere capelli bianchi, la testa rasata, ma- capire i meccanismi di azione per cose giuste, perché tutto quello gari senza denti, è la biblioteca dei fare in modo che ci sia sempre ar- che sanno e che hanno viene tra- più giovani. Per questo si dice che monia tra le varie generazioni e mandato ai figli e il futuro di tutto quando muore un anziano, brucia che la vita comunitaria non venga il clan dipende da queste comuni- una biblioteca. Ce lo ricordano i travolta dai contrasti tra i mem- cazioni a catena. I genitori d’oggi Tunbuku del Malawi, dicendo “Il bri che nascono e vivono in tem- fanno la medesima cosa? A vedere piccolo segue ovunque è passato pi diversi. Da tenere presente che quello che succede, c’è da porsi suo nonno”. Lui è il sapiente e il i viventi hanno la consapevolezza più di una domanda. Quante volte saggio, più disponibile del genitore di non essere i creatori della tra- diciamo, guardando un bambino: nell’insegnamento della vita ai più dizione perpetuata di generazio- ha gli occhi di suo padre, la bocca piccoli del clan. Quante volte ce lo ne in generazione. La tradizione di sua madre…e questo l’ho visto ricorda anche Papa Francesco, di- è riportata agli antenati e dietro a anche nei bambini africani. All’ini- cendo di curare i nonni, di ascol- loro, a Dio. Gli Africani rispettano zio era difficile, perché sono un po’ tarli, di avere un rapporto partico- e fanno rispettare, perpetuandola, scuri, poi ci si abitua. I Massango lare con loro. C’è una festa anche la cultura tradizionale ancestrale. del Gabon ci ricordano che “L’uo- per loro in agosto, quando si ricor- È un compito offerto a ogni genera- mo rimane in vita tramite i figli che dano i genitori di Maria (Gioacchino zione dei viventi. Per il bene degli ha generato, gli alberi che ha pian- e Anna), i nonni di Gesù. Il nonno è individui e la prosperità dei clan, tato e le parole che ha divulgato”. un testimone del passato, è la base degli imperi e dei regni. Gli anzia- Questa è la vera eredità che viene su cui costruire. Infine “Quando il ni vengono considerati come i veri lasciata ai figli. Il presente e il fu- più anziano assiste uno più giova- protagonisti da questo alto luogo turo dipende da quello che quelli ne, costui arriva alla meta fissata” dell’etica della vita. E ora vedia- prima di noi ci hanno lasciato e (Lunda, Congo RDC). (49/continua) Pranzo della domenica per anziani soli Ogni prima e terza domenica del mese la Fondazione Carpinetum in- vita a pranzo tutti gli anziani della città che vivono da soli e tutte le persone che non hanno compagnia. L'appuntamento è al Senior Restau- rant del Centro don Vecchi 1, al quale si può accedere da via dei Trecento campi a Carpenedo, dietro viale Don Sturzo. È necessario soltanto pre- notare il posto telefonicamente in orario d'ufficio contattando la segre- teria al Don Vecchi allo 0415353000. Il prossimo pranzo è fissato per do- menica 5 gennaio, alle ore 12.30. 10 ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020
Per trasparenza Per realizzare l'Ipermercato solidale Sottoscrizione cittadina: tutti i fondi a favore della costruzione della nuova opera di bene Sono state sottoscritte due azioni, È stata sottoscritta mezza azione, pari Sono stati sottoscritti quattro quinti pari a € 100, in suffragio dei defunti: a € 25, per ricordare i defunti: Ada, di azione, pari a € 40, per ricordare i Vittoria, Domenico e Angelo. Dante, Vittorio, Ennio e i defunti delle defunti: Eligio, Silvia, Nicolantonio e famiglie Cerian e Bonati. Carmela. È stata sottoscritta quasi mezza azione, pari a € 20, in ricordo di I familiari dei defunti: Anna, Virginia Sono stati sottoscritti quattro quinti Tubiana e dei defunti della famiglia e Annamaria hanno sottoscritto quasi di azione, pari a € 40, in memoria Tasso ed è stata sottoscritta quasi mezza azione, pari a € 20, in loro dei defunti delle famiglie D’Amico e un’altra mezza azione, pari a € 20, in memoria. Della Puppa. ricordo dei defunti Carla e Antonino. La famiglia del defunto Sigfrido ha Quattro fratelli, come ogni anno, È stata sottoscritta un’azione, pari a sottoscritto un’azione, pari a € 50, per hanno organizzato una lotteria € 50, per ricordare i defunti Alvise, onorarne la memoria. familiare per Natale e con la vincita Dario e Clotilde hanno sottoscritto 50 azioni, pari a La signora Valeria ha sottoscritto € 2.500, destinata alla Fondazione È stata sottoscritta un’azione, pari quattro quinti di azione, pari a € 40, Carpinetum. a € 50, in memoria dei defunti delle in suffragio dei suoi cari familiari famiglie Bassetto e Bettiol. defunti: Vittorio, Ernesto e Amelia. I signori Anna e Stefano Bettiolo e Graziella e Gianni Starita hanno La signora Adelina Cercato ha I congiunti del defunto Antonio hanno sottoscritto quattro quinti di azione, sottoscritto quasi mezza azione, pari a sottoscritto quasi mezza azione, pari a pari a € 40. € 20, in memoria della defunta Angela € 20, per onorarne la memoria. Petrizza. La signora Pierro ha sottoscritto Le signore Susy e Maria Pia Pertile mezza azione, pari a € 25, in I due figli della defunta Rosina Perini hanno sottoscritto un’azione, pari a memoria di Ignazio, Titina, Maria, hanno sottoscritto due azioni, pari a € € 50, in ricordo del defunto Eugenio Vincenzo e di tutti i defunti della sua 100, per onorare la memoria della loro Tonello. famiglia. cara madre. È stata sottoscritta mezza azione È stata sottoscritta un’azione, pari a La famiglia Lombardo ha sottoscritto abbondante, pari a € 30, per ricordare € 50, in ricordo di Mariapia, Susy ed un’azione, pari a € 50, per onorare la i defunti Pietro e Maria. Eugenio. memoria dei suoi cari defunti. Il signor Umberto Bottecchia e la figlia I familiari dei defunti Gabriella e La figlia del defunto Augusto Vianello dottoressa Paola hanno sottoscritto Ruggero hanno sottoscritto mezza ha sottoscritto mezza azione un’azione, pari a € 50, in suffragio dei azione abbondante, pari a € 30, per abbondante, pari a € 30, per onorare loro cari familiari defunti: Franca e ricordare i loro cari congiunti. la sua memoria. Sergio. I familiari dei defunti Antonino, I figli della defunta Vyera Grüber È stata sottoscritta quasi mezza Carmela, Damiano, Francesca e Paolo hanno sottoscritto quattro quinti di azione, pari a € 20, in ricordo dei hanno sottoscritto un’azione, pari a azione, pari a € 40, per onorare la defunti Ida, Gino e dei defunti della € 50, in ricordo dei loro congiunti. memoria della loro madre. famiglia Patrian. I coniugi Pinelli hanno sottoscritto È stata sottoscritta quasi mezza Le famiglie Novello e Fontanella hanno quasi mezza azione, pari a € 20, in azione, pari a € 20, in ricordo dei sottoscritto un’azione, pari a € 50, per onore della loro cara zia Alma. defunti: Esterina, Giancarlo, Nello e ricordare i loro cari defunti. Palmira. Le signore Luciana, Marina, Il signor Guido Vianello, per Mariuccia e Laura hanno sottoscritto È stata sottoscritta mezza azione festeggiare il suo compleanno, ha dieci azioni, pari a € 500, in memoria abbondante, pari a € 30, in memoria sottoscritto un’azione, pari a € 50. della loro cara amica defunta Bruna di Raffaele e Lucia. Serena. La signora Dorella ha sottoscritto quasi È stata sottoscritta quasi mezza mezza azione, pari a € 20, in ricordo È stata sottoscritta quasi mezza azione, pari a € 20, in ricordo dei di sua madre Vanna deceduta pochi azione, pari a € 20, per ricordare i defunti: Sergio e Fabio. giorni fa. defunti: Adriana, Ernesto e Ilda. I familiari dei defunti Paolo, Bruna e I familiari dei defunti Carlo e Pierina I familiari dei defunti Roberto, Betty hanno sottoscritto un’azione, hanno sottoscritto quasi mezza azione, Attilio e Anna Maria hanno pari a € 50, per onorarne la pari a € 20, in memoria dei loro cari sottoscritto un’azione, pari a € 50, in memoria. congiunti. ricordo dei loro cari congiunti. ANNO 16 - N° 1 / Domenica 5 gennaio 2020 11
Il punto di vista Giro di boa di don Fausto Bonini Finisce un anno e ne comincia uno dinariamente belle. Soprattutto a Betlemme e suscitatore di bontà di nuovo. Ringraziamo Dio per livello personale. Lo ha messo in nei cuori degli uomini. Quel bam- l’anno che se ne va e lo preghia- evidenza il riconoscimento che il bino “che scuote la storia - come mo perché il nuovo sia migliore capo dello Stato ha dato a nume- ci ricorda papa Francesco – ri- del vecchio. Ci vuole poco, visto rose persone con l’onorificenza vincita dell’umiltà sull’arrogan- che l’anno che se ne va ha porta- al Merito della Repubblica Italia- za, del silenzio sul baccano, di to tante cose negative e pesanti na. Sono la punta di un iceberg Dio sul mio io”. Buon anno nuovo da sopportare. Un clima che si vastissimo, fatto di bontà e de- a tutti voi, amici miei carissimi. vendica con tempeste disastrose dizione all’altro. Mi ha colpito in per come trattiamo questo nostro particolare la presenza di suore, Il nostro settimanale mondo. Due mesi di acque alte a diaconi e preti. La suora combo- Ogni settimana L'incontro è di- Venezia, che non sono un buon niana che lotta contro la tratta di stribuito gratuitamente in 5 mila segno. E come se non bastasse esseri umani, la missionaria che copie in molte parrocchie e nei tutto questo “una guerra mondia- in Amazzonia insegna ai bambini posti più importanti della cit- tà. È consultabile anche sul no- le a pezzi”, come dice papa Fran- a leggere e scrivere, lo chef dei stro sito www.centrodonvecchi.org cesco, è in corso in tante parti poveri che prepara pasti per i bi- del mondo. Anche alle porte di sognosi, il parroco degli ultimi nel casa nostra, vedi Libia. Cambie- centro di Roma. Ma anche gente Come donare rà qualcosa nell’anno nuovo? Ce di casa nostra, come il diacono di alla Fondazione lo auguriamo tutti, anche se ci Zelarino Bepi Pistolato. Una vita Per sostenere la Fondazione crediamo poco, quando ci faccia- donata agli altri, soprattutto ai Carpinetum si può effettuare mo gli auguri di buon anno nuovo. più deboli e bisognosi. E come lui un bonifico bancario al Mon- Però dobbiamo essere onesti e ri- chissà quanti altri che, in modo te dei Paschi di Siena, agenzia conoscere che l’anno che se ne va anonimo e nel nascondimento, di Via San Donà, codice IBAN: IT17R0103002008000001425348 è stato ricco anche di cose straor- fanno del bene agli altri lo sco- po della loro vita. Con un motore comune che è la loro fede nel Dio CENTRI DON VECCHI che si fa piccolo e che usa bon- tà e tenerezza verso tutti, ma Intrattenimenti soprattutto verso i piccoli, gli in- Gennaio 2020 difesi, gli sfortunati della vita. A CAMPALTO questo punto non posso non pen- Domenica 12 gennaio ore 16.30 sare, per esempio, a quello che Coro EL PIAVE fa in terra d’Africa a Ol Moran il CARPENEDO nostro don Giacomo Basso, con Domenica 19 gennaio ore 16.30 l’aiuto di centinaia di persone che SILVANO STEFANI da lontano lo sostengono nel suo lavoro, per aiutare quei fratelli a ARZERONI emanciparsi umanamente, cultu- Domenica 26 gennaio ore 16.30 ralmente e spiritualmente. Sono Coro LA CORDATA queste persone che rendono bel- MARGHERA lo il nostro mondo e che ci fan- Domenica 26 gennaio ore 16.30 no ben sperare nel futuro. Tante MANUEL persone mosse dall’unico amore Ingressi liberi verso il Bambino nato povero a Pubblicazione settimanale a cura della Fondazione Carpinetum dei Centri don Vecchi presenti a Carpenedo, Marghera, Campalto e Arzeroni - Autorizzazione del Tribunale di Venezia del 5/2/1979 - Direttore responsabile: don Gianni Antoniazzi; grafica: Maurizio Nardi - Via dei Trecento campi - Mestre (Ve), www.fondazionecarpinetum.org e incontro@centrodonvecchi.org
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