2 RICERC AZIONE dicembre 2014 - Cinedumedia

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Vol. 6 n.
                    dicembre 2014
                                   2
                        RIVISTA SEMESTRALE

RICERC A ZIONE
      RICERCA EDUCATIVA, VALUTATIVA
      E STUDI SOCIALI SULLE POLITICHE
      E IL MONDO GIOVANILE

                      DIREZIONE SCIENTIFICA
                              Maurizio Gentile

                                 Erickson
RICERC A ZIONE                                                             RICERC A ZIONE
RICERCA EDUCATIVA, VALUTATIVA                                              SIX-MONTHLY JOURNAL OF RESEARCH
E STUDI SOCIALI SULLE POLITICHE                                            IN EDUCATION, EVALUATION STUDIES,
E IL MONDO GIOVANILE                                                       AND YOUTH POLICIES

Direttore scientifico                                                      Editor
Maurizio Gentile                                                           Maurizio Gentile
IPRASE, Italia                                                             Provincial Institute of Educational Research
                                                                           and Experimentation – Trento, Italy
Redazione
Francesco Pisanu
                                                                           Editorial staff
IPRASE, Trento, Italia                                                     Francesco Pisanu
                                                                           Provincial Institute of Educational Research
Francesco Rubino                                                           and Experimentation – Trento, Italy
IPRASE, Trento, Italia
                                                                           Francesco Rubino
Sonia Brusco                                                               Provincial Institute of Educational Research
IPRASE, Trento, Italia                                                     and Experimentation – Trento, Italy
                                                                           Sonia Brusco
                                                                           Provincial Institute of Educational Research
Comitato scientifico internazionale                                        and Experimentation – Trento, Italy
Zbigniew Formella, Università Salesiana, Roma
Carlo Nanni, Università Salesiana, Roma                                    International scientific board
Anne-Nelly Perret-Clermont, Università di Neuchâtel                        Zbigniew Formella, Salesian University, Rome
Michele Pellerey, Università Salesiana, Roma                               Carlo Nanni, Salesian University, Rome
Lauren Resnick, Università di Pittsburgh                                   Anne-Nelly Perret-Clermont, University of Neuchâtel
Roger Säljö, Università di Gothenburg                                      Michele Pellerey, Salesian University, Rome
                                                                           Lauren Resnick, University of Pittsburgh
                                                                           Roger Säljö, University of Gothenburg
Comitato scientifico nazionale
Annamaria Ajello, Università La Sapienza, Roma                             National scientific board
Carlo Buzzi, Università di Trento                                          Annamaria Ajello, La Sapienza University, Rome
Paolo Calidoni, Università di Sassari                                      Carlo Buzzi, University of Trento
Daniele Checchi, Università di Milano                                      Paolo Calidoni, University of Sassari
Ivo Colozzi, Università di Bologna                                         Daniele Checchi, University of Milan
Piergiuseppe Ellerani, Libera Università di Bolzano                        Ivo Colozzi, University of Bologna
Italo Fiorin, Università LUMSA, Roma                                       Piergiuseppe Ellerani, Free University of Bozen
Fabio Folgheraiter, Università Cattolica, Milano                           Italo Fiorin, LUMSA University, Rome
Franco Fraccaroli, Università di Trento                                    Fabio Folgheraiter, Cattolica University, Milan
Luciano Galliani, Università di Padova                                     Franco Fraccaroli, University of Trento
Andrea Gavosto, Fondazione Giovanni Agnelli                                Luciano Galliani, University of Padua
Giancarlo Gola, Università di Trieste                                      Andrea Gavosto, Giovanni Agnelli Foundation
Dario Ianes, Libera Università di Bolzano                                  Giancarlo Gola, University of Trieste
Lucia Mason, Università di Padova                                          Dario Ianes, Free University of Bozen
                                                                           Lucia Mason, University of Padua
Luigina Mortari, Università di Verona                                      Luigina Mortari, University of Verona
Angelo Paletta, Università di Bologna                                      Angelo Paletta, University of Bologna
Alberto Parola, Università di Torino                                       Alberto Parola, University of Turin
Gabriele Pollini, Università di Trento                                     Gabriele Pollini, University of Trento
Fiorino Tessaro, Università di Venezia                                     Giuseppe Tacconi, University of Verona
Giuseppe Tacconi, Università di Verona                                     Fiorino Tessaro, University of Venice
Paola Venuti, Università di Trento                                         Paola Venuti, University of Trento

Rivista semestrale                                                         Six-Monthly Journal
pubblicata due volte all’anno in giugno e dicembre                         published twice a year in June and December
© 2014 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A.                               © 2014 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A.

                  «RicercAzione» è stata riconosciuta dall'ANVUR rivista scientifica di fascia A.

 La rivista esce due volte l’anno. L’abbonamento si effettua versando € 27,00 (per abbonamenti individuali), € 32,00 (per Enti, Scuole, Istitu-
 zioni) o € 26,00 (per studenti) sul c/c postale n. 10182384 intestato a Edizioni Centro Studi Erickson, via del Pioppeto, 24 – 38121 TRENTO,
 specificando l’indirizzo esatto. L’abbonamento dà diritto alle seguenti agevolazioni:
 1. sconti speciali su tutti i libri Erickson;
 2. sconto per l’iscrizione a convegni, corsi e seminari organizzati dal Centro Studi Erickson.
 L’impegno di abbonamento è continuativo, salvo regolare disdetta da effettuarsi compilando e spedendo, entro il 31 ottobre, il relativo modulo
 scaricabile dal sito www.erickson.it, sezione «Riviste». La repulsa dei numeri non equivale a disdetta.
 Registrazione presso il Tribunale di Trento n. 1380 del 21/11/08.         Editing: Emanuela Schiavello e Davide Bortoli
 ISSN: 2036-5330                                                           Impaginazione: Mirko Pau
 Direttore responsabile: Maurizio Gentile                                  Immagine di copertina: © mediaphotos/istockphoto.com
 Ufficio abbonamenti: Tel. 0461 950690; Fax 0461 950698; info@erickson.it
RICERCAZIONE
RICERCA EDUCATIVA, VALUTATIVA
E STUDI SOCIALI SULLE POLITICHE
E IL MONDO GIOVANILE
Vol. 6, n. 2, Dicembre 2014

INDICE
EDITORIALE                                    LA SCUOLA COME LEVA STRATEGICA
                                              PER UN’AZIONE ORIENTATIVA DI
ESPERIENZA E EDUCAZIONE                       QUALITÀ
Maurizio Gentile e Francesco Pisanu     171   Anna Grimaldi                         231
                                              LIM E DIDATTICA: UN ESERCIZIO DI
L’UNIVERSITÀ CONVIENE? LE                     VALUTAZIONE D’IMPATTO
RAPPRESENTAZIONI DISTORTE
DEGLI STUDENTI E IL POTENZIALE                Maurizio Gentile e Francesco Pisanu   239
DELL’ORIENTAMENTO. PRIME                      RICERCA-AZIONE E COMPETENZE
EVIDENZE DA UNA SPERIMENTAZIONE               MEDIALI
CONTROLLATA
                                              Alberto Parola                        251
Giovanni Abbiati e Carlo Barone         177
                                              IL PROCESSO D’INFLUENZA DELLA
IL LABORATORIO DI                             ROLE BREADTH SELF-EFFICACY E
ATTRAVERSAMENTO DEI CONFINI                   DELL’AFFECTIVE COMMITMENT SUL
NELL’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO                 COMPORTAMENTO INNOVATIVO NEI
Daniele Morselli e Massimiliano Costa   193   CONTESTI SCOLASTICI
GIOVANI, CULTURE STUDENTESCHE                 Carlo Odoardi                         263
E IMMAGINI DEL FUTURO
Renato Ciofi Iannitelli e Marco Guidi   211
RICERCAZIONE
SIX-MONTHLY JOURNAL OF RESEARCH
IN EDUCATION, EVALUATION STUDIES,
AND YOUTH POLICIES
Vol. 6, n. 2, December 2014

INDEX
EDITORIAL                                       THE SCHOOL AS STRATEGIC DEVICE
                                                FOR A HIGH QUALITY GUIDANCE
EXPERIENCE AND EDUCATION                        ACTIVITY
Maurizio Gentile and Francesco Pisanu     171   Anna Grimaldi                           231
                                                TEACHING WITH LIM: AN IMPACT
IS THE UNIVERSITY SUITABLE                      EVALUATION EXERCISE
FOR STUDENTS AFTER
SECONDARY SCHOOL?                               Maurizio Gentile and Francesco Pisanu   239
DISTORTED REPRESENTATIONS OF                    ACTION-RESEARCH AND MEDIA SKILLS
STUDENTS AND THE POTENTIAL
                                                Alberto Parola                          251
OF INFORMATIVE GUIDANCE
PROVISION. FIRST EVIDENCE FROM A                THE PROCESS OF INFLUENCE OF
CONTROLLED TRIAL                                ROLE BREADTH SELF-EFFICACY
Giovanni Abbiati and Carlo Barone         177   AND AFFECTIVE COMMITMENT ON
                                                INNOVATIVE BEHAVIOR IN SCHOOL
THE BOUNDARY CROSSING                           CONTEXTS
LABORATORY DURING SCHOOL TO
                                                Carlo Odoardi                           263
WORK ALTERNATION
Daniele Morselli and Massimiliano Costa   193
YOUNG, CULTURE AND IMAGES OF
FUTURE
Renato Ciofi Iannitelli and Marco Guidi   211
COMITATO REFEREE
Volume VI – Numeri 1 e 2
Alimehmeti Genc      Marostica Flavia
Batini Federico      Minello Rita
Bonaiuti Giovanni    Parmigiani Davide
Calidoni Paolo       Perrotta Manuela
Chiesa Rita          Pisanu Francesco
Coletta Claudio      Rubino Francesco
Costa Massimiliano   Storni Cristiano
Delaney Austin       Varani Andrea
Girardi Silvia       Westwood Endy
Gola Giancarlo       Zuccaro Antonella
RICERCA-AZIONE
E COMPETENZE MEDIALI
Alberto Parola                                                           Per chiedere notizie o scambiare opinioni su
                                                                         questo articolo, l’autore può essere contattato
Università di Torino                                                     al seguente indirizzo:
                                                                         Dipartimento di Filosofia e Scienze
                                                                         dell’Educazione (DFE)
                                                                         Via G. Ferrari, 9
                                                                         10124 Torino
                                                                         E-mail: alberto.parola@unito.it

ABSTRACT                                                                 ESTRATTO

The contribution provides an overview of «action                         Il contributo offre una visione di ricerca-azione utile
research» useful to the develop media skills, thanks                     allo sviluppo di competenze mediali, grazie al legame
to some links between the different contexts that al-                    tra differenti contesti che possano consentire ai gruppi-
low classrooms to suggest techniques, practices and                      classe di suggerire, attraverso una comunità di pratica,
most effective methods to promote media education                        costruita anche per mezzo dei nuovi media (piattafor-
to school through a community of practice, also                          me, social network, ecc.), le tecniche, le pratiche e i
built by means of new media (learning platforms,                         metodi più efficaci per fare mediaeducazione a scuola.
social networks, etc.). Creating «memorandum of                          In tal modo, realizzando protocolli d’intesa tra enti
understanding» between different institutions and                        differenti e progettando una formazione mirata per gli
projecting a training aimed at teachers, that com-                       insegnanti che coniughi educazione ai media e ricerca
bining ME and educational research, it is possibile                      educativa, è possibile costruire curricoli mediaeduca-
to create «ME curricola», that allow to exploit the                      tivi che permettano di sfruttare le opportunità offerte
opportunities offered by the digital worlds and to                       dai mondi digitali e di sviluppare competenze mediali
develop media skills expendable even in the profes-                      spendibili anche nelle professioni del futuro.
sions of the future.
                                                                         Parole chiave: Ricerca-azione – Media education
Keywords: Action-research – Media education –                            – Innovazione didattica – Contesti educativi – Com-
Teaching innovation – Educational contexts – Me-                         petenze mediali
dia skills

Edizioni Erickson – Trento   RICERCAZIONE Ricerca educativa, valutativa e studi sociali sulle politiche e il mondo giovanile   251
                             Vol. 6, n. 2, dicembre 2014 (pp. 251-262)
RICERCAZIONE dicembre 2014

1. Introduzione                                                gnano un significato fondamentale all’idea di
                                                               partecipazione e collaborazione tra gruppi di
  In questo contributo intendiamo render conto                 lavoro e alla motivazione di cooperare all’inter-
di alcune implicazioni teoriche e metodologiche                no di una comunità di pratica (Wenger, 2006):
in ambito mediaeducativo e di differenti livelli               in primo luogo, la R-A pone in condizione gli
di ciclicità relativi alla strategia di ricerca-azio-          attori di riflettere con continuità su questioni
ne (da ora in poi R-A). Inoltre, questo scritto                concrete legate alle pratiche didattiche, alla
intende specificare alcuni aspetti legati a un                 loro sostenibilità, alle loro coordinate spazio-
volume in corso di pubblicazione,1 dal quale                   temporali, alle questioni apprenditive, ai metodi
prende spunto e rilancia alcune riflessioni e                  e agli strumenti, ma anche, su un certo versante
approfondimenti.                                               positivo, a ruoli, contesti, processi relazionali e
  La ricerca-azione, come sappiamo, si può defi-               di negoziazione, sulle evoluzioni trasformative
nire in tanti modi differenti (Barbier, 2007; He-              della ricerca co-progettata, gli eventi ricorsivi,
ron, 1996; Lewin, 2005). Noi ci concentriamo                   le motivazioni personali, sul potere dell’azione
su una strategia di ricerca educativa realizzata               riflessiva e il potenziamento reciproco e, sul
per osservare e controllare le pratiche e le di-               versante opposto e problematico, sulle dinami-
namiche di un determinato contesto educativo,                  che collusive, i disagi, i reticoli simbolici e le
con il coinvolgimento di differenti attori, tesa               distanze emotive; in secondo luogo, poiché i
all’introduzione di cambiamenti migliorativi e                 media in quanto oggetti/ambienti motivanti (e
allo sviluppo di competenze specifiche e consa-                talora anche spiazzanti), ricchi di informazio-
pevolezza in relazione alla capacità di incidere               ni (ma anche confusivi), animativi (e talvolta
sulle politiche, gli studi e le pratiche scolastiche           anche interferenti), sono straordinariamente
(Parola, 2012). Inoltre, basiamo i nostri ragiona-             presenti e ammiccanti e, se usati senza un’idea
menti sul concetto di «scuola aperta», nel senso               autoregolativa, possono anche agire negativa-
della connessione con il territorio e, in secondo              mente e determinare disorientamento cognitivo
luogo, su un atteggiamento che incrocia alcuni                 e vissuti emotivi difficili da comprendere ed
aspetti imperniati sull’innovazione didattica,                 elaborare: in effetti, tuttavia, i media possono
sull’educazione ai media e sullo sviluppo di                   occupare un ruolo determinante per quanto ri-
competenze (in special modo digitali e, in sen-                guarda l’osservazione e lo sviluppo relaziona-
so più ampio, mediali).                                        le di un gruppo di lavoro, soprattutto quando
  Risulta interessante immaginare uno scenario                 contribuiscono a far confluire il gruppo stesso
in cui una R-A possa prevedere il coinvolgi-                   verso un’impresa comune in cui processualità
mento di insegnanti «ricercatori» che, acquisite               e prodotto sono consapevolmente e intrinseca-
le strutture mentali del ragionamento scientifi-               mente legati da un filo rosso basato sull’auto-
co, operano un controllo sistematico sui pro-                  nomia, sulla capacità di analisi e sulla scrittura
cessi didattici e relazionali della classe, vista              comunicativa e mediale (Rheingold, 2013);2 in
come gruppo che orienta la comunicazione del                   terzo luogo, il concetto di competenza è entrato
proprio lavoro verso l’esterno. In questo con-
tributo, come già detto, proveremo a ragionare                 2
                                                                   Per quanto riguarda lo sviluppo di capacità e competen-
sul rapporto tra ricerca educativa, educazione                     ze utili ad affrontare le nuove «sfide digitali», secondo
ai media (con la probabile presenza di inno-                       Rheingold (2013) occorre apprendere i «cinque alfabeti»
vazione didattica e formazione ai linguaggi) e                     che stanno cambiando il mondo. In tal senso, egli si
                                                                   riferisce a: a) prestare attenzione alla nostra capacità
sviluppo di competenze. Tale rapporto mette                        attentiva (elemento metacognitivo); b) sviluppare una
in gioco tre elementi che, se compresenti, asse-                   cultura della partecipazione; c) imparare a collaborare
                                                                   (know-how social-digitale); d) accrescere l’autonomia
                                                                   critica durante la lettura e l’interpretazione delle infor-
1   Si tratta di: Parola, A. & Robasto, D. (2014). Sperimen-       mazioni e delle conoscenze; e) sviluppare la cosiddetta
    tare l’innovazione didattica nella scuola. Milano: Fran-       «intelligenza a misura di rete» e definire la conoscenza
    coAngeli.                                                      delle reti sociali.

252
RICERCAZIONE dicembre 2014

prepotentemente dentro i dialoghi tra docen-                       Nel nostro caso la R-A può essere considerata
ti, nelle loro pratiche, nei consigli d’istituto e               un «cammino» che ricercatori, dirigenti e in-
all’interno dei corsi di formazione formali e non                segnanti intraprendono per sperimentare nuovi
formali, facendo emergere molte definizioni e                    percorsi didattici, favoriti anche dalla parteci-
numerosi modelli teorici di cui occorre coglie-                  pazione di altri partner che possono portare
re svariate sfumature: in aggiunta, associare la                 competenze molto utili all’esperienza: si tratta
competenza alla medialità significa rendere ul-                  di enti locali, di produttori nel campo dei me-
teriormente complesso il piano della riflessione                 dia, di organi specifici come i Co.Re.Com e del-
e, ricorsivamente, quello dell’azione didattica.                 la fondamentale presenza degli uffici scolastici
  Possiamo sostenere che i cambiamenti so-                       provinciali e regionali (Parola, 2008).6
ciali dell’ultimo decennio, l’avvento dei mon-                     Per quanto riguarda gli aspetti problematici,
di digitali e soprattutto dei social media che                   questo tipo di R-A mette in gioco tutta una serie
hanno trasformato le modalità del confronto                      di elementi di cui solo gradatamente i partner
della partecipazione e del coinvolgimento, sia                   implicati possono rendersi consapevoli: im-
emotivo che cognitivo-sociale, possono deter-                    plicazioni epistemologiche e metodologiche
minare un’innovazione stessa della strategia,                    in primis. Solo con gradualità e ritagliando
proprio perché il social può essere concepito                    ampi spazi di riflessione è possibile ottenere
come strumento di partecipazione, ma anche, e                    un cambiamento significativo. Che cosa stia-
contemporaneamente, come oggetto di analisi.3                    mo imparando? Come facciamo ad applicare
                                                                 le conoscenze acquisite? Sono le due domande
                                                                 che consentono al gruppo di procedere con suf-
2. Aspetti di opportunità e problema-                            ficiente consapevolezza: ad esempio, per dia-
ticità                                                           logare con efficacia sulle competenze mediali,
                                                                 occorre basarsi su una definizione di compe-
  Un buon bagaglio di esperienza utile al coor-                  tenza ampiamente condivisa. Se la gradualità
dinamento di una R-A mediaeducativa include                      non è rispettata, è possibile che si inneschino
la capacità di coordinare molte attività all’in-                 dinamiche che creano forte incertezza e com-
terno di protocolli d’intesa basati sulla colla-                 plessità: titolarità dei ruoli e delle conseguenti
borazione tra differenti partner: da attività di                 azioni, sostenibilità della progettazione e rea-
monitoraggio, anche con strumenti telematici                     lizzazione di pratiche, individuazione e gestione
(Parola & Trinchero, 2006),4 alla valutazione                    di conflitti e collusioni, dinamiche controverse
di percorsi di educazione ai media (Parola &                     rappresentano elementi che, se sfuggono all’os-
Trinchero, 2006), dalla sperimentazione di tali                  servazione attenta e puntuale, possono creare
percorsi (Parola & Robasto, 2014) al rilancio di                 disagio, ansie e quindi configurazioni difensive
buone pratiche per la messa a punto di un curri-                 che rallentano i lavori e, talvolta, li bloccano
colo mediaeducativo, dalla scuola dell’infanzia                  inesorabilmente.
alla scuola secondaria di secondo grado.5                          Lo stato attuale della scuola non permette di
                                                                 costituire situazioni di partenariato molto effi-
                                                                 cienti: il tempo, gli spazi, la burocrazia remano
3
    Alcune piattaforme come i social network, oppure             contro un’idea di ricerca-azione che possa es-
    quelle professionali come il MED Social (http://social.
    medmediaeducation.it), consentono di utilizzare am-
    bienti digitali che consentono di fare media education,          storico «Teleintendo» e del progetto «Logos» del MIUR
    ma anche di costruire comunità di pratica che riflettono         tra Università di Torino (Dipartimento di Filosofia e
    su ambienti e strumenti nel momento stesso in cui li             Scienze dell’Educazione), Rete di Scuole «Capire, Fare,
    utilizzano, producendo teoria e pratiche mediaeducative          Socializzare i Media», Rai – Centro di Produzione di
    con approccio logico-deduttivo e induttivo.                      Torino, Comune di Torino – ITER (Istituzione Torinese
4   Si pensi a un’attività di monitoraggio online di prodotti        per una Educazione Responsabile), Co.Re.Com Piemon-
    televisivi destinati ai minori.                                  te, USR Piemonte.
5   Si veda il protocollo d’intesa «La Scuola dei Linguaggi»     6   Per approfondimenti riferirsi al capitolo Fare media-
    del 2013, che riunisce diverse reti di scuole del progetto       educazione all’interno del volume.

                                                                                                                      253
RICERCAZIONE dicembre 2014

sere davvero produttiva e trasformativa: anche                 per lungo tempo come obiettivi raggiungibili a
solo restituire report progressivi in relazione                fatica. Puntare su elementi come la simboliz-
alle differenti fasi e cicli della R-A può risultare           zazione emozionale ponendo l’accento sui pro-
assai problematico, sia nell’atto della scrittura              cessi piuttosto che sui risultati rappresenta una
che nella conseguente lettura e condivisione.                  fase iniziale indispensabile. Da questo punto di
Gli strumenti telematici, almeno nel nostro                    vista, i media possono aiutare sia a concentrarsi
Paese, non consentono ancora un’agevole so-                    sugli aspetti simbolici che sorreggono il gruppo
stituzione delle riunioni in presenza, a causa di              sia a ripensare il processo come focus d’appren-
collegamenti mediamente ancora troppo lenti e                  dimento e «sestante» per il cambiamento.
possibilità di download e upload adeguati alle                   La modalità di intervento fondata sul rappor-
dimensioni degli oggetti digitali evoluti. Le                  to interpersonale (Schein, 1990) ci informa del
difficoltà sono molte, tuttavia bilanciate dagli               fatto che ciascun attore apprende attraverso la
aspetti di opportunità.                                        relazione e mettendo a disposizione le proprie
  L’approccio costruzionista della R-A è a parer               competenze, anche perché, «in ragione delle
nostro molto affine alle finalità e alle pratiche              loro funzioni difensive, le configurazioni di le-
della scuola. I processi di negoziazione, la cura              game attive fra gli attori tendono a perpetuarsi
dei processi relazionali e l’intervento come in-               anche quando rappresentano un ostacolo allo
tento trasformativo rappresentano aspetti costi-               sviluppo e al benessere del singolo e della col-
tutivi delle dinamiche scolastiche. Lo sono an-                lettività [...] La funzione difensiva svolta dal-
cor di più quando si tratta di collegare i media               la rete dei legami inconsapevoli rende anche
con le competenze, poiché la modalità ricorsiva                ragione del presentarsi [...] di atteggiamenti
di conoscere attraverso la relazione, tipica della             ambivalenti nei confronti del ricercatore» (Me-
R-A, fa emergere nuovi modi di creare relazioni                titieri & Converso, 2010, pp. 58 ss.), come si
attraverso gli strumenti e gli ambienti mediali,               diceva poco sopra. La chiarezza del contratto,
inoltre pone in gioco sotto nuova luce compe-                  la delimitazione e l’esplicitazione dell’oggetto
tenze trasversali integrate dallo sviluppo di lin-             del ricercare pongono le basi per una fruttuosa
guaggi espressivi e digitali, in un’ottica sia di              collaborazione, pur sapendo che, nel corso della
opportunità che di eventuali pericoli. Si pensi,               ricerca, ciascun partner potrà talvolta trovarsi
ad esempio, alle nuove forme di cyber-bullismo                 nelle condizioni di saper sostare in un eventuale
attraverso i social network, fenomeno che po-                  e, possibilmente, costruttivo conflitto.
trebbe essere contrastato da attività all’interno                La compresenza dell’azione riflessiva e dell’a-
di una ricerca-azione composta dagli elementi                  zione pragmatica consente alla partnership di
che abbiamo citato (con metodologie quantita-                  unire teorie e pratiche in modo virtuoso, ma
tive, ma soprattutto qualitative, più affini alla              pone gli attori nella condizione di verificare
R-A).7                                                         con cadenze regolari motivazioni e andamen-
  Piuttosto importante è la chiarezza di intenti               to dei lavori. Più che una posizione di attesa
all’avvio della ricerca stessa: Perché si comincia             dovrebbe essere sempre presente un atteggia-
questa impresa? Con quali motivazioni? Molto                   mento proattivo (ma anche reattivo e preven-
spesso tutti i partner si possono trovare d’accor-             tivo) nei confronti delle attività collaborative e
do sulle finalità (ad esempio firmando un proto-               del raggiungimento degli obiettivi.8 Solo così è
collo d’intesa), ma se queste non sono compre-                 possibile passare da un apprendimento indivi-
se e interiorizzate, gli aspetti di progettualità e            duale a un apprendimento organizzativo, affine
strutturazione delle pratiche messe in atto per                ai principi del community care: l’educazione ai
raggiungere determinati risultati si configurano
                                                               8   In una R-A risulta determinante prima costruire e poi,
                                                                   ancor più risolutorio, gestire la manutenzione dell’alle-
7   La spirale di riflessione critica sull’azione in una R-A       anza tra gli attori, soprattutto poiché gli strumenti della
    consente dunque sia momenti etnografici (induttivi) che        comunicazione non sono comunque mai risolutivi senza
    momenti sperimentali (deduttivi).                              una regia saggia ed efficace.

254
RICERCAZIONE dicembre 2014

media, infatti, si pone spesso come agente di             costruzione di senso facilita un continuo dialo-
cambiamento e di miglioramento della vita di              go tra la teoria e la pratica fondato sul concetto
quelle persone che rischiano di subire un digi-           di competenza. Che cosa sono le competenze
tal divide che può compromettere l’accesso alla           mediali? Come si possono rinforzare e/o svilup-
conoscenza e al lavoro.9 In questo momento sto-           pare? Come si valutano? Portare i valori della
rico occorre mantenere in equilibrio differenti           convivenza «produttiva» e «riflessiva» nella
elementi: l’uso consapevole degli strumenti, la           R-A (ingredienti, ma anche presupposti per una
capacità di stabilire un’efficace organizzazione          buona riuscita della strategia) significa anche
cognitiva al cospetto dei saperi del web e la ge-         infondere e richiedere fiducia negli/agli altri
stione delle proprie emozioni (entusiasmo, rab-           partner, con le giuste motivazioni e utilizzando
bia, paura, ecc.), competenze che consentono a            come bussola una serie di obiettivi chiaramente
tutti gli attori dell’educazione di non perdere di        condivisi. La condivisione dovrebbe anche es-
vista l’evoluzione digitale, dunque un equilibrio         sere praticata in relazione ai significati assegna-
che permette alla comunità dei media educa-               ti alle riflessioni e alle pratiche in vista di una
tor di crescere costantemente, ma senza farsi             crescita comune, la consapevolezza di un servi-
prendere dal vortice della produzione mediale e           zio orientato alle nuove generazioni, ma anche
dalle decisioni orientate al consumo dei grandi           alla comunità scientifica, sapendo di costruire
colossi del web.                                          gradualmente un’«intelligenza collettiva», ter-
                                                          mine coniato da Levy (1997) circa vent’anni
                                                          or sono, ma ancora ampiamente citato in lette-
3. Attori e ruolo degli insegnanti                        ratura, attraverso la co-costruzione di processi
                                                          effettivi di innovazione organizzativa: ciò av-
  Considerazioni sugli attori. La presa di co-            viene idealmente con un continuo feedback tra
scienza che caratterizza una R-A centrata sulla           i partner che determina una crescita lenta ma
mediaeducazione determina un empowerment                  visibile delle rispettive competenze per mezzo
per tutti i partner, anche se in diverse misure e         di materiali scritti, testi di varia natura, car-
in tempi differenti. La condivisione degli stru-          tacei e multimediali. Un sottile equilibrio tra
menti (di progettazione dei percorsi, di osser-           risultati e processi e il desiderio costante di
vazione, di valutazione e così via) richiede uno          voler «conoscere nella relazione» consentono
sforzo comune di comprensione che, se inizial-            fasi restitutive molto significative. Soprattutto
mente faticoso, si apre in seguito a riflessioni          con i media, la metodologia partecipativa10 può
di notevole importanza, attraverso la percezione          essere amplificata grazie alle tecnologie della
di un senso di utilità che consente a ogni sin-           comunicazione e l’osservazione dei processi in-
gola competenza di trovare il suo spazio. Ciò è           tegrata con strumenti telematici come i social
possibile quando il reticolo simbolico e imma-            network, i blog e, generalmente, spazi digitali
ginario delle istituzioni di appartenenza diviene         di condivisione.
consapevole attraverso la presa di coscienza di             L’importanza del ruolo plurimo degli inse-
una propria specifica cultura istituzionale che           gnanti. Assumere forme creative di ricerca (an-
agisce stabilmente all’interno della rete di rela-        che con ragionamenti abduttivi) consente agli
zioni, anche in rapporto ai media con i rispettivi        insegnanti di unire metodo e creatività. La R-A
pregiudizi e stereotipi.                                  dovrebbe rappresentare per loro un intervento
  L’alternarsi dell’azione (che con i media ri-           emancipatorio e disalienante, anche se molti di
schia di prendere sempre il sopravvento) e della          essi tendono a vivere questa sensazione senza

9   Aspetti che emergono chiaramente dagli obiettivi di   10   Il termine «partecipazione» nel nostro caso è preferi-
    Horizon 2020 (http://ec.europa.eu/programmes/hori-         bile a «coinvolgimento» poiché si riferisce a una scelta
    zon2020) e dal progetto europeo Emedus (www.eme-           deliberata, anche in relazione al concetto di cultura par-
    dus.info).                                                 tecipativa di Jenkins (2009).

                                                                                                                   255
RICERCAZIONE dicembre 2014

troppa profondità. I media non sono solo stru-                    a seconda delle attività svolte e (con una popo-
menti che si possono imparare a usare, bensì                      lazione che dovrebbe crescere dopo ogni ciclo
anche ambienti che raccontano storie di vita                      in sintonia con il concetto di partecipazione)
di un’intera generazione di studenti. Una R-A                     strumenti più o meno strutturati (Trinchero,
mediaeducativa scatena un processo di trasfor-                    2011),12 momenti differenti di rilevazione dei
mazione: di solito si parte da un’idea che poi                    dati anche in ottica longitudinale e, infine, sulla
diviene consapevolezza e rappresentazione più                     costruzione di possibili soluzioni al problema
ampia della propria professione (Felisatti &                      sulla base dei dati ottenuti e del quadro teorico,
Clerici, 2009). Il contesto che fa uso dei media,                 possiamo immaginare il contributo dei media al
come strumenti funzionali all’apprendimento,                      raggiungimento di obiettivi e finalità e alla po-
strumenti di scrittura come oggetti d’analisi e                   tenziale facilitazione in ciascuna di queste fasi.
ambienti da comprendere, diviene campo di                           Se l’apprendimento è concepito come processo
dinamiche prima inespresse e tessitura di pra-                    sociale, la rilevazione dei bisogni pone le basi
tiche in un processo continuo di costruzione e                    di partenza per differenti percorsi. La fase ap-
ri-costruzione che vede impegnati i ragazzi a                     prenditiva può essere davvero trasformativa in
svolgere il ruolo di «contadini» e «cacciatori» a                 quanto capace di esercitare un’azione riflessiva
seconda delle esigenze11 e gli insegnanti in una                  di rilettura dei processi, dei contenuti e delle
combinazione di attività come se fossero pro-                     premesse epistemiche dell’esperienza profes-
gettate e realizzate in parte da artisti, in parte                sionale dei soggetti coinvolti, anche grazie ai
da artigiani. Elementi questi che stabiliscono                    media.
le basi per un proficuo contagio reciproco di                       Se l’insegnante, ancora, usasse il web come un
gruppi di docenti, disponibili quindi a comu-                     telaio sarebbe qualcosa di più di un insegnante,
nicare in modo efficace dubbi, problemi, idee                     sarebbe un professionista riflessivo che tende-
e prospettive da riversare in situazioni dinami-                  rebbe alla trasformazione di sé e degli allievi,
che e stimolanti e, dunque, impegnati a svolgere                  rintracciando strutture cognitive nuove e stabi-
un lavoro prestigioso all’interno dei rispettivi                  lendo nuove modalità relazionali, senza timo-
contesti.                                                         re del cambiamento e dell’incertezza (Parola,
  Occorre motivare l’insegnante a documentare                     2012), coinvolgerebbe con più profitto le fami-
processi e pratiche, tenendo viva l’attenzione                    glie mettendo in campo elementi immaginali
sulla scrittura. La metodologia proposta deve                     motivanti e catalizzanti l’attenzione dei genitori
poter essere concepita e vissuta come una via                     dei loro allievi.
privilegiata che si dispiega in parallelo alla nor-
male programmazione, rendendola più solida,
complessa ed efficace.                                            4. Ciclicità e livelli della R-A mediae-
  Pensando a una R-A che si fonda su obiettivi                    ducativa
conoscitivi e pratici volti al miglioramento e/o
al cambiamento di una data situazione, su un                      4.1. Livello macro
quadro teorico flessibile e ipotesi anche implici-
te che possono emergere e rendersi più palesi in                   Nelle osservazioni precedenti si possono indi-
cicli successivi, gruppi di lavoro che cambiano                   viduare almeno tre tipologie di ciclicità insite in
                                                                  una R-A mediaeducativa: in tal senso tenteremo
11
     Si tratta di una metafora di Jenkins, il quale paragona      di evidenziare alcuni elementi che potrebbero
     il contadino, cioè colui che deve portare a termine una      definire la propedeuticità di diverse ciclicità e
     sequenza di compiti che richiedono un’attenzione foca-
     lizzata, a un’attività sequenziale tipica degli «immigrati
     digitali», mentre il cacciatore, ovvero colui che deve       12   L’autore descrive l’approccio docimologico alle com-
     esaminare un territorio complesso alla ricerca di segni           petenze mediali nell’ambito del progetto europeo «On
     e indizi per capire dove le sue prede siano nascoste, a           Air – European Media Education Project», rappresen-
     un’attività modulare e multi-tasking tipica della gene-           tato all’interno del sito http://onair.medmediaeduca-
     razione dei cosiddetti «nativi digitali».                         tion.it.

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RICERCAZIONE dicembre 2014

differenti piani di analisi delle numerose fasi        7. individuare pregi e limiti dei percorsi svolti
dell’azione.                                              grazie a tracce e linee guida specifiche;
  Invece, in riferimento al susseguirsi dei cicli,     8. aprire un nuovo ciclo che consente di selezio-
la dimensione che sviluppa la spirale in vertica-         nare percorsi ad hoc da inserire in strutture
le esprime il cambiamento al quale la strategia           più definite in relazione a una determinata
si volge e il raggiungimento di una consapevo-            logica didattica e apprenditiva (soprattutto
lezza in relazione a diversi aspetti:                     volta allo sviluppo di competenze mediali).
• condividere le esperienze didattiche migliora          Tale ciclo potrebbe essere concepito come il
  le singole professionalità e rinforza le compe-      livello più alto (che chiameremo macro-con-
  tenze dell’insegnante;                               testo), legato in special modo alla creazione
• usare i media come dispositivi di innovazio-         di una comunità di pratica basata su bisogni
  ne didattica, oggetti d’analisi e sviluppatori       ed esigenze specifiche e quindi all’individua-
  di nuove competenze disciplinari, trasversali        zione di un problema relativo a questioni di
  e mediali consente di intercettare interessi e       policy (ad esempio, come introdurre la media
  motivazioni degli allievi;                           education nella quotidianità delle attività sco-
• assumere le basi della ricerca educativa appli-      lastiche?) preso in carico dalle istituzioni, dal
  cata alla media education consente di osserva-       mondo dell’associazionismo e da altri eventuali
  re processi di apprendimento significativi utili
                                                       stakeholders. Così fece il MED (Associazione
  per le sfide del futuro, nonché di formulare
                                                       Italiana per l’Educazione ai Media e alla Comu-
  ipotesi da confermare all’interno della pro-
                                                       nicazione) quando cominciò a stimolare attivi-
  pria attività didattica (che cosa è più efficace
                                                       tà mediaeducative nelle scuole, a osservarle e a
  e perché);
                                                       documentarle (fotografia, TV, web, videogame,
• riflettere sul ruolo dei media nella vita di
                                                       radio e così via): una volta raggiunta un’esten-
  ciascun individuo e poterli sfruttare come
                                                       sione sufficiente in differenti regioni italiane
  linguaggi espressivi, strumenti di scrittura e
  partecipazione e ambienti di apprendimento           cominciò a raccogliere quelle più significati-
  consente di avvicinarsi alla complessità del         ve (quelle che contenessero in modo evidente
  concetto di cittadinanza «aggiornato» all’era        gli aspetti fondanti dell’educazione ai media).
  degli ambienti digitali.                             Queste esperienze sono state poi pubblicate nel
                                                       volume Primi passi nella media education (Ce-
 Possiamo dunque immaginare di partire da              retti, Felini, & Giannatelli, 2006), consegnato
una ciclicità più ampia, nella quale una «comu-        alle scuole stesse. A un livello così ampio di
nità di pratica» allargata si basa sulle seguenti      ciclicità occorre soprattutto operare un’efficace
fasi:                                                  selezione delle attività, individuando elementi di
1. rilevare un problema che possa essere af-           coerenza interna, congruenza con gli obiettivi,
   frontato con l’uso di uno o più media;              completezza del sistema progettuale, gradimen-
2. progettare pratiche utili a fronteggiare e ri-      to degli alunni, trasferibilità, integrazione con la
   solvere quel dato problema;                         didattica quotidiana, ecc.), ma anche stimolare
3. osservare i processi legati alle attività svolte;   le scuole a non interrompere la produzione di
4. documentare le fasi e le azioni del percor-         nuove pratiche e gli aspetti creativi emersi dalla
   so grazie a strumenti più o meno strutturati        collaborazione fattiva di insegnanti e allievi.
   (anche mediali);
5. raccogliere le migliori pratiche collocandole
                                                       4.2. Livello intermedio
   in una struttura più o meno preordinata;
6. proporre alle scuole una serie di percorsi ba-        Un livello di ciclicità intermedio è eviden-
   sati su una struttura coerente (curricolare, in     temente indispensabile poiché gli elementi di
   base a temi, a problemi, a linguaggi e così         progettualità, gli strumenti di osservazione e
   via);                                               di verifica e la ricerca sperimentale non pos-

                                                                                                      257
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sono sopravvivere in luoghi in cui l’imposta-                 alcune provenienti da volumi già preesistenti
zione metodologica è così generica e lontana                  — Parola, Rosa, & Giannatelli, 2013 —, al-
dalle problematiche locali, un po’ astratti e                 tre affidate all’esperienza e alla creatività di
fondamentalmente collegati a modelli teorici e                alcuni insegnanti). A questo livello, le prime
ipotesi provenienti dalla letteratura scientifica             fasi lasciano ancora molto spazio alle varianti,
e che, tuttavia, non possono ancora raggiunge-                invitando i docenti a generare ipotesi alternati-
re il contesto-classe e quindi vengono discussi               ve, anche basando il loro percorso su pratiche
all’interno di un’organizzazione costituita da                preordinate che fungono da guida, adattandole
un partenariato che, in seguito, potrà assegnare              tuttavia al loro contesto. Sarà premura dell’in-
senso alle pratiche svolte nelle classi.                      segnante stesso indicare le modifiche apportate,
  Questo livello intermedio potrebbe essere ri-               ponendo attenzione al fatto che se la struttura
ferito a problemi locali individuati nei quartie-             viene riconfigurata in modo significativo, anche
ri, nei comuni (ma anche province o regioni)                  gli strumenti di valutazione dovranno subire
e legati solitamente a esigenze di inclusione,                una revisione sostanziosa.
partecipazione e contrasto di comportamenti                     Certamente, un curricolo preordinato deter-
inadeguati, nocivi, talvolta drammatici, in so-               minato da una «piattaforma metodologica»
stanza di prevenzione e cura della collettività o             limita i gradi di libertà, ma offre una struttura
delle specifiche singolarità: si pensi ai quartieri           condivisa e omogenea, favorendo le attività di
a rischio che possono godere di attività creative,            osservazione, valutazione e trasferibilità.
animative e didattiche o situazioni limite di ge-               Una strategia di questo tipo si basa su:
stione psicologica di gesti estremi da parte di un            1. la creazione del partenariato che condivida
membro della comunità, ancor più se minore.                      obiettivi e integri competenze specifiche
  La collaborazione di partner istituzionali                     (almeno un partner dovrebbe essere un pro-
(anche parrocchie), del territorio, dell’associa-                duttore mediale);
zionismo, di rappresentanti della ricerca, della              2. la definizione di strategia di R-A di tipo col-
cultura e della cittadinanza consente di indivi-                 laborativo che consenta tempi e ritmi soste-
duare un problema specifico a livello di policy                  nibili;
locale (si pensi a un progetto che prevenga la di-            3. la progettazione del piano operativo che in-
spersione scolastica giudicata in aumento negli                  cluda un numero adeguato di scuole e classi
ultimi anni in determinate aree territoriali). La                che operano con linee comuni;
costruzione della comunità di pratica definisce               4. il monitoraggio delle attività da parte degli
una strategia di R-A che viene esplicitata in fase               enti di ricerca con continui feedback e par-
progettuale (costruire pratiche mediaeducative                   tecipazione fattiva;
che possano essere trasferibili e interconnesse               5. la condivisione degli strumenti di verifica
in modo curricolare con le attività quotidiane                   che possono essere presentati dall’ente di ri-
di classi di ogni ordine e grado all’interno di                  cerca, ma che possono essere validati all’in-
uno specifico territorio:13 chi fa cosa, per quan-               terno del gruppo di lavoro (nello specifico,
to tempo, con quali obiettivi?). Essa prevede                    strumenti che valutano il gradimento, l’ap-
un monitoraggio delle attività svolte all’interno                prendimento di conoscenze e abilità anche
delle scuole, intercettando quelle che possono                   mediali e il cambiamento, cioè l’evidente
risultare maggiormente significative (che con-                   sviluppo di competenze mediali, ad esempio
tengono tutti gli ingredienti progettuali e do-                  di lettura e di scrittura);
cimologici utili per comprenderle e trasferirle,              6. l’osservazione dei livelli di sperimentazione
                                                                 se sono presenti anche attività di ricerca che
13   Si veda Parola (2008). Si veda anche il fascicolo di        prevedono l’analisi e la valutazione dell’effi-
     Save the Children che fornisce utili linee guida per        cacia dei percorsi;
     promuovere queste attività, reperibile presso il sito:
     www.sicurinrete.it/wp-content/uploads/2011/12/mo-        7. la valutazione del ciclo di R-A, specifica per
     delli_intervento-Lissone.pdf.                               la strategia alla quale tutti i partner coinvolti

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   partecipano attivamente, anche per prepara-        2. la progettazione di un percorso innovativo
   re i cicli successivi;                                che prende spunto da quel bisogno;
8. l’inizio di un nuovo ciclo che possa render        3. la realizzazione del percorso con obiettivi
   conto della bontà delle attività, della validità      chiari e condivisi (sia tra colleghi se è previ-
   delle osservazioni e che possa consentire un          sta una co-presenza sia, e in ogni caso, con i
   consolidamento del partenariato in previsio-          ragazzi;
   ne di successivi livelli di profondità a livello   4. l’osservazione e la documentazione delle
   riflessivo e di affinamento e interpretazione         attività con appunti, diari di bordo, check-
   dei dati della ricerca (si pensi allo sviluppo        list, ma anche con videocamera in riferi-
   di capacità di analisi mediale e di consa-            mento alle pratiche possibili di video-ricerca
   pevolezza d’uso, ad esempio, di motori di             (Goldman et al., 2009.);
   ricerca e di ambienti digitali in genere).         5. la costruzione di strumenti di verifica (orien-
  Da qui in poi è possibile procedere con una            tati a conoscenze mediali, ad esempio la
fase di condivisione degli strumenti di verifica         definizione di Wikipedia, abilità mediali,
(ad esempio, strumenti per valutare il gradi-            come faccio a creare una pagina di Wikipe-
mento, l’apprendimento e il cambiamento in               dia);
relazione al percorso svolto) (Le Boterf, 2006),      6. la progettazione di una sperimentazione vera
tra insegnanti e ricercatori, di osservazione dei        e propria con un disegno di ricerca a due
livelli di sperimentazione (se previsti) che con-        gruppi (basata sulla valutazione di compe-
ducono a una valutazione complessiva del ciclo           tenze, ad esempio so come funziona Wikipe-
(valutazione specifica della strategia).                 dia, sono in grado di triangolare le fonti e lo
                                                         dimostro con un’attività di problem solving
                                                         «in situazione»);
4.3. Livello micro                                    7. la verifica dell’efficacia delle attività (con
  In seguito a un contesto intermedio, possia-           test, studio di casi, webquest e così via);
mo pensare che il livello possa ulteriormente         8. l’inizio di un nuovo percorso.
rendersi specifico all’interno di un contesto           Potremo definire questo livello micro-conte-
classe. Vorremmo sottolineare che i tre livel-        sto, in cui le attività si svolgono all’interno delle
li che stiamo descrivendo (macro, intermedio          aule, in ogni caso aperto alla collaborazione e
e micro, quest’ultimo descritto nel presente          alla condivisione con altre classi (con altri col-
sotto-paragrafo) non procedono idealmente             leghi) attraverso reti già preesistenti oppure
sempre partendo dal più elevato (il macro). A         coinvolgendo nuove scuole.
rigor di logica deduttiva dovrebbe essere così,         Nello specifico, si può partire da una proget-
ma è possibile e anche auspicabile un’ulteriore       tualità che nasce, dunque, da un bisogno (ad
circolarità dei livelli stessi che possa indurre      esempio, un tema caldo come l’attenzione per
anche iniziative spontanee a livello micro e di       l’ambiente, suo rispetto e sua difesa, oppure
conseguenza i livelli, per così dire, più alti a      una questione specifica legata a quella parti-
modificare policy, teorie e prassi sulla base         colare classe o scuola, una difficoltà compor-
delle iniziative pionieristiche che, pur necessi-     tamentale di un gruppo di allievi o disturbi
tando di validazione, talvolta rappresentano la       di apprendimento e così via), che stimola la
scintilla per il vero cambiamento.                    realizzazione di un percorso in cui creatività,
  Possiamo dunque affermare che la ciclicità di       animazione e utilità si intrecciano per dare
una classe si può svolgere attraverso una serie       vita a un’impresa comune, anche comunica-
di fasi come:                                         tiva. L’osservazione e la documentazione del
1. la rilevazione di uno specifico bisogno (an-       processo (con formule narrative o strumenti
    che in relazione ai media, ad esempio l’e-        più strutturati, o immagini, fotografie e/o clip
    mersione di un evento di cyber-bullismo);         audio-visivi, che poi saranno utilizzati nella

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fase restitutiva al termine delle attività) si ren-            conoscenze e abilità acquisite e nelle dinami-
dono utili per la costruzione di strumenti di                  che positive e motivazionali presenti all’interno
verifica (semplici o complessi a seconda che                   della comunità.
l’insegnante voglia assumere o no ruoli di ri-                   I tre livelli descritti si presentano, dunque,
cerca) riferiti sia alla valutazione dei livelli di            come complementari e utili alla crescita di
gradimento, apprendimento e cambiamento                        una comunità di pratica nella quale tutti gli
(già citati precedentemente) (Ceretti, Felini, &               attori agiscono al medesimo livello di impor-
Giannatelli, 2006), sia alla valutazione dell’ef-              tanza, seppur con competenze differenti: ciò
ficacia delle attività che insiste sullo sviluppo              consente al livello micro (classe/scuola) di
di competenze mediali (l’eventuale uso di test                 poter connettersi in modo più efficace con il
per la verifica del rinforzo o acquisizione di                 livello intermedio (partenariato locale) e que-
competenze di lettura, scrittura, autonomia                    sto al livello macro, legato alle policy (mini-
critica, fruizione o cittadinanza, o di altri stru-            steri, università, associazioni), consentendo al
menti già suggeriti poco sopra).                               gruppo di riflettere all’interno di un circuito
  Una volta fatti emergere pregi e limiti del per-             scientifico riconosciuto proprio perché per-
corso (già molto strutturato) e riflettuto sulla               mette e stimola collegamenti significativi tra
valutazione delle competenze mediali che po-                   i tre livelli e fa sì che diversi contesti micro si
trebbero richiedere anche più tempo rispetto a                 connettano tra loro e riescano così a influire
un’annualità, sarà utile riproporre nuovi per-                 realmente sui livelli più «alti», potendo anche
corsi derivanti da altre scuole o suggeriti dai                giungere a suggerire cambiamenti a livello di
livelli di R-A locale oppure dal macro-contesto                policy educativa, attraverso indicazioni «dal
istituzionale, con un livello di consapevolezza                basso» che, come è prevedibile, sono quelle
maggiore, in linea con l’idea valutativa della                 che promuovono un’effettiva trasformazione,
strategia. Al di là degli strumenti specifici per              poiché derivano da problemi e opportunità
determinare un reale cambiamento (ad esem-                     dei gruppi di lavoro e dalla concretezza dei
pio prevedendo una fase in apertura di percorso                bisogni.
e una fase in chiusura, per gli allievi), all’in-                La Figura 1 presenta uno schema riassuntivo
terno della R-A è possibile verificare la netta                del modello di R-A discusso. I tre livelli pos-
percezione da parte di tutti gli attori di aver                sono essere considerati tre differenti modalità
fatto un salto di qualità nelle riflessioni, nelle             di interpretare e progettare una ricerca-azione,

                          Contesto macro (policy educative e ricerca scientifica)
              3
                      2
      4           1           8

          5               7                Contesto intermedio
                  6                        (partenariato locale)

                                                   Contesto micro
                                                   (gruppi)

                                                                                    Fig. 1
                                                                                    Modello di Ricerca-Azione: dal
                                                                                    generale al particolare e ritorno.
                                                                                    Adattata da Parola (2014).

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RICERCAZIONE dicembre 2014

oppure un sistema integrato di azione e rifles-         sentazioni delle pratiche e dei modi di agire,
sione (ideale) o, ancora, tre differenti cicli di       all’insegna di un disvelamento di conoscen-
R-A collegati tra loro cronologicamente (o atti-        ze e ampliamento di orizzonti in relazione
vi in parallelo) e a diversi livelli di astrazione/     al futuro;
concretezza.                                          • consentire di costruire nuovi saperi, ristrut-
                                                        turando i propri materiali didattici, creando
                                                        mappe, archivi, teorie, bibliografie, webgra-
5. Conclusioni                                          fie, quindi usando internet in modo più fun-
                                                        zionale, coltivando in modo differente le varie
  A conclusione di questo contributo occorre            dimensioni cognitiva, affettiva e valoriale (e
tener conto delle numerosissime sfumature               modulando le distanze emotive in relazione
determinate dai contesti locali e dalle classi,         alle persone, agli strumenti, agli ambienti) che
sino a giungere alla variabile personale degli          contribuiscono a rinforzare l’identità profes-
insegnanti, legata allo stile e alla personalità di     sionale di ciascun attore.
ciascun individuo.                                      Il concetto di tessitura, metafora un po’ abu-
  In sintesi, questo tipo di approccio implica:       sata, ma qui perfettamente calzante, ci è utile
• valorizzare gli attori della ricerca, introdur-     per collegare il procedere della strategia (che si
  re una significativa implicazione reciproca,        presenta come un continuo inseguirsi di ordi-
  attivando un processo riflessivo e di cambia-       ti, trame e tele, altre metafore centratissime in
  mento;                                              relazione al web e ai nuovi media), ma anche
• cambiare assetto a seconda delle esigenze e         per rinviare il campo semantico all’intreccio
  delle richieste, grazie alla capacità di indi-      del linguaggi, così naturale nelle nuove gene-
  viduare nuovi elementi del quadro e nuove           razioni.
  metodologie, a testimonianza del fatto che i          Infine, un appunto sulla valutazione: all’in-
  livelli possono «lavorare insieme» e produrre       terno dei livelli descritti, essa compare sotto
  situazioni trasformative documentabili;             differenti forme e in momenti diversi, a secon-
• costruire laboratori in evoluzione basati sulla     da se ci si trova all’interno di un’aula scola-
  ciclicità, facendo attenzione a non scivolare       stica, durante una lezione, oppure in una fase
  solo sul versante dell’innovazione didattica,       sperimentale di ricerca, in una sala in cui i
  bensì mantenendo un equilibrio tra educazio-        partner condividono la restituzione di dati e
  ne ai media (sviluppo di pensiero critico), uso     impressioni o a un convegno in cui si relaziona
  motivante delle tecnologie (a fini apprenditi-      e si discute su pregi e limiti di un’impresa così
  vi) e uso dei linguaggi orientati alla scrittura    complessa. Certamente, occorre dare maggior
  e all’espressione personale; tale equilibrio si     spazio alla valutazione come pratica formati-
  può mantenere anche attraverso l’uso di un          va (ovviamente non orientata a un approccio
  dispositivo di monitoraggio continuo (riunio-       positivista, bensì alla costruzione del processo
  ni cicliche, questionari online, strumenti o        e alla qualità), incentivare continuamente la
  piattaforme social) che consentono di essere        riflessione in retrospettiva, durante l’azione e
  sempre «connessi» con la ricerca ottenendo          in prospettiva.
  un livello motivazionale, in linea di principio,      Ciascun elemento del processo della R-A me-
  sempre soddisfacente;                               riterebbe ulteriori approfondimenti, ma per il
• consentire di cambiare lo sguardo in relazio-       momento ci preme aprire un varco nella dire-
  ne alla propria professione e professionalità,      zione di un’apertura della scuola e dell’accade-
  alle proprie competenze e al rapporto con i         mia in favore di un principio di cooperazione
  media (visti come strumenti, ambienti, og-          e partecipazione che i media in questi anni ci
  getti «emotivi» e sistemi di comunicazione          hanno suggerito, ma che noi solo in parte ab-
  in mano alle multinazionali), anche in virtù        biamo colto, anzi, talvolta trasfigurato in limiti
  delle percepite trasformazioni delle rappre-        e pericoli, anziché in opportunità.

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