2 RICERC AZIONE dicembre 2014 - Cinedumedia
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Vol. 6 n. dicembre 2014 2 RIVISTA SEMESTRALE RICERC A ZIONE RICERCA EDUCATIVA, VALUTATIVA E STUDI SOCIALI SULLE POLITICHE E IL MONDO GIOVANILE DIREZIONE SCIENTIFICA Maurizio Gentile Erickson
RICERC A ZIONE RICERC A ZIONE RICERCA EDUCATIVA, VALUTATIVA SIX-MONTHLY JOURNAL OF RESEARCH E STUDI SOCIALI SULLE POLITICHE IN EDUCATION, EVALUATION STUDIES, E IL MONDO GIOVANILE AND YOUTH POLICIES Direttore scientifico Editor Maurizio Gentile Maurizio Gentile IPRASE, Italia Provincial Institute of Educational Research and Experimentation – Trento, Italy Redazione Francesco Pisanu Editorial staff IPRASE, Trento, Italia Francesco Pisanu Provincial Institute of Educational Research Francesco Rubino and Experimentation – Trento, Italy IPRASE, Trento, Italia Francesco Rubino Sonia Brusco Provincial Institute of Educational Research IPRASE, Trento, Italia and Experimentation – Trento, Italy Sonia Brusco Provincial Institute of Educational Research Comitato scientifico internazionale and Experimentation – Trento, Italy Zbigniew Formella, Università Salesiana, Roma Carlo Nanni, Università Salesiana, Roma International scientific board Anne-Nelly Perret-Clermont, Università di Neuchâtel Zbigniew Formella, Salesian University, Rome Michele Pellerey, Università Salesiana, Roma Carlo Nanni, Salesian University, Rome Lauren Resnick, Università di Pittsburgh Anne-Nelly Perret-Clermont, University of Neuchâtel Roger Säljö, Università di Gothenburg Michele Pellerey, Salesian University, Rome Lauren Resnick, University of Pittsburgh Roger Säljö, University of Gothenburg Comitato scientifico nazionale Annamaria Ajello, Università La Sapienza, Roma National scientific board Carlo Buzzi, Università di Trento Annamaria Ajello, La Sapienza University, Rome Paolo Calidoni, Università di Sassari Carlo Buzzi, University of Trento Daniele Checchi, Università di Milano Paolo Calidoni, University of Sassari Ivo Colozzi, Università di Bologna Daniele Checchi, University of Milan Piergiuseppe Ellerani, Libera Università di Bolzano Ivo Colozzi, University of Bologna Italo Fiorin, Università LUMSA, Roma Piergiuseppe Ellerani, Free University of Bozen Fabio Folgheraiter, Università Cattolica, Milano Italo Fiorin, LUMSA University, Rome Franco Fraccaroli, Università di Trento Fabio Folgheraiter, Cattolica University, Milan Luciano Galliani, Università di Padova Franco Fraccaroli, University of Trento Andrea Gavosto, Fondazione Giovanni Agnelli Luciano Galliani, University of Padua Giancarlo Gola, Università di Trieste Andrea Gavosto, Giovanni Agnelli Foundation Dario Ianes, Libera Università di Bolzano Giancarlo Gola, University of Trieste Lucia Mason, Università di Padova Dario Ianes, Free University of Bozen Lucia Mason, University of Padua Luigina Mortari, Università di Verona Luigina Mortari, University of Verona Angelo Paletta, Università di Bologna Angelo Paletta, University of Bologna Alberto Parola, Università di Torino Alberto Parola, University of Turin Gabriele Pollini, Università di Trento Gabriele Pollini, University of Trento Fiorino Tessaro, Università di Venezia Giuseppe Tacconi, University of Verona Giuseppe Tacconi, Università di Verona Fiorino Tessaro, University of Venice Paola Venuti, Università di Trento Paola Venuti, University of Trento Rivista semestrale Six-Monthly Journal pubblicata due volte all’anno in giugno e dicembre published twice a year in June and December © 2014 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A. © 2014 Edizioni Centro Studi Erickson S.p.A. «RicercAzione» è stata riconosciuta dall'ANVUR rivista scientifica di fascia A. La rivista esce due volte l’anno. L’abbonamento si effettua versando € 27,00 (per abbonamenti individuali), € 32,00 (per Enti, Scuole, Istitu- zioni) o € 26,00 (per studenti) sul c/c postale n. 10182384 intestato a Edizioni Centro Studi Erickson, via del Pioppeto, 24 – 38121 TRENTO, specificando l’indirizzo esatto. L’abbonamento dà diritto alle seguenti agevolazioni: 1. sconti speciali su tutti i libri Erickson; 2. sconto per l’iscrizione a convegni, corsi e seminari organizzati dal Centro Studi Erickson. L’impegno di abbonamento è continuativo, salvo regolare disdetta da effettuarsi compilando e spedendo, entro il 31 ottobre, il relativo modulo scaricabile dal sito www.erickson.it, sezione «Riviste». La repulsa dei numeri non equivale a disdetta. Registrazione presso il Tribunale di Trento n. 1380 del 21/11/08. Editing: Emanuela Schiavello e Davide Bortoli ISSN: 2036-5330 Impaginazione: Mirko Pau Direttore responsabile: Maurizio Gentile Immagine di copertina: © mediaphotos/istockphoto.com Ufficio abbonamenti: Tel. 0461 950690; Fax 0461 950698; info@erickson.it
RICERCAZIONE RICERCA EDUCATIVA, VALUTATIVA E STUDI SOCIALI SULLE POLITICHE E IL MONDO GIOVANILE Vol. 6, n. 2, Dicembre 2014 INDICE EDITORIALE LA SCUOLA COME LEVA STRATEGICA PER UN’AZIONE ORIENTATIVA DI ESPERIENZA E EDUCAZIONE QUALITÀ Maurizio Gentile e Francesco Pisanu 171 Anna Grimaldi 231 LIM E DIDATTICA: UN ESERCIZIO DI L’UNIVERSITÀ CONVIENE? LE VALUTAZIONE D’IMPATTO RAPPRESENTAZIONI DISTORTE DEGLI STUDENTI E IL POTENZIALE Maurizio Gentile e Francesco Pisanu 239 DELL’ORIENTAMENTO. PRIME RICERCA-AZIONE E COMPETENZE EVIDENZE DA UNA SPERIMENTAZIONE MEDIALI CONTROLLATA Alberto Parola 251 Giovanni Abbiati e Carlo Barone 177 IL PROCESSO D’INFLUENZA DELLA IL LABORATORIO DI ROLE BREADTH SELF-EFFICACY E ATTRAVERSAMENTO DEI CONFINI DELL’AFFECTIVE COMMITMENT SUL NELL’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO COMPORTAMENTO INNOVATIVO NEI Daniele Morselli e Massimiliano Costa 193 CONTESTI SCOLASTICI GIOVANI, CULTURE STUDENTESCHE Carlo Odoardi 263 E IMMAGINI DEL FUTURO Renato Ciofi Iannitelli e Marco Guidi 211
RICERCAZIONE SIX-MONTHLY JOURNAL OF RESEARCH IN EDUCATION, EVALUATION STUDIES, AND YOUTH POLICIES Vol. 6, n. 2, December 2014 INDEX EDITORIAL THE SCHOOL AS STRATEGIC DEVICE FOR A HIGH QUALITY GUIDANCE EXPERIENCE AND EDUCATION ACTIVITY Maurizio Gentile and Francesco Pisanu 171 Anna Grimaldi 231 TEACHING WITH LIM: AN IMPACT IS THE UNIVERSITY SUITABLE EVALUATION EXERCISE FOR STUDENTS AFTER SECONDARY SCHOOL? Maurizio Gentile and Francesco Pisanu 239 DISTORTED REPRESENTATIONS OF ACTION-RESEARCH AND MEDIA SKILLS STUDENTS AND THE POTENTIAL Alberto Parola 251 OF INFORMATIVE GUIDANCE PROVISION. FIRST EVIDENCE FROM A THE PROCESS OF INFLUENCE OF CONTROLLED TRIAL ROLE BREADTH SELF-EFFICACY Giovanni Abbiati and Carlo Barone 177 AND AFFECTIVE COMMITMENT ON INNOVATIVE BEHAVIOR IN SCHOOL THE BOUNDARY CROSSING CONTEXTS LABORATORY DURING SCHOOL TO Carlo Odoardi 263 WORK ALTERNATION Daniele Morselli and Massimiliano Costa 193 YOUNG, CULTURE AND IMAGES OF FUTURE Renato Ciofi Iannitelli and Marco Guidi 211
COMITATO REFEREE Volume VI – Numeri 1 e 2 Alimehmeti Genc Marostica Flavia Batini Federico Minello Rita Bonaiuti Giovanni Parmigiani Davide Calidoni Paolo Perrotta Manuela Chiesa Rita Pisanu Francesco Coletta Claudio Rubino Francesco Costa Massimiliano Storni Cristiano Delaney Austin Varani Andrea Girardi Silvia Westwood Endy Gola Giancarlo Zuccaro Antonella
RICERCA-AZIONE E COMPETENZE MEDIALI Alberto Parola Per chiedere notizie o scambiare opinioni su questo articolo, l’autore può essere contattato Università di Torino al seguente indirizzo: Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione (DFE) Via G. Ferrari, 9 10124 Torino E-mail: alberto.parola@unito.it ABSTRACT ESTRATTO The contribution provides an overview of «action Il contributo offre una visione di ricerca-azione utile research» useful to the develop media skills, thanks allo sviluppo di competenze mediali, grazie al legame to some links between the different contexts that al- tra differenti contesti che possano consentire ai gruppi- low classrooms to suggest techniques, practices and classe di suggerire, attraverso una comunità di pratica, most effective methods to promote media education costruita anche per mezzo dei nuovi media (piattafor- to school through a community of practice, also me, social network, ecc.), le tecniche, le pratiche e i built by means of new media (learning platforms, metodi più efficaci per fare mediaeducazione a scuola. social networks, etc.). Creating «memorandum of In tal modo, realizzando protocolli d’intesa tra enti understanding» between different institutions and differenti e progettando una formazione mirata per gli projecting a training aimed at teachers, that com- insegnanti che coniughi educazione ai media e ricerca bining ME and educational research, it is possibile educativa, è possibile costruire curricoli mediaeduca- to create «ME curricola», that allow to exploit the tivi che permettano di sfruttare le opportunità offerte opportunities offered by the digital worlds and to dai mondi digitali e di sviluppare competenze mediali develop media skills expendable even in the profes- spendibili anche nelle professioni del futuro. sions of the future. Parole chiave: Ricerca-azione – Media education Keywords: Action-research – Media education – – Innovazione didattica – Contesti educativi – Com- Teaching innovation – Educational contexts – Me- petenze mediali dia skills Edizioni Erickson – Trento RICERCAZIONE Ricerca educativa, valutativa e studi sociali sulle politiche e il mondo giovanile 251 Vol. 6, n. 2, dicembre 2014 (pp. 251-262)
RICERCAZIONE dicembre 2014 1. Introduzione gnano un significato fondamentale all’idea di partecipazione e collaborazione tra gruppi di In questo contributo intendiamo render conto lavoro e alla motivazione di cooperare all’inter- di alcune implicazioni teoriche e metodologiche no di una comunità di pratica (Wenger, 2006): in ambito mediaeducativo e di differenti livelli in primo luogo, la R-A pone in condizione gli di ciclicità relativi alla strategia di ricerca-azio- attori di riflettere con continuità su questioni ne (da ora in poi R-A). Inoltre, questo scritto concrete legate alle pratiche didattiche, alla intende specificare alcuni aspetti legati a un loro sostenibilità, alle loro coordinate spazio- volume in corso di pubblicazione,1 dal quale temporali, alle questioni apprenditive, ai metodi prende spunto e rilancia alcune riflessioni e e agli strumenti, ma anche, su un certo versante approfondimenti. positivo, a ruoli, contesti, processi relazionali e La ricerca-azione, come sappiamo, si può defi- di negoziazione, sulle evoluzioni trasformative nire in tanti modi differenti (Barbier, 2007; He- della ricerca co-progettata, gli eventi ricorsivi, ron, 1996; Lewin, 2005). Noi ci concentriamo le motivazioni personali, sul potere dell’azione su una strategia di ricerca educativa realizzata riflessiva e il potenziamento reciproco e, sul per osservare e controllare le pratiche e le di- versante opposto e problematico, sulle dinami- namiche di un determinato contesto educativo, che collusive, i disagi, i reticoli simbolici e le con il coinvolgimento di differenti attori, tesa distanze emotive; in secondo luogo, poiché i all’introduzione di cambiamenti migliorativi e media in quanto oggetti/ambienti motivanti (e allo sviluppo di competenze specifiche e consa- talora anche spiazzanti), ricchi di informazio- pevolezza in relazione alla capacità di incidere ni (ma anche confusivi), animativi (e talvolta sulle politiche, gli studi e le pratiche scolastiche anche interferenti), sono straordinariamente (Parola, 2012). Inoltre, basiamo i nostri ragiona- presenti e ammiccanti e, se usati senza un’idea menti sul concetto di «scuola aperta», nel senso autoregolativa, possono anche agire negativa- della connessione con il territorio e, in secondo mente e determinare disorientamento cognitivo luogo, su un atteggiamento che incrocia alcuni e vissuti emotivi difficili da comprendere ed aspetti imperniati sull’innovazione didattica, elaborare: in effetti, tuttavia, i media possono sull’educazione ai media e sullo sviluppo di occupare un ruolo determinante per quanto ri- competenze (in special modo digitali e, in sen- guarda l’osservazione e lo sviluppo relaziona- so più ampio, mediali). le di un gruppo di lavoro, soprattutto quando Risulta interessante immaginare uno scenario contribuiscono a far confluire il gruppo stesso in cui una R-A possa prevedere il coinvolgi- verso un’impresa comune in cui processualità mento di insegnanti «ricercatori» che, acquisite e prodotto sono consapevolmente e intrinseca- le strutture mentali del ragionamento scientifi- mente legati da un filo rosso basato sull’auto- co, operano un controllo sistematico sui pro- nomia, sulla capacità di analisi e sulla scrittura cessi didattici e relazionali della classe, vista comunicativa e mediale (Rheingold, 2013);2 in come gruppo che orienta la comunicazione del terzo luogo, il concetto di competenza è entrato proprio lavoro verso l’esterno. In questo con- tributo, come già detto, proveremo a ragionare 2 Per quanto riguarda lo sviluppo di capacità e competen- sul rapporto tra ricerca educativa, educazione ze utili ad affrontare le nuove «sfide digitali», secondo ai media (con la probabile presenza di inno- Rheingold (2013) occorre apprendere i «cinque alfabeti» vazione didattica e formazione ai linguaggi) e che stanno cambiando il mondo. In tal senso, egli si riferisce a: a) prestare attenzione alla nostra capacità sviluppo di competenze. Tale rapporto mette attentiva (elemento metacognitivo); b) sviluppare una in gioco tre elementi che, se compresenti, asse- cultura della partecipazione; c) imparare a collaborare (know-how social-digitale); d) accrescere l’autonomia critica durante la lettura e l’interpretazione delle infor- 1 Si tratta di: Parola, A. & Robasto, D. (2014). Sperimen- mazioni e delle conoscenze; e) sviluppare la cosiddetta tare l’innovazione didattica nella scuola. Milano: Fran- «intelligenza a misura di rete» e definire la conoscenza coAngeli. delle reti sociali. 252
RICERCAZIONE dicembre 2014 prepotentemente dentro i dialoghi tra docen- Nel nostro caso la R-A può essere considerata ti, nelle loro pratiche, nei consigli d’istituto e un «cammino» che ricercatori, dirigenti e in- all’interno dei corsi di formazione formali e non segnanti intraprendono per sperimentare nuovi formali, facendo emergere molte definizioni e percorsi didattici, favoriti anche dalla parteci- numerosi modelli teorici di cui occorre coglie- pazione di altri partner che possono portare re svariate sfumature: in aggiunta, associare la competenze molto utili all’esperienza: si tratta competenza alla medialità significa rendere ul- di enti locali, di produttori nel campo dei me- teriormente complesso il piano della riflessione dia, di organi specifici come i Co.Re.Com e del- e, ricorsivamente, quello dell’azione didattica. la fondamentale presenza degli uffici scolastici Possiamo sostenere che i cambiamenti so- provinciali e regionali (Parola, 2008).6 ciali dell’ultimo decennio, l’avvento dei mon- Per quanto riguarda gli aspetti problematici, di digitali e soprattutto dei social media che questo tipo di R-A mette in gioco tutta una serie hanno trasformato le modalità del confronto di elementi di cui solo gradatamente i partner della partecipazione e del coinvolgimento, sia implicati possono rendersi consapevoli: im- emotivo che cognitivo-sociale, possono deter- plicazioni epistemologiche e metodologiche minare un’innovazione stessa della strategia, in primis. Solo con gradualità e ritagliando proprio perché il social può essere concepito ampi spazi di riflessione è possibile ottenere come strumento di partecipazione, ma anche, e un cambiamento significativo. Che cosa stia- contemporaneamente, come oggetto di analisi.3 mo imparando? Come facciamo ad applicare le conoscenze acquisite? Sono le due domande che consentono al gruppo di procedere con suf- 2. Aspetti di opportunità e problema- ficiente consapevolezza: ad esempio, per dia- ticità logare con efficacia sulle competenze mediali, occorre basarsi su una definizione di compe- Un buon bagaglio di esperienza utile al coor- tenza ampiamente condivisa. Se la gradualità dinamento di una R-A mediaeducativa include non è rispettata, è possibile che si inneschino la capacità di coordinare molte attività all’in- dinamiche che creano forte incertezza e com- terno di protocolli d’intesa basati sulla colla- plessità: titolarità dei ruoli e delle conseguenti borazione tra differenti partner: da attività di azioni, sostenibilità della progettazione e rea- monitoraggio, anche con strumenti telematici lizzazione di pratiche, individuazione e gestione (Parola & Trinchero, 2006),4 alla valutazione di conflitti e collusioni, dinamiche controverse di percorsi di educazione ai media (Parola & rappresentano elementi che, se sfuggono all’os- Trinchero, 2006), dalla sperimentazione di tali servazione attenta e puntuale, possono creare percorsi (Parola & Robasto, 2014) al rilancio di disagio, ansie e quindi configurazioni difensive buone pratiche per la messa a punto di un curri- che rallentano i lavori e, talvolta, li bloccano colo mediaeducativo, dalla scuola dell’infanzia inesorabilmente. alla scuola secondaria di secondo grado.5 Lo stato attuale della scuola non permette di costituire situazioni di partenariato molto effi- cienti: il tempo, gli spazi, la burocrazia remano 3 Alcune piattaforme come i social network, oppure contro un’idea di ricerca-azione che possa es- quelle professionali come il MED Social (http://social. medmediaeducation.it), consentono di utilizzare am- bienti digitali che consentono di fare media education, storico «Teleintendo» e del progetto «Logos» del MIUR ma anche di costruire comunità di pratica che riflettono tra Università di Torino (Dipartimento di Filosofia e su ambienti e strumenti nel momento stesso in cui li Scienze dell’Educazione), Rete di Scuole «Capire, Fare, utilizzano, producendo teoria e pratiche mediaeducative Socializzare i Media», Rai – Centro di Produzione di con approccio logico-deduttivo e induttivo. Torino, Comune di Torino – ITER (Istituzione Torinese 4 Si pensi a un’attività di monitoraggio online di prodotti per una Educazione Responsabile), Co.Re.Com Piemon- televisivi destinati ai minori. te, USR Piemonte. 5 Si veda il protocollo d’intesa «La Scuola dei Linguaggi» 6 Per approfondimenti riferirsi al capitolo Fare media- del 2013, che riunisce diverse reti di scuole del progetto educazione all’interno del volume. 253
RICERCAZIONE dicembre 2014 sere davvero produttiva e trasformativa: anche per lungo tempo come obiettivi raggiungibili a solo restituire report progressivi in relazione fatica. Puntare su elementi come la simboliz- alle differenti fasi e cicli della R-A può risultare zazione emozionale ponendo l’accento sui pro- assai problematico, sia nell’atto della scrittura cessi piuttosto che sui risultati rappresenta una che nella conseguente lettura e condivisione. fase iniziale indispensabile. Da questo punto di Gli strumenti telematici, almeno nel nostro vista, i media possono aiutare sia a concentrarsi Paese, non consentono ancora un’agevole so- sugli aspetti simbolici che sorreggono il gruppo stituzione delle riunioni in presenza, a causa di sia a ripensare il processo come focus d’appren- collegamenti mediamente ancora troppo lenti e dimento e «sestante» per il cambiamento. possibilità di download e upload adeguati alle La modalità di intervento fondata sul rappor- dimensioni degli oggetti digitali evoluti. Le to interpersonale (Schein, 1990) ci informa del difficoltà sono molte, tuttavia bilanciate dagli fatto che ciascun attore apprende attraverso la aspetti di opportunità. relazione e mettendo a disposizione le proprie L’approccio costruzionista della R-A è a parer competenze, anche perché, «in ragione delle nostro molto affine alle finalità e alle pratiche loro funzioni difensive, le configurazioni di le- della scuola. I processi di negoziazione, la cura game attive fra gli attori tendono a perpetuarsi dei processi relazionali e l’intervento come in- anche quando rappresentano un ostacolo allo tento trasformativo rappresentano aspetti costi- sviluppo e al benessere del singolo e della col- tutivi delle dinamiche scolastiche. Lo sono an- lettività [...] La funzione difensiva svolta dal- cor di più quando si tratta di collegare i media la rete dei legami inconsapevoli rende anche con le competenze, poiché la modalità ricorsiva ragione del presentarsi [...] di atteggiamenti di conoscere attraverso la relazione, tipica della ambivalenti nei confronti del ricercatore» (Me- R-A, fa emergere nuovi modi di creare relazioni titieri & Converso, 2010, pp. 58 ss.), come si attraverso gli strumenti e gli ambienti mediali, diceva poco sopra. La chiarezza del contratto, inoltre pone in gioco sotto nuova luce compe- la delimitazione e l’esplicitazione dell’oggetto tenze trasversali integrate dallo sviluppo di lin- del ricercare pongono le basi per una fruttuosa guaggi espressivi e digitali, in un’ottica sia di collaborazione, pur sapendo che, nel corso della opportunità che di eventuali pericoli. Si pensi, ricerca, ciascun partner potrà talvolta trovarsi ad esempio, alle nuove forme di cyber-bullismo nelle condizioni di saper sostare in un eventuale attraverso i social network, fenomeno che po- e, possibilmente, costruttivo conflitto. trebbe essere contrastato da attività all’interno La compresenza dell’azione riflessiva e dell’a- di una ricerca-azione composta dagli elementi zione pragmatica consente alla partnership di che abbiamo citato (con metodologie quantita- unire teorie e pratiche in modo virtuoso, ma tive, ma soprattutto qualitative, più affini alla pone gli attori nella condizione di verificare R-A).7 con cadenze regolari motivazioni e andamen- Piuttosto importante è la chiarezza di intenti to dei lavori. Più che una posizione di attesa all’avvio della ricerca stessa: Perché si comincia dovrebbe essere sempre presente un atteggia- questa impresa? Con quali motivazioni? Molto mento proattivo (ma anche reattivo e preven- spesso tutti i partner si possono trovare d’accor- tivo) nei confronti delle attività collaborative e do sulle finalità (ad esempio firmando un proto- del raggiungimento degli obiettivi.8 Solo così è collo d’intesa), ma se queste non sono compre- possibile passare da un apprendimento indivi- se e interiorizzate, gli aspetti di progettualità e duale a un apprendimento organizzativo, affine strutturazione delle pratiche messe in atto per ai principi del community care: l’educazione ai raggiungere determinati risultati si configurano 8 In una R-A risulta determinante prima costruire e poi, ancor più risolutorio, gestire la manutenzione dell’alle- 7 La spirale di riflessione critica sull’azione in una R-A anza tra gli attori, soprattutto poiché gli strumenti della consente dunque sia momenti etnografici (induttivi) che comunicazione non sono comunque mai risolutivi senza momenti sperimentali (deduttivi). una regia saggia ed efficace. 254
RICERCAZIONE dicembre 2014 media, infatti, si pone spesso come agente di costruzione di senso facilita un continuo dialo- cambiamento e di miglioramento della vita di go tra la teoria e la pratica fondato sul concetto quelle persone che rischiano di subire un digi- di competenza. Che cosa sono le competenze tal divide che può compromettere l’accesso alla mediali? Come si possono rinforzare e/o svilup- conoscenza e al lavoro.9 In questo momento sto- pare? Come si valutano? Portare i valori della rico occorre mantenere in equilibrio differenti convivenza «produttiva» e «riflessiva» nella elementi: l’uso consapevole degli strumenti, la R-A (ingredienti, ma anche presupposti per una capacità di stabilire un’efficace organizzazione buona riuscita della strategia) significa anche cognitiva al cospetto dei saperi del web e la ge- infondere e richiedere fiducia negli/agli altri stione delle proprie emozioni (entusiasmo, rab- partner, con le giuste motivazioni e utilizzando bia, paura, ecc.), competenze che consentono a come bussola una serie di obiettivi chiaramente tutti gli attori dell’educazione di non perdere di condivisi. La condivisione dovrebbe anche es- vista l’evoluzione digitale, dunque un equilibrio sere praticata in relazione ai significati assegna- che permette alla comunità dei media educa- ti alle riflessioni e alle pratiche in vista di una tor di crescere costantemente, ma senza farsi crescita comune, la consapevolezza di un servi- prendere dal vortice della produzione mediale e zio orientato alle nuove generazioni, ma anche dalle decisioni orientate al consumo dei grandi alla comunità scientifica, sapendo di costruire colossi del web. gradualmente un’«intelligenza collettiva», ter- mine coniato da Levy (1997) circa vent’anni or sono, ma ancora ampiamente citato in lette- 3. Attori e ruolo degli insegnanti ratura, attraverso la co-costruzione di processi effettivi di innovazione organizzativa: ciò av- Considerazioni sugli attori. La presa di co- viene idealmente con un continuo feedback tra scienza che caratterizza una R-A centrata sulla i partner che determina una crescita lenta ma mediaeducazione determina un empowerment visibile delle rispettive competenze per mezzo per tutti i partner, anche se in diverse misure e di materiali scritti, testi di varia natura, car- in tempi differenti. La condivisione degli stru- tacei e multimediali. Un sottile equilibrio tra menti (di progettazione dei percorsi, di osser- risultati e processi e il desiderio costante di vazione, di valutazione e così via) richiede uno voler «conoscere nella relazione» consentono sforzo comune di comprensione che, se inizial- fasi restitutive molto significative. Soprattutto mente faticoso, si apre in seguito a riflessioni con i media, la metodologia partecipativa10 può di notevole importanza, attraverso la percezione essere amplificata grazie alle tecnologie della di un senso di utilità che consente a ogni sin- comunicazione e l’osservazione dei processi in- gola competenza di trovare il suo spazio. Ciò è tegrata con strumenti telematici come i social possibile quando il reticolo simbolico e imma- network, i blog e, generalmente, spazi digitali ginario delle istituzioni di appartenenza diviene di condivisione. consapevole attraverso la presa di coscienza di L’importanza del ruolo plurimo degli inse- una propria specifica cultura istituzionale che gnanti. Assumere forme creative di ricerca (an- agisce stabilmente all’interno della rete di rela- che con ragionamenti abduttivi) consente agli zioni, anche in rapporto ai media con i rispettivi insegnanti di unire metodo e creatività. La R-A pregiudizi e stereotipi. dovrebbe rappresentare per loro un intervento L’alternarsi dell’azione (che con i media ri- emancipatorio e disalienante, anche se molti di schia di prendere sempre il sopravvento) e della essi tendono a vivere questa sensazione senza 9 Aspetti che emergono chiaramente dagli obiettivi di 10 Il termine «partecipazione» nel nostro caso è preferi- Horizon 2020 (http://ec.europa.eu/programmes/hori- bile a «coinvolgimento» poiché si riferisce a una scelta zon2020) e dal progetto europeo Emedus (www.eme- deliberata, anche in relazione al concetto di cultura par- dus.info). tecipativa di Jenkins (2009). 255
RICERCAZIONE dicembre 2014 troppa profondità. I media non sono solo stru- a seconda delle attività svolte e (con una popo- menti che si possono imparare a usare, bensì lazione che dovrebbe crescere dopo ogni ciclo anche ambienti che raccontano storie di vita in sintonia con il concetto di partecipazione) di un’intera generazione di studenti. Una R-A strumenti più o meno strutturati (Trinchero, mediaeducativa scatena un processo di trasfor- 2011),12 momenti differenti di rilevazione dei mazione: di solito si parte da un’idea che poi dati anche in ottica longitudinale e, infine, sulla diviene consapevolezza e rappresentazione più costruzione di possibili soluzioni al problema ampia della propria professione (Felisatti & sulla base dei dati ottenuti e del quadro teorico, Clerici, 2009). Il contesto che fa uso dei media, possiamo immaginare il contributo dei media al come strumenti funzionali all’apprendimento, raggiungimento di obiettivi e finalità e alla po- strumenti di scrittura come oggetti d’analisi e tenziale facilitazione in ciascuna di queste fasi. ambienti da comprendere, diviene campo di Se l’apprendimento è concepito come processo dinamiche prima inespresse e tessitura di pra- sociale, la rilevazione dei bisogni pone le basi tiche in un processo continuo di costruzione e di partenza per differenti percorsi. La fase ap- ri-costruzione che vede impegnati i ragazzi a prenditiva può essere davvero trasformativa in svolgere il ruolo di «contadini» e «cacciatori» a quanto capace di esercitare un’azione riflessiva seconda delle esigenze11 e gli insegnanti in una di rilettura dei processi, dei contenuti e delle combinazione di attività come se fossero pro- premesse epistemiche dell’esperienza profes- gettate e realizzate in parte da artisti, in parte sionale dei soggetti coinvolti, anche grazie ai da artigiani. Elementi questi che stabiliscono media. le basi per un proficuo contagio reciproco di Se l’insegnante, ancora, usasse il web come un gruppi di docenti, disponibili quindi a comu- telaio sarebbe qualcosa di più di un insegnante, nicare in modo efficace dubbi, problemi, idee sarebbe un professionista riflessivo che tende- e prospettive da riversare in situazioni dinami- rebbe alla trasformazione di sé e degli allievi, che e stimolanti e, dunque, impegnati a svolgere rintracciando strutture cognitive nuove e stabi- un lavoro prestigioso all’interno dei rispettivi lendo nuove modalità relazionali, senza timo- contesti. re del cambiamento e dell’incertezza (Parola, Occorre motivare l’insegnante a documentare 2012), coinvolgerebbe con più profitto le fami- processi e pratiche, tenendo viva l’attenzione glie mettendo in campo elementi immaginali sulla scrittura. La metodologia proposta deve motivanti e catalizzanti l’attenzione dei genitori poter essere concepita e vissuta come una via dei loro allievi. privilegiata che si dispiega in parallelo alla nor- male programmazione, rendendola più solida, complessa ed efficace. 4. Ciclicità e livelli della R-A mediae- Pensando a una R-A che si fonda su obiettivi ducativa conoscitivi e pratici volti al miglioramento e/o al cambiamento di una data situazione, su un 4.1. Livello macro quadro teorico flessibile e ipotesi anche implici- te che possono emergere e rendersi più palesi in Nelle osservazioni precedenti si possono indi- cicli successivi, gruppi di lavoro che cambiano viduare almeno tre tipologie di ciclicità insite in una R-A mediaeducativa: in tal senso tenteremo 11 Si tratta di una metafora di Jenkins, il quale paragona di evidenziare alcuni elementi che potrebbero il contadino, cioè colui che deve portare a termine una definire la propedeuticità di diverse ciclicità e sequenza di compiti che richiedono un’attenzione foca- lizzata, a un’attività sequenziale tipica degli «immigrati digitali», mentre il cacciatore, ovvero colui che deve 12 L’autore descrive l’approccio docimologico alle com- esaminare un territorio complesso alla ricerca di segni petenze mediali nell’ambito del progetto europeo «On e indizi per capire dove le sue prede siano nascoste, a Air – European Media Education Project», rappresen- un’attività modulare e multi-tasking tipica della gene- tato all’interno del sito http://onair.medmediaeduca- razione dei cosiddetti «nativi digitali». tion.it. 256
RICERCAZIONE dicembre 2014 differenti piani di analisi delle numerose fasi 7. individuare pregi e limiti dei percorsi svolti dell’azione. grazie a tracce e linee guida specifiche; Invece, in riferimento al susseguirsi dei cicli, 8. aprire un nuovo ciclo che consente di selezio- la dimensione che sviluppa la spirale in vertica- nare percorsi ad hoc da inserire in strutture le esprime il cambiamento al quale la strategia più definite in relazione a una determinata si volge e il raggiungimento di una consapevo- logica didattica e apprenditiva (soprattutto lezza in relazione a diversi aspetti: volta allo sviluppo di competenze mediali). • condividere le esperienze didattiche migliora Tale ciclo potrebbe essere concepito come il le singole professionalità e rinforza le compe- livello più alto (che chiameremo macro-con- tenze dell’insegnante; testo), legato in special modo alla creazione • usare i media come dispositivi di innovazio- di una comunità di pratica basata su bisogni ne didattica, oggetti d’analisi e sviluppatori ed esigenze specifiche e quindi all’individua- di nuove competenze disciplinari, trasversali zione di un problema relativo a questioni di e mediali consente di intercettare interessi e policy (ad esempio, come introdurre la media motivazioni degli allievi; education nella quotidianità delle attività sco- • assumere le basi della ricerca educativa appli- lastiche?) preso in carico dalle istituzioni, dal cata alla media education consente di osserva- mondo dell’associazionismo e da altri eventuali re processi di apprendimento significativi utili stakeholders. Così fece il MED (Associazione per le sfide del futuro, nonché di formulare Italiana per l’Educazione ai Media e alla Comu- ipotesi da confermare all’interno della pro- nicazione) quando cominciò a stimolare attivi- pria attività didattica (che cosa è più efficace tà mediaeducative nelle scuole, a osservarle e a e perché); documentarle (fotografia, TV, web, videogame, • riflettere sul ruolo dei media nella vita di radio e così via): una volta raggiunta un’esten- ciascun individuo e poterli sfruttare come sione sufficiente in differenti regioni italiane linguaggi espressivi, strumenti di scrittura e partecipazione e ambienti di apprendimento cominciò a raccogliere quelle più significati- consente di avvicinarsi alla complessità del ve (quelle che contenessero in modo evidente concetto di cittadinanza «aggiornato» all’era gli aspetti fondanti dell’educazione ai media). degli ambienti digitali. Queste esperienze sono state poi pubblicate nel volume Primi passi nella media education (Ce- Possiamo dunque immaginare di partire da retti, Felini, & Giannatelli, 2006), consegnato una ciclicità più ampia, nella quale una «comu- alle scuole stesse. A un livello così ampio di nità di pratica» allargata si basa sulle seguenti ciclicità occorre soprattutto operare un’efficace fasi: selezione delle attività, individuando elementi di 1. rilevare un problema che possa essere af- coerenza interna, congruenza con gli obiettivi, frontato con l’uso di uno o più media; completezza del sistema progettuale, gradimen- 2. progettare pratiche utili a fronteggiare e ri- to degli alunni, trasferibilità, integrazione con la solvere quel dato problema; didattica quotidiana, ecc.), ma anche stimolare 3. osservare i processi legati alle attività svolte; le scuole a non interrompere la produzione di 4. documentare le fasi e le azioni del percor- nuove pratiche e gli aspetti creativi emersi dalla so grazie a strumenti più o meno strutturati collaborazione fattiva di insegnanti e allievi. (anche mediali); 5. raccogliere le migliori pratiche collocandole 4.2. Livello intermedio in una struttura più o meno preordinata; 6. proporre alle scuole una serie di percorsi ba- Un livello di ciclicità intermedio è eviden- sati su una struttura coerente (curricolare, in temente indispensabile poiché gli elementi di base a temi, a problemi, a linguaggi e così progettualità, gli strumenti di osservazione e via); di verifica e la ricerca sperimentale non pos- 257
RICERCAZIONE dicembre 2014 sono sopravvivere in luoghi in cui l’imposta- alcune provenienti da volumi già preesistenti zione metodologica è così generica e lontana — Parola, Rosa, & Giannatelli, 2013 —, al- dalle problematiche locali, un po’ astratti e tre affidate all’esperienza e alla creatività di fondamentalmente collegati a modelli teorici e alcuni insegnanti). A questo livello, le prime ipotesi provenienti dalla letteratura scientifica fasi lasciano ancora molto spazio alle varianti, e che, tuttavia, non possono ancora raggiunge- invitando i docenti a generare ipotesi alternati- re il contesto-classe e quindi vengono discussi ve, anche basando il loro percorso su pratiche all’interno di un’organizzazione costituita da preordinate che fungono da guida, adattandole un partenariato che, in seguito, potrà assegnare tuttavia al loro contesto. Sarà premura dell’in- senso alle pratiche svolte nelle classi. segnante stesso indicare le modifiche apportate, Questo livello intermedio potrebbe essere ri- ponendo attenzione al fatto che se la struttura ferito a problemi locali individuati nei quartie- viene riconfigurata in modo significativo, anche ri, nei comuni (ma anche province o regioni) gli strumenti di valutazione dovranno subire e legati solitamente a esigenze di inclusione, una revisione sostanziosa. partecipazione e contrasto di comportamenti Certamente, un curricolo preordinato deter- inadeguati, nocivi, talvolta drammatici, in so- minato da una «piattaforma metodologica» stanza di prevenzione e cura della collettività o limita i gradi di libertà, ma offre una struttura delle specifiche singolarità: si pensi ai quartieri condivisa e omogenea, favorendo le attività di a rischio che possono godere di attività creative, osservazione, valutazione e trasferibilità. animative e didattiche o situazioni limite di ge- Una strategia di questo tipo si basa su: stione psicologica di gesti estremi da parte di un 1. la creazione del partenariato che condivida membro della comunità, ancor più se minore. obiettivi e integri competenze specifiche La collaborazione di partner istituzionali (almeno un partner dovrebbe essere un pro- (anche parrocchie), del territorio, dell’associa- duttore mediale); zionismo, di rappresentanti della ricerca, della 2. la definizione di strategia di R-A di tipo col- cultura e della cittadinanza consente di indivi- laborativo che consenta tempi e ritmi soste- duare un problema specifico a livello di policy nibili; locale (si pensi a un progetto che prevenga la di- 3. la progettazione del piano operativo che in- spersione scolastica giudicata in aumento negli cluda un numero adeguato di scuole e classi ultimi anni in determinate aree territoriali). La che operano con linee comuni; costruzione della comunità di pratica definisce 4. il monitoraggio delle attività da parte degli una strategia di R-A che viene esplicitata in fase enti di ricerca con continui feedback e par- progettuale (costruire pratiche mediaeducative tecipazione fattiva; che possano essere trasferibili e interconnesse 5. la condivisione degli strumenti di verifica in modo curricolare con le attività quotidiane che possono essere presentati dall’ente di ri- di classi di ogni ordine e grado all’interno di cerca, ma che possono essere validati all’in- uno specifico territorio:13 chi fa cosa, per quan- terno del gruppo di lavoro (nello specifico, to tempo, con quali obiettivi?). Essa prevede strumenti che valutano il gradimento, l’ap- un monitoraggio delle attività svolte all’interno prendimento di conoscenze e abilità anche delle scuole, intercettando quelle che possono mediali e il cambiamento, cioè l’evidente risultare maggiormente significative (che con- sviluppo di competenze mediali, ad esempio tengono tutti gli ingredienti progettuali e do- di lettura e di scrittura); cimologici utili per comprenderle e trasferirle, 6. l’osservazione dei livelli di sperimentazione se sono presenti anche attività di ricerca che 13 Si veda Parola (2008). Si veda anche il fascicolo di prevedono l’analisi e la valutazione dell’effi- Save the Children che fornisce utili linee guida per cacia dei percorsi; promuovere queste attività, reperibile presso il sito: www.sicurinrete.it/wp-content/uploads/2011/12/mo- 7. la valutazione del ciclo di R-A, specifica per delli_intervento-Lissone.pdf. la strategia alla quale tutti i partner coinvolti 258
RICERCAZIONE dicembre 2014 partecipano attivamente, anche per prepara- 2. la progettazione di un percorso innovativo re i cicli successivi; che prende spunto da quel bisogno; 8. l’inizio di un nuovo ciclo che possa render 3. la realizzazione del percorso con obiettivi conto della bontà delle attività, della validità chiari e condivisi (sia tra colleghi se è previ- delle osservazioni e che possa consentire un sta una co-presenza sia, e in ogni caso, con i consolidamento del partenariato in previsio- ragazzi; ne di successivi livelli di profondità a livello 4. l’osservazione e la documentazione delle riflessivo e di affinamento e interpretazione attività con appunti, diari di bordo, check- dei dati della ricerca (si pensi allo sviluppo list, ma anche con videocamera in riferi- di capacità di analisi mediale e di consa- mento alle pratiche possibili di video-ricerca pevolezza d’uso, ad esempio, di motori di (Goldman et al., 2009.); ricerca e di ambienti digitali in genere). 5. la costruzione di strumenti di verifica (orien- Da qui in poi è possibile procedere con una tati a conoscenze mediali, ad esempio la fase di condivisione degli strumenti di verifica definizione di Wikipedia, abilità mediali, (ad esempio, strumenti per valutare il gradi- come faccio a creare una pagina di Wikipe- mento, l’apprendimento e il cambiamento in dia); relazione al percorso svolto) (Le Boterf, 2006), 6. la progettazione di una sperimentazione vera tra insegnanti e ricercatori, di osservazione dei e propria con un disegno di ricerca a due livelli di sperimentazione (se previsti) che con- gruppi (basata sulla valutazione di compe- ducono a una valutazione complessiva del ciclo tenze, ad esempio so come funziona Wikipe- (valutazione specifica della strategia). dia, sono in grado di triangolare le fonti e lo dimostro con un’attività di problem solving «in situazione»); 4.3. Livello micro 7. la verifica dell’efficacia delle attività (con In seguito a un contesto intermedio, possia- test, studio di casi, webquest e così via); mo pensare che il livello possa ulteriormente 8. l’inizio di un nuovo percorso. rendersi specifico all’interno di un contesto Potremo definire questo livello micro-conte- classe. Vorremmo sottolineare che i tre livel- sto, in cui le attività si svolgono all’interno delle li che stiamo descrivendo (macro, intermedio aule, in ogni caso aperto alla collaborazione e e micro, quest’ultimo descritto nel presente alla condivisione con altre classi (con altri col- sotto-paragrafo) non procedono idealmente leghi) attraverso reti già preesistenti oppure sempre partendo dal più elevato (il macro). A coinvolgendo nuove scuole. rigor di logica deduttiva dovrebbe essere così, Nello specifico, si può partire da una proget- ma è possibile e anche auspicabile un’ulteriore tualità che nasce, dunque, da un bisogno (ad circolarità dei livelli stessi che possa indurre esempio, un tema caldo come l’attenzione per anche iniziative spontanee a livello micro e di l’ambiente, suo rispetto e sua difesa, oppure conseguenza i livelli, per così dire, più alti a una questione specifica legata a quella parti- modificare policy, teorie e prassi sulla base colare classe o scuola, una difficoltà compor- delle iniziative pionieristiche che, pur necessi- tamentale di un gruppo di allievi o disturbi tando di validazione, talvolta rappresentano la di apprendimento e così via), che stimola la scintilla per il vero cambiamento. realizzazione di un percorso in cui creatività, Possiamo dunque affermare che la ciclicità di animazione e utilità si intrecciano per dare una classe si può svolgere attraverso una serie vita a un’impresa comune, anche comunica- di fasi come: tiva. L’osservazione e la documentazione del 1. la rilevazione di uno specifico bisogno (an- processo (con formule narrative o strumenti che in relazione ai media, ad esempio l’e- più strutturati, o immagini, fotografie e/o clip mersione di un evento di cyber-bullismo); audio-visivi, che poi saranno utilizzati nella 259
RICERCAZIONE dicembre 2014 fase restitutiva al termine delle attività) si ren- conoscenze e abilità acquisite e nelle dinami- dono utili per la costruzione di strumenti di che positive e motivazionali presenti all’interno verifica (semplici o complessi a seconda che della comunità. l’insegnante voglia assumere o no ruoli di ri- I tre livelli descritti si presentano, dunque, cerca) riferiti sia alla valutazione dei livelli di come complementari e utili alla crescita di gradimento, apprendimento e cambiamento una comunità di pratica nella quale tutti gli (già citati precedentemente) (Ceretti, Felini, & attori agiscono al medesimo livello di impor- Giannatelli, 2006), sia alla valutazione dell’ef- tanza, seppur con competenze differenti: ciò ficacia delle attività che insiste sullo sviluppo consente al livello micro (classe/scuola) di di competenze mediali (l’eventuale uso di test poter connettersi in modo più efficace con il per la verifica del rinforzo o acquisizione di livello intermedio (partenariato locale) e que- competenze di lettura, scrittura, autonomia sto al livello macro, legato alle policy (mini- critica, fruizione o cittadinanza, o di altri stru- steri, università, associazioni), consentendo al menti già suggeriti poco sopra). gruppo di riflettere all’interno di un circuito Una volta fatti emergere pregi e limiti del per- scientifico riconosciuto proprio perché per- corso (già molto strutturato) e riflettuto sulla mette e stimola collegamenti significativi tra valutazione delle competenze mediali che po- i tre livelli e fa sì che diversi contesti micro si trebbero richiedere anche più tempo rispetto a connettano tra loro e riescano così a influire un’annualità, sarà utile riproporre nuovi per- realmente sui livelli più «alti», potendo anche corsi derivanti da altre scuole o suggeriti dai giungere a suggerire cambiamenti a livello di livelli di R-A locale oppure dal macro-contesto policy educativa, attraverso indicazioni «dal istituzionale, con un livello di consapevolezza basso» che, come è prevedibile, sono quelle maggiore, in linea con l’idea valutativa della che promuovono un’effettiva trasformazione, strategia. Al di là degli strumenti specifici per poiché derivano da problemi e opportunità determinare un reale cambiamento (ad esem- dei gruppi di lavoro e dalla concretezza dei pio prevedendo una fase in apertura di percorso bisogni. e una fase in chiusura, per gli allievi), all’in- La Figura 1 presenta uno schema riassuntivo terno della R-A è possibile verificare la netta del modello di R-A discusso. I tre livelli pos- percezione da parte di tutti gli attori di aver sono essere considerati tre differenti modalità fatto un salto di qualità nelle riflessioni, nelle di interpretare e progettare una ricerca-azione, Contesto macro (policy educative e ricerca scientifica) 3 2 4 1 8 5 7 Contesto intermedio 6 (partenariato locale) Contesto micro (gruppi) Fig. 1 Modello di Ricerca-Azione: dal generale al particolare e ritorno. Adattata da Parola (2014). 260
RICERCAZIONE dicembre 2014 oppure un sistema integrato di azione e rifles- sentazioni delle pratiche e dei modi di agire, sione (ideale) o, ancora, tre differenti cicli di all’insegna di un disvelamento di conoscen- R-A collegati tra loro cronologicamente (o atti- ze e ampliamento di orizzonti in relazione vi in parallelo) e a diversi livelli di astrazione/ al futuro; concretezza. • consentire di costruire nuovi saperi, ristrut- turando i propri materiali didattici, creando mappe, archivi, teorie, bibliografie, webgra- 5. Conclusioni fie, quindi usando internet in modo più fun- zionale, coltivando in modo differente le varie A conclusione di questo contributo occorre dimensioni cognitiva, affettiva e valoriale (e tener conto delle numerosissime sfumature modulando le distanze emotive in relazione determinate dai contesti locali e dalle classi, alle persone, agli strumenti, agli ambienti) che sino a giungere alla variabile personale degli contribuiscono a rinforzare l’identità profes- insegnanti, legata allo stile e alla personalità di sionale di ciascun attore. ciascun individuo. Il concetto di tessitura, metafora un po’ abu- In sintesi, questo tipo di approccio implica: sata, ma qui perfettamente calzante, ci è utile • valorizzare gli attori della ricerca, introdur- per collegare il procedere della strategia (che si re una significativa implicazione reciproca, presenta come un continuo inseguirsi di ordi- attivando un processo riflessivo e di cambia- ti, trame e tele, altre metafore centratissime in mento; relazione al web e ai nuovi media), ma anche • cambiare assetto a seconda delle esigenze e per rinviare il campo semantico all’intreccio delle richieste, grazie alla capacità di indi- del linguaggi, così naturale nelle nuove gene- viduare nuovi elementi del quadro e nuove razioni. metodologie, a testimonianza del fatto che i Infine, un appunto sulla valutazione: all’in- livelli possono «lavorare insieme» e produrre terno dei livelli descritti, essa compare sotto situazioni trasformative documentabili; differenti forme e in momenti diversi, a secon- • costruire laboratori in evoluzione basati sulla da se ci si trova all’interno di un’aula scola- ciclicità, facendo attenzione a non scivolare stica, durante una lezione, oppure in una fase solo sul versante dell’innovazione didattica, sperimentale di ricerca, in una sala in cui i bensì mantenendo un equilibrio tra educazio- partner condividono la restituzione di dati e ne ai media (sviluppo di pensiero critico), uso impressioni o a un convegno in cui si relaziona motivante delle tecnologie (a fini apprenditi- e si discute su pregi e limiti di un’impresa così vi) e uso dei linguaggi orientati alla scrittura complessa. Certamente, occorre dare maggior e all’espressione personale; tale equilibrio si spazio alla valutazione come pratica formati- può mantenere anche attraverso l’uso di un va (ovviamente non orientata a un approccio dispositivo di monitoraggio continuo (riunio- positivista, bensì alla costruzione del processo ni cicliche, questionari online, strumenti o e alla qualità), incentivare continuamente la piattaforme social) che consentono di essere riflessione in retrospettiva, durante l’azione e sempre «connessi» con la ricerca ottenendo in prospettiva. un livello motivazionale, in linea di principio, Ciascun elemento del processo della R-A me- sempre soddisfacente; riterebbe ulteriori approfondimenti, ma per il • consentire di cambiare lo sguardo in relazio- momento ci preme aprire un varco nella dire- ne alla propria professione e professionalità, zione di un’apertura della scuola e dell’accade- alle proprie competenze e al rapporto con i mia in favore di un principio di cooperazione media (visti come strumenti, ambienti, og- e partecipazione che i media in questi anni ci getti «emotivi» e sistemi di comunicazione hanno suggerito, ma che noi solo in parte ab- in mano alle multinazionali), anche in virtù biamo colto, anzi, talvolta trasfigurato in limiti delle percepite trasformazioni delle rappre- e pericoli, anziché in opportunità. 261
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