Numero 07 Novembre/Dicembre 2016 - LA RIVISTA DI FORMAZIONE CHE NON TI ASPETTI - Formaper

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Numero 07 Novembre/Dicembre 2016 - LA RIVISTA DI FORMAZIONE CHE NON TI ASPETTI - Formaper
LA RIVISTA
   DI FORMAZIONE
   CHE NON
   TI ASPETTI

                                    Novembre/Dicembre 2016
                                                Numero 07
Palazzo Francesco Turati - Milano
Numero 07 Novembre/Dicembre 2016 - LA RIVISTA DI FORMAZIONE CHE NON TI ASPETTI - Formaper
INDICE

IN PRIMO PIANO                                                      03             CARPE DIEM
                                                                                   a cura di Mariangela Maruccia e Michela Nunzi
EDITORIALE                                                                             Alternanza scuola-lavoro: online il Registro               22
                                                                                       nazionale per l’incontro studenti-imprese
  Un anno!                                                          04
  di Paolo Pulci

                                                                                   NEWS
TESTIMONI E MAESTRI                                                                a cura di Paolo Pulci

                                                                                       Italia e capitale umano                                    23
  Nella formazione: stupidità del committente, del                  06
  partecipante e del formatore
  di Massimo Bellotto
                                                                                  SANTA MARTA 18
                                                                                  a cura di Daniela Ferraresi, Roberta Gallazzi, Marzia Lisena
PICCOLA IMPRESA E FORMAZIONE                                                      e Mariangela Maruccia

  Fare formazione con i piccoli imprenditori                       09                 Alumni                                                      24
  di Umberto Bellini
                                                                                      Corsi gratuiti per apprendisti -                            24
                                                                                      moduli base e trasversale

MODUS FORMANDI                                                                        Opportunità di formazione finanziata per                    25
                                                                                      dipendenti e dirigenti attraverso i Fondi
                                                                                      Interprofessionali, con il supporto Formaper
  Uno sguardo sull’imprenditorialità immigrata                       12
  extra UE: l’esperienza Formaper                                                     Catalogo corsi Formaper sede di                             26
  di Paola De Fortunatis                                                              Monza novembre–dicembre 2016
                                                                                      Bacheca lavoro                                              26
  Le opportunità dell’apprendistato di I livello                     16
  di Paolo Galeffi

                                                                                  PAGINE DI FORMAZIONE

COACHING E DINTORNI                                                               a cura di Paolo Pulci
                                                                                      Massimo Bellotto, Stupidità e formazione                    27
  Un coach per orientarsi                                            18               Guerini Next, 2016.
   di Cristina Volpi

SERENDIPITY

  Formazione “massima”                                               21
  a cura di Francesco Dolcino e Paolo Pulci

  Formaper - Camera di Commercio di Milano | Via Santa Marta, 18 - 20123 Milano | Tel. 02/8515.5344 | outsider@formaper.it | www.formaper.it

  Presidente: Umberto Bellini - Direttore: Roberto Calugi - Responsabile progetto editoriale: Paolo Pulci
  Comitato di Redazione: Carlo Bramati, Alessandro De Benedittis, Marzia Lisena, Roberta Gallazzi, Mariangela Maruccia, Alessandro Meriggi,
  Pieralda Passione, Cinzia Tonin, Silvia Valentini
  Progetto grafico: Marica Spada – SiComunicaWeb Srl

  OUTSIDER valorizza la diversità di opinioni e ospita contributi che possono esprimere le differenti visioni e convinzioni dei singoli Autori,
  che sono responsabili di quanto scritto.
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IN PRIMO PIANO

                                                                                                   MODUS FORMANDI

                                                                                 UNO SGUARDO
                                                                        SULL’IMPRENDITORIALITÀ
                                                                          IMMIGRATA EXTRA UE:
                                                                                  L’ESPERIENZA
                                                                                     FORMAPER
                                                                                        di Paola De Fortunatis
                                     EDITORIALE

                                 UN ANNO!                                                     Segue a p.   12
                    É già passato un anno dalla nascita di Outsider!
                    Il primo numero, difatti, è del novembre 2015.
                    Nell’editoriale di quel primo numero, “Outsider:
                      una rivista che non ti aspetti”, raccontavamo
                       come fosse nata l’idea di una nuova rivista
                           di formazione, le sue motivazioni di
                            fondo, i suoi obiettivi, il perché del
                                        suo nome.
                                     di Paolo Pulci

                                     Segue a p.   04

                                                                       TESTIMONI E MAESTRI

COACHING E DINTORNI
                                                               NELLA FORMAZIONE: STUPIDITÀ
UN COACH PER                                                DEL COMMITTENTE, DEL PARTECIPANTE
ORIENTARSI                                                           E DEL FORMATORE

di Cristina Volpi                                                       di Massimo Bellotto

Segue a p.   18                                                           Segue a p.   06
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 L’EDITORIALE

Un anno!

É   già passato un anno dalla nascita di Outsider!                                     di Paolo Pulci

Il primo numero, infatti, è del novembre 2015.
                                                                               Responsabile progetto editoriale

Nell’editoriale di quel primo numero, “Outsider: una rivista
                                                               Da oltre venticinque anni si occupa di formazione. Ha
che non ti aspetti”, raccontavamo come fosse nata l’idea
                                                               lavorato alla Direzione del Personale di un grosso gruppo
di una nuova rivista di formazione, le sue motivazioni
                                                               industriale. Ora è Project manager di formazione e
di fondo, i suoi obiettivi, il perché del suo nome. Chi
                                                               docente nell’area della gestione delle risorse umane, delle
volesse leggerlo (o rileggerlo), trova l’articolo on-line
                                                               abilità manageriali, della formazione formatori, presso
www.formaper.it/outsider.
                                                               Formaper e altre business school in Italia e all’estero. Ha

U    mberto Bellini, Presidente Formaper e Roberto
                                                               insegnato presso due Università italiane.

Calugi, Direttore, scrivevano in quel primo numero:
“Siamo convinti che nella crescita del capitale umano
risieda la chiave per lo sviluppo competitivo del nostro       profuso e delle difficoltà per una rivista che voglia essere,
mondo imprenditoriale, stretto fra una crescente               contemporaneamente, qualificata e produttrice di cultura,
competizione internazionale e la necessità di agganciare       ma anche pragmatica, operativa, informale e agile. E che
i primi segnali di ripresa economica.” Insomma, la             ha scelto di rivolgersi a target differenti, con differenti
formazione come leva per la competitività. E fare              esigenze: imprenditori e imprese, ma anche operatori
cultura della formazione, stimolare la riflessione sullo       specializzati, professional della formazione, opinion
sviluppo delle persone e delle organizzazioni è quello che     leader.

                                                               A
ci proponevamo.

C  i siamo riusciti? Lasciamo la risposta a voi lettori.
                                                                   nche in questo numero la sezione editoriale ospita
                                                               rubriche, abbastanza fisse e continuative, incentrate su
Noi auspichiamo almeno di aver contribuito a ciò,              riflessioni e approfondimenti, temi particolari, racconti di
consapevoli delle potenzialità non ancora praticate, delle     esperienze formative, modalità di crescita e sviluppo. Nel
possibilità tuttora da realizzare, così come dell’impegno      numero trovate:

                                                                                                                     04
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                     EDITORIALE

                   Un anno!

• “Testimoni e maestri” - articoli e interviste a testimoni       • “Coaching e dintorni” – una rubrica dedicata ai temi
qualificati della riflessione sulla formazione e ad attori si-    del coaching, del counseling e del mentoring. In questo
gnificativi. In questo numero Massimo Bellotto, uno               numero Cristina Volpi ci parla della funzione del coaching per
dei protagonisti della formazione in Italia, ci offre un          l’orientamento.
grande regalo: la sua ennesima graffiante, ironica, stimo-
lante riflessione. L’articolo è uno stralcio del suo ultimo       • “Serendipity” – Piccola rubrica di pensieri, citazioni,
libro sulla stupidità e la formazione.                            aforismi ed altro, inerente la formazione e lo sviluppo, da
                                                                  offrire con leggerezza ai lettori.
• “Piccola impresa e formazione” - articoli rivolti spe-

                                                                  L
cificamente al mondo della nuova e piccola impresa o
a chi si occupa di essa, interviste ad aziende esemplari e
                                                                      a sezione di servizio ospita rubriche più operative.
imprenditori significativi. Questa volta approfondiamo il
modo in cui imparano i piccoli imprenditori, le peculiari-
                                                                  •   “Carpe diem” - opportunità da cogliere, possibilità di
tà del loro apprendimento. Perché queste peculiarità costi-
                                                                  finanziamenti per la formazione, scadenze, apertura di
tuiscono una sfida salutare e proficua per i formatori?
                                                                  avvisi, ecc.

• “Modus formandi” - il racconto/presentazione di in-
                                                                  •  “News” - notizie dal mondo della formazione, novità
terventi formativi, casi e progetti di eccellenza, sia ad opera
                                                                  normative, eventi, ecc.
di Formaper che di altri, che possano essere di interesse
per un pubblico più vasto. Innanzitutto viene raccontata
                                                                  •   “Santa Marta 18” - segnalazioni e sinergie con
l’esperienza Formaper nel supporto e nella formazio-
                                                                  iniziative, progetti, eventi, proposte formative Formaper.
ne all’imprenditoria immigrata extra UE, fenomeno che
negli ultimi anni ha registrato un notevole incremento.
                                                                  • “Pagine di formazione” - segnalazioni e/o recensioni
Quali sono le caratteristiche di questa imprenditorialità e
                                                                  di libri sulla formazione e sviluppo.
come si è sviluppata l’attività di Formaper a suo sostegno?

                                                                  C
Un secondo articolo illustra le opportunità offerte
dall’apprendistato di primo livello e racconta brevemen-
                                                                      ome sempre, segnalateci i vostri interessi, suggerimenti
te un’esperienza concreta.
                                                                  e critiche (outsider@formaper.it)!

                                                                  Un grazie a chi ci ha seguito in questo primo anno e
                                                                  …buon compleanno, Outsider!

                                                                                                                      05
Numero 07 Novembre/Dicembre 2016 - LA RIVISTA DI FORMAZIONE CHE NON TI ASPETTI - Formaper
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                    TESTIMONI E MAESTRI RACCONTANO
                   Articoli a esperti qualificati, opinion leader, attori significativi, figure di riferimento
                   nella riflessione e nel pensiero sulla formazione e sviluppo

                  NELLA FORMAZIONE: STUPIDITA’ DEL
                  COMMITTENTE, DEL PARTECIPANTE E DEL
                  FORMATORE

  M    assimo Bellotto è da molti anni uno dei
  protagonisti del mondo della formazione. Ha                                                     di Massimo Bellotto
  pubblicato più di 200 opere tra volumi e articoli.
  Pubblichiamo, per gentile concessione dell’Autore e                     Dal 1973 svolge attività di ricerca e di docenza presso
  dell’Editore, un estratto del suo ultimo libro “Stupidità               diverse Università; dal 2001 è Professore Ordinario di
  e formazione”, Guerini Next, 2016.1                                     Psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Attualmente
                                                                          insegna Metodi e tecniche di formazione degli adulti e

L
                                                                          Psicologia del lavoro all’Università degli studi di Verona.
   a stupidità nell’ambito della formazione aziendale o                   Nel corso degli anni ha svolto attività di docenza presso
manageriale può essere considerata facendo riferimento                    molte business school, enti di formazione, imprese.
a quel particolare triangolo delle Bermuda che è costituito
dalle tre relazioni che connettono reciprocamente il
committente, il partecipante ed il formatore (triangolo
“critico” sia quando il formatore è un consulente esterno,                V   uole una formazione pratica, che insegni l’efficacia e
sia – mutatis mutandis – quando il formatore è un                         l’efficienza senza perdere tempo con questioni inesistenti,
professionista interno all’organizzazione).                               o poco aziendali, quali i vissuti soggettivi, le relazioni

C
                                                                          interpersonali e tra ruoli, la consapevolezza delle
   onsideriamo alcuni indicatori della stupidità a partire                dinamiche affettive inerenti i gruppi e l’organizzazione,
dal committente.                                                          il disagio e il benessere lavorativo: tutte cose che non

L
                                                                          interessano neppure al personale che, infatti, chiede solo
   a stupidità del committente è un bene prezioso, da                     più soldi.
valorizzare: ciò in quanto da essa dipende il successo di
molti formatori. Può essere stupido anche chi investe molti               V   uole che il ritorno dell’investimento sia immediato,
soldi in formazione, magari per agire a tutto campo (o,                   certo, ostensibile. Considera l’organizzazione o il job una
come disse testualmente un committente, “a 365° gradi”.                   variabile indipendente, alla quale deve corrispondere
Sic!).                                                                    il comportamento delle persone, inteso come variabile

C
                                                                          dipendente. Lo sviluppo personale e lavorativo dei
    i sono pure committenti intelligenti o saggi, ma                      collaboratori coincide con l’adattamento delle risorse
lavorare con questi è più impegnativo. Il committente                     umane alle esigenze del business, essendo il dipendente
stupido è molto efficiente: non perde tempo con l’analisi                 giustappunto una “risorsa”, cioè un mezzo, uno strumento
della domanda, sa che la sua percezione soggettiva della                  più o meno utile a conseguire lo scopo dell’organizzazione
situazione è un’analisi oggettiva (se effettua un’analisi                 (il profitto privato, piuttosto che la soddisfazione del
preliminare delle esigenze formative, poi non la utilizza                 cliente).
perché la considera superflua) e ama le idee nuove, meglio
se sintetizzate in acronimi.

1 - Desideriamo ringraziare vivamente Guerini Next per l’au-
torizzazione concessaci. Il volume è segnalato anche nella
rubrica “Pagine di formazione” di questo numero di Outsider.

                                                                                                                           06
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                    TESTIMONI E MAESTRI RACCONTANO

                  Nella formazione: stupidità del committente, del partecipante e del formatore

S   e è pirla, il committente non coglie alcuna differenza,     I l partecipante stupido non è quello che tace, o che
né alcuna tensione, tra gli obiettivi delle persone e           dice stupidaggini, ma quello che compie un grave errore
gli obiettivi dell’organizzazione. Se è astuto, pone alla       di omissione: perde una opportunità privilegiata per
formazione obiettivi che servono allo sviluppo dell’azienda,    ascoltare, per dialogare, per riflettere, per rielaborare
formulandoli con un linguaggio rispondente agli obiettivi       il rapporto con il proprio ruolo, il proprio contesto, il
di sviluppo delle persone. In alcuni casi la stupidità del      proprio futuro. Vuole solo apprendere nel senso prensile
committente lo porta ad esibire le proprie competenze           del termine: vuole afferrare e portar via qualcosa di utile
in formazione, interferendo non solo nel progetto di            per sé, uno strumento, un rimedio, qualcosa usando la
massima, ma anche nel progetto operativo, dicendo la sua        quale trarre vantaggio. Vuole tools come un alibi che
anche sui singoli dispositivi metodologici e sui contenuti      esoneri dal pensare, vuole cose oggettive che esonerino
specifici.                                                      dalla soggettività, dalla discrezionalità, dall’autonomia

C   onsideriamo ora la stupidità del partecipante.
                                                                di giudizio. Ciò accade anche con i partecipanti che
                                                                ricoprono ruoli più elevati di responsabilità e di potere,
L’Università spagnola di Salamanca ha una storia molto          come se la cultura dominante dell’efficienza innanzitutto
antica. Su un portale d’ingresso c’è una scritta bellissima:    li costringesse a reprimere la propria disponibilità ad
“Quod natura non dat, Salmantica non praestat”. La              interrogarsi, a pensare e ad esprimersi liberamente.

                                                                D
formazione non può fornire cultura, né consapevolezza,
né competenze a chi per dotazione biologica, o per storia           iverso e complementare a questo è il caso di
personale, non ha potenziale.                                   partecipante stupido costituito dal partecipante modello.
Ciò era noto già nella serenissima Repubblica di Venezia        Si tratta del soggetto che sta attento, interviene, partecipa
quando c’era l’usanza di far fare ai figli, come rito di        con impegno ai metodi attivi, etc.: è la soddisfazione del
iniziazione alla vita adulta, un viaggio in nave, per esempio   formatore. Ma è stupido perché apprende solo a fare il
fino a Costantinopoli e ritorno: il giovanotto partiva          partecipante, non altro. Considera la formazione non un
ragazzo e tornava uomo. In questa prassi c’è attinenza con      mezzo per cambiare il modo di vivere e di lavorare, ma
il percorso di formazione e due proverbi complementari          uno scopo, qualcosa da fare bene: e lo fa.
descrivono ciò che accade, in dialetto veneziano: “chi
gira il mondo xe svegia”, e “chi mona va, mona torna”.Il        C  onviene considerare anche la stupidità del formatore.
partecipante pirla non impara perché sa già, o crede di         Infatti, per combattere la stupidità degli altri, dovrebbe
sapere, il che soggettivamente è la stessa cosa.                prima riconoscere la propria: il formatore non è la

I
                                                                soluzione, ma parte del problema. Di solito il formatore
  l partecipante medio – come Socrate - sa di non sapere        crede di conoscere le competenze che servono
e quindi impara, oppure – ancora meglio – si accorge            effettivamente ad un dato gruppo di partecipanti, mentre
che sapeva già, senza sapere di saperlo. Il partecipante        invece – specialmente se è consulente - non solo non sa,
intelligente comprende che l’occasione è buona non solo         ma non sa di non sapere. E crede che l’apprendimento
per imparare e/o per sapere, ma anche e soprattutto per         dipenda da ciò che lui insegna, dal proprio trasmettere
pensare, o – meglio ancora – per pensare con altri.             modelli e concetti decontestualizzati. Ciò è più grave
                                                                quando il formatore ha un eccesso di autostima, quando
                                                                manifesta hybris o presunzione: c’è una correlazione
                                                                positiva, statisticamente significativa, tra stupidità e
                                                                presunzione.

                                                                                                                   07
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                     TESTIMONI E MAESTRI RACCONTANO

                   Nella formazione: stupidità del committente, del partecipante e del formatore

M    olti formatori sono così presuntuosi da porsi al di          L  a stupidità del formatore dipende da vari fattori tra
sopra dei partecipanti, alcuni sono abbastanza umili da           i quali l’ignoranza, la paura, l’abitudine e la fretta. Ma
porsi al di sotto, al loro servizio; solo pochi sono così tanto   nessuno è perfetto: non possiamo pretendere che sia
umili da porsi al loro stesso livello. Nel “Nuovo glossario       sempre colto, coraggioso, innovativo e calmo. Possiamo
della formazione”, pubblicato qualche anno fa, il lemma           invece pretendere dal formatore che sappia quel che
formazione viene così definito: “quando il formatore è            sta facendo, cioè che sia consapevole di quale è lo scopo
un dio: creazione di nuovi mondi mediante la parola;              del suo agire. Mi riferisco ad un aspetto essenziale della
quando il formatore è un uomo: accensione di affetti              formazione, non certo superfluo, cioè alla definizione degli
e di idee; quando il formatore è una bestia: modifica del         obiettivi.
comportamento”.

C   iò connette la stupidità del formatore con il termine
“comportamentale” riferito ad una formazione che si
muove nell’ambito dell’organizational behavior di matrice
comportamentista, della serie “come ti erudisco il pupo”
ed ai successivi sviluppi di impostazione pedagogica o
andragogica. Intendere la formazione come processo
finalizzato a modificare il comportamento dei destinatari
da A (comportamento agito) a B (comportamento
ritenuto da chi comanda funzionale agli obiettivi
dell’organizzazione) è legittimo, utile e forse anche
remunerativo. Ma è stupido dare per scontato che sia ciò
lo scopo della formazione.

                                                                                                                    08
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                      PICCOLA IMPRESA E FORMAZIONE

                    FARE FORMAZIONE CON I PICCOLI
                    IMPRENDITORI
                    Cos’è l’“apprendimento degli imprenditori”?
                    E perché costituisce una sfida salutare e fruttuosa per i formatori?

“A  pprendimento degli adulti” è espressione abituale
per i formatori e a volte anche patrimonio di conoscenze
legato a prassi progettuali e di trasmissione delle
competenze. Molta meno attenzione ha invece ricevuto
l’”apprendimento       degli     imprenditori”, segmento                                     di Umberto Bellini
quest’ultimo meno rilevante di altri in quanto a                                            Presidente Formaper
disponibilità di spesa per la formazione.

M    a quali sono le peculiarità dell’apprendimento                   1 . Innanzitutto occorre considerare che molte (anche
dei piccoli imprenditori? Per un approfondimento                      se non tutte, ci sono tante eccezioni) piccole imprese
di questo punto rimandiamo ad una pubblicazione                       si caratterizzano per un contesto informale, empirico,
(P. Pulci, La progettazione di interventi formativi con gli           “istintivo”, caratterizzato spesso da grande flessibilità,
imprenditori, in A.A.V.V. - Formaper, Fare formazione                 una struttura organizzativa semplice, meccanismi di
con le piccole imprese, F. Angeli, 2001) che Formaper                 coordinamento impliciti, relativo orientamento alla
ha prodotto ormai diversi anni fa e nella quale la                    formalizzazione e alla pianificazione. Quanto sono coerenti
materia è stata trattata in modo piuttosto esaustivo,                 con tutto questo i sistemi, i modelli, le soluzioni complesse
frutto di esperienze e di un approccio formativo                      o mutuate da grandi organizzazioni, quali quelle spesso
originale e specificamente studiato secondo la                        proposte da formatori e consulenti?
natura dell’imprenditore e della piccola impresa. Qui
semplificheremo e sintetizzeremo fortemente questa                    2  . Spesso l’imprenditore valorizza l’apprendimento “dai
materia complessa, abbozzando solo alcuni aspetti                     pari” e in alcuni casi presenta atteggiamenti di sospetto
cruciali1 che un progettista di formazione dovrebbe                   e di cautela nei confronti della formazione e della
tenere presenti, elencandoli separatamente ma sapendo                 consulenza (magari corroborati da esperienze formative
che in alcuni casi essi sono connessi e in reciproca                  negative, o ritenute tali).
influenza. Ci stiamo riferendo ad un imprenditore titolare
di una piccola impresa coinvolto direttamente nella
gestione dell’azienda e non solo apportatore di capitale.

     1
       In questo articolo abbiamo fatto abbondante riferimento anche ai contributi di A.A. Gibb, studioso e formatore
     inglese. Cfr. A.A. Gibb, Training the Trainers for Small Business, in Journal of European Industrial Training, vol. 14, n. 1,
     1990; A.A.Gibb, Training for enterprise and small business in Europe. The way ahead, in Cedefop Vocational Training
     Bulletin, n 3, 1987; A.A. Gibb, The Small Business Challenge to Management Education, Mcb University Press, 1983. cfr.
     sul tema anche Documento Cedefop, La formazione alla gestione per le piccole e medie imprese, Introduzione e tutte
     le Guide, 1990.

                                                                                                                           09
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                     PICCOLA IMPRESA E FORMAZIONE

                   Fare formazione con i piccoli imprenditori

3   . La relazione dell’imprenditore con i forma-                   5   . Gli imprenditori, e gli adulti in genere, hanno un
tori a volte è connotata da diffidenza - timore.                    approccio pratico, che privilegia “l’imparare facendo” e
Paradossalmente il possesso da parte del formatore di               “l’imparare risolvendo problemi”. A volte (ma non man-
svariate qualificazioni scolastiche e di un curriculum pro-         cano molti esempi contrari) la formazione, enfatizzando
fessionale prestigioso rischia di non migliorare le cose.           le conoscenze teoriche e le concettualizzazioni, ha rispo-
Non di rado l’imprenditore tende ad utilizzare parame-              sto alle esigenze di apprendimento degli imprenditori (e,
tri differenti per riconoscere credibilità al consulente (ad        di nuovo, degli adulti), predisponendo setting d’aula in cui
esempio la capacità di risolvere i problemi dell’azienda) o         stare seduti 6-8 ore al giorno, ascoltando, guardando se-
al formatore (ad esempio il grado di coerenza/sintonia/em-          quenze di slide, facendo domande, prendendo appunti.
patia con il contesto della piccola impresa, il fornire rispo-      In alcuni casi i formatori sottintendono, di fatto, proces-
ste applicabili, la flessibilità, la disponibilità a lavorare sui   si semplicistici e lineari che poco hanno a che fare con gli
casi reali dei partecipanti, ecc.).                                 apprendimenti più importanti e profondi della nostra vita.

4   . Non disgiunto da ciò vi è un certo pragmatismo, che
                                                                    problemi. Siamo in un campo dove il discrimine tra “virtù”
                                                                    e “vizio” è piuttosto sottile.

                                                                    6
stimola a prediligere investimenti ritenuti passibili di pro-
durre ritorni produttivi immediati. A torto o a ragione, la             . Il linguaggio adottato a volte nelle aule di formazione
formazione viene invece percepita a volte come astratta,            e nei materiali didattici è un gergo, distante dal linguaggio
intangibile, fumosa. Spesso il piccolo imprenditore, come           semplice, diretto e concreto utilizzato invece dall’im-
gli adulti in genere, si iscrive ad un percorso formativo           prenditore. Un lessico da iniziati può rendere l’imprendi-
perché ha problemi da risolvere,2 e vuole percepire “ri-            tore diffidente e scettico nei confronti della formazione,
torni” immediatamente applicabili. Il problema è che una            oltre che intimorirlo. La sfida, spesso proficua per lo stesso
certa formazione si basa invece su processi di teorizzazio-         formatore, è di riuscire a rendere accessibile il sapere ma-
ne, di razionalizzazione, su componenti di tipo cognitivo           nageriale senza banalizzarlo.
e razionale, su processi di pensiero analitico e riflessivo,
che non sono quelli utilizzati e preferiti dall’imprenditore.
Naturalmente il formatore deve sapere che questo prag-
matismo a volte può divenire una richiesta esasperata di
“concretezza”, fortemente orientata alla tangibilità imme-
diata, e può quindi essere limitato, miope e fonte di pro-
blemi. Siamo in un campo dove il discrimine tra “virtù” e
“vizio” è piuttosto sottile.

                                                                                                                        10
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                     PICCOLA IMPRESA E FORMAZIONE

                   Fare formazione con i piccoli imprenditori

7  . L’imprenditore ha, o ritiene di avere, scarso tempo per      O   vvio che queste caratteristiche dell’apprendimen-
la formazione e la cura delle competenze, con una con-            to imprenditoriale vadano tenute particolarmente
cezione del tempo speso in formazione a volte diversa da          presenti nel momento in cui il formatore progetta il
quella posseduta dai manager di grandi aziende.                   percorso formativo e decide quali metodologie siano

8  . Inoltre, a volte, tornato in azienda, scarseggiano an-
                                                                  più coerenti e funzionali con questi destinatari. In sinte-
                                                                  si, riteniamo che le caratteristiche dell’apprendimento
che le risorse di tempo, di capacità di astrazione, di            imprenditoriale portino “semplicemente” alle estre-
metodo, che sarebbero necessarie per trasferire quan-             me conseguenze i principi dell’apprendimento degli
to appreso.                                                       adulti in genere e che perciò si debba prestare particolare

S   i tratta di peculiarità sfidanti, ma che possono anche
                                                                  attenzione alle tipiche esigenze andragogiche che già do-
                                                                  vrebbero costituire abituale oggetto di cura da parte del
rivelarsi fruttuose e salutari per il formatore chiamato di       formatore.
fronte ad esse a interrogarsi e a riflettere sulle proprie “te-
orie” e modelli in merito alla formazione, al proprio ruolo,
all’apprendimento. E, naturalmente, alcune di queste pe-
culiarità possono aiutare anche quando si fa formazio-
ne con i manager e collaboratori di grandi imprese.

    2
     M. Knowles, The Adult Learner, A Neglected Species, in Aif, Professione Formazione, F. Angeli, 1989; M. Bruscaglioni,
    La gestione dei processi nella formazione degli adulti, F. Angeli, 1997; A.A.V.V. Lo sviluppo di servizi per la piccola
    impresa europea diretti a collegare la domanda e l’offerta. Progetto Adapt Ia fase IC 0048/A Rapporto nazionale n. 2,
    1999.

                                                                                                                     11
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                    MODUS FORMANDI - ESPERIENZE
                    DA CONDIVIDERE

                  UNO SGUARDO SULL’IMPRENDITORIALITÀ
                  IMMIGRATA EXTRA UE: L’ESPERIENZA
                  FORMAPER
                  Come è cambiato nel corso degli anni lo scenario dell’imprenditorialità
                  immigrata e quale ruolo ha avuto Formaper nel sostenere l’avvio di nuove
                  imprese da parte di imprenditori immigrati

I   recenti fatti di cronaca legati all’emergenza rifugiati
hanno portato drammaticamente in primo piano il tema
dell’immigrazione e delle politiche, a livello nazionale
ed europeo, che possano favorire l’integrazione
sociale ed economica degli immigrati. Il fenomeno
dell’imprenditorialità immigrata si inserisce perfettamente                       di Paola De Fortunatis
in questo quadro in quanto la nascita e lo sviluppo di
attività imprenditoriali può diventare uno strumento          Project manager Formaper per l’orientamento e
fortissimo di promozione e di aggregazione sociale, e lo      la creazione di impresa, ha una laurea in Scienze
è ancora di più quando ad esserne protagonisti sono dei       Politiche ed un Master in Formazione e Gestione delle
cittadini immigrati, venuti nel nostro paese per lavorare,    risorse umane. Da vent’anni si occupa di formazione
poter utilizzare le proprie abilità e realizzare le proprie   per l’imprenditorialità, lo start up di impresa ed
aspirazioni.                                                  orientamento alla persona. Svolge attività di docenza
                                                              e assistenza personalizzata in tema di orientamento al
                                                              mettersi in proprio, sviluppo dell’idea imprenditoriale e
                                                              business planning.

                                                              N   egli ultimi 10 anni si è avuto un notevole
                                                              incremento di imprenditori extra UE (+ 54%), in
                                                              termini assoluti si parla di circa 570.000 imprenditori
                                                              stranieri, di cui il 63% sono imprenditori individuali,
                                                              confermando la caratteristica tipicamente italiana di
                                                              micro imprenditorialità diffusa, nel senso di significativa
                                                              presenza di ditte individuali (Fonte: Infocamere-
                                                              Unioncamere, Movimprese - dati aggiornati al 31 marzo
                                                              2016).

                                                              Il 22% di tali imprese si trova in Lombardia, che si
                                                              conferma la regione con la più elevata presenza di
                                                              imprenditori stranieri, seguita dal Lazio (12% circa) e
                                                              dall’Emilia Romagna (9%).

                                                                                                                12
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                    MODUS FORMANDI - ESPERIENZE DA CONDIVIDERE

                  Uno sguardo sull’imprenditorialità immigrata extra UE:
                  l’esperienza Formaper

L E PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEGLI IMPRENDITORI              L E INIZIATIVE FORMAPER A FAVORE DEGLI IMPRENDI-
IMMIGRATI EXTRA UE NEL NOSTRO PAESE                            TORI IMMIGRATI

I n base ad un recente studio di Unioncamere –
                                                               É   dal 1997 che Formaper gestisce iniziative di natura
Infocamere è il Marocco il paese che vanta un maggior
                                                               diversa, dalla formazione, all’assistenza personalizzata,
numero di imprenditori (circa il 14% del totale), in
                                                               alla realizzazione di opuscoli informativi, per orientare,
testa anche per quanto riguarda la titolarità di imprese
                                                               formare e sostenere la nascita di nuove attività
individuali, seguito da Cina (13,1%) e Albania (7,8%).
                                                               imprenditoriali da parte degli immigrati extra UE. L’attività
Significativo è anche il numero di imprenditori provenienti
                                                               di formazione realizzata da Formaper ha messo in luce il
dalla Svizzera (7,6%) e dal Bangladesh (6,8%), come si
                                                               tema dell’imprenditorialità immigrata molto prima che
evince da grafico sottostante.
                                                               diventasse noto all’opinione pubblica, dimostrando come
                                                               tale fenomeno fosse emergente già alla fine degli anni 90.

                                                               N   el 2006 attraverso la costituzione di ASIIM
                                                               (Associazione per lo sviluppo dell’ imprenditoria
                                                               immigrata a Milano) si è cercato di unire progettualità
                                                               e know how di importanti stakeholder milanesi, quali:
                                                               Assolombarda, Banca Popolare Milano, Camera di
                                                               Commercio di Milano attraverso Formaper, Comune di
                                                               Milano, Provincia di Milano, Fondazione ISMU, Unione
                                                               artigiani Milano, Unione del Commercio Milano, Università
                                                               Bocconi. Fra le attività realizzate, la formazione ha avuto
                                                               un ruolo predominante, con un’offerta formativa che
                                                               copriva le diverse esigenze e richieste degli imprenditori
                                                               immigrati, portata avanti dai soci in base alle proprie
                                                               competenze e specificità. Oltre alla formazione, le attività
                                                               previste dall’Associazione riguardavano la costituzione

I l commercio con 207.529 imprese, rappresenta il
                                                               dello sportello Punto Imprenditoria Immigrata, per
                                                               orientare ed aiutare i cittadini extra UE a definire e
settore con un numero più elevato di imprenditori              sviluppare la propria attività, iniziative di sensibilizzazione
extra UE, pari a circa il 36%, seguito dal settore             sul tema attraverso l’organizzazione di convegni e
costruzioni (7%) e servizi di alloggio e ristorazione pari     workshop, e attività di ricerca per studiarne caratteristiche
al 9%.                                                         e peculiarità, al fine di promuovere azioni mirate e

I                                                              rispondenti agli effettivi fabbisogni degli immigrati.

                                                               P
  l 25,2% delle impese immigrate è costituito da donne,
titolari o con cariche in azienda, presenti soprattutto in         iù in generale, l’attività Formaper rivolta agli
Molise e in Val d’Aosta (entrambe al 33,7%) e impegnate        immigrati è stata caratterizzata dalla presenza di
prevalentemente nel commercio, settore prescelto anche         partenariati allargati che hanno messo in campo
dai giovani under 30, che rappresentano l’8,2% sul totale      competenze diverse, per la realizzazione di azioni di
degli imprenditori extra UE.                                   sistema finalizzate a mettere a punto servizi sempre più

É
                                                               innovativi.
    interessante evidenziare che le regioni del mezzogior-
no presentano un più alto tasso di imprenditorialità
giovanile (under 30), la Calabria con una incidenza pari
al’10,9%, la Sardegna al 10,3% e la Sicilia al 9,5%, aspetto
correlato all’elevato tasso di disoccupazione giovanile nel
sud Italia.

                                                                                                                    13
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                     MODUS FORMANDI - ESPERIENZE DA CONDIVIDERE

                   Uno sguardo sull’imprenditorialità immigrata extra UE:
                   l’esperienza Formaper

I PRINCIPALI PROGETTI A CUI FORMAPER HA PRESO
PARTE                                                          Progetti realizzati con il Fondo Sociale Europeo

                                                               “Impresa extra”, “Impresa extra – immigrati creano
    Unioncamere nazionale e Ministero del Lavoro e             la propria impresa” e “Le nuove professioni della
    delle Politiche sociali                                    new economy per immigrati”

    “START IT UP – Nuove imprese di cittadini stranieri”

                                                               Provincia di Milano

    Fondazione ACRA CCS                                        “Progetto Integra - Immigrati creano la propria
                                                               impresa“ Realizzazione sito e guida multimedia-
    “Behind the thresholds. Improving migrants’ inte-          le “Come mettersi in proprio” in 5 lingue (inglese,
    gration through economic skills and knowledge”             francese, spagnolo, arabo e cinese) in collaborazio-
    finanziato dal Fondo Europeo per l’integrazione            ne con ASNM (Agenzia per lo sviluppo Nord Milano)

                                                           A   LCUNE CONSIDERAZIONI FINALI

                                                           I
    Regione Lombardia (LR 38/1988: interventi a
    tutela degli immigrati extracomunitari e delle
                                                             l fenomeno dell’imprenditorialità immigrata sembra aver
    loro famiglie)
                                                           risentito meno degli effetti della crisi considerando, come
                                                           si è affermato in precedenza, l’aumento delle imprese a
    Realizzazione di una guida multimediale alla
                                                           titolarità immigrata negli ultimi anni, ma presenta ancora
    creazione di impresa e di lavoro autonomo
                                                           elementi di vulnerabilità quali la micro dimensione delle
    su internet e di un opuscolo informativo sugli
                                                           imprese, che ne frena il consolidamento e lo sviluppo, e
    immigrati
                                                           la scelta di mettersi in proprio dovuta, in molti casi, alla
                                                           difficoltà di trovare un’occupazione stabile. E’ indubbio,
                                                           comunque, che l’imprenditorialità costituisca un
                                                           veicolo di integrazione economica e sociale da parte
    ILO (International Labour Organization)
                                                           della popolazione immigrata, contribuendo a ridurre
                                                           il rischio di esclusione sociale e, quindi, di fenomeni di
    “RE- LAB. Start up your business” finanziato dal
                                                           devianza.

                                                           E
    Fondo Europeo per i rifugiati e dal Ministero
    dell’Interno
                                                              sigenza di autonomia, miglioramento della condizione
                                                           lavorativa, necessità di lavorare e avanzamento economico
                                                           rappresentano ancora oggi le motivazioni più ricorrenti
    Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e       per avviare un’attività imprenditoriale da parte della
    Regione Lombardia, nell’ambito del progetto            popolazione immigrata, scelta influenzata dal singolo
    Certifica il tuo italiano                              progetto migratorio.

    “L’italiano per avviare un’impresa” in collabora-
                                                           D   aniele Frigeri, Direttore dell’Osservatorio Nazionale
                                                           sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti in Italia1, ben
    zione con Ufficio Scolastico per la Lombardia,
    Osservatorio Regionale per l’integrazione e            evidenzia che “…a fianco dei nuovi arrivi, legati ai permessi
    la multietnicità e ISMU (Iniziative e Studi sulla      di soggiorno lavorativi o ai ricongiungimenti familiari, c’è
    multietnicità)                                         un’ampia fascia di cittadini stranieri che sta ancora vivendo
                                                           le fasi centrali del processo di integrazione, mentre sta
                                                           emergendo, negli ultimi anni, una terza componente

                                                                                                              14
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                    MODUS FORMANDI - ESPERIENZE DA CONDIVIDERE

                  Uno sguardo sull’imprenditorialità immigrata extra UE:
                  l’esperienza Formaper

legata a chi ha scelto definitivamente il nostro paese e          S  uperata la fase di inserimento e di stabilizzazione
inizia a mostrare indicatori di stabilità ed integrazione,        nel nostro paese, nella fase di start up gli imprenditori
contribuendo attivamente a sostenere il sistema                   extracomunitari incontrano problemi assimilabili agli
sociale e imprenditoriale del nostro Paese“.                      imprenditori nazionali, in primis fra tutti la difficoltà di

É
                                                                  accedere al credito non avendo una storia finanziaria alle
                                                                  spalle e, quindi, potrebbero beneficiare dei servizi ad oggi
    importante, quindi, sostenere la nascita di attività
                                                                  pensati e realizzati per gli imprenditori italiani. Privilegiare
imprenditoriali attraverso interventi ad hoc, che offrano
                                                                  la dimensione dell’essere imprenditore rispetto alla
una pluralità di servizi (orientamento, formazione,
                                                                  dimensione del paese di origine, equiparando, quindi, gli
assistenza     personalizzata,   erogazione    di    micro
                                                                  imprenditori extracomunitari agli imprenditori italiani,
contributi e/o agevolazioni finanziarie) e che tengano in
                                                                  significa raggiungere una reale integrazione.
considerazione le diverse fasi del processo migratorio, per
realizzare iniziative rispondenti alle esigenze specifiche
degli immigrati.

É    rilevante, altresì, sviluppare una progettualità che
tenga conto delle esperienze realizzate nel territorio,
coinvolgendo una rete di attori, pubblici e privati, con la
collaborazione anche delle associazioni di migranti che
fanno da ponte tra le diverse realtà, al fine di integrare e
coordinare le differenti iniziative sul tema, nell’ottica di
utilizzare al meglio le risorse pubbliche ed evitare così la
frammentazione delle politiche di intervento.

 1
  Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti in Italia - IV Rapporto 2015 - realizzato da CeSPI (Centri
 Studi di Politica internazionale), in collaborazione con ABI (Associazione Bancaria Italiana); il progetto è cofinanziato da
 Ministero dell’Interno e Commissione Europea - Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi Terzi

                                                                                                                        15
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                    MODUS FORMANDI - ESPERIENZE
                    DA CONDIVIDERE

                  LE OPPORTUNITÀ DELL’APPRENDISTATO
                  DI I LIVELLO

S   e nel 2015 per la prima volta da anni l’ISTAT registra
                                                                                         di Paolo Galeffi
un segno + per l’occupazione dei giovani, dall’altra il tasso
di occupazione si attesta a livelli inferiori di 16,5 punti     Placement manager Galdus, esperto nella formazione
rispetto alla media UE. In questo contesto si inserisce         professionale, specializzato nell’orientamento, da oltre
il cosiddetto “sistema duale”: un modello formativo             cinque anni si relaziona con le imprese cercando di trovare
integrato scuola-impresa il cui obiettivo è quello              le migliori soluzioni per le aziende che intendono inserire
di facilitare la transizione dei giovani dal mondo              nuove risorse nel proprio organico.
dell’istruzione-formazione a quello del lavoro.

T  ra le misure previste dal sistema duale, l’apprendistato     al titolo di studio da conseguire. Quando un ragazzo si
di primo livello rappresenta la forma privilegiata di           presenta da noi cerchiamo di conoscerlo, di capire le sue
inserimento lavorativo per i giovani; si tratta di un           aspettative, i suoi sogni e misurare con lui la fattibilità.
contratto di assunzione in cui sono stati introdotti notevoli   Rivediamo il suo curriculum vitae, simuliamo un colloquio
vantaggi retributivi e contributivi per i datori di lavoro.     di lavoro, ci soffermiamo sugli aspetti critici e lavoriamo
Per i giovani dai 15 ai 25 anni l’apprendistato rappresenta     con lui per superarli, lo affianchiamo attivamente
l’opportunità di formarsi, di acquisire competenze sul          nella ricerca di aziende che possano rispondere alle
campo e contemporaneamente conseguire un titolo di              sue aspettative. Abbiamo inoltre creato il sito www.
studio, con un contratto di assunzione. I datori di lavoro      sistemaduale.it per mettere a disposizione dei giovani uno
possono contare sull’opportunità di formare personale con       strumento chiaro dove trovare informazioni utili in merito
un contratto che prevede un’aliquota contributiva dallo 0       al contratto di apprendistato.
al 5% e hanno diritto a sgravi contributivi e fiscali.
                                                                U
N
                                                                      n’azienda interessata a inserire un giovane in
    ella nostra esperienza abbiamo riscontrato un grande        apprendistato, può rivolgersi a uno degli enti formativi
interesse da parte di giovani e aziende, a dimostrazione        di cui sopra per la compilazione del Piano Formativo
che quando l’impresa si coinvolge nei processi formativi,       individuale. Nel caso abbia già selezionato un giovane
nascono occasioni di crescita che possono rendere i             da inserire, una volta stipulata una convenzione tra
nostri ragazzi maggiormente competitivi. I giovani sono         l’istituzione e l’azienda, si procede nel definire gli obiettivi
orgogliosi di poter conseguire un titolo attraverso una         formativi e i ruoli.
vera esperienza di lavoro e le imprese ci raccontano di
collaborazioni spesso al di sopra delle loro aspettative.

Q   uando un giovane desidera acquisire un titolo di studio
tramite l’apprendistato di primo livello, può rivolgersi a
uno degli enti formativi accreditati dalle Regioni e chiedere
di essere supportato nella ricerca e nell’accompagnamento
al lavoro. Se ha già un’azienda interessata ad una possibile
collaborazione, l’ente si mette in contatto con l’azienda
per stipulare un piano formativo individuale, una sorta di
programma che accompagnerà il contratto di lavoro fino

                                                                                                                      16
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                    MODUS FORMANDI - ESPERIENZE DA CONDIVIDERE

                   Le opportunità dell’apprendistato di I livello

R   iportiamo qui di seguito estratti di un’intervista         “S  ono Davide Scavo e ho studiato per quattro
rivolta a Caterina Colozzi, responsabile del personale         anni panetteria e pasticceria in Galdus.        “Studiare
di Eataly e a Davide Scavo                                     lavorando”: ho accettato questa proposta che i miei

“C
                                                               tutor mi hanno fatto perché sono più orientato al
    on Galdus abbiamo concluso con successo il pri-            lavoro, questo periodo mi permetterà di fare molta
mo contratto di apprendistato di primo livello, previsto       esperienza: imparare un mestiere, lavorando, è molto
dal sistema duale, che è solo il primo di una lunga serie.     più efficace, oltre alla possibilità che si ha di farsi
L’opportunità che viene data dal nuovo apprendista-            conoscere da professionisti. Ho fatto l’apprendistato
to è soprattutto per chi ha scelto un percorso formati-        per imparare di più, per mettermi in gioco. “Imparare
vo volto all’apprendimento di una professione. Per noi,        lavorando” con dei maestri, come è capitato a me,
azienda, poter essere partner attivo della scuola e svi-       mi ha lasciato molta manualità e i segreti della loro
luppare il percorso insieme al ragazzo, si traduce nell’op-    esperienza, i maestri riescono a spiegarti un metodo che
portunità di avere risorse che abbiano già condiviso la        si completa nella pratica e che resta con molta facilità.”
nostra modalità di lavorare. Sicuramente sarà un percor-
so più condiviso tra l’azienda e l’ente di formazione, in      Davide Scavo
un periodo più lungo e continuativo in azienda; si potrà
cioè avere il tempo per sviluppare un percorso forma-
tivo organico. In questo senso, questo tipo di apprendi-
stato penso sia una formula vincente anche per supe-
rare le difficoltà nell’inserimento lavorativo dei giovani.”

Caterina Colozzi

                                                                                                                17
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                    COACHING E DINTORNI

                  UN COACH PER ORIENTARSI
                  É la volta del coaching per l’orientamento

L  a transizione dalla scuola al lavoro, e più ancora dai
primi lavoretti al lavoro che consentirà di realizzarsi: è un
                                                                                        di Cristina Volpi
viaggio che vede la maggior parte dei giovani brancolare
nel buio. O peggio sballottati fra suggerimenti dei
parenti, opinioni degli amici, notizie beccate su internet,     Coach certificata ICF dopo studi presso la Scuola di
aspirazioni confuse, dubbi legittimi, modelli improbabili.      Comunicazione Strategica e The Coaching Academy.
                                                                Esperienza di coaching, formazione e consulenza in grandi

A
                                                                e medie aziende, in Italia e molti altri Paesi. Presidente di
   lessio: “Sto per finire il liceo, vado bene in matematica    Sietar Italia e autrice di diversi libri su temi di narrativa
e in latino, non tanto in storia. A che facoltà mi iscrivo?”    aziendale. E’ anche l’ideatrice di www.coachingzone.it

C  arlotta: “Ho fatto un anno di scienze della comunicazione

                                                                3
e non mi dice più niente, Quasi quasi cambio e mi iscrivo
a giurisprudenza, dicono tutti che è un passe-partout”            . guida il coachee a identificare il percorso e a non

G                                                               perdersi per strada.

                                                                4
    iancarlo: “Adesso che ho la mia laurea in geologia voglio
lavorare in una ONG in Africa, sono pronto. O no?”                  . in alcuni casi il coach è in grado di favorire

M    arina: “Mi hanno proposto uno stage a Francoforte, che
                                                                l’accesso a stage o lavori veri e propri. Succede
                                                                quando si è all’interno di strutture universitarie che
faccio, vado?”                                                  prevedono questo servizio agli studenti, e quando
                                                                si ricorre all’aiuto di buone società di consulenza
                                                                specializzate in orientamento e consulenza di carriera.

L
                                                                M
   a transizione dalla scuola al lavoro è un viaggio
che si fa da soli, perché l’esperienza degli altri è –              i spiego meglio.

                                                                1
appunto - la loro esperienza, non la mia, la tua, la
sua. E’ un viaggio in cui il punto di partenza deve               . Fare il punto vuole dire rispondere a domande
essere il giovane stesso, con le sue caratteristiche            come: che cosa so fare? Che cosa ho voglia di imparare?
e potenzialità e desideri (e non i consigli più o meno          Che obiettivo ho? Quanti anni ho a disposizione per
competenti degli altri). Qui un supporto individuale,           raggiungere questo obiettivo? Di quali risorse, anche
un coach per l’orientamento, può fare davvero la                economiche, posso disporre? Quanto sono pronto a
differenza, riducendo il rischio di ripensamenti, e             mettermi in gioco? Sarei disponibile a cambiare sede? Ho
accelerando l’accesso ad un lavoro che offra soddisfazioni.     la tenacia e la determinazione necessarie per perseguire
                                                                eventualmente un obiettivo difficile? Che cosa desidero dal

I                                                               lavoro e dalla carriera?

                                                                A
 n concreto, un coach che fa sostanzialmente queste
cose:                                                              lessio, che finora sapeva dire di se stesso solo che è bravo

1 . aiuta il coachee a fare il punto sulle sue capacità e po-
                                                                in matematica e latino, potrà essere guidato a mettere a fuoco
                                                                che: quello che gli piace è viaggiare e il suo ideale sarebbe un
tenzialità, aspirazioni, mezzi disponibili.                     lavoro nel turismo.

2   . fornisce o aiuta a reperire informazioni sul contesto
in cui il giovane aspira a collocarsi

                                                                                                                      18
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                     COACHING E DINTORNI

                   Un coach per orientarsi

C   he il suo inglese è buono e il suo spagnolo pure, e non         quante persone vi lavorano, la durata media dei contratti, la
ha troppa voglia di aggiungere un’altra lingua straniera. Che       lingua di lavoro adottata, la situazione sociopolitica in cui si
non è disinvolto in situazioni nuove, ma gli piacerebbe tanto       colloca, il ruolo in cui vengono inseriti i nuovi collaboratori. A
diventarlo. Che la sua famiglia probabilmente potrà aiutarlo        questo punto scopre che le sue idee sull’Africa erano troppo
per altri 3 o 4 anni, ma non oltre, e che quindi deve puntare a     vaghe; e che sente maggiore affinità con un paio di piccole
rendersi presto autonomo dal punto di vista economico. Che          organizzazioni che operano in India, che parlano in inglese
la costanza non è la sua dote migliore, prova ne sia il fatto che   e si basano su valori cristiani che gli ricordano con affetto
continua a cambiare sport e ragazza.                                l’insegnamento dei nonni.

2   . Dotarsi di informazioni vuole dire mappare i tipi             3  . Identificare il percorso e non perdersi per strada
di lavoro che soddisfano le aspirazioni, e i luoghi dove si         vuole dire ricevere dal coach un filo conduttore per
acquisiscono le capacità e le conoscenze che non si hanno           mantenere la rotta durante gli studi o lo stage o i primi
ancora. Mappare per davvero, cioè identificare specifici            lavori.
lavori in specifiche organizzazioni, le scuole e relativi costi
e indirizzi e requisiti di accesso.

G  iancarlo, che coltiva il sogno di rendersi utile a coloro
che sono in condizioni svantaggiate, viene spinto a fare
un elenco di possibili Paesi di destinazione, e ad elencare
ONG che vi lavorano. Per ognuna mette a fuoco gli obiettivi,

                                                                                                                           19
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                    COACHING E DINTORNI

                  Un coach per orientarsi

A   rrivata a Francoforte, ormai convinta che si tratta di una   ma in vista di un progetto. Progetto che, come ho cercato
buona opportunità, Marina ha chiaro che lo stage le sarà         di raccontare con gli esempi, è più facilmente accurato se
utile se le daranno gradualmente maggiore autonomia. E           viene realizzato con un professionista dell’orientamento.
se avrà l’opportunità di mettersi alla prova nelle aree in cui   Che si avvale della propria esperienza, di test specifici, di
vuole migliorarsi: coordinarsi con gente di diverse culture,     assessment di gruppo, di colloqui.
diventare più sintetica ed efficace nella redazione di report.
Per fare questo ha preparato con il coach una griglia di         L’  obiettivo è mettersi alla prova, capire presto quali
osservazione, e si dà un voto ogni settimana rispetto a ognuna   sono le strade professionali più congeniali, acquisire le
di queste aree. Una volta al mese Marina si confronta in Skype   capacità e le conoscenze che servono per collocarvisi
con il coach stesso: valutano insieme i progressi e quando       con soddisfazione. Per ridurre il rischio di intraprendere
è insoddisfatta chiede supporto per formulare un piano           uno studio lontano dalle proprie corde, e quello di
alternativo o essere aiutata a capire la realtà.                 intraprendere una carriera distante dalle attitudini

N
                                                                 profonde, dalle aspirazioni. Per cercare di avvicinare al
   egli Stati Uniti, in UK, in altri Paesi europei, si inizia    massimo la realtà ai sogni e ai desideri, valorizzando
a costruire un cv a partire dalle scuole superiori.              l’energia della giovinezza per andare in una direzione
Ovvero i ragazzi si procurano stage ed esperienze di lavoro      bella e soddisfacente. Che non esclude che si cambi idea e
e di volontariato, frequentano corsi, acquisiscono skill         quindi percorso, ma garantisce di farlo con consapevolezza
spendibili sul lavoro già da prima della scelta della Facoltà    e minimizzando gli inconvenienti.
universitaria. Lo fanno in modo mirato, ovvero non solo
per guadagnare qualcosa o per lavorare insieme agli amici,

  Nel numero 1 di Outsider abbiamo pubblicato “Che cosa è il coaching” e nel numero 2 “Quanti tipi di coaching?”,
  entrambi di Cristina Volpi. Nel n. 3 Cristina Volpi ha intervistato Roberta Milanese, nel n. 4 Claudia Crescenzi. Nel n. 5
  abbiamo presentato un esempio concreto di coaching aziendale. Nel n. 6 abbiamo parlato di coaching manageriale.

                                                                                                                    20
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                                                           SERENDIPITY

                                                          Formazione “massima”
                                                             Non c’è lavoro tanto semplice che non possa
                                                             essere fatto male
                                                             (Perrussel)

                                                             Mi vengono in mente tutti quelli che mi dicono:
                                                             “farò esattamente tutto quello che lei mi dirà di
                                                             fare”… senza usare la testa.

                                                             Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono
                                                             strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di
                                                             dubbi
                                                             (Bertrand Russel)

                                                             Niente offre certezze incrollabili e coerenze gra-
                                                             nitiche come l’ignoranza
                                                             (Vittorio Zucconi)

                                                             La formazione è superflua quando viene rivolta
                                                             a soggetti ai quali nel contempo l’ambiente re-
                                                             lazionale ed organizzativo fa passare la voglia di
                                                             lavorare bene
                                                             (Massimo Bellotto)

                                                          Le massime sono state scelte da Francesco Dolcino e Paolo Pulci.
                                                          I commenti alle massime sono di Francesco Dolcino.

A cura di Francesco Dolcino       A cura di Paolo Pulci

 Francesco Dolcino

 Ingegnere e consulente aziendale, trasforma le idee
 di business in cose che si fanno, una dopo l’altra e
 nella giusta sequenza, fino a conseguire il risultato.
 Tra le altre opere, ha pubblicato:
 “Massime minime”, “Massime minime – Atto II”,
 “Minime e massime”, tutte con Edizioni Paradiso e
 dalle quali attingiamo per questa rubrica.

                                                                                                              21
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                 CARPE DIEM
               Scadenze, opportunità da cogliere, possibilità di finanziamenti.

               a cura di Mariangela Maruccia e Michela Nunzi

Comunicato stampa Unioncamere

Alternanza scuola-lavoro: online il Registro
nazionale per l’incontro studenti-imprese
Al via il Registro nazionale per l’alternanza scuola-lavoro, punto d’incontro (virtuale) tra i ragazzi che frequentano il
triennio conclusivo di un istituto tecnico e di un liceo e le imprese italiane disponibili ad offrire loro un periodo di
apprendimento on the job. Il portale www.scuolalavoro.registroimprese.it – la cui realizzazione è stata affidata al sistema
delle Camere di commercio ed è gestito da InfoCamere - è un tassello determinante per la piena riuscita di uno degli aspetti
più innovativi della riforma introdotta con “La buona scuola”: l’inserimento organico di percorsi obbligatori di alternanza
nelle scuole superiori ed il riconoscimento del valore dell’imparare lavorando. La riforma scolastica, infatti, ha stabilito che
ogni anno almeno 200 ore per i licei e 400 ore per gli istituti tecnici debbano essere svolte in un contesto lavorativo.
Nell’area aperta e liberamente consultabile del Registro, possono iscriversi gratuitamente le imprese, gli enti pubblici
e privati, le associazioni e i professionisti che vogliano investire sullo sviluppo educativo e professionale dei
giovani, mettendo a disposizione percorsi di alternanza presso le proprie strutture. Per ciascuna impresa, ente o
professionista, il Registro riporta il numero massimo degli studenti ospitabili, i periodi dell’anno in cui è possibile svolgere
l’attività di alternanza e i percorsi di alternanza offerti.
Il nuovo portale si occuperà anche dell’alternanza scuola-lavoro da svolgere in regime di apprendistato. D’intesa con
il Ministero del Lavoro e con il Ministero dell’Istruzione, infatti, nell’area aperta e consultabile del Registro nazionale per
l’alternanza scuola-lavoro, le imprese potranno segnalare anche la propria disponibilità ad ospitare gli studenti in
apprendistato (di primo livello), destinato ai giovani dai 15 ai 25 anni che intendano acquisire una qualifica o un diploma
professionale, un diploma di istruzione secondaria superiore o il certificato di specializzazione tecnica superiore.
Le imprese che si iscriveranno al portale saranno inserite anche in una sezione speciale del Registro delle imprese
delle Camere di commercio, così da consentire ai dirigenti scolastici di consultare - nel rispetto della normativa sulla
privacy - informazioni dettagliate di carattere giuridico-economico sulle imprese più interessanti per i propri studenti, in vista
dell’attivazione di percorsi di alternanza scuola-lavoro. Sempre online, gli istituti scolastici – cui spetta per legge provvedere
alla copertura assicurativa degli allievi in alternanza - potranno trovare tutte le informazioni necessarie per stipulare le
apposite convenzioni con le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili ad ospitare i giovani.

  LE ATTIVITÀ FORMAPER
  Camera di Commercio di Milano, attraverso Formaper, si occupa di favorire la cooperazione fra sistemi scolastici e
  mondo dell’impresa, per la migliore attuazione dei programmi di alternanza scuola lavoro.

  In particolare, Formaper realizza attività di:
  •   assistenza dedicata alle imprese e alle scuole per una semplificazione dei processi di iscrizione al Registro
      alternanza scuola-lavoro;
  •   formazione per aumentare le competenze degli studenti sui temi dell’impresa e dell’autoimprenditorialità,
      complementari alla presenza diretta in azienda;
  •   laboratori di strumenti innovativi dedicati agli studenti per favorire processi di apprendimento più coinvolgenti (es.
      “Business Gaming”) su richiesta delle Scuole;
  •   formazione per gli insegnanti, al fine di favorire un aggiornamento ed allineamento delle competenze in tema di
      impresa ed autoimprenditorialità, sicurezza sui luoghi di lavoro, progettazione per competenze e educazione alla
      legalità;
  •   supporto all’organizzazione di visite aziendali su richiesta delle scuole.

  Per informazioni:
  Segreteria Corsi Formaper - Tel. 02 8515.5344 - segreteria.corsi@formaper.it

                                                                                                                        22
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