Chi paga il prezzo carburanti verdi - dei La corsa ai biocarburanti si scontra con la scarsità di terre arabili. I paesi industrializzati vanno ...
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Chi paga il prezzo dei carburanti verdi La corsa ai biocarburanti si scontra con la scarsità di terre arabili. I paesi industrializzati vanno alla ricerca del suolo nei paesi del Sud del mondo. Cosa succede in Italia.
1 Indice Introduzione 2 Capitolo I I nuovi sviluppi globali nel settore dei biocarburanti e il loro impatto sulla sicurezza alimentare e l’ambiente 5 I paesi produttori 5 Le imprese e l’impatto degli investimenti sui paesi del Sud del mondo 6 La mappa globale 9 Gli effetti nel Sud del mondo dell’espansione delle coltivazioni di prodotti agricoli destinati alla produzione di biocarburanti: alcuni esempi 12 I benefici ambientali 14 Capitolo II Lo scenario Italiano 17 Il quadro normativo 17 Chi controlla il mercato 23 Conclusioni e raccomandazioni 27 I biocarburanti: una soluzione? 27 Le raccomandazioni di ActionAid 28 Riferimenti bibliografici 30
2 3 Introduzione Chi Paga il prezzo dei carburanti verdi è un contri- buto ad HungerFREE, la campagna internazionale di ActionAid che ha l’obiettivo di promuovere il diritto al cibo delle comunità povere del Sud del mondo. A livel- lo globale tra le finalità dell’iniziativa vi sono: quella di promuovere il rispetto degli impegni presi dai governi per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Mil- lennio, una moratoria globale sull’ulteriore espansione I biocarburanti1 vengono spesso presentati come Attraverso questa pubblicazione, la FAO, per la prima A livello europeo, ciò implica che i governi dell’Unio- della produzione di biocarburanti, l’adozione di un si- un’ottima arma nella lotta contro l’inquinamento, ma volta si schiera apertamente in modo critico sulla que- ne si impegnino a raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla stema normativo internazionale che obblighi le imprese ad oggi l’unica certezza è che la loro produzione ag- stione dell’uso dei biocarburanti sostenendo che poli- nuova direttiva con un mix energetico che non includa multinazionali a render conto dell’impatto delle proprie grava il già drammatico problema della fame nel mon- tiche e sussidi ad essi relativi andavano rivisti, poiché un ulteriore incremento nella produzione di biocarbu- attività sulle comunità locali. do. Infatti, negli ultimi tre anni il dibattito internazionale mettevano a rischio l’obiettivo della sicurezza alimenta- ranti. Ogni singolo paese comunitario deve dunque sui biocarburanti ha subìto un mutamento sostanziale. re mondiale, la protezione dei contadini poveri, la pro- aumentare l’investimento dedicato alla ricerca alla pro- In Italia, gli obiettivi principali di questa campagna sono Da un atteggiamento di euforia iniziale, i governi sono mozione del generale sviluppo rurale e la sostenibilità duzione di diverse forme di energia alternativa, com- quelli di promuovere politiche pubbliche passati a una maggiore cautela. ambientale3. preso lo sviluppo di biocarburanti di seconda o terza di aiuto allo sviluppo mirate a garantire un maggiore e generazione, prodotti dalla cellulosa delle piante o dal un più equo accesso al mercato ai piccoli produttori; Nel marzo 2007 il ruolo dei biocarburanti veniva sotto- Nonostante ciò, le politiche sui biocarburanti promos- tessuto oleoso delle alghe. Ma questo non potrà av- il sostegno delle associazioni di piccoli produttori agri- lineato tra l’allora presidente statunitense George W. se dai Paesi più industrializzati sembrano ancora trop- venire se i paesi dell’Unione Europea e gli Stati Uniti coli; il miglioramento degli standard a protezione dei Bush e quello brasiliano Luiz Ignácio Lula da Silva, che po incerte e, spesso, troppo influenzate dagli interes- non cesseranno di concedere sussidi e altre forme di diritti dei lavoratori agricoli nel Sud del mondo e il diritto si accordarono per promuovere l’espansione della pro- si delle lobby industriali che in questo settore hanno incentivi alla produzione degli attuali biocarburanti di all’alimentazione delle comunità locali. duzione di biocarburanti su scala globale2. Alla posizio- effettuato forti investimenti e oggi premono perché il prima generazione. ne favorevole di questi due Paesi ha fatto inizialmente consumo dei biocarburanti si espanda ulteriormente. HungerFREE respinge l’idea che la fame sia dovuta a eco quella dei paesi dell’Unione Europea e delle altre In Italia il dibattito sui biocarburanti non è ancora stato eventi accidentali e imprevedibili. E’ sempre più evi- nazioni industrializzate. Questo ha creato una crescita Esempio di questa incertezza è la politica dell’Unione affrontato in maniera approfondita. Eppure il nostro pa- dente che l’iniqua distribuzione delle risorse è una delle della domanda di biocarburanti e conseguentemente Europea: la sua direttiva 2009/28/CE - che pone am- ese è già uno dei principali produttori europei di questo cause dell’aumento del numero di persone che soffro- degli investimenti nel settore. biziosi obiettivi nel campo delle energie rinnovabili, pur tipo di combustibile e ne fa già un utilizzo rilevante, pari no la fame a livello globale. La recente crisi alimentare senza fare riferimento esplicito ai biocarburanti - di fat- a circa il 3% del totale dei combustibili per autotrazio- mondiale deve far riflettere: aumentare la domanda di Tali spinte, nel periodo 2007-2008, hanno messo sem- to rischia di spianare la strada a un utilizzo massiccio ne, una percentuale che sembra destinata a salire. prodotti agricoli per usi diversi da quelli alimentari, può pre più in competizione le colture ad uso alimentare dei biocarburanti in Europa, con i disastrosi effetti che Questo rapporto viene dunque pubblicato mentre il avere conseguenze molto negative sulla sicurezza ali- con quelle destinate ai biocarburanti. Ciò ha innesca- questo potrebbe comportare a livello globale. governo italiano si sta accingendo a elaborare un pro- mentare globale. to una spirale di crescita dei prezzi dei grani agricoli, prio piano d’azione volto a definire la propria politica come soia e mais (colture utilizzate per la produzione Uno degli aspetti maggiormente negativi della produ- energetica per raggiungere gli obiettivi posti dalla nuo- HungerFREE intende aiutare le persone povere a riven- dei biocarburanti). La crisi alimentare che è seguita ha zione di biocarburanti è infatti che essa, comportando va direttiva europea. ActionAid chiede all’Italia, come dicare il diritto al cibo e garantire loro un più ampio segnato un punto di svolta nell’atteggiamento dei go- un massiccio utilizzo della terra per consumi non ali- agli altri paesi industrializzati, che il tentativo di limitare accesso alle risorse naturali. Non si sconfigge la fame verni sui biocarburanti e con sempre maggiore forza mentari, entra in diretta competizione con la produzio- le emissioni inquinanti non avvenga a scapito di chi, nel con la beneficenza ma intervenendo sulle cause e sui sono affiorati dubbi sulle politiche favorevoli a questa ne di cibo4. Il che ha forti ripercussioni sui prezzi degli mondo, già soffre fame e povertà. meccanismi che a vari livelli - locale, nazionale e in- “nuova” fonte energetica. alimenti, nonché sull’accesso alla terra, all’acqua e al ternazionale - la determinano. Sconfiggere la fame è reddito per le comunità locali. possibile. Questo cambiamento viene sottolineato ufficialmente nell’ottobre 2008 dall’Organizzazione delle Nazioni Uni- Secondo Actionaid occorre dunque che i Paesi impe- Il rapporto prende in considerazione studi e ricerche te per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) in occasio- gnati nella produzione e nel consumo di biocarburanti svolte negli ultimi anni da rilevanti istituzioni internazio- ne della pubblicazione del suo rapporto annuale The adottino una moratoria su una loro ulteriore espansio- nali come la FAO, l’OCSE e la Banca Mondiale. Ma an- State of Food and Agriculture (SOFA) 2008. ne. Occorre infatti che, prima di procedere oltre, le Na- che rilevanti studi e ricerche già condotti da Actionaid zioni Unite abbiano pienamente valutato l’impatto a li- e da altre associazioni non governative quali l’Unione vello globale di queste fonti energetiche, e che sia data 1 Quando si parla di biocarburanti, infatti, occorre distinguere il biodiesel dal bio-eta- Petrolifera Italiana, Nomisma, Bird Life International, nolo, prodotti diversi derivanti da colture differenti e destinati a tipologie di carburante piena garanzia del rispetto dei diritti umani delle comu- FERN, Friend of the Earth Europe e Oxfam. diverse. Il biodiesel è infatti prodotto da piante quali i semi di soia, colza, girasole e da nità coinvolte e dell’ambiente nel quale esse vivono. quelli della Jatropha curcas (una pianta siccitosa che produce frutti velenosi in aree subtropicali, ma che ha una resa elevata di olio combustibile). Il biodiesel, una volta prodotto può essere aggiunto al carburante diesel tradizionale (di origine fossile) per autotrazione, riscaldamento o produrre elettricità, oppure utilizzato come olio com- bustibile per produrre solo energia. Il bio-etanolo, invece, è una sostanza prodotta 3 FAO, comunicato stampa per il lancio del SOFA. 2008. Roma, 7 ottobre principalmente tramite un processo di fermentazione della canna da zucchero e del 2008. Disponibile online al seguente indirizzo: http://www.fao.org/newsroom/it/ mais e può essere mescolata, fino ad una certa percentuale, alle benzine tradizionali. news/2008/1000928/index.html 2 Mercopress, 26 marzo 2007. http://www.brazzilmag.com/content/view/8080/54 4 «Economic Assessment of Agrofuel Support Policies», cit.
4 5 Capitolo 1 I nuovi sviluppi globali nel settore dei biocarburanti e il loro impatto sulla sicurezza alimentare I processi per la produzione di biocarburanti si fondano te per l’alimentazione umana, la quantità di prodotto sull’utilizzo di fondamentali beni agricoli. Infatti, il bio- alimentare disponibile sul mercato tende a diminuire, diesel si ricava da colture come soia, colza, girasole; il sostenendo in questo modo la crescita dei prezzi. bioetantonolo si ricava da mais, canna e barbabietole da zucchero. Lo sviluppo del mercato dei biocarburanti La convergenza di questi fattori è uno dei fenomeni negli ultimi anni, e la conseguente pressione esercitata che hanno sostenuto dall’inizio del 2007 la crescita del su tutta la filiera produttiva, è una delle principali cause numero di coloro che soffrono la fame, che è aumen- della crisi dei prezzi dei prodotti alimentari che si è ab- tato al ritmo di due persone al secondo. Secondo la battuta sui mercati internazionali tra il 2007 e il 2008. FAO, le persone colpite da insicurezza alimentare sono Tale crisi, a sua volta, ha determinato la crescita del cresciute da 854 milioni nel 2006 a oltre un miliardo numero delle persone che non hanno accesso al cibo. all’inizio del 2009.8 Secondo le più importanti istituzioni internazionali - fra cui l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Foto: Gisele Wulfsohn/Panos/ActionA id Economico (OCSE) e la FAO - lo sviluppo nella pro- duzione dei biocarburanti ha generato una forte cre- I paesi produttori scita della domanda nel mercato dei grani alimentari, che è caratterizzato da una rigidità dell’offerta.5 Tra il La corsa per soddisfare le necessità attuali di approv- 2004/2005 e il 2008/2009, la domanda complessiva vigionamento di biocarburanti degli Stati Uniti, del Ca- globale di grani grezzi è, salita da 979,9 milioni di ton- nada e dei paesi europei, nonché i loro programmi di nellate a 1.096 (+11,85%). In questo periodo, men- consumo futuri, ha alterato in modo strutturale i mer- tre la domanda di grani ad uso alimentare è rimasta cati globali dei prodotti alimentari.9 Per avere un’idea sostanzialmente invariata6, quella per non alimentare della crescente influenza della domanda di queste fonti è passata 179,2 milioni di tonnellate a 275,3 milioni energetiche sul mercato del cibo, si prenda in conside- (+53,62%).7 In termini di prezzi, il costo della maggior razione che due terzi dell’aumento globale della pro- parte dei generi alimentari è salito in maniera rilevante, duzione del mais tra il 2003 e il 2007, e circa un terzo facendo registrare un aumento medio dell’83% tra il del mais prodotto negli USA, sono stati trasformati in 2006 e l’inizio del 2008, che ha ristretto l’accesso ai bioetanolo.10 beni alimentari. Nel 2007 la produzione mondiale di bioetanolo toccava La produzione di biocarburanti ha anche delle conse- le 28,56 milioni di tonnellate, mentre quella di biodie- guenze sulla disponibilità e gestione di territori coltivati: sel era pari a 7,56 milioni di tonnellate, per un totale qualunque sia la pianta utilizzata per la produzione di di 36,12 milioni di tonnellate.11 Una quota pari a circa biocarburante, è necessario disporre di terreni coltiva- l’1,1% del mercato totale dei carburanti liquidi. bili e quindi spesso sottrarre superficie ad altre colture utilizzate per finalità alimentari. In termini economici, Nel 2009 la produzione mondiale di bioetanolo ha rag- aumentando gli ettari adibiti alla produzione di biocar- giunto le 66,1 milioni di tonnellate, mentre quella di burante a danno dell’estensione delle superfici coltiva- biodiesel è stata pari a 14,4 milioni di tonnellate, per 5 OECD, FAO , 2008; FAO , 2009, Committee on commodity problems sixty-seventh 8 Discorso di apertura di Tamara Kummer alla cerimonia di apertura del Paris Interna- session Rome, 20-22 april 2009, The market and food security implications of the tional Model United Nations (PIMUN) 2009. 16 Febbraio 2009, http://www.pimun.eu/ development of biofuel production. guest%20speaker.html; Relentless tide of global hunger engulfs 1bn, 06 April, 2009, http://www.ft.com/cms/s/0/d520cf02-22e0-11de-9c99-00144feabdc0.html?nclick_ 6 Nell’annata 2004/5 la domanda di garni per uso alimentare umano e animale era check=1 pari a 800,7 milioni di tonnellate, mentre nel 2008/9 questa era salita a 831, 9 milioni di tonnellate, segnado un aumento marginale del 3,9 per cento. 9 OECD-FAO, 2009, Agricultural Outlook 2008-2017. 7 Food and Health Organisation, Food Outlook, December 2009 and Food and Health 10 World Bank, 2008, Mitchell, A note on rising food prices. Organisation, Food Outlook, June 2006. 11 OECD, 2008, Economic Assessment of Agrofuel Support Policies. Foto: Atul Loke/Panos Pictures/ActionAid
6 7 un totale di 80,5 milioni di tonnellate. Una quota pari a dell’industria dei biocarburanti sia ammontato a un mi- ti da regimi non democratici che, per fare spazio alle oltre il 2,4% del mercato totale dei carburanti liquidi.12 liardo di dollari USA nel periodo 2006-2008.16 piantagioni, espropriano terreni senza consultare le parti in causa e in assenza di adeguati indennizzi. In Ad eccezione del Brasile, le principali industrie dedica- tali contesti il rispetto dei diritti umani spesso manca, la te alla produzione di biocarburanti si trovano nei paesi corruzione è ampiamente diffusa e i proventi derivan- del G8 (escludendo però Russia e Giappone). Gli USA ti dallo sfruttamento delle risorse naturali locali vanno ne mantengono la leadership mondiale, ma Germania, Le imprese produttrici di biocarburanti a beneficio di ristretti gruppi di interesse (ad esempio Francia, Italia e Gran Bretagna occupano le prime po- e l’impatto degli investimenti militari, gruppi etnici, elite politiche ed economiche) a sizioni tra i principali paesi europei.13 Anche il Canada è sui paesi del Sud del mondo scapito di settori di pubblico interesse quali l’istruzione, tra i principali produttori. la sanità e l’assistenza sociale. Danni ulteriori vengono Nonostante il recente crollo del prezzo del petrolio, le provocati all’ecosistema ambientale dalla distruzione di Obiettivi vincolanti che aumentano le quantità di bio- aspettative di ulteriore crescita di questo nuovo merca- foreste primarie, che priva le popolazioni indigene dei carburante da utilizzare in sostituzione del carburante to nei prossimi anni hanno dischiuso nuove prospettive necessari mezzi di sostentamento. di origine fossile sono stati adottati nella gran parte di di business per un elevato numero di imprese in tutto questi paesi, stimolando ulteriori investimenti nel set- il mondo. A livello internazionale, sono ormai centinaia Le imprese che si approvvigionano di prodotti agricoli tore. le aziende che stanno investendo o pianificano di inve- per fini non alimentari rischiano di causare con i loro in- stire nei prossimi anni ingenti risorse per promuovere la vestimenti effetti molto negativi sulla sicurezza alimen- Gli Stati Uniti sono, tra i paesi industrializzati, quelli che coltivazione di prodotti agricoli destinati ad essere tra- tare delle popolazioni locali, quando i prodotti agricoli promuovono più massicciamente i propri progetti di sformati in biocarburanti o per l’installazione di impianti destinati al mercato dei biocarburanti entrano in diretta sviluppo dei biocombustibili. Attualmente si stima che di produzione/raffinazione. competizione con quelli destinati al consumo alimen- destinino aiuti a questo settore tra i 5,5 e i 7,3 miliardi tare. di dollari all’anno14, una cifra oscillante tra lo 0,04 e lo In Africa, America Latina e Asia, l’espansione dei bio- 0,05 per cento del PIL del paese in questione. carburanti è stata generalmente favorita dai governi locali, desiderosi di attrarre investimenti e creare nuove Anche l’Unione Europea, con la nuova direttiva sulle opportunità di esportazione. Secondo uno studio di energie rinnovabili, la 2009/28/CE, ha spianato la stra- ActionAid17, attualmente, la dimensione totale dei soli da al consumo di biocarburanti sul mercato europeo, progetti nel settore agricolo (compresi quelli program- anche se le politiche di sostegno a tale settore sono in mati o in fase di implementazione) ha superato i 13 realtà lasciate nelle mani di ciascun paese membro. I milioni di ettari (equivalenti a circa 130.000 Kmq): una paesi produttori di biocarburanti hanno così ottenuto superficie pari alla metà del Regno Unito.18 dalla Ue anche la possibilità di proteggere la propria produzione di biodiesel dal dumping USA.15 Ma quella che si stima essere necessaria per soddisfa- re l’attuale domanda di biocarburanti è addirittura pari Tra i grandi utilizzatori di biocarburanti, anche il Cana- a oltre 100 milioni di ettari (pressappoco il 7% di tutto da ha sostenuto massicciamente la propria industria: il terreno arabile e quello occupato da colture perma- si stima, infatti, che il valore complessivo del sostegno nenti del pianeta). 12 Rendering Magazine, Studies show reneable fuels reduce greenhouse gases con- La produzione di biocarburanti presenta numerosi ri- siderably, 14 February 2010. Available online at the following address: http://render- magazine.com/assets/StudiesShow.pdf schi per le popolazioni locali e per l’ambiente: spesso 13 European Biodiesel Board, sito web ufficiale. Disponibile online al seguente indiriz- le multinazionali del settore operano in paesi governa- zo: http://www.ebb-eu.org/stats.php; http://www.ebio.org/statistics.php?id=5 14 Global Subsidies Initiative. Disponibile online al seguente indirizzo: http://www.glo- balsubsidies.org/en/research/biofuel-subsidies-united-states 16 Global Subsidies Initiative. Disponibile online al seguente indirizzo: http://www.glo- balsubsidies.org/en/research/biofuel-subsidies-canada 15 European Biodiesel Board, EU Ministers endorse definitive measures against US biodiesel – EBB praises critical decision for EU producers, Press Release, 7/7/2009. 17 Limes, “Chi paga il prezzo dei carburanti verdi?”, Nicola Borello, 1/12/2009. Disponibile online al seguente indirizzo: http://www.ebb-eu.org/EBBpressreleases/ 18 Actionaid, The geography of risks linked to agrofuel projects of multinational cor- PR%20B99%20publication%20definitive%20measures%20%20070709.pdf porations, 2009.
8 9 Box 1 Chi sono i vincenti e i perdenti del business globale dei biocarburanti? I vincenti I perdenti »» I produttori di cereali e grani alimentari, so- »» I piccoli contadini, in particolare quelli del Sud La mappa globale Questa mappa mette in evidenza gli investimenti delle prattutto le grandi imprese agricole che producono del mondo, che coltivano prodotti diversi dai grani e maggiori imprese multinazionali nel Sud del mondo alle su scala industriale, beneficiano dell’aumento del- che non hanno la possibilità di diversificare le proprie Proprio per questo motivo ActionAid ha prodotto una quali Actionaid chiede di fare tutto il possibile per scon- la domanda di materie prime per la produzione di colture per far fronte ai cambiamenti sul mercato ge- mappa globale (vedere mappa qui di seguito) il cui giurare i rischi descritti. Per fare ciò le imprese devono, biocarburanti. Tra queste, multinazionali americane nerati dalla domanda determinata dai biocarburanti. obiettivo è quello di identificare nelle aree attualmente in fase di progettazione, consultare gli attori coinvolti come Archer Daniels Midland e Bunge sono tra le »» Le popolazioni locali le cui terre vengono espro- oggetto di investimenti - sia agricoli sia industriali - i e compiere un’analisi dell’impatto socio-economico e più influenti nel commercio internazionale della mate- priate ed utilizzate per produrre biocarburanti. possibili rischi di abuso nei riguardi delle comunità lo- ambientale dell’investimento. In fase di implementazio- ria prima necessaria alla produzione di biocarburanti. Tali comunità, per la maggior parte popolazioni rurali cali e dell’ambiente, nonché i rischi d’impresa ad essi ne invece, le imprese devono adottare codici di con- Con le loro notevoli risorse sono inoltre in grado di che vivono dei prodotti delle loro terre, non vengo- connessi. dotta specifici per garantire il rispetto dei diritti uma- adattarsi rapidamente alle fluttuazioni dei mercati in no adeguatamente compensate e spesso vanno ad ni e dell’ambiente nella sfera d’influenza delle proprie modo da massimizzarne i ritorni. accrescere la povertà urbana delle grandi metropoli. Questa mappatura del rischio connesso alla produ- attività, instaurare un dialogo diretto con le comunità »» Le aziende leader nella produzione di biocarbu- »» I consumatori, soprattutto quelli più poveri, che zione dei biocarburanti – sia nella sua fase agricola, interessate, volto a prendere in considerazione even- ranti. Aziende come la Diester Industrie International a causa della competizione tra domanda di prodot- ovvero la coltivazione della materia prima, sia in quel- tuali interessi e necessità locali e compiere uno stretto (una joint venture tra il gruppo francese Diester In- ti destinati al mercato di biocarburanti e domanda la industriale (impianti di raffinazione) – consente di monitoraggio degli impatti del progetto sulla comunità dustrie e il gruppo Bunge) ad esempio, sono dotate alimentare, rischiano di ritrovarsi con beni alimentari identificare cinque fattori cruciali: deforestazione20, locale. di grandi capacità finanziarie ed economie di scala più cari e quindi di dover ridurre i loro consumi. insicurezza alimentare21, conflitti agrari e abusi legati per attuare strategie di lungo periodo e in grado di »» Le aziende operanti nella produzione e com- agli espropri di terra, negazione dei diritti civili e poli- operare su più mercati, riducendo i rischi degli inve- mercializzazione di prodotti petroliferi quali ad tici (diritto di espressione, assemblea, associazione) e stimenti. esempio la statunitense Exxon Mobil, la britannico- corruzione22. Uno dei principali fenomeni che emerge »» Le grandi imprese fornitrici di input agricoli. La olandese Royal Dutch Shell, la britannica BP e l’Ita- dalla mappatura è che, spesso, nei paesi del Sud del statunitense John Deere e l’Italiana Case-New Hol- liana ENI, che vedono sostanzialmente ridotta la mondo l’espansione di coltivazioni per la produzione land (produttrici di macchinari agricoli), le canadesi domanda di oli di origine minerale man mano che i di agrocombustibili (come soia, mais, jatropha, palma Agrium, Potash Corp e la statunitense Mosaic (pro- biocarburanti acquistano maggiori quote di mercato. da olio, canna da zucchero e olio di ricino) è accompa- duttrici di fertilizzanti agricoli), la statunitense Mon- »» Le imprese produttrici di mangimi animali a gnata da una politica di concentrazione della terra nelle santo (produttrice di semi OGM e pesticidi). Queste base di grani e le imprese alimentari di trasfor- mani di pochi proprietari, con conseguente esclusione aziende beneficiano dell’aumento della domanda di mazione che acquistano cereali e altri grani per il dell’agricoltura a conduzione familiare e precarizzazio- input agricoli dettata dalla necessità di incrementare mercato del consumo umano (per esempio Barilla) ne del mercato del lavoro. le rese agricole per soddisfare le crescenti richieste rischiano di essere danneggiate da una crescita dei del mercato dei biocarburanti. prezzi delle materie prime agricole causata dall’au- La mappa copre un’ampia varietà di coltivazioni utiliz- »» Le aziende automobilistiche che hanno inve- mento della domanda di biocarburanti. zate per la produzione di biocarburanti, tra cui jatropha stito in tecnologia flex fuel. Ad esempio FIAT (una pianta siccitosa ad alto rendimento di olio combu- Automobiles, leader mondiale nella tecnologia che stibile), palma da olio, canna da zucchero, soia, olio di consente l’utilizzo dei carburanti di origine vegetale ricino e altre. Le imprese menzionate sono attualmen- come l’etanolo. In Brasile, il 95% delle auto com- te coinvolte in diverse fasi di sviluppo di progetti nel mercializzate da FIAT sono equipaggiate con il “Flex settore (programmazione, start up o in fase operativa Fuel”, il sistema che consente di utilizzare miscele più avanzata). I progetti analizzati sono stati divisi in variabili di bioetanolo puro e gasolina (che già con- due principali categorie: agricoli (ossia di coltivazione e tiene il 22% di etanolo). Tuttavia, eccezion fatta per produzione della materia prima) e industriali (impianti di gli Stati Uniti e il Brasile, su mercati strategici come raffinazione di biocarburanti). quello europeo, il bioetanolo (anche se in crescita) ha comunque un ruolo ancora secondario rispetto 20 Based on FAO Forest report 2009 ftp://ftp.FAO .org/docrep/FAO /011/i0350e/ i0350e.pdf al biodiesel19. 21 FAO, The State of Food Insecurity in the World 2008. Disponibile online al seguente indirizzo: ftp://ftp.fao.org/docrep/fao/011/i0291e/i0291e02.pdf 22 Based on Transparency International corruption perception index and Wold Bank 19 European Bioethanol Fuel Association, “The EU market” section, http://www.ebio. Governance Indicators on control of corruption. http://info.worldbank.org/governance/ org/EUmarket.php wgi/mc_countries.asp
10 11 La geografia dei rischi Deforestation Denial of freedom of expression, assembly and association Food Insecurity Land evictions Corruption legata ai progetti d’investimento REFINERIES OR b e delle multinazionali PROJECT SIZE PROCESSING PLANTS biodiesel ethanol 0-10.000 ha TYPE OF CULTIVATION j jatropha s sugar cane 10.000-50.000 ha op oil palm m maize nella produzione di biocarburanti 50.000-100.000 ha > 100.000 ha co castor oil sf sunflower eu eucaliptus w organic waste sb soy beans ss sweet sorgum cr croton megalocarpus cs cotton seed TUNISIAN REPUBLIC BURKINA FASO TUNISIA DEMOCRATIC REPUBLIC Dagris [France] j Agroils [Italy] OF THE CONGO AFGHANISTAN op ZTE International [China] Dagris [France] REPUBLIC OF MEXICO SENEGAL INDIA j Global Clean Energy Holdings [USA] j Agro-Africa [Norway] j D1 Oils [United Kingdom/India] j REPUBLIC OF REPUBLIC OF j Mission NewEnergy Limited [Australia] Holding Carbiol [France] GUATEMALA j SBE Senegal [Italy] MALI JMI (60% Eco-Carbone, 19% Novartis) CAMEROON ETHIOPIA j+op Bionor [Spain] j [France/Switzerland] op Ferne Suisse s B&D Foods [USA] op Green Earth Fuels LLC [USA] British Sugar (51% Illovo Sugar) [Belgium] j Becco Biofuels [USA] REPUBLIC OF THE s [United Kingdom] Group Bolleré [France] j BioMassive [Sweden] THAILAND GAMBIA j+co Flora EcoPower [Germany] op Fri-el Group [Italy] j Flora EcoPower [Germany] Becco Biofuels [USA] j Global Energy Pacific [USA] COLOMBIA j Hovev Agriculture [Israel] j LHB [Israel] PHILIPPINES j Diligent Energy systems [Netherlands] CAPE VERDE National Biodiesel Corporation j [Germany] j Bionor [Spain] Bronzeoak [United Kingdom] D1 Oils Plc [United Kingdom] j D1 Oils Plc [United Kingdom] Sun Agrofuels j [United Kingdom] Mission NewEnergy Limited ss [United Kingdom] NRG Chemicals [United Kingdom] REPUBLIC OF LIBERIA REPUBLIC OF KENYA Equatorial Agrofuels op [United Kingdom] j Bioenegy Intl [Switzerland] PERU j Green Power Holding AG [Switzerland] Hg Consulting [Belgium] s Maple Energy Plc [USA] Energem Resources [Canada] op+j Pure Biofiuels corporation [USA] CÔTE D’IVOIRE REPUBLIC OF THE CONGO j Xenerga Inc. and Eurofuel [USA/Germany] 21st Century Energy [USA] eu Magindustries [Canada] UNITED REPUBLIC OF op op Eni Group [Italy] Fri-el Group [Italy] TANZANIA REPUBLIC OF j BioMassive Tanzania Ltd [Sweden] j GHANA BioShapeTanzania Ltd [Netherlands] j Agroils [Italy] ss Cams Group [United Kingdom] j Diligent Energy Systems [Netherlands] MALAYSIA INDONESIA ANGOLA cr j BFG Bionic Fuel Group [Germany] Euphorbus [USA] Mission Agrofuels of Australia [Australia] D1 Oils Plc [United Kingdom] j Biofuel AS [Norway] FELISA [Tanzania/Belgium] Mission NewEnergy Limited [Australia] Sinopec [R.D.China] j D-1 Oils Plc [United Kingdom] Eni [Italy] KIKULETWA Farm Ltd Alovera plantation Bollorè Group, Mellori Group j Galten Global Alternative Energy [Israel] Petrobas [Brazil] j [United Kingdom] op [France/Italy] BRAZIL j j Gold Star Agrofuels [USA-Ghana] Lion Bridge Ventures [United Kingdom] s Odebrecht [Brazil] j InEnergy Group [United Kingdom] j Prokon BV [Germany] s Adecoagro [Argentina] s sb Agrenco Group [Netherlands] j Moncada Energy Group [Italy] SEKAB Tanzania Ltd [Sweden] s Northern Sugar Resources Ltd [Sweden] j Sun Biofuels Tanzania Ltd [United Kingdom] sb Archer Daniels Midlands [USA] REPUBLIC OF j ScanFuel AS [Norway] s+j Bionor [Spain] British Petroleum, Louis Dreyfus group, s Sekab [Sweden] NAMIBIA REPUBLIC OF REPUBLIC OF Maeda Group [United Kingdom, France, Japan] s PGBI [South Africa] REPUBLIC OF Bunge [USA] s Cargill [USA] ZAMBIA MALAWI MAURITIUS j D1 Oils Plc [United Kingdom] j D1 Oils Plc s Alco Group [Switzerland] Eni [Italy] Louis Dreyfus Group [France] ARGENTINA REPUBLIC OF j j Omnia Group [South Africa] Viridesco [United Kingdom] [United Kingdom] Mitsui [Japan] co South Cone Agriculture [Ireland] AGD, Bunge [USA] Glencore Group [Switzerland] SOUTH AFRICA eu Stora Enso [Sweden/Finland] Louis Dreyfus Commodities [USA] m+s+j+sf D1 Oils Plc [United Kingdom] s Tereos Group [France] Repsol [Spain] s Alco Group [Belgium] REPUBLIC OF j Viridas Plc [United Kingdom] REPUBLIC OF MADAGASCAR MOZAMBIQUE Central African Mining and Exploration Company j j Avana [United Kingdom] Flora Ecopower [Germany] KINGDOM OF s (CAMEC) [United Kingdom] j Gem Agrofuels Plc [United Kingdom] SWAZILAND j Energem Agrofuels Ltd [Canada] j Green Power Holding AG [Switzerland] j j J-Oils [France] NEO new ecologic oil [France] D1 Oils Africa, a subsidiary of j Moncada Group [Italy] j NOTS Renewable Energy B.V. [Netherlands] j D1 Oils Plc [United Kingdom] s Principle Energy [United Kingdom] j Oji Paper Group [Japan] Diligent Tanzania Ltd, a subsidiary of Tsaku SARLU, a subsidiary of Daewoo Logistics s Sekab [Sweden] j Diligent Energy Systems [Netherlands] s Sfir Group [Italy] m+s [South Corea] j Sun Agrofuels [United Kingdom] j Viridesco [United Kingdom]
12 13 Foto: James Oatway/Panos/ActionAid Gli effetti nel Sud del mondo dell’espan- Nord del paese, con seri rischi per i delicati ecosistemi sione delle coltivazioni di prodotti agricoli locali. Secondo fonti del governo brasiliano la progres- destinati alla produzione di biocarburanti: siva meccanizzazione della raccolta della canna da alcuni esempi. zucchero comporterà, la perdita di circa 400 mila posti di lavoro nel settore agricolo24 su un totale di circa 20 Nei paesi del Sud del mondo l’espansione di coltiva- milioni di occupati entro il 2010. zioni per la produzione di biocombustibili come soia, mais, olio di palma, canna da zucchero è spesso ac- In Guatemala, l’espansione delle coltivazioni di canna compagnata da una politica di concentrazione della da zucchero e palma da olio ha comportato la con- terra nelle mani di pochi proprietari, con un effetto di centrazione della proprietà della terra a vantaggio dei esclusione dell’agricoltura su piccola scala a condu- grandi latifondisti, con l’acquisto da parte di questi ulti- zione familiare e di una precarizzazione del mercato mi dei terreni che i piccoli agricoltori avevano ottenuto lavorativo. a seguito della riforma agraria. Questi fenomeni han- no conseguenze drammatiche in termini di perdita dei Il fenomeno del land grabbing - l’accaparramento delle mezzi di sostentamento e di sicurezza alimentare per terre è una delle manifestazioni più evidenti della con- le comunità locali. versione delle terre coltivabili da uso alimentare ad uso energetico. La crescita della domanda di biocarburanti polazioni africane25. Situazioni simili si sono riscon- vi sono state forti contestazioni e rivolte per l’aumento fornisce un incentivo alle imprese produttrici a spode- “In Guatemala, l’espansione delle coltivazioni trate anche in paesi come la Tanzania e il Mozambico. dei prezzi dei prodotti alimentari, il governo locale ha stare i piccoli contadini delle loro terre fertili. L’incidenza di canna da zucchero e olio di palma minaccia i promosso ambiziosi programmi di espansione delle del land grabbing è preoccupante: in cinque paesi afri- mezzi di sostentamento e la sicurezza alimentare coltivazioni destinate ai biocarburanti. Nell’area di Bi- cani, 1,1 milioni di ettari, un’area pari alla superficie del delle comunità locali” “Non ho una fattoria, non ho neppure un giar- gnona, ad esempio, il dipartimento delle risorse fore- Belgio, sono stati destinati alla produzione di biocarbu- [Laura Hurtado, Coordinatrice per il diritto all’alimen- dino, perché la sola terra che avevo è stata di- stali ha stimato che la “pulizia” delle foreste per fare ranti. L’intera produzione proveniente da queste terre è tazione di ActionAid Guatemala] strutta. Stiamo soffrendo la fame perché anche spazio alle piantagioni di jatropha potrebbe decurtare destinata all’esportazione e non verrà dunque utilizzata se vado a cercarne un’altra loro ce la distrugge- del 68% il reddito delle popolazioni rurali. Le donne per accrescere la disponibilità energetica dei paesi afri- ranno ancora”. sono particolarmente colpite da questi cambiamenti cani, mentre sarà utilizzata per rifornire le automobili In Africa la situazione non è molto dissimile. Il governo [Testimonianza di Elisa Alimone Mongue, madre e poiché sono coloro che raccolgono legna per il fuoco, nei paesi ricchi. La scarsità di beni alimentari è uno de- del Ghana ha adottato un ambizioso piano per incre- coltivatrice del Mozambico. La sua terra è stata pre- noci e altri prodotti del bosco per sostenere il reddito e gli elemtni fonadmentli che portano a una crescita dei mentare la produzione agricola destinata ai biocarbu- sa da un’azienda per produrre biocarburanti26] i bisogni alimentari delle loro famiglie.28 prezzi degli stessi ed una conseguente crescita della ranti, contando di attrarvi nuovi investimenti. Molti di povertà e della fame23. questi sforzi però sono promossi senza adeguate con- sultazioni con le comunità locali direttamente interes- “Ci hanno preso la terra quando era già arata. “Né le rivolte in Senegal né l’importazione del In Brasile, ad esempio, l’aumento della produzione di sate. In alcuni casi, come quello della coltivazione degli Non ci hanno pagato nulla. Quello che vogliamo 60% del cibo che si consuma in questo paese zucchero di canna destinato a trasformarsi in etanolo alberi di noce di karité (importante fonte di reddito per è avere indietro le nostre fattorie. Perché da que- sembra dissuadere il nostro governo dalla volon- contribuisce a fare aumentare i prezzi dei prodotti ali- le popolazioni locali durante la stagione delle piogge) ste dipende il nostro sostentamento. Stiamo mo- tà di allocare ancora più terra per la produzione mentari e la concentrazione della terra. Entro il 2015 la si è assistito a veri e propri espropri di terre, che sono rendo di fame e non c’è nulla che abbiamo che di biocarburanti. La scarsità di terra da destinare superficie destinata alla canna da zucchero potrebbe state “ripulite” per far posto alla produzione di biocar- sia in realtà nostro”. alla produzione di biocarburanti in Europa, fa sì aumentare dagli attuali 7 milioni di ettari a 13 milioni. buranti. È utile ricordare che la noce del karité è [Matilde Ngoene, madre e coltivatrice, Mozambico27] che questa incoraggi i paesi in via di sviluppo la La pressione esercitata dalle coltivazioni di canna da una pianta per usi alimentari indigena dell’Africa produrre biocarburanti anziché cibo per le perso- zucchero su altre attività agricole e zootecniche sta e che ha un grande potenziale per migliorare la ne affamate”. spingendo i produttori agricoli di altre colture (come ad sicurezza alimentare, rafforzare lo sviluppo rurale Anche in Senegal, dove tra il marzo e l’aprile del 2008 [Fatou Mbaye, Ricercatrice di Actionaid Senegal] esempio la soia) e gli allevatori di bestiame dal Sud al e promuovere un’agricoltura sostenibile tra le po- 25 Ibid. 24 Action Aid, 2008, Food, Fuels and Energy, Balancing Global Grain and Energy, 23 Actionaid, January 2010, Meals per gallons, The impact of industrial biofuels on policies with Sustainable Land Use. Vedere anche Guardian, Biofuel bonanza not so 26 Testimonianza raccolta nel Novembre 2009. 28 Action Aid, 2008, Food, Fuels and Energy, Balancing Global Grain and Energy, people and global hunger. sweet for Brazil’s sugar cane cutters, 4/06/2008. 27 Ibid. policies with Sustainable Land Use.
14 15 Grafico 1 Stima livello emissioni dei diversi tipi di biocarburanti, rispetto al carburante di origine minerale. I benefici ambientali di parte della foresta amazzonica in coltivazioni per i I dati sulle emissioni sono espressi in g/MJ (densità di energia per massa). biocarburanti avrà un saldo negativo della produzione I benefici dei biocarburanti sono stati storicamente pro- di CO2 che si potrà recuperare solo in 250 anni31. mossi, sia come risposta per i paesi importatori di pe- Cultivation Transport, distrib. trolio all’eccessiva dipendenza dai carburanti di origine Lo stesso taglio della vegetazione causa di per sé un Processing (incl. electr. surplus) Land use change fossile, sia come parte della soluzione ai cambiamenti rilascio di anidride carbonica, così come l’aratura dei climatici. Le piante utilizzate per produrre i biocarbu- terreni. Il drenaggio di terre umide per usi agricoli, inol- ranti, in effetti, assorbono anidride carbonica duran- tre, può provocare enormi emissioni iniziali di anidri- Biodiesel from palm oil (CH4, capture) te la loro coltivazione e le emissioni nocive prodotte de carbonica. Se si considerano tutti questi effetti, la sono senz’altro inferiori. Per questo motivo qualcuno convenienza dell’utilizzo di biocarburanti risulta molto Biodiesel from palm oil (unspec.) ha sostenuto che che da un punto di vista dell’impatto inferiore di quanto potrebbe stabilire un test per sti- mare le emissioni di anidride carbonica eseguito su un Biodiesel from palm oil (BSO) ambientale, i biocarburanti siano comunque preferibili rispetto ai carburanti di origine fossile. semplice banco di laboratorio. Biodiesel from soybean In realtà valutare l’impatto dei biocarburanti in termini di Il grafico 1 riporta il livello di emissioni stimate dei vari Biodiesel from soybean(BSO) emissioni non è così semplice e il rischio di sottostima- tipi di biocarburante prodotto da diverse colture, ri- Biodiesel from rapeseed re il loro reale impatto sull’ambiente è forte. Secondo spetto a quello del combustibile di origine fossile. uno studio di Bird Life International, FERN, Friend of Biodiesel from rapeseed (BSO) the Earth Europe, Oxfam and Transport and Environ- Ethanol from sugar cane ment, se si considera l’energia utilizzata lungo tutta la filiera dei biocarburanti, la riduzione delle emissioni Ethanol from sugar cane (BSO) complessive rispetto al carburante di origine fossile è molto variabile e può essere del 90% ma anche solo Ethanol from corn/maize (EU) del 10%, nel caso ad esempio di biocarburanti pro- Ethanol from corn/maize (BSO) dotti da colture a uso intensivo di macchinari agricoli a motore, trasportati per lunghe distanze o che hanno Ethanol from wheat (process full straw) comportato un cambiamento d’utilizzo dei terreni.29 Ethanol from wheat (fuelled by NG CHP) Sempre secondo tale studio, i guadagni in termini di emissioni dell’uso dei biocarburanti nella gran parte dei Ethanol from wheat (fuelled by NG boiler) casi sarebbero marginali o inesistenti. Ethanol from wheat (fuelled by lignite) Inoltre, spesso, vengono ignorati i costi nascosti della Ethanol from wheat (process unspec.) produzione di biocarburanti quali, ad esempio, il cam- bio di destinazione d’uso dei terreni. Convertire foreste Ethanol from wheat (BSO) in terreni agricoli per la produzione di biocarburanti può Ethanol from sugarbeet compromettere la capacità stessa del terreno di as- 100 sorbire anidride carbonica, a causa della perdita della Ethanol from sugarbeet (BSO) vegetazione originaria.30 Secondo un recente studio dell’università di Kassel (Germania) pubblicato sulla 31 Lo studio ha applicato a un modello matematico le previsioni sull’espansione delle 0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 coltivazioni per i biocarburanti in Brasile, che dovrebbero portare alla perdita di circa rivista Proceedings of the National Academy of Scien- 120 mila kmq di foresta in favore di coltivazioni destinate alla produzione di biocar- g CO2-e./MJ biofuel buranti. Calcolando il contributo positivo alla riduzione dell’anidride carbonica dato ces of the United States of America, la conversione dall’uso dei carburanti verdi e quello negativo provocato dalla riduzione della foresta amazzonica, i ricercatori hanno trovato che il saldo risulta essere fortemente negativo, e per iniziare a risparmiare gas serra bisognerebbe aspettare più di 200 anni. Per ulte- Fonte: Bird Life International, FERN, Friend of the Earth Europe, Oxfam and Transport and Environment. 2009. riori informazioni vedere: David M. Lapola, Ruediger Schaldach, Joseph Alcamo, Alber- 29 Biofuels, Handle with care, Bird Life International, FERN, Friend of the Earth Euro- te Bondeau, Jennifer Koch, Christina Koelking, and Joerg A. Priess, “Indirect land-use pe, Oxfam and Transport and Environment, 2009 changes can overcome carbon savings from biofuels in Brazil”, B. L. Turner, Arizona 30 Ibid. State University, Tempe, 8 Gennaio 2010.
16 17 Capitolo 2 Lo scenario italiano Il quadro normativo Il Parlamento e il Consiglio europei hanno emanato in materia di energie “alternative” la direttiva 2009/28/CE del 23 aprile 2009. In essa sono contenute linee guida sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnova- Box 2 bili, che ha modificato e abrogato le precedenti diretti- Le altre fonti alternative ve 2001/77/CE e 2003/30/CE. Il processo per arrivare all’approvazione della nuova di- Per quanto riguarda l’attuazione della nuova rettiva è stato piuttosto lungo e tormentato. Il provvedi- direttiva sulle energie rinnovabili l’Italia sem- mento è stato inserito nel cosiddetto “pacchetto clima” bra, almeno in partenza, in discreta posizio- proposto dalla Commissione nel gennaio 2008, appro- ne. Nel 2008, infatti, ben l’8,8% dei consumi vato dal Parlamento Europeo il 17 dicembre 2008 e energetici totali è provenuto da fonti rinnova- successivamente sottoposto all’approvazione da parte bili. del Consiglio Europeo. In particolare, la produzione idroelettrica ha A differenza di quanto inizialmente proposto dalla raggiunto i 59,2 TWh nel 2008, con un au- Commissione Europea, la nuova direttiva europea non mento pari al 19,9% rispetto al 2007. Con definisce livelli quantitativi minimi per l’uso dei biocar- 338 MW di energia elettrica prodotta nel buranti in ciascuno Stato membro, ma si limita a stabi- 2008, l’Italia ha raggiunto gli USA come ter- lire obiettivi nazionali obbligatori nel campo delle fonti zo maggiore produttore mondiale di energia energetiche rinnovabili. solare, dietro soltanto a Spagna e Germania. Nel 2008, il nostro paese ha anche prodotto Questi obiettivi comprendono quello minimo del 20% 3,700 MW di energia eolica. di energia proveniente da fonti rinnovabili sul totale di energia consumata e quello del 10% nel settore dei Secondo il Renewable Energy Country At- trasporti entrambi da raggiungersi entro il 2020. Fermi tractiveness Index, pubblicato annualmente restando questi obiettivi generali, gli Stati membri sono da Ernest&Young, l’Italia occupa attualmente lasciati liberi di scegliere le strategie più appropriate. la settima posizione tra i paesi che investono maggiormente in energie rinnovabili.32 Gli Stati membri sono quindi chiamati ad adottare un piano d’azione nazionale specifico per le energie rin- novabili, entro il giugno 2010, tramite il quale ciascun 32 Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Rapporto 2009 http://fonda- zionesvilupposostenibile.org/f/Documenti/Convegno+Ue_regioni_Rap- paese dovrà decidere il proprio mix di fonti energeti- porto09/Rapporto_2009_Fondazione_per_lo_sviluppo_sostenibile.pdf che rinnovabili, comprese le biomasse, e le misure da adottare per raggiungere gli obiettivi stabiliti dalla diret- tiva stessa per ottemperare alle prescrizioni dei criteri di sostenibilità per quanto riguarda i biocarburanti.
18 19 Foto: Gisele Wulfsohn/Pa nos/ActionAid Nonostante la nuova direttiva sulle energie rinnovabili Agricole Alimentari e Forestali) un decreto per aumen- non specifichi i target per i diversi tipi di fonti (eolico, tare sin dal 2010 la quota minima di biocarburanti da idroelettrico o fotovoltaico), appare molto improbabile miscelare nella benzina e nel gasolio. Tale decreto fissa che tale percentuale di consumi energetici possa es- il limite del 3,5% nel 2010, il 4% nel 2011 e il 4,5% nel sere raggiunta senza ricorso ai biocarburanti, special- 2012. mente nel settore dei trasporti. Nel 2008, l’Italia - nel solo settore dell’autotrazione - Inoltre, la direttiva esprime ottimismo circa le possibilità ha consumato 25,9 milioni di tonnellate di carburante di raggiungere gli obiettivi facendo affidamento preva- diesel, ma solo 11 milioni di tonnellate di benzine. Poi- lentemente sulle risorse interne all’UE. In realtà, con ché il bioetanolo può essere aggiunto solo alla benzi- riferimento ai biocarburanti, vi sono dubbi legittimi che na, considerando le attuali tendenze del mercato dei questo possa effettivamente accadere, sia per la limi- carburanti per autotrazione, che vedono la domanda tata capacità produttiva dell’agricoltura europea, sia di benzine in forte declino (mentre il diesel, il GPL e il per le difficoltà esistenti nello sviluppo delle altre fonti metano sono in forte crescita), è poco probabile che il energetiche alternative - quali l’eolica e la solare - in bioetanolo diventi una fonte di energia importante per assenza di adeguati investimenti da parte degli stati il nostro mercato.35 membri. Con una capacità produttiva di oltre 1.657.000 tonnel- Molti paesi hanno comunque già in parte recepito i late l’anno, ripartita in 15 impianti operativi, l’Italia è già contenuti della vecchia direttiva 2003/30/CE33, ema- oggi uno dei maggiori produttori in Europa di biocarbu- nando normative interne che innalzano i limiti minimi ranti36. Inoltre, attualmente sono in fase di realizzazione obbligatori di miscelazione per i biocarburanti con i quattro nuovi impianti per la produzione di biodiesel carburanti per autotrazione. per un totale di ulteriori 600.000 tonnellate37. Per quanto riguarda l’Italia, nel 2008 è stata consuma- Per quanto riguarda l’apparato industriale del nostro ta una quantità pari a 700.000 tonnellate di biodiesel, paese, il vero problema dello sviluppo del mercato dei equivalente al 2% del totale del carburante per auto- biocarburanti non risiede tanto nella capacità indu- trazione. striale, facilmente espandibile attraverso opportuni in- vestimenti, ma è soprattutto relativo alle limitate risorse Nel 2009, il consumo di biocarburanti è salito al 3%, agricole e superfici da destinare a questi prodotti - una equivalente a circa 1.400.000 tonnellate di prodotto. limitazione comune a molti altri paesi europei. In Italia Va rilevato che per parte di questi consumi esiste an- il biodiesel è dunque prodotto prevalentemente con cora un contingente agevolato (in esenzione di impo- materia prima d’importazione (semi e/o olio di colza, sta) pari a complessive 250.000 tonnellate di biodie- girasole e/o olio di palma). sel34. Nel gennaio 2010, in attesa del recepimento della nuova direttiva europea sulle fonti rinnovabili, il Ministro Un recente studio di Nomisma, pubblicato nel rappor- dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha firma- to annuale 2009 dell’Unione Petrolifera, ha accertato, to con il concerto dei Ministri Stefania Prestigiacomo ad esempio, che in Italia per raggiungere l’obiettivo (Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare), Giulio indicativo del 5,75% nel settore dei trasporti, previsto Tremonti (Economia e Finanze), Luca Zaia (Politiche dalla vecchia direttiva 2003/30/CE, servirebbero 2,1 33 Tale direttiva stabiliva obiettivi progressivi non vincolanti per l’utilizzo dei biocar- buranti nel settore dei trasporti, pari al 5,75% dei consumi complessivi per il 2010. Per ulteriori informazioni consultare il seguente indirizzo web: http://eur lex.europa.eu/ 35 Ibid. LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2003:123:0042:0046:IT:PDF 36 Ibid. 34 Unione Petrolifera, Rapporto Annuale 2009, Roma, 2009. 37 Ibid.
20 21 Tabella 1 Gli impianti di raffinazione di biocarburanti in Italia Fonte: Assocostieri, 2008. Nel totale sono esclusi gli impianti da realizzare. R = Impianti da realizzare . CAPACITA’ AZIENDE ASSOCIATE LOCALITA' PRODUTTIVA (tonn) ALCHEMIA ITALIA SRL Rovigo (RO) 15.000 BIO-VE-OIL OLIMPO SRL R Corato (BA) 100.000 CAFFARO BIOFUEL SRL Torviscosa (UD) 60.000 CAFFARO BIOFUEL SRL Torviscosa (UD) 100.000 CEREAL DOCKS SPA Vicenza (VI) 150.000 COMLUBE SRL Castenedolo (BS) 120.000 DP LUBRIFICANTI SRL Aprilia (LT) 155.520 ECOIL Priolo (SR) 200.000 F.A.R. Fabbrica Adesivi Resine Spa Divisione Polioli Cologno Monzese (MI) 100.000 Foto: Des Willie/Action Aid FOREDBIO SPA Nola Marigliano (NA) 70.000 milioni di ettari di superficie agricola38 (pressappoco ECO FOX SRL Vasto (CH) 131.370 equivalente alla superficie della regione Toscana) di cui 1,8 milioni di ettari coltivata a oleaginose e 0,4 milioni ITAL BI OIL SRL Monopoli (BA) 190.304 di ettari a mais, contro una capacità potenziale teorica del nostro paese di soli 0,6 milioni di ettari. Per il solo ITAL GREEN OIL SRL San Pietro di Morubio (VR) 365.000 biodiesel al 2010 servirebbe un’area pari a 8,5 volte quella attualmente coltivata a colza e girasole nel no- GDR BIOCARBURANTI Cernusco sul Naviglio (MI) 50.000 stro paese. Questo significa che difficilmente si potran- no produrre biocarburanti senza un massiccio ricorso MYTHEN SPA Ferrandina (MT) 200.000 alle importazioni, il che minaccia di annullare qualsiasi vantaggio ambientale anche a causa delle emissioni NOVAOL SRL Livorno (LI) 250.000 connesse al trasporto dei prodotti agricoli dai luoghi NOVAOL SRL R Ravenna (RA) 200.000 di produzione a quelli di trasformazione in biocarbu- ranti. Questo vale anche per il resto d’Europa dove, OIL.B SRL Solbiate Olona (VA) 200.000 nella migliore delle ipotesi, si può stimare una copertu- ra al 2010 del 50-55% (9 milioni di ettari sui 17 milioni OXEM S.p.A. Mezzana Bigli (PV) 200.000 necessari).39 TOTALE IMPIANTI IN ESERCIZIO 2.457.194* 38 Unione Petrolifera, Rapporto Annuale 2009, Roma, 2009. 39 Ibid.
22 23 Chi controlla il mercato progetto dovrebbe creare un consorzio ad hoc che darà impiego a 10.000 persone. Tuttavia, sebbene Nonostante i recenti ribassi del prezzo del petrolio e l’azienda abbia dichiarato che il progetto promuove- la crisi economica e grazie ad agevolazioni finanziarie, rebbe lo sviluppo industriale ed energetico del Congo, normative e fiscali, l’industria dei biocarburanti in Italia nel rispetto dell’ambiente, non è ancora chiara la so- si sta espandendo rapidamente. stenibilità aziendale dei progetti.41 In Italia, la produzione del biodiesel è incominciata negli Il gruppo Merloni ha invece investito in Indonesia dove, anni ‘90, con una capacità produttiva stimata in cir- sin dal 2006 gestisce a Kuala Tanjung, (nord di Suma- ca 1.200.000 tonnellate all’anno. Nel 2005 operavano tra), un impianto da 250 mila tonnellate all’anno per solo una manciata di imprese, che si sono però mol- la lavorazione del biodiesel estratto dall’olio di palma tiplicate negli ultimi anni insieme agli impianti di pro- (cosidetto Nusantara Bio Fuel) in partnership con PT duzione e raffinazione sorti un po’ in tutta Italia. Tra Mopoli Raya (filiale del gruppo francese Bolloré).42 i maggiori produttori vi sono Novaol/ Gruppo Bunge (capacità produttiva 250.000 t + 200.000 t pianifica- Un’altra azienda attiva in questo settore è la FRI-EL ti), ITAL Green Oil/Gruppo Marseglia (365.000 t), GDR Green Power la quale ha rilevato una fattoria di stato Biocarburanti (250.000 t), Ecoil (200.000 t) , Mythen in Etiopia per avviare (con un investimento di 32 milioni (200.000 t) , Oil.B (200.000 t) e Oxem (200.000 t),. Ital USD) la coltivazione di una piantagione di jatropa e pal- Bi Oil (200.000 t). Secondo l’Assocostieri il fatturato ma da olio per biodiesel43. Il gruppo FRI-EL ha anche delle imprese operanti nel settore della produzione dei recentemente acquisito delle piantagioni di palma nella biocarburanti ha ormai raggiunto 1.299 miliardi di euro Repubblica del Congo-Brazzaville44. di fatturato nel 200840 (si veda la tabella 1). Il gruppo Moncada, una delle aziende leader in Italia Per quanto riguarda invece la produzione di energia nel settore delle energie rinnovabili, ha in fase di rea- elettrica attraverso l’utilizzo di biodiesel, tra le imprese lizzazione 85 mila ettari di piantagioni di Panicum vir- più attive in questo settore vi sono la ITAL Green Ener- gatum e Jatropha curcas, piante grasse oleaginose, gy - Gruppo Marseglia (con le centrali a biomasse liqui- in Ucraina, Ghana e Mozambico, che produrranno de di Monopoli e Morubio), Fri-el (con quelle di Acerra biocombustibili per alimentare turbine termoelettriche e Rugginosa) e VCC Energia (con quella di Avezzano). da 450 KW ciascuna, capaci di generare in totale 75 MW di elettricità (in grado di coprire il fabbisogno di Negli ultimi anni molte imprese italiane hanno inoltre una città di 65.000 abitanti). L’azienda ha già ottenuto dato vita a partnership volte alla promozione di colti- in concessione 20.000 ettari di terreno in Mozambico vazioni destinate alla produzione di biodiesel (principal- da destinare alla produzione di biomasse (biodiesel e mente semi di Jatropha curcas e olio di palma). olio vegetale). In base all’accordo con il governo mo- zambicano, sarà costituita una società a responsabilità Il gruppo ENI attraverso un accordo con il Governo limitata partecipata al 70% dal gruppo Moncada, al della repubblica del Congo-Brazzaville sta promuoven- do il programma «Food plus biodiesel» per la coltiva- 41 ENI, Comunicato Stampa, 18/05/2008. Disponibile online al seguente indirizzo: http://www.eni.it/attachments/media/comunicati-stampa/2008/05/congo-19may-08- zione di 70 mila ettari di palma da olio, con l’obiettivo di ita/ProgettoFoodPlusBiodiesel.pdf ottenere nei prossimi 4 anni 340 mila tonnellate di olio 42 GRAIN, Corporate power - Agrofuels and the expansion of agribusiness, luglio 2007. Disponibile online al segunte indirizzo:http://www.grain.org/seedling/?id=486 di palma da destinare al consumo locale, all’esporta- 43 Il Sole 24 Ore, Etiopia: Fri-El Energy power avvia programma produzione biocom- zione e alla produzione del biodiesel. Secondo l’ENI il bustibili, 21/05/2007. Disponibile online al segunte indirizzo: http://archivio-radiocor. ilsole24ore.com/articolo-548515/etiopia-fri-el-energy-power-avvia/ Foto: Antonio Olmos/ActionAid 44 Il Sole 24 Ore, Congo Brazzaville: Fri-El acquista piantagione palma da olio, 40 Sito web ufficiale Unione Produttori Biocarburranti in Italia. Disponibile online al 23/04/2009. Disponibile online al seguente indirizzo: http://archivio-radiocor.ilsole24o- seguente indirizzo: http://www.assocostieribiodiesel.com/produttori.asp re.com/articolo-696691/congo-brazzaville-fri-el-acquista/
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