Città di Pomezia Città Metropolitana di Roma Capitale - MODIFICA AL REGOLAMENTO PER - Dipartimento delle Finanze
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Città di Pomezia Città Metropolitana di Roma Capitale MODIFICA AL REGOLAMENTO PER L’APPLICAZIONE DELL’IMPOSTA UNICA COMUNALE (IUC) APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI C.C. N. 29 DEL 07/03/2019 (TESTO COORDINATO)
INDICE CAPITOLO I PRINCIPI GENERALI Art. 1 – Oggetto del regolamento Art. 2 – Funzionario responsabile del tributo Art. 3 – Riscossione Art. 4 – Dichiarazione Art. 5 - Portale del cittadino per i tributi locali Art. 6 – Versamenti Art. 7 – Ravvedimento Art. 8 – Accertamento Art. 9 – Rimborsi Art. 10 - Calcolo degli interessi Art. 10 bis – Incentivi Anti evasione Art. 11 - Contenzioso Art. 12 - Norme di rinvio Art. 13 - Entrata in vigore CAPITOLO II REGOLAMENTO COMPONENTE IMU Art. 1 - Oggetto del regolamento Art. 2 - Soggetto passivo Art. 3 - Determinazione dell’aliquota e dell’imposta Art. 4 - Base imponibile delle aree fabbricabili Art. 5 - Esenzioni e altre forme di agevolazione Art. 6 - Aree fabbricabili utilizzate per attività agro silvo pastorali Art. 7 - Agevolazioni Art. 8 - Riduzioni Art. 9 - Modalità di versamento e scadenze Art. 10 - Importi minimi 2
CAPITOLO III REGOLAMENTO COMPONENTE TASI Art. 1 - Oggetto Art. 2 – Presupposto del tributo Art. 3 – Soggetti passivi Art. 4 – Base imponibile Art. 5 – Aliquota di base e determinazione delle aliquote Art. 6 –Detrazioni – riduzioni – esenzioni Art. 7 – Servizi indivisibili Art. 8 – Modalità di versamento e scadenze Art. 9 – Importi minimi CAPITOLO IV REGOLAMENTO COMPONENTE TARI Art. 1 - Oggetto Art. 2 - Gestione e classificazione dei rifiuti Art. 3 - Rifiuti assimilati agli urbani Art. 4 - Sostanze escluse dalla normativa sui rifiuti Art. 5 - Presupposto per l’applicazione del tributo Art. 6 - Soggetti passivi Art. 7- Esclusione per inidoneità a produrre rifiuti Art. 8 - Esclusione per produzione di rifiuti non conferibili al pubblico servizio Art. 9 - Superficie degli immobili Art. 10 - Costo di gestione Art. 11 - Determinazione della tariffa Art. 12 - Articolazione della tariffa Art. 13 - Periodi di applicazione del tributo Art. 14 - Tariffa per le utenze domestiche Art. 15 - Occupanti le utenze domestiche Art. 16 - Tariffa per le utenze non domestiche Art. 17 - Classificazione delle utenze non domestiche Art. 18 - Scuole statali Art. 19 - Tributo giornaliero Art. 20 - Tributo provinciale Art. 21 - Riduzioni per le utenze domestiche
Art. 22 - Agevolazioni Art. 23 - Riduzioni per le utenze non domestiche non stabilmente attive Art. 24 - Riduzioni per il riciclo utenze non domestiche Art. 25 - Riduzioni per inferiori livelli di prestazione del servizio Art. 26 - Cumulo di riduzioni e agevolazioni Art. 27 - Obbligo di dichiarazione Art. 28 - Contenuto e presentazione della dichiarazione Art. 29 - Accertamento Art. 30 - Riscossione Art. 31 - Interessi Art. 32 - Rimborsi Art. 33 - Somme di modesto ammontare Art. 34 - Contenzioso Art. 35 - Entrata in vigore e abrogazioni Art. 36 - Disposizioni transitorie 4
CAPITOLO I - PRINCIPI GENERALI Art. 1 – Oggetto del regolamento 1. Il presente regolamento, adottato nell’ambito della potestà prevista dall’Art. 52 del D.Lgs. 15 dicembre 1997, nr 446, disciplina l’applicazione dell’Imposta Unica Comunale (IUC), istituita con l’Art. 1 commi 639 e ss. della Legge 147/2013 (Legge di Stabilità 2014) e relativi atti normativi, nonché dalla Legge di stabilità 2015 (Legge 23 dicembre 2014, n. 190), dalla Legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di Stabilità 2016), dalla Legge 11 dicembre 2016, n. 232 (Legge di Stabilità 2017), dalla Legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di Stabilità 2018) e dalla Legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Legge di Bilancio 2019). La IUC si compone dell’Imposta Municipale propria (IMU), di natura patrimoniale, dovuta dal possessore di immobili, escluse le abitazioni principali, e di una componente riferita ai servizi, che si articola nel tributo per i servizi indivisibili (TASI), a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’immobile, escluse le unita' immobiliari destinate ad abitazione principale dal possessore nonche' dall'utilizzatore e dal suo nucleo familiare, ad eccezione di quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 e nella tassa rifiuti (TARI) destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, a carico dell’utilizzatore. Art. 2 – Funzionario responsabile del tributo 1. Il Comune designa il Funzionario Responsabile a cui sono attributi tutti i poteri per l’esercizio di ogni attività organizzativa e gestionale, compreso quello di sottoscrivere i provvedimenti relativi a tali attività, nonché la rappresentanza in giudizio per le controversie relative al tributo stesso. 2. Ai fini della verifica del corretto assolvimento degli obblighi tributari, il funzionario responsabile può inviare questionari al contribuente, richiedere dati e notizie ad uffici pubblici o ad enti di gestione di servizi pubblici, in esenzione da spese e diritti, e disporre l’accesso ai locali di aree assoggettabili al tributo, mediante personale autorizzato anche avvalendosi dell’ausilio del personale del corpo di polizia locale e con preavviso di almeno sette giorni. 3. In caso di mancata collaborazione del contribuente o altro impedimento alla diretta rilevazione, l'accertamento può essere effettuato in base a presunzioni semplici di cui all'Art. 2729 c.c. Art. 3 – Riscossione 1. La IUC è applicata e riscossa dal Comune nel cui territorio insiste, interamente o prevalentemente, il presupposto del tributo.
Art. 4 – Dichiarazione 1. I soggetti passivi dei tributi presentano dichiarazione IUC entro il termine del 30 giugno dell’anno successivo alla data di inizio del possesso, utilizzo e detenzione dei locali o aree assoggettabili al tributo, secondo le modalità previste dalla legge. 2. La dichiarazione ha effetto anche per gli anni successivi sempre che non si verifichino modificazioni dei dati dichiarati da cui consegua un diverso ammontare del tributo; in tal caso, la dichiarazione va presentata entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui sono intervenute le modificazioni. Nella dichiarazione delle unità immobiliari devono essere indicati obbligatoriamente i dati catastali, il numero civico di ubicazione dell’immobile ed il numero dell’interno. 3. Per la componente TARI la dichiarazione deve essere presentata entro il termine previsto dall’art. 28 del capitolo IV del presente regolamento. 4. Per la TARI, restano ferme le superfici dichiarate o accertate per la Ta.R.S.U/ Ta.res 5. Per la TASI si applicano le disposizioni concernenti la presentazione della dichiarazione IMU o ICI. 6. Fatto salvo quanto diversamente disposto dal Regolamento generale per la disciplina delle entrate comunali, ogni eventuale riduzione od agevolazione relative ai tributi IMU, TASI e TARI, è subordinata, a pena di decadenza, alla presentazione della dichiarazione IUC entro il termine del 30 giugno dell’anno successivo a quello per il quale si richiede la riduzione od agevolazione. Art. 5 - Portale del cittadino per i tributi locali 1. E’ attivo sul sito istituzionale del Comune di Pomezia il Portale del Cittadino per i tributi locali, attraverso il quale i cittadini possono: a)richiedere assistenza tributaria ed inoltrare istanze a mezzo mail; b)consultare aliquote, tariffe, regolamenti e riduzioni; c)verificare lo stato dei pagamenti; d)effettuare visure catastali relative ai propri immobili siti nel territorio comunale; e)effettuare il calcolo dell’IMU e del ravvedimento operoso; f)scaricare le bollette per il pagamento della TARI; g)consultare i dati riguardanti i propri immobili; h)pre compilare le dichiarazioni IUC. 2. Al fine di accedere ai servizi sopra elencati, il cittadino dovrà effettuare la registrazione al Portale ottenendo così le apposite credenziali di accesso. 6
Art. 6 – Versamenti 1. Nel caso in cui risultasse da versare in acconto un importo inferiore al minimo stabilito, il dovuto potrà essere versato con la rata o il saldo immediatamente successivo. Art. 7 – Ravvedimento 1. Qualora non siano iniziati accessi, ispezioni e verifiche, il contribuente può regolarizzare spontaneamente una violazione usufruendo di una sanzione ridotta applicando le norme sul ravvedimento operoso contenute nell’Art. 13 del D.Lgs. 472/1997. Art. 8 – Accertamento 1. In caso di omesso o insufficiente versamento della IUC risultanti dalla dichiarazione, si applica l'Art. 13 del D.Lgs. 471/1997 e s.m.i.; 2. In caso di omessa presentazione della dichiarazione, si applica la sanzione dal 100% al 200% del tributo non versato, con un minimo di 50 euro. 3. In caso di infedele dichiarazione, si applica la sanzione dal 50% al 100% del tributo non versato, con un minimo di 50 euro. 4. In caso di mancata, incompleta o infedele risposta al questionario di cui all’Art. 2, entro il termine di sessanta giorni dalla notifica dello stesso, si applica la sanzione da 100 euro a 500 euro. 5. Le sanzioni di cui ai commi 2, 3 e 4 sono ridotte ad un terzo se, entro il termine per la proposizione del ricorso, interviene acquiescenza del contribuente, con pagamento del tributo, se dovuto, della sanzione e degli interessi. 6. Ai sensi dell'Art. 1, comma 161, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296, il termine per la notifica degli avvisi di accertamento in rettifica e d’ufficio è fissato al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello cui la dichiarazione o il versamento sono stati e avrebbero dovuto essere effettuati. L'avviso di accertamento può essere notificato anche a mezzo posta mediante raccomandata con avviso di ricevimento. La notificazione a mezzo del servizio postale si considera fatta nella data della spedizione; i termini che hanno inizio dalla notificazione decorrono per il contribuente dalla data in cui l'atto è ricevuto. 7. Ai sensi dell'Art. 9, del D.Lgs. 23/2011 si applica, in quanto compatibile, l’istituto dell’accertamento con adesione previsto dal D.Lgs. 218/1997. L’accertamento può essere quindi definito con adesione del contribuente sulla base dei criteri stabiliti dal Regolamento Comunale. 8. Ai sensi dell’Art. 50, comma 1, della Legge 27 dicembre 1997, n. 449, si stabilisce la non applicazione delle sanzioni per ritardati pagamenti effettuati dagli eredi nei 12 mesi successivi alla data di decesso del soggetto passivo. Per eventuali versamenti effettuati oltre tale termine, l’attenuazione delle sanzioni di cui alle norme richiamate, si applicherà secondo quanto disposto
dall’Art. 13, comma 1, del D.Lgs. 472/1997. In tale fattispecie la prescritta scadenza è da intendersi trascorsi 12 mesi dalla data di decesso del soggetto passivo ed è applicabile quanto previsto dal precedente art. 7 del presente regolamento. 9. Per tutto quanto non previsto dalle disposizioni dei precedenti articoli concernenti la IUC, si applicano le disposizioni di cui all'Art. 1, commi da 161 a 170, della Legge 27 dicembre 2006, n.296 e dal D.L. 16/2014. 10. In caso di mancata collaborazione del contribuente o altro impedimento alla diretta rilevazione, l'accertamento può essere effettuato in base a presunzioni semplici di cui all'Art. 2729 del c.c. 11. Le somme liquidate o accertate dal Comune, se non versate entro i termini prescritti, salvo che sia emesso provvedimento di sospensione, sono riscosse coattivamente secondo la normativa vigente. Art. 9 – Rimborsi 1. Ai sensi dell'Art. 1, comma 164, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 il contribuente può richiedere al Comune il rimborso delle somme versate e non dovute entro il termine di 5 anni dal giorno del pagamento ovvero da quello in cui è stato definitivamente accertato il diritto alla restituzione. In caso di procedimento contenzioso si intende come giorno in cui è stato accertato il diritto alla restituzione quello in cui è intervenuta decisione definitiva. L’ente locale provvede ad effettuare il rimborso entro 180 giorni dalla data di presentazione dell’istanza. 2. L’istanza di rimborso deve essere corredata da documentazione atta a dimostrare il diritto allo stesso. Sulle somme rimborsate spettano gli interessi a decorrere dalla data di versamento nella misura di cui al successivo articolo relativo al calcolo degli interessi. 3. E’ comunque riconosciuto il diritto al rimborso anche oltre il citato termine quinquennale nel caso in cui l'imposta sia erroneamente stata versata a questo Comune per immobili ubicati in Comune diverso a fronte di provvedimenti di accertamento non ancora divenuti definitivi da parte del Comune soggetto attivo del tributo. 4. Per i rimborsi relativi ad indebiti versamenti che si caratterizzano dall’assenza del presupposto d’imposta su cui si fonda la pretesa tributaria, gli interessi sulle somme rese decorrono dalla data di presentazione della relativa istanza. 5. Ai sensi dell’Art. 1, comma 167, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296, l’imposta per la quale il Comune abbia accertato il diritto al rimborso può essere compensata con gli importi dovuti a titolo della IUC. La compensazione avviene su richiesta del soggetto passivo da prodursi contestualmente alla richiesta di rimborso e può essere utilizzata fino al periodo d’imposta successivo allo stesso; nella richiesta stessa deve essere indicato l’importo del credito da utilizzare e il debito tributario oggetto di compensazione. Le somme di cui si richiede la compensazione non sono produttive di ulteriori interessi. 8
6. Il Comune provvede al rimborso o alla compensazione delle somme spettanti ai contribuenti a norma dei precedenti commi, previa verifica circa il regolare versamento di tutti gli importi dovuti a titolo di IUC anche relativi agli anni pregressi. Art. 10 – Calcolo degli interessi 1. La misura annua degli interessi, ove previsti, ai sensi dell'Art. 1, comma 165, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296, è stabilita in misura pari al tasso legale vigente al 1° gennaio di ciascun anno d'imposta, sia per i provvedimenti di accertamento che di rimborso. Art. 10 bis – Incentivi anti – evasione Il maggiore gettito accertato e riscosso, relativo agli accertamenti dell'imposta municipale propria e della TARI, nell'esercizio fiscale precedente a quello di riferimento risultante dal conto consuntivo approvato, nella misura massima del 5%, è destinato, limitatamente all'anno di riferimento, al potenziamento delle risorse strumentali degli uffici comunali preposti alla gestione delle entrate e al trattamento accessorio del personale dipendente, anche di qualifica dirigenziale, in deroga al limite di cui all'Art. 23, comma 2, del D.Lgs. 75/2017. La quota destinata al trattamento economico accessorio, al lordo degli oneri riflessi e dell'IRAP a carico dell'amministrazione, è attribuita, mediante contrattazione integrativa, al personale impiegato nel raggiungimento degli obiettivi del settore entrate, anche con riferimento alle attività connesse alla partecipazione del comune all'accertamento dei tributi erariali e dei contributi sociali non corrisposti, in applicazione dell'Art. 1 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla Legge 2 dicembre 2005, n. 248. Il beneficio attribuito non puo' superare il 15% del trattamento tabellare annuo lordo individuale. La presente disposizione si applica ai tributi il quale servizio di accertamento non sia affidato in concessione. La Giunta Comunale, con proprio regolamento disciplina le modalità e i criteri per l'attribuzione e la ripartizione degli incentivi di cui all'art. 1 comma 1091 della Legge 30 dicembre 2018, n. 145. Art. 11 – Contenzioso 1. Avverso i provvedimenti che hanno ad oggetto la materia impositiva disciplinata dal presente regolamento, può essere proposto ricorso secondo le disposizioni di cui al D.Lgs. 546/1992 e s.m.i. 2. Per gli atti impositivi di valore sino ai 50.000 euro, con esclusione di sanzioni ed interessi, il ricorso presso la competente autorità giurisdizionale deve obbligatoriamente essere preceduto dagli adempimenti in materia di reclamo – mediazione, secondo quanto previsto dall’Art. 17 bis del decreto sopra citato.
Art. 12 – Norme di rinvio 1. Alla data di entrata in vigore della TARI disciplinata dal presente regolamento, ai sensi dell’Art. 1 comma 704 della Legge 27 dicembre 2013, n.147 e s.m.i., è soppressa l’applicazione della TARES. Per quest’ultima rimangono applicabili tutte le norme legislative e regolamentari necessarie per lo svolgimento dell’attività di accertamento dell’entrata relativa alle annualità pregresse. 2. Per quanto non previsto dal presente regolamento si applicano le disposizioni normative vigenti. Per la componente TARI si rinvia inoltre alle disposizioni contenute nel DPR 27/04/1999, n. 158 e s.m.i., al Regolamento per la disciplina del servizio di smaltimento dei rifiuti adottato da questo Comune, nonché alle altre norme legislative e regolamentari vigenti in materia. 3. Per quanto attiene la classificazione dei rifiuti si fa riferimento, oltre che alla normativa statale, alle disposizioni provinciali in materia nonché alla deliberazione del Consiglio Comunale del 20 Marzo 2014 nr 11 ad oggetto : “ Definizione dei criteri di assimilazione per qualità e quantità dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani ai sensi dell’Art. 198 comma 2 lettera g) del D.Lgs 152/2006”. Art. 13 – Entrata in vigore 1. Il presente regolamento entra in vigore il 1° gennaio 2019. 10
CAPITOLO II - REGOLAMENTO COMPONENTE IMU Art. 1 - Oggetto del Regolamento 1. Il presente Capitolo disciplina l’applicazione nel Comune di Pomezia dell'Imposta Municipale Propria sperimentale istituita dall’Art. 13 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 e disciplinata dal medesimo Art. 13 e dagli artt. 8 e 9 del D.Lgs. 23/ 2011, dall’Art. 4 del D.L. 2 marzo 2012, n.16, convertito con modificazioni dalla Legge 26 aprile 2012, n.44, dall’Art. 1, comma 380 della Legge 24 dicembre 2012, n. 228 e dall’Art. 1, commi 707-729 della Legge 27 dicembre 2013, n.147, dal D.L. 47/2014, convertito dalla Legge 23 maggio 2014, n.80 nonché dalla Legge 28 dicembre 2015, n. 208, Art. 1 commi 10- 13, 15, 16, 21, 24, 53, 54, dalla Legge 11 dicembre 2016, n. 232 (Legge di Stabilità 2017), dalla Legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di Stabilità 2018) e dalla Legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Legge di Bilancio 2019). Art. 2 - Soggetto passivo 1. Soggetti passivi dell’imposta municipale propria sono il proprietario ovvero il titolare del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie su fabbricati, aree fabbricabili e terreni agricoli, a qualsiasi uso destinati, ivi compresi quelli strumentali o alla cui produzione o scambio è diretta l’attività d’impresa. 2. Nel caso di concessione di aree demaniali, soggetto passivo è il concessionario. 3. Nel caso di locazione finanziaria per l'acquisto dell'immobile, anche da costruire o in corso di costruzione con contestuale stipula del contratto di leasing ovvero con subentro in un contratto preesistente, il locatario deve presentare la dichiarazione IMU, essendo il locatario il soggetto passivo dell'IMU a decorrere dalla data di stipula del contratto e per tutta la durata dello stesso. La società di leasing non ha alcun obbligo dichiarativo. Nel caso, invece, di risoluzione anticipata o di mancato esercizio del diritto di opzione finale (riscatto) del contratto di locazione finanziaria, la società di leasing, che è il nuovo soggetto passivo e il locatario, che ha cessato di esserlo, sono coloro su cui grava l'onere dichiarativo IMU entro i prescritti termini di presentazione della dichiarazione, alla quale dovrà essere allegato il verbale di consegna del bene che comprovi l'effettiva data di riconsegna del bene stesso. Art. 3 - Determinazione dell’aliquota e dell’imposta 1. L'imposta è determinata applicando alla base imponibile le aliquote e la detrazione stabilite dal Consiglio Comunale con apposita deliberazione, nel rispetto delle facoltà di legge.
2. Le aliquote e le detrazioni di cui al comma 1, in mancanza di ulteriori provvedimenti deliberativi, si intendono prorogate di anno in anno ai sensi dell’Art. 1, comma 169, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 Art. 4 - Base imponibile delle aree fabbricabili 1. Per le aree fabbricabili il valore è costituito da quello venale in comune commercio al 1 gennaio dell'anno di imposizione, avendo riguardo alla zona territoriale di ubicazione, all'indice di edificabilità, alla destinazione d'uso consentita, agli oneri per eventuali lavori di adattamento del terreno necessari per la costruzione, ai prezzi medi rilevati sul mercato dalla vendita di aree aventi analoghe caratteristiche. 2. Il Comune, con apposita deliberazione di Giunta Comunale, può determinare, periodicamente e per zone omogenee i valori ai fini del versamento dell’Imposta Municipale Propria. Art. 5 - Esenzioni e altre forme di agevolazione 1. Sono esenti dall’imposta municipale propria gli immobili posseduti dallo Stato, nonché gli immobili posseduti, nel proprio territorio, dalle Regioni, dalle Province, dai Comuni, dalle Comunità montane, dai consorzi fra detti enti, ove non soppressi, dagli enti del servizio sanitario nazionale, destinati esclusivamente ai compiti istituzionali. A norma dell’Art. 59 comma 1 lett. C) del D.Lgs. n. 446/1997 è estesa l’esenzione dell’imposta a favore dei suddetti enti a condizione che gli immobili di loro proprietà siano concessi in comodato d’uso gratuito (ovvero a canone agevolato) a favore del Comune di Pomezia per utilizzo compatibile alle finalità istituzionali dell’ente locale. 2. L’imposta non si applica al possesso dell’abitazione principale e delle pertinenze della stessa, come identificate dall’Art. 13, comma 2, del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, ad eccezione di quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, per le quali continuano ad applicarsi le aliquote e le detrazioni come stabilite dalla deliberazione di Consiglio Comunale entro la data di approvazione del Bilancio di Previsione. 3. L’imposta, ai sensi dell’Art. 13 comma 2 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, non si applica: a) alle unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, ivi incluse le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa, destinate a studenti universitari, soci assegnatari, anche in deroga al richiesto requisito della residenza anagrafica; b) ai fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali come definiti dal decreto del Ministro delle infrastrutture 22 aprile 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 146 del 24 giugno 2008; 12
c) alla casa coniugale assegnata al coniuge, a seguito di provvedimento di separazione legale annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio; d) a un unico immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, posseduto, e non concesso in locazione, dal personale in servizio permanente appartenente alle Forze Armate e alle Forze di Polizia ad ordinamento militare e da quello dipendente delle Forze di Polizia ad ordinamento civile, nonché dal personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e, fatto salvo quanto previsto dall’Art. 28, comma 1, del D.Lgs. 139/2000, dal personale appartenente alla carriera prefettizia per il quale non sono richieste le condizioni della dimora abituale e della residenza anagrafica. 4. L’imposta non è dovuta per i fabbricati rurali ad uso strumentale di cui al comma 8 dell’Art. 13 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201. 5. Si applicano le esenzioni previste dall’Art. 7, comma 1, lettere b), c), d), e), f), h) ed i) del D.Lgs. 504/1992 e s.m.i. 6. Le esenzioni di cui ai commi precedenti spettano per il periodo dell’anno durante il quale sussistono le condizioni prescritte dalla norma. 7. E’ prevista una riduzione dello 0,6 ‰ dell’aliquota deliberata per le seconde case possedute da persone fisiche, che vengono messe in locazione a regime concordato ed utilizzate come abitazione principale; vincolante per l’applicazione della riduzione è la sottoscrizione dell’accordo territoriale tra le associazioni dei proprietari e degli inquilini previsto dalla Legge n.431/1998. Sono esclusi da tale beneficio gli immobili posseduti da persone giuridiche. Per gli immobili locati a canone concordato di cui alla Legge 9 dicembre 1998, n. 431, l’imposta, determinata applicando l’aliquota stabilita dal Comune ai sensi del comma 6 dell’Art. 13 del D.L. 201/2011, è ridotta al 75%. Per le seconde case possedute da persone fisiche, che vengono messe in locazione a regime concordato ma non utilizzate come abitazione principale, è prevista la sola riduzione al 75% dell’imposta calcolata con aliquota piena. 8. Sono altresì esenti dall'IMU i terreni iscritti al catasto come terreni agricoli, ubicati nel Comune di Pomezia: a) posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali di cui all'Art. 1 del D.Lgs. 99/2004 iscritti nella previdenza agricola. Il suddetto beneficio si estende anche alle società agricole in possesso dei suddetti requisiti. b) a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile 9. Sono inoltre esenti dall'imposta municipale propria i fabbricati costruiti e destinati dall'impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati. Per poter usufruire dell’esenzione il soggetto passivo deve presentare, a pena di decadenza, la dichiarazione IUC , così come previsto dall’Art. 4, Capitolo 1 del presente Regolamento.
Art. 6 - Aree fabbricabili utilizzate per attività agro-silvo-pastorali 1. Le aree fabbricabili possedute e condotte da imprenditore agricolo a titolo professionale, di cui all’Art. 1 del D.Lgs. 99/ 2004, ai fini dell’imposta municipale propria sono considerate terreni agricoli se sulle stesse persiste l’utilizzazione agro-silvo-pastorale mediante l’esercizio di attività dirette alla coltivazione del fondo, alla funghicoltura ed all’allevamento di animali. 2. Per i terreni agricoli il valore è costituito da quello ottenuto applicando all’ammontare del reddito dominicale risultante in catasto, vigente al 1° gennaio dell’anno di imposizione, rivalutato del 25% ai sensi dell’Art . 3 comma 51, della Legge 23 dic 1996, nr 662, un moltiplicatore pari a 135. Art. 7 Agevolazioni 1. Ai sensi dell’art. 13, comma 2, del D.L. 201/2011, si considera direttamente adibita ad abitazione principale un’unica unità immobiliare e le relative pertinenze nella misura massima di un’unità pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali C/2, C/6 e C/7: a) posseduta a titolo di proprietà o di usufrutto da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata. In caso di più unità immobiliari, la predetta agevolazione può essere applicata ad una sola unità immobiliare; b) a partire dall'anno 2015, ai sensi del D.L. 47/ 2014, convertito dalla Legge 80 del 23/05/2014 è considerata direttamente adibita ad abitazione principale una ed una sola unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE), gia' pensionati nei rispettivi paesi di residenza, a titolo di proprieta' o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata o data in comodato d'uso. Sulle medesime unità immobiliari non è dovuta la TASI, mentre l’imposta comunale TARI è applicata, per ciascun anno, in misura ridotta di 2/3; nell’ipotesi in cui l’unità immobiliare in questione sia classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, le imposte comunali TARI e TASI, sono applicate, per ciascun anno, in misura ridotta di 2/3; 2. Le agevolazioni di cui al presente articolo sono richieste dal beneficiario, a pena di decadenza, entro il termine di presentazione della dichiarazione IUC relativa all’anno interessato. Art. 8 – Riduzioni 1. La base imponibile è ridotta del 50%: a) Per l'unità immobiliare, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo 14
grado che le utilizzano come abitazione principale, a condizione che il contratto sia registrato e che il comodante possieda un solo immobile in Italia e risieda anagraficamente nonchè dimori abitualmente nello stesso comune in cui e' situato l'immobile concesso in comodato; il beneficio si applica anche nel caso in cui il comodante oltre all'immobile concesso in comodato possieda nello stesso comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unita' abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9; ai fini dell'applicazione delle disposizioni della presente lettera, il soggetto passivo attesta il possesso dei suddetti requisiti nel modello di dichiarazione di cui all'Art. 9, comma 6, del D.Lgs. 23/2011, n. 23; il beneficio di cui alla presente lettera si estende, in caso di morte del comodatario, al coniuge di quest'ultimo in presenza di figli minori; b) Per i fabbricati di interesse storico o artistico di cui all’articolo 10 del D.Lgs 42/2004; c) Per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati, limitatamente al periodo dell’anno durante il quale sussistono dette condizioni. L’inagibilità o inabitabilità è accertata dall’Ufficio Tecnico Comunale con perizia a carico del proprietario, che allega idonea documentazione alla dichiarazione. In alternativa, il contribuente ha facoltà di presentare una dichiarazione sostitutiva ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, rispetto a quanto previsto dal periodo precedente. 2. Sono considerati inagibili o inabitabili, ai fini dell'applicazione della riduzione di cui al comma 1 lettera c) del presente articolo, i fabbricati aventi le seguenti caratteristiche di fatiscenza, non superabile con interventi di manutenzione: a) fabbricati non occupati e oggetto di ordinanza di demolizione; b) fatiscenza del fabbricato non eliminabile con interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria; c) inagibilità o inabitabilità riguardanti l'intero fabbricato o le singole unità immobiliari. In quest'ultimo caso la riduzione si applica alle singole unità immobiliari e non all'intero fabbricato; Non sono da considerarsi inagibili o inabitabili gli immobili il cui mancato utilizzo sia dovuto a lavori edilizi di qualsiasi tipo diretti alla conservazione, ammodernamento o miglioramento dell’immobile. 3. La riduzione dell’imposta nella misura del 50% per gli immobili inagibili o inabitabili, se riconosciuta, si applica alla data della perizia oppure della dichiarazione sostitutiva attestante oltre che il non uso, lo stato di inagibilità o di inabitabilità, salvo diversa e documentata dichiarazione del tecnico abilitato ritenuta idonea dall'ufficio a seguito di puntuale istruttoria. L’eliminazione della causa ostativa all’uso dei locali è portata a conoscenza del Comune con la dichiarazione a norma di legge.
4. Non possono godere della riduzione del 50% per gli immobili inagibili o inabitabili i fabbricati non ultimati e quelli non completamente utilizzati nonché quelli non utilizzati per mera volontà del possessore. Art. 9 - Modalità di versamento e scadenze 1. L’imposta è dovuta per anni solari proporzionalmente alla quota ed ai mesi dell’anno nei quali si è protratto il possesso; a tal fine, il mese durante il quale il possesso si è protratto per almeno quindici giorni è computato per intero. 2. Il versamento dell’imposta dovuta è effettuato in due rate di pari importo, la prima con scadenza alla data del 16 giugno (acconto) e la seconda con scadenza alla data del 16 dicembre (saldo) oppure in un’unica soluzione annuale da corrispondere entro il 16 giugno. 3. L’imposta è versata autonomamente da ogni soggetto passivo utilizzando il modello F24, con le modalità stabilite dai provvedimenti del Direttore dell’Agenzia delle Entrate di approvazione del modello e dei codici tributo. 4. Si considerano, tuttavia, regolarmente eseguiti i versamenti effettuati da un contitolare anche per conto degli altri soggetti. 5. Il contitolare che esegue il versamento cumulativo deve presentare una comunicazione all’Ufficio Tributi dalla quale risulti l’immobile oggetto d’imposta ed i contitolari per i quali è fatto il versamento. 6. Il pagamento deve essere effettuato con arrotondamento all’euro per difetto se la frazione è pari o inferiore a 49 centesimi, ovvero per eccesso se superiore a detto importo. Art. 10 - Importi minimi 1. Il contribuente non è tenuto al versamento del tributo qualora l’importo annuale dovuto è inferiore o uguale a 12 euro. 2. Non si procede alla notifica di avvisi di accertamento qualora l’importo complessivamente dovuto, inclusivo di tributo, interessi e sanzioni è inferiore a 30 euro, esclusa l’ipotesi di ripetuta violazione degli obblighi di versamento del tributo. 3. Non sono eseguiti rimborsi di importo annuale dovuto inferiore al medesimo limite di cui ai commi 1 e 2. 16
CAPITOLO III - REGOLAMENTO COMPONENTE TASI Art. 1 - Oggetto 1. Il presente Capitolo disciplina la componente TASI dell’Imposta Unica Comunale IUC, diretta alla copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili a decorrere dal 1/1/2014, in attuazione dell’Art. 1 commi dal 669 al 679 e commi dal 681 al 705 della Legge 27 dicembre 2013, n.147 (Legge di Stabilità 2014) come modificata dal D.L. 16 del 06 marzo 2014 convertito con modificazioni dalla Legge del 02 maggio 2014, n. 68 dalla Legge di Stabilità 2015 ( Legge 23 dicembre 2014, n. 190), nonché dalla Legge 28 dicembre 2015, n. 208 art. 1 commi 14 , 54 e 708 e dalla Legge 11 dicembre 2016, n. 232 (Legge di Stabilità 2017), dalla Legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di Stabilità 2018) e dalla Legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Legge di Bilancio 2019). Art. 2 - Presupposto del tributo 1. Il presupposto impositivo della TASI è il possesso o la detenzione, a qualsiasi titolo, di fabbricati e di aree edificabili, ad eccezione, in ogni caso, dei terreni agricoli e dell'abitazione principale, come definiti ai sensi dell'imposta municipale propria di cui all'articolo 13, comma 2, del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214, escluse quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Art. 3 - Soggetti passivi 1. La TASI è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo le unità immobiliari di cui all'Art. 2; in caso di pluralità di possessori o di detentori, essi sono tenuti in solido all’adempimento dell’unica obbligazione tributaria. 2. In caso di detenzione temporanea di durata non superiore a sei mesi nel corso dello stesso anno solare, la TASI è dovuta soltanto dal possessore dei locali e delle aree a titolo di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e superficie. 3. Nel caso di locali in multiproprietà e di centri commerciali integrati il soggetto che gestisce i servizi comuni è responsabile del versamento della TASI dovuta per i locali di uso comune e per i locali di uso esclusivo ai singoli possessori o detentori, fermi restando nei confronti di questi ultimi gli altri obblighi o diritti derivanti dal rapporto tributario riguardante i locali in uso esclusivo. 4. Nel caso in cui l’immobile soggetto al tributo sia oggetto di locazione finanziaria, la TASI è dovuta solo dal locatario a decorrere dalla data della stipulazione e per tutta la durata del contratto. Per durata del contratto di locazione finanziaria deve intendersi il periodo intercorrente dalla data della stipulazione alla data di riconsegna del bene al locatore, comprovata dal verbale di consegna. 5. Nel caso in cui l’unità immobiliare sia occupata da un soggetto diverso dal titolare del diritto reale sull’unità immobiliare, quest’ultimo e l’occupante sono titolari di un’autonoma obbligazione
tributaria. L’occupante versa la TASI nella misura del 10% dell’ammontare complessivo, calcolato applicando l’aliquota di cui al successivo Art.6. La restante parte, pari al 90%, è corrisposta dal titolare del diritto reale sull’unità immobiliare. 6. Nel caso in cui l'unità immobiliare è detenuta da un soggetto che la destina ad abitazione principale, escluse quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, il possessore versa la TASI nella percentuale stabilita dal Comune nel Regolamento relativo all'anno 2015. Art. 4 – Base imponibile 1. La base imponibile è quella prevista per l’applicazione dell’imposta municipale propria “IMU” di cui all’articolo 13 del D.L. n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214. Art. 5 – Aliquota di base e determinazione delle aliquote 1. L’aliquota di base della TASI è pari all’ 1‰. Il Comune con Deliberazione di Consiglio, adottata ai sensi dell’Art. 52 del D.Lgs. 446/97 può ridurre l’aliquota fino all’azzeramento. 2. Il Comune, con la medesima deliberazione, può determinare l’aliquota, rispettando, in ogni caso, il vincolo in base al quale la somma delle aliquote TASI+IMU, per ciascuna tipologia di immobile, non sia superiore all’aliquota massima consentita dall'Art. 13 del D.L. n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla L. 22 dicembre 2011, n. 214 al 31/12/2013, fissata al 10,6‰ e altre minori aliquote, in relazione alle diverse tipologie di immobile. Per il 2018, l’aliquota massima non può eccedere il 2,5 per mille. (Periodo abrogato). 3. Per i fabbricati rurali ad uso strumentale di cui all’Art.13 comma 8 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, l’aliquota massima della TASI non può comunque eccedere il limite dell’aliquota di base (1‰). 4. Per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati, l’aliquota è ridotta allo 0,1%. I Comuni possono modificare la suddetta aliquota, in aumento, sino allo 0,25% o, in diminuzione, fino all’azzeramento. Art. 6 –Detrazioni – riduzioni – esenzioni 1. Con la deliberazione di Consiglio Comunale che determina le aliquote della TASI , il Comune può stabilire l’applicazione di detrazioni, ai sensi del comma 677 dell’Art 1 della Legge 27 dicembre 2013, n. 147 come modificata dal D.L. 16/2014, convertito, con modificazioni, dalla Legge 2 maggio 2014, n. 68 e dalla Legge 28 dicembre 2015, n.208; 18
2. Con la deliberazione di Consiglio Comunale che determina le aliquote della TASI, il Comune può stabilire l’applicazione di ulteriori riduzioni ed esenzioni, ai sensi del comma 679 Art. 1 della Legge 27 dicembre 2013, n. 147 (Legge di Stabilità 2014), come modificata dal D.L. 16/2014; 3. Il Consiglio Comunale stabilisce annualmente l’importo che può essere portato in detrazione dall’imposta, fino alla concorrenza del suo ammontare, da applicare alle fattispecie di cui al comma 1, oppure eventuali ulteriori riduzioni ed esenzioni di cui al comma 2, restando nella facoltà del Consiglio Comunale stesso prevedere detrazioni solo per alcune fattispecie oppure non prevedere detrazioni, riduzioni ed esenzioni. 4. Per gli immobili locati a canone concordato di cui alla Legge 9 dicembre 1998, n. 431, l'imposta, determinata applicando l'aliquota stabilita dal Comune ai sensi del comma 683 della Legge 27 dicembre 2013, n. 147, è ridotta al 75%. 5. La base imponibile è ridotta del 50% per le unità immobiliari, fatta eccezione per quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, concesse in comodato dal soggetto passivo ai parenti in linea retta entro il primo grado che le utilizzano come abitazione principale, a condizione che il contratto sia registrato e che il comodante possieda un solo immobile in Italia e risieda anagraficamente nonchè dimori abitualmente nello stesso comune in cui è situato l'immobile concesso in comodato; il beneficio si applica anche nel caso in cui il comodante oltre all'immobile concesso in comodato possieda nello stesso comune un altro immobile adibito a propria abitazione principale, ad eccezione delle unità abitative classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9; ai fini dell'applicazione delle disposizioni della presente lettera, il soggetto passivo attesta il possesso dei suddetti requisiti nel modello di dichiarazione di cui all'Art. 9, comma 6, del D.Lgs. 23/2011 ( Prot. MEF 2472/16). 6. A partire dall'anno 2015, ai sensi del D.L. nr 47/ 2014, convertito dalla Legge 23 maggio 2014, n. 80, è considerata direttamente adibita ad abitazione principale una ed una sola unita' immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE), già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza, a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata o data in comodato d'uso. Sulle medesime unità immobiliari non è dovuta la TASI, mentre l’imposta comunale TARI è applicata, per ciascun anno, in misura ridotta di 2/3; nell’ipotesi in cui l’unità immobiliare in questione sia classificata nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, le imposte comunali TARI e TASI sono applicate, per ciascun anno, in misura ridotta di 2/3.
Art. 7 – Servizi indivisibili Con deliberazione di Consiglio Comunale di approvazione delle aliquote della TASI, saranno determinati annualmente, in maniera analitica, i servizi indivisibili comunali e, per ciascuno di tali servizi, saranno indicati i relativi costi alla cui copertura la TASI concorre. Art. 8 – Modalità di versamento e scadenze Il versamento della TASI è effettuato, in deroga all'Art. 52 del D.Lgs. 446/1997, secondo le disposizioni di cui all'Art. 17 del D.Lgs. 241/1997, ovvero tramite apposito bollettino di conto corrente postale al quale si applicano le disposizioni di cui al citato Art. 17, in quanto compatibili. Il versamento della TARI e della tariffa di natura corrispettiva di cui all'Art. 1 commi 667 e 668 della L. 147/2013, è effettuato secondo le disposizioni di cui all'Art. 17 del D.Lgs. 241/1997, ovvero tramite bollettino di conto corrente postale o tramite le altre modalità di pagamento offerte dai servizi elettronici di incasso e di pagamento interbancari e postali. Con Decreto del Direttore Generale del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia e delle Finanze sono stabilite le modalità per la rendicontazione e trasmissione dei dati di riscossione, distintamente per ogni contribuente, da parte dei soggetti che provvedono alla riscossione, ai comuni e al Sistema Informativo del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Il Comune stabilisce le scadenze di pagamento della TARI, prevedendo di norma almeno due rate a scadenza semestrale e in modo anche differenziato con riferimento alla TASI. Il versamento della TASI è effettuato nei termini individuati dall'Art. 9, comma 3, del D.Lgs. 23/2011. E' consentito il pagamento della TARI e della TASI in unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno (periodo eliminato). Il versamento della prima rata della TASI è eseguito sulla base dell'aliquota e delle detrazioni dei dodici mesi dell'anno precedente; il versamento della rata a saldo dell'imposta dovuta per l'intero anno è eseguito, a conguaglio, sulla base degli atti pubblicati nel sito informatico di cui all'Art. 1, comma 3, del D.Lgs. 360/1998, e s.m.i., alla data del 28 ottobre di ciascun anno di imposta; a tal fine il comune è tenuto ad effettuare l'invio delle deliberazioni di approvazione delle aliquote e delle detrazioni, nonche' dei regolamenti della TASI, esclusivamente in via telematica, entro il termine perentorio del 14 ottobre dello stesso anno mediante inserimento del testo degli stessi nell'apposita sezione del Portale del Federalismo Fiscale, per la pubblicazione nel sito informatico di cui al citato D.Lgs. 360/1998; in caso di mancata pubblicazione entro il termine del 28 ottobre, si applicano gli atti adottati per l'anno precedente. L'efficacia delle deliberazioni e dei regolamenti decorre dalla data di pubblicazione degli stessi nel predetto sito informatico. I comuni sono altresi' tenuti ad inserire nella suddetta sezione gli elementi risultanti dalle delibere, secondo le indicazioni stabilite dal Ministero dell'Economia e delle Finanze - Dipartimento delle Finanze, sentita l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. 20
Art. 9 – Importi minimi 1. Il contribuente non è tenuto al versamento del tributo qualora l’importo annuale dovuto sia inferiore o uguale a 12 euro. 2. Non si procede alla notifica di avvisi di accertamento qualora l’importo complessivamente dovuto, inclusivo di tributo, interessi e sanzioni è inferiore a 30 euro, esclusa l’ipotesi di ripetuta violazione degli obblighi di versamento del tributo. 3. Non sono eseguiti rimborsi di importo annuale dovuto inferiore al medesimo limite di cui ai commi 1 e 2.
CAPITOLO IV - REGOLAMENTO COMPONENTE TARI Art. 1- Oggetto 1. Il presente capitolo disciplina la componente TARI diretta alla copertura integrale dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti a decorrere dal 1/1/2014, dell’Imposta Unica Comunale “IUC” in attuazione dell’Art. 1 commi dal 641 al 668 e commi dal 682 al 705 della Legge 27 dicembre 2013, n. 147 (Legge di Stabilità 2014), come modificata dal D.L. 06 marzo 2014, n. 16 nonché dalla Legge 23 dicembre 2014, n. 190 (Legge di Stabilità 2015), dalla Legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di Stabilità 2016) e dalla Legge 11 dicembre 2016, n. 232 (Legge di Stabilità 2017), dalla Legge 27 dicembre 2017, n. 205 (Legge di Stabilità 2018) e dalla Legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Legge di Bilancio 2019). 2. Il presupposto della TARI è il possesso e la detenzione di locali o aree scoperte, suscettibili a produrre rifiuti urbani. Sono escluse da tassazione le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative nonché le aree comuni condominiali di cui all’Art. 1117 del c.c. che non siano detenute o occupate in via esclusiva. Art. 2 - Gestione e classificazione dei rifiuti 1. La gestione dei rifiuti urbani comprende la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti urbani e assimilati e costituisce un servizio di pubblico interesse, svolto in regime di privativa sull’intero territorio comunale. 2. Il servizio è disciplinato dalle disposizioni del D.Lgs. 152/2006, dal Regolamento Comunale di igiene urbana e gestione dei rifiuti, nonché dalle disposizioni previste nel presente Regolamento. 3. Si definisce «rifiuto», ai sensi dell’Art.183, comma 1, lett. a), del D.Lgs. 152/2006, qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o abbia l'obbligo di disfarsi. 4. Sono rifiuti urbani ai sensi dell’Art.184, comma 2, del D.L 3 aprile 2006, n. 152: a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a) del presente comma, assimilati dal Comune ai rifiuti urbani con deliberazione consiliare n.11 del 20/03/2014. c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua; e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi quali giardini, parchi e aree cimiteriali; 22
f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e) del presente comma. 5. Sono rifiuti speciali ai sensi dell’Art. 184, comma 3, del D.L 3 aprile 2006, n. 152: a) i rifiuti da attività agricole e agro-industriali, ai sensi e per gli effetti dell'Art. 2135 c.c.; b) i rifiuti derivanti da: demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano da scavi; c) i rifiuti da lavorazioni industriali, artigianali,commerciali e da attività di servizio; d) i rifiuti derivanti da attività di recupero e smaltimento rifiuti, i fanghi prodotti da trattamenti delle acque (potabilizzazione, depurazione delle acque reflue) e da abbattimento di fumi; e) i rifiuti derivanti da attività sanitarie. Art. 3 - Rifiuti assimilati agli urbani 1. Sono assimilati ai rifiuti urbani, ai fini dell’applicazione del tributo e della gestione del servizio, le sostanze non pericolose, provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi dalla civile abitazione, compresi gli insediamenti adibiti ad attività agricole, agroindustriali, industriali, artigianali, commerciali, di servizi e da attività sanitarie, elencate nella Deliberazione di Consiglio Comunale n.11 del 20 Marzo 2014 ad oggetto : “ Definizione dei criteri di assimilazione per qualità e quantità dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani ai sensi dell’Art. 198 comma 2 lettera g del D.Lgs. 152/2006”. Art. 4 - Sostanze escluse dalla normativa sui rifiuti 1. Sono escluse dal campo di applicazione della normativa sui rifiuti le seguenti sostanze, individuate dall’articolo 185 del D.Lgs. 152/2006: a) le emissioni costituite da effluenti gassosi emessi nell'atmosfera e il biossido di carbonio catturato e trasportato ai fini dello stoccaggio geologico e stoccato in formazioni geologiche prive di scambio di fluidi con altre formazioni a norma del decreto legislativo di recepimento della direttiva 2009/31/CE in materia di stoccaggio geologico di biossido di carbonio; b) il terreno (in situ), inclusi il suolo contaminato non scavato e gli edifici collegati permanentemente al terreno; c) il suolo non contaminato e altro materiale allo stato naturale escavato nel corso di attività di costruzione, ove sia certo che esso verrà riutilizzato a fini di costruzione allo stato naturale e nello stesso sito in cui è stato escavato;
d) i rifiuti radioattivi; e) i materiali esplosivi in disuso; f) le materie fecali, se non contemplate dal seguente comma 2, lettera b), paglia, sfalci e potature, nonché altro materiale agricolo o forestale naturale non pericoloso utilizzati in agricoltura, nella selvicoltura o per la produzione di energia da tale biomassa mediante processi o metodi che non danneggiano l’ambiente né mettono in pericolo la salute umana. g) i sedimenti spostati all’interno di acque superficiali ai fini della gestione delle acque e dei corsi d’acqua o della prevenzione di inondazioni o della riduzione degli effetti di inondazioni o siccità o ripristino dei suoli se è provato che i sedimenti non sono pericolosi ai sensi della decisione 2000/532/CE della Commissione del 3 maggio 2000, e s.m.i. 2. Sono altresì escluse dal campo di applicazione della normativa sui rifiuti, in quanto regolati da altre disposizioni normative comunitarie, ivi incluse le rispettive norme nazionali di recepimento: a) le acque di scarico; b) i sottoprodotti di origine animale, compresi i prodotti trasformati, contemplati dal regolamento (CE) n. 1774/2002, eccetto quelli destinati all’incenerimento, allo smaltimento in discarica o all’utilizzo in un impianto di produzione di biogas o di compostaggio; c) le carcasse di animali morti per cause diverse dalla macellazione, compresi gli animali abbattuti per eradicare epizoozie, e smaltite in conformità del regolamento (CE) n. 1774/2002; d) i rifiuti risultanti dalla prospezione, dall'estrazione, dal trattamento, dall'ammasso di risorse minerali o dallo sfruttamento delle cave, di cui al D.Lgs. 117/2008. Art. 5 - Presupposto per l’applicazione del tributo 1. Presupposto per l’applicazione del tributo è il possesso, l’occupazione o la detenzione, a qualsiasi titolo e anche di fatto, di locali o di aree scoperte a qualunque uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani e assimilati. 2. Si intendono per: a) locali: le strutture stabilmente infisse al suolo chiuse da ogni lato verso l’esterno, anche se non conformi alle disposizioni urbanistico-edilizie; b) aree scoperte: sia le superfici prive di edifici o di strutture edilizie, sia gli spazi circoscritti che non costituiscono locale, come tettoie, terrazze, campeggi, dancing e cinema all’aperto; c) utenze domestiche: le superfici adibite a civile abitazione; 24
d) utenze non domestiche: le restanti superfici, tra cui le comunità, le attività commerciali, artigianali, industriali, professionali e le attività produttive in genere. 3. Sono escluse dal tributo: a) le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, ovvero quelle aree che vengono destinate in modo permanente e continuativo al servizio del bene principale o che abbiano con lo stesso un rapporto oggettivamente funzionale, quali i balconi e le terrazze scoperte, i posti auto scoperti, i parcheggi gratuiti scoperti annessi alle attività commerciali, i cortili, i giardini condominiali, i parchi, le aree di accesso ai fabbricati civili; b) le aree comuni condominiali di cui all'Art. 1117 c.c. che non siano detenute o occupate in via esclusiva, come androni, scale, ascensori, stenditoi o altri luoghi di passaggio o di utilizzo comune tra i condomini. 4. L’attivazione anche di uno solo dei pubblici servizi di erogazione idrica, elettrica, calore, gas, telefonica o informatica, costituiscono presunzione semplice dell’occupazione o conduzione dell’immobile e della conseguente attitudine alla produzione di rifiuti. Per le utenze non domestiche la medesima presunzione è integrata altresì dal rilascio da parte degli enti competenti, anche in forma tacita, di atti assentivi o autorizzativi per l’esercizio di attività nell’immobile o da dichiarazione rilasciata dal titolare a pubbliche autorità. 5. La mancata utilizzazione del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati non comporta esonero o riduzione del tributo, stante il principio di suscettibilità a produrre rifiuti che rende i locali tassabili anche se momentaneamente non utilizzati. Art. 6 - Soggetti passivi 1. Il tributo è dovuto da chiunque ne realizzi il presupposto, con vincolo di solidarietà tra i componenti la famiglia anagrafica o tra coloro che usano in comune le superfici. 2. Per le parti comuni condominiali di cui all’Art. 1117 c.c. utilizzate in via esclusiva il tributo è dovuto dagli occupanti o conduttori delle medesime. 3. In caso di utilizzo di durata non superiore a sei mesi nel corso del medesimo anno solare, il tributo è dovuto soltanto dal possessore dei locali o delle aree a titolo di proprietà, usufrutto, uso abitazione, superficie. 4. Nel caso di locali in multiproprietà e di centri commerciali integrati il soggetto che gestisce i servizi comuni è responsabile del versamento del tributo dovuto per i locali ed aree scoperte di uso comune e per i locali ed aree scoperte in uso esclusivo ai singoli occupanti o detentori, fermi restando nei confronti di questi ultimi gli altri obblighi o diritti derivanti dal rapporto tributario riguardante i locali e le aree in uso esclusivo.
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