COMUNE DI RUSSI Lunedì, 10 giugno 2019
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COMUNE DI RUSSI Lunedì, 10 giugno 2019 Prime Pagine 10/06/2019 Prima Pagina Corriere di Romagna (ed. Ravenna) 1 10/06/2019 Prima Pagina Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) 2 Cultura e Turismo 09/06/2019 RavennaNotizie.it Festival delle Culture. Giornata conclusiva: ancora tanta danza, musica e... 3 09/06/2019 RavennaNotizie.it Ravenna Festival. È il giorno del concerto trekking per "Le 100... 6 sport 10/06/2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) Pagina 28 SANDRO CAMERANI Godo, è un sabato che non ti aspetti 8 10/06/2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 49 Godo affonda nuovamente Solo Castenaso è dietro 9 Pubblica Amministrazione ed Enti Locali 10/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 1 Cristiano Dell' Oste Imposta più elevata alla casa rimasta sfitta 10 10/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 2 Giuseppe Debenedetto Pagamenti con nuove aliquote se inferiori a quelle del 2018 12 10/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 4 Luigi Lovecchio Tributi a carico dell' inquilino se è previsto nel contratto 14 10/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 5 Tfs anticipato per gli statali, il decreto in rampa di lancio 16 10/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 8 Pagina a cura diMaurizio Caprino Multe inoffensive agli stranieri in Italia 18 10/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 27 Raffaele Lungarella Dieci anni di piani casa sempre più extralarge 20 10/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 27 Maria Chiara VociSilvio Rezzonico Il Veneto incentiva il recupero dei suoli 22 10/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 29 Al.Ba. Doppia strada sugli affidamenti diretti 24 10/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 29 Alessandro Garzon Anche i dirigenti possono firmare le dichiarazioni fiscali del Comune 26 10/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 29 Nel grande stop al Codice il subappalto si ferma al 40% 28 10/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 29 Patrizia Ruffini Per le piccole opere mini rinvio agli enti con i progetti pronti 30 10/06/2019 Il Sole 24 Ore Pagina 29 Patrizia Ruffini Sui debiti commerciali prove di proroga 32 10/06/2019 Italia Oggi Sette Pagina 18 PAGINA A CURA DI CARLA DE LELLIS Quattordicesima, platea estesa 33 10/06/2019 Italia Oggi Sette Pagina 27 PAGINE A CURA DI DARIO FERRARA Permessi non fruiti rimborsati 35
10 giugno 2019 Corriere di Romagna (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 1
10 giugno 2019 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Prima Pagina Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 2
9 giugno 2019 RavennaNotizie.it Cultura e Turismo Festival delle Culture. Giornata conclusiva: ancora tanta danza, musica e spettacoli Oggi domenica 9 giugno , giornata conclusiva, il Festival delle Culture apre alle 10 ai giardini pubblici con Insieme danzando, laboratorio aperto a tutti di percussioni e danze africane con Dioma; alle 18 all' Almagià Jam di Contact Dance Improvisation con musica dal vivo (Paolo Forte alla fisarmonica e Fuad Ahmadvand: santur) . L a J a m è a p e r t a a chiunque voglia partecipare. Warm-up a cura di Carla Rizzu docente I.D.A. e Art Director della C.ia progetti di danza e teatro Nervitesi; Ravenna-PageDetail728x90_320x50-1 Alle 19.45 all' Almagià Antiche radici, danze folkloristiche : le danze tradizionali di quattro paesi: Sri Lanka, Filippine, Nigeria, Bulgaria. Un susseguirsi di colori, gesti, costumi e suoni a regalare i sapori tradizionali delle culture che li custodiscono. A cura delle associazioni Sri Lanka, Mabuhay, Ika Union, Bulgari di Romagna e scuola Rayna Knyaghinya. Alle 20.30 all' Almagià In-con-tra / Elogio dei confini . Coreografie, musica e parole per richiamare insieme, in un un' unica mise-en-espace, le diverse forme rituali con cui gli abitanti del pianeta celebrano l' unione tra due persone. A cura della Casa delle Culture con la collaborazione di tutte le associazioni partecipanti al Festival delle Culture. Composizione teatrale e coordinamento coreografico a cura di Alessandro Conte e Carla Rizzu. Alle 20.40 all' Almagià Abalualu , uno spettacolo incentrato sul matrimonio interculturale in cui appare un' esibizione di ballot cultural e masquerade nigeriani. A cura di Afesan Community. Alle 21 sul tema " Immigrazione zero: società ", interverranno Gianumberto Accinelli (etnomologo e scrittore), Stefano Allievi (professore di sociologia all' Università di Padova), modera Pietro Del Soldà; Alle 22 all' Almagià Banda della Darsena , short concert. Creata quattro anni fa col sogno di mettere insieme le tante culture musicali che convivono a Ravenna e oggi guidata da Thiam Baye Fara; la banda multietnica della città farà un breve concerto spaziando fra diversi generi; Alle 22.30 all' Almagià Master Chef Il terzo mondo. Premiazione dei tre piatti più graditi del Festival 2019. Con interventi canori di Matilde Zanelli e Tchameni Samantha. Alle 23 all' Almagià Bko Quintet in concerto . Un biglietto di sola andata per il Mali? Bko Quintet è il codice dell' aeroporto per Bamako. Sebbene ancorati alle tradizioni secolari, la musica di Bko quintet trasporta nel cuore del Mali urbano odierno e alle profondità rituali e mistiche dei cacciatori animisti. Ibrahima Sarr djembe percussioni | Fassara Sacko voce percussioni | Adama Coulibaly voce donsongoni | Mamoutou Diabate percussioni | Aymeric Krol batteria. FUORI DAL PALCO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 3
9 giugno 2019 RavennaNotizie.it Cultura e Turismo Ravenna Festival. È il giorno del concerto trekking per "Le 100 percussioni" Dalle ore 16 di oggi domenica 9 giugno un percorso musicale e gastronomico tra argini e capanni Il capanno è spazio della tradizione al confine tra terra e acqua, ma anche fra acque di mare, di valle, di fiume; simbolo quindi di tutta una Ravenna che si protende sull' acqua. Naturale che proprio i capanni siano le isole - di musica e buona cucina - toccate dal concerto trekking di questa XXX edizione di Ravenna Festival , che rende omaggio alla dimensione acquatica della città. Oggi domenica 9 giugno il percorso musicale e gastronomico "Su la fiumana ove 'l mar non ha vanto" (Inf. II, v. 108), realizzato in collaborazione con Trail Romagna, incrocia la rassegna Le 100 percussioni . Ravenna- PageDetail728x90_320x50-1 Tra gli incontri del percorso pedonale e ciclabile - lungo 7 km ed in programma a partire dalle ore 16 - ci saranno infatti non solo le poesie dialettali di Nevio Spadoni, i racconti di pesca dello scrittore Fabio Fiori e la scanzonata opera dedicata alle avventure di Colombo del trio Al Caravèl, ma anche le percussioni sciamaniche di Vince Vallicelli con Don Antonio per Musica senza argini, i ritmi trascinanti di Alejandro Oliva e Marco Zanotti, i suoni ammalianti e delicatissimi della regina della mbira Stella Chiweshe. E tre stazioni gastronomiche, grazie al progetto diPortoinPorto curato da CheftoChef, con chef stellati alle prese con pesci dell' Alto Adriatico, erbe selvatiche delle pinete e vini autoctoni. Al Refettorio del Museo Nazionale alle 21, invece, l' ultima parte del trittico Harmograph di Matteo Scaioli, con un omaggio a Giusto Pio. Ormai un appuntamento tradizionale del Festival, il concerto trekking di quest' anno coniuga due dei fils rouges principali della XXX edizione, che da una parte naviga "per l' alto mare aperto" e dall' altra celebra la sterminata famiglia delle percussioni, strumenti presenti in ogni cultura, genere e stile. Così fra il verde e i capanni, con le loro grandi reti che si levano sull' acqua, E' mêr e' dis la su ("Il mare dice la sua") per voce - e dialetto romagnolo - di uno massimi poeti dialettali italiani, Nevio Spadoni, e si ascolta Musica senza argini con la strana coppia Vince Vallicelli e "Don" Antonio Gramentieri, che fanno dialogare un blues d' Africa con l' ambiente circostante. È di Fabio Fiori l' avvincente narrazione Storie di pesci e pescatori, che si spinge nelle cento lagune, sacche e foci che ampliano l' Adriatico; l' epica "La scuperta dl' America" del Trio Al Caravèl (Alessandro e Francesco Maltoni con Giovanni Grapeggia) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 6
10 giugno 2019 Pagina 28 Corriere di Romagna (ed. Ravenna-Imola) sport Godo, è un sabato che non ti aspetti I rossoblù perdono entrambe le partite con Redipuglia In garadue i romagnoli sprecano una grossa chance al 7° GODO Alla fine fa festa solo Redipuglia, che grazie alla doppietta al diamante Casadio (0-3, 2-5) scavalca in classifica un Baseball Godo che nella circostanza è stato un lontano parente della squadra Il pitcher Hernandez PHOTOBASS ammirata contro San Marino prima e i neo campioni europei di Bologna poi. Hernandez non ha ripetuto l' ultima prestazione, concedendo troppo ad un box di battuta che si preannunciava comunque discreto. Non così il monte di lancio, eppure in gara due Pirvu ha inanellato una lunga serie di strike -out lasciando ai battitori romagnoli il minimo indispensabile. Bazzarini non l' ha rilevato all' altezza ma Godo non ne ha approfittato, cosi Varin ha messo al sicuro il risultato nel finale. Ospiti avanti al terzo: basi a Varin e Martini, valida di Bo scarole doppio di Hidalgo per lo 0-3. Tra quinto e sesto inning bastano due valide a Godo per farsi sotto, ma i padroni di casa con i fratelli Meriggi che restano al piatto non sfruttano di più la circostanza lasciando Reda e Monari in base. Al settimo sul rilievo Bazzarini passa il treno giusto ma Godo non riesce a salirci: valida di Marco Servidei, basi a Luca Servidei, Evangelista e Reda, ma a basi piene e un out Bucchi viene eliminato al volo e nelle ultime due riprese Varin non concede nulla alle residue speranze romagnole. La classifica UnipolSai Bologna (11-1) 917; San Marino (8-4) 667; Sipro Nettuno City, Parma Clima (7-5) 583; Rangers Redipuglia (4-8)333; Godo (3-9) 250; Autovia Castenaso (2-10) 167. SANDRO CAMERANI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 8
10 giugno 2019 Pagina 49 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) sport Baseball A1 Redipuglia bissa il successo di sabato Godo affonda nuovamente Solo Castenaso è dietro Godo 2 Redipuglia 5 GODO: Lo. Di Raffaele dh (0/5); L. Servidei ss (1/4); Evangelista r (1/2); Reda 1b (1/3); Bucchi 2b (0/3); D. Meriggi es (0/4); Monari ec (1/4); G. Meriggi ed (0/3); M. Servidei 3b (1/3). REDIPUGLIA: Boscarol 2b (2/5); Contreras ec (2/4); Martini 1b/3b (2/3); Hidalgo ss (2/3); Deotto 1b (0/5); Monello r (0/3); Cechet es (0/3) (Serra); Tonzar 3b (0/3) (Maccagnan 1b 0/1); A. Varin dh (1/3). Successione: Redipuglia: 003 000 101= 5, bv 9, e 1; Godo: 000 011 000= 2, bv 5, e 0. Lanciatori: Hernandez (L) rl 7.0, bvc 9, bb 3, so 7 pgl 4; Ciarla (rl) rl 0.0, bvc 0, bb 2, so 0, pgl 0; Piumatti (rf) rl 2.0, bvc 0, bb 4, lp 1, so 3, pgl 1. Pirvu (W) rl 6.0, bvc 5, bb 3, so 8, pgl 1; Bazzarini (rl) rl 0.2, bvc 0, bb 3, lp 2,so 0, pgl 0; E. Varin (s) rl 2.1, bvc 0, bb 0, so3, pgl 0. Note: doppio Hidalgo. Doppio gioco difensivo Godo. Godo I CAVALIERI devono inchinarsi ai Rangers Redipuglia anche nella seconda gara, (0-3 nella prima) per 5-2, in un match che ha visto gli uomini di Bortolotti in partita solamente a tratti e non in grado di sfruttare appieno le opportunità che il confronto gli ha messo a disposizione. Il match viene compromesso dai padroni di casa fin dal terzo attacco delle mazze ospiti: base ball concessa a Varin, singolo di Boscarol sulla successiva battuta di Contreras eliminato in prima per scelta difesa avanzano di una base i due corridori, base intenzionale a Martini (basi piene co un out) il doppio di Hidalgo sparecchia le basi spingendo a casa 3 punti. I PADRONI di casa hanno una reazione di orgoglio al quinto e sesto attacco portandosi ad una lunghezza dai friulani: singolo di Monari le due successive basi ball concesse a Giacomo Meriggi e Marco Servidei riempiono le basi co un out il Godo concretizza al minimo la grande opportunità realizzando un punto con Monari che arriva a casa base sulla battuta di Lorenzo di Raffaele salvo in prima per scelta difesa con Marco Servidei out in seconda. Evangelista realizza il secondo punto su una base ball concessa e un errore difensivo che gli consentono di arrivare salvo a casa base. REAGISCE il Redipuglia che nella ripresa successiva si porta sul 4-2, nella parte bassa della seconda ripresa un out dubbio chiamato a casa base a Marco Servidei smorza definitivamente le velleità di recupero dei Cavalieri. I Rangers realizzano un ultimo punto all' ultimo attacco arrotondando il bottino finale. Con questa doppia sconfitta il Godo è penultimo in classifica, con solo il Castenaso alle spalle, che a sua volta ha perso la gara di recupero con San Marino per 8-2. Mario Silvestri © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 9
10 giugno 2019 Pagina 1 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Verso il 17 giugno. Tra una settimana il termine per versare la prima rata del 2019, che può essere diversa dal saldo del 2018 Imposta più elevata alla casa rimasta sfitta Gli errori si annidano nei dettagli. L' acconto Imu e Tasi 2019 - da versare entro lunedì prossimo, 17 giugno - per molti proprietari sarà un "copia e incolla" del saldo. Ma non per tutti. Quando l' acconto è diverso Per legge, la prima rata si paga in base alle aliquote deliberate dai consigli comunali per l' anno precedente. In molti casi, perciò, l' acconto cambierà solamente di un euro in più o in meno rispetto al saldo, in virtù dell' arrotondamento (l' importo relativo a ogni rigo del modello F24 va riportato all' unità). Ma, attenzione: l' acconto 2019 può essere diverso dal saldo 2018 in quattro casi. Vediamoli. 1. L' anno scorso il Comune haabbassato l' aliquota rispetto al 2017 (e il contribuente non ha usato l' aliquota ridotta già in sede di acconto 2018). L' aumento, invece, era bloccato, tranne che per gli enti in dissesto o predissesto, che comunque sono centinaia. 2. Il Comune ha deliberato una riduzione o un rincaro per il 2019 (sì, anche un rincaro, perché la legge di Bilancio ha eliminato lo stop agli aumenti). In questo caso, il contribuente può ignorare gli aumenti fino al saldo del 16 dicembre. Nulla vieta, però, di considerare già l' aliquota 2019, se è più favorevole. In effetti, anche se i Comuni hanno tempo fino al prossimo 14 ottobre per inviare le proprie delibere alle Finanze, molte si trovano già sul sito ministeriale (l' unico ad avere valore legale). 3. Nei primi sei mesi di quest' anno è cambiata una delle condizioni "soggettive" che hanno determinato i conteggi 2018. Ad esempio, il proprietario ha spostato la residenza nella casa. Se il contribuente ha anche la dimora, l' immobile rientra tra i 19,9 milioni di abitazioni principali, esentate insieme a 13,3 milioni di pertinenze. L' unica eccezione sono le case accatastate nelle categorie A/1, A/8 e A/9, che restano tassate, ma sono meno dello 0,5% del totale. Altra ipotesi è la costituzione di un comodato (quelli registrati alle Entrate sono quasi 900mila): la casa potrebbe avere lo sconto Imu e Tasidel 50% e il comodatario - se usa la dimora come abitazione principale - non verserà la quota Tasi. 4.È cambiata una delle condizioni "oggettive". Ad esempio, la casa - prima locata - è rimasta sfitta. In questo caso, potrebbe essere applicata un' aliquota Imu più elevata e, se il Comune ha istituito la Tasi, il proprietario deve versare anche la quota riferibile all' inquilino (dal 10 al 30% secondo la delibera locale). Le abitazioni sfitte sono 5,7 milioni. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 10
10 giugno 2019 Pagina 1 Il Sole 24 Ore
10 giugno 2019 Pagina 2 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali L' acconto. Si versa il 50% dell' importo totale calcolato con i valori dell' anno scorsoMa si possono applicare i parametri (più favorevoli) deliberati dal Comune per il 2019 Pagamenti con nuove aliquote se inferiori a quelle del 2018 Alla scadenza del 17 giugno sono chiamati alla cassa tutti coloro che possiedono o utilizzano un immobile. I quali devono anche considerare che quest' anno è venuto meno il "blocco" degli aumenti in vigore dal 2016, per cui è possibile che le aliquote siano cambiate rispetto a quelle del 2018. In vista della scadenza, è bene fare un ultimo controllo sugli importi da pagare. Innanzitutto, il calcolo dell' acconto va effettuato distinguendo i due tributi Imu e Tasi, che però hanno diversi elementi comuni ( s t e s s a b a s e i m p o n i b i l e , s t e s s a definizione di abitazione principale, medesimo canale di versamento, eccetera). Le differenze, peraltro, si sono fortemente ridimensionate per via dell' esonero dell' abitazione principale, che nel 2016 è stato esteso alla Tasi. Le situazioni particolari Tra le differenze Imu-Tasi si segnala il diverso trattamento vigente nel comparto agricolo: i terreni non sono imponibili ai fini Tasi; mentre pagano l' Imu i s o g g e t t i c h e n o n s o n o imprenditori agricoli o coltivatori diretti, applicando il coefficiente 135. Sono invece esenti i terreni montani indicati nella circolare 9/93 o ubicati nelle isole minori, ovvero a proprietà collettiva (usi civici). Anche i fabbricati rurali strumentali sono esenti dall' Imu, ma pagano la Tasi in misura ridotta con aliquota massima dell' 1 per mille. Invece i fabbricati "merce" - cioè quelli costruiti e destinati alla vendita dalla stessa impresa costruttrice, finché permane tale destinazione e non vengono dati in locazione - sono esenti dall' Imu, mentre pagano la Tasi con aliquota agevolata fino al massimo del 2,5 per mille. Altri casi di esonero dall' Imu derivano dalla disciplina Ici (immobili pubblici, fabbricati ad uso religioso, culturale, immobili degli enti non commerciali, eccetera) e sono sostanzialmente identici alla Tasi, ad eccezione dei rifugi alpini non custoditi e dei bivacchi (che pagano l' Imu ma non la Tasi). Per il resto la disciplina dei due tributi è uniforme. Oltre all' esonero dell' abitazione principale (compresa la Tasi per gli inquilini), è prevista la riduzione del 50% per i comodati tra parenti di primo grado (da quest' anno estesa al coniuge del comodatario, in caso di morte di quest' ultimo in presenza di figli minori), la riduzione del 25% per gli immobili locati a canone concordato e l' esonero per gli Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 12
10 giugno 2019 Pagina 2 Il Sole 24 Ore
10 giugno 2019 Pagina 4 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Locazioni. Il contribuente resta sempre il proprietario, che però può accordarsi con il conduttore per essere rimborsato Tributi a carico dell' inquilino se è previsto nel contratto Il convivente assegnatario della casa di abitazione, in sede di scioglimento della coppia di fatto, è l' unico soggetto passivo Imu (così come avviene per il coniuge separato o divorziato). Gli immobili degli enti n o n commerciali sono esenti solo se l' attività che lì viene svolta è "non commerciale", cioè gratuita o con corrispettivi simbolici, senza che rilevi al riguardo il convenzionamento con il Servizio sanitario nazionale. È legittima, inoltre, la clausola contrattuale con cui il proprietario dell' immobile trasla sul conduttore l' imposta comunale patrimoniale. Sono alcune delle più interessanti (e recenti) affermazioni della Corte di cassazione in materia di Ici-Imu. La casa all' ex convivente La prima decisione riguarda l' equiparazione del convivente al coniuge, per la soggettività passiva Imu. Secondo l' articolo 4, comma 12-quinquies, del Dl 16/2012, ai soli fini dell' applicazione dell' Imu, l' assegnazione della casa coniugale al coniuge disposta in sede di separazione o divorzio, «si intende in ogni caso effettuata a titolo di diritto di abitazione». Nel caso affrontato dalla Corte (sentenza 11416/2019), vi era stata la separazione di una coppia di fatto, con assegnazione dell' abitazione a uno degli ex conviventi, insieme ai figli minori. La Cassazione ha preso le mosse da una rassegna di disposizioni civilistiche che, in termini di tutela del diritto a occupare la casa "familiare", pongono sullo stesso piano i figli minori nati fuori dal matrimonio e quelli nati nel matrimonio. Per effetto di tale equiparazione, il convivente a cui sono affidati i figli minori ha diritto di ottenere dal giudice l' assegnazione della dimora di residenza. Da ciò, il giudice di legittimità ha concluso che anche al convivente assegnatario debba essere attribuita la soggettività passiva Imu, con esonero dunque del proprietario dell' unità. Peraltro, prosegue la Corte, la norma del 2012 potrebbe essere interpretata in via estensiva, non trattandosi di una previsione di carattere speciale. Quest' ultima considerazione non appare tuttavia condivisibile. Perché è invece evidente come la norma in esame abbia voluto dettare una deroga alla regola generale, secondo cui la soggettività passiva Imu compete solo ai titolari di diritti reali di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 14
10 giugno 2019 Pagina 4 Il Sole 24 Ore
10 giugno 2019 Pagina 5 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali previdenza Tfs anticipato per gli statali, il decreto in rampa di lancio Davide Colombo - Per i dipendenti pubblici sulla via del pensionamento sembra finalmente avvicinarsi il traguardo del Tfs anticipato. Questa settimana sono previsti gli ultimi approfondimenti tecnici sulla bozza di Dpcm che dovrà regolare il finanziamento bancario fino a 45mila euro della liquidazione. Dopodiché il testo dovrebbe essere varato, sia pure dopo i termini previsti (fine maggio) e quasi in contemporanea dovrebbe essere perfezionato l' accordo quadro tra Abi, Mef, ministero del Lavoro e Dipartimento Funzione pubblica, l' atto necessario per l' operatività delle banche con Inps. Il testo Abi, elaborato seguendo l' esperienza fatta con l' Ape volontario, sarà accompagnato da un contratto tipo e avrà l' obiettivo di rendere il più semplice possibile la procedura. Gli interessati, con una certificazione Inps del diritto di pensionamento acquisito e del Tfs riconosciuto, dovranno fare domanda di anticipo alla banca che a sua volta attiverà l' operazione con Inps. Cosa prevede la norma è noto: l' anticipo del Tfs vale per tutti i pensionamenti dei dipendenti pubblici, non solo quelli di chi va in quiescenza con "quota 100". Mentre senza l' anticipo il Tfs continuerebbe a essere pagato in tranche diverse con un posticipo di 12 o 24 mesi. La relazione tecnica allegata al decretone di gennaio, ipotizzando un importo medio pro-capite di Tfs di circa 76mila euro, stimava una platea di soggetti interessati di 66mila statali che hanno maturato i requisiti di pensionamento a fine 2018 e, rispettivamente, di 158mila nel 2019, 118mila nel 2020 e 115mila nel 2021, anno in cui si concluderà la sperimentazione di "quota 100". Solo chi opterà per questo nuovo anticipo dovrà rispettare la finestra semestrale di uscita e, per loro, il primo appuntamento è a inizio agosto (mentre a settembre andranno in quiescenza i pensionandi del comparto scuola). E vale ricordare che chi avrà maturato i requisiti nel prossimo triennio potrà esercitare anche successivamente il diritto al pensionamento anticipato. Nel triennio sarebbero 457mila i dipendenti pubblici cui deve essere pagata la liquidazione. Si prevede un' agevolazione fiscale ai fini della tassazione dell' indennità di fine servizio crescente in funzione degli anni che decorrono dalla cessazione del rapporto di lavoro: 1,5 punti percentuali dell' aliquota Irpef per ogni annualità intercorsa tra la cessazione del servizio e il pagamento effettivo della liquidazione fino a un massimo di 7,5 punti percentuali decorsi sessanta mesi dalla conclusione del rapporto di lavoro. Con Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 16
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10 giugno 2019 Pagina 8 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali I corpi di polizia statali e la maggior parte dei Comuni ancora non fanno notifiche all' estero E anche i virtuosi si limitano spesso a spedire le infrazioni senza recuperare i crediti Multe inoffensive agli stranieri in Italia Le norme ci sono, gli incassi molto meno. Sono tre anni che c' è la possibilità di notificare le multe stradali anche nella Ue (direttiva 2015/413, si veda Il Sole 24 Ore del Lunedì dell' 11 marzo), ma i corpi di polizia nazionali non se ne avvalgono ancora. Si sono attivati solo vari corpi dei Comuni e delle Province, ma non tutti e con vari gradi di impegno. Alla fine si stima che oggi venga incassato poco più del 30% del valore nominale delle sanzioni, salvo i pochi casi in cui si avviano procedure giudiziarie. La situazione peggiore è nelle notifiche fuori dalla Ue. Sono stime che circolano tra gli operatori privati del settore, la cui opera è fondamentale per consentire sia le notifiche all' estero sia il recupero dei crediti relativi a esse. Sono pochissimi operatori e solo due di dimensioni globali, proprio perché in Italia c' è ancora poca domanda per questi servizi. Ciò si deve soprattutto all' assenza dei corpi di polizia nazionali: anche quelli locali che danno corso quanto meno alle notifiche sono sì una minoranza (circa 1.700 su 8mila), ma gestiscono buona parte delle sanzioni che riguardano veicoli esteri. Infatti sono le polizie di città importanti o di province di grande traffico, tra mezzi pesanti e turisti. Qui a destra sono citate molte tra le realtà più significative (tra cui non a caso ci sono centri di frontiera come Ventimiglia e Como, anche se per quest' ultima il dato non è significativo). Come si vede, solo gli enti più grandi arrivano fino alla fase del recupero dei crediti. Si stima che i corpi di polizia locale che danno seguito ai verbali all' estero rilevino in un anno da mille a 220mila infrazioni di veicoli "stranieri", molte di più delle circa 500 stimate per le altre polizie locali. Complessivamente, le 1.650 polizie locali che danno seguito alle infrazioni con veicoli a targa estera gestiscono 2,4 milioni di verbali all' anno, per un totale nominale di 213,6 milioni di euro ed effettivo di 70 milioni. Se tutti i corpi di polizia locale effettuassero notifiche, si stima che l' incasso reale aumenterebbe del 25%. Un ulteriore +48%, per un totale reale di 120 milioni, potrebbe esserci se tutti attivassero il recupero crediti. Non ci sono stime su cosa diventerebbero queste cifre se si attivassero anche i corpi di polizia statali. Si può solo presumere che il gettito crescerebbe più dei verbali notificati: l' importo medio delle sanzioni notificate all' estero dalle polizie locali è di appena 89 euro. Una somma più vicina alle sanzioni per divieto di sosta (generalmente comprese tra 42 a 87 euro), che costituiscono una parte rilevante dell' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 18
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10 giugno 2019 Pagina 27 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali EDILIZIA PRIVATA Dieci anni di piani casa sempre più extralarge ll premio di cubatura è stato esteso ai capannoni In otto Regioni è strutturale Calabria, Puglia e Campania ammettono anche gli edifici ultimati nel 2018 I piani casa delle regioni hanno appena festeggiato il decimo compleanno e sembrano in buona salute anche se con risultati meno rosei di quelli sperati. Il 1° aprile del 2009 il Governo Berlusconi (entusiasta per l' idea), i Comuni e le Regioni (in gran parte riluttanti poiché la consideravano un' intrusione nelle proprie competenze) sottoscrissero un' intesa per concedere una superficie aggiuntiva, rispetto a quella prevista dal piano regolatore comunale, ai proprietari per ampliare un immobile o per demolirlo e ricostruirlo. Ogni Regione attuò quell' accordo approvando una sua legge con disposizioni specifiche, ma con un orizzonte comune: la loro vigenza doveva cessare nel giro di 18-24 mesi. Le innumerevoli proroghe Quella dei piani casa delle regioni è un caso tipico di una politica pensata per avere una durata temporanea ma le cui leggi hanno subito non pochi interventi di manutenzione. Il primato spetta alla legge pugliese con 17 modifiche, l' ultima delle quali, dell' aprile di quest' anno, impugnata dal governo; il Friuli Venezia Giulia è la regione più parsimoniosa, con tre integrazioni. Eccetto Lombardia ed Emilia Romagna, le altre Regioni alla prima scadenza dei piani ne hanno allungato la validità. Dopodiché, se la scadenza del prossimo 30 giugno non sarà prorogata, quello della Sardegna sarà il solo piano casa che cesserà di esistere. Per beneficiare dei premi di superficie c' è tempo fino alla fine di quest' anno in Abruzzo, Campania, Puglia e fino al 31 dicembre 2020 in Toscana, Molise, Marche, Calabria e Sicilia. Ampliamenti senza scadenza Nelle restanti otto Regioni i premi di superficie o di volume sono permanenti. Alcune fecero questa scelta al momento dell' approvazione o della prima scadenza dei loro piani casa. Altre lo hanno fatto dopo: la Basilicata ha preso questa decisione al decimo intervento di manutenzione della sua legge; la Liguria al sesto. Altre Regioni hanno abrogato, almeno parzialmente, i propri piani casa e hanno assorbito gli incentivi da essi previsti in provvedimenti che regolamentano interventi sul territorio di portata più generale. In Umbria l' operazione fu fatta con l' approvazione di un nuovo testo unico di governo del territorio (legge regionale 1/2015). Il provvedimento più recente che si è mosso nella stessa direzione è la legge Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 20
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10 giugno 2019 Pagina 27 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Gestione innovativa del territorio Il Veneto incentiva il recupero dei suoli La nuova legge premia il risanamento e consente di trasferire le volumetrie Puntare non solo sugli ampliamenti efficienti o sulla demolizione e ricostruzione di edifici non più al passo con i tempi, ma su un' azione di risanamento del territorio, per cancellare i fabbricati incongrui, ripulire e rinaturalizzare i suoli compromessi, spostare le metrature su aree già densificate, che meglio possono accogliere l' incremento volumetrico e su questo presupposto ripensare il contesto in chiave innovativa. Il Veneto ha rinnovato ad aprile la legge 14 del 4 aprile 2019 sul piano casa, dopo tre edizioni di successo, nel 2009, nel 2011 e nel 2013, che hanno superato i 95mila interventi avviati per circa 4 milioni di metri cubi coinvolti. La normativa "base" diventa stabile: la nuova legge affianca agli ampliamenti e alla sostituzione del costruito in deroga e con bonus di cubatura (in continuità con la legge 14/2009), una serie di contenuti sperimentali e ambiziosi, che guardano all' orizzonte del 2050 e spingono la legge sul consumo del suolo (14 del 2017), implementandone gli aspetti di riqualificazione edilizia, a m b i e n t a l e e d urbanistica e legando stabilmente le premialità, in termini di incrementi volumetrici e di superficie, alla qualità tecnologica, alla sostenibilità ecologica ed energetica (uso di fonti di energia rinnovabile) ed alla sicurezza degli edifici sui quali si interviene. «L' obiettivo è generare un valore per immobili che, sul mercato, non hanno più appeal- spiega Federico Della Puppa, economista di Smart Land -. Parliamo soprattutto di strutture alberghiere e terziarie, di capannoni dismessi o immobili pubblici». Questi fabbricati possono essere giudicati incongrui ed essere inseriti in un elenco apposito, redatto dal Comune, che ogni anno deve approvare una variante di piano regolatore in cui inserire le strutture da demolire. I manufatti incongrui generano un credito edilizio e, se abbattuti, l' area su cui insistono viene rinaturalizzata e il bonus può essere spostato su altre aree che la stessa amministrazione si impegna a definire come zone di urbanizzazione consolidata o come volumetria aggiuntiva agli interventi di ampliamento o sostituzione (il credito può infatti essere monetizzato dal proprietario e trasferito a chi sta realizzando interventi del piano casa). Il bonus può andare in deroga non solo sul piano del volume, ma anche su quello delle altezze e "pesa" in modo sostanziale: a seconda dell' innovazione e della sostenibilità dell' intervento di rinaturalizzazione (e in base a una serie di criteri definiti anch' essi dai comuni) i premi di cubatura possono salire per gli ampliamenti fino al 70% (nella fase sperimentale fino al 2020) e fino al 60% negli Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 22
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10 giugno 2019 Pagina 29 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali PROCEDURE Doppia strada sugli affidamenti diretti Nuovo giro di giostra sulle soglie per gli appalti di lavori e beni e servizi Le amministrazioni potranno acquisire lavori, beni e servizi con affidamento diretto entro fasce di valore più ampie di quelle attuali, individuando gli operatori economici da consultare mediante richiesta di preventivi. Il maxiemendamento alla legge di conversione del Dl 32/2019 riformula integralmente le norme del Codice appalti che disciplinano le procedure di confronto competitivo per gli affidamenti sottosoglia. La novità maggiore riguarda le procedure per gli appalti di lavori di valore compreso tra i 40mila e i 150mila euro, e per gli appalti di beni e servizi nella fascia tra i 40mila euro e la soglia Ue (221mila euro). Per queste procedure, il nuovo articolo 36, comma 2, lettera b) stabilisce che le stazioni appaltanti procedono mediante affidamento diretto previa valutazione di tre preventivi per i lavori, e per i servizi e le forniture di almeno cinque operatori economici individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti. Il dato letterale della nuova disposizione assorbe per i lavori il sistema sperimentato in base al comma 912 della legge di bilancio 2019, estendendolo alle acquisizioni di beni e servizi, con l' unica differenza delle modalità di individuazione degli operatori economici da consultare. Per l' affidamento di un lavoro in questa fascia di valore, infatti, una stazione appaltante deve richiedere tre preventivi senza uno specifico percorso selettivo, mentre per l' acquisizione di beni e servizi i cinque operatori economici ai quali richiedere preventivi devono essere individuati mediante indagini di mercato (che possono essere sviluppate anche sulla base di avvisi pubblici) o facendo ricorso a elenchi. La giurisprudenza e l' Anac hanno evidenziato che la richiesta di preventivi non costituisce una procedura di confronto vera e propria, ma un' analisi delle differenti proposte degli operatori economici, gestite nell' ambito di trattative parallele. Il cambiamento rispetto all' attuale versione della norma è radicale, in quanto l' affidamento diretto preceduto dalla valutazione di preventivi si sostituisce alle procedure negoziate con confronto competitivo, che sono state sempre configurate come vere e proprie mini-gare. Questi percorsi restano invece per l' affidamento degli appalti di lavori nella fascia compresa tra i 150mila e i 350mila euro, e in quella tra i 350mila e un milione, con l' invito alla procedura selettiva rispettivamente di almeno 10 e di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 24
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10 giugno 2019 Pagina 29 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali RAPPRESENTANZA Anche i dirigenti possono firmare le dichiarazioni fiscali del Comune Il cambio di sindaco va comunicato alle Entrate entro trenta giorni L' elezione di un nuovo sindaco deve essere comunicata all' agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla nomina ufficiale, quale segnalazione del nuovo rappresentante legale dell' ente; allo scopo occorre utilizzare il modello di variazione dati AA7/10. In realtà per gli enti locali i l t e m a d e l l a rappresentanza in ambito fiscale, e della conseguente legittimazione alla sottoscrizione delle dichiarazioni fiscali, risulta da sempre tanto controverso quanto rilevante. La prevalente dottrina da tempo sostiene che la firma delle dichiarazioni compete non al sindaco ma al dirigente (o funzionario responsabile del servizio). Questa indicazione si fonda sulla consolidata giurisprudenza amministrativa che, nel recepire il principio della separazione delle funzioni di amministrazione d a q u e l l e d i g e s t i o n e , assegna al sindaco poteri di rappresentanza politico-istituzionale (in quanto connessi alla sua funzione di indirizzo e di direzione politica), attribuendo invece all' esclusiva competenza dei dirigenti tutti i compiti di gestione, tra i quali le attestazioni, le certificazioni e gli altri atti che costituiscono manifestazione di giudizio e di conoscenza. Resta peraltro che nelle sue (non numerose) pronunce l' amministrazione fiscale aveva espresso, in passato, un' opinione diversa, fondata sul testo letterale dell' articolo 50 del Tuel che individua nel sindaco il rappresentante legale, senza tener quindi conto di interpretazioni più evolute della struttura di governance degli enti locali prefigurata dal testo unico. Va quindi segnalata con favore una recente risposta a interpello con la quale la Dre Liguria ha assunto una posizione intermedia, più flessibile e moderna: senza svalutare la portata dell' articolo 50 del Tuel, ammette che le dichiarazioni fiscali possano essere sottoscritte anche da dirigenti o funzionari responsabili, previa delega del sindaco, e sempre che la delega sia prevista dallo statuto o dal regolamento interno dell' ente. Più nel dettaglio, considerato che le dichiarazioni fiscali devono essere sottoscritte a pena di nullità dal rappresentante legale, la Dre fa innanzitutto riferimento al sindaco, individuato come rappresentante legale dell' ente ex articolo 50 del Tuel. La risposta all' interpello però va oltre: come segnalato dalla Cassazione, la rappresentanza del sindaco non impedisce che altri soggetti indicati nello statuto dell' ente siano chiamati a rappresentare l' ente. Tenuto conto poi che in Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 26
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10 giugno 2019 Pagina 29 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali SBLOCCA-CANTIERI Nel grande stop al Codice il subappalto si ferma al 40% Ridotta del 10% la quota stabilita nel testo originario: salta la terna preventiva Niente prezzo più basso nei servizi standard ad alta intensità di manodopera Alberto Barbiero - Le stazioni appaltanti dovranno sviluppare le procedure di gara dopo l' entrata in vigore della legge di conversione del decreto sblocca-cantieri (Dl 32/2019) tenendo conto della sospensione sino alla fine del 2020 di alcune disposizioni e della modifica permanente di altre norme del Codice appalti. Il maxiemendamento approvato dal Senato disattiva in via sperimentale l' efficacia di alcune previsioni del Dlgs 50/2016, ma soprattutto interviene con rilevanti modifiche definitive su molti aspetti procedurali. Il pacchetto delle norme sospese fino al 31 dicembre 2020 incide su alcuni passaggi chiave della progettazione e dell' affidamento, ma riguarda anche gli aspetti organizzativi. Nel periodo della sospensione viene consentito ai Comuni n o n c a p o l u o g o d i sviluppare in proprio le gare più rilevanti, congelando l' obbligo di ricorrere alle centrali uniche di committenza e alle stazioni uniche appaltanti previsto dall' articolo 37, comma 4 del Codice. Sempre fino alla fine del 2020, le amministrazioni potranno indire appalti integrati, comprensivi sia della progettazione sia dell' esecuzione; in relazione ai lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria senza interventi strutturali, avranno inoltre la possibilità di partire da un progetto definitivo semplificato. Nello stesso periodo le stazioni appaltanti potranno nominare liberamente i componenti delle commissioni giudicatrici nelle gare da aggiudicare con il criterio dell' offerta economicamente più vantaggiosa: viene infatti congelato l' utilizzo dell' albo tenuto da Anac, ma le amministrazioni dovranno scegliere i commissari secondo regole di trasparenza e di competenza (che dovranno adottare secondo i rispettivi ordinamenti). In relazione allo sviluppo delle gare il nuovo quadro normativo prevede che sino al 31 dicembre 2020 le stazioni appaltanti indichino nei bandi e nelle lettere di invito il subappalto fino al 40% (riducendo quindi del 10% la quota introdotta originariamente dal Dl 32/2019), stabilendo al contempo che non debbano richiedere la terna di subappaltatori (con conseguente congelamento anche della disposizione correlata Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 28
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10 giugno 2019 Pagina 29 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali riforme Per le piccole opere mini rinvio agli enti con i progetti pronti Slitta al 10 luglio il termine per l' avvio dei lavori finanziati dalla manovra Si aspettano oggi nei lavori del decreto crescita le decisioni chiave su «salva-città», rinvio ex post della contabilità economica dei piccoli Comuni e replica strutturale dei 200 milioni per le piccole opere di messa in sicurezza. Sono invece ormai consolidate le misure dello sblocca-cantieri, che dopo il via libera al Senato della scorsa settimana non subirà più modifiche ulteriori alla Camera. Fra le novità contenute nel testo approvato dal Senato il fondo di 160 milioni per le telecamere negli asili e nelle strutture per anziani e disabili. Per la tutela dei minori presenti nei servizi educativi e nelle scuole dell' infanzia (statali e paritarie) il ministero dell' Interno avrà a disposizione un fondo per l' installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso presso ogni aula (di ciascuna scuola) e per l' acquisto delle apparecchiature per la conservazione delle immagini per un arco di tempo adeguato. Il fondo (5 milioni per il 2019 e 15 milioni per ciascun anno dal 2020 al 2024) sarà destinato a erogazioni a favore di ciascun Comune. Analogo stanziamento è previsto per la tutela degli anziani e delle persone con disabilità ospitati nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, a carattere residenziale, semi-residenziale o diurno. Le risorse, attribuite al ministero della Salute, sono destinate all' installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso presso ogni struttura e all' acquisto delle apparecchiature per la conservazione delle immagini. La concretizzazione di queste misure dovrà però aspettare un ulteriore provvedimento normativo attuativo. Il Senato ha dato anche il via libera alla proroga dei termini per l' avvio dei lavori finanziati con le risorse destinate ai piccoli Comuni dalla manovra 2019. I contributi per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici e patrimonio assegnati ai municipi con meno di 20mila abitanti avevano il termine perentorio del 15 maggio per l' avvio dell' esecuzione dei lavori, pena la revoca dell' assegnazione, da effettuare con decreto del ministero dell' Interno entro il 15 giugno. La novità in arrivo offre una scialuppa di salvataggio ai Comuni che non sono in regola con la scadenza Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 30
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10 giugno 2019 Pagina 29 Il Sole 24 Ore Pubblica Amministrazione ed Enti Locali DECRETO CRESCITA Sui debiti commerciali prove di proroga Negli emendamenti presentati al decreto Crescita su cui oggi deciderà la Camera si cerca anche di porre rimedio all'ansia sorta in molti enti in vista dell'entrata in vigore dal 2020 degli obblighi di accantonamento al «Fondo di garanzia debiti commerciali». L'emendamento, oltre a rinviare di un anno la norma, chiede di istituire un tavolo tecnico alla Ragioneria Generale per individuare interventi finalizzati all'adeguamento dei tempi di pagamento dei debiti commerciali e minimizzare le attività manuali di alimentazione del sistema soprattutto per gli enti più piccoli. Nel quadro attuale, a seguito della scadenza dello scorso 30 aprile entro cui doveva essere certificato l'ammontare dello stock di debiti commerciali residui scaduti e non pagati al 31 dicembre 2018, gli enti si sono resi conto delle molte differenze esistenti fra le risultanze in piattaforma crediti e la propria situazione reale. L'avvento del Siope+, infatti, non ha azzerato (come speravano molti) le attività manuali da parte degli enti, ma ha solo ridotto gli interventi di gestione della piattaforma che va comunque manutenuta, specie per quanto riguarda le situazioni non ordinarie (errori nelle date di scadenza in fattura, pagamenti sospesi per contestazioni e altro). Al problema è contrapposto l'obbligo di accantonamento al Fondo di garanzia debiti commerciali (imposto dal comma 859 della Legge di Bilancio 2019) già a partire dal prossimo bilancio. In particolare il Fondo andrà iscritto alla missione 20 del Titolo I di spesa negli enti che non abbiano ridotto di almeno il 10% il proprio stock di debito rispetto a quello del secondo esercizio precedente. Patrizia Ruffini Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 32
10 giugno 2019 Pagina 18 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Chi ha diritto e come a ricevere la somma aggiuntiva, accreditata con il rateo di luglio Quattordicesima, platea estesa Per la prima volta assegno in arrivo ai pensionati 64enni Quattordicesima in arrivo, per la prima volta, ai pensionati di classe '55. A luglio, infatti, l' Inps erogherà la «somma aggiuntiva» d' importo variabile tra 336 euro e 655 euro ai pensionati che, entro la fine dell' anno spegneranno almeno 64 anni candeline e che, da pensionati, intascano un assegno mensile lordo fino a 1.026 euro. La quattordicesima è erogata d' ufficio con la rata di pensione di luglio a quanti perfezionano il requisito d' età (64 anni almeno) entro il 30 giugno; sarà erogata con la rata di pensione di dicembre, invece, a coloro che il requisito d' età lo perfezioneranno nel corso del secondo semestre di quest' anno o che, durante quest' anno, si mettono a riposo. Chi non dovesse riceverla, ma ritiene comunque di avervi diritto, può farne domanda all' Inps, online, o può rivolgersi a un Patronato per ricevere assistenza. A chi e quanto. Potenziali beneficiari sono i titolari di pensioni ex dipendenti e d e x autonomi che non hanno redditi personali (non si valuta il reddito dell' eventuale coniuge) superiori a certi limiti. La quattordicesima non costituisce reddito né ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di altre prestazioni previdenziali e assistenziali. Attualmente (da un paio d' anni) sono previste due discipline; l' importo non è unico ma differenziato in base agli anni di contributi versati per ottenere la pensione (si vedano i valori in tabella). Quando il reddito del pensionato supera di poco il limite per il diritto alla quattordicesima, ma non l' importo pari al limite più l' importo di quattordicesima cui avrebbe diritto, viene attribuita un importo di quattordicesima ridotto, ossia in misura tale da non far superare la somma pari al limite più la quattordicesima. Un esempio. Pensionato ex lavoratore dipendente, in pensione con 33 anni di contributi, che ha un reddito personale di 13.370 euro. Il reddito del pensionato supera di poco il limite di 13.338 euro che gli darebbe diritto a una quattordicesima di 504 euro. Poiché, tuttavia, il reddito non è superiore all' importo di 13.842 euro, pari alla somma di 13.338 euro (limite reddito per il diritto alla quattordicesima) e 504 euro (importo della quattordicesima), il pensionato ha diritto a una quattordicesima ridotta pari a 472 euro (invece di 504 euro), cioè pari alla differenza tra 13.842 euro (limite più importo quattordicesima) e 13.370 euro (il reddito del pensionato). I redditi che rilevano. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 33
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10 giugno 2019 Pagina 27 Italia Oggi Sette Pubblica Amministrazione ed Enti Locali Una ricognizione delle pronunce recenti su oneri di urbanizzazione e costi di costruzione Permessi non fruiti rimborsati Il comune rifonde il contributo a chi rinuncia a edificare Soddisfatti o rimborsati. I titolari del permesso di costruire che rinunciano ai lavori, o comunque non utilizzano l' autorizzazione, possono ottenere dal comune la restituzione delle somme in precedenza versate a titolo di oneri di urbanizzazione e costo di costruzione: pesa la natura tributaria degli esborsi. In capo all' amministrazione locale, infatti, si configura un indebito oggettivo e la rifusione del denaro sborsato dal privato può scattare anche pro quota quando il titolo edilizio risulta utilizzato solo in parte. È quanto emerge dalla sentenza 426/19, pubblicata dalla seconda sezione della sede di Brescia del Tar Lombardia. I fatti. Il comune è condannato a versare oltre 24 mila euro all' impresa edile per effetto dell' accoglimento del ricorso. A suo tempo la ditta ne aveva pagati 55 mila per oneri di urbanizzazione e costo di costruzione ma poi aveva rinunciato a realizzare le opere assentite: l' avvio dei lavori, dunque, non risultava mai comunicato. In seguito l' impresa voleva costruire quattro appartamenti in un altro comprensorio e aveva bisogno del permesso in sanatoria: con la pronuncia in esame ha ottenuto che l' importo dell' oblazione sia scalato dal versamento precedente e le sia pure restituita la differenza. Il punto è che il contributo concessorio risulta legato alla trasformazione del territorio: il mero pagamento non costituisce acquiescenza all' imposizione e se l' opera non viene realizzata il privato ottiene la restituzione in base all' articolo 2033 c.c. perché manca l' obbligazione di dare. Gli interessi decorrono dalla notifica del ricorso perché non è provata la malafede dell' amministrazione. Il debito dell' ente è di valuta: l' impresa manca di dimostrare che sussiste il maggior danno ex articolo 1224, secondo comma, c.c. e quindi non risulta dovuta la rivalutazione monetaria. I precedenti: incremento patrimoniale. Il contributo concessorio è uno dei nodi più spinosi da sciogliere in caso di nuove costruzioni. Non è al condominio, per esempio, che il comune può ingiungere il pagamento gli oneri di costruzione e urbanizzazione. La prestazione patrimoniale imposta d a l l ' amministrazione, infatti, compensa l' attività svolta dall' ente che ha assicurato al nuovo insediamento gli allacci alle condotte dell' acquedotto e delle fognature: deve dunque restare a carico di chi è titolare del permesso di costruire, cioè dell' impresa che ha edificato lo stabile. È quanto emerge dalla sentenza 480/19, pubblicata dalla seconda sezione del Tar Sicilia. Accolto il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013-2018 Continua --> 35
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